Mamma e papà in trappola

di Ciara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 9 ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 10 ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 11 ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 12 ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 13 ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 14 ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO 15 ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO 16 ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO 17 ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


Nuova pagina 1

I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessuna intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

Mamma e Papà in trappola

PROLOGO

 

Ciao!!

Prima di tutto mi presento, prima di raccontarvi quell’assurda vicenda accaduta il mese scorso… assurda pensando che sono stata proprio io ad avere l’idea di mettere in gabbia i miei genitori e poi… il caos totale. Ma andiamo in ordine ed evitiamo di creare ulteriore caos a quello che sto per creare.

Ok, io mi chiamo Jane Weasley ho 17 anni e vivo con i miei genitori ad Hartford, nel Connecticut… già il fatto di vivere in America mi rende stravagante figuriamoci poi con una famiglia come la mia.

Allora, in casa siamo in 1…2…3…4…5…6...otto ( troppi forse? ): mio fratello Jason è il primogenito, ha 19 anni, vive in Inghilterra con i nonni e gli zii, lo scorso anno è uscito da Hogwarts con il massimo dei voti e adesso studia medicina ( babbana ) ad Oxford e nel contempo segue dei corsi serali per laurearsi in medimagia.

Subito dopo Jason c’è Peter che ha 18 anni e da due mesi è uscito da Hogwarts e si è appena arruolato nel corpo degli Auror in Inghilterra anche lui vive con i nonni.  Quindi ci sono io che frequento l’ultimo anno di studi alla Scuola di Magia e Stregoneria di Beauxbatons ( vi chiederete perché proprio in Francia ) con mia cugina Lily,ma parlerò di lei più tardi; studio in Francia perché…perché mamma mi ha voluto mandare lì, dice che da quando ad Hogwarts non insegna più la McGranitt  non vale la pena di sorbirsi degli incompetenti che si spacciano per insegnati di Trasfigurazione, ed ha la mia piena approvazione…e poi c’è anche l’utilità di saper parlare un'altra lingua , soprattutto per il fatto di avere due cuginette con una madre francese che mio zio Bill ha avuto il piacere di sposare (cosa che io tra parentesi non apprezzo molto). Comunque non credo che questi siano argomenti molto rilevanti nel nostro racconto. Giusto? 

Ma se i primi tre figli dei miei cari genitori sono il loro orgoglio ( anche se ora come ora non sono sicura di far parte di questo ristretto club )non si può dire lo stesso di Sam e Simon ( gemelli se non l’aveste capito ) che purtroppo hanno preso ogni caratteristica Weasley ( anche la più piccola ) e credetemi se vi dico che farebbero impazzire anche la persona più accondiscende della terra… tornando alle apparenze i miei cari fratellini hanno 15 anni e frequentano l’Accademia per Maghi e Streghe di Atlantic City. Poi c’è Robert che ha 11 anni e va a scuola con Sam e Simon, ed infine arriviamo al più piccolo di casa, il mio tesoro, Michael che ha solo 5 anni  ed è un vero angioletto oltre ad essere la fotocopia di mio padre.

Credo comunque di dovervi altre spiegazioni sulla mia vita… vediamo… è già non conoscete ancora i miei genitori, coloro che mi allevano, che mi hanno curato, che mi stanno vicino… insomma avete capito… diciamo che vi ho appena presentato la famiglia di Ronald Bilius Weasley e di Hermione Jane Granger Weasley… che ne dite si sono dati da fare, per due che litigano da mattina a sera, vero?

Come vi ho detto viviamo negli Stati uniti d’America in villetta bifamiliare che dividiamo con zia Ginny, zio Harry  e mia cugina Lily che ha la mia stessa età.

Adesso che conoscete la mia famiglia posso iniziare il mio racconto senza capo ne coda…

 

 

Come avrete potuto notare ho voluto riscrivere dall’inizio questa fanfiction perché non ero molto soddisfatta del lavoro che avevo svolto. Spero tanto che questa nuova versione vi piaccia quanto se non più della prima e vi chiedo di commentare!!!

Allora… tanto per cominciare volevo ricordarvi tutte le fanfiction che ho scritto:

Sola

Mamma e papà in trappola

My heart will go on

The memory of my life (in collaborazione con Kaede)

Infine volevo ringraziare:

  • LudoJane
  • Patty
  • Blacky
  • Virckisss^__^
  • Mimako-chan
  • Serry_Black
  • Miky_Black
  • Aria

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 1 ***


Nuova pagina 1

I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

Mamma e Papà in trappola

CAPITOLO 1

 

  Che cosa stavamo dicendo prima di essere interrotti? Ah, si… allora ora che conoscete la mia famiglia pensavo di descrivervi la mia vita scolastica… vediamo un po’, come ho già detto vado a scuola in Francia a Beauxbatons con mia cugina Lily, lo so che l’ ho già detto ma sempre meglio precisare, no?

  Sono l’orgoglio di mia madre (almeno così lei continua a ripetermi) e mio padre invece dice che sono proprio la sua fotocopia (di mia madre intendiamoci!) se non fosse per gli occhi azzurri propri del marchio Weasley, pensandoci bene adesso io sono l’unica in famiglia che non vi aderisce completamente:

bè come sapete, un Weasley per essere Weasley deve avere gli inconfondibili capelli rossi, occhi azzurri e lentiggini dappertutto (più o meno) senso dell’umorismo ed essere una pertica.

Allora io sicuramente non sembro proprio una Weasley… mi sposto davanti allo specchio così vi offro una visuale più completa… vediamo un po’ occhi azzurri, nasino al in su cosparso di lentiggini, labbra sottili ma con un bel taglio, capelli castani con morbidi riccioli che mi arrivano a metà schiena, magra… anche troppo per i miei gusti, curve al posto giusto purtroppo sono alta un metro e sessantacinque sono un’autentica tappa in famiglia anche i gemelli che hanno due anni in meno sono alti un metro e ottanta e se continuano cosi arriveranno a toccare lo stipite delle porte di casa… nonostante tutto posso considerarmi carina, no? Ah, dimenticavo di dirvi che Lily è la mia fotocopia se non fosse che ha i capelli neri (che strano eh?)… pensate che a scuola ci chiamano le Deangerous Sister, cosa da notare perché i francesi sono categoricamente contrari nell’utilizzo di termini stranieri se non è strettamente necessario.

Della mia vita scolastica in ogni modo c’è poco da dire, ho degli ottimi voti e non mi lamento dello studio che non è eccessivamente stressante quindi mi ritengo anche soddisfatta.

Va bene sto continuando a divagare invece di arrivare al punto della situazione.

    Comincio il mio racconto dalla settimana prima dell’accaduto.

- Mamma io esco!- grido dalla porta d’ingresso.

- Dove vai tesoro? – sento la voce di mia madre provenire dalla cucina.

- Esco con Lily!

- Cerca di tornare presto…stasera tornano Jason e Peter!

- OK!

 Era un sabato stupendo, cielo limpido, sole splendente e uscita con le amiche; mi ero organizzata con Lily per uscire insieme con delle amiche del posto.

Ore 15.40.

In ritardo come al solito. Sicuramente lei non è l’esempio della puntualità.

Ore 15.45.

Se non arriva tra cinque minuti…

- Jane, eccomi!- ecco che arriva tutta trafelata da una corsa supersonica

- La puntualità è il tuo forte sorella…ma cosa hai fatto ai capelli?

- Li ho tinti, non ti piacciono?- disse arrotolandosi una ciocca tra le dita

- Sì ma adesso siamo identiche!

Si era tinta i capelli, l’avrete già capito. Adesso non ci avrebbe più distinto nessuno… cioè… era castana…non è da lei fare queste stupidaggini (o si? Ha sangue Weasley e Potter).

- Lo zio ti ucciderà.

- Non prima di un mese abbondante…- e qui fa una pausa ( la cosa è preoccupante )- … i miei sono partiti stamattina per andare a trovare i nonni e io sono completamente affidata alle cure dei tuoi… - e qui il suo sorriso si allarga- … il che vuol dire baldoria, ragazzi e festini a più non posso!

- Lily ho bisogno di ricordarti chi è mia madre?- le domando con tono molto serio, al che lei mi guarda avvilita – ma… come unica figlia della grande Hermione Granger…- continua a fissarmi ma con un barlume di speranza negli occhi-… si può trattare!- non faccio in tempo ha finire di parlare che la mia cara cuginetta mi salta al collo e rischia di farmi cadere a terra.

- Sei grande!- è l’unica frase che riesco a capire.

Tra una chiacchiera e l’altra ci incamminiamo ed arriviamo al parco dove ci aspetta una discreto numero di amiche.

Tutte insieme decidiamo di andare al centro commerciale, lo sapete come sono fatte le donne, sempre in giro per negozi a perder tempo (mio padre dice sempre che è solo una perdita di tempo che si potrebbe utilizzare per fare qualcosa di più fruttuoso, come guardare le partite di quiddich), se non per altri motivi almeno per prenderci un gelato!

 Giuro che non avevo mai visto il centro commerciale così affollato e tra la folla indovinate chi vedo? Daniel… si avete capito bene Daniel…il ragazzo più simpatico ed intelligente che conosca, non per niente è il mio migliore amico…ed ora non venite a dirmi che un ragazzo e una ragazza non possono essere amici, condividere anche i più piccoli segreti (non è che condividiamo proprio tutto!)… si…comunque lo visto di sfuggita e non credo che lui mi abbia visto quindi…però cavolo quanto è cambiato!

Lily mi sta guardando preoccupata…

- Jane…stai bene?- credo che il mio viso assomigli ad un peperone in questo momento.

- Sì perché? – forse lo dico troppo in fretta perché se possibile il viso di mia cugina assume un aria ancora più preoccupata - …tu hai visto chi è passato?

- Chi?

- Lui…

- Lui…chi? – a volte credo veramente che mia cugina sia una stupida.

- Daniel…

- …Brown?

- Tu conosci qualche altro Daniel?- a volte invece ho la certezza che mia cugina sia una stupida.

- Si…c’è quel Duran che viene a scuola con noi, poi c’è il figlio della nostra vicina di casa, poi adesso che ci penso c’è anche nostro cugino…e poi c’è Brown!- dice lei allegra senza quasi considerare il fatto che di avermi presa sul serio e che il mio migliore amico è passato qui accanto

 - …certo che l’ ho visto!

- E me lo dici come se fosse la cosa più naturale del mondo? È cambiato…ma l’ hai visto?

In questo momento sono più che convinta che mia cugina sia una cretina… cioè non che lo sia di per se ma ci sono momenti in cui vorrei tanto ucciderla per quanto è cocciuta…e non lo dico per scherzo. Per esempio quando ha portato Oliver a cena (decisamente quella non è stata una grande idea) e lo zio lo ha schiantato fuori da una finestra (erano al primo piano), io ricordo solo di aver sentito una sottospecie di ululato seguito da un tonfo sordo, quindi ho visto quel povero ragazzo cadere sulle rose di mia madre, poi ho sentito un “ Papà sei impazzito” seguito da una leggera giustificazione “Ma lui ti ha baciata!”. Ok, è vero mi sono persa di nuovo nei miei discorsi assurdi ma tutto questo mi è servito a darvi un’idea generale su Lily.

- Jane?

- Si…

- Ti sta guardando…

- …mi sta salutando…

- …il sedere…

- COME?

- Brown ti sta guardando il sedere!

- Lily guarda che se è uno scherzo…non può guardarmi il sedere…è il mio migliore amico…non…

- Non sto scherzando…- ho paura che lei stavolta abbia ragione, mi sento osservata e sono arrossita (di nuovo!) – …lui ti sta guardando il…

- Ho capito… senti ci andiamo a prendere un gelato?

Lily mi guarda come se fossi impazzita, poi acconsente e andiamo al bar.

- Due coni alla vaniglia, per favore!- dico alla ragazza che ci serve.

- Un gelato al limone – c’è qualcuno accanto a me, o meglio c’è Daniel – Ciao ragazze!

Prima che io possa andare via Daniel mi ferma – Senti ti vga di vederci stasera…non vorrei essere troppo sgarbato ma…avrei bisogno di un libro che ti avevo prestato questo Natale e mi chiedevo se…

- Oh certo! Se vuoi puoi passare stasera dopo cena.

- Grazie!

Dopo averlo salutato io e mia cugina cerchiamo le altre per salutarle; mentre camminiamo qualcuno lancia un fischio e subito dopo esclama un “Dove andate belle”.

Noi ci fermiamo per vedere chi è stato…è il solito gruppetto di ragazzi che si crede essere padrone di chissà cosa.

- Che ne dite di farci un po’ si compagnia, belle?- dice uno più grosso degli altri.

- Senza offesa ragazzi, ma abbiamo un impegno e non…- cerco di dire io prima che Lily mi interrompa.

- Come hai detto?– troppo tardi, io lo so che non bisogna farla sembrare una facile e… - Tesoro non credo di aver capito bene?

- Lo so che ti piaccio!- dice quello circondandogli le spalle con un braccio. 

- Ah si? – credo che dovrò prepararmi a correre – Tu davvero credi che noi due potremmo…

quando Lily fa così diventa pericolosa.

- Certo bellezza!- dice lui dopo averle dato una pacca sul fondoschiena.

- Questo è troppo!- esclama lei allontanandosi, quindi prende l’elastico dei pantaloni del ragazzo (e vi giuro non sto scherzando) lascia cadere il suo cono nei pantaloni.  

Mi porto una mano alla bocca decisamente preoccupata – CORRI!!

Bè non preoccupatevi, questa è solo l’ennesima conferma che la figlia di Harry Potter è una svitata senza cervello e io sono ancora più svitata di lei a starle dietro.

Inizio a correre via urtando un sacco di persone e scusandomi nel tentativo di non farmi acchiappare da quella banda di pazzi che ci insegue.

- Tu sei pazza!- dico a quella pazza che mi ritrovo per cugina.

- Mi hanno importunata! – esclama con decisione come se fosse lei la vera vittima.

- Fermati immediatamente, brutta stronza che non sei altro!

- Io non sono brutta…

-----------

- Non lo rifare mai più!

- Ok...

Sono le 19.10 e stiamo tornando a casa (come avevo promesso a mia madre).     

- Però è stato divertente…

- Da sballo!

Credo che adesso abbiate capito perché a scuola ci chiamano le “Dangerous Sister”, ma questo è niente in confronto a quello che combinerò…tornando a noi…stiamo tornando a casa.

   

 

Scusatemi tanto per il ritardo, ma ho avuto dei problemi per la connessione e quindi non ho potuto fare niente. In compenso credo di aver lavorato bene. Volevo anche scusarmi per un errore che ho fatto nel Prologo: infatti, ho scritto che i figli di Ron ed Hermione sono otto, ma mi sono accorta di aver incluso anche un altro personaggio che poi ho tolto per esigenze storiche…quindi ricapitolando i fratelli di Jane sono sei (Jason, Peter, Sam, Simon, Robert e Michael).

Come sempre vi ricordo le storie che ho scritto e che sto scrivendo. Baci, baci!!

P.S.: continuate a recensire! Ciara ^____________^!!!!!!!!!!

 

Sola

Mamma e papà in trappola

My heart will go on

The memory of my life (in collaborazione con Kaede)

 

In particolare vorrei ringraziare:

StefyGranger: sono molto contenta che ti piaccia e ti prego di continuare a commentare! Baci Ciara^________^.

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 2 ***


Nuova pagina 1

I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessuna intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

Mamma e Papà in trappola

CAPITOLO 2

 

Vediamo…ah si! stavamo tornando a casa chiacchierando del più e del meno, quando Jane se ne esce fuori con – Cavolo però quant’è carino Daniel!

Io mi fermo all’istante ad osservare mia cugina che cammina, scuoto la testa cacciando il brutto presentimento che stava affiorando e quindi le corro dietro per raggiungerla.

- Stasera dormi da me vero?    

- Certo…- rispondo io pensierosa – …ma prima devo incontrare Daniel…gli devo ridare un libro. Veramente gli devo ridare più di un libro, ne ho tantissimi a casa.

- Sicuro!- dice Jane con uno strano tono nella voce.

- Perché…cosa dovrei dargli?

Jane continua a camminare ed entra nel giardino di casa con aria indifferente come se non avesse sentito quello che le avevo chiesto.

- Se non mi credi vieni in camera mia che te lo faccio vedere a forza di cuscinate in testa!

La prendo per un braccio e praticamente la trascino in camera mia.

- Questo è quello che mi ha dato prima che partissimo…- dico prendendo in mano un libro di poesie - …poi mi ha spedito questi a Natale…- e le indico un cofanetto di best sellers- …questi invece me li ha dati l’estate scorsa quando avevamo litigato perché credeva che io avessi detto chi sa cosa a quella pazza della sua ex…poi mi ha regalato questi due per il mio compleanno…questa biografia invece me l’ha lasciata a mia madre due settimane prima che tornassimo perché sapeva che lo stavo cercando da un sacco di tempo…

Ok, sto esagerando ma non mi piace che qualcuno mi dica che…a me nono piace Daniel…non mi sfiora nemmeno il pensiero…no,no!

 Come potrei, voglio dire è il mio migliore amico, non potremmo mai…no?

- Guarda che ti credo…non c’era bisogno di…ehm…farmi vedere tutti questi libri.

***

 In questo momento stiamo cenando, tutti insieme. E sottolineo il fatto che stiamo cenando tutti insieme perché questo non succede da almeno sei mesi circa. Sei mesi sono un’eternità sapete, in sei mesi possono succedere tante di quelle cose, come venire a sapere che i tuoi genitori aspettano un altro figlio o che tra poco si lasceranno, che magari tuo fratello si sposa e che l’altro è stato ferito ad un esercitazione o che l’altro ancora si è laureato, che avrai un altro cugino (o cugina a seconda dei casi), o magari che la tua cugina ha cambiato ragazzo almeno una ventina di volte e che il tuo migliore amico ti odia per chissà quale motivo oppure in sei mesi puoi capire che ancora dopo diciannove anni tua nonna (la madre di tua madre) odia tuo padre alla follia per avergli portato via la sua bambina e tante altre cosa che ora non ho ne la voglia ne il tempo di raccontarvi. 

- Tesoro ti devo parlare! – mio padre ha appoggiato le posate vicino al piatto e si è messo a guardare mia madre con un espressione molto seria.

- Dimmi Ronald…- mia madre non ci bada molto e continua a mangiare tranquillamente - …spero solo che non sarà niente di preoccupante.

- Bè, di per se è una bella notizia…in fondo aspettavo questa cosa da tanto tempo e in più avrò qualche giorno di riposo da passare con te e i ragazzi…quindi in teoria tu dovresti essere molto felice per me ma forse…

Adesso mi rendo conto che la scena potrebbe apparire comica sotto molti punti di vista e sul momento l’ho trovata molto comica anch’io, ma vi giuro che l’espressione di mio padre avrebbe fatto preoccupare qualsiasi persona (tranne mia madre e zio Harry e forse anche zia Ginny).

- Cosa è successo?

- Mi hanno promosso, ora sono ufficialmente il Tenente Weasley! – quell’uomo che a rigore di logica è mio padre sta ostentando un sorriso che va da un orecchio all’altro.

Mia madre si è alzata di colpo gridando un davvero che secondo me ha raggiunto la scala degli ultrasuoni, insomma si è alzata e è corsa da mio padre, che praticamente ha fatto i salti mortali per staccarsela di dosso ( quando invece di solito cerca di non farsela scappare).

- E…mi hanno sospeso per una settimana!

- CHE COSA!

Sicuramente ora voi vi starete chiedendo come mio padre possa farsi promuovere e farsi sospendere in uno stesso giorno ed effettivamente è quello che ci siamo chiesti io ed i mie fratelli quando ci ha annunciato  questa notizia.

- E perché? Che cosa avresti fatto per farti sospendere?- il tono di mia madre è tra l’infuriato ed il dispiaciuto… più sull’infuriato.

- Hermione…prima di dirtelo preferirei che ti allontanassi…

Adesso sono costretta nuovamente a interrompere la tranquilla conversazione che stanno avendo i mie genitori per descrivervi meglio la situazione, bè partendo dal presupposto che mio padre ha sempre e comunque paura di mia madre quando è infuriata si deve aggiungere il fatto che lei in quel momento aveva in mano un coltello da bistecca le cui dimensioni erano abbastanza notevoli.

 Noi ci siamo messi a ridere…si intenda che con noi mi riferisco ai figli di questi due auror in carriera di cui uno è tenente e l’altro sottotenente anche se a casa la gerarchia è un po’ diversa. Adesso scusate tanto, qualsiasi persona sana di mente che fosse stata presente sarebbe rimasta in silenzio ad osservare oppure se ne sarebbe andata via fregandosene altamente…ma noi non avevamo proprio il cuore di abbandonare papà in un momento cruciale come questo.

- Che diavolo hai fatto?

- Tesoro…ehm…vedi amore…io…bè…ti ricordi il mangiamorte che abbiamo catturato stamattina?

- È scappato…l’hai fatto scappare! Allora non è così grave come pensavo…- mia madre sta farneticando da sola con tanta tranquillità che io personalmente avrei evitato di dirle la verità, cioè credo che mio padre avrebbe potuto benissimo dirle di si e la faccenda sarebbe finita lì, ma…scusate tanto ma di tanto in tanto dubito che il quoziente intellettivo di mio padre superi il 2 % consentito ad ogni essere vivente. 

- …veramente non è scappato…- sussurra mio padre - … in realtà ha due costole rotte, il polso e la caviglia slogati e un occhio nero…

- CHE COSA AVRESTI FATTO TU?

Silenzio.

- Ronald Bilius Weasley, che cosa hai fatto?

Quando mamma chiama papà con il suo nome completo le cose si fanno veramente preoccupanti.

- Te l’ho detto tesoro…quello…si è ritrovato…con… due costole rotte, il polso e la caviglia slogati e un occhio nero…ecco tutto.

- E tutte queste cose gli sono capitate perché tu eri un po’ nervoso?

Mio padre ha fatto di si con un movimento leggerissimo del capo.

- E per quale motivo Ronald tu avevi bisogno di fargli capitare queste cose?

Sembra tanto il rimprovero che una mamma fa al figlio che ha combinato qualche pasticcio.

- Ti aveva toccata! – a questo punto il mondo poteva anche crollare, perché oramai lo sanno tutti che mio padre è solo un bambino un po’ troppo cresciuto ma insomma…andare a dire a mia madre che di aver picchiato qualcuno e quindi di essere stato sospeso dopo aver ricevuto la promozione che aspettava da anni…decisamente non è una cosa intelligente.

- Ragazzi potreste…

-…andare via perché dovete parlare! – finiamo la frase per mia madre in coro – Certo mamma, ma tanto lo sappiamo che non parlate e comunque si ce ne andiamo!

 

Innanzi tutto mi voglio scusare per l’enorme ritardo, ma ho avuto dei problemi con il pc e non potevo fare altro che scrivere quindi spero di essere più puntuale la prossima volta.

Vorrei ricordarvi le mie storie:

Sola

Mamma e papà in trappola

My heart will go on

The memory of my life (in collaborazione con Kaede)

 

Ringrazio particolarmente:

**cla**: sono veramente contenta che ti piaccia. Continua a commentare. Baci Ciara^___^

Fluffy 90: ti ringrazio tantissimo e colgo il momento per scusarmi per l’enorme ritardo…ma ho avuto dei problemi con il computer e poi dovevo studiare tantissimo. Comunque continua a commentare. Ciara^___^

Simone: come puoi vedere io rispondo ai commenti…va bè…lasciamo perdere che altrimenti ti arrabbi. Comunque tu continua a commentare altrimenti ti scordi i miei di commenti…Baci Ciara^_________________________________^

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 3 ***


Nuova pagina 1

I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessuna intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

Mamma e Papà in trappola

CAPITOLO 3

 

…ci eravamo lasciati mentre iniziava una discussione tra i miei genitori.

Inutile dirvi che oramai ci avevo fatto l’abitudine, io, ma i miei fratelli più grandi no.

- Lo fanno spesso?- mi chiede Peter mentre mi vide prendere un libro e iniziarlo a leggere come se niente fosse.

- Ormai succede almeno una volta al giorno…se non di più.

Anche Jason adesso mi guarda come se fossi una pazza furiosa che non si rende conto di quello che sta succedendo nella stanza accanto, e effettivamente io cerco solo di fare l’indifferente.

- E lo dici come se fosse la cosa più naturale del mondo!?! Ma dico…non hanno mai litigato così…

- Guarda che non sono ne ceca ne sorda, fino a prova contraria io sono a casa più spesso di voi due…quindi sei caldamente pregato di abbassare il tono e di pensare a qualche soluzione come faccio io da un mese a questa parte. – rispondo io un po’ più dura di quanto avessi voluto.

 Credo che a questo punto vi debba spiegare il perché della mia leggera irrequietudine: dovete sapere che era da un po’ di tempo che i miei bisticciavano…ma non erano quei bisticci a cui eravamo abituati ad assistere, quelli che si concludevano con quattro risate tutti insieme, ma al contrario nascevano per delle stupidaggini e si concludevano con grida che si sentivano da ogni stanza e con mamma e papà che non si parlavano per giorni.

E vi posso garantire che non è piacevole vivere in casa in una situazione del genere.

- Secondo te bisogna provare a parlare con loro?

- Io ci ho già provato con papà in separata sede…e dice che è tutto a posto…sinceramente non ci credo molto data la situazione! – guardò l’orologio che segna le nove, probabilmente Daniel sta arrivando quindi e meglio tornare in camera – se non vi dispiace io vado di sopra da Lily.

 Mentre salgo le scale sento la voce di mia cugina che mi chiama.

- Cosa c’è? – chiedo alzando la voce in modo che lei possa sentirmi.

- Sono in camera tua…vieni…

Quando arrivo in camera mia vedo Lily seduta sul letto e il mio migliore amico seduto sul davanzale della finestra. Da un po’ di tempo a questa parte Daniel ha preso l’insana abitudine di entrare dalla mia finestra con la scala che si trova in giardino. E vi assicuro che a mio padre la cosa non piacerebbe…sapete come è fatto mio padre…un uomo così a modo.

- Ciao! Puntuale come un orologio svizzero…

- Come mai ci hai messo così tanto? – domanda lui sfogliando un libro che ha trovato sulla scrivania. – I miei…stanno avendo un piccolo battibecco – gli rispondo roteando gli occhi.

- Ah!…ehm, bè allora…scusa se… – inizia lui a scusarsi senza motivo.

È adorabile quando fa così. – Non importa, fanno sempre così…è…normale!

 Lui mi guarda corrugando la fronte come se si sforzasse di capirmi poi guarda Lily con aria interrogativa e lei gli fa un alzatina di spalle.

- Tu non eri venuto per i libri? – domanda mia cugina mostrando un sorriso che dire che va da un orecchi all’altro è un semplice eufemismo.

- Bè…anche…veramente volevo sapere se Jane aveva voglia di venire ad una festa a casa di Jen…

- La tua ragazza? – chiedo un po’ preoccupata, l’ultima volta che l’avevo vista avevamo avuto una piccola discussione…lei credeva io facessi il filo a Daniel…insomma…una pazza furiosa.

- La mia ex…tu mi devi un favore…- mi guarda di sottecchi mentre io cerco di capire a cosa si riferisce…e poi…mi torna in mente un piccolo dettaglio che avevo completamente rimosso.

- Stai scherzando…vero?

- Tu dici?

- No…non n’è ho la minima intenzione…no…no,no,no…quella là se mi vede è capace di farmi a fettine…tu sei completamente pazzo…

Il mio migliore amico è impazzito. Lui vuole che io finga di stare con lui per fare cosa poi? 

- Te lo scordi che io…che tu…io rischio di tornare a casa senza qualche osso…e per cosa? Perché tu…lei…tu vuoi farla ingelosire?

- Veramente io…avrei…ma se non vuoi…

- Certo che non voglio! I ragazzi e le loro stupide manie di…possesso…Dio mio!

- E invece lei viene via…vero Jane? – Lily mi da un pizzicotto sul braccio scoperto e mi trascina in un angolo della stanza – Senti se c’è una festa ci sarà anche Lucas e quindi tu lo devi controllare visto che io sono agli arresti domiciliali! Allora tu adesso ti fai bella e esci con Daniel, capito!

- Ma…i miei gen…

- Ci penso io agli zii…dopo tutto sono o no la figlia di Ginny Weasley?

La guardo un po’ scettica, poi penso che forse un po’ di svago…un po’ di tempo con Daniel…forse è il caso di ascoltare per una volta (la prima e l’ultima) quella pazza che si ritrova per figlia Harry Potter. – Va bene…ma vedi di non fare pasticci con mia madre…e tu – dico puntando l’indice verso l’unico ragazzo che si trova nella stanza – vedi di tenere quella pazza della tua ex ad almeno quindici metri di distanza dalla sottoscritta!

Non faccio in tempo a finire la frase che Daniel mi alza di peso da terra e mi fa roteare continuando a ripetere “ Ti adoro!”.

 Vado in bagno e mi metto i vestiti che mi ha rifilato Lily…quando mi guardo allo specchio ho la vaga impressione che questa sera accadrà qualcosa di molto spiacevole…per me intendo. Dovete sapere che mia cugina ha i suoi gusti per quanto riguarda l’abbigliamento (e i ragazzi, ma quello è un altro discorso)…e se vedeste come sono conciata…(mio padre e i miei fratelli mi rinchiuderebbero a vita in un convento di clausura). Insomma minigonna di jeans una canottierina un po’ troppo aderente e un po’ troppo trasparente e naturalmente un bel paio di stivali che io mi affretto a cambiare con dei semplici sandali col tacco basso (non si sa mai quello che può succedere quando devo fare qualche cosa per conto di Lily).

 Quando arrivo in camera prendo la prima cosa che assomiglia ad una giacchetta di jeans e me la metto addosso – Sono presentabile?

- Anche troppo!- esclama lui, a volte è peggio di Peter e Jason messi insieme.

- Guarda che se fai così non vengo e te la scordi la tua…sorpresina per Jen.

- No…così sei perfetta!!!

***

- Zia! – esclama Lily con entusiasmo – ti posso parlare?

- Dimmi pure…- le risponde mia madre – …di tempo a disposizione ne ho.

Io sono nascosta per assicurarmi che non ci siano problemi…anche se ho i miei dubbi.

- Ehm, io…volevo chiederti…come fai a capire di essere innamorata?

- Oh…- esclama mia madre aggrottando la fronte e mettendosi seduta su una sedia della cucina – io…eh…credo…è…difficile da spiegare. Vedi uno non se ne accorge subito, di solito è una cosa che evolve e che…diciamo porta alla conoscenza…più…profonda…dell’altra persona.

 Vi giuro che è una della poche volte in cui vedo mia madre che non riesce a mettere tre parole in fila per comporre una frase di senso compiuto…ed è strano. Si vede lontano un miglio che è imbarazzatissima e Lily è lì che la fissa sorridendo come se lei fosse un dolce al cioccolato…ok, il paragone non proprio uno dei più azzeccati…ma mi da’ questa impressione.

 Bè adesso ho l’assoluta certezza che mia madre sarà occupata per un ora abbondante a parlare con mia cugina…dell’amore.

Mi dirigo di corsa in camera mia dove mi aspetta Daniel e usciamo (per la finestra, esperienza da non rifare); prima di andare alla festa però dobbiamo passare a casa sua perché vuole sistemare i libri che gli dovevo ridare.

- Buonasera signora Brown – dico appena entro in salotto e vedo la mamma di Daniel entrare.

La donna mi abbraccia come al solito, mi considera come una figlia, e poi comincia a dirmi che dovrei farmi viva un po’ più spesso e che se suo figlio passasse un po’ più tempo con me metterebbe a posto la testa poi mi chiede come stanno i miei (elenca tutti i miei fratelli, gli zii, i nonni, e comincia anche con i cugini…ma poi non se li ricorda tutti quindi smette).

 - E mi raccomando…tieni d’occhio questo pasticcione!

- Va bene!- e poi le sorrido prima di uscire con suo figlio.

 Stiamo per entrare in casa di Jen quando lui mi prende la mano. Lo guardoni maniera interrogativa.

- Posso…cioè è per…

- Se proprio devi – non so come mai ma mi sento avvampare, cioè non è che mi dia fastidio dargli la mano ma…sono molto imbarazzata. Ecco tutto!

 La casa è già piena di ragazzi e ragazze tutti con qualcosa da bere in mano, ci sono coppiette intente a colloquiare a contatto ravvicinato e naturalmente non può mancare la musica a tutto volume, insomma tipica festa di liceali che festeggiano per…divertirsi?

E allora si dia inizio ai festeggiamenti!!!!  

  

 

Vorrei ricordarvi le mie storie:

Sola

Mamma e papà in trappola

My heart will go on

The memory of my life (in collaborazione con Kaede)

 

Ringrazio particolarmente:

Ciara: ma mi rubi i diritti d’autore...sto scherzando! Sono veramente contenta che ti piaccia e spero che continuerai a leggere e a commentare. Sono anche molto contenta del fatto che risulti divertente. Baci, baci ^_______^!!

Funkia: l’hai visto anche tu il film? Cavolo, lo avete visto tutti…ed è veramente carino…a me è piaciuto subito un sacco…poi un giorno una mia amica mi ha chiesto come sarebbe stato essere rinchiuse in una stanza per un mese contro la tua volontà. E allora è scattata la molla del mio cervellino malato. Sono contenta che ti diverta a leggere e spero tanto che continuerai a commentare. Ciara^____^!!!

 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 4 ***


Nuova pagina 1

I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

Mamma e Papà in trappola

CAPITOLO 4

 

Ci dirigiamo in salotto dove un gruppo di ragazzi sta suonando della musica a dir poco assordante e una ragazza la accompagna con la sua voce. Posso azzardarmi a dire che sono bravi, i ragazzi della band (almeno credo che sia una band).

 Poco lontano, vicino alla cucina si trova la padrona di casa. Ok, ok…credo che sia di dovere fare una piccola digressione per descrivervi la nostra cara e beneamata Jennifer Thomson: prima di tutto tutti la chiamano Jen, ricca figlia di papà è la ragazza più popolare del liceo, capo delle cheerleaders, presidentessa e rappresentate degli studenti…insomma una tipica ragazza americana piena di…occupazioni? E come dimenticare il fatto che incarni l’ideale ragazza di ogni ragazzo: alta, snella, bionda, occhi azzurri, simpatica (qui io avrei da ridire ma…), con la capacita di attirare l’attenzione in qualunque modo. Ad esempio in questo momento è circondata dai ragazzi della squadra di football.  

- Non per essere cattiva…ma lei non ci ha messo poi molto a dimenticarti!- esclamo tagliente.

Lui non mi risponde e mi trascina in mezzo agli altri ragazzi che ballano.

- Ti va di ballare?- mi chiede quando mi ha già circondato la vita e trascinato in un lento quasi opprimente.

- Non credi sia un po’ tardi per chiederlo…

In tutta risposta lui sia avvicina ancora di più e io sono costretta ad abbassare il volto per non trovarmi faccia a faccia con il suo naso. Dio! Mi sento avvampare… credo di essere arrossita da capo a piedi…si insomma capisco che la situazione è strana ma di certo Daniel non può, non deve farmi questo effetto!!

- Ci sta guardando? – mi domanda lui all’improvviso.

- Come scusa…?

- Jennifer…- mi sussurra all’orecchio. È terribile sentire il nome di quella ragazza pronunciato così.

- Tra parentesi, tanto per ricordartelo, tu sei…decisamente più alto di me quindi la tua, seppur attraente, spalla copre la visuale e di conseguenza io sono impossibilitata a vedere!

 Mi porta un ricciolo dietro l’orecchio e poi mi dice – Era troppo complicato dire semplicemente che non che vedevi?

- Così è più divertente!

Vi è mai capitato di pentirvi di quello che avevate detto un secondo dopo aver pronunciato le fatidiche parole che non andavano dette? Bè questo è uno di quei momenti in cui io avrei fatto meglio a star zitta…a volte credo di aver ereditato un po’ troppe caratteristiche da mia madre…come la capacità di non saper tenere la bocca chiusa.

- Adesso te lo dico io cosa è divertente….

Succede tutto troppo in fretta…lui si avvicina sempre di più…io arrossisco…sento il suo respiro decisamente troppo vicino…e poi inizia a lasciare una scia di baci dietro il mio orecchio e facendo certi giochetti non adatti ai minori di diciotto anni. – Daniel…

Daniel inizia ad accarezzarmi la schiena in maniera indecente – Daniel è pieno di gente…

 Credo che qualcuno dovrà chiamare i pompieri…credo che prenderò fuoco se continuo ad arrossire così. Finalmente si è fermato – Lo hai trovato divertente? – mi chiede quasi strafottente -…pensa che io mi sento così ogni volta in cui mi fai una delle tue battutine.

- Bè…allora…spero che tu sia contento di sapere che la tua care Jen ci stava guardando con molta molta attenzione…e che credo mi ucciderà appena ne avrà l’occasione!

- Capirai che gran perdita!

- Veramente divertente…io me ne vado prima che quella spiantata della tua ex possa raggiungermi! – faccio per andarmene ma lui mi ferma afferrandomi una mano.

- E dai scherzavo!

- Tu si…- poi accenno a qualcuno dietro di lui – …lei no.

 Daniel si volta e vede Jennifer in tutto il suo splendore.

Lui le sorride – Jen…

Lei lo scansa con una gomitata ben assestata (chi è quel pazzo che va a dire in giro che le ragazze pon-pon sono piccole e graciline?) poi si fionda su di me e mi tira uno schiaffo da paura.

Ogni singola persona si è fermata a guardarci.

 Ok…calmati Jane…tu non sei una di quelle persone che rispondono alla violenza con la violenza…ricordati che sono tuo padre e i tuoi fratelli che si comportano come dei bambini…tu sei calma e aperta ad ogni dialogo senza mai dover alzare le mani contro nessuno.

- Ok…facciamo che io me ne vado e tu mi lasci in pace…ok?

Le volto le spalle e mi dirigo verso il giardino dove si trova la piscina della nostra cara amica sopra citata. – No carina…tu  non vai da nessuna parte!

 Per fermarmi mi ha afferrato per i capelli e mi sta facendo un male cane…e al diavolo tutti i miei buoni propositi. Non sono mai stata così arrabbiata in vita mia.  

Le ho dato un schiaffo e credo di averle spaccato un labbro.

- Non mi toccare mai più…hai capito! – le urlo contro.

- E tu non cercare di rubarmi il ragazzo!

Nel frattempo un consistente gruppo di ragazzi si è riunito intorno a noi e ci sta incitando ad una sottospecie di lotta greco-romana dicendo – BOTTE, BOTTE, BOTTE!

Mi spiace dirlo ma tra questi ragazzi c’è anche Daniel e l’attuale ragazzo di Lily.

- Fino a prova contraria non state più insieme…e comunque io non cerco affatto di rubartelo.

- Ma se fino a cinque minuti fa eravate avvinghiati!

Bè in effetti…

- Oh santi numi! Ma tu sei completamente pazza!

- E tu sei una puttana!!!

Adesso ha veramente esagerato.

- Io me ne vado…non ho la ben che minima intenzione di rimanere qui a farmi insultare da un pazza furiosa che al posto degli occhi ha due pallina da ping-pong.

Non faccio in tempo a voltarmi che Jen mi afferra per le braccia e mi graffia una guancia poi me la ritrovo addosso mentre cadiamo entrambe nella piscina.

 Avete capito bene nella piscina.

 

 

Chiedo umilmente perdono per l’enorme ritardo e per il capitolo corto, ma vi prometto che il prossimo sarà più lungo e molto divertente. Intanto vi ricordo le storie che ho scritto e che sto scrivendo:

Sola

 Mamma e papà in trappola

My heart will go on

The memory of my life (in collaborazione con Kaede)

 

In particolare vorrei ringraziare:

Funkia: è già se ce l’avessi anch’io rinchiuderei i miei in cantina (a pensarci bene anche mia sorella) ma purtroppo non ce l’ho!!! Per arrivare alla creazione di Daniel sono passata da un Derek, a un Peter, a un William…ti risparmio l’elenco di tanti nomi…ma il risultato è comunque Daniel che è una sorta di mix tra Harry e Ron quindi…non voglio rovinarti la sorpresa! Alla prossima…Baci, baci Ciara^_________^

MaryPotter92: Lily  è la figlia di Ginny Weasley in tutto e per tutto, non c’è che dire, probabilmente è il personaggio più simpatico della mia storia. Continua a commentare…un bacione Ciara^______________^!!!

Simone: con te mi permetto di dirti che non ti affatichi troppo se fai dei commenti più lunghi, tanto per affaticare le mani ci sono già Serio e la Thibault quindi se permetti io ho diritto di precedenza…cmq continuo a dirti che la gentilezza e l’educazione non sono il tuo forte. Va bè grazie comunque per il commento. Baci, baci (se vuoi puoi sostituire i pizzichi ai baci) Ciara^___^!

 

CI  VEDIAMO   DOMENICA  PROSSIMA  CON  IL  CAPITOLO 5!!!!

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 5 ***


Nuova pagina 1

I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

Mamma e Papà in trappola

CAPITOLO 5

 

 Lentamente nuoto verso la superficie per prendere una boccata d’aria. La sensazione dei vestiti appiccicati addosso a causa dell’acqua non è delle migliori e poi se penso che a recarmi questa sensazione è stata quell’arpia che non sa distinguere un fungo velenoso da una tavolata surf è anche peggio.

Vuole la guerra…allora l’avrà. E allora oh….se si pentirà di quello che ha fatto.

Chi è quell’emerito cretino che ha affermato che la vendetta va gustata fredda? Io credo invece che quando è bollente sia terribilmente fantastica.

 Mentre per la mia mente passano una serie di insulti da rivolgere in primis a mia cugina che è riuscita a convincermi a venire a questa dannatissima festa e a Daniel che mi ci ha praticamente trascinata sono arrivata al bordo della piscina dove un’anima di buon cuore ha avuto la gentilezza di aiutarmi ad uscire dall’acqua.

Il mio caro amico Daniel mi si avvicina offendimi un asciugamano che io gli strappo dalle mani. Poi finalmente individuo quella stronza, che mi ha gettato in piscina e che io ho avuto di piacere di trascinare con me, anche lei coperta con un asciugamano vicino al capitano della squadra di football…ed è allora che nella mia mente malvagia si accende una lampadina ( spero che da questo non trarriate la conclusione che io sia una stupida e solo che solitamente sono una ragazza educata).

Con una calma estenuante vado di fronte a lei e…

- Scusa questo è il tuo ragazzo, giusto?

Lei mi guarda come se fossi una pazza – E allora? – mi domanda con fare strafottente.

- No…perché tecnicamente se io avessi voluto rubati il ragazzo non sarei venuta alla festa con Daniel ma avrei fatto…. questo….

Ok…che nessuno mi venga a dire che vado a cercarmi i guai da sola…perché…insomma è lei che ha cominciato…occhi per occhio dente per dente! No?

Si insomma ho baciato davanti a tutti quell’emerito imbecille che è fiero di essere il ragazzo di Jen.

Non trovo un modo adatto per descrivervi la faccia che fatto lei quando le ho sorriso che niente fosse le ho detto – Ci si vede in giro Jennifer!

No… ma vi è mai capitato di essere circondata da una marea di ragazzi che dovrebbero fare una festa e che invece stanno nel silenzio più assoluto? Credo che nemmeno al Colosseo al tempo dei gladiatori quando si alzava l’imperatore la platea abbia fatto un silenzio così…silenzioso. 

Quindi le volto le spalle e me ne vado seguita a ronda da Daniel.

***

È in momenti come questi che vorrei avere la mia bacchetta.

Insomma esiste un momento peggiore di questo? Ho passato troppe emozioni in una sola giornata per essere una povera ragazza indifesa che è abituata a starsene chiusa in casa a leggere un libro.

E adesso nessuno mi venga a dire che non sono una ragazza indifesa perché sono capace di incenerirlo con gli occhi.

- È tutta colpa tua! – esplodo all’improvviso.

Io e Daniel…no diciamo che Daniel mi sta riaccompagnando a casa.

- E perché scusa?

- Perché? Perché? Perché forse ho ingaggiato una sottospecie di lotta greco romana con la tua ex e perché ho baciato davanti a più della metà dei ragazzi di Hartford il suo attuale ragazzo, e quindi non potrò più mettere fuori il naso da casa mia per il resto della mia vita?…sarò costretta ad espatriare e in più sono tutta bagnata! Ecco perché.

- Sei molto carina tutta bagnata! – dice lui nel tentativo di cambiare discorso.

Io accelero. Magari riesco a seminarlo…ultimamente questo ragazzo ha uno strano effetto su di me…si insomma non è la prima volta che andiamo ad una festa insieme da buoni amici eppure è la prima volta che lui non si comporta da buon amico ma…non lo so! Il mio cervello è in stan-by!

Non ci capisco più niente. Non può piacermi Daniel. Io non posso…è il mio migliore amico insomma non si deve giusto? Prima regola: mai innamorarsi del tuo migliore amico non porta altro che guai. Allora…calma Jane…respira, lentamente…inspira…espira.

Ok, analizziamo i fatti:

1- Daniel è un bel ragazzo (…più che bello)

2- Siete amici….da molto tempo

3- Non ha la ragazza….

4-  ti ha invitata ad una festa…ma lo fa spesso…perché non avete molte occasioni per stare insieme…

5- è l’unico ragazzo che può avvicinarsi a te senza il rischio che uno dei tuoi fratelli lo prenda a pugni…

….la conclusione….credo proprio di essermi presa una cotta per il mio migliore amico…insomma lo sempre trovato carino però…basta. Tutto questo no è vero…non può esistere…tu sei solo un amica e lui è solo un amico…niente di più niente di meno.

Ho un disperato bisogno di Lily. Perché quando serve non c’è mai!

- Aspettami…hai intenzione di espatriare subito?

- Si, pensavo di trovare qualcuno che mi possa dare un passaporto falso e quindi contavo di andare in Messico dopo essere andata in Florida e aver preso il primo traghetto diroccato diretto verso il paese. Quindi il mio intente sarebbe quello di vivere di stenti lavorando come cameriera in nel locale più malfamato dei sobborghi messicani.

Nel frattempo siamo quasi arrivati a casa mia e… tra parentesi, non vedovo l’ora.

- E dove pensi di vivere mentre non lavori?- mi domanda lui serio.

- Ma, non lo so…magari sopra un albero!

Daniel si ferma davanti a me e mi impedisce di continuare a camminare – Ti sei sfogata?

- Si!

- Adesso ti posso parlare?

- Guarda che possiamo parlare anche mentre camminiamo…

- Si ma davanti a casa tua rischio troppo conoscendo i tuoi fratelli!

Qui c’è qualcosa che non va.

 - Cosa inten…

non faccio in tempo a finire la mia domanda che mi ritrovo le sue labbra sulle mie e le sue braccia attorno alla mia vita.

Dio mio…Daniel mi sta baciando!

 

Continua…

 

Eccoci qua…alla fine di un altro capitolo. Se pensate di aver visto tutto allora aspettate il prossimo…succederà il finimondo!

Come dimenticarmi delle mie affezionatissime commentatrici che non mancano mai di leggere? Cominciamo come al solito ricordandovi le fic che ho scritto:

Sola

Mamma e papà in trappola

My heart will go on

The memory of my life (in collaborazione con Kaede)

In particolare volevo ringraziare:

Fukia: succede a tutte di essere attratte almeno un po’ del loro migliore amico…(anche a me) e insomma Daniel incarna un po’ il ragazzo perfetto che vorrebbero tutte…carino al punto giusto intelligente e dolce. Questa volta ho fatto tardi ma a causa dei problemi del sito…cmq spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo…Baci…Ciara^___________^!!!

MaryPotter92: Grazie ancora perché continui a leggere nonostante tutti i miei ritardi…e il capitolo l’ho scritto di fretta ma spero comunque che ti sia piaciuto. Alla prossima. Baci Ciara:P!!!

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 6 ***


Nuova pagina 1

I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

Mamma e Papà in trappola

CAPITOLO 6

- Hei, vi ho visti arrivare ma non ti vedevo salire così sono venuta a vedere cosa era successo!

È Lily ( questo l’avevate già capito da soli eh? ) e mi direte questo cosa centra? Centra perché sono almeno dieci minuti che sto qui da sola in giardino con una mano sulle labbra.

Posizione strana per passare il tempo, vero? Se poi contiamo anche il fatto che è mezzanotte passata e che sono tutta bagnata la cosa si fa ancora più strana.

- Cosa è successo? – mi domanda lei.

Io mi volto e finalmente mi rendo conto che lei c’è veramente e che quello che è successo prima…è successo d’avvero.

Mi sto perdendo nei miei stessi pensieri. Aiuto…

- Lo sai che ti doveri uccidere! – le dico con calma.

- E perché?

Mi metto seduta sulle scale del portico per poi togliermi le scarpe – Prima di tutto ho bisogno di una doccia calda e di tanta cioccolata!

- Mi vuoi spiegare cosa è successo!

Ci vorrebbero come minimo due ore…senza contare il fatto che mi sta scoppiando la testa. Lascio mia cugina sul portico ed entro in casa dove trovo Jason seduto sul divano e con un espressione decisamente contrariata.

- Dove sei stata?

Adesso ci mancava solo la ramanzina fatta da niente popò di meno che da mio fratello maggiore.

- Ad una festa. – rispondo secca io.

Mi sembra di essere in una scena da film, sapete di quelle quando i genitori preoccupatissimi per le sorti del figlio disperso (cioè che non rientra a casa all’ora prevista) e quando lo vedono rientrare gli fanno la solita ramanzina: non esci più, sei in punizione, niente tv, niente cellulare.

- Dove? In mezzo al mare? – adesso invece mi sembra che la faccia di Jason sia un grande punto interrogativo.

- In piscina. 

Ma stamattina mio fratello si è svegliato con la luna storta? No, perché non si mai comportato così.

- E con chi ci sei andata? – Dio mi sta facendo il terzo grado.

- Non capisco come mai così di punto in bianco ti interessa quello che faccio e con chi esco…- lui mi guarda nel modo in cui solo papà mi guarda (quando è veramente arrabbiato) -…con Daniel…e allora?

- Da quand’è che esci con Daniel? E soprattutto da quand’è che esci senza il permesso di mamma e papà? Non ti preoccupare a loro non ho detto niente ma…dovresti…

- Calmati Jason. E poi Daniel è solo un amico.

Gli volto le spalle e me ne vado in camera mia. Non capisco proprio perché mio fratello se la sia presa tanto. Sono solo uscita con un amico, che non posso più definire amico, mica sono andata in giro a battere le strade del quartiere.

Faccio la tanto attesa doccia calda e torno in camera mia dove trovo comodamente sdraiata sul letto Lily. – Allora mi vuoi raccontare cosa è successo?

Mi metto in pigiamo e finalmente mi butto letteralmente sul letto accanto a Lily e comincio a raccontarle tutta la serata nei minimi particolari.

- Insomma sono finita in piscina e poi quando sono uscita ho baciato il capitano della squadra di football, poi me ne sono andata insieme a Daniel. Quando siamo arrivati sotto casa ha detto che mi doveva parlare e poi…

- Poi…cosa?

- …poi mi ha baciata. – dico con un fil di voce.

- Alleluia! Si è dato una svegliata quel cretino! – esclama lei tutta contenta.

Stop!!!!! Tutti fermi, adesso mia cugina mi deve delle spiegazioni.

- Che cosa vuol dire si è dato una svegliata?

- Jane sei ceca o ci sei? L’hanno capito tutti che quello che tu continui a definire il tuo migliore amico è cotto, stracotto di te. E non mi guardare in quel modo! Sono si e no due anni che ti viene dietro e tu non te ne sei ancora accorta e mi pare anche giusto a questo punto che tyi abbia baciata…così magari te la dai anche tu una svegliata.

- Dio mio, quello mi ha baciata e tu te la prendi con me? – le domando sull’orlo di una crisi isterica.

Lily mi guarda come se avessi appena detto che gli asino volano – Oggi pomeriggio non mi pareva che ti dispiacesse tanto quando ti stava guardando.

Io arrossisco di colpo. Non che non mi dispiaceva, a nessuna ragazza dispiace quando un ragazzo carino la guarda però…perché non riesco a trovare una scusa plausibile per negare l’evidenza?

 Ok, è ora di farsi una bella dormita.

***

secondo voi una notte di riflessioni può portare buoni consigli?

No.

E credete davvero che la mattina pota un po’ di giudizio?

No.

E invece pensate che mi cugina sia una buona consulente in questioni di cuore?

Ancora meno. Mia cugina è dell’opinione che finché si è giovani bisogna divertirsi (e fino a qui è tutto normale) e l’unico modo per divertirsi è cambiare ragazzo almeno una volta a settimana (su questo ho i miei dubbi) ed quello che mi ha consigliato. Mi ha detto: mettiti con Daniel, se state bene insieme bene altrimenti vi lasciate e torna tutto come prima.

Come diavolo si fa a dire queste cose? Ma è pazza?

Ok, oggi è un nuovo giorno. Viva la vita e viva la libertà.

Scendo in cucina per fare colazione dove trovo la famiglia al completo.

A quanto pare mamma e papà hanno litigato di nuovo perché in primis non si parlano e poi papà per la rabbia ha versato nella tazza dei cereali il succo d’arancia.

- Buongiorno a tutti.

Mi risponde un coro di “buongiorno anche a te” poi i gemelli cominciano con le loro battutine.

- Jane, stamattina sei bella come il sole! – esclama Sam. Io gli sorrido non capendo bene dove vuole arrivare. – Non ti si guarda in faccia! – Continua per lui Simon.

- Veramente molto divertenti!

Loro scoppiano a ridere insieme a Peter e a Robert.

- Mamma hai per caso visto Lily? – domando ignorando i miei fratelli.

- Si! è uscita dieci minuti fa dicendo che doveva parlare con un certo Lee, credo…

- No! – la interrompe Sam – vorrai dire che doveva lasciare il suo attuale ragazzo che non è Lee. Quello l’ha lasciato l’anno scorso…è David…credo…

Ma Robert lo interrompe – No, no…David l’ha lasciato tre settimane fa…questo dovrebbe essere Oliver…o…forse è Brian, no quello l’ha scaricato mercoledì scorso…

- State parlando di William? – domando io sicura di aver ragione.

- Si! – esclamano tutti in coro.

Visto.

- Quella ragazza dovrebbe darsi una regolata, ogni giorno la vedi in giro con un ragazzo diverso. Lo zio dovrebbe controllarla un po’ di più. – comincia papà.

- Papà, guarda che lo zio Harry è anche troppo protettivo nei confronti di sua figlia…l’ultima volta che ha portato un ragazzo a casa è finito tra le rose di mamma. E poi a quest’età è normale cambiare spesso ragazzo…non c’è niente di male…anche se è vero che Lily lo cambia un po’ troppo spesso.

- Che ragazza giudiziosa è la mia bambina! Tu si che mi renderai felice…lo so che non avrei un ragazzo fino a che non avrai almeno trent’anni. – mi dice lui tutto sorridente.

Io lo guardo un po’ scettica.

- Anche perché se porti un ragazzo a casa quello torna a casa senza l’osso del collo.

Appunto!

E poi mamma continua a ripetermi che papà non è iperprotettivo con me. Anzi dice che quando loro due andavano a scuola era anche peggio.

Drinnnnnnn!!!

Hanno suonato alla porta.

- Vado io! – esclamo.

Quando apro la pota indovinate chi mi trovo davanti?

Daniel.

- Ciao! – mi saluta lui.

E io come una cretina gli chiuda la porta in faccia.

Suona nuovamente alla porta.

Ok, facciamo un respiro profondo. Io sono pronta al dialogo.

- Ti posso parlare? – mi chiede quando apro nuovamente la porta.

E io che faccio?

Gli chiudo di nuovo la porta in faccia e scappo di sopra in camera mia.

Ma si può essere più stupide?

Quando ti piace un ragazzo la cosa più logica da fare è dirglielo non chiudergli la porta in faccia.

Ma non ce la faccio a parlargli. Non ce la faccio.

- No Ronald! Sei tu quello che continua a non capire niente!

Questa è la voce di mia madre.

- Adesso sono io quello che non capisce niente? Certo, come no…tu sei sempre quella che sa tutto. Allora sai cosa ti dico signorina so-tutto-io vai al diavolo tu e il tuo stupido supervisore.

  Si ricomincia con le litigate ragazzi!!

Continua…

 

 

Eccoci di nuovo con un altro capitolo. È un po’ corto lo so…ma non sapevo proprio come dare sfogo ai sentimenti di Jane. Va bene vi lascio con la promessa che il prossimo sarà più lungo di questo e cmq con il capitolo 7 si comincia con la storia vera e propria.

Allora come al solito vi ricordo le fic che ho scritto:

Sola

Mamma e papà in trappola

My heart will go on

The memory of my life (in collaborazione con Kaede)

 

In particolare volevo ringraziare:

MaryPotter92: vedo che lo scorso capitolo è piaciuto anche se era corto. Sono molto contenta! E Daniel ha sorpreso tutti a quanto pare…spero cmq che anche questo cap ti sia piaciuto. Continua a commentare. Baci!!! Ciara!!!!!

Fukia: diciamo che Jane non è la solita sfigata di turno…è solo che è un po’ ingenua…è cmq le cose saranno complicate fino alla fine tra lei e Daniel. Volevo mettere il bacio all’inizio così da poter fare un’altra scena più avanti. Ci vediamo alla prossima. Baci!!!!

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 7 ***


Nuova pagina 1

I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

Mamma e Papà in trappola

CAPITOLO 7

 

Sono passati esattamente tre giorni dal fatidico bacio. Ma in questo momento ci sono cose molto più importanti da risolvere che una stupida cotta adolescenziale…almeno credo.

Si, insomma…mamma e papà non fanno altro che litigare per un motivo o per un altro e sinceramente io non ne posso più.

Quindi ho convocato una riunione di famiglia ufficiosa a casa degli zii. Jason, Peter, Sam, Simon, Robert e Michael sono seduti in salotto e io sto facendo avanti e indietro per la stanza.

- Non so voi ragazzi, ma io sono veramente stufa della situazione che si è creata in casa…quindi penso che il modo migliore per far calmare mamma e papà sia ricordargli perché si sono sposati. Allora poiché sabato è il loro ventesimo anniversario di matrimonio pensavo che sarebbe molto carino da parte nostra preparare qualcosa di speciale.

Tutti mi guardano come se fossi una pazza che non ha fatto altro che strillare fino a questo momento. – E cosa dovremmo fare genio? – mi domanda Simon sorridendo.

 Dio, ogni tanto mi domando seriamente se i ragazzi (e gli uomini in generale) posseggano un cervello. La risposta che mi do? No, non ce l’anno.

Ma cerchiamo di non divagare e continuiamo con il mio piano infallibile.

- Allora facciamo finta che questo sia un quiz a premi ragazzi, eh? – propongo una soluzione molto più semplice.

- E che cosa si vince?- mi domanda Sam entusiasta.

- Se sbagli uno schiantesimo…altrimenti potrai rimanere li seduto comodamente!

Troppo violenta? Forse..ma sfido voi a non diventare violenti quando siete costretti a vivere con sei fratelli.

- Prima domanda: dove si sono conosciuti mamma e papà?

Michael alza la manina – A Hogwarts.

- Bravo tesoro, quindi dovremmo cercare qualcosa che gli possa ricordare Hogwarts…quindi Robert e Michael cercheranno in soffitta un annuario o una vecchia foto di scuola. Seconda domanda: dove sono andati in luna di miele?

- Jane smettiamola con questa commedia…e in ogni modo sono andati a Parigi. – mi dice Jason come se da un momento all’altro potesse strangolarmi.

Ma io continua incurante del pericolo - Esatto! Quindi bisogna cercare qualcosa che gli possa ricordare Parigi, chiederò a Lily di aiutarmi a dipingere una parete della cantina…mentre Sam e Simon…voi potreste fare un modellino in scala della Tour Eifell. Terza e ultima domanda: il cibo preferito di mamma?

- Va bene Jane ho capito…cena a base di pesce e cibo francese. Mi toccherà fare un salto dalla nonna. – credo che Peter sia il mio fratello preferito dopo Michael, sa sempre cosa fare al momento giusto senza che qualcuno lo supplichi di fare qualcosa.

 Bè allora manca all’appello solo una persona – Jason…tu dovresti occuparti della torta…naturalmente la puoi ordinare in pasticceria però se vai a trovare i nonni alla Tana potresti gentilmente chiedere alla nonna di farti una torta con su scritto venti e per favore ci mettesse del suo per abbellirla.

Ok, credo che adesso sia tutto a posto: la riunione è conclusa, i compiti assegnati e ora l’unico problema è convincere papà ad uscire di casa per non farlo insospettire del trambusto che faremo in cantina.

***

 Sono in cantina con Lily.

Stiamo dipingendo la parete più grande. La mia idea è quella di dipingere un cielo stellato per poi posizionare la Torre che faranno Sam e Simon davanti…così per un po’ d’atmosfera.

- Allora ci hai parlato con Brown? – mi domanda lei senza preavviso.

- E perché avrei dovuto?

- Oh bè…non saprei…forse perché ti ha baciata?

Silenzio. Perché devo avere una cugina così dannatamente diretta, non posso continuare ad evitare le sue domande in eterno. – Senti Lily…momentaneamente ci sono questioni più importanti di Daniel…prima devo cercare di risolvere le cose per mamma e papà poi forse parlerò con lui.

 Lily si ferma e posa il pennello a terra – Che cosa vuoi aspettare che si presenti nuovamente in camera tua con un mazzo di rose per chiedere la tua mano allo zio? Jane ti prego lo sai benissimo che quello stupido è capace di fare anche questo e poi non ti aspettare che lo zio sia clemente come mio padre. Ronald Weasley non è il tipo che lascia uscire la sua beneamata figlia uscire con il primo che incontra…e poi altro che il volo che ha fatto Oliver!

L’immagine di Oliver che cade sulle rose di mia madre mi fa sorridere. Di certo mio padre non sarà così gentile da lanciare Daniel sulle rose dalla mamma.

- Va bene…ma cosa gli dico? Scusa mi piaci un sacco ma sono una strega e non so come la prenderai. Ah dimenticavo di dirti che in famiglia siamo tutti maghi e che mio padre ti ucciderà non appena verrà a sapere che usciamo insieme?

- Bè sarebbe un’idea! – esclama lei come se niente fosse.

A volte non la capisco proprio… vede le cose in maniera così semplice. Ogni tanto la invidio per questo suo modo di essere…sempre aperta a tutti e diretta e sincera.

Cambiamo discorso che è meglio.

- Ma tu hai mai visto i miei litigare così? – gli domando un po’ imbarazzata.

- Io no…ma ho chiesto a mamma se era normale. Lei mi ha detto che qualche volta hanno fatto anche di peggio ma era da tanto tempo che non li vedeva così.

- Finito! – esclama lei dopo un quarto d’ora. Io mi allontano leggermente dalla parete e ammiro il cielo stellato che è venuto fuori tra una chiacchiera e un'altra.

È veramente molto bella.

***

Siamo già a sabato pomeriggio e sto cercando di creare quanto più posto possibile nella nostra cantina molto ingombra di cose accumulate negli anni. Finalmente sono riuscita a creare lo spazio sufficiente per fare stare comodamente i miei e per mettere un tavolo e due sedie.

Corro di sopra a cercare i gemelli e per vedere a che punto sono con la torr…

- Aaaaahhhhhhhhh…!!!

Sono cascata per le scale e vi giuro che la sensazione non è piacevole.

Tutta colpa dei gemelli che sono spuntati all’improvviso con la torre. Mi sento come se avessi tutte le ossa rotte. Dio che dolore!

Nel frattempo quei due disgraziati si stanno sbellicando dalle risate e non si degnano nemmeno di venirmi a dare una mano. – Invece di restare lì impalati a ridere portate giù quella torre e datemi una mano! Maledizione!

 Nel momento in cui cerco di alzarmi Jason si smaterializza in sala con la torta che ha fatto la nonna. Quella donna è una cuoca a dir poco insuperabile. La torta è stupenda: tutta ricoperta di panna e con le fragole (come piace a papà), con dei libri fatti di cioccolato e le bandierine dei Cannoni di Chudley in bella vista e il numero venti scritto con le meringhe.

Io l’ho sempre detto quella donna è un genio in cucina.

Credo che Peter abbia quasi finito di preparare la cena. Quindi devo solo sistemare di sotto.

- Jason puoi venire ad aiutarmi?

Mio fratello mi aiuta a portare di sotto il tavolo…certo avrei potuto portarlo con la magia ma…ho bisogno di parlargli. – Credi che funzionerà? – mi domanda lui.

- Non lo so…ma se non va in porto ho un piano di riserva.

Lui aggrotta la fronte e sposta il tavolo poi con un incantesimo di appello porta le sedie che ci servono. Nel frattempo io ho sistemato la tovaglia, le candele ed ho apparecchiato.

 Credo che dovrò andare a controllare Peter e poi potremo aspettare l’arrivo di mamma e papà.

 

Sono le otto e oramai dovrebbero tornare.

Con un sonoro crack mamma e papà si materializzano in salotto e noi siamo tutti lì in fila (neanche fossimo nell’esercito) ad aspettarli.

- Buonasera! – diamo tutti insieme in coro.

Io mi faccio aventi e comincio a parlare – Allora intanto tanti auguri di buon anniversario. E…bè…visto che per voi è un giorno così importante abbiamo pensato di farvi una sorpresa.

Quindi prendo per mano i miei genitori e li porto in cantina e accendo a luce.

- Oddio! – esclama mia madre quando vede quello che abbiamo fatto.

Mio padre è rimasto semplicemente a bocca aperta e non dice niente. Credo che noi abbiamo fatto colpo.

- Allora voi accomodatevi…stasera pensiamo a tutto noi.

Mi dileguo di sopra mentre i miei sfogliano l’annuario del loro settimo anno e torno di sotto seguita dai miei fratelli. Io poggio lo champagne sul tavole e lo apro, poi gli altri lasciano tutto quello che Peter è riuscito a cucinare in un pomeriggio…cioè tanta di quella roba che credo che neanche papà riuscirà a finirla.

 Per adesso va tutto bene. Almeno non si stanno strillando contro e poi sorridono.

A quanto pare va tutto secondo i piani.

Sprofondo in una poltrona…sono stanchissima, ho lavorato tutto il giorno e adesso non c’è la faccio più.

- Ehi Cenerentola…come va?

- Per adesso Jason tutto bene…ancora non si sono scannati!

- Io mi riferivo a te…è da un po’ che sei strana.

- Io sto benissimo…non capisco proprio a cosa ti riferisci…- spero che non se ne sia accorto anche lui.

- È da quando sei uscita con Daniel che sei così! – ha pronunciato in nome del mio amico in maniera poco carina.

Mica vorrà fare il fratello iperprotettivo anche lui?

- State insieme?

- No!

- Ma vorresti.

- Jason è più complicato di quello che pensi.

- Tu digli solo che non deve farti soffrire altrimenti non ci sarà solo papà a prenderlo a calci nel…

- Ok, ok…ho capito.

I miei genitori in questo momento stanno mangiando il dolce ma…

- Ron non mangiare così o ti prenderà un colpo! – esclama mia madre.

- Oh ti prego Her-vio-ne non vico-misiare – dice papà tra un boccone e l’altro.

- Tu cerca una volta tanto di comportarti da persona civile. Dovresti vederti.

- Basta! Non ne posso più tutti i giorni c’è sempre qualcosa che non va…e prima è la camicia, poi lo stupido vaso di tua madre, poi il lavora, adesso il modo in cui mangio…Hermione basta!

Ricominciano!

Ok basta adesso lo dico io. Mi alzo interrompendo la conversazione con mio fratello che mi segue sconcertato.

Chiudo la porta della cantina con forza. I miei hanno smesso di parlare.

- Jane? Cosa stai facendo? – domanda mio padre.

- Vi chiudo in cantina.

Apro la porta e con un incantesimo di appello mi impossesso delle bacchette dei miei genitori. E poi la richiudo mentre mio padre sta correndo per le scale nel tentativo di fermarmi.

- Tesoro…non puoi chiuderci in cantina. – dice con calma mia madre.

- Oh si che posso! Lo sto facendo.

- Jane apri immediatamente questa porta!

Faccio un altro incantesimo per sigillare la porta e per rinforzarla in modo tale che papà non riesca ad aprirla.

- Voi due resterete lì dentro finché non avrete risolto i vostri problemi! E non mi importa di quello che mi farete dopo.

Nel frattempo son accorsi oltre a Jason anche Peter, i gemelli, Robert e Michael.

- Jane ma cosa…?

Ragazzi ho chiuso i miei genitori in cantina.

Che qualcuno mi aiuti a venir fuori da questo pasticcio.

Continua…

 

Mi dispiace tanto per il ritardo ma tra i problemi del sito e quelli con il computer non ho potuto pubblicare prima. Cmq spero tanto che vi sia piaciuto anche questo capitolo. A domenica prossima.

Allora come al solito vi ricordo le fic che ho scritto:

Sola

Mamma e papà in trappola

My heart will go on

< span style="color: lime">The memory of my life (in collaborazione con Kaede)

 

In particolare volevo ringraziare:

Fukia: Piaciuto il chap…questo si che è pieno di colpi di scena…ci vediamo alla prossima sono un po’ di fretta. Baci Ciara^________^

MaryPotter92: Spero tanto che ti sia piaciuto anche questo chap…per farti felice ci ho messo anche Lily…lei è tipo una veggente sa tutto di tutti. Ciao Ciara^___________^

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 8 ***


Nuova pagina 1

I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

Mamma e Papà in trappola

CAPITOLO 8

 

- Jane!?! Ma cosa diavolo ti è saltato in mentre?

Già! Magari lo sapessi io cosa diavolo mi è saltato in mente. Sarebbe già un passo avanti ma purtroppo non lo so…Dio qualcuno mi venga a svegliare e ditemi che questo è solo un brutto sogno. Vi scongiuro!!!

- Jane apri subito questa porta altrimenti giuro che quando esco di qui tu sarai in punizione per tutto il resto della tua vita.

- Prima papà devi trovare il modo di uscire! – rispondo io senza nemmeno accorgermi di aver aperto bocca.

Vedo solo i miei fratelli attorno a me che mi guardano sbalorditi e non dicono una parola. – Jason, ti prego, almeno tu che sei il più grande e responsabile facci uscire non possiamo restare rinchiusi qui dentro! – questa è mia madre che cerca di persuaderci. Persuaderci? Chi ha mai detto che quest’ idea era stata approvata da tutti?

- No mamma, io sono con Jane…finché non risolvete i vostri problemi non vi faremo uscire.

 Non avrei mai immaginato che mio fratello potesse appoggiarmi anche in una situazione del genere.

- Adesso ragazzi tutti a letto. Non c’è altro da dire! – finisce di parlare lui.

Sono d’accordo con lui. È vero che la notte non porta consiglio ma sicuramente tanto riposo di cui adesso io ho assolutamente bisogno.

***

I primi raggi di luce raggiungono i miei occhi. Non ho voglia di alzarmi così presto.

- Buongiorno principessa!

- Buongiorno papà! – sussurro.

Mi giro dall’altra parte del letto e continua a tenere gli occhi chiusi. Non mi voglio alzare…si sta così bene sotto le coperte che…

Stop! Ci sono solo due persone che mi chiamano così, quindi ci sono solo due opzioni: uno, mio padre è riuscito ad uscire dalla cantina e adesso io sono nei guai oppure vuol dire che…

- DANIEL!!!

 Mi copro velocemente con le lenzuola…il mio pigiama (che io non definirei esattamente un pigiama perché è composto da una canottiera striminzita e da dei pantaloncini che non sembrano affatto dei pantaloncini per quanto sono piccoli) non è esattamente dei più presentabili.

- Che ci fai qui tu? – gli chiedo in un sussurro.

- Sono venuto per parlare con te! – risponde lui sorridendomi.

- Parla a bassa voce se i miei fratelli ti trovano qui sei un uomo morto…- gli dico velocemente.

Ma è mai possibile che i guai non possano mai arrivare da soli? Si insomma non è sufficiente aver rinchiuso i propri genitori in cantina? No, naturalmente no…oltre a questo il mio migliore amico si è infiltrato in camera mia e se lo scoprono i miei fratelli è morto, ma che dico morto…potrebbe tranquillamente diventare uno spezzatino…quelli i tipi come lui se lo mangiano a colazione. Ma dico io, su questo mondo deve esserci qualcuno che mi vuole veramente male se mi succedono tutte queste nel giro di una settimana no?

- Dobbiamo parlare di quello che…che è successo l’altra sera.

E ti pareva? Non poteva aspettare lui? No, certo che no! Non poteva di aspettare di incontrarmi per strada, non poteva telefonare, non poteva venirmi a trovare come una persona normale…no lui che fa? Entra in camera mia con la scale che c’è sotto la mia finestra come faceva da bambino. Ma questo non è normale…insomma non è normale che un ragazzo di diciassette anni si arrampichi per una scala e entri in casa di qualcun altro come se fosse un ladro e addirittura pensa che questo sia la cosa più normale del mondo.

- Non credo che questo sia il momento più adatto per parlare di quel…bacio.

È stato un bacio e allora chiamiamolo con il suo nome senza girarci intorno.

- Jane…

- Quando ti dico che questo non è il momento più adatto vuol dire che non possiamo parlare. Ok?

- E quando io ti dico che ti voglio parlare perché non c’è la faccio più a fare l’amico che accorre sempre quando hai più bisogno vuol dire che ti devo parlare.

Va bene. Questa risposta proprio non me l’aspettavo.

- Guarda che ultimamente l’amica che accorre in aiuto l’ho fatta io. Come pretendi che mi senta io? Pensi che sia felice che tu mi abbia baciata così all’improvviso dopo avermi praticamente scongiurato di venire ad una festa con te per far ingelosire la tua ex? Voglio dire…Daniel questo non è normale.

E lui che fa? Cerca di baciarmi.

Gli appoggio due dita sulle labbra quando mancano solo pochi centimetri perché tocchino le mie.

- No. Se mi dici che mi devi parlare allora io mi aspetto che tu parli non che mi baci di nuovo e poi che te ne vado un’altra volta.

- Perfetto!

Sembra arrabbiato.

- Allora me ne vado se non accetti il fatto che mi piaci da un sacco di tempo.

È arrabbiato.

- Io non ho detto questo!

Nel frattempo lui si è alzato dal letto e ha aperto la porta per scendere.

- È quello che mi hai lasciato intendere.

- Io non ho mai avuto l’intenzione di farti intendere questo. Non capisco perché tu debba sempre leggere tra le righe quello che poi non c’è. E fermati non puoi usare la porta principale adesso quando sei entrato per la mia finestra.

 Non mi ascolta. Ma dico io è una facoltà degli uomini non ascoltare mai nessuno. In fondo io lo faccio per il suo bene.

- Daniel se ti vede mio padre ti ammazza!

- E allora? A te non importa! – mi risponde lui di rimando continuando a scendere. Stiamo facendo un casino infernale. Credo di aver svegliato anche tutto il vicinato.

Finalmente si ferma in fondo alle scale proprio davanti alla porta della cantina. Porta che ieri sera siamo riusciti a tramutare in una grata così da poter far passare un po’ di viveri per i miei.  

Io non oso immaginare quello che potrebbe accadere.

I miei si sono precipitati in cima alle scale per vedere cosa stava succedendo.

- Signora Weasley, signor Weasley cosa ci fate chiusi in cantina? – domanda lui perplesso.

- Daniel caro ti prego facci uscire! – lo implora mia madre sorridendo.

- Sub…

- Cosa ci facevi di sopra con mia figlia? – mio padre è a dir poco furioso.

Daniel indietreggia cauto. – Se solo l’hai sfiorata io giuro che ti ammazzo!

Lo sapevo.

- Ron stai zitto! – ordina mia madre a mio padre – Adesso però facci uscire! – adesso si rivolge a Daniel. – Dimmi cosa ci facevi e come sei entrato in casa mia…piccolo delinquente io ti spezzo tutte le ossa! – mio padre fa sul serio.

È inutile dirvi che nel frattempo sono arrivati tutti i miei fratelli.

- Cosa ci fai tu qui? – dicono Peter e Jason all’unisono.

- Ragazzi calmatevi non è successo niente…- io mi metto in mezzo prima che gli possano rompere veramente qualche osso.

- Io voglio solo sapere come mai era con te a quest’ora e come ha fatto a entrare, Jane! – di dice lui sorridendo in una maniera a dir poco inquietante.

- Già! – gli da man forte mio padre.

- Bè sapete la scala che usavo da piccolo per andare a trovare Jane? Ho usato quella! Dovevo parlarle…di…di…di una cosa…- bisbiglia lui.

Non poteva mancare l’arrivo disastroso dei gemelli naturalmente – Daniel! – esclama Simon.

- Finalmente ti sei deciso e sei passato ai fatti con nostra sorella!- Sam gli da una pacca sulla spalla.

- COSA? Voi lo sapevate? – domando sconcertata.

- Allora come hanno passato la nottata i piccioncini? – domanda Simon senza accorgersi che lo circondano tre persone pronte a uccidere il mio migliore amico.

E Peter e Jason che cosa fanno? Non parlano come persone civili no…tirano fuori le bacchette.

- Adesso sei un uomo morto!

- Jane…che…cosa…sono…quelle? – Daniel è bianco come un lenzuolo.

- Sono delle bacchette!- rispondo io con semplicità.

- È uno scherzo vero?

- Ehm…no! Vedi…io…io sono una strega! – gli dico un po’ preoccupata.

Non faccio in tempo a finire di parlare che Daniel è svenuto tra le braccia di Sam e Simon.

 

Allora? Divertente il capitolo? Credo di aver dato il meglio di me stessa per la seconda parte, mi dispiace che sia venuto così corto…cmq spero che vi sia piaciuto.

A domenica prossima.

Allora come al solito vi ricordo le fic che ho scritto:

Sola

Mamma e papà in trappola

My heart will go on

The memory of my life (in collaborazione con Kaede)

 

In particolare volevo ringraziare:

Fukia: è già adesso comincia la vera storia…e hai visto Daniel… il povero Daniel che naturalmente non sapeva niente di magia, orchi, folletti e giganti si è ristorato in una situazione a dir poco inverosimile. Ci vediamo alla prossima. Baci Ciara^__________^!!!

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 9 ***


Nuova pagina 1

I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

Mamma e Papà in trappola

CAPITOLO 9

 

E poi io dovrei mantenere la calma.

Ormai mia madre si è rassegnata e si è messa a mangiare un pezzo del dolce che gli abbiamo portato per colazione mentre io sono in salotto accanto a Daniel e tento di farlo svegliare.

Finalmente apre gli occhi.

- Ciao.

- Ciao…sai ho fatto un sogno stranissimo…ho sognato che eri una strega e che i tuoi fratelli volevano uccidermi… - mi sussurra mentre mi guarda con gli smeraldi che si ritrova al posto degli occhi. Mi sfugge un sospiro.

- Non era un sogno…

Spalanca gli occhi.

Come lo posso biasimare? Insomma venire a sapere che la tua migliore amica non ché la ragazza che hai baciato è una strega e ha mantenuto il segreto per 17 anni non è esattamente il massimo!

- Tu sei…cosa?

- Una strega…non di quelle cattive delle favole…anche se effettivamente ci sono quelle cattive…non volo nemmeno sulla scopa….a quelle ci pensano i miei fratelli e mio padre…e Lily…

- Anche Lily… - sussurra spalancando gli occhi se è possibile ancora di più.

- Si…devi ammettere che per quello che riguarda mia cugina non è poi così strano!

Sorride.

- Bè poi naturalmente ci sono le bacchette…e bè che ne dice se i particolari più irrilevanti li lasciamo perdere? – glie lo domando mentre incrocio le dita dietro la schiena.

Daniel mi sorride e fa di sì con la testa.

Ok! Allora se per te è tutto a posto io andrei a darmi una sistemata per rendermi almeno presentabile! – gli sorrido come non ho mai sorriso in vita mia e tiro un sospiro di sollievo. Questi sono stati i venti minuti più lunghi di tutta la mia vita. Dopo dieci minuti ritorno in salotto e trovo Daniel accerchiato da tutti i miei fratelli

Ma è mai possibile che una ragazza non possa vivere la sua vita senza che i suoi fratelli interferiscano a rovinare tutto?

Allora hai concluso qualcosa con mia sorella? – domanda San euforico. Quel ragazzo è orribile. Naturalmente Jason non è riuscito a controllarsi – Tu prova a dire di sì e io ti rovino il bel faccino che ti ritrovi.                         

- Dio! Jason smettila…non c’è bisogno che inizia a fare la parte del fratello protettivo…e comunque non è successo niente…io e Daniel siamo solo amici.

- Ma sabato scorso vi siete baciati…io vi ho visto! – esclama Robert divertito.

Arrossisco.

Prima che succeda un disastro mi frappongo tra Daniel, Jason e Peter. – Calma ragazzi se continuate così dovrete picchiare troppi ragazzi.

- Tesoro non ti sei mai chiesta perché Derek, Cameron e Brian ti hanno lasciato? 

- Jason non dirmi che sei stato tu o ti dimenticherai presto di Allison! Sai ci sono tante cose che la tua ragazza non sa di te, che potresti sorprenderti della velocità con cui se ne andrà dal vostro appartamentino a Londra.

Jason non sembra molto convinto – Tipo?

- Se non ricordo male il giorno del Ringraziamento Meg, la tua ex, è venuta a trovarti e diciamo che avete avuto i vostri cinque minuti di coccole intense…ma se preferisci gli dico che Jessica ha ricominciato a chiamarti a sua insaputa, oppure che a natale hai incontrato Marie a Parigi…altrimenti ti ricordi di Vanessa vero?

Jason sbianca – Ho recepito il messaggio sorellina.

Lascia andare Daniel che mi si avvicina. - Non credevo fossi così crudele…

- Posso fare di peggio…non è il caso mettersi contro di me.

Suonano al campanello.

Vado ad aprire…e chi poteva essere se non il ragazzo che consegna i giornali?

- Buongiorno Nick! Lily adesso non c’è!

Prima o poi dovrò uccidere mia cugina…non posso continuare a incontra i ragazzi che le vanno dietro da una vita o i suoi ex che mi chiedono informazioni.

- Sai…veramente io cercavo te!

Ditemi che è uno scherzo.

- Jane…avrei dovuto subito accorgermi di te….

E adesso comincia con il fatto che a lui non interessava Lily ma la usava come scusa per vedere me, che gli piaccio dal primo momento in cui mi ha visto, che non aveva il coraggio di dirmelo e che adesso che si è fatto avanti vuole…

- …così volevo chiederti se vorresti uscire con me!

Appunto. – Senza offesa Nick…ma…non sei il mio tipo.

- E quale sarebbe il tuo tipo? – mi domanda mentre si gioca con una ciocca dei miei capelli.

Sento na mano sul fianco. – Sono io il suo tipo Nick!

Daniel mi ha salvato la vita.

Prendo il giornale dalle mani di Nick che è rimasto li impalato e chiudo il portone. Adesso però devo affrontare un Daniel più che determinato a chiarire la situazione tra di noi.

Mi appoggio alla porta e lo guardo mentre si avvicina talmente tanto che sento il suo respiro sulla mia guancia.

- Allora qual è il tuo tipo?

- Non saprei…- appoggia una mano sulla porta all’altezza del mio viso.

- Non merito un ringraziamento?

- Forse…- sussurro quando ormai è a pochi centimetri dal mio viso. Mi sposto leggermente e gli do un bacio sulla guancia, passo sotto il suo braccio e vado verso la cucina solo dopo avergli sussurrato all’orecchio – Grazie!

Continua…

 

Lo so è corto ma che ci posso fare se non mi vengono più lunghi. Spero soltanto che il prossimo sarà più lungo. A domenica prossima.

Allora come al solito vi ricordo le fic che ho scritto:

Sola

Mamma e papà in trappola

My heart will go on

The memory of my life (in collaborazione con Kaede)

 

In particolare volevo ringraziare:

Fukia: sono davvero contenta che ti sia divertita…che dire? Adesso inizia la parte più divertente e più disastrosa della fic. A presto! Bacia Ciara^_________^!!!

PrinceLily: sono davvero spiacente ma la fic che hai letto (When the heart will go on) non è quella che ho scritto io…io ho scritto “My heart will go on” quindi mi dispiace darti questo chiarimento cmq sono contenta che tu abbia letto questa fic e che ti sia piaciuta. Devo dire che Jason un po’ ce lo vedo come Logan di “Veronica Mars” invece Daniel me lo figuro un po’ diverso. Grazie per i complimenti e continua a leggere! Baci Ciara ^____________^!!!

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 10 ***


Nuova pagina 1

I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

Mamma e Papà in trappola

CAPITOLO 10

 

Mentre me ne vado mi volto a guardarlo… è ancora lì fermo. L’ego maschile è molto fragile e io di certo non contribuisco a accrescerlo in questo modo. Poco male… almeno non avrà di che vantarsi.

Si volta e mi guarda poi con un sorriso forzato sussurra un ok che solo io riesco a sentire.

 È giunto il momento di fare qualcosa per mettere a posto le cose. Siccome uno psicologo prenderebbe me in cura e non i miei genitori allora credo che lo psicologo dovrei farlo io…ma prima pensiamo alla colazione.

- Jane c’è qualcosa che si possa mettere sotto i denti? – mi domanda uno dei gemelli mentre sta spaparanzato sul divano a guardare la televisione.

Qual è l’utilità di avere sei fratelli?

Nessuna.

Gli uomini non sanno fare niente…sempre seduti ad aspettare che qualcuno li serva e riverisca per tutta la vita.

Con calma mi dirigo in cucina a vedere se si può preparare una colazione al volo e mi do da fare.

Mentre sono tutti a tavola a mangiare suona nuovamente il campanello. Se è di nuovo Nick giuro che lo prendo a scarpe in faccia non ne posso più di quel ragazzo.

- Buongiorno Jane…come sei cresciuta!

Oddio!

Non ci posso credere…qui di fronte a me c’è Viktor Krum, l’amico di mamma tanto odiato da papà.

E pensare che un uomo così affascinante poteva essere mio padre…meglio di no.

- Ciao…- riesco a mormorare mentre mi scanso per farlo entrare.

- Ragazzi…c’è… Viktor!

C’erto però che quest’uomo ha un tempismo…

- Sai…io volevo vedere tua madre… mi aveva chiesto se potevo passare a casa dei tuoi nonni per prenderle dei documenti. – l’ultima volta che l’avevo visto avevo più o meno dieci anni e non mi ricordavo che parlasse così bene l’inglese.

- Bè… veramente mamma è al lavoro. Ma se vuoi puoi lasciare quei documenti così…

mi interrompe prima che io possa finire – Vorrei parlare con lei di una questione importante.

Ma dico io, mia madre non è una donna normale. Nella sua vita ci sono solo cinque uomini importanti. Suo padre, nonno Arthur, zio Harry, papà e Viktor. Come amico non poteva scegliersi una persona un po’ meno insistente? No quando mai Hermione Granger non esagera.

Quest’uomo è testardo, sdolcinato, gioca a quiddich, alto, affascinante, premuroso… insomma il padre perfetto se non fosse che io un padre ce l’ho già.

E adesso cosa faccio? Mica lo posso buttare fuori e dirgli di tornare quando mamma torna dal lavoro? Sparirebbe solo per qualche ora e poi…?

- Peter! Jason! Venite qui per favore…- riesco a dire prima di crollare su un gradino delle scale che portano al piano di sopra.

I miei cari fratellini sono arrivati r stanno parlando con Viktor… per la precisione gli stanno facendo capire con parole molto gentili che non deve più presentarsi a casa nostra, ma sinceramente non credo che lui abbia afferrato il messaggio o semplicemente sta fingendo di non capire.

- Ragazzi io devo vedere vostra madre e consegnargli questi documenti, va bene? Ed è fondamentale che lo faccia di persona. – i miei fratelli sono sull’orlo di una crisi isterica – Voi non me la raccontate giusta… HERMIONE…HERMIONE DOVE SEI?

Il Signore maledica quest’uomo per il resto della sua vita… ma è mai possibile che dopo tutto quelle che succede nella mia vita sia arrivata l’ennesima disgrazia nel giro di ventiquattro ore??

Qualcuno mi aiuti… diventerò pazza prima o poi. Per complicare ancora di più le cose mi madre gli risponde. – VIKTOR AIUTO… CI HANNO CHIUSO IN CANTINA!!! AIUTO.

Bene.

Il nostro carissimo cercatore dopo aver spinto Peter e Jason al tappeto si fionda letteralmente dinanzi alla porta della cantina e sta guardando incredulo lo spettacolo che stanno offrendo i miei genitori: per la precisione mio padre sta inveendo contro di lui mentre mia madre cerca di convincerlo a farli uscire.

I ragazzi ormai sono al completo e allora Peter e Jason decidono cosa fare in poco più di un nanosecondo – Jane piano B.

E poi in questa casa dovrei essere io quella malata? Non è intelligente rinchiudere un giocatore di quiddich di fama mondiale nella nostra cantina. Ma io sto al gioco, mi sta così antipatico quell’uomo che…

Senza pensarci troppo gli sfilo la bacchetta dalla tasca dei pantaloni e i miei fratelli lo spingono giù per le scale. – Maledetto di un bulgaro… togliti! Come minimo mi avrai fracassato due costole!

- Amico tu ti fai chiamare ancora padre dopo aver allevato questi mostri? Si vede che sono figli tuoi. – mio padre si alza da terra e gli risponde per le rime – Guarda amico che mi ha aiutato lei a mettere al mondo questi  mostri.

Mia madre è arrossita fino alla punta dei capelli a questa affermazione e io sono sulla strada che mi conduce dritta al patibolo.

- Jane giuro che quando esco di qui… questa me la paghi!

- Mamma ma questa volta non è colpa mia… è stato Jason! – sempre meglio declinare quando i genitori sono furiosi, me l’hanno insegnato i miei fratelli.

- Ma mamma mi ha aiutato Peter!!! – appunto.

E Peter ribatte – Viktor è un uomo violento! Papà suonagliele per bene! – e poi gli uomini non sono infantili.

Daniel sta guardando la scena con le lacrime agli occhi dal ridere, dovremmo proprio mettere su uno spettacolo di cabarè.

- Non ti preoccupare ragazzo sono più che intenzionato a gonfiarlo. – mio padre gli da anche corda.

- Ron!!!

Ok! Io sto andando verso il patibolo e il boia mi sta guardando sorridendo mentre affila la lama.

 

Eccomi qui di nuovo… allora vi sono mancata??? Lo so che è un po’ tardi per pubblicare però… spero che questo capitolo vi piaccia purtroppo è solo un capito di transizione. Comunque baci, baci a tutti quelli che leggono e commentano. Alla prossima!!! CiaraJJJ

Volevo ricordarvi tutte le fanfiction che ho scritto:

 

Sola

Karma

Like a friend

Mamma e papà in trappola

My heart will go on

The memory of my life (in collaborazione con Kaede)

 

In particolare voglio ringraziare:

PrinceLily: si, bè Daniel era leggermente sconvolto…credo che non sia esattamente il massimo scoprire che la ragazza che ti piace è una strega e in quella situazione e anche peggio. Lo so che Jason è un po’ cattivo ma doveva pur aver fatto qualcosa per poterlo ricattare no? Continua a leggere e a presto. Baci, baci Ciara^__^!!!

Evanescense88: mi è sempre piaciuto pensare che una sorelle debba saper tenere testa ai fratelli anche se questi sono più grandi e poi penso che sia l’unico modo per poter sopravvivere in una famiglia come i Weasley…basta pensare a Ginny e a come tiene testa a Ron. Continua a leggere. Ciara!!!

MaryPotter92: ecco che ritorna una delle mie lettrici più affiatate…ti adoro, come adoro Fukia che però ultimamente non si è fatta sentire…scusatemi per il ritardo dello scorso capitolo ma il mio pc fa le bizze e non fa altro che complicarmi la vita. Ron e Hermione in cantina fanno un bel quadretto ma adesso che c’è anche Viktor Ron darà di matto. Ciao e un bacio. Ciara^____^!!!

Fenrir: mi raccomando continua ascrivere e a commentare… mi fa sempre piacere che le mie storie piaccionoJ JJ.

Primrose: allora scrivo proprio bene se siete così tanti a dirmelo… sono contentissima che ti piaccia la fic… pensavo che il titolo fosse troppo scontato però alla fine l’ho lasciato. Baci alla prossima!!! Ciara

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 11 ***


Nuova pagina 1

I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

Mamma e Papà in trappola

CAPITOLO 11

 

- Non ci credo! Abbiamo rinchiuso sul serio Viktor Krum nella nostra cantina? Il più grande cercatore di tutti i tempi? Questo è un sogno…- Simon è impazzito all’improvviso, anzi no, era già pazzo e sono io quella che sta impazzendo.

- Che diavolo sta succedendo qui?

È arrivata Lily… che naturalmente non sa niente di questa situazione.

- Abbiamo rinchiuso mamma e papà in cantina…- comincio io.

- …e Daniel è piombato in camera sua questa mattina…- Jason sta lanciando al mio amico delle occhiate poco rassicuranti – … prima o poi te la farò pagare caro. – adesso si rivolge a lui con un sorriso stirato.

- Invece adesso io so che siete una famiglia di maghi e streghe… con le bacchette…- Daniel non si fa intimorire da mio fratello ma non si mai, questo individuo è capace di fare qualsiasi cosa.

- Allora Jane ti ha già raccontato del quiddich, orchi, draghi, fatture, di mio padre e poi naturalmente gli unicorni e della nostra scuola e…

Brown alza un sopracciglio molto confuso e scuote la testa in segno di dissenso – Draghi? Orchi? E quiddich…? Non parli sul serio, vero?

Mia cugina sorride come un bambino di fronte ad una scatola piena di caramelle.

Lascio Daniel in balia di una Lily più che eccitata nel descrivere tutto il mondo della magia ad un perfetto ignorante in materia… speriamo bene.

Si sentono le urla di mio padre e di Viktor che risuonano per tutta casa… prima o poi i vicini verranno a lamentarsi. Mi avvicino alla porta della cantina e li vedo che si guardano in cagnesco mentre mia madre li guarda disperata.

- Cosa vuoi da mia moglie?

Bella domanda papà. – Mamma, papà! Per favore potete cercare di non urlare… altrimenti sarò costretta ad usare le maniere forti e non voglio perché ho paura delle conseguenze.   

Sapete che Hermione Granger è una persona calma ed affidabile ma quando vuole sa diventare molto, molto cattiva? Io ho un paura matta di mia madre, certo mio padre quando è arrabbiato non è uno zuccherino ma è volubile. Insomma e pur sempre un uomo e quando la figlia gli fa gli occhi dolci non sa dire di no e si scioglie come neve al sole… invece quando è il dittatore ad arrabbiarsi… allora è meglio preparasi all’inferno, quella donna è capace di mettere a ferro e fuoco la scuola e l’intero quartiere pur di sapere cosa ho combinato. E non sto scherzando… poi mio padre la fa ragionare ma Dio se fa paura.

- Hermione ma come hai fatto a sposare uno così? – questo è Viktor.

Sospiro per la disperazione e mi dirigo in camera mia lasciando tutti in salotto. Ho davvero bisogno di pensare senza che nessuno mi disturbi… se non sto un attimo in pace potrebbe venirmi un’emicrania e non sono molto socievole in certi momenti.

Mi chiudo la porta alle spalle senza fare rumore e mi butto senza troppe cerimonie sul letto. Sono appena le dieci e io sono già uno straccio, non riesco nemmeno ad immaginare a cosa assomiglierò stasera… sempre che ci arrivi a stasera.

- Certo che capitano tutte a me!

Ci mancava solo che iniziassi a parlare da sola. La diagnosi è certa sono affetta da un’acuta sindrome di pazzia che causa vari vagheggiamenti e comportamento fuori dal normale. Ma dico io i miei genitori doveva proprio mettermi al mondo insieme a quella bada di pazzi che va a formare i miei fratelli? E mio zio (cavolo è Harry Potter pensavo fosse più intelligente) creare insieme a mia zia quel mostro di intelligenza di mia cugina? Quella si che è pazza, più pazza di me credetemi. 

Non potrei mettermi a piangere per la disperazione? No.

Decisamente no, altrimenti la casa potrebbe andare a fuoco senza che nessuno se ne accorgesse. Aiutatemi non ce la faccio più!

Ok, adesso che mi sono sfogata e che ho la mente, quasi libera, posso pensare tranquillamente… non ho la più pallida idea di cosa fare e in più di sotto c’è Daniel che parla allegramente con mia cugina, probabilmente di quiddich. Povere, povero ragazzo! Lo compatisco la profondo del mio cuore.

- Jane tutto a posto? Sei sparita all’improvviso e…

Ma questo deve decidere di comparire nei momenti meno adatti? – No! Io non capisco perché tutti mi chiedete se va tutto bene quando sapete benissimo che la risposta sarà un seccatissimo “no”. È così difficile arrivare ad un concetto così semplice? – va bene ho esagerato. Chiudo gli occhi per calmarmi e mi scuso quasi subito – Scusa… non volevo.

Si avvicina e si mette seduto a terra appoggiando la schiena al letto e mi invita ad avvicinarmi con un gesto della mano. Ubbidisco di mala voglia… stare vicina a lui non mi rende propriamente tranquilla, non deve farmi quest’effetto.

- Ti va di parlare? – me lo domanda talmente piano che quasi sento a sentirlo.

Annuisco con un cenno del capo e aspetto che cominci lui a parlare. – Sai? Ho incontrato Jen ieri sera – sbuffo sonoramente e al contempo arrossisco, sono gelosa marcia – era furiosa… dopo che tu hai baciato davanti a mezza Hartford il suo ragazzo…non…

- Mi sento tremendamente felice nonché soddisfatta! – esclamo senza pensarci.

- Di… averlo baciato? – si gira e mi guarda.

Ma gli uomini sono stupidi o cosa? Cioè è difficile capire una battuta di spirito? – No… che la tua ex  sia furiosa naturalmente.

Tira un sospiro di sollievo non appena finisco di parlare. È adorabile quando fa così!

- Allora ti sei divertita in fondo in fondo l’altra sera. – è più un’affermazione che una domanda.

- Prima di finire in piscina tutto filava per il verso giusto… almeno credo… poi…- cerco di evitare altri ricordi spiacevoli e momenti decisamente imbarazzanti almeno per me. Non mi sento a mio agio a parlare della serata che ho passato insieme al ragazzo che mia ha baciata. Guardo dappertutto fuorché lui. – Cosa hai fatto quando me ne sono andato?

Ecco. Questa domanda proprio non doveva farmela… e adesso cosa gli dico?

- Sono rimasta una buona mezz’ora sotto il portico con una mano sulla bocca, poi ho avuto una discussione con mio fratello e quindi Lily mi ha fatto venire un esaurimento nervoso con i sui sproloqui. Ecco tutto!

- Quale fratello?- mi domanda preoccupato.

- Jason.

- Ah! – sembra preoccupato. – E riguardo cosa?

- Te.

Adesso è veramente preoccupato – Non abbiamo parlato di niente in particolare… anche se ieri sera mi ha chiesto se…- mi interrompo prima di creare una situazione ancora più imbarazzante di quella che si è già creata.

- Cosa?

- Niente… discorsi tra fratello e sorella… le solite stupidaggini. – sono terribilmente impacciata e se ne accorge. – E tu cosa hai fatto dopo…quello.

Chiude gli occhi e appoggia la testa al materasso – Sono stato sveglio tutta la notte a pensare che non mi avresti più rivolto la parola per il resto dell’estate… se non di più.

- A dire il vero ci ho pensato sul serio, ma sarebbe risultato stupido se non inutile visto che tu saresti capace di farmi arrabbiare talmente tanto che almeno insultarti mi verrebbe spontaneo.

Sorride e si volta a guardarmi. Adesso il suo sguardo è serio e io sono sicuramente arrossita.

Prima che me ne accorga mi sta già baciando e adesso non posso fare a meno di rispondere a questo bacio. Si avvicina di più così da agevolare i miei e i suoi movimenti.

Driiiiin!!!

Adesso sono proprio curiosa di sapere chi sta suonando al campanello.

- Zio Harry!!!

Questo suono arriva terribilmente sgradevole alle mie orecchie e mi stacco da Daniel ancora frastornata dal bacio e vicinissima al suo viso.

- Credo che ci siano problemi in arrivo! – sospira lui prima che io possa aprire bocca.

Gli sorrido e corro si sotto a vedere cosa succede.

La prima cosa che vedo sulla soglia della porta sono zio Harry e la sua valigia. Odio quest’uomo.

- Zio!!! Come mai a casa?

- Tua zia si è dimenticata una cosa e ha mandato me a prenderla… non ti puoi rendere conto di quanto sono stanco Jane. Lily?

- Oh sta bene pensa che ti ha preparato una sorpresa! – non è il massimo ma è la prima cosa che mi è venuta in mente al momento. Mio zio fa una faccia che definire interrogativa serbe un eufemismo.

- Non sarà mica un altro ragazzo?

- No! – tira un sospiro di sollievo – stavolta è una ragazza! – non so se potete immaginarvi la faccia di Harry Potter in questo momento ma è veramente esilarante. Ci vorrebbe un fotografo della Gazzetta del Profeta, questo si che sarebbe un scoop: “ Il Prescelto rimane scioccato e cade in coma dopo aver scoperto che la figli a è passata sull’altra sponda”. Carino no?

- Scherzo zio!

Si porta una mano all’altezza del cuore e mi segue in salotto dove non sa che lo aspetta una sorpresa… stavolta la mia però!

 

Volevo ricordarvi tutte le fanfiction che ho scritto:

 

Sola

Karma

Like a friend

Mamma e papà in trappola

My heart will go on

The memory of my life (in collaborazione con Kaede)

 

In particolare voglio ringraziare:

Evanescence88: gentilissima come al solito… che dire… Krum mi serve per complicare la situazione a allo stesso tempo aiutare Jane a risolvere le cose… sempre che si risolvano naturalmente…. Continua a commentare baciJJJ

Alicesil: spero si aver soddisfatto in parte la tua curiosità… però è un bel lavoro leggere tutti i capitoli insiemi per quanto uno attiri l’altro è proprio una bella impresa…comunque continua a leggere. Un bacione Ciara!!!

Hermron: e allora il mio lavoro non è un totale fallimento come pensavo… va bè tante grazie per i complimenti e anche per te vale il discorso che ho fatto al Alicesil… è un bell’impegno leggere i capitolo tutti d’un fiato… grazie mille e continua a leggere. Baci!!!

MaryPotter92: grazie per i complimenti…. Sono proprio contenta che il capitolo ti sia piaciuto… io continuo ad odiare Viktor dal profondo del cuore…certo che però per il film hanno scelto un attore niente male JJ va bene… continua a commentare… e aggiorna anche tu!!! Ciara!

Titty90: sono contentissima che ti piaccia la mia ficcina… ultimamente però ho perso l’ispirazione… sinceramente mi piacciono di più i prima capitoli però cerco di impegnarmi… grazie ancora e tanti baci. JJJ

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 12 ***


Nuova pagina 1

I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

Mamma e Papà in trappola

CAPITOLO 12

 

- Jane non puoi farmi questo! Dopo tutto quello che ho fatto per te… è come se fossi mia figlia  e poi tutte le volte che non ho detto a tuo padre cosa combinavi, non puoi fare veramente questo a tuo zio… che oltretutto è il salvatore del modo. Grazie a me milioni di persone ora possono vivere tranquillamente… anche tu… e in più i tuoi genitori non si sarebbero nemmeno messi insieme se non fosse per me. Quindi adesso io ti proibisco categoricamente di continuare con questa tua idea malsana. Ti prego!

Carino no? Il grande Harry Potter che viene messo in cantina da una banda di ragazzi, nonché suoi nipoti, quando nemmeno una schiera di mangiamorte sarebbe riuscita a sconfiggerlo in battaglia. Quelli si che erano bei tempi, quando il ragazzo sopravvissuto, il prescelto non doveva temere nessuno se non  Lord Voldemort ed ora invece è un padre di famiglia con una figlia pazza.

- Zio Harry, devi sapere che oltre ad aver scoperto la mia… idea malsana hai anche rovinato il momento più bello da un mese a questa parte quindi visto che sono una ragazza frustrata e la figlia della tua migliore amica e cognata io pretendo che tu te ne stia lì, zitto e che eviti che mio padre e Viktor si uccidano a vicenda di fronte a mia madre. Va bene? – la mia voce è stata inflessibile, sono proprio fiera di me.

- Va bene!- mormora mio zio guardandomi con timore. Nessuno può tenermi testa se non forse mia madre… e Lily naturalmente. Finalmente posso mettere via la bacchetta e lasciare gli adulti alle loro mansioni. Mi sento molto più rilassata e dopo questo piccolo sfogo forse sono pronta ad affrontare la giornata nel modo migliore.

- Harry non avrai mica lasciato che quel maniaco le mettesse le mani addosso, vero? – mio padre sta dando di matto, e poi Daniel non è un maniaco.

- Ron, a parte il fatto che io quando sono entrato ho visto solo il tuo squadrone, come ti viene in mente una cosa del genere quando i tuoi figli ti hanno rinchiuso in cantina… insieme a Viktor e me? E poi da te Hermione proprio non me lo sarei aspettato… insomma quella là è tua figlia, non puoi aver messo al mondo una ragazza del genere… e poi…

dal silenzio che si è appena diffuso credo che mia madre stia cercando di uccidere mio zio con un semplice sguardo – Harry non venirmi a parlare tu di come avrei dovuto educare mia figlia, che tra parentesi è dotata di buonsenso rispetto a te!

Credo che per un po’ non si sentirà volare una mosca. Mi dirigo in salotto e finalmente in casa non si sente volare una mosca, tutto è tranquillo. E la cosa è davvero molto strana… i miei fratelli non possono essere spariti perché purtroppo per me esistono e mi stanno rovinando l’esistenza ma… ho un brutto presentimento. 

Salgo velocemente le scale che mi conducono al primo piano e non faccio nemmeno in tempo a chiamare Daniel che vedo uno strano affollamento in camera mia. Questo non era esattamente lo spettacolo che avrei voluto vedere nel caso in cui avessi detto ai miei cari e dolci consanguinei di aver una sorta di relazione con il mio migliore amico.

Il ragazzo che avevo abbandonato per pochi minuti in questo momento si trova a testa in giù, sospeso per aria. Qualcuno mi aiuti!

Mia cugina è appoggiata allo stipite della porta con le braccia incrociate e mi guarda seria – Io ho tentato di fermarli, ma non mi hanno dato ascolto.

- Jason… di preciso a cosa pensavi quando hai messo Daniel a testa in giù? – mio fratello alle volte sa essere terribilmente impulsivo e testardo. Ma ha davvero il mio stesso corredo genetico?

- Veramente pensavo ad una serie di Cruciatus e poi un bel volo su un manico di scopa per ammirare il magnifico panorama di Hartford. – sorride in direzione del ragazzo capovolto. – Amico te l’avevo detto che te l’avrei fatta pagare!

Daniel incrocia le mani al petto e rimango quasi scioccata quando inizia a parlare – Jason… ehm io so che vuoi bene a tua sorella e che quindi non vorresti che le capitasse niente di male… ma non credi che fra tutti i ragazzi che ha avuto io sia il male minore?

- Perché vuoi due state insieme? – l’espressione di mio fratello non promette niente di buono.

- No – mi affretto a dire io.

E contemporaneamente Daniel convintissimo di ce – Certo.

- Se tu provi solo a sfiorarla con un dito giuro che il giretto in scopa lo farai a testa in giù inseguito dai gemelli che ti lanceranno tanti di quei bolidi, che neanche tua madre sarà in grado di riconoscerti una volta finito.

Più che una minaccia sinceramente mi padre una promessa. E intanto i gemelli se la ridono alla grande – Peccato Dan mi stavi simpatico – gli dice divertito Sam.

Jason se ne va lasciando il mio quasi-ragazzo ancora sospeso per aria con i piedi al posto della testa, allora Peter prima di andarsene ha il buon gusto di lascialo cadere malamente a terra.

- Ahia!

 

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Volevo ricordarvi tutte le fanfiction che ho scritto:

 

Sola

Karma

Like a friend

Mamma e papà in trappola

My heart will go on

The memory of my life (in collaborazione con Kaede)

 

In particolare voglio ringraziare:

Hermron: come al solito mi scuso per il ritardo ma io proprio non ho tempo…. Sempre rinchiusa in casa sopra i libri… uffa non ne posso più!!! Va bè grazie mille!! Baci. Baci Ciara JJJ

Minakie: ma non vi stancate nel leggere tutti i capitoli insieme… va bene che sono corti però… o vi prende un crampo allo stomaco per il troppo ridere oppure vi stufate… io comunque sono contentissima per questo e ti invito a continuare a leggere…e  visto che non ho voglia di ripostare “Like a Friend” approfitto e ti dico tutto adesso. Dunque… la canzone è del Blue (contenuta in One Love), e siccome qualche tempo fa mi piacevano tantissimo ho voluto utilizzare una delle poche canzoni che mi hanno emozionato sul serio. Sono contenta che ti sia piaciuta e cmq non piace neanche a me la coppia Harry/Hermione, ho solo voluto solo fare una cosa diversa dalla solita Ron/Herm, che è la mia coppia preferita!!! Grazie mille anche a te e continua a leggere! Baci.JJ

Titty90: non ho potuto accontentare tutti con questo capitolo che è molto corto e in più scritto di fretta… carino Harry rinchiuso in cantina vero??  Ti ringrazio e forza Jane!!! CiaraJJJ

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 13 ***


Nuova pagina 1

I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

Mamma e Papà in trappola

CAPITOLO 13

Bollettino meteorologico.

Sulla tranquilla cittadina di Hartford sta tramontando un magnifico sole, e l’atmosfera non potrebbe essere più romantica per una coppia di ragazzi che passeggiano tranquillamente tra le vie della città.

Peccato che la coppietta non sia una vera e propria coppietta e che il bollettino meteorologico nelle mura di casa Weasley prevede l’arrivo di un uragano.

Ma torniamo all’aria aperta e cerchiamo di goderci il paesaggio assieme… indovinate con chi?

Certo che sono con Daniel, peccato che sono nel giardino del mio vicino di casa e sto discutendo con lui.

- Ma no! I miei genitori sono partiti per un viaggio di lavoro e così mio zio rimane con noi e pensi che sono venuti da Londra anche Peter e Jason. – il sorriso che sto tentando di mantenere è terribilmente falso e non è dei migliori. Ma dovete sapere che il signor Willis è un uomo terribilmente insistente, e come se questo non bastasse è un veterano di guerra per cui potete solo immaginarvi quanto sia sospettoso.

L’ometto che ho davanti mi guarda dubbioso e poi molto lentamente comincia a parlare – Ragazza mia, io questa mattina ho visto un uomo entrare in casa vostro e non lo visto ancora uscire… non prendermi in giro.

Con l’aria più innocente che una ragazza possa riuscire a trovare in un momento molto delicato nel quale è anche molto seccata e preoccupata riesco a dire tra i denti solo poche parole – Evidentemente signor Willis non ha puntato bene il cannocchiale perché quell’uomo è uscito da casa nostra poco più di un ora dopo.

A questo punto mi rifiuto di continuare una conversazione senza senso con quel vecchietto maniaco e fissato con la sicurezza e gli attacchi aerei, così mi incammino verso casa con Daniel che mi corre dietro. Sono terribilmente stanca e vorrei solo buttarmi a capofitto sul mio letto.

- Signorina Weasley lei riesce a sorprendermi ogni minuto! – esclama prima di afferrarmi per la vita per poi posarmi un bacio sul collo.

- Se ti vede Peter sei un uomo morto…- gli sussurro mentre continua con il lavoro che ha appena cominciato.

- Bè, allora ne vale la pena!

Daniel non si può nemmeno immaginare a cosa va incontro continuando con questa storia. Sorrido mentre mi bacia. Lui sta dando le spalle all’enorme finestra che da casa mia da sul giardino e non può vedere la faccia dei miei fratelli che ci stanno spiando.

Peter si è accorto che li ho beccati e senza neanche scusarsi per l’indelicatezza indica Daniel e quindi si passa un dito sul collo.

Lo vuole morto.

Non c’è la faccio più, mi stacco dalle labbra di Dan e scoppio a ridere. Lui è un po’ disorientato e mi guarda con aria interrogativa, non posso fare a meno di indicargli la finestra e gli prende un mezzo infarto quando vede i miei fratelloni che lo guardano con aria minacciosa, tipo guardie del corpo.

Sapete la situazione non potrebbe essere più comica, insomma io sono qui che me la spasso mentre i miei genitori sono rinchiusi in cantina costretti a fare terapia di gruppo insieme a zio Harry e Viktor Krum. A già, questo non ve l’avevo ancora detto.

I gemelli si sono molto gentilmente offerti ( dopo un buon quarto d’ora passato con me e Jason in cucina e sotto minaccia di coltelli e bacchette) di fare da tutor ai nostri cari consanguinei affinché superino i loro problemi nella loro relazione sentimentale. Naturalmente tutto questo dopo aver praticamente minacciato il salvatore del mondo magico che non avrebbe mai più rivisto la sua cara mogliettina se non ci avrebbe dato una mano.

Chissà a che punto sono?

Mi dirigo velocemente verso l’entrata e non appena apro la porta rischio di finire sfracellata al suolo per quello che mi si presenta davanti. Adesso ne sono ancora più convinta… c’è qualcuno lassù che non mi vede di buon occhio per farmi questo.

- Zio Fred! Zio Geoge! – la voce mi si è fermata in gola per la sorpresa. Ok, io voglio un bene dell’anima ai miei zii, ma cavolo c’è l’hanno proprio con me!

Di districo dall’abbraccio dei gemelli più pazzi che abbino mai messo piede a Hogwarts e li guardo interrogativamente per capire qual è l’arcano motivo che li ha spinti fin qui.

- Sai Jane…- inizia zio Fred.

- … non vi vediamo da quasi un mese…e allora cinque minuti fa ci è preso un attacco di nostalgia…- continua zio George.

- … allora abbiamo pensato di venire a trovare le nostre nipotine preferite…e vedere se le Dangerous Sisters ne avevano combinata una delle loro!!

Alzo un sopracciglio un po’ scettica e inclino leggermente la testa. Non è che abbia afferrato tanto bene il concetto… comunque.

- Oh…- davanti a queste cose so essere molto eloquente quando voglio.

- E chi è quello?

La domanda sorge spontanea quando vedi tua nipote che porta in casa un ragazzo, se poi sono i gemelli che ti ritrovi per zii allora è tutto normale, vero?

- Ehm… lui è Daniel!- la mia voce risulta un po’ stridula.

- Daniel… chi?- ancora in coro, ma allora è un vizio.

- Un mio amico…

Dopo alcune presentazioni e dopo aver annunciato a tutto il resto della famiglia che c’erano ospiti ho dovuto dare inizio alle danze. – Credetemi mi dispiace tanto, e vi giuro che prima o poi troverò il modo di farmi perdonare ma ora come ora… Expelliarmus!

Le bacchette dei miei cari zii finiscono dall’altra parte della stanza e quindi mi sbrigo a farli levitare per poi lasciarli cadere non troppo gentilmente in cantina.

- Jane… perché ci fai questo?

- Bè… voi siete venuti qui senza preavviso e contando che ci sono mamma e papà rinchiusi in cantina… allora gli ho solo mandato un po’ di compagnia.

Solo adesso si accorgono che con loro c’è altra gente e allora si mettono a confabulare con papà.

- Ronnie ci spieghi perché i tuoi figli ti hanno rinchiuso in cantina insieme a Harry e… Krum?

Dopo aver imprecato un pio di volte papà gli spiega la situazione con qualche intervento un po’ burrascoso di mia madre, i commenti poco carini di Viktor e gli sbuffi di zio Harry.

- Ron i tua figlia è un genio! – Zio Fred è raggiante poi si rivolge a me – Tesoro con questo non intendo dire che quando sarò fuori di qui la passerai liscia.

- Te lo giuro zio… mi dispiace tantissimo. – Daniel è accanto a me e mi guarda un po’ pensoso.

- Tu ragazzo prova solo…

- …a toccare nostra nipote con un dito…

- ….e sei un uomo morto! – e che cosa c’è di meglio che concludere in bellezza con una bella minaccia in coro.

Chiamate il 911!!!

 

Volevo ricordarvi tutte le fanfiction che ho scritto:

 

Sola

Karma

Like a friend

Mamma e papà in trappola

My heart will go on

The memory of my life (in collaborazione con Kaede)

 

In particolare voglio ringraziare:

Hermron: domando perdono per il ritardo pazzesco… è solo che mi sono concentrata su un'altra fanfiction che mi sono completamente dimenticata dell’esistenza di questa… lo so non ho giustificazioni comunque… ma perdono, perdono, perdono. Grazie mille per i complimenti e mi raccomando continua a leggere. Baci, Baci Ciara JJJ!!!

Minakie: mi scuso un milione di volte anche con te… però non è niente male Harry rinchiuso dai nipoti in cantina… allora alla prossima. Baci, baci CiaraJJJ!!!

 

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Capitolo 15
*** CAPITOLO 14 ***


I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

Mamma e Papà in trappola

CAPITOLO 14

 

 Mi lascio cadere poco elegantemente sul divano consumato dal tempo che si trova dall’altra parte della stanza in cui ci troviamo. Tutti gli altri stanno parlando animatamente, o per meglio dire litigando. Io invece sono arrivata ad un punto in cui non riesco nemmeno a ragionare in maniera decente figuriamoci se ho la voglia di litigare con parte di quelli che compongono la mia famiglia e uno dei miei più cari amici.

 Ho i piedi freddi, si insomma è naturale se cammini per più di mezza giornata senza scarpe, è che i sandali che indossavo ieri sera quando sono tornata a casa erano veramente scomodi così li ho abbandonati chissà dove.

- Dannazione!

Sposto lo sguardo su Ron senza capire subito la dinamica della situazione. È caduto a terra e adesso sta imprecando contro… le mie scarpe. Bene, benissimo… non vedo l’ora di ricominciare a litigare. Ho un terribile mal di testa, i gemelli sanno essere molto assillanti quando vogliono. Mi dirigo verso Ron e mi metto seduta accanto a lui.

Ron  non mi guarda e non accenna ad iniziare a parlare, istintivamente gli sistemo il colletto della camicia sgualcita e poi passo le dita sul taglio che ha su uno zigomo.

- Lascia stare. – mi risponde brusco e io non posso fare a meno di sussurrare delle scuse un po’ vaghe che stranamente riescono a calmarlo.

- Hermione… ti rendi conto che i nostri figli ci hanno rinchiuso nella nostra cantina e che adesso potrebbero benissimo aver organizzato un festino illegale? – quasi mi metto a ridere non lo avevo mai visto così in pensiero in vita mia. – Cosa hai da ridere?

Sorrido e poi gli rispondo tranquillamente – Sei buffo quando ti preoccupi!

Mi guarda male e poi rincara la dose – Mia figlia… si la mia adorata figlia è impazzita all’improvviso e ci ha chiusi in cantina, per giunta il suo migliore amico, l’unico ragazzo di cui mi fidavo sta girando per casa MIA e chissà che diavolo gli starà facendo. Se permetti ho tutto il diritto di essere preoccupato.

 Per molto tempo cerco di lisciare la gonna del vestito con scarsi risultati e poi riprendo a parlare.

- Devi ammettere che era tanto che non ci divertivamo così! – mi sorride e dopo tanti giorni tocco il cielo con un dito – Voglio dire vedere Harry comportarsi in quel modo e poi Fred e George, i re degli scherzi messi sotto chiave dai nipoti… è stato divertente.

- Per non parlare della terapia collettiva… la faccia di Sam e Simon mentre gli raccontavo tutte le cose che ho fatto per farmi perdonare non so quante volte, quello si che è stato divertente.

Scoppiamo entrambi a ridere e mi accorgo solo in quel momento che Harry ci sta guardando e che nonostante l’aria un po’ smarrita sta sorridendo .

 È strano stare così, accanto all’uomo a cui ho detto per sempre, dopo tutto quello che è successo in quest’ultimo mese per non parlare della situazione assurda in cui ci troviamo. Solo adesso mi rendo conto che non avrei mai dovuto dubitare di noi, non dopo tutto quello che abbiamo passato, non dopo sette figli, non dopo vent'anni così felici.

 Mi avvicino e lo abbraccio trattenendo a stento le lacrime – Ti amo.

Mi sembra di essere tornata indietro a quando eravamo ancora due ragazzi troppo impauriti per ammettere i nostri sentimenti. Lui ricambia forte il mio abbraccio carezzandomi la nuca.

- Lo so. Ti amo anch'io! - sento le sue labbra a contatto con la mia guancia aprirsi in un sorriso.

 

***

 - In realtà sono un po' preoccupata...

- Hai rinchiuso i tuoi genitori, mio padre e i nostri zii in cantina, non vedo perché non dovresti esserlo. - Lily è di un'ovvietà disarmante che nonostante il fatto di essere cresciute insieme riesce ancora a sorprendermi.

- Non hai capito, è Viktor che mi preoccupa... non riesco proprio a capire perché sia venuto e perché è stato così insistente...voglio dire erano anni che non si faceva vedere, perché proprio adesso? - è parecchio che mi faccio delle domande su Krum e ogni volta che ho tentato di darmi una risposta questa non mi è piaciuta affatto. Sono da Lily per prendermi una pausa dal tutto il trambusto che c'è in casa mia, non voglio far partecipe dei miei dubbi i miei fratelli, non vorrei metterli in allarme per niente  e poi Lily vuole sapere di Daniel.

- E...come va con Daniel?

- Uhm…così…- sono vaga, in fondo un po’ mi imbarazza fare certi discorsi con Lily. Lei è sempre cosi diretta, senza inibizioni, invece io sono molto riservata.

- Così non è esattamente la parola che userei io dopo il bacio che ti ha dato davanti ai tuoi fratelli. Le cose sono due: o il ragazzo ha fegato oppure è tremendamente stupido…anche se io opterei per la seconda opzione. Ahia!

Le ho dato un pizzicotto sull’avambraccio. Povero Daniel si è ritrovato in una situazione molto più grande di lui e ancora non si è lamentato di nulla.

Per fortuna sono riuscita a mandarlo a casa. Per oggi è stato fin troppo in contatto con i Weasley, credo che possa bastare e poi qui urge una riunione di famiglia.

- Dai Jane…non fare la preziosa, se non ne parli con me con chi ne vuoi parlare, ti conosco meglio di chiunque altro, lo so che hai bisogno di parlarne…- fa una pausa e disegna strani cerchi pe aria con le mani -….di tutta questa situazione intendo. – mi fa un sorriso bieco e io mi sento molto più rilassata. Sa proprio come prendermi.

Mi stendo sul divano e appoggio la testa su di un cuscino.

- E’ che è tutto così complicato! – sospiro pesantemente – Non avevo previsto tutto questo affollamento…voglio dire già rinchiudere mio padre e mia madre era l’ultima delle cose che avrei voluto fare, soprattutto dopo aver organizzato per loro l’anniversario perfetto, figuriamoci poi ritrovarmi in casa quell’antipatico di Krum, gli zii e tuo padre. Cioè…ho il cervello che mi scoppia. E poi c’è Daniel determinato a chiarire a tutti i costi quello che c’è tra noi quando io non so nemmeno cosa provo esattamente per lui e…

- Oh bè, questa è facile sorridi appena lo si nomina e arrossisci quando parli di lui! Io dico che sei decisamente presa! – mi porto le mani fredde sulle guance nel vano tentativo di placare il rossore che vi si sta diffondendo.

- Ok Lily…ma in ogni caso non è questo il momento…uff…non lo so!

Sono esasperata, e sono appena passate ventiquattr’ore da quando ho avuto la mia brillante idea.

Aiuto, aiuto, aiuto!

- Sai cosa? Adesso ce ne andiamo a dormire e lasciamo momentaneamente la situazione nelle mani dei tuoi adorati fratelloni! – il sorriso che mi rivolge ha un che di inquietante.

- Ma Lily…

- Niente ma! Tu hai assoluto bisogno di dormire! – il tono di mia cucina non ammette repliche e in fin dei conti sono veramente stanca. Mi alzo controvoglia dal divano e mi dirigo in camera mia con quanta più calma sia possibile.

Voglio solo che questo giorno finisca il prima possibile.

 

 Bene. Fantastico.

Ero così stanca da non riuscire ad arrivare in camera mia con i miei piedi e dopo appena due ore di sonno mi sveglio e non riesco più a dormire.

Lo so che impazzirò. Si impazzirò e ucciderò tutti con una motosega.

Ok. Tranquilli, ora vado in cucina mi preparo una bella tazza di latte caldo e poi torno a letto con la speranza che il sonno ritorni.

 Quando arrivo in salotto trovo Peter e Jason addormentati sui divani. E’ bello avere tutti i miei fratelli a casa, certo non esiste privacy e c’è un sovraffollamento non indifferente, ma gli voglio un bene dell’anima. Adoro la mia famiglia, per questo non sopporto vedere i miei genitori litigare.

 Mi siedo su uno degli sgabelli del bancone della cucina e bevo il mio latte caldo. Quando poggio la tazza sul bancone l’occhio mi cade sulla ventiquattrore che aveva Krum e che io avevo abbandonato in un angolo della cucina.

Quasi senza rendermene conto la prendo e la poggio sul tavolo. La osservo per molto tempo.

Aprire questa valigetta significherebbe poter dare delle risposte alle continue domande che mi sto facendo, ma sono terrorizzata dall’idea di cosa possa esserci dentro.

 La presenza di Viktor mi agita. Non so perché, sarà il sesto senso Weasley che mi mette in allerta, ma non mi ispira fiducia.

 In ogni caso la curiosità vince sulla ragione e non posso fare a meno di aprirla. Ci trovo il passaporto del nostro caro amico sopracitato insieme ad un biglietto aereo aperto.

La cosa mi piace sempre meno.

In fondo alla valigetta trovo una cartellina azzurra, la apro e comincio a scorrere velocemente i fogli che contiene. Mi tremano le mani.

Separazione.

Divorzio.

Affidamento.

 

***

 Sento Ron muoversi accanto a me.

Ci siamo addormentati sul materassino per la piscina dei ragazzi. Apro gli occhi e nell’oscurità intravedo mio cognato che scuote mio marito con troppo vigore.

- Harry cosa diavolo vuoi? – Ron si alza scocciato e si districa mal volentieri dal nostro abbraccio.

- Ron sono un genio! Ho trovato il modo di uscire…

 Continua...

Tadan!! Incredibile vero???

 Sono tornata e vi porgo le miei scuse per il ritardo imperdonabile.

Non ho scuse! Avete tutto il diritto di flagellarmi!

Spero solo che questo capitolo vi sia piaciuto!! Aspetto i vostri commenti, anche le ingiurie contro la mia persona eheheh!!!

Alla prossima! <3<3

Ciara

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Capitolo 16
*** CAPITOLO 15 ***


I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

Mamma e Papà in trappola

CAPITOLO 15

 

 - Harry è inutile che continui ad esultare senza spiegarmi cosa stai pensando di fare. – mio marito sta per uccidere il suo migliore amico. Suo cognato. Quello che in realtà è anche il mio migliore amico. Insomma, ci sveglia nel cuore della notte, blaterando non so cosa sul come uscire dalla nostra cantina e poi comincia ad esultare da solo, e sottolineo da solo, senza nemmeno renderci partecipi della sua idea.

Una famiglia di pazzi. Ecco che cos’è…

- Ron ti ricordi del montacarichi? Quello che tu non volevi, perché era inutile per una famiglia di maghi? Ti ricordi? Non abbiamo chiuso il vano e con un po’ di fantasia potremmo…

 Ron salta in piedi e afferra Harry per la testa, sembra quasi che glie la voglia staccare da un momento all’altro, poi gli schiocca un sonoro bacio sulla fronte – Amico mio, sei un genio!

Uomini.

Non ci sto capendo niente.

Mi sa tanto che per una volta Harry ha avuto davvero una buona idea. Speriamo che funzioni perché al momento non abbiamo nessun altro piano a cui aggrapparci.

 Ron è andato dall’altra parte della stanza e ha scaraventato i gemelli giù dal divano per poterlo spostare facendo un rumore infernale. Mi avvicino immediatamente e gli sussurro – Vuoi fare piano, se i ragazzi ci sentono si insospettiranno!

Lui si ferma un secondo e mi guarda – Hai ragione, in fondo sono anche figli tuoi…- ha la fronte corrucciata quasi stesse formulando chissà quale rompicapo. Non capisco bene cosa intende, ma mi sta bene. Voglio uscire e attentare alla vita di mia figlia.

Prima forse dovrei ringraziarla, forse no.

Guardo il mio consorte aprire il vecchio guardaroba che stava dietro il divano, è pieno di fogli, cartelle, mappe e…

- Ho trovato le carte del progetto della casa e se non mi sbaglio ci dovrebbe essere anche la planimetria da qualche parte…- continua a smuovere fogli e scartoffie freneticamente -…eccola!

 Riemerge dall’armadio trionfante, ha l’espressione di un bambino che ha appena trovato il barattolo delle caramelle. Vado di corsa a prendere una torcia e aiuto Ron a stendere le planimetrie a terra, senza troppi problemi troviamo il disegno del vano del montacarichi.

Forse non è una cattiva idea…

- In via del tutto teorica Hermione, io ed Harry potremmo riuscire ad arrampicarci su per il vano e uscire…vediamo un po’ dove porta…- Ron fa scorrere l’indice lungo il fogli fino a fermarsi su quello che dovrebbe essere il salotto di casa Potter – nel salotto di Harry…che ne dici?

Ci rifletto un po’ su, in via del tutto teorica ci dovrebbero passare, almeno credo, quando abbiamo eliminato il montacarichi da casa ero incinta di Jason e per scherzo Ron mi ci aveva messa dentro, quindi se c’entravo io nelle sembianze di una mongolfiera…

- Passare dovreste passarci, l’unico problema è che, se ricordo bene, abbiamo fatto murare l’apertura e… - Harry mi interrompe con un segno della mano, il sorriso che mi rivolge ha un qualcosa di inquietante -…Harry non abbiamo le bacchette come facciamo a…

- Non ci servono le bacchette, la parete è di cartongesso…sarà sufficiente la testa dura di tuo marito!

I gemelli che nel frattempo si erano avvicinati insieme a Viktor scoppiano in una fragorosa risata.

Questa situazione ha un che di surreale.

Mio marito è troppo preoccupato a cercare i pochi attrezzi babbani che suo padre è riuscito a rifilargli durante il trasloco per rendersi conto che i suoi fratelli lo stanno prendendo in giro insieme al mio migliore amico. Riesce a trovare la cassetta degli attrezzi da cui estrae un martello e subito si dirige dall’altra parte della stanza dove si arrampica su di una sedia e fissa il soffitto.

- E adesso Brown vengo a spezzarti il collo!

- Ron! – esclamo indignata, ma come fa a pensare a quel povero ragazzo quando….va bè…lasciamo stare.

 

***

 Sono seduta sul portico di casa. E’ metà mattina e ancora non ho combinato nulla. Da quando ho trovato quella cartellina il cervello ha smesso di funzionare a dovere. Non ne ho ancora parlato con nessuno, non voglio mettere in allarme nessuno, non voglio rendere questa cosa ancora più reale di quanto già non sia.

Ho un bisogno disperato di distrarmi e di non pensare. Faccio per alzarmi quando sento una mano che si poggia senza troppa gentilezza sulla mia testa. Alzo gli occhi e incontro il viso di Jason.

Si mette seduto accanto a me e mi scompiglia affettuosamente i capelli.

- Mi dici cosa mai può affliggere i tuoi poveri neuroni?

Sospiro pesantemente mentre appoggio i gomiti sulle ginocchia.

- Vuoi la descrizione completa o ti basta un elenco? – glie lo chiedo sarcastica.

- Mi accontenterò dell’elenco, non sono mica Lily! – riesce a strapparmi un sorriso.

Non ho proprio il cuore di raccontargli tutti i miei turbamenti – Tanto per cominciare vorrei sopprimere il signor Willis che non fa altro che spiarci con il suo binocolo – dicendo questo saluto il caro vecchietto appostato dall’altra parte della staccionata che mi guarda indignato e finalmente se ne va – poi…dici che abbiamo fatto bene?

Mi guarda con aria interrogativa – Voglio dire, mamma e papà, chiuderli in cantina…e se loro davvero non stessero più bene insieme, se si volessero lasciare in fondo noi chi siamo per…  

Mio fratello mi prende una mano tra le sue, sono sull’orlo delle lacrime e se ne è accorto                  – Jane…forse non dovevamo rinchiuderli, ma dovevamo fare comunque qualcosa, voglio dire siamo i loro figli e non se lo devono dimenticare. Siamo sette figli…e … non ha senso dopo vent’anni che si lascino perché questo è un brutto periodo, ormai siamo tutti abbastanza grandi e a parte i guai che combinano i gemelli cosa non dovrebbe andare tra loro?

Mio fratello è così convinto, così deciso…se solo sapesse…

- E’ che io…oh, non lo so! Quando vedo come si guardano ancora dopo tutti questi anni mi trasmettono una felicità immensa, sembrano due ragazzini alla prima cotta…ma poi passano da sorridenti a furiosi per un nonnulla e non si parlano per giorni e sembra che in questa casa piombi il gelo…non lo so! – mi passo nervosamente una mano tra i capelli – Senti…ti dispiace se esco un paio d’ore con Daniel?

L’espressione di Jason cambia immediatamente – Solo se ti metti qualcosa che ti copra le gambe!

Ma come fa? Prima era carino e comprensivo ora mi fa saltare i nervi – Jason ti prego non cominciare…- sbuffo sonoramente.

- Va bene, va bene! Ma vedi di non farti toccare troppo! – sorride mentre lo dice.

Gli schiocco un bacio sulla guancia e mi dirigo verso casa di Daniel. Vediamo di passare due ore d’aria in maniera tranquilla e di chiarire almeno questa situazione.

 Mentre mi dirigo dall’altra parte della strada vedo il signor Willis appostarsi alla finestra del secondo piano, quell’uomo ci darà del filo da torcere me lo sento. E’ troppo insistente e prima o poi ci toccherà obliviarlo. Ma al momento è l’ultimo dei miei problemi, ci sono i miei fratelli a casa e io mi devo calmare.

Quando arrivo davanti a casa di Daniel mi imbatto in suo fratello con la volante della polizia.

- Ehi Jane! Come va?

Gli sorrido – Tutto bene grazie! Ehm…Dan è in casa?

Mi rivolge un sorriso furbo, mi sa tanto che sono arrossita – Si blaterava qualcosa sul fatto che doveva venire da te, sai quest’ultima settimana è stato intrattabile poi ieri sera quando è tornato a casa era uno zuccherino – arrossisco ancora di più, il suo tono di voce è un po’ troppo allusivo – non è che c’entri tu con questo cambiamento d’umore?

Perché più di una domanda sembra un’insinuazione? Mi passo le dita tra i capelli, lo faccio solo quando sono molto nervosa, cosa gli dovrei dire?

- Io…non saprei, insomma…- tentenno.

- Immagino che i tuoi fratelli ti abbiano già detto che dovresti coprirti un po’ di più prima di vedere Dan, vero? – arrossisco a livelli indicibili – Matt!

Lui scoppia a ridere, se la sta spassando alla grande alle mie spalle – Vai! Mio fratello non vede l’ora di vederti! – detto questo mette in moto la volante e se ne va dopo che io gli ho sussurrato un “grazie” imbarazzato.

Lily ha ragione. Qui le cose sono fin troppo chiare. Ma perché poi deve avere sempre ragione mia cugina proprio non lo capisco.

 Attraverso il vialetto facendomi aria al viso con le mani nel tentativo di placare il rossore causato da Matt, proprio mentre sto salendo i gradini che portano al portone inspirando lentamente e rilassando le spalle Dan esce di corsa dall’ingresso e mi viene quasi addosso rischiando di farmi cadere a terra. Velocemente mi afferra il polso e mi porta contro di lui evitandomi una rovinosa caduta.

 Restiamo in quella posizione per un po’ poi istintivamente gli passo le braccia intorno al collo e lo abbraccio nascondendo il viso nell’incavo tra il suo collo e la spalla.

- Ehi, cos’hai? – è preoccupato, non riesco a parlare e scuoto leggermente la testa per fargli capire che va tutto bene. Mi abbraccia e inspiro a fondo, mi tranquillizza stare così con lui.

- Vuoi…vuoi entrare in casa? Magari ti offro qualcosa…- scuoto leggermente la testa senza emettere alcun suono, penserà che qualcuno mi ha tagliato la lingua.

- Ehm, ok! Allora andiamo a farci un giro…che ne so, al parco? – mi sa tanto che lo sto facendo preoccupare sul serio, il suo ton di voce è incrinato e cerca in tutti i modi di guardarmi negli occhi. Allento l’abbraccio quel tanto che basta per baciarlo – Si! Il parco è perfetto!

Tira un sospiro di sollievo e sorride.

 

 Ci siamo seduti all’ombra di una quercia e Daniel è riuscito a estorcermi tutte le informazione di cui aveva bisogno per capire come mai sono così strana.

- Quindi è per questo che sei fuggita da casa…

Gli rifilo un pugno sull’avanbraccio – No cretino! Volevo vederti…volevo stare con te…- quest’ultima parte la sussurro e sono certa di essere arrossita.

- Uhm…questo si che è interessante! Riuscire a zittire Jane Weasley è qualcosa di impossibile! – scoppia a ridere e io mi sento ancora più in imbarazzo, questo ragazzo mi da alla testa, non capisco più niente quando sono con lui.

- Mi stai dicendo che possiamo ufficializzare la cosa?

- Come scusa? – non ho afferrato il concetto.

- Bè, posso farmi picchiare ufficialmente da tuo padre e dai tuoi fratelli? – ora è arrossito anche lui.

Il cuore mi va a mille e nella testa mi passano un migliaio di domande da porre a Dan, ma al momento non ho proprio voglia di dare retta alla mia testa.

Avvicino il mio viso al suo e gli sussurro – Credo che tu possa farti picchiare…- poi lui annulla la distanza che c’è tra le nostre labbra e mi da un bacio mozzafiato.

 Ci stacchiamo solo quando i nostri polmoni reclamano aria.

- Ne vale proprio la pena di affrontare tuo padre!

 

***

 Sembra quasi che i ragazzi non siano in casa, se non fosse per la musica infernale che ascoltano i gemelli penserei che ci abbiano lasciato a morire qua giù.

Ron e Harry sono in bilico su due sedie e stanno cercando di creare un’apertura abbastanza grande per passare nel vano del montacarichi. Spero davvero che l’idea di Harry funzioni e che non si facciano niente di male, sono già abbastanza preoccupata per i ragazzi.

Sono seduta in fondo alle scale della cantina.

Viktor si avvicina e si siede di fronte a me. Il mio sguardo corre istintivamente a Ron.

- Ehi!

- Ehi!

Wow. Siamo loquaci! So esattamente di cosa vuole parlare. Quella maledetta lettera!

Ma come mi è venuto in mente di scrivere proprio a lui, in fondo la mia migliore amica, mia cognata, abita al piano di sopra. Non sarebbe stato più semplice?

Non ricordo neanche esattamente cosa ho scritto per quanto ero nervosa, ma come si fa?

- Hermione credo che dovremmo parlare…

Ma dai io non penso ad altro da quando i miei figli ti hanno rinchiuso nella mia cantina! Ok, Hermione, rilassati pensa e cerca di risolvere il pasticcio che hai combinato evitando di far soffrire inutilmente la tua famiglia per l’impulso di un momento.

Annuisco leggermente con la testa e lo ascolto, parla a bassa voce così che possa ascoltarlo solo io, dovrei ringraziarlo per questo, ma vorrei anche capire perché invece di rispondere alla mia lettera come sempre si è precipitato qui…

Ti ho visto con Ronald ieri, io vorrei solo capire cosa…- fa una pausa e sospira pesantemente, sembra quasi che abbia difficoltà a parlare – Senti ho fatto preparate le carte come mi avevi chiesto, sono passato dai tuoi genitori per prendere i documenti necessari e mi sono precipitato qui per poi ritrovarti tra le braccia di…- hai i lineamenti contratti quando lancia uno sguardo tutt’altro che amichevole a Ron.

- E’ mio marito! – mi porto una mano alla bocca soffocando un singhiozzo sul nascere – Sai benissimo che Ron è tutto per me e io lo amo con tutta me stessa…io…mi dispiace averti fatto credere qualcos’altro ma credevo che dopo tutto questo tempo tu…

- Cosa? Sei tu che mi hai scritto! – è arrabbiato.

Cerco di sfiorargli una mano ma lui la ritrae bruscamente.

- Ero confusa, stanca di tutta la situazione che si era creata…tu non capisci è stato un inferno e ho pensato, ho creduto che anche io in fondo… che non fosse abbastanza…che lui non…oh! Non lo so Viktor! Mi dispiace averti dato delle false speranze, non ero in me.

Annuisce e stringe i pugni.

Gli poggio una mano sul ginocchio tentando di fargli capire il mio dispiacere, tutto senza risultato, sembra che stia anche peggio. – Io…

- Non voglio sentire più niente se non ti dispiace

- Mamma! – sento Jane che mi chiama, mi allontano da Viktor e salgo le scale verso la porta, mi metto nuovamente seduta e mia figlia fa la stessa cosa. Dalla sua espressione capisco che ha assistito a tutta la scena, porto nervosamente una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

 Lei non mi guarda in faccia e continua a maneggiare una cartellina azzurra.

- Jane…- mi ferma subito con un gesto della mano.

- Mamma…io…lo so che non avrei dovuto, ma…- indica il fascicolo che ha tra le mani – l’ho trovato e non ho potuto fare a meno di controllare cosa fosse. E…

La sua espressione è dispiaciuta, mi fa tenerezza, vorrei abbracciarla, se solo non ci fosse questa grata di ferro.

- Era nella ventiquattrore di Krum, e poi prima vi ho visto mentre…- mi affretto a scuotere la testa.

- Tesoro tra me e Viktor non c’è niente! Non c’è mai stato niente. Non potrei mai fare una cosa del genere a voi…a tuo padre…- ho il cuore in gola, non volevo coinvolgere i miei figli in tutto questo, nessuno avrebbe dovuto sapere niente. Dannazione!

- Allora perché qui dentro ci sono le carte del divorzio e dell’affidamento? – sbarro gli occhi per lo shock, non credevo che avesse trovato le carte, in confronto l’idea che avessi una relazione con Viktor è una bazzecola.

Pretende delle spiegazioni. In fondo ne ha tutto il diritto.

- Tesoro l’ultima volta che ho litigato con tuo padre, io credevo veramente che fosse tutto a pezzi, che non ci fosse più la minima possibilità di mettere a posto le cose…insomma ci hai visto, non…non ci rivolgevamo più la parola a malapena mi guardava negli occhi, e io…non so come o perché, ma ho scritto a Viktor dicendogli di passare dai nonni e di prepararmi le carte per il divorzio…io non so nemmeno come una cosa del genere ha potuto…- le parole mi escono impulsivamente dalle labbra senza freno, non riesco al trattenermi dal lasciare fuori da queste questioni mia figlia. Lei non dovrebbe nemmeno sospettare di una cosa così grave, non dovrebbe pensare che i suoi genitori si possano lasciare. Mai.

- Io amo voi e tuo padre più di me stessa, ero solo cosi stanca e poi tuo padre…- mi mordo la lingua.

- Papà cosa?

- Niente cara, niente…- mi sono fermata appena in tempo. Per oggi è già abbastanza, insinuare i miei dubbi nella mente di mia figlia sarebbe troppo. Non posso.

Come faccio a dirgli che credo che Ron abbia…no, non può essere! Non mi avrebbe abbracciato in quel modo, non saremmo tornati quelli di un tempo se lui…

Non voglio neanche pensarci.

Sembra che Jane sia più calma di pochi minuti fa.

- Bè…credo che dovresti risolvere le cose con papà se è come dici. Io posso prometterti di non dire niente a nessuno. – il sorriso che mi rivolge è un po’ tirato ma dai suoi occhi capisco che è veramente tranquilla.

- Jane quando credi finirà questa messa in scena? – stavolta le parlo con il mio solito tono autoritario da madre vissuta.

Lei sorride e fa un alzatina di spalle…ho come l’impressione che non riusciremo a uscire di qui con le buone.

- Bè…peggio per voi! Avrete una punizione esemplare –  vedo Robert e Michael avvicinarsi – tutti!

 

***

Sono in salotto da Lily, con Daniel.

È tardi, non dovrebbe neanche essere qui. In realtà neanche io dovrei essere qui.

Visto che i miei fratelli continuano a fare i cani da guardia mia cugina ci ha concesso la casa per starcene un po’ in pace.

Ovviamente lei non c’è!

L’irruenza del bacio di Dan mi porta a poggiarmi allo schienale del divano. Mi accarezza lascivamente una gamba e io non posso fare altro che aggrapparmi con maggiore forza alle sue spalle. Interrompe il bacio per dedicare le sue attenzioni al mio collo.

Inarco la schiena e porto la testa indietro per facilitargli il compito, cerco di concentrarmi sul lampadario sopra di noi per non perdere il contatto con la realtà. Faccio appena in tempo a sentire le labbra di Dan sfiorarmi il mento pretendendo un bacio quando improvvisamente la luce va via.

Mi allontano per quello che mi è concesso per capire cosa sta succedendo.

- Non è niente! Adesso torna…- è quello che riesce a dire Daniel tra un bacio e l’altro e io mi lascio trasportare nuovamente. Un attimo dopo la luce torna e va via di nuovo.

 Riesco a lanciare un’occhiata fuori dalla finestra e notare che le luci del vicinato non sono difettose come le nostre.

- Daniel aspetta…- mi tappa la bocca con un altro bacio, il cervello va nuovamente in tilt. Mi accorgo vagamente che la luce va e viene varie volte. Poi sentiamo degli strani rumori da dietro il muro. I rumori si fanno sempre più forti.

Poi un tonfo sordo.

È tutto buio, percepisco Dan che si stacca da me.

- Ragazzo ti avverto, togli le mani di dosso da mia figlia! – questa è la voce di mio padre.

Continua…

 

 

Eccomi di nuovo con un capitolo fresco fresco!!! Bene, bene è decisamente più lungo del solito e anche più serioso...

Spero tanto che vi sia piaciuto e vi esorto a lasciare un commentino, anche piccolo piccolo!!

Alla prossima!! <3<3<3

Ciara

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Capitolo 17
*** CAPITOLO 16 ***


I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

 

Mamma e Papà in trappola

CAPITOLO 16

 

 È sera tardi.

Finalmente Harry e Ron sono riusciti ad aprire un varco sufficientemente grande per far passare entrambi. Sono stati tutto il girono a lavorare mentre i gemelli controllavano che i ragazzi non si accorgessero di nulla.

 Viktor da quando abbiamo parlato è stato in disparte tutto il tempo. Mi si stringe il cuore ma la questione andava chiarita ed ora non voglio dargli troppo importanza.

Semplicemente non posso.

- Bene! Io sono pronto, Harry? – Ron sta facendo segno ad Harry di aiutarlo ad arrampicarsi.

Io mi avvicino rapidamente e gli sfioro una gamba per attirare la sua attenzione, lo guardo preoccupata, questa cosa non mi convince affatto.

- State attenti!

Lui mi sorride e io mi rilasso un po’.

Finalmente riesce ad arrampicarsi e aiuta mio cognato a salire. Dopo poco spariscono alla nostra visuale.

 Sono così nervosa che senza accorgermene comincio a camminare avanti e indietro per tutta la stanza senza fermarmi un minuto, di tanto in tanto si sentono dei tonfi provenire dal vano del montacarichi. Fred e George aspettano pazientemente sotto l’apertura pronti a recuperare Harry e Ron se mai ne avessero bisogno.

 Viktor sta passando in rassegna tutte le pareti della cantina, non capisco per quale motivo.

Continuo a camminare finche sento Viktor esclamare – Finalmente!

La luce va via all’improvviso, le voci che provenivano dal salotto, probabilmente della televisione, cessano. Mi guardo intorno allarmata, strizzo gli occhi per mettere a fuoco quello che mi circonda.

- Cosa diavolo…? – intravedo Viktor vicino al quadro elettrico.

Non l’avrà fatto veramente?

Mi dirigo a passo deciso verso di lui rischiando di finire a terra un paio di volte per non so quale cosa dispersa a terra.

- Vuoi spiegarmi perché hai staccato la luce? – il mio tono risulta più duro e indignato di quanto volessi, scanso la sua mano dal quadro e riattacco la luce. Il mio amico mi guarda stralunato e poi mi risponde esasperato.

- Se noi dobbiamo restare rinchiusi qui, allora loro – punta un indice verso l’alto volendo farmi capire che sta parlando dei miei figli – rimangono senza elettricità!

Ditemi che non l’ha detto veramente!

Detto questo toglie nuovamente la luce. Non ci posso credere!

- Tu non lascerai i miei figli senza luce! – riattacco la luce e lo guardo con aria di sfida.

 Riesco vagamente a notare le teste di Peter e Jason fare capolino in cima alle scale, credo che tentino di capire con chi stia discutendo.

- Mamma cosa…?

- Intendi quei mostri che hanno il tuo stesso corredo genetico? – spalanco gli occhi, non ci posso credere, ma come fa a essere così cattivo? Cosa gli ho fatto?

- Oh Viktor! Smettila di fare il bambino, ma ti pare il caso?

Lui in tutta risposta stacca di nuovo la corrente e io la riattacco.

- Mamma volete farla finita per favore? – pure ad ascoltare Jason devo stare ora? Cioè oltre che discutere con questo troglodita (concedetemi la licenza poetica, comincio a pensare che Ronald in fondo in fondo abbia ragione) devo pure dare retta a mio figlio…incredibile!

- Tesoro è quello che sto cercando di fare! – nel frattempo i gemelli si sono avvicinati per darmi  man forte, senza accorgersi che così rischiano solo di peggiorare le cose.

 Viktor ed io continuiamo così per un paio di minuti finché la luce non si riaccende più.

Bene!

- Scusa mamma, ma papà e lo zio Harry dove sono? – lo sapevo io che andava a finire così, ma perché non uso il cervello fino in fondo quando devo, perché devo sempre lasciarmi trasportare da quei due cretini che mi ritrovo per marito e per cognato?

 Si sentono svariati tonfi e rumori provenire dall’appartamento dei Potter.

Fantastico!

- Mamma, dicci immediatamente dove sono papà e lo zio! – la voce di mio figlio non ammette repliche, ma se crede che gli renderò la vita facile si sbaglia di grosso.

Per lo meno dobbiamo tentare di far uscire Harry e Ron così forse riusciranno a riportare un po’ di ordine.

Però ho questo presentimento che mi attanaglia da quando quei due sono spariti…

 Sentiamo un altro tonfo sordo e la voce di mio marito tuonare.

- Ragazzo ti avverto, togli le mani di dosso da mia figlia!

Ma perché non pensa mai prima di aprire bocca. Mi porto una mano sulla fronte per la disperazione.

 I ragazzi si sono precipitati su per le scale, sento solo i loro passi di corsa che si allontanano.

È tutto così idilliaco!

***

 

  Mio padre praticamente sbuca dal muro.

Forse è necessario un fermo immagine. Non ci sto capendo niente nemmeno io. Vedo solo il busto di mio padre che si divincola dal muro. Penserei che qualcuno ce l’abbia murato in quella posizione se non fosse che c’è tantissima polvere ovunque e sento la voce di mio zio da dietro il muro.

- Ron! Non è il momento di fare lo stupido! Vedi di uscire di lì e fai uscire anche me!

Panico.

Cervello pensa.

Panico.

Forza cervello non puoi abbandonarmi proprio ora.

Ancora panico.

Pensa Jane, pensa.

Al momento riesco solo a percepire le mani di Daniel stratte attorno al mio braccio, e mio padre continua a dimenarsi e zio Harry continua ad imprecare contro mio padre.

 Io invece vorrei prendere a calci il mio cervello.

Ma come diavolo hanno fatto ad arrivare qui? Lì? Cioè dal muro?

- Ron muoviti! Qui sotto c’è un topo!

Sento dei passi per le scale. Ti prego no!

Adesso mi ammazzano. Lo so che mi ammazzano e è tutta colpa mia. Me la posso prendere solo con me stessa.

In salotto fanno il loro trionfale ingresso i miei fratelli maggiori.

Fantastico!

Ora ci vorranno più o meno tre secondi prima che concino a sbraitarmi contro e a tentare di uccidere Dan.

Tre, due…

- Tu cosa ci fai qui? – appunto.

Disperata sposto lo sguardo da mio padre ai miei fratelli, per ora il cervello, che ha ripreso a funzionare mezzo secondo fa, dice che il male minore sono i fratelli quindi…

- Ragazzi aiuto! – dicendo questo indico mio padre, che sta ancora tentando di aprirsi un varco nel muro. I miei fratelli mi fissano spaesati e poi si guardano, quindi spostano la loro attenzione alternativamente da Dan a papà.

Buon sangue non mente. E io che speravo fossero più tempestivi di me. Alla fine tocca sempre tutto a me, così quando i miei riusciranno ad uscire, perché a questo punto non ci sono dubbi, quella che passerà le pene dell’inferno sarò io. Solo io.

 Papà si è aggrappato al tavolino che si trova vicino al muro, sta cercando in tutti i modi di uscire.

Peccato che su quel tavolino c’è il fascicolo che io avevo provveduto a far sparire da casa mia.

Mi avvicino di corsa e tento di strapparglielo dalle mani, lui si aggrappa alla mia mano cercando un appiglio più stabile e io tento di divincolarmi in tutti i modi.

 La cosa ha del comico visto che Peter, Jason e Daniel stanno lì che mi guardano invece di aiutarmi.

- Ma volete darmi una mano? – chiedo disperata.

Finalmente si danno una svegliata e vengono ad aiutarmi. Peter e Jason mi afferrano per la vita e Dan si aggrappa a loro, sembra stiano facendo il tiro alla fune, peccano che la fune sono io.

Voglio dire potrei rompermi sul serio.

- Ron cosa stai facendo? Mi hai dato un calcio! – la voce indignata dello zio ci giunge attutita.

- Harry la vuoi smettere di rompere e tenermi? Qui i miei figli stanno tentando di uccidermi!

Papà ha gli occhi iniettati di sangue, la cosa mi spaventa e molto. Mi inquieta vederlo in queste condizioni.

- Ragazzi avanti non fate gli stupidi! Smettetela con questa storia…tiratemi su e vi prometto che impedirò a vostra madre di farvi del male! – mio padre è impazzito.

Se pensa che noi lo tireremo su con una promessa da quattro soldi.

- Non ci pensiamo nemmeno papà! – non capisco perché Jason parli al plurale…magari un pensierino…

Poi accade tutto troppo in fretta.

All’improvviso cado a terra trascinata dai miei fratelli e Dan.

Papà perde l’equilibrio e riesco solo a vederlo mentre ricade all’interno del buco insieme ai documenti del divorzio.

Sento le urla di papà e dello zio e diversi tonfi.

Rimango immobile a fissare il buco nel muro.  Comincio a piangere e non me ne rendo neanche conto. Sento vagamente i miei fratelli che tentano di tirarmi su da terra.

- Cosa ho fatto? – Jason mi prende una mano cercando di tranquillizzarmi.

- Jane, sta calma…papà non si sarà fatto niente…

Mi divincolo senza troppi problemi dalla presa di mio fratello e mi dirigo di corsa giù per le scale, devo riuscire ad avvertire mamma.

***

 

 Si sente un sacco di baccano. Non riesco a capire cosa accade e sono sempre più preoccupata.

Viktor sta imprecando contro i miei figli e i gemelli si sono messi a discutere con lui.

Ho mal di testa.

 All’improvviso sento delle urla e dei rumori sordi. Fred e George fanno in tempo a dirigersi sotto l’apertura che Harry e Ron gli cadono addosso seguiti da una marea di fogli.

Al buio distinguo vagamente Ron, mi avvicino rapidamente a lui per assicurarmi che stia bene.

- Ron togliti, non sei mica un peso piuma! – Harry si sta massaggiando una gamba dolorante.

- Stai bene? – mi accovaccio vicino a mio marito e comincio a tastargli le braccia per assicurarmi che non si sia rotto niente.

Lui mi sorride leggermente – Quando usciamo di qui ricordami di uccidere i nostri figli!

Tiro un sospiro di sollievo non si è fatto niente…

Aiuto Ron a rimettersi in piedi e finalmente la luce torna.

- Mamma! – questa è la voce di Jane. Faccio in tempo a voltarmi pronta a fronteggiarla e la vedo con le lacrime agli occhi e l’espressione preoccupatissima.

- Jane cosa..?

- I documenti…- spalanco gli occhi mentre mi tornano in mente i fogli che sono precipitati insieme a Ron.

Mi volto verso mio marito sperando che ancora non abbia visto nulla.

Sfortunatamente Ron tiene in mano dei fogli, ha il viso arrossato e gli tremano le mani.

- Hermione cosa significano questi?

 

Continua…

 

 

 

Eccomi di nuovo e a un’ora improponibile!! J

Ringrazio tutti quelli che hanno commentato e aspetto altri commenti, magari mi fate venire anche un po’ di ispirazione che comincia a mancare 

Bè spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ovviamente non poteva mancare il colpo di scena, altrimenti a cosa servivano i documenti del divorzio, vi sarete chiesti…o almeno è quello che mi sono chiesta io quando ci ho pensato…uhm… comincio a delirare, va bene vi lascio!!

Alla prossima!!!

Ciara <3<3<3

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Capitolo 18
*** CAPITOLO 17 ***


I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.

 

Mamma e Papà in trappola

CAPITOLO 17

 

 

 La luce è appena tornata.

Sembra che il tempo si sia congelato. Deglutisco il vuoto mentre guardo Ron.

- Che cosa significano?

Il suo tono è irremovibile. Sta scorrendo rapidamente i fogli e la sua espressione si sta indurendo a vista d’occhio andando avanti.

Riesco a percepire lo sguardo di Harry passare da lui a me, il silenzio che ci circonda è impalpabile. I gemelli ci guardano non riuscendo a capire la situazione.

L’unico che riesce a fare qualcosa è Viktor che si avvicina a me e cerca di circondarmi la vita. Io lo scanso bruscamente nel momento in cui lo sguardo lampeggiante di Ron si posa su di noi.

- Divorzio?

Deglutisco di nuovo il vuoto. Non riesco a parlare, a malapena lo guardo negli occhi e so perfettamente che se dicessi qualcosa riuscirei solo a peggiorare ancora di più le cose.

- Io…

Mi interrompe appena apro bocca – E’ per questo che è venuto? Da quanto tempo va avanti questa storia? – è livido di rabbia.

Riesco solo a scuotere la testa per fermare le sue domande e a fare un passo verso di lui per poterlo toccare. Ron fa un passo indietro allontanandosi da me e io non riesco più a trattenere le lacrime.

- Rispondimi! – questo me lo urla contro.  

- Ron non…non è come sembra…- la voce mi trema e non sono neanche certa che mi abbia sentito. Mi copro la bocca con il palmo della mano per frenare i singhiozzi.

 Ron è sempre più arrabbiato, non ce la faccio…non se mi guarda in quel modo…

- Vent’anni Hermione! Venti fottutissimi anni per te non significano niente? E sette figli…sette! – non l’ho mai visto in questo stato – Cazzo Hermione, perché?

 Già perché?

Perché non aveva pensato a quello che sarebbe potuto accadere?

- Lo so io il perché. – l’attenzione di tutti è rivolta a Viktor.

Cerco di asciugarmi le guance rigate dalle lacrime – Oh Viktor sta zitto! Tu non centri nulla!

Ron invece sembra interessato – No parla! Sei tu quello che si porta a letto mia moglie!

 E poi gli do uno schiaffo. Non so nemmeno io come ho fatto ad avvicinarmi tanto rapidamente. Questo non me lo merito.

- Non osare! – non l’ho mai schiaffeggiato in vita mia, perlomeno non sul serio. Non così…

- Non lo dire mai più Ronald.

Il segno rosso che ha sulla guancia è un avvertimento fin troppo concreto a non andare avanti con le insinuazioni che stava per sputarmi addosso.

- Non ti ho mai tradito. Mai! Il pensiero non mi ha neanche lontanamente sfiorato…mi credi davvero capace di farti una cosa del genere?

Si tocca ancora la guancia arrossata, quando parla la sua voce è poco più di un sussurro – Questo dimmelo tu, sulle carte del divorzio c’è il tuo nome non il mio.

 

***

 Sono rannicchiata in un angolo del divano.

Lily di fronte a me cerca di tirarmi su con scarsi risultati.

Ma come è potuto succedere. Ero stata attenta a tutto.

Dannato montacarichi!

I miei fratelli ci circondano e le urla dei miei genitori  squarciano l’aria e coprono i miei singhiozzi.

Daniel è seduto sul bracciolo del divano dietro a me, mi accarezza la schiena. Non sa esattamente cosa fare. Non ha detto una parola da quando siamo scesi dall’appartamento degli zii.

 Sono riuscita a spiegare come ho trovato i documenti tra un urlo e l’altro di mio padre. Di tanto in tanto si sentono dei tonfi sordi, credo che papà stia colpendo qualsiasi cosa che gli capiti a tiro.

Un po’ lo capisco.

Ma se solo lasciasse che la mamma…

Improvvisamente dalla cantina non arriva più alcun suono, alzo lievemente il capo per vedere i gemelli, Peter e Jason che mi guardano intensamente. È chiaro che vogliano delle spiegazioni.

- Jane…

- Io…ho parlato con la mamma…è solo un malinteso, lei non voleva…è solo che Viktor credeva che…

Ok, capisco che effettivamente io non sia stata esattamente esaustiva, ma il mio cervello è andato. Ogni sinapsi si rifiuta di funzionare.

- Mamma ha detto che non voleva…pensava che papà non la volesse più e così…

- E perché mai avrebbe dovuto pensare una cosa del genere? – Peter mi interrompe bruscamente. Scuote la testa, non riesce a capire.

Neanche io capisco. Ma in fondo che cosa possiamo farci noi?

- Ragazzi…credo che dovremmo riposarci un po’…giusto per schiarirci le idee. Ne riparliamo domani mattina. – Jason ha congedato tutti.

In fondo ha ragione. Abbiamo tutti bisogno di calmarci.

 Mi ricompongo e accompagno Dan alla porta. Mi stringe forte la mano, orrei tanto che non se ne andasse. Riesce a farmi calmare semplicemente guardandomi, non ho bisogno di nient’altro se c’è lui.

Non avrei mai pensato di poterlo dire…buffo eh?

Quando arriviamo sul portico non mi trattengo più e lo bacio. Finalmente ho la testa completamente vuota e non posso farne a meno.

Qualcuno sul vialetto si schiarisce la voce. Interrompiamo il bacio malvolentieri e automaticamente mi nascondo dietro Daniel.

 È suo fratello.

- Ragazzi! – ci saluta con un segno del capo.

- Matt! – il mio ragazzo (è strano dirlo) non sembra molto contento.

- Ragazzi il signor  Willis ha chiamato in centrale. A quanto pare vi sta tenendo d’occhio…dice che casa tua, Jane, una mezz’ora fa sembrava un albero di Natale. – il tono che usa non mi lascia tranquilla.

Faccio capolino da dietro la schiena di Daniel, spero vivamente che non chieda dei miei genitori.

- Ehm…abbiamo avuto dei problemi con la lavatrice… - se mi impegno riesco a dire delle bugie vagamente decenti.

Matt non sembra molto convinto, ma in fondo tra il mio vicino e me quella che risulta più credibile sono io. In fondo non sto appostata tutto il giorno a spiare le persone con il binocolo.

 Bè, se solo sapesse che sono una strega…

Daniel mi da un rapido bacio a fior di labbra e se ne torna a casa con suo fratello.

Ho bisogno di dormire.

Ho decisamente bisogno di dormire.

Ma prima devo insonorizzare la cantina.

E poi domani penserò al signor Willis, non gli permetterò di creare più problemi di così.

Decisamente no!

 

Continua…

 

Ok, ok… ritardo pazzesco e capitolo tremebondo. Non ho scusanti, bè in realtà ero impegnata in un paio di contest…quindi potreste farmi il piacere di non flagellarmi J

Comunque avevo bisogno di un capitolo di passaggio prima di incasinare ulteriormente le cose alla nostra povera Jane, a questo punto potrebbe essere capace di saltare fuori dal pc e flagellarmi lei stessa XD e non ne avrebbe tutti i torti J

Ringrazio infinitamente Fiery che mi ha risollevato il morale lasciandomi quella recensione chilometrica (prendete tutti esempio da lei XD, no va bè mi basta un commentino piccolo piccolo)…Bene credo che a questo punto sia ora che vada a dormire quindi vi saluto e vi invito NUOVAMENTE  a commentare quanto più numerosi J

Baci baci

Ciara <3<3<3

 

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