Zalair

di Ayla
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Uno ***
Capitolo 3: *** Due ***
Capitolo 4: *** Tre ***
Capitolo 5: *** Quattro ***



Capitolo 1
*** prologo ***


 PROLOGO
Buio. Una stanza completamente buia con al centro un bulbo gigante. Emanava una luce soffusa e dentro vi era un corpo raggomitolato su se stesso, immerso nel liquido.
“Progetto Zalair”, questo si poteva leggere sulla targa posta fuori da quella stanza. Era un progetto che il gruppo di scienziati cercava di portare avanti da molto tempo con scarsi risultati. Ma questa volta non sarebbe stato così. Lo Zalair sarebbe stato pronto per il suo compito  in poco tempo.
Questo progetto era il sogno che si stava per realizzare. Da troppo tempo lo scienziato Orochimaru non si faceva vivo. Da quando quello stupido ragazzino presuntuoso, così insopportabilmente geniale, aveva deciso di allontanarsi da lui. Tutto perché riteneva che la sua intelligenza non fosse ben valutata. Così per colpa di quel “genio” la reputazione del gruppo di scienziati si rovinò e i finanziamenti per quel progetto non arrivarono più.
Ma ora lo Zalair era ultimato e Orochimaru avrebbe avuto la sua vendetta contro quello stupido ragazzino e contro tutti quelli che lo avevano abbandonato e deriso.

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Capitolo 2
*** Uno ***


 Uno

Era l’ennesima volta che accadeva. All’inizio si divertiva a vedere tutte quelle ragazze che si battevano per lui. Soprattutto vedere Sakura e Ino che si pestavano di botte solo per potersi sedere vicino a lui.
Sasuke lo sapeva, i suoi occhi neri e profondi come quelli di un pozzo, i suoi capelli neri e lucidi, il suo fisico asciutto e atletico, avevano sempre attirato l’attenzione delle ragazze.
Però dopo un po’ la cosa diventò noiosa e stressante, non sopportava più quell’insieme di galline starnazzanti che lo seguivano dappertutto. Allora decise di scegliersi una ragazza in modo da porre fine a quel pollaio, o almeno attenuarlo. Tra tutte scelse Sakura, occhi verdi, capelli rosa, ma molto ingenua, forse la più ingenua di tutta la scuola: credeva che Sasuke l’avesse scelta per la sua bellezza.
Arrivò in classe e come sempre trovò Sakura seduta al banco vicino al suo, lei come sempre si alzò, si avvicinò e come sempre lo salutò stampandogli un  bacio sulle labbra. Sasuke già cominciava a non sopportarla più, ma continuava a starci insieme per non ripetere quello che accadeva fino a qualche mese fa (anche se, a dire la verità, cominciava a sentirne la mancanza).
-Come va, pulcino?-
Ecco un’altra cosa che non poteva tollerare quello stupido, assurdo, insulso nomignolo. Come si fa a chiamare qualcuno, per di più il più figo della scuola, “pulcino”?!
-Bene, fino a qualche secondo fa-
Ed ecco l’ennesimo bacio da quella cavolo di testa rosa. Sasuke non ce la faceva più, doveva approfittare di quel poco tempo che aveva prima che iniziassero le lezioni per allontanarsi un po’ da quella insulsa ragazzina che osava chiamarlo “pulcino”.
-Scusami, devo uscire un attimo-
-Ok, Pulcino-
Basta! Uscì quasi di corsa dall’aula. Era così irritato che non faceva caso a chi urtava o dove metteva i piedi. Fu così che lo incontrò. Sasuke inciampò su quella palla di pelo del cane di Kiba e finì lungo disteso su un altro ragazzo. Bofonchiò un “scusa”, stava per alzarsi e andarsene quando incrociò lo sguardo dello sconosciuto che aveva travolto. Due occhi azzurri come il cielo catturarono i suoi, i suoi capelli erano così biondi che sembravano brillare di luce propria. Il fisico era asciutto ma non trasparivano muscoli significanti. Tutto di quel ragazzo sembrava emanare luce, era il suo esatto opposto.
Lo sconosciuto abbassò lo sguardo
-Scusami, ma sono appena arrivato in questa scuola e credo di essermi perso- balbettò e sulle gote si poteva notare un velo di rossore.
Sasuke sentì una sensazione strana che arrivò allo stomaco
-Come ti chiami?-
-Naruto. Naruto Uzumaki-
-Di che classe sei?-gli sembrava strano ma poteva giurare di aver sentito il suo cuore mancare un battito
-Sono del terzo anno, seconda classe-
-Sei nella mia stessa classe, vieni se vuoi ti accompagno io-
Lo sentì dire un “grazie”e il moro sentì la stessa sensazione di prima invadergli anche il cuore
.

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Capitolo 3
*** Due ***


 DUE

Raggiunsero la classe e tutti, come era successo a Sasuke prima, rimasero attratti da quel nuovo compagno di classe.
Naruto si avvicinò di più al moro e gli chiese:-Ti dispiace se mi siedo vicino a te?-
Cosa diavolo sta cercando di fare? Ti stai avvicinando un po’ troppo per i miei gusti! Io sono un uomo! Tu sei un uomo! Allontanati da me subito!
Sapeva, o almeno avevano tentato di insegnarli, che non era carino giudicare le persone a prima vista. Quei pensieri, però, erano irrefrenabili. Tutto, tutto di Naruto gli sembrava strano: quegli occhi tanto chiari, quei capelli così lucenti. C’era anche qualcosa che lo attirava, non sapeva bene cosa, forse il rossore di poco prima che poteva rivelare la sua timidezza. Sinceramente, però, non si definiva uno di “certe” tendenze e non lo sarebbe mai diventato. A lui piacevano le donne, non gli uomini.  
Poi si voltò verso il suo banco e vide Sakura con un sorrisetto stupido stampato sulle labbra.
Doveva decidere: o la morte o il rischio. Decise il rischio. Si avvicinò a Sakura e in modo sgarbato le disse:-Smamma testa rosa-
Lei, un po’ sorpresa gli chiese il motivo e lui le rispose con un  semplice cenno rivolto a qualcuno dietro di lui.
La ragazza si spostò leggermente di lato e vide che dietro di lui c’era un altro ragazzo che non aveva mai visto prima d’ora. Constatò che era un bel ragazzo e che non poteva sicuramente essere una minaccia, così si alzò e gli cedette il posto. Naruto presentandosi la ringraziò, dopodiché inziarono le lezioni e tutti presero posto.
Prima ora fisica, per lui era una passeggiata usare formule e risolvere problemi. Lui era il genio della classe. Quel cavolo di problema lo avrebbe risolto in un batter d’occhio se non fosse stato per la presenza del biondino al suo fianco. Quei pensieri strani continuavano a turbinargli per la testa e il risultato era che non riusciva più a collegare il cervello come si deve.
Era ancora bloccato con una formula quando una mano spuntò nel suo campo visuale. La mano chiara di Naruto. Si appoggiava sul quaderno per indicare qualcosa sfiorando la sua. Sasuke notò il leggero contrasto tra le due mani, la sua era più scura rispetto a quella dell’altro ragazzo.
Un momento… stava sfiorando la sua mano!?! Per poco non gli veniva un colpo. Voleva alzarsi, prendere la sedia e sbattergliela in testa, poi passare al banco e sbattergli in testa anche quello. Ma poi vide che Naruto gli stava indicando qualche calcolo prima della formula con cui stava litigando.
-Hai sbagliato questo calcolo. Il resto è giusto quindi dovrebbe venirti-
Lo aveva detto con una faccia innocente. In quel momento avrebbe voluto più di prima sbattergli qualcosa in testa. Gli rispose con tono sgarbato, con l’'intenzione di fargli del male.
-Ho visto che ho sbagliato quel dannatissimo calcolo! Stupido! Non c’era bisogno che me lo facessi notare, lo stavo per correggere!-
-Scusa, pensavo di esserti d’aiuto. Sei permalosetto-, continuava a tenere quella faccetta innocente. Cominciava a dargli sui nervi. Voleva farlo arrabbiare, tenerlo lontano da lui. Fare in modo che non si affezionasse a lui. Aveva deciso. Lo avrebbe stuzzicato finché non si sarebbe allontanato da lui.





Scusate se l'ho messo un pò in ritardo, ma la sto inventando al momento....Non so ancora esattamente come continuare...Ma mi verrà in mente qualcosa, lo prometto! XD
Per adesso la storia è un pochino lenta ma prima preferisco presentare un pò la situazione...Spero però di non annoiarvi.
Se avete qualche consiglio datelo pure.
comunque voglio ringraziare chi ha recensito il capitolo precedente:

 Loyrala

draco potter 

 
ilarione

nana_89


 
E voglio ringraziare anche chi segue la storia!
Sono contenta che vi piace!

Alla prossima

Ayla

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Capitolo 4
*** Tre ***


Ehilà a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!Sono tornata dopo un lungo periodo di assenza!!!!!!Se vi sono macata battete un colpo (anche se so già che non lo farete...comunque....XD)
Finalmente il terzo capitolo! Dopo tanto soffrire tra i "blocchi dell'artista", l'impallamento del computer e le schifosissime verifiche, sono riuscita a completare questo capitolo! Alè oh oh! Alè oh oh!                                                                                  
prima di iniziare volevo dire una cosa ad  Elea Vi Britannia........Ti ringrazio per il commento che hai fatto!! Avevi proprio ragione! Quando ho riletto i primi capitoli ho visto quanto erano corti.....Che vergogna! mi era venuta voglia di nascondermi nella gabbia della mia coniglietta (peccatto che sia troppo stretta XD). Vedrò di rifarmi con i prossimi (sperando di riuscirci!). Un'ultima cosa e poi vi lascio al continuo di questa tortura di storia......Perdonatemi se troverete qualche(o più) errori di grammatica!!Non mettetemi alla forca per questo!! Diciamo che non sono io a non seguire la grammatica ma è LEI a non sguire me!    
Ora vi lascio. Buona lettura!

 
TRE
Finalmente, dopo un’interminabile giornata di scuola, per di più vicino al nuovo “equivoco” alunno, Sasuke tornò a casa. Era un piccolo appartamento non molto lontano da scuola. C’era lo stretto necessario ma come casa era confortevole e al ragazzo bastava, dopotutto abitava da solo. Dopo aver mangiato qualcosa si era disteso sul divano per potersi finalmente riposare, aveva appena acceso la TV quando il suo programma preferito fu interrotto da una edizione straordinaria del telegiornale.

  • -Ci scusiamo con i gentili spettatori per aver interrotto il programma ma dobbiamo dare il triste annuncio della morte di uno dei più grandi scienziati della nostra storia. Il corpo del dot. Shwarzner è stato trovato stamattina nel suo studio con delle ferite compatibili con un’arma da taglio dalla lama molto lunga. Si pensa si tratti di omicidio ma il movente e le modalità non sono ancora chiare. La polizia ha interrogato il custode della villa del dottore che sostiene dinon aver visto nessuno entrare nello studio durante tutta la giornata di ieri. Per ora questo è tutto e vi terremo aggiornati -

E così il dottor Shwarzner era morto? A Sasuke venne in mente una  sola persona che avrebbe voluto vederlo morto: Orochimaru.
Quello scienziato pazzo aveva fatto parte del “circolo degli scienziati alfa” o anche chiamato associazione CSA composto dai dodici scienziati più intelligenti del pianeta. Poi per il suo progetto folle fu cacciato e per un anno non se ne è saputo più niente. Aveva fondato un altro gruppo di ricerca nell’ambito “Forze aliene” che per qualche mese aveva ricevuto ingenti finanziamenti. Tutti i loro sogni furono spezzati da un semplice ragazzino che denunciò la loro mancata considerazione verso la sua intelligenza. Uno scandalo visto che  Orochimaru garantiva la completa dedizione ai giovani talenti. Così ci furono sempre meno finanziatori e il nome dello scienziato andava sempre più dimenticato fino a sparire del tutto. Da quel giorno non si fece più vivo, ma il moro aveva sempre più l’impressione che dietro a quell’omicidio si nascondesse in qualche modo lo scienziato. Doveva avvertire la Base.
Già, la Base… c’era entrato solo sei anni prima. L’organizzazione era già nata per contrastare il folle progetto di Orochimaru: dimostrare l’esistenza delle creature che popolano libri, miti e film, e se ci fosse riuscito sarebbero stati tutti in pericolo perché avrebbe formato un esercito indistruttibile e allora “addio mondo”.
Un rumore stridente che proveniva dalla cucina distolse Sasuke dai suoi pensieri, entrò nella stanza e notò che sul tavolo si andava  formando una scritta: “VIENI SUBITO ALLA BASE. ABBIAMO UN NUOVO INCARICO PER TE”.
Perché non usare lettere, e-mail oppure quei benedetti cellulari, ormai una droga per tutti i giovani? Ovvio, erano facilmente rintracciabili, molto più facile e sicuro usare gli Annunziatori: alieni con abilità telepatiche e telecinetiche, che inviavano messaggi scrivendoli su qualsiasi superficie. Il loro sistema preferito era quello di scriverli sulle superfici. L’altro, per via mentale, costava loro troppa fatica e energia perciò lo usavano solo in caso di emergenza. Non erano gli unici “superdotati” dentro la Base, altri agenti possedevano abilità fuori dal comune solo che queste erano creature senza istinti omicidi.
Senza perdere tempo Sasuke si avviò verso il posto designato: il garage di un grande centro commerciale a più piani… chi avrebbe mai sospettato che sotto una miriade di gente normale che andava a fare compere ci fosse un intricato labirinto fatto di laboratori, uffici e stanzoni di allenamento?
Il ragazzo entrò in un ascensore vecchio che sembrava ormai fuori servizio e raggiunse quell’intricato labirinto conosciuto come la Base.
La stanza centrale era gigantesca ed emanava una fioca luce azzurrina, per tutta la sua area era occupata da file e file di computer di ultima generazione mentre il perimetro era formato soprattutto da porte da cui si accedeva agli uffici.
Il ragazzo dai capelli corvini entrò nell’ufficio del Direttore. Non era differente dagli altri uffici: una stanza ampia arredata con mobili essenziali, era presente anche la solita lucina azzurra ma soprattutto c’era la tanto temibile scrivania al centro con dietro l’irritante Direttore, o per meglio dire, la Direttrice Tsunade circondata da altri agenti.
Era una donna dai capelli biondi e lunghi e occhi castani impietosi. Nonostante non fosse più molto giovane aveva ancora un corpo allenato e formoso, messo ancora in più risalto dalla tuta aderente che indossava. Era alquanto irritata perché si rivolse a Sasuke con voce più che acuta: -ERA ORA CHE ARRIVASSI!!!-
-Ma se il messaggio mi è appena arrivato! Ho fatto prima che potevo!-
-Dovevi fare ancora più prima del prima che potevi!-uno dei suoi tanti difetti? Non essere mai contenta di niente.
-Già che c’eri potevi dirmi di teletrasportarmi direttamente qui!-
-Bè? Ne saresti tranquillamente capace-
Sasuke si paralizzò per un attimo solo ma poi le chiese: -Di che incarico si tratta?-
-Riguarda il caso dell’omicidio del dottor Schwarzner… lo avrai già sentito vero?-
- Sì, ma per quello non ci sono già gli altri?- e con “altri” intendeva gli agenti infiltrati nella polizia e nella scientifica
-Loro hanno il solo scopo di informarci delle modalità dell’omicidio. Tu devi occuparti del colpevole-
-Allora te lo ripeto, non ci sono già gli altri?-
-Cerca di usare quel cervelletto superdotato che hai una buona volta!!! Devi cercare solo il colpevole!!!! Come sai sospettiamo che ci sia lo zampino di Orochimaru e di una delle sue creature! E di sicuro non possiamo andare dalla polizia e dire: “sapete il possibile assassino è un essere con corna, artigli e ali…”! pensi che ci crederanno?-
-Può essere… visto che ci sono già alcune creature orripilanti che vanno in giro a terrorizzare la gente-. Infatti quello scienziato da quattro soldi ogni tanto si divertiva a sguinzagliare i suoi orribili esperimenti: animali che non erano veri animali ma “minestre” di arti assetate di sangue. Le uniche misure che erano state prese dal governo erano: un esercito pronto ad intervenire nel caso in cui queste creature si facessero vive (come se un insieme di quattro persone potesse fermare quegli esseri dalla potenza sovrumana) e decretò un coprifuoco(tsè! Ma cosa pensano? Che attacchino seguendo un orario?). In questo modo la gente sembrava più tranquilla e faceva finta di non credere a quei demoni che si divertivano a fare razzia. Inoltre un altro problema era che nessuno sospettava che l’autore fosse Orochimaru, visto che non si era più mostrato in pubblico, si pensava che fosse solo qualche esperimento miseramente fallito e addirittura qualche fanatico andava in giro a dire che fosse qualche punizione divina.
Tsunade stava per ribattere con un altro insulto quando lui la bloccò
-No, ho già capito…-
-Allora accetti?-
-Come faccio a capire chi è l’assassino?-
-Hai mai visto film polizieschi? Prendi un po’ di persone sospette le tieni d’occhio e poi quella che si frega da sola è il colpevole-
-So cosa significa cercarlo! È solo che vorrei avere una lista delle possibili prossime vittime! Magari in ordine di importanza! Sicuramente Orochimaru ha usato una delle sue creature più forti, intelligenti e agili per un lavoro sporco del genere-
I presenti nella stanza rimasero a bocca aperta, allora Sasuke capì cosa significava e assunse un’espressione vittoriosa mista a stupore:- Non ditemi che non ci avevate pensato prima?!? Era così semplice!-
La Direttricefece uno dei suoi solito sorrisini irritanti e per tutta risposta disse:- Vedi che ogni tanto quell’ammasso di materia grigia serve?-
E così avuta quella lista Sasuke si avviò verso casa, aveva un sacco di compiti da finire! Però non si preoccupava più di tanto, li avrebbe finii in un batter d’occhio come al solito.
-PULCINOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!-
NOOOO! PERCHÈ  TUTTE A ME?!?
Sakura lo abbracciò da dietro stringendolo fino a quasi soffocare
-P-U-L-C-I-N-O!!!! Mi sei mancato così tanto-. A me no, invece.
-Pulcino?-
Non era stata la testa rosa a parlare ma bensì qualcuno dietro di loro e Sasuke pregò che si fosse sbagliato. Peccato che quando si girò con orrore scoprì che i suoi sospetti erano invece realtà. Naruto era scoppiato a ridere a crepapelle, aveva persino rischiato di cadere.
-Tu, pulcino?!?!- e proruppe in una seconda fragorosa risata
Giuro che se non ci pensano le risate lo ammazzerò io DI BOTTE!!!!!!
-Perché? Non vedi quanto è carino? Assomiglia ad un bel pulcino!-
A Sasuke venne voglia di scavarsi una buca e infilarcisi dentro.
-Sasuke! La tua amica è proprio divertente!-
-Mi stai prendendo in giro?!? E poi non sono la sua amica ma la sua ragazza!-, in quel momento Sasuke non capì bene perché ebbe come la sensazione che quella frase non avrebbe dovuto essere pronunciata di fronte a Naruto. I lineamenti del biondino si fecero più rigidi, sembrava deluso, improvvisamente si mise all’erta invitando gli altri a mantenere la calma. Subito Sasuke non capì perché dovesse mantenere la calma ma un urlo di Sakura lo fece voltare e quello che si trovò di fonte non era per niente una cosa piacevole.




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Capitolo 5
*** Quattro ***


Ed eccomi tornata dopo ere ed ere geologiche XD. Mi scuso per il "leggero" ritardo per pubblicare il capitolo della storia... In questo lungo periodo sono accadute tutta una serie di cose, ma alla fine ce l'ho fatta a ritrovare questo capitolo sepolto tra mille mila altri file!!
Ma bando alle ciance e ciancio alle bande, vi lascio al continuo della storia sperando che possa essere di vostro gradimento (sperando anche che la grammatica non si troppo scorretta; ma sapete non sempre io e lei andiamo d'accordo ^^')


QUATTRO
Davanti al gruppo si stagliò un corpo alto, massiccio, con muscoli guizzanti.
Era la prima volta che Sasuke vedeva una creatura così. Era completamente nera, il che metteva in risalto gli occhi: due fessure rosso fuoco. Il corpo era un misto tra un lupo ed un umano con gli arti più lunghi del normale.
Ora aveva minacciosamente proteso il muso verso i tre ragazzi, stava fiutando l’aria. I muscoli tesi, pronti a schizzare da un momento all’altro.
Sakura cominciò a farneticare, la bestia si chinò verso di lei continuando a fiutare l’aria circostante. Naruto si avvicinò alla ragazza consigliandole di stare calma e di stare soprattutto zitta perché sebbene la creatura fosse cieca, aveva un udito molto sviluppato, lei annuì e si strinse con tutta la forza che aveva al braccio di Sasuke.
Il ragazzo invece guardava quell’essere con un misto di stupore, curiosità, e un po’ di timore. Si meravigliò della fermezza d’animo di Naruto: così sicuro, lo sguardo che non tradiva alcuna emozione, gli occhi così azzurri, fissi, senza paura, sulla bestia, i capelli così biondi mossi dal vento...Ora basta! Stava divagando troppo per i suoi gusti. Sarebbe schizzato via subito se non fosse stato per quell’ammasso di muscoli e pelo che aveva davanti, il quale, per di più, si era voltato verso di lui.
Di male in peggio, pensò sconsolato.
Naruto si voltò verso la coppia e con tono tranquillo li invitò di nuovo alla calma; subito quegli occhi azzurri furono un beneficio per Sasuke che si calmò all’istante, invece su Sakura non ebbero lo stesso effetto: era sempre più nervosa e stringeva sempre con più forza il braccio di Sasuke; doveva agire il prima possibile altrimenti sentiva che la ragazza sarebbe scoppiata in breve tempo.
- Non avevi detto che è cieca? Se anche dovessimo scappare non se ne accorgerebbe-, il tono della ragazza dimostrava la sua esigenza di andarsene subito da lì.
Naruto le rispose fissando la creatura:- Il termine “cieco” non è del tutto corretto. Gli esseri come questo non possono vedere la forma delle cose, ma possono intravedere le auree di paura e rabbia delle persone. Inoltre hanno il fiuto ben sviluppato, ma solo quando l'oggetto è in movimento o prova paura o rabbia. In poche parole: se state buoni, tranquilli e fermi per lui non esistete; muovetevi e siete morti. Quando capiscono che c'è qualcosa o qualcuno attaccano senza pietà e distruggono tutto ciò che li ostacola. Vi assicuro che non è un bello spettacolo-
A questo punto Sasuke si insospettì:- Come fai a sapere tutto questo?-
La riconosco, è una creatura di Orochimaru: solo lui costruirebbe un essere assetato di sangue, che distrugge tutto ciò che incontra, che semina il terrore. Questa, però, è anche la prima volta che ne vedo una così. Dovrebbe essere la prima volta anche per te. A meno che…..
Questo pensiero fu interrotto dalla repentina risposta di Naruto:- Le creature come questa hanno attaccato il paese da dove vengo. È stato tremendo-, abbassò lo sguardo e gli occhi, che prima erano di un azzurro vivo, si erano spenti. Il moro si sentì in colpa per quella domanda. Desiderava non avergliela mai fatta, desiderava aver potuto immaginare la risposta, desiderava rivedere quegli occhi pieni dell’azzurro che aveva conosciuto il primo giorno, desiderava vederlo voltarsi verso di lui rassicurandolo con il suo sorriso, desiderava che gli dicesse che tutto era apposto, desiderava…desiderava…cosa desiderava?
Desiderava poterlo consolare.
Fece un passo verso il biondo ma si bloccò all’istante: Sakura non aveva retto la tensione e cominciò a gridare aiuto. Risultato?
La bestia ringhiò e con uno scatto stava per avventarsi sulla ragazza, ma Sasuke prontamente l’attirò velocemente verso di sé lasciando che la bestia si schiantasse contro il muro retrostante.
Se solo avessi le mie armiPensò sconsolato Sasuke, sarebbero state comode ma non poteva esporsi troppo. Doveva fare la parte dello studente normale e basta.
La creatura, stordita, continuava a guardarsi nervosamente intorno: aveva mancato la preda. Sasuke doveva fare in fretta. Sakura tremava ancora. Non appena la bestia si fosse ripresa avrebbe attaccato di nuovo e Sasuke non avrebbe potuto fare niente per impedirlo. Doveva portare Sakura via da là. Si voltò verso Naruto cercando un modo per fargli capire la sua urgenza, ma non appena i loro occhi si incontrarono il biondo annuì all’istante, urlò contro la bestia e si mise a correre inseguito da essa.
Sasuke si meravigliò per un istante della fulminea intesa con Naruto.
Non appena il biondo e la creatura sparirono Sasuke prese Sakura con sé e la portò verso casa, lontano da lì, lontano dalla bestia. Lontano da Naruto.
-Oh, pulcino! Ho avuto tanta paura!- erano davanti alla casa di Sakura e lei non ne voleva sapere di allontanarsi da lui. Si era “avvinghiata”come un polpo a lui e continuava a piagnucolare. Sasuke non ne voleva sapere di stare lì, voleva semplicemente tornare da Naruto.
-Primo: NON CHIAMARMI PULCINO! Quante volte devo dirtelo?! È un nomignolo orripilante! Secondo: non respiro. Terzo: STACCATI!-, la prese per le spalle e l’allontanò da sé.-Devo andare a vedere se Naruto sta bene-.
Sakura lo guardava con aria interrogativa:- Vuoi andargli in aiuto? Tu? Tu che di solito stai sempre in disparte e lasci fare tutto agli altri?!-, Sasuke non sapeva dove guardare, alla fine optò per il pavimento e sussurrò:- Devo andare- poi decise di guardare Sakura direttamente negli occhi:- Non credo vorresti che Naruto venga fatto a pezzi oppure che muoia dissanguato o, peggio, divorato da quella bestia-. Mentre diceva ciò sentì crescergli dentro ansia e paura, partirono dallo stomaco e raggiunsero la gola. La testa cominciò a pulsargli: non voleva, non voleva che si avverasse. La voce di Sakura lo riportò alla realtà:- Sì, vai. Naruto mi sta simpatico, non voglio che faccia una brutta fine-, gli schioccò un mieloso bacio ed entrò in casa.
Sasuke scattò: voleva vederlo vivo, voleva rivedere i suoi occhi. Si bloccò di scatto, preso dalla foga non aveva pensato ad un piccolo ma importante particolare: non sapeva dove potesse essere Naruto. Saltò su un tetto e cominciò a guardarsi disperatamente intorno nella speranza di vedere la chioma bionda. Si spostò verso il parco e lo vide: era seduto su una panchina, lo sguardo fisso davanti a sé. Sasuke scese dal tetto e lo raggiunse in pochi balzi:- Brutto stupido idiota! Per fortuna sei ancora vivo…-. Naruto alzò lo sguardo e il corvino si gettò su di lui abbracciandolo. Stettero così per un tempo che a Naruto sembrò infinito, poi Sasuke cominciò a realizzare ciò che stava accadendo: Siamo abbracciati?!?!, si separò violentemente da lui:-Cosa stai facendo idiota!!! Non mi toccare mai più!-.
Naruto lo stava guardando con aria interrogativa e questo bastava a fargli ribollire il sangue:-Ti eri preoccupato per me?-, l’espressione interrogativa si tramutò in quella di un bambino felice a cui è appena stato dato un dolce. Il ragazzo si mise sulla difensiva:- No scemo! Mi stavo solo chiedendo se avessi dovuto portare con me scopa e paletta per raccogliere i tuoi pezzi-, a questa risposta lo sguardo del biondo divenne malizioso, si alzò, si avvicino a Sasuke, gli occhi ipnotizzatori puntati su di lui e in un sospiro disse:-Vuoi controllare?-. L’altro ragazzo avvampò, tutto ciò era surreale, e, peggio ancora, non era in grado di muovere un solo muscolo per allontanarsi da lui: lo aveva dannatamente in pugno.
Stava per ribattere quando Naruto avvicinò le labbra a un soffio dalle sue e, sorridendo, sussurrò: -Pulcino!-, in quel momento non c’erano ipnosi o sguardi che tenevano:- Ti odio! Non ti avvicinare mai più a me! Pervertito!- .
Naruto iniziò a ridere e Sasuke si ricordò solo in quel momento della bestia, chiese al ragazzo che fine avesse fatto.
-È scappata. Mi sono salvato nascondendomi, come feci anni fa, per fortuna non è riuscito a fiutarmi. Non sai quanto è stato difficile cancellare in quel momento tutti i brutti ricordi legati a quel giorno e alla sua specie-
Ed ecco che di nuovo il suo viso si spense. No, non ancora non sapeva che fare. Alla fine fece una cosa che non si sarebbe mai immaginato di fare: si avvicinò a Naruto e lo prese per mano, avvicinò il volto al suo orecchio e gli sussurrò:- Mi dispiace molto Naruto-
Lo sapeva che non serviva a nulla quel “mi dispiace” ma non gli veniva in mente niente altro da dire. Si stava separando da lui quando si sentì di nuovo spinto verso il ragazzo. Naruto lo stava abbracciando e le sue dita premevano forte sulla sua schiena e tramava, probabilmente si stava trattenendo dal piangere. A Sasuke scappò un sorriso, sì sentì uno stupido: come poteva sorridere in quella situazione? Naruto stava male e lui sorrideva? Ma gli era sembrato una cosa così naturale come quando si cerca di consolare un bambino che si era spaventato. Ecco cosa era Naruto ai suoi occhi: un bambino che chiedeva continue attenzioni. Era talmente perso nei suoi pensieri che non si accorse che il biondo nel frattempo si era separato da lui e ora lo stava guardando, intensamente. Quando se ne accorse era troppo tardi, gli occhi di Naruto si incatenarono ai suoi e Sasuke si sentì nuovamente soggiogato da quello sguardo ipnotizzatore. Tutto in Naruto era così dannatamente perfetto: i suoi lineamenti dolci, gli occhi azzurri come il cielo e le labbra…così piene, delicate, che si stavano avvicinando lentamente alle sue…Un momento…Si stavano avvicinando alle sue?!

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