La
Lexus sfrecciava per le vie di Manhattan facendo slalom tra le altre
vetture. Beth riusciva a sentire il nervosismo dello scrittore
nell'andamento della macchina. Quasi istintivamente si strinse
più
forte al bracciolo della portiera e sperò nella resistenza
della
cintura di sicurezza. Da quando Castle era ritornato dalla centrale
aveva cambiato umore: era più nervoso, più
suscettibile del solito.
La ragazza non aveva osato fiatare per paura di infastidirlo ancora
di più, si limitava a fissare la strada che si snodava
davanti a sé.
Arrivarono
in un grande parcheggio ai margini della città e scesero
dalla
macchina. Rick la condusse verso un edificio in stile coloniale
“E'
un ospedale privato di un mio conoscente” disse quasi per
rispondere alla domanda silenziosa della ragazza “Ho chiesto
un
favore. Ci porteranno i risultati il prima possibile.” Castle
aveva
programmato le cose in grande stile, come sempre.
Il
cuore di Beth stava battendo come un tamburo nel petto. Se ci fosse
stato assoluto silenzio si sarebbe potuto sentire. Un'infermiera li
fece accomodare in una sala d'aspetto deserta dicendo che il medico
sarebbe arrivato di lì a poco. Beth si sedette sul bordo
della sedia
mentre lo scrittore rimase in piedi accanto a lei.
“Nervosa?”
le chiese. La ragazza strinse le mani e fece cenno di sì con
la
testa. “Anche io. Ho il cuore che sta scoppiando... E sto
sudando”
Beth
rise, una risata nervosa le uscì dalla gola arida. Quando
arrivò il
medico la ragazza saltò in piedi come una molla. Li fece
accomodare
nel piccolo ambulatorio e uscì un attimo.
“Accada
quel che accada sarai sempre la benvenuta a casa Castle.”
disse. Si
avvicinò alla fanciulla e la abbracciò. Lei si
strinse come per non
lasciare andare quell'ancora di salvezza che aveva le sembianze di
Richard.
Un
paio di minuti dopo uscirono con un cerotto all'altezza dell'incavo
del gomito e con un paio di capelli in meno. Il dottore aveva
prelevato loro un campioncino di sangue per controllare eventuali
malattie genetiche, dei capelli e della saliva.
“Tra
un paio di giorni al massimo dovrebbero arrivare i
risultati.”
avevano detto loro.
Entrambi
erano usciti quasi sollevati, come se fossero riusciti a togliersi un
peso che li opprimeva.
“Alexis
sembra felice della tua presenza.” buttò
lì l'uomo scoccandole
un'occhiata accompagnata dal suo solito sorrisino.
Beth
si strinse nelle spalle sorridendo “E' stata gentile con me,
nonostante la mia irruzione.”
Rick
guardò dinnanzi a sé sempre con aria soddisfatta
“Mi ricordo
quand'era piccola... A Natale chiedeva sempre una sorellina.”
disse
scoppiando a ridere e aggiungendo subito dopo “Forse quel
desiderio
sta per avverarsi.”
La
ragazza abbassò lo sguardo e sussurrò
“Magari anche il mio sta
per esaudirsi.”
Castle
le mise un braccio intorno alle spalle e si avviarono insieme verso
la macchina.
Quando
rientrò nella casa deserta, Castle si bloccò
sulla soglia. Dietro
di lui Beth lo guardava con aria interrogativa, poi, quando
allungò
l'occhio oltre la spalla dello scrittore capì. La vista di
Katherine
Beckett a casa Castle non era cosa di tutti i giorni.
Rick,
con aria indispettita, entrò salutando la detective con un
semplice
“Kate”.
“Castle”
rispose lei con lo stesso tono con le mani affondate nella giacca.
Beth
notò che era bellissima anche nel suo semplice trench grigio
chiaro
coordinato con i pantaloni a sigaretta che lasciavano intravedere i
suoi inseparabili tacchi. Regnava un silenzio irreale, i suoni che
arrivavano dalla strada sembravano ovattati. La ragazza, avvertendo
la brutta aria che tirava decise saggiamente di levarsi di torno.
Salì i gradini che portavano al piano superiore e
sparì nella sua
camera.
I
due continuavano a guardarsi in cagnesco, poi Castle ruppe quel
fragile equilibrio dicendo “Per cosa sei venuta? Per
insultarmi di
nuovo?”
Kate
avrebbe voluto tirargli un ceffone ma si limitò a stringere
il pugno
che aveva in tasca. Lasciò passare la rabbia e disse
semplicemente
“Sono venuta qui per scusarmi per il mio comportamento di
oggi.
Tutto qua.”
Kate
di avviò verso la porta per andarsene ma Rick si pose
davanti a lei
bloccandola. “Perchè te la sei presa
tanto?”
La
detective lo guardò accigliata e fece finta di non aver
capito la
domanda “Non capisco cosa intendi dire.”
“Avanti
Kate, lo sappiamo entrambi che eri furiosa per tutte quelle cose che
ti ho detto. E' per questo che hai reagito così.”
Beckett
corrugò la fronte “Io non... Non è
vero!”
“Allora
perchè quella reazione?”
“Perchè...”
si bloccò, non sapeva cosa dire. E stava diventando rossa.
“Avanti,
dillo.”
“Dire
COSA?”
“Che
eri gelosa, che sei gelosa.”
Kate
cercò di ribattere un paio di volte ma la voce le era venuta
meno.
Era sempre così quando era in imbarazzo. Si
limitò a scuotere la
testa guardando altrove. Non aveva la forza per guardare negli occhi
Castle e mentirgli spudoratamente.
Rick
non si diede per vinto e cercò lo sguardo della detective
che si
posava dappertutto tranne su di lui. “Kate dimmi la
verità”
disse con dolcezza prendendole delicatamente il viso tra le mani.
Beckett non potè fare a meno di guardarlo. I suoi occhi
erano di un
azzurro così intenso che sembravano dipinti dalla mano di un
pittore, talmente belli da sembrare quasi finti. Notò che il
colore
somigliava a quello della ragazza, Beth. Forse
è veramente sua figlia pensò
mentre vagava con la mente.
“No.
No, ti sbagli.” rispose senza molta convinzione mentre lo
sguardo
si abbassava verso quella bocca carnosa che così tante volte
aveva
sognato di baciare. Ora era lì a pochi centimetri da lei,
leggermente dischiusa, come se stesse aspettando una sua mossa.
Istintivamente
si avvicinarono di pochi millimetri, spinti dall'atmosfera carica di
elettricità che si era formata tra loro. Rick sentiva il
respiro di
lei sfiorargli la bocca: aveva un odore di ciliegie, proprio come
ricordava. Fece scorrere la punta del pollice sulle labbra di lei,
morbidissime e di un delicato color rosa che si intonava
perfettamente alla sua persona. Lei non gli scostò la mano
come
avrebbe fatto in qualsiasi altro momento ma lo lasciò fare.
Spostò
una mano sul suo collo, sempre con infinita delicatezza, mentre con
l'altra le circondava la vita e la attirava a sé. Lei
rispose
docile, come se due pezzi di una calamita di unissero finalmente dopo
tanto tempo.
Kate
appoggiò le sue mani sulle spalle dello scrittore. Sotto il
sottile
strato della camicia di seta riusciva a sentire il calore della pelle
e la compattezza dei muscoli che formavano il deltoide e che
più
sotto si attaccavano ai pettorali. Si avvicinarono sempre di
più
finchè le loro bocche si incontrarono. I movimenti erano
ancora un
po' rigidi ma la scintilla era scoccata. Beckett ruotò la
testa
quasi a volerla nascondere sotto l'incavo del collo dello scrittore,
per timidezza. Rick sorrise con amore e continuò a baciare
la
detective. Si baciarono a lungo, rimanendo lì immobili,
mentre il
tempo sembrava non passare mai. Le loro lingue volteggiavano in
un'armonia quasi perfetta, che per tanto tempo avevano cercato, senza
mai trovarla.
Improvvisamente
la maniglia della porta ruotò e Alexis e Martha entrarono in
casa
con un paio di pacchi e si bloccarono alla vista dei piccioncini
davanti a loro. Rick e Kate di separarono: lei cercò di
allontanarsi
dallo scrittore mentre lui la trattenne per la vita.
“Oh...”
disse con sorpresa Martha. Non si aspettava quella visita.
“OH”
continuò quando capì cosa stava succedendo
durante la loro assenza.
Alexis
al suo fianco era raggiante. Li guardava come se si aspettasse che
continuassero da dove avevano interrotto. Kate fissava il pavimento
mentre Castle guardava madre e figlia con lo stesso sguardo di
Alexis.
“Scusate
l'interruzione” commentò Martha con una
frecciatina.
“Kate
era venuta a...”
“Scusarmi.
Ero venuta a scusarmi. Per... Stamattina.”
continuò
interrompendolo “E' meglio che vada”
“Saremmo
molto felici di averti per cena.” disse Martha
“No,
ho già degli impegni. Grazie lo stesso per
l'invito.”
Rick
la guardò a bocca aperta. “Come? Te ne vai di
già?”
“Sì.
Sarà per un'altra volta.”
Castle
fece spallucce e si protese verso di lei per baciarla ma lei si
ritrasse. Non sapeva cosa fare, si sentiva denudata dalla sua
armatura e non ne era abituata. Impacciata gli porse la mano che lui
strinse scrutandola attentamente. Kate salutò la famiglia e
uscì
dall'appartamento.
Kate
sollevò il braccio per chiamare un taxi. Il cielo si era
fatto scuro
e delle nubi minacciavano una pioggia imminente. Anche l'aria si era
rinfrescata e la detective si strinse nel suo impermeabile
primaverile. Una macchina si fermò davanti a lei e l'uomo
alla guida
accese il segnale luminoso per indicare che il taxi era occupato.
“Kate,
aspetta!” urlò qualcuno.
Beckett
si volse prima di salire in macchina e riconobbe Castle. Il respiro
le si bloccò e chiese all'uomo di aspettare un attimo.
“Sei
sicura di non voler rimanere?”
“Sì,
ho degli impegni.”
“Non
potresti rimandarli?” chiese con sguardo supplichevole.
Lei
scosse la testa “Ho preso l'impegno da tempo, non posso
mandare
all'aria tutto ora. Josh...” tasto dolente. Appena la
detective
pronunciò il suo nome si morsicò la lingua e
Castle distolse lo
sguardo.
“Come
vanno le cose con lui?” chiese fingendo di essere gentile.
Kate
sospirò “Non bene come vorrei...”
Ci
fu un silenzio generale. Evitarono di guardarsi direttamente negli
occhi perchè non sapevano cosa dirsi.
“Allora...
Buona serata”
“Grazie.
Buona serata anche a te” lei salì in macchina e
lui, come un
gentiluomo le chiuse la portiera.
“Ah
Castle” disse abbassando il finestrino “Riguardo a
prima... Avevi ragione tu” fece un cenno all'autista e il
taxi
partì.
Rick
guardò l'auto sparire nella notte mentre una pioggerellina
fine
iniziava a scendere. “Lo sapevo!” urlò
in direzione di Kate
alzando le braccia al cielo in segno di trionfo.
Non
era mai stato così felice in vita sua.
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Eccomi di nuovo qui!! Scusate il super ritardo ma
l'università mi ha tenuto impegnata... Cosa ne pensate???
Inizialmente pensavo di aggiungere l'ultima parte nel prossimo capitolo
ma poi ho cambiato idea, non volevo tenervi sulle spine XD
La storia si concluderà nel prossimo
capitolo (non piangete XD) Spero di aver fatto un buon lavoro e di
avervi appassionato ^^
Sempre e con affetto la vostra
MrsLovett <3
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