Two Edges

di Lena Mason
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I - Nuovi Arrivi ***
Capitolo 2: *** II - Attacco a sorpresa ***
Capitolo 3: *** III - Breve convalescenza. Punizione. ***
Capitolo 4: *** IV - Missione ***
Capitolo 5: *** V - Mordimi ***
Capitolo 6: *** VI - Il giorno peggiore. Ammiratore misterioso. ***
Capitolo 7: *** VII - Amicizia? ***
Capitolo 8: *** VIII - Indifferenza. ***
Capitolo 9: *** IX - Oscurità ***
Capitolo 10: *** X - Difesa.La nuova missione di Rossana. ***
Capitolo 11: *** XI - Scelte Inaspettate. ***
Capitolo 12: *** XII -Changes ***
Capitolo 13: *** XIII - Questo non deve succedere. ***
Capitolo 14: *** XIV - Halloween ***
Capitolo 15: *** XV - Waiting For Christmas ***
Capitolo 16: *** XVI - Christmas ***
Capitolo 17: *** XVII - Danger. ***
Capitolo 18: *** XVIII - The Truth About Yuuki. A vampire's desperation. ***
Capitolo 19: *** XIX- Vampire Knight ***
Capitolo 20: *** XX - Epilogo ***



Capitolo 1
*** I - Nuovi Arrivi ***


I 


Nuovi arrivi.

 

Testa alta. Camminata sicura. Capelli rosso fuoco stretti in una coda, che ondeggia ad ogni suo passo. Occhi verdi che scrutano con irritazione e compassione malcelata le ragazze che corrono nella direzione opposta alla sua. Rossana Crowe si fermò, guardando fuori dalle finestre della Cross Academy, dove era visibile il tramonto. Erano tre anni che frequentava l’istituto, su ordine della Vampire Hunters Association.

 

Anche Toga Yagari e Kaien Cross erano in quell’istituto, ma mentre il primo era ancora in servizio, il secondo era diventato il completo idiota che controllava la scuola. Era stato proprio lui a volerla tra i suoi alunni , con la scusa che una ragazza così giovane, sarebbe passata inosservata a tutti.

 

Ovviamente, il vampiro più egocentrico e spocchioso della terra, noto ai più come Kaname Kuran, era a conoscenza della sua vera identità, così come Zero Kiryu e l’odiosa Yuki Cross.

 

Rossana mal sopportava i due Guardian: Zero perché molto vicino a divenire un Level E, mentre Yuki perché vicina a diventare il prossimo pasto di Kuran, dato che si trasformava in un Sanbernardo appena il vampiro le passava accanto.

Inoltre, il preside, quell’anno, la voleva come supporto ai due, ma lo aveva gentilmente mandato a quel paese.

 

Detestava profondamente i vampiri e meno li vedeva, meglio stava. Soprattutto non avrebbe sopportato quelle oche starnazzanti, che erano le sue compagne, urlare i loro nomi come se fossero divi da ammirare.

Se solo avessero saputo chi fossero in realtà quei ragazzi, a loro dire così belli, sarebbero fuggite a gambe levate.

Raggiunta la sua camera, che divideva con una ragazza cotta a puntino di uno dei vampiri, di nome Senri Shiki, la trovò vuota: ovviamente l’altra era a prosciugare le scorte di saliva davanti al dormitorio Luna dal quale uscivano i vampiri.

La sua compagna di stanza, Tomoyo, le aveva chiesto molte volte di accompagnarla al dormitorio, ma aveva rifiutato: il suo istinto di Vampire Hunter l’avrebbe sicuramente tentata, finendo col volerli ammazzare tutti.

*

 

Le ragazze urlavano come tutti i giorni. Zero, avendo l’udito più fine degli altri data la sua natura, le sopportava ogni giorno di meno. Se solo quella dannata Crowe avesse accettato di aiutarli come Guardian, avrebbe abbandonato le due ai cancelli del dormitorio Luna: tanto la Crowe sapeva il fatto suo. O almeno così diceva Yagari.

Invece era obbligato a restarsene lì, ad ascoltare i commenti sdolcinati di ragazze verso coloro che considerava bestie dalla forma umana. Anche se lui stesso non era poi tanto diverso.

 

Alzò lo sguardo ametista sulla sua sorellastra: Yuki si agitava come sempre per mantenere le ragazze lontane dai vampiri, per evitare spiacevoli inconvenienti. E in quel momento si aprì la porta del dormitorio Luna, rivelando le aitanti figure maschili e le sinuose figure femminili appartenenti ai frequentatori della Night Class.

 

In testa al “corteo” vi era , come sempre , quel pagliaccio di Hanabusa Aidou, il cosiddetto Idol-senpai, che salutava tutte con un bacio da lontano, causando anche qualche svenimento. Alle spalle del clown, vi erano gli altri: Takuma Ichijo, Senri Shiki, Akatsuki Kain ; e le ragazze: Rima Touya, Ruka Souen e Seiren. Chiudeva il corteo Kaname Kuran , purosangue e puramente altezzoso.

 

Era lui che Zero detestava più di tutti, forse per lo sguardo che Yuki rivolgeva solo a lui.

 

*

«Oh Rossana! Perchè non sei venuta? Oggi erano ancora più belli di ieri!» strillava eccitata Tomoyo.

 

Rossana non aveva nulla contro la sua compagna di stanza, anzi: era felice di non avere qualche snob antipatica e con la puzza sotto il naso.

Per contro, Tomoyo, ragazza dai capelli e occhi neri, era fin troppo attirata da quelli.

 

«Tomoyo non mi interessano» le rispose lapidaria, per riprendere a leggere il manuale dei Vampire Hunter, nascosto dietro una copia di Orgoglio e Pregiudizio.

 

«Va bene, questo lo sanno tutte. Anche se non capiscono come mai...» disse Tomoyo, facendo sbuffare la rossa che chiuse il libro e le chiese: «Tomoyo, arriva al dunque».

 

«Beh, se almeno mi consideri tua, diciamo, amica, potresti accompagnarmi una volta, no?».

 

La rossa la fissò con i suoi penetranti occhi verdi, tanto che la mora abbassò lo sguardo; allora sospirò e le disse: «D’accordo, domani verrò».

Tomoyo ricominciò ad urlare e saltare per la stanza, impendendo a Rossana di continuare la sua lettura.

**

 

Era arrivata alla Cross Academy da mezz’ora e già era convinta che il preside fosse un deficiente. Lei sapeva chi fosse in passato quell’uomo: un Hunter molto pericoloso.

Adesso invece si chiedeva se fosse la stessa persona.

 

«Aura Thanatos. Vampira nobile. Cugina alla lontana di Seiren, vero?»

 

«Corretto» rispose l’altra.

 

«Senti , ma come mai i tuoi occhi sono rossi?» le chiese il preside.

 

«Sono di questo colore sempre. Quando invece mostro la mia natura diventano luminosi come quelli degli altri».

 

«Bene. Sarai ovviamente affidata al dormitorio Luna» disse il preside, prima che qualcuno bussasse.

 

Nell’ufficio entrò una ragazza, apparentemente coetanea della vampira, alta almeno dieci centimetri in più.

 

«Rossana-chan! Benvenuta!» la salutò il preside, con i suoi soliti modi un po’ da schizzato.

 

«Cosa vuole, Cross?» lo gelò la rossa.

 

«Devi accompagnare la nostra nuova iscritta al Dormitorio Luna» le disse, continuando a sorridere ebete.

 

«Ma lo spocchioso non c’è? Di solito è lui che le viene a recuperare».

 

«Kaname è impegnato» le rispose, serio questa volta.

 

La rossa annuì, maledicendo comunque Kaname, e facendo un cenno alla vampira, le disse di seguirla.

*

Rimasero in silenzio tutto il tragitto. Se c’era una cosa che apprezzava dei vampiri era il loro silenzio. Ovviamente non tutti lo erano: Aidou e Ichijo erano infatti due logorroici.

Arrivate alle soglie del dormitorio Luna, il vecchio guardiano la guardò sorridendo.

 

«Oh una Crowe. Era da tanto che non si vedeva qualcuno di voi».

 

«Chiudi la bocca, vecchio. O domani troveranno polvere al tuo posto» rispose fredda la rossa, proseguendo dritta.

 

«I Crowe sono Hunters» le disse la corvina.

 

«Oh che brava. Hai studiato».

 

«Non sapevo che Thomas Crowe avesse una figlia».

 

La rossa disse: «Ora lo sai» continuando a camminare e mettendo fine alla conversazione.

 

Aprì la porta del dormitorio Luna con cautela, tentata di estrarre le armi. Si ritrovò davanti al gruppo quasi completo: mancava, infatti, solo Kaname.

 

«Aura-chan» trillò Ichijo con il suo solito tono allegro «benvenuta!».

 

La vampira fu subito circondata dal gruppo che la accolse “calorosamente”, mentre Rossana guardava in giro. Peccato che il logorroico numero uno, meglio conosciuto come Aidou, si fosse accorto di lei.

 

«E tu cosa ci fai qui?» le chiese scortese, subito fulminato sia da lei che da Ichijo.

 

«Sono venuta a vedere quanto puoi essere idiota, Idol-senpai. Ora che ho la conferma che sei un imbecille completo, posso andarmene» la ragazza si voltò, ma il biondo offeso, le si parò dinanzi.

 

«Aidou, te lo dico con le buone: levati dalle palle».

 

«No, no , una ragazza così carina non dovrebbe usare certe parole».

 

«Un ragazzo così idiota non dovrebbe essere così ammirato» ribatté la rossa, ghignando e facendo infuriare Aidou ancora di più.

 

Infatti, nonostante le suppliche di Ichijo e gli ammonimenti di Kain, il biondo congelò il terreno sotto i piedi di Rossana, imprigionandole la gamba destra.

Fu tutto fulmineo. La rossa estrasse una pistola e la puntò alla tempia del biondo.

 

«Sarò anche immobilizzata, ma sappi che ho un’ottima mira. Da qualunque distanza».

 

Il biondo continuava a sorridere e le disse: «Ma se ti venissi alle spalle?».

 

«Vuoi rischiare?» gli chiese la rossa, indurendo lo sguardo che divenne cupo.

 

«Aidou ora piantala. Sei noioso».

 

Una voce atona priva di inflessioni, attirò gli sguardi dei contendenti: Senri li stava guardando.

 

«Se ti metti alle sue spalle, lei lo riterrà un attacco e potrà anche ucciderti senza avere ripercussioni ».

 

Il biondo fissava il compagno dai capelli rossi cupo, mentre Rossana ghignava divertita: «Complimenti Shiki Senri. Hai salvato la vita dell’Idiot-senpai. Sta attendo Aidou, altrimenti Kaname-altezzoso-Kuran ti punirà come al solito».

 

Senza aggiungere altro, e poiché Aidou l’aveva liberata, Rossana varcò le soglie del dormitorio Luna, per tornare nel suo.

 

 

 

 

Ohayou Minna-san!

Approdo per la prima volta su questo fandom! Ho visto l'anime due volte e adoro i vampirelli della Cross Accademy!! Spero che il primo capitolo vi abbia incuriosito e vi spinga a lasciare un commentuccio!

Alla prossima

Elena

 

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Capitolo 2
*** II - Attacco a sorpresa ***


II

Attacco a sorpresa



Nota: Nel primo capitolo mi sono dimenticata di informare i lettori che il personaggio di Aura Thanatos appartiene a Yunalesca Valentine che me lo ha dato in affidamento.

 

 

 

 


Aura si ritrovò nella stanza assegnata. Era un ambiente molto ampio, con pesanti tendaggi di color rosso cupo, che richiamavano anche la biancheria del letto. I mobili invece era di legno scuro: una grande libreria, due comodini e un armadio che occupava tutta la parete di destra. Alla sua sinistra vi era invece la porta che conduceva al bagno.

Varcata la soglia si trovò in una stanza rettangolare: sulla destra vi era un grande specchio al di sopra di un lavandino di ceramica rosata, in fondo la vasca da bagno e sulla sinistra la doccia e gli armadi dove riporre asciugamani e prodotti vari.

Aura, che per quella notte non avrebbe partecipato alle lezioni, decise di concedersi un bagno caldo, dove avrebbe riflettuto sulla sua nuova condizione.

**

Rossana stava camminando per i corridoi del dormitorio diurno quando una voce la fermò.

Zero la stava chiamando dal fondo del corridoio.

«Crowe, cosa ci fai in giro per il dormitorio a quest’ora?»

«Kiryu, non rompere. Ho eseguito un ordine di Cross. E comunque non sono Yuki: so difendermi da sola»

L’albino la guardò e rispose: «Torna in camera. Chiederò al preside se dici la verità»

La ragazza lo guardò e sorridendogli ironica concluse la loro ‘chiaccherata’ : «Zero, vai a farti fottere»

Il ragazzo rimase di stucco per quella risposta: decisamente Crowe non era una ragazza comune.

 

**

 

«Tomoyo falla finita» sibilò Rossana alla sua vicina di banco, facendo raggelare anche chi le sedeva intorno «sono andata in quel dormitorio perché dovevo portarci una nuova alunna. Ordine del preside, non so perché abbia scelto me. Discorso chiuso»

«Ma lui c’era?»

Rossana sbuffò e chiese:«Lui chi?»

«Senri Shiki, ovviamente» replicò Tomoyo, seccata dal fatto che la sua ‘amica’ non sapesse quale fosse il suo ‘preferito ‘ tra gli alunni della notte.

Rossana fece mente locale, ricordandosi che era stato proprio il rosso a salvare le chiappe a Aidou:

«Si, c’era. E come sempre aveva Rima Touya vicina…»

La rossa sorrise vedendo gli occhi di Tomoyo ridursi a due fessure: detestava la vampira dai capelli arancio perché, almeno così si diceva, era la fidanzata ufficiale di Shiki.

«Ma perché non ti dedichi a qualcun altro? Tipo uno del nostro dormitorio?»

Tomoyo la guardò, scandalizzata:« Credi davvero che ci sia qualcuno che possa anche solo essere affascinante la metà di quanto lo sono loro?»

La rossa sbuffò scuotendo la testa: Tomoyo e il resto della popolazione femminile della scuola li avrebbe amati sempre, perché non immaginavano quanto fossero pericolosi. Erano belli proprio per attirare le giovani, come la sua compagna di classe e saziarsi del sangue.

Senri Shiki ne era l’esempio lampante. Il classico bello e dannato. Solo che lui e il resto della Night Class erano dannati davvero.

 

**

 

Aura si stava annoiando. Aveva riposato la notte, cosa strana per un vampiro, e non era per nulla stanca. Sentiva Ruka e Rima nella camera accanto che parlavano piano. Ce l’avevano con la rossa che l’aveva accompagnata la sera prima.

 

«Quella Crowe si crede chissà chi..» stava dicendo Ruka «sembra si senta invincibile»

 

«Senri dice che la famiglia di quella ragazza è composta da Hunter molto forti. Quindi qualcosa di buono saprà sicuramente fare..» le rispose Rima, con il suo tono strascicato.

 

«Può darsi. Ma a me non spaventa. Se dovesse comportarsi ancora in modo così spavaldo con uno di noi, gliela farò pagare. Ha osato chiamare altezzoso Kaname-sama. Devo punirla»

«Sai che Kuran-sama non ti darà il permesso di farlo»

 

«Rima, non ci sarà bisogno che lui lo sappia…» concluse Ruka, ridendo e facendo brillare gli occhi.

 

**

 

Rossana stava seguendo la sua eccitata amica Tomoyo verso i cancelli del dormitorio Luna.

Era appena iniziata la discesa del sole verso l’orizzonte quando arrivarono a destinazione.

Trovarono una torba di ragazzine urlanti, a stento trattenute da Yuki.

Guardandosi in giro, non trovò Zero da nessuna parte, così prese una decisione estranea al suo carattere: aiutò qualcuno.

Infatti scattò verso la testa del gruppo di fans urlanti che al solo vederla si ammutolirono, proprio come quando appariva Zero.

Infatti Yuki sospirò e disse, voltandosi: « Grazie, Zero». Quando capì che non era Zero il suo salvatore, sbarrò gli occhi e disse: «Crowe-senpai?»

La ragazza le sorrise bieca e puntò i suoi occhi verdi sul gruppo di ragazze urlanti e disse: « La prima che osa superare il limite imposto da Cross, se la vedrà con me».

 

Prima che potesse anche solo aggiungere altro una voce seccata la fece voltare. La night class al completo era alle loro spalle con Aidou in testa.

«Come mai le mie fans oggi non chiamano il mio nome?»

 

Kain, sorridendo divertito, disse: «Forse si sono accorte che sei un totale imbecille»

Il biondo lanciò uno sguardo truce al cugino, mentre Ichijo, con il suo miglior sorriso si avvicinò alle due ragazze.

«Yuki-chan, Crowe-sama, grazie per il vostro aiuto. Crowe come mai siete qui a fare da Guardian?»

« Non sto facendo la guardian. Ho dato una mano a Cross perché Kiryu è scomparso».

 

«Quindi è colpa tua se non urlano il mio nome?» le chiese Aidou ponendosi davanti al vice capo dormitorio.

 

« Certo. Hanno più paura di me che di voi. Valle a capire..» senza aggiungere altro si voltò, sbattendo i capelli addosso ad Aidou di proposito e allontanandosi nel corridoio formato dalle fans.

 

I problemi per Rossana non sarebbero finiti, per quella notte.        

**

 

 

Aura non aveva ben capito cosa fosse successo. Capiva solo che Aidou ce l’aveva con Rossana per aver ammutolito le sue fans, mentre la maggior parte degli altri vampiri maschi erano grati alla rossa, perché gli aveva evitato il mal di testa.

 

In quel momento entrò il professore che li avvisò « Dato che Kiryu non si è sentito bene è stato sostituito da Crowe Rossana. Prestate attenzione ai vostri comportamenti, lei non è malleabile come Cross Kaien e se attaccate qualcuno, reagirà»

 

I vampiri annuirono semplicemente, volgendo lo sguardo fuori dalla finestra dove la rossa in questione li guardava e salutava, sorridendo ironica.

 

La rossa indossava dei vestiti comodi per combattere. Calzoncini corti e neri, da dove spuntavano le due fondine legate alle cosce, e sopra una canottiera nera aderente con un teschio stampato sul davanti.Ai piedi indossava degli stivali fino al ginocchio, con un tacco medio, fatto di un materiale che riluceva:argento.

 I rossi capelli legati in una treccia incorporata.

 Nel voltarsi per saltare al piano inferiore mostrò ai suoi nemici naturali la lunga spada che l’aveva fatta conoscere tra i vampiri.

 

Nessuno dei presenti vide il sorriso maligno di Ruka e lo sguardo di intesa che aveva lanciato a Rima.

 

**

 

«Crowe-senpai» urlò Yuki dal fondo del corridoio del dormitorio Luna.

La rossa si voltò verso la mora, sospirando. In quella nottata,Yuki non l’aveva mollata un attimo, preoccupata per lei.

 

«Cross, ti ho già ripetuto che non ho bisogno della balia! So benissimo cavarmela da sola in caso di attacco. Ti ricordi che sono una Hunter?»

 

« Certo, Crowe-senpai. Ma è la tua prima ronda qui al Dormitorio Luna…»

 

« Lo so! Ma sono abituata a combattere i vampiri. Quindi tu controlla che non ci siano oche della Day Class in giro, qui rimango io»

 

Yuki non riuscì a ribattere nulla, poiché lo sguardo di Rossana non ammetteva repliche e così, voltandosi e iniziando a correre, si diresse verso il dormitorio Sole.

 

Rossana si issò su un albero e, una volta trovato un ramo ‘comodo’, si sedette osservando la luna.

Non fece in tempo a sentirsi sollevata dall’allontanamento di Yuki, che sentì dei rumori. Erano impercettibili, ma un orecchio allenato come il suo li aveva subito distinti: vampiri.

«Venite fuori. Vi ho sentito» disse a voce normale, sicura che quelle creature l’avrebbero sentita, anche se avesse sussurrato.

 

Dal fitto del bosco uscirono due vampire: Rima e Ruka.

 

Rossana non aveva mai avuto nessun battibecco con loro e non capì cosa volessero da lei. Saltò giù dal ramo, ritrovandosi di fronte alle due.

 

«Cosa volete? Dovreste essere in classe»

 

«Di certo non sei tu a doverci dire dove dobbiamo stare» le rispose, stizzita, Ruka, ondeggiando i capelli grigio-biondi «Siamo qui per un motivo preciso. Dobbiamo farti capire chi comanda. Sei stata fin troppo altezzosa nei nostri confronti e non possiamo tollerare la tua arroganza, insulsa umana. Hai osato offendere Kaname-sama!»

 

Dopo l’affermazione di Ruka ci fu un attimo di silenzio, fino a quando Rossana non prese parola: «Quindi siete qui per combattere? Lo sapete che se attaccate ho il permesso di uccidervi?»

Le due la fissarono, prima di illuminare di rosso i loro occhi.

 

Intanto, non molto lontano dal luogo dello scontro una voce femminile echeggiò nel corridoio vuoto del dormitorio luna:


«Ichijo-senpai».

 

Il biondo e gentile vampiro si volse verso la figura che lo aveva chiamato:« Aura-chan, come posso aiutarti?» le chiese con il suo solito sorriso.

 

La vampira dagli occhi cremisi, tentata di pestare una piede al biondo solo per togliergli il sorriso, gli disse: « Oggi ho sentito Ruka e Rima fare un discorso strano..»

 

Rossana era in difficoltà. Nonostante avesse ferito le due con la sua spada, i colpi erano troppo lievi per causare problemi a due vampire nobili. Infatti le due attaccavano in sincronia: Ruka la stordiva con il suo controllo mentale poi Rima la colpiva con l’elettricità.

Rossana era una brava hunter, ma due vampire nobili in contemporanea erano davvero ostiche: infatti aveva numerose bruciature e le doleva la testa. Doveva concludere lo scontro.

Si alzò a fatica ansimando e pulendosi il rivolo di sangue che le usciva dal labbro, causato dalla caduta dovuta all’ennesima scossa di Rima, e fissò le sue avversarie.

Fu lesta: estrasse le pistole legate alle cosce e, senza pensarci, fece fuoco.

 

Sentì i colpi che urtavano contro qualcosa, ma il rumore era metallico. Alzò lo sguardo verde annebbiato e vide che Ichijo Takuma aveva parato uno dei due colpi, mentre l’altro lo aveva deviato Shiki Senri con una delle sue fruste di sangue.

 

“ E no! Contro quattro nobili non ho speranze” pensava Rossana, mentre il fiato diventava sempre più veloce e la vista le si annebbiava.

L’ultima cosa che vide fu un lampo bianco e poi il buio.

 

 

 

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Capitolo 3
*** III - Breve convalescenza. Punizione. ***


 

III

Breve convalescenza. Punizione.

 

Sentiva dolore ovunque. Riusciva a malapena a muovere gli arti.

Non riusciva a capire dove di trovava. Sicuramente non era il suo letto: troppo grande e troppo morbido.

Sentiva dei sussurri vicini, ma non riusciva a capire chi fossero a parte il sesso dei due che parlavano: una femmina e un maschio.

 

Decise di farsi violenza e aprì gli occhi. Per fortuna la stanza era in penombra: la testa le stava per esplodere.

Appena la vista le si schiarì vide che le voci appartenevano a due vampiri: Aura Thanatos e Senri Shiki.

La ragazza stava parlando concitata: «Quando Kaname lo saprà quelle due verranno punite. E sai cosa penso: che se lo meritino»

 

«Lei ci odia» rispose il rosso, atono come sempre.

 

«Certo, ma non mi sembra sia stata lei la prima ad attaccare fisicamente. Prima è stato Aidou ed ora quelle due. Quindi siamo noi nel torto»

 

«È sveglia» rispose lui, volgendo gli occhi ghiaccio verso la ragazza stesa.

 

« Perché sono qui?»

Aura si avvicinò al letto e le disse:« Dovevamo curare le ferite il prima possibile. Il nostro dormitorio era più vicino. Ti hanno ridotta male»

 

« Certo, In due. Anche un bambino avrebbe vinto»

 

«Nessuno ti ha obbligato a combattere» le disse Shiki, ai piedi del letto.

 

« Nessun Crowe si tira indietro, Senri Shiki, ricordatelo»

 

Il rosso fece spallucce e uscì dalla stanza, seguito dalla ragazza.

 

«Ehi tu! Occhi Rossi!» la chiamò Rossana

 

« Mi chiamo Aura, comunque, cosa vuoi?»

 

« Come sapevate del loro attacco?»

 

«Le ho sentite ed ho avvisato Ichijo-senpai, poiché Kaname non era reperibile»

 

«Quindi è te che devo ringraziare?»

 

« Direi di sì. E anche Senri dato che ti ha evitato una brutta caduta a terra quando sei svenuta»

 

«Allora grazie. Pagherò il mio debito con te»

 

« D’accordo»

Senza aggiungere nulla, la vampira uscì dalla camera.

 

**

 

Rossana fu lasciata sola. Riusciva ad intravedere dalle tende che l’alba era ormai prossima, quando la porta si aprì nuovamente: fece capolino Ichijo Takuma, vice-capo dormitorio.

 

«Crowe-sama, vedo che ha ripreso colore» esordì il biondo,con il suo solito sorriso,  avvicinandosi al letto.

La rossa lo fissava con astio. Takuma Ichijo era il più problematico tra i vampiri per un motivo preciso: non lo aveva mai visto arrabbiato.

 

«Sono dispiaciuto per l’accaduto. Ho avvisato il Preside Cross della tua momentanea permanenza qui»

Rossana spalancò la bocca e disse:« Cosa? Io qui non ci resto!» fece per alzarsi, ma un dolore lancinante alla testa la fece barcollare e cadere direttamente tra le braccia di Ichijo.

 

«Sta calma. Gli attacchi mentali di Ruka sono, ahimè, davvero potenti. Devo ammettere che hai resistito bene, ma le conseguenze le senti anche tu, dopotutto. Quindi sta qui e riposati. Ci vorranno almeno due giorni perché passi l’effetto»

 

«Perché lo fate? Io sono vostra nemica…se potessi vi eliminerei tutti…»

 

«Forse per dimostrarti che non tutti i vampiri sono bestie…» le rispose il biondo, sorridendo mesto.

 

Dopo un attimo di silenzio si alzò e concluse il discorso dicendo:« Il preside ci tiene ad avvisarti che Ruka e Rima saranno punite..anzi lo saremo tutti…te compresa…»

Rossana lo fissava stranita, al che Takuma continuò:«Il preside è convinto che tutti abbiamo delle colpe per questo attacco e la tua sarebbe quella di avere la lingua lunga…»

Rossana lo guardò e, sbuffando, disse:« Quale sarebbe la punizione?»

 

«Lo saprai a tempo debito» trillò Takuma, sorridendole e uscendo dalla camera.

 

«Ah dimenticavo» disse, spuntando di nuovo« avrai me come compagno di stanza, dato che quello è il letto di Senri. Spero non sia un grosso problema». Senza attendere nessuna replica, probabilmente rabbiosa, il biondo se ne andò.


 

Mentre Ichijo riposava nel letto accanto a quello di Rossana, quest’ultima si stava decisamente annoiando: dopotutto aveva dormito abbastanza. Decise di alzarsi e girovagare nel dormitorio.

Facendo attenzione a non svegliare il vampiro assopito, mise i piedi sul pavimento e, dopo un giramento di testa, riuscì a mettersi in piedi.

Aveva una fame da lupi, ma i vampiri mangiavano solo per celare la loro natura, e quindi era quasi certa che non avrebbe trovato nulla da mettere sotto i denti.

 

Senza far rumore, uscì in corridoio: passando davanti a una delle porte sentì Aidou sproloquiare qualcosa nel sonno.

Si stava dirigendo verso la porta di uscita quando una voce la bloccò: ma i vampiri di giorno mica dormivano?

Voltandosi vide che Aura Thanatos era seduta su un divano con un libro appoggiato sulle gambe.

 

«Mi dispiace, ma Ichijo anche se ride in continuazione, non è stupido. Sapeva che avresti tentato la fuga e perciò ha messo uno di noi, a rotazione, per controllarti. Non puoi uscire» le disse la vampira, chiudendo il libro, appoggiandolo sul tavolino al centro della sala e avvicinandosi alla Hunter.

 

«Mi spiegate perché non posso uscire? Riesco a reggermi in piedi…»

 

«Lo vedo, ma come spiegherai ai tuoi compagni della Day Class quelle ferite?» le chiese la corvina, indicando le varie bruciature sul corpo di Rossana, la quale sospirò: aveva ragione, doveva rimanere buona fino a quando le ferite non si fossero almeno attenuate. Risalì le scale trascinandosi verso la camera che divideva con il biondo logorroico.

A metà corridoio incontrò il vampiro dai capelli rosso scuro: non riusciva mai a ricordarsi il suo nome.

 

« Beccata» le disse, senza cambiare tono di voce ne espressione.

 

« Mph. Non sono affari tuoi, vampiro di cui non ricordo il nome!» gli rispose la rossa, prima di aprire la porta della camera e richiudersela alle spalle.

Il rosso rimase impalato per qualche secondo e poi, dopo un’alzata di spalle, si dileguò in una delle camere da letto.

 

La rossa finì con l’addormentarsi nuovamente, fino a quando qualcuno non la scosse.

Aprendo gli occhi verdi, vide Aura con un vassoio in mano.

La corvina, senza attendere che l’altra si svegliasse del tutto, le disse:«Voi umani dovete mangiare. Tieni».

Rossana si mise seduta prendendo il vassoio dalle mani della vampira,la quale si allontanò. Giunta alla porta aggiunse:« Tra un’ora arriveranno qui Cross Kaien e Toga Yagari, quindi finisci di mangiare, vestiti e scendi: ti aspettiamo nel salotto»

 

 

**

 

Rossana, indossando una divisa della Night Class datale da Ichijo con suo sommo disgusto, scese le scale.

Quando Ichijo la vide con la divisa bianca per poco non si strozzava con il te.

Il biondo si alzò e avvicinandosi alla rossa le disse:« So che lo prenderai per un insulto, ma ti assicuro che sembri una vampira»

La rossa lo fissò stralunata e rispose:« Se spari un’altra cazzata del genere ti assicuro che assomiglierai al contenuto di un camino spento: cenere!»

Il biondo la guardò senza perdere il suo sorriso, costringendo Sana a cedere: infatti sbuffò e si sedette su uno dei divani, il più lontano possibile da tutti.

Pochi secondi dopo la porta si spalancò, rivelando la figura di Kaname Kuran, accompagnato da Cross Kaien, Zero e Toga Yagari.

Kaname si avvicinò agli altri vampiri, fermandosi davanti a Ruka e Rima, le quali abbassarono lo sguardo timorose.

 

«Più tardi vi voglio nella mia stanza. Parleremo dell’accaduto»

 

Nessuno dei presenti, troppo concentrati su Kaname, si era accorto che il colorito di Rossana era peggiorato alla vista di Toga Yagari.

 

«Crowe. Avvicinati» le disse il cacciatore, con un tono duro.

La rossa deglutì e alzandosi, si ritrovò di fronte al suo maestro.

L’uomo non disse nulla, ma diede un potente schiaffo alla ragazza, facendola cadere.

 

« La tua punizione non finisce qui»

 

Rossana si alzò, pronta a prendere un altro ceffone, che non arrivò mai.

Infatti Ichijo Takuma si era alzato di scatto, bloccando la mano dell’uomo e fissandolo con gli occhi lucenti.

 

« Se osa sfiorarla ancora di fronte a me, non mi riterrò responsabile delle mie azioni»

Toga lo guardò storto, ma solo con il richiamo di Kaname, il biondo si placò lasciando la mano dell’uomo libera.

Il vampire Hunter, guardò Rossana e le disse:« Quando uscirai da qui, ho una missione per te»

 

Il silenzio calò nella stanza fino a quando Kaien, serio per una volta, non prese parola:

 

« Allora, in totale accordo con Kaname, le punizioni saranno due: la prima vedrà tutti i vampiri e umani coinvolti nell’incidente, impegnati nella sistemazione e pulizia dei due dormitori, la seconda è un po’ più impegnativa come missione, soprattutto per te Sana»

La rossa lo guardò interrogativa e lui proseguì, dicendo:« ci sono stati molti attacchi di Level E in queste settimane, il vostro compito sarà di fare delle coppie di pattuglia.Quindi Rossana, abituati all’idea di lavorare in coppia con uno di loro,Toga non era d’accordo,ma si abituerà all’idea»

 

La rossa spalancò la mascella, ma non obbiettò nulla: Kaien non l’avrebbe schiaffeggiata, ma il rispetto che provava per quello che era stato in passato, le bloccò qualunque protesta.

 

**

Una volta decretata la punizione, con alcune proteste da parte di Kain e Aidou, dato che non c’entravano nulla, la rossa si stava ritirando nella sua stanza.

 

«Rossana» la chiamò Kaname, facendola tornare indietro. Il vampiro le prese la mano, poggiandovi le labbra e disse « sono desolato per l’accaduto, spero non si ripeta mai più»

 

«Lo spero anche io. Altrimenti qualcuno si farà male…» rispose la rossa, togliendo la mano dalla presa di Kaname.

 

«Rimarrà Senri a controllarti. Se hai bisogno di qualcosa chiedi a lui»

 

Rossana si limitò ad annuire, lanciando un occhiata al rosso e riprendendo a salire le scale.

 

Una volta giunta in camera si buttò sul letto, massaggiandosi la guancia dolorante.

Se ne stava per i fatti suoi, quando un lieve bussare la obbligò ad aprire la porta.

Il vampiro che doveva controllarla, senza dire nulla le porse un sacchetto con del ghiaccio, e si allontanò.

Rossana guardò alternativamente l’oggetto e il ragazzo, sussurrando un grazie, sicura che l’avrebbe sentita.

 

**

Per fortuna di Rossana, la convalescenza sarebbe terminata la mattina successiva. Infatti arrivarono, verso le nove, Zero e Yuki a prenderla.

 

La notte precedente si erano decise le coppie di pattuglia: visto il caratteraccio della rossa, a detta di Kaname, l’unico in grado di sopportarla era Ichijo.

L’unica positività della situazione era la possibilità di chiedere al biondo il perché del suo intervento in sua difesa.

Mentre camminava assorta nei suoi pensieri, fuori dal dormitorio Luna, non si era accorta che Zero si era fermato e così gli finì contro.

Alzando gli occhi verdi incontrò quelli viola del ragazzo.

 

«Guarda dove vai»

 

«Ero sovrappensiero! E comunque tu non dovresti fermarti di botto»rispose Rossana, incrociando le braccia al petto in segno di sfida.

L’argenteo la fissò per qualche momento e poi allungò una mano, sfiorandole la guancia, ancora rossa e gonfia.

 

«Ci è andato pesante» le disse « mettici del ghiaccio»

La ragazza lo fissò stralunata, sfiorando a sua volta la guancia martoriata: la mano di Zero era così fredda…

 

La rossa raggiunse la sua stanza, dove Tomoyo la stava aspettando.

« Dimmi che non è vero» la aggredì la sua compagna di stanza.

 

«Cosa, se posso sapere, non dovrebbe essere vero?»

 

«Che sei stata nel dormitorio Luna in questi giorni…»

 

«Sì, sono stata lì». Rossana sperava che la compagna non si accorgesse dei segni ancora presenti sul corpo: per fortuna non ve n’erano in faccia, altrimenti sarebbe stato difficile nasconderli.

 

«Come mai?» le chiese curiosa la mora.

 

«Sono in punizione, ho attaccato briga con quelli della Night class. Devo pulire, con loro, i due dormitori..»

La mora spalancò gli occhi e le disse:«Ti rendi conto di quanto tu sia fortunata? Stare tutto il giorno con loro?»

La rossa la fissò tra l’incredula e lo stupita:«Stai dicendo sul serio? Ma hai idea di quanto siano grandi i due dormitori? Saranno anche belli e affascinanti come compagni, ma pulire non è poi così bello!»

Ma Tomoyo non l’ascoltava. Se ne stava lì con l’aria trasognata, balbettando qualcosa di indecifrabile. L’unica cosa che Rossana capiva era:«Che fortuna…» ripetuto all’infinito, che la fece sbuffare.

 

 

 

 

 

 

Allora, nonostante il poco seguito della mia storia, ringrazio i pochi coraggiosi che l'hanno messa tra le preferite/seguite/da ricordare...spero di vedervi tra le recensioni.
Elena

 

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Capitolo 4
*** IV - Missione ***


 


IV

Missione.

 

 


La punizione sarebbe iniziata il sabato seguente, così da far riprendere Rossana completamente.

E fu così che mentre i suoi compagni erano a lezione, la rossa, indossando un paio di calzoni corti neri, una canotta bianca e una bandana nera a proteggerle i capelli, legati in una coda, si diresse, scortata da Zero, verso il dormitorio luna.

 

Il ragazzo era curioso di sapere perché fosse in punizione: d’accordo, aveva risposto male ad Aidou istigandolo alla violenza, ma erano state le due vampire ad attaccare.

«Perché ti hanno punita?»

 

«Quel gran simpaticone del nostro sensei mi ha voluta punire perché sono stata battuta da due vampire…»

 

Erano di fronte al portone del dormitorio Luna, quando il biondo Ichijo, con il suo solito sorriso, li accolse.

Sana notò che indossavano tutti abiti semplici: probabilmente l’ordine ricevuto da Kaname li aveva obbligati ad obbedire.

 

 

**

La rossa, accoppiata con Aura, stava smontando le tende in corridoio, quando Aidou si fermò proprio sotto la sua scala.

 

«Ah che peccato che tu non abbia la divisa, Rossana-chan»

 

La ragazza in questione guardò in basso e, dopo aver compreso sia cosa volesse vedere Aidou sia come l’aveva chiamata, gli rispose

 

«Aidou, sparisci. Altrimenti la prossima volta che ti incontro ti sparo»

 

Il biondo la salutò sorridendo per poi dar fastidio alla povera Aura.

Infatti erano tre giorni che il biondo non la lasciava stare: sia a lezione che fuori, le faceva sempre qualche scherzo, come per esempio farle sparire le tende che impedivano al fastidioso sole di entrare in camera.

 

«Aura-Chan! Ti sono mancato?»

 

«Certo! Mi sei mancato come il virus Ebola manca al mondo»

Il ragazzo la guardò aprendosi in un sorriso: «Tanto prima o poi inizierò a piacerti, nessuno mi resiste…»

 

«La mia speranza» si intromise la rossa« è che tu diventi attraente per un branco di leoni affamati..anche se ormai la tua carne sarà vecchia e dura..»

La vampira corvina sorrise a quella battuta, facendo alterare Aidou:« Forse Rima e Ruka sono state fin troppo gentili con te…»

«Aidou» disse una voce alle spalle del biondo« vieni ad aiutarmi»

 

Senri Shiki era apparso praticamente dal nulla: nemmeno Rossana, con i sensi da Hunter allenati lo aveva sentito, probabilmente perché troppo impegnata a prendere in giro Aidou.

Il biondo guardò il compagno truce per poi sbuffare ed andarsene con il naso all’aria.

 

«Non è vero» aggiunse Senri, facendo alzare un sopracciglio sia ad Aura che a Rossana, prima che proseguisse« non è vero che sono state gentili con te. Lo sa anche lui che hanno sbagliato»

 

Per la prima volta la rossa incrociò lo sguardo con il vampiro taciturno e vide che i suoi occhi erano spenti, proprio come il suono della sua voce. Senza dire altro, Senri se ne andò.

 

«Non farci caso. Lui è strano, anche se è molto gentile»

 

«Mh» fu la sola risposta di Sana, ancora concentrata nel capire cosa avesse di strano quel vampiro.

**

 

Le pulizie portarono via tutta la giornata. Infatti quando Sana varcò le soglie del dormitorio luna, i ragazzi erano pronti per uscire a fare lezione.

Ad attenderla fuori c’era ancora Zero.

«Kiryu, cosa ci fai qui?»

 

«Toga mi ha ordinato di venire a recuperarti.Deve parlarci» le rispose, voltandole le spalle e prendendo a camminare.

 

«Ti ha detto per quale motivo?»

 

«Ha una missione per noi»

 

 

**

 

La missione che Yagari affidò ai due non era semplice: dovevano scovare un level D, a capo di alcuni Level E, che li sfruttava per procurarsi il cibo senza attirare troppo l’attenzione su di sé.

Mentre, armati e pronti allo scontro, camminavano nel viale che portava fuori dalla scuola e in paese, Sana cercò di instaurare un dialogo:« Ehi Zero…come va con le pastiglie? Yagari-sensei diceva che avevi qualche problema»

 

«Non sono affari tuoi» fu la risposta lapidaria dell’argento, che fece infuriare Sana, la quale lo prese per la giacca e lo voltò affrontandolo a muso duro.

 

«Senti depresso cronico, primo te l’ho chiesto non perché mi sei simpatico, ma solo per evitare di avere anche te come nemico se dovessi ferirmi e secondo non osare rispondermi così. Non sono Yuki, posso ammazzarti quando voglio, ricordatelo»

Il ragazzo la guardò e poi con un ghigno la scostò da sé:«Sai Crowe, devo dire che hai coraggio. Sai che io ho molta più forza di te eppure mi sfidi»

 

«Solo perché le armi che portiamo, caro il mio Zero, farebbero male solo a te…».

 

Erano a pochi centimetri l’uno dall’altra, quando il ragazzo si scostò velocemente.

 

«Sete?» chiese la rossa sorpassandolo e passandogli una bottiglia d’acqua.

Il ragazzo la guardò stranito: perché il suo odore lo sconvolgeva così?

 

**

Giravano per quella cittadina semi deserta da almeno due ore: molti passanti ubriachi avevano fatto qualche commento spinto verso Rossana, che li allontanava con il solo sguardo.

Zero dal canto suo attirava fin troppo l’attenzione delle donne che giravano a quell’ora, sentendosi dire frasi del tipo:

‘Lascia la bambina dai capelli rossi e vieni con una vera donna,bel ragazzo’, ma anche in quel caso era Rossana a trucidarle con lo sguardo, solo per aver osato chiamarla bambina.

 

Giunsero alla fine del villaggio dove il silenzio era assoluto. Senza che si parlassero si misero schiena a schiena, armati, e iniziando a girare in tondo per controllare cosa li circondasse.

«Quattro» disse Rossana

 

«Errato, Crowe. Cinque» rispose Zero, sicuro della stima dei nemici grazie al suo fiuto e agli altri sensi sviluppati.

 

«Fammi vedere cosa sai fare, bambina » le disse Zero, facendola infuriare, mentre entrambi si scagliavano all’attacco.

 

Rossana affrontò per prima una donna, o almeno lo era in passato, e senza remore,la trapassò con la sua spada. Piroettando su se stessa, evitò un colpo da uno degli altri vampiri, trafiggendolo all’altezza del petto.

L’ultimo vampiro rimasto, dato che gli altri due li aveva giustiziati Zero, si ritrovò tra i due. Dovevano estorcergli informazioni.

 

«Bene. Sei rimasto solo: hai due possibilità, Level E, o parli e morirai velocemente, oppure te la vedrai con me. E ti assicuro che non sono di buon umore»

 

Il Level E prese a sghignazzare e poi disse, rivolto a Zero:« Compagno, come resisti al suo odore così buono? È lei che ci ha attirati qui…»

La rossa guardò alternativamente Zero e il vampiro. Poi l’argenteo rispose:«Resisto perché il suo odore è invitante, ma il suo carattere è pessimo»

Il Level E divenne cenere sotto il colpo di pistola di Zero.

 

«Sei un’idiota! Poteva dirci dov’era il Level D!» gli sbraitò contro Rossana a pochi centimetri di distanza «E poi non ho un carattere pessimo»

 

«Piantala di parlare a vanvera. Non avevamo bisogno di lui, perché il Level D è qui»

 

 

La rossa si voltò di scatto dando le spalle a Zero, colpito ancora da una zaffata di profumo invitante.

 

«Piccola hunter dai capelli del fuoco, il tuo odore si sparge per chilometri e attira come il miele noi poveri vampiri» disse con la sua voce roca il Level D

«persino il tuo compagno d’armi fatica a trattenersi»

 

«Piantala di parlare» intervenne Zero« combatti e muori» sussurrò il ragazzo prima di sparare con la Bloody Rose.

 

Il level D era però molto veloce: probabilmente i ‘pasti’ procurategli dai suoi scagnozzi lo avevano fortificato.

Rossana ripose la spada nel fodero ed estrasse invece le pistole dalle fondine sulle cosce.

Seguendo la traiettoria del Level D cominciò a sparare a raffica, ferendo il mostro ad una spalla, così da rallentarlo.

Si avvicinò cauta al vampiro, spalleggiata da Zero, quando il nemico si alzò di scatto e  ferì la rossa ad un braccio.

Senza pensarci due volte Zero sparò all’essere, polverizzandolo e si voltò poi verso la sua compagna.

 

«Stai bene?» le chiese, prima che l’odore del sangue colpisse le sue narici.

 

«Io si, ma credo che tu a breve ti sentirai di merda»rispose la ragazza, cercando inutilmente di fermare l’emorragia al braccio.

 

«Se lo sai allontanati…»

Rossana fissò Zero negli occhi ametista, leggendovi una sofferenza infinita, dovuta non solo alla sete di sangue che gli illuminò gli occhi, ma anche al non voler ferire nessuno.

Il ragazzo si strinse la gola iniziando a tossire e respirare a fatica. L’odore del sangue di quella dannata lo stava facendo impazzire e lei, da brava stronza non si allontanava dandogli tregua. Probabilmente si divertiva a vederlo in difficoltà.

Alzò lo sguardo furioso di sete e di ira verso Rossana e vide che aveva il braccio ferito teso verso di lui: cosa diavolo stava facendo?

 

 

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Capitolo 5
*** V - Mordimi ***


 

 

 

Capitolo V

Mordimi.

 

 

Nel Moon Dorm Aura stava indossando la divisa, quando qualcuno bussò: era Rima.

«Cosa vuoi?» chiese stizzita la corvina:dopo il suo attacco combinato con Ruka alla rossa, non la poteva vedere.

 

« Kaname vuole vederci in sala prima delle lezioni. È successo qualcosa a quella Hunter»

 

«Mi spieghi perché tu e Ruka ce l’avete tanto con lei? »

 

La vampira dai capelli arancio la guardò e disse:«Suscita fin troppo interesse» per poi chiudersi la porta alle spalle.

 

Intanto da tutt’altra parte, Sana rimaneva con il braccio teso verso il compagno d’armi, in evidente difficoltà.

 

«Cosa stai facendo?» chiese Zero alla ragazza,

 

«Ti sto offrendo da bere..dopotutto sta già uscendo. Sarebbe uno spreco, non credi? E poi se placo io la tua sete non andrai in giro a sgozzare altre fanciulle…»

L’argenteo scacciò con un colpo secco la mano ferita della ragazza.

 

«Non berrò il tuo sangue, sparisci»

 

«E come tornerai al dormitorio? Le hai finite non è vero?»

 

Il ragazzo frugò nella tasca accorgendosi che la stronza aveva ragione: aveva terminato le pastiglie ematiche prima dello scontro. Ormai ne aveva bisogno tre in una volta sola per stare bene poche ore.

 

«Visto? Quindi bevi e smettila di fare la vittima: so che non vedi l’ora di addentarmi la giugulare solo per farmi tacere. Più trattieni la sete e meno le pastiglie faranno effetto: per questo Kaname e Company ogni tanto si scambiano il sangue»

 

«Non berrò il tuo sangue» ripetè Zero, alzandosi e voltandole le spalle.

 

«Preferisci quello di Yuki? »

Il ragazzo si bloccò e voltandosi verso la ragazza la guardò con occhi fiammeggianti: non doveva parlare di Yuki.

 

«Lo sanno tutti che ti offre il suo sangue. E fidati a Kaname questo da parecchio fastidio»

Zero al sentire il nome del vampiro scattò. Con una velocità incredibile si mise alle spalle di Rossana, circondandole le spalle con un braccio e scostandole i capelli, sfuggiti alla coda, con il naso, che appoggiò nell’incavo tra collo e spalla.

 

«Perché mi offri il tuo sangue?»

 

«Perché sono una stronza e mi piace avere questo potere su di te Kiryu, adesso datti una mossa, prima che arrivi qualcuno di indesiderato»

Il ragazzo leccò il collo della rossa, facendola rabbrividire e affondò i canini.

 

 

I vampiri erano in subbuglio: sentivano un forte odore di sangue provenire dai cancelli dell’accademia. Cross Kaien in compagnia di Toga Yagari, era nel dormitorio Luna per calmarli e spiegare loro cosa fosse successo.

 

«Zero e Rossana sono andati in missione. Dovevano scovare un Level D ed eliminarlo. Purtroppo nello scontro la ragazza è rimasta ferita: supponiamo che Zero non si sia controllato e l’abbia morsa»

I vampiri rumoreggiarono, fino a quando Kaname non prese parola: «Prima di giungere a conclusioni dobbiamo sentire com’è andata, ma se la sua teoria si rivelasse vera, credo che sia ora di trasferire Zero nel dormitorio Luna»

«Kaname,anche se mi da fastidio ammetterlo, ha ragione» intervenne Toga «ha morso una sua compagna e deve essere tenuto sotto controllo»

 

In quel momento le porte del dormitorio Luna si spalancarono rivelando due figure: Zero e Sana.

La rossa, pallida in viso disse, con il suo solito tono sprezzante:« Che ti dicevo, Zero? Ci hanno organizzato un comitato di benvenuto»

 

Kaien, con a fianco Toga si avvicinò ai due ragazzi e chiese:«Cosa è successo?»

Rossana spiegò a grandi linee la loro battaglia fino a quando Zero non aveva eliminato il Level D.

 

«Zero, hai perso il controllo?» chiese Kaien al suo figlioccio, ma fu la rossa a rispondere

 

«No, lui il controllo non l’ha perso. Sono stata io ad offrigli il mio sangue»

 

Il silenzio totale scese nel dormitorio, fino a quando Kain non chiese:« Credevo detestassi i vampiri, allora perché ti sei offerta a uno di loro. A un quasi Level E?»

«Anche se diventerà un Level E, rimane un mio compagno di battaglia che si trovava in difficoltà. E io aiuto in qualunque modo i miei compagni» rispose, semplicemente la rossa.

Zero la fissava, cercando di capire i comportamenti contradditori: detestava i vampiri , ma quando l’aveva morsa tutto l’astio che mostrava al mondo non lo aveva sentito: anzi era quasi convinto che alcuni vampiri le stessero simpatici, tipo Aura.

Toga si avvicinò alla sua allieva, pronta a ricevere un altro schiaffo, ma Zero si posizionò davanti a lei e disse:« Se non mi avesse offerto il sangue sarei impazzito: avevo finito le pastiglie ematiche e se fossi tornato al dormitorio in quelle condizioni, avrei attaccato qualcuno»

Toga lo fissò truce e disse:« L’hai quasi dissanguata, te ne rendi conto?»

«Non esagerare» disse la rossa alle sue spalle« mi reggo ancora in piedi dopotutto»

Non fece in tempo a dirlo che fu obbligata a sedersi su un bracciolo del divano,dove vi erano Senri Shiki e Rima Touya.

La testa girava, e iniziava a sentire le voci intorno ovattate. Si guardò intorno, accorgendosi che Aura la fissava, mentre gli altri erano impegnati a parlare con Toga e Kaien.

La rossa respirò profondamente per evitare uno svenimento, che avrebbe causato guai a Zero, ma il ragazzo c’era andato pesante: ne aveva bevuto troppo.

E così si lasciò andare, cadendo all’indietro, direttamente addosso ad un altro vampiro.

 

Senri Shiki si ritrovò il corpo svenuto di Rossana direttamente sulle ginocchia.

Tutti abbassarono lo sguardo sulla ragazza svenuta, fino a quando Senri non si alzò, prendendola in braccio senza fatica, nonostante la ragazza fosse alta quasi quanto lui.

 

«Dove la metto?» chiese a Ichijo.

 

«Portala nella nostra camera. Poi bruceremo le lenzuola. L’odore di sangue che emana è ancora forte»

Il rosso si limitò ad annuire, trasportando, sotto lo sguardo indurito di Rima, la rossa hunter nella sua camera.

Una volta varcata la soglia, l’adagiò sul letto e si mise a fissarla, guardando i segni del morso di Zero;si avvicinò e li sfiorò delicatamente.

 

 «Ci è andato pesante»

Senza dire altro, uscì dalla camera e ritornò in sala.

Senri scese in sala, dove vide Kaien discutere con Kaname.


«Bene allora è deciso. Rossana torna con noi nel dormitorio Sole» esclamò Kaien«l’odore di sangue che emana è troppo forte per rimanere qui. Gli altri studenti della Night Class non hanno il controllo che avete voi nobili»

 

«Ichijo» disse Kaname« vai a recuperare la ragazza»

Il biondo vampiro si inchinò e salendo velocemente le scale aprì la porta della camera, trovando Sana seduta sul letto di Senri.

 

«Crowe-sama, non devi alzarti»

 

«Toga ha ammazzato Zero?» gli chiese la rossa, con gli occhi ancora lievemente offuscati.

 

«No, hanno compreso che sei stata tu a istigarlo. Per il bene di tutti, ovviamente.»

 

La rossa annuì mentre il biondo le si avvicinava e prima che potesse protestare, la prese in braccio e la trasportò al piano inferiore.

 

«Zero mettimi giù è imbarazzante» gli disse per l’ennesima volta Rossana, mentre il ragazzo la trasportava in braccio, nascondendo le macchie di sangue che le sporcavano la maglia, per i corridoi del dormitorio Sole, dove i primi compagni della Day Class li guardavano e borbottavano sottovoce, mentre altri sghignazzavano.


«Sta zitta» le rispondeva Zero in continuazione, dirigendosi verso gli appartamenti del Preside, che li precedeva.

 

«Dove mi portate?»

Kaien si voltò sorridendo:«Starai da noi fino a quando i segni del morso non si attenueranno»

 

«Da voi? Cosa intende».

 

Zero la guardò dall’alto: «Ti cederò la mia stanza».

 

Rossana lo fissò di rimando chiedendosi da quando Zero Kiryu fosse diventato così gentile.

In quel momento sentirono uno scalpiccio e dal fondo del corridoio apparve Yuki che, vedendo Rossana tra le braccia di Zero, si bloccò. Non era solo il fatto che la tenesse tra le braccia a sbalordirla, ma anche il modo in cui la guardava. Era preoccupato per lei.

«Yuki-chan» urlò il preside, facendo alzare gli sguardi anche a Sana e Zero che, alla vista della sorellastra, lasciò andare la rossa che lo fissò truce prima di voltargli le spalle e mettersi a fianco di Kaien.

 

«Cosa è successo, Gichō?»

 

«Sana si è fatta mordere da Zero» le disse secco il preside, facendole spalancare la bocca.

 

«Yuki-chan, non ti stupire. Dopotutto lo hai fatto anche tu in passato, no?» le disse la rossa, fissandola, fino a farle abbassare lo sguardo.

Zero prese malamente Rossana per un braccio, trascinandola lontana dalla sorellastra.

 

«Zero la pianti di trascinarmi. Ti ricordo che mi hai quasi dissanguata» al sentire quelle parole l’argenteo si bloccò e le disse:« I vampiri che abbiamo ucciso avevano ragione. Il tuo odore attira. Così come il tuo sangue»

 

«Mah, io credo che tutto questo fosse dovuto alla troppa sete. Il mio sangue non ha nulla di speciale, altrimenti alla Vampire Hunter Association mi avrebbero messo nella squadra delle ‘esche’»

Zero la guardò per un attimo e poi, come aveva fatto per la guancia schiaffeggiata da Toga, le sfiorò i segni sul collo: «Mettici del ghiaccio» le disse prima di andarsene, lasciandola davanti a una porta.

Sana la varcò, trovandosi davanti alla camera di Zero: alcune sue compagne di stanza avrebbero ucciso pur di essere lì, in compagnia del ragazzo però.

Si tolse la maglia imbrattata del suo stesso sangue e la gettò a terra.

Facendo come se fosse a casa sua aprì l’armadio del ragazzo e prese una maglia a caso: gli undici centimetri di differenza le avrebbero permesso di usarla come vestito.

Si tolse anche i calzoni, macchiati in più punti e per la prima volta realizzò cosa avesse fatto: si era lasciata mordere da un vampiro.

Mentre era persa nei suoi pensieri qualcuno aprì la porta. Alzando gli occhi verdi incontrò quelli ametista di Zero.

Rossana lo fissò, prima di realizzare che era mezza nuda.

 

«Oltre ad essere una sanguisuga non pensavo tu fossi un maniaco, Zero» gli disse infilandosi la maglietta.

 

«Quella è mia» le rispose, come se non l’avesse sentita.

 

«E certo! Secondo te dove prendevo qualcosa di pulito?»

 

«Dovrò bruciarla poi» le disse avvicinandosi e porgendole del ghiaccio.

 

«Da quando voi vampiri siete così gentili con le vostre prede?»

L’argenteo la fissò e lei disse:«Anche quello strano vampiro, Senri Shiki, mi ha portato del ghiaccio quando Yagari mi ha schiaffeggiata. Non mi hanno mai detto che i vampiri sono capaci di simili gentilezze»

 

«Io l’ho portato solo perché me lo ha detto Kaien»

La rossa sbuffò, premendosi il ghiaccio sulla ferita e sdraiandosi.

 

«Ehi Zero» lo chiamò, mentre il ragazzo prendeva dei vestiti di ricambio

 

«Cosa vuoi?»

 

«Davvero il mio sangue è così buono?»

 

L’argenteo la fissò, e con un sospiro disse:« Sì, ma non quanto quello di Yuki»

 

Senza accorgersene, Zero aveva, per la prima volta, offeso Rossana Crowe.

 

 

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Capitolo 6
*** VI - Il giorno peggiore. Ammiratore misterioso. ***


VI

Il giorno peggiore. Ammiratore misterioso.

 

Rossana dovette rimanere nella camera di Zero per due giorni. Agli studenti della sua classe fu detto che aveva un’influenza molto contagiosa e che nessuno poteva andare a trovarla.

La mattina del terzo giorno, Rossana dormiva scomposta nel letto di Zero, quando questo aprì la porta per farla svegliare: ormai i segni erano spariti, poteva tornare a lezione.

 

«Ehi Crowe, alzati!» le gridò, facendo mugugnare di fastidio la rossa che agitandosi scoprì ancora di più le gambe già di per sé poco coperte da un’altra delle sue maglie.

Sbuffando si avvicinò alla finestra e aprì le persiane di scatto, inondando la stanza di luce.

La rossa si stropicciò gli occhi e, tenendoli ancora chiusi si mise seduta,voltandosi verso Zero.

 

«Neh, Zero» gli disse, aprendo gli occhi che colpiti dal sole divennero verde intenso « non ti hanno insegnato a svegliare con garbo le ragazze?»

 

«Non vedo nessuna ragazza» le disse con nonchalance,lanciandole la divisa «alzati e vestiti».

 

La rossa lo guardò divertita e poi si tolse la maglia che indossava, facendo voltare di scatto Zero.

 

«Non avevi appena detto che non vedevi ragazze, eh?».

 

**

Mentre camminavano, fianco a fianco, per il corridoio che portava alla loro aula, i due ragazzi sentivano i bisbigli e vedevano le occhiate che gli altri studenti gli lanciavano.

«Sono convinti che stiamo insieme» le disse Zero, appena intuì che la rossa stava per chiedere qualcosa.

 

«E ovviamente tu non hai negato, vero?».

 

«Non mi interessa cosa pensino quegli idioti» le rispose aprendo la porta dell’aula.

 

«A me si! Zero sei tu l'idiota!».

La rossa si allontanò dal ragazzo prendendo posto accanto a Tomoyo che iniziò a tempestarla di domande, fino a quando una risposta secca Rossana, non mise

a tacere sia lei che il resto dell’aula. Infatti la Crowe aveva urlato: «Io non sto con Zero. È gay» per poi voltarsi e sorridere ironica al ragazzo.

 

Alla fine delle lezioni Zero prese Rossana per un braccio, trascinandola verso il bosco.

La buttò contro un albero e la affrontò: «Cosa ti è venuto in mente di dire che sono gay?».

«Beh io non ho nessuna prova del contrario. Non sei mai uscito con una ragazza ne ti ho mai visto appartarti con Yuki, per esempio..».

«Idiota, sto lontano dalle ragazze per via della mia natura! Se dovessi morderle?».

La rossa sorrise e gli disse: «Tu stai lontano perché oltre ad essere un Level E sei anche gay!» e scoppiò a ridere, facendo alterare Zero che se ne andò.

 

La rossa calmato l’eccesso di risa, lo seguì:« O avanti Zero stavo scherzando! Lo so che non sei gay…fermati,avanti».

Il ragazzo si fermò, fulminandola con gli occhi ametista e disse:«Sta lontana da me, Crowe. La missione in coppia e conclusa, quindi non c’è più motivo per parlarci».

La rossa lo fissò dura e disse:«Sei sempre il solito,Zero! Sai che ti dico? Arrangiati. Se vuoi stare da solo restaci, ma non dare la colpa alla tua natura! Tu rimani solo perché lo vuoi! E non sarò di certo io a starti vicino contro la tua volontà! Addio!».

Rossana si voltò nella direzione opposta a quella del ragazzo, dirigendosi verso la fontana;rimase seduta sulla pietra fredda e umida, fino al tramonto, così da assistere all’assalto quotidiano delle ragazze urlanti.

Da lontano vedeva Yuki agitarsi per tenerle a bada e tra gli alberi, leggermente discosto, vide la capigliatura argentea di Zero.

Come sempre i vampiri uscirono in tutto il loro splendore e Rossana vide che Ichijo si lanciava spedito verso di lei.

«Rossana-chan! Vedo che ti sei ripresa» le disse, sorridendo.

«Mai stata meglio, Ichijo-senpai».

La rossa si accorse che era sceso il silenzio. Tutte le ragazze della Day Class fissavano i due alternativamente fino a quando non si levò un brusio: ora erano convinti che ci fosse qualcosa tra Rossana e il biondo.

La ragazza in questione si passò una mano sul viso,disperata, fino a quando Aura non decise di venire in suo soccorso.

Prese Ichijo sottobraccio, facendolo stupire del gesto, e lo trascinò lontano, ricevendo un ringraziamento non verbale dalla rossa.

 

 

Zero guardava la scena tra Rossana e Ichijo da lontano: allora erano del biondo le forti sensazioni che aveva sentito la sera del morso. Era lui ad essere attratto da Rossana.

 

 

 

«Non dovresti uscire con Ichijo per la ronda in paese» le disse la voce di Zero.


Rossana si voltò e mentre si allacciava la fondina alla coscia destra chiese:«Non vedo perché. E comunque non mi avevi detto di andarmene, che il lavoro di coppia era finito?»

 

«Tu non hai sentito le sue vere reazioni la sera in cui ti ho morsa. Avrebbe voluto essere al mio posto..»

 

«Non mi pare mi abbia aggredita. Gli unici segni di morso che ho sono i tuoi, quindi non mi ha nemmeno soggiogata per mordermi. Corro molti più pericoli con te..».

Zero assottigliò lo sguardo e le chiese:« Sei spaventata da me?».


«No. Ho solo paura di perdere troppo tempo con qualcuno per cui non ne vale la pena»

Il ragazzo l’afferrò per il polso e la costrinse a voltarsi:« Si può sapere perché ti è venuta la sindrome da crocerossina con me? Non ho bisogno di nessuno! Soprattutto di te».

«L’ho capito!» gli rispose Rossana, divincolandosi dalla presa di Zero, voltandosi e riprendendo a camminare «vuoi restare da solo per esprimere tutta la tua depressione».


«Voglio che mi stai lontana, altrimenti ti morderò di nuovo».

 

La rossa si bloccò, voltandosi e dicendo: «Per questo vuoi che ti stia lontana?»

 

«Si ed è lo stesso motivo perché non voglio che tu vada con Ichijo. Ho sentito delle reazioni trattenute a stento da parte di un membro della  Night Class, la sera che ti ho morsa.E visto il comportamento di Ichijo di oggi credo sia lui»

 

«Non puoi esserne del tutto certo, quindi andrò in pattugliamento con lui.Se succederà qualcosa mi difenderò»

 

Rossana si allontanò: sapere che Zero le stava lontano per non morderla di nuovo le aveva fatto, stranamente, piacere.

 

Ichijo la stava aspettando al cancello della cross Academy.

Sana lo guardò da lontano avvicinandosi lentamente: aveva grossi dubbi che un vampiro come Takuma potesse avere certi istinti verso di lei, ma voleva togliersi ogni dubbio.

«Ichijo-senpai. Ho una domanda da farti».

«Chiedi pure» rispose lui, sorridendo.

«Perché mi hai difesa dagli schiaffi di Yagari-sensei?».

«Perché detesto vedere le donne picchiate» le rispose serio, fissandola con i suoi occhi verdi, così simili a quelli di Sana.

La rossa sorrise: sapeva che Zero si era sbagliato. Non poteva essere lui colui che voleva morderla.

**

 

I due camminavano fianco a fianco per le vie del paese, ma questa volta le donne guardavano Ichijo, senza parlare, sbalordite probabilmente dalla sua aura di fascino.

Il biondo guardò l’orologio del campanile e disse:« Il nostro turno è finito. Torniamo verso l’accademia. Ci daranno il cambio Senri e Rima».

La rossa annuì seguendo il vampiro. Doveva ammettere che Ichijo era davvero strano: era l’unico tra i vampiri ad essere, strano a dirsi, solare.

Al cancello dell’accademia trovarono Senri appoggiato a una colonna, affiancato da Rima.

 

Ichijo si fermò a parlare con i due compagni mentre Rossana, dopo averlo salutato si allontanò. A metà strada trovò una figura ad attenderla: era Zero.

«Kiryu, il tuo spirito di contraddizione mi stupisce. Mi vuoi alla larga eppure ti trovo sempre sulla mia strada. Non sono stata morsa da nessuno, visto?».

 

Il ragazzo la fissò duro:«Crowe, non dirmi che non ti avevo avvisata quando uno di loro ti morderà. Perché ne sono certo: uno di loro vuole il tuo sangue».

La rossa alzò le spalle e rispose:« Starò attenta, Kiryu. Ma fidati: su Takuma ti sei sbagliato…».


«Ora lo chiami per nome?».

 

Rossana lo fissò, ghignando:«Non dirmi che sei geloso, Zero-kun» allontanandosi, ridendo divertita dall’espressione spazientita del ragazzo.

 

La mattina seguente la rossa fu svegliata dai gridolini eccitati della sua compagna di stanza.

 

«Dannazione, Tomoyo. Cosa sbraiti di prima mattina?».


«Sana-chan, oggi è il gran giorno».

 

La rossa la guardò assonnata e irritata già di prima mattina.

 

«Oggi è il giorno in cui possiamo regalare dei cioccolatini ai ragazzi della Night Class» strepitò la sua amica al culmine della felicità, facendo cadere la rossa in depressione.

 

«Dovreste offrigli altro per farli contenti»borbottò, facendo arrossire la sua compagna di classe che, ovviamente, pensava a tutt’altro che al sangue.

Sana fu convocata da Cross quella mattina: sapeva già il perchè;infatti nell’ufficio del preside erano stati convocati anche Yuki e Zero che camminavano vicini a pochi passi da lei.

Dopo l’avvertimento, Zero non le aveva rivolto la parola. Se da un lato questa nuova situazione aveva spento le voci di corridoio sulla loro presunta storia, era comunque parecchio incazzata verso il ragazzo: gli aveva offerto la sua amicizia, oltre al sangue, ma a quanto pare a lui interessava solo avere Yuki.

 

 

«Allora ragazzi. Sapete che oggi è un giorno importante. Le ragazze della Day Class esprimeranno tutto l’amore che provano per i ragazzi della Night. Sono stato proprio bravo a prenderli così belli! La convivenza è più semplice» si stava auto complimentando il preside, facendo storcere il naso a Zero e Sana.

 

«Mi spiega perché sono qui?» chiese la rossa, incrociando le braccia al petto, in segno di stizza.

 

«Oggi, come dicevo, le ragazze della Day Class, saranno più agitate del solito e mi chiedevo se potevi aiutare Zero e Yuki».

La rossa guardò verso i due e sbuffando disse:« D’accordo, ma solo per oggi» per poi voltarsi, sorpassare Zero senza degnarlo di uno sguardo, e uscire.

 

«Bene, ora sono più tranquillo. Rossana vi darà una mano a tenerle a bada».

 

 

Come ogni anno, sul viale che i vampiri percorrevano per andare in classe, erano posti dei cancelli, uno per ogni alunno della Night Class.

Rossana vide Tomoyo in prima posizione dietro il cancello di Senri Shiki, con sguardo sognante e tra le mani un pacchetto di Pochi: bisognava dire che conosceva il vampiro se aveva scelto proprio quelli.

 

Rossana si sentì toccare un braccio e voltandosi si trovò davanti a un ragazzo di un anno più piccolo.

 

«Cosa c’è?» gli chiese burbera, per poi spalancare la bocca quando questo gli porse un pacchetto e scappò via una volta che la rossa lo ebbe afferrato.

 

Zero aveva visto la scena e vedendo la faccia della rossa fu costretto, cosa che non faceva da tempo, a mascherare una risata con un colpo di tosse: peccato che la Crowe lo avesse sentito e avvicinandosi chiese:

 

«Ti sei strozzato con una pastiglia, Zero-Kun? Vuoi che ti prenda a pugni fino a che non la sputi?».

Il ragazzo la fissò e disse:«Ho visto che hai fatto colpo».


«Sta zitto!» rispose, inviperita dal suo sorrisetto, la rossa che, mollando il pacchetto vicino ad un albero, si posizionò vicino ai cancelli: si appoggiò al palo che divideva quello di Takuma da quello di Senri.

 

«Oh, Sana-chan! Aiuti Zero e Yuki?»le chiese Tomoyo, sorridendo.

 

«Ordini del preside…».

La replica della mora fu però surclassata dalle urla delle ragazze, che partirono appena il portone di aprì.

 

 

I ragazzi della Night Class, a parte Aidou che chiedeva a tutte il gruppo sanguigno, si era comportati egregiamente. Rossana, tallonata da Zero e Yuki, stanca quanto lei, stava tornando nel dormitorio quando qualcosa colpì la rossa ad un braccio.

Non aveva sentito dolore, ma tutti e tre si misero in posizione di difesa, pronti ad un attacco. Poi guardarono a terra e videro un pacchetto.

 

«Credo sia per te, Crowe-senpai» le disse Yuki, sorridendo «e credo arrivi da un ammiratore misterioso».

 

«Bella mira» proclamò Zero, guardandosi intorno circospetto.

 

«Finiscila con le tue paturnie Zero-kun. Nessuno della Night Class mi regalerebbe dei cioccolatini: mi destano anche di più di quanto io non sopporti loro»

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Capitolo 7
*** VII - Amicizia? ***


 

VII

Amicizia?

 

Erano passati due giorni da quando Rossana aveva ricevuto i cioccolatini. Quella sera, dato che Takuma era impegnato con Kaname, si ritrovò a fare la ronda con Aura, l’unica che sopportava tra le vampire femmine.

 

Camminavano in silenzio per le vie del paese quando la vampira le chiese:« Senti, ma Yagari-sama quanti anni ha?».

 

 «Non credo arrivi ai trenta. Come mai questa domanda? Non dirmi che una vampira come te si è interessata a un cacciatore! Sarebbe paradossale».

La rossa fissò la vampira e vide che era in difficoltà.

 

«Non ci credo! È  realmente così. Beh devo ammettere che per essere una sanguisuga hai gusto. Yagari-sensei è un figo».

La vampira sorrise e le disse:«Ti prego di non dirlo a nessuno..».

« Secondo te se lo facessi, qualcuno mi crederebbe?» le chiese Rossana, prima di fissare la vampira e scoppiare a ridere con lei.

 

«A te piace Zero?» le chiese Aura a tradimento.

Rossana sembrò pensarci un attimo per poi sbuffare  e dire:« Non lo so. Però sono sicura che non mi dispiacerebbe averlo come amico. È troppo solo».

 

«Anche tu non mi sembri circondata da amici..» puntualizzò la vampira.

 

«Forse è anche per quel motivo che vorrei averlo come amico. Diciamo che lo vedo simile a me».

Dopo un attimo di silenzio Rossana, prese di nuovo la parola:«E poi ammettiamolo: anche Zero è un figo» facendo ridere la vampira.

 

Rientrando dalla ronda, trovarono proprio Zero e Toga ad attenderle.

La situazione le fece ridere di gusto, lasciando i due Hunter sbigottiti per due motivi: primo  Rossana faceva comunella con una vampira e secondo, rideva?

 

**

Purtroppo per  il giorno successivo alla ronda era sabato. Giorno in cui sarebbe scattata la seconda parte della punizione: pulire il dormitorio Sole.

 

I vampiri, vestiti casual, varcarono le soglie del dormitorio alle nove di mattina, quando gli studenti erano tutti rinchiusi nelle aule: quest’accorgimento non era servito a molto dato che erano tutti alle finestre gridando i nomi dei loro beniamini.

 

Rossana e Aura stavano pulendo i vetri del secondo piano, chiacchierando, quando Aidou le chiamò:« Ehi voi due. Scendete. È ora di pranzo».

In quel momento dal fondo del corridoio, Toga si stava avvicinando alle due ragazze e Aidou vide che Rossana era molto divertita per qualcosa. Spostando il suo sguardo celeste su Aura notò che la vampira fissava Yagari con insistenza.

 

Durante la pausa pranzo, i ragazzi della Night Class furono presi d’assalto: ovviamente Yuki e Zero controllavano la situazione.

Rossana vide Tomoyo avvicinarsi a Senri che, nonostante non gli servisse, prese gentilmente il bento che la ragazza gli porse.

 

«Avevi ragione sul quel vampiro» disse Rossana ad Aura che seguendo la direzione dello sguardo della rossa incrociò la presenza di Senri.

 

«Te lo avevo detto:Senri è gentile. Come Takuma, ma meno logorroico».

 

«Meno logorroico? Quello soffre di mutismo, mia cara..» le rispose Rossana, scoppiando a ridere.

Nessuna delle due si accorgeva che l’ammiratore di Rossana era vicino.

 

Zero, una volta placate un paio di studentesse troppo esagitate, si avvicinò a Rossana:

 

«Crowe, Yagari-sensei vuole parlarti dopo» il ragazzo fece per andarsene quando Rossana lo acchiappò per la manica della divisa, trascinandolo a terra.

 

«Rilassati Kiryu. Le oche sono tornate a lezione. Tieni mangia»disse porgendogli il bento. Il ragazzo la fissò e lei sorridendo disse:«Non posso offrirti il mio collo davanti a tutti…».

Suo malgrado, Zero non poté trattenere un sorriso tirato.

 

Le due ragazze, seppure appartenenti a due razze completamente opposte, si trovavano bene insieme. Aura le aveva promesso di indagare se il suo ammiratore segreto fosse per caso un vampiro masochista, mentre Sana avrebbe chiesto qualcosa di Yagari a Zero: lui lo conosceva meglio.

 

Grazie alla presenza di Aura, la rossa non aveva sentito il peso della giornata. Al rientro nella sua camera trovò la sua compagna parecchio eccitata.

 

«Tomoyo cosa ti prende?».

 

«Ah eccoti finalmente. Però potevi dirmelo che avevi un ammiratore» le disse scostandosi dalla scrivania dove vi era una rosa color corallo con un nastro verde smeraldo.

 

«Hai visto chi l’ha portata?» chiese Rossana a Tomoyo che scosse la testa.

 

«Hai idea di chi possa essere?» chiese la corvina.

 

«Nemmeno una…» replicò Rossana prendendo la rosa, privata anche delle spine, e annusandola.

 

«Il verde del nastro richiama il colore dei tuoi occhi Rossana-chan.»Tomoyo spalancò la bocca fulminata da una rivelazione«è lo stesso colore di quelli di Takuma Ichijo.. »

Rossana alzò lo sguardo sbalordito. Che Zero avesse ragione? Dopotutto una rosa di quel colore significava una cosa sola: desiderio.

 

**

Rossana dormì poco quella notte. La mattina seguente si presentò in aula con le occhiaie che le toccavano terra e si sdraiò sul banco fino a quando qualcuno la scosse.

«Hai sonno, Crowe?» le chiese Zero.

 

«Sì,Kiryu. Non puoi lasciarmi in pace?».

 

«Tomoyo ha già detto a tutti che hai un ammiratore segreto: ieri hai ricevuto una rosa, vero?».

 

«Seh, e quindi? Te l’ho già chiesto non sarai geloso…» chiese Rossana avvicinandosi a Zero.

 

«Piantala di vedere cose campate in aria. Quella rosa significa desiderio. Probabilmente desiderio di sangue».

 

«Ah certo. Perché io non sono altro che una riserva di sangue, neh? Non hai pensato che magari potessi interessare a qualcuno, per altro?».

Rossana si alzò di scatto, uscendo dall’aula. In corridoio incontrò il professore di matematica.

 

«Crowe dove sta andando?».

 

«Non mi sento bene, vado in infermeria».

In realtà sarebbe andata nel parco dove un povero albero avrebbe subito la sua furia.

 

**

Aveva davvero sfogato la sua rabbia su un albero, riempendosi la mano di schegge, per poi crollare a terra. Mentre se ne stava seduta a guardare il cielo qualcuno le si avvicinò.

«Cosa ci fai alla luce del sole?».

 

«Abbiamo sentito l’odore del tuo sangue e allora mi hanno mandata a controllare».

 

«Mi sono ferita prendendo a pugni un albero. Zero non c’entra. Non avrà mai più nulla da me, se non disprezzo».

 

«Deve averti offesa…» disse Aura mentre si sedeva accanto a Rossana, la quale spiegò a grandi linee cosa era successo.

 

«Non vedo perché il mio ammiratore debba essere per forza uno di voi attratto dal mio sangue».

 

«Perché Zero è convinto che il nostro interesse per voi umani si fermi al sangue. Invece non è così: a volte voi umani ci attirate anche per altri motivi. Magari è davvero uno di noi, ma non è attratto da te solo per il sangue. Meglio che vada.Zero sta arrivando e credo sia preoccupato…».

 

La vampira sparì in un attimo, con una folata di vento, e al suo posto apparve Zero.

Rossana lo fissò e disse:«Non mi ha morsa nessuno! Mi sono ferita picchiando un albero».

«Perché?».

«O picchiavo lui o ammazzavo te….».

«No, perché te la sei presa per le mie parole..Stavo solo facendo delle ipotesi».

La rossa si avvicinò al ragazzo e disse:«Non crucciarti troppo, Zero. Sarà un ragazzino del primo anno. Come hai detto tu, io attiro solo vampiri, per il mio sangue, no?».

 

Sorpassò il ragazzo, il quale la afferrò per un polso, facendosela finire addosso.

Si abbassò, sussurrandole:«Ti svelo un segreto, Rossana. Sai cosa subentra in un vampiro una volta che la sete è placata?».

La rossa sussurrò un no, completamente soggiogata dai sussurri di Zero:« Il desiderio carnale».

Senza che potesse opporsi, Rossana si ritrovò le labbra di Zero Kiryu premute sulle sue.

Le labbra fredde di Zero la fecero decisamente impazzire: infatti si ritrovò non solo a ricambiare il bacio, ma anche ad approfondirlo, alzandosi sulle punte dei piedi e affondando le mani nei capelli argentei del ragazzo, che non sembrava disprezzare il contatto. Il bacio durò parecchio, ma a differenza di Zero, Rossana aveva bisogno di respirare e così si staccò, rompendo la specie di ‘incantesimo’ in cui era finita.

Arrossì di botto rendendosi conto di ciò che era successo e si allontanò dal ragazzo, il quale la fissò per qualche secondo per poi lasciarla da sola.

 

Non sapevano che qualcuno li aveva visti. Qualcuno molto geloso.

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Capitolo 8
*** VIII - Indifferenza. ***


VIII

 

Indifferenza.

 

Erano passati tre giorni da quando Zero l’aveva baciata e il ragazzo non le aveva più rivolto la parola. Si comportava come se niente fosse successo e, ovviamente, Rossana, dall’alto del suo orgoglio faceva lo stesso: non sarebbe stata lei la prima a parlare dell’argomento.

 

Fortunatamente Yagari le aveva affidato una missione: scovare un Level E particolarmente assetato e finirlo.

 

Toga aveva anche proposto di farla accompagnare da Zero, ma la ragazza aveva rifiutato. Ed era per questo motivo che, armata, girava sola nei quartieri periferici del villaggio vicino alla Cross Academy.

Aura si era proposta di accompagnarla, ma Sana era sicura che la presenza di un vampiro di Level B avrebbe tenuto la preda lontana.

Camminando si ritrovò davanti a una chiesa diroccata: chissà perché nei film i vampiri si nascondevano sempre lì.

Alzando le spalle decise di controllare: magari la fortuna era dalla sua.

Estrasse quindi la pistola, aprì il portone semi distrutto con un calcio e con l’arma tesa davanti a sé, entrò.

C’era odore di muffa e sentiva lo scalpiccio di vari animali, svegliati dal suo fracasso. Le panche erano per lo più rotte o rovesciate. Le vetrate, una volta colorate, ora erano spaccate in più punti e i vetri erano finiti sul pavimento lastricato.

Sentì dei rumori in fondo alla navata, vedendo anche degli strani movimenti. Decise di estrarre anche la seconda pistola quando una risata folle echeggiò tra le pareti.

Dal fondo della navata laterale, camminava verso di lei una figura. Il vampiro la guardò con i suoi occhi luminescenti e un sorriso sadico che pareva andare da orecchio a orecchio.

Peccato che lo sguardo non era quello di un Level E. Era troppo presente.

 

«Hai un buon odore, ma sento che uno di noi ti ha già morsa, in passato» le disse con la sua voce che, per Rossana, aveva un che di ultraterreno «Perché fai quella faccia? Eri convinta, piccola Hunter dai capelli del sangue, che io fossi uno stupido Level E? Ti sei sbagliata. Sono il compagno del  vampiro che tu e l’argenteo avete ucciso».

Rossana iniziò seriamente a preoccuparsi: quello era un Level C ben nutrito e con chiari intenti vendicativi.

Se solo quel bastardo di Zero non l’avesse evitata, probabilmente sarebbe stato al suo fianco.

‘Concentrati Sana!’ disse a se stessa la rossa ‘Zero è all’accademia e tu sei sola. Affrontalo al massimo delle tue capacità’.


«Allora, Hunter, vuoi combattere?» le chiese il Level C, che vedendo lo sguardo sicuro di Rossana aggiunse «non vedo l’ora di prosciugarti e non lasciare niente a chi ti ha morso prima di me…».

 

Il vampiro partì all’attacco.

 

*

 

Aura era preoccupata. Non sapeva il perché, ma era certa che Sana fosse in pericolo.

Mentre guardava fuori dalla finestra vide Zero: si era comportato davvero male con Rossana che, nonostante l’imbarazzo, le aveva confessato cosa fosse successo e anche che il ‘ragazzo’ la evitava da allora.

Persa nei suoi ragionamenti astrusi sul perché del comportamento di Zero, Aidou le si avvicinò di soppiatto dandole poi un paio di colpi sulla testa.

La corvina, che riceveva quei colpetti da quando era piccola, data la sua bassa statura, lo fissò con occhi di fiamma. Ma il biondo non perse il suo sorriso, anzi le disse:


« Sei così affascinante con quello sguardo…»

 

«Aidou, le tue tecniche da playboy di quarta categoria, con me non attaccano. Usale con quelle della Day Class..»

 

Il biondo, punto sul vivo, si alzò di scatto e le disse:« O certo, tu preferisci gli sguardi polifemici di Toga,vero?»

La vampira lo fissò a bocca aperta: era così evidente l’attrazione che provava per colui che si supponeva essere il peggior nemico della sua specie?

 

 

Rossana aveva ferito il vampiro ad una spalla e ad una gamba, ma il mostro sembrava non risentire dei suoi colpi. Continuava a muoversi rapido e a ridere sguaiatamente.

Anche lei era ferita: il Level C era eccitato per il sangue che sgorgava da una ferita che aveva sulla spalla e da quelle sulle gambe.

Infatti nel corpo a corpo il mostro era superiore e l’aveva graffiata in più punti. Se non lo finiva in fretta non sarebbe mai tornata all’accademia.

Prese allora la mira e fece fuoco: peccato che le munizioni fossero finite.

Gettò le pistole a terra, estraendo la spada, legata dietro la schiena: l’unico problema era che, combattendo con la spada, doveva avvicinarsi al mostro e questi avrebbe avuto altre occasioni per artigliarla.

Il level C, reso cieco dall’odore di sangue, attaccò la rossa, ritrovandosi improvvisamente con un braccio in meno: Rossana glielo aveva tranciato di netto.

 

«Te la cavi, hunter. Ma ormai sei stanca e i tagli che ti ho fatto ti indeboliscono in fretta»

Infatti, il vampiro, l’aveva colpita in punti non vitali, ma da dove il sangue usciva più velocemente.

 

«È uno spreco farti perdere tutto quel sangue, ma sei troppo resistente e questo è l’unico modo per indebolirti in fretta»

‘Il bastardo ha ragione’ stava pensando Rossana, con il fiatone ‘a breve rimarrò senza forze, mentre lui, anche senza braccio, sta da dio’

Ormai Rossana era rassegnata: avrebbe lottato fino all’ultimo e una volta che sarebbe rimasta senza forze, si sarebbe uccisa. I vampiri odiavano il sangue dei morti.Quel bastardo non avrebbe bevuto nemmeno una goccia del suo.

 

Si alzò in piedi a fatica, puntando la spada, tremante, tra le sue mani stanche, verso il nemico che ghignava soddisfatto. Fino a quando non lo vide spalancare gli occhi, il sorriso congelato sulla faccia deformata dalla sete.

 

 Rossana vide una lama rossa che gli attraversava il petto. Una lama rossa come il sangue che Senri Shiki sapeva governare a suo piacimento.

 La Hunter lo fissò, mentre la polvere in cui era ridotto il Level C veniva soffiata via dal vento proveniente dagli squarci presenti nell’edificio. Vento che agitava i capelli rosso cupo di Senri, che le allungava una mano.

La ragazza la afferrò. Era stanca. Voleva solo tornarsene all’accademia e riposare. Il vampiro, che lei reputava muto, parve accorgersi della sua stanchezza così dopo averla guardata, mise il braccio destro della ragazza sulle sue spalle e con il braccio sinistro le cinse la vita, aiutandola così a camminare.

 

**

 

Camminavano in silenzio da almeno dieci minuti, poiché Sana, persa nei suoi ragionamenti e negli insulti rivolti a Zero, non si era nemmeno accorta di aver percorso così tanta strada.

La rossa guardava il suo salvatore con la coda dell’occhio: come diavolo faceva a sapere dov’era?


«Come hai fatto a trovarmi?»

 

«Ero nei paraggi per la ronda. Il tuo sangue».

Okay era ufficiale: per Rossana, il vampiro Senri Shiki era un mistero. Non diceva mai più di qualche parola per volta.

 

«E perché sei intervenuto?».

 

«Mi sembrava tu fossi in difficoltà. L’odore di sangue era tanto».

 

«Vero, ma sbaglio o siamo nemici?».

Il rosso si limitò ad alzare le spalle: «Avevo voglia di aiutarti e basta» chiudendo il discorso.

 

 

Giunsero al cancello dell’accademia: ad attenderli c’erano Ichijo e Kain.


«Per fortuna l’hai trovata, Senri» disse Takuma, sorridendo.

 

«Mh».


«Il problema è che ora sei pieno di sangue…» disse Kain «non puoi entrare così nel dormitorio, faresti impazzire tutti»

 

Rossana fissò Kain e disse:«Venite nel dormitorio Sole. Chiederò al mio sensei qualcosa da far mettere a Shiki-senpai»

I tre annuirono e scortarono la ragazza nel dormitorio Sole, dove tutti dormivano.

 

 

La rossa, prima di tornare in camera si diresse in infermeria, dove, con l’aiuto di Takuma, disinfetto e bendò le ferite. I quattro, facendo meno rumore possibile, giunsero ad una porta, alla quale Sana bussò.

Toga Yagari, dall’alto del suo metro e novanta, la fissava:

«Cosa vuoi a quest’ora?».

«Ho avuto qualche problema con la missione.Il vampiro era un Level C. Ero in difficoltà, ma qualcuno mi ha aiutata».

«Zero?».

«Mpfh. No lui è troppo impegnato a deprimersi…è stato lui».

La rossa si discostò dalla soglia, rivelando le tre figure che la seguivano.

Vide la mascella di Toga contrarsi:« Di nuovo a fare comunella con loro?».

 

«Io non faccio comunella con nessuno: sono in debito. Mi hanno salvato la vita!»

 

«Sei tu quella in debito, sparite» le rispose Toga, sbattendole la porta in faccia.

 

Rossana, furiosa come non mai, prese a camminare verso il fondo del corridoio, fino ad arrivare ad un’altra porta.Zero Kiryu la guardava stranita, mentre la rossa cercava un paio di calzoni e una maglia nell’armadio del ragazzo.Infatti appena lui le aveva aperto, si era fiondata all’interno, prendendo a rovistare tra i vestiti.

«Crowe, cosa stai facendo?».

«Cerco un cambio per Shiki-senpai, dato che per salvarmi la vita, si è imbrattato di sangue».

«Quindi sei tu ?».

«Si sono io che puzzo di sangue. Il Level C che ho affrontato mi ha ridotta male. Ma non è un problema tuo».

Zero senza pensarci due volte, dopo aver sbattuto la porta in faccia ai tre vampiri, prese Rossana e la voltò verso di sé:«Cosa diavolo fai, Kiryu?Non osare toccarmi» gli disse Rossana, mentre con un gesto secco lo allontanava«Ho trovato ciò che cercavo».

Si diresse verso la porta e prima di uscire aggiunse:« Non ti perdonerò per come ti sei comportato dopo quell’episodio. Quindi sta lontano da me» per poi chiuderla e allontanarsi, lasciando Zero solo con i suoi pensieri.

 

I quattro infiltrati giunsero davanti alla camera di Rossana: fu lì che lei si voltò verso i vampiri dicendo:« Allora, adesso entro dico qualche cavolata alla mia compagna di stanza e poi entrate voi. Devo prepararla mentalmente ad avere Senri Shiki in stanza, altrimenti sveglia tutto il dormitorio»

Kain e Takuma, risero piano, guadagnandosi un’occhiata  di pura indifferenza da Senri.

Rossana entrò, chiudendosi la porta alle spalle. Tomoyo, come sempre era sveglia: infatti la ragazza soffriva di insonnia.

«Tomoyo, ho un problema».

La corvina abbassò il libro che stava leggendo e le disse:«Dimmi tutto».

«Vedi, mentre aiutavo Cross a fare la ronda, un cane randagio mi ha attaccata e morsa in alcuni punti. Per mia fortuna qualcuno passava di li e mi ha soccorsa. Quel qualcuno è qui fuori, con due amici, e ha bisogno di darsi una pulita».

«D’accordo. Non vedo dove sia il problema».

«Ora te lo dico, ma prima….».

Rossana, lesta, le mise una mano sulla bocca e le disse i nomi dei tre in un orecchio. Tomoyo non urlò: si limitò a svenire.

**

 

Tomoyo si riprese dieci minuti dopo, anche se il trovarsi Takuma e Kain seduti sul letto le aveva causato un altro svenimento, ora era tranquilla, in attesa che Senri uscisse da bagno.

Infatti il rosso sbucò dal bagno, facendo ridere Rossana che alzandosi si mise davanti al ragazzo:

 

«Sono un po’ grandi.Dopotutto, l’imbecille è alto».

La ragazza si abbassò e sistemò i calzoni come meglio poteva, risvoltandoli per accorciarli. Fece anche la stessa cosa con le maniche della maglia, rendendosi conto che mentre lo faceva il vampiro continuava a fissarla, mettendola in imbarazzo.

Una volta finito, Takuma e Kain, lanciandosi uno sguardo, si alzarono salutando e uscendo.

Senri li seguì rendendosi conto che, per qualche motivo, non l’avevano aspettato: si voltò per salutare e si trovò Rossana davanti:« Grazie, Shiki-senpai. Mi ha salvata»

Lui la guardò, alzò le spalle indifferente e si eclissò nel corridoio buio.

 

Rientrando in camera Rossana, trovò Tomoyo eccitata come mai.

«Domani quando lo racconterò in classe, non ci crederanno e mi invidieranno»

 

«Tomoyo, posso chiederti di non dirlo a nessuno? È una richiesta di Shiki-senpai»

 

La corvina fissò la sua compagna di stanza e poi annuì:« Se è una sua richiesta d’accordo…hai visto quanto è bello?  »

 

« Si, ho visto» le rispose Rossana, sovrappensiero, troppo presa dal capire come ringraziare il vampiro semi muto che l’aveva salvata due volte.

 

 All’entrata in aula, Rossana, percepì un senso di eccitazione. Sentiva le sue compagne bisbigliare giulive su qualche argomento a lei completamente estraneo. Si avvicinò a Yori, unica ragazza della Day Class completamente indifferente ai vampiri, e le chiese cosa stesse succedendo.

«Crowe-senpai, sono eccitate per il ballo di stasera. Ricordate che il preside lo aveva annunciato? Sono così agitate perché ci saranno i ragazzi della Night Class».

La rossa si sbatté una mano sul viso: si era completamente dimenticata di quella nuova tortura inventata da Cross.

La soluzione era semplice: non ci sarebbe andata, nemmeno sotto tortura.

 

Peccato che quando il professore entrò, avvisò i presenti che chi non si fosse presentato al ballo, sarebbe stato punito.

 

 

Tomoyo, correva avanti e indietro dal bagno da almeno mezz’ora. Indossava un bel vestito color argento scuro e aveva i capelli neri raccolti sulla nuca. Era molto carina: la preda perfetta.

Rossana invece era ancora in divisa, buttata sul letto.

 

«Rossana! Avanti manca un’ora all’evento e non sei ancora presentabile. Mettiti il vestito che ti ha mandato tuo padre! Ricordi il biglietto allegato?»

La rossa mugugnò, infastidita al ricordo della parole paterne vergate su una striscia di carta:


Se non partecipi al ballo, oltre alla punizione scolastica, subirai anche la mia.
Thomas Crowe.

 

Rossana si alzò controvoglia e spalancando le ante dell’armadio, tirò fuori il vestito donatole dal padre, che causò un gridolino di felicità in Tomoyo e uno sguardo di disgusto nella Hunter.

 

 

Le due ragazze si diressero verso il salone dove si sarebbe tenuto l’evento, incontrando sul loro cammino una Yuki vestita a festa: indossava un vestito bianco, corto davanti, con uno strascico dietro. Al collo portava un nastro: Rossana sapeva il perché e così la salutò appena tirando dritta verso la sala.

Sapeva che Zero l’aveva morsa ancora e nonostante tutto, questo le creava un enorme fastidio: perché preferiva Cross?

 

Spalancò la porta della sala, facendo voltare coloro che vi sostavano davanti.

Vide la maggior parte di loro spalancare la bocca: dopotutto non erano abituati ad una Crowe così femminile.

Indossava un vestito in stile gotico nero, con le spalline strette. Il corpetto era stretto, mentre la gonna, a tre strati di lunghezze diverse, si allargava leggermente, terminando con un pizzo ricamato.

Ai piedi, sempre odiato regalo di suo padre, indossava scarpe nere dal tacco alto. I capelli, acconciati da Tomoyo erano sciolti lungo la schiena, tranne delle ciocche ai lati puntate sulla testa con delle forcine di brillanti bianchi. Si era truccata poco perché detestava la sensazione che le davano i maquillage sul viso.

 

Rossana sbuffò facendo cadere un velo di tensione sugli astanti che finsero di non averla nemmeno guardata: ma lei sentiva i commenti delle ragazze, invidiose delle attenzioni maschili che attirava.

 

La rossa scorse sul fondo della sala Aura e decise di raggiungerla. Vide che, come al solito al suo fianco c’era un petulante Aidou-senpai.

La vampira indossava un semplice vestito rosso cupo, corto sopra il ginocchio, senza spalline. Era davvero un vestito semplice, ma la figura vampirica di Aura lo rendeva splendido.Ai piedi indossava scarpe con il tacco, così da guadagnare centimetri in altezza.

Appena Aidou vide Rossana avvicinarsi le disse, ghignando:«Allora è vero che sei una femmina!»

La rossa lo fissò truce e stava per rispondere quando una mano le si poggiò sulla spalla.

Voltandosi si specchiò negli occhi ametista di Zero.


«Cosa vuoi, Kyruu. Ti avevo già detto di non avvicinarti a me, o sbaglio?»

Il ragazzo la guardava senza dire nulla, ma quando allungò la mano verso il viso della ragazza, qualcuno lo fermò.

 

«Mi sembrava fosse chiaro quello che ti ha detto..»gli disse Takuma Ichijo, fissandolo negli occhi «Vai pure a fare il tuo lavoro, Zero-kun.»

Il ragazzo fissò prima il biondo vampiro e poi Rossana, la quale non smetteva di trasmettergli rancore.

 

«Arigatou, Ichijo-senpai» disse Rossana inchinandosi davanti al vampiro.

 

«Neh, Rossana-chan. Vorresti ballare con me? » le chiese sorridendo il vampiro.

 

La ragazza alzò lo sguardo di botto e decise di accettare l’invito: dopotutto era in debito.

 

Sentì Aidou alle sue spalle invitare Aura, la quale non si limitò a rifiutare, ma pestò il piede del biondo, lasciandolo al suo dolore e allontanandosi verso colui che aveva designato come ‘preda’.

 

 

Dopo aver ballato con Ichijo, Rossana aveva gli occhi furiosi delle sue compagne di classe puntati addosso, ma nessuno attirava l’attenzione quanto Aura: infatti aveva chiesto addirittura a Toga Yagari di danzare, ricevendo un secco rifiuto.

La maggior parte dei maschi presenti, Aidou in prima fila, si stava offrendo di consolarla, causandole un’irritazione crescente.

Fu così che Sana, per evitare un omicidio di massa, acchiappò la vampira, trascinandola fuori.

 

Si ritrovarono sedute sul bordo di una delle fontane della Cross Academy.

 

«Grazie, se non mi avessi trascinata via li avrei eliminati…Primo fra tutti Aidou..»

 

«Povero Idiot-senpai, sta solo cercando di conquistarti… dopotutto sei l’unica, a parte me, che non lo degna di uno sguardo..»

Dopo un attimo di silenzio Aura le disse:«Sai credo che Toga non accetterà mai la mia corte..»

 

«Ma va?» le rispose Rossana ironica, suscitando l’ilarità di entrambe« e io sarò sempre seconda a Yuki Cross, dopotutto lui ha bevuto ancora il suo sangue…»

 

«Quindi il Guardian dagli occhi viola ti piaceva seriamente…».


«Non lo so…. So solo che se ho risposto al suo bacio quel giorno un motivo ci sarà».

 

Aura si limitò ad annuire e poi le chiese:«Notizie dal tuo ammiratore segreto?».

 

«Non si è fatto più vivo, probabilmente ha trovato anche lui di meglio…» rispose Rossana, sospirando.


«Sai credo sia davvero Takuma…lui sorride sempre, ma con te è diverso…o magari la mia è solo suggestione…».


«Nah, non credo sia lui. È talmente sincero che mi avrebbe sbattuto in faccia i suoi sentimenti praticamente subito…».

Le due si guardarono e immaginandosi Takuma scoppiarono a ridere di gusto.

 

«Neh, fate silenzio» disse una voce tra i cespugli.

Voltandosi le due ragazze videro Senri Shiki mezzo addormentato spuntare da dietro un cespuglio.

«Senri è tutta sera che cerchiamo te e Rima!» gli urlò contro Aura, accorgendosi che la vampira era lì con lui.

Aura capì la situazione e voltandosi verso una Sana rossa di imbarazzo, decise di allontanarsi.

 


«Quindi quei due stanno insieme?»chiese Rossana alla sua nuova amica.

 

«Credo di si, dopotutto passano molto tempo insieme».

 

«Ah ho un favore da chiederti».

La rossa trascinò la vampira nella sua stanza, dove le porse un pacchetto di Pochi.

 

Aura la fissò e chiese:«Cosa dovrei farne?».


«Dalli a quel vampiro silenzioso. L’altra sera mi ha salvata e, secondo Tomoyo, a lui quei cosi piacciono parecchio».


La vampira scosse la testa e le disse:«Se sono un ringraziamento devi darglieli tu».

 

«Ma sei fuori? Ti ricordo che Rima mi ha attaccata per una cazzata:chissà cosa farebbe se pensasse che ci provo con il suo ragazzo..».

Il discorso tra le due fu interrotto da un bussare. La vampira aprì la porta e trovò una rosa sul pavimento.

 

«Neh Sana. Il tuo ammiratore ha colpito ancora».

La ragazza prese la rosa gialla dalle mani della vampira. Quel colore significava una solo una cosa: gelosia.

 

Aura aveva salutato Rossana. Dopotutto il suo fiuto di vampiro l’aveva aiutata a capire chi fosse l’ammiratore segreto della sua amica.

 

Infatti aprì di scatto la porta della stanza del ‘colpevole’ e gli chiese: «Quando hai intenzione di dirle tutto?».

«Non credo di farlo, dopotutto».

« Sei un idiota» fu l’unica risposta di Aura, che se andò sbattendo la porta.

 

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Capitolo 9
*** IX - Oscurità ***


IX

Oscurità.

 

La mattina seguente Sana si alzò di buon ora: aveva sognato qualcosa di strano, ma non se lo ricordava bene.Dopo una doccia veloce uscì in cortile dove ad attenderla c’era Zero.

La ragazza sbuffò e cercò di sorpassarlo senza dovergli parlare, ma con la velocità di vampiro quale era Zero la acchiappò trascinandola tra gli alberi.

 

«Kiryuu se non mi molli, giuro che ti elimino» gli disse, iraconda.

 

«Crowe, ma la bocca qualche volta la chiudi?».

 

«Si, quando qualche bastardo mi bacia a tradimento».

Il ragazzo si voltò fissandola«Non avrei dovuto farlo, ma l’istinto ha preso il sopravvento. Mi dispiace».

 

«Piantala di assumere la tua espressione da cucciolo abbandonato: ha funzionato una volta.Cosa vuoi ancora da me?».

 

«Yagari ha una missione per noi. Ci sarà uno strano evento: il sole si oscurerà per tre giorni e i vampiri saranno, come dire, più attivi. Quindi dobbiamo vigilare sugli studenti dato che le lezioni si terranno tutti insieme».

 

«Ma tuo padre adottivo, si droga? Come può pensare di mettere dei vampiri attivi più del normale a contatto con degli esseri umani e mettere solo noi come guardie? Ti rendi conto che appena le oche della Day Class lo sapranno, saranno guai?».

Zero sbuffò e stava per rispondere quando vide lo sguardo di Rossana puntare fuori dalla foresta: in piedi nel bel mezzo del cortile c’era Senri Shiki della Night Class, con lo sguardo addormentato e i capelli, strano a dirsi, arruffati.

La rossa si diresse verso di lui, dicendo:

 

«Hey, cosa ci fai nel cortile a quest’ora?».

 

Il ragazzo si voltò lentamente, incrociando i suoi occhi inespressivi con quelli arrabbiati di Rossana e le disse, porgendole una busta:«Kaname ha un messaggio urgente per il preside. Riguarda il periodo di oscurità. Ho sentito il vostro odore e stavo aspettando che finiste di litigare».

 

«Non stavamo litigando» gli rispose Rossana prendendo la busta e porgendola a Zero «consegnala tu allo psicopatico di tuo padre, io accompagno il vampiro nel suo dormitorio».

 

Zero si limitò ad annuire e si voltò in direzione dell’ufficio del preside, mentre Rossana si incamminava con il vampiro verso il dormitorio Luna.

 

Mentre camminavano in silenzio incrociarono alcune studentesse mattiniere, che iniziarono subito a parlottare , mentre alcune cercavano addirittura di avvicinarsi al vampiro, ma venivano fulminate da Rossana.

 

«Voi vampiri… siete una continua fonte di problemi».

 

Senri la guardò e disse: «Anche voi umani lo siete. Troppo appetitosi in alcuni casi».

Senza dare a Rossana la possibilità di replicare aprì il portone del dormitorio Luna, sbadigliando.

 

«Shiki-senpai» lo chiamò la Hunter, facendolo voltare di nuovo «prendi».

 

Lanciò al ragazzo la scatola di Pochi: il vampiro capì cosa fosse appena la vide e alzò lo sguardo sulla ragazza.

 

«Non sono avvelenati. Prendilo come un ringraziamento per l’altra sera» gli disse, sorridendo lievemente, per poi voltarsi e correre in classe: la campana era suonata.

 

«Arigatou»  sussurrò Senri al vento, varcando poi il portone del suo dormitorio.

**

 

I professori avevano spiegato a grandi linee cosa sarebbe successo di lì a due giorni, causando, come Rossana aveva pensato, gridolini eccitati da tutte le femmine della classe.

 

Mentre, isolata dal gruppo come al solito, osservava i vampiri uscire dal dormitorio, si accorse che Kaname era assente: infatti lo spocchioso era impegnato con il preside idiota ad organizzare delle ronde per evitare attacchi esterni o interni.

Chissà chi le sarebbe capitato? In cuor suo sperava che non fosse Zero: più stava lontana da lui, meglio era.

Lo stava guardando da lontano ancora una volta, senza rendersi conto che c’era qualcuno che faceva lo stesso verso di lei.

 

 

I giorni che separavano Rossana dal suo incubo erano passati in fretta: infatti quando la mattina aprì gli occhi, il sole non era sorto. O meglio: era nascosto da qualche  astruso pianeta di cui non ricordava il nome.

Aprendo le imposte e guardando in cortile vide che la Night Class era mattutina: infatti erano già pronti ad entrare in classe.

Così si vestì velocemente e, dopo aver svegliato Tomoyo, corse in cortile, facendosi la coda per strada.

 

«Crowe, rimasta a letto?» le chiese Aidou, ridendo.

 

«Sì, insieme al tuo cervello!» fu l’acida risposta della rossa, che suscitò l’ilarità di molti dei vampiri.


Correva come una forsennata verso l’ufficio del preside: doveva sapere con chi l’aveva ‘accoppiata’.

 

Infatti lei, Zero, Yuki e un vampiro scelto da Kaname, avrebbero fatto la ronda a turni: aveva comunque la certezza che il suo compare non fosse Aidou, dato che era entrato in classe. E di questo era grata ai kami.

 

Entrò nell’ufficio di Cross senza bussare e scusandosi per il ritardo, quando fu costretta ad abbassarsi di colpo: Toga Yagari voleva punirla per il ritardo.

 

«Dove diavolo eri?».

 

«A letto, mi pare ovvio…  ».

 

«Rossana…» il sensei era arrabbiato: la chiamava per nome solo quando la sua pazienza era finita.

Fu così che la ragazza si riparò dietro la quarta e silenziosa figura presente nell’ufficio.

 

«Dannata Crowe, ripararti dietro a un vampiro nobile!Tanto prima o poi ti prendo» sbottò Toga, prima di uscire fumando rabbia anche dalle orecchie. Rossana alzò lo sguardo, trovandosi gli occhi di ghiaccio di Senri Shiki a pochi centimetri di distanza.

 

**

 

I due camminavano in silenzio verso l’aula:il primo turno di guardia sarebbe toccato a Zero e Yuki; la rossa li vide in fondo al cortile, capendo che per Zero esisteva solo Yuuki. Rossana sospirò, attirando le attenzioni del vampiro al suo fianco, che però non disse nulla.

 

Appena varcarono insieme la porta dell’aula, la ragazza vide Tomoyo rabbuiarsi: probabilmente era infastidita dalla sua vicinanza con il vampiro che tanto le piaceva, anche perché le voci della loro ‘passeggiata’ mattutina di due giorni prima avevano già fatto il giro dell’istituto.

La rossa sbuffò prendendo posto al fianco di Shiki sul fondo dell’aula e aprì il libro,cercando di seguire la lezione nonostante gli sguardi adoranti che le ragazze volgevano al vampiro.

La ragazza lo guardò con la coda dell’occhio, notando solo in quel momento che stava mangiando uno dei pochi che gli aveva regalato, e solo allora si accorse che la sua amica Tomoyo non era affatto scema: Senri Shiki non era per niente male.

 

Zero e Yuuki entrarono in aula per il cambio, al suono della terza ora. Rossana si alzò seguita a ruota da Shiki.

 

«Shiki-senpai, recupero le armi. Aspettami qui»

Il vampiro si limitò ad annuire, tirando fuori ancora i Pochi e iniziando a sgranocchiarli, mentre Rossana partiva di corsa verso la sua camera, incrociando Aura e Takuma a metà strada.

I due vampiri stavano discutendo animatamente, ma quando percepirono la sua presenza tacquero di botto: cosa molto sospettosa agli occhi di Rossana.

 

«Rossana-chan, cosa ci fai qui? Non dovresti essere di ronda?» le chiese il biondo con il solito sorriso.

 

«Sto andando a recuperare le armi…di cosa stavate discutendo?»

 

La vampira dagli occhi cremisi le rispose prontamente:«Discutevamo del fatto che Aidou mi stressi in continuazione con i suoi scherzi…oggi mi ha fatto sparire la divisa»

La vampira infatti ne indossava una palesemente grande: forse non era una colossale balla, come Rossana credeva.

 

«Ah ok» rispose la Hunter, allontanandosi.

 

Dopotutto se non volevano raccontarle la verità, non poteva certo costringerli con la forza.

 

 

Una volta recuperata la spada e le pistole ritornò da Shiki, fermo ancora nello stesso punto in cui lo aveva lasciato, ma circondato da ragazze della Day Class.

 

‘Mi sono dimenticata che c’era l’intervallo! Dannate oche subito a tapinarlo ’ pensò Rossana, mentre sgomitando, si faceva largo tra le ammiratrici, raggiungendo il vampiro chiaramente indifferente a tutte quelle attenzioni.

 

La rossa lo guardò e cercando di sovrastare il casino immane che facevano gli disse:«Cerchiamo di uscire da qui».

 

Non fece in tempo a dirlo che uno spintone più forte la fece finire direttamente addosso al vampiro taciturno.

 

Voltando le spalle al ragazzo lanciò uno dei suoi sguardi di fuoco alla fan più vicina che, sussultando, avvisò le altre della presenza della Crowe-strega, come l’avevano soprannominata.

 

Fu così che l’orda impazzita si allontanò dal vampiro, il tempo necessario a Rossana di acchiapparlo per la manica della divisa e scappare via.

 

Si ritrovò senza fiato al limitare del bosco dell’accademia.

 

«Ora puoi lasciarmi» le disse la voce bassa di Shiki, ricordandole che lo aveva trascinato via come fosse un pupazzo.

 

«Gomen, Shiki-senpai. È stato necessario quello che ho fatto altrimenti non avremmo potuto fare la ronda e non ci tengo a prenderle ancora da Yagari-sensei».

 

«Perché?».

 

«Perché fa male, ovvio…sono un po’ sadica, ma non masochista».

 

«Intendevo, perché alza le mani su di te?».

 

«Quando eravamo nel vostro dormitorio lo ha fatto per due motivi: primo ero stata battuta e secondo avevo rischiato inutilmente la vita.»

 

«Mh» fu l’unica risposta del rosso, che prese a camminare, tallonato da Rossana, sempre più incuriosita dai comportamenti strani, anche per un vampiro, di Senri Shiki.

 

Iniziarono così la ronda. Controllarono che nessuna studentessa girovagasse per i corridoi in cerca di qualche alunno della Night Class e anche parte del perimetro esterno, fino a quando Senri Shiki non si morse un dito preparando la sua frusta di sangue, allertando Rossana, la quale si mise schiena a schiena con il ragazzo.

 

«Cosa c’è? Sento una presenza, ma è sfuggevole».

 

« Quello che c’è qui è un problema. Probabilmente il Level C dell’altro giorno non era solo: un altro è pronto a vendicarsi».

 


 

 

Ringrazio chi ha messo la storia tra preferite/seguite/ricordate, chi legge e chi recensisce!

Elena

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Capitolo 10
*** X - Difesa.La nuova missione di Rossana. ***


X

Difesa. La nuova missione di Rossana.

 

Rossana si mise in posizione di combattimento estraendo le due pistole.

Il Level C si avvicinò a loro canticchiando allegramente e capirono dal tono di voce che era una donna: probabilmente la compagna di quello ucciso da Shiki; era bionda con grandi occhi azzurri e sorrideva, o meglio, ghignava.

«Voi due… avete ucciso il mio compagno».


 

«Ovvio, mi ha attaccata».

 

«Sta zitta Hunter da quattro soldi.. se il tuo ragazzo vampiro qui presente non fosse intervenuto, saresti morta».

 

Rossana si infuriò: in primo luogo, le stava dando dell’incapace e secondo l’aveva accoppiata con un vampiro. D’accordo che non era niente male, ma era comunque un suo nemico.

 

«Sta calma…non possiamo attaccarla se prima non fa una mossa».

 

La rossa lo guardò: era concentrato e la frusta di sangue vibrava, pronta a colpire.

 

«Perché? Ha invaso un territorio proibito».

 

«Perché è un Level B. Un vampiro nobile come me e per attaccarlo ed eliminarlo abbiamo bisogno o di un permesso da un vampiro di sangue puro o che sia lei ad attaccare».

 

«E che cazzo!» sbottò Rossana guardando la vampira.

 

Zero, in classe, mentre il professore spiegava, alzò lo sguardo di botto, preoccupato.

«Cosa succede,Zero?» gli chiese Yuuki sottovoce.

 

«Un vampiro nobile sconosciuto, qui all’accademia» le rispose, prima di alzarsi ed uscire, sotto gli sguardi increduli dei suoi compagni, umani e vampiri.

Camminava spedito verso il luogo dal quale proveniva l’aura rabbiosa del vampiro: ma non era solo il nemico ad emetterla, bensì anche il pacifico Senri Shiki.

 

A metà strada incrociò un’altra succhia sangue: Aura.

 

« Lo hai sentito anche tu?» chiese la vampira, correndo a fianco del ragazzo, il quale la guardò storto e le rispose, in malo modo:

 

«Sì, ma tu che diavolo vuoi?».

 

«Ordine di Kaname, devo venire anche io» gli rispose Aura, la quale superò in velocità il ragazzo, lasciandolo indietro.

 

Intanto Rossana e Senri erano in fase di stallo: sentivano l’aura di odio rilasciata dalla nemica, ma questa sembrava non voler attaccare.

I due vampiri si guardavano negli occhi e poi Senri le parlò:« Allontanati da qui. È un’avversaria fuori dalla tua portata. Ci penso io».

Il ragazzo guardò la sua compagna di ronda e per poco non veniva fulminato dal suo sguardo: gli occhi della Hunter lo fissavano freddi.

 

«Non dire cazzate, vampiro. Rimango qui e fidati: non sono una totale nullità come voi vampiri pensate».

 

Aura sentiva la rabbia della vampira crescere e capì che era potente come avversaria.

Quando giunse sul luogo dello scontro vide una cosa strana: Rossana e Senri combattevano insieme. Erano schiena a schiena: lei gli copriva le spalle, mentre lui attaccava la vampira.

Aura si scagliò nella battaglia dicendo: « Rossana, allontanati».

 

«La piantate di trattarmi come un’incapace?».

 

«Non è per quello» intervenne Senri «è molto potente. Se non arriva uno di noi al suo livello, avremo problemi».

 

La ragazza guardò il vampiro negli occhi:« Allontanati, per favore» aggiunse lui.

Rossana annuì e si allontanò di corsa: doveva trovare Kaname.

 

 

Aura e Senri combattevano senza esclusione di colpi. Sentivano l’aura di Kaname in avvicinamento e dovevano solo aspettare, ma la vampira nemica estrasse una pistola antivampiro, probabilmente rubata a qualche cacciatore ucciso, e fece fuoco.

Il colpo era diretto ad Aura, ma Senri si mise in mezzo, prendendolo in pieno.

Fu l’arrivo di Kaname, che con la potenza di purosangue qual era, spazzò via la vampira, avvicinandosi velocemente a Senri.

La ferita era profonda, ed essendo causata da un’arma antivampiro, faticava a richiudersi. Rossana aveva recuperato la suddetta arma e si era avvicinata al vampiro ferito.

 

« Crowe-chan, devo chiederti un favore» le disse Kaname che dopo un accenno da parte della ragazza proseguì  «Mettiti dietro di lui e appoggia la testa sulle tue gambe, devo permettergli di bere il mio sangue, altrimenti non si riprenderà»

La rossa annuì mettendosi in ginocchio vicino a Senri e appoggiandogli la testa sulle gambe. Aura intanto era corsa all’accademia per evitare che qualche ragazza della Day Class vedesse Senri in quelle condizioni.

 

«Kaname-sama, non è vietato bere il sangue di voi vampiri di Level A?».

 

«Si, ma non credo tu voglia veder morire Senri e nemmeno donargli il tuo sangue,vero?».

La rossa scosse la testa e il vampiro concluse il discorso allungando il polso verso Senri:«Allora sarà il nostro piccolo segreto».

 

Rossana, Aura, Zero e Kaname dopo aver raccontato l’accaduto sia a Toga che al Preside, stavano tornando ognuno nelle proprio stanze, quando la rossa Hunter fu richiamata dal suo sensei.

La accolse nella sua scialba camera e, mentre fumava un’altra sigaretta, le disse: «Ho una missione per te. Dato che tutti si sono accorti che riesci, nonostante il tuo supposto odio, ad instaurare un buon rapporto con i vampiri, l’Associazione vuole che diventi loro amica, così da studiare le loro mosse»

La rossa lo fissava a bocca aperta; poteva davvero tradire Aura in quel modo?

Purtroppo non aveva scelta: o accettava o veniva espulsa dall’associazione, con successivo allontanamento dall’Accademia.

E poi chi lo avrebbe sentito quel simpaticone di suo padre?

Dal giorno dopo sarebbe iniziato il suo lavoro sotto copertura.

 

Quando Rossana si svegliò la mattina seguente il primo pensiero fu alla sua nuova missione: per la prima volta dacché era Hunter non voleva ferire, anche se in senso figurato, dei vampiri. Dopotutto, anche se le era difficile ammetterlo, alcuni di loro erano simpatici, come Ichijo o Aura, mentre altri misteriosi e strani come Senri Shiki. Appena le sovvenne il nome del vampiro dai capelli rossi si alzò di scatto: non aveva saputo nulla sulle sue condizioni.

Poi rendendosi conto di cosa stava pensando si risedette: non doveva preoccuparsi per nessuno di loro dato che li avrebbe spiati da nemica e una volta scoperto il suo doppio gioco, perché era sicura che sarebbe successo, l’avrebbero odiata oppure uccisa.

Si rialzò lentamente e, dopo la consueta doccia mattutina, si mise la divisa, ed uscì dalla camera nel momento in cui la sua compagna Tomoyo si svegliava.

Era solo il secondo giorno di oscurità e Rossana ne era già stufa.

 

 

Dopo aver fatto colazione, varcò la porta dell’aula delle lezioni e quando vide chi sedeva in ultima fila spalancò occhi e bocca per lo stupore: Senri Shiki, con l’immancabile Rima a fianco, era in forma smagliante proprio davanti ai suoi occhi.

 

La rossa si sedette due file più in giù dei due vampiri, impegnati in una fitta conversazione privata, quando Zero varcò la soglia, avvicinandosi.


«Stai bene?» le chiese sinceramente, o così pareva, apprensivo.

 

«Sì, ieri non ho subito alcuna ferita. E a quanto vedo Shiki-senpai è in forma perfetta» rispose all’argenteo.

 

«Mh. Quello è normale, lo dovresti sapere quanto è veloce il processo rigenerativo dei vampiri» continuò il ragazzo, sedendosi nel posto vuoto alla destra di Rossana.

 

«Yagari-sensei ti ha affidato una missione difficile. O almeno lo sarà ora che hai stretto un rapporto di amicizia con qualcuna delle sanguisughe».

 

«Non avrò problemi, non ti preoccupare» rispose perentoria la ragazza, quando l’entrata del professore bloccò qualunque altra parola di Zero.

*


Durante la buia pausa pranzo, la rossa si allontanò da tutti: gli urli isterici delle oche che cercavano di accaparrarsi le attenzioni dei vampiri non è che fossero il massimo durante un pasto. Così si inoltrò nel rigoglioso bosco che abbracciava l’accademia e, trovato un albero di suo gradimento, vi si arrampicò, si sedette su un ramo robusto, appoggiando la schiena al tronco. Aprì il bento che aveva raccattato in mensa e iniziò a mangiare, quando qualcuno la chiamò da terra.

Sotto di lei c’erano Aura e Senri; ora non aveva scuse: doveva iniziare la missione.

Pranzarono insieme: Aura le rese noto che Senri era già in forma grazie al sangue di Kaname, mentre il vampiro taciturno allora le fissò con i suoi occhi azzurro-grigi e le disse:« Grazie per averlo trovato in tempo».

La rossa, in soggezione per la prima volta davanti ad un vampiro, spezzò il contatto tra sguardi borbottando: «Diciamo che così ho ripagato il mio debito con te, quando mi hai salvata dal vampiro in chiesa».

Aura sorrise: era bello vedere che una hunter si trovava bene con loro.

Poi guardò Rossana: aveva uno sguardo strano e mangiava lentamente, come se fosse sovrappensiero.

«Rossana tutto bene?» le chiese.


«Mh? Sì, sto bene» le rispose la rossa, alzandosi«scusatemi, vado a dare una mano a Yuuki. Hanno assalito Ichijo-senpai».

 

I due vampiri si fissarono e, stramente, fu Senri a parlare per primo:« Nasconde qualcosa».

 

Aura annuì, spaventata da quale potesse essere il segreto di Rossana, quando Senri continuò:«Dobbiamo avvertire Kaname e seguire le sue direttive ».

 

Rossana in realtà si era rifugiata lontana da tutti: era sul terrazzo più alto dell’accademia e guardava il paesaggio: quella missione la turbava, così come era confusa dal suo nuovo rapporto con i vampiri.

Nella Vampire Hunter Association, dove era entrata su ordine di suo padre, le avevano insegnato ad odiare i vampiri. Lei in realtà non li sopportava già da prima, dato che alcuni ragazzini di quella razza la maltrattavano dall’asilo. All’associazione,poi, aveva conosciuto persone disperate per la perdita di qualcuno a causa di uno di quegli esseri sovrannaturali e le era stato insegnato cosa sapessero fare agli umani. Le era stato inculcato che i vampiri, tutti, erano malvagi, ma ora non era più sicura.

Aura era diversa, così come Ichijo. E poi c’era Senri Shiki: silenzioso, calmo. Riusciva a trasmettere tranquillità. Guardando verso il basso vide proprio i due vampiri in questione rientrare in accademia e fu sicura di vedere Senri alzare lo sguardo, puntandolo su di lei: come faceva a sentirla da così lontano?

 

 

 

Fine capitolo! Spero sia di vostro gradimento! Vi aspetto!

Elena

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Capitolo 11
*** XI - Scelte Inaspettate. ***


XI

 Scelte inaspettate.


Aura e Senri erano rientrati in aula, dove Rossana era seduta in ultima fila, con lo sguardo smeraldo perso nel vuoto.

 

«Parlerò io con Kaname-sama» disse Aura «la cosa che nasconde e la stessa che la preoccupa».

 

«Sai che se nascondesse qualcosa contro di noi, Kaname-sama si arrabbierà» le disse Senri

 

«Per questo voglio parlarci: credo sia una nuova missione affidatale» disse la vampira, accorgendosi che la rossa si era alzata di scatto, uscendo dall’aula.

Aura disse a Senri di seguirla senza farsi vedere. Il vampiro la vide bussare alla porta di Toga Yagari. Non aveva bisogno di avvicinarsi troppo per sentire ciò che si dicevano.

 

«Cosa vuoi?» sbottò la voce roca di Toga.

 

«Io..» disse Rossana con la voce leggermente tremante «io mi rifiuto di eseguire la missione».

Scese il silenzio nella stanza dell’Hunter, fino al suono di uno schiaffo.

 

«Non dire assurdità! Se non eseguirai la missione tuo padre ti punirà!».

 

«Non m’importa di cosa farà mio padre! Tra di loro ho trovato la mia prima amica e non la tradirò per voi!»urlò la ragazza, uscendo dalla stanza sbattendo la porta.

Mentre le passava davanti, senza minimamente accorgersi di lui,Senri Shiki vide che piangeva.

Allora la fermò prendendola da un polso. La rossa si bloccò sul posto e disse:«Hai sentito?».

 

«Sì. Perché?».

 

«Perché ho rifiutato? Semplice: non ho nulla contro di voi. Anche se Rima e Ruka mi detestano, il resto di voi non mi ha mai fatto del male, anzi. Ora devo solo aspettare la punizione di mio padre. Ma non importa: questa è la sua di guerra, che la combatta da solo».

 

«Perché lui ci detesta?» le chiese di nuovo Senri, senza lasciarle il polso.

Rossana iniziò a sentire uno strano disagio per quel contatto; dopotutto lo aveva ammesso : quel vampiro la incuriosiva

 

«Non è il caso di parlarne qui. Stasera troviamoci vicino allo stesso albero dove abbiamo pranzato. Porta Aura con te» gli rispose, sollevata quando il vampiro le lasciò il polso, accettando la proposta con un cenno.

 

E fu così che la giovane Hunter, si ritrovò sotto un albero con due vampiri nobili, a parlare del passato.

 

«Quando mio padre era piccolo, i suoi genitori furono trucidati da un vampiro nobile, mentre suo fratello minore, cioè il mio ipotetico zio, fu trasformato. Ho sentito il nome del vampiro che li ha attaccati una sola volta, quando ero molto piccola e non me lo ricordo. Mio zio è stato eliminato poco tempo fa, da mio fratello» raccontò Rossana.

 

«Tu hai un fratello?» chiese Aura, sbigottita, dato che non era a conoscenza di un altro figlio di Thomas Crowe.

 

« Sì, ho un fratello ma non ci vado molto d’accordo. È un idiota!» sbottò la rossa.

 

«Quali saranno le conseguenze del tuo rifiuto?»  le chiese Senri, fissandola come al solito.

 

«Penso che mio padre verrà qui e, dopo una punizione esemplare, mi trascinerà in un’altra scuola».

Mentre discutevano ancora, Zero si avvicinò al gruppo, facendoli scattare in piedi.

 

«Posso sapere cosa fanno due vampiri e una Hunter, fuori dai loro dormitori a quest’ora?»

 

«Stavamo costruendo una bambola voodoo con le tue sembianze» gli rispose ironica Rossana.

 

« Non ti conviene fare la spiritosa, Crowe. Ho sentito da Yagari e Cross che tuo padre arriverà nei prossimi giorni».

La ragazza sbiancò all’improvviso: la sua vita era giunta alla fine.

**

 

Alcuni giorni dopo il rifiuto di Rossana, la ragazza in compagnia di Senri Shiki, stava effettuando la ronda in paese per ‘pulirlo’ dai level E che continuavano a mietere vittime; di suo padre nemmeno l’ombra: forse si era dimenticato di lei?

Proprio mentre sperava in un miracolo, sentì il rumore di un grilletto premuto: avrebbe riconosciuto quel rumore ovunque.

Così spinse Senri di lato e parò il colpo con la spada: dopotutto un colpo del genere era innocuo per lei.

 

«Ma guarda come lo difendi. Quindi è lui la causa del tuo rifiuto. Ti sei presa una cotta per un vampiro,Oneechan?» le disse una voce maschile.

 

«Cosa ci fai qui, Alexander?» chiese la rossa alla figura che si avvicinava.

 

«Mi pare ovvio: sono venuto a prenderti».


Intanto nella presidenza dell'accademia, un sensitivo Yagari alzò lo sguardo, ghignando lievemente.


« È  arrivato» disse calmo, rivolgendosi a Kaien.

 

« Thomas è qui?» chiese il preside, aggiustandosi gli occhiali sul naso.

 

« No, peggio. Ha mandato Alexander».

Il preside spalancò la bocca dallo stupore: quel ragazzo era completamente privo di scrupoli.

 

Mentre i due Hunter aspettavano che Alexander varcasse la soglia dell’accademia Cross, il ragazzo in questione, si trovava di fronte alla sua sorellina.

« Ma guarda quanto sei diventata carina. Il tuo promesso sarà felice di averti» le disse, con il chiaro intento di farla infuriare.

 

«Piantala con questa storia. Non ho intenzione di seguire il volere di papà! Non sposerò quello sgorbio!» gli urlò contro la rossa, cercando di colpirlo. Purtroppo il suo caro niisan era molto più forte: dopotutto non solo era un maschio, ma era più grande.

Mentre lei cercava di colpirlo e lui di acchiapparla, Senri si intromise, afferrando Rossana per la vita, trascinandosela addosso, e puntando la sua lancia di sangue al collo di Alexander.

 

«Mi sembra di aver capito che lei non voglia seguirti» disse calmo il vampiro, continuando a stringere la rossa, che iniziava ad essere in imbarazzo.

 

«Vedo che siete in stretti rapporti» disse Alexander «ma non ti permetterò di rovinare la mia oneechan» rispose il ragazzo prima di voltarsi e dirigersi all’accademia.

 

«Ehm..Shiki-senpai..ora puoi lasciarmi» disse la ragazza, ancora stretta al vampiro.

 

Il ragazzo sobbalzò: non si era reso conto di averla attirata a sé.

 

«Gomen. È stato istintivo. Ti avrebbe presa»

 

«N-non ti preoccupare. Arigatou» gli disse, stupendosi di sé stessa: da quando balbettava come una mocciosa?

 

La mattina seguente ci fu una spiacevole sorpresa per Rossana: suo fratello non solo era lì per riportarla a casa, ma anche per sostituire Yagari-sensei, dato che l’Hunter era richiesto per una difficile missione.

Fu così che si ritrovò suo fratello come professore, accorgendosi che la maggior parte delle sue compagne lo guardavano affascinate. Dopotutto era alto almeno quanto Takuma Ichijo, i capelli rossi erano abbastanza lunghi e studiatamente spettinati, e gli occhi verdi avevano una scintilla di malizia che li rendeva particolarmente attraenti.

Quando si presentò alla classe, iniziarono i problemi di Rossana.

 

«Sono Alexander Crowe, vostro nuovo professore e fratello della vostra compagna Rossana» disse, ghignando divertito.

Tutta la classe fissava Rossana, impegnata  a trucidare suo fratello maggiore con lo sguardo.

 

Durante la pausa pranzo, la rossa fu assalita dalle compagne che le chiesero informazioni sul fratello.

 

«È  fidanzato?» le chiese Aiko.

 

«No, non esiste persona al mondo che vorrebbe mio fratello come fidanzato: è un idiota! Quindi sparite e lasciatemi stare!» disse furiosa, facendo fuggire tutte.

Proprio mentre stava per mangiare, sentì altri gridolini e alzando lo sguardo smeraldo, vide Takuma, Aura e Senri avvicinarsi a lei, che evitata ogni contatto visivo con quest’ultimo: quel vampiro la confondeva troppo.

 

«Sana-chan devi venire con noi. Kaname vuole parlarti» le disse Aura.

 

«Bene..se non morirò per mano di mio padre, ci penserà Kaname. Spero solo sia meno doloroso» disse la rossa, mentre si alzava, suscitando uno dei soliti sorrisi abbaglianti di Takuma.

 

«Non ti preoccupare, vuole solo parlarti».

 

I quattro si diressero verso la camera utilizzata da Kaname come ufficio: Aura e Takuma camminavano avanti, lasciando una tesa Rossana e un indifferente Senri dietro.

Passando per i corridoi del dormitorio Luna, incontrarono Rima e Ruka. La prima decise di aggregarsi, allontanando così il vampiro dalla hunter, la quale si rilassò un po’: dopo quello che era successo in paese con suo fratello, quando Senri l’aveva difesa in quel modo, faceva fatica a mantenere la calma a fianco del vampiro taciturno, anche se non capiva il motivo.

 

Varcarono la soglia dell’ufficio di Kaname, al cui interno trovarono anche gli altri vampiri  in compagnia di Yuki, Zero e Kaien.

 

«Cosa ci facciamo tutti qui?» chiese l’argenteo a Kaname.

 

«Dobbiamo discutere dell’arrivo di Alexander Crowe. Quel ragazzo è pericoloso» disse il vampiro purosangue «Vero, Rossana?» le chiese.

 

«Direi di sì. Mio fratello non ha scrupoli verso la vostra razza. Quando Senri-kun ed io lo abbiamo incontrato in paese, non ha esitato a fare fuoco, cercando di eliminarlo. È veloce, preciso e non ha problemi a far fuori chiunque si metta sulla sua strada. Io sono stata risparmiata, quando ho difeso Senri-kun, solo perché vuole trascinarmi a casa, dove mi attende  un destino ancora più insopportabile».

 

« Quale sarebbe questo destino?» le chiese Ruka.

 

«Mio padre vuole farmi sposare con un essere ripugnante che ha un po’ di anni in più di me».

 

«Chi sarebbe?» chiese Senri, attirando gli sguardi stupiti dei suoi compagni: lui non si interessava mai a nulla.

 

«Amane Tanaka» disse la rossa, facendo stupire tutti.

 

«Me è un vecchio!» esclamò Aura.

 

«Ma a noi che importa del suo destino? Se lei se ne va, Alexander la seguirà, lasciandoci in pace» disse Rima.

 

«Rima-chan» la chiamò Ichijo «lei ha disobbedito agli ordini dell’Associazione per non tradire noi, attirando le ire di suo padre: non possiamo abbandonarla» disse, sorridendo a Rossana che ricambiò.

 

«Grazie Ichijo-senpai, ma Rima-senpai ha ragione: devo andarmene così da lasciar fuori l’accademia dalla guerra di mio padre» disse la Hunter

 

«Rossana-chan» la chiamò Kaname «se ti dicessi che so dove si trova l’assassino dei tuoi nonni e causa della furia di Thomas Crowe, credi che le cose cambierebbero?»


«Lo sai sul serio?» chiese sbigottita la Hunter« beh, dovresti parlarne con mio fratello, ma lui non è molto ben disposto nei vostri confronti» .

 

«Lo diventerà» rispose Kaname, sorridendole.

 

Il vampiro di sangue puro attese il ragazzo fuori dal dormitorio sole. Era accompagnato da Senri e Rossana, lievemente spaventata dal dover costringere suo fratello a parlare con i vampiri.

Infatti Alexander Crowe spianò la pistola puntandola alla fronte di Senri Shiki.

 

«Cosa volete?» chiese fissando Kaname e Rossana.

 

«Niisan, lui ha delle informazioni su chi stiamo cercando» disse la rossa, mettendosi tra la pistola e il vampiro.

 

«Continui a proteggere questo vampiro: perché?».

 

«Perché mi ha salvata tante volte» .

 

«Un vampiro che salva una Hunter. Ti aspetti che ci creda?» le disse, alterandosi «loro vogliono solo bere il nostro sangue».

 

«Ti sbagli» intervenne Senri « noi vogliamo il vostro sangue, ma a volte anche altro» facendo cadere il silenzio.

 

«In pratica mi stai dicendo che voi sareste in grado di innamorarvi di un umano?».

 

«Forse no, ma sicuramente sappiamo cosa sia l’amicizia» disse una voce femminile alle spalle di tutti che, voltandosi, videro Aura.

 

«Non lascerò che porti via Sana per farla sposare con un vecchio» disse avvicinandosi al ragazzo, il quale sorrise.

 

« D’accordo, sentiamo cos’hai da dirmi» disse questo, rivolgendosi a Kaname, abbassando la pistola.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti! 

Ecco che viene introdotto il mio secondo OC, dato che Aura appartiene a Yunalesca Valentine com'è giusto ricordare.

Spero vi piaccia Alex, anche se, per ora, non è molto simpatico, lo ammetto. 

Ma riserverà molte sorprese!

Alla prossima,

Elena.

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Capitolo 12
*** XII -Changes ***


XII

Changes.

 

 

Il vampiro e l’Hunter si ritrovarono soli nell’ufficio del preside Cross.

«Sicuri che non cercheranno di ammazzarsi a vicenda?» chiese Zero.

 

«Mio fratello è idiota, ma sa riconoscere quando un avversario è fuori dalla sua portata».

 

«Sai che non è niente male il tuo niisan?» le disse Aura, sogghignando.

 

«Peccato che se ti avvicini, ti elimina» rispose la rossa, ridendo a sua volta.

 

«Eri così anche tu, o sbaglio?»  s’intromise Senri.

La rossa si limitò ad annuire, evitando il contatto visivo con il vampiro.

Aura la guardò incuriosita dal suo comportamento e , acchiappandola per un braccio, la trascinò lontano.

 

«Aura, cosa diavolo ti prende?» chiese Rossana quando la vampira si fermò

 

«Mi spieghi cosa ti succede?» chiese la vampira, sottovoce per il rischio di essere sentita.

 

«Aura, prima spiegati tu. In che senso cosa mi succede?».

 

«Con Senri. Non riesci a guardarlo in faccia».

La rossa si imbarazzò e spiegò a grandi linee cosa fosse successo durante il primo incontro con suo fratello.

 

« Non so perché ma da allora ho vergogna a guardarlo. Mi ha stretta così forte, come se fossi…».

 

«Importante? E se fosse così?» le chiese Aura, facendo stupire la sua amica.

 

«Non dire assurdità! Dopotutto sappiamo che sta con Rima, no?».

 

«Comincio ad avere seri dubbi su questo» concluse Aura «non è che lui ti piace,neh Sana-chan?» le chiese la vampira, assumendo uno sguardo sornione mai visto.

La hunter iniziò a sbraitarle contro, cosicché Aura cominciò a credere di aver ragione.

 

Quella notte Rossana non riusciva a chiudere occhio. Si trovava nella sua camera da sola, dato che Tomoyo era in infermeria: si era beccata un’influenza molto contagiosa tre giorni prima ed era in isolamento per evitare il diffondersi del virus.

La rossa Hunter continuava a rigirarsi nel letto ripensando alle parole di Aura: stava davvero interessandosi a Senri Shiki?

Doveva assolutamente smetterla con quei film mentali. Primo perché lui era un vampiro e secondo era già impegnato: lo sapevano tutti,persino la sua amica Tomoyo, che lui e Rima erano una coppia.

Peccato che, quando chiudeva gli occhi, sentiva ancora l’abbraccio di Senri Shiki e quella strana sensazione che le attanagliava il cuore. Non riusciva a capire cosa fosse e, mentre ci pensava, qualcuno bussò alla sua porta. Si alzò velocemente, ma quando aprì  non trovò altro che un’altra rosa color pesca.

 

«Di nuovo? Vorrei tanto sapere chi è così interessato a me..» disse la ragazza, spaventandosi quando il primo, speranzoso, pensiero le mostrò il viso di Senri Shiki.

 

La mattina seguente una Rossana completamente addormentata fece il suo ingresso in aula, dove ad attenderla c’era Zero.

 

«Ehi, Crowe. Tuo fratello ha detto qualcosa dell’incontro con Kaname?»

La rossa si limitò a scuotere la testa, per poi voltarsi e fissare il paesaggio fuori, fino a quando il professore non disse a Zero, Yuki e lei stessa di dirigersi dal preside.

Una volta varcata la porta dello psicopatico preside, trovarono anche Kaname, Alexander e Ichijo ad attenderli.

 

«Buongiorno, Oneechan!» le disse Alexander, ricevendo uno sguardo duro dalla ragazza.

 

«Avanti, cosa avete concluso?» disse perentoria la hunter, guardandoli tutti.

 

«Ho accettato la proposta di Kaname: attenderò il momento in cui colui che cerco arriverà qui e, dopo averlo eliminato, me ne andrò».

 

«E di me che ne sarà?» chiese titubante Rossana.

 

«Oh quello dovrai deciderlo tu con nostro padre. Kaname mi ha fatto giurare di stare fuori dalla tua vita, qualunque cosa succeda».

Rossana guardò Kaname che, come Ichijo, le sorrideva.

 

Quella sera era di nuovo in pattuglia con Senri, dato che Aura aveva dato forfait: quella dannata l'aveva fatto apposta!

 

«Senti Senri-kun, ho un favore da chiederti».

 

«Mh» le rispose il rosso, continuando a guardare avanti.

 

«La mia amica Tomoyo ha l’influenza e sono quattro giorni che è ricoverata in infermeria, senza che nessuno possa avvicinarsi: ti andrebbe di andare a trovarla? Dopotutto voi siete più resistenti ai virus, vero?».

 

«Si. D’accordo, ci andrò domani prima delle lezioni» le rispose, guardandola.

 

«Arigatou» fu la risposta della giovane Hunter, la quale rimase a fissare il ragazzo che, dal canto suo, non aveva intenzione di distogliere lo sguardo da lei, fino a quando una risata li destò.

C’era un Level E e dovevano sconfiggerlo.

 

Stavano tornando in accademia quando sentirono provenire dall’ufficio del preside delle voci concitare.Senri e Rossana si guardarono: una delle voci era sicuramente di Aura. Cosa diavolo stava succedendo?

Decisero di comune accordo di vedere cosa succedeva e trovarono Aura, Alexander e Cross fuori dall’ufficio di quest’ultimo.

 

«Vi ho detto che mi rifiuto!» stava dicendo la vampira dai neri capelli, con gli occhi fiammeggianti.

 

«Oh così mi offendi, Aura-chan!» le rispose Alexander, guardandola sornione.

 

«Ora lo ammazzo!» disse la vampira, attaccando l’Hunter che, data l’esperienza, schivò.

 

«Mh, la piccola morde..» disse il ragazzo, tenendo la vampira per un polso.

 

«Alexander,lasciala!» disse la voce di Rossana, attirando le attenzioni su di loro.

 

«Di nuovo con quel vampiro, onee-chan? Sicura di non avere una storia segreta con lui?» le chiese Alexander «attenta a non spingerti troppo oltre o il tuo promesso non ti vorrà più» concluse, scoppiando a ridere per lo sguardo furente della sorella.

 

«Rossana-chan, credo che tu e Senri-kun siate qui per delle spiegazioni. Beh gli accordi tra Kaname-kun e Alexander-kun prevedono che tuo fratello partecipi alle ronde notturne e dato che le coppie sono  vampiro\umano, abbiamo scelto Aura. È quella con meno esperienza nella caccia ai Level E e fare coppia con Alexander diminuirebbe i rischi di incidenti» le spiegò il preside

 

« E, ovviamente, lei non vuole…» concluse per lui, Rossana, ricevendo due cenni di assenso, dal preside e dall’interessata.

 

«Aura» tuonò una voce dal fondo del corridoio, appartenente a Kaname, spuntato da chissà dove « accetta. È un ordine».

La povera vampira non poté fare altro che chinare il capo e accettare, sotto lo sguardo di Alexander Crowe, pronto a divertirsi alle sue spalle.

 

Aura, con l’umore sotto i piedi, e Sana, stavano camminando silenziosamente nei corridoi bui. Ormai era quasi l’alba, anche se, essendo l’ultimo giorno di oscurità, il sole non spargeva i suoi raggi dorati nel cielo.

 

«Mi dispiace, Aura. Non sapevo che mio fratello avesse posto questa clausola al patto. Ammetto che per lui è strano: doveva saperlo che avrebbe fatto coppia con un vampiro, eppure non ha mostrato segni di disagio».

 

«Probabilmente mi ucciderà alla prima occasione…» disse la vampira con tono lugubre, facendo ridere la sua amica.

 

«Oh, avanti. Se Senri-kun non ha ucciso me, dopo che mi sono rivelata un peso più di una volta, non credo che mio fratello rischierà la sua neo alleanza con Kaname, per eliminare te…».


La vampira la guardò e disse:« Non credo tu sia un peso per Senri, anzi. Credo che, per quanto il suo carattere glielo permetta, sia abbastanza contento di fare la ronda con te».

 

La rossa Hunter la fissò per un attimo, poi scrollò le spalle e rispose:«Mah, se lo dici tu…per me un po’ è infastidito da non poter rimanere solo con Rima».

 

Sembravano passati dieci minuti dacché si era coricata: in realtà erano passate un paio d’ore. Per fortuna quella sera non aveva la ronda, anche se le dispiaceva non vedere Senri.

Appena il pensiero le attraversò la testa rossa, la giovane Hunter si spaventò: forse era giunto il momento di prendere le distanze da Senri Shiki.

Stava camminando nei corridoi quando il vampiro, accompagnato da Aura, ancora in fase negativa post Alexander,e da Rima, le si affiancarono.

Li salutò distratta,lasciando che Rima e Senri distanziassero lei e Aura: doveva parlarle.

«Ehm Aura…» iniziò attirando le attenzioni della vampira «so che hai i tuoi problemi, ma ne avrei anche io uno…e non indifferente….».

 

«Spiega» le disse la vampira, curiosa.

 

«Beh..io devo prendere le distanze da Senri-kun…» disse la Hunter, lievemente rossa in volto.

 

«Nani? Perché? » le chiese la vampira.

 

«Perché lui è….troppo…come dire…interessante, ecco».

Aura spalancò la bocca: era una persona che si stupiva difficilmente di fronte alle stranezze di umani e vampiri ma questa ‘confessione’ l’aveva spiazzata.

 

«Cioè mi stai dicendo che ti piace Senri?» chiese a bassa voce, vedendo e sentendo l’imbarazzo crescere in Rossana: infatti il battito cardiaco era lievemente più accelerato del solito.

 

«Non è che mi strugga d’amore per lui, ma devo ammettere che non mi è indifferente. Solo che ci sono due problemi: se mio padre e mio fratello scoprono questo inizio di interesse, potrebbero fare del male a Senri-kun, mentre dall’altro lato, se Rima venisse a conoscenza di ciò, mi ucciderebbe senza pensarci» snocciolò la rossa.

 

«Senti» le disse Aura appoggiandole le mani fredde sulle spalle «non farti tutti questi problemi… magari è una cosa passeggera…oppure la tua è sola gratitudine»

 

«Fidati» le disse la rossa, guardando verso Senri, impegnato a parlare con Rima «ho certi pensieri che con la gratitudine poco ci azzeccano» scoppiando a ridere insieme alla vampira.

 

Senri Shiki si stava dirigendo in infermeria, come aveva promesso a Rossana, per trovare Tomoyo, ma mentre camminava tranquillo vide la rossa uscire dall’ufficio di Kaien: aveva la testa bassa, ma quando la alzò e lo vide, gli sorrise.

 

«Konbawa Senri-kun» gli disse fermandosi davanti.

 

«Konbawa. Come mai da Kaien-sama?»

La rossa abbassò lo sguardo: non sapeva che rispondere.

«In verità ho chiesto il cambio per la ronda» gli disse a bruciapelo, senza guardarlo in faccia: tanto era sicura che l’espressione del ragazzo fosse sempre la stessa.

 

«Mh, e perché? Se posso chiedere…».

 

« Beh, mio fratello sospetta che ci sia qualcosa tra noi e non voglio crearti problemi, né da parte sua né da parte di Rima-senpai» spiegò la rossa.

Senri non disse altro, si limitò a sorpassarla, dirigendosi in infermeria.

 

Il rosso rimase in infermeria per un paio d’ore: Tomoyo era felicissima di aver il ragazzo che le interessava vicino, ma capiva che qualcosa non andava.

 

«Come mai sei venuto a trovarmi?».

 

«Mh. Me lo ha chiesto Rossana».

Tomoyo lo guardò capendo molte cose.

«Oh capisco…» disse la corvina.


« Ti prego di non dire nulla a nessuno» le chiese Senri.

 

« D’accordo anche se non capisco perché…» rispose la ragazza, incuriosita.

 

«Fidati è meglio così» le rispose il vampiro,prima di salutarla e uscire: almeno non avrebbe visto le due lacrime che bagnavano il volto di Tomoyo.

 

 

 

 

 

Consiglio la lettura di : Dampyr- Not Only Pureblood & Noble Vampires scritta da Yunalesca che è anche la creatrice di Aura!

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Capitolo 13
*** XIII - Questo non deve succedere. ***


XIII

Questo non deve succedere.

 

Il rosso vampiro stava tornando nel suo dormitorio, quando vide Rossana camminare davanti a lui, in tenuta da ronda: non le aveva chiesto con chi l’avrebbe fatta.

Il suo dubbio fu dissipato quando in fondo al corridoio vide Akatsuki che la aspettava.

Vide la rossa inchinarsi e salutarlo con un lieve sorriso e poi incamminarsi verso il cancello dell’accademia: Senri Shiki sbuffò irritato per la prima volta da molto tempo e tornò nel dormitorio.

Aura intanto si stava preparando per la ronda con quel rompiscatole di Alexander, quando la porta della sua camera si aprì: Hanabusa la guardava, appoggiato allo stipite della porta, le braccia incrociate e lo sguardo duro.

«Cosa c’è?» chiese sconsolata la corvina: quando Hanabusa aveva quello sguardo, era in procinto di fare una delle sue scene da prima donna che la irritavano tanto da volerlo uccidere.

 

«So che andrai in ronda con quello …».

 

«Ma va? È un ordine di Kaname. Non posso farci nulla!» gli rispose Aura «si può sapere che vuoi?».

 

«Devi promettere che non ti interesserai a lui! È un nemico!».

Aura lo guardò, prima con occhi e bocca spalancati e poi gli scoppiò a ridere in faccia.

 

«Hanabusa sei un cretino! Alexander Crowe mi ammazzerebbe in un secondo se solo osassi sfiorarlo con la punta dei capelli …. Ti rendi conto che la tua richiesta è stupida?» disse Aura, continuando a ridere.

 

«Vallo a dire a tu sai chi, che ci è cascato in pieno!» rimbeccò il biondo.

Aura lo guardò fisso per poi sbuffare e accettare la richiesta del vampiro, ricevendo un sorriso di gratitudine.

 

« Nel caso in cui fosse lui ad interessarsi a te, sappi che lo ucciderò immediatamente» aggiunse in tono duro, prima di chiudersi la porta alle spalle.

Aura si rese conto solo in quel momento che il famoso Idol-senpai le aveva appena fatto una scenata di gelosia.

 

Rossana e Akatsuki stavano controllando la zona intorno al cimitero, quando videro Senri e Rima, l’unica coppia formata da due vampiri, arrivare dalla direzione opposta: quella sera le coppie in ronda erano tre, poiché i vampiri Level E era aumentanti senza una ragione plausibile.

Era quello un altro dei motivi per cui Alexander era lì e perché Rossana avrebbe dovuto scoprire informazioni su Kaname: dopotutto era l’unico purosangue nel raggio di chilometri e un umano diventava vampiro solo con il morso di uno di loro.

Rossana stava discutendo con Akatsuki su dove potesse nascondersi chi aveva creato qui Level E, quando Rima chiamò il ragazzo: come sempre fingeva che la hunter non esistesse.

«Che ne dici se facciamo una gara?» chiese.

 

«Che gara, Rima?» chiese Akatsuki, sospirando: sapeva dove voleva andare a parare la vampira.

 

«Vediamo chi uccide più Level E» propose.

 

« Le squadre sono sbilanciate» intervenne atono, Senri.

 

«Non direi. Rima-senpai quanti Level E hai ucciso da quando è iniziata la caccia?»

 

«Direi circa una cinquantina» rispose la vampira, ricevendo un ghigno di scherzo dalla Hunter.

 

«Bene, allora vediamo quale delle due squadre è quella sbilanciata» disse Rossana, voltando le spalle ai due vampiri, tallonata da Akatsuki.

 

«Ehi rossa! Guarda che quei due sono bravi in coppia!».

 

«Tu hai come potere il fuoco, io ho le mie pistole e la mia katana: fidati non hanno speranze».

 

«Come fai ad esserne sicura?» le chiese il vampiro,guardandola guardingo.

 

«Perché se vuoi ricevere l’abilitazione per diventare Hunter c’è un solo modo:devi uccidere almeno cinquanta Level E in un’ora» gli rispose la rossa, guardandolo sorridendo sadica.

«Non dire assurdità!».

 

« Non ci credi? Chiedi pure conferma a Kaname quando rientri, vedrai che la sua versione collimerà con la mia!».

 

« Ma tu hai diciassette anni! Come diavolo hai fatto a passare quella prova quando ne avevi solo tredici?».

 

«Sono una Crowe, dopotutto!» fu l’unica risposta della ragazza che estrasse le pistole: la gara aveva inizio.

 

L’unica coppia di guardiani ‘tranquilla’ era quella formata da Aura e Alexander: infatti l’hunter non parlava molto, proprio come la sorella idiota di cui Aura era amica.

La vampira sbuffò attirando su di sé le attenzione del rosso, il quale si fermò voltandosi.

‘Ma quanto è alto?’ penso la piccola vampira, mandando a memoria di chiedere a Rossana se nella sua famiglia erano tutti dei mostri in altezza, quando il ragazzo, decisamente ‘figo’ nonostante la sua ‘natura’, ghignò dicendole:

«So che sei amica di mia sorella, ma fidati che non puoi aiutarla. Né tu né la sua stupida cotta per il vampiro muto. Anche se la cotta mi sembra sia ricambiata,lei non si avvicinerà. Ne sono sicuro».

«E se fosse lui ad avvicinarsi a lei?» chiese Aura, fronteggiandolo, per quanto i ventiquattro centimetri di differenza glielo permettessero.

 

«Ci penserà mio padre ad allontanarlo, con le buone o con le cattive. Lei sposerà Amane Tanaka, fine della storia!».

 

«Ma perché volete obbligarla?».

 

«È stato lui a trovare il fratello di mio padre trasformato: siamo in debito e lui ha chiesto mia sorella in sposa».

 

«Come fai?» gli chiese Aura, con lo sguardo furente.

 

« A fare cosa?» chiese Alexander a sua volta, confuso dalla piega che il discorso stava prendendo.

 

« A rimanere impassibile nel vedere tua sorella sfruttata da tuo padre per pagare un debito in cui lei non c’entra!» gli urlò contro la vampira, con gli occhi fiammeggianti.

 

«Ragazzina, non credere di sapere tutto di me. Sono un bastardo, lo ammetto: ho ucciso talmente tanti di voi che ho perso il conto, ma non giudicarmi solo per le voci che hai sentito» concluse il discorso l’Hunter, bloccando lo sfogo di Aura.

I due proseguirono la ronda in silenzio, quando un rumore di spari li attirò in un luogo poco lontano: lì videro Rossana e Akatsuki attorniati da Level E.

I due lottavano come tigri ed erano decisamente bravi, soprattutto Rossana: infatti il fratello ghignava soddisfatto.

 

«La vedi, Aura-chan?» chiese il rosso alla vampira «lei è nata per uccidere quelli come voi» poi si avvicinò ai due cacciatori che avevano eliminato tutti i Level E, ma Rossana non guardava loro;era voltata verso qualcuno: Senri Shiki.

 

Infatti i vampiri Rima e Senri erano al limitare dello spiazzo: erano lì per controllare l’andamento della gara.

 

«Quindi, chi ha vinto?» chiese Rossana.

 

«Voi!» ringhiò Rima in direzione della Hunter la quale si voltò verso Akatsuki, battendo il cinque con il vampiro. Mentre esultava con il ragazzo non sentì, a differenza di Rima, un altro ringhio.

 

Il gruppo di cacciatori comprensivo di Aura e Alexander stava tornando all’accademia e nel mentre Rossana e Akatsuki decidevano la loro ricompensa.

 

«Io direi che sarebbe fantastico avere i due perdenti come schiavi personali per una settimana» esordì il Wild-senpai, ghignando verso Rima «che ne dici Rossana?»

 

«Ci sto!» esclamò la rossa, ridendo insieme al vampiro.

Alexander invece non era felice: quella ricompensa richiedeva un’assidua frequentazione tra Senri e sua sorella.

Il vampiro dai capelli rossi era ancora più silenzioso del solito, cosa che attirò le attenzioni di Aura.

La vampira si avvicinò,chiedendo:« Tutto bene Senri?».

Il ragazzo la guardò, vuoto come sempre e fece un semplice cenno con il capo, ritornando a guardare Rossana e Akatsuki: i due sembravano andare stranamente molto d’accordo.

«Sicuro che non ci sia nulla che ti dia fastidio?» chiese di nuovo la vampira, trattenendo le risate.

 

«Non c’è nulla che mi dia fastidio» rispose calmo come sempre Senri, prima di raggiungere Rima, la quale prese il vampiro per mano, mettendosi a fianco di Sana e Akatsuki.

 

«Dannata …» disse Aura tra i denti.

 

«Lascia perdere … te l’ho già detto» le disse nuovamente Alexander, mentre la sorpassava per tornare all’accademia.

 

 

La mattina dopo Rossana si sentiva felice; il sole era tornato e voleva dire due cose: primo niente vampiri e secondo niente ragazzine urlanti.

Aveva già un terribile mal di testa e sapere che non sarebbe peggiorato la metteva, stranamente di buon umore.

Si vestì lentamente dato che si sentiva stanca: probabilmente la gara della sera prima l’aveva sfiancata.

Mentre era in classe iniziò a starnutire tanto che il professore la spedì, accompagnata da Zero, in infermeria, dove la dottoressa decretò che si era beccata, chissà come, l’influenza.

Lei sapeva come: Senri era andato a trovare Tomoyo e poi si erano incontrati e l’aveva beccata in pieno

Si trascinò in una delle camere addette ad ospedale: non sarebbe stata con Tomoyo dato che la ragazza era in via di guarigione. Si infilò sotto le coperte candide addormentandosi immediatamente.

Ciò che successe dopo per lei fu come un sogno, dato che la febbre alta non le permetteva di pensare lucidamente.

Sentiva la voce di suo fratello sbraitare contro Cross Kaien che gli impediva di entrare: l’influenza era molto contagiosa; sentì poi, sempre suo fratello, litigare con qualcun altro e la porta aprirsi.

Aprendo gli occhi vide Senri chino su di lei, che gli cambiava la pezza sulla fronte.

 

«Cosa ci fai qui?»gli chiese, con la voce roca.

 

«Sono il tuo schiavo per una settimana. Inoltre sono la causa della tua malattia e l’unico che può avvicinarsi a te senza ammalarsi».

La rossa sbuffò e lo lasciò fare, mentre scivolava ancora nell’incoscienza

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Capitolo 14
*** XIV - Halloween ***


XIV

Halloween.

 

Rossana era in infermeria da una settimana: quel giorno scadeva anche la sua ricompensa per la vittoria nella gara contro Rima e Senri, quindi dal giorno dopo il ragazzo non si sarebbe fatto più vedere; dopotutto veniva per un obbligo nei suoi confronti.

 

«Avanti» disse la rossa hunter seduta a letto, intenta a leggere un libro, quando qualcuno bussò alla porta: Aura varcò la soglia della camera, sorridendole.

 

«Ohayou Sana-chan. Vedo che riesci a stare seduta ora!».

«Ohayou. Direi che sto decisamente meglio. La dottoressa ha detto che tra un paio di giorno potrò tornarmene in stanza. Sai per caso come sta Tomoyo?» .

 

«Oh sta bene, non ti preoccupare!» trillò la vampira, stranamente felice, tanto che attirò su di sé lo sguardo indagatore di Rossana.

 

«Si può sapere come mai sei così felice?» le chiese.

 

«Oh…ehm» iniziò la vampira, trovandosi sia spiazzata sia in imbarazzo davanti a quella domanda «Beh io…insomma…».

 

«Aura se non la pianti di balbettare come una delle oche della Day Class, giuro che uso le poche forze che ho per eliminarti» sbottò Rossana, il cui perenne mal di testa la rendeva ancor meno paziente di quanto già fosse.

 

«Io vado d’accordo con tuo fratello» buttò fuori tutto di un fiato la vampira, guardando il colorito di Rossana farsi ancora più pallido.

 

«Non dirmi che lui ti piace…» .

 

«Beh… ho scoperto che è molto diverso da come lo descrivono in giro…».

 

«Oh, certo» sbottò la rossa «infatti è talmente amabile che potrebbe insegnare in un asilo, guarda. Aura mio fratello è un’idiota e anche bastardo, non puoi negarlo anche se ti piace. Dai, asserire che mio fratello è simpatico è come dire che Senri è logorroico!».

La vampira non poté che scoppiare a ridere a quel paragone, ma smise quando sul viso dell’amica si dipinse una smorfia di fastidio.

 

«Hai ancora mal di testa, scusa!».

 

«Non è per quello. Pensavo a come sarebbe averti come cognata: sai che spasso vedere mio padre che cerca di eliminarti ogni volta che venite a pranzo o cena? E poi c’è una cosa che mi turba: voi vampiri siete immortali, vero?».

 

«Esatto» disse Aura, conscia di dove la sua amica volesse andare a parare.

 

«Allora mi spieghi come potete amare un essere umano, la cui esistenza non è pari che a un respiro, per voi?».

 

 

La vampira dagli occhi cremisi aveva salutato la hunter malata e ora si ritrovava a fare la ronda con Alexander.Nella testa rimbombavano ancora le parole di Rossana: non poteva negare che fossero veritiere.

«Ehm, Alexander-kun. Tu cosa ne pensi delle relazione tra umani e vampiri? ».

 

«Mh. Se intendi di amicizia, da quando sono qui devo dire che ho avuto la prova che può esistere, ma altri tipi di relazione … non credo siano possibili».

La corvina abbassò lo sguardo chiedendo il perché:

«Noi umani rimaniamo comunque la vostra fonte di nutrimento e poi la nostra vita è davvero troppo breve …».

 

Aura annuì semplicemente ancora a testa bassa, così non vide il ghigno sardonico sul volto dell’hunter, il quale le sollevò il viso con la mano destra e, mentre la guardava dritto negli occhi, le chiese: «Neh, Aura-chan non ti starai innamorando di me, vero?» ricevendo una sequela di insulti dalla vampira che cercò anche di mordergli la mano.

 

«Guarda che il tuo obbligo verso di me è finito» esordì la rossa, dopo che Senri l’aveva obbligata a mangiare la brodaglia dell’infermeria. Il ragazzo la guardò interrogativo, spingendo Rossana a spiegarsi, dopo uno sbuffo: «La mia ricompensa per la vincita finisce oggi. Quindi da domani non sei più obbligato a venire».

 

Il rosso vampiro si alzò, facendo, senza nemmeno accorgersene, rattristare Rossana, e una volta raggiunta la porta disse, rimanendo di spalle: « Non ho mai pensato fosse un obbligo»  e poi uscì, lasciando una stupita Rossana da sola.

 

Da quel giorno le occasioni per parlare con Senri furono praticamente nulle: i giorni di oscurità che aveva unito due mondi così profondamente divisi come quello degli umani e dei vampiri erano un lontano ricordo. Rossana fu dimessa due giorni dopo l’ultima visita di Senri e, passata una decina di giorni, riprese le ronde accompagnata ancora da Akatsuki, con il quale si trovava in sintonia.

Il mese di ottobre era ormai agli sgoccioli quando il preside annunciò alla scuola un’altra delle sue astruse idee: avrebbero festeggiato Halloween.

Rossana, dopo l’annuncio stava camminando a testa bassa per i corridoi, tanto che sbatté contro qualcuno: alzando gli occhi verdi vide Senri Shiki appostato davanti alla bacheca degli avvisi.

 

«O-ohayou Senri-kun. Cosa fai qui in pieno giorno?».

 

«Kaname e Ichijo sono impegnati, devo parlare con il preside per la festa. Lo sto aspettando».

 

Prima che Rossana potesse rispondere, il vampiro alzò lo sguardo ghiaccio e, dopo averla salutata, si allontanò con il preside.

 

Alexander stava camminando per i corridoi della scuola, dirigendosi verso la prossima lezione, quando incontrò il vampiro muto sulla sua strada. Forse era giunto il momento di parlare con lui.

 

«Ehi tu» lo chiamò, non ricordandone nemmeno il nome.

Il vampiro si limitò a fermarsi ed a guardarlo inespressivo.

 

« Senti. So che tu hai qualche particolare interesse verso mia sorella, ma stalle alla larga, d’accordo? Non ho intenzione di vederla né ferita né sofferente per colpa di uno di voi».

 

«Non vuoi vederla star male? E non credi che obbligarla a sposare quello, la faccia soffrire?» rispose semplicemente Senri, prima di voltarsi.

Alexander punto sul vivo, lo attaccò, ma il vampiro era veloce: dopotutto era un po’ di tempo che dava la caccia ai Level E su ordine di Kaname.

Così si ritrovarono uno di fronte all’altro: Senri con la lama di sangue puntata alla gola di Alexander e quest’ultimo con la pistola alla fronte del vampiro.

 

«Ehi voi due idioti!» urlò una voce nota ad entrambe «cosa diavolo state facendo?».

Aura si mise in mezzo ai due, allontanando le due armi.

 

«Non intrometterti Aura!» le disse Alexander «lui deve stare lontano da mia sorella!».

 

Senri abbassò il braccio e sussurrò:« Non è possibile» e senza dire altro si allontanò dai due.

 

Alexander cercò di seguirlo, ma Aura usò la sua arma infallibile: gli pestò un piede con tutta la sua forza, facendolo gridare dal dolore e

distraendolo da Senri.

 

Ora era lei quella che doveva scappare dall’hunter.

*


«No,seriamente. Non è una buona idea, Tomoyo» stava dicendo Rossana alla sua ritrovata compagna di stanza.

 

«Perché? È Halloween, la festa dei mostri. Vestirsi da vampira direi che è perfetto» disse l’altra, sorridendo e piroettando per vedere il magnifico vestito da vampira che si era fatta spedire da suo padre.

 

Era un lungo abito nero, senza spalline, completato da un mantello nero con l’interno rosso,dalle scarpe alte e dai denti finti, che Tomoyo si era fatta fare su misura dal dentista di famiglia.

Ormai Rossana si era rassegnata: la sua compagna di stanza si sarebbe vestita da vampira in una festa dove i veri vampiri non mancavano.

Invece la hunter doveva trattenersi dall’uccidere suo fratello. Infatti il simpatico ragazzo si era divertito nel sceglierle, su ordine del padre, un vestito da strega: peccato che glielo avesse preso nella versione prostituta.

Il vestito, invece di essere lungo e coprente come quello delle normali streghe, era corto ben al di sopra del ginocchio. Era composto da un corpetto rigido dalle spalline strette, con un nastro rosso che si intrecciava sul davanti e da una gonna, che si allargava lievemente a  ‘campana’ di colore rosso e con un profilo di pizzo rosso.

Il cappello a punta era nero e con lo stesso pizzo della gonna ad orlare il profilo della tesa. Non soddisfatto di mandare sua sorella mezza nuda in un covo di vampiri, le aveva comprato anche delle scarpe nere con tacco alto.

I capelli rossi della ragazza uniti agli occhi verdi, contornati con la matita nera e le labbra rosse come il fuoco, la rendevano una strega molto appariscente.

 

«Sei magnifica» le disse Tomoyo, una volta che fu pronta, ricevendo uno sbuffo dalla hunter «Avanti, piantala di lamentarti. Ci sarà qualcuno che avrà sicuramente occhi solo per te …» aggiunse Tomoyo, rabbuiandosi lievemente.

 

«A chi ti riferisci?» chiese Rossana, incuriosita dalla sguardo dell’amica.

 

«Al tuo ammiratore segreto, ovviamente» le rispose, salvandosi per il rotto della cuffia, la corvina.

 

Le due ragazze varcarono la soglia della sala ove si tenevano le feste nell’accademia. I loro compagni di classe maschi le attorniarono subito, anche se non osavano avvicinarsi troppo a Rossana.

«Oneechan, sapevo che ti sarebbe stato bene!» disse la voce di Alexander alle spalle della ragazza.

 

Il fratello della rossa indossava un completo nero, comprensivo di cravatta. I capelli erano tirati indietro, mentre dalle labbra tese in un ghigno sardonico, spuntavano due canini. La maggior parte delle attenzioni femminili della sala erano per lui.

 

«Devo dire che sei ancora più idiota di quanto mi ricordassi, nii-san. Vesti tua sorella, che vuoi tenere lontana dai vampiri, come una strega prostituta e in più ti mascheri da vampiro? Non è che mi nascondi qualcosa?» gli chiese Rossana, incrociando le braccia al petto e guardandolo indagatrice.


«Certo che ti nascondo qualcosa! Ma a breve lo vedrai da sola cosa» le rispose il ragazzo indicando la porta di ingresso alla sala , dalla quale stavano entrando gli studenti della Night Class.

Rima e Ruka indossavano due vestiti da vampira molto curati e molto audaci: la prima aveva la schiena, dove vi era appoggiata la mano di Senri, completamente nuda, mentre Ruka aveva una scollatura generosa, subito adocchiata da Akatsuki.

Ma ciò che fece finire a terra la mascella di Rossana fu il vestito di Aura: era identico al suo, tranne che la vampira aveva nastro e pizzi bianchi.

Ecco cosa nascondeva Alexander.

 

«Mi spieghi perché ci hai vestite uguali?» chiese Aura al ragazzo, avvicinatasi con passo marziale.

 

«Semplicemente perché siete troppo carine vicine …» le rispose Alexander, dandole anche un buffetto, non gradito, sulla guancia «anche se tu, così piccola, lo sei molto di più di quel mezzo gigante di mia sorella». Infatti Rossana, già alta di natura, con i tacchi superava praticamente tutte le ragazze presenti e anche molti dei ragazzi. Senri compreso.

Infatti, trovatisi vicini al tavolo degli stuzzichini, dato che si era allontanata dal fratello per non ucciderlo davanti a tutti, Rossana si rese conto di sorpassarlo di almeno cinque centimetri.

Il ragazzo però non la degnò di uno sguardo, allontanandosi da lei, per portare a Rima un piatto con qualche tartina.

La rossa, stizzita dal gesto del ragazzo, recuperò un mantello in camera e uscì nella notte fredda di fine ottobre, dove incontrò Zero.

 

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Capitolo 15
*** XV - Waiting For Christmas ***


 

XV

Waiting for Christmas.

 

 

«O ma guarda chi c’è…» esordì la rossa a mo’ di saluto.


«Crowe» la salutò Zero a sua volta.

La rossa si sedette alla destra del ragazzo, cercando di capire cosa guardasse: seguendo la linea del suo sguardo ametista, vide Yuuki e Kaname impegnati in un ballo. Lei era radiosa oltre ogni dire, mentre Zero tratteneva a stento un ringhio.

 

«Mi chiedo perché tu non le confessi i tuoi sentimenti…dopotutto hai rifiutato una strega affascinante come me, per lei» gli disse Rossana ridendo, tanto per stemperare la tensione.

 

«Tu non sei stata rifiutata per lei, ma perché sei acida e stronza» le rispose Zero ghignando a sua volta.

 

«Attento Zero-kun, c’è il mio fratellone che è pronto a difendermi! Potresti morire,sai?».

 

«Mah, comincio a credere che il famigerato Hunter Alexander stia cambiando idea sui vampiri» le disse indicando con un cenno del capo il rosso che si divertiva ancora a prendere in giro Aura «ho notato che passano molto tempo insieme».

 

«Mh, vero. Spero solo che Aura non faccia l’errore di invaghirsi di lui...» aggiunse Rossana, la cui attenzione era però rivolta a Tomoyo che ballava niente di meno che con Senri. Nonostante sapesse quanto la sua amica fosse attratta dal vampiro, quella scena la urtò comunque.

 

«Non è mai bene che un umano si invaghisca di un vampiro, o viceversa» concluse il discorso Rossana, allontanandosi nella foresta.

 

«Ehi sta attenta!» le gridò Zero.

 

«Sono armata, non preoccuparti» rispose la rossa, dal folto della foresta.

 

In quel momento Alexander raggiunse il vampiro e chiese:«Futuro Level E, dov’è mia sorella?».

 

«Non lo so, futuro ex Hunter» gli rispose l’albino, allontanandosi dal ragazzo.

 

La rossa hunter si era seduta sul bordo di una fontana. Si era tolta anche quelle dannate scarpe che le facevano un male cane: probabilmente sarebbe congelata, ma meglio trovarsi lì che in quella sala.


Ci aveva provato, era inutile negarlo, ma non poteva farci nulla. Anche se gli stava lontana, se non si parlavano e non si vedevano ormai il danno era fatto: era cotta.

Una Hunter, una Crowe cotta di un vampiro.

 

Quella notte Rossana non chiuse occhio: dopo aver ammesso che Senri Shiki le piaceva, anche se non capiva come fosse successo, non era ritornata alla festa. Si era inventata un forte mal di testa, al quale Yuuki aveva creduto subito - beata innocenza - , ed era tornata in camera: va bene non essere ricambiata da Senri, ma non era masochista e non voleva vederlo con Rima.

Mentre litigava cercando di togliersi il vestito, bussarono: Aura non attese nemmeno che la sua amica la invitasse ad entrare; Rossana se la ritrovò seduta sul letto senza nemmeno capire come ci fosse finita.


L’unica cosa evidente era l’arrabbiatura della vampira: infatti gli occhi erano luminosi e ogni tanto digrignava i denti. Passarono diversi minuti senza che le due si parlassero, fino a quando Aura disse:

 

«Tuo fratello è un idiota»

 

«Ma va? Vuoi il nobel per l’intuitività?»  ironizzò Rossana, fino a quando non capì che Aura era arrabbiata, ma anche triste.

Alzando gli occhi al cielo e sospirando si sedette al fianco della vampira e le chiese cosa non andava.

 

«Mi è stato appiccicato tutta sera come un francobollo, poi è sparito nel nulla e quando sono andata al bagno, l’ho visto…» Aura si bloccò, arrossendo. Rossana si stupì: non sapeva che anche i vampiri potessero arrossire.

 

«L’hai visto?» la incitò Rossana.

 

«L’ho visto in atteggiamenti…ehm… spinti con la professoressa di storia…» rispose la vampira, sospirando alla fine.

 

«E quindi? Non capisco dov’è il problema…» le disse Rossana,confusa.

 

«Beh io credo…ehm…di essere gelosa…Ecco l’ho detto, ora ammazzami».

 

Rossana la fissò per qualche minuto e poi scoppiò a ridere, buttandosi all’indietro sul letto.

«Cara amica mia, siamo due imbecilli».

 

**

Aura stava tornando al dormitorio, quando incontrò Alexander sulla sua strada: lo avrebbe ignorato.L’hunter la vide da lontano, aprendosi in un ghigno poco raccomandabile: forse avrebbe dovuto rifiutare i cinque bicchieri di alcol offerti dalla professoressa di storia.

La vampira gli passò davanti senza degnarlo di uno sguardo: sentiva che il suo stato era alterato e anche il forte odore di alcol.

Il ragazzo però la acchiappò da un polso, facendola scontrare violentemente contro il muro.

 

«Cosa hai intenzione di fare? Non sono esperta in combattimento, ma rimango una Level B. Non avrai vita facile» gli disse Aura fissandolo con occhi luminosi.

 

«Ma io non voglio aggredirti..» le rispose Alexander, iniziando ad accarezzarle la guancia «sei tutto ciò che ho sempre detestato: una succhiasangue. Eppure tu sei interessante, molto di più di qualunque umana abbia mai incontrato».

 

«Mph. Mi sembrava che trovassi interessante anche la professoressa di storia» rispose Aura, guardandolo male.

 

«Se dici così, Aura-chan, inizierò a credere di piacerti davvero» le disse lui, prima di appoggiare le labbra su quelle fredde della vampira e andarsene, lasciandola tra lo sbalordito e il gaudio.

 

La mattina dopo Rossana si svegliò di soprassalto: aveva avuto un incubo, di cui non ricordava quasi nulla tranne due canini che affondavano nel suo collo.

Tomoyo, spaventata dallo scatto di Rossana, si era destata a sua volta, chiedendole cosa non andasse.

 

«Nulla, solo uno stupido incubo».

 

«Ti è passato il mal di testa che avevi ieri?» le chiese la corvina, rimanendo sotto le coperte: dopotutto era domenica e non avevano nulla da fare.

«Sì, ora sto bene».

 

«Ottimo! Oggi allora andremo in paese a fare un giro. Verranno anche alcuni nostro compagni di classe. Se vuoi puoi invitare Aura».

 

«Verrà qualcuno della Night Class?» chiese Rossana: non aveva intenzione di passare una giornata ad osservare Senri e Rima scambiarsi effusioni più o meno indirette.

 

«Mah. Io li ho invitati, ma non hanno né confermato né smentito. Dobbiamo andarci! Tra un mese è Natale!» le disse, infervorata,Tomoyo.

 

«Tomoyo oggi è solo il primo novembre! Mancano quasi due mesi a Natale» la corresse Rossana, calcando sulla parola 'due'.


«Sì, sì hai ragione,ma ho davvero molti regali da fare» le rispose la ragazza, distrattamente, prima di iniziare ad elencare per chi avrebbe dovuto comprare il regalo.

Elenco che Rossana ascoltava per metà; si domandava se il suo ammiratore segreto si sarebbe fatto vivo: era almeno un mese che non riceveva nulla da lui e le dispiaceva.

Dopotutto, nonostante non sapesse chi fosse, era bello essere interessante per qualcuno.

 

Le due ragazze, indossando pesanti cappotti, si stavano incamminando verso il cancello per andare in paese: al loro gruppo si erano uniti alcuni compagni di scuola, di cui Rossana non conosceva nemmeno il nome e addirittura Zero, Yuuki e Yori.

Il ragazzo dai capelli argento aveva affiancato la rossa, ma non parlavano, si limitavano a camminare fianco a fianco, fino a quando un gridolino di una delle ragazze attirò la loro attenzione.

Fuori dal cancello c’erano quasi tutti gli alunni della Night Class: Hanabusa, Akatsuki, Ichijo, Senri, Aura e Rima.

La rossa hunter fece per tornarsene indietro, quando Akatsuki la chiamò, facendola odiare immediatamente da tutte le ragazze presenti.

 

«Rossana-chan, felice di vedere che hai accettato!» le disse, sorridendo nel suo perfetto modo da Wild-senpai.

 

La rossa non rispose, ma si limitò ad affiancarlo e a camminare con lui verso il paese: almeno dalla testa del gruppo non avrebbe visto Senri e Rima insieme.


Akatsuki si divertiva un mondo a prendere in giro Rossana, la quale, a differenza delle altre ragazze e di Hanabusa, non aveva particolare interesse per i vestiti.

Infatti lei e una taciturna Aura, erano rimaste con i ragazzi quando le femmine avevano preso d’assalto un negozio di abbigliamento, trascinando anche Rima. Zero e Yuuki invece erano spariti per gli affari loro, seguiti da Ichijo.

Le rossa era seduta vicino alla sua amica vampira: sapeva che qualcosa era successo, ma un bar affollato con così tante orecchie indiscrete non era il posto migliore per chiedere cosa.

Dopo che la cameriera aveva portato le ordinazioni iniziarono a sorseggiar le bevande calde, quando Akatsuki chiamò Rossana per chiederle qualcosa, la ragazza scoppiò a ridere dato che il vampiro aveva le labbra sporche.

Prese un tovagliolo e pulì lei stessa la bocca del vampiro, attirando su di sé gli sguardi di tutti: probabilmente pensavano che tra lei e Akatsuki ci fosse qualcosa. Dopotutto avevano cercato di ‘accoppiarla’ con chiunque.

La hunter sbuffò guardando storta chiunque continuasse a farsi gli affari suoi, fino a quando uno dei ragazzi non interruppe il momento di silenzio facendo una domanda al quasi muto Senri.

«Shiki-senpai, quindi le voci che girano su Rima e te sono vere? Siete fidanzati?».


Il rosso vampiro guardò il ragazzo e poi disse:«Non c’è nulla di ufficiale. Per ora ci frequentiamo e basta».

 

Rossana avrebbe tanto voluto sparire in quel momento. Sentiva un grande vuoto dentro, ma, fortunatamente, solo Aura se ne accorse proponendole di fare una capatina al negozio di gioielli all’angolo.

Le due ragazze si diressero invece al parco, nonostante il freddo fosse pungente.

«Devo dire che avevi ragione: siamo due imbecilli. Io che mi interesso ad un Hunter e tu ad un vampiro» esordì Aura, dopo che si erano accomodate su una fredda panchina.


«Vero. Siamo due cretine. Dopotutto tu avevi Hanabusa che ti faceva la corte, mentre io, se smettessi di essere acida, forse qualche mio compagno di classe si farebbe fatto avanti. Ma purtroppo noi siamo imbecilli e tali resteremo».

 

«Ieri mentre tornavano al dormitorio, ho incontrato tuo fratello. Lui era un po’ alticcio e…» si interruppe la vampira arrossendo.

 

«E cosa…?dai Aura sembri una ragazzina innamorata…».

 

«Tuo fratello idiota mi ha baciata. E stato un semplice bacio a stampo, ma…».

 

«Oddio» disse la rossa, passandosi la mano sul volto «tu sei cotta! E lui probabilmente è attratto da te…altrimenti non ti avrebbe nemmeno sfiorata, anzi: da ubriaco avrebbe cercato di ucciderti».

La vampira sbuffò e disse:« Ho visto il tuo sguardo quando Senri ha spiegato il suo rapporto con Rima. Lo ha visto anche Akatsuki».

La Hunter la guardò preoccupata e le chiese, agitandosi:«Non dirà nulla, vero? Altrimenti farei la figura dell’oca della Day Class innamorata di uno della Night solo perché è bello!»


Aura scoppiò a ridere: «Non c’è bisogno di dirgli niente! Voi umani siete semplici da leggere: quando lo vedi, senza volerlo, la tua temperatura corporea aumenta così come il battito cardiaco. Fidati lui sa che senti qualcosa per lui».

 

«Oh, fantastico! Voi vampiri del cavolo! Non posso nemmeno avere una cotta segreta per uno di voi! E comunque, questo dimostra che il mio patetico invaghimento per lui, non è ricambiato: altrimenti, dato che sa tutto, si sarebbe fatto avanti, no?».

 

«Non hai pensato che per lui potrebbe non essere così facile? Tu sei una Hunter, appartenente ad una delle famiglie più attive alla lotta contro i vampiri, come pensi che si senta? Anche se è interessato a te potrebbe aver paura di avvicinarsi a te, con tuo fratello in giro».

Aura si interruppe di colpo e si alzò dalla panchina. Davanti a loro c’erano Senri e Akatsuki.

«Andiamo le altre hanno finito» disse il vampiro dai capelli arancioni, avvicinandosi a Rossana e tendendole la mano.

La ragazza la afferrò, sentendo che era fredda, quasi quanto la panchina.

Il gruppo si diresse verso l’ennesimo negozio: questo vendeva solo scarpe.

 

«È il posto dove quel deficiente di Alexander ha comprato le mie scarpe» disse Rossana.

 

«Poteva anche evitare di prenderle così alte! Già sei superiore alla media, se poi ti metti certi trampoli, alcuni si sentono dei nani, vero Senri?» chiese Akatsuki al taciturno vampiro, che si limitò ad una alzata di spalle.

 

 

Il mese di novembre scivolò via, tra ronde e lezioni, e senza che Rossana se ne rendesse conto mancava una settimana a Natale. Quella domenica, mentre gli altri si preparavano per la verifica di storia, si era diretta in paese per comprare i regali: come ogni anno si era ridotta all’ultimo momento.

Mentre correva come una forsennata tra la folla, vide Senri e Rima seduti ad un tavolo, nell’unico caffè del paese.

Erano uno fronte all’altra e le loro mani erano una sull’altra, appoggiate al tavolo.

La rossa scosse la testa, rassegnata all’evidenza: stavano insieme, erano della stessa razza, non aveva possibilità.

Voltò le spalle alla coppia e mentre, senza che potesse fare nulla, due lacrime scesero:non si accorse che Senri l’aveva notata in mezzo alla folla. Infatti nel caffè, Rima aveva intuito che fosse successo qualcosa.

 

«Cosa c’è Senri?» chiese la vampira al suo accompagnatore.


«C’era la Hunter».


«Mph. Prima o poi la cotta per te le passerà» disse Rima «dopotutto è palese che non è reciproco l’interesse».

Senri si limitò ad annuire, cercando Rossana tra la folla quando Rima si voltò a guardare gli avventori nel locale.

 

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Capitolo 16
*** XVI - Christmas ***


XVI

Christmas

 

Rossana aveva finito i suoi acquisti natalizi per il rotto della cuffia. Infatti si ritrovava con Akatsuki a fare l’ultima ronda dell’anno: dal giorno dopo, il ventitré dicembre, sarebbero stati in vacanza e lei, con grande rammarico, sarebbe tornata a casa. Non aveva nessuna voglia di rivedere suo padre. Sbuffò e Akatsuki sghignazzò: conosceva Thomas Crowe e sapeva quanto potesse essere severo.

 

«Avanti Rossana-chan, andrà tutto bene!» le disse, dandole una pacca sulla spalla.

 

«Seh come no! Magari al ritorno sarò sposata con quel coso osceno che risponde al nome Amane Tanaka».

 

«Mi sembra che tu abbia ormai accettato il tuo destino, o sbaglio?».

 

«Akatsuki-kun, sai che non è così. E sai bene che io…» rispose la hunter lasciando la frase in sospeso, arrossendo.

 

«Direi che lo sanno tutti. E pensa che Hanabusa era dispiaciuto per te: dopotutto lui è stato rifiutato da Aura».

La rossa sospirò e porse un pacchetto al ragazzo, il quale ghignando ne estrasse uno a sua volta.

 

«Sapevo che lo avresti fatto solo per mettermi in imbarazzo, così ne ho comprato uno anche per te» gli disse la Hunter, ridendo con il suo secondo amico vampiro.

Mentre camminavano, la rossa chiese ad Akatsuki cosa avesse intenzione di fare con Ruka.

 

«Bah. Ha occhi solo per Kaname non credo di essere all’altezza di farle cambiare idea. Ah sai la novità? Ichijo ha una cotta».

 

«Per chi?» chiese Rossana,curiosa al massimo.

 

«Beh all’inizio era interessato a Yori, l’amica umana di Yuuki, ma poi alla festa ha conosciuto la tua compagna di stanza».

 

«Fatica sprecata: lei è cotta di Senri-kun» rispose, secca, la rossa.

 

«Non sapevo che il vampiro più asociale della terra avesse così tante fan» rispose il vampiro, ridendo.

I due tornarono in accademia dove, pronti per il cambio, stavano Rima e Senri. La vampira era attaccata modello cozza a quello che si supponeva fosse il suo ragazzo, quando Akatsuki fece mostra del regalo ricevuto da Rossana, prendendo a litigare con quest’ultima dato che la prese per le spalle stringendosela addosso.

 

«Razza di baka-vampiro, lasciami andare» diceva la ragazza, imprigionata nella morsa ferrea di Wild Senpai.

 

«Non ci penso nemmeno. Andiamo piccoletta, ti riporto in accademia» le disse, caricandosela in spalla come un sacco di patate: dopotutto dalla sua altezza di un metro e ottantacinque poteva fare quello che voleva.

Gli altri due vampiri rimasero a guardare la scena, sbigottiti. Akatsuki era un vampiro chiuso e si fidava poco ; era molto strano vederlo così in confidenza con qualcuno, soprattutto se era un Hunter: cosa aveva di speciale Rossana, che strepitava per essere lasciata giù, da attirare le sue simpatie?

 

La mattina della partenza, uscendo dalla camera Rossana trovò un pacchetto fuori dalla porta: sorrise al pensiero che il suo ammiratore segreto si fosse ricordato di lei, nonostante ormai sapesse che non era Senri Shiki.

 

«Sono contenta che si sia fatto vivo. In questi giorni continuavi a sospirare. Ehi, è vero che Kain-senpai ti ha fatto un regalo?» le chiese Tomoyo a raffica.

 

«Mh. Ce lo siamo fatti a vicenda. Dopotutto passo parecchio tempo con lui».

 

« Ancora non ho capito cosa fate di notte, ma fa nulla: tanto non me lo dirai».

 

«Esatto! Quindi non chiedere!» le rispose la rossa, continuando a correre con il bagaglio in mano: era in ritardo e suo padre si sarebbe arrabbiato.

Scorse in lontananza la zazzera rossa e spettinata di Alexander, accorgendosi che era circondato dai ragazzi della Night Class in partenza: la hunter, guardandosi intorno, vide che suo padre non era ancora arrivato.

Arrivò senza fiato al luogo di ritrovo con il baka-oniisan, impegnato a salutare Aura, e si ricordò una cosa: non aveva legato i capelli.

Prese a rovistare nello zaino alla ricerca di un elastico, ma una voce la fermò: Senri Shiki le si era avvicinato.

 

«Lascia stare, stai meglio con i capelli sciolti» le disse, facendole mancare un battito, quando le allungò una mano. La hunter la strinse ricambiando gli auguri del vampiro che tanto le faceva battere il cuore.

 

Akatsuki invece la sollevò da terra facendola girare e stampandole un bacio sulla testa rossa,fino a quando un colpo di tosse non li fece voltare tutti.

Thomas Crowe era lì e guardava sua figlia tra le braccia di un vampiro, con un sopracciglio inarcato e uno sguardo che tendeva al furioso.

Era un bell’uomo di circa quarantacinque anni, con corti capelli neri e occhi verdi come quelli dei due figli. Alto quasi quanto Alexander, aveva uno fisico prestante nonostante l’età.

 

«Rossana, si può sapere cosa fai?» le chiese iniziando ad alterarsi: vedere sua figlia così in confidenza con i loro nemici lo aveva fatto infuriare. E come se non bastasse anche Alexander sembrava a suo agio lì in mezzo.

 

La rossa fece per parlare, ma il padre la afferrò malamente per un braccio, dicendole:«Ne discuteremo a casa!» per poi trascinarla in macchina.

 

«Simpatico il mio vecchio, eh?» esordì Alexander, per stemperare la tensione, dato che Akatsuki e Aura avevano gli occhi luminosi: non potevano vedere Rossana trattata così.

 

«Lasciate perdere, non potete attaccarlo o passerete dei guai con Kaname e l’associazione» aggiunse l’hunter, afferrando le valigie della sorella e raggiungendo la sua famiglia in macchina, dopo aver salutato tutti.

 

«Povera Rossana, sapevo che Thomas Crowe fosse duro, ma non così tanto. Speriamo non la punisca troppo pesantemente» disse Akatsuki.

 

«Cosa intendi dire?» intervenne Hanabusa.

 

«Aveva paura che l’avrebbe obbligata a sposare Amane Tanaka durante le vacanze».

 

«Non penso succederà, ma so che alla festa organizzata dalla mia famiglia verranno e Rossana sarà accompagnata dal vecchio» li informò Hanabusa, lasciando tutti con l’amaro in bocca per il destino della loro nuova amica.

 

 

Thomas Crowe aveva segregato Rossana nella sua stanza: la stava punendo per aver rifiutato la missione di spionaggio, ma anche per la confidenza che aveva con quei vampiri.

Alexander invece, era stato spedito a fare delle commissioni. Quando il giovane Hunter rientrò a casa, il padre lo chiamò nel suo ufficio: doveva parlargli di una cosa importante.

Infatti Alexander doveva aggiornarlo sul patto con Kaname, mentre Thomas doveva fare delle domande al figlio.

«Senti, tra quei vampiri all’accademia, ce n’è uno che mi irrita in particolar modo. Guarda Rossana in modo così intenso che mi era venuta voglia di abbatterlo».

 

«So a chi ti riferisci, padre. Ma non si è mai avvicinato a lei. Anzi Rossana si è allontanata da lui, iniziando a fare le ronde con il vampiro dai capelli arancioni della famiglia Kain».

 

«Bene, tienili d’occhio.Sai meglio di me che Rossana ha un altro destino. A proposito, domani accompagnala a comprare tutto il necessario per la festa a casa Aidou: ci hanno invitati anche quest’anno».

 

«E come mai sta volta hai accettato?».

 

«È giunto il momento di rendere ufficiale il fidanzamento tra Rossana e Tanaka-kun».


 *


All’interno dell’accademia, gli ultimi ritardatari attendevano le limousine per tornare a casa: tra questi vi erano Senri e Rima.

Alle loro spalle apparve Kaname che chiese al vampiro dai capelli rossi di seguirlo.

Il purosangue una volta sicuro di non essere sentito disse: «So che qualcosa di forte ti lega alla Hunter Rossana,quindi sappi che alla festa a casa Aidou suo padre ha intenzione di annunciare il fidanzamento della figlia con Amane Tanaka».

«Come lo sai?».

 

«Il patto con Alexander Crowe ha molti segreti, Senri».

 

«Non vedo cosa possiamo fare noi».

 

«È di questo che volevo parlarti. Prendi questa lettera e portala dai Crowe prima di tornare a casa. Fai attenzione a non farti vedere da Rossana, dalla direttamente a Thomas Crowe. Se gli dirai che è da parte mia accetterà senza problemi».

 

«D’accordo» accettò Senri, allontanandosi da Kaname e raggiungendo Rima, in attesa sulla limousine.

 

«Senri, non dire nulla a Rima» gli disse infine Kaname.

 

La ragazza dai rossi capelli, accompagnata dal fratello, stava uscendo di casa, senza sapere che Senri Shiki si trovava dall’altro lato della strada in attesa che Thomas Crowe rimanesse solo: guardò la giovane Hunter, con i capelli sciolti scossi dal vento, fino a quando non svoltò l’angolo.

 

«Bisogna ammettere che è davvero affascinante come umana» disse l’autista.

 

«Non fare commenti non richiesti» fu la dura risposta di Senri, che lo guardò con occhi luminosi, spingendo l’autista a chiedere scusa.

Scese dall’auto, arrivando in fretta davanti alla porta dei Crowe, dove, dopo aver suonato, il maggiordomo aprì la porta.


«Ho la necessità di parlare con Thomas Crowe-sama. Ho un messaggio da parte di Kaname-sama».

Il servitore lo fece accomodare in salotto, dove il vampiro fu raggiunto da un Thomas trafelato.

Quando vide chi fosse il messaggero, si irrigidì: quel ragazzo, nonostante non ci avesse mai parlato, non gli andava giù.

 

«Ho questa lettera da consegnarvi. Kaname attende una vostra risposta appena vi sarà possibile. Arrivederci» disse Senri, facendo per andarsene.

 

«Tu appartieni alla famiglia Shiki, vero?» gli chiese, prima che il vampiro sparisse da dove era venuto.

 

«Si, Crowe-sama».


«Bene. Sappi una cosa Shiki-kun, sta lontano da mia figlia o le conseguenze saranno devastanti».

Il vampiro lo guardò per un attimo e poi, senza rispondere, si allontanò. Thomas lo seguì pretendendo una risposta.

 

«Come ho già detto a suo figlio: non è possibile stare lontano da sua figlia, quindi rassegnatevi entrambi» rispose Senri.

 

« Cosa hai intenzione di fare?» gli gridò dietro Thomas, mentre Senri si dirigeva alla limousine: il vampiro non rispose, ordinando all’autista di dirigersi a casa.


Rossana aveva fatto in fretta a scegliere abito e accessori, facendo felice Alexander.

La hunter di voltò verso il fratello e chiese: «Senti, posso sapere cosa succede con Aura?»


Il fratello sospirò e rispose:«Non ne ho idea. So che, nonostante sia una succhiasangue, è molto interessante e mi piace, ma sai che è dura resistere per le coppie miste».

 

«Già. Beh io non avrò più nessun problema dopo la festa: dopotutto lì nostro padre annuncerà il mio fidanzamento con il vecchio» concluse Rossana, abbassando lo sguardo.

 

Non avrebbe mai ammesso davanti a suo fratello di essere terrorizzata dal futuro che l’attendeva e nemmeno che aveva scelto l’abito immaginando di andare con Senri alla festa.

Il padre dei due ragazzi non si fece vedere molto fino alla sera della festa: era nervoso e molte volte lo sentivano borbottare maledizioni contro qualcuno.

Alexander aveva chiesto cosa non andasse, ma il padre lo aveva respinto cacciandolo dallo studio.

La sera della festa Rossana stava scendendo la scalinata che portava al primo piano, quando suo fratello fischiò in sua direzione: la hunter indossava un lungo abito avorio, legato dietro al collo, così da lasciare scoperte le spalle, con una generosa scollatura. Al di sotto del seno e intorno ai fianchi aveva dei ricami neri che si sposavano con le scarpe dal tacco medio. I lunghi capelli rossi erano sciolti e acconciati in boccoli sinuosi.

 

«Ma guarda quanto è carina mia sorella…speriamo che nessuno cerchi di mangiarsela» le disse porgendole il cappotto nero.

 

«Sei un baka» fu la semplice risposta della hunter, troppo triste per l’imminente arrivo di Amane Tanaka.

Suo padre li raggiunse all’ingresso dove annunciò che Tanaka non sarebbe venuto: bloccò anche ogni richiesta di spiegazioni, dicendo loro che avrebbero saputo tutto a tempo debito.

 

I tre Crowe, arrivati alla residenza Aidou, trovarono ad attenderli Kaito Takamiya, hunter e amico di Alexander. Era un ventiduenne affascinante, dai capelli e occhi castani. Appena vide i Crowe avvicinarsi salutò i due uomini e si stupì nel vedere quanto Rossana fosse cambiata: tra loro vi erano cinque anni di differenza e lui l’aveva sempre vista come una bambina che, in passato, aveva anche una cotta per lui.

La rossa lo salutò distratta cercando qualcuno tra la folla di vampiri e umani: quando la trovò sorrise e salutò la vampira appartenente alla famiglia Thanatos.

 

«Vedo che tu e la Thanatos andate d’accordo» le disse Kaito, avvicinandosi e accompagnandola all’interno della villa.

 

«Si, è così» disse semplicemente Rossana che, cercando di non farsi notare troppo, guardava tra la folla per scorgere una capigliatura rosso scuro.

 

«Una situazione che farò di tutto per cambiare. I Crowe devono stare lontani dai vampiri: sono nostri nemici» disse Thomas alle spalle della ragazza la quale sbuffò, accettando l’invito di Kaito ad accompagnarlo al buffet.

 

«Come mai sei qui?» chiese la Hunter.

 

«Gli Aidou hanno richiesto la presenza di alcuni Hunter. C’è persino Yagari-sensei da qualche parte» le rispose Kaito,aggiungendo «sei cresciuta dall’ultima volta che ci siamo visti. Quanti anni hai ora?».

 

«Diciassette» rispose la ragazza,ancora distratta nel cercare Senri.

 

«Bene, Rossana-chan, torno al mio lavoro. Buona serata» le disse, allontanandosi.

Mentre sorseggiava una bevanda analcolica, Rossana fu raggiunta da un elegante Akatsuki che le sorrise, complimentandosi per l’eleganza.

 

«Se non ci fosse tue padre, ti inviterei a ballare,ma vorrei evitare di morire alla festa dei miei zii» le disse, ridendo insieme alla ragazza.

Mentre chiacchieravano, furono raggiunti dagli altri: c’era tutta la Night Class e anche Yuuki e Zero.

L’argenteo fissò Rossana per qualche istante,fino a quando la ragazza sbuffò:«Cosa diavolo hai da guardare?».

 

«Eri tu quella di cui parlava Kaito…» le rispose Zero

 

«Eh?».

 

«Kaito è venuto a parlare con Yagari-sensei e ho sentito che parlava di una ragazza vestita di bianco che lo aveva lasciato senza parole» .

 

«Mah anche altre ragazze sono vestite di bianco, non si riferiva per forza a me!»

 

«Io sono sicuro di sì» le disse Zero.

 

«Potrei prenderlo come un complimento, Zero» rispose la ragazza, ghignando.

Il vampiro dai capelli argento si limitò ad un’alzata di spalle: peccato che Kaito non si riferisse a Rossana.

 

A metà festa, Kaname, accompagnato da Senri e Rima, fece il suo ingresso in sala e Rossana vide suo padre affiancare il vampiro sangue puro.

«Gentili invitati della famiglia Aidou, benvenuti. Il mio nuovo amico Thomas Crowe, ha un annuncio importante da fare» disse Kaname lasciando la parola all’uomo al suo fianco.


«Stasera annuncio a tutto il mondo, degli umani e dei vampiri, che mia figlia Rossana Crowe sarà, a partire da questa sera una delle candidate a diventare moglie di Kaname Kuran-sama».

 

 

 

E tutti muoiono per l'annuncio, lettrici e autrice -che lo ha scritto- compresa!

Piaciuto il nuovo colpo di scena?

Aspetto i vostri pareri!

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Capitolo 17
*** XVII - Danger. ***


 

XVII

Danger.

 

Gli invitati presenti, in particolar modo Rossana che aveva fatto cadere il bicchiere in terra, guardavano i due uomini sbigottiti.

 

«Rossana vieni qui» la chiamò suo padre dalla scalinata.

La rossa si avvicinò al genitore, camminando come in un sogno: cosa diavolo era successo? Perché suo padre aveva cambiato idea, dandola ‘in pasto’ a Kaname? Non detestava tutti i vampiri?

Una volta raggiunta la scalinata, Kaname le baciò la mano, facendola mettere tra lui  e Senri.

 

«Ti spiegherò a tempo debito» le disse il vampiro dai capelli rossi, per calmarla.

Fu così che una scossa Rossana, si ritrovò con i due vampiri in una sala isolata della villa.

 

«Devi sapere che tuo fratello ha imposto una condizione al nostro patto: dovevo riuscire a liberarti dal vincolo che ti legava ad Amane Tanaka».

 

«Così ho portato una lettera a tuo padre, dove Kaname richiedeva la tua mano in cambio delle informazioni date ad Alexander» disse Senri.

 

«Ovviamente era solo un modo per renderti libera di fare le tue scelte, Rossana. Non è nel mio interesse averti con me» le disse Kaname.

 

«State dicendo sul serio? Sono libera?» chiese Rossana e quando Kaname annuì, fece una cosa molto stupida e molto coraggiosa: abbracciò di slancio i due vampiri e poi uscì dalla stanza.

 

«Devo dire che è molto impulsiva…» disse Kaname «il tuo esatto opposto, Senri».

 

«Sì, lo è.»

 

«È per quello che ti interessa così tanto».

 

Il rosso vampiro si limitò ad annuire e uscire dalla sala.


Il ritorno all’accademia Cross per i due giovani Crowe non fu mai così lieto: primo Rossana era libera da Tanaka, secondo non vedevano l’ora di lasciare loro padre, divenuto cupo e facilmente alterabile dopo l’inganno di Kaname. Dopo tutto era dura per un Crowe, soprattutto uno come lui, ammettere di essere stato fregato alla grande da un vampiro.

Giunti all’accademia, trovarono davanti al cancello Aura, che discuteva con un ragazzo che i due Crowe conoscevano bene: Kaito.

Il ragazzo, a detta di Alexander, era in fase ‘provolone’ così il rosso hunter s’intromise per salvare, a suo dire, la povera Aura: in realtà Rossana aveva capito che era semplicemente geloso marcio, cosa che la fece ridere da sola.

«Ora ridi anche da sola Crowe?» le chiese la burbera voce di Zero.

 

«Ohayou Zero-kun» lo salutò lei, sorridendogli.

 

«Ho saputo che lo spocchioso ne ha fatta una giusta per una volta» le disse, prendendo a camminare vicini, verso l’ingresso della scuola.

 

«Vero, finalmente mio padre non potrà mai più obbligarmi a sposare Tanaka».

I due proseguirono in silenzio fino a quando non videro il resto della Night Class davanti al loro dormitorio, assediati dalle ragazze esagitate, mentre Yuki cercava di calmarle come poteva.

Rossana si guardò intorno e notò una cosa spiacevole: Senri Shiki mancava all’appello e con lui anche Ichijo Takuma.

La rossa Hunter sospirò pesantemente una volta giunta in camera sua: Tomoyo era in tensione quanto lei.

 

«Secondo te, torneranno a scuola?».

 

«Mah, penso di sì…magari hanno avuto qualche problema…probabilmente sono solo in ritardo».

 

La rossa, già in tensione per gli affari suoi, decise di uscire dalla camera, dato che Tomoyo contribuiva ad aumentare il suo nervosismo: in corridoio incontrò un trafelato Zero, che le disse di seguirlo, dato che Cross voleva vederli entrambe.

Una volta varcata la soglia dell’ufficio del preside, si trovarono davanti la copia sputata di Zero.

 

«Non fate quelle facce, ragazzi. Dopotutto lo conoscete già no?» disse il preside, mentre i due fratelli squadravano in cagnesco.

Ichiru diede poi una lunga occhiata alla rossa che accompagnava il fratello:

 

«Vedo che i tuoi gusti in fatto di ragazze sono migliorati, Zero. Direi che questa è molto meglio di Yuki» gli disse Ichiru cercando di toccare Rossana, la quale gli puntò una lama alla gola.

 

«Veloce e letale. Direi che non è niente male…ora capisco molte cose».

 

I due si squadrarono per un attimo, prima che il preside riprese la parola:

 

«Dopo il decesso di Shizuka-sama, Ichiru ha chiesto l’ingresso in accademia e ho accettato di farlo entrare nella Day Class. Ah Zero, i due membri della Night Class che mancavano sono rientrati. Rossana-chan una volta finito il colloquio qui, Kaname vuole vederti».

La rossa si limitò ad annuire senza togliere lo sguardo da Ichiru: era certa nascondesse qualcosa.

 

Una volta finito l’incontro con il preside, Rossana lasciò Zero e si diresse lentamente verso il dormitorio Luna dove l’attendeva Kaname: in uno dei corridoio bui vide Senri venirle incontro, facendole aumentare i battiti ad ogni piè sospinto verso di lei.

Fu quando le fu davanti che vide qualcosa di diverso in lui: stava sorridendo, cosa molto strana di per sé, ed in più il sorriso era particolarmente seducente.

 

«Quindi sei tu…» le disse semplicemente, ritrovandosi sbattuta contro al muro alla sua sinistra, con il corpo di Senri premuto sopra.

 

«Senri cosa diavolo fai?» gridò Rossana, cercando di divincolarsi dalla presa, ma il vampiro era davvero forte.

 

«Sta calma» le disse, mentre annusava il suo profumo dal collo diafano. Poi fece qualcosa che riempì Rossana di brividi: iniziò a baciarle l’incavo del collo per poi salire sulla mascella ed infine baciarla.

 

La rossa era paralizzata: cosa era successo al calmo e taciturno Senri?

 

Fu Takuma ad interrompere il vampiro, gridandogli di fermarsi:

 

«Per favore, lei è importante!» gli disse, mettendosi tra i due.

 

Senri ghignò e disse:«Lo so benissimo, dovevi sentire come scalpitava…» per poi sparire lungo il corridoio.

Rossana si lasciò scivolare a terra, dove fu raggiunta da Takuma che le accarezzò il viso pallido.

 

«Mi dispiace, Rossana-chan».

 

«Chi era?» chiese la hunter «Non dirmi che era Senri-kun perché non ci credo, Takuma! Senri non ha gli occhi di colore diverso!».

 

«Vieni» le disse allungandole una mano «andiamo da Kaname».

 

 

Dopo il racconto di Kaname, Rossana era preoccupata: fu riaccompagnata da Takuma nel suo dormitorio e decise di esprime il suo rammarico.

 

«Takuma-senpai, cosa succederà a Senri?».

 

Il ragazzo la guardò, sorridendole a trentadue denti come sempre:« Vedo che sei molto preoccupata per lui. Dopotutto ciò che il tuo cuore esprimeva era vero…comunque non preoccuparti, salverò Senri. Però devi promettermi che quando tutto sarà finito confesserai quello che senti per lui».

La hunter divenne paonazza, e annuì semplicemente: ormai non importava più se ricambiasse o no, doveva semplicemente tornare il Senri di sempre.

Ora sapeva che si sarebbe svolta una battaglia all’accademia Cross e lei si sarebbe battuta insieme ai vampiri.

 

Mentre lei e Takuma camminavano in silenzio, incontrarono Kaito: l’associazione degli Hunter sapeva cosa stava per accadere all’accademia Cross e aveva mandato rinforzi.

 

«Konbawa Ichijo-kun. Ora mi occuperò io di Rossana, puoi tornare ai tuoi doveri»

La rossa Hunter afferrò la mano del suo amico di infanzia e si fece trascinare in camera, sicura che due occhi eterocromi la stessero osservando.

 «Devi lasciare stare quella ragazza, ti prego. Senri le è molto legato.».

 

«Sai Takuma, non serve a nulla continuare a dirlo: appena l’ho vista in quel corridoio ho sentito il piccolo Senri agitarsi, cercando di uscire e salvarla. Ma ho deciso che devo assaggiarla» disse colui che Senri non era, ghignando nell’oscurità, distruggendo le speranze di Takuma: non poteva nulla contro di lui, altrimenti avrebbe ferito Senri.

 

 

Il rosso vampiro decise di farsi un giro: ovviamente da quando era arrivato all’accademia la piccola Yuki era stata messa sotto scorta ed era impossibile avvicinarsi a lei.

Peccato che il suo obbiettivo fosse un altro: aveva infatti ordinato al suo servo Ichiru di attirare Rossana fuori dal dormitorio in qualche modo e di fargliela trovare alla fontana.

E fu lì che la trovò, con la pistola spianata verso di lui.

 

«So che non sei Senri, non fingere» gli disse.

 

«E io so che non sparerai mai, perché, stupida umana, sei innamorata di quell’idiota di mio figlio, vero?»  il vampiro scattò velocemente verso la ragazza che se lo ritrovò dietro: in un attimo la strinse convulsamente a sé le sussurrò: «Non sai quanto stia urlando Senri per far sì che io ti lasci andare: siete patetici. Un’umana e un vampiro non posso stare insieme, perché voi siete il nostro nutrimento. Non hai idea di quante volte mio figlio avrebbe voluto stringerti a sé così e poi, morderti» e affondò i canini nel collo diafano di Rossana, la quale non riuscì nemmeno a gridare: il dolore era troppo intenso e l’unica cosa a cui pensava era Senri.

Il vampiro la lasciò priva di sensi accasciata a terra, nei pressi della fontana, dove la trovò Akatsuki.

 

 

La ragazza si svegliò in una stanza sconosciuta. Al suo fianco, appisolato su una poltrona, c’era Akatsuki, che si svegliò subito quando lei lo chiamò.

La hunter gli sorrise mesta e disse: «Sono caduta nella sua trappola come un’idiota!»

 

«Non è colpa tua. Lui non è Senri. È qualcuno di molto pericoloso »

 

«Kuran Rido» disse la rossa.

 

«Devi allontanarti dall’accademia» le disse Akatsuki «lui cerca anche te ora, perché sente...» il vampiro non aggiunse altro dato che la rossa lo stava guardando malissimo

 

«Mi prendi per il culo? Io sono una hunter e…devo salvare Senri. Non m’importa se poi starà con Rima o che. Lo devo salvare perché è lui. Fine».

Akatsuki sorrise a quella piccola confessione:«Voi umani siete incredibili. Soprattutto da innamorati. Allora devi rimetterti se vuoi davvero aiutarci, perciò mangia» le disse, porgendole il vassoio che Aura aveva portato poco prima.

La hunter ubbidì, sorridendo complice con il vampiro del fuoco.

 

Intanto Kuran Rido si divertiva parecchio a ingannare le ragazzine della Day Class: dopotutto, anche se nessuno lo sapeva, Senri era uno dei più amati in accademia.

 

«Ichiru. A breve risorgerò con il mio corpo e appena ciò succederà voglio tre cose: Rossana, Yuki e quella vampira dagli occhi di brace. Lei devo punirla per essersi innamorata di un Hunter patetico e idiota come Alexander Crowe».

Il fratello di Zero si limitò ad annuire e sparire, per iniziare la sua trappola.

 

L’obiettivo più difficile era sicuramente Yuki: era protetta giorno e notte dai galoppini di Kaname.

 Così decise che la prima ad essere catturata sarebbe stata Aura Thanatos: Alexander non sarebbe stato un problema. I Kiryu erano hunter da generazioni e i Crowe non potevano nulla contro di loro.

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Capitolo 18
*** XVIII - The Truth About Yuuki. A vampire's desperation. ***


XVIII

The Truth about Yuuki. A vampire's desperation.


 

Erano giorni che quegli incubi di sangue la tormentavano: da quando Senri e Takuma erano tornati in accademia per la precisione. Kaname l’aveva messa sotto scorta indicandola come sua amante e le aveva intimato di stare lontana sia da Senri che da Ichiru: il perché non lo sapeva.

Mentre, scortata da Aidou e Ruka, camminava per i corridoi, vide Rossana venirle incontro: era tesa e pallida.

Aidou, stranamente, le si avvicinò senza schernirla, anzi le diede una lieve pacca sulla spalla: da quando il biondo vampiro andava d’accordo con la rossa hunter?

Anche Ruka le fece un cenno con il capo: cosa stava succedendo all’accademia Cross?

**

La guardian si ritrovava nella sua stanza da sola: Yori era fuori con altre ragazze della Day Class per una giornata di svago, ma lei non se la sentiva proprio di uscire.

Sentiva una cappa nera sull’accademia di suo padre adottivo e le immagini del passato dimenticato le tornavano alla mente in dolorosi e sanguinosi flashback.

Mentre si disperava, cercando di far sparire il sangue apparso di nuovo ovunque, Kaname entrò dalla finestra e l’unica cosa che riuscì a fare, fu quella di gettarsi tra le braccia del vampiro e piangere come una bambina.

«Cos’è tutto questo, Kaname-senpai. Voglio che smetta! Fa male».

«Vieni con me Yuki. Ti risveglierò, prima di vederti ridotta in pezzi».

La sollevò senza alcuna fatica e la portò fuori: era giunto il momento di salvare la sua Yuki dai fantasmi del passato.

 

Senri intanto si stava nutrendo del sangue delle sue vittime, procurategli da Ichiru nella Day Class, quando Takuma fece il suo ingresso.

«Oh bene. Vedo che sei tornato. Hai portato la mia rossa al sicuro?»

«Non è tua!» gli urlò contro il biondo vampiro, trovandosi spinto contro il muro da una forza immensa.

«Non sfidarmi, Ichijo. Ti ho detto che lei sarà mia, così come Yuki e la ribelle Aura. E manca poco: il mio corpo è quasi del tutto rigenerato» disse Senri illuminando i suoi occhi eterocromi e ghignando.

 

Aura non aveva capito come, ma quel bastardo di Ichiru l’aveva colpita alle spalle con un’arma hunter ed ora si trovava legata e imbavagliata da qualche parte nel dormitorio Luna.

Sapeva che era stato Senri, o meglio, l’entità dentro di lui, a farla portare lì: solo che non capiva il perché.

Le avevano detto che l’obiettivo di Kuran Rido era Yuki: allora perché accanirsi su Rossana e rapire lei?

Sperava che le due ragazze, e tutti gli altri studenti stessero bene, anche Alexander, che sperava di veder comparire sulla soglia della porta di fronte, pronto a salvarla.

Kaname e Yuki erano su uno dei muri più alti dell’accademia e il vampiro le chiese se era pronta a conoscere il suo passato. Al cenno si assenso di Yuki affondò le sue zanne nella gola della ragazza, le cui proteste furono fermate dalla mano ferma di Kaname sulla bocca. Il vampiro bevve poco sangue e poi, dopo essersi ferito, trasferì il suo direttamente nella bocca di Yuki tramite un bacio.

Fu allora che Yuki sentì un calore invaderla insieme ai suoi ricordi. E poi sentì la voce di Zero, arrabbiato.

«Ho sentito la tua presenza vicini a quella di Yuki. Ora sento solo la presenza di due vampiri» disse l’hunter puntando la Bloody Rose verso Kaname «l’hai trasformata, bastardo!»

La ragazza sentendo quelle parole scattò in piedi, mettendosi a protezione di Kaname:

«Fermati Zero! Lui è il mio oniisan!» disse, lasciando Zero a bocca aperta; solo in quel momento il vampiro la vide per quello che era davvero: una purosangue.

 

 

**

Rossana stava correndo come una forsennata: la lotta stava per iniziare. Infatti Kaname, dopo aver risvegliato, stupendo tutti, la purosangue Yuki, l’aveva messa al sicuro e, usando il suo sangue, aveva risvegliaro Kuran Rido.

Senri era libero e Rossana doveva vederlo.

Aveva sentito tramite Kaito che il rosso vampiro aveva combattuto anche contro Rima, ferendola. Quando Rossana varcò le soglie del dormitorio Luna trovo Akatsuki ad attenderla: senza pensarci gli corse incontro, stringendosi a lui.

«Come sta Senri?» chiese al vampiro dai capelli arancio.

«Bene, ora è da Rima. Si sta scusando per averla attaccata».

«Perfetto» disse Rossana, indietreggiando: non aveva senso rimanere lì ora che sapeva che Senri stava bene e che era preoccupato solo per Rima.

«Dove stai andando Rossana?» le chiese Akatsuki.

«Vado ad aiutare la fuori. Dobbiamo proteggere la Day Class» rispose, uscendo nella notte.

L’unica cosa che disse Akatsuki fu: «Senri, sei un idiota».

La giovane Hunter ferita, non sapeva che Kuran Rido era ancora alla sua ricerca: aveva sviluppato, nonostante non ce ne fosse alcun motivo valido, una sorta di fissazione nei suoi confronti.

Voleva capire perché un vampiro nobile qual’era suo figlio, provasse dei sentimenti così forti, per un’umana oltretutto.

Anche lui aveva amato la madre di Yuki, ma Yuuri era una purosangue.

La rossa correva verso il luogo dove la Day Class era stata messa al sicuro. Sapeva che a controllarli c’erano Kaito,Ruka e Seiren.

Ma la giovane hunter non arrivò mai alla sala, perché qualcuno la prese prima.

 

Rossana si ritrovò stesa su un letto, legata alla spalliera. Di fronte a lei, appoggiato alla parete stava Ichiru. La fissava truce e le disse, vedendola agitarsi.

«È inutile. Quelle corde le ha strette Kuran Rido-sama in persona. Dovresti essere lusingata che un purosangue come lui abbia un così profondo interesse per un’insulsa umana» il monologo del gemello di Zero fu interrotto da Rido stesso, il quale entrò nella stanza, ghignando e trascinando una legata Aura.

La vampira si ritrovò stesa accanto alla sua amica umana, la quale fissava Rido con insistenza: la somiglianza con Senri era innegabile. Infatti i lineamenti erano pressoché identici, ma Rido aveva quegli inquietanti occhi eterocromi e i capelli castano scuro lunghi fino a sfiorargli le spalle.

Se non fosse stato un completo pazzo, Rossana lo avrebbe trovato affascinante.

«Bene! Due delle mie prede sono qui» disse avvicinandosi a loro« vi ho prese semplicemente per capire com’è possibile che una vampira si innamori di un hunter e anche cosa hai di speciale tu, ragazzina dai capelli del fuoco, da far impazzire mio figlio».

Le tolse il bavaglio e nel farlo le accarezzò una guancia, scendendo verso il seno della ragazza:« Sei decisamente bella, nulla da dire. Assomigli molto a tua nonna, quella che ho ucciso, ma non vedo altro di particolare. Il tuo sangue non è particolarmente gustoso e le vampire, come Rima, sono decisamente più affascinanti di te».

 «Se sono qui per aiutare a capire perché suo figlio sia interessato a me, sta sprecando il suo tempo. Non mi pare di vederlo giungere in mio soccorso, ergo ha qualcuno che gli interessa maggiormente».

«Vedremo quando gli farò vedere il tuo cadavere dissanguato» le disse, facendole sbarrare gli occhi verdi dal terrore.

Rido però si chinò prima su Aura,mordendola con ira malcelata, facendole evidentemente male, dato che la piccola vampira iniziò a piangere, prima di svenire.

Rido si pulì le labbra dal sangue di Aura e, con malagrazia, slegò Rossana, trascinandola fuori, sul terrazzo principale dell’accademia, dove ad attenderli vi erano Zero, Hanabusa, Akatsuki, Seiren e Ruka: avevano affidato la protezione della Day class ad Alexander, preoccupato per Aura ma impossibilitato ad aiutarla, e Kaito.

 

Takuma intanto controllava che nei dormitori non fosse rimasto nessuno;Tomoyo l’aveva portata al sicuro lui stesso: lei era troppo importante.

Quando aprì la porta della stanza di Rima vide Senri che la teneva in braccio, pronto a portarla fuori, ma un odore si spanse nell’aria, un profumo di sangue che tutti i presenti conoscevano bene:Rossana era stata morsa.

 

Senri lasciò Rima tra le braccia di uno stupito Takuma.

«Devo andare. Mi dispiace Rima» le disse, prima di correre alla massima velocità verso il luogo da cui proveniva il profumo di Rossana.

Sapeva che suo padre l’aveva morsa, o sarebbe morta o sarebbe diventata come Zero.

Iniziò a salire i gradini della torre collegata alla terrazza dove sentiva le presenze di tutti, Rido compreso, fino a quando non si trovò davanti la scena più straziante che avesse mai visto.

Rossana, che sembrava così piccola e indifesa stretta tra le braccia di quello che era suo padre, aveva la testa rovesciata all’indietro e gli occhi semiaperti: stava cadendo nell’incoscienza.

La vide sorridergli e fu in quel momento che capì quanto era stato stupido a non tenerla con sé dall’inizio.

Suo padre si staccò dal collo della ragazza e poi, senza che nessuno potesse fermarlo, le fece bere il suo sangue, proprio come aveva fatto Kaname, tramite un bacio, violento e lascivo. Poi lasciò cadere il corpo esamine della ragazza a terra. Senri la guardò attentamente e poi realizzò, gridando il suo nome, tanto forte che persino Alexander lo sentì: Rossana era morta.


 

 

Mancano altri due capitoli e poi diremo ciao a questa fic.

Mi scuso per il ritardo nella pubblicazione, ma ho avuto parecchio da fare al lavoro.

Alla prossima.

Elena

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Capitolo 19
*** XIX- Vampire Knight ***


 

 

XIX

Vampire Knight.

 

Rido, dopo aver lasciato cadere Rossana a terra, prese a ridere della disperazione di suo figlio, ma durò poco. Il resto dei presenti prese ad attaccarlo, anche se con scarsi risultati. Fu Zero che iniziò a comportarsi in modo strano: il marchio che aveva sul collo iniziò a pulsare e ad allungare i tentacoli anche nel resto del corpo, come piccoli capillari. Il giovane hunter aveva, all’insaputa di tutti, bevuto il sangue di Kaname, che sommato a quello di Yuki, gli aveva donato la potenza necessaria ad eliminare un purosangue come Rido.

L’hunter prese a combattere ferocemente con la Bloody Rose, mentre Yuki si svegliava nella stanza dove Kaname le aveva intimato di rimanere. Ma lei sentiva che Zero era cambiato, sentiva l’odore di sangue di Rossana e l’assenza del di lei battito e sentiva il dolore di Senri.

Infatti mentre suo padre schivava i colpi di Zero, si era avvicinato alla rossa hunter, prendendola in braccio e allontanandola dallo scontro. Scappò dal campo di battaglia, incontrando Yuki sul suo cammino, accorgendosi solo in quel momento che era una purosangue, e proseguendo oltre.

Portò Rossana nel folto della foresta, dove l’adagiò al suolo, inginocchiandosi accanto a lei e sollevandole la testa rossa.

La guardo in viso. Sembrava dormire, ma in realtà la vita aveva abbandonato il corpo che Senri stringeva a sé. Era talmente distrutto dal dolore di stringere il corpo esanime di Rossana, colei che era riuscita a far breccia nel suo cuore di ghiaccio, che non si accorse della presenza di Alexader e Kaito davanti a lui.

«Se n’è andata, vero?» chiese Alexander, facendo alzare lo sguardo al vampiro. L’hunter allora vide che lo sguardo di solito privo di luce di Senri, era pieno di dolore e rammarico.

«Sì, la mia piccola fiamma si è spenta» disse Senri, sentendo un tonfo, segno che Alexander era crollato a terra, piangendo, seguito da Kaito che cercava di consolarlo.

Fu un urlo femminile a riscuoterli entrambi. Aura si era liberata, stendendo Ichiru, e la prima cosa che vide da neo libera, fu la sua amica priva di vita tra le braccia di Senri.

La vampira corse loro incontro, gridando il nome di Rossana più volte e piangendo insieme ad Alexander.

«Avevi ragione Aura. Avrei dovuto dirle subito che ero io a lasciarle le rose. Se fossi stato con lei tutto il tempo non avrei portato Rido qui e ora sarebbe viva».

Senri la strinse a sé e sentì una voce flebile all’orecchio dire:«Senri, sapevo che eri tu l’ammiratore segreto».

Senri spalancò gli occhi ghiaccio.

 

Sulla torre la battaglia infuriava ancora: ora per completare la sua rinascita Rido necessitava del sangue della dolce Yuki, in piedi davanti a lui, pronta a combattere proprio come fece sua madre prima di lei.

 

«Sei identica alla mia Juuri. Stesso cipiglio combattivo e stesso odore inebriante» le disse Rido, mentre cercava di schivare i colpi di Artemis, trasformatosi in una falce affilata.

Zero intanto si era ripreso dal diffondersi del marchio di Shizuka, quando si rese conto che la Bloody Rose era saldamente ancora al suo braccio e chiedeva di essere usata.

Così Zero prese parte al combattimento insieme a Yuki, ordinando agli altri vampiri di andarsene: quando la Bloody Rose avesse sparato, per loro non ci sarebbe stato scampo.

Proprio mentre Yuki spariva per ultima al di là della porta che conduceva alla torre, un fascio di luce bianca avvolse la terrazza.


Senri,ancora stupito allontanò da se il viso di Rossana, scoprendo che l’Hunter sorrideva. Capendo che era ancora viva, Senri la baciò con sollievo e passione, facendola diventare completamente rossa.

 

« Sei viva» le disse semplicemente, guardandola e accarezzandole la testa rossa.

Anche gli altri si avvicinarono a lei, ma quando Alexander e Kaito furono vicini, gli occhi di Rossana s’illuminarono. Brillavano per la sete di sangue che la neo vampira Rossana sentiva.

Fu Senri a trattenerla a terra, usando il suo stesso corpo per fermarla: infatti l’aveva buttata a terra e si era messo sopra di lei, urlando ai due umani di andarsene.

 

«Rido l'ha trasformata in una di noi!» disse Aura.


«Esatto. L’ha morsa: ora è un vampiro di livello D» disse Alexander.

 

«Ma così diventerà un Level E prima o poi…» aggiunse Aura preoccupata.


«No. Mio padre le ha fatto bere il suo sangue, quindi diventerà un Livello C a tutti gli effetti *. Ora è così agitata perché ha sete» le disse Senri che teneva Rossana inchiodata al terreno. La ragazza si bloccò e iniziò a fissare Senri.

 

«Cosa mi succede?» gli chiese.

 

«Mio padre ti ha trasformata in un vampiro…» le disse, accarezzandola.

 

«Ho sete Senri…».

 

«Aura va via, per favore» disse il vampiro dai capelli rossi, mentre abbassava il collo della maglia.

Una volta che la vampira fu lontana, Rossana ribaltò le posizioni, mettendosi a cavalcioni di un calmo Senri.

 

«Gomen, Senri…» disse la rossa, prima di chinarsi sul vampiro, facendo aderire i loro freddi corpi, leccargli il collo e affondare le zanne.

 

Il ragazzo non sentì dolore: anzi era piacevole farsi mordere da Rossana, la quale dopo aver estinto la sua sete, lo guardò.

 

«Non sapevo tu fossi masochista, Senri-kun. Ho sentito le tue emozioni ed eri appagato» gli disse, sorridendo, mentre gli occhi tornavano del consueto verde.

«Per i vampiri il morso è come il bacio per gli umani, Rossana. Anzi forse qualcosa in più» le disse, allungando una mano per accarezzarle la guancia calda e arrossata.

«Per noi umani è doloroso. O meglio. Per gli umani è doloroso. Io non lo sono più» gli disse, sorridendo mesta «C’è un lato positivo in questo: potrò stare con te per sempre, se lo vorrai».

 

Senri la guardò, sorpreso: «È una confessione la tua?» le chiese, sollevandosi leggermente, arrivando all’altezza del viso di Rossana.

 

«Sì, decisamente» sussurrò la neofita vampira, prima di lasciarsi baciare dal vampiro.

 

«Rossana…sta attenta..anche le reazioni di questo tipo sono amplificate…» le disse, dato che la ragazza gli si era letteralmente buttata addosso.

«Gomen, ma ciò che ho represso da umana sta uscendo fuori tutto insieme, ora che siamo così vicini» gli disse, appoggiandosi a lui e strusciando la testa fulva sul petto del vampiro.

 

«Cosa intendi dire?».

 

«Neh Senri, guarda che anche le femmine fanno sogni osè…» gli disse Rossana.

 

«E tu li hai fatti su di me?» le chiese il vampiro, divenendo improvvisamente rosso.

 

«Non sai quanti e di che tipo…farebbero arrossire persino un vampiro millenario…» gli rispose Rossana, vergognandosi poi della sua sincerità

La vampira si alzò,sentendo un odore che la fece sorridere.

 

«Mio fratello non è lontano».

Infatti Alexander era tornato ed era di fronte a lei. Le corse incontro abbracciandola, senza pensare ai rischi.

 

«Non importa cosa sei ora. L’importante è che tu sia viva, Oneechan. Sei così importante per me, piccoletta» le strinse forte, accorgendosi che c’era anche Aura.

Lasciò la sua sorellina, acchiappata da Kaito, e si avvicinò alla vampira. Era pallida e tesa, segno che Rido c’era andato pesante anche con lei.

La piccola Aura alzò gli occhi vermigli su Alexander che la prese stringendosela addosso.

Aura dopo un primo attimo di stupore, si lasciò cullare dal caldo abbraccio dell’Hunter che, sollevandole il mento e chinandosi su di lei la baciò, suscitando le ovazioni dei presenti.

 

«Ehi voi due! Cercate un po’ di trattenervi!» gli gridò contro Rossana, vedendo che i due ci stavano prendendo gusto, facendo ridere tutti, fino a quando una potente luce bianca non illuminò il cielo notturno a giorno.

«Andiamo a vedere cosa succede» disse Kaito, alzandosi ed estraendo le pistole. Rossana fece lo stesso, ma la sua stessa arma, proprio come era successo a Yuki, le si rivoltò contro: ora era un vampiro e le armi degli hunter le erano precluse.

Corsero come matti fino alla torre, dove trovarono ai piedi della stessa, Yuki e gli altri,in compagnia di Yori, sfuggita alle grinfie del preside e Tomoyo, abbracciata a Ichijo.

Questi fu il primo a vedere Rossana e disse ad alta voce:«Sapevo che saresti stata magnifica da vampira».

 

La rossa si limitò a sorridere, quando vide Rima avvicinarsi a Senri. La vampira guardò i segni che il ragazzo portava sul collo e abbassò la testa:«Sapevo avresti scelto lei, umana o vampira che fosse. Buona fortuna,Senri» disse prima di voltare la testa verso la terrazza dove la luce si era spenta.

Yuki si staccò dal gruppo e risalì le scale: doveva vedere come stava Zero.

 

La purosangue trovo il ragazzo a terra privo di sensi. La bloody Rose aveva finalmente lasciato la sua mano. Di Rido non vi era traccia. L’accademia era salva.

 

 

* Informazione presa da http://vampireknight.wikia.com/wiki/Vampire

 

Allors...sono viva! È passato un po' di tempo dall'ultimo aggiornamento, neh? Scusate, ma ho avuto qualche problemuccio...

Ci vediamo al prossimo capitolo, che sarà l'ultimo!

Lena

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Capitolo 20
*** XX - Epilogo ***


 

XX

Epilogo

 

Yuki si avvicinò a Zero che, sentendo la sua presenza vicina, si alzò di scatto, puntandole la Bloody Rose contro.

 

«Zero…io» iniziò Yuki.

 

«Tu sei solo un’arrogante purosangue che mi ha celato la sua identità fino ad ora».

 

«Non ricordavo nemmeno io chi fossi, Zero. Mia madre aveva sopito la mia natura di vampiro per nascondermi da Rido».

 

Il ragazzo la guardò per un attimo e le disse:«Se sei una vampira, mordimi Yuki» .

 

E la ragazza eseguì smaniosa di assaggiare il sangue dell’altro ragazzo che faceva parte così profondamente della sua vita.

Zero si spinse oltre, baciandola appena lei ebbe finito di nutrirsi.

Si staccarono nel momento in cui gli altri varcarono la soglia per ‘entrare’ nel terrazzo dove Rido Kuran aveva trovato la morte.

 

«Crowe, sono felice di vederti viva. Anche se in realtà non lo sei» le disse, vedendo chee la rossa hunter, stringeva la mano di Senri Shiki, mentre la piccola Aura era sorretta, essendo sfinita, da Alexander, il quale attendeva il momento più opportuno per condividere il suo sangue con la ragazza.

 

Il resto dell’accademia ormai era a conoscenza della vera identità della Night Class.

La maggior parte di loro, però, aveva anche capito che i vampiri li avevano salvati e, nonostante tutto, erano comunque i loro beniamini. Così le ragazze iniziarono ad avvicinarsi a loro, mentre i ragazzi fissavano Rossana con tanto d’occhi.

Bisbigliavano tra loro, ma Senri sentiva benissimo. Nel suo mutismo Senri nascondeva un’indole molto gelosa che lo spinse a trascinarsi addosso Rossana: sapeva che i suoi compagni di classe avevano uno spiccato interesse per la rossa già da prima della sua “vampirizzazione”, ma ora che l’aura di fascino della Night Class le apparteneva, l’interesse era maggiore.

La ragazza parve accorgersi dei pensieri del vampiro, così si avvinghiò al suo braccio.

 

«Una volta salutati tutti, scapperemo da qui» gli sussurrò.

 

«E dove vorresti andare?» le chiese il vampiro.

 

«In un posto dove posso veder realizzati i miei sogni» rispose Rossana con uno sguardo particolarmente malizioso.

 

Il vampiro la guardò con tanto d’occhi lasciandosi comunque trascinare dalla vampira: non poteva di certo negare che l’aveva desiderata molto da umana.

 

La ragazza lo portò nella sua stanza dove con una spinta lo fece finire sul letto.

 

«Rossana, dovresti riflettere su quello che fai. Sei una neofita è normale che tutto dentro di te sia amplificato» le disse, ma la vampira rise sommessa, prima di mettersi a cavalcioni su di lui e baciarlo con passione, sentendone il sapore.

 

«Rossana…se continui così…» le disse il ragazzo, trattenendo il fiato, che non serviva comunque, quando gli baciò la mandibola, per poi scendere verso il collo, dove gli diede piccoli morsi, senza nemmeno ferirlo.

 

Furono quei morsi e la mano di Rossana che gli accarezzava il petto a spingerlo al limite.

Ribaltò le situazione e, dopo averla baciata, le leccò il collo per morderla, tappandole la bocca con la mano, quando la vampira gemette troppo forte.

Bevve il sangue della sua nuova compagna, sentendo che era pieno di lui e si staccò guardandola.

 

«Ehi non azzardarti a fermarti ora. Ti voglio, Senri» quelle tre semplici parole unite ad uno sguardo caldo, fecero impazzire il vampiro che fece sua Rossana Crowe.

 

«Ti ho fatto male?» chiese il vampiro a Rossana.

 

«No, per niente. È stato cosmico, Senri»rispose lei, accoccolandosi sul petto nudo del vampiro, dove stampò un bacio, sentendo i brividi di Senri spandersi per tutto il corpo.

Rossana poi alzò la testa, fissandolo indagatrice.

 

«Mi sono ricordata solo ora. C’è una cosa che devi dirmi: fin dove vi siete spinti tu e Rima?».

Il vampiro la guardò sorridendo: «L’ho solo baciata e morsa un paio di volte. Ma fidati: niente a che vedere con tutto quello che sto sentendo con te».

Rossana parve soddisfatta tanto che lo baciò e ritornò all’attacco, infiammando di nuovo la notte.

 

«Secondo te dove sono finiti Senri e Sana?» chiese Kaito ad Aura.


«Io credo che siano molto impegnati… Si sono repressi troppo…» disse la vampira, sorridendo quando Alexander sbiancò: aveva capito benissimo l’allusione di Aura.

Poi la vampira si avvicinò e sussurrò all’hunter:« Sono stanca, sai. Non potresti accompagnarmi in camera tua? La mia è inagibile».

Il rosso hunter annuì, facendole strada.

Peccato che le intenzioni della piccola Aura, fossero tutt’altro che caste.

 

Il giorno dopo, quando Rossana e Senri si ripresentarono davanti a Kaien e Toga che stavano contando gli studenti in partenza, si scoprì che Yuki e Kaname erano spariti, mentre Ichiru era deceduto.

Come gli esseri umani anche i vampiri dovevano lasciare l’accademia fino a quando non fosse stata ricostruita e così si ritrovarono tutti insieme davanti al cancello, quando un’auto nera si fermò davanti a loro. Ne scese Thomas Crowe, pallido e tirato. Quando vide Rossana tirò un sospiro di sollievo, salvo irrigidirsi quando la vide stringere la mano di Senri Shiki.

 

«Papà. Lo capisci vero? Io sono diversa, ora» gli disse, sorridendo.


«Certo che sei diversa. Sei una succhiasangue.Non farti più vedere da me»le disse, allontanandosi iracondo.

 

«Sapevo avrebbe reagito così. Non dobbiamo dire nulla di noi o ci dividerà» disse Aura, stringendosi a Alexander.

 

«Vero, ma prima devo trovare Kaname».

 

«Perché?» gli chiese Aura

 

«C’è solo un vampiro purosangue che conosco ed è l’unico che può trasformarmi. Conosci altri modi per passare l’eternità insieme?».

La vampira lo guardò stupita stringendosi ancora di più a lui.

 

Davanti a loro, Rossana e Senri si abbracciavano, mentre Ichijo salutava calorosamente una stupita Tomoyo.

Erano vivi e avevano compreso il vero significato di amicizia e amore, nonostante appartenessero a due razze diverse.

Ora sapevano che la coesistenza tra umani e vampiri era possibile, bastava sorpassare il confine da entrambe le parti.

 

Fin.

 

 

 

 


 

Nda: Okay. Fa schifo. Lo so, ma dovete sapere che la sottoscritta ha due grossi difetti: primo non sa descrivere i combattimenti e secondo non sa fare i finali... Sono proprio un'autrice del cavolo, lo so.

Spero che questo non vi fermi e che leggiate altre mie storie, in questo o altro fandom. 

Ringrazio tutti quelli che hanno recensito o messo la storia tra preferite e seguite.
Alla prossima, donne!

Ja neee!

Elena
 

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