C'è sempre tempo

di MedusaNoir
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fuga ***
Capitolo 2: *** Crescere ***
Capitolo 3: *** Violenza ***



Capitolo 1
*** Fuga ***


C'è sempre tempo.

 

Le sembrava strano dirlo, ma sapeva che era così.

C'era sempre tempo, qualsiasi cosa succedesse.

Tempo per giocare, per divertirsi, per ridere.

Tempo per amare, per sperare, per vivere.

Tempo, c'era tempo.

C'era tempo per ripensarci, questo era quello che Tosca gli aveva detto.

« Ci ripenserà, vedrai. Non è una scelta facile, si renderà presto conto del suo sbaglio » .

Ma lui non le credeva. E come avrebbe potuto?

Che cuore dolce aveva lei, Tosca, per pensare che tutti sarebbero sempre stati pronti a tornare sui propri passi.

A pensare che lui sarebbe tornato indietro.

Continuava a piangere, giorno e notte, e non riusciva a capire perché.

Perché se n'era andato?

Ideali.

Perché non avrebbe mai ammesso di essersi sbagliato, anche se se ne fosse reso conto?

Orgoglio.

Perché lui stava soffrendo così tanto?

Quella era l'unica domanda a cui non riusciva ancora a dare una risposta.

Priscilla l'avrebbe avuta?

No, non glielo avrebbe mai chiesto; inoltre, sapeva bene che nemmeno lei, con la sua straordinaria mente, l'avrebbe capito.

Nessuno lo avrebbe capito.


Solo lui, ma era troppo tardi.

Non c'era più tempo.

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Eeehm, lo so.

Come storia non ha molto senso. Non speravo ce l'avesse. E con "storia" non intendo solo il primo capitolo.

Ho tante cose lasciate in sospeso, ma non ho la capacità, in questo momento, di organizzare trame, misteri, appunti. Volevo lasciarmi andare al flusso dei pensieri e credo che questa storia sarà il mio momento di fuga, il posto in cui rifuggiarmi quando sono stanca.

Perché anche quando sono stanca c'è solo una cosa che posso fare, ed è battere le dita su questa tastiera.

Detto questo, avete capito di chi si parla? Ho voluto iniziare "da capo" per parlare un po' di tutti. Non si sa quando finirà: probabilmente sarà molto difficile spuntare la casella "Completa"; è una raccolta, quindi dipende tutto dei personaggi che mi vengono man mano in mente, dalle situazioni. Probabilmente approderò anche alla Nuova Generazione, ma decisamente molto più avanti con i capitoli, visto che voglio veramente parlare dei personaggi più disparati della saga, anche quelli che, come in questo primo capitolo, vengono solamente accennati. La lunghezza dei capitoli varierà, credo.

Spero che vi sia piaciuto come inizio.

MedusaNoir

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Capitolo 2
*** Crescere ***


C'è sempre tempo

 

Giochi con me, Ab?
Non te lo chiedo solo perché Albus non ha tempo:
tu sei il mio preferito, lo sai?
Ti voglio bene, Ab!

Volevi crescere, diventare una "bambina grande", andare a scuola.
Eri bellissima quando ti sdraiavi sul letto di Albus, accanto a lui, aprivi un libro a caso e fingevi di leggerlo, interessata.
Tenevi i gomiti sul materasso, il viso sottile tra le mani: assumevi la tipica posa di tuo fratello, cercando di essere come lui.
Ma adoravi me. Mi hai sempre adorato.
Ero io quello che giocava con te, era con me che non cercavi di essere un'altra.
Eri il mio piccolo angioletto biondo e lo sarai per sempre.
Quello che è successo non cambia niente.

Un giorno potrò andare anch'io ad Hog... How...
Potrò andarci anch'io, Ab?

« Certo, piccola mia, e sarai la streghetta più brava del mondo! »

Come Albus?
Oh, non vedo l'ora!
Farò tante magie, mamma sarà fiera di me...
e anche tu, Ab, mi chiederai di aiutarti con le capre!
Ma… e se non dovessi riuscirci?

« Non preoccuparti, Ariana. C’è ancora tempo » .

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Capitolo 3
*** Violenza ***


C'è sempre tempo

Papà, chi sono quelle persone?


« Sono i nostri nuovi vicini, tesoro. Si sono appena trasferiti da Londra » .

Sono come noi?

« Non hanno poteri... ma sono esattamente come noi, sì. Anche se nessuno potrà mai essere come te: tu sei speciale » .

Posso andare a salutarli?
Devono avere l'età di Albus e Ab,
potrei farci amicizia!

« Adesso no, principessa, dobbiamo andare a pranzo. Sta' tranquilla, ci sarà tempo per conoscerli » .

Va bene, papà.

Sono state quelle parole a farti ritenere colpevole della disgrazia accaduta poco dopo?
Ti sei sentito in colpa per aver mandato Ariana tra le braccia dei suoi aguzzini?
Perché le avevi detto che era speciale? Perché non le avevi raccontato dello Statuto di Segretezza?
Hai pensato che fosse stato quello a farle dimostrare davanti a quei ragazzini di essere veramente una bambina speciale?

« Dove stai andando, Percival? » .

No, papà.
Non è stata la violenza inflittale da quei Babbani a rovinare per sempre Ariana.
E' stata la tua violenza: la scoperta che anche tu, suo padre, eri capace di azioni atroci.

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