Sacrificio

di MXI
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo+L'Inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** L'addio ***
Capitolo 3: *** Nuova vita ***
Capitolo 4: *** Il nuovo padrone ***
Capitolo 5: *** Cambiamenti ***
Capitolo 6: *** Primo giorno ***
Capitolo 7: *** Lontano parente ***
Capitolo 8: *** Pace? ***
Capitolo 9: *** Ritrovarsi ***
Capitolo 10: *** Conoscenze ***
Capitolo 11: *** Festeggiamenti ***
Capitolo 12: *** Famiglia Uchiha ***
Capitolo 13: *** Confusione ***
Capitolo 14: *** Famiglia riunita ***
Capitolo 15: *** Un'altra sorpesa ***
Capitolo 16: *** Nuova sorpresa ***
Capitolo 17: *** Soffio di libertà ***
Capitolo 18: *** Faccia a faccia ***
Capitolo 19: *** Litigio ***
Capitolo 20: *** Ti presento mia madre ***
Capitolo 21: *** Raggiungere un equilibrio ***
Capitolo 22: *** freghiamo l'Uchiha ***
Capitolo 23: *** Fratelli ***
Capitolo 24: *** Tristi verità ***



Capitolo 1
*** Prologo+L'Inizio di tutto ***


Sacrificio 1 Salve a tutti!! Ho voluto provare ad iniziare a scrivere una nuova storia nonostante non abbia ancora finito quella vecchia ^^''
Spero che vi piaccia.....Commentate in molti!!


Sacrificio
-Prologo-


Sono le nove... Bussano alla porta, come sempre.. Mio padre mi dice di andare in camera mia e, come ogni sera, mi dirigo al piano di sopra fermandomi in cima alle scale dietro il mobile di legno di ciliegio.
Una voce melliflua, la solita, saluta i miei genitori usando un tono apparentemente cortese e rispettoso per poi arrivare alla fatidica domanda,
"Ce li hai i soldi, Minato?"
"Ogni sera me lo vieni a chiedere, come puoi pretendere che da un giorno all'altro io trovi tutto quel denaro?"
"Devo prenderlo per un 'no' ?" chiese innocentemente Orochimaru, apparentemente poteva sembrare un uomo d'affari ma tutti in quel quartiere sapevano che dietro la bella facciata si nascondevano traffici di droga e molto spesso di schiavi, per lo più ragazzi giovani..
Mio padre nonostante tutto rimase in silenzio e dalla mia postazione potevo facilmente vedere il suo sguardo che dopo tutti quegli avvenimenti rimaneva fermo e fiero,
"Così non va affatto bene.." disse sospirando la serpe "Se anche domani non avrai i soldi non sarò più così paziente e passerò alle maniere forti.." Morte! Traspare da tutte le parole che escono dalla sua bocca che probabilmente invece di una lingua normale ha una lingua biforcuta.. A questo pensiero un sorriso mi nasce spontaneo, ma lo reprimo all'istante pensando che ovviamente non sia il momento.
Dopo quelle che parvero ore vedo la schiena dell'uomo e lo osservo mentre si avvia verso l'uscita, soddisfatto probabilmente di quella sua uscita trionfale..
Sto per tirare un sospiro di sollievo, quell'uomo mi fa sempre sentire un sentimento di angoscia. Ma poi all'improvviso si ferma e si volta, io automaticamente divento un tutt'uno con il muro poi ripensando che non mi potrebbe mai vedere ritorno alla postazione originale ascoltando le sue ultime 'battute'.
"Ho saputo che hai un figlio, le mie fonti mi dicono che è molto bello.. Se è la verità potresti usare lui come pagamento" nonostante la mia lontananza riesco a vedere la malizia che hanno assunto i suoi occhi gialli e il solo pensiero di andare via con lui mi fa nascere un brivido di terrore su per la spina dorsale.. Anche se..
"Mio figlio non è un oggetto! Piuttosto che cederlo preferisco morire!" E se io..
"E sarà così se entro domani sera non troverai una soluzione" e con il suo passo controllato ed elegante esce dalla stanza.. Sono passati cinque minuti, cinque minuti in cui ho preso la mia decisione..
La parte più difficile sarà dirlo al mio ragazzo...

-L'ULTIMO GIORNO-

"NARUTO!Arriverai tardi a scuola!" Nella camera del ragazzo, precisamente da un fagotto nel suo letto, uscì una testa biondo assonnata.. I suoi occhi si aprirono mooooolto lentamente cercando di capire cosa fosse successo e chi l'avesse svegliato, quando poi il suo sguardo cadde sulla svegli gli venne quasi un mezzo infarto vedendo che ora era,
accidenti arriverò tardi a scuola se non mi sbrigo
corse velocemente in bagno e dopo essersi fatto una doccia veloce, s'infilò la divisa scolastica composta da una camicia bianca e dei pantaloni blu scuro che gli mettevano in risalto le curve. Quella mattina era troppo caldo ed il biondo si rifiutò di indossare anche la giacca, dello stesso colore dei pantaloni, che completava la divisa. Si ammirò allo specchio e dopo essersi assicurato di non aver dimenticato niente afferrò la cartella e si diresse verso la porta della sua stanza. Ma proprio mentre stava per aprirla venne spalancata da un ragazzo alto quanto li con i capelli castani sparati in arie e dei tatuaggi a forma di triangolo rosso sulle guance:
"Ma come Naruto, ti sei già svegliato?" chiese il nuovo arrivato, domanda che fece sollevare il sopracciglio al biondo, poco dopo Naruto si accorse del contenitore che teneva in mano Kiba,
"Ti volevo svegliare io.." affermò con un timbro di voce lamentoso l'amico del biondo rivelando il contenuto della bacinella: acqua!
Nonostante molti amici di Naruto lo credevano un Dobe, il ragazzo aveva già capito cosa intendeva fare con quel liquido che dispetto vo fuoriusciva dal contenitore bagnando un poco il pavimento:
"Mi dispiace tanto Kiba, ma come puoi notare.." e si indicò il completo indossato, "sono già pronto per una nuova, faticosissima giornata di sc..Cosa stai facendo?Abbassa quell'arnese!"
"Dai Naruto..fa caldo siamo a Maggio.. Fai contento il tuo migliore amico.."
"Non ci penso proprio!" disse il biondo riuscendo a superare agilmente il duo migliore amico e, dopo essere sceso al piano di sotto, afferrò il bento al volo e uscì di casa come un razzo(dopo aver salutato la madre) diretto alla Konoha school.. Ogni tanto il fuggitivo si guardava le spalle e notava con orrore che l'inseguitore gli era ancora alle calcagna agitando il secchio pieno di acqua gelida.
Purtroppo non guardando attentamente dove stesse andando scontrò un ragazzo della sua stessa scuola che però invece della divisa che prevedeva il codice scolastico indossava una calzamaglia verde moooolto attillata ,
"Ciao Rock Lee. Ci vediamo a scuola!" Gli disse scusandosi con un cenno del capo e ricominciando la fuga dal suo presunto migliore amico, poi girandosi per accertarsi della situazione notò con orrore che dietro al castano con un secchio d'acqua correva Rock Lee che gli urlava qualcosa su una certa 'forza della giovinezza' o qualcosa di simile. Perfetto! Ancora più deciso a salvarsi la vita, da non uno ma due inseguitori, aumentò la velocità e finalmente iniziò a scorgere il cancello nero della Konoha's school, non era mai stato così contento di varcarne la soglia.
Nel giardino esterno dell'istituto intravide il suo ragazzo, che ovviamente si distingueva dalla massa essendo uno dei ragazzi più popolari della scuola.
Velocemente il biondo si buttò tra le sue braccia, sentendo un estraneo attaccato alla sua schiena si girò per scacciarlo ma appena vide la capigliatura color del sole del suo fidanzato sul suo volto comparve un sorriso. Sorriso che sparì subito appena intravide i loro amici correre a perdifiato verso di loro e notando il secchio d'acqua capì che non avevano, diciamo, delle buone intenzioni. Quindi velocemente si parò davanti a Naruto e gli inseguitori notandolo sulla loro traiettoria cercarono di fermarsi, Kiba si bloccò poco prima del moro emettendo un sospiro ma purtroppo correndo troppo forte Rock Lee non riuscì a fermarsi in tempo scontrò il ragazzo-cane (lo chiamano in questo modo perchè ama molto i cani ^^ ndMe) che fece cadere l'acqua addosso al ragazzo del loro amico che venne bagnato dalla testa ai piedi assomigliando sempre di più ad un pulcino bagnato.
"Tutto a posto?" chiese Naruto rivolgendosi al ragazzo poco più alto di lui, che gli rispose con un cenno di testa,
"Vieni ti accompagno dalla preside, dovrebbe avere delle divise di ricambio.." disse afferrandolo per la mano e accompagnandolo all'interno della costruzione, non prima di avere lanciato uno sguardo omicida al suo pseuso-migliore amico che si sbellicava dalle risate in compagnia del ragazzo vestito di verde. Percorsero i corridoi bianchi della scuola abbastanza in fretta. Il moro manteneva (o almeno ci provava) un aria dignitosa e lo sguardo abbastanza impenetrabile, nonostante le sue 'condizioni', al contrario del biondino al suo fianco che con lo sguardo serio cercava di guardare solo davanti a lui ma ogni volta che incrociava gli occhi di qualcuno le guance gli si coloravano di un rosa acceso a causa dell'imbarazzo.
Finalmente videro una porta con un cartello: 'Presidenza'.
Naruto bussò sulla superficie e senza aspettare una risposta entrò all'interno, chiudendosi la porta alle spalle,
"Tsunade baa-chan!" inutile dire che con questa affermazione il ragazzo si beccò un sonoro pugno sul capo da quella 'gentilissima' preside che si trovava, facendo ridere sotto i baffi il moro,
"Quante volte ti devo dire di non chiamarmi in quel modo! Soprattutto in questo ufficio!" infatti Tsunade era una vecchia amica dei genitori di Naruto e di conseguenza frequentava molto la casa Namikaze, inoltre a causa dei suoi 50 anni si era guadagnata il soprannome di baa-chan(nonna) dal biondo. Questo nominativo la faceva innervosire ogni volta dato che nonostante la sua età li portava benissimo e sembrava una vent'enne; i suoi capelli biondo ormai opachi erano tenuti legati in due basse codine ed il suo seno prosperoso era messo in risalto da una ampia scollatura. Quando i suoi occhi nocciola si posarono sull'accompagnatore del biondino chiese:
"Cosa è successo?"  proprio mentre Naruto stava per rispondere venne bloccato dalla preside che alzò al mano e scuotendo la testa affermò,
"Anzi, non lo voglio sapere." poi si diresse verso l'armadio e tirata fuori una divisa gliela porse,
"Ecco tenete. Ora andate altrimenti arriverete in ritardo per la lezione."
"Grazie OBAA-CHAN" ringraziò sarcasticamente Naruto chiudendosi la porta alle spalle ed evitando per un soffio un fermacarte diretto sulla sua povera testa. Ghignando sotto i baffi il biondo trascinò di peso il suo ragazzo fino al primo stanzino,
"Forza cambiati in fretta! Altrimenti arriviamo in ritardo.." gli disse aiutandolo a slacciare la giacca bagnata, ma non notando nessun aiuto da parte del moro alzò lo sguardo e  proprio in quell'istante le sue labbra vennero catturate dal fidanzato che approfondì il gesto facendo entrare la su lingua nell'antro dell'altro e facendola duellare con quella del più piccolo. Purtroppo avendo bisogno anche loro di ossigeno si staccarono rimanendo collegati da un filo di saliva,
"Perchè non mi cambi tu?"  chiese il moro con una voce roca rotta dal desiderio di possedere quel ragazzo dalla pelle bronzea, Naruto sorrise e lentamante sfilò la camicia al compagno. Ogni lembo di pelle scoperta veniva coperta dalle labbra carnose del più basso, quando arrivò alla vita sganciò il bottone dei pantaloni e toccò l'inguine del moro. Quest'ultimo non resistette più  e afferrandolo per i capelli combaciò violentamente le bocche iniziando da subito una bacio veloce e passionale, Naruto arretrò  lentamente fino a che non si trovò bloccato dal muro, il moro iniziò a strusciare il suo bacino facendo scontrare le due erezioni scatenando dei gemiti di piacere al biondoo. Il più alto continuando a strusciarsi contro l'altro sbottonò la camicia e iniziò a torturare il capezzolo destro già turgido. Scese a leccare il collo bronzeo, lasciando dei segni rossi. Arrivato al petto muscoloso prese tra i denti il capezzolo lasciato senza attenzioni e iniziò a stuzzicarlo e a succhiarlo.
"Ah..Sa...Sa...Ti prego.."Naruto non riusciva a formulare neppure una frase a senso compiuto, i pantaloni erano diventati decisamente troppo stretti. Appena il suo ragazzo gli e li sfilo e lo afferrò per le natiche stringendo con forza il biondo sospirò dal piacere, sospiro che divenne gemito appena le due erezioni(entrambe libere) si sfiorarono. Naruto distratto dal piacere che sentiva provò solo un po' di fastidio per le prime due dita che si fecero strada nel suo sfizio, alla terza intrusione il biondo emise un gemito di dolore che venne subito catturato dalle labbra del moro. Poco dopo il seme sfilò le dita dall'ano ormai preparato e allacciandosi le gambe di Naruto alla vita lo penetrò con un unica spinta e la sola parola che uscì dalle sue labbra carnose fu il nome del suo ragazzo:
"S-Sai!"



Oddio!!! O.o la lemon fa schifo ne sono pienamente consapevole u.u''' spero però che commenterete lo stesso ^^ A prestoooo
Sas: Perchè dovrebero commentare se il fidanzato di Naruto non sono io!!!!!!????*mentre insegue l'autrice per ammazzarla*
Sai:Questa ff mi pace prooooprio tanto ^^
Sas:*rinuncia all'inseguimento* tu..come hai potuto fare quelle cose a Naruto @_@
Sai:Ehi un momento è lei che le ha scritAAAA
Ehm diciamo che aggiornerò presto se Sai si riprenderà ^^'' (Cosa che dubito -.-) ciaooo

 

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Capitolo 2
*** L'addio ***


L'addio
Sacrificio
-l'addio-

Dopo quelle che a sai parvero ore, se non anni, Naruto con un movimento del bacino gli diede il permesso di muoversi in quello sfizio,
"Dio! Sei strettissimo Naruto." ansimò Sai con voce resa roca dal piacere causato dalle prime spinte.
Il moro si chinò sul compagno e continuando a spingere dentro di lui raggiunse la sua bocca baciandolo appassionatamente: lo sgabuzzino si riempì dei loro gemiti trattenuti.
Quando Sai si accorse di essere all'apice afferrò l'erezione dell'uke, che a quel nuovo contatto urlò più forte, ed iniziò a masturbarlo.
Infine vennero insieme.


Poco dopo, in un corridoio della scuola, si videro due ragazzi probabilmente in ritardo,
"Accidenti! Per colpa tua dovremmo entrare alla seconda ora."
"Ehi!Cosa avrei fatto?" chiese con finta aria offesa e mantenendo il suo solito sorriso,
"Lo sai cos'hai fatto. E smettila di fare quel sorrisetto"
"Dai amore, non ti è mai interessato di perdere qualche ora"
"Di solito, ma oggi alla prima avevamo ginnastica" replicò il ragazzo zoppicante mentre apriva una porta rossa che conduceva alla palestra della scuola, tutti i suoi compagni di classe si voltarono verso di loro attratti dal cigolio della porta.
"Uzumaki!" il professore ovviamente si accorse dei due ritardatari che immagginarono la futura severa punizione,
"
Si può sapere perchè riprende sempre me ma a te mai?!" bisbigliò,

"Scusi il ritardo prof. ho avuto un impegno e Bichura * mi ha dato una mano" cercò di scusarsi il biondo davanti allo sguardo severo del professore e agli sguardi già divertiti dei compagni che aspettavano la reazione dello strano insegnante...
Tre...Due...Uno
"Ma è magnifico! Una scusa piena di gioventù! Sei sempre pieno di energie, è Naruto?"
"Ehm certo Gai - sensei"
"Sei arrivato giusto in tempo per darci una magnifica dimostrazione della tua forza della giovinezza..."
no, ti prego, oggi no
"... Inizierai con venti giri della palestra e poi ci farai vedere le mosse che hai imparato alla lezione di Karatè di ieri"
Il biondo si ripeté più volte che ammazzare il professore, trucidare i compagni di classe (soprattutto Kiba che lo osservava con aria maliziosa) e torturare a morte il suo ragazzo, causa di tutto, non era la soluzione migliore e ingoiando il rospo si avviò sussultando ogni minuto per il dolore al basso ventre.
Finalmente era passata l'ora di educazione fisica, la materia in cui andava meglio, era riuscito a cavarsela bene nella corsa ma nella dimostrazione di lotta era stato tutto più difficile, chiunque lontano anche miglia e miglia si era accorto che non era in formissima.
Risultato di quei pressanti esercizi? L'ora di storia passata a sonnecchiare nel banco senza sentire una parola della lezione spiegata da Kakashi - sensei che puntualmente gli lanciava occhiatacce simbolo di future punizioni.
Era suonata l'ora della pausa pranzo e Naruto aveva finalmente preso una decisione, avrebbe detto tutto ai suoi amici. Non era sicuro che avrebbero capito e accettato la sua decisione ma ci avrebbe provato gli e lo doveva.
 Soprattutto a Kiba(migliore amico) e a Sai.
Afferrato il bento dal suo zaino si recò in terrazza con il suo ragazzo, dove trovarono già spaparanzati in relax Kiba e Lee.
"Ehi eccovi finalmente! E gli altri?" chiese Inuzuka,
"Arriveranno tra poco" rispose Naruto per poi sedersi accanto all'amico,
""Ehi vecchio mio, oggi in palestra non eri molto in forma, non stavi bene?" chiese con finta ingenuità mostrando un ghigno,
"Fottiti cane rognoso"
"Non prima di te, volpaccia"
Dopo queste quotidiane battute senza senso i ragazzi cominciarono a mangiare,
"Dovrei dirvi una cos..."
"Eccoci scusate il ritardo!" esclamò piena di entusiasmo una ragazza dai capelli rosa e gli occhi verde prato, seguita a ruota da Ino , una ragazza dai lunghi capelli biondo-cenere legati in una coda alta e per ultimo Shikamaru che aveva come al solito un espressione annoiata,
"Sakura - chan non sarai mai in ritardo!" urlò Lee per poi attaccarsi al suo braccio e dichiararle il suo amore per lei, come ogni giorno.
"Dovevi dire qualcosa Naru?" chiese Sai, il biondo osservò i suoi amici tutti ridevano contenti e quasi gli dispiaceva rompere la spensieratezza che c'era nel loro sguardo.
Però era giusto che lo sapessero, quindi facendo un bel respiro disse tutto d'un fiato,
"Me ne vado..."  bastò una frase a far scendere il silenzio, quella che fino a pochi minuti prima era un'allegra compagnia adesso osservava ammutolita il ragazzo biondo.
"Cosa vorrebbe dire che te ne vai?" chiese Ino molto sbalordita,
"Ieri sera è tornato Orochimaru, se stasera non riusciamo a dargli la somma che chiede ucciderà mio padre... Ho deciso di cedermi al posto del denaro"
"Naruto te li prestiamo noi i soldi, vero ragazzi?" chiese conferma Sakura osservando chiunque con sguardo speranzoso,

“Ovvio! Vedrai che si sistemerà tutto” le diede manforte Kiba,

“Non succederà”  intervenne una voce maschile, tutti si girarono incontrando lo sguardo di Shikamaru. Che a causa della notizia aveva lasciato il solito cipiglio annoiato per riempirsi di tristezza e consapevolezza.

“Non riusciremo mai a racimolare la cifra che gli chiede, soprattutto compresa di interessi” questa consapevolezza ... questa verità detta a voce alta fu una doccia fredda per tutti gli studenti che si trovavano sulla terrazza.

A tutti stavano iniziando a scendere lacrime solitarie, c’era chi si teneva la sofferenza dentro e chi la mostrava apertamente, tipo Kiba e Rock Lee.

Sai al contrario non aveva detto una parola da quando era iniziato il discorso, ma la stretta possessiva dei suoi pugni faceva capire una cosa: era veramente arrabbiato.

 “Sai … ” mormorò Naruto alzando la mano per accarezzargli il volto, ma il moro si scostò e  si alzò bruscamente,

“Non mi puoi lasciare, non mi ami abbastanza?”

“Sai che non è così!” replicò alzandosi,

“Lo sai cosa ti faranno fare? Ti venderanno come se fossi un oggetto!”

“Lo so! Non c’è bisogno che me lo ricordi”

“Allora non andare! Rimani con me!” disse Sai, tra le lacrime, afferrandolo per la divisa scolastica,

“Uccideranno mio padre”

“Non mi interessa!” fu un secondo e un forte pugno gli arrivò come un missile sulla bocca dello stomaco, Sai per il dolore mollò la divisa del fidanzato che lo afferrò a sua volta.

Gli occhi di solito azzurri e sereni di Naruto, in quel momento divennero blu come il mare in tempesta.

“Sei un egoista Sai!!Dovresti capirmi!Per me è già una scelta difficile senza che ti ci metta anche tu! Non pensi che ho già versato abbastanza lacrime?” detto questo mollò la presa cadendo in ginocchio.

Sai rimase stupito dalle parole del fidanzato, aveva ragione era soltanto un egoista.

Lo abbracciò. Sotto lo sguardo dei suoi amici lo confortò come solo l’amore può fare.

Il resto della mattinata lo passarono in infermeria e alla fine della scuola si diressero in tutti i posti che consideravano i più belli della città e dulcis in fundo passarono molto tempo nella sala giochi e a mangiare il piatto preferito del biondino.

Verso sera tardi accompagnarono Naruto a casa e notarono una Limousine parcheggiata proprio di fronte al loro cancello,

“E’ già qui!” esclamò sorpreso sgranando gli occhi il biondo, il suo corpo iniziò a tremare e la sua forza di volontà vacillò.

Una mano gli si appoggiò sulla spalla, girandosi incontrò gli occhi dorati del suo migliore amico,

“Non ti preoccupare Naruto! Ci rivedremo!”

“Ti aspetteremo qui!” intervenne Rock Lee alzando un pugno in aria con le lacrime agli occhi,

“Baaaka!! Vedi di tornare!” disse Sakura dandogli una poderosa pacca sulla schiena,

“Sei proprio una seccatura!”

Ino non riuscì a dire niente, la scena che vide le fece venire le lacrime agli occhi ed iniziò a piangere silenziosamente.

Sai si avvicinò a Naruto e tirandogli su il mento lo baciò, un bacio a stampo, puro.

“Il resto te lo darò quando tornerai” a quella scena tutti tranne Shika (per lui era una seccatura) piansero lacrime amare.

Tutti tranne Naruto, aveva promesso che sarebbe tornato e così sarebbe stato.

Lui manteneva sempre le sue promesse!

Era quello il suo credo!

Si avviò, ora a passo più deciso, verso l’abitazione. Passò velocemente il piccolo giardino e giunse davanti alla porta di legno massiccio, la spalancò senza neanche bussare e correndo raggiunse la cucina.

Lo spettacolo che gli si parò davanti gli fece gelare il sangue nelle vene.

Suo padre era tenuto in ginocchio a forza da due uomini, uno dai capelli argentei e con gli occhiali e uno con i capelli bianchi.

Orochimaru stava puntando una pistola nella fronte di Minato, tutto di fronte a Kushina che si trovava riparata in un angolo in lacrime,

“Mi dispiace Minato” disse sorridendo la serpe e si preparò a sparare,

“No!”



*Bichura è il cognome che ho dato a Sai ^^

Spero vivamente che questo capitolo sia piaciuto più del precedente date le poche recensioni che ho ricevuto T^T
Sas: Mi pare il minimo! Non appaio neppure qui!
Io: Si vede che non sei importante u.u
Sas: Cosa?! Ma io ti ammazzo >.< @.@
Io: Aiutooo
Nar: Mentre l'autrice scappa saluto io!!! Grazie per aver letto e commentato

Per favore dedicate un minuti no a commentare mi fareste mooooolto contenta ^^ **

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Capitolo 3
*** Nuova vita ***


Nuova vita
Sacrificio
-arrivo alla nuova vita-

[...]Orochimaru stava puntando una pistola nella fronte di Minato, tutto di fronte a Kushina che si trovava riparata in un angolo in lacrime,

“Mi dispiace Minato” disse sorridendo la serpe e si preparò a sparare,

“No!” [...]

Il rumore di uno sparo riecheggiò all'interno dell'abitacolo, facendo sobbalzare la donna dai lunghi capelli rossi che aveva chiuso gli occhi per non vedere la scena e facendo girare gli amici di Naruto che avevano appena iniziato a dirigersi a casa cercando di non pensare al destino del loro amico.

Solo Sai non si era mosso dal posto dove aveva salutato per l'ultima volta il biondo, lo stesso luogo del loro primo incontro

FLASHBACK

"Che cosa stai facendo qui da solo?" chiese un ragazzo dai capelli biondi spettinati ad un suo coetaneo dai capelli neri,

"Disegno" rispose seccato il ragazzo di nome Sai mostrandogli il suo album,

"Ma disegnare è una cosa che si fa da soli! Vieni a giocare con noi a calcio, ci manca un giocatore" chiese Naruto mostrandogli uno splendido sorriso, al quale Sai rispose con un'occhiataccia.

"Vattene! Non ne ho voglia!" gli era sempre stato insegnato di non mostrare mai i suoi sentimenti alle altre persone

-Tratta tutti con freddezza e non soffrirai-  gli diceva sempre suo nonno e così aveva fatto, ora il biondo se ne sarebbe andato irritato dalla sua risposta.

Al contrario di ogni sua aspettativa il ragazzo gli si sedette di fronte e gli rispose sorridendo,

"Allora ritrai me! Così non starai solo" da quel momento tutto cambiò per Sai. Trovò degli amici e una persona da amare.

FINE FLASHBACK

Non lo avrebbe lasciato andare, quello non era un addio, solo un arrivederci.

Nel frattempo Kushina ebbe il coraggio di aprire gli occhi e invece di vedere, come si aspettava, suo marino steso a terra senza vita, vide suo figlio che teneva alzato il polso all'aguzzino riuscendo a far deviare il colpo alla pallottola che colpì l'anta di un mobile.

Orochimaru osservò con attenzione il ragazzo che aveva avuto il fegato di frapporsi tra lui e Minato, incontrò degli occhi di un azzurro che facevano invidia al cielo e dei capelli biondi come il sole in Estate. Lo sguardo serpentino vagò nel corpo minuto e muscoloso del ragazzo analizzandolo minuziosamente.

Abbassando la pistola lo fissò dal colletto della divisa scolastica e lo avvicinò al suo volto, appoggiò il naso nel collo bronzeo del giovane e ispirò profondamente. La sua pelle profumava di pesca e vaniglia.

"Bastardo! Togli le tue luride mani da mio figlio" gli urlò contro Minato, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa venne di nuovo bloccato dai seguaci di Orochimaru,

"Naruto va in camera tua!" ordinò la donna dai capelli rossi strattonando il figlio per il polso allontanandolo dall'uomo-serpe, il ragazzo la osservò tristemente poi con un sorriso tirato si sciolse dalla sua presa e si riavvicinò al mafioso,

"Io mi offro per estinguere il debito" chiarì la situazione Naruto, tutti lo fissarono con stupore, soprattutto Orochimaru che allibito analizzava la situazione.

Lo ristudiò con rinomata attenzione, dopodiché ghignò soddisfatto e con lo sguardo chiese il parere del suo braccio destro, un uomo dai capelli argentei e degli occhiali tondi.

Quest'ultimo annuì convinto e rispose,

"Proceda con la prova finale" Orochimaru non poteva sperare in un consiglio migliore e leccandosi le labbra afferrò il mento di Naruto alzandogli il viso e sussurrandogli sulle labbra,

"Mostrami quello che sai fare" violentemente forzò i  due boccioli rosa del giovane e li penetrò con la lingua che voracemente vagava nell'antro appena scoperto.

Naruto dopo la sorpresa iniziale capì che dal risultato di quel bacio la suo offerta poteva essere accettata o meno quindi incominciò a rispondere attivamente al bacio immaginandosi di avere davanti Sai invece che quell'orrenda serpe. Kushina non riuscendo più a vedere suo figlio baciato da quel mostro si girò tappandosi la bocca per non far uscire un gemito di disgusto, mentre Minato cercava di liberarsi dalla presa ferrea di Kabuto e dell'altro uomo per separare l'aguzzino dalla bocca di suo figlio, inutilmente.

Dopo quelle che parvero ore l'uomo si separò dalle labbra di Naruto permettendogli di respirare, Orochimaru lo osservò con calma...

Il ragazzo aveva il respiro affannato a causa della mancanza d'aria e le gote stavano prendendo un colorito roseo.

"Prova superata a pieni voti" concluse ghignando per poi avvicinarsi e sussurrargli nell'orecchio con voce roca dal desiderio,

"Me lo hai fatto venire duro solo baciandoti"  il biondo sussultò non immaginandosi un risvolto del genere e l'uomo ridendo tra le labbra si allontanò dal corpo tremante di Naruto, lanciò uno sguardo eloquente ai suoi due uomini che come se avessero ricevuto un ordine lasciarono Minato e si avviarono verso la limousine.

L'uomo dai lunghi capelli si fermò sulla soglia e prima di uscire pronunciò le fatidiche parole, rivolto al biondo,

"Ti do' il tempo di preparare le tue cose, tra dieci minuti raggiungici in macchina" quindi uscì sbattendo la porta, quando la famiglia rimase da sola il silenziò calò e qualsiasi parola sembrava inadeguata alla situazione...

Cosa avresti potuto dire ad un figlio che si vende per salvarti la vita? 

Kushina si alzò tremante e corse ad abbracciare il figlio con le lacrime agli occhi,

"Ora basta piangere mamma" le disse dolcemente Naruto asciugandole gli occhi verdi,

"Non avresti dovuto farlo!" gli urlò contro Minato osservandolo con aria di rimprovero, il più giovane resse fieramente lo sguardo consapevole di aver fatto la cosa giusta,

"Avrei dovuto lasciare che ti uccidessero?" rispose con voce calma,

"Dopo vi avrebbero lasciato in pace!" esclamò alzando ancora di più la voce, in risposta Naruto sorrise e chiese,

"Pensi davvero che lo avrebbero fatto? Non ci avrebbero mai lasciato in pace... Io dal posto in cui andrò potrò tornare. Tu non avresti potuto farlo."  lo studente lasciò il padre con questo interrogativo e scostando delicatamente la madre si diresse in camera per preparare velocemente la valigia.

Decise di prendere solo lo stretto indispensabile, afferrò una sacca nera e la riempì con un paio di jeans, una maglietta, della biancheria etc.

Delicatamente afferrò una foto che teneva sul comodino, rappresentava lui e Sai abbracciati in primo piano e subito dietro c'erano tutti i suoi amici. Sfilò la fotografia dalla cornice, come anche una foto di famiglia, e piegandola la sistemò in una tasca della sacca.

Per ultimi prese il suo I Pod e il suo cellulare che nascose accuratamente nella tasca dei suoi pantaloni. Caricandosi il suo unico bagaglio sulla spalla si diresse al piano di sotto pronto a cambiar vita.

Vicino alla porta lo aspettavano i suoi genitori , Minato con sguardo consapevole si scusò,

"Avevi ragione Nacchan.Ho esagerato" si avvicinò e lo abbracciò calorosamente memore che sarebbe passato molto tempo dalla prossima volta che lo avrebbe rivisto, se sarebbe successo.

"Non sono stato abbastanza forte Naruto. Mi dispiace"

"Hai fatto il possibile papà ora devo andare"

"Ancora un attimo" all'abbraccio si aggiunse anche Kushina e Naruto cercò di afferrare più emozioni possibili così da non dimenticarsele nel lungo periodo di lontananza. Dopo un po' il rumore di un clacson li fece sobbalzare e con un sospiro si separarono e i genitori accompagnarono il biondo fino alla veranda per poi vederlo mentre si avvicinava sempre di più alla macchina che lo avrebbe allontanato da loro.

Naruto si guardò intorno e illuminato parzialmente da un lampione vide Sai che lo osservava  con aria colpevole e afflitta, il biondo gli sorrise e sussurrò un 'Ti amo ' al quale il moro sussultò. Orochimaru stanco di aspettare uscì dalla limousine e afferrato Naruto per il polso lo trascinò dentro la macchina.

Appena l'autista li vide entrare partì iniziando a percorrere il tragitto verso la sua nuova dimora.

Il biondo si accorse degli sguardi che Orochimaru gli lanciava, pieni di lussuria, per questo fino dalla partenza teneva la testa bassa osservando con finto interesse il sedile di fronte a lui.

 "Naruto" attirò la sua attenzione il suo nuovo 'capo', "Dovresti proprio rimediare a questo" disse indicandosi il cavallo dei pantaloni ormai teso all'inverosimile, tutto a causa di un innocuo bacio.

"Se vuole ci posso pensare io" si propose Kabuto, Orochimaru lo liquidò con un'occhiata gelida e ignorandolo apertamente si rivolse nuovamente al biondo,

"Lo farà lui" concluse afferrando il polso del ragazzo e appoggiandolo sopra il rigonfiamento dei pantaloni, Naruto cercò di trattenere una smorfia di disgusto e con un sospiro iniziò a muovere lentamente la mano.

Il respiro dell'uomo iniziò ad accelerare e il biondo aumentò il contatto intrufolando la sua mano all'interno dei pantaloni e poi dei boxer del più grande. Afferrando la virilità si accorse che iniziava ad essere bagnata e un senso di disgusto lo travolse. Chiuse gli occhi cercando di immaginarsi Sai al posto di Orochimaru, cercò di sostituire l'odore forte di tabacco con l'odore dolce simile alla salvia del suo ragazzo.

L'uomo afferrò la spalla di Naruto stringendogliela forte per fargli aumentare il ritmo, il biondo mosse la mano sempre più velocemente stuzzicando anche i testicoli. Dopo poco il mafioso venne nella mano di Naruto che velocemente si allontanò dal suo capo spostando lo sguardo fuori dal finestrino. 

Kabuto offrì un fazzoletto al suo superiore e con disprezzo ne passo uno anche al biondo buttandoglielo sul viso, il giovane prese il gesto come una manifestazione di odio e con insofferenza utilizzò l'oggetto di carta per pulirsi il seme che gli colava dalle dita delle mani.

Orochimaru, ripresosi dall'orgasmo, chiese rivolto al nuovo arrivato,

"Non è stata la tua prima volta, vero?" sembrava più una costatazione che una domanda ma lo sguardo che Naruto gli lanciò in risposta gli fece capire una cosa

Questo è un argomento tabu  pensò ripensando agli occhi che in un secondo erano diventati come il ghiaccio, forse era una sua impressione ma il biondino non gli sembrava più la docile e sottomessa creatura che pensava appena l'aveva visto.

Alzando le spalle cambiò agilmente argomento,

"Il cella ti puoi portare tutto quello che ti sei preso... Tranne il cellulare" lo informò muovendo l'indice in forma di rimprovero,

"Chi ti dice che l'ho portato con me" Orochimaru lo guardò indignato,

"Davvero pensi che sia così ingenuo? Non sei un ragazzo stupido e sono sicuro che hai avuto il tempo di prenderlo... Quindi o me lo dai di tua spontanea volontà o me lo prendo da solo"  il biondo si chiese se era solo una sua impressione che quella frase aveva un evidente doppio senso, poi sbuffando afferrò il telefono dalla tasca dietro dei pantaloni e gli e lo porse,

"Quando arriveremo stai attento a non farti sottomettere" gli consigliò Orochimaru sorridendo.

Il resto del viaggio lo percorsero nel più rigoroso silenzio chi pensava ai futuri guadagni, chi al modo di rendere la vita di un certo ragazzo un inferno e chi alla sua famiglia privata di un figlio in modo così violento e improvviso. Ad un certo punto i finestrini vennero oscurati così da non far vedere a Naruto la strada che avrebbero intrapreso da quello momento.

Dopo circa un'ora la macchina si fermò e l'autista, dopo aver tirato il freno a mano, scese per aprire la portiera al suo capo.

Come Orochimaru scese Naruto si fiondò all'esterno e osservò ammirato quella che da quel momento sarebbe stata la sua dimora, all'interno di un immenso parco pieno di alberi verdi e fiori di tutti i colori era situata un'immensa villa bianca con delle decorazioni verde-acqua e se non fosse stato per l'alto muro di cinta e per le numerose guardie armate fino ai denti che si aggiravano nei dintorni forse quella sarebbe passata per una comunissima abitazione.

Il biondo percorse il sentiero selciato scortato dagli uomini più grandi di lui e con timore aprì la porta che lo avrebbe condotto dentro quella villa che sembrava uscita dalle fiabe, appena vide l'internò sgranò all'inverosimile gli occhi.

Ecco come le apparenze a volte ingannano! 

Spero che questo capitolo vi piaccia e mi scuso per il ritardo ^^'' ma è tutta colpa di Naruto! Si dimenticava le battute u.u
N: Non scaricare la colpa su dime! Sei tu che non trovavi il tempo per finirlo!
S: Perfetto! Visto che l'autrice e Naruto si sono messi a litigare ringrazio io chiunque abbia commentato o anche solo letto il capitolo precedente!! Autorizzo       tutti a mettere dei commenti negativi dato che non sono apparso nemmeno in questo capitolo @-@

Per favore dedicate un minutino a commentare mi fareste mooooolto contenta *-*

 

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Capitolo 4
*** Il nuovo padrone ***


Nuovo padrone

 

Sacrificio
-Il nuovo padrone-

[...] Il biondo percorse il sentiero selciato scortato dagli uomini più grandi di lui e con timore aprì la porta che lo avrebbe condotto dentro quella villa che sembrava uscita dalle fiabe, appena vide l'internò sgranò all'inverosimile gli occhi. [...]

Era passato un anno da quando Naruto si era donato ad Orochimaru, un anno senza di lui...

Non poteva resistere ancora per molto Sai, ogni volta che sentiva l'appello, ogni volta che i professori sbagliavano pronunciando il suo nome il cuore perdeva un battito e il moro non poteva far altro che pensare al suo ragazzo e ai suoi occhi che non vedeva l'ora di rivedere.

Non riusciva più a divertirsi con i suoi amici perchè ogni cosa che un tempo condivideva con Naruto gli faceva sentire la sua mancanza, subito dopo la partenza del biondo i genitori avevano deciso di ritirarlo temporaneamente da scuola. La decisione ovviamente suscitò scalpore nella classe, ttti si chiedevano il motivo di una tale decisione e il divieto di cercare il ragazzo per chiedere spiegazioni...

La compagnia del biondo si poteva considerare fortunata perchè almeno conosceva il motivo della sua scomparsa... invece preferirebbero mille volte essere all'oscuro di quello a cui Naruto era andato contro.

Nel frattempo nella nuova dimora del ragazzo Orochimaru si stava disperando nel suo studio,

"Capo, si calmi" tentò Kabuto che in cambio ottenne solamente un'occhiata velenosa,

"Non so più cosa fare con lui! Tutti quelli che lo comprano lo riportano indietro dopo solo qualche giorno"

"Potrebbe sempre rinfacciargli la storia del debito"

"Impossibile! Quel ragazzo è furbo e appena siamo arrivati mi ha fatto stralciare il debito e firmare un impegno per non avere problemi futuri" il ragazzo dai capelli bianchi si chiese cosa avesse potuto fare o dire Naruto per convincerlo a fare una cavolata del genere, anche se un'idea ce l'aveva.

Intanto un biondo di nostra conoscenza si trovava nella sua cella e stava ripensando al suo arrivo un anno prima, appena aveva varcato la soglia della villa era rimasto pietrificato vedendo l'interno così tetro.

-.-.-.-.-.-.-Flashback-.-.-.-.-.-.-.-

Le pareti erano nere e le luci viola erano tremolanti non permettendo una corretta visuale del paesaggio, se ripensava al sorriso sarcastico che era nato nel viso di Orochimaru gli tornava la voglia di pestarlo a  morte. I ragazzi che si trovavano nel salone d'entrata avevano delle manette e lo sguardo ormai vuoto e senza neanche un'aspettativa dalla vita.

La serpe lo accompagnò alla sua nuova 'stanza' ossia una piccola stanza rinchiusa da sbarre con due brandine che avrebbe condiviso con un veterano del luogo, Orochimaru lo lasciò da solo e quando dopo poco incontrò Jack, il suo compagno di cella, gli si gelò il sangue nelle vene.

I vestiti erano sporchi di sangue rappreso e i capelli castani erano scompigliati ed unti, quando il suo sguardo verde si tuffò negli occhi chiari e limpidi di Naruto iniziò a tremare e con timore chiese:

"C-Chi sei?" 

"Il tuo nuovo compagno" rispose sorridendo, un sorriso che sembrò illuminare tutta la stanza,

"Tra qualche giorno non sorriderai più in quel modo" sospirò il nuovo arrivato andando a coricarsi e gemendo per il dolore quando la sua gamba scontrò con la branda,

"Fa vedere" ordinò il biondo non accettando un rifiuto, gli alzò il pantalone nero e notò un lungo e profondo taglio che stava iniziando ad infettarsi.

"Ma come hai fatto?" chiese con gli occhi sgranati,

"La domanda giusta sarebbe chi. Le guardi si divertono a vederci soffrire e noi che ormai abbiamo abbandonato la speranza di una vita migliore non ci ribelliamo quasi mai. Le poche volte che lo facciamo veniamo puniti ancora più severamente" Namikaze si alzò e raggiunse il suo zaino prendendo una valigetta di pronto soccorso,

"Immagginavo che mi sarebbe servita" Jack lo osservò allibito,

"Come fai ad avere tutta quella roba con te?"

"E' una storia lunga, forse un giorno te la racconterò" così iniziarono a parlare della vita che si svolgeva li dentro e la voce vuota e spenta del suo nuovo amico lo convinse a fare qualcosa.

A prendere in mano la situazione e migliorare le cose lì dentro.

-.-.-.-.-.-.-.-Fine Flashback -.-.-.-.-.-.-.-

Naruto sorrise ricordando la faccia impaurita delle guardie ogni volta che lo vedevano, infatti da quando era arrivato aveva subito fatto capire con chi avevano a che fare ed aveva iniziato a difendere i ragazzi prigionieri difendendoli dalle punizioni ingiuste dei carcerieri.

I suoi coetanei lo vedevano come lo spiraglio di vita in quel posto così buio e tetro, sembrava una ventata di aria fresca che nessuno poteva fermare e imprigionare.

Venne interrotto dai suoi pensieri da Jack che lo venne a chiamare perchè era l'ora del rancio e si sarebbero dovuti recare nella mensa allestita appositamente per i 'carcerati'. Sorridendo il biondo si alzò ed afferrò un mazo di carte per svagarsi insieme ai ragazzi che aveva conosciuto in quell'anno di convivenza forzata e con sicurezza iniziò ad incamminarsi accanto al castano. Non potè fare a meno di paragonare lo sguardo che aveva adesso con quello che gli aveva visto il giorno del loro incontro, ora gli occhi verdi splendevano di luce propria pieni di speranza e futuro.

Naruto sorrise orgoglioso del cambiamento che giorno per giorno notava in tutti i ragazzi che si trovavano in quel posto, orgoglioso della loro voglia di vivere che finalmente era nata e non sisarebbe spenta tanto facilmente.

Un ragazzo sui vent'anni si stava avviando fiero e spavaldo verso l'ufficio di Orochimaru, tutti quelli che lo vedevano lo riconoscevano come discendente di una delle famiglie più importanti della città e rinomato cliente del posto.

Finalmente il giovane giunse alla meta designata e senza neanche bussare aprì di scatto la porta, l'uomo guardò seccato il nuovo arrivato ma appena riconosciuto lo sguardo divenne più mansueto e sorridendo gli indicò la poltroncina rossa di fronte  a lui così che si potesse accomodare,

"Itachi - san cosa la porta qui?"

"Il solito problema" a quella risposta il più grande rimase allibito ,

"Neanche quello gli andava bene?"

"Si è stufato quasi subito" Orochimaru non ci poteva credere, erano ormai un anno che andava avanti quella storia. Itachi si recava da lui per comprare un ragazzo da regalare al fratellino, fratellino che puntualmente si stufava del 'giocattolo' costringendo il più grande  a riportarlo indietro,

"Immagino che anche lui non sia più vergine"

"Esatto"

"Così però vale meno, lo sa"

"Si si lo so... Hai qualche ragazzo nuovo? Qualcuno che potrebbe andar bene per un caso disperato come Sasuke?" Orochimaru ci pensò attentamente e purtroppo gli veniva in mente solo una persona, d’altronde era così 'diversa'  che forse sarebbe potuto andare bene all'Uchiha minore.

Poi però allo stato in cui tornavano le persone che lo avevano acquistato e scartò l'idea,

"Facciamo un giro intorno alla mensa, magari nota qualcuno" così demoralizzato si avviò verso la terrazza che costeggiava la sala dove tutti i ragazzi si riunivano per mangiare, l'ampio vetro permetteva ai futuri acquirenti di esaminare bene la merce senza essere notati.

Dopo circa una mezz'oretta Itachi sembrava rassegnato a tornare a casa a mani vuote, quando un persona attirò il suo sguardo,

"Lui non l'ho mai visto" disse indicando una testa bionda che spiccava tra le altre scure,

"intendi il biondo?" chiese conferma sperando che si stesse sbagliando,

"Si" come non detto,

"In effetti è nuovo e ci avevo pensato... Ma provoca dei problemi ogni volta che lo vendiamo" il moro lo guardò interrogativo aspettando che continuasse,

"Tutti i suoi temporanei padroni lo hanno riportato indietro lamentandosi della sua 'selvaticità'... infatti erano sempre pieni di lividi ed amatomi"

"Allora potrebbe essere adatto per il mio fratellino!" esclamò contento continuando ad osservarlo.

L'Uchiha lo continuò ad osservare attento, Naruto inconsapevole dello sguardo su di lui rideva e giocava con gli altri ragazzi che tentavano di stargli molto vicino cercando di catturare sempre più vita dal biondo che sprizzava gioia da tutti i pori. 

Poi però un boato riscosse i ragazzi dai loro giochi, Naruto si girò stupito e il suo sguardo si tuffò negli occhi di ragazzo moro steso per terra che stava per ricevere delle randellate da un guardia.

Lo sguardo prima azzurro e caldo divenne glaciale assumendo una tonalità più scura, si alzò dal tavole  e si avvicinò minacciosamente alla guardia che non lo aveva notato dato che gli dava le spalle. Nel frattempo tutti gli altri uomini in divisa si allontanarono di qualche metro dal collega che tra poco sarebbe stato in evidente pericolo.

La guardia si sentì toccare una spalla e scocciato si girò per fulminare chiunque avesse osato interromperlo, ma appena vide il viso furente del Namikaze gli si gelò il sangue nelle vene e come scottato lasciò andare il ragazzo che teneva bloccato per terra,

"Non è come credi"

"No? Allora spiegamelo" la voce fredda e distaccata stupì addirittura i suoi amici con cui pochi minuti prima stava ridendo e scherzando utilizzando una voce calda e accogliente. L'uomo che in quel momento si trovava in difficoltà non sapeva cosa dire per difendersi e di sicuro non poteva dire che lo aveva fatto perchè si stava annoiando.

Naruto stufo di aspettare con uno scatto lo afferrò per il colletto della camicia e gli bisbigliò minacciosamente all'orecchio,

"Tempo scaduto" l'uomo rabbrividì prima di ricevere un forte pugno sulla bocca dello stomaco che gli fece mancare il fiato, poi velocemente il ragazzo lo afferrò per i capelli facendogli scontrate violentemente la testa contro il suo ginocchio. Il sangue iniziò a scendergli dal naso ed il labbro spaccato gli bruciava in una maniera indescrivibile.

Con disprezzo il biondo lo buttò per terra,

"Non provarci mai più, stronzo" terminò per poi dirigersi verso i suoi compagni per assicurarsi della salute del ragazzo aggredito in precedenza.

La scena fu seguita dai due uomini con molta attenzione, alla fine Itachi riuscì a mettere soltanto una parola,

"Uao"

"E questa volta c'è andato leggero" disse Orochimaru scuotendo la testa e pensando alle future lamentele che tra non molto gli sarebbero arrivate da parte dei suoi dipendenti,

"Sai cosa ti dico, io ci provo."

"A fare cosa?" chiese non capendo l'uomo,

"Penso che vada bene per mio fratello, nel caso lo riporto indietro" chiarì l'Uchiha maggiore sorridendo, quindi si avviarono nello studio per firmare le carte della 'proprietà' come se i ragazzi fossero degli oggetti.

Passato il pranzo i ragazzi tornarono nelle loro stanze scherzando e chiacchierando del più e del meno come se si trovassero a casa loro, quello che aveva più nostalgia di casa era Naruto. Nonostante con gli altri sembrasse sempre allegro e vitale in realtà ogni giorno passava ore ed ore ad osservare la sua foto di famiglia... Quanto gli mancavano. Solo il suo compagno di stanza lo sapeva ed ogni volta che succedeva gli dispiaceva da morire, perchè probabilmente il biondo passava ogni giorno a rimpiangere la scelta che aveva fatto un anno prima. La scelta che inevitabilmente lo aveva portato via dai genitori.

"Non guardarmi così Jack" sospirò Naruto accorgendosi dello sguardo che gli lanciava il compagno,

"Ti ho già detto che non mi sono pentito di quello che ho fatto" il moro non ebbe il tempo di replicare che una guardia li interruppe con timore,

"Naruto, Orochimaru ti vuole nel suo studio" lo sguardo limpido si oscurò,

"Cosa vuole?"

"Sembra che ci sia un'acquirente" disse con un tono così remissivo che sembrava quasi si scusasse per l'avvenimento,

"Ora non ho voglia di venire" rispose con tono scocciato sdraiandosi sulla brandina,

"Non li sai prendere questi ragazzi" a quella frase la guardia si girò incontrando gli occhi vitrei del suo superiore,

"Signore! Credevo fosse ancora in vacanza"

"Orochimaru mi ha richiamato perchè le cose iniziavano ad andare male... Cos'è questa storia che vi fate mettere i piedi in testa da dei bambini?"  I ragazzi riconobbero immediatamente la voce del comandante Pain e si raggelarono sul posto, era l'unico uomo in tutto l'edificio che reggeva un confronto con il biondo. 

"Come va Naruto? Ti sono mancato?" chiese con ironia l'uomo pieno di piercing,

"Va al diavolo!" 

"Così non va bene Nacchan, ora ti dovrò punire"

"Fottiti!"

"Visto che non sei in vena passerò dritto al punto. Ora noi andremo da Orochimaru, chiaro?"

"Non ci penso neanche" Alla risposta seguì uno sbuffo esasperato e la chiave girò nella serratura.

Quando Pain entrò Jack si rintanò nell'angolo più lontano della stanza aspettandosi un violento scontro,

"Vediamo se in questi ultimi mesi sei migliorato, biondino" chiese ironico,

"Vediamo si ti sei rammollito in questi mesi, vecchiaccio!" disse in rimando Naruto. Rimasero qualche minuto a studiarsi come farebbero due leoni prima di sferrare l'attacco letale, così accadde.

Come un fulmine si gettarono uno contro l'altro dando il via ad una serie di calci e pugni, dopo un po', stanco di essere alla pari con un ragazzino di dieci anni più giovane di lui, l'uomo estrasse un attrezzo dalla tasca dei pantaloni,

"Sleale fino all'ultimo è?" chiese con il fiatone Naruto,

"Altrimenti non mi divertirei" rispose pulendosi un rivolo di sangue il rivale. Ricominciarono a sferrarsi colpi su colpi con l'unica differenza che appena Pain fu abbastanza vicino al collo del biondo lo attaccò con l'arma, dandogli una scossa che lo stordì facendolo cadere a terra. 

Jack tentò di avvicinarsi per dargli una mano, ma un'occhiata più che eloquente del comandante lo fece desistere dal suo impegno, Pain legò saldamente i polsi del più giovane e con forza lo trascinò via sotto gli sguardi tristi e corrucciati dei ragazzi che da dietro le sbarre lo osservavano impotenti.

Orochimaru e  Itachi avevano appena finito di firmare tutte le carte quando bussarono alla porta,

"Avanti" disse la serpe e la porta si aprì mostrando Pain molto mal ridotto che reggeva con forza un Naruto abbastanza incazzato,

"Missione riuscita capo" esclamò scherzosamente,

"Missione riuscita un corno, sporco bastardo! Senza quel tuo aggeggio non saresti riuscito a portarmi qui" l'uomo in divisa alzò le spalle fregandosene ma gli si mozzò il respiro quando il biondo gli diede una poderosa testata proprio all'altezza della cassa toracica riuscendo così a liberarsi nonostante avesse ancora i polsi legati. Indietreggiò, cercando di allontanarsi il più possibile da quello che riteneva un pericolo, finendo tra le braccia di un ragazzo che non aveva mai visto,

"Ciao, Naruto" il giovane lo guardò confuso non capendo chi fosse, ma la precisazione di Orochimaru gli chiarì le idee,

"Lui è il tuo nuovo padrone"  Naruto inorridì fissandolo con disprezzo,

"Piacere, Itachi" si presentò porgendogli la mano che fu colpita con cattiveria dal ragazzo con i polsi legati,

"Non cambi mai...Visto che non ho intenzione di lasciarti fare come vuoi tu anche questa volta mi sono fatto portare da Pain una cosa molto divertente" continuò la serpe facendo un cenno al sottoposto che, respirando ancora a fatica, si avvicinò e gli porse una scatola di velluto nera,

"Ti consiglio di mettergli questi per tutto il tempo necessario ad 'addomesticarlo' " disse Orochimaru rivolto ad Itachi, quindi aprì il contenitore e porse all'Uchiha un paio di polsiere in metallo,

"Cosa sono?" chiese incuriosito il moro,

"Sono delle speciali polsiere con cui puoi programmare quanto distante da te, o da chi porta il loro telecomando, può stare e ti permette anche di lanciargli diverse scosse elettriche se per caso esagerasse con la violenza" spiegò Pain,

"Cosa che sicuramente accadrà" aggiunse sospirando il mafioso...

"Penso sia un po' esagerato, d’altronde è solo un ragazzo..." tentò di dissuaderli Itachi,

"Fidati, io ho visto come sono tornati i suoi precedenti padroni..."

"E io ho, purtroppo, provato sulla mia pelle la sua forza"

"Quindi faresti meglio a prenderle tanto sono comprese nel prezzo, anzi Pain mettigliele tu." concluse Orochimaru, il comandante, non molto felice per il compito affidategli, si avvicinò a Naruto afferrandogli i polsi... Quello che non si aspettava era che il volpino gli azzannò le mani facendogli mollare la presa,

"Brutto stronzo" soffiò pieno di collera Pain, ma non si arrese e da lì iniziò uno scontro per riuscire ad immobilizzare Naruto e ad infilargli quelle maledettissime polsiere. Nel frattempo Itachi li osservava in silenzio, prendendo la decisione di non dire niente al fratello di quelle manette.

Finalmente la guardia riuscì ad infilargli le polsiere e soddisfatto si allontanò.

"Perfetto! Le carte le hai firmate, Naruto è pronto... Direi che potete andare" esclamò soddisfatto Orochimaru,

"Hei! Io non sono pronto! La mia roba?" protestò il biondino.

...

Poco dopo Naruto era di nuovo nella sua cella e si stava facendo lo zaino con tutte le cose che riteneva indispensabili, ovviamente i giochi li lasciò a  Jack così che i ragazzi, anche senza di lui, potessero continuare a divertirsi.

Il castano lo guardò tristemente,

"Non ti preoccupare Jack, tornerò presto! Nel frattempo voglio che sia tu a prendere il mio posto!" cercò di tirarlo su,

"Io?"

"Sii forte... fallo per me..."

"Ma tu tornerai presto... no?"

"Mi sa che questa volta sarà dura, ma ti prometto che tornerò per portarvi tutti fuori da qui" e con un sorriso se ne andò salutando tutti i ragazzi che incontrava sulla sua strada.

Naruto e Itachi si trovavano nella limousine che li avrebbe portati nella residenza Uchiha,

"Ti avverto che gestire mio fratello sarà una grande sfida"

"Adoro le sfide " disse di rimando ghignando e il moro non poté non pensare quanto si assomigliavano il suo nuovo acquisto e il suo capriccioso fratellino.

Dopo quelle che parvero ore raggiunsero la nuova dimora del biondo e suonando aspettarono che qualcuno aprisse la porta. Non dovettero aspettare molto perchè un ragazzo poco più alto di Naruto spalancò scocciato il portone.

I corti capelli neri gli incorniciavano perfettamente il viso dalla pelle nivea e gli occhi neri famelici esaminarono minuziosamente il corpo del biondino,

"Ti presento Naruto, Naruto lui è Sasuke"

"Devo dire che è più carino dei precedenti..." disse con superficialità afferrando con due dita il mento del biondo,

"Ma non sarà diverso dagli altri" riuscì a malapena a terminare la frase che il volpino gli diede una poderosa testata in pieno volto,

"Non mi toccare, bastardo!" Sasuke ghignò pulendosi il sangue che gli stava colando dal naso e pensò che forse sarebbe stato divertente ammaestrare quella volpe!

Non so come ma questo capitolo mi è venuto un pochino più lungo degli altri ^^ Spero che vi piaccia! Finalmente ha fatto la sua comparsa anche il teme!!


Per favore dedicate un minutino a commentare mi fareste mooooolto contenta *-*

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Capitolo 5
*** Cambiamenti ***


Cambiamenti

Sacrificio
-CAMBIAMENTI-

[...] "Devo dire che è più carino dei precedenti..." disse con superficialità afferrando con due dita il mento del biondo,

"Ma non sarà diverso dagli altri" riuscì a malapena a terminare la frase che il volpino gli diede una poderosa testata in pieno volto,

"Non mi toccare, bastardo!" Sasuke ghignò pulendosi il sangue che gli stava colando dal naso e pensò che forse sarebbe stato divertente ammaestrare quella volpe! [...]

"Vediamo quanto riesci a resistere... Naruto" Sasuke pronunciò il nome del suo nuovo giocattolo con voce suadente facendo arricciare il naso al biondo,

"Vieni Naruto, ti mostro la tua stanza" disse, invece, con più gentilezza l'Uchiha maggiore toccandogli la spalla,

"Non mi toccare!" gli inveì contro Naruto scostandosi ed entrando in casa

Per lo meno non mi ha colpito  pensò soddisfatto reputandolo un lato positivo della situazione.

Itachi entrò in casa e si chiuse alle spalle la porta blindata, iniziò a salire le scale consapevole che il biondo lo avrebbe seguito ma quello che non aveva previsto era la perversione del fratello che appoggiò la mano sul sedere del biondino tastandolo per verificarne la sofficità.

Un brivido percorse la schiena di Naruto che con una rapidità che solo l'odio poteva dare lo colpì nel volto con un calcio ben assestato facendolo cadere dalle scale,

"Teme! Tieni le mani a posto!"

"E perchè? D'altronde mi appartieni!" replicò di rimando ghignando, il biondo non riuscì a trattenersi e gli si buttò addosso iniziando a tirargli dei pugni che ovviamente gli venivano restituiti dal moro,

"Ragazzi smettetela! Naruto spostati! Non mi costringere ad usarlo" ma i litiganti non lo ascoltavano più, chi troppo occupato a difendersi e chi a colpire il più possibile.

Itachi sospirò e di malavoglia tirò fuori dalla tasca dei jeans il telecomando collegato alle polsiere di Naruto e portandolo al livello più basso di carica lo azionò, mandando una leggera scossa al biondo sperando che la sentisse.

Il giovane si fermò per un momento per poi ricominciare la lotta con il moro, il più grande stava iniziando ad irritarsi e senza perdere la serietà di un Uchiha elevò la potenza delle scosse fino ad arrivare al 50%

Mi dispiace Naruto  si disse prima di cliccare il tasto 'start'.

A quel punto il biondo si tirò in piedi allontanandosi dal corpo di Sasuke, si girò e i suoi occhi azzurri incontrarono quelli neri ed inespressivi dell'Uchiha maggiore. Itachi si trovò ad annegare in un mare di tristezza, tradimento, rabbia e solitudine. Si sentì in colpa per essere stato costretto ad utilizzare quel macchinario che si era ripromesso di non toccare mai. Stava per nasconderlo di nuovo nella tasca quando il fratello minore gli e lo rubò dalle mani.

"Che cos'è Itachi?"

"Roba mia" rispose seccato tentando di riprenderselo ma Sasuke sgusciò via. L'Uchiha minore non ci mise molto per collegare i fatti appena accaduti per giungere alla decisione che quel macchinario doveva essere suo.

"Visto che Naruto è mio lo è anche questo, non pensi?" chiese con un ghigno che donava al volto diafano un aria diabolica,

"Io non sono un oggetto! Ficcatevelo bene in testa!" l'aria iniziò a farsi tesa e Itachi, consapevole che cercare di convincere il fratello a restituirgli il telecomando era una partita persa, decise che era il caso di accompagnare il biondo nella sua stanza,

"Forza vieni Naruto" disse cingendolo delicatamente per le spalle,

"E tu non pensare di fare il carino con me! Mi sembrava che avessi detto che non avresti mai usato quell'oggetto infernale!"

"Infatti ma non mi hai lasciato altra scelta" rispose di getto lasciando senza parole il biondo,

"Se preferisci che ti tratti anche io come un oggetto allora lo farò, cercavo semplicemente di trattarti come un qualsiasi altro ragazzo" Naruto non rispose ma abbassò il viso, conscio del fatto che Itachi era diverso dal fratello minore e che a parte l'episodio di prima non lo avrebbe mai trattato male.

"Ora andiamo e tu Sasuke vai in cucina a preparare da mangiare"

"Ma io..."

"A preparare da mangiare!" ripeté con più forza il maggiore, quello non era più il tono calmo di Itachi ma quello di Fugaku Uchiha...

"E non parlarmi con il suo stesso tono!" replicò arrabbiato dirigendosi però nella cucina. Sospirando, il più grande accompagnò Naruto nella sua nuova sistemazione.

Quando la vide il biondo rimase esterrefatto, non era grande quanto la sua ma era sicuramente meglio di quello che si aspettasse. All'interno della stanza c'era un letto da una piazza con le lenzuola azzurre, accanto era stato riposto un comodino con una lampada e una sveglia. Lo sguardo vagò sulle pareti bianche fino ad arrivare ad una grande scrivania di legno di noce e diverse mensole dello stesso tipo. La stanza era illuminata da un'ampia finestra con delle tende azzurre che al momento erano legate per non ostacolare l'entrata della luce.

"Ti piace?" chiese il moro,

"Posso personalizzarla?" chiese ignorando la domanda che il più grande gli aveva posto,

"Con cosa?" chiese stupito e l'altro si limitò ad alzare il suo zaino, chiaro segnale che aveva intenzione di chiudere lì la discussione,

"Non ti ci affezionerei troppo dobe, passerai molto più tempo nella mia stanza che nella tua" la voce di Sasuke ebbe il potere di distogliere l'attenzione del biondo dalla sua nuova stanza.

Naruto si voltò ringhiando pronto a rispondergli per le rime ma inaspettatamente le sue labbra vennero catturate dal moro che approfittando dello stupore del più basso introdusse la lingua in quell'antro inesplorato.

La lingua toccò il palato, i denti cercando di far collaborare il biondo... Senza risultato.

Sasuke si separò dalle morbide ed accoglienti labbra del biondo, osservandolo... Il ragazzo aveva il respiro affannato e le guance arrossate probabilmente per la mancanza d'aria, improvvisamente Naruto lo fissò con due occhi azzurri di ghiaccio,

"Io ti ammazzo!" esclamò lanciandosi contro di lui ma venne bloccato da Itachi,

"Naruto non ti conviene, tu sarai molto bravo nella lotta ma noi Uchiha veniamo addestrati nelle arti del combattimento fin da bambini" gli sussurrò nell'orecchio,

"Ti sopraffarebbe" concluse ma il biondo non lo ascoltò e scostandosi bruscamente si gettò su Sasuke. Però le cose non andarono come previsto perchè in poche mosse l'Uchiha minore immobilizzò alla parete il suo nuovo giocattolo,

"Come hai fatto?" chiese esterrefatto lo sconfitto,

"Sai, farti vincere è divertente ma vederti sconfitto e attaccato al muro è molto più eccitante"  Naruto sgranò gli occhi quando il moro gli si strusciò addosso facendogli sentire l'erezione. Facendo un grande sforzo il biondo lo allontanò dal suo corpo e si nascose dietro l'altro Uchiha che reputava sicuramente più normale,

"Teme hentai!"

"Forza andiamo a mangiare" detto questo i due fratelli si avviarono giù dalle scale mentre Naruto rimase fermo dove si trovava osservandoli in silenzio,

"Naruto? Vieni" disse Itachi fermandosi sulle scale

"Anch'io?" chiese incredulo,

"Ma che domande fai, dobe! Ok che sei il mio nuovo animaletto ma non mi pare il caso di lasciarti morire di fame"  Naruto era troppo allibito per pensare di ribattere all'affermazione del moro, infatti i suoi precedenti padroni a causa del suo comportamento gli facevano patire la fame oppure gli davano solo il necessario per vivere...

Sbalordito il biondo seguì i due Uchiha in cucina, il dolce profumo di bistecche alla brace lo inebriò completamente d'altronde la mensa alle carceri di Orochimaru non si poteva dire che era molto gustosa e sostanziosa.

Si sedette al tavolo di fronte a Sasuke mentre Itachi si posizionò a capotavola, dove era giusto che stesse il capostipite di una famiglia,

"Itadakimasu"  dissero in coro i ragazzi prima di iniziare la lauta cena. il biondo dovette ammettere che la bistecca era squisita ma no per quello cambiò opinione sul moro,

"Allora Naruto ti piace?" chiese il più grande ma non ricevette risposta quindi proseguì,

"Sai per essere un cibo confezionato e già pronto alla cottura è abbastanza buono" Naruto quasi si strozzò a sentire quelle parole,

"Vuoi dire che l'avete comprata già pronta?"

"Beh dobe, che ti aspettavi che mi mettessi a cucinare?"

"Brutto teme che non sei altro chissà quante schifezze ci hanno messo in questa bistecca se tu" il biondo si interruppe bruscamente arrossendo,

"Naruto che ti prende?" chiese sarcastico Sasuke provocando uno sguardo omicida nel biondo che di certo non poteva dire che la gamba del moro da sotto il tavolo si stava avvicinando pericolosamente al suo inguine,

"Comunque io sono pienamente d'accordo con lui" esclamò Itachi che sembrava non essersi accorto di niente, Naruto sorrise soddisfatto... Sorriso che svanì appena sentite le parole dell'altro Uchiha,

"Allora d'ora in poi cucinerai tu Naruto"

"Un momento non ho mai detto questo e non voglio assolutamente farlo!"

"Non è una richiesta dobe, è un ordine" concluse l'altro mostrando il telecomando...

Bastardo ricattatore    con uno sbuffo il giovane ricominciò a mangiare iniziando a respingere la gamba invadente di Sasuke, iniziando così una lotta senza esclusione di colpi. Tutto sotto gli occhi di un ignaro Itachi che stava farfugliando qualcosa sulla festa di compleanno del suo adorato fratellino.

Finalmente finirono di mangiare e Naruto con la scusa di disfare i bagagli si rifugiò in camera, Sasuke però aveva una domanda che gli frullava in testa da un po':

"Ma come fa quel dobe ad avere con se degli affetti personali?"

"E' una storia lunga, dovrai fartela raccontare da lui"

"Ora ho in mente qualcos'altro" disse ghignando avviandosi verso il piano di sopra più precisamente nella stanza di un certo dobe di sua conoscenza.

Senza neanche bussare entrò nella stanza sgranando gli occhi notando gli evidenti cambiamenti: le mensole erano stati interamente riempiti di libri e manga, le pareti erano stati ricoperti di poster di cantanti e di personaggi anime... Insomma la stanza era molto più vivace ed accogliente di prima, il biondo l'aveva personalizzata secondo i suoi gusti.

Lo sguardo scuro vagò per la stanza alla ricerca del tanto agognato ragazzo e lo trovò seduto sul letto intento ad esaminare qualcosa, probabilmente una foto.

"Tana per il dobe" al sentire la sua odiata voce Naruto nascose la foto nel cassetto non permettendogli di vederla e si girò a fronteggiarlo, 

"Che vuoi?"

"Cattiva reazione, Nacchan... Dovresti rivolgerti in modo più educato"

"Fanculo" sibilò tra i denti girandosi di schiena, mossa sbagliata perchè così diede campo libero al moro che velocemente salì sul letto e lo abbracciò da dietro,

"Non va per niente bene così Nacchan... Dovrò insegnarti io le buone maniere" senza dare il tempo al biondo di ribattere leccò il collo brunito facendo uscire un gemito sorpreso dalla bocca carnosa di Naruto che si maledisse subito dopo,

"Lasciami!" con uno spintone lo fece cadere dal letto,

"Hai proprio un buon sapore" disse leccandosi le labbra,

"Mi fai schifo" 

"Vediamo se con questo posso addomesticarti meglio, piccola volpe" disse di rimando l'Uchiha mostrando il telecomando. lo sguardo color del cielo si adombrò, ma non per questo perse la sua determinazione... Anzi la rinforzò.

Sasuke voleva domarlo, lo voleva vedere sotto di se e voleva sentire i suoi gemiti incontrollati, non sapeva nemmeno lui il perchè ma lo voleva... E quello che un Uchiha vuole un Uchiha ottiene!

Scarica 20%... Niente

Scarica 30%... Niente

Scarica 50%... Un tremore si impossessò del corpo di Naruto che si portò la mano sul torace, il respiro accelerava

"Allora piccolo, basta così?" Naruto rialzò il volto facendo nuovamente incontrare i loro occhi, il suo sguardo determinato non era cambiato,

"L'hai voluto tu" 

Scarica 70%... Naruto cadde di schiena sul letto del materasso respirando a fatica.

Soddisfatto il moro si mise sopra di lui, posizionandosi a quattro zampe, dominandolo completamente. Le labbra del ragazzo si avvicinarono pericolosamente alla bocca dello sconfitto che sembrava ormai arreso a quelle attenzioni... Quando, ad un tratto,  [...]

Ta dah!! Un po' in ritardo ma ce l'ho fatta, ecco l'aggiornamento! Forse sono stata cattiva a bloccarmi in questo punto ma spero che voi non decidiade di utilizzare pale e forconi per catturarmi  e dopo mettermi al rogo XD
Sasu: Si può sapere perchè il dobe non vuole farlo con me?!
Naru: E hai anche il coraggio di chiederlo? Mi tratti come un oggetto!
Sasu: Ma tu sei mio! u.u
Naru: Ma io ti ammazzo!
*iniziano a combattere* Beh lasciamoli discutere in santa pace... Ringrazio tutti quelli che hanno messo la mia storia tra le seguite, ricordate, preferite!
Ma soprattutto costruirò una statua a tutti quelli che hanno commentato!! Grazie mille per avermi sopportata finora, spero che continuerete a farlo!

Per favore dedicate un minutino a commentare mi fareste mooooolto contenta *-*

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Capitolo 6
*** Primo giorno ***


bho
Sacrificio
-Primo giorno-

[...] Soddisfatto il moro si mise sopra di lui, posizionandosi a quattro zampe, dominandolo completamente. Le labbra del ragazzo si avvicinarono pericolosamente alla bocca dello sconfitto che sembrava ormai arreso a quelle attenzioni... Quando, ad un tratto,  [...]

un tuono ruppe il silenzio, come anche l'animo di Naruto quando le due bocche si incontrarono. Il biondo oramai si sentiva sconfitto, le forze lo avevano abbandonato a causa della violenta scossa precedente, ripensò alla sua famiglia, ai suoi amici e a Sai.

In quel momento gli mancava il suo sapore e il suo calore, la sua delicatezza quando facevano l'amore, gli mancava Lui e in quel momento una carica di determinazione lo invase. Con le poche forze rimastagli spinse giù dal letto il moro che pulendosi un rivolo di saliva l'osservò stupito,

"A quanto pare non sei ancora sfinito" replicò irritato dalla resistenza del biondo e dall'evidente eccitamento che solamente un bacio gli aveva provocato,

"Dovremmo provvedere" concluse riprendendo in mano il telecomando ed impostando la scossa al 90% ma prima che potesse dare il via alla tortura un'affermazione del giovane lo lasciò di sasso,

"Sei solamente un codardo" gli occhi color ametista si sgranarono osservando stupiti il ragazzo sdraiato ,

"Gli Uchiha non sono dei codardi. Ritira quello che hai detto" lo minacciò avvicinandosi trucemente,

"E tu come la chiami una persona che davanti ad un ostacolo prende una scorciatoia? Io sono il tuo ostacolo teme e il telecomando la scorciatoia" il fiato gli mancò quando il moro lo prese per la gola stringendo con forza la presa,

"Non ti permetto di chiamarmi codardo"

"E' quello che sei" replicò l'altro con un fil di voce afferrando il polso dell'altro cercando di far allentare la presa, per poi continuare,

"Hai sempre avuto la vita facile quindi perderesti se mi affrontassi senza trucchi" Sasuke abbandonò il suo collo come se scottasse,  lasciandolo respirare liberamente. Si osservarono in silenzio, poi dopo quelle che sembrarono ore l'Uchiha se ne andò sbattendo la porta e Naruto sospirò sollevato sentendosi tranquillo nella solitudine della camera.

Avvicinò la mano al cassetto riprendendo la foto che aveva nascosto prima e riosservò con malinconia i tratti familiari dei suoi genitori, gli mancavano moltissimo. Poi cercò nel suo zaino un'altra foto e quando finalmente la trovò sorrise tristemente, raffigurava lui e Sai che si tenevano per mano sotto una salice.

"Chi è?" la voce conosciuta lo fece trasalire, non lo aveva sentito arrivare e questo gli fece gelare il sangue nelle vene, se invece di Itachi fosse entrato il fratello sarebbe successo,sicuramente, un putiferio...

Il nuovo arrivato accese la luce della stanza e si sedette sul letto,

"Non me lo vuoi dire, Nacchan?" con attenzione scrutò il viso del biondo visibilmente indeciso, poi lo sguardo gli cadde su un segno nero nel collo bronzeo dell'altro. Sfiorò con delicatezza il pezzo di belle martoriato facendolo sussultare,

"Cosa ti ha fatto?" chiese consapevole che il fratello potesse essere molto convincente,

"Niente" il più grande lo continuò a guardare senza crederci,

"A provato ma sono riuscito a fargli cambiare idea in tempo"

"Ma come hai fatto?" chiese incredulo, ma prima che Naruto potesse rispondere Itachi lo interruppe,

"Aspetta non me lo dire! Hai colpito il suo orgoglio?" bastò un sorriso per confermare l'ipotesi del moro che scoppiò in una fragorosa risata,

"Incredibile! Hai già trovato il suo punto debole" 

Non è stato difficile  era tentato di rispondergli, invece diede fiducia al maggiore dell'Uchiha,

"Lui è Sai" Itachi collegò subito le parole del biondo al ragazzo che era insieme a lui nella foto,

"Ed è il mio ragazzo" Itachi rimase allibito dalle rivelazioni che gli stava facendo il suo nuovo coinquilino, bastava così poco per conquistare la sua fiducia?

"Ti ha lasciato andare così facilmente" il biondo sorrise malinconico ripensando alla reazione di Sai,

"No, ma non gli ho lasciato altra scelta" pensò tristemente a come lo aveva lasciato, ma per salvare la sua famiglia avrebbe fatto di tutto,

"Ti manca?"  chiese dopo qualche attimo di silenzio il maggiore... Aspettò ma non ricevendo risposta decise di osservare attentamente il più piccolo e si accorse che era caduto tra le braccia di Morfeo. In quel momento il biondo assomigliava proprio ad un angelo, era incredibile la velocità con cui era riuscito ad entrare nel suo cuore ma non come amante... Lo considerava come un fratello minore, per questo aveva cercato di difenderlo da Sasuke.

Sospirando, dopo aver rimesso le foto nel cassetto, uscì diretto alla sua camera da letto, si addormentò sperando che il giorno dopo i bollenti spiriti del fratello si fossero placati...

Il giorno seguente la porta di Naruto fu aperta con forza, sbatté contro il muro provocando un forte fragore;

"Dobe!" Sasuke irruppe nella stanza e non sembrava avere l'aria troppo amichevole, purtroppo Naruto non poté notarlo perchè stava ancora dormendo,

"Chi doveva cucinare stamattina, dobe?" chiese iniziando a muoverlo, avrebbe capito molto presto che neanche le cannonate sarebbero riuscite a svegliarlo,

"Allora! Ti vuoi svegliare?" iniziò a strattonarlo, quando all'improvviso notò le guance bagnate del biondo... Probabilmente aveva fatto un incubo durante la notte, senza neanche accorgersene passò il palmo della mano sul viso dell'altro asciugandogli le lacrime. Quando si rese conto di quello che aveva fatto si allontanò di scatto dal letto,

"Accidenti a te dobe!" sbuffò irritato, non aveva mai provato il bisogno di possedere qualcuno come gli stava succedendo in quel momento e poi era del tutto impossibile che lui consolasse qualcuno,

"Ma ora ti faccio svegliare io" detto questo prese dalla tasca della divisa della sua scuola privata il telecomando per le polsiere di Naruto, ma prima di premere il bottone di avvio ripensò alle parole di Naruto,

-Sei solamente un codardo-  piano si rimise il telecomando in tasca e si diresse nel bagno vicino da cui prese un secchio d'acqua gelida che venne gettata sul povero addormentato.

Naruto si svegliò di soprassalto e urlando cadde dal letto,

"Cazzo, ma chi... Teme!" esclamò dopo essersi accorto della presenza del moro nella sua stanza,

"Si può sapere che vuoi sono le" guardò la sveglia "le sette di mattina, cazzo!"

"Beh principino tanto ringrazia che non ho usato questo per svegliarti" disse mostrando il telecomando,

"E poi io  devo andare a scuola, non come te che ti godrai la mattinata con tutta calma" il biondo non sprecò nemmeno il fiato per dirgli che lui avrebbe preferito di gran lunga aver continuato a frequentare la scuola piuttosto che finire nella sua situazione,

"E allora ai a scuola! Perchè hai dovuto svegliare anche me?" 

"Ma come? Non ricordi piccola volpe? Sei tu che devi cucinare" disse con voce suadente avvicinandosi sempre di più al biondo,

"O preferisci fare dell'altro?" Naruto lo allontanò con una spinta alzandosi,

"Brutto maniaco! Almeno dammi il tempo di cambiarmi"

"Non c'è tempo, fai così altrimenti arriverò in ritardo" rispose con aria saputella l'altro. Naruto sbuffò e seccato scese al piano inferiore entrando in cucina,

"Buongiorno Nacchan" lo salutò cordialmente Itachi, vederlo era come prendere una ventata d'aria fresca... Per lo meno lui era umano!

Il biondo gli sorrise e si diresse verso il piano cottura dove era già pronta una caffettiera,

"Un caffè amaro e un toast con la marmellata" ordinò Sasuke sedendosi,

"Non sono il tuo cameriere, teme!" questo scambio di battute si svolse sotto lo sguardo stupito del più grande che credeva che l'affermazione detta il giorno precedente dal suo fratellino fosse solo uno scherzo. In pochi minuti il biondo posò davanti al viso del moro la colazione,

"Strozzati!"

"Sarà più facile che morirò avvelenato" il cibo venne consumato in silenzio finché Sasuke non vide l'orario,

"Cavolo! Se arriverò in ritardo sarà tutta colpa tua."

"E io che centro? Potevi cucinartela da solo"  le seguenti proteste vennero spente dalla bocca del moro che ricoprì quella del biondo, velocemente intrufolò la lingua al suo interno. Si allontanò appena in tempo per evitare un pugno diretto al suo volto,

"Vado! Ci vediamo a pranzo, che ovviamente preparerai tu" Naruto non fece in tempo  a protestare perchè l'Uchiha uscì velocemente dalla porta cercando di recuperare i minuti che il dobe gli aveva fatto perdere.

"Perchè sei bagnato?" chiese, una volta rimasti soli Itachi,

"Tuo fratello ha avuto la brillante idea di svegliarmi in modo molto carino" rispose in maniera sarcastica,

"Però non ha usato il telecomando"

"già" entrambi si chiesero il motivo, ma sperarono che la situazione rimanesse così. Naruto si andò a cambiare indossando la sua tuta preferita, arancione e nera, per poi raggiungere Itachi nel soggiorno. 

Il moro stava scrivendo qualcosa al computer, così il biondo andò in cucina e guardò cosa c'era in frigo...

Pomodori

Pomodori

Pomodori

Formaggio

Pomodori

Naruto rimase senza parole, non potevano avere solo quello nel frigo,

"Itachi!"

"Ora non posso Naruto, sto lavorando"

"Allora preparerai tu il pranzo con tutte queste belle cose che ci sono in frigo"

Silenzio... Poco dopo sulla soglia della cucina apparve il moro che osservò il frigo, poi la dispensa e per finire il freezer,

"Non abbiamo molto tempo per andare a far la spesa..."

"E io cosa dovrei cucinare oggi?"

"Non saprei"

"Facciamo così, è tanto lontano il supermercato?"

"Non molto"

"Allora vado a comprare io, così decido anche cosa cucinare"

"Perfetto, allora ti do i soldi... Attento a non allontanarti troppo altrimenti le polsiere si attivano automaticamente" con quest'ultima affermazione il piano di fuga di Naruto venne abbandonato ancora prima di iniziarlo.

Sasuke tornò a casa verso l'una e ad accoglierlo, per la prima volta dopo tanti anni, sentì il profumo di pasta appena cotta e come in trance entrò in cucina, abbandonando sulla soglia sia le scarpe che la cartella,

"Bentornato teme!" Sasuke cercò di non fare caso alla nota sarcastica del suo nuovo servetto,  si avvicinò piuttosto al piatto di carbonara che era stato servito e sedendosi iniziarono a mangiare. Per primo Naruto aveva cucinato la pasta alla carbonara,  per secondo una semplice insalata con i pomodori seguita da formaggio e frutta.

"Com'è teme?"

"Passabile" rispose  seccamente,

"Lo prendo per un complimento" Itachi sorrise lievemente, stava per dire qualcosa quando venne interrotto dal suono del campanello. Il più grande si alzò e si diresse alla porta aprendola,

"Ciao Itachi"  [...]

Spero che vi piaccia anche questo capitolo e che non lo troviate troppo banale e scontato ^^''r il ritardo ^^''  Spero di non averci messo molto ad aggiornare...
Ringrazio tutti quelli che leggono la mia storia e venero chiunque riesca a trovare 1 minutino per commentarla **

Dedicate un minutino al commento e mi renderete un autrice felicissima!!

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Capitolo 7
*** Lontano parente ***


Lontano parente
Sacrificio
-LONTANO PARENTE-

[...] "Lo prendo per un complimento" Itachi sorrise lievemente, stava per dire qualcosa quando venne interrotto dal suono del campanello. Il più grande si alzò e si diresse alla porta aprendola,

"Ciao Itachi"  [...]

Itachi sgranò impercettibilmente gli occhi, non si aspettava che sarebbe andati a trovarli, il più delle volte si sentivano per telefono o al massimo si incontravano in un bar al centro. Un piccolo ghigno increspò le fini labbra dell'Uchiha più grande,

"E' una sorpresa vederti" disse per poi, con malavoglia, spostarsi dalla soglia facendolo entrare per poi proseguire alzando la voce,

"Sasuke! Ricordati dello stagno!" all'affermazione del moro l'ospite alzò il sopracciglio in modo interrogativo, Itachi alzò le spalle liquidando la questione.

Nel frattempo nell'altra stanza Sasuke aveva recepito il messaggio ed alzandosi velocemente dal tavolo sparecchiò e nascose tutte le stoviglie usate da Naruto in una credenza,

"Ma... Teme! Io stavo mangiando" protestò il biondo cercando di appropriarsi del piatto che il suo 'padrone' gli aveva appena tolto,

"Stai zitto dobe e non muoverti da qui" detto questo raggiunse gli altri in salotto,

"Zio Madara, cosa ci fai qui?"

"Non posso aver voglia di rivedere i miei nipotini" replicò alzandosi e scompigliando i capelli al più piccolo, tutti e due i fratelli osservarono il più grande con sospetto,

"Sai meglio di noi che non è così, cosa vuoi?" disse a bruciapelo Itachi, ma prima che il nuovo arrivato potesse rispondere qualcuno entrò in sala,

"Si può sapere che succede qui?" chiese Naruto che stufo di aspettare si era diretto, nonostante il divieto, nella sala.

I due fratelli si voltarono come se fossero un unico corpo e lo fulminarono con gli occhi, in quel momento Naruto capì che uno sguardo non poteva uccidere perchè altrimenti lui sarebbe già stato a far compagnia ai morti,

"Tu saresti..." chiese Madara con voce sprezzante inarcando un sopracciglio,

"Piacere, io sono" 

"E' un corriere" disse tempestivamente Itachi cogliendo di sorpresa sia il diretto interessato che il fratello, già si vedeva spacciato.

"Capisco, cosa ci fai ancora qui?" chiese bruscamente l'uomo dai lunghi capelli neri, tre paia di occhi neri osservarono il biondo che si trovò in una situazione poco piacevole.

In un secondo riuscì a creare una marea di scuse praticamente inservibili, che includevano alieni o ninja traditori o demoni. Alla fine optò per quella che gli sembrava più indicata,

"Mi devono ancora firmare la bolla di consegna" disse risoluto, non riuscendo a trattenere un'occhiata gelida verso il nuovo arrivato che lo continuò a squadrare dall'alto al basso come se fosse chissà chi.

"Certo, faccio subito così puoi andare" disse Sasuke allontanandosi dalla stanza, una volta trovatasi lontani da occhi e orecchie indiscrete Sasuke lo afferrò per il colletto e lo strigliò per bene,

"Dobe si può sapere perchè hai disubbidito? Ti avevo detto di rimanere in cucina"

"Ma io" tentò di replicare ma le sue labbra vennero chiuse dalla bocca del moro che lo spinse verso un muro della stanza, il biondo colto di provvista non riuscì ad impedire alla lingua del moro di intrufolarsi nella sua bocca rimasta aperta per lo stupore.

Quando Sasuke si separò da Naruto disse con un po' di affanno,

"Ringrazia che per punizione ho fatto solo questo" il biondo cercava di recuperare fiato tenendo gli occhi chiusi, non si accorse quindi della pallida mano che stava per accarezzargli la guancia ma che si scostò all'ultimo senza nemmeno sfiorarlo,

"Comunque rimani qui, raggiungici quando sentirai Madara andare via" dopodiché lasciò Naruto da solo e con un solo pensiero si diresse in salotto,

Cosa mi è preso, perchè ogni volta che sono con lui perdo il controllo?

Appena entrato nella stanza notò subito una certa tensione nell'aria,

"Andiamo Itachi, siete della famiglia. E' vostro dovere entrare nella società"

"Io non ho nessuna intenzione di finire come mio padre e Sasuke sta ancora andando a scuola" replicò con tono glaciale Itachi, dopodiché iniziò una battaglia di sguardi, alla fine Madara esplose,

"Visto che sei così sicuro vediamo quanto riuscite ad andare avanti con il tuo misero stipendio! Da me non avrete neanche un soldo"

"Non li vogliamo i tuoi soldi zio, dimostreremo che la famiglia Uchiha non è marcita. La faremo tornare all'antico splendore" intervenne Sasuke con una punta d'orgoglio affiancandosi al fratello,

"Ma certo, mi divertirò invece a vedervi cadere sempre di più nella miseria! Mi sono stufato a venire qui come se dovessi elemosinarvi qualcosa"

"Ma come non è per quello che vieni? D'altronde il patrimonio di nostro padre è rimasto tutto a noi comprese le sue quote nella società" replicò ironicamente Itachi,

"Quote che potreste cedermi visto che non siete interessati" esplose dando un calcio al tavolo di vetro facendo cadere un vaso in ceramica, al rumore il biondo che stava seguendo tutta la discussione trasalì,

"Ecco cosa volevi" disse il più piccolo degli Uchiha,

"Scordatelo! Ti impediremo di allargare ancora di più i tuoi affari" concluse aggressivo il fratello maggiore, Naruto che li stava osservando di nascosto poteva constatare che assomigliavano in tutto e per tutto a tre pantere pronte a lanciarsi all'attacco.

Ma poi dopo quelle che a tutti i presenti sembrarono ore Madara si ricompose e ghignando si diresse verso l'uscita, il biondo riuscì a malapena a nascondersi in uno spogliatoio che vide il moro abbandonare la casa e sbattersi la porta alle spalle.

Naruto era indeciso se raggiungere gli Uchiha in sala o andare in cucina e far finta di niente, alla fine optò per la seconda opzione ma appena uscì dal nascondiglio si scontrò con Itachi,

"Naruto?" 

Beccato pensò in tono colpevole il biondo,

"Dobe! Sia mai che tu sia dove ti avevo detto di stare" esplose Sasuke che lo aveva appena notato,

"Scusami tanto teme! Non pensavo di dover rimanere segregato in cucina" rispose per le rima stufo di essere trattato come un insetto,

"Infatti, ma sei mio quindi devi fare quello che ti dico!" alle parole del moro lo sguardo di Naruto si fece prima sorpreso e poi ferito, l’Uchiha si accorse della gravità della sua affermazione ma il suo sguardo non variò,

"Io non sono un oggetto" sussurrò velenoso il biondo,

"Forse non ti è chiaro che appena sei stato preso da Orochimaru e venduto a me sei diventato una mia proprietà" un lampo giallo si mosse  e lo afferrò per il colletto della maglietta nera che indossava Sasuke,

"Ne tu ne quella serpe avete il diritto di dirmi queste cose, è stata una mia scelta ma questo non vuol dire che starò buono a farmi maltrattare da voi stronzi" ai suoi occhi glaciali sfuggì una lacrima che venne subito asciugata da Itachi che dolcemente lo separò dal fratello,

"Vai in camera Naruto" disse sussurrando e l'interpellato annuì sollevato all'idea di chiudersi in uno spazio che poteva dire suo grazie a tutti i suoi effetti che si era portato dietro.

Quando il giovane sparì dalla visuale dei fratelli Itachi tirò un ceffone al più piccolo rimproverandolo,

"Non so cosa ti sia preso ma questa volta hai esagerato" Sasuke abbassò il volto con fare colpevole,

"Naruto ha passato un anno terribile, ha scelto lui di andare con Orochimaru" il più piccolo alzò il viso stupito ma Itachi era deciso a non dire più niente, se il biondo avesse voluto far sapere il suo passato a Sasuke allora gli e lo avrebbe detto lui,

""Per dettagli vai a chiedere a lui" stufo della situazione creatasi Itachi si rinchiuse nello studio, un tempo usato esclusivamente dal padre, per terminare alcuni documenti importanti per la sua azienda.

Così Sasuke rimase da solo a pensare al suo comportamento e ai suoi sentimenti verso il biondo... Si divertiva a vedere le varie reazioni del servo e sicuramente lo ammirava per la tenacia e la forza che aveva dimostrato in diverse occasioni. 

Poi molto importante non era caduto ai suoi piedi come tutti gli altri, sicuramente era solo per questo che ogni volta che si trovava vicino al'altro il cuore iniziava a battergli forte... Voleva solo portarlo a letto e quel biondino si faceva desiderare.

Andò in camera e si sdraiò sul letto da due piazze, in silenzio osservò il soffitto. Tentò di convincersi che non aveva sbagliato e che Naruto era una sua proprietà ma poi contro ogni aspettativa si ritrovò davanti alla porta della camera del biondo.

Prese un profondo respiro ed entrò, non bussò credendo che stesse dormendo. Al contrario Naruto era seduto su una coperta e osservava il cielo scuro pieno di stelle, quella sera non c'era la luna ma ad illuminargli il viso c'era il suo sorriso. Lo sguardo triste che Sasuke aveva fatto nascere in lui sembrava solo un lontano ricordo, poi il moro una volta avvicinato si accorse che Naruto stava stringendo tra le mani una foto.

"Ehi" iniziò per far capire all'altro che non era più solo nella stanza, il biondo immediatamente si mise in piedi mettendosi sula difesa pronto a tutto,

"Che vuoi?" chiese bruscamente ancora arrabbiato per il discorso di prima.

Un Uchiha non può chiedere scusa! Assolutamente no!  Sasuke era così deciso nei suoi pensieri che rimase per diverso tempo a fissarlo nel silenzio della notte cercando di trovare le parole per fargli capire che aveva capito di aver sbagliato.

Naruto stanco di aspettare i suoi comodi si diresse verso il letto,

"Se sei venuto solo per guardarmi come uno stoccafisso te ne puoi anche andare"

Adesso faccio anche la figura dello stupido, accidenti!   Con uno scatto afferrò il biondo per un braccio così da fermarlo e mentre l'altro era ancora girato di spalle disse,

"Tutti possono sbagliare dobe" seguì un silenzio carico di aspettative poi con uno strattone Naruto si liberò dalle presa e si voltò guardandolo negli occhi per poi sorridergli,

"Non era più facile chiedere scusa, teme?"

"Saranno affari miei dobe!" il biondo aveva capito che quando il moro si imbarazzava tendeva a reagire in modo scontroso,

"Ok-ok" liquidò la faccenda sedendosi sul materasso,

"La visita di quell'uomo deve averti turbato molto" 

"Mpf" con un verso il moro diede ragione a Naruto, sedendosi poi vicino a lui. Il biondo colpito dalla troppa vicinanza si allontanò lasciando uno spazio di sicurezza tra il suo corpo e quello dell'Uchiha.

"Stasera sono stanco,dobe... Non corri pericoli" disse quest'ultimo accorgendosi della reazione del biondo, che per tutta risposta gonfiò le guance ed arricciò le labbra mettendo il broncio. In quella posa era troppo dolce e Sasuke aveva uno voglia matta di mordergli le labbra, quindi cercò di cambiare discorso.

"Che foto è?" il biondo si stupì per la domanda e riosservò il pezzo di carta che teneva ben saldo tra le mani,

"Sono i miei genitori" rispose porgendogliela, Sasuke la osservò attentamente. Si poteva notare la serenità che alleggiava nell'aria e l'amore profondo che legava i suoi genitori, inconsapevolmente provò invidia. Invidia perchè il biondo aveva avuto una famiglia unita... Mentre lui che cosa aveva avuto? Ormai gli era rimasto solo Itachi.

Naruto si accorse della strana espressione che per un attimo illuminò gli occhi di solito inespressivi del moro,

"Teme?"

"Come mai ti sei venduto a Orochimaru? Eri stufo di stare con i tuoi genitori? Eri"

"Fermo" lo interruppe il biondo prima che potesse dire altre cose spiacevoli,

"Non fare in modo di dovermi chiedere di nuovo scusa" Sasuke si morse le labbra, lo stava facendo di nuovo... Lo stava aggredendo senza alcuna ragione, sospirando il biondo iniziò a parlare,

"Ero felice con loro, la mia vita era perfetta... Avevo una famiglia unita, tanti amici e un fidanzato, cosa potevo chiedere di più?" il moro si chiese perchè quando  Naruto aveva detto che era fidanzato il suo cuore aveva perso un battito, ma l'altro inconsapevole di quello che provava continuò,

"Stavamo abbastanza bene economicamente anche se di certo non potevamo permetterci un servo come voi" ridacchi per le proprie parole senza provare una vera felicità,

"Poi inspiegabilmente mio padre abbandonò il suo lavoro e si mise a cercarne un altro... Non ha mai voluto dirci il perchè della sua decisione ma io e mia madre ci fidavamo di lui. Aveva sempre fatto la cosa giusta, ma non andò tutto secondo i suoi piani... Ci mise un po' a trovare un nuovo impiego e nel frattempo fummo costretti a chiedere un prestito" 

"Ma perchè poi ti sei venduto"  lo interruppe non capendo,

"Orochimaru non è un tipo paziente Sasuke, gli interessi si accavallavano sempre di più rendendo più difficile l'estinzione del debito. Una sera sentii ch quella serpe avrebbe ucciso mio padre se non fossimo riusciti a dargli tutti i soldi. Così quel giorno presi la mia decisione"  Sasuke non era sicuro di voler sentire la fine,

"Mi sarei venduto così da salvargli la vita, qual giorno ho sacrificato la mia libertà per la loro felicità... Non c'è giorno che io egoisticamente non rimpianga la mia scelta " nemmeno Naruto sapeva perchè aveva deciso di dirgli la verità, forse l'aveva colpito il fatto che fosse andato da lui civilmente a chiedergli scusa, a suo modo. 

"Insomma, una storia rara da sentire... Ma è normale rimpiangere una scelta del genere, io non so se avrei mai avuto il coraggio di farlo" 

"Invece la storia della tua famiglia, teme?" Sasuke lo osservò poi,

"Te la racconterò un giorno" replicò ghignando e baciandogli velocemente le labbra per poi allontanarsi.

"Quello era la buonanotte" concluse andandosene,

"Teme!" esclamò lanciando un cuscino alla porta chiusa e un sorriso spontaneo gli illuminò il volto.

Ok, lo ammetto -.- Questo capitolo è venuto una schifezza!! Non avevo idee e sono sicura di non essere riuscita a fare una sola frase decente :(

Se siete d'accordo con me lasciatemi un commentino!

P.S. Voi chi mettreste con Itachi come fidanzato??

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Capitolo 8
*** Pace? ***


Ritrovarsi
Sacrificio
-pace ?-

[...] "Invece la storia della tua famiglia, teme?" Sasuke lo osservò poi,

"Te la racconterò un giorno" replicò ghignando e baciandogli velocemente le labbra per poi allontanarsi.

"Quello era la buonanotte" concluse andandosene,

"Teme!" esclamò lanciando un cuscino alla porta chiusa e un sorriso spontaneo gli illuminò il volto. [...]

Naruto non riuscì a dormire bene quella notte, non riusciva a capire il motivo ma si sentiva tremendamente in colpa nei confronti di Sai. Non era di certo colpa sua se non poteva mettersi in contatto con lui, ci aveva provato alcune volte ma con scarsi risultati. Recentemente non c'aveva neanche più tentato, era troppo occupato a difendersi dagli assidui attacchi di Sasuke. 

Però più si giustificava più si rendeva ridicolo, sbuffando volse lo sguardo verso la sveglia a forma di rana che gli aveva regalato l'Ero - Sennin, un vecchio amico di famiglia sempre in viaggio per lavoro, segnava le cinque di mattina.

Ormai stufo di rimanere sdraiato a fissare il soffitto, si alzò e per la prima volta da quando si era trasferito in quel luogo si mise ad ispezionare la casa. Dopo varie stanze trovò un abitacolo adibito a palestra, il pavimento era in parquet e alle pareti erano appesi tutti i tipi di armi bianche che avesse mai potuto immaginare. Nel lato destro si trovavano diversi attrezzi per aumentare la muscolatura o per riscaldarsi prima del vero e proprio allenamento.

Decise immediatamente che quella sarebbe stata la stanza da lui usata maggiormente, quindi silenziosamente corse in camera mettendosi a cercare una tuta adatta. Pensò anche che forse avrebbe dovuto chiedere il permesso ai due fratelli prima di usufruire dei macchinari, ma poi l'eccitazione di allenarsi dopo tanto, troppo, tempo prese il sopravvento e dopo essersi vestito con il pantalone bianco di una tuta e una canottiera nera si diresse in fretta e furia nella palestra.

In un baleno giunsero le sei e mezza e il biondo dopo essersi reso conto dell'orario decise che, per evitare di essere nuovamente ripreso dal teme, era meglio iniziare a preparare la colazione e poi aveva una fame da lupi. Si diede velocemente una sciacquata e dopo essersi infilato il primo paio di jeans trovati si avviò in cucina ed iniziò a preparare delle frittelle. Solo il profumo gli faceva venire l'acquolina in bocca, cercò nella dispensa la nutella, la marmellata e il miele che, fortunatamente, aveva comprato il giorno prima e sistemò il tutto nella tavola. Successivamente si voltò pronto a fare l'ultima frittella. Ad un tratto un soffio freddo gli colpì il retro del collo, doveva ricordarsi di chiudere una finestra perchè alla mattina non facevano bene quegli spifferi, poi una sensazione di bagnato gli fece capire che sicuramente non era colpa di una corrente d'aria,

"Se ti fai vedere così di prima mattina rischi che ti salti addosso" sussurrò roco Sasuke all'orecchio del biondo per poi morderglielo, Naruto provò ad allontanarsi ma si accorse che si trovava bloccato tra l'angolo cottura e il corpo del teme. 

D'altronde il moro appena sveglio si era recato in cucina e aveva visto il biondo a torso nudo preparare la cena, il corpo era ancora umido e i jeans gli aderivano perfettamente al fondoschiena, come avrebbe potuto trattenersi?

Sasuke strusciò la virilità ormai sveglia su Naruto che non riuscì a trattenere un gemito sorpreso, il moro rise tra sè soddisfatto della reazione. Il biondo capendo reagì spintonandolo lontano con tutta la forza che aveva:

"Fottiti" gli urlò il faccia paonazzo,

"Avresti dovuto coprirti dobe" continuò riavvicinandosi, ma un corpo si frappose tra i due,

"Smettila Sasuke, è mattina e se continui così arriverai tardi a scuola" intervenne Itachi per poi continuare,

"E te Naruto metti questa" gli porse una maglietta,

"Conciato in quel modo fai venire strane idee anche a me" sospirò sedendosi a tavola e cercando di non guardare troppo il biondo, che diventato ormai bordeaux si sbrigò a coprirsi. Non poteva di certo fuggire dalle fauci di due fratelli Uchiha.

"Accidenti Itachi, c'ero quasi, potevi arrivare un po' più tardi" si lamentò Sasuke sedendosi,

"L'unica cosa che avresti ottenuto continuando in quel modo era morire avvelenato tramite i lauti manicaretti di Naruto" a quelle parole il biondo si riprese, per scoprire che a causa del teme l'ultima frittella era andata sprecata. Sospirando si tirò indietro i capelli e cercando di non pensare al comportamento precedente del teme e all'uscita di Itachi mise in tavola la colazione compresa di caffè amari per i due Uchiha,

"Itadakimasu" disse senza guardarli per poi afferrare una frittella e riempirla di nutella, i due mori osservarono estasiati quella che fortunatamente era la loro colazione.

"Itadakimasu" dissero gli altri e iniziarono a gustarsi la colazione,

"Complimenti Naruto, sono buonissime" si complimentò Itachi dopo il primo morso,

"Grazie" bofonchiò il biondo, non riusciva proprio a guardarlo in volto, quindi il moro si chiese se forse non fosse stato troppo sincero prima. Ma cavolo! Anche per uno con un autocontrollo di ferro trovarsi di fronte, di prima mattina, ad uno spettacolo del genere non avrebbe resistito,

"Non ti preoccupare Naruto, non ti tenderò agguati come fa Sasuke. Mi hai colto alla sprovvista prima e poi sono fidanzato, non lo tradirei mai" il biondo non poté fare a meno di tirare un sospiro di sollievo, già si sentiva spacciato.

Dopo quella rivelazione i due ricominciarono a parlare e a guardarsi normalmente, come se non fosse mai successo niente, scatenando sentimenti che Sasuke non avrebbe mai creduto di provare,

Invidia verso il fratello che riusciva ad ottenere più attenzione da parte del dobe.

Gelosia, o almeno un sentimento che ci assomigliava vagamente, non poteva fare a meno di pensare che Itachi stesse prendendo troppe confidenze con il suo giocattolino. Poi aveva passato tutta la notte a pensare al ragazzo del biondo, non era niente di che e sicuramente lui era meglio da tutti i punti di vista.

"Teme! Ti sei imbambolato?" chiese Naruto sventolandogli una mano davanti al viso ,

"Mi stavo chiedendo come fosse possibile che tu volontariamente ti sia messo a cucinare, in orario, la colazione" replicò cercando di sembrare convincente, l'altro alzò le spalle rispondendo,

"A parte che non sono affari tuoi, comunque stanotte non ho dormito e quindi stamattina mi sono alzato verso le cinque"

"Alle cinque?" esclamò sorpreso, mantenendo un'aria inflessibile, Itachi,

"E cosa hai fatto fino alle sette?" continuò, mentre Sasuke seguiva sempre più curioso la discussione,

"Ehm... Spero che non vi dispiaccia ma girando ho trovato una palestra e mi sono un po' allenato" un silenzio imbarazzante calò sui presenti, poi fu il più grande a smorzare la tensione,

"Ma no, figurati è che era da un po' che non sentivamo parlare di quel luogo. Più che altro era nostro padre che ci costringeva a frequentarla"

"Comunque la prossima volta dobe sarò felice di farti compagnia, è da un po' che non mi riscaldo e poi anche se mi era imposto da nostro padre a me non è mai dispiaciuto più di tanto frequentarla" Itachi da quelle parole capì che la presenza di Naruto faceva molto bene al suo fratellino, erano anni che Sasuke non riusciva a parlare così pacatamente di Fugaku e il moro era contento che finalmente Sasuke stesse abbandonando i vecchi rancori,

"Magari ci facciamo un salto oggi" non era proprio vero che non vedeva l'ora di tornare in quella palestra ma era impaziente di poter trascorrere del tempo in più con Naruto e non riusciva a capire il perchè. Lui voleva soltanto possederlo, o forse no?

"Sisi teme, comunque se continui così arriverai in ritardo" disse pacatamente il biondo indicando un orologio attaccato alla parete che segnava le otto meno dieci,

"Cazzo" e dopo l'esclamazione abbastanza colorita il moro si fiondò fuori dalla casa diretto verso la scuola, non sia mai che un Uchiha arrivi in ritardo.

Gli altri due continuarono invece a mangiare con calma,

"Senti Itachi, stavo pensando... Ma cosa voleva dire quella frase di ieri?"

"Quale frase?"

"Mi pare che riguardasse uno stagno" il moro ci pensò un po' su e poi sorrise,

"Ah si! Era semplicemente una frase che doveva far capire a Sasuke che era arrivato nostro zio"

"E perchè? Ho capito che non siete in buoni rapporti ma arrivare a delle frasi cifrate mi pare eccessivo" 

"Non vogliamo averci niente a che fare e poi se avesse scoperto la tua identità non avresti fatto una buona fine" il biondo sgranò gli occhi sorpreso,

"Ma chi è in realtà quell'uomo" 

"E' meglio che tu non lo sappia" così però la sua curiosità cresceva sempre di più, sbuffando ricominciò a mangiare. La mattinata sembrava che non passasse mai, quindi prese un libro ed iniziò a leggere, poi gli venne in mente una cosa bellissima.

"Itachi! Pensi che se chiedessi al teme di farmi studiare con lui mi aiuterebbe?" l'Uchiha smise di battere sul computer e lo osservò non capendo,

"E perchè vorresti studiare con lui?"

"Non voglio rimanere troppo indietro con il piano di studi" Itachi alzò le spalle e ricominciò a scrivere,

"Penso che non ci sia alcun problema, l'importante è che non ti vesti indecentemente perchè rischi che ti salti addosso" il biondo arrossì ripensando a quella mattina e si rifugiò in camera sua. Anche quella volta si era scordato di chiedere che lavoro facesse il ragazzo.

A pranzo per rabbonire Sasuke il biondo decise di preparare tutti i piatti a basa di pomodoro, alimento preferito del moro, che conosceva. 

"Sono a casa" appena sentì la voce del nuovo arrivato Naruto gli si buttò addosso facendolo cadere per terra e finendogli tra le braccia,

"Sasuke, me lo faresti un favore?" chiese, ma l'Uchiha più giovane non era riuscito a capire il senso della domanda. Per ora i suoi pensieri erano che si trovava per terra con il dobe tra le sue gambe, quindi l'unica cosa che riuscì a dire fu,

"Eh?"

"Uff. Teme ti ho chiesto se mi faresti un favore!"

"Dipende da quale" rispose avvicinandosi al volto del biondo e baciarlo dolcemente,

"Questo è veramente un bellissimo bentornato" Naruto accorgendosi finalmente della loro posizione si alzò tutto rosso in faccia,

"T-Teme!" poi si ricompose e lo aiutò ad alzarsi,

"Comunque... Guarda ti ho preparato tutti i piatti con il pomodoro" disse trascinandolo in cucina,

E' decisamente troppo gentile si disse il moro sospettando che il favore fosse molto grande, quindi si sedette guardando Itachi chiedendo tacitamente delle spiegazioni. Ma il fratello gli sorrise scuotendo la testa,

"Ecco qui!" così il biondo iniziò a servire il pranzo, durante il quale fu cortese e carino con il moro che inaspettatamente provò un forte calore al cuore ad essere trattato in quel modo dall'altro.

"Allora teme ti è piaciuto il pranzo?" invece di rispondere Sasuke chiese,

"Smettila con questa farsa dobe. Che favore vuoi che ti faccia?"

"Ecco...Potresti aiutarmiamettermiinpariconilprogrammascolastico?"

"Come?" chiese non capendo quello che il biondo aveva tentato di dirgli,

"Allora Sasuke, Naruto vorrebbe che tu lo aiutassi a mettersi in pari con il programma scolastico" tradusse al posto del biondo Itachi. Namikaze non lo guardò in volto,

"Dobe! Mi stavo iniziando a preoccupare, se è per una sciocchezza del genere ti posso di certo aiutare" 

"Davvero?" chiese sgranando gli occhi,

"Ti sembra che io dica le cose tanto per scherzare?"

"Grazie teme!" gli disse saltandogli addosso con lo sguardo veramente felice, avvolse le braccia intorno al collo niveo dell'altro e si sedette sulle sue gambe veramente contento che il moro non gli avesse chiesto nulla in cambio.

Sasuke al contrario divenne di marmo e voltandosi verso il fratello vide che si stava trattenendo dallo scoppiare a ridere,

"Allora, vi lascio perchè devo andare a lavorare" 

"A proposito, ma te che lavoro fai?" chiese Naruto, allontanandosi leggermente dal moro ma rimanendo a cavalcioni sulle sue gambe,

"Dirigo una società chiamata Akatsuki, produce macchine. La conosci?" chiese vedendo che gli occhi di Naruto iniziarono ad adombrarsi,

"Non proprio, mio padre lavora da voi come impiegato" sorrise quindi tristemente, Itachi comprese che fosse meglio lasciar cadere l'argomento e si dileguò dalla stanza lasciando da soli i ragazzi.

Sasuke intanto si chiese se bastava davvero così poco per far sciogliere Naruto,

"Ehm dobe?"

"Che c'è teme?" chiese riprendendosi dalla nostalgia che lo aveva conquistato,

"Non so se stai comodo e vuoi passare tutta la giornata così ma io avrei un problema" disse alludendo all'evidente riconoscimento che si era formato nel cavallo dei suoi pantaloni,

"Ops" il biondo si alzò e l'Uchiha più giovane sentì improvvisamente nostalgia per il calore che lo aveva appena abbandonato,

"Comunque grazie" concluse dandogli un bacio veloce sulla guancia per poi allontanarsi,

"Allora andiamo ad allenarci, mi vado a vestire. Tu intanto risolvi il tuo problema" quindi sparì al piano di sopra, il moro rimasto da solo si accarezzò stupito la guancia che prima era stata toccata da quei boccioli di rosa,

"Quindi fratellino, hai finalmente capito che basta trattarlo più dolcemente e lui si scioglie?"

"Fanculo Itachi" esplose riassumendo la sua aria indecifrabile ed allontanandosi.

Una volta risolto il suo piccolo problemino Sasuke raggiunse Naruto nella palestra, il biondo si era messo una tuta azzurrina con ricami neri che gli aderiva perfettamente al corpo atletico. Namikaze si voltò e lo vide, l'altro indossava un vestito tradizionale giapponese. I pantaloni larghi viola erano tenuti fermi in vita con una corda e la camicia lasciava ampio spazio al torace niveo.

Il biondo per la prima volta notò che Sasuke era veramente bello, rimaneva un bastardo, egocentrico, viziato ma non poteva ignorare che sia lui che suo fratello avevano una bellezza particolare. Ora capiva come mai gli altri servi cedevano subito.

"Allora dobe, iniziamo con del riscaldamento o con l'allenamento vero e proprio?"

"Se per te va bene teme, iniziamo con l'allenamento"

"Ok" si avvicinò alla parete e afferrò una katana con la fodera rossa, gli e la lanciò e l'altro l'afferrò al volo,

"Le sai usare?" chiese il moro,

"Non sono molto pratico, preferisco il combattimento corpo a corpo"

"Anch'io solitamente preferisco un allenamenti molto corpo a corpo" disse con voce maliziosa,

"Non quel tipo teme - hentai! Intendevo le arti marziali"

"Ok, non ti scaldare. Allora iniziamo con quelle poi un giorno ti insegnerò ad usare le armi bianche" 

Passarono gran parte del pomeriggio a combattere, karatè, judo, Aikido, avevano praticato quasi tutte le discipline e il biondo era stato battuto in tutte. Ovviamente il moro ogni volta che gli si trovava accanto o tentava di baciarlo o gli si strusciava addosso, quindi c'era anche il fattore disturbo.

Stancamente, dopo una bella doccia, raggiunsero il salotto e si sedettero sul divano,

"Allora dobe, dopo il divertimento il dovere. Dov'eri rimasto come programma?" chiese Sasuke, con suo profondo dispiacere scoprì che il biondo era indietro di più di un anno. Così da quel momento iniziò la loro collaborazione abbastanza pacifica, certo Naruto doveva sempre difendersi dai vari attacchi del minore degli Uchiha ma comunque durante lo studio Sasuke diventava inspiegabilmente un professore perfetto.

Dopo qualche giorno durante la cena Itachi chiese,

"Sasuke sei andato a comprare il completo per la tua festa?" il moro sbuffò,

"E' una risposta negativa?" Sasuke continuò a mangiare,

"Sasuke! Il tuo compleanno è domani, eravamo d'accordo che lo avremmo festeggiato Sabato e così sarà"

"Va bene, va bene! Dobe, domani andremo a cercare il completo" Naruto quasi si strozzò sentendo quelle parole,

"Cosa? Non ho intenzione di essere sballottato in diversi negozi solo perchè vostra maestà deve scegliere un completo per la sua festa di compleanno!"

"Non mi interessa, tu vieni punto e basta" Itachi iniziava a temere che la pace istauratesi qualche giorno prima potesse rompersi da un momento all'altro a causa della prepotenza del fratello, anche Naruto pensò alla stessa cosa e dato che non voleva tornare al punto d'inizio convenne che forse non sarebbe stato tanto male,

"Ok ok. Sarà una buona occasione per uscire da questa casa" solo in quel momento i due fratelli si accorsero che il biondo era stato tutto il tempo chiuso in quelle mura, chiunque sarebbe impazzito. Prima che potessero dire qualsiasi cosa Naruto con una scusa si dileguò in camera e si mise alla finestra a pensare alla piega che stava prendendo la sua vita. Ormai non pensava più tanto a Sai e di notte pensava a Sasuke,

Cosa mi sta succedendo? 

Salve a tutti!! Ho aggiornato un po' in ritardo le storie perchè mi sono trasferita e l'elettricista non si decideva ad attaccarmi internet -.- Spero che il capitolo vi piaccia ^.^

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Capitolo 9
*** Ritrovarsi ***


ritrovarsi&festeggiamenti
Sacrificio
-ritrovarsi-

[...] "Va bene, va bene! Dobe, domani andremo a cercare il completo" Naruto quasi si strozzò sentendo quelle parole,

"Cosa? Non ho intenzione di essere sballottato in diversi negozi solo perchè vostra maestà deve scegliere un completo per la sua festa di compleanno!"

"Non mi interessa, tu vieni punto e basta" Itachi iniziava a temere che la pace istauratesi qualche giorno prima potesse rompersi da un momento all'altro a causa della prepotenza del fratello, anche Naruto pensò alla stessa cosa e dato che non voleva tornare al punto d'inizio convenne che forse non sarebbe stato tanto male,

"Ok ok. Sarà una buona occasione per uscire da questa casa" solo in quel momento i due fratelli si accorsero che il biondo era stato tutto il tempo chiuso in quelle mura, chiunque sarebbe impazzito. Prima che potessero dire qualsiasi cosa Naruto con una scusa si dileguò in camera e si mise alla finestra a pensare alla piega che stava prendendo la sua vita. Ormai non pensava più tanto a Sai e di notte pensava a Sasuke,

Cosa mi sta succedendo? [...]

Il giorno successivo...

"Dobe! Sveglia!" la dolcissima voce del moro cercò di svegliare Naruto che si trovava ancora del mondo dei sogni,

"Forza! Prima iniziamo, prima finiamo" l'Uchiha cercò ancora di svegliarlo con le buone ma a quanto pareva il biondo non aveva alcuna intenzione di alzarsi, si voltò dandogli le spalle e continuò ad oziare.

"L'hai voluto tu" ovviamente il secchio pieno d'acqua gelida era già pronto, d'altronde era un Uchiha era nel suo dna sapere sempre tutto e lui sapeva che il suo servitore preferito non si sarebbe svegliato tanto facilmente.

Il liquido venne buttato sul letto e il povero giovane che fino a qualche secondo prima si trovava tra le braccia di Morfeo si buttò giù dal letto imprecando contro il suo stupido 'padrone',

"Teme! E' gelida cazzo!"

"Scusami principessa" disse con voce suadente l'altro avvicinandosi pericolosamente,

"Se vuoi ti scaldo io" concluse,

"Deficiente! Credevo avessi fretta"

"Per te ho sempre tempo" continuò prendendolo per la vita,

"Teme" gli urlò contro scansandosi,

"Dobe, se non vuoi farmi divertire almeno vestiti in fretta" gli disse andandosene dalla stanza ed evitando quindi un libro in testa. Dopo poco Naruto scese in cucina, non ci aveva poi messo molto a prepararsi.

Sasuke lo osservò attentamente, portava un paio di jeans attillati che gli fasciavano attentamente le cosce sode e una t-shirt bianca con il collo a V che lasciava intravedere la collana con il ciondolo blu da cui non si separava mai,

"Allora teme, devo anche prepararti la colazione o data la fretta preferisci digiunare?" chiese sarcasticamente conoscendo già la risposta,

"Nessuna delle due dobe" disse invece stupendolo, per poi continuare,

"Ho già fatto colazione ed è pronta anche per te... Ma non ti ci abituare è solo un eccezione!" si appurò di precisare dopo aver visto gli occhi di Naruto accendersi dalla gioia. Dopo che il ragazzo finì la colazione venne letteralmente rapito da Sasuke che non aveva più intenzione di aspettare,

"Ehi teme!" richiamò la sua attenzione appena si sedettero sulla macchina nera con l'autista che li avrebbe scarrozzati per tutta la città,

"Cosa c'è dobe?" chiese già stanco ancora prima di iniziare,

"Hai regolato le polsiere?" il moro lo guardò con la sua aria impassibile, segno che non l'aveva fatto,

"Teme!Ma lo sai che io qui rischia di morire fulminato?!Forza regolali!" Sasuke esibì un ghigno malevolo,

"Qual'è la parola d'ordine dobe?" 

"Teme! Se non le regoli sarò costretto a tornare in casa e a non accompagnarti!" 

"Ok ok" convenne l'Uchiha avvicinandosi al ragazzo e iniziando a trafficare con gli arnesi che aveva attaccati al polso, non prima però di avere detto il nome del primo negozio da girare all'autista,

"Ecco fatto dobe ... Non merito un ringraziamento?" quindi si avvicinò pericolosamente al volto paonazzo dell'altro,

"Assolutamente no! Se non le avessi avute non ci sarebbe stato bisogno di regolarle" gli disse mettendogli le mani sulle spalle per fermare la sua avanzata. Ma il moro gli afferrò i polsi bloccandogli le braccia sul sedile e avvicinò il viso nell'incavo del collo bronzeo del prigioniero,

"hai un buon odore ..."

"Sasuke ferm" il biondo venne interrotto dalla voce dell'autista che li avvertiva che erano arrivati a destinazione. Sasuke emise un grugnito di protesta mentre l'altro fece un respiro di sollievo, la mattinata passò velocemente e Sasuke aveva scelto solamente delle cravatte e delle scarpe... All'appello mancava ancora l'intero completo, ma in quel momento il problema era un altro,

"No, no e ancora no, dobe! Non andrò a mangiare quella brodaglia!"

"Andiamo teme! Ti ho accompagnato per tutti i negozi e ti cucino ogni giorno pranzo, cene a colazione... Ti pregooooo" Naruto esibì i suoi occhioni più dolci e si avvicinò al volto di Sasuke, 

Accidenti! Perchè dovrei andare a mangiare quello schifo solo perchè me lo chiede lui? Sono un Uchiha e gli Uchiha fanno solo quello che desiderano e io non voglio andare a mangiare il ramen!

La voce da cucciolo del più basso lo distolse dai suoi pensieri,

"Teme... Per favore"

"E va bene! Accidenti a te! Se mi sentirò male sarà tutta colpa tua!" così si diresse furiosamente all'Ichikaru il chiosco di ramen più famoso di tutta la città, durante il pranzo il moro si tranquillizzò anche perchè capì che pur di rivedere il sorriso che si trovava nelle labbra del biondo avrebbe potuto mangiare mille volte quel disgustoso piatto.

Aspettarono che i negozi riaprissero seduti in un tavolo della gelateria che si trovava proprio di fronte al negozio che dovevano vedere, per Sasuke era come aver firmato una condanna a morte! Sembrava che Naruto lo facesse apposta a mangiare così sensualmente quel gelato, si sporcava la bocca per poi ripulirla in modo lento e languido con la lingua.

Il moro sospirò e finalmente comprese una cosa importantissima, non vedeva più il biondo come un oggetto o un trofeo ma si era innamorato... Si era innamorato di quello stupido dobe che controbatteva tutte le sue affermazioni, si era innamorato di quell'usaratoncachi combattivo e fiero...

Si era innamorato di Naruto...

Dannazione!      Sasuke imprecò tra se e se mordendosi le labbra ma in suo aiuto accorse l'autista che si era reso conto che il negozio aveva aperto ed era corso ad avvertirlo,

"Finalmente! Andiamo teme!"

"Prima pulisciti dobe, sei penoso" disse porgendogli un fazzoletto mettendo quindi fine a quella tremenda tortura. Però appena entrarono nella boutique iniziò il dolore del biondo, l'Uchiha aveva scelto più o meno venti capi da provare e a chi toccava tenerli mentre il signorino si cambiava dentro il camerino?

Ma ovviamente a Naruto!

"E mi raccomando dobe! Non ti allontanare, chiaro?" chiese per sicurezza prima di entrare all'interno dell'abitacolo,

"Limpido teme! Ma ora entra altrimenti non finiremo più" finalmente il moro entrò e iniziò a provarsi il primo completo,

E' peggio di una donna...   Si lamentò mentalmente il giovane che era appena diventato un attaccapanni per poi sedersi,

"Attento usaratoncachi! Vedo ogni tua mossa da sotto la tenta e tengo d'occhio i tuoi piedi" Ah no! Quello era proprio il colmo e il biondo arrivò al limite,

"Senti teme! Non ti ho chiesto io di portarmi con te! Quindi ora la smetti di fare il teme possessivo e sospettoso e ti provi questi dannatissimi completi! Sono stato abbastanza chiaro?" dal camerino non giunse risposta, quindi il Namikaze capì che il moro aveva probabilmente preso coscienza della situazione e che aveva iniziato a cambiarsi.

Dopo circa un'oretta si trovavano ancora in quel negozio e Sasuke aveva provato meno della metà degli abiti, annoiato Naruto incominciò a guardare fuori dalla vetrina.

Macchina rossa, pullman, tram, macchine varie, moto...

Ad un certo punto un gruppo di persone attirò la sua attenzione e sgranando gli occhi buttò per terra gli abiti correndo fuori dalla porta e osservando la schiena dei numerosi ragazzi appena passati capì che non poteva essersi sbagliato. Velocemente si buttò sulla schiena dell'ultimo del gruppo che si voltò spaventato incontrando gli occhi azzurri ricolmi di felicità del ragazzo,

"Naruto?" con gli occhi umidi Namikaze continuò a stritolare Kiba, quanto gli era mancato il suo migliore amico... Quanto gli erano mancati tutti,

"Ehi Kiba, perchè ti sei " la ragazza dai capelli rosa s'interruppe quando voltandosi vide l'amico che credeva di aver perso,

"Naruto!" al nome urlato da Sakura tutti si voltarono e come se si fossero messi d’accordo si buttarono contro il biondo,

"Sai quanto ci hai fatto aspettare? Baka!"

"Scusa Sakura - chan" le sorrise dolcemente ma nessuno sapeva più cosa dire e a quel punto Naruto si accorse che mancava una persona all'appello,

"Sai?"

"Ha smesso di frequentarci da quando te ne sei andato ... Gli ricordavamo te" gli rispose Shikamaru che nonostante la noia che lo contraddistingueva in quel momento esprimeva la più totale felicità per averlo rivisto,

"Allora ragazzi, cosa ci fate qua?"

"Questo dovremmo chiedertelo noi!" gli disse invece il suo migliore amico,

"Giusto!Sei tornato a casa? Sei libero?" chiese già contenta Ino, lo sguardo prima gioioso di Naruto venne conquistato da una forte tristezza,

"No, io" poi un forte dolore gli fece cedere le gambe e iniziò a respirare affannosamente,

"Naruto! Che ti succede?" chiese Rock Lee stupito, Sakura gli toccò la spalla per attirare la sua attenzione,

"Ahi! Una scossa" Tutti non capivano quello che stava succedendo finchè non videro che Naruto si stava toccando in modo sofferente le polsiere,

"Così non va per niente bene, Naruto" i ragazzi si voltarono e videro un ragazzo stupendo dai lineamenti delicati e la pelle nivea, non poterono fare altro che paragonarlo a Sai... Ci assomigliava tantissimo anche se dovevano ammettere che lo sconosciuto era molto più affascinante,

"T-Teme"

"Mi hai lasciato da solo in quel negozio" proseguì facendosi strada tra i giovani che erano rimasti allibiti dalla sua apparizione "Pessima mossa" concluse accucciandosi e afferrandolo per i capelli biondi. Il primo a  riprendersi fu Kiba,

"Lascialo bastardo!" gli urlò andandogli contro per spostarlo dall'amico ma Sasuke appena lasciata la presa ferrea afferrò per il collo il ragazzo che aveva osato intromettersi. Una folla di curiosi aveva iniziato ad essere attirata da quegli strani avvenimenti, ma bastò un'occhiata assassina del giovane Uchiha per farli allontanare.

Quindi concesse la sua attenzione al giovane che aveva afferrato,

"Non osare dirmi quello che devo o non devo fare con il mio animaletto! Chiaro?" i presenti sgranarono gli occhi a quelle parole e poi portarono la loro attenzione all'amico che con fatica si era messo in piedi e stava guardando malissimo il moro,

"Tu bastardo! Prima di tutto molla Kiba e poi come ti permetti di dire che sono il tuo animaletto?!" l'Uchiha lasciò andare la vittima che venne accorsa dagli altri,

"Mi permetto eccome, dobe! Mi pare di averti già fatto capire che tu sei mio"

"Non penso proprio teme! Io non sono una proprietà!" lo guardò con gli occhi furenti che avevano assunto una tonalità più scura,

"Tu" iniziò a dire per poi venire nuovamente bloccato dal biondo,

"E non controbattere, sono stanco Sasuke e mi gira la testa... Tu e quel maledetto telecomando! Comunque mi sembrava che in questi ultimi giorni tu fossi diventato più gentile e stavo iniziando a credere che non fossi poi tanto male. Ma a quanto pare mi sono sbagliato, aspettati una forte ribellione appena tornati in quella stupidissima gabbia dorata" il moro si stupì delle parole del biondo e si rese conto di aver esagerato...

Cosa lo aveva portato a reagire in quel modo? Veramente non lo sapeva, quando aveva notato la sparizione del suo dobe si era preoccupato tantissimo credendo che stesse cercando di scappare. Poi quando lo aveva visto abbracciato a quei ragazzi una morsa gli aveva attanagliato lo stomaco, il biondino era suo e di nessun altro...

Ora capiva quello che gli era successo, gelosia... Ormai non poteva più far finta di non sentire i sentimenti che erano nati per quello che doveva essere un giocattolino.

Quindi ingoiando, con molta fatica, il suo orgoglio Uchiha parlò,

"Mi... Dispiace dobe" Naruto non credeva alle sue parole,

"Forse una scarica da 80% era troppo forte" si disse tra sè e sè, il ragazzo più basso sgranò gli occhi stupito,

"80% ?! Ma sei diventato pazzo, teme!?"

"Mi pare di essermi già scusato" l'altro stava per ribattere ma la voce preoccupata di Sakura lo fermò,

"Naruto... Tutto bene?" Sasuke sembrò rendersi conto che si trovavano in un luogo pubblico e che se voleva risanare il nome degli Uchiha quella non era sicuramente una buona cosa,

"Certo Sakura - chan, non preoccuparti" gli rispose sorridendo stancamente,

"Sentite" disse il moro attirando l'attenzione di tutti i presenti "Andiamo a prenderci qualcosa in quel bar, offro io" tutti capirono che quella non era una domanda o un'offerta ma un ordine. I ragazzi guardarono Naruto chiedendo tacitamente aiuto, il biondo sollevò le spalle sapendo che quello era il modo di fare del teme. Il giovane fece un passo verso il bar ma le forze gli mancarono e stava per cadere per terra, Kiba e Sasuke scattarono nello stesso momento per prenderlo al volo.

Lo afferrarono appena in tempo, si osservarono e poi l'Uchiha capì che il biondo sentiva tanto la mancanza dei suoi vecchi amici e lo lasciò in custodia a quello che, aveva capito, era il suo migliore amico.

"Andiamo" disse frettolosamente dirigendosi, seguito dagli altri, al locale.

Si sedettero in un lungo tavolo e ordinarono chi del caffè, chi un cappuccino e chi dei frappè ma comunque per diverso tempo il silenzio regnava tra tutti. Il primo a prendere la parola fu Shikamaru,

"Quindi alla fine sei stato preso dagli Uchiha" non era una domanda ma una constatazione, lui a quanto pare era l'unico a essersi accorto della famiglia di origine del moro,

"Sai Shika, uno non può resistere molto ma comunque fidati che ne ho girate di famiglie e tutte non hanno resistito neanche tre giorni" disse trionfalmente come se non stessero parlando di lui come un oggetto,

"Ci credo, non so come avrebbero fatto a sopportarti" disse Kiba sorridendo,

"Brutto cagnaccio rognoso come ti permetti? Pensa al tuo di carattere!"

"Beh di certo tu mi fai concorrenza, stupida volpaccia" tutti scoppiarono a ridere, il biondo era mancato tantissimo a tutti loro e Sasuke riuscì a vedere come fosse sereno e felice in quei momenti la sua volpe.

Chiacchierarono del più e del meno, Naruto spiegò anche tutto quello che gli era successo in quell'anno e mezzo in cui non si erano sentiti e gli sembrava quasi di essere tornati nella terrazza della scuola. Almeno finchè Sasuke non interruppe quell'idillio,

"Dobe, andiamo si è fatto tardi" il suo tono non ammetteva repliche ma l'altro ci provò lo stesso,

"Dai teme! Ancora un po' "

"No! Ti devo ricordare della festa di stasera?" Naruto con una faccia da volpe bastonata si rivolse ai suoi amici,

"Ora devo andare, forse ci rivedremo presto" gli disse con voce speranzosa,

"Potremmo sentirci tramite il cellulare"

"Sequestrato" ammise tristemente indicando Sasuke che rispose stupendo tutti,

"Ti permetterò di usarlo una volta al giorno, non sprecarlo" lo sguardo di Naruto si accese di gratitudine ma prima che potesse dire o fare qualcosa il moro lo anticipò,

"Ora andiamo però! A proposito, offro io" d’altronde doveva pur scusarsi con quel ragazzino che aveva preso per il collo nella strada,

"Non c'è bisogno" cercò di dire Ino, ma il suo tentativo di protesta venne estinto da una sguardo più che esauriente dell'Uchiha,

"Allora ragazzi chiamerò uno di voi durante la ricreazione così potrò sentire tutti! Ok?" i presenti sorrisero felici e pensarono a come dirlo a Sai, soprattutto come dirgli che quello che dovrebbe essere il suo ragazzo è stato acquistato da una delle famiglie più ricche della città.

Dopo circa una mezzoretta Sasuke e Naruto si trovavano nella macchina diretti a casa,

"Ma il completo..."

"L'ho preso prima di uscire dal negozio" il silenzio regnava, Sasuke credeva che il biondo fosse ancora arrabbiato con lui,

"Teme, posso veramente chiamare i miei amici?" Sasuke lo guardò con la sua tipica occhiata del tipo -ma sei stupido- per poi dire,

"Mi pare di avertelo già detto, non farmi ripetere" la cosa però che non si aspettava il moro era di essere baciato da Naruto...

Un bacio a stampo certo, ma pur sempre un bacio che gli era stato donato dal biondo senza restrinzioni,

"Grazie teme"

[...]

Salve a tutti!! Con questa sono riuscita ad aggiornare tutte le fic ^^ Cavoli, sembrava non finire mai questo capitolo XD
Spero che vi piaccia!! Se avete tempo lasciatemi un commentino **

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Capitolo 10
*** Conoscenze ***


festeggiamenti
Sacrificio
-CONOSCENZE-

[...] "Teme, posso veramente chiamare i miei amici?" Sasuke lo guardò con la sua tipica occhiata del tipo -ma sei stupido- per poi dire,

"Mi pare di avertelo già detto, non farmi ripetere" la cosa però che non si aspettava il moro era di essere baciato da Naruto...

Un bacio a stampo certo, ma pur sempre un bacio che gli era stato donato dal biondo senza restrizioni,

"Grazie teme" [...]

Naruto rimase per tutta la durata del viaggio fermo ad osservare il paesaggio che scorreva fuori dal finestrino. Non poteva credere che il teme gli aveva permesso di poter sentire i suoi compagni, anche se ripensandoci avrebbe voluto chiamare anche i suoi genitori... Decise che per prima cosa avrebbe chiamato i suoi così da non farli preoccupare troppo.

Sasuke nel frattempo gli lanciava diverse fugaci occhiate per cercare di capire i sentimenti che passavano per gli occhi turchesi del ragazzo seduto al suo fianco, ad un tratto notò affiorare nelle sue labbra rosee un sorriso pieno di affetto e di amore e automaticamente una morsa gli serrò lo stomaco.

Quanto avrebbe voluto che quel sorriso fosse rivolto a lui...

Finalmente videro la villa Uchiha e capirono di essere arrivati, quando la macchina si fermo dinnanzi all'entrata principale i ragazzi scesero dalla vettura,

"Forza dobe, prendi le borse"

"Scusa?! E perchè dovrei portarle io? Sei te che indosserai quella roba!"

"Le devi portare te perchè alla fine non mi hai aiutato a scegliere il completo" disse con voce saccente dopodichè, contento di aver avuto l'ultima parola, si diresse verso l'entrata.

"Credevo che foste scappati" ironizzò Itachi quando li vide arrivare, in effetti avevano passato fuori tutto il giorno ed era normale che il maggiore degli Uchiha avesse pensato ad una fuga del fratellino dalla festa,

"Purtroppo non ne abbiamo avuto il tempo. Allora dobe? Sbrigati che è tardi"

"Teme! Se mi dessi una mano faremmo più velocemente! E poi perchè hai preso due completi? Non te ne bastava uno?"

Il biondo giunse, finalmente, nella sala e con un gesto secco si sbarazzò dei pacchi depositandoli del divano,

"Ovvio dobe! Perchè partecipererai anche tu alla festa"

"Cosa? Non ci penso neanche! Io starò tutta la sera chiuso in camera!"

"Andiamo Naruto cosa vuoi che sia, è soltanto una piccola festicciola" cercò di intervenire il più grande,

"E poi dato che non mi hai fatto il regalo sei costretto a venire"

"E perchè mai avrei dovuto farti un dono? Brutto teme maniaco questa volta non cederò!" detto questo inizò a salire le scale pronto a chiudersi nella sua stanza quando la voce del suo presunto padrone lo immobilizzò,

"Davvero un peccato, avevo in mente una bella sorpresa per te... Ma visto che non mi vuoi fare questo favore penso che cambierò i piani"

"Che sorpresa?" chiese il biondo, facendo nascere un ghigno sul volto pallido del moro soddisfatto di aver stuzzicato la curiosità del biondo,

"Lo saprai domani, ovviamente dopo la festa" rispose porgendogli il completo che Sasuke aveva appositamente comprato per lui quel pomeriggio. 

Naruto rimase per qualche minuto ad osservare indeciso il capo di abbigliamento che gli veniva offerto con tanta spavalderia da un ghignante moro, per tutto il tempo Itachi sempre più teso seguì la scena pronto ad intervenire,

"E va bene! Spero che ne valga la pena!" detto questo afferò con forza l'abito e si diresse a grandi falcate nella sua camera, cercando di ignorare il sorriso pieno di soddisfazione che aveva conquistato il volto dell'Uchiha minore.

Dopo diverso tempo un biondo completamente rosso in volto uscì dalla sua stanza chiedendosi perchè avesse ceduto a quello stupido capriccio.

Imbarazzato scese le scale e tirò in faccia ad un Sasuke che aspettava il suo arrivo in salotto la cravatta arancione, dello stesso colore della rosa che portava nel taschino e degli orli del vestito.

"Devo ammettere che ti sta bene" disse il moro alzandosi dal divano e avvicinandosi al ragazzo,

"Io Quella non la metto!" disse ignorando il complimento,

"La cravatta dici? Mi dispiace è obbligatoria" replicò avvicinandosi e iniziando ad annodargliela al collo, ma nel frattempo entrò nella stanza Itachi vestito con un completo nero formato da camicia e pantaloni... Senza cravatta.

"Ehi! Perchè io la devo portare e lui no?"

"Perchè io ho deciso che noi metteremo le cravatte"

"Non me ne frega niente di quello che hai deciso tu! Itachi digli qualcosa" terminò con voce supplichevole il biondo ma il moro scosse la testa per poi rispondere alla supplica con poche parole,

"Io in questa storia non ci voglio entrare" dopo essersene lavato le mani il più grande vide un ghigno farsi spazio nel volto diafano di suo fratello, forse aveva fatto male a non intervenire?

Li osservò attentamente e decise che erano abbastanza maturi, o almeno credeva, per risolvere le questioni da soli.

"Allora facciamo così dobe..." ricominciò a parlare Sasuke,

"Tu stasera non usi la cravatta ma la useremo stanotte per degli scopi molto più... eccitanti" l'ultima parola la pronunciò direttamente nell'orecchio del più basso che divenne improvvisamente rosso e si allontanò bruscamente,

"Ho cambiato idea! Penso proprio che la indosserò"

"Ma come siamo ubbidienti oggi" disse vittorioso appoggiando la mano nivea sui capelli sbarazzini del compagno.

Naruto stava per ribattere ma fu bloccato dal campanello che iniziò a suonare, il ragazzo si avviò per aprire la porta d'ingresso ma venne preceduto da un Itachi.

Il suo sguardo d'onice era illuminato da un barlume di speranza ma il viso rimase comunque imperscrutabile.

Afferrata la maniglia spalancò l'ostacolo che lo separava dal nuovo arrivato.

Sulla soglia si trovava un ragazzo poco più basso di Itachi e dai corti capelli neri come la notte e gli occhi scuri che sembravano leggerti l'anima ma che in quel momento esprimevano solo gioia pura:

"Itachi!" quindi il nuovo arrivato si buttò tra le braccia del più alto e lo baciò lasciando basito il biondino ma non Sasuke che li osservava con aria indifferente come se fosse abituato a vedere scene del genere,

"Itachi potreste pomiciare alla fine della festa?" il maggiore si spostò, anche se di malavoglia, dal corpo del ragazzo che era appena arrivato,

"Naruto ti presento il mio ragazzo, Shisui" 

Ok, questa il Namikaze proprio non se l'aspettava. Proprio non ce lo vedeva Itachi con qualcuno anche se effettivamente Shisui, o come lo aveva chiamato, era molto affascinante,

"Piacere" disse solamente il moro porgendogli la mano, il biondo lo imitò ma invece che stringergliela la strattonò avvicinandosi al viso di Naruto e fissandolo con uno sguardo severo.

Dopo quelle che parvero ore il moro sorrise e gli scompigliò i capelli,

"Certo che sei proprio carino" Naruto sgranò gli occhi color del cielo all'inverosimile per poi borbottare un ringraziamento e allontanarsi imbarazzato,

"Hai fatto proprio un buon lavoro Itachi"

"Lo so" rispose schietto il più grande,

"Modesto come sempre vero?"

"Ovvio. Comunque sei tornato prima dal viaggio d'affari" non era una domanda ma Shisui rispose lo stesso,

"Si. Non potevo perdermi la festa di compleanno di Sasuke" poi fece per avvicinarsi e scompigliare i capelli a quello che considerava un fratello minore ma venne bloccato da un'occhiata assassina,

"Certo che il tuo carattere non è migliorato" disse il fidanzato di Itachi ritornando sui suoi passi e afferrando la mano del più grande.

Ma poi un pensiero gli illuminò il volto,

"Itachi, sai che Naruto ha gli stessi colori del tuo ex?" Itachi sgranò gli occhi e per la prima volta se ne accorse,

"Ti giuro che non me n'ero reso conto" ma l'occhiata diffidente di Shisui lo costrinse a proseguire,

"E poi Deidara aveva i capelli di un biondo meno intenso e gli occhi più sul grigio" disse convinto ma invece che migliorare la situazione la peggiorò,

"Mi fa piacere sapere che ti ricordi ancora tutti questi dettagli!" gli disse seccato,

"Amore, lo sai che siamo rimasti amici" un occhiata assassina pericolosamente simile a quella di Sasuke gli fece venire la pelle d'oca. Lanciò un'occhiata eloquente a Naruto chiedendogli aiuto e come poteva il biondo negare una mano al ragazzo che per primo non si tirava mai indietro?

"Shisui giusto? Itachi di certo non mi ha scelto per i miei colori dato che sapeva solo il mio nome e mi ha visto per la prima volta quando sono stato portato qui" l'attenzione dei presenti si focalizzò del tutto su Naruto che imbarazzato continuò,

"E poi per Deidara dato che... Lo conoscevo da prima gli avevo chiesto il favore di poterlo incontrare e quindi è passato di qui ieri giusto per qualche minuto, il tempo di rivederlo" Sasuke notò subito la nota d'incertezza nella voce del suo dobe ma si doveva complimentare con lui per quella bugia inventata così su due piedi.

Shisui lo osservò attentamente per cercare di capire se diceva la verità o meno, mentre Itachi sperava che il suo geloso ragazzo desse ragione al discorso del più basso.

Poi all'improvviso Shisui sorrise,

"Ma certo che ti credo! Come si fa a resistere ad un faccino così carino" Sasuke intuito che il ragazzo di suo fratello voleva strapazzarsi il Suo giocattolino si frappose tra loro parlando con voce atona animata da una nota di minaccia,

"Non dovresti recuperare il tempo perduto con mio fratello?"

"Geloso, ma lo posso capire questo ragazzo è veramente molto carino non lasciartelo scappare come hai fatto con gli altri" disse provocando una scintilla di rabbia negli occhi neri come la pece del piccolo Uchiha.

Naruto intanto si chiedeva perchè quando aveva sentito pronunciare i precedenti 'servi' di Sasuke aveva provato fastidio. Per non pensarci cambiò discorso rivolgendosi ad Itachi,

"E' tutto pronto per i festeggiamenti?"

"Sì e comunque devo ammettere che quel completo bianco ti sta molto bene. Ottima scelta Sasuke." il teme sorrise soddisfatto mentre la piccola volpe dopo essere arrossita bofonchiò un ringraziamento.

Un vociare attirò la loro attenzione e subito dopo il campanello iniziò a suonare,

"Si inizia fratellino" disse divertito il più grande avvicinandosi alla porta per far entrare gli invitati, ma Sasuke prima di raggiungerlo afferrò Naruto per il braccio e gli sussurrò all'orecchio,

"Dobe vedi di fare il bravo questa sera e fai quello che i dico chiaro?"

"E perchè dovrei?" chiese di rimando infastidito,

"Perchè è meglio per te" e con queste parole gli afferrò la mano color biscotto e si avviò verso i primi invitati.

Salve a tutti!! Come avrete capito il ragazzo di Itachi è Shisui, però non me la sentivo di deludere i fan di Deidara quindi ce l'ho infilato lo stesso XD
Spero che il capitolo vi sia piaciuto anche se non è successo niente di corposo ^^''
Se avete tenpo lasciatemi un commentino!

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Capitolo 11
*** Festeggiamenti ***


Festeggiamenti
Sacrificio
-festeggiamenti-

[...] Un vociare attirò la loro attenzione e subito dopo il campanello iniziò a suonare,

"Si inizia fratellino" disse divertito il più grande avvicinandosi alla porta per far entrare gli invitati, ma Sasuke prima di raggiungerlo afferrò Naruto per il braccio e gli sussurrò all'orecchio,

"Dobe vedi di fare il bravo questa sera e fai quello che i dico chiaro?"

"E perchè dovrei?" chiese di rimando infastidito,

"Perchè è meglio per te" e con queste parole gli afferrò la mano color biscotto e si avviò verso i primi invitati.[...]

Come se si fossero messi tutti d'accordo le persone arrivarono tutte insieme senza permettere ne al biondo ne a Sasuke di prepararsi mentalmente.

Il moro ricordava pochissimi volti tra le persone che lo avevano salutato e li avevano fatto i propri auguri, l'unica cosa che lo allietava era che quando Naruto si sentiva in imbarazzo o si spaventava stringeva inconsapevolmente la presa sulla sua mano.

Il fatto che il biondo cercava il suo supporto lo rendeva più allegro.

"Visto che non è così male dobe?" disse mentre si erano fermati al tavolo dei rinfreschi,

"L'unica cosa buona qui sono queste tartine teme" il moro fece un leggero sorriso, di quelli che gli uscivano solo quando si trovava insieme al ragazzo, ma sparì appena una voce a lui conosciuta lo chiamò,

"Ehi Sasuke, gran bella festa" proprio non sopportava il portatore di quella voce e si voltò nella sua direzione con riluttanza,

"Neji... Non sapevo venissi anche tu" disse con occhi indecifrabili

"Come potevo mancare al tuo compleanno amico mio" 

"E da quando saremmo amici?" chiese retorico Sasuke alzando un sopracciglio, poi il suo sguardo cadde sulla ragazza che si trovava al fianco dello Hyuuga.

I due chignonne che gli tenevano legati i capelli erano decorati da due fiocchi viola e lo yukata bianco con fiori lilla le fasciava il fisico ben proporzionato,

"Perchè invece di stare qui non vai a trastullarti con il tuo giocattolino?" chiese il moro alludendo a Ten Ten, Neji era l'unico nella sua classe ad aver seguito il suo esempio e ad aver acquistato una serva. All'ultima parola Naruto gli strinse con forza la mano facendogli sapere che non aveva gradito come si era rivolto alla ragazza che aveva abbassato lo sguardo, mortificata.

"Quello posso farlo quando voglio, al contrario ho saputo che il tuo ti da qualche problemino" alluse Neji, poi il suo sguardo gli cadde sul biondo che si trovava affianco al festeggiato e i suoi occhi si illuminarono,

"Anche se per un ragazzo così anche io sarei disposto a soffrire" continuò quello con i capelli più lunghi alzando la mano per poter incontrare i capelli, che alla vista sembravano così morbidi, di Naruto.

"Primo: Non ti avvicinare"  disse Sasuke bloccando l'avanzata di quell'arto che aveva intenzione di toccare una sua proprietà poi proseguì,

"Secondo: Non ho nessun tipo di problema con Naruto" quindi si avvicinò al viso del biondo e appoggiò le sue labbra sulla bocca morbida e accogliente dell'altro.

Iniziò subito un bacio focoso e si stupì quando si accorse che Naruto stava rispondendo attivamente al bacio, preso dalla foga portò le mani diafane sulla schiena coperta dal completo bianco dell'altro e lo avvicinò facendo coincidere i due petti.

Poi purtroppo, quando entrambi ebbero bisogno di aria, la magia si ruppe e dopo aver riacquisito il controllo il moro prese la parola,

"Ti sembra che ci sia qualche problema?" chiese retorico, poi notò uno strano gonfiore nei pantaloni del compagno di classe,

"Comunque ora sarà il caso che te ne vai, anche perchè devi risolver un piccolo problema" disse alludendo alla sua situazione e Neji stringendo i denti  si voltò, 

"Me la pagherai Uchiha" quindi se ne andò seguito subito dopo da Ten Ten che avrebbe dovuto passare tuta la notte a cercare di tranquillizzare il suo padrone.

I due ragazzi rimasti alla festa rimasero in silenzio, entrambi con i propri pensieri e dubbi,

E' stato bellissimo, ma non mi devo illudere... l'ha fatto solo perchè costretto ma riuscirò comunque ad averlo solo per me!   pensò Sasuke osservando attentamente il volto del biondo che aveva assunto una tinta rosata.

Naruto nel frattempo si chiese cosa gli fosse successo... Perchè quando aveva sentito le labbra del teme sulle sue non aveva resistito all'impulso di sentirlo più vicino? Di approfondire il contatto?

La voce di Sasuke lo fece tornare alla realtà,

"Grazie per prima Naruto... Vai pure a farti un giro per la festa che io devo andare a parlare con alcuni uomini d'affari" il servo acconsentì tacitamente e dopo aver abbandonato, con un po' di rimorso, la grande mano del moro s'inoltrò nella folla composta da tutti gli invitati al compleanno.

Il biondo dubitava che Sasuke li conoscesse tutti e che tutti conoscessero lui, comunque non gli interessava perchè in quel momento l'unica cosa che voleva era trovare un posto tranquillo dove rifugiarsi fino alla fine dei festeggiamenti.

Una mano posata sulla spalla brunita lo fece arrestare,

"A quanto pare ti trovi bene con il tuo nuovo padrone" il ragazzo si voltò di scatto, dopo aver riconosciuto la voce serpentina dell'altro, e fissò con astio l'uomo che gli si trovava avanti per poi replicare,

"Non mi trovo per niente bene!" 

"Allora devo ammettere che ti ha addomesticato bene" disse ghignando e avvicinandosi a Naruto, ma un colpo dritto allo stomaco gli fece mancare il fiato.

"Non avevi mai provato prima d'ora i miei colpi, vero?" Orochimaru cercò di riprendere fiato ma proprio quando stava per rimettersi in piedi un colpo alle ginocchia lo rifece inginocchiare,

"E' gratificante vederti in questa posizione" disse Naruto per poi accucciarsi e sussurrargli all'orecchio,

"Li farò uscire tutti e allora per te sarà la fine" la serpe sobbalzò nell'incontrare gli occhi azzurri carichi di ira repressa e pensò che fosse il momento per andarsene dalla festa e ritornare tra le sicure mura della sua dimora.

Tentennante, si alzò e senza dire niente a nessuno se ne andò... Qualcuno iniziò ad applaudire e quando il biondo mise a fuoco il suo volto lo riconobbe immediatamente come lo zio del suo 'padrone': Uchiha Madara.

"Certo che gli hai dato una bella lezione per essere un semplice fattorino" sicuramente quella era una bruttissima situazione, ma tra tutti proprio lui doveva incontrare?

"Al giorno d'oggi bisogna essere in grado di difendersi" mormorò poco convinto,

"Ovviamente. Però ti dispiacerebbe dirmi cosa ci fa u8n fattorino alla festa di mio nipote?" a quel punto il ragazzo fissò negli occhi il più grande,

"Potrei chiederle la stessa cosa dato che dal dialogo che ho casualmente sentito la scorsa volta voi e i vostri nipoti non andate proprio d'amore e d'accordo"

"Touchè" disse ghignando, Naruto si voltò per andarsene ma venne bloccato per il polso da Madara,

"Dimmi un'altra cosa... Tutti i fattorini portano queste speciali polsiere?"il biondo tremò quando si rese conto che l'Uchiha era a conoscenza di tutto e con un agile mossa facendo forza sul braccio riuscì a liberarsi dalla morsa d'acciaio.

"Che cosa vuoi?"

"Ma guarda... Sei già passato al tu è? Diciamo che non vado molto d'accordo con Orochimaru e il fatto che ci sia qualcuno di collegato a lui in questa casa non mi fa piacere"

"Cosa vuoi?" ripetè fulminandolo con lo sguardo,

"Quello che voglio lo scoprirete molto presto" quindi si voltò facendo muovere la lunga chioma corvina ed abbandonò il giardino.

A quanto pare stasera è destino che se ne vadano tutti dalla festa         pensò ironicamente Naruto per poi iniziare a cercare Sasuke per avvisarlo dell'incontro che aveva appena avuto.

Per tutta la ricerca riuscì ad evitare camerieri con vassoi e tentativi di approccio da entrambi i sessi e alla fine trovò il moro intento a scambiare qualche parola con un anziano signore,

"Sasuke" il ragazzo si voltò seccato per l'interruzione, pronto a dare una strigliata a chiunque l'avesse interrotto... Ma poi quando si accorse di trovarsi di fronte un Naruto alquanto scosso si scusò con il socio in affari di suo fratello ed entrò nella villa insieme al biondi.

Velocemente raggiunsero la camera dell'Uchiha e lì tirarono un sospiro di sollievo,

"Cos'è successo?" chiese incuriosito ma anche preoccupato Sasuke. In breve il biondo narrò i due incontri che aveva fatto subito dopo essersi separato da lui e appena terminò si accorse che lo sguardo di solito indifferente di Sasuke aveva assunto un'aria seria ed assorta.

"Naruto... Credo sia arrivato il momento di raccontarti della mia famiglia" disse improvvisamente il moro con un sorriso nostalgico.

Salve a tutti!! Come avrete capito dal prossimo capitolo si scoprirà il passato della famiglia Uchiha!!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e se avete tenpo lasciatemi un commentino!

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Capitolo 12
*** Famiglia Uchiha ***


famiglia uchiha
Sacrificio
-famiglia uchiha-

[...] "Sasuke" il ragazzo si voltò seccato per l'interruzione, pronto a dare una strigliata a chiunque l'avesse interrotto... Ma poi quando si accorse di trovarsi di fronte un Naruto alquanto scosso si scusò con il socio in affari di suo fratello ed entrò nella villa insieme al biondo.

Velocemente raggiunsero la camera dell'Uchiha e lì tirarono un sospiro di sollievo,

"Cos'è successo?" chiese incuriosito ma anche preoccupato Sasuke. In breve il biondo narrò i due incontri che aveva fatto subito dopo essersi separato da lui e appena terminò si accorse che lo sguardo di solito indifferente di Sasuke aveva assunto un'aria seria ed assorta."Naruto... Credo sia arrivato il momento di raccontarti della mia famiglia" disse improvvisamente il moro con un sorriso nostalgico. [...]

Lo sguardo che aveva assunto non gli piaceva neanche un po', il dolore che aveva probabilmente sopportato anni prima si notava negli occhi di solito strafottenti.

Naruto non sapeva cosa dire ma era quasi certo che il moro attendeva un suo cenno o una sua parola, la bocca era asciutta... Non lo aveva mai visto sotto quella luce, aveva sempre pensato a lui come un orgoglioso e maniaco padrone, ma si era sbagliato.

Sotto la corazza che lo avvolgeva c'era un cuore che non aspettava altro che un aiuto, una luce che lo conducesse fuori dai propri timori e le proprie paure.

Il biondo gli appoggiò delicatamente una mano sulla spalla,

"Se sei pronto, io posso ascoltare" uno sguardo serio e deciso gli illuminò il viso e Sasuke lo trovò molto adulto, quindi gli prese la mano tra le sue e, facendosi forza, incominciò a raccontare,

"Io e Itachi non siamo sempre stati da soli, nostra madre e Fugaku, mi rifiuto di chiamarlo padre, vivevamo insieme... Poi quando io ero appena alle medie ed Itachi già alle superiori scoprimmo che il patrimonio della pregiata famiglia Uchiha veniva dilapidato da Fugaku. Fu un grave colpo per noi, ma ci fidavamo ancora molto di lui come lui si fidava di suo fratello" 

Un lampo di consapevolezza illuminò lo sguardo attento di Naruto,

"Madara..."

"Già, aveva offerto il suo aiuto a Fugaku e lui come uno stolto l'ha accettato, senza neanche chiedere spiegazioni... E sai cos'ha trovato nella società in cui si era trovato invischiato? Traffico d'armi, di droghe, schiavitù ed omicidi" 

Lo sguardo pece di Sasuke si adombrò sempre di più mentre raccontava quei dolorosi ricordi,

"Ovviamente non lo venimmo a sapere subito, Fugaku non ci avvisò e anno dopo anno diventava sempre nervoso portando la nostra famiglia in un baratro oscuro"

Il moro chiuse gli occhi perdendosi nei ricordi, l'unico calore era la mano di Naruto che non lo aveva lasciato un attimo,

"Ogni giorno speravo non arrivasse mai la sera, ogni volta dovevamo affrontare le urla di Fugaku e le sue percosse... Ogni volta nostra madre ci mandava al piano di sopra per non farci vedere che tipo di mostro era diventato quello che teoricamente avremmo dovuto considerare un padre. Ma come potevamo ignorare i sempre più evidenti lividi che mamma aveva sul volto, per non parlare delle profonde occhiaie" 

Sasuke non si domandava perchè gli risultasse così facile aprirsi con il ragazzo, gli ispirava serenità ed ogni parola che usciva dalla sua bocca sembrava alleggerirgli il cuore e l'anima. Si sentiva più leggero ma questo non gli impediva di provare un forte rancore,

"La picchiava, capisci? Ogni maledetta sera la picchiava! E noi non potevamo fare niente! Era un uomo debole e si era fatto trasformare completamente da quella società illegale in cui Madara lo aveva trascinato... Poi una notte successe la tragedia" la voce inizialmente furiosa iniziò ad affievolirsi.

Gli occhi solitamente scuri e decisi iniziavano a luccicare, a causa delle lacrime trattenute, come delle preziose perle nere colpite dal sole.

Naruto iniziò a temere le parole che sarebbero seguite, per un attimo la sua decisione vacillò.

Voleva veramente saperlo? Voleva veramente conoscere il Sasuke che si nascondeva dietro l'apparenza di orgoglio e menefreghismo?

Sasuke non continuava, sembrava quasi tentennare... Sembrava che gli mancasse quella sicurezza, quel palo che lo aveva retto fino a quel momento.

In un secondo, in un attimo, Naruto decise che sarebbe diventato lui il suo sostegno quindi velocemente gli passò un braccio sulle spalle e se lo strinse contro il petto, facendogli appoggiare la testa sulla sua spalla.

Le mani rimasero congiunte...

"Non sei solo Sasuke" il moro era rimasto stupito da quel gesto così spontaneo ed inaspettato, con la mano libera cinse la vita dell'altro ragazzo. Ispirò forte e il profumo di vaniglia lo inebriò e lo tranquillizzò,

"La tragedia... Nonostante siano passati ancora molti anni me la ricordo come se fosse successo ieri. Era sera inoltrata... Fugaku aveva bevuto ed era più violento del solito... Voleva scaricare la sua rabbia su di noi ma mamma non gli e lo permise. Si frappose tra noi e quell'uomo, ma non era la sera giusta per contraddirlo" il biondo iniziò a sentire delle calde lacrime bagnargli la maglietta, continuò a tenere stretto il moro,

"Fugaku perse la testa la ricoprì di insulti e la picchiò violentemente, io non potevo fare nulla ero troppo piccolo ma Itachi ci provò... Non era abbastanza forte, con un colpo Fugaku lo fece sbattere violentemente contro lo spigolo di un mobile facendogli perdere i sensi. Mamma iniziò a reagire, si rese conto che ormai aveva perso suo marito e gli rimanevamo solo noi... Doveva difenderci. Purtroppo non servì a molto e dopo aver subito diverse percosse mia madre venne spinta e, perdendo l'equilibrio, cadde" la parola rimase in sospeso come se il moro non trovasse più le parole per continuare,

"Sasuke, se non ce la" le parole furono interrotte dalla voce del moro, sembrava un fiume a cui era stata tolta la diga, scorreva veloce ed impetuoso,

"Cadde, cadde, cadde... Quel giorno le scale che portavano al piano terra non mi erano mai sembrate così lunghe. Poi terminarono, così come la caduta della mamma... Ma dove prima c'era un elegante marmo bianco iniziò ad estendersi una larga macchia rossa. Le parole non mi uscivano, avrei voluto urlare, avrei voluto scappare... Ma non riuscivo a fare niente. Era come se qualcosa mi tenesse incatenato al pavimento... Poi lo notai. Notai il barlume della ragione che illuminava lo sguardo, prima opaco, di Fugaku. Sembrava come se si fosse risvegliato e correndo al piano di sotto prese tra le mani il volto di mia madre e si mise a piangere. La implorò di aprire gli occhi... Ma non lo fece, disperato corse a rifugiarsi in cucina" 

Naruto non riuscì a trattenersi, iniziò a piangere. Non poteva non commuoversi, quel racconto narrato con parole insicure e cariche di dolore avrebbe distrutto la corazza più forte. Al sentire il passato di quel ragazzo il suo Sacrificio sembrava nulla.

"Poi finalmente mi mossi, corsi e La raggiunsi... Le mie piccole mani iniziarono ad accarezzarle i capelli e a dirle che stavo bene... Che Fugaku se ne era andato e che poteva aprire gli occhi. Ma non lo fece, poi un urlo atroce mi fece sobbalzare... Proveniva dalla cucina, non ebbi il coraggio di controllare cosa stesse succedendo quindi tornai al piano di sopra e mi buttai sul corpo di Itachi" 

I rumori e i suoni spensierati della festa giungevano ovattati alle orecchie dei ragazzi che si trovavano seduti sul letto, era come se si trovassero in un altra dimensione.

"Lo scossi forte, chiamandolo a gran voce... Avevo notato il sangue presente sulla sua testa ma mi aveva detto che qualsiasi cosa gli fosse successa lui ci sarebbe sempre stato per me... Ero un bambino e non potevo capire, iniziai a piangere ma non smisi di chiamarlo. Poi, proprio quando stavo per arrendermi, lui aprì gli occhi e pronunciò il mio nome con voce rauca. Senza perdere tempo gli dissi della mamma e lui accorse al piano di sotto... Era più grande di me e ovviamente capì che non c'era tempo da perdere e chiamò l'ambulanza" 

La presa sulla vita di Naruto si fece più forte, il biondo rispose accarezzandogli i setosi capelli neri. Sasuke parve calmarsi e continuò,

"Il tempo di attesa parve lunghissimo, poi finalmente iniziammo a sentire le sirene dell'ambulanza. Gli infermieri e i dottori si catapultarono in casa, io mi nascosi dietro Itachi che mi teneva saldamente la mano. Era l'unico che mi era rimasto... Presero il corpo di mamma e dopo averlo delicatamente riposto nella barella si diressero in cucino per prelevare il carnefice. Ma tornarono con un cadavere, quell'uomo non aveva resistito al dolore di vedere la propria moglie morta e si era conficcato un coltello sul torace. Fu uno spettacolo orribile, a volte lo sogno ancora... Mi ricordo i suoi occhi ormai vitrei e senza luce che sembravano fissarci, rammento il sangue che gli colava dal corpo e macchiava il pavimento a cui teneva tanto la mamma. Insistettero per portare via anche Itachi, la ferita alla testa poteva essere profonda... Quindi, dato che non potevano lasciarmi da solo in casa, mi portarono con loro all'ospedale. Rimasi seduto in quella dannata sedia per un tempo indefinito, le pareti bianche che mi opprimevano divennero le mie migliori amiche"

Il biondo gli lasciò la mano e lo abbracciò ancora più forte, desiderando di riuscire ad immagazzinare un po' di quel dolore che emanava dalle sue parole,

"Poi arrivò il responso tramite mio fratello, dopo avergli dato diversi punti gli avevano permesso di raggiungermi. Mi disse che per Fugaku non c'era niente da fare, che era già morto quando era arrivato all'ospedale... Poi tra le lacrime aggiunse che la mamma non era morta, a quelle parole esultai ma Itachi abbracciandomi sussurrò che forse era meglio che fosse salita in cielo. In quel momento non capii, come mai non era contento? Lo capii solo qualche anno dopo, quando ebbi il permesso di andare a trovarla. La trovai in stato catatonico, non riconosceva niente e nessuno... Passava e passa tutt'ora tutto il tempo ad osservare un punto imprecisato davanti a lei."

Le ultime parole furono soffocate dai singhiozzi, era troppo! Naruto non poteva chiedere di più, il moro gli aveva aperto il cuore. Si era fidato di lui.

In quel momento il ragazzo fragile che teneva tra le braccia non gli sembrava la stessa persona che lo aveva accolto in quella casa il suo primo giorno. Il cuore gli fece un balzo e il sentimento che in quei giorni stava lottando per invadergli il petto di espanse e gli fece capire una cosa molto importante.

Lui teneva molto a quel teme! Ma il punto era un altro, teneva a lui come ad un fratello o ...

Sasuke si allontanò leggermente dal suo corpo, il biondo credeva che se ne sarebbe andato. Contro ogni previsione gli passo una mano dietro la nuca e fece combaciare le loro bocche.

Si scambiarono un bacio salato come le lacrime e  pieno di disperazione, in quel gesto Naruto percepì tutta la sua disperazione. Rispose con trasporto afferrando la giacca nera ormai sgualcita del più alto. Uno scontro di lingue e di sapori da cui il biondo riuscì a dare la risposta alla domanda che si era precedentemente posto.

Sasuke si allontanò e gli accarezzò il volto arrossato a causa della mancanza d'aria,

"Non ti permetterò di lasciarmi" quindi si addormentò sopraffatto dai pensieri, dal dolore e dai ricordi...

"Chi ha mai detto di volerti lasciare" disse Naruto alla stanza, quindi osservo i lineamenti finalmente rilassati del suo 'padrone' e, nel silenzio della camera, iniziò ad essere colpito da violenti crisi di coscienza.

Non mi posso essere innamorato di lui         Una lacrima cadde, solitaria, sulla morbida e dorata pelle...

Salve a tutti!! Spero di aver soddisfatto almeno in parte le vostre curiosità sul passato di Sasuke ^^ Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate!! Inoltre mi scuso profondamente per il ritardo ma mi si era fuso il computer ed è stato dal tecnico per due settimane T.T

Mi raccomando fatemi sapere che ne pensate e ricordate che Madara è sempre in agguato XD

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Capitolo 13
*** Confusione ***


famiglia riunita
Sacrificio
-CONFUSIONE-

[...] Sasuke si allontanò e gli accarezzò il volto arrossato a causa della mancanza d'aria,

"Non ti permetterò di lasciarmi" quindi si addormentò sopraffatto dai pensieri, dal dolore e dai ricordi...

"Chi ha mai detto di volerti lasciare" disse Naruto alla stanza, quindi osservo i lineamenti finalmente rilassati del suo 'padrone' e, nel silenzio della camera, iniziò ad essere colpito da violenti crisi di coscienza.

Non mi posso essere innamorato di lui         Una lacrima cadde, solitaria, sulla morbida e dorata pelle[...]

La notte passò velocemente, chi costretto dai propri dubbi a passarla in bianco chi ha dovuto fronteggiare il proprio passato nei sogni.

Le campane iniziarono a suonare e Sasuke come un automa uscì dalle coperte ed aprì gli occhi, la prima cosa che notò era che non si trovava nella sua camera.

Voltò leggermente il viso e vide la foto della famiglia di Naruto sulla scrivania, non aveva dubbi... Quella era sicuramente la camera del suo biondino.

In un istante i ricordi della sera precedente lo investirono come un fiume in piena, chissà come avrebbe reagito Naruto. Già il fatto che aveva risposto ad un suo bacio lasciava presagire un futuro roseo.

Quindi con movimenti fluidi si alzò dal letto e si recò immediatamente in cucina.

"Mi avete lasciato da solo con tutti quegli invitati! Siete stati crudeli" Itachi si stava lamentando con Naruto che ascoltava divertito, mentre si accingeva a preparare la colazione,

"Avevamo di meglio da fare" disse facendo la sua entrata nella stanza il moro più piccolo.

Naruto sobbalzò, non l'aveva sentito arrivare e, sinceramente, sperava di avere più tempo per capire meglio cos'avrebbe dovuto fare,

"Dato che indossi gli stessi vestiti di ieri sera deduco che non hai conluso" il ghigno che nacque nel volto niveo di Itachi fece irritare notevolmente l'Uchiha più giovane, che lo fulminò con un'occhiata assassina. 

Un rumore improvviso fece voltare i due fratelli,

"Scusate" mormorò il biondo mentre tentava di raccogliere i cocci della tazza che si era frantumata sul pavimento,

"Dobe! Sei proprio imbranato" il moro si alzò e lo aiutò a riordinare, poi per errore le loro mani si sfiorarono. Fu solo un istante perchè Naruto si allontanò immediatamente, con il volto in fiamme.

Ciò non sfuggì allo sguardo attento di Sasuke, ne a quello perspicace dell' Uchiha più grande,

"Bene, mi piacerebbe rimanere ma ho un appuntamento con il mio ragazzo" si congedò Itachi,

"Ma la colazione"

"Non preoccuparti Naruto, la faccio per strada" quindi se ne andò, lasciando dietro di lui un silenzio molto imbarazzante rotto solamente dal rumore del latte che bolliva.

La colazione venne consumata senza proferire parola, lo sguardo azzurro oceano sfuggiva sempre da quello color onice e , la cosa più strana, Naruto non rispondeva alle provocazioni del suo 'padrone'.

Ad un tratto Sasuke si decise a riprendere il discorso della sera precedente,

"Per quello che ho detto ieri io" ma venne interrotto dalla voce agitata del biondo,

"Ne parliamo più tardi, ora devi occuparti dei compiti poi devi chiamare tutti gli invitati per ringraziarli dei regali" le parole vennero snocciolate in fretta ed il moro capì che probabilmente si era perso qualcosa quella notte,

"Dobe si può sapere cos'hai?" l'altro non rispose, si alzò ed incominciò a sparecchiare riponendo le stoviglie sporche nel lavandino

Perchè? Cavolo Naruto! Sei proprio un dobe! Sai, tu ami Sai... Allora perchè quando lo guardo...

Naruto iniziò a lavare le tazze ma d'un tratto si sentì stringere in un abbraccio,

"Credo di averti fatto capire che non sono tipo da romanticherie... Ma mi sono aperto con te ieri sera, come non avevo fatto con nessun altro. Quindi dimmi cosa ti spaventa" le mani di Naruto rimasero a mollo, come morte, nell'acqua piena di sapone per i piatti, mentre cercava le parole per spiegarlo,

"Io... Ho scoperto un lato di te che non avevo mai notato"

"Dobe, sono sempre io" gli sussurrò all'orecchio, avvicinandosi maggiormente,

"Spero proprio di no, teme." rispose piccato, la vicinanza con il corpo caldo dell'altro lo faceva innervosire notevolmente,

"Come sarebbe a dire? Vuoi dire che non ti piaccio?" facendo leva lo fece voltare e si trovarono ad osservarsi occhi negli occhi...

Notte e giorno... Zaffiri ed onici... Sincerità e dubbio...

Cosa rispondere a quella domanda, ormai il cuore gli stava uscendo dal petto... Era il teme di sempre, perchè non poteva opporsi?

All' immagine di quel Sasuke possessivo e maniaco si sovrapponeva il volto di un bambino troppo piccolo per affrontare un dolore così grande... Un bambino che gli chiedeva, con le lacrime agli occhi, un aiuto per riuscire a sostenersi ancora in piedi nonostante la crudeltà del mondo.

"Allora?" la voce ancora più bassa e sensuale gli sfiorò le labbra, sapeva quello che sarebbe successo e, mentre la mente gli imponeva di allontanarlo, il cuore gli consigliava di lasciarsi andare.

Di abbandonarsi a quel sentimento così travolgente e caldo.

Poco prima che le due bocche potessero toccarsi, la mentre prevalse sul cuore e Naruto lo spinse lontano,

"Non provarci teme!" il moro battè contro il tavolo riposto al centro della stanza,

"Sai Naruto,  questo tuo carattere mi stuzzica tantissimo. Ma ora ti vorrei proprio docile" 

"Hai sbagliato persona teme! Vatti a comprare un altro ragazzo per i tuoi giochetti" replicò per poi lanciargli in faccia uno strofinaccio e dirigersi verso il piano superiore, ma proprio sulle scale venne afferrato per il polso e si ritrovò faccia a faccia con il coetaneo,

"Ma io non voglio un ragazzo qualunque, io voglio te" quindi lo baciò, riuscì a riappropriarsi di quei piccoli spicchi di paradiso, che aveva assaggiato solamente la sera prima.

Il profumo di Naruto lo invase totalmente e, portando le mani sui fianchi del più piccolo, cercò di approfondire il bacio.

Il biondo era assuefatto dalla presenza di Sasuke, il cuore ormai aveva dimenticato cosa voleva dire battere regolarmente ed il cervello si era spento definitivamente.

Quindi, senza neanche rendersene conto, dischiuse le labbra acconsentendo ad approfondire il contatto. Le lingue si unirono e si sfiorarono una miriade di volte e nel vortice di emozioni i due finirono sdraiati sui gradini di legno.

La magia si ruppe quando dovettero prendere ossigeno, Sasuke continuava ad osservare Naruto con occhi pieni di lussuria ed ora che il biondo si trovava sotto di lui la voglia aumento ancora di più,

"Anche tu mi vuoi, lo so" il moro si chinò ed iniziò a strofinare il viso sull'incavo del collo del più piccolo,

"Assolutamente no" cercò di fare forza per allontanarlo ma, a quanto pareva, la sua volontà non era abbastanza,

"Io penso che tu stia mentendo anche a te stesso" continuò l'Uchiha,

"Non sono il tuo giocattolino sessuale teme"

"Se pensi ancora questo sei proprio un dobe! Mi sembrava di averti fatto capire ieri sera che ora desidero qualcos'altro da te" gli occhi azzurri cielo si sgranarono dalla sorpresa,

"Dobe! Credi che racconti a chiunque del mio passato?" la mano nivea si appoggiò sulla vita del coetaneo e lo attirò a sè,

"Lasciami teme! Qualsiasi cosa tu voglia, io non posso dartela"

"Non puoi o non vuoi?"

"Entrambe le cose" con un colpo secco lo allontanò da sè, la forza ritrovata al pensiero del suo ragazzo che lo spettava a casa. Il biondo incominciò a salire le scale desideroso di allungare la distanza tra lui e il suo padrone,

"Naruto" ma la sua voce, lo bloccò,

"Non mi lasciare anche tu" si voltò ed incontrò il suo sguardo scuro.

Lo sguardo che aveva imparato a riconoscere per le sue sfumature ironiche, taglienti e talvolta arrabbiate, ora erano irriconoscibili... Contenevano probabilmente tutto il suo passato ed il suo dolore, il suo cuore fece una capriola.

Naruto era sempre stato generoso, aiutava gli altri anche a costo di rimetterci la propri libertà, la propria anima... Forse fu proprio per questo che non riuscì a rifiutare nuovamente le labbra del moro che si appoggiarono delicatamente sulle sue, alla ricerca di un sostegno, alla ricerca di un solido appoggio.

Dopo poco il più alto si scostò e, ghignando, si diresse verso la sala,

"Teme! Perchè hai fatto quella faccia?"

La faccia di chi ha capito qualcosa  aggiunse mentalmente, ma Sasuke non rispose e i due decisero tacitamente di chiudere l'argomento.

Passarono molte ore a studiare o, per lo meno, ci provarono. Molti erano i pensieri che affollavano le loro menti e troppo poche erano le risposte che riuscivano a darsi.

"Ragazzi! Sono tornato" dal corridoio spuntò il viso sorridente di Itachi,

"Bentornato" disse di rimando il biondo, mentre il fratello più giovane fece un semplice cenno del capo. Il più grande si ritrovò a pensare che era da molto che Naruto si trovava lì con loro e questo non poteva che fargli piacere, ma lui? Era felice?

"Siete andati a fare la spesa?" chiese mentre riponeva la giacca nell'appendiabiti,

"La spesa?" domandò preso in contropiede il più piccolo, Sasuke a quelle parole sgranò impercettibilmente gli occhi,

"Sasuke? Te lo sei dimenticato"  concluse,

"Ho avuto cose più importanti da fare" Itachi alzò un sopracciglio scettico osservando il fratello che faceva finta di niente,

"Stasera abbiamo degli ospiti quindi dobbiamo fare rifornimenti"

"Amici vostri?" chiese Naruto,

"Non sono affari tuoi dobe"

"Teme!" quindi gli fece una linguaccia, Sasuke era soddisfatto... A quanto pare l'usaratonkachi aveva passato la fase di imbarazzo,

"Più che altro è un mio dipendente con la famiglia" 

"Capito. Volete che prepari qualcosa di particolare?" chiese per educazione,

"Ti lasciamo libera scelta"

"Ehi dobe, mi devo fidare a lasciarti andare da solo?"

"Cosa sei stupido teme? Con queste non posso neanche fare un passo senza che tu te ne renda conto"

"Volevo solo ricordartelo" 

"Allora vado!" gli urlò in faccia afferrando un giubbotto ed uscendo,

"Perchè devi farlo così arrabbiare" disse scuotendo la testa Itachi che intravide, prima di entrare in cucina, un ghigno sul volto del fratello.

Naruto percorreva, senza neppure rendersene conto, la strada che lo separava dal supermercato con un unico pensiero in testa,

Dio! Quanto odio quel ragazzino viziato   non ci mise molto per trovare gli ingredienti che gli servivano tra gli scaffali del negozio.

Ogni volta che andava a fare la spesa e vedeva tutte quelle famiglie felici, un morso di tristezza gli stringeva lo stomaco. I loro sorrisi spensierati e le parole affettuose gli provocavano un moto di invidia.

Nella strada per il ritorno, mentre passava tra le ville così simili alla dimora Uchiha, venne chiamato di qualcuno,

"Naruto, giusto?" si voltò e i suoi occhi color dell'oceano ne incontrarono un paio bianchi come la neve,

"Ci conosciamo?"

"Ci siamo visti alla festa di Sasuke ma non ho avuto l'occasione di presentarmi... Io sono Neji" ma certo! Come aveva fatto a non ricordarsi di quel ragazzo? C'era da dire in sua difesa che quella sera erano successe parecchie cose.

Ricordando il discorso che aveva avuto quel ragazzo con Sasuke, decise che era meglio liquidarlo in fretta,

"Piacere" quindi tentò di filarsela,

"Hei hei, non così in fretta" lo afferrò per una manica e si avvicinò a lui,

"Mi dispiace ma devo proprio andare, come puoi notare mi aspettano per il pranzo"

"Non penso che un minuto di ritardo cambierà qualcosa"

"Tu non conosci Sasuke" 

"Mi dispiace deluderti, ma lo conosco abbastanza bene e posso dirti che è molto strano che tu sia rimasto con lui per così tanto tempo" l'argomento in cui Neji si stava infilando non gli piaceva per niente,

"Non sono affari tuoi" quindi cercò di liberare il braccio dalla presa dello Hyuga,

"Non essere così scontroso, mostrami quello che fai con il tuo padrone" gli sussurrò all'orecchio,

"Mostrami le tue mosse da animale ammaestrato" continuò, per poi appoggiargli le labbra su quella bocca così invitante, ma un acuto dolore alle parti basse lo costrinse ad allontanarsi dal biondo che, dopo aver posato a terra una borsa della spesa, lo afferrò per i lunghi capelli,

"Se intendi vedere qualche giochetto vai al circo, perchè io di ammaestrato ho ben poco" quindi lo colpì violentemente al viso con un poderoso dritto,

"Ti saluterò Sasuke" quindi si diresse a casa chiedendosi se fosse il caso di parlare dell'accaduto con il moro.

Appena arrivato iniziò a preparare delle semplici omelette data la tarda ora,

"Si può sapere perchè ci hai messo tanto?" gli chiese il moro, seduto a tavola insieme al fratello.

Dirglielo o non dirglielo?

"Dobe?"

Dirglielo o non dirglielo?

"Dobe?"

Dirglielo o non dirglielo?

"Naruto si sta bruciando l'omelette!" esclamò Itachi accortasi dell'odore di bruciato che si stava espandendo per la stanza,

"Cazzo!" il biondo riusci a salvare la padella, ma per la pietanza non ci fu nulla da fare,

"Si può sapere cosa ti frulla per la testa, dobe?" Sasuke era veramente preoccupato, sicuramente l'accaduto della sera prima non c'entrava dato che avevano risolto quella mattina...

Lo squillo del telefono di casa interruppe il flusso dei suoi pensieri, il moro si alzò ed andò a rispondere,

"Casa Uchiha?" intanto Naruto incominciò a servire il preparato ad Itachi. Dopo poco la chiamata terminò ed apparve, sulla soglia della cucina, un Sasuke con uno sguardo a dir poco irato,

"Naruto" il biondo lo guardo ed un brivido gli percorse la schiena quando notò il suo stato d'animo,

"Teme?"

"Hai picchiato Neji oggi?" Itachi quasi si strozzò quando sentì quella domanda,

"Picchiare è una parola grossa..."

"Si o no?" lo sguardo blu risoluto di Naruto affrontò direttamente gli spilli neri di Sasuke,

"Si" i nervi dell' Uchiha iniziarono a tendersi ,

"Di quello spocchioso non m'importa, ma lo sai cosa succederà all'immagine della nostra famiglia?" nessuna risposta ne seguì,

"Lo sai?!" continuò alzando la voce,

"Sasuke non è il caso"

"Non intrometterti Itachi. Con Naruto me la vedo io... Perchè?" il biondo avrebbe voluto urlargli in faccia, sfogare la sua rabbia su di lui, iniziare a picchiarlo anche se consapevole che sarebbe uscito sconfitto dal conflitto... Ma tutto quello che gli uscì dalle labbra furono tre parole,

"Mi ha baciato" dopo questo non ebbe il coraggio di guardarlo... Come avrebbe reagito?

Una mano gli afferrò il mento e gli fece alzare il volto, non si era accorto che Sasuke si era avvicinato così tanto. In un secondo lo baciò e la lingua violò immediatamente l'antro dal sapore di vaniglia del più basso, che rispose attivamente nonostante la sorpresa. Quando si separarono sentì chiaramente le parole del moro,

"Le tue labbra sono solo mie, tu sei mio... Neji rimpiangerà questo giorno" [...]


Buongiorno/Buonasera a tutti!! Mi dispiace tantissimo per il ritardo ma in questo periodo madame ispirazione è andata in ferie -.- A questo si aggiunge lo studio ed il tempo vola ^^''' 

Come avrete notato questo è un semplice capitolo di passaggio, non disperate!! So già cosa far succedere nel prossimo ;)

Se avete il tempo lasciatemi un commentino ** 

Grazie a tutti!!!!!

P.S. Chiedo umilmente scusa per il carattere di Neji, ma mi serviva così ^^''

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Capitolo 14
*** Famiglia riunita ***


famiglia riunita
Sacrificio
-FAMIGLIA RIUNITA-

[...]"Non intrometterti Itachi. Con Naruto me la vedo io... Perchè?" il biondo avrebbe voluto urlargli in faccia, sfogare la sua rabbia su di lui, iniziare a picchiarlo anche se consapevole che sarebbe uscito sconfitto dal conflitto... Ma tutto quello che gli uscì dalle labbra furono tre parole,

"Mi ha baciato" dopo questo non ebbe il coraggio di guardarlo... Come avrebbe reagito?

Una mano gli afferrò il mento e gli fece alzare il volto, non si era accorto che Sasuke si era avvicinato così tanto. In un secondo lo baciò e la lingua violò immediatamente l'antro dal sapore di vaniglia del più basso, che rispose attivamente nonostante la sorpresa. Quando si separarono sentì chiaramente le parole del moro,

"Le tue labbra sono solo mie, tu sei mio... Neji rimpiangerà questo giorno" [...]

L'ira bruciava come il fuoco nelle iridi color pece dell'Uchiha, Naruto tremò quando si ritrovò a confrontarsi con il più piccolo dei fratelli nel pieno della rabbia.

Cercò con lo sguardo Itachi, era suo fratello... Avrebbe dovuto sapere come comportarsi!

Il moro con i capelli lunghi sospirò,

"Sasuke, lascia perdere." 

"Lasciar perdere? Quello sfigato di uno Hyuuga ha messo le mani addosso al mio Naruto!"

"Capisco perfettamente ma penso che Naruto si sia difeso perfettamente, giusto?" domandò rivolto alla vittima della situazione che era rimasta esterrefatta da quando aveva sentito l'aggettivo 'mio' accostato al suo nome,

"Beh... Direi di si"

"Non mi interessa quanto può averlo picchiato forte, una mia visita non gli farà che bene" quindi si diresse verso il corridoio, deciso a raggiungere al più presto la villa del suo adorato compagno di scuola,

"Teme! Fermati un secondo. Prima non stavi parlando di qualcosa circa il nome della tua famiglia?" Sasuke si bloccò,

"Non rigirare le mie frasi dobe" 

"Andiamo Sasuke, non è successo niente. Mi ha soltanto baciato e"

"Soltanto? Ho detto e ripeto che tu sei mio e nessuno si deve permettere di toccarti, chiaro?" un sorriso beffardo affiorò sul volto del biondo,

"Devo prenderla come una scenata di gelosia teme?" il preso in causa sbuffò irritato, scompigliandosi con una mano i capelli color ebano,

"Non sono geloso dobe, sono solo possessivo"

"Certo" disse accomodante Naruto,

"E' sicuramente geloso" si sentì urlare dalla cucina, Itachi stava continuando a mangiare ma non si perdeva una sola parola,

"Sai dobe, possessivo è un concetto leggermente diverso da geloso. Se tu mi concedessi un posto sul tuo letto potrei dimostrartelo"

"Nei tuoi sogni teme" Sasuke si avvicinò al ragazzo e iniziò a parlargli sfiorandogli, con il fiato, il viso,

"Penso che la tua bocca sia molto più bella quando è impegnata a fare altre cose" affermò allusivo, il biondo alzò gli occhi al cielo,

"Tu lascia perdere Neji e magari ne riparliamo"

Passarono diversi minuti e sembrava che l'aria si fosse caricata di elettricità, poi un ghigno affiorò sul volto diafano dell'Uchiha,

"Mi credi veramente così stupido? Non cederesti solo per risolvere una faccenda del genere" quindi si voltò e si riavviò verso la porta, per poi arrestarsi, 

"E poi quello che voglio lo ottengo lottando e conquistandolo...Così nessuno me lo potrà più portare via" la porta venne sbattuta con forza e Naruto venne richiamato in cucina dall'altro ragazzo che lo invitò a sedersi,

"Ma è sempre stato così?"

"Dovevi vederlo quando non gli volevo comprare la macchinina che desiderava tanto" disse con voce laconica e disperata,

"Alla fine ti ha convinto?" lo sguardo che gli lanciò fu più eloquente di molte parole,

"Lui ha sempre quello che vuole Naruto"

Perchè sembrava un avvertimento? Dopo evr pranzato Itachi si diresse in sala per finire, a suo dire, di esaminare delle documentazioni inviategli dai subalterni mentre Naruto si diresse verso la palestra per scaricare la tensione.

Calci, pugni e salti susseguirono come una danza, dopo più di un'ora il biondo si ritrovava a tirare un sospiro di sollievo sotto l'acqua fresca della doccia.

"Deficiente" solo una parola bastava a descrivere il suo presunto padrone.

C'era bisogno di fare una scenata del genere?

"Naruto" Itachi lo chiamò dal piano terra,

"Arrivo" velocemente si mise in vita un asciugamano e scese le scale,

"Stavi facendo la doccia?" chiese osservando i capelli bagnati e le gocce d'acqua che gli modellavano il corpo,

"No, ho fatto un giro in barca nell'oceano e ho nuotato con gli squali" rispose ironicamente il biondo,

"Comunque ti volevo  dire che hanno chiamato dalla centrale di polizia, devo andare a prendere Sasuke"

"Come mai è dalla polizia?" chiese stupito,

"Non lo immagini?"

"C'entra Neji?"

"Già, sembra che si siano pestati in mezzo alla strada e che qualcuno abbia chiamato la polizia"

"Vai a prendere quel teme, io intanto preparo la cena"

"Vado vado... Comunque ricordati che mangi anche tu con noi, non importa se c'è un mio dipendente"

"Credevo che voleste rimanere soli"

"Credevi male" quindi se ne andò mormorando qualcosa riguardo la demenza di suo fratello.

Naruto rimase solo... Fu in grado di pensare molto... Di cercare una soluzione alla sua situazione. Se l'anno prima gli avessero chiesto se avrebbe potuto dimenticare Sai, si sarebbe messo a ridere.

Ma in quel momento non avrebbe saputo rispondere.

Passò tutto il tempo a cucinare, preparò le lasagne al pesto, pomodori ripieni e grigliata di pesce.

Cucinare l'aveva sempre rilassato e mescolare gli ingredienti con un sottofondo musicale non aveva veramente prezzo.

Stava iniziando a prendere gli ingredienti per fare una sacher quando la porta d'ingresso si spalancò brutalmente,

"Siamo a casa" la voce atona di Itachi proruppe nella casa,

"Com'è andata?" chiese il biondo, anche se forse non ce n'era bisogno data l'espressione abbattuta di Itachi e quella infuriata di Sasuke,

"Mi hanno fatto pagare una sanzione abbastanza salata" si lamentò il più grande,

"Teme, stai bene?" Sasuke gli lanciò un'occhiata furibonda,

"Fisicamente si! Non capisco, però, perchè non hanno fatto pagare anche Hyuuga!"

"Forse perchè l'hai attaccato tu per primo"

"La polizia fa proprio schifo" commentò seccamente, quindi si diresse in sala e si lasciò cadere sul divano. Con lo sguardo vacuo contemplò il vuoto.

"Meglio se lo lasci sbollire ancora un po' "  Naruto fece un cenno con il capo,

"Tra poco più di un'ora arrivano gli ospiti quindi andate a prepararvi" continuò Itachi quando si trovava sulle scale diretto verso il bagno.

Scopo: una bella doccia calda rilassante.

Naruto prese un grande respiro, mancava solo un'ora, doveva fare la sacher e prepararsi. Poteva farcela!

Non fu affatto facile finire la torta, si sentiva tremendamente osservato... Eppure tutte le volte che lanciava uno sguardo verso la sala vedeva il moro immerso nei suoi pensieri.

Appena terminò di cucinare, sistemò l'angolo cottura e fece per dirigersi in camera per cambiarsi.

Ricorda: lascia perdere Sasuke    si disse fra sé e sé, ma chi voleva prendere in giro?

Ritornò sui suoi passi e si chinò di fronte all'Uchiha,

"Dai teme, devi andare a prepararti. E' tardi" non ci fu alcuna risposta, 

"Teme?" silenzio totale.

Il biondo sbuffò irritato, lui ci aveva provato e ora aveva la coscienza a posto. Quindi si mise in piedi e fece per tornare sulla rampa di scale ma venne afferrato per il polso.

"Naruto" non passò neanche un secondo che si ritrovò a cavalcioni sulle gambe del moro, il cui viso si trovava nell'incavo del collo della vittima.

Perchè non ho lasciato stare?

Si chiese disperato, poi una mano iniziò ad accarezzargli la schiena, lentamente...

"Sasuke" lo richiamò Naruto,

"Adoro quando pronunci il mio nome" certo, utilizzò una voce distaccata ma questo non impedì al servo di arrossire,

"Teme!" poté sentire distintamente le labbra del moro che si stirarono formando un ghigno.

L'Uchiha inspirò a fondo il profumo del ragazzo, sapeva di pesche e di estate,

"Teme, è tardi" 

"Voglio sentirlo"

"Come?" chiese non capendo,

"Voglio sentire che me lo dici... Sono stato bravo?" Naruto sgranò gli occhi, doveva essersi perso qualche passaggio,

"Bravo?"

"Ti ho vendicato con Neji" affermò semplicemente il moro sul collo dell'altro, provocandogli un brivido,

"Io non ero per niente d'accordo!"

"E' il pensiero che conta, no?" il biondo sospirò, rassegnato dalla coggiutaggine del suo ipotetico padrone.

Rassegnato gli appoggiò una mano sulla nuca, tra i capelli,

"Sei stato bravo Sasuke, grazie per avermi difeso" si stupì di come la voce gli uscì così sicura e calda dalle labbra.

Il moro tolse il viso dal collo dell'altro e lo fissò negli occhi, in un istante le due bocche si incontrarono. Uno scontro ed un unione si sapori e profumi.

Le braccia del più alto circondarono la vita di Naruto e lo avvicinarono a se, poi quando finì il fiato, terminò anche la magia,

"Teme, mi sei appiccicato"

"Veramente sei tu ad essere sopra di me"

"Molto divertente teme!"

"Dobe" richiamò la sua attenzione per poi continuare,

"Stasera avrai la tua sorpresa, contento?" un sorriso illuminò il volto color biscotto,

"Che cos'è?" chiese eccitato senza rendersi conto di stare appoggiando tutto il suo peso sul cavallo dei pantaloni dell'altro,

"Che sorpresa sarebbe se te lo dicessi?" Naruto gonfiò le guance offeso,

"Comunque se continuerai a stare in questa posizione non garantisco la tua incolumità ancora per molto" 

"Accidenti" di scatto si alzò e corse sulle scale,

"Bisogna prepararci, è tardi" disse come a giustificarsi scomparendo nella sua camera.

Sasuke rimase da solo e, d'un tratto, gli sembrò che il suo corpo divenisse gelido. Sospirò e chiuse gli occhi al pensiero della sua piccola volpe bionda.

Lo stava veramente facendo impazzire, quando si era trovato davanti Neji e aveva pensato a come gli avesse rubato le labbra del suo biondino una rabbia ferocie lo aveva invaso.

Probabilmente se i poliziotti non fossero intervenuti lo avrebbe mandato all'ospedale a forza di calci e pugni.

Nel frattempo un Naruto eccitato si stava crogiolando sul letto, osservando il bianco soffitto.

Chissà qual è la sorpresa...     gli era sempre piaciuto ricevere dei regali e ormai aveva dimenticato quello che si provava.

Nessuno lo aveva mai trattato con gentilezza da quando si era venduto ad Orochimaru, nel palazzo prigione non poteva chiedere qualcosa ai suoi compagni. Non riuscivano neppure a proteggersi, come avrebbero potuto.

Quella sera voleva veramente godersela! 

Se il teme mi fa uno dei suoi scherzi me la paga     si disse, quindi si alzò dal letto e iniziò a cercare nell'armadio i vestiti giusti da mettersi.

Come si sarebbe dovuto vestire?

Casula? Elegante? Sobrio?

"Dobe! E' tardi! Non devi mica andare ad una sfilata!" si sentì urlare dal piano di sotto,

"Arrivo! Un secondo" iniziò ad agitarsi. non gli avevano dato nessuna indicazione, non sapeva veramente come vestirsi,

"Per caso sei una donna? Mettiti le prime cose che trovi!" continuò Sasuke, poco prima che il campanello della porta iniziasse a suonare.

"Accidenti" velocemente si infilò dei jeans chiari e una camicia azzurra con le maniche corte.

"Sarò troppo"

"Dobe! Sono arrivati, potresti venire a salutare?" chiese ironicamente il moro che si trovava sullo stipite della porta.

"Teme! Vado bene così?" gli chiese preoccupato. Il moro alzò gli occhi al cielo e gli si avvicinò,

"Hai due possibilità, o scendi entro un secondo oppure ti scopo. Scegli tu." affermò preferendo, ovviamente la seconda ipotesi,

"Non capisco cosa stai aspettando teme!" gli rispose avviandosi verso il corridoio con un sorriso stampato sul volto.

"Vieni dobe. La tua sorpresa è già giù" lo afferrò per la mano facendolo apparire come un gesto casuale, ma Sasuke sentiva che quello era il suo posto.

"Andiamo andiamo"

"Sembri proprio un bambino" scesero le scale e si avviarono verso la sala da pranzo, 

"Grazie mille per l'invito signor Uchiha"

"Ti ho già detto di darmi del tu, sono più giovane di te. Senza offesa" una risata cristallina illuminò la sala,

"Non ti preoccupare, ti ho presentato mia moglie?"

"Piacere" Naruto sentì tutto e non ci poteva credere. Era un'illusione? Perchè altrimenti non si voleva proprio svegliare.

Guardò Sasuke con le lacrime agli occhi,

"Cosa stai aspettando dobe?" il biondo corse e di buttò letteralmente sugli invitati facendoli cadere a terra.

"Ma che" l'uomo non ci stava capendo più niente,

"Penso non ci sia bisogno di presentarvi Naruto" affermò Sasuke appena arrivato.

I due adulti alzarono il volto ed incontrarono gli occhi azzurro cielo di un giovane ragazzo. Un ragazzo che credevano di non poter rivedere mai più.

"Mamma! Papà!" 

"Mio Dio!" Kushina si portò una mano sulla bocca e corse a stritolare il perduto figlio,

"Naruto!" all'abbraccio si uni anche Minato.

La famiglia finalmente riunita verso molte lacrime per la felicità.

Un sentimento di gioie irrefrenabile gli gonfiò i cuori e i fratelli Uchiha non poterono fare altro che guardare.

Guardare il calore che solo una vera famiglia poteva dare.

Spero vivamente che il capitolo vi piacci ^^ Ho avuto qualche piccolo problemino con l'ispirazione ma per il resto tutto ok :)
A no, tra qualche giorno ho l'esame orale  -.-  Fatemi gli auguri!!!!
P.S. A breve terminerò la fic 'Sacrificio' secondo voi è meglio se pubblico un'altra AU o una What if?
A presto!!!

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Capitolo 15
*** Un'altra sorpesa ***


un'altra sorpresa
Sacrificio
-un'altra sorpresa?!-

[...] "Mamma! Papà!" 

"Mio Dio!" Kushina si portò una mano sulla bocca e corse a stritolare il perduto figlio,

"Naruto!" all'abbraccio si uni anche Minato.

La famiglia finalmente riunita verso molte lacrime per la felicità.

Un sentimento di gioie irrefrenabile gli gonfiò i cuori e i fratelli Uchiha non poterono fare altro che guardare.

Guardare il calore che solo una vera famiglia poteva dare.[...]

Il biondo non voleva lasciarli, neanche per sedersi a tavola... Aveva il terrore che sarebbero potuti sparire da un momento all'altro.

In quei due anni gli erano mancati tantissimo, il loro affetto, il loro calore... Anche le punizioni che gli serbavano quando andava male a scuola o quando tornava tardi la sera.

Erano così belli... Tutte le loro imperfezioni passavano in secondo piano.

Poi la voce di Itachi li svegliò dall'assuefante calore famigliare,

"Che ne dite di farci una chiacchierata a tavola?" 

"Certo! Non vogliamo farvi aspettare" Minato si alzò dal pavimento in cui era seduto insieme ai suoi cari e li guardò, spingendoli a fare lo stesso.

Naruto e Kushina seguirono il suo esempio ma non si separarono, le loro mani rimasero unite.

Il primo venne servito da un Sasuke corrucciato,

Se sapevo che m sarebbe toccato servire quasi quasi non gli facevo questo regalo ma quando incontrò lo sguardo entusiasta del suo dobe tutti i pensieri malevoli sparirono. Era come circondato da un'aura di gioia e felicità.

Kushina guardò i due Uchiha con sguardo risoluto,

"Come mai Nacchan è qui?" Itachi si aspettava una domanda del genere, quindi con tranquillità,

"Dato che siete stati invitati qui sotto consiglio di Sasuke, lui vi illustrerà la situazione" rimbalzò la questione al suo adorato fratellino.

"Accidenti nii-san!" si portò indietro i capelli per poi continuare,

"Senza troppi giri di parole, l'abbiamo comprato" I coniugi Namikaze sgranarono gli occhi stupiti ed inorriditi da un'affermazione del genere.

Anche Naruto in un primo momento trasalì a quelle parole, un conto era saperlo ed un altro sentirle pronunciare.

"V-Vi rendete conto che è illegale?" tentò Minato rivolgendosi soprattutto all'Uchiha maggiore che scosse la testa,

"La faccenda è apparentemente pulita, i documenti sono fatti perfettamente e anche se qualche ispettore tentasse di fare qualcosa gli infiltrati infangherebbero tutto"

Quindi bevve un bicchiere di vino, per tentare di sfuggire allo sguardo di astio del suo sottoposto,

"Potremmo comunque andarvi a denunciare per sequestro di persona" tentò Minato,

"Non lo farete per il semplice motivo per cui non avete denunciato i ricatti di Orochimaru" constatò semplicemente Sasuke dando un piccolo calcio alla gamba di Naruto, spingendolo ad intervenire.

"Non sto male qua" disse semplicemente il giovane attirando tutta l'attenzione su di se,

"Sapevo a cosa andavo incontro quando mi sono venduto a quella serpe e questa è la soluzione migliore a cui potevo mirare"

"Non ti hanno fatto del male?" chiese apprensiva Kushina pronda ad uccidere chiunque torcesse un singolo capello al suo piccolo,

"Per la verità Sasuke..." si fermò un secondo per non far fuoriuscire il lamento di dolore per il calcio più forte che gli era stato riservato dal suo adorato padrone,

"è molto gentile e mi fa rimanere in pari con le lezioni" terminò fulminandolo con lo sguardo, odiò immediatamente il ghigno di soddisfazione che spuntò sul volto diafano di Sasuke,

"Naruto ci manchi tanto" disse Minato oservandolo dolcemente, Itachi rimase ad osservarli. Era più doloroso di quanto pensasse vedere una famiglia separata a causa si un loro capriccio.

Avrebbe volentieri detto che lo liberavano e lo lasciavano andare via con lui, ma Sasuke gli aveva fatto promettere che non lo avrebbe proposto.

L'aveva guardato negli occhi ed il suo sguardo voleva dire tutto, l'avrebbe odiato per sempre se l'avesse contraddetto.

"Anche voi mi mancate" il biondo scosse la testa e nel suo volto si aprì un vistoso sorriso,

"Comunque l'altro giorno ho visto Kiba e gli altri" così iniziò a raccontare le avventure che aveva vissuto in casa Uchiha fino a quel momento, censurando le scene troppo spinte causate dal teme.

La serata passò in fretta e le ore si sussegguivano traditrici.

Giunse, così, mezzanotte,

"Non vorrei essere crudele" iniziò Itachi,

"Ma è tardi e credo sia ora di andare a letto" guardò Minato e Kushina con uno sguardo comprensivo velato di tristezza.

"Non è un addio!" esclamò Naruto cercando di tirare su di morale i genitori,

"Vero?" chiese conferma a Sasuke con degli occhioni da cucciolo. Il moro alzò gli occhi al cielo e portò un braccio a circondargli le spalle avvicinandolo a sè.

"Certo, sapete dove abitiamo ed avete il numero di Itachi. Potrete sentire e vedere Naruto quando preferirete" ma il suo sguardo voleva dire solo una cosa,

Lui è mio 

"Vi ringrazio entrambi per averci messo al corrente di tutto" iniziò Minato,

"Ma non crediate che tutto questo ci vada bene, lui è nostro figlio" terminò per lui Kushina.

"E ci dispiace per la situazione che si è venuta a creare, ma dovete darci atto che potevamo anche tacere e non permettervi neanche di vederlo. Noi vogliamo solo il meglio di Naruto" gli disse Itachi aprendo la pota dell'ingresso,

"Allora lo dovreste lasciare andare" gli soffiò sul volto la rossa, trattenuta dal marito,

"Questo non succederà" disse semplicemente Sasuke,

"Potrete sentirlo quando vorrete, fatevelo bastare" strinse maggiormente la presa sul suo Usaratonkachi, sfidando gli adulti con lo sguardo.

Minato lasciò la moglie e si avvicinò ai due ragazzi, inclinò leggermente la testa sussurrando nell'orechio del moro,

"Conosco quello sguardo, se oserai solamente sfiorare mio figlio senza il suo permesso ti giuro sulla mia stessa vita che ti renderò la vita un inferno" il più giovane dell'Uchiha fece per spostarsi credendo che avesse finito, ma venne afferrato per la spalla dall'adulto che continuò,

"E cerca di capire bene i tuoi sentimenti... Vale la pena separare un figlio dai propri genitori?" dopodichè lo lasciò andare e lo osservò seriamente.

Sasuke rimase allibito nel notare nei suoi occhi la stessa scintilla che animava lo sguardo del suo giocattolino preferito, se così si poteva ancora definire.

Un sorriso si aprì sul volto di Minato che scompigliò i capelli del moro,

"Hai un fratellino adorabile Itachi" quando furono sul portico Itachi disse semplicemente,

"Mi dispiace" Minato gli strinse fortemente la mano,

"Ci vediamo domani al lavoro, questo non cambierà la stima che ho di te come mio capo" 

I saluti sembravano non terminare, baci, abbracci, carezze... Tutti gesti di affetto che tuti speravano di non dimenticare. Un calore che i Namikaze volevano conservare nei loro cuori.

Appena la porta si chiuse alle loro spalle, un silenzio irreale si diffuse poi Sasuke notò le lacrime mal trattenute del biondino,

"Dobe?" Naruto lo guardò con il blu degli occhi reso ancora più acceso dalle lacrime e gli si buttò al collo,

"Graziegraziegraziegrazie" era veramente contentissimo, felicità pura.

"Credevo fossi arrabbiato" constatò Itachi, il biondo ritornò in terra e gli rivolse uno splendido sorriso,

"Mi avete permesso di rivedere i miei genitori... E' il regalo più bello che mi poteste fare" li osservò entrambi poi continuò,

"Sapevo, da quando li ho visti, che non sarei potuto andare con loro, ma il sapere che stanno bene e fargli sentire ancora la mia voce è stato supendo" Sasuke iniziò a scompigliargli i capelli con una mano, tentando di fermare e lacrime che avevano iniziato a bagnargli copiosamente il volto,

"Dobe"

"Teme!" il biondo gli fece una linguaccia e, tra le lacrime, spuntò un sorriso. 

Gli Uchiha compresero che fino a quel momento tutti i suoi sorrisi, tutti i suoi sguardi erano spenti, deficevano di quella scintilla di vita che in quell'istante li animava.

"Ragazzi è ora di andare a letto"

Si ritrovarono così nel corridoio superiore, ognuno diretto nella propria stanza. Poi il moro si fermò,

"Dobe, dormi con me stasera?" Naruto lo osservò allibito, ma notò che nel suo sguardo era totalmente assente la malizia...

Poteva rischiare?

"Basta che non mi tiri qualche tiro mancino" Sasuke lo guardò stupito quando lo vide entrare di sua spontanea volontà nella sua camera e poi nel suo letto.

Era una visione splendida... Il suo corpo avvolto nelle sue lenzuola, avrebbe volto che fosse sempre così.

"Allora teme? Domani hai scuola" il moro lo raggiunse e gli si distese accanto.

Naruto, spinto da un desiderio inconscio, gli si avvicinò e si accoccolò sul suo petto,

"Notte teme" Sasuke sperava veramente che il dobe non si accorgesse del suo cuore che batteva così forte, altrimenti non avrebbe saputo cosa dire.

Il biondo si addormentò praticamente subito senza lasciargli il tempo di fare niente... Era così innocente.

L'Uchiha gli scostò i capelli,

"Buonanotte dobe, domani ti aspetta un'altra sorpresa"

Ed ecco qui il tanto agognato (spero) aggiornamento!! Il ritardo è considerevole, ma sto migliorando. Tra il traslocco e le prime lezioni all'università il tempo è davvero poco :( 

Se avete voglia lasciatemi un commentino!!! :D A presto <3<3

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Capitolo 16
*** Nuova sorpresa ***


Sacrificio
-Nuova sorpresa-

[...] Naruto, spinto da un desiderio inconscio, gli si avvicinò e si accoccolò sul suo petto,

"Notte teme" Sasuke sperava veramente che il dobe non si accorgesse del suo cuore che batteva così forte, altrimenti non avrebbe saputo cosa dire.

Il biondo si addormentò praticamente subito senza lasciargli il tempo di fare niente... Era così innocente.

L'Uchiha gli scostò i capelli,

"Buonanotte dobe, domani ti aspetta un'altra sorpresa"[...]

La mattina Naruto si svegliò presto, addirittura prima di Sasuke. Diede una rapida occhiata alla sveglia, erano le sei di mattina... Sarebbe riuscito a preparargli la colazione in tempo per non farlo tardare a scuola.

Immediatamente sgranò gli occhi, perchè stava pensando a come accudire il moro?

Si era dimenticato di tutti i ragazzi che lo aspettavano, che speravano nel suo ritorno alla prigione?

Aveva scordato che il moro l'aveva comprato come si fa con un oggetto?

Sasuke si mosse leggermente nel sonno e gli si accostò maggiormente, stringendo di più le braccia che lo avvolgevano.

Ma come faceva ad essere arrabbiato con lui? Non in quel momento almeno, sembrava così innocente.

Ma non lo è assolutamente! E' solo un teme

Quindi tentò di sgusciare via dalla presa ferrea del moro, ma non ci riuscì,

"Dobe, vai da qualche parte?" gli sussurrò all'orecchio provocandogli un brivido alla spina dorsale,

"T-T-Teme! Da quanto sei sveglio?" Sasuke sbadigliò per poi osservarlo con i suoi intensi occhi color antracite,

"Da ora direi ed è stato uno splendido risveglio" si portò la testa di Naruto sul petto e immerse il viso nei suoi capelli inebriandosi,

"Hai proprio un buon profumo"

"Teme! Staccati! Che cosa sei una piovra?" ma più il giovane cercava di allontanarsi più finiva attaccato al corpo tonico del padrone,

"Più che una piovra mi considero un pitone, un bel serpente che avvolge la propria preda" 

"Non sono una preda" bofonchiò, la voce attutita dal pigiama celeste del moro,

"Vero, sei la mia piccola volpe" in un secondo portò le sue labbra a combaciare con la bocca di Naruto, non si sarebbe mai stancato del suo sapore.

Namikaze, però, non era molto d'accordo... Gli morse il labbro facendolo sanguinare.

Approfittò della distrazione del moro per sgusciare dalla sua presa e correre alla porta,

"Hentai!" quindi corse in cucina per preparare la colazione, con il cuore che gli batteva a mille e i brividi che lo percorrevano dalla punta dei capelli ai piedi.

Assolutamente! A me quel teme non piace! 

Ma Naruto sapeva quanto era sottile la distanza tra bugia e verità?

Sasuke intanto riassaporava il sapore del biondo passandosi eroticamente la lingua sulle labbra, sentendo il sapore ferroso del sangue. Era da molto che non dormiva così bene, ma sarebbe risuccesso.

Il suo piano aveva avuto inizio. Doveva trattarlo con gentilezza per essere accettato? Per fare in modo che si accorgesse di lui? Benissimo.

Tra non molto sarai mio dobe

E con un ghigno poco rassicurante uscì dalla stanza per raggiungere l 'amico' in cucina.

"Teme" 

"E' pronta la colazione dobe?" chiese soddisfatto e rilassato sedendosi,

"Cappuccino e brioche per il signorino" disse ironico porgendogli il pasto,

"Tu mi vizi"

"Come se avessi scelta" alzò gli occhi al cielo alla risatina prodotta dal moro che gli fece venire la pelle d'oca.

"Caffè" una voce atona giunse dal corridoio, i due ragazzi si voltarono ed incontrarono il volto più pallido del solito del più grande.

"Itachi stai bene?" chiese Naruto preoccupato,

"Caffè" ripetè sedendosi, il biondo gli porse prontamente un'abbondante tazza ricolma del liquido amaro,

"Nii-san stai bene?" Itachi lo bevve in un solo sorso poi aprì leggermente gli occhi, circondati da occhiaie ancora più vistose,

"Ancora" quindi porse nuovamente la tazza a Naruto, che la riempì di nuovo,

"Stanotte non ho chiuso occhio neppure per un secondo" quindi si immerse nuovamente nella sua colazione,

"Ancora" i due ragazzi si sentivano lievemente in colpa, loro avevano dormito splendidamente.

"Itachi ti farà male" si rifiutò debolmente il biondo,

"Dammi quel caffè Naruto, immediatamente" l'occhiata che gli lanciò gli fece desiderare di non essere in quella casa e neppure nei dieci kilometri circostanti.

"Nii-san"

"Ora!" il biondo gli versò il caffè,

"Scusate vado a fare una chiamata" Sasuke andò in sala e lasciò i due temporaneamente soli.

"Allora... Come mai non hai dormito stasera?" anche Naruto si sedette al tavolo, con la caffettiera a portata di mano,

"Che vuoi che ne sappia! Semplicemente la mia mente non aveva voglia di spegnersi!" e gli fece un gesto secco che voleva dire solamente una cosa... Il più giovane riempì ancora la tazza e scoprì che non far dormire Itachi era molto pericoloso.

Si innervosiva parecchio.

"Vai a lavoro stamattina?" chiese per cercare di smorzare la tensione, odiava il silenzio,

"Ovvio! Ho due meeting e un incontro con i capi reparto! Poi, visto che non avevo abbastanza impegni, devo parlare con i rappresentanti di un qualche comitato per i lavoratori"

Altra tazza di caffè.

"Che si uccidano anche loro, avrei potuto continuare a dormire... Invece niente!"

"Ma se non hai mai iniziato a dorm"

"Dettagli! E non impicciarti Naruto"

"Itachi... Mi sembri nervoso stamattina" una voce stranamente allegra li raggiunse dall'ingresso, poi un lampo nero si buttò sull'Uchiha,

"Shisui?" i presenti non credevano ai propri occhi, quando era arrivato?

"L'ho chiamato io... L'unico modo per tranquillizzare mio fratello quando è in queste condizioni è una sana"

"Non dirlo" mugugnò Itachi,

"SCO-PA-TA" terminò per lui Shisui, per poi continuare,

"E' da tanto che non lo facciamo, è?"

"Non sono dell'umore"

"Andiamo Itachi, lo sai che quando ti arrabbi mi fai eccitare ancora di più" i toni si erano abbassati e Shisui si sedette sulle gambe del fidanzato mormorandogli all'orecchio alcune frasi che è meglio non riportare.

Naruto represse un brivido e con uno scattò si allontanò dal tavolo e scappò al piano di sopra, seguito immediatamente dal moro.

Non volevano scoprire chi dei due fosse l'attivo.

"Forza teme, per colpa di tuo fratello potresti arrivare di nuovo in ritardo... Dovrai correre"

"Ma io oggi non vado a scuola" il biondo si fermò poco prima di entrare nella sua camera,

"Come? Il perfetto Uchiha che forca?" ricevette uno scappellotto sulla testa,

"Dobe! Ovviamente non vado perchè ho delle cose importanti da fare"

"Quali cose?" chiese massaggiandosi la parte dolorante,

"Come siamo curiosi... Lo saprai presto" quindi si chiuse in camera, Naruto ne rimase particolarmente stupito. Soprattutto perchè non lo vide per tutta la mattina e a pranzo non si presentò.

Certo gli avevano tenuto compagnia Shisui e Itachi, tornato dal lavoro per mangiare, che era diventato molto più allegro.

All'una fece la sua chiamata della giornata, le mani gli tremavano... Forse lo avrebbe risentito e aveva paura.

Paura di quello che avrebbe potuto sentire o, più importante, non provare.

Sembrava squillare a vuoto, ma sapeva che avrebbe risposto,

-Pronto?-

"Ehi cagnaccio!"

-Naruto! Ragazzi è la volpaccia- il biondo sentì un po' di trambusto, poi capì che i suoi compagni gli avevano fatto mettere il vivavoce,

-Ehi baka credevamo di non sentirti più- disse ironica Sakura,

"Naa, Sasuke è un teme ma se dice una cosa è quella"

-Meno male allora, devo dire che ti sei scelto un padrone affascinante- Ino ovviamente aveva notato il fascino del moro,

"Non l'ho notato e Shika dille qualcosa"

-Tzè è solo una seccatura-

"Che mi raccontate ragazzi?"

-Kakashi sensei mi ha interrogato, un'altra insufficienza-

"Beh Kiba, ora che non ci sono io se la prende con te" se la rise Naruto,

-Molto divertente, ma l'ora peggiore è ginnastica il sensei si sfoga su di noi perchè sente la mancanza del tuo spirito della giovinezza... O come lo chiama-

-Sei ingiusto Kiba, Gai sensei è un grande, voi non riuscite a capire la sua forza!- ovviamente Rock Lee era intervenuto a favore del professore, il biondo scosse la testa.

Quanto gli mancavano,

"Sai? Non c'è?"

-No, ma te lo vado subito a chiamare- sentì Choji biascicare e poi dei passi allontanarsi. Nel frattempo raccontò dell'incontro con i suoi genitori agli amici che rimasero stupiti dalla generosità del ragazzo, che era apparso molto più stronzo la volta che l'avevano incontrato.

-Se è uno scherzo non è divertente- la voce improvvisamente risuonò,

"Sai"

-O cavolo! Naruto- dei passi affrettati poi qualcuno che cadeva, probabilmente si era impadronito del cellulare e aveva tolto il vivavoce.

"Ciao"

-Ciao? Porca miseria Naru! E' da più di un anno che non ti sento! Cos'è successo?Stai bene?-

"Scusami Sai, ma ho avuto qualche problema... Ora sto bene"

-Meno male e dove sei? Sei riuscito a scappare e sei a casa?- Naruto chiuse gli occhi e tristemente rispose,

"No, sono stato acquistato da una famiglia ricca" 

Un terribile silenzio, nessuno osava dire nulla... Poi,

-Ti hanno fatto... Qualcosa?-

"Assolutamente niente"

-Per ora- affermò tra i denti il moro rendendo palese il suo astio,

"Sai cambiamo argomento, è da tantissimo che non ti sento! Come è andato il concorso di disegno per entrare all'accademia?"

-L'ho lasciato perdere- il biondo non chiese il perchè, anche quello era colpa sua,

"Perchè hai smesso di stare con gli altri Sai?"

-Naru... Senza di te non è la stessa cosa. Mi manchi- 

A quel punto avrebbe dovuto rispondere che anche a lui mancava, ma pensandoci era da tanto che non pensava a lui. Sasuke aveva preso il suo posto in tutti i suoi pensieri... Rabbrividì.

"Sai devi andare avanti! Capito?"

-Non lo farò- 

"Trova qualcun altro. Qualcuno che ti possa stare vicino"

-Naru... Tu non mi ami più?-

Silenzio, poi una porte sbattè. 

"Sono a casa" Sasuke era appena tornato e nel momento meno consono, Naruto si allontanò dal corridoio ed abbassò la voce,

"Ma cosa dici Sai, come potrei"

-Io ti amo ancora Naruto e ti aspetterò-

"Non farlo Sai" 

"Ehi Naruto come mai non mi accogli? Con chi stai parlando?" l'Uchiha incontrò lo sguardo di Naruto e dopo aver notato anche il cellulare ci mise poco a fare la somma.

Lo sguardo si indurì e gli occhi diventarono due fulmini scuri,

-Naru...Dimmi che mi ami ancora- il biondo si maledì per avere il sonoro così alto, notò che Sasuke era sempre più arrabbiato e sicuramente aveva sentito.

"Lo sai che ti voglio bene"

-Non è la stessa cosa Naruto, ti prego ne ho bisogno-

Ma prima che potesse rispondere una mano fredda gli rubò il cellulare e rispose per lui,

"Ehi fidanzato di Naruto, te lo devo rubare per un po' vi risentirete presto"

-Tu chi sei?-

"Il suo padrone sfigato"

-Bastardo lascialo andare!-

"Te lo saluterò" quindi chiuse la chiamata.

La tensione si poteva tagliare con un coltello,

"Dobe... Chi ti ha detto che potevi chiamare il tuo fidanzato?" il biondo rafforzò il suo sguardo e non lo abbassò,

"Hai detto che potevo chiamare i miei amici"

"Ma non lui"

"Era con loro e ci ho parlato... Non dovevi trattarlo così sei stato un bastardo"

"Non avevi il permesso" diede un pugno al muro,

"Cosa c'è teme? Sei geloso?" il ragazzo non si accorse neanche del fatto che la vicinanza tra i loro corpi ormai era nulla e che la differenza tra i loro respiri era inesistente. Si mescolavano tra loro,

"E se ti dicessi di si?"

"Non ne avresti il diritto" Sasuke si allontanò e scosse la testa sorridendo mesto,

Lo so dobe ma presto non sarà così

"Abbiamo delle commissioni da fare, forza dobe non dormire in piedi"

"Dormire in piedi? Brutto teme come ti permetti?"

Passarono tutto il pomeriggio a girare delle librerie per trovare dei libri che Sasuke stava cercando insistentemente,

"Il principino ha trovato quello che voleva?" chiese Naruto quanto giunsero finalmente a casa,

"Ehi dobe non ti conviene parlarmi così" quindi indicò due borsone di plastica,

"Ti devo ricordare a valanga di libri e manga che ti ho generosamente comprato?"

"Ti ho costretto teme!"

Il resto delle ore passarono in fretta e quella notte i due ragazzi dormirono da soli, ognuno nella sua stanza.

Nessuno dei due lo avrebbe mai ammesso, ma sentivano entrambi la mancanza del calore dell'altro.

La mattina giunse velocemente ed il biondo venne svegliato con il vecchio metodo,

"Teme!!"

"Saluta il secchio d'acqua dobe"

"Io ti ammazzo" ruzzolarono per terra e Naruto atterrò il moro bloccandolo sul pavimento,

"E ora?" Sasuke afferrò i capelli del biondo e lo strattonò più vicino catturando le sue labbra in una feroce guerra passionale. I due sapori combaciavano perfettamente... Così come i due inguini.

Namikaze cercò di trattenere un gemito ma l'altro lo sentì,

"Mi piacerebbe dobe, ma non vorrai tardare alla tua prossima sorpresa?" gli sussurrò roco all'orecchio.

La felicità del dobe prima di tutto

 Ta daaaaaaan!! Ecco l'aggiornamento ^^ Non ve lo aspettavate più è? Tutta colpa mia ovviamente, troppe storie in cantiere e assolutamente troppi esami da preparare D: Se sparirò sarà perchè l'università mi ha mangiato XD
A presto e fatemi sapere che ne pensate con una recensione!!
Ciaoooo

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Capitolo 17
*** Soffio di libertà ***


soffio di libertà
Sacrificio
-soffio di libertà-

[...]"Saluta il secchio d'acqua dobe"

"Io ti ammazzo" ruzzolarono per terra e Naruto atterrò il moro bloccandolo sul pavimento,

"E ora?" Sasuke afferrò i capelli del biondo e lo strattonò più vicino catturando le sue labbra in una feroce guerra passionale. I due sapori combaciavano perfettamente... Così come i due inguini.

Namikaze cercò di trattenere un gemito ma l'altro lo sentì,

"Mi piacerebbe dobe, ma non vorrai tardare alla tua prossima sorpresa?" gli sussurrò roco all'orecchio.

La felicità del dobe prima di tutto [...]

"Teme!! E' a me che non piacerebbe" quindi si alzò e corse di sotto lasciando un Sasuke soddisfatto sul pavimento della camera.

Una volta in cucina guardò l'orologio appeso al muro e rimase sconvolto,

"Allora Naruto? Siamo già in ritardo"

"In ritardo?" chiese il biondo con un sorriso che non lasciava presagire niente di buono,

"Dobe?"

"Mi dispiace sapere che alle sei di mattina siamo in ritardo per qualcosa che non so cosa sia" 

"Dobe posso capire che tu sia stanco ma"

"Teme!! Sono le sei! Te ne rendi conto??" la sfuriata venne interrotta dalle labbra del moro che si appoggiarono dolcemente, troppo dolcemente, sulle sue,

"E' per la tua seconda sorpresa biondino" quindi strizzò l'occhio,

"Ti odio quando fai così"

"Credevo mi odiassi sempre" il ragazzo in risposta gli fece la linguaccia e, non abbandonando lo sguardo truce, incominciò a preparare la colazione.

Non aveva la più pallida idea di quello che stava architettando l'Uchiha e questo lo faceva andare in bestia.

"Forza dobe, vatti a vestire e andiamo"

"E Itachi?"

"Non ti sei accorto che stanotte non è rientrato?" un'occhiata eloquente del moro bastò per fargli capire che non sarebbe servito aspettarlo.

Qualche minuto dopo erano entrambi pronti e si trovavano dentro la limousine. Naruto non voleva ammetterlo ma emanava emozione da tutti i pori, adorava le sorprese anche se quelle di Sasuke avevano sempre un doppio fine.

"Allora dobe... Questo è il regalo più grande che ti faccio, quindi devi rispettare alcune regole" 

"Andiamo teme, che cos'è?" il moro sbuffò divertito, ma anche leggermente infastidito,

"Tra qualche minuto lo saprai. Intanto devi coprire le polsiere con questi" quindi gli passò due scaldamuscoli color arancio,

"Sono bellissimi"

"Ovviamente, visto che li ho scelti io. Poi parlerai solo con una stretta cerchia di persone e mi dovrai avvertire se succederà qualsiasi cosa"

"Ma di che stai"

"Mi fai finire? Infine non devi uscire oltre i cancelli, non puoi avere contatti intimi" l'ultima parola la disse schifato,

"E ti verrò a prendere tutti i giorni all'uscita. Tutto chiaro?" Naruto rimase in silenzio per qualche attimo, il moro capì che stava collegando tutte le informazioni.

Poi vide il suo sguardo illuminarsi,

"Aspetta... Non mi dire che"

"Spero che tu abbia studiato dobe" quindi il finestrino oscurato della limousine si abbassò e mostrò il cancello d'entrata della sua vecchia scuola,

"Non posso crederci... Io posso ricominciare a frequentare le lezioni?"

"Ed esigo che i tuoi voti siano superiori all'ottanta, chiaro?" poi un calore lo avvolse completamente,

"Grazie grazie grazie teme" le braccia del biondo lo circondavano perfettamente, sembrava che fossero state create apposta per quello. Sasuke appoggiò la mano sui suoi capelli, così soffici e profumati.

Non si azzardò a fare nient'altro, avrebbe potuto rompere quell'atmosfera...

Era così rilassante. Rimasero in quella posizione per alcuni minuti, quindi si recarono verso lo studio della preside.

I corridoi Naruto se li ricordava molto più affollati, ma probabilmente era perchè erano le sette meno venti e le persone normali stavano ancora dormendo.

Però era la prima volta che era così contento di trovarsi a scuola... 

Contento di riassaporare un soffio di libertà e di normalità.

"Entro prima io" gli disse semplicemente il moro quando arrivarono alla porta della presidenza.

Varcò la soglia e lasciò l'uscio leggermente aperto, così Namikaze riuscì a sentire il discorso,

"Buongiorno, mi scusi se la disturbo"

"Ehi te sei il ragazzo di ieri"

E' già stato qui?      si chiese,

"Se si ricorda le avevo chiesto se era possibile inserire un ragazzo in un corso dopo un anno di studio privato"

"Certo che ricordo, hai tutti i moduli?"

"Eccoli, può iniziare già oggi?"

"Oggi? Beh non credo che"

"Qual'è il problema? I moduli ci sono tutti e i permessi bollati anche"

"Si ma bisogna inserire il ragazzo nei nostri archivi"

"Quello non è un problema, ha già frequentato questo istituto. Puoi entrare" era il segno che stava aspettando.

Con un fracasso immondo aprì la porta che sbatté contro il muro,

"Ciao baa-chan!!" un soprammobile gli arrivò dritto in testa, stava per lamentarsi ma non riuscì ad aprire la bocca.

La donna lo aveva abbracciato schiacciandolo contro il suo decolté

"Baka! Mi hai fatto preoccupare tantissimo, perchè i tuoi genitori non mi hanno avvertito che eri tornato?"

"Mmmh mm" 

"Oddio scusami" quindi lo lasciò e lo osservò con occhi castani pieni di lacrime,

"Non ti hanno avvertita semplicemente perchè non sono tornato"

"Aspetta, ma allora" la preside si voltò immediatamente e fulminò con lo sguardo, improvvisamente diventato gelido, Sasuke,

"Tu"

"Io mi sto prendendo cura di Naruto"

"Bastardo" Tsunade alzò il pugno intenzionata a colpirlo, ma il biondo si frappose tra i due,

"Baa-chan aspetta!! Il teme non è così male ed oggi è una bellissima giornata per rovinarla, non credi?" lo osservò per qualche istante, poi abbassò il braccio e lo osservò soddisfatta,

"Ti sei fatto grande in questi anni, bamboccio" si risedette sulla poltrona ed osservò tutti i documenti e le convalide,

"Ma questi sono stati firmati dai suoi genitori"

"Ci sono passato ieri"

"Teme! Non me l'avevi detto" il moro alzò le spalle, ancora molto contento per essere stato difeso da Naruto prima,

"Comunque non c'è alcun problema, se vuoi puoi iniziare anche subito"

"Ma non ho i libri, quaderni" improvvisamente era molto agitato,

"E quando mai li hai usati?" gli chiese Tsunade con un sorriso ironico,

"Dobe, per cosa credi che siamo andati a comprare ieri?" quindi gli porse la tracolla nera che fin a quel momento aveva portato lui.

Conteneva tutto il materiale didattico di cui aveva bisogno.

"Baa-chan sono pronto per ricominciare"

"Benissimo, ti metterò nella stessa sezione di prima così rivedrai tutti" quindi diede una rapida occhiata all'orologio,

"Dovrebbero aver appena iniziato la lezione di storia antica, ti presenterò io. Andiamo" prima di arrivare alla porta lanciò a Naruto una divisa scolastica di riserva, che venne prontamente afferrata.

"Porca miseria! Il primo giorno ed ho già Kakashi-sensei" disperato Naruto stava seguendo la donna, quando Sasuke lo afferrò per il polso,

"Dobe, non dimentichi qualcosa?"

"Grazie?" il moro inarcò il sopracciglio, con uno strattone lo avvicinò a se e fece combaciare le due bocche. In un istante il contatto fu approfondito e le due lingue si toccarono, si sfiorarono.

Sarà stato per la sorpresa, per la felicità o per la gratitudine ma quella volta Naruto non si ribellò. In compenso l'Uchiha si allontanò di scatto dal suo corpo con un balzo, riuscendo ad evitare il pugno diretto al suo volto.

"Quando andrete a casa non potrò fare niente, ma dentro alla mia scuola non lo toccherai chiaro?" dopo una perfetta occhiata assassina stile Uchiha il ragazzo si allontanò,

"Ci vediamo all'uscita dobe, ricordati le regole"

Tsunade e Naruto rimasero soli,

"Ti ha fatto qualcosa?" la domanda che gli ponevano tutti, ma lo credevano una ragazzina indifesa?

"No" velocemente si cambiò ed indossò l’uniforme, ricordandosi di tenere gli scaldamuscoli.

Per la seconda volta si ritrovò a percorrere i corridoi e  a fremere dall'eccitazione, quando giunsero davanti all'aula la donna non gli chiese neanche se era pronto. 

Entrò immediatamente,

"Kakashi, scusa se interrompo la lezione"

"Buongiorno preside"

"State pure seduti" invitò i ragazzi che si erano alzati in forma di rispetto alla sua entrata,

"So che è un po' improvviso, ma da oggi avrete un nuovo compagno di classe" un mormorio si diffuse,

"Non ero stato avvertito" affermò sorpreso il professore,

"Diciamo che è stata una sorpresa anche per me. Spero che lo aiuterete, ha fatto un anno di lezioni private a casa ma dovrebbe essere in grado di affrontare l'ultimo anno"

"Lezioni private?" chiese, forse a voce troppo alta Sakura,

"Sarà un riccone" affermò Ino, stranamente la preside non le riprese,

"Bene allora io vado, lo faccio entrare immediatamente"

"Aspetti, non lo presenta?" chiese Kakashi smarrito,

"Non credo sia necessario" quindi uscì ed al suo posto entrò una folta capigliatura dorata ed un sorriso capace di sciogliere anche il ghiaccio,

"Sono Naruto Namikaze, piacere di fare la vostra conoscenza" aveva le lacrime agli occhi mentre osservava i volti dei suoi ex compagni di classe.

"Naruto?" Kiba fu il primo a fiondarcisi addosso e a farlo finire contro la cattedra, schiacciando addirittura il professore.

Gli altri lo seguirono a ruota, non credendo ai propri occhi.

Naruto era felice, stava respirando e vivendo il suo primo soffio di libertà... Dopo tanto tempo. 

Sasuke arrivò in ritardo in aula, sotto lo sguardo stupito di compagni e professori... Il perfetto Uchiha in ritardo.

"Sasuke, hai il permesso di un familiare?" chiese il professore, il ragazzo arcuò un sopracciglio quindi appoggiò semplicemente un avviso del preside sulla cattedra e si diresse in silenzio al proprio posto.

L'uomo, dopo aver modificato il registro di presenze, riprese la lezione di letteratura straniera, ma Sasuke non prestava attenzione.

I suoi pensieri erano rivolti esclusivamente a Naruto.

Chissà se andrà tutto bene     Poi lo sguardo gli si indurì al pensiero che il suo servo avrebbe incontrato nuovamente il suo presunto fidanzato, ma era fiducioso.

Quando il giorno prima, al telefono, gli aveva chiesto se lo amava, Naruto non gli aveva risposto... Era un ottimo segno.

"Uchiha nel caso non te ne fossi accorto la lezione è finita" lo degnò soltanto di una fugace occhiata,

"Oggi non sembri in forma, per caso hai problemi con quello splendido biondino?"

"Hyuuga ti ho per caso chiesto qualcosa di cui non sono a conoscenza?"

"No"

"Allora fa silenzio!" Neji scosse la testa,

"Mi preoccupo solo per un amico" 

"Se vuoi avere ancora la possibilità di averli, degli amici, ti consiglio di andartene" il ragazzo, con malavoglia, decise di attuare una temporanea ritirata.

Per quella mattina Sasuke aveva già raggiunto il limite di sopportazione.

Rimasto solo il moro osservò il cielo...

Il primo soffio di libertà Naruto, ma rimarrai mio per sempre

Un luccichio gli illuminò lo sguardo, facendo sospirare di desiderio le ragazze, inconsapevoli dei suoi pensieri.

Non lo avrebbe lasciato a nessuno.

Aggiornato anche Sacrificio!! Chi di voi aveva indovinato che l'ultima sorpresa di Naruto era il suo graduale rinserimento nella 'società' ?
E finalmente dal prossimo capito ci sarà l'incontro-scontro con Sai!!
A presto e se avete tempo lasciatemi un commentino ^^

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Capitolo 18
*** Faccia a faccia ***


faccia a faccia
Sacrificio
-faccia a faccia-

[...] Rimasto solo il moro osservò il cielo...

Il primo soffio di libertà Naruto, ma rimarrai mio per sempre

Un luccichio gli illuminò lo sguardo, facendo sospirare di desiderio le ragazze, inconsapevoli dei suoi pensieri.

Non lo avrebbe lasciato a nessuno. [...]

Kakashi impiegò diverso tempo per riuscire a fare tornare ai loro posti i ragazzi e, nonostante tutto, non riuscì a pieno nel suo intento.

Kiba si rifiutò di separarsi dal suo migliore amico

"Dovrà uccidermi sensei se mi vuole allontanare da lui"

"Staccati cagnaccio" Naruto si fingeva scocciato, ma in fondo era contento di aver potuto rivederli tutti insieme.

Come in un qualsiasi giorno di scuola.

"Va bene, hai vinto Inuzuka. Potrete sedervi vicini" il castano esultò ed insieme ad un Naruto soddisfatto raggiunse il suo banco.

Il professore si schiarì la voce,

"Ragazzi ammetto che per oggi avevo preparato un test a sorpresa di letteratura straniera" gli alunni trattennero il fiato,

"Ma visto l'arrivo di Namikaze forse dovrei rimandare" osservò le espressioni dei suoi allievi, piene di speranza e gioia repressa.

Ghignò, gli piaceva tantissimo fare il professore.

"Invece lo farete lo stesso" quindi tirò fuori dalla valigetta nera un plico di fogli.

Una serie di proteste animò l'aula, in primis Naruto che, anche se la sua preparazione era migliore dell'anno precedente grazie al moro, non voleva perdere l'occasione per fare casino.

Non era veramente cambiato nulla.

"Kakashi Sensei è il mio primo giorno! Dovremmo rimandare e, visto che sono il suo alunno preferito, festeggiare"

"Ma lo sto facendo, non vedo l'ora di segnare un altro cinque su cento come ai vecchi tempi" il giovane notò Kiba che si disperava e colpiva la testa contro il banco,

"Di solito non dovrebbero essere i professori di matematica i peggiori?" tutti risero a quell'affermazione,

"Attento Namikaze, non voglio mandarti dalla preside proprio oggi"

Quel tornado biondo era proprio mancato a tutti.

Le prime due ore con il professor Kakashi passarono velocemente, un po' troppo per i ragazzi disperati che non sapevano rispondere alle domande.

La fortuna di Naruto era stata avere un insegnante maniaco come Sasuke che pretendeva veramente molto.

"Nacchan sei il migliore!" al cambio dell'ora l'adulto abbandonò l'aula permettendo ai ragazzi di sgranchirsi, Kiba si catapultò nuovamente sull'amico,

"Ma va, per così poco"

"Mi hai passato quasi tutto" continuò il moro, Sakura si mise a ridere,

"A quanto pare ha avuto una buona influenza su di te quel ragazzo" a quell'affermazione l'allegria si abbassò leggermente.

"Però dobbiamo ammettere che è meno bastardo di quel che credevamo se ti ha permesso di ricominciare a venire a scuola" biascicò Choji mentre trangugiava un pacchetto di patatine,

"Hai mai pensato che possa veramente provare qualcosa per te?" chiese seriamente Shikamaru, facendo ammutolire tutti.

Si, ci aveva pensato.

Per quanto potesse sembrare una normale giornata di scuola, non tutto era come prima e, inevitabilmente, lo sguardo cristallino del biondo si appoggiò nuovamente nel banco vuoto di Sai.

I suoi amici gli avevano detto che molto spesso lo vedevano entrare a scuola, ma non si presentava alle lezioni.

"Siamo molto preoccupati per lui" aveva detto Ino appoggiata da tutti gli altri.

Ma cos'avrebbe potuto fare? Appena finito l'orario di scuola sarebbe dovuto tornare a casa Uchiha... Ed infondo non gli dispiaceva affatto.

Le ore successive passarono velocemente, non era più abituato al ritmo incalzante della scuola, ma neppure ad essere circondato da tutte quelle persone.

Gli piaceva.

Al suono della campanella il gruppo di amici si diresse all'esterno per poter raggiungere la mensa nel cortile.

Il giardino scolastico era una vera e propria distesa di verde, Naruto aveva sempre amato distendersi nel manto erboso e riposarsi.

Di solito insieme a lui c'era Sai che non perdeva un secondo per poterlo ritrarre.

Aveva smesso di sentire quel forte sentimento per lui? Perchè lui lo amava, vero?

Poi Shikamaru e Choji si accorsero di una sagoma sdraiata ai piedi di un ciliegio,

"Ma quello è Sai" il biondo si voltò immediatamente e lo vide.

Potè notare subito le occhiaie ed il pallore del viso, innaturale addirittura per lui.

Corse ed in pochi attimi lo raggiunse.

Gli appoggiò la mano sulla spalla e, a quel semplice contatto, Sai si svegliò.

Senza rendersi conto di chi aveva davanti un pugno partì, diretto alla mascella di Naruto. Non aspettandoselo il ragazzo incassò completamente, cadendo di schiena.

Sai lo afferrò per il colletto pronto a colpire di nuovo, quando gli occhi assonnati iniziarono a mettere a fuoco i lineamenti della vittima.

Capelli biondi e occhi azzurri, di quella tonalità che neanche il cielo riesce ad ottenere.

Si allontanò di scatto come se si fosse scottato.

Lo osservò stupito per qualche istante dandogli il tempo di mettersi in piedi e passarsi la mano sul taglio nel labbro.

"Naruto" la voce gli uscì roca, come se non parlasse da mesi.

Ed in effetti era più o meno così.

Il volto di Namikaze si illuminò ed un sorriso accese il suo sguardo,

"Ciao Sai" 

"Tu sei... Sei veramente qui?"alzò la mano tremante e si riavvicinò,

"Certo baka!" le dita affusolate sfiorarono la pelle ambra della guancia,

"Sei caldo, non sei un sogno"

"Stupido, ti ho detto che sono io! E poi si può sapere perchè non vai a lezione?" il moro lo abbracciò, in uno slancio d'amore.

Dio quanto gli era mancato.

Il suo calore, il suo respiro, il battito del suo cuore.

Lo strinse a se con forza e Naruto, dopo un attimo di titubanza, gli cinse la vita con le braccia.

Gli amici rimasero in disparte, per lasciare loro un po' di privacy.

"Mi sei mancato tantissimo" affermò Sai strofinandosi nella chioma dorata del fidanzato,

"Ora sono qui"

"Ti amo" quindi si allontanò leggermente per poter appoggiare le proprie labbra sulle sue.

Un bacio casto, puro come l'amore.

Un semplice sfiorarsi di labbra e spiriti.

Quando il ragazzo si allontanò, Naruto sorrise affettuosamente e afferrandolo per la mano lo trascinò verso la mensa.

"Non credo tu abbia mangiato Sai e io ho tutta la voglia di farmi una scorpacciata" dopo un po' di esitazione il moro lo seguì con entusiasmo, contento di essere tornato alla vita di prima.

Mentre erano in fila Shikamaru affiancò Namikaze,

"C'è qualcosa che non va Naruto? Non avevi lo stesso sguardo di un anno fa mentre ti baciava" gli bisbigliò per poi andarsi a sedere.

Era vero, non aveva provato le stesse sensazioni di quando stava insieme con lui.

Eppure non sarebbe dovuto cambiare niente.

Nel pomeriggio avevano un paio d'ore di laboratorio e Naruto decise di trascinare tutti nell'aula d'arte,

"Allora Sai, è vero che hai smesso di dipingere?" chiese in tono di critica incrociando le braccia, il moro non rispose,

"Abbiamo provato più volte a convincerlo, ma non ha voluto" affermò Kiba scuotendo la testa,

"Bene allora! Troviamo qualcosa da ritrarre e diamoci da fare" tutti si guardarono in giro, mentre Sai lo guardò ed un ghigno nacque sul suo volto.

Naruto lo paragonò inevitabilmente a quello di Sasuke.

Solo allora si accorse di quanto i due si assomigliassero, dal punto di vista fisico ovviamente!

"Farai tu il modello" e gli fece l'occhiolino.

Essere ritratto non era il suo piano originario, ma per farlo tornare quello di un tempo avrebbe fatto qualsiasi cosa.

Dopo poco meno di un'ora, non si seppe bene come incominciò, ma si diede il via alla battaglia dei colori.

Tempere ed acquerelli volavano in tutte le direzioni macchiando divise scolastiche e pelle.

Solo un ragazzo si era rifugiato in un banco relegato in un angolo, Shikamaru non aveva alcuna intenzione di sporcarsi.

Per Naruto invece, non c'era gioia più grande che rivedere Sai ridere di gusto.

Tornare ad essere quello di cui si era innamorato.

Dopo incalcolabile tempo erano tutti seduti sul pavimento con il fiato corto, l'unico ritratto che era stato concluso era quello che aveva fatto Sai.

Ovvio.

Con ancora il respiro corto ed il sorriso stampato sul volto Namikaze chiese l'ora a Shikamaru,

"Non hai sentito che la campanella è suonata più di mezz'ora fa?"

Probabilmente quelle erano le parole peggiori che potesse dirgli, come se gli fosse stato ordinato si alzò in piedi ed incominciò a radunare le sue cose,

"Cazzo è tardissimo, sarò ucciso sicuramente... Ed è solo il primo giorno di scuola" Sai gli appoggiò una mano sulla spalla,

"Piccolo non ti preoccupare ti do' un assaggio io a casa" il ragazzo gelò sul posto, preso dalla foga del momento non lo aveva avvertito che la sua situazione non era cambiata.

Probabilmente vederlo a scuola aveva fatto credere al suo ragazzo che era riuscito a scappare o che era stato liberato.

In silenzio guardò i suoi amici, ma tutti rimasero zitti.

Toccava a lui dirlo.

"Sai, non devo andare a casa"

"Vuoi che ti accompagni da qualche altra parte?" non capiva o aveva scelto di essere cieco?

"No, devo tornare dalla famiglia che mi ha comprato" un colpo al petto, fece male addirittura a lui pronunciare quelle parole,

"Io... Non capisco"

"Sasuke mi ha permesso di tornare qui ed ora mi sta aspettando all'uscita" il tempo passava quindi continuò,

"E sono già in ritardo, voi che fate?" 

"Veniamo anche noi, d’altronde è tardi" disse in fretta Kiba seguendo l'esempio dell'amico.

Nessuno riusciva a guardare lo sguardo scuro di Sai,

"Credevo fossi tornato"

"Sai, non posso"

"Non vuoi"

"No! Ho detto che non posso" quindi si tolse, con un unico movimento, uno degli scaldamuscoli arancione.

Gli mostrò il bracciale di metallo,

"Se mi allontano questi così ci mettono pochi secondi a friggermi" il moro stette in silenzio,

"Vuoi accompagnarmi o mi lasci andare da solo?" Sai gli afferrò la mano ed insieme agli altri si diressero all'esterno.

Sapeva che lo aveva fatto soffrire saperlo, ma lui non poteva cambiare le cose.

Aveva scelto di sacrificarsi per la sua famiglia ed il suo ragazzo lo sapeva.

Vicino al cancello d'ingresso vide Sasuke, lo sguardo antracite impregnato di rabbia.

"Merda" tentò di liberarsi dalla presa del ragazzo per salvare l'apparenza, ma questa si rafforzò.

"Dobe ti aspettavo da più di mezzora" ignorò palesemente tutti gli altri presenti, ormai erano gli unici nel cortile,

"Abbiamo perso la cognizione del tempo"

"Si può sapere perchè sei imbrattato di colori dalla testa ai piedi?" osservò inarcando un sopracciglio, in realtà lo trovava veramente adorabile,

"Forse perchè abbiamo pitturato teme?" replicò come se fosse ovvio,

"Credevo si dovesse dipingere su una tela dobe" il biondo stette in silenzio, recepiva perfettamente, in quello scambio di battute, la punta d’ira del moro.

Sasuke con uno scatto gli afferrò il polso della mano libera e fece forza per potersene appropriare, ma Sai non mollò la presa.

Naruto si trovava letteralmente tra due fuochi.

"Tu saresti?" chiese l'Uchiha con finta educazione,

"Il suo fidanzato" a quelle parole il giovane sentì entrambe le prese rafforzarsi,

"Il pezzente che si illude di essere il suo ragazzo vorresti dire" lo corresse il più alto, il pittore strinse i denti arrabbiandosi sempre di più.

“E tu quello che si illude di ottenerlo mettendogli delle stupide polsiere”

Il biondo lanciò un'occhiata di aiuto agli amici che erano rimasti esterrefatti quanto lui da quella situazione, Shikamaru si portò una mano alla nuca  e sbuffando si avvicino.

"Ragazzi non è il caso di essere violenti, inoltre credo che gli stiate facendo male" entrambi lo fulminarono con gli occhi e, come se si fossero messi d'accordo, lo spinsero. Facendolo cadere a terra.

Ino gli si inginocchiò accanto preoccupata,

"Mi sembra che stiate esagerando" si cercò di ribellare Naruto, ma nonostante strattonasse le braccia i due non mollavano la presa,

"Stai al tuo posto Naruto" lo riprese Sasuke,

"Questo è il mio posto teme e te non ne fai parte!" era veramente irritato, quella giorno era cominciato così bene.

Sembrava fosse cambiato qualcosa ed invece lo trattava di nuovo come un oggetto.

Il moro invece a quelle parole si irritò ancora di più, voleva trattarlo bene per fare in modo che lo apprezzasse? Che provasse qualcosa per lui?

Non avrebbe  mai funzionato! 

Irrigidendo ancora di più lo sguardo e la presa fissò il volto soddisfatto di quello che doveva essere il fidanzato del suo dobe.

Lo colpì con forza alla bocca dello stomaco, dal dolore e dalla sorpresa il ferito lasciò la presa sul braccio di Naruto,

"Sai! Teme che cavolo hai?" si ritrovò in un secondo tra le sue braccia.

La mano del padrone che, afferrati i capelli con decisione, gli fece inclinare la testa.

Lo baciò, rudemente e con impeto.

Davanti a tutti gli altri.

Sentì la lingua del moro che cercava di farlo rispondere, ma si rifiutava di piegarsi anche a quel suo capriccio.

Inoltre gli stava iniziando a mancare il respiro.

Cercò di dargli una ginocchiata così da riuscire ad allontanarsi da quel polipo maniaco, ma il moro non sembrava dello stesso avviso.

Gli bloccò il colpo a metà strada,

"Quale parte di: sono più bravo io nelle arti marziali, non avevi capito?" gli soffiò sulle labbra,

"Stronzo" lo girò verso i suoi amici, che li fissavano strabiliati.

Solo Sai osservava la scena con rabbia e cieca gelosia, anche se le parole pronunciate prima da Naruto gli davano la speranza che per quel damerino non provasse nulla.

"Forza dobe, chiariamo questo malinteso" il ragazzo lo osservò senza capire,

"Digli di chi sei"

"Scusami?"

"Tu sei mio, diglielo" 

"Sei fuori di testa? Quando mai sarebbe successo?" tentò ancora di allontanarsi dal corpo muscoloso del moro, inutilmente,

"Dillo"

"Assolutamente no! Se proprio devo essere di qualcuno allora sono di Sai" il chiamato in causa sussultò dalla sorpresa e gli occhi gli divennero vagamente lucidi, mentre Shikamaru si chiese se, ogni tanto, il suo amico ragionasse prima di sparare certe cavolate.

"Molto bene allora" si voltò e si diresse verso la macchina che li aspettava in strada, trascinandosi dietro Naruto.

Si infilarono dentro il mezzo, lasciandosi alle spalle i ragazzi che si chiedevano cosa sarebbe stato del loro amico.

Il biondo sperava di arrivare a casa il prima possibile, temeva veramente che Sasuke potesse ucciderlo da un momento all'altro,

"Teme mi stai facendo male" gli disse alludendo al polso che non gli aveva ancora lasciato, per risposta rafforzò la presa.

Naruto capì che, forse, era meglio tacere. Fino a quel momento aveva parlato abbastanza.

"Si chiama Sai è?" doveva rispondere?

"E saresti ancora suo? Vedremo dobe" il fatto che non gli lasciasse intervenire in quello che era un discorso in solitaria, non lasciava presagire niente di nuovo.

Come il ghigno che non aveva ancora abbandonato il suo volto.

Namikaze era molto spaventato, ma in fondo lo trovava... Attraente.

E quella scoperta lo spaventava.

Eccomi di ritorno!! Allora, cosa succederà a Naruto una volta a casa? Sarà il momento in cui i due inizieranno a conoscersi meglio? ;) 
Intanto scusate tantissimo per il ritardo, poi vorrei sapere cosa ne pensate del faccia a faccia, sia tra Sai e Neruto che tra i due 'capibranco' XD
A presto!!

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Capitolo 19
*** Litigio ***


Litigio
Sacrificio
-litigio-

[...] "Si chiama Sai è?" doveva rispondere?

"E saresti ancora suo? Vedremo dobe" il fatto che non gli lasciasse intervenire in quello che era un discorso in solitaria, non lasciava presagire niente di nuovo.

Come il ghigno che non aveva ancora abbandonato il suo volto.

Namikaze era molto spaventato, ma in fondo lo trovava... Attraente. 

E quella scoperta lo spaventava.[...]

Arrivarono alla Villa prima di quanto si aspettasse. Naruto scese per primo dal veicolo correndo verso casa.

Lasciò la porta aperta, sapendo che di lì a qualche istante il moro sarebbe arrivato.

Il boato della porta che venne chiusa con violenza lo fece voltare.

Il biondo si rese nuovamente conto di quanto fosse incazzato l'Uchiha, ma di certo non era uno da farsi spaventare facilmente,

"Senti teme non sei l'unico a cui girano le scatole! Non avevi alcun diritto di trattare me, i miei amici ed il mio ragazzo" calcò molto sull'ultima parola,

"In quel modo" terminò, quindi si voltò e corse al piano di sopra cercando di chiudersi in camera.

La porta però venne bloccata dalla mano di Sasuke,

"Non pensare che sia così facile dobe" fece perno con l'altro braccio ed, essendo più forte, riuscì a farsi spazio.

Entrò nella stanza come una furia.

Il sorriso beffardo non aveva ancora abbandonato il suo volto,

"Non ho ancora capito molto bene come devo comportarmi con te" gli si avvicinò e, contro ogni aspettativa, il biondo non arretrò.

Rimase ad affrontarlo a testa alta.

"Se ti tratto, a tuo dire, male, mi odi. Se faccio qualcosa di buono per te, mi pugnali alle spalle e mi odi"

"Il riassunto di quello che hai detto è che io ti odio e basta" Sasuke scosse la testa, arrivando ad un soffio dal suo viso,

"Quello che non hai ancora capito è che quello che provi tu non importa" gli afferrò il mento e gli fece alzare il volto,

"Ricordi quando eravamo in macchina questa mattina? Ti avevo dato poche, semplici raccomandazioni" il nero pece degli occhi si stava adombrando sempre di più, avvicinandosi ad una tinta rosso scuro,

"Non fare vedere le polsiere, infatti ti avevo regalato gli scaldamuscoli, e non avere contatti intimi" portò l'altra mano ad accarezzare la guancia di Naruto,

"Immagino che per te siano state delle richieste stupide, non è vero?" il biondo lottò contro se stesso per non chiedergli scusa.

Si rese conto che forse aveva esagerato, Sasuke a suo modo ci teneva e lui non faceva altro che ferirlo.

Ma cosa poteva fare?

E poi non gli avrebbe mai permesso di trattarlo in quel modo, 

"E per questo motivo tu ti senti in dovere di picchiare i miei amici e baciarmi davanti al mio fidanzato?" nemmeno si accorse di quando il moro gli afferrò i polsi e lo sbatté al muro,

"Sai non è il tuo ragazzo" gli soffiò sul volto con aria omicida,

"Non puoi deciderlo tu"

"Tu sei mio"

"Io non sono di nessuno, ne tuo ne di Sai ne, tantomeno, di quel viscido Orochimaru" provò a liberarsi dalla morsa, ma non lo mosse di un centimetro.

"E se lo vuoi sapere ti ho odiato dalla prima volta che ti ho visto, odio il tuo modo di comportarti con gli altri. Sei altezzoso ed arrogante" 

Il più alto lo lasciò, come scottato,

"Vuoi che faccia il cattivo Naruto?" il biondo si morse l'interno guancia per non replicare.

Quella volta era proprio incazzato, probabilmente se avesse detto qualcosa avrebbe potuto anche ucciderlo.

"Allora sarò il cattivo. Non potrai più scendere da questo piano della casa. In particolare dalla tua camera, Itachi ti porterà i pasti e se devi andare in bagno fa pure. Ma fa in modo che io non ti veda altrimenti non risponderò delle mie azioni"

Quindi si allontanò e uscendo sbattè con forza la porta,

"Che maledetto bastard" un singhiozzo interruppe le parole. Si lasciò scivolare sul pavimento e, portandosi una mano al viso, si accorse che silenziose lacrime avevano iniziato a scorrergli sulla pelle.

"Cazzo" diede un forte pugno al muro.

Non doveva rimanerci male o sentirsi in colpa, non era stato lui a causare tutto quel casino.

Dopo quasi un'ora di riflessione Naruto decise di uscire dalla camera ed andare in cucina

Non ho nessuna intenzione di sottostare ai comandi di quel teme

Quello che non aveva previsto, però, era che, appena mise piede sul primo gradino, una violenta scossa lo colpì.

Come un fulmine gli intorpidì le ossa ed il cervello.

Indietreggiò e, tremante, ritornò in camera sua

Non posso credere che l’abbia veramente fatto

Sempre sullo stesso pianerottolo Sasuke si trovava nella sua stanza, intento ad osservare fuori dalla finestra. Il telecomando delle polsiere in mano.

Cercò di ignorare l'urlo che aveva lanciato Naruto e l'insistente bruciore agli occhi.

Non avrebbe versato neppure una lacrima per quel dobe, e poi gli Uchiha non piangono.

Quella volta avrebbe fatto in modo che imparasse la lezione seriamente.

Devi capire che sei mio

Quando quella sera Itachi tornò a casa, affamato e stanco, si rese conto che qualcosa non andava.

Intanto non era stato accolto da Naruto, come al solito.

Inoltre nell'aria non c'era il consueto profumo della cena. 

"Sasuke?Naruto? C'è qualcuno?" 

"Arrivo Itachi" il fratello minore scese le scale e, dal suo sguardo scuro, il nuovo arrivato capì che doveva essere successo qualcosa,

"Si può sapere che succede?"

"Semplicemente stasera per cena dovrai accontentarti di un panino" il più grande lo guardò speranzoso, credendo che facendo iniziare la scuola a Naruto l'avesse, indirettamente, lasciato libero.

Poi le parole seguenti lo fecero ricredere, totalmente.

"Poi per favore portane uno anche a Naruto" quindi sparì in sala.

Si accese la televisione e si godette un telefilm di cui non sapeva neppure il nome.

Itachi non aveva capito assolutamente nulla di quello che era successo.

In una manciata di minuti preparò due panini, quindi si diresse verso la camera del biondo.

Lo trovò raggomitolato sotto la finestra, con il cuscino stretto tra le braccia.

Subito credette che il ragazzo stesse piangendo, poi ad un'occhiata più accurata si accorse che aveva uno sguardo a dir poco adirato.

"Naruto, vuoi dirmi cos'è successo?"

"Lo odio Itachi! Vorrei solo che morisse nel modo più crudele possibile"

"Ok, ricominciamo da capo" gli disse, sedendosi accanto a lui e porgendogli la cena.

Il giovane gli raccontò tutto quello che era successo quel giorno, dal suo punto di vista ovviamente.

Molte volte aggiunse qualche commento sarcastico e cattivo sul fratello, ma poi riusciva sempre a ricollegarsi al filo iniziale.

Così Itachi capì precisamente quello che era successo.

In primo luogo, Sasuke era geloso.

Inoltre a Naruto piaceva il su fratellino, ma non voleva ammetterlo perchè non sapeva come comportarsi con Sai.

"Tuo fratello deve capire che non mi può trattare come una sua dannata proprietà. Credi che io sia un giocattolo?"

Il moro scosse la testa e gli passò un braccio sopra le spalle.

Avvicinandolo a lui, cercò di consolarlo.

"Sai Naruto credo che dovresti provare a metterti nei suoi panni. Se il ragazzo che ti piace si fosse comportato come te oggi... Se ti avesse detto quelle cose, come avresti reagito?"

"Io non piaccio a Sasuke, semplicemente si diverte a vedermi cedere ai suoi dannati capricci"

"Credo di conoscerlo meglio di te e fidati quando ti dico che te non gli piaci" il biondo si voltò verso di lui confuso,

"Lui si è innamorato di te"  Naruto si alzò in piedi e cominciò a camminare per la stanza.

I nervi a fior di pelle.

"Onestamente, penso che tra voi due quello che sta soffrendo di più sia Sasuke" Naruto si fermò e lo guardò esterrefatto,

"E' vero è un bastardo egocentrico, ma a te piace e non sai cosa fare" prima che l'altro potesse ribattere uscì dalla stanza e raggiunse il consanguineo al piano inferiore.

Gli si sedette accanto ed, in silenzio, gli fece capire che gli era vicino. Se avesse avuto bisogno di sfogarsi, lui ci sarebbe stato.

"Lui non mi piace" continuava a ripetere Namikaze sdraiato sul letto.

Ormai non ci credeva più nemmeno lui.

Passò i seguenti tre giorni nella noia totale.

Aveva letto e riletto tutti i  libri e i fumetti che si trovavano nella camera.

I testi scolastici non erano mai stati usati così tanto.

Disteso sul letto ripensava allo sguardo furioso di Sasuke e si rese conto che dietro a tutta la rabbia del momento si poteva scorgere la ferita che gli aveva provocato.

Così il cattivo sarei io

Guardando insistentemente il soffitto si rese conto che a lui mancava il moro.

Gli mancava la quotidiana battaglia ed i piccoli gesti che inconsapevolmente gli riservava.

Certo probabilmente doveva essere un po' meno maniaco, ma nessuno era perfetto. Incontrare Sai l'aveva reso molto più insicuro, negli anni passati aveva imparato ad ignorare il dolore che aveva causato a tutti sparendo dalle loro vite.

Ma ora che aveva visto cosa aveva causato al fidanzato, come poteva pensare di lasciarlo?

Prese comunque una decisione, Sasuke non gli avrebbe mai chiesto scusa per come si era comportato.

Se Maometto non va dalla montagna, la montagna va da Maometto.

Così il biondo si alzò, risoluto.

Vicino alla porta della camera mille dubbi lo assalirono, ma appena l'aprì tutto gli parve chiaro.

Altrimenti non potrei più muovermi dalla camera e morirei di noia

si giustificò mentalmente.

Era sicuro che il moro fosse in camera sua, l'aveva sentito rientrare.

Inoltre si era reso conto solo in quei giorni che il ragazzo era terribilmente solo.

Non una volta aveva sentito un amico o un compagno di scuola entrare con lui in casa.

Davanti alla camera dell'Uchiha si immobilizzò, poi, prendendo un profondo respirò, si scaraventò all'interno. Sasuke, seduto alla scrivania, appena sentì la porta aprirsi di colpo si alzò in piedi allarmato.

Naruto sobbalzò appena.

"Mi sembrava di essere stato chiaro" sibilò il moro

A quanto pare è ancora arrabbiato

"Senti Sas'ke io" iniziò il biondo, ma venne bruscamente interrotto dal moro,

"Non volevo più vederti Naruto, quale parte non avevi capito?" lo afferrò per il colletto della maglia,

"Avevo capito tutto, compreso che ti sei comportato da stronzo ma" nuovamente non gli diede il tempo di finire la frase.

Si buttò sulle sue labbra, divorandole e saggiandone il sapore delicato.

Dio gli erano mancate così tanto.

Lo fece indietreggiare fino a sbatterlo contro alla prima superficie piana incontrata, la porta.

Gli si spalmò addosso, gli inguini si toccavano.

Il biondo portò le mani sulle spalle del più alto cercando di allontanarlo. 

Ottenne l'effetto contrario.

Sasuke gli morse violentemente il labbro inferiore fino a farlo sanguinare, Naruto gemette e l'altro ne approfitto per introdurre la lingua nella sua bocca.

Un bacio appassionato e libidinoso.

Le mani di Sasuke scorrevano sul corpo del biondo toccandolo ovunque, poi si fermarono sul sedere.

Ne saggiarono la consistenza e lo strizzarono con forza.

Altri gemiti, catturati dalla bocca del moro.

Terminata l'aria le labbra si separarono e l'Uchiha parlò.

Già eccitato dal contatto,

"Ti avevo avvertito di non farti vedere" 

"Ascolta Sasuke"  gli disse tra gli ansimi, il bacino del più grande non si era ancora scostato dal suo e l'erezione gli premeva sull'inguine,

"Io sono venuto per scusarmi"

"Certo perchè sei stufo di stare in camera tua, sapevo che avrei dovuto trattarti male fin dall'inizio" calò sul suo collo, lo leccò e lo morse più volte.

Godendo nel vedere la pelle arrossarsi.

"Non è per quello e" un morso più forte,

"Cazzo vuoi ascoltarmi?" Naruto gli afferrò i capelli corvini e, facendo forza, lo allontanò della pelle,

"Non è così. Io non pensavo veramente le cose che ho detto quel giorno. Ero arrabbiato e credo che tu possa capirmi. Mi dispiace per come ti ho trattato ma non è facile ok? Sai come ci si sente a passare tra una casa e l'altra ed essere trattato come un fottuto oggetto? Non ne hai idea, ovviamente, e  ti importa solamente che le persone seguano i tuoi ordini"

Stava dirottando dal piano originale, vide gli occhi di Sasuke farsi più scuri.

Si stava di nuovo arrabbiando.

"Ma questo non c'entra, ho sbagliato a non prestare completamente ascolto quando eravamo in macchina. Ma ti giuro che ho cercato di tenere Sai lontano, per quanto possa farlo. Lui è ancora il mio ragazzo"

"Lascialo"

"Non posso e non voglio! Dovevi vedere come si era ridotto durante la mia assenza"

"Quindi stai con lui perchè ti fa pena?" quelle parole fecero male a Naruto, lui amava Sai,

"No... Non lo so. Comunque la parte importante di tutto questo è che mi dispiace tanto per come ti ho trattato... Io... Vorrei che potesse tornare tutto come prima" il moro esaminava il blu degli occhi del servo, per capire se stesse mentendo.

"Mi manchi dannazione!E così non mi piaci per niente, mi spaventi. Se vuoi continuare a tenermi in camera fa pure, volevo solo farti sapere quanto mi sentivo una merda per come ti avevo trattato"

Sasuke si allontanò leggermente, lasciandolo comunque intrappolato tra la porta ed il suo corpo.

Portò delicatamente la mano al suo viso e con il dorso gli asciugò le guance.

Bagnate dalle lacrime che neanche si era accorto di stare versando.

"Cavolo" fece per allontanarsi, il moro non glielo permise.

Lo avvolse tra le braccia ed immerse il viso tra i suoi morbidi capelli.

Rimasero in quella posizione finche Naruto non si fu calmato.

"Ora puoi anche spostarti teme"

"Ma come? Non ti ero mancato?" il ragazzo arrossì vistosamente,

"Non in quel senso!"  si allontanò dal suo corpo, non trovando, quella volta, nessuna resistenza,

"Immagino che non ti possa neanche chiedere di aiutarmi con questa" si indicò le erezione ed il biondo fuggì letteralmente, notando di sfuggita il sorriso erotico che era affiorato sul suo viso.

Si andò a chiudere nella sua camera.

Era felice, aveva seriamente rischiato lo stupro ma era riuscito a sistemare le cose con Sasuke.

Sospirò sollevato, un enorme peso gli aveva abbandonato il petto. Ora doveva pensare a trovare una scusa per giustificare che, in fondo, non gli era dispiaciuto affatto essere toccato in quel modo dal moro.


Eccomi di ritorno!! Non ho voluto tirare tanto per le lunghe il litigio tra i nostri due principessini, anche perchè ci sono ancora tante cose da fare e non volevo tirarla per le lunghe.
Allora ditemi... Come vi è sembrato' Sono abbastanza verosimili?
Capisco che Naruto possa rompere le palle con il suo essere indeciso ma come possiamo fargliene una colpa?
Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione ^^
A presto!!

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Capitolo 20
*** Ti presento mia madre ***


Ti presento mia madre
Ringrazio tutte le persona che trovano il tempo di leggere questa storia, è per voi che non perderò mai la voglia di scrivere ^^
In particolare sono grata a chi è riuscito a lasciare una recensione nello scorso capitolo:
LadyMinorinLovelacenarutina90, ryanforeverSara_UchihaAlexia_Lexy_BransonFraengland39, mekbul,maki204 e ChiarAnime2000
Sacrificio
-ti presento mia madre-

[...]"Immagino che non ti possa neanche chiedere di aiutarmi con questa" si indicò le erezione ed il biondo fuggì letteralmente, notando di sfuggita il sorriso erotico che era affiorato sul suo viso.

Si andò a chiudere nella sua camera.

Era felice, aveva seriamente rischiato lo stupro ma era riuscito a sistemare le cose con Sasuke.

Sospirò sollevato, un enorme peso gli aveva abbandonato il petto. Ora doveva pensare a trovare una scusa per giustificare che, in fondo, non gli era dispiaciuto affatto essere toccato in quel modo dal moro.[...]

Riuscì, finalmente, a dormire serenamente. Era molto irritante scoprire che un litigio con quel teme poteva scombussolarlo in tal modo.

Comunque voleva riuscire a recuperare tutte le ore di sonno mancate.

Ci sarebbe anche riuscito, se non fosse stato per la doccia gelida riservategli.

Il biondo si riscosse violentemente, aprì gli occhi e la prima cosa che sentì fu,

"Ben svegliato dobe"

Il ragazzo diede un'occhiata veloce alla sveglia.

Non voleva crederci.

"Le sei di mattina? Sei serio?" la cosa positiva era che non era più arrabbiato, o almeno non lo sembrava.

"E allora? Devi preparare la colazione no?" Naruto si stropicciò svogliatamente gli occhi, lo fulminò, quindi si sotterrò sotto le coperte.

"Non ho voglia di alzarmi e poi non posso scendere mi sembra di ricordare" senti un peso sul corpo, un respiro caldo al di là del lenzuolo,

"Sei stato così convincente che ho deciso di rivedere la mia posizione" 

Il biondo uscì dal rifugio dubbioso, si ritrovò il volto dell'irritante ragazzo a pochi centimetri dal suo,

"Allora, vuoi alzarti o preferisci continuare il discorso di ieri?" i due visi si avvicinavano sempre di più, ma proprio quando i due profumi si iniziavano a mischiare ed i respiri si miscelavano tra loro...

Namikaze diede una violenta spallata al moro e lo fece cadere a terra.

"Cazzo" 

"Ma che linguaggio sconcio" gli si rivolse, ironico, il biondo.

Sasuke si alzò in piedi e lo seguì, mentre scendeva le scale,

"Tu non parli meglio di me" raggiunsero la cucina, Itachi si trovava già seduto a tavolo.

Uno sguardo soddisfatto sul volto, sapeva che avrebbero fatto pace.

Naruto lo salutò con un grande sorriso e, ancora sgocciolante a causa del brusco risveglio, si preparò il caffè. In pochi minuti il croissant e la bevanda calda erano pronti.

"Dobe e la mia colazione?"

"Curioso che tu me lo chieda teme" diede un altro morso al pasticcino, quindi iniziò a parlare, indicandolo.

"Vediamo se ricordo bene, mi hai fatto fare una figura di merda con i miei amici, mi hai fritto mentre cercavo di scendere le scale, mi hai rinchiuso in camera mia e mi hai quasi stuprato" Itachi trovava veramente molto interessante il colore intenso del caffè quella mattina.

Li avrebbe ignorati... Questa volta non ci voleva entrare.

"Credevo avessimo risolto ieri" il moro inarcò un sopracciglio, non capendo,

"Ovviamente ho riconosciuto i miei sbagli e ti ho chiesto scusa, ma non mi sembra di aver sentito altrettanto. Quindi quella fottuta colazione puoi anche preparartela da solo" 

L'Uchiha strinse irritato gli occhi mentre lo osservava,

"Non ho nulla per cui chiederti scusa"

"Quindi credi di esserti comportato bene"

"Ovviamente e non mi sembrava ti dispiacesse mentre tentavo di... come l'hai chiamato? Stuprarti"

"Molto divertente teme, ma non è affatto così"

"Quindi mi ignorerai finchè non dirò una cosa che non sento"

"No, ti parlerò normalmente non facendo nulla per te e mantenendo le distanze" sapeva che non gli avrebbe fatto del male utilizzando le polsiere... Lo aveva osservato per diverso tempo. Sasuke era cambiato, maturato... Ma non si sarebbe mosso dal suo principio, esigeva le sue scuse.

"Non puoi farlo"

"Costringimi" Sasuke strinse i denti, quindi scattò in piedi facendo stridere la sedia.

Per un istante i presenti credettero che potesse avere un attacco di rabbia, invece con un sorriso irritato e sarcastico, allo stesso tempo ,aggirò la tavola.

Raggiunse il piano cottura ed incominciò a scaldarsi il caffè.

"Abbiamo un accordo allora, cederai prima tu"

"Vedremo"

"Bene"

"Bene!" Itachi si portò una mano nei capelli, sfinito.

Si sciolse i capelli per poi rifarsi la coda bassa, che si era smollata.

"Non credete che il vostro sia un comportamento infantile?"

"Tu stanne fuori" dissero contemporaneamente. Il più grande rabbrividì, ma non gli sfuggì il sorriso che increspò le labbra di entrambi i ragazzi.

Si stavano divertendo. 

Chi era lui per mettere fine al loro gioco?

"Oggi per te niente scuola" disse il moro con calma, mentre si sedeva con l'agognato caffè in mano.

"E perchè?" Itachi si defilò in silenzio per non essere incluso accidentalmente in quel discorso.

"Credi che ti possa far tornare su due piedi dai tuoi amici e da quel coso che si definisce tuo ragazzo?"

"Sai" specificò a denti stretti Naruto,

"Appunto... Poi oggi è Sabato, prendilo come un ponte di vacanza"

"Sei proprio un bastardo"

"Fidati tu non sei da meno dobe"

"Almeno posso chiamare i miei amici per avvertirli che dopo quattro giorni di prigionia sono libero?" un sorriso tirato per nascondere la voglia di spaccargli la faccia con un pugno,

"Ma tu non sei libero" prima che potesse accorgersene Sasuke gli coprì la bocca con la sua in un casto e veloce bacio a stampo.

Fuggì prima che l'altro potesse avere il tempo di colpirlo,

"Ho il pomeriggio a scuola e non torno per pranzo, quindi mogliettina non serve che prepari anche per me" e si chiuse la porta alle spalle.

Un vaso si infranse sulla suddetta superficie.

"Fanculo teme!!" 

"Meno male che è mogano" affermò Itachi che era sceso appena in tempo per vedere un costoso vaso di ceramica andare in frantumi sul legno, fortunatamente rimasto illeso.

Il biondo gli lanciò un'occhiataccia degna di nota, quindi andò in cucina a lavare i piatti.

"Mogliettina un corno" borbottò, Itachi che stava raccogliendo i cocci lo sentì.

"Beh non ha tutti i torti, non te la cavi male con le faccende domestiche" non l'avesse mai detto, passò gran parte della mattina ad evitare piatti e bicchieri, cercando di spiegare al più piccolo che il suo era un complimento.

Quando Shisui lo passò a prendere per portarlo alla compagnia, gliene fu molto grato.

Con un sospiro scappò da quella casa e dall'ira del biondo.

"Ci vediamo a pranzo, per favore non avvelenarmi" quindi si chiuse nella macchina del fidanzato,

"Ma si può sapere che succede?" si salutarono con un bacio pieno di sentimento,

"Amore tra ragazzi purtroppo"

Il biondo rimase a fumare tra la sua rabbia da solo... Doveva ammettere però che gli erano mancati i battibecchi con il teme, erano un bel passatempo.

Anche se avrebbe preferito andare a scuola e rivedere i suoi amici... E Sai.

Non aveva ancora deciso cosa fare, anche se in realtà non c'era nulla da decidere. Per Sasuke lui era solo un gioco, mentre Sai lo amava veramente.

Gli tornarono in mente le parole di Itachi, il discorso che lo aveva convinto a chiedere scusa.

Se non mentiva e Sasuke si era davvero innamorato di lui non avrebbe saputo come comportarsi.

Sai gli aveva promesso che lo avrebbe aspettato e lui che sarebbe tornato.

Ma non sentiva più le stesse cose, era sicuro che molti se n'erano resi conto, a partire da Shika. Forse avrebbe potuto chiedergli un consiglio...

"Non c'è niente da chiedere! Andrò via da questa dannatissima casa, tornerò da lui e dalla mia famiglia, nella vita reale" sbottò, stanco di doversi sempre sentire in colpa per qualcosa che non era neppure sicuro esistesse.

Finito di sistemare la cucina si diresse nella palestra, dove rimase per tutta la mattina.

Fino al ritorno di Itachi.

Il moro fu molto contento di vederlo più tranquillo di come l'aveva lasciato. Anche se si notava che era stanco morto.

"Ma che hai combinato stamattina?" chiese incuriosito mentre si godeva un bel piatto di pasta alla panna, quanto gli erano mancati i pranzi preparati dal biondo,

"Allenamenti, cos'altro avrei potuto fare?" domanda retorica ovviamente,

"Dagli tempo, lui ti ama" 

"Ormai questa scusa non basta"

Passarono le ore successive in tranquillità, poi, quando il moro uscì per raggiungere il fidanzato al parco, Naruto si lasciò cadere sul divano.

Spossato si addormentò.

Sasuke tornò a casa e lo trovò lì disteso. Con l'espressione sul viso rilassata ed i capelli che scomposti gli ricadevano sulla fronte.

Si avvicinò silenzioso e gli si sedette accanto, sarebbe bastato così poco per averlo in quel momento.

Gli scostò i fili dorati con affetto... Prima di quel momento non si era mai chiesto cosa avrebbe ottenuto dopo essersi portato un ragazzo a letto.

Ma lui non era un ragazzo qualunque... Era Naruto.

Non voleva che fosse un'avventura, l'aveva capito da tempo. Per tenerlo con sè però doveva farlo comprendere anche all'altro.

Accese lo stereo situato accanto alla televisione, quindi si diresse in camera per cambiarsi. 

Il biondo iniziò a muoversi infastidito dal suono perpetuo.

Aprì gli occhi molto lentamente, sembrava che il mondo si fosse messo d'accordo per non farlo dormire. Si guardò intorno confuso.

Non capiva da dove proveniva quella musica, tra l'altro lenta e ritmata.

Poi notò la luce blu che derivava dallo stereo.

"E te come hai fatto ad accenderti?" si alzò con fatica e fece per spegnerlo, quando si sentì afferrare per il polso e strattonare all'indietro.

Credeva che sarebbe caduto a terra, invece collise esattamente con il torace del moro più stronzo che conosceva,

"Teme, già a casa?" Sasuke sorrise, portandogli un braccio alla vita e stringendolo a sè,

"Mi mancavi così tanto che ho deciso di rincasare prima" iniziò ad ondeggiare, seguendo il ritmo della musica.

Prima che Naruto potesse rendersene conto si ritrovò a ballare con il moro. Non era il solito strusciarsi da discoteca, era un muoversi in sintonia e guardarsi... Desiderarsi.

"Sei diventato romantico tutto ad un tratto teme?"

"Lo sono sempre stato"

"Certo e dov'era il romanticismo quando i primi giorni che ero qui non hai fatto altro che cercare di fottermi?" l'altro lo strinse ancora di più a sè, lasciandogli la mano ed afferrandogli la vita con forza.

Naruto portò le mani sulle spalle del compagno, per non perdere l'equilibrio.

Continuarono a ballare.

"Fai in modo che quelle mani non scendano o te le staccherò a morsi"

"Ma che bella visione" affermò sarcastico. Rimasero in silenzio per diverso tempo, assaporando la musica, il ritmo ed il contatto.

"Cosa mi hai preparato per cena?" il biondo si scostò leggermente, per quanto la presa del moro lo permettesse,

"Dimentichi che non ho alcuna intenzione di servirti"

"E' un peccato perchè io ho qualcosa per te" gli diede una spinta e lo fece sedere sul divano. Naruto lo guardò mentre si dirigeva in cucina, aveva assolutamente un comportamento sospetto.

"L'importante è che non sia qualcosa di pervertito"

Non ci fu alcuna risposta e iniziò seriamente a temere per la propria incolumità. Poi dalla porta della cucina apparve il moro, con un sorrisino poco rassicurante.

Le braccia nascoste dietro la schiena.

"Cosa stai nascondendo teme?"

"Chiudi gli occhi" 

"Certo e magari mi spoglio anche" una scintilla di malizia accese lo sguardo di Sasuke,

"Magari dopo"

"Scordatelo"

"Gli occhi" sbuffando e mettendo un broncio, che Sasuke avrebbe potuto definire veramente adorabile, eseguì.

Con timore aspettò.

Poi qualcosa di soffice toccò la sua bocca. In un primo momento temette fossero le labbra del moro, poi si rese conto che il sapore ed il profumo erano diversi.

Più dolci.

"Apri la bocca" era una sua impressione o il tono di voce era più sensuale?

Sospirò e fece quanto gli era stato richiesto.

"Buon appetito" in un secondo si ritrovò ad assaggiare una pasta calda.

Aprì gli occhi ed incontrò lo sguardo divertito del moro, lo aveva appena imboccato?

"Ti piacciono i bomboloni alla crema?" Naruto cercò di borbottare qualcosa in risposta, ma gli era molto difficile. Quindi si decise a gustarsi quel regalo inaspettato.

La pasta era così soffice e la crema pasticcera gli si scioglieva in bocca.

Per tutto il tempo che ci mise a mangiarlo Sasuke lo osservò trovandolo veramente adorabile con tutto quello zucchero a velo che gli impiastricciava il viso.

Quando fu libero di parlare, il biondo gli si rivolse direttamente, 

"Questi tuoi modi strani di chiedere scusa mi stanno veramente stufando teme"

"E chi ha provato a chiedere scusa" il più basso sospirò stancamente,

"Immagino che ora dovrei prostrarmi ai tuoi piedi e ringraziarti" il moro gli si avvicinò incrociando le braccia sulle sue gambe ed inginocchiandosi di fronte a lui,

"Ovviamente no, non posso fare qualcosa per te senza un tornaconto personale?" fintamente preoccupato, l'altro gli portò una mano sulla fronte,

"Probabilmente non stai bene, sarà meglio misurarti la febbre" 

"Dobe" gli afferrò il polso e allontanò la mano da lui,

"Comunque sei sporco di zucchero a velo" 

"Dove?" automaticamente si passò la lingua sulle labbra per cercare di eliminare qualsiasi traccia di quella fastidiosa polvere bianca. Sembrava non riuscirci dal sorriso del moro.

"Teme! Smettila di fissarmi in quel modo" Sasuke gli afferrò il mento con due dita,

"Faccio io" 

Il biondo vide la scena a rallentatore, il volto del moro che si avvicinava, con quell'espressione così... Profonda e magnetica... Affascinante. 

Lui incapace di fare qualsiasi cosa per fermarlo... Non voleva farlo.

La lingua del moro percorse tutto il contorno delle sue labbra, senza mai approfondire. Gli accarezzo la pelle saggiando il suo sapore e quello dello zucchero.

Quando fu completamente pulito, Sasuke gli si allontanò leggermente per sussurrargli rocamente sulle labbra,

"Ho fatto" non osò fare altro, era un genio e, se aveva compreso almeno un po' il carattere del più piccolo, non sarebbe stato lui a fare la prima mossa.

Era molto bravo a far cadere gli altri nelle sue reti.

Naruto, con gli occhi chiusi, prese un profondo respiro saggiando il profumo muschiato dell'altro, poi come se il corpo si muovesse da solo congiunse le due labbra.

Era quello che desiderava. 

L'Uchiha non se lo fece ripetere due volte, gli portò una mano tra i capelli e approfondì immediatamente il bacio. Le mani dell'altro che, timide, gli afferravano il busto raggiungendo la schiena e facendo coincidere i due petti.

Nella foga del bacio si sdraiarono sul divano, il corpo del moro che lo sovrastava completamente.

Si staccarono per riprendere fiato, ma non smisero di cercarsi, di volersi.

Sasuke incominciò ad accarezzargli il petto sotto la maglietta, percorrendolo fino ad arrivare ai capezzoli. Naruto iniziò ad emettere dei lievi gemiti, vergognandosi. Il viso del maggiore andò a mordere, succhiare e vezzeggiare il collo del brunito. Trovando un punto che lo fece rabbrividire.

Si sistemò tra le sue gambe e le erezioni coincisero, facendo gemere entrambi.

Il biondo alzò il bacino per trovare ancora più contatto, completamente perso nella libidine.

"Naruto, sei bellissimo" gli alitò nell'orecchio, leccandoglielo. L'altro riuscì solo ad ansimare e ad aprire gli occhi, completamente liquidi dal piacere.

Poi il cigolio della porta,

"Naruto siamo tornati!" la voce di Itachi...

Dal corridoio alla sala c'erano pochi passi, fu per questo che, dopo qualche secondo, nella visuale del servo si stagliarono le figure dell'Uchiha maggiore e di Shisui. Che li guardarono stupiti ed imbarazzati.

Sasuke, di schiena, continuò a strofinare il naso sul collo dell'altro, che afferrandogli i capelli cercò di allontanarlo,

"Già di ritorno?" chiese con un sorriso tirato,

"Ecco" Itachi non sapeva proprio cosa dire,

"Non credevo venissi anche tu Shisui"

"Appunto per questo, Ita voleva chiederti se è un problema avermi per cena" il moro sembrò rinsavire,

"Capisco che potrebbe essere un problema, con tutto il discorso di stamattina" l'interpellato strinse i denti, Sasuke lo aveva morso!

"Assolutamente nessun problema, va bene il pesce al forno?"

"Certamente, beh noi andiamo di sopra. Scusateci ancora" Shisui trascinò il fidanzato, ancora stravolto dalla scena, al piano superiore.

I due ragazzi rimasero nuovamente da soli.

Sasuke lasciò cadere tutto il suo peso sul corpo dell'altro,

"Teme, spostati" 

"Andiamo dobe, ci stavamo divertendo" 

"Non so cosa mi sia preso ma non dovrei assolutamente essere in questa situazione" gli pose le mani sulle spalle per allontanarlo, ringraziando il ritorno dei due innamorati... Dove sarebbero arrivati altrimenti?

"L'hai voluto tu, ricordi?" una serie di baci depositati sul collo lo fecero rilassare,

"Si, ma non voglio" Sasuke sospirò sulla sua pelle calda, quindi si mise a sedere. Rimanendo su di lui e facendo coincidere, per puro caso, i due bacini.

Le erezioni ancora presenti.

"Non posso non notare che tu sia un po' incostante" il biondo lo guardò con serietà, non facendo trapelare neanche un grammo di tutta l'eccitazione che provava in quel momento.

"Può darsi, tu di certo non aiuti" si portò indietro i capelli scuri, poi un lieve stiramento di labbra.

"Sai che non farei mai nulla che tu non voglia"

"Ma certo" affermò ironico, quante volte aveva già sentito quella frase?

"Ti andrebbe di conoscere mia madre?" la domanda giunse come una doccia fredda in mezzo ad un deserto.

Gli occhi smeraldo si sgranarono totalmente,

"Tua...Madre?" ricordava il suo passato e non credeva fosse una buona idea,

"Domani volevo andare a farle visita"

"Sas'ke non credo che"

"Perfetto, allora andremo domani mattina" quindi gli depositò un veloce bacio sulle labbra,

"Adoro quando pronunci il mio nome" lo lasciò completamente esterrefatto.

Oggi è proprio strano

Si alzò dal divano porgendogli la mano.

"Allora, cucinerai anche per me stasera?" Naruto non riuscì a resistere e gli scoppiò a ridere in faccia.

Sasuke lo guardò stringendo le labbra,

"Non riesco a capire cosa ci sia di divertente" ritirò la mano offeso,

"Niente teme, niente" balzò in piedi e, dopo avergli scompigliato i capelli, corse verso il bagno.

Il problema di certo non sarebbe scomparso da solo.

Arrivato il momento della cena tutti e quattro si trovarono attorno allo stesso tavolo, non senza imbarazzo. Sasuke soddisfatto mangiava il pesce che gli era stato cucinato,

"La prossima volta mi aspetto delle scuse vere" non capiva perchè non riusciva a rimanere arrabbiato con lui per più tempo,

"Dobe"

"Teme" Shisui ed Itachi si guardarono di sfuggita, ormai quei dibattiti sembravano proprio bisticci da innamorati. Chissà se i due se n'erano accorti...

"E voi due non potevate rientrare un po' più tardi?" affermò il moro seccato, Namikaze arrossì di botto a quel pensiero,

"Andiamo Sasuke ti rifarai" affermò Shisui ammiccando,

"Avete un pessimo tempismo"

"Teme smettila" il ripreso sbuffò seccato e, riacquistando la sua aria apatica, non disse più nulla per tutto il resto della cena.

Intanto Itachi aggiornò Naruto su suo padre, quel giorno aveva dovuto subire un interrogatorio sulle condizioni di Naruto. I suoi amici avevano avvisato i genitori della scomparsa improvvisa del biondo dalle lezioni.

Erano preoccupati, ma era riuscito a rassicurare Minato. Per quanto fosse possibile.

Dopo aver sparecchiato l'Uchiha più grande si defilò insieme al ragazzo, affermando che si sarebbero visti con il suo gruppo di amici.

Un modo più evidente per lasciarci da soli non esisteva è?

Naruto scosse la testa sconsolato. Non sarebbe successo più niente con Sasuke, assolutamente.

"Allora dobe, ce lo guardiamo un film?" lo guardò sospettoso, ma non sembrava avesse secondi fini.

"L'importante è che mantieni le distanze"

"Ok, ma scelgo io il film" 

Era decisamente strano.

Le due ore del film passarono in fretta, fare scegliere al teme cosa vedere non era stata una buona idea.

Aveva sempre odiato i film horror.

Il moro manteneva un'aria tranquilla e imperscrutabile, ma era sicuro che si stava divertendo come un matto a vederlo sobbalzare dalla paura ogni secondo.

Morale della serata? Quando arrivò il momento di dividersi e di andare a dormire ognuno nella propria camera, Naruto afferrò la maglietta dell'altro.

Sasuke lo guardò con una muta domanda poi, quando incontrò lo sguardo impaurito e acquoso del più basso, fece un sorriso rassicurante.

Il biondo ne rimase incantato, perchè non sorrideva mai in quel modo? 

Quella notte dormirono insieme, per la seconda volta.

Serenamente entrambi pensarono, inconsciamente, che quello era il posto giusto per loro.

La mattina dopo i due ragazzi si ritrovarono a camminare per i corridoi bianchi ed opprimenti del St.Julien, l'ospedale privato più conosciuto dello stato.

Le infermiere passavano disinvolte da un paziente all'altro, senza essere toccate da nessuna condizione.

Naruto si ritrovò a pensare che non avrebbe mai potuto fare quel lavoro.

Come facevano a non affezionarsi alle persone ricoverate? Rimaneva un mistero per lui.

Quando giunsero davanti alla camera dove si trovava la donna, gli mancò un battito. Sasuke gli afferrò la mano, non gli privò il contatto. Capì che aveva bisogno di un appoggio, sicuramente più di quanto ne avesse bisogno lui.

Non era sua madre quella che si trovava in stato catatonico.

Entrarono.

"Dobe, ti presento mia madre Mikoto Uchiha" 

La donna era in perfette condizioni, i capelli dello stesso colore di Sasuke gli ricadevano sulla schiena.

Setosi come se non avesse mai smesso di curarli, le mani posate sul grembo... Si trovava seduta sul letto ed osservava la città guardando fuori dalla finestra.

Ma nessuno poteva dire cosa stava osservando realmente. Gli occhi erano vuoti, apatici. Privi della classica luce di vita.

Il biondo rabbrividì e si ritrovò a pensare che per lui sarebbe stato meglio venire a sapere che sua madre era morta, piuttosto che vederla in quelle condizioni.

Non avrebbe mai voluto trovarsi nella situazione in cui si trovavano Itachi e Sasuke.

Strinse con forza la mano del teme, non l'avrebbe lasciata.

Mai.


Ed ecco l'aggiornamento!! Spero che il capitolo vi sia piaciuto :) In queste righe si scopre un lato abbastanza particolare e diverso di Sasuke, vi è piaciuto vedere il moro così? Io lo preferisco bastardo XD
Avrei una domanda per voi, nel prossimo capitolo vorreste leggere il perchè di questo brusco e temporaneo cambiamento? Ossia volete che inserisca qualche riga dal punto di vista del teme?
Fatemi sapere :)
A presto!!

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Capitolo 21
*** Raggiungere un equilibrio ***


raggiungere un equilibrio

Ringrazio tutte le persone che hanno messo la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite... Ma in particolare grazie a chi ha avuto il tempo di recensire la storia:Minato_NamikazemekbulkatlasAlexia_Lexy_BransonSara_UchihaAngelMelody69narutina90Lady Minorin Lovelaceryanforever,Robin chan 

Sacrificio
-Raggiungere un equilibrio-

Uscii di casa come una furia. Decisi di non prendere ne la macchina ne la moto... Avevo bisogno di camminare e pazienza se fossi arrivato tardi a scuola.

Quel dobe mi aveva sfidato!

Di nuovo! Sembrava quasi diventata un'abitudine... La domanda mi sorse spontanea, da quando gli avevo concesso tale libertà?

Pensai al suo viso, ai suoi occhi così innocenti nonostante tutto... Sorrisi lievemente.

Mi stupii di me stesso.

Mi resi conto che mi aveva cambiato veramente molto. Potevo tranquillamente paragonarlo ad una dose di droga.

Da quando era entrato in casa aveva portato un'aria di freschezza e felicità.

Passai di fronte a moltissimi negozi. L'irritazione ancora in circolo.

Avevo il diritto di arrabbiarmi, non mi dava mai ascolto!

E vederlo con quel... coso, aveva reso tutto ancora più complicato.

Il suo ragazzo?

Doveva ancora nascere la persona in grado di prendere qualcosa di mio.

Ad un tratto un profumo dolce ed intenso attirò la mia attenzione. La pasticceria vicino al mio istituto stava sformando le paste alla crema. Mi venne automatico pensare che il mio biondino le avrebbe adorate.

Scossi la testa.

Quella testa quadra non si meritavo proprio nulla!

Entrai nel cortile dell'istituto che avevo da sempre considerato una prigione mascherata da luogo di istruzione.

Sorrisi falsi, moine fatte solo per avvicinarsi al mio portafoglio. Non avevo mai creduto alla possibilità di incontrare una persona schietta e vera.

Naruto mi aveva dimostrato il contrario.

"Uchiha" mi voltai e, come al solito, incrociai lo sguardo quasi trasparente di Neji.

"Perchè continui a rivolgermi la parola?" 

"Andiamo so che apprezzi la mia compagnia" fece per passarmi il braccio sulle spalle.

Il suo braccio sulle mie spalle? Assolutamente no!

Lo incenerii con un solo sguardo. Continuai a camminare. 

Soddisfatto di averlo lasciato nel cortile a chiedersi come avrei potuto ucciderlo.

Lui era una di quelle persone che non dovevano permettersi di toccare il Mio giocattolino.

Le ore passarono, ma l'ansia del ritorno a casa mi attanagliava sempre di più.

Litigare con il dobe mi stancava, era inutile e mi allontanava sempre di più dall' obbiettivo di averlo solo mio.

A pranzo mi diressi verso la mensa comune, fare parte del consiglio di istituto era veramente una seccatura.

Quella volta però mi ritrovai a ringraziare l'impegno dell'assemblea pomeridiana, avrei allontanato ancora per un po' il confronto con il dobe.

Non che lo temessi, ma temevo di combinare casini.

Un vassoio si appoggiò di fronte al mio.

Alzai il volto per notare gli occhi adoranti di una ragazza dai folti capelli rossi,

"Karin"

"Sasuke sei sempre bellissimo"

"Vattene" cercai di essere il meno scortese possibile. 

"Sai che ti amo"

"Se non ti allontani subito" mi bloccò la frase a metà, interrompendomi,

"Tu sei innamorato di qualcuno" sgranai gli occhi.

Lei probabilmente se ne accorse,

"So di avere ragione, sei cambiato molto quest'anno Sasuke. So di non essere io la persona speciale per te, ma ci tengo a dirti una cosa" inghiottì un pezzo di carne poi continuò.

Avevo un'aria indecifrabile, ma pendevo letteralmente dalle sue labbra.

"Se riconosci una persona che è in grado di distrarti, di farti divertire... Di farti stare bene, non mandare tutto a puttane. So come ti comporti, ti conosco da tanto. Le persone non sono oggetti e anche nel momento in cui le hai conquistate devi continuare a farlo ogni giorno. Non dare mai per scontato l'affetto di qualcuno. Non è come vincere una sfida. Stiamo parlando di sentimenti. Tu sei innamorato e se lei non lo è? Non puoi costringerla, so che potresti arrivare a farlo. Conducila dove vuoi te, abbi pazienza. Nessuno può resisterti, lo so per esperienza"

Così terminò il suo monologo ed incominciò a dedicare la sua completa attenzione al pranzo.

Pensai al biondo a casa, in effetti la sua opinione aveva sempre contato poco.

Doveva essere mio! 

Questo non sarebbe cambiato, ma da bravo Uchiha pensai di far credere alla piccola volpe che ogni cambiamento nel nostro rapporto fosse una sua decisione.

Decisi di prendergli un dolcino, finita la riunione. Non gli avrei chiesto scusa, ma un modo per appianare la divergenza c'era.

"A proposito, gira voce che sia un ragazzo" quasi mi strozzai.

[...] Il biondo rabbrividì e si ritrovò a pensare che per lui sarebbe stato meglio venire a sapere che sua madre era morta, piuttosto che vederla in quelle condizioni.

Non avrebbe mai voluto trovarsi nella situazione in cui si trovavano Itachi e Sasuke.

Strinse con forza la mano del teme, non l'avrebbe lasciata.

Mai.[...]

Rimasero circa un'ora in quella stanza d'ospedale. Parlarono di cse futili, tutto pur di non lasciar cadere quel pesante silenzio che sapeva di solitudine...

Tutti i dissapori scomparsi.

Esisteva solo il conforto che la reciproca presenza creava.

Uscirono dalla clinica tenendosi ancora per mano.

Naruto percepiva la tensione, ma gli era impossibile trovare un argomento di cui parlare.

Qualcosa con cui distrarsi, gli sembrava tutto futile...

In macchina la situazione si fece ancora più tesa.

"Grazie Sasuke" disse semplicemente, la presa sulla sua mano si fece ancora più pressante.

"Volevo presentartela"

"Vi assomigliate molto" qualche istante nel silenzio, intanto dal finestrino vedeva i palazzi lentamente scomparire a favore delle case con giardino,

"E' molto bella"

Il biondo percepì il ghigno ancora prima di vederlo,

"Con questo vorresti dirmi che sono bello dobe?" 

"Non l'ho mai messo in dubbio teme" con queste frasi ed un bacio sulla guancia la conversazione terminò.

Qualsiasi parola sarebbe stata fuori luogo.

Giunsero a Villa Uchiha poco prima di pranzo, giusto in tempo per cucinare dei ravioli con il ragù di salsiccia.

"Itachi ci raggiungerà per pranzo?" 

"Non credo, mi sa che è andato a suonare la chitarra con i suoi amici"

"Itachi suona?" 

"Suonavamo... In un'altra vita"

"Anche te?" Sasuke gli lanciò un'occhiata divertita,

"Si"

"Che cosa?"

"Magari un giorno ti farò sentire qualcosa" 

Seduti al tavolo passarono il pranzo più tranquillo di tutta la loro strana convivenza.

Finito il pasto Naruto si stava dirigendo verso il lavandino, odiava la lavastoviglie meglio fare tutto a mano, quando la mano del moro si artigliò all'elastico del suo grembiule.

"Teme?" con uno strattone lo fece sedere sulle sue gambe.

Non fece nient'altro, semplicemente appoggiò la fronte sul suo petto.

Il biondo sospirò e con estrema dolcezza incominciò a passargli le mani tra i capelli... Così morbidi.

"Ti andrebbe un giorno di tornare a farle visita?" 

"Quando vuoi teme" 

Rimasero in quella posizione per diverso tempo, sembrava non esistesse nient'altro che loro in quell'istante.

I loro respiri ed il battito rilassato dei loro cuori.

Passarono una domenica pomeriggio tranquilla... Trascorsa tra palestra e libri. Per non parlare dei nuovi giochi della console.

Naruto si era dimenticato di quanto stesse bene con Sasuke quando non faceva il maniaco o quando si dimenticava di essere stato venduto.

Le preoccupazioni invasero le menti dei due quasi contemporaneamente.

Poco prima di andare a letto... Il giorno dopo era lunedì ed il biondo sarebbe tornato a scuola.

Sperarono entrambi che tutto andasse per il meglio, non volevano ripetere le stesse esperienze della volta prima.

Chiusero gli occhi nei propri letti, con il vuoto nel cuore.

Indecisioni e paure. Ne avevano entrambi abbastanza.

La sveglia suonò, al primo trillo Naruto balzò in piedi.

Quella mattina non aveva avuto bisogno del secchio d'acqua, era entusiasta di poter rivedere i suoi amici.

Lo sguardo di Sai gli apparve davanti.

Come avrebbe fatto con lui?

Scese in cucina e ad attenderlo c'era il profumo di Waffle, Itachi stava cuocendo la pastella sulla griglia.

"Sto forse assistendo ad un miracolo?" chiese stupito il biondo, domandandosi se si era davvero svegliato o se stava ancora sognando.

"L'impegno può far fare tutto, festeggiamo la ritrovata serenità" annuì soddisfatto il moro.

Naruto cercò di non scoppiargli a ridere in faccia quando notò il grembiulino a fiori e la farina che gli aveva invaso tutto il volto.

"Che ne hai fatto di mio fratello?" domandò Sasuke appena raggiunse la cucina, in mano ancora il secchio pieno d'acqua non utilizzato.

Fecero colazione quieti, stranamente non in ritardo.

Nella macchina Namikaze lanciava sguardi nervosi al moro, avrebbe dovuto dire qualcosa.

Stava per prendere la parola quando parlò Sasuke,

"So di non poterti chiedere di stare lontano da Sai ne dai tuoi amici" il nome del ragazzo bisbigliato tra i denti,

"Sono la tua vita ed è giusto così, ma purtroppo ho un brutto carattere dobe credo che tu te ne sia accorto. Sono molto geloso" Naruto gli appoggiò una mano sulla guancia,

"Ascolta teme... Le scorsa volta ho fatto una cazzata dopo l'altra, me ne sono reso conto. Tu sei stato veramente gentilissimo a permettermi di tornare più o meno alla mia vita di prima ed io ti ho trattato a pesci in faccia" gli sorrise radioso,

"Abbiamo sbagliato entrambi, dobbiamo semplicemente raggiungere un equilibrio in questa nuova situazione" arrivati davanti all'edificio scolastico, Naruto scese con la cartella a tracolla.

Fece il giro della macchina fino a che non si trovò di fronte al finestrino aperto del teme.

"Mi raccomando dobe... A che ora esci oggi?" il biondo diede un'occhiata veloce al foglio delle lezioni,

"Alle tre"

"Ok ci vediamo all'uscita" fece per richiudere il vetro,

"Teme?" il chiamato si voltò leggermente e prima che avesse il tempo di rendersene conto si ritrovò le labbra del biondo sulle sue.

Durò solo un istante.

"Ciao" si voltò e frettolosamente si diresse verso l'entrata, consapevole di aver lasciato l'altro stupito.

Subito dopo il cancello si scontrò con Shikamaru. L'amico lo guardò seriamente,

"Sarà il caso di parlare Naruto"

Ed ecco anche l'aggiornamento di sacrificio!! Capitolo corto rispetto agli altri, ma se all'inizio pensavo di mettere solo il Pov.Sasuke... Direi che non è andata malissimo.
Cosa dovremmo aspettarci dal ritorno a scuola? E non dimentichiamo la scomoda presenza di Madara...
E Shikamaru?
Fatemi sapere i vostri pareri o le vostre critiche con una recensione se vi va :)
A presto!!!

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Capitolo 22
*** freghiamo l'Uchiha ***


pericolo
Sacrificio
-Freghiamo l'uchiha-

[...] "Teme?" il chiamato si voltò leggermente e prima che avesse il tempo di rendersene conto si ritrovò le labbra del biondo sulle sue.

Durò solo un istante.

"Ciao" si voltò e frettolosamente si diresse verso l'entrata, consapevole di aver lasciato l'altro stupito.

Subito dopo il cancello si scontrò con Shikamaru. L'amico lo guardò seriamente,

"Sarà il caso di parlare Naruto"[...]

Il biondo inghiottì a vuoto, se l'amico era lì probabilmente l'aveva visto mentre baciava il teme... Una morsa gli strinse lo stomaco.

"Facciamo a ricreazione, potremmo fare tardi" tentò di temporeggiare,

"Non credo proprio, tanto non avevo voglia di seguire" si voltò e si incamminò verso il retro della scuola.

Era troppo sperare che sbucasse qualche professore dal nulla e li obbligasse ad andare in classe? 

Naruto si mise le mani in tasca ed incurvando le spalle seguì l 'amico. Si sentiva in trappola, non era sicuro di quello che gli voleva dire... In ogni caso sapeva che non sarebbero state buone notizie.

Arrivarono alle panchine in legno che all'ombra di pini offrivano riparo agli studenti durante le pause.

Shikamaru le evitò e si sdraiò nell'erba, incominciando ad osservare il cielo. Il biondo gli si sedette accanto, per diversi minuti rimasero in silenzio.

"Come stai?" chiese il moro ad un tratto, Naruto allargò gli occhi stupito,

"Sto bene" 

"Ti sei venduto, sei stato acquistato, rischi di essere stuprato un giorno si e l'altro pure, sei costretto a portare delle polsiere elettriche e devi fare tutto quello che vuole quell'Uchiha... Non puoi andare dove desideri e devi essere sempre, con qualche eccezione, accompagnato da lui." 

"Detta così sembra molto peggio di quanto" non lo fece finire,

"Come puoi stare bene?" chiese, con voce piatta e continuando a seguire il sinuoso ondeggiare delle nuvole.

Naruto sospirò,

"Ho visto e provato cose in questi ultimi tempi che voi neppure potete immaginare... Sasuke ed Itachi sono le persone migliori che mi è capitato di incontrare. Il teme è... Bhe è un Teme! Geloso, possessivo, orgoglioso, ma a suo modo mi vuole bene e credo mi ami" 

Nara voltò leggermente la testa ed osservò l'amico con molta attenzione,

"Litighiamo spesso è vero... Ma non si è mai permesso di fare violenza su di me" Namikaze sorrise imbarazzato,

"Forse qualche volta ma si è sempre fermato" 

Il compagno di classe si mise a sedere, così da poter affrontarsi meglio al coetaneo,

"Hai mai pensato a Sai?" 

"Assolutamente si! Ogni giorno" si sentiva offeso per quella stupida domanda,

"E da quando sei in casa Uchiha?" Naruto non rispose, lentamente il pensiero del suo ipotetico ragazzo si era affievolito. Notata la titubanza, Shikamaru continuò,

"Devi prendere una decisione Naruto... Continuando in questo modo starete male tutti e tre. Potrei dirti cosa ho capito io, ma penso che tu possa capire da solo quello che provi"

"E se non fosse così?"

"Lascia che ti dica che non ci si può costringere ad amare qualcuno e che spesso gli amori finiscono. Non puoi fartene una colpa ed è inutile rimanere legati al passato con nostalgia"

Naruto lo guardò assottigliando gli occhi,

"Vorresti dire che devo lasciare Sai?"

"Io non ho detto nulla, ma tieni conto che qualcuno da questa storia ne uscirà male. Non puoi aiutare tutti" la campanella suonò.

La prima ora era terminata.

Shikamaru emise un suono di stizza.

"Mi sa che ora ci tocca seguire" si alzò malvolentieri, poi attese che Naruto lo imitasse,

"Non ho la più pallida idea di quello che devo fare" il moro gli scompigliò con forza i morbidi capelli,

"Quando sarà il momento giusto lo capirai, ti verrà naturale. Pensa solo a quello che ti farebbe più felice" rimasero qualche secondo in silenzio,

"Ed ora alzati e smettila di essere una seccatura. Se arrivo troppo in ritardo chi la sente Ino" 

Alla faccia preoccupata dell'amico, Naruto non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere.

Insieme si diressero in aula.

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Nel frattempo nella sede dell’associazione Itachi si trovava in una situazione molto imbarazzante. Non credeva che un aggiornamento sulle vendite dell'ultimo mese potesse costargli così tanto.

Davanti a lui, seduto sulla poltroncina degli ospiti sedeva Minato. Con l'ausilio di alcuni dati presentava le statistiche di vendita. Sarebbe parso tutto normale se non fosse per lo sguardo severo che gli rivolgeva costantemente.

"E con questo è tutto" finalmente era terminata. Il biondo però non accennava ad andarsene, l'Uchiha sospirò e chiuse gli occhi stancamente.

Ma perchè ho dato retta a Sasuke e gli ho permesso di invitarli a casa nostra?

"C'è qualcosa che vorresti dirmi?" chiese facendo finta di nulla,

"Credo sia piuttosto lei a dovermi dare qualche spiegazione"  i due rimasero in silenzio per diverso tempo. La lancetta dell'orologio da muro segnava lo scorrere del tempo,

"Cosa mi dice di mio figlio?"

"Non ho alcuna novità da riferirti" Minato si alzò in piedi con una gelida ira.

"Balle! Mi hanno chiamato gli amici di mio figlio la scorsa settimana. Mi hanno raccontato tutto! Senza contare che è stato irreperibile per diverso tempo" 

"Calmati Minato e abbassa la voce" l'uomo si morse con forza il labbro inferiore, Itachi non potè fare a meno di notare nuovamente la somiglianza tra i due.

"I ragazzi hanno avuto un battibecco, può succedere" 

"L'ha chiuso in casa!"

"A Naruto non è stato torto nemmeno un capello. Mi sono sempre assicurato che Sasuke non gli facesse nulla di male" 

"Certo... Anche le volte in cui lei è a lavoro immagino" 

Itachi non potè rispondere.

"State tenendo mio figlio in casa vostra come un oggetto, la polizia non potrà fare nulla... Ma la vostra coscienza? Avete le mani sporche esattamente come Orochimaru"

"Ora stai esagerando! Se non fosse stato per noi non avreste mai saputo la fine che aveva fatto Naruto"

"La vostra è stata una semplice mossa programmata, studiata... Magari da Sasuke per avere la fiducia di mio figlio. Non avrò i vostri soldi, ma non sono stupido. Sperate che mia moglie non vi incroci mai per strada, perchè non è paziente quanto me"

Con queste parole lanciò il fascicolo di dati sulla scrivania, si alzò e se ne andò. Lasciando Itachi con un enorme peso nel petto.

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-E' il caso di fare una chiacchierata stasera- Sasuke continuava a guardare lo schermo del suo cellulare.

Suo fratello non poteva essere più criptico.

Come se non bastasse la preoccupazione per il ritorno del Suo dobe a scuola. Chissà se aveva già visto Sai... Quell'ameba ancora non aveva capito il suo posto.

"Allora bellezza, novità?" Karin gli si avvicinò curiosa,

"Mph" 

"Certo che potresti essere un po' più espansivo verso chi ti ha indirizzato verso la felicità" il moro arcuò un sopracciglio, quindi chiudendo gli occhi annuì.

"Se questa storia finirà bene forse ti offrirò un caffè e te lo farò conoscere" 

La rossa sbattè i palmi delle mani sul banco.

"Sapevo che era un ragazzo!!" 

C'era qualcosa di inquietante nel suo entusiasmo. Sasuke lanciò un fugace sguardo all'orologio, mancavano ancora molte ore all'uscita.

Troppo tempo senza il suo dobe.

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Kiba continuava a tempestarlo di parole, a quanto pare gli era mancato molto in quei giorni. Lo capiva, anche a lui non vedeva l'ora di rivederli. Ma allo stesso tempo avrebbe voluto essere al fianco di Sasuke in quel momento.

La chiacchierata con Shikamaru l'aveva scosso molto e lo sguardo fisso di Sai sulla sua schiena gli faceva correre brividi su tutto il corpo.

Sperava fosse per il piacere, ma ne dubitava molto.

Kakashi stava continuando a spiegare un argomento che Sasuke gli aveva presentato in modo molto più chiaro. Non credeva che sarebbe mai arrivato il momento in cui potesse permettersi di non correre con lo studio.

La campanella ad un tratto suonò,

"Bene ragazzi, buttatevi sul pranzo perchè per domani dovete studiarvi tutto il capitolo. Farò un interrogazione generale" ovviamente l'argenteo non attese la reazione dei suoi alunni, fulmineo come una saetta sparì nel corridoio.

"Nooooo se torno a casa con un'altra insufficienza i miei mi sequestreranno tutto il sequestrabile!!" Kiba incominciò a sbattere la testa sul banco ed il biondo scoppiò a ridere divertito,

"Non capisco perchè tu sia così spensierato!" 

"Alla fin fine non è molto difficile come argomento dai" il suo migliore amico lo afferrò per le mani,

"Allora... Me lo spieghi oggi? Ti prego" 

"Ki sembra tu ti sia dimenticato di un particolare" il ragazzo, disperato, stava per ribattere. Quando vennero afferrati e trascinati in mensa dal resto della compagnia.

Sai si posizionò esattamente al fianco di Naruto, non gli aveva ancora rivolto la parola quel giorno...

Tutti cercarono di evitare l'argomento Uchiha, erano molto curiosi e preoccupati di sapere quello che era successo, ma di comune accordo avevano deciso fosse più sicuro ignorare la cosa.

La pausa pranzo la passarono in giardino, all'ombra degli alberi.

Le chiacchiere spensierate addolcivano l'atmosfera.

Di nuovo a Naruto parve di essere tornato anni indietro, quando ancora aveva una vita tranquilla e normale.

Gli amici, Sai, gli scherzi di Kiba... Avrebbe rinunciato a tutto quello per un teme borioso, antipatico, insensibile ed orgoglioso?

Non aveva ancora la forza di dare una risposta a quella domanda... Non quando Sai lo osservava con quello sguardo vuoto e triste, così bisognoso di amore.

"Naru... Posso parlarti? Prima che ricomincino le lezioni?" il biondo temeva che quel momento sarebbe arrivato, annuì e si diresse insieme al suo ragazzo in una panchina poco lontana.

Il moro si sedette e velocemente afferrò Naruto per i fianchi e lo fece sedere su di lui.

Per impedirsi di finirgli addosso Namikaze si resse alle sue spalle.

"Sai?" chiese sconcertato da quella manifestazione di affetto,

"Mi manchi Naruto" lo strinse forte. Il biondo lo abbracciò sospirando, 

"Mi dispiace"

"Mi manca il tuo amore, la tua presenza, il tuo essere te... Non ti riconosco più" 

"Mi dispiace" non riusciva neanche a guardarlo negli occhi, gli stava causando molto dolore,

"Non continuare a ripeterlo! Questa è una situazione a cui ho cercato di adeguarmi, per il ostro bene. Per permettere alla coppia di andare avanti. Non so cosa sia successo con quel tipo e non mi interessa. Per me rimarrai sempre il mio chiassoso, energico e sorridente Naruto" con quelle ultime parole riuscì a rubargli un sorriso tenero, che venne captato subito da Sai.

Soddisfatto continuò,

"Posso andare avanti, posso reggere... Ma devo avere una certezza. Non ti chiederò se mi ami ancora, l'ho già fatto e non ho ottenuto alcuna risposta. Capisco anche questo vista la tua situazione e tutto quello che ti sta capitando"

"Sai" cercò di intervenire,

"Fammi finire. Posso capirlo solo se ho la certezza che tu sia sempre mio... Che tu seppur con meno energia e meno convinzione ti consideri ancora il mio ragazzo. Se ho la possibilità di recuperare la persona che si è fatta fare un ritratto da me diversi anni fa, pur di non lasciarmi da solo"

Era arrivato il momento che temeva e lui non era pronto, non sapeva che fare.

"Naruto, non ti chiedo la certezza che un giorno ci sposeremo e staremo tutta la vita insieme. Voglio solo sapere se ora, in questo istante, io ti appartengo e tu mi appartieni"

Quindi rimase ad osservarlo.

Naruto aveva la gola secca, il cuore a mille. Con le arti marziali era stato abituato a tantissime situazioni, ma quella le batteva tutte. Il suo ragazzo era completamente a pezzi, lo vedeva... Lo sentiva.

E quello lo faceva stare male... Ma se pensava a Sasuke gli mancava il respiro.

Era sempre stato dell'idea che non si sarebbe mai innamorato di due persone contemporaneamente, era sicuro che uno dei due sentimenti fosse falso.

Che fosse solo compassione.

Sasuke per la sua famiglia?

Sai per il suo abbandono?

Come poteva saperlo... Guardò negli occhi il moro, che ancora aspettava.

I giorni, i momenti, le sensazioni provate ancora vivide in lui.

Cos'aveva provato invece con Sasuke? Nulla al di fuori dei meri rapporti fisici e delle chiacchierate in casa.

Naruto sorrise e prese dolcemente tra le mani il volto del moro.

"Sei il mio ragazzo Sai, questo non è cambiato" vide nettamente l'espressione dell'altro rilassarsi.

I nervi stendersi ed un sospiro abbandonò le sue labbra.

"Grazie" e lo baciò. Naruto fece appena in tempo a vedere l'espressione contrariata di Shikamaru. Probabilmente lui non era d'accordo...

Con una situazione molto più tranquilla e rilassata, passarono anche le lezioni pomeridiane. Le tre arrivarono in un baleno... Con loro il ritorno del suo personale accompagnatore.

Naruto temeva un altro scontro, ma sperava nella maturità di almeno uno dei due.

Nel cortile, mentre il gruppo si dirigeva verso l'uscita, Sai ebbe il buon senso di non prenderlo per mano, ma comunque gli si posizionò accanto. Facendogli sentire la sua presenza, il suo appoggio.

Accanto al cancello c'era Sasuke, il biondo lo vide subito ed i loro sguardi si incrociarono.

Una strana felicità fece aumentare il suo cuore. Si morse le labbra.

SaiSaiSaiSaiSaiSaiSai

"Sembra che oggi tu sia in orario" osservò l'Uchiha con ironia, non potendosi evitare di fulminare con lo sguardo il rivale,

"Ovviamente"

"Bene allora saluta, andiamo dritti a casa" il biondo annuì.

Salutò i suoi amici e si scusò con lo sguardo con Sai.

Poi salì nella vettura nera.

L'autista partì,

"Naruto"

"Si teme?" 

"Mi spieghi cosa ci fa quel tuo amico ritardato accanto a te?" Kiba era seduto esattamente tra lui e la portiera. Saltellava soddisfatto sul sedile, con un sorriso ebete sul volto.

"Sta provando la comodità di questa macchina"

Il moro si scostò i capelli dal volto, Naruto lo trovò molto sexy.

"Questo lo vedo dobe, ma cosa ci fa nella mia macchina?" 

"Giusto, può venire a casa con noi così ci aiutiamo per un interrogazione?" chiese sorridendo,

"Non mi sembra di avere un'alternativa dobe" 

Naruto e Kiba si scambiarono il cinque.

Fregato.

Aggiornata finalmente!! Non mi dispiace come è uscito fuori il capitolo anche se l'avvo programmato in modo totalmente diverso XD temo di avere riallungato la storia... Mancavano un paio di capitoli ed invece ta daaan lampo di genio...
A volte dovrei smetterla di pensare D:
Che ne pensate? Se avete tempo lasciatemi un commento con il vostro parere sulla storia e parte il sondaggio su Sai/Sasuke anche se temo di aver già deciso ;)

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Capitolo 23
*** Fratelli ***


sac
Sacrificio
-Fratelli-

[...] Il moro si scostò i capelli dal volto, Naruto lo trovò molto sexy.

"Questo lo vedo dobe, ma cosa ci fa nella mia macchina?" 

"Giusto, può venire a casa con noi così ci aiutiamo per un interrogazione?" chiese sorridendo,

"Non mi sembra di avere un'alternativa dobe" 

Naruto e Kiba si scambiarono il cinque.

Fregato.[...]

Il biondo era davvero molto felice di essere riuscito nell'impresa, gli sembrava quasi un giorno normale... Di molto tempo prima.

Kiba che andava a casa sua...

Anche se non l'aveva mai fatto per studiare!

A quel pensiero sorrise, sotto lo sguardo attento di Sasuke. Alla fin fine la presenza di quel fastidioso e rumoroso ragazzo poteva dare una svolta positiva al suo rapporto con il dobe.

D’altronde si sa, un Uchiha non fa niente per niente.

Dopo aver parcheggiato la macchina nel cortile della villa, i ragazzi scesero dalla vettura.

Il castano rimase sbalordito dalla maestosità della struttura. Mise una mano sulla spalla di Naruto e scosse la testa con forza.

"Sei proprio cambiato" 

Naruto si voltò verso di lui, spaventato.

"Perchè?" 

"Perchè un tempo mi avresti detto subito che abitavi in un castello!" tirò un sospiro di sollievo,

"Sei un cretino! Mi hai fatto venire un infarto" e scoppiò a ridere.

Vennero richiamati da Sasuke, che si crogiolava nella risata cristallina del suo biondino.

"Avete intenzione di rimanere tutto il tempo qui fuori?" non risposero neanche e si catapultarono all'interno. Itachi non era ancora rientrato, quindi o era impegnato in attività con il suo ragazzo o al lavoro aveva avuto degli imprevisti.

Kiba passò una buona mezzora a correre da una stanza all'altra, ormai Naruto aveva rinunciato alla possibilità di stargli dietro. Lo osservava in un gioioso silenzio,

"Visto teme? Ci voleva qualcun altro a rallegrare questa casa" si rivolse al moro, che con un ghigno non tardò a replicare,

"Se vuoi ti procuro un fratellino" 

"Teme!" Sasuke non rispose di rimando, ma gli scompigliò semplicemente i capelli. Infastidendolo ulteriormente.

"Aaaaa lo sai che ora non staranno più a posto" scosse la testa cercando di scacciare la mano.

Poi le urla chiassose di Kiba cessarono, forse era arrivato il momento giusto per cominciare a ripassare.

Bastò una veloce occhiata al ragazzo per capire che il libro non lo avrebbero visto ancora per molto. Lui non era cambiato per nulla.

"Allora ragazzi, facciamo qualcosa di divertente!" 

Sasuke cercò di convincerlo della necessità di studiare. D’altronde l'interrogazione era il giorno dopo.

Tentativo assolutamente vano, ma Naruto non voleva distruggere le speranze del teme. Era divertente osservarlo, mentre si scomponeva con il suo amico.

Si ritrovò a pensare che non era male vederli insieme. Probabilmente non sarebbe stato così distruttivo cercare di includerlo nel suo gruppo.

L'unico impedimento era Sai, chissà perchè ma qualcosa gli diceva che non sarebbero andati d’accordo.

Al ricordo del suo fidanzato gli tornò in mente che probabilmente avrebbe dovuto pensare seriamente a quello che gli aveva detto Shika.

"Allora Naruto?" Kiba si stava rivolgendo a lui,

"Scusa non ho capito"

"Dobe" si introdusse Sasuke,

"Non l'ho detto a te, teme" Kiba si frappose fra i due e ripetè la domanda, posta poco prima.

A sentire la richiesta Naruto si chiese se non ci fosse un tranello dietro... 

Vide Sasuke ghignare, ovviamente stava nascondendo qualcosa.

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Nel frattempo Itachi stava passeggiando per le strade di Konoha, rifletteva sul fatto che, da quando un vulcanico biondo era entrato nella sua vita, spesso gli succedeva di dubitare di tutto il suo operato.

Di come aveva gestito la sua quota nell'associazione.

Di come si era preso cura di Sasuke.

Di come l'aveva cresciuto.

Di come l'aveva aiutato... O forse era il contrario?

Ricordava che quando da piccolo Sasuke l'aveva svegliato, il mondo gli era totalmente crollato addosso. Sua madre non c'era più, il padre che l'aveva cresciuto amorevolmente era sparito da tempo...

Si sarebbe dovuto prendere cura lui del piccolo di casa.

Ma era troppo giovane, ancora non era maggiorenne. Fu il periodo più buio di tutta la sua vita.

Li misero entrambi sotto la custodia di Madara.

Era molto peggio di Fugaku. Non li picchiava, ma cercava di plasmare loro la mente. 

Le immagini della sua infanzia gli passarono davanti offuscando le persone che gli scorrevano accanto. I giorni grigi trascorsi a casa con l'insegnante privato, nessun amico, nessuno svago. Poteva esistere una prigione dorata peggiore?

Sasuke cominciava a non ricordare niente dei giorni trascorsi con la loro vera famiglia. Era come se fosse morto anche lui.

Non lo guardava più con l'amore e la venerazione di un tempo, ormai anche il suo frammento di felicità era stato spezzato.

Odiava Madara, si era preso tutto... Tutto! 

Per quel che gli importava a quei tempi, poteva anche prendersi tutta la società.

Voleva solo iniziare una nuova vita, ricominciare.

Alzò lo sguardo dal marciapiede e si accorse di essere arrivato al parco centrale di Konoha. Entrò e si sedete su una panchina, il freddo gli penetrò nelle gambe. Non ci fece caso.

Ricordò del momento di frattura, di cambiamento, la sua ribellione...

Un giorno fuggì, scappò per le vie della città. Lasciando indietro Sasuke, pensando solo a se stesso. Ma per lui era stato troppo da sopportare, sarebbe dovuto essere il più forte. Sua madre si sarebbe vergognata di lui.

Ma, anche se odiava Madara, aveva imparato una cosa in quegli anni. Doveva contare solo su se stesso e le altre persone sarebbero state solo dei mezzi per raggiungere la felicità nella vita.

Passò molti mesi in giro, fece le prime amicizie, conobbe i suoi primi amori. Incontrò molte persone che decisero di dargli una mano, un lavoro.

Così divenne indipendente.

Si scordò addirittura di avere un fratello, di avere una morale.

Trattava male praticamente tutti, li usava e poi li buttava via come stracci usati. Pochi erano quelli che avevano l'onore di essere chiamati amici.

Purtroppo era divenuto il riflesso di quello che non sarebbe mai voluto diventare.

Poi vide la luce, aveva appena finito la serata in un locale. Aveva festeggiato il suo diciottesimo compleanno spassandosela con un numero imprecisato di ragazzi e ragazze, credeva che nulla avrebbe potuto rompere la sua idilliaca vita.

"Ma guarda chi si vede, la prova che in realtà non sono figlio unico" Sasuke lo fissava con uno sguardo spento, con un piglio quasi ironico. Appoggiato al muro, aveva solo una camicia a maniche corte nera, come facesse a non avere freddo era ancora un mistero.

Lo stesso brivido che lo percorse quel giorno, lo fece rabbrividire. Erano passati anni, ma ancora si ripeteva che forse Sasuke sarebbe stato diverso se non l'avesse abbandonato... Forse non avrebbero avuto tutti quei problemi a relazionarsi con gli altri.

Rimasero in silenzio per diverso tempo, nessuno dei due aveva il coraggio o la voglia di parlare. Poi Itachi sospirò ed incrociò le braccia guardandolo dall'alto in basso.

"Cosa ci fai fuori casa a quest'ora?" si sentì chiedere, ma non avrebbe dovuto farlo.

"Come se ti interessasse, comunque io faccio quello che voglio. Madara non è mio padre, come te non sei più mio fratello" per il più grande fu come ricevere un pugno nello stomaco, un conto era pensarlo... Un altro sentirselo dire.

"Così piccolo e già dici queste brutte cose" Sasuke gli si avvicinò, strinse gli occhi.

"Tu mi hai abbandonato" un altro punto a suo favore purtroppo.

Avendolo così vicino l'unica cosa che desiderava era prenderlo sotto braccio, come faceva quando erano più piccoli.

"Ti ho lasciato dove volevi stare, era chiaro che io appartenevo ancora al passato mentre te, lentamente, stavi scordando tutto" 

Fortunatamente vide il pugno prima di farsi colpire.

Lo parò e a quell'attacco ne susseguirono altri... Cinque, sei, sette... Entrambi persero sia il conto che il passare dei minuti.

Il moro, sulla panchina, sorrideva tristemente a pensare a quante botte si erano dati quella notte.

Chissà forse ne avevano entrambi bisogno.

Poi si fermarono, il respiro affannato.

Itachi aveva bloccato le braccia del fratello sul terreno, ai lati del corpo.

"Sei un bastardo!" gli urlò in faccia il più piccolo, 

"Si può sapere cosa vuoi?" vide lentamente gli occhi di Sasuke inumidirsi, il moro si sbalordì della cosa.

"Mi hai lasciato solo in quella casa maledetta! Come pensi che mi sia sentito? Che sia stato felice?" non gli diede il tempo di rispondere e lo colpì con le parole.

Gli fecero più male dei pugni.

"Tu eri la mia unica fonte di salvezza, l'unica finestra sul passato, l'unica persona rimasta della mia vera famiglia! Te ne sei andato... E a Madara sono rimasto solo io. Dei due giocattoli, uno si era rotto... Rimaneva solo l'altro, io! Lezioni sempre più pesanti, grida, punizioni, nessun amico. Solo! Mi hai lasciato solo! Io mi fidavo di te" 

Itachi lo abbracciò, aveva sbagliato tutto. 

"Credevo tu volessi rimanere lì, che lo considerassi la tua nuova famiglia... La cosa mi spaventò a tal punto da farmi scappare" 

Si alzò dal terreno, aiutando anche Sasuke. Ancora con il viso bagnato dalle lacrime.

"Mi dispiace, sono stato un'idiota" 

"Io ho un'unica famiglia Itachi e sei tu. Ho aspettato il tuo compleanno e sono scappato anche io. Ricominciamo insieme?" 

Non c'era una vera risposta a quella domanda, ora Itachi lo sapeva.

Vedere di nuovo suo fratello, sapere che non era solo lo aveva aiutato molto. Gli diede l'incentivo a diventare una persona migliore.

I fatti si susseguirono quasi spontaneamente.

Il passaggio della tutela di Sasuke ad Itachi.

I lavori per mantenersi.

Il rendere un inferno la vita di Madara.

Grazie a Naruto, però, Itachi capì che mancava ancora qualcosa. Erano sempre stati loro due e, per quanto Sasuke avesse adottato un comportamento molto più irrispettoso, entrambi consideravano gli altri meno di zero.

Per questo non ci vide nulla di male quando, dopo aver conosciuto Orochimaru, decisero di acquistare un ragazzo…

Non si era accorto dei loro sbagli fino a quel momento, forse non erano stati tanto diversi dal loro tanto odiato zio.

Tutti quei poveri ragazzi.

"Itachi?" l'Uchiha alzò lo sguardo ed incontrò il volto stupito del suo ragazzo,

"Shisui, che ci fai qui?" era così tanto immerso nei suoi pensieri che non l'aveva neppure sentito arrivare,

"Io? Te piuttosto, mi avevi detto che dovevi correre a casa" 

"Che ore sono?" era totalmente smarrito,

"Ormai è quasi ora di cena, ma stai bene? Tutto ok?" ovviamente non gli era sfuggita la scintilla di malinconica tristezza nei suoi occhi,

"Diciamo di si, poi ti spiego"

"Vieni a casa mia dopo cena, magari ti faccio distrarre un po' " aggiunse maliziosamente, quindi gli diede un dolce bacio sulla guancia.

L'Uchiha sorrise guardandolo mentre si allontanava. 

L'onore di averlo cambiato non andava dato solo a Naruto, ma anche a quell'angelo del suo ragazzo!

Quanto lo amava...

Si alzò dalla panchina stiracchiandosi, era il momento di rientrare.

Non sarebbe stato un felice rientro.

Si avviò, totalmente inconsapevole di quello che avrebbe trovato a casa.

Nel frattempo Naruto,

"Teme non ci provare neanche, tieni a posto quella mano!"

"Ma dai dobe me l'ha chiesto Kiba"

"Anche te stupido cagnaccio stai fermo o finirò per venirti addosso"

Già, si stavano proprio divertendo.

E anche Sacrificio è stato aggiornato!! Tatataaaan
Spero che lo scorcio di passato dei nostri amati/odiati fratelli vi sia piaciuto!! Che ne pensate??
Ma soprattutto, cosa stanno combinando Kiba, Sasuke e Naruto in casa? 
Grazie per esservi fermati a dare una lettura al mio lavoro, se vi va lasciatemi un pensiero, un consiglio o una critica ;)

A presto!

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Capitolo 24
*** Tristi verità ***


triste verità

Ringrazio tutte le persone che hanno messo la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite... Ma in particolare grazie a chi ha avuto il tempo di recensire la storia:soniacrivellaro Valchiria7EuphieKaiAllymc89Kyuubi Uchiharyanforever 

Sacrificio
-TristI verità-

[...] "Vieni a casa mia dopo cena, magari ti faccio distrarre un po' " aggiunse maliziosamente, quindi gli diede un dolce bacio sulla guancia.

L'Uchiha sorrise guardandolo mentre si allontanava. 

L'onore di averlo cambiato non andava dato solo a Naruto, ma anche a quell'angelo del suo ragazzo!

Quanto lo amava...

Si alzò dalla panchina stiracchiandosi, era il momento di rientrare.

Non sarebbe stato un felice rientro.

Si avviò, totalmente inconsapevole di quello che avrebbe trovato a casa.

Nel frattempo Naruto,

"Teme non ci provare neanche, tieni a posto quella mano!"

"Ma dai dobe me l'ha chiesto Kiba"

"Anche te stupido cagnaccio stai fermo o finirò per venirti addosso"

Già, si stavano proprio divertendo. 

[...] 

Itachi varcò la porta di casa e sentì subito delle risate provenire dal salone, una era sicuramente quella di Naruto, ma l'altra? Si sporse lievemente nella stanza e quello che vide lo lasciò basito. Sarebbe scoppiato a ridere se non avesse avuto una pseudo reputazione da difendere.

Il tappeto composto da vari colori si trovava sul pavimento ed era vistosamente accartocciato, segno che la lotta stava andando avanti da molto; i corpi dei tre giovani erano notevolmente avvinghiati in posizioni assurde. Come riuscissero ancora a non cadere era veramente un mistero.

Se non fosse stato per la posizione degna di un artista circense, Sasuke sembrava che stesse guardando un telegiornale da quanto stava mantenendo un'aria imperturbabile; ma a lui non poteva mentire, si notava il luccichio di divertimento nei suoi occhi di ossidiana, il biondo gli stava proprio facendo bene.

"Poi dovete spiegarmi dove siete andati a trovare quel gioco" i tre colti di sorpresa dalla voce del nuovo arrivato si voltarono di scatto, Kiba però fece un movimento troppo veloce e perse l'equilibrio cadendo esattamente sullo stomaco di Naruto, che emise un rantolo soffocato e, con un colpo di anche, lo fece cadere a terra. 

"Ah Cagnaccio hai perso!" il castano si mise a gattoni e gli urlò in faccia,

"Non è assolutamente valido! Mi ha distratto lo spilungone, è un complotto!" 

"Mi spiace, ma sono d’accordo con Naruto, paga pegno" affermo Sasuke.

"Cioè sul serio state portando avanti una conversazione in quella posizione?"

"Itachi gli Uchiha non si arrendono mai, qualsiasi sia la sfida" Il più grande stava seriamente rischiando di scoppiargli a ridere in faccia, ma non voleva urtare il suo orgoglio,

"Tieni alto l'onore" affermò dirigendosi in cucina e soffocando una risatina. 

"Quindi continuiamo, piede destro sul rosso!" sentì la voce di Naruto pronunciare quei comandi e fu veramente molto nostalgico ricordare come, molti anni prima, Itachi riusciva a passarci ore ed ore insieme a sua madre.

Poi qualcuno interruppe i suoi pensieri,

"Ci siamo giocati una pizza, quindi posso ordinarne una anche per te?" si voltò e vide che a parlare era stato il ragazzo dall'ignota identità,

"Non sarebbe male... Te saresti?" il giovane fece un enorme sorriso, quindi gli porse la mano,

"Kiba il migliore amico della testa quadra" 

"Guarda che ti sento cagnaccio rognoso!" Itachi strinse la mano scuotendo la testa,

"Io sono il fratello di Sasuke e la balia che permette a quei due di non uccidersi. Ottima idea la pizza, prendo una margherita"

Kiba sospirò,

"Certo che voi Uchiha avete dei gusti molto sempliciotti, allora vada per due margherite, una capricciosa e una quattro stagioni"

Quindi prese il telefono per ordinare le quattro pizze da asporto. Itachi si ritrovò a pensare che forse questa serata poteva volgere a suo favore, magari Sasuke sarebbe stato talmente rilassato da non fare tante storie. Quindi in attesa della cena si diresse verso il bagno del piano di sopra, una bella vasca calda piena di schiuma non poteva che fare bene alla sua testa.

E magari poteva aggiungerci una bella videochiamata hot con un brunetto di sua conoscenza. Con quel pensiero in testa scomparve lungo le scale con un ghigno sulla faccia.

Nel frattempo in salone la sfida stava continuando. 

Con l'eliminazione di Kiba dalla partita non c'era più nessuno a dividere i corpi dei due giovani,

"Non trovi dobe che questo gioco possa considerarsi un bellissimo preliminare?" affermò suadente il moro, mentre raggiungeva con la mano sinistra il pallino giallo, esattamente sotto l'inguine del biondo. 

Ovviamente il moro non perse occasione per sfiorare la parte bassa della sua preda.

"Non dire cazzate teme! E vedi di concentrarti" quindi girarono ancora la punta del cartellone per scoprire quale sarebbe stato il prossimo movimento,

"Vedi Naruto" il suo nome era stato pronunciato in modo molto sospetto "Non c'è più uno scopo nel continuare a giocare, quasi quasi è meglio se lasciamo perdere"

"Cosa? Non ci pensare neanche Sas'ke questa ormai è una sfida tra me e te! Non ti permetterò mai di battermi" un sorriso apparve sul volto del moro, sembrava che quasi si aspettasse quelle parole,

"Allora giochiamoci qualcos'altro, il primo perdente ossia il tuo amichetto ci sta procurando la cena. Decidiamo quale sarà la penalità del prossimo a cadere" 

Naruto ci pensò un attimo, giusto il tempo di spostare il piede dalla casella verde a quella blu.

"Sembra ti piaccia strusciarti su di me" in effetti i due giovani si trovavano in una posizione in cui i due bacini non potevano che sfiorarsi,

"Teme lo stai facendo apposta! Kiba vieni a girare la ruota questo teme sta barando!" urlò in cerca d'aiuto Naruto, per poi volgere il suo sguardo blu su quello color pece dell'Uchiha, i volti talmente vicini... Distanziati solo da un sospiro,

"Molto bene teme! Allora inseriamo una penalità per il perdente. Tanto sarai tu a cedere"

"Allora metto sul piatto una bella serata in relax" Naruto socchiuse gli occhi scandagliando il viso dell'altro,

"Sul serio? Tutto qui?"

"Guarda che se vuoi vado su qualcosa di più eccitante" quindi fece per buttarsi sulle labbra del biondo che riuscì ad evitarla scostando il volto. Sasuke gli lasciò un bel bacio sul collo caramellato, reprimendo un brivido il biondo ribattè:

"No no va benissimo il relax. Ora continua a giocare però. Kiba!" a quest'ultimo richiamo l'amico di Naruto entrò in salone,

"Mamma mia come siete impazienti, stavo contrattando sull'orario. Ho una fame!" quindi si buttò sul divano in pelle,

"Cavolo ragazzi com'è morbido! Fossi in voi ci passerei intere giornate qua sopra" 

Con quelle parole, senza volerlo, Kiba fece ricordare alcuni momenti bollenti al biondo che arrossì vistosamente. 

Sasuke lo notò e non riuscì a non infilare il coltello nella piaga,

"Naruto il tuo amichetto ha ragione, forse dovremmo passare più tempo sopra quel bellissimo e comodissimo divano... Come l'ultima volta"

"t-t-teme smettila di fare il teme! Kiba gira quella ruota che devo far capire a questo moretto chi è che comanda" 

Sasuke alzò un sopracciglio, voleva seriamente la guerra quel dobe? Un Uchiha non perde mai.

Un'oretta dopo un Kiba svogliato cambiava canale di continuo, mentre Itachi era stato costretto a sostituirlo come 'giraruota' ufficiale. 

"Ragazzi possiamo smetterla?" chiese il castano disperato, quasi si pentiva di aver proposto quel gioco,

"Ha ragione, concludiamola in un pareggio" concordò Itachi,

"Manco morto!" dissero all'unisono i due sfidanti,

"Siete terribili" sospirò Itachi. Poi per fortuna suonarono alla porta, con un enfasi pazzesca Kiba si lanciò ad aprire sostituendo i padroni di casa.

Dopo qualche istante un profumino invitante si diramò in tutte le stanze,

"La salvezza, finalmente, si presenta sotto forma di pizza! Itachi vuoi unirti a me e lasciare quei due fanatici a torturarsi da soli?" 

"Ben volentieri" quindi lasciò a terra il cartone con la freccia e si diresse in cucina molto velocemente, senza dare il tempo ai due giovani di bloccarlo.

Sasuke e Naruto si guardarono negli occhi,

"Dobe è il tuo turno" 

"Teme ma non è giusto, le mie mani sono incastrate e attorcigliate non arriverò mai a girarla" il moro alzò un sopracciglio,

"Quindi ti arrendi?"

"Mai teme! Non potresti girarmela tu? Sei messo meglio" 

"E dove sarebbe il divertimento dobe? E' il tuo turno e giri tu" 

"Ti odio"

"Sai qual è l'altra faccia dell'odio dobe?"

"Fanculo" quindi Naruto alzò la mano destra e, destreggiandosi tra gli arti dell'altro ragazzo cercò di raggiungere la freccia. C'era quasi, poi Sasuke decise di piegare leggermente il ginocchio scontrandosi proprio con  la gamba del biondo che imprecando perse l'equilibrio e cadde sopra il corpo del moro.

"Direi che hai perso dobe" gli soffiò sulle labbra, quindi lo baciò.

Voleva farlo da ore ormai, ma l'amichetto del suo compagno di giochi non si toglieva dalle scatole.

Con la lingua esplorò la bocca dell'altro, ne sentiva il bisogno e a quanto pare anche Naruto che infatti rispose con foga al bacio. Nell'enfasi portò le braccia ad avvolgere il busto di Sasuke portandoselo più vicino. Il moro non aspettava altro e con la mano andò a cercare l'elastico dei pantaloni del biondo.

I due si staccarono dal bacio per prendere aria, Naruto con il fiatone bloccò il moro,

"Sas'ke c'è Kiba nell'altra stanza e poi ho fame" 

"Quindi vorresti dire che se fossimo da soli ti faresti scopare?" il biondo arrossì fino alla punta dei capelli,

"Teme assolutamente no! Comunque poi voglio la rivincita. Perché mi guardi in quel modo?" il moro infatti sapeva di avere vinto e non solo a Twister, ogni giorno che passava Naruto era sempre più suo e molto presto l'avrebbe avuto completamente,

"Niente dobe, hai sicuramente ragione. Andiamo a mangiare" quindi gli diede un veloce bacio a stampo e si diresse in cucina,

"Teme so che hai pensato a qualcosa! Ho il diritto di sapere cosa passa per la tua testa spocchiosa" I due raggiunsero Itachi e Kiba che si stavano già gustando la prelibata leccornia italiana,

"Quindi chi ha vinto?" chiese Kiba, con ancora una fetta di pizza in bocca; Naruto gli lanciò un'occhiata assassina,

"Secondo te? Traditore di un cagnaccio, la mia vittoria non valeva quanto la tua pizza?"

"Ovviamente!" il biondo fece per lanciarsi contro l'amico cercando giustizia per quelle parole e per l'abbandono di poco prima. Per colpa sua si era fatto battere e baciare dal teme e gli era anche piaciuto!

Dannazione

Proprio mentre stava per balzare sulla sua preda una mano si frappose tra i due litigiosi, Sasuke era molto soddisfatto e, con leggerezza, gli scompigliò i capelli,

"Su dobe ci siamo giocati solo del relax, non c'è niente di male nel perdere lealmente una sfida" il tono usato faceva percepire perfettamente il livello di godimento provato dall' Uchiha in quel momento,

"Teme dici così solo perché hai vinto! Me la pagherai cagnaccio" quindi si voltò verso il più grande presente in quella stanza,

"Ed anche te me la pagherai Itachi, non pensare di scampartela così" il moro chiamato in causa quasi si strozzò con il boccone.

La cena passò abbastanza velocemente senza ulteriori battibecchi, a parte ovviamente quelli tra Naruto e Sasuke che ormai erano all'ordine del giorno.

Il tutto seguito dallo sguardo attendo di Inuzuka. 

Ad una cert'ora i quattro si alzarono da tavola ed il primo a prendere la parola fu proprio Kiba,

"Ragazzi è stata una bella giornata e come sempre non abbiamo aperto nemmeno un libro Namikaze"

"Certe abitudini non si perdono mai" quindi il biondo gli fece l'occhiolino,

"Allora ragazzi prendo la giacca e vado, ti va di accompagnarmi fuori Naruto?" 

Di riflesso il chiamato in causa voltò il viso verso Sasuke, che fece un lieve cenno con la testa,

"Beh non ci sono molti piatti da pulire" fece il più giovane dirigendosi verso la sala, tacitamente aveva lasciato l'incombenza di sistemare in cucina ad Itachi che per quella volta decise di tacere. 

Doveva parlare di una cosa importante con il fratellino e gli conveniva che fosse molto rilassato.

Naruto accompagnò il suo migliore amico alla porta, quindi attraversarono insieme il grande giardino all'inglese. Fu proprio Kiba a rompere per primo il silenzio,

"Dicevo sul serio prima Naru, mi sono divertito oggi. Mi mancava passare del tempo con te"

"Anche io sono stato bene Ki" il castano fece un bel sospiro quindi continuò,

"Ti dirò una cosa, ma non voglio che ti arrabbi con me ne che mi blocchi durante il discorso, ok?" leggermente timoroso, ma incuriosito il biondo annuì,

"Bene... Io penso di non averti mai visto così felice Naruto." alzò una mano per bloccare il primo tentativo di interruzione del biondo, Kiba sapeva che non sarebbe stato facile, ma continuò,

"C'ero anche io questa mattina Naru, quando ti sei baciato con Sasuke fuori dalla scuola. Non ti ha visto solo Shika, ma è stato il primo a decidere di parlarti ed io gli e l'ho concesso. Ho visto però che non ha portato ad alcun risultato, quindi io sarò molto più diretto. Non userò giri di parole come fa di solito quel genio di Shikamaru. Se non ti decidi a lasciare Sai sarai tu quello che ne soffrirà di più. Non c'è niente di peggio del non prendere una decisione ed il Naruto che conosco è sempre stato molto diretto. Qualcuno ci starà male, è vero... Ma è meglio che non farlo andare avanti con la sua vita. Naru te provi un sacco di emozioni quando sei con l'Uchiha, penso che per te sia come essere sulle montagne russe. Litigate, vi arrabbiate e vi pestate, ma poi fate pace e ogni volta vi avvicinate sempre di più. Hai mai provato tutto questo con Sai? Te l'hai sempre aiutato, gli hai sempre dato tutto ciò di cui aveva bisogno, ma alla fine quando dovevi scegliere di passare del tempo con lui o con me dicevi che per te era uguale. Pensaci Naru, lui per te non è niente di più che un buon amico a cui hai dato molto spesso dei benefici"

All'ultima parola gli fece l'occhiolino e il biondo si ritrovò ad arrossire leggermente,

"Ti ho visto prima, hai quasi chiesto il permesso all' Uchiha per allontanarti da lui"

"Per le polsiere io"

"Andiamo Naruto, non mentirmi. Hai mai provato a prendergli il telecomando e a scappare veramente da questa casa?" il silenzio che seguì quella domanda fu molto eloquente,

"Proprio come immaginavo... Ed oggi ho avuto la possibilità di vedervi insieme, di guardarvi mentre ridevate e scherzavate. Avete una complicità invidiabile costruita in pochissimo tempo. Non lasciare che la paura di far soffrire Sai ti freni nel raggiungere la tua felicità e soprattutto permetti a lui di andare avanti"

Attese qualche istante, quindi il castano batté le mani davanti al volto del Namikaze, cambiando tono della voce continuò,

"Oh comunque l'importante è che ce la spassiamo noi! Ho visto una bellissima playstation in sala, la prossima volta ci sfidiamo a quella" Naruto di slanciò lo abbracciò.

"Grazie Kiba per tutto, farò tesoro di queste parole e, soprattutto, non vedo l'ora di stracciarti alla Play" quindi gli aprì il portone,

"Non sperarci troppo volpaccia!" quindi iniziò a correre lungo la strada ben illuminata, lasciando Naruto solo con i suoi pensieri.

Nello stesso momento i due fratelli Uchiha si trovavano in sala e Sasuke fissava trucidamente il più grande,

"Sasuke lo sai anche te che è la cosa migliore"

"Cioè fammi capire, solo perché te non hai le palle di reggere le lamentele di un dipendente dovrei essere io a rimetterci?" Itachi scosse la testa,

"Lo sai meglio di me che non è così. Ci stiamo cacciando in un vicolo cieco Sasuke, abbiamo acquistato molti giovani e alla fine abbiamo trovato Naruto che è riuscito a strapparti via dalla solitudine. Ti ha insegnato a provare emozioni nuove. Ti ricordi com'eri prima di conoscerlo no?"

"Tzè" quindi voltò la testa per non costringersi a incrociare lo sguardo del più grande, sapeva che aveva ragione;

"Non possiamo tenerlo qui per sempre, primo perché è illegale nonostante non ci sia niente che possa incastrare Orochimaru ed i suoi traffici, secondo perché tu lo ami"

Sasuke, irato, si voltò di scatto verso il fratello,

"Non dirlo nemmeno per scherzo"

"Fratellino ti conosco meglio di chiunque altro, non puoi mentirmi... Ma chiediti questo, lui potrà mai amare una persona che gli impedisce di essere libero?" 

A queste parole Sasuke trasalì, era vero che provava dei sentimenti molto forti per quello che all'inizio doveva essere solo un giocattolino, era vero si era innamorato... Ma lasciarlo andare rischiando che decidesse di non tornare più da lui era troppo rischioso.

Non era ancora pronto, non avrebbe retto un altro abbandono.

Quindi i due sentirono sbattere la porta d'entrata e la voce del biondo li raggiunse,

"Allora che dite, ce ne andiamo a letto?" 

"Sei te che ti sei perso in chiacchiere dobe!"

"Teme!"

"Comunque io ho tutta l'intenzione di riscuotere oggi la mia serata di relax; quindi possiamo andare verso la camera da letto, ma per un bel massaggio rinvigorente"

"Cosa? Assolutamente no teme"

"Vuoi rimangiarti la parola dobe?" Naruto si morse leggermente il labbro inferiore e a quella vista il cuore di Sasuke fece una capriola, era veramente adorabile,

"Io mantengo sempre le mie promesse teme!" quindi corse al piano di sopra.

Itachi scosse la testa,

"Pensaci Sasuke" quindi prese il proprio cappotto,

"Dove vai?" chiese il più piccolo,

"A prendermi anche io la dose di relax giornaliera. Non aspettatemi svegli" quindi gli fece l'occhiolino e sparì dalla vista di Sasuke.

Quel giorno i due ragazzi rimasti in casa si erano trovati costretti ad ascoltare delle tristissime verità... Verità di cui entrambi erano a conoscenza, ma che per qualche motivo rifiutavano di accettare.

Entrambi avevano delle decisioni da prendere per poter raggiungere la loro felicità.

Ta ta ta taaan ecco a voi un bell’aggiornamento! Spero che ci sia ancora qualche fan di questa storia visto il tempo che è rimasta sospesa … Avevo deciso di dare la priorità a “Magia”, ma mi sono resa conto che per questa storia ormai la conclusione è alle porte. Quindi ecco qui la continuazione! Con un bel po’ di confronti e poco contatto ;) Ma abbiamo tutta la notte di Relax per quello! Fatemi sapere cosa ne pensate e soprattutto …

Cosa ne pensate della nuova sfaccettatura di Kiba?? A me è piaciuto troppo scrivere il monologo *^*

A presto!!

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