Primo giorno di lavoro

di MedusaNoir
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo livello, Ufficio del Ministro della Magia ***
Capitolo 2: *** Secondo livello, Ufficio per l’Uso Improprio delle Arti Magiche ***
Capitolo 3: *** Sempre più in basso ***



Capitolo 1
*** Primo livello, Ufficio del Ministro della Magia ***


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Primo livello, Ufficio del Ministro della Magia

 

- E così sei diventato Ministro: complimenti, Cornelius –

- Grazie, Albus - .

Silente guardò Caramell sopra gli occhiali a mezzaluna. L’uomo gli appariva emozionato e turbato allo stesso tempo. – Una carica importante, la tua… non posso che felicitarmi –

- Ti ringrazio ancora, Albus - , rispose nuovamente Caramell, prendendo parecchi fogli dalla sua scrivania; si guardò intorno per trovare loro una migliore collocazione e li fece cadere a terra.

- Qualcosa non va, Cornelius - . Il tono di voce di Silente fece capire al neoeletto Ministro della Magia che non si trattava di una domanda.

- Oooh, va bene! - , esplose Caramell, incapace di trattenersi oltre. – Sono agitato! Non riesco a rendermi pienamente conto della situazione… Guardami: sono passati dieci minuti dall’inizio del mio primo giorno di lavoro e già comincio a pensare che abbiano fatto uno sbaglio! –

- Perché? - , chiese Silente, sinceramente interessato.

- Ma su, Albus! Volevano te - , soppesò le ultime parole e poi restò in silenzio, come aspettando una smentita dal Preside di Hogwarts.

- Non rinuncerei al mio incarico per niente al mondo, Cornelius - , rispose l’altro sedendosi davanti alla scrivania, nel posto riservato agli ospiti del Ministro. – Dovresti saperlo. Ho sollevato un tale polverone in questi mesi… non ho nessuna intenzione di prendere il tuo ruolo, puoi dormire sogni tranquilli - , aggiunse, lanciandogli un sorrisetto.

- Non si tratta di questo! - , esclamò Caramell, sorpreso dall’ottusità di Silente. – L’hai detto: hai sollevato un polverone. Ed io? Mi hanno scelto all’ultimo momento, sono solo un rimpiazzo! –

- Non è così. Non ti avrebbero eletto –

- Avrebbero eletto chiunque, Albus, non c’era più tempo! -

- Vedo che ti ostini a non comprendere - , lo interruppe calmo Silente. – Non avrei rifiutato se non avessi saputo che ci sarebbe stato un altrettanto valido candidato - .

Caramell si immobilizzò, a bocca aperta.

- Quello che intendo dire - , continuò il suo ospite. – E’ semplicemente che tutti si fidano di me ed io mi fido di te. Questo, se non sbaglio, significa che ripongo nella tua persona le speranze di tutti. Sono stato io a fare il tuo nome al consiglio - .

Il Ministro sembrò aver perso la voce. Camminò intorno a Silente, raggiungendo la scrivania e sedendosi al posto che gli spettava.

– La tua insicurezza mi duole veramente, Cornelius: vorrebbe dire che non hai abbastanza fiducia in te stesso, che dovrebbe essere invece il punto di forza di un Ministro della Magia –

- Sapere sempre cos’è giusto fare… - , recitò a bassa voce Caramell. Sembrò ritrovare un po’ di vivacità; si alzò e strinse affettuosamente la mano dell’uomo. – Bene, Albus! Ti sono grato, veramente grato… -

- Di niente, Cornelius, mi fa piacere esserti stato utile… -

- Ah, un’ultima cosa, Albus - , esclamò Cornelius, prima che Silente uscisse dalla porta. – Se… se ne avessi bisogno… potrò sempre contare sul tuo aiuto? – .

Il Preside sorrise. – Ma certo: ti basterà mandarmi un gufo e sarò a tua completa disposizione - .

Quando la porta si fu richiusa alle sue spalle, Caramell si lasciò cadere di nuovo sulla poltrona del Ministro, assaporando finalmente con gioia il suo primo giorno di lavoro.

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Capitolo 2
*** Secondo livello, Ufficio per l’Uso Improprio delle Arti Magiche ***


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Secondo livello, Ufficio per l’Uso Improprio delle Arti Magiche

 

Perkins uscì velocemente dall’ascensore una volta che una fredda voce di donna ebbe annunciato il suo piano e si lanciò attraverso il corridoio, correndo più che poteva.

Dannazione, si disse, proprio oggi che arriva il nuovo capo!

- Ah, Perkins, sei tu - , lo fermò un collega. – Senti, avrei bisogno della relazione su… -

- Non ora, Pimple, sono di fretta! - .

Scartò l’uomo e riprese a camminare più piano, respirando affannosamente, per non dare una cattiva impressione al nuovo arrivato. Di lui sapeva solo che proveniva da un altro ufficio, ma non l’aveva mai visto: Wes… Wean… non si ricorda neanche il suo nome, constatò con orrore.

Era piuttosto preoccupato, questo era il motivo della sua agitazione. Il suo ex capo, Mounty, gli aveva permesso, seppur titubante, di tenere attaccato alla parete il poster della sua squadra di calcio preferita: il Quidditch era il Quidditch, ma il Manchester United era il massimo per chi come lui era cresciuto tra i Babbani. Sospirando, sperò che il nuovo compagno d’ufficio non fosse tanto puntiglioso sull’ordine da tenere e gli permettesse di lasciare il poster. Poteva sembrare una semplice ostinazione di Perkins, ma lui la vedeva come il simbolo della propria libertà.

Finalmente giunse davanti alla porta dell’Ufficio per l’Uso Improprio delle Arti Magiche; bussò educatamente, ma al primo tocco delle sue nocche la porta si rivelò essere aperta. Scrutò all’interno, incuriosito: un uomo stava trafficando davanti all’ex scrivania di Mounty, con il viso immerso in uno scatolone. Perkins aspettò di vedere che cosa stesse per tirare fuori, se si trattasse una foto di famiglia, di alcuni documenti o di un – il cuore del vecchio ebbe un sobbalzo – poster del Manchester City; in tal caso, la passione condivisa per il calcio non sarebbe bastata a fargli stare simpatico quel Wentley. Dopo qualche momento, però, si rese conto che l’uomo non stava cercando qualcosa, ma osservando lo stesso scatolone, che – come ebbe modo di osservare – era stato utilizzato per una televisione babbana.

- Splendido! Ingegnoso! - , lo sentì esclamare mentre riemergeva tenendo un libretto delle istruzioni. Lo sfogliò avidamente, sgranando gli occhi ogni volta che vedeva qualche immagine particolare.

Tentando di osservare meglio, Perkins si accorse che la sua parete appariva tremendamente spoglia solo con quel poster del Manchester United. Il nuovo capo aveva tappezzato la sua con ogni genere di pubblicità babbana: Ford Anglia, papere di gomma, computer, perfino una foto che illustrava l’inserimento esatto di una spina nella presa.

- Ehi, lei deve essere Perkins! - , salutò improvvisamente l’uomo, facendo sussultare il vecchio Perkins. Il capo era molto più giovane di lui, aveva corti capelli rossi e portava un paio di occhiali di corno che riflettevano i suoi occhi azzurri; si fece avanti, tendendogli una mano con un gran sorriso. – Arthur Weasley, piacere. Spero non le dia fastidio quello che ho appeso al muro: ho visto il suo poster ed ho pensato che anch’io potevo… -

- Nessun problema, nessun problema - , assicurò Perkins stringendogli la mano e ricambiando il sorriso.

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Capitolo 3
*** Sempre più in basso ***


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Sempre più in basso

 

- Weasley! - .

Percy sobbalzò, sentendosi chiamare così. Si rimise gli occhiali sul naso ed entrò nell’ufficio del Ministro della Magia, la schiena rigida, tentando di non sfigurare.

Weasley… Quell’uomo aveva pronunciato bene il suo nome. Ebbe un moto d’orgoglio, pensando quanto avesse raggiunto in soli due anni: prima era stato l’assistente del signor Crouch e non immaginava di potersi sentire più contento a svolgere un incarico di tale importanza per un ragazzo fresco di studi; quando poi si era scoperto della fine di Crouch, tutto faceva pensare che avrebbe ricevuto un richiamo ufficiale, ma certamente non che sarebbe stato nominato assistente ufficiale del Ministro.

Si ricordò il salto di gioia che aveva fatto quando aveva ricevuto la notizia e rammentò anche, con profonda amarezza, la reazione di suo padre. Sapeva che anche lui non riusciva a credere alle sue orecchie, ma non si era aspettato il suo: - No - , sussurrato appena, che era bastato a spengere l’enorme sorriso del figlio. Si era passati ad un’aspra lite familiare, conclusasi con Molly Weasley in un’isterica crisi di pianto ed il loro terzo figlio in un nuovo appartamento di Londra.

Se la sono cercata, pensò Percy avvicinandosi alla scrivania del Ministro.

- Fammi un favore, Weasley, porta questi fogli ad Amelia Bones - , disse Caramell frettolosamente . – Servono per il processo di Potter - .

Percy rimase immobile per qualche momento, riflettendo su quelle parole: Potter?

- Di che si tratta, se posso chiederlo? - .

Il Ministro sembrò infastidito da quella domanda. – Un caso di magia minorile punibile con l’espulsione –

- Capisco. Mi scusi - .

Si voltò ed uscì dall’ufficio, tenendo il fascio di documenti in mano.

Harry Potter incriminato…

Era arrivato a quel punto il suo desiderio di notorietà? Rischiare di farsi espellere pur di apparire in prima pagina sulla Gazzetta del Profeta? Effettivamente, pensò, non sarebbe stato un male se se ne fosse andato da Hogwarts: era sicuro che Ron e anche Hermione, che sembrava una ragazza con la testa a posto, sarebbero rinsaviti una volta lontani da un elemento del genere; sarebbero anche potuti diventare Prefetti

Un moto di antipatia per Harry Potter colpì Percy: era lui il motivo per cui suo padre non si era dimostrato orgoglioso della sua nuova nomina? Era perché il Ministero tentava, giustamente, di porre freno alle parole di un vecchio Preside pazzo e di un ragazzino in cerca di attenzioni che Arthur Weasley gli aveva consigliato di licenziarsi? Quant’era – e il suo odio si fece sempre più profondo – importante Potter per la sua famiglia per arrivare a mettersi contro il proprio figlio?

Scese le scale furioso, incapace di rimanere fermo nell’ascensore. Solo quando si ritrovò davanti alla Fontana dei Magici Fratelli si rese conto di essere andato troppo in basso; stava per rimettersi in marcia quando vide suo padre, che stava salutando alcuni colleghi. Rimase a fissarlo finché i loro sguardi si incontrarono e l’espressione di Arthur da sorridente si tramutò in delusa; poi Percy ripartì verso l’ufficio di Madama Bones.

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Autrice: MedusaNoir

Titolo: “Primo giorno di lavoro”


Grammatica: 8,5/10

Lessico e stile: 8,5/10

Originalità: 3/5

Caratterizzazione e IC: 9/10

Gradimento personale: 3,5/5

Totale: 32,5 punti


Per quanto riguarda la grammatica, nonostante la lunghezza del testo ho notato solo qualche sporadico errorino: un indicativo al posto di un congiuntivo “si lanciò attraverso il corridoio, correndo più che poteva” → potesse; uno “spengere” al posto di “spegnere” e qualche virgola posta in punti a parer mio non troppo felici. Se vuoi sapere più nel dettaglio quali virgole sarebbero – a mio parere – da spostare, chiedi pure ^^ Parlando invece dello stile, è abbastanza lineare e senza fronzoli. Tuttavia l'ho trovato un po' pesante da leggere, in modo particolare nella seconda delle tre parti. E' vero, bisogna considerarlo, che l'argomento per forza di cose richiede un certo linguaggio (siamo pur sempre all'interno di un ambito lavorativo), ma ho avuto qualche difficoltà nello scorrimento della lettura che ha intaccato la piacevolezza del tutto. Per quanto riguarda l'originalità, nonostante l'argomento in sé non sia di certo dei più gettonati, non posso fare a meno di notare che forse, all'interno del Ministero della Magia, è una delle prime cose che possano venire a mente di scrivere :P Il luogo è ostico, devo ammetterlo, io stessa avrei avuto le mie grandi difficoltà, ma dal punto di vista dell'originalità avrei apprezzato un tipo di scelta meno scontata :) L'IC è molto convincente, in quasi tutti i suoi punti. Avrei dato un po' più di spessore ad Albus, nella prima parte, ma gli altri personaggi sono veramente azzeccatissimi!

Adesso, nell'immediatezza di un commento così breve – posso capirlo – risaltano solo i commenti negativi, ma ci tengo a sottolineare che la tua fic non è affatto scritta male, anzi. Assolutamente un buon lavoro :)

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