I Dont Wanna Miss A Thing

di SC_Swami
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Dont Wanna Miss A Thing ***
Capitolo 2: *** Primo Bacio ***
Capitolo 3: *** Confusione ***
Capitolo 4: *** Nascondino ***
Capitolo 5: *** Destino ***
Capitolo 6: *** Sempre ***
Capitolo 7: *** Risveglio ***
Capitolo 8: *** Ricordi ***
Capitolo 9: *** Felici ***
Capitolo 10: *** Verità ***
Capitolo 11: *** Amaro ***
Capitolo 12: *** Amalure ***
Capitolo 13: *** Insignificante ***
Capitolo 14: *** Mia ***
Capitolo 15: *** Scelta ***
Capitolo 16: *** Luce ***
Capitolo 17: *** Canzoni ***
Capitolo 18: *** Soffio ***
Capitolo 19: *** Corazza ***
Capitolo 20: *** F*cking Perfect ***
Capitolo 21: *** Insieme ***



Capitolo 1
*** I Dont Wanna Miss A Thing ***


 << Buongiorno bimba >>
Brittany si stava stropicciando dolcemente gli occhi e il suono di quelle parole la fecero sussultare.
<< Sei la fatina dei denti? >> chiese ancora con gli occhi semichiusi.
<< No BrittBritt, sono Santana >> rispose l’altra, e un sorriso le spuntò inevitabilmente sul volto per quella domanda. Amava l’ingenuità dell’amica, una delle cose che l’avevano fatta innamorare di lei.
<< Che bella notizia.. ho un conto in sospeso con quella, mi deve dei soldi >>
Santana rise e con le labbra le sfiorò piano la fronte. Era stesa accanto alla bionda, poggiata su di un gomito. Non sapeva che ore fossero, ne le interessava saperlo. Era così presa dall’osservare la dolcezza di quella creatura che le dormiva tra le braccia che le sembrava che il tempo si fosse fermato. Nulla più esisteva nella sua mente, tranne che quell’ingenua personcina. L’amava. Proprio così, l’amava. Amava quei bellissimi occhi blu che le si aprivano piano davanti. Amava quei biondissimi capelli di un magnifico profumo pesca. Amava la delicatezza di quelle labbra, labbra che suggellavano il suo segreto più grande.
<< Buongiorno San... perché…perchè non siamo a scuola? >>
<< E’ chiusa per la troppa neve…ricordi? >>
<< Si…credo di si. Da quanto tempo sei sveglia? >>
<< Da un po’ >> rispose vaga la mora. In realtà aveva dormito ben poco quella notte. Dormire sarebbe stato una gran perdita di tempo.
<< E’…è bellissimo che tu sia qui…al mio risveglio >> disse sorridendo Brit.
La mora non potè resistere a quelle parole, a quel piccolo ed infinito gesto. Le si avvicinò e dolcemente la baciò. Dei brividi le salirono lungo la schiena. Finalmente. Finalmente le aveva avute, dopo aver desiderato quelle labbra per tutta la notte, senza poterle avvicinare per paura di svegliare quell’angelo. Finalmente erano sue.
Brittany si mise seduta e girandosi a guardare la bella ispanica fu presa da un istinto e le si gettò addosso. A Santana ,colta di sorpresa, saltò il cuore da petto. Le due ragazze strette l’un l’altra lasciarono che quella foga le avvolgesse in quel gelido mattino invernale.
Driiiin Driiiiin
<< Non proprio adesso! >> esclamò irritata la mora.
<< Vado a rispondere, forse è la fatina dei denti…prima ho parlato male di lei e ora è arrabbiata >>
Santana fece girare gli occhi, con fare agitatò si alzò dal letto dell’amica e andò a prendere il telefono.
<< Tranquilla rispondo io >>
 
 
<< Casa Pierce…con chi parlo? >>
<< Ciao San, sono la mamma di Brit, volevo sapere se era tutto ok >>
<< Stia tranquilla signora, ci siamo appena svegliate. >>
<< Bene. Vi lascio alle vostre cose allora. Salutami la mia BritBrit. Se vi viene fame ci sono gli hamburger in forno, basta riscaldarli >>
<< Grazie. Gliela saluterò di sicuro. A più tardi. >>
<< Ciao San. >>
 
La ragazza tornò nell’altra stanza e rise vedendo che l’amica era completamente sotto le coperte.
<< Sei carina versione fagotto >> disse allora divertita.
<< Non sono un fagotto >> esclamò l’altra quasi indispettita da quella affermazione.
<< Peccato… mi piacciono i fagotti infreddoliti >>
<< Davvero? >> domandò seriamente incuriosita Brittany  mentre cacciava fuori la testa dal montone di coperte.
<< Davvero Davvero >> rispose l’altra ridacchiando. Poi continuò: << Posso venire lì sotto a riscaldarti fagottino? >>
<< Non mi piacciono le persone che dicono le bugie >>
Santana rimase spiazzata a quell’affermazione.
<< Quali bugie BritBrit? >>
<< Hai detto a mia madre che ci siamo appena svegliate. Non è vero. Tu sei sveglia da un po’. >>
La mora si sciolse, si mise accanto a lei nel letto e premurosamente la strinse a se. Il calore che il corpo di Brittany emanava la riscaldò in pochi secondi.
<< Piccola, ma è una stupidaggine dai >>
<< E’ una bugia però >>
<< Avrei dovuto dire la verità a tua madre? >>
<< Si…credo…Qual è la verità? >> rispose con tono perplesso la bionda.
<< La verità è che sono rimasta sveglia a guardare la persona che amo di più al mondo dormire. Perché quando dorme sembra un angelo caduto dal cielo tra le mie braccia. >>
<< Vorrei tanto essere io quella persona >>
<< Parli sul serio? >> Santana si era per un momento dimenticata dell’ingenuità di quel suo angelo.
<< E’ normale che sei tu BritBrit >> e dicendolo si poggio su di lei cominciando nuovamente a baciarla.
<< Sai…sei molto meglio della fatina dei denti >> disse sorridendo la bionda ma con innata convinzione.
Santana fu presa da una risata. Si fermò poi e guardò negli occhi l’amica.
<< Ti Amo BritBrit. Non lo dimenticare Mai. >>


Angolo autrice

Breve one-shot che preannuncia un pò il racconto vero e proprio che comincerà dal capitolo seguente. Spero tanto in commenti e suggerimenti vari. Grazie a tutti. Stef

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Capitolo 2
*** Primo Bacio ***


 Perché aveva reagito in quel modo? Perché? Non le era mai successo prima. Non poteva essere gelosia. Eppure una sensazione di vomito l’avvolgeva solo al pensiero che qualcuno avesse potuto toccare quel corpo perfetto. Santana non riusciva a spiegarsi quegli strani sentimenti. Sapeva bene che la sua Brittany fosse una ragazza in fin dei conti facile, a causa della sua ingenuità. E lei stessa era molto aperta a rapporti di quel tipo. Allora perché quella reazione brusca? Forse perché a dirglielo era stata Quinn e non l’amica stessa. Ma probabilmente pensandoci bene, la cosa non sarebbe cambiata a prescindere. La infastidiva. Da morire. Ma le sensazioni di ribrezzo si alternavano a quelle di tristezza per aver trattato male la propria migliore amica.
 
<< Complimenti >> disse con tono freddo.
<< Hey San, per cosa? >>
<< Ti sei divertita ieri sera? >> continuò irritata.
<< Si, credo…ero un po’ brilla. Non capisco…che ho fatto? >>
<< Sei stata tutta la serata con uno sconosciuto! >>
<< E quindi? >>
<< Giusto…per te è una cosa naturale vero? >> La bruna iniziò ad alzare la voce.
<< L’ho sempre fatto. E l’hai fatto anche tu. Perché sei così cattiva con me? >>
<< Adesso sono io la cattiva. Non osare mettermi in mezzo! Sei una sgualdrina! >> e dicendolo la mora si girò di spalle e corse via, piangendo di nascosto.
Brittany rimase immobile, paralizzata da quelle parole. Non riusciva neanche lei a spiegarsi la rabbia della sua amica, ma quel discorso l’aveva profondamente ferita. Di questo era certa.
 
 
Arrivò a casa sconvolta da quello che era successo, dal suo comportamento imperdonabile e dai suoi stessi pensieri. Avrebbe voluto chiamare Brittany, chiederle scusa per quello che era riuscita a dirle e farla venire da lei. Voleva stringerla a sé, abbracciarla e sentire il suo corpo vicino per potersi consolare. Ma sapeva bene che non le era possibile farlo. La sua mente glielo impediva, anche se il suo corpo lo desiderava così tanto. Lei rifiutava i suoi sentimenti, rifiutava la sua natura. Ma non lo sapeva, o non lo voleva sapere.
 
Briiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiing
Il campanello interruppe il suo flusso di pensieri. E poi quella voce, implorante.
 << San, San ti prego fammi entrare >> Brittany stava piangendo.
Al suono di quelle parole Santana ebbe un colpo forte al cuore. Il dolore nel petto si espandeva e la ragazza sentì il bisogno di poggiarsi al muro. Lo fece e le gambe, che le venivano a mancare da sotto, la fecero lentamente scivolare fino a farla sedere a terra.
<< Ti prego San…ho bisogno di te. Ti prego >> continuò la voce da fuori.
<< Va via Brit. Non ho voglia di vederti. >> disse piangendo a sua volta Santana.
<< San…ascolta. Ho sbagliato e mi dispiace ok? Ma non ce la faccio, non riesco a stare senza di te. Mi conosci sono…sono così stupida a volte, mi lascio prendere dalle cose e non capisco neanche quello che faccio. Io…mi sento…persa senza di te. Ti prego, fammi entrare. >>
 
Il rumore delle chiavi nella serratura fecero sospirare Brittany. La porta si aprì e le due ragazze si guardarono, entrambe in lacrime. Santana quasi non riconosceva quei bellissimi occhi blu in cui era abituata a tuffarsi. Senza pensarci un attimo la bionda le si buttò tra le braccia e la strinse forte a se ma si senti allontanare da quella che dopo aver respinto la cosa che più desiderava si spostò per farla entrare.
Subito pentita di aver dato ascolto al proprio orgoglio e accortasi di aver ancora una volta ferito la sua amica, Santana afferrò la mano della bionda e la attirò a se. La strinse forte e in quell’abbraccio riuscì a sentire tutto l’amore che provava per lei.
Si sedettero a terra e rimasero in silenzio, abbracciate. La mora con la testa poggiata sul petto dell’altra dava sfogo ad un sofferto e doloroso pianto. Si sentiva così fragile. Per la prima volta nella sua vita non aveva nulla su cui contare per tirarsi su. Nulla…tranne che quella sua ingenua amica. Fu in quel momento che alzò la testa a guardarla.
Quello sguardo. Inutile provare a descrivere quello che le due ragazze provarono. Terrore, amore, desiderio.
Santana sentiva il cuore battere all’impazzata, quasi come volesse uscirle dal petto. Il suo sguardo saliva e scendeva tra gli occhi e le labbra della compagna. Brittany era totalmente presa da quegli occhi scuri e seguiva ogni loro piccola mossa, intontita da quel movimento.
Un brivido corse lungo la schiena della bruna e un impeto di coraggio le diede la forza di fare quello che entrambe inconsapevolmente avevano sempre desiderato. Piano si avvicinò alla bionda e senza pensare alle conseguenze sfiorò con le sue labbra quelle della compagna.
Fu breve, ma allo stesso tempo intenso.
 Le due si guardarono nuovamente, questa volta prese da un nuovo desiderio.
 Brittany non fece passare molto tempo per fiondarsi nuovamente su quelle carnose labbra rosee. A quel punto la foga le invase e i baci che sembravano non finire mai iniziarono ad essere più violenti.
Santana si alzò e prendendo per la mano Brittany la tirò in camera sua.
Chiuse la porta alle sue spalle e dopo un attimo di esitazione nel quale pensò e si compiacque di quello che stava  per accadere, attirò nuovamente l’amica a se e cominciò a spogliarla, baciando con passione ogni piccola parte di quello che scopriva.
I due corpi presto si trovarono a contatto tra loro e in quell’unione mai sospettata ne prevista eppure così naturale, Santana si senti per la prima volta completa.
 
 
Il giorno dopo Santana si svegliò con la bionda che le dormiva sul petto. Era bellissima, ma ciò non bastò a trattenere la paura che la ragazza aveva dei propri sentimenti. Con estrema delicatezza poggiò la testa di Brittany sul cuscino e si alzò. Prese i vestiti sparsi un po’ ovunque nella camera e uscì, confusa e spaventata da tutto quello che era accaduto quella notte. Di una sola cosa era certa. La amava. Ma le era impossibile accettarlo.
 
Continua....


Angolo autrice

Ecco il primo capitolo della storia. Si parte dagli arbori :) Spero vi piaccia come l'ho immaginato. Commentate e fatemi sapere :)

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Capitolo 3
*** Confusione ***


Brittany si risveglio totalmente disorientata. Dov’era Santana? Che cosa era realmente successo tra di loro quella notte? Non riusciva a spiegarselo. Quel desiderio mai provato per nessun altro, così all’improvviso era nato per una donna.
Ma Santana non era una ragazza qualsiasi per lei.
No. Era la sua ragazza.
 
 
<< Desidera qualcos’altro? >> chiese il barista, squadrando la spettinata ragazza che si trovava davanti.
<< No grazie. Solo un caffè. Amaro. >> avendo dormito ben poco la notte precedente aveva bisogno di risvegliarsi.
Santana sorseggiò piano la bevanda, perdendosi di tanto in tanto con lo sguardo nel vuoto, impegnata com’era a combattere i suoi pensieri.
 
Tu la ami.
Io non so neanche cos’è l’amore!
Te lo sta facendo capire lei.
No. Non è possibile! Non posso essermi innamorata di una tonta come Brittany!
E allora spiegami cosa è successo ieri notte.
NIENTE! Non è successo Niente!
E come spieghi quella sensazione di completezza, quei brividi a contatto con la sua pelle?
E’ stato un caso.
Anche i crampi allo stomaco a lasciarla da sola, nuda, nel tuo letto sono stati un caso giusto?
E’ stato solo sesso. Una delle tante esperienze che ho fatto.
Ti sbagli. E’ stata la prima volta che hai fatto “l’Amore”.
 
Un’improvvisa sensazione di forte bruciore al petto la fece tornare in se e guardando la faccia ormai disgustata del barista si rese conto di quello che era successo.
<< Dannazione la maglietta! Merda! >>
<< Le servono dei fazzoletti signorina? >>
<< Secondo te? >> l’acida Santana di sempre era tornata in quella spiacevole situazione.
Il ragazzo aiutò la bruna a pulire almeno la parte più evidente dell’enorme macchia di caffè che c’era sulla felpa. Senza molto successo.
 
Come faccio ad andare a scuola così?!?!
Te lo meriti.
Non posso tornare a casa!
Non saresti proprio dovuta andar via.
Lo so…
 
Brittany era ancora a casa. Si stava rivestendo e dando una sciacquata veloce prima di uscire. Non sapeva spiegare i suoi sentimenti. Era arrabbiata per il comportamento di Santana, ma allo stesso tempo felice di aver scoperto se stessa. Si sentiva stranamente appagata per quello che era successo. Era amore no? L’amore non ha mai accezioni negative…in nessun caso.
 
 
<< Lopez. Loooopez. Insomma sveglia! Sei in classe non nel tuo letto! >>
<< Mi scusi prof…è che… >> Pensò al volo ad una bugia. << Non mi sento molto bene. Posso andare in infermeria? >>
<< Devi stare proprio male… Non eri mai stata così cortese. Vai pure.>>
Santana si sentì maliziosamente orgogliosa per quell’affermazione. Ci teneva alla sua fama da stronza. Uscì dalla classe e si diresse in infermeria.
 
Devo piantarla di pensare a lei.
Perché dovresti?
Perché lei è solo un’amica.   Chissà se è arrabbiata con me…
Come minimo non dovrebbe più rivolgerti la parola.
Me lo meriterei… ma ho così bisogno di lei.
Lo ammetti?
 
Fermò un momento la sua camminata, era immobile nel corridoio. Ci pensò su, poi scosse la testa e riprese a camminare.
 
No. Non può essere.
Certo…
E se anche lei se ne fosse… pentita?
Perché tu te ne sei pentita giusto?
SI!....... no…… E’ stata la notte più bella della mia vita.
 
 
Continua…


Angolo autrice.
 
Così comincia il travaglio interno di Santana...trama principale del racconto. Continuate a scrivermi e a farmi sapere se vi sta piacendo :) Grazie a tutti. Stef.

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Capitolo 4
*** Nascondino ***


 Quando cavolo finisce quest’ora di…ehm…di…vabbè di questo.
Brittany tentava disperatamente di accoppiare delle parole per poter esprimere a Santana quello che provava.
 
San…io…
Tuuuu?
Io…non lo so…so che la amo…questo è certo.
Dille questo allora.
Ma a lei non piacciono i sentimenti. E forse non basta un banale Ti amo.
Un Ti Amo non è banale! E’ la cosa più profonda che si possa dire ad una persona.
Coscienza…(se sei la mia coscienza)…Sei davvero brava a farla!
E’ dovere.
 
Santana era ancora così intenta a combattersi da continuare a mancare la porta dell’infermeria. Accortasi di essere squadrata da un ragazzo che faceva finta di trafficare con il suo armadietto,  decise di DOVER entrare. Si concentrò su quella dannata  porta e dopo tanti tentativi finalmente riuscì a farlo. Senza girarsi tolse la giacca, la poggiò sull’appendi abiti e si sedette sul lettino dell’infermeria. Che tristezza. Sbuffò e poggiò la testa tra le mani, sconvolta dal troppo pensare.
 
<< Bella macchia. Da quando bevi con il corpo? >>
No… ci mancava solo lei.
<< Quinn >> Disse con estrema amarezza. << Neanche in infermeria c’è tranquillità >>
<< Anche io sono contenta di vederti San >> e accennò un sorrisetto malizioso.
<< Che diavolo ci fai qui? >> disse la bruna seccata.
<< Mi annoiavo in classe, così mi sono finta malata, ho chiamato Finn e gli ho detto di raggiungermi. Sarà qui a momenti. >>
<< E tu saresti la presidentessa del club della castità. >>
La bionda rispose con una faccia acida a dir poco. Poi continuò fissando l’altra.
<< Ho capito… me ne vado! Ma solo perché oggi non sono in vena di picchiarti. >> E si diresse verso l’uscita.
<< Strano. >> Si sentì urlare dietro.
 
Già. Strano.
Bene. Si ricomincia.
 
La campanella suonò nell’istante in cui girò l’angolo del corridoio. La ragazza tentò di ricomporsi aggiustandosi i capelli, doveva sembrare la stessa Santana di sempre. In quell’istante si rese conto.
 
<< La giacca! Merda l’ho lasciata in infermeria! >>
Si affrettò verso l’ambulatorio, infastidita dalle persone che iniziavano a circolare per i corridoi. Tutti la guardavano di sbieco e lei era troppo vulnerabile per attaccarli. Risvoltò l’angolo e si ritrovò a terra. Aveva sbattuto contro qualcosa, o qualcuno. Alzò gli occhi irritata e pronta a cacciare i denti per attaccare la sfortunata preda e si trovò spiazzata. Rimase per un attimo lì.
 
E’ ancora più bella vista dal basso.
Sei solo Innamorata. Ogni prospettiva è magnifica ai tuoi occhi.
Ho paura.
Non farlo ti prego. Non di nuovo.
 
Santana si alzò e corse via sotto gli occhi di tutta la scuola.
 Cosa aveva fatto quella biondina per spaventare quel ghepardo in attesa solo di addentare la sua preda?
 
 
Brittany rimase scioccata da quel comportamento. Provò a rincorrerla ma dopo un po’ perse le sue tracce. Chissà dov’era finita. Si sedette a terra, sfinita.
 
Perché è scappata via da me? Ho fatto qualcosa di sbagliato? No perché se è così non me ne sono resa conto!
Non puoi aver fatto qualcosa di sbagliato. E’ lei che è scappata da te. Per ben due volte!
Forse non l’è piaciuto quello che è successo ieri notte.
Non credo. In quello sai essere molto brava.
Grazie coscienza! Sei molto simpatica.
Di niente. Prova a chiamarla, scommetto che ha bisogno di te.
Lo spero. Io e lei dobbiamo parlare. Se vuoi puoi venire anche tu.
Brit io sono te. Bello parlare da soli eh? Chiama.
 
Santana guardò squillare il suo cellulare. Quel nome letto sullo schermo le provocò l’ennesimo colpo al cuore. Se lo aspettava, ma ormai non controllava più il suo corpo... e le sue emozioni.
 
Dio che voglia di vederla. Di abbracciarla. Di sentirmi nuovamente sua.
Che aspetti, corri da lei!
E’ uno sbaglio. Devo dimenticarmi di lei. Della notte scorsa.
TU LA AMI!
Bhe… allora devo dimenticare anche cosa significa amare.
Amare.
Si amare. Amare davvero. Perché così io l’amo. La amo nella sua ingenuità, nella sua semplicità. La amo perché Lei è l’essenza dell’Amore stesso.
E allora perchè rinnegare la tua natura? Buttare tutto all’aria?
Ho troppa paura. Ancora non so neanche se lei prova le stesse cose per me.
Se non le provasse…non avreste mai fatto l’Amore. Con quell’intensità. Quel desiderio.
BASTA! BASTA! BASTAAAA!
Smettila di nasconderti.
Non mi sto nascondendo!
E allora perché sei chiusa in questo dannato sgabbuzzino a piangere, quando lei è là fuori che ti cerca?
 
Continua…


Angolo autrice

Continuano le paure di Santana in questo capitolo strettamente legato al successivo. Fatemi sapere se vi piace :) Grazie a tutti.
Stef

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Capitolo 5
*** Destino ***


 Perché continua a non rispondere!! E soprattutto…dov’è???
Perché non provi a chiamare a casa sua?
“Casa Sua”…solo il pensarci fece venire a Brittany la pelle d’oca.
 
<< Salve signora Lopez. Santana è in casa? >>
<< Ciao Brittany. Veramente non è ancora tornata… pensavo fosse da te >>
<< No. Non riesco a mettermi in contatto con lei. Se torna a casa mi faccia chiamare, grazie >>
<< Sicuramente Britt >>
<< Arrivederci. >>
 
***
 
<< Dove sei San?>>
 
***
 
 
Quello che Brit non sapeva era che Santana si trovava proprio sotto la sua finestra.
 
Che aspetti a salire?
Non credo sia la cosa giusta da fare.
Cacasotto.
Si ok? Lo sono. Ora silenzio.
Come vuoi.


Dannazione cosa devo fareeeeeee!
Fregati.
 
In quel momento le squillò per l’ennesima volta il cellulare. Partì la suoneria.
<< Cavolo non ho il silenzioso! Dove cacchio è il telefono???? >>
Mentre Santana cercava disperatamente il suo cellulare la finestra sopra di lei si aprì e una testolina bionda ne fuoriuscì.
<< Eccolo cazzo! >> bisbigliò sollevata. Chiuse la chiamata, spense il telefono e pregò che l’ingenuità di Brittany entrasse in campo nel momento del bisogno.
Brittany si girava intorno, leggermente spiazzata ma con occhi speranzosi.
 
Fa che sia qui. Fai che sia Lei.
 
Santana era terrorizzata all’idea che la bionda potesse vederla e si schiacciava sempre più al muro della casa.
 Coraggio San… è il momento giusto, esci allo scoperto.
No, non ce la faccio.
Coraggio.
 
Il cuore le batteva a mille. Quando finalmente si era convinta e stava sul punto di uscire allo scoperto la finestra si richiuse. Sentì l’amarezza salirle piano fino alla gola e provocarle una sensazione di sgradevole disgusto.
 
<< E’ un segno del destino >> pensò fra se e se.
 
Proprio in quel momento sentì un rumore alle sue spalle.
<< Santana, che ci fai qui sola nel giardino? Cerchi Brittany? >>
La bruna voleva morire. Pensò velocemente ad una scusa da dire e si volto fingendo un’aria serena.
<< Signora Pierce, ero… ero qui…perché… mi è caduta la felpa dalla finestra di Brit >> E indicò la finestra sopra di loro.
<< Ma è chiusa >>
<< Si… l’abbiamo…ehm… l’abbiamo chiusa perché tirava troppo vento. Per questo è caduta la felpa >> Disse in modo poco convincente.
<< Sei strana sta sera. Comunque… Ti riaccompagno sopra da lei. >>
<< Veramente stavo anche andando via >>
<< Non si va via senza salutare!! Fila sopra! >> Rispose scherzosa la madre di Brittany.
Santana alzò lo sguardo dall’erba del giardino e ritrovò quel profondo mare di celeste che tanto amava negli occhi di quella donna. Non si era mai accorta prima di quanto madre e figlia si assomigliassero. Senza volerlo si incantò a guardare quella figura.
<< Allora San, vieni? >>
Tornò in se.
<< Eccomi >>
 
E’ un segno del destino eh?
 
Arrivarono davanti alle scale che portavano alla camera di Brittany.
<< Penso che tu sappia la strada >> disse ancora sorridendo gentile la signora. In realtà era alquanto sconvolta dalla presenza di Santana. In quelle condizioni.
Insomma l’aveva trovata al buio nel suo giardino, in cerca di una felpa che non aveva recuperato, con una macchia enorme di caffè sulla maglietta, l’aria affaticata e stranamente stanca.
Inoltre saliva le scale in modo estremamente lento. Sorvolò sulla cosa e ritornò in cucina. Doveva preparare la cena.
 
 
Dille la verità.
MAI.
Perché non dovresti!!
Io sono Santana Lopez. E Santana Lopez non sa cos’è l’amore. Chiunque sia la Santana che dentro di me continua a combattermi DEVE scomparire.
Che ne farai dei tuoi sentimenti?
Scompariranno con lei.
Bene.
Benissimo!
 
Bussò alla porta. Bastò vederla per pentirsi della sua decisione.
 
Chi sei veramente Santana?
 
 
 
Continua…


Angolo dell'autrice

Hey ragazzi spero tanto che la storia vi stia piacendo. So che la tiro per le lunghe ma purtroppo ho poco tempo per scrivere e sono costretta a fermarmi puntualmente a metà dell'opera. Questo capitolo è un pò il continuo di Nascondino. Capitolo di transizione prima del dialogo tra le due protagoniste. Non voglio anticiparvi nulla.
Spero voi commentiate e mi facciate sapere se vi sta piacendo la storia.
Grazie a tutti. :D 


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Capitolo 6
*** Sempre ***


 << Saaan! Dio quant’ero preoccupata. Dov’eri finita!?!?! >>
Brittany le buttò le braccia al collo e Santana sentì un brivido a contatto con quella pelle chiara.
<< Sei arrivata giusto in tempo… >> continuò sotto voce << L’elfo del mio giardino mi sta giocando brutti scherzi… Poco fa si è messo a suonare sotto la mia finestra con il suo piffero magico. >>
La bruna aveva immaginato che la mente di Britt avrebbe potuto creare mostri e fantasticherie da quell’episodio… ma un elfo?
Non finirà mai di stupirmi.
Santana dolorosamente interruppe quell’abbraccio e si fece spazio entrando nella camera rosa.
Prese fiato e cacciò fuori quelle orribili parole. Odiandosi.
<< Da quando devo darti spiegazioni di dove vado o cosa faccio >>
Brittany rimase delusa da quell’affermazione. Dov’era la Santana con cui il giorno prima aveva fatto l’amore?
<< San… io… >>
<< Tu cosa B?  Credi che dato che ci abbiamo dato dentro ieri sera adesso stiamo insieme? >>
La bruna sentì una forte fitta al petto. Cominciò a tremare.
<< Io… Ero solo così preoccupata. Perché sei scappata via da me oggi? >>
<< Perché mi opprimi ok? Ho bisogno dei miei spazi. >> Sentiva ogni singola parola bruciare a contatto con le labbra.
<< Io volevo stare con te. >>
<< Io, Io, Io… non ti importa di quello che IO penso e voglio? >>
<< Certo che mi importa… io… scusa. >>
 
 
Non cedere San. Non farlo. Non piangere.
Perché ti ostini a mentire? Perché fai soffrire la persona che più ami al mondo?
Io non sono questo.
E invece si, accettalo. Accettati.
NO
 
<< Smettila di scusarti. Sei capace di farmi sentire in colpa. >>
<< Bhe dovresti sentirti in colpa sai? Posso essere anche stupida ma ho dei sentimenti anche io. Abbiamo fatto l’amore ieri e mi hai abbandonata sola nel tuo letto. Poi a scuola sei scappata via da me come se io fossi il mostro che c’è nel mio armadio. >> Con l’indice indicò il mobile. Iniziò a piangere.
Santana sentiva il cuore scheggiarsi. Sbriciolarsi in infiniti e minuscoli pezzettini ad ogni singola parola. Avrebbe voluto morire in quell’atroce momento.
<< Perché devi essere così…così fredda…così cattiva con me? Cosa ho fatto? Dammi una buona ragione e io rimarrò in silenzio. >>
La mora che a stento tratteneva il pianto non seppe rispondere. Si girò di spalle, non riusciva più a trattenere le lacrime ma non voleva far vedere alla bionda che stava soffrendo.
 
Cedi. Cedi ti prego.
Mai.
Farai del male a te…ma ne farai ancor di più a lei.
Che mi importa?!

 
Tirò su un sospiro.
<< Devo andare B >> e fece per aprire la porta.
Brittany le si fiondò d’avanti. Bloccò la porta con la schiena e la guardò finalmente negli occhi.
<< Devi rispondermi. Cosa ho fatto? Cosa ho fatto se non amarti? Amarti come non è possibile amare in una vita. Io… si IO… l’ho fatto in una notte. Te l’ho trasmesso… lo so, ho sentito i fremiti del tuo corpo a contatto col mio. Ho sentito il tuo amore, nelle tue mani, nelle tue carezze, nel calore che mi trasmettevi quando poggiata sul tuo petto riposavo e mi sembrava di aver finalmente trovato il paradiso. >>
<< Britt… io… >> il pianto diventò furibondo. Le lacrime sgorgavano senza tregua da quegli occhi scuri che trovavano pace solo sprofondando nel blu che avevano d’avanti.
Brittany non le fece terminare la frase. Con forza e impertinenza le impresse un bacio. Santana sentì il suo corpo divenir in breve febbricitante. La desiderava. La desiderava come mai aveva voluto null’altro nella sua vita. Il bacio continuava e le due ragazze senza riuscir più a trovar respiro se non baciandosi reciprocamente ora desideravano più di quel semplice e profondo contatto.
Dimenticarono tutto quello che le circondava. La madre di Brittany, le etichette, i mostri negli armadi e gli elfi del giardino. Non esisteva altro che loro. Il loro amore. La loro passione che trovava spazio in quel toccarsi.
Santana ebbe solo un attimo di esitazione.
 
Non posso fermarlo.
Non Vuoi farlo.
Ho bisogno di sentirla mia.     Niente più “Ma”.
Che aspetti allora?
 
Santana spinse l’amica sul letto. Le sfilò la maglia e fece in modo che anche la bionda facesse fare la stessa cosa a lei. I due corpi si adagiarono l’uno sull’altro, modellandosi reciprocamente. Brittany iniziò a baciare con violenza la bruna che impotente si perdeva nei fremiti che quelle labbra le regalavano.
I cuori ormai palpitanti battevano allo stesso tempo.
 
Questo è l’amore.
Allora non me ne libererò mai più. Sarà mio. Come lei. Sempre.
Sempre.
 
Continua…


Angolo autrice

Sono le due. Quindi se ci sono erroracci grammaticali non ci fate caso vi prego xD. E' la stanchezza.
Tengo molto...moltissimo a questo capitolo. Spero vi piaccia. Come sempre non mi dispiacerebbe leggere le vostre recenzioni, e a proposito di ciò vorrei ringraziare le tre ragazze che con i loro commenti riescono sempre a farmi emozionare e sentir bene. Grazie a tutti. Stef.


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Capitolo 7
*** Risveglio ***


 Gli occhi le si aprirono piano. Misero a fuoco. Ricordò e sorrise riconoscendo il tepore che l’avvolgeva. Si trovava sul petto di Brittany. Quanto calore emanava. Si alzò e guardò la ragazza che le dormiva di fianco.
 
Dio quanto sei bella.
E calda.
Starei qui a guardarti dormire tutta la vita se solo potessi.
Ci vorrebbe una lampada…e un genio. I tuoi desideri?
Lei…lei…e lei.
Menomale che la Santana “ carina e coccolosa” doveva rimanere segregata dentro di te.
Infatti rimarrà segreta. Interna.
Si ricomincia.
Non voglio etichette. Non voglio essere giudicata, disprezzata o derisa per amore.
Sarebbe il massimo gesto per dimostrarlo…rendere questo pubblico.
Sarebbe un suicidio. Il mondo al di fuori di questo letto è subdolo e cattivo e Brittany è già di suo così fragile.
Egoista. Hai solo paura.
Non ho paura… Sono a dir poco terrorizzata. E’ tutto così nuovo e strano per me. Sono sempre stata la stronza della situazione. Me la sono spassata con tutti i maschi della scuola. E poi ad un tratto mi accorgo di essere innamorata… Innamorata… di una donna. Di QUESTA donna.
Perché te ne vergogni allora…se sei così “innamorata”?
Non me ne vergogno affatto. So di aver bisogno di lei. So di amarla. Ma ripeto…il mondo lì fuori è crudele e io non voglio fare la fine di Hummel.
Allora non dire che lo fai per lei.
……
Lei sarebbe disposta a tutto per te.
Anche io.
A questo no .
 
Istintivamente iniziò ad accarezzare quel corpo perfetto. La mano salì lentamente lungo la gamba di Brittany, passando su quegli addominali forti e ritrovandosi sul quel delicato seno. Iniziò poi a cercare quei lineamenti dolci del viso dell’amica . Con le dita tracciò quasi impercettibilmente i contorni del viso, soffermandosi su quegli occhi, quel naso…quelle labbra.
La parte che preferiva di lei. Le sue labbra.
Subito ne fu attratta e non potè fare a meno di avvicinarsi e sfiorarle piano.
Sentì un brivido fresco percorrerle il corpo. Si sentì appagata.
 
Come farai a resisterle?
Me la tirerò e la bacerò di nascosto.
Quante volte pensi potrà succedere prima che qualcuno se ne renda conto?
Nessuno se ne renderà conto.
E se invece accadesse?
Semplicemente NON deve accadere. Punto.
Spero tu ti stia sentendo un’imbecille. Perché lo sei. Lo sei eccome.
Quindi? Vuoi punirmi per questo?
Ti punisci già da sola non preoccuparti.
 
 
<< Sei bellissima quando pensi a noi >>
Santana sobbalzò. Non si era accorta che Brittany  era sveglia.
<< Hey B. Buongiorno. >>
<< Buongiorno >>
<< Come…come sapevi che pensavo a noi? >>
<< Perché solo quando pensi a noi sei così bella >> sorrise maliziosa.
Santana arrossì lievemente e Brittany stranamente sveglia non si lasciò sfuggire la cosa.
Le due si scambiarono sguardi intensi.
Nessuna parola potrebbe compensare la potenza di quel silenzio.
Santana avrebbe voluto chiederle un milione di cose. Avrebbe voluto a sua volta dirle tutto quello che il suo cuore le suggeriva ma era totalmente persa in quello sguardo.
Poi ad un tratto parlò. E fu così naturale che si dimenticò ogni paura e ogni incertezza.
<< Era vero? >> chiese.
Brittany, che intanto era incantata a guardare il cioccolato degli occhi della bruna, si risvegliò.
<< Che? >> disse tornando da un altro mondo.
<< Era vero? >> insistette ancora Santana, ridacchiando per quella reazione.
Brittany ci pensò su. Si perse nuovamente con lo sguardo nel vuoto.
 
Chissà dove va quando fa così?
Svegliala e chiediglielo ancora. Magari prova a specificare cosa questa volta!
Nooo. E’ così bella quando pensa…
Sveeeeglialaaa
 
<< B?...Briiit? >>
<< Che cosa? >> riprese di botto.
<< Quello che hai detto ieri. >>
Silenzio.
Santana andò in crisi.
 
 
Si è inventata tutto.
Perché avrebbe dovuto?
Perché… da quando Britt riflette su quello che dice o che fa?
Non dire sciocchezze. Non può aver mentito. L’amore l’hai sentito… e non solo nelle sue parole.
 Allora perché non rispondeee.
 
<< San... Che ho detto ieri? >>
La bruna tornò in se. Si rilassò. Mai scordare l’ingenuità di Brittany.
<< Hai detto che…che…>> si bloccò.
 
Non riesco a dirlo.
Non è nulla di difficile. Hai detto cose peggiori.
E se poi lo domanda anche a me?
Le dici la verità.
Non posso.
Si invece.
 
<< Che….??? >>
<< Che… >> Prese aria. Si liberò. << Che mi ami. >>
Brittany rimase delusa.
<< Perché? Non si vede? Non te lo dimostro abbastanza? >> chiese seriamente preoccupata.
<< Certo…è solo che…non lo so…volevo me lo confermassi. >>
Brittany le saltò addosso e la baciò.
<< Ecco fatto >> sorrise.
Santana intontita da quel bacio improvviso, gustò quel sapore di mattino che Brittany le aveva lasciato sulle labbra.
<< Allora mi ami sul serio >> rise la mora. E senza perdere un secondo si precipitò sull’altra e iniziò a baciarla con passione.
 
<> disse dopo un po’ Brittany. << Ma secondo te mamma si è preoccupata a non vederci? >>
Santana sbiancò.
La signora Pierce! Se l’era totalmente dimenticata!
<< La porta è chiusa a chiave. Sapevo già che cosa sarebbe successo e quando mi ci sono poggiata l’ho chiusa. Ma mamma non è venuta…? Mi sembra strano >>
Santana rimase scioccata per la sicurezza di Brittany e riprese colore sapendo che la porta fosse chiusa.
 
Se non avesse chiuso la porta?
L’ha chiusa.
Se non l’avesse fatto?
L’importante è che l’ha fatto. La prossima volta ci penserò io alla sicurezza.
Ma se non riesci a resistere neanche ad un suo sguardo!
……
 
 
<< Che ore sono Britt? Dobbiamo andare a scuola. >> cambiò discorso.
La bionda cercò per cinque minuti i pantaloni. Lì trovò sull’armadio.
 
 
Forse mi sono lasciata prendere dalla foga ieri.
Forse?
Praticamente per trovare i vestiti dovrò fare una caccia al tesoro.
Di che ti dispiace!
 
I pensieri di Santana furono fermati da un’affermazione.
<>
La mora alzò lo sguardo. Brittany era in piedi sulla sedia. Aveva recuperato il jeans e dalla tasca aveva preso il cellulare.
<< Cazzo San… sono le 8 passate >>
Scese dalla sedia, la spostò e iniziò la ricerca di qualcosa di decente da infilarsi addosso dall’armadio.
Santana balzò dal letto e si mise a trafficare anche lei nell’armadio di Brittany.
<< Che stai facendo? >> le chiese la ragazza.
<< Senti non posso mica andare a scuola con quella dannata macchia sulla felpa!! Di nuovo! >>
Brittany si fermò un secondo a pensare. Poi cercò qualcosa.
<< Metti questa! >>
<< B… ma è la tua maglietta preferita! Non hai mai voluto prestarla a nessuno. >>
<< Muoviti e mettila! Te la sei meritata >> e le sorrise ancora una volta con quella malizia unica.
 
Si vestirono a tempo record  e, preso al volo qualcosa da mettere sotto i denti in cucina, si avviarono verso l’uscita.
Santana stava già aprendo la porta quando Brittany la tirò a se e la baciò.
La bruna inizialmente rigida si lasciò trasportare dalle labbra sicure della compagna. Quando riuscirono finalmente a staccarsi le prese la mano e la guardò negli occhi.
 
Diglielo. Diglielo. Diglielo.
 
<< Britt… io >>
Brittany la baciò di nuovo poi la precedette.
<< Ti amo >>
La tirò fuori chiudendosi la porta alle spalle e tirandola per la mano iniziò a correre verso scuola.
 
 
Continua…


Angolo autrice

Hey ragazzi, mi dispiace di averci messo tanto a pubblicare il nuovo capitolo...ma una serie di eventi "superiori" mi hanno permesso di scrivere ben poco in questi giorni e non volevo lasciarlo a metà. Come al solito spero in un vostro commento. Grazie a tutti.
Stef

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Capitolo 8
*** Ricordi ***


 La signora Pierce era al super-market. Si era alzata molto presto quella mattina e, non volendo creare imbarazzo ne a sua figlia ne a Santana, era uscita subito di casa.
Era un po’ che le due ragazze non passavano l’intera nottata insieme e questa volta tra l’altro erano andate anche a letto senza cena.
Avranno visto un film, strafogando schifezze e addormentandosi abbracciate come da piccole.
“ Da piccole “.
Quelle due parole riuscirono a scatenare in lei un vortice infinito di ricordi.
Sorrise dolcemente.
Santana aveva 7 anni la prima volta che bussò a casa sua.
Era una piccola peste dai capelli arruffati.
 
***
DingDong.
 
<< Ciao. E tu chi sei? >>
<< Salve signorina. Sono Santana, una compagna di classe di vostra figlia. Britty può venire fuori a giocare? >> chiese sicura la bambina con un gran sorriso stampato in faccia.
<< Quindi sei tu la famosa Santana di cui Brit mi parla sempre! Felice di conoscerti piccolina! >>
<< Io non sono piccola >> disse seria quella cosetta che a malapena riusciva a suonare il campanello.
<< Hai ragione. Scusami. >> riprese ridendo. << Brittany non può uscire mi dispiace. Sta facendo i compiti. >>
La bimba rimase delusa a quell’affermazione ma non si diede per vinta.
<< Le dispiace se entro? >> tornò a sorridere. << Sono molto brava a scuola. Posso aiutarla a studiare. >>
Caparbia la ragazza. Pensò subito la madre di Brittany.
<< Vedremo cosa saprai fare. >> e fece spazio alla bimbetta impaziente, sorridendole.
 
La accompagnò su per le scale fino alla cameretta di Brittany.
<< Britt? C’è una sorpresa per te. >>
Quella sua biondissima bimba si girò di scatto e vide Santana. Le corse incontro e l’abbraccio.
<< Te l’avevo detto che sarei venuta! >> esclamò allora soddisfatta la brunetta.
 
La madre osservò la scena da lontano. L’abbraccio non si scioglieva mai. Ma che importanza aveva… erano due bambine felici di vedersi. Non diede peso allora alla cosa e ritornò in cucina.
***
 
<< Signora?... Signora?? >>
Emma, quello era il suo nome, tornò in se.
<< Signora? Allora vuole uno o due etti di prosciutto? >>
<< Uno, uno! >>
Aspettò di essere servita, pagò e si avviò alla macchina.
Ricominciò a ricordare da dove era rimasta.
 
***
Stava portando dei biscotti alle bambine. Li aveva preparati appositamente per loro. Sentendole parlare, non potè fare a meno di incuriosirsi. Appoggiò l’orecchio alla porta.
<< Coraggio Britt, concentrati… così la tua mamma mi fa venire più spesso. E tu vuoi che io venga più spesso giusto? >>
<< Certo! Magari ci fossi sempre tu ad aiutarmi! >>
<< Ci sarò se fai bene i compiti ora!... Aspetta… Shhhh! >>
Emma non le sentì più parlare e schiacciò ancora di più l’orecchio alla porta. Ad un tratto questa si aprì e ne spuntò Santana irritata.
<< Non si origlia. >> disse seria, guardando di sbieco la donna.
<< Non stavo origliando. >> mentì. << Vi ho portato i biscotti. >>
<< BISCOTTIIIIIII >> urlarono in contemporanea le due bambine.
Sono parecchio legate. Si vede già. Santana è molto sveglia e vuole davvero bene alla mia Brit. Sono così contenta.
 
***
<< Guarda dove vaiiiiiiiii!!! >>
Si sentì urlare un uomo da una macchina. Per poco non lo prendeva in pieno.
<< Scusiii >>
Doveva smetterla di perdersi in quei ricordi. Le due bambine erano ormai cresciute. Due bellissime ragazze adesso si trovavano ancora una volta insieme in quella stanza.
Chi l’avrebbe mai detto!?!?
Quante ne avevano combinate quelle due pesti! La mente era Santana, di questo ne era certa, ma allo stesso tempo la brunetta caparbia era la più fragile delle due. Gli sguardi che riservava per sua figlia erano sempre stati così carichi di affetto e di amore che più volte la donna aveva sospettato ci fosse qualcosa di più tra di loro. Forse lo sospettava ancora. Infondo quella stessa sera si erano pur sempre chiuse a chiave in camera.
E se fosse realmente così? Se ci fosse di più?
La cosa non la disturbava più di tanto. Aveva lei stesso insegnato alla piccola Britt di non discriminare mai l’amore.
L’amore non ha genere, né età. Può nascere all’improvviso, investirti quando meno te lo aspetti, o può coltivarsi con gli anni, crescendo ogni giorno un po’ di più.
Può essere imprevisto o inaspettato, magari innaturale.
Ma chi può giudicare se una cosa è normale o anormale?
Nessuno. Nessuno ha il potere di farlo.
Eppure tutti hanno la prepotenza di imporre un modello standard, che se non rispetti ti obbliga a diventare “uno strano caso della natura “.     
Che stronzata.
L’amore è amore sempre. In ogni caso. Ed è la cosa più bella che possa capitare.
 
Arrivò a casa con quella voglia di ricordi. Prese i filmini di quando le ragazze erano piccole e le aspettò guardandoli. Pronta a rivederli poi nuovamente con loro.
 

Continua…


Angolo Autrice

Ciao ragazzi. Questo capitolo si distacca un pò dalla storia. Devo ringraziare SB_Honey per la grandiosa idea. Davvero è riuscita a notare cose della mia storia che neanche io sapevo. Nel prossimo capitolo continuerà la linea  di ricordi... questa volta legati alle due stesse ragazze. Fatemi sapere se apprezzate. Grazie a tutti. Stef.

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Capitolo 9
*** Felici ***


 << Prof. Schouster? Vorrei cantare una canzone. >>
Tutti rimasero basiti. Brittany non aveva mai chiesto di cantare…aveva difficoltà a ricordare le parole delle canzoni.
<< Certo… certo Brit. Vieni pure. >> riprese il professore per interrompere il silenzio che si era creato.
Santana sbiancò.
 
COSA DIAVOLO FAAAA!
Che c’è di male vuole solo cantare!?
C’è di male che ci farà scoprire!!!
La fai così stupida?
Abbastanza…sai com’è… Brit è imprevedibile!
Non mi dispiacerebbe se lo facesse.
MORIRO’.
 
La musica partì e la bionda cominciò a cantare. Felice.
 
I’ve been awake for a while now
you’ve got me feelin like a child now
cause 
every time I see your bubbly face
I get the tinglies in a silly place
I
t starts in my toes
makes me crinkle my nose

where ever it goes I always know
that you make me smile
please stay for a while now
just t
ake your time
where ever you go

The rain is fallin on my window pane
but we are hidin in a safer place
under the covers stayin dry and warm
you give me feelins that I adore


It starts in my toes
makes me crinkle my nose
where ever it goes
I always know
that you make me smile
please stay for a while now
just take your time
where ever you go


What am I gonna say
when you make me feel this way
I just……..

It starts in my toes
makes me crinkle my nose
where ever it goes
I always know
that you make me smile
please stay for a while now
just take your time
where ever you go


I’ve been asleep for a while now
You tucked me in just like a child now
Couse 
every time you hold me in your arms
Im comfortable enough to feel your warmth


It starts in my soul
And I lose all control
When you kiss my nose
The feelin shows
Cause you make me smile
Baby just take your time
Holdin me tight


Where ever, where ever, where ever you go
Where ever, where ever, where ever you go…


Un applauso sentito partì  da ognuno dei presenti. Brittany sorrise e tornò a sedersi vicino alla sua Santana.
Questa intanto era rimasta senza parole.
 
E’ stata meravigliosa.
Tu che dubitavi di lei.
Dio quanto è bella… e brava… e…
Lo sappiamo. Lo sappiamo.
 
Brittany le si avvicinò all’orecchio e le sussurrò << Era per te >>
La bruna sorrise e le porse il mignolino. L’altra lo prese con il suo e le poggiò la testa sulla spalla.
Felice.
<< Complimenti a Brittany. E’ stata davvero brava >>
<< Grazie prof. Schouster. >>
Al termine dell’applauso, iniziò la lezione.

L’ora al Glee club passò velocemente. Troppo velocemente per le ragazze. Si trovavano così bene con gli altri del gruppo che il tempo volava senza che loro se ne accorgessero. La campanella era sempre un pugno allo stomaco in quelle occasioni.
Senza mai smettere di tenersi la mano si avviarono all’uscita.
Spesso incrociavano gli sguardi e festeggiavano l’incontro dei loro occhi con piccoli ma bellissimi sorrisi d’intesa.
Arrivarono così saltellando a casa.
Felici.
Furono accolte da una solarissima Emma che le condusse ridendo vicino alla tv.
A bocca aperta si rividero bambine.

<< Vi ricordate? >> disse la signora Pierce.
<< Come scordare!!! Eravamo piccolissime!!! >> a Santana brillavano gli occhi.
<< Siiii!! Guarda quanta farina!! >>
<< Mi stavate preparando una torta. Tornai a casa e ritrovai questa completamente bianca. >> disse ridendo Emma.
<< Ops >> esclamò Santana con un faccino da dolce e innocente creatura.
<< Era stata una tua idea!!! Mi ricordo. >> pensò ad alta voce Brittany.  
<< Aaaah… tutti i nodi vengono al pettine!! >>
Risero tutte insieme.
<< Allora? Com’è andata la giornata ragazze?? >>
<< Bene. Ho mangiato la colla e sono ancora viva. >> disse soddisfatta Brittany alla madre che le aveva detto il contrario.
Ci fu un momento di sconcertante silenzio.
<< Brittany! >> disse con tono di rimprovero la madre.
Santana cambiò subito discorso. Voleva assolutamente evitare discussioni.
<< Ha cantato anche una canzone oggi al Glee >> sorrise fiera.
<< Davvero? Brava! Che canzone hai cantato? >>
<< Bubbly, di Colbie Caillat. >> esclamò Brittany.
Emma pensò al testo della canzone.
Stranamente azzeccato.
Guardò interrogativa le due ragazze e notò che un forte rossore aveva invaso Santana.
Infatti si era appena scatenata in lei una guerriglia di pensieri.
 
SONO UNA CRETINA!
Hai messo tu in mezzo il fatto della canzone. Non ti lamentare.
Ti prego non arrossire. Non arrossire.
Sei un pomodoro.
Cavolo mi sta guardando male. MERDA MERDA MERDA!
Tranquilla dai… non può mica mangiarti!
Fai che non conosca la canzone. DIO TI PREGO.
Spera il contrario sorella. Vi potrebbe aiutare.
Ci ucciderebbe!
Non credo. Vi ama troppo. Tu sei come una figlia per lei.
Questo non cambia le cose! QUALCUNO DICA QUALCOSAAA!
Parla e fai finire questo imbarazzante silenzio!
Cosa dire??
Inventati qualcosa genio!
 
 
<< E’ stata fantastica! Hanno applaudito tutti! >> se ne uscì di botto Santana.
Emma tornò in se. Era ormai quasi certa del legame che correva tra le ragazze. Evitò di farlo notare cambiando discorso.
<< Compiti? >> chiese.
<< Si. Ne dobbiamo fare tanti! >> disse Santana ancora leggermente scossa.
Tirò l’imbambolata Brittany per un braccio e corse sopra.
Strano. Pensò Emma. Nuovamente sorvolò, continuando a cucinare.
 
Arrivarono in camera. E questa volta assicurarsi che la porta fosse chiusa a chiave fu il primo pensiero di Santana.
Tirò su una grande boccata d’aria e la lasciò poi uscire rumorosamente.
 
<< Puoi controllare l’armadio? Lo fa sempre mamma quando torno a casa. Io ho paura di quel dannato mostro. >>
Santana la guardò con dolcezza. Aveva quel faccino da cucciola che ispirava solo coccole. Così la accontentò.
<< Vediamo un po’ se c’è qualche mostriciattolo qui dentro che spaventa la mia bambina. >> disse scherzosamente.
Si avvicinò all’armadio, spalancò le ante e ci si buttò dentro urlando. Sapeva che era spazioso e ne approfittò per giocare un po’ con la povera Brit.
<< San? … San non farmi spaventare!! >>
Brittany si alzò dal letto e in punta di piedi si avvicinò al covo del mostro.
<< San? >>
Una mano afferrò improvvisamente il suo braccio con forza. Brittany urlò spaventata, cadendo così tra le braccia della belva. Con gli occhi chiusi implorava.
<< Se devi mangiarmi fallo ora ma ti prego risparmia Santana!! >>
Delle labbra toccarono le sue.
<< Mostro... Sei davvero buono... E profumi di mele caramellate. >>
Aprì gli occhi e ritrovò Santana, immersa in una grande risata, che la guardava.
<< Hai preso le sembianze di Santana!!! >>
<< Britt, sono io tranquilla. Non esiste nessun mostro. >> Continuava a ridere.
Felice.
<< San… Come fai ad essere così bella? >>
La bruna sorrise. La baciò lentamente, mettendo l’anima stessa in quel gesto. L’altra si fece trasportare da quel movimento, lasciandosi andare tra le braccia di Santana.
Felice.
 
PRAAAAAAAAAACK
 
Un rumore fortissimo interruppe quel magico momento.
Le due ragazze iniziarono a ridere come pazze accorgendosi di quello che era successo.

<< Ragazze? Tutto bene? Posso entrare? >> chiese la signora Pierce da fuori la porta, seriamente preoccupata.
<< Tranquilla signora Pierce. Abbiamo solo…>> rise << sfondato l’armadio… come facemmo da piccole. >>
Emma si rasserenò. Le ragazze si alzarono ancora ridendo e le aprirono la porta.
<< Mi spiegate cosa ci facevate lì dentro? >>
<< Santana controllava il mio mostro >>
Già. Il mostro. Pensò la madre rassegnata.
<< L’ultima volta che l’avete rotto stavate giocando alle ballerine. Era il vostro palcoscenico. Peccato che durò poco. >> rise serena.
Santana e Brittany si guardarono. Quella passione per il canto e il ballo le aveva sempre accomunate.
<<  Adesso però a differenza di quando eravate piccole… potete aiutare questa povera mamma a riaggiustare tutto. >>
<< Noooooooo. >>
<< Non ammetto obbiezioni.. >>
<< Uffa però mamma. >>
<< In cambio… >>
Le due si guardarono speranzose.
<< In cambio Santana può rimanere di nuovo a dormire qui sta notte! >>
<< Siiiiiiiiiiiiiii >>  urlarono in coro le due ragazze. Si abbracciarono.
Felici.
In quell’abbraccio Emma rivide le due bambine che si incontravano felici quel lontano giorno.
<< Hey voi due… quando avete finito, rimboccatevi le maniche e venite ad aiutarmi! >>
 
Le mie ragazze.  
 
 
Continua…


Angolo Autrice

Che dire di questo capitolo...mi ispira. Una grande quantità di  felicità e amore vi è dentro.  Sarà che è il mio attuale stato d'animo. Mi piace. Spero piaccia anche a voi. Mi raccomando fatemi sapere ;)  La canzone che canta Brittany al Glee è questa --> http://www.youtube.com/watch?v=AWGqoCNbsvM !!
Grazie a tutti. Stef.
 
 
 

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Capitolo 10
*** Verità ***


  
Santana si svegliò il giorno dopo stordita per l’ennesima notte in bianco. Diede un bacio leggero a Brittany e si alzò dal letto. Con soddisfazione guardò l’armadio di nuovo in piedi. L’avevano rimesso insieme proprio bene…forse era anche meglio di prima. Sorrise. I ricordi erano stati i maggiori protagonisti della serata.
In fondo la signora Pierce aveva solo loro al mondo. Erano le sue due gemme.
Santana lo sapeva bene. Anche lei la sentiva come una seconda mamma. Forse addirittura Emma era stata più presente della sua vera madre. Ma non importava.
Sentì un buon profumo provenire dalla cucina. Trasportata dalla fame decise di scendere a prendere qualcosa per lei e Britt, che ancora dormiva.
Indossò una felpa lunga dell’amica con un pantalone di tuta e rotolò giù per le scale trascinandosi i piedi.
<< Buongiorno. >> salutò tra uno sbadiglio e l’altro la signora Pierce.
<< Hey San. Buongiorno. Ti ha svegliato il profumo? Sto facendo i Pancake. >>
<< Proprio così. Ho una fame! Se posso, vorrei portarlo anche a BritBrit. >>
<< Colazione a letto? Buona idea!! >>
Santana si sedette, poggiando gomiti sul tavolo e testa tra le mani.
<< Dormito poco? >> chiese pur sapendo già la risposta la signora Pierce.
<< Già. Pochissimo. >>
Emma trafficava con i Pancake. Voleva parlarle e quello era il momento giusto per farlo. Aveva capito tutto ormai. Conoscendo Brittany era inutile farle domande. Quando prendeva una decisione, quando sceglieva una strada, era difficile che si sbagliasse.
Sarà pure ingenua…ma in quanto a sicurezza è imbattibile. Santana è l’esatto opposto. Forse è proprio il prendere tutto troppo sul serio che la rende così fragile.
Devo assolutamente parlarle. Ora o mai più.
Emma tirò su aria.
<< Quando l’hai capito? >> cominciò.
Santana rimase spiazzata. Cosa voleva dire?
<< Quando ho capito cosa Emma ? >>
A sentire il proprio nome la donna si voltò. Era raro che la ragazza la chiamasse così. Ne fu rasserenata, il discorso che stava per intraprendere era molto personale e la confidenza ci doveva essere tra loro.
<< Di esserti innamorata. >> disse con tono pacato, Santana doveva sentirsi a suo agio.
<< Innamorata di chi? >> la bruna finse di non capire. Il cuore le palpitava in petto, avrebbe voluto morire in quello stesso momento.
<< Sai bene di chi. >>
<< Veramente… >>
<< San ti prego non mi mentire, vi conosco. TI conosco. >>
Santana si rassegnò a quell’affermazione. Aveva capito. Pensò che forse un po’ di conforto e di aiuto non le avrebbe fatto male. Sospirò.
<< Ho sempre provato qualcosa di forte per Britt…fin da bambina. >>
Lo so. Pensò subito Emma, ma non lo disse, non voleva interromperla.
<< Stare con lei…mi faceva ( e mi fa tuttora) stare così bene… mi dimentico di tutto ciò che ci circonda… esiste solo lei. Da bambina ovviamente non sapevo fosse una cosa…strana... >>
<< Non lo è. >> la interruppe l’altra.
<< Infatti, ma comunque…insomma… fuori dal comune. Provare dei sentimenti così profondi per qualcuno è… non ci sono parole… ma provarlo per una ragazza, mi spaventava… e mi spaventa tuttora veramente. >>
<< Ti fai paura quindi. >>
Santana rimase sbalordita di fronte a quella verità. Non rispose se non abbassando lo sguardo.
<< Cosa pensi di fare dunque? >> e lentamente si girò dando la schiena ai fornelli.
<< Io… io davvero non lo so. Non so cosa pensare. Non sono neanche sicura di tutto quello che provo. >>
<< Continui a mentire. >>
La bruna rimase meravigliata. La conosceva davvero così bene?
<< Ho così tanta paura. Per me, per lei. Io non voglio che la crudeltà delle persone possa ferirci. >>
<< Conosciamo Brittany, non le importa delle altre persone. Quante volte fin da bambina l’hanno presa in giro per la sua ingenuità? Quante volte è venuta piangendo a casa… per poi uscirne il giorno dopo più forte di prima? E quante volte TU l’hai difesa dagli attacchi di quelle stesse persone, fregandotene di chi fossero o di cosa volessero da voi? >>
<< Troppe… Il mondo è così fottutamente ridicolo. >>
<< Non puoi cambiarlo San. Puoi solo avere la forza di AMARE e di dimostrare di saperlo fare, cosa rara davvero. >>
Un fremito fece tremare la mora a quella parola, pronunciata con tale intensità.
Emma lo notò.
<< Non hai mai pensato di poterla amare? >>
Ci fu un momento di silenzio.
<< Ogni giorno da quando avevo 7 anni. >> ammise accennando un triste sorriso.
Una lacrima le rigò il volto.
<< E hai mai provato a dirglielo? >>
<< No. >> la voce le tremava per il pianto.
<< Cos’è lei per te San? >> doveva farla pensare, sfogare.
<< Semplicemente…tutto. E’ l’aria che respiro. E’ il mio raggio di sole, illumina ogni giorno la mia vita, anche nei momenti di buio totale riesce a portare speranza. Lei… lei è la persona più bella che conosca e… e anche quella a cui tengo di più. Darei la mia stessa vita per quella ragazza. Dio santo…io … io la amo! SI, LA AMO… con tutto il mio cuore, tutta la mia anima, con tutta me stessa. >> Il pianto si faceva sempre più forte.
<< E pensi che riusciresti mai a rinnegare tutti questi tuoi sentimenti? >>
<< No… >>  ammise rassegnata.
 
<< Davvero? >> la voce di Brittany fece girare di scatto Santana. Non si era accorta della sua presenza. Abbassò lo sguardo.
<< Si. >>
Brittany le si buttò tra le braccia. La strinse forte, forte come non aveva mai fatto. A quel punto Emma capì che era arrivato il momento di andar via. Aveva fatto il suo dovere.
<< Esco. Ci vediamo sta sera. >> e, senza dare ulteriori informazioni, tagliò la corda.
La porta si chiuse.
 
Brittany si distaccò dal corpo dell’altra per guardarla negli occhi.
Un secondo.
Tanto esitò prima di fiondarsi su quelle labbra.
Santana sentiva dentro di se il desiderio di dar sfogo a quel suo amore.
Doveva averla. Doveva stringerla a se. Lo desiderava. Lo necessitava.
Le sue mani, avide, cercavano quel corpo magnifico sotto la felpa che lo ricopriva.
Le labbra scorrevano veloci tra il collo, le spalle e poi il seno di Brittany. Che intanto fremeva a quel contatto e se ne compiaceva.
<< Spogliami. >> sussurrò nell’orecchio di Santana. Questa a quell’affermazione perse un battito, ma non esitò ad obbedire. Le mani che già si trovavano al di sotto di quel panno inutile lo tirarono su, sotto gli occhi stupefatti e vogliosi dell’ispanica.
Brittany bloccò l’attacco istantaneo della mora, scappando da quel contatto e allontanandosi da lei.
L’altra si alzò dallo sgabello su cui era seduta e iniziò a cercarla con le mani, ma ogni passo che faceva per avvicinarla erano due che l’altra faceva per allontanarsi.
La ricerca terminò nei pressi delle scale dove ad ogni gradino la passione aumentava, insieme ai baci, per entrambe.
Sull’ultimo scalino Brittany si morse le labbra e la mora ormai incapace di contenere la propria voglia le fece correre la lingua per il ventre, salendo al petto e poi al viso.
Le morse il labbro inferiore e la alzò con violenza dal pavimento, sbattendola poi contro la porta della sua cameretta. Brittany trovò la forza di aprire la maniglia alle sue spalle e le due si ritrovarono ben presto sul quel letto che già più volte aveva visto quella foga e quell’amore.
<< Dimmelo. >>
Santana fece finta di non sentire e continuò a baciarla. Brittany la fermò.
<< Dimmelo. >>
<< Ti amo. >>
Quelle parole furono così profonde, così vere che i loro cuori, dapprima confusi tra la foga dell’amore, ora si sentivano chiari, battere quasi all’unisono.
<< Ti amo. >> sussurrò Brittany.
 
E fu l’amore.
 
Continua…


Angolo Autrice.
 
Come al solito è tardissimo, ma dato che probabilmente mancherò per una settimana intera, ci tenevo a pubblicare almeno questo capitolo. Forse è meglio così, un pò di pausa non fa male a nessuno XD e tra l'altro anche nel racconto ci sarà una pausa di due mesi da questo episodio. Spero al solito in vostri commenti. Grazie a tutti quelli che stanno seguendo questa storiella. Ci tengo molto a dirvi che mi date una forza incredibile. Grazie davvero. A presto. Buona Pasqua :D
Stef.

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Capitolo 11
*** Amaro ***


<<  Dai piccola, sono solo un paio di giorni. >> Accennò un sorriso malinconico.
<< Si lo so San, ma… mi mancherai. >> Santana la strinse forte a se.
Due mesi. Tanto era passato dal loro primo bacio. E in quel  breve lasso di tempo, che sembrò volare alle due innamorate, non si erano mai separate. Facevano tutto insieme. Tutto…di nascosto.
Quel weekend Santana doveva andare alla villa di sua nonna a trovarla.
Esattamente a 605 km da Lima.
<< Coraggio bimba… ricordati una cosa… l’importante non è vedersi tutti i giorni, ma Amarsi tutti i giorni. E io Ti Amo Sempre, ogni giorno della mia vita, e ogni volta un po’ di più. >>
Brittany si distaccò da quell’abbraccio e la guardò con occhi innamorati.
<< Ti amo San. >>
<< Ti Amo BrittBritt. Ma ora muoviamoci dai, non vorrei perdere il treno. >>
 
******
 
Sarebbe stato il viaggio più lungo della sua vita. Ad ogni chilometro sentiva di allontanarsi da quel profumo, da quel corpo, da quell’amore. Sentiva il suo cuore stesso lontano. L’aveva lasciato a lei, insieme al suo sorriso. Tre giorni. Tanto avrebbe dovuto resistere.
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò alla cabina e interruppe quei pensieri.
 
<< Hey scusa, posso sendermi? Non c’è nessun altra cabina libera. >>
Santana fu colta di sorpresa.
<< Ehm… certo, vieni pure. >>
<< Grazie. >> Sistemò i bagagli nello scomparto apposito e si sedette poi di fronte alla bruna.
La guardò un secondo.
<< Comunque io sono Elizabhet. Ma se vuoi puoi chiamarmi Effy. >>
<< Ah. Ok. Io sono Santana. >> disse e poi spostò lo sguardo fuori dal finestrino.
L’altra ragazza tirò fuori un libro e fece per leggerlo. Santana non potè che notarlo.
<< Quello è Il ritratto di Dorian Gray? >>
L’altra la guardò.
<< Così pare. >> Sorrise.
Ha proprio un bel sorriso.
<< Io lo adoro. L’avrò letto 4-5 volte! >>
<< Sono indietro allora. Questa è la seconda volta che lo rileggo. >>
<< Non posso crederci. Nessuno dei miei amici >> disse pensando a Brittany << l’ha mai letto. >>
<< Poverini. >>
Risero entrambe.
<< Di dove sei brunetta? >> A Santana non diede fastidio quel nomignolo. Anzi, le piacque.
<< Lima. >>
<< Forte. Io e la mia famiglia ci stiamo trasferendo lì. Andrò alla Mc.Kinley high school. >>
<< Ma è la mia scuola! >>
<< Bhe allora ci rivedremo presto brunetta. >>
Santana ne fu felice. Abbassò lo sguardo.
 
Che ti prende San?
Hey cosa sto facendo di male?
Stai avendo pensieri molto Gay su questa tizia.
Per aver pensato che ha un bel sorriso?... e delle bella gambe…
Direi!
Io amo solo Britt. Non vedo nulla di male nel fare amicizia con un’altra ragazza.
Ok. Ma basta fare apprezzamenti, sei impegnata!!
 
 
<< Come mai ti trasferisci? >>
<< Mio padre lavora lì a Lima. Non è mai a casa, e quindi abbiamo deciso di trasferirci per poter stare con lui. >>
<< E non ti dispiace lasciare tutto e tutti? >>
<< Per niente. >>
<< Mmm… Mi ricordi me. >>
<< Perché? >>
<< Acida. >> scherzò Santana.
<< Non mi dire… anche tu? >> rise.
<< Già. L’unica che non potrei mai lasciare è la mia… >> si bloccò. Poteva fidarsi?
<< La tua? >>
<< La mia… migliore amica. >>
<< Wow, dev’essere davvero importante per meritare tutta questa esitazione. >> rise.
<< In realtà… >>
Coraggio diglielo. E’ un primo passo. Dillo a lei. Tanto cosa può cambiarle.
Effy la guardò interrogativa.
<< In realtà è molto più che una semplice amica. >>
Ottimo.
<< Vuoi dire che sei… >>
<< Gay. Si, anche se l’ho capito da poco. >>
<< Ah… e come l’hai capito, se posso chiederlo. >>
<< Bhe… non lo so. So che la amo. Probabilmente l’ho sempre fatto, fin da bambina. E ora tutto è più… chiaro. >>
<< Sono felice per voi. >> sorrise ancora.
 Era sincera.
<< E poi sei un bel bocconcino. >> disse maliziosa.
Santana rimase spiazzata. La guardava con gli occhi sgranati mentre l’altra rideva.
<< Scherzo… >> si fece seria << Forse. >> E riprese a ridere.
Santana la guardava perplessa e confusa. Cosa pensare?
 
E’ come me?
Forse. Quindi?
Niente. Bho. Figo.
Bene.
Porca vacca è davvero bella.
Brittany.
Si. E’ vero. Brittany.
 
Non potè fare a meno di sorridere al pensiero di quella sua bellissima biondina.
<< Pensi a lei? >> Effy interruppe quell’immagine.
<< Come… perché? >>
<< Ti brillano gli occhi. >>
Santana arrossì.
<< Devi essere proprio innamorata. >>
<< Già. >>
<< Peccato >> e di nuovo comparve su quel magnifico volto un sorriso malizioso.
Effy. Quel nome aveva un non so che di particolare, risultava particolarmente orecchiabile a Santana. Le piaceva l’idea di poterlo pronunciare tutti i giorni. E di poter guardare colei che lo portava altrettante volte. Una stangona con quel fisico e quel bel viso. I lineamenti decisi, ma allo stesso tempo delicati. I capelli scambiati dal sole e quelle labbra dannatamente carnose.
Come non poter essere attratta da una così?
La cosa che più attirava Santana era però quell’aria misteriosa che aveva.
Se ne stava sulle sue, nonostante fosse così socievole.
E poi la capiva. Le aveva letto negli occhi quello che stava pensando.
Strano.
Ma bello. Non potè fare a meno di pensare che Brittany a mala pena comprendeva se stessa e le cose che la circondavano. Ma in fondo l’amava per questo no?
 
<< Ef, sai cantare? >>
TU NON SAI COSA STAI FACENDO.
<< Me la cavicchio. Perché? >>
<< Noi del glee della Mc.Kinley abbiamo bisogno di nuovi componenti >> sorrise.
<< Glee? Ma non è da… >>
<< Sfigati. Si. Siamo davvero un bel gruppo di sfigati. Tutti tranne me ovviamente. E Britt. >>
L’ispanica si pentì subito di aver pronunciato quel nome.
<< Tu e Britt. Chiaro. Potrei pensarci. Posso cantare quello che mi pare? >>
<< Per il provino si. Ogni settimana fissiamo un tema diverso e ci concentriamo su quello solitamente. >>
<< Canterò una delle mie canzoni preferite allora per il provino. >>
<< Sarebbe? >> chiese con tono altezzoso Santana, incrociando le braccia.
<< Ain't No Other Man. >>
<< Christina Aguilera eh? Per cantare le sue canzoni ci vuole molto più che un “ me la cavicchio”. >>
<< Staremo a vedere. >> disse con sguardo di sfida.
<< La Berry non ne sarà felice. >> pensò ad alta voce Santana ridendo e scuotendo la testa.
<< Chi scusa? >>
<< Nessuno, nessuno. Per adesso. Quando verrai da noi capirai. >> continuava a ridere.
<< Non promette nulla di buono. >> rise con l’altra.
<< Hai capito al volo. >>
L’ uomo con il carrellino delle bibite le interruppe.
<< Le signorine prendono qualcosa? >>
Si guardarono. Effy si buttò.
<< Posso offrirti qualcosa brunetta? >>
<< Un caffè non mi dispiacerebbe. >>
L’altra si girò verso il cameriere.
<< Due caffè. >>
<< Come ve lo devo fare? >>
<< Amaro. >> fu la risposta corale.
Le due si guardarono. Un’altra cosa che le accomunava. Risero.
<< Ve li preparo subito. >>
 
Le ragazze scherzarono sorseggiando caffè e poi ancora entrando sempre più in confidenza per tutto il viaggio.
Santana pensò poco a Brittany. Presa com’era da quella sconosciuta che le ispirava affetto e che, pur senza che lei lo volesse davvero, la attirava.
Effy intanto continuava ad avvicinarsi sempre più alla bruna, dapprima sedendosi di fianco a lei, poi addirittura stendendosi e poggiando la testa sulle sue gambe.
Santana era semplicemente soggiogata da quell’intrepida bellezza e la lasciava fare incurante di quelle che potevano essere le conseguenze.
Ci fu un breve momento di silenzio. Santana guardava Effy giocare con i suoi capelli e in quel momento sentì di desiderarla.
 
Che ti prende San?!?
Lei è così bella. Simpatica. Stiamo così bene insieme.
E Brittany?
Non voglio coinvolgerla. Non voglio ferirla. Io la amo ma…
Ma? Forse non la ami abbastanza.
 
<< Com’è stato? >> Effy la fece risvegliare. Non le dispiaceva il fatto che l’altra la guardasse. Ma odiava quel silenzio, era una perdita di tempo e il viaggio stava per finire.
<< Com’è stato cosa? >> chiese Santana tornando in se.
<< Baciare una donna. >>
<< Dio. Ehm. E’ stato. Bho. All’inizio strano. Ma alla fine è… bellissimo. Ovviamente dipende dalla ragazza. E dai sentimenti. >>
<< Mmm. >> l’altra era dubbiosa. Si alzò e si sedette di fianco a Santana, incrociando le gambe.
<< E… cosa… insomma… come hai fatto quando hai capito che desideravi le sue labbra? >> e dicendolo guardò le sue un secondo per poi distogliere lo sguardo.
Santana capì che stava per accadere qualcosa. Sentiva il cuore palpitare. Il petto voleva scoppiarle. La mente era offuscata.
Si stava avvicinando. Stava portando il proprio viso vicino al suo.
<< Io… semplicemente… mi sono avvicinata… piano… >>
Ad ogni esitazione i due visi si erano avvicinati sempre di più. << e… >> il tempo di guardarsi un istante negli occhi, i nasi si sfioravano. Lentamente le labbra di Effy si poggiarono su quelle dell’ispanica.
Un fuoco invase le due ragazze. Un forte bruciore fece sussultare Santana.
 
Cosa hai fatto San.
 
 
Continua…


Angolo Autrice

Hey ragazzi! Finalmente sono tornata e sono riuscita a scrivere questo maledetto capitolo! Mi dispiace ci sia poco delle due protagoniste insieme, ma in un modo o nell'altro dovevo far entrare in gioco questo nuovo personaggio a sconvolgere la situazione. Mi odierete lo so... ma tengo a questo capitolo quanto agli altri.  Perciò…bhe… perdonatemi xD. Al solito mi piacerebbe leggere i vostri pareri :D Commentate e fatemi sapere! La canzone che vuole cantare Effy è questa --> http://www.youtube.com/watch?v=8x7Ta89QLo4&feature=relmfu ( io personalmente la amo).
Un saluto a tutti. In particolare a SB_Honey che in questo periodo mi sta aiutando molto. (Grazie)
E perché no. Un saluto anche a quella svampita della mia ragazza xD

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Capitolo 12
*** Amalure ***


 Santana si staccò subito da quelle labbra, spingendo via con violenza la ragazza che l’aveva tentata maliziosamente.
<< Perché l’hai fatto! >>
<< Hey stai calma, non lo so… mi è venuto di farlo. Lo… lo volevo fare. E anche tu volevi! >>
<< No che non volevo! >>
<< Se è durato venti secondi ci sarà un cazzo di motivo! >>
<< Io sono impegnata! >>
<< Già. E vuoi così bene a quella ragazza che ti fai baciare dalla prima sconosciuta che ti capita d’avanti! >>
Santana abbassò lo sguardo. Ferita. Sapeva che quella era la verità.
Il treno si fermò. Erano arrivate.
Senza guardare l’altra negli occhi la bruna si alzò, prese i bagagli e scappò via.
<< Hey, heeey. Dove credi di andare? Heeeeey. >>
Ma Santana era ormai già fuori e correva verso la stazione di taxi.
Prese il primo che le capitò d’avanti e partì.
 
**********
 
<< Saaan! Ben arrivata! Com’è andato il viaggio? >>
<< Ciao nonna. E’ stato… >> ripensò a tutto quello che era accaduto << sconvolgente. >>
<< Ah! Questi nuovi mezzi! Dicono tante cose belle su come sono “tecnologici” e poi… bha! >>
L’anziana signora accompagnò dentro la sua bella nipote tenendola stretta in un abbraccio.
Le era mancata davvero. Erano ormai sei mesi che le due non si vedevano.
<< Allora piccola, tutto bene a scuola? La mamma come sta? >>
<< Come vuoi che stia. La vedo si e no una volta al giorno. A stento prepara da mangiare. E’ troppo preoccupata a litigare con papà… e a tradirlo a quanto pare. >>
<< Non cambierà mai quella donna. E’ tutta tuo nonno! >>
<< Per la scuola tutto bene. Al solito. >>
<< Come sei brava! L’orgoglio di tua nonna. >> dicendolo andò a strapparle un caloroso bacio sulla guancia.
Santana sorrise. Triste.
 La sveglia signora non si lasciò sfuggire quella nota amara sul volto della nipote.
<< Raccontami dai. Come va con gli amici? E stai ancora con quel bel ragazzone con quegli strani capelli? >>
<< Chi? Puck? Scherzi? Nooo. Ci siamo lasciati parecchio tempo fa. >>
Se mai siamo stati insieme.
<< E quella tua bell’amica biondina? Quella…quella tanto simpatica… come si chiama… Brittany! >>
Santana ebbe una fitta a sentir pronunciare quel nome.
<< Sta… sta benissimo >> sforzò un sorriso al quale la nonna fece finta di credere.
<< Nessuna novità particolare? >>
Silenzio.
E’ tua nonna. E’ avanti anni luce. Diglielo.
Cazzo no!
Tu sei questo. Non puoi nasconderti per sempre. Special modo da lei e dalla tua famiglia.
Si che posso.
Perché ti spaventa così tanto essere te stessa?
Non mi spaventa essere me. Mi spaventa quello che le persone possono dirmi o pensare di me.
Ti spaventi! Tua nonna comunque non ti giudicherebbe. Ti adorerebbe qualsiasi cosa tu fossi.
 
<< Svegliaaa. Sveeeeeglia. San? >>
<< Si. Si qualche novità. >> disse la bruna con voce fredda e sguardo assente.
<< Per esempio? >>
Diglielo diglielo diglielo.
<< Sono G…olosa. Si. Sono golosa. Mangio in continuazione ultimamente >>
<< Ah. Ho capito. Eppure non sembra, sei uno stecchino! >>
<< Strano… ho preso un paio di chili! >> disse Santana ridendo istericamente.
<< Ok. Devi essere stressata per il viaggio. Meglio se vai a riposarti. E’ molto tardi. Domani avremo tutto il tempo di parlare. >>
<< Buona notte Amalure >>
<< Chiamami nonna. Ormai mi sono fatta vecchia anche io. >>
Santana ne rimase stupita. Aveva sempre voluto che lei la chiamasse per nome.
<< Ok. Notte…nonna. >> le diede un bacio sulla guancia e salì in camera sua.
Il fatto di stare da sola la terrorizzava. I suoi pensieri avrebbero preso il sopravvento. E così effettivamente fu.
Il telefono vibrò in quell’istante. Un messaggio.
Avevi detto che mi avresti chiamato appena arrivata. Comunque volevo solo darti la buona notte. Mi manchi tanto. Britt.
Fitta di dolore. Rispose con un banale buona notte e tornò ad incupirsi.
Si addormentò stranamente presto. La stanchezza e lo stress di quello strano giorno l’avevano fatta crollare in un sonno tormentato da incubi.
Sognò due treni. Diversi in colore e forma. Passavano veloci di fianco a lei. Doveva sceglierne uno e saltarvici sopra per salvarsi. L’angoscia della scelta era viva in lei. La sentiva forte addirittura come dolore fisico.
Più volte quest’incubo la fece svegliare di botto durante la notte.
Era ormai l’alba quando si svegliò definitivamente. Si distese distrutta su un lato, poggiata su un braccio e iniziò a pensare a lei.
 
Sono un mostro. Un mostro senz’anima.
Come hai potuto fare una cosa del genere?
Io… io non lo so. La amo. La amo lo giuro.
Non abbastanza da resistere ad una cretina che neanche conosci.
E’ stato tutto un errore. Lei non deve sapere nulla.
Devi dirglielo invece. Devi essere sincera.
Non posso farlo. Preferirei morire piuttosto che ferirla.
Potevi pensarci prima.
Dio… mi odio mi odio.
 
Iniziò così il suo pianto. Gli occhi le si fecero rossi e il cuscino ormai bagnato che la ospitava spesso subiva anche quei pugni di ira, che sicuramente la ragazza avrebbe preferito darsi da sola.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
Santana sapeva già chi era e in quel momento pensò che non ci fosse niente di meglio.
<< San…posso? >>
<< Amalure… >> disse singhiozzando.
La donna si sedette sul letto e con la mano asciugò le lacrime della nipote, poi l’accarezzò.
<< Ti va se mi stendo qui vicina a te? >>
La ragazza non rispose. Semplicemente le fece spazio nel letto. Continuava a piangere.
La nonna non fece domande, in realtà non disse proprio nulla. Preferì rimanere in silenzio a cullare la nipote in lacrime. Di tanto in tanto ripeteva solo << Vedrai piccola… todos irà bien >>
Santana si perse in quel calore, tranquillizzandosi finalmente e addormentandosi tra quelle braccia.
 
********
 
Erano le dieci spaccate quando la ragazza trovò la forza di alzarsi.
Scese in cucina. Sua nonna stava riposando sulla sua poltrona.
Passò vicino a quella e le diede un bacio sulla fronte.
Le doveva davvero tanto dopo quella dannata notte.
Iniziò ad armeggiare qualcosa in cucina. Voleva preparare il pranzo.
<< Buongiorno bella addormentata >>
Santana si voltò. Sorrise malinconica.
<< Buongiorno Amalure. >>
<< Nonna! >>
<< Si… nonna. >> rise.
<< Che bella che sei quando sorridi. >> disse l’anziana iniziando ad aiutarla con i fornelli.
Prepararono così insieme un pranzetto squisito. Il fatto che la nonna non menzionasse l’accaduto della notte precedente giovò a Santana. Sapeva che l’altra non voleva invadere i suoi spazi, che si tormentava si, ma che avrebbe aspettato che fosse lei stessa a parlare per prima.
Lo fece allora.
<< Ricordi Brittany? >>
<< Certo che la ricordo. E’ una bimbetta davvero fantastica. >> Santana sorrise.
<< Lo so. Lo so bene. Infatti me ne sono innamorata. >> disse in un unico fiato.
Amalure alzò gli occhi a guardarla. Non era uno sguardo cattivo, né stranito. Era volto solo ad accertarsi fosse il vero.
<< E quando l’hai capito? >>
<< Un paio di mesi fa… l’ho accettato… diciamo così. >>
<< E l’hai detto a qualcuno? >>
<< Solo tu e la madre di Britt lo sapete ora. >> E dicendolo pensò ad Effy. Anche lei lo sapeva.
<< Porque? >>
<< Cosa? >>
<< Perché solo noi e non… tutti? >>
<< Io…non lo so. Credo sia perché ho paura… >>
<< E lei? Lei è innamorata di te? >>
<< Proprio così. >>
<< Maravilloso.  Dov’è il problema allora chiquitita?
Santana abbassò gli occhi e iniziò a raccontare tutto a sua nonna.
La donna ascoltò tutta la sua storia. Senza mai interrompere la nipote né cambiare espressione. Attenta ad ogni particolare.
<< Devi dirle la verità. >>
<< No Amalure sei pazza?!?! No non posso. Non posso farle del male! >>
<< Ormai già gliene hai fatto! Devi tentare di rimediare. Se ti tieni il segreto non potrai che stare peggio e ferirla con le tue bugie e i tuoi silenzi. >>
Le lacrime solcarono il volto di Santana.
La donna la strinse forte a se e un senso di protezione invase la giovane dal profondo.
 
*********
 
L’affetto e l’amore che sua nonna riuscì a trasmetterle scaldò il cuore di Santana e l’aiutò a dimenticare, anche se per pochi giorni l’accaduto.
Rari furono i punti di contatto Brittany, che intanto soffriva maledettamente la sua mancanza.
Si sentiva persa senza la sua Santana.  Aveva bisogno di lei.
Perché era così fredda? Non le diceva mai che l’amava né quelle belle parole dolci a cui ormai era abituata. Dov’era la sua Santana?
 
**********
 
<< Amalure. Dai fai presto che perdo il treno. >>
<< Hey non ti scordare che non ho più 20 anni! >>
<< Perché non ti trasferisci da noi? Sarebbe meraviglioso. >>
<< Lo sai che sono troppo legata alla mia casa per lasciarla. Ma tu puoi venire a trovarmi quando vuoi. E puoi portare Britt con te la prossima volta. >> fece un enorme sorriso.
Santana ricambiò e la strinse forte.
<< Ci vediamo presto nonna. >>
<< Va… presto. Prima che il treno parta senza di te. >>
La ragazza annuì e fece per andarsene.
<< Saaan. >> la chiamò lontana la nonna.
<< Todos irà bien! >>
Santana sorrise e salì sul treno.
Felice.
Finalmente avrebbe di nuovo visto la sua piccola BrittBritt.

Continua...


Angolo autrice

Hey ragazzi, lo ammetto è stata una faticata scrivere questo capitolo. Ho impiegato tantissimo tempo a pubblicarlo anche perché proprio non ho avuto un secondo libero. E’ breve e di transizione. Mi piaceva l’idea che Santana e sua nonna avessero un rapporto del genere e così ho sviluppato un qualcosa intorno anche a questo. Lo spagnolo di Amalure è del traduttore google… per eventuali errori prendetevela con lui xD
p.s. la mia testa mi dice di non rileggerlo quindi è così…di getto. Non fateci caso. xD
Grazie.Stef.


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Capitolo 13
*** Insignificante ***


 << Saaaan! >> Brittany iniziò a correre verso di lei per abbracciarla. Le era mancata così tanto.
La bruna si voltò di colpo a cercare nella folla della stazione quella tanto familiare voce che la chiamava e in quell’istante si ritrovò Brittany addosso.
<< Britt! Finalmente! >> la strinse forte a se.
<< Oh San, mi sei mancata così tanto! >>
<< Anche tu a me. Ma adesso staccati dai. Non vedo l’ora di andare a casa. Credo di aver un odio profondo per i treni. >> Si girò indietro a guardare quell’ammasso di ferraglia.
“Treno. Effy.”
Scosse la testa. Non doveva pensarci. C’era la sua Britt lì con lei.
<< Andiamo allora? Che aspetti? Muoviti! >>
Santana tirò su la valigia. << Hey prima non ti staccavi da me, ora vai di fretta? >>
<< Si! Quel coso mi fa paura… guardandolo meglio è proprio brutto! >> indicò il treno.
Santana fece girare gli occhi. << Non cambierai mai BrittBritt. >>
La bionda si fermò di botto. Guardò l’altra negli occhi.
<< Dovrei cambiare? >>
L’ispanica rise.
<< No piccola, mi piaci proprio così come sei. La mia bimba. >>
Un sorriso che arrivava da un orecchio all’altro spuntò sul volto di Brittany.
<< Ti amo. >> fece una pausa breve << Wow… mi ero scordata quanto fosse forte la sensazione di farfalle allo stomaco a dirlo. >>
Santana rise ancora.
<< Ah si? >>
<< Si. >>
<< Comunque anche io. >>
La biondina sorrise soddisfatta. Riprese a camminare. Dopo poco però assunse uno sguardo interrogativo.
<< San. Mica lo dici di riflesso? >>
<< Cosa? Di riflesso? >>
<< Si. Dicono che quando una persona dice “Ti Amo” e l’altra risponde “Anche io” lo faccia solo di riflesso. >>
<< Chi lo dice? >>
<< Un libro. >> Santana rimase stupita a quell’affermazione. Si intristì.
“Libri. Il ritratto di Dorian Gray. Effy.”
<< E da quando tu leggi libri? >>
<< Da quando a te piacciono. >> Sorrise. << Se piacciono a te vuol dire che sono belli. >>
La bruna arrossì.
 
“ Quant’è tenera.”
Già. Non la meriti.
Si che la merito.
Infatti stai con lei e pensi a quella tizia!
Non è vero! Io non penso proprio a nessuno.
Già. Me lo sono inventato io lo sguardo al treno e il pensiero al libro.
Un caso.
Speriamo.
 
<< Allora? È di riflesso il tuo? >>
<< Ovviamente no! >>
<< Ok! Allora me lo dici? >> sorrise.
<< Ti amo Britt. >> Una fitta prese lo stomaco della mora, che fece finta di nulla continuando a camminare.
Arrivate al parcheggio salirono sull’auto di Brittany. Al solito era Santana quella che guidava quindi senza pensarci su, di istinto posò la valigia nel bagagliaio e si mise al volante.
Mise in moto. Guardò la bionda. Sembrava in attesa di qualcosa.
<< Ti manca qualcosa? >>
<< Effettivamente si. E mi manca molto. >>
Santana  si fece interrogativa.
Brittany si mise sulle ginocchia e avvicinandosi piano le sfiorò le labbra con le sue.
Furono brividi.
La biondina si ricompose soddisfatta.
<< Ora puoi partire. >>
Santana era ancora scossa da quel piccolo insignificante gesto.
 
“ Pura magia”
Esistono confronti?
No. Nessuno. Questo è magia. Questi sono brividi. Questo è quello che più desidero. Questo è…
Amore…
No. Lei è l’amore.
 
********
 
Due settimane passarono.
Santana stava bene. L’amore che provava per quell’intrigante biondina le fece passare ogni piccolo dubbio e incertezza.
Non pensava più ad Effy. O almeno lo faceva di rado.
Se n’era dimenticata comunque. Ovviamente Brittany non seppe nulla di quell’episodio.
Né di quel bacio.
 
“Quel bacio.”
Insignificante e vuoto.
Non lo so…
Di sicuro non comparabile ad un bacio di Britt.
Questo è certo ma…
MA??
Comunque non posso negare di aver provato qualcosa.
Qualcosa di INSIGNIFICANTE.
Forse…
Devi smettere di pensare a quella.
Non posso. Tra poco arriverà qui. Cosa succederà quando la rivedrò???
Ti renderai ancora di più conto di aver fatto una cretinata!
Lo spero…
 
<< Piccola >> Brittany e il suo brillante sorriso la svegliarono da quegli assurdi pensieri. Santana posò i libri nell’armadietto e lo chiuse.
<< Hey >> La bionda osservò il suo sguardo abbassando la testa su un lato.
<< San… tutto bene? >>
<< Si si. Andiamo che facciamo tardi al Glee. >>
Si incamminarono mignolo a mignolo verso la saletta del club. Presero posto.
 
<< Allora ragazzi oggi ho una bella sorpresa per voi. >> un sorriso smagliante prese posto sul viso di Mr. Schouster.
<< Spero non sia qualche altra canzone dei Journey! >> disse di scatto Kurt.
<< No. >> amareggiato. << Vi presento il nuovo membro del Glee club. >> Fece una pausa per creare suspance.
Mentre tutti cercavano il nuovo arrivato impazientemente, Santana si sentiva morire dentro.
 
E’ lei. E’ lei. E’ lei.
Non può essere lei. NO! Non oggi! Non ora!
È sicuramente lei!
MERDAAAA!
 
<< Miss. Elizabhet Crumer. >>
Partì l’applauso di incoraggiamento. Tutti rimasero affascinati dalla figura che entrò nella sala prove. Quei penetranti occhi azzurri. Quell’aria misteriosa che aveva tanto affascinato Santana.
<< Ciao ragazzi. >> Si voltò verso Santana. << Brunetta. >>
Tutti guardarono la ragazza sciogliersi nella sedia.
<< San. La conosci? >> chiese Brittany incuriosita.
<< Si. Ci siamo conosciute sul treno quando sono andata da nonna due settimane fa. >>
<< Tu devi essere Brittany! Felice di conoscerti. Strano che San non ti abbia parlato di me. >>
<< Perché avrebbe dovuto? >> chiese irritata la bionda.
<< Non lo so. Dovresti chiederlo a lei. >> guardò maliziosamente la diretta interessata che questa volta ricambiò con uno sguardo assassino.
<< Effy. >> disse in tono grave.
<< Come l’hai chiamata scusa? >>
<< Berry non ti intromettere! >>
<< Quindi sei tu la famosa Berry. Mi è stato detto di te. >>
<< Ah si? Che tenera San. >>
<< Meglio che non te ne vanti. >> fece Santana mentre ancora divorava Effy con gli occhi.
<< Hey hey calma ragazzi. Forza Elizabhet…- >>
<< Effy >> corresse subito la ragazza al professore.
<< Effy…facci vedere cosa sai fare! >>
<< Agli ordini. >> si girò verso i musicisti. << Attacca. >>
 
 
How can you see into my eyes like open doors
leading you down into my core
where I’ve become so numb without a soul my spirit sleeping somewhere cold
until you find it there and lead it back home

(Wake me up)
Wake me up inside
(I can’t wake up)
Wake me up inside
(Save me)
call my name and save me from the dark
(Wake me up)
bid my blood to run
(I can’t wake up)
before I come undone
(Save me)
save me from the nothing I’ve become

now that I know what I’m without
you can't just leave me
breathe into me and make me real
bring me to life

(Wake me up)
Wake me up inside
(I can’t wake up)
Wake me up inside
(Save me)
call my name and save me from the dark
(Wake me up)
bid my blood to run
(I can’t wake up)
before I come undone
(Save me)
save me from the nothing I’ve become

Bring me to life
(I've been living a lie, there's nothing inside)
Bring me to life

frozen inside without your touch without your love darling only you are the life among the dead

all this time I can't believe I couldn't see
kept in the dark but you were there in front of me
I’ve been sleeping a thousand years it seems
got to open my eyes to everything
without a thought without a voice without a soul
don't let me die here
there must be something more
bring me to life

(Wake me up)
Wake me up inside
(I can’t wake up)
Wake me up inside
(Save me)
call my name and save me from the dark
(Wake me up)
bid my blood to run
(I can’t wake up)
before I come undone
(Save me)
save me from the nothing I’ve become

(Bring me to life)
I’ve been living a lie, there’s nothing inside
(Bring me to life)

 
 
“ La odio. La odio. La odioooo.”
Ti ha sputtanato alla grande baby.
Chissà cosa starà pensando ora Brittany.
Nulla di sensato.
Cosa avrà immaginato dopo quello che ‘sta cretina le ha detto!?!? E gli altri poi?!?
Degli altri che ti importa. Pensa a lei.
Che voce che ha…
La Berryha trovato una nuova nemica.
Anche io. Forse…
Forse?
 
<< Complimenti…Effy! Davvero una canzone particolare! Magnifica interpretazione! >>
<< Grazie professor… >>
<< Schouster. Mr. Schouster >>
La ragazza annuì e guardando Santana andò a sedersi tra gli applausi dei maschi e lo sguardo cattivo di Rachel. Brittany era totalmente persa nel vuoto.
 
“ A cosa diavolo starà pensando dannazione!”
Perché piuttosto non pensi a quello che devi dirle dopo. Sicuramente ti chiederà qualcosa.
Mi inventerò qualcosa. E lei ci crederà.
Perché non dirle la verità?
Perché la verità è orribile.
La verità fa male.
La ferirei. Non voglio.
Ed non la feriresti di più se quella stronza glielo dicesse per prima?
Non si abbasserebbe a questi livelli. Non può.
Tu l’hai fatto in passato. Senza scrupoli. Perché lei dovrebbe farseli?
Sa quanto tengo a Britt.
Si. Tanto da baciare la prima che ti capita davanti.
…………
 
 
********
 
<< San. Come conosci quella ragazza? >>
<< Te l’ho già detto…sul treno Brit. >>
<< Mi nascondi qualcosa? >>
<< No. >> Una fitta di dolore la invase.
Non le mentire San. Non le mentire. Morirai con questo segreto dentro.
<< Sei sicura? >>
<< Si. >>
Coraggio. Affronta i tuoi errori. Ammettili. Coraggio.
<< No… >>
Forza.
<< Che significa? Si o no? Non capisco! >>
<< No. >>
<< Cosa no? >>
Non mentire.
<< No, non sono sicura, si, ti nascondo qualcosa… >> Santana abbassò lo sguardo. Non riusciva a sostenere quello della bionda.
<< Perché mi nascondi qualcosa? >>
<< Perché ho sbagliato. Ho fatto un grave errore B… e non riesco a perdonarmelo. >>
<< Quale errore non capisco… >>
Dillo.
<< Io pensavo di poter dimenticare tutto… ma poi lei è venuta in questa scuola e… >>
<< San sii chiara… lo sai che mi perdo se fai troppi giri di parole! >>
Ignora il batti cuore. Respira. Coraggio.
<< B… io… l’ho baciata. >>
 
 
 
Continua…


Angolo Autrice

 
Hey gente! Buonsalve a tutti! Finalmente il nuovo capitolo! Lo so Tem_93 mi vorrà picchiare xD e molti altri mi odieranno. Come promesso a ValeLenee ci sono moooolti più dialoghi interiori xD. Spero vi piaccia! Sinceramente penso sia venuto maluccio! Bha… Fatemi sapere!! La canzone che canta Effy è questa --> http://www.youtube.com/watch?v=3YxaaGgTQYM ( non entra molto nella trama…però è figa come la mia Effy quindi u.u  Ultima cosa (dato che sono stata sgamata) questa è Effy->http://4.bp.blogspot.com/_P8CFdUGCsPs/SdfCxzCHLsI/AAAAAAAAACI/4n2fZGewpNk/S660/effy%2520love.jpg
Grazie a tutti. Ciaaaao. Stef.

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Capitolo 14
*** Mia ***


 << Tu… tu l’hai baciata… >> Brittany guardava l’altra a bocca aperta. Profondamente ferita e delusa.
<< Lei ha baciato me. >>
<< E tu ti sei fatta baciare. >> Lo sguardo fisso sulla testa china di Santana. La voglia di morire in quelle parole.
<< Io… >>
<< Non tentare di difenderti. L’hai fatto no? Voglio sapere il perché. >>
<< E’… è capitato… >>
<< Un bacio non capita. Tu… Tu lo volevi… >>
<< NO! Te lo giuro Britt. >> La bruna alzò per la prima volta lo sguardo dalle sue scarpe, doveva sembrare il più sincera possibile. Era la verità.
<< Non giurarmi niente. Voglio solo sapere il perché? Non sono abbastanza per te? Non ti basta il mio amore… i MIEI baci? >>
<< Si è ovvio che mi bastano B. Io ti amo. >>
<< Non abbastanza… io non ti basto… non vado bene per te. >>
<< No Britt, non dire così ti prego. È l’ultima cosa che voglio tu pensi. >>
<< Potevi preoccupartene prima di baciare Fuffy >>
<< Effy… >>
<< Fuffy… Effy è uguale. Fatto sta che le hai dato un cazzo di bacio! >>
Santana stava affogando in un mare di lacrime. Non voleva assolutamente che la sua Britt pensasse di non essere abbastanza per lei. Lei era tutto il suo mondo. Tutta la sua vita.
 
Ti odio.
Mi odio.
Avanti e adesso cosa le dici?
Le sto dicendo la verità…
Tu e il tuo fottuto istinto da stronza. Complimenti sei riuscita a ferire la persona che ami di più al mondo.
IO NON VOLEVO.
Intanto l’hai fatto. Ora smetti di piangere e vedi di riparare al danno!
 
<< Britt io… >> tentò azzardatamene di prenderle la mano ma fu subito respinta.
<< Tu niente! Hai provato qualcosa? >> il tono di Brittany era pacato. Calmo.
La sua era una ferita profonda che piano le si squarciava nel petto. Dolorosamente.
Come una lama filtrava la sua pelle debole.
La sua unica certezza.
Tutto quello in cui credeva, quello che le dava la forza di vivere, ogni sua convinzione le stava cedendo sotto i piedi.
<< No. >> Santana sentiva il peso di quella bugia duro tra le sue braccia.
<< Stai mentendo. >> una lacrima leggera iniziò a solcare la guancia della bionda.
Santana dagli occhi bassi la notò solo quando cadde da quelle candide guance.
Le prese una fortissima fitta al cuore.
<< Io… non esiste il confronto con quello che mi fanno provare i tuoi baci. >>
<< Quindi hai provato qualcosa. >>
<< No. Quello che provo con te è diverso. È amore. >>
<< Se fosse davvero amore non avresti mai baciato un’altra. >>
La bionda si girò di spalle e andò via lentamente.
Ogni singolo passo gravava sul cuore di Santana.
 
“Non andare via da me ti prego. Ho bisogno di te”
L’hai persa. Hai perso la persona che più ami a questo mondo.
Non posso perdere lei. Lei è tutto per me. Senza di lei non posso vivere.
Potevi pensarci prima.
Non l’ho fatto. Ho commesso lo sbaglio più grande della mia vita. Ma non posso permettermi di perderla. Per nessuna ragione al mondo.
Troppo tardi. Non provare a seguirla.
Io… devo… io ho bis…
Smettila di piagnucolare. Lasciala andare ora. Prima che tu possa ferirla ancora…e ancora… e ancora… sei solo una stronza. Non sai cos’è l’amore. Non l’hai mai saputo. Per un momento ci ho quasi creduto davvero. Ma non cambierai mai.
 
In quel momento sentì una presenza alle sue spalle.
<< Hey brunetta, tutto bene? >>
Quella voce. Quella dannatissima voce.
Si voltò di scatto.
<< Effy va via! >>
<< Calmati bellezza. >>
<< NON chiamarmi bellezza. Né brunetta. Né in nessun altro modo. >>
Calmati.
<< Wowo stai calma. Non mordermi. Non voglio farti nulla di male. Ho fatto solo una domanda. >>
<< TU! Tu mi hai rovinato la vita! Mi hai fatto perdere la cosa a cui tenevo di più! >>
<< Tesoro guarda che hai fatto tutto da sola. Io ti ho aiutato. Ma le mani sporche sono le tue. >>
<< Smettila. >>
<< Vorresti negare? Si ti ho baciato. Sono stata io a provocarti. Ma se tu amassi davvero quella svampita mi avresti fermato prima, magari mi sarei presa uno schiaffo e sarebbe finita lì. >>
<< Smettila. SMETTILA! >>
<< Invece tu l’hai fatto. Non ti ho obbligato. Tu sei stata al bacio. L’hai fatto durare 20 secondi prima di respingermi. TU TI SEI ROVINATA LA VITA. DA SOLA! >>
<< Smettila ti prego. >> Il suo pianto era disperato. Avrebbe voluto solo prendere a pugni quel magnifico volto.
Ci provò. Ma il risultato furono solo deboli spintoni.
La ragazza vedendo la sua disperazione bloccò quel tentativo di aggressione e contro la volontà dell’altra la strinse forte in un abbraccio.
Santana inizialmente provò a liberarsi dalla sua presa, ma quelle braccia, in quel momento atroce, le sembravano l’unico spiraglio di salvezza.
Si lasciò andare in esse, calmandosi a poco a poco.
Soffrendo come non aveva mai sofferto prima.
Odiandosi e fremendo di voler correre dalla sua Brittany.
Senza poterlo fare.
 
“Mia. Vorrei tanto fosse ancora mia.”
 
 
Continua…


Angolo autrice

Buonsalve gente. Piccolo piccolo questo capitolo…non a caso. Deve pesare questo momento. Deve essere un punto fondamentale della storia. Quindi l’ho separato dal continuo per dargli maggiore importanza. Spero piaccia. Sento forte il dolore di Santana. Lo sento mio. Proprio per questo mi diventa difficile esprimerlo a parole. Fatemi sapere che ne pensate ;)
Grazie. Stef.
 
Ps. Ho cambiato Nick ma sono sempre io xD Sono stata costretta da “forze superiori”. A quanto pare il vecchio nick-name era troppo “esplicito”, perdevo l’anonimato xD Bha. Il nuovo fa schifo xD Non mi veniva nulla di meglio. Parlo troppo. xD 
Baciiii

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Capitolo 15
*** Scelta ***


 Brittany entrò correndo in casa.
Aveva bisogno di conforto e le uniche braccia che potevano accoglierla erano quelle.
<< Mamma, mamma >> piangeva.
Nel tragitto da scuola a casa il pianto era subentrato allo sgomento.
Aveva preso il sopravvento sulla logorante ferita.
L’ansia l’aveva assalita alla spalle, nel posto peggiore, per strada.
Dove nessun appiglio poteva sorreggerla e con lei sopportare il suo dolore.
Emma fu colta di sprovvista. Non vedeva sua figlia in quello stato da anni.
L’accolse nelle sue braccia.
<< Britt, che è successo? Calmati piccola… Coraggio ci sono io qui. >>
Ci volle un po’ prima che la bionda si riprendesse. Aveva la faccia stravolta dal pianto e gli occhi rossi come non mai.
<< Mamma, Santana >> tirò su col naso. << Non vado bene per lei. Non le basto… >>
<< Ma che dici lei ti ama, te l’ha detto…lei - >>
<< Ha baciato un’altra. >> le lacrime tornarono.
<< Cosa? >> rimase a bocca aperta.
<< Si chiama Fuffy…l’ha incontrata sul treno quando è andata da sua nonna. >>
<< Fuffy? Ci dev’essere uno sbaglio…chi te l’ha detto? Ti avranno raccontato una palla per gelosia. >>
<< Lei. Me l’ha detto lei. >> la voce rotta dal pianto.
Emma fu invasa da una sensazione che andava tra la rabbia e preoccupazione.
Perché mai l’aveva fatto? Un giorno prima capisce di amare Britt, il giorno dopo bacia un’altra.
Che pena mi fa. È così dannatamente confusa. Ma ciò non cambia che abbia sbagliato.
<< Calmati piccola. Cos’altro ti ha detto? >>
<< Ha…ha detto che il problema non sono io, ha detto che mi ama, ma io non le credo mamma, non le credo. Se mi amasse, se andassi veramente bene per lei non avrebbe fatto tutto questo. >>
<< Rifletti però…se te l’ha detto ci sarà un motivo. >>
<< Si. Vuole uccidermi. Uccidermi con tutto questo dolore mamma, aiutami. >>
<< Coraggio piccola. Vedrai tutto andrà bene. >>
<< Non è vero. Non sarà mai più come prima! Quella dannata ragazza. Perché ha rovinato tutto, perché, PERCHE’? Non è giusto! Andava tutto così bene… >>
<< Calmati dai, ha sbagliato e si è resa sicuramente conto di quello che ha fatto. Può dire quel che vuole agli altri, ma la conosciamo… non può vivere senza di te Britt. Sei la sua forza. >>
<< E lei è la mia… perché ha fatto una cosa del genere… io non posso stare senza di lei. Lei è la mia salvezza. E ha rovinato tutto. È riuscita a farlo ancora una volta. Che stupida che sono stata a credere di poter stare con lei. Starci sul serio. >>
<< Non sei tu la stupida. È lei. Ha dannatamente sbagliato. Ma sono certa che si sia resa conto dell’errore. >>
<< SMETTILA DI DIFENDERLA! >>
<< Non la sto difendendo B. Difendo VOI. >>
La madre stringeva forte al petto quella sua bambina, in un mare di sofferenza e lacrime nel quale Brittany crollò impotente.
 
**********************
 
<< Hai finito di piangere? È inutile ormai. Insomma dai…che donna sei! >>
Effy interruppe quell’abbraccio durato a lungo.
Santana tirò su col naso. Guardò l’altra.
<< Mi dispiace. >>
<< Ti dispiace? >>
<< Mi dispiace per quel bacio. Per quel pomeriggio. Ti ho coinvolta in una brutta situazione. >>
<< Adesso è a te che dispiace? >> rise. << Ho sbagliato. Lo faccio spesso sai? Non penso mai alle conseguenze dei miei gesti. È raro che mi importi di qualcuno. Ma tu… >>
<< Ti prego non mettere altra carne a cuocere >>
<< Aspetta ti prego. Fammi parlare. Dicevo… con te è diverso. Mi…interessi. Nel senso… io l’ho sentito quel bacio. Ho sentito quel pomeriggio. Quel momento. Per questo voglio la tua sincerità. Ti prego rispondimi sul serio. Hai provato qualcosa… per me… in quel bacio? >>
Santana sbiancò, meravigliata da quelle parole. Le assomigliava davvero tanto.
<< Ho… ho provato qualcosa si... ma…>>
<< Ma… Brittany giusto? >>
Santana annuì.<< Lei… >>
<< Lascia perdere…Lo immaginavo. Però ti prego. Dato che adesso le cose tra te e lei sono degenerate… Prima di qualunque azione affrettata. Pensaci. Pensa a quello che hai provato. Pensa a Noi… insieme… non sarebbe bello? >>
<< Forse… però… >>
<< Basta. Non dire niente. Promettimi che ci penserai ti prego. Solo questo. >>
La bruna sospirò.
<< Promesso… Adesso dovrei anche ringraziarti? >> disse sorridendo amaramente.
<< E per cosa scusa? >>
<< Senza di te sarei collassata qui. >>
<< Forse. >> sorrise. << E comunque non devi ringraziarmi di nulla. È stato un vero piacere tenerti stretta per così tanto tempo. Non sai che fatica ho fatto per staccarmi. Ovviamente contro la mia volontà. >>
Santana ringraziò la sua carnagione scura che copriva il rossore.
<< Meglio che vada a casa. Mi aspetta una lunga serata. >>
<< Se hai bisogno chiamami. Ci sono per te. >>
<< Ok… Ciao. >>
Fece per andarsene. Ma si sentì chiamare ancora una volta.
<< Hey San. >> disse Effy ridendo. << Non mi dai neanche un bacio? >>
La bruna le fece un brutto gesto e poi si allontanò contrariata. Le sarebbe piaciuto rimanere un altro po’ a chiacchierare con lei. Aveva bisogno di qualcuno. Non aveva altri che Brittany e in quel momento sarebbe stato un azzardo presentarsi da lei.
Soprattutto dopo quella conversazione con Effy.
 
“ Mi manca già.”
Bene adesso ci manca solo che ti piace Effy.
Non mi piace. Semplicemente è stata molto affettuosa con me oggi. Senza di lei...
Senza di lei niente! Avresti pianto da sola punto.
Sembra poco. Mi sentivo protetta tra le sue braccia. Stavo bene.
Stai meglio in quelle di Britt.
Sicuramente. Ma oggi Britt non c’era.
Si perché ci sarebbe pure dovuta essere?!?! Ciao Britt ti ho tradito con la prima sveltina che mi sono trovata davanti adesso consolami. Certo, hai ragione.
Non mi piace Effy.
Perché stai pensando a lei allora? Perché le hai promesso di pensarci…
Non voglio ferirla.
Se vuoi stare con Britt devi per forza farlo.
Io… io non lo so. Forse voglio davvero pensarci.
Il problema è?
Amo Britt. Ma non posso fare a meno di essere attratta da Effy… lei è fottutamente bella, ci intendiamo alla perfezione, abbiamo gli stessi interessi…
E che gusto ci sarebbe?
Come che gusto ci sarebbe?! Sarebbe tutto più semplice… senza dover dare sempre troppe spiegazioni, intendendosi al volo anche solo con uno sguardo.
Perché ti piace stare con Britt?
Non lo so…lei mi è capitata.
Sbagliato! Ti piace perché insieme vi completate! Perché quello che lei non ha tu sai donarglielo e quello che tu non hai lei lo da a te.
È vero. Ma…
Ma? Troppi inutili ma. Devi scegliere.
Effy è perfetta per me.
Allora vai da lei. Chiamala. Baciala ancora. Fregatene di Britt.
Non voglio che Brittany soffra. Io la amo.
Non puoi amare Britt e innamorarti di Effy.
Si che posso. Sta accadendo. È orribile. Non so cosa pensare. A chi affidarmi. Vorrei avere la certezza…
Ce l’avevi una certezza. Era Britt.
Le cose sono cambiate… ho deciso cosa fare.
Bene. Quando?
Domani. Domani risolverò tutto. Non torno più indietro. Ho mantenuto la mia promessa. Ora sta al destino decidere se essermi favorevole o meno.
Spero solo sia la cosa giusta per entrambe.
Lo sarà. Lo DEVE essere.
 
 
Continua…


Angolo Autrice

Buonsalve bella gente. Finalmente riesco a pubblicare J Questo capitolo farà soffrire molte persone (non faccio nomi xD) però è d’obbligo. Non mi piace troppo…non l’ho neanche riletto. Che dire la febbre mi ammazza L Ma non vedo l’ora di continuare :D Quindi prendetelo così com’è…nella buona e nella cattiva sorte xD Fatemi sapere ;)
Baci. Stef.

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Capitolo 16
*** Luce ***


 << Lopez. Tu che le sei tanto amica. Sai perché Pierce non si presenta più a scuola? >> la professoressa spazientita da quelle continue assenze si rivolse a Santana quasi volendo trasmettere a lei il rimprovero.
<< No signorina. Non la sento da qualche giorno. >> pensò alla situazione già critica dei voti della bionda e inventò. <<  Penso sia malata. >>
<< Che guarisca presto. Se si perde un’altra lezione sono costretta a bocciarla. >>
Santana trasalì a quelle parole. Non poteva accadere.
<< Glielo riferirò. >> disse  preoccupata.
Era ormai una settimana che Brittany non si presentava a scuola.
Non rispondeva alle sue chiamate, né ai suoi messaggi.
Scomparsa nel nulla.
Più volte l’ispanica aveva tentato di andare a casa sua. Ma puntualmente trovatasi fuori a quel cortile tanto familiare, era scappata via in preda al panico e alla confusione.
 
“Mi manca. Mi manca dannatamente.”
Sono sette giorni che continui a ripeterti “Domani lo farò”. Quand’è che uscirai allo scoperto?!
Quando Britt tornerà a scuola. Ho bisogno di rivederla. Di essere sicura della mia scelta.
Ancora hai dubbi?
Certo cazzo! In tre mesi sono passata dall’essere una “bella e dannata etero” ad un “forse bisex” a un “sicuramente lesbica”.
Dettagli. Non importa chi tu sia. Chi ti piace o non piace.
E cosa lo è allora?
L’amore. Quello che provavi -
Provo.
Provi… per Britt e forse per Effy. 
Forse?
Se continui a parlare e ad uscirci continuamente è ovvio che ti affezioni.
Affezionarsi è ben diverso da Innamorarsi.
Appunto…
 
<< Bella donna >>
Al solito Effy la coglieva di sorpresa. Sobbalzò.
<< La smetti con queste entrate ad effetto? Mi farai venire un infarto uno di questi giorni. >>
Effy rise.
Quanto è bello il suo sorriso.
<< Scusa. Che ci posso fare se pensi troppo?! E poi mi piace prenderti di sorpresa. Fai una faccia buffa quando ti spaventi. >>
<< Io sarei buffa eh? >> guardò l’altra di sbieco.
<< Ok… ora mi fai paura. >>
<< Meglio. >> rise.
Da quanto tempo non rideva.
<< Sei bella quando ridi… devi farlo più spesso. >>
<< Stai insinuando che normalmente sono brutta? >>
<< Forse. >> disse Effy sorridendole maliziosa.
<< Prima buffa…poi brutta. Scappa se ci tieni alla pelle! >>
Effy rimase immobile un secondo. Santana la guardò in cagnesco.
<< Scappooo >> iniziò a correre veloce per il corridoio.
Senza pensarci due volte la bruna partì all’inseguimento.
<< Ti prenderò dannazione!! >>
<< Vedremoooo >> urlò l’altra senza fermarsi.
 Attraversarono di corsa il corridoio, entrando nell’aula prove. Dopo un paio di giri intorno al pianoforte, Effy era riuscita a svignarsela dall’uscita d’emergenza.
Un grande giardino si aprì ai loro occhi. Entrambe si fermarono stanche morte con il fiatone e la bocca aperta per lo spettacolo inatteso.
<< Non ero mai stata qui. >> disse Santana prendendo aria e guardandosi intorno.
Era tutto così verde.
<< E’ davvero bello. >> Effy si chinò a raccogliere un fiore blu.
Fu in quel momento che, approfittando della distrazione della sua preda, Santana si fiondò sulla ragazza urlando e ridendo.
<< Presa! >>
Effy rideva affondando nell’erba. << E ora che mi fai sentiamo? >>
Le due si guardarono negli occhi. Pochi centimetri separavano i loro volti.
 
Non farlo un’altra volta. È uno sbaglio.
Perché mai. Questa è la mia scelta.
Aspetta prima di rivedere Britt.
E se non volessi?
Sai benissimo di volerlo. Desideri quella biondina più di qualunque altra cosa al mondo. Più di quelle labbra.
 
<< Devo andare. >> Santana si alzò di scatto, distaccandosi bruscamente da quel contatto.
Effy ne fu delusa. Si alzò sui gomiti. Non voleva arrendersi.
<< Hey aspetta brunetta. Che ne dici di uscire oggi? Andiamo al centro commerciale dai. >>
<< Non lo so… io… >>
<< Tranquilla non è un appuntamento. Ci andiamo da amiche. >> sorrise sincera.
Santana annui. Aveva bisogno della sua compagnia. Anche se le faceva male. Ne aveva estremo bisogno.
<< Ti passo a prendere alle 5. >>
<< Ok… a dopo. >>
Si girò di spalle e si avviò verso la sala, guardando con la coda dell’occhio l’altra che scrutava ogni sua singola mossa.
 È la cosa giusta?
 
*********
 
<< Britt! Forza su…domani ritorni a scuola! >>
<< Mamma ma… >> tentò invano di rispondere la biondina sconcertata.
<< Niente ma! Non serve a nulla scappare dai problemi! Prima o poi dovrai affrontarla! >>
<< Ti prego non voglio rivederla…non ancora… >>
<< Hanno chiamato da scuola…se non ti presenti domani ti bocciano! >>
<< Meglio! Così non dovrò più rivedere la sua faccia! >>
<< Perché mai non vorresti più farlo?!?! >>
<< Cosa? >>
<< Rivedere la sua faccia Britt! >> Emma fece girare gli occhi irritata.
Brittany abbassò lo sguardo.
<< Perché è troppo bella…mi innamorerei di nuovo di lei… >>
La madre sorrise apprensiva. << Riposati ora. Domani andrai a scuola… >>
Si alzò dal letto sul quale era seduta e si avvicinò alla porta.
<< Vedrai andrà tutto bene… Buona notte piccola. >>
Spense la luce e uscì.
Brittany si distese sul letto.
Ancora non poteva credere che sua madre le stava facendo questo. Non poteva accadere.
Non voleva assolutamente vedere Santana. Il solo immaginarla la feriva. Figuriamoci poi vederla a braccetto con quella Fuffy.
Si girò su un lato mettendo un braccio piegato sotto la testa.
Come poteva essere successo? Era tutto perfetto. Nulla mai era andato storto tra lei e Santana.
Stavano bene insieme. Certo a volte Santana parlava troppo e lei si perdeva nelle sue parole…o magari diceva cose in quella sua strana lingua ed era difficile seguirla… però si amavano.
Ne era certa. Santana l’amava. Non poteva mentirle su una cosa del genere. Era impossibile.
Era sincera. Ma allora perché?
Dopo quella promessa poi.
 
**
<< Britt… sei calda… >>
L’altra si distacco dolorosamente da quell’abbraccio. Si trovava tra le braccia di Santana, con la testa incastrata nel suo collo. Non avrebbe mai voluto farlo.
<< Scusa. >> tirò indietro le gambe intrecciate dapprima con quelle della mora.
<< Aspetta. Perché te ne vai? Non ho mica detto che non mi piace! >> 
Brittany sorrise e ritornò a stringersi a lei.
<< Penso di non essere mai stata così bene… >> confessò l’ispanica.
<< Davvero? >>
Santana guardò quella testolina bionda.
Con l’indice le diede un piccolo tocco sulla punta del naso.
<< Certo B… sono in paradiso. >>
<< Non è possibile… non sei mica morta! >>
<< E’ un modo di dire Britt… >> disse divertita Santana.
<< Perché ridi? Non c’è molto da ridere… >>
<< Rido per la tua dolcezza piccola… >> e intanto la strinse più forte.
<< La dolcezza fa ridere? >> chiese curiosa.
<< La tua si. >> e mentre lo diceva andò a strapparle un piccolo bacio dalle labbra.
<< Sai Britt… vorrei tanto che questo momento durasse per sempre… >>
<< Non si può? >>
Santana sorrise triste.
<< Magari si potesse. Però posso prometterti una cosa.  >>
<< Cosa? Cosa? >>
<< Questo momento potrà ripetersi tutte le volte che vorremo… per sempre. >>
<< Per sempre sempre? >>
Santana si girò su un fianco. Con una nocca sollevò il viso della biondina e la baciò teneramente.
<< Sempre sempre. Ti amo. >>
**
 
“ Adesso lo voglio San… dove sei?”
Pensò Brittany iniziando triste a piangere. Piano si addormentò sul cuscino bagnato.
 
**************
 
Quel pomeriggio Santana ed Effy erano state in giro per il nuovo centro commerciale aperto a Lima. Dopo una serie di indecisioni su che vestito indossare da parte di Santana e un lieve ritardo di Effy, si era fatto piuttosto tardi per uscire.
Ma a nessuno delle due interessava.
Santana tendeva a evitare di guardare l’altra negli occhi e soprattutto evitava ogni tipo di contatto fisico. Al contrario Effy faceva di tutto per poterla almeno sfiorare, pur intuendo la freddezza della sua amica.
Coglieva al volo ogni occasione senza timore.
Più volte durante il pomeriggio le loro mani si erano impercettibilmente sfiorate provocando infiniti brividi ad entrambe le ragazze.
Effy non si arrese allo semplice sfiorarsi.
<< Noooo guarda quella maglietta!! Entriamo! >>
Afferrò la mano di Santana e la tirò con se nel negozio.
Quella stretta. L’ispanica se ne liberò in fretta.
Aveva scatenato troppi ricordi. Troppi da poter sopportare.
 
**
<< Insomma Britt… stiamo camminando da quasi 20 minuti. Si può sapere dove mi stai portando? >>
<< Bho… >>
Santana sgranò gli occhi. Incredula.
<< Scusa cosa hai detto? >>
<< Ho detto Bho! >>
<< Che significa BHO!!! >>
<< Significa che non ne ho la più pallida idea! >>
<< Mi stai dicendo che stiamo camminando da così tanto tempo…sotto ‘sto dannato sole…per niente?!?! >>
<< Proprio così. >> disse fiera la biondina.
<< Tu sei fuori! >> Santana sembrava davvero irritata.
<< C’era un posto in cui ti stavo portando. Ma non valeva la pena fermarsi e lasciarti la mano per quello. >> disse Brittany con gli occhi bassi.
<< Oh Britt…>> il suo sguardo si intenerì. << Scusami… >>
<< Sai…mamma mi ha detto che ha un nome dare la mano in questo modo. >> riprese l’altra raggiante.
<< Quale modo? >>
<< Questo. >> alzò la mano che aveva stretta a quella di Santana << Con tutte le dita incrociate tra loro. >>
La bruna rise.
<< E quale sarebbe questo nome? >>
<< Raggio di sole. Stretta a raggio di sole. >> squillò.
<< Carino. Allora sarà la nostra stretta a “ Raggio di sole”. >> sorrise Santana, felice.
<< Solo nostra? >>
<< Solo nostra! >>
<< Ma… adesso dobbiamo tornare indietro? >> chiese triste Brittany.
Santana guardò quella testolina bionda. Fece finta di pensarci su.
<< Direi… direi di voler continuare a camminare così con te ancora  per un po’. >>
**
 
<< …Solo nostra… >> Santana cominciò a piangere.
<< San… hey…tutto bene piccola? >>
<< Scusa… >>
<< Devi smetterla di pensare a lei… ti fa male. >>
<< Non può farmi male… >> l’ispanica aveva lo sguardo perso nel vuoto.
<< E allora perché piangi? >>
<< Perché mentre io sono qui con te…a spassarmela…lei… io non so dov’è… come sta… >>
<< E quindi? >>
<< Noi vivevamo in simbiosi. Lei era tutto quel che avevo. >>
<< Le cose cambiano! Adesso ci sono io. Ci siamo Noi. >>
Gli occhi di Santana si spostarono fulminei in quelli blu di Effy.
<< Noi? >>
<< Vorresti negarlo? >>
<< Tu avevi detto uscita da amiche! >>
<< Si perché è normale cercare contatto e sentire brividi nello sfiorarsi… oppure rincorrersi per poi finir quasi a baciarsi in un prato. Da amiche giusto. >>
<< Non volevo illuderti… non volevo… >>
<< Non volevi! Sai una cosa…tu non meriti niente! Quella ragazza ti amava e tu hai baciato me… ora io ti amo e tu rivuoi quella! >>
<< Quella ha un nome! Non permetterti di parlare così di lei. Puoi dirmi tutto quel che vuoi… ma non toccare lei! >>
<< Io dico che Ti amo… e tu pensi a difendere QUELLA! >>
<< Devo andare. >>
<< Brava scappa…è quello che fai sempre… se avessi amato davvero quella ragazza l’avresti urlato al mondo! Non avresti mai baciato me! Tu… Tu non sai amare! >>
<< Hai ragione forse… Ma so rimediare ai miei errori. E lo faro questa volta. Lo giuro. >>
 
 
Continua…


Angolo Autrice

Bella gente :D Finalmente si ricomincia a vedere uno spiraglio di luce!! Gli sprazzi di ricordi qua e là sono momenti che sento fortissimi…quindi non criticateli vi prego!
Fatemi sapere che ne pensate :D
Baci. Stefy.
Ps Voglio solo mandare un bacio eeeenorme alla mia bella <3 Tutto qui. :D
Ciaaaao


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Capitolo 17
*** Canzoni ***


 Santana vagava persa nei corridoi conosciuti della scuola.
 
“ Spero almeno che il Glee oggi mi sollevi un po’ il morale.”
Pensi di meritarlo?
No. Ma ne ho bisogno.
Vedrai Effy.
Questo è alquanto triste.
Le hai dato il palo. Ora che vuoi?
Voglio che non soffra…che non soffra nessuno.
Sempre lo stesso discorso…Potevi pensarci prima di illuderla!
Non era mia intenzione illuderla. Ci credevo davvero in quello che facevo con lei.
E poi? Cos’è cambiato.
Nulla. Mi sono solo ricordata che senza quella testolina bionda di BrittBritt non posso vivere…
Era ora…
 
Entrò nella sala prove a testa bassa. Effy era già seduta in seconda fila.
Si mise dalla parte opposta della classe.
Il resto del Glee non potè fare a meno di notarlo. In quel periodo erano state sempre vicine.
Si potrebbe dire “appiccicate” l’una all’altra.
Qualcosa non tornava.
<< Buongiorno ragazzi, oggi..- >>
Effy vide il professor Schouster entrare nell’aula. Immediatamente alzò il braccio.
<< Mr. Schou. Vorrei cantare una canzone. >>
L’uomo rimase perplesso. Perché quella fretta?
Non sapeva che Effy fremeva di liberarsi, di far uscire tutti i suoi sentimenti.
Sentiva di doversi sfogare…e cantare era il modo migliore per farlo.
<< Certo. Certo vieni. >>
La bellissima ragazza si alzò e si avvicinò ai musicisti. Prese una chitarra.
Santana la guardò terrorizzata e curiosa di quello che stava per accadere.
 
“Spero solo non faccia la stronza.”
Non sbaglierebbe a farlo.
Io l’avrei fatto. Dio…faccio proprio schifo.
Già.
E se dice qualcosa? Se dice il mio segreto a tutti?
Non sarebbe più un segreto.
Ma dai! Non può farlo. Lo sa quanto sono fragile. Lo sa quanto sto male. Sarebbe da..-
Stronza…
 
What if I wanted to break
Laugh it all off in your face
What would you do? (Oh, oh)
What if I fell to the floor
Couldn't take all this anymore
What would you do, do, do?



 “ Dio ti prego no…”


Come break me down
Bury me, bury me
I am finished with you

What if I wanted to fight
Beg for the rest of my life
What would you do?
You say you wanted more
What are you waiting for?
I'm not running from you (from you)



“Sono una stupida codarda… so solo scappare. Mi dispiace lo giuro.”


Come break me down
Bury me, bury me
I am finished with you
Look in my eyes
You're killing me, killing me
All I wanted was you

I tried to be someone else
But nothing seemed to change
I know now, this is who I really am inside.
Finally found myself
Fighting for a chance.
I know now, this is who I really am.

Come break me down
Bury me, bury me
I am finished with you, you, you.
Look in my eyes
You're killing me, killing me
All I wanted was you



“Dannazione. Non voglio. No. Perchè? Sono una stronza. Io le voglio bene…ma…”
Ma non la ami. E non puoi cambiare tutto ciò.
E’ vero però…
Basta scuse. Basta problemi. Riprenditi il tuo amore.
Ho bisogno di lei.
No. Hai bisogno di Brit.
Ma lei non vuole più vedermi. Non vuol più sapere niente di me.
Ti ama.
E questo cosa cambia?
Cambia… che chi ama davvero sa perdonare.
 
<< Complimenti Effy, magnifica interpretazione.>>
<< Quando una canzone si sente… >> lo sguardo cadde su Santana.
La ragazza posò la chitarra e tornò al suo posto, amareggiata ma soddisfatta.
 
“Come faccio a non perderti Ef…”
Lascia scorrere. Le passerà prima o poi. Ora devi pensare a te.
Dov’è la mia felicità? La mia spensieratezza? Il mio cuore?
In quella biondina che sta entrando dalla porta.
Oh Dio è lei. Sta davvero entrando. È lei. È lei.
Finalmente alzi lo sguardo!
Quanto è bella! Lo sento…sento il mio amore… Io la amo… voglio urlarglielo. Voglio urlarlo al mondo.
Aspetta. Aspetta ora. Hai aspettato una settimana, ora aspetta un momento.
Non voglio. Non posso. Devo amarla. DEVO.
Calmati San.


<< Adesso tocca a me cantare. >> La sua voce fece sussultare Santana.
Non la sentiva da troppo tempo. Così bella. Così pura.
<< Brittany! Da quanto tempo! Ci sei mancata! >> disse il professore guardando il resto della classe. Erano tutti senza parole.
La bionda aveva un aspetto orribile. Occhiaie profonde solcavano i suoi occhi.
Sembrava essere distrutta. E in effetti lo era davvero.
<< Anche voi ragazzi. >>
I suoi occhi erano evidentemente spenti.
Quel frizzante blu aveva un tono opaco di dolore in se.
Santana cercava disperatamente un contatto con quel blu intenso. Invano.
<< Vorrei cantare una canzone anch’io, se permette. >>
<< Wow… oggi è giornata! Dai entra Britt. >>
La ragazza avanzò nella classe. Si posizionò vicino al piano forte.
<< Aspetta >> Quella voce si intromise nell’attesa che partisse la musica.
<< Aspetta cosa San? >> Brittany la guardò per la prima volta.
Scansò subito il suo sguardo. Pentendosi amaramente di quel gesto.
Aveva la sua maglietta preferita addosso. L’aveva ancora lei? Se n’era scordata.
Era così bella.
<< Prima di cantare. Ti prego. Dobbiamo parlare. >>
Santana non poteva credere alle sue stesse parole.
L’aveva detto davvero? Così…davanti a tutti!
Scattò in piedi, prese una mano di Brittany e non badando ai suoi tentativi di liberarsi la tirò fuori dalla classe.
<< San. San lasciami. Lasciami ti prego. Non voglio…No! >>
<< Ho bisogno di parlarti. Che tu lo voglia o no! >>
<< Lasciami ho detto! >> urlò la bionda irritata.
Santana fece altri pochi passi, poi obbedì.
L’altra fece per tornare indietro.
Il corridoio era vuoto e pur senza voltarsi Santana sentiva i passi dell’altra che si allontanavano.
<< Ferma. Aspetta. Briit. BRIT IO TI AMO. >>
Il rumore di passi si fermò.
<< Ti prego. So che è difficile. So che fa male. Non ti chiederò mai di perdonarmi. Però ti prego, almeno ascoltami. Ho bisogno di dirti…Tu…tu devi sapere… Meriti di sapere… >>
L’ispanica si voltò lentamente. Vide l’altra di spalle. Con una mano si stringeva il braccio opposto.
<< Sono stata una cretina. Quel pomeriggio…non pensavo che a te. Mi mancavi tremendamente. Poi lei ha bussato alla mia cabina e si è seduta. Abbiamo fatto amicizia…ed è successo tutto così in fretta…tutto pensando a te… a noi… >>
<< Pensi questo mi faccia stare meglio? >> Brit piangeva.
<< No… Ma voglio che tu sappia la verità. Non posso negare di aver provato qualcosa in quel bacio. Ma è normale…quale bacio non è almeno…carino? Ma quello che i tuoi baci mi sanno dare…mai nessun altro riuscirà a farmelo provare. Un vortice infinito di brividi…di emozioni… l’amore mi ribolle dentro. Il calore che parte dal mio cuore mi invade totalmente. >>
Santana si stava avvicinando lentamente all’altra.
<< Tu per me sei l’essenza stessa dell’amore Britt. E sento che non posso vivere senza il tuo amore…senza il tuo profumo, le tue mani…senza di te. >>
La mano di Santana sfiorò il braccio di Brittany. La bionda si allontanò bruscamente.
<< Non mi basta più San. Non mi bastano queste parole campate in aria. Credevo in te. Credevo in noi. Adesso…per quanto io ci stia provando… Non ci credo più. >>
A grandi passi tornò in classe, lasciando Santana immobile nel corridoio.
La canzone partì.
 
I am done
Smoking gun
We’ve lost it all
The love is gone
She has won
Now it’s no fun
We’ve lost it all
The love is gone


We had magic and
This is tragic
You couldn’t keep
Your hand to yourself
I feel like our world’s been infected
And some how you left me neglected
We found our live’s been changed
Babe, you lost me


Santana era poggiata ad un armadietto. Moriva in ogni singola parola. Stava succedendo davvero? Le gambe le mancarono e scivolò piano fino a sedersi sul pavimento.

And we tried
Oh how we cried
We lost ourselves, the love has died
And though we tied
You can’t deny
We’re left as shells
We lost the fight


And we had magic and
This is tragic
You couldn’t keep
Your hand to yourself
I feel like our world’s been infected
And some how you left me neglected
We found our live’s been changed
Babe, you lost me


Brittany cantava e piangeva. Sapeva benissimo che quello poneva fine ad ogni speranza di felicità per lei, e per la persona che più amava. Nonostante questo non si pentì di quelle parole.                
Erano vere e sofferte. Santana doveva capire. Non sarebbe tornata indietro.

Now i know you’re sorry
And we were sweet
But you chose
lust
When you deceived me
And you’ll regret it
But it’s too late
How can i ever trust you again ?


I feel like our world’s been infected
And some how you left me neglected
We found our live’s been changed
Babe, you lost me


Santana aveva la testa tra le mani. Le lacrime scendevano lente sul suo viso.

Era finita davvero?
 
Continua…


Angolo autrice

Odio profondamente questo capitolo. Non mi piace come l’ho scritto né la storia stessa. Ma giuro che è l’ultimo capitolo triste e deprimente che scrivo! Non sopporto di rovinare così tanto il loro amore :(
Odiatemiiiii xD
Le canzoni sono queste : Effy --> http://www.youtube.com/watch?v=7p6kxv8h4H8&feature=fvst .
Britt --> http://www.youtube.com/watch?v=WOKI_tIBWVI
Vi consiglio di leggere le traduzioni!! Altrimenti capirete bene poco!
Un bacio a tutti! In particolare alle mie belle donne ValeLeene e SB_Honey ;)
Ciaaao Stefy

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Capitolo 18
*** Soffio ***


Non appena la canzone finì Brittany abbassò il capo, si asciugò le lacrime con una nocca e si avviò verso l’uscita, ignorando i  compagni del Glee che la chiamavano per capire cosa stesse succedendo.
Varcata la porta si fermò.
Alzò il capo voltandosi lentamente a guardare verso destra.
Santana era rannicchiata con la schiena contro gli armadietti.
La testa china, cinta dalle braccia.
Brittany rimase immobile lì per un attimo. Poi l’altra alzò il capo e i loro occhi si incontrarono dolorosamente.
Le lacrime erano ormai esaurite per entrambe, ma il rossore continuava a dar prova di quella ferita e di quel pianto che entrambe avevano vissuto.
E continuavano tuttora a vivere.
L’attimo di esitazione terminò troppo presto per le speranze di Santana, e la bionda voltatasi, a passo veloce si avviò all’uscita.
 
“ Non lasciarmi…ti prego…”
Hai seriamente intenzione di star qui a piangere e farla andare via?
Cos’altro potrei fare?
Correrle dietro e dirle che l’ami.
L’ho già fatto…non ha funzionato…
Provaci ancora! E poi ancora e ancora! Fin quando non si arrenderà.
Merita qualcosa di meglio di me.
Non è vero. Siete perfette insieme.
Lei è perfetta…io sono solo una stronza.
Stronza… la ami?
Che domande! È ovvio!
Che aspetti a rincorrerla allora! Dimostrale il tuo amore!
Mai più bugie, mai più stupidaggini. Solo noi.
Corri!
 
<< Britt. Briiiitt aspetta! >>
La mora si alzò da terra e corse per il corridoio.
L’altra era già uscita. Che direzione prendere?
<< Hey tu. Si tu riccioluto. Hai visto una biondina passare di qui? >>
<< Io? >>
<< Si! L’hai vista o no? >>
<< Credo…credo di si. È lei per caso? >> indicò con il dito una bionda in lontananza.
A Santana brillarono gli occhi. Era lei.
<< Grazieeee. >> disse già correndo di nuovo.
 
<< Briiiit! BRIIIIT! FERMATIII! >>
L’altra si fece raggiungere di malavoglia.
<< Che vuoi San? Non mi va di parlare con te! >>
<< Aspetta. Ascoltami solo un secondo. >> disse ansimando l’altra.
Il fiatone le impediva di parlare.
<< Allora? Si può sapere che vuoi? >>
La bruna tirò su aria.
<< Voglio te. Voglio noi. Voglio amarti. Voglio sentire di appartenerti, come quando abbiamo per la prima volta fatto l’amore. Ti prego non negarmi tutto questo. >>
<< Non hai sentito la canzone San? Era per te. È finita! Basta! >>
<< No Britt non può finire. Non così… non per questo. >>
<< Non per questo?! E per cos’altro allora?! Tu mi hai tradito con quella Fuffy! >>
<< E’ stato solo un insignificante bacio! Britt ti prego. >>
<< Non mi interessa… non riesco più a guardarti come prima San. Prima io più ti guardavo più mi innamoravo. >>
Santana si stava avvicinando a lei. Non le importava quante persone potessero vederla. Non le importava cosa avrebbero pensato. Voleva solo che il suo vero amore tornasse da lei.
<< E ora? Ora non ti innamori? >>
Brittany stava indietreggiando lentamente ma dopo pochi passi fu costretta con le spalle contro il muro della scuola.
L’ispanica cominciò ad avvicinare piano il suo viso a quello dell’altra.
<< No… io… io… San… io… >>
Fu lieve. Un lievissimo bacio.
Un soffio.
Le labbra si erano appena sfiorate.
Santana riaprì gli occhi, scossa ancora da quei brividi freschi.
Notò con piacere che l’altra li aveva ancora chiusi.
Tenerissime scocche rosse le erano comparse sul candido viso.
Si avvicinò ancora, questa volta prendendo la mano della sua amica e stringendola forte.
Non si sarebbe più distaccata da quelle labbra. Non avrebbe più lasciato quella mano.
Ma lo fece.
<< Allora? >> chiese soddisfatta Santana.
<< Allora cosa? >>
Finalmente quel blu intenso tornò ad imperare in quel viso.
<< Quando mi guardi non ti innamori più? >>
La biondina aprì la bocca. Perplessa.
<< Devo…devo andare… >> Brittany si ricompose, prendendo la borsa che le era caduta da terra.
<< Cosa? Perché? >> chiese preoccupata l’ispanica.
Non doveva andare così. NO.
<< San. È stato…meraviglioso. Non posso negare di amarti. Ma non basta. Io non ti vado più bene. Non ti basto. Lo so. È questo il problema. Se io non fossi così…stupida…tu non avresti mai baciato Fuffy. >>
<< COOSA? No B. Non è vero. Tu sei perfetta! >>
<< Nessuno è perfetto…l’hai detto tu. >>
<< Io dico stronzate Britt… E comunque…anche se hai dei difetti…io non li vedo! E tu rimani comunque perfetta. Perfetta per me. >>
La bruna afferrò di nuovo le mani dell’altra.
<< Ti prego devi credermi. Devi sentirlo. Il mio amore. Lo devi sentire. >>
Poggiò la mano dell’altra sul suo petto.
<< Lo senti Britt? Batte per te. Vive per te. Come me. >>
<< Ho bisogno di tempo… io… devo pensarci. >>
La bionda si liberò dalla presa e fece per andar via.
<< Mi appartieni Britt. Così come io appartengo a te. Non puoi scappare per sempre. >>
Senza smettere di camminare la bionda colse quelle parole e una lacrima le scese lentamente sul volto.
<< TI AMO. >> urlò rassegnata Santana, lasciando che l’altra andasse via di spalle.
L’ispanica portò le dita alle labbra e piano le sfiorò. Sentiva ancora quel suo dolce sapore.
 
“ Mi manca già.”
Ti ama. Per quanto possa essere arrabbiata. Per quanto possa mentire a te e a se stessa…-
Non può stare senza di me. Ha bisogno di me almeno un quarto di quanto io ho bisogno di lei.
E ormai hai anche fatto il grande passo.
Il grande passo?
L’hai baciata fuori scuola…davanti a tutti.
Oh merda è vero. Ero così presa dal suo viso, dalle sue labbra…dal mio amore. Non…non ci ho pensato proprio agli altri.
Sarà sempre così da adesso. Una cosa naturale.
La più naturale del mondo.
Sembri meravigliata.
Lo sono davvero.
Non smettere di dimostrargli il tuo amore.
MAI. Non mi arrenderò fin quando non sarà di nuovo Mia.
 
 
Continua…


Angolo Autrice

Non che mi piaccia moltissimo…bha… non mi convince questo capitolo. Ma almeno c’è uno spiraglio di luce :D La mia San ha preso coraggio!!! Così non sento più lamentele U.U (non alludo a nessuno eh! ) xD
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Un saluto a tutte le fedeli che mi commentano sempre..e anche a chi mi segue senza commentare.
Grazieee. Vivo delle vostre recensioni!
Baciii. Stefy.

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Capitolo 19
*** Corazza ***


Gli occhi di Santana seguivano il passo leggero di Brittany allontanarsi.
Che armonia in quel corpo. Anche quando camminava sembrava ballasse.
Perfetta.
 
<< Com’è essere baciata e poi abbandonata? >>
<< Effy. >> La bruna si voltò guardandola con amarezza e dispiacere. << Io ho baciato lei…e non mi ha abbandonata…è semplicemente…- >>
<< Scappata via? >> Effy aveva un tono freddo.
<< Già… >>
<< Già… fa male eh? >>
Iniziarono a passeggiare per i giardinetti dell’istituto.
<< Si…diciamo che non mi aspettavo andasse via. >>
<< Ma l’ha fatto… e ora ti senti come se ti avessero detto che hai vinto il primo premio e poi ti fossi resa conto che in realtà avevano sbagliato persona. >>
<< L’esempio è strano…ma rende l’idea. >>
Santana sorrise.
Le faceva sempre bene chiacchierare con Effy.
<< Lo so… >> disse amareggiata la ragazza.
L’ispanica si bloccò.
<< Effy…mi dispiace…intendo…sai per quello che ho fatto. Ora so che significa e mi rendo conto che sono stata davvero una grande stronza…io…>>
<< San… lascia stare davvero. Non devi scusarti. Sapevo che eri innamorata e ho fatto finta di nulla. La verità è che ti ho desiderata fin dal primo momento…e quando si è presentata l’occasione…non ho saputo resistere…>>
La bruna aveva preso calore per quelle parole. Ancora una volta la sua carnagione scura la stava salvando.
<< Effy…sei una ragazza fantastica...bella, simpatica, interessante…ma…>>
<< Ma non sono Brittany. >> alzò gli occhi blu a guardare l’altra. << Giusto? >>
Santana camminava con la testa china.
<< San…io lo capisco. Non si sceglie di chi innamorarsi…capita. Non puoi comandare al cuore. E non ti chiederei mai di farlo…>>
Un sorriso amaro comparve sul volto di entrambe.
<< Mi fa bene passare del tempo con te…Grazie. >>
<< Non devi dirlo neanche per scherzo!Grazie… >> Effy fece uno sbuffo di scherno << e di cosa poi? >>
<< Di starmi vicina…di aiutarmi nonostante…quello che ti ho fatto. >>
<< Mi stai dicendo “grazie” di fare la cosa che preferisco a questo mondo? >>
Il sorriso divenne sincero, per entrambe, ancora una volta.
<< Così pare. >> disse scherzosa Santana.
L’altra rise.
<< Che pensi di fare bella brunetta? >>
<< Riconquistarla. Dovessi metterci tutto il tempo di questo mondo. >>
<< Combattiva la micetta! Come intendi cominciare questo Piano di Riconquista? >>
<< Semplice. Cantando. >>
<< Che fai copi? >> disse Effy ridendo.
<< Conosci modo migliore per esprimere sentimenti? >>
L’altra fece finta di pensarci su.
<< Direi di no. Che canzone, se posso? >>
<< Secondo te…te lo dico davvero? >> inevitabilmente rise.
<< La vedo dura. Bhe. Aspetterò ansiosamente per vedere che ti inventi. >> poi aggiunse << Per me non ha funzionato... >>
 << Già. >> rispose con tono amaro << Però io non mi arrenderò finché Brittany non sarà mia. >>
Eccolo rispuntare. Quello sguardo accompagnato dal sorriso più malizioso di questo mondo.
<< Chi ti dice che io mi sia arresa? >>
 
***********
 
Emma era preoccupata. Di solito per quell’orario Brittany era sempre già a casa.
Era raro si preoccupasse di dove fosse la figlia, ma solo perché sapeva che con lei c’era Santana.
E ora? Chi le assicurava di cosa potesse succedere a quella testolina bionda?
Era così ingenua. Vulnerabile senza l’amica.
La sua corazza.
 
**
<< Mamma cos’è una corazza? >> chiese la piccola Brittany incuriosita dalla parola nel suo libro di storia.
<< Piccola…la corazza la usavano i soldati in battaglia per difendersi dai colpi degli avversari. >>
<< Perché? >> chiese la bambina sempre più curiosa.
<< Per non essere feriti. >> sorrise. << Era un’armatura capace di proteggerli da qualunque attacco. >> continuò.
Brittany ci pensò su.
<< Come Santana. >> squillò poi.
<< Santana? >>
<< Si. Lei mi protegge sempre dalle persone cattive. Quindi è la mia corazza, giusto? >>
Emma rise e abbracciò quella sua minuscola creaturina.
<< Si. In un certo senso si. Lei è la tua corazza. >>
 
**
 
Il rumore della porta che si chiudeva la fece trasalire.
<< Britt! >>
La ragazza era vuota nello sguardo.
<< Ciao mamma. >> rispose a malapena.
<< Com’è andata piccola? >>
<< E’ andata. >>
<< Che significa? >> chiese preoccupata.
<< Significa che ho cantato la canzone e..- >>
<< Perché mai! Che sciocchezza! Non vi siete perse! Vi siete solo momentaneamente allontanate. Ma so bene che è già finito questo brutto periodo. >>
<< Mamma l’ho detto anche a lei… è finita! >> Brittany sembrava così sicura nel dirlo.
<< Non dire sciocchezze Britty. Non può finire tra voi. Mai. Avete bisogno l’una dell’altra. >>
<< Lei non ha bisogno di me. E io non le do abbastanza per farla rimanere. >>
<< Ancora con questa storia! Tu piccola sei sicuramente migliore di lei. LEI ha sbagliato. LEI. Non TU. >>
<< Se io fossi stata all’altezza. Se davvero le bastassi… non mi avrebbe tradita con la prima che le è capitata. >>
<< Ha commesso un grave errore. Ma non dipende da te. >>
<< Non ha bisogno di me…questa settimana non mi ha vista per nulla…non mi sembra sia morta. >>
<< Si. Proprio perché non ha bisogno di te abbiamo dovuto staccare la linea telefonica a furia delle sue chiamate. Perché non ha bisogno di te hai buttato il telefono “in pasto al mostro dell’armadio” per i troppi messaggi. E sempre perché non ha bisogno di te l’abbiamo vista venire più e più volte fuori casa, per poi andare via piangendo. >>
Brittany abbassò la testa. Era la verità.
Ma quella ferita dentro di lei non voleva scomparire.
Bruciava forte nel petto.
<< Mi ha dato un bacio mamma…davanti a tutti. >>
<< Oh Dio grazie… finalmente ha capito. ASPETTA. E tu cosa hai fatto? >>
<< Mi sono di nuovo innamorata di lei. >>
<< Hai mai smesso di esserlo? >> sorrise serena Emma.
Brittany alzò gli occhi in quelli di sua madre.
<< No… >> una lacrima scese piano.
Emma non riuscì a capire se fosse di gioia o di dolore.
Le importò poco.
Si sarebbe riaggiustato tutto. Lo sapeva.
Sarebbe stata l’ultima lacrima versata.
Era così che doveva andare.
 
Continua…


Angolo Autrice

Salve bella gente. Scusatemi vi prego T.T So di averci messo tantissimo a pubblicare! Ma siamo agli sgoccioli con sta dannatissima scuola e ho pochissimo tempo! In più sto lavorando anche ad una shot che posterò a breve!
Questo capitolo fa SCHIFO! Lo odio. Non mi va di rileggerlo e non mi piace. Trovo che non abbia un senso! Bha!
Fatemi sapere.
Un bacione a tuttiiiii :D In particolare alla mia bella Mufasa che sta diventando una sorella maggiore *.* e mi fa compagnia mentre studio >.<
(Grazie!)  
Ciaaao. Stef.

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Capitolo 20
*** F*cking Perfect ***


  
“ Insomma quante persone possono aver visto quel bacio?”
Per questo non riesci a scendere da questa dannatissima macchina?
Ovvio. Rideranno tutti di me.
Ma per favore Santana! Caccia gli attributi ed esci!
Non posso. Ho paura.
Pensa a Brittany. La vuoi riconquistare?
Certo cazzo!
Questo è l’unico modo per farti perdonare. Dirlo a tutti. Accettare quello che sei. Amarla senza timore.
Non posso…
Invece si. È la tua unica possibilità… non ti crede più…
Deve farlo. Ma sono semplicemente terrorizzata all’idea di fare coming out.
Pensaci bene. La ami. Cosa sei disposta a rischiare per il suo amore?
…Tutto…
Allora esci da questa macchina e vattela a prendere!
 
Santana uscì sbattendo la portiera alle sue spalle.
Indossò lo sguardo fiero dietro cui era abituata a celarsi e si avviò verso la scuola.
 
La guardavano sempre tutte quelle persone? E quelle…quelle erano risate? Per lei?
L’ira partì e la ragazza, al solito, non seppe controllarla.
<<  Qué miras?>> disse guardando in cagnesco una povera ragazzina che si trovava a passare.
<< Usted sabe lo que sucede a las personas que ven mal Santana Lopez? COSAS MALAS! >>
 
Qualcuno la afferrò per un braccio mentre ancora quella urlava.
Talmente presa dalla sua sfuriata non si era neanche resa conto di chi la stesse portando via.
<< La finisci di strepitare? Non c’è più nessuno! Hai fatto fuggire tutti! >>
<< Effy lasciami andare. Mi prudono le mani! >> fece per liberarsi.
<< Calma pantera! A cosa dobbiamo questa agitazione? >>
<< QUELLA CRETINA HA OSATO RIDERE DI ME >>
<< Ma se non ti pensava proprio quella poveretta! L’avrai traumatizzata! Per non vederti più cambierà scuola…ne sono certa! Ora…smettila di dimenarti! E possibilmente anche di urlare! >>
<< Sono calma! Lasciami ora! Non ho bisogno della badante! >>
<< Si. Certo. Mi dici che ti è preso? >>
<< Niente! >>
<< Io QUELLO non lo chiamo NIENTE! >> la ammonì Effy, sottolineando ogni parola.
Santana rimase in silenzio.
<< Qual è il problema San? >>
<< Il problema è che… >> guardò l’altra negli occhi. Poi li riabbassò sulle scarpe.
<< Ho paura… >>
Effy spalancò la bocca.
<< TU! Tu Santana Lopez…hai paura? E di cosa? >>
<< Del giudizio delle persone. Io non voglio che ridano di me. Per… per quello che sono. >>
<< E cosa sei? Gay? È questo il problema? San… non sei “gay”… o meglio lo sei... ma non è questo che conta. Sei una persona che ama. Che sa amare. E che per amore è addirittura disposta ad accettare la cattiveria dei cretini. >>
<< Non lo so se sono pronta. Io ho una fottuta paura del mondo. >>
<< E non basta l’amore che provi a coprirla…ad annullarla questa paura? >>
Santana rimase in silenzio.
<< Ascolta San. So che all’inizio sembra un muro insormontabile. Ma ti assicuro che dopo un po’ nessuno ci farà più caso. Fidati. Sia tu… che lei… meritate di star bene insieme. >>
<< Hai ragione. >>
<< Bene. Adesso ricomponiti tigre. Andiamo a lezione, che la campanella è già suonata da… >> guardò l’ora sul cellulare << da 20 minuti! MUOVIAMOCI! >>
 
****
 
Le ore di lezione sembrarono volare a Santana.
Terrorizzata com’era all’idea di dover cantare quella canzone al Glee.
 
“Ce la farò mai?”
Certo che ce la farai. Che diamine. Sei Santana Lopez! Non hai nulla da temere.
Blablabla. Certo che ho da temere. Ho una reputazione!
Già. Una stronza! Questa è la tua reputazione.
Si! E ne vado fiera!
Secondo me una stronza lesbica fa ancora più paura…
Dici?

 
Una testolina bionda comparve sulla porta.
Ma quanto sa essere bella?
<< Miss. Rute, avrei bisogno di Santana un secondo. >>
<< Oh. Guardate un po’ chi è tornato! Signorina Pierce. Finalmente. Santana? >>
La signorina guardò l’ispanica ancora paralizzata nel suo banco.
<< Si. Può uscire. Tanto non cambia molto dentro o fuori. Ha la testa altrove. >>
Squadrò la bionda sulla porta e la vide uscire di spalle.
Santana era ancora seduta. << Lopez? Sei ancora lì? Muoviti ad uscire prima che ci ripensi. >>
La ragazza scattò in piedi e uscì velocemente dalla classe di matematica.
 
<< Britt. Cosa…cosa c’è? È successo qualcosa? >>
<< Volevo vederti. >> disse l’altra guardandola, un po’ persa.
<< Ok…bhe…eccomi qui. >>
<< Ho deciso cosa fare. >>
<< C…cosa? Intendi…me e te? Perché anche io ho preso una decisione e..- >>
<< Aspetta fai parlare prima me. Voglio dirti che non mi considero…abbastanza…per te. Tu meriti di meglio. E quella Fuffy è perfetta. >>
<< P.-Perfetta? >> Santana era sconcertata.
<< Esatto, perfetta. Ieri c’ho parlato. >>
<< HAI PARLATO CON LEI? >>
La bionda fece cenno di si con la testa.
<< Ese idiòta que se!! E cosa diavolo ti ha detto!?! >>
<< Non so cosa tu abbia detto…ma non ti ha arrabbiare con lei. Ha fatto di tutto per convincermi a rimanere con te. >>
Santana si calmò subito.
Ha davvero fatto questo per me?
<< Aspetta…vuol dire che mi vuoi lasciare? >>
<< Si San… te l’ho già detto. Meriti di meglio. E si vede da lontano che quella ragazza ti ama. >>
<< Britt ma questo non cambia il fatto che io ami te! Smettila di dire che non vai bene. Smettila. Sono io quella sbagliata qui! Ti prego credimi. >>
<< E’ finita San. >> e così dicendo si girò di spalle e andò via, non senza lacrime.
 
Santana la guardò allontanarsi.
<< BRITT. Britt ti prego dammi un’altra possibilità. >>
A quell’affermazione l’intero corridoio si fermò a fissarla.
<< Ti prego… >> alzò gli occhi. << Vieni al Glee oggi. >>
La bionda si voltò lentamente. Annui. Poi riprese a camminare.
L’ispanica si guardò intorno. << Què miras?! >>
 
“Devo cambiare canzone. Subito.”
Avrai bisogno di aiuto.
So già a chi chiedere.

 
******
 
<< Da quando fumi ? >>
Effy era seduta sul bordo di una finestra. La sigaretta tra le dita la rendeva ancora più affascinante.
<< Da sempre. Solo che non lo do a vedere…>>
Santana si sedette vicino a lei.
<< Ti ho sentita urlare. Di nuovo. Ti piace proprio strepitare…lo spagnolo poi aggiunge un tocco di classe. >> rise.
Santana fece lo stesso.
<< Ef… Brittany mi ha detto che avete parlato. >>
L’altra si voltò di scatto a guardarla, sgranando gli occhi.
<< Ah… >> fece un altro tiro dalla sigaretta.
<< Volevo solo dirti…bhe…grazie. >>
<< Non ho fatto nulla di particolare dolcezza. Tu piuttosto. Pronta a cantare? Manca un’ora al Glee. >>
<< Sono venuta qui per questo. Avevo pensato ad una canzone di Colbie Caillat…sai è la sua cantante preferita… I never told you …>>
<< Bella… e perché ti servirebbe il mio aiuto? >>
Santana esitava. Non voleva farla sempre entrare nei suoi problemi.
<< Bhe… vedi ho cambiato idea… e canzone. Sono andata a parlarne con la band. Hanno detto che non c’è problema, possiamo fare anche questa nuova ma..- >>
<< Ma? >> portò di nuovo la sigaretta alla bocca. Fece un ultimo tiro. Poi la lanciò fuori dalla finestra e si girò a guardare negli occhi la bruna.
<< Il chitarrista si è ammalato… e…- >>
<< Sono disponibile >> sorrise tranquilla.
Santana sospirò. << Ef…nessuno ti obbliga. Puoi rifiutare. Non ci sono problemi…- >>
<< Allora… qual è questa canzone? >>
L’ispanica sorrise. Le era infinitamente grata.
 
******
 
 
<< Allora ragazzi. Come state? Oggi partiamo alla grande. Sono stato praticamente minacciato dalla nostra cara Santana. >> uno sguardo torvo del professore raggiunse la ragazza divertita da quel suo modo di presentarla.
<< So essere insistente. >> riprese ghignando.
<< LO SO! Vi assicuro…non provate mai a contraddirla ragazzi. >> con un gesto delle mani invitò la ragazza ad alzarsi.
La bruna si alzò e chiamò con gli occhi Effy.
L’altra a sua volta prese la chitarra, mettendola al collo. Scambiò un segno di intesa con la band.
<< Ok. Prima di cominciare. Vorrei dire due parole. >> Santana alzò gli occhi a cercare Brittany seduta sui gradini più alti della classe. Prese aria.
<< Sono stanca. Stanca di fingere. Di mascherarmi. Stanca di essere sempre la stronza della situazione. Stanca… di me. Ho commesso uno sbaglio…un orribile errore…e questo ha compromesso la cosa più bella che mi fosse mai capitata . Spero di poter rimediare… non solo con questa canzone… ma… continuando a vivere il mio… amore… >>
Brittany lacrimava. << Britt… ti prego… ascolta bene le mie parole. Non mi importa quanto tempo ci metterò… non mi importa di quello che gli altri potranno dire… e sicuramente diranno. Mi importa solo di Noi. Noi due e basta. >> si girò verso Effy e fece cenno di cominciare.
 
Made a wrong turn, once or twice
Dug my way out, blood and fire
Bad decisions, that's alright
Welcome to my silly life
Mistreated, misplaced, misunderstood
Miss 'No way, it's all good', it didn't slow me down
Mistaken, always second guessing, underestimated
Look, I'm still around


Pretty pretty please, don't you ever ever feel
Like you're less than f*ckin' perfect
Pretty pretty please, if you ever ever feel like you're nothing
You're f*ckin' perfect to me!



Santana cantava con le lacrime agli occhi. Incapace di trattenere le proprie emozioni.

You're so mean, when you talk about yourself, you were wrong
Change the voices in your head, make them like you instead
So complicated, look happy, you'll make it!
Filled with so much hatred...such a tired game
It's enough! I've done all I can think of
Chased down all my demons, I've seen you do the same

Oh, pretty pretty please, don't you ever ever feel
Like you're less than f*ckin' perfect
Pretty pretty please, if you ever ever feel like you're nothing
You're f*ckin' perfect to me



Brittany si era alzata, scendeva piano verso Santana. Sotto lo sguardo attonito degli elementi del Glee. Potevano aspettarsi tutto… tutto tranne quello.

The whole world's scared so I swallow the fear
The only thing I should be drinking is an ice cold beer
So cool in line, and we try try try, but we try too hard and it's a waste of my time
Done looking for the critics, cause they're everywhere
They dont like my jeans, they don't get my hair
Exchange ourselves, and we do it all the time
Why do we do that? Why do I do that?

Why do I do that..?



Brittany prese la mano di Santana e la strinse forte. La bruna continuò a cantare. Un lieve, bagnato sorriso le apparve sul volto. Stava accadendo davvero?  

Yeah, oh, oh baby, pretty baby..!
Pretty pretty please, don't you ever ever feel
Like you're less than f*ckin' perfect
Pretty pretty please, if you ever ever feel
Like you're nothing, you're fucking perfect to me
You're perfect, you're perfect!
Pretty pretty please, if you ever ever feel like you're nothing
You're fuckin' perfect to me...

 
 
L’esibizione finì tra l’emozione e lo sgomento di tutti.
Un applauso vero risuonò nell’aula.
Durante l’esibizione anche Kurt  e Quinn erano scoppiati inevitabilmente in lacrime.
Le due ragazze per mano si guardavano negli occhi.
<< San…è tutto vero? >>
<< Si BrittBritt.  Ti Amo.  E voglio stare con te… costi quel che costi. >>
Si abbracciarono. Forte.
Dopo poco sentirono anche altre braccia intorno a loro.
Gli altri ragazzi, tra la commozione generale si erano alzati e si erano uniti al loro abbraccio.
 
Effy guardava da lontano la scena. Aveva posato la chitarra e anche lei in lacrime assisteva alla scena. Con accanto l’incredulo professor Schouster.
 
Santana si accorse subito della sua mancanza.
Non senza fatica, riuscì a tirarsi fuori da quella stretta.
Scambiò uno sguardo di intesa con Brittany, che le sorrise annuendo.
Quindi si avvicinò alla ragazza e abbracciò anche lei.
Si sporse per arrivarle all’orecchio.
 
<< Strano dirlo. Ma GRAZIE. >>
 
 
Continua…


Angolo Autrice

Salve gente. Ok. Lo so. Sono da trucidare. Scusatemi vi prego. Questo penultimo capitolo è stato un parto plurigemellare xD Chiedo umilmente perdono per tutto il tempo che vi ho fatto aspettare.
La canzone di Santana è questa à http://www.youtube.com/watch?v=HxdvBa5mfRU il video è completo anche di traduzione ^^
Non ho resistito a mettere la parte ISPANICA di Santana. La trovo semplicemente fantastica quando parla (urla) in spagnolo xD
Parlo troppo! Fatemi sapere se vi è piaciuto :D
Baciiii. ( Uno in particolare alla mia Vale :D Ringraziate lei… probabilmente vi avrei fatto aspettare ancora altrimenti xD )
Stefy.

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Capitolo 21
*** Insieme ***


L’amore è più forte della pressione di essere perfetti.
 
Orgogliosamente Santana percorreva il corridoio per mano con la sua Brittany, presa chissà da quali fatine.
Si girò un attimo a guardare la biondina e ricordò tutto quello che era accaduto.
 
Tutti.
Tutti le erano stati vicini. Tutti l’avevano sostenuta. E con lei anche Brittany.
Avevano speso parole su parole per dir loro che ci sarebbero stati, qualunque cosa fosse successa.
Che le cose non sarebbero mai cambiate.
Ricordò i brividi di quando Brittany le aveva piacevolmente sfiorato le labbra in pubblico per la prima volta.
Così fiera di quel bacio.
 
Al pensiero non resistette. Bloccò la loro camminata. Tirò con forza Brittany a sé e gliene stampò un altro. Rise di gusto all’espressione stupita e beata della sua ragazza.
<< In che mondo eri B? >> chiese ancora ridendo.
<< Nel nostro no? >> rispose sicura l’altra.
<< Ah…e qual è il nostro? >> la interrogò l’ispanica divertita.
Brittany ci pensò un attimo. << Non lo so…ma è un mondo felice adesso. >>
 
Santana svoltò nel corridoio con i loro armadietti e il suo sguardo fu attirato da una scena in lontananza.
Quinn era davanti all’armadietto di Rachel… aspetta… perché Quinn rivolgeva la parola alla nana?
E le stava anche dando…la mano? Strano.
La stessa Quinn acida e distaccata che voleva a tutti i costi vincere una stupida competizione di “re e reginetta”… il giorno prima aveva pianto per la sua confessione… e ora teneva per mano la nana…
Strano. Molto strano. Pensò furtiva Santana.
Ma non se ne curò più di tanto…era troppo presa da quella stretta a raggio di sole e quel sorriso tranquillo della sua compagna.
 
<< Dovremmo festeggiare. >> esordì Brittany, aprendo il suo armadietto.
<< C...cosa? Scusa…ero distratta… >> Santana si rigirò a guardarla.
<< Dovremmo festeggiare…ieri non ne abbiamo avuto il tempo… che ne dici di venire a casa mia stasera? >> un accennato sorriso colmo di malizia le comparve sul volto.
<< Ah si? >> riprese la latina con altrettanta malizia. << e cosa dovremmo…festeggiare…sentiamo >>
<< C’è anche da chiederlo? Adesso posso baciarti e averti quando mi pare e piace…ovunque. E poi stiamo insieme ed è una cos…- >>
<< Hey hey tranquilla piccola… >> rise << Non c’è bisogno che me lo spieghi… era per prenderti un po’ in giro… E come avresti intenzione di festeggiare? >>
Brittany si guardò intorno, poi si avvicino all’orecchio dell’altra.
<< Non te lo posso dire… >> disse in un sussurro << Ci sono le mie fatine in giro…non vorrei mai che sentissero cosa facciamo…sono ancora troppo piccole… >> si allontanò appena.
Santana rise. << Va bene Va bene… basta che poi quando stiamo insieme ci lascino in pace… >>
<< Tranquilla, farò loro un discorsetto, stasera ci saremo solo io e te. Ora scappo. A dopo. >>
Si sporse a dare un bacio all’ispanica, poi si allontanò senza darle le spalle, camminando per un po’ all’indietro, sorridendole beata.
 
***
 
 << Hey dolcezza >>
<< Ef! Sei scomparsa dopo il Glee ieri… dov’eri? >>
<< Mi andava una sigaretta…sono uscita. >>
<< Ma non ti ho vista uscire! >>
<< Sono andata in quel posto che scoprimmo insieme…il giardino ricordi? >>
<< Certo…>> sorrise Santana.
<< Ci vado spesso… è un bel posto…e non c’è mai nessuno…si può pensare. >>
<< Tu…tu pensi? >> l’ispanica fece una faccia sbigottita, poi accennò ad una risata.
<< Molto simpatica la micetta. >>
<< E a cosa hai pensato sentiamo… >>
<< A te… >> Santana adorava quella sua sicurezza, ma non per questo non fu toccata da quelle due parole. Arrossì.
<< A quanto sono felice per Te. >> continuò Effy.
Santana riprese colore. << Grazie. >> riuscì solo a dire.
<< Ancora con quella dannata parola? Lo vuoi capire si o no che è INUTILE. >>
<< Hai ragione, scusa >> replicò ridendo.
<< Sei riuscita a dire le due parole che odio di più in due frasi. Complimenti tigre. >>
<< Grazie e scusa? >>
<< Esatto. >> rispose fintamente seria.
<< Ma sono le parole più belle! >>
<< Io le odio lo stesso. >> replicò Effy ridendo. << Come sta andando? Ricevuto già qualche minaccia di morte? >>
<< No… anzi… tutti mi guardano in maniera diversa. Ma… non vorrei sbagliarmi… più affettuosa. Solo che ora negli spogliatoi le ragazze si vestono nelle docce per evitare gli “sguardi indiscreti” miei e di Britt, e i maschi non fanno altro che incitarci a… effusioni pubbliche. >>
<< Quanti le hanno già prese? >>
<< TANTI! >>
Risero insieme. In quel momento arrivò Brittany, tutta sorridente.
<< San andiamo? Oh…ciao Fuffy. >> le fece un piccolo cenno con la mano.
<< Effy >> la corresse subito la ragazza.
<< Effy…San sei pronta? >>
L’ispanica fece cenno di si. << Ci vediamo Ef… >>
<< Ciao tigre…Britt… mi raccomando non rompete nulla sta notte. >> si voltò, allontanandosi divertita dalle due.
 
<< San che voleva dire? >>
<< Nulla Britt… allora? Hai parlato con le fatine? >>
 
*****
 
Arrivate a casa di Brittany, neanche aprirono la porta che già erano legate l’una all’altra da un vorticoso bacio. L’astinenza e la voglia di appartenersi dopo così tanto tempo non permetteva loro neanche di respirare.
<< Oh. Dicevo io che sentivo strani rumori. Ragazze contenetevi vi prego. Fatemi almeno uscire di casa. >>
Emma comparve sulla porta della cucina e le guardò a metà tra lo sconvolto e l’intenerito.
Le due si staccarono subito. Entrambe molto imbarazzate.
<< Ehm…noi…noi… >> Santana tentava invano di spiegarsi.
Inutile.
<< San, ciao… da quanto tempo non ti vedo! Tranquille comunque…stavo giusto andando via. >>
<< Ok, ehm… mamma…hai fatto quello che ti avevo chiesto? >>
<< Si Britt ho controllato se c’era il mostro. Tranquilla è andato via. >> Guardò l’imbarazzata Santana. << Ha paura di lei. >> Rise.
<< Ok…grazie. >> annui sorridente la figlia.
<< Britt. Ti affido la casa. Ci vediamo domani ragazze. >>
Sulla porta si fermò un secondo. Uno sguardo all’ispanica ancora rossa in viso.
<< San… ti affido Brittany…>> e uscì ridendo.
 
Le due pietrificate si guardarono a vicenda e scoppiarono in una fragorosa risata.
Santana scappò in bagno. Voleva vedere in che condizione fosse la sua faccia.
Salì di corsa le scale. Brittany la seguì, ma con più calma.
Allo specchio sembrava invariato il suo colore…ma l’espressione sconvolta l’aveva sicuramente tradita pensò.
La bionda intanto era entrata nel piccolo bagno e si era appoggiata alla porta con la spalla.
Guardava la sua bella ispanica specchiarsi e si perdeva nella sua bellezza.
Dio se l’amava. Non resistendo le si avvicinò e le cinse la vita, posandole un lieve bacio tra la spalla e il collo.
La bruna si voltò investita da un brivido a cercare il suo viso, le sue labbra.
Le trovò lì, ad attenderla, ad accoglierla.
<< Siamo bellissime. >> soffiò ad un tratto Brittany, tra un bacio e l’altro, indicando lo specchio.
Santana non l’aveva notato. La loro immagine. Insieme. Così… Perfetta.
Si perse guardandola.
<< Siamo…perfette. >> sussurrò, quasi dicendolo a se stessa.
E lì fu travolta da un altro piccolo bacio.
Uno tra i tanti che le unirono quella notte.
 
****
Brittany aprì piano gli occhi. Aveva freddo.
Strano. Di solito il calore di Santana la invadeva tanto da farla svegliare quasi sudata.
<< San… San? >> Si alzò di botto.
Dov’era Santana?
Oh NO… non di nuovo. Perché? No, non può essere.
Già disperata cercava di evadere dal groviglio di lenzuola in cui le sue gambe erano incastrate, quando guardando il cuscino scorse una piccola busta.
 
Per Britt”  lesse sulla copertina. La aprì curiosa.
 
Mi sono innamorata.
Mi sono innamorata di una ragazza dal sorriso meraviglioso.
Quello che ti fa venir voglia di sorridere a tua volta per la sua sincerità.
Mi sono innamorata di quei suoi occhi brillanti…così profondi da poterci vedere dentro l’infinito.
Mi sono innamorata delle sue calde labbra…Labbra dolci e invitanti…
Mi sono innamorata di lei. Della fantastica persona qual è…sotto le sue mille sfaccettature.
Mi sono innamorata. E il mio amore è immortale…per sempre sarà quello che è sempre inconsapevolmente stato.
Proprio così piccola Britt. Mi sono innamorata di te. Ti Amo…e a volte odio amarti così tanto.
Lo odio perché mi manchi anche solo dopo un secondo che ti ho lasciato.
Lo odio perché riesco a sentirmi morire se non ti vedo un giorno.
Lo odio perché non posso in nessun modo fare a meno di te…e sto male a sentirti lontana…o triste.
Lo odio perché è una condanna sapere che amarti è la più bella cosa che mi sia mai capitata…e giungere alla conclusione…che Amo Odiarlo.
Non sai quanto mi distrugge doverti lasciare da sola questa mattina. Ma se non torno a casa,  mia madre mi caccia fuori definitivamente (non che mi dispiaccia…però è pur sempre mia madre).
Scrivo per dirti che non riesco a smettere di pensare a te. A questa notte. Alla nostra vita insieme…che è quello a cui tengo di più…già… noi due.
Mi sei indispensabile per essere felice…indispensabile per vivere…e non c’è nulla di meglio!
So che non mi lascerai mai… e dato che io non mi sogno neanche di lasciare te paperotta…bhe… sono protetta da un’esistenza armonica e felice che trascorrerà a suon di baci e parole dolci nel miglior modo che potessi mai desiderare.
Ti chiederai il perché di questa confessione… la verità piccola… è che l’Amore non mi fa più paura. Grazie a te.
In questo momento vorrei solo saperti scrivere quello che davvero mi fai provare…ma sarebbe impossibile.
Sappi allora solo che ti amo. Che non smetterò mai di farlo.
E che per me sei e sarai sempre la cosa più importante al mondo.
Dormi serena…anzi… Buongiorno Batuffolino biondo.
 
Santana.
 
P.S. La settimana prossima vado da Amalure…e tu…vieni con me!   
 
Brittany prese il cellulare. Digitò il numero di Santana, che sapeva a memoria.
 
<< Buongiorno piccola. >> rispose l’ispanica all’altro cavo.
<< Ti amo San. >>
<< Ti amo anche io Britt. Davvero. >>
<< Lo so. Ora lo so davvero. >>
Entrambe sentirono di sorridere, pur non vedendosi, erano sicure che anche l’altra lo stesse facendo.
<< San… >> chiese dopo un breve silenzio Brittany.
<< Dimmi piccola… >>
<< Cosa significa P.S.? >>
<< Oh…Britt…. >>
 
 
Fine.




Angolo Autrice

 

Salve bella gente ^.^ Sono triste. Tanto tanto triste :’(  Non posso credere che sia finita la storia :(
Almeno è finita bene :D San tutta coccolosa è un mio desiderio nascosto *.*
Spero vi piaccia… non mi convince troppo.
Un abbraccio puffoloso alla mia Vale :D
Inutile dire a chi sia dedicato questo mio ultimo capitolo. [ <3 ]
Grazie a tutti. Vi voglio bene.
Stefy

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