Smells Like Teen Spirit!

di Lirin Lawliet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Caro diario... Vaffanculo! ***
Capitolo 2: *** E' ufficiale: Dio mi odia! ***
Capitolo 3: *** L'operazione -Sfasciamo il Matrimonio- si è sfasciata! ***
Capitolo 4: *** Come desiderate, Vostra Ghiacciolosità! ***
Capitolo 5: *** Mi ha rotto il pasticciotto! ***
Capitolo 6: *** Questo non è uno shojo (forse) ***
Capitolo 7: *** Scusa ma ti voglio... cambiare i connotati! ***
Capitolo 8: *** Questo deve essere un incubo!... E a luci rosse, per giunta! ***
Capitolo 9: *** Sei una deliziosa spina nel fianco, sai? ***
Capitolo 10: *** La nobile arte del trombamento! ***
Capitolo 11: *** Sentimenti: agitare bene prima dell'uso ***
Capitolo 12: *** Dieci semplici lezioni per sopravvivere alla gita scolastica ***
Capitolo 13: *** Sesshomaru è venuto fin qui per punirmi in nome della Luna! ***
Capitolo 14: *** Il gene dominante per le figure di merda ***
Capitolo 15: *** Le cronache di Mentecattolandia: il Matrimonio, l'ex-fidanzato e il Punto G ***
Capitolo 16: *** Consuocere: incontro ravvicinato del terzo tipo (della serie: se tutto va bene siamo rovinati) ***
Capitolo 17: *** L'utero che prevede il futuro ***
Capitolo 18: *** Festa in maschera! ***



Capitolo 1
*** Caro diario... Vaffanculo! ***


 

Ehilà! Questo è il mio primo esperimento in questo fandom^^ Vi voglio spiegare un po' la situazione: è soprattutto una RIN X SESSHOMARU, ma non mancherà la coppia Kagome x Inuyasha. Promesso! Siamo nella Tokyo odierna, e Izayoi si è reincarnata nella madre di Rin... E ovviamente, anche in questa vita non può fare a meno di innamorarsi di Inu No Taisho (che è magicamente vivo grazie al potere della fanfiction XD). Dunque, cosa potrebbe accadere se Sesshomaru e Rin diventassero fratellastri? E ancora peggio, se Sesshomaru fosse....? Oh, beh lo scoprirete da soli se vorrete^^
Questa fanfiction si ispira al manga Akuma de Sorou di Mitsuba Takanashi e ne riprende in parte alcuni eventi. Buona lettura!


 

[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

"Caro diario... VAFFANCULO!"

 

Informiamo i signori viaggiatori che stiamo per atterrare all'aereoporto internazionale di Tokyo. La temperatura è di trentuno gradi centigradi e la visibilità è ottima. Vi preghiamo di restare ai vostri posti e di allacciare le cinture di sicurezza.

Grazie per aver scelto la nostra compagnia.

 

Grazie a te, Signor Comandante dell'Aereo, per aver appena interrotto il mio piacevole sogno con Jhonny Depp proprio mentre stava per diventare potenzialmente erotico... Grazie tante, davvero! Non chiedevo di meglio che di essere ulteriormente avvertita del fatto che non posso più tornare indietro. Ormai sono qui e -che lo voglia o no- devo andare fino in fondo. Certo, potrei ancora provare a dirottare quest'aereo e tornare a New York in tempo per la partita degli NY Rangers...
Mmm... No. Troppa fatica!

Sbuffo sonoramente, riaccomodandomi sul sedile alla ricerca di una posizione migliore. Alla mia sinistra, una signora piuttosto anziana, dal volto solcato dalle rughe (che, detto fra noi, assomiglia tremendamente al Salice Parlante di Pocahontas!) non ha smesso per un solo istante di russare come un trombone sfiatato. Confesso che in più di un'occasione ho pensato di infilarle un calzino in bocca... Peccato che io i calzini non li indossi mai. Mi danno prurito... Soprattutto quelli di lana, che si avvinghiano alle caviglie fino a non far passare più il sangue....Grrrr! Quanto li odio!!
Ma immagino che questo non sia interessante...

Ah! Già! Dimenticavo. Io sono Rin Edogawa, ho diciotto anni, ne dimostro quindici e, soprattutto, sono sull'orlo di una crisi di nervi! Perchè? E' molto semplice: Izayoi si risposa!
Nel caso ve lo steste chiedendo, Izayoi è mia madre. Detesta essere chiamata "mamma" perchè la fa sentire troppo vecchia; anche se, onestamente, reputo altamente improbabile che una trentaquattrenne possa essere considerata vecchia; in particolare, se la trentaquattrenne in questione è più alta, più magra e più bella della figlia. Non fraintendetemi: non soffro di complessi di inferiorità nei confronti di Izayoi. Dico semplicemente la verità: lei è bellissima; mentre io sono un tipo piuttosto comune. Ciò nonostante, a mia madre manca qualche rotella.
E posso dimostrarlo!

Punto primo: Izayoi si è sposata a sedici anni.
Punto secondo: Izayoi ha deciso di risposarsi a trentaquattro.

Ora, estromettendo dal discorso la mia scarsa fiducia nel matrimonio (dato che ho vissuto per diciotto anni senza un padre) ed estromettendo anche il fatto che io non mi sposerei neanche sotto tortura, sono ragionevolmente sicura di non dover criticare nè Izayoi nè le sue scelte. E di certo lo farei se non avesse sempre avuto un pessimo gusto in fatto di uomini, vestiti, macchine, musica, cibo e...
Sì, lo so! La sto criticando. Ma il fatto è che ce l'ho con lei!
Ce l'ho a morte con lei, per avermi costretta a tornare a vivere sotto il suo stesso tetto, e per giunta, con il suo futuro marito: Inu no Taisho.

Ma insomma, vi sembra un nome normale? No, certo che non lo è! Ma d'altronde, non c'è nulla di cui stupirsi dato che lui è un demone.
Non che io sia razzista. Per quanto mi riguarda, penso la stessa cosa di demoni, mezzodemoni, umani e divinità: sono tutti adorabili finchè mi stanno lontani! Quando una relazione diventa troppo intima, scappo. E' più forte di me! Forse è per questo che ho pochissimi amici, che non ho mai avuto una storia seria con un ragazzo, e, forse, è anche per questo motivo che l'anno scorso ho preso la decisione di trasferirmi a New York e di frequentare lì l'ultimo anno di studi. Così adesso mi ritrovo con un diploma americano (che in Giappone non serve assolutamente a nulla) e con l'orrenda certezza di dover conoscere il mio futuro patrigno-demone...
E se sono sfortunata (ma veramente molto, MOLTO, sfortunata) allora dovrò conoscere anche la sua eventuale prole demoniaca.

E una cosa la so per esperienza: io sono molto, molto, MOLTO sfortunata!

Izayoi ha tentato (invano) di elencarmi i lati positivi dell'avere una famiglia, del poter contare su una figura paterna, del poter avere delle certezze economiche, e un mucchio di altre cose che il mio cervello ha tradotto con un sonoro bla bla bla... Ma d'altronde, conoscendo lei e le sue scenate melodrammatiche, cos'avrei potuto fare? Accontentarla, ovvio. Ne andava dei miei timpani, oltre che del mio equilibrio mentale. Sono certa che se non avessi acconsentito a tornare in Giappone, di sicuro Izayoi sarebbe venuta a prendermi con un carroattrezzi. O peggio: con l'esercito.
Oh sì, lo avrebbe fatto!

Di cosa mi lamento, allora? Oh, beh... Assolutamente di tutto.
Tanto per cominciare, mi lamento del Giappone e delle scuole giapponesi. Mi lamento del fatto che qui sono ancora minorrenne. Mi lamento dell'afa che succhia tutto l'ossigeno. Mi lamento del traffico di questa capitale, infestata da persone che si vantano dei sani valori della famiglia e che, non appena mettono piede nel quartiere di Shibuya, sono pronte ad allungare le mani su studentesse minorenni. Mi lamento di mia madre che, da quando la conosco (e se non erro, la conosco da quando sono nata) non è mai stata costante in nulla. Tanto per fare un esempio, in due mesi è stata capace di passare dall'ikebana alle arti marziali, dal decoupage al nuoto, dallo yoga alla pittura... Insomma: figuriamoci se riesce a sposarsi e a rimanere sposata per più di due giorni!

Ecco! Sì! Giusto... La lascerò fare, tanto presto o tardi capirà di aver fatto un errore, si scuserà con me, mi rispedirà in America e riscoprirà le gioie di una vita da single. Ecco, sono ragionevolmente sicura che andrà così. Non devo fare altro che aspettare che si stufi di Inu No Taisho (o come diavolo si chiama!) e tutto tornerà alla normalità ancora prima che io riesca a dire "Te l'avevo detto!"

Sorrido, nell'esatto istante in cui il muso dell'aereo tocca terra.

Aspettami, Tokyo. Aspettami Izayoi.
Aspettami futuro patrigno-demone che presto diventerà soltanto un ricordo...
E soprattutto, aspettami America: ci rivedremo sicuramente molto presto!

...Caro diario, quelle furono le ultime parole famose!

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"Rin-chan! Quanto mi sei mancata!" miagola Izayoi, stritolandomi in un caloroso abbraccio materno "Come sei cresciuta!" aggiunge, sorridendomi dolcemente. Le si sono inumiditi gli occhi.
Non posso fare a meno di sorriderle a mia volta e di ricambiare il suo abbraccio. Non lo ammetterò mai, ma un po' (soltanto un po') mi è mancata davvero, nonostante mi telefonasse tutti i giorni.
"Ciao mamma. Ti trovo in gran forma!"
Sì, lo so... Potevo dirle qualcosa di meglio, ma ormai è fatta. E poi, non devo dimenticarmi che ce l'ho a morte con lei. Giusto?

Giusto!
"Si vede? Sto seguendo un nuovo corso di aerobica! Devo essere in forma per il matrimonio!" cinguetta, facendo una piroetta su se stessa. Scuoto il capo, rassegnata: Izayoi non cambierà mai.
"Allora? Dov'è lo sfortunato?" chiedo, guardandomi in giro alla ricerca di qualcuno abbastanza degno di stare al fianco di una donna bella come mia madre. Lei per tutta risposta ride.
"Non è qui. Lavora tutto il giorno" mi spiega "Mi ha detto che gli è dispiaciuto molto non poterti venire a prendere all'aereoporto"
"Oh, ma com'è premuroso!" sbotto, sarcastica. Mia madre non ha mai avuto molto intuito per la mia ironia e, come speravo, non fece caso alla mia battutaccia.
"Lo conoscerai presto... Vedrai, ti piacerà. Organizzeremo una cena con la sua famiglia per ufficializzare il fidanzamento."

Istintivamente alzo gli occhi al cielo, esasperata.
Kami, è come pensavo! Ha anche una famiglia... E io -cosa non trascurabile- dovrò conoscerla!

Cercando di evitare altri commenti poco carini, raccolgo il mio borsone da viaggio (quello che mia madre si ostina a chiamare "sacco dell'immondizia") e la custodia della mia chitarra elettrica; e mi accomodo insieme a lei sul sedile posteriore di un Taxi. L'autista ha un forte accento di Osaka; cosa che io trovo piuttosto comica: non riesco a smettere di ridacchiare ogni volta che apre bocca. Intanto, Izayoi continua a parlare di Inu no Taisho e della sua famiglia, ma in realtà, non la sto ascoltando affatto. Solo ogni tanto mi giunge qualche nome che non mi dice assolutamente nulla: Inuyasha, Sesshomaru, Catena di Hotel Taisho, Scuola Superiore Shikon... Aspetta! Fermi tutti!

COS'HA DETTO???

"Stai scherzando, spero!" le ringhio contro, voltandomi di scatto verso di Izayoi che, per tutta risposta, sbatte le sue lunghissime ciglia scure con fare innocente "Io non ci vado a scuola!"
"Ma Rin-chan, lo sai che il diploma americano qui non ha valore."
"E chi se ne frega!" a questo punto noto che l'Autista-Con-l'Accento-Divertente mi guarda male e borbotta qualcosa fra sè e sè.
Dimenticavo: le ragazze giapponesi devono parlare a voce bassa ed essere sempre cortesi... Cazzate!
"E' per l'iscrizione, non è vero? Non preoccuparti. Ho già pensato a tutto io."
"
Nessuno te l'ha chiesto! Dopo il tuo matrimonio, sappi che io me ne tornerò dritta dritta in America"

E adesso Izayoi scoppierà... Lo so che scoppierà... E io cederò. Come sempre.

"Rin-chan," Kami quanto odio quando mi chiama così "Non vorrai dare un dolore a tua madre? Il mio sogno è sempre stato quello di vivere con te e con l'uomo della mia vita."
"Il tuo sogno è sempre stato quello di vincere un premio alla lotteria! E lo hai realizzato l'hanno scorso, quando sei andata alle Hawaii!" le ricordo io, inarcando un sopracciglio.
"Ti prego, Rin." mi supplica. Ecco, lo sapevo: sto iniziando a cedere! "Promettimi che darai una possibilità ad Inu no Taisho e alla sua famiglia"

Resisti Rin! Resisti!
Non farti abbindolare dalle sue preghiere!
Resisti! Resisti!!!
Oh, Santo Luke Skywalker dammi la forza!

"Ti supplico... Almeno provaci! Se poi proprio dovessi decidere di tornare in America, io non ti fermerò. Te lo prometto... Ma dà loro un'opportunità!"

Celapossofarecelapossofarecelapossofarecelapossofare...

"Fallo per me!"

No. Non ce la faccio.

"E va bene" rinuncio, esibendomi in un sospiro rumoroso e rassegnato "Ci proverò!"
"Aaaaah!!! Grazie Rin-chan!!!" esulta Izayoi, lanciandomi le braccia al collo e stritolandomi in un ennesimo abbraccio affettuoso. Sospiro di nuovo: lo sapevo che avrebbe vinto lei.

Caro diario, ricordami di non mettermi mai più contro mia madre. E' una partita persa in partenza!


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Come si suol dire: Home Sweet Home.

La nostra piccola villetta, situata nel quartiere di Nerima, è piuttosto diversa da come la ricordavo. Le pareti esterne, un tempo gialle, erano state tinte d'azzurro. Strano: credevo che mia madre odiasse il celeste; ma evidentemente doveva aver nuovamente cambiato idea. Attraverso il vialetto, trascinandomi dietro i bagagli, e noto che anche il giardino è stato curato. Sospetto che mia madre si sia data anche al giardinaggio, oltre che all'aerobica. Chissà, forse questo matrimonio non le sta facendo poi così male se è riuscita a mettere un po' d'ordine in questa casa...

No, aspettate: cancellate quello che ho detto!!

Quelle parole non sono mai uscite dalla mia bocca. Chiaro? Il matrimonio le fa male. Le fa malissimo. A chi non farebbe male?

L'interno della nostra villetta era esattamente come l'avevo lasciato: con il piccolo ingresso che dà sul salotto, in cui vi sono degli orribili divani zebrati di pessimo gusto (ma che -è inutile dirlo- a Izayoi piacciono molto) e un tavolinetto di cristallo. Dalla cucina, arriva uno strano odore: probabilmente è curry. Io lo odio, ma Izayoi non lo ha mai capito; nonostante glielo abbia ripetuto anche prima di salire sull'aereo che mi ha ricondotto qui. Vale a dire, poche ore fa. Salgo le scale, facendo sbattere il borsone con poca eleganza sugli scalini. Non mi stupirei se si rompesse da un momento all'altro, dal momento che l'ho imbottito come un nikuman. Fortunatamente, arriva incolume fino alla porta della mia stanza... La apro e...

"Izayoi!!!" grido, non potendo credere ai miei occhi "Perchè c'è la Foresta Pluviale nella mia stanza???"
"Oh, tesoro scusa! Ho dimenticato di dirti che avevo trasformato la tua cameretta in una piccola serra!"
"Avevi dimenticat...?" ringhio. Lo faccio sempre quando sono furiosa.
Richiudo la porta della mia ex-camera da letto e mi sistemo nella camera degli ospiti: almeno quella è rimasta intatta. Lancio gli abiti alla rinfusa sul letto, e apro le porte dell'armadio. Scopro che è stracolmo di scatoloni. Lo richiudo. Guardo il letto e sospiro, rassegnata. Tanto resterò qui per poco. Per molto poco!

Mi concedo una doccia rilassante. Ho proprio bisogno di riordinare le idee e trovare un po' di pace. Mi guardo allo specchio e non posso fare a meno di storcere il naso: non sono nè brutta nè bella, a mio avviso. Certo, in America ero considerata piuttosto carina, ma qui in Giappone sono davvero comune come ragazza. I miei lineamenti sono delicati e regolari, il naso è piccolo, le labbra sono carnose e il mio fisico è assolutamente normale, eccezion fatta per il mio seno, decisamente fuori misura. Sì, sono la classica tettona...E la cosa non mi fa piacere!
Ogni mattina, per alzarmi dal letto devo fare almeno dieci addominali!

Ok, sto esagerando...

Mi tampono i capelli ancora umidi con un asciugamano. Niente! Non c'è verso di farli stare in ordine! Le punte continuano a schizzare in tutte le direzioni come se avessi preso la scossa... Ci rinuncio.

Finalmente conquisto il mio kitshissimo divano zebrato e accendo la tv. Oh bene, danno la terza serie di Saiyuki. Ora sì che si ragiona! Forse riuscirò a godermi un po' di meritata pace...

Squilla il telefono.

Ho parlato troppo presto...

Il telefono continua a squillare finchè Izayoi non si decide ad alzare la cornetta. Ormai, tutti utilizzano delle suonerie polifoniche o dei delicati dlin-dlon, ma Izayoi no: deve usare un telefono che chiamarlo così è un offesa all'elettronica. E' un residuato bellico! Anzi, no, che dico! Prebellico! ...Forse non è un'esagerazione dire che addirittura è preistorico!
Intanto ascolto mia madre pigolare al telefono come non l'avevo mai sentita fare. E' uno scampanellio continuo, incessante e fastidioso. E' tutta un "tesoruccio" e un "ma figurati, non dovevi disturbarti!"

Orrore! Se dovessi arrivare a questo punto con un uomo... Uccidetemi!

Alzo il volume del televisore per tentare di sovrastare quella lagna da telenovela di terz'ordine, ma è tutto inutile, poichè Izayoi si affaccia dalla cucina e mi dice "Rin-chan! E' Inu no Taisho!"

E con ciò? le chiedo con gli occhi. Lei fa per allungarmi il telefono, segno che il futuro-patrigno-demone-che-presto-sarà-solo-un-ricordo mi vuole salutare.

"Sono sotto la doccia!" strillò, anche se ovviamente, sono comodamente acciambellata sul divano, intenta a rimpinzarmi di patatine al formaggio. Izayoi alza gli occhi al cielo e poi ripete le mie stesse parole al suo fidanzato. Le sento dire altre cose smielate e zuccherose, e proferire in altrettanto squillanti risatine, finchè non cinguetta un:

"Ci vediamo domani sera al ristorante" ...Come no!
"Sì, sì... Verrà anche lei!" ...Spero che tu stia parlando di un'altra figlia, perchè io non alzerò il sedere da questo divano!
"No, non preoccuparti... Non mancherà!" ...Mancherò, eccome!
"Sì, certo che devi portare i tuoi figli!" ...Oddio, no! Non devi portare i tuoi figli! Chi li vuole conoscere!? Io no di certo!

Izayoi finalmente smette di torturare quella povera cornetta innocente e si rivolge a me con fare trionfante "Domani sera finalmente li conoscerai tutti!" mi comunica con un sorriso "E anche io!"
"Che vuoi dire?" le chiedo, non cogliendo esattamente il senso di quella precisazione.
"Beh, ho conosciuto Inuyasha, il figlio minore del mio tesoruccio. E' un mezzodemone" mi spiega. Fantastico... Allora questo per Inu No Taisho dovrebbe essere almeno il terzo matrimonio.
"...E?" la incito, fingendo che mi interessi la discussione.
"Ma sì, te l'ho raccontato prima in macchina, ricordi?" ovviamente no, dato che non la stavo ascoltando "Non ho mai potuto incontrare Sesshomaru, il primogenito"
"Come mai non lo hai conosciuto?"
"Uff! Ma allora non mi hai proprio ascoltato, prima!" te ne sei accorta, finalmente "Ti ho detto che Sesshomaru non vede di buon occhio gli umani, e non va molto d'accordo con suo fratello."
"Wow... Andiamo bene! Due fratellastri che si odiano, e che di sicuro non accetteranno nè una madre nè una sorellastra umane..." sbotto, stizzita.
"Tu...Tu dici che non gli piacerò? A Sesshomaru, intendo..." Mi chiede Izayoi. Ecco! L'ho fatta incupire! Lo sapevo! Devo stare zitta! Zittazittazittazitta!
Mi sforzo di sorriderle.
"Sta tranquilla, tu piaci a tutti!" cerco di rassicurarla, facendole un occhiolino. Mia madre ricambia il mio sorriso.
Eh, l'amore... Certo, che almeno a giudicare dallo sguardo, sembra davvero cotta!

"Piuttosto!!!" trilla lei, improvvisamente "Vieni a vedere la tua nuova divisa! Domani sarà il tuo primo giorno di scuola! Aaaah! Sono emozionata io per te!"
"L'hai detto, mamma, l'hai detto..."

Caro diario... Mia madre è innamorata di un demone, che ha a propria volta un figlio demone e un figlio mezzodemone, che con ogni probabilità ci odieranno almeno quanto io odierò loro.
Caro diario... Domani dovrò tornare a scuola. Ad una scuola giapponese. Il che implicherà la divisa scolastica. E da precisare che siamo a settembre, quindi siamo già a metà trimestre!
Caro diario... La mia camera da letto è stata trasformata in una serra, quindi per stanotte dormirò su un divano a strisce bianche e nere. E forse domani diventerò una zebra anch'io.

Caro diario... Senz'offesa: Vaffanculo!

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Capitolo 2
*** E' ufficiale: Dio mi odia! ***


[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

"E' ufficiale: Dio mi odia!"

 



Non riesco a staccare gli occhi dallo specchio. E non perchè sia particolarmente bella, o perchè lo specchio sia stranamente incrostato di macchie di dubbia provenienza... No. Non riesco a staccare gli occhi dal mio riflesso per il semplice fatto che, se lo facessi, Izayoi esploderebbe in un altro gridolino carico di ilarità. E -sia ben chiaro- se lo farà io la ucciderò... E poi andrò all'Inferno. Tutto sommato, potrebbe essere un posto più piacevole di Tokyo, dal momento che non credo che il Signor Satana costringa gli impuri ad indossare divise scolastiche... Almeno credo. In realtà, potrei semplicemente sfilarmi questo "straccetto-attira-maniaci" e dargli fuoco insieme a tutti i libri di testo che mia madre si è già preoccupata di comprare.

"Allora???" trilla lei, saltellando sul posto come una scolaretta di cinque anni "Non è adorabile?" chiede, con fare retorico, riferendosi alla mia orribile (e al quanto oscena) divisa scolastica.

Rin, cerca di controllarti. Conta fino a tre... 1, 2, 3...
No, non basta Rin!! Conta fino a trentatrè!!!

Ero arrivata al numero ventisette, quando Izayoi mi ripetè la stessa domanda, con fare di chi non ammette repliche. Sospiro, sconsolata e ormai più che decisa ad evitare conflitti con lei. Voleva che la divisa mi piacesse? Se lo poteva scordare. Voleva che la indossassi? Si poteva fare, se voleva che sua figlia venisse stuprata dal primo depravato di passaggio. Voleva che la facessi contenta? Ecco: è questo il mio punto debole. Non posso fare nulla contro i suoi occhioni carichi di aspettative di natura amoroso-familiare...
Accidenti! Ma non poteva innamorarsi di un criceto?

"E'... adorabile!" come la cerebrovasculopatia "Davvero, mi piace molto" quasi come un calcio nelle gengive "Grazie Izayoi"
"Lo sapevo che ti sarebbe piaciuta! E poi il rosso ti dona, sai?" dice lei affettuosamente, sistemandomi il grosso, e del tutto inutile, fiocco rosso che ho sul petto (e che, inevitabilmente, lo fa sembrare ancora più abbondante di quanto possa essere giudicato moralmente accettabile). Dico davvero, dovrebbero esistere delle leggi che vietino alle maggiorate di circolare in luoghi pubblici. Se mi sporgessi da una nave, probabilmente mi dichiarerebbero come "carico pericoloso" oppure, se indossassi un cappotto, qualcuno potrebbe gridare AIUTO! HA DELLE BOMBE A MANO! e scambiarmi per una terrorista...

Ok, lo so. Sto di nuovo esagerando, ma io sono fatta così: penso troppo e parlo a sproposito. O meglio, predico male e razzolo bene.
Lo vedete? Neanche i proverbi funzionano con me!

Mi costringo ad un sorriso forzato, che in realtà assomiglia terribilmente ad una smorfia; e me lo dico da sola, dato che ancora non sono riuscita a staccare gli occhi dallo specchio e so perfettamente che faccia ho: quella di Jack lo Squartatore vestito da Sailor Mars. Il che -è inutile dirlo- mi preoccupa.

"Bene, allora prendo la macchina e ti accompagno a scuola. Non vorrai fare tardi il primo giorno?"

Oh, Kami. Questo no!
La sola idea che Izayoi possa accompagnarmi a scuola mi fa orrore per otto motivi diversi. Innanzitutto, mia madre ha praticamente vinto la patente di guida con i punti della benzina; o meglio, dato che non sa guidare, è più probabile che l'abbia trovata in una busta di patatine. Inoltre, Tokyo è la città più incasinata del mondo, e la sola idea di attraversarla in auto mi fa presupporre che si possa parcheggiare direttamente al cimitero, dal momento che non scherzo affatto quando dico che ci metteremmo "una vita" ad arrivare a scuola. Ancora, farsi accompagnare a scuola da una madre pazza al volante è proprio ciò che mi ci vuole per farmi bollare subito come sfigata dai miei nuovi e sconosciuti (ma già odiati) compagni di classe.
No! No! No! E ancora, No!

Questo non accadrà, vero Dio? Tu mi aiuterai!

"No, Izayoi! Tu hai altre cose da fare, non è vero?"
"No, non ho proprio nulla da fare!"
"Massì, non ricordi?! Dovevi... Ehm... Fare la ceretta ai procioni"
Lo so, potevo inventarmi una scusa più plausibile.

"Non vuoi che ti accompagni vero?" mi chiede, inarcando un sopracciglio, e io stavolta non riesco a fingere che non sia così "E d'accordo... Non sei più una bambina"
"Non ci credo. Te ne sei accorta?" le chiedo ironicamente, scompigliandole i capelli per farle capire che sto solo scherzando.
Lei, stranamente, coglie la battuta. E questo è già di per sè un miracolo. Quindi l'unica conclusione plausibile è che Dio esiste. Grazie Dio! Sono certa che diventeremmo ottimi amici io e te; soprattutto se farai lasciare Izayoi e Inu no Taisho entro stasera, prima della grande cena. Perciò, cara divinità, vedi di darti da fare o cambierò religione con la stessa velocità con cui cambierò anche il mio gestore telefonico. Ah! Ah!

Non sono normale, ma questo si dava per scontato.

In ogni caso, saluto mia madre con lo stesso affetto che potrebbe dimostrare un cacciavite e mi fiondo in strada alla velocità della luce, ben conscia del fatto che sto indossando una gonna. E non una gonna qualsiasi, ma una gonna a pieghe cortissima. E per di più, rossa. Come se non fossi stata già abbastanza appariscente! E poi non capisco perchè le uniformi scolastiche debbano sempre avere questi orribili scarponi in stile "prima comunione"... E' come se avessi le scarpe ortopediche. Pesano un quintale!
E' deciso: domani le sostituirò con gli anfibi, che hanno la doppia funzione di essere impermeabili e di poter essere usati come armi contro i maniaci. A proposito: ce n'è uno che mi sta seguendo...
In realtà, è
solo un ragazzo; e all'incirca dovrebbe avere la mia età (e questa mia brillante osservazione è nata dal fatto che indossa anche lui una divisa scolastica). Se è carino? Sì, lo è. Ha i capelli neri, raccolti in un piccolo codino; e ha gli occhi blu, piuttosto insoliti per un giapponese. Sarà vittima di qualche mutazione transgenica? Oddio! Si è accorto che lo stavo guardando! Oddio. Oddio. Oddio, mi sta salutando!
Dio, ma allora non servi proprio a niente? Perchè lasci che un maniaco mi insegua non appena metto piede fuori di casa? Cattivo!

"Ehi!" mi chiama "Sei dello Shikon?" mi chiede da lontano, con una mano a mo' di megafono. Mi fermo. Sto per dirgli che sono apolitica, ma poi mi sovviene il nome del mio nuovo liceo: Shikon...
"Sì. Per caso, mi sai dire come fare per raggiungerlo? Sono nuova." gli spiego, stranamente senza apparire troppo acida. Il fatto è che davvero non ho idea di dove si trovi l'istituto. Lui mi sorride.
"Certo, lo frequento anch'io. Ti sei trasferita da poco?" mi chiede "Ah, che sbadato! Io sono Miroku Rukawa, molto lieto." nonostante tutto, il ragazzo, oltre che carino, è anche simpatico.
"Rin Edogawa." gli dico, porgendogli la mano. Lui la guarda imbarazzato e mi ricordo solo in questo momento che i giapponesi non sono così affettuosi. La ritraggo e mi inchino impercettibilmente.
"Vieni, ti faccio strada. Sai già che sezione ti è stata assegnata?" mi domanda, affiancandomi. Prendiamo una traversa sulla destra, che fino ad un attimo prima non avevo notato.

"Classe 3, sezione C"
"Davvero? Che fortuna! Siamo compagni." esulta, stranamente raggiante "Se ti occorressero appunti o ripetizioni, non farti scrupoli... Io sono a tua completa disposizione!"
"Questo si era capito..." ammutolisco. Non posso credere di averlo detto ad alta voce... Però, cacchio... L'ho fatto! Con mio grande sollievo, Miroku scoppia a ridere di gusto. Rido anch'io.

Scusami Dio se ho dubitato di te!

Caro diario, ancora non potevo saperlo, ma molto presto avrei cambiato religione e sarei passata al Divanesimo...



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L'istituto superiore Shikon era decisamente diverso da come lo avevo immaginato. A giudicare dalla struttura imponente e maestosa, e dalla pulizia e l'ordine con cui era tenuto il giardino, mi è parso subito ovvio che si trattasse di un istituto privato, oltre che prestigioso. Peccato che non avessi tempo per ammirarlo, dato che nel momento in cui io e Miroku oltrepassammo il cancello, la campanella smise di suonare e ci ritrovammo a correre a testa bassa come arieti di sfondamento. Certo che solo io potevo arrivare in ritardo il primo giorno di scuola!

In quel momento immaginai di telefonare a Dio: Tu Tuu Tuuu... Risponde la segreteria telefonica paradisiaca, se volete richiedere un miracolo, schiacciate il tasto 1. Siamo spiacenti di informarla che i miracoli sono temporaneamente sospesi. Le auguriamo che Dio gliela mandi buona! Pace! TU TU TU TU TU

Saliamo tre rampe di scale e ormai per i corridoi non c'è più nessuno, quando Miroku si ferma "Da qui in poi devi proseguire lungo tutto il corridoio e girare in fondo a sinistra!"
"E tu? Non vieni con me?" gli chiedo, stupita, senza smettere di correre sul posto. Avevo capito che fossimo in classe insieme. Lui mi sorride, sornione.
"Ehm... No... E' la terza volta in questa settimana che arrivo tardi alla lezione di matematica! Vado in infermeria... E se qualcuno te lo chiede, sono gravemente malato!" mi informa, strizzandomi l'occhio. Sorrido e lo saluto con un cenno della mano. Seguo le sue indicazioni, senza smettere di correre... Ecco l'angolo! Da lì in poi devo svoltare a sinistra... Cisonocisonocisonocisonoooo e...

SBAM!!!!

In un attimo, mi ritrovo a terra. Per qualche istante non vedo altro che il soffitto intonacato di bianco e la luce di uno dei fari al neon. Kami, ma da cosa sono stata investita? Da un treno? Da un meteorite? No, a giudicare dal dolore, devo aver sbattuto contro qualcosa di più solido. Mi levo a sedere, facendo forza sui gomiti.

"Ma che cavolo fai?! Guarda dove metti i piedi!" mi grida contro qualcuno. Alzo lo sguardo, e soltanto in quel momento capisco che mi sono scontrata con un ragazzo.
"Guarda che sei tu che mi sei venuto addosso!" ribatto, agitando un pugno. Lui si alza in piedi e si sistema meglio il berretto. Accipicchia, quanto è alto! Meglio non farlo arrabbiare...
"Se non avessi corso a quel modo, ti avrei evitata!" mi dice, offrendomi una mano.
Mi rialzo da sola. Non ho bisogno dell'aiuto di un teppista dai capelli argentati!
"Piuttosto, dove correvi così di fretta?" mi chiede.
Sto per rispondergli che non sono affari che lo riguardano, quando improvvisamente mi pongo anch'io la stessa domanda. E la risposta non mi piace per niente...
"Oddio!" grido, ricordandomi del motivo per cui stavo correndo.
"Che ti prende?"
"Sono in ritardo! In ritardissimo!" spiego, scompigliandomi i capelli. Anche lui sembra avere improvvisamente fretta, quindi si volta e si dirige a passo svelto nella mia stessa direzione. Lo seguo.
"Che fai? Mi segui adesso? Se sono scuse che vuoi, sappi che non le avrai!" mi dice il ragazzo con il berretto.
"Ma quali scuse! Sto cercando la mia classe, non ti sto seguendo" ma perchè mi metto a discutere con lui? Mi sa che quella caduta ha fatto più danni del previsto...

In ogni caso, io e quel ragazzo spalanchiamo contemporaneamente la medesima porta, quella su cui è scritto CLASSE 3 - SEZ C e, come volevasi dimostrare, ci incastriamo per entrare per primi.
Un'intera classe si volta verso di noi e ci fissa con tanto d'occhi. L'insegnante che, stando a quanto mi ha spiegato Miroku, è quella di matematica, ci guarda a metà fra la rabbia e lo stupore. E' una bella donna, non c'è che dire. Però non mi piace, anche se non riesco a capire perchè.

"Taisho..." sibila la professoressa "Vedo che ogni tanto ti degni di presentarti alle mie lezioni!" dice, rivolta al ragazzo che mi sta ostruendo il passaggio. Il suo cognome mi suona familiare...
"Ogni tanto dare i numeri fa bene!" ribatte Taisho, prendendo posto in ultima fila. La professoressa sospira, sconsolata. Ora che posso guardarla meglio, capisco perchè non piace: è un demone.
"Ti farebbe bene anche indossare la divisa scolastica, di tanto in tanto. Vuoi essere bocciato anche quest'anno?" chiede la professoressa, arricciando il naso. Mi correggo: è un demone bastardo.
"E tu?" mi chiede la donna, voltandosi verso di me con aria di sufficienza. Mi squadra da capo a piedi e, come immaginavo, i suoi occhi rossi come il fuoco si incollano al mio seno abbondante.
...E' invidiosa. Glielo leggo in faccia.

"Sono Edogawa" spiego "La nuova studentessa"

La donna non si scompone; prende il registro e sfoglia un paio di pagine prima di leggere il mio cognome scritto a penna nera. Si volta nuovamente verso di me "Prego, un passo avanti e presentati"
Oh, ma che dolcezza! Questa non è una donna: è un barattolo di miele ...Infestato dalle vespe!
Faccio come dice, ignorando il suo tono stizzito. Mi posiziono davanti ai miei futuri compagni ed eseguo un inchino (più che altro immaginario) e inizio la mia presentazione improvvisata.

"Sono Rin Edogawa, ho diciotto anni, e ho vissuto in America per un anno. Mi sono diplomata a New York, ma spero di riuscire a superare gli esami anche nel mio Paese" oh, Santo Chuck Norris, come parlo bene! E chi se lo aspettava! "Dunque, spero di poter instaurare un buon rapporto con ognuno di voi" in realtà non ci penso nemmeno, ma a volte basta poco per fare buona impressione.
"Bene" mi interrompe la professoressa "Io sono Kagura Hideki, la tua insegnante di matematica... E, dato che tu e Taisho siete arrivati in ritardo..."

Ecco. Lo sapevo. Mi sono fatta sbattere fuori dall'aula già dal primo giorno di scuola! Ma che genio che sono! Anzi, no... Non è colpa mia. E' colpa di questo qui!

Mi volto verso il ragazzo che è al mio fianco. Si è steso per terra, comodamente, e ha i piedi appoggiati alla parete. Devo ammettere che, guardandolo meglio, questo Taisho è davvero un bel ragazzo; anche se non mi sembra del tutto umano. Ha i capelli argentati, lunghi e crespi, e gli occhi dorati come topazi. Ha un viso piuttosto simpatico; asimmetrico, ma bello. Ha i lineamenti marcati e la sua pelle abbronzata contrasta con il candore dei suoi capelli. Come aveva tenuto a precisare la professoressa Kagura, Taisho non indossava la divisa scolastica, ma un semplice paio di jeans sbiaditi e una felpa rossa con il cappuccio. Il rosso gli donava, decisamente.

"Si può sapere che hai da fissare?" mi chiede il ragazzo "Guarda che anche se non ci fossimo scontrati, ti avrebbe sbattuta fuori comunque"
"L'ho capito" ammetto "Immagino che sia la peggiore tra i nostri insegnanti"
"E' nella top-ten, ma non è proprio la peggiore..." mi corregge Taisho, mettendosi seduto a gambe incrociate. Decido di imitarlo. Mi sono stancata di stare in piedi... E queste scarpe pesano.
"Vuoi dire che esiste qualcosa di più gelido di quella lì?" chiedo, indicando la porta. Il mio compagno di classe annuisce.
"Lo incontrerai alla prossima ora" mi spiega "Uff! Se scopre che sono stato cacciato dalla classe anche stamattina, poi chi lo sente mio padre!" dice fra sè e sè.
"Vuoi dire che questo professore è capace di avvertire i genitori? Lo sa che non siamo più all'asilo?"
"Lascia perdere. E' una situazione un po' diversa. Ma tanto, presto lo verrai a sapere... Comunque, io sono Inuyasha!" si presenta, porgendomi stranamente la mano.

Rimango basita per qualche istante. Inuyasha... Questo nome, così come il suo cognome, non mi è nuovo... Qualcuno l'ha già nominato. Ma chi? Aaaah! Maledizione! Ecco cosa succede a non ascoltare gli altri quando parlano. Mi do della deficiente in tutte le lingue che conosco; quando improvvisamente mi ricordo di essere una persona educata, e mi concentro sulla mano tesa di Inuyasha.

"Rin" mi presento a mia volta, ricambiando la stretta "Allora? Che si può fare di bello in questo posto?" non finisco neanche di terminare la frase che una ragazza esce dall'aula.
"Ehilà! Kagome!" la saluta Inuyasha con un cenno dalla mano. Mi volto a guardarla: è una ragazza piuttosto graziosa, ma nel complesso perfettamente nella norma. Mi sta scrutando intensamente e non ne capisco il motivo, finchè non sposta i suoi occhi castani in quelli color miele di Inuyasha. Solo allora, Kagome ricambia il saluto del compagno e mi si avvicina "Ciao. Io sono Higurashi, piacere"
Le sorrido. E' soltanto venuta a controllare Inuyasha... Forse è il suo ragazzo. Mi presento a mia volta, anche se il mio nome lo sa già. Ci fermiamo a chiacchierare per qualche minuto, finchè non suona la campanella e la professoressa Kagura esce dall'aula, senza mancare di riservarci un'occhiataccia.
"La prossima volta eviterò di sbattervi fuori dall'aula dato che vi offro soltanto un'occasione per fare i vostri comodi!" dice, scoccandomi uno sguardo di fuoco per il modo in cui sono seduta sul pavimento. Sostengo il suo sguardo senza problemi... Non mi interessa nulla di quello che dice o pensa questa donna demone, tanto presto o tardi me ne andrò da questa scuola e tornerò in America.
"Edogawa, più tardi dovrai passare dal preside Naraku per farti dare gli orari delle lezioni e firmare alcuni permessi" mi dice ancora, gelida, prima di allontanarsi a passo svelto nel suo tailleur bordeaux.
"Brutta stronza" sussurro a denti stretti. Kagome non mi ha sentita, ma Inuyasha evidentemente sì, dato che lo vedo ridacchiare. Però! Che udito!
Un attimo dopo, Miroku fa capolino dall'angolo in fondo al corridoio. Si guarda intorno con aria circospetta.
"Via libera, Miroku! La strega se ne è andata!" gli urla Inuyasha, sventolando una mano. Solo allora il mio nuovo amico si dirige verso di noi con aria soddisfatta.
"A quanto vedo, ho fatto bene ad essermi beccato un'influenza di sessanta minuti!" dice, ridacchiando e alludendo al fatto che anch'io ero in corridoio.
"Seeee... Tutte scuse per passare un po' di tempo con la bella Kikyo!" lo schernisce Inuyasha. Immagino che Kikyo sia l'infermiera della scuola e che, a quanto ho capito, sia molto carina.
"Non ti smentisci mai, Miroku. Prima o poi, Sango ti taglierà qualcosa" lo rimprovera Kagome.
"Ma no! E poi come fa? Lo sa che io ho la testa soltanto per lei!" ribatte lui, alzando un indice.
"Credo che Kagome non si stesse riferendo alla testa superiore!" preciso io, riferendomi ad un altro tipo di parte del corpo. Tutti ridono, Miroku compreso, fin quando una ragazza dai lunghi capelli castani non si precipita in corridoio e gli molla un ceffone in pieno viso. I due iniziano a litigare, anche se in modo scherzoso. Immagino che in Giappone si usi fare così: sinceramente, non ricordo perchè, ma i giapponesi, quando si amano... Litigano. Che cosa stupida, no?
Mi godo la scena: dopotutto, i miei nuovi compagni di classe non sembrano essere così pessimi come avevo immaginato. Forse, dovrò ricredermi...

Improvvisamente Inuyasha annusa l'aria, e io non posso fare a meno di paragonarlo ad un cane da tartufo.

"Hai fiutato qualcosa, cucciolone?" gli chiedo.

Dal modo in cui tutti si voltano verso di lui, sbiancano, e si precipitano in classe... Deduco che la risposta è: Sì! Ha fiutato qualcosa!

"Muoviti! Sta per arrivare!" mi dice Inuyasha, tirandomi per un braccio.
"Eh? Ma chi?"
"Forza! Sbrigati!" mi sgrida, strattonandomi. Ancora indecisa, lo seguo in classe... Ma... Non so dove sedermi, dato che tutte le sedie sono già state occupate. Mi guardo in giro, senza sapere esattamente cosa fare e come muovermi. Kagome continua a fare cenno di sedermi da qualche parte, anche a terra. Si sbraccia e si dimena come un'ossessa... Ma cosa pretende? Che mi appollai sul soffitto a testa in giù e mi avvolga in un bozzolo d'ali di pipistrello? Oddio, certe volte sono davvero macabra. Mi compiaccio di me stessa! Ah! Ah! Ah!

La porta si apre.

Kagome sbianca.

Cala il silenzio.

Io sono ancora in piedi, di spalle.

Caro diario, quello fu soltanto l'inizio della mia fine. Avevo appena incontrato Lui: il mio diavolo personale...



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Mi volto lentamente, ma a giudicare dall'espressione terrorizzata dei miei nuovi compagni, immagino che la cosa migliore da fare sarebbe voltarsi e buttarsi dalla finestra senza pensarci un secondo di più. Sinceramente, alle mie spalle potrebbe esserci anche Tutankamon, per quel che mi interessa. In ogni caso, mi volto, e la prima cosa che vedo è...

Dio!
Ma allora esisti! Cavolo, non sapevo fossi così... Così... DIVINO!!!

Le ginocchia mi vacillano per un istante. I miei occhi sono incapaci di staccarsi da quelli della persona che ha appena fatto il suo fatale ingresso nella terza C del liceo Shikon. Pianeta Terra...Credo.

L'uomo mi stava guardando. Mi stava guardando malissimo... Però mi stava guardando, eh! Lo giuro! E questo era già un punto a favore dell'esistenza di Dio, perchè quello non poteva essere nient'altro. Lo giuro su Santo Brad Pitt: non ho mai visto nessuno come lui. Alto, longilineo, postura sicura ed elegante. Lineamenti gentili e delicati, a tratti quasi femminei. Lunghissimi capelli argentei come la luna, lisci come fili di seta orientale. Pelle pulita e levigata come una statua di porcellana. Occhi affilati e felini, dorati. Era un demone, non c'erano dubbi, ma mai, MAI un demone avrebbe potuto essere più simile ad un dio.
E Dio mi parlò...

"Siediti" sibila, glaciale. Così dicendo, Dio si mosse sinuosamente verso la cattedra, con passo felino da predatore. Prende posto e si accomoda, accavallando le gambe. Non bada più a me.
Io non mi muovo. D'altronde, dove avrei dovuto sedermi? Mi schiarisco la voce per attirare la sua attenzione. Lentamente, Dio leva nuovamente i suoi occhi d'ambra verso di me. E mi inchioda.
"Ho detto: siediti" scandisce con la sua voce melodica, ma agghiacciante. Mi ha preso per una demente, credo.
"Non ci sono posti liberi" riesco a dire, allargando le braccia ad indicare l'intero ambiente. Lui non guarda la classe. Ciò significa che lo sa benissimo che non ci sono posti per me.
"Non è un mio problema" dice, tornando a concentrarsi sul registro degli studenti. Non sapendo che fare, mi siedo a terra. Lo so che non è una cosa molto normale... Ma voi cos'avreste fatto?

La classe era talmente silenziosa da sembrar vuota. Nessuno respirava. Kagome era pietrificata. Persino Miroku aveva perso il suo immancabile sorriso. L'unico che appariva rilassato era Inuyasha.

Io, intanto, continuavo ad aspettare che Dio si accorgesse di me. Dopotutto, ero una nuova studentessa, no? Come minimo avrebbe dovuto chiedermi qualcosa, anche soltanto in merito al programma scolastico che avevo svolto in America. O, se non altro, avrebbe potuto presentarsi a sua volta. Non si usa fare così nel mondo dei comuni mortali? Oh, ma che dico: lui è un angelo, mica un mortale!

Lo giustifico.

O meglio, mi trovo costretta a farlo, dal momento che non mi chiede assolutamente nulla. Si alza con un unico movimento fluido e pronuncia tre semplici parole: "Test a sorpresa"

Mi aspetto di sentire un coro di lamentele, eppure non avverto nulla del genere. Nessuno si oppose quando Dio consegnò una pila di fogli a Kagome e le ordinò di distribuirli alla classe.

Ovviamente, io sarei stata risparmiata. D'altronde, ero appena arrivata, e non conoscevo neanche l'orario scolastico... Figuriamoci se sapevo qualcosa del loro programma. Anzi, non sapevo neanche che materia insegnasse Dio! Inspiegabilmente, Kagome mi porge un foglio: ciò significa che Dio sapeva che sarei stata presente quel giorno. Lo accetto e lo guardo...

Sbianco: Kitabatake Chikafusa... Fantastico... E CHI CAVOLO E'???

Guardo Dio con aria confusa. Lui si limita a fucilarmi con lo sguardo per aver osato tanto "Ovviamente" dice in tono piatto "Non ti risparmierò soltanto perchè sei nuova!"
Non posso crederci: mi sono appena convertita al Cristianesimo e Dio già mi odia!

Il compito sarà andato di sicuro malissimo e avrò sbagliato tutto. Ma a quanto sembra, non sono stata la sola: Inuyasha, Koga e Miroku l'hanno consegnato in bianco. A quanto sembra, l'unica a non aver avuto problemi è stata Sango. Beh, poco male: in fondo ci ho provato. Le ore scivolano velocemente, sempre uguali. Al termine delle lezioni, mi dirigo nell'ufficio del Preside, il Signor Naraku. Quell'uomo non mi ha fatto una grande impressione. Non faceva altro che guardarmi come se fossi qualcosa di particolarmente simile ad un manju cosparso di nutella. Appena ho potuto, me la sono filata a gambe levate. Rientro a casa con due ore di ritardo, poichè ho sbagliato strada per ben cinque volte! Che ci posso fare se le stradine di Tokyo sembrano tutte uguali?!? In ogni caso...

Eccoti: mio carissimo e orrendo divano zebrato! Sei mio! TUTTO MIO!

Mi ci stendo sopra e mi sbarazzo della divisa scolastica. La lascio cadere sul pavimento e resto in biancheria intima: lo so, ho una biancheria intima vergognosa, nonostante abbia diciotto anni. Ma in fondo che c'è di male ad indossare un completo a fragole? Niente, se sei da sola a casa e se soprattutto non prevedi di avere incontri ravvicinati del terzo tipo con qualsiasi essere vivente che respiri. E infatti la casa è vuota: Izayoi probabilmente è stata rapida da qualche alieno. Quindi, in poche parole: non c'è.

Boh... Chissà dov'è andata?! Beh, in fondo non che mi importi poi molto. In America vivevo da sola, e posso affermare con certezza che camminare in mutande a casa propria è la cosa che più si avvicina alla beatitudine celeste. Pensavo questo... Almeno finchè non sentii la chiave girare nella serratura della porta. Avevo parlato troppo presto: Izayoi era tornata.

"Sono a casa!" dice a voce alta "C'è stato un cambio di programma!" un cambio di programma per cosa? Ah, certo: Dio l'ha fatta lasciare con Inu no Taisho...

Mi blocco. Cos'ho detto? Inu... No... Taisho...

"Cazzo!" grido. Taisho! Taisho è lo stesso cognome di Inuyasha!... No... Non è possibile.... NON PUO' ESSERE QUELL' INUYASHA!!!
"Rin-chan, vieni!" grida mia madre "Guarda chi abbiamo a cena!"

Non riesco neanche a trovare la forza di muovermi. Mi volto soltanto, lentamente. E il mondo mi crolla addosso con la violenza di una palla di cannone (e se vogliamo essere precisi, era anche una palla piuttosto pesante!). Un uomo dai capelli argentati raccolti in una coda affianca mia madre sull'uscio. Le tiene un braccio intorno alle spalle e le sorride. Ma non me ne frega niente di lui. Non lo guardo quasi.
Vi chiedete perchè? Beh... E' molto semplice: non è solo.

"Sono curioso di conoscere la mia nuova sorellina!" dice Inuyasha, guardandosi intorno e incontrando me, immobile, in fondo al corridoio.

Restiamo a guardarci per qualche istante: io, cercando di capire se era davvero lui, o se ero sotto l'effetto di qualche psicoacido. E non escludo che lui stesse pensando la stessa cosa! I miei occhi minacciano pericolosamente di uscire dalle orbite e scavarsi una fossa nel parquet: era proprio Inuyasha, il mio compagno di classe! Il mio cervello si sforza di elaborare un pensiero di senso compiuto e, a fatica, riesco a rendermi conto che Inuyasha è il mio futuro fratellastro mezzodemone. Grido senza rendermene conto, realizzando la gravità della situazione.

Cakkiocakkiocakkiocakkio! Come ho fatto a non pensarci subito? Ma sono proprio una cretina!!!
Cretina! -mi dico- Cretina! Cretina! Cretinaaaaa!!!

Non finisco neanche di pensarlo, che alle spalle di Inuyasha scorgo qualcosa di molto molto più inquietante: un paio di occhi felini e lunghi capelli argentati...

Ho tre infarti e mezzo, contemporanei: è il mio professore di giapponese antico! E' Dio!! E' il mio ...Professore-Dio!!!

...O...Cazzo...!

Dannazione... No... Questo deve essere un incubo... Cosa può andare più storto di così? Non ditemi che Dio è Sesshomaru. No, perchè se fosse così (giusto per intenderci) Sesshomaru sarebbe il fratellastro di Inuyasha, nonchè figlio del fidanzato di mia madre!!!
Inizio a non ricordare più come si respira! Aspetta, com'era che si faceva? Inspira, Espira. Inspira, Espira. Cakkio, ma così sembra che stia per partorire... E in effetti, l'ansia che sento deve essere proprio quella (non che io abbia mai partorito, comunque).

Sesshomaru mi guarda. E' palesemente irritato.
Non capisco perchè. Posso capire lo stupore o l'indifferenza... Ma addirittura il disgusto! ... Perchè?

Un'orrenda risposta si fa spazio nei miei pensieri nel momento esatto in cui Izayoi, Inu no Taisho, Inuyasha e Sesshomaru inclinano contemporaneamente il capo dallo stesso lato, come se stessero cercando di capire che razza di animale io sia. E il bello è che non lo so neanch'io che razza di animale sono. Non so neanche se sono viva o morta! So solo una cosa: sono in mutande!

E non sono mutande normali: sono mutande con le fragole!

"Che indecenza" soffia Sesshomaru-Dio-Professore-di-Giapponese-Antico a denti stretti, distogliendo lo sguardo da me con aria seccata.

Caro diario, voglio morire. E' ufficiale: Dio mi odia!

 

Angolo di Lirinucciaaaaaaaa :)

Allora, innanzitutto grazie per le splendide recensioni che mi avete lasciato. Non me l'aspettavo, dal momento che questa storia è nata praticamente per scherzo ed è del tutto diversa da qualsiasi altra cosa in cui mi sia mai cimentata. Non ho mai scritto nulla in prima persona, e non ho mai trattato argomenti leggeri e divertenti... Quindi, grazie a voi posso quasi pensare che l'esperimento sia riuscito perfettamente!

Passo a ringraziare chi ha aggiunto la storia fra i preferiti: Iceman, Leloale, Nancy 95 e SmoothCriminal.

Ringrazio ancora, chi l'ha inserita fra le storie seguite: Bigmama, Didyme, Meraviglie1992, Mikamey, Ramona 37, Sisi89 e Smile989.

Poichè alcuni di voi non si sono espressi, colgo l'occasione per dirvi che mi farebbe piacere sapere cosa di questa storia vi è piaciuto, dal momento che io stessa sono titubante!^^

Ringrazio personalmente: Yesterday, Marrion, Iceman, BennyRobin, Celina, Nancy95, Kanna I White, Mew_Paddy e SmoothCriminal... Vi ringrazio moltissimo, siete state dolcissime e sappiate che solo con i vostri commenti porterò avanti questo esperimento. Un commento non costa nulla, e mi farà molto piacere ricevere anche delle critiche, non preoccupatevi. Spero di non deludere le aspettative di nessuno e che questa storiella possa continuare ad appassionarvi. Grazie di cuore :)

PS: qualsiasi commento lasciato sarà ricambiato. A prestissimo!!!!

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Capitolo 3
*** L'operazione -Sfasciamo il Matrimonio- si è sfasciata! ***


[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

"L'operazione -Sfasciamo il Matrimonio- si è sfasciata!"
 

Il destino è contro di me. Ma, dopotutto, i proverbi insegnano: l'amore è cieco, la fortuna è bendata e (Santissimo Bart Simpson!) la sfiga ci vede benissimo! E io, a quanto pare, ci ho fatto l'abbonamento annuale, alla sfiga! Non c'è altra spiegazione... Quante possibilità c'erano che i miei futuri fratellastri fossero il mio nuovo compagno di classe e il mio professore di giapponese antico? E soprattutto, quante possibilità c'erano di fare una figuraccia con loro nei primi dieci secondi dall'incontro ufficiale?? Merda! Merda! Merda! ... E ancora merda, giusto per non sbagliare!

In ogni caso, so cosa volete sapere, e vi accontento subito: la cena è stata un disastro!

Afferro la cornetta del telefono e compongo un numero estero che sicuramente farà lievitare la bolletta telefonica a livelli preoccupanti (e so già che dovrò far istallare dei lampioni nel mio portafogli, perchè non si vede uno yen*)... Ma non mi importa! Ho bisogno di sfogarmi!
E in questi casi, l'unica persona che può consolarmi è Jakotsu: il mio amico-gay ♥

Il telefono squilla un paio di volte prima che la mia checca preferita sollevi la cornetta e mi risponda con un "Chi è che rompe a quest'ora?" che ha tutta l'aria di essere una minaccia di morte. Sorrido istintivamente: che gioia risentirlo!

"Jakotsu, sono io!" dico, con voce lamentosa. Per qualche secondo, lui non si esprime.
"Rin? Sei davvero tu?" mi chiede, con voce impastata dal sonno.
"No, sono il Fantasma Formaggino! Certo che sono io, razza d'idiota!" ribatto, seccata.
"Ehi, moderiamo i termini... Piuttosto, lo sai che ore sono???" mi chiede, più alterato di me. Guardo l'orologio senza capire cosa ci sia di sbagliato, finchè non lo capovolgo...  

"Sono le nove di sera. E allora?"
"Cretina! Qui in America sono le sei del mattino! Come ti è saltato in mente di svegliarmi a quest'ora???" grida il mio amico nippo-americano "Le occhiaie non sono molto glamour, sai?!"
"Sorry!" mi scuso.
"Sorry un cacchio!" risponde l'altro "Allora, che succede? No, non dirmelo: sei incinta?!? Aspetta, vado subito all'aereoporto! Non ti muovere!"
"Frenaaa!!! Non sono incinta! Sono in un mare di guai !"
"Ti sei strappata tutte le sopracciglia? Te l'ho detto almeno cento volte di non farti la ceretta, che poi ti si irrita la pelle!"
"Ma mi fai parlare, sì o no?!" gli grido, piccata, iniziando a raffica a raccontargli tutto ciò che mi è accaduto da quando ho messo piede a Tokyo...

Jakotsu ascolta in silenzio. Inizio a pensare che si sia riaddormentato, abbracciato al suo grande e grosso pupazzo a forma di Gigglipuff, quando finalmente si decide a parlare; o meglio, scoppia in una risata di almeno cinque minuti. Nell'attesa che si calmi, controllo le mie sopracciglia allo specchio e... Kami, ha ragione: devo smetterla di strapparle con la ceretta! Ma che ci posso fare se il sopracciglio sinistro ricresce ogni sei ore?! Sembro un orangotango!

"Mi stai dicendo" ride di nuovo "Che ti sei fatta trovare in mutande? Con quelle mutande?!?!" chiede, riferendosi alle mie vergognosissime mutande a fragole. Mi sto pentendo di averlo chiamato.
"Purtroppo sì... E non è tutto! E' stata una tragedia!"
"Racconta..."
"Allora, abbiamo iniziato a cenare..."
"Ma tu eri sempre in mutande??? Certo che sei diventata parecchio audace, Rin-chan!"
"NO! No, scemo! Mi sono rivestita, ovviamente!" gli spiego "La cena è stata un distastro: Inuyasha non ha smesso per un secondo di ridermi in faccia, Izayoi e il suo fidanzato non hanno smesso per un attimo di tubare come piccioni in calore... E Sesshomaru... Kami, mi ha ringhiato contro ogni volta che mi sono permessa di guardarlo! Ma si può essere più sfortunati di così?"
"Ma almeno, è figo questo Sesshomaru?" mi chiede Jakotsu con il suo perenne accento omosessuale, che io tanto adoro.
"E' stupendo, ma fa paura. E' peggio dell'Enigmista di Saw! Già me lo immagino... Prima o poi mi ucciderà! E' già tanto che non mi abbia sbranata stasera!"
"Esagerata! Forse è soltanto un tipo un po' troppo rigoroso... Vedrai che presto farete amicizia!"
"Non capisci, Jako! Ha corretto il mio compito in classe, e ha detto che in tutta la sua vita non ha mai letto nulla di più osceno. E non è finita qua: domani mi interrogherà su tutto il programma!"
"Che bastardo... Senti, me lo dai il suo numero?"
"Ma non mi ascolti proprio!!! Io ti sto dicendo che il mio futuro Fratellastro-Dio-Professore mi odia a morte e che domani probabilmente mi ucciderà, e tu... Tu mi chiedi il suo numero?"
"Mi sorge un dubbio..."
"Sarebbe?"
"Ti sei depilata, vero? Perchè se ti ha vista con i peli da porcospino che ti ritrovi, è più che normale che si sia impressionato!"
"JAKOTSU!!!"
"Mi sorge un altro dubbio..." continua lui, imperterrito.
"Bada che se spari un'altra scemenza, ti attacco il telefono in faccia!"
"Mi stavo solo chiedendo perchè sei qui a perdere tempo al telefono con me, quando dovresti studiare per l'interrogazione di domani"

Oh, Kamisama: la piattola ha ragione! Senza pensarci oltre, chiudo la comunicazione e mi fiondo sui libri.

Ok: se Sesshomaru vuole la guerra, la guerra andrà da Sesshomaru!
Aspetta, ma quella era una montagna... E quello era Maometto... Sì, va bene, il succo della questione è che non gliela darò! ...No, un momento: non gliela darò vinta! ...Ecco, così va meglio. Vedrai, Futuro-Fratellastro-Professore-Dio-Che-Mi-Odia... Vedrai di cosa è capace questa "inutile umana"! Ahahahahahaha!

Due minuti dopo, ho già rinunciato. Ma insomma, come posso trovare interessante la vita di un tizio che si chiama Urino Suimuri! URINO SUIMURI, capite??? Questo deve essere solo un gran cafone, e nulla di più! E dire che è stato anche un Ministro della Sanità! Tsè!!!

Così passo all'argomento successivo: Fatu Nakazata... Niente di più corretto: IO ho fatto una cazzata... Una cazzata a tornare a Tokyo! Dovevo restare in America e tanti auguri e figli maschi (come se due non fossero già sufficienti). Sospiro pesantemente, distogliendo lo sguardo dal volume, che in teoria, dovrei conoscere a memoria fra sei ore, e i miei occhi inavvertitamente scivolano sul mio caro diario. Non resisto, e inizio a sfogliarne pagine... Quanti ricordi...

Osservo una delle tante fotografie. Ritrae me e i miei compagni di college al Luna Park, in occasione del concerto dei Sacrilegal (un gruppo rock composto da soli demoni). Jakotsu per l'occasione si travestì da uno dei Kiss... Era ridicolo. Ricordo che quel giorno mi feci fare un tatuaggio: una chiave di violino, sulla schiena... E ricordo anche che inveii contro tutti e sette i nani, per il dolore. Rido al solo pensiero, finchè la nostalgia non si impadronisce di me e... Non riesco a frenarmi. Le lacrime iniziano a rigarmi il viso... Chi l'avrebbe mai detto che mi sarei ridotta così? Chi l'avrebbe mai detto che Izayoi si sarebbe risposata? Chi l'avrebbe mai detto che il mio professore di giapponese antico sarebbe diventato il mio futuro fratellastro? E soprattutto, chi l'avrebbe mai detto che mi avrebbe odiata così tanto solo perchè sono un'umana? Nel giro di due ore, durante la cena, ha tenuto a ribadire questo concetto almeno tre volte. Izayoi non ci ha fatto caso... Possibile che non si renda conto che questo matrimonio non s'ha da fare? Ma in effetti, Izayoi non si scomporrebbe neanche se un meteorite atterrasse nel nostro giardino... Cosa pretendo, in fondo!?

Inizio ad avere uno di quei sogni con le foto... Com'è che si chiama? Ah, sì!
Ho un'IDEA!
Da questo momento, inizierà l'operazione Sfasciamo il Matrimonio!

Sì, sono un genio! Se convincerò Izayoi che non potrà mai esserci nessun tipo di rapporto -di qualsiasi natura- fra me e la famiglia di Inu no Taisho, sicuramente la mia snaturata madre rinsavirà. E io (cosa non trascurabile) tornerò in America. Bene! Bene! Bene! Allora, per prima cosa devo trovare un modo per farmi espellere dall' Istituto Shikon... Oh, sì... So cosa fare. Questo piano non può fallire!
Inizio a ridere in modo molto molto malvagio, finchè Izayoi non spalanca la porta della mia stanza e mi chiede "Hai un attacco di colite?"

No, mamma: sto solo progettando la fine del tuo matrimonio! Ahahahahahah!

Caro diario, avresti dovuto avvertirmi che avrei soltanto peggiorato la situazione...

 

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Operazione Sfasciamo il Matrimonio, fase 1. Istituto Superiore Shikon, ore 8:30 am.

Cammino trionfante attraverso i corridoi della mia nuova scuola, perfettamente conscia del fatto che tutti -nessuno escluso- mi stanno guardando come se fossi un'extraterrestre. E forse hanno ragione, ma non mi interessa: è esattamente quello che volevo. Per farmi espellere dalla scuola, ho dovuto architettare un piano assolutamente infallibile: infrangere tutte le regole. Mi sono vestita da punk... E al diavolo la divisa-attira-maniaci! E per essere assolutamente sicura di essere espulsa, mi sono anche portata dietro la chitarra elettrica. Sono un genio, vero?

Spalanco la porta dell'aula, felice di pensare che sarà l'ultima volta che vi metterò piede, e guardo con aria di sfida la professoressa Kagura. La vedo cambiare espressione a velocità disumana: infastidita, incredula, accigliata e disgustata... Finchè i suoi occhi, rossi come due braci ardenti, non si stabilizzano in modalità "adesso ti uccido" (ammesso e non concesso che sia un'emozione!)

"Edogawa... Dal preside! S u b i t o!" mi grida, scoprendo le zanne. Ora sì che si ragiona: la prima fase del piano si sta rivelando un successone!

Con passo fiero, mi volto e mi incammino a velocità sostenuta verso la strada che mi porterà dritta dritta in America, e questa strada passa esattamente per l'ufficio del Preside Naraku. La sola idea di ritrovarmi nuovamente a tu per tu con lui mi fa accapponare la pelle, ma è un sacrificio che devo compiere. Sto per salire una rampa di scale, quando Inuyasha e Kagome corrono verso di me, chiamando il mio nome ripetutamente. Mi volto verso a guardarli: le loro espressioni pietrificate mi fanno capire che sono allarmati. Sospiro.
Mi dispiace farli preoccupare così, ma è necessario farmi espellere se voglio avere qualche chance di mandare a monte il matrimonio.

"Ehi! Rin-chan!" grida Kagome, agitando una mano.
"Cosa ti sei messa in testa, stupida?!" le fa eco Inuyasha "Che intenzioni hai?" mi chiede, fermandosi a pochi passi da me. E' senza fiato.
"Voglio andarmene... Non ne posso più di questa situazione." gli spiego, consapevole del fatto che lui possa capire come mi senta dopo tutto ciò che è accaduto ieri sera.
"Sei una scema!" mi grida invece "Cosa speri di ottenere, facendoti espellere?!" ringhia.
Kagome gli posa una mano sulla spalla, nella speranza di calmarlo, ma è tutto inutile...

"Scusa Inuyasha... Lo sai che non ce l'ho con te. Ma io non ce la faccio... Questo matrimonio non deve essere celebrato. E io voglio tornare in America!" gli dico di getto, presa dallo sconforto.
"Si tratta di Sesshomaru, non è così? Lascialo perdere! Lui odia tutti, umani, demoni e mezzodemoni... Non devi lasciarti coinvolgere!" continua lui, intuendo i miei pensieri.
"Inuyasha ha ragione, Rin-chan... Mi ha spiegato la situazione, e io sono d'accordo con lui: devi resistere, per il bene di tua madre." mi supplica Kagome, guardandomi con fare supplichevole.
"Mia madre non sa cosa è bene per lei!" ribatto, consapevole di aver detto una mezza bugia.
"Ti sbagli!" mi grida Inuyasha "I nostri genitori si amano. E nulla potrà cambiare i loro sentimenti... Tu e Sesshomaru state rovinando tutto!"

Mi sorprendo a guardare Inuyasha con occhi diversi, come se non lo avessi mai visto veramente. Ha detto una cosa terribile, ma vera: io e Sesshomaru stiamo cercando di mandare a monte il matrimonio per i nostri interessi personali. Io perchè voglio tornare in America... Lui (probabilmente) perchè non vuole estranei in casa sua, e tanto meno, estranei che condivideranno il suo cognome e il suo patrimonio. Credo sia già molto per lui sopportare la presenza di Inuyasha: figuriamoci quella di una umana da chiamare "okaasan" e di una sorellastra da chiamare "oneechan"... Però, ormai è fatta.

"Cerca di capire, Rin-chan... Tu dovresti aiutare tua madre ad essere felice. Dovresti fare qualcosa per lei... Non contro di lei!" mi supplica Kagome, prendendomi una mano.
"Lo... Lo so..." non è vero: io non lo so. Non so più cosa devo fare... L'operazione Sfasciamo il Matrimonio sta andando a rotoli.
"E poi, anche se non sembra... Inuyasha ha sempre desiderato una sorellina!" aggiunge lei, sorridendo "Vero, cucciolone?♥"
"Piantala!" sbotta il mezzodemone, offeso e imbarazzato "Comunque, il succo della questione è che devi fare di tutto per far andare a buon fine questo matrimonio."
"E come? Ormai, nulla potrà impedire a Naraku di espellermi dalla scuola..." ribatto io, chinando lo sguardo. Mi sento davvero... stupida.
"Non preoccuparti! Ci penso io!"

Dicevo di sentirmi stupida... Kami, come sbagliavo! Non sono una semplice stupida: sono la regina degli stupidi del pianeta degli stupidi nella galassia degli stupidi! Come ho potuto fidarmi di Inuyasha? E lui questo me lo chiama CI PENSO IO?! Ma siamo matti! Siamo fuori di testa!
Volete sapere qual era il suo brillante piano? Ha spiegato la situazione a (niente di meno che) Sesshomaru...
Inutile dirvi la faccia che ha fatto quando Inuyasha lo ha interrotto nel bel mezzo di una lezione. Ho creduto quasi che gli avrebbe staccato la testa a morsi! Fortunatamente si è limitato a fucilarci con un'occhiataccia e ad ordinare a Kagome di tornare in classe e... (cosa ancora più assurda) ha ascoltato la spiegazione di Inuyasha e -non ho ancora capito perchè- ma il mezzodemone in questione è ancora vivo. Soprattutto, mi sorprende che lo sia dopo che ha avuto il coraggio di fare questa domanda: Potresti mettere una buona parola per lei?

A quel punto, Sesshomaru ha fatto scivolare i suoi occhi nei miei, e mi ha squadrata da capo a piedi come se fossi la cosa più disgustosa che lui abbia mai visto in tutta la sua vita millenaria. E' rimasto nel suo silenzio immacolato per alcuni minuti, finchè non si è voltato e ha sussurrato una semplice parola: Muoviti!

Inuyasha mi ha strizzato l'occhio e mi ha sorriso, prima di tornare in classe. Io, dal canto mio, ero piuttosto frastornata... Sesshomaru mi aveva parlato e -cosa non trascurabile- aveva anche deciso di aiutarmi. Sono giunta ad una conclusione: o è un sogno, o le leggi della fisica si sono invertite. Non c'è altra spiegazione plausibile!

Continuo a tormentarmi l'orlo del pantaloncino scozzese che ho indossato. Sono nervosa... Ma quanto ci mette?! Alzo il capo, nella speranza di veder comparire Sesshomaru sulla soglia dell'ufficio del preside Naraku, ma di lui non c'è ancora traccia. Sesshomaru non mi ha detto nulla, prima di svanire oltre quella porta... Non so se non mi abbia parlato per il semplice fatto che la sola idea gli dava il voltastomaco, oppure perchè, semplicemente, era sicuro di riuscire a convincere Naraku a non mandarmi via a calci nel sedere.

Finalmente, la porta si apre. Sesshomaru è lì. Mi fissa.
O meglio, mi trapassa con i suoi occhi d'ambra, affilati come coltelli. Rabbrividisco. E' inutile: ogni volta che quelle iridi scivolano nelle mie, non riesco a ragionare lucidamente. Anzi, in realtà non riesco mai a pensare in modo chiaro, con o senza di lui. In ogni caso, cerco le parole giuste per chiedergli: Faccio i bagagli?

"Ho sistemato la situazione. Non sarai espulsa" mi comunica, gelido e lapidario come sempre.

Quando si rivolge a me, non mi guarda mai. In questo momento, sta fissando la finestra alle mie spalle, come se io non esistessi. Da una parte, è un bene... Perchè quando mi guarda, sono io che non riesco a parlare. Dall'altra, la cosa mi irrita... E un po', mi fa star male. Sono così invisibile, per te?

"Davvero?" chiedo, scattando in piedi "Oh, grazie Sesshomaru!" non riesco neanche a terminare la frase, che lui mi inchioda con lo sguardo e aggrotta le sopracciglia, costringendomi al silenzio.

"Non l'ho fatto per te" sibila, velenoso "L'ho fatto perchè, per quanto mi costi accettarlo, diventerai un membro della mia famiglia... E non posso tollerare che tu mi causi dei problemi"

"Oh..." non riesco a dirgli altro. Chino il capo. E' soltanto per questo che mi ha protetta... Per non disonorare la sua famiglia e il suo ruolo all'interno della scuola. Ora capisco.

"Ma non farti illusioni" continua "La tua sfrontatezza non resterà impunita"

Levo lo sguardo verso di lui, sorpresa: che intende?
Noto le sue labbra sottili stiracchiarsi in un ghigno appena accennato. Quasi non si vede, ma io riesco a cogliere la scintilla di sadismo nei suoi occhi.

"Da questo momento sarai la mia serva"

Caro diario, da quel momento il mio futuro Fratellastro-Professore-Dio firmò la mia condanna a morte...

 

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La sua serva!!!
La sua SERVA!!!

Mi ci rendiamo conto?! Poteva chiamarmi "assistente" oppure "collaboratrice" o, meglio ancora, avrebbe potuto chiamarmi semplicemente "aiutante"

...E invece no: sono la sua schiava personale.

Ecco cosa voleva dire. Sesshomaru, in cambio del suo gesto "misericordioso" mi ha caldamente (si fa per dire) raccomandata di non intralciarlo in alcun modo e di svolgere alcune mansioni extra-scolastiche, che mi costeranno tempo e fatica e, soprattutto, mi costringeranno a trattenermi a scuola oltre l'orario delle lezioni.

AAAAH! CHE RABBIA!

Oggi, tanto per fare un esempio, dovrò pulire la palestra e occuparmi di sistemare gli archivi delle matricole... Ma poteva andare peggio di così?

Oh, sì... Non c'è mai limite al peggio!

Sto lucidando i palloni da basket, in questo momento. Non posso ancora crederci... Sarebbe stato meglio essere espulsa! E tutto questo è accaduto perchè sono stata tanto stupida da dar retta ad Inuyasha e confidare nel suo buon senso (che, a quanto ho capito, non esiste). Uffa! Uffa! Uffa!!!
In fondo, però, non dovrei prendermela così... Dopotutto, Inuyasha e Kagome avevano ragione: perchè il mio astio dovrebbe intromettersi nei sentimenti di Izayoi e di Inu no Taisho? In fondo, quei due si amano sul serio e, anche se mi costa ammetterlo, sono una bella coppia. Inu no Taisho non è affatto il tipo di demone che credevo... Anzi, è molto umano, molto bello, e anche molto gentile. Ha cercato in ogni modo di mettermi a mio agio (dopo l'inconveniente delle «fragolande» - cioè delle mutande a fragole) e in buona parte, ci è anche riuscito. Sì, in fondo, non è poi così male...

...E neanche Inuyasha lo è. Devo dire che con lui ho subito instaurato un buon rapporto. Certo, Inuyasha è arrogante ed impulsivo; a volte è persino grezzo... Però, si vede quanto tenga alla felicità di suo padre. Non ho ancora capito se lui e Kagome stanno insieme oppure no... Sono tanto carini insieme... Glielo chiederò appena possibile!

I miei pensieri vengono interrotti da alcune voci, al di là della porta della palestra. Mi avvicino di soppiatto, e spingo l'anta in ferro quel tanto che basta per poter curiosare. Lo so che non si fa, ma dovrò pur tenermi occupata in qualche modo... E poi, la curiosità è il tratto dominante del mio carattere. Mi avvicino allo spioncino, e noto Sesshomaru e Kagura allontanarsi verso le rispettive auto, in cortile... Istintivamente mi ritraggo. Odio doverlo ammettere, ma quest'immagine mi fa star male. Perchè Sesshomaru si accompagna a quella strega? Oddio, non che lui sia esattamente dolce come la fata turchina, però... Insomma, vederli insieme mi dà fastidio. Non fraintendetemi; non si tratta di gelosia... E' più come mangiare la cioccolata sul pesce... Ok, non era proprio il paragone adatto! Diciamo che è come vedere il blu e il giallo che vanno a braccetto...
E non so voi, ma il blallo* non è esattamente una bella cosa (e quando dico "blallo" intendo "verde"). Va bene, non sono riuscita a rendervi l'idea...

...Ma c'è una probabilità del 80% che vi abbia fatto venire un'emicrania o il maldistomaco!

In ogni caso, ciò che volevo dire, è che quei due non stanno bene insieme. O almeno, io non riesco neanche a guardarli camminare l'uno al fianco dell'altra. Torno a spiarli.
Kagura fa sfoggio di un repertorio di sorrisi ammalianti che -al massimo- potrebbero sedurre un cammello cieco e castrato; e ad ogni occasione, la vedo cercare di intrecciare il suo braccio con quello del mio futuro fratellastro. Lui si scosta con una naturalezza tale da far sembrare il tutto molto causale. Una cosa di lui l'ho capita dal primo momento che l'ho visto: non vuole essere sfiorato. Gli dà fastidio qualsiasi tipo di contatto, fisico e visivo. E' il tipo di persona che basta a se stessa, senza bisogno di appoggiarsi a nessuno.

Come me.

Kagura gli chiede qualcosa. Lui scuote la testa con un gesto impercettibile. Lei china il capo.

AH! Ben le sta!

Immagino che gli abbia chiesto un appuntamento (o qualcosa del genere) e che lui abbia rifiutato...

Sesshomaru si volta e si avvia a passo sostenuto in direzione della sua Lamborghini Alar 777 grigio metallizzata. Si accomoda al posto di guida e armeggia con i pedali. Kagura gli rivolge un ulteriore saluto con la mano, ma lui non la ricambia: semplicemente, gira la chiave nel quadro e si allontana, silenzioso come uno spiffero di vento. Kagura non si muove dalla sua postazione... Ha tutta l'aria di esserci rimasta male...

E io me la rido! Ben ti sta brutta frigorifera! Nessuno ci prova con il mio fratellone!

Oddio... Che ho pensato? Santa Christina Aguilera, ho qualcosa che non va. Devo scaricare un nuovo neurone da internet... E se poi, al 99% del download vengo infettata da un virus? Devo rischiare?? No, decisamente non sono normale: dopo questo ultimo pensiero ne ho la conferma!

Mi squilla il cellulare: controllo il display e sospiro pesantemente... E' Izayoi che mi starà dando per dispersa, o peggio, avrà finito col dare fuoco alla casa durante uno dei suoi esperimenti culinari. Rispondo, e prima che lei possa dirmi qualsiasi cosa le dico "Ti prego: mantieni la calma! L'estintore è sotto il lavello e il numero dei vigili del fuoco è sul tavolino di cristallo!"
Lei, per tutta risposta, scoppia in una risata stridula. Mia madre, quando ride, sembra un coro di campanellini... Dico davvero, è insopportabile. Dio, rendimi sorda!
"Stupidina... Non ho dato fuoco alla casa!" mi riprende "Cosa te l'ha fatto pensare?!?" diciotto anni di convivenza forzata con te!
"Nulla, nulla... Piuttosto, volevi dirmi qualcosa? Sono ancora a scuola, poi ti spiegherò perchè!" se sopravvivo a questa giornata, s'intende.
"Volevo avvisarti che sto per partire per Shizuoka... La cugina di mio padre purtroppo è morta. Sto andando lì, e credo che vi resterò per qualche giorno!"
"Ah, d'accordo. Fa buon viaggio!" così avrò finalmente un po' di libertà! E soprattutto, sarò libera di gironzolare in mutande quando e dove mi piace!
"Non ho finito! Volevo informarti che ho parlato con Inu no Taisho, e lui ha accettato di prendersi cura di te durante la mia assenza!" cosa?????? E le mie scorribande mutandose?
"Stai delirando vero?" dimmi di sì! dimmi di sì!
"No... Perchè?" mi chiede, stranita "Gli ho lasciato alcuni tuoi vestiti di ricambio. Resterai da lui fino al mio ritorno, così potrai fare amicizia con Inuyasha e Sesshomaru!♥"
"Come no...! Come se fosse possibile fare qualsiasi cosa con Sesshomaru... Figuriamoci l'amicizia!"
"Hai promesso che gli avresti dato una possibilità, Rin-chan!" mi sussurra, sull'orlo di una crisi di pianto.
"Ok! Ok! Ok! Ma non metterti a piangere. Farò come vuoi tu, contenta?"
"Aaaah! Lo sapevo! Lo sapevo!" trilla lei "Allora, divertiti con i tuoi nuovi fratelli! Ciao ciao!"

TU TU TU TU

 

Caro diario, ho bisogno di qualche istante per fare il calcolo delle probabilità che ho di uscire viva da questa storia...

Caro diario, ho moltiplicato la mia sfortuna per la pazienza di Sesshomaru e l'ho divisa per la distanza che lui vuole che ci separi... Quindi posso dirti con certezza che morirò!

PS: ai posteri chiedo di fare un'enorme statua in mio onore, e chiedo inoltre al Papa di farmi santa subito. Dopotutto, me lo merito... No?



*dovrò far installare i lampioni nel portafoglio perchè non si vede una lira/yen: battuta famosa del comico napoletano Alessandro Siani
*blallo: battuta del telefilm Malkom


Angolo di Lirinucciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa :)

Mamma mia, quanto sono commossa!!! Non avrei mai mai mai mai mai immaginato che questa storiellina potesse avere così tanto successo, dico davvero. Mi riempite il cuore d'orgoglio! (ehi! scendi dal piedistallo, cocca bella! n.d.lettori)(oh, si, sorry >.<) Allora... Cosa ne pensate di Jakotsu in versione "amico-gay?" sinceramente ero un po' dubbiosa sul fatto, ma ho pensato che potesse essere divertente per spiegare la situazione della Grande Cena. In ogni caso, la nostra piccola Rin adesso è la schiavetta di Sesshomaru... E dal prossimo capitolo, si troverà a casa sua... Immaginate già cosa potrebbe accadere... CHE TANTO IO POI VI SMONTO TUTTi I PRONOSTICI! XD

Ringrazio personalmente le persone che hanno aggiunto questa storia fra le preferite: celina, iceman, kobato, leloale, marrion, nancy95, samirina, smoothcriminal, uri e yesterday. Ringrazio anche chi l'ha inserita fra le seguite: arianna31, artemislover, babydgv, didyme, lolki, meraviglie1992, mikamey, pich91, ramona37, sisi89 e smile989. In particolare, voglio porre all'attenzione di tutti PICH91, mia grande amica e collaboratrice: tesoro ti adoro, non sai quanto :)

Passo a ringraziare chi ha commentato:

Marrion e i suoi diecimila commenti: sei una pazzoide ^^ ti ringrazio moltissimo, la tua impazienza e la tua esuberanza mi danno la carica!

Iceman: amore mio, non potrei mai sostituirti con Sesshomaru (oh... se,vabbè....)

SmoothCriminal: grazie mille, sono felice che questa storia ti piaccia, e la parte Inu/Kagome sarà nel prossimo chappy!

Yesterday: mi commuoviiiiiiiiii madò che bello il tuo commento, mi ha dato un'energia indescrivibile! spero che questo capitolo non ti abbia deluso!

Bennyrobin: eh sì, sesshomaru DEVE essere serio, altrimenti non sarebbe più lui... Ma prima o poi, si addolcirà. Non troppo, ma lo farà^^

Nancy95: la situazione fra Inuyasha e Kagome verrà chiarita nel prossimo capitolo, dove si scopriranno alcune cose importanti sulla famiglia Taisho, che faranno da sfondo alle avventure simpatiche, erotiche e drammatiche di questa storia^^ spero di non deluderti

Mew Paddy: ma ciao!!! spero che questo chappy non ti abbia deluso, anche se è un capitolo di transizione. come ce la vedi rin nei panni della serva del dio-professore-futuro-fratellastro?^^

Samirina: grazie mille di aver inserito questa storia fra i preferit^^ ti sono grata per tutti i tuoi meravigliosi complimenti, che mi danno tanta carica e tanta voglia di aggiornare in fretta.

Celina: eh, sì lo so che Rin-chan se le cerca, le figuracce... Ho manipolato Rin in modo che fosse molto imbranata :P linciami se vuoi

Kobato: tu sei la mia musa!!!! è merito tuo se questa storia esiste, vorrei farlo notare a tutti. Ti ringrazio moltissimo per il bellissimo commento che mi hai lasciato e ti ringrazio ancora infinitamente per tutto. Come hai richiesto, ho aggiornato in fretta! spero che questo chappy ti sia piaciuto!

PS: KANNA I WHITE... Avevi detto di essere una persona impaziente, e quindi ho aggiornato in fretta^^ spero di risentirti presto

 

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Capitolo 4
*** Come desiderate, Vostra Ghiacciolosità! ***


[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

"Come desiderate, vostra ghiacciolosità!"
 

Ricontrollo l'indirizzo almeno dieci volte prima di capacitarmi che l'immenso edificio che si erge davanti a me, è davvero Casa Taisho. Non posso crederci... Questa non è una casa, e tanto meno una villa... E' una reggia in piena regola! Faccio scivolare lo sguardo lungo il viale ben curato, che si perde fra i pini marittimi e i ciliegi, finchè non arrivo ad ammirare il colonnato di marmo che attraversa l'intero piano terra, e che sostiene almeno sei piani dalle graziose pareti color crema. E' una villa in stile Liberty, come se ne vedono poche qui in Giappone.
Cavolo, ma quanti soldi hanno? Beh, sicuramente abbastanza per farsi il bidet con lo schampagne! (ammesso che i demoni si lavino e che lo schampagne non bruci!).
Sto per schiacciare il pulsante del citofono, quando il cancello in ferro battuto si spalanca automaticamente. Devono avermi vista, penso. Beh... In fondo è normale: sono qui da mezzora, che cerco di capire se questa è davvero casa di Inu no Taisho o se -senza rendermene conto- sono approdata a Buckingam Palace.
Mi faccio coraggio e attraverso il vialetto di pietruzze bianche, osservando qua e là la bellezza delle camelie e delle rose rampicanti. Mi sento un po' a disagio... Sono decisamente fuori luogo. Non ho mai messo piede in un posto così grande, e che sembra gridarmi in faccia COSA CI FAI QUI, TU, MISERO ESSERE? (il che -è inutile dirlo- mi ricorda Sesshomaru e il modo in cui mi tratta). Sto per suonare il campanello, quando la porta si spalanca dinanzi a me, lasciando il posto alla persona che più speravo di vedere: Inuyasha. E non è solo: c'è anche Kagome con lui. Mi sorridono entrambi, ma sembrano piuttosto sorpresi di vedermi... Ci scommetto le mutande: Izayoi non li ha avvertiti del mio arrivo!

"Ehilà Rin-chan!" mi saluta Inuyasha, facendosi da parte per farmi entrare "Come mai da queste parti?"
"Izayoi non te l'ha detto?! Starò qui per qualche giorno" gli spiego, entrando a mia volta.
"Ah che bello!!!" gongola Kagome "Vieni Rin, stavamo guardando un film. Unisciti a noi!" mi invita, sfoggiando un magnifico sorriso a trentadue denti. Istintivamente la ricambio.
"Va bene, ma... Non c'è nessuno in casa?" chiedo, guardandomi intorno. Mi sento ancora più spaesata e minuscola di prima: l'ingresso di casa Taisho è almeno due volte più grande di casa mia.
"Ecco... Veramente..." inizia Inuyasha, arrossendo "Ci siamo soltanto noi. Papà è ad una riunione di lavoro e Sesshomaru tornerà fra poco..."
"Allora, forse è meglio che vada" annuncia Kagome, chinando lo sguardo. Sembra affranta "Non vorrei crearti dei problemi!" io mi volto verso di lei, senza capire. Che problemi può creare?
"Mi dispiace Kagome. Lo sai com'è quello lì..." sussurra Inyasha, improvvisamente melanconico.
"Non fa nulla. Me ne rendo conto... E poi, possiamo sempre vederci domani! Piuttosto, Rin, noi domani andiamo al cinema con Miroku, Sango, Ayame e Koga. Sei dei nostri?" mi chiede.
"Beh, veramente..."
"Kagome, ci saranno soltanto coppiette! Rin si sentirà a disagio! E poi c'è quel maniaco di Miroku, non lo dimenticare" interviene Inuyasha, leggendomi nel pensiero.
Mi scopro ad essergli infinitamente grata. L'ultima cosa che ci vuole è proprio Mister-Vorresti-Fare-Un-Figlio-Con-Me? per mandarmi al manicomio
"Oh, giusto! Hai ragione!" pigola lei "Allora, io vado. E mi raccomando, tratta bene la tua sorellina! Fai la cacca e vai a dormire presto♥"

...Come sarebbe a dire Fai la Cacca?!


Io e Inuyasha rispondiamo al saluto della nostra compagna di classe, e per un po' la osserviamo allontanarsi lungo il vialetto. Inuyasha sospira. Ok, adesso so che dovrei farmi i cosiddetti "cavoletti miei" ma questa storia mi impensierisce. E poi devo togliermi lo sfizio di sapere cosa c'è fra questi due: amore, sesso, amicizia? Che c'è?? Sì, però devo cercare di essere delicata. Da quel che ho potuto capire, Inuyasha ha la delicatezza di un caterpillar e la profondità mentale di una nocciolina tostata... Senza contare le sue mestruazioni cerebrali, miste ad attacchi isterici .... Mmmh... Come glielo chiedo?

"Tu e Kagome state insieme?" ...Più discreta di così, si muore!
"Che????" mi chiede lui, improvvisamente teso come una corda di violino... Neanche gli avessi chiesto se di notte va in giro per strada (in minigonna) a farsi chiamare Penelope.
"Sì. Mi sembrate molto intimi, e così ho pensato che foste fidanzati... Perchè? Non è così?"
"Beh... Ecco... Qualcosa del genere. Non stiamo proprio... Insieme" cavoli, quanto si imbarazza! Ma ce li ha almeno trecentocinquant'anni, questo mezzodemone? ...O no?
"Spiegati!"
"Diciamo che io le voglio bene... E credo che anche lei me ne voglia, ma non ci siamo mai dichiarati. E non abbiamo mai fatto nulla, se è quello che vuoi sapere!"

Wow! Trecentocinquant'anni vergine, prossimamente al cinema!

"I dettagli della tua vita sessuale non rientrano nelle mie curiosità, ma comunque, grazie di averlo specificato! Ora dormirò più tranquilla!" lo schernisco, ridacchiando. Sorride anche lui.
"Scusa, ma allora perchè non ti dichiari?" gli chiedo, curiosa. Prima o poi, Inuyasha mi tapperà la bocca a pugni, lo so...
"E' complicato. Sesshomaru non vedrebbe di buon occhio il nostro rapporto. Sai, per quella storia che lui detesta gli umani..." mi spiega, rigirandosi i pollici. Sembra imbarazzato.
"Sì, ne ho una vaga idea!" sbotto, ripensando al fatto che io adesso sono la sua schiava personale.
"E' anche per questo che oggi abbiamo cercato di convincerti a non farti espellere..." mi confessa lui, accomodandosi su un divano a nove posti, bianco e in pelle. In confronto, quello di casa mia sembra l'aborto di una zebra... C'è troppo lusso in questa casa: specchi, cristalli, argenteria scintillante, tappeti orientali, arazzi, lampadari grandi come meteoriti, e quadri preziosi... Rivoglio la mia catapecchia! Almeno, lì posso muovermi senza preoccuparmi di aver calpestato qualcosa che costa più di me.
"Che vuoi dire, scusa?" gli domando, accomodandomi accanto a lui (in realtà faccio quasi finta di sedermi; neanche avessi paura di sporcare la pelle bianca del divano).
"Se il matrimonio fra i nostri genitori dovesse funzionare, forse Sesshomaru potrebbe accettare anche la mia relazione con Kagome... Ma questa è solo un'idea!"
"Sei un genio del male, non c'è che dire!" ribatto, ironica.
"Rin... Tu credi che Sesshomaru capirà?"
"Oh, no! Certo che no!"

Si lo so, il mio livello di delicatezza sfiora la violenza fisica... Ma cosa pretendeva? Dirgli che suo fratello ne sarebbe stato contento avrebbe avuto la stessa credibilità di un Miroku fedele, o di una Kagura gentile, o di una Izayoi responsabile... Insomma, per farla breve -ma molto molto breve- non potrà accadere neanche nell'anno del mai! E, so che vi sembrerà difficile crederlo, ma l'anno del mai non esiste. Così come non esiste alcuna possibilità che Izayoi capisca che a me il curry piace tanto quanto potrebbe piacermi un clistere di acido muriatico!
Ok, lo so: sto divagando.

Tornando alla realtà... Povero Inuyasha! Ma guarda tu cosa è stato capace di combinare quella Granita al Cianuro! Quel dissociato! Quell'eremita! Mi fa una rabbia!!! Perchè Kagome ed Inuyasha non dovrebbero amarsi soltanto per il suo quieto vivere? E poi, avrà vissuto almeno mille anni, no? Che gli importa di cosa fa suo fratello o di quello che fa suo padre?! Lui non l'ha mai avuta una relazione? Ecco, questa sì che è una bella domanda... Sto per proporla ad Inuyasha, quando lui mi interrompe con un: E quella?
Lo guardo senza capire, finchè non mi rendo conto che si sta riferendo alla mia chitarra elettrica.

"E' un'arma di distruzione di massa" lo prendo in giro. Mi sembra ovvio che sia uno strumento musicale, ma dimenticavo che il mio futuro fratellastro ha l'intuito di una pantofola!
"Sei una musicista?"
"No, guarda... Mi porto dietro la chitarra per ragioni puramente ornamentali!" Inuyasha coppia a ridere, fino a tenersi lo stomaco pur di trattenere le lacrime. Ma che ho detto?
"Cosa suoni?" mi chiede, una volta ripresosi.
"Rock, soprattutto" dico "Vuoi sentire qualcosa?"
"Certo!"

Soddisfatta, impugno la mia Stratocaster e inizio a pizzicare le corde con il mio plettro fortunato. Me lo regalò Jakotsu per il mio diciottesimo compleanno: secondo lui, quel pettro avrebbe il potere di incantare chiunque, se usato per suonare. Bah... Sinceramente, credo che me lo abbia regalato semplicemente perchè dopo due mesi passati a violentare la sua chitarra, si è reso finalmente conto di essere negato. In ogni caso, continuo a suonare un motivetto che ho nella testa da qualche giorno... E' una musica dolce e malinconica, che assolutamente non ha nulla a che vedere con il rock. Alzo gli occhi su Inuyasha: sembra sorpreso, ma anche rapito dalla mia melodia...

"Bellissima... Di chi è?"
"Mia"
"Sul serio? Dovresti scriverci un testo, sai?" mi dice, raggiante "A Kagome piacerebbe molto"
"Semmai deciderai di dichiararti, ti insegnerò a suonarla... Così forse avrai qualche chance di fare buon impressione!" mi esibisco in una linguaccia "Ah, no scusa, non faccio miracoli!"
"Piccola..!" ecco: è proprio questo che mi piace di Inuyasha... Sa quando scherzo. O almeno, lo spero!

Lui, per tutta risposta, mi scompiglia i capelli e inizia a farmi il solletico. ODIO IL SOLLETICOOOO!!! E lo odio per una ragione soltanto: mi fa gridare! E io quando grido, beh... Credo che mi sentiranno fino in Argentina; ma poco male, tanto qui ci siamo soltanto io e Inuyasha e...

La porta si apre.

...Come non detto: c'eravamo soltanto io e Inuyasha!

"Cos'è questo chiasso?" chiede Sesshomaru, glaciale, avanzando a grandi falcate in direzione di quello che io credo sia il salone (più tardi, avrei scoperto che era soltanto un misero salottino). Quando i suoi occhi felini incontrano i miei, lo vedo irrigidirsi. Aggrotta le sopracciglia, come per cercare di trovare una ragione sufficientemente plausibile per ciò che ha davanti: e cioè me! Le sue labbra sottili si arricciano in una smorfia disgustata. Non ne sono del tutto sicura, ma credo che non sia molto felice di vedermi. Anzi, ad essere sincera, ho come l'impressione che voglia crocifiggermi.
"Bentornato a casa, fratellone!" lo prende in giro Inuyasha, salutandolo con tanto di mano. So che lo sta facendo soltanto per sdrammatizzare. L'aria è così tesa da essere palpabile.
"Cosa ci fa questa, in casa mia?" oh, fantastico... Adesso da umana, sono diventata questa. Mi ha presa per un'aspirapolvere, per caso?!
"Izayoi è fuori città, e Rin resterà da noi per qualche giorno" spiega il mezzodemone, calcando particolarmente il mio nome, come a volerlo rammentare a Sesshomaru.

Il demone per tutta risposta, schiocca la lingua, seccato, e mi fucila con lo sguardo, come a volermi dire Non osare parlarmi, toccarmi, ostacolarmi... E già che ci sei, non osare neanche pensarmi!

E senza dire alcunchè, gira i tacchi elegantemente, e scompare al piano superiore segna degnarci di un commento. Sono quasi certa di avergli sentito sussurrare qualcosa, del tipo dovrò far sostituire quel divano, adesso! ma non ne sono troppo sicura. Ma che si deve fare per avere una sua reazione? Devo spogliarmi e iniziare a ballare la macarena? No, forse se si ritrovasse nuovamente a tu per tu con le mie mutande a fragole, la cosa migliore che potrebbe accadermi sarebbe quella di diventare il suo pranzo. E non che io mi intenda di diete demoniache, ma credo che non avrei problemi a restargli sullo stomaco (dal momento che ci sono già, anche da viva). Sospiro pesantemente, triste; e immancabilmente Inuyasha si accorge del mio disagio. Non sa esattamente cosa dirmi. Anche lui ha dei problemi con il fratellastro; e se non è riuscito a risolverli lui in trecentocinquant'anni di vita, perchè dovrei riuscirci io in tre giorni e mezzo?

"Ignoralo" mi dice soltanto, prendendomi per un polso per costringermi ad alzarmi dal divano "Vieni, ti faccio fare un giro della casa!"

Lo seguo volentieri, anche perchè sono più che certa di perdermi in questo ambiente così grande, al quale di certo non sono abituata. Seguo il mio futuro fratellastro, osservando incantata le bellezze di casa Taisho. Il piano terra è completamente bianco: pavimenti di marmo bianco, divani bianchi e cristallerie scintillanti. L'unico tocco di colore è costituito dai mobili di ciliegio, e dai tappeti rossi. In fondo, sul lato Ovest, vi è un'immensa vetrata che dà sul giardino posteriore: da lì posso scorgere una piscina che ha dell'incredibile. Non ho mai visto tanto sfarzo in vita mia. E dire che mia madre mi ha accennato che, quando si sposerà con Inu no Taisho, andremo tutti a vivere in un'altra casa, ancora più grande. Mi è difficile pensare che possa esistere una costruzione più imponente e lussuosa di quella che sto esplorando... Cavoli, mi servirà un radar cerca persone, una mappa, delle briciole di pane e...

"Ora fa attenzione: questo è il territorio del nemico!" mi dice Inuyasha, distogliendomi dai miei pensieri.
"Qui abita Sesshomaru. Tutto il terzo piano è off-limits... Siamo intesi?" mi spiega "Mio fratello non permette a nessuno di toccare le sue cose, quindi evita di farlo. Per il tuo bene!"
"Ha un intero piano... Tutto per lui?" non riesco a credere che una cosa del genere sia possibile. Ci saranno almeno dieci stanze, e ogni stanza sarà grande quanto casa mia!
"Esatto! Vuoi vedere la mia camera?" mi chiede, cambiando argomento. Annuisco, curiosa. Non ho mai visto la stanza di un ragazzo... Beh, sì... Ho visto quella di Jakotsu, ma chiamarlo ragazzo è un po' come dire che la Terra è trapezzoidale!

Arriviamo al quarto piano: a giudicare dall'odore di calzini sporchi immagino questa sia la cuccia di Inuyasha. Ed infatti non mi sbaglio! E' inutile dire che anche lui ha un piano tutto per sè; soltanto che, è difficile capire dove inizia il pavimento e dove finisce il soffitto, tante sono le pile di indumenti usati e di riviste di motori. La mia attenzione ricade inevitabilmente su una montagna di cd; l'unica cosa che sembra godere di un certo ordine, in questo caos infernale. Mi avvicino e inizio a far scorrere lo sguardo sulle custodie... Ehi, gli piacciono gli U2! Non lo facevo così romantico!

"Benvenuta nella mia umile dimora" annuncia Inuyasha, prendendo posto su un puff scarlatto. Immagino, che il rosso sia il suo colore preferito. Mi accomodo sul pavimento, curiosando qua e là alla ricerca di qualcosa che mi possa dare indizi sul mio futuro fratellastro. In fondo, se davvero diventeremo parenti, è giusto che da brava sorellastra mi faccia i fatti suoi. No?
"Quanto spazio! Non ho mai visto una stanza così grande... Certo che potresti averne più cura!"
"Cosa intendi?"
"Non lo noti? A mala pena si riesce a camminare!" ridacchio "Ma tranquillo, la mia stanza è stata trasformata in una serra. Quindi posso capire!"
"Perchè? A me sembra tutto perfettamente in ordine!" ribatte il mezzodemone, del tutto indifferente all'aria viziata e alle montagne di scarpe da ginnastica che ha davanti a sè.
"In questo siamo simili. Mi sento a disagio nell'ordine... Preferisco la tua stanza, al salone" gli spiego, allungando una mano verso uno strano libro. Lui mi lascia fare.

Lo apro e mi accorgo che non è affatto un libro: è un album di fotografie e di ritratti. Lancio un'occhiata incerta in direzione di Inuyasha, chiedendogli il permesso di poterlo guardare... In effetti, sono curiosa di scoprire se c'è qualche foto imbarazzante di lui o, ancora peggio, di Sesshomaru. Inuyasha mi si avvicina e inizia a darmi spiegazioni su alcuni membri della sua famiglia...
Io ascolto con attenzione. La maggior parte delle foto ritraggono Inu no Taisho: ci sono anche molti suoi ritratti, probabilmente risalenti a quando ancora non esistevano le macchine fotografiche. Cavoli, a giudicare dalle loro condizioni, alcuni di essi dovrebbero risalire al medioevo... In fondo, ora che ci penso, non è poi così strano che un demone plurimillenario abbia deciso di risposarsi per la terza volta. Anzi, a questo punto, quella da criticare sarebbe Izayoi! Osservo alcune foto, finchè non mi imbatto in quella di Inu no Taisho, abbracciato ad una donna che assomiglia in tutto e per tutto a mia madre. E' ingiallita e sembra molto antica. La guardo, sbalordita: quella non può essere lei!

"Quella era mia madre" mi spiega Inuyasha "E' impressionante la somiglianza con Izayoi, non è vero?"
"Sono identiche! Due gocce d'acqua!" ribatto io, scioccata.
"In effetti, credo sia per questo che mio padre se n'è subito innamorato... Magari, tua madre è la reincarnazione della mia. Chi può dirlo?"
"E tu? Ti sei già affezionato a mia madre?" gli chiedo, sinceramente ansiosa di conoscere la risposta. Lui mi sorrise e mi scompiglia i capelli.
"Certo, sciocchina!" si alza "Senti, io faccio una doccia... Tu intanto, continua pure a curiosare. Sei libera di andare dove vuoi, tranne al terzo piano. La tua stanza è al piano di sopra!"

Così dicendo, Inuyasha scompare oltre una porta, al di là della quale immagino ci sia un immenso bagno. Mi alzo e mi dirigo nuovamente al piano terra, nel salottino; non mi va di esplorare altri meandri di questa casa... E se poi mi dovesse sorpendere Sesshomaru? Cosa farei?? Meglio starsene qui, a pochi passi dalla porta d'ingresso. Male che vada, potrei sempre darmela a gambe, nel caso il mio futuro fratellastro decidesse di sbranarmi! Mi accomodo sul divano in pelle e continuo a sfogliare l'album di foto, finchè non incontro un magnifico ritratto di Sesshomaru. E' vestito con abiti orientali, del tutto diversi da quelli che indossa in quest'epoca; niente giacca e cravatta, niente camicia immacolata, niente scarpe lucide...
E' bellissimo. Non posso fare a meno di pensarlo... Per quanto lo detesti, il mio diavolo personale è davvero la creatura più splendida e perfetta che madre natura abbia messo al mondo. Sospiro, carezzando la superficie liscia del ritratto. Sesshomaru qui ha un'aria decisamente più serena di quella che conosco io. Non che stia ridendo, o sorridendo, ma si vede che i suoi lineamenti sono distesi. E' così... pacifico...
Mi chiedo cosa sia cambiato in lui. Cosa l'ha trasformato? Volto pagina e, inavvertitamente, mi imbatto nella risposta alle mie domande. Per poco non mi lascio sfuggire l'album dalle mani... Quella... Questa... Sono io! Com'è possibile? Osservo il ritratto di una bambina dai lunghi capelli scuri e dagli occhi d'ebano, come i miei. Sorride, nel suo chimono bianco e arancione, abbracciata ad un demone di dubbio sesso e natura, molto simile ad una ranocchia.
Quella bambina... Possibile che non sia io? Siamo identiche... Forse, è come ha detto Inuyasha... Forse, io sono la reincarnazione di questa piccolina...

No! Impossibile! Ma che vado a pensare?! Sarò mica scema?
Beh, sì, sono scema, ma non tanto da arrivare a pensare di aver conosciuto Sesshomaru secoli or sono!

Oppure sì?

"Cosa stai facendo?!" tuona una voce, facendomi sobbalzare. Chiudo l'album di scatto, alzando lo sguardo sulla persona che mi ha parlato, o meglio, che mi ha sgridato. Sesshomaru è lì, dinanzi a me, che troneggia minaccioso a pochi passi dal divano sul quale sono seduta. I suoi occhi sono ancor più cattivi e crudeli del solito. I suoi pugni sono stretti in una morsa letale. E' furioso...
No, ma che dico, è incazzato nero! Questo mi uccide! Inuyasha, dove sei quando servi???
"Ecco... Io..."
"Cosa stai facendo?!" mi chiede nuovamente, rincarando la dose di rabbia "Dove l'hai preso?" mi domanda, rifedendosi all'album di fotografie.
"Inuyasha ha detto che potevo..."
"Non mi interessa cosa ti abbia detto quel mentecatto! Queste sono faccende private, che non ti riguardano nella maniera più assoluta" ringhia, mostrandomi i canini affilati.
"Ti chiedo scusa, non volevo offenderti. Ho solo pensato che..." Ho paura, devo ammetterlo; è già tanto che riesca a trovare il coraggio di ribattere.
"Dubito fortemente che un essere come te possa pensare" soffia velenoso, porgendomi una mano affinchè gli consegni il volume.

Faccio come dice ma, dato che mi tremano le mani, mi lascio sfuggire l'album, che cade sul tavolino e si spalanca a metà. I nostri occhi scivolano su una fotografia che ritrae un piccolo Sesshomaru, dalle gote arrossate per l'imbarazzo. Ha un'espressione talmente comica che devo affondare i polpastrelli nel divano per non scoppiare a ridere. So che se lo facessi, lui non ci penserebbe due volte a mettermi nel tritacarne... E non so voi, ma l'idea di diventare una polpetta non mi attira granchè! In ogni caso, continuo a fissare l'imbarazzantissima foto del baby-ghiacciolo e noto che non è solo: una bellissima donna dai capelli argentati gli circonda le spalle, amorevolmente. E' in tutto e per tutto simile a Sesshomaru: stessi occhi, stessi lineamenti. Immagino sia sua madre, dal momento che la sua natura demoniaca è più che evidente. Sto ancora ammirando il cucciolo di demone che era, quando il ruggito del mio Professore-Dio mi ricorda che sono molto, molto prossima a farlo esplodere. Chiudo l'album di scatto e glielo porgo, a testa china. Lui me lo strappa letteralmente dalle mani e si volta, intenzionato più che mai ad ignorarmi. Si sta già allontanando, quando la mia curiosità (anzi, la mia fottutissima curiosità) ha nuovamente il sopravvento...

"La bambina della foto..." sussurro "Chi è?"
Sesshomaru si ferma, come se le sue gambe avessero smesso di obbedirgli. Non si volta. Non mi darebbe mai una tale soddisfazione.
"Non ti riguarda" ringhia, stringendo i pugni sino a farsi sbiancare le nocche. Sapevo che mi avrebbe risposto in questo modo... Cavoli, ma amplia un po' il tuo repertorio!!!
"Ma perchè fai così? Insomma, dovremmo pur imparare a conoscerci, dal momento che diventeremo fratelli" oddio, ora mi morderà!
"Conoscerci?" ripete lui, sarcastico e disgustato "La tua inutile e miserabile vita per me non durerebbe più di un battito di ciglia. Posso tranquillamente permettermi di aspettare la tua morte"

Sussulto. Non posso credere che abbia avuto la faccia tosta di dirmi una tale cattiveria. Però l'ha fatto! Voi mi siete testimoni! Mi sento malissimo... Ho un nodo alla gola e mi si è attorcigliato lo stomaco; so che se non se ne andrà nel giro di qualche istante, mi vedrà piangere. Normalmente, non mi lascio scalfire dai commenti acidi delle persone; mi scivolano addosso... Ma le parole di Sesshomaru sono state... Non so neanche come definirle... Mi ha praticamente detto che non vede l'ora che io muoia. E magari, sarebbe anche ben felice di velocizzare la cosa! Sento le lacrime pungermi gli angoli degli occhi, ma non posso dargliela vinta. Non così. Non a lui. E soprattutto, non posso dargli prova che sono una debole essere umana. Ricaccio indietro le lacrime, prendendo un respiro profondo. So che lui sta aspettando che io lo mandi a quel paese, per avere il pretesto di mandare a monte il matrimonio. Bene, ora vediamo chi la spunta...

"E' perchè le somiglio?" gli chiedo, scattando in piedi. Lui si volta e sgrana i suoi fantastici occhi dorati. Non si aspettava una domanda, questo è poco ma sicuro.
"E' perchè assomiglio a quella bambina che mi odi così tanto?" ripeto "Rispondimi" lui mi fissa per un tempo che a me sembra un'eternità... E io, ne approfitto per dire le mie preghiere!
"Non sono tenuto a darti alcuna spiegazione. Sei libera di pensare ciò che preferisci!" così dicendo, il mio Professore-Dio si volta, con fare seccato, e fa per uscire di casa.
"E per tua informazione: non ti odio" non ho neanche il tempo di sentirmi sollevata, che lui aggiunge "Mi sei completamente indifferente" e così dicendo, sbatte la porta.

Completamente indifferente....

Tsk! Faccia come vuole, ma io non mi lascerò abbattere dal suo disprezzo, perchè non voglio che sulle rovine delle mie sconfitte lui costruisca i muri delle sue vittorie. Non gli permetterò di umiliarmi ancora, non lascerò che distrugga la mia dignità. Sono un essere umano, certo. Non sono nè immortale nè potente, ma ho qualcosa che Sesshomaru non ha e non potrà mai avere...
Ok, non chiedetemi cosa sia, perchè sinceramente non lo so... Ma lo scoprirò presto!
Ormai è una faccenda personale, tra me e lui. O forse, sarebbe più corretto dire, tra me e me. Ma non fa nulla: ho imparato che la vita è dura... Ma la mia testa lo è di più! Non sopporto di essergli indifferente; non so perchè, ma so che è così... Quindi, se non posso farmi apprezzare da lui, beh... Mi farò odiare! Volete che non mi intrometta nei vostri affari, padron Sesshomaru? Benissimo, come desiderate "Vostra Ghiacciolosità"! Farò in modo che sarete voi ad impicciarvi dei miei e poi... Beh, poi si vedrà, per il momento so cosa fare: 1) affogare le mie angosce nel gelato alla vaniglia! 2) smetterla di dargli il "voi" anche quando lo sto soltanto pensando!

Lo so, mi consolo con poco.

Caro diario, Kagome mi ha inviato un sms con scritto "Puoi controllare se Inuyasha ha fatto la cacca? XD" ... Io AMO questa ragazza! E' troppo cretina :D

PS: avete presente quando vi sentite male per qualcosa? quando avete dei dolori lancinanti al petto e le farfalle allo stomaco? Sì, lo so che avete capito: ho un'indigestione da gelato! ç_ç

PPS: cosa credevate? Che avessi perso la testa per quello lì? Per quella Granita al Cianuro??? Impossibile! Questo non potrà mai accadere! Mai...

...Oppure sì? o.O"

Angolo di Lirinucciaaaaaaaaaaaaaaaaa :)

Mamma mia ragazze, siete così puntuali nei vostri commenti, che non mi date neanche il tempo di aggiornare XD scherzi a parte, siete la mia CURA contro gli esami (eh sì, ho un esame difficilissimo tra pochi giorni e non so come altro sfogarmi se non scrivendo... e voi mi incitate a farlo) QUINDI GRAZIE A TUTTE PER ESSERE RIUSCITE A COLORARE QUESTE MIE TRISTI GIORNATE (Tu triste??? Che battuta è???).

Allora, la convivenza non è affatto finita: nel prossimo capitolo succederà un MEGA CASINO, già vi avverto. E quello dopo ancora, sarà peggio. Per quanto riguarda la coppia RIN X SESSHOMARU, le cose non saranno molto semplici, ma presto Rin scoprirà qualcosa di più sul passato di Sesshomaru e imparerà a capire in che modo comunicare con lui. Al contrario, la coppia Inu x Kaggy sta vivendo un amore inizialmente complicato e nascosto da tutti, per via del bel fratellone, ma grazie all'aiuto di qualcuno, presto le cose cambieranno :) Spero di essere riuscita ad incuriosirvi almeno un po'. Se è così, fatemelo sapere anche con un commento.

PS: se avete una richiesta particolare da fare, in relazione ad una delle due coppie, vi prego di dirmelo. Qualsiasi suggerimento sarà preso in considerazione^^ promesso.

Ringrazio personalmente

SmothCriminal: grazie tesoro, i tuoi commenti mi danno la carica e mi riempiono d'orgoglio (parlo come una vecchia, mamma mia!)

Samirina: come vedi, sono veloce^^ anke grazie ai tuoi commenti. Sono felicissima che la mia storia ti piaccia, e spero non ti deluderà mai.

Bennyrobin: Jakotsu vestito da Kiss è la mia fissa!!! Comunque a Rin succederà di molto peggio nel prossimo capitolo, spero vorrai scoprirlo!

Iceman: moreeee ma tu SEI sesshomaru: freddo, antipatico, bello e scassaballe... Che vuoi di più?^^

Violet Mars: AH! una nuova lettrice! asimmetrico???? questa me la spieghi XD Non preoccuparti, la coppia Inu x Kaggy decollerà dal prossimo capitolo. In questo ho tentato di spiegare un po' la loro situazione, come dire, teneramente platonica... Presto non lo sarà più!^^

Nancy95: i pokemon?XD allora non sono solo io ad essere fuori di testa^^ Come hai fatto a leggermi nel pensiero? Sì, Jakotsu verrà in giappone e non sarà solo: con lui ci sarà anke l'ex di rin... Bankotsu XD spero che la storia continui ad appassionarti, tesoro :) adoro i tuoi commy

Yesterday: aahahahah anke io quando ho pensato a URINO SUI MURI sono morta dalle risate. Ti dico la verità, io quando scrivo questa storia rido da sola certe volte... Sono un po' cerebrolesa, ma vabbè XD I tuoi commenti, senza screditare quelli delle altre, sono i miei preferiti. Mi fanno morire... Pensa che il tuo l'ho riletto 10 volte XD Povera Kagura, certe volte mi dispiace... Avrà la sua parte in questa storia MA NON CON SESSHO XD Spero che questo chappy ti sia piaciuto, e mi raccomando non mi lasciareeee adoro la tua presenza *_* (adori cosa???) Comunque per lo spagnolo ti posso capì, l' ho studiato anche io =_= ricordo che buttai il sangue su Pìo Baroja...Ma lasciamo stare, non ti voglio deprimere!

Celina: Oh! Ecco la mia fantasmina! sono contenta che ti abbia fatto ridere il chappy precedente... questo forse è un po' meno divertente, ma mi serviva per accontentare i sostenitori della Inu x Kaggy, quindi ci ho dovuto mettere una parte drammatica. Comunque, amora mia TUTTE vorremmo essere le schiave di sessho... gli raderei anke i peli del naso pur di poterlo toccare, ma vabbè... son sogni ç_ç un bacio e spero che questo chappy non ti abbia delusa^^

Kobato: la mia musa ispiratrice! le telefonate con Jakotsu non mankeranno e anzi, presto approderà in Japan, con tanto di ex di rin: bankotsu. e ci saranno un po di scenette esilaranti. questo chappy è stato un po' meno ricco di battute, ma spero ti sia piaciuto lo stesso. tu mi lusinghi tantissimo dicendo che questa è una delle storie + belle che tu abbia mai letto, e te lo dico dal profondo del cuore, è grazie a te e alla tua bellissima fantasia!^^

Ran Ugajin92: ehilà!!! sono felice che questa storia ti piaccia^^ certo che ti puoi rivendere qualche battuta, se ti piace. non so neanche io come mi escono certe volte (sarà la mia comicità napoletana, che ho nel dna) spero che non ti stankerai tanto presto di me e di questa fic, perchè non ho intenzione di abbandonarla. Grazie per i complimenti e ... sì lo so che Rin è un po' OOC, ma come hai detto tu, da grandi le cose cambiano... Intanto cerco di mantenere intatte la CURIOSITA' e la PARLANTINA della rin originale^^ grazie ancora x la recensione^^ non abbandonarmi eh!!! ci tengo al tuo parere!

Marrion: la mia pazzoideeeeeeeeeeeeeeee ma figurati, per qualche consiglio scemo che ti do^^ chiedimi tutto quello che vuoi e che ti serve, non farti problemi. la tua follia mi ispira qualche battuta che uso per la storia, sai? comunque sei una delle lettrici a cui tengo di +, quindi non abbandonarmi mai. CAPITO? se no ti picchio (non è vero eh, stai tranqui^^)

MewPaddy: grazie per il bellissimo commento tesora^^ mi riempi di gioia (aaah come ho la lacrima facileeee) sì sì, le cose fra rin e sessho miglioreranno, ma il tratto distintivo di sessho (la ghiacciolosità) non svanirà mai del tutto. Nel prossimo capitolo accadrà un casino (l'ho già scritto, quindi lo posterò presto) spero che lo leggerai e che mi farai sapere cosa ne pensi. il tuo parere per me è molto importante.

Un bacio a tutti, a chi legge senza commentare, a chi commenta, a chi ha inserito questa storia nelle seguite e fra le preferite^^ smak!

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Capitolo 5
*** Mi ha rotto il pasticciotto! ***


[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []
 

"Mi ha rotto il pasticiotto!"

 

Sveglia! La mattina ha il pesce in bocca!

No, un momento... La mattina ha l'oro in bocca, e chi dorme non piglia pesci.
Sinceramente, non capisco il senso di questi provermi ambigui...
Ma perchè dovevo svegliarmi? Non riesco a ricordarlo. Eppure ho messo la sveglia... Quindi un motivo ci sarà, no?!
Apro gli occhi di scatto.
Come ho fatto a dimenticarmene????

OGGI E' DOMENICAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!

Mi alzo di scatto dal letto, rendendomi improvvisamente conto che non sono nella mia stanza-pluviale, ma nell'immensa casa dei Taisho. Poco male. Nulla potrà scalfirmi. Nulla potrà farmi perdere il buon umore. Nada! Nisba! Nothing! E nel caso ve lo steste chiedendo, sì: neanche il Glaciale Principe dei Barboncini Incazzati (meglio conosciuto come Sesshomaru) potrà rovinarmi la giornata. Perchè? Oh, è molto semplice! C'è la partita dei NY Rangers contro gli Hockay Quebec e -ovviamente- i Taisho sono dotati di un'ottima tv digitale, nonchè di un divano di dimensioni mastodontiche. Mi fiondo sul pianerottolo e percorro le scale, dirigendomi nel salottino all'ingresso, dove so che mi aspetterà la mia imperdibile partita.

"Ehi, dove corri a quest'ora?" mi chiede Inuyasha, barcollando come uno zombie, con uno spazzolino da denti (peraltro, al contrario) incastrato fra le labbra.
"Te lo spiego dopo!" gli grido, superandolo con un salto, e atterrando al piano terra. Un piacevole aroma di uova strapazzate e pancetta mi solletica le narici...

Rin resisti! Non puoi cedere così! C'è la partita, ricordi? Nonpuoinonpuoinonpuoi! Non lasciarti tentare da Dio Pancetta! Ce la puoi fare. Ci sei quasi. Ci...

...Ci rinuncio: lo stomaco ha preso il sopravvento! Mi dirigo in cucina...

"Buongiorno, Rin-chan!" mi saluta Inu no Taisho, facendo la propria comparsa in un disdicevole grembiulino rosa confetto, tutto pizzi e merletti.
"Salve... Deve andare ad una festa in maschera?" si, lo so che non sono molto gentile, ma non sono riuscita a trattenermi! E' troppo ridicolo!
"Forse più tardi, se sopravvivo alla bombola del gas! In milleduecento anni di vita non ho mai combattuto contro un nemico peggiore!" scherza lui, armeggiando con i fornelli. Istintivamente sorrido. Devo dire che quest'uomo è davvero un mito. Non se la prende mai per le mie battutacce, non mi guarda storto per come mi vesto, e non è affatto il tipo austero e formale che avevo immaginato fosse. Devo ricredermi: ho toppato su tutti i fronti, nei suoi riguardi.
"Ti prego, Rin-chan, dagli una mano" brontola Inuyasha, prendendo posto a tavola "L'ultima volta, ha usato lo sciroppo per la tosse al posto dell'olio!"
"Ma la bottiglia era uguale!!!" protesta suo padre. Scoppio a ridere: ora capisco perchè lui e Izayoi vanno così d'amore e d'accordo... Sono imbecilli entrambi!
"Lasci stare, faccio io. Basta che non mi facciate perdere la partita dei NY Rangers!" dico, sfilandogli la padella dalle mani "Tra un po' dovrebbe iniziare"
"Ti serve la tv digitale?" mi chiede Inuyasha, improvvisamente allarmato.
"Sì, perchè?" chiedo, rompendo due uova nel tegame. Farò delle omelettes, così dovrei riuscire ad accontentare tutti. In cucina non me la cavo poi tanto male, devo dire.
"Oh, beh... Ti servirà un'arma!" ribatte Inuyasha, ridacchiando. Non capisco cosa voglia dire, ma decido di lasciar perdere.

...Inu-Kun a volte sa essere più esaustivo di un ventilatore!

"Il principino non ha fame stamattina?" chiedo, riferendomi a Sesshomaru. Ieri sera è rientrato tardi, o forse non è rientrato affatto. Non lo so e non mi importa.
"Il cibo degli umani non è di suo gradimento" mi spiega Inu no Taisho, sospirando.
"Oh, beh... Non sa che si perde!" non mi stupirei se seguisse una dieta a base di iceberg...

Servo la colazione ad entrambi e mi dirigo saltellando verso il salottino, dove sono sicura di trovare il mio divanone pronto ad aspettarmi. Forza NY Rangers! Non finisco neanche di pensarlo, che sono costretta a fermare il mio tuffo rocambolesco. Qualcosa sta occupando il mio divano. E questo qualcosa non è molto felice di vedermi. Anzi, ad essere sincera, questo qualcosa mi sta ringhiando contro!!! Che ci fa Sesshomaru qui??? Cioè... Voglio dire, questa è casa sua... Ma che ci fa sul divano, come tutti i comuni mortali?

"Cosa vuoi?" mi chiede. Non pretende una risposta: vuole semplicemente che mi dilegui ancor prima che lui possa tornare ad immergersi nel libro che sta leggendo.
Ora, so che Sesshomaru ha l'atteggiamento adorabile e vivace di un Doberman geneticamente modificato, ma sinceramente non mi lascerò scalfire: lo addomesticherò!
"Volevo vedere la partita dei NY Rangers... Sai, quello sport sul ghiaccio... Con le mazze... "
"Lo so chi sono i NY Rangers" mi comunica lui, lapidario. Torna a leggere: è sicuro che sarò io ad andarmene. Beh... Se lo può scordare!
"Non ti darò fastidio" gli prometto, afferrando il telecomando.

Accendo la tv, consapevole che i suoi occhi mi stanno bruciando la schiena. Potrei usarlo come lampada abbronzante, dopotutto. Mi accoccolo sul divano, a un metro e mezzo di distanza da lui. Fingo di armeggiare con i canali, aspettando che lui mi mostri le zanne, mi afferri per la gola e mi ruggisca che non ho alcun diritto di respirare la sua aria. Ma, stranamente, lui si chiude nel suo caratteristico mutismo, e torna a concentrarsi nella lettura, senza rivolgermi la parola nè dare segni di nervosismo. Possibile che non mi voglia più uccidere? No, impossibile: questo deve essere un suo sosia... Beh, meglio così!

Finalmente, trovo il canale che desideravo: la partita sta per iniziare. Lancio un ultimo sguardo al mio futuro fratellastro e al libro che sta leggendo... Mmmh... Natsuhiko Kyogoku!* Sì, è un libro adatto a lui, di sicuro. In ogni caso, decido di non sfidare la sorte, e abbasso il volume quel tanto che permetta a lui di godersi la lettura e a me di capire chi vince o chi perde. Per un po' restiamo così. Nessuno dice nulla. Oh, beh... Solitamente lui non parla e, se parla, non lo fa con me. Stranamente però, stamattina, il suo silenzio non mi pesa. Avete presente quel silenzio che vale più di mille parole? Ecco: è esattamente l'opposto. E a me sta bene!
Però mi sorge un dubbio: che abbia capito tutto? Che sappia del mio piano e abbia deciso di comportarsi bene con me? No, non è possibile... I demoni non leggono nel pensiero, credo. Ad esempio, certamente Inuyasha non legge proprio niente. Nemmeno i fumetti: sono troppo intellettuali per lui.

Inizio a ridere da sola.
Sì, lo so, sono scema, ma a volte, se penso a qualcosa di divertente, mi succede di scoppiare a ridere nei momenti più inopportuni; magari per strada.

"Ti è andato qualcosa di traverso?" mi chiede lui, senza staccare gli occhi dalle pagine del suo libro.
"No" sto per chiedergli il perchè di questa domanda, quando lui mi zittisce con un...
"Peccato!"

E' ufficiale: non lo posso sopportare. Quest'uomo riuscirebbe a far impazzire persino il Dalailama!

"Rin-chan! Sesshomaru!" ci chiama Inu no Taisho "Io devo recarmi in ufficio. Ho alcuni contratti da portare a termine... Forse farò tardi" ci spiega.
"Bene" è il commento del mio futuro fratellastro che, come al solito, non si degna di guardare negli occhi il suo interlocutore.
"Rin-chan, se ti occorresse qualcosa, chiedi pure a tuo fratello!" mi suggerisce il mio futuro patrigno, stiracchiando le labbra in un sorriso molto tenero.
"Spero ti stia riferendo ad Inuyasha" sussurra Sesshomaru a denti stretti. Suo padre non lo contraddice.
"Non preoccupatevi. Faremo i bravi fratellini!♥" gli rispondo io, con una punta di sarcasmo.
"Tsk!" sbotta Sesshomaru, palesemente irritato.
"Mi raccomando, allora" ci saluta lui "Ci vediamo stasera... E se chiama tua madre, dille che mi manca!" ...oddio, ho un attacco di carie fulminante...
"Signor Taisho! Non sta dimenticando qualcosa?"
"Dammi del tu, Rin. Stai per diventare mia figlia." mi ricorda lui (ho come l'impressione di aver visto Sesshomaru alzare gli occhi al soffitto)
"Il grembiule!" gli ricordo, facendogli notare che indossa ancora quell'indumento in perfetto stile Barbie-Dolce-Forno.
"Oh, hai ragione. Me ne stavo dimenticando." ridacchia, sfilandosi il corpo del reato "I miei figli sono fortunati ad avere una sorella come te!"

Inu no Taisho ci rivolge un ultimo saluto ed esce di casa. Serro le palpebre, aspettando di sentire qualche lamentela da parte di Sesshomaru o, quanto meno, mi aspetto che si alzi e si dilegui da qualche parte, il più lontano possibile da me. Invece, non accade nulla del genere: resta al mio fianco, in silenzio. E io, dal canto mio, continuo a guardare la partita. Solo in questo momento mi accorgo che stiamo vincendo e che manca poco alla fine...

"RETE!!! Sìììììì!!! Forza New York!!!" grido, saltando letteralmente dal divano. Un istante più tardi, mi accorgo dell'errore, e torno ad afflosciarmi sul divano come un palloncino sgonfio.
"Che gioco insulso" commenta Sesshomaru a denti stretti "Tanto chiasso per un dischetto e un paio di mazze di ferro"
"Guarda che è divertente, invece! Ci hai mai giocato?" gli chiedo. Lui si limita a fulminarmi con un'occhiataccia: no -deduco- non ci ha mai giocato!
"Dovresti provarci!" continuo, imperterrita. Prima o poi si stancherà di sopportarmi, spero, e io potrò attuare il mio piano di rovinargli la vita.
"Conosco un gioco migliore"
"Sarebbe?" ...ho come l'impressione che mi proporrà di giocare a Mosca Cieca sull'autostrada.
"Quello del silenzio" risponde lui atono, tornando ad immergersi nella lettura.

Ok: 1 a 0 per Sesshomaru... Ma non finisce qui!

Dopo pochi istanti, Inuyasha ci raggiunge. Si è vestito di tutto punto; e devo dire che ho proprio un bel pezzo di fratellastro, se così lo posso definire. Sta benissimo nei suoi jeans scoloriti e nella sua camicia bianca, arrotolata fino ai gomiti. Fa vagare rapidamente i suoi occhi d'ambra da me a Sesshomaru. Sembra nervoso. Soltanto adesso mi ricordo: oggi doveva incontrarsi con Kagome; e suo fratello non deve assolutamente venirlo a sapere. Già immagino cosa potrebbe accadere se Sesshomaru dovesse scoprire loro relazione clandestina... Come minimo bandirebbe Kagome da tutte le scuole del Giappone, e farebbe in modo che Inuyasha non possa più procreare. Noto il mio fratellastro rigirarsi i pollici alla ricerca di una scusa plausibile, e istintivamente decido di dargli una mano. Inuyasha non riuscirebbe a mentire neanche ad un pinguino!

"Stai andando in biblioteca per quella ricerca?" gli chiedo, puntellandomi sullo schienale del divano. Inuyasha sta già per ribattere, quando io gli faccio tre occhiolini consecutivi.
"Sì! Sì... E' esatto! Sto andando proprio in biblioteca! ...Potrebbe essere una cosa lunga... Quindi non so se..."
"Che strano" interviene Sesshomaru "Le biblioteche sono chiuse di domenica"
"Ma questa è una biblioteca speciale, dall'altra parte della città. Probabilmente non la conosci" ribatto con convinzione "vero Inuyasha?"
"Verissimo!" risponde lui, a tono "Ci vediamo più tardi. Rin, ti ho lasciato il mio numero di cellulare sul tavolo, nel caso..." lancia uno sguardo a suo fratello "Hai capito, no?"
"Non ho intenzione di divorarla, se è a quello che ti stai riferendo" interviene Sesshomaru, chiudendo il libro con un gesto seccato.
"Ma no, che dici!? Non stavo insinuando nulla del genere! E comunque, già che ci siamo, cerca di essere gentile con lei"
"Tsk"
"Va pure, Inu-Kun... Io qui me la cavo!" sarà meglio iniziare a fare il Testamento, invece...
"D'accordo, mi fido. Bye bye!" così dicendo il mio fratellastro se ne va. Quando sento il cancello chiudersi definitivamente, l'angoscia si impadronisce di me.

Non sopporto il silenzio. Mi fa star male.

"Allora, fratellone... Cosa ne dici di fare qualcosa per passare il tempo?" non fraintendetemi: sto parlando di giocare a carte, a monopoli, o... boh, a nascondino!?
"Mettiamo in chiaro le cose: io non sono la tua balia, e tanto meno sono imparentato con te" sibila lui, alzandosi "Quindi, mantieni le distanze"
"Non ho la lebbra, mi risulta!"
Ora basta: mi ha rotto il... il ...il PASTICCIOTTO! Non ne posso più delle sue cattiverie!
"Ascoltami bene: ho ucciso per molto meno, quindi cerca di non provocarmi. Siamo intesi?"
"Io non sto facendo niente. Non è che per caso soffri di pressione alta? Questo tuo nervosismo non è normale"
"Cosa è normale?" mi chiede lui a voce bassa "Cosa ne sai, tu, di me? Niente!" il suo tono è così calmo e tagliente, da farmi venire freddo.
"E allora, raccontami tu qualcosa" ecco: la curiosità e la parlantina stanno avendo nuovamente il sopravvento! Uscite da questo corpo!!! Ne va della mia vita!
"Ti accontenterò: l'ultima persona che ha insistito in questo modo con me, non è sopravvissuta per raccontarlo"

Rabbrividisco. E' come pensavo: Sesshomaru arriverebbe anche a farmi del male.
Mi sento ferita dalle sue parole. Perchè mi odia in questo modo? Dov'è che sbaglio? Cosa gli ho fatto di male?

"Io... Volevo solo parlare un po'... Se sto in silenzio, mi viene un po' di paura" non so perchè glielo sto dicendo "Volevo solo conoscerti meglio" alzo gli occhi verso di lui.
Per un attimo mi è sembrato che fosse strano... Non so come definirlo... Era perso. Mi è parso di vederlo tremare. E' stata questione di un attimo, però ne sono quasi sicura.
Non appena riacquista il suo autocontrollo, lo vedo allontanarsi a passo svelto. Sta scappando da me. Vrrei chiedergli il perchè di quella reazione, ma so che se lo facessi, stavolta non me la farebbe passare liscia. Mi odia... E io... Odio il suo odio, per quanto assurdo possa sembrare.
"Non disturbarti ad andartene: me ne vado io! Non resterei un attimo di più con un mostro come te!"

Lui si volta a guardarmi, leggermente sorpreso. Decido di non farmarmi: ormai sono in gioco ed andrò fino in fondo. Mi dirigo verso la porta di casa e abbasso la maniglia molto lentamente. Mi blocco soltanto per un attimo, nella speranza che lui mi dica di restare, o quanto meno cerchi di fermarmi. Mi basterebbe una scusa qualsiasi, anche quella di non far soffrire suo padre. Già... Suo padre... E mia madre... Inuyasha... Chissà come reagirebbero se sapessero che me ne sto andando?! Beh, forse mi capirebbero. Sesshomaru continua a fissarmi, in silenzio: sta aspettando che me ne vada. Sospiro... Quanto sono scema! Ma che speravo? Che mi pregasse di restare??

"Eppure, pensavo di poter finalmente avere una famiglia" ecco, ora ho davvero toccato il fondo "Ma che te lo dico a fare? Tanto, non ti interessa, no?! ... Addio Sesshomaru!" me ne vado, sbattendo la porta con tutta la forza che ho in corpo.

 

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Sono ore che cammino per strada, senza una meta. Tra l'altro, non ho nè il cellulare nè soldi con me. A dire il vero, non ho proprio la borsa. Mi do della stupida in tutte le lingue che conosco... Certo, non mi sto pentendo del mio gesto, ma potevo almeno recuperare l'indispensabile prima di levare il disturbo! Sbuffo... E adesso che faccio? Tra l'altro, con la fortuna che ho, potrebbe mettersi a piovere da un momento all'altro... Non finisco neanche di pensarlo che alcune gocce di pioggia mi colpiscono il viso. Andiamo bene!
Sono perseguitata dalla sfiga, me ne stavo quasi dimenticando! Ma si può essere più sfortunati? Paperino mi fa un baffo!
Inizio a correre, cercando di ripararmi come posso. Inutile dire che non ci riesco: sono irrimediabilmente zuppa. E tra l'altro non ho neanche una giacca, ed inizia a fare anche un po' freddino. Dopotutto, oggi è il primo di ottobre (ed io sono così intelligente da indossare una canottiera e un pantaloncino! Sono proprio furba, non c'è che dire!). Trovo rifugio sotto un tendone di una caffetteria... Spero che non mi domandino se voglio ordinare qualcosa, dal momento che non ho soldi, ma ho molta fame... E quindi potrei arrivare anche a leccare le vetrine, in casi estremi! Lo stomaco inizia a brontolare. Cavoli, ma perchè penso? Questo mio cervello è davvero un'attira disgrazie! E che cavolo!

"Ragazzi, non so voi, ma io ho un certo languorino!" ... questa voce?! No... Non può essere!
"E figuriamoci, Inuyasha! Tu hai lo stomaco al posto del cervello!" ...e questo è Miroku!
"Aaaah! Sta zitto, maniaco!" ribatte Inuyasha "Ci sediamo qui?" ....No, ti prego! Non qui!!!! Sciò!!!
"Sì, qui è perfetto. Vero ragazze?" chiede Kagome, rivolta alle sue amiche, che si accomodano per prime.

NOOOOOOOO!!!
Ma fra tutte le caffetterie di Tokyo, proprio qui dovevano venire?!

Non devo farmi vedere: se Inuyasha scopre che me ne sono andata di casa per colpa di Sesshomaru, qui scoppia il finimondo. Non oso neanche pensare a come potrebbe reagire. Cerco di nascondermi come posso: e cioè, dietro una pianta di ficus ornamentale. Lo so, potevo trovare un posto migliore; ma se provassi ad andarmene, dovrei passare dinanzi a loro... E se non sono ciechi, di sicuro mi vedrebbero; o quanto meno, Mister Vuoi fare un Figlio con Me? avvertirebbe la mia presenza.

"Che hai, Miroku?" chiede Sango "Ti vedo pensieroso"
"Non lo so... Ho come l'impressione che ci sia una bella ragazza nei paraggi!" ribatte lui, grattandosi il mento. Sango, per tutta risposta, gli tira un orecchio.
"Ahia! Mi stavo riferendo a te, tesoro!!!"
"Ma insomma, voi due!?! Quando imparerete ad andare d'accordo?" chiede Ayame. La conosco soltanto di vista, ma posso affermare con certezza che è una ragazza splendida.
"Lascia perdere, Ayame... Quei due sono un caso clinico! Neanche il Dottor House potrebbe guarirli!" ribatte Kagome, sorseggiando la sua cocacola.
"E voi due, piuttosto?" chiede improvvisamente Koga, accendendosi una sigaretta "Vi siete decisi, oppure no?"
"Ecco, veramente... Lo sai, no? Il fratello di Inuyasha non approverebbe la nostra relazione!" spiega Kagome "E poi, noi stiamo bene così. Non è vero?"
"Baaah! Prima o poi quello scorbutico se ne farà una ragione!" sbotta il mio fratellastro, divorando gli stuzzichini che accompagnano la loro ordinazione.
"Kagome, se questo botolo ringhioso ti fa soffrire, posso sempre cons..." Koga non riesce a terminare la frase, che Ayame gli tira la coda di cavallo, costringendolo al silenzio.
"Mi hai fatto male! Ma che ti è preso? Stavo solo dicendo che le avrei potuto consigliare qualche altro ragazzo!"
"Chissà perchè, credo che tu avessi intenzione di consolarla!" ribatte la rossa, piccata. Ridacchio segretamente: mi sarebbe piaciuto partecipare alle loro uscite a coppie.
"E Rin-chan? Perchè non c'è?" chiede improvvisamente Miroku.
"E' a casa con Sesshomaru" spiega Inuyasha, sospirando. Sembra preoccupato per me.
"Cavoli, poverina! Non vorrei essere nei suoi panni... Chissà cosa le starà facendo passare..." commenta Sango.
"Ma no... Mio fratello non è così cattivo come vuol far credere. Il suo carattere è peggiorato col tempo, ma non è il tipo di persona che può sembrare"
"Come mai è diventato così?" chiede Miroku, curioso. Inuyasha non risponde subito. Per qualche istante la sua mente sembra lontana anni luce...
"Lui era molto affezionato ad una bambina. Lei lo seguiva ovunque andasse... Si chiamava Rin" spiega.
"Rin? Come la nostra Rin-chan?" chiede Kagome. Inuyasha annuisce.
"Sì, e se devo essere sincero... Quando l'ho vista mi è venuto un colpo: la mia nuova sorellina è identica a quella bambina"
"E allora, se sono tanto simili, perchè Sesshomaru si comporta così male con lei?"
"Rin... Quella bambina... Morì all'età di tredici anni, per una malattia che allora non poteva ancora essere curata. Mio fratello da quel momento non è stato più lo stesso"

La tua vita non durerà più di un battito di ciglia, per me.

Non posso crederci... Sono... Senza parole. Che Sesshomaru... Volesse bene a quella bambina? Mi sento improvvisamente stupida, e in colpa... Aveva ragione: io non so nulla di lui.
Senza far rumore, cerco di sporgermi quanto più possibile, per ascoltare meglio la conversazione. Anche se io sono allergia al ficus! Cavoli, spero di non starnutire o saranno guai!

"Io... Io credo che Sesshomaru l'amasse, a modo suo. Non è riuscito a vederla crescere, capite? Almeno, io penso che le cose siano andate così"
"Ma perchè non l'ha salvata con quella spada... Quella che salva la vita alle persone...?" chiede Koga.
"Non ha potuto. Tenseiga può essere utilizzata soltanto una volta" spiega Inuyasha "Da quando Rin morì, non l'ha più toccata... Credo sia da qualche parte in soffitta!"

Inizio a non capire più di cosa stiano parlando, sinceramente. Spade che salvano la vita? Ma sarà vero?? E com'è che si chiama questa spada... Paperoga?!?!

"Dunque, tu credi che lui si senta in colpa per non averla salvata?" domanda Sango, con gli occhi lucidi. E' una persona che si commuove facilmente, anche se non sembra.
"Può darsi. Anzi, ne sono sicuro" ribatte Inuyasha "In fondo, conoscere Rin potrebbe fargli bene. E' per questo che non ho voluto che venisse con noi oggi"

Mi sento male. Inuyasha sperava che io e Sesshomaru ci conoscessimo meglio... E io che ho fatto? Da grande genio quale sono, me ne sono andata! Brava Rin: 1000 punti!

"Ma basta parlare di cose tristi!" annuncia Ayame "Adesso vogliamo un bacio!"
"Sì! Baciatevi! Non vi abbiamo mai visto farlo!" le fa eco Miroku, rivolgendosi ad Inuyasha e Kagome. Sono diventati rossi come peperoni... Che imbranati!
"Bacio! Bacio! Bacio! Bacio! Bacio!" cantilenano tutti insieme. Un altro po' e inizio a dirlo anch'io.
"Ma noooo! Siete scemi, per caso?!? Queste cose si fanno in privato!!!" sbotta Inuyasha, sbattendo una mano sul tavolo. Kagome però non sembra dello stesso parere.

Poverina... Il mio futuro fratellastro è audace quanto potrebbe esserlo un tappeto persiano! Possibile che non si accorga dell'impazienza di Kagome? Devo far accoppiare quei due! A costo di ingaggiarli per un film porno amatoriale! Eh no! Non può andare avanti così! Quei due devono dare una svolta a questo rapporto! Bacio! Bacio! Bacio! Bacio!

"Ehm... Mi scusi?"
"Non ora, sto spiando!" un momento: ma chi ha parlato? Oddio, me ne ero dimenticata! Il cameriereeee!!!!!!!!!
"Se non ordina qualcosa, devo chiederle di andarsene! Sono venti minuti che è qui... E i clienti si stanno spaventando!"

 

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Fortunatamente, Inuyasha e i suoi compagni se ne erano già andati, quando io uscii dal locale. Mi guardo intorno: le strade stanno iniziando a sfollarsi, si sta facendo buio e continua a piovere. E io, cosa non trascurabile, non ho rapporti sessuali con il gelato alla vaniglia da qualche ora... HO FAME, DANNAZIONE! Ma non posso tornare a casa... Se lo facessi, Sesshomaru mi riderebbe in faccia. Prò, dopo quello che ho sentito dire ad Inuyasha, ho quasi voglia di parlare con lui. Vorrei scusarmi per quello che gli ho detto.

Non resterei un attimo di più con un mostro come te!

Cavoli: l'ho fatta davvero grossa. GROSSISSIMA. Ma con che faccia potrei ripresentarmi? Non credo che dirgli ehi, caro fratellone, facciamo la pace! servirebbe a qualcosa (se non ad accelerare la mia morte). Cosa devo fareeee???Non posso neanche chiamare Jakotsu per un consiglio, dal momento che non ho il cellulare. E non posso neanche tornare a casa mia, dato che le chiavi sono rimaste dai Taisho. Maledizione, e adesso? Colta dalla rabbia, do un calcio ad una lattina abbandonata per la strada, quando...

"Ehi, mocciosa! Mi hai fatto male!!!" ecco lo sapevo: ho colpito qualcuno!
"Scusa, non l'ho fatto apposta!" dico all'energumeno che mi sta fissando. E' un tipo poco raccomandabile, lo si vede subito dalle molte cicatrici che gli deturpano il viso.
"E queste sarebbero scuse?! Certo, che potresti farti perdonare meglio, bambolina!" mi dice, allungando due dita verso il mio mento, per costringermi a guardarlo negli occhi.
"Lasciami"
"Non ci penso nemmeno, dolcezza. Vedi di non farmi incazzare... E poi, chissà, se farai la brava, potrebbe anche piacert..."

Senza pensarci oltre, gli mordo la mano. Pessima mossa: lui mi colpisce al viso, e io inevitabilmente cado a terra (dato che ho l'equilibrio di un paraplegico!). Cerco di rialzarmi e scappare, ma l'energumeno mi afferra un polso e me lo torce dietro la schiena. Per qualche istante, vedo solo le stelle. Cerco di concentrarmi sul freddo e l'umido del marciapiede per non perdere il controllo, ma ovviamente la mia sfacciataggine ha ancora una volta il sopravvento...

"Mollami! O giuro che te lo tiro a tal punto che potrai annodartelo intorno al collo!"
"Sta zitta" mi grida lui. Un attimo dopo, un coltellino a serramanico mi ferisce una guancia. Cavoli: la vedo nera. Piove, è ora di cena, e non c'è nessuno in strada.

E io non posso fare nulla. Ha ragione lui: sono solo una debole... sciocca... inutile umana.

"Adesso fa come ti dico, e vedrai che sarà tutto molto veloce" mi sussurra l'assalitore, leccandomi il lobo dell'orecchio. Rabbrividisco dall'orrore! Cheschifocheschifocheschifo!!!
"Preferisco la morte" grido disgustata, cercando di divincolarmi. Un altro schiaffo mi colpisce in pieno, accompagnato da un'imprecazione non esattamente cortese... E' finita. L'ho fatto incazzare. Avrei quasi preferito morire per mano di Sesshomaru; almeno l'ultima cosa che avrei visto sarebbe stata bella, anzi stupenda. Oddio, ma che sto pensando?! Persino in una situazione tremenda come questa non posso fare a meno di pensare a...
"Tu, con il coltello! ...Spostati"

...Sesshomaru?

"Mi stai intralciando"

Caro diario, per la prima volta in vita mia, fui veramente felice di vedere il mio demone personale.

PS: ma se state pensando che Sesshomaru si sia comportato come un vero principe azzurro, beh... Avete toppato alla grande!

 

SPIEGAZIONE: la mia Rin protagonista è la reincarnazione della piccola Rin dell'anime. Soltanto Koga ed Inuyasha, essendo demoni millenari, come Sesshomaru, hanno conosciuto la piccola Rin, quindi se vogliamo, loro sono i personaggi originali; diciamo che in questa mia rivisitazione, Kagome non ha mai attraversato il pozzo, e Sango e Miroku sono le reincarnazioni di quelli dell'anime. Sì, lo so che è un casino, ma forse è meglio non farsi troppe domande su di loro. Partite solo da questa constatazione: Sesshomaru rivede in Rin una bambina che conobbe tanto tanto tempo fa^^

Perdonatemi per la spiegazione non troppo esaustiva, ma essendo un'Alternative Universe vi prego di accettare le cose per come la mia mente malata le ha partorite; anche se mi rendo conto della possibile confusione che ho creato :P GOMENASAI!!!

*Natsuhiko Kyogoku è uno scrittore giapponese: scrive di youkai, cioè di demoni, e i suoi libri oltre ad essere molto appassionanti sono molto molto molto lunghi XD

Ringrazio tutti coloro che hanno commentato e/o aggiunto questa storia tra le preferite o le seguite. Mi spiace non potervi ringraziare a dovere x motivi di tempo, ma sappiate che vi sono immensamente grata e che questa storia sta diventando importante per me grazie al vostro appoggio. Se avete critiche da fare non fatevi problemi a dirmelo e vedrò se e come posso rimediare^^ un bacio a tutti, in particolare alla new entri Elly!

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Capitolo 6
*** Questo non è uno shojo (forse) ***


Eccomi qui! Voglio avvisarvi che scrivere questo capitolo non è stato facile, e non sono del tutto soddisfatta del risultato; ma non sapevo come giostrarmi tra parte drammatica e parte comica. Spero di esserci riuscita senza essere sfociata nell' OOC. In ogni caso, vi prego di essere sinceri (quindi in parole povere, se fa skifo ditemelo!!!). Troverete dei simboletti strani ad un certo punto, e vi voglio spiegare che sono: fate finta che Rin riavvolga la scena con un registratore immaginario. Quindi, il tasto [<<] vuol dire REPLAY, per esempio. E' una cosa che mi è venuta in mente guardano Scrubs! Abbiate pietà di me!

Ringrazio di cuore Yesterday per le meravigliose recensioni; Marrion per la sua vivacità; Nancy95 per la sua sincerità; Iceman perchè si sforza di leggere capitoli lunghissimi; SmothCriminal per il suo appoggio incondizionato; RanUgajin92 per i suoi complimenti sinceri; Celina (ma davvero sono telepatica?XD) che per colpa di questa fic rischia di essere rinchiusa alla neuro (tranquilla! ti faccio compagnia!); Sandy23 per la sincerità; OkutonoKen che mi ha emozionato (sono il tuo primo commento?ç_ç) spero di non deluderti allora; MewPaddy per i suoi commenti dolcissimi (spero che questo chappy ti possa piacere, fammi saxe^^); Elly che mi sta molto simpatica (sul serioXD); Bennyrobin che non si deve preoccupare del ritardo (xkè quella in ritardo sono io) e Samirina che è stata dolcissima (non preoccuparti per la tua fic, sarò felicissima di confrontarla con la mia^^).

Detto questo, vi auguro un buon weekend e spero che questo chappy non faccia troppo pena! Se è così PERDONOOOO (>.<)


 

[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

"Questo non è uno shojo (forse)"

 

 


"Tu, con il coltello... Spostati"

Non posso credere alle mie orecchie. Ho un'allucinazione uditiva?

"Mi stai intralciando"

No, non ci sono dubbi. Questa voce... E' quella di Sesshomaru! Alzo il mento, alla sua ricerca... E infatti, eccolo lì: in tutta la sua glaciale perfezione. Il suo volto perlaceo è contratto in una maschera di indifferenza; i suoi lunghissimi capelli d'argento sono spolverati da una miriade di goccioline di pioggia; e i suoi occhi sono l'unica cosa che mi permette di capire che è reale e non una statua di marmo. Sta fissando il mio aggressore come una tigre potrebbe studiare una lepre. Sesshomaru è perfettamente consapevole di provocare soggezione nelle persone; non mi stupirei se ritenesse di poter uccidere qualcuno anche semplicemente guardandolo.
E' difficile descrivere ciò che provo in questo momento, ora che lui è davanti a me. Ho paura... Paura del mio aggressore e paura di cosa potrebbe fargli Sesshomaru. Però... Allo stesso tempo, mi sento così sollevata! Non posso credere che sia riuscito a trovarmi. Ma no... Che vado a pensare?! Di sicuro non mi stava cercando; non si sarebbe mai preso la briga di rintracciare la stupida umana che ha osato dargli del mostro. Eppure è qui...

Cakkio, ma perchè è qui? E' uscito a fare la spesa?? Ah, già... Lui non mangia, quindi forse la sua cena potrebbe essere questo tizio... Oppure è andato a fare i bisognini? In fondo è un cane... Ok! D'accordo, avete ragione: in questo momento non riesco a mettere in fila due pensieri di senso compiuto, ma è l'effetto che mi fa Sesshomaru. Quando c'è lui è come se non fossi più me stessa.

"E tu che vuoi? Non ti immischiare!" ruggisce il mio aggressore, puntandogli contro il coltellino a serramanico. Sesshomaru inarca un sopracciglio: sta calcolando la percentuale di imprudenza di questo tizio; e non ci vuole uno scienziato per sapere che 1) è un idiota e 2) lo ucciderà in ogni caso.
"Stanne fuori, damerino. Non vedi che sono occupato? Cercati un'altra strada se vuoi passare!" ok, hai firmato la tua condanna a morte, bello mio!

Sesshy: attacca! GO! Mangiatelo!!!

"Quello che vuoi fare di lei non mi riguarda. Giocaci quanto ti pare" cosa??? come sarebbe a direeee???
"Però" continua lui "Si da il caso che non abbia tempo da perdere!"

Riesco a sentire soltanto lo spostamento d'aria provocato dai movimenti di Sesshomaru. Quando mi volto alla sua ricerca, non riesco a non spalancare le labbra dallo stupore. Il mio fratellastro ha agguantato il mio assalitore per la gola e lo tiene sospeso da terra ad un'altezza di venti centimetri circa. Il mio aggressore è sorpreso. I suoi occhi riflettono il disgusto che si cela in quelli di Sesshomaru. Non riesco a pensare lucidamente: è un'allucinazione o mi sta proteggendo? Sta difendendo... Me??? Mi guardo in giro... Beh, ci sono solo io... Però non posso credere a ciò che vedo.

"T-T-Tu... Chi diavolo sei...?" chiede il mio aggressore, alla ricerca d'aria. Sesshomaru aumenta la stretta.
"Uno che passava di qui per caso." sibila il mio fratellastro, raddoppiando la forza nelle sue dita. Gli occhi del mio assalitore diventano bianchi.

Ommammina!!! Lo vuole uccidere! Devo fare qualcosa! Ma cosa? Che faccio?? Sesshomaru non può fare una cosa del genere. Passerà dei guai con la legge... E a causa mia, per giunta! No! No! No! Non posso permetterlo... Ma come lo fermo? Come minimo mi servirebbe un martello pneumatico per sganciare le sue dita dal collo di quell'uomo! Ok -decido- proviamo con le buone...

"Sesshomaru, fermati! Non ne vale la pena!" dico in un sussurro, ma so che lui può sentirmi.
"Sta zitta!"

Ok: se le buone non funzionano, proviamo con le cattive... Mi guardo intorno alla ricerca di qualcosa che possa riuscire a fermarlo... E la trovo! Ci troviamo in una stradina secondaria, sulla quale vi è il retro di un Combini* aperto ventiquattro ore su ventiquattro. Noto un montacarichi abbandonato, ingombro di confezioni d'acqua potabile. Lo so: sto per fare una cosa davvero molto stupida, ma forse... Forse è l'unica possibilità che ho per evitare un disastro. Senza rifletterci oltre -cosa piuttosto ovvia per me- scatto in avanti ed afferro una bottiglia d'acqua da due litri. Non mi fermo a pensare alle conseguenze. Non c'è tempo... Probabilmente Sesshomaru dopo ucciderà me, ma onestamente, se non tento non lo saprò mai.

"Miserabile essere... Cosa credevi di f...?" Sesshomaru non riesce neanche a terminare la frase... e se vi state chiedendo il perchè, è molto semplice: gli ho versato l'acqua in testa! Vedo le sue dita affusolate staccarsi dal collo del mio aggressore: gli ha lasciato dei lividi piuttosto evidenti. L'uomo cade a terra, in una pozzanghera; ma è soltanto svenuto... Meno male. Ho fatto appena in tempo a salvarlo... Ma adesso il problema principale è e mo' io come mi salvo???

Sesshomaru trema leggermente, probabilmente per la rabbia. Non mi ritiene degna di una rotazione del collo a centottanta gradi: si limita a fulminarmi con la coda dell'occhio. Tremo anch'io. Oh Santo Bono Vox, se mi vuoi bene fammi sparire! E' il momento giusto per fare qualcosa di utile per la più grande sfigata della storia! Chiudo gli occhi, in attesa di sentire le sue zanne su di me... Trascorrono alcuni istanti. Sento il cuore scalpitarmi nel petto. Aspetto... Ma non accade nulla. Riapro un occhio soltanto, e Sesshomaru non c'è più. Ma dov'è andato? Me lo sono sognato?

"Muoviti"

Mi volto, incapace di capire perchè sono ancora in grado di farlo... Dopotutto, gli ho versato due litri d'acqua addosso! E secondo la terza legge della dinamica demoniaca ogni torto che fai a Sesshomaru, lui te lo restituirà con forza cento volte maggiore e contraria!!! E invece...

Sesshomaru si avvia verso la sua Lamborghini: apre la portiera e fissa il sedile, chiedendosi se vale la pena di bagnarlo. In realtà, se volesse, credo che potrebbe comodamente trasportare la sua macchina sotto braccio, come fanno i francesi con le baguettes... A proposito, mi sono sempre chiesta come facciano a mangiare qualcosa che è stato condito con il loro sudore... Ma vabbè, questo non c'entra!!! Il punto è: che faccio?

"Sesshomaru-sama" è la prima volta che lo chiamo così "C-Come mai non...?"
"Se non ti levi dalla strada, sarò costretto ad investirti" mi comunica, spogliandosi della giacca e della camicia. Oddio che visioneeee!!!

Mi controllo il naso... Ok, non perdo sangue per l'eccitazione!

"S-Sì..." mi avvicino all'auto sportiva, e apro la mia portiera, quando lui mi inchioda con lo sguardo. Non vorrà mica lasciarmi qui?
"Cosa credi di fare?" mi chiede, gelido. Ecco, lo sapevo: il mio futuro-fratellastro-professore-dio è tornato ad essere il Glaciale Principe dei Barboncini Incazzati.
"Mi vuoi lasciare qui?" trovo il coraggio di chiedergli... Ma che glielo chiedo a fare? E' ovvio che non era qui per me. Lui continua a guardarmi, pensieroso.
"Spogliati!" mi ordina dopo alcuni istanti, accomodandosi al posto di guida con la massima tranquillità.
"Ok..." un momento, ma che...? "Che hai detto???"

FERMATE TUTTO! (O_O)

RIASCOLTIAMOLO CON IL REPLAY PRODOTTO DALLA MIA MENTE SQUILIBRATA!

[<<] ?otted iah ehc...ko...itailgops...[ PAUSE ] ascoltate bene, mi raccomando! 1, 2, 3... Play! [>>]

...Spogliati...

L'AVETE SENTITO ANCHE VOI, VERO? NON ME LO SONO SOGNATO!!! EH NO! (O///O)

"Sei sorda? Ho detto di spogliarti. Non posso permetterti di rovinare i sedili." mi abbaia contro, riferendosi al fatto che sono bagnata fradicia.

Ah... Ecco... Ora capisco: si preoccupava per la macchina. Non mi stava invitando ad un tete-à-tete... Peccato...! No, un momento! Ma che peccato e peccato! Ma che sto dicendo?! Lui è il mio futuro fratellastro. Lui mi odia...E io odio lui... Senza contare che oltretutto è anche il mio professore! Non posso credere di essere... NO VI PREGO! DITEMI CHE NON E' COSì! Non posso essere attratta da Sesshomaru... Mi rifiuto di pensarlo. Sarebbe immorale ed illegale per dieci motivi diversi!!! E adesso perchè sto arrossendo? Che vergogna!

In ogni caso, decido di non perdere altro tempo ed inizio a sfilarmi gli anfibi e il pantaloncino. E' inutile dirlo: ho di nuovo le mutande a fragole!

(annotazione personale che non c'entra niente: bruciare queste dannate mutande e procurarsi della biancheria intima universalmente accettabile!)

Alzo lo sguardo verso di lui, imbarazzata. Non mi sta guardando; fissa la strada dinanzi a sè. Mi accoccolo sul sedile, stringendo al petto i miei indumenti. Aspetto che lui mi dica qualcosa, ma non fa nulla del genere: gira la chiave nel quadro e ingrana la prima. Dopo neanche due secondi è passato alla quarta marcia. Guida troppo veloce, ma la macchina non devia di un millimetro. In ogni caso, a me non dispiace: odio chi guida come una lumaca... Che senso ha avere una Lamborghini se non puoi guidare con l'acceleratore a tavoletta?
Per un po', nessuno di noi due parla. Il silenzio è opprimente. Non lo sopporto... Decido di accendere la radio.

"UuUuUuh! Smells Like Teen Spirt dei Nirvana! Ora sì che mi sento meglio!!!" esulto, dondolando il capo a ritmo di musica.

Sesshomaru spegne la radio con un gesto seccato. Non gli piace la musica, suppongo. Oppure, non gli piace che io abbia toccato la sua radio. Probabilmente, non gli piacciono entrambe le cose... Sprofondo nel sedile, sconfortata. Le luci dei lampioni e delle vetrine mi scorrono davanti in una macchia indistinta e confusa; la pioggia scivola rapidamente nei tombini, e io mi sento come lei: sul punto di precipitare. Faccio appello a tutto il mio coraggio e decido di parlargli...

"Grazie"
"Mio padre ed Inuyasha dovrebbero essere già a casa, a quest'ora" mi dice invece "Inventati una scusa credibile."
"Potremmo dirgli che siamo andati... A raccogliere funghi?!"
Sesshomaru mi rivolge un'occhiata che ha tutta l'aria di dire ma perchè spreco fiato con te?
"Allora siamo andati al cinema. Va meglio?" lui si limita a fermarsi ad un semaforo rosso. Non ribatte; e io ne deduco che è d'accordo.

Sto iniziando a capire la sua lingua, dopotutto. Dovrebbero esistere dei dizionari bilingue fatti apposta per lui: Sesshomarese-Giapponese/ Giapponese-Sesshomarese.

"Scusami se ti ho causato dei problemi" gli dico... Ma mi sa che è più dispiaciuto lui di essersi preso la briga di risolverli. Mi sento ridicola.
"Se ti pesa così tanto scusarti con me, la prossima volta evita di trovarti nella posizione di doverlo fare"
"Forse mi pesa meno di quel che pensi. Allora? Le accetti le mie scuse?"
"No"

Scatta il verde. La corsa silenziosa ricomincia... E io mi sento ancora più in colpa di prima.
Arriviamo a casa. Le luci sono tutte spente. Sesshomaru parcheggia dove più gli piace; tanto di spazio ce n'è in abbondanza. Scendiamo... Faccio qualche passo e mi rendo conto che mi fa male il ginocchio destro, e che la guancia mi brucia da morire. Mi infilo nuovamente i pantaloncini, ma non gli anfibi: se entrassi in casa con le scarpe sporche, allora sì che potrei iniziare a scrivere il testamento!

"Forse non sono ancora tornati" annuncia Sesshomaru, armeggiando con le chiavi. Qualcosa scatta nella mia testa: ho ancora tempo! Devo chiarire questa situazione!

Mi sento troppo male per far finta di nulla. In fondo, io ho sbagliato con lui: gli ho detto delle cose orribili, gli ho dato del mostro e l'ho giudicato senza conoscerlo. Certo, lui ha un carattere particolare (diciamo pure che è intrattabile) ma io non mi sono dimostrata migliore. No, decisamente non sono nella posizione di poterlo criticare; soprattutto, dal momento che lui mi ha salvata. Quindi, so che è inutile aspettarmi delle scuse o dei chiarimenti da lui, e so che lui non si aspetta nulla da me. Ed è questo che io non sopporto... Devi aspettarti tutto da me, caro Sesshomaru! Perchè io non sono un'umana qualsiasi: io sono Rin Edogawa! E quando Rin Edogawa si mette in testa una cosa, la fa! (sono come l'Uomo del Monte: quando dico sì è sì! U_U)

Ho preso una decisione... Forse me ne pentirò per il resto della mia vita, ma è l'unica cosa che sento di dover fare: mi inchino.

"Cosa stai facendo?" mi chiede.
"Ho sbagliato"
"Lo so"
"Non ti chiedo di perdonarmi" gli dico, sollevando il capo "Invece... Picchiami con tutta la tua forza!"

Per un po', le mie parole riecheggiano nell'aria, sospese come tante bolle di sapone. Sesshomaru mi guarda: è palesemente sorpreso della mia richiesta.

"Mocciosa... Stai dicendo sul serio?" mi chiede, facendo un passo nella mia direzione.
"Sì, altrimenti non potrò mai perdonare me stessa per averti dato del mostro" rispondo con convinzione. Lui mi si avvicina: l'ho appena invitato a nozze.
"La tua faccia verrà distrutta"
"Non fa niente"
"Potrei romperti i denti"
"V-Va bene"
"Non potrai più uscire di casa"
"Non importa... Sesshomaru-sama"

Ci guardiamo per qualche istante. Lui mi fissa, alla ricerca di un barlume di terrore nei miei occhi. Non ne trova.

"Allora... Con tutta la mia forza" mi avverte "Chiudi gli occhi"

Faccio come mi ha ordinato. Serro le palpebre, aspettando di sentire dolore. Mi sento così strana... Non ho paura. Per qualche strana ragione, so che lui non potrebbe mai farmi del male. Il che è una pazzia, visto e considerato che ho di fronte uno dei demoni più potenti che esistano. Eppure, non riesco a scacciare questa certezza dalla mia mente. Mi tornano in mente le parole di Inuyasha... Sesshomaru non è cattivo... Sesshomaru voleva bene a quella bambina. Da quando Rin è morta, non è stato più lo stesso... Io credo che lui l'amasse, a modo suo...

Inu-Kun, mai come questa volta, spero davvero che il tuo sesto senso (sarebbe meglio dire quinto senso e mezzo) ci abbia azzeccato, o mi avrai sulla coscienza.
Sento lo spostamento d'aria provocato dal braccio di Sesshomaru: si sta preparando a colpirmi. Ma anzicchè essere terrorizzata, sono sempre più tranquilla.

Potrai mai imparare ad amare me come amavi quella bambina?

Sento la sua mano sul mio viso. Il suo tocco non è come dovrebbe essere. E' delicato. Non c'è violenza nelle sua mani... Eppure mi fanno male. Non è un dolore fisico. E' un tipo di dolore che non pensavo potessi provare... E' quasi... Piacevole. Apro gli occhi: Sesshomaru mi sta accarezzando. Le sue dita fredde percorrono la mia guancia ferita, dallo zigomo al mento. Nel suo sguardo non c'è odio, e tanto meno indifferenza. Non so cosa sia quella luce che ha nello sguardo, nè perchè le sue labbra siano incurvate in una specie di sorriso... So solo che è bellissimo. Non l'ho mai visto così sereno. E' la stessa espressione che aveva in quel ritratto; in quello dell'album di fotografie. Mi sento leggera. Non riesco a pensare. Non voglio capire. So solo che lui sta facendo una cosa che non dovrebbe fare. E io, voglio che continui a farla...
Ci guardiamo per un solo istante, e per un attimo non c'è nient'altro attorno a noi; solo il vento che ci accarezza le guance arrossate e la luna che ci spia fra le nuvole.

"Sesshom..."

Lui si stacca improvvisamente, come se fosse appena emerso da uno strano sogno. Sembra confuso: probabilmente si sta chiedendo cosa ci fa qui con me, sotto la pioggia. Fa un passo indietro, incerto; poi si volta con più decisione, e continua a camminare come se nulla fosse accaduto. Scompare all'interno della casa, mentre io resto qui, immobile, a fissare il punto in cui si trovava soltanto un istante prima.

Sesshomaru... Chi sei tu veramente?



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Sono dieci minuti che non riesco ad entrare. Contemplo la maniglia, incapace di ruotarla. Non ci vuole un genio per farlo, ma in questo momento non sono in grado di fare nulla. E' già tanto se mi ricordo di respirare. Cavoli... Perchè mi sento così strana? Quando Sesshomaru mi ha accarezzato e guardato in quel modo, io... Avrei voluto che...
No! No! E ancora no! Mi rifiuto di crederlo! Non potevo desiderare che lui... Che io... Che noi due... Sì, insomma... Non posso crederci. Cavolo, ma che mi sta succedendo? Questa è la vita reale, Rin! Non è uno shojo*! Non può piacerti lui! Tutti ma non lui! Non tuo fratello! Non il tuo professore di giapponese antico! Non un demone che parla a monosillabi e quando parla ti offende! Rin, Sesshomaru non ti piace! Non ti piace per niente! Ti fa ribrezzo! Vero?

...Il mio cervello non risponde...

... VERO?!

No! No! No! Basta! Devo affrontare questa cosa... Sì, imparerò a gestirla! Sicuramente è soltanto una confusione passeggera, dovuta alla paura dell'aggressione. Nulla di più. Mi faccio coraggio: ruoto la maniglia della porta, ed entro in casa. E' tutto buio... Aspetto di abituarmi all'oscurità, quando noto una luce in fondo al corridoio. Proviene dal salottino: deve essere la tv. Mi avvicino di soppiatto e...

"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!!!!!!!!!! E' SADAKO*!!!!!"
"Brutto spirito maligno, esci da questa casa!!!" grida Inu no Taisho, scattando dal divano. Io mi getto a terra, confusa e terrorizzata. Ma che succede???
Qualcuno ha il buon senso di accendere le luci, ed io mi ritrovo faccia a faccia con Inuyasha, Izayoi (che non so perchè sia già qui) ed Inu no Taisho, in un grazioso pigiamino con i panda, che mi minaccia con un'invincibile pantofola. Sono incapace di esprimere il mio sconcerto. Ma cos'è? Il rave party dei Teletubbies?!?
"Ma tu non sei un fantasma!" dice Inuyasha, squadrandomi da capo a piedi.
"Però! Complimenti per l'intuito!" ribatto io, alzandomi "Mi avete fatto prendere un colpo! E l'abbassi o no quella dannata pantofola?!?"
"Sì, sì! Scusami Rin-chan... E' che stavamo guardando The Ring... E beh, come dire...?" farfuglia Inu no Taisho imbarazzato.

Bene... Grande, grosso e demoniaco... E si impressiona per un film!

"Ti sembro un mostro, per caso?!" sbotto, piccata "E tu che ci fai già qui?" chiedo a mia madre, sforzandomi di assumere un tono autoritario.
"Sono tornata prima del previsto e ho pensato di farti una sorpresa!" cinguetta mia madre "Sei contenta?"
"Come un tacchino il giorno del ringraziamento"

Sento una risatina soffocata alle mie spalle. Mi volto, ma ciò che vedo è soltanto una chioma argentea che si dilegua al piano superiore. Non può essere! Quella che ho sentito era... la risata di Sesshomaru? Ok, somigliava di più al gorgoglio di un rubinetto intasato, però era una risata! Non ci sono dubbi! Santa Sailor Moon, questo deve essere il giorno dei miracoli!

"Sesshomaru ha detto che avete passato una bella serata!" mi dice Inuyasha, sorridendo "Sono contento"

Una bella serata? Mh, vediamo... Sono scappata di casa, sono stata aggredita e poi sono stata salvata. E dopo... Ho rischiato di farmi picchiare da Sesshomaru e... E...

"Ti senti bene Rin-chan? Sei tutta rossa"
"Sì... Sto bene" ma mi batte forte il cuore... "Sto benissimo" non sarà che...?

Caro diario... Mi serve un esorcista: sono perseguitata da un demone... E forse me ne sono anche...inn... No! Non riesco nemmeno a pensarci! Noooooo!!!!

PS: devo chiamare immediatamente Jakotsu! E' questione di vita, di morte o di reincarnazione!!! SUBITO!

*Combini= è un tipo di minimarket prettamente giapponese, aperto 24 ore su 24. Ce n'è praticamente uno in ogni strada.

*Shojo manga= manga per ragazze incentrati su storie d'amore più o meno tormentate e melense

*Sadako= è la Samara Morgan di The Ring, ma della versione originale giapponese. E' uno spirito maligno, per intenderci.

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Capitolo 7
*** Scusa ma ti voglio... cambiare i connotati! ***


[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

"Scusa, ma ti voglio... cambiare i connotati!"

 

"Jako" sussurro alla cornetta del telefono "Ho fatto un casino terribile! Mi devi aiutare!"
"Ma perchè sussurri?" mi chiede lui, bisbigliando.
"Volevo vedere se lo avresti fatto anche tu, per imitarmi!" rido "Comunque, ascoltami" sempre sussurrando, inizio a spiegargli ciò che è accaduto fra me e Sesshomaru...
"COSA??? MI STAI DICENDO CHE TI SEI INNAMORATA DEL TUO FRATELLASTRO???" grida Jakotsu, costringendomi a seppellire la cornetta fra i cuscini.
"Idiota! Non urlare!" lo ammonisco "E poi non sono innamorata... Diciamo che mi piace abbastanza!"
"E quindi, cos'hai intenzione di fare?" mi chiede Jakotsu "Da quanto ho capito, questo Sesshomaru è un po' frigidino... Sicura che non sia gay?"
"Ci stai provando, razza di checca insolente?!?"
"Dicevo così per dire... Comunque sia, c'è solo una cosa da fare" mi comunica, serio "Ti senti pronta, Rin-chan? Ti avverto: non sono sicuro che tu possa farcela!"
"Sì! Dimmi! Cosa devo fare?"
"Fai attenzione... Cleopatra, con questa tecnica supersegretissima, distrusse l'Impero Romano! Sei certa di volerla imparare?" cavoli! parla come un vecchio samurai!
"Spara, Jako! Ormai sono disperata!"
"Dagliela!"
"MACCHESSEISCEMO???" grido io, avvampando "Sesshomaru non è così!!! Devo andarci piano, se voglio ottenere qualcosa da lui!"
"Per me, devi cambiare reggiseno, tanto per cominciare!"
"Per me, invece, tu devi cambiare cervello! Lo devi usare, ogni tanto! Non è una decorazione!"
"Se è per questo, anche i tuoi reggiseni sono puramente decorativi, dal momento che sono del tutto inutili!" sbotta lui, invidioso. Alzo gli occhi al soffitto, sconfitta.
"Guarda che il reggiseno è uno strumento democratico: separa la destra dalla sinistra, solleva le masse e attira il popolo!" ribatto io, orgogliosa.
"Seee seee... In ogni caso, io il mio consiglio te l'ho dato! Ed è preziosissimo!" precisa lui, piccato.
"Jako, tu mi diresti di darla in giro anche per avere un'indicazione stradale! E comunque non se ne parla!"
"Scusa, dicevi? Mi sto mettendo lo smalto!♥" ci rinuncio... parlare di cose serie con Jakotsu è come applaudire con una mano sola: impossibile!
"Lasciamo perdere! Come vanno le cose, lì a New York?" gli chiedo, tanto per dargli modo di calpestare il mio morale.
"Oh!!! Meravigliosamente!... E poi lo sai? Bankotsu si è trasferito da me!"
"WOW... Mi interessa così tanto, che credo che mi ficcherò due dita in gola per l'emozione!"
"Come sei acida. Ah, a proposito... E' qui, e ti vuole salutare!" guai a te se ti azzardi a passarmelo "Aspetta che te lo passo!" Nooooooo!!!

Qui urge una spiegazione. Nel caso ve lo doveste domandare, Bankotsu è l'unico essere di sesso maschile che non rischia di diventare una potenziale vittima di Jakotsu. Perchè? E' molto semplice: è suo cugino; nonchè mio ex-fidanzato. Eggià, proprio così! Bankotsu ed io siamo stati insieme per quasi un anno... Ci conoscemmo per caso: io, a quel tempo, mi ero appena trasferita a New York, e Bankotsu era il mio vicino di casa. E così, tra uno scusa mi presti lo zucchero? e un sei libera stasera? ci siamo fidanzati. Io ero davvero presa dalla nostra relazione, ma poi le cose fra noi hanno preso una brutta piega. Ricordo ancora quando non mi invitò alla festa del suo ventesimo compleanno... Lì per lì pensai che avesse dato il mio invito per scontato, e quindi gli comprai un regalo con i miei ultimi risparmi, e mi presentai a casa sua... E là, lo trovai in atteggiamenti intimi con Yura*! Quella smorfiosa-tutta-tette!!! Almeno le mie sono naturali!
Inutile dire che non reagii molto bene (diciamo solo che gli ho sfasciato la casa, rigato la macchina, e bruciato i vestiti che aveva lasciato nel mio armadio) ma presto me ne feci una ragione. Yura, dopo quell'episodio, non l'ho più vista. Credo che sia emigrata in qualche villaggio del Madagascar e che abbia cambiato nome e cognome. E Bankotsu... Beh, non gli parlo da quel momento. E avrei preferito continuare a non parlargli! Ma adesso, per colpa di una certa checca isterica, mi toccherà abbassarmi a disquisire con una feccia come lui (oddio, il Virus Sesshomaru mi sta contagiando! Ho la sesshomarite acuta! Sto iniziando a parlare come lui!).

"Ehilà! Pasticcino!" mi saluta Bankotsu. Sii gentile, Rin! Assecondalo! Sii superiore, stai calma... Fai un bel respiro e...
"PASTICCINO UN CAZZO!!!" ok, non mi è uscita molto bene!
"Ma come siamo gentili. Dimmi, come te la passi? Ti manco, vero?" mi chiede, imperterrito, con quel tono strafottente che io tanto amavo.
"Mi manchi come un pugno nello stomaco, Bankotsu"
"Eddai Rin-chan! Non ci sentiamo da una vita! La dovremmo pur seppellire quest'ascia di guerra, no?"
"Io seppellirei anche te, insieme all'ascia!" lo sento ridere di gusto, dall'altro capo del telefono.
"E' proprio perchè sei così che mi sono innamorato di te, lo sai? Non vedo l'ora di rivederti!" mi sussurra con voce suadente. Rabbrividisco dall'orrore.
"Bankotsuccio, la faresti una cosina per la tua Rin-chan?♥"
"Tutto quello che vuoi, pasticcino!"
"Prendi tutti i tuoi blablabla e falli esaminare da un... da un BLABLAGOLOGO*!!! Se vuoi fare una cosa per me, sparisci!" grido furiosa "E ora, ripassami tuo cugino!"
"Siete sempre molto intimi, eh?" chiede Jakotsu, ridacchiando.
"Risparmiati il sarcasmo... Piuttosto, che devo fare con Sesshomaru?" gli chiedo, massaggiandomi la fronte. Ogni volta che gli telefono mi viene un'emicrania.
"La conosci la regola dell'elastico?"
"Se ha a che fare con mutande o reggiseni, tienitela per te"
"Scema! Intendevo dire che se tu lo ignori e ti allontani da lui, dopo sarà lui a cercare te! E ti piomberà addosso come un elastico troppo teso!"

WOW! Consiglio liberamente tratto dal Vangelo secondo Jakotsu, paragrafo 1, versetto 6: come conquistare Sesshomaru in 10 semplici lezioni (prezzo: 15$)

"E se poi lo tiro troppo e si rompe?" chiedo, riferendomi all'elastico.
"Ah, beh... In quel caso, ti servirà un amante!" a questo punto, gli attacco il telefono in faccia. Possibile che pensi sempre a doppi, tripli e quadrupli sensi?!? Aaaah! Che rabbia!

In ogni caso, il piano di Jakotsu non è del tutto malvagio. Farò come dice lui: ignorerò Sesshomaru. Eviterò di restare sola con lui e di parlargli e, se potrò, marinerò le sue lezioni.

Scendo in cucina, con il sorriso stampato in volto e le guance arrossate. Mi dirigo verso il frigorifero, alla ricerca di qualcosa di altamente calorico e dannoso per la bilancia, quando la mia attenzione ricade su un foglietto attaccato ad un'orrenda calamita a forma di crostatina alla frutta: l'inconfondibile marchio del Gran Generale Cane.
Strappo il foglietto, lo leggo e... Sbianco. Decido di rileggere altre dieci volte, ma il risultato non cambia. Oh Kami! Non può esserci scritto questo!!!


Cari figli, io ed Izayoi partiamo per Yokohama per le presentazioni ufficiali e per invitare tutti i nostri conoscenti al matrimonio.

Dunque, ci assenteremo per qualche giorno. Sappiamo che ve la caverete egregiamente in nostra assenza!

Baci baci

papà e mamma

 

"Che razza di genitori" dico a voce alta.
"L'hai letto anche tu?" mi chiede Inuyasha, cogliendomi alle spalle "Vi lasceranno in pace per un po, a quanto pare!'"
"Perchè parli al plurale?" gli chiedo, sospettosa. Lui arrossisce leggermente ed inizia a trovare molto interessanti le sue scarpe da ginnastica.
"Beh... In questi giorni non andrò a scuola"
"Ma a casa ci sarai, no?" non dirmi che io e Sesshomaru rimarremmo a casa da soli! Ti pregooo!!
"Veramente... No!" e addio regola dell'elastico!
"Insomma, Inu-Kun che mi stai nascondendo???"
"Ho trovato un lavoro"
"Aspetta aspetta! Fammi indovinare! Fai l'indicatore di segnali stradali?"
"Nooo!!"
"Il domatore di lumache?" azzardo io, inarcando un sopracciglio.
"Ma come ti viene in menteee!?" grida Inuyasha, sconcertato "Comunque ho trovato impiego in un'officina meccanica. Ma è solo una cosa temporanea!"
"Ti servono soldi?" gli chiedo, incapace di capire perchè il figlio di una famiglia ricca come quella dei Taisho deve trovarsi un impiego part-time.
"Sì, ma Sesshomaru non deve saperlo. E' lui che ha le carte di credito e tutto il resto, e se le usassi, se ne accorgerebbe subito!"
"Aaaah... Quindi c'entra Kagome, vero? Devi farle un regalo?"
"E tu come lo sai????"
"Intuito femminile"

Inuyasha si guarda intorno, alla ricerca di qualcosa.

"Non vedo donne in giro"
"BAKA!!!" grido offesa, affibbiandogli un pugno sulla testa "E comunque sta tranquillo, non dirò nulla al Ghiacciolone! E neanche a Kagome!"
"Grazie" risponde lui in un sorriso "A quanto vedo, le cose tra voi vanno bene, eh? Devi raccontarmi tutto!!! Era da tanto che non vedevo Sesshomaru così"
"Non lo vedi con gli occhi, di solito?"
"Scema, volevo dire che non l'ho mai visto così tranquillo. Stamattina mi ha persino salutato! Allora? Che gli hai fatto???"
"Ti ha salutato?Mammia mia, oggi il monte Fuji erutterà!... " osservo io, cambiando discorso "Ma a proposito: dov'è adesso?"
"A scuola" risponde Inuyasha guardando l'orologio: sono le nove "E tu perchè non sei a sc...?"

Non do il tempo ad Inuyasha di finire la frase che sono già in strada, di corsa. Non è possibile! Mi sono iscritta al liceo Shikon da una settimana e ho già collezionato due ritardi! Povera meeee! Kami, vi prego, fate sì che Kagura oggi sia di buonumore! Vi supplico in ginocchio (anche se sto correndo)!!! E già che ci siete, fate anche sì che Sesshomaru sia andato a seppellire qualche osso il più lontano possibile dal Giappone, o il mio piano di ignorarlo per farlo avvicinare andrà in frantumi!



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I Kami non esistono! O, se esistono, sono ciechi, sordi e paralizzati. O forse, sono soltanto dei gran bastardi... Inutile dire che Kagura era tutt'altro che di buon'umore. In ogni caso, non mi ha permesso di saltare la sua lezione, ed io, da brava sfigata, sono qui che ricopio i suoi appunti. Sta scrivendo qualcosa alla lavagna; e quando dico qualcosa, intendo una sfilza infinita di numeri, parentesi quadre, tonde, e graffe, e una miriade di segni frazionari e radici quadrate (oddio! mi sta venendo sonno! i numeri mi fanno sempre quest'effetto!). Kagura si volta, annoiata, e ci chiede: "Avete capito tutto?"

Forse, è lei che non ha capito.

Al cambio dell'ora, mi avvicino a Kagome. Strano... Solitamente è sempre allegra e solare; invece oggi ha un'aria abbattuta (riesco quasi a vedere un'aura nera che le vortica intorno) che mi fa un po' paura. Sango e Ayame sono accanto a lei, che cercando di rassicurarla con abbondanti pacche sulle spalle che hanno soltanto l'effetto di spiaccicare la povera Kagome sul banco, dal quale non sembra intenzionata a schiodarsi. C'entrerà Inuyasha? Beh, forse dovrei farmi i fatti miei... Però, io sono sua amica, e come tale dovrei sapere cosa le passa per la testa... MmMmMm...

Andiamo a chiederglielo! (decisa e convinta)

"Ehilà, Kagome! Cos'è questa faccia da funerale?" le chiedo, sedendomi al posto di un'altra compagna, che al momento non è nei paraggi "C'entra Inu-Kun, per caso?"
"Si..."
"Quante parole tutte insieme! Parla più lentamente, se no non ti capisco!" dico io, ridacchiando. Kagome alza i suoi occhi castani su di me. Ha le occhiaie.
"E' depressa perchè le cose fra lei e Inuyasha non vanno molto bene!" mi spiega Sango, carezzando la testa corvina di Kagome.
"Come mai?" a me non sembrava... certo, se sapesse che Inu-Kun sta mettendo i soldi da parte per farle un regalo...
"Inuyasha è un immaturo. La loro relazione si basa sull'affetto, e sul tenersi per mano... Insomma, non si sono mai neanche baciati!" mi spiega Ayame, nervosa.
"E Kagome vorrebbe che lui avesse le idee un po' più chiare... Crede che lui sia ancora affezionato a Kikyo" aggiunge Sango, sospirando.
"Kikyo? L'infermiera?" chiedo io, sgomenta "Comunque sono sicura che non sia così! Kagome non devi dubitare di Inuyasha. Perchè dovrebbe preferire lei a te?"
"Non lo so. So solo che sabato sarà il mio compleanno e lui non se ne ricorderà!" piagnucola Kagome, prendendo il banco a testate. Sorrido, comprensiva.
"Invece io sono sicura di sì! Anzi, cosa vorresti per il tuo compleanno?" le domando, impicciona come sempre. Le guance di Kagome si infiammano.
"Non dirmi che tu... Che tu...?" non ce la faccio "Vuoi fare l'amore con Inu-Kun?"
"NON URLARE!!!!" grida l'altra, tappandomi la bocca. In effetti ha ragione.
"Scusa Kacchan! Comunque sia, non preoccuparti... So io cosa fare!" anche se ciò che voglio fare, implicherà parlare a tu per tu con Sesshomaru, e convincerlo soprattutto.
"Cos'hai in mente?" mi chiedono in coro Ayame e Sango. Io rido, complice di Inuyasha.
"E' un segreto! Kagome tu fa solo questo: il giorno del tuo compleanno presentati a casa Taisho!... Vedrai! Sarà una sorpresa!"

Kagome, Sango e Ayame mi guardano perplesse. Cosa pensano? Che hanno sbagliato a raccontarmi tutto, credo. Ma non temere, futura cognata: con Rin sei in un buone mani!

"Seduti!" ordina Sesshomaru, varcando la soglia dell'aula. Per un attimo, ho una fitta allo stomaco; violenta, ma piacevole...

Ancora non mi capacito del fatto che le scosse di irritazione che provavo nei suoi confronti, si siano improvvisamente trasformate in piacevoli brividi lungo la schina. La lezione di giapponese antico ha inizio. Sesshomaru mi ha fatto leggere ad alta voce una poesia di un tizio che si chiama Nokapito Nucatsu (ed è inutile dire che non ci ho davvero capito davvero un ca**o) ma ho cercato di inventare un senso che potesse avvicinarsi alla sua poesia. Stranamente, Sesshomaru mi ha guardato, leggermente stupito, e mi ha detto che potevo sedermi. Non so perchè, ma credo di aver dato la risposta giusta. Tutti mi guardano: i ragazzi, ammirati; e le ragazze, beh... Escluse Kagome, Sango e Ayame, mi fissano tutte come se volessero decapitarmi. Che carine!♥

Sono certa che andremmo molto d'accordo... Se cambiassi Continente! Ma che ho fatto di male? Sono qui da meno di una settimana e già mi sono conquistata l'antipatia delle ragazze della classe. Non che me ne importi poi molto, ma non mi sembra giusto. Anzi, ora che ci faccio caso, finora ho stretto amicizia soltanto con Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Koga e Ayame. E i restanti venti alunni? Degli emeriti sconosciuti. Non si sono neanche mai degnati di presentarsi, nè si sono offerti di passarmi i loro appunti. Dopotutto, sarebbe il minimo, dal momento che siamo già a metà trimestre, e presto ci saranno gli esami. Dimenticavo di precisare che, qui in Giappone, gli studenti sono tutti molto competitivi, dato che non esiste nessuna legge sulla privacy e i voti degli studenti sono pubblici. Quindi, tutti cercando di ottenere il massimo per non sfigurare e per non disonorare le rispettive famiglie.

Uff... In America era già tanto se i voti esistevano! Praticamente mi sono diplomata senza comprare neanche il diario; e quando lo dissi a Jakotsu, lui, da bravo sordo-scemo, mi chiese: a che ti serve il viagra? IL DIARIO, cakkio! Il diario!!!... Mi chiedo se le orecchie le usi per qualche giochetto sessuale di cui io, da brava innocente, non sono a conoscenza... Ma comunque...

"Edogawa! Se il cortile è così interessante, ti avverto che lo spazzerai più tardi, dopo le lezioni" mi comunica Sesshomaru, lapidario.

Mi sento morire! Voglio sparire!


Alzo lo sguardo: è davanti al mio banco, e io non me ne ero neanche accorta. In effetti, stavo guardando fuori dalla finestra, ma non stavo vedendo niente. Ero solo immersa nei miei pensieri... Ma se glielo dicessi, lui di certo mi sbranerebbe. Mi limito a chinare il capo, consapevole del fatto che sono ancora la sua schiava personale. Sbuffo. Possibile che non me ne vada una giusta? Intanto, le mie compagne di classe ridacchiano sommessamente. Sesshomaru di sicuro se ne è accorto, ma si limita a portare a termine la lezione senza degnarle di uno sguardo.
Ora che ci penso, lui parla soltanto con me. Certo, non fa che sgridarmi, ma se non altro mi chiama per cognome. Non si rivolge mai a nessun altro. Se qualcuno gli chiede di andare in bagno, si limita a fucilarlo con un'occhiataccia che ha tutta l'aria di dire Mi stai chiedendo un favore? A me? Al grande Sesshomaru? Siediti e medita sul tuo errore. E già che ci sei, fattela addosso!
Mi chiedo perchè un demone millenario, ricco come lui, abbia scelto di fare l'insegnante. Probabilmente, per lui non si tratta che di un hobby, immagino. O forse, è perchè lui, il periodo antico l'ha vissuto in prima persona... Non ne ho idea. In realtà, non so davvero nulla di lui. Mi sento improvvisamente triste.

Quanto vorrei... Quanto vorrei sapere tutto di te, Sesshomaru-sama.



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Le lezioni sono terminate. Mi accingo a richiudere la cartella, per poi dirigermi in cortile, dove trascorrerò il resto del pomeriggio. Le auto dei professori sono ancora tutte parcheggiate nella piazzetta; forse c'è qualche specie di riunione in atto. Beh, se anche così dovesse essere, non credo che Sesshomaru vi prenderà parte. Sistemo le ultime cose, pronta a lasciare l'aula, quando una mano mi agguanta il polso. Mi stringe forte. Mi fa male.

"Ahia!" grido, divincolandomi dalla presa. Alzo lo sguardo sul colpevole. E' una mia compagna di classe, dai capelli a caschetto. Non ricordo bene il suo nome.
"Edogawa... Hai un po' di tempo?"
"Veramente no. Non hai sentito Sesshomaru? Devo spazzare il cortile!" dico, facendo per scansarla. Lei mi riacciuffa per un gomito.
"Come osi rivolgerti a lui con tanta familiarità?" sibila, trapassandomi con i suoi occhi neri "Tu sei nuova, e forse non conosci ancora le regole! E' per questo che sono qui!"
"Ma insomma, chi sei? E che vuoi da me?"
"Sono Mihona Kanzaki" risponde lei, sprezzante "In ogni caso, adesso tu vieni con me! Devo spiegarti un paio di cose!"
"Mi dispiace, ma non ne ho nessuna intenzione"
"Dopo che ti avrò parlato, sarai libera di fare ciò che vuoi"

Mi arrendo. Prima sistemo le cose con questa qui, prima spazzerò il cortile e me ne tornerò a casa. La seguo per i corridoi. Cammina veloce e si guarda intorno, per controllare che non ci siano insegnanti nei paraggi. Sono tentata di chiederle dove mi sta portando, ma poi realizzo che non me lo direbbe comunque; e in ogni caso, prima chiudo questa storia, meglio sarà per tutti. Mi trascina fino allo spogliatoio femminile; ci sono già stata altre volte, ma non ne ho un bel ricordo. L'ultima volta, ci ho lasciato l'orologio che Izayoi mi regalò per il mio sedicesimo compleanno, e non l'ho più trovato. Decisi di non dire nulla in quell'occasione, poichè non avevo le prove per accusare nessuno; ma forse adesso ho un idea di chi possa averlo rubato...
Kanzaki spalanca la porta e mi spinge dentro. Le luci sono accese. Non siamo sole: ci sono altre tre ragazze, tutte della mia classe. Una la riconosco: è Ukyo Kuonji, il capitano della squadra di pallavolo; una ragazza piuttosto carina, ma un po' troppo altezzosa per i miei gusti. Le altre due mi sono completamente indifferenti. Kanzaki richiude la porta alle sue spalle e la ferma con il lucchetto. Ora capisco... Mi vogliono fare la festa! Altro che due parole!

"Allora? Che diavolo volete da me?" chiedo, acida, squadrandole una ad una. Loro mi accerchiano.
"Non darti tante arie solo perchè sei nuova" mi riprende una delle due ragazze anonime. E' più alta di me, e noto che ha degli avambracci spaventosi.
"Già!" le fa eco Kuonji "Smettila di ronzare intorno ai ragazzi"
"Ma siete fuori di testa? Io ronzerei intorno ai ragazzi?" queste sono pazze!
"Sta zitta!" mi dice Kuonji, dandomi uno spintone "All'inizio, abbiamo lasciato correre, perchè Koga, Inuyasha e Miroku sono già fidanzati!"
"Ma poi, hai iniziato a prenderti un po' troppa confidenza con il Principe!"
"Il Principe? E chi diavolo sarebbe???"
"Il professor Taisho non è proprietà di nessuno! Nessuna ragazza ha il permesso di parlargli come fai tu! Stai al tuo posto, se ci tieni alla pelle!"

Stanno parlando... Di Sesshomaru? E io ho osato avvicinarmi troppo a lui? Queste sono pazze! Sono completamente fuori di testa! Ma lo sanno che sono la sua sorellastra? Beh, probabilmente no. E sinceramente non so neanche se questa sia una cosa che lui gradirebbe far sapere in giro. No, sicuramente non vorrebbe, riservato com'è. E allora che faccio? Come glielo spiego a queste cretine che io non c'entro niente? O meglio, io c'entro, c'entro eccome, dal momento che Sesshomaru mi piace... Ma perchè queste teste di polipo mi dovrebbero intralciare?!?

"E' perchè lui non vi considera nemmeno?" domando, sfoderando un sorrisetto sadico.

Loro sussultano. Dopo un attimo di incertezza si rimboccano le maniche fino agli avambracci... Un po' come a dire Scusa, ma ti vogliamo cambiare i connotati!

"Tu... Devi portarci rispetto!" grida Kanzaki, schiaffeggiandomi. Non retrocedo "Tu non sei nessuno, hai capito? Farai quello che vogliamo noi!"
"Ah sì?" la mia domanda le ha spiazzate: mi hanno sottovalutata "Io non prenderò mai ordini da nessuno! Specialmente, da quattro gattemorte in calore!"
"Adesso basta!" grida Kuonji, furibonda "Akami! Fujita! Bloccatela!"

Le due ragazze anonime mi trattengono per le spalle. Kuonji afferra un secchio pieno d'acqua sporca e me lo posiziona davanti. Non ho neanche il tempo di capire cosa sta accadendo, che Kanzaki mi spinge la testa nell'acqua e la trattiene con forza. Vogliono soltanto spaventarmi... Non possono uccidermi, mi ripeto, cercando di restare calma. Trattengo il respiro più che posso, pensando che molto presto sarò fuori di qui. Quando Kanzaki mi tira i capelli per darmi modo di respirare, mi ritrovo nuovamente a tu per tu con Kuonji.

"Allora? Ti è bastata?"

Io scoppio a ridere. Credono che farò ciò che vogliono soltanto perchè mi molestano? Non sanno con chi hanno a che fare.

"Questa qui non è normale!" sbotta Kanzaki "Ragazze, continuate finchè non si arrende!"

Stavolta sono preparata. Mi piego ulteriormente sulle ginocchia e faccio leva sulle braccia delle due ragazze che mi fermano le spalle. Mi do lo slancio e scalcio all'indietro, colpendo Kanzaki allo stomaco. Non so quanto posso averle fatto male, ma la sento colpire il pavimento con un tonfo sordo. Qualcuna grida il suo nome. Approfitto della confusione per liberarmi della presa di Akami e Fujita, e mi avvento su Kuonji. Mi fiondo sulle sue caviglie, facendole perdere l'equilibrio... E stavolta, ci finisce lei con la testa nel secchio d'acqua! Ben ti sta! Mi sono fatta male cadendo, ma in questo momento non mi importa. Non mi avranno. Anche se il mio sentimento è sbagliato, anche se Sesshomaru non potrà mai essere mio... Io non lascerò che siano delle pappemolle come queste a dirmi ciò che posso o non posso fare! Sono quasi tentata di prenderle in giro ora...

"Maledetta!" grida Kanzaki, rimettendosi in piedi. Le sue compagne stanno armeggiando con i rispettivi armadietti, e ne estraggono delle spranghe di ferro. Sbianco.
"Allora? Adesso come la mettiamo?" non la mettiamo proprio! Queste m'ammazzano! E io, tutt'al più posso difendermi a morsi... Cakkiocakkiocakkio! Qui ci vuole un miracolo!

Un colpo alla porta le fa sussultare. Un altro colpo, più forte, riecheggia fra le quattro pareti dello spogliatoio.

"Che sta succedendo qui dentro? Aprite immediatamente!" ruggisce una voce. Per un attimo, ho creduto che fosse quella di Sesshomaru, ma il tono è diverso. E' più cupo.
"Allora??? Aprite subito o vi farò espellere tutte!" ora capisco: è Naraku, il preside.

Kanzaki e Kuonji si scambiano uno sguardo. Possono ancora filarsela: c'è una porta di servizio, che da direttamente in cortile. Non ci pensano due volte: corrono in silenzio e mi scansano, facendomi cadere a terra. Non so chi di loro sia stata, ma qualcuno mi ha affibbiato una gomitata sul naso, come se non fosse già abbastanza storto. Quando mi volto, loro sono già scappate. Codarde...

"Apirite subito!!!" tuona Naraku. Sospiro e faccio come dice; quando gli apro la porta, vedo i suoi occhi cremisi squadrarmi da capo a piedi, avidi. Mi fanno paura i suoi occhi.

Quando li guardo, sembrano ipnotizzarmi; ma l'effetto non è piacevole, come quando mi perdo in quelli dorati di Sesshomaru. La confusione che mi suggeriscono è disarmante. Se mi incantassi a guardare gli occhi del mio futuro fratellastro, sarei libera di distogliere lo sguardo, se solo lo desiderassi; invece, ho paura che se indugiassi troppo con quelli di Naraku, non sarei libera di farlo... Mi sovviene una frase che lessi da qualche parte, non so dove: Quando scruti nell'abisso, l'abisso scruta in te. Ed è esattamente ciò che penso quando sono sola con quest'uomo...

"Edogawa... Cosa è successo?" mi chiede Naraku, notando la mia guancia livida, non del tutto rimarginata dal taglio che mi ha fatto quel tizio, ieri sera.

Se ripenso alla scenata che mi ha fatto Izayoi, dopo averlo notato, sono quasi felice del fatto che lei adesso non possa vedermi. Non devo essere un bello spettacolo.

"Non è niente. Sono scivolata" dico, chinando lo sguardo. Lui mi passa una mano fra i capelli bagnati. So cosa sta pensando: che gli sto mentendo spudoratamente.
"E ti sei picchiata con delle spranghe di ferro e poi ti sei chiusa a chiave nello spogliatoio, giusto?"

Non rispondo, ostinata.

"Lasciamo stare... Ora va a casa. Me lo racconterai domani, nel mio ufficio" rabbrividisco: l'ultima cosa che voglio è stare sola con lui.

Per qualche strana ragione, quest'uomo mi ricorda Sesshomaru. Ad essere sincera, non si somigliano per niente, nonostante siano entrambi bellissimi. Forse, la loro somiglianza sta nel fatto che entrambi mi incutono soggezione. E poi, i suoi modi... Non so... Mi sentivo più al sicuro con Kanzaki e company (!) Domani non andrò a scuola, poco ma sicuro! Non voglio stare sola con lui; anche se, mi sa tanto, che la Regola dell'Elastico ha più effetto su Naraku che su Sesshomaru! Lo saluto velocemente, uscendo dalla porta sul retro. Do uno sguardo al cortile. Dovrei pulirlo, ma non me la sento proprio: mi fa male tutto, dal naso al ginocchio. Mi sento come un vaso rotto, che è stato rincollato alla meno peggio... Voglio tornare a casa, e così faccio. Abbasso la schiavitù! Tiè!

Durante tutto il tragitto ho avuto l'impressione di essere seguita... Che fossero ancora quelle strane ragazze? Probabilmente è così, ma non mi importa. Che vedano pure dove vado! Magari, se si accorgono che mi dirigo a casa Taisho, si renderanno conto che sono una sua parente. Ho le chiavi del cancello, fortunatamente; ma non quelle di casa... Cavoli, speriamo che ci sia qualcuno. Busso. Soltanto adesso mi ricordo che Izayoi e Inu no Taisho non ci sono, e che Inuyasha è andato a lavorare. Sospiro... Devo solo sperare che Sesshomaru sia già a casa. Attendo per cinque minuti, e ne deduco che non c'è; sarà ancora a quella stupida riunione degli insegnanti. Non credevo che vi avrebbe preso parte... Bene. Andiamo proprio bene...

Con il potere dalla sfortuna conferitomi, mi dichiaro ufficialmente la regina degli sfigati! Ora mi posso baciare da sola! Tsk!

Mi accoccolo sull'ultimo gradino di marmo e aspetto che qualcuno rientri. Attendo per quasi due ore...

Nel frattempo, il cielo si è guastato. Piove. Ci manca soltanto che mi venga un malanno. Ho freddo e l'aria umida è come un guanto viscido sulla mia pelle esposta. Maledetta divisa attira-maniaci! I Giapponesi sono sadici! Ci saranno si e no 10 gradi e costringono le studentesse ad andare in giro in minigonna; e senza calze! Sto quasi pensando di tornare a scuola per spazzare il cortile, tanto per riscaldarmi un po', quando sento il motore di un'auto, in fondo al vialetto. E' la Lamborghini grigio-metallizzata di Sesshomaru. L'auto scivola dolcemente fino al pino marittimo, sotto il quale di solito lui parcheggia. Scende dalla macchina, elegante e perfetto come sempre. Si incammina verso di me, docile come uno spiffero di vento. Ora, secondo la regola dell'elastico, dovrei ignorarlo; ma non ci riesco. Alzo gli occhi verso di lui. Mi sta guardando: ecco lo sapevo... E' già incazzato!
Ora mi dirà qualcosa del tipo Perchè sei già qui? Ti avevo detto di pulire il cortile! ma con mia grande sorpresa non dice nulla. Estrae le chiavi dell'ingresso dalla tasca della giacca e le infila nella toppa, superandomi, come se non mi vedesse. Spalanca la porta con un indice, e soltanto allora si ricorda della mia presenza.

"Seguimi"

Caro diario, non so perchè, ma quella mi sembrò la parola più rassicurante che avessi mai sentito... Fu come se me l'avesse già detta, in un passato di cui non ho ricordo.

*Yura: è il demone dei capelli, appare nelle prime puntate. Dato che è molto bella e sensuale, mi sembrava perfetta per la parte che le ho assegnato :)

PS: Il titolo del capitolo Scusa ma ti voglio cambiare i connotati! è un modo come un altro per dire che Moccia mi fa schifo e che non se ne può + di lui! XD

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Capitolo 8
*** Questo deve essere un incubo!... E a luci rosse, per giunta! ***


Attenzione = questo capitolo fa pena :D almeno credo... Devo dire la verità: l'ho scritto in un momento di frustrazione e sconforto, quindi mi dispiace se non ci saranno molte battute, ma... Beh, ci sarà un passo in avanti! :P la nostra piccola ed innocente Rin inizierà a rendersi conto di essere sessualmente attratta da sesshomaru... e ci sarà qualche scenetta imbarazzante. Vi chiedo se siete d'accordo ad alzare il rating da arancione a ROSSO. Fatemelo sapere con un commento, d'accordo?^^

Buona lettura a tutte e grazie mille per i vostri meravigliosi commenti! Mi fate commuovere per le bellissime recensioni! Un bacio fortissimo per tutte voi!

PS: in particolare ringrazio le new entries Mery_Chan97 e Sweet_Nightmares

 

[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

"Questo deve essere un incubo ... e a luci rosse, per giunta!"

 



"Seguimi"

Non sono tanto sicura di aver capito bene. Ha detto proprio seguimi?! Controllo che non ci sia nessun'altro a parte me e, dato che ci sono solo io, ne traggo due conclusioni: o Sesshomaru ha un amichetto immaginario, oppure mi sta davvero invitando ad entrare. In ogni caso, meglio approfittarne prima che cambi idea! La casa è buia e silenziosa; le gocce di pioggia si infrangono sui vetri delle finestre come tanti spilli d'acciaio; i nostri passi riecheggiano sul pavimento di marmo. Ogni singolo respiro rimbomba come un coro di campane. Com'è strano essere qui, sola con lui...
Sesshomaru non bada a me; si comporta come se non ci fossi, e non escludo che la mia presenza sia per lui completamente superflua; se non altro, almeno, non sembro dargli fastidio. Lo osservo: si spoglia della giacca e la appende all'attaccapanni, si sfila la cravatta con un unico movimento fluido, si riavvia la frangia argentata e bagnata di pioggia... E io non posso fare a meno di pensare E non ti levi nient'altro? Su dai! Spogliati un altro po'! Che ti costa?! ed è inutile dire che me ne pento immediatamente... Jakotsu e le sue perversioni mi stanno traviando!
Mi regala una delle sue occhiatacce infastidite: si è accorto che lo sto fissando come un'ebete degna di questo nome!
Dio, sto impazzendo. Ogni suo singolo gesto mi fa vibrare. Sento il sangue affluirmi alle guance. Ho caldo. Se non me ne vado subito potrei fare qualcosa di avventato e stupido!

Troppo tardi: ho appena fatto cadere il portaombrelli! Brava Rin, 1000 punti! Meglio rimettere a posto, prima che mi dica che ho rotto qualcosa che costa più di me...

"Che ti è successo?" mi chiede, senza voltarsi a guardarmi. Sta osservando la sua immagine allo specchio dell'ingresso. Deglutisco. Perchè me lo sta domandando?
Possibile che si interessi davvero a me e a quello che mi è successo? O forse me lo sta chiedendo solo per cortesia? Oh, beh... Ma anche se fosse... EVVAI! L'elastico funziona!
Devo dire che è strano avere a che fare con un Sesshomaru che non sia in fase non rompermi i coglioni altrimenti finisci all'obitorio.
"Nulla" rispondo, passando una mano sulla guancia ferita "Sono caduta. Mi succede spesso" confido nel fatto che ho davvero un pessimo equilibrio, e che la scusa sia credibile.
"Se non vuoi dirmelo non ha importanza" commenta lui, dandomi le spalle.
Come cavolo ha fatto a capire che gli ho mentito? E soprattutto, perchè adesso me lo sto immaginando con un turbante in testa e con una sfera di cristallo, in perfetto stile Maga Magò?

Mentre io mi sono persa nel mio personale stream of consciousness, Sesshomaru si è dileguato in cucina e ha acceso le luci, anche se immagino che riesca a vedere al buio senza alcuno sforzo. Decido di non seguirlo. La sua presenza mi mette ansia... Non si tratta di un normale disagio; è come se fossi costantemente in tensione quando sono con lui. Ho paura di balbettare o di fargli capire che sono ancora più idiota di quello che sembro. Passo davanti alla cucina, ripromettendomi di non entrarci e di non spiarlo; ma ovviamente è più forte di me: con la coda dell'occhio lo vedo leggere il bigliettino rosa che ci hanno lasciato suo padre e mia madre. Lo accartoccia con una mano sola. Ottimo! Da questo dolcissimo gesto presumo che ci sia circa il 99% di possibilità che non sia felice di dovermi fare da babysitter. Che intuito, eh? Io, intanto, faccio per salire al piano superiore, quando lui mi chiama con un "ferma"... Mi blocco. Che vorrà? E perchè ho una fitta allo stomaco? Cavoli, sono messa peggio di quanto pensassi!

"Sì?" chiedo, inventandomi un sorriso abbastanza credibile per mascherare l'emozione.
"Hai idea di dove sia quell'impiastro?" non ci metto molto a capire che si sta riferendo ad Inuyasha. E adesso che gli dico? Non certo che è andato a lavorare...
"Se non sbaglio, aveva detto che sarebbe andato a studiare a casa di Miroku" ma quanto sono brava! Mi stupisco di me stessa!! Brava Rin!
"Allora, spera per lui di non esserti sbagliata" commenta Sesshomaru a bassa voce, svanendo nuovamente in cucina.

Aspetto che mi chieda qualcosaltro, ma non accade. Sta trafficando con il frigorifero, anche se non ne capisco il perchè, dato che lui non mangia... Continuo a salire le scale: meglio che mi levi dalle scatole e che mi accontenti di avergli detto due parole. Ci rimango un po' male per la sua freddezza, ma d'altronde che mi aspettavo? Lo so, lo so, stavo già immaginando possibili eventi, contornati di lingerie di pizzo (che non possiedo) e affettuose capriole davanti ad un caminetto acceso; ma so che si tratta soltanto di fantasie adolescenziali. In fondo, a parte il fatto che siamo fratellastri, a parte il fatto che lui è un demone ed io un'umana, a parte il fatto che lui è il mio professore e io la sua alunna... A parte tutto -ma proprio tutto- perchè un essere perfetto come lui dovrebbe approfittare del fatto di essere da solo a casa con una tipa anonima come me? Beh, lasciamo perdere... Per il momento, limitiamoci ad agire secondo la regola dell'elastico.
Mi avvio verso l'ultimo piano, dove c'è la mia camera; o meglio l'ultimo piano è la mia camera. E' un unico ambiente, spazioso e luminoso, con i tetti spioventi; sulla parete destra, al posto delle finestre ci sono tre oblò di diverse dimensioni, mentre sulla parete sinistra c'è una vetrata che dà su un grazioso balconcino rotondo. Mi libero dell'orrida divisa in stile combattente che veste alla marinara e mi dirigo in bagno. Decido di concedermi una doccia rilassante; ne ho davvero bisogno. Mentre aspetto che la vasca da bagno si riempia, mi faccio coraggio e mi avvicino allo specchio...

"Porco pulcino!" esclamo, abbattuta e sconvolta "Sono Picasso-faccia-di-casso"

Ho il sopracciglio spaccato e la guancia destra è in condizioni critiche; forse mi servirebbero dei punti. Le ginocchia sono entrambe sbucciate e il naso è rosso e gonfio. Senza contare i capelli bagnati e gli occhi stanchi e lucidi. Non è che mi sta salendo la febbre? In effetti, non mi meraviglierebbe, con tutta l'acqua che ho preso da ieri fino ad ora... Ci manca davvero solo questa! In ogni caso, un' influenza provvidenziale sarebbe proprio un'ottima scusa per non andare a scuola domani; così potrò evitare sia Naraku che Sesshomaru. Mi lavo con calma, cercando di non pensare al fatto che io e il sorbetto all'acido muriatico (alias: il dolcissimo doberman che risponde al nome di Sesshomaru) siamo soli nella stessa casa, e che se fossi stupida e masochista -ma davvero molto masochista- potrei cimentarmi in qualche maldestro tentativo ammaliatorio (che ovviamente, si chiuderà con la mia morte). Mi viene quasi da sorridere...
Quando mi piaceva Bankotsu e tentavo di sedurlo, Jakotsu mi disse: comportati come una tigre: sensuale e predatrice. Ora guardami, e fammi vedere come fai la tigre!
Lo guardai, e lui mi rispose: ho detto una tigre!!! Non un pinguino!!! Ok, forse ho sbagliato animale. Prova ad essere vanitosa come un pavone, almeno.
Ci provai, e lui mi rispose: La tecnica dello struzzo fa tanto anni 40... Del secolo scorso, per giunta!

Grazie Jakostu. Grazie a te, ora so di avere il sex appeal di uno spaventapasseri, o di un totem, o forse di una mummia egizia o che so io! Te ne sono davvero grata...!

Mi asciugo alla svelta e mi infilo una maglietta da uomo, che solitamente uso come pigiama. Mi arriva a mala pena sulle cosce, ma poco male: tanto sono seducente come un'aspirapolvere, no? E se ve lo steste chiedendo: non ho le mutande a fragole! Questa volta sono a pois! Lo so che potevo trovarmene di migliori, ma che ci posso fare se Izayoi continua a regalarmi la biancheria intima di Kiss me Licia???
Mi dirigo al piano terra, alla ricerca di Sesshomaru: non lo trovo. Ma dove si è cacciato? Era qui un quarto d'ora fa. Mi affaccio alla finestra e noto che la sua Lamborghini non c'è più... Dove può essere andato con questo tempaccio? Bah, non pensiamoci... Piuttosto, ho fame!
Apro il frigorifero e... Lo richiudo!
Non c'è niente, a parte dieci inutili confezioni di pollo al curry che, guarda caso, io odio a morte. Sbuffo, annoiata. Dopo cinque minuti accendo la tv. La rispengo. Sto quasi pensando di schiacciare un pisolino... Dopotutto, io sono la presidentessa del Club dei "Nati stanchi"

In che consiste? Oh, è molto semplice: in 10 semplici comandamenti sacri*.

Comandamento numero 1: il lavoro è fatica.

Comandamento numero 2: si nasce stanchi e si vive per riposare.

Comandamento numero 3: ama il letto tuo... e quello degli altri.

Comandamento numero 4: riposa di giorno, per dormire meglio la notte.

Comandamento numero 5: se vedi qualcuno che sta riposando... aiutalo!

Comandamento numero 6: non fare oggi, quello che puoi far fare domani a qualcunaltro!

Comandamento numero 7: nella vita cerca di fare poco, e quel poco, lascialo fare agli altri.

Comandamento numero 8: se ti viene voglia di lavorare... siediti, e aspetta che ti passi!

Comandamento numero 9: di troppo riposo non è mai morto nessuno: quindi fa bene!

Comandamento numero 10: se sei soddisfatto del tuo lavoro... Redimiti, finchè sei in tempo!

In ogni caso, proprio mentre sto per appisolarmi, squilla il telefono. Rispondo al terzo squillo, senza capacitarmi del perchè la suoneria sia Puffa qua Puffa là. Sarà un'altra trovata stravagante di Inu no Taisho, anche se sospetto che dietro tutto questo ci sia lo zampino di quell'immatura di Izayoi.

"Pronto? Casa Edog... Casa Taisho!" accidenti! dovrò abituarmi al mio nuovo cognome... Rin Taisho... Non suona così male.
"Rin-chan! Meno male che sei tu! Sono Higurashi!" trillà Kagome, preoccupata.
"Kacchan! Che sorpresa... E' successo qualcosa? Ti sento strana" dico, iniziando a camminare per casa. Lo faccio sempre quando parlo a telefono. Non so stare ferma.
"Beh... Inuyasha è a casa?" mi chiede, come se già sapesse che la risposta è negativa.
"Dovrebbe tornare a momenti. Devo dirgli qualcosa da parte tua o ti faccio richiamare?"
"No. Anzi, non dirgli che ho chiamato. Tanto non mi ricontatterebbe"
"Ma che dici?! Kagome, smettila di comportarti come una ragazzina. Inuyasha non ti sta nascondendo nulla, se è quello che pensi"
"Come fai a dirlo?" perchè so che sacrifici sta facendo per comprarti un regalo, baka!
"Fidati. Non posso parlartene... E' una sorpresa. Ho giurato" Kagome non risponde subito. La sento sospirare.
"Rin-chan, se Inuyasha avesse un'altra, tu me lo diresti?" mi chiede.
"Ovvio, Kagome. Noi siamo amiche" affermo, convincendomene io per prima. Non ho mai avuto molte amiche donne, in realtà...
"Grazie" dice lei, sincera "Mi spieghi che intenzioni hai per sabato?" mi domanda. Ecco: questa è una questione un po' delicata.
"Ti ho detto di venire qui, no? Izayoi e Inu no Taisho non ci saranno: sono partiti" le spiego.
"Ma ci sarà Taisho-Sensei!" com'è strano sentirlo chiamare così...
"Non preoccuparti. A lui ci penserò io... Lo costringerò ad allontanarsi da casa, a costo di mettergli il guinzaglio!"
"Grazie, Rin-chan" sussurra lei, commossa "Sei una vera amica. Piuttosto, hai la voce nasale... Ti senti bene?"
"A dire il vero, credo di avere qualche decimo di febbre. Forse domani salterò la scuola"
"Ti prendo io gli appunti, tranquilla" dopodichè, ci salutammo affettuosamente e chiusi la conversazione per prima.

Mi guardo intorno, stupita. Senza accorgermene, fra una chiacchiera e l'altra mi sono ritrovata al terzo piano: all'ingresso della cuccia del Barboncino Reale. E adesso che faccio? Una vocina mi dice di continuare a salire, mentre un'altra mi sussurra di aprire la porta e dare un'occhiata in giro... Beh, dopotutto, Sesshomaru non c'è. Che male può fare una sbirciatina? Tanto, non verrà mai a saperlo. Così, stringo il pomello e lo ruoto in senso antiorario. La porta cigola. Le luci sono già accese, stranamente, ma non c'è nessuno. Avanzo di qualche passo, titubante...

La stanza di Sesshomaru è estremamente spaziosa e luminosa; completamente diversa da quella di Inuyasha. Qui non sembra esserci neanche il più piccolo ed insignificante granello di polvere. Il mobilio è bianco, il letto matrimoniale con il baldacchino è bianco, le tende di seta sono bianche, l'armadio è bianco... Sono quasi certa che gli piaccia il bianco! Non resisto e mi molleggio sul materasso ad acqua: ho sempre desiderato dormire in un letto del genere. Fa tanto "prima notte di nozze"

Mi stupisco di questo pensiero. Nozze? Ma mi sono rincoglionita da un momento all'altro, o ero già così? Sbuffo, lisciando le pieghe della trapunta, per cancellare le tracce del mio passaggio. Divento rossa senz'alcun motivo... No, veramente il motivo c'è... La mia mente malata mi sta facendo immaginare di star qui, su questo letto, abbracciata a lui. E chissà perchè, in questa fantasia, ho un completino di pizzo nero che non comprerei neanche se fossi ubriaca. Non sto bene, è sicuro! Devo avere la febbre a quaranta!

Continuo a curiosare, soffermandomi sulle uniche tre fotografie presenti sul comodino, a sinistra del letto-del-dio-del-sesso. Sono strane... C'è qualcosa che non va, ma non riesco a capire subito cosa. Le osservo meglio: la prima foto, ritrae una donna bellissima, dai lunghi capelli bianchi e dagli occhi dorati. Ne deduco che sia la madre di Sesshomaru. La seconda foto, ritrae lui insieme a quel demone rospo e a quella bambina che ricorda tanto me: e qui Sesshomaru sorride... Ok, il suo è più che altro l'aborto di una smorfia, ma si vede che è tranquillo. E la terza foto è stata abbassata, come se lui non volesse guardarla. La sollevo e la metto al suo posto: ritrae Inu no Taisho con la sua seconda moglie e un piccolo Inuyasha ancora in fasce.
Che tenerooooooo!!!!!!! Con quelle orecchiette canine dolcissime e pelosissime!!!
Però Sesshomaru qui non c'è... Eppure, sembrano tutti così felici...

Che Sesshomaru non sia stato abbastanza amato da suo padre?

Non riesco a formulare un secondo pensiero, che alcuni passi lungo le scale mi fanno trasalire. Una scossa elettrica mi immobilizza.

NO! NO! NOOOOO!!!!

Sesshomaru è tornato! Sta venendo qui! Cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo e mo' che faccio??? Dove mi nascondo??? Sotto il letto! Sì: lì non mi troverà mai...

Trattengo il respiro il più possibile. Ecco: la porta si apre. E' Sesshomaru, di sicuro. Riesco a vedergli i piedi. Non avanza, come se stesse cercando qualcosa, e io ho il macabro sospetto che stia cercando proprio me. Però, se non mi muovo, forse riesco a farla franca, per questa volta. Sesshomaru si avvicina al comodino. Cakkioooooooo!!!!! La fotografia! Ho dimenticato di metterla a posto. Sono spacciata! Adesso mi ucciderà! Avrà di sicuro capito che sono stata qui...
Invece, con mia immensa sorpresa, Sesshomaru si siede sul letto. Sento le molle cigolarmi sulla fronte e a stento riesco a trattenere un'imprecazione. Fruscio di vestiti...

Oddio oddio oddio... Si sta spogliando!!!! E io non posso vederlo!!!

Per alcuni istanti non sento più alcun rumore. Chiudo gli occhi, sforzandomi di non respirare proprio adesso, o mi sentirà di sicuro. Quando li riapro, la porta della stanza è nuovamente aperta. Se ne sarà andato? Beh, non sento più alcun fruscio! Meno male!!! Sono salvaaaa!!! E tutto grazie alla mia capacità di trattenere il respiro! Devo ringraziare i corsi di apnea e di flauto che Izayoi mi costrinse a fare a quattro anni... Non avrei mai pensato che mi avrebbero salvato la vita! Prendo una lunga boccata d'aria, sollevata, quando qualcosa di freddo mi afferra una caviglia...

O_O

OH... CAVOLO... SONO MORTA...

Sesshomaru mi trascina lontano dal mio nascondiglio. Quando trovo il coraggio di guardarlo negli occhi mi sento morire: è incazzato. E' incazzatissimo! E non solo: e mezzo nudo! Indossa soltanto i pantaloni, e per di più, sono anche sbottonati... Oddio che visione!... Distolgo lo sguardo immediatamente. Mi avrà presa per una maniaca? (>_>)

"Che intenzioni hai, mocciosa umana?" e ora che gli dico? e perchè non mi lascia la caviglia?? In questo modo mi può vedere le mutandine a pois!!! Voglio morireeeee!!!
"Ti ho fatto una domanda!!" soffia, furioso.
"Ecco..."
"Credevi forse di ingannare il mio olfatto? Si sente la tua puzza ovunque" la mia puzza??? io non puzzo!!! e poi mi sono appena lavata! come si permette?!?
"Scusa, credevo che fossi qui" mento. Lui di sicuro lo ha capito, dato che sta cercando di calcolare il mio livello di ingenuità: lo noto dall'immancabile sopracciglio minaccioso.

Sesshomaru si inginocchia e si accuccia fra le mie gambe, senza lasciarmi andare, avvicinandosi pericolosamente al mio viso. Il mio cuore per qualche istante si rifiuta di battere. Se qualcuno dovesse vederci dall'esterno, di sicuro non penserebbe che lui voglia uccidermi, e di sicuro non penserebbe che io sia stia recitando le mie ultime preghiere. Questa situazione è assurda! Persino io riesco a rendermi conto che se non fossi così dannatamente terrorizzata, mi basterebbe inarcare un po' la schiena per ritrovarmi incollata al suo corpo. Mi batte forte il cuore, ma non tanto per l'emozione, quanto per la paura. Lui mi fissa, gelido. Allunga una mano verso di me, e mi intrappola il mento fra pollice ed indice per costringermi a guardarlo e a dirgli la verità. Il suo tocco non è delicato, ma non è neanche doloroso. Sono i suoi occhi ad esserlo: mi scrutano, impassibili e pericolosi... Non reggo il suo sguardo. Voglio andarmene. Voglio che...

"Perchè sei qui?" mi soffia in viso.

...Cosa voglio? Perchè adesso che lui è praticamente sopra di me, e sta pensando seriamente di farmi fuori, non so più se voglio davvero scappare? Non sono normale. Non sono per niente normale.

"Non avresti dovuto farlo!" sussurra, glaciale come sempre.
"L-Lo so"
"Se ti trovo ancora qui..." lascia in sospeso la frase, ma immagino che la sua sia una minaccia di morte in piena regola. Oppure non lo è? Non riesco a capire.
"Scusami! Non accadrà più!" farfuglio, confusa dalla nostra vicinanza, e impaurita dal suo sguardo di ghiaccio.
"Sarà meglio per te... Ora sparisci"

Mi lascia andare, e io, da brava imbranata, inciampo tre volte prima di riuscire a mettermi in posizione eretta. Sono scema. Non so come altro definirmi. Faccio per andar via, quando lui si affretta a chiudere la porta alle mie spalle. Sento la chiave girare due volte. Rabbrividisco. Non so se lo sto facendo per paura o per l'emozione. Non capisco se sono brividi di caldo o di freddo. Mi sento poco bene... Sesshomaru mi ha toccata, mi ha minacciata e mi ha sgridata... Eppure... Cristo, quanto mi è piaciuto!

Nonsononormalenonsononormalenonsononormalenonosononormalenonsononormale!!! (ç_ç)

Ho qualcosa che non va. Come può avermi intrigato una situazione terrificante come quella? Ma non poteva piacermi un tipo più normale?

Scendo al piano terra, vado in cucina... E mi sciolgo.

"Non ci credo..."

Sul tavolo c'è una busta. Contiene medicine per la febbre e una bustina di brodo vegetale... Mi viene da piangere... Sesshomaru si era preoccupato per me! Aveva capito che non stavo bene e che dovevo curarmi le ferite e che, in un modo o nell'altro, avrei dovuto mangiare qualcosa... E io l'ho fatto arrabbiare. Di nuovo! Sono stupida... Sono veramente una stupida...

Una lacrima prepotente mi riga lo zigomo malconcio.

"Sono a casa!!!" grida Inuyasha, comparendo istantaneamente in cucina. Lo supero a passo svelto e salgo le scale di corsa. Non voglio che lui mi veda così...
"Ehi! Che succede???" lo sento chiedere "Rin! E' successo qualcosa? RIN!!!"
"Ha chiamato Kagome!" riesco a dirgli, prima di svanire al quinto piano, nella mia stanza. Quella notte dormii malissimo...



ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸ҲҲ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸



Mi sveglio di soprassalto, sudata e più stanca di quando sono andata a dormire. E' mattina. Un raggio prepotente ed impietoso mi ferisce gli occhi; faccio per proteggermi con un braccio. Quando finalmente riesco ad abituarmi alla luce, provo a mettermi seduta. Il mio stomaco ha un sussulto. Ho la nausea. Andiamo bene...! Guardo la sveglia, svogliatamente: sono le nove passate. A quanto pare nessuno mi ha svegliata. Mi alzo, barcollante, e cerco il termometro nel borsone. Finalmente lo trovo, in un beautycase rosa confetto che -è inutile dirlo- mi ha regalato Izayoi. A volte fatico a credere di essere sua figlia... Quando mi fa dei regali -e cioè sempre- credo che li faccia per qualche altra persona. Non è possibile che non capisca che io odio il rosa, odio i cuori, i fiori, le fragole e tutte queste cose kawaii che potrebbero fare la felicità di qualunque mocciosetta delle elementari. Controllo la temperatura: 40 e mezzo.
Sbuffo. Non ho voglia di rimettermi a letto... Faccio per scendere le scale, lentamente, aggrappata al corrimano come se fosse la mia unica ancora di salvezza, quando sento il campanello dell'ingresso.
Chi sarà a quest'ora? Forse Inuyasha ha dimenticato qualcosa...

Cerco di sbrigarmi, rischiando di inciampare più di una volta, ma infine riesco ad arrivare incolume sino alla porta di ingresso. Il campanello ha già suonato altre tre volte. Noto che la porta non ha lo spioncino. Strano... Forse i Taisho riconoscono le persone dall'odore, e quindi non hanno bisogno di controllare. O forse, se anche entrasse un malvivente, non avrebbero problemi a farlo a pezzi e ad usarlo come concime per le piante del giardino... In ogni caso, apro la porta.
Sono spiazzata. Tutto mi aspettavo di vedere -tutto- persino Sesshomaru, ma non LUI!

"Buongiorno Edogawa"
"S-Signor Naraku?" riesco finalmente a dire, sconvolta "Che ci fa lei qui?"

Naraku inarca un sopracciglio. Forse sono stata troppo scortese; dopotutto, lui è il preside della mia scuola. Apro di più la porta, per lasciare che si accomodi. Ho il brutto vizio di controllare che sia tutto in ordine, prima di fare entrare qualcuno in casa mia, ma -è inutile dirlo- casa Taisho è più ordinata di un museo. Naraku incurva le labbra in uno strano sorriso, attraversando l'ingresso. Lo vedo osservare l'ambiente, ma non so che espressione abbia. Riesco a malapena a stare in piedi. Vedo sfuocato e doppio... Forse triplo.

"Sei sola?"

Caro diario, la regola dell'elastico funziona... Ma con le persone sbagliate!



* i comandamenti sono stati ripresi dalle barzellette napoletane :)

E così anche questo chappy si è concluso nel momento clou... Che vorrà fare Naraku? E Sesshomaru come reagirà? Cosa inventerà Rin per il compleanno di Kagome? LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO CAPITOLO! :D

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Capitolo 9
*** Sei una deliziosa spina nel fianco, sai? ***


[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []
 

 

"Sei una deliziosa spina nel fianco, sai?"



"Sei sola?"

Naraku osserva il salone con interesse, incamminandosi lentamente verso il divano. Il suo passo è fiero, quasi aristocratico; è come se andasse a ritmo di una musica che può ascoltare soltanto lui. E' dannatamente sicuro che io sia sola, e questo non mi stupisce. La sua presenza mi inquieta; un po' perchè lui è il preside della mia scuola, un po' perchè mi osserva di sbieco, aspettando una risposta. Non riesco a guardarlo negli occhi, come era successo anche nello spogliatoio femminile. Qualcosa mi dice che dovrei stargli lontana, che dovrei dirgli che c'è qualcuno in casa... Ma so che, se mentissi, lui lo capirebbe subito. Cosa posso fare? La testa mi scoppia...

"Sesshomaru non è qui" rispondo, indecisa se chiudere o meno la porta di casa. Sono tentata di essere scortese e di dirgli di levare il disturbo.
Perchè sì, lui è un disturbo!

Naraku, pertanto, si accomoda sul divano. La mia idea di aggirare la sua domanda non è servita a nulla, a quanto pare. Sospiro e chiudo la porta, posandomi una mano sulla fronte sudata... Scotta... Ho bisogno di un'aspirina e di un paio d'ore di sonno. Spero solo che il preside capisca e se ne vada. Santo Scooby Doo, pensaci tuuuu!!!
"Lo so. Non stavo cercando lui... Volevo parlare con te" mi dice Naraku, accavallando le gambe "Sempre che tu sia disponibile" quella frase, ambigua, mi fa uno strano effetto... Sono esageratamente in tensione. Dopotutto, vedo cattive intenzioni dove forse non ce ne sono affatto. Farei meglio ad essere più cortese, immagino.
"Vuole qualcosa da bere?" gli chiedo, indugiando sull'uscio della cucina. In realtà, non vedo l'ora di infilarmi in qualche stanza dove lui non può seguirmi.
"Un analcolico senza zucchero, se si può" risponde lui, guardandomi di sottecchi. Il solito sorriso ambiguo gli increspa il viso e, contemporaneamente, il mio diventa una smorfia di delusione.
"Glielo porto subito. Aspetti qui!" forse era implicito, ma non ho potuto fare a meno di ricordargli di restare dov'è.

Inizio a trafficare con il frigorifero e con i bicchieri di cristallo. Ne riempio due, ma so già che il mio rimarrà intatto; con la nausea che ho, una bevanda fredda sarebbe l'ultima cosa che mi servirebbe. Li sistemo su un vassoio d'argento e vi aggiungo qualche biscotto. Perdo qualche altro minuto, così, tanto per indugiare, e poi mi dirigo nel salone, dove Naraku non si è spostato di un millimetro. L'unica cosa viva in lui, sono i suoi occhi, sanguigni e fulminei, che scrutano ogni mio movimento. Appoggio il vassoio sul tavolinetto di cristallo... E ora non so più cosa fare! Che scusa mi invento? Gli chiedo se vuole una trapunta?? O un caffè? Così magari ci metto dentro la cicuta! Ecco!!! Potevo pensarci prima! Che scema che sono!

"Ti ringrazio" mi dice lui, con voce terribilmente calda e profonda, afferrando il suo calice di cristallo. Ne beve un sorso, senza smettere di fissarmi.
"Siediti, Edogawa" dice, indicando il divano "Non ti mangio, sai?"
"Non sarei un granchè come stuzzichino" ok, lo sapevo: la mia lingua lunga ha deciso di scatenarsi con la persona sbagliata.

Chino lo sguardo e mi siedo, a debita distanza da lui; ma so che se allungasse un braccio arriverebbe a sfiorarmi. Naraku sorride in modo strano, osservando le mie gambe.

"Perchè è qui?" gli chiedo, per costringerlo a guardarmi in faccia.
"Higurashi ha riferito a Kagura che saresti stata assente oggi. Così, mi sono preso la briga di spostare il colloquio a casa tua" risponde Naraku, senza alzare lo sguardo.

Ragionamento limpido e corretto, certo... Ma una domanda mi ronza nella testa, come un fastidioso campanello d'allarme. Qualcosa non quadra nel suo racconto...

"Come sapeva dove abito?" lui si abbandona ad una risata divertita. Ha una bella voce, ma non mi rassicura. Soltanto adesso si volta a guardarmi, sorridendo allo stesso modo in cui si sorride ad un bambino che ha scoperto l'acqua calda. Istintivamente mi sento stupida, ma per quanto mi sforzi di capire il nesso fra la mia domanda e la sua risata, non riesco a trovarlo.
"Ieri ti ho seguita" mi confessa innocentemente "Non avrei voluto che quelle ragazze ti aggredissero per strada. In quel caso, non avrei potuto sospenderle"
"Capisco" non mi piace questa storia "Però, se non le dispiace, il colloquio dovrà essere spostato. Non sto bene, e non vorrei contagiarla"
"I demoni non si ammalano" Sono sorpresa. Naraku è un demone? Non me ne ero resa conto. Sembra in tutto e per tutto un essere umano... Eccezion fatta per i suoi occhi.
"Devo chiederle di andarsene. Sono davvero molto stanca" insisto. Lui cambia espressione: sembra infastidito dal mio vano tentativo di cacciarlo da casa Taisho.
"Di cosa hai paura?"
"Delle fontane" rispondo sarcastica "Creare arcobaleni è contro natura, sa?" lui ride nuovamente, accomodandosi meglio sul divano. Ha appoggiato un braccio alla spalliera. Può quasi sfiorarmi un orecchio. Decido di non muovermi per non essere arrogante, ma quel mezzo contatto, più immaginario che reale, non mi aiuta. Inizio a stropicciare il bordo della maglietta, per tenermi occupata.
"Sei davvero un soggetto interessante, Edogawa. Kagura non fa che lamentarsi di te... Hanno proposto la tua bocciatura in consiglio, sai?"
"Cosa?? Ma se frequento la sua scuola da meno di una settimana!!!" fantastico! propio adesso che avevo abbandonato l'idea di farmi bocciare...
"Infatti. Io e il tuo fratellastro ci siamo opposti"
"Davvero? Sesshomaru mi ha dif...?"
"Oh, non fraintendere. Non è il voto del tuo fratellastro che cambierà le cose. Dopotutto, sono io il preside della scuola. Non dimenticarlo"
"Certo" in realtà, continuo a pensare al gesto di Sesshomaru. Non ci credo. Mi ha difesa? E da Kagura, poi! ... WOW... Domani la terra girerà al contrario!
"Volevo assumermi la responsabilità di tenerti sotto controllo. Vorrei capirti meglio, Edogawa. Sei appena arrivata, non conosci nessuno... Insomma, è normale che tu sia spaventata"

Mentre lo dice, con la coda dell'occhio, noto la sua mano destra cercare di riavviarmi i capelli dietro l'orecchio. Mi sfiora leggermente e io rabbrividisco: le sue mani sono ghiacciate.

"Non lo sono" ribatto, scostandomi, leggermente infastidita.
"Non c'è bisogno di fare la difficile" ancora una volta, la sua frase mi sembra ambigua "Io posso proteggerti. Anzi, se tu mi venissi incontro, potrei fare molto per te"

Stavolta non posso fermarlo. Naraku mi si è avvicinato, quasi volesse abbracciarmi. Con la stessa mano gelida mi sfiora la nuca, accarezzandola.

"C-Che sta facendo?" gli chiedo, tentando di alzarmi dal divano. Lui mi afferra per un braccio, costringendomi a restare dove sono. Ho paura. Adesso ho dannatamente paura.

"Io? Non sto facendo nulla... Sai, noi possiamo aiutarci a vicenda" mi sussurra ad un orecchio, senza allentare la presa.

Mi sento così debole... Ho la vista offuscata. Probabilmente la febbre sta salendo ulteriormente, e io non ho quasi la forza di parlare. In ogni caso, non potrei fare nulla. Non posso fare nulla contro i suoi occhi e contro le sue mani. Non capisco quali siano le sue intenzioni, e non voglio capirle. Non voglio ascoltarlo. Vorrei solo alzarmi e andare via, da qualche parte, il più lontano possibile da lui... Ma la sua voce rauca è come una ninnananna per me. Ho improvvisamente sonno; così tanto, che mi sento completamente paralizzata. Le gambe non mi rispondono. Neanche la voce mi obbedisce più... Cosa sta succendendo? Chi è quest'uomo, in realtà? E cosa vuole da me?
Con una mano, Naraku mi costringe a stendermi sul divano. Non posso oppormi. A stento mi rendo conto di essere supina e che lui è sopra di me. Non sento il suo peso nè il suo corpo contro il mio; con un ultimo sforzo, mi costringo a mettere a fuoco ciò che sta accadendo. Naraku fa forza sui palmi delle mani per non costringermi a sopportare anche il suo peso. Ora, mi guarda e basta, carezzandomi uno zigomo. A malapena riesco a tenere gli occhi aperti... Ma devo provarci. Se li chiudo, mi addormenterò di sicuro!! Un ronzio fastidioso continua a martellarmi la testa. Il senso di nausea diviene insopportabile. Il respiro è affannoso. Vorrei svegliarmi e scoprire che tutto questo non è nient'altro che un incubo...!
Naraku si piega ulteriormente verso di me. Avvicina le sue labbra al mio orecchio. Tento di scostarmi, ma la testa è così pesante... E' un macigno, impossibile da spostare.

"Lo sai che Kagura ha un debole per il tuo fratellastro?" dice Naraku, carezzandomi la pancia. Ho un brivido. Si... Avevo sospettato che a Kagura piacesse Sesshomaru, e allora?
"Io non lo sopporto, sai? Lui non fa che ignorarla... E Kagura sta male per lui. Quasi non mangia più" mi sussurra all'orecchio, sfiorandolo con la punta della lingua.
"E sai qual è la cosa più triste? Che io non posso impedirlo... Però..." intrufola una mano al di sotto della maglietta "Posso far soffrire lui, grazie a te"

Che vuol dire? Che diavolo vuol dire? Voglio andarmene! Quando finisce quest'incubo maledetto? Non ce la faccio più. Non riesco a tenere gli occhi aperti. Sento che le forze mi stanno abbandonando. Non riesco neanche più a sentire la voce di Naraku o le sue mani che mi sfiorano. Non avverto neanche la pelle ruvida del divano che preme contro la mia schiena...

L'ultima cosa che sento è il rumore di una porta che si apre.

Poi, solo buio...



ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸ҲҲ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸



Mi sveglio di soprassalto, sudata e terribilmente terrorizzata. Un raggio impietoso di sole mi ferisce gli occhi, costringendomi a proteggerli con entrambe le mani. Sono fredde e umidicce. Che succede? Dove sono? Non appena sento di potermi muovere, mi accorgo di essere nella mia stanza, sul pavimento. Mi guardo intorno, spaesata, incapace di riordinare le idee. Provo a mettermi seduta e a liberare le caviglie dalle lenzuola... Non è possibile... Ho sognato tutto? Eppure sembrava così reale... Afferro la sveglia e la osservo, come fosse un'equazione al cubo indecifrabile. Dopo due minuti, concludo che sono le nove passate. Non ci credo! Allora, ho davvero avuto soltanto un incubo?! Cavoli! Non ho mai fatto un sogno così preciso... Così chiaro... In genere, quando sogno, mi limito a vedere immagini che non hanno alcun collegamento fra loro, e in cui le cose accadono senza un motivo logico. Mi alzo in piedi, e mi accorgo di non riuscire a tenermi in equilibrio. Cerco il termometro sul comodino, ma non c'è... Che sia ancora nel borsone? Giustamente, ho sognato tutto, quindi è più che ovvio che sia lì. Come nel sogno, lo trovo nel borsone, in un orrendo beautycase rosa confetto. Cerco di rilassarmi, mentre aspetto che la colonnina di mercurio mi dia il responso. Ho quaranta e mezzo di febbre... Come nel sogno. Non ho voglia di tornare a dormire, voglio vederci chiaro. Scendo le scale con lentezza estrema... E quando suona il campanello ho un sussulto! Si sta ripetendo tutto come nel sogno. E da quando in qua faccio sogni premonitori? Improvvisamente, sento di voler tornare al sicuro fra le coperte, quando altri due squilli mi costringono ad abbandonare questa stupida idea, e a dirigermi in soggiorno, nonostante il cuore mi stia martellando nel petto.

Ora ci siamo soltanto io e la porta, senza spioncino. Il campanello suona nuovamente. Deglutisco... Cosa faccio se è davvero Naraku?

Dai Rin, fatti coraggio! Era soltanto un incubo!

Non ho neanche il tempo di prendere una decisione, che sento le chiavi girare nella toppa per tre volte. Ho paura. La maniglia si abbassa lentamente... Un raggio di sole disegna un rettangolo di luce sul pavimento... Una sagoma scura fa per entrare e...

"Sesshomaru!!!"
"Aspettavi qualcun'altro?" mi chiede lui, guardandomi con aria di sufficienza. Sembra seccato, ma non mi interessa! Sono troppo felice che lui sia qui!
"No... E' che credevo che... Lascia stare! E' una sciocchezza!"
"Non ne dubito" ah, già... Non abbiamo ancora fatto pace. E' ancora arrabbiato? Lo guardo e -sì- deduco: è ancora arrabbiato.
"Come mai sei tornato così presto?" gli chiedo. Lui non risponde, ma ho come l'impressione di avergli sentito bisbigliare Perchè sei una deliziosa spina nel fianco, umana!

Sesshomaru compie i soliti gesti di rito: si spoglia degli indumenti non necessari, si osserva allo specchio e si dirige in cucina. Lo seguo. Non mi va di restare da sola.
Lo vedo aprire un cassetto e storcere le labbra in una smorfia.

"Che ci fa una frittella nel cassetto delle posate?" mi chiede, sconcertato.
"Che ci fa una posata nel cassetto delle frittelle, semmai!" ribatto io, scherzando. In realtà, so che qui c'è lo zampino di Inuyasha, che può essere ordinato come una bomba atomica. Sesshomaru mi da le spalle; scosta le tende e apre la finestra, lasciando entrare un bel venticello fresco, che è un sollievo per il mio corpo rovente.
"Dovresti essere a letto. Hai la febbre alta" mi dice, senza voltarsi nella mia direzione. Mi sorge un dubbio. Che sia tornato per controllare le mie condizioni? No, impossibile!
"Non mi va di dormire" dico soltanto, rigirandomi i pollici. Sesshomaru si volta, e mi guarda in modo indecifrabile. Però, non è arrabbiato perchè l'ho contraddetto; questo è certo.
"Ho avuto un incubo terribile" gli spiego; poi mi viene in mente un particolare "Scusa, ma che tu sappia, Naraku è innamorato di Kagura?" chiedo. Lui dischiude appena le labbra, sorpreso.
"E' sua sorella" mi dice soltanto, servendosi un bicchiere d'acqua. Sua sorella? Allora è stato davvero un incubo, non ci sono dubbi... Devi rilassarti Rin! E smettila di vedere Death Note! Vedi segreti ovunque! Finiscila!!!
"Adesso, fammi il piacere di tornare a letto. Se svieni, ti lascio dove sei, sappilo!" wow... la delicatezza di Sua Maestà il Principe dei Chiwawa Sterlizzati mi lascia sempre senza parole.
"Non posso restare un po' con te?" ok, so di avere il 99% di possibilità che la risposta sia un secco -no- ma valeva la pena tentare.
"Fai come ti pare. Io ti ho avvisato" mi dice, superandomi e dirigendosi in giardino dalla portafinestra che dà sul lato ovest. Lo seguo, nonostante faccia un po' freddino per me.

Lui non si volta a guardarmi, ma sa che gli sono vicina. Si siede su una panchina in legno e ferro battuto, che dà sulla piscina, ora purtroppo rivestita da un telo di plastica blu. Resta lì, a fissare il cielo, oggi stranamente sereno. Mi accoccolo accanto a lui e resto in silenzio per un po'...

"Ieri mi sono comportata male con te" dico a mezza voce.
"Non mi sembri dispiaciuta" ribatte lui, senza guardarmi. I suoi modi di fare sono sempre indecifrabili... E poi, ha sempre l'aria di chi non ha mai sorriso in vita sua... Deve essere triste, no?
"Tu invece lo sei sempre, vero?" questa mia domanda lo fa sussultare impercettibilmente.
"Te l'ho già detto una volta: smetti di giocare a fare il detective con me! Tu non sai niente di me, e non saprai mai niente"
"Invece, io credo di capirti più di quanto tu immagini. Tu sei freddo, ma non sei crudele" dico, fissandomi i piedi nudi. So che non dovrei provocarlo così, però qualcuno deve farlo!
"La sai qual è la differenza fra me e te?" mi chiede, acido.
"Che tu puoi offrire una tazza di tè a me, ma io non posso offrire una tazza di me a te?" chiedo, ironica. Lui stranamente socchiude le palpebre, come per trattenere un sorriso.
"La differenza è che io non posso avvicinarmi a nessuno" mi confessa. Non so cosa ribattere. Mi aspettavo un Perchè dopo Dio ci sono io! E tu non sei nessuno!
"La vita di voi umani è talmente breve da essere paragonata ad un giorno, per me" mi rivela, abbassando lo sguardo. Si sforza di non far vacillare la voce. E' teso.
"E con questo?" chiedo, dopo un attimo di incertezza. Sesshomaru si volta a guardarmi, sorpreso. Ora ne ha la certezza: sta parlando con una minorata mentale.
"Che importanza ha, se la nostra vita è così breve? Questo non significa che tu non possa esserne partecipe. Vuoi vivere altri mille anni in completa solitudine?"

Lui resta in completo silenzio. Ho forse esagerato? Probabilmente sì, ma a questo punto, tanto vale insistere.

"Almeno, dovresti provare a sopportarci. Noi esseri umani non siamo poi così male, in fondo... Ci proverai?" dimmi che ci proverai... Fallo per te stesso!
Sesshomaru non risponde. Non riesco ad immaginare quali siano i suoi pensieri. Sento solo che, in qualche modo, sono riuscita a far vacillare le sue certezze. Non parliamo per alcuni minuti. Io inizio ad avere un po' freddo, ma non voglio andarmene... Se lo facessi, romperei quel minimo contatto che sono riuscita a creare con lui...

"Ho scelto di fare l'insegnante per mio padre. Volevo che lui fosse fiero di me... Volevo avvicinarmi agli esseri umani, per fargli capire che sono simile a lui. Ma mi sbagliavo"
"Perchè invece non la smetti di paragonarti ad Inuyasha?" gli chiedo, intuendo il reale motivo di quella scelta. Sesshomaru sussulta leggermente.
"Voi siete fratelli. Avete lo stesso sangue, ma siete diversi. Ed è proprio questo che vi rende unici agli occhi di vostro padre"
"Non credo"
"Io invece credo di sì! Tuo padre ti vuole bene, Sesshomaru... Come fai a non accorgertene?"

Lui non risponde. Rimaniamo in silenzio per altri interminabili minuti.

"Hai freddo?" mi chiede, improvvisamente. Questa domanda mi lascia di stucco. Mi ha chiesto qualcosa senza minacciarmi di morte? ... Sto sognando ancora, non c'è dubbio!
"No"
"Smettila di mentirmi" mi sgrida, appoggiando una mano sulla mia fronte. Socchiudo gli occhi, cercando di apparire calma "Scotti. Torna dentro"
"Sì" faccio per alzarmi e per tornare in casa, ancora un po' frastornata. Riesco ancora a sentire la freschezza della sua mano sulla mia fronte.
"Forse" inizia Sesshomaru, bloccandomi con la forza delle sue parole. Mi volto e aspetto che continui. Lui non mi guarda più.
"Forse, ci proverò"

Impiego qualche istante a decifrare le sue parole, poi sorrido. Ci proverà. Proverà ad avvicinarsi agli esseri umani... E... A me?

"Grazie" gli dico, prima di sparire in casa, nuovamente. Mi sento già meglio.

Oggi, Rin Edogawa, ha portato a termine la sua battaglia. E ne è uscita vincitrice! Questa è Sparta!!!
No, aspè... Ma che Sparta e Sparta, questa è una follia!

Caro diario, io l'ho sempre detto... I folli sono anche i migliori.



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Ormai è sera. La febbre si è abbassata, e mi sento molto meglio. Per tutta la giornata, Sesshomaru non ha detto altro, ma non ha mai mostrato segni di fastidio dovuti alla mia presenza. Verso le otto del pomeriggio, è rientrato anche Inuyasha. Sesshomaru, stranamente lo ha salutato, lasciando suo fratello di stucco. Quano mi ha incrociato, Inuyasha ha indicato suo fratello con aria sconcertata e mi ha chiesto se per caso avesse assunto qualche tipo di droga. Io mi sono limitata a ridere. Subito dopo, io e lui abbiamo giocato a Devil May Cry per qualche minuto, finchè non mi sono arresa. Non sapendo che fare, ho acceso il computer e mi sono collegata alla chat... Beh, c'erano quasi tutti, eccezion fatta per Inuyasha, ancora intento a distruggere il joystick. Decido di contattare Kagome.

Super Rin says: Ehilà, Kacchan! Come stai?^^

Piccola Kaggy says: Sto seduta, no?! XD Comunque, ciao Rin... Diciamo che potrebbe andare meglio. Hai notizie di Inu-kun?

Super Rin says: E' qui a casa. Perchè non gli telefoni? Anche i segnali di fumo andranno benne, credo.

Piccola Kaggy says: No, meglio di no... Sai, oggi Sango si è sentita male. L'ho accompagnata in infermeria... da KIKYO ç_ç

Super Rin says: Non dirmelo! Sei indagata per omicidio colposo, eh? XD

Piccola Kaggy says: NOOO! Che dici! ... Non le ho detto nulla. Lei mi guardava di sottecchi e ridacchiava.. LA ODIO!!! VOGLIO CLONARLA, UCCIDERLA E UCCIDERE TUTTI I SUOI CLONIIII! >.<

Super Rin says: Aahahahah! Dai, non è la fine del mondo... Ma piuttosto, come sta Sango? '.'

Piccola Kaggy says: Male... Lei crede di essere incinta....

Super Rin says: COSAAAAAAAAAAA?????? DI MIROKU????????

Piccola Kaggy says: Nooo, dello Spirito Santo! U_U Certo, di Miroku!.. E ora, sono spaventata anch'io. Forse è meglio annullare tutto, per sabato.

Super Rin says: Non se ne parla nemmeno. Tu avrai il tuo "porno-incontro" con mio fratello, costi quel che costi.

Piccola Kaggy says: Ma secondo te, lui l'ha già fatto con la Sposa Cadavere?

Super Rin says: Sarebbe Kikyo?XD Comunque non credo... Inuyasha ha la malizia di un vaso da notte. Di sicuro, è più vergine di un cd nuovo. Stai tranquilla XD

Piccola Kaggy says: Grazie Rin-chan! Oh, senti... Domani ti devo dare un foglio da far firmare ai tuoi genitori. E' per la gita scolasticaaaaaa! ^______^

Super Rin says: GITA??? WOW! Ma allora sta scuola qualcosa di buono la fa! E dove si va?

Piccola Kaggy says: Sui monti di Ryugenzawa! SULLA NEVE RIN! CAPISCI???????????? Non vedo l'ora! XD

Super Rin says: Ottimo! E chi sarà il nostro accompagnatore?

Piccola Kaggy says: Ma come? Non te l'ha detto? Ci porteranno Hideki-Sensei e Taisho-Sensei.

Super Rin says: CO...COME??? Kagura e Sesshomaru? O_O Non è possibile... Kagome portati molti più maglioni del solito! Con Sesshomaru nei paraggi, la temperatura scenderà a -80!

Piccola Kaggy says: Ahahahaha! XD esagerata... Senti, ma che impressione ti sei fatta di Sesshomaru? Insomma, tu lo vedi anche a casa... Com'è?

Super Rin says: Beh... Lui è tante cose.... E' uno spacca-maronglassè di prima categoria, ma in fondo, ha anche dei lati positivi. Ad esempio, è coraggioso... E' come un Maxy Bon!

Piccola Kaggy says: ha una parte al cioccolato e l'altra alla vaniglia? O.o

Super Rin says: Noooo! Volevo dire che ha due personalità: una mi sgrida, e l'altra la incita! XD

Piccola Kaggy says: Rin sei uno spasso! Quindi, secondo te, Sesshomaru è coraggioso? Come Napoleone Bonaparte?

Super Rin says: No! Napoleone è "bonaparte".... Sesshomaru è "bono tutto" XD

Caro diario, quella gita non l'avrei mai dimenticata. Hotel sulla neve: 55.000 yen, con Mastercard; Snowboard ultracolorato: 9.000 yen, con Mastercard. Essere bloccata in una baita in mezzo al nulla con il re dei chiwawa? Non ha prezzo!



Angolo di Lirinucciaaaaaaaaaaaaaaaa :)

Allora ragazze e ragazzi, scusatemi tanto per l'attesa, ma ho avuto poco tempo per scrivere in questi giorni. Purtroppo ho parecchie cose da fare, ultimamente, ma cercherò di aggiornare almeno 2 o 3 volte a settimana. Questo capitolo mi aveva un po' bloccata, quindi ho pensato di far finta che Rin avesse sognato l'incontro con Naraku, perchè poi questa cosa mi avrebbe costretta ad allungare e ad ingarbugliare la storia in modo estenuante! Quindi, scusatemi!!! Non è escluso che Naraku ne combini una delle sue, ma mi sembrava eccessivo far aggredire Rin anche da lui... Poi vedrò un po' come fare. Per il momento vi dico soltanto che Sesshomaru si avvicinerà sempre di più a Rin, da questo capitolo in poi... E per il compleanno di Kagome accadrà qualcosa di spettacolare XD

Vi è piaciuta l'idea della chat? Ho pensato di dare un po' di spazio in più a Kagome, perchè altrimenti sta povera crista non compare mai XD

COMUNQUE VI COMUNICO CHE IL RATING RESTERA' ARANCIONE, DAL MOMENTO CHE QUASI TUTTI AVETE MENO DI 18 ANNI. Non è escluso che ci saranno capitoli di solo sesso (1, forse massimo 2) ma li segnalerò e farò in modo che possiate saltarli tranquillamente se non vi andasse di leggerli. Ok? Qui nessuno vuole minare le vostre giovani menti sensibili XD

Passando ai ringraziamenti:

RINGRAZIO LE 29 PERSONE CHE HANNO INSERITO "SMELLS LIKE TEEN SPIRIT " FRA LE STORIE PREFERITE, E LE 38 CHE L'HANNO INSERITA NELLE SEGUITE! Grazie^^

Ringrazio personalmente: (mi dispiace se non posso sempre ringraziarvi a dovere, ma siete troppi. Mi servirebbe un capitolo intero XD) Sappiate solo che vi adoro!!!!

Bennyrobin, Marrion, Namine23, Yesterday, Mikamey, Crisan, Mary_Chan97, Elly, Angelsayes81, Samirina, _Sara95_ , SweetNightmares, Celina, Nancy95, Iceman, SmoothCriminal, Kanna I White, Sandy23, Mew_Paddy, Taleri e Ran Ugajin 92.

In particolare, ringrazio le new entries: Taleri e Namine23!!!!!!!!! Grazie milleeeeeeeeeee!!!!!!!!!

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Capitolo 10
*** La nobile arte del trombamento! ***


[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

 

"La nobile arte del trombamento"



OGGI E' VENERDIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!
E -se ve lo state chiedendo- sì: è Venerdì 17 ma io sono ottimista!

E' una giornata particolarmente bella, nonostante sia ottobre inoltrato. L'aria è frizzante e gelida, ma il cielo tokyesco è limpido e sereno, di un azzurro che farebbe impallidire tutti i principi delle favole. I passanti sorridono, gli uccellini cinguettano, i barboncini barboncinano... Insomma, è una splendida giornata, e io mi sento al settimo cielo. Perchè? Indovinate! Vi metto a scelta. Per favore, barrate la risposta esatta tra:

A) Mi è passata la febbre

B) Domani è sabato

C) Sango non è incinta

D) Sesshomaru non è in modalità "serial killer"

Avete indovinato? Ma ovviamente sì: sono tutte giuste!!! Oh felicità! Trullallero Trullallàààà! Ma andiamo con ordine, altrimenti rischio solo di sconvolgervi le idee -cosa che mi riesce piuttosto bene. L'ultima settimana è stata particolarmente piacevole e caotica: mi sono rimessa in pari con lo studio, e di Naraku neanche l'ombra; quindi sono quasi del tutto sicura di averlo soltanto sognato, o meglio, di averlo soltanto incubato. Io, Kagome e Ayame abbiamo accompagnato Sango a fare le analisi, e fortunatamente NON è incinta. Quest'esperienza ci ha piuttosto unite, e dopo diciotto lunghi anni di frequentazioni maschili (eccezion fatta per Jakotsu) posso dire di avere finalmente delle amiche femmine! Però detto così sembra che sia andata a scegliere dei divani, o che abbia adottato una cucciolata di pulcini... Amiche Femmine... No, non mi piace... Come potrei dire? Che ho delle "amichèmmiche"? O delle "femminìche"? Forse suona meglio così, ma ...Onestamente, credo di dovermi comprare un vocabolario!

Inoltre, sono molto felice perchè subito dopo gli esami del secondo trimestre partiremo per la gita scolastica a Ryugenzawa; e Koga e Miroku, dal canto loro, si stanno già occupando di questioni indispensabili per il corretto svolgersi della suddetta gita: il che vuol dire che stanno organizzando qualcosa di illegale, della serie Non guidare troppo che stasera devi bere! ...E (rullo di tamburi, prego!) sono entrata a far parte della squadra di pallavolo! Sìììììììì!!!!! Potete applaudire, se volete!
Insomma, cosa potrebbe esserci di meglio? Ah, sì: DOMANI!

I miei neuroni si sono dati un bel po' da fare per escogitare un piano decente per il compleanno di Kagome. Innanzitutto, il problema "genitori folli" si è risolto da solo, dal momento che Izayoi e Inu no Taisho hanno deciso di prolungare ulteriormente la loro vacanza. Inuyasha, poi, ha raggiunto la somma ideale per comprare un regalo di compleanno alla sua pulzella, e Kagome non vede l'ora di darsi alla pazza gioia con il suo amato. L'unico problema? Ebbene sì! E' lui...? Ma ceeeerto che è lui: Sesshomaru, l'Imperial Bassotto!
Sesshomaru non deve sapere nulla di tutta questa storia ma, soprattutto, deve stare lontano da casa per non interferire con la nobile arte del trombamento. E io che ruolo ho in tutta questa storia? E' semplice: io sono Cupido (anche se 1: non ho l'arco 2: non ho le frecce e 3: non me ne vado in giro nuda). In ogni caso, mi sono procurata due biglietti per il Luna Park, validi solo per domani... Così dovremmo perdere abbastanza tempo per garantire lo "svezzamento" di Inuyasha. Però, il problema ora sarà convincere Sesshomaru ad andarci e -cosa non trascurabile- ad andarci con me... E qualcosa mi dice che non sarà facile! Ma io non mi scoraggio...

Tu uscirai con me, caro fratellastro... A costo di metterti il guinzaglio! Ahahahahahah! (<= risata malvagia)

Ma in tutta questa storia c'è un minimo -insignificante- problema: il compleanno di Kagome e quello di Kikyo coincidono. Bene! Nulla di preoccupante... O almeno, sarebbe così se Kagome fosse un po' più... Un po' meno... Insomma, avete capito! Ed ora, io sono qui, con le mani in pasta fino al collo (e non scherzo, dato che questa è l'ora di economia domestica) cercando di far resuscitare l'ego che Kagome ha smarrito prima di nascere...

"Dai Kagome! Su con la vita!" le dice Sango, rompendo un uovo nell'apposito tegamino.
"Sì..." che in Kagomese corrente vuol dire No.
"Insomma, domani è il tuo compleanno" le dice Ayame "Devi essere felice! Diventerai una donna... Come me!" è un po' strano sentirglielo dire proprio ORA che ha della farina sul naso.
"Avete ragione, ragazze! E' solo che non riesco a credere che Kikyo compia gli anni nel mio stesso giorno!" uggiola lei, aggiungendo all'impasto più zucchero del necessario.
"E allora? Lei ne compie almeno quattro più di te! Sei più giovane tu!" le dico io, ricontrollando la ricetta che Kaede-Sensei ha scritto alla lavagna.
"Ma Rin-Chan, tu l'hai vista Kikyo! Lei è bellissima... E io non posso competere!"

Qui urge una spiegazioneeeee (๑'.'๑)

Ieri ho visto Kikyo per la prima volta in vita mia. Ayame e Sango mi avevano detto che Kikyo somigliava in modo incredibile a Kagome, ma non ci avevo creduto. O meglio, ci avevo creduto perchè i giapponesi si assomigliano tutti, ma non immaginavo che la somiglianza fosse così evidente: stessa pelle candida, stessi lunghi capelli neri, stessi occhi castani ma -eh sì: c'è un ma- Kikyo è dieci volte più bella. Ovviamente, non l'ho detto a Kagome (o la sua autostima si sarebbe suicidata) ma purtroppo è la verità. Kikyo è splendida... Ma è anche molto antipatica. E' esattamente il tipo di ragazza che io detesto: è perennemente apatica, parla a voce bassissima, e dice le peggiori cose con il sorriso in volto. In una parola? Lei è l'OSCURA SIGNORA!

"Kagome, non ti devi preoccupare! Inuyasha sta con te, non con lei!" ribatto, unendo a poco a poco la farina al composto di uova, latte e zucchero.
"Questo è vero... Ma non vorrei che stesse con me solo perchè gli ricordo Kikyo. Dopotutto, lei lo lasciò senza dargli una spiegazione... E se lui non l'avesse dimenticata?"
"Kacchan... Kikyo ha la personalità di un uovo di pasqua e il culo di un panettone! Tu sei tutta un'altra storia... Diciamo che sei più simile ad un ovetto kinder!"
"Nel senso che sono di cioccolata scadente?" mi chiede Kagome con occhi lucidi. Scoppio a ridere.
"No" ribatto, facendole un occhiolino "Voglio dire che tu hai anche la sorpresa!"

La lezione di economia domestica è ufficialmente la mia preferita. Ci siamo divertite un mondo a cucinare i Muffins, anche se Kagome ha rischiato di far esplodere la cucina, per la gioia (!) della signora Kaede. Più tardi, Sango e Ayame mi hanno invitata ad uscire con loro oggi pomeriggio per scegliere un regalo per Kagome: Sango vorrebbe comprarle un libro, mentre Ayame è decisa per la biancheria intima. Onestamente, non sono mai entrata in un negozio pieno di pizzi e merletti, ma immagino che abbia ragione lei. Magari, potrei approfittarne per comprare delle mutande che non siano indecenti...

Ultimamente, ho legato molto con le mie nuove amiche. Sango è una ragazza seria ed equilibrata. E' un po' violenta, ma solo quando Miroku le tocca il sedere davanti a tutti. Mentre Ayame è un tornato di energie. A volte sembra un po' superficiale, ma sono sicura che la sua è solo apparenza; certo, il suo circuito mentale è molto semplice... Secondo Ayame, i mali del mondo si riassumono in 2 categorie di persone: quelle che vogliono portarsela a letto e quelle che vogliono metterle i piedi in testa, o come preferisce dire lei quelle che vogliono fottersela e quelle che vogliono fottere... Ma lasciando stare la sua indubbia finezza, il concetto è chiaro anche a me... Ecco perchè ho dichiarato guerra alle teppiste della mia classe!
Se vi foste dimenticate di quelle vipere, vi ricordo che hanno un conto in sospeso con me. In ogni caso, per il momento, non mi si sono più avvicinate; ma so che colpiranno quando meno me lo aspetterò. Io sto in guardia: prima o poi faranno la loro mossa... E quando accadrà, le restituirò il conto con gli interessi!
Le lezioni finalmente sono terminate e io posso finalmente abbandonare il Ministero della Pubblica Distruzione (alias: la scuola). Mi sistemo la sciarpa di lana intorno al collo e mi dirigo verso casa, dove so che non troverò nessuno. Ho portato con me qualcuno dei Muffins che avevo preparato, e devo dire che sembra che siano venuti piuttosto bene. Ah, se ve lo state chiedendo, non ho ancora capito di cosa di nutra Sesshomaru! Non l'ho mai visto mangiare da quando viviamo sotto lo stesso tetto. Stesso tetto... Ancora non riesco a crederci. Ormai, lo ammetto, mi sono abituata all'idea che mia madre si risposi; e tutto sommato, devo anche ammettere che l'idea di vivere con il suo nuovo marito e con Inuyasha non mi dispiace affatto. Il problema è ancora una volta Sesshomaru: se diventeremo fratellastri i miei sogni d'amore si scioglieranno come crème caramèl... Si nota che ho fame, vero?

Diversamente da quanto immaginavo, Inuyasha è già tornato a casa e si sta dando da fare per lucidare la sua Ducati rossa fiammante. Quando mi vede, gli angoli della sua bocca si piegano in un sorriso grazioso ... Devo ammettere che Kagome ha scelto proprio bene: mio fratello è davvero bello.

Ma io ho scelto ancora meglio...

"Ehilà! Cosa c'è in quella busta?" mi chiede Inuyasha, indicando la bustina di cartone che contiene i Muffins. Ecco! Avevo dimenticato l'infallibile fiuto di Lessy!
"Bombe a mano e armi battereologiche"
"Daiiii! Sento odore di cocco e vaniglia! Dà qua e fammi vedere" indovina lui, cercando di strapparmi la busta dalle mani.
"Non sono per te, mi dispiace!" ribatto io, nascondendo il corpo del reatro dietro le spalle.
"E per chi sono?" sembra intuire qualcosa "Aaaah! Ho capito! Sono per un ragazzo, non è vero?" mi sento avvampare: ho sottovalutato l'intuito inuyashesco!
"NO! Ma che vai a pensare?! Sono per me!"
"Non mi freghi! Voi ragazze siete troppo attente alla linea... Dai, avanti! Dimmi chi è! Prometto di non dirlo a nessuno!"
"Quale parte della parola NO non ti è chiara?" lo ammonisco io "E comunque, se anche mi piacesse qualcuno, non te lo direi"
"Ehi..." Inuyasha diventa stranamente serio "Di' la verità: non è che quei dolcetti sono per mio fratello?"

...Ok, Rin! Calma! Sta sicuramente parlando di un altro fratello! Non è possibile che Inuyasha abbia capito tutto! Oddio, ora sono bordeaux, lo so!!! (ç_ç)

"Non scherzare?!?!? Come potrebbe piacermi lui??? E' sempre freddo, antipatico e scostante!"
"Che persona orribile"

Oddio... questa voce... Non voglio voltarmi. Ti prego, Grande Demone Celeste aiutami tu! Non può esserci proprio Sesshomaru alle mie spalle!!!

"Ciao fratellone" lo saluta Inuyasha, agitando una mano. Sesshomaru mi affianca e ci rivolge un cenno di saluto. Le sue iridi dorate scivolano nelle mie. So cosa sta pensando: che ho un'insolazione. Altrimenti come potrebbe spiegarsi il rossore che mi imporpora le guance? Sembro un pomodoro S.Marzano nel mese di luglio! Mi sforzo di inventare un sorriso credibile e lo saluto a mia volta, anche se dalle mie labbra non esce altro che uno Schiuhshkaorgh incomprensibile. Sesshomaru infatti aggrotta le sopracciglia, perplesso. Ma è mai possibile che quando c'è lui debba sempre comportarmi come un anatroccolo analfabeta? In realtà, tutti gli anatroccoli sono analfabeti... Ecco, sto divagando un'altra volta! Sono un caso senza speranza!
"Cosa c'è in quella busta?" mi chiede Sesshomaru, adocchiando la confezione azzurrina che stringo fra le mani. Mi riprendo velocemente.
"Muffins! Sono buoni!" rispondo, porgendogli la busta "Ne vuoi assaggiare uno?"
"No"

SDEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEENG

E così dicendo, il mio amato fratellastro sparisce in casa, lasciando la porta socchiusa. Io mi aspettavo quella risposta, ma non riesco a nascondere di esserci rimasta un po' male. Eppure, hanno un così buon profumo... Come si fa a rifiutare un muffin? Mi viene quasi da piangere! Che spreco!!! Sono ancora immersa nella mia autocommiserazione, quasi sul punto di recitare una preghiera per i miei dolcetti incompresi e perseguitati, quando avverto una mano calda sulla spalla: è quella di Inuyasha.

"Guarda che io li mangio volentieri"
"Nooo!!!"
"Sì, ok, scusa! Piuttosto, domani vorrei chiederti se puoi andare da qualche parte nel pomeriggio..."
"Cos'è? Un altro modo per dirmi -Levati dai piedi che ho da fare-?"
"No, ma che hai capito?! E' solo che... Sì, insomma... No, cioè... Ok: qualcosa del genere!" mi viene quasi da ridere. Inuyasha è delizioso quando è imbarazzato.
"Guarda che ci avevo già pensato" gli rivelo, sfoggiando uno dei miei sorrisi migliori "Domani avrai casa tutta per te. Ora devo solo convincere tuo fratello"
"Davvero??? Grazie Rin-Chan!!! Sei la sorellina migliore del mondo!"

A quel commento, lo inchiodo con un'occhiata incendiaria ed apro i pollici e gli indici delle mani ad angolo retto, nel gesto universalmente noto come Ti faccio un culo così!

Scoppiamo a ridere, e io, in uno slancio di affetto, gli porgo uno dei miei mitici muffins e seguo Sesshomaru all'interno della nostra villa. Mi guardo in giro alla sua ricerca, e infine lo trovo nel salone. Non mi guarda, nè dà segni di avermi notata, ma io so che ha percepito la mia vicinanza. Prendo un lungo respiro e mi siedo davanti a lui, nella speranza che mi conceda qualche istante della sua attenzione. Passano ben dieci minuti prima che lui si decida ad alzare lo sguardo verso di me...

"Che diavolo stai facendo?"
"Stavo cronometrando quanto tempo ci avresti messo per accorgerti di me!" stranamente, Sesshomaru dischiude appena le labbra, sorpreso. Non si aspettava questa risposta.
"Allora, sostituisci il cronometro con un calendario" ribatte poi, voltando pagina del libro che stava leggendo. Ok: Fluffy 1 - Rin 0, palla al centro.
"Posso parlarti?"
"No"
"Ma io devo parlarti! E' una cosa di importanza vitale!" visto che non gli ho fatto una domanda non credo che riuscirebbe a rispondermi con un "no"
"Parla" soffia adirato "E cerca di essere sintetica"
"Domani è sabato e..."
"E con ciò?" odio quando mi interrompe... Devo comprargli un guinzaglio con la scossa....
"Dicevo, domani è sabato e io mi chiedevo se volessi accompagnarmi in un certo posto"
"Chiedilo ad Inuyasha"
"Non può"
"Allora vacci da sola" uffa... Ma come devo fare per convincerlo? Trovatooooo!!!!
"Non posso, perchè qui in Giappone sono ancora minorenne e se dovesse succedermi qualcosa mentre i nostri genitori non ci sono, la colpa sarebbe tua!"

Sesshomaru mi osserva per un tempo che a me sembra interminabile, valutando attentamente i pro e i contro della mia richiesta. Sospira, riaprendo il libro che aveva appena chiuso.

"Vorrà dire che non ci andrai, in quel posto" ci mando te in quel posto se non mi dici che mi accompagni! Cretinooo!!!
"Eddai! Guarda che è davvero importantissimissimissimissimo!!!" gli dico, facendo sfoggio della mia espressione cagnolinosa; quella che uso in situazioni d'emergenza.
"Rin?" mi chiama poi, guardandomi dritta negli occhi "Basta. Sta zitta"

Ha vinto lui...

Ritirata strategica: cioè, ci penserò più tardi. Ora devo incontrarmi con Sango e Ayame a Shibuya...



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Sono le sei del pomeriggio. Sango è stata puntualissima; anzi, è addirittura arrivata in anticipo al luogo dell'appuntamento. Ayame invece ha perso tutte e quattro le metropolitane e si è presentata con un'ora di ritardo. Non appena ci vede, ci assale con uno dei suoi abbracci anacondeschi, prima di iniziare a ciarlare per ore dell'unico argomento che le interessa: Koga. Io e Sango -abituate a questa situazione- abbiamo accuratamente inserito il tasto STAND BY del nostro cervello e ci siamo concentrate sulle vetrine; dopo qualche minuto, il chiacchiericcio concitato di Ayame diventa un sottofondo quasi piacevole. Non che io o Sango avessimo qualcosa contro Koga, anzi, ma ci basta vederlo tutti i giorni a scuola: non c'è bisogno che Ayame ci racconti nuovamente quello che già sappiamo. Ma con questo non voglio dire che Ayame sia noiosa... E' soltanto terribilmente innamorata. E io la capisco. Anzi, un po' la invidio... Ayame può esternare tranquillamente il suo amore per Koga; può gridarlo anche ai quattro venti se vuole (e non escludo che spesso lo faccia), mentre io non posso rivelarlo a nessuno. Se qualcuno dovesse scoprire che mi sono innamorata del mio fratellastro sarebbe una catastrofe...

"Ah!!!" trilla Ayame improvvisamente "Guardate che carinoooo!!! Prendiamole quello!!!" continua la rossa, indicando una vetrina di lingerie.
"Quale? Quello rosa?" chiede Sango, riferendosi ad un completino di seta, molto femminile.
"E' perfetto per Kagome" condivido "Sicuramente piacerà anche ad Inuyasha!"
"Beh... Koga in genere non si accorge mai della mia biancheria. Dopo neanche due secondi, la lancia da qualche parte, alla rinfusa!" commenta Ayame, maliziosa. Quanto la invidio...!
"Ti capisco! Anche Miroku fa la stessa cosa!" piagnucola Sango, alimentando il mio senso di inadeguatezza "Ma forse Inuyasha sarà diverso. Dopotutto, per loro è la prima volta!"
"Non credo... A me quel ragazzo sembra senza cervello. Quanto si può vivere senza?" chiede Ayame, che non ha mai avuto un bel rapporto con mio fratello.
"Non saprei... Tu quanti anni hai?" ribatto io, acida. Ayame sembra un po' turbata dalla mia battuta cattiva, ma che ci posso fare? Non mi piace che qualcuno prenda in giro Inuyasha.

In ogni caso, compriamo il completino che ha scelto lei, e lo lasciamo nelle mani di Sango, che sicuramente ne terrà più cura di noi. Ci fermiamo a prendere un gelato ad Ikebukuro, nell'attesa che Koga e Miroku vengano ad incontrare le rispettive fidanzate. Quando arriveranno, io me ne andrò sicuramente. Non so perchè, ma più sto in compagnia di Sango e di Ayame, più la mia frustrazione aumenta.

"Allora, Rin-chan? Hai conosciuto qualche bel ragazzo?" chiede Ayame, terminando il suo gelato alla fragola. Guardo Sango, per supplicarla di cambiare argomento... Lei capirà.
"Giusto! E' tempo che anche tu ti trovi un fidanzato! Così potremmo uscire a coppie!" le fa eco Sango. Come non detto: non ha capito una cippa!
"No, non ho conosciuto nessuno" non è vero, ma non posso rivelare la verità.
"Davvero? Eppure la scuola è piena di bei ragazzi!" continua Ayame "Dovresti uscire di più Rin... Anche se immagino che con Taisho-Sensei tu sia strettamente controllata!"
"Già. E' molto rigido con te, anche a scuola!"
"Ma no... Anzi, a casa è molto più tranquillo" già... Non ci avevo mai pensato... Sesshomaru mi tratta da schiava soltanto in classe. Chissà perchè...?!
"Non ci credo" commenta Sango a voce bassa "Ah, eccoli! Sono arrivati!" mi volto e noto che Koga e Miroku ci hanno raggiunte, attorniati da uno stuolo di ragazzine adoranti.
"Buonasera, dolci fanciulle... Possiamo avere l'onore di sederci al vostro tavolo?" chiede Miroku, facendoci l'occhiolino.
"Piantala scemo!" lo imbecca Sango.
"Ayame, fammi posto o vammi a cercare una sedia!" ordina Koga, che con la sua fidanzata solitamente è gentile come un dittatore.
"Sì amore!!!" ma non ce l'ha uno straccio di dignità? "Tesoro, questo vestito mi ingrossa?" so che vuole soltanto sentirsi dire che è bellissima. Koga non la guarda neanche.
"No, ti sta benissimo. Anzi, dopo vediamo come stai senza" le dice lui, accendendosi una sigaretta.
"Oh, grazie tesoro! Tutto quello che vuoi!" mi alzo. Mi sta venendo la nausea. Devo andarmene da qui.
"Io adesso devo rientrare... Ci vediamo a scuola. Ciao" non do loro neanche il tempo di insistere che già mi sono allontanata. Mi sento triste. Mi sento stupida.

Perchè me la sono presa tanto? Cos'è quel senso di inadeguatezza che ho sentito? Perchè non sono riuscita a sorvolare sul comportamento di Koga? In fondo lo so... Koga mi ha ricordato Bankotsu. Già... E dire che ero così innamorata di lui. Gli avevo dato tutto, e lui è riuscito a sprecarlo. Ma adesso è diverso... Ora mi sono innamorata di una persona completamente diversa e che...

Che non mi ama e che non mi amerà mai...

Non so perchè è successo, ma improvvisamente sono scoppiata a piangere e ho iniziato a correre senza guardare dove stessi andando. Volevo soltanto allontanarmi da Sango e da Ayame, come se la loro felicità per me fosse velenosa. Perchè non potevo innamorarmi di una persona normale? Perchè l'amore deve essere difficile? Non potevo trovarmi un fidanzato della mia età, che non fosse un demone, che non fosse mio fratello, che non fosse il mio professore?

Sto correndo, cercando di riuscire a prendere l'ultimo treno che mi riporterà a casa, dove so che lui è lì, e che non mi sta minimamente aspettando... Quando... SBAM!

Mi sono scontrata con qualcuno. Oddio che figura!

"Oh! Scusi! Non l'ho fatto apposta!" farfuglio, sperando di non aver colpito un vecchietto o un brutto ceffo, come quello di quella maledetta sera di pioggia.
"Non preoccuparti. Ti sei fatta male?" mi chiede lo sconosciuto, tendendomi una mano. Alzo lo sguardo e incontro un visetto simpatico, spruzzato da una spolverata di lentiggini.

E' un ragazzo. Dovrebbe avere all'incirca la mia età. Non è molto più alto di me; è comunissimo: occhi e capelli castani. Ma il suo sorriso dolce gli fa guadagnare qualche punto.

"No, sto bene. Scusami ancora... Stavo cercando di non perdere l'ultimo treno"
"Il mio scooter è qui vicino. Se vuoi, posso darti un passaggio!" mi dice il ragazzo, sorridendo gentilmente "Io sono Kohaku"
"R... Rin!"
"Dai, vieni. Ti accompagno io. In fondo è colpa mia se hai perso il treno. E' il minimo che possa fare per sdebitarmi!"
"Ehm... Ma ecco... Io..." e ora che faccio? Accetto un passaggio da uno sconosciuto?... Però... In effetti, questo ragazzo sembra davvero un tipo a posto.
"Oh, scusa... Forse volevi farti venire a prendere dal tuo ragazzo?" eh??? il mio ragazzo?

Istintivamente, immagino di telefonare a Sesshomaru e di chiedergli di venirmi a prendere con la sua Lamborghini. Ed immagino anche che mi attaccherebbe il telefono in faccia.

"No!!!" ho risposto con un po' troppa enfasi "No, cioè... Io non ce l'ho il ragazzo!" ok: sono di nuovo in versione pomodoro di S.Marzano nel mese di luglio...
"Allora non ci sono problemi, giusto?" mi viene istintivo sorridergli. E' impossibile resistere ai trentadue dentini scintillanti di questo ragazzo, che ispirano tanta fiducia...
"No, non ci sono problemi!"

Durante il tragitto, ho avuto modo di scambiare qualche parolina con Kohaku. Mi ha raccontato del suo migliore amico Shippo e della sua ex ragazza, Shiori. E' un ragazzo davvero molto dolce e spontaneo, dal sorriso genuino e dai modi un po' impacciati. Onestamente, se non fossi terribilmente innamorata di Sesshomaru, potrei prendere in considerazione un ragazzo semplice come lui. Una persona... Di cui sarebbe facile innamorarsi. Con cui sarebbe facile stare insieme. In ogni caso, ci siamo scambiati i numeri di telefono prima di salutarci. Kohaku non ha provato minimamente ad allungare le mani, nè ha tentato di baciarmi. E' esattamente quel che si dice "un bravo ragazzo" così bravo... Da essere quasi banale. Lo so: sono irrimediabilmente attratta dai bastardi!

Ancora sorridente, mi dirigo lungo il vialetto, ma qualcosa mi lascia perplessa. La porta di casa è spalancata e Sesshomaru è lì, che mi fissa a braccia conserte. Le sue labbra sono strette in una smorfia sottile e tagliente, così come è tagliente lo sguardo che mi sta rivolgendo. Voglio tornare indietroooooo!!!!

"B-Buonasera, Sesshomaru!" dico, avvampando per la centosettantatreesima volta. Lui non mi guarda: sta fissando la strada al di là del vialetto, dove poco fa ero con Kohaku.
"Guarda che posso spiegare!" farfuglio, inconsapevole della grande stupidaggine che sto dicendo. Lui mi guarda sorpreso. Perchè dovrei spiegargli qualcosa, dopotutto?
"Non ti ho chiesto nulla" soffia lui, gelido. Però continua a fissarmi come se si aspettasse una qualche spiegazione. Insomma, Fluffy! Deciditi!!!
"Lui era Kohaku... Mi ha accompagnata a casa perchè ho perso l'ultimo treno" dico, entrando in casa. Sesshomaru chiude la porta con forza eccessiva. Sussulto per il frastuono.
"Sei davvero un'incosciente" sussurra a denti stretti, accartocciando qualcosa che ha nella tasca della giacca. Un attimo dopo, ne tira fuori due pezzi di carta. Li riconosco...
"Ma quelli...? Sono i miei biglietti per il Luna Park!" quelli che volevo usare per andarci con te
"Li ho trovati sul divano. Ti saranno caduti oggi pomeriggio... Se vuoi andarci con quell'umano, dovresti averne più cura!" eh? io e Koh...? Ma non ha capito niente!!!
"MACCHEHAICAPITOOOO???" grido, colta alla sprovvista. Lui si irrigidisce, aggrottando le sopracciglia.
"Come osi alzare la voce in mia presenza?" mi chiede, ringhiando sommessamente. Mi immobilizzo, come se la sua voce mi ipnotizzasse. Forse Sesshomaru, qualche secolo fa, faceva l'incantatore di Serpenti... Altrimenti, non mi spiego perchè le sue parole abbiano il potere di fermarmi il cuore e smorzarmi il respiro.
"S-Scusa" farfuglio chinando lo sguardo "Volevo dire che quei biglietti non li ho presi per andarci con Kohaku!"
"Puoi andarci con chi vuoi. Non sono la tua balia" commenta lui, superandomi e dirigendosi al piano superiore. Eh? No! Non può andare così! NOOOO!!!
"Sesshomaru!!!" oddio... ho gridato di nuovo. Ora mi mangerà!

Sesshomaru si volta appena, non ritenendomi degna di una rotazione del collo a 180 gradi. Come al solito.

"Domani sei impegnato?"
"Sì"

Ecceccavolo! Ad ogni domanda che gli faccio lui mi risponde di no, e adesso che fa? Mi dice che è impegnato! Ma si può essere più sfortunati di così? Beh... In fondo, non ha molta importanza. Se è impegnato, sarà lontano da casa per tutto il giorno, immagino. Quindi Inuyasha e Kagome potranno avere il loro porno-incontro in ogni caso. Però... Cavoli come mi sento triste, adesso. E dire che avevo progettato una giornata fantastica per noi due. E ora che me ne faccio di questi biglietti? Forse dovrei davvero chiamare Kohaku e chiedergli di uscire con me. Forse dovrei.

Ma non lo faccio...



ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸ҲҲ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸

 

DRIIIIIIIIIIINNNNNNNNN DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNN

Ma cos'è? La terza guerra mondiale? Io ho sonno...

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNN

Mi oppongo vostro onore! Fatemi dormireeee! Maledetto telefono. Lo cerco a tastoni sul comodino, facendo cadere la lampada e il portafogli. Fortunatamente riesco ad acciuffare il cellulare appena in tempo e rispondo senza neanche osservare il nome che compare sul display.

"Non ci sono!!!" grido a chiunque si sia permesso di telefonarmi di sabato mattina. Qualcuno ride dall'altro capo del telefono: è Kagome.
"Ah, sei tu! Buon compleanno!" dico con poco entusiasmo.
"Buongiorno anche a te! Come mai ci hai messo tanto a rispondere?"
"Stavo dormendo. Lo sai che è reato svegliare le persone all'alba?"
"Uno: non è reato. Due: sono le dieci e mezza. Non dirmi che stavi dormendo!"
"Nooo! Stavo raccogliendo patate... Ovvio che stavo dormendo! Comunque, ormai mi hai svegliata... Dimmi Kacchan!"
"Ecco, volevo dirti che il regalo che mi avete comprato è bellissimo! L'ho appena indossato!"
"Ah, sono contenta che ti piaccia. Porti una seconda vero?" beata te... Io con la mia quarta è già tanto se riesco ad alzarmi dal letto.
"Sì!Sì! Indovinato! Comunque, volevo chiederti a che ora posso passare a casa tua"
"Vieni a mezzogiorno. Vi lascio qualcosa per il pranzo e poi levo il disturbo"
"Grazie Rin-chan... Sei tanto cara. Mi dispiace tanto che tu debba andartene... Cosa farai per tutto il giorno?"
"Non preoccuparti, mi sono organizzata" già: ho un appuntamento con la solitudine di una single frustrata!
"E Sesshomaru?"
"Lui ha detto che è impegnato, quindi non preoccuparti. In ogni caso, se dovesse tornare, Inuyasha lo avvertirà con il suo fiuto!"
"D'accordo! Meglio così! Ci sentiamo più tardi e ti racconto com'è andata!" no ti prego... Almeno tu risparmiami questa tortura!

Di mala voglia, mi alzo e scendo a fare colazione. Inuyasha è tutto agitato. Non fa che guardare l'orologio e chiedermi se la camicia rossa gli sta bene oppure no. Dopo avergli detto che è perfetta per la decima volta, ho iniziato a picchiare la testa sul tavolo. Ma la domanda più sconvolgente è stata Conosci qualche posizione particolare? Ed io, da brava ignorante (dato che ho avuto la mia prima ed unica esperienza con Bankotsu) dopo le prime due posizioni che conoscevo ho iniziato ad elencare nomi di insetti. E la cosa più sconvolgente è stata che LA CAVALLETTA ha detto che la conosceva! Bah, beata gioventù bruciata!

Subito dopo, ho iniziato a cucinare qualcosa, tra cui i miei famosissimi muffins. Inuyasha ha detto che sarebbe uscito e tornato presto. E di Sesshomaru neanche l'ombra. Chissà dov'era e che stava facendo? Chissà come sarebbe stato andare al Luna Park insieme? E soprattutto... Io che cazzo farò oggi, tutta sola in una città piena di amici fidanzati??? La porta si apre. Dev'essere Inuyasha.

"Però! Hai fatto presto!" gli grido, infornando i muffins.
"Guarda che quando sono uscito tu stavi dormendo" oh oh... questo NON è Inuyasha!
"Se-Sesshomaru! Ma... Credevo che fossi impegnato oggi!"
"E infatti lo sono!" mi dice lui, avvicinandosi. E ancora una volta, io perdo l'uso della parola. E' così... PERFETTO!

Siamo a due passi l'uno dall'altra. Lui mi sovrasta, in tutta la sua altezza. Mi osserva, inclinando leggermente il capo da un lato. I lunghi capelli argentei gli ricadono morbidamente su una spalla. I suoi occhi, sono fissi sulle mie labbra. O forse, lo sto soltanto immaginando. In questo momento non riesco a rendermi conto di cosa è vero e di cosa è falso. So solo che se non se ne va potrei lanciargli le braccia al collo. Sesshomaru rompe le mie fantasie con un gesto della mano. Mi immobilizzo, pietrificata. La sua mano si avvicina terribilmente al mio viso.

"Sesshom..." un suo indice freddo mi accarezza il naso "...aru" si porta l'indice sporco di crema alle labbra e lo assaggia. E io mi sciolgo... Oddio! Ti prego, grande Demone Celeste, insegnami l'arte del trombamento sexy di sua maesta il principe dei Barboncini Braccobaldosi!
"Buono" commenta Sesshomaru, assaporando l'impasto "Un po' troppo dolce, però"
"Ah... Ehm..." aiuto: come si parla??? "Grazie"
"Allora? Sei pronta?"
"Pronta per cosa???"

Sesshomaru sospira. Ogni volta che parla con me sospira. Evidentemente, sostenere una conversazione con me, per uno come lui, deve essere estremamente stancante. Ma che ci posso fare se se ne esce sempre con delle mezze frasi incomprensibili per la mia delicata psiche umana?

"Non volevi andare al Luna Park?"

Per poco non mi lascio cadere in ginocchio. Non starà dicendo sul serio? NO - IMPOSSIBILE - NON PUO' DIRE SUL SERIO... Oppure sì???

"Ma avevate detto che..."
"Che ero impegnato"
"Ma...?"
"Se hai cambiato idea, non ha importanza. Avevo del lavoro da fare"
"NO!!!"
"Non alzare la voce!"
"Volevo dire no!" bisbiglio.
"No, cosa?"
"Non ho cambiato idea" gli dico, sciogliendomi in uno dei più sinceri sorrisi che abbia mai fatto. Stranamente, anche gli angoli delle labbra di Sesshomaru si piegano in una mezzaluna.

Incredibile. Il sorriso di Sesshomaru è più raro di un eclissi... Ma è anche più luminoso di mille stelle.

Grazie, Grande Demone Celeste.

Caro diario... Da appuntare: dopo ogni venerdì 17, c'è sempre un sabato 18!



Angolo di Lirinucciaaaaaaaaaaaaaaaa :)

ATTENZIONE: VISTO CHE IN QUESTO CAPITOLO HO NOMITAO SEMPRE I MUFFINS, VOGLIO DIRVI LA MIA INFALLIBILE RICETTA!!! PROVATELA!

Ingredienti: un cucchiaino di bicarbonato, 200 gr di zuccheo, 150 di burro, un quarto di litro di latte, 2 uova intere + 1 tuorlo, 380 gr di farina, una bustina di lievito, buccia grattata di limone, un pizzico di sale e vanillina.

Procedimento: battere inizialmente il burro fuso con lo zucchero, la vanillina, la scorza di limone e il sale. Da parte, sbattere le uova e il latte. Unire le due cose pian piano. A parte, mescolare la farina, il lievito e il bicarbonato e unirle al composto precedente un po' alla volta. L'impasto finale dovrà essere senza grumi, liscio e gonfio. Riempire i pirottini quasi fino al margine ed infornare in forno giàa caldo a 180° per 20 minuti.

BUON APPETITOOOOOOOO!!!! PS: ci potete mettere qualsiasi cosa: vaniglia, cioccolato, cocco, amarene, mirtilli... sbizzarritevi :)

Allora ragazze, innanzitutto scusate l'attesa, ma ho avuto un calo di ispirazione e poi speravo che commentaste. Dato che ho avuto meno commenti del solito (la metà circa) vorrei capire in cosa ho sbagliato. Se la storia vi sta deludendo, fatemelo sapere e aiutatemi a migliorarla se volete! Ringrazio le persone che l'hanno inserita fra le serie preferite e fra le seguite!

Ringrazio personalmente:

MARRION: Scusami se ho aggiornato in ritardo, mi dispiace molto. Comunque non sei insistente, anzi, hai ragione e la tua richiesta mi fa capire che per te la mia storia è importante. Mi fa molto piacere^^ spero che questo capitolo ti sia piaciuto

SANDY23: Eh sì... Sesshyno si sta scongelando poco a poco... Anche se in questo capitolo, almeno nel finale, ho cercato di renderlo un po' + HOT del normale. Che dici? Si scioglie del tutto e diventa un fuocherello? :P io dico di si

KANNA I WHITE: Eh sì, Kikyo è la sposa cadavere. Era un paragone trooooppo azzeccato XD Sango sta bene come vedi... Anche se alla fine di questa storia, qualcuno sarà incinta davvero :) chi sa di chi sarà questo pupetto? LOL ahahaha sì, sesshomaru può fareil testimonial dei chiwawa!!! bella idea, forse la inserirò, col tuo permesso :D

CELINA: ciao bellaaaaa!mi dispiace, ma quello di Naraku era davvero un sogno. Naraku combinerà qualcosa, ma non subito, e non contro Rin, ma conto Sesshomaru. Comunque concordo pienamente: Naraku è bono. Non come Sesshomru, ma lo è U_U quindi qualcosa di zozzo glielo farò fare per principio :D

SARA_95_: ehilààà bellissimo il commy che mi hai lasciato! Mi hai fatto morire dal ridere :D devi essere proprio una ragazza simpaticissima! Eh sì, piano piano rin scoprirà tutto su sesshomaru... nel prossimo capitolo scoprirà perchè sesshomaru le fa fare la schiava soltanto a scuola e non a casa. E la ragione è davvero molto carina, a mio avviso^^ poi mi dirai. Com'è stato questo chappy?

SMOOTH CRIMINAL: grazie cara sei sempre dolcissimerrima XD

ICEMAN: più sintetico di te si muore :P

SAMIRINA: ciauuuuuu!!! Mi fa piacere che le immagini ti piacciano^^ le trovo su deviantart :) grazie dei complimenti e un bacione forte

ELLY: Non preoccuparti, Sango non è incinta... Ma presto lei e Miroku si sposeranno, per motivi vari :D anche io adoro quei due! li preferisco mille volte alla coppia InuxKagome sinceramente :) li trovo + vari e simpatici

ANGELSAYES81: Scusami se il cappy è un po' breve, so che li preferisci lunghi, ma in questo periodo sono davvero un po incasinata. Prometto di continuare questa storia e di non abbandonarla fino alla fine, ma non so se riuscirò ad aggiornare velocissimamente come prima. Almeno uno alla settimana però è sicuro. Anche 2. Un bacio e grazie per i bellissimi commenti^^

LITHIA DEL SUD: Ciaoooooo nuova lettrice, ave a te!!! e benvenuta in questa fanfiction idiota :) spero che questa storia continui a piacerti^^

MEW_PADDY: ciauuuzuzuzuzuz come va??? mi fa piacere che l'idea della chat ti sia piaciuta. forse questo chappy è meno movimentato, ma mi serviva per spiegare i sentimenti di rin. Qualche battuta comunque c'è. Spero ti sia piaciuta e scusami per l'attesa :)

KOBATO: HIIIIIIIII!!! Non preoccuparti x non aver commentato, ti capisco. Siamo impegnate con la scuola e l'uni, è normale avere poco tempo a disposizione. Comunque sicuramente Naraku ne combinerà un'altra delle sue :) e stavolta per davvero!!

SWEET_NIGHTAMARES: Ciao^^ sono contenta che la storia piaccia anche a te, ne approfitto x salutare sia Ginny che Sofy :D

YESTERDAY: la mia grandeeeeeeeeee!!! ciao tesora!!! come al solito i tuoi commenti sono quelli che mi danno la carica. Hai visto? Ti ho accontenta e ti faccio il regalo di bentornataacasa! XD aspettavo te x aggiornare, perchè mi sembrava brutto postare senza i tuoi commenti. Eggià... U_U spero che anche questo chappy non ti abbia delusa! Un bacio fortissimoooooooooooooooooo smaaaaaaaaaaak

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Capitolo 11
*** Sentimenti: agitare bene prima dell'uso ***


[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

"Sentimenti: agitare bene prima dell'uso"



Il breve viaggio in macchina fu silenzioso.
Sesshomaru accarezzava dolcimente il volante, e con una sola mano effettuò una manovra degna di un pilota di Formula1, parcheggiando nell'unico posto libero rimasto. Qualcuno protestò alle nostre spalle, ma non appena il mio fratellastro scense dalla macchina, la Toyota grigia sgommò a tutta velocità, svanendo alla mia vista.
Immagino che sarebbe bastato un solo sguardo di Sesshomaru per far scappare chiunque abbia anche solo pensato di poter litigare con lui. E' questa la sua magia: gli basta uno sguardo, una sillaba, un gesto... E tutto va come lui vuole che vada. Mi chiedo se sia mai esistita anche soltanto una cosa che lui non sia riuscito ad ottenere, con questi metodi.

"Scendi, o ti lascio qui" sussurra, ridestandomi.

Sussulto, armeggiando con la portiera un paio di volte, prima di riuscire a capire che non posso uscire dall'abitacolo se non mi slaccio la cintura. Sono stupida, lo so. Anzi, in realtà non lo sono, ma quando gli sono così vicina non riesco a non rendermi ridicola. Praticamente la mia intelligenza è inversamente proporzionale alla distanza fra me e Sesshomaru... Mh, dovrei scriverci un bel libro su di lui. Sono sicura che avrebbe successo! Qualcuno vuole leggerlo?
Finalmente riesco ad uscire dalla lucente Lamborghini e mi avvicino al mio fratellastro. Lui non mi guarda: sta fissando l'entrata del Luna Park, chiedendosi forse perchè abbia deciso di accompagnarmi qui. In realtà, non l'ho capito neanch'io... Avrà battuto la testa per caso? Probabilmente no, tanto anche se fosse andato a sbattere contro la Statua della Libertà, sarebbe stata la marmorea signora a farsi male!

"Sesshomaru, ma perchè hai volut... ?"
"Andiamo" dice soltanto, prima di incamminarsi a passo svelto verso l'entrata.

Ci guardano tutti. No, non è corretto: è lui che stanno fissando. Chissà come deve apparire una ragazza semplice ed ordinaria come me, accanto ad uno splendido demone come lui? Probabilmente, allo stesso modo in cui appare la Smart che è parcheggiata accanto alla sua Lamborghini. Chi preferirebbe mai una lavatrice con le ruote color giallo-pikachu ad un sinuoso predatore di lucido metallo argentato?
Al nostro passaggio, bambine, ragazzine e donne adulte, si fermano ad osservare Sesshomaru, lanciandogli sguardi languidi che hanno tutta l'aria di dire Ehi, bel fustacchione, perchè non molli la tua sorellina e vieni a divertirti con una donna vera? e questo -è inutile dirlo- mi deprime. Avrei potuto almeno indossare qualcosa di carino, ma Izayoi mi ha ripulito il guardaroba prima di partire, con la scusa che sarebbe tornata con degli abiti nuovi per me. Non voglio neanche pensare a quali straccetti rosa confetto, tutti pizzi e merletti, mi regalerà! Perchè la mia sventurata madre è convinta che sua figlia di un'adepta della terribile setta satanica delle Lolita Rococò? E' così difficile capire che il rosa mi fa schifo quanto la parotite epidemica???
Quindi, in sostanza, indosso una felpa rossa e un jeans sbiadito (e prego con tutta me stessa che lo strappo che ho sul sedere non si allarghi!!!)

"Non capisco perchè ci tenessi tanto a visitare questo insulso covo di cuccioli di umani" soffia Sesshomaru, arricciando il naso per il mix di odori di indubbia natura. Li sento persino io, quindi immagino che per lui siano insopportabili. Il mio piano, era semplicemente quello di tenere Sesshomaru lontano da casa, ma in realtà... Io adoro i Luna Park!
"Ma perchè è divertente! Tu non lo trovi divertente, Sesshomaru?"
"No"
"Ti farò cambiare idea! Aaaah!!! Vieni, vieni! Andiamo sulle montagne russe"
"Non è necessario che venga anch'io"
"Invece sì, dai, vieni! Ti divertirai!"

Non ci penso due volte, e non so neanche dove trovo questo coraggio, ma agguanto Sesshomaru per un braccio e lo trascino fino all'immensa fila che si estende ai piedi dell'attrazione. Sesshomaru non dice nulla e mi segue placidamente, rivolgendo ogni tanto qualche sguardo indispettito alle mie dita: le colpevoli che stanno inevitabilmente sgualcendo la sua camicia bianca. Fa freddo oggi, ma lui non ne risente: è vestito in modo semplice, ma elegante, nei suoi pantaloni neri e nella sua impeccabile camicia. Stavolta non indossa nè la giacca nè la cravatta, e i primi bottoni sono aperti e lasciano intravedere la pelle nivea del suo torace e del suo collo. Mmmm... Che tentazione!
Lo so che tecnicamente sarebbe Politically Scorrect, ma non posso farci nulla: quando lui è con me, mi sento vibrare. Ogni singolo frammento del suo essere mi fa desiderare di essere sua, la sua donna. Ovviamente, questo non potrà mai accadere, perchè io sono solo un'insulsa ragazzina umana (senza contare che sono anche sua sorella e la sua alunna) ma sognare non costa nulla... Film, seghe e saghe mentali a parte!
Ci sistemiamo sul sediolino delle montagne russe. I nostri gomiti si sfiorano. Lui si scansa per un attimo, lasciandomi basita, ma un attimo dopo sento il suo braccio circondarmi le spalle e stringere la protezione di metallo. Non dico nulla. E lui non si aspetta che lo faccia. Siamo così vicini adesso... Il suo braccio è fresco e il tessuto della sua camicia sa di lavanda...
Mi volto a guardare il suo profilo: Sesshomaru osserva il cielo, consapevole che io lo stia scrutando. Quando le sue iridi d'oro scivolano nelle mie, sono io a guardare in un'altra direzione. Che mi succede adesso? Perchè mi sento così leggera? Perchè mi sembra di volare?...
OH-CAKKIO-LE-MONTAGNE-RUSSE-SONO-PARTITEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!! @_@ MI GIRA LA TESTA!!!!
Soltanto adesso mi rendo conto che tutti gli altri passeggeri stanno gridando a squarciagola e che il cielo è così vicino che mi sembra di poterlo toccare; il cielo è sotto di me, e la terra sopra, Sesshomaru è sempre al mio fianco: il mio unico punto fermo in questa girandola d'emozioni. Il giro della morte non mi è mai sembrato così noioso, a confronto con le sensazioni che mi trasmette il calore del suo braccio. La sua presa non si fa mai più salda: è delicata e appena accennata, ma basta quel semplice contatto per farmi sentire protetta. E' come se avessi la certezza che, se cadessi, se il mondo crollasse in quest'istante, che se eplodesse come il mio cuore che batte stranamente troppo forte, lui sarebbe lì per me.
Inizio a ridere.
Rido di gioia.
Rido perchè non so come altro esprimere questa sensazione... Di completezza.
Per la prima volta, ne sono certa: sono innamorata.

"WOW! E' stato fantastico, non è vero Sesshomaru? Te l'avevo detto che sarebbe stato divertente!!!" cinguetto, volteggiando mal ferma sulle gambe.
"Ti emozioni tanto per una cosa del genere?" mi chiede, atono. Incredibile che dopo sei giri della morte non abbia neanche un capello fuori posto. Ma di cosa è fatto? Di marmo??
"Sì!!" ribatto felice "Mi sono divertita tanto! Grazie Sesshomaru!"

Lui mi guarda, sorpreso dalla mia ilarità. Dopo pochi istanti si ricompone, accigliandosi leggermente. Credo che le sopracciglia aggrottate siano uno dei suoi tratti caratteristici, così come la sua vergognosa, straziante, umiliante bellezza, capace di far scolorire ed ingrigire qualsiasi cosa al suo cospetto. Non mi è mai sembrato così bello. Tutta l'ansia che sentivo fino a qualche minuto fa sembra essersi dissolta come nebbia al sole. Mi sento felice. Sono allegra. Ho voglia di parlare e di raccontargli tante cose...

Io e Sesshomaru camminiamo l'uno al fianco dell'altra, provando altre attrazioni come la casa degli orrori e il labirinto di specchi. Lui è sempre al mio fianco, in silenzio, mentre io inizio a parlare a raffica, tanto che sento mancarmi il fiato. Lui non replica mai nè mi domanda nulla, ma so che in un modo o nell'altro, mi sta ascoltando. E questo mi dà sicurezza...
Inizio a raccontargli dell'America, di quanto fosse caotica New York, di quanto splendida poteva essere quella città, se vista dall'alto di notte...
Gli racconto del mio liceo, dei miei insegnanti, dei miei compagni e dei miei amici, dei pigiama party con Jakotsu...
La prima volta che ho avuto la conferma che lui mi stesse ascoltando, è stato quando gli ho parlato di Bakotsu: i suoi occhi mi hanno cercata e mi hanno guardata con approvazione.

"E alla fine, l'ho mollato! Avresti dovuto vedermi, Sesshomaru! Quando gli ho lanciato le chiavi di casa e della macchina in quel tombino, è diventato bianco come i tuoi capelli! Aahahah! Ben gli sta a quel maledetto traditore! Non si scherza con me! E poi, lui è le sue manie per l'estetica! Pensa che si depilava persino il petto e ogni sera si spalmava delle cremine sul viso... Ah, lui è quelle creme! Gliele avrei spalmate a suon di schiaffi! Anzi no, avrei cremato lui direttamente, tanto per essere in tema! Certo... Avrei dovuto trovare un forno crematorio abbastanza capiente... E un po' di coraggio, credo!"

A quel punto, mi è sembrato che gli angoli delle labbra di Sesshomaru si fossero inclinati verso l'alto. Un attimo dopo, era tornato impassibile come sempre.
Così, continuai a parlargli di me, di quello che mi piace fare, delle mie passioni, dei miei desideri. Gli ho raccontato di Izayoi e di quanto fosse pazza (gli ho raccontato persino che dopo due bicchieri di vino inizia a cantare in kongolese!), ma poi il mio discorso ha preso una piega strana (ovviamente non c'è da stupirsi, dal momento che stiamo parlando di me) e ho iniziato a spiegargli come sono andate realmente le cose, nella mia famiglia...

"Sai, dopotutto, anche se è svampita e indubbiamente le manca qualche rotella, io amo Izayoi. Ti ho detto già che non posso chiamarla mamma perchè la fa sentire vecchia? Comunque sia, la stimo molto. Le devo tutto... Sai, lei aveva appena iniziato il liceo quando si innamorò di mio padre: Ryo... Lei rimase incinta e i miei nonni la ripudiarono. Non le permisero mai di tornare a casa, e quando nacqui io, loro non vollero neanche vedermi. Poco dopo la mia nascita, Izayoi e Ryo si sposarono, ma il giorno della partenza per la loro luna di miele, lui scomparve. Le lasciò una lettera in cui le chiedeva perdono e le diceva che non sarebbe più tornato, che non era pronto per avere una famiglia. Così, io ho preso il cognome di mia madre e sono stata cresciuta da lei e dalle sue forze. Izayoi si è data tanto da fare per crescermi... E in fin dei conti, ci è riuscita piuttosto bene! E d'altra parte, non mi è mai mancata la figura di un padre... Forse, solo alle elementari... Quando tutti i miei compagni si chiedevano perchè non ne avessi uno, e dicevano di mia madre le cose peggiori. Ma io non ci ho mai dato troppo peso! Sono orgogliosa di lei e della sua forza!"

Mi blocco, credendo di aver parlato troppo. Sesshomaru mi guarda, interessato al discorso; non mi dice nulla, ma le sue iridi d'oro sono accese d'interesse. O almeno, io così voglio credere. Sorrido, allontanando i brutti pensieri con un gesto seccato della mano...

"Sai, quando sono tornata in Giappone, la prima cosa che Izayoi ha fatto è stata bruciare quella lettera. Quella di mio padre, dico. E' davvero innamorata di Inu no Taisho!"
"Lo so" dice finalmente lui, rompendo il silenzio. Sesshomaru si siede su una panchina, socchiudendo gli occhi. Aspetto che dica dell'altro ma non lo fa...
"Tu... Sei contrario a questo matrimonio, non è così?" gli chiedo timidamente, accomodandomi accanto a lui.
"Gli affari di mio padre non mi riguardano"
"Non ti ho chiesto questo. Vorrei sapere tu cosa pensi davvero di questa situazione... Dopotutto, tuo padre prima ha amato altre donne. Non ti dà fastidio?"
"Rin?"
"Sì? Dimmi"
"Ne abbiamo già parlato... Mio padre è sempre stato egoista. Si lascia sopraffare dai sentimenti... E questo, io non lo tollero"
"Non è una brutta cosa, sai?" a questo punto, Sesshomaru mi fulmina con lo sguardo: gli ho appena detto l'opposto di quel che lui pensa.
"Tutti provano sentimenti" insisto "Tu, ad esempio, non vuoi bene a tua madre? Non pensi mai a lei?"
"Non ti riguarda"

Non posso crederci. Com'è possibile? Come si fa ad essere così indifferenti?

"Ti sei sentito solo, e posso capirlo" inizio, senza sapere esattamente cosa voglio dire "Ma ognuno di noi ha la propria vita, con i suoi pro e i suoi contro. Ci si innamora, si sbaglia, si cade e ci si rialza. Io credo che però, ognuno di noi ha bisogno di appoggiarsi a qualcuno... Si può essere forti quanto si vuole, ma nessuna forza è assoluta, se non è qualcun altro a infondercela. Anche tu, di sicuro, hai avuto qualcosa che ti dava forza, Sesshomaru"

Quando mi volto verso di lui, Sesshomaru mi guarda con occhi sbarrati ed increduli. Per un attimo, mi sembra perso. Perduto. Spaventato e ... Terribilmente solo. Solo ora capisco di aver parlato troppo. Gli avrò fatto ricordare qualcosa alla quale non voleva pensare; forse, gli ho fatto ripensare a quella bambina... A Rin...

"S-Scusami"
"Andiamo via" dice soltanto lui, con voce ferma e autoritaria, alzandosi dalla panchina con un unico movimento fluido. Mi sento in colpa. Di nuovo!

Possibile che io non riesca a parlare con lui senza ferirlo, urtarlo e farlo disperare? Ma da quando in qua io ho paura di parlare con qualcuno?
Sesshomaru si allontana sempre più, in direzione dell'uscita del Luna Park, quando mi ricordo di una cosa fondamentale: Inuyasha e Kagome!
Oh no! Non possiamo tornare a casa!!! Devo farmi venire un'idea! SUBITO!

"Sesshomaru aspetta! Non possiamo andarcene!"

Lui si volta, fulminandomi con un'occhiataccia che ha tutta l'aria di dirmi Se mi contraddici di nuovo ti riduco in polpette di mocciosa!

"Volevo... Ehm... Volevo andare..." mi guardo intorno, alla ricerca di qualsiasi cosa che possa tornarmi in qualche modo utile "Dalla cartomante!!!"
"Vacci da sola!"
"No, ti prego! Ho assoluto bisogno di parlare con la cartomante! Guarda, non c'è neanche la fila! Faremo in un baleno!"
"Che sciocchezze... Non esistono più gli indovini di un tempo" lo so benissimo. Sono la prima che non crede in queste cose, ma ora come ora, è l'unica soluzione.
"Allora mi accompagni? Prometto che non ci metteremo molto!" gli chiedo, in modalità-faccia-pucciosa. Sesshomaru sospira.
"Cinque minuti"
"Grazie Sesshomaru! Sei il migliore del mondo!"
"Non esaltarti tanto" soffia lui, acido "E non alzare la voce" e cammina dritta con la schiena o vai a letto senza cena, sì sì ho capito...

L'insegna della cartomante reca solo due semplici parole: DA MIYOGA, scritte in un bel carattere gotico che nulla ha a che vedere con i kanji e i nostri ideogrammi.
L'ambiente non è molto grande, e come ogni indovino che si rispetti, anche Miyoga ha allestito il suo tendone viola in modo che avesse un aspetto arcano e mistico, avvolto dalla penombra delle candele, disposte ordinatamente in semicerchio intorno ad un tavolino rotondo. Mi guardo intorno...

"Ma non c'è nessuno?" chiedo.
"Sono qui!" replica una voce maschile "Accomodatevi!"
"Aaaah! Uno spirito! Andiamo via!!!" grido, preoccupata, aggrappandomi al braccio di Sesshomaru. Lui mi fulmina con un'occhiataccia.
"Vieni fuori, Miyoga..." ordina, con voce piatta.
"Signorino Sesshomaru che sorpresa!!! Non immaginavo di vedervi qui! Come ve la passate? Vostro padre sta bene?" chiede la voce.

Soltanto strizzando le palpebre riesco ad distinguere un esserino piccolo come la punta di uno spillo. E' un demone pulce! Ecco perchè non l'avevo notato.

"Anch'io sono piuttosto sorpreso di vederti. Sei caduto davvero in basso... Ma la cosa non mi soprende!" soffia il mio fratellastro, poco educatamente.
"Voi vi conoscete?" chiedo alla pulce.
"Esattamente! Un tempo ero un efficiente vassallo al servizio del grande demone cane... Ma poi mi sono congedato per dedicarmi... Ehm... Ad altre arti"
"In poche parole, sei stato licenziato" dico.
"Che insolente! Come ti permetti, ragazzina??? Non sai chi hai davanti!? Io sono il grande maestro Miyoga!!!"
"A me sembri soltanto una pulce anziana e brontolona. E' un paradosso che tu ti definisca grande!"
"Mocciosa! Non usare parole di cui non conosci il significato!" brontola Miyoga, altezzoso.
"Guarda che lo so cos'è un paradosso... E' come quando un animalista viene investito da una mucca, per esempio! E comunque, sei davvero piccolo!"
"E tu chi saresti per parlarmi così?"
"Dovresti saperlo, no? Sei o non sei un indovino?" chiedo, scettica. La vecchia pulce diventa livida di rabbia.
"IO SONO UN GRANDE INDOVINO! SONO IL MIGLIORE SULLA PIZZA!"
"Forse, volevi dire sulla piazza!"
"Facciamo quello che dobbiamo fare, e finiamola con questa storia" brontola Sesshomaru, esasperato "Rin, sbrigati!"
"Rin?" ripete Miyoga, sorpreso "Ho sentito bene? Il tuo nome è proprio Rin?... Che incredibile incontinenza!"
"Si dice coincidenza!" preciso, sgomenta. E poi ero io quella che non sapeva il significato delle parole, eh?
"E io che ho detto? Che è un incredibile coincidenza!" ribatte la pulce, seccata.
"Certo che come indovino fai pena... Avresti potuto dire Che incredibile combinazione delle stelle o qualcosa del genere!" ribatto, sempre più scettica.
"Insomma!!! Un po' di rispetto! Dammi la mano, e ti dimostrerò che sei in orrore!" sbotta Miyoga, indispettito.
"Errore" lo correggo, per l'ennesima volta, alzando gli occhi al soffitto. Faccio come dice, porgendogli la mano sinistra, che lui inizia subito ad esaminare con attenzione. Sembra preoccupato e sorpreso per varie cose. La ricontrolla più volte, sgomento. Persino Sesshomaru ora sembra interessato.
"Allora?"
"Ho scoperchiato!"
"Forse volevi dire che hai scoperto!" preciso, roteando gli occhi "E cos'avresti scoperto, dunque?"
"Che hai un ottimo sangue!" risponde l'altro, pungendomi con il suo beccuccio. Non ci penso due volte e lo schiaccio nel palmo della mano, inviperita.
"Vuoi prendermi in giro, razza di termite in pensione???" grido, esasperata.
"Chiedo scusa... Ehm... Dicevo... Ti aspettano tante novità. Sei la reincarnazione di una persona che il signorino Sesshomaru conosceva molto bene, sai? Si chiamava proprio come te. Immagino che anche tra di voi sboccerà presto l'amo..." Miyoga non riesce a terminare la frase che Sesshomaru lo schiaccia con il pollice e l'indice.
"Perchè l'hai fatto? Non ho capito l'ultima cosa che mi ha detto!" sbotto, seccata.
"Non dar retta a questo impostore e andiamo. Abbiamo già perso troppo tempo!" risponde l'altro, facendo per uscire.
"Aspetti signorino Sesshomaru!!!" grida Miyoga, ridotto ad una frittella di pulce "Ricordi che ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono! Lo accetti con gioia!"
"Mi sono stancato di sentire le tue stupide predizioni"
"Eddai, Sesshomaru... Proprio ora che la pulce aveva smesso di sparare boiate! Ha detto persino una frase senza errori!"
"Non sono una pulce!!! Sono un demone pulce!!!"
"Per me, sei un acaro della polvere col turbante!"
"Oh! Mi trovi conturbante?" chiede Miyoga, arrossendo. Vi prego, uccidetemi...
"Rin, muoviti!" soffia Sesshomaru, svanendo all'esterno del tendone.
"Arrivo!" dico, seguendolo a ruota.
"Un momento! NON MI AVETE ANCORA PAGATO!!!" grida Miyoga, sbracciandosi a più non posso "Ma è mai possibile che anche dopo cinque secoli non siano cambiati?!?!"

Sesshomaru gira la chiave nel quadro e ingrana la retromarcia, sgusciando dal parcheggio con estrema precisione. Ormai si è fatto tardi. Credo che non ci siano problemi se rientriamo... Dopotutto, non credo che Inuyasha e Kagome siano così focosi! Mi chiedo se tutto sia andato liscio tra loro... Spero tanto di sì!
Neanche il tempo di pensarlo che mi squilla il cellulare: la sigla di Spider Pork riempie l'abitacolo. Sesshomaru mi guarda in modo indescrivibile; probabilmente sta pensando che io sia una cerebrolesa con un residuo di pregiudizio razziale nei confronti dei porcellini. Ma evito di farglielo notare: sarebbe capace di lasciarmi in mezzo alla strada.

"Pronto?" chiedo, senza leggere neanche il nome sul display.
"Rin-chan? Sono Kohaku, scusami se ti disturbo"
"Oh..." lancio uno sguardo a Sesshomaru, ma nell'esatto istante in cui lo faccio, lui torna a fissare la strada, stringendo il volante con più foga del necessario.
"Ciao Kohaku, dimmi"
"Ecco, volevo chiederti se per caso ieri hai perso tu il portachiavi a forma di gatto. L'ho trovato sul sellino del motorino!"
"Oh, sì! E' mio! Grazie per averlo trovato. Quando posso venire a prenderlo?"
"Veramente avevo pensato di portarlo a casa tua... Ma... Ecco, c'è un po' di putiferio. Sento delle grida... E così ti ho chiamata!"
"Grida? A casa mia?" oh no... non dirmi che Inu-Kun e Kacchan ci stanno ancora dando dentro!!!
"Sì... Ecco, mi chiedevo se potessimo incontrarci adesso da qualche altra parte. Se puoi, si intende!" e adesso che faccio?
"Senti Kohaku... Forse non è il caso. Ti richiamo io"
"Sono felice di averti conosciuta, Rin. Chiamami"
"Sì, sì! Ciao!" devo chiamare subito Kagome: tra cinque minuti al massimo saremo a casa!

Sono così presa dal panico che non mi accorgo dell'occhiata gelida che mi rivolge Sesshomaru. Ci avrei pensato più tardi. In fondo, che ho detto di strano? Ho detto che avrei chiamato Kohaku... Oddio, non posso credere che gli dia fastidio. Possibile che sia geloso? No, non è possibile! Chiamiamo Kagome!
Il telefono squilla un paio di volte prima che lei mi risponda, in lacrime.

"Rin-Chaaan!"
"Kagome... Che succede? Dove sei?" chiedo, guardinga. Sesshomaru forse riesce a sentire anche la voce dall'altro capo del telefono, con il suo infallibile udito.
"Vieni subito! Sono nei guai!"
"Non dirmi che...?" non dirmi che!!!
"Kikyo!" dice soltanto lei, prima di attaccare il telefono.

Oh no... Kikyo? E cosa c'entra Kikyo? Ma che sta succendendo?

"Problemi?" chiede Sesshomaru, fermandosi davanti al cancello di casa Taisho.

Un attimo dopo scorgo Kagome e Inuyasha in giardino. E con loro c'è una terza figura: è lei. E' Kikyo.
Le loro grida si sentono distintamente...

"Come hai potuto dimenticarti di me! Lo sai che oggi è anche il mio compleanno!" dice Kikyo "Lo so che tu non mi hai dimenticata! Cosa credi di fare?"
"Sta zitta! Tu non c'entri nulla con noi! Devi rassegnarti! Inuyasha sta con me!"
"Taci tu, mocciosa! Cosa pensi di essere per Inuyasha? Tu non sei neanche paragonabile ad una donna come me!"
"Non è vero! Inuyasha mi ama, ne sono sicura! E tu devi starne fuori! Te ne sei andata e lo hai lasciato senza motivo e ora pretendi di averlo ancora tutto per te?"
"Inuyasha ti ama?" ride Kikyo "Non farmi ridere! Inuyasha, diglielo anche tu! TU AMI SOLO ME!"
"Ecco io..."
"Inuyasha! Deciditi! Di la verità, una volta per tutte!"
"Io..."
"Inuyasha rispondi!!!" grida Kagome, con gli occhi pieni di lacrime.
"Io vi amo entrambe!" sbotta mio fratello, confuso.

Ora sì che il monte Fuji erutterà. I sentimenti sono davvero una cosa strana. Incomprensibile e necessaria. Ma è mai possibile che Inuyasha abbia detto una cosa del genere? Come fa a non capire che Kikyo non c'entra nulla con lui? Com'è possibile che faccia soffrire Kagome in questo modo? Non è vero. E' un incubo!
In questa casa non succede mai nulla di buono!
In questa famiglia non c'è neanche una cosa che sia normale!
Ma dove esisteranno mai quelle belle famiglie in stile Mulino Bianco? Dove sono? In un'altro mondo, tempo o dimensione qualcuno ne ha mai vista una?
Soprattutto i fratelli della pubblicità! Dico, sono stati addestrati? Quelli sembrano sul punto di giurarsi amore eterno e vanno al lavoro e a scuola con la stessa espressione che avrei io se avessi fatto Jackpot al superenalotto... Mentre Sesshomaru non si azzarda a ridere neanche se lo minaccio con un'onda energetica e un triplo Kaioken, e Inuyasha è deciso in tutto quello che fa così come potrebbe esserlo un bradipo cieco al bivio dell'autostrada!

Insomma, rendiamoci conto: questa casa è un manicomio!!!

"Direi di sì: ci sono dei problemi!" sussurro, sgomenta.

Caro diario, istruzioni per l'uso dei sentimenti (parte prima): agitare bene e non sottoministrare sotto i dodici anni. E soprattutto, tenere fuori dalla portata degli indecisi!

 

Angolo di Lirinucciaaaaaaaaaaaaaa :)
Ragazzi perdono per l'attesa, ma sapete, c'è stato il mio compleanno, poi sono iniziati i corsi all'università e mi portano via mezza giornata.... Non ne parliamo... Inoltre, sto iniziando una fic su Dragon Ball un po' particolare (se caso mai foste interessati, potete darci un'occhiata) e quindi ho perso più tempo del necessario per scrivere questo capitolo!!! Mi dispiace moltissimo e spero di poter scrivere il prossimo più velocemente. Dal prossimo capitolo comunque tra Sesshomaru e Rin finalmente accadrà qualcosa di concreto!!!! OLE'!!!!
Ringrazio tutti per le recensioni, per aver letto e inserito questa storia fra le preferite e/o le seguite. Purtroppo non posso ringraziarvi uno ad uno, ma sappiate che vi apprezzo tantissimo e che mi rendete felice in un modo che neanche io credevo fosse possibile! Non vi cito tutti perchè ci vorrebbe un capitolo a parte, ma sappiate che con i vostri commenti e con il vostro sostegno, state facendo di questa storia un'opera importantissima per me, e spero, anche per voi.
Siete voi che la fate crescere, non io.

Ringrazio di cuore:

Celina
Crisan
Blu rose
Marrion
Kanna I White
Yesterday
Okutonoken
Elly
Mew_Paddy
Angelseyes81
Samirina
Lithia del Sud
Sara_Sessho
Ran Ugajin92
Lola2
Mikamey
SweetNightmares (tutte e due)
_Sara95_
Smooth Criminal
Iceman
Sandy23
Bennyrobin
Elfosnape
Kagome97
Akyse
Angorian

In particolare, grazie di cuore alle New Entries!!! Sono felice che questa storia continui a crescere e ricordatevi che è solo merito vostro e del vostro affetto!
Un bacio fortissimo a tutte/i
e a prestooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo :D

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Capitolo 12
*** Dieci semplici lezioni per sopravvivere alla gita scolastica ***


[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

 

"Dieci semplici lezioni per sopravvivere alla gita scolastica"

 

 

Lezione n°1 : assecondare Izayoi (procurarsi dei tappi per le orecchie: sarà più facile!)
 

"Rin-chan, hai preso lo spazzolino da denti?"

"Sì, Izayoi..."

"Ti sei ricordata delle pantofole?"

"Sì, Izayoi..."

"Sei sicura di aver portato abbastanza calzini?"

"Sì, IZAYOI! Sì!!!!!!!!"

Se ve lo state chiedendo, sono in piena crisi di nervi. Perchè? E' molto semplice: mia madre sta attraversando la cosiddetta "Fase della Nonna Papera"
E se non sapete cos'è (dal momento che il termine l'ho inventato adesso) ve lo spiego subito...
Dovete sapere che, da quando Izayoi e Inu no Taisho sono tornati dalla loro vacanza all'insegna dell' E vissero tutti felici e contenti, la mia cara mammina si è finalmente ricordata di avere una figlia e -cosa da non trascurare- quella disgraziata di sua figlia sono proprio io.
Potete già immaginare cos'è accaduto, credo... Ma ve lo racconto lo stesso, perchè tanto non ho nulla di meglio da fare!
Mia madre ha dato subito il via all'operazione Recuperiamo il Tempo Perduto con Rin-Chan e questo ha portato a numerosi incidenti di percorso. Quali?

Andiamo con ordine...

Tanto per cominciare, ha avuto l'atroce idea di aggredire i fornelli di casa Taisho e cimentarsi nei suoi famosi manicaretti assassini. Ve lo giuro, ho tentato di dissuaderla, ma non c'è stato nulla da fare! Eppure dovrebbe saperlo che lei e la cucina sono acerrime nemiche! Quel povero forno prima o poi la denuncerà per maltrattamento e percosse, ne sono certa!

Secondo voi sono troppo dura?
Forse. Ma vi assicuro che le polpette di mia madre lo sono molto di più! Sono così dure da poter essere usate come arma di difesa!
Non sto scherzando. Per una volta in vita mia sono seria: Izayoi non sa neanche che differenza ci sia tra l'olio e l'aceto, e lo dimostra il fatto che ha avuto il coraggio di zuccherare il caffè col sale! Ma non è questo il punto... Il punto è che mi ha costretta a mangiare delle orride braciole al curry che hanno provocato il suicidio istantaneo del mio fegato (sì, si è impiccato con lo spago dell'ultima braciola!)

Un minuto di silenzio per il mio fegato...

No dai, mi annoio! Andiamo avanti con la spiegazione!

Oltre agli esperimenti culinari, Izayoi si è data all'autolesionismo. No, non sto dicendo che è diventata emo; voglio solo dire che si è cimentata nella nobile arte del cucito. Ora, non per essere critica, ma mia madre non saprebbe attaccare un bottone ad una camicia... E dovrebbe accettarlo... Insomma, ognuno ha i suoi limiti.
E invece no!
Izayoi non si è arresa, e mi ha cucito un paio di splendidi... Ehm... Orribili... Cosi gialli.

Sì, lo so che "cosi gialli" non rende l'idea, avete ragione. Diciamo che a vederli sono una specie di incrocio genetico fra un calzino e una mutanda; solo che secondo Izayoi vanno messi sul naso per tenerlo al caldo, in previsione della gita sulla neve. Quindi, diciamo che sono degli scalda-naso, per intenderci.



Lezione n°2: avere un finto fidanzato (anche vero, se avete culo! XD)

 

Non è tutto. Pensavate che fosse finita qui? Ma no, ovviamente! La scia di morte e distruzione lasciata da una madre apprensiva e svampita non ha mai fine, ricordatevelo. Si è persino improvvisata come Dottoressa Stranamore!
Ora vi spiego...
L'altro giorno, Kohaku è passato a casa per restituirmi il portachiavi a forma di gatto che avevo perso sul sellino del suo scooter...
E ovviamente, Izayoi non ha potuto non invitarlo in casa per bere un thè (ovviamente, al posto del thè, ha sciolto una delle sue tisane a base di cetrioli; una di quelle che servono per mantenere la pelle tonica ecc ecc... ) e subito si è interessata a lui, credendolo il mio fidanzato (e forse, ritenendo anche che non avesse una pelle tonica!). Come potete immaginare, questo suo pensiero è stato gridato ai quattro venti; e così adesso, Inu no Taisho e Inuyasha sono convinti che Kohaku sia il mio ragazzo.

E il bello, è che anche Kohaku ne è convinto! Ma bene, andiamo proprio bene!

Non ho idea di cos'abbia potuto pensare Sesshomaru di tutta questa assurda storia...
Ora che ci penso... Non lo vedo da qualche giorno. E' come se stia cercando di evitarmi, ma non so perchè. In realtà, credo solo che sia arrabbiato con Inuyasha per avergli tenuto nascosto la relazione con Kagome.

Aaaaaaaaah!!!
Quasi me ne dimenticavo!

Non vi ho ancora raccontato di Inuyasha e Kagome... Ehm... Beh, posso capire perchè non l'ho fatto, dal momento che anch'io cerco di non parlarne...

 

Lezione n°3: ignorare i problemi di cuore di qualcun altro (i propri bastano e avanzano)

 

Inuyasha e Kagome si sono lasciati a causa di Kikyo. Anzi, in realtà, la colpa non è di Kikyo, ma di Inuyasha, che ha affermato di amare due ragazze contemporaneamente. A quel punto, Kagome e Kikyo se ne sono andate, infuriate; e Kagome ha scritto una lettera a mio fratello, nella quale gli dice che non vuole vederlo mai più e che si è divertito abbastanza alle sue spalle, tanto da ottenere da lei ciò che non avrebbe concesso a nessun altro ragazzo...
In poche parole, per come la vede Kagome, se l'è fatta e poi l'ha mollata!
Potete ben capire che Kagome ora ha la vitalità di un sottaceto in salamoia, e pensa che la vita sia orribile, che non troverà mai il vero amore e - soprattutto- che ora che non è più vergine non potrà più sposarsi... Insomma, le solite cose!
Inuyasha, dal canto suo, è nervosissimo e sbuffa per casa come una locomotiva degli anni cinquanta. O forse, assomiglia di più ad una caffettiera, non lo so.
In ogni caso: è meglio non parlargli. Credo che si sia preso a schiaffi da solo per quel che ha avuto il coraggio di fare.
E sinceramente, gli darei una mano a picchiarsi! Anzi, gliele darei tutte e due!

E io che ruolo ho in tutta questa faccenda? Nessuno.

Me ne lavo le mani... Ho già abbastanza problemi con il mio fratellastro-professore-dio di cui sono follemente innamorata e con il mio finto fidanzato, Kohaku.

 

 Lezione n°4: prima il dovere e poi il piacere ( non per forza in quest'ordine XD)

 

"Rin-chan, hai preso le bende, in caso ti fratturassi un ginocchio sulla neve?"

Evito di rispondere all'ennesima domanda stupida di mia madre e afferro il mio bagaglio, pronta ad uscire di casa e recarmi nel luogo dell'incontro con gli altri compagni di scuola. Non so se ve l'ho detto, ma oggi partiamo per Ryugenzawa, dove ci aspetta una settimana sulla neve. Esco di casa e mi guardo intorno... L'aria è fredda e il cielo plumbeo non promette bel tempo; il fiato mi si condensa in tante nuvolette di vapore e il vento pungente mi frusta le guance. Mh, sono quasi tentata di mettermi lo scalda-naso...
Inuyasha mi aspetta in giardino, tentando di fumare una sigaretta. In realtà, non ne è capace, ma Koga ormai lo ha contagiato con questo vizio, di cui, spero, si libererà presto. Lui è troppo un bravo ragazzo per fumare; non so, vederlo con una sigaretta fra le labbra mi fa uno strano effetto... Come se volesse incattivirsi di proposito. Forse, si ritiene colpevole di quanto è accaduto, temo, e sta cercando di punirsi in qualche modo.

"Ciao, mamma. A presto, Inu no Taisho! Ci vediamo fra una settimana" dico, con la voglia di chi preferirebbe tornare fra 11 mesi e 31 giorni.
"Ciao pà! Arrivederci signora Izayoi!" saluta Inuyasha, con un gesto rapido della mano. Probabilmente, anche lui ha bisogno di evadere, immagino.
Durante il tragitto, nessuno di noi apre bocca. D'altronde, cosa potremmo dirci? In questo momento Inuyasha riesce soltanto a pensare a Kagome e a come riconquistarla e io... Beh, io penso a Sesshomaru, è ovvio! Immagino già le cose che potremmo fare insieme, sulla neve... Oddio! Sto diventando romantica! Mi sa che mi sta venendo la sesshomarite acuta!
Nel giro di qualche minuto, arriviamo a scuola, dove il pullman ci sta già aspettando. Il mio fantastico professore-fratellastro è già lì, e accanto a lui c'è Kagura, tutta intenta a chiamare i nomi dei partecipanti alla gita scolastica. Ha una voce odiosa! Non la sopporto! Spero che una valanga le cada dritta dritta sulla testa!
In lontananza, noto Kagome, Sango e Ayame. Quando ci vedono, Inuyasha e Kagome guardano in un'altra direzione, come se non si conoscessero.

A quel punto, io e il mio fratellastro ci dividiamo: io vado dalle mie amiche, e lui si unisce a Miroku e Koga...

"Ciao, ragazze! Siete pronte per la sagra della neve?" chiedo, abbracciando le mie compagne.
"Assolutamente sì! Ci voleva proprio questa gita dopo gli esami!" esordisce Sango, sfregando entrambe le mani per riscaldarsi.

Mi ero dimenticata di dirvi che la settimana scorsa abbiamo sostenuto gli esami di fine trimestre, che sono importantissimi per l'ammissione all'università. Sango è arrivata terza, ed è felicissima per la borsa di studio che è riuscita ad ottenere; la sua famiglia non è molto ricca, ma grazie a questo piccolo aiuto, potrà sicuramente iscriversi ad un'università di tutto rispetto. Sono felice per lei! Se lo merita davvero!
Ma non è l'unica ad essersi impegnata: Kagome è arrivata settantaquattresima, Koga cinquantunesimo e Miroku ottantesimo.
Inuyasha e Ayame, purtroppo, hanno avuto dei pessimi risultati e si sono classificati rispettivamente novecentoduesimo e duecentosessantunesima. E io? Beh, me la sono cavata piuttosto bene: sono quarantesima nella lista della scuola. Meglio di così non poteva andare!

Ora c'è soltanto una cosa da fare: divertirsi!

 

Lezione n°5: Divertirsi, anche a costo di morire (...No, un momento, non era proprio così...)

 

Nel giro di poche ore, arriviamo a destinazione. Ryugenzawa è un paese di montagna piuttosto piccolo, ma grazioso, pieno di casette dai tetti spioventi, di legno scuro, e di piccoli locali in cui si può mangiare la specialità locale: il cinghiale. Alloggiamo in un ryokan, ovviamente; la scuola non poteva permettersi di mandarci in un albergo di lusso, ma a noi non importa. Potremmo benissimo divertirci in una discarica, per quel che ne sappiamo. E io -ovviamente- sono in grado di divertirmi anche da sola.

"Sistemate i bagagli nelle camere che vi sono state assegnate" annuncia Sesshomaru, distribuendo dei fogli "Alle quattro in punto, vi voglio tutti qui"
"E non fate rumore o ce ne torniamo immediatamente a Tokyo!" strilla Kagura, isterica.

Oggi è di pessimo umore... Mi domando se sia arrabbiata perchè sperava di dormire con Sesshomaru...? Probabilmente sì. O forse, sono troppo gelosa?Beh, è anche normale che lo sia. Dopotutto, Kagura è una bellissima donna, e per di più, è un demone. Di sicuro, lei starebbe bene al fianco di Sesshomaru...

"Aaaah! Non voglio pensarci!!!" sbotto improvvisamente, mentre seguo le mie amiche nella stanza assegnataci.
"Rin-chan, ti senti bene?" mi chiede Kagome, preoccupata.
"Soffri di personalità multiple? Un attimo fa eri tranquilla, e adesso parli da sola!" le fa eco Ayame, ridacchiando.
"Lasciamo stare! Sono solo stanca e..." non finisco di parlare che mi squilla il telefono "Accidenti! E' lui!"
"Lui chi?" chiedono in coro Sango, Ayame e Kagome.
"Kohaku..." biascico, indecisa tra il rispondere e lo spegnere il telefonino.
"E' scortese non rispondere alle telefonate"

Mi volto e vedo che a parlare è stato Sesshomaru...
Ci oltrepassa, noncurante delle mie preoccupazioni, e si accosta alla porta della stanza adiacente a quella in cui alloggiamo io e le ragazze. Gira la chiave nella toppa e, senza più voltarsi a guardarmi, sparisce all'interno della propria camera. Rimango a fissare la porta chiusa per qualche istante, senza saper cosa fare o pensare, mentre la suoneria di Cip e Ciop continua a risuonare nel corridoio.
Sbuffo, seccata.
A Sesshomaru non importa che Kohaku creda di essere il mio ragazzo? Non c'è neanche un po' di gelosia fraterna? Insomma, non gliene frega assolutamente niente???
Probabilmente, no...

Decido di rispondere; fosse anche solo per ripicca!



Lezione n°6: Assicurarsi di non poter essere rintracciate da eventuali scocciatori



"Ehi, Kohaku! Ciaaao! Come stai? Tutto bene?" cinguetto, alzando la voce il più possibile per farmi sentire da Sesshomaru. So che ci riesce benissimo, se vuole.
"Ciao Rin-Chan. Io sto bene, e tu? Come te la passi? Siete già arrivati a Ryugenzawa?" mi chiede, allegro.
"Sì, sì... Proprio adesso. Fa un freddo cane! Sapessi quanta neve c'è... A Tokyo si sta meglio, vero?" domando, alzando ancor di più la voce.
"Beh, a dire il vero non lo so... Volevo farti una sorpresa, ma..."
"Ma???"
"Anch'io mi trovo a Ryugenzawa. Lavoro al ristorante Sengoku per tutta la settimana... Sei contenta?"

MA OVVIAMENTE NO!

"Ma dici sul serio?" dimmi che stai scherzando, ti prego!
"Sì! Perchè più tardi non passi a trovarmi? Ti offro qualcosa di caldo!"
"Ma no... Non devi disturbarti... E poi non so se riuscirò a liberarmi!" non metterò piede in quel ristorante neanche per tutto l'oro del mondo!
"Oh... D'accordo! Vorrà dire che verrò a trovarti io, dopo il lavoro! Ciao, Rin-chan!" TU TU TU TU

Resto a guardare il telefono per un tempo che a me sembra interminabile, quando finalmente Kagome, Ayame e Sango mi rivolgono la fatidica domanda...

"Rin, ma era il tuo fidanzato??? Devi raccontarci tutto!"

Questa gita inizia a non piacermi più!

 

Lezione n°7: farsi gli affari propri... e degli altri! XD



Fortunatamente, sono riuscita a deviare l'argomento; anche se sospetto che Ayame non sia soddisfatta. So che è una brava ragazza, ma so ancora meglio che è piuttosto pettegola e che le piace moltissimo vedere la malizia anche dove non c'è. Parlarle di un ragazzo che crede di essere il mio fidanzato è un po' come invitarla a nozze.
Io e le ragazze ci sistemiamo nella nostra stanza. E' piuttosto ampia, anche se l'arredamento è davvero spartano; c'è un unico armadio, uno specchio, due stampe alle pareti, e quattro futon... Insomma, nulla di speciale. Il bagno è piuttosto piccolo ma, a quanto ho capito, Kagome e Sango non hanno problemi ad usarlo insieme. Io e Ayame siamo un po' più riservate, almeno sotto questo aspetto; ma forse dipende dal fatto che Ayame è molto ricca e che, a casa sua, ha un intero piano allestito a mo' di bagno; immagino che sia scomodo per lei dividere 4 metri per 4 con altre tre persone.

Io non ho di questi problemi. Certo, a casa Taisho ho tutto lo spazio che desidero, ma fino a qualche mese vivevo in un monolocale grande all'incirca quanto questa stanza. E di certo, la casa di Izayoi non era una reggia. Anzi, a dire il vero, preferisco le case piccole: sono più accoglienti e meno dispersive.

"Ah! Che stanchezza!" esclama Kagome, abbandonandosi sul proprio futon "Sono distrutta! Che ore sono?"
"Le tre" risponde Sango, sostituendo le pratiche scarpette da ginnastica con dei più caldi stivali "Abbiamo ancora un po' di tempo per riposarci!"
"Non ditemi che volete dormire!?!?" brontola Ayame, armeggiando con l'arriccia capelli "Io mi annoio! Facciamo qualcosa di interessante! ...Rin, proponi!"
"Non so... Vogliamo andare a vedere cosa stanno facendo Inuyasha e gli altri?" chiedo, pentendomi all'istante della proposta. Kagome cambia espressione.
"Scusa, Kacchan" dico, sinceramente dispiaciuta. Kagome scuote la testa, più serena.
"Non preoccuparti. Io non me la sento; ma se voi volete raggiungerli, fate pure. Vi aspetto qui"
"Non essere stupida! Prima o poi dovrai affrontare Inuyasha di persona! Insomma... Gli hai scritto addirittura una lettera, come fanno i bambini!" sbotta Ayame.
"Lo so... Ma non ci riesco! Non posso credere che abbia detto di amare Kikyo poco dopo che noi..."
"Poco dopo aver scopato?" chiede Ayame, maliziosa. Kagome avvampa dall'imbarazzo.
"Come sei pudica, Kacchan! Io e il mio Koga non abbiamo freni sotto le lenzuola!" gongola la rossa, orgogliosa.
"Se io sono pudica, tu sei volgare! E comunque, neanche io e Inuyasha abbiamo avuto freni!" sbotta Kagome, offesa.
"Ah sì? Dai, racconta!" interviene Sango, curiosa. Ora sì che voglio andarmene: non voglio sapere i dettagli delle gloriose gesta sessuali del mio fratellastro!
"Beh... E' stato tutto molto naturale... Insomma, è stato dolce... Delicato... " spiega la mora, arrossendo.
"Insomma, è stato un imbranato!" conclude Ayame, rompendo la poesia.
"Non è stato imbranato!!!" ribatte Kagome, piccata "Era solo... Inesperto, ecco! E anche io lo ero, quindi non c'è nulla di strano!"
"Quindi, ti è piaciuto?" chiede Sango, più comprensiva. Io intanto cerco di tapparmi le orecchie con un cuscino...
"Mh, sì... Molto!"

Non ci vuole un genio per capire che sta mentendo, e non mi sorprende; dopo tutto, la prima volta non è mai nulla di speciale... Anzi, è piuttosto deludente. O almeno, io dico questo perchè la mia prima volta con Bankotsu fu completamente diversa da come me l'aspettavo. Nessun coro di campane, nessuna estasi suprema... Insomma... Niente.
Non dico che fu brutto o doloroso... Ma, semplicemente, non fu questo granchè!

Anche se...

Sì, insomma... Immagino che con Sesshomaru sarebbe tutta un'altra storia!

Oddio ma cosa vado a pensare??? (O///O)

"Rin, scusami! Ti ho messo a disagio?" chiede Kagome, preoccupata "Sei tutta rossa! Forse non avrei dovuto parlare così di Inuyasha davanti a te!"
"Eh?" ma che mi importa di lei e di mio fratello? "No, assolutamente. E' solo che il riscaldamento è troppo alto!" mento.
"Guardate qua... Ho comprato questo giornale prima di partire: le domande delle ragazze inesperte*! Facciamoci due risate!" propone Ayame, sfogliando una rivista.
"Ma sì, dai... Certe ragazzine scrivono davvero delle cose assurde" le fa eco Sango, affiancandosi alla rossa. Improvvisamente Ayame scoppia a ridere.
"Sentite questa: sono Minako, ho 12 anni, sono alta un metro e cinquantasei e ho un seno impercettibile. Mia madre è più bassa di me e mio padre pesa 78 chili. Dottoressa, quando crede che potrebbero venirmi le prime mestruazioni?" recita Ayame a voce alta, piegandosi in due dalle risate.
"Come si fa a risponderle se non ci dice il codice fiscale di sua zia?" chiedo io, sarcastica. A quella battuta, le ragazze ridono.
"E guarda quest'altra: mi chiamo Yuriko. Volevo sapere se è possibile fare l'amore quando si è vergini. Grazie, dottoressa!"
"Ovvio che non può" ribatto ironica "Altrimenti si becca tutte le piaghe d'Egitto!"
"Oddio! Leggete questa qui!" squilla Kagome "E' vero che i rapporti sessuali si possono avere solo di notte?"
"Come no... Solo con Dracula!" sbotto, alzandomi in piedi. Sono stufa di questa cavolate... Quasi quasi vado a fare un giro.
"Dove vai, Rin?" chiede Sango.
"A prendere qualcosa da bere. Che vi porto?"

Prendo le ordinazioni e mi incammino in corridoio, quando scorgo la figura di Inuyasha...

"Yo!" mi saluta lui "Vi si sente da qui! Non dovreste starnazzare così forte!"
"E tu non dovresti far finta di fumare, che sembri una marmitta usata! Piuttosto, che stai aspettando?!" chiedo, guardandolo storto.

Inuyasha inarca un sopracciglio.

"Cosa dovrei aspettare?"
"Hai capito benissimo..."
"Sei tu quella che non ha capito" ribatte Inuyasha, seccato.
"Allora ha ragione tuo fratello: sei davvero un codardo, se non riesci ad affrontare neanche Kagome!"

Così dicendo, mi allontano.

So di essere dura con lui, ma non capisco come si faccia ad incasinare una storia d'amore e non provare nemmeno a mettere le cose a posto. Mi sembra una cosa stupida amare una persona senza nemmeno cercare di tenersela stretta... O sbaglio? Loro si amano. Loro si devono amare. Loro si possono amare. Io non posso fare nessuna di queste cose... E' per questo che non tollero il comportamento di Inuyasha e di Kagome. Sono così... Immaturi!



Lezione n°8: fare qualcosa di potenzialmente illegale



Ho preso due lattine di thè caldo, una cocacola e una birra. Ovviamente, la birra è per me. Spero che Kagura non mi becchi proprio adesso... Non ho nessuna voglia di mettermi a fare storie con lei; lo so che i minorenni in Giappone non possono bere alcolici, ma non mi importa. Ho diciotto anni, cavolo! E voglio una birra e la voglio adesso! Fa freddo qui, e dovrò pur riscaldarmi in qualche modo, no?
Giro l'angolo, diretta nella mia stanza, quando scorgo Inuyasha e Kagome che parlano in corriodio; immagino che Sango e Ayame siano incollate alla porta per poter origliare. Non mi va di spiarli; spero che si chiariscano, semplicemente. E se non ci riescono neanche stavolta, giuro che non cercherò più di aiutarli.
Mi volto e torno nella piccola Hall dove incontro Kanzaki e Kuonji, seguite da Akami e Fujita: le quattro streghe dell'apocalisse. Faccio finta di non vederle, intenzionata a sorpassarle; casualmente Kanzaki mi dà una spallata.

"Ops! Non l'ho fatto apposta!" cinguetta.
"Come no" sussurro, facendo finta di nulla. L'ultima cosa che mi serve è mettermi a litigare con queste quattro paperelle...

Soltanto quando resto sola ho l'occasione di accorgermi che al di là della porta a vetri automatica c'è Sesshomaru. Che abbia visto tutto? Probabilmente sì. Non so... Ora che lo vedo, mi accorgo che mi è mancato tanto. In questi giorni non siamo riusciti a scambiare neanche una parola...
Voglio parlargli.

Voglio stare un po' con lui.

Mi avvicino a grandi falcate alla porta a vetri, che automaticamente si spalanca, abbattendo l'ostacolo trasparente fra me e l'oggetto dei miei desideri. Gli angoli delle labbra mi si piegano in un sorriso spontaneo.

"Ciao! Cosa fai qui, tutto solo?" chiedo. Sesshomaru mi fissa in silenzio, con i suoi lunghi capelli bianchi... A vederli così, sembrano freddi come neve. Vorrei toccarli.
"Cosa ci fai con quella?" mi chiede invece, gelido, osservando la lattina di birra. Mh, mi ha beccata... E ora che gli dico???
"E' per te!" mento, porgendogliela.

Restiamo così: io con il braccio teso, e lui con lo sguardo accigliato. Non so quanti secondi passano, ma infine lui l'accetta. Mi sfila la lattina fredda dalle mani e la stappa con un l'ausilio di uno dei suoi lunghi artigli. Ne gusta una sorsata senza ringraziarmi.

"Bugiarda" sussurra, in modo che potessi sentirlo. Mi sento avvampare. Ha capito che l'avevo presa per me.
"E allora?" chiedo, per spezzare il silenzio imbarazzante che si è creato "Dov'è andata Kagura?" domanda idiota, ovviamente.
"Perchè dovrei saperlo?" domanda ancora lui.

Ma è mai possibile che Sesshomaru parli chiedendo? Sì, avete capito bene: lui parla facendo altre domande. Un po' come dire: Credi che io sia il più figo del mondo? Sì, lo sono. Ne sono consapevole? Certamente sì.
Della serie: si faccia una domanda e si dia una risposta! Che nervi! Peggio di Gigi Marzullo!

"Chiedevo così, tanto per... Non mi va di tornare in camera mia!"
"E' per Inuyasha e Higurashi?" chiede, sorseggiando un altro po' di birra. Annuisco.
"Tu sei arrabbiato con lui? Sì, insomma... Per il fatto che sia innamorato di un'umana"
"No" dice soltanto, vuotando la lattina. La accartoccia con una mano sola. Ho i brividi... Vorrei essere quella lattina, in qualche strano modo.
"Kanzaki e le sue compagne ti danno ancora fastidio?" domanda poi, guardando in un'altra direzione. Sobbalzo. Allora se n'era accorto?
"Ma... Tu come fai a saperlo?" ok, sto iniziando anch'io a parlare chiedendo.
"Secondo te, perchè sei la mia schiava soltanto a scuola, e non a casa?" domanda lui, con fare retorico. Non capisco. Che vuol dire?
"Vuoi dire che...?"
"Capiscilo da sola"

Così dicendo, Sesshomaru entra nella Hall, lasciandomi da sola nell'atrio. Inizia a nevicare. Fa freddo... Ma nel mio cuore sento nuovo calore.

Ho capito...

Sesshomaru a scuola mi tratta come una schiava per non dar motivo a Kanzaki e alle altre di essere gelose. Lui sapeva tutto. Cercava di proteggermi, facendo credere alle altre ragazze che lui mi disprezzasse. Ora che ci penso... La prima aggressione è avvenuta proprio quando, stranamente, Sesshomaru mi ha dato un bel voto. Ora capisco...

"Quindi tu... Volevi soltanto difendermi"



Lezione n°9: scalare la cima di una montagna (con la cabinovia, ovviamente!)

 

Sono le quattro passate. Tutti gli studenti si sono riuniti nell'atrio per esser messi a conoscenza del programma. Oggi, a quanto sembra, prenderemo la cabinovia e arriveremo sulla cima della montagna più alta della catena rocciosa, per ammirare il tramonto. Il tempo non è proprio dei migliori; il cielo è coperto di nuvole, e non so fino a che punto sarà possibile vedere qualcosa... Ma va bene lo stesso. Non sono mai salita in cima ad una montagna!
Non so cosa si siano detti Kagome e Inuyasha, ma a quanto sembra, si sono chiariti; certo, non dico che sia tornata la pace fra di loro, ma se non altro, adesso si guardano. Sango e Ayame, per aiutarla, hanno deciso di passare la giornata con i loro fidanzati -cosa che anche Miroku e Koga hanno apprezzato. E io? Beh, io non ho un fidanzato con il quale trascorrere il tempo, e ora come ora, sono l'unica incognita del gruppo... Uffa...
Arriviamo ai piedi della cabinovia; c'è un gran via vai di persone armate di sci e snowboards. Beati loro! Voglio imparare anch'io ad andare sullo snowboard!

"Ascoltateci bene!" dice Kagura, per attirare l'attenzione degli studenti "Salirete a coppie. Ogni cabina non può ospitare più di due persone. Tutto chiaro?"

Tutti annuiscono e, a due a due, salgono sulle cabine. Qualcuno ha un po' di difficoltà nello scegliersi un compagno; qualcun altro invece spera di fare coppia con la persona per la quale ha un debole. Ovviamente, Sango e Miroku, e Koga e Ayame non hanno di questi problemi. Gli ultimi a prendere posto sono Inuyasha e Kagome, un po' indecisi se fare o meno coppia insieme. Sono felice che alla fine si siano decisi; forse avranno ancora un po' di tempo per stare da soli... Che bello!

"E tu?" chiede Kagura, sprezzante.
"Io?"
"Non hai un compagno. Com'è possibile? Dovevate essere pari!" puntualizza la donna demone, incenerendomi con i suoi feroci occhi di rubino.
"Dimentichi che Murai non si è presentato a causa della febbre" interviene Sesshomaru "Quindi, Edogawa è sola"
"E ora come facciamo? Vorrà dire che salirà in cabina da sola!" dice Kagura, desiderosa di fare coppia con il mio fratellastro.
"Edogawa è una studentessa. E' mio dovere assicurarmi che non abbia problemi; andrò io con lei" precisa Sesshomaru, mettendomi una mano sulla spalla. Sussulto.
"Cosa?" ribatte Kagura, furiosa.
"Kagura... Ricorda qual è il tuo ruolo" soffia il mio professore-dio prima di invitarmi ad entrare in una delle cabine.

Non posso crederci! Sesshomaru ha scelto me! Ha preferito me a Kagura... E ora... Ora staremo insieme per tutto il tragitto, in una cabina strettissima che può occupare soltanto due persone... Oddio, questo deve essere il giorno più bello della mia vita.
Ci accomodiamo in una delle cabine, quella subito dietro Inuyasha e Kagome, e alle nostre spalle, la cabina di Kagura chiude la fila. Le porte si chiudono...
La mia schiena preme contro il petto di Sesshomaru. Mi batte forte il cuore. Non oso voltarmi... Non riesco ad immaginare che espressione possa avere.
Il sistema delle cabinovie si mette in moto, e iniziamo lentamente a salire lungo il dorso della montagna innevata.

C'è troppo silenzio...

Cerco di concentrarmi sul panorama ma... Insomma, è tutto bianco... Non c'è nulla da vedere. Così, guardo dritta davanti a me, sperando di riuscire a scorgere Kagome e Inuyasha. Sì! Li vedo e...

"Sì!!!! Si stanno baciando! Hanno fatto pace finalmente!" esulto a voce alta.
"E' una tua caratterista quella di agitarti per ogni sciocchezza?" chiede Sesshomaru, acido. Avvampo dall'imbarazzo.
"Scusa, è che sono felice per loro. Non so se puoi capirlo" sussurro.
"Posso capirlo, ma non mi scalfisce minimamente" dice l'altro di rimando.

Sto per ribattere, innervosita dai suoi modi, quando la cabina viene travolta da uno scossone, e per non cadere sono costretta ad aggrapparmi all'impermeabile di Sesshomaru. Le cabine smettono di avanzare. Cosa succede?

"Che cos'è stato?" chiedo, con un fil di voce.
"Le cabine si sono fermate..."
"Cosa? E perchè?" insisto, spaventata.
"Perchè sta nevicando e c'è troppo vento" risponde lui, tranquillo.
"Cosa stai cercando di dirmi?"
"Che siamo bloccati qui, a causa di una tormenta di neve"



Regola n°10: seguire il meteo prima di trovarsi in situazioni come questa!

 

*la rivista con quelle domande idiote è Cioè, e sia le domande che le risposte sono reali. Le ho riprese interamente. Non potendo contattare gli autori ed avvertirli dell'uso che ho fatto delle loro risposte, vi rimando direttamente alla lista di domande per creditare il loro lavoro. Trovate qui le domande del Cioè: http://www.digispace.it/toplinks/domande_assurde.asp

 

Angolo di Lirinucciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa :)

Ragazzi, dovete scusarmi per il ritardo, ma purtroppo non riesco più ad aggiornare velocemente. Non lo faccio per cattiveria o per divertimento, ma non mi è possibile essere libera come prima, dal momento che ho bisogno di studiare per gli esami, e che comunque, per quanto ami scrivere, la mia vita non ruota intorno ad EFP.

Certo, non abbandonerò mai questa storia. Quindi vi assicuro che prima o poi la concluderò e cercherò di aggiornare una volta a settimana; se non dovessi riuscirci, sappiate che vi avviserò con un capitolo-avvertimento, ma non preoccupatevi troppo, perchè comunque continuerò a scrivere.

Ho speso queste parole di avviso perchè mi dispiace farvi aspettare, dal momento che siete così cari e gentili da mandarmi anche delle richieste d'aggiornamento via email.

Cercate di essere comprensivi e io farò il possibile per aggiornare in tempo.

Ora, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Non sono riuscita a fare la scena del bacio in questo capitolo, ma tranquille, nel prossimo ci sarà di sicuro!

Mi dispiace per la contrversia con Kagura: lei è un personaggio che a me piace molto, ma in questa storia era necessario renderla odiosa. Stesso discorso vale per Kikyo.

Come al solito, non posso ringraziarvi uno per uno, ma sappiate che io AMO i vostri commenti e che mi onorate ogni volta che scrivete anche soltanto BELLA.

Ringrazio le 55 persone che hanno aggiunto questa storia fra le preferite e le 45 che l'hanno aggiunta fra le seguite.

Ringrazio anche soltanto chi legge.

Ma soprattutto ringrazio YESTERDAY e SMOOTHCRIMINAL che hanno votato questa storia perchè venisse inserita fra le scelte! Grazie di cuore!

Ancora ringrazio:

Angorian

Samirina

Marrion

Sweet_Nightmares

Elly

Sara_Sessho

Lola2

Akyse

Bennyrobin

Dark Angel

Yesterday (ma lo sai che ti amo?)

Iceman

Sandy23

Angelseyes81

SmoothCriminal

Ramona37

Celina

Mew_Paddy

Sara95 (adoro le tue recensioni XD)

Grazie mille anche per gli auguri di buon compleanno

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Capitolo 13
*** Sesshomaru è venuto fin qui per punirmi in nome della Luna! ***


[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

 

"Sesshomaru è venuto fin qui per punirmi in nome della Luna"


Dove eravamo rimasti? Ah sì! A me e Sesshomaru (e altri cinquanta esseri umani ignoti) bloccati a ben cento metri d'altezza, nel cuore delle montagne di Ryugenzawa, nel bel mezzo di una tormenta di neve. Che cosa carina, non è vero? Quale modo migliore per trascorrere una gita scolastica? Che ne vogliamo fare di tutti quei bei viaggi organizzati, pieni di musei, souvenirs e spiagge dorate? Ma assolutamente nulla!
Noi della scuola superiore Shikon viviamo per il rischio! Noi gli ridiamo in faccia, al pericolo!

AH AH AH

D'accordo, d'accordo, lo ammetto... Sono t-e-r-r-o-r-i-z-z-a-t-a!
Anzi, non è neanche propriamente corretto: mi sto letteralmente ca*ando sotto dalla paura! OPS! Censura Mediaset: mi sto paralizzando dall'orrore!
Non so voi, ma non mi sento esattamente al sicuro nelle mie attuali condizioni. Parliamoci chiaro, sono adulta. Sono sopravvissuta al trauma del ciclo mestruale; il che significa che sono in grado di sanguinare per cinque giorni senza morire. Potremmo quasi dire che sono indistruttibile e imperturbabile; una vera Highlander... E invece no! Me la sto facendo addosso e, come se non bastasse, qui non c'è neanche campo per telefonare e chiedere aiuto!
Ok, Ok... -inspira-espira- Cerchiamo i lati positivi della situazione...
Sono sospesa ad un filo -blablabla- in una cabina che può a malapena contenere le mie tette -blablabla- per di più, con l'essere più affascinante e pericoloso del pianeta -blablabla- Insomma, direi che mi è andata di lusso! ...Sì, di lusso, se avessi avuto intenzione di lasciarci le penne sin dall'inizio!

Ma si dà il caso che io ci tenga alla mia vita, e ci tenga anche parecchio. E ora che faccio? Mi chiedo se Sesshomaru sia in grado di volare. Se volesse, credo che potrebbe trarci in salvo in un batter d'occhio, magari caricandosi sulle spalle cinquantuno persone ed esibirsi, alla fine, nella classica posa di Sailor Moon. In effetti, sarebbe carino vederlo avvolto in un grazioso completino alla marinara, con i capelli raccolti in due codini che sfidano le più elementari leggi della fisica.
E, perchè no, magari è anche in grado di trasformarsi in Super Sayan... In effetti, ce lo vedo biondo...

D'accordo, lo so: sto delirando... Ma io sono cresciuta a pane e cartoni animati, mica con Super Quarck?!

Visto che mi accadono cose fisicamente impossibili, chi mi assicura che Sesshomaru non abbia un qualche scettro lunare nascosto da qualche parte?
Vale la pena di convincerlo ad usarlo! Tocca a te, Sailor Sesshy!!!

...

Ok, avete ragione: non ne vale la pena, a meno che io non voglia morire subito per mano del mio fratellastro-professore-Dio, anzicchè per il freddo terribile che inizio a sentire. Se le cose si mettono male, almeno, avrò un piano E (che sta per 'emergenza'). In compenso, mi mancano l'A, il B, il C e il D... Ma questi sono dettagli! Siete d'accordo con me?

...

Oggi siete poco reattivi, fatevelo dire. Farò finta di aver sentito un coro da stadio che urla 'Sì, Rin, siamo tutti con te!'
Intanto, cerchiamo di fare il punto della situazione...
Dopo aver ragionato per circa mezzo secondo sono arrivata alla brillante conclusione che moriremo tutti e c'è solo una piccola, fondamentale, regola di sopravvivenza: si salvi chi può. E io -ovviamente- non può...

Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo (>.<)

Non può finire così! Sono troppo giovane per trasformarmi in un ghiacciolo!
Santo Orlando Bloom, dove sei quando ho bisogno di te? Giuro che appena torno a casa rivedrò tutti i tuoi film e farò finta che tu sia un grande attore (e non soltanto il gran pezzo di figo, quale tu sei veramente!) ed imparerò a memoria tutte le tue battute e, se ti fa piacere, mi farò crescere il pizzetto come te! Ti prego, help meeee!

"Si può sapere che stai facendo?"

La voce di Sesshomaru mi giunge all'orecchio, proprio mentre sono nella classica posizione della preghiera. O meglio, dato che sono rigida come un pezzo di ghiaccio e la cabina ondeggia a ritmo di Macarena, sembra più che io stia facendo l'imitazione del virus del tetano... Ma non mi sembra il caso di spiegarlo proprio a Sesshomaru. Mi ricompongo come posso, appoggiandomi al vetro freddo della cabina.

"Sto pregando per un miracolo" rispondo "Ma a quanto pare, sono finiti..."

E, dato che non uscirò viva da qui, e presto mi ritroverò faccia a faccia con l'Onnipotente, gli farò un bel discorsetto su quanto sarebbe opportuno garantire la formula 'prendi 3 - paghi 2' per i miracoli. Insomma, uno mica li chiede tutti i giorni? Ok, io sì, ma solo per cose di importanza vitale. Ad esempio, chiedo spesso che non si otturi il lavandino...

E' inutile che fate quelle facce!

Vi rendete conto che nella mia famiglia abbiamo chiome lunghe come sequoie? Tra Sesshomaru, Inuyasha, Izayoi e Inu no Taisho non so chi perda più capelli e, precisiamo, con uno solo di quei capelli potrei ricamarci un bel paio di trapunte!

...Questo, se avessi mai avuto intenzione di avere rapporti intimi con ago e filo, cosa che, al momento, non si è ancora verificata.

"Cerca di non agitarti" mi dice Sesshomaru, osservando la cabina che precede la nostra, ossia quella di Inuyasha e Kagome.
"Ma io non mi agito... E' la cabina che si emoziona!" ribatto, tesa come una corda di violino.
"Intendevo dire che non hai motivo di preoccuparti" precisa lui, estraendo un cellulare dal giubotto, con la calma che ho visto avere solo al Dalai Lama.
Ho capito bene? Mi ha detto che non ho motivo di preoccuparmi? D'accordo, stiamo rischiando la vita... Che sarà mai? Beh, in ogni caso, mi sento già più sollevata. Se Sesshomaru dice che non c'è pericolo, sarà così. E anche se così non sarà, sono felice che lui abbia tentato di tranquillizzarmi.
"Non c'è campo, ma dovrei riuscire a fare una telefonata d'emergenza" dice, componendo un numero telefonico. Giusto. Non ci avevo pensato.
"Pronto? Parlo con il Cho?" chiede Sesshomaru. Ricordo che la polizia e i vigili del fuoco, nella prefettura di Tokyo, vengono chiamati Cho, anzicchè Honbu.
"Chiamo da Ryugenzawa... Sì... I collegamenti per la montagna sono interrotti a causa della tormenta... Bene. Aspetteremo" così dicendo, Sesshomaru chiude la comunicazione, senza dar segno nè di vittoria nè di sconforto.
"Allora?" gli chiedo, ansiosa.
"I vigili del fuoco e la guardia forestale sono già stati informati"
"Ah, meno male! Quindi tra poco saremo portati in salvo"
"No" mi corregge lui, tranquillamente "Non riescono a raggiungerci a causa della tormenta"
"Cosa?" grido, terrorizzata "Vuoi dire che ci lasceranno qui?"
"Controllati" soffia lui, stizzito "Faranno quel che potranno"
"E... E non sei neanche un po' preoccupato?" chiedo, in un sussurro.
"Posso solo aspettare" ma dal modo in cui ha evitato di rispondere alla mia domanda, immagino che sì... sia preoccupato.

Sospiro pesantemente. Se non altro, il vento è diminuito e la cabina non dondola più in modo così preoccupante. In compenso, fa più freddo di prima, e la neve scende tanto fitta da non permettermi di vedere cosa accade fuori. I vetri della nostra cabina, così come credo anche quelli delle altre, sono appannati a causa del calore generato dai nostri corpi. Siamo completamente isolati. Se non fossi terrorizzata all'idea di trovarmi a cento metri d'altezza, sospesa ad un filo di metallo, potrei quasi immaginare di essere sotto la doccia con Sesshomaru. In effetti, lo spazio è lo stesso. E' l'atmosfera che non lo è! Beh... Ma che c'è di male a sognare ad occhi aperti?
A questo pensiero, sento le guance andare a fuoco, nonostante stia tremando per il freddo. Sono davvero una maniaca! E' mai possibile che quando sono con lui non faccia altro che pensare al sesso? Basta, Rin! Spegni gli ormoni! Devi controllarti!

"Hai freddo?" mi chiede Sesshomaru, improvvisamente. E' inutile mentire dato che sono in modalità gelatina tremolante.
"Sto gelando" gli dico, mostrandogli le punte delle dita, che ormai sono diventate cianotiche.

Lui le osserva, prendendole delicatamente fra pollice ed indice. Mi maledico mille volte in mille lingue diverse, poichè ormai ho perso completamente la sensibilità alle dita e non riesco a sentire il suo tocco. Insomma, non accade tutti i giorni che il tuo fratellastro-professore-Dio (di cui sei follemente innamorata) ti prenda la mano!
Sono ancora immersa nello sconforto più totale, quando mi accorgo di sentire qualcosa...

Mi volto a guardare Sesshomaru e... E... Ommamminamia!
Sesshomaru sta succhiando la punta del mio indice.

Ora sverrò, ne sono sicura.

"Che...? Che fai?" riesco a chiedere, ancora incapace di mettere in fila due parole di senso compiuto. Lui mi guarda, piuttosto seccato.
"Riattivo la tua circolazione" risponde semplicemente, tornando a concentrarsi sul mio indice.

D'accordo. Devo restare calma. Non devo saltargli addosso. Sta semplicemente evitando che le dita mi si stacchino a causa della bassa temperatura. Probabilmente, un tipo perfetto come lui non avrebbe piacere che la sua sorellastra se ne vada in giro senza un dito o due. Ok, sta facendo questa... questa cosa porcosissim... ehm, volevo dire...questa cosa molto gentile, soltanto per fare un piacere a se stesso. Non c'è nulla di cui allarmarsi, Rin. Non farti strane idee.
La lingua di Sesshomaru intanto continua ad accarezzarmi la punta dell'indice, scivolando delicatamente lungo tutto il dito. Il calore mi sommerge, come una nuvola di vapore. Se non fosse tecnicamente vero, direi che sono fra le nuvole per l'emozione e per la gioia. Il battito frenetico del mio cuore copre tutti gli altri rumori. Non riesco più a rendermi conto di quanto sto respirando velocemente. Non mi sento più le gambe. C'è solo Sesshomaru che, con la punta della lingua, sta pizzicando le corde delle mie emozioni...

Ok: è troppo tardi! Si parte con il film mentale!

 

"LE FANTASIE EROTICHE ED INOPPORTUNE DI UNA GIAPPONESE SFORTUNATA!"

CIACK, SI GIRA!

 

Osservo le labbra perfettamente disegnate di Sesshomaru che si chiudono sul mio indice, suggendolo delicatamente. Lo guardo socchiudere dolcemente gli occhi mentre si concentra in questa delicata operazione. Cambia dito. Ora si dedica in tutto e per tutto al medio, avvolgendolo fra le sue labbra. Come sono soffici... E com'è morbido il tocco esperto della sua lingua... Delicatamente massaggia ogni millimetro di pelle, lentamente... Oddio. E' la mia fine!

"Mmmh..." mi lascio sfuggire un mugolio compiaciuto, e Sesshomaru se ne accorge.

Mi aspetto di vederlo ritrarsi, innervosito della mia stupida debolezza, e invece non fa nulla del genere. Continua ad accarezzare il mio dito con la sua lingua, ma stavolta lo fa guardandomi dritta negli occhi. Le sue iridi dorate, screziate di una tonalità più intensa, simile al colore del miele, mi trapassano. In questo momento, quegli occhi mi sembrano quasi tigrati, tanto è felino e tentatore lo sguardo che mi sta rivolgendo. E' magnetico ed irremovibile.
Sto annegando in quelle pozze di giada. Mi sento completamente in suo potere. Voglio che continui a guardarmi così. Voglio che guardi in quel modo ogni centimetro del mio corpo. Voglio appartenere a lui.
A lui soltanto.

"Sesshomaru..." riesco a sospirare, ancora incapace di ascoltare la mia stessa voce, tanto è forte il crepitio del mio cuore, che sembra scoppiare da un momento all'altro. Lui continua la sua operazione. Tenero. Provocante. Delicato. Seducente. Ogni suo gesto, ogni suo sguardo... Ogni cosa che fa, mi travolge e mi sommerge. Mi cattura e mi confonde. Lo desidero. Voglio che lui mi desideri.
La mano libera si muove da sola, lentamente, verso il viso adamantino del mio fratellastro. Osservo incredula le mie dita pallide che gli accarezzano le guance fredde. Sono lisce come il velluto. Sono felice di aver potuto toccare qualcosa di così morbido prima di aver perso il controllo... Perchè, da quel momento, tutto accadde così velocemente che non avrei saputo descrivere tutte le sensazioni e le emozioni che presero il sopravvento su di me.
Improvvisamente, le braccia di Sesshomaru mi circondano le spalle. Le sue mani, grandi e affusolate, mi percorrono la schiena. Ora velocemente, per scaldarmi, ora con incredibile lentezza, per massaggiarmi. Affondo il viso nel suo petto, trovando conforto e calore al di sotto del suo giubotto. Sento un martellio continuo, ma non so dire se a battere così forte sia il mio cuore, oppure il suo. Inspiro forte il suo profumo, avida di lui. Mi gira quasi la testa. Il suo odore è diverso da come lo avevo immaginato, è diverso da qualsiasi altra cosa abbia mai annusato: è dolce. Non è pungente. Sa di vaniglia, o forse di lavanda. Oppure è menta? Forse è muschio. Non ne ho idea. Tutto ciò che so è che voglio drogarmi con quest'essenza. Voglio che resti sulla mia pelle. Voglio imprimerla nella memoria.
Sono ancora concentrata in quest'operazione, quando avverto le mani di Sesshomaru insinuarsi fra i miei capelli. Mi accarezzano la nuca. Stringono le ciocche d'ebano dei miei capelli, le strattonano delicatamente, ma con passione. Mi piace essere presa così, da lui. Con un po' di forza in più. Con energia. Con passione. Con desiderio.
Una seconda mano, più biricchina, s'insinua al di sotto dei miei indumenti, trovando la mia schiena nuda, sorprendentemente calda.

Rabbrividisco, lasciandomi sfuggire un secondo gemito.
A quel mugolio tanto gradito, Sesshomaru strattona delicatamente il ciuffo di capelli che ancora stringe con la mano destra. A quel gesto, sono costretta a chinare la testa all'indietro per offrirgli il collo. Le labbra di Sesshomaru, avide, marchiano la pelle liscia della mia gola con un bacio. La sua lingua delicata percorre il profilo della mia mascella, dove lui inizia a soffiare il mio nome.

"Rin..."

Il mio nome non mi è mai parso così bello. La voce roca di Sesshomaru, distorta dal brivido che si è impossessato di lui, risuona nelle mie orecchie come un coro angelico. Non dimenticherò mai il modo in cui ha sussurrato quelle semplici tre lettere.
Rin... Sembra quasi un complimento. Rin... Sembra il tintinnio di un campanellino.

Rin... Sembra una preghiera, per il modo implorante in cui mi ha chiamata.

Non mi rendo conto che la sua lingua è arrivata a lambire gli angoli delle mie labbra, già dischiuse per accoglierlo, incapaci di dire basta, incapaci di ribellarsi. Prima che le nostre bocche si uniscano, ci fissiamo negli occhi: siamo persi e increduli entrambi. Tutti e due sappiamo che stiamo commettendo un errore. Nessuno di noi sa come e perchè siamo arrivati sino a questo punto. Sappiamo solo che non possiamo fermarci. Non ne abbiamo le forze.
E, in fondo, non lo vogliamo davvero.

Sentiamo di doverci saziare l'un con l'altra, mentre i nostri respiri si condensano. Prima di chiudere nuovamente gli occhi, mi accorgo che i vetri sono cosparsi di vapore. Inizio ad avere caldo. Mi sento bruciare dall'interno. Allora... E' questo ciò che si prova a stare con la persona che si ama?

Non ho il tempo di trovare una risposta...

Sesshomaru azzera la distanza che ci separa. Ci uniamo in un bacio appassionato e dolce al tempo stesso. E' un bacio proibito, peccaminoso... Eppure, non credo che possa esistere qualcosa di più totalizzante di questo. Non esiste nulla di più celestiale, giusto e perfetto delle nostre lingue che rincorrono e si accarezzano, esplorandosi l'un l'altra. Sono confusa e stordita. Non mi rendo conto di nulla. Non ho più paura: potrei morire in questo stesso istante e non mi importerebbe. Se vedessi una stella cadente, in questo momento, non saprei che desiderio esprimere, se non che questo istante non finisca mai.
Quando finalmente sciogliamo il nostro abbraccio e le nostre labbra si separano, siamo troppo sconvolti e affaticati per dire qualsiasi cosa.
Lui mi fissa, sgomento. Sembra sorpreso di tutto ciò che è accaduto.

Quella sorpresa mi fa paura.

E ora capisco anch'io: abbiamo commesso un terribile errore. Ma io lo rifarei. Altre mille volte.

Ma qualcosa mi dice che lui non la pensa allo stesso modo.

Mi allontana delicatamente, riassumendo la solita espressione neutra che da sempre lo contraddistingue. Mi sento sprofondare.

"Sesshomaru, io..."
"Perdonami" dice soltanto, un attimo prima che le porte della cabina si spalanchino, facendomi gridare per la sorpresa e per la paura. Un paio di uomini in divisa ci invitano ad uscire dall'abitacolo. Soltanto ora, con meraviglia, mi rendo conto che siamo giunti a destinazione, sulla cima del monte Ryugenzawa, e che la tormenta è ormai finita. Non riesco a smettere di fissare il vigile del fuoco che mi guarda, spazientito. Mi strattona per un braccio, credendomi forse troppo spaventata, e mi trascina fuori dalla cabina, dove mi investe una sferzata d'aria ghiacciata. Strizzo gli occhi, abbagliata dalla luce scintillante che mi circonda.
Quando riesco ad aprirli, mi rendo conto che il cielo è nuovamente sereno, di uno straordinario colore che va dal rosso fuoco al rosa tenue.

"Rin!" mi chiama Kagome, affiancata da Inuyasha "Hai visto che bel tramonto?" mi chiede. La guardo, ancora stordita, annuendo debolmente. Mi guardo intorno alla ricerca di Sesshomaru. Lo vedo, ma lui non mi guarda e non cerca il mio sguardo.
"Dai, facciamoci una foto ricordo!" esulta Ayame "Devo rinnovare un po' il mio blog!"
"Veramente non..."
"Su, Rin! Non rompere e mettiti in posa!" mi riprende Inuyasha, mettendomi un braccio intorno al collo. Sospiro, affiancandomi al mio fratellastro, mentre con una mano stringo il braccio di Sango. Ayame inserisce l'autoscatto e corre verso di noi, gettandosi fra le braccia di Koga.
"Dite: SUPERCALIFRAGILISTICHESPIRALIDOSO!" grida la rossa, sforzandosi di occupare più di metà foto.

Tutti tranne me recitano a memoria la parola scelta da Ayame e la foto viene scattata.

Ci siamo tutti, e devo dire che siamo anche piuttosto belli: Inuyasha e Kagome sono teneramente abbracciati, e ne deduco che ormai hanno definitivamente fatto chiarezza; Ayame è sulle spalle di Koga, che esibisce i suoi muscoli possenti nonostante il freddo pungente... E Sango e Miroku sono ridicoli: la guancia destra del ragazzo è infatti chiaramente marchiata da ben cinque dita. Quando la smetteranno di picchiarsi così? Boh, io non li capisco. E poi ci sono io, al centro della foto, da sola... Ma... Ehi... Cos'è quella testolina argentata che spunta in lontananza, alle mie spalle? Ma sì: è Sesshomaru.
In fondo, anche se tra di noi ci sarà sempre una certa distanza, non c'è nulla che possa tenerci troppo lontani.

"Rin, ma che hai? Si può sapere perchè stai sorridendo come una scema?" chiede Inuyasha, ridestandomi dal mio paradiso personale.
"Già, è vero! Non ti si sarà mica congelata la mascella?" gli fa eco Sango.
"Ma no! Che dite!? Stavo pensando ad una cosa divertente, tutto qui!" ribatto, infastidita.
"Io lo so a cosa stavi pensando!" cinguetta Ayame, strizzandomi l'occhio. Trasalgo. Cosa vuol dire? Ci hanno visto?
"Stai pensando a Kohaku, il tuo fidanzato!"

O CAZZAROLETTA... MI ERO DIMENTICATA DI KOHAKU!

"Riiiiin! RIN!" sento gridare in lontananza. Mi volto, incuriosita, finchè non scorgo un grazioso visetto spolverato di lentiggini color caffè.
"Oh no..."
"Rin!" grida ancora Kohaku, raggiungendomi e abbracciandomi con foga "Sapessi come sono stato in pensiero! Quando ho saputo che eravate bloccati per la tormenta di neve mi sono preoccupato tantissimo. Sono stato io ad avvertire i vigili del fuoco, sai?"
"Te lo potevi risparmiare" sussurro a mezzavoce.
"Come dici?"
"Che potevamo farci male!" mi affretto a dire, correggendo la frase precedente.
"Già. Avete rischiato di brutto... Non so cosa avrei fatto se ti fosse successo qualcosa!" dice Kohaku, accarezzandomi le spalle.
"Sapessi che stava per succedere..." sussurro ancora, sempre più giù di corda.
"Come?"
"Ehm, volevo dire... siamo stanchi nell'incedere" cosa ho detto? "e quindi ora vorrei riposarmi, se non ti dispiace"
"Ma se non hai fatto neanche un passo!" bercia Inuyasha che, probabilmente, con il suo udito finissimo ha sentito tutto.
"E sono stanca lo stesso, ok?" gli grido, in collera. Kohaku è piuttosto sorpreso dal mio comportamento. Poi mi sorride, dandomi le spalle. Lo vedo inginocchiarsi ai miei piedi, senza capire.
"Kohaku..." che cavolo sta facendo? "Che ti prende?"
"Sali sulla mia schiena. Se sei stanca ti porto io!" mi spiega il mio finto-fidanzato, sorridendomi dolcemente.
"Sì, Rin! Se sei stanca ti porta lui!" gli fa eco Inuyasha, divertito dal mio imbarazzo.
"No, Kohaku... Non è necessario. Dico davvero!"
"Insisto!"
"Sì, Rin! Lui insiste!"
"E finiscila di ripetere tutto quello che dice, cazzo!!!!" gli grido, furiosa. Inuyasha e gli altri scoppiano a ridere... E le loro risate attirano guai.
"Cosa sta succedendo qui?" chiede la voce altera di Kagura "Chi è questo ragazzo?"
"Lui è il ragazzo di..." inizia a dire Miroku, ma io lo fermo in tempo, affibbiandogli una gomitata all'altezza dello sterno.
"Lui è il ragazzo che ha avvertito i soccorsi" spiego, sfoggiando un falsissimo sorriso a trentadue denti.
"Davvero?" chiede Kagura, cambiando espressione "Se è così, ti ringrazio tantissimo, giovanotto... Ma perchè sei in ginocchio?"
"Perchè voglio portare R..."
"Perchè ha mal di pancia! Eh sì... I fagioli a volte fanno brutti scherzi! AHAHAHAH!" dico io, rendendomi ridicola.

L'ultima cosa che voglio è che Sesshomaru sappia che Kohaku è convinto di essere il mio fidanzato e che, per di più, non solo è qui a Ryugenzawa, ma gli deve anche dei ringraziamenti per averci salvati tutti. Oddio che casino! Voglio piangere!

"Ah... Beh, riguardati ragazzino" dice Kagura, sorpresa "Possiamo invitarti a cenare con noi, per ringraziarti?" chiede lei.
Mi volto a guardare Kohaku con occhi furenti.

DICI DI NO DICI DI NO DICI DI NO DICI DI NO O IL MIO SPIRITO VERRA' A FARTI IL SOLLETICO SOTTO I PIEDI FINO ALLA TUA MORTE!

"Accetto volentieri!"

La vita è ingiusta...

 

Allora ragazzi, vi è piaciuto il chappy? Lo so che è più breve del solito, ma ho deciso che facendo capitoli più brevi posso aggiornare più spesso. Va bene per tutti? Ditemi voi. Io non so come regolarmi ^^"

Vi annuncio che avrò + tempo per scrivere dato che mi sono fratturata un ginocchio e quindi sono costretta a stare a casa, isolata dal mondo. Quindi, preparatevi per una valanga di capitoli :D

Inizio col dire che la scena della cabina/doccia mi è venuta mentre scrivevo. Non ci ho ragionato molto, quindi non so se è venuta bene o male. Non so neanche se Sesshomaru possa essere definito IC in questo capitolo.

Continuo col ringraziare di cuore _Sara95_, Dark Angel, Marrion, Elenasama, Punk Girl e Mew_Paddy per aver votato questa storia per il concorso con i migliori personaggi originali. Ho apprezzato moltissimo, ma purtroppo devo avvertirvi che i vostri voti saranno cancellati da Erika, perchè la mia storia non prevede personaggi orginali (cioè, inventati da me) ma solo una versione più vivace di quelli inventati dalla Takahashi. In ogni caso, grazie di cuore!!!!!

Ancora ringrazio di cuore le 60 persone che hanno inserito questa storia fra le seguite, le 50 che l'hanno inserita fra le preferite, le 9 che l'hanno inserita fra le storie da ricordare e le 600 che leggono assiduamente, anche senza esprimere un commento. Vi adoro!

Ringrazio personalmente e con immenso affetto:

Iceman

Angorian

Kagome97

Samirina

Lithia del Sud

Smooth Criminal

_Sara95_

GiulyRedRose (benvenutaaaaaaaaaa!!!!)

Dark Angel

Sandy23

Natsumi-chan (benvenutaaaaaaaaaa!!!!)

Sara_Sessho

Akyse

Yesterday (io ti amo*_*)

Marrion

LaNana (benvenutaaaaaaaaaaaaaaa!!!!)

Pupattolina (benvenutaaaaaaaaaaaa!!!!)

Celina

Crisan

Angelseyes81

Elenasama (benvenutaaaaaaaaaaaa!!!!)

Mew_Paddy

Ragazze mi dispiace tanto non poter rispondere ai vostri commenti una per una, ma ci vorrebbe un capitolo a parte. Scusatemi davvero. Ho deciso che da oggi in poi, per ringraziarvi, vi risponderò con una email. Così saprete subito quanto ho apprezzato il vostro intervento :)

Grazie ancora e buona settimana a tutte/i ^^

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Capitolo 14
*** Il gene dominante per le figure di merda ***


[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

 

"Il gene dominante per le figure di merda"

 

 

Kagome, Ayame e Sango mi fissano ad occhi sgranati da circa venti minuti, neanche fossi la Gioconda che improvvisamente si fosse messa a scaccolarsi. Lo so, lo so, me ne rendo perfettamente conto: sono caduta in una sorta di limbo dantesco, con tanto di occhi spiritati e smorfia degna di Brendon Lee nel film Il Corvo, senza contare tutte le mie personalità multiple che in questo momento si sono divise in due fazioni (per chi fosse interessato a saperne di più: sono quelle che mi distruggono psicologicamente e quelle che incitano le prime a distruggermi psicologicamente... Quindi, se non lo aveste capito, sono distrutta psicologicamente!).
In poche parole, ho l'intelligentissima espressione di una vongola, ho un preoccupante luccichio sinistro sul fondo degli occhi che cerca disperatamente di gridare al resto del mondo di starmi alla larga, ammeno che non si voglia essere trasformati in sushi istantaneo, e sono sull'orlo di una crisi acuta da ringhio compulsivo (e per la prevenzione dei vostri bambini, tenetemi fuori dalla loro portata, non somministratemi sotto i dodici anni, leggete il mio foglio illustrativo e state attenti alle varie esalazioni gastro-intestinali che posso comportare con un uso prolungato)!
Ma ci rendiamo conto? Ci rendiamo conto, sì o no? Ok, non vi state rendendo conto... Ma un po' più partecipi no, eh?

Uff... Basta. Devo riprendermi.

Direi che ho bisogno di fare il punto della situazione analizzando i pro e i contro di ogni cosa ma, siccome io adoro complicarmi l'esistenza, analizzerò la tesi, l'antitesi e la sintesi (e a questo punto, una delle mie personalità multiple mi avvisa senza motivo che l'anticresi non è un antidoto per la cresima ma un contratto consensuale con effetti obbligatori. Bah, e a me che mi frega? Stupido cervello!).

TESI

1) io, Rin Edogawa, studentessa giapponese con la grazia di un ippopotamo in una cristalleria, la prontezza di spirito di un calzascarpe e la prestanza fisica di una novantenne, sono follemente innamorata dell'essere più sexy che Madre, Padre e Zio Natura abbiano mai creato (Sesshomaru Taisho) sapendo di avere più chances di vincere il premio Nobel per la pace e di scalare il K2 in sedia a rotelle, piuttosto che riuscire a farmi amare da lui.

ANTITESI

2) Sesshomaru Taisho, nobile demone purosangue dal pedigree degno di un Orlando Bloom, di un Brad Pitt e di Duncan James messi insieme, è sull'orlo dei seicento anni (portati meglio di un baldo Leonardo di Caprio che, da quando lo conosciamo, ha sempre la stessa faccia di cherubino diciottenne), ed è il mio incazzosissimo professore di giapponese antico, nonchè mio amatissimo fratellastro con un'intera discarica di puzza sotto il naso per chiunque non sia... Beh, come dire?... Per chiunque non sia lui.

SINTESI

 

3) Secondo la terza legge di Keplero, diagrammi di flusso, quotazioni borsistiche e secondo il paragrafo III del Vangelo secondo Jakotsu (e bla bla bla) se moltiplichiamo la mia banalità per la regalità di Sesshomaru e la dividiamo per la distanza che lui vuole che ci separi, l'unico risultato che possiamo ottenere è la mia morte istantanea (causata dagli innumerevoli infarti multipli che mi causa la sua sola presenza). E invece no! E perchè? Perchè il mio fantastico fratellastro-professore-Dio ha avuto la geniale idea di baciarmi appassionatamente in una cabinovia sospesa a 100 metri d'altezza, nel bel mezzo di una tormenta di neve.

Casualità? Processo di cementificazione del cervello? Disturbo della personalità? Congiunzione astrale? ... Una botta di culo?

Probabilmente, ho semplicemente varcato una dimensione parallela senza rendermene conto, perchè non è assolutamente possibile che Sesshomaru mi abbia baciata. Non è ammissibile che, fra tutto il genere femminile di questo sasso chiamato Terra, lui abbia deciso (consciamente?) di baciare ME.
Giusto?

...

Giusto??

...

Rin invoca l'aiuto del pubblico e ripete la domanda: Giusto???

"Rin, stai invocando la benedizione di Buddah, o possiamo avere un dialogo civile entro il prossimo millennio?" mi chiede Ayame, preoccupata.
"Ti conviene aspettare la glaciazione" sussurro in risposta, laconica.
"Cavoli, fai spavento! Sono quasi tentata di avvolgerti nella carta stagnola e travestirti da avanzo... Che ne hai fatto della Rin originale?"
"Chi? Quella che ti fa un culo come il sistema solare se non chiudi la bocca?" sussurro ancora, sollevando gli occhi vitrei sulla mia amica dai capelli rossi.

Ayame impallidisce, mentre Sango e Kagome si scambiano uno sguardo preoccupato.

"Ma si può sapere che cos'hai? Noi siamo tue amiche! Se hai un problema dovresti parlarcene" mi dice Kagome, prendendomi una mano.
Sono colta dall'irrefrenabile impulso di staccargliela a morsi. Come osa toccarmi mentre sono in piena crisi da auto-convincimento?
"Vuoi aiutarmi?" chiedo, dolce come una Samara Morgan che perde con Bill Kaulitz a chi ha l'acconciatura più deprimente.
"Certo! Puoi sempre contare su di noi!" interviene Sango, sfoggiando un magnifico sorriso a trentadue denti.
"Prendete carta e penna" dico, indicando il blocknotes sul comodino della nostra stanza "Scrivete: Testamento di Rin Edogawa"
"Eddai, Rin! Smettila! Dobbiamo chiamare l'esorcista per farti riprendere?" mi chiede Kagome, nervosa.
"Infatti... Questo comportamento non è da te, e soprattutto non è normale. Dovresti essere felice! Hai la fortuna di avere un ragazzo che ti ha seguita fino a Ryugenzawa solo per stare con te e che, oltretutto, ci ha anche salvato le chiappe dalla tormenta di neve. Che problemi hai?" sbotta Ayame, isterica.
"Giusto... Perchè non sei contenta? Stasera ci farà anche compagnia a cena. Non poteva andarti meglio di così!" continua Sango, perplessa.

Ah già... Avevo dimenticato il fattore 'imprevisto imprevedibilmente imprevedibile' - alias Kohaku, il mio finto fidanzato.

Per chi non lo ricordasse, Kohaku è il ragazzo umano più grazioso dell'arcipelago giapponese: può vantare una spruzzatina di deliziose lentiggini color caffè ad impolverargli le guance più lisce che esistano (dopo quelle di Sesshomaru), un paio di occhioni luccicosi da Labrador in piena fase di svezzamento, e una dolcezza tale da farmi venire il diabete al solo sentire il suo profumo di mammole. Insomma, è assolutamente adorabile!
Come se non bastasse, la sottoscritta ha la fortuna di rappresentare l'oggetto delle attenzioni del suddetto Uomo/Zolletta di Zucchero e la predisposizione a sopportarlo quasi quanto apprezzerebbe una paralisi pancreatica (che forse non esiste). Il che, non è normale e, soprattutto, non è adorabile!
Cosa posso fare?
Ogni volta che tento di dirgli che io e lui non potremmo avere una relazione neanche in un'altra vita, lui mi disarma con il suo sorriso da pannello solare e la sua voce da cherubino innamorato.
Il solo pensiero di ferire i sentimenti di una creatura docile come Kohaku mi fa provare vergogna e repulsione per me stessa.
Ma non posso neanche continuare a fingere che non esista.
Cosa devo fare?
E, soprattutto, perchè Ayame, Kagome e Sango non capiscono? Dove sono finite le amiche che ti comprendono ad un solo sguardo?

"Ma certo... Le amiche!" sussurrò, colta da un'illuminazione degna di Archimede "Ho trovato!"
"Intendi un modo per uscire dal tunnel?" chiede Ayame, avvilita dalle mie continue frasi sconnesse.
"No, no... Intendo dire che so a chi chiedere aiuto!" rispondo, di nuovo piena di vita, iniziando a frugare nel mio zaino.
"Se stai cercando il tuo neurone superstite , dubito che sia finito fra i tuoi calzini" mi dice Sango, iniziando a prepararsi per la cena.

Finalmente lo trovo: il mio cellulare.
Compongo il numero che ormai conosco a memoria e aspetto. Uno squillo... Due squilli... Tre squilli...

"Haloah, raggio di sole!! Non ci speravo più... Ma hai idea di quanto è che sto aspettando la tua chiamata? E' dalla sera della festa che non ho più tue notizie, mio dolcissimo maschione. Di' la verità: ti sono mancato, vero?"
"Jakotsu... Torna sulla terra"
"Ma tu non sei Dylan! Chi sei, brutta sciacquetta? E che ne hai fatto del mio Didy? Non ti azzardare ad allungare le tue manacce etero su di lui, eh!"
Non riesco a fare a meno di roteare gli occhi al soffitto e mi chiudo in bagno, dove forse riuscirò a parlare in tranquillità.
"Jako, sono Rin e non ho assolutamente idea di deflorare le tue prede" dico, scocciata "E comunque mi sei mancato come la varicella!"
"Rinuccia cara!!! Ma che piacevole sorpresa!" cinguetta Jakotsu, dall'altro capo del telefono "Non dirmelo... E' successo qualcosa?"
"Come faccio a non dirtelo se me lo chiedi, scusa?! E comunque sì, sono in un mare di casini e puoi aiutarmi solo tu!"
"Capisco, certo certo... Innanzitutto, devi comprare una buona crema idratante"
"Ehm..."
"Poi, devi avere della lingerie di pizzo. Possibilmente, color indaco... Si sposerebbe benissimo con la tua pelle color sarago di fiume"
"Ehm... Jako?"
"E lasciami finire, zucchero! Dicevo... Ti servirà sicuramente uno shampoo all'aloe! Non puoi far nulla se non hai uno shampoo all'aloe!"
"Jakotsu, porcamentabalorda, fammi parlare!" gridò, isterica "Non hai capito un accidente di niente!"
"E potevi dirmelo subito, eh!" risponde l'altro, piccato "Allora, ciccia, che è successo? Il tuo fratellastro non ti guarda neanche se lo preghi in turco?"
"No, no... Ed è questo il problema! Mi ha baciata! Lui ha baciato me. Oggi"
"Ma è grandioso. Spledido. Meraviglioso!" esulta Jakotsu "Sono felicissimo per te... Ma... Ehm, dimmi... Non capisco dov'è il problema"
"E' questo il problema! Non so come comportarmi..."
"Saltagli addosso"
"Come??"
"Devo farti un disegnino?"
"No, cervello di medusa... Intendevo dire -come ti viene di dirmi una cosa del genere-? Lo sai che non ne sarei capace"
"Non ne dubito. Te l'ho già detto che hai il sex-appeal di una motofalciatrice?"
"Almeno un miliardo di volte, Jako. Ma non è questo il punto... Non so con quale faccia mi accoglierà la prossima volta che ci incontreremo"
"Quando dovrebbe accadere tutto questo?"
"Tra dieci minuti"
"Allora c'è solo una cosa da fare"
"Sarebbe?" chiedo, colma di speranze.
"Prega che non ti venga un herpes proprio adesso"
"Jako, parlare con un criceto sarebbe più illuminante, fattelo dire... Davvero non ti importa di come mi sento? E poi c'è la questione di Kohaku"
"E chi sarebbe?"
"Un ragazzo che crede di essere il mio fidanzato. Se sapesse quello che è successo fra me e mio fratello, chissà cosa penserebbe"
"Ti stai facendo problemi assurdi"
"Anche Leopardi, Galileo e Shopenhauer si facevano problemi assurdi, eppure guarda un po' dove sono arrivati!" ribatto, piccata.
"Io so solo che è tutto così chiaro che parlarti mi svilisce: tu ami il manzo, il manzo ti bacia e tu... Tu ti preoccupi del coniglietto?"
"Non gestisco macellerie... Ma immagino che il manzo sia Sesshomaru e il coniglietto sia Kohaku, giusto?"
"Rinuccia cara, era da quando abbiamo iniziato questa conversazione che cercavo il contesto giusto per dirtelo: Segui il tuo cuore"
"Sei peggio di un film di Federico Moccia, ne sei consapevole?"
Jakotsu rise di gusto.
"Dammi retta, Rin. Ignora tuo fratello e vedrai che sarà lui a correre da te... La regola dell'elastico te la ricordi, vero?"
"Ah! Giusto! Sì, farò esattamente così! Sei grandioso Jako-chan!" trillò, chiudendo la comunicazione.

Farò esattamente così: ignorerò Sesshomaru finchè lui non verrà da me e mi ucciderà a suon di baci.
E tanti saluti al pudore che non ho mai avuto!

Così, esco dalla stanza e... Guarda un po' chi mi trovo davanti...?
No, non Sesshomaru.

"Kohaku?" chiedo, osservando il ragazzetto simpatico che mi aspetta fuori dalla porta. Non appena mi vede, si illumina di gioia.
"Sono venuto a prenderti per andare a cena. Sei pronta?" mi chiede, stiracchiando le labbra in un sorrisetto dolcissimo.
"Beh... Ecco..."

Ovviamente, il mio gene dominante per le figure di merda e per la sfiga in generale si fece sentire.
Ecco che dall'angolo del corridoio spunta la chioma adamantina di Sesshomaru Taisho, perfettamente confezionato in un costosissimo vestito di Valentino, grigio antracite, che fa risaltare la sua pelle di porcellana in modo assolutamente impagabile. I suoi occhi di tigre vagano per il corridodio finchè non si adagiano su me -con l'espressione di un coniglio braccato dai lupi- e Kohaku -con l'espressione docile di un volpino fioccoso.
Voglio morire.

Sesshomaru si avvicina...

"Buona sera, Taisho sama" dice Kohaku, esibendosi in un profondo inchino di cortesia.
"Non è come credi!!!" biascico in un sussurro soffocato dall'orrore.

Sesshomaru continua ad avvicinarsi e, come se io e Kohaku non esistessimo, ci sorpassa e sparisce dietro l'angolo opposto rispetto a quello dal quale è apparso.
Mi ha ignorata?
No... Non è possibile... Forse ha tentato di comunicare con me a livello ultrasonico. Sì, dev'essere così.
Ma chi voglio prendere in giro?! Mi ha ignorata! Lui ha ignorato me!
E tanti saluti al mio piano, ai consigli di Jakotsu e alla regola dell'elastico!

"E' simpatico il tuo professore... Se non sbaglio è anche tuo fratello, giusto?" mi chiede Kohaku, pacifico.
"Fratellastro" lo correggo, a denti stretti.
"Ah... Allora dovrei presentarmi ufficialmente. Sai, non vorrei fargli una brutta impressione dal momento che siamo... Fidanzati"
"Tu e Sesshomaru siete fidanzati?" esclamo, sconvolta. Kohaku avvampa.
"No!" risponde "Io e te siamo fidanzati!"

La mia espressione dice praticamente tutto ciò che c'è da dire, e cioè un vasto campionario di SCORDATELO e di sinonimi vari.

"Perchè è quello che siamo... Giusto?" chiede Kohaku.
"Senti" inizio "Davvero, non ho idea del perchè e del quando questa storia sia iniziata. So solo che tu sei partito in quarta senza lasciarmi il tempo di spiegarti come stanno realmente le cose. Tu sei un ragazzo dolcissimo, meraviglioso, simpatico, disponibile" continuo, cercando di essere delicata "Ma io non ho mai detto di essere la tua ragazza. Questa è una cosa che hai pensato tu... E ti chiedo scusa se io ti ho lasciato fraintendere"
Kohaku non sembra minimamente scalfito dalla mia risposta.
"Allora te lo chiedo ufficialmente: vuoi essere la mia ragazza?"
Ok. Non mi sono spiegata bene.
"Kohaku, sei molto caro, ma davvero... Io sono innamorata di un altro ragazzo. E non mi sembra giusto illudere te soltanto perchè non sono ricambiata"
"D'accordo"
Eh? Come sarebbe d'accordo?
"Vorrà dire che mi impegnerò al massimo per farti dimenticare quell'altro ragazzo. Io non sono il tipo che si arrende facilmente"
Gli occhi minacciano di uscirmi dalle orbite, la lingua minaccia di srotolarsi a mo' di tappeto sul parquet del corridoio e il mio ultimo neurone si suicida.
"Ma quale parte del mio 'non voglio essere la tua ragazza' non ti è chiara?" sbottò, acida e confusa.
"Ho capito, Rin-chan" mi sussurra Kohaku, mettendomi le mani sulle spalle "Tu non volevi ferirmi perchè sei innamorata di un altro ragazzo. Sei così cara e gentile... Ti sei preoccupata di non offendere i miei sentimenti e mi hai trattato con rispetto... Sono commosso"
E' il mio fegato che si sta commuovendo!
"E' per questo che non posso lasciarti andare... Ora che conosco i tuoi pensieri mi sono reso conto di amarti ancora più di prima"
Vi prego, signori alieni, se ci siete sganciate un meteorite su Ryugenzawa!
"Vedrai, ti conquisterò!"

Quando riprendo possesso delle mie (scarse?) facoltà mentali mi rendo conto che Kohaku se n'è andato e mi ha lasciato un pacchetto di cioccolatini al latte. Mh, i miei preferiti. Che Kohaku abbia delle doti extrasensoriali?
Beh, non dovrei assaggiarli... Dopotutto, equivarrebbe a dire che accetto la sua corte... Però ho fame! E non ho nessuna voglia di andare a cena per nessunissimo motivo. Me ne starò qui, buona buona, in stanza a meditare sui mille modi per togliersi la vita.
Mi sembra un programma divertente.

"Rin, che fai? Vieni a cena con noi?" mi chiede Kagome "Mi sembri un po' pallida... Sei sicura di star bene?"
"E' vero... Hai una faccia!" le fa eco Sango "E quei cioccolatini?"
"Scommetto che te li manda Kohakuccio" miagola Ayame, raggiante. Soffoco l'istinto di tramortirla sul colpo con la scatola dei cioccolatini.
"Preferisco stare qui, ragazze. Ho mal di stomaco e non credo di riuscire a mangiare nulla"
"Allora, i cioccolatini puoi darli a noi?" chiede Ayame, con gli occhioni luccicanti di ingordigia.
"Assolutamente no" rispondo "Sono a liquore e a te il liquore non piace"
"Ma non è vero... Io amo i cioccolatini al liquore"
"Ma questo è un liquore speciale" ribatto "E'... E'... ehm... Stricnina!"
"Potevi dirlo subito che non volevi dividere con noi il regalo del tuo ragazzo" sbotta la rossa "Ci vediamo dopo. Riposati"
"Ciao Rin" salutano in coro anche Sango e Kagome, allontanandosi verso la sala mensa.

Io mi chiudo la porta alle spalle e mi butto a peso morto sul letto. Sono a pezzi... Sesshomaru non mi guarda neanche se canto l'Ave Maria in turco-cinese, Kohaku è resistente ai due di picche come Ercole lo è alle fatiche e, cosa non meno importante, avrei davvero bisogno di uno shampoo all'aloe come ha detto quel mentecatto di Jakotsu.

Nulla può più salvarmi.
Oppure sì?

Qualcuno bussa alla porta della mia stanza. Mi tirò a sedere, perplessa. Ora sono tutti a cena... Chi potrà mai essere?

"Chi è?" chiedo. Nessuno risponde.
"Chi è?" ripeto, avvicinandomi alla maniglia. Ancora una volta, nessuno mi risponde. E se fosse di nuovo Kohaku?

Mi faccio coraggio e apro la porta... E per poco non sento l'intera sezione corde del concerto di Natale di Vienna.

"Mi hanno detto che non ti sentivi bene" dice Sesshomaru, squadrandomi da capo a piedi. Com'era che si parlava?

Continuo ad avere l'elesticità muscolare di una mummia egizia, mentre Sesshomaru osserva la stanza vuota e il corridoio alle sue spalle, anch'esso deserto.
I suoi occhi di topazio tornano a posarsi su di me, sospettosi.

"Ehm... Veramente io non..." dai Rin, ce la puoi fare... Ti ricordi l'alfabeto, no? Lo hai studiato.
"Posso entrare?"

Ok, colpo di grazia per il mio debole cuore.

Non ho il tempo di rispondere nulla di sensato che Sesshomaru si fa spazio da solo e richiude la porta alle sue spalle con una grazia propria solo dell'Arcangelo Gabriele. Osservo le sue dita da pianista girare la chiave nella toppa ed alzarsi nuovamente nell'aria, come se stesse suonando un'arpa invisibile, prima di vedere la sua mano pallida posarsi inevitabilmente sulla mia spalla.
Ho bisogno del defibrillatore. Ora!

"Sesshomar..." non riesco a finire di dire il suo bellissimo nome che lui mi serra le labbra con un dito.

Vuole che taccia? Non chiedo di meglio!
E fanculo all'alfabeto, agli aggettivi, agli avverbi e alle subordinate complesse!

Il bellissimo demone si china su di me e cattura le mie labbra con un bacio, al quale subito rispondo, ipnotizzata dalla delicatezza della sua bocca. Sembra fatta esclusivamente per baciare la mia. E' come se il mio corpo fosse stato modellato su misura per essere posseduto da lui.
E' questo quello che riesco a pensare prima di rendermi conto che sto comminando all'indietro, sospinta leggermente dalle sue mani. Incontro il letto.
Io esito.
Lui esita.
E' solo un attimo, e poi ci ritroviamo sdraiati sul soffice materasso del letto di Kagome. Le sue mani continuano ad accarezzarmi le guance, le spalle, le braccia.
Una mano più biricchina raggiunge la curvatura della mia coscia sinistra e la solleva leggermente, accarezzandone l'interno.
Mi sento bruciare. Il sangue frigge sotto la mia pelle, come fosse lava incandescente. Mi manca il respiro... Ma non sono ancora sazia delle sue labbra.
Non ho il coraggio di toccarlo e di corrispondere le sue carezze. Ho paura che, se lo facessi, rovinerei questo momento con la mia poca grazia.
E' come se il corpo di Sesshomaru fosse fatto di cristallo finissimo: prezioso e fragile come una bolla di sapone.
Cos'accadrebbe se lo toccassi? Se lo abbracciassi? Se lo mordessi?
Il cuore inizia a galopparmi nel petto, nel momento in cui il mio splendido fratellastro mi annusa i capelli e affonda il viso nell'incavo del mio collo.
Sento le sue labbra succhiare la mia pelle pallida e marchiarla con la firma della passione.
Un brivido mi scivola lungo la schiena.
Il pensiero che oltre quelle labbra così morbide si nasconde una tagliola di dentini aguzzi, scintillanti come diamanti, non mi sfiora nemmeno.
L'odore di perfezione che mi solletica i sensi è così ipnotico e disarmante da mandarmi in confusione.
L'unico pensiero che che riesco a realizzare con lucidità è "Sesshomaru"
Questa parola, soffice e morbida come il velluto, armoniosa e potente come una tempesta, mi trascina sull'orlo del precipizio.
Sesshomaru accarezza la pelle del mio collo con la punta della lingua... E scende giù ... Giù... Sempre più giù, all'abbottonatura della mia camicetta.
La mano destra del mio bel demone gioca con l'elastico dei miei slip.
I suoi occhi magnetici catturano i miei in un discorso che non ammette suoni.
I suoi capelli di brina ricadono su di me, avvolgendomi in una cascata morbida e calda, che mi separa dal mondo esterno.
Non so su cosa concentrarmi.
Ogni parte del mio corpo è sensibile a lui e a tutto ciò che fa, al ritmo di una musica proibita, che sembra conoscere soltanto lui.
E con la quale fa di me ciò che vuole.
Sono come creta fra le sue mani. Sono come tanti granelli di sabbia dorata, che si disperdono fra le sue dita. Sono come un fuoco che non brucia.
Potrebbe farmi qualsiasi cosa, anche prendermi con la forza... E io non mi opporrei.
Ne sarei felice. Anzi, desidero essere sua, in qualsiasi modo.

Ci siamo solo noi.
O meglio, c'è solo lui. Io non so dove sono... Sto annegando e non voglio risalire. Non ho bisogno di respirare.
Perchè il mio ossigeno è lui.

Una mano di Sesshomaru mi afferra un seno e lo tortura dolcemente, strappandomi un sospiro estasiato e confuso.
Con un ginocchio mi divarica le gambe, e con l'altra mano mi accarezza le guance in fiamme.
Occhi negli occhi.

Chi è lui? E cosa ne ha fatto del glaciale fratellastro che conosco?

Sesshomaru alza gli occhi, osservando qualcosa nella stanza. Il suo sguardo si indurisce. Le sue labbra di serrano in una smorfia di disgusto.

Proprio mentre sto per dischiudere le labbra e dirgli qualcosa, Sesshomaru si ritrae. Con un movimento felino, da predatore, scivola giù dal letto e mi dà le spalle. Sono ancora troppo frastornata per capire cosa sta accadendo. L'unica cosa che so è che il mio corpo, ancora sensibile, avverte immediatamente la mancanza del contatto con quello caldo e scultoreo di Sesshomaru.
Sono tentata di gridargli di tornare immediatamente dov'era prima, ma le parole mi si soffocano in gola, intrappolate dall'emozione e dalla confusione.

"Ora che mi sono accertato delle tue condizioni, posso anche andare" sussurra lui, mordicchiandosi la punta di un indice.
"Cosa?" riesco a chiedere, sgomenta. Era quello il suo modo per accertarsi della mia salute? Allora tanto vale avere un ictus!
"Riguardati... E non mangiare troppa cioccolata" così dicendo, Sesshomaru si richiude la porta della mia stanza alle spalle, lasciandmi sola.

Un momento... Cioccolata?
Mi volto e finalmente i miei occhi ricadono sulla confezione di cioccolatini che mi ha lasciato Kohaku. Inorridisco.

"NO! NO! NOOOOOOOO!!!!" grido, allarmata.

Che Sesshomaru si sia risentito del fatto che io abbia accettato un regalo di quell'umano?
A quanto pare, il mio gene dominante per le figure di merda colpisce ancora!
Oh, signore dammi la pazienza perchè se mi dai la forza faccio una strage!!! Anzi, no... Ripensandoci, dammi la forza!

Ebbene sìììììì non sono morta! Ragazzi, qui in campania ci sono dei problemi con l'adsl (me l'ha detto la signorina di wind infostrada) e quindi la connessione va e viene che è un piacere. Questo è uno dei motivi per il quale non ho potuto aggiornare prima, ma non voglio farvi due palle così su quanti sono stati i miei problemi in quest'ultimo periodo. Ammetto che la sfiga con me ci vede davvero benissimo.

In ogni caso, carissimi miei, non smetterò tanto presto di scrivere questa storia (ormai per me è una specie di figlia unicellulare)

Ringrazio di cuore tutti coloro che leggono, che hanno aggiunto questa storia fra le seguite, preferite e ricordate, e in particolare ringrazio chi ha lasciato un commento.

I miei ringraziamenti più sentiti vanno a:

Junna

Sandy23

Celina

Crisan

Yesterday

Punk Girl

Dark Angel

Kagome97

Mew_Paddy

Elfosnape

Mikamey

_Sara95_

Antonina

Angelseyes81

Marrion

Kobato

Iceman

Elenasama (scusami se non ho ancora letto la tua fic... sempre per il problema dell'adsl. rimedierò quanto prima!)

Akyse

Samirina

GiulyRedRose

LaNana

Sara_Sessho

Smooth Criminal

Iceman

GRAZIE DI CUORE A TUTTI! VI AMO! :D

 

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Capitolo 15
*** Le cronache di Mentecattolandia: il Matrimonio, l'ex-fidanzato e il Punto G ***


[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

"Le cronache di Mentecattolandia: il Matrimonio, l'ex-fidanzato e il Punto G"

 

 

 

"Rin, perchè ti stai nascondendo alle spalle di Inuyasha?"
"Stai male? Hai un attacco di colite?"
"No, secondo me sta facendo l'imitazione del virus del Tetano..." commenta il mezzodemone, sogghignando.

Caro Inuyasha, cosa credi? Che non ci sia un motivo sufficientemente valido per stare accovacciata dietro di te?
Ok, ammetto che il panorama da quest'angolazione è decisamente affascinante, e che le curve del tuo grazioso sederino riempiono gli occhi molto più di tutti i cocuzzoli di Ryugenzawa... Ma non è per questo che sono qui. Ho le mie buone ragioni per starti appiccicata e sperare di diventare una sorta di appendice della tua schiena, caro Inucchan. E queste buone ragioni hanno un nome, un codice fiscale e una dose letale di bonazzeria (<= notare che questo termine non esiste! XD)

Quindi, per farla breve -ma molto, molto breve- sono in posizione fetale per sette buoni motivi.
Quali? Ve li spiego subito!

A) devo nascondermi da un tizio che mi sta cercando (Kohaku)

B) devo cercare un tizio che si sta nascondendo da me (Sesshomaru)

C) non lo so... Ma ci doveva essere per forza un punto C

D) stare accovacciata ha i suoi lati positivi (ad esempio, rassoda i glutei!)

E) secondo L di Death Note, stare in questa posizione aumenta la capacità di ragionamento del 40%

F) puoi scoprire se i peli del naso di Inuyasha sono argentati come i suoi capelli!

G) eh... Il caro vecchio punto G... Giuro che, quando lo troverò, scriverò una mappa per ricordarmi dov'è.

D'accordo, lo so che il mio Punto G non è di vostro interesse, ma cercate di capirmi: ho ancora gli ormoni in subbuglio per quello che è successo una settimana fa. Ogni volta che chiudo gli occhi rivedo le mani di Sesshomaru che mi accarezzano e sento la sua voce anche quando lui non c'è. Non posso farci nulla! Sono irrimediabilmente, completamente, incondizionatamente pazza di lui!
E lui? Cosa starà mai facendo il mio tanto amato Fratellastro-Professore-Dio? Oh, beh... Lui mi ignora, mi sembra ovvio.

E' da quell'episodio in camera mia che non abbiamo più avuto occasione di parlarci. In realtà, non credo che lui mi stia ignorando, credo solo che non abbia avuto modo di avvicinarsi. E, di conseguenza, neanche io ho potuto perchè ogni volta che penso di essere abbastanza coraggiosa per provarci, le mani mi si congelano e il cuore mi si incastra in gola. In poche parole: me la faccio sotto!
Vigliacca, dite? Oh, no... Non si tratta di vigliaccheria. E' semplicemente che la presenza anche solo immaginaria di Sesshomaru ha un effetto totalmente paralizzante sul mio sistema nervoso-circolatorio-respiratorio-intestinale. No... Aspettate, forse quello intestinale è relativamente salvo dalla potenza ammaliatrice del mio fratellastro. O, almeno, così voglio pensare! Sarebbe altamente imbarazzante emettere puzzette in sua presenza, non trovate?

Comunque, ciancio alle bande (sì, lo so che si dice "bando alle ciance" ma la dislessia verbale è un altro dei miei difetti, e quindi, gentilmente, vi chiedo di ignorarli così come mi sforzo di fare anch'io) mi sa che è il caso di spiegarvi un po' cos'è accaduto in questi sei giorni, a partire esattamente dal momento in cui Sesshomaru ha placato i suoi inspiegabili bollori e io ho scoperto di odiare Kohaku più di quanto Britney Spears odia Lady Gaga...
Innanzitutto, mi sono disperata, mi sono arrabbiata, mi sono fatta male (sì, perchè mentre gridavo e mi autocommiseravo, ho sferrato un calcio al comodino presente nella stanza dell'albergo e, ovviamente, il mignolo del piede ha giustamente bestemmiato contro tutti i comodini del pianeta - a prescindere dal tipo di legno- il che mi fa pensare di avere un piede razzista!) mi sono calmata, ho mangiato tutti i cioccolatini che mi aveva regalato Kohaku e mi sono sfogata parlando al telefono con Jakotsu.

"La mia vita è finita!" gli ho gridato, fra le lacrime. E lui, per tutta risposta, mi ha semplicemente chiesto se poteva tenersi la mia collezione di cd e videogiochi.
Inutile dire che a quel punto, oltre al mio morale, anche il cellulare è finito sotto le scarpe.
Successivamente, ho cercato di evitare la pioggia di domande e occhiatine sospettose di Kagome, Ayame e Sango. Per la cronaca, Inuyasha e Kagome hanno finalmente riscoperto il loro amore, e Inuyasha le ha promesso di buttare tutte le foto di Kikyo e di cancellare i suoi vecchi sms. Al contrario, Miroku e Sango continuano a litigare - e io invece continuo a non capire se la loro sia una strana tecnica di corteggiamento o se sia semplicemente un modo per non annoiarsi - e Koga e Ayame hanno i loro alti e bassi. In realtà, Koga è un bravo ragazzo, ma Ayame ha il potere di tirar fuori il peggio di lui con i suoi continui capricci e le sue asfissianti dimostrazioni di affetto in pubblico. Ma che ci vogliamo fare? C'est l'amour, o almeno, così si spera.

Per il resto della settimana, io e Sesshomaru ci siamo apertamente ignorati. Per qualche stranissima ragione (che io oserei chiamare "sfiga nera") la nostra classe è stata divisa in due gruppi e, guarda caso, io sono stata assegnata alla supervisione della mitica -si fa per dire- professoressa Kagura. E posso dire con quasi scandalosa certezza che quella donna è l'essere più infaticabile che abbia mai visto: ci ha quasi costretto a scalare le montagne, nel senso letterale del termine. In ogni caso, mi sono consolata con piacevoli paesaggi innevati, scorpacciate di cioccolata calda e profondissime dormite dovute all'aria montana.
Ed è stato così che la gita è divenuta soltanto un ricordo...

Ora sono qui, a Tokyo, nascosta alle spalle di Inuyasha, nella speranza di non trovare Kohaku ad attendere il mio ritorno. Non mi sembra di vederlo, per fortuna; e sono quasi sul punto di tirare un sospiro di sollievo, quando ecco che sento l'unica voce che non avrei voluto sentire...

"Rin-chaaaaan! Inucchaaaaan"

...Ovviamente, mi riferivo ad Izayoi.

Ebbene sì. L'allegra famiglia Mulino Bianco (o forse, sarebbe più indicato parlare dell'Albero Azzurro?) è venuta a ritirare i propri pargoli -nella fattispecie, io e Inuyasha, che proprio pargolo non è, dal momento che avrà più o meno cinquecento e rotti anni. Inu no Taisho è bello come il sole nel suo maglioncino blu elettrico e nei suoi jeans bianchi. Quasi inizio a sentirmi orgogliosa di avere un patrigno invidiabile come lui, dal momento che tutti -sia compagni che compagne- lo fissano con malcelata adorazione. Ma, ovviamente, quella che deve sentirsi al settimo cielo è mia madre, il cui sorriso minaccia spaventosamente di arrivare a sfiorarle le orecchie. Anche lei è molto bella, se paragonata a tutte le altre madri; nessuna mia compagna può vantare la fortuna di avere un genitore che non abbia oltrepassato la soglia dei quarant'anni... In qualche strano modo, spero di assomigliare a lei un giorno. Izayoi è svampita ed eccentrica, priva di qualsiasi pensiero negativo e priva di tutti quei difetti tipici di ogni donna responsabile. Praticamente, io sono il suo esatto contrario. Se non ci fosse un pezzo di carta a dimostrarlo, potrei arrivare a pensare di essere stata adottata.

Perchè non ho il gene-Izayoi, io? Da chi accidenti ho preso, per essere così maledettamente insignificante e sfortunata?

Misteri della fede, suppongo.

"Ehilà! Ciao pà" saluta Inuyasha, sventolando una mano "Ciao Izayoi! Ti trovo in forma! Ci avete dato dentro durante la nostra assenza, eh?"
"Puoi dirlo forte" scherza suo padre, grattandosi la nuca. Izayoi ride, civettuola. Ribadisco il concetto: la invidio!
"Allora, com'è andato il viaggio? Vi siete divertiti lì a Ryugenzawa?" domanda mia madre, rivolgendosi a me.
"Come no! Abbiamo contato tutte le mucche che pascolavano in cortile" mormoro a mezza voce, scontrosa.
"E' stata una bella esperienza! Ci voleva un po' di sano riposo" interviene Kagome, avvicinandosi di più al suo ragazzo, per farsi notare.
"Kagome... Come sei diventata bella" le sorride mia madre, accarezzandole i capelli "Magari mia figlia fosse come te"

Sapevo esattamente a cosa si stava riferendo Izayoi. Mi avrà ripetuto almeno dieci miliardi di volte che in tutta la sua vita non ha mai visto una ragazza meno femminile di me; il che è -nella sua ottica- comporta davvero uno sforzo notevole, dal momento che poche mie coetanee possono vantare un seno sodo e abbondante come il mio. Il fatto è che mi curo poco. Non mi piastro i capelli perchè so che è perfettamente inutile; le punte continuerebbero a schizzare inesorabilmente verso l'alto. Non esagero col trucco perchè con Sesshomaru nei paraggi so che la mia temperatura corporea esageratamente alta lo farebbe sciogliere sino a farmi colare il mascara e farmi assomigliare ad un panda (parlavo del trucco, non di Sesshomaru). Non indosso gonne, nè lunghe, nè corte. Non so camminare sui tacchi. Non amo le borse, perchè non saprei cosa metterci dentro... Insomma, in poche parole, quello di Izayoi era stato un modo come un altro per dirmi che vorrebbe tanto che io fossi come Kagome: una graziosa bambolina tutta sorrisi e bontà che farebbe invidia ad una perfetta paladina della giustizia che veste alla marinara. Peccato però, mammina cara, che tua figlia preferirebbe essere crocifissa piuttosto che indossare un reggiseno col push-up...

"Oh, signora! E' troppo gentile!"
"Chiamami Izayoi, cara. Mi fai sentire vecchia... Ho solo trentaquattro anni, sai?" dice lei "Ah, già che ci sono, Kaggy-cara, approfitto dell'occasione per invitarti al nostro matrimonio, a giugno"

...E fu esattamente in quel momento che il mio cuore pensò bene di fare una triplice capriola su se stesso.

"Ma-MA-MA-MA" no, decisamente era uno scherzo "Matrimonio???" chiedo, con gli occhi fuori dalle orbite.
"Così presto?" mi fa eco Inuyasha, leggermente stupito. Stupito, capite? Non oltraggiato, spaventato, infuriato, incredulo... NO! S-T-U-P-I-T-O!

Izayoi e Inu no Taisho si strinsero di più in un abbraccio degno del Bacio di Hayez e si sorrisero amorevolmente a vicenda. Le gote di mia madre assunsero una colorazione purpurea e gli occhi del bel demone millenario scintillarono di gioia.
Fu all'incirca in quel momento che desiderai ardentemente di vomitare.

"Ebbene sì... Lo abbiamo deciso prima della vostra partenza. Ma volevamo essere sicuri prima di informarvi" spiegò Inu no Taisho.
"Certo, ci sono ancora tante cose da fare: scegliere il vestito, il sacerdote, la torta, i fiori..." arrivata ai fiori, smisi di ascoltarla e mi ripresi più o meno cinque minuti dopo, quando mia madre esordì con l'ultima agghiacciante rivelazione "Però una cosa è certa: proprio oggi abbiamo spedito le partecipazioni"
"Congratulazioni!" esultò Inuyasha, incredibilmente felice.
"Sono felicissima per voi! Verrò di sicuro al vostro matrimonio! Sarà tutto perfetto!" gli diede man forte Kagome, in versione LOVE-MODE-ON
"...Zioni" dissi semplicemente io, allibita.
"Sì, Rin-chan, le partecipazioni... Ovviamente, ho invitato anche qualche tuo amico dall'America"
"Cosa?" sfiatai, sconfitta e incredula. Chi avrebbe mai potuto invitare? Angela? Shirley? Jakotsu?
"Ma sì, dai, che hai capito! Ho invitato Jakotsu e Bankotsu"

E, più o meno, è stato allora che ho chiesto ai Kami di fulminarmi seduta stante. Per qualche strana ragione non mi diedero ascolto. Ma dico, stanno scherzando? Questi due vogliono sposar... spos... sposarsi? Ma è ridicolo! Perchè sposarsi? Perchè???
Non ci pensano ai problemi derivanti da ogni matrimonio?
A lei che non vuole più lavare i calzini di lui?
A lui che poggia i piedi sul tavolino di lei?
A lei che decide come devono vestirsi i figli di lui?
A lui che decide come deve parlare la figlia di lei?

NO NO NO NO! Mi rifiuto di considerare una scena del genere! Passi la convivenza. Passi il patrigno. Passino pure i fratellastri...

...MA IL MATRIMONIO NO!

E come se non bastasse, che ha fatto quella mentecatta svalvolata di Izayoi? Ha spedito le partecipazioni -a niente popo' di meno che- a Bankotsu e a Jakotsu! Ma dico, ma in quale assurda dimensione parallela sono capitata? In quale galassia dimenticata da Dio può accadere che il proprio ex fidanzato si presenti al matrimonio della sua ex-forse-futura-suocera? In nessuna, ve lo dico io. Solo qui: a Tokyo.
O meglio, a Mentecattolandia, a quanto sembra.

"Rin, stai bene?" mi chiede Kagome, preoccupata.
"Già... Sembri posseduta!" le fa eco Inuyasha, perplesso.

Ok, Rin. Calmati. E' solo un matrimonio. Durerà poco. Vedrai Bankotsu, certo, ma sarà solo per un giorno... No?
Pian piano mi costringo a far scemare la rabbia e a tornare ad una colorazione accettabile.
Ce la posso fare -mi dico- ce la posso fare.

"D'accordo Izayoi..." concedo, guardandola in tralice.
Izayoi si concentrò su sua figlia.
"Congratulazioni e figli maschi... Anzi no, l'ultima parte dimenticala pure" sfiato, cercando di contenermi.
Izayoi si concentrò sui figli maschi.
"Piuttosto, c'è altro che dovresti dirmi? Hai inviato qualche altra partecipazione poco opportuna?" chiedo, trattenendo il respiro, in attesa.
Izayoi si concentrò sulle partecipazioni.
"Oh, ma certo! Ho invitato anche il tuo ragazzo, naturalmente"
A questo punto, fui io a concentrarmi sul mio ragazzo... Che ovviamente non avevo.

A meno che...

"Oh RinRin! Sapessi com'era contento il tuo Kohaku!" cinguetta mia madre, raggiante.

...E, più o meno, quello fu il colpo di grazia.



ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸ҲҲ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸


Quando mi resi conto di essere a casa, di essere sdraiata nel mio letto, e di avere una borsa del ghiaccio premuta contro la fronte, pensai istintivamente di aver sognato tutto e, ingenuamente, tirai un sospiro di sollievo. Il dolce profumo della mia stanza e il cielo turchino che colorava le finestre mi infusero un senso di pace e appagamento. Ero di nuovo tranquilla.
Decisi di provare ad alzarmi e ad orientarmi per capire come e quando fossi tornata a casa, e soprattutto, perchè avessi la sensazione di dover essere furiosa. Mi guardai intorno con aria distratta. La mia stanza era sempre la stessa: c'era l'armadio, c'era il tappeto, c'era la scrivania con il computer... E allora perchè mi sembrava diversa? C'era qualcosa che non quadrava, ma cos'era? Non avevo mai visto quella macchia rosa appesa alla maniglia della porta del bagno. Che diavolo era? Un pupazzo?
Quando compresi, fui seriamente tentata di svenire di nuovo.
Era un vestito.

No, non un semplice vestito. Era rosa confetto, pieno di tulle, merletti, fiocchi e balze.
Quello non era un vestito: era IL vestito.

Il mio vestito da damigella.

"MALEDETTA IZAYOIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" gridai, in preda all'orrore e al panico.

Stavo seriamente pensando di andare alla ricerca delle sfere del Drago, per chiedere al Lucertolone Magico di annullare la scia di sfiga nera che stava infettando la mia esistenza, quando il mio cellulare, abbandonato sulla scrivania, si illuminò. Era arrivato un messaggio.
Ancora furiosa, mi apprestai a leggerlo.
Scocciata, constatai che era di Jakotsu. Lo lessi a voce alta...

"Carissima Rin, dammi un consiglio sincero: per il matrimonio di tua madre è meglio un completo color glicine o verde smeraldo?" la plastica del cellulare, a quel punto, minacciò seriamente di spaccarsi sotto il tremore omicida delle mie dita. Digitai una breve risposta: color-non-ti-azzardare-a-venire-se-no-ti-stacco-le-palle-,-le-infarino-,-le-passo-nel-pangrattato-e-le-friggo.
E visto che la breve risposta, tanto breve non era, aggiunsi: comunque, preferisco il glicine.

Mi abbandonai sul letto, stanca e confusa. Non ebbi neanche il tempo di pensare ad una maledizione sufficientemente convincente, che il cellulare si illuminò di nuovo. La risposta di Jakotsu fu estremamente rapida. O meglio, lo fu quella che io credevo fosse la risposta di Jakotsu.

"E' Ban... E' Bankotsu!" mormorai, non sapendo se essere furiosa o raggiante. In fondo, un pochino, ricevere un suo sms mi mandava ancora in fibrillazione, anche se non lo avrei mai ammesso a voce alta, nè se non fossi stata sufficientemente certa di essere sola e lontana da orecchie indiscrete, umane, demoniache, vegetali ecc ecc...
Lessi rapidamente la risposta e non feci in tempo ad impedire alle mie dita di tremare. Il cellulare si infranse sul materasso, lasciando increspare le lenzuola. Mai come in quel momento desiderai che il copriletto diventasse una pianta carnivora e risucchiasse quel dannato aggeggio dispensatore di brutte notizie!
Il messaggio era davvero molto breve, ma denso di singnificato: Sarai di nuovo mia - TUO Bankotsu <3

Oh, bene... Cosa poteva andare peggio?

Iniziai a ridere istericamente. Non potevo davvero credere che stesse succedendo a me. Certo, la mia sfiga farebbe invidia persino a Paperino, ma questo... Questo è davvero esageratamente esagerato. Ma stiamo parlando di un matrimonio, dell'Apocalisse, o di una partita di pallone? Ci sarà più gente alle nozze di Izayoi e Inu no Taisho che a quello di Bred Pitt e Angelina Jolie!
Come sempre, facciamo il punto della situazione:

IZAYOI: donna, trentaquattro anni, profondità mentale degna di un romanzo rosa del 1600- attesta di essere pronta per pronunciare il fatidico Sì.

RUOLO: portier... ehm, volevo dire madre!

VOTO: 5,5


INU NO TAISHO: uomo, duemila anni circa, capace di spaventarsi guardando The Ring- attesta di volersi unire a Izayoi finchè morte non li separi.

RUOLO: Futuro padre e marito

VOTO: 7


IO: donna, diciotto anni, segni particolari: mutande a fragole - attesta solennemente di preferire l'harakiri piuttosto che indossare l'abito da damigella

RUOLO: Centrocampista

VOTO: -1


SESSHOMARU: essere supremo, età sconosciuta, carica erotica degna di un Bronzo di Riace - lascia intendere di voler distruggere il mio sistema nervoso con potenti manifestazioni di conturbante ghiacciolismo, miste ad improvvisi slanci d'affetto.

RUOLO: Fratellastro di cui sono follemente innamorata.

VOTO: 10... Anzi, no, 11!


KOHAKU: uomo, diciotto anni, dolcissimo visetto da cucciolo di ermellino - attesta di volermi conquistare

RUOLO: Finto fidanzato

VOTO: 7,5

 
BANKOTSU: uomo, venti anni, faccia da schiaffi - attesta di volermi RIconquistare

RUOLO: Ex-fidanzato

VOTO: 8


E poi c'è lui...


IL VESTITO: di seta color rosa confetto, corredato di corsetto addobbato in stile "albero di natale" e balze di raso bianco - attesta di voler essere indossato dalla sottoscritta, la quale (specifichiamo) preferirebbe agghindarsi con un sacco dell'immondizia al solo pensiero di dover strizzare le tette in quel coso di due taglie più piccolo e di otto volte più accecante di un'espolsione atomica.

RUOLO: Attira-moscerini/lampione sostitutivo... E all'occorrenza, punto di riferimento per transatlantici prossimi alla costa nipponica

VOTO: 0


E a questo punto, al solo pensiero di ritrovarmi al matrimonio di mia madre, con Sesshomaru (il desiderato fidanzato), Kohaku (il finto fidanzato) e Bankotsu (l'ex fidanzato) posso finalmente dire che non avrò mai tempo per scoprire se ho o no un punto G.
Morirò prima.

 

Angolo di Lirinucciaaaaaaaaaaaaaa :)

Lo so, ragazze, scusatemi tantissimo! Chiedo perdono in ginocchio per aver aggiornato soltanto adesso. Venerdì ho dato un esame importante e ne sto già preparando un altro, quindi cercate di essere comprensive, perchè davvero ho aggiornato non appena ho avuto un attimo di tempo. Purtroppo la mia vita è fatta di casini e doveri, e ho poco tempo per fare quello che davvero mi piace: scrivere.

Ringrazio tutti di cuore per le bellissime recensioni che mi riempiono il cuore di gioia e mi commuovono. Non ho parole per descrivere ciò che provo quando le leggo, ma immaginate che tutto ciò che penso sia stato detto - perchè davvero parole così belle non esistono: dovete immaginarle.

Vi adoro, lo dico col cuore.

Un grazie sincero a tutti!!

E FORZA ITALIA!!! (lo so che stiamo inguaiati perchè Lippi è un idiota, ma io ci spero :D)

E alla prossima :)

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Capitolo 16
*** Consuocere: incontro ravvicinato del terzo tipo (della serie: se tutto va bene siamo rovinati) ***


[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

"Consuocere: incontro ravvicinato del terzo tipo"

(della serie: se tutto va bene, siamo rovinati)

 

 

 

Cabina-Armadio di Sesshomaru (poi vi spiego...)

28 marzo 2010

11:21 AM

Caro diario, mi rendo conto di averti a lungo trascurato in queste ultime settimane.
In effetti, l'ultima volta che ti ho aperto (e ti assicuro che non devi intendere quest'espressione come una molestia sessuale... Non che tu possa denunciarmi, comunque!) ti ho parlato del litigio di Kagome ed Inuyasha.
Quindi sì, direi che ne sono accadute tante, di cose!
Per riassumere, quel mentecatto del mio fratellastro (quello con le orecchie da volpino-akita a pelo corto, per intenderci) è stranamente stato in grado di riconquistare il cuore della sua bella e di inzuppare il Pavesìno (mi aspetto che tu, caro diario, sia in grado di cogliere l'allusione anche se sei un oggetto inanimato) ma la cosa più incredibile è che Sesshomaru non si è arrabbiato! Sì, hai capito bene: non ha scuoiato vivo suo fratello, nè ha espulso Kagome da tutti i licei del Giappone, non ha avuto improbabili crisi di pianto e, soprattutto, non ha minacciato nessuno di morte lenta e dolorosa; il che mi fa presupporre che stia attraversando una dubbia fase di auto-addomesticazione!
...O si dice auto-addomesticamento?

In ogni caso, sono ancora tutti vivi e vegeti.

E questo mi turba per otto motivi diversi.

Io, d'altra parte, sono vittima di molestie da parte di un ragazzo di nome Kohaku, che è inspiegabilmente attratto da me; e, cosa ancor più sconvolgente, è anche convinto di essere il mio ragazzo nonostante gli abbia spiegato tutte le possibili interpretazioni della frase "io e te non stiamo insieme, non siamo mai stati insieme e non staremo insieme neanche se tu fossi l'unico essere dotato di pollice opponibile in tutta la galassia"
Ovviamente, il concetto non è stato recepito.

E ora, caro diario, preparati! Non senti anche tu le vibrazioni amorose che si sprigionano dalla mia mano???
Ebbene, è successo!
Sesshomaru mi ha baciata. Lui a me.

Lui, il figlio prediletto di Madre Natura, ha adagiato le sue labbra perfette sulle mie. DI ME. Tu as compris?
E non solo le labbra, per essere precisi!
E saremmo anche andati oltre se non fosse stato per la mia sconvolgente sfortuna.Avremmo potuto, non so, provare uno di quei giochini di cui mi parla sempre Jakotsu. Sai, uno di quelli con le manette o la cioccolata. Hai capito quali?

11:24

Oddio, sto dando lezioni di sesso ad un diario!

11:25

Santo Quagliarella, aiutami tu! No, sul serio, al mio cervello dovrebbe essere proibito di pensare. E' un tipo molto fantasioso, il mio cervello; ma non c'è stato ancora verso di addestrarlo a pensare a comando...

...E se gli proponessi un biscotto per ogni pensiero positivo che fa?

11.26

Sto chiedendo dei consigli ad un diario (e temo proprio di aver toccato il fondo)

Comunque...

11:27

Non ho ancora avuto il piacere (o il coraggio?) di approfondire l'argomento "BACIO" con il diretto interessato, e principalmente non ho potuto farlo per due semplici motivi: innanzitutto, ogni volta che lo vedo inizio a pensare a come potrebbe chiamarsi la nostra settima figlia (e devo dire di essere ancora indecisa fra Jasmine e Sayuri) ma poi mi sovviene che io non credo nel matrimonio. E quindi, il sogno a occhi aperti si interrompe all'incirca nel momento in cui Sesshomaru mi guarda, sospende tutte le sue funzioni vitali e concentra tutta la sua perplessità nell'immancabile sopracciglio inarcato. A quel punto, dimentico il motivo per cui ero intenzionata a parlare con lui e realizzo di aver fatto l'ennesima figura da calamaro.
Non che io sia un'invertebrata, parliamoci chiaro.

Ma soprattutto, il vero motivo è un altro, e cioè...

Oh, dai, è inutile che fai quella faccia (sì, tu, diario inanimato senza volto -e quindi- si suppone anche senza espressioni) perchè la risposta la conosci già. Tanto è sempre una sola: la mia sfiga! Ma ti assicuro che stavolta la colpa non è mia, ma di Izayoi.
Ti spiego subito...

Izyaoi, a partire dal suo sedicesimo anno d'età (ovvero, quando si è sposata per la prima volta) ha subito una mutazione a livello neurologico che l'ha trasformata irreversibilmente: da femmina di Homo Sapiens è stata geneticamente modificata in "mamma" attraverso un complesso, quanto disturbante atto sessuale, noto come procreazione. E penso che tu mi possa capire, anche se per ovvi motivi, caro diario, tu non puoi procreare. E questo, suppongo sia un bene! Quindi, in definitiva, la mamma è uno strano agglomerato di sostanze organiche, per lo più armata di pantofola nucleare (pantofola che, tra l'altro, sembra avere lo strano potere di aggirare gli angoli dei corridoi) e di mestolo radiattivo.

Qual è il punto?

In ogni caso, ogni MAMMA degna di questo nome sentirà inspiegabilmente il bisogno di dire costantemente:
1) questa casa non è un albergo
2) se non fai il bravo arriva l'uomo nero
3) se non metti la canottiera arrivano i malanni
4) se non metti in ordine la tua stanzetta vai a letto senza cena
5) guarda che ti porto in collegio!!!
6) cambiati le mutande, che se ti dobbiamo portare in ospedale fai una figura di m***a
7) quando attraversi la strada devi guardare sia a destra che a sinistra
8) non aprire la porta a nessuno!
9) quando ti deciderai a combinare qualcosa?
10) ti ho detto di NO! E quando dico NO è NO!


Inoltre, ogni mamma che si rispetti desidera vedere la propria progenie sistemata con un partner adeguato; il che significa -su per giù- che "partner adeguato" equivale a bello/a, ricco/a, colto/a, prestante, aitante (molte cose che finiscono con -ANTE- e che non includono gli armadi).
E, cosa da non trascurare, l'ultimo punto è di vitale importanza per la vita della mamma, perchè serve da preparazione per la fase successiva: la trasformazione in "nonna" (di cui la variante "suocera")

E qui arriviamo ai due punti salienti della spiegazione: matrimonio e consuocere.
E per mia sfortuna, sono alle porte tutt'e due!

Oddio, in realtà solo il matrimonio è alle porte, perchè le consuocere si sono già accomodate da un bel pezzo.

E vuoi sapere dove??

Oh, ma ovviamente si sono sistemate nella mia stanza! E da qui si spiega perchè io attualmente stia alloggiando nella cabina armadio di Sesshomaru, che sì, è stata appena adibita a mia "stanza provvisoria"
Non che mi dispiaccia, eh. Dopotutto il suo armadio è grande quanto il monolocale che avevo in America...
E potrei anche considerare l'idea di fare... Mmmh... Non so, un sopralluogo notturno nel letto di Sesshomaru, a mio rischio e pericolo, ovviamente.

Ma torniamo all'argomento scottante: il matrimonio.

Izayoi e Inu no Taisho hanno deciso di fare il grande passo (e no, con questo non voglio dire che hanno finalmente deciso di optare per un bel salto da una scogliera, perchè fortunatamente nessuno dei due si chiama Isabella Swann) e le nozze si svolgeranno il 1 giugno, proprio qui, nel nostro giardino.
Izayoi ha già organizzato tutto per il ricevimento, anche se mancano ancora due mesi. Pensa, caro diario, che ha persino scelto il colore del cocktel (e sì, è rosa confetto anche quello: proprio come il mio abito da damigella). Insomma, per farla breve, mi sono rassegnata all'idea di dover indossare quel maledetto "coso" che più che un vestito sembra una vera e propria Big Bubble.
O una bomboniera.
O un sacco dell'immondizia molto femminile.
Ecco sì, sembro decisamente una coccarda rosa confetto con quella trappola addosso!

Ho quasi paura che mi scambino per uno di quei fiocchi che si appendono alle porte delle case quando nasce un bambino...

11.32

Scusa, mi sono presa un momento per rabbrividire alla sola idea di Izayoi e Inu no Taisho che fanno un bambino!

11:33

Da qui, la mia idea di boicottare il matrimonio (ho già preparato anche uno striscione).
In realtà non è proprio così, perchè lo striscione cita "NO ALLE PELLICCE" ed è stato ripescato da una manifestazione cui partecipammo io e Jakotsu un bel po' di mesi fa... Ma insomma, il senso si capisce, no? Dopotutto, Inu no Taisho è un cane.
Anche se è un cane molto attraente, questo lo devo ammettere.
Ehm... Cosa stavo dicendo?

Ah sì! Il matrimonio!

E insomma, dato che la signora Ommioddio-ho-un-diamante-grande-quanto-un-lampione! & il signor Cazzaroletta-quanto-porto-bene-i-miei-mille-anni-e-passa! hanno deciso di unirsi finchè morte non li separi, di comune accordo, hanno pensato bene di invitare le rispettive famiglie a casa nostra, allo scopo di farle conoscere meglio in vista delle nozze.
E ora, tocchiamo un tasto davvero, davvero crudele: le nonne e le ex-mogli.
Per ovvi motivi, io conosco soltanto la madre di mia madre, dal momento che non so nemmeno che faccia abbia il mio padre naturale (ma immagino che debba avere una faccia da schiaffi per aver abbandonato Izayoi quando era ancora all'ottavo mese di gravidanza) e per ovvi motivi, Sesshomaru conosce soltanto l'ex-moglie di suo padre (che suppongo sia sua madre) e Inuyasha non conosce nessuna madre di nessun padre, nè nessun padre di nessuna madre...
OK! Odio le parentele!!! Tagliamo corto, vuoi?
Per farla breve -ma molto molto breve- ieri pomeriggio ho finalmente avuto il piacere di conoscere Flufflette, l'ex moglie di Inu no Taisho e madre di Sesshomaru.

In realtà non si chiama così, ma appena l'ho vista il mio cervello ha partorito questo nome e non c'è più stato verso di fargli cambiare idea. Quindi cerca di sorvolare su questo punto.
Ti spiego com'è andata...

Salone - ore 18:50

Pioveva a dirotto.
No, non è propriamente coretto: pioveva che Dio la mandava, e io ero tutta intenta nello sperimentare uno dei miei ipotetici futuri lavori, perchè dovete sapere che uno dei miei sogni nel cassetto è quello di diventare un'accarezzatrice di divani professionista...
O l'indicatrice di cartelli stradali, devo ancora pensarci.
Il fatto è che stava andando tutto liscio: Inuyasha e Kagome stavano giocando a mahjong in soggiorno, Izayoi stava sfogliando una delle sue centinaia di riviste di abiti da sposa, Inu no Taisho stava guardando la tv e Sesshomaru non ci stava deliziando con la sua presenza. Ogni tanto sparisce, ma non so che fine faccia, lo giuro.
Comunque, proprio nel bel mezzo di un tuono, ecco che suona il campanello!

"Oh! Deve essere lei!" annuncia Inu no Taisho, controllando l'orologio.
"Vado io ad aprire" si propone Izayoi, visibilmente nervosa.
"Non devi essere tesa, mia cara" le ricorda lui, amorevolmente.
"Non lo sono, amore mio"
"Ti amo" le sussurra lui "Nessuna ex-moglie potrà mai eguagliare quello che sento per te"
"Oh, caro..."

A questo punto, Inuyasha ha minacciato seriamente di vomitare, e io, per tagliar corto, sono andata ad aprire la porta... E mi sono ritrovata a fissare una sorta di angelo sceso dal cielo, venuto per ricordarmi di quanto io non potrò mai neanche vagamente assomigliare a qualcosa degno di essere considerato "bello". Devo ammettere che, lì per lì, stavo per chiedere "Sesshomaru, perchè ti sei vestito da donna?" quando poi ho realizzato che Sesshomaru era davvero una donna. No, ok, mi spiego meglio: quella che se ne stava lì ad aspettare che mi facessi da parte per mermetterle di entrare in casa era una donna, senz'alcun dubbio, ma era anche sorprendentemente simile a Sesshomaru.
Era un demone, questo lo capii subito, perchè nessun essere umano può essere così bello.
Era molto alta ed era vestita in modo eccessivamente elegante; sembrava che fosse pronta per il Red Carpet o per una serata alla Scala di Milano.
Nonostante la pioggia, i suoi lunghissimi e luminosissimi capelli argentati erano perfettamente asciutti e acconciati in un'intricata pettinatura. I suoi occhi dorati, pesantemente truccati, mi fissavano come fossi una sottospecie di sterco equino. E per un momento, mi sono sentita proprio così, a confronto con lei; tanto che ho pensato di allontanarmi di una decina di metri per rendere meno evidente il confronto.
Le sue lunghissime gambe ricordavano molto, molto da vicino l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, tanto erano lunghe e affusolate. E l'orribile pelliccia bianca le ricadeva morbidamente sulle spalle e, quando l'ho notata, non ho potuto fare a meno di pensare di gridarle "torturatrice di animali innocenti" quando però mi sono resa conto che le parole mi si erano incastrate in gola.
Ero un po' intimidita, devo ammetterlo: era decisamente troppo bella per essere vera.

La trovai terrificante!

"Tu devi essere la cameriera" ha semplicemente detto la donna, allungandomi il suo scialle di pelliccia "Quelle sono le mie valige" continuò, indicando sette (sì, diario caro, hai capito bene: SETTE) valige rosa shocking, talmente lucide da sembrare glassate.
"Ma..."
"E portami degli abiti asciutti"
"Ma io..."
"E qualcosa da bere"
"Va bene un thè?" chiesi, ormai completamete calata nella parte della perfetta cameriera.
"Uno Chardonnay del '57 andrà benissimo, come aperitivo"

A quel punto mi fu del tutto chiaro che la odiavo a morte. Ma chi cazzo era? E come si permetteva di trattarmi come se fossi la sua serva? E io che le avevo anche chiesto se andava bene un the!?! Ma sono deficiente per caso? Ehm... Preferirei non rispondermi da sola, per una volta (queste crisi Gigi-Marzulliane* non fanno proprio per me)

"Oh, sei arrivata! Ma che piacere vederti, sei uno splendore" le disse Inu no Taisho, correndo a salutarla.
"Lo so" commentò la donna, riavviandosi i lunghi capelli lunari "Non si notano i miei novecentosessantasette anni, vero?"
"Affatto! E' incantevole, miss" sussurrò mia madre, che a confronto con quella stangona assomigliava alla brutta copia della figlia di Fantozzi.
"Tu devi essere...?" chiese lei, fingendo di non conoscere il suo nome.
"Ho il piacere di presentarti Izayoi, la mia futura moglie. Non è splendida?" chiese Inu no Taisho, sorridendo.
"Molto" commentò la donna-demone, senza badare a mia madre. I suoi occhi vagavano disgustati per il salone e, quando si posarono su Inuyasha saettarono velocemente dall'altro capo della stanza.

Ma dico io, non lo ha neanche salutato?! Che l'abbia scambiato per un soprammobile? Che maleducata!

Ok, avevo deciso: quella donna doveva morire!

"Allora, questo Chardonnay??" mi ricordò, lanciando un'occhiata gelida in mia direzione.

A quel punto, caro diario, ho pensato di morire per combustione spontanea tanto che ho iniziato ad arrossire dalla vergogna e dalla rabbia. Stavo per scoppiare, me lo sentivo... Quando, finalmente, è arrivato lui.

"Eccolo" disse Sesshomaru, facendo la propria comparsa dal piano superiore; recava con sè una costosissima bottiglia verde scuro che esibiva sfacciatamente l'inconfondibile marca del prodotto "Buona sera, madre"
"Oh, mio dolce figlio" cinguettò lei frivola "Lasciati abbracciare"

E questa, caro diario, è stata la scena più deprimente in assoluto: l'abbraccio.
Che non era un abbraccio, sia chiaro. Insomma, quella cosa, quella Flufflette, era la madre di Sesshomaru e chissà da quanto tempo non rivedeva suo figlio... E tutto ciò che è stata in grado di fare è stato adagiargli le mani sulle spalle per un secondo per poi dirgli "Oh mio dio, tesoro, non profumi certo di rose!"

Sapevo a cosa si stava riferendo: all'odore di noi umani che, evidentemente, aveva saturato l'ambiente.

Inspiegabilmente, sentii il bisogno di annusarmi le ascelle.
E sento il dovere di precisarlo: no, non puzzavo affatto!

Sesshomaru non si scompose "E' inevitabile" si limitò a risponderle, senz'un accenno d'emozione. Ma insomma! E questo sarebbe l'affetto madre-demoniaca/ figlio-demoniaco? Non riesco proprio a capire come abbia fatto uno come Inu no Taisho a sposare una creatura come quella! Beh, sì, certo, è bella come l'incrocio tra Aishwarya Rai e Ornella Muti da giovane, però cacchio, è una donna terribile. Una vera arpia!

Parliamoci chiaro: è una vera stronza!

"Allora... Ehm..." balbettò mia madre "Vuole accomodarsi? Sono molto felice di ospitarla in casa mia"
"Questa, tecnicamente, non è ancora casa tua" le ricordò la madre di Sesshomaru.

Izayoi boccheggiò come un pesce rosso, palesemente in imbarazzo.

"Ma lo sarà presto" intervenne Inu no Taisho "Presto andremo a vivere tutti insieme in una casa molto più bella e molto più grande"
"Capisco" disse Flufflette "E spero che avrete la cura di scegliere un personale più efficiente" notò, scoccando nuovamente uno sguardo alterato in mia direzione.
"Lei non è la cameriera" sbuffò Inuyasha, altamente seccato "E' nostra sorella"
"Oh... Allora è una sorellastra" corresse Flufflette, squadrandomi da capo a piedi "Oh beh, ti porgo le mie scuse... Ora, però, raccogli i miei bagagli!"
Ok: a confronto Kagura è un pasticcino al miele, c'è poco da aggiungere!
In ogni caso, feci come mi era stato detto, anche se Inuyasha e Kagome corsero a darmi una mano.
E fu allora che Flufflette notò Kagome.
"Tu sei l'animale domestico, la cena di stasera o la cameriera?" le chiese, sinceramente curiosa.
Kagome arrossì, disperatamente offesa e incredula.
"E' la mia fidanzata" rispose Inuyasha, furioso.
Flufflette inarcò un sopracciglio, perplessa.
"Caro... Noto che senza la mia presenza la tua vita ha subito davvero delle dequalificazioni deprecabili"
"Cara" la canzonò Inu no Taisho, offeso "Noto che la vita da single ti ha reso oltremodo... adorabile"
Come no, pensai a quel punto, adorabile come una bomba infilata nell'intestino tenue!
"Ti sbagli, zuccherino, lo sono sempre stata" ribattè l'altra "In effetti, non ho ancora compreso perchè gli umani destino in te tanta ammirazione e curiosità... Dico bene, Sesshomaru?"
Sesshomaru non si mosse nè rispose.

Sapevo che la pensava come lei, ma forse... Forse persino a lui dava fastidio che fosse sua madre a dirlo; probabilmente perchè voleva avere il diritto esclusivo di criticare gli esseri umani.  Molto probabilmente è per questo.
Ma allora perchè mi ha baciata se non sono degna di ammirazione e curiosità, eh!?!?

"In ogni caso" continuò la donna, come se Sesshomaru le avesse dato automaticamente ragione "Non mi sento di oppormi alle tue discutibili scelte; dopotutto, non sei certo un ragazzino. E io, da quando non sono più la tua compagna, sono molto più soddisfatta della mia esistenza"
"Anch'io, onestamente" ribattè Inu no Taisho, gongolando fra sè e sè per aver avuto l'ultima parola.

E caro diario, questo non è tutto. Oh,no... Non è stato per nulla TUTTO!
E' inutile aggiungere altro circa i modi di Fluflette (che da oggi in poi chiamerò così, dal momento che 1. non conosco il suo vero nome e 2. nessun nome di battesimo le calzerebbe meglio di Flufflette!) che, ovviamente, la rendono simpatica quanto l'incrocio genetico fra la Signora Rottermayer e Adolf Hitler (forse, anche con un accenno di Dolores Umbridge**)
Per farla breve, da quando il suo regal deretano si è adagiato al centro del costoso divano di pelle, non ha fatto altro che criticare; e ha criticato persino l'incriticabile (e cioè, Sesshomaru)
Quando gli ha detto "Figlio mio, illuminami circa i tuoi successi professionali" e Sesshomaru le ha risposto con un "Non ho nulla da dire a riguardo" lei ha semplicemente sgranato gli occhioni dorati e l'ha guardato come fosse un sacco d'immondizia.
Al che, giuro, ho seriamente pensato di essere approdata per sbaglio in una dimensione parallela, perchè non è assolutamente lecito guardare Sesshomaru in quel modo (a meno che non si voglia rischiare di diventare uno spiedino di carne mista) e tornare beatamente a criticare il colore del marmo del pavimento per il modo in cui non si intona perfettamente al tessuto delle tende, senza subire alcuna mutilazione permanente.
Insomma, credevo che quello sarebbe stato il peggio del peggio.
...Mi sbagliavo.

Circa trenta minuti dopo, qualcun altro ha suonato il campanello. Speravo fosse l'esercito. O un'esorcista. O il diavolo in persona, tanto comunque sarebbe stato meglio di Flufflette.
E invece no: era la nonna.

Ok, dario mio, ti devo un'esaustiva spiegazione. Mia nonna, cioè Nonna Urasue, non è mai stata la classica nonnina amorevole, cicciottella e dedita allo sfornamento industriale di biscotti che potrebbero estinguere la fame nel mondo. Nulla di tutto questo. Nonna Urasue è esattamente il contrario; e la dice lunga il fatto che ha diseredato sua figlia quando quest'ultima le confessò di aspettare una bambina (cioè me) a soli sedici anni. In ogni caso, quando aprii la porta mi ritrovai davanti una signora anziana e ossuta, dal volto grigiastro e sfigurato dalle profondissime rughe, che mi fissava stizzita con i suoi enormi occhi lattiginosi. Quando l'ho guardata con l'intenzione di dirle "non compriamo nulla" lei ha semplicemente battuto il bastone sul selciato, neanche avesse voluto pugnalare la terra e ha arricciato il naso, nauseata dalla mia vista.
A quel punto, ho avuto l'impulso di gridare "ODDIO! L'OSCURA SIGNORA!!!" quando nonna Urasue ha avuto la premura di ricordarmi chi fosse, per poi aggiungere "Oh cielo, spero che tu non sia mia nipote... Guarda come sei svestita"
Premetto che indossavo un maglioncino a collo alto e un paio di jeans, e cioè l'abbigliamento più coprente e casto che ho.
Al che, mi sono sentita sollevata al pensiero di aver incontrato mia nonna soltanto due o tre volte in tutta la mia vita.
Decisamente, nonna Urasue NON mi era affatto mancata!
"Speri male, nonna" le ho detto, sporgendomi per darle un bacio di saluto "Come stai?"
"Come vuoi che stia?" ha gracchiato nonna Urasue "Sono vecchia, non mi vuole più nessuno. Sono solo un fastidio"
"Evviva l'ottimismo!" ho brontolato, aprendo la porta per lasciarla entrare.

In ogni caso, questo fastidio (cioè nonna Urasue) ha la bellezza di novant'anni e la peculiarità di predire morti e catastrofi alla faccia di tutti e di tutto, perchè lei, ne sono sicura, seppellirà persino me. Inoltre, nonna Urasue non ci ha mai amato molto. Sono quasi sicura al cento per cento che pensi male di ogni essere vivente che abbia la sfortuna di calpestare questa terra, cosa che solitamente fanno le nonnine vecchio stampo, con la differenza che nonna Urasue ha fatto di quest' hobby una vera e propria professione (il che, l'accomuna inspiegabilmente a Flufflette).
A quel punto, sono iniziate le presentazioni. Inutile dire che ho seriamente invidiato gli struzzi, perchè se avessi avuto anche un solo fazzoletto di terra in cui nascondere la testa... Beh, lo avrei fatto!
Prima di tutto, ha squadrato Izayoi e le ha detto "Figlia degenere... Sei sciupata. Hai i capelli troppo lunghi per essere una signora per bene. E, inoltre, il tuo profumo è davvero volgare! Sembri una cortigiana! E sono anche sicura che tu non abbia ancora imparato a cucinare... Sbaglio?"
Al che Izayoi è nuovamente arrossita e l'ha cordialmente ringraziata per i calorosi complimenti.
Poi, nonna Urasue ha squadrato me "E tu, nipote svergognata, non si usa aiutare una povera vecchia a levarsi le scarpe quando entra in casa? Non sono mica giovane come una volta, io?! Eh... Ai miei tempi i giovinastri erano decisamente molto, molto più rispettosi! Non c'erano ancora tutte quelle diavolerie di oggi! Eravamo gente semplice noi!" ha gridato, isterica "Non ci vestivamo con i maglioni di Shakespeare, ma con dei vestiti fatti a mano! Se dovevamo cercare delle informazioni, aprivamo il vocabolario, non andavamo su Gogol! Mangiavamo zuppa di cavolo, non i burghi! E andavamo al cinematografo per divertirci perchè non c'erano ancora i televisori al plasmon!"
Se non hai capito, caro diario, ti riporto la traduzione delle parole oscure:

1) Maglioni di Shakespeare = Maglioni di Cashmere

2) Gogol = Google

3) Burghi = Hamburgers

4) Televisori al plasmon = Televisori al plasma

"Scusa nonna, mi sono persa nel discorso... Cos'era che dovevo aiutarti a fare?" le ho chiesto.
"Non me lo ricordo più" ha ribattuto, guardandomi accigliata.
Poi, Nonna Urasue ha finalmente concentrato i pochi gradi della sua vista per osservare da vicino -ma VERAMENTE da vicino- Inu no Taisho e famiglia. Ha guardato attentamente il grande demone cane, Inuyasha, Sesshomaru e Fufflette per circa cinque minuti, per poi affermare con scientifica certezza "Figlia degenere, chiama l'ambulanza: ci vedo quadruplo"
Al che, io, Kagome e Izayoi siamo scoppiate a ridere di gusto; in effetti, si somigliano davvero molto quei quattro!
"Signora, io sono il futuro marito di sua figlia. Mi può chiamare Taisho" disse il demone "Enchanté***"
"No, non voglio il thè!" ha ribattuto nonna Urasue, senza capire un acca di francese.
"Mi perdoni, allora. Sono molto lieto"
"Non sono un lievito!" ha continuato lei, oltraggiata.
"Ma... Ma io non..."
"Oh, sei un giovanotto davvero strano, tu!" ha detto nonna Urasue, aggrottando le sopracciglia grigiastre "Devi essere un delinquente, sì! Con quei capelli tinti devi essere di sicuro un poco di buono! Un teppista! TEP-PIS-TA! Voi sperperate i vostri giorni a gozzovigliare e folleggiare, mentre le povere vecchiette come me devono fare a pugni per una misera pensione! AH!"
"Mamma, quelli sono i suoi capelli naturali!" ha precisato Izayoi, rossa di vergogna.
"Naturali?" ha ripetuto lei, scettica "Certo che sei davvero sfortunato, giovanotto. Ed è un peccato sai? Nonostante i capelli bianchi sei davvero molto carino, anche se non sarai mai bello quanto Aldo Spazzaneve! Ma questo non toglie che tu sia un teppista!"
"Aldo chi??"
"Voleva dire Arnold Schwarzenegger" ho corretto io, fra una risata e l'altra.
"Ah... Oh beh, suppongo sia un complimento" ha dedotto Inu no Taisho, decisamente perplesso.
"Oh, piccolo screanzato! Come te lo devo dire che non sono un alimento?!?"

Ok, è andata avanti così per qualche minuto. Quindi, scusami diario se non ho la forza di scrivere tutto il discorso. Piuttosto, passiamo a ciò che è davvero importante, e cioè, la reazione della famiglia Taisho. Inutile dire che Inuyasha ha trovato nonna Urasue semplicemente rivoltante, e non posso dargli torto. Al contrario, Kagome e Inu no Taisho sono entrati subito in sintonia con lei (non ho capito come hanno fatto. Probabilmente hanno attivato l'area del cervello in grado di reggere il confronto con la morale-vecchio stampo di mia nonna).
Sesshomaru non si è sbilanciato; l'ha semplicemente fissata quando era conveniente farlo e le ha risposto a monosillabi ogni qual volta lei gli snocciolava paragoni fra la sua generazione e quella dei giovani d'oggi (senza sapere che Sesshomaru ha almeno il triplo dei suoi 90 e passa anni!)

L'unico momento in cui ho temuto davvero il peggio è stato quando nonna Urasue ha avuto il coraggio di chiedere a Sesshomaru se per caso fosse un "omoseNsuale"

Ok: non ho dimenticato l'ortografia. E non oso pensare cos'accadrebbe se nonna Urasue incontrasse Jakotsu. In ogni caso ho tremato sensibilmente nel momento in cui Sesshomaru ha scoperto i denti, con la precisa intenzione di mettere fine alla lunga vita di mia nonna. Miracolosamente, si è autoimposto la calma. E io -ancor più miracolosamente- ho salvato le mie mutande da un improvviso scagazzamento dettato dal terrore.Perdonami per la scurrilità, caro diario, ma sai... Non accade mica tutti i giorni che Sesshomaru venga accusato di omoseNsualità!

In ogni caso, appena ha potuto, si è rifugiato il più lontano possibile dalla madre di Izayoi. E penso anche dalla sua, di madre.

Stavo per raggiungerlo, quando Fufflette e Urasue mi hanno ricordato di sistemare i loro bagagli. Inspiegabilmente, quelle due sono entrate subito in sintonia.

E, ancora più inspiegabilmente, sono diventata una fattorina!

Quindi, arriviamo al dunque, cioè a me, che sono intrappolata nella cabina armadio di Sesshomaru -precisamente fra il reparto "camicie di seta nera" e "cinture di cuoio nere"- in attesa che qualcuno si ricordi di farmi uscire.

Ah già, diario mio, tu non sai la cosa più triste!

Sesshomaru non aveva idea che io fossi stata costretta a traslocare proprio qui. E mentre stavo schiacciando un grasso pisolino, CLANG ...Mi ha chiusa dentro!

E ora???

Cosa farò?

Morirò qui, dimenticata da tutto e da tutti??

Immagino di dover fare testamento.

18:02

Sì, sono ancora chiusa qui dentro.

Nessuno si è ricordato di darmi da mangiare... Oddio, sto parlando come un cane.

Non che i cani parlino, comunque.

Evidentemente, la vicinanza della famiglia Taisho sta dando i suoi frutti, visto che mi sto canidizzando.

Non sono sicura che questo termine esista.

Devo controllare sul vocabolario; anzi, su GOGOL!

18:04

Mi sono appena ricordata che le cabine armadio sono sprovviste di dizionari e di computers.

In ogni caso, se mi trasformassi in un demone cane, vorrei essere un demone-husky

Grazie.

19:31

Ma dove accidenti si è andato a ficcare quel bastardo di Sesshomaru???

Quando torna gli torco il collo!

Il suo bellissimo collo...

20:00

Scusa, diario, mi ero persa in un sogno erotico ad occhi aperti con me che mi divertivo a cospargere il corpo di sesshomaru di caramello, per poi...

Oh beh, credo tu abbia capito.

Perchè continuo a dimenticarmi che sei solo un diario???

I diari non hanno pulsioni sessuali!

I diari non hanno un apparato riproduttivo!

...O sì?

20:02

Ancora una volta mi rendo conto che avrei bisogno di consultare Google per esserne certa.

20:05

Devo andare in bagno!!!

22:16

Finalmente qualcuno sta per aprire la porta di questo dannatissimo bunker!

23:20

Oh, diario mio! Oh, diario mio che felicitudine!!!

Innanzitutto, Sesshomaru ha aperto la porta, e devo dire che era sinceramente sorpreso di trovarmi qui. Mi ha scrutata a lungo, in attesa di comprendere i motivi della mia presenza, ma credo soprattutto che si stesse chiedendo come mai glielo stessi spiegando fra un saltello e l'altro.

Al che me l'ha proprio chiesto: "Smettila di agitarti senza motivo! Mi dai sui nervi!""Ma un motivo c'è!" ho replicato, sempre zompettando "Ed è più che valido!"

"Non mi sembra che stia scoppiando il monte Fuji"

"Il monte Fuji no, ma la mia vescica sì!"

A quel punto, si è passato una mano sul volto -ergo: una bellissima mano sul bellissimo volto- e mi ha indicato il bagno, intimandomi di fare il più presto possibile. Due minuti dopo (e due litri in meno in corpo) eravamo nuovamente faccia a faccia.

"Allora" ho chiesto, titubante "Cosa ne pensi di tutta questa faccenda?"

"Non vedo perchè dovrebbe interessarti il mio punto di vista"

"Beh..." ho sussurrato stringendomi nelle spalle "Perchè sì!"

"Che risposta insulsa, degna di un umano, non c'è che dire..."

"Il fatto è che... Io non so bene cosa pensare" ho replicato, giustificandomi "Riguardo al matrimonio, intendo"

Sesshomaru ha taciuto e si è limitato a guardarmi. Non so se mi stesse ascoltando sul serio, ma il suo silenzio per me è stato come un invito a continuare la mia confessione...

Ok, a quel punto ho immaginato Sesshomaru vestito da Frate Cappuccino, intento a chiedermi quali fossero i miei peccati.

Oddio, avrei parecchi peccati da confessare nel caso lui diventasse il mio prete personale.

Comunque!

"Il fatto è che a me tuo padre piace, devi credermi. E' una persona davvero squisita, è a modo, è gentile... E si vede che è sinceramente innamorato di Izayoi. E sul serio, mi piacerebbe continuare a vivere qui, con lui, con Inuyasha... E con te" ho detto "E' solo che io non riesco a credere nel matrimonio; insomma, mio padre ha lasciato mia madre ancor prima di sapere se io fossi stata un maschio o una femmina... Non l'ho mai conosciuto"

"Vorresti farlo?" chiese Sesshomaru, accomodandosi sul letto.

"No. Sto bene con Izayoi e non sento il bisogno di conoscere un padre che non mi ha voluto. Non so neanche cosa significhi avere un padre accanto..."

"Potresti capirlo, se accettassi l'idea del matrimonio"

"Oh, ma insomma!" ho tuonato "Sei impossibile! Prima eri tu a non accettare questa situazione e adesso vieni a fare la paternale a me?!"

Per un attimo, mi è sembrato che Sesshomaru mi stesse sorridendo.

Credo di averlo immaginato.

"Sei stata tu" ha detto, sollevando le spalle.

"Io?"

"Sì, sei stata tu a dirmi che ognuno è libero di scegliere la strada che preferisce" ha spiegato, alzando gli occhi al soffitto "E sei stata sempre tu a dire che è giusto dare una seconda occasione alle persone"

Per un po', quelle parole sono rimaste lì, sospese come tante bolle di sapone in attesa di esplodere.

"E tu... Hai già scelto la tua strada, Sesshomaru?" ho chiesto, avvicinandomi al letto. Le mie ginocchia sfiorarono le sue.

Lui non ha risposto.

Si è sollevato, in modo che i nostri visi fossero vicini. Molto vicini.

I miei occhi si rispecchiarono nei suoi e vi lessero qualcosa di nuovo, di caldo.

Senza sapere come o perchè, dischiusi le labbra, in attesa che qualcosa accadesse. Perchè sarebbe accaduto, lo sapevo.

Lo sentivo nell'elettricità dell'aria. Era quasi respirabile, tanto aveva colmato l'intero ambiente.

Sesshomaru mi ha posato una mano sulla guancia. La mano era fresca a contatto con la mia pelle rovente.

"Tu..." ha sussurrato, guardandomi fisso negli occhi.

"Sì...?"

"Puzzi di spirito adolescente****"

"Oh... Grazie"

Ed è così che ci siamo baciati. Una volta. Due.

Due milioni di volte.

Non so per quanto tempo siamo stati lì, a fissarci, dopo quell'incredibile momento che ci aveva preteso come protagonisti; so solo che non ho bisogno di risposte, anche se le vorrei. So qual è stata la scelta di Sesshomaru, per quanto sia incredibile da accettare.

La sua scelta sono io.

"Sesshomaru... Cosa...?"

"Non puoi farne a meno?"

"No"

"Uff... Avanti. Chiedilo"

"Cosa siamo noi?" mi sono schiarita la voce "Voglio dire... Noi dovremmo essere fratello e sorella... Noi non..."

"Vorrà dire che saremmo fratello e sorella che faranno cose di questo tipo"

"Ma insomma... Cioè... Voglio dire"

"La tua grammatica è davvero penosa, quando sei in difficoltà" ha borbottato lui, annoiato "Diciamo solo che siamo Rin e Sesshomaru"

"Oh..." il mio cuore ha iniziato a battere forte -molto forte- "Va bene. Sì"

Rin e Sesshomaru.

Non fratello e sorella.

Non amanti.

Non fidanzati.

Nulla, se non semplicemente noi due.

23:30

E se qualcuno dovesse scoprirci???

23:50

Cioè, voglio dire, tutti sanno che siamo "Rin" e "Sesshomaru"

Non era quello che volevo dire.

Intendevo: e se dovessero scoprire che noi due... Come dire... Abbiamo un rapporto clandestino?

23:59

Oddio! Sarebbe terribile! Dovremmo fare harakiri! Dovremmo fuggire in Mozambico.

Dov'è il Mozambico?

Devo controllare su Google!

E comunque: è terribile!

24:00

Oh, è così ROMANTICO!

 

ATTENZIONE: QUESTO CAPITOLO SI ISPIRA AL LIBRO "TUTTE LE CONFESSIONI DI GEORGIA NICKOLSON (E DEL SUO GATTO)" di Luoise Ronninson.

Angolo di Lirinucciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa :)

*crisi gigi-marzulliane (dalla celebre frase di Gigi Marzullo: " si faccia una domanda e si dia una risposta ")

** Dolores Umbridge è l'insegnante antipaticissima e petulante che compare in Harry Potter e l'Ordine della Fenice

*** Enchanté = incantato in francese

**** Puzzi di spirito adolescente = smell like teen spirit

Ok, visto che in molte me lo avete chiesto vi spiego il titolo di questa fic. Non lo avevo specificato prima perchè pensavo che una canzone famosissima come Smells Like Teen Spirit (letteralmente: puzza di spirito adolescente) non avesse bisogno di spiegazioni, ma giustamente non tutti si intendono di musica rock, e soprattutto non tutti conoscono i Nirvana.

In ogni caso è una canzone che a me piace moltissimo: la potete ascoltare qui - http://www.youtube.com/watch?v=hTWKbfoikeg

Vorrei ringraziarvi per i bellissimi commenti! Come al solito siete dolcissime e mi date la carica per continuare questa fic (ormai mancano pochi capitoli alla fine). Devo dire che ancora mi stupisce che questa storia abbia riscosso così tanto successo, soprattutto perchè è nata come uno scherzo, come un gioco... Eppure, non posso fare a meno di commuovermi ogni volta che leggo un vostro parere positivo o una richiesta di aggiornamento.

Ringrazio le 66 persone che hanno inserito questa storia fra le PREFERITE!

Ringrazio le 10 persone che hanno inserito questa storia fre quelle da RICORDARE!

Ringrazio le 83 persone che hanno inserito questa storia fra le SEGUITE!

E ancora ringrazio di cuore le 20 persone che hanno commentato lo scorso capitolo:

Sandy 23

Akyse

Marrion

Dark Angel

Smooth Criminal

Cherfifina96 (benvenuta tesoro!!!! Sono molto contenta di aver ricevuto un tuo parere!!!)

Mew Paddy

Samirina

Iceman

Lamoon (benvenuta!!! Grazie mille per avermi detto cosa pensi di questa storia. Grazie!!)

Sorrow_Writer

The_Girl_That_Punk (ma grazieee! sono felice di sapere che c'è sempre qualche nuovo lettore! Grazie mille!)

Reby_W (ti ringrazio davvero molto!)

Razieletta_95 (che bello!!! una nuova lettrice!! sono felice di aver ricevuto la tua recensione!)

Nightmare_Caos (guarda... GRAZIE! Sul serio, sono veramente COMMOSSA dalla tua recensione, anche perchè è stata molto interessante e mi ha dato l'opportunità di approfondire meglio il rapporto che ho creato fra questi personaggi. La tua recensione mi ha aiutata davvero moltissimo ad interpretare meglio il mio lavoro!)

Ilary_K

La_Nana

Sara_Sessho

MaryPao (grazie infinite per quello che hai detto! ne sono stata oltremodo felice e spero di cuore che anche questo chappy ti sia piaciuto!)

Sa chan (grazie mille per aver avuto il CORAGGIO di leggere la mia fic tutta d'un fiato. Sono felicissima che ti sia piaciuta!)

E ovviamente, ringrazio anche Yesterday e Celina che hanno letto ma purtroppo non hanno potuto commentare!

MI SCUSO DI CUORE: QUESTO CAPITOLO FA DAVVERO SCHIFO! 

 

 

 

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Capitolo 17
*** L'utero che prevede il futuro ***


[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

 

"L'utero che prevede il futuro"

(Attenzione: nessun demone o nonna è stato maltrattato in questo capitolo)




Ero lì che mi facevo i fatti miei...
Sul serio, l'idea di approfittare del fatto di essere sola con Sesshomaru nella stessa stanza (nella stessa casa, nella stessa città e nello stesso sistema solare) non mi aveva neanche lontanamente sfiorata. Davvero. Dico sul serio. Non sia mai che Rin Edogawa voglia attentare alla sacra virtù del demone più stuzzicante che abbia mai messo il suo regale piedino demoniaco su questa terra (!)

...E il fatto che avessi indossato di proposito delle mutande che non fossero a fragole era un semplice caso. Un'innocente coincidenza.

Così come era un caso il fatto che mi fossi pettinata e truccata prima di prepararmi per andare a dormire. Insomma, avrei risparmiato del tempo prezioso la mattina seguente, no? Non era mica così strano il fatto che, oltretutto, avessi indossato anche una collana dalla pietra luminosa, dico bene?
Insomma, tutte le ragazze normali (e che non abbiano secondi fini) si preparerebbero allo stesso modo per dormire.
Come? Non mi credete?
Ma tu guarda queste malelingue! Queste miscredenti! Queste donnine maliziose! Queste... maline donniziose!!!

Tsk!

Giuro su Santa Eva Henger che non avevo assolutamente intenzione di saltare addosso al mio fratellastro, con il quale -precisiamo- ho iniziato una relazione clandestina da circa quindici minuti. Ora sono sedici, per l'esattezza!

OK! OK! Avete vinto: volevo sedurlo.
Ma intendiamoci, la mia era solo una "delicata avance"...
Peccato che Sesshomaru mi abbia semplicemente fissato come se fossi un fenomeno da circo, abbia inarcato il suo impudente sopracciglio argentato e si sia limitato a precisare la sua opinione in merito; opinione che, ovviamente, ha cercato di comunicarmi nel più tenero dei modi.
Per la precisione mi ha detto "Ricomponiti" che, suppongo, dovesse essere un modo gentile per dire "Tu resta qui. Io chiamo la Neuro"
Devo dire che sono leggermente commossa.

In ogni caso, è stato davvero un attimo.
Ci siamo fissati a lungo, e mezz'ora dopo eravamo già a letto!
...Io nel mio e lui nel suo.
Ok, io nel suo e lui non so dove. E' praticamente svanito... Credo sia andato a cercarsi un albergo o qualcosa del genere. Immagino che non volesse approfittare della situazione; dopotutto, è lui l'uomo, e quindi esiste la remota possibilità che voglia essere lui a comandare il gioco. Almeno credo. Ma insomma, io come potevo saperlo? Magari nel linguaggio sessuale dei demoni la mia delicata proposta potrebbe significare qualcosa di completamente diverso. Magari, senza volerlo gli ho chiesto se gli va di leggere la Divina Commedia al contrario, oppure potrebbe essere un modo demoniaco per dire "ehi, andiamo a caccia di acari della polvere e congeliamoli nel freezer" o qualcosa di simile!
Non che io abbia mai desiderato congelare degli acari, comunque.

...O magari, questa non è la stagione degli amori per i demoni maschi adulti.

...O ancora, sono così affascinante da averlo spiazzato.

Inizio a prendere in seria considerazione l'ipotesi della omoseNsualità di Sesshomaru...

Ok, sto esagerando.

E' solo che mi sento un po', come dire, rifiutata. Dopotutto, l'iniziativa l'ha presa quasi sempre lui! Immaginavo che gli avrebbe fatto almeno un po' di piacere l'eventualità di poter disporre della sottoscritta, fra l'altro, sprovvista delle ormai consuete mutande fragolose.
Non che a me sarebbe dispiaciuto essere disposta da lui.

...Dubito che la frase precedente sia stata pensata in modo grammaticalmente corretto. Ma non ci penserò più, così eviterò di far danni.

Inizio a credere che il mondo stia girando al contrario. Magari sono stata maledetta da Samara Morgan e fra sette giorni mi accadrà qualcosa di terribile, oppure Light Yagami ha scritto il mio nome sul suo Death Note, oppure -ipotesi remota ma non del tutto assurda- a Sesshomaru piacciono le mie mutande fragoloidi e gli è dispiaciuto così tanto non trovarmele addosso da farlo scappare per andare a commiserarsi in qualche angolo del mondo. Probabilmente adesso starà gridando il suo dolore sulla cima di una montagna o sull'orlo di una scogliera...
No, è impossibile. Di sicuro è colpa di Light Yagami!
Ci dormirò su. Dopotutto, domani è un altro giorno e di sicuro avrò ben altro di cui preoccuparmi. Ormai non riesco più ad alzarmi dal letto senz'avere la matematica certezza che accadrà qualcosa di poco normale; senza contare che con nonna Irasue-la-morte-mi-fa-una-pippa e Flufflette-oh-mio-dio-le-mie-tette-sono-antigravitazionali! sono certa, anzi certissima, che quella di domani non sarà una giornata facile da superare. E il fatto che manchino solo due mesi alla marcia nuziale non aiuta.
Inizio sempre più a rendermi conto di quanto il matrimonio di Izayoi non mi disturba come dovrebbe.

Mi spiego.

Lo so che questa rivelazione scioccante ha momentaneamente paralizzato i neuroni a mezza galassia, ma è così... Nel senso che io ero ormai avvezza a considerare Izayoi come l'unico disturbante essere con cui avevo la sfortuna di condividere un patrimonio genetico e monetario, e l'idea che quella scalmanata potesse innamorarsi non mi aveva mai neanche lontanamente attraversato l'anticamera dell'unico neurone superstite: praticamente, se mi avessero detto che sarebbe finita così, circa otto mesi fa, probabilmente avrei riso fino a collassare.
L'idea di avere una famiglia in un certo senso è... rassicurante? Sì, potrei definirla così. Eppure, proprio adesso che il sogno di Izayoi sta per diventare realtà, ecco che la mia sfortuna lancia la sua arma di distruzione di massa. E la mia sfortuna, stavolta, si chiama "amore"
Cosa penserebbero Inuyasha, Izayoi e Inu no Taisho se sapessero che mi sono innamorata di Sesshomaru?
E lui cosa pensa di questa situazione? Non gli importa dei sentimenti di suo padre? Non pensa che qualcuno potrebbe essere ferito dal nostro comportamento? Non immagina che, prima o poi, qualcuno ci scoprirà?
E qui si apre il più crudele degli interrogativi: Sesshomaru non crede nella nostra storia?

Non posso fare a meno di chiedermelo e devo ammettere che, nonostante tutto, non riesco a darmi una risposta.

Se lui intendesse costruire qualcosa con la sottoscritta, probabilmente si assumerebbe tutte le responsabilità del caso... No?
Non tenterebbe di nascondere tutto alla nostra famiglia. Almeno credo. Quindi, in sostanza, mi ritiene una sorta di... Passatempo?
Non voglio pensarci.

Nella testa adesso ho soltanto un madornale casino che fa Badabum Badabum Badabum Cha Cha.
O tunz-tunz-tunz parapara tunz-tunz-tunz...?
Non so decidermi.

E poi c'è il suo profumo che mi sta ipnotizzando.


ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸ҲҲ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸

 

Mi sveglio con la martellante preoccupazione di aver fatto qualcosa di stupido. Apro piano gli occhi e mi guardo in giro, lasciando vagare lo sguardo lungo le pareti di una stanza bianca e anonima che non mi appartiene e che stento a riconoscere. E' quella di Sesshomaru.
Ora ricordo... Ieri sera ho tentato di impadronirmi del suo regale corpo demoniaco.
Sbuffo, in collera con me stessa, mentre mi accorgo del calore che sale alle guance. Sono veramente una stupida, c'è poco da fare. Mi sono resa davvero ridicola. Se lo sapesse Jakotsu, probabilmente mi sfotterebbe fino alla tomba. Mannaggia a me e ai miei ormoni impazziti.
Mannaggia alla mia puzza di spirito adolescente, così come la chiama Sesshomaru!
Mannaggia al ciclo che mi è appena venuto e che sta già spargendo i suoi nefasti effetti intorno a me.
Oggi non sarà una giornata piacevole. Adesso ne ho la certezza: il mio utero spesso prevede il futuro!

Di mala voglia, mi decido a schiodare dal barocco letto a baldacchino di Sesshomaru e mi dirigo in bagno; mi lavo con la sensazione che, per quanto strofini ed insaponi, il solco fra le mie sopracciglia (segno dell'incazzatura del mio utero isterico) non sparirà. Provo a sciogliere gli immancabili nodi fra i capelli, ma rinuncio dopo un solo quarto d'ora: è un'impresa disperata! Ma perchè i capelli non li ho presi da Izayoi? Possibile che il mio padre naturale avesse dei capelli così stopposi, sfibrati, annodati e di un colore insignificante?

Ma di chi cazzo si era innamorata, Izayoi? Di un orangotango?... Di un gatto persiano a pelo lungo?

Sconfitta e sempre più vicina al limite previsto dal mio incazzosometro biologico (che ovviamente calcola il livello di incazzatura giornaliera... E che ovviamente non esiste) mi decido a raccogliere la preoccupante massa pelosa in una coda alta, evitando, fra l'altro, di bestemmiare contro i riccioli che spuntano inspiegabilmente alla presa dell'elastico. Giuro che mi darò allo skeen head!
Chissà, magari pelata sarei più interessante...
Comunque (!) lasciando perdere i vaneggiamenti (è l'utero che parla) mi dirigo in camera mia, con la precisa intenzione di indossare qualcosa di molto largo, molto sformato e molto nero... Quando la scena cui mi ritrovo ad assistere mi suggerisce di fare dietro front, comprare un biglietto di sola andata per Honolulu e fare l'autostop all'aereoporto.
No, non sto esagerando!

Ok, al massimo avrei potuto fare una telefonatina a Stephen King e suggerirgli qualche ideuzza per il suo prossimo bestseller.

Cosa ho visto, mi chiedete? Vi accontento subito.
Pensavo che scoprire che la mia precedente camera da letto era stata trasformata in una serra dal passeggero virus botanico di Izayoi fosse quanto di peggiore potessi aspettarmi. Ma ovviamente -e ribadisco il concetto di ovvietà- avevo di nuovo toppato alla grande.
Ora avete due opzioni:

1) se siete amanti dei film dell'orrore, alzate il culo dalla sedia, andate in cucina e preparatevi un bel po' di popcorn

2) se siete facilmente impressionabili, saltate questo paragrafo e pregate che non faccia più riferimento ai fatti qui descritti.

3) lo so che non c'era una terza opzione, ma era decisamente troppo strano. C'è sempre una terza scelta! No?

Dunque...
Ero lì, sulla soglia della porta della mia stanza, ancora con la maniglia d'ottonde fortemente stretta fra le dita, ancora con la biancheria intima semi fosforescente, ancora con l'utero che faceva un tuffo carpiato all'indietro con tanto di avvitamento finale e, soprattutto, ancora con l'immancabile solco fra le sopracciglia che sembrava gridare "si salvi chi può"...
Insomma, ero lì. E non ero sola.
L'esperienza traumatica della notte precedente mi aveva completamente fatto dimenticare un particolarino trascurabile, che tanto "ino" non era, e non era neanche "trascurabile"... E cioè che la signora Flufflette e la nonna Urasue si erano temporaneamente accampate nel mio territorio e avevano ivi imposto anche un articolato regime dittatoriale che sembrava volermi comunicare qualcosa che assomigliava terribilmente ad un "allarme rosso".
Ero appena entrata nell'antro delle belve.
Mh... Sbaglio o sto descrivendo la scena in modo molto teatrale? Potrei farci un documentario!Magari è solo lo spirito di Piero Angela che si è impossessato di me, dunque perchè non sfruttarlo? D'accordo: adesso immaginate la musica di Super Quark e immaginatemi semi pelata e in giacca e cravatta con lo sfondo di un dna oltre la soglia della porta. Siete pronti? Ok, si parte!

Tan Tan Tan (Tararararararàààà Taràààà) Tiriritiri tururuuuuu tataaa <= questa è la musica di Super Quark, ok? :D

Le femmine di demone adulte sono quegli esseri bizzarri che circondano le tette antigravitazionali di cui sono naturalmente dotate; in genere, le femmine di demone adulte presentano un abbozzo di cervello, che solitamente non sono avvezze a sfruttare e la cui utilità è del tutto ininfluente per il semplice fatto che le femmine di demone sono esageratamente belle, esageratamente prosperose, esageratamente fatali ed esageratamente antipatiche. Flufflette incarna tutte queste spettacolari doti nel corpo di un'eterna gnoccona: insigni studiosi hanno accertato che Flufflette si compone di elementi di sesso femminile con elevato grado d'attrazione e sua caratteristica fondamentale è quella di tirarsela quel tanto che basta per scoraggiare un approccio da parte di tutti i maschi di demone non dotati di conto corrente ad otto cifre o, in alternativa, di un auto inferiore alla Ferrari. Recenti studi compiuti da egregi scienziati giapponesi hanno dimostrato che Flufflette appartiene alla categoria delle pornodonne in carriera, armate biologicamente di alcuni strumenti di tortura all'avanguardia: l'arma letale della femmina in questione è la biancheria di pizzo audace che, per qualche strana ragione, che sfugge alle leggi della fisica, non fa a cazzotti con la costosissima crema di bellezza agli estratti di cocco, olio di semi di lino, vaniglia, lampone, more, bacche di alchechengi e oro puro in polvere che si spalma sul viso prima di abbandonarsi ad un sonno di cui non ha bisogno (perchè la donna demone non ha bisogno di dormire, e quindi non le spunteranno mai le occhiaie, non le verrà mai il torcicollo e non rischia di sbavare sul cuscino perchè le donne demone NON sbavano). Anche se si abbandonano al sonno, le donne demone non avranno mai un capello fuori posto e saranno sempre truccate alla perfezione come se fossero appena state benedette dalla makeup artist di Lady Gaga. Le donne demone scelgono con particolare cura il luogo adatto ad accogliere i loro pargoletti, e cioè costosissime creme, docciacreme, bagnocreme, docciaschiuma, bagnoschiuma, balsami, shampoos, idratanti, snellenti, rassodanti ecc ecc ... Di cui non hanno il benchè minimo bisogno perchè tanto sono delle gnoccone anche con un sacco dell'immondizia. L'abbigliamento notturno della tipica pornodonna demone è molto sobrio, convenzionale ed economico: può quindi variare da una vestaglia di seta color acquamarina di Valentino (da abbinarsi necessariamente con dei tacchi alti, perchè le donne demone non temono le vene varicose e le storte alla caviglia) fino ad un completino intimo di raso color corallo della tonalità più impensabile. La donna demone è molto gelosa delle sue cose e la natura l'ha giustamente fornita di artigli e zanne per dilaniare qualunque essere indegno osi anche solo fissare troppo a lungo ciò che le appartiene: in questo caso... ME!

Flufflette mi fucila letteralmente con lo sguardo, mentre al contempo è intenta a trasformare la mia vecchia stanza in una sorta di set del Moulin Rouge. Ancheggia ritmicamente mentre osserva indecisa il mio abito da damigella che ancora è appeso alla maniglia della porta del bagno: dall'ampiezza dell'arco disegnato dal suo sopracciglio perfetto posso solo immaginare che lei stia pensando che quel coso rosa confetto debba essere una sorta di opera d'arte contemporanea, probabilmente nata dal genio di una gazzella ubriaca con manie artistiche e sotto l'effetto di psicoacidi.
Non c'è altra spiegazione: ha pensato proprio quello.
Come lo so? Perchè semplicemente Flufflette si è voltata e mi ha detto "E' una tenda davvero orrenda! Non si intona per niente con le venature del parquet nè con la lucentezza del battiscopa... Voi umani avete davvero un senso estetico discutibile".
A quel punto non ho potuto darle torto e, ancora sotto shock per i paroloni scelti dalla pornodemone, mi sono limitata a dire la prima cosa altisonante che mi veniva in mente, e cioè "Hippopotomonstrosesquipedaliofobia" che vuol dire Aver Paura delle Parole Troppo Lunghe.
Flufflette ha scosso elegantemente le spalle con aria seccata e si è dedicata ad una vasta collezione di vestiti da sera, che sembrava aver tutta l'intenzione di indossare sedutastante, e cioè alle nove del mattino.
E poi sono io quella che ha pessimo gusto! Bah!
Ancora sottoshock, e indecisa se scappare in Burundi o meno, avverto la presenza di un'altra persona all'interno della stanza...

...Avevo dimenticato che c'era anche nonna Urasue!

La sola vista della mia nonnina preferita (preferita perchè, fortunatamente, è l'unica che ho) ha seriamente compromesso il mio sistema immunitario, dal momento che c'era mancato tanto così perchè mi partisse un embolo. Il mio armadio era stato trasformato in una specie di altarino dedicato al culto degli antenati e sulla mensola, dove solo ventiquattr'ore prima c'era la mia chitarra, ora si trovava la foto del defunto marito di nonna Urasue, attorniata da una raccolta di candele dall'odore pungente che, mischiato alla fragranza dolciastra del profumo di Flufflette, creava un mix micidiale.
Suppongo che quella puzza potesse essere usata come arma batteriologia di distruzione di massa.
O al massimo come disinfestante, comunque!

"Giovinastra!" ha strillato mia nonna, isterica "cosa fai così svestita? Svergognata! Nipote degenere! Cortigiana!"
Onestamente, non ebbi il coraggio di contraddirla mentre aggiungeva insulti ad altri insulti...
"Renditi presentabile e unisciti a me nella preghiera per il tuo povero nonno sventurato!"
"Ma se non l'ho neanche mai conosciuto" ho replicato, perplessa.
"Tuo nonno non era cornuto!" ha protestato lei, che come al solito era sorda come una campana.
"Lo so, nonna, non l'ho mai messo in dubbio" dissi, iniziando a vestirmi.
"Ti dico che non c'è mai stato a Gubbio!!!"
"Per l'amor di Jean Claude, nonna comprati un amplifon!!!" ho sbottato, tappandomi le orecchie.
"E a che mi serve il cellophane?"
"Oddio..."
"E' tuo nonno, non tuo zio!!!"

Ok, a quel punto ho lasciato che l'unico neurone ancora in grado di sopportare mia nonna si suicidasse; dopotutto, sarebbe stato crudele lasciarlo in balia dei vaneggiamenti di un'isterica vecchina umana con l'udito di un telecomando e la gentilezza di un torturatore nazista. Per cui, ho semplicemente dato ascolto alla vocina di Piero Angela che ancora, imperterrita, continuava a descrivere con scientifica certezza le caratteristiche della dolce vecchina (!) in questione.

La nonna di razza umana è quella vecchina che ciarla per casa soprattutto durante le festività. Nell'immaginario collettivo giovanile la nonna è vecchia, ma non nel senso che lo è adesso: è sempre stata vecchia. E nel caso di nonna Urasue, quest'eventualità non può essere in alcun modo esclusa. La nonna vive in un nido che si è creata nel corso dei secoli e che prende il nome tipico di "casa della nonna" - essa è riconoscibile a causa dell'odore naftalina che si sente a chilometri e chilometri di distanza, dall'arredamento dagli allegri toni che variano dal marrone-merda-secca al grigio-cul-di-padella, e soprattutto il tratto distintivo di ogni "casa della nonna" degna di questo nome è la sovrabbondanza di oggetti inutili. Infatti, numerosi esperti sono concordi nel dire che le nonne umane conservano qualsiasi cosa, anche rotta o scaduta. Non è un caso che recenti studi abbiano dimostrato che le nonne vivono nella convinzione che il cibo non debba mai scadere: in questo modo vengono spiegati alcuni misteri che hanno assillato gli esperti per decenni, e cioè perchè le fette biscottate stipate nella dispensa si siano auto-evolute in pangrattato e perchè il barattolo di Orzobimbo ha ormai raggiunto l'età per fare il militare. Inoltre, le nonne sono geneticamente convinte di conoscere la cura per ogni tipo di male, e da qui si spiega la nascita del famoso concetto universalmente conosciuto come "rimedio della nonna".
Inoltre, alcuni cenni storici dimostrano che le nonne vorrebbero sempre vedere i nipoti sposati con chi hanno scelto loro. E no, non importa se i nipoti sono già sposati. Un celebre professore di nonnologia ha stabilito la legge che cita: ogni nonna, soprattutto se di razza umana-umanoide, guarda con sospetto ogni cosa fabbricata dopo il 1995, e la dimostrazione di tale teorema sta nel fatto che i computer sono demoni misteriosi e che la tecnologia è una branca esoterica di cui solo i giovani esercitano il culto e conoscono gli inspiegabili segreti... E da qui si spiega perchè qualsiasi giovane venga immediatamente riconosciuto dal cervello della nonna come "delinquente"

A questo punto, decisi che era ora di scappare a gambe levate e trasferirmi in un igloo in Antardide. Forse lì, la puzza di incenso di nonna Urasue non mi avrebbe dato la nausea e le bagnocreme di Flufflette non mi avrebbero ricordato che non avrò mai una pelle liscia come seta.
In poche parole chiusi la porta e scappai al piano terra, dove per poco non mi scontrai con Inuyasha e Kagome.
Non potei far a meno di chiederle "Ma tu stai sempre qui? Non ce l'hai una casa tua?"
La povera Kagome a quel punto profferì in una risatina di circostanza e mi chiese "Che c'è? Hai le tue cose?"
E con immancabile puntualità Inuyasha si grattò il mento con aria pensosa, e saggiamente domandò "Quali cose?"
"Lo sai quali cose!" ribattè Kagome, un po' rossa in viso.
"Spiegamelo"
"Non ci penso nemmeno! Vedi di studiare, che dopodomani abbiamo il test di biologia!" lo rimproverò l'altra.
"Mica posso fare come te, che stai tutto il giorno a ripassare quel cavolo di apparato riproduttore!"
"Hai capito Kagome..." sussurrai a mezza voce, mentre mi dirigevo a passo svelto verso il soggiorno, stanza da cui proveniva l'immancabile squillo del telefono. Osservai il display senza riconoscere il numero, finchè mi decisi ad alzare la cornetta...
"Pronto, casa Edoga... Eh, sì, col cazzo! Casa Taisho!" dissi, palesemente nervosa. Immaginai di aver fatto una figuraccia immane...
"Non mi dire" disse la voce conosciuta dall'altro capo della cornetta "Hai le tue cose!"
"Jakotsu!" esclamai, sorpresa ed indecisa se attaccargli il telefono in faccia o ricordargli quant'è fortunato a non avere un utero.
"In carne, ossa e attributi... Senti, ma lo sapevi che hai davvero delle bellissime begonie?"
"Ma di che cacchio stai parlando?" ribattei acida, non sapendo a cosa associare il termine -begonie-
"Delle begonie del tuo giardino, no?"
"E che ne sai tu del mio giardino?" chiesi, sul chi-va-là.
"So che sono qui da tre ore, ma nessuno si degna di farmi entrare!" ribattè Jakotsu, offeso.
"Che... Che stai dicendo?"
"Uff" sbuffò l'altro "Affacciati alla finestra, così forse ti renderai conto che non sto affatto scherzando!"

Un po' titubante e un po' terrorizzata, mi accostai alla finestra... E lo vidi davvero. Anzi, li vidi davvero.
Jakotsu era lì, tutto infagottato in una sgargiante camicia con i volant color lavanda, che gli dava un'aria leggermente spagnoleggiante e decisamente molto gay. Le sue gambe lunghe e snelle erano accuratamente fasciate in un pantalone bianco e strettissimo, che gli metteva in evidenza anche la più insignificante delle protuberanze della rotula. Lo strato di mascara era così spesso da essere visibile persino a cento metri di distanza.
Non potei fare a meno di associarlo ad una sorta di fioriera.
Anzi, lo trovai estremamente simile ad un pavone che fa la danza dell'accoppiamento.

Rabbrividii.

Spostai lo sguardo alle spalle di Jakotsu, dove mi sembrava di intravedere un'altra persona. on appena misi a fuoco chi fosse, sentii una fitta allo stomaco... E no, stavolta non si trattava dell'utero isterico, ma di un principio di nausea.
Bankotsu era lì.

Non potei fare a meno di sgranare gli occhi per ammirarlo...

Certo, non era neanche lontanamente paragonabile alla sconvolgente bellezza di Sesshomaru, e non aveva neanche un briciolo del suo profumo da infarto, e probabilmente non aveva neanche una demone pornodonna per madre (che si diletta a mettere in evidenza la mia scarsa conoscenza di paroloni barocchi)... Ma... Era bello!
La splendida pelle color caramello sembrava attirare ed assorbire ogni raggio di sole, nonostante il cielo fosse coperto da uno spesso strato di nuvoloni carichi di pioggia. La sua bocca, perfettamente disegnata e carnosa, si stiracchiava in un sorriso abbagliante: uno di quei sorrisi da copertina, uno di quelli che potrebbero accecare, uno di quelli ai quali non bisognerebbe esporsi senza la dovuta protezione.I suoi occhi, inspiegabilmente blu, sembravano fendere l'aria e la distanza che ci separava: mi stava fissando, ne ero sicura.I suoi lunghissimi capelli corvini, morbidamente intrecciati, sventolavano al vento a ritmo di una musica sensualissima, che faticavo ad ignorare.

Che non avevo mai saputo evitare.

Che conoscevo anche se non volevo...

Crollai in ginocchio, nascondendomi alla loro vista. Che cosa potevo fare? Dovevo scappare.

Dovevo andarmene assolutamente! Sesshomaru non doveva incontrare Bankotsu.

E se era per questo, nemmeno Jakotsu...

"Rin!" strillò la voce di Bankotsu dalla cornetta del telefono "Ci lasci entrare o devo chiederti un invito scritto?"
"Che cazzo ci fate voi due qui???" gridai invece in risposta, furiosa e spaventata.
"Come sarebbe? Tua madre ci ha espressamente invitato al suo matrimonio"
"Mancano ancora due mesi alla cerimonia, testa di medusa!!!"
"Guarda che so leggere un biglietto di partecipazione, cosa credi?! E' stata tua madre a chiederci di venire qui perchè pensava ti sentissi sola qui a Tokyo, senza i tuoi amici... Ed io che mi sono fatto dodici ore di volo solo per darti una mano! Tsk! Che ingrata!"
"Tu ti sei fatto dodici ore di volo per mangiare gratis alla cerimonia e per controllare lo stato delle mie sopracciglia!!!" sbottai.
"Appunto, quindi se non ti dispiace, ho bisogno di esaminarti più da vicino"

In quell'istante sentii il rumore metallico del cancello che veniva aperto. Non ero stata io a farli entrare. Ma allora... Chi l'aveva fatto?
Mi voltai in direzione del citofono, giusto in tempo per vedere Inuyasha rimettere a posto la cornetta.
Sbiancai: mi aveva condannata!

"Che ... Che.... Che cazzo hai fatto!!!"
"Ho solo aperto il cancello, non mi sembra così grave" rispose il mezzodemone "Non sono amici tuoi, quelli?"
"Chi? Nooo... Sono solo due venditori ambulanti"
"Davvero? Il tizio ambiguo in effetti sembra un po' sospetto..."
"Ti sbagli! Bankotsu è molto più pericoloso!" sbottai, terrificata.
"Allora li conosci! Lo sapevo!" disse Inuyasha, sorridendo "Meglio così. Sai, stasera andiamo tutti in discoteca per il compleanno di Miroku. Potresti portare anche loro due, così non si sentiranno fuori luogo. Vedrai che ci divertiremo!"
"Non se ne parla nemmeno!" gridai, immaginando per un attimo Jakotsu che si avvinghiava al palo della lapdance e Bankotsu che si incollava inspiegabilmente al mio deretano.
"Certo che sei impossibile quando hai le tue cose... E dire che nelle pubblicità le donne con il ciclo sono sempre sorridenti e soddisfatte!"
"Quella si chiama fantascienza, Inuyasha!" rispose Kagome, andando ad aprire la porta...
"Chi sta arrivando?" chiese Flufflette, facendo capolino dal piano superiore "Sento puzza di umani"
"Sono delinquenti! Lo sapevo, lo sapevo... Ci penso io a chiamare la polizia!" gridò isterica nonna Urasue.

Un attimo dopo, sentii il rumore inconfondibile del motore della Lamborghini di Sesshomaru. Crto che non mancava proprio più nessuno.
Kagome aprì la porta... E posso giurare con scientifica certezza di aver invidiato follemente i camaleonti.Se soltanto avessi potuto mi sarei mimetizzata con il pavimento.
Questo però non spiega perchè inspiegabilmente mi gettai a terra, neanche dovessi prepararmi ad un attacco aereo.

Ok, quest ultimo particolare non era rilevante...

In ogni caso, torniamo a noi!

Jakotsu entrò in casa Taisho come se fosse un amico di famiglia da generazioni: abbracciò forte Inuyasha, fece i complimenti a Kagome per i suoi bellissimi capelli, baciò elegantemente la mano di Flufflette e riuscì persino a strappare un sorriso a nonna Urasue.
Vi giuro che non so come cavolo faccia a farsi adorare, quel dannato canarino spagnoleggiante!
Bankotsu, al contrario, non si avvicinò a nessuno nè salutò: non fece altro che scambiarsi occhiatacce assassine con Sesshomaru, che dall'alto della sua regale indifferenza, sollevò il suo impudente nasino patrizio verso l'alto e lo snobbò come se non fosse neanche degno di essere preso in considerazione.

Iniziai seriamente a preoccuparmi... Dico davvero.

Stavano accadendo tante, troppe cose strane: nonna Urasue stava sorridendo, Flufflette non stava spargendo disinfettante tutt'intorno a sè, Inuyasha non aveva ancora capito che i complimenti di Jako erano tutt'altro che disinteressati, Kagome stava ancora osservando i suoi capelli come se fossero un tesoro inestimabile, Jakotsu non mi aveva ancora fatto notare che ero vestita come una barbona daltonica, Bankotsu non si era ancora esibito in nessun tentativo di rimorchio coatto e -soprattutto- Sesshomaru non aveva ancora ucciso nessuno.
Tutto questo determinò l'esplosione delle mie ovaie, in senso figurato.

Cioè, praticamente svenni.

 

Angolo di Lirinucciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa :)

Ciao ragazzeeeeeeee! Come state? Tutto bene?

Vi chiedo umilmente scusa se vi ho fatto aspettare un po' più del solito per questo capitolo, ma sono stata in Grecia con i miei amici e sono tornata soltanto qualche giorno fa. Il mio primo pensiero è stato quello di scrivere questo capitolo, che in realtà non mi ha pienamente soddisfatta, anche perchè non doveva venire così. In ogni caso, quello che doveva succedere qui accadrà nel prossimo capitolo, dove ritroveremo i nostri protagonisti in discoteca... E sì, ci sarà anche Sesshomaru :D

Non vi nascondo che non ho la minima idea di come terminerà questa storia. Cioè, so come finirà, ma non so quando... Non credo più di cinque o sei capitoli al massimo, comunque. Il fatto è che questa storia per me è un vero e proprio passatempo, nel senso che non mi preoccupo di fissare una scaletta con gli avvenimenti salienti, perchè tanto so che mi verrà tutto di getto.

In ogni caso, spero che questo capitolo vi sia piaciuto ^^

Inizio subito a scrivere il prossimo, così non vi farò aspettare! :D

Ringrazio di cuore le 71 persone che hanno inserito questa storia fra le preferite.

Ringrazio di cuore le 10 persone che l'hanno inserita fra le storie da ricordare.

Ringrazio di cuore le 91 persone che l'hanno inserita fra le storie seguite.

E ringrazio soprattutto le 24 persone che hanno commentato il capitolo precedente:

Bennyrobin

Marypao

Serin88

Sandy23

LaNana

Marrion

_Sara95_

SmoothCriminal

Crisan

Cherfifina96

Sa Chan

Mew Paddy

Akyse

Hanyou

Iceman

Reby_w

Samirina

Ran Ugajin92

Alyce_Maya

Nightmare_Caos

Angelsayes81

The_Girl_That_Punk

Yesterday

Swety

VI ADORO TUTTE DAL PROFONDO DEL CUORE! Scusate se non ho risposto ai commenti: sto mandando delle email di ringraziamento, però a volte il servizio di posta elettronica mi dice che sono impossibili da consegnare al destinatario. Cercherò di risolvere questo problema ma sappiate che siete sempre nei miei pensieri e che mi riempite di gioia e orgoglio con ogni singola parola che mi regalate :)

Un bacio a tutte e BUONE VACANZE!!!

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Capitolo 18
*** Festa in maschera! ***


[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

Festa in maschera

(ovvero: quando uno stupido gioco diventa pericoloso)

 

 

Gli eventi che accompagnarono i miei continui sbalzi di umore, dal momento in cui mi risvegliai, sino a quando iniziai seriamente a pensare ad un possibile tentativo di emigrare in Papuasia pur di sfuggire al mio inevitabile destino, non furono -come c'era da aspettarsi- affatto piacevoli. Soprattutto perchè il fatto di non sapere dove accidenti fosse la Papuasia di certo non mi aiutava a semplificare le cose; cose che, a quanto avrete capito, erano già più incasinate di un casinò incasinato.
E, soprattutto, una domanda continuava ad affacciarsi prepotentemente alla mia mente: come cavolo si chiamano gli abitanti della Papuasia?

Papini? Papuasi? Papusi? Papuasiatici?

Dunque, quando ripresi conoscenza (dopo essere opportunamente svenuta in un vano tentativo di trovare una logica nello sfigatissimo disegno del mio destino) mi ritrovai sul sedile posteriore dell'auto di Sesshomaru. Riconobbi subito le case che apparivano e svanivano al di là dei finestrini oscurati e, a quel punto, non ci volle un genio per capire che mi stava accompagnando a scuola. Per un attimo, mi innervosii del suo gesto. Ero appena svenuta, insomma, un po' di pietà! Era proprio necessario presentarmi a lezione anche in simili condizioni? Ma poi, ricordandomi prontamente di cosa c'era a casa, gli fui immensamente grata per avermi salvata dalle grinfie di Bankotsu e Jakotsu.
Uno strano malessere alla bocca dello stomaco mi fece desiderare di svenire altre centomila volte.

Per quale sconsideratissimo gioco di congiunzioni astrali quei due maledetti erano lì? Lì, a Tokyo. Lì, a casa mia... Ok, non era casa mia, quella, ma il senso è lo stesso. Perchè -cazzo!- Bankotsu e Jakotsu avevano deciso di rovinarmi la vita?
La risposta la conoscevo: perchè sono sfigata. Perchè sono l'imperatrice incontrasta del regno delle figure di merda, perchè ho la sfortuna di avere una madre crudele che, dall'alto della sua sovraumana intelligenza, ha osato invitare il MALE puro a casa mia.
Sì, ok, lo ribadisco: casa Taisho non è davvero casa mia; ma ora finitela di puntualizzare, ok?

Benissimo.

Dunque, mi risvegliai...

Sesshomaru guidava con leggiadra sicurezza, con la fierezza di chi è consapevole di avere il mondo ai propri piedi. Le sue mani candide, ma non pallide (sì, lo so che sembra la stessa cosa, ma vi assicuro che se vedeste le mani di Sesshomaru capireste cosa intendo), accarezzavano il volante e la leva del cambio con rapidità, ma anche con un tocco gentile. Improvvisamente, invidiai la quarta marcia per il lusso che si stava permettendo con Sesshomaru. E lui si accorse del mio stato d'animo.
I suoi occhi felini si agganciarono ai miei, nonostante a dividerci ci fossero uno specchietto retrovisore ed un paio di sedili di troppo.

"Ti senti meglio" disse. E non era una domanda.
"Sì" ammisi, un po' in imbarazzo "Mi dispiace per quello che è successo. Non mi aspettavo che Izayoi li invitasse a stare da noi. Da te." puntualizzai, subito.
"Sembra che tu li conosca bene" soffiò lui, con calma, ma nella sua voce roca si percepiva chiaramente una nota carica di disgusto. Se l'avevo sentita era perchè lui voleva che io la percepissi; voleva che sapesse quanto quella situazione gli desse fastidio. Mi sentii colpevole, anche se non potevo fare a meno di essere d'accordo con lui, almeno per quel che riguardava la componente-Bankotsu. Al pensiero del mio ex-fidanzato il mio stomaco si contorse con violenza, ma non capii se l'effetto era dovuto all'emozione o al disgusto.

In ogni caso, una cosa era certa: non ero indifferente a Bankotsu, nel male, ma anche nel bene.

Io lo avevo amato, lo avevo conosciuto profondamente o, almeno, così credevo... Ma avevo voltato pagina, giusto?

Giusto!

"Jakotsu è un caro amico... Un po' esuberante, ma è una brava persona" glissai.

Gli occhi di Sesshomaru saettarono nuovamente verso di me, ridotti ad un paio di scaglie gelide. Due preziosi gioielli dorati mi trapassarono con l'intenzione di ferirmi per aver cercato di eludere le sue insinuazioni. Inchiodò bruscamente e io persi l'equilibrio, ritrovandomi a pochi centimetri dallo specchietto retrovisore: se lui non mi avesse afferrato per una spalla, probabilmente, avrei sbattuto contro il tergicristallo... E con la sfiga che ho, probabilmente, sarei stata sbalzata fino in Brasile!

"Fhiuu... C'è mancato un pelo. Un pelino. Ino. Ino. Ino." sfiatai, congelata dalla sorpresa.

Mi chiesi se anche Bankotsu avrebbe potuto essere così lesto nell'evitarmi un brutto livido. La risposta la conoscevo: sì. Sì, ma Bankotsu non l'avrebbe mai fatto con la stessa grazia di Sesshomaru; questo era certo. Altro che voltare pagina: avevo proprio cambiato libro. Avevo scelto un libro più voluminoso e più complesso, più ostico da comprendere, ma anche infinitamente più interessante.

"Grazie, Sesshomaru!" gli dissi, volgendomi a guardarlo. Nei miei occhi brillava la scintilla della gratitudine, ma ciò che lessi nei suoi mi congelò il cuore.

Quello non poteva essere Sesshomaru, il mio dio, il mio professore-dio... Il fratellastro di cui ero innamorata.

"Sesshomaru, ma che...?"

Gli stavo per chiedere perchè mi stesse fissando con tanta freddezza, ma lui non me ne diede il tempo.

"L'ho fatto soltanto perchè non mi andava di sporcare l'auto con il tuo sangue" sibilò, gelido. Il suo profilo era affilato come quello di una statua di ghiaccio. Gli angoli della sua bocca erano tesi in una smorfia tremendamente bella, ma anche tremendamente ostile.

"Co...Cosa...?" Cosa ti ho fatto?

"Non balbettare"

Che stava succedendo? Non avevamo già superato la fase del ti-odio-a-morte-sporca-umana-deficiente? Cosa ne era stato dell'inaspettata dolcezza di Sesshomaru? Dov'era andata a finire la mia puzza di spirito adolescente, che tanto lo inebriava? Perchè improvvisamente era diventato così freddo?

Chi era quel Sesshomaru che non ricordavo di conoscere?

"Ora scendi" sibilò, sganciandosi la cintura e uscendo dall'abitacolo.

Non ebbi la forza di seguirlo. Non subito, almeno.

Quell' -ora scendi- somigliava tremendamente ad un' -ora scendi, prima di infettare l'aria- oppure ad un' -ora scendi, prima che i tuoi germi si disperdano sui miei costosissimi sedili in pelle di giaguaro-... Cosa avevo fatto per farlo arrabbiare così tanto?

Non riuscivo a spiegarmelo.

In fondo, ero semplicemente svenuta. E non mi sembrava proprio che svenire fosse considerato reato ai sensi del codice giapponese.

O per i demoni di razza reale si trattava di un affronto? Non lo sapevo.

E, in ogni caso, non lo accettavo.

Scesi dalla macchina. Sesshomaru si era già allontanato: potevo ancora vedere la sua schiena, perfettamente dritta e fiera, svanire all'interno dell'edificio scolastico. Notai anche un'altra persona: Kagura aveva parcheggiato a poca distanza dall'auto del collega e aveva assistito a tutta la scena. I suoi occhi rossi seguirono il mio sguardo fino a rintracciare la fonte del mio dolore che, probabilmente, era marchiato a fuoco sul mio viso. Kagura realizzò e poi ghignò, maligna, in mia direzione. Era felice della mia disperazione?

Dannata vecchiaccia!, pensai, angosciata.

Che stava succendendo? Ero svenuta e poi mi ero svegliata in una dimensione parallela?

Era il primo di aprile? Era tutto uno scherzo? Ero forse tornata indietro nel tempo?

COSA?

Non avevo alcuna voglia di andare a scuola, quel giorno. Non avevo alcuna voglia di essere lì. D'altra parte, però, non potevo neanche tornare a casa, non con Flufflette e nonna Urasue fra i piedi; e, assolutamente, non con Bankotsu e Jakotsu: il secondo, perchè probabilmente mi avrebbe sacrificata in onore della Dea-Alta-Moda; il primo, perchè sicuramente avrebbe sfoderato la sua ovvia tecnica di seduzione...

Se vi state chiedendo in cosa consista, ve lo chiedo subito: Bankotsu, il quale ha la profondità mentale di una seppia di lago (che non esiste) e la sensibilità di un panino al prosciutto, è solito sfoderare un'arma di abbordaggio nota come "Se fossi in te, scoperei con me".

Chissà perchè, secondo lui è una frase che funziona sempre.

E sì, con me funzionò: scoppiai a ridere e da allora iniziammo a frequentarci.

Scossi la testa per rimuovere quell'infausto ricordo. E poi la scossi nuovamente, perchè ero indecisa su cosa fare di quelle ore scolastiche... Forse potevo andare a sfogare la mia frustrazione in un'opulenta coppa di gelato? Dubitavo che potesse sollevarmi il morale, che ormai aveva toccato il fondo della Fossa delle Marianne, per quel che ne sapevo.

Poi, i guai continuarono...

In ogni caso, entrai nell'edificio scolastico, ma non mi diressi in classe: mi rifugiai nei bagni delle ragazze e mi sciacquai il viso. In fondo, non sarebbe stato un dramma se per caso mi fossi persa la prima ora, tanto più che era l'ora di matematica. Poi mi ricordai che Kagura mi aveva vista in cortile...

"Fanculo!" strillai, tirando un pugno contro lo specchio. Mi feci anche male, ma non mi importava "Voglio tornare in America. Basta!"

Continuai a lamentarmi, stavolta anche per il dolore, finchè non sentii delle voci nel corridoio. Non volevo essere vista, per cui mi nascosi nell'ultimo bagno, quello vicino alla finestra, e mi chiusi diligentemente dentro. Le voci divennero più nitide e riuscii a capire quasi subito che si trattava di ragazze del primo anno... Non avevo nulla da fare, così ascoltai la loro conversazione.

"Cavoli, che stronzo!" sbottò una ragazza, aprendo il rubinetto "E dire che avevo anche studiato, stavolta!"

"Lo sai, Taisho ha il cromosoma della bastardagine, non è colpa tua" disse un'altra ragazza, accendendosi una sigaretta "Deve pagare! Buchiamogli le ruote della macchina!"

"Sì, così quello ci rintraccia dall'odore e ci fa un altro buco: in fronte!" rise una terza studentessa, chiudendosi nel bagno attiguo a quello in cui mi trovavo io.

Le sue amiche risero. Quella che stava fumando finì per tossire.

"Io me lo farei fare un buco da quel figaccione... Peccato che sia così antipatico. E poi oggi è ancora più torvo del solito. Che bastardo!"

"Avrà la luna storta" disse la ragazza chiusa in bagno "Forse, la prof con cui se la fa ieri non gliel'ha data!"

"Chi? Kagura? Macchè! Lui non si ricorda neanche che esiste, mentre quella farebbe qualsiasi cosa per farsi sbattere da Taisho..."

"E chi non lo farebbe?!"

Le ragazze risero ancora, mentre io non sapevo se essere orgogliosa dell'effetto che Sesshomaru faceva alle donne o se arrabbiarmi per gli insulti che quelle tre gli stavano gratuitamente rivolgendo. Afferrai la maniglia, pronta ad intervenire... Ma poi mi fermai.

In condizioni normali, sarei stata fiera di essere la sua deliziosa spina nel fianco, come mi aveva chiamata lui... Ma ora... Dopo quello che era successo...

"Ma poi, avete visto quella tizia con cui è venuto a scuola stamattina?" chiese la ragazza che stava fumando.

"Chi? La Edogawa? Quella è la sua sorellastra; o almeno, così si dice"

"Davvero?" fece l'altra "Dicevo io, che era troppo brutta per poter essere la sua fidanzata!"

Le ragazze risero ancora e poi abbandonarono i bagni... E io, invece, mi abbandonai sulla tazza del gabinetto. Letteralmente, ero finita nella merda.

No, forse letteralmente no.

Ma era esattamente così che mi sentivo: brutta, sola ed infelice.

Almeno, quando ero la donna di Bankotsu non mi ero mai sentita così: Bankotsu sapeva sempre come farmi sentire una principessa... Ovviamente, finchè non aveva deciso di cambiare reame e di stringere un patto d'alleanza con il regno che si trovava fra le gambe di Yura.

Comunque sia, l'atteggiamento che Sesshomaru mi aveva riservato quella mattina era, se possibile, ancora peggiore del tradimento di Bankotsu.

Improvvisamente, decisi che sarei tornata a casa. Non ce la facevo proprio ad affrontare Sesshomaru, almeno non per quella mattina.

Sgusciai dal mio maleodorante rifugio e sgattaiolai fuori dai bagni, certa di poterla fare franca... Ma non ebbi neanche il tempo di verificare che il corridoio fosse sgombro, che il mio naso sfiorò una felpa rossa che io ben conoscevo. Qualcosa non quadrava, non cerchiava, non triangolava e non rombava.

E sì, maliziose che non siete altro: non trombava nemmeno!

Inuyasha mi fissava in tralice, a braccia conserte... E le mie speranze di tornare a casa indisturbata si sgretolarono come castelli di sabbia sulla banchisa.

Sospirai.

"Come hai fatto a trovarmi?" chiesi, appoggiandomi allo stipite della porta. Non serviva a nulla scappare: quel volpino antopomorfo mi avrebbe trovata comunque.

Inuyasha si indicò la punta del naso.

"Oh, speravo che l'olezzo dei gabinetti riuscisse a depistarti..." ammisi, incrociando a mia volta le braccia al petto.

"Allora?" fece lui, guardando dritto davanti a sè "Perchè non sei in classe?"

"Potrei farti la stessa domanda" lo pungolai, inarcando un sopraciglio.

"Kagura mi ha sbattuto fuori dall'aula, come sempre" disse lui, con noncuranza "Allora? Mi rispondi o devo ricorrere alle pinze?"

Sospirai di nuovo.

"Sesshomaru si è comportato male con te?" chiese lui, a brucia pelo. Trasalii. Come aveva fatto a capirlo? Ci aveva scoperti?

Aveva capito che io e suo fratello avevamo una relazione? ...O meglio, che l'avevamo avuta?

"Sì" risposi soltanto "E non capisco perchè" aggiunsi, poi, chinando lo sguardo.

"Io forse lo so, ma se ho ragione, vuol dire che voi due siete dei gran bastardi... Nascondervi così, senza confidarvi con me... Mi sento offeso!"

Mi sentii morire.

"Guarda che lo sapevamo tutti che tu e mio fratello ve la intendevate" disse lui, sogghignando con aria di chi la sapeva lunga.

Dal canto mio, per poco non svenni di nuovo.

"Non mi dire che hai capito anche questo dall'olfatto!"

"Certo che no, scema!" sbottò lui, arrossendo "L'ho capito perchè Sesshomaru non era più apatico... Certo, rimane un brontole snob con la puzza sotto il naso, che spara frecciatine al vetriolo e che scruta persino la Torre di Pisa dall'alto in basso... Ma ultimamente era più... Meno..."

"Meno annoiato?" azzardai, ricordandomi delle scarse capacità di Inuyasha di formulare frasi di senso compiuto più lunghe di tre parole.

"Esatto."

"E cosa ti ha fatto pensare che si fosse comportato male con me?"

Inuyasha si grattò l'orecchio canino, leggermente in imbarazzo.

"Beh, sono suo fratello, dopotutto. E, anche se io sono una personcina corretta e che si fa gli affari suoi, so riconoscere quando lui è arrabbiato"

Sorvoliamo sulla personcina corretta e che si fa gli affari suoi...

"Sì, ok, ma cosa l'ha fatto arrabbiare?"

Inuyasha levò gli occhi al cielo.

"Proprio non ci arrivi, eh?" chiese, tornando a concentrarsi su di me "Stamattina, giusto per ricordartelo, sono arrivati Bankotsu e Jakotsu dall'America."

"E allora? Cioè, voglio dire... Ok, sono chiassosi, sono umani e sono anche poco educati, ma non capisco perchè prendersela con me!"

"Non è per quello che è arrabbiato, Rin. Si sente... Come posso dire? Minacciato. Ecco"

"Minacciato? Vuoi dire che Bankotsu l'ha aggredito? O forse Jakotsu gli è saltato addosso e gli ha proposto di sposarlo? Cavoli, allora avrebbe ragione!"

Sentii distintamente il rumore della pazienza di Inuyasha che si frantumava.

"No!!! Minacciato... Minacciato come un lupo che si vede portare via la femmina da un cagnolino anoressico. Ho reso l'idea?"

"Sinceramente?" chiesi "Neanche un po'"

Inuyasha iniziò a farsi fondere il cervello per trovare una similitudine comprensibile, poi capì di non saper parlare per esempi.

"Rin, come fai a non arrivarci, dannazione?! Sesshomaru pensa che Bankotsu possa causargli dei danni... Come dire? Collaterali."

Ok...

Nessun problema...

Posso gestirla questa cosa, davvero.

Lo giuro, ci riesco. Sul serio!

...

...

...

...

... pronto?

...

...

...

...

NO, CAZZO, NON RIESCO A CREDERCI!

"Mi stai dicendo che esiste l'improbabile possibilità che tuo fratello sia...?"

"Esattamente"

"Sesshomaru... Sesshomaru è gay? Non posso crederci. Potevo capire che fosse truzzo, sai, con quella coda fluente che si trascina ovunque, ma... Gay!?"

Inuyasha stramazzò al suolo, incredulo.

"NO, IDIOTA!" strillò a pochi centimetri dal mio viso "E' geloso. GE-LO-SO. Sesshomaru è geloso di te perchè pensa che Bankotsu possa portarti via! Lo capisci adesso?"

Oh...

"No-non l'avevo considerata questa eventualità" sfiatai, ancora incredula.

"Tsk! E poi sono io quello lento a capire..." sospirò il mezzo demone "Sesshomaru si comporta freddamente con te perchè è il solo modo che conosce per difendersi dai propri sentimenti. Lui non è in grado di dimostrare preoccupazione; non sa come reagire davanti a questa situazione perchè non ha mai provato qualcosa per qualcun altro... Capisci? Ah, dimenticavo che sei lenta a capire!"

"Forse sarò lenta di comprendonio, ma tu non sai parlare. Danni collaterali... Cioè, ma ti ascolti?!"

"Gnègnègnè!" mi scimmiottò lui "Adesso che lo sai, devi trovare solo un modo per fargli capire che non deve preoccuparsi, ok?"

Sorrisi, infinitamente sollevata dalle parole del mezzodemone.

"Inuyasha?"

"Sì?" chiese lui, voltandosi ancora verso di me.

"Grazie... Per essere un bravo fratellone!"

Inuyasha mi scompigliò affettuosamente i capelli.

"Non dirlo nemmeno per scherzo: il mio è un piano per vedere chi di voi due uscirà vivo da questa situazione. Ho scommesso tutto su di te, perciò se mi vieni a mancare dovrò dare un bel po' di grana a Miroku e si dà il caso che io sia al verd..."

"State... scommettendo su me e Sesshomaru?" chiesi, allibita.

"Da un bel po' di tempo, ormai"

"Inuyasha?"

"Sì?"

Fu così che mi ruppi un dito per fracassargli le gengive.

...Ma, se non altro, mi presi una grande soddisfazione.

 

[]

 

In ogni caso, aver parlato con Inuyasha mi fu di grande aiuto. Ora sapevo che non avevo nulla di cui dovermi giustificare con Sesshomaru, anche perchè, d'altra parte, non avevo fatto proprio nulla per farlo ingelosire. Anzi, a dirla tutta, se c'era una persona che mi doveva delle urgenti spiegazioni, quella era proprio Sesshomaru. Non avevo mosso un dito per fargli intendere di provare interesse per Bankotsu e lui aveva reagito come... Come se non si fidasse di me. Eppure, ero stata io a dichiararmi a lui, no?

Beh, non è che gli avessi fatto proprio una confessione, però, insomma, ero sicuramente più trasparente io, nei miei sentimenti, che non certo lui.

Su questo non ci pioveva.

D'altra parte, non avevo voglia di friggermi il cervello per cercare di trovare un senso alle reazioni del mio fratellastro, dunque mi lasciai trasportare dagli eventi e decisi di vivere la giornata così com'era destinata a proseguire... Peccato che avessi completamente dimenticato che, quella sera, Miroku avrebbe festeggiato il suo compleanno!

Infatti, quando finalmente ebbi la faccia tosta di presentarmi in classe, seguita puntualmente da un Inuyasha con qualche molare in meno, notai un bigliettino colorato sul mio banco. Inizialmente, pensai che Sesshomaru mi avesse scritto una lettera per scusarsi, ma quel pensiero durò circa un petosecondo, dal momento che le probabilità che si verificasse un evento del genere sfioravano preoccupantemente il sottozero. Dunque, scartai la busta variopinta e lessi il contenuto con un certo distacco... Finchè a rischiare di distaccarsi non fu la retina dei miei occhi. Rilessi. No... Non poteva essere.

"Una... Una festa in maschera?" lessi a voce alta "Una festa in maschera in un locale che si chiama Kamasutra?"

"Eggià, honey. Ci sarai vero?" chiese il festeggiato in questione, sporgendosi verso il mio banco. Assunse l'espressione di un cucciolo di Labrador in attesa della pappa che causò l'inevitabile suicidio della mia pazienza e lo spasmo al nervo oculare.

"Ma... il Kamasutra?" scandii io, allibita "Stasera? Il Kamasutra stasera?" chiesi, sempre più preoccupata.

Il Kamasutra era un disco-club molto eslusivo e per entrare occorreva avere un vestito appropriato ed un conto in banca pari a quello di un sultano... E, per di più, la festa imponeva di mascherarsi. Dove l'avrei trovato un costume costoso in così poco tempo? Tutto ciò che possedevo era il costume da globulo rosso che mi aveva cucito (si fa per dire) Izayoi quando frequentavo ancora l'asilo! E, a dirla tutta, non era neanche un costume: erano dei cuscini rossi tenuti insieme con del nastro adesivo!

"Esatto. Ci vediamo alle undici, d'accordo?" fece Miroku, strizzandomi l'occhio "E porta anche Bankotsu e Jakotsu, mi raccomando!"

Ho tempo fìno alle undici per inventarmi un costume credibile? Così poco?

E se mi vestissi da "avanzo" e mi avvolgessi nella carta stagnola?

No. Non ho speranze.

"MA NON FARO' MAI IN TEMPO AD ESSERE PRONTA ENTRO STASERA PER UNA COSA COME IL KAMASUTRA!!!"

Silenzio...

Palle di fieno che ruzzolano...

Corvi in lontananza...

Solo in quel momento mi accorsi di aver alzato un tantinello il tono della voce, ma mi occorse qualche istante in più per realizzare che Sesshomaru aveva appena fatto la propria, fatale, comparsa in aula.

Oddio, no...!

I respiri dei miei compagni si congelarono all'unisono a causa dell'improvviso calo di temperatura.

Il sopraciglio argentato del professor Taisho si incurvò in modo preoccupante, il che scatenò l'inizio della mia paralisi psico-fisica.

"Cioè... V-Volevo dire..." azzardai "Kamasutra non è quello che pens..."

Sesshomaru si avvicinò al mio banco con fare da predatore: lento, preciso, elegante... Inarrestabile. La sua espressione era indecifrabile. I suoi occhi ardevano di collera, ma nessun muscolo del suo viso si contrasse. Io, invece, minacciavo un'implosione: le mie guance avevano appena raggiunto il punto di fusione del piombo.

"Non devi giustificarti con me, Edogawa" sibilò, strappandomi il biglietto dalle mani. Lo accartocciò quasi senza sfiorarlo.

"Ma è tutto un malinteso, io non..."

"Odio ripetermi, Edogawa: ciò che fai tu non è affar mio, ma non tollero che uno studente osi mancarmi di rispetto"

"Ma io..."

"Edogawa..." si concesse una pausa in cui i suoi occhi furono liberi di ignorarmi, come se non fossi degna di essere guardata "Vai fuori"

Non poteva dire sul serio. Oppure sì? Mi stava cacciando dall'aula? E per cosa? Per aver alzato la voce? Per aver cercato di spiegargli la situazione?

Non poteva essere serio... Il mio corpo, il mio cuore e la mia mente si rifiutavano di crederlo, ma i suoi occhi gelidi non mentivano.

Chinai il capo.

"Sì" sussurrai.

"Sì, cosa?" sibilò lui, gelido, dirigendosi verso la cattedra.

"Sì, professor Taisho" mi corressi, abbandonando il mio posto e facendo per dirigermi fuori dalla classe.

Avvertii distintamente le risatine di schermo di Kanzaki e del suo seguito di arpie.

 

[]

 

La giornata scolastica si concluse rapidamente dopo quell'episodio e, con mio sommo sollievo, Kagome, Sango e Ayame mi invitarono a pranzare con loro. Ci dirigemmo al Mc Donald's, come facevamo ogni volta che avevamo voglia di mangiare insieme. Di solito, Inuyasha, Koga e Miroku si uniscono a noi, ma Koga era impegnato con il club di arti marziali ed Inuyasha si era offerto di aiutare Miroku con gli ultimi preparativi per la festa. Ah, già... La festa! Me ne stavo completamente dimenticando e, a dirla tutta, non avevo alcuna voglia di andarci, tanto più che Miroku aveva insistito perchè portassi con me anche Jakotsu e Bankotsu. D'altra parte, confidavo nel fatto che nessuno dei due avesse un costume per porter partecipare. E dato che non avevo alcuna intenzione di trascorrere la serata a casa con loro, avrei fatto meglio ad inventarmi qualcosa...

Il fast-food era affollato, come sempre: di solito, a quell'ora, il locale era pieno di studenti universitari e in più di un'occasione Ayame si era divertita a stuzzicarne qualcuno. Anche quel giorno non fece eccezioni: ogni volta che ne aveva l'opportunità, giocava con il gelato o si tirava su l'orlo della gonna per vedere chi l'avrebbe fissata maliziosamente; ovviamente, il risultato delle sue provocazioni era sempre soddisfacente. Dopotutto, Ayame era indiscutibilmente bella.

Ordinammo da mangiare e ci accomodammo ad un tavolino leggermente più appartato degli altri (anche quello ottenuto grazie ad Ayame, che era riuscita a convincere il cameriere ad allontanare il gruppetto di ragazzini che stavano oziando lì subito dopo aver pranzato). Avrei voluto essere anch'io come lei: ottenere qualsiasi cosa con uno sfarfallio di ciglia mi sembrava proprio una dote conveniente... Forse, se mi fossi impegnata, o se fossi stata un tantino più smaliziata, avrei potuto riuscirci anch'io.

Ma non quel giorno.

Ero terribile.

Ma ancora più terribile di me, era il cibo del Mc Donald's! Cioè, voglio dire, sarà che avevo lo stomaco annodato peggio di un'anaconda con l'artite, ma cavoli... Ordinare un'insalata dal Mc Donald's è come andare da una prostituta a chiedere le coccole. Mai vista roba più stopposa e simile alla carta velina di quell'orrenda foglia verde che loro chiamavano "insalata"...

"Che c'è, Rin? Non ti piace l'insalata?" chiese Sango.

"Insalata?" feci io, allontanando il piattino da me "Questo sembra il muschio del presepe!"

"Beh... Almeno mangia l'hamburger!" tentò di consolarmi Kagome.

"Lo farei, se la carne non sapesse di chiwawa macinati e polietilene!" le dissi, con un sorriso completamente falso.

"Almeno, mangia il pane!" mi ordinò Ayame, esasperata dal fatto che le mie battute al vetriolo stessero facendo scappare via i suoi ammiratori...

"Sa di polistirolo!"

A quel punto, fu chiaro che la sottoscritta avesse i coglioni girati, e prima che Ayame mi accusasse di essere la responsabile dei famosi cerchi nel grano, Kagome e Sango si affrettarono a chiedermi cosa ci fosse di sbagliato. No, non nel cibo (quello era ovvio), ma in me.

"Sei ancora arrabbiata perchè Sesshomaru ti ha cacciato dall'aula?" chiese Sango, comprensiva "Hai ragione: ha esagerato!"

"No, cioè... Sì, sono arrabbiata anche per quello, ma non è così importante. Non preoccupatevi."

"Secondo me, invece, ci sei rimasta male. Eppure, stamattina ti ha accompagnata lui a scuola, no?" fece Kagome, sorridendo leggermente.

"Sì, a quanto pare..." bofonchiai, acida.

"Ma tu eri svenuta e non hai visto come ti ha preso: ti ha portata in braccio fino alla sua auto, lo sapevi?"

"Eh?" feci, con gli occhi che assomigliavano tremendamente a due uova di pterodattilo.

Kagome annuì, con la stessa aria da so-tutto-io che aveva assunto Inuyasha quella stessa mattina.

"Non ha permesso a nessuno di toccarti, soprattutto a Bankotsu"

"Oh... Questo non me lo aspettavo!"

"Bene, finalmente hai sorriso!" cinguettò Ayame, contenta che avessi smesso di farle scappare i potenziali ammiratori universitari "Ora direi che possiamo occuparci di cose serie: cosa indosseremo stasera? Io ho già deciso: mi vestirò da Cleopatra. Ho già il vestito, ed è anche decorato con veri gioielli!"

"Cosa? Vuoi dire che lo hai affittato?" chiese Sango, che aveva invece le mani piene di tagli, perchè probabilmente il vestito se lo era confezionato da sola.

"No, cosa vai a pensare: me l'ha regalato un famoso stilista, non sapete che io sono la sua musa?"

"No" fu la risposta collettiva e poco entuasiasta da parte di tutte noi. Ayame si accigliò leggermente, delusa perchè nessuno era sembrato interessato alla sua fortuna.

"Bah... Comunque sì, si possono anche affittare. C'è un negozio proprio qui all'angolo che si occupa di cosplay e di abiti per cerimonie" spiegò Kagome "Io ho ordinato un costume da principessa e dovrei passare a ritirarlo proprio fra un'ora"

"Ti accompagno" intervenne Sango "Ho cercato di cucire un vestisto da ninja, ma non sono molto soddisfatta del risultato. E tu, Rin? Da cosa ti vestirai?"

Caddi letteralmente dalle nuvole.

"Beh, veramente non ci ho pensato molto..."

"Non dirmi che non verrai! Miroku ci resterà malissimo se non ci sarai anche tu..." mugolò Sango, delusa.

"No, va bene... E' solo che non sono molto in vena di festeggiamenti, ma forse andare a questa festa non è un'idea così malvagia, in fondo"

"Esatto! Vedrai che ti divertirai. Devi pensare a distrarti!" gongolò Kagome "Allora è deciso: verrai con me a scegliere il tuo costume!"

"Ne dovrà scegliere ben tre" le ricordò Ayame, addentando una patatina fritta con noncuranza.

"Tre?"

"Ma come, non ti ricordi? Devi portare anche Bankotsu e Jakotsu!"

Oh, merda! Me ne ero dimenticata!

Fu più o meno in quel momento che decisi di scoprire dove si trovasse la Papuasia.

 

[]

Il sole calò decisamente troppo presto, con mio sommo dispiacere, perchè ciò significava che presto sarei tornata a casa e, se fossi uscita viva da un possibile scontro con Sesshomaru, sarei anche stata costretta ad infilarmi nel costume da odalisca che Ayame, Sango e Kagome mi avevano costretto ad affittare. In ogni caso, quando tornai a casa, notai con sollievo che l'auto di Sesshomaru non era parcheggiata al solito posto; dunque, c'erano buone possibilità che lui non fosse in casa...

Accidenti a lui e alla sua ghiacciolosità!, pensai, infilando le chiavi nella toppa della porta. All'interno, l'atmosfera era festosa: Izayoi e Jakotsu stavano cucinando (o meglio, Jakotsu cucinava e Izayoi tentava di far esplodere il microonde), Bankotsu stava guardando la tv con Inu no Taisho (sì, come due buoni amici che discutono di calcio, di donne e di politica) e Flufflette e nonna Urasue forse erano in giardino. Mi chiesi quante possibilità ci fossero che almeno una delle due si perdesse nel parco dei Taisho e non riuscisse a tornare a casa... Mh, non erano molte, ma io ci sperai lo stesso. Non appena comparvi all'ingresso, sentii chiaramente lo sguardo di Bankotsu fissarsi su di me...

"Ben tornata, Rin-chan" disse, tentando di essere suadente. Io, in tutta risposta, gli mostrai il dito medio, ma lui non demorse "Com'è andata a scuola? Ero molto preoccupato per la tua salute... Non immaginavo che rivedermi potesse farti un tale effetto" aggiunse, strizzandomi l'occhio.

"Infatti: neanche io immaginavo che sarei soltanto svenuta. In condizioni normali, avrei optato per il suicidio" bofonchiai, lanciandogli un pacco di cartone piuttosto voluminoso. Lui lo raccolse al volo e lo guardò con curiosità. Poi sorrise, raggiante.

"Rin, mi hai comprato un regalo? Grazie! Non dovevi disturbarti!" gongolò, tutto felice.

Inarcai un sopracciglio.

"Non è un regalo: è un costume in affitto. E ovviamente mi aspetto che tu paghi la tua quota" gli spiegai, sbrigativa, dirigendomi poi in cucina per consegnare l'altro pacco a Jakotsu. In cucina non trovai una situazione più rosea: Izayoi era riuscita a chiudersi i capelli nel microonde e stava strillando come un'ossessa per cercare di liberare le povere ciocche intrappolate; intanto Jakotsu, che non aveva idea di come leggere le istruzioni in giapponese, cercava di tagliarle i capelli con un paio di forbici per il giardinaggio...

Insomma, fui lì lì per alzare i tacchi e andarmene, quando i due iniziarono a dare di matto.

"Levali, levali, levali!" strillava mia madre.

"Non capisco le istruzioni... Quale pulsante devo schiacciare per spegnere quest'affare?" piagnucolò Jakotsu.

"E che ne so io? Provali tutti!"

Jakotsu obbedì, aumentando la temperatura del forno di ben 100 gradi.

A quel punto, afferrai il filo dell'elettrodomestico e staccai la spina prima che mia madre potesse diventare calva. Un odore di capelli bruciati invase dolorosamente la stanza.

"Ouff... Grazie Rin-chan!" sospirarono in coro, di puro sollievo.

Mi limitai a fissarli con rassegnazione e a consegnare la scatola di cartone a Jakotsu.

"Uh, cos'è?"

"Non si mangia, non tentare neanche lontanamente a mettere quella cosa nel forno e, soprattutto, muoviti ad indossare quello che c'è dentro"

"E' una delicata allusione con cui staresti tentando di darmi del travestito?"

Inarcai un sopraciglio, perchè in quel momento Jakotsu indossava un grembiule a forma di corpo femminile, rigorosamente in bikini, fra l'altro.

"Cioè... Mi stai dando del travestito?" piagnucolò Jakotsu, isterico.

"No, ti sto dando dieci minuti di tempo per infilarti quella roba prima che decida di riportarla al negozio e di passare la serata a guardare le repliche di Beautiful, il che dovrebbe farti intuire quanto io sia disperata. E credimi, sono molto, molto, molto, molto disperata. Quindi, evita di fare domande che non meritano risposta: mettiti quel costume, e cerca di farlo indossare anche a quell'ornitorinco con i tubi seminiferi al posto dei neuroni -che, per inciso- sarebbe tuo cugino, che dobbiamo andare urgentemente ad una festa in maschera in un festoso buco di locale che, sfortunatamente, si trova in Culonia e che, soprattutto, ha l'infelice nome di Kamasutra"

Presi fiato.

"Beautiful?" fece eco Izayoi.

"Ornitorinco?" strillò Bankotsu dal soggiorno.

"Kamasutra?" strillò ancor di più Jakotsu, benchè si trovasse praticamente a venti centimetri di distanza dalla sottoscritta.

Inspirai a fondo.

"Come ho detto prima: non fate domande che non meritano risposte"

 

[]

Erano circa le dieci e mezza quando prendemmo la linea Yamanote per giungere ad Harajuku. Tutti e tre indossavamo lunghe giacche per nascondere i costumi, anche se in realtà non era necessario nascondere il nostro vistoso abbigliamento, dal momento che Harajuku era, da sempre, il quartier generale dei cosplayers. Ovunque i nostri occhi si posassero, decine, centinaia di ragazzi e ragazze, travestiti dai personaggi dei manga che più amavano, ci sfrecciavano accanto in assoluta tranquillità. Era un fatto del tutto lecito e consolidato, per cui nessuno sembrava ostentare imbarazzo nel passeggiare nei panni di un guerriero Sayan o in quelli di una maghetta colorata; c'era persino chi esibiva con orgoglio costumi più stravaganti, come il bodyguard del Kamasutra, per esempio, che si era travestito da nikuman*.

Il Kamasutra, come la maggior parte dei locali notturni, si estendeva nel sottosuolo; ma anche all'esterno si avvertivano chiaramente le vibrazioni della musica ad alto volume e dalle finestrelle del seminterrato provenivano accecanti flash psichedelici... Come previsto, desiderai andarmene subito.

Io odio le discoteche. Le ho sempre detestate. Ho sempre pensato che fossero come i boxer: ci ballano i coglioni.

E no, non volevo essere fine.

Il fatto è che davvero non capisco cosa ci sia di attraente o di divertente in un posto così ...Tunz-tunzettaro. E per meglio esprimere il mio disappunto vorrei illustrarvi il mio personalissimo punto di vista a riguardo di questa tipologia di luoghi:

1) la discoteca viene frequentata quasi esclusivamente da truzzi che si radunano nella stagione degli accoppiamenti per fare i loro curiosi balli, più che altro atti e fecondare qualche femmina (che, dal punto di vista del tipico tunzettaro, sarebbe quella cosa che circonda il suo organo femminile).

2) la discoteca è luogo di frequenti risse che hanno come fine ultimo la conquista della femmina del branco; e questa è un'antica tradizione che si tramanda ormai sin dai primi albori della discoteca stessa. E le tradizioni vanno rispettate, per cui non mi aspetto sorprese da questa imminente serata.

3) la musica tipica della discoteca deriva da vocabolo nigeriano che vuol dire "Che cazzo è 'sto casino alle tre di notte!?" e consiste in un'accozzaglia di suoni, che prendono l'arcano (diabolico?) nome di Technoe/o House. Per dare un'idea di come la musica da discoteca si presenta alle orecchie di una persona normale, basta pensare al rumore di interferenza di quando vi arriva una chiamata sul cellulare mentre siete al computer o avete lo stereo acceso, amplificato migliaia di volte e con l'aggiunta di una cassa martellante.

Insomma, per farla breve: odio le discoteche, ed una che si chiama "Kamasutra" di certo non poteva rappresentare un'eccezione alla regola.

Alla mia regola, ovviamente.

D'altra parte, ero già sufficientemente nervosa per l'intera situazione, e il fatto che Bankotsu tentasse in tutti i modi di prendermi la mano non faceva altro che spingere la mia capacità di sopportazione a livelli storici. Il che, forse, poteva influire ulteriormente sul fatto che non amassi le discoteche... Forse.

Comunque sia, entrammo.

A dispetto di quanto avessi pensato, il Kamasutra era davvero grazioso: se dall'esterno poteva ricordare un asettico parallelepipedo di cemento, all'interno ricordava un immenso acquario. Le pareti erano, di fatti, composte di ampie vasche di vetro, al cui interno, però, invece dell'acqua c'era un liquido dalla sfumatura violacea, ricco di brillantini che galleggiavano dolcemente. Mi parve di nuotare in una Lava-lamp* tanto era estraniante la situazione generale. Il locale sotterraneo era ampio: in fondo, sulla destra, c'era il bancone del bar, rigorosamente laccato di fuxia; a destra, erano disposti dei divanetti dello stesso colore, mentre, sparsi un po' ovunque, vi erano degli altri acquari più piccoli che fungevano da cubi. Notai subito Ayame, Koga e Miroku su ben tre di essi; ai loro piedi, centinaia di ragazzi ballavano al ritmo di una canzone commerciale.

Sgranai gli occhi, stupefatta.

Ma Miroku ha invitato tutta la scuola o tutta la prefettura?, mi chiesi, camminando a fatica fra la folla. Nel giro di pochi istanti persi di vista sia Bankotsu (il che fu un enorme sollievo) sia Jakotsu (ma lui lo notai subito dopo: si era impossessato di un cubo e si era spogliato della giacca, rivelando il suo costume da Elvis Presley). Cercai un divanetto libero e fortunatamente lo trovai: vi abbandonai la mia giacca, anche se ero riluttante all'idea di camminare mezza nuda in mezzo ad un branco di adolescenti eccitati ma, d'altra parte, iniziavo davvero ad avere caldo e quindi dovetti lottare per raggiungere il bar tutta intera (e, soprattutto, tutta vestita) per cercare di ordinare qualcosa di rinfrescante da bere.

"Un bicchiere d'acqua!" gridai. Il barista, un giovanotto vestito da Ranma 1/2, mi fece segno di non aver capito "Un bicchiere d'acqua, per favore!"

Ranma, o meglio, il barista scoppiò a ridere e mi passò un bicchiere: ci misi tre secondi per capire che mi aveva dato della vodka.

La gola si chiuse in segno di protesta; lo stomaco mi maledisse in tutte le lingue che conosceva, e io feci altrettanto con il barista, dando fiato ad una serie di imprecazioni che avrebbe mortificato uno scaricatore di porto ottomano. In ogni caso, Ranma-barista non parve impressionato dalla mia performance d'alta classe, anzi, mi sorrise.

"Non serviamo acqua a questa festa: ordini del festeggiato!"

"Ma li mortacci sua!"

Sbuffai, già stufa dell'intera festa, di Bankotsu, di Jakotsu, di Miroku, del costume succinto e trasparente e, soprattutto, stufa di dover trovare un modo per non pensare a Sesshomaru e alle sue complicate manovre di gelosia. Sbuffai di nuovo, mandando giù la vodka sorso dopo sorso.

Alla fine, ne ordinai un'altra.

Adocchiai Inuyasha: si era vestito da samurai e indossava una casacca rossa che, tutto sommato, gli stava davvero bene. Kagome, invece, ballava insieme a Sango, stando attenta a non inciampare nel voluminoso vestito da principessa. Notai anche Bankotsu e capii subito, dal modo in cui si guardava intorno, che mi stava cercando.

Non era difficile scorgerlo in mezzo alla folla: non a caso gli avevo affittato un costume da ciambella ricoperta di glassa.

Ogni volta che provava a muoversi inevitabilmente causava la caduta di qualcuno che aveva l'unica colpa di ballare troppo vicino a lui.

Risi di gusto, lieta della mia piccola vendetta, e ordinai un'altra vodka per festeggiare la vittoria.

La festa iniziava a piacermi, quando purtroppo divenni inaspettatamente l'oggetto delle attenzioni di un gruppetto di ragazzi. Forse li conoscevo, o forse no; non avrei saputo dirlo, dal momento che erano tutti mascherati...

Il primo ad avvicinarsi fu un tizio vestito da Super Mario. Mi chiese: "Scusa, ma non ci siamo già incontrati da qualche parte?"

Volevo levarmelo dai piedi il più presto possibile, per evitare che Bankotsu mi individuasse troppo facilmente, così gli risposi nel modo più appropriato...

"Sì, lavoro alla reception della clinica specializzata nelle malattie veneree" sbottai, acidissima.

Super Mario se ne andò, deluso.

Subito dopo, si fece avanti un suo compagno vestito da bonzo "Ehi, bellezza, non ti ho già visto da qualche altra parte?"

"Sì, è per quello che non ci vado più!"

E anche il bonzo si dileguò; fra l'altro, ancor più in fretta di Super Mario.

Non passarono che pochi istanti che un secondo individuo mi si accostò. Provò ad appoggiare un braccio sulla mia spalla, ma mi divincolai velocemente.

"Questa sedia è libera?" chiese, indicando quella accanto alla quale ero seduta.

Gli sorrisi, melliflua.

"Sì, e lo sarà anche questa se ti azzardi a sederti!"

Ma il tizio, vestito nell'imbarazzante completo da pinguino, non demorse "Andiamo, non fare la difficile... Andiamo da me o da te?" chiese, ammiccando.

Ringhiai, ma mi sforzai di rispondergli in ogni caso.

"Tutti e due: io vado da me e tu vai da te"

Ma il pinguino non si arrese...

"Ok, è una serata no, vero? Ma io vorrei tanto rivederti... Perchè non mi dai il tuo numero?"

Sbuffai, seccata, facendo per alzarmi. Forse sarei stata più tranquilla in un altro anfratto, possibilmente meno visibile.

"E' sull'elenco telefonico"

"Ma non conosco nemmeno il tuo nome!" protestò l'altro, cercando di afferrarmi per un braccio.

"E' sull'elenco anche quello!" strillai perchè il messaggio fosse chiaro.

Stavolta, riuscii ad allontanarmi. Mi sedetti sul divanetto, accanto alla mia giacca. Me la strinsi al petto, cercando di coprirmi come meglio potevo, ma proprio quando stavo per nascondere le mie curve (capendo che forse era proprio quello l'ingrediente segreto che sembrava attrarre così tanti molestatori) un giovanotto si sedette accanto a me. Era carino, vestito in modo più dignitoso: indossava un elegante completo da principe che gli conferiva un tocco di classe.

Ma la classe -si sa- non è acqua.

"Ciao, anche tu sei stanca di ballare?"

"Già" dissi, voltandomi in un'altra direzione.

"Eppure mi sembri in forma" disse, ammiccando "Cosa fai di mestiere?"

Digrignai i denti, stufa di essere continuamente infastidita.

"Il travestito!!!" sbottai, dileguandomi più in fretta di quanto fosse stato conveniente; infatti inciampai più di una volta, mentre cercavo di allontanarmi ancora.

La calca di persone danzanti mi impediva di capire dove mettere i piedi e quando riuscii, finalmente, ad arrivare dall'altro capo della sala da ballo, mi accorsi di essere tornata al punto di partenza: ero di nuovo al bar.

"E che cavolo!" sbottai, amareggiata "Come accidenti si esce da qui?!"

Un attimo dopo, sentii due mani poggiarsi sui miei fianchi ed una voce sussurrare "Ehi, Rin, di che segno sei?"

"Divieto d'entrata!" ironizzai, pestando un piede con tutta la forza che possedevo nelle gambe a chiunque si fosse azzardato ad allungare le mani sul mio corpo.

Il ragazzo urlò, e soltanto in un secondo momento mi resi conto che il ragazzo in questione era l'ultimo che avrei voluto vedere: Bankotsu.

In effetti, ragionai, mi aveva chiamata per nome...

"Ehi, non c'era bisogno di reagire così! Ti ho fatto una domanda innocente!" disse, liberandosi del fastidioso costume da ciambella.

"Peccato che le tue mani non avessero le stesse intenzioni!" mugugnai "Chissà perchè ragioni sempre con un'unica parte del tuo corpo: quella sbagliata, per inciso!"

"Infatti, quando ti ho davanti ragiono solo col cuore" sorrise lui, avvolgendomi in un abbraccio.

"Bankotsu, lasciami. Non..."

"Io voglio donarmi a te, Rin" insistette lui, bisbigliando dolcemente al mio orecchio.

Il gesto mi infastidì.

"No, grazie, non accetto più la bigiotteria. E adesso mollami, prima che ti pesti anche l'altro piede!"

Inaspettatamente, Bankotsu rise.

"Sei sempre così buffa, Rin-chan. Non sei affatto cambiata... Sei ancora la mia piccola Rin!"

"Io non sono tua, non sono buffa e non sono piccola, ok? Ora, se non ti dispiace, vorrei che mi lasciassi andare!" protestai, cercando di sciogliere le sue braccia dalla mia schiena, ma Bankotsu non aveva alcuna intenzione di accontentarmi. Il suo abbraccio si fece più deciso, il suo tocco meno delicato.

"Rin-chan, perchè mi tratti così? Ho sbagliato, lo so, ma sono qui. Hai visto, no? Sono venuto in capo al mondo per stare con te!"

Mi tremò la voce e per un attimo persi il mio autocontrollo.

Bankotsu aveva ragione: era venuto in Giappone solo per me.

Sesshomaru avrebbe fatto altrettanto?

"Speravo che ci restassi a lungo, nell'altro capo del mondo" bofonchiai, un po' meno rigida. In fondo, il tocco di Bankotsu, il suo profumo, mi erano così familiari...

Tutto mi ricordava ciò che avevo provato per lui tanto tempo prima.

E qualcosa mi faceva pensare che mai avrei potuto godere di certe piccole soddisfazioni al fianco di Sesshomaru.

Non avremmo mai ballato insieme, per esempio... Non in una discoteca e non ad una festa in maschera, se non altro.

In fondo, io e Sesshomaru non abbiamo mai trascorso un po' di tempo insieme; non come una 'coppia', almeno.

Uff... Ma cosa vado a pensare? Sesshomaru mi vuole bene... Un po', almeno. Basta, basta con questi pensieri... Sesshomaru mi vuole bene, non sa dimostrarmelo, è vero... Ma io sono importante per lui. Altrimenti non si sarebbe arrabbiato così tanto per la comparsa di Bankotsu, no? Già... Meno male che non è qui adesso, se no chissà come reagirebbe se mi vedesse abbracciata al mio ex-fidanzato? Di sicuro, fraintenderebbe tutto.

Iniziò una musica che mai mi sarei aspettata di sentire in quella situazione: "Smells Like Teen Spirit", una canzone dei Nirvana...

Quella canzone, inevitabilmente, mi fece rinsavire.

Sesshomaru probabilmente era a casa e mi stava aspettando... Forse si stava anche preoccupando per me, ma era troppo orgoglioso per farsi vedere ad una festa di un suo studente; tra l'altro, se lo avesse fatto, avrebbe dato scandalo. Cosa credevo? Cosa mi aspettavo? Se si fosse venuto a sapere di noi, sicuramente Sesshomaru avrebbe pagato un prezzo infinitamente alto: lui era un professore, era un principe dei demoni, e per lui sarebbe stato estremamente sconveniente intrecciare una relazione con una studentessa umana, tanto più se quella studentessa era anche la sua sorellastra.

Ora capisco cosa prova Sesshomaru e perchè fa fatica a dimostrare ciò che prova per me: se si sapesse di noi, lui dovrebbe dire addio a tutto. Oh, come ho fatto ad essere così cieca e stupida da non capire una cosa così ovvia? Scema, Rin, sei scema!

Con uno scatto deciso mi liberai dall'abbraccio di Bankotsu e cercai di sfuggirgli; sapevo che mi stava seguendo fra la folla, ma dovevo comunque provare a seminarlo. Riuscii a trovare le scale che conducevano all'uscita d'emergenza del Kamasutra e le percorsi tutte di corsa, senza fermarmi mai, nonostante subito l'aria fredda della sera mi avesse colpito con la violenza di uno schiaffo. Avevo dimenticato la giacca, ma non aveva più importanza: non sarei tornata indietro. Dovevo tornare da lui, da Sesshomaru.

E, soprattutto, dovevo seminare Bankotsu.

Ero ormai quasi riuscita ad uscire dal locale, sul lato che conduceva ad un vicolo secondario, quando qualcosa mi afferrò un polso con incredibile energia. Uno strattone inaspettato mi fece scivolare, ma due braccia possenti mi agguantarono prima che io toccassi terra. Sperai che fosse Sesshomaru, lo ammetto. Sperai di potermi specchiare nei suoi occhi freddi, ma che non si lasciavano mai sfuggire nulla... Nulla di me, almeno. Invece, mi ritrovai il bel viso di Bankotsu a pochi millimetri dal volto.

Era arrabbiato e preoccupato allo stesso tempo.

Lo vidi scrutare per un attimo l'oscurità intorno a sè: il vicolo era buio e solitario, non c'era nessuno nei paraggi, e la musica, benchè meno assordante, avrebbe coperto le mie grida nel caso avessi urlato.

...Ma non penso che lui volesse farmi del male, benchè la sua espressione fosse tesa e, a tratti, furiosa.

"Ti prego, voglio tornare a casa. Tu torna dentro, ok?" lo supplicai, cercando di mostrarmi serena. Non ci riuscii.

Bankotsu corrugò la fronte, deluso dal mio comportamento.

"Smettila! Ti stai comportando come una bambina isterica. Ti sembra carino quello che fai?"

Non risposi e cercai di guardare in un'altra direzione, ma avevo ben poco da guardare: eravamo ancora sul pavimento, lui inginocchiato ed io fra le sue gambe, in bilico.

"Voglio andare via, per favore, lasciami sola..."

"No! Non ti lascio andare finchè non mi spieghi che diavolo ti è successo. Non ti riconosco più. Pensavo che avresti voluto chiarire, credevo che venendo qui in Giappone avremmo avuto modo di parlare di noi... Ma tu non sei più la Rin che io conosco"

"Infatti"

"E smettila di comportarti così! La Rin che conosco io non ha le lacrime agli occhi. La Rin che io conosco ha la battuta pronta e non si lascia intimidire da nessuno... Cosa ne è stato di quella ragazza? Perchè ti sei ridotta... Così?" insistette, indicando me stessa "E' come se tu avessi paura di fare qualcosa di sbagliato, e io, dannazione, non capisco cosa accidenti sia!"

"Ora basta, per favore..." sussurrai, sentendo gli occhi pizzicare.

"No, non la smetterò finchè non mi dirai di cosa hai paura. Cos'è che ti frena, Rin? Sei così distante... Così..."

Mi voltai verso di lui.

Le lacrime mi scorrevano lungo le guance.

"...Sei così bella, Rin"

"Smettila!" strillai, furiosa nonostante avessi la voce spezzata dal pianto "Arrivi qui, piombi ancora una volta nella mia vita e ti aspetti che ti accolga a braccia aperte? Ma chi ti credi di essere, tu, traditore che non sei altro?" gridai, trovando la forza di alzarmi in piedi "Voglio che tu te ne vada, hai capito?! Devi sparire, non ti voglio più vedere!"

"E' perchè io ti confondo" sussurrò Bankotsu, serio, alzandosi a propria volta.

Con la sua altezza mi sovrastava completamente.

Bankotsu avanzò. Io, di riflesso, arretrai.

"E' perchè sai che se insistessi ancora con te, cederesti di nuovo... Ma c'è qualcosa che ti blocca, non è vero?"

Avanzò ancora e io arretrai nuovamente.

"E non sono io, quel qualcosa, non è così?" la sua voce s'incrinò per la rabbia e io, stavolta, seppi che Bankotsu era terribilmente vicino al perdere il controllo.

Indietreggiai ancora, ma stavolta incontrai il freddo muro alle mie spalle. Ero in trappola.

"Allora?! Non rispondi? Hai perso la lingua?" gridò Bankotsu, consapevole che nessuno avrebbe potuto sentirlo a causa della musica che proveniva dal locale "Che c'è... Credi che non abbia capito chi sia la causa dei tuoi dubbi?" mi chiese, accostando una mano al muro per impedirmi di sgusciare via dalla sua presa "Pensi che non sappia che la persona di cui sei innamorata è..."

"Zitto! Sta zitto!"

"...Tuo fratello?"

A quel punto, iniziai a tremare. Bankotsu aveva capito tutto sin dal principio.

Ero finita. Perduta. Senza via di scampo.

In quell'istante, odiai profondamente Bankotsu...

"Vai a farti fottere, Bankotsu! Sei squallido, sei un viscido! Come osi insinuare che...?"

"Finalmente ti arrabbi sul serio... E' così che mi piaci!" sussurrò, avvicinandosi al mio viso "Come fai ad essere così bella, Rin-chan?"

"Il contrario di quello che fai tu, stronzo!" sibilai, velenosa e arrabbiata.

Un attimo dopo, le sue labbra si incollarono alle mie...

E così come le nostre bocche si unirono, il mio cuore si spezzò del tutto.

Ne sentii persino il rumore.

O non era il rumore del mio cuore in frantumi, quello che avevo sentito?

In effetti era strano. Perchè il mio cuore avrebbe dovuto ringhiare?

E perchè stavo percependo dei passi, rapidi, rapidissimi, alla mia sinistra?

Un attimo dopo, una mano invisibile strattonò Bankotsu da me e lo sollevò di peso, tenendolo stetto per la gola. Quella mano, quella che minacciava di spezzargli l'osso del collo, era quella dell'ultima persona che avrei sperato di vedere quella sera. Negli occhi di Sesshomaru, per la prima volta nella mia vita, lessi un'emozione che credevo di aver già visto; un'emozione che pensavo di aver conosciuto sulla mia pelle... Ma mi ero sbagliata, mi ero davvero sbagliata.

Perchè quella fu la prima volta che vidi Sesshomaru seriamente, irrimediabilmente, arrabbiato.
 

Continua...

 

PRECISAZIONE: Con ciò che ho scritto sul Mc Donald's non intendevo nè offendere chi adora il cibo dei fast food nè avevo intenzione di affermare seriamente che tale cibo non sia buono o arrechi danni alla salute.
SECONDA PRECISAZIONE: le battute di Rin in discoteca sono state in parte riprese da Nonciclopedia.

Ciao a tutti ^^ Eh, sì, come avete visto sono ancora qui. Lo so, sono mancata per tanto tempo e non ci sono parole per descrivere il mio dispiacere. Sappiate solo che mi sento davvero in colpa per non essere riuscita a gestire questa storia come mi ero prefissata di fare, e mi dispiace tantissimo di essere scomparsa per tutti questi mesi. Non mi ero affatto dimenticata di Smells Like Teen Spirit nè di voi, carissimi e preziosissimi lettori, che mi avete sempre sostenuta ed incoraggiata.

Il fatto è che purtroppo ho sofferto tanto a causa della morte di un mio caro amico...

E voi capirete che non era facile, per me, scrivere una storia comica mentre ero così triste. Poi, in realtà, i motivi che mi hanno tenuta lontana dal pc sono stati tanti, dagli esami universitari agli impegni lavorativi...

In ogni caso, perdonatemi. Chiedo scusa a tutti voi.

So che questo capitolo non è divertente come gli altri, ma è la storia che a questo punto richiedeva una piega un po' diversa. Mancano due capitoli alla fine e dovevo far precipitare un po' gli eventi: insomma, sto benedetto Sesshomaru deve mostrare ancora di cosa è capace di fare, no?^^

Bene.

Allora, tornerò presto. E stavolta DAVVERO.

RINGRAZIO LE 96 PERSONE CHE HANNO INSERITO SMELLS LIKE TEEN SPIRIT NELL'ELENCO DELLE STORIE PREFERITE.

RINGRAZIO LE 13 PERSONE CHE L'HANNO INSERITA NELL'ELENCO DELLE STORIE RICORDATE.

RINGRAZIO LE 110 PERSONE CHE L'HANNO INSERITA NELL'ELENCO DELLE STORIE SEGUITE.

RINGRAZIO ANCHE CHI LEGGE E BASTA.

Ma, soprattutto, ringrazio le 37 persone che hanno commentato lo scorso capitolo:

Gea_Kristh, Argentea, Mei91, Fre, Lain87, Yelylove, Angelseyes81, Wil, Aryka90, Lulosky, Ss904, Nightmare_Caos, Marty15, Ambree, The white lotus 23, Ne_chan, Iceman, Akyse, Reby_W, Ilary_K, Adelhait, Izzie_, Samirina, Antonina, Marypao, Swety, Mikamey, SmoothCriminal, Mew_Paddy, Dark Angel, Alyce Maya, LaNana, Serin88 ed Elena_chan.

Credo di non aver dimenticato nessuno ^^"

Grazie, siete così tanti e così calorosi. Da oggi in po vi risponderò attraverso il servizio di risposta-alle-recensioni offerto da EFP, perchè ringraziarvi adeguatamente all'interno del capitolo stesso sarebbe un po' complicato. Grazie a tutti, davvero ^_^

Un ringraziamento particolare va a MEI91 ^^

LAVA LAMP = Sono le fontane di lava; se non avete idea di cosa parlo, andate qui: http://www.giftideas.co.uk/gifts/usb-lava-lamp-1.jpg

 

Nikuman = ravioli ripieni di carne. Li trovate qui: http://www.akakura.gr.jp/~akakura24/buffet%202005nikuman.jpg

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