Un Matrimonio Movimentato

di telesette
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Invitati ***
Capitolo 2: *** La Cerimonia ***
Capitolo 3: *** Sogno o Incubo ? ***
Capitolo 4: *** Scontro Finale ***



Capitolo 1
*** Invitati ***


Quando Amelia lesse la pergamena firmata e sigillata da re Philiberto in persona, per poco non le cascarono le braccia.

 

- Ma... Ma è terribile...

 

Rina e gli altri la guardarono preoccupati.

 

- E' successo qualcosa ? - domandò la maga.

- N... Non può essere - balbettò Amelia.

- E' davvero così grave ?

- E'... una catastrofe...

- Basta adesso - tagliò corto Zelgadis spazientito. - Dicci chiaro e tondo cosa è successo!

- Beh...

- Hm ? - tutti pendevano dalle sue labbra.

- I... Il fatto è che...

- Allora ?!?

- La contessa Corneille di Seillune mi ha invitata al suo matrimonio!

 

Svenimento collettivo.

 

- E... Ti sembra il caso di farci preoccupare per una STUPIDAGGINE del genere ?!? - fece Zelgadis furibondo.

- Ma voi non la conoscete, è un'arpia: mi tirava sempre i capelli da bambina e mi faceva un mucchio di dispetti...

- Beh - sorrise Guido comprensivo. - Ma se si tratta di un invito ufficiale, credo che ti toccherà partecipare!

- Infatti - sospirò Amelia rassegnata. - La cosa che mi fa più rabbia è che non perderà occasione per prendermi in giro... O peggio ancora, ricomincerà a vantarsi come ha sempre fatto: la sua bellezza, i suoi tesori, il suo castello, la sua carrozza, i suoi servi, il suo cuoco...

 

Alla parola "cuoco", Rina e Guido rizzarono le orecchie.

 

- Sbaglio o hai detto cuoco ?!?

- Sì, Maxime Chefierre è il più grande cuoco di tutta Seillune!

- E... cucinerà lui al banchetto di nozze ?

- Immagino proprio di sì, ma...

- TI-PREGO-AMELIA-DEVI-ASSOLUTAMENTE-PORTARCI-CON-TE !!!

 

Prima che potesse dire qualcosa, la principessa si ritrovò afferrata e sballottata come un sacco di patate.

 

- Tiprego!Tiprego!Tiprego!

- Va... Va bene, d'a... d'accordo, la... lasciatemi andare...

 

Al pensiero di assaggiare prelibatezze raffinate fino a scoppiare, i due amici non stavano più nella pelle.

 

- Ci pensi, Rina ? Un banchetto meraviglioso che non aspetta che noi...

- Non me lo dire, ho già l'acquolina in bocca!

- Hmpf - sbuffò Zelgadis. - Sempre i soliti... Possibile che non sappiate pensare ad altro ?

- Però, ehm... C'è un "piccolo" problema...

- Quale ?!?

- Beh - Amelia si rigirò nervosamente il pollice e l'indice. - Insomma, dovrete vestirvi in un certo modo, se volete partecipare al banchetto!

 

***

 

- Sei sicura che qui troveremo quello che ci serve ? - domandò Rina, guardandosi intorno.

- Fidati - rispose Amelia, sollevando l'indice con orgoglio. - Questa è la migliore sartoria di tutto il paese, il posto ideale per trovare i vestiti che fanno per voi!

- Ehm, non per essere maleducato - la interruppe Guido. - Ma come faremo a pagare ?

- Oh, non si preoccupi, giovanotto - intervenne la commessa: una vecchina sorridente con gli occhi che scintillavano attraverso le spesse lenti degli occhiali. - Poter servire un membro della famiglia reale è un immenso onore per il mio umile negozio! Prendete tutto quello che vi serve...

- FANTASTICO - esultò Rina, al settimo cielo. - Allora prenderò questo, e questo, e questo, e poi...

- Io invece voglio proprio vedere uno di quei vestiti scuri con le code - fece Guido. - Ho sempre sognato di indossarne uno.

- A te invece ci penso io - esclamò Amelia, afferrando Zelgadis per il braccio. - Ti fidi del mio gusto, vero ?

- Cosa ? Beh, io veramente...

- Allora andiamo, forza!

 

Un attimo dopo, Zel si ritrovò catapultato nel camerino di prova, con una pila di capi da indossare.

 

- Fai con calma - sorrise Amelia. - Ti aspetto qua fuori!

- Oooh - gemette Zel imbarazzato, portandosi una mano alla fronte.

 

La chimera si era appena sfilato la tunica, rimanendo praticamente a torso nudo, quando Amelia fece capolino attraverso la tenda senza preavviso.

 

- Allora, come ti sembrano ?

 

I due restarono a fissarsi per qualche istante, rossi in volto con gli occhi sgranati, dopodiché Amelia ritirò velocemente il capo, coprendosi gli occhi.

 

- Scusami, non volevo, scusami !!!

 

Zelgadis si affrettò a indossare un'elegante camicia bianca col colletto inamidato e, tirando e chiudendo velocemente la tenda, uscì fuori dal camerino con gli occhi chiusi per l'imbarazzo.

 

- Che ne dici ? - mormorò sottovoce.

 

Amelia si voltò a fissarlo ammirata.

 

- Oh, stai benissimo Zel - esclamò sincera. - Aspetta, il colletto va chiuso e...

- Fai piano - protestò la chimera, sollevando il mento. - Mi fai il solletico!

- Oh - fece Amelia stupita. - Tu... soffri il solletico ?!?

 

Per tutta risposta, Zel  chinò il capo e divenne scuro in viso. - Per tua informazione, la mia parte demoniaca aumenta notevolmente la mia sensibilità tattile, di conseguenza ANCH'IO sono suscettibile al... Ma che stai facendo ?!? Ferma!

- Ghiri-ghiri-ghiri !!!

- No-ferma-basta... ahahahahahah! Ti-prego, non-lo-sopporto... ahahahahahah! Smettila-smettila-subito... ahahahahahah

 

Malgrado le suppliche di Zel, la tentazione di "solleticarlo" era troppo forte. Alla fine però quest'ultimo era furibondo.

 

- Ops - provò a scusarsi Amelia inutilmente. - Scusa, non ho resistito...

- Grrr !!!

 

Poco dopo, vestito di tutto punto, Zelgadis si guardò allo specchio: la giacca smocking color porpora, camicia bianca e cravatta a farfalla; spiccavano abbastanza elegantemente sulla sua carnagione grigio/cenere.

 

- Uhm, sì non male - mormorò soddisfatto. - E tu Amelia, sei pronta ?

- Eccomi qua!

- Gh - a Zel per poco non gli si mozzò il fiato.

 

Il vestito che Amelia aveva scelto era indubbiamente elegante, di raso e seta con sfumature tra il bianco e il rosa, ma il succinto corpetto ricamato metteva ancora più in evidenza l'abbondante seno della ragazza; lo stesso dicasi per la gonna aperta sul davanti che lasciava scoperte le gambe.

 

- Beh, non mi dici niente - esclamò lei, delusa. - Ho capito, non ti piace...

- No, non è questo - si affrettò a dire Zel. - Non fraintendermi, stai benissimo, è solo che... Non sono abituato a vederti così!

 

Amelia sorrise, facendo una piroetta.

 

- Anche tu stai benissimo così, credimi!

 

La chimera distolse velocemente lo sguardo, cercando di non dare a vedere che era arrossito.

 

- A proposito, dove sono Rina e Guido ?

- Voilà, che ve ne pare ?!?

 

Subito comparve una Rina con i capelli elegantemente pettinati, le labbra rosso ciliegia, e avvolta in un meraviglioso abito lungo color blu elettrico, le spalle nude e lunghi guanti da nobildonna a coprire le braccia.

 

- Non male, vero ?

- Stai benissimo, Rina - sospirò Amelia.

- Eccomi, ci sono anch'io!

 

Nello stesso momento arrivò anche Guido, con indosso uno splendido frac nero e fazzoletti in tinta a taschino; per non parlare dei gemelli d'oro e del cappello a cilindro.

 

- Il solito esagerato - lo rimproverò Zelgadis.

- Non dargli retta Guido, sei perfetto!

- Grazie Amelia e... Hm, Rina ?!?

 

La maga si passò la mano sui capelli sciolti, con fare malizioso.

 

- Lo so, lo so - esclamò raggiante. - Non esagerare con i complimenti, però!

- Oh no, certo - rispose Guido candidamente. - Solo... non ti sembra un po' troppo "audace" per la tua età ?

- Eh ?!?

- Ho capito, non c'erano più le taglie per bambini, giusto ? Strano però, sembra un negozio così ben fornito...

- Grrr... RAZZA-DI-DEFICIENTE !!!

 

Il pugno di Rina si abbatté micidiale sul biondo malcapitato.

 

- Te la sei cercata, Guido - sussurrò Zelgadis con noncuranza.

- Ma... Che ho detto di male ? Ahio...

- Ci conviene muoverci allora - ricordò loro Amelia. - Il matrimonio comincia tra meno di un'ora!

- D'accordo allora - tagliò corto Rina, afferrando Guido per un orecchio e trascinandolo fuori dal negozio.

- Mi offri il braccio, Zel ? - domandò Amelia speranzosa.

 

Sulle prime Zelgadis esitò, tuttavia non poteva certo rifiutare di comportarsi da gentiluomo.Una volta ringraziata la proprietaria, i quattro si avviarono verso il luogo ove si sarebbero celebrate le nozze della contessa Corneille.

 

( continua )

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Capitolo 2
*** La Cerimonia ***


Re Phil fu felicissimo quando vide arrivare la figlia, assieme ai suoi amici.

 

- Amelia, bentornata!

- Ciao papà, come stai ?

 

Padre e figlia si strinsero in un commovente abbraccio, dimenticandosi completamente di essere in presenza di Lina e degli altri.

 

- E dimmi - si informò Phil. - Ti sei comportata bene lungo la via della giustizia... Hai riportato la pace e l'ordine durante il tuo viaggio ?

- Certo, papà - rispose Amelia, illuminandosi. - Insieme abbiamo affrontato pericoli di ogni sorta: lottato con i malvagi, affrontato gli abietti, sfidato gli empi, conosciuto iniquità e nefandezze di ogni sorta... Ma alla fine ci siamo adoperati, per difendere i deboli e gli oppressi, e la giustizia come sempre ha trionfato!

- Brava la mia bambina - sorrise Phil, con evidente soddisfazione.

 

Lina, Gourry e Zel si sentirono cascare le braccia.

 

- Questi sono "fissati" - gemette la maga con rassegnazione.

- Te ne sei accorta ora ?

 

Subito Phil riportò l'attenzione generale sul motivo di quella visita.

 

- Suppongo tu abbia ricevuto la mia lettera, vero ?

 

L'espressione di gioia sul volto di Amelia scomparve immediatamente, tuttavia annuì.

 

- Lo sai dunque che la tua "cara amica" Corneille sta per sposarsi...

- Corneille NON-E'-MIA-AMICA !!!

 

Phil si grattò la testa imbarazzato.

 

- Mi... Mi dispiace che la pensi così - mormorò. - Eppure lei ti ha invitata molto espressamente, io pensavo...

- Perché vuole umiliarmi, come ha sempre fatto - gemette Amelia. - Lei è... Lei è... "cattiva", buuuaaah !!!

- Per l'amor del cielo Amelia, non piangere - supplicò Phil, tappandosi le orecchie, subito imitato dagli altri. - Cerca di ragionare, piccola mia: non possiamo rifiutarci di presenziare, sarebbe considerato un affronto gravissimo!

- Lo so, sigh - riconobbe lei.

- Amelia - intervenne Zelgadis serio. - Ricordati che, qualunque sia il problema, tu resti comunque una principessa; non puoi permetterti di venire meno a un invito ufficiale, devi fartene una ragione!

- Giusto - fece eco Phil.

- E poi non sarai sola - esclamò Lina sorridendo. - Ci saremo io, Zel, tuo padre e... Muoviti, dì qualcosa anche tu!

- Ahia - protestò lo spadaccino. - S... Sì certo, ti faremo tutti da supporto, non ti abbandoneremo certo alle frecciate velenose di una qualsiasi "vipera" altolocata... Dico bene ?

- Per una volta tanto... sì - osservò Lina con ironia.

 

Amelia si asciugò gli occhi.

 

- Grazie - mormorò. - Siete degli amici meravigliosi...

- Su su - tagliò corto Zelgadis. - Ci conviene andare adesso, il matrimonio inizia tra poco!

 

***

 

Il matrimonio della contessa fu un evento tanto importante quanto sfarzoso. Durante la cerimonia, Gourry non poté fare a meno di appisolarsi ( svegliato di tanto in tanto dalle gomitate di Lina ), mentre Amelia... Non contenta di averla invitata, Corneille l'aveva costretta ad assistere alla funzione in veste di testimone ( sotto gli occhi di tutti ) assieme a suo padre. Zel la osservò preoccupato, chiedendosi se ce l'avrebbe fatta a mantenere la calma, fortunatamente tutto andò bene e il matrimonio ebbe luogo senza incidenti.

Più tardi, mentre gli ospiti si avviavano verso il banchetto nuziale predisposto all'esterno ( ovviamente raccogliendo ciò che restava, dopo il passaggio di Lina e Gourry ), Corneille si avvicinò ad Amelia.

 

- Carissima Amelia - cominciò. - Non immagini quanto sia felice di vederti...

- Immagino - mormorò Amelia tra sé.

 

La contessa di Seillune era una giovane alta e affascinante, più grande di Amelia di qualche anno, con lunghi capelli scuri raccolti in una fulva treccia e occhi sottili color smeraldo. Se non fosse stato per quel suo tono di voce irritante e quell'inconfutabile arroganza della sua espressione, chiunque avrebbe detto che era proprio una fanciulla incantevole.

 

- Sono così contenta che tu abbia accettato il mio invito - esclamò Corneille, con un sorriso sfacciatamente fasullo. - L'onore di condividere questo giorno di gioia con la mia più cara amica, non ha prezzo!

- Dove vuole arrivare ?

 

Amelia si trattenne a fatica, tuttavia non voleva assolutamente stare al gioco di quella strega. Sapeva che, dietro al suo modo di fare, c'era qualcosa sotto: da che aveva avuto la "sfortuna" di conoscerla, non ricordava una sola occasione in cui Corneille si fosse comportata da amica con lei; le due avevano provato un'irresistibile antipatia, fin dal primo giorno in cui i rispettivi genitori le presentarono ufficialmente; tuttavia essendo più grande, Corneille sembrava godere nel far sentire Amelia più "bambina" di quanto non fosse in realtà.

 

- Dimmi Amelia - esclamò. - Hai ancora quell'idea di diventare una paladina della giustizia ? Dev'essere divertente avere così tanto tempo per "giocare", quando si ha un padre così comprensivo che fa le veci di entrambi per il bene del regno...

- E' per rendere onore a mio padre e al regno di Seillune che ho deciso di mettere i miei poteri al servizio della pace e della giustizia - dichiarò Amelia con fermezza.

- Certo, certo - tagliò corto Corneille, con fare ironico. - E dimmi, hai poi trovato il tuo principe azzurro ? Quel "nobile cavaliere, senza macchia e senza paura" che sognavi tutte le notti, abbracciandoti al cuscino...

 

Sia Phil che Zelgadis rimasero a bocca aperta, mentre Amelia arrossì per la vergogna. Come aveva potuto quell'oca permettersi di prenderla in giro, parlando così dei suoi sogni d'infanzia ?!?

 

- Oh scusa - si affrettò ad aggiungere, sempre più ipocrita. - Forse NON dovevo dirlo...

- A... Amelia - provò a dire Phil, vedendo la propria figlia fumare di rabbia.

 

Tuttavia, prima che accadesse qualcosa di irreparabile, Zelgadis decise di intervenire per risolvere la situazione.

 

- Chiedo scusa, contessa - esclamò. - Forse lei non è al corrente del fatto che, in molti altri paesi, il nome di Amelia è noto soprattutto grazie alle gesta di quest'ultima...

- Come ? - domandò la contessa sorpresa.

- Ze... Zelgadis - fece Amelia, spalancando gli occhi.

- Precisamente - continuò Zelgadis. - La sua forza, il suo coraggio e il suo profondo senso di giustizia gli sono valsi l'ammirazione di tutti i governanti che l'hanno conosciuta; dubito che esista una principessa altrettanto "famosa", ad ovest del continente e dintorni, re Phil può essere dunque fiero di sua figlia sotto ogni punto di vista!

 

Corneille si morse il labbro con rabbia.

 

- Gr... Grandioso - esclamò. - Sono proprio contenta di vedere che sei cresciuta, Amelia! Ora, se vuoi scusarmi...

 

Non appena l'insopportabile contessa si fu allontanata, Amelia guardò Zelgadis con le guance rosse di gratitudine e imbarazzo.

 

- Zelgadis, io... io non so come ringraziarti...

- Non devi ringraziarmi, infatti - puntualizzò la chimera. - In fin dei conti, ho semplicemente detto la verità... Dovresti avere più considerazione per te stessa, invece di dare tanto peso alle parole di chi non ti conosce affatto!

- Hai ragione Zelgadis - fece eco Phil, con un sorriso da un orecchio all'altro. - Ben detto! Andiamo adesso, tra poco inizieranno le danze e i ricevimenti...

 

( continua )

 

NOTA:

"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni

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Capitolo 3
*** Sogno o Incubo ? ***


La festa si spostò nel salone principale. Qui gli ospiti si erano riuniti per dare inizio alle danze, mancava solo la contessa assieme al suo sposo. Corneille di Seillune entrò assieme a Lord Patrick VonClaw, il suo affascinante marito, sotto lo sguardo ammirato dei presenti.

 

- Oooh - sospirarono tutti, nel vedere la contessa avvolta nel suo magnifico abito bianco.

 

Corneille si fece avanti, soddisfatta nel sentire tutte quelle esclamazioni di stupore al suo passaggio. La sala era gremita di persone che la fissavano estasiate, e tutto ciò la riempì ancor più di orgoglio: per una simile oca, altezzosa e insopportabile, non c’era gioia più grande che quella di sentirsi al centro dell’attenzione. Avvicinandosi al centro, assieme al suo sposo, la contessa sorrise agli invitati e, con il consueto gesto di rito, dichiarò aperte le danze. Subito l’orchestra iniziò a suonare un allegro valzer, e le coppie presenti si lasciarono trascinare felicemente da quella musica così ben suonata.

Non tutti però erano tanto desiderosi di ballare…

Lasciando perdere Lina e Gourry ( ancora intenti a spazzolare gli ultimi resti del buffet ) e qualche anziano dignitario di corte ( che a malapena si regge in piedi sulle proprie gambe ), c’era anche un’altra persona che sembrava rassegnata all’idea di fare da tappezzeria alla parete. Con la coda dell’occhio, Corneille non poté fare a meno di notare la piccola Amelia, sola e in disparte in mezzo a quell’atmosfera, godendo sadicamente nel vedere la sua espressione sconsolata. Dal canto suo, Amelia cercò di fare buon viso a cattivo gioco, semplicemente facendo finta di non pensarci… Nonostante fosse la principessa di Seillune, nessuno sembrava avere interesse di invitarla a ballare ( a parte re Phil, Lina, Gourry e Zel, gli altri invitati erano tutti d’accordo nell’assecondare la contessa nel suo perfido gioco ai danni di Amelia; perciò la stavano “ignorando” come convenuto in precedenza ).

 

- Che te ne pare Amelia, ti stai divertendo ? - sussurrò la contessa tra sé, sollevando il proprio calice. - La gioia di vederti così afflitta per me non ha prezzo, questo è veramente il più bel matrimonio che potessi desiderare… Ahahah!

 

Ovviamente re Phil rimase profondamente addolorato nel rendersi conto di quella sporca macchinazione ai danni di sua figlia ma, non potendo rischiare un incidente diplomatico con tutti quei nobili riuniti, la sua posizione non gli permetteva in alcun modo di protestare; la “commedia” era troppo bene architettata. Tuttavia, da quel buon padre comprensivo e affettuoso che era, non poteva sopportare di vedere Amelia in quello stato.

 

- Amelia - esclamò. - Che ne dici, ti va di ballare col tuo vecchio genitore ?

 

Amelia si sforzò di sorridere.

 

- No, grazie papà - rispose. - Non me la sento proprio…

 

Tuttavia, prima che potesse finire la frase, sentì una mano sicura afferrarle il polso con decisione e trascinarla con sé.

 

- Ze… Zel, che cosa stai facendo ?!?

 

Nell’intera sala scese il silenzio, non appena Zelgadis si fece avanti assieme ad Amelia. Quest’ultima era rossa in viso come un peperone, il cuore le batteva forte e a malapena riusciva a respirare. La chimera si fermò con lei al centro delle danze e, dopo averle cinto elegantemente la schiena col braccio, le strinse la mano e la fissò serio negli occhi.

 

- Mi concedi questo ballo, Amelia ?

 

Amelia non credette alle proprie orecchie.

 

- Co… Con molto piacere!

 

Sulle prime re Phil sembrò stupito, ma subito il suo volto si aprì nel consueto sorriso di sempre. Da che lo conosceva, malgrado quel suo aspetto un po’… insolito, aveva sempre pensato che Zelgadis fosse proprio un gran bravo ragazzo; perciò non poté fare a meno di sorridere, al pensiero che sua figlia avesse degli amici così straordinari. A dire la verità Zelgadis non tollerava l’idea che Amelia venisse umiliata così per delle ripicche assurde: era una principessa e, per quanto fosse infantile e testarda a volte, non poteva permettere che una qualunque smorfiosa arrogante le mancasse di rispetto, in questo modo ignobile e ipocrita; oltre a ciò, anche se non voleva ammetterlo neppure con sé stesso, le era molto affezionato e avrebbe fatto di tutto per aiutarla ( ballo compreso! ).

 

- Rilassati - sussurrò Zelgadis. - Altrimenti vai fuori tempo…

 

Malgrado il comprensibile nervosismo, Amelia annuì e si sforzò di concentrarsi sul valzer; per fortuna Zelgadis era un ballerino di tutto rispetto e la sapeva condurre in modo eccellente. Entrambi si misero a ballare sotto gli occhi di tutti… in particolare sotto lo sguardo furibondo di Corneille, la quale mandò il calice in frantumi.

In quella entrarono anche Lina e Gourry, entrambi soddisfatti per la splendida abbuffata.

 

- Ah, ci voleva proprio quest’antipasto, per cominciare - esclamò la maga sorridendo.

- Già, fece eco Gourry.

- Hm ?

 

Entrambi sgranarono tanto d’occhi nell’osservare la scena: Zelgadis e Amelia, impegnati nel valzer, sembravano quasi usciti da un libro delle favole; lui splendido e austero come sempre, lei timida e imbarazzata ma indubbiamente felice…

 

- Come sono “carini” - mormorò Lina commossa.

- Chi ? - domandò Gourry perplesso.

- Idiota - replicò lei, afferrandolo per il collo e indicandogli quel dolce quadretto. - Non li vedi ?!?

- Aaah, calmati Lina… M… mi stai strozzando!

 

Subito dopo però, la maga trascinò violentemente il biondo spadaccino con sé, nell’intento di osservare la scena più da vicino.

 

- Questa non me la voglio perdere - dichiarò eccitata.

- A… Aspetta - provò a dire Gourry. - Non dirmi che hai intenzione di ballare così, a stomaco pieno…

- Chiudi il becco tu - lo zittì la maga furibonda. - Fai il “cavaliere” come si deve, per una volta!

 

Così dicendo, Lina si allacciò ad un imbarazzatissimo Gourry ( che non aveva ancora ben chiaro cosa stesse realmente succedendo! ) ed entrambi si unirono alle danze. Intanto Amelia continuava a volteggiare, serena e felice tra le braccia di Zelgadis ( non avrebbe mai sperato di poterlo fare davvero! ), e continuando a ripetersi se tutto ciò non fosse solo un bellissimo sogno. Invece Corneille osservava la scena, verde di rabbia: come aveva potuto quel… “mostro repellente”, quello “scherzo della natura”… Come aveva osato interferire con il suo piano perfetto ? Ovviamente tutti a Seillune conoscevano Zelgadis Greywords, e i servigi da lui resi alla famiglia reale, perciò nessuno si sarebbe potuto permettere di escluderlo dalla cerimonia; eppure la contessa non aveva neppure considerato l’eventualità che quella specie di chimera potesse rivelarsi tanto fastidioso.

L’ultimo giro di note fu accolto con un colossale applauso, Amelia parve risvegliarsi dall’incanto. Zelgadis era ancora lì, non era un’illusione, e sembrava ancora più bello che mai; Amelia stava cercando di farfugliare qualcosa, quando la mano di Lina sulla sua spalla la fece sussultare.

 

- E brava la nostra Amelia - scherzò affettuosamente la maga. - Ci diamo alle danze, vedo…

- M… Ma no Lina, cosa dici ?!?

- Apri bene le orecchie - tagliò corto l’altra, sussurrandole con fare complice. - Ho dovuto farmi pestare i piedi da Gourry per più di cinque minuti, pur di non perdermi questo “evento”, adesso mi racconti tutto!

- Ma… Ma non c’è niente da raccontare - provò a dire Amelia. - Abbiamo solamente ballato, tutto qui…

 

Zelgadis tossì nervosamente.

 

- Credo che la contessa voglia dirci qualcosa!

 

In effetti Corneille sembrava ansiosa di riprendere in mano la situazione. Il suo sposo, Lord VonClaw, sembrava stranamente compiaciuto nel vederla così agitata; tuttavia la contessa fece finta di niente e si limitò a guardare Amelia come il fumo negli occhi.

 

- Sono molto onorata che la famiglia reale abbia deciso di concedermi il grande privilegio di beneficiarmi della sua presenza - esclamò, in tono solenne. - In particolare che la mia carissima amica Amelia sia qui per condividere insieme a me la gioia di questo giorno!

 

Subito seguì un altro applauso, la contessa attese un attimo prima di continuare il discorso.

 

- Io e Amelia ci conosciamo da parecchio tempo ormai, in un certo senso, possiamo quasi definirci sorelle... Per questo vorrei dedicare un momento di particolare attenzione alla nostra antica amicizia!

 

Sia Amelia che gli altri si insospettirono al suono di quelle parole, tuttavia ascoltarono attentamente preparandosi ad ogni eventualità. Corneille prese dalle mani dello sposo uno strano oggetto: un cofanetto di metallo con delle strane incisioni dorate, all’interno vi era un sottile diadema color verde smeraldo.

 

- Questo diadema - spiegò Corneille con fierezza. - Appartiene alla famiglia di mio marito, Lord Patrick, da innumerevoli generazioni: tutte le donne della sua famiglia lo hanno indossato il giorno del loro matrimonio, ed è una tradizione che mi accingo a rispettare!

 

Tutti osservarono incuriositi, prima il diadema poi il volto ispirato della contessa, senza capire dove costei volesse arrivare.

 

- In virtù dell’importanza di questo rito, e per la profonda amicizia che ci lega, nulla mi renderebbe più felice che ricevere questo oggetto dalle mani della cara Amelia, in segno di augurio e solidarietà reciproca negli anni a venire!

 

Amelia sentì addosso centinaia di sguardi tutti insieme. Che cosa aveva in mente costei, che cosa stava macchinando ? Se si fosse rifiutata di acconsentire alla richiesta di Corneille, tutti avrebbero interpretato il suo rifiuto come una grave offesa; non aveva scelta, doveva accettare, eppure qualcosa dentro di sé le ripeteva di “non” farlo… Solamente la mano rassicurante di Zelgadis sulla sua spalla sembrò tranquillizzarla.

 

- Non preoccuparti - sussurrò la chimera. - Qualunque cosa succeda, saremo qui anche noi, non temere!

- Già - fece eco Lina, strizzandole l’occhio.

- Conta pure su di noi - aggiunse Gourry.

 

Amelia sorrise.

 

- Grazie, amici - esclamò riconoscente.

 

Senza esitare, Amelia fissò Corneille con aria di sfida e attraversò la sala fino a trovarsi faccia a faccia con quell’ipocrita e il diadema contenuto nel cofanetto. Amelia prese l’oggetto tra le mani e lo pose delicatamente sulla fronte della contessa.

 

- Finalmente…

 

Non appena il sottile cerchio color verde smeraldo si ritrovò tra i capelli di Corneille, Lord Patrick si sfregò le mani soddisfatto. Nello stesso momento accadde qualcosa di spaventosamente inquietante: le porte della sala da ballo si chiusero sbattendo violentemente e le luci si spensero di colpo; Amelia avvertì un brivido gelido correrle lungo la schiena, senza tuttavia capire il perché; gli ospiti si misero a mormorare attoniti; mentre Lina e gli altri si prepararono al peggio… Improvvisamente Corneille sollevò il volto, i capelli mossi da un vento innaturale e gli occhi brillanti dello stesso colore del diadema, Amelia cadde all’indietro in preda al panico.

 

- Ora non puoi più sfuggirmi, Amelia - esclamò la donna, con una voce che non le apparteneva. - E’ arrivato il momento della resa dei conti…

 

( continua )

 

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Capitolo 4
*** Scontro Finale ***


Amelia sembrava impietrita dal terrore, non si sarebbe mai immaginata una cosa del genere; davanti ai suoi occhi, la contessa Corneille sembrava essersi "trasformata" in qualcosa di terribilmente pericoloso.

 

- Ma tu chi sei realmente ? - domandò la principessa, in preda al panico.

- Il tuo incubo peggiore Amelia, ma ancora per poco - rispose la donna malignamente. - Ben presto tutti qui dovranno chiamarmi... nuova Principessa di Seillune!

- Che intenzioni hai, maledetta ? - urlò Lina, facendosi coraggiosamente avanti.

 

Nella sala intanto scoppiò il panico: davanti a ciò che era successo, gli ospiti ritennero opportuno darsela a gambe; solamente Phil, Lina, Gourry e Zelgadis rimasero coraggiosamente dov'erano; anche Lord Patrick aveva cambiato completamente espressione, sembrava quasi un demone con sembianze umane.

 

- Lascia andare immediatamente Amelia, brutta strega che non sei altro - esclamò Lina, puntando l'indice in direzione di Corneille.

 

La donna tuttavia non sembrò affatto intimorita anzi, con una smorfia seccata, tracciò un gesto nell'aria e scaraventò addosso al piccolo gruppo una pioggia di dardi luminosi. Fortunatamente i quattro riuscirono ad evitarli senza danno, e si prepararono al contrattacco.

 

- Palla di Fuoco!

 

L'incantesimo di Lina andò a segno tuttavia, con sommo disappunto da parte di quest'ultima, si rivelò inefficace. Corneille uscì illesa dal fumo, senza neppure un graffio, e il diadema sulla sua fronte cominciò a brillare ancora più intensamente di prima.

 

- Ma che... Come diavolo ha fatto ?!?

- E' inutile che ti sforzi tanto, maga - esclamò Lord Patrick, con una smorfia. - Ormai il potere del diadema è attivato e, grazie all'aiuto involontario di quella sciocca principessa, l'anima di Corneille adesso mi appartiene!

- Allora tutto questo è opera tua - mormorò Lina tra i denti.

- Complimenti, ci sei arrivata finalmente!

 

Sotto gli occhi di tutti, Lord Patrick si rivelò per quello che era realmente: un demone rivestito di luminose scaglie color verde smeraldo, e con enormi artigli affilati. Amelia rimase attonita, tuttavia non ebbe il coraggio di emettere neanche un fiato.

 

- Innanzitutto permettetemi di presentarmi, mi chiamo Tranzer, e sono un divoratore di anime - spiegò il demone. - Quando ho messo gli occhi su questa sciocca, intravidi ben presto la possibilità di liberare l'energia del diadema; ma era necessario il tocco di una principessa, per attivare gli speciali poteri in esso contenuti... Adesso Corneille è completamente nelle mie mani, un'arma micidiale al mio servizio; finché la sua mente sarà sotto il mio controllo, potrò finalmente realizzare il mio piano e far scomparire il regno di Seillune dalla faccia della terra!

- Che cosa ?

- Maledetto, non te lo permetteremo - gridò Phil furibondo. - Tu, spregevole creatura delle tenebre, io ti sconfiggerò in nome della giustizia!

- Corneille mia cara, per favore vuoi dire a questo "eroe" cosa ne pensi delle sue belle parole ?

 

Gli occhi minacciosi di Corneille si spostarono verso Phil, il quale tuttavia non si lasciò impressionare.

 

- Non mi fai paura - replicò Phil, tenendo alto davanti a sé il pugno. - Per quanto il male possa essere forte, nessuna creatura perversa e spietata potrà mai spegnere la fiamma della giustizia! Poiché questa arde nel profondo dei nostri cuori e, grazie ad essa, noi ti sconfiggere...

- Phil, levati di mezzo!

 

Giusto un attimo prima che il raggio mortale di Corneille investisse Phil in pieno petto, Gourry si tuffò coraggiosamente e spostò il sovrano dalla sua traiettoria appena in tempo.

 

- Grazie Gourry, ti sono molto obbligato - disse Phil, imbarazzato.

- Presto - ordinò Lina. - Mettetevi al riparo!

 

Vista la situazione, il demone decise di ordinare a Corneille di eliminare quei seccatori, tuttavia si sorprese di vedere che questa non obbediva.

 

- Che cosa aspetti ? - esclamò. - Ti ho appena dato un ordine...

- Sta zitto - replicò lei furibonda. - Sono anni che aspetto il momento di sistemare questa mocciosa di Amelia, una volta per tutte... Non permettero a nessuno di ostacolarmi, hai capito ?!?

- Fa come vuoi - annuì il demone, infastidito. - Però dopo occupati anche degli altri, come d'accordo!

 

Amelia era ancora a terra impaurita. Non era preparata a una cosa del genere: era vero che detestava Corneille, per tutte le cattiverie del passato, ma non certo al punto da volerle fare del male; inoltre la donna era sotto il controllo di uno spietato demone, probabilmente non era del tutto consapevole di ciò che stava facendo. Corneille sollevò il palmo della mano contro Amelia, generando un fascio di energia distruttiva, dopodiché fece partire il colpo.

 

- Zel...

- Che cosa ?!?

 

Non appena la chimera si parò davanti ad Amelia per proteggerla, quest'ultima non credette ai propri occhi. Corneille aggrottò le sopracciglia, la luce verde delle sue pupille si intensificò di rabbia, ciononostante era decisa ad andare fino in fondo.

 

- Dannato impiccione... Hai finito di mettermi i bastoni tra le ruote!

 

Zelgadis non batté ciglio, la spada ritta davanti a sé, pronto a ribattere colpo su colpo.

 

- Amelia - esclamò. - Raggiungi Lina e gli altri, ci penso io a coprirti le spalle!

- Ma...

- Obbedisci - il tono di Zel non ammetteva repliche.

 

Frattanto Lina, Gourry e perfino il buon vecchio Phil cercavano di contrastare il nemico più pericoloso: il demone che controllava Corneille non era tipo da sottovalutare, la sua forza e i suoi poteri erano considerevoli; inoltre, grazie al potere del diadema, era in grado di trarre la sue energie direttamente da Corneille. Quest'ultima infatti, man mano che sentiva l'energia magica scorrerle dentro, stava cadendo sempre di più sotto il controllo del malvagio Tranzer.

 

- Muori !!!

 

Zelgadis riuscì a parare l'attacco con la spada, ma si rese conto immediatamente di quanti e quali fossero i poteri del diadema. Con quello addosso, Corneille era praticamente invincibile. Ad un tratto la donna, approfittando di un momento di distrazione, lo investì in pieno con una raffica di energia, mandandolo a sbattere contro una colonna.

 

- Oh no, Zelgadis!

 

Vedendolo in difficoltà, Amelia corse subito ad aiutarlo. Tuttavia questi le ordinò di non avvicinarsi.

 

- Amelia, sta indietro... E' pericoloso!

- Troppo tardi - esclamò Corneille trionfante. - Il momento è giunto, ora finalmente vi cancellerò dalla faccia della terra!

 

Così dicendo, sollevò le braccia al cielo e generò un enorme turbine di vento. Il ciclone distrusse la parte superiore dell'edificio, trascinando con sé ogni cosa; purtroppo anche Amelia si ritrovò avvolta dalla sua furia. Zelgadis le afferrò la mano appena in tempo e, conficcando saldamente la spada al suolo, cercò disperatamente di impedire che venisse trasportata via. Purtroppo la violenza dell'incantesimo era troppo forte, perciò rischiavano di essere risucchiati entrambi senza possibilità di scampo.

 

- Zel, lasciami andare - gridò Amelia disperatamente. - Ti prego, salvati almeno tu...

- Non... Non dire sciocchezze, tieniti forte piuttosto!

- E' tutto inutile - rise forte Corneille. - Morirete tutti quanti... Ahahah!

 

In quello stesso momento, Lina scagliò un'incantesimo sulla spada di Gourry, per permettere a quest'ultimo di colpire Tranzer. Lo spadaccino riuscì a ferire il demone, ma non abbastanza profondamente, questi ruggì di rabbia e rispose con un micidiale colpo dei suoi artigli. Improvvisamente Phil cacciò un urlo, in direzione di Amelia e Zelgadis, e fu allora che gli altri si resero conto di cosa stava succedendo. La spada di Zel stava per disincastrarsi, a causa della furia dell'uragano, ciononostante la chimera rifiutava di lasciarsi andare.

 

- Per favore, Zel - gemette Amelia. - Non devi mettere a repentaglio la tua vita, non è giusto...

- Smettila - rispose lui furioso. - Preferisco morire, piuttosto che perderti in questo modo! 

- Zel, ma tu... ?!?

 

Entrambi si guardarono negli occhi per un istante. Amelia non riusciva a credere alle proprie orecchie, Zelgadis non poteva aver detto veramente così, eppure... Prima che uno di loro potesse dire qualcosa, Zelgadis perdette la presa e tutti e due si ritrovarono sollevati dal vortice.

 

- Dobbiamo salvarli - urlò Gourry.

- E' tutto inutile - sorrise Tranzer. - Non riuscirete mai a sconfiggermi, il vostro e il loro destino ormai è segnato!

 

- Purtroppo, sembra avere ragione lui - osservò Lina con disappunto. - Eppure ci dev'essere una soluzione e... Mh ?!? Un momento: se non sbaglio, Tranzer ha detto che il diadema è alla base di tutto questo; forse c'è ancora una possibilità... Gourry!

- Sì Lina, hai qualche idea ?

- Ascolta, io cercherò di distrarre Tranzer per qualche secondo; tu approfittane per distruggere quel diadema con la tua spada, d'accordo ?

- Ricevuto, spero che tu sappia quello che fai...

- Andiamo muoviti, non c'è tempo da perdere!

 

Lina scagliò la sua Palla di Fuoco contro Tranzer, tuttavia questi non immaginava certo lo scopo di questa ridicola mossa... se non quando ormai era troppo tardi.

 

- Oh no... Corneille, attenta!

 

Con un fendente luminoso e rapidissimo, Gourry colpì il diadema, posto sulla fronte della donna, spaccandolo esattamente al centro. Corneille urlò di dolore e, contemporaneamente, anche Tranzer parve indebolirsi di colpo.

 

- Non... Non è possibile - esclamò il demone incredulo. - Come... Come avete fatto ?

- Questa è la tua fine, Tranzer - concluse Lina, richiamando a sé il potere per lanciare il colpo decisivo. - Ora che il legame che vi univa è rotto, non puoi più attingere le tue energie... Addio!

- No, aspetta !!!

 

Il demone scomparve in un bagliore accecante. Nello stesso istante il vortice magico si dissolse e Corneille crollò a terra priva di sensi. Amelia e Zelgadis, resisi conto di essere a parecchi metri dal suolo, fecero appena in tempo a castare entrambi Levitazione, prima di precipitare. Una volta al sicuro, Phil corse ad abbracciare la sua figliola, piangendo commosso.

 

- Bambina mia - gridò. - Come stai, ti ha fatto male quel brutto demone malvagio ?

- N... no papà, sto bene - rispose lei, confusa.

 

Zelgadis tossì imbarazzato. Probabilmente sperava che, nella confusione, Amelia avesse dimenticato le sue parole... Tuttavia all'occhio attento di Lina non era sfuggito il suo gesto eroico.

 

- Complimenti Zel - esclamò lei, dandogli una forte pacca sulla spalla. - Sei stato proprio coraggioso, lo sai ?

 

Zelgadis le lanciò un'occhiata di traverso.

 

- Invece di dire stupidaggini, potevi anche pensarci prima a quel dannato diadema...

- Che razza di ingrato - rispose Lina stizzita, subito dopo però sorrise furbamente. - Eppure credevo che vi facesse piacere un po' d'intimità!

- Cosa vorresti insinuare ?

- Oh nulla, figurati...

- Attenta a quello che dici, Lina!

- Perché, sennò cosa succede ?

- Io ti...

 

Amelia fissò Zelgadis, arrossendo vistosamente. A dire il vero non aveva affatto dimenticato ciò che la chimera le aveva detto ma, se anche questi non avrebbe mai avuto il coraggio di ripeterlo, ora finalmente sapeva ciò che anche lui provava per lei... ed era troppo felice così.

 

NOTA:

"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni

Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

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