Capitolo 3
"Mary! Come here. Now!" mi urlò Whitney.
Di solito mi parla in Inglese solo quando DEVE sapere qualcosa e anche se non glielo vuoi dire trova il modo per farti sputare il rospo.
Ormai conosco tutti i suoi tranelli -solletico estremo, mi ruba qualcosa che guarda caso proprio in quel momento ce l'ho bisogno, mi ricatta di dire il falso a qualcuno, dice cattiverie sul mio conto, eccetera...- ma non so mai quale può usare, ogni volta è diverso "Non voglio essere ripetitiva, ogni volta uno scherzo nuovo!" mi ripete sempre.
Però ora non mi interessava che 'scherzo' mi avrebbe fatto, il più era che cosa voleva sapere da me. Non ne ho la minima idea.
"Dimmi, cosa vuoi sapere sta volta?" chiesi.
"Mah, niente di che solo...Tu conosci un certo Lee Brown?" mi rispose lei.
"Chi?" domandai.
"Lee Brown quel bellissimo ventenne che ho incontrato ieri per caso" mi disse.
"Scusa ma se l'hai conosciuto tu ieri io come faccio a conoscerlo?! E poi vedi di toglierli gli occhi di dosso tu stai con Jake"
"Beh che c'entra? Quando si è fidanzati non si può più dare un'occhiata in giro per un'amica?"
"Per un'amica?!"
"Si, avete appuntamento stasera all' Holiday Hinn - è li che sta momentaneamente - alle 20.30. Una macchina ti passerà a prendere."
"C'è mi vuoi affibiare nuovamente uno sconosciuto che vive in un hotel?"
"Un hotel?! Se mai L' hotel! Comunque è molto carino e lui ti reputa carina...gli ho fatto vedere una tua foto"
"Mi reputa carina?" chiesi tutta sognante "No, no aspetta. Che cosa c'è sotto?"
"Nieeenteeeee!" mi rispose con un'aria per niente convincente.
Feci una faccia come per dire "Senti Ciccia sputa il rospo o te lo faccio sputare io" allora aggiunse a quel niente "Lo scoprirai stasera"
"Ma tu hai qualche problema se pensi che andrò a cena fuori con uno sconosciuto che per di più mi viene a prendere con la macchina e mi porta nell'hotel dove c'è la sua stanza...non ci penso neanche.Se tu vuoi ritornare alla tue vecchie storie vai, ma io non esco di qui"
"Ohhh quante storie! Se succederà qualcosa lo blocchi prima e se non riesci mi chiami. Però se non succede niente mi devi ringraziare per la serata più bella di tutta la tua vita!"
"Whitney mi fido di te. Vedi di non far succedere niente o tu con me hai chiuso."
"Maryy!! La macchina è quii!! Corri giù!" mi urlò.
Feci come mi disse lei, mi finiìì di preparare in fretta e quando fui sulla porta mi disse Whitney "Fatti vedere un po'!"
"Wow Mary! Sei uno schianto! Non ti ho mai vista più bella prima di stasera" aggiunse dopo avermi squadrata dalla testa ai piedi.
Avevo un tubino nero che arrivava poco sopra le ginocchia, le spalle coperte da una giacca nera e le scarpe nere lucide tacco 10 e la borsetta piccola nera con la lampo argentata.
I capelli erano raccolti sopra la testa con un mollettone e due boccoli mi affiancavano il viso e il ciuffo era raccolto con una mollettina che era sopra la testa
Sembrava stessi andando ad un funerale visto che ero tutta nera però si capiva che non era così, ero troppo elegante.
"Che figa che sei Mary! Vedi di non stendere tutti stasera" mi disse Matt baciandomi la guancia prima che uscissi.
Arrossi e poi corsì giù ricordandomi della macchina sentendo il clacson.
Salii su una macchina splendida. Sembrava una Jeep, però non so che era non me ne intendo di macchine, nera lucida e altissima.
I sedili erano ricoperti di pelle beije e sugli appoggia testa che avevo davanti c'erano dei micro schermi dove potevi giocare con la play oppure vedere un film. Era uno splendore quell'auto. *Speriamo che l'auto rispecchi Lee, cioè un figo assurdo* pensai.
"Signorina siamo arrivati" mi disse il conducente.
Non sapevo dov'ero perchè per tutto il viaggio non avevo fatto altro che vedere pushing dasies, il mio telefilm preferito.
Quando scesi dalla macchina ricordai che Whitney mi aveva detto che mi avrebbe portata all'Holiday Hinn.
In effetti ero proprio lì ma non in quello che si trovava vicino a casa mia, ma in uno che era situato in una zona di New York che non avevo mai visto sembrava il..
"Ghetto! Non ci è mai venuta prima d'ora vero?"mi chiese il conducente vedendomi spaesata.
"Ehm, eh già...beh c'è sempre una prima volta!" dissi con un falsissimo sorriso che comunque mi contraccambiò.
Allora era vero! Quel mostro di coinquilina mi vuole affibiare a uno sconosciuto e pure pezzente!
"Tu devi essere Mary, la famosa amica di Whitney." mi disse Lee.
"Eh...si sono io e tu devi essere Lee, il ragazzo conosciuto per caso da Whitney" risposi.
"Già..."
Non mi sembrava vero. Whitney mi voleva prendere in giro. Perchè mai un ragazzo alto, moro, occhi color nocciola con delle sfumature di verde e giallo intorno alla pupilla, fisico da schianto che si formava sotto la sua maglietta aderente nera.
Era troppo bello per voler uscire con me.
Entrammo al ristorante dell'hotel e un cameriere ci accompagnò al tavolo immediatamente.
Era spettacolare sembrava la sala dove ballavano la bella e la bestia nel cartone animato, era tutto sul giallo scuro, i lampadari d'oro e delle enormi finestre che mostravano il giardino dell'hotel.
A metà pranzo notai che Lee non mi stava più a sentire. Mi voltai per vedere chi stava guardando e notai una ' bella bindona ' di fronte a noi.
Ma è mai possibile che quando esco con qualcuno di figo arriva sempre una moolto più bella di me che conquista il Mio cavaliere?!
"Beh Brown grazie mille della serata, ho mangiato davvero bene e spero che tu e quella bionda avrete un lieto fine!" dissi e me ne andai.
"Ma, Mary! Non mi puoi lasciare così io l'avevo detto alla tua amica!" mi urlò rincorrendomi nell'atrio principale.
"Scusa?"
"Si io le ho detto che avremmo mangiato insieme e se mi fossi piaciuta avrei fatto il serio, se nò no!"
"Oh beh, sono molto felice di non piacerti perchè lo schifo è reciproco, Brown!"
"Com'è che mi chiami per cognome?"
"Quando detesto una certa persona la chiamo per cognome."
"Ma che t'ho fatto McGuire?"
"E me lo chiedi pure?! Abbiamo passato circa dieci minuti a parlare il resto del tempo lo hai passato a guardare quella tizia!"
"Beh ma era una bella donna..."
"E allora vai con lei, cosa vuoi da me?! Sparisci sgorbio!"
"Scusi non è che mi riporterebbe a casa?" chiesi al guidatore della macchina che mi aveva portato fin qui.
"Serata orribile?" mi chiese.
"Mai avuta una peggiore!" gli risposi.
"Non sarebbe mio compito ma sali, ci penso io"
"Come?"
"Il mio orario di lavoro per il signorino Lee dura fino alle nove e ora sono le dieci passate, ma non ti preoccupare ti accompagno volentieri. Sempre meglio che farti salire su un autobus pieno di drogati."
"Oh, beh. Grazie mille!"
"Ma com'è sta storia che il signorino Lee non riesce a tenersi una tipa per più di un'ora?"
"Se fa con tutte come ha fatto con me stasera mi sembra logico!"
"Cos'ha fatto?"
"Abbiamo parlato dieci minuti di orologio e il resto del tempo lo ha passato a guardarsi una bionda alle mie spalle."
"Wow, il signorino Lee ci sa proprio fare con le ragazze!" disse ironico.
"Eh, già... Ma perchè lo chiama 'signorino Lee' e non semplicemente Lee o Brown?"
"Perchè lui è il mio capo e io gli devo portare rispetto anche se mi fa pena essere sottomesso da un ventenne."
"Già...un ventenne come Brown poi."
Arrivai.
"Grazie mille! è stato davvero gentile da parte sua. Buona serata!"
"Figurati! Per me è stato un piacere."
Salii in casa e Fluffy mi corse in contro.
"Già di ritorno? Ti aspettavamo per le due o le tre...avete fatto tutto così in fretta...ma almeno avete mangiato?" mi chiese subito Whitney, eccitata come suo solito.
"Si sono già quà. Si ho mangiato il primo. " risposi. Non avevo voglia di raccontare questa terribile serata a quei tre.
"Woo tranquilla non ti arrabbiare. Ma che è successo?" mi chiese Matt che mi aveva capita un po' più degli altri due.
"Niente. Sto bene." risposi.
Andaii in camera mia e prima di chiudere la porta urlai "Ah grazie Whitney! Ricordami che la prossima volta non uscirò mai più con qualcuno che mi hai scelto."
"Ma Mary! Era così un gran figo!" replicò.
"Ma chi Brown? Puah sarà bello fuori ma è davvero uno schifo!"
"Brown? Oh oh guai in vista" disse Matt.
"Che?!" disse Jake.
"Toc toc, si può?" chiese Matt prima di entrare in camera mia quindici minuti dopo.
"Cosa vuoi?" risposi.
"Non fare l'aggressiva con me che non ti ho fatto niente!"
"Scusami non volevo..."
"Lo so...volevo solo offrirti questa calda tazza di Ciobar."
"Sai come viziarmi eh?"
"Ahahah, sì l'ho imparato appena ho varcato la porta di casa tua."
"Già..."
"Che è successo?"
Mi sistemai accanto a lui nel letto e gli raccontai tutto allora poi, anche se non ce n'era bisogno mi consolò e mi coccolò un po'
"Ti vado a prendere una cosa che mi sono dimenticato di portarti prima, è un regalo."
Ritornò con in mano un sacchettino di plastica lo aprii e dentro trovai..
"Matt! Dove cavolo l'hai trovata? Ovunque sono andata non la vendevano più e poi perchè mi hai fatto questo regalo?"
"L'ho trovata in un negozio del Ghetto. Lo ammetto stasera ti ho seguita e quando sono passato davanti al negozio di H&M mi è venuta in mente la sciarpa e te l'ho comprata. Ti ho fatto il regalo perchè: uno non la trovavi e ne avevi bisogno; due per ringraziarti dell'ospitalità"
"Matt scusaaa!!"
"Cosa?!"
"Stasera dovevamo vedere piacere sono un po' incinta! Ti ho bidonato ma non volevo, davvero!"
"Ok, ti perdono...Ma domani non ti puoi rifiutare anche a costo di tenerti qua di forza."
Passammo tutta la serata lì sdraiati sul letto a parlare di tutto quello che ci veniva in mente. La nostra 'storia', gli amici, il mare, gli anni passati e tutto quello che non sapevamo sugli ultimi due anni trascorsi senza sentirci.
Matt era un buon amico ma niente di più.
Capitolo 3
"Mary! Come here. Now!" mi urlò Whitney.
Di solito mi parla in Inglese solo quando DEVE sapere qualcosa e anche se non glielo vuoi dire trova il modo per farti sputare il rospo.
Ormai conosco tutti i suoi tranelli -solletico estremo, mi ruba qualcosa che guarda caso proprio in quel momento ce l'ho bisogno, mi ricatta di dire il falso a qualcuno, dice cattiverie sul mio conto, eccetera...- ma non so mai quale può usare, ogni volta è diverso "Non voglio essere ripetitiva, ogni volta uno scherzo nuovo!" mi ripete sempre.
Però ora non mi interessava che 'scherzo' mi avrebbe fatto, il più era che cosa voleva sapere da me. Non ne ho la minima idea.
"Dimmi, cosa vuoi sapere sta volta?" chiesi.
"Mah, niente di che solo...Tu conosci un certo Lee Brown?" mi rispose lei.
"Chi?" domandai.
"Lee Brown quel bellissimo ventenne che ho incontrato ieri per caso" mi disse.
"Scusa ma se l'hai conosciuto tu ieri io come faccio a conoscerlo?! E poi vedi di toglierli gli occhi di dosso tu stai con Jake"
"Beh che c'entra? Quando si è fidanzati non si può più dare un'occhiata in giro per un'amica?"
"Per un'amica?!"
"Si, avete appuntamento stasera all' Holiday Hinn - è li che sta momentaneamente - alle 20.30. Una macchina ti passerà a prendere."
"C'è mi vuoi affibiare nuovamente uno sconosciuto che vive in un hotel?"
"Un hotel?! Se mai L' hotel! Comunque è molto carino e lui ti reputa carina...gli ho fatto vedere una tua foto"
"Mi reputa carina?" chiesi tutta sognante "No, no aspetta. Che cosa c'è sotto?"
"Nieeenteeeee!" mi rispose con un'aria per niente convincente.
Feci una faccia come per dire "Senti Ciccia sputa il rospo o te lo faccio sputare io" allora aggiunse a quel niente "Lo scoprirai stasera"
"Ma tu hai qualche problema se pensi che andrò a cena fuori con uno sconosciuto che per di più mi viene a prendere con la macchina e mi porta nell'hotel dove c'è la sua stanza...non ci penso neanche.Se tu vuoi ritornare alla tue vecchie storie vai, ma io non esco di qui"
"Ohhh quante storie! Se succederà qualcosa lo blocchi prima e se non riesci mi chiami. Però se non succede niente mi devi ringraziare per la serata più bella di tutta la tua vita!"
"Whitney mi fido di te. Vedi di non far succedere niente o tu con me hai chiuso."
"Maryy!! La macchina è quii!! Corri giù!" mi urlò.
Feci come mi disse lei, mi finiìì di preparare in fretta e quando fui sulla porta mi disse Whitney "Fatti vedere un po'!"
"Wow Mary! Sei uno schianto! Non ti ho mai vista più bella prima di stasera" aggiunse dopo avermi squadrata dalla testa ai piedi.
Avevo un tubino nero che arrivava poco sopra le ginocchia, le spalle coperte da una giacca nera e le scarpe nere lucide tacco 10 e la borsetta piccola nera con la lampo argentata.
I capelli erano raccolti sopra la testa con un mollettone e due boccoli mi affiancavano il viso e il ciuffo era raccolto con una mollettina che era sopra la testa
Sembrava stessi andando ad un funerale visto che ero tutta nera però si capiva che non era così, ero troppo elegante.
"Che figa che sei Mary! Vedi di non stendere tutti stasera" mi disse Matt baciandomi la guancia prima che uscissi.
Arrossi e poi corsì giù ricordandomi della macchina sentendo il clacson.
Salii su una macchina splendida. Sembrava una Jeep, però non so che era non me ne intendo di macchine, nera lucida e altissima.
I sedili erano ricoperti di pelle beije e sugli appoggia testa che avevo davanti c'erano dei micro schermi dove potevi giocare con la play oppure vedere un film. Era uno splendore quell'auto. *Speriamo che l'auto rispecchi Lee, cioè un figo assurdo* pensai.
"Signorina siamo arrivati" mi disse il conducente.
Non sapevo dov'ero perchè per tutto il viaggio non avevo fatto altro che vedere pushing dasies, il mio telefilm preferito.
Quando scesi dalla macchina ricordai che Whitney mi aveva detto che mi avrebbe portata all'Holiday Hinn.
In effetti ero proprio lì ma non in quello che si trovava vicino a casa mia, ma in uno che era situato in una zona di New York che non avevo mai visto sembrava il..
"Ghetto! Non ci è mai venuta prima d'ora vero?"mi chiese il conducente vedendomi spaesata.
"Ehm, eh già...beh c'è sempre una prima volta!" dissi con un falsissimo sorriso che comunque mi contraccambiò.
Allora era vero! Quel mostro di coinquilina mi vuole affibiare a uno sconosciuto e pure pezzente!
"Tu devi essere Mary, la famosa amica di Whitney." mi disse Lee.
"Eh...si sono io e tu devi essere Lee, il ragazzo conosciuto per caso da Whitney" risposi.
"Già..."
Non mi sembrava vero. Whitney mi voleva prendere in giro. Perchè mai un ragazzo alto, moro, occhi color nocciola con delle sfumature di verde e giallo intorno alla pupilla, fisico da schianto che si formava sotto la sua maglietta aderente nera.
Era troppo bello per voler uscire con me.
Entrammo al ristorante dell'hotel e un cameriere ci accompagnò al tavolo immediatamente.
Era spettacolare sembrava la sala dove ballavano la bella e la bestia nel cartone animato, era tutto sul giallo scuro, i lampadari d'oro e delle enormi finestre che mostravano il giardino dell'hotel.
A metà pranzo notai che Lee non mi stava più a sentire. Mi voltai per vedere chi stava guardando e notai una ' bella bindona ' di fronte a noi.
Ma è mai possibile che quando esco con qualcuno di figo arriva sempre una moolto più bella di me che conquista il Mio cavaliere?!
"Beh Brown grazie mille della serata, ho mangiato davvero bene e spero che tu e quella bionda avrete un lieto fine!" dissi e me ne andai.
"Ma, Mary! Non mi puoi lasciare così io l'avevo detto alla tua amica!" mi urlò rincorrendomi nell'atrio principale.
"Scusa?"
"Si io le ho detto che avremmo mangiato insieme e se mi fossi piaciuta avrei fatto il serio, se nò no!"
"Oh beh, sono molto felice di non piacerti perchè lo schifo è reciproco, Brown!"
"Com'è che mi chiami per cognome?"
"Quando detesto una certa persona la chiamo per cognome."
"Ma che t'ho fatto McGuire?"
"E me lo chiedi pure?! Abbiamo passato circa dieci minuti a parlare il resto del tempo lo hai passato a guardare quella tizia!"
"Beh ma era una bella donna..."
"E allora vai con lei, cosa vuoi da me?! Sparisci sgorbio!"
"Scusi non è che mi riporterebbe a casa?" chiesi al guidatore della macchina che mi aveva portato fin qui.
"Serata orribile?" mi chiese.
"Mai avuta una peggiore!" gli risposi.
"Non sarebbe mio compito ma sali, ci penso io"
"Come?"
"Il mio orario di lavoro per il signorino Lee dura fino alle nove e ora sono le dieci passate, ma non ti preoccupare ti accompagno volentieri. Sempre meglio che farti salire su un autobus pieno di drogati."
"Oh, beh. Grazie mille!"
"Ma com'è sta storia che il signorino Lee non riesce a tenersi una tipa per più di un'ora?"
"Se fa con tutte come ha fatto con me stasera mi sembra logico!"
"Cos'ha fatto?"
"Abbiamo parlato dieci minuti di orologio e il resto del tempo lo ha passato a guardarsi una bionda alle mie spalle."
"Wow, il signorino Lee ci sa proprio fare con le ragazze!" disse ironico.
"Eh, già... Ma perchè lo chiama 'signorino Lee' e non semplicemente Lee o Brown?"
"Perchè lui è il mio capo e io gli devo portare rispetto anche se mi fa pena essere sottomesso da un ventenne."
"Già...un ventenne come Brown poi."
Arrivai.
"Grazie mille! è stato davvero gentile da parte sua. Buona serata!"
"Figurati! Per me è stato un piacere."
Salii in casa e Fluffy mi corse in contro.
"Già di ritorno? Ti aspettavamo per le due o le tre...avete fatto tutto così in fretta...ma almeno avete mangiato?" mi chiese subito Whitney, eccitata come suo solito.
"Si sono già quà. Si ho mangiato il primo. " risposi. Non avevo voglia di raccontare questa terribile serata a quei tre.
"Woo tranquilla non ti arrabbiare. Ma che è successo?" mi chiese Matt che mi aveva capita un po' più degli altri due.
"Niente. Sto bene." risposi.
Andaii in camera mia e prima di chiudere la porta urlai "Ah grazie Whitney! Ricordami che la prossima volta non uscirò mai più con qualcuno che mi hai scelto."
"Ma Mary! Era così un gran figo!" replicò.
"Ma chi Brown? Puah sarà bello fuori ma è davvero uno schifo!"
"Brown? Oh oh guai in vista" disse Matt.
"Che?!" disse Jake.
"Toc toc, si può?" chiese Matt prima di entrare in camera mia quindici minuti dopo.
"Cosa vuoi?" risposi.
"Non fare l'aggressiva con me che non ti ho fatto niente!"
"Scusami non volevo..."
"Lo so...volevo solo offrirti questa calda tazza di Ciobar."
"Sai come viziarmi eh?"
"Ahahah, sì l'ho imparato appena ho varcato la porta di casa tua."
"Già..."
"Che è successo?"
Mi sistemai accanto a lui nel letto e gli raccontai tutto allora poi, anche se non ce n'era bisogno mi consolò e mi coccolò un po'
"Ti vado a prendere una cosa che mi sono dimenticato di portarti prima, è un regalo."
Ritornò con in mano un sacchettino di plastica lo aprii e dentro trovai..
"Matt! Dove cavolo l'hai trovata? Ovunque sono andata non la vendevano più e poi perchè mi hai fatto questo regalo?"
"L'ho trovata in un negozio del Ghetto. Lo ammetto stasera ti ho seguita e quando sono passato davanti al negozio di H&M mi è venuta in mente la sciarpa e te l'ho comprata. Ti ho fatto il regalo perchè: uno non la trovavi e ne avevi bisogno; due per ringraziarti dell'ospitalità"
"Matt scusaaa!!"
"Cosa?!"
"Stasera dovevamo vedere piacere sono un po' incinta! Ti ho bidonato ma non volevo, davvero!"
"Ok, ti perdono...Ma domani non ti puoi rifiutare anche a costo di tenerti qua di forza."
Passammo tutta la serata lì sdraiati sul letto a parlare di tutto quello che ci veniva in mente. La nostra 'storia', gli amici, il mare, gli anni passati e tutto quello che non sapevamo sugli ultimi due anni trascorsi senza sentirci.
Matt era un buon amico ma niente di più.
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