Hai un momento Dio?

di Freddy16
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Perché ci dovrà essere un motivo, no? ***
Capitolo 2: *** Che tu sia un angelo o un diavolo ho tre domande per te! ***
Capitolo 3: *** C'è il sole anche là? ***



Capitolo 1
*** Perché ci dovrà essere un motivo, no? ***


Che allegria questa nuova raccolta vero?
Stavo pensando a Fred Weasley (<3) e ho ascoltato per caso la canzone di Liga Hai un momento Dio e mi si è accesa l'ispirazione. I poveri Weasley cercano qualcuno da incolpare, cercano una spiegazione alla morte del fratello e cercano la forza di andare avanti e la troveranno, se la troveranno, dentro loro stessi. Perché in fondo quella voce che sentono con cui credono di parlare non è altro che la parte della loro mente ancora razionale e forse più triste e folle che cercherà con ogni mezzo di farli rialzare e di portarli avanti.
 

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Le lacrime non sarebbero servite eppure non riusciva ad impedire loro di scendere.
Alzò gli occhi al cielo, pronta a porre le sue mute domande con la speranza di ricevere delle risposte.
 
“Ma perché?
Tra tanti mangiamorte, tra tante persone crudeli perché proprio lui?”


“…”


 
Guardò il volto di suo figlio, sorrideva ancora nonostante tutto, sorrideva come sempre.
Dire che l’aveva spesso criticato per quella troppa allegria, tutta quella spensieratezza e invece adesso…


“Adesso cosa?”

 

“Adesso darei la mia vita per sentirlo ridere…”

 

“Desideri davvero la morte?”

 

“ E tu spiegami che vita potrebbe essere?
Come può una madre continuare a vivere sapendo di essere sopravvissuta ad un figlio?
Perché hai preso lui e non me?”


 

“…”

 
“Avresti dovuto essere dalla parte dei buoni tu e invece guarda quanti morti!”
 

Come a sottolineare il concetto abbracciò con lo sguardo tutta la sala grande.Al suo fianco Narcissa Black stringeva suo figlio.“Ti voglio bene Draco, ti voglio bene, non ti abbandonerò mai più…”
 

Ti voglio bene, ti voglio bene quella frase le esasperava il cervello e spezzava il cuore non si sarebbe mai perdonata di non avergli detto abbastanza che lo amava.
 


“Lui lo sa già che lo ami”

 

“Ma non gliel’ho detto abbastanza,
mi sono illusa che avrei avuto il resto della mia esistenza per potergli dire quanto fossero importanti…

Mi sono illusa che un giorno li avrei visti tutti al mio capezzale e che quel giorno avrei potuto dirgli quanto fossi orgogliosa di loro e quanto li amassi!”
 


“I tuoi figli lo sanno che li ami e glielo hai dimostrato tante volte…”

 


Le tornarono alla mente dei ricordi…
No, non erano ricordi precisi, più come i ricordi di un sogno a lungo dimenticato.

Fred si era sbucciato un ginocchio aveva voluto che solo lei glielo medicasse, diceva che solo il suo amore poteva guarirlo… Fred stava partendo per Hogwarts lei lo aveva stretto in un abbraccio stritola-costole non ancora pronta a separarsi dai suoi combinagli… Fred…
 


Molly e agli altri non pensi?”

 


Altri?
Si guardò intorno Arthur era stretto tra le braccia di Charlie difficile dire che consolasse chi, Bill guardava il corpo del fratello incapace di distogliere lo sguardo, non si era accorta che Percy fosse al suo fianco nella disperata ricerca d’amore, Ginny e Ron piangevano abbracciati e di Gorge non c’era traccia…
 


“Sei felice adesso? Non hai ucciso un ragazzo hai ucciso una famiglia intera.”
 


“Che felicità può esserci in tutto questo?”

 

“La colpa è tua!”
 


“Accusami pure quanto vuoi, sfogati,
ma pensa che in questo momento i tuoi figli hanno bisogno di te e
non avrai tutta la vita per aiutarli”

 


“…”
“Io, io non ce la faccio”

 

“Sei forte invece, io so che lo sei”

 


“Sono forte per altro, non costringermi a vivere questa vita, non ce la farei.
Prendi me…ti prego…”

 


“No…”

 

“Credevo volessi aiutarmi!”
 

“Infatti…”

 


“Allora se non proprio non puoi farlo tornare qui prendi anche me”
 



“Non posso, chiedimi qualunque cosa ma non questo…”

 

 
“Qualunque cosa?”


“Sì”

 

“Sai che c’è? Se hai un momento Dio spiegami il perché!”

 
 
 
Angolo dell’autrice:
Il primo capitolo non mi piace particolarmente, non sono riuscita a mettermi nei panni di mamma Weasley, ma volevo parlare di qualcuno la notte stessa in cui Fred è morto e chi meglio di una madre sofferente? Che combatte tra il desiderio di morire e ritrovare un figlio e tra la forza di andare avanti ed aiutare gli altri.
Spero vogliate farmi sapere cosa pensate del capitolo.

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Capitolo 2
*** Che tu sia un angelo o un diavolo ho tre domande per te! ***


 

Due mesi dopo la battaglia

 
 

Ehy Perce hai appena fatto una battuta l’ultima che ti avevo sentito fare era…”

 
Rimase a occhi chiusi nella speranza di sentire almeno una volta la fine della frase, di sapere quando Fred aveva sentito la sua ultima battuta.
Ma la magia ormai si era spezzata e ancora una volta cominciò la giornata con una domanda a cui non sapeva dare risposta.
 
Da più di un mese era tornato a casa, la famiglia aveva bisogno di lui, come lui di loro.
Il tavolo della cucina era deserto, non c’era nulla che friggeva in padella e neanche odore di frittelle a riempire l’aria.
Il vuoto, ecco, almeno lui c’era.
 
Spostò lo sguardo sull’orologio magico di famiglia, la lancetta di Fred era l’unica che non si trovava a casa in quel momento, non era da nessuna parte e basta.
 

“Quando ricominceremo a vivere? Quando ci rialzeremo in piedi?”
 

“Quando sarete pronti…”

 

Quando sarete pronti, ma come si fa ad essere pronti per questo?
Come si fa ad andare avanti sapendo che il proprio fratello non lo farà mai, che resterà per sempre bloccato nella sua vita da ventenne, nel suo ultimo sorriso, nelle sue ultime parole.
Nessun modo per tornare indietro, nessuna possibilità di andare avanti.
 


“Cosa ti fa credere che lui non sia andato avanti?”

 

Già, cosa?
Forse perchè che lui non lo aveva fatto, perchè sua madre piangeva ancora ogni giorno, perché  i fratelli non uscivano mai dalle loro stanze…
 

“È andato avanti?”
 

“Lo farà quando lo farete voi, quando lo farà almeno uno di voi…
Perché non iniziare? Perché non cominciare?”

 

Come poteva chiedergli una cosa del genere? Lui non poteva, non sapeva come fare e soprattutto non voleva farlo finché non fosse riuscito a risolvere i suoi dubbi.
 

“Mi aiuterai?”
 

“Sono qui per questo sai…”

 

“E allora che tu sia un angelo o un diavolo ho tre domande per te…”
 

Aveva molte più domande, ma erano tre le risposte che desiderava davvero e allora tre le domande che avrebbe fatto.
 

“Da quando si può cominciare ad andare avanti?”
 

“Anche da adesso…”

 

E nonostante la cosa gli sembrasse affrettata, decise che era davvero il momento di cominciare, aprì
l’orologio di famiglia e tolse la lancetta del fratello perduto.
Pensò che se l’assenza di Fred non poteva essere tolta dalla mente poteva almeno essere nascosta alla vista.
 

“Cosa posso fare per “risvegliare” tutti?”
 

“Chiamali…”

 

Certo nulla di più facile e stupido, chiamali!
Come se non ci avesse già provato mille volte…
Lo sguardo gli cadde sui fornelli della cucina, e gli tornarono in mente tutte le volte che, attirati dall’odore del cibo di mamma Weasley,la famiglia si era riunita a quel tavolo.
 

“Farò un tentativo”
 

“E l’ultima domanda?”

 

“No, quella non riesco a farla”
 

“…”


 
Percy cucinò tutto quello che gli veniva in mente sperando che sarebbe servito e poi si appoggiò al divano aspettando gli altri…
 


“Ehi Perce hai appena fatto una battuta l’ultima che ti avevo sentito fare era quella sui calderoni esplosivi di circa quattro anni fa…”

 

Aprì gli occhi col sorriso sulle labbra, aveva ottenuto la terza risposta!
E troppo occupato a ridere, ricordando la sua penultima battuta, non si accorse dei passi di alcune persone che dopo tanto tempo finalmente scendevano a fare colazione.
 
 

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Angolo dell’autrice (o così chiamata u.u.):

Mi credevate morta vero? A dire il vero ho passato un periodo di depressione poco prima e dopo il settimo film in cui non volevo vedere Harry Potter, non volevo scrivere, leggere o fare qualunque cosa riguardasse lui. Ok ora oltre che per ritardataria mi prenderete anche per pazza….
 
Questo capitolo è ambientato due mesi dopo la morte di Fred i Weasley devono cominciare ad andare avanti e l’unico che per il momento fa qualcosa è Percy.
Perché proprio lui vi chiederete, il fatto è che l’ho sempre visto come un tipo pratico e per questo lui capisce che è il momento di smettere di restare chiusi nelle proprie camere e di ricominciare a vivere.

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Capitolo 3
*** C'è il sole anche là? ***


Angolo dell’Autrice:
Eccoci qui con il terzo capitolo!
Charlie e il secondo, dopo Percy, ad aver fatto qualcosa. Io l’ho sempre immaginato molto esuberante e attivo,incapace di restare troppo tempo fermo nello stesso posto senza un’avventura e perciò la frase riguardante il viaggio mi sembrava la più adatta a lui. Ah le date a inizio capitolo sono da contare da dopo il giorno della battaglia.

 

Spero vogliate farmi sapere cosa ne pensate!

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Due mesi e due settimane dopo!

 

Charlie chiuse gli occhi lasciandosi cullare dal rumore del motore dell'aereo, aveva una paura matta di viaggiare con quella macchina volante, ma il posto in cui voleva andare era troppo lontano per poter essere raggiunto con altri mezzi.

Il segnale per le cinture di sicurezza si accese e l'aereo cominciò a inclinarsi paurosamente.
E, nel panico, il ragazzo cominciò a chiedersi per quale assurdo motivo avesse intrapreso quel viaggio.
La risposta era stata quasi immediata.

“Perché voleva farlo lui".

 

Ginny stava cercando di riordinare tutte le carte che si trovavano per casa e che erano state lasciate da Fred, non voleva che andassero perdute o si rovinassero e perciò aveva cominciato quel duro lavoro. Dopo vari moduli riguardanti il negozio aveva trovato un foglio che le aveva impedito di continuare.
Ore dopo lui l'aveva ritrovata nella stessa posizione con il volto rigato di lacrime, pur non essendo sicuro di voler sapere cosa ci fosse scritto aveva preso il foglio tra le mani.
Era stato ritagliato da una vecchia rivista per maghi, era l'itinerario di un viaggio, lo riconobbe subito era lo stesso che aveva intrapreso anche lui una volta diplomatosi, lo stesso che intraprendevano tutti i giovani maghi.
D'un tratto capì cosa aveva provocato le lacrime di Ginny: in fondo al foglio, con la sua solita calligrafia confusionaria, Fred aveva scritto una frase, poche parole capaci di spezzare un cuore.

 

Cose da fare quando la guerra sarà finita


Ci aveva pensato per un po' senza dire nulla a nessuno e alla fine aveva deciso d'intraprendere lui quel viaggio in onore del fratello.

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Quando finalmente l'aereo toccò terra e il suo battito tornò normale Charlie cominciò a guardarsi intorno cercando il primo passo da fare.

"Mi sembrava di aver capito che questo viaggio fosse per qualcun altro.”.

 


"Infatti è così, sono in Francia adesso, 
ma non ho la più pallida idea di cosa fare, di cosa lui volesse!”.

"Sicuro che non ci fossero altre informazioni?”.

 

Per un attimo Charlie ripensò a quelle parole, in fondo lui oltre che due occhiate veloci non si era soffermato molto a lungo sulla cartina.

Accanto al nome Parigi era stata aggiunta una destinazione: Torre Eiffeil!

Finalmente, trovato il primo passo da fare, cercò un posto in cui smaterializzarsi.
 

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Sul piano più alto della torre Charlie non potè fare a meno di pensare a come da lassù la vita sembrasse diversa, meno caotica, meno problematica e soprattutto a rallentatore.
Immerso nella pace più completa si sentiva calmo, senza fretta, nessuno che lo inseguisse e nulla da inseguire.

"C si sente sempre così...?”.

 

“Col tempo si comincia a farsi l'abitudine…”.


“Lui, anche lui si è sentito così, anche lui si sente così?

 

"C'è davvero bisogno che sia io a risponderti?”



Charlie quasi rise di quella risposta, come se non conoscesse il suo Fred!
Il fratello probabilmente da lassù non faceva altro che divertirsi, prendendo in giro le persone senza pietà


“Che gran divertimento però.”.

 

“Lui a differenza di voi altri é un'ottimista,
una persona capace di trarre il meglio da quello che ha.
State guardando lo stesso cielo eppure lo fate in maniera differente.”





Mentre rifletteva su quelle parole Charlie non si accorse di essere stato avvicinato da una ragazza finché lei non gli rivolse la parola.

"È uno spettacolo meraviglioso vero?”

Notò che l'accento della ragazza, tra l’altro molto attraente, era inglese.

"Già, da togliere il fiato".

Quasi come incitata dalla sua risposta la ragazza, Lucy, cominciò a chiacchierare allegramente, e lui si chiese da quanto tempo non parlava con qualcuno di argomenti che non fossero la guerra, la morte e la disperazione.

 

“Tanto, troppo!”.



Vedendolo assorto nei suoi pensieri la ragazza si zittì..

"Scusami so che ho la cattiva abitudine di straparlare, forse potremmo prenderci un caffè così potrai “assillarmi” anche tu con le tue chiacchiere".

Charlie rise, quella ragazza lo attraeva sempre di più, ma l'itinerario nella sua tasca sembrava bruciare come a ricordargli il motivo per cui era partito.

 

“Vai Charlie, ricomincia a vivere anche per te, divertiti, ama e lasciati amare.”




"E il viaggio? Chi lo farà per lui?"

 

"Nessuno, è lui stesso che lo sta facendo.”



Pur non capendo appieno il significato di quella frase Charlie sorrise, lo rendeva felice pensare che Fred stesse girando il mondo.


"Almeno dì se il viaggio è unico e se c’è il sole anche là?"


Lucy si spostò leggermente di lato e i raggi solari da cui prima lo aveva coperto lo investirono in pieno.

Sorrise pensando che se era vero che si trovavano sotto lo stesso cielo allora il sole c'era e il viaggio era esattamente come lo desiderava.


E, mentre camminava accanto alla donna che un giorno poi avrebbe sposato, gli sembrò quasi di sentire la sua voce.
Squillante, allegra, pronta a prendersi gioco di tutti, pronta a ridere anche di lui.

 

"Era ora che anche il nostro scapolo d'oro si trovasse una ragazza”.

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