°Rainy days°

di Shining92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** °Rainy days° ***
Capitolo 2: *** -2° ***
Capitolo 3: *** -3 ***
Capitolo 4: *** The Prom Night ***
Capitolo 5: *** °All this broken hearts° ***
Capitolo 6: *** °Surprise° ***



Capitolo 1
*** °Rainy days° ***


°Rainy days°
 
 
 
Misty si sistemò la camicetta azzurra e si sistemò il colletto dinanzi allo specchio.
Restò a fissarsi per un momento.
Era una ragazza esile,con la carnagione chiara e gli occhi acquamarina che luccicavano,i capelli rossi e lunghi erano cresciuti fino al fondoschiena e si erano formati dei boccoli morbidi,le forme che si evidenziavano leggermente sotto i ricami della camicia non erano per niente generose come immaginava di diventare quando era bambina.
Si mise di profilo,la testa rivolta a guardarsi il corpo nello specchio.
Si passò un dito, sfiorando appena le piccole curve dal petto alla pancia.
Pensò comunque di trovarsi carina,doveva volersi bene e piacersi per piacere agli altri,per piacere a lui…
Decise di smettere di rimuginare e afferrò la giaccia,se la sistemo per bene addosso e prese lo zainetto uscendo per andare a scuola.
Non appena aprì la porta il diluvio si scatenò davanti ai suoi occhi.
-Accidenti!-Ritornò in casa imprecando e prese l’ombrello.
-Doveva mettersi a fare questo tempaccio proprio oggi!!!- Camminò frettolosamente per arrivare a scuola il prima possibile,svoltò a sinistra lungo il viale alberato solitario.
L’aria che si respirava non era affatto primaverile nonostante la stagione fosse alle porte.
Misty adorava le giornate di sole,al mare e la pioggia le metteva tristezza.
Rallentò l’andatura perdendosi nei pensieri.
“Stasera ci sarà il ballo...”. Pensò fra se e se.
“Odio questo genere di cose,così banali,eppure fanno parte della vita di ogni adolescente…”-Calciò un sassolino bagnandosi lo stivale.
“Neanche ci vorrei andare…con questa pioggia poi…”– Ma mentiva a se stessa sapeva che il ballo era un’occasione in più per stargli vicino,o almeno sperava fosse così.
-Ehilààà!!!- Una mano le picchiettò la spalla e lei si voltò di scatto con un balzo.
-Oddio Brock!Ero soprappensiero mi hai fatto prendere un colpo!- Lo ammonì la rossa. Il moro,alto scuro e dai tratti asiatici,aveva i capelli ritti a spazzolino e un’aria quasi sempre allegra.
-Misty,tu pensi troppo!- Un tuono squarciò il cielo proprio mentre i due si salutavano e Misty sussultò.
Cominciarono a camminare insieme verso la scuola.
-Brock…stasera ci sarai al ballo?-Brock continuò a camminare guardando dritto davanti a se.
-Brock?? Sto parlando con te!!-Si infastidì la rossa.
-Perché me lo chiedi? Se ci vado o no a te cosa importa?- Rispose indifferente.
-Ma.. io…- Non si aspettava quella risposta,da un po’ di giorni Brock parlava di meno con lei,era un po’ più riservato rispetto al solito,ma con Misty aveva sempre parlato,si era sempre confidato,erano sempre stati ottimi amici o almeno lei lo considerava il “suo” migliore amico. Sapeva tante cose di lui,il suo piatto preferito,di cosa avesse paura,cosa lo innervosiva…
Sapeva anche che Brock aveva un debole per Joy,la ragazza di un anno più grande di lui che frequentava gli studi di medicina per diventare infermiera. Erano stati insieme per un periodo ma la cosa non funzionò perché lei decise di andare a studiare in un'altra città.
Fu un duro colpo per lui e Misty era convinta che Brock non si fosse del tutto ripreso da quella storia.
Come lo fu per lei quando seppe che il suo migliore amico,quello che considerava un fratello maggiore stava con una donna.
Misty non provava quel genere di sentimenti per lui,non aveva mai frainteso nulla,c’era una bella amicizia fra loro e niente di più,eppure anche solo per un istante pensò che quella donna potesse portarglielo via,ed ebbe paura quando lui le disse che se ne era innamorato,un senso di paura mista a felicità.
Quando Joy se ne fu andata,Misty capì perfettamente che Brock avrebbe voltato pagina e che sarebbe stato meglio non parlare più di quello che c’era stato fra loro.
Eppure ogni tanto,quando semplicemente si trovavano seduti nella mensa della scuola,ridendo e chiacchierando insieme al loro tavolo,lei notava il suo isolamento mentale,poteva guardare semplicemente fuori dalla finestra o il bancone dei dolci,poteva anche fingere di ridere e di essere presente,ma lei sapeva che in quel momento Brock stava viaggiando in tutto il mondo con la mente,alla ricerca di qualcosa che lo aveva ferito ma da cui non riusciva a distaccarsi.
Avevano attraversato il cortile della scuola e si erano ritrovati sotto il portone.
Misty ritornò sulla terra e vide Brock salutare con la mano un gruppo di persone.
Decise improvvisamente di cambiare area.
-Brock ci vediamo a pranzo Ciao!!!-Misty si dileguò prima che il moro rispondesse.
Brock rimase per un secondo a bocca aperta prima di avvicinarsi al gruppetto seduto sulle scale.
-Ciao ragazzi!- Disse poggiando la cartella e sedendosi.
-Ehi Brock,come va? Ma Misty era con te o sbaglio? Perché è andata via?-Chiese Vera mentre ripassava la lezione di biologia.
Brock fece finta di niente.
-Credo che avesse da fare,o forse doveva incontrare qualcuno…comunque,vuoi un dolcetto?? L’ho fatto ieri sera con una nuova ricetta assaggialo!-Disse cambiando discorso e porgendogli tutto fiero i suoi dolci buonissimi.
Vera si illuminò,amava i dolci di Brock e si era ufficialmente proclamata la sua assaggiatrice personale.
-Oh,mi farai diventare un suino!-Disse un po’ preoccupata ma già pregustando il delizioso dolcetto.
-Non dire sciocchezze,sei così magra!.- Vera era una ragazza carina,dai capelli castano chiaro e gli occhi azzurri.
Era molto socievole e veramente difficile non andarci d’accordo,se Misty avesse avuto una migliore amica sarebbe stata lei.
-Hai detto che doveva vedersi con qualcuno??-Domandò un ragazzo corvino magro appoggiato alla finestra.
-Uhm..si credo di averlo detto!- Poi tornò a guardare Vera gustare il dolce.
-Allora come ti sembra? È buono?-
-Oh..mhmm,Brock, è buonisshimo !!! – Rispose con la bocca piena la ragazza affamata.
Il ragazzo si avvicinò al moro e fece per chiedergli qualcosa mentre Vera rispondeva al telefono.
-Con chi pensi dovesse vedersi?-Domandò in tono furtivo.
Il moro si alzò per raggiungere il proprio armadietto con il corvino che lo seguiva.
Intanto Brock sistemava i libri nello zaino e sembrò ignorare l’amico.
-Brock!- Incalzò lui.
-Cosa vuoi che ne sappia io Ash?-Disse in tono indifferente. Ash sapeva che quando faceva così c’era qualcosa sotto che non poteva assolutamente rivelare e ciò lo rese sospettoso.
-Andiamo,vuoi prendermi in giro? Devi sapere per forza qualcosa!-
-Si esatto! So che devi smetterla di farmi domande! Misty può fare ciò che vuole chiaro? E’ il momento che tu te ne faccia una ragione!- Brock sbattè la porta dell’armadietto bruscamente davanti ad Ash e si diresse verso l’aula di Matematica.
-Dove stai andando adesso???-
-Ho lezione,ci vediamo dopo!-
Salutò il moro senza voltarsi.
 

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Capitolo 2
*** -2° ***


La campanella suonò impertinente facendosi sentire da tutto l’istituto.
Misty entrò in classe senza guardare nessuno e si sedette al suo posto.
Mise il libro di storia sul banco e lo aprì,sfogliò qualche pagina dopodichè tornò a guardare fuori dalla finestra.
Ash entrò proprio in quel momento.
Si fermò un istante prima di spostarsi verso il suo posto.
Misty era seduta al suo banco voltata dall’altra parte a guardare fuori,i lunghi capelli rossi a contornarle il viso e uno sguardo perso nell’infinità del cielo.
Non disse una parola,andò a sedersi al suo posto sollevato dal fatto che la rossa non l’avesse visto entrare.
Durante tutta la lezione lei stette bene attenta a non girare lo sguardo nella sua direzione ed Ash cercò di fare lo stesso ma non riuscendoci altrettanto bene come la ragazza.
Quando sapeva di non essere visto alzava gli occhi e la osservava,sentendosi perfino in colpa per averlo fatto.
Alla fine delle lezioni la campanella suonò. Dalle 2 alle 4 non ci sarebbe stato altro da fare se non le attività sportive per alcuni e i compiti per altri.
Tutti si precipitarono fuori con i loro bento per andare a pranzo.
Molti nelle belle giornate amavano stendersi al sole sul prato a fare picnick ,ma in quella lugubre giornata di pioggia sarebbe stato impossibile uscire fuori e con il divieto di mangiare in classe la mensa si presentò più affollata del solito.
Brock era già seduto al tavolo azzurro,accanto al muro e poco piu isolato rispetto al restante caos,dove avevano l’abitudine di sedersi tutti i giorni. Non aveva ancora cominciato a mangiare.
Arrivò Vera dopo poco,sembrava abbastanza giù di morale.
Si sedette alla destra di Brock
-Che succede?- Domandò il moro con l’aria di uno che la sa lunga .
-Nulla…- Fece lei trattenendosi.Brock poggiò le bacchette sul bento con fare paziente e fece un intenso respiro.
-Andiamo Vera…cosa c’è?- Vera teneva lo sguardo rivolto verso le gocce di pioggia che bagnavano i vetri delle finestre,con la mano a sorreggersi il mento.
Prima fece finta di non aver sentito ma dopo poco si voltò verso Brock con gli occhi lucidi.
-…L’ho visto,ha chiesto a Taylor Lowett di andare al ballo di stasera insieme!-Si appoggiò alla spalla di Brock.
-Oh no,Vera…- Brock le scostò un ciuffo di capelli dagli occhi.
Era stanco di vedere ragazze che si affliggevano per inseguire degli amori che continuavano a deluderle.
-Senti Vera,Drew,non sa nemmeno quanto tu tenga a lui,se non glielo dici non saprai mai cosa prova per te.-
-Non servirebbe a nulla Brock! Neanche Taylor ha mai parlato con lui eppure escono insieme,perché a lui interessa! Se gli fossi piaciuta avrebbe invitato me non credi?- Era veramente abbattuta.
-Bhè…in effetti..- Il moro si sentì in dovere di fare qualcosa per lei. Aprì il bento e tirò fuori uno dei suoi dolcetti preferiti,conosceva i gusti di tutte le sue amiche,aveva preparato per ognuna di loro dei “dolcetti consolatori” perché sapeva che il giorno del ballo era un dramma tutti gli anni,era la serata delle rivelazioni e Brock si aspettava già fiumi di lacrime e lui che le rimpinzava di dolcetti per guarirle dal loro dolore.
-Ecco,mangia!- Gli mise il bento sotto il naso.
-Non ho fame!- Disse Vera guardando il pasto.
-Avanti mangiali!- Vera non poté fare a meno di affogare il suo dolore nei pasticcini.
-Brock,sono coshì trishte!!!- Disse sprofondando nella sedia masticando la leccornia.
-Senti,facciamo così,stasera al ballo ci vieni con me…va bene?? Ti prometto che ci divertiremo tantissimo!- Sorrise dolcemente alla sua giovane amica.
Vera si illuminò.
-Vuol dire che sei ufficialmente il mio cavaliere?- Il moro rise un po’ più forte.
-Si,per questa sera si!- Vera abbracciò il suo amico,se lo tenne stretto per qualche secondo.
-Ciao Ragazzi…- Il ragazzo corvino si era seduto a tavola e aveva poggiato la borsa sulla sedia di fianco a lui.
Anche lui era molto giù di morale e sembrava annoiato da tutto.
Brock pensò di essere circondato dalla depressione.
La ragazza dai capelli rossi passò di fianco al tavolo e salutò.
-Buongiorno!- Disse sorridendo rivolgendosi a Brock e Vera,ignorò ash completamente.
-Siediti Misty!- La incitò Brock.
-Ehm…no io,veramente,non pranzo qui oggi! Grazie dell’invito ma devo scappare,tra poco inizieranno gli allenamenti della squadra di basket e non vorrei mancare!- Abbozzò un sorriso e se ne andò lanciando verso il corvino un’occhiata rabbiosa.
Brock pensò che la situazione fosse veramente insostenibile ma non disse nulla.
-Ash…non devi andare anche tu agli allenamenti oggi?- Domandò sospettoso.
Brock aveva capito cosa aveva in mente Misty.
-Bhè,si dovrei…-Ma il corvino era completamente su un altro pianeta,si alzò di scatto e corse via.
Vera lo guardò uscire come una furia dalla mensa.
-Ma cosa sta succedendo Brock??-
L’amico sospirò.
-Vera,quei due sono sempre stati strani,non farci caso!-Poi prese  dal suo bento un polipetto con le bacchette
–Assaggia questo,dovrebbe piacerti!-
Intanto Ash correva per i corridoi per  raggiungere lo spogliatoio,dando spintoni a destra e a manca agli studenti di passaggio.
Raggiunse la porta dello spogliatoio.
Quando vi entrò trovò tutta la squadra di basket che si cambiava.
Vide James il ragazzo ormai ventenne e ripetente che quasi sembrava non volesse lasciare la scuola. Un vandalo e un teppistello che gironzolava un po’ qui e un po’ là per combinare sempre qualcosa di losco.
Portava i capelli tinti di viola e un look visual key,sarebbe stato anche carino se non fosse per le sue stravaganti manie di collezionare tappi di bottiglia e l’amore malato di travestirsi in continuazione.
Nonostante tutto James era un bravo ragazzo ma fondamentalmente molto solo,poteva aggrapparsi soltanto alla sua “partner” Jessie,che al contrario di James era molto piu cattiva.
-Ehilà piccoletto! Devi mettere su qualche chilo sai? O non reggeresti un’intera partita così!-
-Grazie Jam non ho bisogno di te che mi ricordi tutti giorni che sono in sottopeso!-Ash gettò lo zaino sulla panca e si sfilò il maglioncino nero. Il corvino era magro e alto circa 1.70,giocava nella squadra di basket ma era in sottopeso rispetto ai ragazzi della sua età,nonostante tutto Ash riscuoteva un certo successo tra le ragazze,molte assistevano agli allenamenti solo per poterlo guardare e strappargli un appuntamento.
-Ma non mi dire! Ti sei fatto un tatuaggio???- Esclamò Aaron, il tizio che sopportava a malapena e che si divertiva a infastidire Ash,non appena lo vide a torso nudo.
Il ragazzo provvide subito a coprirsi,non voleva farsi vedere con quel segno addosso né con altri,ma sapeva sarebbe stato inevitabile da allora in poi.
-Ma quale tatuaggio idiota! – Pronto e con la divisa afferrò la borsa e si diresse in palestra.
Percorse con lo sguardo gli spalti e scorse Misty  con in mano una mela che aspettava la squadra in campo.
Ash la guardò per qualche momento ma subito si procurò la palla e cominciò a fare qualche esercizio.
Il resto della squadra arrivò poco dopo.
Non appena tutti furono pronti e in posizione la partita cominciò con un fischio assordante dell’allenatore.
La palla fu in possesso di Aaron per molto fin quando il corvino piccolo e agile gliela strappò dalle mani e fece canestro.
Un gruppo di ragazzine del primo anno si emozionò al punto da fare versi strani come se fossero scoiattoli.
Misty le guardò disgustata.
La partita continuò in modo che tutti potessero fare un buon gioco e perfezionare delle loro insicurezze su alcuni punti,grazie ovviamente all’aiuto dell’allenatore.
Tutto procedeva bene fin quando Tracey,il ragazzo del corso di biologia e Ash non si scontrarono.
Ash tenne in mano le redini fin quando Tracey non gli rubò la palla, con uno scatto,facendolo finire rovinosamente a terra.
L’urlo di incitamento di Misty si diffuse per tutta la palestra.
-CORAGGIO TRACEY!!! AVANTI FAI CENTRO PER ME!!! – Misty aveva incoraggiato quel ragazzo dopo che aveva gettato Ash a terra.
Il corvino era rimasto inginocchiato sul pavimento, dolorante,incredulo,spaesato.
Era tutto chiaro ora,la persona che Misty doveva incontrare,l’euforia strana di quei giorni e il fatto che si vedesse così poco in giro,in più il desiderio di vedere gli allenamenti…non perché ci fosse lui a giocare ma per…Tracey!
Fu come una doccia fredda e sentì stringersi un nodo in gola.
Si fece forza e si alzò.
Si diresse camminando verso lo spogliatoio tenendosi il fianco sinistro.
Poteva fargli male…ma nulla era paragonabile a ciò a cui aveva appena assistito,quello gli aveva fatto male a qualcos’ altro,era stata una pugnalata al cuore.

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Capitolo 3
*** -3 ***


-3
 
 
Ash entrò nello spogliatoio sbattendo la porta fuori di se dalla rabbia.
Gettava a terra tutto ciò che vedeva finché non si ricordò del dolore al fianco.
Si diresse verso lo specchio nel bagno chiudendosi la porta alle spalle,si scostò con le mani tremanti la maglietta dalla pelle.
La ferita si era aperta durante la caduta e aveva iniziato a sanguinare macchiandogli i vestiti di rosso scarlatto.
Il taglio era profondo e non molto lungo,non era stato medicato nel modo giusto o meglio,non curato affatto visto che probabilmente avrebbe avuto bisogno di punti di sutura.
Si sfiorò la pelle senza toccare la ferita e un gemito uscì involontariamente dalle sue labbra.
Intorno alla ferita il colore della pelle era diventato violaceo e illividito,il tutto era gonfio e dolorante.
Segno evidente che la ferita era infetta.
-Maledizione!- Imprecò tirando un pugno al muro.
Non era l’unica ferita che portava.
Coperto dai capelli,sulla fronte,aveva un livido che si andava man mano schiarendo.
Ormai era diventata un’abitudine.
Sentì la porta dello spogliatoio aprirsi e tante voci che si accavallavano.
Si tolse subito la maglietta sporca e la gettò nella borsa,si infilò quella pulita e i jeans e uscì di corsa.
Non aveva voglia di parlare con nessuno.
Qualcuno gli aveva bloccato l’uscio però. Non aveva voglia di parlare con nessuno,figuriamoci lui.
-Ehi,Ash! Scusa per prima…ma sai com’è il gioco!- Tracey lo aveva guardato con un pizzico di malizia e di scherno.
-Levati di mezzo.- Ash gli diede uno spintone che lo fece sbattere alla porta.
L’ultima briciola di buon senso gli evitò di prenderlo a pugni.
Camminando per il corridoio con la borsa in spalla vide Lucinda,la mora più giovane del gruppo,e Vera chiacchierare accanto all’armadietto.
Le salutò con un cenno senza fermarsi.
-A stasera!- Gli urlò la mora mentre lui proseguiva verso le porte d’uscita.
Era ormai già buio fuori nonostante fossero appena le 18:00.
Ash scese le scale e notò la rossa poggiata al leone di marmo che fissava il pavimento.
Si fermò un istante per guardarle i capelli.
Nel momento in cui lei si voltò il corvino scattò in avanti e se ne andò per il viale senza che lei potesse dire o fare nulla.
Misty rimase a guardarlo con amarezza.
Il suo sguardo era carico di risentimento e Misty non si spiegava come mai.
Decise di scacciare quel pensiero ormai non voleva più farsi problemi per quel ragazzo,voleva solo distrarsi.
Tracey uscì proprio mentre lei si voltava.
Lui la salutò con un bacio e si incamminarono verso casa.
-Ciao! Sei stato bravissimo alla partita!- Fece lei tanto per chiacchierare.
Ash aprì la porta di casa.
Il compagno di sua madre giaceva ubriaco e addormentato sul divano con la solita bottiglia vuota lasciata a terra,russava come se fosse un maiale.
Il ragazzo provò talmente tanto disgusto per quell’uomo che si prendeva così tanto spazio in casa sua e nel cuore di sua madre che lo detestava con tutto se stesso.
La cercò senza chiamarla percorrendo con lo sguardo la cucina.
Non c’era.
Salì al piano di sopra.
-Mamma! Dove sei?-Si fermò al centro del corridoio sentendo dei singulti.
Si voltò di scatto verso la porta del bagno.
-Mamma?!?- Entrò e la scena fu straziante!
-ODDIO MAMMA!!!- Lei era lì con un rivolo di sangue dal naso e un livido sulla faccia e sulle braccia.
Piangeva seduta sul freddo pavimento del bagno.
-Ash…amore mio…-
-Mamma,come ti ha ridotta…che cosa è successo??- Accarezzò il volto della madre,bagnò con l’acqua calda un po’ di carta e le tamponò il viso.
-Non è niente,sono solo inciampata…-
-MAMMA NON MENTIRMI!!- Gridò il figlio fuori di se.
-TI HA PICCHIATA ANCORA! QUELL’ANIMALE LO HA FATTO DI NUOVO!!- La signora Ketchum cercava di tranquillizzarlo senza riuscirci.
-ASH!! Abbassa la voce o ti sentirà!-
-TI FACCIO VEDERE IO COME MI SENTIRA’!! – Si alzò nel pieno della sua ira,era accecato,non pensava più a nulla,che fosse la delusione di Misty o il dolore al fianco…nulla,il solo pensiero che qualcuno,un estraneo,un animale potesse picchiare sua madre a proprio piacimento lo imbestialiva.
Delia si alzò barcollando e inseguì il figlio.
Ash si era munito di mazza da baseball ed era deciso a finirla.
-ASH!! FERMATI!!- Urlò in preda al panico inseguendo il figlio per le scale.
-FIGLIO DI PUTTANA!!!- Ash prese una sedia dal tavolo e gliela lanciò addosso.
L’uomo si svegliò di scatto ancora intontito dalla sbornia e dal sonno.
-NON TOCCARE MAI PIU MIA MADRE PEZZO DI MERDA!!!- Ash gli tirò un colpo sulle gambe.
Dopodichè lo afferrò per i capelli e lo trascinò per il pavimento fino alla porta.
-ASH TI PREGO!!! – Delia piangeva disperata mentre l’uomo si liberò dalla presa e lanciò un pugno ad Ash.
-PICCOLO BASTARELLO!-
-NOOO!!! BILL FERMATIIIIII!!! LASCIALO STARE!!-
-E LEVATI DI MEZZO TU!- Delia si mise fra i due e si beccò un colpo dal proprio compagno.
Ash fu una furia raccolse la sedia e gliela lanciò sulla testa pesantemente.
Bill quasi svenne e Ash ne approfittò per afferrarlo.
Aprì la porta con la schiena e lo fece rotolare per le scale.
-NON TI AVVICINARE MAI PIU A MIA MADRE!! STAI LONTANO DA CASA MIA BASTARDO!!!-
-….Cosa…DELIA!! Non puoi abbandonarmi così!! Sono il tuo amore io!!-
Rientrarono in casa e Ash chiuse a chiave la porta.
Delia piangeva,si era rialzata da terra e si era messa sul divano.
-NON FARLO ENTRARE MAI PIU IN QUESTA CASA!!!- Urlò Ash a sua madre.
Dei forti colpi contro la porta rimbombarono per la stanza.
-DELIAAA!! DELIAAAAAAAA!!!!! AVANTI FAMMI ENTRARE!!!-
-Basta! Basta smettila!- Fece lei stringendosi al divano.
-PUTTANA!!! APRI QUESTA CAZZO DI PORTA!!- Delia fece per alzarsi ma Ash la fermò.
-Se apri quella porta…non mi vedrai mai piu!-
Delia si fermò.Dopodiché corse verso camera sua.
I colpi e urla cessarono dopo poco.
Lui se ne era andato.
Ma Ash sapeva che lo avrebbe rivisto…molto presto.

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Capitolo 4
*** The Prom Night ***


°The Prom Night°
 



Misty girò la chiave nella toppa.
La porta si aprì con un cigolio.
Quando la rossa entrò, era abbastanza buio e pensò di essere sola in casa.
-Ehy! Sono tornata! – Non ricevette risposta.
Si sedette sullo scalino di parquet e si tolse le scarpe,le poggiò sul primo ripiano,quello delle scarpe giornaliere.
Si rialzò raccogliendo la borsa.
Il corridoio era deserto,non sembrava esserci nessuno.
Aprì la porta che dava sul salotto.
Fece qualche e passo e una voce dalle scale la chiamò.
-Misty!- La ragazza dalla lunga chioma nero/blu era vestita da sera ed era più bella che mai.
-Violet,stai uscendo?- La ragazza guardò l’orologio e si accorse di essere in un pazzesco ritardo.
-Oh mio Dio!Devo andare,ciao Misty se vuoi qualcosa da mangiare ordina una pizza ok?-
-…Ma…-
-Verrà a prenderti Daisy stasera!- Disse prendendo la borsetta.
-A che ora?- Chiese la rossa speranzosa.
-A mezzanotte!-Disse Violet guardandola sott’occhio.
-Ma Violet,dopo il ballo andranno tutti nell’hotel che ha prenotato la scuola! Voglio andarci anche io!!!-
-Misty,lo sai che queste decisioni le prende la bionda quindi non chiederlo a me! Ciao!!!- Urlò sbattendo la porta.
-GRAZIE TANTE DELL’AIUTO!!!- Misty si voltò a guardare l’orologio.
Erano le 19:00 in punto.
Tracey sarebbe passato due ore dopo a prenderla.
-Sono proprio stanca,chissà come farò a stare sui tacchi alti stasera!- L’idea di rendersi affascinante per una sera la eccitava. Finalmente avrebbero visto una Misty diversa.
Si incamminò verso il bagno spogliandosi lungo il tragitto.
Si calò la gonna lungo i fianchi,si sfilò le calze e si tolse la maglietta.
-Non vedevo l’ora di farmi un bel bagno caldo!-
Aprì il rubinetto e mentre aspettava che la vasca si riempisse d’acqua si specchiò.
Si guardò con aria dubbiosa. Si tirò la pancia indentro trattenendo il fiato.
-Forse dovrei perdere qualche chilo?- Si chiese sfiorandosi l’addome.
Poi poggiò gli occhi sul suo petto.
Piccolo e ben proporzionato.
-Non sarò una maggiorata,ma ho il mio fascino!- Pensava con ottimismo.
Era una serata speciale,una serata in cui avrebbe dovuto divertirsi e sentirsi bene.
Si immerse nella vasca da bagno.
La sensazione dell’acqua calda a contatto con la pelle fu piacevolissima.
Si sistemò per bene,dopodichè afferrò il bagnoschiuma allo zenzero e lo gettò nell’acqua disegnando dei cerchi con la colata di sapone.
-Che buon profumo!- Annusò quel piacevole odore e agitò l’acqua in modo che si formasse in tanta schiuma e bolle di sapone.
Si distese e socchiuse gli occhi.
Finalmente aveva un po’ di tempo per rilassarsi.
Pensò al suo abito e a come sarebbe stata agli occhi dei suoi amici.
Negli ultimi anni,in ogni occasione importante Misty si era vestita di azzurro.
Era risaputo che fosse il suo colore preferito,stavolta però non volle apparire banale e scontata al suo ultimo ballo del liceo,per cui,aveva deciso di cambiare colore.
Stavolta avrebbe osato.
Pensare che aveva sognato quella serata per tanti lunghi anni.
L’aveva sognata ma non l’avrebbe ottenuta,o almeno non come lei desiderava.
Ancora una volta ci stava cadendo in quel dannato pensiero.
Ancora una volta come fosse una droga. Cercò di pensare ad altro mentre nella sua mente riappariva un volto familiare. Il volto di Ash.
-Basta Misty! Non devi pensare a lui!!- Si sforzò di pensare a Tracey,quel ragazzo così dolce con cui stava uscendo. Lui era il suo cavaliere,era così e basta.
Eppure c’era sempre quella sensazione di vuoto,quel pensiero fisso che la tormentava.
Decise che era il momento di prepararsi.
Uscita dall’acqua si avvolse nell’asciugamano,un'altra la avvolse intorno ai capelli per poi dirigersi verso la sua camera.
-Mamma,resto qui con te stasera…va bene?- Il corvino si sedette sul divano insieme a sua mare.
-Ash..sai quanto ci tengo che tu ti diverta,vai al ballo dai!- Lo pregò Delia.
-Mamma,lascia stare,non ho nessuna voglia di andare a quel ballo,è da sfigati!-
Disse alzandosi acidamente e aprendo il frigo.
-Io dico che c’è altro…- Disse dubbiosa lei.
-E va bene! Non ho nessuno con cui andarci! – Disse tutto innervosito il corvino,bevendo un sorso d’acqua.
-Ma com’è possibile?? Tu? Senza una ragazza?Stai scherzando??-
-Magari,io vado in camera mia chiamami se servo…buona notte mamma!- Le diede un bacio sulla fronte e si chiuse in camera.
-Ash! È il tuo ultimo ballo! Avanti!- Ma in risposta ricevette soltanto una porta sbattuta.
Brock era indaffarato con i preparativi e aiutava a fissare decorazioni qui e là.
Non si aspettava certo che il DJ lo chiamasse dicendogli che sarebbe arrivato con mezz’ora di ritardo e che le bevande non sarebbero state fredde a causa di un black out temporaneo.
Ormai il momento si stava avvicinando e i ragazzi erano pronti…più o meno.
Tracey passò a prendere Misty all’ora prestabilita e non ci fu nessun intoppo.
Misty era meravigliosa nel suo abito grigio/blu dal busto fasciato e una spilla sul fianco dal quale ricadevano le pieghe che si allargavano in basso. I boccoli rossi le ricadevano sulle spalle nude e sulla schiena bianca. Era radiosa come una principessa. Quando Tracey  la vide si lasciò sfuggire un “Wow!” Che Misty non poté far altro che prendere come un complimento.
-Sei bellissima Misty…-Disse il ragazzo sinceramente incantato,le baciò la mano.
-Oh andiamo,vuoi stare qui ad adularmi o vogliamo andare al ballo???- Sorrise dolcemente e salirono in macchina.
Intanto Vera era arrivata a scuola. Meravigliosamente truccata,i capelli tirati in uno chignon e un abito bellissimo dal busto fasciato e pieno di balze sulla gonna,era rosa e aveva un fiocco lungo e viola sul bustino,poco più in su della vita.
Se ne stava ad aspettare poggiata con la schiena al muro del corridoio trovando il coraggio di entrare in palestra. Non erano ancora tutti presenti ma la musica era già alta e sicuramente lui era lì a scatenarsi con quella tipa.
Drew l’avrebbe vista? E se anche fosse cosa avrebbe fatto?
Si sentiva veramente una stupida a pensare che lui potesse restare ammaliato da lei…ormai aveva invitato un’altra e non c’era motivo di guardare altre ragazze.
Prima che altri pensieri l’assalissero si rese conto del vero motivo per cui era lì.
Brock l’aveva invitata al ballo e le aveva promesso una  bella serata,doveva entrare,doveva essere forte.
E soprattutto era lì,bellissima…solo per Brock.
Aprì le porte trattenendo il fiato.
La sala grande e illuminata solo dalle luci impazzite da discoteca si estendeva dinanzi ai suoi occhi.
Era decorata in stile primaverile con finti alberi di ciliegio illuminati,petali e foglie artificiali.
Tutto era perfetto.
I primi arrivati avevano già cominciato a ballare,qualcuno chiacchierava ,altri erano seduti ad attendere.
Vera percorse con lo sguardo la sala finché non trovò il moro.
Eccolo là,in tutto il suo splendore,il suo cavaliere.
-BROOOCK!!!- Urlò per farsi sentire.
Brock sorseggiava un punch con il suo smoking e i capelli pieni di gel,non scompigliati come al solito,sembrò non aver sentito ma dopo poco si voltò e quando vide Vera si illuminò in volto.
-Ciao Brock!- Disse lei avvicinandosi e abbracciandolo.
-Oh, Vera…sei,sei stupenda!- Restò a guardarla per un momento prima di porle il braccio.
-Mi concederesti l’onore di questo ballo?- La ragazza accettò volentieri.
Brock la portò al centro della pista e cominciarono a ballare.
Cominciarono ad arrivare anche tutti gli altri finché la sala non fu praticamente piena.
Anche Lucinda arrivò con il suo abito azzurro velato,immancabilmente bella e accompagnata dal suo amico Kenny,il ragazzo rosso,carino ma forse non troppo per Lucinda,che poi tutti sapevano quanto lui tenesse a lei,anche se spesso la mora non sembrava accorgersene.
Quando Misty e Tracey arrivarono le danze erano ormai scatenate.
Ballarono un po’ di Rock & Roll,si divertirono molto e si sfrenarono parecchio,con musiche caraibiche , qualcuno si tolse le scarpe per danzare più comodamente.Dopo essersi gasati,il DJ propose di calmarli con un lento.
Nulla di più romantico.
Vera e Brock si strinsero.
Vera percorreva con lo sguardo la sala cercando Drew.
Lo vide poi ballare abbastanza annoiato con Taylor,ma non distolse lo sguardo.
-Vera…non pensare a lui,almeno per questa sera…-Le consigliò Brock con calma.
-Perdonami,sono stata veramente indelicata,scusami!- Brock l’abbracciò teneramente.
-Non importa,voglio solo che per un paio d’ore tu ti dimentichi di lui,che per questa notte ti renda conto solo di quanto sei stupenda e la favola che stai vivendo!- Le sussurrò all’orecchio.
-Grazie…ti voglio bene Brock!- Appoggiò la testa sulla spalla del moro e chiuse gli occhi godendosi la canzone e quel magnifico lento.
Drew dal canto suo provava a non guardare nella sua direzione,ma era inevitabile,Vera era affascinante,ma aveva deciso di non provarci con lei,era troppo dolce e ingenua per lui,Vera puntava a qualcosa di duraturo e sognava il principe azzurro,la classica favola…e lui era ben consapevole,di non poterle fare questo regalo.
Abbassò lo sguardo sul pavimento,era doloroso ma era la cosa giusta da fare.
-Forse dovremmo andare a prendere una boccata d’aria…-Fece la piccola mora dai lunghi capelli al suo cavaliere.
-No dai,restiamo qui,abbiamo un ballo da finire…-Kenny le prese le mani dolcemente.
-Kenny…-Si guardarono per un momento.
-Ti prego non andartene Lulù,se non puoi concedere te stessa almeno concedimi il ricordo di un ballo…-Lucinda si riavvicinò al petto del ragazzo e si appoggiò a lui.
Kenny fu felice di questo e si lasciò trasportare.
Stringere la ragazza dei suoi sogni fra le braccia era la parte migliore della serata,della sua vita fino ad allora.
Intanto Tracey aveva preso Misty alla sprovvista.
Le aveva cinto la vita con le braccia e la strinse a se.
-E’ il nostro ballo…piccola..-Misty rabbrividì al tocco di quelle mani.
Le sentiva troppo fredde,troppo estranee,inaccettabili.
E quando le si spostarono sul volto,quello di Tracey che si avvicinava sempre di più.
-Misty…credo di provare qualcosa per te…- No,era troppo,quello non era il suo ballo,non era il suo lento,non era il suo ragazzo,non poteva stare ad ascoltare altro.
Non le succedeva da qualche mese,nonostante il pensiero fisso,nonostante avesse sempre costantemente il desiderio di averlo per se,stavolta era incontrollabile.
Alzò gli occhi per un momento e gli occhi di Tracey si confusero con quelli del corvino,con quelli di Ash.
Era come un nodo in gola che si stringeva,le faceva male il petto ed era come se stesse per vomitare.
Si portò una mano sulla bocca e spinse via Tracey come se fosse qualcosa di orribile.
Corse via per la sala con il cuore che le pulsava a mille.
Le lacrime scendevano dagli occhi senza che lei potesse farci nulla.
Corse per il corridoio vuoto finché non inciampò nel vestito.
Il suo pianto disperato le faceva assaporare le lacrime calde e salate.
Lui non era nemmeno lì in quel momento.
Non poteva ancora rimanere lì,ci aveva provato,aveva veramente forzato se stessa a dimenticarlo ma non ci riusciva,era più forte di lei,le mancava il respiro solo a pensarci.
Aveva già subito il rifiuto una volta,da quel momento tutto era diventato difficile,avevano smesso di parlarsi,erano cresciuti insieme e avevano smesso di parlarsi,che cosa assurda!
Ma lei non si poteva arrendere,il rifiuto di Ash l’aveva fatta cadere in depressione,ma provare a dimenticarlo era anche peggio visto che si era resa ormai conto di non poterlo fare!
Doveva chiarire una volta per tutte questa storia.
Uscì fuori nel cortile.
La pioggia aveva cominciato lievemente a cadere e lei doveva raggiungere casa ketchum prima che grandinasse.
Correva per strada tenendosi il vestito,correva sotto la pioggia come una principessa perduta.
Intanto Tracey era stato lasciato così,su due piedi.
Uscì sul cortile deluso e rammaricato.
Possibile che si potesse essere trattati così?
Si sedette su di una panca nel corridoio.
Appoggiò la testa al muro e ripensò alla serata.
Un vero peccato…
Vera e Brock erano ancora abbracciati e sembravano averne ancora per molto.
La castana cominciò a sentire un profumo diverso,qualcosa di nuovo e totalmente sconosciuto.
Passò una mano fra i capelli de moro e lo guardò negli occhi.
Proprio in quel momento qualcuno passava nel corridoio dove si trovava Tracey.
-Scusami? Sai dove si tiene il ballo?- Una voce femminile chiedeva la sua attenzione.
-Ehm…in palestra,la porta laggiù…-Disse lui cercando di capire chi fosse quella straniera.
-Grazie!- E si incamminò verso la sala.
-Vera,è stata una bella serata?- Chiese Brock guardando negli occhi la ragazza.
-Magnifica…mi sono divertita tantissimo e…-
La porta si spalancò e qualcuno si era voltato.
Brock si pietrificò.
Vera lo guardò per un istante prima di girarsi.
Fu evidente subito il motivo della reazione del moro.
-…Buona sera Brock…- Una ragazza dai capelli stranamente tinti di un colore simile al rosa era ferma sulla porta in tutta la sua delicatezza che Vera considerò quasi da prendere a pugni.
-Non ci posso credere…- Brock era esterrefatto.
-Sei tu,Joy???- La giovane si tolse il cappuccio e sorrise maliziosamente.
Era tornata,la ragazza che Brock aveva amato con tutto se stesso,l’unica…
Intanto Misty arrivò fuori casa di Ash.
Decise di non bussare,Delia avrebbe potuto stare lì a dormire e non voleva svegliarla.
Si tolse le scarpe e le lasciò sull’erba bagnata.
Si arrampicò sulla scala che portava alla finestra della camera del ragazzo.
Si tuffò dentro l’apertura e finì rovinosamente a terra.
-Ahi!- Un gemito si levò dalle sue labbra.
-Oh Mio Dio!- Ash indietreggiò inciampando.
-Che diavolo ci fai tu qui???- Disse in preda al panico!
-OH MIO DIO SEI SENZA PANTALONI!! MA CHE FAI PERVERTITO?!?– Esclamò la rossa coprendosi gli occhi.
-Io sono in camera mia e se permetti ho tutto il diritto di potermi spogliare senza che nessuno mi veda!!- Ribatté infilandosi i Jeans.
-Puoi guardare ora…- La rossa si tirò su.
Non aveva il gran bell’aspetto dell’inizio serata.
Il trucco era sciolto dalle lacrime,i capelli scompigliati e la coroncina pendeva a un lato.
-S-sei andata al ballo?!?- Domandò Ash sorpreso di vederla.
-No,mi vesto così per correre sotto la pioggia…- Disse lei lisciandosi il vestito.
-Perché sei venuta?- Le chiese lui .
-Avevo bisogno di parlarti…ma cos’hai?? –
La ferita al fianco era ben visibile se lui era senza maglietta. Il segno di una delle lotte recenti con il patrigno che in piena notte lo aveva preso e scaraventato sul tavolo di cristallo.
Misty notò anche il labbro gonfio e ancora sanguinolento,e lividi vari.
-Ma si può sapere cosa ti è successo?- Misty era preoccupata,era andata lì con l’intenzione di chiarire la loro situazione ma vedendolo in quello stato ebbe un momento di ripensamento.
- Brutta storia,nulla che tu debba sapere.- Disse spostando il ciarpame dal letto per farle posto.
-V-volevi dirmi qualcosa?- Misty si sedette sul letto.
-Ash…- Doveva dirglielo,doveva sapere!
-Ho appena lasciato Tracey al ballo da solo per venire da te!-
Il corvino spalancò gli occhi.
-Misty…-
-NO,NON DIRE NIENTE!-
Il ragazzo si ammutolì.
La rossa era veramente sconvolta,doveva aver pianto tanto e anche adesso le si erano riempiti gli occhi di lacrime.
Ash si sentì sprofondare…sapeva perché lei era lì…e lui si sarebbe trovato seriamente in difficoltà.

 

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Capitolo 5
*** °All this broken hearts° ***


°All this broken hearts…°
 
Seduta sul letto morbido della stanza del ragazzo pensò a cosa dire per giustificare e dare un senso alla sua presenza lì.
-Io,non ci riesco…- Disse a bassa voce,il suo tono di voce era carico di dolore.
-Quando ti ho confessato i miei sentimenti a dicembre,mi hai detto che non potevamo stare insieme,che io e te non eravamo destinati a questo…e io ero talmente arrabbiata che ti ho creduto,ho lasciato che il tempo scorresse senza fare nulla…- Misty si alzò e si avvicinò al ragazzo.
-Se penso a quella sera,a tutti i momenti in cui sembravamo avvicinarci,tu non mi hai mai risposto…alla domanda di sempre…che cosa provi per me Ash?- Il ragazzo la guardò negli occhi cercando di dire qualcosa.
-Misty…io…sono stato lontano da te tutti questi mesi,perché tu avessi il tempo di stare meglio,non ti parlavo perché tu non ti facessi illusioni su di noi.-
-NOI…- Fece lei speranzosa guardandolo come in trance.
-No Misty,no…non c’è nessun noi,siamo solo due persone che si conoscono da tanto tempo. Quello che provi per me passerà,e ti innamorerai ancora di qualcuno che non ti farà soffrire! – Ash continuò a guardarla mentre lei abbassava la testa e si mordeva le labbra.
- Ancora,lo hai fatto ancora! Eludi la mia domanda! Non vuoi dirmi che in realtà anche tu tieni a me! Io lo so! So che è così,allora perché non me lo dici?!? – Misty gli poggiò una mano sulla guancia.
- Cosa mi manca? Perché non mi vuoi?!? – Cominciò a piangere.
-Misty ti prego non rendere le cose più difficili! – Ash prese la mano della rossa e se la scostò dalla faccia.
- Perché non possiamo stare insieme? Cosa ti blocca?!? – Ash si fermò per un momento a quelle parole.
I suoi pensieri giravano nella testa vorticosamente.
Lui non era il ragazzo che Misty sognava,loro erano i migliori amici di sempre,quelli che si prendevano in giro,quelli che non avrebbero mai potuto stare insieme,e poi lui aveva una vita così squilibrata.
Era incasinato e volubile.
Aveva un caratteraccio e non voleva farsi odiare da una persona a cui era così profondamente legato.
-Dovresti tornare al ballo,Tracey si starà chiedendo che fine hai fatto… - Disse voltandosi dall’altra parte e dirigendosi verso la porta.
Misty si gettò verso di lui e gli abbracciò la schiena nuda.
-Misty! – Disse lui sorpreso.
-Non respingermi! Ash ti prego pensaci!! Se quello che provi per me è importante,ci inventeremo qualcosa! Imparerai ad amarmi! – Le lacrime della rossa bagnavano la pelle del corvino.
- Rischieremo solo di rovinare tutto…- Disse lui sospirando e voltandosi.
- E’ già tutto rovinato! Non vedi?? Io e te ci allontaniamo sempre di piu! –
La ragazza poggiò le mani sui fianchi del ragazzo.
- Dammi un’occasione,proviamoci…- Ormai Misty stava supplicando Ash,non le importava più del suo orgoglio.
Non contava più nulla,solamente il suo amore impossibile.
- Io ti amo…ti amo al punto che mi dilania,mi logora,mi distrugge…- La sua voce era tremante e sincera.
-E tu non te ne accorgi…mi calpesti come se fossi una fogliolina d’autunno lungo la strada...- Ash si sentiva male,si sentiva stringere il petto per il male inconsapevole che stava provocando in una ragazza così dolce,una giovane donna che aveva così tanto da dare e invece si stava struggendo per lui,così freddo e distante.
- Io…io…lasciami il tempo di pensare,lascia che io mi prenda un po’ di tempo per sistemare le cose.- Disse accarezzandole la guancia.
-Se noi siamo destinati a stare insieme,allora io tornerò da te,ma,adesso,io non posso darti quello che vuoi Misty,non sono pronto…- La rossa lasciò cadere le braccia lungo i fianchi.
Si sentì vuota,ferita e abbandonata.
Ancora una volta era stata calpestata dai suoi sentimenti per lui,era così da tutta la vita.
Si incamminò verso la porta.
-Scusami…- Ash si morse il labbro.
Non si voltò fino a quando la porta non si fu chiusa.
Mentre la principessa rossa scendeva dalle scale con il suo abito Delia sussultò.
-Oh mio Dio! Misty cosa ci fai qui? –
Misty si fermò a testa bassa nel salotto.
Cominciò a singhiozzare.
- Delia si avvicinò alla ragazza e l’abbracciò con tutto l’amore di una madre,l’amore che Misty non conosceva e che aveva sempre sostituito con le carezze e le piccole attenzioni che Delia le riservava. La conosceva da quando era bambina.
La donna se la tenne stretta a se e le teneva la testa vicina al petto mentre la rossa piangeva.
Le diede un bacio sulla testa e continuò ad accarezzarla.
- Mi dispiace Misty…-
-Io…non ce la faccio più…- Annaspò Misty fra un singhiozzo e l’altro.
-Le ho provate tutte,non c’è verso…- Delia si sentì molto triste per il pianto disperato della ragazza.
-Misty,in questo momento Ash non ci sta con la testa,è nervoso e sta attraversando un periodo difficile,è cresciuto senza un padre e…la mia situazione,insomma…- Misty sembrò capire improvvisamente.
-Delia,quell’uomo ti ha fatto del male…a te e ad Ash…-  Delia cominciò a piangere.
- Misty,torna a scuola,divertirti,ci sarà tempo per pensare a queste cose…- Misty annuì dispiaciuta e si diresse verso la porta d’ingresso,salutò la signora e riprese la strada verso la scuola.
Intanto al ballo qualcuno aveva interrotto qualcosa.
-Brock? E’ lei?- Chiese Vera un po’ infastidita.
- Joy…perché sei tornata? – La ragazza era molto carina,una pelle trasparente e degli occhi verdi scintillanti.
C’era un che di malizioso in ogni suo movimento che Vera non sopportava.
-Brock…dovresti salutarmi meglio non credi? – Si avvicinò al ragazzo e gli diede un bacio sulla guancia.
Vera restò a bocca aperta.
La ragazza sembrò finalmente notare la castana.
-Oh,chi è questa ragazza? – Disse indicandola come se lei non ci fosse.
-Sono Vera,piacere! Brock è il mio accompagnatore della serata,e…tu saresti..?-
- Sono Joy…- Poi si voltò verso Brock sorridendogli.
- La ragazza di Brock! – A quel punto Vera la guardò come se fosse uscita da un uovo di Pasqua e Brock rimase sorpreso innanzitutto di vederla ma anche di ciò che aveva appena annunciato.
-Vera,scusami un momento..- La ragazza si svegliò dallo stato di trance.
-Figurati…-
Brock afferrò Joy per un braccio e la trascinò fuori dalla palestra.
-Brock! Ma che fai?- Il moro entrò in una delle aule e sbatté al muro la ragazza tenendola per le braccia.
-Ahi! Ma…-
-Che ci fai qui? – Chiese lui.
-Sono tornata,ho terminato i miei studi a Londra e sono tornata qui sperando di trovarti.
-E ti presenti così? Nel mezzo del ballo scolastico dopo un anno che sei sparita?!? Per di più farneticando di essere la mia ragazza!!!- Brock si era arrabbiato.
- Non è così??- Fece lei provocatoria. – Vuoi farmi credere che quelle ragazzine siano riuscite a farti innamorare? Che tu non pensi ancora a me tutti i momenti della giornata? Che non mi sogni tutte le notti??-
Incalzò Joy.
-Basta! Smettila! Stai zitta! – Brock si agitò,lei era tornata,l’unica persona a cui si era veramente legato era di fronte ai suoi occhi dopo un anno dal suo abbandono.
- Brock….Io so che tu mi vuoi ancora – Brock si sentì travolgere da un infinità di sentimenti.
Gioia,dolore,risentimento,rancore,eccitazione,felicità.
Tutto era un vortice.
La baciò aggressivamente e con tanta passione.
Subito dopo si staccò da lei pentito. Tirò un pugno alla porta nervoso.
-Ti conosco troppo bene moretto…- Disse lei leccandosi le labbra.
-Che cosa vuoi Joy? – Fece lui su di giri.
-Ho solo bisogno di un posto per dormire…posso stare da te? – Brock non poteva rifiutarglielo.
Non poteva lasciarla sola per strada.
-E va bene…andiamo a casa mia.-
Tracey era rimasto solo e seduto sulla panchina si accese una sigaretta.
-Che amarezza..-
Una bionda improvvisamente si avvicinò a lui.
-Scusa,sai dov’è Misty??-
Tracey la guardò,era davvero bella.
-Ma cos’è la serata delle indicazioni?? Comunque mi ha appena scaricato! – Disse Tracey acido.
La bionda lo guardò dispiaciuta.
-Capisco…sapevo non sarebbe durata…comunque piacere Daisy!-
Si sedette sulla panchina accanto a lui.
Quella ragazza esuberante era simpatica.
-Tracey!-
Ma lei sapeva già chi fosse lui.
-Te la strappo una sigaretta?-
Tracey gli offrì il pacchetto.
-Grazie! Che ne dici di aspettare insieme?-
-Va bene…- Fece lui interessato…
Incredibile,dove la vita toglie dà,pensò Tracey.
I vecchi proverbi della nonna funzionavano sempre.
Intanto Vera era rimasta sola e pensierosa. Vide Brock uscire nel cortile con quella ragazza che lo seguiva.
-Fantastico!- Sbuffò annoiata.
Decise di sedersi al tavolo e di bere tanto,fino ad ubriacarsi.
Vide Drew dirigersi verso le aule con Taylor che lo seguiva come fosse un cagnolino.
Passò accanto al suo tavolo.
Vera si irrigidì.
-Buona sera Miss…- Disse guardandola negli occhi,con un pizzico di malizia.
Vera avrebbe voluto alzarsi e prenderlo a pugni.
Aveva perfino il coraggio di salutarla?!?
-Che cosa vuoi?- Disse lei acida.
-Un saluto veloce,tutto qui…-Fece lui indifferente.
Vera scattò in piedi e gli tirò uno spintone.
-Non me ne faccio niente del tuo saluto caro playboy!!!- Ormai aveva fatto crack! Doveva pur sfogarsi.
-Ma che diavolo ti prende??- Fece lui barcollando.
-Che mi prende?? Tu vieni qui a prendermi in giro! Un saluto dici? Bhè ficcatelo…Tu sei crudele! Ci trovi gusto a vedermi così vero?? Eh?? - Si trattenne.-Smettila di comportarti come..-
-Comportarmi come?- Domandò lui innervosito.
-DREW!!! VATTENE!- Si risedette in preda ai sensi di colpa e alla depressione.
Drew se ne andò lentamente.
Cos’era quella? Una scenata di Gelosia?
Non se lo sarebbe mai aspettato da lei,doveva essere proprio furiosa per reagire in quel modo.Drew pensò segretamente che fosse anche più bella arrabbiata. Ma cancellò subito quel pensiero immaginando che se Vera lo avesse saputo lo avrebbe steso con un cazzotto in faccia.
Lei intanto sedeva a bere finché Lucinda non si avvicinò a lei.
-Ehi ehi!!! Metti giù questo bicchiere!!! –
-Lasciami in pace…Lu! – Disse Vera intontita.
-Ma cosa fai ti ubriachi?? – La più piccola le tirò via il bicchiere dalle mani .
-Non voglio più saperne degli uomini! Mi deludono tutti! – Abbassò la testa sul tavolo.
-Andiamo su,non vorrai dormire! – Lucinda la scosse leggermente .
-Voglio andare a casa! Questo ballo è durato fin troppo per me! –
Qualcuno aveva improvvisamente sbattuto il contenitore nel punch sul tavolo.
-Oh mio Dio! Misty dov’eri? – La rossa si sedette insieme alle altre due.
Vera a quel punto alzò la testa e la guardò.
-Bene,ci mancavi anche tu! – Misty ingurgitò tre bicchieri tutti d’un fiato.
-Ma si può sapere che vi prende a tutte e due?!?- Lucinda non ci capiva nulla.
-Vuoi proprio saperlo?? Bene! Misty stava uscendo con Tracey per dimenticare Ash ma si è resa conto di non esserci riuscita per cui soffre perché sa di non poter stare con lui! – Lucinda guardò perplessa la rossa che intanto guardava verso la pista con le lacrime agli occhi.
-E Vera sembra essere destinata a rimanere sempre sola ogni volta visto che Drew sta con Taylor e Brock se ne è andato lasciandola qui..,l’ho visto uscire con quella Joy! E’ tornata! –
Vera annuì alle parole dell’amica.
-Ragazze lo so che può sembrarvi la fine del mondo. Ma questo è il ballo della fine del liceo! Dovremmo essere su di giri a divertirci e invece pensiamo a quegli asparagi !!! – Nulla,erano depresse e irremovibili.
Lucinda prese per mano le due ragazze .
- Non ho intenzione di lasciarvi nella vostra disperazione! Pensatela come volete ma io voglio divertirmi con voi! ANDIAMO!!!-
Le trascinò via correndo.
Mentre la canzone scelta dal DJ “Last train home” si udiva dalla sala da ballo.

 
“To every broken heart in here
(Per ogni cuore spezzato in questo luogo)
" Love was once a part, but now it's disappeared”
 (l’amore era una volta una parte importante, ma adesso è andato via)

 
Attraversarono la strada che le separava dalla spiaggia.
-LUCINDA!! FERMATI POTREI INCIAMPARE CON QUESTE SCARPE!!!- Urlò Vera nel panico.
-ALLORA GETTALE VIA!!! SCEGLIETE DI ESSERE LIBERE PER UNA VOLTA!!!–

 
“She told me that it's all a part of the choices that your making”
(lei mi ha detto che fa tutto parte delle scelte che fai)


Vera cominciò a togliersele continuando a correre sulla sabbia umida. Lo stesso fecero le altre due.
Cominciarono a volare scarpette mentre correvano e non furono le uniche,nastri,fiocchi fiori e corone fecero la stessa fine delle scarpette.

 
“Even when you think you're right 
You have to give to take”

(anche quando pensi di avere ragione
devi dare per avere)


Misty annusò il profumo di salsedine e il rumore delle onde si faceva sempre più forte.
Si sfilarono velocemente i vestiti di dosso e li lasciarono cadere sulla spiaggia.

 
“But there's still tomorrow 
Forget the sorrow”

 (Ma c’è ancora un domani
dimentica il dolore)

 
Rimasero in biancheria intima a correre sulla sabbia bagnata.
Misty sentì il profumo della libertà per un attimo,per un singolo attimo della sua vita non si sentì la ragazza rifiutata due volte,non si sentì la ragazza distrutta dall’amore…era Misty,solo Misty. E libera…

 
 
“No more time to care 
No more time, today”

 (Non c’è più tempo per preoccuparsi
non c’è più tempo oggi)


Si gettarono in acqua constatando che non era fredda nonostante la pioggerellina di prima e il mese di Aprile.
Vera rideva come una pazza ad ogni tuffo della bruna.

 
 


“But we sing 
If we're going nowhere 
Yeah we sing 
If it's not enough 
And we sing 
Sing without a reason 
To ever fall in love”

(Ma cantiamo
se non stiamo andando da nessuna parte
si cantiamo
se non è abbastanza
e noi cantiamo
cantiamo senza una ragione
per innamorarsi sempre)


 
 
- LUCINDA IO TI AMOOO!!!! – Urlò Vera abbracciandola nell’acqua.
Anche lei sembrava aver dimenticato per un attimo la sua solitudine.
Lo dovevano solo a quella ragazza un po’ matta che le trascinava sempre fuori dai tunnel in cui si facevano strada loro…frustrate e depresse.
Misty si immerse nell’acqua.
Era più fredda ora che aveva immerso anche la testa.
Si isolò per un momento dal mondo.
Nel suo oceano…
Che forse amava perfino più di Ash…
Nell’acqua ogni suono era ovattato,i suoi capelli morbidi e lei si sentiva leggera.
Si concentrò sull’ascoltare il battito del suo cuore…
Bum Bum…Bum Bum…
Era veloce,era forte,era vivo…
Riemerse dall’acqua,quel cuore caldo e passionale non doveva più battere per lui.
Non era giusto,nei confronti di se stessa.
Guardò la luna,era bellissima in mezzo al suo buio,sola e bellissima.
Voltò le spalle a quel panorama e tornò dalle sue amiche che giocavano come bambine nell’acqua,aveva bisogno di loro per schiacciare il suo dolore,per zittirlo e annientarlo.
Si abbracciarono tutte e tre.
-Vi voglio bene ragazze – Annunciò Lucinda affettuosamente.
- Anche io!!- Rispose la rossa.
-Idem!- Si unì la castana.
Seppur ognuno di loro affermava di non aspettarsi nulla da quella serata…in cuor loro speravano che quella fosse una svolta indimenticabile nella loro vita.
Ma nulla fu all’altezza di quelle aspettative.
E nessuno vuole che le persone che ama rimangano deluse.
Ognuno di loro aveva perso e ritrovato qualcosa durante quel ballo.
E tutti,adesso,erano un po’ più cresciuti…
 

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Capitolo 6
*** °Surprise° ***


°Surprise°
 
 
La domenica dopo il ballo fu una scusa per riposarsi per tutti.
Ognuno di loro si dedicò alle attività più tranquille e rilassanti possibili.
Misty trascorse l’intero giorno fra la vasca da bagno e il suo morbido letto.
-Sei da ore lì dentro vuoi uscire prima che ti spuntino le branchie?- Le aveva chiesto Lily affacciandosi in bagno.
-Lasciate che diventi blu in santa pace! – Fece lei rilassata e depressa.
Vera si dedicò al cucito.
Aveva creato in sole due ore 3 vestiti da bambola,ricamati e rifiniti. Quando Vera si metteva a cucire significava nervosismo in corso quindi era meglio non stuzzicarla.
- Vuoi smetterla di cucire diventerai gobba a stare china su quell’affare! -
Una sola alzata di occhi di Vera zittì sua madre all’istante.
Lucinda era uscita.
Una passeggiata nel parco era meglio che stare a casa da sola.
I suoi genitori se la stavano spassando ad un finesettimana da amici,quindi non le andava proprio di crogiolarsi davanti alla televisione.
La brunetta dai lunghi capelli camminava silenziosa e teneva le mani nelle tasche del suo cappottino blu.
Vide arrivare in lontananza qualcuno.
Incredibile,Drew? E per di più da solo.
Lui si fermò per salutarla.
-Guarda chi c’è – Fece sorpreso di aver incontrato Lucinda.
Lei abbozzò un sorriso. Quel ragazzo non le stava particolarmente simpatico e si sentiva in imbarazzo quando lo incontrava.
-Ciao Drew,come mai solo? – Chiese lei imbarazzata.
- Facevo un giro,di domenica di solito le strade sono più solitarie e io mi ci trovo benissimo…ma tu? Come mai sola? – Rispose lui facendole la stessa domanda.
- Più o meno lo stesso,ma stavo tornando a casa… - Disse muovendo qualche passa in avanti.
- Su,ti accompagno – Disse lui voltandosi nella stessa direzione e facendole un cenno con il capo.
-Ma no davvero non ce n’è bisogno…io…-
-Insisto! – Lucinda annuì stranita dalla gentilezza di Drew.
Non parlavano quasi mai o almeno era abbastanza raro.
Inoltre lui era di solito acido e scorbutico quindi abbastanza difficile da avvicinare,figuriamoci andarci d’accordo.
Lucinda non poteva fare a meno di domandarsi come la sua amica potesse essersi tanto affezionata a lui.
- Ehm,allora…Drew,come va? – Esordì tanto per rompere il ghiaccio.
- Bene…- Annuì.
- Bhè,intendo, con la scuola,gli amici,famiglia…non per sapere i fatti tuoi eh! E’ solo per chiacchierare!-
Disse lei agitando le mani nervosamente.
- Ho detto che va tutto bene,poi se vuoi sapere qualcosa in particolare chiedilo e basta!Non girarci attorno che mi dà sui nervi! – Rispose gelido.
Ecco cosa Lucinda non sopportava di Drew,non aveva tatto,era scostante,così presuntuoso e diretto!
 -Ma…no ,ecco,hai frainteso! Non era un interrogatorio! – Si sentì piccola e indifesa sotto gli occhi così freddi di Drew.
Ma fu proprio il suo modo di fare a farle capire quanto fosse ingiusto il suo comportamento.
Tramutò il suo atteggiamento da calmo e remissivo in forte e aggressivo.
-Anzi,sai che ti dico? Tu sei strano! Ma strano sul serio! – Ormai si era arrabbiata,non aveva intenzione di far danni ma le parole arrivavano senza poterle fermare.
- Io so che tipo sei o almeno credo di averlo capito, Mister “Le-ragazze-mi-cadono-ai-piedi” ma questo non ti giustifica! Né ti dà il diritto di poter trattare le ragazze come fossero pezze da piedi o umiliarle!!!– Gli puntò il dito contro la faccia.
- Io sono amica di Vera e non voglio vederla soffrire per colpa tua! Quindi se non ti dispiace levati di mezzo e non darle più fastidio! – Drew restò senza parole.
Quella ragazza piccola e tutto pepe lo aveva zittito.
-Ora se non ti dispiace me ne torno a casa tanto sono quasi arrivata! Grazie della gentilezza… - Si voltò per andarsene ma dopo qualche passo si voltò verso di lui.
- ANZI NON SEI STATO NEMMENO IN GRADO DI SEMBRARE GENTILE!!! – Gli gridò quasi in faccia dopodichè girò sui tacchi e se ne andò via infuriata.
- Ma che diavolo!!!Possibile che siano tutte infuriate in questi giorni? Cos’hanno una sindrome premestruale contemporanea??? – Drew era allibito,era la seconda volta in meno di due giorni che una ragazza gli faceva una sfuriata,doveva essere un periodaccio.
Se ne tornò a casa pensieroso.
Doveva lasciare in pace Vera? Ma in fin dei conti cosa le aveva fatto?
Ripensò ai rari momenti in cui si erano visti.
Sei mesi prima le aveva chiesto di uscire. Sapeva quanto lei ci tenesse e a lui non dispiaceva un appuntamento. Fu una serata divertente,la portò in un locale carino,luci soffuse,musica in sottofondo,insomma,era tutto perfetto,dopo avrebbero fatto una passeggiata sul molo come da manuale dopodichè l’avrebbe riaccompagnata a casa.
Almeno era quello che aveva detto a lei.
Ma Drew aveva altri programmi per la serata. Sperava che dopo un po’ lei si stancasse di starsene lì a parlare e che gli chiedesse di passare ai festeggiamenti di fine serata.
E per festeggiamenti…bhè,Drew era abituato ad un genere di ragazze completamente diverso.
Era il tipo che si divertiva e basta. Era consapevole di essere un bel ragazzo,alto,bel fisico,occhi verde smeraldo e capelli da gran figo,se la spassava con le ragazze più spinte che,come lui,non volevano altro che una serata movimentata.
Ma Vera non era una di quelle. Lo sapeva,la conosceva da un po’.
Lei era diversa,era divertente,carina,intelligente,non una gallina che non voleva altro che saltargli addosso.
Ma il suo sbaglio fu quello di provarci comunque.
Mentre si erano fermati a guardare il mare,Drew provò a baciarla e in tutta risposta ricevette un sonoro schiaffo.
- Ma che fai? – Le aveva chiesto sorpreso massaggiandosi la guancia.
-Ma sei impazzito cosa volevi farmi? E’ il nostro primo appuntamento!! – Lei sembrava turbata da quel gesto.
Drew le chiese scusa e la riaccompagnò a casa.
Non ci furono più incontri da allora.
Quando Vera lo vedeva diventava paonazza e si nascondeva dietro chiunque capitasse a tiro.
Una volta rischiò perfino di litigare con Ash per lei.
Era un giorno di dicembre quando si stufò di quell’atteggiamento e si decise a parlarle.
Lei era nel corridoio vuoto,in ritardo come al solito,approfittò di quel momento e decise di prenderla di sorpresa.
-Vera?!? Dobbiamo parlare! – La bloccò con entrambe le braccia all’armadietto mentre lei arrossiva violentemente.
-No,Drew…lascia stare… - Provò a scappare senza riuscirci.
Proprio a quel punto Ash era fece capolino dalle scale.
- DREW! CHE LE STAI FACENDO?!? – Si avvicinò di fretta mentre lui cercava di spiegare.
-Nulla,Ash stavo solo…- Il corvino lo guardò male e lui se ne andò evitando la lite.
Non lo biasimava,il comportamento di Vera era assurdo,come se avesse paura di lui,come se fosse un maniaco in agguato e spesso si era nascosta dietro i suoi amici,Ash compreso,quando passava lui.
Concluse che Vera era solo una ragazza molto timida e quel modo di fare l’aveva spaventata ma nei mesi successivi non poteva fingere che lui non esistesse e negare a se stessa i suoi sentimenti.
Lui non era sicuro di volere una storia seria e con quella ragazza così timida bisognava andarci davvero con i piedi di piombo.
Si ritrovò a casa senza rendersene conto.
Pensò di farsi una doccia,gli ci voleva proprio.
Intanto Brock aveva trovato una sistemazione provvisoria per Joy.
Le aveva ceduto la propria stanza e sarebbe andato a dormire con uno dei suoi fratellini.
La domenica mattina aveva bussato alla porta e l’aveva trovata addormentata sul suo letto con indosso solo una sua maglietta che le stava 2 volte più grande.
Era bella…
- Joy? – La chiamò dolcemente.
Lei si svegliò quasi immediatamente.
- Buon giorno Brock! – Si gettò su di lui abbracciandolo.
Il moro restò immobile.
-Senti,sono venuto a chiederti cosa vuoi per colazione…- Lei lo guardò perplessa.
-Decidi tu moretto…mi piace tutto quello che cucini per me! – Poi si alzò.
-Posso…fare una doccia? – Chiese attorcigliandosi i capelli.
-Certo! Nel frattempo vado a prepararti le frittelle! – Aprì un cassetto e tirò fuori degli asciugamano puliti. Li lasciò a lei e andò di sotto.
- Oh,Brock,sei così gentile…- Sospirò preoccupata.
Entrò nel bagno e chiuse la porta.
Si rilassò sotto la doccia,l’acqua che le scorreva calda sulla pelle era inebriante come il profumo del bagnoschiuma di Brock.
Ripensò a quando si trovava a Londra,come aveva potuto essere così sciocca?
I sensi di colpa la assalirono e l’angoscia le stringeva la gola.
Passarono parecchi minuti prima di rendersi conto che era il momento di uscire.
Richiuse il rubinetto e si infilò l’accappatoio.
Se l’avvolse intorno al corpo e scese di sotto.
Brock stava mettendo le frittelle nel piatto.
-La colazione è pronta…spero ti piaccia! – Poggiò il piatto al posto in cui avrebbe dovuto sedersi.
-Ti dispiace se mi sono messa questo? – Lui la guardò imbarazzato e scosse la testa.
-Figurati..-
Joy si sedette.
Guardò le frittelle,dovevano essere buonissime,Brock era un mago in cucina,eppure le nausee mattutine non le permettevano di gustare la colazione per bene,si portò alla bocca il primo boccone,come immaginava erano perfette.
Si sedette anche lui.
- Che c’è? Se non ne hai voglia non mangiarle…non mi offendo! – Disse lui abbozzando un sorriso…
- No,no no sono buonissime io…ho solo,la solita nausea…ecco. – Il suo segreto sarebbe venuto a galla,lui avrebbe scoperto tutto e forse non le avrebbe più permesso di restare a casa sua,ma aveva il diritto di sapere,non poteva ingannarlo così,lei non era una persona cattiva,doveva essere sincera fino in fondo.
Brock sembrò stranito,nausea?
-Che vuol dire? –
-Bhè…- Era difficile ma doveva essere diretta,girarci attorno sarebbe stato peggio e decise di non addolcirgli la pillola.
-Brock…io….- Bussarono alla porta.
I fratellini di Brock erano a casa.
-Siete già qui?...Ah Joy,stavi dicendo? –
- Niente…niente,ottime frittelle! – Sorrise falsa lei.
Il discorso non poteva che essere rimandato…
Ash si svegliò con la luce del giorno che illuminava la sua camera.
Era ora di alzarsi.
Quando arrivò in cucina sua madre era uscita e gli aveva lasciato solamente un biglietto.
“E’ tutto in forno,tornerò presto…Mamma”
Ma non aveva affatto fame.
Voleva solo starsene abbandonato sul divano del salotto a guardare la televisione.
Aveva ripensato tutta la notte alle parole di Misty.
Era stato doloroso vederla in quel modo,ma lui si sentiva veramente impotente in quella situazione.
Qualcuno bussò alla porta.
Il corvino si alzò e aprì la porta.
- Buongiorno!!! – Fu investito da un odore di cornetti appena sfornati e da cioccolato caldo.
- James? – Lo guardò esterrefatto mentre il ragazzo con una rosa fra i denti si sistemava sul divano e si toglieva le scarpe.Questa volta sembrava vestito da capitan Findus,con un lungo cappotto a doppio petto e uno strano cappello.
- Cos’è questo odore? Tua madre ha cucinato cipolle per caso? – Ash stava ancora in piedi e con la porta aperta e il pomello girato tra le mani.
Il ragazzo dai capelli lunghi e dallo strano colore violaceo lo guardò.
- Avanti che fai lì in piedi? Vieni no? – Disse indicando i cornetti.
Ash lasciò andare la porta che si richiuse sbattendo e andò a sedersi.
James intanto poggiò la rosa nel bicchiere di vodka che Delia aveva lasciato sul tavolino insieme ad una tazzina di caffé.
- Ok James….ehm,i cornetti e…la cioccolata ma che pensiero gentile,e ...perfino la rosa,ma guarda…cioè,è veramente,tutto perfetto ma…come mai? – Il ragazzo lo guardò sputando la cicca nella tazzina,con gli occhi spalancati.
- Bhè,la compagnia è un buon rimedio contro la solitudine!!! -  Disse con un sorriso enorme.
Tutti e due non avevano mai avuto un grande legame,ma neanche si odiavano. Ash sapeva che James era un bravo ragazzo,aveva i suoi problemi come tutti,ma un carattere fragile.
Al corvino sembrò un po’ turbato.
-James,è successo qualcosa? –
-Nulla! – Disse prima che Ash finisse la domanda, mentre si accendeva una sigaretta con le mani tremanti,il sorriso era sparito dal suo volto.
- Bhè,sai credo che tu abbia ragione! – Disse prendendo un cornetto e dandogli un morso,sorridendo a James che sembrava agitato.
Qualcosa era successo,ma non lo avrebbe detto.
Finirono tutto in poco tempo.
Si stravaccarono sul divano a peso morto e flaccidi.
- James? Se una donna fosse talmente innamorata di te da distruggersi ogni giorno che passa tu che faresti? – Il ragazzo fece uscire una nuvola di fumo dalle labbra prima di rispondere.
-…Mi chiederei se provo gli stessi sentimenti per lei – Rispose tranquillamente.
Ash lo guardò perplesso.
- Andiamo Ash! Davvero credi che io non sappia di cosa parli? Lo sa tutta la scuola quello che prova per te e la rossa! –
- Cosa? Chi lo sa? Perché? –
-Perché è così da sempre…- Disse lui calmando l’agitazione del corvino.
Ash diventò scuro in volto. James lo guardò per un attimo.
- Ma cosa provi per lei tu? – Disse indicandolo e cogliendolo di sorpresa.
- Io…mi dispiace che stia così male –
- Non ti ho chiesto questo! – Incalzò James.
- Ma cosa vuoi che dica? –
-Quello che è...solo questo! Tu la ami? – Disse gesticolando con il bicchiere di vodka nella mano,bevve un sorso nonostante la rosa nel bicchiere.
- Io…non ne sono sicuro,e per questo non voglio ferirla – Disse abbassando la testa.
- Che ragazzo sensibile,dovrei farti conoscere Jessie uno di questi giorni! Comunque,non devi avere paura di esternare i tuoi sentimenti,non è difficile capire se la ami! Quando guardi qualcuno che ami,è come se tutto intorno a te scorresse così velocemente da non riuscire più a renderti conto di nulla…è come scattare una fotografia ad un’autostrada impazzita,ci saranno solo scie luminose...riesci a vedere con nitidezza solamente il suo volto,e ti sembrerà di muoverti a rallentatore,e poi il cuore…oh quello… bhè,ti sembrerà che voglia saltarti fuori dal petto,e ti sentirai caldo…come se stessi bruciando! -
Ash lo guardò allibito,pensò che solo chi conoscesse profondamente l’amore e l’avesse provato poteva parlarne in quel modo.
C’era un tale trasporto mentre gli spiegava quell’attimo che quasi gli sembrò di averlo vissuto.
- James…tu devi essere veramente innamorato…-
James gli sorrise.
-Forse troppo,ma vedi mi sembra che la mia vita abbia cominciato ad avere un senso solo da quando l’ho incontrata,ormai tutto ciò che faccio è in sua funzione! Ho proiettato verso di lei ogni singola fibra della mia essenza…- Ash lo guardò e gli sorrise.
-Lei è fortunata! – James aveva gli occhi luccicanti.
Delia rientrò a casa e trovò i due ragazzi seduti.
-Oh,ho interrotto qualcosa? – Fece sorpresa.
-No si figuri,stavo giusto andando via,bhè,ciao Ash,stammi bene!– Gli diede una pacca sulla spalla e uscì di casa salutando anche sua madre.
Ad Ash era servita quella chiacchierata,non aveva mai conosciuto nessuno di così…intenso.
 
Erano le sette del mattino quando la sveglia suonò imperterrita mentre qualcuno non si decideva ad alzarsi.
- Oh no,devo già alzarmi! –
-Qui c’è qualcuno che non ha voglia di scuola oggi? – Daisy si affacciò al letto di Misty.
- Avanti sveglia! Vengo a prenderti io oggi! – Fece lei tutta contenta.
-Ah si? E come mai? – Misty era mezza addormentata.
-Perché mi va! Non posso forse? – Disse Daisy mentre le porgeva una tazza di latte caldo.
-Ok,come vuoi…- Disse sorseggiandolo.
-E ora sbrigati! E’ probabile che io riesca perfino ad accompagnarti! – Gli lanciò i vestiti addosso.
-Wow…- Rispose annoiata.
Intanto a casa di Brock la mattina era veramente un caos generale.
-Insomma basta! Mi sembra di essere in un asilo ma volete calmarvi un po’??? – Brock era sull’orlo di una crisi,
Quando si alzò Joy aveva già preparato la colazione per i bambini.
-Oh…ci hai già pensato tu? – Fu sorpreso di vederla ai fornelli.
- Si,ti meriti un po’ di riposo…-
Brock e i suoi fratelli mangiarono la colazione con gusto.
-Andate su che è già arrivato lo scuolabus! – Li incitò la ragazza mentre tutti si affrettavano ad uscire.
-Mi sa che dovrò andare anche io!- Fece Brock alzandosi.
-Brock aspetta! – Joy lo fermò.
-Che succede?- Lei gli si avvicinò con lo sguardo preoccupato e serio.
-Io,devo confessarti una cosa.-
Era il momento di dirglielo.
-Brock,io...ecco,non so come dirtelo ma…-
Lo abbracciò sospirando e chiudendo gli occhi.
- Aspetto un bambino…-
Brock si pietrificò all’istante.
Joy,era incinta…di chi? Chi l’aveva toccata,chi aveva potuto possederla? Come aveva potuto lei fargli questo? Il pensiero che un altro uomo avesse potuto sfiorarla lo fece impazzire.
-Che cosa stai dicendo??- Fece lui spingendola via.
-Non arrabbiarti ti prego! –
-Non dovrei arrabbiarmi?!?...Joy tu,sei innanzitutto un irresponsabile! E…mi hai spezzato il cuore! – fece per andarsene.
-Brock ti prego fermati! – Piagnucolò cercando di trattenerlo.
-No! Lasciami,voglio stare da solo per un po’,ne ho bisogno! – La spinse via e uscì dopo aver concluso.
Furono le sue ultime parole e lasciarono Joy disperata,sul pavimento della cucina,freddo e gelido…
 

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