Riesco a sentire i tuoi pensieri.

di CinziaCandid
(/viewuser.php?uid=83564)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Che strano tipo! ***
Capitolo 3: *** Forse, sono solo paranoie. ***
Capitolo 4: *** Aspetta, CHE COOSA?! ***
Capitolo 5: *** Vuoi la guerra? Guerra avrai. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

Salve, il mio nome è Laila, frequento il terzo anno del mio adorato liceo artistico e sono felicemente quanto spensieratamente single; i ragazzi non fanno per me, assolutamente… Rettifico: La gente non fa per me!

Odio il fatto che ci siano persone così falsamente moraliste che si nascondono dietro maschere di finto buonismo per poi sparlare alle spalle di questo e di quest’altro senza conoscere i fatti. Perché non dirle in faccia le cose?

È così difficile tirare fuori le palle? Per fortuna ci sono ancora quelle persone gentili e disponibili che sorridono sempre e comunque, in quel modo dolce e rassicurante che ti scalda il cuore, persone vere.

A volte mi ritrovo -o meglio, ritrovavo-  a desiderare di avere il potere di leggere la mente di suddette persone, anche solo per un momento, per capire cosa pensano davvero.

Ma non è possibile, direte, ed era quello che affermavo anch’io fino a pochi mesi fa.

Ero fermamente convinta di questo ma qualcosa -o meglio, qualcuno è entrato a forza nella mia vita, e ha minato tutte le mie certezze in un nanosecondo.

Il suo nome?  Darek.

 

 


Spazio Autrice-

Ecco qui la mia prima fan fiction a più capitoli.

Questa sciocchezza mi è venuta in mente proprio ieri sera e senza pensare a parole ben precise ho iniziato a pigiare i tasti del cellulare per non dimenticare nulla.

Oggi l’ho riportata sul computer e l’ho voluta condividere con voi! :D

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Che strano tipo! ***


ImagesTime.com - Free Images Hosting

 

E vissero tutti felici e contenti.

 

FINE.

 

Chiusi il libro con studiata lentezza e sospirai rumorosamente.

Bhe, indubbiamente non potrei dire di non aspettarmi un finale del genere, immaginavo qualcosa come “ E il principe e la principessa stettero per sempre insieme alla faccia della strega cattiva “ certo, ma non cambia poi molto .

Come farà la STREGA senza il principe da lei amato ora?

Riuscirà a dimenticarlo e andare avanti per la sua strada o sarà divorata dall’invidia per sempre? Poveretta in fondo anche lei amava il bel cavaliere dal mantello azzurro; certo ne ha fatte di cavolate per farsi notare ma non meritava una tale fine… le sono vicina, spero si riprenda.

Perché sono sempre le streghe a sbagliare? Solo perché brutte e col naso gobbo non sono all’altezza della bionda principessa dai capelli lunghi? Un giorno spero di trovare una storia in cui non vinca, per così dire, sempre la solita belloccia ma anche la meno carina abbia il suo momento di gloria.

Ma non pensiamoci ora…

Riposi il libro sul comodino e mi spostai alla scrivania accendendo il computer; era dal un bel po’ che non lo usavo.

In effetti sembra strano anche a me, sapete, sono sempre stata una”malata” di internet, ci stavo un bel po’ di ore al giorno.

Mi è sempre piaciuto leggere storie, sapere cosa pensa la gente, come vede il mondo, le loro prospettive, i loro sogni.

Il mondo dei libri è quasi sempre diverso da quello reale; la gente qui non sorride al sole, non parla agli oggetti e non saltella qua e la cantando… ma questo suddetto mondo mi affascina; ogni tanto è bello estraniarsi e non pensare a nulla, immaginare un asino che vola o un cane che miagola. Un modo semplice e veloce per sognare, in pratica.

Mi riscossi dai i miei strani pensieri e ritornai sulla terra;

scrissi velocemente nome e password ed entrai  nel mio sito preferito di fan fiction.

 

Vorrei sapere cosa pensa la gente!-

[ Autore: Laila ] [ Rating: Verde ] [ Capitoli: 1 ]   [ In corso ]
[ Leggi le 
1 recensioni ]

 

Oh cavolo! Era la mia prima recensione, tremando cliccai leggermente sul piccolo numerino e attesi che si caricasse la pagina…


Iltuopiùgrandedesiderio scrive:


Interessanti le tue teorie, molto molto interessanti.

Mi sembra di capire che il tuo voler sapere cosa pensa la gente sia un vero e proprio desiderio. Ti vorrei proporre una cosa, ma prima ho bisogno di sapere cosa faresti per ottenere quel che desideri. Saresti pronta a perdere tutti i tuoi amici? Ad andare incontro alla possibilità di impazzire per riavere la tua vita indietro? Faresti di tutto? Anche vendere il tuo cuore?!

Fammi sapere piccola Laila.

Saluti.

 

Rispondi; Cancella; Segnala.

 


Rimasi per alcuni secondi impietrita davanti allo schermo, ok, qualcuno aveva deciso di farmi uno scherzo, certo di cattivo gusto ma era pur sempre uno scherzo… no?

Il modo in cui era stato scritto quel messaggio, le parole usate, mi avevano messo una strana ansia addosso. Decisi di rispondere subito a quello “strano personaggio”  e scrissi un breve e veloce messaggio premendo poi invio.

 

Laila(AUTRICE) scrive:

 

Non so chi tu sia ma mi spiace dirti che no, non sono interessata a nulla di tutto questo e ti pregherei di non scrivere altro se non cose inerenti alla storia.

Tanti saluti.

Laila

 


Accantonai l’idea di scrivere altro con non poche difficoltà, perché si sa la curiosità è femmina e chiusi anche se a malincuore il sito.

Ritornai su facebook e notando una piccola nuvoletta rossa che mi avvertiva di avere una nuova richiesta di amicizia cliccai su accetta senza nemmeno guardare chi fosse il tizio/tizia misteriosa  e spensi il computer.

 

 

Avevo commesso un errore, un grandissimo e stupidissimo errore.

Cosa c’è di sbagliato nell’accettare una richiesta su facebook direte voi?

Il problema non è questo, il problema era ed è  lui.

Avrei dovuto rifiutarlo allora, ma non lo feci.

Quella notte spensi il computer e in cambio accessi il cuore, come la fiammella di una candela mi sciolsi e lo faccio tutt’ora, pian pian sotto lo sguardo di quello che ora è l’uomo che odio di più al mondo ma che allo stesso tempo seguirei fino  in capo al mondo.

 

 

 

 

 

Spazio autrice-

Ed eccovi il vostro capitolo! Sperando che vi piaccia e non vi abbia deluso ovviamente :)

Da questo brevissimo capitoletto si incomincia a capire qualcosa, anche se non tutto è stato svelato.

In realtà nemmeno io so come continuerà visto che i capitoli li scrivo al momento… bhe’ dovrò velocizzarmi :D

Siete liberi di amarmi ora u.u

Adios! (Y)

 

Cinzia Candid

 


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Forse, sono solo paranoie. ***


ImagesTime.com - Free Images Hosting

La mattina seguente mi svegliai “grazie” alla mia “adorata” sveglia che prontamente scaraventai contro la parete della mia camera.

<< Maledetta sveglia, devo ricordarmi di distruggerti in mille pezzi! >>

Mi rimisi a dormire trascinandomi verso il letto e tuffandomici come un pesce nella sua vaschetta; stavo anche per addormentarmi nuovamente quando…

*DRRRRRRRRRRRRRRIIIIIIIIIIN*

Sobbalzai a quel suono e praticamente urlai << Ma non è possibile! Non eri morta? >> inutile, come se potesse rispondermi.

Ormai senza speranze dovetti alzarmi, e recuperando la sveglia dal pavimento guardai distrattamente l’ora.

 

-07:45-

 

<< Oh mio dio! No, starai scherzando! >> di rimando la sveglia emise un sinistro stridio.

Maledetta, si prendeva anche gioco di me ora.

Mi diressi praticamente di corsa in bagno e dopo una veloce doccia indossai i primi capi che riuscii a trovare nel mio armadio tutto meno che ordinato e scesi in cucina per la colazione.

<< Mamma sono in ritardissimo, prendo solo una tazza di caffè >> esclamai tutto d’un fiato senza nemmeno guardarla.

<< Ma amore devi… >>

Non la feci nemmeno finire di parlare che la fermai dicendole…

<< Si lo so, ma mamma non POSSO mangiare la tua carinissima farina d’avena oggi mi dispiace >> la salutai con la manina mimandole un “ci vediamo dopo” e mi diressi alla porta.

Tutto per non mangiare la sua schifosissima farina.

Arrivata al portone mi assicurai di avere le mie fedeli scarpette allacciate e cominciai a correre.

Non potevo perdere l’autobus, la strada per la scuola era lunga ed ero già in straritardo, DOVEVO assolutamente raggiungere quello STRAMALEDETTO autobus.

In lontananza vidi il mezzo in questione e mordendomi il labbro inferiore accelerai il ritmo della corsa, certo le persone che mi guardavano stranite per me non avevano importanza… infondo stavo solo correndo come una pazza per la strada inseguendo un autobus, tutto normale.

Qualcuno doveva volermi davvero bene lassù perché l’autobus dopo qualche secondo si fermò e potetti salirci, finalmente! Sospirai per il sollievo, e riprendendo a respirare normalmente notai un posto vuoto proprio in fondo e dopo essermi seduta, come mio solito, presi a guardare fuori dal finestrino.

Palazzi, negozi, persone… una madre che sgridava il suo bambino, due fidanzatini che amoreggiavano seduti al bar, un vecchietto col cappello e il bastone, un tizio strambo e vestito di nero appoggiato ad una moto che mi salutava

STOP! Cooosa? Mi salutava? Mi girai a guardarlo ma purtroppo l’autobus prese una curva e lo persi di vista...

Mi risistemai bene sul sedile e ancora un po’ turbata decisi di chiamare la mia migliore amica.

Lei, la mia dolce ancora di salvezza, la mia unica amica, Clelia.

Dopo neanche due squilli rispose con un…

<< LAILAAAAAAA! >> giusto! Non vi avevo detto che salutarmi mettendomi  fuori uso un orecchio era cosa da routine per lei.

<< Ma lo sai che sei in ritardissimo? >> continuò tranquillamente Clelia.

<< Eh, come al solito! Senti ma sei già in classe? Non potresti tenere buona la Gargiano il tempo di farmi sgattaiolare dentro? >> le chiesi quasi supplicante.

<< Mm, vedrò cosa posso fare ma sbrigati ok? >>

<< E’ una parola! Questo rottame va a uno all’ora e a pensarci bene avrei fatto prima a piedi >> esclamai irritata.

<< Oh finalmente! Sono davanti alla scuola, conto su di te, OK? >>continuai più tranquilla.

<< Certo certo, quando mai ho sbagliato io? >> disse con una nota di disappunto nella voce. 

Ma no, ma che dico? Solo quella volta che le chiesi di prendermi un caffè e mi portò un gelato alla fragola a cui io sono felicemente allergica; ma sono piccolezze. Ah, dimenticavo quella volta in cui scambiò il mio libro con quello della prof e mi fece guadagnare una favolosa punizione, motivo? Non lo so… forse le numerose scritte contro di lei potevano esserne la causa? Naa.

<< Ma cosa dico! Sarà il caldo… >> cercai di recuperare il possibile.

<< Eh! Mi sembrava strano...  >> certo mooolto strano.

<< Senti sto scendendo, ci vediamo dopo. >>

<< Certo, ciao ciao Lily! >> lei e il suo maledetto vizio di chiamarmi Lily.

Imboccai velocemente l’uscita e mi diressi al portone della scuola…peccato che fosse già chiuso e la guardia fosse proprio lì davanti.

Repressi un’imprecazione e con la coda tra le gambe misi in atto il piano B.

<< Signorina Caddley, ancora lei? >> lo sapevo, maledetta sveglia… era tutta colpa sua!

<< ehm...Senta non è che per oggi, solo per questa volta, potrebbe chiudere un occhio? La scongiuro! >> se non fosse bastato avrei dovuto contare tutto sulle mie straordinarie doti d’attrice.

<< Signorina, sta scherzando? E’ già la terza volta in questa settimana che mi chiede di chiudere un occhio “solo per questa volta” >> mimò delle virgolette nell’aria e riprese << …e una settimana le ricordo che è composta da 7 giorni e oggi è solo mercoledì! >> ok, il piano b stava miseramente fallendo, DOVEVO fare qualcosa.

<< Lo so, lo so. Ma questa volta deve credermi! Non è stata colpa mia... è che un gatto nero mi è passato davanti alla fermata dell’autobus e lei lo sa che attraversare la strada dopo che un gatto nero ci è passato porta sfortuna no? >> lo vidi annuire confuso << E poi? >> mi incoraggiò a continuare.

<< Non… potevo attraversare la strada e visto che il bus era proprio dall’altra parte ho deciso di venire a piedi >> << Se si fosse svegliata presto sarebbe arrivata in orario anche se fosse andata a passo di lumaca quindi non posso lasciarl... >> << Ma non mi ha lasciato finire… >> lo interruppi piccata.<< Continui continui...>><< Che stavo dicendo? Ah si, stavo camminando beatamente per le vie meravigliose che questa città ci offr >> << Vada avanti >> mi interruppe sbrigativo << Certo, dicevo…stavo camminando quando ad un tratto vedo una vecchietta a terra che indica un tizio che corre con un passamontagna in testa… e che si fa in questi casi? >> chiesi alla guardia che mi guardava, se è possibile, ancora più confuso.

<< Che si fa? >> chiese spazientito. << Bhe, una persona normale avrebbe chiamato la polizia e soccorso la vecchietta ma si sa io sono Laila Caddley no? >> << Vada avanti mi sta facendo solo perdere tempo! >> << Non si arrabbi le sto spiegando! >> esclamai irritata. << Io >> mi indicai il petto con un dito << Laila Caddley,  ho deciso di rincorrere l’uomo in questione e una volta raggiunto ho dovuto lottare per riprendere la borsa della vecchina… ma tranquillo, CE L’HO FATTA! >>

 Conclusi entusiasta.

 L’uomo mi guardò con una faccia alla ”sei senza speranze...<< Certo certo bella storia, signorina… >> vi ho già detto che quest’uomo mi stava sempre più antipatico!?

<< Ma è la verità! Sul serio io...  >>riprovai implorante.<> IO AMAVO QUELL’UOMO!

<< Grazie grazie grazie! >> esclamai cominciando a camminare all’indietro per poi girarmi e continuare a correre.

Arrivata alla porta della classe vidi proprio al suo fianco Clelia e la Gargiano...cavolo!

La vedevo gesticolare e guardarmi con aria allarmata mentre la prof le intimava di fare presto e spiegarle perché mai a lei dovesse interessare del suo cane di nome Bobby; che poi Clelia un cane nemmeno lo aveva.

Cercando di non fare rumore sgattaiolai all’interno dell’aula e mi sedetti al mio adorato banco vicino alla finestra.

Dopo qualche secondo vidi entrare la mia migliore amica con in volto un sorrisetto diabolico e a suo seguito una prof con un diavolo per capello, le sorrisi e le feci segno di sedersi accanto a me.

<< Buongiorno ragazzi, scusate il ritardo ma la vostra cara compagna Clelia Sidney mi ha trattenuta >> intanto i miei compagni con il sorriso sulle labbra cercavano di non farsi vedere mentre facevano occhiolini, piccoli applausi e segni d’assenso alla mia amica. Chi mai poteva sopportare la perfida Gargiano?! Io no di certo.

Non si era accorta di nulla per fortuna, avevo scansato una gran brutta punizione...

<< Certo, il suo comportamento mi è sembrato strano fin da subito e non ci ho messo tanto a capirne il perché… signorina Caddley?! >> sobbalzai sentendomi chiamare e lentamente e con un sorrisone sul volto mi girai a guardarla. 

<< Si, professoressa? >> l’educazione prima di tutto. << Ha qualcosa da dirmi? >> << Io? No, assolutamente... >> aveva capito tutto, mi aveva vista… cavolo Clelia!

<< Ah, vuole dirmi quindi che la ragazza che ho visto entrare in punta di piedi in classe, con uno zaino uguale al suo, vestita al suo stesso modo e oltretutto in netto ritardo qualche minuto fa… non era lei? >> chiese con una punta di sarcasmo.

A quel punto negare era inutile, abbassai il capo colpevole e sussurrai un << Mi dispiace prof >> ma il peggio doveva ancora venire.<< Lei è in punizione, fino alle 6 di oggi pomeriggio lei rimarrà qui a pulire la classe, intesi? >> Lo sapevo! Aspetta, che cooosa? No, oggi pomeriggio dovevo studiare St. dell’arte per il compito di domani, cazzo no!

<< Ma prof non si potrebbe spostare a domani oggi io dev... >> << Niente repliche signorina Caddley, quello che ha fatto è imperdonabile! Ha cercato di ingannare un suo superiore se ne rende conto?! >> aah come la faceva tragica. << Ora non mi faccia perdere altro tempo e faccia silenzio! >> intimò con la sua vocetta odiosamente acuta.

Sbuffando piano mi sistemai meglio sulla sedia e decidendo ormai che non poteva andare peggio di così, presi a guardare fuori la finestra ignorando completamente la professoressavoceodiosa.

D’un tratto tra gli alberi della mia adorata scuola spunto una strana figura.

Mi accostai meglio al vetro e notai uno strano tizio vestito di nero. Aspettate, quel tipo io lo conoscevo! Era quello dell' autobus, si, ne ero sicura.

Di rimando il tizio in questione alzò gli occhi proprio verso di me e mi sorrise sventolando di poco la mano; oddio, ma mi conosceva? No, perché io non lo avevo mai visto… o forse si?

Prendendo un pezzo di carta dal quaderno ci scrissi velocemente un...

ImagesTime.com - Free Images Hosting

 

 

...non che mi aspettassi una risposta ma ero… confusa.

Lo guardai stranita e lo vidi fissarmi dritto negli occhi.

<< IL TUO Più GRANDE DESIDERIO >>

Spalancai gli occhi incredula.

Quella voce, avevo sentito una voce… nella mia testa!

No, stavo sognando, non poteva essere possibile…

Fissai il pezzo di carta che avevo ancora in mano con aria attonita e poi, quando mi rigirai per cercare lo strano personaggio, lui era sparito.

Il mio più grande desiderio?! Dove l’avevo già sentito?...

Doveva essere la stanchezza, non avevo dormito molto la sera prima.

 Erano solo stupide paranoie.

<< Signorina Caddley >> non poteva essere vero cioè, quella voce era… una voce maschile e io non l’avevo mai sentita. << CADDLEY! >> che avesse parlato? No, da quella distanza era impossibile sentirlo... << Signorina mi sente?! >> una mano sbattuta contro al mio banco interruppe il corso dei miei pensieri. Alzai lo sguardo verso la padrona di quella mano vecchia e raggrinzita e mi trovai di fronte una Gargiano inviperita al massimo del possibile. << Si? >> chiesi esitante << Ha studiato?! >> NO! Il destino ce l’aveva con me, non era possibile! << Ehm… certo che si?! >> Era più una domanda  che un’esclamazione direi. << Allora venga alla lavagna, si muova! >> Boom! Ecco sganciata la bomba.

Mi alzai ormai al limite delle speranze e mi preparai a prendere un bel 5 striminzito.

Si, forse erano solo paranoie.

 

 

 

 

Spazio Autrice-

 

Eccomi di nuovo!

Questo capitolo mi serviva per introdurvi al vivo della storia :D

Se ci sono errori segnalate pure e come sempre mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate!

Spero che vi piaccia.

Alla prossima.

 

Cinzia.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Aspetta, CHE COOSA?! ***


ImagesTime.com - Free Images Hosting

<< Aah ma che schifo! >> esclamai inorridita.

Perché direte voi? Non pensavo che pulire una classe sarebbe stato tanto difficile.

Gomme appiccicate sotto i banchi, cartacce per terra, briciole di tutti i generi, colla sulle sedie, cioccolata?! Si, cioccolata nascosta sotto i banchi e dimenticata lì, ormai sciolta. Bleaah!

<< Tutta colpa di quella maledetta sveglia argh! Oh cavolo, cos’è quello?! >> feci un balzo all’indietro vedendo quell’ammasso di cartacce e altre sostanze non ben identificate muoversi.

<< Non ti avvicinare, oddio! >> cosa fare? Scappare o rimanere lì ad affrontare quel… quel che cavolo era?

Una scopa sbattuta sulle cartacce interruppe il corso dei miei pensieri; era morto! Quell’ammasso di cose informi era morto! << SSIII! >> gridai balzando in piedi e facendo piccoli saltelli entusiasta.

Una risatina proveniente da dietro di me mi fece gelare il sangue nelle vene.

Ok, o stavo diventando davvero pazza o quella “cosa” era veramente dietro di me.

Afferrata la scopa mi girai lentamente e chiudendo gli occhi cominciai a colpire alla cieca tutto intorno a me. << Ahi, ferma! Vengo in pace… fermati, basta! Ahah >>mi fermai e riapri un occhio alla volta.  Dove avevo già sentito quella voce?! Scuotendo leggermente la testa mi girai.

Quello che mi ritrovai davanti era la cosa più lontanamente paragonabile al mostro che mi ero immaginata nella mia testolina bacata; sembrava più un dio sceso in terra.

<< Oh, scusami! Pensavo ci fosse, cioè... >> non potevo certo dirgli che stavo affrontando un mostro di carta.

<< Non preoccuparti, era solo un insetto >> mi rispose tranquillizzandomi << Oh si, certo lo sapevo…io  >> quando mai io, Laila Caddley non sapevo che dire? Quella che parlava a raffica senza mai fermarsi anche davanti ad un miliardo di persone?!

Il Dioscesointerra mi sorrise e accecandomi con quei suoi denti super banchi mi interruppe << Piccola, calma calma… comunque piacere io sono Darek >> mi tese una mano affusolata e non riuscii a non guardare quel braccio muscoloso che fuoriusciva da quella camicia che se devo dirla tutta, gli stava divinamente.

Certo chiamarmi piccola era stato davvero da stupidi, odiavo essere chiamata in quel modo.

<< Ci sei?! >> mi sventolò una mano davanti al viso sorridendo leggermente. << Oh si, scusami… io sono Laila, Laila Caddley! >> risposi più sicura.

<<  E come mai una così bella ragazza è ancora qui alle 5 del pomeriggio? >> mi chiese avvicinandosi.

Arrossendo feci due passi all’indietro. << E’ per...  >> non potevo dirgli di essere in punizione, avevo già fatto troppe figuracce per i miei gusti.

Mi guardò interrogativo e mi incoraggiò a parlare.

<< Per?... >> A quel punto decisi di dirgli una mezza verità e me ne uscii con << Ogni settimana, precisamente il… >> oddio che giorno era oggi...  ah, si. <<...Mercoledì, uno studente ha il compito di ripulire l’aula e sai oggi è toccato a me >> conclusi con uno sguardo triste del tutto diverso da quello che provavo dentro di me. Vai Laila!

<< uhm, sarà dura allora..>> mi disse con tono sospetto.<< Cosa?! >> chiesi confusa. << Sai ero venuto qui per visitare un po’ la scuola e all’inizio ero un po’ indeciso ma dopo averti incontrato posso dirlo. Da domani frequenterò questa scuola! >> mi strizzò l’occhio e io ancora imbambolata dal suo sorriso non collegai subito le parole. << Oh, si.. aspetta CHE COOOOSA?! >> gridai << Oh >> esclamò deluso << Ti dispiace?! >>

 << Oh, no di certo ma...>> come dirgli che la “punizione” del mercoledì era solo una frottola?!

Trovato! Non dirglielo.

<< …Certo che mi fa piacere! >> esclamai con finta enfasi.

Mi sorrise e afferrò la scopa.

<< Che fai? >> gli chiesi stupita << Pulisco no? >> mi rispose con naturalezza. << Si, certo lo vedo… ma perché lo fai tu? >> << Da quando in qua aiutare una povera donzella in difficoltà è un crimine? >> mi chiese fermandosi di botto e guardandomi << Io non sono in difficoltà! >> replicai piccata e sbattendo leggermente i piedi per terra. << Ah si? >> chiese avvicinandosi << Da come urlavi prima non mi sembrava! >> la mia bocca si aprì fino a formare una specie di O e stavo quasi per urlargli in faccia quanto fosse un borioso maleducato quando… si mise a ridere; la sua risata era così dolce e melodiosa, come tanti cristalli che cadono in terra. Che poi, perché rideva?!

Restai ad ascoltare la sua dolce musica fino a quando lui ormai di nuovo serio ricominciò a pulire con un sorrisetto sul viso.

Mi avvicinai ad una scopa e gettando un altro sguardo a Darek, anche il suo nome era perfetto, mi misi a lavoro.

Dopo qualche minuto di quello che io chiamavo “silenzio imbarazzante” e infiniti sguardi della sottoscritta dalla sua parte, sentì la sua voce chiedere << Ti piace proprio guardarmi eh? >> oh cazzo! << Hem io...>> cosa avrei dovuto dirgli? – Ma certo che mi piace, ma ti sei guardato allo specchio? Naa. << Anche se fosse? >> chiesi più sicura alzando lo sguardo e puntandolo su di lui. Non sono una stupida bambolina Darek, se è questo che pensi.

<< Piace anche a me>> mi spiazzò.

<< C-cosa? >> balbettai sconnessamente.

<< Guardarti, mi piace. >> Lui guardava me? Quando?! Ma se praticamente tutto il tempo gli ho tenuto lo sguardo incollato addosso?

<< Ah, ah divertente...>> sospirai e continuai il mio lavoro.

<< Sei carina, che credi? >> di nuovo la sua voce.

Mi girai e feci la cosa più sciocca che potessi anche solo pensare.

<< Solo carina?! >> sussurrai con fare da smorfiosa avvicinandomi.

Darek mi guardò sicuro e poi decidendo di voler prendere parte ai giochi mi si avvicinò anch’esso.

<< Molto più che carina, direi…>> mi sussurrò sfiorando il suo naso con il mio, arrossii scostandomi impercettibilmente.

<< Non così in fretta…>>sussurrai con tono poco convinto.

Mi stavo mettendo nei guai da sola e non me ne rendevo conto.

Mi guardò intensamente per qualche secondo.

Mi stavo sciogliendo sotto il suo sguardo.

<< Se io ti baciassi, ora, in questa classe, avresti qualcosa in contrario? >> mi chiese malizioso.

Si certo che si, cavolo da quanto lo conoscevo? Mezz’ora, un’ora? Cosa mi prendeva?

Sul suo viso nacque un mezzo sorriso d’improvviso. Stava dirigendo il MIO gioco e questo non potevo permetterlo.

<< Mmm direi di si.>>  ribattei scrutandolo.

Scosse di poco la testa divertito e mi sospinse leggermente verso il muro e mi si appoggio contro. Muro? Da quando in qua c’era un muro in mezzo alla classe? Mi guardai attorno scostandomi da lui e vidi che eravamo dalla parte opposta a dove ci trovavamo prima.

<< Cosa- come?! Come siamo arrivati qui? >> chiesi stranita.

Si guardò intorno e mi sembrò che si trattenesse dall’imprecare ad alta voce.

Lo guardai confusa mentre lui abbassava lo sguardo.

<< Eravamo proprio in mezzo alla stanza, Darek! >> quasi urlai.

<< Ti stai sbagliando…>> sussurrò appena, meno sicuro di me.

<< N-No, non è vero, rifletti Darek... le scope sono lì e noi siamo qui! >> gli dissi toccandogli leggermente una spalla.

Alzò di scatto lo sguardo e lo puntò dritto sul mio viso.

<< Ho detto che ti sbagli! Eravamo vicino al muro, proprio qui. >>

Non staccava i suoi occhi dai miei.

Ero come ipnotizzata da lui.

<< I-io >> sussurrai confusa.

<< Eravamo qui, intesi? >>

<< Si, eravamo qui, p-proprio qui…>> parlai senza che lo volessi.

Cosa stava succedendo?! - Niente - rispose una voce nella mia testa e le crebbi.

<< Bene! >> mi sorrise e si allontanò << Ci vediamo domani, mia piccola Laila >>

<< Si, Darek >> dissi in un sussurro e la mia faccia sorrise.

Lo guardai uscire e di botto tornai in me.

Mi avventai sulla porta e l’apri di scatto, uscii e mi guardai intorno ma di Darek nessuna traccia.

Cosa mi aveva fatto?! Oppure dovrei dire... cosa aveva provato a farmi?!

-Ha solo cercato di soggiogarti Laila- rispose per me la mia coscienza.

Ah certo, che stupida... Aspetta, CHE COOOOSA?!

 

 

 

Spazio autrice-

EEh rieccomi qui con il 3 capitolo! 

Come sempre spero che si di vostro gradimento ( sembro un cameriere o.o)  e ovviamente aspetto i vostri PREZIOSI pareri.

In questo cap. si scopre un nuovo personaggio, DAREK.

Chi sarà mai questo tizio? Vuole fare del male a Laila o vuole solo proteggerla?!

Come mai Laila è sotto il "potere" di Dark solo per poco e poi riesce a svegliarsi dal trance?!

Troverete alcune risposte a queste domande nel prossimo cap... forse.

Sapete scrivo tutto al momento xD

Alla prossima.

CinziaCandid.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Vuoi la guerra? Guerra avrai. ***


ImagesTime.com - Free Images Hosting

Quella notte i miei sogni furono popolati da mostri, animali orrendi e Darek con strani occhi brillanti  che mi correva incontro.

Sembrava più una commedia che un incubo.

Che esagerata che ero, in fondo non aveva cercato di uccidermi; solo di confondermi…credo.

Pensai e ripensai a cosa mi fosse successo, forse era stata solo una mia sensazione.

In fondo le persone, normalmente, non sono in grado di controllare la mente di altre no?

Perché Derek dovrebbe essere diverso?

Era una sottospecie di vampiro stile Edward Cullen? Naa, non credo proprio.

Mi appuntai comunque mentalmente di verificare se brillasse al sole.

Sorrisi fra me e scostai le coperte dal mio corpo.

Dopo tutto forse aveva ragione Darek, eravamo vicino al muro e non in mezzo alla stanza.

Troppo presa da lui, dai suoi ammiccamenti e sorrisi vari dovevo essermi distratta.

 


 

La mattina dopo mi svegliai con molta difficoltà e andando verso lo specchio rimasi inorridita guardandomi.

Quella non ero assolutamente io! Almeno speravo.

Il mio viso era segnato da profonde occhiaie grigiastre e gli occhi erano spenti e gonfi.

Che avessi pianto? No, me ne sarei accorta.

Mi feci una doccia veloce e visto che la sveglia non aveva nemmeno suonato, si lo so avevo promesso di ucciderla ma non ce l’ho fatta… è di famiglia ormai, scesi lentamente stile zombie in cucina.

<< Giorno mà >> neanche il tempo di sedermi che la ramanzina ebbe inizio.

<< Signorina, devi ancora spiegarmi perché sei rincasata da scuola alle 6! PRETENDO DI SAPERNE IL MOTIVO! >> Mi urlò contro inviperita.

<< Cazzo mà, mi sono appena svegliata!>> grosso sbaglio << Modera i termini ragazzina!>> urlò stizzita. << Scusami >> sussurrai. << Ecco, ora parla!>> ordinò.

Una scusa, mi serviva una scusa… cavolo!

<< Hem… C-Clelia mi ha trascinato in giro per negozi, sai com’è fatta no?>> sorrisi.

<< Ah si?! >> annuii leggermente << chissà come mai allora ha telefonato qui a casa se era con te!>> continuò sarcastica.

Uffaa! Prima la prof e ora la mamma, stavo diventando proprio negata nel dire le bugie.

A dirla tutta Clelia era a conoscenza della punizione… perché cavolo mi telefonava a casa? Poi aveva anche il coraggio di dire che non sbagliava mai.

<< Okok, la prof mi ha messo in punizione…>> dissi esasperata.

<< Cooosa?!>> urlò mia madre.

Lo sapevo, lo sapevo che non dovevo alzarmi da quel maledetto letto!

<< Ma non è stata colpa mia ma’!>> continuai << E’ che la sveglia non ha suonato! Quante volte ti ho detto di cambiarla?>> la rimproverai.

In lontananza sentii la sveglia suonare, aah era una congiura!

La coprii con un colpo di tosse e guardai il cellulare.

Mia madre era  ancora di fronte a me  con la bocca aperta e gli occhi spalancati.

<< Vabbè, ora devo andare, si è fatto tardi! Ci si vede mà>> mi avvicinai e le schioccai un bacio sulla guancia << Ti voglio bene>> dissi con una faccia da cucciolo.

Rimase imbambolata per un attimo e ne approfittai per svignarmela.

In lontananza sentii la sua voce dire. <<  Non credere che sia finita qui…ne riparliamo dopo signorina! >>

 

 

Ad un passo dal portone mi vibrò il cellulare così cercai di prenderlo senza far cadere la borsa e il toast che avevo tra le mani, impresa ardua direte, difatti il povero cellulare cadde a terrà con un sonor- << CAZZO! >>ehm, si quello venne dopo …

Lo raccolsi con stizza e notai la presenza di una bustina in alto, apri il nuovo messaggio pensando fosse quella pazza sclerotica di Clelia, a proposito dovevo fargli una bella ramanzina  e mi preparai ad una delle sue tante stronzate mattiniere.

Camminare non guardando dove si mettono i proprio piedi è difficile, difatti  quasi inciampai dopo qualche passo aggrappandomi però in tempo ad un.. palo?

Lasciai perdere il messaggio, appurato il fatto che la mia sopravvivenza fosse più importante ed alzai lo sguardo.

 

<< TU!>> Quasi gridai con voce strozzata mollandogli il braccio.

Darek era di fronte a me, in tutta la sua irresistibile strafottenza ma nonostante questo gli avrei levato volentieri a morsi quel ghigno dalla faccia.

Come si permetteva di presentarsi sotto casa mia dopo quella… cosa che era successa ieri?

Che poi come sapeva dove abitavo? Ah, troppe domande e poche risposte.

<< Buongiorno anche a te, mia cara Laila>> pronunciò con studiata lentezza.

Dopo qualche secondo di puro shock  ebbi la forza di urlargli stizzita un bel << Buongiorno, stronzo!>>

<< Oh! No, no cara>> disse scotendo il suo curato indice davanti al mio viso << Questo linguaggio non è adatto ad una signorina bella e intelligente come te, non credi?>> finì con un strizzatina d’occhio.

<< Non sono affari tuoi, bugiardo da strapazzo e ora se vuoi scusarmi>> pronunciai scorbutica <<..  dovrei recarmi a scuola per prendere parte alle lezioni>> continuai più cortese.

Lui annui con il capo come per assentire e a quel punto decidendo di non dargliela vinta continuai << E di certo non voglio arrivare per l’ennesima volta in ritardo per colpa di un bastardo che mi trattiene senza motivo!>> lo guardai con un sorrisino ironico e scansandolo mi diressi verso la fermata del bus. 

Controllai  l’orologio e  sospirai di sollievo notando quanto fosse “presto” rispetto ai miei canoni.

Stavo appunto per sedermi sul mio solito sedile accanto al finestrino quando un movimento alla mia sinistra mi fece girare.

<<< Ancora tu?!>> Darek stava comodamente seduto al mio fianco, apparentemente tranquillo e con un paio di cuffiette nelle orecchie; ne tirai un’ estremità  e avvicinandomi al suo orecchio sussurrai << Cosa di … stammi lontano non ti è chiaro?!>>

Si girò con aria indifferente verso di me e notando la nostra vicinanza arrossii leggermente.

Bhè, era pur sempre un ragazzo, stronzo, ma un ragazzo.

Si avvicinò di poco al mio orecchio sussurrando << Se per caso te lo fossi dimenticato anch’io vado alla Art-Accademy >> oh, cavolo che figura… l’avevo del tutto dimenticato!

<< Credevi ti stessi seguendo?! >> continuò con un sorrisino malizioso non accennando ad allontanarsi da me. << Vorresti che fossi il tuo stalker personale? Uhm? >> continuò accarezzandomi piano la guancia.

Non sapendo come controbattere rimasi in silenzio abbassando lo sguardo.

Stranamente interessanti i sedili del bus non trovate?!

<< Guardami>> sentii sussurrare da Darek a pochi centimetri dal mio viso.

Non mi mossi e rimasi così, ero ridicola,  fragile e insicura, era bastato uno stronzo dagli occhi di ghiaccio per farmi crollare? NO. Non potevo permetterglielo. Odiavo il suo modo di fare, la sua voce, la sua faccia; lo odiavo, aveva la capacità di irritarmi ai limiti del possibile.

Alzai di scatto la testa proprio mentre lui si stava avvicinando per parlarmi e << Aaahia!>>  OOOPPS!  Mi scappò una risatina ma fu  smorzata sul nascere  da un suo sguardo iracondo; Avevo colpito il naso di Darek, il suo perfetto naso. Bhè, se lo meritava in fondo.

<< Ben ti sta, la prossima volta, non meno di 1  metro di distanza tra noi… siamo d’accordo?>> chiarii.<< Certo certo>> lo sentii mugugnare per poi continuare con un << Ma questa me la paghi mia cara..>>  per niente impaurita prima di scendere alla fermata della scuola gli risposi << Non vedo l’ora!>>

 Vuoi la guerra? Guerra avrai.

 

Non sapevo quanto avessi ragione.

 

 



 

Avviso:  Lo so, lo so sono in, tremendo è dire poco, ritardo; spero vogliate scusarmi ma con la scuola che è sempre più pesante e stressante e varie delusioni qua e la non ho avuto molto tempo, ne voglia a dir la verità, di scrivere.Dovete sapere che a me piace scrivere quando sono davvero convinta, non voglio solo mettere tre parole in croce e pubblicarla per dare il contentino, voglio SENTIRE le cose che scrivo, davvero. Spero che possiate capirmi e per farmi perdonare un pochettino vi lascio questo piccolo capitoletto!

Alla prossima! 

Buona notte a tutti! <3

Cynthia

>

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=551630