Naruto Uzumaki - Il Campione

di telesette
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un grande lanciatore ***
Capitolo 2: *** L'Erede del Campione ***
Capitolo 3: *** Il Sogno di Jiraya ***
Capitolo 4: *** L'Azzardo del Presidente ***
Capitolo 5: *** Il Coprifronte del Numero 49 ***
Capitolo 6: *** La Prova ***



Capitolo 1
*** Un grande lanciatore ***


Sigla: “Io Credo in Te” ( sigla originale - Naruto Shippuden “io credo in me” )

( intro )

Io credo in te
Campione sei

Io credo in te
Campione sei
NARUTO NARUTO ( 2 volte )

il tempo ormai dei sogni è già
una splendida realtà
campione tu diventerai
cuore, grinta e volontà
gli ostacoli supererai
senza risparmiarti già
ogni partita affronterai
sempre con tenacità
La tua energia scatenerai
e farai poi strike su strike
il campionato vincerai
come il sole splenderai

Rit.
Io credo in te
Campione che
giochi e non ti arrendi
Io credo in te
Campione che
la speranza accendi
col coraggio
che hai nel braccio
il tuo sogno adesso è già realtà
Io credo in te
Campione sei
e alla fine vincerai

Io credo in te
Campione sei
NARUTO NARUTO ( 2 volte )

La strada certo è dura ma
so che tu ce la farai
il tuo maestro veglia e sa
che non lo deluderai
Un lampo azzurro accenderai
quella palla brillerà
Coi tuoi compagni lotterai
e la squadra vincerà

Rit.
Io credo in te
Campione che
giochi e non ti arrendi
Io credo in te
Campione che
la speranza accendi
col coraggio
che hai nel braccio
il tuo sogno adesso è già realtà
Io credo in te
Campione sei
e alla fine vincerai

Io credo in te
Campione che
giochi e non ti arrendi

Io credo in te
Campione che
la speranza accendi

Come i sogni del tuo cuore
che l’amore porterà con te
Io credo in te
Campione sei
e alla fine vincerai

Io credo in te
Campione sei
NARUTO NARUTO

Io credo in te
Campione sei

IO CREDO IN TE
IO CREDO IN TE

 




Ultima partita di campionato dei "Green Giants" di Konoha

All'ultimo inning, la folla in delirio manifestava a gran voce il suo disappunto per la terribile prestazione del capitano Sasuke Uchiha. Gli avversari avevano già tre corridori sulle basi e l'ultimo battitore non prometteva niente di buono. Infatti, roteando la mazza con aria di sfida, invitava Sasuke a lanciare la sua famosa palla veloce che il campione non aveva ancora sfoderato in nessuna occasione.

- Allora, Uchiha - esclamò il battitore con tono strafottente. - Ti decidi a lanciare ? Mi sto praticamente addormentando...

Sasuke strinse i denti. Difficilmente si faceva prendere dalla rabbia ma, a lungo andare, i sorrisi di scherno e le prese in giro del pubblico gli stavano facendo dimenticare il suo proverbiale sangue freddo.

- E quello sarebbe un lanciatore ?!?
- Per favore, mia nonna giocherebbe meglio...
- Sasuke, fai schifooo!

Ormai sul punto di esplodere, Sasuke si deterse il sudore con una mano e si preparò a lanciare. La palla fu respinta malamente dal battitore che ricominciò a punzecchiare Sasuke con maggiore insistenza.

- E' questo il massimo che sai fare ? Sei penoso...

Era troppo. Sasuke caricò il lancio, questa volta era pronto a sfoderare tutta la sua forza. Tuttavìa un brivido proveniente dalla panchina lo fece fermare. L'allenatore Kakashi lo stava fissando insistentemente e, Sasuke lo sapeva, il suo sguardo significava: niente colpi di testa, attieniti a quello che ti ho detto... Mordendosi il labbro per quella ennesima umiliazione, Sasuke interruppe di colpo l'azione per effettuare un lancio altrettanto preciso ma molto più lento. La palla sfrecciò dritta verso il guantone di Choji mentre, sventolando i loro ponpon sugli spalti, Sakura e Ino incitavano a pieni polmoni il loro affascinante beniamino.

- SA-SU-KE! SA-SU-KE! Il nostro eroe vincerà!

La voce delle ragazze venne tuttavia soffocata da un boato spaventoso di insulti e grida di giùbilo. Sasuke osservò sgomento la palla mentre volava fuori dello stadio, scomparendo nell'oscurità.

- Dannato imbecille, ha mandato a monte la partita!
- Che cosa vedi, fratello Naruto ?

Dal momento che i posti a sedere erano tutti esauriti, Naruto e i suoi amici non ebbero altra soluzione che "sbirciare" la partita attraverso un buco piuttosto alto nella staccionata. Purtroppo però, in quello stesso momento, la palla del fuoricampo ricadde proprio sulla testa del povero Naruto che accusò il colpo.

- Smettila di agitarti, fratello Naruto! Non ce la facciamo a reggerti...

Mezzo stordito a causa della botta, Naruto cominciò a barcollare sulle spalle del povero Konohamaru e gli altri, incapaci di reggerlo oltre, caddero all'indietro con un tonfo.

- E' finita - strillò il commentatore. - Col risultato di quindici a tre, i Green Giants di Konoha perdono anche questo incontro e si confermano ultimi in classifica! L'allenatore Hatake ha ben ragione di tenere il volto coperto... Se i tifosi lo riconoscessero, probabilmente lo lincerebbero! Dopo questa ennesima sconfitta, a meno che non succeda un miracolo, la proprietaria della squadra sarà costretta a prendere dei seri provvedimenti! Certo che è difficile credere che l'astro nascente, Sasuke Uchiha, che nello scorso campionato ha stabilito il record di strike, sia lo stesso che ha giocato nelle ultime partite... Dalle gradinate, i fans indignati hanno già iniziato il lancio di oggetti, mentre il capitano è ancora immobile sul monte di lancio... E' veramente un momento difficile per i Green Giants, chissà se la loro foglia tornerà a splendere!
- Vergognatevi, fate schifo!
- Kakashi, vatti a nascondereee!
- Buuuh, Uchiha ritiratiii!

Sasuke era fermo al centro del diamante, con lo sguardo incollato al terreno. Anche se i suoi compagni erano già rientrati negli spogliatoi, sentiva ugualmente il loro sguardo puntato addosso. Non appena si decise a raggiungerli, Choji non poté trattenersi oltre.

- Anche stasera ci siamo coperti di ridicolo - gridò. - Accidenti a te, Sasuke! Si può sapere perché non lanci quella palla come si deve ?
- Un ciccione lento e incapace come te dovrebbe avere il buon gusto di tacere...
- Che cosa hai detto ?!?

Choji afferrò Sasuke per il bavero dell'uniforme, pronto a sfasciargli la faccia a cazzotti, per fortuna però intervenne Shikamaru.

- Calmati, Choji - esclamò, trattenendo l'amico per le spalle. - E tu, Sasuke, in qualità di capitano, dovresti sforzarti di mantenere l'armonìa della squadra invece di insultare i compagni...
- Io SONO la squadra!
- Razza di...

Choji non ci vedeva più dalla rabbia. Non fosse stato per Shikamaru, si sarebbe lanciato su Sasuke per fargli sputare i denti a suon di pugni.

- Una squadra non è composta da un singolo elemento - ribatté Shikamaru, calmo ma severo. - Ma da un insieme di giocatori...
- Ed è proprio questo il problema - commentò Sasuke acido. - Se non fosse per voi, incapaci, il tabellone non riporterebbe un risultato così penoso e umiliante!

Gli altri membri della squadra, incapaci di sopportare oltre l'arroganza dell'Uchiha, si alzarono minacciosi.

- Ora basta!
- Stai esagerando, Sasuke!
- I tuoi lanci fanno pena... L'ultimo lo avrebbe ribattuto persino mia nonna, con le braccia legate dietro la schiena!

Senza aggiungere altro, Sasuke afferrò la borsa e si avviò verso l'uscita. In quel momento entrò l'allenatore Kakashi.

- Mister - esclamò Shikamaru.

Sasuke gli rivolse uno sguardo gelido e se ne andò.
Kakashi non disse nulla ma la sua presenza fece ammutolire tutti di colpo. L'allenatore attraversò la stanza, afferrò delicatamente la propria borsa ed estrasse fuori un libro che cominciò a sfogliare distrattamente. Nessuno osò aprire bocca, il silenzio dell'allenatore era peggio di un rimprovero vero e proprio, ognuno di loro era consapevole delle proprie mancanze e il risultato parlava chiaro... La squadra era veramente in crisi. Dopo appena un paio di minuti, Kakashi chiuse il libro e si avviò verso l'uscita degli spogliatoi. Appena sulla soglia si fermò, tenendo però le spalle ai suoi giocatori che non osavano ancora alzare lo sguardo.

- Domani non sarò presente agli allenamenti - spiegò Kakashi, con voce calma e tranquilla. - Il proprietario della squadra, la signorina Tsunade, ha indetto un consiglio di amministrazione...
- Ci saranno dei cambiamenti ? - domandò Shikamaru.

Kakashi sospirò.

- Non penso proprio che l'argomento della riunione riguardi il "colore delle nuove uniformi"...

Così dicendo, si calcò ancora di più il berretto sugli occhi e uscì mestamente.

***


- Accidenti a quella schiappa di Uchiha - brontolò Naruto. - Quindici a tre non è una sconfitta... E' una tragedia!
- Andiamo fratellone, non te la prendere - fece konohamaru. - Kakashi è il miglior allenatore che i Green Giants abbiano mai avuto!
- Se così fosse, non avrebbe messo quel buono a nulla di Sasuke in squadra - insistette Naruto. - Il solo pensiero di quello sbruffone che si atteggia a capitano, con un braccio che spara a salve... Che rabbia!

senza riflettere, Naruto afferrò una pietra da terra e la scagliò violentemente contro l'ingresso di servizio dello stadio che si stagliàva alla luce di un lampione. In quel momento però qualcuno uscì fuori proprio da quella porta.

- Oh no - urlò Konohamaru terrorizzato. - Attenzione!

Kakashi fece appena in tempo ad alzare lo sguardo che, da sotto la visiera del cappello, il suo occhio sinistro emanò un vivido bagliore rossastro. Il sasso scagliato da Naruto puntò velocissimo contro la sua testa, tuttavia si conficcò nello stipite della porta, facendo schizzare via una pioggerella di schegge e pezzi di legno.

- Porca miseria - esalò Naruto, rendendosi conto di cosa aveva appena rischiato di fare, e un brivido gelido gli attraversò la schiena.
- Questa volta l'hai fatta grossa, fratello Naruto - bisbigliò Konohamaru, in preda al panico.
- Scappiamo - gridarono gli altri, dandosela a gambe.

Kakashi osservò il buco lasciato da quella pietra, senza scomporsi minimamente.

- Notevole - esclamò. - Un lancio di tutto rispetto, non c'è che dire! Il mio Sharingan ha registrato una velocità di almeno 160 km/h... Eh, 160 ?!?

Kakashi rabbrividì improvvisamente al pensiero, e una goccia di sudore freddo cominciò a colargli lungo la fronte.

- N... Non può essere vero... Chi accidenti è quel ragazzo ?

( continua )

Nota dell'Autore:

Chiedo scusa per eventuali disagi, purtroppo questa si preannuncia una serie lunga e non sarà semplice ( anche perché il mese di agosto incombe e, fino a settembre, non sarò qui ad aggiornare )... Capisco che le AU possono essere oggetto di numerose polemiche, tuttavìa spero che non giudicherete troppo severamente questa storia e apprezzerete invece la simpatica "variante" del Rasengan di Naruto... ulteriori dettagli nel prossimo capitolo, ciao! ^___^

DADO

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Capitolo 2
*** L'Erede del Campione ***


Una volta al sicuro, dall'altra parte della città, Naruto e i suoi amici poterono finalmente tirare il fiato.

- Ma che accidenti ti ha preso, fratello Naruto ?
- Al diavolo - esclamò Naruto ancora col fiatone. - Come potevo sapere che sarebbe uscito qualcuno ?!?
- Sei sempre il solito, quando ti arrabbi non ragioni mai...
- Chiunque si sarebbe arrabbiato, davanti a un risultato così deprimente! Se solo avessi tra le mani la faccia di Sasuke, io...
- Magari - sospirò Moegi. - E' così bello!

Svenimento collettivo.

- Ragazzi, si sta facendo tardi - osservò Konohamaru. - Secondo voi, zio Jiraya sarà tornato a casa ?
- Bah, starà girando ancora da un bar all'altro assieme a Gamabunta...

In quel momento infatti, l'ex-campione Jiraya Robinson, "L'Eremita dei Rospi", usciva da un locale barcollando e cantando assieme al suo antico compagno di bevute, il Re dei Rospi Gamabunta.

- E dieci rospi gialli bevevano perché...
- Dall'oste era in offerta una botte di saké...
- Si aprirono le danze con ragazze in quantità...
- E i rospi gracidavano coi fumi fino qua...
- Perché ubriachi siamo, perché felici siamo...
- E noi che sobri siamo, beviam beviam beviamo!

Lo schiamazzo di canti e risate, a tratti interrotto da qualche singhiozzo, si protrasse per diversi minuti lungo la strada. Poco più avanti i due ubriaconi incrociarono Naruto e i suoi amici.

- Mh - fece Jiraya, mettendo a fuoco l'immagine distorta dai fumi dell'alcool. - Naruto, ragazzi... Che fate qui ?
- Curioso, stavamo per farti proprio la stessa domanda!

Jiraya tirò un leggero colpetto di tosse, cercando di recuperare una parvenza di serietà.

- Puoi anche non credermi Naruto ma la verità è che, dopo lunghe e attente riflessioni, io e Gamabunta abbiamo messo a punto una nuova tecnica di allenamento...

Naruto strinse gli occhi.

- Ci avete "riflettuto" a lungo, vedo - fece ironicamente, accennando all'odore inconfondibile sui loro vestiti.
- Beh, Jiraya - esclamò d'un tratto Gamabunta, cercando di dileguarsi. - Ci vediamo, eh!
- D'accordo, salutami Gamariki e i ragazzi!
- Senz'altro, ciao!

Così dicendo, Gamabunta scomparve in una nuvola di fumo.

- Non ti vergogni a ridurti così - strillò Naruto furibondo.
- Naruto - Jiraya si fece ancora più serio.
- Non provare a cercare scuse, questa volta non mi incanti! E poi...
- BASTA ADESSO - tuonò Jiraya, con una voce da fare accapponare la pelle.

Konohamaru e i ragazzi si nascosero dietro le spalle di Naruto, tremanti come foglie. Jiraya fissò attentamente Naruto negli occhi senza battere ciglio, dopodiché si buttò a terra sulle ginocchia con le mani in avanti.

- Per favore - gemette, chinando il capo. - Puoi prestarmi 50 ryo ?
- Eh ?!?

                                                                                                                                        ***

Più tardi, una volta salutati Konohamaru e gli altri, Naruto e Jiraya si incamminarono verso casa. Strada facendo, Naruto continuava a scrollare tristemente il suo borsellino vuoto.

- Ti ringrazio, Naruto - sorrise Jiraya. - Quella sanguisuga di un oste non accettava credito e, senza di te, non avrei proprio saputo come fare!
- Per favore, risparmiami - rispose Naruto a denti stretti.
- D'accordo, d'accordo, non ti arrabbiare... Piuttosto, com'è andata la partita ?
- Uno schifo... I Giganti hanno perso per ben quindici a tre!

Jiraya fischiò.

- L'ultima volta che riportarono una sconfitta del genere, accadde più o meno quarant'anni fa!
- Da quando quel pallone gonfiato di Sasuke Uchiha è diventato il capitano della squadra, le cose non potrebbero andare peggio - si infervorò Naruto.
- Ne sei sicuro ? - domandò Jiraya.
- Per forza... Tira delle palle così lente da fare venire sonno!
- Eppure nello scorso campionato ho sentito meraviglie sulla sua cosiddetta "Palla di Fuoco Suprema" - osservò Jiraya.
- Bah - replicò Naruto. - Secondo me, si tratta solo di chiacchiere...
- Sicuro ?
- Sicurissimo!
- Bene, allora - Jiraya si fermò di botto, tirando fuori un paio di guantoni da sotto la giacca. - Indossalo e vai a metterti in posizione!
- A quest'ora - fece Naruto depresso.
- Non mi verrai a dire che hai sonno - sogghignò Jiraya. - Faremo un lancio a testa, così tanto per riscaldarci...
- Va bene - sbuffò Naruto. - Però comincio io!
- Comincia pure, ragazzo - assentì lui, passandogli la palla.

Jiraya piegò il ginocchio a terra, pronto a ricevere il lancio di Naruto.

- Sei pronto, vecchio ubriacone ?
- Meno chiacchiere, marmocchio!

Naruto oscillò le braccia all'indietro poi in avanti, fin sopra la testa, dopodiché sollevò il piede e lo fece ricadere di scatto con una precisa torsione del busto. La palla lanciata con tutta la sua forza roteò velocissima, fino ad arrestarsi con un tonfo secco nel guantone del vecchio eremita.

- Ottimo - commentò Jiraya. - Niente male, davvero... Ora tocca a me, però!
- Ok, vecchio!

Naruto sorrise beffardo. E' vero Jiraya era pur sempre il suo maestro, colui da cui aveva imparato tutto sul baseball ma, per quanto ricordasse, non lo aveva mai visto lanciare nemmeno una volta.

- Probabilmente - pensò Naruto. - Non si ricorda neanche più come si fa a lanciare... Poveretto, meglio assecondarlo!

L'espressione sul volto dell'eremita però non era assolutamente quella di uno in vena di scherzare. Con grande sorpresa di Naruto, Jiraya non effettuò un normale caricamento, bensì concentrò tutta la sua energia nella palla che stringeva in mano. I muscoli delle braccia e delle gambe ebbero un guìzzo, con le vene e i tendini in rilievo a causa dello sforzo, e la palla lanciata da lui si accese di un fosforescente bagliore azzurro.

- Rasengan!

Vedendosi arrivare contro quel globo luccicante, Naruto fu preso dal panico. L'impatto lo scaraventò all'indietro con una violenza devastante, tanto da scottargli la pelle sotto il guantone e procurargli un dolore lancinante al basso ventre.

- Come vedi, Naruto - esclamò Jiraya impassibile. - Il successo di un buon lancio non dipende solo dal lanciatore... Se il ricevitore non è in grado di trattenerla, la tua palla più veloce diventa inutile!

Naruto tossì. Provò a replicare ma, a causa del tremendo dolore all'addome, le parole furono soffocate da un improvviso conato di vomito.

- Questo lancio - continuò Jiraya. - E' il sogno di ogni giocatore che abbia messo l'anima in questo sport, un lancio in grado di assicurare la vittoria... Se il resto della squadra avesse fatto il proprio dovere... Se il ricevitore si fosse impegnato a migliorare tanto quanto mi sono impegnato io a crearlo...
- Vedo che non sei cambiato affatto, Jiraya!

Sorpreso dal suono di quella voce alle sue spalle, Jiraya si voltò di scatto.

- Ka... Kakashi Hatake ?!?

L'allenatore dei Green Giants si fece avanti, sistemandosi il berretto.

- Come stai ? E' da molto che non ci vediamo...

( continua )

Nota dell'Autore:

Ehm ehm, scusatemi... Forse stavolta ho esagerato un tantino, comunque veniamo alle risposte:

@ Vaius: innanzitutto grazie ancora per tutte le tue recensioni, ho notato che ultimamente sei uno dei fedelissimi ( XD perché non mi aggiungi tra gli autori preferiti ?!? Sigh! ^___^ )... Vabbé, comunque vedo che hai intuito subito che tipo di rapporto si creerà tra Naruto e Sasuke quando giocheranno insieme in squadra - del resto non era difficile - XD un'ammiratrice per Naruto ? Mmm, vediamo... Qualche indizio: capelli lunghi scuri, occhi bianchi e molto molto timida... CHE ORIGINALE CHE SONO, EH !!! P.S. se prendo ispirazione da qualcosa in particolare ? Eh, difficile dirlo... XD ho la testa piena di tante cose ma tutto sommato direi che QUESTO Naruto prende molto dalla serie "Tommy la Stella dei Giants", mentre L'ISPETTORE SHIKAMARU potrebbe definirsi un perfetto MIXER tra il "Dottor House" per il carattere e il talento investigativo di Guglielmo da Baskerville ( "Il Nome della Rosa" ) nel ricomporre gli indizi secondo logica e intuizione... Comunque quando posterò il primo episodio mi saprai dire che ne pensi, ciao!

@ kakashina97100: vedi, l'idea della fiction è abbastanza folle... Del resto se dai un'occhiata ai cartoni animati anni '70/'80 ti rendi subito conto di come il surreale entra perfettamente nello sport se TUTTI I GIOCATORI sono capaci di imprese straordinarie ( e come avrai intuito qui non si tratta di giocatori "normali" - in realtà le partite che giocheranno saranno scontri fra tecniche assolutamente fuori dal comune: il lancio Rasengan di Jiraya ( nonché la versione modificata di Naruto ), la Palla di Fuoco e i Mille Falchi di Sasuke, la Battuta Ombra di Shikamaru, il Fuoricampo a Espansione di Choji... e potrei continuare ancora per molto! - Per quanto riguarda lo Sharingan... Per vedere palle speciali, occorrono occhi "speciali", non sei d'accordo ?!? ^___^

Grazie a tutti voi, amici e amiche... vi voglio bene!

DADO

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Capitolo 3
*** Il Sogno di Jiraya ***


Jiraya osservò Kakashi con un espressione di stupore, ben presto sostituita da un'altra di cupo risentimento.

- Come diavolo hai fatto a trovarmi ?

Kakashi si passò la mano dietro il collo, con lieve imbarazzo.

- A dire il vero - spiegò. - Volevo complimentarmi con quel ragazzino, la sua potenza di lancio è eccezionale... Anche se la precisione lascia alquanto a desiderare!
- Naruto - tuonò Jiraya, infuriato. - Che cosa hai combinato, razza di stupido ?!?
- Io... Mi dispiace, è stato un incidente...
- Non preoccuparti, ragazzo - lo rassicurò Kakashi. - Non sono arrabbiato con te, solo mi piacerebbe sapere come hai fatto a sviluppare un braccio del genere alla tua età...
- Eh eh, beh...
- Basta così - lo interruppe Jiraya. - Fila subito a casa, ne riparleremo domani... Ti farò allenare fino a che ti passerà ogni voglia di fare stupidaggini!
- Gh - fece Naruto con un singùlto.
- Fila!!!
- Va bene, va bene, vado...
- Così - sorrise Kakashi. - Gli hai insegnato la tua tecnica ? Avrei dovuto immaginare che ci fosse sotto il tuo zampino... Un braccio capace di lanciare oltre i 160 km/h non è comune a tutti!
- Impegno e determinazione ci vogliono - sbottò Jiraya. - Le stesse cose che mancavano ai membri dell'amministrazione... Quando mi hanno sbattuto fuori!

Kakashi sospirò.

- Non vuoi proprio capire, eh - fece sottovoce. - Ti rendi conto che hai quasi rischiato di ammazzare il povero Sarutobi, con quel lancio ?

Jiraya non rispose. La sua mente tornò indietro ad un passato ormai lontano, fatto di sacrifici e soddisfazioni, di gioie e sofferenze... Il passato che avrebbe dovuto consacrarlo Stella del Baseball.

                                                                                                                                           ***

- Eccoci al momento fatidico, amici spettatori! Come tradizione, la finale di campionato viene disputata dai Green Giants contro gli Snake Dodgers! Durante questo incontro sono accadute cose incredibili: Jiraya Robinson ha dato il meglio di sé, tirando delle palle imprendibili... Ma eccolo, in piedi sul monte di lancio, sta salutando il pubblico che lo acclama a gran voce!
- JI-RA-YA! JI-RA-YA!
- Facci sognareee!
- Siamo tutti con te, Jiraya, arrostiscili!!!

In quel boato di acclamazioni, lo stadio stava letteralmente per esplodere. Jiraya aveva giocato cinque inning impeccabili, eliminando uno dietro l'altro tutti i battitori della squadra avversaria con lanci incredibili. Solamente un battitore, l'ultimo, si frapponeva tra lui e la realizzazione di una Partita Perfetta... Con un simile risultato, sarebbe stato ricordato come lo storico "Braccio Infuocato" dei Green Giants.

- JI-RA-YA! JI-RA-YA!
- Ah! Ah! - Il campione era su di giri, talmente certo del suo trionfo, non si preoccupò minimamente del fatto che l'ultimo battitore era il temibile Orochimaru Done, il record-man indiscusso dei fuoricampo.
- Goditi il tuo momento di gloria, Jiraya - esclamò Orochimaru, sventolando la mazza. - Ti assicuro che dopo piangerai...

Jiraya sorrise.

- Chiacchiera pure, amico... Ti lancerò una palla talmente forte da restarti incollata sul muso!
- Sono pronto, Jiraya - gridò Asuma Sarutobi, il ricevitore. - Quando vuoi, tira!

Jiraya fece un cenno col capo e caricò il lancio. La palla sfrecciò rapidissima e si arrestò sul guantone di Asuma con uno schianto secco.

- Primo Strike!
- JI-RA-YA! JI-RA-YA!
- Vai così, ancora due strike!

Orochimaru non si scompose. Si limitò a rafforzare la presa sulla mazza, con le pupille giallastre scintillanti di rabbia.

- Ecco il secondo, Orochimaru... Riesci a vederlo, questa volta ?!?

Anche la seconda palla, come la precedente, fu talmente veloce da rendere quasi impossibile seguirla con lo sguardo. Orochimaru sventolò la mazza a vuoto, colpendo solo l'aria.

- Secondo Strike!

- Che ti succede - lo schernì Jiraya. - Ti servono gli occhiali, per caso ?!?
- Va al diavolo!

Jiraya sogghignò. Asuma gli faceva segno di non distrarsi e di continuare a lanciare, tuttavìa era talmente su di giri che sbagliò mira senza accorgersene. Orochimaru si avvide che la palla era sotto la linea dello strike, perciò rimase immobile.

- Ball!
- Cosa ?!?

Sorpreso, Jiraya si rese conto dell'errore. Adesso era Orochimaru a ridere, anche se si era trattato solo di una svista, il pubblico è impietoso in certi casi...

- Ma che combini ?!?
- Andiamo, Jiraya, non scherzare... Vogliamo uno strike!

Jiraya si innervosì, la situazione gli era sfuggita di mano. Certo, sarebbe bastato calmarsi e lanciare come prima ma aveva addosso lo stress di tutta una partita e il timore di sbagliare nuovamente gli fece perdere il controllo.

- Che ti prende, Jiraya - esclamò Asuma. - Dormi ?
- Eccolo qua, il Grande Campione - lo schernì Orochimaru. - Basta un momento di distrazione per scombussolare il tuo famoso lancio...
- Come ti permetti ?!?

A quelle parole, Jiraya si infuriò terribilmente. Privo del suo autocontrollo e influenzato dalle grida del pubblico e dai commenti sarcastici di Orochimaru, decise di sfoderare il suo lancio migliore... Il Rasengan.
Chiamando a raccolta tutte le sue energie, gonfiò i muscoli fino a che le vene cominciarono a pulsare per l'intensità dello sforzo. Le braccia e le gambe ebbero un guìzzo, mentre si preparava a lanciare con tutta la forza di cui era capace...

- Rasengan!

Sotto quel terribile flusso di energia, la palla si accese di un bagliore azzurro e sfrecciò dritta verso il bersaglio ad una velocità impressionante. Asuma fissò inorridito la palla, che gli veniva incontro quasi fosse infuocata, l'istinto lo avvertì del pericolo e infatti, prima che fosse troppo tardi, si buttò a terra per scansare quel proiettile...
Accadde tutto in un attimo: la palla lanciata da Jiraya con una potenza devastante mancò per un pelo l'arbitro e si schiantò sulla rete mandandola in frantumi. Tutti fissarono attoniti l'episodio, perfino Orochimaru era ammutolìto per il terrore, Jiraya era ancora chino su sé stesso mentre cercava di riprendere fiato.

- Ah... Aaah - l'arbitro cercò a fatica di riprendersi e articolare le parole. - Lancio pericoloso e intenzionale - gridò. - Jiraya Robinson viene squalificato!
- Che cosa ?!?

Rendendosi improvvisamente conto di cosa era successo, Jiraya si sentì crollare le ginocchia. Aveva dato tutto sé stesso per lanciare quella palla, aveva giocato da vero campione, senza risparmiarsi e ora... Tutti i suoi sforzi erano risultati vani: Asuma non era stato capace di trattenere il suo formidabile Rasengan e la sua brillante carriera di lanciatore finì proprio in quel momento, sotto gli occhi del pubblico sconvolto.

                                                                                                                                             ***

- Per colpa di Asuma - gemette Jiraya, tornando improvvisamente alla realtà. - La mia vita è diventata un inferno...
- Mi dispiace, Jiraya - esclamò Kakashi. - Ma vedi, non forniscono ancora i guantoni di amianto con l'equipaggiamento!
- Risparmiati le battute! Per colpa dei vostri scrupoli imbecilli, io sono stato radiato a vita e un lanciatore del calibro di Sasuke Uchiha viene costretto a "contenere" i suoi lanci, per paura che qualche giocatore pigro e incapace si faccia del male!
- Mi sembra di constatare purtroppo che la tua visione del baseball non è affatto diversa rispetto a vent'anni fa...
- Al diavolo, Kakashi - gridò Jiraya. - Ho sacrificato tutto per questo sport! Mi sono sottoposto ad allenamenti massacranti per ottenere un lancio come il Rasengan e, quando finalmente i miei sforzi fecero sì che la squadra arrivasse a un centimetro dalla conquista del campionato, l'amministrazione della squadra mi ringraziò cacciandomi fuori a pedate... E tutto questo perché quello stupido di Asuma ha rovinato tutto!
- Aveva paura - insistette Kakashi. - Una reazione più che comprensibile, visto che gli hai tirato addosso una palla in grado di ucciderlo...
- Il mio lancio era PERFETTO - la voce di Jiraya era carica di follìa. - Avrei portato la squadra alla vittoria, io... Io non ho sbagliato, ho fatto quello che dovevo fare!
- Per questo dunque hai allenato quel ragazzo - domandò Kakashi. - Vuoi farlo passare attraverso lo stesso inferno, in nome del tuo orgoglio ?
- Naruto è diverso da me - affermò Jiraya, con maggiore fermezza. - Lui ha tutte le carte in regola per diventare qualcuno... Un vero campione!
- Ne sei sicuro ?

Jiraya non rispose. Tirò fuori una fiaschetta e bevve avidamente per riprendere fiato.

- Quello che è stato è stato - proseguì Jiraya. - Non voglio vivere nel rimpianto di ciò che "sarebbe potuto" essere e non è... Ma quando ho visto Naruto la prima volta, nei suoi occhi ho visto la luce di un vero uomo, sono sicuro di non sbagliare... Lui è nato per questo dannato sport!
- Jiraya - provò a dire Kakashi. - Anche se capisco i tuoi sentimenti, non posso permetterti di rovinare quel ragazzo per inseguire il tuo sogno, non hai il diritto di...
- Diritto - sbuffò Jiraya. - Con che faccia tosta mi parli di diritto ?!? Proprio tu, che hai reso la vita impossibile a quel fuoriclasse di Sasuke per "adeguarlo" al livello degli altri, dovresti vergognarti!

Kakashi rimase scioccato da quell'osservazione.

- Che cosa credi ? Giocare a baseball non è roba per signorine! Ci vogliono anni di sacrifici, sia per giocare che per migliorarsi, io stesso ho dovuto sputare sangue per acquisire il controllo sul Rasengan...
- Non tutti i ragazzi sono disposti a quel genere di sacrifici - ribatté Kakashi.
- E allora che se ne tornino a casa! Giocare a baseball è una cosa ma, per vincere un campionato, ci vuole altro... Rifletti!
- Ma non ti rendi conto che...
- Oh, per l'Amor del Cielo Kakashi, basta - tagliò corto Jiraya, buttando via la fiaschetta ormai vuota e voltandogli le spalle.

Kakashi non reagì. In parte sapeva che Jiraya aveva ragione da vendere, alla squadra mancavano soprattutto gli stimoli e la voglia di migliorarsi. Lui stesso aveva penalizzato Sasuke, obbligandolo a contenere la sua terribile potenza nel lancio, sperando che il suo carisma fosse sufficiente a motivare gli altri... Ma aveva sbagliato tutto, in nome di scrupoli ed errori di valutazione, e la squadra ne stava pagando le conseguenze.

- Naruto ha ancora molto da imparare - riprese a dire Jiraya. - E' giovane, indisciplinato e, come avrai già capito, anche piuttosto zuccone ma, se gli poni davanti un obiettivo, NIENTE gli impedirà di raggiungerlo... Questo è lo spirito di un vero giocatore!
- Jiraya - esclamò Kakashi, con un filo di voce. - Dopo l'ultima sconfitta, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di prendere dei provvedimenti, dubito che sarò ancora l'allenatore della squadra a partire da domani pomeriggio...
- Hmpf - fece Jiraya con una smorfia. - Quella strega di Tsunade sa bene che non troverà allenatore migliore di te, sia nella lega dei professionisti che in quella dei dilettanti!
- Non si tratta solo di questo, ci sono cose che tu forse non sai: dopo il suo ritiro, Orochimaru Done è diventato Presidente della sua squadra... Sotto la sua guida, gli Snake Dodgers hanno vinto il campionato per tredici anni di fila!
- Per chi mi hai preso ? I giornali li leggo anch'io...
- Certo ma, quello che ignori è che Tsunade è stata costretta a svendere le azioni della squadra per avere i finanziamenti... Dal momento che la squadra naviga in cattive acque, coloro che investono non vedono l'ora di liberarsene e... Come dire... Orochimaru ne sta approfittando per rilevare la maggioranza a prezzo ridotto!
- Degno di quel serpente che è - commentò Jiraya con uno sputo. - Comunque al posto tuo non mi preoccuperei... Tsunade ama il gioco d'azzardo più del denaro stesso!
- Che intendi dire ?
- Dammi retta, non appena ti lascerai sfuggire di bocca la parola "sorpresa" per la prossima stagione, gli cascherà il lifting dalla curiosità...
- Ma... di quale sorpresa stai parlando ?!?
- Tu tienila sulle spine! Quella vecchia megera non rinuncerà mai al brivido del rischio, anche a costo di perdere fino all'ultimo dente che ha in bocca...
- E' quello che succederà infatti - puntualizzò Kakashi. - Se la squadra non vincerà il prossimo campionato, Orochimaru rileverà le quote della squadra e cancellerà definitivamente l'esistenza dei Green Giants!
- Te lo ripeto, Kakashi - tagliò corto Jiraya, con tono molto più serio. - Il livello del baseball sta aumentando vertiginosamente, non otterrai niente con un gioco di squadra privo di volontà... Quello che conta è puntare al massimo su elementi come Sasuke e Naruto e fare in modo che gli altri seguano il loro gioco... SENZA limitazioni!

Kakashi meditò in silenzio su ogni parola di Jiraya, ponderando attentamente tutta la questione.

- Allora, che mi dici Kakashi... Hai abbastanza fegato per rischiare il tutto per tutto ?!?
- Ho forse altra scelta ?

Jiraya scoppiò a ridere, dandogli alcune pacche sulle spalle.

- Che buffo, vent'anni fa avrei voluto strozzarti con le mie mani, adesso invece ti inviterei quasi a bere...
- Uhm - Kakashi strinse l'occhio con una smorfia. - Sta bene, vecchio mio! Devo ammettere che il tuo ragazzo mi incuriosisce, non vedo l'ora di vederlo all'opera...
- Tu dagli una palla... E vedrai le chiappe dei battitori avversari prendere fuoco dalla rabbia!

( continua )

Nota dell'Autore:

Ringrazio per le recensioni finora avute:
- Vaius
- Sarhita
- Vale92
- sasunaru4ever
- topolino
- kakashina97100

Grazie a tutti coloro che seguono questa storia e arrivederci al prossimo capitolo!
Con Affetto

DADO

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Capitolo 4
*** L'Azzardo del Presidente ***


La proprietaria della squadra, Tsunade Senju, presiedeva la riunione che si sarebbe svolta quel giorno nell'Ufficio di Amministrazione dei Green Giants. L'allenatore Kakashi non era ancora arrivato e tutti, osservavano la sua sedia vuota, chiedendosi dove potesse essere finito. La vena sulla fronte di Tsunade pulsava di rabbia, mentre tamburellàva nervosamente con le dita sul tavolo, e nessuno dei presenti osava aprire bocca.

- Basta - urlò a un tratto Tsunade. - Possibile che, ogni volta che c'è una riunione importante, Kakashi non si faccia mai trovare puntuale ?!?
- Pro... Probabilmente sarà ancora per strada...
- Già, oppure...

Gli occhi di Tsunade lanciarono rapide occhiate di fuoco in entrambe le direzioni degli interlocutori, i quali si guardarono bene dal continuare.
Improvvisamente qualcuno bussò alla porta. Senza pensarci due volte, Tsunade afferrò un tagliacarte appuntito dal tavolo e lo scagliò dritto verso l'uscio nel momento in cui questo si aprì.

- Buongiorno a tutti, scusatemi per il ritardo!

L'allenatore Kakashi salutò cordialmente, senza apparentemente curarsi del tagliacarte che sporgeva vistosamente dallo stìpite della porta semiaperta.

- Alla buon'ora - commentò Tsunade, ricomponendosi in fretta. - Spero tu abbia una valida giustificazione per questo ritardo!
- A dire il vero - fece Kakashi, passandosi la mano sulla nuca. - Il fatto è che... Mi dispiace, non ho sentito la sveglia...

Silenzio!

- Bah - Tsunade fremette per un istante poi, facendo un lungo sospiro, invitò Kakashi a sedersi senza aggiungere altro.

Kakashi attraversò la stanza e si sedette all'altro capo del lungo tavolo rettangolare, proprio di fronte a Tsunade e sotto gli occhi dei dirigenti e degli azionisti della squadra.

- Ci siamo tutti ? - domandò Tsunade.
- Manca il signor Orochimaru Done, il quale ha mandato a dire di avere un impegno, e...
- Poco male - commentò Tsunade. - Il solo vedere quel viscido serpente a una riunione mi mette i brividi!
- Comunque - tossì l'altro. - Ha lasciato detto di procedere pure senza di lui...
- Ipòcrita - aggiunse Tsunade sottovoce.

Tutti pendevano dalle labbra della signorina Tsunade, affinché dichiarasse aperta la riunione riguardante le sorti della squadra per la prossima stagione di campionato.

- Come tutti sapete - esclamò Tsunade. - Siamo qui riuniti per discutere sull'andamento della squadra e degli eventuali cambiamenti da apportare per la prossima stagione... Vice-Allenatore Sarutobi, a te la parola!

Asuma Sarutobi si alzò in piedi, tossicchiando nervosamente.

- Beh, dunque - prima ancora di leggere ad alta voce i risultati, Asuma sentì mancarsi il fiato. - Ne... Nell'ultima stagione, le spese sostenute dagli sponsor e dagli azionisti ammontano complessivamente a... Centosettantadue milioni di Ryo...

Tutti i presenti chinarono il capo, temendo di ascoltare il resto.

- Purtroppo invece le entrate ammontano appena a... Se... Sessantacinque milioni e trececentottantacinquemila Ryo!

In quella un pugno violentissimo si abbatté sul tavolo, attirando l'attenzione generale.

- Assurdo - esclamò il vicepresidente, Danzo Monomura, facendo fremere le dita per la rabbia. - Con queste cifre, ci taglieranno le sovvenzioni fino al 45%... Non possiamo far quadrare un bilancio così in rosso, se la squadra non vince una partita neanche per sbaglio!

Tsunade chiuse gli occhi pensierosa, nascondendo il mento nelle mani.

- Bisogna guardare in faccia la realtà, presidente - intervenne un altro. - Sono anni che i Green Giants non riescono a distinguersi nel campionato! Il pubblico diserta le partite, le vendite dei biglietti crollano e l'ultima stagione è stata un vero disastro: nell'ultimo incontro abbiamo perso per ben quindici a tre!
- Non c'è bisogno di alzare la voce - sbraitò Tsunade furibonda. - Ci sento benissimo !!!

Il poveretto si fece piccolo piccolo, scomparendo nella propria sedia, mentre Tsunade riprese la parola.

- So perfettamente qual'è la situazione... E la conoscono anche tutti lor signori che hanno investito i loro capitali! Quello che occorre adesso sono SOLUZIONI: idee, proposte, suggerimenti... Spremetevi quelle meningi, dannazione! O devo pensare che nel bilancio fallimentàre di questa azienda rientrano anche i vostri stipendi ?!?

Nessuno rispose. Davanti a un debito di oltre novanta milioni c'era poco da scherzare, gli azionisti stavano col fiato sul collo per riavere i propri soldi e nessuno dei presenti sapeva come fare per risolvere la situazione.

- Hmpf - fece Danzo con una smorfia. - Mi sembra chiaro che nessuno di voi abbia in mente nulla!
- Tu sì, invece ? - domandò Tsunade stizzìta.
- Non esattamente...

Danzo si alzò in piedi, con fare arrogante.

- Alla luce dei fatti, mi vedo costretto a ricordare a quest'assemblea quella famosa proposta... Parlo ovviamente della generosa offerta del presidente degli Snake Dodgers di cedergli la squadra!

Tutti cominciarono a mormorare. In effetti sembrava la soluzione migliore: Orochimaru Done possedeva già il 30% della quota azionaria contro il 40% della signorina Tsunade... Ma stava "rastrellàndo" il restante 30% dagli altri azionisti e, se il loro valore non fosse aumentato entro breve tempo, Tsunade sarebbe stata costretta comunque a vendere.

- Secondo me - ripeté Danzo. - E' la soluzione migliore: con poco sforzo, ci libereremo tutti di una patata bollente...
- Ma non possiamo accettare quella proposta - intervenne Asuma. - Cedendo i diritti a Orochimaru la squadra verrà sciolta, lo sapete benissimo...
- E allora ? Non vedo qual'è il problema...
- Agh!

Asuma strinse i denti. Tutti quanti sapevano bene che Danzo era una specie di "mediatòre" di Orochimaru ormai, tanto era servile nei suoi confronti, ma nessuno aprì bocca.

- Forse Sarutobi, non ti è molto chiaro il concetto di "affari"... La proposta di Orochimaru è molto generosa e salverà le chiappe di tutti gli scaldasedie che si trovano in questa stanza!

In quella, intervenne Tsunade.

- E tu, Kakashi... Non hai niente da aggiungere ?

Kakashi si alzò in piedi di malavoglia, massaggiandosi la nuca.

- Beh, la proposta di Orochimaru è indubbiamente molto generosa...

Danzo sorrise cinicamente.

- Tuttavìa, avrei una controproposta!
- Sarebbe ?
- Oh, niente di speciale... Diciamo una sorpresa che ci permetterà di vincere il prossimo campionato!

Tutti ammutolìrono di colpo. Perfino Danzo impallidì per un attimo, prima di scoppiare a ridere fragorosamente.

- Molto divertente, Kakashi - esclamò. - Hai sbagliato a fare l'allenatore... Dovevi fare il comico, ah ah ah!

Tsunade lo fissò con un'espressione dubbiosa.

- Non puoi essere più chiaro, Kakashi ?
- A essere onesto - proseguì Kakashi tranquillo. - Non credo che questa amministrazione accetterà di rischiare su una formazione virtualmente invincibile...
- E vorrei ben vedere - sentenziò Danzo.

Tsunade sorrise.

- E tu vorresti farmi credere che, dopo il risultato dell'ultima partita, improvvisamente hai per le mani una "sorpresa" che rimetterà a posto le cose ?
- E' vero, Kakashi ?!? - domandò Asuma, incrédulo.

Kakashi si fece improvvisamente serio.

- Posso dirvi solo questo: lasciatemi carta bianca durante la primavera degli allenamenti e, per il prossimo campionato, vi prometto una squadra che arriverà in cima alla classifica!
- Balle - osservò Danzo. - Se dovessimo dar retta alle tue fantasie, Kakashi, ci ritroveremmo ben presto con le zanne dei creditori sul collo! Per fortuna siamo tutti d’accordo sul da farsi e…
- Non correre, Danzo!

Decine di sguardi interrogativi si posarono su Tsunade.

- Presidente ?!?
- Apprezzo molto il tuo interessamento per il benessere della società ma, fino a prova contraria, sono ancora IO a prendere le decisioni qui!

Danzo diventò prima bianco come un lenzuolo, per diventare poi rosso di collera.

- La decisione è presa - tagliò corto Tsunade, alzandosi in piedi. - La proposta di Kakashi mi sembra la soluzione migliore nell'interesse della squadra, la squadra, signori! I Green Giants non sono un gruppo finanziario ma una squadra di baseball...
- Ancora per poco - aggiunse Danzo minacciosamente.
- Mio caro Danzo - fece Tsunade in tono fin troppo sdolcinato. - Puoi riferire al carissimo Orochimaru che dovrà aspettare un altro anno prima di prendere il mio posto!

Senza dire un'altra parola, Danzo afferrò il bastone e uscì fuori a sbollire la sua rabbia.

- Direi che l'ha presa piuttosto bene - osservò Kakashi sottovoce.
- Bando alle ciance - esclamò Tsunade. - Accetto la tua scommessa, Kakashi... Vedi di non farmene pentire!

( continua )

Nota dell'Autore:

@ Vaius - Scusa, ho dimenticato di precisarlo: Kakashi Hatake, Jiraya Robinson e Asuma Sarutobi erano giocatori prima che Jiraya venisse cacciato ( all'epoca dunque erano compagni di squadra )... All'inizio di questa storia, quindici anni più tardi, vediamo un Kakashi trentenne in veste di allenatore delle nuove leve ( NON allenatore di Jiraya, il quale tuttavìa lo stima per le sue indubbie capacità tecniche - sa benissimo che è un bravo allenatore e che trasformerà Naruto in un giocatore coi fiocchi! ^__^ )... Per il resto, hai ragione, la squadra ne vedrà delle belle appena Sasuke e Naruto si renderanno conto che devono giocare insieme ma andiamo con ordine... Appuntamento al prossimo capitolo, ciao!

DADO

 

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Capitolo 5
*** Il Coprifronte del Numero 49 ***


- Naruto - gridò Jiraya. - Naruto, che aspetti ?!? Forza datti da fare: evoca subito Gamakichi e Gamatatsu e incomincia l'allenamento!
- Va bene, va bene...

Naruto sbuffò rassegnato, e dire che la giornata prometteva così bene. Il motivo per cui Jiraya veniva soprannominato L'Eremita dei Rospi era dovuto al suo insolito metodo di allenamento, insieme ai rospi appunto. Il suo amico Gamabunta, grande appassionato di baseball, lo aveva infatti pregato tempo addietro di insegnare questo sport ai suoi due figli, Gamakichi e Gamatatsu, in cambio aveva stipulato con lui una specie di "contratto", grazie al quale era possibile evocare i due giganteschi animali in qualsiasi momento. La loro capacità e potenza superava di gran lunga quella di un qualsiasi essere umano e, dopo molti sforzi, Jiraya riuscì a escogitare un sistema per mettere a frutto queste loro doti. Grazie a loro, Naruto sarebbe riuscito a sviluppare la potenza necessaria al micidiale Lancio Rasengan.

- Tecnica del Richiamo!

Come Naruto tracciò alcuni segni e poggiò il palmo della mano per terra, subito i due giganteschi rospi, Gamakichi e Gamatatsu, comparvero davanti a lui.

- Ciao Naruto!
- Ti vuoi allenare, oggi ?

A parità di dimensioni, sia Gamakichi che Gamatatsu sovrastavano Naruto di un bel po', tuttavìa erano assolutamente innocui... Tranne quando giocavano, in quel caso sì che bisognava stare attenti. Naruto tuttavìa aveva trascorso la sua infanzia ad allenarsi secondo gli assurdi metodi di Jiraya, tipo ad esempio: lanciare palle di piombo del peso di cinque/dieci chili ciascuna; correre sulle piattaforme a pelo d'acqua; trainare il vecchio Jiraya sopra un carretto pieno di sassi e fare centinaia di volte il giro della loro casa e del campo di allenamento circostante... Adesso aveva tredici anni e, anche se il suo fisico sembrava quello di un normale adolescente, la sua forza era decisamente fuori dal comune. Al suo livello attuale, solamente i due figli di Gamabunta potevano rappresentare per lui una sfida e un valido allenamento.

- D'accordo allora, tu Gamatatsu vai al posto del ricevitore e facciamo insieme qualche lancio di riscaldamento, tu invece Gamakichi esercitati un po' nella battùta... Tra cinque minuti giochiamo!

Entrambi i rospi annuìrono con la testa. Gamakichi afferrò una mezza dozzina di mazze e, accovacciàndosi sulle zampe posteriori per avere il giusto equilibrio, incominciò a rotearle vorticosamente come se veramente volesse battere un Fuori Campo; Gamatatsu invece si andò a sistemare di fronte a Naruto dall'altra parte del campo e, espandendola in modo incredibile, la sua zampa palmàta diventò un grosso guantone naturale.

- Sono pronto Naruto, quando vuoi!

Naruto fece un cenno di assenso col capo e si sistemò sul monte di lancio. I suoi lanci veloci e potenti si abbatterono con precisione micidiale al centro del "guantone" di Gamatatsu, il rospo tratteneva la palla senza alcun particolare sforzo e la rilanciava a Naruto con un gesto quasi automatico. Gamakichi intanto continuava a sferzàre violentemente l'aria senza sbilanciàrsi neanche di un millimetro, se si fosse trattato di colpire sul serio la palla avrebbe realizzato dieci Home Run su dieci.

- Ok Naruto - esclamò Gamakichi. - Io sono pronto, e tu ?

Naruto osservò soddisfatto la smorfia sul volto di Gamatatsu, segno che il suo ultimo lancio era leggermente migliore dei precedenti, e rispose.

- D'accordo allora, cominciamo a fare sul serio!

Lasciando cadere le proprie mazze e trattenendone una in bocca, Gamakichi si avviò saltellando davanti a Gamatatsu, dopodiché riprese correttamente la mazza e si rimise in posizione. Naruto osservò la sua espressione determinata e ricambiò con un segno di intesa verso Gamatatsu. Non appena il gigantesco rospo sorridente gli fece capire di essere pronto anche lui, Naruto sollevò entrambe le braccia e si preparò al tiro.
La palla volò rapida e sicura verso Gamatatsu, Gamakichi sventolò la mazza a vuoto perché aveva calcolato male il tempo e la distanza.

- Accidenti - brontolò.
- Coraggio, riprovaci - gli gridò Naruto.

Senza farsi pregare, Gamakichi si rimise in posizione e aspettò il secondo lancio di Naruto. Anche questa volta il ragazzo sparò una bordàta micidiale e, nonostante la pellicola umida e vischiòsa sulla sua pelle, Gamatatsu credette di sentire la zampa arroventata.

- Andiamo, Gam One - Naruto era solito soprannominare i due fratelli rospi con il diminutivo "Gam" e, dal momento che Gamakichi era più grande di Gamatatsu, gli era sufficiente chiamarli Gam One e Gam Two. - Vedi di concentrarti, eh!
- Pensa a lanciare, marmocchio!

Naruto sorrise. Sapeva che "punzecchiàre" Gamakichi era il modo giusto per farlo impegnare come si deve e infatti, non appena ebbe lanciato la sua terza palla, il rospo fece oscillàre violentemente la mazza e spedì il bianco proiettile oltre la linea del Fuori Campo.

- Allora, che ne dici ?
- Bravo, fratellone - esultò Gamatatsu con un largo sorriso di ammirazione. - Sei il migliore!

Gamakichi chiuse gli occhi compiaciuto.

- Lo so, lo so, modestamente...
- Ehi Gam One, non ti distrarre, Ok ?!?
- Eh ? Ah sì, certo...

Da quel momento in poi, Gamakichi non mancò nemmeno una palla. Naruto continuò a lanciare al massimo delle sue possibilità, con i muscoli completamente tesi per lo sforzo, ogni volta la palla sembrava quasi "accendersi" da quanto era veloce... Lo stesso Gamakichi sentiva la mazza tremare violentemente al momento dell'impatto e, a volte, temeva seriamente che potesse sfuggirgli dalle zampe. Entrambi andarono avanti così per alcuni minuti, all'improvviso però Naruto decise di spingersi oltre il suo stesso limite. Desiderio e determinazione brillarono nei suoi occhi come le fiamme di un incendio, il suo corpo si mosse quasi istintivamente, caricando tutta la sua energìa e tendendo i muscoli fin quasi a spezzarli... Senza nemmeno accorgersene ripeté quasi correttamente il lancio che il suo maestro gli aveva fatto vedere la notte prima e, così facendo, la palla sembrò illuminarsi di un insolito bagliòre azzurro.

- RA-SEN-GAN !!!

Vedendo sfrecciare contro quella specie di sfera luminosa al neon, Gamakichi rimase di sasso. La palla schizzò talmente veloce da risultare imprendibile, lo stesso Gamatatsu, che pure riuscì a trattenerla, si ritrovò sbalzàto all'indietro come se suo fratello lo avesse spinto.

- Ahia - esclamò.
- Ehi, Naruto - gridò Gamakichi. - Si può sapere che razza di intenzioni hai ?!? Potevi farci male con quella palla!

Naruto impallidì. Non si era reso conto di ciò che aveva realmente fatto finché non vide Gamatatsu seduto con le zampe posteriori in avanti.

- Mi... Mi dispiace, io...
- Basta così!

Improvvisamente comparve Jiraya.

- Maestro ?!?
- Venite qui, tutti e tre, devo parlarvi!

Naruto, Gamakichi e Gamatatsu, quest'ultimo seppur faticosamente, si avvicinarono all'Eremita dei Rospi per sentire cosa aveva da dire. Jiraya appariva piuttosto serio in volto, sotto il braccio teneva qualcosa di voluminoso e in un certo senso sembrava addirittura felice.

- Naruto - esclamò. - Ho due cose importanti da dirti e un regalo speciale da consegnarti!
- Un regalo ? Uao!

Jiraya sorrise.

- Gamakichi, Gamatatsu - disse poi rivolgendosi ai due rospi. - Voi due siete stati degli ottimi compagni per Naruto, e per questo vi ringrazio!

I due arrossìrono vistosamente.

- Oggi Naruto, sei finalmente riuscito a terminare con successo il tuo allenamento di base - la voce di Jiraya era carica di emozione. - La strada per diventare campione è ancora lunga ma sono certo che, insieme ai tuoi compagni di squadra, saprai farti onore e dare sempre il meglio di te!
- Compagni ?!? - Naruto rimase perplesso.
- Certo - rispose Jiraya. - I tuoi compagni nella nuova formazione dei Green Giants, che cosa credevi...

Naruto non riusciva a credere alle proprie orecchie.

- Maestro, intende dire che...
- Sì, Naruto - fece Jiraya. - Da oggi in poi sarai tu stesso a decidere se trasformare o meno i tuoi sogni in realtà! Io ti ho insegnato tutto ciò che poteva servire a fare di te un fuoriclasse, il resto dipenderà tutto da te e ora so che non mi deluderai...

Naruto si sforzò in tutti i modi di non piangere, tuttavìa le lacrime scendevano da sole, era la prima volta che sentiva il vecchio Jiraya con questo tono gentile e premuroso.

- Sono vent'anni ormai che conservo questo - proseguì il vecchio, mostrandogli poi ciò che teneva sotto il braccio. - Speravo di trovare un giorno qualcuno a cui andasse bene... E adesso credo di averlo trovato!

Naruto prese la scatola che Jiraya gli consegnò e osservò il suo contenuto con mani tremanti. Dentro c'era un coprifronte da giocatore con sopra inciso il simbolo dei Green Giants di Konoha, una spirale con una punta triangolare rivolta verso l'angolo in basso a sinistra, sul retro della placca metallica vi era inciso il numero 49.

- Non posso crederci - esclamò Naruto, sgranàndo gli occhi. - Questo è veramente...

Chiunque a Konoha conosceva la leggenda del famoso fuoriclasse dei Green Giants, il numero 49 Jiraya Robinson. Fino a quel momento Naruto non aveva mai creduto veramente che quel vecchio ubriacone pervertito fosse proprio lo stesso Jiraya Robinson... La rivelazione di ciò era così sconvolgente, persino per lui, nelle sue mani stringeva lo stesso oggetto che aveva brillato sotto la luce degli stadi di tutto il mondo. Quel semplice pezzo di metallo cucito su semplice stoffa era talmente carico di gloria che chiunque avrebbe temuto di "sporcarlo" mettendoci sopra le mani, eppure Jiraya Robinson in persona aveva scelto di donare il suo coprifronte proprio a LUI...

- Io... Non so cosa dire...

Jiraya pose le mani sulle spalle di Naruto, abbracciandolo con la stessa tenerezza di un padre.

- Dì solo che lo accetti, che darai sempre il massimo senza risparmiarti... E che lancerai quella palla con tanta forza da illuminare il campo ogni volta che scenderai a giocare!

( continua )

Nota dell'Autore:

Questo capitolo è dedicato alla memoria di un VERO grande campione di baseball degli anni trenta, il mitico Jack Roosevelt Robinson ( detto Jackie ). Nato nel 1919, primo giocatore afroamericano a giocare nella Major League in epoca moderna, Medaglia d'Argento ai Giochi Olimpici di Berlino nel 1936, nonché formidabile Jolly in in ben cinque discipline sportive diverse... Il suo "numero 49" torna dunque simpaticamente a rivivere in questa storia, per la gioia di chi già conosce la sua storia e anche per chi non la conosce, per non dimenticare quindi che i "miti" e le "leggende" dello sport vivono per sempre...

CIAO JACKIE
y Vaya con Dios !!!

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Capitolo 6
*** La Prova ***


Il giorno seguente tutti i membri della squadra erano schierati in campo. Di lì a poco sarebbero venuti i candidati per sostenere la prova di ammissione così, in base al risultato ottenuto, sarebbero state decise le formazioni per la prima squadra e le riserve; i veterani avrebbero dovuto mettercela tutta per confermare il loro posto, mentre le nuove leve avrebbero dovuto sputare sangue per farsi notare dagli allenatori; ciononostante, fino a quel momento si erano presentati solo una mezza dozzina di ragazzi.

 

- Dovevamo aspettarcelo - borbottò Asuma sconsolato. - Con l'ultima stagione, i giovani preferiscono andare a giocare per gli Snake Dodgers...

- Hm - annuì Kakashi. - Pazienza, vorrà dire che ci sbrigheremo in fretta!

 

Avanzando verso il centro del campo, Kakashi si accinse a fare il discorso di introduzione alla prova che stava per cominciare. Ad un tratto però, vide arrivare l'ultimo candidato: un giovane biondo, in ritardo spaventoso, accompagnato da un trio di mocciosi in groppa a due giganteschi rospi.

 

- Anf... Anf... - fece il biondo, ansimando. 

- Dì un po', ragazzino - fece Asuma irritato. - Ti sembra questa l'ora di arrivare ?!?

- Chiedo scusa - rispose Naruto, sentendosi addosso lo sguardo adirato dei ragazzi presenti.

- Nei Giganti non c'è posto per chi è abituato a fare i propri comodi, per punizione non dovremmo ammetterti alla prova...

- No, lascia perdere Asuma - sentenziò Kakashi. - L'importante è che sia arrivato prima che cominciassimo, giusto ?

- Ma...

 

Kakashi lanciò un'occhiata comprensiva verso Asuma, il quale sbuffò rassegnato.

 

- Va bene!

- Bene - esclamò Kakashi, rivolgendosi poi a tutti gli altri. - Innanzitutto ringrazio tutti voi di essere venuti e vi do il benvenuto su questo campo di allenamento, spero che la giornata di oggi sia per voi tanto istruttiva quanto importante, e invito ognuno di voi ad impegnarsi al massimo durante questa prova!

 

I ragazzi annuirono seri in volto.

 

- Dunque - proseguì Kakashi. - Come avrete già capito, la prova di oggi consiste nello stabilire le formazioni dei Green Giants per la prossima stagione di campionato... I diciotto membri regolari della squadra si sfideranno assieme ai nuovi arrivati e, in base al vostro comportamento, noi allenatori valuteremo le vostre capacità in base all'impegno, al talento e allo spirito di gioco! Ci sono domande ?

 

Visto che nessuno sembrava ansioso di chiedere nulla, Kakashi pensò che fosse meglio illustrare le condizioni della prova.

 

- Allora, cominc...

- Mi scusi, Mister !!!

 

Tutti si voltarono a guardare Naruto che, con un sorriso a trentadue denti, sollevò la mano.

 

- Dimmi - fece Kakashi.

- E' vero che, al termine della prova, il pranzo è offerto dalla squadra ?

 

Svenimento collettivo.

 

- Ecco... sì - rispose Kakashi, cercando di riprendersi. - Non vi lasceremo a digiuno, tranquillo...

- Bene, questa sì che è una buona notizia!

- Che razza di stupido - mormorò Sasuke Uchiha, senza scomporsi minimamente.

- Eh ?!? - Naruto drizzò le orecchie. - Com'è che mi hai chiamato ?

 

Sasuke sollevò lo sguardo, guardandolo distrattamente coi suoi occhi freddi e inespressivi.

 

- Se sei venuto solo per "scroccare" un pranzo gratis, potevi tranquillamente restartene a casa... Bamboccio!

 

Sentendosi infiammare, Naruto lo afferrò violentemente per il bavero.

 

- Ripetilo, se hai coraggio!

- Ora basta, voi due - gridò il vice-allenatore Asuma. - Siete qui per sostenere una prova, non per azzuffarvi!

- Tranquillo, Mister - rispose l'Uchiha con sufficienza. - Non intendo sporcarmi le mani con questo campagnolo!

- Ma io ti...

 

In quella però, Naruto si sentì afferrare il polso da qualcuno. Subito si voltò e incrociò lo sguardo seminascosto dell'allenatore Kakashi.

 

- Non è questo il modo - esclamò. - Dai un'occhiata a quel coprifronte, e cerca di ricordare il motivo per cui sei qui...

 

A quelle parole, Naruto si calmò di colpo. Certo, come avrebbe potuto guardare in faccia il vecchio Jiraya, se si fosse fatto cacciare per una sciocchezza del genere ? Tutti gli sforzi, i sacrifici e gli allenamenti sostenuti finora... Tutto il suo lavoro sarebbe stato vano e non avrebbe mai più avuto una seconda occasione.

 

- Ricorda che sei un giocatore di baseball - gli fece notare Kakashi. - Devono essere le tue azioni sul campo a parlare per te, non i tuoi pugni, mi sono spiegato ?

- L... Le chiedo scusa, Mister!

 

Gli altri ragazzi assistettero alla scena un po' sorpresi ma, non appena l'allenatore Kakashi riprese a parlare, dimenticarono in fretta l'incidente e si concentrarono sul suo discorso.

 

- Le prove saranno in tutto tre - spiegò l'allenatore. - Comincerete con una gara di velocità, poi vi cimenterete con la battuta, e per finire vedremo come ve la cavate coi lanci... Avete tutti le stesse possibilità ma dovrete impegnarvi a fondo, se volete entrare a far parte della squadra!

 

Nessuno disse nulla, perfino Naruto cominciò a prendere la cosa sul serio. Subito sollevò una mano, fino a toccare la superficie lucida del coprifronte, e rivolse mentalmente un pensiero a Jiraya e ai suoi insegnamenti.

 

- Non ti deluderò, Maestro... Te lo prometto!

 

( continua )

 

Nota dell'Autore:

Era tanto che volevo aggiornare questa storia ( XD credetemi NON mi diverto a fare aspettare gli altri o a "dilungarmi" nell'aggiornare ), il problema è che ho TANTE fanfic in sospeso ( e parecchio lavoro da sbrigare /__\ ), idee nuove da sviluppare e non è sempre facile tenere il ritmo... Vi prego dunque di scusarmi per questi MOSTRUOSI ritardi di aggiornamento e mi permetto umilmente di chiedervi come al solito di esprimere anche solo poche righe di opinione sulla storia e su quelle che possono essere le vostre congetture in merito... Grazie!

DADO

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