Scambio di Identità

di Tawariell
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chissà perché capitano tutte a me... ***
Capitolo 2: *** Il segreto della calma ***
Capitolo 3: *** I Veri Master sono saggi per davvero... ***
Capitolo 4: *** Gli autentici sapori della cucina scozzese di una volta ***
Capitolo 5: *** Funziona sempre... é infallibile... ***
Capitolo 6: *** Il lato oscuro dei... paparazzi ***
Capitolo 7: *** Fai un bel respiro e libera la mente... ***
Capitolo 8: *** La visione del male ***
Capitolo 9: *** Il potere della Follia ... ehm della Forza ***
Capitolo 10: *** La riunione delle MENTI ***
Capitolo 11: *** Alla ricerca del virus perduto ... pardon sconosciuto ... ***
Capitolo 12: *** I jedi non sanno fare proprio tutto ***
Capitolo 13: *** A colloquio con il Creatore ***



Capitolo 1
*** Chissà perché capitano tutte a me... ***


Prima di leggere questa storia è bene chiarire che la mia è solo una parodia( anzi meglio dire un altro delirio della mia mente malata) e che non intendo minimamente denigrare i personaggi reali o inventati in essa coinvolti^^, ergo non prendetevela se calcherò un pò la mano, io amo tantissimo sia la saga sia i personaggi che gli attori che vedrete in questo racconto^^..
Buona lettura, Silvì

Scambio di identità

Scambio di identità

 

Cosa succederebbe se una certa senatrice di Naboo, un giovane jedi schizzato con un alto numero di midichlorian nel sangue e il suo castissimo e noiosissimo maestro si ritrovassero nel nostro mondo nei panni dei loro interpreti? E a loro volta questi ultimi fossero scaraventati nel mondo di Star Wars?

 

 

Capitolo I – Chissà perché capitano tutte a me..

 

Era un assolata giornata a Los Angeles e Hayden stava prendendo il sole, correndo il comprensibile rischio di beccarsi ustioni di terzo e quarto grado, considerando il suo pallore mortale . Il tutto vicino alla sua piscina mentre leggeva un terrificante saggio( lungo 100000 pagine ndr) in lingua celtica, regalo di Ewan, con il quale condivideva, oltre all'insana passione per le moto, auto e aerei, anche la raccapricciante abitudine di leggere robe incomprensibili e barbosissime, che avrebbero fatto addormentare persino Obi-Wan. I due psicolabili non paghi di questo si facevano dei lunghi ed estenuanti interrogatori( modello LASCIA O RADDOPPIA^^ con tanto di cuffie=_=) sulle rispettive letture, naturalmente in lingua celtica antica, cioè un'incomprensibile parlata che nemmeno Asterix e Obelix( galli--> celti) avrebbero compreso. Non potendosi vedere spesso a causa dei rispettivi impegni, i due si erano sentiti per diverso tempo al telefono, dato che aborrivano usare sia usare il computer che internet a differenza di tutti i comuni mortali, ora pensate le rispettive bollette quanto erano lievitate, considerando che erano telefonate transoceaniche, uno vive a Toronto( o L.A. appunto) l'altro a Londra. La moglie di Ewan aveva prima pacatamente espresso il suo disappunto, poi vedendo che le telefonate si facevano sempre più lunghe e quindi le bollette più costose, aveva minacciato di morte il malcapitato consorte, cosicché quest'ultimo si era finalmente deciso a fare un corso accelerato di pc ed internet e così aveva fatto pure Hayden. Ergo finalmente i due esseri si sentivano via webcam, ma questo non tranquillizzò la Signora McGregor che aveva il comprensibile dubbio( in effetti stare 7 ore in webcam con qualcuno era un pò strano) che i due intrattenessero una tresca amorosa, così la donna rubò il dizionario del misterioso idioma, lo imparò a memoria, e si mise ad ascoltare tutte le registrazioni( si i due esseri registravano pure le loro chiacchierate) per scoprire che in effetti i due non parlavano solo di letteratura, ma si raccontavano, nell'ordine:

 

1-Tutti i loro rally e/o giri in moto e/o giri in aereo;

 

2-Tutti le loro prodezze amorose;

 

3-Le differenze culinarie tra Canada e Scozia, vedere ad esempio il pudding canadese e scozzese, che fanno schifo tutti e due, ma il primo pare avere un sapore più umano...

 

Inoltre Ewan, da bravo MASTER, dava pure lezioni ad Hayden:

 

1- In materia sessuale: il noto psicolabile scozzese ne sapeva più di tutti i libri del Kamasutra;

 

2- Gli spiegava per filo e per segno ogni tipo di parolaccia in ogni dialetto celtico: roba che al confronto uno scaricatore di porto dei Docks poteva sembrare un chierichetto..

 

 

La povera donna, sconvolta da tali scoperte, si diede al bere, ma Ewan nemmeno se ne accorse=_=...

 

Dicevamo che Hayden si stava prendendo il sole e nel frattempo leggeva quella roba di cui sopra, quando venne raggiunto dal fratello Tove, un essere allampanato e ancora più pallido del fratello, di cui era l'orrida brutta copia e di cui sfruttava celebrità, soldi e successo con le donne. Il fratellone era li per avvisarlo che tra circa un'oretta ci sarebbe stata l'ennesima festa, e la cosa non piacque al nostro eroe, che non ne voleva assolutamente sapere di avere in casa gente sconosciuta, che sarebbe venuta lì al solo scopo di ubriacarsi, drogarsi e beh diciamolo rimorchiare. Così il nostro tentò di andarsi a rinchiudere in camera, ma fu bloccato dal fratello, palesemente ubriaco già alle 2 del pomeriggio, che gli faceva sapere che quella festa era in onore suo e della sua ultima fidanzata Rachel Bilson.

"Rachel chi?"

"Ma se me l' hai presentata l'altro giorno..."

"Quando?Dove?"

"Hayden... hai bevuto di nuovo?"

"Ha parlato l'astemio..."

"Intendo hai bevuto di nuovo quando sei andato in discoteca"

"Beh è normale bere quando si va in discoteca..."

"Si ma non è normale che ogni volta ti ubriachi, rimorchi una fanciulla, ci fai quel che si deve fare, scambiandola per un'altra solo perché ha i capelli scuri"

"Non so di cosa tu stia parlando..."

"Lo so io. Beh vai a cambiarti"

 

E così la festa era iniziata con le solite 400 persone sconosciute, tutti cloni di Paris Hilton e simili, e con Hayden che per far finta di non essere lì si era già scolato da solo 5 bottiglie di champagne, 6 di vodka e 7 di whisky( scozzese ovviamente^^).. quando si svegliò si ritrovò in una sala buia e di fronte a se c'era una fortissima luce che si muoveva...

"Anakin tutto bene?" mormorò la voce melliflua di uomo di fianco a lui. Anakin? Perché lo chiamavano Anakin? Era ancora sul set di EP3?

In effetti gli pareva la voce di Ian, solo un pò più strana, metteva quasi i brividi, probabilmente era la recitazione del grande attore shakespeariano.

"Si cancelliere sto bene"

"sono contento, ora ti stavo dicendo, ti ho mai parlato della Leggenda di Darth Plagueis il saggio?"

Oh no di nuovo con sta storia, pensò affranto il povero canadese, non poteva farci niente, ma quando Ian iniziava con a parlare di quella leggenda per decerebrati a lui veniva un sonno spaventoso... e difatti due secondi dopo era già bello che partito...

"Anakin devi sapere che..."

"Zzzz... ronf... oink... zzz... ronf... oink"

"Ma Anakin si può sapere che ti succede?" qualcosa di gelido iniziò a scuotere le spalle del ragazzo, che si svegliò di soprassalto.

"Si cosa c'è?"

"Mio caro figliolo tutto bene?" Hayden lo fissò a lungo, non sapeva perché ma aveva una gran voglia di rompergli il muso o usarlo come bersaglio per le freccette, ma forse erano la mancanza di sonno e il troppo bere che gli stavano dando alla testa.

"Si si sto bene.."

"Dicevo di Darth Plagueis il saggio, devo sapere..."

"Zzzzzzz... ronf... oink... zzzz.. ronf... oink..."

"ANAKIN!!!!!!!!!!!" una voce da orco si insinuò nel sogno da ment... romanticissimo del giovane che rincorreva su un prato fiorito una ragazza vestita di carta pest... di un abito color oro... l'orco si mangiò la leggiadra e misteriosa fanciulla e gli fracassò un timpano...

"Mi scusi signore, diceva.."

"Dicevo la leggenda di Darth Plagueis"

Ecco di nuovo il sonno, doveva fare qualcosa non poteva addormentarsi così sul set...

"Senti Ian che ne dici se andiamo a farci una pausa? Sono due ore che mi parli di ste scemenze sul lato oscuro e si vede che anche tu sei annoiato dalla cosa. Dai andiamo a farci due birre al bar del set, chiamo anche Ewan e ci facciamo una pausa tutti insieme"

"........" L'espressione di Palpatine era uguale a quella di un gatto appena spiaccicato da una Ferrari che gli è passata sopra a 400 km l'ora...

 

Fine Capitolo I

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Capitolo 2
*** Il segreto della calma ***


Eccomi finalmente ho tempo di mettere online il capitolo 2 di questa follia da decerebrati, sperando che nè Lucas nè gli attori coinvolti in questo mio delirio, mi denuncino per diffamazione^^. Ringrazio di tutto cuore padmèskywalker, cecily, darth harion e evakant per i loro commenti entusiastici
e non temete: peggiorerà^^.
Buona lettura, Silvì

CAPITOLO II: IL SEGRETO DELLA CALMA

Capitolo II – Il Segreto della Calma..

 

 

 

Natalie la conosciamo tutti come una cara tenera ragazza sempre pacata, sempre calma, è difficile farla inferocire, ma questo solo in apparenza.

Non tutti sanno che la nostra piccola( è alta 1.50 l'altezza è sempre la stessa dai tempi di LEON) ha un segreto per essere sempre così calma perché altrimenti non lo sarebbe mai.

Ricapitoliamo dall'inizio: Nat ha sempre avuto una strana timidezza verso gli uomini, timidezza che peggiora se l'uomo vicino a lei per esigenze di copione le piace, così per darsi un tono, ha iniziato a prendere quantità industriali di tea, questo almeno dai tempi di AOTC, ma naturalmente l'incontro con Hayden non c'entra . E nemmeno il fatto che quando lo baciava per esigenze di copione, poi la notte sognava di essere legata al letto da uno strano essere vestito di nero..

L'uso spropositato di tea ha leso irreparabilmente i suoi già nervi tesi così durante le interviste se un giornalista osava farle una domanda sulla sua vita privata e soprattutto le chiedeva se lei se la faceva con Gael , la nostra eroina diventava blu cobalto, così per rimediare ha iniziato ad usare tavor, ma mica uno alla volta no dieci per ogni intervista.

Con il risultato che quando rilascia interviste pare appunto calma in realtà è solo sedata.

Ma perché Nat non sopporta che le nominino Gael? Perché l'attore messicano è una specie di cozza che le sta appresso dal 2003 con un solo scopo, ovvero...si quello lì.. Il nano..ehm cioè l'attore messicano che viene da tutti definito un sex simbol dal vivo è orrido come la fame, ha un'alitosi tremenda e puzza come una carogna, senza contare le sue finte espressioni da intellettuale per stordire le fan, quando in realtà il poveretto sa a malapena leggere e scrivere...

Natalie negli ultimi tempi ha deciso di uscire con un caro amico, Jude, che sembra calmare i suoi nervi perennemente tesi, nonostante l'abuso di tavor.

Dopo una passeggiata con lui per le strade di New York la nostra tenera eroina si era addormentata ( o almeno così pensava lei) ubriaca fradicia e impasticcata sul divano di casa sua tra le braccia del giovane, che ovviamente, essendo un noto gentleman NON aveva assolutamente approfittato della situazione..

Dopo qualche ora la ragazza si svegliò con un terrificante mal di testa e guardandosi intorno si accorse di essere in mezzo ad un lungo corridoio grigio.

Osservò i suoi vestiti e vide che indossava le vesti senatoriali di Padmè: ah era sul set di ROTS. Ma come mai si trovava di nuovo lì?

Ma forse erano previste delle scene aggiuntive.

"Devo prima trovare un bagno cavolo. Non posso andarmene in giro così, sta pipì mi fa uscire pazza, tra poco mi esce dalle orecchie. E poi che figura ci faccio con il mio tess... ehm con Hayd... ehm con il resto del cast..."

La ragazza iniziò a vagare per i corridoi che parevano lunghi come le autostrade degli stati uniti solo molto meno affollate.

"Ma possibile che in questo set del caz...ehm in questo set di persone gentili.. non ci sia mai nessuno?Io devo pisciare!!"

Nat continuò a camminare avanti ed indietro per ore, ma niente non si vedeva nessuno..

"Insomma possibile quell'imbecille decerebrato di Lucas con la mente sempre in quella c.... di galassia lontana lontana abbia speso miliardi per dei corridoi lunghissimi e manco un dollaro per un misero cesso???Devo pisciare!!!"

L'urlo dell'attrice si udì per tutti gli appartamenti senatoriali e una donna, vestita quasi come lei, ma con un colorito che dava sul verdognolo, arrivò finalmente di corsa..

"Senatrice Amidala, non vi sentite bene? Su torniamo nei vostri appartamenti, lo sapete che da quando siete incinta avete degli sbalzi ormonali spaventosi"

Nat fissò a lungo la donna con la stessa espressione di chi sta guardando una persona fuori di senno..

"Rose(Byrne l'attrice che interpreta Dormè ndr)..stai bene?"

"Rose? Io sono Dormè, senatrice, Dormè la sua dama di compagnia"

"Si vabbè Dormè, Sacchè, frappè, flambé, quello che è.. dov'è il cesso qui?"

Dormè la fissò sconcertata: era evidente che stavolta gli ormoni avevano leso qualche nervo cerebrale alla sua padrona, così evitò di risponderle e la portò velocemente nei suoi appartamenti..

"Signora la toilette è..." ma la frase fu stroncata a metà dato che Natalie si era già fiondata in bagno nel tempo record di un nanosecondo.

Dieci secondi dopo si udì il rumore di un idrante che innaffiava l'erba di un grande prato.

Venti secondi dopo si udì un...

"Ma porca p.... sono incinta davvero!!!!!!!!!!!!"

risuonare di nuovo non solo in tutti gli appartamenti senatoriali, ma in tutto il pianeta di Coruscant..

 

 

L'urlo raggelante svegliò dal suo sonno Obi-Wan, il quale si era addormentato sfinito dopo una lunghissima e pall.. noiosissima meditazione nella sala del consiglio, meditazione dovuta all'ennesimo scontro non con il suo allievo, ma con il consiglio suddetto, il quale quanto a barbosità riusciva a superare persino lui..il jedi si guardò intorno sbattendo diverse volte gli occhi ma invece di vedere la sala di meditazione 15(la più isolata) vide uno strano mobilio da cui provenivano strani suoni..pareva una holonet ma con immagini meno nitide..intorno a se vide anche diversi divani, una donna non bellissima ma carina solo che era palesemente ubriaca e tre stupende bambine.

"Papino ci leggi una favola?"

"Papino?"

Aveva avuto dei figli? Non poteva averlo fatto, aveva giurato a Siri in punto di morte che sarebbe stato casto per sempre fedele al suo unico vero amore.

"Si tesoro leggigli una favola, poi andiamo a dormire nel nostro letto.."

Ma questa era proprio ubriaca puzzava di alcool peggio di Mace dopo la scoperta del tradimento di Dooku..un attimo aveva proprio detto nostro??

"Ehm cara scusami puoi farlo tu?Sono stanco"

La donna brontolò ma prendendo le tre bimbe si allontanò verso un'altra porta che però era strana non si chiudeva in automatico.

Ma dove era finito?

Si alzò e iniziò a girare per la casa sperando che la donna non tornasse subito, dopo aver scoperto che la casa era enorme quasi quanto l'appartamento della senatrice Amidala e dava su una chiassosa strada piena di luci, si ritrovò in una camera grande almeno il doppio di quella della sala del consiglio.

Vi erano degli strani scaffali con delle scritte incomprensibili..

Dopo aver vagato a lungo con lo sguardo notò che c'era una specie di aggeggio assai somigliante allo schermo di una holonet, con estrema difficoltà riuscì ad accenderlo e quando finalmente vi riuscì partirono diverse strane scritte di fronte a lui.

Sfinito si sedette su una sedie che aveva delle ruote sotto.

"Ma dove sono finito?" si ripeté ma in mezzo a quelle scritte notò qualcosa di familiare "connettersi alla rete?ma proviamo forse è come la holonet"

Di nuovo si videro delle scritte sullo schermo, una delle quali diceva GOOGLE RICERCA PAROLA.

Obi-Wan scrisse la prima parola che gli venne in mente ovvero Anakin e ancora una volta lo schermo fu invaso da migliaia di parole, l'unica per lui comprensibile fu "Feel MY Force*", vi cliccò sopra e si aprì una pagina con un'immagine sua e di Anakin, il generale la fece scorrere e cliccò su una scritta "Obi-Wan e Anakin"..

Dopo dieci secondi di lettura il jedi aveva assunto il preoccupante colore del suolo di Hoth dopo un'intensa nevicata e dalle sue labbra uscirono poche significative parole

"Io intrattenermi con il mio padawan??"

Poi cadde svenuto sulla sedia come morto mentre la bava verde gli scivolava dalla bocca..

 

FINE CAPITOLO II

 

 

 

 

 

 

* nota community inglese di live journal con racconti slash su Obi-Wan ed Anakin nonchè su Ewan e Hayden.

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Capitolo 3
*** I Veri Master sono saggi per davvero... ***


Ecco avevo scritto tutto con tanto di ringrazimenti ma il mio pc ha avuto il coraggio di chiudermi la pagina proprio mentre stavo per postare:grrrrrrrrrrrrrrrrrr... Vabbè scusate da capo.
Chiedo immensamente venia per il ritardo con cui aggiorno ma è stato un periodo molto frenetico tra lavoro( sono maestra d'asilo) ed esami( tutti andati benissimo^^) in università.
Ora va decisamente meglio ma gli impegni restano tanti oltretutto io sono così pazza da scrivere diversi racconti contemporaneamente^^.

Veniamo ai ringraziamenti.

x padmeskywalker= Grazie ancora per le tue parole e su Bernal non preoccuparti la mia è solo un'esagerazione parodistica anche se ammetto di non trovarlo mooolto simpatico.
Ma del resto tutto nella mia fic è esagerato: dubito fortemente che Nat sia impasticcata e Hayden alcolizzato ;).. spero sia chiaro che non voglio offendere nessuno.

x Chaosreborn= mio carissimo Seba, mio primo fan, grazie ancora per quella parola "intrattenermi" è stata una trovata geniale. Spero che questo capitolo ti tiri su di morale ;).

x EvaKant= beh sai anche io sono una Nayden fissata^^, così penso che amerai l'evolversi di questa storia o almeno me lo auguro. Il pezzo di Nat che urla è ispirato alla sua sceneggiata al Saturday Night Live Show dove come tutti sanno diede fuori di matto in maniera geniale^^.
Ah come ben sai io adoro lo slash( se fatto bene) ma mi diverto un casino a fare dell'ironia su tutto ciò che amo;)

x Darth Harion = E no Nat ha un'automia mooolto inferiore a quella di Fantozzi^^ e se tu tremi al pensiero di Ian nelle mani di Vader, beh vedrai che terrore puro proverai nel vedere Palpatine nelle mani di due loschi figuri^^

x Cecily= tessoro mi spiace che riesci a scrivere poco, ti capisco bene purtroppo, spero di leggere presto altro di tuo.
Riguardo alle scene da te citate ti confesso che ridevo da sola mentre le scrivevo: sono un caso clinico^^.

x Eowin= sono ben felice che ti sei aggiunta ai fan di questo mio delirio e ti ringrazio di aver definito la mia storia originale: io sono malata di originalità^^.
Su Bernal è come è detto non ho molta simpatia e penso si veda^^, mi fa piacere che la pensi come me;).

Infine grazie di cuore alla mia carissima Izzieanne della community di Italian Slasher per essersi offerta di farmi da betareader a questa storia,
nonchè a Lila per avermi suggerito alcune idee favolose che sicuramente metterò nei prossimi capitoli.

Bene ora buona lettura e per le denuncie l'indirizzo beh... non c'è^^...

Capitolo III – I veri master sono saggi per davvero…

Capitolo III – I veri master sono saggi per davvero…

 

Stanza quindici di meditazione.

La più isolata.

La più tranquilla.

Quella dove avrebbero potuto tranquillamente squartarti e nessuno se ne accorgerebbe.

Peccato che un killer non sarebbe mai riuscito ad arrivarci.

E non perché ci fossero una miriade di holocamere di sorveglianza.

Ma perché la cosiddetta musica che proveniva da quella stanza era qualcosa che avrebbe fatto addormentare o direttamente svenire chiunque.

Tranne Yoda e Mace, i quali avevano scelto quella MUSICA per rilassare le menti più esagitate.

Come prima scansione di brani partivano il best di Laureen Leccissì  e Al Carrè, due cantanti amati tre secoli prima nel sistema da dove proveniva Yoda.

La seconda era un’opera lirica orchestrata dal maestro Gigì Dallessi , un mezzo sangue in quanto era un incrocio tra un calamaro e un bantha.

“Ma Eve è impazzita a far sentire queste cose alle bambine? Rischiano una paresi” borbottò Ewan svegliandosi nella saletta.

Si guardò intorno sbattendo più volte gli occhi.

Forse il troppo sonno accumulato gli stava facendo avere le visioni.

Riabbassò le palpebre cercando di riaddormentarsi ma nel momento stesso in cui lo fece partì una soave melodia a tutto volume dalle casse.

“Felicità… è mangiare un panino del contadino la felicità…”

Lo scozzese riaprì gli occhi guardando basito in alto.

“Chi cazzo è il troglodita che ascolta questa roba??? Eve spegnila altrimenti le bambine iniziano ad urlare…”

Una voce gracchiante risuonò nelle casse.

“Questa è la sala di meditazione quindici e sono vietati: gli urli, gli schiamazzi e le parole non consone ad un jedi, pena punizioni severissime. E’ vietato inoltre interrompere le soavi melodie in qualunque maniera: prima di uscire di qui dovete ascoltarle almeno venti volte.”

“George se è uno scherzo non fa ridere: apri quella cazzo di porta e fammi uscire!!!”E qui Ewan si espresse in termini talmente brutti da vietare ai minori di novant’anni…

“Ripeto: questa è la sala di meditazione quindici e sono vietati: gli urli, gli schiamazzi e le parole non consone ad un jedi, pena punizioni severissime. E’ vietato inoltre interrompere le soavi melodie in qualunque maniera: prima di uscire di qui dovete ascoltarle venti volte”

Il nostro eroe capì che era inutile appellarsi a quella sottospecie di cornacchia parlante e decise di trovare mezzi propri per uscire da quella trappola così si mise a rovistare dappertutto l’immensa saletta quindici, larga più o meno il doppio della sua cucina.

Cerca cerca ma l’unica cosa che trovò fu uno strana televisione che pareva trasmettere immagini fin troppo nitide, dove si vedeva Yoda e tutto il consiglio jedi fare esercizi di respirazione.

“Ok George, capisco che volevi rendere realistico il set, ma così si esagera: d’ora in avanti giuro che non mi lamenterò più del blue screen…”

“Ripeto: questa è la sala di meditazione quindici e sono viet…. “ Ewan appena aveva sentito ripartire il messaggio aveva lanciato il minitelevisore verso la direzione da cui proveniva la voce fracassandone il meccanismo.

Il pover’uomo si sedette per terra ma appena ci provò cacciò un urlo che fece cadere per terra le enormi casse alle pareti..

“Chi cazzo è l’imbecille che mi ficca i coltelli nelle mutande??” furioso l’attore scozzese iniziò a ravanare tra i vestiti, che erano proprio quelli che indossava sul set di Star Wars, e tirò fuori un piccolo aggeggio nero.

“Non… non è possibile… ma questa somiglia ad una spada laser vera!” girò venti volte lo strano arnese fino a quando non trovò un pulsante rosso, lo schiacciò ed uscì subito una lunga lama di luce fluorescente.

“Figo, figo, figo!! Questa me la porto a casa così straccerò Hayden, Charlie, Jude, e Johnathan nei prossimi tornei di spade laser che facciamo sempre nella mia cantina, così le mie bambine la finiranno di tifare per Hayden… Intanto vediamo di usare sta roba per uscire di qui”

Lo scozzese si avvicinò a quella che sembrava la porta e iniziò a perforarla con la spada laser: in pochi secondi la parete si sciolse, ma il poveretto non fece nemmeno in tempo ad esultare per la sua ritrovata libertà che si ritrovò di fronte una ventina di persone.

“Maestro Kenobi” tuonò la voce di un possente uomo di colore dallo sguardo spiritato e dall’alito pesante.

“Ehi ciao Sam: che è avete organizzato una specie di sfilata in costume? Fantastico sembra tutto vero.”

“Maestro Kenobi, non so chi sia il Sam di cui parla, ma il suo comportamento è a dir poco deplorevole: ha distrutto una delle nostre migliori sale di meditazione. Ora per punizione non solo dovrà sistemare tutto, da solo, ma sarà obbligato a passare una settimana isolato nella sala di meditazione uno, quella dei piccoli padawan jedi, che come ben sa comprende le lezioni basilari da cui si inizia l’apprendistato nonché il modo in cui si impara ad apprezzare la vera musica come quella del maestro Gigì Dallessi”

Ewan socchiuse le palpebre fissando torvo l’uomo.

“Sam qua mi sembra che stai prendendo la cosa troppo sul serio… io non passerò un solo secondo di più in questo posto. Voglio tornare a casa da mia moglie e le mie bambine.”

A quelle parole Mace Windu ebbe un mancamento tanto che gli altri jedi dovettero sostenerlo mentre Yoda si avvicinò a Ewan squadrandolo da capo a piedi.

“Maestro Kenobi le sue parole gravissime sono. Espulso sar…”

“Ma è fantastico questo Yoda: sembra proprio vero!!! Vediamo quanto è resistente” e con un movimento veloce l’attore prese in mano il capo del consiglio jedi e iniziò ad usarlo come palla da basket tra lo sbigottimento generale.

Dopo aver lanciato Yoda dentro il primo cestino che vide corse fuori dalle sale dell’Ordine deciso a ritornare a casa sua.

Purtroppo per lui l’unica cosa che trovò furono immensi corridoi perciò iniziò a vagare senza metà per Coruscant cercando di uscire da quel labirinto.

“George ti prego vieni a salvarmi, ti prego, ti prego…”

Invece di comparire Lucas, lo scozzese vide passare nell’ordine:

Venticinque donne vestite tali e quali a Natalie in Star Wars che si affrettavano a correre verso l’immenso appartamento da dove provenivano delle urla disumane degne di rotweiller inferocito.

Trentacinque persone vestite da gungan che correvano di qua e di là facendo cadere tutti quelli che venivano in contatto con loro.

Una cinquantina di droidi intenti a lottare con i gungan, nel tentativo di raggiungere la sala del consiglio da cui proveniva il suono di una sirena.

 Un battaglione di uomini vestiti in rosso, i quali stavano sorreggendo un uomo anziano che pareva Ian, solo che era pallido come un morto e continuava a ripetere:

“Il mio geniale racconto sul lato oscuro non ci ha creduto, non ci ha creduto: sono fallito come sith”

Ewan spalancò gli occhi senza capire niente poi si avvicinò all’uomo

“Ian ma ti senti bene? Su vieni a bere qualcosa con me mi sento..”

“Anche lui, anche lui vuole portarmi a bere: vi prego portatemi via”

“Ma no Ian cosa dici” e immediatamente lo prese di peso facendolo mettere in piedi.

“Si può sapere perché ce l’avete tutti con me oggi? Io voglio solo stare tranquillo.”

“Appunto : è che c’è di meglio di una bella birra per rilassarsi?”

“Infatti Ewan…” intervenne Hayden

“Ehi ciao Hayden, finalmente qualcuno sano di mente trovo qui. Ma sai che di là c’era Sam che era davvero convinto di essere Mace Windu?”

“Beh  come vedi anche Ian sta dando fuori di matto. E’ tutto perché gli ho chiesto di fare una pausa durante le riprese: si vedeva che era stanchissimo. Dovevi sentire come ripeteva il discorso demente su Plagueis, manco un decerebrato ci avrebbe creduto con il tono in cui lo stava dicendo. Difatti mi sono addormentato ben tre volte.”

Espressione di Palpatine dall’inizio alla fine di questa conversazione:

Occhi socchiusi e labbra leggermente aperte.

Occhi aperti,  labbra tremolanti, colore del viso sul rosso.

Occhi spalancati, labbra ormai inesistenti in quanto il proprietario se le era mangiate, colore del viso tendente al blu cobalto.

I due attori se ne fregarono altamente delle condizioni dell’uomo trascinandolo  in un bar dei bassifondi di Coruscant…

 

 

La senatrice Amidala si svegliò con un tremendo mal di testa causato,  ne era certa, dal troppo cibo che aveva ingurgitato la notte precedente,  tutto perché lei era in preda alle voglie ed Anakin era tesissimo per strani incubi che aveva avuto, così insieme si erano mangiati tutta la zuppa di alghe che la donna aveva fatto preparare per l’importante riunione del giorno dopo:  circa dieci kg di roba.

A testa.

Forse non era stata una grande idea.

Ma non era colpa sua se le era venuta tutta quella fame, che di certo non poteva ignorare considerando che era al nono mese di gravidanza.

Aprì gli occhi cercando di svegliarsi del tutto e notò sopra di lei il corpo nudo del marito anche se era molto più magro del solito e aveva qualche pelo di troppo sulla schiena.

Strana questa cosa.

Anakin era notoriamente l’uomo più glabro della galassia.

Cosa che la rendeva immensamente felice.

Padmè, difatti, odiava a morte i peli.

Le facevano ribrezzo.

Invece adorava i bellissimi capelli biondi del suo splendido marito e senza nemmeno accorgersene si era messa ad accarezzarli, però notò subito che erano molto più crespi del solito.

E poi aveva troppi pelli anche sul petto.

Che schifo no.

Ma aveva forse fatto un trapianto da Obi-Wan?

Del resto quest’ultimo ne aveva fin troppi.

“Natalie sei molto carina ad accarezzarmi i capelli così…”

“Natalie??? Chi siete voi???” urlò Padmè tirando un calcione terrificante al poveretto nel suo letto.

“Natty cara sei impazzita?”

“Non osate rivolgervi a me con il tu! Io sono la senatrice Amidala di Naboo, moglie ehm… “

“Si si vabbè la sappiamo tutti questa pantomima Nat. Senti cara io ti voglio bene ma ora di finirla che ti porti a letto tutti i biondi del mondo invece di farti avanti con Hayden… anche se la scopata di stanotte è stata favolosa devo ammetterlo”

Padmè a queste parole ricominciò a prenderlo a calci ma stavolta nello stomaco.

“Schifoso maniaco come osate parlarmi in questo modo? Se vi sentisse mio marito vi farebbe a pezzettini”

“E magari mi strangolerebbe pure eh? Vabbè Natty io vado, cerca di darti una calmata. Se proprio non ci riesci chiamo io Hayden così finalmente vi decidete a scopare e la piantate di rompere le palle a tutti”

E detto questo l’inglese uscì dalla stanza, senza nemmeno coprirsi, e sbatté violentemente la porta lasciando la senatrice di Naboo sconvolta, avvilita e in lacrime.

“Anakin amore dove sei? Vienimi a salvare: un maniaco mi ha fatto male”

 

 

A pochi km di distanza Anakin veniva bruscamente svegliato da un tipo allampanato che gli ricordava vagamente qualcuno.

“Hayden quante volte ti ho detto che non devi bere tutta quella roba? Poi ti fa male…” sghignazzò l’uomo che subito gli porse un grosso calice contenente del liquido giallo semi trasparente.

Il jedi lo fissò senza capire ma gli fu impedito persino di parlare perché Tove, vedendolo così recalcitrante, gli ficcò giù a forza lo strano liquido.

E fece così per altre quattro o cinque volte.

“Bene fratellino ora che sei perfettamente sbronzo possiamo andare a ballare con la tua pseudo-fidanzata”

“Fratellino?Fidanzata?” balbettò il giovane Skywalker ormai semi brillo.

Nello stesso momento il grande pianoforte a coda che si trovava nella veranda al piano di sopra finì inspiegabilmente in piscina.

“Sempre così quando ti ubriachi: non riconosci nemmeno tuo fratello.”

“L’unico fratello che ho io è Owen anzi fratellastro se proprio vogliamo dirlo, visto che mia madre ha sposato suo padre. Ci sarebbe pure Obi-Wan ma vabbè”

“Ma sono io Obi-Wan” sghignazzò di nuovo il misterioso individuo.

“Ritengo la cosa alquanto improbabile: uno perché lei è totalmente privo di peli, due è brutto quasi quanto Yoda e tre non vedo ombra di Forza intorno a lei.”

Tove a queste parole si incupì e provò a colpire Anakin ma finì pure lui dentro la piscina senza che, peraltro, il giovane lo avesse toccato.

Quest’ultimo  si coprì il viso con le mani sperando di scacciare il giramento di testa e nello stesso istante tutti gli alberi della villa si sradicarono finendo lungo la strada davanti al giardino.

“Hayden non balli un po’ con me?” fece la voce di una ragazza.

Il jedi si girò cercando di capire chi fosse notando che era una ragazza bruna carina ma nulla in confronto alla sua Padmè…

“Su balla con me” ripeté la giovane che gli prese le mani trascinandolo verso uno spiazzo bianco.

Padmè la sua Padmè aveva nella testa uno strano richiamo.

Però non c’entrava nulla con i sogni dei giorni precedenti.

No stavolta Padmè lo chiamava perché… perché un maniaco le aveva fatto del male.

Mentre questo suo pensiero gli attraversava la mente un stalagmite di ghiaccio si frantumò su una porche carrera distruggendola sotto lo sguardo allibito del suo proprietario, un noto attore inglese.

 

FINE CAPITOLO III

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Capitolo 4
*** Gli autentici sapori della cucina scozzese di una volta ***


Chiedo venia per il mostruoso ritardo con cui aggiorno questa storia ma non temere la finirò.Ringrazio calorosamente per i vostri meravigliosi commenti i mie carissimi chaos, cecily, darth harion, evakant, eowin, padme, ellie, gme(tanto lo so che sei tony!) e i nuovi arrivati badabip e faith sun!!

Ah Cecily per quanto riguarda lo spogliarello diciamo che in qualche modo ti ho accontentato^^.

Faith Sun grazie per i complimenti sul mio stile: se ti va leggi anche miei racconti;)

Eowin beh diciamo che sotto quei pseudonimi si nasconde effettivamente qualcuno che conosci, quanto alle reuninion arriveranno presto^^

Beh buona lettura a tutti e niente denunce please! Silvi

Capitolo IV – Gli autentici sapori della cucina scozzese di una volta

Capitolo IV – Gli autentici sapori della cucina scozzese di una volta

 

 

Obi-Wan fu svegliato da uno spaventoso urlo degno di un wookie.

“Che c’è? Che succede?” mormorò il jedi guardandosi intorno con aria spaesata avvedendosi così che era in un enorme letto di uno strano materiale marrone con tante incisioni, una più strampalata dell’altra.

In una  gli parve di riconoscere un uomo e una donna che si stavano intrattenendo a vicenda.

“Ma tesoro che succede lo dovrei dire io: sembra che sia la prima volta volte che senti le bambine lamentarsi al mattino perché non vogliono alzarsi.”

La donna che aveva parlato era la stessa che si era auto-definita sua moglie la sera prima: non era più ubriaca, ma in compenso aveva un abito talmente scollato, talmente corto e talmente stretto che era come se fosse nuda.

Senza contare che quella sotto specie di vestito era bianco quindi si vedeva praticamente tutto.

Il povero generale Kenobi strabuzzò gli occhi diverse volte prima di riuscire a replicare.

“Ehm più che lamentarsi mi sembra che stiano avendo un combattivo negoziato.”

Stavolta fu Eve a strabuzzare gli occhi.

“Un che? Ewan tesoro sei sicuro di sentirti bene?”

“Come mi hai chiamato?”

“Ewan… è il tuo nome ricordi? Ti sei forse fumato qualcosa insieme a Charlie? Oppure hai di nuovo chattato fino a tardi con Hayden giocando a fare Anakin e Obi-Wan?”

Di tutto il lungo discorso della ragazza, Obi-Wan aveva capito che lei pensava che fosse un certo Ewan. E che questo Ewan giocava spesso con un certo Hayden a fare Anakin e lui stesso.

Che queste persone guardassero troppo la Holonet?

Era molto probabile.

“Penso sia vera l’ultima cosa che hai detto…”

Eve scosse il capo con aria affranta

“Ma perché invece di chattare non lo inviti più spesso a casa nostra? Sai che mi fa sempre molto piacere avervi per casa tutti e due…”

Il jedi la fissò sempre più stupefatto: stava forse provando a corteggiare sia lui che quel suo amico?

Molto strano.

“Piuttosto ma cosa sono quelle strane incisioni sul nostro letto?”

La signora McGregor spalancò gli occhi un’altra volta.

“Decisamente oggi sei fuori di testa. Quelle sono incisioni del Kamasutra: sei stato tu a volerle ricordi?”

“Kama che?”

“Kamasutra!”

“E cosa sarebbe?”

“Ewan pronto sei in casa? Sto parlando con Ewan McGregor dio del sesso e dell’amore?

L’attore che non ha paura di mostrarsi nudo sul set anzi lo trova eccitante e si sente persino potente a farlo! E’ persino felice di rendere contente le sue ammiratrici per quello”

Colori di Obi-Wan dall’inizio alla fine di questa spiegazione:

rosa, rosa scuro, rosso, rosso scuro, verde, verde scuro, blu, blu scuro… nero.

Arrivato appunto al nero il poveretto si fiondò in bagno a vomitare alla velocità record di un milionesimo di nanosecondo.

Praticamente era entrato nell’iper- spazio senza aver bisogno di usare il Millenium Falcon.

Quando uscì era così bianco che avrebbero potuto usarlo al posto delle lampadine.

Con voce malferma mormorò.

“Non mi hai ancora detto che cos’è sto kamasutra…”

“Ewan cosa ti sei fumato questo volta? Crac?"

“Rispondi!!!”

"Tu sei malato altro che!"

Anche lei non ubbidiva

"Insomma soltanto Anakin può permettersi di rifiutare un mio comando!!!"

Eve si avvicinò a lui gli prese la mano e lo portò a letto rimboccandogli le coperte.

"Tesoro riposati sei stanco. Casomai dirò a Charlie, Jude ed Hayden di venirti a trovare così magari ti sentirai meglio.

Intanto vado a prepararti il tuo piatto preferito"

Il jedi socchiuse le palpebre trasformando i suoi occhi in due fessure.

Occhi che ora erano diventati di un preoccupante giallognolo.

Della serie: là dove avevano fallito Dooku e Asaj Ventress, vi riuscì Eve Mavrakis in McGregor.

"INSOMMA COS'è STO KAMASUTRA???????????"

La signora si avvicinò al letto gli riprese la mano e, con lo stesso identico tono di una maestra che prova a spiegare, per la miliardesima volta, la somma di uno più uno ad un bimbo ritardato, fornì la sua spiegazione.

"Il kamasutra è il libro delle varie posizioni con cui si può fare sesso."

Gli occhi di Obi-Wan da gialli divennero completamente bianchi, pupille comprese, e di nuovo il generale corse in bagno a vomitare, anche se non si sa bene cosa, considerando che poco prima aveva tirato su tutto quello che aveva mangiato nell'ultima settimana.

Eve intanto aveva iniziato a piangere come una fontana.

"Povero amore sei ammalato, ma ti curerò io con i tuoi piatti preferiti e farò venire tutti i tuoi amici per tirarti su di morale."

La donna si mise a cucinare subito rimanendo vestita del suo piccolo indumento.

 

 

Intanto Obi-Wan, malgrado l'evidente debolezza, aveva deciso di vagare di nuovo per la casa, sperando di venire a capo di quel mistero.

Si ritrovò un'altra volta nella stanza del pc, ma stavolta si guardò bene dal provare ad accenderlo: il ricordo era ancora troppo recente.

Si era pure sognato di saltare addosso ad Anakin dopo averlo legato e denudato.

Il solo pensiero gli faceva venire di voglia di vomitare: quel posto faceva male alle sue facoltà celebrali.

Spostò il suo sguardo sui vari mobili dalla camera e subito fu attratto da alcune holo-foto che però non si muovevano.

Incuriosito le prese in mano.

C'era lui stesso senza barba che baciava quella signora che gli aveva parlato poco prima, signora che era vestita di un bellissimo abito bianco.

Poggiò la foto e ne prese un'altra: in questa c'era di nuovo lui con la signora che tenevamo in braccio una bellissima bimba piccola piccola e di fianco a loro c'era un essere orribile che pareva un incrocio tra Yoda e un bantha.

Girò la foto e lesse: battesimo Clare. Ewan, Eve, Clare e Charlie.

Prese un'altra foto e in questa c'erano sempre lui, la signora, l'essere orribile, una bimba un pò più grande, una minuscola e.... Anakin e Padmè!!!!!!

Indossavano degli abiti stranissimi ma erano loro!

Girò la foto. Battesimo Esther.

Ewan, Eve, Clare, Esther, Charlie, Hayden e Natalie.

"Ma dove sono finito??!!!!???"

 

 

"Tesoro... tesoro... ah sei qui... vieni è pronta la colazione..."

Obi-Wan, considerando che il suo stomaco era diventato più vuoto di una caverna, decise di andare a mangiare: dopotutto la nausea era passata e la signora, malgrado le sue stranezze,tipo l'andarsene semi-nuda in giro per casa, era simpatica.

"Arrivo..."

Una volta arrivato in sala da pranzo fu investito da un odore un pò forte totalmente indecifrabile, ma affamato com'era decise di non farci caso e iniziò a mangiare.

Eve lo guardò commossa.

"Lo sapevo che fare colazione ti avrebbe fatto star meglio..."

Il jedi ingurgitò metà della colazione a tempo di record: 3 secondi e mezzo.

Poi si fermò d'improvviso con la gola in fiamme, gli occhi che lacrimavano e uno strano pizzicorio nello stomaco.

Afferrò al volo la caraffa apparentemente piena di acqua e la bevve tutta d'un fiato: disgraziatamente non era acqua ma il migliore whisky che si poteva distillare a Crieff * .

Al povero generale mancò poco che gli si fermasse il cuore, divenne di tutti i colori dell'arcobaleno e i suoi occhi lacrimavano peggio di quelli di un vitello appena nato.

Riuscì a riprendersi respirando a pieni polmoni.

"Che... che cos'è quello che sto mangiando?" riuscì a farfugliare dopo vari tentativi andati a vuoto.

"Ma come non lo riconosci? Sanguinaccio scozzese misto frattaglie, naturalmente condito con tanto peperoncino come piace a te e servito con il tuo amatissimo whisky..."

"Ah ecco..."

Affranto il jedi crollò sul tavolo riuscendo miracolosamente a non finire nel piatto: sperò ardentemente di vomitare, ma il suo stomaco era entrato in sciopero, e rifiutava di collaborare, anzi reclamava altro cibo.

Obi-Wan ormai in preda ad una crisi isterica continuò a fare colazione pensando tra se e se.

"Ora nemmeno il mio stomaco mi ubbidisce più."

I suoi occhi ormai avevano lo stesso colore dei suoi capelli ovvero rosso fuoco avevano ripreso a lacrimare, e ormai si sentiva più un idrante e contemporaneamente una pentola che bolliva che un essere umano.

"Anakin vienimi a salvare, ti giuro che non mi lamenterò se mi porti i vermi per pranzo, anzi li mangerò volentieri, ma vienimi a salvare, abbi pietà del tuo povero vecchio maestro..."

 

Probabilmente se Anakin avesse potuto sarebbe sicuramente corso in aiuto del suo maestro, disgraziatamente per Obi-Wan, il suo ex padawan non era in condizioni migliori di lui: il poveretto era difatti sdraiato su un letto a pancia in su, completamente sbronzo, con gli occhi pallati, la testa pesante come un macigno e sopra di lui tutto ballava, compreso il lampadario. E non è che la vedeva così perché era ubriaco, no stava ballando veramente tutto.

Di fronte a lui continuavano a stazionare avanti ed indietro quel coso che si spacciava per suo fratello e quella brunetta, che somigliava vagamente a Padmè.

I due continuavano a parlare, parlare, parlare.

"Non capisco questo terremoto, eppure nel resto di Los Angeles non si segnala niente"

"Ma chisse ne frega del terremoto Tove, tanto non è così forte, piuttosto non dovremmo portare Hayden in ospedale? Mi pare stia male..."

Tove si avvicinò a lui toccandogli la fronte che aveva l'apparente temperatura di 100 gradi celsius.

"Fratellino ma che ti succede? Va bene che odi l'alcool, ma così male non eri mai stato."

"Non sei mio fratello... hic... l'unico fratello che ho è Obi-Wan... hic è un rompiballe si ma non come te, ergo preferisco il mio... hic"

Rachel si avvicinò anch'essa al ragazzo.

"Lo vedi che sta male? Sta pure delirando..."

"Non sto delirando... hic... ho solo un gran mal di testa... hic... cosa mi avete dato?"

"Champagne che in genere tu sopporti benissimo...si Rachel chiamiamo..."

Ma il giovane si fermò perché all'improvviso si accorse che il telefono stava squillando e probabilmente da un pò, quando arrivò era già scattata la segreteria e considerando il complicato meccanismo del telefono che avevano installato, gli fu impossibile rispondere.

"Hayden sono Eve... per favore vieni... Ewan sta male... non puoi lasciare da solo il tuo master Obi-Wan quando sta male no?"

Anakin udite quelle parole tentò di alzarsi dal letto ma rovinò paurosamente per terra rimettendo alcool, alcool e ancora alcool equamente distribuiti sul letto, sul pavimento e sul comodino.

"Oh no ora il letto è da cambiare... tesoro non puoi stare più attento? Non devi alzarti dal letto lo sai..."

"Tesoro?Scusa ma con chi credi di parlare?"

"Con Hayden il mio ragazzo..."

"Non conosco nessun Hayden, io mi chiamo Anakin Skywalker, glorioso comandante della guerra dei cloni"

"Si, si certo e io sono Padmè Amidala: Hayden smettila di fare il cretino!!"

"Ma come ti permetti di insultarmi? Solo Obi-Wan può farlo!!"

 

Rachel si mise le mani sulla faccia.

"Qui ci vuole un esorcista altro che oppure so io come fare per farti passare le fisime..."

La ragazza iniziò a muoversi in maniera sensuale, levandosi ad uno ad uno i vestiti, la cosa lasciò di stuccò il giovane Skywalker che non era abituato a ricevere avance o per meglio dire era la prima volta in vita sua che era consapevole di riceverle: era noto in tutta la Galassia che Anakin fosse l'essere più lento a capire le cose, e così nemmeno si accorgeva degli occhi e delle bocche sbavanti di tutte le donzelle che incontrava.

La qual cosa andava benissimo per la sua mogliettina Padmè, che così poteva fermare sul nascere ogni eventuale approccio verso il suo maritino.

Questa volta Padmè non c'era e Anakin non sapeva assolutamente come reagire ad un atteggiamento del genere, tuttavia era ben chiara una cosa nel suo cuore: non poteva tradire la sua dolcissima Padmè, nemmeno per quella signorina.

La quale non contenta di averlo un attimino shockato lo ammanettò al letto e lo spogliò velocemente.

Anakin deglutì varie volte: era la prima volta in vita sua che era senza vestiti di fronte a qualcuno che non fosse Padmè.

Impallidì immediatamente, poi arrossì, poi ri-impallidì, poi ri-arrossì,poi ri-ri-impallidì, poi ri-ri-arrossì.

Nel frattempo la signorina era finita legata e imbavagliata al lampadario per qualche misteriosa ragione.

Il giovane Skywalker provò di nuovo a rialzarsi e stavolta gli andò meglio: riuscì ad arrivare alla porta, ma quando fu lì crollò semi-svenuto per lo spettacolo indecoroso che si ritrovò davanti: Tove stava copulando con due signorine contemporaneamente.

Una volta a terra pianse lacrime amare vomitando qualsiasi cosa aveva mangiato nel corso della sua vita, vermi compresi.

"Master buaauh perché stai male io come faccio senza di te??"

Inspiegabilmente pure il fratello di Hayden e le due donzelle finirono legati e imbavagliati al lampadario.

"Master io ti verrei a salvare ma non so dove sei... e poi anche io ho bisogno di aiuto... buahhhh"

Il poveretto era ormai talmente bianco che lo si sarebbe potuto mettere tranquillamente al posto della Luna.

 

A diverse centinaia di chilometri da lì una bellissima donzella mora, che indossava una terrificante camicia di flanella azzurra, era tutta rannicchiata su una grande poltrona di seta blu cangiante e stava lacrimando peggio di Obi-Wan e Anakin messi insieme, il tutto mentre stava guardando la tv E-News il canale di informazione sullo spettacolo.

In quel momento stavano parlando del duecentesimo flirt affibbiato ad Hayden Christensen: per la cronaca gli avevano affibbiato flirt con tutte le sue compagne di set, Natalie Portman, Jena Malone, Rachel Bilson e Sienna Miller e persino con Ewan McGregor**!

Ora lo stavano dando fidanzato da qualche mese con la sua compagna di set in “Jumper” , Rachel Bilson.

“Come hai potuto tradirmi così Ani, ma io ti riconquisterò, ti riconquisterò!”

 

 

Fine capitolo IV

 

* Crieff cittadina scozzese dove è nato Ewan McGregor.

 

** Guardate che non mi sto inventando nulla in questo caso: davvero ad Hayden hanno affibbiato tutti questi flirt, compreso quello con Ewan!

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Capitolo 5
*** Funziona sempre... é infallibile... ***


Lo so, lo so vi ho fatto penare tanto, scusatemi, ma non é colpa mia se ehm scrivo diversi racconti contemporaneamente:
la mia testa é un vulcano in continua attività, nel senso peggiore del termine^^.
Ringrazio calorosamente tutti coloro che hanno letto e commentato finora e ora eccovi finalmente il nuovo capitolo.
Buon anno a tutti^^ e buona lettura ovviamente!
Silvia

Capitolo V – Funziona sempre… è infallibile…

Capitolo V – Funziona sempre… è infallibile…

 

Natalie uscì dal bagno con un’espressione mesta e affranta, sotto lo sguardo preoccupato di Dormè, che subito le si avvicinò premurosa.

“Senatrice… tutto bene?”

L’attrice israeliana la guardò con lo stesso sguardo con cui si fissa uno scarafaggio e andò a rifugiarsi sotto le coperte.

L’ancella si avvicinò allora al letto e ripeté la domanda

“Tutto bene?”

“Non c’è niente che va bene!!!! Mi trovo in un posto che non conosco, in compagnia di persone fuori di cervello e per di più sono incinta di chissà chi!!!”

“Come di chissà chi? Del comandante Skywalker, no? O per caso lo tradite??”

“Rose sei andata a fumare canne con Ewan? Ti pare che se fossi sposata con un fior fior di gnoccolone come il comandante Skywalker lo tradirei? Non mi sfiorerebbe nemmeno il pensiero!!! Ma sfortunatamente non siamo nel mondo di Star Wars, io non sono Padmè Amidala e non sono quindi sposata con lui, quindi smettila di dire cretinate!!!”

A questa parole Dormè iniziò a piangere come la fontana di Trevi, abbracciandola premurosa.

“Fumare canne con Ewan? Gnoccolone? Mondo di Star Wars? Non siete Padmè? Povera la mia senatrice ha perso la memoria: ora come faremo? Come faranno soprattutto i lealisti???”

“ROSEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!” urlò sfinita la povera Natalie tentando, inutilmente, di sottrarsi a quella morsa: era come essere stretta da una tenaglia.

“Sono Dormè, senatrice, Dormè!” la dama di compagnia aveva il viso rigato di lacrime ormai e la strinse ancora di più.

“LASCIAMI MI FAI MALE!!!”

“Vuole che vada a chiamare il Comandante Skywalker?”

“No grazi… un attimo hai detto il Comandante Skywalker?” nel frattempo Natalie era diventata blu e rossa insieme…

“Certo senatrice… suo marito ricorda?”

Nella mente, un po’ allucinata, della giovane attrice si fece strada un’idea inquietante.

“Allora lei è convinta che io sia Padmè, e che il bimbo sia di Anakin che ha le sembianze di Hayden”

E quando quest’ultimo nome passò dalla sua mente si leccò stranamente le labbra.

“Tecnicamente sarebbe il contrario, ma lasciamo stare… Posso davvero fargli credere che il bimbo è suo, anche se in teoria dovrebbe già saperlo… o no? Questo però dovrebbe anche presupporre che io sia davvero nel mondo di Star Wars”

Nervosamente si passò le mani tra i capelli, iniziando a sudare in maniera impressionante.

“Allora lo vado a chiamare?”

“A che punto siamo… ehm volevo sapere Anakin è tornato da… dall’orlo esterno?”

“Sì, non si ricorda? Ha ucciso il conte Dooku”

“Vallo a chiamare sì”

“Allora posso lasciarla sola un momento?”

“VAIIIIIIIIIIIIIIIII!!!”

L’urlo raggelante della ragazza era paragonabile a quelle di una wookie che stava partorendo e fece scappare di corsa la damigella d’onore verso il tempio jedi.

 

 

 

Coruscant bassi-fondi…

 

Due giovani un po’ fuori di testa, ma decisamente belli oltre misura, stavano trascinando una mum… ehm un sarcof… un povero vecchio che lacrimava peggio di Padmè, Anakin e Obi-Wan messi insieme, e aveva gli occhi di uno strano giallognolo.

I nostri baldi giovani entrarono in un bar talmente schifoso e talmente brutto, che al confronto il bar di Mos Espa, poteva essere paragonato al Savini* di Milano.

Il più giovane dei due si avvicinò al bancone, mentre quello più maturo trascinò il poveretto in due divanetti appartati, mica perché avesse chissà quali mire, va bene che era strano, ma la necrofilia non rientrava tra le sue passioni.

“Vorrei tre pinte di birra, la migliore che avete”

“Certo comandante Skywalker”

Hayden spalancò gli occhi, come un personaggio di un manga.

“Come mi avete chiamato?”

“Siete il comandante Skywalker no? E quello è il vostro maestro, Obi-Wan Kenobi, nostro cliente abituale**, mentre se non sbaglio il signore anziano che è con voi è il Cancelliere…”

“Co… come???”

“Non vi sentite bene comandante? Posso far chiamare un medico? Avete assunto uno strano pallore”

Il giovane canadese deglutì a vuoto quattro volte: anche quel barista era convinto che lui fosse Anakin…

“Sto benissimo, grazie, sì sono il comandante Skywalker”

Non gli piaceva quella situazione… era tutto molto strano e poi ora, che si ricordava, lui la sera prima stava dando una festa a Los Angeles, cioè stava dando una festa… suo fratello la stava dando, lui era stato costretto ad andarci.

Ed era l’estate del 2007, quindi, non era possibile che si trovasse ancora sul set di Star Wars.

Non potevano esserci delle riprese aggiuntive.

Squadrò a lungo il barista e si accorse che aveva sei braccia, come… come Dexter sì, l’amico di Obi-Wan ne l’Attacco dei Cloni.

Quella situazione gli piaceva sempre meno.

Il corpulento misterioso individuo tornò quasi subito, con tre enormi pinte, troppo enormi.

“Birra zairona, la migliore della Galassia, nonché la preferita del vostro maestro”

Il ragazzo gli sorrise forzatamente, prese le tre pinte e si diresse verso i divanetti, squadrando tutti sempre più preoccupato.

Quando si fu seduto ed ebbe poggiato le birre sul tavolino, si avvicinò con aria cospiratrice al suo amico scozzese.

“Ewan non ti sembra strano tutto questo?”

“No, perché? Sai com’è lo zio George vuole che tutto sia perfetto”

“Sì, ma è… è troppo perfetto…”

“In che senso?” fece l’uomo iniziando a trangugiare la sua birra.

“Tutti, tutti mi chiamano Anakin… anche il barista… anche Ian… e poi, appunto, guarda Ian non ti sembra strano?”

L’individuo in questione, per non dare nell’occhio, si era messo a bere la sua birra e ora i suoi occhi tendevano al rosso scuro.

Ewan lo fissò di sottecchi.

“E’ strano in effetti, troppo guardingo, di solito è più giocherellone”

“Difatti…”

“Hayden cosa stai pensando?”

“Non lo so…”

“Siamo messi bene”

“In che anno siamo?”

“Nel 2007…”

“E quindi?”

“Beh nel 2007… non c’è nessun quindi…”

“Ewan ragiona… nel 2007 tu.. tu cosa stai facendo in questo anno?”

“Hayden ti senti bene?”

“No…”

“Vuoi che vado a chiamare lo zio George!”

“Appunto dov’è lo zio George?” il giovane sudava, non certo leggermente.

Lo scozzese si guardò intorno, come per cercare una risposta.

“Allo Skywalker Ranch?”

“Quindi noi ora siamo in Australia, vero?”

“E dove pensavi che fossimo?”

“Non ne ho idea…”

“Hayden, mio adorato allievo cinematografico, si vede che non reggi bene l’alcool come me, ma imparerai”

“Sì, hai ragione, sicuramente la mia confusione è dovuta all’abuso di alcool…”

“Bravo… e ora beviamo!!”

“Giusto”

E brindarono sotto lo sguardo allibito di Palpatine, che non poté fare a meno di pensare

“Mi sembrava che il loro rapporto non fosse così rilassato, anche se so che sono amici…”

 

 

Sempre Coruscant…  stavolta ai piani alti… vicino al Tempio Jedi… cioè vicino a quello che ne era rimasto.

 

Dormè correva come una pazza tra i corridoi, cercando di arrivare il prima possibile al tempio: la giovane donna aveva perso il suo abituale aplomb, a causa del repentino cambiamento della sua padrona.

Una volta arrivata al grande edificio, notò, con raccapriccio, che vi stava uscendo del fumo nero, ma anche che tantissime persone e tantissimi droidi correvano a destra e a sinistra, e per di più stavano urlando.

In un mezzo a tutta quella confusione, la ragazza riuscì ad avvicinarsi ad, un insolitamente pallido, Mace Windu, e con voce preoccupata gli domandò.

“E’ successo qualcosa?”

“Mi spiace, faccende da jedi. Cercava qualcuno signorina?”

“Ehm… cercavo… cercavo il Comandante Skywalker o almeno il suo maestro, il Generale Kenobi, vede….”

“IO NON VOGLIO PIU ’ SENTIR PARLARE DI OBI-WAN KENOBI!”

“Ma… ma…è il membro più rinomato del vostro ordine, insieme al suo ex allievo…”

“Lo era!”

“Come?”

“E’ stato espulso… è completamente impazzito… ha demolito la sala di meditazione quindici e, come se non bastasse, ha pure aggredito il maestro Yoda”

“Ma… ma stiamo parlando dello stesso generale Kenobi? E’ la persona più calma, pacifica, e, se mi permette, più noiosa della galassia… dopo voi si intende”

“Questo lo so anche io… COME DOPO DI ME!?”

“Ho detto dopo di voi?No, no… volevo ehm sapere almeno sa dove posso trovare il Comandante Skywalker…”

“Non ne ho la minima idea, però se lo trova, mi faccia il favore di tenerlo lontano dal suo ex-maestro: il giovane è già abbastanza instabile di suo, figuriamoci cosa gli accadrebbe a star vicino al pazzo furioso che è diventato Kenobi”

“Certo Generale Windu: la situazione deve essere molto grave, se usate termini così espliciti…”

“Lo è mi creda…e ora torno al tempio… arrivederci”

“Arrivederci”

 

Dopo questa conversazione la giovane damigella era ancora più scossa e, quel che è peggio, era ancora più indecisa sul da farsi.

“Ma cosa sta accadendo? Ora anche il generale Kenobi è impazzito! Che ci sia un qualche virus che causi danni celebrali alle persone?” pensò angosciata.

Era talmente persa nei suoi pensieri, che finì per andare a sbattere contro una delle guardie rosse del Cancelliere, la quale stava correndo verso uno degli ascensori.

“Mi scusi”

“Scusi lei signorina… la vedo turbata… posso aiutarla?”

“Sì, magari. Penso che avrà sentito cosa è avvenuto al tempio…”

“No, cosa è avvenuto?”

“Il Generale Kenobi è impazzito e ha dato in escandescenze”

“Davvero? Anche al Comandante Skywalker mi sa che è saltato qualche neurone..”

Dormè impallidì ancora di più a quelle parole.

“In che senso?”

“Ma si è messo a straparlare con il Cancelliere, nominando posti e nomi strani, poi lui e il generale hanno trascinato via il Cancelliere nei bassifondi a bere birra…”

“Sta scherzando?”

“Certo che no…”

“Ma non potevate fare qualcosa?”

“Ora sono io a chiederle se stia scherzando: mettermi contro Kenobi e Skywalker insieme? Non sono mica matto. Già sono un pericolo per le persone normali, quando sono in condizioni stabili, figuriamoci ora che stanno dando in escandescenze…”

“Ha ragione, non ci avevo pensato. Senta qual è il bar dove posso trovarli?”

La guardia rossa scosse il capo.

“Mi spiace, so solo che sono andati nei bassifondi, ma… aspetti…”

“Sì?”

“Di solito il generale va a bere in un piccolo bar del suo amico Dexter…”

“Ma io credevo che il bar di Dexter non fosse nei bassifondi…”

“Ne ha uno qui e uno nei quartieri bassi, ma stranamente il generale ha sempre preferito quello dei bassifondi…”

“Capisco, allora sono sicuramente lì… grazie e arrivederci…”

“Di niente, ma mi scusi, perché li cerca?”

“Sono le guardie del corpo della mia signora, la quale, poverina, non è anche lei in condizioni migliori…”

“E le sembra il caso di farle incontrare quei due? Ha sentito in che stato sono…”

“Lo so, ma ehm la signora ha chiesto espressamente di loro…”

“Capisco… buona fortuna e arrivederci…”

“Arrivederci…”

 

 

Coruscant, di nuovo i bassifondi…

 

Palpatine continuava a guardare sconvolto quelli che lui credeva essere Obi-Wan ed Anakin, tracannare una birra dietro l’altra, e a ridere come due dementi.

“Io non capisco, proprio non capisco. Sapevo che Obi-Wan beveva, ma non Anakin: so che era più o meno semi-astemio. In ogni caso non posso stare qui a perdere tempo, considerando il loro tasso alcolimetrico, potrei fare il colpo di stato ora e nessuno se ne accorgerebbe”

Il Cancelliere diede una piccola gomitata al più giovane dei due, il quale si voltò prontamente, fissandolo con muto terrore.

“Qualcosa non va Ian?”

“Ancora sto Ian!Io sono Palpatine, il signore dei sith… ehm ehm queste cose mica posso dirle ad alta voce però…”

“Senti Anakin, scusami, ma ho faccende più importanti a cui pensare, che non star qui a bere con gli amici: sai io governo la Galassia…”

“Ma Ian, non ti sembra di prendere il tuo ruolo troppo sul serio? Su tanto nessuno verrà a disturbarci e poi zio George non c’è…” replicò Ewan, ormai sull’alticcio.

“ George? Ian?Non conosco nessuna di queste persone! Io sono Palpatine, il cancelliere supremo della Galassia…”

“Sì nonché Darth Sidious, signore dei sith, lo sappiamo” fece Hayden, sghignazzando.

“Lo sapete???” la voce dell’ anziano uomo ora era un ruggito.

“Andiamo Ian, stiamo girando un film… rilassati”

Il signore dei sith alzò gli occhi verso il soffitto, occhi che avevano assunto la gradazione più scura del viola, e la sua pelle ora era più verde di quella di Yoda.

“Voi siete fuori di testa, io me ne vado…”

E con passo furioso uscì dal locale ondeggiando: anche lui, come Anakin, reggeva poco e male l’alcool..

Malgrado quello che aveva detto, decise di non tornare subito ai piani alti, aveva bisogno di camminare, soprattutto per farsi passare la sbornia.

Certo non è che gli facesse piacere passeggiare in mezzo a quella feccia, ma andava bene lo stesso.

Non andava però bene, che ora si trovasse per terra in mezzo alla melma: cosa diavolo era successo?

Si guardò intorno e notò… notò una piccola cosa bianca, alta sì e no 66 centimetri***…

Che razza di essere era?

Su quella che doveva essere la mano destra, teneva un minuscolo bastone nodoso marrone.

“Yoda?!”

“Yoda sono io sì… Male state voi Cancelliere?”

“I vostri due eroi, Kenobi e Skywalker, sono completamente impazziti!”

“No, Kenobi contagiato ha già con la sua pazzia Skywalker? Molto grave tutto ciò è!”

“Ma voi, perché… siete tutto… tutto… avvolto in bende bianche?”

“Kenobi aggredito mi ha, sul terreno rimbalzare facendomi e poi in aria lanciandomi…”

Palpatine lo fissò sconvolto: forse aveva sbagliato persona. Aveva ragione Dooku: doveva scegliere Obi-Wan!!!

“Tutto questo dopo distrutto avere la sala di meditazione… salire vedete dal tempio il fumo nero? Colpa sua è…”

Sì, sì aveva decisamente sbagliato persona: Obi-Wan aveva demolito il tempio in pochissimo tempo…

“Il lato oscuro esso è…”

“Non è il lato oscuro, è qualcosa di molto molto peggio” gracchiò il cancelliere..

“Ragione avete voi temo io…”

“Andiamo a parlarne nel mio ufficio”

 

Mentre i due si allontanavano insieme, Dormè arrivò di corsa, ormai completamente sudata ed entrò nel bar, o meglio provò ad entrarci, ma una volta arrivata alla porta, si bloccò per lo spettacolo indecoroso che aveva di fronte.

Obi-Wan ed Anakin stavano bevendo e fumando contemporaneamente ed erano talmente brilli che li si sarebbe potuti usare come lampadine anti-paura, notoriamente rosse, per una sessantina di bambini…

Poteva portare il Comandante Skywalker in quello stato alla sua padrona?

La signora, già assai provata dalla gravidanza, sarebbe andata completamente fuori a vederlo così.

Sì doveva andar via, doveva trovare un’ altra soluzione, ma… ma nella sua mente passò il ricordo raggelante dell’urlo disumano lanciato dalla senatrice quella mattina, quando gli aveva ordinato di andare a cercare suo marito.

No, decisamente non poteva evitare di avvicinarsi ai due…

Prese un bel respiro, si fece forza e andò verso i due amici.

“Generale Kenobi, Comandante Skywalker… scusate il disturbo…”

“Ma mica disturbi cara Rose… tutto bene? Vuoi bere con noi?”

“Rose… ma non mi chiamo Rose… sono Dormè, Dormè, Dormè!!!!” urlò la poveretta esasperata, scoppiando in lacrime.

Hayden, colpito nel vederla così, si avvicinò e la abbracciò.

“Povera cara che hai?”

“Oh Comandante Skywalker… la signora è completamente impazzita.. la gravidanza le ha dato al cervello…”

“Gravidanza?!” il giovane canadese spalancò gli occhi “Ma cara, cosa dici, è finzione…”

“Ma quale finzione! L’ ho vista io… è all’ottavo mese…”

“ALL’OTTAVO MESE????” l’urlò del ragazzo era così potente che lo udirono persino su Tatooine e Utapau.” E CHI E’ IL PADRE?”

“Ma come chi è? Siete… siete…” e qui abbassò la voce e si avvicinò all’orecchio del giovane “Siete voi no? Scusate se parlo così, ma non so se avete informato il generale Kenobi della faccenda…”

“IO IL PADRE?????????????” Stavolta il suo grido fu sentito in tutti gli universi conosciuti e sconosciuti…

“ E bravo il mio padawan… era ora che mettessi incinta Natalie… dopo sette anni!!” sghignazzò Ewan al suo fianco…

“Voi sapete quindi generale? Comunque con tutto il rispetto, signore, sono tre anni…”

“Tre anni… sette… è lo stesso tanto lo sanno tutti che loro s….”

Hayden non gli fece terminare la frase perché gli aveva tirato un cazzotto in faccia, facendolo così ribaltare.

“Avete fatto bene a colpirlo comandante… il generale è proprio fuori di testa… su venite con me, la signora ha bisogno di voi…”

“Ma certo cara… vengo subito” balbettò cercando di capire quando e dove Natalie e lui avevano fatto l’amore l’ultima volta… eppure gli sembrava che fosse successo a Cannes… cioè almeno due anni prima… oppure si stava sbagliando? Ora che ci pensava, l’ultima volta aveva fatto l’amore con una ragazza bruna, che probabilmente era Natalie, e ciò era avvenuto neanche un mese prima.

“Posso venire anche io?” fece Ewan rialzandosi tutto dolorante.

“Basta che la finite di dire volgarità, non vi riconosco più generale” singhiozzò Dormè.

“Hayden, questa è….” Il canadese lo bloccò di nuovo, ma stavolta poggiandogli la mano sulla bocca e mormorandogli “Lo so, è matta come un cavallo, però non credo che menta quando dica che Nat stia male…”

“Hai ragione, andiamo”

 

 

FINE CAPITOLO V

 

*Il Savini é uno dei ristoranti più rinomati di Milano e si trova nella Galleria Vittorio Emanuele.

** Non ho potuto farne a meno^^, tanto non é ooc: Obi-Wan é un noto etilista veramente^^.

*** Lo so, nell’universo di Star Wars non si usano i metri^^…

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Capitolo 6
*** Il lato oscuro dei... paparazzi ***


Chiedo venia per il mostruoso ritardo con cui aggiorno questo parto della mia mente malata e
ringrazio calorosamente tutti coloro che leggono e commentano sia qui che su gsnet,
soprattutto il mio carissimo Chaosreborn, il mio carissimo Darth Harion, Evakant, Faith Sun, aster, Sweet Bee, ellen ripley e Verity.
Onestamente non credevo che potesse piacere così tanto, in quanto l'ho iniziata parecchio per gioco e
confesso di essere più impegnata dalla mia fiction seria su SW, ovvero "Visioni dal futuro", a proposito ringrazio anche chi ha commentato l'ultimo capitolo di quest'ultima.
Questo racconto lo scrivo soprattutto per gioco ed è ugualmente bellissimo vedere quanti consensi abbia avuto.
Cercherò di aggiornare più presto possibile esami e altre fic permettendo: se vedete il profilo ne ho in lavorazione ben 6,
ed ehm prima o poi devo trovare il tempo di finire quella su Candy.

Spero che anche questo nuovo capitolo vi piaccia... l'ho scritto oggi tutto insieme...
Buona lettura e a presto, Silvia

Capitolo VI – Il lato oscuro dei… paparazzi..

 

Dopo due ore di tentativi andati a vuoto, Anakin riuscì ad alzarsi da terra, farsi una doccia e uscire in cerca di aiuto per rintracciare sia Obi-Wan che Padmè.

Era soprattutto preoccupato per il suo maestro, considerando il tono drammatico con cui  quella misteriosa voce femminile aveva implorato il suo aiuto per Obi-Wan, tuttavia lo preoccupava anche l’incolumità della moglie, che era sparita chissà dove, ma di cui continuava a sentire il richiamo disperato.

Era così assorto nei suoi pensieri, che nemmeno si accorse di essere finito addosso ad uno strano tizio con enormi occhiali scuri e una specie di holo-camera al collo.

“Signor Christensen… “ farfugliò lo strano individuo, che stava cercando di sistemarsi i vestiti sgualciti dopo lo scontro.

Anakin naturalmente lo ignorò, continuando a guardarsi intorno: dove trovare un mezzo per andare a cercare il suo amico e sua moglie?

“Signor Christensen…” la voce dell’uomo ora si era alzata di un’ottava.

Il giovane Skywalker alzò gli occhi al cielo: stava passando un mezzo, quindi da qualche parte doveva esserci uno spazio-porto.

“Signor Christensen…” ora la voce dell’uomo somigliava a quella di una cornacchia.

Dal canto suo Anakin ne era sempre più infastidito: ma perché questo misterioso signor Christensen non si decideva a rispondere? Almeno quello avrebbe finito di strillare con la sua voce insopportabile e lui avrebbe potuto concentrarsi meglio su ciò che gli premeva di più.

“Signor Christensen…”

Un’altra voce, ancora più fastidiosa della prima.

Questa somigliava alla voce di Watto e Sepulba messe insieme.

Gli era appena passato il mal di testa, dopo la sbronza non certo volontaria, e ora quei due rischiavano di farglielo tornare.

“Signor Christensen…”

Un’altra ancora? Ma com’era possibile? Chi cavolo era di così importante quel signor Christensen che tutti lo cercavano? Come minimo doveva essere il governatore di quell’assurda città.

Il giovane jedi aumentò l’andatura, anche se non aveva la minima idea di dove poteva andare: non sapeva dov’era lo spazio porto. Né tantomeno sapeva dove si prendevano a noleggio gli speeder… forse doveva rubarne uno come due anni prima? Non sarebbe stata una cattiva idea, il problema era che non se ne vedeva nemmeno mezzo.

“Signor Christensen…”

Ancora… se non avesse avuto poco tempo si sarebbe messo lui a cercare questo benedetto signor Christensen, così almeno quelle dannate urla sarebbero cessate.

Certo che la vita del governatore doveva essere davvero stressante: avere a che fare con migliaia di persone che ti cercano di continuo e in quel modo poi.

Meglio fare il jedi decisamente.

“Signor Christensen…”urlò una donna ad un metro da lui, mentre un uomo lo afferrò per le spalle e lo fece voltare.

Anakin rimase interdetto per qualche secondo.

“Non si sente bene?” farfugliò il giovane jedi trovandosi di fronte un energumeno che pareva un incrocio tra Jabba the Hutt e un Wookie tanto era grosso.

“E’ lei che non si sente bene, signor Christensen… è due ore che la stiamo chiamando, ma lei non si degna nemmeno di rispondere. Cos’è ora che è diventato una star non parla più con i giornalisti?”

Il giovane Skywalker spalancò totalmente le palpebre.

Lo avevano scambiato per questo misterioso signor Christensen?

Erano dei giornalisti? Della holo-net forse?

E come fare a spiegargli che lui non era… non era… come lo avevano chiamato? Ah sì… una star…

“Senta…” fece divincolandosi… certo avrebbe potuto usare la Forza… ma non era il caso… o forse sì? E da quando era diventato così razionale? Per la Forza frequentare Obi-Wan lo stava rendendo sempre meno istintivo: fino a poco tempo prima avrebbe scaraventato il tipo a venti metri di distanza da lui e poi dopo…. Forse… gli avrebbe chiesto cosa voleva.

“Lei mi hai scambiato per qualcun altro…”

“Non credo proprio… tutti noi l’abbiamo vista uscire dalla casa di Tove Christensen, che è il fratello di Hayden Christensen, giovane attore canadese, e mi sembra davvero improbabile, se non impossibile, che un sosia di quest’ultimo esca dalla casa di Tove!”

“Mi creda… non esistono cose impossibili… comunque io devo andare…. Mi sa dire per favore dove… dove posso trovare un mezzo… un mezzo per…”

Dov’è che si trovava Obi-Wan? Quella stramaledetta voce femminile non lo aveva detto.

“Ah le serve pure un mezzo per scappare ora?”

“Non devo scappare, devo andare a cercare il mio amico… il mio amico…”

Cos’aveva detto quella signora? Come aveva chiamato Obi-Wan?

“Il mio amico Ewan… sì…”

“McGregor?”

“Quello sì…”

“Deve andare a Londra, allora”

“Esatto”

O almeno lo sperava… non ci stava capendo più nulla…

“Senta se vuole la accompagno io in aeroporto, mio caro Hayden” fece una voce femminile alle sue spalle “Però prima mi rilascia un’intervista, le va?”

Ma non ci pensava neanche a rilasciare un’intervista ad una pazza sconosciuta che stava pensando… pensando… oh no anche lei!

Ma possibile che tutte avessero voglia di… di fare l’amore con lui?

Lui voleva soltanto la sua Padmè… a proposito… ora sapeva come raggiungere Obi-Wan, ma come avrebbe fatto a raggiungere Padmè?

No, no, non poteva permettersi di farsi prendere dal panico… doveva calmarsi e cercare di… di essere razionale anche se non era nella sua natura…

Ora c’era un modo di andare da Obi-Wan che gli sembrava il caso più disperato, solo che per andare da lui… avrebbe dovuto rilasciare un’intervista a quella pazza che continuava a pensare di fargli delle cose inimmaginabili… e per fortuna che Padmè non era presente e non poteva leggerle nel pensiero… già era gelosa del fatto che la holo-net lo aveva trasformato in un eroe galattico, figurarsi cosa sarebbe venuto fuori, se avesse saputo di tali pensieri su di lui.

Si ricordava benissimo una sua scenata di gelosia.

“La holo-net parla sempre di te… “

“Anche di Obi-Wan se per quello”

“Non mi interessa cosa dice di Obi-Wan, il problema è che ormai tutte le ragazze ti considerano un eroe e chissà che pensieri obbrobriosi avranno su di te…”

“Pensieri obbrobriosi? Su di me? Ma cosa dici? E’ impossibile”

Appunto…

“Allora mio caro Hayden, me la rilascia l’intervista?”

Si guardò in giro… niente non c’era proprio l’ombra di uno speeder…

“Va bene ma faccia in fretta… devo raggiungere il mio amico… è urgente… non sta bene”

“Ci può confermare la sua storia d’amore con Rachel Bilson?”

“Chi? Rachel chi? Non ho la minima idea di chi sia…”

“Ma avete recitato in un film insieme in questo ultimo anno…”

“Ah sì? Recitato insieme? Può essere ma… la conosco troppo poco…”

“Vede questa ragazza qui..” e gli mostrò una foto di una brunetta.

“Ah quella signorina sì, la conosco poco, ma ehm non abbiamo una relazione… sai io sono… niente lasci stare…”

“Magari è quella brutta tappa… ehm volevo dire che magari è la signorina Bilson a volere una storia con lei…”

“Forse… forse… senta è finita l’intervista? Devo andare… sul serio il mio amico sta malissimo”

“Può dirci cos’ha?”

“No, perché non lo so… si muova… mi porti al mezzo per… per andare a… a Londra…” e nel dire questo la prese per un braccio e la strattonò, ma alla giornalista la cosa provocò la pelle d’oca in tutto il corpo e altri strani pensieri, tanto che il jedi subito la liberò.

“Come siamo irruenti” sussurrò la donna a voce bassissima “E’ interessante vedere che dietro la sua aria da timido ci sia un uomo così passionale”

“Grazie… ora andiamo?” la voce di Anakin era quasi un ringhio.

La giornalista sorrise e lo portò verso la sua macchina, una scassatissima spider cabriolet del 56, che era nascosta dietro diversi alberi.

“Ah ma allora ci sono gli speeder…senta le spiace se guido io? Ho una certa fretta”

“Faccia pure”

Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e non appena la donna fu salita, non attese nemmeno che si fosse messa la cintura e partì in quarta, a 180 km all’ora.

La spider prese a sussultare come un cane in agonia, ma non si fermò ed anzi partì letteralmente in volo sopra le altre macchine, senza bisogno dei congegni anti-gravità.

In quel momento passò una volante della polizia stradale che assistette allo strano fenomeno.

“Lo vedi anche tu?”

“Staranno girando un film di fantascienza”

“Sì, può essere”

Le persone dentro le altre macchine presero ad urlare, alcune per la paura altre per l’entusiasmo perché realmente convinte di essere su un set di un film.

Nel frattempo la lancetta del contachilometri della spider aveva fatto già quattro volte il giro, sotto lo sguardo sconvolto della giornalista che ormai aveva assunto un preoccupante colore grigio topo, capelli compresi.

In due minuti netti la macchina raggiunse l’aeroporto di Los Angeles, una volta lì però prese a gracchiare e a sbuffare.

Anakin ignorò la cosa e trascinò dentro la giornalista.

“E ora?”

“Il biglietto per Londra ce l’ha?”

“No…”

“Deve comprarlo.. ha dietro contanti o carta di credito? Se no pago io?” sussurrò la donna, che, nonostante lo shock per l’improvvisato volo le avesse trasformato i suoi capelli in spaghetti, aveva ripreso a cercare di sedurre il giovane jedi.

“Ehm no… credo… credo… spero…” farfugliò Anakin alla ricerca di qualcosa nelle tasche… doveva esserci qualcosa… doveva…

In quello stesso istante da fuori si udì un terrificante boato: la spider dopo aver esalato gli ultimi respiri, era esplosa.

“Ha scordato il portafoglio a casa?”

“Ehhh?” balbettò il ragazzo continuando a frugare… portafogli? Qualunque cosa fosse, di sicuro serviva per pagare..

“La vedo un po’ agitato, serve qualcosa?” bisbigliò la donna abbarbicandosi contro la gamba del giovane.

“Trovato… è questo, vero?” balbettò il jedi tirando fuori quello che in effetti era un portafoglio e nel contempo appiccicandosi alla parete dell’entrata.

“Non riconosce il suo portafoglio? Certo che è il suo, no?”

“Bene…” si guardò intorno… c’erano scritte dappertutto… doveva trovare da solo dove vendevano i biglietti, così si sarebbe liberato di quella dannata rompiscatole.

“Ce l’ha il passaporto, dietro vero?”

Passaporto? Cos’era un passaporto?”

La giornalista aprì il suo portafogli e tirò fuori uno strano affare rossastro.

“Senza questo non può comprare il biglietto… laggiù a destra c’è la biglietteria… serve altro?”

“No” replicò immediatamente Anakin strappandogli di mano il portafoglio e il passaporto e correndo come un ossesso verso la biglietteria: per arrivarci ci impiegò sì e no un secondo.

Ma non era certo merito della Forza… era merito della paura…

 

Dall’altra parte dell’oceano intanto…

Obi-Wan stava passando l’ennesima notte in bianco, causata dalla potente congestione.

La misteriosa signora che si prendeva cura di lui, oltre alla leggera colazione, negli ultimi tre giorni gli aveva anche preparato nell’ordine:

-impepata di cozze che sosteneva essere sempre uno dei suoi piatti preferiti.

-caponata con acciughe ed olive.

- pasta con cime di rape e acciughe.

-peperonata piccante e braciola alla Bismarck.

- pasta con le sarde

- pasta con broccoli e gamberetti che sosteneva essere la pasta preferita del suo amico Hayden e ciò avrebbe dovuto farlo star bene.

- melanzane alla parmigiana che sosteneva essere il piatto preferito del suo amico Charlie e anche questo quindi avrebbe dovuto farlo star bene.

E infine la cosa più terrificante di tutte ovvero un piatto chiamato Haggis, un piatto tipico scozzese, che era una sotto specie di purè preparato con interiora di animali e spezie piccantissime.

Per ovviare al bruciore che sentiva in gola, si era scolato, da solo, tre caraffe di whisky e poi era svenuto in salotto, sotto lo sguardo impietrito della “moglie” e dei “suoi” amici.

“Devo trovare una soluzione… devo andarmene di qui altrimenti morirò di indigestione…” pensò affranto il giovane maestro jedi mentre di fianco a lui Eve dormiva placidamente.

Con un enorme sforzo di volontà si alzò dal letto e si diresse in salotto, dove trovò tre bellissime bimbe, una con degli splendidi capelli biondi e altre due con meravigliosi capelli neri, che leggevano, a voce bassissima,  un libro intitolato “I racconti del cuscino”*.

“Oh papi..” balbettò la più grande, una di quelle con i capelli neri.

La biondina, di fianco a lei, chiuse di botto il libro e si affrettò nasconderlo dietro al divano.

“Ciao piccole… che leggevate di bello? E perché lo avete nascosto?”

“Ehm sappiamo che tu non vuoi… ehm… sai è un libro tratto da uno dei film che hai fatto… quei film particolari che ami tanto…” balbettò di nuovo la più grande mentre le altre due arrossivano vistosamente.

Film? Ah sì… lo credevano un attore… un attore che amava comparire nudo… a quel pensiero divenne colore del divano cioè blu…

No, no basta, pensarci, non poteva perdere la razionalità in quel modo… non era da lui.

“Non c’è un altro libro da leggere?”

“Tipo?”

“Una favola?” suggerì Obi-Wan.

“Ma papi siamo grandi per le favole…”

“Giusto…”

“Possiamo vederci un film?”

“Ma che ore sono?”

“Le due del mattino”

“E voi non dovreste andare a dormire?”

“Uffa papi siamo in vacanza…”

“Vabbè vediamo un film…”

“Che ne dici del film che hai fatto con lo zio Hayden e con la zia Natalie?”

“Ok…”

Non aveva capito nulla ma andava bene lo stesso.

Tutto pur di non leggere un libro molto particolare.

Le tre bimbe intanto avevano preso un cofanetto dvd con la scritta “La vendetta dei sith”

 

Di nuovo dall’altra parte dell’oceano stavolta a New York.

Una bellissima ragazza bruna stava “pacatamente” riprendendo un impiegato dell’aeroporto che non voleva vendergli un biglietto, solo perché lei era senza passaporto.

“Signora Portman…”

“Non mi chiamo signora Portman… io sono….” No era inutile dirglielo… tanto non gli avrebbero creduto…

La notte precedente l’aveva passata prima in cella e poi in un istituto psichiatrico perché aveva continuato a sostenere di chiamarsi Padmè Amidala Naberrie e di essere una senatrice del pianeta Naboo.

Non sapeva come era riuscita ad uscire da quell’incubo né come diamine era riuscita ad arrivare a quell’aeroporto.

“Vuole che la chiamo Natalie?”

“Come vuole… basta che mi faccia andare a Londra…”

Perché voleva andare a Londra?

Era presto detto.

Aveva sentito in uno degli innumerevoli servizi di gossip che si era sorbita che Anakin si trovasse a Londra a girare un film… anche se la holo-net lo aveva chiamato con un altro nome era certa che si trattasse di lui.

“Signorina Natalie, le ho detto che senza passaporto non può partire per Londra… non può chiamare qualcuno e farselo portare?”

“Chiamare qualcuno?”

“Con il cellulare, no?”

“Ce l’ha nella borsa e continua a suonare” balbettò il povero impiegato che ormai era sfinito ed era talmente sudato che la camicia gli faceva da seconda pelle.

Padmè abbassò lo sguardo, aprì la borsa e prese in mano il telefono, riuscendo a schiacciare subito il tasto giusto.

“Sì?”

“Natalie?”

“Sì?” veramente voleva dire no…

“Sono Eve… sai come rintracciare Hayden? Ewan sta malissimo… non sappiamo cosa fare… nemmeno Charlie e Jude riescono ad aiutarlo… solo un po’ le bambine”

“Chi?”

“Hayden…”

“Ho sentito alla holo-net che Hayden è a Londra…”

“Holo-net? Bella questa… potresti venire anche tu a Londra?”

A quelle parole Padmè fissò torva l’impiegato.

“Anche la mia amica qui vuole che vada a Londra… sentito? Ma lei non vuole!!!”

“Signorina le ho già detto che senza passaporto non si può…”

“Lei è un essere vile… c’è un mio amico che sta male… un altro che è scomparso e si preoccupa di una cosa tanto insignificante come il passaporto? Mi conosce, sa chi sono!!!”

Non era propriamente vero che sapeva chi fosse… ma… dopotutto se la chiamava con quel nome significava che somigliava a qualcun altro di importante…

“La signorina ha ragione” urlò una signora anziana che fino a quel momento sembrava il ritratto della dolce mite vecchina e ora pareva diventata una pazza isterica, munita persino di minaccioso bastone. “Sappiamo tutti che la signorina Natalie è una persona seria… è anche ambasciatrice per l’infanzia… la faccia salire su quell’aereo subito!!!”

La folla da dietro rumoreggiò

“La signorina ha ragione… la faccia salire…”

“Visto? Tutti mi considerano una persone per bene, tranne lei!”

Vistosi accerchiato l’impiegato dovette cedere e allungò il biglietto a Padmè che si allontanò vittoriosa verso l’imbarco osannata dalla gente.

 

Fine Capitolo VI

 

*Film del 1996, personalmente lo adoro ma non è certo adatto ai bimbi, ah naturalmente il protagonista è Ewan McGregor.

 

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Capitolo 7
*** Fai un bel respiro e libera la mente... ***


Ehm, ehm perdono, in realtà avevo pronto questo capitolo da un pezzo, ma a causa di vari impegni mi ero scordata=_=

Spero che vi piaccia il mio nuovo nick, è tratto da uno dei miei romanzi preferiti ;)..

Grazie di cuore a tutti i miei adorati lettori per i loro commenti, in particolare il mio carissimo chaosreborn, verity, darth harion e la nuova arrivata astrid..

A proposito, per astrid= come mi è venuta l'idea? Grazie ad una chat con un'amica^_^.
E quanto ad Obi, beh chi può dirlo cosa gli riserverà il futuro^_^
Eh sì Anakin in certe cose è un ingenuo forte e io mi sono divertita un casino ad accentuare la cosa^_^: come non approvare la tua frase "tutte le ragazze con lui diventano ninfomani;)"
Beh Padmè è andato un attimo fuori(per i motivi che hai elencato), ma penso che presto o tardi si accorgerà che le manca qualcosa...

Buona lettura a tutti, Silvie

Capitolo VII – Fai un bel respiro e libera la mente..

 

Mentre l’ala est del tempio crollava miseramente sotto gli sguardi increduli dei dem… ehm dei venerandi maestri jedi, due alcolizzati e una pazza isterica… cioè i nostri amatissimi eroi e la dama di carità… ehm di compagnia della senatrice di Naboo, correvano verso gli ascensori adibiti al palazzo 500.

Nonostante le apparenze molto sobrie( puzzavano di alcool peggio di una distilleria e avevano camice e pantaloni macchiati di tutti gli alcolici conosciuti nella Galassia ndr) i due ragazzi erano completamente ubriachi, ma mantenevano una certa lucidità, quantomeno in confronto all’isterica… cioè a Rose… cioè a Dormè..

“Ma sei proprio sicura che sia incinta?”

“Ma che razza di domanda, eh?” gridò la donna con gli occhi iniettati di sangue.

Hayden si nascose dietro a Ewan, leggermente intimidito.

“Chiedevo solo… ma da quando ci sono doberman sul set?”

“Doberman? Cosa sono i doberman?”

Ewan alzò gli occhi al soffitto seccato

“Cani… sono cani”

“Ah.. e cosa sono i cani?”

I due ragazzi si fissarono affranti.

“Chi è che ringhia in questo modo? C’è qualche animale qui vicino?”

In effetti, si sentivano delle urla agghiaccianti provenire dagli ascensori e parevano un misto tra il ringhiare di venti doberman inferociti e il latrare di duecento pechinesi in preda alle convulsioni.

“No, nessun animale… ehm è la signora che è un po’ strana…”

A queste parole il giovane Christensen impallidì, nascondendosi di nuovo dietro al suo amico ed ex compagno di set.

“Ehm la signora? Intendi Natalie?”

“No, la signora Padmè… è vostra moglie vi ricordate, comandante Skywalker?”

“Io non sono…”

Lo scozzese lo prese per un braccio, trascinandolo vicino ad una porta un po’ lontana.

“Senti… abbiamo già convenuto che Rose è pazza, non star lì a puntualizzare tutto, ok? Altrimenti non ne usciamo più… lo hai detto anche tu che la prima cosa è occuparsi di Natalie che sta male, no? Ricordati che è incinta di te”

Ormai madido di sudore il povero Hayden assentì

“E chi se lo scorda… solo non riesco a ricordare quando e dove abbiamo fatto l’amore l’ultima volta… ma…”

Ewan sogghignò perfidamente

“E se non lo sapete voi… considerando i vostri gusti lo avrete sicuramente fatto dentro ad un ascensore…”

“Può essere, mi pareva però fosse uno scantinato… lo scantinato di un hotel di Cannes… molto strano…”

“In uno scantinato? Ma che schi…”

Ogni conversazione fu interrotta da un altro urlo disumano degno di un bantha con le doglie e poi i due vennero strattonati da una pazza in gonnella.

“Si può sapere cosa c…. state confabulando voi due?? La mia padrona sta male… Voi comandante Skywalker andate immediatamente di sopra e voi generale Kenobi, se riuscite a restare sobrio, vedete di andare a cercare un droide medico… subito!!!!!!!!!!!!!!!”

I due si misero sull’attenti, facendo il saluto militare.

“Sì, signora Rose…”

“DORMé!!!!!!!!!! Mi chiamo DORMé!!!!!!!!!!!!”

“Sì, signora” e subito si fiondarono insieme nell’ascensore che portava ai piani alti, chiudendola strategicamente fuori.

Per loro fortuna il loro ascensore fu l’ultimo a riuscire a partire ed arrivare a destinazione: il caos al tempio stava provocando un blackout in tutto il pianeta.

Quando arrivarono al piano, Natalie era talmente fuori che le sue urla si udivano anche oltre la Galassia.

“Nat cara che hai?” mormorò Hayden prendendole la mano.

La ragazza, sinceramente colpita da quel gesto e decisa a non mostrare oltre il suo lato cagnesco… ehm il lato animale… diciamo il suo lato oscuro, tirò fuori il migliore dei suoi sorrisi e la sua voce più gentile.

Del resto rivedere il suo ex compagno di set le stava realmente calmano i nervi… in breve i suoi occhi divennero a forma di cuore..

“Tesoro… non volevo dirtelo per non rovinarti la vita”

Che razza di bugiarda, pensò tra sé e sé la giovane, che sperava ardentemente che usando la solita vecchia tattica della povera ragazza che vuole crescere il suo bimbo da sola, sarebbe riuscita finalmente a farsi di nuovo sco…. A farsi sposare da quel dannato bastardo ultra sexy…

“Ma no cosa dici… cara… mica mi rovini la vita”

A sua volta il ragazzo era felice di quell’incidente… aveva finalmente un motivo per poterla sposare… cioè non che non avesse avuti prima, ma non gli riusciva mai di parlare… non che in genere parlassero molto… solo che lei era sempre stata più veloce di lui a parlare… solo un pochino… del resto erano entrambi di una timidezza spaventosa…

A quelle parole Natalie lo abbracciò scoppiando in singhiozzi mentre Ewan, osservando la scena a metà tra il disgustato per la troppa melassa e il felice per vedere finalmente riuniti quei due dem… i suoi cari amici, si spaparanzò sulla poltrona e prese a fumarsi la prima cosa che trovò: una strana alga proveniente da qualche margine esterno della Galassia.

Di fronte a lui la scena degenerava nel frattempo, tra un “tesoro, amore scusami” Ewan temeva di avere presto un attacco di diabete irreversibile, ma per sua fortuna (o sfortuna dipende dai punti di vista direbbe l’alcolista… ehm il saggio) i due finalmente si decisero a fare sul serio e abbandonati i “pucci pucci” e “i tesoro, amore,” ecc che avrebbero fatto morire di carie anche uno dai denti sanissimi, i due presero a copulare in maniera esagerata per tutta la stanza sotto lo sguardo sconvolto di C-3po e compiaciuto dello scozzese…

A questo punto l’uomo, assai soddisfatto del porno gratuito( di solito doveva vederli sulla tv via cavo e uno costava la metà di quanto prendesse a film) e in diretta, prelevò gratuitamente(leggi rubò) dal frigo di Padmè otto bottiglie di birra correlliana, quattro di grappa di Dantooine e sedici di whisky di Naboo, le stappò, le mise sul tavolino e si risedette per godersi lo spettacolo… dopotutto prima aveva bevuto solo, sottolineo il solo, venticinque pinte di birra correlliana. E a questo punto comprendiamo appieno il perché il nostro amato zio George lo abbia scelto per il ruolo di Kenobi.

 

Mentre i tre erano dunque distratti da altri problemi seri, due nani, anzi un nano e uno gnomo, entrambi di una bruttezza rara(per fortuna e qui non esiste nessun altro punto di vista ndr capito Obi?), stavano cercando di trovare una soluzione ai disastri combinati in sole sei ore dai nostri due eroi.

“Molto grave ciò che han fatto loro”

“Molto grave sì e poi…”

“E poi?

“Poi…”

In quel momento i due vennero circondati da diversi jedi, tra cui Mace Windu, completamente in lacrime nel vedere Yoda ridotto ad una mini-mummia: c’era almeno da dire che così conciato evitava ai piccoli padawan di vederselo tutti i giorni.

“Come state maestro Yoda?”

“Sapete già come sto io… piuttosto una nuova emergenza c’è: Kenobi con la sua pazzia contagiato ha il suo ex apprendista”

Windu sbiancò completamente, pelata compresa.

“Oh no… è il disastro”

“Il cancelliere dicendo mi stava un’altra cosa grave”

Il vice-capo del consiglio abbassò la testa affranto.

“Diteci cancelliere”

“Quei due sanno quello che…”

“Sanno?”

“Ehm volevo dire che sono davvero completamente pazzi… mi hanno accusato di essere il signore dei sith”

A queste parole tutto il consiglio jedi scoppiò a ridere e Palpatine, naturalmente, non poté fare a meno di imitarli.

Erano proprio degli imbecilli, dei patetici vecchi imbecilli senza speranza!

Tuttavia… tuttavia si sentiva veramente depresso: non c’era un singolo jedi capace di tenergli testa.

Gli unici due che sospettassero qualcosa erano stati espulsi dall’ordine ed ora erano così pieni di alcool che al confronto la più grande distilleria di Correllia era vuota.

Non c’era proprio gusto così.

 

Due ore dopo era sdraiato su un lungo lettino nero.

“Allora mi dica signor Cancelliere, mi dica che c’è?” balbettò la voce di un grosso totano dagli occhi verdi, che indossava degli spessi occhiali da vista e un orrido completo grigio trovato sicuramente dal peggiore rigattiere di Nautolia*.

Ma perché cavolo si era scelto come consulente psichiatrico quell’orrido polipone grigio?

Al suo confronto i jedi erano dei geni.

Forse era proprio quello il motivo.

“Non ho nessun avversario degno di me… sono tutti idioti… io dico loro la verità e mi ridono in faccia… sono depresso..”

“In che senso dice la verità e nessuno le crede?” fece il totano scribacchiando sul suo taccuino, completamente coperto della sua bava.

“Io sono Darth Sidious, il signore dei sith”

A quelle parole il medico scoppiò a ridere.

“Su cancelliere, le va di scherzare… parli seriamente”

Palpatine, udendo quella risposta, si strappò i pochi capelli rimastigli.

“Sto parlando seriamente” ringhiò furioso.

“Ma si rende conto di cosa sta dicendo? Lei avrebbe comandato sia i separatisti che la repubblica? E perché? E nessuno si sarebbe accorto di nulla… andiamo è assurdo… i jedi ci avrebbero fatto proprio la figura degli idioti… dei decerebrati… degli incompetenti!”

“E difatti lo sono… una volta Yoda mi ha persino fatto lezioni sul lato oscuro.. a me al signore dei sith!!! A momenti gli ridevo in faccia…”

Il dottore si avvicinò, posandogli la mano sulla spalla con aria paterna.

“Sì, sì certo lei è il signore dei sith e ha fregato tutti i jedi… ma certo” mormorò trattenendosi dal ridere…

“Lo vede che neppure lei mi crede??Sto dicendo la verità!!!”

“Ma certo” balbettò il totano ormai congestionato dal trattenersi dal ridere.

“E allora la smetta di ridere!!!!!!!!!” urlò furioso il sith tentando di strangolarlo e a quel punto il medico schiacciò un pulsante vicino al lettino, e un secondo dopo comparvero due robusti wookie di tre metri che afferrarono il cancelliere, gli fecero un’iniezione di calmante per venti tritoni, gli infilarono la camicia di forza e lo portarono via.

“Ora si calmi cancelliere… lei ha accumulato troppo stress… la guerra… ora dormirà per qualche giorno… intanto vado a chiamare il suo amico Yoda, d’accordo?”

“Quell’orrido gnomo verde totalmente idiota non è mio amico… io non ho amici cretini!!” ringhiò il sith digrignando i denti.

“Con tutto il rispetto, Cancelliere, lei è l’ultima persona che può parlare dell’aspetto altrui…”

“E perché?” replicò ormai con la bava alla bocca.

“Perché lo sanno tutti che lei è un cesso patentato.. conosco gente che la chiama sarcofago ambulante”

Distrutto il povero sith iniziò a singhiozzare.

“Su, su la bellezza non è tutto, lei è pur sempre una brava persona… è un ottimo cancelliere”

“Brava persona io?Che insulto” gridò sputandogli in faccia e riprendendo a singhiozzare.

“Decisamente non sta bene… ora chiamerò i suoi amici jedi mentre dorme così quando si sveglierà chiacchiererà con loro, eh??”

“Il mio solo amico era l’unico jedi che possedesse un minimo di materia grigia ovvero Anakin… certo andava parecchio fuori di testa, ma se era calmo, ragionava per bene ma quel maledetto alcolizzato di Kenobi lo ha convertito all’alcolismo!!” singhiozzò sempre più devastato Palpatine.

“Allora vado a cercare il suo amico il comandante Skywalker…” borbottò il medico avviandosi verso l’uscita.

“Sarà sicuramente con sua moglie, la senatrice Naberrie”

“Lei è proprio pazzo… i jedi non hanno mogli” e questa volta se ne andò davvero incurante delle urla demoniache della vecchia mummia… ehm del cancelliere…

 

Fine Capitolo VII

 

 

*Nautolia è il pianeta principale del sistema di Mon Calamari, da dove appunto vengono i calamari e i totani, come l'ammiraglio Ackbar della vecchia trilogia

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Capitolo 8
*** La visione del male ***


Salve a tutti, purtroppo per voi, c'è un nuovo aggiornamento.
Più ci penso e più mi chiedo dove la mia mente partorisca queste scemenze:P...
Grazie di cuore a tutti i miei lettori e recensori, in particolare a darth harion, verity, chaosreborn, la new entry shadowmoon,
ma anche astrid, ellen ripley,sweet bee, faith sun, aster, aika chan, silvia,dmd, insomma tutti quelli che hanno letto e recensito sinora!
Questo capitolo, per me, ad un certo punto è malinconico, ma giudicate voi, buona lettura!!!
Silvia

Capitolo VIII – La visione del male

 

Londra … estate 2007 … un caldo allucinante soprattutto per un povero jedi,

 quasi sith(anche se lui non lo avrebbe ammesso mai nemmeno sotto tortura),

 perso nella visione di un film moooolto particolare …

Come si chiamava il film?

La vendetta dei sith.

Chi era il jedi?

Obi-Wan Kenobi, il quale, ad inizio della pellicola aveva il suo solito pallore naturale,

 mentre man mano che proseguiva nella visione, assunse un preoccupante color verde marcio …

Ma andiamo con ordine.

La serata era iniziata con i migliori auspici, dopo la cena “leggerissima”,

a base di due o tre robette un po’ pesanti, tra cui, ricordiamo la pasta con le sarde,

 il nostro era finito a chiacchierare con tre piccole delinquenti in erba …

cioè con tre piccole adorabili bimbe, che leggevano libri molto “educativi”.

La loro madre, nel frattempo, stava preparando lo spuntino notturno,

 sempre con il solito abbigliamento succinto.

Spuntino che comprendeva solo una cosuccia leggera leggera:

la casoela, una robetta altamente digeribile, con ingredienti semplici,

genuini e per nulla grassi.

E difatti gli ingredienti erano questi:

 

Carni di maiale:
- Kg.     1  di puntine (già tagliate) o costine
- g.    500  salsiccia di Monza (luganega)
- g.    200  cotenne fresche di lardo
- n.        2  piedini e 1 orecchio
                 qualche "salamin de verz"

altri ingredienti:
- Kg.     2  verze
- Kg.     1  sedano e carote
-    n.     1  cipolla
                  olio d'oliva, vino bianco secco, 
                  burro, brodo, salsa di pomodoro
                  sale e pepe

 

 

Insomma proprio una robina fine fine,

che sarebbe scesa nello stomaco delle figlie

e del marito o presunto tale in niente,

certo magari sarebbe servito un qualche piccolo digestivo

 (io suggerirei la dinamite) ma nulla di che.

“Papino … ti piace il film?”

Obi-Wan pallido come un morto, osservava la tv sempre più assorto.

“Ehm … sì …”

“Tu lo dovresti conoscere meglio di noi, però … ci hai recitato …”

“Ehm già, sentite ma da dove viene questo film?”

balbettò fissando la scena in cui lui ed Anakin affrontavano il conte Dooku.

“Come sarebbe da dove viene? Lo hai girato tu pochi anni fa … “

“Girato io?” chiese l’uomo deglutendo a fatica nel vedersi,

 sullo schermo, spiaccicato contro la parete dal force – chocken .

“Papino … sei sicuro di sentirti bene? “

domanda la bimba bionda andandosi a sedere sulle sue ginocchia.

“No … “

“Mamma … papà non si sente bene …”

La donna, con un sorriso malandrino sulle labbra, si avvicinò al divano .

“E se venissi a massaggiarmi la schiena sotto la doccia?” sussurrò lasciva.

A quelle parole il nostro eroe divenne quasi trasparente …

 massaggiare la schiena a quella lì?

“Ehm … ehm … non mi sento di lasciar sole le bimbe … “

“Ma dai tesoro , è tanto che non ci divertiamo, penso che ti rilasseresti un po’ ”

“Ehm … ehm … “ ma quella voleva un massaggio o altro?

Ma non ci pensava minimamente: lui aveva amato solo la sua dolce e folle Siri,

sarebbe rimasto fedele per sempre al suo ricordo!

“Dai mami, lascia stare papà, vogliamo vedere il film … “

“Eh già, voglio vedere il film … “ balbettò proprio nel momento in cui Anakin,

sempre nello schermo, decapitava il conte Dooku inerme e monco.

Forse aveva sbagliato qual cosina con lui,

se davvero in futuro avesse fatto quello che stava vedendo.

Certo era strano vedere un … come lo avevano chiamato?

Ah sì, film, che parlava della loro storia.

E oltretutto parlava del futuro.

Era sempre più curioso.

Finì per farsi ipnotizzare dalla visione del film talmente

tanto che prese a mangiare in silenzio

e senza proteste lo spuntino notturno preparatogli dalla “moglie”.

Davanti a lui scorrevano le immagini di quel futuro

e voleva capire cosa sarebbe successo e perché …

Non fu nemmeno molto stupito di vedere Anakin e Padmè baciarsi di nascosto.

“Io mi chiedo come i saggi jedi non riescano a vedere quanto quei due si amino”

 borbottò mettendosi in bocca un generoso boccone di casoela …

“Perché son cretini, ciechi, egocentrici ed egoisti “

replicò la bimba più grande, quella dai lunghi capelli neri.

“In effetti … “

Fu però stupito di sentire che Padmè era incinta.

“Questo sì che è un bel guaio “ mormorò infilandosi un altro boccone.

“Eh, papi … non sai quanto … “

“Tu lo hai già visto???” urlò stupendosi lui stesso del proprio tono di voce.

“Papino … anche tu lo hai visto ! E dovresti sapere cosa succede …

Anakin ha degli incubi in cui Padmè muore di parto e allora decide di andarlo a dire … “

“A me?” mormorò speranzoso.

“A te? Ah intendi ad Obi-Wan … comunque no … “

“E perché?” domando triste .

“Beh, credo non si fidi più molto del suo maestro

 dopo che quest’ultimo lo ha deluso per la faccenda di sua madre … “

“Ehm sì … già … ehm … e allora a chi lo dice ?”

“A Yoda … “

“Si fida di Yoda e non di me????” urlò di nuovo il jedi.

“Papino su mi sembra che stai facendo coinvolgere troppo e poi la storia la conosci …

 su …

 e poi  è chiaro che in questo film succedono tutte cose tristi …

si chiama la vendetta dei sith!

Non far finta di non sapere che Anakin cede al lato oscuro e diventa Darth Vader!”

“Che coooooooooooooooooooooooooooooooooooosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

???????????????????????????????????????????????????????????????????????????”

“Papino rilassati, è solo un film!!!” disse la piccolina con i capelli biondi.

“Fammi vedere quando e dove succede e perché!!! “

“Uffa, volevamo vederlo intero … “

“Fammi vedere!” tuonò il jedi.

“No! Voglio vedere il film intero!”

“Fammi vedere quella parte!”

“Ho detto di no!”

“Fammelo vedere!!!”

“Nooo!!!!! Smettila di rompere!”

“ Di rompere? Sono il tuo mae … ehm tuo padre e mi devi obbedienza!”

“Smettila di rompere, vediamo il film come ci pare …” e detto questo si voltò verso la tv.

Era assurdo nemmeno Anakin era mai stato così disobbediente!

Anakin … che sarebbe diventato un sith … era assurdo anche solo pensarlo quello!

Sicuramente le bambine lo stavano prendendo in giro!

Furioso si voltò anche lui verso la tv giusto in tempo per sentire Yoda che dava consigli ad Anakin.

“Impara a distaccarti da ciò che temi di perdere.

Gioisci per coloro che si uniscono alla Forza”

Gli stava dicendo di gioire per la morte di una persona cara?

Aveva sentito bene?

“Al confronto il mio consiglio era da luminare”

 borbottò infilandosi in bocca mezzo piatto di casoela.

“In effetti” mormorò di nuovo la bimba bionda.

“Zitta tu e guarda il film!”

La piccola per tutta risposta gli fece una linguaccia e tornò a guardare la tv.

Sullo schermo si susseguivano le immagini,

ora Anakin lo stava cercando per parlargli dell’incubo

ma lui si metteva a parlare del rapporto sull’orlo esterno.

Vedendo questo Obi-Wan si buttò sul divano iniziando a tirare pugni ai cuscini.

“Ma posso essere così demente?

Il mio allievo ha bisogno di me e io che faccio?

Parlo di stupidaggini! Qui-Gon si vergognerebbe di me!”

“Smettila di fare il cretino papi, vogliamo sentire il film!”

A queste parole il povero maestro jedi iniziò a piangere in silenzio, affranto.

Stava succedendo quello che gli avevano detto le bimbe,

quindi poteva succedere anche che Anakin passasse al lato oscuro.

No, no, no, no …

No, doveva darsi una calmata, era solo un dannatissimo film!

“Hai mai sentito parlare della leggenda di Darth Plagueis il saggio?”

E adesso chi parlava?

Il generale Kenobi si girò verso la tv.

Palpatine?

“Ma cosa ne sa lui di una leggenda sith?”

“Allora sei proprio fuori stasera, papi! E’ il signore dei sith,

Darth Sidious e dire che conosci meglio di noi la vecchia trilogia!”

“La che?”

“La vecchia trilogia!” urlò la bimba mediana, con i capelli sul nero,

che subito corse verso una vetrinetta da dove tirò fuori un cofanetto,

ritornò dal “padre” e glielo porse.

“Vedi papi? Quello è Luke, il figlio di Anakin,

la principessa Leia è la gemella di Luke,

 mentre questo qui con il cascone nero è Anakin, diventato sith, con il nome di Darth Vader!”

“State scherzando, vero? Vi state divertendo alle spalle di papà, giusto?”

 domandò il poveretto mentre grosse gocce di sudore gli grondavano dalla fronte.

“Ma secondo la profezia Anakin non è il prescelto?”

“Difatti … su papi smettila di scherzare …

queste cose le sai meglio di noi …

voglio vedere il film!”

fece la piccoletta tornandosi a sedere e lasciando in mano al maestro jedi il cofanetto.

Non era possibile, no.

Era tutto un dannatissimo incubo!

Espirò ed inspirò varie volte, cercando di darsi una calmata.

“Addio amico mio”

“Addio Obi-Wan, che la Forza sia con te”

“Che la Forza sia con te amico mio”

Perché gli stava venendo un groppo al cuore a sentire quelle parole?

Su su calma, non stava succedendo niente.

Andò in bagno di corsa, dove mise la sua testa bollente sotto l’acqua gelida,

rimanendoci almeno venti minuti, quando rientrò le bimbe erano ancora ipnotizzate dalla televisione.

“Siete il signore dei sith!”

“Vuoi uccidermi, non è vero? Sento la tua ira, essa ti rende inflessibile.”

“Vi consegnerò ai jedi, vi avverto”

“Hai gran discernimento Anakin,

ti prego usa il mio potere, te ne supplico, il potere di salvare Padmè!”

Obi-Wan si mise le mani sulla faccia.

Forse sarebbe stato meglio tornare in bagno e rimanerci questa volta però.

Ignorando uno strano vento che faceva tremare i vetri dall’interno,

l’uomo continuò nella visione del film.

Ormai doveva andare fino in fondo.

“Ho scoperto una grande verità … il cancelliere supremo è il signore dei sith”

Bene, lo aveva detto a Mace, tutto si sarebbe sistemato.

“Se quello che mi dici è vero, ti sei guadagnato mia fiducia”

Come sarebbe a dire: se quello che dici è vero???

Ma Mace faceva forse uso di spacca cervelli?

Non è che Anakin andava in giro tutti i giorni ad accusare chiunque di essere un sith!

“No, attendi nella sala del consiglio”

Che cosa???

Sì, decisamente Windu faceva uso di qualcosa!

Cioè stava andando ad uccidere un sith senza il prescelto?

Senza avvisare Yoda?

E nessun’altro?

Il generale Kenobi ritornò in bagno, ributtandosi sotto l’acqua gelida,

 quando rientrò Anakin aveva raggiunto Mace.

“Meno male il mio allievo ha più buon senso di loro”

 borbottò Obi-Wan mentre Mace sullo schermo diceva.

“L’oppressione dei sith è finita per sempre”

A quelle parole il maestro jedi fissò lo schermo affranto.

“Ma possibile che non capisca che Palpatine sta fingendo?”

“Anakin, sono debole … avevo ragione a dirti che i jedi stavano tentando un complotto”

“No, deve essere giudicato”

“E’ troppo pericoloso per farlo restare in vita”

“Deve vivere, ho bisogno di lui, non è da jedi”

“Anakin, ti prego, sono debole … Anakin solo io ho il potere di salvare colei che ami”

“Non ascoltarlo Anakin”

“Nooo!”

Il suo allievo aveva tagliato il braccio a Mace,

 che ora indifeso veniva scagliato dai fulmini di Palpatine oltre la finestra.

“O mio dio che ho fatto!”

“Hai compiuto il tuo destino, Anakin”

“Vi affido tutto me stesso … vi prego aiutatemi a salvare Padmè …

non posso vivere senza di lei ”

“La forte scorre potente in te, tu diventerai un potente sith

e sarai chiamato con il nome di Darth Vader”

Obi-Wan, il cui volto era ormai sul verde marcio

e i capelli talmente bagnati di sudore da somigliare a delle alghe rosse,

si alzò dal divano,

ignorando il potente vento che ormai si muoveva nella camera,

sfasciando vetri, mobili e lampadari.

Il suo allievo sarebbe passato al lato oscuro.

Era tutto vero.

Si muoveva come dopo una colossale sbronza.

“Non c’è della birra in casa?”

Anakin lo avrebbe tradito.

Tutto per colpa di quel maledetto cancelliere, bugiardo, impostore e pure brutto!

Sembrava un cadavere ambulante!

Lo avrebbe impedito lui, piuttosto lo avrebbe affettato di persona,

 come aveva fatto con quell’idiota con le corna ormai tredici anni prima.

“Bugiardo cadavere ambulante!!!!!

Ti farò a pezzettini se oserai avvicinarti ad Anakin un’altra volta!!!!!!!!!!”

Furioso aprì una vetrinetta e con l’uso, un tantino improprio,

della Forza, fece uscire tutte le bottiglie di grappa, birra, rum, whisky.

Con degli occhi ormai sul giallognolo,

 prese a scolarsi tutte le bottiglie una dopo l’altra, gridando come un ossesso.

“Brutto sarcofago, falso, impostore, sanguisuga, incivile, approfittatore di bambini indifesi! “

La casa ormai tremava dal soffitto alla cantina, ma il nostro jedi, dal cuore infranto

e il cervello (?) in pappa, non se ne curava e andò in camera del suo interprete,

 aprendo gli armadi violentemente.

“Ma guarda questo … hic … vestiti ultra costosi …

 hic … io sono anni che uso la stessa palandrana, cucendomela ogni notte …

hic … e cosa serve la mia castità, obbedienza e povertà?

 A niente!

Quello schifoso riccastro corrotto di un sarcofago mi porterà via tutto!! Hic … hic … hic …”

 

Furioso lanciò i vestiti per terra

 e iniziò a calpestarli con i suoi stivali non propriamente puliti,

poi, ormai in preda all’ira uscì di corsa per strada,

mentre nella casa ormai sbattevano porte, finestre, mobili e si udiva un ululato profondo,

simile a quello di un lupo.

“Papino, dove vai!!!” gridarono le tre bimbe sulla porta,

cioè di quello che ne restava, ma il nostro jedi si perse nella notte,

che si faceva sempre più buia e spaventosa, nonostante si fosse in pieno agosto.

Obi-Wan, con in mano una bottiglia di rhum semi-vuota,

 correva come un pazzo mentre nuvolacce nere

si assemblavano sopra la capitale londinese.

 

Dall’altra parte della città, intanto, stava atterrando un aereo con a bordo il suo allievo,

che sentiva delle forti interferenze nella Forza.

Temeva fosse successo qualcosa al suo master

e così una volta in aeroporto,

iniziò a fremere per uscire dai controlli alla frontiera.

“Signore, favorisca i documenti?”

“I che?”

“I documenti … sa il passaporto …”

Anakin prese a frugarsi nelle tasche e tirò fuori il documento,

passandolo alla guardia, un orrendo ciccione alto sì e no un metro e sessanta.

“E’ una foto vecchia …”

“Come?”

“Dico è una foto vecchia, non è gli somigli molto”

Il giovane jedi prese in mano il passaporto

e fissò la “propria” foto: aveva dei ricciolini in testa,

un biondo platino mai visto prima e lo sguardo di un tredicenne.

“Capisco, ora posso andare?” mormorò spazientito.

“Solo se mi promette che ne farà una nuova”

“Eh?”

“Solo se mi promette che farà presto una nuova foto …”

“Mi spiace, non ho una holo-camera dietro con me, se no la farei subito”

“Una che?”

Anakin sbuffò: ma possibile che nessuno conoscesse le cose più elementari.

“Una holo-camera … sa quella che si usa per fare le holo-foto … “

Il ciccione spalancò gli occhi.

“Scusi?”

“Niente, lasci perdere, farò al più presto le holo-foto … posso andare ora?”

“Sì, ma le consiglierei un controllo psichiatrico …”

Ora fu Anakin a spalancare gli occhi.

“Scusi?? Io avrei fretta … “ e senza attendere la replica della guardia,

lo spintonò per terra, causando una specie di domino,

visto che dietro di lui c’era un’altra guardia

che finì addosso ad un passeggero che stava esibendo i propri documenti.

In breve caddero per terra un centinaio di persone,

ma il giovane Skywalker non se ne accorse perché ormai era uscito in strada,

 dove rubò la prima macchina che trovò,

spaccandogli il vetro e facendola partire con una forcina dei capelli,

 rubata a Padmè, dopo una notte, ehm, piuttosto focosa.

La macchina partì a razzo e come al solito, il nostro eroe,

dopo neanche due minuti, aveva doppiato la velocità del suono,

iniziando a girare a vuoto per la città.

Solo dopo un’ora, quando ormai la macchina gracchiava come un avvoltoio,

si rese conto che non aveva una meta precisa.

Sentiva la presenza del suo maestro vicina, ma non riusciva ad orientarsi.

Dopo un’altra ora passata a girare sopra i tetti di Londra,

 fermò l’automobile di fianco ad un balcone

ed entrò in una casa a terzo piano di un edifico un tantino malridotto.

Al suo interno vi era una donna,

 con indosso solo una vestaglia di seta

e una completino intimo nero, che guardava la tv.

La poveretta, udendo il rumore di vetri infranti dalla cucina,

tirò fuori la sua pistola di ordinanza(era infatti una poliziotta)

e si diresse verso la stanza da cui proveniva il rumore.

“Fermo lì!”

“Scusi non volevo spaventarla, io cercavo  “

accidenti come avevano chiamato il suo maestro?

Aveva una vuoto di memoria.

La donna, nel frattempo, non appena lo aveva visto in faccia,

aveva lasciato cadere la pistola e aveva assunto un’espressione

da lupacchiotta bisognosa di coccole.

“Ma si immagini, vuole un tè per caso?”

“Un tè? Ehm non vorrei disturbare … stavo solo cercando un amico …”

“Lo troveremo insieme … “

sussurrò languida la donna con un tenero sorriso da mamma.

“Ti sei perso, vero cucciolo?”

“Come? Cucciolo? Ehm sì, mi son perso, ma non sono un  cucciolo …”

“Come no, sei giovanissimo, avrai ventitre anni, hai proprio l’aria di un cucciolo smarrito bisognoso di coccole e affetto “

Da fuori, intanto, si udì un’esplosione:

la macchina era difatti caduta sul suolo, distruggendone altre sei o sette,

i cui proprietari nel trovarle così alcune ore,

avrebbero bestemmiato in tutte le lingue, compreso l’aramaico antico e il basic antico.

“Avrei sì, ho ventitre anni, comunque signora, io vorrei solo trovare un amico …

poi me ne vado …”

“Ed è figo come te il tuo amico?”

“Come? Ma che lingua parla?”

“Intendo è bello come te … “

“Ehm … non lo so … non ci ho mai fatto caso …

 comunque non … senta lei conosce un certo signor Ewan McGregor?”

“L’attore?”

“Sì, credo di sì “

“Ma certo abita a due o tre isolati da qui, nel quartiere di Notting Hill …

è lui il suo amico?

 Oh ma lei è Hayden Christensen, non l’avevo riconosciuta …

è ancora fidanzato con quella tappa mora brutta come la fame?”

“………………….”

“Ma sì quella ranocchietta con cui stavi girando … Jumper mi pare …”

“…………………”

“Si sente bene?”

Il giovane jedi era difatti impallidito di botto, barcollando lievemente.

Aveva sentito una forte interferenza nella Forza ed era un’interferenza del lato oscuro.

“Mi potrebbe portare dal mio amico, per favore?

Non sta molto bene, credo gli sia successo qualcosa di grave”

“Davvero? Mi spiace molto … è sicuro di non volere un po’ di tè?

 Ne ho vari tipi al bergamotto, quello verde, al gelsomino,

quello nero magari con il limone o con il latte caaaaaaaaaaaldo”

Ma cosa gli succedeva a tutte?

Inalavano forse spacca cervelli sopra la città?

Ogni persona che incontrava, specialmente le donne,

 si comportavano in modo assurdo e avevano pensieri …

Quella pazza stava pensando di fargli bere il tè caldo,

legarlo al letto e cospargerlo di panna.

Ora il suo colorito somigliava a quello di un lampone maturo

e barcollò così tanto che dovette attaccarsi alla donna,

la quale, non si lasciò sfuggire l’occasione, lo prese per mano,

lo fece sedere sul sofà e prese a levargli i grossi stivali neri.

“Su, su, su si rilassi, andrà tutto bene, ora le faccio un tè, poi andremo a cercare il suo amico …”

No, no, non voleva assolutamente prendere il tè, faceva male,

 ne vedeva ogni giorni gli effetti devastanti sulla psiche, già labile, del suo maestro.

Con un enorme sforzo di volontà riuscì alzarsi.

“La prego, voglio cercare il mio amico, mi porti da lui …”

“Mi sembra un po’ troppo legato a questo suo amico, sa?

Sarà mica vero quello che scrivono certi giornali di gossip …”

“E cosa dicono?”

“Beh, che avete una relazione molto particolare”

 sussurrò lussuriosa la donna.

“Una relazione particolare? In che senso?”

 balbettò incuriosito il ragazzo sistemandosi gli stivali.

“Che siete amanti!”

“Scusi? Può ripetere?”

“I giornali dicono che siete amanti”

A quelle parole nella testa del prescelto si formò

la preoccupante immagine di Obi-Wan che gli saltava addosso nella doccia.

Non terminò il pensiero.

Cadde per terra come un fuso.

Quando rinvenne si ritrovò sdraiato sul divano,

 legato mani e piedi e con indosso solo la biancheria intima.

“E’ una mania questa!!!!!!

 Insomma in questo posto avete tutti l’abitudine di rubare i vestiti agli altri?

Io non ho nessuna intenzione di diventare il suo piatto personale!!!”

I lacci si ruppero con la sola forza del pensiero

e il giovane, scazzato come non mai,

 cercò di recuperare i suoi vestiti, ma a lato della porta,

la donna gli tese un agguato, bloccandolo per i polsi.

“Senta signorina … glielo dirò una volta sola: dove sono i miei vestiti? “

“A lavare … eran bagnati”

“……………………………………………………”

“Si sente bene?”

“Voglio andare dal mio amico, quindi mi trovi degli altri abiti!”

“Come è affascinante quando fa il tenebroso “

Sopra la testa di Anakin si formò una grossa goccia stile manga.

“La smetta, mi trovi degli altri vestiti!”

“E perché dovrei? Sta così bene senza “

Ormai in preda ad una crisi epilettica, il nostro eroe prese la ragazza,

la legò al divano, ma purtroppo per lei non per fare cose zozze,

visto che la imbavagliò pure e andò a cercare i vestiti.

Alla fine trovò degli orribili jeans strappati, che gli stavano larghissimi,

data la sua magrezza preoccupante,

causata dalle continue coliche che gli venivano ogni volta che parlava con il consiglio.

Trovò inoltre una maglietta bianchissima, anch’essa strappata e anch’essa larga.

Se le infilò alla belle e meglio e poi uscì, sempre dalla veranda,

mentre la povera donna urlava qualcosa di incomprensibile che suonava più o meno come …

“olo na opata tiva”

Saltò giù dalla finestra e si mise a studiare la situazione.

La pazza assatanata gli aveva detto che il suo maestro abitava

non lontano da lì … come si chiamava il posto?

Notting Hill .

Doveva chiedere assolutamente a qualcuno, ma forse era meglio chiedere agli uomini.

Le donne di quel posto gli facevano paura.

Erano persino peggio di quelle pazze di quell’harem,

che durante una missione con il suo maestro,

quando aveva perso la spada per la miliardesima volta,

 gli erano letteralmente saltate addosso.

Fermò un uomo dall’aria innocua,

vestito più o meno come lui, solo che indossava dei grossi occhiali scuri,

 dove si potevano vedere benissimo le lettere D&G.

“Scusi, senta … “

“Mi dica … tesoro”

Stavolta gli sembrò che gli fosse caduto in testa un incrociatore stellare.

Tesoro? Da un uomo?

Forse era meglio la pazza di prima .

“Ehm … senta … sa dov’è Notting Hill?”

“Dove fanno lo chiccoso mercatino di Porto Bello?”

Ma come parlava quello?

Sembrava un incrocio tra una ballerina del palazzo di Jabba e il vecchio Opus .

“Credo sia quello sì”

“Guardi, tesoro bello, non è lontano, sono pochi isolati, posso accompagnarla se vuole”

Piuttosto la morte.

Cominciava a pensare che l’immagine

di Obi-Wan che gli saltava addosso nella doccia

non era poi così brutta se paragonata a quella di questo demente che faceva la stessa cosa.

“No, guardi basta che mi indica”

“D’accordo, vada sulla destra al primo incrocio,

poi sempre dritto non può sbagliare …

 è sicuro che non vuole che la accompagni?”

“Sicuro … grazie arrivederci “

“Sicuro, sicuro? La accompagno”

“Tu non vuoi accompagnarmi”

“Io non voglio accompagnarti”

“Vuoi andare a casa a riflettere sulla tua vita”

“Voglio andare a riflettere sulla mia vita”

“Grazie arrivederci”

“Arrivederci”

E dopo un nano secondo Anakin era già al primo incrocio.

Dopo due era già arrivato a Notting Hill.

Ora doveva solo cercare la casa del suo maestro,

anche se temeva che fosse troppo tardi.

C’era davvero un vento gelido nell’aria.

Gironzolò con aria assente per il mercatino 

notturno di Porto Bello, perso nei profumi del cibo,

 finché quasi si schiantò addosso ad una donna bruna, vestita molto succintamente.

“Hayden! Finalmente! Ewan è impazzito!”

“Zio Hayden, zio Hayden!” urlarono tre piccole bimbe bellissime,

saltandogli letteralmente in braccio.

“Ehm sì?”

“Hai visto papino?”

“Papino??” chiese cercando di tenerle in braccio come poteva.

“Sì, Ewan … Hayden … ti senti bene? Sei bianco da far paura!”

“Ehm … con chi ho il piacere di parlare?”

“Sono Eve, la moglie di Ewan, ricordi? E queste sono le sue figlie, no!”

“Zio Hayden non ci riconosci?”

“Certo … come no …”

Moglie???????????

Tre figlie?????????

Obi-Wan aveva una moglie e tre figlie?????????????

Erano anni che quel rompiballe

gli fracassava i maroni per il suo legame con Padmè

e ora scopriva che non solo aveva una moglie, ma pure tre figlie!

E la più grande aveva almeno dieci anni!!!!!!!!

Ma a che età le aveva avute?

Praticamente da quando lo aveva preso come padawan!!!!

“Sentite … dov’è che è andato ora?”

domandò con calma apparente, anche se gli occhi erano un tantino gialli.

“E’ corso verso i quartieri bassi, verso i Docks …

è fuori di sé ! Ha fatto fuori tutti i liquori!”

“Sai che novità … senti … ehm cara Eve,

 torna dentro con le bimbe, lo cerco io, ok?”

“Sei un tesoro, Hayden, ma sei sicuro? E’ notte fonda!”

“Appunto per questo, su porta a letto le bimbe, vi riporterò a casa Ewan, non temete”

“Certo “ pensò,” magari con qualche piccolo graffio,

visto che gli spaccherò il sedere a furia di randellate, ma fa niente.”

“Sicuro?”

“Assolutamente, ormai sono abituato a doverlo andare a recuperare,

 è la mia specialità … su andate a dormire …”

Eve gli diede un bacio sulla guancia,

poi affranta prese per mano le tre piccole, che lo salutavano lanciandogli dei bacetti.

“Ti ricordi come si fa andare ai Docks?”

“Ehm, no …”

“Allora prendi la moto di Ewan, segui la strada fino al terzo incrocio,

poi a sinistra e poi vai dritto per cinque isolati, poi svolti a destra, ok?”

“Ok, ehm  … dove trovo la moto di Ewan?”

“Su vieni in casa”

Il giovane la seguì nell’enorme elegante casa del suo “maestro”,

anche se ora sembrava più un campo di battaglia.

A vedere quella villetta così elegante, al ragazzo passò un brivido lungo la schiena.

“Il possesso è vietato” ringhiò a voce bassa.

“Tutto bene?”

“Benissimo cara”

“Ok, tieni le chiavi … il box ti ricordi dov’è?”

“Ehm no …”

“Ti accompagno io”

I due scesero di nuovo in strada, dove la donna gli aprì il garage e gli mostrò la moto.

Era nuovissima.

Anakin deglutì a vuoto mentre i suoi occhi erano ormai giallo scuro.

Salì sulla moto, mise le chiavi e partì in quarta.

Ci mise poco a raggiungere il quartiere dei Docks

mentre da un appartamento lontano si sentiva una strana musica che gli suonava famigliare.

“Ta da ta da ta da …” *

Trovò il suo maestro o meglio ciò che ne restava, in mezzo a dei barboni,

che piangevano come fontane e cantavano a squarcia gola.

“ Auld Lang Syne“ **

Il giovane jedi buttò per terra la moto e voleva prenderlo a cazzotti,

ma nel vederlo così in lacrime e ubriaco,

 per di più a cantare, iniziò ad avere dei seri dubbi sulla sanità mentale del suo maestro.

“Tu … tu … tu … hai una moglie e tre figlie!!!!!!!!!!!!!!!”

“Adorato padawan sei tornato da me!” urlò Obi-Wan abbracciandolo e stringendolo a sé.

“Adorato padawan?????????? Cosa ti sei bevuto questa  volta? Lo stura cessi??”

“Lo sapevo che non te ne sarebbe fregato nulla di quel vecchiaccio lubrico!!!”

“Vecchiaccio lubrico???”

“S’, l’orrenda mummia che finge di essere tuo amico,

 in realtà ti vuol mettere contro di me, contro i tuoi principi … ascoltami adorato piccolo Ani!”

“Ti sei fumato un intero carico di spacca cervelli dì la verità!”

“No, ho solo bevuto un pochino, ma solo perfettamente lucido,

ho capito che tutte quelle regole sono stupidaggini,

che non servono a nulla se non le applichiamo con il cuore!”

Anakin gli toccò la fronte: non aveva febbre, anzi era freddissimo!

“Ah ho capito questo è un modo di giustificare

il fatto che mi hai nascosto che hai una moglie tre figlie,

 dopo aver rotto le palle per anni per la mia storia con Padmè!!!!!!!!”

“Ha parlato quello che mi fa vivere

nell’ombra facendomi credere che le regole dei jedi impongono

il celibato

e poi ha mille storie diverse, persino con quell’alcolizzato cronico del suo maestro!!!”

 urlò inviperita una voce di donna alle sue spalle.

Il ragazzo si girò e vide una donna, con in dosso un orrendo giaccone bianco con il pelo,

 lungo fino ai piedi e un terrificante cappellino a pom pom, coperta letteralmente di neve.

Neve?

Il prescelto alzò gli occhi al cielo e vide che c’era in atto una tormenta di neve.

Ma fino a poche ore prima non c’era un caldo infernale degno di Tatooine?

Non aveva senso quella neve.

A meno che non c’entrasse con la grossa interferenza nella Forza  che aveva sentito.

Guardò negli occhi del suo maestro e vide che aveva gli occhi gialli

e pure la sua Padmè aveva gli occhi gialli e pure lui,

se ne accorse perché c’era una vetrina di fronte a lui e poteva vedere il proprio riflesso.

“Allora, jedi, cosa hai da dire a tua discolpa?”

“Ehm Padmina cara, non so di cosa stai parlando,

 ma ti pare che io potrei avere una sottospecie di relazione con quell’individuo laggiù?

Parlo di qualunque tipo di relazione …”

“Non gli dia retta senatrice … hic …

io e lui abbiamo un rapporto favoloso  … hic … è il mio adorato allievo … “

Padmè si avvicinò minacciosa.

“Ma non senti che straparla? Si sarà bevuto anche l’olio dei motori degli Star Destroyer!”

La donna era ormai ad un passo, ma cambiò espressione, facendosi languida.

“Vuoi dire che ami solo me?”

“Ma certo, che domande fai!”

e questo punto il nostro povero jedi iniziò a piangere distrutto

“E’ tutto il giorno che dei pazzi furiosi vogliono fare cose turpi con me!”

Padmè lo abbracciò commossa e così fece anche Obi-Wan.

“Povero padawan e io che credevo che solo il vecchio lubrico ti rompesse!”

“Vecchio lubrico?” domandò preoccupata la senatrice di Naboo.

“Master! Padmè!” urlò in lacrime il jedi, singhiozzando come un bimbo.

“Ne parleremo dopo, senatrice … su padawan, ora torniamo a casa”

singhiozzò affranto anche lui.

In breve i tre iniziarono a piangere tutti insieme

sotto la tormente di neve più potente e assurda della storia di Londra.

 

 *Non credo ci sia bisogno di dire che la musica è “Vader’s Theme”

** Questa canzone, che si sente spesso nei film americani,

 in particolare in “Harry ti presento Sally”

parla di vecchi amici di come bisogna ricordarsi dei vecchi amici.

 

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Capitolo 9
*** Il potere della Follia ... ehm della Forza ***


Ecco qui, ritorna il delirio dei delirio, la follia delle follie, che per fortuna vostra è quasi conclusa^_^
Ringrazio di cuore Verity per il suo commento, oltre che tutti gli altri che leggono sia qui che su gsnet!

Buona lettura a tutti

Capitolo IX – Il potere della Follia … ehm della Forza

 

Yoda, ancora avvolto in bende, camminava lungo uno dei corridoi del senato Galattico. Malgrado quello che aveva detto voleva provare a parlare con Obi-Wan od Anakin, sperando di farli uscire dalla loro pazzia.

Dopotutto, erano stati degli ottimi membri, fino a quel momento, se non fosse stato per loro avrebbero perso la guerra da un pezzo, forse erano impazziti per il troppo stress accumulato durante le troppe missioni nell’orlo esterno.

Ne avevano viste di tutti i colori, poveri ragazzi, non doveva essere così severo con loro: avrebbero aggiustato le cose in un modo o nell’altro.

Del resto, recentemente, anche il Cancelliere Palpatine era andato fuori di testa, tanto da essere stato ricoverato a forza nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Coruscant. Da alcune ore giaceva legato al letto, con una robusta camicia di forza, sotto potenti sedativi.

Dopo sarebbe andato a trovare anche lui, ma prima doveva risolvere la questione con Skywalker e Kenobi.

Aveva sentito che si erano diretti dalla senatrice Amidala, la quale aveva dato in escandescenze pure lei: forse qualcuno aveva messo nell’aria una specie di misterioso e potente virus che faceva perdere il controllo delle facoltà celebrali.

Magari erano stati i separatisti, per poter conquistare meglio la città e costringerli alla resa; ma certo, perché non ci aveva pensato prima?

Suonò alla porta dell’appartamento della senatrice di Naboo, ma nessuno rispose.

Suonò un’altra volta.

Niente.

Forse non c’era nessuno, eppure sentiva degli strani rumori provenire dall’interno.

Sembravano dei gemiti, ma non ne era molto certo.

Accese il suo comlink e chiamò Mace Windu.

“Maestro Windu”

“Sì, Maestro Yoda? Come state?”

“Grazie, meglio. Davanti all’appartamento della senatrice di Naboo sono, ma nessuno risponde.”

“Perché siete andato dalla senatrice?”

“Aiutare voglio Kenobi e Skywalker”

“E perché mai? Entrambi sono impazziti senza ragione”

“Una ragione forse c’è, Windu”

“Quale?”

“Anche la senatrice di Naboo impazzita è e pure il cancelliere Palpatine”

“Ne siete certo?”

“Sì, parlato ho con il direttore dell’ospedale psichiatrico. Forse qualcuno un virus mandato ha sul pianeta”

“E’ possibile. Ora che cosa contate di fare?”

“Lucidamente provare a discutere con i due”

“Sarà dura”

“Proverò ugualmente, perdere non possiamo due membri così importanti” disse, aprendo con la Forza la porta di Padmè.

L’appartamento era buio e in disordine.

Non vi era traccia di anima viva, se si escludeva la povera Dormè che, dopo aver assistito alla “riconciliazione” tra marito e moglie, giaceva svenuta in mezzo al corridoio con gli occhi fissi al soffitto e la bava alla bocca.

E notare che era abituata a vedere i loro “colloqui” privati, e sapeva quanto fossero focosi, ma vederglielo fare sopra r2, oltretutto sotto lo sguardo compiaciuto del generale Kenobi, era qualcosa che andava oltre le sue facoltà mentali.

Il venerabile maestro si avvicinò alla povera donna, controllandole il polso che, pur debole, continuava a battere.

Accese di nuovo il comlink e stavolta chiamò l’ospedale psichiatrico.

“Buon giorno Direttore,  il maestro Yoda sono, un altro caso abbiamo”

“Chi?”

“La dama di compagnia della senatrice Amidala”

“Manderò subito un’ambulanza, credo proprio che qualcuno abbia mandato un virus sul pianeta”

“Io anche lo penso, a tra poco”

“A tra poco maestro Yoda”

Il piccolo jedi continuò la sua ispezione, incuriosito dagli strani rumori provenienti dal salotto.

Sì, erano proprio dei gemiti.

Aprì la porta.

La sua mente rifiutò immediatamente quello che aveva di fronte, ovvero quello che lui credeva essere Obi-Wan, letteralmente pieno di alcool, che cantava al karaoke, un’orrida canzone in antico dialetto Cathar,accompagnato da r2 alla tastiera e c3po alla tromba, mentre coloro che lui credeva essere Padmè ed Anakin, mezzi nudi, lo incitavano, come se fosse un cantante rock.

“Cosa facendo state voi?” chiese il poveretto, alzando il bastone minaccioso.

“Ma che bello una statuina di Yoda!” urlò Natalie, non dandosi nemmeno la pena di vestirsi, avvicinandosi al maestro jedi. “Sembra proprio vera … chissà come è riuscita a farla il nostro zio George!” aggiunse, battendo una mano sulla testa del piccolo grande jedi.

“Senatrice, il vostro comportamento inqualificabile è, forse conto non vi rendete che contagiata, da un misterioso virus, siete stata “

La giovane scoppiò a ridere, mentre Hayden la abbracciava da dietro e rideva anche lui.

“Sembra proprio vero è fantastico, dovremmo provare la sua resistenza in qualche modo! Solo che è tutto fasciato … chissà come mai …”

Yoda, furioso, alzò di nuovo il bastone, spingendoli lontano con la Forza.

“Kenobi è stato, con la sua follia!”

Anche Ewan fu scaraventato contro la parete dalla rabbia furente del piccolo maestro jedi.

“Farvi rinsavire debbo io o altri contagerete!”

I tre si guardarono negli occhi terrorizzati, cominciando a temere il peggio.

Altro che film di Star Wars, qui erano finiti in qualche horror di terz’ordine dove c’era la brutta copia di un gremlins che li voleva morti.

Oppure … oppure era Yoda che era passato al lato oscuro?

O era impazzito?

Ma questo significava ammettere di essere finiti davvero nella Galassia Lontana Lontana.

Hayden alzò leggermente la testa fissando con rabbia Ewan.

“Ah e poi io mi facevo troppi problemi, vero? Come diamine siamo finiti qui, me lo spieghi?”

“Qui, dove?” domandò lo scozzese, che rifiutava categoricamente di ammettere, anche solo a stesso, di essere finito nel mondo creato da Lucas.

“Nella Galassia Lontana Lontana!” urlarono inviperiti sia il canadese che Natalie, mentre Yoda prendeva a spingerli da una parte e dall’altra.

“Calma, ragazzi, manteniamo la calma” balbettò Ewan finendo contro c3po che ormai piangeva tutto l’olio che aveva dentro di sé mentre Hayden finiva addosso ad r2, che trillava a più non posso la marcia di Radesky, da ormai un quarto d’ora buono, perché era completamente impazzito.

Natalie, per sua fortuna, finì sul divano a testa in giù, coperta da tutti i cuscini del salotto.

Il piccolo maestro jedi, notando il suo stato di gravidanza, era stato più clemente con lei.

I due ragazzi si alzarono, ma furono di nuovo scaraventati per terra, uno, il più giovane, appeso alla veranda, l’altro, il più anziano, appeso ad un attaccapanni del bagno della senatrice.

Yoda era decisamente impazzito e, pur essendo ferito, stava dando sfogo a tutto il suo potere, terrorizzando a morte i tre, che urlavano a squarciagola “Georgeeeeeeeeeeeeeeeee!!!”, non sapendo bene nemmeno loro se per la rabbia o per la paura.

Metà dei mobili della senatrice finirono nei bassifondi di Coruscant e l’altra metà nel senato Galattico, proprio durante la riunione che stava dando i poteri temporanei a Bail Organa, dopo la malattia che aveva colpito Palpatine: molti senatori si trovarono in faccia le mutande e i reggi seni di pizzo di Padmè, mentre altri, più fortunati, il comò di legno in rovere durissimo oppure i pesanti tavoli di marmo.

In breve il senato fu decimato e si contarono morti e feriti sia tra i lealisti che tra i guerrafondai che tra i corrotti( quasi tutti cioè), solo pochi riuscirono a scamparla, tra cui lo stesso Organa e Mon Monthma, che si rifugiarono nel bagno di terza classe, quello degli uscieri, che puzzava di fogna da far schifo.

La strage perdurò per ore, decimando anche poveri barboni dei quartieri malfamati,  molti baristi e ristoratori dei piani alti, oltre a diversi passanti che non c’entravano assolutamente nulla, tra cui diversi tassisti che si videro arrivare in piena faccia coltelli, forchette, armadi di ottone e caffettiere usate.

Nella sua rabbia, infatti, Yoda aveva iniziato a prendersela anche con la cucina di Padmè, dove faceva bella mostra di sé, una terrificante zuppa di alghe, vecchia di almeno un mese.

Ricordandosi che Obi-Wan ne era allergico, Yoda la scaraventò addosso al povero Ewan, sperando di vederlo crepare tra le convulsioni, che in effetti gli vennero, visto che lui, alle alghe era intollerante, ma soprattutto lo era alla muffa, quindi gli vennero delle bolle orribili in viso e sulle gambe, oltre che fratturargli il naso; mentre ad Hayden, il batrace riservò addirittura un trattamento peggiore, tirandogli addosso metà dell’argenteria di Padmè. Per sua fortuna i coltelli e le forchette erano già finiti addosso ad alcuni barellieri dell’ospedale psichiatrico, quindi al canadese finirono addosso solo, si fa per dire, cucchiai e cucchiaini, procurandogli fratture alle braccia, alle costole e alla mascella, tutte guaribili, in almeno sei mesi.

Natalie, che si era rifugiata piangendo in uno scantinato, si ritrovò addosso metà della riserva di miele di Padmè e diversi piatti di porcellana finissima, che le fratturarono le gambe, lasciandole però incolume la pancia, per fortuna.

Solo l’arrivo dei pochi barellieri rimasti interi(cioè due) evitò il peggio ai tre poveretti, anche se non sapevano nemmeno loro che cosa poteva esserci di peggio di quel casino terrificante.

 La rana fu portata via a forza dai due barellieri, dei giganteschi lucertoloni di quattro metri, oltre che da alcuni jedi, tra cui lo stesso Mace Windu che, andato a controllare di persona il tentativo del capo dell’ordine di far rinsavire Kenobi e Skywalker, aveva assistito allo scoppio della follia del piccolo jedi, rimanendone a dir poco inorridito.

Mentre il capo del consiglio veniva portato via, altri infermieri, leggermente feriti, recuperarono Hayden, Ewan e Natalie, che piangevano e singhiozzavano disperati e continuavano ad urlare il nome di George.

I tre furono ricoverati in terapia intensiva, dove furono curati con potenti dosi di bacta e bendati e ingessati chi al viso, chi alle gambe, chi alle braccia.

Nel frattempo Yoda fu sottoposto ad ogni tipo di esame clinico e gli furono somministrati tutti i tipi di antidoti e vaccini esistenti in natura, compresi l’antitetanica e l’antirabbia, pensando in questo modo di farlo guarire dal virus che credevano avesse colpito lui e molti altri prima di lui, a cominciare da Kenobi.

Ricordandosi proprio del particolare che il primo ad impazzire fosse stato quest’ultimo, un battaglione di infermieri e dottori, coperti di bende e gessi e armati di punture e antidoti, si precipitò nella stanza dove tentava di riposare Ewan.

I tentativi del poveretto furono vani, visto che sia Hayden che Natalie, gli stavano ringhiando dietro, tipo pantere, in aramaico antico.

“Dovevamo stare tranquilli, vero?” sibilavano i due giovani, bendati e incerottati “Eravamo sul set!”

“E non date la colpa a me, che cosa c’entro io!!!” urlò lo scozzese coperto di bolle e con il naso ingessato.

“In effetti, è colpa sua generale Kenobi, è lei che ha contagiato tutti!” urlò il dottore a capo del battaglione di cui sopra.

“Senta, io non sono il generale Kenobi, lo capisce o no! Io mi chiamo Ewan McGregor e sono un attore, non so perché sono finito in questo mondo folle e non voglio saperlo, voglio solo tornare a casa mia, idem i miei amici, e le assicuro che non guarderò mai più un film su questa stramaledettissima saga stellare e non ne vorrò più nemmeno sentire parlare!”

I dottori e gli infermieri si guardarono preoccupati e assentirono tutti: era ancora fuori di sé.

Hayden guardò l’amico e gli mormorò a voce bassa.

“Io eviterei di continuare a ripetere che non sei Obi-Wan …”

Ewan deglutì, rendendosi conto di essersi fregato da solo, soprattutto quando i dottori e gli infermieri si avvicinarono armati di punture.

“No, guardi, ehm scherzavo, era solo un ultimo sfogo. Io sono Obi-Wan Kenobi, il generale della guerra dei Cloni, migliore amico, oltre che maestro del qui presente Anakin Skywalker” sussurrò con un sorriso angelico.

Hayden e Natalie annuirono e aggiunsero.

“Infatti, a proposito io sono Anakin Skywalker e lei è la senatrice Padmè Amidala Naberrie di Naboo”

Gli operatori sanitari si guardarono ancora dubbiosi.

“Dove siete nati?”

“Vanc  … ehm Tatooine …”

“Ottimo comandante Skywalker, lei sta bene, e lei senatrice, dove è nata?”

“Su Naboo naturalmente”

“Perfetto, anche lei sta meglio e lei generale Kenobi?”

Ewan li guardò preoccupato, dove accidenti era nato il suo personaggio*? Non se lo ricordava proprio, eppure lui era un esperto, un fan di vecchia data.

“Tatooine, forse?”

“No, risposta sbagliata, è evidente che sta ancora male, su anti-rabbica!” replicò con un sorriso perfido il medico, deciso a vendicarsi almeno su qualcuno, per le ferite che aveva riportato.

“Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!”

 

Dall’altra parte dell’ospedale, intanto, Yoda ronfava,  facendo lo stesso rumore di una mitragliatrice, proprio nella stanza di fianco all’ex cancelliere supremo, che non riusciva assolutamente a dormire, eppure si sentiva stranamente felice, in pace, come se si fosse liberato da un peso.

Non sentiva né rabbia, né odio nel suo cuore, ma solo una grande serenità e augurava al poveretto che riposava nella stanza di fianco a lui, di riprendersi al più presto.

Ogni brama di potere era scomparsa, lasciando il posto ad una voglia disperata di musica, musica hard-rock, che aveva sentito per ore ed ore durante i trattamenti intensivi a cui era stato sottoposto.

“Chiederò ai miei amici Anakin e Obi-Wan di aiutarmi a sfondare nella musica, dopotutto conoscono i più bei locali del pianeta, conosceranno anche i musicisti che vi suonano!”

E guardando con aria serena il cielo, si mise a pensare al suo futuro da rock-star, avendo già in mente il nome del suo gruppo rock “The sides of the Force”**

 

Fine capitolo IX

 

 

*In effetti nessuno sa dove sia nato Obi-Wan, anche se molti dicono, a torto, su Tatooine anche lui

**Grazie caro Chaosreborn per avermi suggerito il nome^_^!

 

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Capitolo 10
*** La riunione delle MENTI ***


Ed eccoci ad aggiornare dopo 4 mesi, lo so, lo so: sempre lenta sono!

Grazie, grazie di cuore a darth harion e shadowmoon, e a tutti quelli che leggono.

Buona lettura

Capitolo X – La riunione delle MENTI.

 

Riassunto dei capitoli precedenti …

Ma non ci penso neanche a farvelo …

Quando si dice coccolare il proprio pubblico …

 

Era una notte buia e tempestosa, nonostante fosse estate, oltretutto l’estate del 2007, che fu una delle più afose della storia dell’umanità, inferiore, come calura, soltanto, alla terrificante estate del 2003.

Comunque, era una notte allucinante, pioggia, vento, grandine in quel di Londra in quella torrida estate, centinaia e centinaia di squadre di vigili del fuoco furono chiamati per tentare di:

1-Salvare persone che stavano annegando persino nel proprio salotto in appartamenti anche al settimo e all’ottavo piano.

2-Far sgomberare il mercato di Porto Bello ( o meglio ciò che ne era rimasto) dove la gente stava usando le bancarelle come barche e barchette improvvisate.

3-Far sgomberare i parcheggi della City, dove, durante l’alluvione improvvisa, si erano formati degli ingorghi paurosi, soprattutto nei parcheggi di cinema, ristoranti e discoteche: i pompieri trovarono almeno venti mila macchine che galleggiavano sia nei parcheggi sotterranei che in quelli ai piani alti, con dentro i rispettivi proprietari, a metà tra l’imbufalito e il terrorizzato.

4-Evacuare Buckingham Palace, che era ormai diventata una doppia piscina: a cielo aperto e al chiuso. La famiglia reale era talmente incazzata che ormai aveva perso tutto il suo aplomb e bestemmiava peggio di uno scaricatore di porto, tirando giù santi,beati e madonne che nemmeno esistono sul calendario, oltretutto in greco antico.

In tutto in questo immondo casino, l’unica strada di Londra, stranamente intatta, era quella dove era piazzata l’abitazione di Ewan McGregor, vicino a dove c’era il noto mercatino di Porto Bello, eppure anche lì gli abitanti non erano propriamente tranquilli.

Da circa quarantotto ore, difatti, si sentiva il rumore di falciatrici, trapani, betoniere e di lavandini ingorgati provenire proprio dall’abitazione del suddetto attore scozzese, dove peraltro sembrava fosse passato sia una tromba d’aria che un ciclone.

Nonostante ciò la consorte del nostro eroe dormiva placidamente nel lettone matrimoniale, abbracciata alle tre figlie, mentre il presunto marito era svaccato a pancia in su nella stanza degli ospiti, dove tentava di smaltire la terrificante sbronza, dormendo placidamente, russando soltanto in maniera lieve: dopotutto faceva solo il rumore di una betoniera che impasta il cemento e di un lavandino ingorgato da almeno cento anni.

In salotto( o in quello che ne era restato) Anakin e Padmè erano anch’essi svaccati a pancia in su sul divano matrimoniale, russando a più non posso, facendo dei sogni insopportabilmente caramellosi e facendo il rumore di trapani di mille kilowatt e di ottocento falciatrici in azione.

Verso le due erano passati i vigili del fuoco anche da loro, ma il frastuono era tale che preferirono desistere: dopotutto a Notting Hill, i danni, erano stimati in soli quattro milioni di euro.

Alle sette del mattino, puntuale come le tasse, Eve si alzò insieme alle tre figliolette, mettendosi a preparare una bella colazione per gli ospiti improvvisati, che, a differenza del presunto consorte, si erano già svegliati e stavano tubando come due piccioni da almeno venti minuti.

Verso le otto la signora McGregor si avvicinò ai due, che indossavano ancora gli orrendi stessi vestiti con cui erano arrivati due sere prima, portando il vassoio della colazione.

“Che bello avervi a casa nostra miei cari e soprattutto è stupendo sapere che vi siate riconciliati: l’ho sempre detto che eravate fatti l’uno per l’altra, proprio come i vostri personaggi Anakin e Padmè”

I signori Skywalker la guardarono senza capire, ma allungarono lo stesso le mani sul vassoio dove facevano bella mostra di sé diversi invitanti piatti di maccheroni ai gamberi e ai broccoli.

“Ehm grazie cara … Ewan come sta?” domandò Anakin mentre la moglie iniziava a mangiare.

“Oh, dorme, è sempre così dopo aver bevuto … ah Hayden?”

“Sì cara?”

“Spero che sia venuto bene il tuo piatto preferito”

“Lo sarà senz’altro” replicò il giovane jedi con un sorriso mentre la donna si allontanava, poi iniziò a mangiare con appetito e bere con molta sete, senza sapere che nel bicchiere vi era del whisky: considerando che il nostro eroe era più o meno astemio, la sua reazione fu assolutamente pacifica, i suoi occhi divennero soltanto leggermente più gialli e lui stramazzò al suolo senza un lamento.

Riavutosi immediatamente dallo svenimento riprese a mangiare, ma evitò di bere: non ci teneva a sbronzarsi, lui.

“Tutto bene caro?” chiese Padmè vedendolo più bianco e pallido del solito.

“Benissimo, solo hai sentito quel liquido?Al confronto la birra zairona che beve il mio maestro è acqua pura”

La senatrice spalancò gli occhi, ancora sul giallognolo.

“Senti, ma ehm secondo te perché c’è stata prima la nevicata e poi l’alluvione?Interferenza della Forza?”

“Sì, causata da noi”

“Da chi?”

“Da noi tre”

“E perché mai?”

“Hai visto i tuoi occhi cara?Sono gialli, così come i miei e quelli del mio maestro”

La signora Skywalker rabbrividì.

“Ma solo i sith hanno gli occhi gialli”

“Difatti”

“Io non sono un sith e nemmeno il tuo maestro e poi tu, tesoro, è totalmente impossibile che possa diventare un sith, sei il prescelto dei jedi!”

“Forse il troppo stress di questi giorni: non sappiamo dove siamo finiti, tutti ci chiamano con nomi strani e quella donna simpatica ma assurda che dice di essere la moglie di … “

“Sì di Ewan, ma il tuo maestro si chiama Obi-Wan!”

Un violento tonfo proveniente dal salotto li distrasse: sembrava che qualcuno avesse sbattuto una palla di ferro contro un muro.

Subito dopo dalla porta spuntò il generale Kenobi tenendosi la testa tra le mani, come se avesse subito un colpo.

“Appunto io mi chiamo Obi-Wan!”

“Quella è tua moglie da almeno 12 anni” urlò inviperito Anakin.

“E non urlare e comunque non è mia moglie, non sono sposato, non ho figli!”

“E allora perché dice di essere tua moglie?”

“Non dice di esserlo … come ha fatto notare Padmè, quella signora sostiene di essere la moglie di un certo Ewan solo che lei pensa che io sia questo Ewan, come … come …”

“Come tutti pensano che io sia una certa Natalie e lui un certo Hayden … chiarito questo punto dove siamo?”

“Non lo so, è un più un mese che mi arrabatto cercando risposte, ma trovando solo mezzi tecnologici arretrati, come la televisione dove vengono trasmessi programmi assurdi e orripilanti adatti agli uomini che vivevano prima della nascita della Repubblica …” bofonchiò il giovane maestro jedi, sedendosi su una poltrona in raso bianco e continuando a tenersi la testa dolorante.

“Non hai fame?” domandò il suo ex allievo porgendogli un piatto ricolmo di pasta.

“Sì, grazie” e subito agguantò il piatto, prendendo a mangiare, con un appetito vorace, il suo contenuto.

“Da quando ti piacciono i piatti di altri sistemi?” domandò prontamente Anakin, stupito di un tale comportamento.

“Dopo aver assaggiato l’haggis e la cassouela, qualsiasi cosa diventa buona, anche i tuoi vermi”

“La che?” chiesero in coro i signori Skywalker.

“Niente …”

Se il suo maestro aveva imparato a digerire il cibo terrestre, non così il prescelto, che iniziò a sentire uno strano peso sullo stomaco cinque minuti dopo aver finito il misterioso piatto: dieci minuti dopo divenne tendente al blu, poi si fiondò in bagno, dove rimase per circa un’ora, non a vomitare, ma a fare altro, non dico cosa perché sono una signora ^_^…

Rientrato in salotto con un pallore degno di un fantasma con le doglie, tornò a svaccarsi sul divano, dove venne subito abbracciato e poi coccolato dalla consorte, che sorrideva a sessanta quattro denti, anzi a cento ventotto.

Poco dopo in salotto rientrò Eve, che stranamente era vestita in maniera più coperta del solito: indossava, difatti, dei micro-calzoncini e una canotta, per nulla scollata.

“Tesoro, è arrivato un nuovo copione …”

Obi-Wan deglutì a vuoto due o tre volte, poi si volse verso la donna.

“Mi sembra un ruolo interessante …”

L’uomo sorrise, prese il copione che lei gli porgeva e iniziò a leggerne il testo che aveva come titolo “Angeli e Demoni”.

Dopo circa mezz’ora, quando ormai era verso la fine, il suo colorito tendeva al giallo limone, vestiti compresi.

“Dimmi che ho capito male … non dovrò fare quel … quel … come lo chiamano?”

“Intendi il camerlengo? Sì, devi fare quello tesoro: non sei contento? Per la prima volta farai il cattivo”

Kenobi la fissò seccato.

“Su tesoro non fare così, hai fatto il musicista bisessuale, il tossicomane, l’assassino di cosa ti lamenti” aggiunse la donna

Anakin e Obi-Wan la guardarono, si guardarono e poi svennero.

Padmè si avvicinò alla signora McGregor.

“Forse è il caso di disdire, Ewan non mi sembra in forma!”

A questo punto Eve ebbe per la prima volta un momento di debolezza, abbracciò la presunta amica e scoppiò in singhiozzi.

“Sì, difatti, povero caro, sta malissimo, è fuori di sé, chiama tutti con nomi strani e poi insomma è un mese che nisba …”

“Eh??”

“E’ un mese che non facciamo sesso!”

Al sentire la parola sesso, la signora Skywalker passò da tutti i colori dell’arcobaleno(non certo perché non conoscesse il termine, data la sua esperienza approfondita con ehm il prescelto), poi svenne pure lei: dopo circa mezz’ora i nostri eroi erano sdraiati alla belle e meglio su divani e poltrone, mentre Eve e le bimbe facevano loro aria con dei ventagli.

“Quindi dovrei fare una specie di Palpatine?” domandò Obi-Wan, ancora pallido.

“Ma Palpatine non è cattivo” disse Anakin guardandolo con aria da cucciolo: immediatamente Obi-Wan gli tirò uno scappellotto che lo fece volare contro la parete.

“Certo che lo è: è il signore dei sith!”

A quelle parole Skywalker non seppe assolutamente come reagire.

“Non è vero, lo dici solo perché lui mi comprende meglio di te”

“Hayden, caro, non ti sembra di prendere il tuo ruolo troppo sul serio? E poi lo sanno pure i tombini che Palpatine è il cattivo di Star Wars” intervenne Eve, con un sorriso angelico.

“Di che?”

“Star Wars : dovresti ricordarti, che oltre ad ingannare il tuo personaggio per tredici anni, prende in giro i jedi, si auto-nomina imperatore e tenta di uccidere tuo figlio davanti a te”

“Cosa fa???????????????????????”

Il generale Kenobi prese la presunta consorte per le spalle e la allontanò un po’ dai due.

“Cara, evita di dire le cose tutte d’un botto, Hayden sta passando un periodo strano e prende tutto molto sul serio”

“Capisco …”

Nel frattempo Anakin aveva preso a girare per la stanza come una trottola impazzita, tirando pugni e calci all’aria, urlando in hutthese antico improperi del tipo:

“P…. di quel consiglio di merda … p…. quel sith falso e bugiardo “

Obi-Wan, pur sentendo insultare i jedi, non riuscì a dir nulla, anche perché era ben felice di sentire che il suo allievo insultasse Palpatine.

Dopo uno sfogo durato quasi tre ore, mentre Eve e le piccole preparavano l’haggis, Anakin si sedette di nuovo sul divano e domandò

“Fammi capire tu sei sposato da oltre dieci anni, hai tre figlie e come secondo lavoro fai l’attore?”

Il suo ex maestro alzò gli occhi al soffitto.

“Ancora con questa storia? Senti, non so di cosa tu stia parlando, si dà il caso che sono finito in questa gabbia di matti un mese fa, non sono un attore, non sono sposato, non ho figli, ecc"

 

"Bugiardo ... quella donna ti chiama tesoro e le bimbe, papino!"

"Ma non ti sembra strano che mi chiami Ewan invece che Obi-Wan? E poi ..."

“E poi?”

“Ho visto un film dove tu passavi al lato oscuro per colpa del cancelliere Palpatine che è il signore dei sith, come ti ho detto prima …"

 

Skywalker sospirò, tirando giù altri due o tre smoccoli, tanto per gradire, poi replicò

 

“Potresti evitare di ripeterlo, per favore? Grazie!”

 

“D’accordo … a proposito di quel film tu e Padmè avrete due gemelli!”

 

Padmè ed Anakin si guardarono negli occhi con uno sguardo sconvolto poi tornarono a osservare l’uomo.

 

“Sai che siamo sposati?”

 

“CERTO CHE LO SO!” replicò il jedi stronfiando intanto i signori Skywalker tornarono a guardarsi negli occhi, ma stavolta con sguardo commosso ed esclamarono all’uniscono

 

“Che bello i gemellini!” e presero a limonare per un quarto d’ora buono il tutto mentre Obi-Wan brontolava un

 

“Per cortesia!!!!!!!!”

 

Provò a scuoterli, ma niente i due continuarono imperterriti a baciarsi per un altro quarto d’ora, il nostro quindi, tentò di andare a recuperare la presunta consorte.

 

“Senti cara, in che sistema siamo?”

 

Eve spalancò gli occhi stile manga, poi gli toccò la fronte e gli provò il polso.

 

“Ti sei fumato qualcosa? Cos’è un sistema?”

 

“Un pianeta”

 

“Ah … il nostro pianeta si chiama Terra, da sempre o anche Pianeta Azzurro, comunque, sì, ti sei fumato qualcosa”

 

“Può essere cara, può essere, torno dai nostri ospiti” e per evitare di farsi baciare dalla donna, si fiondò in salotto.

 

“Non vorrei interrompere il vostro colloquio personale, ma vorrei informarvi che siamo in un pianeta che si chiama Terra o Pianeta Azzurro”

 

I due giovani amanti scollarono finalmente le lingue e iniziarono a grattarsi le rispettive teste, assai pensierosi.

 

“Mai sentito” fece Padmè.

 

“Nemmeno io: non credo che ci sia sugli Archivi” aggiunse Anakin.

 

“Difatti … continuo a pensare a quel film su di noi : le bambine dicono che ne esistono sei”

 

“Fai vedere” fece il suo allievo mentre la consorte assentiva.

 

I tre aprirono la vetrinetta dove c’erano i cofanetti di Star Wars e presero a leggere le trame di ognuno di essi.

 

“Hanno fatto sei film su di noi, su un nostro possibile futuro” borbottò Padmè tenendo in mano tremante, il cofanetto de “La vendetta dei sith” mentre il marito teneva in mano quello de “L’impero colpisce ancora” ed Obi-Wan quello de “Il ritorno dello jedi”: non sapeva perché, eppure era quello che gli piaceva di più.

 

“Questo può significare che siamo finiti nel futuro …” aggiunse il prescelto tremante.

 

“Futuro?Così arretrato?Hai visto la tecnologia che hanno?”

 

“Hai qualche altra idea? Se non fosse il futuro come potrebbero conoscere la nostra storia?” replicò nuovamente il suo ex padawan

 

“Non lo so, però, vedi, loro sanno la nostra storia ma, mi pare di capire che per loro non esistiamo: credono che la nostra sia solo una favola” fece Kenobi.

 

“Sì … è vero … beh, dopotutto non è poi così importante oppure sì?” il giovane Skywalker tremava sempre di più e aggiunse

 

“Che ne dici se vediamo il film che ha in mano Padmè?”

 

A questo punto fu Obi-Wan a tremare

 

“Perché proprio quello? E se vedessimo quello che ho in mano io?”

 

“Magari dopo … voglio vedere prima quello: voglio capire perché dovrei passare al male”

 

“Io vado a bere” mormorò affranto il generale

 

“Perché?” chiese la senatrice dubbiosa.

 

“Non c’è perché: lui beve sempre” rispose suo marito.

 

“E’ che ho già visto il film, non ci tengo: un’altra visione mi sarebbe fatale” sussurrò il jedi con gli occhi lucidi.

 

“E’ così brutto?”

 

“No, per quello è anche un bel film, ma è davvero triste … a dopo buona visione” e se ne andò nella camera degli ospiti mentre i signori Skywalker infilarono il dvd nel lettore.

 

Passarono due ore e venti … le ore più terrificanti della vita di Anakin e Padmè: quando Kenobi rientrò erano in un mare di lacrime e avevano gli occhi così rossi da sembrare due pomodori maturi.

 

“Ve lo avevo detto io …” brontolò l’uomo che un secondo dopo fu abbracciato dal suo ex allievo che urlava

 

“Master non ti voglio tradire!”

 

“E io non voglio andarmene mentre tu hai bisogno di me!” replicò gridando il suo maestro e stringendolo forte a sé.

 

“Master!!!”

 

“Padawan”

 

“Master!”

 

“Padawan!”

 

“Master!!”

 

“Padawan!!”

 

“Master!”

 

“Padawan!”

 

Il tutto era intervallato da lamenti, singhiozzi e lacrime a profusione mentre la povera senatrice li fissava terribilmente offesa

 

“E io allora che muoio nel dare alla luce i nostri figli?? Nessuno ha lacrime per me?? E poi basta, per cortesia, con questi abbracci voi due!!!!!!!!!”

 

“Ma che dici cara? Certo che le abbiamo anche per te!” urlò Anakin, che a furia di piangere, aveva perso quattro o cinque chili in poche ore e il suo maestro non era da meno … i tre si abbracciarono di nuovo e ricominciarono con i lamenti degni di una partoriente di otto gemelli.

 

In quel mentre rientrò Eve, che avendo sentito le parole di quella che lei credeva essere Natalie, si mise ad imprecare

 

 

“Sì, infatti, voi due evitate di esagerare con gli abbracci, già scrivono cose assurde sul tipo di relazione che intrattenete"

 

Skywalker, staccandosi prontamente dagli abbracci di moglie e maestro, la fissò senza capire.

 

“Perché che tipo di relazione intratterremmo?”

 

Kenobi scosse il capo.

 

“Ehm mio giovane padawan, non è il caso davvero …”

 

“No, voglio sapere …”

 

“Fidati, staresti male …”

 

“Perché?”

 

“E non fare finta di non sapere che scrivono racconti slash su di voi!”

 

“Racconti che?”

 

La donna lo trascinò nella sala pc, che era già acceso, dove gli mostrò il sito che aveva visitato il suo maestro ovvero “Feel My Force”

 

A differenza di Obi-Wan, Anakin resse sì e no tre righe quando comprese di cosa si trattasse, tuttavia lui non svenne, no corse in bagno, non a vomitare e vi rimase l’intero pomeriggio perdendo altri quattro chili.

 

“Glielo avevo detto io” brontolò il generale scuotendo la testa, cercando di non pensare cosa avesse letto il suo ex allievo, altrimenti sarebbe andato in bagno anche lui e ci sarebbe morto di dissenteria.

 

Purtroppo per il giovane maestro jedi, pure la senatrice di Naboo lesse quelle poche righe e divenne verde dalla gelosia

 

“Fammi capire avresti una storia con mio marito?”

 

“Cosa ti viene in mente?No!!!” replicò disgustato l’uomo

 

“E allora cosa ci sta facendo vedere la signora … Eve ?”

 

La signora McGregor si era avvicinata alla giovane e la abbracciò

 

“Che bello vi siete sposati: come sono felice!”

 

“Ehm sì … comunque che è questa storia?”

 

“Padmè, sono racconti, solo racconti di alcune menti malate!”

 

“Padmè? Ewan, tesoro, si chiama Natalie … e comunque hai ragione sono fatti da persone malate, tu sei solo ed esclusivamente mio” E qui la donna gli piantò in bocca un metro di lingua lasciandolo senza parole, tuttavia, quando si staccò, lo fissò impietrita

 

“C’è qualcosa che non va” mormorò grattandosi la testa “Sì, decisamente” e tornò in cucina a preparare la laboriosa cena.

 

“Hai visto? Anche lei, in qualche modo, ha capito che non sono chi crede”

 

“Sì, comunque da domani Ani va in missione solo con Ahsoka!”

 

“Ma!”

 

“Zitto pervertito!”

 

“E perché sarebbe colpa mia???”

 

“Ani lo dice sempre: it’s always Obi-Wan fault!”

 

Obi-Wan brontolò qualcosa di incomprensibile mentre Anakin rientrava dal bagno: ora sembrava lo spettro di un ologramma.

 

Nel guardarlo, al suo maestro spuntò un sorriso diabolico

“Signorina Naberrie?”

 

“Signora Skywalker … prego” esclamò piccata la ragazza accarezzando il volto pallidissimo del consorte.

 

“Sì ... appunto ... ricordati che SOLO io so del matrimonio e eviterò di parlarne al consiglio, se e solo se, ascolterai le mie richieste"

 

“Che richieste?” replicò la donna impallidendo a sua volta.

 

“Ma nulla di che, basta che mi fai divertire ancora qualche anno"

 

“Neanche morta” sibilò furiosa la senatrice.

 

“Scherzavo su: basta che lo fai venire con me in missione come sempre!”

 

“Ricattatore, oltre che pervertito!”

 

“Gelosa e possessiva"

 

"Ha parlato quello che è geloso anche dell'ombra di Ani!"

 

Il prescelto continuava a passare lo sguardo dall’uno all’altra sempre più affranto e confuso, alla fine riuscì ad interrompere quel fiume di parole.

 

“Scusate, non vorrei interrompervi ma ... state parlando della mia vita eh, forse avrei diritto di dire la mia in proposito"

 

“Naaah: zitto e buono tu, che decidiamo noi cosa è giusto per te” replicarono in coro sua moglie e il suo maestro..

 

 

Vedendo che non riusciva ad ottenere risposte sensate, il nostro eroe ricominciò a girare per la stanza, stavolta con aria pensierosa, poi, come colto da un lampo improvviso, riprese in mano i cofanetti di Star Wars.

 

Intanto il generale Kenobi e la senatrice di Naboo continuarono a confabulare come due suocere pettegole o come una mamma apprensiva (in questo caso mamma Obi-Wan) del figlio prediletto, ma troppo giovane e inesperto, e come la sua neo-nuora: in breve i due presero una grossa agenda ed organizzarono la giornata del figlio di cui sopra.

 

“Allora starà con te dalle 9 alle 11, con me dalle 11 alle 13, poi con te dalle 13 alle 15, poi con me dalle 15 alle 17, con te dalle 17 alle 19, con me dalle 19 alle 21, con te dalle 21 alle 23 e poi naturalmente con me dalle 23 alle 9, non transigo su questo”

 

“Ah non si preoccupi senatrice, la notte sarà sua, il problema è che dovremmo riorganizzare le giornate, altrimenti lei lo avrà per più ore”

 

“Sono sua moglie, io”

 

“E io il suo maestro: si ricordi che lo devo educare in modo che salvi la Galassia”

 

“Già lo sa fare da solo, senza il suo aiuto”

 

“Se lo sa fare è perché gliel’ho insegnato io”

 

“Non dica fess …”

 

“Insomma basta!!!!!!!!!!” tuonò Anakin con un tono raggelante da far impallidire Exar Kun e Darth Bane in persona.

 

“Che c’è tesoro?” domandò Padmè sorridendogli angelica.

 

“Sì adorato padawan?” chiese a sua volta Obi-Wan.

 

“Voi siete malati, altro che, poi dicono a me che sono morboso … comunque credo di aver risolto un enigma: ci chiamano con i nomi degli attori che ci interpretano”

 

“In effetti, non ci avevo pensato” replicò prontamente il suo maestro e subito la senatrice assentì.

 

“Bene, chiarito questo punto, qui su tutti i cofanetti c’è scritto che l’autore è un signore che si chiama George Lucas, forse rivolgendoci a lui, potremmo tornare a casa”

 

“Giusto, vado a parlare con Eve …” rispose Obi-Wan cercando di fiondarsi in cucina.

 

“Ti starai mica innamorando davvero di quella signora?” domandò sospettoso il prescelto.

 

“Difatti, mi sembra che dimostra un po’ troppo interessamento per quella donna, generale” aggiunse la signora Skywalker con un sorriso sinistro “Attento che potremmo informare il consiglio della cosa”

 

“Io non sono innamorato di nessuno, ho amato e amerò sempre e soltanto Siri”

 

“Incredibile: ha detto la verità. Aspetta che mi segno su un foglio data ed ora: questo giorno dovrà essere ricordato negli annali jedi” fece Anakin sorridendo perfidamente e poi prese davvero un foglio dove scrisse “Oggi … ah sì 20 Agosto 2007, secondo il datario del Pianeta Azzurro, il generale Kenobi ha detto la verità”

 

“Quanto sei spiritoso, io vado da Eve …”

 

“E cosa ci vai a fare?” chiese Padmè.

 

“Voi sapete dove si trova questo famoso signor George Lucas?”

 

I due coniugi scossero la testa.

 

“Appunto, torno subito”

 

Il giovane maestro jedi raggiunse in cucina la presunta consorte, che appariva stanca e smagrita.

 

“Signora … Eve ti senti bene?”

 

Lei, prima di rispondere, lo squadrò a lungo.

 

“C’è proprio qualcosa che non va, decisamente …”

 

“Sì, hai ragione cara, ma non temere, presto sistemeremo tutto. Senti, ti ricordi dove … dove … dove abbiamo girato i film con George Lucas?”

 

A quelle parole gli occhi della signora McGregor divennero due fessure.

 

“Ora basta, chiamo un dottore, anzi i pompieri, la protezione civile, la polizia, la guardia reale, qualsiasi cosa! Tu sei completamente impazzito! Lo sanno tutti, che oltre che qui a Londra e in Australia, avete girato allo Skywalker Ranch, in California, non lontano da San Francisco!!!”

 

“Skywalker Ranch????? Ehm vabbè … e vive lì George?”

 

“Sì!Lo sai benissimo!!!!!!!”

 

“Ed ehm c’è qualche … qualche mezzo che porta a San Francisco?”

 

A quel punto Eve gli tirò uno scappellotto che gli fece fare quattro giravolte complete.

 

“Ora basta, chiamo il pronto soccorso psichiatrico!!!!!!!!!”

 

Una volta riavutosi dalla botta, il generale la bloccò.

 

“No, no, no sto bene, è che non mi ricordo …. Dove …”

 

“Dove prendere l’aereo per San Francisco?”

 

“Esatto!”

 

“In effetti a Londra ci sono diversi aeroporti … quello di Heatrow è senz’altro il migliore, gli altri hanno più voli nazionali … Ma cosa ci devi andare a fare da George? Ti ha forse chiamato per qualche altro film? Non credo …. I film sono finiti … “ fece la donna guardandolo sospettosa

“A meno che non voglia che tu e gli altri doppiate la serie a cartoon chiamata Clone Wars”

 

“Ehm … ehm … difatti vuole quello”

 

Fu il fato, il destino, la predestinazione oppure una dose determinante di fattore C, che in salotto, proprio in quel momento, trillò il telefono, a cui rispose Padmè.

 

“Natalie?” chiese la voce dall’altra parte.

 

“Sì?”

 

“Sono George … George Lucas … “

 

“Ma ciao George, che piacere sentirti” e mai come quella volta tali parole furono assolutamente sincere e sentite.

 

“Ascolta, capiti a proposito … per caso da Ewan, c’è anche Hayden?”

 

“Ehm sì …”

 

“Ecco vi andrebbe di venire a doppiare Anakin, Obi-Wan e Padmè nella prossima serie tv a cartoon?”

 

“Certo George, assolutamente!”

 

“Sei sicura? Non avete altri impegni?”

 

“Ma ti pare, per te lo facciamo volentieri!” urlò quasi la senatrice di Naboo.

 

“Che cari … allora ci vediamo lunedì, ci metteremo d’accordo poi per il compenso, va bene?”

 

“Va bene, ma non …” subito Anakin gli tappò la bocca, strappandole quasi la cornetta.

 

“Ciao George, anche io sono d’accordo … sei molto gentile a volerci dare un compenso”

 

“Ci mancherebbe, quello che è giusto, è giusto: ciao Hayden, saluta gli altri, ci vediamo lunedì!”

 

Quando il giovane jedi mise giù la cornetta, la donna lo squadrò.

 

“Perché mi hai strappato il telefono di mano?”

 

“Volevi dirgli che avremmo potuto farlo gratis …”

 

“E allora?”

 

“Senti, io già faccio una guerra gratis, per una volta che posso guadagnarci qualcosa!”

 

“Giusto povero amore” e dopo avergli agguantato le labbra, iniziarono a farsi le fusa come due pantere in calore.

 

Erano felici, assolutamente felici: una volta arrivati da quel George, ne erano certi, sarebbero presto tornati a casa, tutti e tre!

 

Tuttavia, mentre i signori Skywalker tubavano, dalla cucina si sentì provenire un urlo disumano: Obi-Wan si era improvvisamente reso conto che, se loro erano finiti nei panni dei rispettivi interpreti, questi ultimi erano sicuramente finiti nei loro panni!

 

Un secondo dopo, il poveretto cadde a terra come morto, diventando color grigio topo …

 

 

 

Fine Capitolo X.

 

Piccole noticine finali:

 

-Chiedo venia per aver svelato il finale di “Angeli e Demoni” ma tutti i giornali ne hanno parlato.

-Per chi non lo sapesse gli scienziati chiamano la Terra, Pianeta Azzurro.

 

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Capitolo 11
*** Alla ricerca del virus perduto ... pardon sconosciuto ... ***


E così siamo tornati al delirio dei deliri^_^

Ringrazio calorosamente di cuore Verity, Darth Harion, Wesley e shadowmoon per i loro commenti e
ringrazio anche tutti gli altri lettori!

Siamo di nuovo di là, nella Galassia Lontana
e i nostri poveri attori ne passeranno proprio delle belle o delle brutte, se preferite ...
buona lettura!

Capitolo XI –

Alla ricerca del virus perduto … pardon sconosciuto

 

Coruscant, capitale Galattica.

La notte era tranquilla e serena, gli abitanti del caotico pianeta, erano a loro volta, tranquilli e sereni, un senso di pace albergava nei loro cuori, ormai la paura del virus era passata, gli attacchi al Tempio e al Senato sembravano cose accadute secoli prima e tutti parevano godersi questa rinnovata serenità, anche grazie al buon governo di Bail Organa, il quale si dimostrava ogni giorno di più, un politico saggio ed avveduto, anche se gli mancavano un po’ i consigli della senatrice di Naboo.

Oltretutto era ancora turbato, malgrado non lo facesse vedere, da quanto era avvenuto in Senato: non riusciva a credere che a combinare quel disastro fosse stato il Sommo Yoda eppure aveva visto con i suoi occhi che era ricoverato in psichiatria.

In psichiatria era andato anche per parlare con la senatrice Amidala, ma la donna non aveva voluto vederlo e ciò lo aveva reso triste e malinconico, sperava di starle vicino, era sempre stato suo amico e si erano sempre aiutati, era anche dispiaciuto che la donna non gli avesse parlato della sua gravidanza.

C’era un’altra cosa che lo turbava.

Un ululato preistorico proveniva, ininterrottamente da giorni, dal suddetto ospedale psichiatrico situato non lontano da ciò che restava del Tempio Jedi e ciò che restava del Senato: nessuno riusciva a dormire, nessuno, tranne Yoda, che, imbottito di qualsiasi tipo di sonnifero, dormiva ormai da un mese, con uno strano sorriso dipinto sul volto.

Tale ululato, tuttavia, non sembrava turbare più di tanto nessuno, nemmeno i pazienti dato che Palpatine li aveva coinvolti tutti quanti in un corso accelerato di taglio e cucito, questo perché gli servivano le divise per la sua rock-band, in cui sperava di coinvolgere parecchi membri dell’ordine jedi.

Mentre tutti disegnavano e cucivano le divise, che parevano un incrocio tra i vestiti dei Rolling Stones e Iggy Pop ai bei tempi, il nostro sith redento era impegnato nella stesura dei testi, piuttosto deficienti, in particolare uno aveva un ritornello molto … come dire strano … che faceva più o meno così:

“Sono in una sith band … sono in una sith band …”

L’ululato, che come abbiano detto proseguiva da giorni, era intervallato da mugugni inferociti, le cui uniche parole comprensibili erano:

“Non voglio aver nulla a che fare con la mummia carciofata, io!!!”

Tali suoni provenivano dall’ultimo piano dove i dottori e gli infermieri stavano tortu ... ehm curando un paziente piuttosto difficile, con metodi non proprio sopraffini: praticamente otto punture al giorno, di cui due nel sedere, due al collo, tre nelle mani e una sul naso.

Il risultato era che il suddetto paziente ormai si esprimeva soltanto a guaiti e si stava drammaticamente convincendo di essere realmente il Generale Kenobi.

Per sua fortuna, al piano di sotto, i suoi due compagni di sventura, aveva deciso di mettere da parte la loro giusta rabbia nei suoi confronti, anche perché estremamente toccati da quelle tragiche grida(avevano pianto per due giorni di fila, poi avevano smesso, temendo rappresaglie dal personale medico)e stavano complottando su come tirarlo fuori dai casini, anche per tirar fuori se stessi dai casini, visto che molti jedi continuavano a stazionare nel corridoio di fronte alla loro stanza e li fissavano in cagnesco.

“Nat, sei sicura che funzionerà?”

“Hai qualche altra idea, Den?”

“No”

“Allora ricapitolando, io dovrei uscire in corridoio, mettermi ad urlare dicendo che c’è un incendio e tu dare fuoco davvero alla camera …”

“Esatto”

“Secondo me non funzionerà”

“Perché?”

“Hai visto che tipo di estintori che hanno? Lo fermeranno prima che si possa agire”

“Giusto …”

“Potrei far saltare la corrente prima di chiamare aiuto”

“E in che modo?”

“Ho visto dov’è il generatore dell’ospedale”

“Quindi dovremmo agire di notte”

“Beh, manca poco ormai: sono le nove di sera, almeno credo”

“E se finissimo per uccidere qualcuno staccando la corrente?”

“Vuoi lasciar Ewan in mano a quei pazzi?”

“No”

I due giovani annuirono e ricominciarono a sistemare gli ultimi dettagli del loro piano di salvataggio: alle dieci in punto, decisero di farlo scattare, appellandosi a tutte le divinità conosciute e sconosciute sia nella Galassia Lontana che nel nostro mondo.

Hayden, zoppicando vistosamente ed esageratamente(aveva ripreso il totale controllo degli arti inferiori ormai da settimane, ma continuava a fingere per non destare sospetti), uscì in corridoio, staccò il generatore principale(situato assurdamente nei bagni dei pazienti) e si mise ad urlare.

“Aiuto un incendio … va a fuoco tutto!!!”

Gli altri pazienti uscirono dalle loro camere e vedendo il fumo enorme che si stava sprigionando dalla stanza dei due attori, si misero tutti ad urlare istericamente, anche perché si erano accorti di essere quasi totalmente al buio e che nessun generatore di emergenza si era messo in funzione.

Quelle grida fecero accorrere tutto il personale medico, compreso quello ai piani alti, che immediatamente chiamò i vigili del fuoco o meglio ci provò: anche i comlink e le comunicazioni di qualunque genere sembravano interrotte, morale l’incendio si stava propagando in tutte le stanze e i corridoi di quel piano, minacciando anche gli altri reparti.

Il panico e le urla aumentarono, questo nonostante la presenza dei jedi, i quali, dopo aver promesso e ripromesso, che avrebbero vegliato su quella povera gente, si erano vergognosamente addormentati nelle salette d’aspetto, guardando, tutti insieme, il miliardesimo(in senso letterale eh)episodio di una terrificante soap intergalattica, di cui tutti, ma proprio tutti, erano accaniti fan.

Quando la gente si accorse di tutto questo, i guardiani della pace furono letteralmente presi a mazzate e sprangate, non paghi di ciò poi, i pazienti gli tirarono dietro letti, armadi mezzi bruciati e tavoli dell’infermeria: il più bersagliato fu Mace Windu, che si ritrovò con entrambi gli arti inferiori e superiori fratturati.

In mezzo a tutto questo pandemonio, i nostri due sfigatissimi eroi, alias Natalie ed Hayden, riuscirono a salire all’ultimo piano, prelevare il povero Ewan, che era più pallido e bianco del solito(in una primo momento i due lo avevano scambiato per qualche suo anziano parente venuto a trovarlo, ma poi si erano resi conto che la cosa era pressoché impossibile), metterlo su una sedia a rotelle, sgraffignata nella prima infermeria trovata quasi integra(si erano bruciati soltanto i tavoli e i medicinali) , imbavagliarlo(per farlo smettere di ululare) e fuggire dall’uscita di sicurezza.

Una volta fuori, già che c’erano, rubarono anche un taxi, il cui proprietario, in barba al casino che stava succedendo, era andato da Dexter a prendersi un po’ di birra Obi-Wan … ehm zairona …

“Sai guidarlo?” domandò l’attrice israeliana, dopo che insieme avevano fatto sdraiare, sul sedile posteriore, il povero attore scozzese che continuava a fissare il vuoto.

“No … ma ehm ci provo” balbettò il ragazzo, continuando a fissare il suo maestro cinematografico. “Senti cara, non dovremmo chiamare un medico? Mi sembra un po’ strano”

“Un medico? Scherzi: sono quelli che lo hanno ridotto così, andiamocene”

“E dove?”

“Non lo so, intanto parti, poi ci penseremo”

Il giovane annuì e si mise ad armeggiare con i comandi della vettura, poi grazie ad un’opportuna dose di fattore C, ne capì il meccanismo e partì a razzo verso i bassifondi, facendo sobbalzare a più non posso i sedili.

“Allora dalla tua dama di compagnia non è il caso di andare, al tempio jedi neppure, al senato neppure …”

“Non è la mia dama di compagnia”

“Quello che è …”

“Forse dovremmo andare a Naboo”

“E in che modo?”

“Come fanno i nostri personaggi ne L’attacco dei Cloni”

“Giusto, ma Ewan come lo sistemiamo?”

La ragazza si voltò e guardò il suo collega e amico che continuava a non dare segni di vita.

“Non lo so … però dobbiamo portarlo con noi, altrimenti quelli lo ammazzano”

“Difatti … calma … pensiamoci con calma, deve esserci un modo” replicò il canadese continuando a far volare, parecchio male, il taxi.

“Devo stare proprio male se riesce a non svegliarsi per questi sobbalzi”

“No, vedrai che è solo sotto shock per i troppo farmaci: starà bene, deve star bene!”

“Sì … sì … “

“Forse ho un’idea: lui lo portiamo con noi dicendo che è mio fratello più grande e che siamo costretti a portarlo a Naboo per delle cure mediche”

“E se ci riconoscono?”

“Non succederà, vedrai … ho un’idea …”

“Quale?”

“So che è una scemenza, ma non mi viene in mente altro: tu ed io ci tagliamo i capelli, a lui tagliamo la barba”

“Non credo che abbiamo altra scelta, solo come ci procuriamo delle forbici ed un rasoio?”

“Ci sarà qualche negozio, no?”

“Sì, ma non abbiamo soldi … “

“Sicura? Guarda nel cruscotto”

Natalie aprì il cruscotto e vi trovò dentro dei crediti repubblicani.

“Come lo sapevi?”

“Ho visto prima il tassista infilarli lì”

“Se ci trova ci ammazza”

Il giovane canadese fece atterrare la vettura in una via isolata, dove, ancora una volta grazie al Fattore C, trovarono aperto una specie di supermarket galattico, dentro il quale Natalie comprò forbici, rasoio, degli abiti civili e già che c’era due tinture per capelli : una nera per Hayden e Ewan, una bionda per sé.

Dopo un’ora passata a conciare per le feste se stessi e il loro sventurato compagno di viaggio, si avviarono verso uno dei porti planetari di Naboo, nessuno fece loro domande e così riuscirono a trasportare Ewan dentro, sorreggendolo alla bell’e meglio: trovarono persino un’isolata cabina, dove, malgrado il nervosismo o forse proprio per quello, cenarono con tutte le schifezze planetarie ed interplanetarie, tanto che ad un certo punto a Natalie sembrò che i due bimbi dentro di lei, le stessero prendendo a calci il ventre per protesta.

Nel frattempo lo scozzese aveva chiuso gli occhi e si era messo a ronfare della grossa, così i nostri due poterono finalmente levargli il bavaglio, anche perché non faceva più strani versi preistorici.

Atterrano nel pianeta natale di Padmè alle quattro del mattino, dopo che non avevano dormito un solo minuto, soprattutto perché preoccupati per i mugugni che Ewan aveva ripreso a fare, una volta arrivati lì, e si rifugiarono dalla Regina Jamilla.

“Cara senatrice Naberrie, perché vi siete tagliata i capelli? E perché li avete tinti?”

“Vede, Maestà, ci stanno cercando, ci credono i portatori di un virus che ha colpito Coruscant: forse avete sentito che il Maestro Yoda è andato fuori di senno”

La buona regina annuì.

“Ho sentito sì, è mostruoso ciò che è avvenuto ed è altrettanto mostruoso che vi ritengano responsabili, anche se voi foste portatori della malattia, non vedo quale colpa possiate avere!”

“Grazie Maestà … riconoscete i miei compagni di viaggio? Sono il Comandante Skywalker e il Generale Kenobi, entrambi sono stati aggrediti dalla follia di Yoda e non bastasse il povero generale è stato pure sottoposto a torture dai medici” singhiozzò Natalie, a metà tra la farsa e la tragedia: Hayden le si avvicinò e le sussurrò all’orecchio “Brava cara, ma non esagerare con le lacrime, altrimenti capisce che è una recita: lei non è una jedi”

La regina divenne blu dalla rabbia.

“Che cosa hanno fatto?Oh signore, poveri eroici cavalieri … come state?”

“Io bene, maestà, è il mio maestro che sta malissimo” fece stra-cerimonioso l’attore canadese.

“Chiamerò subito il mio medico di corte”

“Per carità di Dio … non vogliamo altri untori” si lasciò sfuggire Natalie a cui fu immediatamente tappata la bocca da Hayden.

“Come?” domandò interdetta la regina.

“Niente, chiami pure i medici, ma la prego, dica loro di non usare altre medicine: è con quelle che lo hanno torturato” fece prontamente il ragazzo.

Jamilla si rassicurò immediatamente e fece chiamare il suo dottore personale, che portò via, in barella, il povero scozzese, che mugugnava qualcosa di incomprensibile: sembrava un misto tra una parolaccia in persiano antico e una bestemmia in cinese moderno.

“Che sta dicendo?” chiese subito la donna.

“Niente, delira: sa l’effetto dei medicinali” rispose subito il canadese, balbettando a più riprese.

“Capisco, non temete, guarirà presto. Intanto vi farò accomodare in una delle stanze delle nostre damigelle d’onore, mi spiace, soltanto una è libera, quindi dovrete dormire insieme, spero che non sia un problema”

Natalie e Hayden sorrisero, a metà tra il malizioso e l’imbarazzato.

“Nessun problema” replicò la ragazza.

“Mi scusi, comandante Skywalker … che ha fatto ai capelli?”

“Beh, vede, anche io e il mio maestro siamo stati costretti a tingerli e tagliarceli per non farci trovare”

“Capisco … beh … “ sussurrò la donna compiaciuta “State bene anche così”

Natalie, notando la cosa, assunse un’espressione cagnesca e fu solo il tempestivo intervento del fidanzato, che evitò uno scappellotto alla regina.

Poco dopo, un ciambellano di corte scortò i due giovani nella camera di Dormè, che, come sappiamo, era rimasta a Coruscant, per “malattia”.

“Credi sia stata una buona idea lasciare Ewan in mano a quella specie di dottore?” domandò l’attrice israeliana una volta rimasti soli.

“No, ma non avevano altra scelta. Noi non possiamo aiutarlo”

“Già … senti, credi che ci troveranno?”

“Sì, è solo questione di tempo. Ecco perché dovremmo trovare il modo di tornare a casa, solo che … che … “

“Come facciamo?”

“Appunto” singhiozzò il ragazzo: i due giovani si abbracciarono e piansero per ore ed ore, poi trovarono il modo di confortarsi a vicenda, con somma “gioia” dei gemellini nella pancia della ragazza, che dopo il “lauto” pranzetto di prima, dovettero sorbirsi delle montagne russe niente male.

All’alba delle otto qualcuno ebbe pietà di quelle povere creature, non ancora nate (e che pure erano abituati a certi “numeri” dai loro veri genitori), difatti si udirono dei forti rumori provenire dalle finestre, prima in maniera discontinua, poi divenne una specie di bombardamento.

Furibondo, Hayden si alzò dal letto, si avvolse nel lenzuolo ed andò ad aprire.

“Chi diavolo è che rompe i c…. così presto ?”

“E fammi entrare, idiota”

“Ewan!!!” urlò commosso il ragazzo che lo abbracciò, rischiando di stritolarlo, abbraccio che fu prontamente ricambiato dal resuscitato attore scozzese.

“Grazie, sto bene, ma non urlare! Entriamo su …”

Il giovane ubbidì prontamente e lo condusse dall’altra loro compagna di sventura, assicurandosi di aver prima sprangato la finestra.

“Caro Ewan” urlò Natalie stritolandolo e Ewan ancora una volta ricambiò, non senza qualche mugugno: quegli abbracci rischiavano di incrinargli qualche costola.

“Vi prego, ragazzi, non gridate e non chiamatemi in quel modo!”

“Sì, scusa …” fece la ragazza.

“Vedo che non eravate affatto preoccupati della mia assenza e avete passato la notte in maniera costruttiva”

“E non fare il permaloso … che ti hanno fatto?” domandò Hayden mentre si rivestiva, insieme a Natalie, dietro ad un pareo improvvisato.

“Credo una lavanda gastrica, ho lo stomaco vuoto, a proposito avete qualcosa da mangiare?”

“Sì, guarda nel frigorifero della stanza, ci sono delle cibarie che sembrano commestibili, ma non so cosa siano” replicò la giovane che aveva già finito di vestirsi.

“Non ci tengo a saperlo, altrimenti mi passa l’appetito” fece lo scozzese iniziando ad ingurgitare metà del contenuto del frigor.

“Come siamo arrivati qui?” domandò poi tra una masticata e l’altra.

“Lunga storia e non credo potremmo restare, credo che ci troveranno prima o poi e …” provò a dire il canadese

Un potente tonfo interruppe ogni discorso: la porta era stata buttata giù e di fronte a loro era spuntato il Consiglio quasi al completo(Yoda era assente per i noti motivi di salute), dove troneggiava il pelatone … ehm Mace Windu, che malgrado i gessi a tutti gli arti, era in piedi, sostenuto da Ki Adi Mundi e Kit Fisto.

“Eccovi qui!” tuonò furibondo.

I tre si andarono a nascondere dietro l’armadio temendo di dover subire un altro attacco come la volta precedente.

“Prendeteli” sibilò ai suoi compagni Windu, che fu prontamente mollato dai due jedi. “Voi due no, imbecilli” urlò furibondo essendo caduto per terra e avendo picchiato, piuttosto forte, il sederino.

Mundi e Fisto lo tirarono su, mentre gli altri acchiapparono i tre transfughi portandoli al cospetto del loro capo.

“Voi!” sibilò.

“Cosa???” piagnucolarono i tre in preda ad una crisi isterica.

“Non vi era bastato portare il virus su Coruscant? Avete pure devastato un ospedale!”

“Ma no, vi assicuro che … “ balbettarono i poveretti.

“Zitti! Sono io che parlo qui … ora partirete immediatamente per l’Orlo Esterno e andrete a cercare l’origine di questo maledetto virus, non tornerete finché non lo avrete trovato, d’accordo?”

“Ma … ma … ma …”

“Niente ma!! Lo farete subito, chiaro?”

“Sì, Signore!” replicarono in coro i tre, facendo pure il saluto militare.

“Fuori di qui, portateli immediatamente ai loro caccia”

“Ehm, posso suggerire di usare la ehm insomma una sola nave?” domandò Ewan sperando di prendere tempo.

Windu li fissò con aria velenosa.

“Essia, meglio che non vi perdiate …”

 

In breve i nostri eroi si ritrovarono sopra una mega incrociatore stellare, in compagnia di R2 e C3po, diretti verso l’Orlo Esterno, senza nessun altro aiuto, se non quello delle spade laser.

Hayden, a cui era stata imposta la guida del mezzo, fissava le stelle in preda al panico più totale, cercando di mantenere la rotta.

“Non so guidare questo coso io!”

“Vorresti che lo facessi io?”

“Sei tu l’esperto di moto e auto, no?”

“Hai fatto o no diversi rally?”

“Non è la stessa cosa!”

Natalie, furiosa, prese la testa dell’uno e la testa dell’altro e le fece sbattere l’una contro l’altra.

“Bastaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!! Ora statemi a sentire, faremo a turno, d’accordo?”

“Ok” replicarono i due tenendosi il capo dolente.

“Tra l’altro ne potremmo approfittare per poter tornare a casa …”

“Giusto … “ fece lo scozzese, vedendo che la nave sbandava in qua e in là.

“Sì, ma ehm, come dire, non credo che il Pianeta Terra sia segnato sulle mappe della Galassia Lontana … “

Natalie e Ewan lo fissarono in preda all’ansia.

“In effetti … “ balbettò la ragazza “E poi c’è un’altra cosa che mi preoccupa: se noi siamo qui, nella Galassia Lontana, significa che … che …” ma non le riuscì di finire la frase.

“Che?” domandò Hayden pallido come un morto mentre Ewan era tendente al verde.

“I nostri personaggi sono finiti sulla Terra al nostro posto” terminò poi da solo il ragazzo mentre gli altri due lo guardarono terrorizzati.

Dopo qualche minuto, tuttavia, lo scozzese si riebbe ed iniziò a cercare sulle mappe stellari, oltre l’Orlo Esterno.

“E’ una follia, non può esserci la Terra: in fondo questo è o no un universo di fantasia?” chiese Natalie mentre Hayden annuiva.

L’uomo non diede loro retta e continuò la sua ricerca: doveva esserci, doveva esserci.

Alla fine i suoi amici non gli badarono e cercarono di mantenere, a turno, la rotta, aiutati anche da R2.

Fu solo tre ore più tardi che un urlo li distrasse.

Si voltarono all’istante trovandosi di fronte uno Ewan raggiante che mostrava loro una mappa stellare.

“Guardate qui: Sapphire* Planet … “

“No!E’ impossibile!!!” replicarono i due ragazzi, che, in preda alla gioia, piantarono la guida e iniziarono a ballare la tarantella insieme allo scozzese: per evitare il peggio, R2 fu costretto a mettersi lui a guidare, dopo tutto, era abituato alle follie dei suoi padroni e non si diede pensiero.

 

Fine Capitolo XI

 

*Azzurro in inglese: credo si tratti di un inglese arcaico, ho volutamente cercato un termine inglese che fosse in linea con lo spirito starwasiano.

 

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Capitolo 12
*** I jedi non sanno fare proprio tutto ***


Buona sera a tutti, come sempre mi scuso per il mostruoso ritardo, ma non riuscivo mai a trovare il momento adatto!

Grazie di cuore a Pingui(la dolce Chiaretta!), Darth Harion, Verity e Wesley Star per i loro spassosi commenti
e per tutti coloro che leggono senza commentare

Buona lettura

Capitolo XII – I jedi non sanno fare proprio tutto.

 

Disclaimer: Prima di leggere tale capitolo e quelli successivi, sappiate che le varie persone reali coinvolte con i loro nick name hanno acconsentito ad entrare nella storia, anzi mi hanno implorato. Quello che leggerete su di loro è tutto frutto della mia fantasia, quindi spero che nessuno si offenda, anche perché mi sono messa in gioco anche io: per chi non lo sapesse, difatti, Amidala79 è il mio nick su vari siti di Star Wars.

Buona lettura.

 

San Francisco, Settembre 2007

 

Un gruppo di irrecuperabili mentecatti(o deficienti?Forse entrambe le cose)stazionava da giorni nell’aeroporto della ridente cittadina californiana, arrivando pure a dormirci con dei sacchi a pelo di fortuna(leggi coperte rattoppate e zaini usati come cuscini), tutto perché avevano saputo che i loro idoli cinematografici sarebbero presto passati di lì.

I nostri squinternati eroi, dopo un pellegrinaggio di un anno intero in tutte, sottolineo tutte le location della loro amata saga stellare, erano giunti finalmente all’ultima tappa, ovvero lo Skywalker Ranch, dove viveva quello che loro consideravano il loro Dio personale, ovvero George Lucas; solo che una volta arrivati a San Francisco avevano iniziato a sentire da una vecchia rimbambita e pure parecchio allupata, che presto tre giovani star di Hollywood sarebbero arrivati in aeroporto, così dopo aver chiesto informazioni a destra e a manca, persino al netturbino, il quale essendo un folle ammiratore anche lui della saga(la sua divisa era bianca ed era tale e quale a quella delle clone troppers), aveva dato loro la conferma: Ewan McGregor, Hayden Christensen e Natalie Portman stavano arrivando in California per doppiare “Clone Wars”!

Tale scoop aveva acceso nei nostri un tale entusiasmo da farli scatenare in un’orripilante lampada improvvisata, in cui coinvolsero baristi, il netturbino di cui sopra, le hostess e gli steward, i clochard, che poveretti furono costretti ad indossare delle trucide maschere da Yoda, Jabba, R2, C3Po, Ewoks, Jar Jar Binks, Jawas, eccetera e che perdurò per giorni e giorni, tanto che fu costretta ad intervenire la polizia con i lanciafiamme, nonché svariati medici dell’ospedale psichiatrico poco distante, con camicie di forza e calmanti con dosi da ippopotami, che peraltro non servirono a nulla.

Alla fine si arresero … i poliziotti e i dottori e lasciarono campo libero ai mentecatti che trasformarono l’aeroporto nella loro personale casa nonché in una pattumiera pubblica, dove mangiavano a sbafo in ogni bar e ristorante, anche perché i proprietari di tali locali temevano rappresaglie dai nostri.

Il gruppo di questi imbecilli era così composto:

 

-Ladylightsaber e Chaosreborn, due alcolisti cronici, che facevano a gara a chi beveva di più, la prima era un’allucinata fan del generale Obi-Wan Kenobi nonché del suo interprete Ewan McGregor e aveva la camera stracolma di oggetti che lo raffiguravano persino il letto, il suo fidanzato sopportava pazientemente tutto questo, anche perché ignorava i sogni turpi che lei faceva sul suo adorato jedi; il secondo, era un altro allucinato, ma stavolta fan di Padmé Amidala nonché di Natalie Portman, nella sua follia aveva pure imparato il Nabooese.

 

-Aelis, l’intellettuale(???) del gruppo, nel senso che lei segnava date, spostamenti, film, convention di ogni componente del cast e della troupe dell’esalogia, compresi i guardarobieri.

 

-Amidala79, Kiaretta, Darth Lotry, Laire, Goldbaba, le peggiori di tutti, soprannominate il Gruppo delle Folli, le quali passavano giornate intere a inventarsi le storie più assurde sugli eroi galattici, vedendoli dappertutto, anche dove non c’entravano e avevano persino una casa, loro, personale, a forma di Morte Nera, che aprendosi all’interno, con un meccanismo complicato, faceva spuntare una copia esatta di Villa Balbianello. Nel tempo libero(?)Kiara si dilettava a cucire abiti, ovviamente ispirati alla saga e a creare musiche al pianoforte, che ricordano drammaticamente “Vader’s Theme”, mentre Amidala79, passava le giornate a scrivere racconti assurdi, che erano la terrificante brutta copia di “Star Wars”, dove ci infilava, sempre, PER SBAGLIO, Ewan McGregor e Hayden Christensen, cosa che sembrava fare molto piacere a Laire, che adorava tali assurdità, così come Lotry, mentre Goldbaba faceva da guida alle convention, smascherando i poveri e derelitti attori che si travestivano, inutilmente, da guardie imperiali, per sfuggire ai fan.

 

-Xaude e Ferdinandius, la coppietta, che quando non si baciava, giocava lo “Star Wars Football” sorta di calcio, ma con regole piuttosto insolite, tra cui, la numerazione particolare delle maglie: invece dei numeri, c’erano i nomi dei personaggi della saga.

 

-Boba Fonts, il tuttologo del gruppo, che aveva un sogno segreto(??), ambiva a fare da assistente a George Lucas e odiava talmente l’expanded universe(detto anche Eu), in particolare Zahn e Mara Jade, da essersi fabbricato, apposta, uno stura cessi con la faccia di quest’ultima nonché un bersaglio per le freccette con la faccia di Zahn impressa sopra.

 

-Dash Rendar, il cui nome era palesemente preso da uno dei personaggi dell’Expanded Universe e ciò aveva causato delle risse terrificanti tra lui e Boba, che sosteneva che tale personaggio non esistesse se non nella mente malata degli scriteriati e blasfemi autori dell’eu, considerando il carattere piuttosto irascibile di entrambi, tali risse si concludevano, immancabilmente, dopo lo svenimento di entrambi, per fame e/o troppe botte prese. Questo fino a qualche anno fa, poi, la calma era tornata a regnare sovrana quando Lucas aveva dichiarato “L’ombra dell’impero”(dove Rendar compare ndr) quasi un episodio 5 e ½, così Boba per scusarsi, aveva creato uno stura cessi anche per Dash, stavolta con la faccia di Palpatine.

Svaccati in mezzo ad un locale, che una volta era un pub irlandese e ora sembrava un misto tra la Cantina di Mos Esley e il locale di Dexter su Coruscant, con qualcosa che ricordava il pulcioso motel “Ramada In” di Los Angeles, (dove erano stati in luglio, quando avevano visitato gli Studios di Hollywood e dove c’erano delle cimici, degli scarafaggi e delle pantegane talmente grossi da essere scambiati per pantere ndr), i nostri eroi stavano confabulando come comari allupate nell’attesa dei poveri sfig… dei loro idoli.

“Ma siete sicuri che verranno?” fece la più piccola del gruppo, Lotry, che da quando aveva saputo dell’arrivo del suo idolo, aveva gli occhi perennemente a cuore.

“Al cento per cento” rispose con la solita pragmatica razionalità Aelis, che, malgrado le apparenze, era in fibrillazione anche lei e per calmarsi aveva osato rubare tre caraffe di vino bianco ai due avvinazzati alias Chaosreborn e Ladylightsaber, che, per consolarsi, si erano messi a preparare sprizt, per tutti, in teoria, poi in pratica riuscirono a ingurgitarne 300, a testa.

Le poche rimaste furono rubate e trangugiate da Xaude mentre il suo fidanzato Ferdinandius stava migliorando le regole dello “Star Wars Football”, aggiugendoci l’uso di spade laser in caso di entrate criminali, alla Materazzi o alla Gattuso per intenderci.

“Sai, Ferd, dovremmo far giocare anche Zahn …” sussurrò con uno sguardo luciferino Boba.

“Vero!” risposero in coro Ami, Goldi e Laire.

Kiaretta, nel frattempo, stava cucendo, con i suoi bei occhialetti sul nasino, una tutina nera attillata con tanto di mantello da regalare ad Hayden Christensen, di cui aveva preso le misure grazie ad un sofisticato congegno inventato dai due scienziati del gruppo ovvero Aelis e Dash, invece Ladylightsaber stava decorando un boccale di vino rosso(prontamente bevuto da Chaos ndr) con il ritratto(??)di Obi-Wan da regalare a Ewan McGregor, tutto ciò rendeva divertite le altre ragazze e piccati gli ometti.

“Voi donne sempre a pensare agli attori della saga, è lui, lo zio, il vero mito” sentenziò Boba con la solita aria rompi… da professore.

“Concordo, capo, ma com’è che nella tua mano vedo il ritratto di Natalie Portman in formato mignon?” replicò Dash con un sorriso perfido: dopo la tregua, i due avevano preso a lanciarsi frecciate benevole ed amichevoli, iniziando a somigliare, in maniera preoccupante, ad Anakin e Obi-Wan, solo che, per fortuna, nessuno dei due aveva ancora affettato l’altro, per ora.

“Che c’entra lei è Padmé, la moglie del protagonista della saga dello zio” rispose con voce beata il nostro Boba. “E comunque tu, stai attenta con le misure, non vorrei che ti sbagliassi!” aggiunse fissando con aria truce Kiaretta, che ricambiò il suo sguardo con fermezza

“Sono una grande sarta, io!” fece con voce stizzita poi, rivolgendosi a Laire e Ami chiese

“E voi cosa avete preparato, ragazze?”

“Un bellissimo racconto sulle avventure di Hayden, Ewan e Natalie nella Galassia Lontana!”

“Cioè?” domandarono incuriositi tutti gli altri, anche Chaos e Lady, che, in quel momento, stavano creando un nuovo tipo di cocktail: birra, whisky e vino insieme, roba da stendere un cavallo per un anno.

“Abbiamo pensato di farli finire nella Galassia Lontana al posto dei loro personaggi, i quali si ritrovano, invece nel nostro mondo!”

“Wow, che figata!” urlarono in coro tutti, poi Xaude, aggiunse “Vi immaginate che bello se fossero davvero qui, loro, Anakin, Obi-Wan e Padmè!”

Il gruppetto alzò lo sguardo verso il soffitto, uno sguardo totalmente perso nel vuoto e totalmente privo di intelligenza, compresa Aelis, che, nella sua insistente razionalità, si era messa a calcolare le probabilità che quanto avvenuto nella follia… ehm nel racconto di Ami e Laire potesse avere una qualche possibilità di accadere, ovvero lo 0,000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000001 per un miliardo e gli unici neuroni presenti nelle loro crape si suicidarono in massa dopo che i loro proprietari videro comparire allo scalo 2, tre giovani, due uomini e una donna, vestiti come spazzini, ma il cui aspetto, ai loro occhi allucinati, era inconfondibile: erano loro!

Come un branco di bufali impazziti i nostri si avventarono sui poveretti, rischiando di soffocarli con il loro affetto ed entusiasmo, anche perché i due uomini, essendo stati colti di sorpresa, non poterono usare nessun potere, cosa che avrebbe sconvolto ed entusiasmato ancora di più i loro fan.

“Ma … ma … e meno male che TUA MOGLIE ci aveva detto di travestirci così per non farci riconoscere” bisbigliò furibondo il più giovane dei due “attori”.

“Non è mia moglie” quasi ringhiò l’altro, mentre la ragazza copriva le bocche ad entrambi con le mani “Finitela, sapete bene che per la gente noi siamo Natalie Portman, Hayden Christensen e Ewan McGregor: non voglio finire un’altra volta in manicomio”

“Sei finita in manicomio?Povera cara” replicò con fare caramelloso Anakin cercando di baciarla ma fu fermato dallo sguardo a dir poco truce del suo maestro, che sibilò

“Mi sono proprio stufando a guardarvi limonare a tutte le ore, altro che gemelli, considerando l’andazzo, minimo dovreste sfornare dieci bambini!!”

Padmé ed Anakin sorrisero a metà tra l’imbarazzato e il colpevole mentre i bufali… i loro fan, cercavano di capire cosa stessero dicendo.

“Allora andate allo Skywalker Ranch?” urlarono in coro questi ultimi.

“Cosa?Ehm sì” fece la senatrice di Naboo, sorridendo amabilmente. “E ora chi sono questi?” bisbigliò poi ai suoi compagni di sventura, i quali erano più pallidi del solito e sorridevano a denti stretti, senza proferire parola.

Questa apparente tranquillità fu turbata dai loro ammiratori, primi tra tutti il gruppo delle folli, capitanate da Kiaretta, Ami e Laire, che agguantarono Anakin e lo trascinarono a lato, vicino ad un bar, trasformato zona notte, ma mica volevano fargli chissà cosa.

“Hayden, ti prego, prova il mio vestito, l’ho fatto apposta per te!” urlò Kiara porgendoli l’abito nero, la cui vista, fece sussultare ripetutamente il giovane Skywalker, che ebbe bisogno di un po’ di secondi per rispondere in maniera adeguata e sensata

“Carino, come mai nero?E perché il mantello?”

“Beh tu adori il nero, no?” dissero in coro le tre ragazze con aria maliziosa “E poi il mantello serve si adatta alla tua aria regale, no?” aggiunsero mentre il poveretto assumeva uno stranissimo colore, una sorta di rosa salmone misto a viola prugna.

“Ehm già” sussurrò fissando in lontananza il suo maestro e sua moglie, che non se la stavano passando meglio di lui, visto che al primo fu imposto di accettare non solo il boccale con disegnato sopra se stesso, ma pure una serie di scatti dai set del suo interprete, cosa che lo fece quasi svenire, per l’ennesima volta. A Padmè, invece, fu imposta la sequela di inutili e tediose domande sulla sua vita, intesa proprio come sua, solo che chi le faceva le domande pensava di farle alla sua interprete, con il risultato che lei finì per raccontare cose che non si erano mai viste in nessun film e in nessun libro, lasciando i suoi fan estasiati.

Goldi e Lotry, nel frattempo, cercavano di tirare Anakin dalla loro parte, sperando in una discussione ravvicinata, come le altre del resto, in breve, tutte insieme, finirono per sfilargli il vestito da spazzino e infilargli il vestito di Kiaretta, nonostante il nostro fosse tendente al lato oscuro più che su Mustafar.

A quella vista, Padmé, ingelosendosi non poco, provò ad avvicinarsi, ma fu agguantata dagli ometti del gruppo, che pretesero altre delucidazioni sulla sua vita, nonché autografi su foto, tazze, bicchieri, posate, zaini, vestiti, oltretutto in israeliano antico, lingua che la sua interprete conosceva, ma lei no, così finì per scrivere in Nabooese, cosa che colpì non poco i suoi fan, i quali finirono per iniziare a farle duecento baciamano al secondo, con intenzioni non proprio caste.

Kenobi, intanto, era preda di un attacco epilettico, per le pesanti e per nulla velate avance di Lady nonché Laire e Ami che facevano la spola tra lui ed Anakin.

La situazione stava degenerando al peggio, quando dal nulla spuntò l’enorme figura di Lucas, con le solite quattrocento guardie del corpo, sapeva bene, difatti, che era impossibile per i suoi interpreti passare inosservati, così si premuniva di non andare da solo a recuperarli, in tutti i sensi.

“Cari, cari, benvenuti!” urlò felice mentre i suoi poliziotti riuscirono, con le tenaglie, a staccare il gruppetto di fanatici, che si erano aggrappati con le unghie e con i denti, in senso letterale, ai loro idoli.

I transfughi, ancora frastornati e sconvolti, abbracciarono commossi il loro salvatore, che, contento di tale reazione, ricambiò l’abbraccio, rischiando di stritolarli.

Tre ore più tardi, la situazione si era calmata, così erano partiti tutti, ma propri tutti, bufali compresi, per il Ranch, questi ultimi avevano, difatti promesso di comportarsi come si deve, però i loro idoli non era proprio convinti della cosa e stavano attaccati allo Zio George, tipo bimbo piccolo con la mamma.

Dopo un’oretta arrivarono nella valle di Lucas, pardon allo Skywalker Ranch, dove, ancora una volta lo zio fece promettere ai suoi squinternati fan di comportarsi bene e finendo con il credere alle loro promesse perché Boba Fonts regalò, anche a lui, il suo stura cessi con Mara Jade, la cui vista lo fece sorridere, in maniera mefistofelica.

“Come sono contento di vedervi, ragazzi, state bene?” domandò poi quest’ultimo una volta rimasto solo con i suoi “attori” mentre i fan scorazzavano per il Ranch, con la stessa espressione dei bimbi di Fatima alla vista della Madonna.

“Bene, grazie” replicò per tutti Obi-Wan che, ancora sotto shock per le proposte oscene ricevute, stava iniziando a rimpiangere persino Eve.

“Non temete, non parleremo subito di lavoro, anzi, oggi daremo una piccola festicciola, come ai bei tempi, vi ricordate? Quando festeggiavamo, a primavera, il compleanno di voi due, Ewan e Hayden, insieme…”

“Ehm, sì, ricordiamo” Anakin fissò il suo maestro: e così i loro interpreti erano nati nello stesso giorno?No, no erano nati nello stesso periodo dell’anno, gli sembrava di averlo letto da qualche parte.

“Sai, Ewan, mia moglie Robin non vede l’ora di sentirti cantare di nuovo, accompagnato al piano forte da Hayden”

A quelle parole Kenobi e Skywalker non seppero se ridere o piangere: cantare?Suonare??Loro volevano solo tornare a casa!

La senatrice di Naboo non aveva pensieri poi molto diversi, tuttavia una parte di lei bramava di sentir suonare e cantare i due e non sapeva perché, ma ogni pensiero fu interrotto dalla voce di George, che ignaro di non avere di fronte i suoi attori, continuava a parlare a ruota libera.

“Intanto che i nostri cuochi finiscono di preparare la cena, che ne dite di fare un bagnetto nella piscina? Ci sono là i costumi …” e indicò dei micro abiti da far sembrare il vestitino nero di Padmé de “L’attacco dei cloni”, un burqa.

I tre deglutirono, a più riprese, ma poi annuirono ed andarono a cambiarsi, tornando pochi minuti dopo, pallidi pallidi e l’aria piuttosto lugubre, che fu interpretata da Lucas come paura dei propri fan.

“Su, su via quella faccia, sono innocui, non temete, li ho mandati verso la valle, dicendo loro che laggiù abbiamo girato diverse scene, come sapete non è vero, gli studi sono qua.”

“Ma non fa freddo così?” domandò Obi-Wan tenendosi le braccia e le mani intorno ai fianchi e al petto.

“Ti senti bene, Ewan?Da quando soffri il freddo?E poi a te non piace andare in giro nudo?”

Kenobi pensò che se lo avesse sentito dire di nuovo, avrebbe ucciso, lui, personalmente, il suo interprete: ma che razza di maniaco era???

“Lasciamo stare, vado a fare un bagno” in totale silenzio Padmé ed Anakin lo seguirono fuori in giardino dove c’era, in mezzo ad una immensa distesa di sabbia, una piscina grande il doppio della villa, che non era certo piccola, la cosa che irritò di più i tre fu la presenza di altre persone, anch’esse in costume da bagno striminzito.

I tre transfughi iniziarono a girare intorno a quella folla, dove, per fortuna, non c’era nessuno dei loro ammiratori di poco prima, ma questo non bastò a tranquillizzarli, specialmente Anakin, che irritato dagli sguardi ammirati verso la moglie, in micro bikini, finì per costringerla a sedersi in un posto molto isolato, che si premunì di rendere ancora più isolato, costruendoci intorno un castello di sabbia in breve tempo.

“Sei malato” borbottò Obi-Wan fissando l’enorme costruzione.

“Come se tu, con Siri, non faresti lo stesso” replicò stizzito Skywalker.

“Cosa c’entra?E’ diverso”

“Già, quello che fai tu è sempre diverso”

“Non cominciare: potevi dirmi di Padmè!”

“E tu potevi dirmi di Siri!”

Mentre parlottavano si accorsero degli sguardi delle donne e anche di alcuni uomini nei loro confronti, il tutto non sfuggì a Padmè, che stava vedendo la scena da una delle finestre del “castello” e inviperita urlò

“Almeno fai il bagno, no?Così quelle ti guardano meno!”

Passò solo un secondo da quelle parole e Anakin era già dentro l’acqua, seguito a ruota dal suo maestro, stufo di quegli sguardi pressanti, passarono tre ore a mollo, facendo dorso, rana, farfalla, ecc mentre la povera Padmé borbottava, tuttavia, dopo un po’, riuscì ad evadere e li raggiunse, ma nessuno dei tre uscì dalla piscina finché tutti gli altri non se ne furono andati dentro, ovvero all’alba delle otto di sera.

Verso le nove e mezza, con una bronchite doppia in arrivo e la pazienza ormai al limite, si presentarono a cena, con gli abiti di gala che Lucas aveva loro fornito, continuando a borbottare tra loro “Dovremmo dirglielo” “Dopo” “No, adesso” “Dopo” “Bastaaaaaa! Dopo!”

George sorrise ai tre, presentandosi con la solita camicia flanellata e con a fianco una sorridente Robin.

“Allora canterete e suonerete per noi, vero?” domandò felice.

“Certo” replicò Anakin mentre il suo maestro si appellò alla Forza, pregandola di donargli una voce decente.

In mezzo a quella festicciola, c’erano anche i loro turbolenti ammiratori, che udendo, ciò, iniziarono ad incitarli con cori da stadio, compreso Boba Fonts, che per la gioia di Lucas, si era finalmente allontanato da lui: da due ore, infatti, lo pressava con domande incomprensibili e logorroiche offrendosi di fargli da assistente.

Dopo una succulenta cena, arrivò il momento tanto atteso e temuto: Anakin e Obi-Wan furono portati vicino ad un piano forte, il primo fu fatto sedere di fronte ad esso, al secondo fu messo in mano un microfono e tutti e due pregarono di trovarsi di fronte Dooku, Grievous e Palpatine piuttosto che quella folla in attesa.

Si fissarono un’ultima volta disperati, poi Skywalker prese a suonare(??) il piano forte, facendo uscire da esso il suono lamentoso di un gatto con la scabbia, mentre Kenobi prese a cantare(??) tirando fuori una voce degna di una civetta con la gonorrea, risultato, quasi tutti gli ospiti svennero in preda alle convulsioni mentre Lucas si avvicinava preoccupato ai due.

“State bene ragazzi?Cosa vi succede?”

“Ehm, nulla un calo di voce.. Possiamo andare a rinfrescarci?” domandò Obi-Wan felice di poter trovare un diversivo per squagliarsela.

“Certo, certo, in fondo a destra ci sono ancora i vostri camerini”

Il giovane maestro jedi trascinò il suo allievo negli infiniti corridoi della villa, arrivando al “suo” camerino, riconosciuto dal nome sulla porta, solo che appena la aprì si trovò di fronte una gigantografia del suo interprete durante la scena del concerto di “Velvet Goldmine”, così il suo ex padawan la sbatté violentemente e lo trascinò nel “suo” di camerino, dove c’erano foto più normali.

“Dobbiamo dirglielo” urlò il ragazzo

“Lo so, ma non so come: c’è troppa gente” replicò prontamente Kenobi.

“Già, soprattutto quei pazzi, sembrano quelli che guardano la Holonet!”

“Vero … e poi pensavo ad una cosa: se questo Lucas non ci crede?Potrebbe considerarci matti!”

“Calmi, dobbiamo restare calmi!”

Qualcuno, in quel momento, bussò.

“Chi è?” farfugliarono i due.

“Sono Padmè, state bene?”

“Sì, entra!”

La ragazza aprì la porta, andando ad abbracciare il marito.

“Dobbiamo dire la verità a questo Lucas” disse poi fissandoli preoccupata.

“Sì, è l’unico modo, solo c’è troppa gente” fece Obi-Wan sempre più fuori di sé.

“Non temete, sono andati via tutti”

“Anche quei pazzi dell’aeroporto?” chiese Anakin.

“Sì”

“Allora torniamo di là”

Con assoluta calma rientrarono in salotto dove trovarono solo George e Robin.

“Cosa succede, si può sapere?” chiese il regista.

“Vedi, insomma, noi non siamo chi pensi” balbettò ansioso Skywalker stringendo la mano della moglie.

“Come?” domandò sbigottito “Cosa volete dire?”

“Io sono Anakin Skywalker, lei è mia moglie Padmé e lui il mio ex maestro Obi-Wan. Siamo venuti qui perché sei tu che hai raccontato la nostra storia e quindi forse puoi aiutarci a tornare a casa” sparò a bruciapelo il prescelto e le sue parole non furono prese proprio bene da Lucas che iniziò a ridere di gusto insieme alla sua compagna.

“Ragazzi miei, ma siete fuori, capisco entrare nel personaggio, c’è un limite a tutto!”

“E’ vero!”

Niente: Robin e George continuavano a ridere!

Furenti, Obi-Wan ed Anakin si fissarono negli occhi

“Non lo sopporto quando fa così!!”

Qualche secondo dopo il corpulento regista si ritrovò a ballare vicino al soffitto, non certo per sua volontà, ma quasi in preda ad un poltergeist!

“Secondo voi, ora ci crederà?” chiese la signora Skywalker guardandolo un tantino preoccupata.

“Aiutoooooo!”

“Forse ….” Replicò Kenobi continuando a farlo ballare, con l’aiuto del suo ex allievo mentre Robin non sapeva cosa dire.

Il ballo perdurò per diversi minuti quando finalmente Lucas, con un filo di voce, disse

“Fatemi scendere, ok, ok ho capito voi siete i MIEI personaggi, non i miei attori!”

“Infatti” gridarono sei voci mentre il  regista californiano finiva placidamente per terra.

“Chi ha parlato??” urlò Robin voltandosi verso la porta.

“Noi!” e dall’ingresso spuntarono Hayden, Ewan e Natalie.

Quello era troppo per Lucas, prima spalancò gli occhi come in preda ad un ictus poi si accasciò sul tavolo privo di sensi.

Fine Capitolo XII

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Capitolo 13
*** A colloquio con il Creatore ***


Buona sera a tutti!

Chiedo immensamente scusa per il mostruoso ritardo con cui aggiorno, purtroppo è un anno molto impegnativo per me, così ho poco tempo per tutto.

In ogni caso il prossimo capitolo sarà aggiornato in tempi relativamente brevi.

Ringrazio di tutto cuore tutti coloro che stanno seguendo questa mia grande follia, in particolare Pingui, Verity, Aelis, Chaos, Darth Harion, MayJeevas, Gio__cHaN, hale1843:
spero che troverete la risposta a tutte le vostre domande!

Ed eccovi il nuovo capitolo in cui la mia vena folle e surreale ha decisamente preso il sopravvento!

Buona lettura

Capitolo XIII –

A colloquio con il Creatore!

 

Skywalker Ranch, fine estate 2007.

 

Da circa due giorni Robin e diversi membri della Lucas Arts rianimavano di continuo Lucas, dato che il celebre regista non faceva altro che svenire alla vista della pacatissima discussione che stava avendo luogo nel suo salotto tra i suoi attori e le loro contro-parti o per meglio dire tra i suoi personaggi e le loro controparti.

Insomma quello.

“Lei è un pervertito, un essere rivoltante, ma non si vergogna ad apparire nudo?”

“E lei è l’essere più barboso e noioso che esista sulla faccia della terra, anzi della Galassia, lo sa che è colpa della sua testa vuota se il suo allievo passerà al lato oscuro?Solo un cretino andrebbe a rottamare il generale asfittico e non penserebbe al suo migliore amico!”

“Si faccia gli affari suoi! Proprio lei che ha una moglie psicolabile che va in giro mezza nuda e delle figlie mezze fuori a cui fa leggere delle cose molto diseducative!”

“Saranno educative le sue di idee: vietato far l’amore, vietato amare, vietato arrabbiarsi!”

E qui, come sempre il nostro scozzese tirò fuori il suo ben noto campionario di parole da portuale di Glasgow facendo diventare bianco bianco il generale Kenobi, che però non venne sorretto da nessuno visto che il suo allievo e la di lui consorte stavano a loro volta parlando con i loro interpreti.

“Ma è possibile passare le giornate con una ragazzina alta come Yoda, brutta come il sarlacc e con il cervello di un ballerina del palazzo di Jabba soltanto perché non sei capace di corteggiare la donna che ami?”

“Non accetto prediche da uno che si fa fregare da un mummia incartapecorita che racconta delle fregnacce talmente spudorate che neanche un neonato ci crederebbe!!!”

“Io almeno sono riuscito a dichiararmi alla donna che amo e ora siamo sposati da tre anni, tu invece, in sette anni ancora niente”

“Veramente lo abbiamo… lo abbiamo: insomma quello che facciamo Natalie ed io non sono affari tuoi!E comunque almeno io lo sconfiggo nel duello il mio master!”

“Anche io!”

“Non è vero, ti fai fregare come un imbecille e poi finisci pure arrosto!”

“E’ stata solo una strategia, poi alla fine lo uccido io, no?”

“Dopo venti anni quando sei già dentro il cassandrone!”

“Ma lo sconfiggo lo stesso e poi uccido pure l’imperatore!”

“Era anche ora, dopo venti anni e poi dici a me che sono lento. E poi almeno io non ho perso la donna che amavo per un sarcofago ambulante!”

“In effetti no, però la tua Rachel potrebbe essere la figlia di tale sarcofago, ma senza il suo cervello…”

“Questo è vero … però io sono più alto di te e so almeno 5 lingue”

“Pure io e sono anche laureato”

“Anche io”…

Intanto, come è detto sopra, anche Natalie e Padmé stavano avendo un combattivo negoziato.

“Che razza di donna è una che cambia un uomo ogni sera?”

“Ehi io non cambio uomo ogni sera!”

“Allora chi era l’essere ultra peloso che ho trovato nel mio letto?Terribile!”

“Non bastavano i paparazzi a farmi domande sceme?Pure un personaggio che ho interpretato ci si mette!”

“Risponda e mi ridia i miei bimbi!”

“Se li tenga: sto vomitando l’anima da giorni!Spero che sopravvivano con una madre isterica e un padre schizofrenico!”

“Come osa?”

Ma ogni conversazione fu interrotta da una scossa elettrica di ventimila volt che prese i sei individui e li fece volare prima sul soffitto, poi lungo i corridoi, dopo per i vari prati dello Skywalker Ranch e infine non lontano da dove stavano pascolando le mucche, ovvero nel fango misto a fieno che si era formato sul terreno brullo.

Quando si rialzarono a Padmé era riapparso il pancione, Anakin ed Obi-Wan si trovarono con i capelli neri mentre Hayden, Ewan e Natalie erano tornati normali, si fa per dire.

“Ok, ora che ci siamo chiariti spero che …” provò a dire il canadese che però fu interrotto dall’arrivo di una mandria non di bufali… di giornalisti.

I sei si guardarono in viso totalmente in preda al panico.

“Oh no: di nuovo loro!!!Come sono arrivati qui???” urlarono inviperiti e terrorizzati: era decisamente meglio aver a che fare con i fan boys e le fan girls!

“Vi abbiamo seguito!E così avete dei sosia? E allora come va l’amore?Tutto bene l’amore?Come va?Come va? Come va?”

Quattro volti terrei si voltarono verso Skywalker e Kenobi, i quali divennero piccoli piccoli.

“Sì?”

“Ci pensate voi, non è vero?”

I due scrutarono gli altri con una sempre crescente angoscia … anzi chiamiamola pure fifa, poi esaminarono la mandria.

“Perché noi?”

Padmé si avvicinò al marito con un sorriso molto tirato.

“Ti sembro forse potente nella Forza?”

Il prescelto sorrise a sua volta.

“Beh secondo Yoda …” cominciò a dire.

“E da quando dai retta a quel ranocchione?” lo interruppe Ewan con la sua solita pacatezza.

“In effetti” fece Obi-Wan, che prese il suo allievo per una manica e lo trascinò verso una guercia, sperando di poter decidere insieme il da farsi.

“Senti a me non va di usare il mio potere contro delle persone indifese …” il tutto mentre la moltitudine di paparazzi si stava riavvicinando circondandoli con aria minacciosa e ricominciando con le solite domande intelligenti “Come va l’amore?Tutto bene l’amore?Come va??Come va??”

“E ti sembrano forse inermi questi qui???” gli ulularono in coro gli altri cinque.

“No… ok…”

I due jedi si guardarono negli occhi con un sorriso perfido e mormorarono

“I signori sono da tostare*”e un secondo dopo violenti fulmini partirono dalle mani di Kenobi e di Skywalker, in breve i reporter(?) furono proiettati sulla cima di alberi, sulle automobili, sulle falciatrici, sui tetti.

 Altri, i più fortunati, finirono nelle porcilaie, nei maneggi e nei recinti dove stazionavano tori di almeno una tonnellata a testa.

I pochi superstiti se le diedero a gambe levate, arrivando a San Francisco in dieci minuti … senza macchina…

Purtroppo per loro, i nostri eroi non fecero neanche in tempo ad esultare per la vittoria ottenuta che furono presi di peso da un energumeno dai folti e unti capelli grigi, che, pur non avendo nessun tipo di potere extrasensoriale, li trascinò nella sua minuscola villetta..

 

Valli dello Skywalker Ranch, più a Sud.

Un altro tipo di mandria… cioè di gregge… beh diciamo di bestiame stava facendo mille foto ad ogni singolo angolo dei prati della proprietà di Lucas, i nostri baldi giovani erano così intenti che nemmeno si accorsero dell’arrivo di due loro pari.

“Ragazzi … ragazzi siamo noi, non ci riconoscete?” era la ventesima volta che i due ritardatari provavano a farsi sentire senza successo.

Alla fine Alex Port, il più giovane dei due, ebbe l’illuminazione.

“Ho un’idea Selenia …”

“Quale caro?”

“Mettiamoci a gridare: è apparso Darth Vader sotto quell’albero!”

“Giusto!”

Un centesimo di secondo dopo si udì un boato

“E’ apparso Darth Vader sotto la quercia dietro di voi!”

Il bestiame… cioè i fan boys e la fan girls si voltarono insieme, correndo come dei forsennati sotto l’albero più vicino, solo dopo aver cercato per quattro ore, inutilmente, si girarono di nuovo e videro in faccia i loro amici!

“Alex!Selenia!Ce l’avete fatta!” strillarono i fanatici e Boba Font aggiunse “Tu Alex hai studiato la Sacra Trilogia?”

“Sì, sì signore, ho mandato anche un rapporto dettagliato alla Maestra Ami79” replicò prontamente il ragazzo facendo il saluto militare.

“Lo leggerò, intanto cosa ci puoi dire?”

“E’ splendida, anche senza la divina Portman”

“Bravo, ora sì che sei ufficialmente dei nostri” disse il capo del fan club italiano battendo fraternamente sulla spalla del giovine fan.

“E tu Selenia?Hai preparato i saggi?Li devo mostrare al Santo Maestro!”

La giovane, che aveva lo sguardo allucinato perché non dormiva da sei mesi buoni, tirò fuori un tomo alto quanto tre bauli medievali.

“Ecco signore, ho scritto tutto: dai paragoni con l’Iliade e la storia della Sfinge, passando da Alessandro Magno, Roma, le dinastie cinesi, il buddhismo, l’animismo, l’ebraismo, l’induismo fino al cristianesimo e ai giorni nostri si intende, compreso il rinascimento” rispose la piccola del gruppo che malgrado il sonno perso, era vispa e sveglia.

“Ottimo, sei promossa nel gruppo delle folli!”

“Evvai!” e corse ad abbracciare le sue amiche Ami79, Goldi, Laire, Darth Lotry, Kiaretta il tutto mentre i due fidanzatini Xaudi e Ferdinandius si sbaciucchiavano, Ladylightsaber e Chaosreborn bevevano l’olio dei motori delle automobili, in mancanza di meglio, Aelis e Dash Rendar misuravano l’altezza dei tomi di Selenia con uno strano strumento inventato dalla prima e Boba Fonts donava una copia del suo personale calendario di Padmé ad Alex che dopo dieci secondi lo aveva già coperto di bava.

Mentre il nostro gruppetto era in faccende affaccendato, spuntò un enorme fumo ad est.

No, non erano i giornalisti i fuga e nemmeno lo zio George che volava radente al suolo portandosi dietro i suoi personaggi e i suoi attori, stile danza dal calabrone.

Erano altri due ritardatari dei fanboys che stavano atterrando sul Ranch con un piccolo caccia, che era la copia sputata di quello di Luke Skywalker ne “L’impero colpisce ancora”, con la differenza che andava a carbone e quindi appestò per un mese la vallata.

Tuttavia nessuno se ne accorse, da una parte i fanboys stavano facendo i loro beneamati cavoli, dall’altra i giornalisti(??)stavano correndo fino a Città Del Capo dall’altra ancora lo zio George, una volta arrivando alla villa, aveva assunto le preoccupanti fattezze dell’incredibile Hulk così i suoi personaggi e i suoi attori si erano fatti piccoli piccoli, rifugiandosi in un angolo buio dell’immensa sala(grande il doppio di un normale aeroporto ndr).

Quando il caccia atterrò si udirono delle pacate espressioni in romanesco e in marchigiano, del tutto simili a quelle che si sentono in “Pierino la Peste” solo moolto più raffinate, poi spuntarono una ragazza dai lunghi capelli castano scuro, vestita con un completo bianco, totalmente identico a quello di Luke in “Una nuova speranza” e un ragazzo dai capelli castani molto lunghi, abbigliato come Han Solo, (solo che a causa della lunghezza dei capelli somigliava più a Leia)con tanto di Chewbacca al seguito: il nostro “eroe” aveva raccattato un barbone per strada e lo aveva convinto con le buone maniere(leggi a suon di sberloni) ad un indossare il costume.

“CrisLel, la prossima volta guido io”

“Tu sei ancora un ragazzina Fujiwara”

“Ehi, ho più di 55 anni”

“Ma io sono più maturo di te, ragazzina”

“Si, ma io sono una cavaliere jedi protetta dalla Forza, ricordatelo!”

“Basta stare via per qualche giorno e tutti si sono montati da testa, vero Chewie?”

“Zzzzzzzzzzzz” rispose il barbone travestito da Wookie, il poveretto, difatti, non dormiva da almeno una settimana, a causa dell’addestramento a cui lo aveva sottoposto Cris.

Questi lo guardò truce per un secondo poi gli buttò addosso un secchio d’acqua.

“Chewie!!!!!!!!”

“Ehm, sì?”

“Su, fai sentire come si dice…”

“Cosa?”

Altra secchiata d’acqua, stavolta gelata.

“Devi rispondere come farebbe Chewie!”

“Uarghhhhhhhh”

“Vabbè, sempre meglio che niente, andiamo dai nostri Fuji”

La nostra eroina, tuttavia, si era già allontanata verso gli altri che parevano ancora impegnati a fare altro, tranne uno, Boba, il quale vedendoli arrivare, mise le mani sui fianchi e iniziò a scuotere la testa con aria di rimprovero.

“Anche voi in ritardo?”

“Maestro Boba, è che abbiamo preparato il caccia da far vedere al Sommo Lucas” risposero i due mettendosi a sua volta le mani sui fianchi e fissandolo con aria di sfida.

Boba non replicò, si voltò verso gli altri e li chiamò con un fischietto

“Ragazzi!Dobbiamo controllare se il caccia è venuto bene!”

“Sì, signore!” fecero gli altri con tanto di saluto marziale.

E così la maggior parte del gruppetto dei fanboys e delle fangirls si mise a controllare ogni millimetro del caccia mentre Cris e Fuji, grazie alla collaborazione di Kiaretta, Aelis e Dash, si mise a fare la permanente alla pelliccia dello pseudo-Chewbacca, per poi asciugarlo con un super asciugacapelli creato dalla suddetta Aelis.

 

Nel frattempo alla villa lo zio George continuava a camminare avanti ed indietro, provocando terremoti di 8o grado della scala Richter e di magnitudo 9.9, ripetendo costantemente

“E ora che si fa?Che si fa??Che si fa?”

Anakin e Hayden, Padmé e Natalie, Obi-Wan e Ewan, intanto, dopo l’iniziale parapiglia, avevano fatto comunella.

“E quindi hai scoperto che il sarcofago è un sith, eh?Bravo!Senti, me lo faresti un favore?”

“Quale?”

“Ho sempre sognato di vederlo affettato per bene, tipo sushi o spezzatino”

“Non c’è problema … “

“Anche se ora che ci penso, forse non c’è n’è più bisogno” disse Hayden grattandosi la testa.

“Perché?”

“E’finito in manicomio”

“Come???” chiesero in coro Anakin, Obi-Wan e Padmé.

Nat, Ewan e Hayden si guardarono preoccupati tra di loro.

“Beh, sì, noi non avevamo capito di essere veramente nel vostro mondo e allora trattavamo lui e gli altri come attori”

Kenobi, Skywalker e la sua signora si scrutarono un attimo e poi chiesero

“E quindi?”

“Ian … cioè Palpatine non l’ha presa molto bene, è impazzito, lo hanno portato via con la camicia di forza” balbettò Ewan, ricordando con preoccupazione il suo travagliato periodo di degenza nell’ospedale psichiatrico di Coruscant… anzi con orrore.

“Con la camicia di forza?”domandò il maestro jedi mentre gli altri due sbattevano gli occhi ripetutamente.

“Sì… anche Yoda è andato fuori di testa, ci ha aggrediti” deglutì Christensen rammentando la scenario apocalittico di quando il sommo ranocchione era passato al lato oscuro devastando l’appartamento di Padmé e tentando di ucciderli. “Ah, senatrice, credo che il vostro ehm appartamento sia un attimino da ristrutturare”

“Beh, allora siamo pari… quello del signor McGregor è anch’esso da sistemare” sorrise Padmé con aria angelica.

McGregor trasformò i suoi occhietti in fessure.

“In che senso????George, poi pagherai tutto tu, si intende, eh!” ringhiò lo scozzese al regista che non badò molto alle sue proteste.

“Ah già, ora che ci penso, pure la sua villa, signor Christensen, è da ehm riorganizzare” fece Anakin ricordandosi della epocale sbronza che si era preso, ma evitando di ripensare alla signorina che aveva cercato di circuirlo in mille modi: aveva il tremendo sospetto che la sua consorte potesse leggergli dentro. “C’è stato un piccolo terremoto”

A differenza di Ewan, Hayden sorrise con aria serafica

“Davvero?Ma quanto mi dispiace … tanto poi pagherà lo zio, vero????”

I tre transfughi della Galassia Lontana rimasero un attimo interdetti.

“Ma perché dite che pagherà lui?” fece Kenobi, assaporando già qualche regalino gratis, tipo fornitura di whisky scozzese per un anno, che aveva iniziato ad apprezzare molto.

Dal canto loro, Padmé ed Anakin pensarono di farsi regalare un degno viaggio di nozze, in un bel pianeta pieno di sole e mare, magari della durata di sei anni.

“Dopotutto è colpa sua. Lui scrivendo la vostra storia, ha creato il collegamento tra il nostro mondo e il vostro” disse l’attore canadese sorridendo diabolico.

Sei facce si voltarono verso lo zietto che seguitava a passeggiare, aveva ormai fatto un solco di 10 centimetri nel pavimento.

“ZIOOO GEORGEEEEEEEEEEE!” urlarono in coro i sei esseri demoniaci.

Niente.

Il nostro corpulento individuo non batté ciglio, camminava, camminava e camminava.

Obi-Wan guardò Ewan che guardò Hayden che guardò Anakin che guardò Padmé che guardò Natalie.

“Adesso bastaaaaaaaa!” ringhiarono in coro, lo presero di peso, lo legarono con delle manette di titanio(che per fortuna Anakin ed Obi-Wan portavano sempre con se) ad una piccola poltrona(larga sei metri e lunga otto ndr)e lo imbavagliarono, nonostante i suoi tentativi di dibattersi.

“Zietto, dobbiamo parlare” fece con assoluta calma Natalie, l’unica che aveva mantenuto una certa lucidità(??)..

“Ouaiouaoi” diede risposta Lucas, provando a liberarsi.

“Ti togliamo il bavaglio, ma tu ci ascolti!” e un secondo dopo Anakin gli liberò la bocca.

“Non vi do un dollaro!” ululò il regista

“Invece sì”

“Invece no!”

“Invece sì!”

“Invece no!”

“Invece sì!”

“Invece no!”

“Invece sì!”

“Invece no!”

“Invece sì!”

“Invece no!”

“Invece sì!”

“Invece no!”

“Invece si!”

Il duello verbale perdurò per otto ore, quando i sette divennero afoni, diedero l’assalto alle provviste della dispensa e poi si addormentarono sfiniti sui tappeti, tranne il povero zietto, che essendo ancora legato alla poltrona, fu costretto prima a farsi imboccare e a poi dormire ammanettato.

Si svegliarono una settimana dopo, ancora piuttosto stanchi ed affamati, dando l’ennesimo irruzione alle dispense, poi i sei diavoli si isolarono, confabulando per ore ed ore, sotto lo sguardo molto angosciato di George, che non ci vedeva niente di buono in quella alleanza ribelle.

“Abbiamo deciso!” fece Kenobi, arrivando davanti al nostro regista.

“Cosa?”

“Sei un nostro ostaggio”

“Come?Ma siete impazziti?E poi proprio tu Obi-Wan, così rispettoso delle regole, così compassionevole, così generoso!”

“Proprio perché sono così rispettoso delle regole. Tu ci devi dei soldi, hai causato dei danni al nostro e al vostro mondo, ergo devi pagare!”

“Ma non ci penso neanche”

“Va bene, ti portiamo in cantina!” mormorò Padmé limandosi le unghie e sorridendo angelicamente.

“Noouuu la cantina nooooooouuuuuuuuuuuu… ho paura del buio, io!”

“Bene, allora paga!”intervenne Hayden sorridendo con il suo solito sorriso gentile e rassicurante.

“Siete dei mostri!” ululò furibondo lo zio George

“Gli affari sono affari, su tira fuori i soldi e ci dimenticheremo tutto!” insistette Ewan mettendosi a sedere e accedendo una sigaretta, cosa che fece poi per gli altri, tranne che per Padmé, per ovvie ragioni.

“Non si fuma al mio ranch, lo sai scozzese!”

“E non rompere!” fece Christensen scuotendo la mano come per scacciare una mosca.

“Insomma, ragioniamo perché sarebbe colpa mia?” domandò Lucas cercando di mantenere un tono pacato.

“Se non avessi creato la saga, non ci sarebbe stato lo scambio!” intervenne la Portman fissandolo torva.

“Ingrati, con tutti i soldi che avete guadagnato grazie a me, potreste mantenere le vostre prossime venti generazioni” latrò furibondo il regista californiano.

“In effetti questo è vero” dichiararono i tre attori.

“Allora mi liberate?” chiese Lucas speranzoso.

“Neanche per sogno!” affermò l’alleanza ribelle … cioè quelli…

“Delinquenti!Assassini!Tenere prigioniero un povero diabetico come me, potrei morire senza medicine e cibo” piagnucolò il corpulento uomo.

I sei si grattarono il mento.

“Allora voi, Hayden e Natalie a fare provviste oppure preferite andarci voi Padmé ed Anakin?” domandò McGregor.

I due coniugi scossero la testa, divenendo pallidi come lenzuoli: il pensiero di tornare ad avere a che fare con altre persone li preoccupava non poco.

“Noi andiamo a sistemare i letti, per la notte voi due, Ewan e Obi-Wan andate a cercare delle armi, ok?” replicarono i due.

“Ma dico, siete impazziti?Mica vorrete sequestrarmi per davvero!”

I nostri eroi sospirarono irritati.

“Imbavagliatelo di nuovo!” ringhiò Anakin sempre più stufo di sentirlo

“No … no … fermi … aspettate… io so come farvi tornare a casa!”

Kenobi, Skywalker e signora si bloccarono all’istante.

“Davvero?”

“Sì, ehm, una volta lo sapevo, ci devo pensare su un po’…”

“Stai mentendo?” domandò il generale alzando un sopracciglio.

“Impossibile, è la tua specialità, questa” intervenne Ewan.

“Spiritoso!” replicò Obi-Wan.

“Ha ragione però … beh io e Natalie andiamo” affermò Hayden prendendo per mano la ragazza israeliana e trascinandola fuori.

“Sì ma andate solo a fare la spesa!”fecero gli altri, in primis Kenobi e McGregor.

Christensen e la Portman sogghignarono e uscirono dalla villa.

“Intanto che ci pensi, ti mettiamo di nuovo il bavaglio” disse subito Padmé.

“Nooouuuuuuuu”

“Non mi fido di lui!” fece la senatrice.

“Neanche noi” replicarono Anakin, Ewan e Obi-Wan.

“E io non mi fido di voi: è pericolosissimo mettervi insieme!” il povero regista venne di nuovo imbavagliato da Padmé mentre gli altri si preoccuparono di sistemare i letti in modo che fossero tutti vicino, ovvero nel salotto e tirando fuori diverse armi, come fucili a canne mozze e diverse mitragliatrici, rinvenute nello scantinato.

Tre ore dopo rientrarono Christensen e la Portman, i quali, oltre alla spese, portarono un grosso megafono, che usarono immediatamente.

“A tutti voi la fuori, specialmente agli ammiratori, se volete rivedere il vostro amato idolo George Lucas, dovete convincerlo a farci un bell’assegno in bianco e soprattutto a ricordare la formula per farci tornare a casa!” urlarono i sei indemoniati.

I fanboys, udendo quel terribile annuncio, si abbigliarono in seduta anti-sommossa e dopo aver reperito anche loro diversi armamenti, pigliate in prestito ad alcuni poliziotti della zona, tramite i solidi metodi gentili, e poi si misero a pattugliare il ranch.

“Dobbiamo salvare lo zio da quei pazzi… così ci sarà grato a vita!” fece il gruppo delle folli.

“Infatti e magari ci farà anche vivere qui” assentirò tutti.

Quindi nell’autunno del 2007 la situazione allo Skywalker Ranch si stava facendo sempre più drammatica, era impossibile capire chi l’avrebbe avuta vinta: gli squilibrati dentro la villa o quelli fuori?

Erano questi gli angoscianti pensieri di Lucas, il quale, si era reso tragicamente conto di una cosa: in ogni caso lui avrebbe dovuto sganciare una montagna di soldi!

E questo terribile pensiero gli fece schizzare diabete e pressione alle stelle!

Si calmò solo a vedere i suoi personaggi e suoi attori camminare avanti ed indietro, stile soldati di guardia al fortino.

Il poveretto, in mancanza di meglio, iniziò a piangere come un neonato che vuole la poppata.

Morale della favola aveva un ragione un fan tanto tempo fa: la pazzia è una cosa insita di chiunque abbia a che fare con Star Wars.

Al prossimo episodio!

*Citazione da "Ghostbusters"

 

Fine Capitolo XIII

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