Mamma e papà in trappola di Ciara (/viewuser.php?uid=3532)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 9 ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 10 ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 11 ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 12 ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 13 ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 14 ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO 15 ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO 16 ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO 17 ***
Capitolo 1 *** PROLOGO ***
Nuova pagina 1
I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I
fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter.
Questa storia è stata scritta senza nessuna intenzione di lucro, si ritiene,
quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.
Mamma
e Papà in trappola
PROLOGO
Ciao!!
Prima di tutto mi presento, prima di raccontarvi
quell’assurda vicenda accaduta il mese scorso… assurda pensando che sono
stata proprio io ad avere l’idea di mettere in gabbia i miei genitori e poi…
il caos totale. Ma andiamo in ordine ed evitiamo di creare ulteriore caos a
quello che sto per creare.
Ok, io mi chiamo Jane Weasley ho 17 anni e vivo con i miei
genitori ad Hartford, nel Connecticut… già il fatto di vivere in America mi
rende stravagante figuriamoci poi con una famiglia come la mia.
Allora, in casa siamo in 1…2…3…4…5…6...otto (
troppi forse? ): mio fratello Jason è il primogenito, ha 19 anni, vive in
Inghilterra con i nonni e gli zii, lo scorso anno è uscito da Hogwarts con il
massimo dei voti e adesso studia medicina ( babbana ) ad Oxford e nel contempo
segue dei corsi serali per laurearsi in medimagia.
Subito dopo Jason c’è Peter che ha 18 anni e da due mesi
è uscito da Hogwarts e si è appena arruolato nel corpo degli Auror in
Inghilterra anche lui vive con i nonni. Quindi
ci sono io che frequento l’ultimo anno di studi alla Scuola di Magia e
Stregoneria di Beauxbatons ( vi chiederete perché proprio in Francia ) con mia
cugina Lily,ma parlerò di lei più tardi; studio in Francia perché…perché
mamma mi ha voluto mandare lì, dice che da quando ad Hogwarts non insegna più
la McGranitt non vale la pena di
sorbirsi degli incompetenti che si spacciano per insegnati di Trasfigurazione,
ed ha la mia piena approvazione…e poi c’è anche l’utilità di saper
parlare un'altra lingua , soprattutto per il fatto di avere due cuginette con
una madre francese che mio zio Bill ha avuto il piacere di sposare (cosa che io
tra parentesi non apprezzo molto). Comunque non credo che questi siano argomenti
molto rilevanti nel nostro racconto. Giusto?
Ma se i primi tre figli dei miei cari genitori sono il loro
orgoglio ( anche se ora come ora non sono sicura di far parte di questo
ristretto club )non si può dire lo stesso di Sam e Simon ( gemelli se non
l’aveste capito ) che purtroppo hanno preso ogni caratteristica Weasley (
anche la più piccola ) e credetemi se vi dico che farebbero impazzire anche la
persona più accondiscende della terra… tornando alle apparenze i miei cari
fratellini hanno 15 anni e frequentano l’Accademia per Maghi e Streghe di
Atlantic City. Poi c’è Robert che ha 11 anni e va a scuola con Sam e Simon,
ed infine arriviamo al più piccolo di casa, il mio tesoro, Michael che ha solo
5 anni ed è un vero angioletto
oltre ad essere la fotocopia di mio padre.
Credo comunque di dovervi altre spiegazioni sulla mia
vita… vediamo… è già non conoscete ancora i miei genitori, coloro che mi
allevano, che mi hanno curato, che mi stanno vicino… insomma avete capito…
diciamo che vi ho appena presentato la famiglia di Ronald Bilius Weasley e di
Hermione Jane Granger Weasley… che ne dite si sono dati da fare, per due che
litigano da mattina a sera, vero?
Come vi ho detto viviamo negli Stati uniti d’America in
villetta bifamiliare che dividiamo con zia Ginny, zio Harry
e mia cugina Lily che ha la mia stessa età.
Adesso che conoscete la mia
famiglia posso iniziare il mio racconto senza capo ne coda…
Come avrete potuto notare ho voluto riscrivere
dall’inizio questa fanfiction perché non ero molto soddisfatta del lavoro che
avevo svolto. Spero tanto che questa nuova versione vi piaccia quanto se non più
della prima e vi chiedo di commentare!!!
Allora… tanto per cominciare volevo ricordarvi tutte le
fanfiction che ho scritto:
Sola
Mamma
e papà in trappola
My
heart will go on
The
memory of my life (in
collaborazione con Kaede)
Infine volevo ringraziare:
- LudoJane
- Patty
- Blacky
- Virckisss^__^
- Mimako-chan
- Serry_Black
- Miky_Black
- Aria
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Capitolo 2 *** CAPITOLO 1 ***
Nuova pagina 1
I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I
fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter.
Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si ritiene,
quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.
Mamma e Papà in trappola
CAPITOLO 1
Che cosa
stavamo dicendo prima di essere interrotti? Ah, si… allora ora che conoscete
la mia famiglia pensavo di descrivervi la mia vita scolastica… vediamo un
po’, come ho già detto vado a scuola in Francia a Beauxbatons con mia cugina
Lily, lo so che l’ ho già detto ma sempre meglio precisare, no?
Sono
l’orgoglio di mia madre (almeno così lei continua a ripetermi) e mio padre
invece dice che sono proprio la sua fotocopia (di mia madre intendiamoci!) se
non fosse per gli occhi azzurri propri del marchio Weasley, pensandoci bene
adesso io sono l’unica in famiglia che non vi aderisce completamente:
bè come sapete, un Weasley per essere Weasley deve avere
gli inconfondibili capelli rossi, occhi azzurri e lentiggini dappertutto (più o
meno) senso dell’umorismo ed essere una pertica.
Allora io sicuramente non sembro proprio una Weasley… mi
sposto davanti allo specchio così vi offro una visuale più completa… vediamo
un po’ occhi azzurri, nasino al in su cosparso di lentiggini, labbra sottili
ma con un bel taglio, capelli castani con morbidi riccioli che mi arrivano a metà
schiena, magra… anche troppo per i miei gusti, curve al posto giusto purtroppo
sono alta un metro e sessantacinque sono un’autentica tappa in famiglia anche
i gemelli che hanno due anni in meno sono alti un metro e ottanta e se
continuano cosi arriveranno a toccare lo stipite delle porte di casa…
nonostante tutto posso considerarmi carina, no? Ah, dimenticavo di dirvi che
Lily è la mia fotocopia se non fosse che ha i capelli neri (che strano eh?)…
pensate che a scuola ci chiamano le Deangerous Sister, cosa da notare
perché i francesi sono categoricamente contrari nell’utilizzo di termini
stranieri se non è strettamente necessario.
Della mia vita scolastica in ogni modo c’è poco da dire,
ho degli ottimi voti e non mi lamento dello studio che non è eccessivamente
stressante quindi mi ritengo anche soddisfatta.
Va bene sto continuando a divagare invece di arrivare al
punto della situazione.
Comincio
il mio racconto dalla settimana prima dell’accaduto.
- Mamma io esco!- grido dalla porta d’ingresso.
- Dove vai tesoro? – sento la voce di mia madre provenire
dalla cucina.
- Esco con Lily!
- Cerca di tornare presto…stasera tornano Jason e Peter!
- OK!
Era un sabato
stupendo, cielo limpido, sole splendente e uscita con le amiche; mi ero
organizzata con Lily per uscire insieme con delle amiche del posto.
Ore 15.40.
In ritardo come al solito. Sicuramente lei non è
l’esempio della puntualità.
Ore 15.45.
Se non arriva tra cinque minuti…
- Jane, eccomi!- ecco che arriva tutta trafelata da una
corsa supersonica
- La puntualità è il tuo forte sorella…ma cosa
hai fatto ai capelli?
- Li ho tinti, non ti piacciono?- disse arrotolandosi una
ciocca tra le dita
- Sì ma adesso siamo identiche!
Si era tinta i capelli, l’avrete già capito. Adesso non
ci avrebbe più distinto nessuno… cioè… era castana…non è da lei fare
queste stupidaggini (o si? Ha sangue Weasley e Potter).
- Lo zio ti ucciderà.
- Non prima di un mese abbondante…- e qui fa una pausa (
la cosa è preoccupante )- … i miei sono partiti stamattina per andare a
trovare i nonni e io sono completamente affidata alle cure dei tuoi… - e qui
il suo sorriso si allarga- … il che vuol dire baldoria, ragazzi e festini a più
non posso!
- Lily ho bisogno di ricordarti chi è mia madre?- le
domando con tono molto serio, al che lei mi guarda avvilita – ma… come unica
figlia della grande Hermione Granger…- continua a fissarmi ma con un barlume
di speranza negli occhi-… si può trattare!- non faccio in tempo ha finire di
parlare che la mia cara cuginetta mi salta al collo e rischia di farmi cadere a
terra.
- Sei grande!- è l’unica frase che riesco a capire.
Tra una chiacchiera e l’altra ci incamminiamo ed
arriviamo al parco dove ci aspetta una discreto numero di amiche.
Tutte insieme decidiamo di andare al centro commerciale, lo
sapete come sono fatte le donne, sempre in giro per negozi a perder tempo (mio
padre dice sempre che è solo una perdita di tempo che si potrebbe utilizzare
per fare qualcosa di più fruttuoso, come guardare le partite di quiddich),
se non per altri motivi almeno per prenderci un gelato!
Giuro che non
avevo mai visto il centro commerciale così affollato e tra la folla indovinate
chi vedo? Daniel… si avete capito bene Daniel…il ragazzo più simpatico ed
intelligente che conosca, non per niente è il mio migliore amico…ed ora non
venite a dirmi che un ragazzo e una ragazza non possono essere amici,
condividere anche i più piccoli segreti (non è che condividiamo proprio
tutto!)… si…comunque lo visto di sfuggita e non credo che lui mi abbia visto
quindi…però cavolo quanto è cambiato!
Lily mi sta guardando preoccupata…
- Jane…stai bene?- credo che il mio viso assomigli ad un
peperone in questo momento.
- Sì perché? – forse lo dico troppo in fretta perché
se possibile il viso di mia cugina assume un aria ancora più preoccupata -
…tu hai visto chi è passato?
- Chi?
- Lui…
- Lui…chi? – a volte credo veramente che mia cugina sia
una stupida.
- Daniel…
- …Brown?
- Tu conosci qualche altro Daniel?- a volte invece ho la
certezza che mia cugina sia una stupida.
- Si…c’è quel Duran che viene a scuola con noi, poi
c’è il figlio della nostra vicina di casa, poi adesso che ci penso c’è
anche nostro cugino…e poi c’è Brown!- dice lei allegra senza quasi
considerare il fatto che di avermi presa sul serio e che il mio migliore amico
è passato qui accanto
- …certo che
l’ ho visto!
- E me lo dici come se fosse la cosa più naturale del
mondo? È cambiato…ma l’ hai visto?
In questo momento sono più che convinta che mia cugina sia
una cretina… cioè non che lo sia di per se ma ci sono momenti in cui vorrei
tanto ucciderla per quanto è cocciuta…e non lo dico per scherzo. Per esempio
quando ha portato Oliver a cena (decisamente quella non è stata una grande
idea) e lo zio lo ha schiantato fuori da una finestra (erano al primo piano), io
ricordo solo di aver sentito una sottospecie di ululato seguito da un tonfo
sordo, quindi ho visto quel povero ragazzo cadere sulle rose di mia madre, poi
ho sentito un “ Papà sei impazzito” seguito da una leggera giustificazione
“Ma lui ti ha baciata!”. Ok, è vero mi sono persa di nuovo nei miei
discorsi assurdi ma tutto questo mi è servito a darvi un’idea generale su
Lily.
- Jane?
- Si…
- Ti sta guardando…
- …mi sta salutando…
- …il sedere…
- COME?
- Brown ti sta guardando il sedere!
- Lily guarda che se è uno scherzo…non può guardarmi il
sedere…è il mio migliore amico…non…
- Non sto scherzando…- ho paura che lei stavolta abbia
ragione, mi sento osservata e sono arrossita (di nuovo!) – …lui ti sta
guardando il…
- Ho capito… senti ci andiamo a prendere un gelato?
Lily mi guarda come se fossi impazzita, poi acconsente e
andiamo al bar.
- Due coni alla vaniglia, per favore!- dico alla ragazza
che ci serve.
- Un gelato al limone – c’è qualcuno accanto a me, o
meglio c’è Daniel – Ciao ragazze!
Prima che io possa andare via Daniel mi ferma – Senti ti
vga di vederci stasera…non vorrei essere troppo sgarbato ma…avrei bisogno di
un libro che ti avevo prestato questo Natale e mi chiedevo se…
- Oh certo! Se vuoi puoi passare stasera dopo cena.
- Grazie!
Dopo averlo salutato io e mia cugina cerchiamo le altre per
salutarle; mentre camminiamo qualcuno lancia un fischio e subito dopo esclama un
“Dove andate belle”.
Noi ci fermiamo per vedere chi è stato…è il solito
gruppetto di ragazzi che si crede essere padrone di chissà cosa.
- Che ne dite di farci un po’ si compagnia, belle?- dice
uno più grosso degli altri.
- Senza offesa ragazzi, ma abbiamo un impegno e non…-
cerco di dire io prima che Lily mi interrompa.
- Come hai detto?– troppo tardi, io lo so che non bisogna
farla sembrare una facile e… - Tesoro non credo di aver capito bene?
- Lo so che ti piaccio!- dice quello circondandogli le
spalle con un braccio.
- Ah si? – credo che dovrò prepararmi a correre – Tu
davvero credi che noi due potremmo…
quando Lily fa così diventa pericolosa.
- Certo bellezza!- dice lui dopo averle dato una pacca sul
fondoschiena.
- Questo è troppo!- esclama lei allontanandosi, quindi
prende l’elastico dei pantaloni del ragazzo (e vi giuro non sto scherzando)
lascia cadere il suo cono nei pantaloni.
Mi porto una mano alla bocca decisamente preoccupata –
CORRI!!
Bè non preoccupatevi, questa è solo l’ennesima conferma
che la figlia di Harry Potter è una svitata senza cervello e io sono ancora più
svitata di lei a starle dietro.
Inizio a correre via urtando un sacco di persone e
scusandomi nel tentativo di non farmi acchiappare da quella banda di pazzi che
ci insegue.
- Tu sei pazza!- dico a quella pazza che mi ritrovo per
cugina.
- Mi hanno importunata! – esclama con decisione come se
fosse lei la vera vittima.
- Fermati immediatamente, brutta stronza che non sei altro!
- Io non sono brutta…
-----------
- Non lo rifare mai più!
- Ok...
Sono le 19.10 e stiamo tornando a casa (come avevo promesso
a mia madre).
- Però è stato divertente…
- Da sballo!
Credo che adesso abbiate capito perché a scuola ci
chiamano le “Dangerous Sister”, ma questo è niente in confronto a quello
che combinerò…tornando a noi…stiamo tornando a casa.
Scusatemi tanto per il ritardo, ma ho avuto dei problemi
per la connessione e quindi non ho potuto fare niente. In compenso credo di aver
lavorato bene. Volevo anche scusarmi per un errore che ho fatto nel Prologo:
infatti, ho scritto che i figli di Ron ed Hermione sono otto, ma mi sono accorta
di aver incluso anche un altro personaggio che poi ho tolto per esigenze
storiche…quindi ricapitolando i fratelli di Jane sono sei (Jason, Peter, Sam,
Simon, Robert e Michael).
Come sempre vi ricordo le storie che ho scritto e che sto
scrivendo. Baci, baci!!
P.S.: continuate a recensire! Ciara
^____________^!!!!!!!!!!
Sola
Mamma e papà in trappola
My
heart will go on
The
memory of my life (in collaborazione
con Kaede)
In particolare vorrei ringraziare:
StefyGranger: sono molto contenta che ti piaccia e ti prego di
continuare a commentare! Baci Ciara^________^.
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Capitolo 3 *** CAPITOLO 2 ***
Nuova pagina 1
I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I
fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter.
Questa storia è stata scritta senza nessuna intenzione di lucro, si ritiene,
quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.
Mamma e Papà in trappola
CAPITOLO 2
Vediamo…ah si! stavamo tornando a casa chiacchierando del
più e del meno, quando Jane se ne esce fuori con – Cavolo però quant’è
carino Daniel!
Io mi fermo all’istante ad osservare mia cugina che
cammina, scuoto la testa cacciando il brutto presentimento che stava affiorando
e quindi le corro dietro per raggiungerla.
- Stasera dormi da me vero?
- Certo…- rispondo io pensierosa – …ma prima devo
incontrare Daniel…gli devo ridare un libro. Veramente gli devo ridare più di
un libro, ne ho tantissimi a casa.
- Sicuro!- dice Jane con uno strano tono nella voce.
- Perché…cosa dovrei dargli?
Jane continua a camminare ed entra nel giardino di casa con
aria indifferente come se non avesse sentito quello che le avevo chiesto.
- Se non mi credi vieni in camera mia che te lo faccio
vedere a forza di cuscinate in testa!
La prendo per un braccio e praticamente la trascino in
camera mia.
- Questo è quello che mi ha dato prima che partissimo…-
dico prendendo in mano un libro di poesie - …poi mi ha spedito questi a
Natale…- e le indico un cofanetto di best sellers- …questi invece me li ha
dati l’estate scorsa quando avevamo litigato perché credeva che io avessi
detto chi sa cosa a quella pazza della sua ex…poi mi ha regalato questi due
per il mio compleanno…questa biografia invece me l’ha lasciata a mia madre
due settimane prima che tornassimo perché sapeva che lo stavo cercando da un
sacco di tempo…
Ok, sto esagerando ma non mi piace che qualcuno mi dica
che…a me nono piace Daniel…non mi sfiora nemmeno il pensiero…no,no!
Come potrei,
voglio dire è il mio migliore amico, non potremmo mai…no?
- Guarda che ti credo…non c’era bisogno
di…ehm…farmi vedere tutti questi libri.
***
In questo
momento stiamo cenando, tutti insieme. E sottolineo il fatto che stiamo cenando tutti
insieme perché questo non succede da almeno sei mesi circa. Sei mesi sono
un’eternità sapete, in sei mesi possono succedere tante di quelle cose, come
venire a sapere che i tuoi genitori aspettano un altro figlio o che tra poco si
lasceranno, che magari tuo fratello si sposa e che l’altro è stato ferito ad
un esercitazione o che l’altro ancora si è laureato, che avrai un altro
cugino (o cugina a seconda dei casi), o magari che la tua cugina ha cambiato
ragazzo almeno una ventina di volte e che il tuo migliore amico ti odia per
chissà quale motivo oppure in sei mesi puoi capire che ancora dopo diciannove
anni tua nonna (la madre di tua madre) odia tuo padre alla follia per avergli
portato via la sua bambina e tante altre cosa che ora non ho ne la voglia ne
il tempo di raccontarvi.
- Tesoro ti devo parlare! – mio padre ha appoggiato le
posate vicino al piatto e si è messo a guardare mia madre con un espressione
molto seria.
- Dimmi Ronald…- mia madre non ci bada molto e continua a
mangiare tranquillamente - …spero solo che non sarà niente di preoccupante.
- Bè, di per se è una bella notizia…in fondo aspettavo
questa cosa da tanto tempo e in più avrò qualche giorno di riposo da passare
con te e i ragazzi…quindi in teoria tu dovresti essere molto felice per
me ma forse…
Adesso mi rendo conto che la scena potrebbe apparire comica
sotto molti punti di vista e sul momento l’ho trovata molto comica anch’io,
ma vi giuro che l’espressione di mio padre avrebbe fatto preoccupare qualsiasi
persona (tranne mia madre e zio Harry e forse anche zia Ginny).
- Cosa è successo?
- Mi hanno promosso, ora sono ufficialmente il Tenente
Weasley! – quell’uomo che a rigore di logica è mio padre sta ostentando un
sorriso che va da un orecchio all’altro.
Mia madre si è alzata di colpo gridando un davvero che
secondo me ha raggiunto la scala degli ultrasuoni, insomma si è alzata e è
corsa da mio padre, che praticamente ha fatto i salti mortali per staccarsela di
dosso ( quando invece di solito cerca di non farsela scappare).
- E…mi hanno sospeso per una settimana!
- CHE COSA!
Sicuramente ora voi vi starete chiedendo come mio padre
possa farsi promuovere e farsi sospendere in uno stesso giorno ed effettivamente
è quello che ci siamo chiesti io ed i mie fratelli quando ci ha annunciato questa
notizia.
- E perché? Che cosa avresti fatto per farti sospendere?-
il tono di mia madre è tra l’infuriato ed il dispiaciuto… più
sull’infuriato.
- Hermione…prima di dirtelo preferirei che ti
allontanassi…
Adesso sono costretta nuovamente a interrompere la tranquilla
conversazione che stanno avendo i mie genitori per descrivervi meglio la
situazione, bè partendo dal presupposto che mio padre ha sempre e comunque
paura di mia madre quando è infuriata si deve aggiungere il fatto che lei in
quel momento aveva in mano un coltello da bistecca le cui dimensioni erano
abbastanza notevoli.
Noi ci siamo
messi a ridere…si intenda che con noi mi riferisco ai figli di questi due
auror in carriera di cui uno è tenente e l’altro sottotenente anche se a casa
la gerarchia è un po’ diversa. Adesso scusate tanto, qualsiasi persona sana
di mente che fosse stata presente sarebbe rimasta in silenzio ad osservare
oppure se ne sarebbe andata via fregandosene altamente…ma noi non avevamo
proprio il cuore di abbandonare papà in un momento cruciale come questo.
- Che diavolo hai fatto?
- Tesoro…ehm…vedi amore…io…bè…ti ricordi il
mangiamorte che abbiamo catturato stamattina?
- È scappato…l’hai fatto scappare! Allora non è così
grave come pensavo…- mia madre sta farneticando da sola con tanta tranquillità
che io personalmente avrei evitato di dirle la verità, cioè credo che mio
padre avrebbe potuto benissimo dirle di si e la faccenda sarebbe finita lì,
ma…scusate tanto ma di tanto in tanto dubito che il quoziente intellettivo di
mio padre superi il 2 % consentito ad ogni essere vivente.
- …veramente non è scappato…- sussurra mio padre - …
in realtà ha due costole rotte, il polso e la caviglia slogati e un occhio
nero…
- CHE COSA AVRESTI FATTO TU?
Silenzio.
- Ronald Bilius Weasley, che cosa hai fatto?
Quando mamma chiama papà con il suo nome completo le cose
si fanno veramente preoccupanti.
- Te l’ho detto tesoro…quello…si è
ritrovato…con… due costole rotte, il polso e la caviglia slogati e un occhio
nero…ecco tutto.
- E tutte queste cose gli sono capitate perché tu
eri un po’ nervoso?
Mio padre ha fatto di si con un movimento leggerissimo del
capo.
- E per quale motivo Ronald tu avevi bisogno di fargli
capitare queste cose?
Sembra tanto il rimprovero che una mamma fa al figlio che
ha combinato qualche pasticcio.
- Ti aveva toccata! – a questo
punto il mondo poteva anche crollare, perché oramai lo sanno tutti che mio
padre è solo un bambino un po’ troppo cresciuto ma insomma…andare a dire
a mia madre che di aver picchiato qualcuno e quindi di essere stato sospeso
dopo aver ricevuto la promozione che aspettava da anni…decisamente non è
una cosa intelligente.
- Ragazzi potreste…
-…andare via perché dovete
parlare! – finiamo la frase per mia madre in coro – Certo mamma, ma tanto
lo sappiamo che non parlate e comunque si ce ne andiamo!
Innanzi tutto mi voglio scusare per l’enorme ritardo, ma
ho avuto dei problemi con il pc e non potevo fare altro che scrivere quindi
spero di essere più puntuale la prossima volta.
Vorrei ricordarvi le mie storie:
Sola
Mamma e papà in
trappola
My
heart will go on
The
memory of my life (in
collaborazione con Kaede)
Ringrazio
particolarmente:
**cla**: sono
veramente contenta che ti piaccia. Continua a commentare. Baci Ciara^___^
Fluffy 90: ti
ringrazio tantissimo e colgo il momento per scusarmi per l’enorme ritardo…ma
ho avuto dei problemi con il computer e poi dovevo studiare tantissimo. Comunque
continua a commentare. Ciara^___^
Simone: come puoi
vedere io rispondo ai commenti…va bè…lasciamo perdere che altrimenti
ti arrabbi. Comunque tu continua a commentare altrimenti ti scordi i miei di
commenti…Baci Ciara^_________________________________^
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Capitolo 4 *** CAPITOLO 3 ***
Nuova pagina 1
I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I
fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter.
Questa storia è stata scritta senza nessuna intenzione di lucro, si ritiene,
quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.
Mamma e Papà in trappola
CAPITOLO 3
…ci eravamo lasciati mentre iniziava una discussione tra
i miei genitori.
Inutile dirvi che oramai ci
avevo fatto l’abitudine, io, ma i miei fratelli più grandi no.
- Lo fanno spesso?- mi chiede
Peter mentre mi vide prendere un libro e iniziarlo a leggere come se niente
fosse.
- Ormai succede almeno una volta
al giorno…se non di più.
Anche Jason adesso mi guarda
come se fossi una pazza furiosa che non si rende conto di quello che sta
succedendo nella stanza accanto, e effettivamente io cerco solo di fare
l’indifferente.
- E lo dici come se fosse la
cosa più naturale del mondo!?! Ma dico…non hanno mai litigato così…
- Guarda che non sono ne ceca ne
sorda, fino a prova contraria io sono a casa più spesso di voi due…quindi sei
caldamente pregato di abbassare il tono e di pensare a qualche soluzione come
faccio io da un mese a questa parte. – rispondo io un po’ più dura di
quanto avessi voluto.
Credo che a questo punto vi debba spiegare il perché della
mia leggera irrequietudine: dovete sapere che era da un po’ di tempo che i
miei bisticciavano…ma non erano quei bisticci a cui eravamo abituati ad
assistere, quelli che si concludevano con quattro risate tutti insieme, ma al
contrario nascevano per delle stupidaggini e si concludevano con grida che si
sentivano da ogni stanza e con mamma e papà che non si parlavano per giorni.
E vi posso garantire che non è
piacevole vivere in casa in una situazione del genere.
- Secondo te bisogna provare a
parlare con loro?
- Io ci ho già provato con papà
in separata sede…e dice che è tutto a posto…sinceramente non ci credo molto
data la situazione! – guardò l’orologio che segna le nove, probabilmente
Daniel sta arrivando quindi e meglio tornare in camera – se non vi dispiace io
vado di sopra da Lily.
Mentre salgo le scale sento la voce di mia cugina che mi
chiama.
- Cosa c’è? – chiedo
alzando la voce in modo che lei possa sentirmi.
- Sono in camera tua…vieni…
Quando arrivo in camera mia vedo
Lily seduta sul letto e il mio migliore amico seduto sul davanzale della
finestra. Da un po’ di tempo a questa parte Daniel ha preso l’insana
abitudine di entrare dalla mia finestra con la scala che si trova in giardino. E
vi assicuro che a mio padre la cosa non piacerebbe…sapete come è fatto mio
padre…un uomo così a modo.
- Ciao! Puntuale come un
orologio svizzero…
- Come mai ci hai messo così
tanto? – domanda lui sfogliando un libro che ha trovato sulla scrivania. – I
miei…stanno avendo un piccolo battibecco – gli rispondo roteando gli occhi.
- Ah!…ehm, bè allora…scusa
se… – inizia lui a scusarsi senza motivo.
È adorabile quando fa così.
– Non importa, fanno sempre così…è…normale!
Lui mi guarda corrugando la fronte come se si sforzasse di
capirmi poi guarda Lily con aria interrogativa e lei gli fa un alzatina di
spalle.
- Tu non eri venuto per i libri?
– domanda mia cugina mostrando un sorriso che dire che va da un orecchi
all’altro è un semplice eufemismo.
- Bè…anche…veramente volevo
sapere se Jane aveva voglia di venire ad una festa a casa di Jen…
- La tua ragazza? – chiedo un
po’ preoccupata, l’ultima volta che l’avevo vista avevamo avuto una
piccola discussione…lei credeva io facessi il filo a Daniel…insomma…una
pazza furiosa.
- La mia ex…tu mi devi un
favore…- mi guarda di sottecchi mentre io cerco di capire a cosa si
riferisce…e poi…mi torna in mente un piccolo dettaglio che avevo
completamente rimosso.
- Stai scherzando…vero?
- Tu dici?
- No…non n’è ho la minima
intenzione…no…no,no,no…quella là se mi vede è capace di farmi a
fettine…tu sei completamente pazzo…
Il mio migliore amico è
impazzito. Lui vuole che io finga di stare con lui per fare cosa poi?
- Te lo scordi che io…che
tu…io rischio di tornare a casa senza qualche osso…e per cosa? Perché
tu…lei…tu vuoi farla ingelosire?
- Veramente io…avrei…ma se
non vuoi…
- Certo che non voglio! I
ragazzi e le loro stupide manie di…possesso…Dio mio!
- E invece lei viene via…vero
Jane? – Lily mi da un pizzicotto sul braccio scoperto e mi trascina in un
angolo della stanza – Senti se c’è una festa ci sarà anche Lucas e quindi
tu lo devi controllare visto che io sono agli arresti domiciliali! Allora tu
adesso ti fai bella e esci con Daniel, capito!
- Ma…i miei gen…
- Ci penso io agli zii…dopo
tutto sono o no la figlia di Ginny Weasley?
La guardo un po’ scettica, poi
penso che forse un po’ di svago…un po’ di tempo con Daniel…forse è il
caso di ascoltare per una volta (la prima e l’ultima) quella pazza che si
ritrova per figlia Harry Potter. – Va bene…ma vedi di non fare pasticci con
mia madre…e tu – dico puntando l’indice verso l’unico ragazzo che si
trova nella stanza – vedi di tenere quella pazza della tua ex ad almeno
quindici metri di distanza dalla sottoscritta!
Non faccio in tempo a finire la
frase che Daniel mi alza di peso da terra e mi fa roteare continuando a ripetere
“ Ti adoro!”.
Vado in bagno e mi metto i vestiti che mi ha rifilato
Lily…quando mi guardo allo specchio ho la vaga impressione che questa sera
accadrà qualcosa di molto spiacevole…per me intendo. Dovete sapere che mia
cugina ha i suoi gusti per quanto riguarda l’abbigliamento (e i ragazzi, ma
quello è un altro discorso)…e se vedeste come sono conciata…(mio padre e i
miei fratelli mi rinchiuderebbero a vita in un convento di clausura). Insomma
minigonna di jeans una canottierina un po’ troppo aderente e un po’ troppo
trasparente e naturalmente un bel paio di stivali che io mi affretto a cambiare
con dei semplici sandali col tacco basso (non si sa mai quello che può
succedere quando devo fare qualche cosa per conto di Lily).
Quando arrivo in camera prendo la prima cosa che assomiglia ad
una giacchetta di jeans e me la metto addosso – Sono presentabile?
- Anche troppo!- esclama lui, a
volte è peggio di Peter e Jason messi insieme.
- Guarda che se fai così non
vengo e te la scordi la tua…sorpresina per Jen.
- No…così sei perfetta!!!
***
- Zia! – esclama Lily con entusiasmo – ti posso
parlare?
- Dimmi pure…- le risponde mia madre – …di tempo a
disposizione ne ho.
Io sono nascosta per assicurarmi che non ci siano
problemi…anche se ho i miei dubbi.
- Ehm, io…volevo
chiederti…come fai a capire di essere innamorata?
- Oh…- esclama mia madre
aggrottando la fronte e mettendosi seduta su una sedia della cucina –
io…eh…credo…è…difficile da spiegare. Vedi uno non se ne accorge subito,
di solito è una cosa che evolve e che…diciamo porta alla conoscenza…più…profonda…dell’altra
persona.
Vi giuro che è una della poche volte in cui vedo mia madre
che non riesce a mettere tre parole in fila per comporre una frase di senso
compiuto…ed è strano. Si vede lontano un miglio che è imbarazzatissima e
Lily è lì che la fissa sorridendo come se lei fosse un dolce al
cioccolato…ok, il paragone non proprio uno dei più azzeccati…ma mi da’
questa impressione.
Bè adesso ho l’assoluta certezza che mia madre sarà
occupata per un ora abbondante a parlare con mia cugina…dell’amore.
Mi dirigo di corsa in camera mia
dove mi aspetta Daniel e usciamo (per la finestra, esperienza da non rifare);
prima di andare alla festa però dobbiamo passare a casa sua perché vuole
sistemare i libri che gli dovevo ridare.
- Buonasera signora Brown –
dico appena entro in salotto e vedo la mamma di Daniel entrare.
La donna mi abbraccia come al solito, mi considera come
una figlia, e poi comincia a dirmi che dovrei farmi viva un po’ più spesso e
che se suo figlio passasse un po’ più tempo con me metterebbe a posto la
testa poi mi chiede come stanno i miei (elenca tutti i miei fratelli, gli zii, i
nonni, e comincia anche con i cugini…ma poi non se li ricorda tutti quindi
smette).
- E mi raccomando…tieni d’occhio questo pasticcione!
- Va bene!- e poi le sorrido
prima di uscire con suo figlio.
Stiamo per entrare in casa di Jen quando lui mi prende la
mano. Lo guardoni maniera interrogativa.
- Posso…cioè è per…
- Se proprio devi – non so
come mai ma mi sento avvampare, cioè non è che mi dia fastidio dargli la mano
ma…sono molto imbarazzata. Ecco tutto!
La casa è già piena di ragazzi e ragazze tutti con qualcosa
da bere in mano, ci sono coppiette intente a colloquiare a contatto
ravvicinato e naturalmente non può mancare la musica a tutto volume, insomma
tipica festa di liceali che festeggiano per…divertirsi?
E allora si dia inizio ai
festeggiamenti!!!!
Vorrei ricordarvi le mie storie:
Sola
Mamma e papà in trappola
My heart will go on
The
memory of my life (in collaborazione con
Kaede)
Ringrazio
particolarmente:
Ciara: ma mi rubi i
diritti d’autore...sto scherzando! Sono veramente contenta che ti piaccia e
spero che continuerai a leggere e a commentare. Sono anche molto contenta del
fatto che risulti divertente. Baci, baci ^_______^!!
Funkia: l’hai visto
anche tu il film? Cavolo, lo avete visto tutti…ed è veramente carino…a me
è piaciuto subito un sacco…poi un giorno una mia amica mi ha chiesto come
sarebbe stato essere rinchiuse in una stanza per un mese contro la tua volontà.
E allora è scattata la molla del mio cervellino malato. Sono contenta che ti
diverta a leggere e spero tanto che continuerai a commentare. Ciara^____^!!!
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Capitolo 5 *** CAPITOLO 4 ***
Nuova pagina 1
I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I
fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter.
Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si ritiene,
quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.
Mamma e Papà in trappola
CAPITOLO 4
Ci dirigiamo in salotto dove un
gruppo di ragazzi sta suonando della musica a dir poco assordante e una ragazza
la accompagna con la sua voce. Posso azzardarmi a dire che sono bravi, i ragazzi
della band (almeno credo che sia una band).
Poco lontano, vicino alla cucina si trova la padrona di casa.
Ok, ok…credo che sia di dovere fare una piccola digressione per descrivervi la
nostra cara e beneamata Jennifer Thomson: prima di tutto tutti la chiamano Jen,
ricca figlia di papà è la ragazza più popolare del liceo, capo delle
cheerleaders, presidentessa e rappresentate degli studenti…insomma una tipica
ragazza americana piena di…occupazioni? E come dimenticare il fatto che
incarni l’ideale ragazza di ogni ragazzo: alta, snella, bionda, occhi azzurri,
simpatica (qui io avrei da ridire ma…), con la capacita di attirare
l’attenzione in qualunque modo. Ad esempio in questo momento è circondata dai
ragazzi della squadra di football.
- Non per essere cattiva…ma
lei non ci ha messo poi molto a dimenticarti!- esclamo tagliente.
Lui non mi risponde e mi
trascina in mezzo agli altri ragazzi che ballano.
- Ti va di ballare?- mi chiede
quando mi ha già circondato la vita e trascinato in un lento quasi opprimente.
- Non credi sia un po’ tardi
per chiederlo…
In tutta risposta lui sia
avvicina ancora di più e io sono costretta ad abbassare il volto per non
trovarmi faccia a faccia con il suo naso. Dio! Mi sento avvampare… credo di
essere arrossita da capo a piedi…si insomma capisco che la situazione è
strana ma di certo Daniel non può, non deve farmi questo effetto!!
- Ci sta guardando? – mi
domanda lui all’improvviso.
- Come scusa…?
- Jennifer…- mi sussurra
all’orecchio. È terribile sentire il nome di quella ragazza pronunciato così.
- Tra parentesi, tanto per
ricordartelo, tu sei…decisamente più alto di me quindi la tua, seppur
attraente, spalla copre la visuale e di conseguenza io sono impossibilitata a
vedere!
Mi porta un ricciolo dietro l’orecchio e poi mi dice – Era
troppo complicato dire semplicemente che non che vedevi?
- Così è più divertente!
Vi è mai capitato di pentirvi
di quello che avevate detto un secondo dopo aver pronunciato le fatidiche parole
che non andavano dette? Bè questo è uno di quei momenti in cui io avrei fatto
meglio a star zitta…a volte credo di aver ereditato un po’ troppe
caratteristiche da mia madre…come la capacità di non saper tenere la bocca
chiusa.
- Adesso te lo dico io cosa è
divertente….
Succede tutto troppo in
fretta…lui si avvicina sempre di più…io arrossisco…sento il suo respiro
decisamente troppo vicino…e poi inizia a lasciare una scia di baci dietro il
mio orecchio e facendo certi giochetti non adatti ai minori di diciotto anni.
– Daniel…
Daniel inizia ad accarezzarmi la
schiena in maniera indecente – Daniel è pieno di gente…
Credo che qualcuno dovrà chiamare i pompieri…credo che
prenderò fuoco se continuo ad arrossire così. Finalmente si è fermato – Lo
hai trovato divertente? – mi chiede quasi strafottente -…pensa che io mi
sento così ogni volta in cui mi fai una delle tue battutine.
- Bè…allora…spero che tu
sia contento di sapere che la tua care Jen ci stava guardando con molta
molta attenzione…e che credo mi ucciderà appena ne avrà l’occasione!
- Capirai che gran perdita!
- Veramente divertente…io me
ne vado prima che quella spiantata della tua ex possa raggiungermi! – faccio
per andarmene ma lui mi ferma afferrandomi una mano.
- E dai scherzavo!
- Tu si…- poi accenno a
qualcuno dietro di lui – …lei no.
Daniel si volta e vede Jennifer in tutto il suo splendore.
Lui le sorride – Jen…
Lei lo scansa con una gomitata
ben assestata (chi è quel pazzo che va a dire in giro che le ragazze pon-pon
sono piccole e graciline?) poi si fionda su di me e mi tira uno schiaffo da
paura.
Ogni singola persona si è
fermata a guardarci.
Ok…calmati Jane…tu non sei una di quelle persone che
rispondono alla violenza con la violenza…ricordati che sono tuo padre e i tuoi
fratelli che si comportano come dei bambini…tu sei calma e aperta ad ogni
dialogo senza mai dover alzare le mani contro nessuno.
- Ok…facciamo che io me ne
vado e tu mi lasci in pace…ok?
Le volto le spalle e mi dirigo
verso il giardino dove si trova la piscina della nostra cara amica sopra citata.
– No carina…tu non vai da
nessuna parte!
Per fermarmi mi ha afferrato per i capelli e mi sta facendo un
male cane…e al diavolo tutti i miei buoni propositi. Non sono mai stata così
arrabbiata in vita mia.
Le ho dato un schiaffo e credo
di averle spaccato un labbro.
- Non mi toccare mai più…hai
capito! – le urlo contro.
- E tu non cercare di rubarmi il
ragazzo!
Nel frattempo un consistente
gruppo di ragazzi si è riunito intorno a noi e ci sta incitando ad una
sottospecie di lotta greco-romana dicendo – BOTTE, BOTTE, BOTTE!
Mi spiace dirlo ma tra questi
ragazzi c’è anche Daniel e l’attuale ragazzo di Lily.
- Fino a prova contraria non
state più insieme…e comunque io non cerco affatto di rubartelo.
- Ma se fino a cinque minuti fa
eravate avvinghiati!
Bè in effetti…
- Oh santi numi! Ma tu sei
completamente pazza!
- E tu sei una puttana!!!
Adesso ha veramente esagerato.
- Io me ne vado…non ho la ben
che minima intenzione di rimanere qui a farmi insultare da un pazza furiosa che
al posto degli occhi ha due pallina da ping-pong.
Non faccio in tempo a voltarmi
che Jen mi afferra per le braccia e mi graffia una guancia poi me la ritrovo
addosso mentre cadiamo entrambe nella piscina.
Avete capito bene nella piscina.
Chiedo umilmente perdono per
l’enorme ritardo e per il capitolo corto, ma vi prometto che il prossimo sarà
più lungo e molto divertente. Intanto vi ricordo le storie che ho scritto e che
sto scrivendo:
Sola
Mamma e papà in trappola
My
heart will go on
The
memory of my life (in collaborazione con Kaede)
In particolare vorrei ringraziare:
Funkia:
è già se ce l’avessi anch’io rinchiuderei i miei in cantina (a
pensarci bene anche mia sorella) ma purtroppo non ce l’ho!!! Per arrivare alla
creazione di Daniel sono passata da un Derek, a un Peter, a un William…ti
risparmio l’elenco di tanti nomi…ma il risultato è comunque Daniel che è
una sorta di mix tra Harry e Ron quindi…non voglio rovinarti la sorpresa! Alla
prossima…Baci, baci Ciara^_________^
MaryPotter92: Lily è la figlia di Ginny
Weasley in tutto e per tutto, non c’è che dire, probabilmente è il
personaggio più simpatico della mia storia. Continua a commentare…un bacione
Ciara^______________^!!!
Simone:
con te mi permetto di dirti che non ti affatichi troppo se fai dei commenti più
lunghi, tanto per affaticare le mani ci sono già Serio e la Thibault quindi se
permetti io ho diritto di precedenza…cmq continuo a dirti che la gentilezza e
l’educazione non sono il tuo forte. Va bè grazie comunque per il commento.
Baci, baci (se vuoi puoi sostituire i pizzichi ai baci) Ciara^___^!
CI VEDIAMO
DOMENICA PROSSIMA
CON IL
CAPITOLO 5!!!!
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Capitolo 6 *** CAPITOLO 5 ***
Nuova pagina 1
I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J.
K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry
Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si
ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.
Mamma e Papà in trappola
CAPITOLO 5
Lentamente nuoto verso la superficie per prendere una boccata
d’aria. La sensazione dei vestiti appiccicati addosso a causa dell’acqua non
è delle migliori e poi se penso che a recarmi questa sensazione è stata
quell’arpia che non sa distinguere un fungo velenoso da una tavolata surf è
anche peggio.
Vuole la guerra…allora l’avrà.
E allora oh….se si pentirà di quello che ha fatto.
Chi è quell’emerito cretino
che ha affermato che la vendetta va gustata fredda? Io credo invece che quando
è bollente sia terribilmente fantastica.
Mentre per
la mia mente passano una serie di insulti da rivolgere in primis a mia cugina
che è riuscita a convincermi a venire a questa dannatissima festa e a Daniel
che mi ci ha praticamente trascinata sono arrivata al bordo della piscina dove
un’anima di buon cuore ha avuto la gentilezza di aiutarmi ad uscire
dall’acqua.
Il mio caro amico Daniel mi si avvicina offendimi un
asciugamano che io gli strappo dalle mani. Poi finalmente individuo quella
stronza, che mi ha gettato in piscina e che io ho avuto di piacere di trascinare
con me, anche lei coperta con un asciugamano vicino al capitano della squadra di
football…ed è allora che nella mia mente malvagia si accende una lampadina (
spero che da questo non trarriate la conclusione che io sia una stupida e solo
che solitamente sono una ragazza educata).
Con una calma estenuante vado di fronte a lei e…
- Scusa questo è il tuo ragazzo, giusto?
Lei mi guarda come se fossi una pazza – E allora? –
mi domanda con fare strafottente.
- No…perché tecnicamente se io avessi voluto rubati il
ragazzo non sarei venuta alla festa con Daniel ma avrei fatto…. questo….
Ok…che nessuno mi venga a dire che vado a cercarmi i
guai da sola…perché…insomma è lei che ha cominciato…occhi per occhio
dente per dente! No?
Si insomma ho baciato davanti a tutti quell’emerito
imbecille che è fiero di essere il ragazzo di Jen.
Non trovo un modo adatto per descrivervi la faccia che
fatto lei quando le ho sorriso che niente fosse le ho detto – Ci si vede in
giro Jennifer!
No… ma vi è mai capitato di essere circondata da una
marea di ragazzi che dovrebbero fare una festa e che invece stanno nel silenzio
più assoluto? Credo che nemmeno al Colosseo al tempo dei gladiatori quando si
alzava l’imperatore la platea abbia fatto un silenzio così…silenzioso.
Quindi le volto le spalle e me ne vado seguita a ronda da
Daniel.
***
È in momenti come questi che vorrei avere la mia
bacchetta.
Insomma esiste un momento peggiore di questo? Ho passato
troppe emozioni in una sola giornata per essere una povera ragazza indifesa che
è abituata a starsene chiusa in casa a leggere un libro.
E adesso nessuno mi venga a dire che non sono una ragazza
indifesa perché sono capace di incenerirlo con gli occhi.
- È tutta colpa tua! – esplodo all’improvviso.
Io e Daniel…no diciamo che Daniel mi sta
riaccompagnando a casa.
- E perché scusa?
- Perché? Perché? Perché forse ho ingaggiato una
sottospecie di lotta greco romana con la tua ex e perché ho baciato davanti a
più della metà dei ragazzi di Hartford il suo attuale ragazzo, e quindi non
potrò più mettere fuori il naso da casa mia per il resto della mia vita?…sarò
costretta ad espatriare e in più sono tutta bagnata! Ecco perché.
- Sei molto carina tutta bagnata! – dice lui nel
tentativo di cambiare discorso.
Io accelero. Magari riesco a seminarlo…ultimamente
questo ragazzo ha uno strano effetto su di me…si insomma non è la prima volta
che andiamo ad una festa insieme da buoni amici eppure è la prima volta che lui
non si comporta da buon amico ma…non lo so! Il mio cervello è in stan-by!
Non ci capisco più niente. Non può piacermi Daniel. Io
non posso…è il mio migliore amico insomma non si deve giusto? Prima regola:
mai innamorarsi del tuo migliore amico non porta altro che guai. Allora…calma
Jane…respira, lentamente…inspira…espira.
Ok, analizziamo i fatti:
1- Daniel è un bel ragazzo (…più che bello)
2- Siete amici….da molto tempo
3- Non ha la ragazza….
4- ti ha
invitata ad una festa…ma lo fa spesso…perché non avete molte occasioni per
stare insieme…
5- è l’unico ragazzo che può avvicinarsi a te senza
il rischio che uno dei tuoi fratelli lo prenda a pugni…
….la conclusione….credo proprio di essermi presa una
cotta per il mio migliore amico…insomma lo sempre trovato carino però…basta.
Tutto questo no è vero…non può esistere…tu sei solo un amica e lui è solo
un amico…niente di più niente di meno.
Ho un disperato bisogno di Lily. Perché quando serve non
c’è mai!
- Aspettami…hai intenzione di espatriare subito?
- Si, pensavo di trovare qualcuno che mi possa dare un
passaporto falso e quindi contavo di andare in Messico dopo essere andata in
Florida e aver preso il primo traghetto diroccato diretto verso il paese. Quindi
il mio intente sarebbe quello di vivere di stenti lavorando come cameriera in
nel locale più malfamato dei sobborghi messicani.
Nel frattempo siamo quasi arrivati a casa mia e… tra
parentesi, non vedovo l’ora.
- E dove pensi di vivere mentre non lavori?- mi domanda
lui serio.
- Ma, non lo so…magari sopra un albero!
Daniel si ferma davanti a me e mi impedisce di continuare
a camminare – Ti sei sfogata?
- Si!
- Adesso ti posso parlare?
- Guarda che possiamo parlare anche mentre camminiamo…
- Si ma davanti a casa tua rischio troppo conoscendo i
tuoi fratelli!
Qui c’è qualcosa che non va.
- Cosa
inten…
non faccio in tempo a finire la mia domanda che mi
ritrovo le sue labbra sulle mie e le sue braccia attorno alla mia vita.
Dio mio…Daniel mi sta baciando!
Eccoci qua…alla fine di un altro capitolo. Se pensate
di aver visto tutto allora aspettate il prossimo…succederà il finimondo!
Come dimenticarmi delle mie affezionatissime
commentatrici che non mancano mai di leggere? Cominciamo come al solito
ricordandovi le fic che ho scritto:
Sola
Mamma e papà in trappola
My heart
will go on
The
memory of my life (in
collaborazione con Kaede)
In particolare volevo
ringraziare:
Fukia: succede a
tutte di essere attratte almeno un po’ del loro migliore amico…(anche a me)
e insomma Daniel incarna un po’ il ragazzo perfetto che vorrebbero
tutte…carino al punto giusto intelligente e dolce. Questa volta ho fatto tardi
ma a causa dei problemi del sito…cmq spero che ti sia piaciuto anche questo
capitolo…Baci…Ciara^___________^!!!
MaryPotter92: Grazie ancora perché continui a leggere nonostante
tutti i miei ritardi…e il capitolo l’ho scritto di fretta ma spero comunque
che ti sia piaciuto. Alla prossima. Baci Ciara:P!!!
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Capitolo 7 *** CAPITOLO 6 ***
Nuova pagina 1
I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J.
K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry
Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si
ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.
Mamma e Papà in trappola
CAPITOLO 6
- Hei, vi ho visti arrivare ma non ti vedevo salire così
sono venuta a vedere cosa era successo!
È Lily ( questo l’avevate già
capito da soli eh? ) e mi direte questo cosa centra? Centra perché sono almeno
dieci minuti che sto qui da sola in giardino con una mano sulle labbra.
Posizione strana per passare il
tempo, vero? Se poi contiamo anche il fatto che è mezzanotte passata e che sono
tutta bagnata la cosa si fa ancora più strana.
- Cosa è successo? – mi
domanda lei.
Io mi volto e finalmente mi
rendo conto che lei c’è veramente e che quello che è successo prima…è
successo d’avvero.
Mi sto perdendo nei miei stessi
pensieri. Aiuto…
- Lo sai che ti doveri uccidere!
– le dico con calma.
- E perché?
Mi metto seduta sulle scale del
portico per poi togliermi le scarpe – Prima di tutto ho bisogno di una doccia
calda e di tanta cioccolata!
- Mi vuoi spiegare cosa è
successo!
Ci vorrebbero come minimo due
ore…senza contare il fatto che mi sta scoppiando la testa. Lascio mia cugina
sul portico ed entro in casa dove trovo Jason seduto sul divano e con un
espressione decisamente contrariata.
- Dove sei stata?
Adesso ci mancava solo la
ramanzina fatta da niente popò di meno che da mio fratello maggiore.
- Ad una festa. – rispondo
secca io.
Mi sembra di essere in una scena
da film, sapete di quelle quando i genitori preoccupatissimi per le sorti del
figlio disperso (cioè che non rientra a casa all’ora prevista) e
quando lo vedono rientrare gli fanno la solita ramanzina: non esci più, sei in
punizione, niente tv, niente cellulare.
- Dove? In mezzo al mare? –
adesso invece mi sembra che la faccia di Jason sia un grande punto
interrogativo.
- In piscina.
Ma stamattina mio fratello si è
svegliato con la luna storta? No, perché non si mai comportato così.
- E con chi ci sei andata? –
Dio mi sta facendo il terzo grado.
- Non capisco come mai così di
punto in bianco ti interessa quello che faccio e con chi esco…- lui mi guarda
nel modo in cui solo papà mi guarda (quando è veramente arrabbiato) -…con
Daniel…e allora?
- Da quand’è che esci con
Daniel? E soprattutto da quand’è che esci senza il permesso di mamma e papà?
Non ti preoccupare a loro non ho detto niente ma…dovresti…
- Calmati Jason. E poi Daniel è
solo un amico.
Gli volto le spalle e me ne vado
in camera mia. Non capisco proprio perché mio fratello se la sia presa tanto.
Sono solo uscita con un amico, che non posso più definire amico, mica sono
andata in giro a battere le strade del quartiere.
Faccio la tanto attesa doccia
calda e torno in camera mia dove trovo comodamente sdraiata sul letto Lily. –
Allora mi vuoi raccontare cosa è successo?
Mi metto in pigiamo e finalmente
mi butto letteralmente sul letto accanto a Lily e comincio a raccontarle tutta
la serata nei minimi particolari.
- Insomma sono finita in piscina
e poi quando sono uscita ho baciato il capitano della squadra di football, poi
me ne sono andata insieme a Daniel. Quando siamo arrivati sotto casa ha detto
che mi doveva parlare e poi…
- Poi…cosa?
- …poi mi ha baciata. – dico
con un fil di voce.
- Alleluia! Si è dato una
svegliata quel cretino! – esclama lei tutta contenta.
Stop!!!!! Tutti fermi, adesso
mia cugina mi deve delle spiegazioni.
- Che cosa vuol dire si è dato
una svegliata?
- Jane sei ceca o ci sei?
L’hanno capito tutti che quello che tu continui a definire il tuo migliore
amico è cotto, stracotto di te. E non mi guardare in quel modo! Sono si e no
due anni che ti viene dietro e tu non te ne sei ancora accorta e mi pare anche
giusto a questo punto che tyi abbia baciata…così magari te la dai anche tu
una svegliata.
- Dio mio, quello mi ha baciata
e tu te la prendi con me? – le domando sull’orlo di una crisi isterica.
Lily mi guarda come se avessi
appena detto che gli asino volano – Oggi pomeriggio non mi pareva che ti
dispiacesse tanto quando ti stava guardando.
Io arrossisco di colpo. Non che
non mi dispiaceva, a nessuna ragazza dispiace quando un ragazzo carino la guarda
però…perché non riesco a trovare una scusa plausibile per negare
l’evidenza?
Ok, è ora di farsi una bella dormita.
***
secondo voi una notte di riflessioni può portare buoni
consigli?
No.
E credete davvero che la mattina
pota un po’ di giudizio?
No.
E invece pensate che mi cugina
sia una buona consulente in questioni di cuore?
Ancora meno. Mia cugina è
dell’opinione che finché si è giovani bisogna divertirsi (e fino a qui è
tutto normale) e l’unico modo per divertirsi è cambiare ragazzo almeno una
volta a settimana (su questo ho i miei dubbi) ed quello che mi ha consigliato.
Mi ha detto: mettiti con Daniel, se state bene insieme bene altrimenti vi
lasciate e torna tutto come prima.
Come diavolo si fa a dire queste
cose? Ma è pazza?
Ok, oggi è un nuovo giorno.
Viva la vita e viva la libertà.
Scendo in cucina per fare
colazione dove trovo la famiglia al completo.
A quanto pare mamma e papà
hanno litigato di nuovo perché in primis non si parlano e poi papà per la
rabbia ha versato nella tazza dei cereali il succo d’arancia.
- Buongiorno a tutti.
Mi risponde un coro di
“buongiorno anche a te” poi i gemelli cominciano con le loro battutine.
- Jane, stamattina sei bella
come il sole! – esclama Sam. Io gli sorrido non capendo bene dove vuole
arrivare. – Non ti si guarda in faccia! – Continua per lui Simon.
- Veramente molto divertenti!
Loro scoppiano a ridere insieme
a Peter e a Robert.
- Mamma hai per caso visto Lily?
– domando ignorando i miei fratelli.
- Si! è uscita dieci minuti fa
dicendo che doveva parlare con un certo Lee, credo…
- No! – la interrompe Sam –
vorrai dire che doveva lasciare il suo attuale ragazzo che non è Lee. Quello
l’ha lasciato l’anno scorso…è David…credo…
Ma Robert lo interrompe – No,
no…David l’ha lasciato tre settimane fa…questo dovrebbe essere
Oliver…o…forse è Brian, no quello l’ha scaricato mercoledì scorso…
- State parlando di William? –
domando io sicura di aver ragione.
- Si! – esclamano tutti in
coro.
Visto.
- Quella ragazza dovrebbe darsi
una regolata, ogni giorno la vedi in giro con un ragazzo diverso. Lo zio
dovrebbe controllarla un po’ di più. – comincia papà.
- Papà, guarda che lo zio Harry
è anche troppo protettivo nei confronti di sua figlia…l’ultima volta che ha
portato un ragazzo a casa è finito tra le rose di mamma. E poi a quest’età
è normale cambiare spesso ragazzo…non c’è niente di male…anche se è
vero che Lily lo cambia un po’ troppo spesso.
- Che ragazza giudiziosa è la
mia bambina! Tu si che mi renderai felice…lo so che non avrei un ragazzo fino
a che non avrai almeno trent’anni. – mi dice lui tutto sorridente.
Io lo guardo un po’ scettica.
- Anche perché se porti un
ragazzo a casa quello torna a casa senza l’osso del collo.
Appunto!
E poi mamma continua a ripetermi
che papà non è iperprotettivo con me. Anzi dice che quando loro due andavano a
scuola era anche peggio.
Drinnnnnnn!!!
Hanno suonato alla porta.
- Vado io! – esclamo.
Quando apro la pota indovinate
chi mi trovo davanti?
Daniel.
- Ciao! – mi saluta lui.
E io come una cretina gli chiuda
la porta in faccia.
Suona nuovamente alla porta.
Ok, facciamo un respiro
profondo. Io sono pronta al dialogo.
- Ti posso parlare? – mi
chiede quando apro nuovamente la porta.
E io che faccio?
Gli chiudo di nuovo la porta in
faccia e scappo di sopra in camera mia.
Ma si può essere più stupide?
Quando ti piace un ragazzo la
cosa più logica da fare è dirglielo non chiudergli la porta in faccia.
Ma non ce la faccio a parlargli.
Non ce la faccio.
- No Ronald! Sei tu quello che
continua a non capire niente!
Questa è la voce di mia madre.
- Adesso sono io quello che non
capisce niente? Certo, come no…tu sei sempre quella che sa tutto. Allora sai
cosa ti dico signorina so-tutto-io vai al diavolo tu e il tuo stupido
supervisore.
Si ricomincia con le litigate ragazzi!!
Continua…
Eccoci di nuovo con un altro capitolo. È un po’ corto lo
so…ma non sapevo proprio come dare sfogo ai sentimenti di Jane. Va bene vi
lascio con la promessa che il prossimo sarà più lungo di questo e cmq con il
capitolo 7 si comincia con la storia vera e propria.
Allora come al solito vi ricordo le fic che ho scritto:
Sola
Mamma e papà
in trappola
My
heart will go on
The
memory of my life (in collaborazione con Kaede)
In particolare volevo
ringraziare:
MaryPotter92: vedo che lo scorso capitolo è piaciuto anche se era corto. Sono molto
contenta! E Daniel ha sorpreso tutti a quanto pare…spero cmq che anche questo
cap ti sia piaciuto. Continua a commentare. Baci!!! Ciara!!!!!
Fukia: diciamo
che Jane non è la solita sfigata di turno…è solo che è un po’ ingenua…è
cmq le cose saranno complicate fino alla fine tra lei e Daniel. Volevo mettere
il bacio all’inizio così da poter fare un’altra scena più avanti. Ci
vediamo alla prossima. Baci!!!!
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Capitolo 8 *** CAPITOLO 7 ***
Nuova pagina 1
I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J.
K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry
Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si
ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.
Mamma e Papà in trappola
CAPITOLO 7
Sono passati esattamente tre
giorni dal fatidico bacio. Ma in questo momento ci sono cose molto più
importanti da risolvere che una stupida cotta adolescenziale…almeno credo.
Si, insomma…mamma e papà non
fanno altro che litigare per un motivo o per un altro e sinceramente io non ne
posso più.
Quindi ho convocato una riunione
di famiglia ufficiosa a casa degli zii. Jason, Peter, Sam, Simon, Robert e
Michael sono seduti in salotto e io sto facendo avanti e indietro per la stanza.
- Non so voi ragazzi, ma io sono veramente stufa della
situazione che si è creata in casa…quindi penso che il modo migliore per far
calmare mamma e papà sia ricordargli perché si sono sposati. Allora poiché
sabato è il loro ventesimo anniversario di matrimonio pensavo che sarebbe molto
carino da parte nostra preparare qualcosa di speciale.
Tutti mi guardano come se fossi una pazza che non ha
fatto altro che strillare fino a questo momento. – E cosa dovremmo fare genio?
– mi domanda Simon sorridendo.
Dio, ogni
tanto mi domando seriamente se i ragazzi (e gli uomini in generale) posseggano
un cervello. La risposta che mi do? No, non ce l’anno.
Ma cerchiamo di non divagare e continuiamo con il mio
piano infallibile.
- Allora facciamo finta che questo sia un quiz a premi
ragazzi, eh? – propongo una soluzione molto più semplice.
- E che cosa si vince?- mi domanda Sam entusiasta.
- Se sbagli uno schiantesimo…altrimenti potrai rimanere
li seduto comodamente!
Troppo violenta? Forse..ma sfido voi a non diventare
violenti quando siete costretti a vivere con sei fratelli.
- Prima domanda: dove si sono conosciuti mamma e papà?
Michael alza la manina – A Hogwarts.
- Bravo tesoro, quindi dovremmo cercare qualcosa che gli
possa ricordare Hogwarts…quindi Robert e Michael cercheranno in soffitta un
annuario o una vecchia foto di scuola. Seconda domanda: dove sono andati in luna
di miele?
- Jane smettiamola con questa commedia…e in ogni modo
sono andati a Parigi. – mi dice Jason come se da un momento all’altro
potesse strangolarmi.
Ma io continua incurante del pericolo - Esatto! Quindi
bisogna cercare qualcosa che gli possa ricordare Parigi, chiederò a Lily di
aiutarmi a dipingere una parete della cantina…mentre Sam e Simon…voi
potreste fare un modellino in scala della Tour Eifell. Terza e ultima domanda:
il cibo preferito di mamma?
- Va bene Jane ho capito…cena a base di pesce e cibo
francese. Mi toccherà fare un salto dalla nonna. – credo che Peter sia il mio
fratello preferito dopo Michael, sa sempre cosa fare al momento giusto senza che
qualcuno lo supplichi di fare qualcosa.
Bè allora
manca all’appello solo una persona – Jason…tu dovresti occuparti della
torta…naturalmente la puoi ordinare in pasticceria però se vai a trovare i
nonni alla Tana potresti gentilmente chiedere alla nonna di farti una torta con
su scritto venti e per favore ci mettesse del suo per abbellirla.
Ok, credo che adesso sia tutto a posto: la riunione è
conclusa, i compiti assegnati e ora l’unico problema è convincere papà ad
uscire di casa per non farlo insospettire del trambusto che faremo in cantina.
***
Sono in
cantina con Lily.
Stiamo dipingendo la parete più grande. La mia idea è
quella di dipingere un cielo stellato per poi posizionare la Torre che faranno
Sam e Simon davanti…così per un po’ d’atmosfera.
- Allora ci hai parlato con Brown? – mi domanda lei
senza preavviso.
- E perché avrei dovuto?
- Oh bè…non saprei…forse perché ti ha baciata?
Silenzio. Perché devo avere una cugina così
dannatamente diretta, non posso continuare ad evitare le sue domande in eterno.
– Senti Lily…momentaneamente ci sono questioni più importanti di
Daniel…prima devo cercare di risolvere le cose per mamma e papà poi forse
parlerò con lui.
Lily si
ferma e posa il pennello a terra – Che cosa vuoi aspettare che si presenti
nuovamente in camera tua con un mazzo di rose per chiedere la tua mano allo zio?
Jane ti prego lo sai benissimo che quello stupido è capace di fare anche questo
e poi non ti aspettare che lo zio sia clemente come mio padre. Ronald Weasley
non è il tipo che lascia uscire la sua beneamata figlia uscire con il primo che
incontra…e poi altro che il volo che ha fatto Oliver!
L’immagine di Oliver che cade sulle rose di mia madre
mi fa sorridere. Di certo mio padre non sarà così gentile da lanciare Daniel
sulle rose dalla mamma.
- Va bene…ma cosa gli dico? Scusa mi piaci un sacco ma
sono una strega e non so come la prenderai. Ah dimenticavo di dirti che in
famiglia siamo tutti maghi e che mio padre ti ucciderà non appena verrà a
sapere che usciamo insieme?
- Bè sarebbe un’idea! – esclama lei come se niente
fosse.
A volte non la capisco proprio… vede le cose in maniera
così semplice. Ogni tanto la invidio per questo suo modo di essere…sempre
aperta a tutti e diretta e sincera.
Cambiamo discorso che è meglio.
- Ma tu hai mai visto i miei litigare così? – gli
domando un po’ imbarazzata.
- Io no…ma ho chiesto a mamma se era normale. Lei mi ha
detto che qualche volta hanno fatto anche di peggio ma era da tanto tempo che
non li vedeva così.
- Finito! – esclama lei dopo un quarto d’ora. Io mi
allontano leggermente dalla parete e ammiro il cielo stellato che è venuto
fuori tra una chiacchiera e un'altra.
È veramente molto bella.
***
Siamo già a sabato pomeriggio e sto cercando di creare
quanto più posto possibile nella nostra cantina molto ingombra di cose
accumulate negli anni. Finalmente sono riuscita a creare lo spazio sufficiente
per fare stare comodamente i miei e per mettere un tavolo e due sedie.
Corro di sopra a cercare i gemelli e per vedere a che
punto sono con la torr…
- Aaaaahhhhhhhhh…!!!
Sono cascata per le scale e vi giuro che la sensazione
non è piacevole.
Tutta colpa dei gemelli che sono spuntati
all’improvviso con la torre. Mi sento come se avessi tutte le ossa rotte. Dio
che dolore!
Nel frattempo quei due disgraziati si stanno sbellicando
dalle risate e non si degnano nemmeno di venirmi a dare una mano. – Invece di
restare lì impalati a ridere portate giù quella torre e datemi una mano!
Maledizione!
Nel momento
in cui cerco di alzarmi Jason si smaterializza in sala con la torta che ha fatto
la nonna. Quella donna è una cuoca a dir poco insuperabile. La torta è
stupenda: tutta ricoperta di panna e con le fragole (come piace a papà), con
dei libri fatti di cioccolato e le bandierine dei Cannoni di Chudley
in bella vista e il numero venti scritto con le meringhe.
Io l’ho sempre
detto quella donna è un genio in cucina.
Credo che Peter
abbia quasi finito di preparare la cena. Quindi devo solo sistemare di sotto.
- Jason puoi
venire ad aiutarmi?
Mio fratello mi aiuta a portare di sotto il
tavolo…certo avrei potuto portarlo con la magia ma…ho bisogno di parlargli.
– Credi che funzionerà? – mi domanda lui.
- Non lo so…ma se non va in porto ho un piano di
riserva.
Lui aggrotta la fronte e sposta il tavolo poi con un
incantesimo di appello porta le sedie che ci servono. Nel frattempo io ho
sistemato la tovaglia, le candele ed ho apparecchiato.
Credo che
dovrò andare a controllare Peter e poi potremo aspettare l’arrivo di mamma e
papà.
Sono le otto e oramai dovrebbero tornare.
Con un sonoro crack mamma e papà si materializzano in
salotto e noi siamo tutti lì in fila (neanche fossimo nell’esercito) ad
aspettarli.
- Buonasera! – diamo tutti insieme in coro.
Io mi faccio aventi e comincio a parlare – Allora
intanto tanti auguri di buon anniversario. E…bè…visto che per voi è un
giorno così importante abbiamo pensato di farvi una sorpresa.
Quindi prendo per mano i miei genitori e li porto in
cantina e accendo a luce.
- Oddio! – esclama mia madre quando vede quello che
abbiamo fatto.
Mio padre è rimasto semplicemente a bocca aperta e non
dice niente. Credo che noi abbiamo fatto colpo.
- Allora voi accomodatevi…stasera pensiamo a tutto noi.
Mi dileguo di sopra mentre i miei sfogliano l’annuario
del loro settimo anno e torno di sotto seguita dai miei fratelli. Io poggio lo
champagne sul tavole e lo apro, poi gli altri lasciano tutto quello che Peter è
riuscito a cucinare in un pomeriggio…cioè tanta di quella roba che credo che
neanche papà riuscirà a finirla.
Per adesso
va tutto bene. Almeno non si stanno strillando contro e poi sorridono.
A quanto pare va tutto secondo i piani.
Sprofondo in una poltrona…sono stanchissima, ho
lavorato tutto il giorno e adesso non c’è la faccio più.
- Ehi Cenerentola…come va?
- Per adesso Jason tutto bene…ancora non si sono
scannati!
- Io mi riferivo a te…è da un po’ che sei strana.
- Io sto benissimo…non capisco proprio a cosa ti
riferisci…- spero che non se ne sia accorto anche lui.
- È da quando sei uscita con Daniel che sei così! –
ha pronunciato in nome del mio amico in maniera poco carina.
Mica vorrà fare il fratello iperprotettivo anche lui?
- State insieme?
- No!
- Ma vorresti.
- Jason è più complicato di quello che pensi.
- Tu digli solo che non deve farti soffrire altrimenti
non ci sarà solo papà a prenderlo a calci nel…
- Ok, ok…ho capito.
I miei genitori in questo momento stanno mangiando il
dolce ma…
- Ron non mangiare così o ti prenderà un colpo! –
esclama mia madre.
- Oh ti prego Her-vio-ne non vico-misiare – dice papà
tra un boccone e l’altro.
- Tu cerca una volta tanto di comportarti da persona
civile. Dovresti vederti.
- Basta! Non ne posso più tutti i giorni c’è sempre
qualcosa che non va…e prima è la camicia, poi lo stupido vaso di tua madre,
poi il lavora, adesso il modo in cui mangio…Hermione basta!
Ricominciano!
Ok basta adesso lo dico io. Mi alzo interrompendo la
conversazione con mio fratello che mi segue sconcertato.
Chiudo la porta della cantina con forza. I miei hanno
smesso di parlare.
- Jane? Cosa stai facendo? – domanda mio padre.
- Vi chiudo in cantina.
Apro la porta e con un incantesimo di appello mi
impossesso delle bacchette dei miei genitori. E poi la richiudo mentre mio padre
sta correndo per le scale nel tentativo di fermarmi.
- Tesoro…non puoi chiuderci in cantina. – dice con
calma mia madre.
- Oh si che posso! Lo sto facendo.
- Jane apri immediatamente questa porta!
Faccio un altro incantesimo per sigillare la porta e per
rinforzarla in modo tale che papà non riesca ad aprirla.
- Voi due resterete lì dentro finché non avrete risolto
i vostri problemi! E non mi importa di quello che mi farete dopo.
Nel frattempo son accorsi oltre a Jason anche Peter, i
gemelli, Robert e Michael.
- Jane ma cosa…?
Ragazzi ho chiuso i miei genitori in cantina.
Che qualcuno mi aiuti a venir fuori da questo pasticcio.
Mi dispiace tanto per il ritardo ma tra i problemi del sito
e quelli con il computer non ho potuto pubblicare prima. Cmq spero tanto che vi
sia piaciuto anche questo capitolo. A domenica prossima.
Allora come al solito vi ricordo le fic che ho scritto:
Sola
Mamma e papà in
trappola
My
heart will go on
<
span style="color: lime">The
memory of my life (in
collaborazione con Kaede)
In particolare volevo ringraziare:
Fukia: Piaciuto il
chap…questo si che è pieno di colpi di scena…ci vediamo alla prossima sono
un po’ di fretta. Baci Ciara^________^
MaryPotter92:
Spero tanto che ti sia piaciuto anche questo chap…per farti felice ci
ho messo anche Lily…lei è tipo una veggente sa tutto di tutti. Ciao
Ciara^___________^
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Capitolo 9 *** CAPITOLO 8 ***
Nuova pagina 1
I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J.
K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry
Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si
ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.
Mamma e Papà in trappola
CAPITOLO 8
- Jane!?! Ma cosa diavolo ti è saltato in mentre?
Già! Magari lo sapessi io cosa diavolo mi è saltato in
mente. Sarebbe già un passo avanti ma purtroppo non lo so…Dio qualcuno mi
venga a svegliare e ditemi che questo è solo un brutto sogno. Vi scongiuro!!!
- Jane apri subito questa porta altrimenti giuro che
quando esco di qui tu sarai in punizione per tutto il resto della tua vita.
- Prima papà devi trovare il modo di uscire! –
rispondo io senza nemmeno accorgermi di aver aperto bocca.
Vedo solo i miei fratelli attorno a me che mi guardano
sbalorditi e non dicono una parola. – Jason, ti prego, almeno tu che sei il più
grande e responsabile facci uscire non possiamo restare rinchiusi qui dentro!
– questa è mia madre che cerca di persuaderci. Persuaderci? Chi ha mai detto
che quest’ idea era stata approvata da tutti?
- No mamma, io sono con Jane…finché non risolvete i
vostri problemi non vi faremo uscire.
Non avrei
mai immaginato che mio fratello potesse appoggiarmi anche in una situazione del
genere.
- Adesso ragazzi tutti a letto. Non c’è altro da dire!
– finisce di parlare lui.
Sono d’accordo con lui. È vero che la notte non porta
consiglio ma sicuramente tanto riposo di cui adesso io ho assolutamente bisogno.
***
I primi raggi di luce raggiungono i miei occhi. Non ho
voglia di alzarmi così presto.
- Buongiorno principessa!
- Buongiorno papà! – sussurro.
Mi giro dall’altra parte del letto e continua a tenere
gli occhi chiusi. Non mi voglio alzare…si sta così bene sotto le coperte
che…
Stop! Ci sono solo due persone che mi chiamano così,
quindi ci sono solo due opzioni: uno, mio padre è riuscito ad uscire dalla
cantina e adesso io sono nei guai oppure vuol dire che…
- DANIEL!!!
Mi copro
velocemente con le lenzuola…il mio pigiama (che io non definirei esattamente
un pigiama perché è composto da una canottiera striminzita e da dei
pantaloncini che non sembrano affatto dei pantaloncini per quanto sono piccoli)
non è esattamente dei più presentabili.
- Che ci fai qui tu? – gli chiedo in un sussurro.
- Sono venuto per parlare con te! – risponde lui
sorridendomi.
- Parla a bassa voce se i miei fratelli ti trovano qui
sei un uomo morto…- gli dico velocemente.
Ma è mai possibile che i guai non possano mai arrivare
da soli? Si insomma non è sufficiente aver rinchiuso i propri genitori in
cantina? No, naturalmente no…oltre a questo il mio migliore amico si è
infiltrato in camera mia e se lo scoprono i miei fratelli è morto, ma che dico
morto…potrebbe tranquillamente diventare uno spezzatino…quelli i tipi come
lui se lo mangiano a colazione. Ma dico io, su questo mondo deve esserci
qualcuno che mi vuole veramente male se mi succedono tutte queste nel giro di
una settimana no?
- Dobbiamo parlare di quello che…che è successo
l’altra sera.
E ti pareva? Non poteva aspettare lui? No, certo che no!
Non poteva di aspettare di incontrarmi per strada, non poteva telefonare, non
poteva venirmi a trovare come una persona normale…no lui che fa? Entra in
camera mia con la scale che c’è sotto la mia finestra come faceva da bambino.
Ma questo non è normale…insomma non è normale che un ragazzo di diciassette
anni si arrampichi per una scala e entri in casa di qualcun altro come se fosse
un ladro e addirittura pensa che questo sia la cosa più normale del mondo.
- Non credo che questo sia il momento più adatto per
parlare di quel…bacio.
È stato un bacio e allora chiamiamolo con il suo nome
senza girarci intorno.
- Jane…
- Quando ti dico che questo non è il momento più adatto
vuol dire che non possiamo parlare. Ok?
- E quando io ti dico che ti voglio parlare perché non
c’è la faccio più a fare l’amico che accorre sempre quando hai più
bisogno vuol dire che ti devo parlare.
Va bene. Questa risposta proprio non me l’aspettavo.
- Guarda che ultimamente l’amica che accorre in aiuto
l’ho fatta io. Come pretendi che mi senta io? Pensi che sia felice che tu mi
abbia baciata così all’improvviso dopo avermi praticamente scongiurato di
venire ad una festa con te per far ingelosire la tua ex? Voglio dire…Daniel
questo non è normale.
E lui che fa? Cerca di baciarmi.
Gli appoggio due dita sulle labbra quando mancano solo
pochi centimetri perché tocchino le mie.
- No. Se mi dici che mi devi parlare allora io mi aspetto
che tu parli non che mi baci di nuovo e poi che te ne vado un’altra volta.
- Perfetto!
Sembra arrabbiato.
- Allora me ne vado se non accetti il fatto che mi piaci
da un sacco di tempo.
È arrabbiato.
- Io non ho detto questo!
Nel frattempo lui si è alzato dal letto e ha aperto la
porta per scendere.
- È quello che mi hai lasciato intendere.
- Io non ho mai avuto l’intenzione di farti intendere
questo. Non capisco perché tu debba sempre leggere tra le righe quello che poi
non c’è. E fermati non puoi usare la porta principale adesso quando sei
entrato per la mia finestra.
Non mi
ascolta. Ma dico io è una facoltà degli uomini non ascoltare mai nessuno. In
fondo io lo faccio per il suo bene.
- Daniel se ti vede mio padre ti ammazza!
- E allora? A te non importa! – mi risponde lui di
rimando continuando a scendere. Stiamo facendo un casino infernale. Credo di
aver svegliato anche tutto il vicinato.
Finalmente si ferma in fondo alle scale proprio davanti
alla porta della cantina. Porta che ieri sera siamo riusciti a tramutare in una
grata così da poter far passare un po’ di viveri per i miei.
Io non oso immaginare quello che potrebbe accadere.
I miei si sono precipitati in cima alle scale per vedere
cosa stava succedendo.
- Signora Weasley, signor Weasley cosa ci fate chiusi in
cantina? – domanda lui perplesso.
- Daniel caro ti prego facci uscire! – lo implora mia
madre sorridendo.
- Sub…
- Cosa ci facevi di sopra con mia figlia? – mio padre
è a dir poco furioso.
Daniel indietreggia cauto. – Se solo l’hai sfiorata
io giuro che ti ammazzo!
Lo sapevo.
- Ron stai zitto! – ordina mia madre a mio padre –
Adesso però facci uscire! – adesso si rivolge a Daniel. – Dimmi cosa ci
facevi e come sei entrato in casa mia…piccolo delinquente io ti spezzo tutte
le ossa! – mio padre fa sul serio.
È inutile dirvi che nel frattempo sono arrivati tutti i
miei fratelli.
- Cosa ci fai tu qui? – dicono Peter e Jason
all’unisono.
- Ragazzi calmatevi non è successo niente…- io mi
metto in mezzo prima che gli possano rompere veramente qualche osso.
- Io voglio solo sapere come mai era con te a quest’ora
e come ha fatto a entrare, Jane! – di dice lui sorridendo in una maniera a dir
poco inquietante.
- Già! – gli da man forte mio padre.
- Bè sapete la scala che usavo da piccolo per andare a
trovare Jane? Ho usato quella! Dovevo parlarle…di…di…di una cosa…-
bisbiglia lui.
Non poteva mancare l’arrivo disastroso dei gemelli
naturalmente – Daniel! – esclama Simon.
- Finalmente ti sei deciso e sei passato ai fatti con
nostra sorella!- Sam gli da una pacca sulla spalla.
- COSA? Voi lo sapevate? – domando sconcertata.
- Allora come hanno passato la nottata i piccioncini? –
domanda Simon senza accorgersi che lo circondano tre persone pronte a uccidere
il mio migliore amico.
E Peter e Jason che cosa fanno? Non parlano come persone
civili no…tirano fuori le bacchette.
- Adesso sei un uomo morto!
- Jane…che…cosa…sono…quelle? – Daniel è bianco
come un lenzuolo.
- Sono delle bacchette!- rispondo io con semplicità.
- È uno scherzo vero?
- Ehm…no! Vedi…io…io sono una strega! – gli dico
un po’ preoccupata.
Non faccio in tempo a finire di
parlare che Daniel è svenuto tra le braccia di Sam e Simon.
Allora? Divertente il capitolo? Credo di aver dato il
meglio di me stessa per la seconda parte, mi dispiace che sia venuto così
corto…cmq spero che vi sia piaciuto.
A domenica prossima.
Allora come al solito vi ricordo le fic che ho scritto:
Sola
Mamma e papà in
trappola
My
heart will go on
The
memory of my life (in
collaborazione con Kaede)
In particolare volevo ringraziare:
Fukia: è già
adesso comincia la vera storia…e hai visto Daniel… il povero Daniel che
naturalmente non sapeva niente di magia, orchi, folletti e giganti si è
ristorato in una situazione a dir poco inverosimile. Ci vediamo alla prossima.
Baci Ciara^__________^!!!
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Capitolo 10 *** CAPITOLO 9 ***
Nuova pagina 1
I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J.
K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry
Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si
ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.
Mamma e Papà in trappola
CAPITOLO 9
E poi io dovrei mantenere la calma.
Ormai mia madre si è rassegnata
e si è messa a mangiare un pezzo del dolce che gli abbiamo portato per
colazione mentre io sono in salotto accanto a Daniel e tento di farlo svegliare.
Finalmente apre gli occhi.
- Ciao.
- Ciao…sai ho fatto un sogno
stranissimo…ho sognato che eri una strega e che i tuoi fratelli volevano
uccidermi… - mi sussurra mentre mi guarda con gli smeraldi che si ritrova al
posto degli occhi. Mi sfugge un sospiro.
- Non era un sogno…
Spalanca gli occhi.
Come lo posso biasimare? Insomma
venire a sapere che la tua migliore amica non ché la ragazza che hai baciato è
una strega e ha mantenuto il segreto per 17 anni non è esattamente il massimo!
- Tu sei…cosa?
- Una strega…non di quelle
cattive delle favole…anche se effettivamente ci sono quelle cattive…non volo
nemmeno sulla scopa….a quelle ci pensano i miei fratelli e mio padre…e
Lily…
- Anche Lily… - sussurra
spalancando gli occhi se è possibile ancora di più.
- Si…devi ammettere che per
quello che riguarda mia cugina non è poi così strano!
Sorride.
- Bè poi naturalmente ci sono
le bacchette…e bè che ne dice se i particolari più irrilevanti li lasciamo
perdere? – glie lo domando mentre incrocio le dita dietro la schiena.
Daniel mi sorride e fa di sì
con la testa.
Ok! Allora se per te è tutto a
posto io andrei a darmi una sistemata per rendermi almeno presentabile! – gli
sorrido come non ho mai sorriso in vita mia e tiro un sospiro di sollievo.
Questi sono stati i venti minuti più lunghi di tutta la mia vita. Dopo dieci
minuti ritorno in salotto e trovo Daniel accerchiato da tutti i miei fratelli
Ma è mai possibile che una
ragazza non possa vivere la sua vita senza che i suoi fratelli interferiscano a
rovinare tutto?
Allora hai concluso qualcosa con
mia sorella? – domanda San euforico. Quel ragazzo è orribile. Naturalmente
Jason non è riuscito a controllarsi – Tu prova a dire di sì e io ti rovino
il bel faccino che ti ritrovi.
- Dio! Jason smettila…non c’è
bisogno che inizia a fare la parte del fratello protettivo…e comunque non è
successo niente…io e Daniel siamo solo amici.
- Ma sabato scorso vi siete
baciati…io vi ho visto! – esclama Robert divertito.
Arrossisco.
Prima che succeda un disastro mi
frappongo tra Daniel, Jason e Peter. – Calma ragazzi se continuate così
dovrete picchiare troppi ragazzi.
- Tesoro non ti sei mai chiesta
perché Derek, Cameron e Brian ti hanno lasciato?
- Jason non dirmi che sei stato
tu o ti dimenticherai presto di Allison! Sai ci sono tante cose che la tua
ragazza non sa di te, che potresti sorprenderti della velocità con cui se ne
andrà dal vostro appartamentino a Londra.
Jason non sembra molto convinto
– Tipo?
- Se non ricordo male il giorno
del Ringraziamento Meg, la tua ex, è venuta a trovarti e diciamo che avete
avuto i vostri cinque minuti di coccole intense…ma se preferisci gli dico che
Jessica ha ricominciato a chiamarti a sua insaputa, oppure che a natale hai
incontrato Marie a Parigi…altrimenti ti ricordi di Vanessa vero?
Jason sbianca – Ho recepito il
messaggio sorellina.
Lascia andare Daniel che mi si
avvicina. - Non credevo fossi così crudele…
- Posso fare di peggio…non è
il caso mettersi contro di me.
Suonano al campanello.
Vado ad aprire…e chi poteva
essere se non il ragazzo che consegna i giornali?
- Buongiorno Nick! Lily adesso
non c’è!
Prima o poi dovrò uccidere mia
cugina…non posso continuare a incontra i ragazzi che le vanno dietro da una
vita o i suoi ex che mi chiedono informazioni.
- Sai…veramente io cercavo te!
Ditemi che è uno scherzo.
- Jane…avrei dovuto subito
accorgermi di te….
E adesso comincia con il fatto
che a lui non interessava Lily ma la usava come scusa per vedere me, che gli
piaccio dal primo momento in cui mi ha visto, che non aveva il coraggio di
dirmelo e che adesso che si è fatto avanti vuole…
- …così volevo chiederti se
vorresti uscire con me!
Appunto. – Senza offesa
Nick…ma…non sei il mio tipo.
- E quale sarebbe il tuo tipo?
– mi domanda mentre si gioca con una ciocca dei miei capelli.
Sento na mano sul fianco. –
Sono io il suo tipo Nick!
Daniel mi ha salvato la vita.
Prendo il giornale dalle mani di
Nick che è rimasto li impalato e chiudo il portone. Adesso però devo
affrontare un Daniel più che determinato a chiarire la situazione tra di noi.
Mi appoggio alla porta e lo
guardo mentre si avvicina talmente tanto che sento il suo respiro sulla mia
guancia.
- Allora qual è il tuo tipo?
- Non saprei…- appoggia una
mano sulla porta all’altezza del mio viso.
- Non merito un ringraziamento?
- Forse…- sussurro quando
ormai è a pochi centimetri dal mio viso. Mi sposto leggermente e gli do un
bacio sulla guancia, passo sotto il suo braccio e vado verso la cucina solo dopo
avergli sussurrato all’orecchio – Grazie!
Continua…
Lo so è corto ma che ci posso
fare se non mi vengono più lunghi. Spero soltanto che il prossimo sarà più
lungo. A domenica prossima.
Allora come al solito vi ricordo le fic che ho scritto:
Sola
Mamma e papà in
trappola
My
heart will go on
The
memory of my life (in collaborazione con Kaede)
In particolare volevo ringraziare:
Fukia: sono
davvero contenta che ti sia divertita…che dire? Adesso inizia la parte più
divertente e più disastrosa della fic. A presto! Bacia Ciara^_________^!!!
PrinceLily:
sono davvero spiacente ma la fic che hai letto (When the heart will go on) non
è quella che ho scritto io…io ho scritto “My heart will go on” quindi mi
dispiace darti questo chiarimento cmq sono contenta che tu abbia letto questa
fic e che ti sia piaciuta. Devo dire che Jason un po’ ce lo vedo come Logan di
“Veronica Mars” invece Daniel me lo figuro un po’ diverso. Grazie per i
complimenti e continua a leggere! Baci Ciara ^____________^!!!
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Capitolo 11 *** CAPITOLO 10 ***
Nuova pagina 1
I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J.
K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry
Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si
ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.
Mamma e Papà in trappola
CAPITOLO 10
Mentre me ne vado mi volto a guardarlo… è ancora lì
fermo. L’ego maschile è molto fragile e io di certo non contribuisco a
accrescerlo in questo modo. Poco male… almeno non avrà di che vantarsi.
Si volta e mi guarda poi con un
sorriso forzato sussurra un ok che solo io riesco a sentire.
È giunto il momento di fare qualcosa per mettere a posto le
cose. Siccome uno psicologo prenderebbe me in cura e non i miei genitori allora
credo che lo psicologo dovrei farlo io…ma prima pensiamo alla colazione.
- Jane c’è qualcosa che si
possa mettere sotto i denti? – mi domanda uno dei gemelli mentre sta
spaparanzato sul divano a guardare la televisione.
Qual è l’utilità di avere
sei fratelli?
Nessuna.
Gli uomini non sanno fare
niente…sempre seduti ad aspettare che qualcuno li serva e riverisca per tutta
la vita.
Con calma mi dirigo in cucina a
vedere se si può preparare una colazione al volo e mi do da fare.
Mentre sono tutti a tavola a
mangiare suona nuovamente il campanello. Se è di nuovo Nick giuro che lo prendo
a scarpe in faccia non ne posso più di quel ragazzo.
- Buongiorno Jane…come sei
cresciuta!
Oddio!
Non ci posso credere…qui di
fronte a me c’è Viktor Krum, l’amico di mamma tanto odiato da papà.
E pensare che un uomo così
affascinante poteva essere mio padre…meglio di no.
- Ciao…- riesco a mormorare
mentre mi scanso per farlo entrare.
- Ragazzi…c’è… Viktor!
C’erto però che quest’uomo
ha un tempismo…
- Sai…io volevo vedere tua
madre… mi aveva chiesto se potevo passare a casa dei tuoi nonni per prenderle
dei documenti. – l’ultima volta che l’avevo visto avevo più o meno dieci
anni e non mi ricordavo che parlasse così bene l’inglese.
- Bè… veramente mamma è al
lavoro. Ma se vuoi puoi lasciare quei documenti così…
mi interrompe prima che io possa
finire – Vorrei parlare con lei di una questione importante.
Ma dico io, mia madre non è una
donna normale. Nella sua vita ci sono solo cinque uomini importanti. Suo padre,
nonno Arthur, zio Harry, papà e Viktor. Come amico non poteva scegliersi una
persona un po’ meno insistente? No quando mai Hermione Granger non esagera.
Quest’uomo è testardo,
sdolcinato, gioca a quiddich, alto, affascinante, premuroso… insomma il padre
perfetto se non fosse che io un padre ce l’ho già.
E adesso cosa faccio? Mica lo
posso buttare fuori e dirgli di tornare quando mamma torna dal lavoro?
Sparirebbe solo per qualche ora e poi…?
- Peter! Jason! Venite qui per
favore…- riesco a dire prima di crollare su un gradino delle scale che portano
al piano di sopra.
I miei cari fratellini sono
arrivati r stanno parlando con Viktor… per la precisione gli stanno facendo
capire con parole molto gentili che non deve più presentarsi a casa nostra, ma
sinceramente non credo che lui abbia afferrato il messaggio o semplicemente sta
fingendo di non capire.
- Ragazzi io devo vedere vostra
madre e consegnargli questi documenti, va bene? Ed è fondamentale che lo faccia
di persona. – i miei fratelli sono sull’orlo di una crisi isterica – Voi
non me la raccontate giusta… HERMIONE…HERMIONE DOVE SEI?
Il Signore maledica quest’uomo
per il resto della sua vita… ma è mai possibile che dopo tutto quelle che
succede nella mia vita sia arrivata l’ennesima disgrazia nel giro di
ventiquattro ore??
Qualcuno mi aiuti… diventerò
pazza prima o poi. Per complicare ancora di più le cose mi madre gli risponde.
– VIKTOR AIUTO… CI HANNO CHIUSO IN CANTINA!!! AIUTO.
Bene.
Il nostro carissimo cercatore
dopo aver spinto Peter e Jason al tappeto si fionda letteralmente dinanzi alla
porta della cantina e sta guardando incredulo lo spettacolo che stanno offrendo
i miei genitori: per la precisione mio padre sta inveendo contro di lui mentre
mia madre cerca di convincerlo a farli uscire.
I ragazzi ormai sono al completo
e allora Peter e Jason decidono cosa fare in poco più di un nanosecondo –
Jane piano B.
E poi in questa casa dovrei
essere io quella malata? Non è intelligente rinchiudere un giocatore di
quiddich di fama mondiale nella nostra cantina. Ma io sto al gioco, mi sta così
antipatico quell’uomo che…
Senza pensarci troppo gli sfilo
la bacchetta dalla tasca dei pantaloni e i miei fratelli lo spingono giù per le
scale. – Maledetto di un bulgaro… togliti! Come minimo mi avrai fracassato
due costole!
- Amico tu ti fai chiamare
ancora padre dopo aver allevato questi mostri? Si vede che sono figli tuoi. –
mio padre si alza da terra e gli risponde per le rime – Guarda amico
che mi ha aiutato lei a mettere al mondo questi
mostri.
Mia madre è arrossita fino alla
punta dei capelli a questa affermazione e io sono sulla strada che mi conduce
dritta al patibolo.
- Jane giuro che quando esco di
qui… questa me la paghi!
- Mamma ma questa volta non è
colpa mia… è stato Jason! – sempre meglio declinare quando i genitori sono
furiosi, me l’hanno insegnato i miei fratelli.
- Ma mamma mi ha aiutato
Peter!!! – appunto.
E Peter ribatte – Viktor è un
uomo violento! Papà suonagliele per bene! – e poi gli uomini non sono
infantili.
Daniel sta guardando la scena
con le lacrime agli occhi dal ridere, dovremmo proprio mettere su uno spettacolo
di cabarè.
- Non ti preoccupare ragazzo
sono più che intenzionato a gonfiarlo. – mio padre gli da anche corda.
- Ron!!!
Ok! Io
sto andando verso il patibolo e il boia mi sta guardando sorridendo mentre
affila la lama.
Eccomi qui di nuovo… allora vi sono mancata??? Lo so
che è un po’ tardi per pubblicare però… spero che questo capitolo vi
piaccia purtroppo è solo un capito di transizione. Comunque baci, baci a tutti
quelli che leggono e commentano. Alla prossima!!! CiaraJJJ
Volevo
ricordarvi tutte le fanfiction che ho scritto:
Sola
Karma
Like a friend
Mamma
e papà in trappola
My
heart will go on
The
memory of my life
(in
collaborazione con Kaede)
In particolare voglio
ringraziare:
PrinceLily:
si, bè Daniel era leggermente sconvolto…credo che non sia esattamente il
massimo scoprire che la ragazza che ti piace è una strega e in quella
situazione e anche peggio. Lo so che Jason è un po’ cattivo ma doveva pur
aver fatto qualcosa per poterlo ricattare no? Continua a leggere e a presto.
Baci, baci Ciara^__^!!!
Evanescense88:
mi è sempre piaciuto pensare che una sorelle debba saper tenere testa ai
fratelli anche se questi sono più grandi e poi penso che sia l’unico modo per
poter sopravvivere in una famiglia come i Weasley…basta pensare a Ginny e a
come tiene testa a Ron. Continua a leggere. Ciara!!!
MaryPotter92: ecco che ritorna una delle mie lettrici più affiatate…ti adoro,
come adoro Fukia che però ultimamente non si è fatta sentire…scusatemi per
il ritardo dello scorso capitolo ma il mio pc fa le bizze e non fa altro che
complicarmi la vita. Ron e Hermione in cantina fanno un bel quadretto ma adesso
che c’è anche Viktor Ron darà di matto. Ciao e un bacio. Ciara^____^!!!
Fenrir: mi
raccomando continua ascrivere e a commentare… mi fa sempre piacere che le mie
storie piaccionoJ
JJ.
Primrose: allora
scrivo proprio bene se siete così tanti a dirmelo… sono contentissima che ti
piaccia la fic… pensavo che il titolo fosse troppo scontato però alla fine
l’ho lasciato. Baci alla prossima!!! Ciara
|
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Capitolo 12 *** CAPITOLO 11 ***
Nuova pagina 1
I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J.
K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry
Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si
ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.
Mamma e Papà in trappola
CAPITOLO 11
- Non ci credo! Abbiamo rinchiuso sul serio Viktor Krum
nella nostra cantina? Il più grande cercatore di tutti i tempi? Questo è un
sogno…- Simon è impazzito all’improvviso, anzi no, era già pazzo e sono io
quella che sta impazzendo.
- Che diavolo sta succedendo qui?
È arrivata Lily… che naturalmente non sa niente di
questa situazione.
- Abbiamo rinchiuso mamma e papà in cantina…- comincio
io.
- …e Daniel è piombato in camera sua questa
mattina…- Jason sta lanciando al mio amico delle occhiate poco rassicuranti
– … prima o poi te la farò pagare caro. – adesso si rivolge a lui con un
sorriso stirato.
- Invece adesso io so che siete una famiglia di maghi e
streghe… con le bacchette…- Daniel non si fa intimorire da mio fratello ma
non si mai, questo individuo è capace di fare qualsiasi cosa.
- Allora Jane ti ha già raccontato del quiddich, orchi,
draghi, fatture, di mio padre e poi naturalmente gli unicorni e della nostra
scuola e…
Brown alza un sopracciglio molto confuso e scuote la
testa in segno di dissenso – Draghi? Orchi? E quiddich…? Non parli sul
serio, vero?
Mia cugina sorride come un bambino di fronte ad una
scatola piena di caramelle.
Lascio Daniel in balia di una Lily più che eccitata nel
descrivere tutto il mondo della magia ad un perfetto ignorante in materia…
speriamo bene.
Si sentono le urla di mio padre e di Viktor che risuonano
per tutta casa… prima o poi i vicini verranno a lamentarsi. Mi avvicino alla
porta della cantina e li vedo che si guardano in cagnesco mentre mia madre li
guarda disperata.
- Cosa vuoi da mia moglie?
Bella domanda papà. – Mamma, papà! Per favore potete
cercare di non urlare… altrimenti sarò costretta ad usare le maniere forti e
non voglio perché ho paura delle conseguenze.
Sapete che Hermione Granger è una persona calma ed
affidabile ma quando vuole sa diventare molto, molto cattiva? Io ho un paura
matta di mia madre, certo mio padre quando è arrabbiato non è uno zuccherino
ma è volubile. Insomma e pur sempre un uomo e quando la figlia gli fa gli occhi
dolci non sa dire di no e si scioglie come neve al sole… invece quando è il
dittatore ad arrabbiarsi… allora è meglio preparasi all’inferno, quella
donna è capace di mettere a ferro e fuoco la scuola e l’intero quartiere pur
di sapere cosa ho combinato. E non sto scherzando… poi mio padre la fa
ragionare ma Dio se fa paura.
- Hermione ma come hai fatto a sposare uno così? –
questo è Viktor.
Sospiro per la disperazione e mi dirigo in camera mia
lasciando tutti in salotto. Ho davvero bisogno di pensare senza che nessuno mi
disturbi… se non sto un attimo in pace potrebbe venirmi un’emicrania e non
sono molto socievole in certi momenti.
Mi chiudo la porta alle spalle senza fare rumore e mi
butto senza troppe cerimonie sul letto. Sono appena le dieci e io sono già uno
straccio, non riesco nemmeno ad immaginare a cosa assomiglierò stasera…
sempre che ci arrivi a stasera.
- Certo che capitano tutte a me!
Ci mancava solo che iniziassi a parlare da sola. La
diagnosi è certa sono affetta da un’acuta sindrome di pazzia che causa vari
vagheggiamenti e comportamento fuori dal normale. Ma dico io i miei genitori
doveva proprio mettermi al mondo insieme a quella bada di pazzi che va a formare
i miei fratelli? E mio zio (cavolo è Harry Potter pensavo fosse più
intelligente) creare insieme a mia zia quel mostro di intelligenza di mia
cugina? Quella si che è pazza, più pazza di me credetemi.
Non potrei mettermi a piangere per la disperazione? No.
Decisamente no, altrimenti la casa potrebbe andare a
fuoco senza che nessuno se ne accorgesse. Aiutatemi non ce la faccio più!
Ok, adesso che mi sono sfogata e che ho la mente, quasi
libera, posso pensare tranquillamente… non ho la più pallida idea di cosa
fare e in più di sotto c’è Daniel che parla allegramente con mia cugina,
probabilmente di quiddich. Povere, povero ragazzo! Lo compatisco la profondo del
mio cuore.
- Jane tutto a posto? Sei sparita all’improvviso e…
Ma questo deve decidere di comparire nei momenti meno
adatti? – No! Io non capisco perché tutti mi chiedete se va tutto bene quando
sapete benissimo che la risposta sarà un seccatissimo “no”. È così
difficile arrivare ad un concetto così semplice? – va bene ho esagerato.
Chiudo gli occhi per calmarmi e mi scuso quasi subito – Scusa… non volevo.
Si avvicina e si mette seduto a terra appoggiando la
schiena al letto e mi invita ad avvicinarmi con un gesto della mano. Ubbidisco
di mala voglia… stare vicina a lui non mi rende propriamente tranquilla, non
deve farmi quest’effetto.
- Ti va di parlare? – me lo domanda talmente piano che
quasi sento a sentirlo.
Annuisco con un cenno del capo e aspetto che cominci lui
a parlare. – Sai? Ho incontrato Jen ieri sera – sbuffo sonoramente e al
contempo arrossisco, sono gelosa marcia – era furiosa… dopo che tu hai
baciato davanti a mezza Hartford il suo ragazzo…non…
- Mi sento tremendamente felice nonché soddisfatta! –
esclamo senza pensarci.
- Di… averlo baciato? – si gira e mi guarda.
Ma gli uomini sono stupidi o cosa? Cioè è difficile
capire una battuta di spirito? – No… che la tua ex
sia furiosa naturalmente.
Tira un sospiro di sollievo non appena finisco di
parlare. È adorabile quando fa così!
- Allora ti sei divertita in fondo in fondo l’altra
sera. – è più un’affermazione che una domanda.
- Prima di finire in piscina tutto filava per il verso
giusto… almeno credo… poi…- cerco di evitare altri ricordi spiacevoli e
momenti decisamente imbarazzanti almeno per me. Non mi sento a mio agio a
parlare della serata che ho passato insieme al ragazzo che mia ha baciata.
Guardo dappertutto fuorché lui. – Cosa hai fatto quando me ne sono andato?
Ecco. Questa domanda proprio non doveva farmela… e
adesso cosa gli dico?
- Sono rimasta una buona mezz’ora sotto il portico con
una mano sulla bocca, poi ho avuto una discussione con mio fratello e quindi
Lily mi ha fatto venire un esaurimento nervoso con i sui sproloqui. Ecco tutto!
- Quale fratello?- mi domanda preoccupato.
- Jason.
- Ah! – sembra preoccupato. – E riguardo cosa?
- Te.
Adesso è veramente preoccupato – Non abbiamo parlato
di niente in particolare… anche se ieri sera mi ha chiesto se…- mi
interrompo prima di creare una situazione ancora più imbarazzante di quella che
si è già creata.
- Cosa?
- Niente… discorsi tra fratello e sorella… le solite
stupidaggini. – sono terribilmente impacciata e se ne accorge. – E tu cosa
hai fatto dopo…quello.
Chiude gli occhi e appoggia la testa al materasso –
Sono stato sveglio tutta la notte a pensare che non mi avresti più rivolto la
parola per il resto dell’estate… se non di più.
- A dire il vero ci ho pensato sul serio, ma sarebbe
risultato stupido se non inutile visto che tu saresti capace di farmi arrabbiare
talmente tanto che almeno insultarti mi verrebbe spontaneo.
Sorride e si volta a guardarmi. Adesso il suo sguardo è
serio e io sono sicuramente arrossita.
Prima che me ne accorga mi sta già baciando e adesso non
posso fare a meno di rispondere a questo bacio. Si avvicina di più così da
agevolare i miei e i suoi movimenti.
Driiiiin!!!
Adesso sono proprio curiosa di sapere chi sta suonando al
campanello.
- Zio Harry!!!
Questo suono arriva terribilmente sgradevole alle mie
orecchie e mi stacco da Daniel ancora frastornata dal bacio e vicinissima al suo
viso.
- Credo che ci siano problemi in arrivo! – sospira lui
prima che io possa aprire bocca.
Gli sorrido e corro si sotto a vedere cosa succede.
La prima cosa che vedo sulla soglia della porta sono zio
Harry e la sua valigia. Odio quest’uomo.
- Zio!!! Come mai a casa?
- Tua zia si è dimenticata una cosa e ha mandato me a
prenderla… non ti puoi rendere conto di quanto sono stanco Jane. Lily?
- Oh sta bene pensa che ti ha preparato una sorpresa! –
non è il massimo ma è la prima cosa che mi è venuta in mente al momento. Mio
zio fa una faccia che definire interrogativa serbe un eufemismo.
- Non sarà mica un altro ragazzo?
- No! – tira un sospiro di sollievo – stavolta è una
ragazza! – non so se potete immaginarvi la faccia di Harry Potter in questo
momento ma è veramente esilarante. Ci vorrebbe un fotografo della Gazzetta del
Profeta, questo si che sarebbe un scoop: “ Il Prescelto rimane scioccato e
cade in coma dopo aver scoperto che la figli a è passata sull’altra
sponda”. Carino no?
- Scherzo zio!
Si porta una mano all’altezza
del cuore e mi segue in salotto dove non sa che lo aspetta una sorpresa…
stavolta la mia però!
Volevo
ricordarvi tutte le fanfiction che ho scritto:
Sola
Karma
Like a friend
Mamma
e papà in trappola
My
heart will go on
The memory of my life (in
collaborazione con Kaede)
In particolare voglio
ringraziare:
Evanescence88:
gentilissima come al solito… che dire… Krum mi serve per complicare
la situazione a allo stesso tempo aiutare Jane a risolvere le cose… sempre che
si risolvano naturalmente…. Continua a commentare baciJJJ
Alicesil:
spero si aver soddisfatto in parte la tua curiosità… però è un bel lavoro
leggere tutti i capitoli insiemi per quanto uno attiri l’altro è proprio una
bella impresa…comunque continua a leggere. Un bacione Ciara!!!
Hermron:
e allora il mio
lavoro non è un totale fallimento come pensavo… va bè tante grazie per i
complimenti e anche per te vale il discorso che ho fatto al Alicesil… è un
bell’impegno leggere i capitolo tutti d’un fiato… grazie mille e continua
a leggere. Baci!!!
MaryPotter92:
grazie per i complimenti…. Sono proprio contenta che il capitolo ti
sia piaciuto… io continuo ad odiare Viktor dal profondo del cuore…certo che
però per il film hanno scelto un attore niente male JJ va bene… continua a
commentare… e aggiorna anche tu!!! Ciara!
Titty90:
sono contentissima che ti piaccia la mia ficcina… ultimamente però ho perso
l’ispirazione… sinceramente mi piacciono di più i prima capitoli però
cerco di impegnarmi… grazie ancora e tanti baci. JJJ
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Capitolo 13 *** CAPITOLO 12 ***
Nuova pagina 1
I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J.
K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry
Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si
ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.
Mamma e Papà in trappola
CAPITOLO 12
- Jane non puoi farmi questo!
Dopo tutto quello che ho fatto per te… è come se fossi mia figlia
e poi tutte le volte che non ho detto a tuo padre cosa combinavi, non
puoi fare veramente questo a tuo zio… che oltretutto è il salvatore del modo.
Grazie a me milioni di persone ora possono vivere tranquillamente… anche tu…
e in più i tuoi genitori non si sarebbero nemmeno messi insieme se non fosse
per me. Quindi adesso io ti proibisco categoricamente di continuare con questa
tua idea malsana. Ti prego!
Carino no? Il grande Harry
Potter che viene messo in cantina da una banda di ragazzi, nonché suoi nipoti,
quando nemmeno una schiera di mangiamorte sarebbe riuscita a sconfiggerlo in
battaglia. Quelli si che erano bei tempi, quando il ragazzo sopravvissuto, il
prescelto non doveva temere nessuno se non
Lord Voldemort ed ora invece è un padre di famiglia con una figlia
pazza.
- Zio Harry, devi sapere che
oltre ad aver scoperto la mia… idea malsana hai anche rovinato il momento più
bello da un mese a questa parte quindi visto che sono una ragazza frustrata e la
figlia della tua migliore amica e cognata io pretendo che tu te ne stia lì,
zitto e che eviti che mio padre e Viktor si uccidano a vicenda di fronte a mia
madre. Va bene? – la mia voce è stata inflessibile, sono proprio fiera di me.
- Va bene!- mormora mio zio guardandomi con timore.
Nessuno può tenermi testa se non forse mia madre… e Lily naturalmente.
Finalmente posso mettere via la bacchetta e lasciare gli adulti alle loro
mansioni. Mi sento molto più rilassata e dopo questo piccolo sfogo forse sono
pronta ad affrontare la giornata nel modo migliore.
- Harry non avrai mica lasciato che quel maniaco le
mettesse le mani addosso, vero? – mio padre sta dando di matto, e poi Daniel
non è un maniaco.
- Ron, a parte il fatto che io quando sono entrato ho
visto solo il tuo squadrone, come ti viene in mente una cosa del genere quando i
tuoi figli ti hanno rinchiuso in cantina… insieme a Viktor e me? E poi da te
Hermione proprio non me lo sarei aspettato… insomma quella là è tua figlia,
non puoi aver messo al mondo una ragazza del genere… e poi…
dal silenzio che si è appena diffuso credo che mia madre
stia cercando di uccidere mio zio con un semplice sguardo – Harry non venirmi
a parlare tu di come avrei dovuto educare mia figlia, che tra parentesi è
dotata di buonsenso rispetto a te!
Credo che per un po’ non si sentirà volare una mosca.
Mi dirigo in salotto e finalmente in casa non si sente volare una mosca, tutto
è tranquillo. E la cosa è davvero molto strana… i miei fratelli non possono
essere spariti perché purtroppo per me esistono e mi stanno rovinando
l’esistenza ma… ho un brutto presentimento.
Salgo velocemente le scale che mi conducono al primo
piano e non faccio nemmeno in tempo a chiamare Daniel che vedo uno strano
affollamento in camera mia. Questo non era esattamente lo spettacolo che avrei
voluto vedere nel caso in cui avessi detto ai miei cari e dolci consanguinei di
aver una sorta di relazione con il mio migliore amico.
Il ragazzo che avevo abbandonato
per pochi minuti in questo momento si trova a testa in giù, sospeso per aria.
Qualcuno mi aiuti!
Mia cugina è appoggiata allo
stipite della porta con le braccia incrociate e mi guarda seria – Io ho
tentato di fermarli, ma non mi hanno dato ascolto.
- Jason… di preciso a cosa
pensavi quando hai messo Daniel a testa in giù? – mio fratello alle volte sa
essere terribilmente impulsivo e testardo. Ma ha davvero il mio stesso corredo
genetico?
- Veramente pensavo ad una serie
di Cruciatus e poi un bel volo su un manico di scopa per ammirare il magnifico
panorama di Hartford. – sorride in direzione del ragazzo capovolto. – Amico
te l’avevo detto che te l’avrei fatta pagare!
Daniel incrocia le mani al petto
e rimango quasi scioccata quando inizia a parlare – Jason… ehm io so che
vuoi bene a tua sorella e che quindi non vorresti che le capitasse niente di
male… ma non credi che fra tutti i ragazzi che ha avuto io sia il male minore?
- Perché vuoi due state
insieme? – l’espressione di mio fratello non promette niente di buono.
- No – mi affretto a dire io.
E contemporaneamente Daniel
convintissimo di ce – Certo.
- Se tu provi solo a sfiorarla
con un dito giuro che il giretto in scopa lo farai a testa in giù inseguito dai
gemelli che ti lanceranno tanti di quei bolidi, che neanche tua madre sarà in
grado di riconoscerti una volta finito.
Più che una minaccia
sinceramente mi padre una promessa. E intanto i gemelli se la ridono alla grande
– Peccato Dan mi stavi simpatico – gli dice divertito Sam.
Jason se ne va lasciando il mio
quasi-ragazzo ancora sospeso per aria con i piedi al posto della testa, allora
Peter prima di andarsene ha il buon gusto di lascialo cadere malamente a terra.
- Ahia!
&
nbsp;
Volevo
ricordarvi tutte le fanfiction che ho scritto:
Sola
Karma
Like a friend
Mamma e papà
in trappola
My
heart will go on
The
memory of my life (in
collaborazione con Kaede)
In particolare voglio
ringraziare:
Hermron:
come al solito mi scuso per il ritardo ma io proprio non ho tempo…. Sempre
rinchiusa in casa sopra i libri… uffa non ne posso più!!! Va bè grazie
mille!! Baci. Baci Ciara JJJ
Minakie:
ma non vi stancate nel leggere tutti i capitoli insieme… va bene
che sono corti però… o vi prende un crampo allo stomaco per il troppo ridere
oppure vi stufate… io comunque sono contentissima per questo e ti invito a
continuare a leggere…e visto che
non ho voglia di ripostare “Like a Friend” approfitto e ti dico tutto
adesso. Dunque… la canzone è del Blue (contenuta in One Love), e siccome
qualche tempo fa mi piacevano tantissimo ho voluto utilizzare una delle poche
canzoni che mi hanno emozionato sul serio. Sono contenta che ti sia piaciuta e
cmq non piace neanche a me la coppia Harry/Hermione, ho solo voluto solo fare
una cosa diversa dalla solita Ron/Herm, che è la mia coppia preferita!!! Grazie
mille anche a te e continua a leggere! Baci.JJ
Titty90: non ho
potuto accontentare tutti con questo capitolo che è molto corto e in più
scritto di fretta… carino Harry rinchiuso in cantina vero??
Ti ringrazio e forza Jane!!! CiaraJJJ
|
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Capitolo 14 *** CAPITOLO 13 ***
Nuova pagina 1
I personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J.
K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry
Potter. Questa storia è stata scritta senza nessun’intenzione di lucro, si
ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato violato.
Mamma e Papà in trappola
CAPITOLO 13
Bollettino meteorologico.
Sulla tranquilla cittadina di
Hartford sta tramontando un magnifico sole, e l’atmosfera non potrebbe essere
più romantica per una coppia di ragazzi che passeggiano tranquillamente tra le
vie della città.
Peccato che la coppietta non sia
una vera e propria coppietta e che il bollettino meteorologico nelle mura di
casa Weasley prevede l’arrivo di un uragano.
Ma torniamo all’aria aperta e
cerchiamo di goderci il paesaggio assieme… indovinate con chi?
Certo che sono con Daniel,
peccato che sono nel giardino del mio vicino di casa e sto discutendo con lui.
- Ma no! I miei genitori sono
partiti per un viaggio di lavoro e così mio zio rimane con noi e pensi che sono
venuti da Londra anche Peter e Jason. – il sorriso che sto tentando di
mantenere è terribilmente falso e non è dei migliori. Ma dovete sapere che il
signor Willis è un uomo terribilmente insistente, e come se questo non bastasse
è un veterano di guerra per cui potete solo immaginarvi quanto sia sospettoso.
L’ometto che ho davanti mi
guarda dubbioso e poi molto lentamente comincia a parlare – Ragazza mia, io
questa mattina ho visto un uomo entrare in casa vostro e non lo visto ancora
uscire… non prendermi in giro.
Con l’aria più innocente che
una ragazza possa riuscire a trovare in un momento molto delicato nel quale è
anche molto seccata e preoccupata riesco a dire tra i denti solo poche parole
– Evidentemente signor Willis non ha puntato bene il cannocchiale perché
quell’uomo è uscito da casa nostra poco più di un ora dopo.
A questo punto mi rifiuto di
continuare una conversazione senza senso con quel vecchietto maniaco e fissato
con la sicurezza e gli attacchi aerei, così mi incammino verso casa con Daniel
che mi corre dietro. Sono terribilmente stanca e vorrei solo buttarmi a
capofitto sul mio letto.
- Signorina Weasley lei riesce a
sorprendermi ogni minuto! – esclama prima di afferrarmi per la vita per poi
posarmi un bacio sul collo.
- Se ti vede Peter sei un uomo
morto…- gli sussurro mentre continua con il lavoro che ha appena cominciato.
- Bè, allora ne vale la pena!
Daniel non si può nemmeno
immaginare a cosa va incontro continuando con questa storia. Sorrido mentre mi
bacia. Lui sta dando le spalle all’enorme finestra che da casa mia da sul
giardino e non può vedere la faccia dei miei fratelli che ci stanno spiando.
Peter si è accorto che li ho
beccati e senza neanche scusarsi per l’indelicatezza indica Daniel e quindi si
passa un dito sul collo.
Lo vuole morto.
Non c’è la faccio più, mi
stacco dalle labbra di Dan e scoppio a ridere. Lui è un po’ disorientato e mi
guarda con aria interrogativa, non posso fare a meno di indicargli la finestra e
gli prende un mezzo infarto quando vede i miei fratelloni che lo guardano
con aria minacciosa, tipo guardie del corpo.
Sapete la situazione non
potrebbe essere più comica, insomma io sono qui che me la spasso mentre i miei
genitori sono rinchiusi in cantina costretti a fare terapia di gruppo insieme a
zio Harry e Viktor Krum. A già, questo non ve l’avevo ancora detto.
I gemelli si sono molto
gentilmente offerti ( dopo un buon quarto d’ora passato con me e Jason in
cucina e sotto minaccia di coltelli e bacchette) di fare da tutor ai nostri cari
consanguinei affinché superino i loro problemi nella loro relazione
sentimentale. Naturalmente tutto questo dopo aver praticamente minacciato il
salvatore del mondo magico che non avrebbe mai più rivisto la sua cara
mogliettina se non ci avrebbe dato una mano.
Chissà a che punto sono?
Mi dirigo velocemente verso
l’entrata e non appena apro la porta rischio di finire sfracellata al suolo
per quello che mi si presenta davanti. Adesso ne sono ancora più convinta…
c’è qualcuno lassù che non mi vede di buon occhio per farmi questo.
- Zio Fred! Zio Geoge! – la
voce mi si è fermata in gola per la sorpresa. Ok, io voglio un bene
dell’anima ai miei zii, ma cavolo c’è l’hanno proprio con me!
Di districo dall’abbraccio dei
gemelli più pazzi che abbino mai messo piede a Hogwarts e li guardo
interrogativamente per capire qual è l’arcano motivo che li ha spinti fin
qui.
- Sai Jane…- inizia zio Fred.
- … non vi vediamo da quasi un
mese…e allora cinque minuti fa ci è preso un attacco di nostalgia…-
continua zio George.
- … allora abbiamo pensato di
venire a trovare le nostre nipotine preferite…e vedere se le Dangerous Sisters
ne avevano combinata una delle loro!!
Alzo un sopracciglio un po’
scettica e inclino leggermente la testa. Non è che abbia afferrato tanto bene
il concetto… comunque.
- Oh…- davanti a queste cose
so essere molto eloquente quando voglio.
- E chi è quello?
La domanda sorge spontanea
quando vedi tua nipote che porta in casa un ragazzo, se poi sono i gemelli che
ti ritrovi per zii allora è tutto normale, vero?
- Ehm… lui è Daniel!- la mia
voce risulta un po’ stridula.
- Daniel… chi?- ancora in
coro, ma allora è un vizio.
- Un mio amico…
Dopo alcune presentazioni e dopo
aver annunciato a tutto il resto della famiglia che c’erano ospiti ho dovuto
dare inizio alle danze. – Credetemi mi dispiace tanto, e vi giuro che prima o
poi troverò il modo di farmi perdonare ma ora come ora… Expelliarmus!
Le bacchette dei miei cari zii
finiscono dall’altra parte della stanza e quindi mi sbrigo a farli levitare
per poi lasciarli cadere non troppo gentilmente in cantina.
- Jane… perché ci fai questo?
- Bè… voi siete venuti qui
senza preavviso e contando che ci sono mamma e papà rinchiusi in cantina…
allora gli ho solo mandato un po’ di compagnia.
Solo adesso si accorgono che con
loro c’è altra gente e allora si mettono a confabulare con papà.
- Ronnie ci spieghi perché i
tuoi figli ti hanno rinchiuso in cantina insieme a Harry e… Krum?
Dopo aver imprecato un pio di
volte papà gli spiega la situazione con qualche intervento un po’ burrascoso
di mia madre, i commenti poco carini di Viktor e gli sbuffi di zio Harry.
- Ron i tua figlia è un genio!
– Zio Fred è raggiante poi si rivolge a me – Tesoro con questo non intendo
dire che quando sarò fuori di qui la passerai liscia.
- Te lo giuro zio… mi dispiace
tantissimo. – Daniel è accanto a me e mi guarda un po’ pensoso.
- Tu ragazzo prova solo…
- …a toccare nostra nipote con
un dito…
- ….e sei un uomo morto! – e
che cosa c’è di meglio che concludere in bellezza con una bella minaccia in
coro.
Volevo
ricordarvi tutte le fanfiction che ho scritto:
Sola
Karma
Like a friend
Mamma
e papà in trappola
My
heart will go on
The
memory of my life (in
collaborazione con Kaede)
In particolare voglio
ringraziare:
Hermron:
domando perdono per il ritardo pazzesco… è solo che mi sono concentrata su
un'altra fanfiction che mi sono completamente dimenticata dell’esistenza di
questa… lo so non ho giustificazioni comunque… ma perdono, perdono, perdono.
Grazie mille per i complimenti e mi raccomando continua a leggere. Baci, Baci
Ciara JJJ!!!
Minakie:
mi scuso un milione di volte anche con te… però non è niente male Harry
rinchiuso dai nipoti in cantina… allora alla prossima. Baci, baci CiaraJJJ!!!
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Capitolo 15 *** CAPITOLO 14 ***
I
personaggi di questa storia appartengono quasi tutti a J. K. Rowling. I
fatti
narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter.
Questa
storia è stata scritta senza nessun’intenzione di
lucro, si ritiene, quindi,
che nessun diritto di copyright sia stato violato.
Mamma
e Papà in trappola
CAPITOLO 14
Mi lascio cadere poco
elegantemente sul divano
consumato dal tempo che si trova dall’altra parte della
stanza in cui ci
troviamo. Tutti gli altri stanno parlando animatamente, o per meglio
dire
litigando. Io invece sono arrivata ad un punto in cui non riesco
nemmeno a
ragionare in maniera decente figuriamoci se ho la voglia di litigare
con parte
di quelli che compongono la mia famiglia e uno dei miei più
cari amici.
Ho i piedi freddi, si
insomma è naturale se
cammini per più di mezza giornata senza scarpe, è
che i sandali che indossavo
ieri sera quando sono tornata a casa erano veramente scomodi
così li ho
abbandonati chissà dove.
-
Dannazione!
Sposto lo sguardo su Ron senza
capire subito la dinamica
della situazione. È caduto a terra e adesso sta imprecando
contro… le mie
scarpe. Bene, benissimo… non vedo l’ora di
ricominciare a litigare. Ho un
terribile mal di testa, i gemelli sanno essere molto assillanti quando
vogliono. Mi dirigo verso Ron e mi metto seduta accanto a lui.
Ron non mi guarda e non
accenna ad iniziare a
parlare, istintivamente gli sistemo il colletto della camicia sgualcita
e poi
passo le dita sul taglio che ha su uno zigomo.
-
Lascia stare. – mi risponde
brusco e io non posso fare a meno di sussurrare delle scuse un
po’ vaghe che
stranamente riescono a calmarlo.
-
Hermione… ti rendi conto che i
nostri figli ci hanno rinchiuso nella nostra cantina e che adesso
potrebbero
benissimo aver organizzato un festino illegale? – quasi mi
metto a ridere non
lo avevo mai visto così in pensiero in vita mia. –
Cosa hai da ridere?
Sorrido
e poi gli rispondo
tranquillamente – Sei buffo quando ti preoccupi!
Mi
guarda male e poi rincara la
dose – Mia figlia… si la mia adorata figlia
è impazzita all’improvviso e ci ha
chiusi in cantina, per giunta il suo migliore amico, l’unico
ragazzo di cui mi
fidavo sta girando per casa MIA e chissà che diavolo gli
starà facendo. Se
permetti ho tutto il diritto di essere preoccupato.
Per molto tempo cerco di
lisciare la gonna del
vestito con scarsi risultati e poi riprendo a parlare.
-
Devi ammettere che era tanto
che non ci divertivamo così! – mi sorride e dopo
tanti giorni tocco il cielo
con un dito – Voglio dire vedere Harry comportarsi in quel
modo e poi Fred e
George, i re degli scherzi messi sotto chiave dai nipoti…
è stato divertente.
-
Per non parlare della terapia
collettiva… la faccia di Sam e Simon mentre gli raccontavo
tutte le cose che ho
fatto per farmi perdonare non so quante volte, quello si che
è stato
divertente.
Scoppiamo
entrambi a ridere e mi
accorgo solo in quel momento che Harry ci sta guardando e che
nonostante l’aria
un po’ smarrita sta sorridendo .
È strano stare
così, accanto all’uomo a cui ho
detto per sempre, dopo tutto quello che è successo in
quest’ultimo mese per non
parlare della situazione assurda in cui ci troviamo. Solo adesso mi
rendo conto
che non avrei mai dovuto dubitare di noi, non dopo tutto quello che
abbiamo
passato, non dopo sette figli, non dopo vent'anni così
felici.
Mi avvicino e lo abbraccio
trattenendo a
stento le lacrime – Ti amo.
Mi
sembra di essere tornata
indietro a quando eravamo ancora due ragazzi troppo impauriti per
ammettere i
nostri sentimenti. Lui ricambia forte il mio abbraccio carezzandomi la
nuca.
-
Lo so. Ti amo anch'io! - sento
le sue labbra a contatto con la mia guancia aprirsi in un sorriso.
***
- In realtà sono
un po' preoccupata...
-
Hai rinchiuso i tuoi genitori,
mio padre e i nostri zii in cantina, non vedo perché non
dovresti esserlo. -
Lily è di un'ovvietà disarmante che nonostante il
fatto di essere cresciute insieme
riesce ancora a sorprendermi.
-
Non hai capito, è Viktor che mi
preoccupa... non riesco proprio a capire perché sia venuto e
perché è stato
così insistente...voglio dire erano anni che non si faceva
vedere, perché
proprio adesso? - è parecchio che mi faccio delle domande su
Krum e ogni volta
che ho tentato di darmi una risposta questa non mi è
piaciuta affatto. Sono da
Lily per prendermi una pausa dal tutto il trambusto che c'è
in casa mia, non
voglio far partecipe dei miei dubbi i miei fratelli, non vorrei
metterli in
allarme per niente e
poi Lily vuole
sapere di Daniel.
-
E...come va con Daniel?
-
Uhm…così…- sono vaga, in fondo
un po’ mi imbarazza fare certi discorsi con Lily. Lei
è sempre cosi diretta,
senza inibizioni, invece io sono molto riservata.
-
Così non è esattamente la
parola che userei io dopo il bacio che ti ha dato davanti ai tuoi
fratelli. Le
cose sono due: o il ragazzo ha fegato oppure è tremendamente
stupido…anche se
io opterei per la seconda opzione. Ahia!
Le
ho dato un pizzicotto
sull’avambraccio. Povero Daniel si è ritrovato in
una situazione molto più
grande di lui e ancora non si è lamentato di nulla.
Per
fortuna sono riuscita a
mandarlo a casa. Per oggi è stato fin troppo in contatto con
i Weasley, credo
che possa bastare e poi qui urge una riunione di famiglia.
-
Dai Jane…non fare la preziosa,
se non ne parli con me con chi ne vuoi parlare, ti conosco meglio di
chiunque
altro, lo so che hai bisogno di parlarne…- fa una pausa e
disegna strani cerchi
pe aria con le mani -….di tutta questa situazione intendo.
– mi fa un sorriso
bieco e io mi sento molto più rilassata. Sa proprio come
prendermi.
Mi
stendo sul divano e appoggio
la testa su di un cuscino.
-
E’ che è tutto così complicato!
– sospiro pesantemente – Non avevo previsto tutto
questo affollamento…voglio
dire già rinchiudere mio padre e mia madre era
l’ultima delle cose che avrei
voluto fare, soprattutto dopo aver organizzato per loro
l’anniversario
perfetto, figuriamoci poi ritrovarmi in casa quell’antipatico
di Krum, gli zii
e tuo padre. Cioè…ho il cervello che mi scoppia.
E poi c’è Daniel determinato a
chiarire a tutti i costi quello che c’è tra noi
quando io non so nemmeno cosa
provo esattamente per lui e…
-
Oh bè, questa è facile sorridi
appena lo si nomina e arrossisci quando parli di lui! Io dico che sei
decisamente presa! – mi porto le mani fredde sulle guance nel
vano tentativo di
placare il rossore che vi si sta diffondendo.
-
Ok Lily…ma in ogni caso non è
questo il momento…uff…non lo so!
Sono
esasperata, e sono appena
passate ventiquattr’ore da quando ho avuto la mia brillante
idea.
Aiuto,
aiuto, aiuto!
-
Sai cosa? Adesso ce ne andiamo
a dormire e lasciamo momentaneamente la situazione nelle mani dei tuoi
adorati
fratelloni! – il sorriso che mi rivolge ha un che di
inquietante.
-
Ma Lily…
-
Niente ma! Tu hai assoluto
bisogno di dormire! – il tono di mia cucina non ammette
repliche e in fin dei
conti sono veramente stanca. Mi alzo controvoglia dal divano e mi
dirigo in
camera mia con quanta più calma sia possibile.
Voglio
solo che questo giorno
finisca il prima possibile.
Bene. Fantastico.
Ero
così stanca da non riuscire
ad arrivare in camera mia con i miei piedi e dopo appena due ore di
sonno mi
sveglio e non riesco più a dormire.
Lo
so che impazzirò. Si impazzirò
e ucciderò tutti con una motosega.
Ok.
Tranquilli, ora vado in
cucina mi preparo una bella tazza di latte caldo e poi torno a letto
con la
speranza che il sonno ritorni.
Quando arrivo in salotto
trovo Peter e Jason
addormentati sui divani. E’ bello avere tutti i miei fratelli
a casa, certo non
esiste privacy e c’è un sovraffollamento non
indifferente, ma gli voglio un
bene dell’anima. Adoro la mia famiglia, per questo non
sopporto vedere i miei
genitori litigare.
Mi siedo su uno degli
sgabelli del bancone
della cucina e bevo il mio latte caldo. Quando poggio la tazza sul
bancone
l’occhio mi cade sulla ventiquattrore che aveva Krum e che io
avevo abbandonato
in un angolo della cucina.
Quasi
senza rendermene conto la
prendo e la poggio sul tavolo. La osservo per molto tempo.
Aprire
questa valigetta
significherebbe poter dare delle risposte alle continue domande che mi
sto
facendo, ma sono terrorizzata dall’idea di cosa possa esserci
dentro.
La presenza di Viktor mi
agita. Non so perché,
sarà il sesto senso Weasley che mi mette in allerta, ma non
mi ispira fiducia.
In ogni caso la
curiosità vince sulla ragione
e non posso fare a meno di aprirla. Ci trovo il passaporto del nostro
caro
amico sopracitato insieme ad un biglietto aereo aperto.
La
cosa mi piace sempre meno.
In
fondo alla valigetta trovo una
cartellina azzurra, la apro e comincio a scorrere velocemente i fogli
che
contiene. Mi tremano le mani.
Separazione.
Divorzio.
Affidamento.
***
Sento Ron muoversi accanto a
me.
Ci
siamo addormentati sul
materassino per la piscina dei ragazzi. Apro gli occhi e
nell’oscurità
intravedo mio cognato che scuote mio marito con troppo vigore.
-
Harry cosa diavolo vuoi? – Ron
si alza scocciato e si districa mal volentieri dal nostro abbraccio.
-
Ron sono un genio! Ho trovato
il modo di uscire…
Continua...
Tadan!! Incredibile vero???
Sono
tornata e vi porgo le miei
scuse per il ritardo imperdonabile.
Non ho scuse! Avete tutto il diritto di flagellarmi!
Spero solo che questo capitolo vi sia piaciuto!!
Aspetto i vostri
commenti, anche le ingiurie contro la mia persona eheheh!!!
Alla prossima! <3<3
Ciara
|
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Capitolo 16 *** CAPITOLO 15 ***
I
personaggi di questa storia appartengono quasi
tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti
nella
saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza
nessun’intenzione di
lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato
violato.
Mamma
e Papà in trappola
CAPITOLO
15
- Harry è
inutile che continui ad esultare senza spiegarmi cosa stai pensando di
fare. –
mio marito sta per uccidere il suo migliore amico. Suo cognato. Quello
che in
realtà è anche il mio migliore amico. Insomma, ci
sveglia nel cuore della
notte, blaterando non so cosa sul come uscire dalla nostra cantina e
poi
comincia ad esultare da solo, e sottolineo da solo, senza nemmeno
renderci
partecipi della sua idea.
Una
famiglia di pazzi. Ecco che cos’è…
-
Ron ti ricordi del montacarichi? Quello che tu non
volevi, perché era inutile per una famiglia di maghi? Ti
ricordi? Non abbiamo
chiuso il vano e con un po’ di fantasia potremmo…
Ron salta in
piedi e afferra Harry per la testa, sembra quasi che glie la voglia
staccare da
un momento all’altro, poi gli schiocca un sonoro bacio sulla
fronte – Amico
mio, sei un genio!
Uomini.
Non
ci sto capendo niente.
Mi
sa tanto che per una volta Harry ha avuto davvero
una buona idea. Speriamo che funzioni perché al momento non
abbiamo nessun
altro piano a cui aggrapparci.
Ron è andato
dall’altra parte della stanza e ha scaraventato i gemelli
giù dal divano per
poterlo spostare facendo un rumore infernale. Mi avvicino
immediatamente e gli
sussurro – Vuoi fare piano, se i ragazzi ci sentono si
insospettiranno!
Lui
si ferma un secondo e mi guarda – Hai ragione,
in fondo sono anche figli tuoi…- ha la fronte corrucciata
quasi stesse
formulando chissà quale rompicapo. Non capisco bene cosa
intende, ma mi sta
bene. Voglio uscire e attentare alla vita di mia figlia.
Prima
forse dovrei ringraziarla, forse no.
Guardo
il mio consorte aprire il vecchio guardaroba
che stava dietro il divano, è pieno di fogli, cartelle,
mappe e…
-
Ho trovato le carte del progetto della casa e se
non mi sbaglio ci dovrebbe essere anche la planimetria da qualche
parte…-
continua a smuovere fogli e scartoffie freneticamente
-…eccola!
Riemerge
dall’armadio trionfante, ha l’espressione di un
bambino che ha appena trovato
il barattolo delle caramelle. Vado di corsa a prendere una torcia e
aiuto Ron a
stendere le planimetrie a terra, senza troppi problemi troviamo il
disegno del
vano del montacarichi.
Forse
non è una cattiva idea…
-
In via del tutto teorica Hermione, io ed Harry
potremmo riuscire ad arrampicarci su per il vano e
uscire…vediamo un po’ dove
porta…- Ron fa scorrere l’indice lungo il fogli
fino a fermarsi su quello che
dovrebbe essere il salotto di casa Potter – nel salotto di
Harry…che ne dici?
Ci
rifletto un po’ su, in via del tutto teorica ci
dovrebbero passare, almeno credo, quando abbiamo eliminato il
montacarichi da
casa ero incinta di Jason e per scherzo Ron mi ci aveva messa dentro,
quindi se
c’entravo io nelle sembianze di una mongolfiera…
-
Passare dovreste passarci, l’unico problema è che,
se ricordo bene, abbiamo fatto murare l’apertura
e… - Harry mi interrompe con
un segno della mano, il sorriso che mi rivolge ha un qualcosa di
inquietante
-…Harry non abbiamo le bacchette come facciamo a…
-
Non ci servono le bacchette, la parete è di
cartongesso…sarà sufficiente la testa dura di tuo
marito!
I
gemelli che nel frattempo si erano avvicinati
insieme a Viktor scoppiano in una fragorosa risata.
Questa
situazione ha un che di surreale.
Mio
marito è troppo preoccupato a cercare i pochi
attrezzi babbani che suo padre è riuscito a rifilargli
durante il trasloco per
rendersi conto che i suoi fratelli lo stanno prendendo in giro insieme
al mio
migliore amico. Riesce a trovare la cassetta degli attrezzi da cui
estrae un
martello e subito si dirige dall’altra parte della stanza
dove si arrampica su
di una sedia e fissa il soffitto.
-
E adesso Brown vengo a spezzarti il collo!
-
Ron! – esclamo indignata, ma come fa a pensare a
quel povero ragazzo quando….va
bè…lasciamo stare.
***
Sono seduta
sul portico di casa. E’ metà mattina e ancora non
ho combinato nulla. Da quando
ho trovato quella cartellina il cervello ha smesso di funzionare a
dovere. Non
ne ho ancora parlato con nessuno, non voglio mettere in allarme
nessuno, non
voglio rendere questa cosa ancora più reale di quanto
già non sia.
Ho
un bisogno disperato di distrarmi e di non
pensare. Faccio per alzarmi quando sento una mano che si poggia senza
troppa
gentilezza sulla mia testa. Alzo gli occhi e incontro il viso di Jason.
Si
mette seduto accanto a me e mi scompiglia
affettuosamente i capelli.
-
Mi dici cosa mai può affliggere i tuoi poveri
neuroni?
Sospiro
pesantemente mentre appoggio i gomiti sulle
ginocchia.
-
Vuoi la descrizione completa o ti basta un elenco?
– glie lo chiedo sarcastica.
-
Mi accontenterò dell’elenco, non sono mica Lily!
–
riesce a strapparmi un sorriso.
Non
ho proprio il cuore di raccontargli tutti i miei
turbamenti – Tanto per cominciare vorrei sopprimere il signor
Willis che non fa
altro che spiarci con il suo binocolo – dicendo questo saluto
il caro
vecchietto appostato dall’altra parte della staccionata che
mi guarda indignato
e finalmente se ne va – poi…dici che abbiamo fatto
bene?
Mi
guarda con aria interrogativa – Voglio dire,
mamma e papà, chiuderli in cantina…e se loro
davvero non stessero più bene
insieme, se si volessero lasciare in fondo noi chi siamo
per…
Mio
fratello mi prende una mano tra le sue, sono
sull’orlo delle lacrime e se ne è accorto
– Jane…forse non dovevamo
rinchiuderli, ma dovevamo fare comunque qualcosa, voglio dire siamo i
loro
figli e non se lo devono dimenticare. Siamo sette figli…e
… non ha senso dopo
vent’anni che si lascino perché questo
è un brutto periodo, ormai siamo tutti
abbastanza grandi e a parte i guai che combinano i gemelli cosa non
dovrebbe
andare tra loro?
Mio
fratello è così convinto, così
deciso…se solo
sapesse…
-
E’ che io…oh, non lo so! Quando vedo come si
guardano ancora dopo tutti questi anni mi trasmettono una
felicità immensa,
sembrano due ragazzini alla prima cotta…ma poi passano da
sorridenti a furiosi
per un nonnulla e non si parlano per giorni e sembra che in questa casa
piombi
il gelo…non lo so! – mi passo nervosamente una
mano tra i capelli – Senti…ti
dispiace se esco un paio d’ore con Daniel?
L’espressione
di Jason cambia immediatamente – Solo
se ti metti qualcosa che ti copra le gambe!
Ma
come fa? Prima era carino e comprensivo ora mi fa
saltare i nervi – Jason ti prego non cominciare…-
sbuffo sonoramente.
-
Va bene, va bene! Ma vedi di non farti toccare
troppo! – sorride mentre lo dice.
Gli
schiocco un bacio sulla guancia e mi dirigo
verso casa di Daniel. Vediamo di passare due ore d’aria in
maniera tranquilla e
di chiarire almeno questa situazione.
Mentre mi
dirigo dall’altra parte della strada vedo il signor Willis
appostarsi alla
finestra del secondo piano, quell’uomo ci darà del
filo da torcere me lo sento.
E’ troppo insistente e prima o poi ci toccherà
obliviarlo. Ma al momento è
l’ultimo dei miei problemi, ci sono i miei fratelli a casa e
io mi devo
calmare.
Quando
arrivo davanti a casa di Daniel mi imbatto in
suo fratello con la volante della polizia.
-
Ehi Jane! Come va?
Gli
sorrido – Tutto bene grazie! Ehm…Dan è
in casa?
Mi
rivolge un sorriso furbo, mi sa tanto che sono
arrossita – Si blaterava qualcosa sul fatto che doveva venire
da te, sai
quest’ultima settimana è stato intrattabile poi
ieri sera quando è tornato a
casa era uno zuccherino – arrossisco ancora di
più, il suo tono di voce è un
po’ troppo allusivo – non è che
c’entri tu con questo cambiamento d’umore?
Perché
più di una domanda sembra un’insinuazione? Mi
passo le dita tra i capelli, lo faccio solo quando sono molto nervosa,
cosa gli
dovrei dire?
-
Io…non saprei, insomma…- tentenno.
-
Immagino che i tuoi fratelli ti abbiano già detto
che dovresti coprirti un po’ di più prima di
vedere Dan, vero? – arrossisco a
livelli indicibili – Matt!
Lui
scoppia a ridere, se la sta spassando alla
grande alle mie spalle – Vai! Mio fratello non vede
l’ora di vederti! – detto
questo mette in moto la volante e se ne va dopo che io gli ho
sussurrato un
“grazie” imbarazzato.
Lily
ha ragione. Qui le cose sono fin troppo chiare.
Ma perché poi deve avere sempre ragione mia cugina proprio
non lo capisco.
Attraverso il
vialetto facendomi aria al viso con le mani nel tentativo di placare il
rossore
causato da Matt, proprio mentre sto salendo i gradini che portano al
portone
inspirando lentamente e rilassando le spalle Dan esce di corsa
dall’ingresso e
mi viene quasi addosso rischiando di farmi cadere a terra. Velocemente
mi
afferra il polso e mi porta contro di lui evitandomi una rovinosa
caduta.
Restiamo in
quella posizione per un po’ poi istintivamente gli passo le
braccia intorno al
collo e lo abbraccio nascondendo il viso nell’incavo tra il
suo collo e la
spalla.
-
Ehi, cos’hai? – è preoccupato, non
riesco a
parlare e scuoto leggermente la testa per fargli capire che va tutto
bene. Mi
abbraccia e inspiro a fondo, mi tranquillizza stare così con
lui.
-
Vuoi…vuoi entrare in casa? Magari ti offro
qualcosa…- scuoto leggermente la testa senza emettere alcun
suono, penserà che
qualcuno mi ha tagliato la lingua.
-
Ehm, ok! Allora andiamo a farci un giro…che ne so,
al parco? – mi sa tanto che lo sto facendo preoccupare sul
serio, il suo ton di
voce è incrinato e cerca in tutti i modi di guardarmi negli
occhi. Allento
l’abbraccio quel tanto che basta per baciarlo – Si!
Il parco è perfetto!
Tira
un sospiro di sollievo e sorride.
Ci siamo
seduti all’ombra di una quercia e Daniel è
riuscito a estorcermi tutte le
informazione di cui aveva bisogno per capire come mai sono
così strana.
-
Quindi è per questo che sei fuggita da casa…
Gli
rifilo un pugno sull’avanbraccio – No cretino!
Volevo vederti…volevo stare con te…-
quest’ultima parte la sussurro e sono
certa di essere arrossita.
-
Uhm…questo si che è interessante! Riuscire a
zittire Jane Weasley è qualcosa di impossibile! –
scoppia a ridere e io mi
sento ancora più in imbarazzo, questo ragazzo mi da alla
testa, non capisco più
niente quando sono con lui.
-
Mi stai dicendo che possiamo ufficializzare la
cosa?
-
Come scusa? – non ho afferrato il concetto.
-
Bè, posso farmi picchiare ufficialmente da tuo
padre e dai tuoi fratelli? – ora è arrossito anche
lui.
Il
cuore mi va a mille e nella testa mi passano un
migliaio di domande da porre a Dan, ma al momento non ho proprio voglia
di dare
retta alla mia testa.
Avvicino
il mio viso al suo e gli sussurro – Credo
che tu possa farti picchiare…- poi lui annulla la distanza
che c’è tra le
nostre labbra e mi da un bacio mozzafiato.
Ci stacchiamo
solo quando i nostri polmoni reclamano aria.
-
Ne vale proprio la pena di affrontare tuo padre!
***
Sembra quasi
che i ragazzi non siano in casa, se non fosse per la musica infernale
che
ascoltano i gemelli penserei che ci abbiano lasciato a morire qua
giù.
Ron
e Harry sono in bilico su due sedie e stanno
cercando di creare un’apertura abbastanza grande per passare
nel vano del
montacarichi. Spero davvero che l’idea di Harry funzioni e
che non si facciano
niente di male, sono già abbastanza preoccupata per i
ragazzi.
Sono
seduta in fondo alle scale della cantina.
Viktor
si avvicina e si siede di fronte a me. Il mio
sguardo corre istintivamente a Ron.
-
Ehi!
-
Ehi!
Wow.
Siamo loquaci! So esattamente di cosa vuole
parlare. Quella maledetta lettera!
Ma
come mi è venuto in mente di scrivere proprio a
lui, in fondo la mia migliore amica, mia cognata, abita al piano di
sopra. Non
sarebbe stato più semplice?
Non
ricordo neanche esattamente cosa ho scritto per
quanto ero nervosa, ma come si fa?
-
Hermione credo che dovremmo parlare…
Ma
dai io non penso ad altro da quando i miei figli
ti hanno rinchiuso nella mia cantina! Ok, Hermione, rilassati pensa e
cerca di
risolvere il pasticcio che hai combinato evitando di far soffrire
inutilmente
la tua famiglia per l’impulso di un momento.
Annuisco
leggermente con la testa e lo ascolto,
parla a bassa voce così che possa ascoltarlo solo io, dovrei
ringraziarlo per
questo, ma vorrei anche capire perché invece di rispondere
alla mia lettera
come sempre si è precipitato qui…
Ti
ho visto con Ronald ieri, io vorrei solo capire
cosa…- fa una pausa e sospira pesantemente, sembra quasi che
abbia difficoltà a
parlare – Senti ho fatto preparate le carte come mi avevi
chiesto, sono passato
dai tuoi genitori per prendere i documenti necessari e mi sono
precipitato qui
per poi ritrovarti tra le braccia di…- hai i lineamenti
contratti quando lancia
uno sguardo tutt’altro che amichevole a Ron.
-
E’ mio marito! – mi porto una mano alla bocca
soffocando un singhiozzo sul nascere – Sai benissimo che Ron
è tutto per me e
io lo amo con tutta me stessa…io…mi dispiace
averti fatto credere qualcos’altro
ma credevo che dopo tutto questo tempo tu…
-
Cosa? Sei tu che mi hai scritto! – è arrabbiato.
Cerco
di sfiorargli una mano ma lui la ritrae
bruscamente.
-
Ero confusa, stanca di tutta la situazione che si
era creata…tu non capisci è stato un inferno e ho
pensato, ho creduto che anche
io in fondo… che non fosse abbastanza…che lui
non…oh! Non lo so Viktor! Mi
dispiace averti dato delle false speranze, non ero in me.
Annuisce
e stringe i pugni.
Gli
poggio una mano sul ginocchio tentando di fargli
capire il mio dispiacere, tutto senza risultato, sembra che stia anche
peggio.
– Io…
-
Non voglio sentire più niente se non ti dispiace
-
Mamma! – sento Jane che mi chiama, mi allontano da
Viktor e salgo le scale verso la porta, mi metto nuovamente seduta e
mia figlia
fa la stessa cosa. Dalla sua espressione capisco che ha assistito a
tutta la
scena, porto nervosamente una ciocca di capelli dietro
l’orecchio.
Lei non mi
guarda in faccia e continua a maneggiare una cartellina azzurra.
-
Jane…- mi ferma subito con un gesto della mano.
-
Mamma…io…lo so che non avrei dovuto,
ma…- indica
il fascicolo che ha tra le mani – l’ho trovato e
non ho potuto fare a meno di
controllare cosa fosse. E…
La
sua espressione è dispiaciuta, mi fa tenerezza,
vorrei abbracciarla, se solo non ci fosse questa grata di ferro.
-
Era nella ventiquattrore di Krum, e poi prima vi
ho visto mentre…- mi affretto a scuotere la testa.
-
Tesoro tra me e Viktor non c’è niente! Non
c’è mai
stato niente. Non potrei mai fare una cosa del genere a
voi…a tuo padre…- ho il
cuore in gola, non volevo coinvolgere i miei figli in tutto questo,
nessuno
avrebbe dovuto sapere niente. Dannazione!
-
Allora perché qui dentro ci sono le carte del
divorzio e dell’affidamento? – sbarro gli occhi per
lo shock, non credevo che
avesse trovato le carte, in confronto l’idea che avessi una
relazione con
Viktor è una bazzecola.
Pretende
delle spiegazioni. In fondo ne ha tutto il
diritto.
-
Tesoro l’ultima volta che ho litigato con tuo
padre, io credevo veramente che fosse tutto a pezzi, che non ci fosse
più la
minima possibilità di mettere a posto le
cose…insomma ci hai visto, non…non ci
rivolgevamo più la parola a malapena mi guardava negli
occhi, e io…non so come
o perché, ma ho scritto a Viktor dicendogli di passare dai
nonni e di
prepararmi le carte per il divorzio…io non so nemmeno come
una cosa del genere
ha potuto…- le parole mi escono impulsivamente dalle labbra
senza freno, non
riesco al trattenermi dal lasciare fuori da queste questioni mia
figlia. Lei non
dovrebbe nemmeno sospettare di una cosa così grave, non
dovrebbe pensare che i
suoi genitori si possano lasciare. Mai.
-
Io amo voi e tuo padre più di me stessa, ero solo
cosi stanca e poi tuo padre…- mi mordo la lingua.
-
Papà cosa?
-
Niente cara, niente…- mi sono fermata appena in
tempo. Per oggi è già abbastanza, insinuare i
miei dubbi nella mente di mia
figlia sarebbe troppo. Non posso.
Come
faccio a dirgli che credo che Ron abbia…no, non
può essere! Non mi avrebbe abbracciato in quel modo, non
saremmo tornati quelli
di un tempo se lui…
Non
voglio neanche pensarci.
Sembra
che Jane sia più calma di pochi minuti fa.
-
Bè…credo che dovresti risolvere le cose con
papà
se è come dici. Io posso prometterti di non dire niente a
nessuno. – il sorriso
che mi rivolge è un po’ tirato ma dai suoi occhi
capisco che è veramente
tranquilla.
-
Jane quando credi finirà questa messa in scena? –
stavolta le parlo con il mio solito tono autoritario da madre vissuta.
Lei
sorride e fa un alzatina di spalle…ho come
l’impressione
che non riusciremo a uscire di qui con le buone.
-
Bè…peggio per voi! Avrete una punizione esemplare
–
vedo Robert e
Michael avvicinarsi –
tutti!
***
Sono
in salotto da Lily, con Daniel.
È
tardi, non dovrebbe neanche essere qui. In realtà
neanche io dovrei essere qui.
Visto
che i miei fratelli continuano a fare i cani
da guardia mia cugina ci ha concesso la casa per starcene un
po’ in pace.
Ovviamente
lei non c’è!
L’irruenza
del bacio di Dan mi porta a poggiarmi
allo schienale del divano. Mi accarezza lascivamente una gamba e io non
posso
fare altro che aggrapparmi con maggiore forza alle sue spalle.
Interrompe il
bacio per dedicare le sue attenzioni al mio collo.
Inarco
la schiena e porto la testa indietro per
facilitargli il compito, cerco di concentrarmi sul lampadario sopra di
noi per
non perdere il contatto con la realtà. Faccio appena in
tempo a sentire le
labbra di Dan sfiorarmi il mento pretendendo un bacio quando
improvvisamente la
luce va via.
Mi
allontano per quello che mi è concesso per capire
cosa sta succedendo.
-
Non è niente! Adesso torna…- è quello
che riesce a
dire Daniel tra un bacio e l’altro e io mi lascio trasportare
nuovamente. Un attimo
dopo la luce torna e va via di nuovo.
Riesco a
lanciare un’occhiata fuori dalla finestra e notare che le
luci del vicinato non
sono difettose come le nostre.
-
Daniel aspetta…- mi tappa la bocca con un altro
bacio, il cervello va nuovamente in tilt. Mi accorgo vagamente che la
luce va e
viene varie volte. Poi sentiamo degli strani rumori da dietro il muro.
I rumori
si fanno sempre più forti.
Poi
un tonfo sordo.
È
tutto buio, percepisco Dan che si stacca da me.
-
Ragazzo ti avverto, togli le mani di dosso da mia
figlia! – questa è la voce di mio padre.
Continua…
Eccomi
di nuovo con un capitolo fresco fresco!!! Bene, bene è
decisamente più lungo
del solito e anche più serioso...
Spero
tanto
che vi sia piaciuto e vi esorto a lasciare un commentino, anche piccolo
piccolo!!
Alla
prossima!! <3<3<3
Ciara
|
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Capitolo 17 *** CAPITOLO 16 ***
I
personaggi di questa storia appartengono quasi
tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti
nella
saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza
nessun’intenzione di
lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato
violato.
Mamma
e Papà in
trappola
CAPITOLO
16
È sera tardi.
Finalmente
Harry e Ron sono riusciti ad aprire un
varco sufficientemente grande per far passare entrambi. Sono stati
tutto il
girono a lavorare mentre i gemelli controllavano che i ragazzi non si
accorgessero di nulla.
Viktor da
quando abbiamo parlato è stato in disparte tutto il tempo.
Mi si stringe il
cuore ma la questione andava chiarita ed ora non voglio dargli troppo
importanza.
Semplicemente
non posso.
-
Bene! Io sono pronto, Harry? – Ron sta facendo
segno ad Harry di aiutarlo ad arrampicarsi.
Io
mi avvicino rapidamente e gli sfioro una gamba
per attirare la sua attenzione, lo guardo preoccupata, questa cosa non
mi
convince affatto.
-
State attenti!
Lui
mi sorride e io mi rilasso un po’.
Finalmente
riesce ad arrampicarsi e aiuta mio
cognato a salire. Dopo poco spariscono alla nostra visuale.
Sono così
nervosa che senza accorgermene comincio a camminare avanti e indietro
per tutta
la stanza senza fermarmi un minuto, di tanto in tanto si sentono dei
tonfi
provenire dal vano del montacarichi. Fred e George aspettano
pazientemente
sotto l’apertura pronti a recuperare Harry e Ron se mai ne
avessero bisogno.
Viktor sta
passando in rassegna tutte le pareti della cantina, non capisco per
quale
motivo.
Continuo
a camminare finche sento Viktor esclamare –
Finalmente!
La
luce va via all’improvviso, le voci che
provenivano dal salotto, probabilmente della televisione, cessano. Mi
guardo
intorno allarmata, strizzo gli occhi per mettere a fuoco quello che mi
circonda.
-
Cosa diavolo…? – intravedo Viktor vicino al quadro
elettrico.
Non
l’avrà fatto veramente?
Mi
dirigo a passo deciso verso di lui rischiando di
finire a terra un paio di volte per non so quale cosa dispersa a terra.
-
Vuoi spiegarmi perché hai staccato la luce? – il
mio tono risulta più duro e indignato di quanto volessi,
scanso la sua mano dal
quadro e riattacco la luce. Il mio amico mi guarda stralunato e poi mi
risponde
esasperato.
-
Se noi dobbiamo restare rinchiusi qui, allora loro
– punta un indice verso l’alto volendo farmi capire
che sta parlando dei miei
figli – rimangono senza elettricità!
Ditemi
che non l’ha detto veramente!
Detto
questo toglie nuovamente la luce. Non ci posso
credere!
-
Tu non lascerai i miei figli senza luce! –
riattacco la luce e lo guardo con aria di sfida.
Riesco
vagamente a notare le teste di Peter e Jason fare capolino in cima alle
scale,
credo che tentino di capire con chi stia discutendo.
-
Mamma cosa…?
-
Intendi quei mostri che hanno il tuo stesso
corredo genetico? – spalanco gli occhi, non ci posso credere,
ma come fa a
essere così cattivo? Cosa gli ho fatto?
-
Oh Viktor! Smettila di fare il bambino, ma ti pare
il caso?
Lui
in tutta risposta stacca di nuovo la corrente e
io la riattacco.
-
Mamma volete farla finita per favore? – pure ad
ascoltare Jason devo stare ora? Cioè oltre che discutere con
questo troglodita
(concedetemi la licenza poetica, comincio a pensare che Ronald in fondo
in
fondo abbia ragione) devo pure dare retta a mio
figlio…incredibile!
-
Tesoro è quello che sto cercando di fare! – nel
frattempo i gemelli si sono avvicinati per darmi
man forte, senza accorgersi che così
rischiano solo di peggiorare le cose.
Viktor ed io
continuiamo così per un paio di minuti finché la
luce non si riaccende più.
Bene!
-
Scusa mamma, ma papà e lo zio Harry dove sono? –
lo sapevo io che andava a finire così, ma perché
non uso il cervello fino in
fondo quando devo, perché devo sempre lasciarmi trasportare
da quei due cretini
che mi ritrovo per marito e per cognato?
Si sentono
svariati tonfi e rumori provenire dall’appartamento dei
Potter.
Fantastico!
-
Mamma, dicci immediatamente dove sono papà e lo
zio! – la voce di mio figlio non ammette repliche, ma se
crede che gli renderò
la vita facile si sbaglia di grosso.
Per
lo meno dobbiamo tentare di far uscire Harry e
Ron così forse riusciranno a riportare un po’ di
ordine.
Però
ho questo presentimento che mi attanaglia da
quando quei due sono spariti…
Sentiamo un
altro tonfo sordo e la voce di mio marito tuonare.
-
Ragazzo ti avverto, togli le mani di dosso da mia
figlia!
Ma
perché non pensa mai prima di aprire bocca. Mi
porto una mano sulla fronte per la disperazione.
I ragazzi si
sono precipitati su per le scale, sento solo i loro passi di corsa che
si
allontanano.
È
tutto così idilliaco!
***
Mio padre praticamente sbuca
dal muro.
Forse
è necessario un fermo immagine. Non ci sto capendo niente
nemmeno io. Vedo solo
il busto di mio padre che si divincola dal muro. Penserei che qualcuno
ce
l’abbia murato in quella posizione se non fosse che
c’è tantissima polvere
ovunque e sento la voce di mio zio da dietro il muro.
-
Ron! Non è il momento di fare lo stupido! Vedi di uscire di
lì e fai uscire
anche me!
Panico.
Cervello
pensa.
Panico.
Forza
cervello non puoi abbandonarmi proprio ora.
Ancora
panico.
Pensa
Jane, pensa.
Al
momento riesco solo a percepire le mani di Daniel stratte attorno al
mio
braccio, e mio padre continua a dimenarsi e zio Harry continua ad
imprecare
contro mio padre.
Io invece vorrei prendere a
calci il mio
cervello.
Ma
come diavolo hanno fatto ad arrivare qui? Lì?
Cioè dal muro?
-
Ron muoviti! Qui sotto c’è un topo!
Sento
dei passi per le scale. Ti prego no!
Adesso
mi ammazzano. Lo so che mi ammazzano e è tutta colpa mia. Me
la posso prendere
solo con me stessa.
In
salotto fanno il loro trionfale ingresso i miei fratelli maggiori.
Fantastico!
Ora
ci vorranno più o meno tre secondi prima che concino a
sbraitarmi contro e a
tentare di uccidere Dan.
Tre,
due…
-
Tu cosa ci fai qui? – appunto.
Disperata
sposto lo sguardo da mio padre ai miei fratelli, per ora il cervello,
che ha
ripreso a funzionare mezzo secondo fa, dice che il male minore sono i
fratelli
quindi…
-
Ragazzi aiuto! – dicendo questo indico mio padre, che sta
ancora tentando di
aprirsi un varco nel muro. I miei fratelli mi fissano spaesati e poi si
guardano, quindi spostano la loro attenzione alternativamente da Dan a
papà.
Buon
sangue non mente. E io che speravo fossero più tempestivi di
me. Alla fine
tocca sempre tutto a me, così quando i miei riusciranno ad
uscire, perché a questo
punto non ci sono dubbi, quella che passerà le pene
dell’inferno sarò io. Solo
io.
Papà si
è aggrappato al tavolino che si trova
vicino al muro, sta cercando in tutti i modi di uscire.
Peccato
che su quel tavolino c’è il fascicolo che io avevo
provveduto a far sparire da
casa mia.
Mi
avvicino di corsa e tento di strapparglielo dalle mani, lui si aggrappa
alla
mia mano cercando un appiglio più stabile e io tento di
divincolarmi in tutti i
modi.
La cosa ha del comico visto
che Peter, Jason e
Daniel stanno lì che mi guardano invece di aiutarmi.
-
Ma volete darmi una mano? – chiedo disperata.
Finalmente
si danno una svegliata e vengono ad aiutarmi. Peter e Jason mi
afferrano per la
vita e Dan si aggrappa a loro, sembra stiano facendo il tiro alla fune,
peccano
che la fune sono io.
Voglio
dire potrei rompermi sul serio.
-
Ron cosa stai facendo? Mi hai dato un calcio! – la voce
indignata dello zio ci
giunge attutita.
-
Harry la vuoi smettere di rompere e tenermi? Qui i miei figli stanno
tentando
di uccidermi!
Papà
ha gli occhi iniettati di sangue, la cosa mi spaventa e molto. Mi
inquieta
vederlo in queste condizioni.
-
Ragazzi avanti non fate gli stupidi! Smettetela con questa
storia…tiratemi su e
vi prometto che impedirò a vostra madre di farvi del male!
– mio padre è
impazzito.
Se
pensa che noi lo tireremo su con una promessa da quattro soldi.
-
Non ci pensiamo nemmeno papà! – non capisco
perché Jason parli al
plurale…magari un pensierino…
Poi
accade tutto troppo in fretta.
All’improvviso
cado a terra trascinata dai miei fratelli e Dan.
Papà
perde l’equilibrio e riesco solo a vederlo mentre ricade
all’interno del buco
insieme ai documenti del divorzio.
Sento
le urla di papà e dello zio e diversi tonfi.
Rimango
immobile a fissare il buco nel muro.
Comincio
a piangere e non me ne rendo neanche conto. Sento vagamente i miei
fratelli che
tentano di tirarmi su da terra.
-
Cosa ho fatto? – Jason mi prende una mano cercando di
tranquillizzarmi.
-
Jane, sta calma…papà non si sarà fatto
niente…
Mi
divincolo senza troppi problemi dalla presa di mio fratello e mi dirigo
di
corsa giù per le scale, devo riuscire ad avvertire mamma.
***
Si sente un sacco di
baccano. Non riesco a
capire cosa accade e sono sempre più preoccupata.
Viktor
sta imprecando contro i miei figli e i gemelli si sono messi a
discutere con
lui.
Ho
mal di testa.
All’improvviso
sento delle urla e dei rumori
sordi. Fred e George fanno in tempo a dirigersi sotto
l’apertura che Harry e
Ron gli cadono addosso seguiti da una marea di fogli.
Al
buio distinguo vagamente Ron, mi avvicino rapidamente a lui per
assicurarmi che
stia bene.
-
Ron togliti, non sei mica un peso piuma! – Harry si sta
massaggiando una gamba
dolorante.
-
Stai bene? – mi accovaccio vicino a mio marito e comincio a
tastargli le
braccia per assicurarmi che non si sia rotto niente.
Lui
mi sorride leggermente – Quando usciamo di qui ricordami di
uccidere i nostri
figli!
Tiro
un sospiro di sollievo non si è fatto niente…
Aiuto
Ron a rimettersi in piedi e finalmente la luce torna.
-
Mamma! – questa è la voce di Jane. Faccio in tempo
a voltarmi pronta a
fronteggiarla e la vedo con le lacrime agli occhi e
l’espressione
preoccupatissima.
-
Jane cosa..?
-
I documenti…- spalanco gli occhi mentre mi tornano in mente
i fogli che sono
precipitati insieme a Ron.
Mi
volto verso mio marito sperando che ancora non abbia visto nulla.
Sfortunatamente
Ron tiene in mano dei fogli, ha il viso arrossato e gli tremano le mani.
-
Hermione cosa significano questi?
Continua…
Eccomi
di nuovo
e a un’ora improponibile!! J
Ringrazio
tutti
quelli che hanno commentato e aspetto altri commenti, magari mi fate
venire
anche un po’ di ispirazione che comincia a mancare
Bè
spero che
questo capitolo vi sia piaciuto, ovviamente non poteva mancare il colpo
di
scena, altrimenti a cosa servivano i documenti del divorzio, vi sarete
chiesti…o
almeno è quello che mi sono chiesta io quando ci ho
pensato…uhm… comincio a
delirare, va bene vi lascio!!
Alla
prossima!!!
Ciara
<3<3<3
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Capitolo 18 *** CAPITOLO 17 ***
I
personaggi di questa storia appartengono quasi
tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti
nella
saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza
nessun’intenzione di
lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato
violato.
Mamma
e Papà in trappola
CAPITOLO
17
La luce è appena
tornata.
Sembra
che il tempo si sia congelato. Deglutisco il vuoto mentre guardo Ron.
-
Che cosa significano?
Il
suo tono è irremovibile. Sta scorrendo rapidamente i fogli e
la sua espressione
si sta indurendo a vista d’occhio andando avanti.
Riesco
a percepire lo sguardo di Harry passare da lui a me, il silenzio che ci
circonda è impalpabile. I gemelli ci guardano non riuscendo
a capire la
situazione.
L’unico
che riesce a fare qualcosa è Viktor che si avvicina a me e
cerca di circondarmi
la vita. Io lo scanso bruscamente nel momento in cui lo sguardo
lampeggiante di
Ron si posa su di noi.
-
Divorzio?
Deglutisco
di nuovo il vuoto. Non riesco a parlare, a malapena lo guardo negli
occhi e so
perfettamente che se dicessi qualcosa riuscirei solo a peggiorare
ancora di più
le cose.
-
Io…
Mi
interrompe appena apro bocca – E’ per questo che
è venuto? Da quanto tempo va
avanti questa storia? – è livido di rabbia.
Riesco
solo a scuotere la testa per fermare le sue domande e a fare un passo
verso di
lui per poterlo toccare. Ron fa un passo indietro allontanandosi da me
e io non
riesco più a trattenere le lacrime.
-
Rispondimi! – questo me lo urla contro.
-
Ron non…non è come sembra…- la voce mi
trema e non sono neanche certa che mi
abbia sentito. Mi copro la bocca con il palmo della mano per frenare i
singhiozzi.
Ron è sempre
più arrabbiato, non ce la
faccio…non se mi guarda in quel modo…
-
Vent’anni Hermione! Venti fottutissimi anni per te non
significano niente? E
sette figli…sette! – non l’ho mai visto
in questo stato – Cazzo Hermione,
perché?
Già
perché?
Perché
non aveva pensato a quello che sarebbe potuto accadere?
-
Lo so io il perché. – l’attenzione di
tutti è rivolta a Viktor.
Cerco
di asciugarmi le guance rigate dalle lacrime – Oh Viktor sta
zitto! Tu non
centri nulla!
Ron
invece sembra interessato – No parla! Sei tu quello che si
porta a letto mia
moglie!
E poi gli do uno schiaffo.
Non so nemmeno io
come ho fatto ad avvicinarmi tanto rapidamente. Questo non me lo merito.
-
Non osare! – non l’ho mai schiaffeggiato in vita
mia, perlomeno non sul serio.
Non così…
-
Non lo dire mai più Ronald.
Il
segno rosso che ha sulla guancia è un avvertimento fin
troppo concreto a non
andare avanti con le insinuazioni che stava per sputarmi addosso.
-
Non ti ho mai tradito. Mai! Il pensiero non mi ha neanche lontanamente
sfiorato…mi
credi davvero capace di farti una cosa del genere?
Si
tocca ancora la guancia arrossata, quando parla la sua voce
è poco più di un
sussurro – Questo dimmelo tu, sulle carte del divorzio
c’è il tuo nome non il
mio.
***
Sono rannicchiata in un
angolo del divano.
Lily
di fronte a me cerca di tirarmi su con scarsi risultati.
Ma
come è potuto succedere. Ero stata attenta a tutto.
Dannato
montacarichi!
I
miei fratelli ci circondano e le urla dei miei genitori
squarciano l’aria e coprono i miei
singhiozzi.
Daniel
è seduto sul bracciolo del divano dietro a me, mi accarezza
la schiena. Non sa
esattamente cosa fare. Non ha detto una parola da quando siamo scesi
dall’appartamento degli zii.
Sono riuscita a spiegare
come ho trovato i
documenti tra un urlo e l’altro di mio padre. Di tanto in
tanto si sentono dei
tonfi sordi, credo che papà stia colpendo qualsiasi cosa che
gli capiti a tiro.
Un
po’ lo capisco.
Ma
se solo lasciasse che la mamma…
Improvvisamente
dalla cantina non arriva più alcun suono, alzo lievemente il
capo per vedere i
gemelli, Peter e Jason che mi guardano intensamente. È
chiaro che vogliano
delle spiegazioni.
-
Jane…
-
Io…ho parlato con la mamma…è solo un
malinteso, lei non voleva…è solo che
Viktor credeva che…
Ok,
capisco che effettivamente io non sia stata esattamente esaustiva, ma
il mio
cervello è andato. Ogni sinapsi si rifiuta di funzionare.
-
Mamma ha detto che non voleva…pensava che papà
non la volesse più e così…
-
E perché mai avrebbe dovuto pensare una cosa del genere?
– Peter mi interrompe
bruscamente. Scuote la testa, non riesce a capire.
Neanche
io capisco. Ma in fondo che cosa possiamo farci noi?
-
Ragazzi…credo che dovremmo riposarci un
po’…giusto per schiarirci le idee. Ne riparliamo
domani mattina. – Jason ha congedato tutti.
In
fondo ha ragione. Abbiamo tutti bisogno di calmarci.
Mi ricompongo e accompagno
Dan alla porta. Mi stringe
forte la mano, orrei tanto che non se ne andasse. Riesce a farmi
calmare
semplicemente guardandomi, non ho bisogno di nient’altro se
c’è lui.
Non
avrei mai pensato di poterlo dire…buffo eh?
Quando
arriviamo sul portico non mi trattengo più e lo bacio.
Finalmente ho la testa
completamente vuota e non posso farne a meno.
Qualcuno
sul vialetto si schiarisce la voce. Interrompiamo il bacio
malvolentieri e
automaticamente mi nascondo dietro Daniel.
È suo fratello.
-
Ragazzi! – ci saluta con un segno del capo.
-
Matt! – il mio ragazzo (è strano dirlo) non sembra
molto contento.
-
Ragazzi il signor Willis
ha chiamato in
centrale. A quanto pare vi sta tenendo
d’occhio…dice che casa tua, Jane, una
mezz’ora fa sembrava un albero di Natale. – il tono
che usa non mi lascia
tranquilla.
Faccio
capolino da dietro la schiena di Daniel, spero vivamente che non chieda
dei
miei genitori.
-
Ehm…abbiamo avuto dei problemi con la lavatrice…
- se mi impegno riesco a dire
delle bugie vagamente decenti.
Matt
non sembra molto convinto, ma in fondo tra il mio vicino e me quella
che
risulta più credibile sono io. In fondo non sto appostata
tutto il giorno a
spiare le persone con il binocolo.
Bè, se solo
sapesse che sono una strega…
Daniel
mi da un rapido bacio a fior di labbra e se ne torna a casa con suo
fratello.
Ho
bisogno di dormire.
Ho
decisamente bisogno di dormire.
Ma
prima devo insonorizzare la cantina.
E
poi domani penserò al signor Willis, non gli
permetterò di creare più problemi
di così.
Decisamente
no!
Continua…
Ok,
ok… ritardo
pazzesco e capitolo tremebondo. Non ho scusanti, bè in
realtà ero impegnata in
un paio di contest…quindi potreste farmi il piacere di non
flagellarmi J
Comunque
avevo
bisogno di un capitolo di passaggio prima di incasinare ulteriormente
le cose
alla nostra povera Jane, a questo punto potrebbe essere capace di
saltare fuori
dal pc e flagellarmi lei stessa XD e non ne avrebbe tutti i torti J
Ringrazio
infinitamente
Fiery che mi ha risollevato il morale lasciandomi quella recensione
chilometrica (prendete tutti esempio da lei XD, no va bè mi
basta un commentino
piccolo piccolo)…Bene credo che a questo punto sia ora che
vada a dormire
quindi vi saluto e vi invito NUOVAMENTE a
commentare quanto più numerosi J
Baci
baci
Ciara
<3<3<3
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