Verso Zanarkand di crimsontriforce (/viewuser.php?uid=1320)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Yocun e guardiana: A Glimpse in time ***
Capitolo 2: *** Braska e Auron: Necessità ***
Capitolo 3: *** Braska e Yocun's Final Aeon: Espiazione (così morì Sin) ***
Capitolo 4: *** Auron: Stasi forzata ***
Capitolo 5: *** Lulu e Yuna: Successo personale ***
Capitolo 6: *** Bahamut e tutta la cumpa: Primo passo verso il giorno ***
Capitolo 7: *** Auron: Nessun piano ***
Capitolo 8: *** Omega: Spirale discendente ***
Capitolo 9: *** Tidus: Campanellina ***
Capitolo 10: *** Braska e sua moglie: All'Ovest, sotto le stelle ***
Capitolo 11: *** Bahamut e Yunalesca: Alleati troppo vecchi ***
Capitolo 12: *** Yunalesca e Yuna: Attraverso i secoli, un paragone ***
Capitolo 13: *** Auron: Macchia rossa sugli spalti ***
Capitolo 14: *** Yunalesca: Su un campo fiorito di spuma ***
Capitolo 15: *** Ronso e Yocun: Testimoni costanti del mistero ***
Capitolo 16: *** Braska e sua moglie: Bewwy? ***
Capitolo 17: *** Sorpresa ma anche no: 0/0/0000 ***
Capitolo 18: *** Auron: A differenza zero ***
Capitolo 1 *** Yocun e guardiana: A Glimpse in time ***
Speravo di poterla togliere da prima drabble della serie (non è particolarmente significativa rispetto alle seguenti) ma... pare di no. Lettore random che passi da questo primo capitolo, se ti va di fare invece un salto al quarto, o settimo, o terzo... u_u
A glimpse in time
"Dicono che dietro ogni Evocatore che parte in pellegrinaggio ci sia una
tragedia – e così per ogni Guardiano che li accompagna." "Dicono questo, milady?" "Dicono questo", disse Lady Yocun, forte e serena, osservando il tramonto di
fuoco della sua terra natia. "Che li si faccia tacere, dunque! Non una voce si levi contro il sacro
viaggio. È… irrispettoso." "Io penso invece che la gente semplice ci capisca meglio di quanto vogliamo
credere. Conosco i miei dolori, li osservo e li rispetto, ma non so abbastanza
di te, coraggiosa Eldena. Perché mi onori seguendomi fino alla morte?"
Eldena si limitò a un sorriso, mesto, rassegnato, non dissimile da quello che
ogni Guardiano ha rivolto almeno una volta al suo protetto sin dalla notte dei
tempi. Più personale. L’elmo le nascondeva gli occhi, ma non serviva altro.
"Sa già tutto quello che deve sapere, mia signora", avrebbe voluto dire,
invece indicò a nord, oltre i monti, Zanarkand, e restarono così, sedute sul
molo, finchè calò la notte.
Fine
Lady Yocun fu prima Crusader e poi High Summoner, la quarta dopo Lady
Yunalesca. La sua unica Guardiana resta innominata nel gioco. Possano riposare
nel Farplane assieme a tutti gli spiriti nobili della storia di Spira.
Una delle mie prime drabble, ancora non a cento parole precise.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Braska e Auron: Necessità ***
Anche ammesso che si trovi il coraggio di partire, non è
facile proseguire un Pellegrinaggio. Forse domani...
Necessità
“Gli spiriti dei morti sono in pace.
Forse, un domani, questa città ritornerà a
vivere…”
Il tono del guardiano voleva essere
consolatorio, ma Braska era troppo arrabbiato e stanco per concedersi
di ascoltarlo. Durante un attacco improvviso di Sin,
l’Evocatore,
pur con tutta la sua magia, aveva potuto solo danzare, danzare e
consegnare alle vittime il giusto riposo: un’altra sconfitta.
“Mio Lord.”
“Lo vedi.”
“Lo vedo. Ma continuo a pensare che…
dovremmo… fermarci.”, concluse addolorato. Qualcun
altro, per
Yevon, chiunque… non lui.
“Auron. Rassegnati. Domani, forse,
tutto questo non sarà più necessario. Ma
oggi… è
l’unica possibilità che abbiamo.”
Proseguirono.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Braska e Yocun's Final Aeon: Espiazione (così morì Sin) ***
Espiazione
(Così morì Sin)
Quanta luce, fu la
prima cosa che pensò. Le sembrava di aver riaperto gli occhi
dopo un secolo di
tenebra.
“Madamigella, permette?”
Un uomo sulla trentina, gentile e di bell’aspetto, le
porgeva un braccio per rialzarsi. Accettò l’aiuto,
grata. Le sembrava di
ricordarlo, come qualcuno che avesse osservato a lungo, sperando
così
fortemente in quell’incontro…
“Cosa…?”
“Abbiamo fatto quel che dovevamo”, rispose, con
un’ombra di
malinconia a incrinare il sorriso. “Ti va una
passeggiata?”
Si inoltrarono a braccetto nel prato fiorito, sereni, morti,
ridendo di inezie e ricordi.
Nella Piana, solo un cadavere e un Guardiano piangente a
testimonianza dell’accaduto.
***
"Chissà com'era il precedente Sin", mi chiedevo scrivendo
della morte di Braska (domande allegre per argomenti allegri, al
solito...). "No, un secondo", mi sono risposta, "ma io lo so com'era il
precedente Sin, anzi la
precedente Sin... era l'unica guardiana di Yocun, non c'è da
sbagliarsi!" Che, nel suo piccolo, adoro. Eccola qui,
per chi se la fosse persa per strada (a 11.42)
Allora mi è venuta un'immagine estremamente nitida e paciosa
di lei e Braska - lui appena morto, lei appena liberata da cent'anni di
costrizione - a braccetto all'entrata del Farplane. Ho piantato
giù tutto e mi sono messa a scriverla. L'idea originaria era
un pelo più ampia ma le 100 parole non perdonano... ho
tagliato in modo da poter espandere in una successiva drabble, se
sarà il caso.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Auron: Stasi forzata ***
Stasi forzata
Alle pendici del Gagazet? Acuto,
Jecht. Molto acuto. Te ne rendo atto.
Auron si lasciò
cadere sulla terra dura, sopraffatto dalle sensazioni del suo mondo
natio. L'aveva portato a lungo nei ricordi – ogni rovina,
ogni
sasso incontrato lungo il pellegrinaggio, il colore del cielo
–
onorandolo per quello che pensava che fosse: un ricordo, appunto.
Aprendo gli occhi
aveva ritrovato ogni rovina, ogni sasso, lo stesso identico dannato
cielo.
Grazie
a Yevon, comprese veramente per la prima volta.
Passò
una mano fra i capelli ingrigiti; si chiese chi fosse veramente morto
e lasciò che la sua risata roca riempisse la valle.
***
"Grazie
a Yevon" è da intendersi come gioco di parole sulla forma
di saluto e su "grazie a" nel senso di "a causa di",
spero sia chiaro. Purtroppo mi viene difficile esplicitarlo
all'interno delle cento parole. >_<
Poi, la parte sulle
pendici del Gagazet è perché lì
è morto e
lì immagino che venga depositato da Sin, con l'idea di
dargli
una seconda vita di sorta. Ah, sono fermamente convinta che Tidus a
Baaj sia un vago errore di calcolo e che l'intento fosse Besaid, per
via di Yuna. Chissà se Jecht aveva compreso più
di
quanto avesse fatto Auron le potenzialità di finire per
sempre
la spirale. Auron certamente no, è evidente dallo script che
si è arreso. Sta solo guidando un ennesimo evocatore al
macello. Ma Jecht... mah, mah. Io un po' ci credo, o non penso che
avrebbe richiamato Tidus (Yuna era perfettamente in grado di farcela
da sola, in fondo). Da approfondire...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Lulu e Yuna: Successo personale ***
Doppia drabble, stavolta. 200 parole secche, qualche cintura d'avanzo e
un ananas che fa la sua comparsata d'ufficio.
Successo personale
Certi giorni, Lulu odiava l'ultimo Alto
Evocatore. Gli era grata, come chiunque altro; razionalmente
riconosceva quello che aveva donato a tutti loro, come evocatore e
come persona, anche quando la sua fede faticava ad accettarlo.
Se non fosse mai esistito, però,
Yuna sarebbe veramente stata sua sorella. Il che non avrebbe cambiato
proprio nulla, fra loro: erano sorelle da dieci anni e piuttosto
brave ad esserlo. Ma, dalle genti che avrebbero incontrato, la nuova
evocatrice sarebbe stata salutata per quello che era: determinata,
forte, di una bellezza semplice e onesta. Qualcuno avrebbe visto
oltre e notato la sua serietà innata, che mal si
accompagnava
all'ingenuità che ancora la caratterizzava. Qualcuno altro
ancora. Yuna sarebbe stata Yuna, splendida e unica, non l'appendice
scontata del passato che tutti vedevano alla meta prima ancora che
lasciasse Besaid.
Una ragazza qualunque, scortata da una
guardiana fallita, un blitzer di non maggior successo e un Ronso
esiliato? Sconfiggere Sin sarebbe stato un miracolo, giustamente
celebrato come tale.
Dalla figlia di Lord Braska invece non
si pretendeva nulla di meno.
Era ingiusto.
Finché questo dava loro
speranza, però, non era suo compito intervenire.
Poteva
solo guidare, sostenere, proteggere la sua sorellina che andava
incontro alla morte.
***
Nata
dalla netta percezione (scrivendo Gradi
di solitudine, qui) di quanto mi dia sui nervi il voltafaccia
Yevonita nei
confronti di Braska. >:| "Prima lo scomunico, poi visto che mi
ha
tolto le castagne dal fuoco diventa buono e santo... ma io non cambio
di una virgola le mie posizioni". Eccerto. Typical Yevon. Tanto buono e
tanto santo
(e qui la pianto di fangirlare Braska e torno al punto attuale XD)
che per il sangue del suo sangue sconfiggere Sin sarà una
passeggiatina... =/ Fra questo (che emerge un po' da un dialogo con
Dona e un po' da varie conversazioni secondarissime, che
però
contribuiscono a fare atmosfera come e più della trama
principale) e la disarmante facilità del gioco, ho
l'impressione che l'impatto emotivo del pellegrinaggio sia trasmesso
molto peggio di quanto avrebbero potuto fare. E Lulu... beh, Lu mi
sembrava il punto di vista migliore per passare il concetto, oltre al
fatto che nel dipingerla algida e tutta d'un pezzo si perde spesso di
vista il suo lato chioccia, che pure esiste, e ci tenevo a
riequilibrare un po'
l'equazione.^^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Bahamut e tutta la cumpa: Primo passo verso il giorno ***
Nuova doppia drabble, forse pioniera di un tema che mi piacerebbe
esplorare ancora a lungo. Ma sono così tanti gli aspetti
interessanti di FFX, andrei avanti all'infinito!
Primo passo verso il giorno
“Per mille anni abbiamo vissuto nel
ricordo.
Per mille anni, dall'alto dei nostri
seggi nella notte illuminata del Nord, abbiamo cullato un'illusione
proteggendola dalle crudeltà del mondo, che le nostre vite
non
toccano che di sfuggita quando il sogno eterno si unisce a quello
effimero degli uomini.
Mai più.
Oggi, uno dei nostri figli adorati è
il nuovo Sin: oggi, scopriamo imperfetto un paradiso che marcisce
sotto i nostri occhi sgomenti, non avvezzi al brutto e al nuovo.
Mai più!
Fratelli miei – Shiva la
compassionevole, dolente Anima ultima della nostra schiatta, valoroso
Yojimbo, Valefor dell'eco, possente Ifrit, Ixion il cauto, e Sorelle
al cui cospetto io stesso m'inchino – Fratelli! Per il potere
di
cui mi avete investito io vi dico che oggi... oggi è il
giorno
del cambiamento. Il sogno finirà, insieme apriremo gli occhi
e
ci dissolveremo infine nel cielo e nel mare di Spira, donandole la
speranza che troppo a lungo abbiamo trattenuto nelle nostre mani.
Oggi, il canto che intoniamo torna ad essere un inno di sfida verso
Bevelle e le sue bugie.”
Mormorio d'approvazione sommessa. Il
lutto pesava sui loro sogni.
Bahamut li congedò e camminò
ancora a lungo, non visto, per le vie di Zanarkand.
***
Povero Jecht. E povere Fayth. Oh beh.
Avevo sempre sostenuto che Jecht fosse stato il vero punto di svolta
della millenaria vicenda, vedasi Nel
cerchio, un inizio per conferma. Leggere sull'Ultimania
che lo è per
davvero e in modo più profondo di quanto pensassi (anche se
forse non teatrale come l'ho reso qui sopra, il concetto è
quello) è stato esaltante.
Riadattamento della mia scenetta a
Riminicomix 2008, monologo come Fayth of Bahamut, proprio lui, dopo
soli sei anni ce l'ho fatta a cosplayarlo. Mi
sono imparpigliata e commossa sul palco, ma in qualche modo l'ho
detta^^; Più Eoni nel fandom! è_é
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Auron: Nessun piano ***
Ritorno alle drabble vere e proprie! Ispirata dalla massiccia dose di Auron che ho testé
scritto e pubblicherò a breve, dal mistico
programmino FFX Model Viewer che me lo fa finalmente fangirlare in
tutte le inquadrature (non bastassero le action figure...) e da, beh, qui
XD
Nessun piano
Potrebbe dirglielo. La morte gli ha
tolto molto, in fondo, ma non la parola – anzi.
“È un'inutile bugia”
basterebbe. Non tanto più di quel “Sin
è Jecht” che
quasi s'è sorpreso di sentirsi in bocca così
presto
(non solo Yuna deve rafforzarsi sul sentiero, prima di affrontare
Zanarkand), ma abbastanza da alzare nuove possibilità contro
l'eterna spirale. Tidus tenterebbe tutto subito, con la bambina Al
Bhed sua portabandiera. Davanti alle verità di Yevon, forse,
anche gli altri...
Ma combattere significherebbe
necessariamente ricominciare a sperare.
E la speranza è qualcosa che un
Guardiano Leggendario depone sulla tomba del suo primo evocatore.
***
Palesemente partita dall'ultima frase.
Che ancora oggi non so quanto sia vera, ma è verosimile e
comunque suona bene e parla di Braska... Vostro Onore,
l'imputato confonde l'accusa, nel filmato iniziale fa lo sgargiante
che ha capito che Jecht ha capito che le Fayth hanno capito che mio
nonno ha capito, poi quando lo ritrovi boh? Si smoscia? Non un
avvertimento, 'she is waiting', 'would that have stopped you from
coming' eccetera... Auron da che parte stai, la vuoi far fini' 'sta
spirale di morte o ti sei arreso al ciclo? Da Yunalesca in poi si
sveglia, 'die and be free of pain or live and fight your sorrow' yada
yada, ma prima per me resta un enigma. ò_o Pareri?
Il titolo si rifà al famoso
piano – famoso per me, almeno XD – discusso da
Auron e Jecht
nella cutscene di Zanarkand che si conclude con quel bellissimo
“I'll
think of something, I promise” del secondo. *sniffle* E, ehi,
portare a Spira il suo legame umano più forte per farsi
uccidere per me è un piano, credo sia voluto anche al di
fuori
di quell'altro *sob* 'He wanted you to have a shot at life' eccetera. Go Jecht
go! Auron, per contro...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Omega: Spirale discendente ***
Segue e completa Idee
sulla sabbia. Doppia drabble perché una Weapon intera è troppo grossa per stare in cento parole '_'
Spirale
discendente
Continuò a
tracciare quelle idee, scavando nel suo nuovo corpo, nell'isola su
cui l'avevano lasciato, in tutti gli spiriti deboli che l'abitavano.
Ne incise di sempre più ardite, vincenti, furiose infine,
quando
ebbe discorso a lungo con Sin, sentito il suo dolore e compreso
l'altra metà del grande disegno in cui non c'era vita se non
quella
illusoria, fuori dalla portata della gente comune. Fece sue le luci
fatue che il Distruttore aveva lasciato, come uno strascico, al suo
passaggio. Inventò nomi nuovi per un'ingiustizia che sentiva
tutta
sulle sue spalle e le rese larghe abbastanza per reggerla, si
intagliò quelle parole sulle gambe e sulla schiena,
espandendosi in
nuove forme e poi artigli e zanne e spirali contorte in foggia d'ali:
dello sdegno fece un'arma, e vi si smarrì.
Passarono i secoli,
Spira non cambiò. Nessuno aveva più idee da
disegnare sulla sabbia.
Infine si confrontò
con un sogno che era stato il suo – uno dei suoi –
e lo vide
vitale e splendente e se ne lasciò conquistare.
Nella morte si
lasciò alle spalle tutto tranne il suo amore per Spira, che
era
sempre forte come quello per una sorella, o una madre, e
tornò a
sperare.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Tidus: Campanellina ***
Campanellina
“Davvero? Cioè non mi pigli in giro?
I Bevelle Bells?” Rise. Forte.
“E dimmi, i tifosi non si
sono mai visti perché vanno tutti allo stadio con un
sacchetto in
testa per la vergogna? Lo farei anch'io, se...”
Lo sguardo spiritato di Wakka non lo
scompose: poteva aver dimenticato qualcosa, aver visto passare
qualcuno famoso, insomma cose da Wakka. Una schiarita di gola di
Auron, invece, lo riportò all'ordine in tempo per sentire
uno
scalpiccio stizzito di stivali scomparire dal corridoio.
“Tidus. Ti ha mai raccontato
Yuna...”, scandì truce, alimentando il suo
nascente terrore,
“...della sua infanzia?”
Giurin
giuretta, in basso a destra! *va a rotolarsi di risate
altrove*
La nazionale di Città del Vaticano, sono... gli Yocun Nomads
lì a fianco (la
squadra Crusader) sono molto più dignitosi!
E sì, Yuna è di Bevelle e non se ne
fa mistero.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Braska e sua moglie: All'Ovest, sotto le stelle ***
Per il contest "100 words to say I love you" di
Poumpoumpourin e per il challenge special di it100! Ero partita con
serissime intenzioni di scrivere Tidus/Yuna, poi beh...
All'Ovest, sotto le stelle
“Andiamo,
allora. Dove ci porterà il vento.”
Affondò la mano nella sabbia.
Rialzandola, la fiaccola sotto cui sedevano illuminò i
granelli che
sfuggivano lontano.
“Una
fuga d'amore? Come due ragazzini?”
“Non fuga.”
Braska si voltò, regalandole un sorriso aperto e totale.
“Un
principio! Portiamo un'idea nuova fra le persone, un'idea di
comunione.”
“Parli come un
sacerdote.”
“Te ne sorprendi?”
Risero assieme.
“Capiranno?”
“Mai.
Ma almeno uno vedrà che un velo di stupidità si
è sollevato dalle
sue genti...”
“Potrei credere
a questo tuo dio.” Si alzò, offrendogli la mano.
“Andiamo, amore
mio. Saremo la fiaccola sotto la notte di Yevon.”
Braska è
meraviglioso. Sua moglie è meravigliosa per... per
proprietà
transitiva >_<
Comunque. Quando
l'unione dei due piccioncini venne resa nota, Braska venne
scomunicato e l'innominata moglie Al Bhed cacciata di casa. Mister
“Faccio-comunque-il-cappio-che-mi-pare” Braska non
si scompose e
misero su casa a Bevelle sotto il naso di tutti, ma Spira non
capì e
gli Al Bhed continuarono a venire ostracizzati fino alla Calma
Eterna. Nemmeno Yevon capì – a lui
però, in tutta onestà, non
fregava poi molto...
Mi piace pensare
che la scelta di uscire allo scoperto sia stata loro, 'making a
statement' nei confronti delle loro società, come Braska
fece anche
in seguito diventando evocatore e prendendo altri due emarginati come
guardiani.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Bahamut e Yunalesca: Alleati troppo vecchi ***
Stavo passando un metaforico piumino
sulla scaletta della mia fanfic per il Big Bang e ne è
uscito un
dust bunny (che suona sospettosamente simile a un plot bunny, se uno
ci pensa) “ZOMG Y+B ex-partners in crime??!11”, da
cui si è
evoluta questa drabble. Grazie, scaletta del Big Bang!
Also "Valore", nel senso di valori assegnati da persone differenti a
cose differenti, @it100.
Alleati troppo vecchi
(otto anni alla Calma Eterna)
La colonna caduta del vecchio stadio
fornisce a stento posto per due. Il bambino si stringe a
un'estremità, scomparendo sotto il cappuccio per proteggere
gli
occhi feriti dal tramonto riflesso sull'oceano. La donna non si
siede. Resta in piedi alle sue spalle, scrutando la figuretta scura
viola e d'oro che ha scoperto a passeggiare ai confini del suo regno.
I suoi capelli strisciano come serpenti verso il cuore della
città,
mossi da una brezza irreale.
“Cammini spesso in questa tomba, di
recente.”
“Ho sognato a lungo. Mi assicuro di non dimenticare
le forme della realtà.”
Troppo a lungo, ma non può dirlo ad
alta voce. Spegnerà le luci dell'altra Zanarkand di
nascosto, una
per una fino al buio prima dell'alba. Questa penitenza è
l'inizio.
“Realtà? Che peso può avere, questa
realtà? Parlami del sogno vivente. Per il nostro patto,
raccontami
lo splendore della nostra città che prospera oltre
l'orizzonte, il
legame che ci unisce attraverso un millennio. Vieni. Camminiamo
insieme.”
“Patto da evocatore?”
“Da semplice alleato”,
sibila.
“Camminiamo insieme”, acconsente
Bahamut inoltrandosi nelle rovine della sua patria morta, un passo
davanti all'altro lungo una linea sottile di tradimento.
Non avevo mai pensato che il
voltafaccia delle Fayth fosse sì nei confronti di Bevelle
(branco di
tonti, non si sono accorti di nulla, ma vabbe' è normale),
ma anche
di Yunalesca che è la mastermind dell'intera baracca... e
che in
quanto evocatrice di vecchio pelo ha quasi sicuramente stretto patti
con tutti gli Eoni della vecchia Zanarkand, quindi li conosce di
persona. ...cheffigata! E niente, un piccolo momento di sfiducia
reciproca me lo sono immaginato così, con lei che tenta di
bullarlo,
in virtù di mille anni di associazione a delinquere, per
assicurarsi
che la pensi sempre allo stesso modo e lui che fa muro di gomma
(talento naturale, eh uomo? =_=) e si tiene i suoi nuovi segretucci.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Yunalesca e Yuna: Attraverso i secoli, un paragone ***
[Piccola novità:
nelle lunghe sere autunnali senza internet e in sclero da tesi, e
negli ancor più lunghi viaggi in treno con l'attention span
di un
puntaspilli, ho collezionato drabbline su FFX come se non ci fosse un
domani. Sono così rilassanti! Al momento ne ho, uhm, cinque
e la
sesta è in arrivo. Quindi! Verso Zanarkand
aggiornerà a cadenza
settimanale (di lunedì o martedì) a partire da
oggi e fino a quando
non avrò smaltito il malloppo.]
Non ho potuto
presenziare alla Notte bianca di Maridichallenge causa mancanza
internet ma quando, pochi giorni prima, è comparso il
regolamento,
fra gli esempi di prompt figurava “Yuna, Yunalesca”
e beh,
rules!fill dando finalmente corpo a una vecchia idea:
Le era stata
imposta un'eredità preziosa.
Attraverso i secoli, un paragone
Yunalesca li accolse con un cenno di
assenso. La bambina evocatrice portava le sue prime sillabe impresse
come una benedizione: spiccando su quel mondo vacuo di deboli e
indecisi, dominava la stanza con l'intensità della sua
determinazione (per contro notò a stento il vecchio
guardiano, poco
più di un sassolino nella lenta deriva della sua esistenza).
Cercò il suo sguardo, che non
vacillava, e vi ritrovò se stessa. Una donna forte com'era
stata lei
in vita, che aveva inseguito le origini del suo nome dapprima nel
profondo dei templi, immergendosi in quell'Arte che Yunalesca aveva
tramandato ai folli di Bevelle, poi senza passi falsi fino a
Zanarkand. Annuì, benevola. Quella bambina portava il suo
nome e le
succedeva e come lei non avrebbe fallito: glielo leggeva negli occhi,
il suo sacrificio avrebbe fatto risplendere Spira di speranza. Suo
padre aveva scelto bene.
Allungò una mano in segno di
sorellanza verso quella figlia lontana.
“Chi sceglierai?”
(sì, il titolo è una trollata sempre
nella stessa direzione, bite me, continuo a non amare particolarmente
Yunalesca ma stocavolo, Lenne per paragone può solo
uggiolare in un
angolino e me la fa stare simpatica per confronto) (e vogliamo
discutere di statura caratteriale? *_* Ok, una è una
psicopatica
genocida, l'altra però si è innamorata di uno
psicopatico genocida,
che non è tanto meglio, e viene pure
presentata come una
figura del tutto positiva)
E, @sony1987: sìsìsì assolutamente!
È tutto quel che volevo trasmettere, nei minimi dettagli! :D Grazie del rimpallo di idee, è sempre piacevolissimo!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Auron: Macchia rossa sugli spalti ***
Per Loveless
che è tanto cara e sta giocando a FFX e dopo copioso sudore
e sangue ha battuto quei cafonazzi dei Goers e questo merita una
celebrazione mirata e senza spoiler oltre la Highroad. :] E visto che
le sta piacendo tanto tanto Auron (come al mondo intero che ha giocato
all'episodio tranne che al mio ex, d'altronde, ma comunque XD)...
Non si sarebbe mai abbassato a
comprare un abbonamento se non fosse stato il modo più
rapido per
ritrovare Tidus. Davvero.
Macchia rossa sugli spalti
Auron tornò ad accomodarsi sugli
spalti, marcando il territorio con i gomiti saldamente piantati sui
divisori e le gambe distese, stivaloni lucidi scintillanti sotto il
sole di Luca. La sistemazione non sarebbe stata tragica – non
quanto aveva temuto – se solo non avesse implicato ore e ore
di
immersione forzata in una folla sudata e urlante. Bloccò i
tifosi
dalla sua attenzione cosciente e tornò a concentrarsi sulle
partite.
Il giro di eliminatorie era quasi concluso.
I Bevelle Bells erano, come di regola,
già fuori e Braska, se per un miracolo innominato fosse
stato al suo
fianco, avrebbe scosso la testa in un disappunto caricaturale. Auron
si maledisse per sentirsi ancora addosso un'eco di quelle risate e
per aver davvero sperato, vedendoli giocare, in qualcosa di puerile
come un goal. Ne sarebbero serviti almeno cinque, in verità,
d'altronde erano contro i campioni in carica, ma gli era stato
insegnato da un'autorità competente che il tifo non conosce
logica.
Solo “competente”? La migliore,
ribatté un'eco dei suoi
ricordi.
Terminate le semifinali senza trovare
traccia del suo obiettivo, si chiese quanta altra nostalgia l'avesse
in realtà spinto a seguire un piano che, nelle intenzioni,
doveva
essere dettato da pura razionalità. Il modo migliore per
ritrovare
un blitzer? Allo stadio – nello stadio,
salvo che tutte le
squadre avevano ormai sfilato due volte e Tidus proprio non era
comparso.
Eppure: Aurochs contro Goers, fischio
d'inizio e primo goal senza soluzione di continuità e Auron
riconobbe la sagoma guizzante che gesticolava al pubblico prima
ancora che i commentatori lo presentassero come la new entry
dei brocchi di Besaid. Che avevano ripreso possesso di palla.
Un'altra azione offensiva, i Goers spiazzati e alle strette.
Non guardare a me per il merito. Ma
hai visto, Jecht? Tuo figlio è diventato una star.
Tempo di tornare a
rispettare le sue due promesse, ma non prima di osservare con un
ghigno di approvazione come il figlio del blitzer più
spaccone della
millenaria storia di Zanarkand dimostrasse di essere un campione nel
cedere il posto al legittimo capitano e osservare tranquillo dalla
panchina la sua squadra prendere coraggio e conquistare la coppa con
le proprie forze.
Si distese sullo
schienale, alzando gli occhiali e puntando lo sguardo al cielo
limpido.
Potrebbe darti qualche lezione,
amico mio.
Eeeeee grazie AriYuna, di ritorno da Lucca ho fatto un carpiato a
vedere OTTO nuove recensioni alla raccoltina :D Era buona la pizza,
poi? Quoto sulla maturazione graduale che citi in "Nessun piano" (This is it. This is your story,
d'altra parte!) e penso proprio che le due cose coesistano. E
sìììì, gentleman!Braska (da
"Espiazione") è coccolo, ve'? X3 La posa che mi ero
immaginata era proprio da "Mi concede questo ballo", esatto XDDD No
prob con l'usare i termini della versione italiana, comunque: io ho
dichiarato loro guerra e non li uso (uso le mie ritraduzioni nelle mie
storie e l'inglese su forum e recensioni, come campo neutro su cui siam
tutti d'accordo) ma li conosco bene - e certo non voglio né
posso obbligare la gente che passa di qui a fare lo stesso^^
E grazie sempre a sony1987 :] Questa la conosci già, ma mi
faccio perdonare con un po' di Sin!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** Yunalesca: Su un campo fiorito di spuma ***
Era ironico che solo gli Al Bhed
avessero sviluppato una parola per lo struggersi al ricordo della
patria perduta: carhcilrd, la chiamavano, e sarebbe suonata
così
sgraziata e nuova sulle labbra della figlia di Yevon. Così
Yunalesca
non parlava. Assaporava muta e immobile la tentazione che la chiamava
oltre la riva.
Su un campo fiorito di spuma
Yunalesca non dormiva. I suoi sogni
nascevano a occhi aperti, immobile sulle più remote rovine
settentrionali erose dalle onde i cui spruzzi lambivano i suoi piedi
nudi. I morti non soffrono il freddo. Affrontava il mare e s'illudeva
di vedere innalzarsi in lontananza le luci accoglienti della sua
città, ben oltre il margine dell'orizzonte ma rivelate ai
suoi occhi
per diritto di nascita.
I morti non piangono. Delle gocce di
acqua salmastra la colpirono in viso.
Nei suoi sogni attraversava il mare.
Era sempre notte, in quei pensieri, e la Zanarkand di suo padre era
il faro che guidava i suoi piedi, che non avrebbero ceduto nel
cercare un appoggio sulla pianura infinita d'acqua che le separava.
Avrebbe camminato a lungo sul bagliore fioco delle meduse, sui fiori
incostanti di spuma, su un nero che diveniva una cosa sola col cielo
al di sopra, fino a trovare una riva calda e luminosa, piena di vita.
La città si sarebbe richiusa come una
bolla alle sue spalle, l'avrebbe accolta e protetta, riempita di
suoni e colori e ricordi e compagnia. In una parola, le avrebbe
donato la sua pace: meritata, dopo mille anni.
La massa scura oltre gli edifici
sarebbe rimasta certezza sommessa che la terraferma esisteva e non le
era preclusa.
Ma anche nei suoi sogni sapeva che se
avesse messo piede sull'acqua, e se questa l'avesse sorretta
ubbidendo al suo comando di evocatrice, non sarebbe mai più
tornata
alle ossa e alla polvere di Spira. Quindi restava, appoggiandosi alle
catene che si era costruita che erano fatte di promesse a suo padre,
a Zaon, ai suoi sudditi che ancora sognavano in vetta. E le anime
sperdute che raggiungevano Zanarkand avevano ancora bisogno di una
guida che illuminasse la loro speranza. Sarebbe rimasta il loro faro,
la loro promessa lontana al confine del mondo (non oltre).
Da ragazza, Yunalesca si era applicata
negli studi dell'evocazione e dello spirito, aveva praticato come
legare le anime degli uomini alla pietra e a sé i loro
cuori. Ora,
tutto quello che sentiva di conoscere era la nostalgia.
@ intro: da noialtri, pare che solo i
tedeschi abbiano sviluppato una simile parola (ne
siamo
sorpresi?) e sbatterla così a muzzo in un discorso avrebbe
stonato
un sacco, spero di averlo dissimulato con l'Al Bhed. I cui parlanti,
beninteso, sono effettivamente gli unici dopo gli antichi
zanarkandesi ad essere stati sbattuti fuori da casa loro.
@ d!Zanarkand fisicamente presente su
una mappa e raggiungibile a piedi (sempre che uno sappia camminare
sull'acqua): qui!
Se non fosse fisicamente presente su una mappa,
peraltro, non si vedrebbe il senso di Sin che impedisce alla
civiltà
l'espansione territoriale per evitare che d!Zanarkand venga scoperta.
Duh! E, Ultimania dixit, i vivi non potevano realmente camminarci in
mezzo ma qualunque pyreform (termine generico per Unsent, fiend,
Fayth) sì. Ergo.
Sono un po' di corsa per rispondere alle recensioni (e alle mail!
Scusate tutte! >_<) ma sappiate che amovi con trasporto!
A momenti più calmi...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** Ronso e Yocun: Testimoni costanti del mistero ***
I suck at updating, part II: scusate >_< Ultime scadenze
di tesi settimana scorsa e testa già sulla discussione in
questi giorni... da settimana prossima, vaghezza permettendo, assieme
all'ultimo capitolo di Verso Zanarkand di quest'infornata (Aufhebung,
subito dopo arriverà la tua su Auron
ç_ç Non l'ho dimenticata, è solo un
periodaccio ç_ç) dovrei iniziare a pubblicare la
long scritta per il BigBangItalia. è già tutta
pronta, ma la frammenterò per avere modo di revisionare per
bene ogni parte, in particolare l'ultimo terzo poverino che ne ha tanto
bisogno.
Faticavano a distinguerli da quelli
che tornavano sui loro passi per rinuncia: sembravano tutti
ugualmente sconfitti.
Testimoni costanti del mistero
Nella memoria del suo popolo, pochi
potevano dire di aver visto un evocatore pellegrinare verso sud. Yavi
Ronso era vecchia e stanca, con una pelliccia ormai chiara come il
ghiacciaio al sole, e con oggi ne aveva visti due.
La montagna non era stata clemente con
il primo, anni addietro: era disceso fino alle terre dei Ronso allo
stremo delle forze solo per morire sotto le loro cure. Quella di oggi
tremava e tossiva e zoppicava, ma i suoi occhi ardevano incassati nel
volto rugoso, rosso e martoriato dal freddo. Il sangue macchiava le
sue vesti, ma soprattutto la lunga scimitarra su cui si appoggiava.
Yavi ricordava il suo nome: “Yocun”,
si era presentata bruscamente all'andata, lasciando una giovane
guardiana gentile a sbrigare i convenevoli. Ora tornava da sola,
scura come la tempesta, e si poteva sentire il vuoto al suo fianco.
I Ronso la accolsero con un brodo
bollente, canti, unguenti, un posto per dormire; anche i molti che
non parlavano la lingua di Yevon si accalcarono attorno al suo
tavolo, sperando in uno spiraglio sui misteri oltre la vetta.
“Comunicate questo a Yevon: Sin
cadrà”, disse solo, sostenendo i loro sguardi.
Quali che fossero quei misteri,
l'evocatrice li aveva chiusi con violenza dentro di sé:
quando anche
sembrava che prendesse fiato, che cercasse comprensione nei volti di
chi la circondava, che stesse trovando un compromesso col dolore che
le era entrato dentro in quelle terre sconosciute finiva per restare
zitta e immobile, reggendo con le mani la testa divenuta troppo
pesante.
Yavi non domandò, ma aveva perso il
compagno a una valanga e non era cieca ai lutti.
“Prego per la pace del suo spirito”,
disse piena di compassione, appoggiandole una mano sulla spalla.
Yocun si irrigidì e si barricò dietro la ciotola
fumante.
Terminato il pasto si rannicchiò nel
pagliericcio che le era stato assegnato e cadde in un sonno inquieto,
soffocando il pianto.
L'indomani la salutò con un freddo
“Sin non attende” e si avviò zoppicando
a valle.
Yavi celebrò la sua vittoria e fu
contenta di saperla oltre i mali del mondo, ma lungo tutta la Calma
di Yocun continuò a pregare per quella guardiana.
Nella memoria del suo popolo,
pochissimi potevano dire di aver conosciuto le statue che adornavano
i templi degli uomini di Yevon.
Nessuno di averli capiti.
(Yuna non rientrando nella categoria di
“statue nei templi”, perché ora che si
era meritata la sua
statua era tipo un po' caduto Yevon, o Kimahri sarebbe stato
l'eccezione :3)
Rispondendo alle splendide recensioni, sono felice che vi sia piaciuta
così tanto :)
@ Aufhebung_9: oh oh oh, ci sono anche stata a Speyer, ridendo come una
iena tutto il tempo! Cittadina adorabile come solo le vecchie cittadine
tedesche sanno essere X3 L'aggancio qui non è voluto ma,
sì, è una bella coincidenza! Anche la fissa con
Yunalesca è del tutto involontaria ma non spiacevole...
imparare ad apprezzare personaggi femminili forti, pur senza smettere
di dar loro dell'egregia imbecille in questo caso, è una
buona cosa. E poi, come dici, non è solo 'una cattiva',
nonostante l'aspetto da fatalona: sciroccata, sviata, con un senso
delle priorità a banane (un po' come tutti gli unsent di
lungo corso, a ben vedere), estranea a concetti basilari di tatto,
pietà e via dicendo, ma non cattiva del tipo
che ci prende gusto. Forgive
me... Spira has
been robbed of the light of hope... All that remains is
sorrow. u_u Son punti di vista, signora, ma ok, se ne
è convinta...
@AriYuna: Wow, t'invidio una cifra per aver mandato a memoria l'Al
Bhed, io fallii anche durante le partite, ricordavo le lettere
più frequenti e ricostruivo il resto a senso... XD No prob
per il commento migratore, si capisce benissimo a cosa si riferisce,
resti lì che non dà fastidio a nessuno! Io in
realtà fantasticavo da tempo sulla posizione di
dreamZanarkand, ma mai mi sarei sognata di inciampare letterlamente
sulla risposta mentre cercavo tutt'altro! è stata una
scoperta fortunata. Sempre lieta di condividere gli exploit nerd,
comunque, il rimpallo di idee fra fan è parte del
divertimento!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** Braska e sua moglie: Bewwy? ***
Yay 300 secche, non mi ci impegnavo da
un po' capitava da un po' di dover editare meno di 5 parole
per far
bella figura quasi a gratis X°D Prompt in fondo o spoilera!
Beh, per chi
ha mandato a memoria l'Al Bhed spoilera anche il titolo, ma
tant'è.
Btw Braska aveva una staff già da
semplice sacerdote perché... perché lo dico io!
(e lo dico
avvalendomi del fatto che Yocun aveva una scimitarra, Ohalland
probabilmente una palla da blitzball e Belgemine ciccia del tutto,
quindi la staff potrebbe essere più legata al path
precedente che
non alla sovra-classe di summoner [/overanalizing much])
Uso parziale
alternativo dello
strumento prediletto di evocatori, maghi, sacerdoti e altri
affascinanti mestieri.
Bewwy?
“Il tuo dio non ne sarà entusiasta.”
“Tu dici?”, domandò Braska nel suo
Al Bhed accentato, squadrando la loro opera con occhio critico. Le
sopracciglia aggrottate in un finto imbarazzo erano ancora velate di
farina.
“Sei stato tu a raccontarmi che
quell'aggeggio è principalmente un simbolo. Di
speranza.”
Considerò l'obiezione.
“Speranza di un buon pasto? Non
vale?”
“Credo di no. Ma sei tu l'esperto.”
Si perse nelle spirali ridenti dei suoi
occhi, illuminati dalle braci del piccolo forno. Oltre a lei, il
deserto e la notte. Avevano intessuto giorni di piccole bugie per
potersi concedere quelle ore di compagnia segreta, lontani da Cid e
dal mondo. Erano stati costretti a darsi appuntamento fra le sabbie,
presso un rifugio di viandanti su una rotta in disuso di cui rimaneva
poco più che una tenda e pietre ammucchiate a proteggere il
fuoco,
senza poter portare altro cibo che quello che non avrebbe destato
sospetti. Né strumenti per cucinarlo.
Così Braska imbracciò l'asta da
sacerdote, stendardo di Yevon in quella terra di eretici,
soppesandola di piatto e parallela a terra: sulla sua
estremità a
pala giaceva una focaccetta di farina e olio, spalmata di succo di
dusydu . La infornò con un gesto deciso e
sbatté le mani nel
vano tentativo di ripulirle.
“Come esperto... come esperto dunque
affermo che questo specifico oggetto – non traforato, non
sferico,
non altrimenti inutilizzabile – mi è stato
consegnato dalla mia
maestra in anni ormai lontani. Alla luce delle necessità di
questa
sera, non posso che vedervi una scintilla di provvidenza divina. Quod
erat demonstrandum...?”, concluse nella lingua
delle Scritture,
sottolineandolo con un inchino e tornando a sedersi al suo fianco.
“Non fare il saputo con me”, lo
zittì ridendo e troncò ogni possibile risposta
placcandolo con un
lungo bacio.
Sull'adorabilità dei due valgono le
considerazioni della scorsa drabble su di loro <3 Lo spunto,
preso di peso
dal mio profilo (mannaggia alle battute innocenti... XD), era "In
procinto di infornare una pizza", per El Defe dal meme qui
(c'è ancora qualche posto libero btw, oltre a una da
scrivere)! Bisogna essere malati da challenge per uscirsene con tre
trame in due minuti da un prompt del genere, comunque questa ha vinto
sulle due varianti che prevedevano Yunettina o Auron e Jecht^^
Eeeee mi dicono dalla regia che ora si può rispondere
direttamente alle recensioni, ma ancora per stavolta faccio
così: donna, tu non sai la gioia di poter nerdare
a mille con le flashfic nella certezza di avere almeno un lettore che
coglie il come e il perché di ogni sottigliezza :)
Confermo tutto e sì, l'idea è partita
dal pensiero che, wait, i Ronso avranno pur visto qualcosa...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** Sorpresa ma anche no: 0/0/0000 ***
A prompt “Anno 0”, che è un
periodo di indubbio interesse per entrambi i miei fandom con un
chiaro calcolo degli anni (e probabilmente anche per Ivalice, ma non
so a cosa corrisponda... Raminas...? No, su Raminas sono in sciopero
perché volevo saperne di più in canone), e di cui
non mi sarebbe
dispiaciuto scrivere neanche riguardo a Myst, ma alla fine ha vinto
FFX perché kaos3003 ha chiesto per Natale più
cose su FFX e so che
a lei posso dedicare anche cose nerdacce come questa XD
Also “Nothing to change my mind”
per it100 – o, per meglio dire, to change our
mind. Le
figure chiave di Spira hanno il minimo comun denominatore di essere
de coccio e i protagonisti di questa flashfic non
fanno
eccezione... per antonomasia, direi.
Anche gli anni si sgretolano al suo
passaggio.
0/0/0000
“Madre...”
Alle pendici settentrionali del
Gagazet, due figure si strinsero nelle pelli e nel velluto dei
mantelli da viaggio. Sotto di loro, Zanarkand bruciava.
“Questo è l'inizio”, affermò
con
una dura fierezza l'altro esule, il cui elmo dorato risplendeva alle
prime luci del nuovo giorno. La sua compagna teneva gli occhi
spalancati sotto il cappuccio tempestato di perle e di fili
d'argento, imprimendosi a fuoco nella memoria ogni dettaglio di
quell'alba rovente: i palazzi che cadevano come colonne di cenere,
l'eco del canto nuovo sulla montagna, la forma maestosa e mostruosa
che sorgeva dalle rovine, inghiottendole, sovrastandole, ricoprendole
con ali di luce.
“...padre.” Strinse un pugno.
“Hanno svolto la loro parte. Ora è il nostro
turno.”
La sentì tremare per il freddo e per
la rabbia e si strinse a lei, appoggiandole un bacio sulla nuca.
“Andrò al Sud, oltre le montagne”,
recitò con lo sguardo ancora fisso e la solennità
di un giuramento.
“Sfonderò i cancelli della loro città
maledetta e la nostra aria
la impregnerà, i nostri ricordi la popoleranno, i nostri
canti vi
risuoneranno. Bevelle cederà, hai la mia parola, vi
sarà costretta,
dovrà farlo o crollerà in polvere. E ogni uomo,
donna e bambino
prsto parlerà la nostra lingua, lavandosi la bocca da ogni
eresia di
vittoria.”
“Ti attende un lungo viaggio, amore
mio. Uno che non potrò percorrere al tuo fianco.”
Si voltò a guardarlo. I suoi occhi
gialli bruciavano di una determinazione febbricitante e ipnotica.
“Sarai nel mio cuore”, sibilò.
“Che con oggi si fa pietra, pronto ad accoglierti.”
“Un piccolo prezzo affinché
Zanarkand viva per sempre.”
Il cielo urlò. Sin si fermò a
mezz'aria di fronte a loro, in una stasi carica di aspettative. Il
suo corpo bruciava. Le sue luci fatue bruciavano. Il mondo bruciava.
Con un lento arco si avviò verso la vetta, lasciando la
realtà
ferita a ricomporsi nella sua scia.
“Un piccolo prezzo per noi tutti.”
...says you, dolcezza. A me
continua a non sembrare un gran piano ma oh, contenti loro. Note:
@ chi sono i due: ...spero sia ovvio?
Yunalesca (...ancora! :facepalm:) e Zaon?
@ Madre: sappiamo che Sin si forma
attorno a un Eone. Il primo che ci è noto è quel
broccolo di Zaon.
Ma quello durato pochissimo, prima di lui...?
@ mantelli da viaggio: niente, mi
girava di giocare a Gira la moda. Zaon ha tenuto l'elmo
perché è
così dannatamente trendy.
@ dinamica dell'intera faccenda: pur
rileggendo Maechen e Ultimania continuo a non aver chiari un paio di
punti ma vabbe'. I fatti: il fronte di guerra era alle pendici del
Gagazet, lato sud. Un bel giorno i soldati di Bevelle conquistano
posizioni e vengono salutati da un canto e da Sin che fa ciao ciao
con la manina. Rapido retromarsch. In seguito scoprono che:
- in cima al Gagazet è spuntato un bordello di
Fayth, che erroneamente immaginano essere la fonte di Sin (al qual
punto, domanda: si può despellare una Fayth?
Alternativamente, un bel colpo di picozza? O sarebbe arrivato Sin
stesso a proteggere il suo giocattolino al primo segno di pericolo?
Whatever);
- Zanarkand è distrutta e del tutto disabitata;
- la sera prima, Yunalesca e Zaon se ne sono andati alla
chetichella. Come cappio l'hanno saputo? Misteri del gossip spirano.
Peraltro poi devono essere tornati perché la Fayth di Zaon
sta proprio a Zanarkand. Forse è parte dei fraintendimenti
dei Bevellesi (...Bevellini? Bevelliani?), come il fatto che la
Faythscar evochi Sin.
Le mie domande sono, quindi, chi ha
creato la Faythscar e quando e, in seconda battuta, da dove
è
partito Sin.
Secondo me ha senso che Sin sia partito
da Zanarkand, distruggendola proprio nel crearsi. Era l'unico posto
sicuro che al contempo non mettesse a rischio le Fayth.
D'altronde Yu Yevon deve pur aver
stretto il patto con la Faythscar per iniziare a evocare d!Zanarkand
e mi vien più facile immaginare che l'abbia fatto ancora da
umano e
non svolazzando lì in zona. Quindi mi immagino Yu Yevon che
guida i
superstiti di Zanarkand sul monte, magari con l'aiuto della figlia,
li trasforma e stringe con loro il patto. Poi lui torna giù
del
tutto e crea Sin, mentre Yunalesca e Zaon si tengono a distanza di
sicurezza. POI tornano in città, lei lo trasforma in Fayth,
va giù
a Bevelle con la sua Final Summoning già pronta in canna,
stringe
accordi per la fondazione del clero di Yevon, in cambio proponendosi
di sconfiggere Sin.
Oh, e prima di andare contro Sin deve
aver consegnato loro in qualche modo Bahamut & cumpa, visto che
gli Eoni del gioco vengono principalmente dalla vecchia Zanarkand. O
forse l'ha fatto già da Unsent, una telefonatina a una ditta
di
traslochi...? Che donna impegnata, vorrei vedere la sua agenda. (la
destinataria suggerisce saggiamente che a causa di questa gran massa di
impegni la donna in carriera qui si sia dimenticata qualche abito in
lavanderia. Quanta verità...)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 18 *** Auron: A differenza zero ***
Ohibò, qui non l'avevo ancora postata? Sto perdendo pezzi. Vecchia flashfic nata
su LJ per la cara Aufhebung, che mi chiese una "Young Auron" a tema
libero e io m'incartai per mesi per renderlo non solo il protagonista,
ma il vero e proprio prompt della storia. Auron, quindi, lungo tutto
l'arco della sua vita in cui si sentì di definirsi 'giovane':
A differenza zero
Auron smette di considerarsi bambino
quando Sin gli porta via i genitori: i sacerdoti gli dicono che deve
essere un giovanotto forte e quello fa, anche se sul momento le loro
parole rimbalzano sugli stendardi cremisi che hanno catturato il suo
sguardo e non vede davvero altro in un cielo troppo vuoto e grigio.
Resta al tempio.
Smette di considerarsi un fardello al
ritorno dalla sua prima missione, a riposo per una mezza giornata,
vagabondando senza meta sulle mura esterne e cercando di sentirsi
tutt'uno con le pietre allineate che le compongono. Il loro peso ha
uno scopo; il loro colore dovrebbe infondergli sicurezza. La sua
spada è sicura: può proteggere la
città che l'ha cresciuto. Il
resto di lui non è per nulla sicuro: è deluso,
incerto, arrabbiato,
ma gli dicono che prima o poi si sistemerà, come tutti, e
tende a
crederci. Se potesse evitare questa cosa dell'adolescenza sarebbe
più
sereno.
Per un attimo smette di considerarsi
del tutto mentre ascolta una predica di quel nuovo sacerdote che
riesce già a essere sulla bocca di tutti e farà
molta strada o
durerà pochissimo. Auron non è 'tutti' e non ne
farà parola con
altri, ma si rende conto che il monaco guerriero che esce dal tempio
quella sera, sotto un tramonto in fiamme che lo spinge e lo chiama e
non capisce dove, non è lo stesso della mattina. Il suo
centro di
gravità si è spostato.
Smette di considerarsi saggio quando
rinuncia a chiuderlo in casa e buttare la chiave, scortandolo invece
sulla via del pellegrino. Ma c'è ancora speranza, vero?
C'è sempre
speranza, le possibilità sono ancora infinite per loro,
anche se le
stanno calpestando con ogni passo. Quando si ferma a raccoglierle
l'altro ha raggiunto l'ansa in fondo al sentiero e lui non
può fare
altro che affrettarsi a inseguirlo, allungando una mano verso quella
sagoma rossa così salda e già offuscata in
lontananza.
Smette di considerarsi vivo quando
sente l'ultimo respiro del suo evocatore morirgli fra le braccia
imbrattate di sangue. Il resto sono solo epiloghi, reazioni,
conseguenze di nulla importanza.
Jecht scusasse se l'ho calciorotato
fuori dalla fic ma è 'n'altro presenzialista peggio di
Yunalesca,
questa voleva essere solo su Auron e nelle cose solo su Auron
difficilmente potrà non esserci Braska ma può in
rare occasioni non
esserci Jecht, ecco, soprattutto se sono ambientate per tre quinti
quando lui non c'era ancora. Se fosse una fanfic con la stessa
impostazione, ma nel periodo di Zanarkand, Jecht sarebbe ovunque
(*lampadina accesa* Ehi...)
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=200307
|