Primo giorno di lavoro di MedusaNoir (/viewuser.php?uid=85659)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo livello, Ufficio del Ministro della Magia ***
Capitolo 2: *** Secondo livello, Ufficio per l’Uso Improprio delle Arti Magiche ***
Capitolo 3: *** Sempre più in basso ***
Capitolo 1 *** Primo livello, Ufficio del Ministro della Magia ***
Primo livello,
Ufficio del Ministro della Magia
- E
così sei diventato Ministro: complimenti, Cornelius
–
-
Grazie, Albus - .
Silente
guardò Caramell sopra gli occhiali a mezzaluna.
L’uomo gli appariva emozionato e turbato allo stesso tempo.
– Una carica
importante, la tua… non posso che felicitarmi –
-
Ti ringrazio ancora, Albus - , rispose nuovamente
Caramell, prendendo parecchi fogli dalla sua scrivania; si
guardò intorno per
trovare loro una migliore collocazione e li fece cadere a terra.
-
Qualcosa non va, Cornelius - . Il tono di voce di Silente
fece capire al neoeletto Ministro della Magia che non si trattava di
una
domanda.
-
Oooh, va bene! - , esplose Caramell, incapace di
trattenersi oltre. – Sono agitato! Non riesco a rendermi
pienamente conto della
situazione… Guardami: sono passati dieci minuti
dall’inizio del mio primo
giorno di lavoro e già comincio a pensare che abbiano fatto
uno sbaglio! –
-
Perché? - , chiese Silente, sinceramente interessato.
-
Ma su, Albus! Volevano
te - , soppesò le ultime parole e poi
restò in silenzio, come aspettando
una smentita dal Preside di Hogwarts.
-
Non rinuncerei al mio incarico per niente al mondo,
Cornelius - , rispose l’altro sedendosi davanti alla
scrivania, nel posto riservato
agli ospiti del Ministro. – Dovresti saperlo. Ho sollevato un
tale polverone in
questi mesi… non ho nessuna intenzione di prendere il tuo
ruolo, puoi dormire
sogni tranquilli - , aggiunse, lanciandogli un sorrisetto.
-
Non si tratta di questo! - , esclamò Caramell, sorpreso
dall’ottusità di Silente. –
L’hai detto: hai sollevato un polverone. Ed
io? Mi hanno scelto all’ultimo
momento, sono solo un rimpiazzo! –
-
Non è così. Non ti avrebbero eletto –
-
Avrebbero eletto chiunque, Albus, non c’era più
tempo! -
-
Vedo che ti ostini a non comprendere - , lo interruppe
calmo Silente. – Non avrei rifiutato se non avessi saputo che
ci sarebbe stato
un altrettanto valido candidato - .
Caramell
si immobilizzò, a bocca aperta.
-
Quello che intendo dire - , continuò il suo ospite.
– E’
semplicemente che tutti si fidano di me ed io mi fido di te. Questo, se
non
sbaglio, significa che ripongo nella tua persona le speranze di tutti.
Sono
stato io a fare il tuo nome al consiglio - .
Il
Ministro sembrò aver perso la voce. Camminò
intorno a
Silente, raggiungendo la scrivania e sedendosi al posto che gli
spettava.
–
La tua insicurezza mi duole veramente, Cornelius: vorrebbe
dire che non hai abbastanza fiducia in te stesso, che dovrebbe essere
invece il
punto di forza di un Ministro della Magia –
-
Sapere sempre cos’è giusto fare… - ,
recitò a bassa voce
Caramell. Sembrò ritrovare un po’ di
vivacità; si alzò e strinse
affettuosamente la mano dell’uomo. – Bene, Albus!
Ti sono grato, veramente
grato… -
-
Di niente, Cornelius, mi fa piacere esserti stato utile… -
-
Ah, un’ultima cosa, Albus - , esclamò Cornelius,
prima che
Silente uscisse dalla porta. – Se… se ne avessi
bisogno… potrò sempre contare
sul tuo aiuto? – .
Il
Preside sorrise. – Ma certo: ti basterà mandarmi
un gufo
e sarò a tua completa disposizione - .
Quando
la porta si fu richiusa alle sue spalle, Caramell si
lasciò cadere di nuovo sulla poltrona del Ministro,
assaporando finalmente con
gioia il suo primo giorno di lavoro.
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Capitolo 2 *** Secondo livello, Ufficio per l’Uso Improprio delle Arti Magiche ***
Secondo livello,
Ufficio per l’Uso Improprio delle Arti Magiche
Perkins
uscì velocemente dall’ascensore una volta che una
fredda voce di donna ebbe annunciato il suo piano e si
lanciò attraverso il
corridoio, correndo più che poteva.
Dannazione, si
disse, proprio oggi che arriva il nuovo
capo!
-
Ah, Perkins, sei tu - , lo fermò un collega. –
Senti,
avrei bisogno della relazione su… -
-
Non ora, Pimple, sono di fretta! - .
Scartò
l’uomo e riprese a camminare più piano, respirando
affannosamente, per non dare una cattiva impressione al nuovo arrivato.
Di lui
sapeva solo che proveniva da un altro ufficio, ma non l’aveva
mai visto: Wes…
Wean… non si ricorda neanche il suo nome,
constatò con orrore.
Era
piuttosto preoccupato, questo era il motivo della sua
agitazione. Il suo ex capo, Mounty, gli aveva permesso, seppur
titubante, di
tenere attaccato alla parete il poster della sua squadra di calcio
preferita:
il Quidditch era il Quidditch, ma il Manchester United era il massimo
per chi
come lui era cresciuto tra i Babbani. Sospirando, sperò che
il nuovo compagno
d’ufficio non fosse tanto puntiglioso sull’ordine
da tenere e gli permettesse
di lasciare il poster. Poteva sembrare una semplice ostinazione di
Perkins, ma
lui la vedeva come il simbolo della propria libertà.
Finalmente
giunse davanti alla porta dell’Ufficio
per l’Uso Improprio delle Arti
Magiche; bussò educatamente, ma al primo tocco
delle sue nocche la porta si
rivelò essere aperta. Scrutò
all’interno, incuriosito: un uomo stava
trafficando davanti all’ex scrivania di Mounty, con il viso
immerso in uno
scatolone. Perkins aspettò di vedere che cosa stesse per
tirare fuori, se si
trattasse una foto di famiglia, di alcuni documenti o di un –
il cuore del
vecchio ebbe un sobbalzo – poster del Manchester City; in tal
caso, la passione
condivisa per il calcio non sarebbe bastata a fargli stare simpatico
quel
Wentley. Dopo qualche momento, però, si rese conto che
l’uomo non stava
cercando qualcosa, ma osservando lo stesso scatolone, che –
come ebbe modo di
osservare – era stato utilizzato per una televisione babbana.
-
Splendido! Ingegnoso! - , lo sentì esclamare mentre
riemergeva tenendo un libretto delle istruzioni. Lo sfogliò
avidamente,
sgranando gli occhi ogni volta che vedeva qualche immagine particolare.
Tentando
di osservare meglio, Perkins si accorse che la sua
parete appariva tremendamente spoglia solo con quel poster del
Manchester
United. Il nuovo capo aveva tappezzato la sua con ogni genere di
pubblicità
babbana: Ford Anglia, papere di gomma, computer, perfino una foto che
illustrava l’inserimento esatto di una spina nella presa.
-
Ehi, lei deve essere Perkins! - , salutò improvvisamente
l’uomo, facendo sussultare il vecchio Perkins. Il capo era
molto più giovane di
lui, aveva corti capelli rossi e portava un paio di occhiali di corno
che
riflettevano i suoi occhi azzurri; si fece avanti, tendendogli una mano
con un
gran sorriso. – Arthur Weasley, piacere. Spero non le dia
fastidio quello che
ho appeso al muro: ho visto il suo poster ed ho pensato che
anch’io potevo… -
-
Nessun problema, nessun problema - , assicurò Perkins
stringendogli la mano e ricambiando il sorriso.
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Capitolo 3 *** Sempre più in basso ***
Sempre più in basso
-
Weasley! - .
Percy
sobbalzò, sentendosi chiamare così. Si rimise gli
occhiali sul naso ed entrò nell’ufficio del
Ministro della Magia, la schiena
rigida, tentando di non sfigurare.
Weasley…
Quell’uomo aveva pronunciato bene il suo nome. Ebbe un moto
d’orgoglio,
pensando quanto avesse raggiunto in soli due anni: prima era stato
l’assistente
del signor Crouch e non immaginava di potersi sentire più
contento a svolgere
un incarico di tale importanza per un ragazzo fresco di studi; quando
poi si
era scoperto della fine di Crouch, tutto faceva pensare che avrebbe
ricevuto un
richiamo ufficiale, ma certamente non che sarebbe stato nominato assistente ufficiale del Ministro.
Si
ricordò il salto di gioia che aveva fatto quando aveva
ricevuto la notizia e rammentò anche, con profonda amarezza,
la reazione di suo
padre. Sapeva che anche lui non riusciva a credere alle sue orecchie,
ma non si
era aspettato il suo: - No - , sussurrato appena, che era bastato a
spengere
l’enorme sorriso del figlio. Si era passati ad
un’aspra lite familiare,
conclusasi con Molly Weasley in un’isterica crisi di pianto
ed il loro terzo
figlio in un nuovo appartamento di Londra.
Se la sono cercata,
pensò Percy avvicinandosi alla scrivania del Ministro.
-
Fammi un favore, Weasley, porta questi fogli ad Amelia
Bones - , disse Caramell frettolosamente . – Servono per il
processo di Potter
- .
Percy
rimase immobile per qualche momento, riflettendo su
quelle parole: Potter?
-
Di che si tratta, se posso chiederlo? - .
Il
Ministro sembrò infastidito da quella domanda. –
Un caso
di magia minorile punibile con l’espulsione –
-
Capisco. Mi scusi - .
Si
voltò ed uscì dall’ufficio, tenendo il
fascio di documenti
in mano.
Harry Potter incriminato…
Era
arrivato a quel punto il suo desiderio di notorietà?
Rischiare di farsi espellere pur di
apparire in prima pagina sulla Gazzetta
del Profeta? Effettivamente, pensò, non sarebbe
stato un male se se ne
fosse andato da Hogwarts: era sicuro che Ron e anche Hermione, che
sembrava una
ragazza con la testa a posto, sarebbero rinsaviti una volta lontani da
un
elemento del genere; sarebbero anche potuti diventare Prefetti…
Un
moto di antipatia per Harry Potter colpì Percy: era lui
il motivo per cui suo padre non si era dimostrato orgoglioso della sua
nuova
nomina? Era perché il Ministero tentava, giustamente, di
porre freno alle
parole di un vecchio Preside pazzo e di un ragazzino in cerca di
attenzioni che
Arthur Weasley gli aveva consigliato di licenziarsi?
Quant’era – e il suo odio
si fece sempre più profondo – importante Potter
per la sua famiglia per
arrivare a mettersi contro il proprio figlio?
Scese
le scale furioso, incapace di rimanere fermo
nell’ascensore. Solo quando si ritrovò davanti
alla Fontana dei Magici Fratelli
si rese conto di essere andato troppo in basso; stava per rimettersi in
marcia
quando vide suo padre, che stava salutando alcuni colleghi. Rimase a
fissarlo
finché i loro sguardi si incontrarono e
l’espressione di Arthur da sorridente si
tramutò in delusa; poi Percy ripartì verso
l’ufficio di Madama Bones.
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Autrice:
MedusaNoir
Titolo:
“Primo giorno di lavoro”
Grammatica:
8,5/10
Lessico e
stile: 8,5/10
Originalità:
3/5
Caratterizzazione
e IC: 9/10
Gradimento
personale: 3,5/5
Totale:
32,5 punti
Per
quanto riguarda la grammatica, nonostante la lunghezza del testo ho
notato solo qualche sporadico errorino: un indicativo al posto di un
congiuntivo “si lanciò attraverso il corridoio,
correndo più che
poteva” → potesse; uno
“spengere” al posto di
“spegnere” e qualche
virgola posta in punti a parer mio non troppo felici. Se vuoi sapere
più nel dettaglio quali virgole sarebbero – a
mio parere – da
spostare, chiedi pure ^^ Parlando invece dello stile, è
abbastanza
lineare e senza fronzoli. Tuttavia l'ho trovato un po' pesante da
leggere, in modo particolare nella seconda delle tre parti. E' vero,
bisogna considerarlo, che l'argomento per forza di cose richiede un
certo linguaggio (siamo pur sempre all'interno di un ambito
lavorativo), ma ho avuto qualche difficoltà nello
scorrimento della
lettura che ha intaccato la piacevolezza del tutto. Per quanto riguarda
l'originalità, nonostante l'argomento in sé non
sia di certo dei più
gettonati, non posso fare a meno di notare che forse, all'interno del
Ministero della Magia, è una delle prime cose che possano
venire a
mente di scrivere :P Il luogo è ostico, devo ammetterlo, io
stessa
avrei avuto le mie grandi difficoltà, ma dal punto di vista
dell'originalità avrei apprezzato un tipo di scelta meno
scontata :)
L'IC è molto convincente, in quasi tutti i suoi punti. Avrei
dato un
po' più di spessore ad Albus, nella prima parte, ma gli
altri
personaggi sono veramente azzeccatissimi!
Adesso,
nell'immediatezza di un commento così breve –
posso capirlo – risaltano
solo i commenti negativi, ma ci tengo a sottolineare che la tua fic non
è affatto scritta male, anzi. Assolutamente un buon lavoro :)
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