C'è sempre tempo di MedusaNoir (/viewuser.php?uid=85659)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fuga ***
Capitolo 2: *** Crescere ***
Capitolo 3: *** Violenza ***
Capitolo 1 *** Fuga ***
C'è
sempre tempo.
Le sembrava
strano dirlo, ma sapeva
che era così.
C'era
sempre tempo, qualsiasi
cosa succedesse.
Tempo per
giocare, per
divertirsi, per ridere.
Tempo per
amare, per sperare,
per vivere.
Tempo,
c'era tempo.
C'era tempo
per ripensarci, questo era quello che Tosca gli aveva detto.
« Ci ripenserà, vedrai. Non è una
scelta facile, si renderà presto conto del
suo sbaglio » .
Ma lui non le credeva. E come avrebbe potuto?
Che cuore dolce aveva lei, Tosca, per pensare che tutti sarebbero
sempre stati
pronti a tornare sui propri passi.
A pensare che lui sarebbe tornato indietro.
Continuava a piangere, giorno e notte, e non riusciva a capire
perché.
Perché se n'era andato?
Ideali.
Perché non avrebbe mai ammesso di essersi
sbagliato, anche se se ne
fosse reso conto?
Orgoglio.
Perché lui stava soffrendo
così tanto?
Quella era l'unica domanda a cui non riusciva ancora a dare una
risposta.
Priscilla l'avrebbe avuta?
No, non glielo avrebbe mai chiesto; inoltre, sapeva bene che nemmeno
lei, con
la sua straordinaria mente, l'avrebbe capito.
Nessuno lo avrebbe capito.
Solo lui,
ma era troppo tardi.
Non c'era più tempo.
__________________________________________________________________________________________________________________________
Eeehm,
lo so.
Come
storia non ha molto senso. Non speravo ce l'avesse. E con "storia" non
intendo solo il primo capitolo.
Ho
tante cose lasciate in sospeso, ma non ho la capacità, in
questo momento, di organizzare trame, misteri, appunti. Volevo
lasciarmi andare al flusso dei pensieri e credo che questa storia
sarà il mio momento di fuga, il posto in cui rifuggiarmi
quando sono stanca.
Perché
anche quando sono stanca c'è solo una cosa che posso fare,
ed è battere le dita su questa tastiera.
Detto
questo, avete capito di chi si parla? Ho voluto iniziare "da capo" per
parlare un po' di tutti. Non si sa quando finirà:
probabilmente sarà molto difficile spuntare la casella
"Completa"; è una raccolta, quindi dipende tutto dei
personaggi che mi vengono man mano in mente, dalle situazioni.
Probabilmente approderò anche alla Nuova Generazione, ma
decisamente molto più avanti con i capitoli, visto che
voglio veramente parlare dei personaggi più disparati della
saga, anche quelli che, come in questo primo capitolo, vengono
solamente accennati. La lunghezza dei capitoli varierà,
credo.
Spero
che vi sia piaciuto come inizio.
MedusaNoir
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Crescere ***
C'è
sempre tempo
Giochi con me, Ab?
Non te lo chiedo solo perché Albus non ha tempo:
tu sei il mio preferito, lo sai?
Ti voglio bene, Ab!
Volevi
crescere, diventare una "bambina grande", andare a scuola.
Eri bellissima quando ti sdraiavi sul letto di Albus, accanto a lui,
aprivi un
libro a caso e fingevi di leggerlo, interessata.
Tenevi i gomiti sul materasso, il viso sottile tra le mani: assumevi la
tipica
posa di tuo fratello, cercando di essere come lui.
Ma adoravi me. Mi hai sempre adorato.
Ero io quello che giocava con te, era con me che non cercavi di essere
un'altra.
Eri il mio piccolo angioletto biondo e lo sarai per sempre.
Quello che è successo non cambia niente.
Un giorno
potrò andare anch'io ad
Hog... How...
Potrò andarci anch'io, Ab?
«
Certo, piccola mia, e sarai la streghetta più brava del
mondo! »
Come Albus?
Oh, non vedo l'ora!
Farò tante magie, mamma sarà fiera di me...
e anche tu, Ab, mi chiederai di aiutarti con le capre!
Ma… e se non dovessi riuscirci?
« Non
preoccuparti, Ariana. C’è ancora tempo »
.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Violenza ***
C'è
sempre tempo
Papà, chi sono quelle
persone?
« Sono i nostri nuovi
vicini, tesoro. Si sono appena trasferiti da Londra » .
Sono
come noi?
«
Non hanno poteri... ma sono esattamente come noi, sì. Anche
se nessuno potrà mai essere come te: tu sei speciale
» .
Posso
andare a salutarli?
Devono avere l'età di Albus e Ab,
potrei farci amicizia!
« Adesso no, principessa,
dobbiamo andare a pranzo. Sta' tranquilla, ci sarà tempo per
conoscerli »
.
Va
bene, papà.
Sono state quelle parole a
farti ritenere colpevole della disgrazia accaduta poco dopo?
Ti sei sentito in colpa
per aver mandato Ariana tra le braccia dei suoi aguzzini?
Perché le
avevi detto che era speciale? Perché non le
avevi raccontato dello Statuto di Segretezza?
Hai pensato che fosse
stato quello a farle dimostrare davanti a quei ragazzini di essere
veramente una bambina speciale?
«
Dove stai andando, Percival? »
.
No,
papà.
Non
è stata la violenza inflittale da quei Babbani a rovinare
per sempre Ariana.
E'
stata la tua
violenza: la scoperta che anche tu, suo padre, eri capace di azioni
atroci.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=686263
|