La sciarpa.

di Woop
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La sciarpa ***
Capitolo 2: *** Due nuovi membri in casa. ***
Capitolo 3: *** Lee Brown. ***
Capitolo 4: *** Ann. ***



Capitolo 1
*** La sciarpa ***


Capitolo 1

"Ciao, sono Mary..."

"Ciao Mary"

"Oggi è un mese che non mi drogo..."

Un applauso forte rimbombò nella stanza vuota dove c'eravamo solo noi, gruppo di drogati senza speranza, in cerchio a parlare di ste cose qua.

Si un mese ce l'avevo fatta, la scommessa era partita con solo una settimana e ogni volta però ne sentivo sempre meno il bisogno.

Ho iniziato a drogarmi quando avevo sedici anni, ora ne ho venti e ho rischiato due volte la vita perchè non riuscivo più a respirare a causa di questo schifo.

Inizialmente mi hanno obbligata a fare questa cosa di ritrovarmi in un circolo di drogati che vogliono smettere, ma ora sto facendo una sfida con me stessa .Ho deciso che per ogni giorno che rimango senza drogarmi metto un euro da parte e alla fine del mese, quindi oggi, vado a comprarmi qualcosa.

Ieri ho visto da H&M una bellissima sciarpa, morbida e viola. Volevo prenderla ma poi ho pensato che oggi avrei potuto correre a comprarla appena uscita da qua e così farò.

Ed eccomi qua, sulla soglia del negozio, arrabbiata, affranta e demotivata. Tutto ciò che volevo era quella sciarpa ma l'ultima è stata venduta nel momento esatto in cui mi sono recata alla cassa per chiedere dove la potevo trovare.

"Mi dispiace tanto, ma l'ultima l'ha presa la signora che c'era davanti a lei fino a un momento fa" mi ha detto la commessa.

E così ho deciso di tornarmene a casa dal mio cagnolino Fluffy, l'unico tenerissimo peluches vivente che mi avrebbe potuto rallegrare.

Notai che qualcosa, però, mi stava stringendo la punta della scarpa, stavo per scivolare davanti a tutta New York! No, non poteva essere, non oggi!

E invece sì. Ero caduta perchè ero inciampata in uno stupidissimo zaino, o meglio nella sua spallina.

Ero lì, ferma, come se aspettassi che arrivasse il principe William, senza Kate, a tirarmi sù facendomi un gran sorriso.

"Le posso dare una mano?"

Iniziai a pensare chi potesse essere, magari era davvero il principe Willam o un ragazzo fico, magari il proprietario dello zaino. Alzai lo sguardo e vidì un vecchio che mi tendeva la mano per aiutarmi. Come poteco essermi illusa così facilmente?!

"Grazie mille!" risposi pulendomi i jeans pieni di foglie marroni secche.

"Qui a New York nessuno si accorge quando una bella ragazza cade. Solo noi vecchi, che siamo più fragili di lei, lo notiamo!" disse sorridendo.

Ricambiai il sorriso cercando di nascondere l'imbarazzo "Già, dovrei saperlo, ci sono nata qui! Eppure c'era qualcosa che mi teneva bloccata a terra."

"Probabilmente la vergogna di farti vedere dopo una brutta caduta!" mi suggerì.

"O forse speravo che il proprietario dello zaino che mi ha fatta cadere mi aiutasse a rialzarmi e magari chiedermi anche scusa" dissi.

"Sperando anche che fosse un bel giovanotto, credo!" rispose facendomi l'occhilino

Risi. Aveva ragione, non so come aveva fatto a capirlo, ma aveva ragione.

"Ti lascio andare, avrai mille cose da fare piuttosto che stare qua, in strada, con questo freddo e questo vecchio!"

"No, davvero, non si preoccupi! Mi ha fatto piacere parlarle!"

"Si,si. Dicono tutte così" disse e mi fece nuovamente l'occhiolino allontanandosi.

Quel vecchietto mi aveva tirato su di morale, oltre che da terra, anche se non avevo la mia sciarpa morbidissima e viola che, con questo vento e quesro freddo, mi sarebbe davvero servita.

.

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Capitolo 2
*** Due nuovi membri in casa. ***


jTornai a casa con un sorriso che speventò e nel momento stesso incuriosì Whitney Barry, la mia compagna di stanza.

"Lo so che faccio male a chiedertelo... ma com'è che hai quel sorriso?" mi disse mentre si truccava per uscire con Jack, uno dei tanti.

"Perchè dovresti fare male scusa?" chiesi scioccamente coccolando il mio Fluffy.

"Ehm, beh sai com'è... l'ultima volta che ti ho visto con quel sorriso avevi incontrato per sbaglio James..."

Giusto, James...Ero pazzamente innamorata di lui, l'avevo incontrato, appunto, per sbaglio.

Eravamo all'autogril. Era un pomeriggio caldo dopo il gelido inverno che c'era stato quell'anno. Lui stava bevendo una tazza di caffè shekerato e io ero appena entrata quando la sua amica, la cameriera, mi ha spinto di proposito contro di lui facendogli rovesciare tutto il caffè addosso.

Mi sono scusata ma lui non mi stava a sentire, guardava malissimo la sua amica che gli stava strizzando l'occhio dicendogli di provarci con me.

Dopo mi offrì un gelato e poi mi accompagnò fino a casa. Io ero venutà con la metrò, il percorso era abbastanza lungo da dove abitavo e a quell'ora i mezzi sarebbero stati stracolmi di gente.

Così abbiamo iniziato a frequentarci e poi ci siamo messi insieme. Sono stati i tre mesi più belli della mia vita. Erano solo tre mesi ma di quelli intensi dove pensi di aver incontrato uno serio e invece poi l'ho trovato che si stava baciando, e non solo, con la mia ex migliore amica, Lyndley Ann Jonson.

Li ho detestati quasi fino ad arrivare ad augurargli la morte, però mi sono trattenuta anche se qualche pensiero l'avevo fatto...

Le due persone più importanti della mia vita mi avevano tradita, così, senza un perchè.

A James non andava che io mi drogassi così avevo smesso, o almeno pensavo, poi ci siamo lasciati e ho ricominciato più di prima ed è lì che ho rischiato la vita per la prima volta.

Non li ho ancora perdonati e non credo lo farò in un futuro, nè vicino nè lontano.

"Ah, già James... Comunque sei fuori strada, letteralmente!" dissi.

"Umh...e allora se non centrano i ragazzi chi c'entra, un vecchio?" mi rispose scherzosa.

"Si, c'hai azzeccato in pieno!"

Era lì immobile, tra 5 minuti sarebbe arrivato Jack e lei era li ferma, spiazzata.

"Cosa?! C'è tu sorridi così per un vecchio?! Mary, ripigliati! Ah, dov'è la sciarpa che volevi tanto?" mi disse appena riuscì a riprendersi.

"Ero appena uscita da quel circolo e sono corsa da H&M solo che avevano appena venduto l'ultima sciarpa. Così, affranta, sono uscita dal negozio e sono inciampata in uno zaino. Poi è arrivato un vecchio che mi ha alzata e abbiamo iniziato a parlare. Poi se n'è andato e io sono arrivata a casa con la 325 e con questo sorriso." risposi "Abbiamo ancora del Ciobar?"

"Wow, che storia appassionante!" disse ironica "Emh, credo di si, guarda se c'è è..."

"Nell'armadietto in alto a destra" conclusi.

"No in quello basso a sinistra" mi contraddisse Whitney.

"Come?! Va beh guarderò..." dissi cercando " E, Whitney, dove sono i marshmellow? Li abbiamo finiti tutti?"

"No, dovrebbero essere in alto a sinistra" mi rispose.

"Ma scusa non erano a destra insieme al Ciobar?" chiesi.

"Si appunto erano. Oggi ho fatto un po' di pulizie e ho cambiato un po' l'ordine delle cose. Spero non ti dispiaccia..."

"No, anzi hai fatto bene. Ho bisogno di un po' di cambiamenti nella mia vita!"

"Non dirlo a me! Ma credo che con Jake ce la sto facendo, sto migliorando. Tu non credi?"

"Emh è ancora presto per dirlo ma si, in effetti stai migliorando. State insieme da tre mesi e di solito con gli altri i tuoi fidanzamenti li fai durare massimo tre settimane."

"Appunto!"

"Quale?" mi chiese mostrandomi le due scarpe che indossava.

Era vestita con un lungo abito rosso, sulla vita una cintura nera lucida e la collana abbinata agli orecchini che le aveva regalato Jake.

Ora il problema consisteva nelle scarpe. Tacco 12 rosse lucide, o stivali neri bassi?

"Quella a sinistra" dissi trovando il Ciobar e i marshmellow nell'armadietto di sinistra, il che mi aveva consigliato la scelta.

Quando mi voltai notai che le avevo consigliato le scarpe rosse lucide tacco 12. Le stavano davvero bene!

Jake suonò al citofono e io dovetti andare a rispondere.

"Si?" dissi.

"Ehm, Mary, sono Jake" mi rispose.

"Oh Jake! Vuoi salire ad aspettare Whitney o stai li giù?" gli chesi.

"Se non è un problema salgo che sapendo quanto ci mette Whitney per prepararsi rischio di congelare."

"Hai perfettamente ragione! Sai qual'è il piano e la porta vero?"

"Si, si tranquilla..."

Driin.

"Avanti!" dissi.

"Mary chi è?" mi chiese Whitney.

"Jake!" le risposi.

"Scusa?! Ehm, non è che verresti un attimo qua...ti devo dire una cosa importante!"

"No, ora non posso c'è How I met your mum"

"No, forse non hai capito...Vieni qua!"

Sbuffando la raggiunsi e mi bisbigliò "Perchè cavolo l'hai fatto salire?!"

"Sai fuori fa un freddo cane e tu ci metti sempre tre ore per prepararti e così per non farlo congelare là fuori l'ho invitato a salire..." risposi.

"Oh, beh, ok! Ma tu sei in tuta?!" mi chiese dopo avermi guardato per bene dalla testa ai piedi.

"Si e sto bevendo un buonissimo Ciobar con i marshmellow, ne vuoi una anche tu?"

"No grazie, ora non credo sia il momento più opportuno.Comunque vedo che gli hai trovati alla fine..."

"Si erano insieme nello sportello in basso a sinistra..."

"Oh è vero! Va beh la prossima volta mi segnerò dove metto le cose se dovessi fare degli spostamenti."

"Non gli farai più, fidati. E sbrigati a prepararti sei sempre in ritardo!" conclusi.

Mi guardò malissimo e poi si chiuse alle spalle la porta della camera.

"Whitney ti ha parlato di mio fratello per caso?" mi chiese Jake.

"No, non mi sembra proprio..." risposi prendendo tra le mani la tazza ancora calda "...o almeno io non me lo ricordo."

"No, mi sono dimenticata! Scusami Amoree!!" urlò dalla stanza la mia coinquilina.

"Ma perchè avrebbe dovuto parlarmi di tuo fratello?" chiesi

"Beh, ecco...dovrete dormire nella stessa stanza finchè non troviamo una sistemazione..."

"Scusami?!"

Ormai non stavo più seguendo la TV, questa notizia mi aveva letteralmente sconvolta.

"Sai il proprietario della casa ci ha sfrattati perchè era da due mesi che non pagavamo più niente così Whitney ci ha proposto di venire quà da voi...ovvio se non è troppo disturbo..." mi disse.

" Io non vi cedo la mia stanza nè dormo con un ragazzo, che per di più non conosco!"

Fu l'unica cosa che riuscìì a dire anche se incoscentemente.

"Oh, beh, certo! Scusami avrei dovuto prima chiedertelo almeno..."

"No, c'è va bene...però o dorme in una brandina in salotto o sul divano...ma con me non ci dorme, o se no dormite tu e tuo fratello nella camera di Whitney e lei viene da me."

"La mia camera non si tocca!" urlò quell'essere crudele che mi voleva affibiare un estraneo in camera.

"E io non lascio la mia!" ribattei.

"Tranqulle...si accontenterà del divano..." ci bloccò Jake

"Però mi dispiace...ma... Oh che palle! No, non mi convincerete! Lui dormirà in salotto!" sbottai.

"Ok allora lo posso fare salire?" mi chiese Jake.

"Cosaaaaa?! C'è è quà sotto?! No, non può salire sono in tuta, con i calzettoni e un Ciobar in mano. Sono impresentabile!" risposi.

"Ma chi se ne frega! Sei in tuta nè in accappatoio nè in costume e poi non stai facendo niente di male."

Inspirai profondamente e poi dissi "Ok fallo salire..."

"Ciao Matt...siamo riusciti a convincerla però devi dormire sul divano...quindi se ti va bene sali se no stanotte dormi in macchina. E non solo stanotte..." disse Jake parlando al telefono con suo fratello che a quanto pare si chiamava Matt.

Il nome Matt mi ricordava una vecchia esperienza del mare di quando avevo circa 18 anni. Che ricordi!

Poi, questo Matt, suonò il campanello ed entrò nella stanza.

Ma...ma io quel ragazzo l'avevo già visto. Sì! Ora ricordo. Era lo stesso Matt del mare di due anni fà, un po' cresciuto ma era lui...

Il nostro rapporto era basato più su una botta e via che su un vero e proprio fidanzamento ma eravamo giovani e nessuno dei due voleva una storia fissa dalla quale uscirne in lacrime, e poi ci sapeva fare quel ragazzo!

"Ciao Mary! Ti ricordi di me? Sono Matt quello del mare di qualche anno fà..." mi disse baciandomi le guance ed evitando di raccontare i particolari della nostra storia ai due piccioncini.

"Matt! Si che mi ricordo di te...quindi sei tu il ' famoso ' fratello di Jake..." dissi.

"Eh, già...sono io." mi disse facendomi un grande sorriso.

"Amore andiamo? Il ristorante ci aspetta." disse Whitney a Jake.

"Certo, stavo aspettando solo te! E mi raccomando non fate niente di male voi due" rispose Jake guardandoci. Il solito pervertito!

"Tranquilli per quanto riguarda me me ne starò quà a casa con il mio Ciobar e i miei film." risposi alla coppietta che manco mi contava più.

"Ok...buona serata ragazzi! Ci vediamo stanotte se sarete ancora svegli" disse Whitney.

"A che ora tornate?" chiesi.

"Solito. Tre, tre e mezza...stasera si va a ballare visto che è sabato e non si bada all'orario. Domani niente lavoro!" rispose lei.

"Ooook! Ciaoo!" li salutammo in coro io e Matt.

"Allora, pensi davvero di berti la cioccolata e guardarti i film stasera?" mi chiese Matt dopo aver controllato che Whitney e Jake fossero in macchina.

"Ehm...si?!" risposi.

"Oh, beh, ok...cosa c'è da guardare?"

"Madagascar 3, Titanic, L'era glaciale 2, Piacere sono un po' incinta oppure un documentario sulle balene..."

"Altro?"

"Niente...stasera c'è solo questo. Ti va bene Madagascar 3? Dai almeno è divertente!"

"Ok, vada per Madagascar 3..."

"Guarda che se ti fa schifo puoi anche andare in camera di Whitney a guardarti qualcos'altro oppure esci e ti vai a fare un giro per le vie deserte di New York."

"Perchè deserte scusa?"

"Tu non eri il tizio a cui dava fastidio la tanta gente che lo circonda, tutto il frastuono di macchine e ste cose qui?"

"Come fai a ricordartelo?"

"Va bene che tra noi era solo una botta e via, ma alcune cose che mi hai detto per ingannare gli amici me le ricordo ancora..."

"Io no...a parte che ti piacerebbe ritornare bambina"

"Ecco, la cosa che avresti dovuto dimenticare te la sei ricordata! Vaaa beh... lasciamo perdere"

"Allora, lo guardiamo o no Madagascar?"

"Si... Cambiato idea?"

Non mi rispose, il solito!

Passamo tutta la serata a guardarci prima Madagascar, poi l'era glaciale 2 e in fine piacere sono un po' incinta...in poche parole non avevamo niente da fare.

Poi la mattina dopo, appena svegliata, mi sono ritrovata tra le braccia di Matt, lì sul divano dove avrebbe dovuto esserci lui,da SOLO.

Non avevo sentito tornare i due piccioncini e non mi ricordavo la fine del film eppure la tv era spenta ed io avevo addosso una coperta di pail.

"Sei sveglia?" mi chiese Matt bisbigliando.

"Si, da adesso però..." risposi.

"Sai ieri ti sei addormentata su di me, se stasera non esci a cena ci riguardiamo il film, così vedi come va a finire!"

Risi. Ecco perchè non mi ricordavo la fine del film!

"Ma comunque non dovevo dormire da solo sul divano perchè tu non mi volevi in camera tua?" mi chiese scherzoso.

"Se avessi saputo che mi sarei addormentata su di te sarei andata a dormire in camera prima di cominciare a vedere il terzo film."

"E chi vuoi convincere con questa frase? Dillo che l'hai fatto solo per dormire accanto a me come quelle sere estive..."

Lo guardai e poi scoppiammo a ridere insieme.

"Perciò ti va bene?" chiese quando ebbe finito di ridere.

"Che cosa?" chiesi.

"Guardare stasera Piacere sono un po' incinta mentre mangiamo.."

"Si, ci sto! Però mangiamo la pizza, sul divano!"

"Ok"

Mi sorrise.

Guardandolo sorridere mi fece ritornare davvero ai vecchi tempi. La nostra storia era sì basata solo su una botta e via però Matt a me piaceva, magari non ne ero pazzamente innamorata ma mi piaceva. Però quella è una storia vecchia. Un capitolo chiuso. Forse...

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Capitolo 3
*** Lee Brown. ***


Capitolo 3

"Mary! Come here. Now!" mi urlò Whitney.

Di solito mi parla in Inglese solo quando DEVE sapere qualcosa e anche se non glielo vuoi dire trova il modo per farti sputare il rospo.

Ormai conosco tutti i suoi tranelli -solletico estremo, mi ruba qualcosa che guarda caso proprio in quel momento ce l'ho bisogno, mi ricatta di dire il falso a qualcuno, dice cattiverie sul mio conto, eccetera...- ma non so mai quale può usare, ogni volta è diverso "Non voglio essere ripetitiva, ogni volta uno scherzo nuovo!" mi ripete sempre.

Però ora non mi interessava che 'scherzo' mi avrebbe fatto, il più era che cosa voleva sapere da me. Non ne ho la minima idea.

"Dimmi, cosa vuoi sapere sta volta?" chiesi.

"Mah, niente di che solo...Tu conosci un certo Lee Brown?" mi rispose lei.

"Chi?" domandai.

"Lee Brown quel bellissimo ventenne che ho incontrato ieri per caso" mi disse.

"Scusa ma se l'hai conosciuto tu ieri io come faccio a conoscerlo?! E poi vedi di toglierli gli occhi di dosso tu stai con Jake"

"Beh che c'entra? Quando si è fidanzati non si può più dare un'occhiata in giro per un'amica?"

"Per un'amica?!"

"Si, avete appuntamento stasera all' Holiday Hinn - è li che sta momentaneamente - alle 20.30. Una macchina ti passerà a prendere."

"C'è mi vuoi affibiare nuovamente uno sconosciuto che vive in un hotel?"

"Un hotel?! Se mai L' hotel! Comunque è molto carino e lui ti reputa carina...gli ho fatto vedere una tua foto"

"Mi reputa carina?" chiesi tutta sognante "No, no aspetta. Che cosa c'è sotto?"

"Nieeenteeeee!" mi rispose con un'aria per niente convincente.

Feci una faccia come per dire "Senti Ciccia sputa il rospo o te lo faccio sputare io" allora aggiunse a quel niente "Lo scoprirai stasera"

"Ma tu hai qualche problema se pensi che andrò a cena fuori con uno sconosciuto che per di più mi viene a prendere con la macchina e mi porta nell'hotel dove c'è la sua stanza...non ci penso neanche.Se tu vuoi ritornare alla tue vecchie storie vai, ma io non esco di qui"

"Ohhh quante storie! Se succederà qualcosa lo blocchi prima e se non riesci mi chiami. Però se non succede niente mi devi ringraziare per la serata più bella di tutta la tua vita!"

"Whitney mi fido di te. Vedi di non far succedere niente o tu con me hai chiuso."

"Maryy!! La macchina è quii!! Corri giù!" mi urlò.

Feci come mi disse lei, mi finiìì di preparare in fretta e quando fui sulla porta mi disse Whitney "Fatti vedere un po'!"

"Wow Mary! Sei uno schianto! Non ti ho mai vista più bella prima di stasera" aggiunse dopo avermi squadrata dalla testa ai piedi.

Avevo un tubino nero che arrivava poco sopra le ginocchia, le spalle coperte da una giacca nera e le scarpe nere lucide tacco 10 e la borsetta piccola nera con la lampo argentata.

I capelli erano raccolti sopra la testa con un mollettone e due boccoli mi affiancavano il viso e il ciuffo era raccolto con una mollettina che era sopra la testa

Sembrava stessi andando ad un funerale visto che ero tutta nera però si capiva che non era così, ero troppo elegante.

"Che figa che sei Mary! Vedi di non stendere tutti stasera" mi disse Matt baciandomi la guancia prima che uscissi.

Arrossi e poi corsì giù ricordandomi della macchina sentendo il clacson.

Salii su una macchina splendida. Sembrava una Jeep, però non so che era non me ne intendo di macchine, nera lucida e altissima.

I sedili erano ricoperti di pelle beije e sugli appoggia testa che avevo davanti c'erano dei micro schermi dove potevi giocare con la play oppure vedere un film. Era uno splendore quell'auto. *Speriamo che l'auto rispecchi Lee, cioè un figo assurdo* pensai.

"Signorina siamo arrivati" mi disse il conducente.

Non sapevo dov'ero perchè per tutto il viaggio non avevo fatto altro che vedere pushing dasies, il mio telefilm preferito.

Quando scesi dalla macchina ricordai che Whitney mi aveva detto che mi avrebbe portata all'Holiday Hinn.

In effetti ero proprio lì ma non in quello che si trovava vicino a casa mia, ma in uno che era situato in una zona di New York che non avevo mai visto sembrava il..

"Ghetto! Non ci è mai venuta prima d'ora vero?"mi chiese il conducente vedendomi spaesata.

"Ehm, eh già...beh c'è sempre una prima volta!" dissi con un falsissimo sorriso che comunque mi contraccambiò.

Allora era vero! Quel mostro di coinquilina mi vuole affibiare a uno sconosciuto e pure pezzente!

"Tu devi essere Mary, la famosa amica di Whitney." mi disse Lee.

"Eh...si sono io e tu devi essere Lee, il ragazzo conosciuto per caso da Whitney" risposi.

"Già..."

Non mi sembrava vero. Whitney mi voleva prendere in giro. Perchè mai un ragazzo alto, moro, occhi color nocciola con delle sfumature di verde e giallo intorno alla pupilla, fisico da schianto che si formava sotto la sua maglietta aderente nera.

Era troppo bello per voler uscire con me.

Entrammo al ristorante dell'hotel e un cameriere ci accompagnò al tavolo immediatamente.

Era spettacolare sembrava la sala dove ballavano la bella e la bestia nel cartone animato, era tutto sul giallo scuro, i lampadari d'oro e delle enormi finestre che mostravano il giardino dell'hotel.

A metà pranzo notai che Lee non mi stava più a sentire. Mi voltai per vedere chi stava guardando e notai una ' bella bindona ' di fronte a noi.

Ma è mai possibile che quando esco con qualcuno di figo arriva sempre una moolto più bella di me che conquista il Mio cavaliere?!

"Beh Brown grazie mille della serata, ho mangiato davvero bene e spero che tu e quella bionda avrete un lieto fine!" dissi e me ne andai.

"Ma, Mary! Non mi puoi lasciare così io l'avevo detto alla tua amica!" mi urlò rincorrendomi nell'atrio principale.

"Scusa?"

"Si io le ho detto che avremmo mangiato insieme e se mi fossi piaciuta avrei fatto il serio, se nò no!"

"Oh beh, sono molto felice di non piacerti perchè lo schifo è reciproco, Brown!"

"Com'è che mi chiami per cognome?"

"Quando detesto una certa persona la chiamo per cognome."

"Ma che t'ho fatto McGuire?"

"E me lo chiedi pure?! Abbiamo passato circa dieci minuti a parlare il resto del tempo lo hai passato a guardare quella tizia!"

"Beh ma era una bella donna..."

"E allora vai con lei, cosa vuoi da me?! Sparisci sgorbio!"

"Scusi non è che mi riporterebbe a casa?" chiesi al guidatore della macchina che mi aveva portato fin qui.

"Serata orribile?" mi chiese.

"Mai avuta una peggiore!" gli risposi.

"Non sarebbe mio compito ma sali, ci penso io"

"Come?"

"Il mio orario di lavoro per il signorino Lee dura fino alle nove e ora sono le dieci passate, ma non ti preoccupare ti accompagno volentieri. Sempre meglio che farti salire su un autobus pieno di drogati."

"Oh, beh. Grazie mille!"

"Ma com'è sta storia che il signorino Lee non riesce a tenersi una tipa per più di un'ora?"

"Se fa con tutte come ha fatto con me stasera mi sembra logico!"

"Cos'ha fatto?"

"Abbiamo parlato dieci minuti di orologio e il resto del tempo lo ha passato a guardarsi una bionda alle mie spalle."

"Wow, il signorino Lee ci sa proprio fare con le ragazze!" disse ironico.

"Eh, già... Ma perchè lo chiama 'signorino Lee' e non semplicemente Lee o Brown?"

"Perchè lui è il mio capo e io gli devo portare rispetto anche se mi fa pena essere sottomesso da un ventenne."

"Già...un ventenne come Brown poi."

Arrivai.

"Grazie mille! è stato davvero gentile da parte sua. Buona serata!"

"Figurati! Per me è stato un piacere."

Salii in casa e Fluffy mi corse in contro.

"Già di ritorno? Ti aspettavamo per le due o le tre...avete fatto tutto così in fretta...ma almeno avete mangiato?" mi chiese subito Whitney, eccitata come suo solito.

"Si sono già quà. Si ho mangiato il primo. " risposi. Non avevo voglia di raccontare questa terribile serata a quei tre.

"Woo tranquilla non ti arrabbiare. Ma che è successo?" mi chiese Matt che mi aveva capita un po' più degli altri due.

"Niente. Sto bene." risposi.

Andaii in camera mia e prima di chiudere la porta urlai "Ah grazie Whitney! Ricordami che la prossima volta non uscirò mai più con qualcuno che mi hai scelto."

"Ma Mary! Era così un gran figo!" replicò.

"Ma chi Brown? Puah sarà bello fuori ma è davvero uno schifo!"

"Brown? Oh oh guai in vista" disse Matt.

"Che?!" disse Jake.

"Toc toc, si può?" chiese Matt prima di entrare in camera mia quindici minuti dopo.

"Cosa vuoi?" risposi.

"Non fare l'aggressiva con me che non ti ho fatto niente!"

"Scusami non volevo..."

"Lo so...volevo solo offrirti questa calda tazza di Ciobar."

"Sai come viziarmi eh?"

"Ahahah, sì l'ho imparato appena ho varcato la porta di casa tua."

"Già..."

"Che è successo?"

Mi sistemai accanto a lui nel letto e gli raccontai tutto allora poi, anche se non ce n'era bisogno mi consolò e mi coccolò un po'

"Ti vado a prendere una cosa che mi sono dimenticato di portarti prima, è un regalo."

Ritornò con in mano un sacchettino di plastica lo aprii e dentro trovai..

"Matt! Dove cavolo l'hai trovata? Ovunque sono andata non la vendevano più e poi perchè mi hai fatto questo regalo?"

"L'ho trovata in un negozio del Ghetto. Lo ammetto stasera ti ho seguita e quando sono passato davanti al negozio di H&M mi è venuta in mente la sciarpa e te l'ho comprata. Ti ho fatto il regalo perchè: uno non la trovavi e ne avevi bisogno; due per ringraziarti dell'ospitalità"

"Matt scusaaa!!"

"Cosa?!"

"Stasera dovevamo vedere piacere sono un po' incinta! Ti ho bidonato ma non volevo, davvero!"

"Ok, ti perdono...Ma domani non ti puoi rifiutare anche a costo di tenerti qua di forza."

Passammo tutta la serata lì sdraiati sul letto a parlare di tutto quello che ci veniva in mente. La nostra 'storia', gli amici, il mare, gli anni passati e tutto quello che non sapevamo sugli ultimi due anni trascorsi senza sentirci.

Matt era un buon amico ma niente di più.

Capitolo 3

"Mary! Come here. Now!" mi urlò Whitney.

Di solito mi parla in Inglese solo quando DEVE sapere qualcosa e anche se non glielo vuoi dire trova il modo per farti sputare il rospo.

Ormai conosco tutti i suoi tranelli -solletico estremo, mi ruba qualcosa che guarda caso proprio in quel momento ce l'ho bisogno, mi ricatta di dire il falso a qualcuno, dice cattiverie sul mio conto, eccetera...- ma non so mai quale può usare, ogni volta è diverso "Non voglio essere ripetitiva, ogni volta uno scherzo nuovo!" mi ripete sempre.

Però ora non mi interessava che 'scherzo' mi avrebbe fatto, il più era che cosa voleva sapere da me. Non ne ho la minima idea.

"Dimmi, cosa vuoi sapere sta volta?" chiesi.

"Mah, niente di che solo...Tu conosci un certo Lee Brown?" mi rispose lei.

"Chi?" domandai.

"Lee Brown quel bellissimo ventenne che ho incontrato ieri per caso" mi disse.

"Scusa ma se l'hai conosciuto tu ieri io come faccio a conoscerlo?! E poi vedi di toglierli gli occhi di dosso tu stai con Jake"

"Beh che c'entra? Quando si è fidanzati non si può più dare un'occhiata in giro per un'amica?"

"Per un'amica?!"

"Si, avete appuntamento stasera all' Holiday Hinn - è li che sta momentaneamente - alle 20.30. Una macchina ti passerà a prendere."

"C'è mi vuoi affibiare nuovamente uno sconosciuto che vive in un hotel?"

"Un hotel?! Se mai L' hotel! Comunque è molto carino e lui ti reputa carina...gli ho fatto vedere una tua foto"

"Mi reputa carina?" chiesi tutta sognante "No, no aspetta. Che cosa c'è sotto?"

"Nieeenteeeee!" mi rispose con un'aria per niente convincente.

Feci una faccia come per dire "Senti Ciccia sputa il rospo o te lo faccio sputare io" allora aggiunse a quel niente "Lo scoprirai stasera"

"Ma tu hai qualche problema se pensi che andrò a cena fuori con uno sconosciuto che per di più mi viene a prendere con la macchina e mi porta nell'hotel dove c'è la sua stanza...non ci penso neanche.Se tu vuoi ritornare alla tue vecchie storie vai, ma io non esco di qui"

"Ohhh quante storie! Se succederà qualcosa lo blocchi prima e se non riesci mi chiami. Però se non succede niente mi devi ringraziare per la serata più bella di tutta la tua vita!"

"Whitney mi fido di te. Vedi di non far succedere niente o tu con me hai chiuso."

"Maryy!! La macchina è quii!! Corri giù!" mi urlò.

Feci come mi disse lei, mi finiìì di preparare in fretta e quando fui sulla porta mi disse Whitney "Fatti vedere un po'!"

"Wow Mary! Sei uno schianto! Non ti ho mai vista più bella prima di stasera" aggiunse dopo avermi squadrata dalla testa ai piedi.

Avevo un tubino nero che arrivava poco sopra le ginocchia, le spalle coperte da una giacca nera e le scarpe nere lucide tacco 10 e la borsetta piccola nera con la lampo argentata.

I capelli erano raccolti sopra la testa con un mollettone e due boccoli mi affiancavano il viso e il ciuffo era raccolto con una mollettina che era sopra la testa

Sembrava stessi andando ad un funerale visto che ero tutta nera però si capiva che non era così, ero troppo elegante.

"Che figa che sei Mary! Vedi di non stendere tutti stasera" mi disse Matt baciandomi la guancia prima che uscissi.

Arrossi e poi corsì giù ricordandomi della macchina sentendo il clacson.

Salii su una macchina splendida. Sembrava una Jeep, però non so che era non me ne intendo di macchine, nera lucida e altissima.

I sedili erano ricoperti di pelle beije e sugli appoggia testa che avevo davanti c'erano dei micro schermi dove potevi giocare con la play oppure vedere un film. Era uno splendore quell'auto. *Speriamo che l'auto rispecchi Lee, cioè un figo assurdo* pensai.

"Signorina siamo arrivati" mi disse il conducente.

Non sapevo dov'ero perchè per tutto il viaggio non avevo fatto altro che vedere pushing dasies, il mio telefilm preferito.

Quando scesi dalla macchina ricordai che Whitney mi aveva detto che mi avrebbe portata all'Holiday Hinn.

In effetti ero proprio lì ma non in quello che si trovava vicino a casa mia, ma in uno che era situato in una zona di New York che non avevo mai visto sembrava il..

"Ghetto! Non ci è mai venuta prima d'ora vero?"mi chiese il conducente vedendomi spaesata.

"Ehm, eh già...beh c'è sempre una prima volta!" dissi con un falsissimo sorriso che comunque mi contraccambiò.

Allora era vero! Quel mostro di coinquilina mi vuole affibiare a uno sconosciuto e pure pezzente!

"Tu devi essere Mary, la famosa amica di Whitney." mi disse Lee.

"Eh...si sono io e tu devi essere Lee, il ragazzo conosciuto per caso da Whitney" risposi.

"Già..."

Non mi sembrava vero. Whitney mi voleva prendere in giro. Perchè mai un ragazzo alto, moro, occhi color nocciola con delle sfumature di verde e giallo intorno alla pupilla, fisico da schianto che si formava sotto la sua maglietta aderente nera.

Era troppo bello per voler uscire con me.

Entrammo al ristorante dell'hotel e un cameriere ci accompagnò al tavolo immediatamente.

Era spettacolare sembrava la sala dove ballavano la bella e la bestia nel cartone animato, era tutto sul giallo scuro, i lampadari d'oro e delle enormi finestre che mostravano il giardino dell'hotel.

A metà pranzo notai che Lee non mi stava più a sentire. Mi voltai per vedere chi stava guardando e notai una ' bella bindona ' di fronte a noi.

Ma è mai possibile che quando esco con qualcuno di figo arriva sempre una moolto più bella di me che conquista il Mio cavaliere?!

"Beh Brown grazie mille della serata, ho mangiato davvero bene e spero che tu e quella bionda avrete un lieto fine!" dissi e me ne andai.

"Ma, Mary! Non mi puoi lasciare così io l'avevo detto alla tua amica!" mi urlò rincorrendomi nell'atrio principale.

"Scusa?"

"Si io le ho detto che avremmo mangiato insieme e se mi fossi piaciuta avrei fatto il serio, se nò no!"

"Oh beh, sono molto felice di non piacerti perchè lo schifo è reciproco, Brown!"

"Com'è che mi chiami per cognome?"

"Quando detesto una certa persona la chiamo per cognome."

"Ma che t'ho fatto McGuire?"

"E me lo chiedi pure?! Abbiamo passato circa dieci minuti a parlare il resto del tempo lo hai passato a guardare quella tizia!"

"Beh ma era una bella donna..."

"E allora vai con lei, cosa vuoi da me?! Sparisci sgorbio!"

"Scusi non è che mi riporterebbe a casa?" chiesi al guidatore della macchina che mi aveva portato fin qui.

"Serata orribile?" mi chiese.

"Mai avuta una peggiore!" gli risposi.

"Non sarebbe mio compito ma sali, ci penso io"

"Come?"

"Il mio orario di lavoro per il signorino Lee dura fino alle nove e ora sono le dieci passate, ma non ti preoccupare ti accompagno volentieri. Sempre meglio che farti salire su un autobus pieno di drogati."

"Oh, beh. Grazie mille!"

"Ma com'è sta storia che il signorino Lee non riesce a tenersi una tipa per più di un'ora?"

"Se fa con tutte come ha fatto con me stasera mi sembra logico!"

"Cos'ha fatto?"

"Abbiamo parlato dieci minuti di orologio e il resto del tempo lo ha passato a guardarsi una bionda alle mie spalle."

"Wow, il signorino Lee ci sa proprio fare con le ragazze!" disse ironico.

"Eh, già... Ma perchè lo chiama 'signorino Lee' e non semplicemente Lee o Brown?"

"Perchè lui è il mio capo e io gli devo portare rispetto anche se mi fa pena essere sottomesso da un ventenne."

"Già...un ventenne come Brown poi."

Arrivai.

"Grazie mille! è stato davvero gentile da parte sua. Buona serata!"

"Figurati! Per me è stato un piacere."

Salii in casa e Fluffy mi corse in contro.

"Già di ritorno? Ti aspettavamo per le due o le tre...avete fatto tutto così in fretta...ma almeno avete mangiato?" mi chiese subito Whitney, eccitata come suo solito.

"Si sono già quà. Si ho mangiato il primo. " risposi. Non avevo voglia di raccontare questa terribile serata a quei tre.

"Woo tranquilla non ti arrabbiare. Ma che è successo?" mi chiese Matt che mi aveva capita un po' più degli altri due.

"Niente. Sto bene." risposi.

Andaii in camera mia e prima di chiudere la porta urlai "Ah grazie Whitney! Ricordami che la prossima volta non uscirò mai più con qualcuno che mi hai scelto."

"Ma Mary! Era così un gran figo!" replicò.

"Ma chi Brown? Puah sarà bello fuori ma è davvero uno schifo!"

"Brown? Oh oh guai in vista" disse Matt.

"Che?!" disse Jake.

"Toc toc, si può?" chiese Matt prima di entrare in camera mia quindici minuti dopo.

"Cosa vuoi?" risposi.

"Non fare l'aggressiva con me che non ti ho fatto niente!"

"Scusami non volevo..."

"Lo so...volevo solo offrirti questa calda tazza di Ciobar."

"Sai come viziarmi eh?"

"Ahahah, sì l'ho imparato appena ho varcato la porta di casa tua."

"Già..."

"Che è successo?"

Mi sistemai accanto a lui nel letto e gli raccontai tutto allora poi, anche se non ce n'era bisogno mi consolò e mi coccolò un po'

"Ti vado a prendere una cosa che mi sono dimenticato di portarti prima, è un regalo."

Ritornò con in mano un sacchettino di plastica lo aprii e dentro trovai..

"Matt! Dove cavolo l'hai trovata? Ovunque sono andata non la vendevano più e poi perchè mi hai fatto questo regalo?"

"L'ho trovata in un negozio del Ghetto. Lo ammetto stasera ti ho seguita e quando sono passato davanti al negozio di H&M mi è venuta in mente la sciarpa e te l'ho comprata. Ti ho fatto il regalo perchè: uno non la trovavi e ne avevi bisogno; due per ringraziarti dell'ospitalità"

"Matt scusaaa!!"

"Cosa?!"

"Stasera dovevamo vedere piacere sono un po' incinta! Ti ho bidonato ma non volevo, davvero!"

"Ok, ti perdono...Ma domani non ti puoi rifiutare anche a costo di tenerti qua di forza."

Passammo tutta la serata lì sdraiati sul letto a parlare di tutto quello che ci veniva in mente. La nostra 'storia', gli amici, il mare, gli anni passati e tutto quello che non sapevamo sugli ultimi due anni trascorsi senza sentirci.

Matt era un buon amico ma niente di più.  

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Capitolo 4
*** Ann. ***


Capitolo 4

La mattina dopo mi sono risvegliata nuovamente abbracciata a Matt solo che non eravamo in sala ma in camera mia.

"No, può stare qua però o dorme in una brandina in salotto o sul divano...ma con me non ci dorme..." mi prese in giro Matt, ripetendo le mie parole, quando vide che avevo aperto gli occhi.

"E pensa se avessi detto di voler dormire con te.. Magari ora saresti sul divano da solo." risposi.

"Oppure quà accanto a te come ci ritroviamo ora..." disse.

"Se non in situazioni peggiori" ribattei.

Mi guardò malissimo e aggiunse "Non ricordavo questo lato pervertito di te..."

"Io non sono pervertita! Ho solo pensato. Io non volevo dormire con te e ci siamo ritrovati per due notti abbracciati quindi se avessi voluto dormire con te...Ok basta!" mi interruppi da sola.

"Ok oltre che pervertita sei pure pazza!" mi prese di nuovo in giro.

"Probabile.."

Mi guardò interrogativamente come per dire "Che cavolo stai blaterando?!"

"Non ho mai detto di non esserlo." e dicendo questo mi sono alzata e ho cominciato a vestirmi.

Un paio di jeans, dolcevita nero, calze nere, converse nere. Sembravo in lutto se non fosse per il piumino bianco con il cappuccio con il pelo e, finalmente, la mia bellissima sciarpa viola che avrei messo prima di uscire.

"Buon giorno" dissi ai due fidanzatini che erano già in cucina a fare colazione.

Presi la mia tazza, versai del latte poi il caffè e infine presi dei biscotti ai cereali. Non mi fanno impazzire, preferisco dei semplici cereali, ma quei biscotti erano gli unici rimasti.

"Mary...oggi per caso vai.." mi chiese Whitney.

Voleva approfittare un'altra volta della mia genitilezza. Eh no! Sarò gentile ma non scema!

"No. Non vado a fare la spesa. Se vuoi vai te se no ti arrangi e io vado a mangiare fuori d'ora in poi." la interruppi.

"Quanta acidità già di prima mattina" mi disse Jake.

"Non cominciare anche tu Jake. Non sei tu che ogni settimana deve andare a fare la spesa e portare borse pesantissime fino alla macchina, scaricarle, portarle fino a quà e svuotarle perchè la tua coinquilina casualmente è appena entrata in doccia o è appena uscita o non può perchè sta per uscire con il suo tipo se no arriva in ritardo."

Aveva ragione Jake stamattina ero acida, e tanto anche!

"Scusami..."aggiunsi. "Non so cosa mi è preso..."

"Quindi vai te a fare la spesa?"ne approfittò Whitney.

"No."

Continuai a fare tranquilla la mia colazione poi andai in bagno e infine mi misi il piumino e la sciarpa e uscii di casa.

"Ciaaaoo" urlai.

"Ciao" mi risposero i tre ancora addormentati mentre finivano la colazione.

"Whitney ma tu non vai al lavoro?" mi ricordai.

"Si, ma esco dopo. Mi accompagna Jake." mi rispose.

"Come e io come ci vado..."aggiunse Matt.

"...dalle tue tipe?"concluse Jake.

"No..." ribattè lui.

"Non dirmi che hai trovato lavoro! "

"No."

"Appunto..."concluse Jake.

"Matt se ti sbrighi e ti vesti in 5 minuti ti accompagno io dalle tue tipe o dove devi andare." dissi.

"Oh, ok! Grazie mille Mary!"

"Vedi di sbrigarti, ti aspetto giù. Ho una mini blu con il tetto bianco." dissi chiudendo la porta.

"Eccomi!" disse Matt salendo in macchina.

"Wow che velocità. Allora ti interessa davvero questa ragazza. Ricordo che quando ' stavi ' con me ti dovevo aspettare per ore!"

"Eh già ricordo anch'io."

"Allora cosa aspetti a partire?" aggiunse poi.

"Bah se mi dici dove ti devo portare magari..."

"Oh si da Ann, in Soul street. Mamma mia è proprio bella quella ragazza."

"Dai racconta."

Passamo quei quindici lunghissimi minuti a parlare di Ann. Solo di lei. E dei suoi biondissimi e fini capelli che sono sempre raccolti in una coda perfetta. Del suo viso radioso che mette di buon umore chiunque. Della sua bellezza così perfetta per cui ogni uomo di qualunque paese del mondo potrebbe perderci la testa anche solo vedendola di sfuggita.

Ero gelosa. Non so il motivo, a me Matt non è mai piaciuto più di tanto...

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