I Love You To Death

di kannuki
(/viewuser.php?uid=1781)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una cosmica presa per il culo ***
Capitolo 2: *** Il fatto del locale ***
Capitolo 3: *** Il nodo gordiano ***
Capitolo 4: *** Negoziamo ***
Capitolo 5: *** Fino alla morte. E oltre ***
Capitolo 6: *** Il concetto romantico dell'amore ***
Capitolo 7: *** Come un filmato in HD ***
Capitolo 8: *** Il grande bluff ***
Capitolo 9: *** Le relazioni sbagliate ***
Capitolo 10: *** Lasciami entrare ***



Capitolo 1
*** Una cosmica presa per il culo ***


Longwood, 5 maggio 1821

'Sei un bravo ragazzo, voglio farti un regalo...'

'La ringrazio, signore, ma...'

'Zitto zitto. Prendilo. Ti porterà fortuna...ha una bella storia dietro...'

'Ma è d'oro massiccio, non posso...'

'Ascolta, invece di interrompere. Ce l'hai l'innamorata?'

'No...'

'Chi ne indossa uno, è destinato ad incontrare l'altro. Ci sono sempre due coppie d'anelli, un maschio e una femmina. La mia Joséphine aveva la femmina... ma non la vedo più da così tanto tempo...'

'Mi dispiace , signore.'

'Prendilo. Ti porterà l'amore...'

Firenze, 5 maggio 2010

La mano formicola da morire. Dragan sfila l'anello d'oro massiccio e lo posa sul tavolino. Vibra producendo un tintinnio metallico. Il vampiro lo osserva incuriosito e quando si ferma, solleva la testa strofinando il mento. Gli anelli magici non si animano di vita propria. Lo fanno nelle vicinanze dei loro simili. Mh. Sta arrivando qualcuno che ha il suo gemello. La storiella che gli ha raccontato quel vecchio francese era carina da ascoltare ma Dragan non ci ha mai creduto molto. L'amore. Bah. Ad un anno esatto dal suo 'divorzio', quel coso si è messo a vibrare. Davvero una cosmica presa per il culo!

Mystic Falls, 5 maggio 2011

Beh, ti sei addormentato?”

Quanto gli sta sui coglioni quel vampiro. “Perchè, è il tuo turno?”

Damon fa una smorfia, osserva il mazzo di fiori che Luka ha deposto in mezzo al prato, nel punto presunto della tomba di Caroline e guarda il proprio con sospetto. E' più grosso.

Luka si solleva sulle ginocchia con la fronte aggrottata. L'erba è ricresciuta e non vede ombra di tosaerba da un anno. Ha comprato la casa per evitare di perderla del tutto. La cosa non l'ha consolato, ha solo fermato il dolore per un po'. Ci sono sempre fiori freschi quando va a trovarla. “Grazie...” mormora rivolto al vampiro che ancora osserva il prato con malcelato dispiacere.

Lo faccio per lei, non per te” borbotta posando delicatamente i fiori a terra. “I suoi amici vengono qui, di tanto in tanto...” Damon alza gli occhi per un breve istante “i cacciatori. Quel tipo tatuato e il prete.”

Proprio in quel momento, un camioncino si ferma poco distante, appena all'imbocco del vialetto. I due vampiri scambiano un'occhiata interrogativa e si voltano con espressione truce.

Toh, c'è il pienone, stasera!” Lorenzo alza gli occhi al cielo, sbuffando e irrigidendo la mascella quando si alzano entrambi in sincronia perfetta. “Sera, signori.” Ha una pala sulla spalla massiccia e muscolosa. Non reca fiori con se. Ha l'aria arrabbiata. Dietro di lui, Orlando cammina compostamente, le mani in tasca. Sembra piuttosto nervoso.

Lorenzo gira il sigaro in bocca, lo accende e sposta Damon con un colpetto. “Ti dispiace, secco?” domanda diretto a Luka che lo guarda furibondo. “Mi ringrazierai, fidati.”

Non t'azzardare ad infastidire Caroline, sacco di sangue!” Damon afferra Lorenzo per la camicia e digrigna i denti. Rimedia uno sbuffo fumoso negli occhi e il vampiro lo omaggia con un'imprecazione.

Luka sposta lo sguardo cupo sul prete e ferma la pala che ferisce la terra con un piede. “Siete sulla mia proprietà, posso farvi arrestare entrambi.”

Lorenzo lascia andare l'attrezzo con un brontolio “la tua ragazza non è morta.”

E' bruciata al sole.”

Pensala come ti pare.”

Luka si volta verso Orlando e lo guarda intensamente mettendogli una paura tremenda addosso. “Poco dopo la vostra sparizione, è arrivata una donna, una di voi... ha minacciato di morte me e la mia famiglia se avessi rivelato che Caroline era ancora viva.”

Damon sposta lo sguardo dall'uomo al vampiro. “Dove è finito l'anello?”

L'abbiamo seppellito con lei. Ci sembrava la cosa più giusta da fare.”

Luka ha un vago sentore di chi sia la donna in questione ma non vuole fare nomi. Non può essere stata Phoebe, lei sapeva quanto amava Carol. “Se è rimasta sottoterra un anno, avrà bisogno di molto sangue per riprendersi...”

Digli il resto!”

E' un filino incazzato anche il cacciatore di nome Lorenzo.

Forbes è viva e cammina alla luce del sole” sussurra Orlando a mo di scusa. “La donna ha preso l'anello e l'ha portata via con se. Ho mantenuto il segreto per un anno, ma la coscienza non mi fa dormire.”

Dovevi farti uscire il fiato prima!”

Tu non hai famiglia!” sbotta in direzione di Lorenzo. “Ho avuto paura!”

Bravo stronzo” borbotta riprendendo la pala. “Solo per esserne certi, che dite?”

La fossa è vuota. I due vampiri guardano il buco che si spalanca sotto i loro piedi. L'odore della terra mista alla rugiada e all'erba divelta entra nelle narici. Si guardando nello stesso momento, mentre Lorenzo si asciuga la fronte con la manica della camicia “grazie dell'aiuto...” sibila ironico ai tre astanti che non hanno mosso un dito. “Ora che siamo tutti convinti che Forbes sia viva, dove possiamo ripescarla?”

Firenze, 5 maggio 2011

FORBES!!!”

Ahia, se n'è accorta. Caroline azzarda un 'si?' mettendo di poco la testa fuori della porta della stanza da letto.

Il mio Plume Dazzle 103! Come può essere già finito se l'ho comprato appena una settimana fa?!”

Phoebe è raffinata anche quando è incazzata come un furetto. Caroline batte le ciglia velocemente. Afferra il gloss vuoto che Phoebe le sventola davanti agli occhi e assume un'aria innocente. “Non so come...”

Patti chiari amicizia lunga, amica” sussurra minacciosa “esauriscilo di nuovo e scoprirai cosa vuol dire restare senza biancheria pulita per un mese!”

Faccio da me il mio bucato...” sussurra imbronciata.

E dimentichi sistematicamente di appenderlo ad asciugare. Sei avvisata!”

Scusa” mormora alzando gli occhi al cielo come gira le spalle.

Ti vedo!”

Ma non ho fatto niente!!”

Phoebe le rivolge un'occhiata azzurra minacciosa. Caroline scrolla i capelli e si infila di nuovo in camera sua. Liz non era così attaccata a quelle cose, pensa gettandosi sul letto a pancia in giù. Batte due tasti sul portatile e dondola le gambe nude. Indossa calzini rossi ai piedi, un paio di pantaloncini bianchi e un top rosso fuoco. Ha i capelli neri e con gli occhi verdi sembra 'una gattina lussuriosa', citando il suo ultimo non - ragazzo. Imbecille. Phoebe si è quasi sentita male quando ha coperto il suo biondo naturale.

Quale donna sana di mente lo farebbe?!”

Quella che vuole cambiare vita” aveva risposto un po' mesta. Poi si era guardata allo specchio e si era piaciuta. Ma non li aveva tagliati, no. A lei piacevano lunghi e arricciolati. Vada al diavolo Katie Holmes e il suo 'bob'!

Carol sta cercando di capire come funziona la nuova app del suo cellulare mentre corregge la relazione che deve consegnare l'indomani. Phoebe l'ha segnata all'università, le organizza la vita per non farle sentire il peso dell'eternità. Caroline le è grata. Così grata che si collega alla pagina internet dell'azienda produttrice del gloss ordinandone qualche confezione. Phoebe l'ha 'adottata' ma le ci è voluto un bel po' per adattarsi al cambiamento. Riprendersi dallo shock di essere ancora viva e doverlo al sangue di Louis, era stata tosta da digerire.

Come è finita con quel tipo carino?”

Quale tipo carino? Caroline muove la bocca in una smorfia, la fisionomia piacevole del suo compagno di università le balza in mente e dopo un attimo scrolla le spalle. “Mah...”

Mah cosa? Ti piaceva.”

Mi piaceva finché non ha cominciato a parlare.”

Nessuno è all'altezza del sarcasmo di Damon, della tenerezza di Louis o dell'intelligenza sagace di Luka. Chiunque destinato al confronto con le tre figure, perde miseramente dopo pochi minuti. Caroline sospira, mette il telefono in carica e afferra l'accappatoio, liberandosi dei vestiti. Guarda l'Iphone, colorato, tentatore, malandrino. E' il suo consulente, no? Può aver bisogno del consulente? Non le funziona la app e lui è un drago con quelle robe da nerd. “Spiacente, nessuno all'orizzonte.”

Se provasse a contattarlo, Phoebe le spezzerebbe le dita. Cosa ha combinato Luka per farla arrabbiare a quel modo?

Cara...”

Sì?!” sbotta nascondendo il telefono dietro la schiena.

Ha l'aria colpevole. “Tutto a posto?”

Certo!” esclama un po' troppo velocemente.

Sto uscendo...”

Ciao!”

Phoebe stringe un po' di occhi. “Non torno per cena.”

Perfetto!”

Andiamo bene. Non può obbligarla a non pensarlo. Quando scoprirà – se mai avverrà - che l'ha lasciata morire senza muovere un dito, ci penserà da sola a farsi passare la cotta. A lei toccherà ascoltarla mentre piagnucola e mangia biscotti al cioccolato intinti nel gelato alla vaniglia.

Il cellulare tweeta e Caroline sbianca. Ci mette un po' a leggere il messaggio. Mrgh. La compagna di studi che le chiede una dispensa. Lancia l'Iphone sul letto e si mette a sedere con aria sconsolata. Deve prendere una decisione, ha rimandato fin troppo.

Giovedì

E' geniale, semplicemente geniale. Caroline nasconde il libro nella rivista di moda che ha infilato nello zainetto e si guarda intorno. Sta divorando quel libro da giorni, è quasi arrivata alla fine e non può attendere di tornare a casa. Mangia il pranzo con gli occhi inchiodati alle righe. Conta il numero di paginette che mancano alla fine. Ha bisogno di un happy end ma sa che non ci sarà: ha già pronto il secondo tomo sul comodino. Se non riesci ad avere una storia d'amore, consolati con quelle scritte dagli altri.

Carol!”

Caroline trasale e chiude il libro di scatto.

Che cavolo fai qui?! Non avevi lezione di storia finanziaria?! Quel bastardo prende le firme, se salti una lezione, non puoi dare l'esame!”

Merda! Caroline scatta in piedi, infila il libro nello zainetto e corre dietro l'amica. Era talmente assorbita dalla storia che non si è resa conto del tempo che passava.

Ha chiuso la porta, come facciamo?!”

Niente panico. Abbiamo un infiltrato all'interno.” Caroline digita un sms che rimbalza in un Nokia vecchio modello. La ragazza è seduta nelle ultime file, si alza lentamente e si avvicina alla porta facendola scattare. Il professore sta spiegando e da le spalle all'aula. Caroline e l'amica scivolano negli ultimi posti disponibili e si siedono col batticuore.

Come facciamo per le firme?”

Gli diremo che siamo arrivate all'ultimo momento e non volevamo disturbare la lezione” farfuglia in fretta aprendo il quaderno. “Già lo odio questo esame” sussurra nel momento stesso in cui il professore si volta verso la classe.

Dragan stringe la mano più volte. Formicola da morire, l'anello sembra impazzito. Lo infila in tasca sentendo ancora la vibrazione lieve contro il tessuto dei jeans. Ad un certo punto si interrompe come se avesse esaurito la carica. Comincia ad avere paura di quella ferraglia.

Caroline ha la schiena gelata: c'è un vampiro in quell'aula... e qualcos'altro che prima non aveva notato. L'anello sta vibrando, è impercettibile ma lo sente. Gli è scaduta la garanzia? Bonnie è morta e la protezione è cessata?! Si sposta sulla sedia, a disagio, e si guarda attorno. Non capisce da dove proviene la sensazione. Amico, nemico? Osserva i compagni uno ad uno. La maggior parte sta dormendo per colpa di un pranzo particolarmente abbondante, altri sono annoiati e solo quelli in prima fila sono davvero attenti alla lezione. Non c'è nulla di strano. Tranne che per il fatto che il riverbero le drizza i capelli sotto la nuca e non la fa quasi respirare. Mare, onde, nausea. Grida di pescatori, canti marinai. Non ha più bisogno di mordere un vampiro da quando Phoebe l'ha nutrita col suo sangue. Riesce a vedere la loro vita senza sgradevoli contatti fisici. Non ha incontrato molti vampiri da quando è arrivata in quel paese, è troppo soleggiato per i gusti della maggior parte di essi. Phoebe le ha spiegato che si trovano per lo più in Inghilterra e nei paesi dell'Est, dove il sole è poco appariscente o malato di nuvole cariche di pioggia. Caroline si aggrappa al tavolo sudando, lo sguardo fisso sulla spalla del compagno di fronte a lei. Dovrebbe usare uno shampoo antiforfora o evitare di indossare colori scuri. Batte le palpebre chiudendo un'altra volta gli occhi e cercando di concentrarsi sul vampiro ma sebbene l'aula sia silenziosa e oda solo la voce del professore...

Mangiato troppo all'ora di pranzo?”

L'anello ha smesso di ronzare. Caroline apre gli occhi e alza lo sguardo verso l'alto. E' troppo figo per essere un professore. L'uomo sorride e mette in mostra denti bianchissimi. Ha lo sguardo celestiale, i capelli neri un pò lunghi, non così tanto da poter essere legati in un codino, ma abbastanza da regalare un'aria rilassata e attraente. Bracciali di pelle ai polsi, un anello al pollice destro e maglietta stropicciata su jeans stracciati a regola d'arte. Caroline oltrepassa le ciglia nere, si infila in fondo ai suoi occhi e sente il sangue salire alle guance e alle labbra. Il respiro si blocca sotto il diaframma e i muscoli del corpo tremano facendola saltare in piedi. Sembra che studiare sia IL passatempo vampiresco. “Ho sbagliato aula” mormora radunando i quaderni mentre le sue amiche la guardano sbalordita.

Sei Caroline Forbes, giusto?”

Non è una buona cosa che un vampiro sappia il tuo nome. L'uomo dispiega un foglio di fronte a se. Prima non l'aveva notato. “Annalisa Quattrocchi, Marina Tedeschi e Caroline Forbes. Tutte e tre in ritardo.” mormora soppesando Caroline che è rimasta in piedi e le sue amiche che sono sprofondate nelle vergogna. Il vampiro sorride. Non è buon segno quando un vampiro sorride. “Per favore, firmate il foglio delle presenze e cercate di arrivare prima, la prossima volta.” Gira lo sguardo su Caroline e batte le palpebre privandola per un istante dell'azzurro sconfinato dei suoi occhi. Quando partorisce la frase, si rende conto di aver letto troppi libri d'amore e si siede con lo sguardo fisso nel vuoto. Phoebe sa che quell'uomo è un vampiro? Deve avvertila?

Il martedì è giorno di ricevimento. Se hai problema con la lingua...”

Non ho problemi con la lingua” mormora scollando le labbra “ho lavorato in Italia per molti anni...”

Che lavoro facevi?”

Il cacciatore di vampiri. “La cameriera.”

L'uomo la fissa, di nuovo. Caroline ha l'impressione che sappia che è una bugia. Le porge il foglio, manca solo la sua firma. Le tremano le mani quando afferra la penna. Sta firmando con l'inchiostro fucsia. Dove è finita la sua BIC nera?

Non importa” mormora osservando lo svolazzo tremante che risalta come un bacio in fondo ad una lettera d'amore. Dio, ma come le è uscita questa?!

Ricordatevi che il vostro prof di storia finanziaria è un vero bastardo e prende le domande dalle didascalie in fondo al capitolo!” grida tornando verso la cattedra.

Caroline lo guarda allontanarsi cercando un particolare... eccolo lì. Un bello strappo orizzontale sotto la natica destra.

Che ti è successo?!”

E' troppo figo per essere un vampiro. Troppo sorridente e gentile. Solo gli Anziani possono permettersi di essere così accondiscendenti verso gli altri vampiri. Non hanno nulla da temere.

Mi viene da vomitare” sussurra alle amiche col cuore che batte nelle vene dei polsi e nel collo. Il vampiro la guarda proprio in quel momento. Ha sentito il richiamo del sangue?

***

Cinquanta minuti dopo, l'aula è vuota. Caroline non è riuscita a schiodargli gli occhi di dosso e le gambe si rifiutano di rimetterla in piedi. Continua a fissarlo a tratti e quando si accorge di essere studiata a sua volta, batte le palpebre in fretta interrompendo il contatto visivo. Ma una volta non era difficile incontrare un anziano?! Sta litigando con lo zaino mentre cerca di far entrare tutto il materiale e il libro. Mancano dieci pagine alla fine. Dovrà rassegnarsi a portarlo in mano.

Credevo fossi morta.”

La fase la raggela sul posto. È sicura di essere impallidita e quando il vampiro si avvicina Caroline deve fare uno sforzo enorme per non gettargli addosso dell'acqua santa. Se ne avesse lo farebbe. No, se le gambe non la tradissero, scapperebbe all'istante. Da quando è tornata in vita - un anno fa - e beh, dopo i sogni, non tollera più la presenza di alcun vampiro. Phoebe è un'eccezione. Le vuole bene. “Ero...” sussurra sulle spine.

Non ti ricordi per niente di me, eh?”

Caroline nota solo in quel momento la giacca di pelle marrone e la borsa del tipo che portano gli studenti come lei. Non è la classica valigetta da professore.

Ero quello nel panico, sull'altare” mormora osservando la sua espressione cambiare.

Merda! Il vampiro a cui avevano rovinato il matrimonio nel castello della Loira! Come si chiamava?

Studi in questa facoltà?”

Caroline annuisce senza aprire bocca.

Ti ricordavo più loquace” mormora osservando la sua espressione terrorizzata. “Tranquilla, sono contrario al morso a scopo ludico.”

Devo inchinarmi o... qualcosa del genere?” bisbiglia stringendo il libro contro lo stomaco.

No, no. Minimo lo scambiano per un pompino in cambio di un bel voto” borbotta e Caroline arrossisce e si schiarisce la voce. Non l'ha detto davvero. Posa lo sguardo sulle sue mani. Ha un anello al medio sinistro. È piuttosto bello e antico.

Il vampiro segue la traiettoria del suo sguardo e fa lo stesso con lei. Una strana espressione si dipinge sul volto. “Posso vederlo?

Caroline lo fissa agitata. Il suo anello protettivo. Osserva il sole dietro le finestre. Titubante, lo sfila e lo lascia cadere sul palmo della mano. L'uomo lo rigira con una buffa espressione.

Caroline nota solo in quel momento che sono simili. Il taglio dei suoi petali è tondeggiante mentre l'altro è squadrato. Sporge un po' la testa per osservare altri particolari in comune. Lo sguardo celeste si infila nel suo e Caroline si tira indietro di scatto.

Credo siano stati forgiati della stessa mano. Puoi lasciarmelo? Vorrei risalire all'artigiano che li ha creati.”

Non posso” mormora a bassa voce “quell'anello...”

E' un anello incantato.” Le prende la mano infilandolo all'anulare destro della ragazza. “Andrò a memoria.”

Caroline sente il cuore bloccarsi. Per il gesto, lo sguardo limpido e le mani calde. Se l'avesse spogliata non avrebbe ottenuto quell'effetto arrapante. “Come va... la vita matrimoniale?”

Sai come succede, gli dai il tuo cuore e loro lo calpestano miseramente” sospira con un sorriso comico. Infila la borsa a tracolla e le fa cenno di precederlo all'uscita. “Vieni a cena una sera di queste e porta Lutoin.”

Chi è?”

Quel coglione maniaco del lavoro che hai preso a ceffoni al mio matrimonio” risponde allegro “è stato davvero divertente. Inaspettato, soprattutto!”

Lutoin. E' questo il vero nome di Luka? Un po' impronunciabile. “Non posso...”

C'è un limite a tutto, quel ragazzo lavora troppo.”

No... è che noi... non stiamo più insieme” farfuglia perdendo la presa sul libro. “Non siamo mai stati insieme...”

Il vampiro si ferma in mezzo al corridoio e la analizza. Non crede alle sue parole? “Perchè stupisce di più che sia single... piuttosto che viva?” domanda timidamente come se fosse troppo sfacciata nel chiederlo.

Conosco il mio pollo” annuncia infilando le mani in tasca. “Che stai leggendo?” Il vampiro le sottrae il volume senza che possa impedirlo. Per forza, ha una paura folle che la tocchi.

Mh... di cosa parla?” domanda osservando la copertina e leggendo all'interno il sunto in breve.

Caroline arrossisce e riporta il libro con lo stomaco dopo averglielo sfilato dalle mani. “E' una storia... d'amore, morte e disperazione” borbotta impacciata. Sta regredendo ai dodici anni.

Non ne hai avuto abbastanza dei drammi, nella tua vita?” domanda di punto in bianco lasciandola senza parole. “Si baciano, alla fine?”

Perché ha tanto l'impressione che la stia prendendo in giro? “Sì...”

A chi non piacciono gli happy end...” sussurra sorridendo. “Vieni a cena da me, una sera di queste?”

Caroline lo fissa ancora senza parole. Gli occhi azzurri sorridenti le ricordano Damon, ma non hanno quella malizia che li accendeva ad ogni battuta. Emana una specie di aura protettiva che la scioglie dentro e la fa sentire al sicuro. L'ultima volta che si era sentita così...

Ti hanno detto che Louis è morto? E' una cosa assurda, non capita mai.”

Ora sviene. O vomita. Caroline annuisce e distoglie lo sguardo. Sa che è morto, ma non sa come. Phoebe non le ha rivelato nulla.

Senti, Caro...” sussurra guardandosi attorno “non è il luogo per una rimpatriata amichevole... e non posso farmi vedere con te essendo il tuo docente del semestre...”

Per fortuna!, pensa sentendo il sollievo scivolare lungo la schiena.

Però pensa a quella cena” mormora porgendole un fogliettino di sottobanco.

Caroline lo prende in fretta. Quando il vampiro si allontana, sempre con un sorriso disarmante e la gentilezza che intride ogni gesto, infila la mano in tasca ed estrae l'indirizzo. Sta per stracciarlo in quattro parti quando un movimento attira il suo sguardo. La borsa le scivola lungo il braccio e Caroline abbassa le spalle. Ma che... oh mio dio...

Il vampiro è fermo sotto il sole. Si è tolto gli occhiali scuri e ha tirato indietro la testa inclinando il collo. Anche a quella distanza, può udirlo sospirare di piacere, immerso nella luce.

Dragan sogghigna un po' prima di scoppiare a ridere. L'anello gemello che doveva portargli il grande amore è arrivato... indosso a una ragazzina romantica che crede ancora alle favole della buonanotte!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il fatto del locale ***


Vorrei ringraziare Doralice e Gweiddi at Ecate per aver avuto voglia di recensire la storia. Vi pregherei di consigliarmi se cambiare il fandom o meno, in quando i personaggi di TVD sono quasi tutti scomparsi e sono rimasti solo personaggi originali. Ps: il titolo è la traduzione originale di 'Ti amerò... fino ad ammazzarti', vecchio film comico con K.Kline. Buona lettura.



Non c'è verso. In alcun modo, neppure sperando in una riforma universitaria improvvisa potrebbe eludere l'esame di quel tipo. Caroline sbuffa di frustrazione, analizzando il piano di studi. Impossibile da aggirare ed è l'unico docente di riferimento. Ha scoperto il suo nome senza sforzi: è bastato chiedere in copisteria le dispense di storia finanziaria. Eccolo lì, in piccolo, quasi impronunciabile. Dragan Skjalgsson. Da dove diavolo verrà, quel vampiro? La ragazza della copisteria l'ha corretta sulla pronuncia un paio di volte. Si vede lontano un miglio che ha una cotta per lui. Non lo giudicheresti così carino se sapessi cosa è realmente, pensa sospirando per la diciottesima volta. Un paio di Hogan nere si fermano sotto il suo naso, Caroline alza la testa di scatto e il vampiro le sorride affabile. Ripone le dispense nello zaino, si alza dalla panchina e lo aggira tenendo gli occhi fissi nei suoi. Solo un vampiro potentissimo riuscirebbe a stare fermo in quel modo sotto il sole. Neppure Phoebe arriva a tanto. Sembra sempre abbronzata perché usa una crema speciale colorata e ultra protettiva.

Perchè hai così paura di me? E' la prima volta che mi capita, mi sento un po' a disagio” mormora con una smorfia. Ha scordato di mettere il deodorante o ha indossato la stessa maglia due giorni di fila?

A disagio, lui?! “Non faccio amicizia facilmente...” borbotta guardandosi attorno. Deve muoversi con cautela, non può dare nell'occhio.

Non mordo, sono un bravo ragazzo!”

Sei un Anziano” rettifica con voce lugubre.

Come accidenti avrà fatto a capirlo? “Ehi, lo fai sembrare una condanna!” esclama sorridendo. “Non è colpa mia se vago su questa terra da un po', sto simpatico alla gente e nessuno mi è mai corso dietro armato di fiaccole e forconi!”

Caroline si morde le labbra per non sorridere. “Che cosa vuoi da me?”

Niente. Non credi che il nostro incontro sia stato casuale?”

No.”

Dragan la fissa stringendo gli occhi. “Sei sempre così scostante e malfidata?”

Ho i miei buoni motivi” mormora sentendosi un po' stupida a porre tutto quel muro fra loro. E' simpatico davvero e la battuta non era niente male.

Mi piace incontrare altri vampiri, ci si racconta sempre un sacco di aneddoti interessanti. Ma se non vuoi... estranei come prima!”

Caroline si rilassa un po' e smette di stritolare la cinghia dello zainetto. “Non è colpa tua. Non sono molto socievole al momento.” Il momento dura da otto anni.

Ricominciamo da capo?” domanda allungando la mano. Caroline la fissa dubbiosa e distoglie lo sguardo.

Wow, proprio scottata...”

Sai com'è... gli affidi il tuo cuore e loro lo calpestano” borbotta incrociando le braccia sul seno.

E' la vita.”

Ma noi non siamo vivi.”

Parla per te” mormora con un altro sorrisetto “e studia le didascalie. La verità spesso si cela nei dettagli”.

***

Caroline stampa la relazione e la inserisce in una cartellina. Quel tipo assegna anche i compiti in classe! Sperava fosse finita l'epoca del liceo, invece eccola lì, di nuovo china sul dizionario dei sinonimi e contrari.

Phoebe è seduta sul divano con un enorme ciotola di gelato sulle gambe, concentratissima sul suo telefilm preferito. Non le ha chiesto neppure come è andata la giornata, le ha solo passato un cucchiaino. Peccato avesse lo stomaco chiuso e l'impellente bisogno di restare sola. “C'è rimasto un po' di gelato?” domanda a bassa voce.

Certo.”

Caroline si avvicina compiendo un gesto che la lascia senza parole. Le si rannicchia contro, come se fosse davvero sua madre.

Phoebe le accarezza i capelli meccanicamente. “Come è andata oggi?”

Caroline scrolla le spalle, la testa sulle sue gambe. “Aspetto la pubblicità per raccontartelo.”

Mi passi una caramella?”

Caroline le porge il barattolo quasi vuoto “l'ho riempito due giorni fa. Hai carenze affettive?”

Al contrario, mi sono sbarazzata del mio ex marito. Ho festeggiato!”

Questo vuol dire che non avrà più il vecchio Melkart fra i piedi? Evviva! Caroline solleva silenziosamente le braccia in cenno di esaltazione e torna ad accucciarsi sul divano, stavolta in posizione eretta. La guarda di sottecchi, indecisa se metterla al corrente o meno della novità. “C'è un vampiro nella facoltà” annuncia sperando in un moto di sorpresa. Phoebe si limita a guardarla. “Si chiama Dragan - qualcosa. È il mio professore di storia finanziaria.”

Lo sguardo della donna si illumina. Sorride. “Dag! Non lo vedo da anni! E' un simpaticone, fa morire dalle risate! Ha ancora quel culo da urlo?!”

Caroline alza gli occhi verso la frangetta. Quella donna è terribile. “Sì.”

L'hai notato, eh?” sogghigna maliziosa.

Tutta la facoltà l'ha notato. Sembra che l'università non paghi abbastanza e sia costretto a comprare solo jeans sdruciti...”

Phoebe scoppia a ridere di gusto mentre Caroline sorride e torna subito seria. “Da dove viene?”

Dall'estremo Nord della Norvegia. E' un Normanno...”

E quanti migliaia di anni ha?”

Phoebe solleva le spalle e cambia canale. “Come sta Laura?”

Non stanno più insieme.”

Avete chiacchierato.”

Mi ha abbordato in classe e mi ha invitato a cena con... Lutoin... che a quanto sembra è il vero nome di Luka.”

Ailenach Lutoin” rettifica sicura della pronuncia. “Mi dispiace per Laura, erano così carini.”

Caroline capisce che non caverà un ragno dal buco. “Perchè cambi sempre discorso quando lo nomino?”

Phoebe non risponde, si limita a smorzare la tv.

Una volta gli volevi bene, cosa è successo...”

Ti ha lasciato morire” mormora guardandola negli occhi. “Era lì, poteva impedirlo e non ha mosso un dito per aiutarti.”

Caroline sbianca e diventa verdognola un attimo dopo. Sta per vomitare sul suo bellissimo divano. Era presente il giorno in cui aveva ceduto stupidamente al fascino di Louis. Sa cosa è successo fra loro? "Perchè non me l'hai detto?"

"Per evitare questa reazione."

Caroline la guarda incredula. "Grazie tante!" esclama con gli occhi lucidi e la voce strozzata. Schizza verso la camera da letto ficcando portafogli e cellulare nella prima borsetta a portata di mano.

Phoebe ode la porta sbattere e resta a fissare il monitor LCD 32 pollici contando fino a dieci. Le passerà, prima o poi.

***

Non ci credo. Non può essere vero!

Luka non l'avrebbe lasciata morire senza intervenire! Caroline è scioccata e non riesce a concentrarsi su nient'altro. E' assurdo! Louis si era preso una scarica di proiettili di legno per proteggerla e le aveva addirittura proposto di essere la sua compagna per l'eternità! E' una menzogna di Phoebe. Digita un messaggio che tweeta nell'etere informatico e finisce in un HTC nero e monolitico di ultima generazione. E' l'unico numero che possiede. Il gestore dice che è ancora attivo.

Caroline aspetta inutilmente la risposta e fissa il cellulare come una pazza. La gamba dondola istericamente sul trespolo su cui è appollaiata, il locale diffonde musica ad altissimo volume e il suo drink è ancora intatto. Lo butta giù di colpo ordinandone un altro e facendo sgranare gli occhi a barista. Continua a guardare il cellulare che resta muto. No, non può restare lì! Deve prendere il primo aereo per la Romania e...

Ciao, matta!”

Caroline trasale e quasi cade dalla sedia. Dragan la raddrizza al volo, prima che voli a terra poco signorilmente. “T'ho spaventato?”

Non si arriva alle spalle della gente così!” urla sovrastando il rumore della musica “che cavolo ci fai qui?”

Sono con i miei amici!”

Tzè! Non raccontare cazzate, mi stavi seguendo!”

Il vampiro alza gli occhi al cielo e scuote la testa “va be... fa come ti pare...”

Caroline schizza verso l'uscita lasciando la borsetta sul bancone.

Sciroccata” borbotta a bassa voce. “Torno subito” urla in direzione di un branco di loschi figuri ubriachi fino alle orecchie. E' schizzata. Deve essere morta da poco.

In ordine. Vai a casa, fai la valigia, prenoti un aereo per domattina... accavolo, dove la prende la carta di credito per pagare il volo?! Dovrà chiederla a Phoebe e lei rifiuterà! “Merda!” esclama battendo un piede a terra. Abbassa il braccio per prendere il cellulare dalla borsetta e si accorge di non averla più. Un'altra parolaccia e si affretta a tornare verso il locale. A quell'ora l'avranno bella che rubata!

Dragan esce in strada, strofinando un dito nell'orecchio. La musica a quel volume è un po' una dannazione per loro. Guarda a destra e poi a sinistra, la borsetta di Caroline stretta in una mano. Andiamo a naso.

Caroline sospira, infila le mani in tasca e si appoggia al lampione che la illumina. A quest'ora di borsette ce ne troverà tre. E poi dove credeva di andare, senza un piano preciso in mente?

Cerchi di arrotondare la serata?”

Non è possibile! Caroline alza gli occhi sul suo professore di storia finanziaria, vede la borsetta ciondolare dalla mano e la prende con un gesto minuscolo di ringraziamento. “Ho provato ad alzare un paio di clienti ma ho gusti piuttosto difficili” scherza osservando il display del cellulare tristemente vuoto di telefonate o messaggi. Caroline storce il naso e struscia un dito sugli occhi. Un momento dopo sente una mano pesante strofinarle i capelli. Possibile che quei tipi siano tutti così paterni?!, si domanda allontanandolo con un gestaccio. “Stammi lontano.”

E' più forte di me, se vedo una donna piangere mi commuovo...”

Non farlo.”

Allora smetti di piangere.”

La sua voce è gentile e Caroline si accorge di avere le guance bagnate. Ci passa sopra il dorso delle mani con tutta la dignità di cui dispone.

Ti accompagno a casa?”

No” borbotta. Non ha alcuna voglia di andare a casa. “Dove sono i tuoi amici?”

Dentro a fare baccano. Sono simpatici, ti piaceranno.”

A Caroline non interessa stringere amicizia. Ha solo voglia di perdere tempo in giro in cerca di una soluzione. Annuisce e lo segue nel locale, sempre tenendolo a debita distanza. Quando le cede il passo, Caroline gli tiene gli occhi puntati addosso e solo nella confusione abbassa la guardia dandogli le spalle. Si trova davanti un muro di persone alterate e la musica la confonde quel tanto che basta a farle perdere la concentrazione. Dragan l'afferra alla vita e la sposta con decisione a sinistra, incuneandola verso il gruppo di amici. Ha le mani bollenti e Caroline sente il torace che le struscia sulla schiena costringendola ad irrigidirsi.

Sono un branco di zotici, non badare a quel che dicono” grida nel suo orecchio per sovrastare la musica. “Credono che il giovedì si rimorchi di più perché è la serata libera delle ragazze.”

Caroline chiude gli occhi per un istante. Ha sentito di nuovo il riverbero. Ha visto il mare e il cielo grigio piombo quando si è chinato su di lei. Giusto, il week end è riservato ai fidanzati. Ma se ne avesse uno, non guarderebbe certe cose.

Carol?”

Caroline apre gli occhi quando ode il suo nome. Dragan la sta scrutando come se fosse un animale raro e curioso. Voltata dalla sua parte non può sentire il calore del respiro che si confonde con l'afosa atmosfera del locale. E' stordita e riesce a pensare solo che Luka l'ha lasciata morire senza impedirlo.

Che c'è, piccola?” mormora e Caroline lo sente in mezzo a tutta la confusione e il frastuono che li circonda. Il mento le trema e gli occhi si riempiono di lacrime. “Non c'è sempre l'happy end...”

No, non piangere... non... porc! Dragan odia vedere le donne piangere. Gli fanno lo stesso effetto dei gattini abbandonati sotto un acquazzone! Le strofina pesantemente la nuca cercando di scacciare la visione di quegli occhioni umidi e poi l'abbraccia, mormorando un 'non dirlo a me.'

Caroline è triste ma sente di nuovo il suo corpo reagire alla presenza di quell'uomo. Dimentica troppo spesso che è un vampiro. Quando è a lezione, è solo un docente come gli altri. Poi, quando sta per abbandonare l'aula e la guarda per una frazione di secondo, ode di nuovo il rumore delle onde nelle orecchie. E' sempre l'ultima ad andarsene. Il loro cammino non si divide prima di cinque metri abbondanti. Dragan sa che lo sta studiando, ma non rallenta mai il passo, non si volta mai e quando lei va a destra e lui a sinistra, sente finalmente la tensione alla nuca allentarsi. L'anello non ha più dato cenni di vita. Chissà perché. “Ti accompagno a casa?”

Caroline scuote la testa e si guarda attorno, il muro di persone la fa sentire ancora più sola di quello che è in realtà. Gli pianta gli occhi nelle pupille nere. Quell'uomo fa sbavare tutte le ragazze del corso. Se sapessero che la sta abbracciando...

Dragan le accarezza il viso con il dorso dell'indice. L'effetto gattino bagnato è svanito ed è tornata in se. Le alza il mento con un gesto gentile. “Sicura?”

Non è normale che un perfetto estraneo compia dei gesti così intimi con tutta quella noncuranza. Come non è normale che lei sia così a suo agio da non volere che smetta. L'anello manda un bagliore accecante, ma forse è solo la luce di un riflettore che lo colpisce.

Dragan segue il suo sguardo e gira la mano sinistra a sua volta. Quella ferraglia è indemoniata! “Chiamiamo un esorcista?” domanda con un sorriso preoccupato mostrandole l'anello che risplende. E' rimasta a bocca aperta anche lei. “Non l'ho mai visto accadere prima d'ora.”

Neanche io.”

Dove l'hai trovato?”

Nel baule della strega che l'ha incantato... credo.”

Mrgh... streghe! Ti fanno quella cosa al cervello... brrr!” esclama abbassando la mano.

Caroline continua a guardare il riflesso, rapita. Un calore piacevole sale lungo in braccio espandendosi dentro di lei. “Lo senti?”

La vampata di calore neanche fossero ai Tropici?! “Sì...”

E' bellissimo” ansima godendosi la sensazione. Un ballerino inopportuno la urta, Caroline gli finisce di nuovo addosso e quando lo tocca, il piacere raddoppia d'intensità.

La sua espressione illanguidita e sognante ha tutto un altro effetto su di lui, ora. E' attrazione fisica allo stato puro. Altro che amore! Strappa via l'anello infilandolo in tasca ma la sensazione non si affievolisce, ne smette di pulsare. Stringe le dita e le rilascia più volte. “Toglilo” le ordina con voce roca. “Carol, togli l'anello.” Sta parlando a vuoto. Caroline continua a fissarlo rapita. Non muove un muscolo quando il vampiro glielo sottrae con un gesto brusco. Alza lo sguardo su di lui, il viso languido di una donna che vuole essere baciata. “Perchè?”

Questi affari hanno qualcosa di strano, pensa aprendo bocca e richiudendola dopo un istante. Ce l'ha tutto lì, sulla punta della lingua.

Caroline sente le labbra schiacciarsi contro le sue, aprirsi per accoglierlo e assorbirne il sapore. E' stordita ma può sentire i centri del piacere - in sciopero da secoli - riattivarsi uno alla volta.

Le sue dita si piegano attorno alla chioma, le ciocche si tendono dietro la nuca esponendo il collo. Caroline sente la scia umida delle sue labbra finire sulla gola, baciarla e la testa piegarsi da una lato. Se la tocca in quel modo, le fa dimenticare chi è e il motivo per cui deve restarne lontano.

Dragan la sta baciando dietro l'orecchio sinistro. Anche attraverso il frastuono può udire i suoi gemiti eccitati. Ha un profumo paradisiaco e sente l'istinto del vampiro prendere il sopravvento e i canini graffiarle la pelle. Apre la bocca tastando i denti con la lingua e poi serra la labbra tentando di tornare in se. Anche se in realtà, il vero io di un vampiro è fatto di voglia omicida. Caroline sta ricambiando il suo abbraccio con più foga di prima. Si stanno trasmettendo eccitazione a vicenda. I polpastrelli vengono sostituiti da unghie. Qualche istante dopo, Caroline sente il respiro interrompersi. L'urto contro la superficie solida alle sue spalle la strappa dal piacere offuscante solo per un breve attimo. Dragan le sta dicendo qualcosa che non ha alcuna voglia di interpretare e mettere in pratica.

Caro, è l'anello... toglilo...” ansima baciandola lungo tutto il viso.

Le sue mani vagano sotto la camicia fino alla cintura e tentano di infilarsi sotto di essa. “L'hai preso tu...”

Oh... è vero... pensa facendo cadere la spallina del vestito lungo il braccio sinistro.

Caroline gli infila le dita fra i capelli e lo spinge contro di se. Ha perso il controllo e non ha alcuna voglia di ritrovarlo, neppure quando sposta il tessuto intriso di eccitazione strappandole un gemito. No, così è troppo... è... dio...

E' umida, calda e vischiosa e quasi impossibile dominarla. Il suo corpo non gli da alcuna via d'accesso. Non subito, ci vuole qualche altro bacio per ammansirla e abbatterne le difese. Una fiammata di calore violento e stordente la attraversa nell'attimo in cui riesce a conquistare l'angolino inaccessibile. Caroline gli nasconde la testa contro e ringrazia il frastuono della musica che smorza il suo grido.

E' troppo facile prenderla ora. Dragan la tiene contro di se quando la sente gridare ancora, la bocca affondata contro il torace e le braccia che lo stanno stritolando. La tiene stretta finché non smette di tremare e la presa si fa languida e quasi inesistente. La testa ciondola sulla sua spalla mentre le accarezza la schiena. Ha gli occhi chiusi ma il cuore batte ancora a precipizio e sente la sua erezione premerle contro. Gli infila una mano in tasca, lo sfiora sentendo i muscoli delle braccia indurirsi e il torace gonfiarsi quando prende un respiro profondo, estrae l'anello e chiude il pugno. “Grazie...” bisbiglia nel suo orecchio. Dragan la trattiene per una mano finché le dita non si sciolgono una ad uno. Gli occhi bluastri in quel momento sembrano quasi neri. La sta guardando in modo diverso ma Caroline non se ne accorge. La sua testa ha traslocato su un altro pianeta.

***

Ferraglia indemoniata. Ora che non c'è, non fai più tanto casino, eh? Dragan lancia l'anello nel cassetto della scrivania e lo chiude con un tonfo. Per 190 anni non gli ha dato alcun problema – ha fatto l'oggetto inanimato come è nella sua natura – e ora, proprio ora che ha incontrato una ragazza carina, comincia a fare il matto.

Dragan la vede a lezione ogni mattina – sempre sul fondo dell'aula a chiacchierare con le amiche e a prendere appunti in fretta e furia durante le spiegazioni – la incontra nei corridoi mentre scarabocchia sul quaderno con le cuffie nelle orecchie, persino nella caffetteria all'ora di pranzo. Caroline ordina sempre un tramezzino al tonno, acqua frizzante e un fior di fragola. Sarà stato quello ad attirare la sua attenzione? O il sorriso che le illumina gli occhi quando il cassiere le porge il resto? No, era proprio il fior di fragola. Rosa e panna su labbra rosse. E il suo modo di evitarlo. E' l'unica ragazza di tutta l'università che cambia strada quando lo incontra. Dragan non sa perché la vuole, forse per tutti questi motivi. O forse nessuno di loro. La sua decisione è illogica e irrazionale. Prova quell'insana passione che corrompe tutti gli uomini, in un momento random della loro vita. Vuoi essere il massimo per lei, vuoi darle tutto quello di cui ha bisogno e che ha sempre cercato. Una di quelle cose che stanno scritto sui suoi libri, senza tutta la parte degli sbaciucchiamenti e delle romanticherie varie. Dragan mugugna riaprendo il cassetto, gira l'anello fra le dita e lo scruta per un po'. Non ci sono scritte all'interno, ne formule magiche, niente. “Il mio tessssoro” ridacchia infilandolo al dito. 'mbecille, sussurra a se stesso afferrando un pacco di fogli.

***

L'orario di ricevimento è passato da un pezzo. Caroline bussa e senza attendere risposta, si infila nell'ufficio, chiudendo la chiave a porta. C'è odore di sigarette e caffè. Libri accatastati uno sull'altro, fogli sparsi ovunque e una manciata di matite a cui fare la punta. E' esattamente quella l'occupazione del vampiro al momento. Gira lentamente il temperino attorno alla matita Faber Castel e la guarda stupito. No, stupito non è la parola giusta. Incredulo? Allibito? Caroline resta sulla porta, le mani strette su un libro davanti allo stomaco. “Posso avere una spiegazione?”

Come no. Puoi anche sdraiarti nuda sulla scrivania, pensa passando alla seconda matita. Prima era tutto un popipop di luci e dopo un popipop di ormoni arrazzati e ora viene a chiedergli spiegazioni sulla materia. “Certo, siediti” mormora riponendo le matite in un bicchiere colorato e gettando gli scarti del cestino.

Caroline dondola sulle gambe e poi decide di sedersi sul bordo della sedia. Di solito sorride sempre... è per quello che le ragazze lo adorano. Oltre al naturale fascino vampiresco. Ora è serio e il suo atteggiamento freddo, dopo il fatto del locale, la disorienta. “Mi capita di udire un riverbero quando sono vicina a qualcuno di voi. Con alcuni è più forte di altri...”

Oh. Una spiegazione in quel senso.” Ha completamente cancellato l'avvenimento. Lui ce l'ha ancora tatuata addosso. “Fico, continua.”

Fico. “E' come se la voce formasse delle immagini nella mia mente... sono da ricovero?” domanda sempre più rossa in volto. Regge come scusa? Non ne aveva un'altra per presentarsi lì.

Na” borbotta sistemando un faldone di fogli “che cosa vedi?”

Il mare.”

Dragan la guarda stupito. “Le hai prese le pasticche che ti ha prescritto il medico?”

Non sono matta, mi capita solo con i vampiri. Conosco la loro storia senza bisogno di morderli!”

E' una figata di potere, goditelo” esclama allegro.

Mai incontrato un Anziano inutile prima d'ora. “Grazie dell'aiuto!” borbotta malmostosa voltandosi per aprire la porta. Caroline percepisce uno spostamento d'aria e si irrigidisce.

La scusa regge, ora dimmi la verità. Perché sei qui?”

Caroline ingoia, tornando ad appoggiarsi all'uscio. Si morde le labbra, sistema i capelli dietro le orecchie e si schiarisce la voce. “Io... non mi comporto mai...”

Neppure io” mormora avvicinandosi. “Non sarai mica venuta a scusarti per...”

Essermene andata, pensa con una mezza occhiata. “Più o meno...” Caroline strofina il collo a disagio. Non riesce ad allontanarsi da lui ed è una sensazione che lei, maniaca del controllo, non può dominare. Ha passato il sabato e la domenica a pensare all'evento. Sono due notti che non ci dorme. “Mi hanno raccontato una storiella” mormora cambiando argomento. “Sembra che nessuno di voi riesca a resistere ad una damigella in pericolo...”

Dipende dalla taglia di reggiseno. Pericolo o no, siamo uomini, siamo cacciatori - nel vero senso del termine - e ci piace aiutarvi. Che c'è di male? Sono femminista. Adoro le donne, sono creature meravigliose. Chi altro potrebbe sanguinare cinque giorni senza morire?”

Caroline si strozza con la saliva e arrossisce.

Siete adorabili, piene di problemi, di strane convinzioni e manie... gli uomini non sono così, sono di una noiosa linearità. Con una donna non sai mai cosa ti aspetti.”

Paroliere. “Un'altra volta mi hanno detto che siete possessivi, arroganti e viziati. Quando vi mettete in testa una cosa, non pensate ad altro finché non la ottenete...” Caroline lascia in sospeso le parole fra loro. Si è resa conto solo in quel momento che il suo discorso ha due obbiettivi: capire il comportamento di Luka e scoprire se si è cacciata in un guaio... dopo... il fatto del locale.

Dragan stringe un poco le palpebre e incrocia le braccia, appoggiandosi alla scrivania. “Non stiamo più parlando della stessa cosa.”

Perchè ti sei sposato?” domanda di punto in bianco spostando la frangetta dagli occhi.

Lei mi dava tutto ciò di cui avevo bisogno... almeno finché non se n'è andata.”

E' una cosa bellissima, a lei non hanno mai detto nulla del genere.

Perchè continui a cambiare argomento?” domanda sedendosi sul tavolo e dondolando le gambe.

Caroline osserva la sua postura un po' troppo a lungo. “Forse perché non ho le risposte...”

Ti faccio io, una domanda” mormora con gli occhi fissi nei suoi “perchè mi hai ringraziato?”

L'ha presa in contropiede. “E' importante?”

E' il tuo modo di eludere la domanda?”

Sì.”

Ti va di andare a caccia?”

Non caccia più in coppia da una vita. “Insieme?”



Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il nodo gordiano ***


La caccia. Sono passati molti anni da quando andava a caccia con Damon nei boschi di Mystic Falls. La campagna toscana è piuttosto vasta e rigogliosa. Si celano molti predatori e prede al suo interno. Anche quella sera è uscita senza salutare Phoebe. Non le rivolge la parola da tre giorni, ne lei la incoraggia a farlo. Sa per certo che nel suo cuore cova rabbia e risentimento. Caroline vive le passioni umane con la stessa intensità e ferocia di quando era viva. Ma ora basta poco perché un pensiero doloroso svanisca come la notte all'alba. Ha forse imparato a spegnere i sentimenti? Oppure a dare la giusta importanza ad ognuno di essi?

Ora è ferma sul prato, in attesa. Indossa abiti comodi, neri, elasticizzati. Il tramonto è stato lento ed infuocato, le ha riempito la vista di arancione e violetto prima di inabissarsi al di la delle colline. Caroline è inquieta come una vergine la prima notte di nozze. Tormenta la felpa gualcita sulle maniche, il collarino le cinge la pelle, la verbena arrossa la cute. Un po' alla volta, aveva detto Damon. Da al tuo corpo il tempo di abituarsi. All'inizio farà male ma dopo sarà più facile gestire il dolore ustionante alla gola.

All'inizio fa sempre male. La sua nuova vita, i sogni di vetro opaco e sporco che la trafiggono nel dormiveglia, così vivi da sembrare reali. Così reali da essere ricordi. Untuosi, spessi, violenti. Nauseanti. All'inizio non facevano male. La consapevolezza è venuta dopo. Dopo è stato peggio.

Caroline ha un po' paura a cacciare insieme a lui. Quando compare, silenzioso come una pantera che aggira la preda per capire qual è il suo punto debole, Caroline trattiene il respiro, non scioglie la posizione rigida che ha assunto e i piedi sembrano diventati tutt'uno al terreno.

Dragan la affianca, lezioso come un gatto che calpesti un terreno che gli è proprio, sfrontato e sferzante. Il suo volto è in ombra, nessun luccichio che ne ravvivi gli occhi, nessuna lama di luce a sfiorare il volto perfetto.

E' bellissimo, come tutti i vampiri. Perfetto e immortale. Quando la guarda, Caroline sente l'inquietudine aggredirle le membra, ricorda le sue labbra sul collo – così orribilmente arrossato e sofferente, ora – ricorda il dolore minuscolo che l'ha attraversata quando l'ha riportata al mondo e deglutisce, illudendosi di sentire il suo sapore in bocca.

Umani o animali?”

Quando parla, sembra che tutta la campagna si fermi ad ascoltare.

Animali” risponde e il mondo riprende a scorrere, l'erba torna a piegarsi al vento leggero, le formiche si annidano sotto le rocce per dormire e resta solo il battito del suo cuore a violare il silenzio.

Cosa c'è in palio?”

Me, risponde a se stessa. Se vorrai, avrai me. “La vita.”

Dragan si avvicina al suono del suo respiro che cambia. Le accarezza il viso con la stessa dolcezza con cui l'ha accarezzata al locale, solleticandola finché non chiude gli occhi, stordita. Riprova quella pienezza irritante perché imperfetta e incompleta.

Spogliati...” sussurra le labbra sulla tempia destra, le braccia che le circondano la vita.

Caroline freme lasciando sfuggire un gemito. “Perchè?”

La preda, di solito, è nuda...” risponde scivolando lungo la guancia fino alle labbra seccate dal vento ma calde come fornaci ardenti.

Caroline si lascia baciare, inebetita dalla richiesta, immobile come un albero nel terreno. Sta ponendo una domanda a se stessa.

Prima la cena” le concede tirandosi indietro, soggiogato dalla sua stessa audacia.

Sì” risponde, rispondendo a due domande.

***

La caccia al cervo è stata violenta e passionale. Le è quasi dispiaciuto toglierle la vita – era una femmina ed era incinta – ma poi ha pensato alla legge del più forte. Non hanno avuto pietà con lei. Perché deve averne?

Dragan l'ha lasciata sfogare finché non ha abbrancato la preda. Ha condotto il gioco e il cervo nella tana del serpente. Quando Caroline gli ha affondato i denti nella gola, ha sentito il cuore dell'animale impazzire di paura e fermarsi un po' alla volta. Quando ha smesso di succhiarle il sangue, piangeva per quello che aveva fatto.

Ora è sovraeccitata e nervosa. Ha cacciato il cervo mentre Dragan cacciava lei. Più di una volta è inciampata con l'intento di farsi prendere. Lui ha capito e ha deviato i suoi sforzi sull'animale, prostrandola di frustrazione. “Prossimo obbiettivo?”

Non sei ancora sazia?”

Le sue parole sono maliziose, solleticanti. “No...” sussurra lasciando scivolare lo sguardo sulle braccia e sul torace. La saliva si accumula in bocca, costringendola ad inghiottire. Sangue e desiderio. Sposta lo sguardo sul cervo morto e accenna un passo laterale. I capelli neri risplendono nel buio. Vuole affondarci le dita dentro. Di nuovo. Mentre lui affonda dentro di lei.

Comincia a scappare.”

Caroline assorbe la frase e lo guarda battendo piano le palpebre.

Ti manca un po' stare dall'altra parte.”

Ci sono stata fin troppo...”

Non nel modo giusto.”

La sua voce le sollecita i lobi delle orecchie come le labbra di un' amante raffinato. “Vuoi affondarmi i denti nel collo?”

Dragan si avvicina, fin quasi a sfiorarla. “Sono un cacciatore magnanimo, non ti toglierò la vita. Ma se ti prenderò, farò quel che vorrò di te” mormora osservando le ciglia fremere di piacere.

***

Caroline ha perso il conto delle ore. Ad ogni passo lo sente sempre più vicino ma quando si volta non c'è nessuno e ora ha davvero paura e si sente come il cervo, poco prima di essere... “ah!” Caroline geme quando le balza addosso e la fa cadere a terra. Rotola sull'erba e si ferma un metro più avanti, proteggendo il collo.

Un collarino protettivo? Non ci aveva fatto caso. Riconosce l'odore di verbena nella parte in pelle delle decorazioni, lo solleva e scopre la cute arrossata al di sotto di esso. “Per me? Non dovevi...” lo slaccia e lo getta da un lato restando accucciato su di lei.

Caroline non reagisce. Sente le dita scivolare sulla pelle liscia e sottile, fino al mento e poi di nuovo giù e su, finché non le afferra il collo e stringe la mano attorno.

Se operi in modo giusto, bastano pochi secondi per far svenire una persona.”

Caroline resta immobile aspettando che prema quel tanto che basta per mandare il cervello in carenza di ossigeno.

Sei fortuna, con noi non funziona” mormora allargando le dita.

Ok...” sussurra col batticuore.

Hai avuto paura?”

Sì...”

Bene, ti mantiene reattiva. Perché ti sei lasciata prendere?”

Mi hai colto di sorpresa...”

Davvero?” Dragan sorride e si piega su di lei. “Ora posso fare tutto quello che voglio di te...”

Caroline artiglia l'erba sotto le dita, ne strappa una manciata e gliela getta in faccia. Il vampiro si limita a soffiare via i fili verdi. Un gesto istintivo. Ha avuto paura di lui. Il desiderio è un sentimento difficile da imbrigliare. Servono le giuste redini. Lente non conducono da nessuna parte. Tirarle troppo è un errore. Domare con la forza chi si offre così spontaneamente, un atto assolutamente crudele e non necessario. Dragan le afferra le mani e le porta sulla sua testa sentendo il seno gonfiarsi. Sta trattenendo il respiro ma è morbida come una gattina. Le accarezza i polsi scivolando lungo le braccia nude. Brividi, gemiti che si perdono nei recessi della gola. Il suo sguardo è languido e supplicante. Dragan le solleva la nuca sfiorandole le labbra. Sono calde e umide. Le sue mani si infilano fra i capelli, lo tirano verso di se. Lo circonda con una gamba, spinge il bacino contro di lui. Dragan si distacca e la osserva, sotto la pallida luna celata dagli alberi. Scivola, schiacciandole il pube contro. La schiena si inarca sotto le sue mani, la gola non più arrossata si scopre invitante. “Non lo farò” mormora accarezzandole lo stesso la pelle con le labbra e la lingua.

Perchè no...”

Il morso deve essere diverso...” sussurra e le membra si irrigidiscono e il corpo si ribella attraversato dall'inquietudine scatenata dalla sue parole. Caroline cerca di spingerlo via, in preda ad un illogico terrore. Geme, la gola strozzata di paura e gli occhi di nuovo lucidi. Ha sentito qualcosa che prima non aveva mai udito provenire da lui. Ricorda. Uomo, vampiro e Anziano. La combinazione peggiore. Il desiderio si è diluito in paura. Ricorda un sogno sporco di luci violente. Lo spinge via, zoppicando lontano da lui. La caviglia le fa male. Ha inciampato davvero prima che la prendesse.

Dragan è seduto a terra e la guarda. Ha il volto accigliato di chi non ha capito e teme di non capire.

Caroline fa finta di niente. Scrolla la terra dal fondo schiena e ha le foglie nei capelli. “C'è un fiume da queste parti? Un fiumiciattolo, una fontanella....”

C'è un mare intero.”

Il mare. Non lo vede da una vita. Da quando l'aveva attraversato correndo per tornare a Mystic Falls da Parigi. Quando arrivano sulle coste sabbiose, Caroline sente un riverbero fortissimo nella mente. Rabbrividisce e si stringe nei vestiti. E' la sua vicinanza, pensa quando Dragan le si affianca e si siede sulla sabbia. È notte e c'è la luna piena, il cielo è sgombro di nuvole e puntellato di stelle. Molto bello e molto romantico. Caroline scalcia le scarpe e si toglie la felpa e i pantaloni. Ha dimenticato la paura che l'ha abbrancata cinque minuti prima. Sbircia il suo compagno con la coda dell'occhio. “Vieni con me?”

Dragan scuote la testa, continua a rigirare fra le dita un pezzetto di legno trovato sulla sabbia e traccia geroglifici arzigogolati fra le gambe piegate. “Caro...”

Caroline si inginocchia a poca distanza, osservando l'acqua.

Perchè non mi racconti la tua storia?”

Caroline si allontana verso l'acqua con il cuore dolente. Non ha risposto. La ferita fa male, ci struscia le nocche sopra fino ad arrossare la pelle. Nuota per un po' per non pensare, l'acqua è nera e il cielo cupo non le alcun punto di riferimento. Assapora la sensazione di essere persa e irrecuperabile, prende un respiro e va a fondo. Ode un suono strano sul fondo del mare. Un sibilo, un bisbiglio. Il minuscolo rumorino delle molte vite che lo abitano. È affascinata. Non ha mai frequentato molto il mare, ma ne è sempre stata attratta. Caroline nuota per un bel po' senza mai tornare a galla. Ha quasi voglia di restare lì per sempre. L'acqua si muove in fondo ai suoi piedi. Caroline gira la testa, i capelli si agitano come quelli di una sirena dei film disneyani e un istante dopo, qualcuno la riporta a galla. Caroline tossisce quando prende una boccata d'aria e capisce di essere arrivata al limite. I polmoni le fanno male.

Sei sparita da più di mezz'ora, pensavo fossi annegata!”

Non me ne sono accorta” tossisce sconquassando i polmoni. “Va tutto... coff … bene...”

Eh, proprio! Hai la tendenza all'autolesionismo!”

E tu hai la sindrome del principe azzurro!” ribatte quando le sposta i capelli dietro la testa e li strizza dall'acqua. È fin troppo piacevole essere abbracciata in quel modo, anche se le sta urlando in faccia la sua stupidità. Caroline si abbassa fulminea, raccoglie una manciata di sabbia e gliela tira addosso.

Tu...” Dragan chiude la bocca sputando un po' di sabbia un attimo dopo. “Sei morta...” un'altra manciata lo colpisce sul petto e in pieno collo “... sirenetta del cazzo.”

Ops! Caroline sguscia via con un tuffo.

E' nel suo elemento, pensa di passarla liscia?

Le nuvole hanno coperto la luna e Caroline deve affidarsi ai sensi vampiro per capire da che parte è la terra ferma e da dove arriverà il suo assalitore. Sembra di essere in un film con gli squali. Manca solo il zan zan zan della colonna sonora. Ha freddo, la pelle d'oca e il reggiseno struscia i gancetti sulla schiena dolorosamente. Per non parlare delle spalline, dure come filo spinato. Caroline punta nella direzione in cui l'acqua si abbassa. Arriva ai polpacci quando sente un movimento, si volta cadendo sul fondo sabbioso e battendo poco dignitosamente il posteriore. Affonda la mano sinistra nella sabbia e gli tira un'altra manciata di sabbia subendo la stessa sorte un istante dopo. Ride sommessamente, strizzando i capelli “ok, ok, credo di essermela...” Caroline sputa la sabbia che le è finita in bocca e negli occhi e sospira “moccioso imperti...” stavolta non è sabbia ma un'ondata d'acqua. “E dai!”

Non sono stato io, si sta alzando la marea.” Allunga la mano per aiutarla e Caroline l'accetta senza fiatare.

Dragan la sbilancia e Caroline finisce sul bagnasciuga, rotolando sulla schiena. Un momento dopo, è sdraiato su di lei con una gamba infilata fra le sue.

Caroline smette di sorridere e infila le dita nella sabbia, caricando le 'munizioni'.

Dragan l'accarezza sulla fronte cercando di non graffiarla con i granellini di sabbia. Ode il battito del cuore che cresce e il suo respiro diventare affannoso. “Scusa, sono scivolato” mente con un sorriso sfacciato.

Capi... ta!” Caroline ha un singulto quando si gira portandola su di se. Ora gli siede a cavalcioni sul bacino, i capelli bagnati e pieni da sabbia che le spiovono sulle spalle. Dragan si solleva a sedere con un altro colpo di reni e la tiene stretta contro di se. L'ha visto in un film, quella scena. Ma i protagonisti erano nudi. Caroline abbassa la testa, eccitata fino alla punta dei capelli e sprofondata nella timidezza. Nessuno di loro fa mai quelle cose. Damon sarebbe stato capace di farlo. Lui era capace di fare molte cose.

Dragan si sostiene puntando un braccio a terra mentre l'accarezza sollevandole il mento. E' eccitato e non fa nulla per nasconderlo.

Dov'è l'anello?”

L'ho lasciato a casa” mormora sfiorandole il viso. Uno stupido e puerile tentativo di capire se gli piace davvero o se è soggiogato dalla ferraglia stregata. “Non ne ho bisogno, dopo i primi mille anni puoi fare tutto quello che vuoi” sussurra accarezzandole la labbra. Sanno di sale e sangue.

I muscoli sono induriti dalla posizione. Non sa definire la sensazione che l'attraversa nei polpastrelli, le piace e basta. Posa entrambe le mani sul torace nudo e bagnato e lo accarezza.

Uhm...”

Ti piace...?”

Molto.” Dragan la lascia fare e solo quando sente la pressione della bocca allentarsi, preme una mano contro la sua nuca. Caroline geme a quel contatto forzato e la pressione sanguigna sale di colpo alla testa mandandola in tilt. “Fe... fermo...” biascica cercando di sottrarsi al bacio. Dragan continua ad inseguirla, baciando ogni centimetro di pelle del viso e del collo, finché non la sbilancia per la seconda volta e la riporta sotto di se. La stoffa bagnata dei jeans preme contro l'incavo delle mutandine. Il suo gemito è un po' troppo forte e spiazzante. Dragan attende che si esaurisca e poi spinge di nuovo, continuando a muoversi, lento, oscillante. Sono piccoli gridolini di chi non ha più autocontrollo e lo esaurisce in un sospiro violento e bagnato di lacrime. Dragan le solleva la schiena e la stringe a se. Stenta a credere che sia così sensibile. Il rumore del cuore gli invade la coscienza, le orecchie e fa scorrere il sangue. Le labbra sono inerti ma quando le sfiora, si chiudono attorno alle sue finché non si spostano, serrandosi.

Il respiro sa di vergogna. Dolce e irritante vergogna. Caroline scivola via fino a raggiungere il cumulo dei vestiti. Ha paura di se stessa, non ha mai reagito così con nessuno.

Non scappare.”

Non sto...” Caroline inghiotte e trattiene contro lo stomaco il tessuto elasticizzato della tuta. “Devo tornare a casa, è quasi l'alba...”

Resta a vederla con me.”

Caroline si riveste in silenzio, ignorando la sabbia che le graffia le gambe, il ventre gonfio e umido, il tremito che la scuote.

Dragan la osserva come ha sempre fatto. Abbandonarsi è la cosa che le riesce meglio, ma quando il suo corpo reagisce al piacere e la mente si perde, non vuole che ammiri la madreperla che la ricopre. Come se non se lo meritasse, pensa osservando i gesti bruschi con cui si riveste. “Ti sei mai innamorata?”

Caroline rabbrividisce fino ai piedi. Se l'è chiesto un sacco di volte. Era certa di amare Damon, quando erano a Parigi e Luka, prima che succedesse tutto quel macello...

Ci stai pensando da troppo tempo.”

E tu ti sei mai innamorato?” ribatte per distogliere l'attenzione da se.

Sì. Tre volte.”

Odia chi le risponde a tono e senza esitazione. “Disse quello divorziato” mormora tirando su la zip della felpa.

Io almeno ho provato, tu sei scappata.”

Non sono scappata, sono morta.”

Una scusa mai sentita prima. Funziona un po' di più del 'non posso uscire con te, devo lavarmi i capelli' e ancora meglio del 'stasera no, tesoro, ho mal di testa'. Quando mi racconterai la tua storia?”

Mai” mormora leggera. Finisce di allacciare la seconda scarpa e si allontana correndo.

Dragan la osserva sparire in strada, lancia in acqua il pezzetto di legno che ha in mano e si sdraia sullo stomaco, posando il mento sulle braccia incrociate. Il nodo gordiano è un uomo del suo passato, pensa osservando i granellini di sabbia. Il vampiro che l'ha trasformato o colui che l'ha uccisa. Adora la depravazione della carne e vuole che sia lui a corromperla. Finché non lo fa davvero, pensa tracciando un disegno sulla sabbia. Dragan scava il cuoricino che ha disegnato esattamente al centro e la sabbia si infila sotto l'unghia. Beh, ha tutto il tempo per farle cambiare idea. Il tempo non è mai stato nemico, decide assaporando il sole sulla pelle.

***

Phoebe solleva i vestiti umidi e pieni di sabbia con un moto di perplessità. Macchie scure rapprese costellano il tessuto. Ne riconosce l'odore: è sangue di animale. Le scarpe da ginnastica, una volta immacolate, sono infangate, insabbiate e insanguinate a loro volta. Le ha nascoste in un sacchetto della spazzatura. Le era sembrato di aver udito lo scrosciare della doccia, ma non aveva prestato molta attenzione. E' andata a caccia senza dirle nulla. “Tesoro, sei finita in un episodio di Dexter?”

Caroline è seduta sul letto avvolta dall'asciugamano. La pelle asciutta odora di rosa e vaniglia. Ha i capelli ancora bagnati.

Tesoro?” La porta è socchiusa, la spinge piano con i polpastrelli.

Sono andata al mare” mormora pettinando le ciocche con le dita. “Ho cacciato e ho fatto una nuotata...”

Phoebe la guarda attentamente. Segue i movimenti lenti delle mani, le gambe piegate, la schiena appoggiata al cuscino. Ha il suo diario accanto. La penna posata sulla copertina. “Sei andata sola?”

Caroline scuote la testa piano, il busto si inclina. Abbraccia le gambe e posa la testa sulle ginocchia.

Sei andata con lui?”

Caroline annuisce con lo sguardo offuscato dal ricordo del momento in cui ha perso se stessa. Il piacere violento che l'aveva vinta. Il modo in cui l'aveva guardata.

Gli hai proposto tu di andare a caccia?”

No, è stato lui...”

Phoebe fissa il vuoto per un lungo istante trattenendo il respiro “ti ha morso?”

No....”

Sa riconoscere lo sguardo di una donna che ha appena fatto qualcosa di proibito. “Carol... Dag un uomo del Nord. Non è abituato a mostrare i suoi sentimenti e tu hai bisogno di qualcuno che ti ami apertamente e te lo dimostri...” azzarda aspettandosi una rispostaccia che tuttavia non arriva.

Caroline la guarda con occhi vacui.

E' l'unico uomo a cui porti un po' di rispetto... e' una brava persona... e non si approfitterebbe mai di...”

Di...?” la incita con un mormorio.

Di una giovane donna ferita” conclude a bassa voce. “Ti puoi fidare di lui.”

Mi ha chiesto di raccontargli la mia storia ed io ho rifiutato.”

Perchè?”

Lo sguardo si rianima in una smorfia ironica “perchè sono ferita...”

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Negoziamo ***


Ardeal, Romania
Martedì

Luka odia il martedì. Il martedì è sempre uno schifo. Troppo traffico, troppo lavoro da sbrigare. La gente si odia di più il martedì. Il tasso dei suicidi è più alto del resto della settimana. Aveva stabilito un giorno di tregua per analizzare il grafico delle cazzate passate, ma la torta è al novanta per cento dalla parte di Caroline. Non ha idea in che parte di mondo sia finita. Ha sempre il suo cellulare, ha pensato scandagliando la rubrica. Poi è arrivata Phoebe e il problema si è risolto da se.

Ciao, Lutoin. Ti trovo dimagrito.”

Deve sempre rimproverargli qualcosa. “Dovevi dirmelo che Caroline era viva.”

Phoebe si siede di fronte a lui con la solita eleganza. Guarda a terra, sorride, poi lo guarda negli occhi “credi di meritartela?”

Phoebe è capace di farti sentire una merda quando meno te l'aspetti.

La donna sorride di nuovo, paziente. Batte le palpebre e inclina la testa. “Ti esonero dal tuo incarico.”

Luka alza un sopracciglio piuttosto incredulo “ok. Il manoscritto è in cassaforte.”

Portalo a quest'indirizzo.”

Luka legge l'indirizzo e per una frazione di secondo si domanda se troverà Caroline. “Lei è qui?” domanda indicando il biglietto.

Lo conosce da una vita, ma quello sguardo non gliel'ha mai visto. “Forse.” Phoebe accavalla la gamba sinistra, dondolando il piede. “Hai dimenticato tutto quel che ti ho insegnato. Quella cravatta è orribile.”

Che ha che non va?”

La fantasia, santo cielo. Assumi un personal shopper invece di fare di testa tua”

Non ho tempo.”

Phoebe stringe le palpebre, seccata. Nessuno le ha mai risposto in quel modo, men che meno un pecoraio delle Highlands che ha trasformato per pietà. “Caroline è sotto la mia protezione...”

Carol è sempre stata mia, da quando l'ho vista per la prima volta!” esclama ad alta voce, prendendola di sorpresa per un lungo attimo. “Me l'hai tenuta lontana un intero anno, quando sapevi quel che stavo passando!”

Phoebe lo guarda accalorarsi con un certo piacere. E' bello vedere un uomo preso, ce ne sono pochi al giorno d'oggi. “Questo è lo spirito giusto” sorride alzandosi in piedi. “Con quel completo ci vuole una cravatta rossa.”

Provvederò” sibila tornando a guardare il biglietto. “Carol è a quest'indirizzo?”

Dovrai essere parecchio convincente e presente. Ha ricominciato a guardarsi in giro.”

Mi inviterai ad entrare o dovrò restare sullo zerbino?”

Credi sia rimasta fedele al tuo ricordo in tutti questi anni?”

Nessuno di noi lo fa mai” rispose guardando il monitor del computer senza vederlo. Il colpo di coda non lo risparmia mai a nessuno. Insieme alla puntura del pungiglione.

E se le circostanze l'avessero costretta a dover scegliere?”

Luka la guarda senza capire una cosa parola. Quali circostanze?

Caroline non ti ha cercato per un motivo che non ha niente a che vedere col mio divieto di contattarti” rivela contando le parole una ad una. “Hai ucciso l'uomo che è arrivato a lei prima di te.”

Ha ucciso molte persone, nelle sua vita. Ha ucciso molti vampiri, anche...

Phoebe lo vede sbiancare e poi diventare terreo in volto. “Si è tolta l'anello perché non aveva alcuna ragione per vivere. Si sentiva in colpa per averti 'tradito' sebbene fossero passati molti anni dal vostro ultimo incontro. Sua madre era morta, era sola, stanca... non riesco a biasimarla, povera piccina.”

E dopo tutto questo non hai ritenuto necessario...”

No. Doveva dimenticare, oltrepassare la soglia e ricominciare da capo.”

Perchè me lo stai dicendo ora?”

Phoebe la guarda, indecisa. Lui è il male minore. E' innocuo e le vuole bene. “Se provi a farla soffrire di nuovo, ti uccido.”

***

'Giacché le donne della mia terra non erano abbastanza belle per te, ho creato una donna nata dal fiore della terra. Guarda. I suoi capelli sono biondi come il grano, i suoi seni sono dei bianchi melograni e i suoi fianchi sanno di nettare...' *

Era bionda, la prima volta che l'aveva vista. Era apparsa dal nulla e dove prima c'era un muro compatto di giacche scure, di colpo, una macchia rossa ne aveva attirato lo sguardo. Ma il panico d'altare gli aveva fatto distogliere lo sguardo sull'apparizione, aveva affondato gli occhi sulla donna che procedeva raggiante verso di lui e l'aveva dimenticata.

L'anello è caldo e formicola. Dragan sposta la mano che sta sorreggendo il mento e la appoggia fra le pagine del libro. Ha posato la spesa sulla sedia accanto a se. Non sentire i sapori non vuol dire rinunciare al piacere di vedere un piatto preparato a regola d'arte. Ha il suo caffè accanto e l'ipod diffonde musica evocativa. Sposta la gamba sinistra avanti e piega la destra, chinandosi a strofinare un punto che prude all'improvviso. Le sue dita sfiorano qualcosa di peloso con le orecchie grosse e appuntite. Dragan si sporge al guardare il mini gatto che sta cercando di scalarlo. Ha sentito l'odore del cibo, pensa raccattandolo per la collottola e portandolo di fronte al viso. Il gattino bianco miagola con gli occhioni verdi grandi come palline da golf, le zampe tese avanti e le unghiette sfoderate. E' un cucciolo scappato da chissà dove. Dragan lo posa sulla gamba destra, costringendolo a restare immobile. I vampiri ci sanno fare con quelle creature del mondo di mezzo. I gatti stanno un po' di qua e un po' di là. Dopo molti secondi, il gattino si quieta ma è ancora troppo piccolo e non sa come manifestare il suo piacere. Non ronfa ma tenta di mordicchiargli le dita. Dragan lo lascia giocare cercando di concentrarsi sul libro. Non c'è verso di andare avanti, continua a distrarsi e a guardarsi intorno. E' irrequieto, infastidito e dondola un po' troppo la gamba. Il micetto si aggrappa con le unghie, Dragan abbassa uno sguardo di rimprovero su di lui e quando alza gli occhi, un sorriso beffardo illumina le comete celesti di Phoebe. “Ci hai sempre saputo fare con gli animali e i bambini” mormora occhieggiando la palla di pelo posata sulla sua gamba. “E le donne.”

Penny ha quel modo di parlare per enigmi che a volte lo fa sentire scemo. “Belle cose da dire ad un amico abbandonato da una moglie fedifraga e che non vedi da una vita...”

Sono passati solo otto anni, non essere petulante” mormora sedendosi. “Stai tormentando la mia protetta?”

Dragan batte le palpebre con sincera curiosità. “Chi?”

Huhm...” Phoebe strizza gli occhi al sole e sorride. “Puoi fermare quel grazioso cameriere e chiedergli di portarmi un aperitivo?”

Puoi anche chiamarlo da te. Stai parlando di Caroline?”

Phoebe rotea gli occhi su di lui, abbranca il ragazzo che scrive la sua ordinazione tenendole gli occhi fissi addosso e appena è lontano, torna a voltarsi con un ringhio. “Non è per te. Non cercare di portartela a letto e non t'azzardare a morderla!”

Non ho mai morso ness...”

Ah!” esclama puntandogli un dito addosso “guarda che me le ricordo, le tue nottate brave con quei quattro scimuniti che ti portavi appresso.”

Stiamo parlando del Medioevo: secoli bui, morte, lebbra e pestilenza!”

Beh, ora siamo nel XXI secolo, Caroline è sotto la mia tutela e guai a te se provi anche solo a toccarla con un dito!”

Dragan si rabbuia acuendo lo sguardo ma non profferisce verbo. Caroline è scomparsa un'altra volta, non è venuta neppure a lezione. E' colpa di quel che è successo in spiaggia.

Perchè la coinvolgi in un evento importante come la caccia?”

Dragan è amichevole e sorride sempre. Ma non stavolta. La fissa duramente con gelide scaglie di vetro al posto degli occhi.

Qualsiasi cosa tu stia facendo, smettila immediatamente. Questo ridicolo giochetto deve cessare. Lutoin sta venendo qui per riprendersela.”

Una lama di stupore lo attraversa. Phoebe lo vede scurirsi ancora di più. Quando parla, la voce è calma ma vibra di collera trattenuta. “Lei lo sa?”

A quest'ora credo proprio di sì” mormora fissando l'orologio da polso.

Due ore prima

Quell'uomo la innesca come una bomba ad orologeria e non sa che tasti premere per fermare l'esplosione. La voglia di rivederlo è accecante. Ha evitato la lezione - rischiando di non essere ammessa all'esame – perché sarebbe stato impossibile guardarlo senza ricordare il disastro della spiaggia. Ha ceduto miseramente e c'è mancato poco che le chiedesse di prenderla lì, come un adolescente pruriginosa. Alla fine è quello che è, le sue esperienze sono ferme ai 18 anni, visto che continua a morire e a non godersi la sua giovinezza! Caroline si alza dalla poltroncina su cui è stata a rimuginare fino a quel momento e si dirige nella stanza da letto per mettere un po' in ordine. Ha un mare di vestitini nuovi tutti acquistati cercando di rispondere alla domanda 'gli piaceranno'? Il cellulare trilla. Non ha riconosciuto il numero. “Pronto?”

Ciao, Carol.”

Caroline resta sospesa per un istante e stenta a rispondere al saluto. Siede sul letto, cauta. E' Luka. Ha trovato il suo messaggio. “Ciao...”

Sei a casa?”

Sì...”

Scendi.”

Caroline sente la comunicazione cadere e guarda il nulla accigliata. Scendi? E' sotto casa sua? Infila le scarpe e si blocca di fronte alla porta. Che storia è? Uno, poteva citofonare, due... oh, ma chi se ne frega, pensa con passo veloce ed elastico. Prima di uscire in strada si ferma, tira un sospirone, si guarda attorno ma non c'è nessuno. Beh? Il cellulare trilla di nuovo. “E' un gioco?”

Sì.”

Caroline alza un sopracciglio. “Perchè?”

Non vuoi giocare un po' con me?”

La domanda le entra nel cervello solleticandola. “C'è il rischio di farsi del male?”

No...”

O di morire?”

Ti preoccupa?”

Caroline dondola sulle gambe. “No. Devo parlarti anche io di una cosa importante...”

Parlami.”

Non possiamo farlo di persona?” Caroline passeggia per la strada. Strano, non c'è nessuno a quell'ora della giorno.

Gira a destra.”

Caroline imbocca la via centrale, c'è molta più gente lì. Coppiette che si stringono, anziani che portano a spasso i cani.

Sta arrivando un camion, fossi in te mi sposterei.”

Caroline si rende conto di essere finita quasi in mezzo alla strada e fa velocemente un passo indietro, tornando sul marciapiede.

Sta più attenta, la prossima volta.”

Mi suona come un avvertimento...” borbotta col batticuore. Ha avuto un po' di paura. “Dove sei?”

In giro.”

La donna alza gli occhi al cielo e sorride. “La telefonata la paghi tu.”

Ho i miei benefits.

Non lo metto in dubbio, pensa restando ferma accanto alla cassetta delle lettere. “Phoebe ti ha detto che Louis è morto?”

Non pensava avrebbe toccato l'argomento. “Lo sapevo.”

Le voci circolano in fretta.”

L'ho ucciso io. Va a destra.”

Come hai fatto?”

Il suo cuore si è fermato.”

Di nuovo?”

E' finito in un posto diverso dal resto del corpo” ammette con un certo piacere.

Perchè l'hai fatto?!”

Se lo meritava. Prosegui fino in fondo alla strada e poi...”

Non vado da nessuna parte finché non mi dici perché l'hai... pronto?” Caroline pensa che sia caduta la comunicazione, non sente più nulla, spinge il pulsante di termine chiamata e infila il cellulare in tasca. Dov'è finita? L'ha fatta girare per interi quarti d'ora e non sa più dove si trova. D'istinto, si infila in una stradina. Il cellulare squilla di nuovo.

A che gioco stai giocando?! Se provi a mordermi o a fottermi in qualsiasi maniera...”

Fotterti... sì. L'idea era proprio quella.”

Caroline si blocca e abbassa la testa lasciando spiovere i capelli sul viso. “E credi che te lo lascerò fare?”

Sì.”

Alla faccia della sicurezza in se stessi, pensa avvampando. “Non penso accadrà.”

Luka giocherella col cellulare in tasca, il bluetooth nell'orecchio. “Ho commesso un errore, non dovevo lasciarti vicino a lui.”

Le sopracciglia si contraggono lievemente. Caroline si stacca dalla saracinesca polverosa e sporca.

Non hai idea di quel che è successo fra noi...”

So che effetto fa Louis a una donna.”

Una rasoiata ha lo stesso effetto delle sue parole. “Non lo sai... non lo sai finché non è lì con te...”

Ti tormenta. Ti seduce, ti porta allo stremo finché non sei tu a desiderarlo...” bisbiglia nel suo orecchio. “Ti ha morso e non sei riuscita a resistergli...”

Caroline inghiotte cercando di mantenere il controllo. La sua mente ha una versione diversa da quella del sogno ricorrente. “Non... riuscivo... a fermarlo...”

Non riuscivi a fermarti.”

Il sangue comincia a scorrere, offusca il sogno, lo ricopre, la soffoca. “Non volevo...”

Lo volevi eccome.”

Non hai idea di come mi sentivo!” esclama con la voce rotta. “Sei tanto intelligente ma non capisci un cavolo delle donne! Come potresti, mi hai lasciato morire!”

Colpo bassissimo. Luka sente l'inquietudine inondargli le vene.

Che cosa stavi facendo mentre bruciavo al sole, telefonavi? Mandavi mail?” insiste senza più voce. Non risponde. Per forza, come può giustificarsi? “Non chiamarmi mai più” borbotta e spegne il cellulare del tutto. Caroline si addossa al muro e chiude gli occhi con l'impellente bisogno di piangere che non la fa respirare. L'hai già fatto una decina di volte. Basta rimandare indietro il sogno, negarlo e far finta che non sia mai accaduto. Infila il telefono in tasca ed esce dal vicolo nel quale era nascosta. La mano dell'anello le prude da morire mentre torna dritta a casa. Caroline infila le chiavi nella porta, sente una presenza dietro di se e chiude gli occhi, arrabbiata. “Non ti avevo detto di starmi lontano?”

Ottengo sempre quello che voglio, dovresti saperlo.”

Già. Sempre. “Avevo bevuto il sangue di Louis prima di flambarmi al sole” mormora dandogli le spalle. “Ecco perché sono ancora viva...”

Ne sono felice.”

Caroline è insicura perché sotto quei bei vestiti sexy e l'aria matura, ha ancora diciotto anni e l'inesperienza dell'età. Uccidere un uomo in sette modi diversi, è un'abilità acquisita che in quel momento non l'aiuta. Le basta sentire la sua voce per ricordare i brevissimi momenti passati insieme. “Che cosa sei venuto a fare?”

A rendere una cosa e a prendere qualcosa.”

Me?, si domanda voltandosi dalla sua parte. Perché è tornato proprio adesso? Proprio adesso che ha incontrato qualcuno che potrebbe essere quello che cerca da una vita. “Dove si trova il manoscritto originale del libro che mi hai dato? La vecchia edizione del manuale del vampiro” domanda di punto in bianco evitando il suo abbraccio.

È in cassaforte.”

Andiamo a trovare a cassaforte.”

La cassaforte è a casa mia.” Checché ne dica Phoebe, non intrattiene rapporti con le donne umane per un semplice motivo. Non perde mai il controllo di se. Caroline tira fuori il suo lato più nascosto. Non è proprio sicuro che potrebbe piacerle. Si è sempre limitato a guardarla. Ad immaginare come sarebbe stato il corpo sotto il suo. Dentro di lei. Ora vuole il pacchetto completo. L'aria è ferma, elettrica e rarefatta nel mezzo metro che li divide. Ha voglia di affondarle i denti nel collo e succhiarle via la vita. Ha voglia di affondare nella sua carne e prendersi un po' di lei. “Che cosa hai fatto ai capelli?”

Caroline è arrabbiata e delusa e manca poco perché il suo affetto si trasformi in odio. Ma non vuole arrivare a tanto. Non riesce a digerire il fatto che Luka l'abbia lasciata morire senza muovere un dito. Sente la ferita pulsare. Ci struscia le nocche sopra ma il dolore non accenna a smettere.

Luka abbassa lo sguardo sul movimento reiterato che sta facendo e riporta gli occhi nei suoi.

Caroline sente il cuore arrivare in gola, restare lì per un po' a soffocarla e poi finire nello stomaco in attesa di essere digerito. “Non ti piacciono?”

Non sei più tu” mormora avvicinandosi e sfiorandole le braccia.

Caroline lo guarda scoraggiata. Intravede lo sguardo bramoso di Luka che la sta divorando a settori e si chiude a riccio, a disagio. “Torna a casa.”

Io voglio stare con te.”

Dovevi pensarci un anno fa” mormora intristita, scacciando la mano quando le sfiora il viso. “Adesso è tardi... smettila... ”

Luka l'abbraccia e nello stesso momento, Caroline gli posa la testa sulla spalla. La sensazione non è più la stessa. E' tutto tremendamente sbagliato, fuori tempo e inopportuno. Si irrigidisce, puntandogli le mani contro e quando cerca di baciarla, gira il collo inghiottendo. “Va via...”

Invitami ad entrare.”

Non posso farlo, solo Phoebe...”

Mi ha chiesto lei di venire qui” rivela stringendo un manichino gelido. “Carol, fammi entrare...”

No!” esclama allontanandolo da se. Prima gli fa credere che è morta per tenerlo lontano, poi … è per Dragan, sussurra una vocina dentro di lei. E' per colpa sua.

Vuoi il manoscritto? Allora negoziamo.” I suoi occhi metallici brillano innaturalmente.

Negoziare? Lei non è assolutamente capace di farlo! “Non mercifico il mio corpo per un rotolo di fogli del Mar Morto e non sarà una cassaforte a fermarmi” promette aprendo la porta di casa che non può oltrepassare senza l'invito di Phoebe.

Luka continua a guardarla, le mani in tasca e l'aria da brutto ceffo che ha appena ideato il piano del secolo. Deve giocare sporco. Deve chiamare Sem.


* T.Lee, il Signore delle Notte.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Fino alla morte. E oltre ***


Il sonno di Caroline è agitato e gli incubi in cui sguazza sembrano così reali che si sveglia più volte durante la notte. Alle quattro del mattino è ridotta uno straccio. Con la comparsa di Luka sono affiorati tutti i brutti ricordi di otto anni prima. No buono.

La stanza è stranamente calda, sta sudando come se fosse il quindici di Luglio. Si denuda restando al di sopra delle coperte. L'anello ha ripreso a vibrare, sente il formicolio risalire lungo il braccio. Ma perché fa così? Caroline lo sfila, restando a guardarlo nella penombra della stanza. La visione dei petali tondeggianti la rassicura. Lo zaffiro al centro le ricorda il blu degli occhi di... oh dio, smettila, pensa posandolo sul comodino con le sopracciglia aggrottate. La sua assurda timidezza deve cessare insieme alle visioni disastrose. Andrà tutto bene! Non deve convincersi, sa che stavolta sarà diverso. Lui è diverso, lui... Caroline sente uno sfioramento leggero lungo la colonna vertebrale che la fa inarcare. Le dita sul seno, i suoi capelli che le sfiorano il collo... Caroline trasale e balza a sedere, accendendo la luce. Non c'è nessuno. Ma l'ha sentito. C'è una presenza nella stanza. “Vieni fuori” mormora con i sensi tesi e in allerta. Si sente stupida a parlare al nulla, ma sa che c'è qualcuno che la sta spiando. L'ha toccata, non se l'è sognato. La stanchezza si fa sentire dopo quasi un'ora di veglia forzata, in attesa che il suo ospite non gradito venga fuori. Caroline si rassicura, torna a sdraiarsi e chiude gli occhi sperando di addormentarsi davvero, stavolta. Ma dopo qualche istante, sente una carezza calda e profonda risalire dallo stomaco al seno. La sorpresa le toglie la favella. Nessuno può entrare senza l'autorizzazione di Phoebe, neppure Luka. E' una questione di gerarchia.

Muove una mano nel punto in cui dovrebbe esserci quel qualcuno dal tocco così squisito da farla sciogliere e le dita vanno a vuoto. Però lo sente. E non riesce ad opporsi perché non sa come fare. Non può attaccare il buio. Caroline trasale di paura. Conosceva una sola persona capace di utilizzare le ombre a quel modo. Ma Louis è morto!

La carezza umida continua leggera e senza posa e un fiume liquido e caldo si rovescia dal corpo, facendola tremare. Le sensazioni si amplificano. Le sta accarezzando le labbra, sente chiaramente il calore che emana la sua pelle. Cattura un polpastrello con i denti e dopo un istante la mente va in allarme. E' reale. Caroline lo sente ora, tutto su di se, i contorni perfetti di un uomo e cerca di spingerlo via. Non ha odore, non ha sapore. Ma chi è?! L'alba che rischiara la stanza le permette di intravederne qualcosa. Quando cerca di toccarlo, le mani vanno a vuoto, eppure lui riesce a immobilizzarla.

Luka... basta... non è divertente...” farfuglia nel panico. E' un maledetto giochetto che gli farà pagare, l'indomani mattina. Caroline non ha idea dei poteri che nasconde. Quella specie di ombra solida potrebbe comandarla lui!

Io mi chiamo Sem.

Non ha parlato ma l'ha sentito a livello mentale. Ha tradotto la sua lingua strana senza bisogno di conoscerla. “Chi... cosa sei?! Perché non riesco a toccarti...”

Abbandonati.

Sta scherzando?! Caroline si irrigidisce e cerca di divincolarsi finché non si rende conto che le sta entrando nella pelle. E' come infilare la faccia nell'acqua calda, una strana pressione su tutto il corpo che non la fa respirare. C'è una persona in più dentro di lei, pensa quando la sensazione la riempie fino alla cima dei capelli e subito cola fuori svuotandola della rabbia e dal terrore che provava. L'essere le ha tolto tutte le energie. Se avesse intenzione di farle del male, non potrebbe difendersi.

Caroline apre gli occhi. E' mattina piena, la stanza al chiarore del sole non porta i segni dell'avvenimento della notte e lei è nuda, sopra le coperte. Rabbrividisce afferrando il pigiamino e infilandolo con gesti bruschi. Ogni movimento le costa uno sforzo non indifferente. Agguanta l'anello e lo infila all'anulare destro stringendo la mano e insaccando la testa nelle spalle. Quando si guarda allo specchio, ha gli occhi spiritati e le occhiaie profonde.

***

La colazione è abbondante, Caroline continua ad ingurgitare cibo per riprendere le energie. Non ha fame ma non ha toccato la razione di sangue occultata nelle profondità del frigo. E' sconvolta e fa cose che normalmente non farebbe. Ha dimenticato il suo essere vampiro. Un'altra volta. Risponde al telefono prima che la vibrazione cessi e si inneschi la suoneria. Non conosce il numero. “Che cosa mi hai fatto, chi era quell'essere?!” risponde frastornata e con la voce ricolma di terrore e odio.

Salta un'altra lezione e ti stronco all'esame!”

Dragan? Come ha fatto ad avere il suo numero?! Caroline allontana il cellulare dalla faccia, lo guarda temendo di essere morsa e si ravvia i capelli come se potesse vederla. “Dove hai trovato il mio numero?”

Essere? “E' scritto nella domanda di esame insieme alla mail.”

La domanda d'esame è depositata in segreteria e nessun professore si avventura mai nella giungla della burocrazia universitaria.

Che sta succedendo?”

Caroline si umetta la labbra, spaventata. “Stanotte ho avuto un... ospite inatteso… ha detto di chiamarsi Sem... che... che cos'è?”

Non vede Sem da migliaia di anni e per ottime ragioni. Se ha deciso di usarlo, ha imparato a giocare sporco. “E' un Succubo, un demone che seduce gli uomini per avere rapporti sessuali. Secondo la leggenda i Succubi assorbono l'energia per alimentarsi, portandoti alla morte.”

Luka vuole ucciderla? O solo renderla malleabile? E' talmente sconvolta che in quel momento crederebbe anche a Babbo Natale.

Sem è qualcosa di indefinito. Assume forma di uomo o di donna, a seconda della vittima designata dal suo padrone. Come sei arrivata a costringerlo a tirarlo fuori dopo secoli di dormienza?”

Come fa a sapere che Luka è tornato? “L'ho rifiutato.”

Dragan sente un enorme nodo sciogliersi all'improvviso. Credeva di conoscere Luka - è un bonaccione - mai avrebbe pensato all'extrema ratio. “Non ti addormentare per le prossime settantadue ore. Non puoi sopportare le sue visite per tre notti di seguito.”

Settantadue ore?! Stai scherzando? Devo riposare, ho un esame domattina!” sbotta con la voce roca e tremante. E' nel panico. Strofina la fronte in cerca di una soluzione e tira su col naso. “Perchè lo sta facendo?”

Se uno è stronzo, è stronzo. “E' disperato. Non piangere...”

Non sto piangendo...” mormora soffiando il naso “sta cercando di cogliermi con la guardia abbassata, ma col cavolo che mi lascio fregare da quello stupido vampiro transilvano!”

Quella ragazza ha la testa dura. Se dice no, è proprio no. “Poche donne resistono al fascino vampiresco.”

Ho un'idea molto romantica dell'amore e non mi lascio incantare dai bellimbusti che provano a ricattarmi sessualmente.” Caroline ficca il pugno in bocca e lo morde innervosita. Sente un lungo silenzio provenire dall'altra parte. “Sei svenuto e/o morto di noia?”

Infastidito, in verità. E' come costruire un bellissimo castello di sabbia e vederlo franare miseramente sotto i piedi di un bambino dispettoso. “Vuoi che resti con te, stanotte?”

Se stesse ancora mangiando si strozzerebbe. I muscoli facciali che fino a quel momento era rimasti tesi, si rilassano all'improvviso. Fosse in un cartone animato, le sarebbe caduta la mascella. “Lo faresti?”

Quella voce roca e stanca gli scatena un senso di protezione non indifferente. Luka è suo amico ma sta invadendo un territorio già occupato. “Farei molte cose per te.”

***

La testa ciondola a vuoto un paio di volte, prima che i muscoli del collo scattino e la riportino in posizione eretta. Caroline sta cedendo al sonno e il consiglio di Dragan risulta impraticabile. Si addormenta di colpo, il libro aperto accanto alla sua mano e le gambe nude sopra le coperte. Si sveglia dopo qualche ora, ancora avvolta da un sogno che non mette a fuoco. Si trascina in bagno, lava il viso a lungo per far svanire la sensazione ovattata del sogno ma non serve a niente. Il suo vestito in terra la fa avvampare di sdegno. Il prodotto interno lordo del Burundi non raggiunge la cifra che l'ha pagato! Lo solleva adagiandolo delicatamente sullo schienale della sedia. Torna a letto gattonando e schiantandosi sulle lenzuola a faccia in giù. Di nuovo, la sensazione di essere immersa in un bagno bollente la aggredisce, la privazione delle forze e il piacere concupiscente la fanno gemere. Quell'essere la fa vibrare fino nelle ossa. Caroline si abbandona ad una forza superiore alla sua, non prova neppure a combattere, si lascia succhiare le energie mentre le dita oscure di Sem aprono passaggi dentro di lei, la rovesciano, la fanno urlare silenziosamente. La mente si fonde, si riplasma nel nulla e Caroline comprende l'avvertimento: non può sopportare un'altra volta quel bizzarro amplesso senza morire. L'essere parla in una lingua sconosciuta. La mente comprende e il corpo reagisce sottomettendosi, finché una voce aspra contrasta la lussuria dell'essere su di lei. Caroline sente la tensione abbandonarla, il piacere esaurirsi, giace sul letto prostrata dalla mancanza di forze, le braccia flesse ai lati del corpo. Crede di averla sognata, la voce. Vattene e dì al tuo padrone che farò tutto quello che vuole.

Sia come vuoi tu.

Un bisbiglio stizzoso. Caroline volta la testa verso la finestra. Il buio nella stanza non è totale e le consente di intravedere i suoi contorni. I capelli un po' lunghi, il riflesso di un anello che conosce bene. Aspira odore di detersivo per vestiti, un'essenza maschile a cui non sa dare un nome, polvere e metallo. Il lento brillare della lampadina lo illumina un po' alla volta.

Quale parte della conversazione non hai capito? 'Non dormire per le prossime settantadue ore' è stato automaticamente tradotto in 'sdraiati a pelle d'orso sul letto e fatti la più gloriosa dormita della tua vita?!'” la sgrida sottovoce tenendogli gli occhi fissi nei suoi, appannati di piacere e stanchezza. “Come ti senti?”

Svuotata...” bisbiglia. E piuttosto nuda. “L'hai cacciato?”

E' andato via, non tornerà più” sussurra coprendola con una coperta. “Dovresti nutrirti.”

No...”

Su, non fare storie” mormora porgendole il braccio. Caroline lo guarda e lo ignora.

Testarda. “Dovete cessare quest'assurda lite.”

Ha cominciato lui...”

Non mi interessa. Sarai tu a farti male.”

Gli ho solo chiesto il manoscritto, il manuale del vampiro... sto cercando un'informazione...”

Hai mai pensato che una volta in tuo possesso non sapresti cosa farci? Sai almeno in che lingua è scritto?”

No...”

Cosa stai cercando?”

Il modo per uccidere un Anziano.”

Ce l'hai con me?” domanda scherzoso.

Devo proteggermi da voi...”

Detesto quel voi, fa tanto vecchi bavosi pedofili” mormora aggiustandole una ciocca oltre il viso. “Puoi tornare a dormire, non verrà più.”

Il suo sguardo opaco si sposta sul fondo della stanza. Il modo dolce in cui le parla è troppo, da sopportare. “Non te ne andare...”

Non si aspettava un bacio ardente e nemmeno un 'grazie per avermi impedito di morire un'altra volta.' Ma non si aspettava neppure che gli chiedesse di restare.

Caroline gli scivola fra le braccia chiudendo gli occhi mentre tritura fra i denti un singhiozzo depresso ed esausto. La ferita le duole e l'anello le sta ustionando il dito.

Ha cominciato a fidarsi di lui. Dragan le accarezza la schiena stringendola dolcemente. Non serve neppure che frigni per scatenare l'effetto gattino inzuppato.

Caroline gli afferra la mano e la porta al livello del viso, premendo le labbra sul palmo. La sua mente è un guazzabuglio di sensazioni confuse.

Dragan le solleva il mento, baciandola a fior di labbra. Se la tocca, la rassicura. Quando la carezza arriva a livello del cuore, Caroline preme la mano contro il seno, sulla ferita.

Non è un gesto erotico, anche se ha la pelle d'oca e tutti i segni di un'evidente eccitazione.

Fa male...” bisbiglia notando il suo sguardo dubbioso.

Fa parte della storia che non racconterà mai. Dragan le accarezza il viso e la culla contro di se. “Ti racconto una storia... la vuoi sentire?”

Annuisce, posa la testa sul torace illudendosi di udire il battito del cuore. Sarebbe bello. Potrebbe quasi pensare a lui come al suo ragazzo umano.

Nel 1821, incontrai un vecchio francese morente che mi diede un anello e mi disse di conservarlo con cura perché un giorno mi avrebbe portato l'amore...”

Che assurdo senso di pienezza! Come se avesse mangiato troppa cioccolata ma invece di essere finita nello stomaco, fosse rimasta tutta lì, fra il cuore e i polmoni.

Disse che ogni anello aveva il suo gemello, un maschio e una femmina, destinati a stare insieme fin oltre la morte...”

Caroline apre gli occhi sentendo un sussulto diverso al cuore. Diverso dagli altri, più profondo e avvolgente. “Era destino che ci incontrassimo?”

Mi piace pensarlo” mormora accarezzandola di nuovo lungo la mandibola.

Caroline sfiora le sue dita e le tiene premute contro la guancia. “Anche a me...”

***

Come è andato l'esame?”

Due pupille rosse e iniettate di sangue si scagliano violente sul visetto della compagna di classe. La ragazza chiude la bocca e si schiarisce la voce, consapevole di aver appena fatto una gaffe.

Il mondo fa fin troppo rumore per i suoi gusti. Caroline è di malumore, ha dimenticato di nutrirsi e di fare colazione, è debole e in preda alla visioni di se stessa sovreccitata che aggredisce Dragan e lo costringe a fare sesso con lei mentre schianta di mazzate il cranio di Luka. Per concludere in bellezza, non è stata in grado di soggiogare la prof di statistica per farsi mettere un voto decente che non le rovini la media. Chiederle 'come è andato l'esame' in quel momento, vuol dire rischiare la vita. La prova è propedeutica a molte altre, compreso quella di storia finanziaria. Caroline alzerebbe ironicamente il pollice a se stessa, se non fosse così stanca. E' stata inglobata dalla panchina del parco dell'università e non ha neppure la forza di prendere un bel... “caffè...” sussurra quando un odore paradisiaco le accarezza i turbinanti del naso. Qualcuno le mette in mano un bicchiere cartonato un po' caldo che la fa sorridere comicamente. “Grazie...”

Prego.”

Quando riconosce la voce, abbassa le spalle, conta fino a tre perché è troppo esaurita per arrivare a dieci, assaggia il liquido testandone il grado di ustione e con immensa calma lo rovescia sui vestiti di Luka che la guarda senza battere ciglio.

Ho sbagliato la quantità di zucchero?” domanda un po' allegro e poco stupito dal suo gesto.

Hai sbagliato a tornare” borbotta alzandosi con immensa calma. Quel dispetto glielo farà pagare caro, ma non può aggredirlo di fronte a tutti. Soprattutto non quando è così debole e assonnata.

Carol...”

Caroline. Non Carol” sibila voltandosi dalla sua parte “sono sotto esame, non puoi farmi uno scherzo del genere! Mi sei appena costato un semestre!” passata la rabbia, Caroline torna ad afflosciarsi su se stessa.

Scusa...”

Sai cosa ci faccio con le tue scuse? Le arrotolo e le fumo!” esclama con un sospirone “tornate a casa, vattene, non abbiamo proprio nulla da dirci...”

Mi manchi” mormora pensando che la verità di solito è ben accetta.

Caroline si infuria lentamente, ma quando lo fa, mantiene il punto per molte ore. “Non ti sono mancata per sette anni, non ti sono mancata il giorno in cui mi hai visto morire, non hai mosso un dito per farmi cambiare idea...”

Ho mantenuto la promessa.”

Quale promessa?! Quando mai lei ha...

Hai detto 'se muoio o resto in fin di vita non v'azzardate a salvarmi'.”

Caroline batte le palpebre velocemente. Non può aver preso alla lettera quella frase! Il contesto era diverso, come può aver creduto che dicesse sul serio?! Lo fissa sperando di causargli un aneurisma celebrale. Mah, vana speranza.

Dimmi tu cosa avrei dovuto fare” mormora infilando le mani in tasca ed estraendo un fazzoletto che passa sui vestiti con poca convinzione.

Potevi farti vedere” sussurra con un groppo in gola. “Forse non l'avrei fatto. Saperlo da Phoebe mi ha spezzato il cuore” continua con la voce rotta. “Io non voglio più...”

A-ah. Qualcuno mi ha bisbigliato una frase completamente diversa nell'orecchio qualche ora fa” le ricorda con un sorriso bastardo. “Devo ordinargli di tornare da te anche stanotte?”

Caroline prova la stessa sensazione del cervo quando è stato braccato. “Sei un bastardo figlio di puttana...”

Ti piacevo per questo!” esclama allargando le braccia. “Eddai, Carol!”

Fottiti!”

Hai dato la tua parola.”

Me ne sbatto, non voglio stare con te” sibila tornando verso di lui. “Aveva ragione Eileen, portate solo.. mghf!” Caroline lascia quasi andare lo zainetto quando la bacia. C'era un motivo per cui Luka le piaceva tanto. Faceva quelle cose quando meno se l'aspettava. Quelle cose da film che ogni ragazza sogna. Sente le braccia avvolgerle la vita, sente le proprie piegarsi per circondargli il collo ma fermarsi a livello dei bicipiti. Prova l'immensa nostalgia di un tempo passato, un tempo che non può più tornare. Riconosce il sapore di un desiderio rimandato troppo a lungo e si ammorbidisce rendendo più semplice il bacio. La sera della festa, il piacere violento che la riscaldava mentre la neve le cadeva addosso. Piacevole, ma non ai livelli di quelli scambiati con...

Caroline sente una lama gelida che trafigge le costole e attraversa il cuore conficcandosi a fondo. Apre gli occhi e lo vede, fermo sotto il sole a guardarli. Immobile, inespressivo.

Ah!” Luka la stacca da se quando lo morde. La guarda ma vede solo disprezzo indirizzato a se stessa. Segue il suo sguardo e gli occhi si allargano visibilmente. “Dag? Che ci fai qui?”

Insegno ad un branco di incapaci” mormora senza manifestare alcun sentimento. Da perfetto vampiro. “Allora, Forbes, come è andato l'esame?”

Meravigliosamente. Mi ha bocciato” afferma raccogliendo lo zainetto da terra. “Voi due vi conoscete. Perché non vi sedete a parlare del Paleolitico da cui provenite?”

Te la ricordi quella storia della gerarchia? Ogni tanto sarebbe il caso di rispettarla” le suggerisce a bassa voce, piegandosi un po' verso di lei.

Caroline gli spinge via la faccia con una manata. “Non ti avvicinare mai più a me.”

Appena è lontana e fuori dalla portata di orecchio, Dragan la indica col pollice. “L'esame che le hai appena fatto saltare col tuo scherzetto ha causato un guaio al sottoscritto!”

In che modo ti coinvolge?” mormora sedendosi sulla prima panchina libera come se fosse ad una riunione di lavoro. “E come fai a sapere di Sem?”

Dragan scuote la testa dentro di se. Ingessato pure sul cesso, quel tipo. “Me la ritroverò fra i piedi di nuovo fra tre mesi. Quell'esame è propedeutico alla mia materia. Sai quanti di loro” sussurra indicando l'ambiente giovanile “affollano la sessione estiva? Prova a dire un numero, non ci arriverai vicino.”

Sei troppo severo. Rendi l'esame più semplice” borbotta scrollando un piede. “Come va il matrimonio?”

Fantastico, mi ha lasciato” annuncia rovistando nella borsa. “Fumo?”

E' una canna, quella?”

Volgarissimo tabacco arrotolato. Li mette a loro agio” continua indicando i ragazzi della facoltà. “Ogni volta che ti incontro c'è una donna che ti prende a schiaffi.”

E' sempre la stessa di otto anni fa” mormora osservando la direzione che ha preso Caroline. “Non me la perdonerà mai...”

Cosa hai fatto?” Se non riesci ad avere informazioni da una parte, prova dall'altra.

Ti ha mollato dopo tutto quel casino?!” esclama come se avesse udito la frase solo in quel momento. “Perchè?”

Era più giovane e più bello” sorride appena gettando la sigaretta spenta a terra. “Posso sentire il cancro che rosicchia i polmoni, ogni volta...”

Allora smetti di fumare.”

Devo avere un vizio. Laura diceva che ero troppo rigido.”

Luka lo guarda senza commentare, alza lo sguardo al cielo e stira le labbra in un sorrisetto che Dragan ricambia dopo un istante. I due uomini scoppiano a ridere attirando l'attenzione di un paio di ragazze che passano nel parco.

Dai, serio...” borbotta schiarendosi la voce. Dragan lo colpisce sul ginocchio e scuote la testa. Aveva una mezza intenzione di fargli passare un brutto quarto d'ora, ma da quel che ha sentito, Caroline è stata bene chiara con lui. “Non sei stanco di correre dietro la stessa donna da otto anni?”

E' questione di chimica, mi sveglia quella femmina.”

Maschilista.”

Scherzi? Amo le donne, non so come farei senza di loro...”

Tu le paghi, le donne!”

Tu le sposi per non pagarle!”

I due vampiri si guardano e scoppiano a ridere di nuovo, per così tanto tempo da avere i crampi allo stomaco.

Fare il professore ripaga? Quante studentesse attiri nel tuo antro con la scusa delle 'spiegazioni'?” ridacchia dandogli di gomito. L'occhiata che gli arriva è seria e anche un po' arrabbiata. “Scherzo, scherzo. Sei la correttezza fatta persona!”

Non ti farebbe male un po' di moralità in più” borbotta alzandosi dalla panchina. “Forse quella ragazza non sarebbe così prevenuta contro di te.”

Il riferimento a Caroline lo stizzisce. “E tu cosa ne sai, professore?”

Conosco un po' la sua storia” si lascia sfuggire, attirandosi uno sguardo di fuoco. Un po' si traduce in 'quasi niente'. Ma lui non può saperlo.

Conoscere la sua storia vuol dire averle bevuto il sangue. La molla della gelosia scatta violenta. Luka si alza a sua volta con le labbra esangui. “L'hai morsa?”

No” sussurra alzando un sopracciglio e parando il suo cazzotto al volo. Dragan lo rivolta su se stesso mandandolo a terra. “Vuoi litigare con me? Sul serio?”

No, per niente!”


Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Il concetto romantico dell'amore ***


Ahio...”

Non t'ho fatto niente, non fare la scena!”

Mi hai caricato, pecoraio della malora!” sibila stringendo la testa fra le mani. “E tutto per una donna!” esclama chiamando il cameriere del bar. “Che vuoi?”

Un bastone da ficcarti su per il culo!”

Due caffè e un po' di ghiaccio a parte...” ordina colpendolo con il piede sotto il tavolino. “Cafone!”

Tu hai morso la mia ragazza!”

Non l'ho morsa, c'è stato uno scambio di sangue puramente casuale” si difende ripensando al loro bacio troppo passionale e al piccolo morso che le aveva inflitto nel labbro inferiore.

E sentiamo, come sarebbe avvenuto questo casuale scambio?! Si è ferita e ti ha sanguinato addosso?”

Abbassa la voce” soffia guardandosi attorno. “Dove è finita la tua innata discrezione?”

Stronzo...” sibila di nuovo fuori di se. “Me ne sbatto della gerarchia, voglio la tua parola...”

Hai la mia...”

... che non le hai infilato la lingua in bocca!”

Dragan lo guarda, una brevissima esitazione e una smorfia. “Ehm...”

Luka si inalbera e la pelle si arrossa fino alla fronte. “Brutto figlio di puttana!”

Caroline allunga la mano verso il cellulare e manda quasi al diavolo la sua amica, mentre trangugia tre tramezzini maxi per riacquistare un po' di forze. La voce concitata nell'orecchio le trapassa il cervello e la fa mugolare di dolore. Due vampiri che fanno a pugni. Ridicoli. Osserva a bocca aperta il video caricato quasi all'istante su YouTube e stira le labbra, riconoscendo il punto della facoltà in cui sta avvenendo lo scontro. Quei due picchiano forte, sembrano due zotici da taverna! Caroline balza via dalla sedia e comincia a correre verso il prato.

Dragan lo schiva più che parare i colpi. La cosa comincia a diventare ridicola. “La tua reazione è decisamente esagerata!” Gli occhi azzurri si fanno quasi blu. L'aria si sta raffreddando, sta arrivando un temporale.

Due vampiri che litigano come adolescenti in pieno scompenso ormonale? Adesso le ha viste tutte. Caroline si nasconde fra la folla. E' la prima volta che due ragazzi fanno a botte per lei. Invece di sentirsi lusingata, ha paura che si lascino prendere la mano o che voli qualche parola di troppo. Le sue amiche patteggiano spudoratamente per Dragan. Sono troppo eccitate. E quel discorso che hanno fatto sui cafoni che alzano le mani per un nonnulla?! Una scazzottata non è certo attraente per... uhm... un pubblico femminile particolarmente recettivo. Caroline inclina la testa socchiudendo le palpebre. L'aria è fresca ma lei comincia ad avere caldo. Perché deve scegliere, non può averli tutti e... oooh! Ma santiddio! Quei due sprigionano nuvole di testosterone, per di più amplificato dal fascino vampiresco. Li deve fermare prima che mandino in pappa il cervello di ogni donna nell'arco di un chilometro. Che peccato, però. “Luka, smettila subito!”

Luka si volta verso di lei nel momento stesso in cui para un cazzotto con la faccia.

Quello deve fare male, pensa sibilando fra i denti. Caroline sente qualcuno tirarla indietro. Guarda le amiche con una smorfia allibita. “Non è il momento!”

Lo conosci?!”

E' il mio ex ragazzo.”

Forbes, ci stupisci ogni giorno di più.”

Caroline sgrana gli occhi battendo velocemente le palpebre. “Spiegazioni, ora.”

Beh, noi credevamo che fosse... che so, morto da come non ne parlavi...”

Per essere morto, è morto. “Non è finita bene.”

Perchè?”

Prova a raccontare la verità se ne hai il coraggio!”

Caroline impallidisce. Se apre bocca, è fottuta. Seccatissima, si volta verso Luka con le mani sui fianchi. “Lo sai, il perché!”

Un minuscolo errore e mi hai cancellato dalla tua vita!”

Minuscolo?!”

Va bene, ho toppato! Dammi un'altra possibilità.”

Scordatelo!” sbotta voltando su se stessa e cercando di attirarlo lontano dalla folla. “Vattene via!” Sta cercando un modo per salvare il salvabile ma non le viene in mente nulla. “Non puoi piombare qui e picchiare i miei professori per gelosia! Che cavolo ti sei messo in testa?!”

Ti amo, che diavolo credi abbia in testa?! Solo tu, sempre tu da otto anni!”

Caroline si blocca digrignando i denti. Quello fa male.

Le ragazze saettano lo sguardo sulla coppia e persino Dragan fa una smorfia. Sgonfia la guancia che stava tastando e li guarda a sua volta. E' proprio curioso di vedere la sua reazione e udire la risposta.

Caroline ha la stessa espressione che si usa con un bambino petulante. “Io non ti amo” sussurra a bassa voce. “Ti ho voluto bene, ti voglio bene, ma devo dimenticare” mormora risoluta. “Sai cosa vuol dire essere viva grazie al sangue di quel...” Caroline risucchia il labbro inferiore e sente gli occhi inumidirsi “dopo tutto quello che mi ha fatto devo anche dirgli 'grazie'... lo capisci?”

Si è sfilata l'anello di sua spontanea volontà, a parte rubarle i ricordi, non le ha mai causato alcun danno. C'è qualche tassello mancante. “Ti ha soggiogato e costretto ad esporti al sole?”

Potrebbe averla convinta a suicidarsi? Caroline fissa il nulla rimestando fra i ricordi che le riporta la notte. “Non lo so... mi ha costretto a fare molte cose...”

Che cosa hai dovuto fare?”

Caroline risucchia il labbro inferiore stringendo gli occhi. “Cose” ripete vaga.

Ricordi le mattine in cui dovevo buttarti giù dal letto per farti andare a lavoro?” mormora abbassando la voce e rendendola dolce.

Le ricorda eccome, non ha mai odiato tanto doversi alzare così presto. Annuisce, gli occhi sempre più lucidi.

Ha abbassato la guardia. Luka si avvicina sfiorandole le spalle. “Ti ho raccontato la mia vita, non merito un po' di fiducia?”

Non mi crederesti...” bisbiglia triste. “Non ci credo neanche io...”

Potete andare a parlare da un'altra parte?”

L'invito di Dragan non viene registrato da nessuno dei due. Caroline continua a guardare Luka con aria affranta. “Non potevi arrivare dieci minuti prima?”

Ho sempre avuto un tempismo di merda” mormora abbracciandola. La sua voce irrompe nel fiume di pensieri e la riporta al presente. Caroline lo guarda senza vederlo e dopo qualche attimo sospeso, ricambia il suo abbraccio.

Dragan ha staccato gli occhi dalla scena, non vuole vedere la donna che ama abbracciare il suo 'compare' di una vita. Si rassetta la camicia e afferra la borsa da terra, inginocchiandosi per controllarne il contenuto.

Mi sei mancata tanto, piccola...” Luka accompagna le parole da un gesto molto romantico e molto simile a qualcosa che ha letto nel suo ultimo romanzo d'amore. La bacia dolcemente sulla fronte ma Caroline non da segni di gradimento o fastidio. È del tutto assente. “Dag ha ragione, andiamo via.”

Non puoi entrare in casa senza il permesso di Phoebe” bisbiglia meccanicamente.

Fa niente. Ho l'albergo a due passi...”

Un altro tuono scoppia poco lontano da loro rendendo elettrica l'aria.

Stiamo andando, non c'è bisogno di arrabbiarsi!” esclama voltandosi verso Dragan.

Caroline sposta lo sguardo sul vampiro inginocchiato a terra e sgrana gli occhi. Lo sta provocando lui? Il cuore si stringe lentamente, mentre si solleva sulle gambe e si allontana, tenendo lo sguardo fisso sulla strada. L'acqua comincia a scrosciare violenta, si infila fra i capelli, sotto la maglietta e nelle scarpe.

Ci sei arrivata, finalmente.

Caroline si riscuote con un brivido violento, si sottrae alla stretta di Luka e corre via.

***

Oh, dio. Odia quell'espressione!

E' andata male, eh?”

Luka lascia andare lo zainetto sulla porta di casa e resta a fissare Phoebe con le mani in tasca. “Posso entrare?”

No. Se Caroline non vuole stare con te, non puoi importi. Quindi... bye bye.” Phoebe gli sbatte la porta in faccia, sposta lo sguardo da Caroline al soffitto che sta fissando e lo ripiomba sulla figuretta sdraiata sul divano. “Se n'è andato.”

Bene” mugugna con gli occhi spalancati e le dita a tamburellare lo stomaco. “Non ha ancora smesso di piovere?”

No. Sei sulla mia parte.”

Scusa.”

Hanno chiamato le tue amiche e mi ha chiesto se è vero che hai una relazione con Dag.”

Phoebe ha più ascendente di lei sulle ragazze. Soprattutto da quando le ha portate in quel locale esclusivissimo in cui era impossibile accedere. Per loro è una dea.

Ho negato e mi hanno raccontato una storiella quando meno inverosimile su una scazzottata avvenuta fra lui e Luka.”

Non è la prima volta che le sue amiche la mettono in mezzo a quel discorso. L'hanno sempre considerata una ragazza molto carina, ma vicino a Dragan - forse per il loro pallore mortale, i capelli scuri e gli occhi chiari – la sua bellezza è risaltata agli occhi di tutti. Hanno perso il loro anonimato. Caroline si sente sempre osservata quando entra in classe, e l'unica disgraziata volta in cui aveva azzardato una spiegazione, Gan le aveva sorriso un po' troppo apertamente, il ricordo del loro bacio l'aveva fatta arrossire e farfugliare, così era risultato evidente che avesse una cotta per lui. Quello sarebbe stato il meno, tutte le ragazze lo erano, ma poi erano cominciati i punzecchiamenti.

Se non fosse un docente ti direi di provarci!”

Siete troppo belli insieme. Odiosamente perfetti!”

Stessi capelli corvini, stessi occhi...”

Veramente io sono bionda...” aveva rivelato per annientare argomento.

Una bionda che si tinge di nero? Sei impazzita?!”

Carol si era stretta nelle spalle “volevo cambiare...”

Che state dicendo?!” La nuova arrivata si era catapultata nel gruppetto sedendo pesantemente al tavolino.

Forbes è una bionda naturale!”

Voleva cambiare!”

Caroline aveva guardato la sua amica con viso teso. “Non è argomento su cui ridere.”

Le ragazze avevano taciuto all'istante. Caroline si era alzata per andare al bar a comprare un tramezzino, anche se aveva lo stomaco chiuso. Peccato, anche l'ultimo al tonno era finito. Il tonno era una delle poche cose di cui poteva sentire il sapore. Dietro consiglio di Phoebe aveva provato un po' tutto, ma le uniche cose che riusciva a gustare erano il caffè, il tonno sottolio, le mandorle tostate e le fragole. Tutto il resto sapeva di carta o vetro. Non avete mai passato la lingua sul vetro? Fatelo, non ha alcun sapore.

Caroline era quasi fuori dal bar quando se l'era ritrovato davanti. Il cuore aveva ricominciato a battere disordinatamente. Anche ora teneva banco agli specializzanti e agli assistenti. Uno di essi l'aveva quasi tramortita invece di cederle il passo. Caroline gli aveva scoccato un'occhiata furibonda. La cavalleria è proprio morta, aveva pensato alzando gli occhi di colpo sull'uomo di fronte a se.

Dragan le aveva sorriso spostandosi per lasciarla passare.

Le cavallette hanno spolverato tutto, prof!”

Ti sta bene, aveva pensato malignamente.

Forbes, hai ripulito la mensa?”

Sette paia d'occhi si erano voltati a guardarla. Caroline si era sentita tremendamente in imbarazzo. Invece di rispondere alla battuta simpatica, Caroline li aveva sfidati a prenderla in giro. Ce l'aveva da qualche mese, quella reazione di difesa. Da dopo che aveva messo a fuoco il suo... sogno ricorrente.

Va bene signori, tutti fuori. Si va in pizzeria, offro io.”

Caroline lo stava sorpassando quando aveva sentito qualcosa finirle in mano. Non si era azzardata a guardare finché non era scomparsa dietro l'angolo del palazzo. Solo allora aveva aperto il sacchetto bianco. Un tramezzino al tonno fatto in casa, non una schifezza da bar. Come faceva a saperlo? Caroline l'aveva addentato dopo una lunghissima occhiata scettica e impaurita e la fame era tornata.

Non è abituato a mostrare i suoi sentimenti e tu hai bisogno di qualcuno che ti ami apertamente e te lo dimostri.

Beh... non poteva dire che l'amasse ma almeno si preoccupava che non morisse di fame. Era tornata dalle sue amiche dopo aver spazzolato in piccoli morsi il tramezzino. Non avevano tirato fuori altri argomenti scottanti ma Caroline non era riuscita a rilassarsi. Gan stava cercando di conoscerla un po' alla volta, senza ricorrere a trucchi biechi e morsi inopportuni. Si comportava come qualsiasi altro uomo sulla faccia della terra. E Caroline continuava a dimenticare che era un vampiro. Continuava ad abbassare la guardia ogni volta che lo incontrava.

Caroline le porge il cellulare con il video caricato. Phoebe osserva il filmato con un sorrisetto malizioso. “Hanno litigato per te? Molto romantico ma lo sarebbe stato di più nel diciassettesimo secolo. Guanti di sfida, spade affilate e duelli all'alba...”

Hai detto a Luka dove mi trovavo...” mormora laconica. “Perchè?”

Ho provato a mettermi nei tuoi...”

Stronzate. Non vuoi che giri intorno al tuo 'amico'” borbotta spostando lo sguardo su di lei.

Non è mio amico in quel modo, non usare virgolette.” La voce di Phoebe è sferzante e arrabbiata “è come un fratello.”

Ma non ti va giù che sia preso da me.”

Lo è?” domanda con tono leggero “è innamorato di te? Ha detto di amarti?”

Non l'ha mai detto ma Caroline sente che è così. E' una di quelle poche volte in cui è sicura di qualcosa.

Ne sarei felice, te lo meriti” mormora facendole sgranare gli occhi.

Non sei... infastidita?”

Scarpe di piombo” mormora con un sorrisetto. “Vacci piano e non maltrattarlo. Ha il cuore debole, quel ragazzino...”

Quel ragazzino. Gan è la somma perfetta di tutto ciò che cerca in un uomo.

Dove vai?”

Esco con le ragazze... penso che mi ubriacherò per dimenticare...”

Portati l'ombrello e sta attenta ai malintenzionati.”

Sono loro che devono stare attenti a me, pensa con un sogghigno.

***

E' ubriaca. Tre drink bastano per mandarla fuori e se aggiungi una razione extra di sangue, la frittata è fatta. Caroline prende tre o quattro respiri, cercando di alzare il braccio e di bussare alla porta. I braccialetti tintinnano attorno al polso, tira indietro i capelli fradici di pioggia e incrocia le braccia.

Dragan apre la porta con un moto di sorpresa. Si blocca un po' dentro e un po' fuori ma non sorride. Di solito sorride così tanto che può contargli i denti.

No grazie, preferisco restare sulla porta” mormora ironica appoggiando una mano contro il muro per non perdere l'equilibrio. L'assenza di reazioni la scoraggia e le fa tremare le gambe. E se si fosse sbagliata e avesse scambiato degli innocui bacetti per qualcos'altro?

Hai bevuto?”

Un sacco.”

Entra” mormora occhieggiando oltre la sua spalla.

Non invado il territorio di un altro vampiro arrabbiato con me.”

Ti sto invitando ad entrare, non è una violazione” borbotta spalancando la porta. “Ciononostante, lo trovo molto...”

Sconveniente?” scherza scrollando i capelli con una mano. Non poteva dare un'occhiata allo specchio prima di passare? Sente gli occhi appiccicosi. Il trucco sta colando?

Crudele. Da dove vieni, tutta carina e piena di alcool fino alle orecchie?”

Caroline sta per sciorinare il programma, quando decide di lasciare perdere: hanno esagerato con gli aperitivi e la carenza di sonno ha acuito l'effetto stordente dell'alcool. Mettici il simpaticone che ha provato a rimorchiarla e che se ne tornerà a casa dalla fidanzata con un bel succhiotto sanguinante sul collo, a completare il tutto. “Avete litigato per me?”

Ha cominciato lui” risponde battendo le palpebre e facendole il verso. Dragan la scruta da capo a piedi. E' venerdì e sa che il venerdì quelle quattro matte che frequenta si lanciano in discoteca a tirar l'alba. Ha il timbro del locale sul dorso della mano. “Dai, entra.”

Caroline lo guarda fosca. “Mi ha baciato lui.”

Dragan sorride e si appoggia alla cornice della porta. “E allora? Vuoi la mia benedizione?”

Non voglio perderti” mormora contrita e imbarazzata. E' la prima volta che dice una cosa del genere ad un uomo che le piace.

Non puoi averci entrambi.”

Non voglio...” Caroline chiude gli occhi e pizzica la radice del naso con i polpastrelli delle dita. “Vuoi che torni con lui?”

Tu cosa vuoi?”

'Te'. E' facile, dillo.

Dragan la guarda accigliato. Ha voglia di baciarla, non di arrabbiarsi con lei. “Entra, o fra poco i vicini daranno un parere alla vicenda.”

Caroline fa un passo indietro scuotendo la testa. “Rispondimi ed io entrerò...”

Devi essere sicura dei tuoi sentimenti. Mi è già capitato in passato e non è andata molto bene.”

Oh. Quindi anche lui è stato scaricato. “La tua ex moglie?”

Lei è stata l'ultima di una lunga serie.”

La sua stessa risposta.

Tu credi che io sia uno stronzo insensibile perché ho qualche secolo in più...”

Caroline soffoca la domanda 'quanti?' sul nascere.

... non hai idea delle cose che ho visto, o che ho provato o che mi sono state gettate addosso. Odi la categoria perché un coglione ti ha spezzato il cuore. Hai attaccato una bella etichetta su ognuno di noi e ti sei rifiutata di vedere al di sotto della superficie. La prima cosa che hai fatto quando mi hai visto: sei quasi scappata.”

Caroline distoglie lo sguardo incupita “c'era un motivo...”

Mi hai incontrato e quando ho provato ad avvicinarmi a te per fare – oh, che parola grossa 'amicizia' - cosa hai detto?”

Sei un Anziano.

Dragan allarga le braccia e le lascia ricadere con un sospiro. “Non avere un cuore che batte non significa non restarci di merda quando la donna che ami bacia un altro!”

Caroline ha trattenuto il respiro per tutta la ramanzina. Ma con l'ultima frase, il fiato gliel'ha proprio tolto.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Come un filmato in HD ***


Gweiddi: usalo pure, mica è di mia proprietà! :D
Stel: c'era! Da qualche parte è finito. Tagliuzzando e cambiando ho eliminato quella parte, vediamo più avanti se riesco ad inserirla.
Doralice: quando si fabbricheranno ne ordinerò un paio (caso mai il primo di rompesse) ;)
Questo capitolo è un po'... uhm... beh, giudicherete voi! Buona lettura!



Vederti abbracciata a lui è stato troppo anche per me. Senza contare l'invito nella suite presidenziale...”

Come sai che ha preso la suite?” mormora con un filo di voce. La frase 'donna che amo' risuona come una campana nella sua testa e le impedisce di concentrarsi sul resto.

Sceglie sempre la soluzione più costosa. Tipico degli uomini che devono riempire il vuoto della loro esistenza senza esporsi emotivamente.”

Mh, pensavo rispondessi 'perché ce l'ha piccolo'...”

Non siamo così amici.” Dragan sorride amabilmente strappandole un sorrido.

Il temporale l'hai provocato tu?”

Inconsciamente” ammette strofinando il labbro superiore con un dito. Quando si accorge della sua vicinanza, l'agguanta per la vita e la trasporta in casa, chiudendo la porta a chiave. Ce l'appoggia contro, osservandola da capo a piedi. “Puzzi di fumo, droghe e sesso” mormora con voce roca “hai fatto sesso con lui prima di venire qui?” la provoca osservando con piacere la sua reazione offesa.

N-no!” esclama arrossendo “non abbiamo mai fatto sesso e certamente non accadrà ora!”

L'agitazione sale a ritmi vertiginosi. Può udire il battito del cuore che le scava il torace. “Cosa c'è di diverso, ora?” domanda accarezzando la scollatura del vestito. “Non è strano andare a letto con un vecchio fidanzato” continua lasciando scivolare le spalline del vestito. “Sei tutta bagnata...”

Caroline lo guarda, ha le labbra incollate.

Sei talmente bagnata che riesco a sentire il tuo odore da qui...” mugola passando le labbra sul collo. Le sue mani si infilano sotto il vestito, lo risalgono e accarezzano la pelle strappandole un gemito. “Dov'è finito il collarino?”

Carol si rende conto di non aver aperto bocca per tutto il tempo che c'è voluto ad ammansirla. La frustrazione per non essere stata in grado di rispondere a tono senza balbettare, la costringe a scansarlo con un gesto brusco. “Non funziona con voi. Non ci sono molti vampiri qui e di solito ci stiamo alla larga...”

Noi Anziani?” sussurra sentendo la sua voce vibrare.

Caroline socchiude le palpebre, sente il mento spostarsi e si ritrova a guardarlo negli occhi. Lo fissa per un brevissimo istante e di nuovo distoglie lo sguardo. La carezza al mento si è spostata sulla guancia.

Peccato, era sexy. Togli la giacca, è fradicia...”

Il tessuto di pelle e raso sintetico della giacca scivola dalle spalle. Dragan l'appende accanto ad un altro giubbotto che riconosce al volo, e il gesto le sembra terribilmente intimo. Come se stessero insieme da anni.

Caroline si guarda intorno. E' bellissimo, lì. Caldo, confortevole. Il suo arredatore è straordinario. Non ci sono foto, solo dipinti e tanti soprammobili di tutte le epoche. E libri. Mucchi di libri in tutte le condizioni. Farebbe la fortuna di un antiquario. Caroline si ferma a rimirare una statuina delle fecondità. L'ha vista in un libro d'arte al liceo. “E' autentica?”

Sì.”

Domanda stupida. “Quanti anni hai?”

Mille, duemila... è importante?”

Solo lui poteva dire una cosa del genere.

Non rivelo mai la mia vera età perché vi intimidisce. Caffè?”

Caroline lo guarda battendo velocemente le palpebre. L'alcool la stordisce ancora. “Se torna la tua ex moglie e mi trova qui, mi uccide?”

Non la vedo da secoli.”

Caroline si chiede se la battuta sia letterale o meno. Individua il divano e si siede sul bordo. “Perchè ti ha mollato?”

Perchè le donne ti piantano?”

Perchè non ci ascoltate quando parliamo” borbotta afferrando il cuscino per i lati e girandolo su se stesso. “La trascuravi, non le prestavi attenzione, eri una frana a letto?”

Dragan le strappa il cuscino di mano e glielo sbatte in testa con un sorriso malandrino. “Provami prima di sparare cazzate.”

Caroline ammutolisce e assorbe il colpo senza reagire. Qualche istante dopo, soffia via i capelli dalla bocca e passa le mani sul viso, inebetita. “Occavolo, devo andare via... ho l'aereo domattina...” farfuglia estendendo il braccio oltre la schiena, ad indicare la porta “... e la macchina in doppia fila...” si alza un po' tremante sulle gambe e Dragan la sospinge a sedere con un gesto brusco. “Alzati da quel quadrato e la tua morte avverrà in modo atroce e violento. Sono stanco dei segretucci, raccontami la tua storia.”

Caroline ammutolisce e si fa piccola piccola sotto l'urlaccio. “Non è interessante...”

Comincia dal principio” esclama scavalcando il divano agilmente. “E dal principio intendo dal primo morso.”

***

Due ore dopo, Caroline ha la gola secca, la testa vuota e ha consumato la scorta di fazzoletti per un anno.

Era meglio morderla, pensa all'ennesima soffiata di naso. “Oh, hai finito?”

Ti ho svegliato? Scusa...” borbotta ficcando il fazzoletto in tasca. “Dottore, che ne pensa? C'è rimedio?”

Mi sa che hai bisogno di bere forte” sghignazza abbandonando il divano. “Tre resurrezioni e ci sei arrivata grazie alla tequila. Non è da tutti” afferma allungandole bicchiere e bottiglia. Caroline lo ignora e torna a fissare il soffitto. “C'è una macchia di umidità, lassù...”

Dove?!”

Sinistra.”

Non c'è nessuna macchia. Devi smetterla di piagnucolare, hai la vista appannata.”

Commenti a proposito della mia vita?”

Smettila di uscire con i vampiri e soprattutto con gli Anziani” afferma sedendo accanto a lei. “Come diavolo hai fatto ad incontrarne così tanti, è un mistero. Vatti a sciacquare la faccia, dai...”

Quando torna, Caroline è senza parole per quello che ha intravisto del resto della casa. “Nella vasca da bagno centrano tre persone” esclama facendolo voltare. Ha una strana espressione sul volto. Sembra preoccupato.

Forse l'ha fatta mettere proprio per quello” borbotta servendosi a sua volta dalla bottiglia. “Che cosa si prova ad essere morsi?” domanda di punto in bianco

Dolore, perdita, liberazione... piacere...” quando era stata appena trasformata non capiva nulla di quel che le stava accadendo o di quello che provava. Dopo otto anni ha potuto stilare una classifica del tutto oggettiva.

E' soggettivo, lo sapevi?”

Ecco, appunto. “No.”

Molte volte, essere morsi è l'unico mezzo che abbiamo per lasciar uscire i nostri demoni...”

Tu hai molti demoni?”

Uno solo, la mia ex moglie.”

Esiste un livello di paura da raggiungere, prima di sclerare del tutto?” L'alcool ha quasi finito la sua carica stordente. Aveva un pensiero in testa, girava da tanto tempo. Solo ora riesce a trovare le parole per esprimerlo. “Sai cosa mi terrorizza? La crudeltà. Siamo l'unica razza che si fa del male gratuitamente. Gli animali non sono così. Cacciano, si accoppiano, lottano per il territorio. Non si alzano la mattina escogitando trucchi e inganni da perpetrare al prossimo...” mormora a bassa voce.

Dragan vede frustrazione, rabbia e dolore alternarsi sul suo volto. “Ok. Ora il resto. Quello che non mi hai detto, il vero motivo per cui sei come sei.”

Caroline gli scocca un'occhiata dubbiosa che si fa subito cattiva. “Non c'è altro!”

C'è ben altro di un paio di vampirucole sceme che si accapigliano per un bel ragazzo e dei dispettucci che ti hanno fatto.”

Chiamalo dispettuccio trapassarla da parte a parte! Caroline tira giù i piedi dal divano e si alza arrabbiata. “La tua ex ha tutta la mia simpatia!”

Perchè ci odi tanto?”

Caroline mugugna fra i denti, allontanandosi verso la porta. “Vuoi altre ragioni?!”

Chi è stato? Luka?”

Ma per favore, Luka è innocuo!” soffia esasperata.

Hai pensato di perdonarlo?”

Non lo farò.”

Lo ami?”

Non ami la persona che ti fa soffrire!”

Lo desideri?”

Non desidero qualcuno che non amo.”

Il desiderio prescinde dall'amore e dell'odio.”

Il desiderio si può controllare, anche quando è pressante e insopportabile.”

Ma prima o poi si raggiunge il limite.”

Sono molto brava nel controllo” ribatte esausta dallo scambio di battute.

Non precluderti la possibilità di essere felice perché hai incontrato persone sbagliate.”

Tu non sai di cosa parli!” urla infuriata. Perché ha dovuto smuovere la fanghiglia che ricopre i cadaveri del passato? “Uno di voi è morto per colpa mia... e sai cosa ti dico? Sono felice! Felice felice felice! Se potessi tornerei indietro e lo ucciderei con le mie mani! Io mi fidavo e lui...” Caroline smette di parlare, irrigidisce la mascella e distoglie lo sguardo, ingoiando lacrime e rancore.

Non hai nulla da temere da me.”

Per una frazione di secondo, un sottofondo di 'come no!' le riempie lo sguardo.

Tu mi guardi e vedi un vampiro. Io ti guardo e vedo una donna bellissima... indovina fra i due chi è più fortunato?”

Se la sta facendo sotto dalla paura, non le hanno mai detto una cosa del genere e c'è quella microscopica parte di lei che la incita a dargli un briciolo di fiducia.

Perchè non mi guardi mai negli occhi?”

Non è vero...”

Allora fallo.”

No” bisbiglia sperando di penetrare nelle fessure del legno e sparire dall'altra parte.

Carol...”

Ho detto di no!”

Tu hai paura che possa ammaliarti come ha fatto lui” mormora insinuante e la vede, la reazione. Diventa cinerea, gli occhi brillano e il mento comincia a tremare. “Sei molto brava nel dominare te stessa. Voglio vedere fino a che punto riuscirai a mantenere il controllo” la stuzzica per avere quella reazione violenta che la farà uscire fuori del tutto.

Caroline si assottiglia fino a scomparire mentalmente. Resta un involucro che si agita in preda alla paura e al disgusto.

Che cosa ti ha fatto?” Dragan si muove verso di lei così velocemente che non trova la forza di reagire. “Che cosa ti ha fatto?!” esclama battendo una mano sul muro, sopra la sua testa. Caroline sobbalza e chiude gli occhi ritirandosi di qualche centimetro.

C'è voluto un po' per far tornare il ricordo. Qualche nottata di incubi nel giusto ordine e zac, si scopre che solo un vampiro potente può alterare le tue percezioni e farti credere di essere pienamente consenziente mentre si approfitta di te. Bastardo vigliacco, che bisogno c'era?! I ricordi erano netti, troppo precisi. Come un filmato in HD. C'è voluto un pò perché il potere di Louis si affievolisse, dopo la sua morte. All'inizio non voleva crederci, sembrava solo un sogno come un altro. Un po' più forte degli altri e un po' più a luci rosse. Poi l'immagine era cominciata a comparire anche in pieno giorno. Caroline aveva iniziato a sentirsi sempre più a disagio quando un ragazzo la guardava un po' troppo insistentemente. Era seguita una reazione di rifiuto silenzioso durato molti mesi. Non ne ha mai fatto parola con Phoebe. Quelle cose fra loro non capitano mai perché non ce n'è bisogno, un vampiro ottiene sempre quello che vuole grazie al proprio fascino naturale. Gli umani sono attratti da loro, è innegabile. Luka non le crederebbe mai. Sapeva quando adorasse quel... figlio di... madre ignota. Sapeva che gli sarebbe bastato schioccare le dita per farla cadere ai suoi piedi... Caroline irrigidisce la mascella e manda giù la saliva, così forte che Dragan ne ode il rumore proveniente dalla gola. Mai, mai gli racconterà quella storia. Ha smesso da tempo di essere la vittima.

Dov'era il tuo signore mentre accadeva? Perché non ti ha protetta?”

Non lo so! Chiedilo a lui! Era a telefonare o a mandare m...” Caroline raggela quando ode la propria risposta. “Non lo sa. Non dirglielo. Sarebbe capace di resuscitarlo per ucciderlo di nuovo.” Osserva il volto del vampiro indurirsi e perdere qualsiasi traccia di gentilezza. E' furibondo. Dragan si allontana di tre passi continuando a guardarla. Pensava che fosse dura, con lei. Non durissima. “Penny lo sa?”

Chi è Penny?”

La tua amica Phoebe è la mia amica Penny.”

Caroline scuote la testa, cercando un fazzoletto nella borsetta.

E' per questo che stai cercando il manoscritto?”

Annuisce ma i denti feriscono il labbro inferiore quando prova a parlare.

E' stato Louis?”

Caroline sbianca quando ode il suo nome. Stringe le braccia contro il petto e alza il mento grinzoso.

E' una risposta sufficiente. “C'è qualcuno a conoscenza del fatto?”

Lorenzo. Non darà il suo amico in pasto a quella gentaglia... o a lui che appena l'ha saputo, l'ha trattata come una lebbrosa.

Dragan le prende il viso fra le mani, tirandola a se. Se la tiene in quel modo può sentire le vene del collo pompare sangue a fiotti. Se si concentra, ode il battito impazzito del cuore e i minuscoli gemiti che strangola in gola. “E' per questo che a volte hai paura di me?”

Caroline annuisce sconsolata e Dragan l'abbraccia, soffocandola. Ci mette un po' a reagire ma si limita a posare le mani sulla schiena perché non sa bene cosa farci.

Se le cose stanno così, devo metterti al corrente di un fatto” sussurra nel suo orecchio. L'Associazione per cui lavoravi non è mai stata vista di buon occhio. Vi abbiamo tollerati, ma molti di noi hanno cambiato idea, quando è stato ucciso Louis” mormora accarezzandole la schiena “Melkart ha fatto ricadere la colpa sulla Congregazione Italiana ed è stato deciso di scoraggiare...”

Usa le parole giuste: volete sterminarci” mormora glaciale, irrigidendo il corpo.

Uccidere Louis ha creato un casino di proporzioni bibliche. Melkart vuole vendetta e vuole la testa del colpevole."

Caroline pensa ai suoi amici. Orlando ha famiglia. Sarebbero stati così infami da prendersela anche con loro? “Posso raccontare la mia versione dei fatti... ma non ci crederanno...”

Ci vorrà qualcosa di più” mormora guardandola negli occhi “Vorranno il tuo sangue.”

Caroline batte le ciglia e si rabbuia. “Una pinta basta o devo recidermi le vene?”

Credi di essere sola, ma hai tre persone dalla tua parte” mormora avvicinandosi. “Puoi almeno provare a fidarti di me?”

Come mi sono fidata di lui?”

Dragan si acciglia così bruscamente da costringerla a fare un passo indietro.

Farò finta di non averti sentito” sibila guardandosi attorno.

Caroline lo spia mentre marcia verso il cordless. “Chi stai chiamando?”

Penny e quell'idiota di Lutoin” borbotta a bassa voce.

Ora la morde. O la pesta. “Non volevo dirlo... scusa...”

Non devi avere paura di me” mormora prendendole la mano e la baciandola dolcemente col suo solito sorriso d'incoraggiamento.

Ha di nuovo la sensazione di rimpicciolire come Alice dopo aver mangiato il fungo, quando scosta con un dito un capello ribelle che è finito sulla gota sinistra. “Se qualcuno deve mordermi, preferisco sia tu...”

Avrei chiesto a Phoebe di farlo. Non ti avrei lasciata toccare da nessun altro.” Dragan le accarezza le labbra strappandole un gemito. Non ha mai ceduto al fascino vampiresco, da quando è stata trasformata. Non finora. Ora il desiderio sembra crescere e divorarla, togliendole la ragione. Da quando è una vampira, i suoi desideri sono accentuati. La sua espressione cambia, è eccitata oltre ogni previsione e lui continua finché non gli succhia il dito, avvolgendolo con le labbra. Stordita, gli avvolge le braccia contro il collo e gli schiaccia le labbra contro. Sente le sue dita risalire le costole e concentrarsi sulla spina dorsale. Un fiume di brividi la fa gemere un'altra volta. Caroline sente i muscoli indurirsi sotto le sue dita e crolla psicologicamente. Il suo bacio diventa rabbioso e concitato, sente il sapore del sangue in bocca e le unghie lo stanno graffiando. Rumore di tessuto strappato. Un bottone che rotola a terra. Caroline sbircia il disastro che ha combinato e fa una smorfia ma quando intravede la pelle al di sotto della camicia lacerata, perde la testa e gli affonda la bocca contro la clavicola, risale il collo e trattiene l'impulso di morderlo. Lo abbraccia forte, chiudendo gli occhi. Quel che vuole in quel momento, non ha niente a che fare col sangue. La prospettiva della stanza si allontana, la penombra la avvolge e gli odori cambiano. Caroline lo stringe più forte ma sta tremando di inquietudine anche se la solita vocetta fastidiosa le suggerisce di fidarsi. L'antro del vampiro è piuttosto intimo e accogliente. Ha uno scompenso cardiaco non indifferente. Caroline resta a guardarlo e sente il desiderio salire fino a colmarla. La sua espressione cambia e si fa quasi dolorosa. Ha raggiunto il limite che una donna può sopportare mentre le carezze risalgono verso le ginocchia e poi oltre.

Dragan l'accarezza sul viso scivolando dal collo fino al seno e poi sullo stomaco. Risale il fianco e sente il cuore esploderle, le membra muoversi e dopo un attimo la ritrova su di se, ansimante di eccitazione, la bocca a pochi centimetri e i capelli che le spiovono attorno al viso. “Tocca a me...” Il suo tocco sul torace è languido e possessivo. Quando slaccia i restanti bottoncini, si rende conto di quanta concentrazione ha bisogno per non strapparli.

Una donna che si accinge a scoprire il corpo di un uomo non teme vergogna, non ha paura di apparire bramosa o inesperta. Si sottrae alla propria timidezza ubbidendo al desiderio. Essa semplicemente è, mentre scivola fra i tessuti rivelando forme diverse dalle proprie.

Un uomo che sia così fortunato che la scoperta avvenga con gioia e curiosità, non teme di mostrare la propria vulnerabilità. Chiude gli occhi quando le labbra lo sfiorano, l'accarezza rilassando la punta di inquietudine che ancora giace dentro di lei, la solletica finché la paura non svanisce, offuscata dal desiderio. E il bacio, che suggella ogni vittoria e spalanca la porta del conoscenza, si fa dolce e profondo avvolgendo i due amanti con braccia amorevoli.

Caroline è vinta, conquistata, fino all'ultima parte di se stessa. Lucidi, gli occhi. Lacrime di piacere le sfiorano le ciglia mentre le labbra si socchiudono e si posano, leggere e ardenti sulla pelle perfetta del suo amante. Lente, le dita. Scorrono fra i muscoli, nella vallata dello stomaco, risalgono esitanti, si spingono di nuovo in basso, fino al sesso celato dagli ultimi lembi di tessuto, cercano, si appropriano di ciò che le è negato da molto tempo, si adagiano su di lui e ne godono il contatto.

Un uomo che la ha fortuna di vivere una simile manifestazione di desiderio, si prodigherà in tutti i modi per fare sì che l'unione avvenga senza che alcun dubbio penetri nell'animo della sua donna. Il vestito risale lungo le gambe, oltre il bacino, oltre il seno teso, fino alle braccia che abbandonano con un gesto languido. Dragan l'accarezza scivolando fra le colline dei seni, lungo le costole sottili, fra la carne calda delle cosce dischiuse. Svela il tesoro che nascondono, mentre il corpo si piega sul suo, sopraffatto dal desiderio liquido. La adagia sul letto, dedicandosi completamente a lei. Caroline non ha alcuna esitazione, lo incoraggia a fare tutto quel che vuole, mentre lui la incoraggia silenziosamente a lasciarsi andare. Poi l'onda sale ricoprendola, annaspa in cerca d'aria, si aggrappa alle sue spalle, supplichevole, bisbigliante, arresa.

La sta baciando sul collo, quando la ode pregare e poiché è nella sua natura esaudire i desideri della donna amata, le scosta dolcemente le gambe godendo del suo gemito di desiderio.

Il piacere si confonde troppo spesso con la brama di sangue. Caroline sente i canini allungarsi e annaspa per mantenere il controllo quando Dragan l'afferra alla nuca e le schiaccia la bocca aperta contro la gola. Nello stesso momento in cui il sangue spilla dalle ferite, la prende. Una spinta sola, lenta, inesorabile, perfetta. Non ha ancora iniziato a bere ma il sangue gocciola sulla lingua e il doppio piacere la fa gridare, un gemito di gola, da animale. Dragan la tiene stretta, muovendo solo il bacino perché è nella sua natura di uomo e non può fare altrimenti. Si fa spazio in lei – è così piccola, le stai facendo male, fermati – ma Caroline dimentica il sangue che le sta gocciolando addosso, dimentica l'umiliazione passata e si dona, senza alcuna paura o esitazione.

***

L'alba non penetra fra le finestre chiuse, finché qualcuno non scosta le tende pesanti, così la coscienza di Caroline non si risveglia finché un tocco delicato non le accarezza la pelle. La stanchezza profonda l'ha avvolta fra le sue spire. Ha dormito. Per mille e più anni. Ha sognato. Nessun sogno di vetro opaco, ma limpide acque e risa gioiose. La felicità è troppo e tracima dalle ciglia chiuse, si riversa sulle guance in un bisbiglio, il corpo molle si raggomitola contro un altro, solido e caldo e si racchiude in attesa di svegliarsi del tutto. Un bacio sulla spalla e uno sulla tempia. Caroline batte le palpebre appiccicose di sogni di miele e inspira. Odore di uomo, di sesso, di piacere. Si costringe a tornare alla vita mentre l'accarezza dolcemente sulla guancia e lungo il braccio piegato. Nessuna malinconia, nessun rimorso, pura e autentica felicità. Le labbra si aprono incerte. E' quel momento. Quello in cui poter dire... “ti amo...”

Anche io ti amo” mormora e ode quell'inflessione tenera che ha solo la gioia mal contenuta. Dragan la racchiude in un abbraccio in cui si nasconde, in cerca di amore, coccole, serenità. La culla accarezzandole i capelli, premendo le labbra sulla fronte liscia, desiderando ancora fare l'amore con lei, perché è stato bello ma non è stato sufficiente. Quando sono una sola persona la vita assume un significato e ha vissuto troppo tempo senza una ragione, vagando sulla terra in solitudine, domandandosi il perché delle cose, sfidando la morte e proclamandosi stupido dio di se stesso. Le soffoca, quasi, stringendo troppo per paura che si allontani, allaccia le gambe fra le sue, di nuovo sveglio, stupidamente innamorato. “Resta con me...”

Caroline assorbe le parole, solleva il viso baciandolo sulla gola, lì, dove l'ha morso ma non ha bevuto. “Per sempre?”

Per tutto il tempo che vorrai” risponde con un sospiro, le dita infilate fra i capelli profumati.

Per sempre...” ripete catturando il labbro inferiore e legandolo a se per la seconda volta.



Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Il grande bluff ***


Doralice: mi chiedevi un volto per Dragan. Che ne dici di Jeffrey Dean Morgan? Magari con qualche anno di meno e gli occhi azzurri.
Stel: grazie grazie... è impossibile scrivere di nuovo una scena come quella... sono fiera di me! :D
Petitecherie: mi sono sciolta come una scema mentre lo scrivevo... :')



Roma, Italia

Orlando non li ha sentiti arrivare. Se li è ritrovati di fronte, nella cucina di casa sua. Milena sta dando da mangiare al più piccolo, i bambini urlano e si accapigliano. Sente la voce della moglie gridare di piantarla. Orlando implora con lo sguardo. I due vampiri sono privi di espressioni.

Tesoro, non vieni a cena?”

La voce di Milena è sempre più vicina. No, non entrare! “Sì... ora vengo.”

***

Quella merda non piace proprio ai vampiri. Lorenzo si è tolto i guantoni con un rantolo di godimento, quando ha mandato al tappeto il suo avversario. Sotto la doccia conta i lividi che ha sul torace. L'heavy metal arriva ad un volume abbastanza alto, negli spogliatoi. Quando chiude la zip della sacca blu Adidas, Lorenzo impreca. Indossa la giacca di pelle e li ha guarda senza sorpresa alcuna. Doveva succedere prima o poi.

Toscana, Italia

Non ti voltare.

Caroline cammina veloce per la strada senza guardarsi alle spalle. Ha quasi raggiunto l'automobile quando si ferma con le mani sulle chiavi. Ha un brutto presentimento.

Non ti voltare!

Sua madre glielo diceva sempre che aveva il brutto vizio di non ascoltare i consigli.

Caroline si volta.

Caroline si sveglia di colpo. Un brivido scivola lungo la schiena quando schizza fuori dal letto in cerca del telefono. Il sole è sorto e tramontato. Sette chiamate perse e quattro messaggi. Si sofferma sull'ultimo, il terrore che ha provato in sogno aumenta e le riempie la testa. 'Non tornare a casa.'

Sua madre glielo diceva sempre che aveva il brutto vizio di non ascoltare. Torna nella stanza dove l'amore della sua vita sta dormendo e raccoglie i vestiti da terra. Si riveste in fretta, quando vorrebbe di nuovo rituffarsi fra le sue braccia, dormire, fare l'amore, passare l'eternità insieme. Ridere, raccontarsi stupidaggini. Giocare a obbligo e verità e per penitenza riempirsi di baci fino ad averne la nausea. E' un buon piano. Gan le ha ribadito più volte che si può fare. Lo farà. Ma prima lo scrolla gentilmente ricevendo un sorriso e un abbraccio che le fanno perdere la concentrazione necessaria per esporgli il problema.

Sarà il sesso, sarà l'amore che l'annebbia, sarà la sua espressione tesa. Gan le sfiora la fronte, aggrotta le ciglia offuscando l'azzurro dei suoi occhi. “Che c'è?”

Caroline gli mostra il messaggio senza fiatare. Si morde il labbro inferiore, stringe la mano di riflesso. “Che devo fare?”

Segui il consiglio, resta qui.”

E' tentata. Nessuno può entrare senza il suo permesso. “Non rischio di metterti nei guai?”

Dragan non risponde. Caroline schizza giù dal letto, cogliendolo di sorpresa. “Ti amo troppo per immischiarti in questo casino” mormora camminando a ritroso verso la porta.

Caro...”

Caroline batte le ciglia furiosamente ricacciando la paura in fondo alla gola. “Ti amo.” Non ha mai detto così tante volte ti amo in vita sua. Soprattutto non alla stessa persona. Caroline ha quasi raggiunto l'auto quando li sente arrivare. Sente il riverbero e tre storie passate si accapigliano per avere la 'prima visione'.

Buonasera Miss Caroline.”

Non è mai una buona cosa se un vampiro Antico ti viene a cercare. “Buonasera, Melkart.”

Non si dia pena di usare il mezzo meccanico, venga con noi.”

Caroline chiude gli occhi per un istante. Bluffa, si dice. Lui non sa leggere nel pensiero. “Perchè?”

E' richiesta la sua presenza al Consiglio.”

Che cosa ho fatto?”

Louis è morto e noi vogliamo sapere chi è stato ad ucciderlo.”

Da qualche parte nel mondo

Lorenzo si sta cagando addosso. Sono tanti e sono tutti fottutamente pericolosi. Ha scambiato un'occhiata con Orlando. Non l'ha mai visto così preoccupato. “Chi manca?”

Carlito...” sussurra l'ex prete a bassa voce. “Forbes. I ragazzi delle pulizie.”

Mhg!” Lorenzo soffia aria dal naso e ride dentro di se. “Non si mordono fra cani.”

La sala è piacevolmente illuminata da un mix di candele e luce artificiale. Lorenzo vorrebbe guardarsi attorno per capire dove si trovano. Quella è la crème, ben diversa dai vampirucoli che uccidono quotidianamente. Non si abbassano ad aggredire la gente per strada. “Quasi quasi mi innamoro” mormora osservando una vampira dall'aria esotica e lunghi capelli neri.

Per favore, cerca di non farti uccidere.”

Non ci hanno neppure perquisiti, ci credono innocui...”

Hai armi con te?” Lo sguardo di Orlando è implorante. Lorenzo alza le spalle, si accende il sigaro e fa una smorfia. “Neppure una”

Perfetto. Siamo morti.”

Na. Credo ci interrogheranno o qualcosa del genere...” sbuffa fumo, drizzando la schiena e fissando la vampira. “Magari mi faccio mordere come quel porco e...”

Sta zitto” scandisce in un sibilo. “Credo che il problema si sia creato proprio da quel tipo!”

Sti cazzi, era legittima vendetta.”

Orlando lo guarda contrariato.

Lorenzo muove il sigaro ignorando la domanda che aleggia muta fra loro.

"Rispondimi o ti prendo a calci in quest'istante!" alza la voce attirando l'attenzione dei carcerieri.

Il giorno in cui Caroline è morta! Gli ho scaricato addosso due caricatori per fermarlo.”

E' per quello che ne aveva così tanti in corpo?”

Lorenzo si rabbuia, il tatuaggio esce di qualche spira dal colletto e gli da l'aria da brutto ceffo. “Le ha fatto il lavaggio del cervello, quel figlio di puttana...”

La stava violentando e lei non se n'è accorta?”

No” sibila guardandolo negli occhi “e noi non glielo... Porca troia! Forbes!”

Caroline li osserva distaccarsi dal gruppetto e resta a guardarli a bocca aperta. Se ci sono anche loro, la situazione è più grave di quanto pensasse.

Lorenzo l'abbraccia strizzandole fuori tutto l'ossigeno. “Porca troia, le botte che vorrei darti!”

Caroline si fa piccola piccola sotto l'urlaccio di Lorenzo. Il tatuaggio si muove in maniera drammatica sul collo, i capelli neri ricadono sugli occhi azzurri, li scosta con uno sbuffo infastidito. “Ti lascio sola cinque minuti e quando torno...” Lorenzo si interrompe e guarda il vecchio Melkart alle spalle di Caroline. “Che hai da guardare, vampiro? E' una discussione fra amici!”

Caroline raggela. “Questa è gente capace di farti ribollire il sangue con uno schiocco di dita! Non farli arrabbiare, per favore!” sussurra disperata verso il compagno “son abbastanza terrorizzata, non mettertici anche tu... ti prego...” Sono tutti lì. Tutti contro di lei.

Lorenzo la scruta di sottecchi e le cinge le spalle con un braccio. “Ti dispiace se continuo a cazziare la mia amica? Ha fatto un casino un anno fa. Ce l'ho sul gozzo da un anno!”

Melkart lo fissa senza rispondere e il cacciatore lo prende come un sì.

Ti ho lasciato cinque cazzo di minuti da sola insieme a quel damerino col bluetooth nell'orecchio e come ti ritrovo?! In cenere!”

Mi dispiace...”

Ti dispiace?! Porca puttana, Caro, mi hai fatto quasi saltare l'arteria principale!”

Scusa...”

Scusa un cazzo, dovrei dartele fino a farti uscire quelle idee malsane dalla testa! C'è gente che ti vuole bene e si preoccupa per te, non puoi fare scherzi del genere!”

Caroline lo guarda con gli occhi lucidi. E' calato un bel silenzio nella sala e li stanno guardando tutti.

Non ho mai visto piangere un uomo come ho visto piangere il tuo amichetto... ed è stato veramente brutto da vedere!”

Damon? Ci crede che è stato lui. “Non lo faccio più, promesso.”

Quando l'uomo l'abbraccia, strappandole un gemito muto che si trasforma in un mezzo piagnucolio, il vampiro la sta osservando. Caroline non se ne accorge, ha nascosto il viso contro la spalla di Lorenzo.

Finitela con le smancerie” erutta avvicinandosi alla coppia abbracciata. “Il suo anello, miss Caroline”

Caroline fa un passo indietro e lo fissa malmostosa. “Non vi appartiene, è mio. Non ve lo darò.”

Come osa alzare la voce con me?!”

Alzo la voce quanto mi pare e piace!” urla agitata “non ho fatto niente, non sono stata io ad uccidere Louis!”

Sono stato io.”

Caroline sbianca e si volta verso il vampiro alle sue spalle. Luka?

Lorenzo si aggiusta i vestiti mentre Caroline tira indietro i capelli. E' affogato nella paura come lei. “Posso parlare con uno che conta, qui?!” esclama ad alta voce. Orlando impallidisce, Caroline vorrebbe morderlo per farlo tacere. “Non ho nemmeno un avvocato!”

Non le serve” mormora una voce pacata.

Lorenzo abbassa lo sguardo su Melkart e sbuffa fumo e noia. “E mi sa proprio di sì, nonno. Se siete incazzati per quel vampiro, sappiate che è stata legittima difesa.”

Caroline vorrebbe sbattergli la testa al muro. “Ma tu mi ascolti quando parlo?”

Dici un mare di cazzate, stella” borbotta tornando a fissare Melkart “la piccola ha avuto un problema di carattere...”

Comportamentale” conclude Orlando per lui. “Quel vampiro era un po'...”

Schizzato e ha aggredito la mia amica...”

... contro il suo volere...”

Il senso di nausea le sale dallo stomaco tutto insieme. Non in quel modo, per favore...

C'è uno che legge nel pensiero qui?” Lorenzo lo guarda incattivito, Caroline è verdognola.

Non sfidi la sorte buon uomo. Siamo stati fin troppo pazienti con voi.” Melkart è quasi sorridente. Non le piace. Per niente. Luka è arrabbiato con lei. La aiuterà?

Il vampiro è infuriato. Non gli piacciono le notizie di seconda mano. Carol non ha avuto il fegato di confidarsi con lui. E' arrabbiato per essere stato messo di fronte alla verità dall'uomo che gliel'ha portata via. Carol ha scelto un altro al posto suo. Qualcuno che non l'ha mai delusa. Il minimo che può fare, è aiutarla. E' la prima volta che Luka mette piede nel Consiglio. È anche l'ultima. Non gli piacciono quelle pagliacciate da film. Luka è arrabbiato per tutti questi motivi. L'ultimo lo manda in bestia. “Louis ha alterato le tue percezioni, il trucco più vecchio del mondo. Circuire la vittima e farle credere che stia agendo secondo la sua volontà. Caroline era sotto la mia protezione, Louis era diventato pericoloso ho preso la decisione che ritenevo più opportuna.”

Caroline ascolta senza riuscire a credere alle sue orecchie. Il vecchio la guarda ponendo una domanda. Non lo sente, è affogata in se stessa, nella paura, nel ricordo, nella gratitudine ma infila insieme le parole sperando che siano quelle giuste. “Sette anni fa, si è preso metà dei miei ricordi per fare un esperimento...”

Che genere di esperimento?”

Mi ha costretto a dimenticare l'uomo che amavo... per... vedere come mi sarei comportata... mi ha tormentato... per pure piacere... e quando è ricomparso...” Caroline struscia violentemente la mano sul collo, sul vecchio morso. E' paonazza.

E non è forse vero che lo stavate cercando per ucciderlo?”

Caroline non riesce quasi a parlare. “Non ho mai voluto ucciderlo... volevo semplicemente riavere i miei ricordi.”

"Non è mai capitato che un Anziano sia morto accidentalmente” insiste. "Come avete fatto?"

Ci sono voluti due caricatori - quarantotto pallottole sante in tutto - più un non ben precisato quantitativo di acqua santa, sanguisughe... c'è voluto un po', sì...”

E' stato torturato” traduce serioso rivolgendosi ai cacciatori che si sono intromessi nella risposta.

Lorenzo lascia cadere le spalle e sorride “doveva evitare di fare lo stronzo con la mia amica! Nel vostro mondo prendete troppo male i rifiuti.”

La sua affermazione non è piaciuta a nessuno. Caroline sente i brividi lungo la schiena.

Gli ho strappato il cuore e poi l'ho bruciato.”

L'affermazione di Luka la riscuote. Lo guarda con cuore in gola.

Nel 1750 c'è stato un caso simile e il colpevole è stato punito.”

Dal Consiglio, non da un singolo membro.”

Dettagli. Questo concilio è solo una farsa per mascherare la tua rabbia” sibila in faccia al vampiro. “Non è vero? Il tuo pupillo è morto e devi prendertela con qualcuno!”

Melkart non risponde, si limita a spostare lo sguardo oltre le loro spalle. “Tu cosa ne pensi? Come membro Maggiore, la tua opinione è l'unica che conta.”

Caroline sgrana gli occhi e fissa Dragan, giunto silenziosamente alle loro spalle. Non riconosce il vampiro solido e freddo che saetta lo sguardo fra lei e Melkart. E' addirittura più vecchio del Greco?

Sono nauseato” ammette a bassa voce. “Queste cose non accadono mai.”

Stavolta è accaduto e c'è andata di mezzo una mia amica!”

Caroline afferra Lorenzo prima che possa fare qualcosa di sconsiderato. Lo guarda accigliata. “So difendermi da sola.”

Sa difendersi da sola” mormora Dragan a sua volta avvicinandosi.

Caroline se lo ritrova sui piedi e lascia andare l'uomo. Dragan le osserva il collo e sposta una ciocca con un dito. “Posso?”

Caroline fissa il fondo della stanza. Vorrebbe prendersi la colpa di tutto, implorarlo di non morderla. Quando Dragan le tocca il viso, deve fare uno sforzo immenso per non chiudere gli occhi.

Non mi stai aiutando” sente sussurrare nell'orecchio.

Non voglio aiutarti, non voglio essere morsa da te...” bisbiglia.

Non ti farò male.”

Bugiardo, fa sempre male...”

Dragan le cinge la vita e il corpo di Caroline aderisce al suo senza opporre resistenza. Orlando deve placcare Lorenzo quando scorge l'espressione di rabbia impotente funestargli il viso. Caroline lo vede con la coda dell'occhio. Niente capricci, ne va della vita dei suoi compagni.

Dragan le accarezza i capelli e li porta oltre la spalla sinistra. La volta su se stessa, esponendola agli sguardi dei vampiri presenti. Se avesse continuato ad abbracciarla sarebbe stato molto difficile mantenere la facciata onesta e imparziale.

Gli occhi grigi di Luka si bloccano nei suoi. E' rigido, neanche gli avessero inamidato troppo la camicia. Va tutto bene, sillaba muovendo solo le labbra. Ti voglio bene.

Caroline mormora un 'ti voglio bene anche io' a fior di labbra. Non sente i denti entrare nelle pelle ma lascia sfuggire un gemito quando ode Dragan ansimare, mentre succhia il sangue. Sempre di più, sempre più fondo. Prova un freddo glaciale all'interno delle membra e l'aria nei polmoni svanisce. Il battito del cuore si fa lento, il rimorso e il rimpianto scivolano via, si sente di nuovo leggera. Sta leggendo la sua storia. Impiccione. Caroline ghigna e il volto si accartoccia su se stesso.

E' quasi arrivato al primo vagito, quando si stacca da lei con uno sforzo sovrumano. E' stato orribile. Il racconto non rende giustizia a ciò che ha vissuto. Non ha esasperato le situazioni, è stata piuttosto oggettiva. E' crudele che una donna abbia sopportato tanto, ed è terribile che riesca a raccontarlo così lucidamente.

Caroline sente colare le lacrime lungo le guance e il mento le trema quando capisce che è tutto finito. Il morso ti lascia sospesa nel fugace limbo da cui tutti devono tornare. Le sensazioni sono amplificate, si sente terribilmente debole e indifesa. E al sicuro. E' bello sentirsi così, con lui.

Caroline gli si affloscia addosso, non sente più le gambe e il mondo è stranamente ovattato. Ode solo la voce irata di Dragan oltre il suo orecchio.

Questo concilio è una farsa. Non osare mai più scomodarci per insulsaggini del genere!”

Ollalà, come si arrabbia.

Dovevi controllare il tuo pupillo e hai lasciato che facesse del male ad una di noi.”

Caroline passa dalle braccia di Dragan a qualcuno molto più nervoso di lui. Luka. Non vorrebbe essere nei suoi panni, sarà schiacciato dai sensi di colpa.

Mi dispiace, Carol...” bisbiglia coccolandola contro di se. “Perdonami.” La carezza sui capelli si ferma per un momento e riprende come prima. “Spero tu riesca ad essere felice, stavolta.”

Eh, sì. Farebbe piacere anche a lei. Caroline si stacca da lui un po' barcollante. Passa le dita fra i capelli e struscia la ferita osservando la minuscola quantità di sangue residuo. Luka le porge un fazzoletto immacolato.

Non ci avevo fatto caso.” Luka le prende la mano dove indossa l'anello e la gira su se stessa. “E' uguale a quello di Dag...”

E' una paccottiglia trovata in un baule della nonna.... non vale nulla...” mormora arrossendo.

Veramente è d'oro massiccio e vale circa... mh... fammi controllare a quanto è quotato l'oro...”

Sei capace di fare una stima al grammo?”

Eggià!” esclama con un sorrisetto. “Gli anelli simili si attirano, non lo sapevi?”

Caroline alza la testa verso il soffitto quando ode un frinire di pipistrelli. Phoebe. In ritardo e arrabbiata oltre che preoccupatissima. Piomba su di lei abbracciandola e tartassandola di domande.

Tesoro, stai bene? Ti hanno fatto del male? Perché non mi avete aspettato?!”

Lorenzo gira lo sguardo sulla donna. E' bellissima, una vera prelibatezza. “Wow.... E tu chi sei? La fata madrina?”

Phoebe vorrebbe staccargli la testa per il solo fatto di aver osato interrompere il suo monologo preoccupato, ma sorride amabilmente, gli occhi azzurri si fissano in quelli celesti del cacciatore e gli rimandano la sua immagine avvolta di lussuria.

Sa interpretare lo sguardo di una donna arrapata. Si avvicina a Phoebe sfilando il sigaro dai denti. “Che fai dopo il concilio punitivo?"

Gli uomini italiani, pensa fissando il tatuaggio sul collo che si muove quando respira. Afferra il sigaro e ne aspira una boccata.

Riesce a flirtare anche in quell'occasione, è assurdo! Orlando lo riacciuffa per il braccio e lo tira via “smettila, la situazione è seria!”

Sto sdrammatizzando. Questi leggono nel pensiero ed io non ho nulla da temere” sibila fra i denti. “Mi piace una donna che riesce a tenere qualcosa di così grosso in bocca.”

Datti una controllata!”

"Sto scherzando..." ridacchia chinandosi verso Phoebe. "Come ti chiami? Di solito lo chiedo dopo, ma per te farò un'eccezione."

Amico tuo?”

Caroline annuisce strofinando via le lacrime. Un po' di sollievo, un po' di paura. La battuta era incommentabile.

Mi piacciono i tuoi amici” sussurra avvicinandosi al cacciatore.

Sei una di quelle che morde mentre fa sesso? Ho sempre voluto essere morso” insiste mentre Orlando alle sue spalle è in fase di suicidio avanzato.

Se avete finito di giocare e ridere, potete tornarvene a casa!”

La voce di Dragan li fa scattare sull'attenti. Eccolo, il cipiglio del professore che tenta di mettere in ordine un branco di indisciplinati. “E' incredibile, riuscire a scherzare anche in una situazione seria come questa!”

Non c'è niente di serio, qui!” Phoebe lo guarda arrabbiata. “Caroline è una vittima e avete cercato di farla passare per il carnefice! Branco di maschilisti dal primo all'ultimo!” sibila fissando lo sguardo su Melkart. E' cupo, per nulla soddisfatto del verdetto.

Abbiamo chiuso la questione. Non continuare” insiste riportando l'attenzione su di se. Il suo sguardo dice 'portala via'.

Phoebe detesta che sia superiore di lei di una settimana. Non glielo perdona proprio. Gli rimanda un 'poi facciamo i conti' a suo modo. Prende Caroline per la mano e scompare in un nugolo di pipistrelli.


Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Le relazioni sbagliate ***


Perchè non me l'hai detto?”

"Ci ho messo un pò a mettere tutto a fuoco e poi non ero sicura che fosse la verità." Caroline sposta il secchio del gelato ormai vuoto e riprende la sua bevanda preferita, sorseggiando il sangue dalla cannuccia corta e nera.

Phoebe le accarezza i capelli con la stessa dolcezza di Liz mentre la ragazza la guarda di sottecchi. "Mi sei mancata, la dentro..." mormora posandole la testa contro la spalla.

Siamo ancora amiche?”

Certo che sì...”

Lascia stare.”

Caroline si irrigidisce. “Stai parlando di Gan?”

Sto parlando di tutti loro. I ragazzi. E i vampiri” borbotta con una smorfia. “Non farci molto affidamento... conta solo su te stessa.” Phoebe tace quando intravede la sua espressione. “Non correre e non aprirgli subito il tuo cuore. Sarà carino e adorabile, ma è pur sempre il nemico.”

Troppo tardi. Caroline inghiotte passando le mani sul viso. “Beh, ormai il danno è fatto...”

Cosa hai fatto?”

Quando incontri un ragazzo che non sa nulla di te e del tuo passato, è meraviglioso. Puoi vestirti come una darkettona anche se sul letto hai il coperta di Barbie. Puoi essere tutto quello che vuoi... Gan non sapeva nulla di me, fino a stasera. Ora mi sento nuda” conclude tirando le gambe contro di se e strusciando la mano sul punto in cui l'ha morsa. “Non ho ancora capito se mi piace o meno...”

Tesoro, il nemico spesso è molto intelligente” sospira sistemando i cuscini attorno a se. Quando lo fa, Caroline la paragona a Cleopatra. Non è da escludere che sia stata lei a ispirare Liz Taylor nel famoso film. “Di cosa credi si sia innamorato? Dei tuoi capelli, di questi bei vestitini che hai rubato dal mio armadio o del tuo essere?”

Del mio essere, spero...” farfuglia piena di dubbi. “Spero.”

Martedì

E' sempre così?”

E' martedì, giorno di ricevimento” annuncia con un lungo sospiro “odio il martedì, mi viene voglia di toglierli dal mondo...”

Laura sogghigna sentendo il brusio fuori della porta. Posa il mazzo di chiavi sulla scrivania e sorride “stammi bene, tesoro.”

Non divorare quel poveraccio, non tutti hanno la pazienza che ho io...”

Caroline è appoggiata al muro, all'estrema destra del corridoio e ha una buona visuale dei suoi compagni. Per confondersi nella folla degli studenti in attesa di spiegazioni, ha portato il libro con se, ma non ha l'aria di una che ha bisogno di un'ulteriore chiarimento di carattere letterario. Ha gli occhiali da sole sul naso, il piede destro appoggiato al muro e le braccia incrociate sul seno. Dondola in attesa che sia il suo turno. Quando la porta si spalanca e l'indiana esce sul corridoio, Caroline volta la testa di tre gradi, la riconosce, sente il cuore esplodere, cerca di rimettere insieme i pezzi, torna a fissare la porta davanti a se - guarda caso proprio l'aula della prof di statistica – e prende un sospiro per calmarsi. Quella è stata una brutta botta di gelosia mista a paura.

Forbes, tira giù i piedi dal muro, l'hanno appena riverniciato!”

Caroline non si aspettava che le rivolgesse la parola e non a quel modo. Si raddrizza controllando la situazione. No, non ha lasciato segni visibili.

Ma quanti siete?” lo sente esclamare ad alta voce “ma sono così imbranato a spiegare?!”

Se ti mettessi un paio di jeans meno indecenti la situazione migliorerebbe, pensa poggiata al muro. Vedere Laura le ha fatto passare la voglia di restare. L'indiana la doppia proprio in quell'istante, la squadra, si ferma alla macchinetta del caffè e sceglie una bevanda. “Sei quella Caroline? Quella di cui tutto il Consiglio parla?”

Caroline annuisce senza perdere la sua espressione remota. “Cosa dice di me?” mormora schiarendosi la voce.

Pettegolezzi, il sale della vita.” Laura gira la stecchetta nel caffè con fare svogliato “E' vero? Stai con Dag?”

No.”

La donna la guarda dal suo metro e cinquantotto con espressione conciliante. E' bellissima, come tutti i vampiri. Indossa un vestito chiaro che accentua la carnagione color caramello. “Non sono qui per rimettermi con lui. Le nostre storie non durano mai molto.”

Non ha intenzione di darle spago, ne di fare amicizia con la ex moglie dell'uomo che ama.

C'è un motivo per cui 'osservano senza interferire'...”

Per il vecchio detto 'chi si fa gli affari propri campa cent'anni'?” borbotta senza riuscire a tenere a freno la lingua.

I vampiri giovani sono così pieni di vita...”

Mi stai prendendo per il culo?, pensa osservando la folla dei ragazzi che si assottiglia di fronte all'ufficio. Perché non se ne va? Perchè non la lascia in pace?!

... problematici, fragili... bambolotti da stringere al seno, se capisci la sensazione...”

Capisce, capisce. Ha avuto un cane a quattro anni.

Ci sono stati ben tre matrimoni negli ultimi settecento anni...”

Uno sproposito.

E sono tutti cominciati allo stesso modo. Se vedo un bel ragazzo ho voglia di portarmelo a letto, lo uso e poi lo riporto dove l'ho trovato. Illeso. Ma loro no. Si innamorano, diventano svenevoli, pieni di attenzioni. Non riescono a farne a meno. Si appassionano e più la donna è in difficoltà, più diventano....”

Ci piace aiutarvi. Che c'è di male?

Paterni?”

Già!” esclama con una smorfia “devono avere qualche problema irrisolto con la madre.”

Un discorso del genere l'ha udito in bocca a Phoebe. Non poche volte, a dire il vero.

Gan è magnifico, adorabile, diverso da tutti gli altri..”

Sono sempre diversi dagli altri. “Se è così magnifico perché l'hai lasciato?”

Quando hanno risolto il tuo problema, svaniscono, perdono interesse e ti fanno sentire inadeguata” mormora gettando il bicchierino vuoto nel cestino apposito. “Non farci affidamento. Conta solo su te stessa.”

Laura si allontana a piccoli passi fluidi. Ha usato le stesse parole di Phoebe. Allora c'è un fondo di verità. Appena la porta dell'ufficio della prof di statistica si apre, Caroline afferra la borsa che ha posato a terra e si avvicina all'entrata, nello stesso momento in cui Dragan sbatte fuori gli ultimi studenti.

Quando hanno risolto il tuo problema, svaniscono e perdono interesse.

Gan non l'hai mai chiamata dopo il Concilio. Non s'è fatto più sentire. Non ha mai bussato alla sua porta. Luka l'ha chiamata e lei non ha neppure risposto. Le ha mandato un sms che ha cancellato senza leggere.

Stupida.

Allora Forbes, qual è il tuo problema?”

Vorrebbe saperlo anche lei. Caroline lo guarda senza neppure togliere gli occhiali da sole, si infila nella stanza della professoressa e chiude la porta alle spalle. Ora deve inventare una scusa con l'insegnante di fronte a se.

Ardeal, Romania
Venerdì

E' venerdì. Il venerdì è casual e Luka ha addosso una semplice polo chiara e un paio di jeans scuri. Mai avuto problemi a scegliere le polo. E' quasi ora di chiusura, sta impacchettando le sue cose quando l'interfono suona. “C'è una visita per lei.”

Digli di ripassare lunedì” annuncia staccando il dito dal tastino. Il solito scocciatore degli ultimi cinque minuti.

Mi spiace, non può riceverla. ”

Caroline la guarda come se avesse appena detto qualcosa di molto inaccettabile. Annuisce ma è a disagio. E' carina, ha un foulard al collo, la borsa nuova nel catalogo primaverile. Una mosca bianca in quell'ambiente grigio e superefficiente. Slaccia il cappotto e la donna le lancia un'occhiata insistente. Sì, ha messo il vestito più corto e sexy che ha trovato nell'armadio, allora? Caroline ha posato il trolley con l'etichetta dell'aeroporto vicino al muro all'entrata. Ora come la risolve? Beh, a meno che non abbiano costruito un'uscita d'emergenza, dovrà passare per forza di lì. La receptionist non ha annunciato il suo nome.

Luka infila il cappotto, ricorda che è venerdì e che l'autista ha la giornata libera, fruga nelle tasche in cerca delle chiavi della macchina ed esce nel corridoio salutando i suoi collaboratori. Vede il trolley posato all'entrata, scorge un paio di gambe lunghissime e nude che finiscono troppo tardi in un abitino cortissimo. Incontra lo sguardo di Carol e si ferma. Caroline smette di strofinare il collo in preda al nervosismo e sente il cuore pompare sangue e arrossarle il viso.

Luka batte la palpebre velocemente e si incupisce. “Va tutto bene? Stai bene?”

Volevo chiederti scusa per... un po' di cose” mormora girando lo sguardo sulla donna che sta seguendo la conversazione.

Luka vacilla pericolosamente. Caroline gli piace ancora. Annuisce e le fa cenno di precederlo all'uscita.

Appena sono chiusi in macchina, Caroline si guarda attorno. E' ancora più lussuosa della precedente. Ci scommette la testa che è piena delle cavolatine tecnologiche che adora.

Luka è inebetito. Poi mette in moto concentrandosi sul blocchetto e la chiave. “Carol...”

Ho ignorato la tua telefonata.”

Non importa.”

E il messaggio... non l'ho neppure letto” ammette con un sospiro. “Mi dispiace...”

Se l'avessi saputo, l'avrei fatto soffrire di più.”

Quello che mi piace di te, è che sei sempre propositivo” scherza con un mezzo sorriso. Non esprime alcuna emozione mentre prima era un susseguirsi di espressioni facciali. E un po' come Damon, pensa inclinando la testa. Quando è ferito, tende a non mostrarlo.

Sei qui da sola?”

Sì.”

Posso...”

Invitarmi a cena? Puoi.”

Alle otto?”

Mancano due ore. Lo sai quanto ci metto a restaurarmi” scherza allacciando la cintura.

Nel tuo mondo fa alba alle dieci.”

E il tuo non dorme mai!” lo canzona sullo stesso tono. “Workaholic!”

***

Bene, pensa guardando l'orologio. Ha ben dieci minuti di ritardo. Luka lancia le chiavi al fattorino che gli apre la portiera, si infila fra le porti girevoli e appena entra, attira l'attenzione dei clienti dell'albergo. Che c'è, l'ha fatto in maniera troppo decisa? Ha la carta igienica appiccicata sotto una scarpa? “Avverta la signorina Caroline che la carrozza è arrivata” sciorina divertito al concièrge.

La signora Forbes non è nella sua stanza. Può trovarla al bar.”

La scova seduta al bancone a rimescolare un liquore aranciato. Incontra il limite del vestito di Carol e si ferma. E' da stupro.

Caroline lo sente dietro di se e si volta con un sorrisetto. “Sei in anticipo!”

Sono in ritardo” ribatte osservandola bene. Ma è ubriaca? Ha l'aria di una che ha bevuto troppo, pensa sottraendole il bicchiere. No, sembra un qualsiasi aperitivo da due gradi e mezzo che non ubriacherebbe neppure un bimbo di due anni. “Sono in ritardo ma tu non hai trovato neppure il tempo di vestirti.”

Il barista sorride, la guarda appena e gira le spalle. “Che cosa ha bevuto finora?” domanda con tono pericoloso.

Acqua” risponde la diretta interessata con sguardo limpido “vero, Antonio?"

Verissimo.”

Parli bene l'italiano.”

"Mh... mi arrangio."

Luka scuote la testa e chiama il barista “la stessa cosa che ha preso prima di questo” mormora indicando l'aperitivo. “Sei molto carina.”

Lo so. Ho un momento di esaltazione personale e mi sento superfiga” ride abbracciandolo.

Appena la tocca, sente una sottile eccitazione invaderlo. Il bustino è stretto e ne mette in risalto le forme. E' veramente bella. Caroline accavalla le gambe strusciandole una sull'altra. Luka la guarda con desiderio malcelato. Odia quei trespoli per piccioni. “Siediti laggiù” ordina indicando delle poltroncine isolate.

Appena arrivato e già da ordini...” borbotta scendendo dallo sgabello. Caroline lo guarda intensamente. Luka sorride, seducente. “Ti ho sempre detto cosa fare.”

L'ho mai fatto?”

Non hai mai detto no.”

Aveva dimenticato la sua boccaccia d'inferno. Se le piaceva un motivo c'era.

Luka alza la testa quando il cameriere gli porge il cocktail. Lo tiene fra le mani e la guarda dritto negli occhi. Il punto che ha scelto ha un buon lato di penombra. I suoi occhi sembrano quelli di un gatto di notte.

Non ti ho mai visto con meno di un maglione addosso.”

Quasi si strozza per la dose massiccia di alcool che ingurgita nel minuscolo sorsetto e per la sua domanda. “Non posso mostrarmi nudo, la mia dirompente bellezza non me lo consente” risponde a tono. “Ti stai proponendo?”

Ti piacerebbe” ribatte sentendo la testa leggerissima. Si sta ubriacando. Caroline sente le gambe aprirsi leggermente quando lo sguardo si posa sulle sue mani o sulla bocca. Chiama il cameriere e ordina un altro giro.

Stai cercando di farmi ubriacare per rendermi inoffensivo?” E' intrigato dalla situazione e dal suo comportamento.

Al contrario” sussurra bevendo di colpo. “Norok!”

Qualcuno ha studiato rumeno.”

L'ho googlata” ridacchia battendo il bicchiere contro il suo.

***

Sono rimasti inchiodati nelle poltroncine per ore. Gli è finita in braccio ad un certo punto della serata. La guarda come ogni uomo dovrebbe guardare la propria donna. La fa sentire desiderata. Mentre gioca con i suoi capelli, Caroline pende dalle sue labbra, le piace la vibrazione che accarezza il timpano destro quando parla. L'alcool si mescola all'eccitazione latente portandola alla superficie. Prima era solo 'stimolata', ora se lo farebbe davanti a tutti. La sua mano è finita sotto il vestito, risale piano lungo l'interno della coscia, incontra un limite di satin. Caroline mugola impercettibilmente. L'indice si muove accarezzando, il pollice si infila sotto l'elastico. Luka la vede mordersi le labbra e si alza, portandola con se. Caroline lo prende per mano e si lascia condurre verso gli ascensori. Si sforza di guardare dritto davanti a se. Non vuole vedere la sua immagine allo specchio. Quando Luka le solleva il mento e la bacia, si intravede con la coda dell'occhio. Ma ha sempre quell'espressione lì, quando è eccitata?, si domanda aderendo al suo corpo. Il bacio le taglia le gambe e la rende incapace di reagire. Luka le solleva un po' il vestito sui fianchi e l'accarezza leggermente. Caroline mugola e si tira indietro. Non è venuta per quello, ma non riesce a non assecondarlo. L'ascensore si ferma al piano. Ha la chiave magnetica nella borsetta. La moquette smorza il suono dei suoi tacchi. Caroline ha un attacco di panico. Perché non riesce a dire 'no'? Luka la guarda aggrottando un po' la fronte, la tira a se, il bacio stavolta è più passionale. Fruga nella borsetta, apre la porta e la costringe ad entrare nella stanza sconosciuta. La temperatura è perfetta. Il corpo sta ribollendo. Non sente più il mondo che la circonda ed è ad un passo da fare la cazzata del secolo, proprio ora che ha incontrato l'uomo giusto per lei. Ma Gan non l'ha più cercata. Neppure dopo la breve apparizione fuori dell'ufficio.

Tu non riesci ad avere una relazione, non riesci ad essere fedele ad un solo uomo, è per questo che sei qui.”

Di nuovo, ha l'impressione che la conosca più di se stessa. Luka l'afferra alla vita, la solleva di un centimetro e Caroline gli sale letteralmente sui piedi. “Perchè stai cercando di mandare a puttane la tua storia?” Il passato gli ha più volte suggerito di non mettersi a chiacchierare con lei, quando c'è la possibilità di conoscersi biblicamente. Chiudi quella cazzo di bocca, idiota!

Avevo... bisogno di parlare con qualcuno... e tu sei fantastico quando si tratta di sbattere la verità in faccia...” singhiozza. “Non sono venuta qui... per questo.”

Non sono stato io a cominciare” si difende a bassa voce. E' davvero un perfetto cretino. Ha ragione Phoebe. “Avete rotto?”

Non... l'ho più sentito dalla sera del concilio punitivo... non l'ho mai chiamato… ho aspettato il momento giusto, ho scelto un territorio neutro...”

Cioè?”

Ricevimento del martedì.”

Ottima mossa.”

... e ho incontrato Laura.”

Luka la guarda con un sopracciglio alzato. Quella Laura?

Abbiamo parlato, mi ha detto... delle cose... ha usato le stesse parole di Phoebe...” sussurra dispiaciuta “credo che sia tutto vero, che abbiano ragione loro...”

Riguardo cosa?”

Appena il mio problema s'è risolto è svanito.”

Sei tu, il tuo problema.”

Le parole si accatastano nel cervello, acquistano il giusto ordine e la costringono ad annuire. Stavolta ha superato se stessa.

Non dar retta a quelle vecchie comari inacidite dall'età e dalle relazioni sbagliate. Parla con lui” mormora gentile aiutandola a sedersi sul letto.

Ho paura della verità” ammette battendo le palpebre.

Senso di colpa” borbotta sollevandole il mento “dovevo stare zitto e approfittare del tuo momento di debolezza.”

Carol si incupisce poco alla volta. “Avresti fatto bene...”

E già...” sospira inclinando la testa “siamo ancora in tempo?”

No.”

Risposta giusta. Carol, io ti voglio bene e sarò sempre qui per te...”

Non è giusto”

E' la mia scelta, devi rispettarla” mormora scrollandola un po' “se un giorno sarò stufo di aspettare, ti rapirò, ti porterò nel mio castello...”

Hai un castello?”

Certo che ho un castello, sono un vampiro e quell'anno c'è stata una svendita immobiliare...” Luka si interrompe quando sente le spalle di Caroline tremare dalle risate. La guarda e gli occhi brillano di malizia

Non cercare di infilarti nel mio letto, principessa. Non lo sopporto.”

Principessa. Quel termine le ricorda la prossima prenotazione del suo volo. Damon non ne sa nulla. Sarà felice o arrabbiato? Minimo le urlerà contro. Ha sempre pensato di essere una vittima, ma anche lei ha fatto del male a molte persone. Deve rimediare.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Lasciami entrare ***


Mystic Falls
Sabato

Eccheccavolo! Ma che diavolo hanno da suonare, a quell'ora del mattino?! Non sono nemmeno le… mh... le cinque. Damon salta giù dal letto con un grugnito, la tentazione di staccare il dito dell'ospite fastidioso che pulsa nelle vene e il malumore da sveglia anticipata. Non si degna neppure di infilare un paio di jeans. Spalanca la porta con un grugnito. Caroline è ferma sulla soglia, sgrana gli occhi e sorride fissando i boxer neri. “Apri sempre così? Avercene di vicini del genere...”

Damon la guarda da capo a piedi a bocca aperta. Caroline tira indietro i capelli e il volto arrossato si apre in un timido sorriso.

Che hai fatto ai capelli?” domanda guardingo.

Il tempo di prendere appuntamento dal parrucchiere e tornerò al mio colore naturale!” esclama ad alta voce. Ha i vestiti bagnati, non ha l'ombrello e la tempesta infuria su Mystic Falls. “Posso entrare?”

Dipende. Intendi restare?”

Caroline lo guarda un po' dispiaciuta “Damon, per favore...”

Il vampiro sobbalza sentendo il suo nome. La molla scatta e Damon l'afferra stringendola contro di se. Ha il cuore in gola e l'emozione che lo strangola. “Ti ho visto... morta... bruciata...” bisbiglia staccandola da se e toccandola per assicurarsi che sia viva e non un sogno.

Mi hai visto morire?”

Damon scuote la testa e la stringe di nuovo. “Se fossi arrivato un po' prima...”

Me l'avresti impedito?”

Ti avrei preso a calci per tutta Mystic Falls per farti passare la crisi esistenziale!”

Caroline sorride ma non riesce a smettere di lacrimare dalla felicità. “Ce l'hai un asciugamano?”

Certo che ce l'ho, ho tutto quello che vuoi, anche un randello da schiantarti in testa” borbotta baciandola sulla fronte e cullandola contro di se. “Ho voglia di prenderti a schiaffi, ho consumato tutte le mie lacrime per te!”

Hai bagnato il cuscino?” scherza seguendolo nella stanza, ancora stretta al suo fianco.

Tutte le sante notti!”

***

Porca miseria!”

Eggià...”

Le immagini del film scorrono sullo schermo e si riflettono sul viso dei due telespettatori. “Altro popcorn?”

Na. Sono sconvolto. Sconvolto!” ripete più volte con una smorfia.

Caroline gli sottrae la ciotola quasi vuota e la poggia sul grembo. “Stai pensando che sono una donnaccia?”

Mostrami qualcosa che non ho ancora visto e ti darò cento dollari” borbotta piluccando dalla ciotola. “Mi hai stupito.”

Caroline scrolla le spalle e si stiracchia. “Mi conosci, mi lascio andare difficilmente...”

Questo tipo ti piace?”

Molto... proprio per questo non farò nulla per alterare lo stato delle cose. Se non vuol stare con me, devo accettarlo.”

Ho paura che la prossima mossa sarà coinvolgermi in tutto questo.”

Caroline sogghigna. “Ti piacerebbe, ma no. Non accadrà.”

Perchè no?” Damon solleva le sopracciglia invitante, Caroline soffoca un'esclamazione di indignazione e il vampiro l'abbraccia tirandola verso di se. La bacia sulla fronte, la donna chiude gli occhi e si rilassa sulla sua spalla.

Il tuo silenzio mi inquieta” ridacchia nel suo orecchio. “Quando stavi con me...”

Nel Neolitico.”

Eri casta e pura. Una vera noia... ahia!” esclama quando Caroline lo morde.

Ti piaceva stare con me, non provare a negare!” ribatte colpendolo sullo stomaco.

Oh, sai la novità?!”

Che novità?” domanda accigliata “Non dirmi che Stefan ed Elena si sposano?!”

Damon fa una smorfia e mugugna uno 'yep' fra i denti. “Che gli regaliamo?”

Il cellulare squilla allegramente. Caroline allunga il braccio, sbianca leggendo il nome sul display e lo colloca lontano da se, impaurita.

Mi infastidisce.”

Lascialo... no. No, Damon, è lui...”

Damon sbuffa sottraendole il telefono. “Segreteria vivente di Caroline Forbes. Lascia il messaggio e ti farò richiamare.”

Mh... ciao segreteria, la tipa incazzosa è lì?”

Sta per partire il segnale del bip! Bip!”

E' arrabbiatissima e ha il broncio?”

Damon guarda la ragazza con la coda dell'occhio. In realtà sembra abbia appena visto un cadavere dissezionato, tanto è pallida.

Avvertila che se salta un'altra lezione la stronco all'esame!”

Ok” sussurra infilando del pop corn in bocca e tornando a guardare la tv.

Caroline lo fissa sulle spine. Perché non dice niente? “Che cosa voleva?”

Ha minacciato di non farti dare l'esame se continui a saltare le lezioni.”

L'ha chiamata per una sciocchezza del genere?

Ti fai il tuo professore? Porcella!”

Caroline porta il cellulare all'orecchio e fa una smorfia, un po' arrabbiata. Appena sente la voce di Dragan al telefono, resta immobile e muta. Damon la studia con un sorriso malizioso, sente il suo cuore battere in preda all'emozione. Alza il pollice in segno di apprezzamento e abbandona il divano in cui è inglobata.

E' questa, l'unica scusa ridicola che riesci a trovare?!” esclama concitata e con voce stridula.

Minacciare la tua media? Sì...” mormora conciliante. “Se provi ad attaccare il telefono, ti sveno. Credevo volessi parlare con me, perché te ne sei andata?”

Ha la voce calda. Non è arrabbiato e la fa sentire un po' stupida. Caroline inghiotte una rispostaccia stonata e abbassa il tono. “Laura è stata esaustiva...” mormora udendo un mugolio strozzato e un'imprecazione. “Vi interessate a noi solo quando abbiamo un problema...” borbotta alzando il mento caparbia “... e sei scomparso appena risolto...” conclude in un mormorio flebile.

Un buon 50% di buonsenso lo incitava a recarsi da lei la notte stessa, mentre la restante percentuale gli suggeriva di restarsene in disparte per darle tempo di rimettersi. Non era stata una serata facile. Caroline non amava parlare di se e succhiarle il sangue aveva distrutto il mistero in cui si avvolgeva. La sua copertura era saltata. Ora sapeva che amava i film romantici, aveva lo spazzolino fucsia in bagno e il suo primo bacio era stata una vera schifezza. Non si era vergognata a quel modo, quando l'aveva spogliata. “Quando torni?”

Non lo so... ahio!” Caroline salta dal divano quando Damon le da uno scappellotto dietro la nuca. “Ma sei scemo?!”

Dammi qua!” esclama strappandole il telefono di mano “te la rimando a casa prima di domani” promette sentendo un cupo silenzio dall'altro lato. “Tranquillo, sono il suo amico gay.”

Ma cosa stai dic... mmmfg!!” Damon le schiaccia il palmo della mano contro la bocca e Caroline annaspa cercando di arrivare al telefono.

Se ti racconta un paio di cazzate tipo 'non ti amo' o cose del genere, non crederle! E' pazza di te e non vede l'ora che farti cose sconce e...”

Dragan sposta l'orecchio dal rumore sordo che sente all'improvviso. Un urlo disumano si leva dal telefono e lo fa rabbrividire.

Io ti ammazzo!”

Eddai, ho fatto metà del lavoro!”

Sei morto, Salvatore. Morto, mi hai sentito?!”

Simpatico. Dragan attacca con un sorrisetto. Gira su se stesso nella stanza solitaria rischiarata dalla piantana che emana una tenue luce arancio ed estrae della libreria un manoscritto monumentale. L'edizione originale del manuale del vampiro. Le strapperà molto più di un bacio per questo.

Domenica Sera

E' venuta davvero. Dragan apre la porta con un gesto galante. Caroline resta sul pianerottolo con le mani in tasca e un'ansia che non la fa respirare. “Phoebe mi ha detto che hai il manoscritto.”

Vero. Entra.”

Caroline prende un respiro prima di infilarsi nella tana del vampiro. L'ultima volta che è stata lì, l'atmosfera era ben diversa.

Dragan si dirige verso la libreria, trae un enorme tomo in pelle e pergamena e lo posa sul tavolo davanti a lei. Fa un passo indietro e le fa cenno di sedersi.

Caroline resta in piedi, muove piano le pagine per paura che si sgretolino sotto le dita. In che cavolo di lingua è scritto? “Non ci capisco niente...”

Questo è greco, un pò di latino, molto sumero...”

Bene. Anche se l'avesse trovato non avrebbe saputo cosa farci. La frustrazione non la fa quasi respirare. “Ho buttato via sette anni a cercare quest'affare incomprensibile... sette anni a cercare quel figlio di puttana per farmi restituire i miei ricordi, ad interrogare ogni vampirucolo che si è messo sulla mia strada... ho abbandonato Liz per non metterla in pericolo, l'ho soggiogata facendole credere che andavo al college mentre lei 'combatteva il crimine', non l'ho protetta come avrei dovuto” mormora strofinando la fronte con la mano fino ad arrossare la pelle. “Tutto per trovare... questo coso senza senso!”

Hai avuto quel che volevi, il resto non ha importanza” mormora radunando i fogli. “L'ho riletto attentamente, non c'è mai stato un modo unico per uccidere un Anziano. Chi ha composto le pagine si è occupato degli effetti delle sostanze chimiche e fisiche sull'organismo, delle abitudini dei vampiri, dei territori di caccia. Ci ha studiati, ha fatto la sua relazione ed è passato ad altro.”

Perché succhiate il sangue alle vergini e come fate a capire che sono vergini?”

Le donne sono più recettive alla nostra malia e in altri tempi le ragazze non erano così disponibili, amore mio. Va da se che la maggior parte di loro era vergine. Un caso. Niente di perverso.”

Amore mio? “Dovresti stare più attento a come parli.” Quell'uomo si muove come una scheggia impazzita provocando danni incalcolabili. “Sai come sono le donne, le chiami amore mio e loro pensano...”

Caro, non è cambiato niente. Io ti amo.”

Caroline inghiotte mentre un grido di gioia le esplode nel cervello. “Mi hai fatto venire qui solo per questo? Potevi dare il manoscritto a Phoebe.”

L'ho fatto, le ho ordinato di tradurtelo ma lei ha rifiutato. Leggere il sumero la fa sentire vecchia.”

Caroline sbianca. “Cosa... vuol dire che hai ordinato a Phoebe... anche lei... ma quanti anni hai?” domanda con un filo di voce.

Sono maggiore di lei di una settimana. Non me lo perdona” ridacchia sorvolando la domanda.

Quanti?”

E' così importante?”

No, per niente! “Direi... continuo a crepare e non godermi la mia giovinezza, non puoi pretendere tanta esperienza da me...”

Fantastica! Deve fare uno sforzo per non mettersi a ridere.

Hai un buon odore per essere morto da mille e più anni. Sicuro che non devo fare la riverenza quando ti incontro per strada?”

Sicuro. Così come sono certo che riuscirò a corrompere di nuovo la più irreprensibile fanciulla del mio corso, prima o poi.”

Caroline arrossisce virando al viola. Le torna in mente Luka. “Non sono così irreprensibile come credi... anzi. Sono piena di difetti...”

Dragan la guarda con un 'e allora'? dipinto sul viso. Ma se lo dice ad alta voce, la smonta.

Stavo... per... fare qualcosa che non avresti approvato, giorni fa...”

Tipo portarti a letto il tuo amico gay?” ridacchia un po' teso.

Non lui. Luka” bisbiglia e lo vede fissare un attimo il vuoto prima di concentrarsi su di lei.

Un bel sospeso fra voi...” mormora. Sta cominciando ad agitarsi.

Caroline sente la pelle gelare inspiegabilmente. “Credevo di averti perso, avevo bisogno di parlare con qualcuno… lui è bravissimo a sbatterti in faccia la verità.”

E l'ha fatto prima o dopo?”

Caroline sente un tuono rompersi in lontananza. “Non è successo niente.”

Il tuono esplode più vicino. L'aria è gelata. Caroline vorrebbe ingoiare una colata di cemento. Certe verità non andrebbero mai raccontate. “Grazie per avermi mostrato il libro...”

Posso proporti una partita di caccia?” domanda di punto in bianco.

Qualsiasi cosa pur di uscire dal discorso. “Umani o animali?”

Vampiri.”

Caroline lo guarda con la fronte aggrottata. “Chi dobbiamo cacciare?”

Tu” afferma facendole rabbrividire. “Se hai qualche potere, comincia a tirarlo fuori, perché non mi fermerò finché non ti avrò preso.”

E una volta che mi avrai preso?” domanda con un filo di voce.

Ti sbranerò” promette abbassandosi su di lei. “Ti priverò del sangue fino ad indebolirti, fino a quando non mi lascerai entrare dentro di te.”

Ha il suono del battito cardiaco nelle orecchie. È come la preda che messa di fronte all'impossibilità di fuga, sceglie di subire passivamente senza lottare. Quando un vampiro è spaventato, attacca. Lei non ha alcuna reazione.

Ti sei preso tutto di me...” mormora distante anni luce da lui. Sta facendo violenza su se stessa per parlare. “Non ti basta?”

Dragan si avvicina e la sente quasi ansimare mentre il cuore batte in tutte le vene superficiali. “I demoni ti tormentano ancora?”

Non.... sì....”

Lasciami entrare, Caroline. Lasciami entrare qui” mormora sfiorandole il seno, all'altezza del cuore. Caroline lo guarda, raggelata dal gesto e dalla sua richiesta. Muove la labbra, le distende in una smorfia, va nel pallone ma non sa come rispondere.

Devi fidarti di me, non avere paura...”

Ha la gola chiusa. Non risponde e dopo qualche istante, assume un'espressione confusa e nervosa. “La caccia è già cominciata?”

***

Il ramo si spezza sotto il suo piede e Caroline si ferma acuendo l'udito per carpire segnali del predatore. Ha uno scompenso cardiaco ed è diventata puro istinto. Se si fosse nutrita, avrebbe potuto eluderlo diventando nebbia. Ha provato ad arrampicarsi ed è caduta dopo pochi metri. Si sono allontanati dalla città. Caroline correva ma sapeva che era dietro di lei, la tallonava, il fiato sul collo. La pineta è fitta e più si inoltra, più perde il senso dell'orientamento e del tempo. La notte è nuvolosa ma fresca. Lo vede comparire fra gli alberi, lo lascia avvicinare e scappa nella direzione opposta. Non è una caccia, è una danza di corteggiamento, pensa arrestandosi all'improvviso. Dragan la travolge, l'afferra per la vita e la trascina lontano dalla pozza gettandola a terra e restandole inginocchiato sopra. “Ti fai desiderare.”

Caroline alza il ginocchio di scatto, lo colpisce senza esitazione, gira su se stessa e cerca di sgusciare via quando la blocca di nuovo impedendole di muoversi. Aspira l'odore della terra umida, degli aghi caduti, sente il peso del corpo sul suo e infila le dita nel terreno col batticuore.

Mi sto annoiando” l'avverte sollevandosi e girandola verso di se. È molto buio e non può vedere la sua espressione di piacere. “Cercare di afferrare un gatto è più divertente. Sei ancora troppo controllata.”

Io sono così!”

No, non è vero. Il tuo amico Damon l'aveva capito, il tuo potenziale. L'ho visto a New Orleans, al Mardì Gras."

I ricordi tornano come lampi violenti. I tamburi, la cerimonia voodoo, le danze frenetiche. La pelle d'oca le attraversa il corpo, con uno scatto muscolare sguscia via ricominciando a correre.

Dragan l'osserva allontanarsi restando seduto a terra. Ha toccato qualche tasto. Come si dice, non esistono donne frigide, esistono uomini incapaci di accenderle.

Merda! Caroline si ferma sentendosi una completa cretina. Ha corso così tanto che non si è accorta di essere finita di nuovo sulla spiaggia. Spiaggia. Mare. Piattume completo e nessun posto in cui nascondersi. Era sconvolta, non ha pensato di tornare in città, ha corso e basta... e ha finito l'ossigeno e le energie. Si accascia sulle ginocchia sentendo il terreno sabbioso cedere e adattarsi alla forma delle gambe.

Mossa sbagliata.”

Caroline apre gli occhi e scatta verso l'acqua, la ferma quando ancora non ha raggiunto i polpacci, perde l'equilibrio e finisce a terra.

Ti arrendi?”

No!” esclama divincolandosi e sferrando una manciata di sabbia che vola verso il predatore. “Letale!” la prende in giro stringendola fra le braccia. “Non hai perso il controllo in tutte queste ore e sì che mi sono impegnato a fare il maschio alfa...”

Non sei credibile” mormora guardando oltre la sua spalla. “Hai vinto, posso tornare a casa?”

No.”

Ho fame, sono stanca e voglio restare da sola!”

No no, l'ho visto cosa fai quando sei sola...”

Caroline avvampa e se potesse lo prenderebbe a schiaffi. Ma in quella posizione, l'unica cosa che può fare è sparargli una sequela di offese che cessano appena le posa un dito sulle labbra. Caroline sente il cuore esplodere e la bocca aprirsi.

Chiedimi scusa.”

Per cosa?”

Per la tua insopportabile isteria.”

No.”

Dragan la schizza sul viso e Caroline volta la testa. Le è andata l'acqua nel naso. “Ma quanti anni hai, dieci?”

Anche meno, a volte.” Le sposta i capelli dal collo e le accarezza la cute. E' un gesto tenero ma Caroline sente l'agitazione tranciarle il respiro. L'ha 'presa' la prima volta che l'ha visto. “Voglio bere il tuo sangue” mormora, battendo le ciglia sorpresa dalla sua stessa richiesta. “Voglio conoscere tutto di te.”

Dragan annuisce e si lascia mordere. E' piuttosto delicata e le labbra sul collo lo eccitano da morire.

Caroline intravede quello che già sa con qualcosa in più. “Hai un figlio...”

Il corpo si irrigidisce ma i lineamenti sono ancora ammorbiditi dall'eccitazione. “Avevo. E' morta quando ero ancora vivo.”

Era una bambina. “Non ne hai avuto altri?”

Non ho fatto in tempo” borbotta dispiaciuto. “Fra tutto quello che potevi sbirciare...”

Caroline è sinceramente colpita dalla sua reazione. Non può capire cosa si prova a perdere un figlio ma ricorda bene la disperazione di Liz.

Dragan scuote la testa più per liberarsi della sabbia che per le sue parole. “Vieni qui” mormora indicando il cerchio formato dalle gambe.

Caroline gli da le spalle mentre le passa le dita nei capelli.

Ero sempre in mare, non la vedevo mai... non giocavo mai con lei... mi temeva.”

La solita legge del contrappasso. Le loro qualità rispecchiano le mancanze della precedente vita. “Però adesso hai un grande successo con le ragazze.”

Già” borbotta fermando il movimento. “Non è la stessa cosa...”

Ti manca?”

Sì.”

Caroline lo fissa con una strana espressione sul volto. “Hai mai pensato di adottarne uno?”

No, mi limito a staccare qualche assegno a 'Save the Children'

E' amaro e le fa male il cuore vederlo così. “Perché sei un vampiro?”

Ti sembra una ragione trascurabile?” domanda con espressione sofferente. “Torniamo a casa.”

Caroline si rialza strofinando via la sabbia dalle ginocchia. “Mi accompagni ad un matrimonio fra due mesi?”

Certo” mormora allargando il braccio. Caroline lo guarda sospettosa, non dice nulla e si infila fra le sue braccia.

Due mesi dopo

Non attira l'attenzione. No. Finora è stata solo l'americana solitaria, ora è l'americana stramba. “Permesso, permesso.... scusate!” Caroline scivola fra la folla intimorita, la sorpassa, alza il mento e si lancia contro la cattedra. “Posso essere interrogata per prima?” domanda con la voce ferma. Conoscendo i suoi compagni, sono più che lieti di farle aprire le danze.

Rispetta il tuo turno, Forbes” Dragan alza gli occhi dalla lista degli esaminandi, scorre l'abito che indossa, l'acconciatura elegante e da un'occhiata al calendario. “Non è carnevale.”

La mia migliore amica si sposa col fratello del mio migliore amico. Devo andare al loro matrimonio e ho bisogno di essere interrogata prima di tutti” mormora consapevole di essere piuttosto ridicola vestita a quel modo in mezzo ad un branco di studenti in tenuta anti caldo. C'è poca aria condizionata, la dentro.

Siediti.”

Rimango in piedi.”

Siediti!” ordina alzando la voce e Caroline si schianta a sedere non per paura ma per farla breve.

Hai passato l'esame di statistica?”

Venti minuti fa” ammette porgendogli il libretto.

Due esami nello stesso giorno? Ha fatto la chiusa, come dicono i suoi studenti. “Mi fai caldo solo a guardarti...” mormora aprendo il libro davanti a se. “Comincia con un argomento a piacere...”

***

Grazie.” Caroline gli strappa il libretto di mano, lo ficca nella borsetta e sta per fuggire in una nuvola di seta azzurra, quando un ringhio di indignazione le fa alzare lo sguardo sul suo professore.

Non l'ho firmato!” sibila allungando la mano.

Oh!” sussulta sentendo frecciate d'odio dai suoi compagni. L'ha messo di malumore e loro ne pagheranno le conseguenze.

Dragan le lancia un'occhiataccia mentre firma con uno svolazzo il libretto. “A che ora si sposano?”

Alle 16. Bocciali tutti e sbrigati” sussurra a un livello di voce che può udire solo lui.

Togliti dalla mia vista, Forbes” sospira e la segue con lo sguardo mentre si allontana. “Il prossimo.”

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=691408