Sirius vs Kreacher

di _Lightning_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Caccabombe in Casa Black ***
Capitolo 2: *** Una tabacchiera pericolosa... ***



Capitolo 1
*** Caccabombe in Casa Black ***


Sirius VS Kreacher

1. Caccabombe in Casa Black

 

Casa Black era silenziosa come ogni sabato mattina; l'unico suono udibile proveniva dalla cucina, dove le pentole e i piatti utilizzati la sera precedente si stavano lavando con un lieve sciaquio nel lavello di rame dell'ampia cucina, sorvegliati distrattamente da Walburga Black – assorta nella lettura di "Segreti delle Arti più Oscure"– che muoveva pigramente la bacchetta, facendoli volteggiare attraverso la stanza e sistemandoli nella credenza. 

La quiete fu rotta bruscamente da un fragoroso scoppio e da uno strillo che provenivano dal piano superiore. Walburga si distrasse, sorpresa, ma non più di tanto, dall'urlo, e un piatto cadde con uno schianto sul pavimento di marmo, rompendosi in mille pezzi.
Mormorò velocemente un Reparo e il piatto si ricompose silenzioso a mezz'aria, ricostruendo il delicato disegno d'edera lungo il bordo, poi si avviò decisa al piano superiore, sempre mantenendo un atteggiamento composto, come si doveva a una Purosangue come lei. Salì senza fretta le scale e, arrivata nello stretto corridoio, sentì delle risate provenire dalla camera di Regulus, accompagnate da delle sonore imprecazioni che mai si sarebbe aspettata di sentir uscire dalla bocca del suo figlio prediletto. Si avvicinò alla porta e la aprì proprio mentre Regulus urlava, rivolto al fratello che si contorceva per terra dalle risate:

«Per le mutande sporche di Merlino, non farlo mai più, Sirius!» le parole gli morirono sulle labbra quando si accorse della madre. 

Sirius tentò senza successo di reprimere un altro accesso d'ilarità, ma riuscì solo a emettere un verso singhiozzante e strozzato che lo fece ridere ancora di più. Walburga esaminò la stanza con sguardo altero, soffermandosi sulla scatola di Caccabombe abbandonata in un angolo e sul letto completamente disfatto, quasi fosse stato squassato da un'esplosione – come in effetti era accaduto.

Portò l'attenzione su Regulus, che stava immobile di fronte a lei, rosso in viso e con gli occhi bassi, ancora in pigiama, poi la spostò su Sirius, ancora sdraiato per terra, che era finalmente riuscito ad assumere una parvenza di serietà e che la guardava indifferente, le lacrime agli occhi dal gran ridere. Walburga rimase in silenzio per qualche istante, poi chiamò, con voce dura:

«Kreacher!»

L'elfo domestico apparve con un sonoro crack nella stanza, proprio davanti alla sua padrona, e si esibì in un profondo, reverente inchino.

«La padrona mi ha chiamato?» chiese, con una vocetta unta e stridula.

«Punizione per Sirius,» declamò, lapidaria. «Sorveglialo mentre lucida tutta l'argenteria. Senza incantesimi.»

«Non sarà un gran lavoro, ormai è splendente per tutte le volte che l'ho fatto,» osservò noncurante l'interessato, con un sorriso furbo sulle labbra.

Walburga non lo degnò di uno sguardo e si rivolse invece a Regulus:

«Scendi caro, Kreacher ti ha preparato la colazione. E che non ti senta mai più utilizzare un simile linguaggio!» aggiunse però, severa, lanciando un'ultima occhiata al figlio maggiore e uscendo dalla stanza.

"Chissà cosa direbbe se sentisse il mio," pensò divertito Sirius, mentre elencava mentalmente tutti gli insulti che riusciva a ricordare, diretti principalmente al fratello e a  Kreacher che gli stava dicendo, in tono falsamente ossequioso, di scendere subito in salone e di darsi da fare.

«Padron Black non vorrà far inquietare la Padrona, l'argenteria l'aspetta!» squittì, fin troppo allegramente e con fin troppa enfasi sull'appellativo, sospingendolo con più forza del dovuto verso la porta.

Mentre usciva, Sirius cominciò ad architettare complessi piani per farla pagare a Regulus e a quell'odioso essere che continuava a tormentarlo.

 

Angolo dell'Autrice:

Mi sono divertita a scrivere questo primo capitolo, soprattutto le parti di estrema compostezza di Walcosa-vattelapesca contrapposte a quelle di estremo divertimento di Sirius ♥
È la prima volta che provo a scrivere qualcosa di comico (o che ci si avvicini lontanamente) quindi abbiate pietà!

-Light-

 

-Tutti i personaggi e la storia appartengono a J.K.Rowling, che ne detiene i diritti.-

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Capitolo 2
*** Una tabacchiera pericolosa... ***


Sirius VS Kreacher

2. Una tabacchiera pericolosa...


Sirius stava lucidando con forza l'argenteria, usando il Solvente Magico di Nonna Acetonella e lanciando occhiate oblique a Kreacher, che sembrava godersela un mondo a sorvegliarlo.

«Faccia bene il suo lavoro, Padron Black, c'è ancora una macchia su quel piatto!» lo incitò l'elfo indicando una grossa chiazza opaca sull'argento.

Sirius sbuffò sonoramente, facendo concorrenza all'Espresso per Hogwarts, e con lo straccio si avventò ferocemente sulla povera macchia, che tolse il disturbo dopo pochi secondi di accanito strofinio. Posò sgarbatamente il piatto sulla pila degli altri già puliti e prese dalla credenza un vaso quasi completamente ossidato, cominciando a strofinarlo con rassegnazione.

Possibile che metà degli oggetti posseduti dalla famiglia Black fosse d'argento?!

Kreacher lo fissava maligno, con gli occhi ridotti a due fessure che lo facevano assomigliare a un grosso gatto glabro, le braccia incrociate sulla sudicia veste che un tempo doveva essere stata una federa. Sirius gli scoccò un'occhiata degna di un drago infuriato mentre spruzzava il solvente sull'argento. Dopo un'accurata quanto scocciata pulizia del vaso, allungò nuovamente la mano per prendere un altro piatto, quando gli venne un'idea improvvisa. Si trattenne dal sorridere diabolicamente e si alzò con nonchalance, avviandosi verso le scale.

«Dove crede di andare, Padron Black?!» lo riprese infuriato Kreacher, aggrappandosi ai suoi pantaloni nel tentativo di fermarlo.

Sirius alzò gli occhi al cielo e mentì, sfacciato:

«Al bagno, Kreacher; non so quanto spesso ne abbiate bisogno voi elfi, ma un essere umano non è in grado di stare un giorno intero senza andarci!»

Kreacher lo guardò sospettoso, non accennando a mollare i pantaloni del suo padrone, ma Sirius si liberò con uno strattone, fiondandosi su per le scale e imboccando di corsa il corridoio. Invece di entrare nel bagno, però, aprì la porta della sua camera, poi la richiuse velocemente a chiave dietro di sé. Ammirò soddisfatto il grande poster di una motocicletta, attaccato con un Incantesimo di Adesione Permanente sopra la testiera del letto, chiara sfida nei confronti della famiglia, accanto alla foto dei suoi migliori amici: James, Remus e Peter.

Sorrise, sentendosi a casa, poi si diresse verso il baule di scuola, iniziando a rovistarci in cerca di quel dannato cosoLanciò all'aria ogni sorta di oggetto magico, dai Frisbee Zannuti, rigorosamente vietati e saldamente immobilizzati con del Magiscotch, alla sua collezione di Gobbiglie, che si sparpagliò per tutto il pavimento, ma Sirius non ci badò. Scostò un cumulo di penne di gufo, ormai rotte e inservibili, e un sacchetto di figurine delle Cioccorane... e qualcosa gli morse dolorosamente l'indice. Eccola.

Sirius cacciò un gridolino, più per lo spavento che per il dolore e si cacciò il dito sanguinante in bocca, sbirciando oltre il bordo del baule. Un guizzo di trionfo brillò nei suoi occhi scuri nel vedere una tabacchiera d'argento che saltellava allegramente sul fondo della cassa. La tabacchiera apparteneva alla famiglia Black da generazioni, e l'anno prima l'aveva portata a scuola con l'intenzione di stregarla in qualche modo. Era riuscito nel suo obiettivo, anche se in verità l'incantesimo era stato eseguito da Remus.

Cautamente, avvicinò la mano sopra di essa, poi la calò con forza sul coperchio, impedendole di aprirsi; con l'altra mano la prese da sotto e gli scappò quasi dalle mani, per quanto si divincolava nel tentativo di morderlo di nuovo. Tenendola ben chiusa, si precipitò fuori dalla stanza, andando quasi a sbattere al già fatiscente muro davanti a lui e rischiando di rompersi l'osso del collo per le scale; arrivato in fondo, mancò l'ultimo gradino, perdendo l'equilibrio e inciampando nel grande tappeto posto ai piedi delle scale. Tentò disperatamente di mantenere l'equilibrio, ma fallì miseramente. Ondeggiando come un troll ubriaco, portò le mani avanti per non ritrovarsi il naso spiaccicato, e si lasciò sfuggire la tabacchiera, che si aprì a mezz'aria, andando a finire... proprio su Regulus, che per sua disgrazia passava di lì proprio in quel momento, col naso immerso nella lettura di Storia della Magia di Bathilda Bath per le vacanze.

Alzò lo sguardo, attirato dal tonfo di Sirius che rovinava a terra e vide qualcosa venirgli addosso, al rallentatore. Dapprima distinse una macchia argentata che si avvicinava pericolosamente. Indietreggiò leggermente, d'istinto, cercando di mettere a fuoco il misterioso oggetto aereo. Vide qualcosa che somigliava a un coperchio, aperto. Corrugò le sopracciglia; che accidenti era?

Altro passo indietro. Infine, notò i micidiali dentini disposti lungo il bordo del coperchio. Spalancò gli occhi e la sua bocca formò una "O" perfetta. Indietreggiò rapido, ma troppo tardi, così la tabacchiera assassina gli morse con forza il naso, facendogli vedere le stelle.

L'urlo disumano riecheggiò per tutta la casa, e Sirius, dal mucchietto ai piedi della scale a cui era ridotto, ringraziò il cielo che sua madre non fosse in casa in quel momento. Ma quando sarebbe tornata...

«Reg!» gridò, un principio di risata che si faceva strada in lui, nel vedere la faccia stralunata del fratello.

Si alzò dolorante, mentre Regulus correva in circolo, tentando di scrollarsi di dosso la tabacchiera e continuando a urlare disperatamente. Kreacher accorse, agitando le braccine ossute e inveendo contro i due ragazzi, in particolare verso Sirius, senza però fare nulla per aiutare Regulus.

«Ragazzacci! Traditori del vostro sangue! Incoscienti!» sbraitava, molto meno gentile ora che Walburga non era in casa, dando deboli pugnetti alle ginocchia di Regulus.
 
Sirius bloccò suo fratello e tentò di allentare la morsa della tabacchiera dal naso di suo fratello, ormai grondante di sangue, grugnendo parolacce in tutte le lingue conosciute e non; quando finalmente riuscì a separare le mandibole, diede uno spintone Regulus, facendolo ruzzolare addosso a Kreacher, che emise un acuto gemito e strisciò da sotto il suo non indifferente peso. Sirius, che cercava di immobilizzare l'oggetto inferocito, rinunciò e la scagliò con tutte le sue forze addosso a Kreacher, che se lo ritrovò appeso a un orecchio da pipistrello.

Per la terza volta, il silenzio di Casa Black fu rotto da un urlo.

Regulus si tastò il naso sanguinante, decidendo che non faceva poi così male, e non riuscì a trattenersi dal ridere nel vedere Kreacher che sgambettava da una parte all'altra dell'ingresso, la tabacchiera che pendeva dal lobo in una comica imitazione di un orecchino.
Tra le risate, inviò più di un isulto a Sirius, definendolo un "idiota con il cervello di un Doxie" ma fu poi sopraffatto dalle risate; anche Sirius si unì a lui, piegandosi in due per terra e additando tremante l'elfo che adesso saltellava su e giù come una molla, con la tabacchiera sempre saldamente ancorata all'orecchio.

La porta d'ingresso si aprì e entrò Walburga Black, di ritorno da Nocturn Alley; nel vedere l'incredibile scena che si svolgeva davanti ai suoi occhi, spalancò la bocca, spostò lo sguardo dall'elfo squittente – che adesso la implorava di salvarlo – ai due ragazzi che sembravano vicini al collasso, ormai senza fiato e con le lacrime agli occhi.

Si appoggiò sbigottita allo stipite, con un mancamento incombente, rassegnandosi all'idea che i suoi due unici eredi fossero dei perfetti rincitrulliti.


 

Nota Dell'Autrice:

Eccomi qui, con lo sciocco finale della mia sciocca FF su uno sciocco argomento [cit. Franziska Von Karma per chi conosce Phoenix Wright]
Ok, ho capito di essere coooompletamente negata per le FF comiche, credo che questa sarà la prima e l'ultima volta che ne scriverò una, salvo casi eccezionali.
Ho qualche dubbio sul fatto che dei ragazzini del II anno abbiano potuto stregare in tal modo quella povera tabacchiera, considerando che nel libro era descritto come "un oggetto Oscuro" se non sbaglio. Ma stateci.
Grazie a BlackCandy  p
er aver commentato lo scorso capitolo! :D
Adieu *svanisce in una nube di fumo*

-Light-

 


-Tutti i personaggi e la storia appartengono a J.K. Rowling; questa storia è scritta senza scopo di lucro.-

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