Monsters

di Rota
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pagliaccio ***
Capitolo 2: *** Albero degli impiccati ***
Capitolo 3: *** Bau bau ***



Capitolo 1
*** Pagliaccio ***


*Autore: margherota 
*Titolo: Monsters 
*Fandom: Nightmare Before Christmas 
*Personaggi: Altri 
*Genere: Introspettivo, Dark 
*Avvertimenti: Drabble, Raccolta 
*Rating: Verde 
*Prompt: Scrivere una drabble su un film che abbia su EFP meno di 10 fic 
*Note: Ho potuto notare come ci siano davvero poche fan fic su questo bellissimo Film d’animazione. E siccome di recente mi è tornata la passione, ci scrivo. 
Una raccolta sui Mostri, sulla loro concezione – secondo, ovviamente, la mia visione delle cose, contando il fatto che un briciolo di cultura classica/conoscenza scientifica e della mente umana la posseggo – e sulla loro funzione.
Buona lettura =) 




Vi ricordate giostre enormi, sputafuoco maestosi, belve esotiche, donne barbute e ballerine galanti? 
Vi ricordate il circo, accerchiato da villaggi, paesini interi in festa? 
Il colore e l’allegria e le musiche prendevano l’anima allegra e la trasportavano in un mondo pieno di risa e sorrisi, dove non esistevano ombre sul terreno. 
Il pagliaccio suonava per divertirvi, immerso nel bianco e nel rosso – che bella combinazione vivace. 
Ma quando non c’è il viso volto al riconoscimento immediato, e al posto del sorriso vi è un ghigno, dov’è che corre, la coscienza lieta? A rifugiarsi forse tra le pieghe di un vestito enorme, che ora sembra solo un’enorme bocca capace di mangiare bambini come torte piene di panna? O forse preferisce scappare, rincorrendo una luce sempre più nera, a cercare nuovamente qualcosa per cui ridere – ridere veramente? 
Il cigolio di una ruota sola stride come la crudeltà su un volto amico, che non c’è, non c’è più. 
“Io sono il clown dall’incredibile faccia – posso sparire senza lasciar traccia” 

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Capitolo 2
*** Albero degli impiccati ***


La morte immobile racchiusa in un osso lungo e lustro. Per quanto faccia senso alla pancia e al fegato, si sa quanto sia eterno il riposo delle membra, che si dilunga sullo scheletro nudo. 
Le palpebre non sono chiuse, ma l’effetto è lo stesso, anche se non ci sono sogni a muovere gli occhi. 
Tace, assieme al vento nella brezza, lo scheletro nel ballo di gala – gli altri, lo stesso. 
Scricchiola la corteccia scura, pare invece che oltre l’aria ci sia qualcosa di diverso. Si stendono i rami come braccia, e pare che dondolando la corda muova davvero corpi che non hanno più fattezze. 
La Morte parla? La Morte guarda con occhi vuoi? La Morte ha mani di legno? 
Non ci sono foglie ad abbellire niente, e il terreno quando le radici si ergono come piedi in mezzo a melma secca si spacca di fronte alla brutalità. Lo stesso, sei pronto a scommettere che quei volti ora sorriderebbero, se solo ci fossero labbra e bocca. 
“Urla anche tu, grida semprepiù – questo è il nostro Halloween”

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Capitolo 3
*** Bau bau ***


Ombra, appena finisce la luce. 
Il confine è netto, e delineato da una riga continua di colore nero. Non ci sarebbe l’una se non assieme all’altra, e dove si crea equilibrio non turba nulla. Brilla ogni cosa, accarezzata dalle lunghe mani del Sole. 
Almeno, finché non esiste la colpa, che rende la coscienza grave e ogni sicurezza un sorriso tirato a forza. 
Ché il Giorno è Giustizia: non ci si può nascondere, non si può scappare. 
Ché la Notte è Ingiustizia: ci si può nascondere tutto – anche chi o cosa la Giustizia la ritiene propria e sovverte ogni regola accettata. 
Gli occhi si guardano attorno, senza scorgere però in un mondo di nero dove sta il giusto e l’ingiusto. 
Pare tutto sbagliato, anche il grido di terrore dell’assassino che viene trascinato via, da qualche parte indefinita. Pietà e paura si mescolano, quando scompare tutto.
Allora preghi semplicemente che il BauBau si ricordi di quanto sei stato bravo durante il giorno, ad aiutare la mamma, e dimentichi la scorpacciata che hai fatto nello sgabuzzino di marmellata. 
Chiudi gli occhi, aspettando il sonno. 

“Io sono l’ombra che di notte va – semino il panico in città”

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