Finalmente quel pacchetto è arrivato, lo presi tra le mani con un espressione così felice mista a stupore. Ruppi lentamente il cartone e tirai fuori quel biglietto, "17 giugno 2011, 30 Seconds To Mars" c'era scritto e veniva seguito da "Arena concerti fiera Milano - Rho". Ancora non ci credevo, tenevo quel biglietto fra le mani tremanti e iniziai a realizzare che finalmente, dopo ben 6 mesi, li avrei rivisti.

"Sono le 10.30" - pensai.

"E' tempo di partire" - Presi mio padre per un braccio e lo trascinai fuori dalla porta di casa.

Passarono centotrenta giorni esatti dall'acquisto di quel biglietto, da allora ebbi molto tempo per organizzare ogni minimo particolare.

Già, peccato che tutto andò a quel paese.

Vale sarebbe arrivata circa un paio d'ore dopo di me, ma poco importava, avrei passato il tempo facendo conoscenza con qualche Echelon e ascoltando un pò di musica.

Mentre ero in viaggio pensai a Bologna, al primo concerto dei Mars, passai la maggior parte del tempo dietro quell'assurda macchina fotografica invece di godermi il concerto a pieno.

"Questo concerto sarà totalmente diverso" Pensai sorridendo.

Nel frattempo arrivai in Fiera e presa dal panico mi affrettai ad uscire dalla macchina esordendo con un - Ciao! - molto veloce rivolto a mio padre che mi guardò sorridendo.

- Che posto immenso cazzo! - Dissi fra me e me.

Cercai al più presto qualcuno con cui scambiare due parole e che sopratutto sapesse in che ala si sarebbe svolto il concerto.

Trovai due ragazze che ci stavano giusto andando. Parlammo molto ed entrammo subito in sintonia.

Una delle due disse che verso l'inizio della fila c'era un'amica che le stava tenedo il posto, quindi ci dirigemmo verso quella, praticamente all'apice della coda.

Non ci potevo credere, inviai un messaggio a Valentina:

"Indovina? Secondo concerto Mars, conosco due ragazze simpaticissime e cosa ottengo?"

Nemmeno trenta secondi dopo arriva la sua risposta:

"La prima fila!!"

Le persone iniziavano a spingere.

Io e Valentina ci tenevamo per mano insieme alle altre due ragazze.

Mancava poco e avremmo varcato la soglia oltre ai cancelli.

TRAP

TRAP

Sentivo nelle vicinanze il rumore dei biglietti che venivano strappati, mi affrettai a prendere i nostri nella borsa.

TRAP

TRAP

Fatto.

Finalmente entrammo dentro, corremmo più forte che mai, sentivo i polmoni urlare per la mancanza di ossigeno e il cuore pompare al massimo.

Eravamo praticamente sotto quel palco, nè troppo avanti nè troppo indietro, ma al centro.

Partirono i gruppi spalla, mancavano ancora due ore e sembravano interminabili.

Silenzio.

In una frazione di secondo fui inondata da un vortice di emozioni così potente che dovetti aggrapparmi a Valentina per rimanere in piedi.

Eravamo felici, la nostra vita finalmente era al posto giusto.

La batteria di Shannon prese vita e lui come se fosse un indemoniato parte con "Escape", non ci stavo più nella pelle.

Inizia ad urlare a più non posso, presi a saltare come un'ossessa.

Mi feci inondare completamente dalla carica che mi trasmettevano, la bevvi tutta d'un sorso la vita che mi stavano donando.

Mi sentivo nuova, felice. Finchè ad un certo punto sentii quella voce :

"Time to escape
The clutches of a name
No this is not a game
(It's just a new beginning) "

Mi si gelò il sangue. - Jared – Sussurrai.

Ero così presa dalla musica che non ebbi minimamente preso in considerazione quelli che di lì a poco sarebbe capitato.

"I don't believe in faith
But the bottom line
It's time to pay
You know you've got it "

Soffocai i polmoni d'aria, ne presi più che potevo e insieme a tutti gli Echelon li presenti urlai :

THIS IS WAR!

Venne il momento della mia canzone preferita in assoluto: "The Kill"

Jay la fece interamente in acustica e questo mi fece molto piacere, peccato solo che non ebbi l'opportunità di toccarlo.

Assaporai ogni singola nota di quel capolavoro e la cantai a squarcia gola.

Proseguì con "Echelon" ed "Hurricane".

La sua voce assumeva un tono così sensuale quando pronunciava:

Do you really want?
Do you really want me?
Do you really want me dead or alive to torture for my sins?

Oh, quell'uomo ha l'assurda capacità di mandarti a puttane il cervello ed eccitarti nello stesso momento solo con la potenza della sua voce.

Ero estasiata, credetti di essermi appena fatta di una droga molto potente.

Tenevo gli occhi incastrati nei suoi.

Alzò la testa, e per un istante insinuai che mi stesse guardando. Lo guardai intensamente, cercando di catturare quanto più azzurro possibile.

Mi sentivo a disagio, era immobile con lo sguardo rivolto dalla mia parte, le persone intorno iniziarono ad applaudire e ad urlare mentre io rimasi immobile, pietrificata.

Sfoggiò uno dei suoi sorrisi migliori, quelli che ti levano letteralmente il fiato, e riprese a cantare.

Da quel momento, non capii più un emerito cazzo.