Ordine discreto

di A g n e
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Intro ***
Capitolo 2: *** Tatto ***
Capitolo 3: *** Gusto ***
Capitolo 4: *** Vista ***
Capitolo 5: *** Udito ***
Capitolo 6: *** Olfatto ***
Capitolo 7: *** Giudizio e NdA ***



Capitolo 1
*** Intro ***


Personaggi: Albus Dumbledore, Gellert Grindelwald (più Ariana e Aberforth Dumbledore e fugaci apparizioni di Bathilda Bath)
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: Slash, ovviamente. Missing moments e SOL. Poi nulla, nemmeno il mio solito angst.
Introduzione: Cinque drabble per cinque sensi su piccoli missing moments della coppia Al/Gellert.
NdA: Nulla, direi. A parte il fatto che fa tutto discretamente schifo XD il titolo è una citazione da Faber mio adorato (ordine è riferito al fatto che i cinque sensi funzionanti li abbiamo un po’ tutti ed è un modo ordinato con cui si muove il nostro corpo. Discreto, in matematica, vuol dire… che ci sono dei buchi, nella buona sostanza. Dei buchi che si possono sempre riempire, con cosa non si sa).
L'unica cosa per cui vado fiera di questa raccolta è l'idea di fondo (l'ordine, appunto, dei nostri cinque sensi).

Bando alle ciancIe, ora.

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Capitolo 2
*** Tatto ***


Non dovrebbe essere qui -qui nessuno dovrebbe entrare-, ma la sua posizione da salvatore del mondo magico, grande eroe, eccetera eccetera, gli permette questo e ben altro.

Hanno parlato per ore, tenendosi per mano come quando avevano sedici anni, poi Gellert è scivolato sulla sua spalla e si è addormentato.

Albus ha lo sguardo perso nel vuoto, mentre accarezza il suo volto, avanzando tra rughe e graffi, fino ad arrivare ad una vecchia cicatrice appena sotto l'occhio.
Albus -chi sa come- la riconosce.

Gliel'ha procurata lui, poco tempo fa, un secondo prima di disarmarlo.
Un secondo prima di essere proclamato eroe.
Un secondo prima dell'ennesima bugia.

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Capitolo 3
*** Gusto ***


Gellert lo guarda e non riesce a trattenere un sorriso.

Albus ha questa insana passione per il pane e miele, ma non sa mangiarlo; nessuno immagina come il mago con l’aria da vecchio saggio già a diciassette anni possa conciarsi dopo qualche morso.

Albus scocca uno sguardo interrogativo al biondo che tenta inutilmente di nascondere il ghigno con la mano, poi fa spallucce e torna a divorare la merenda, incurante dello stato pietoso in cui versa la sua faccia.

Gellert si concede un ultimo sorriso. Poi si avvicina ad Albus e inizia a ripulire con piccoli baci il viso impiastricciato del compagno, benedicendo chiunque abbia imparato a rubare il miele alle api.

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Capitolo 4
*** Vista ***


Albus non sa cosa fare e si limita a restare fermo, tremante, appoggiato allo stipite della porta.
Non è di nessun aiuto, ora che Ariana è affidata a mani più sicure e delicate delle sue, mentre viene preparata all’ultimo viaggio.

Chiude gli occhi, che non servono più a nulla, offuscati come sono dalle lacrime che non riesce più a trattenere.

Chiede gli occhi pregando di non vedere più nulla, nella fanciullesca speranza di cancellare tutto per il puro fatto di non averlo più davanti agli occhi.

Ma nella cortina scura delle palpebre abbassate, si muovono ancora i fantasmi del peggiore giorno d’estate.

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Capitolo 5
*** Udito ***


Ci sono i passi pesanti che fanno baccano su e giù per le scale, di piedi che ogni tanto sbattono contro i mobili o inciampano negli attrezzi dimenticati. Abe.

Ci sono i passi leggeri e attutiti delle scarpette di tela azzurra, di piedi che corrono ad inseguire una favola nuova ogni giorno. Ariana.

Ci sono i passi goffi e imprecisi, di piedi accompagnati dalla punta di un bastone, di chi è costretto dall’età a fare movimenti lenti e calcolati. Bathilda.

Poi ci sono i passi veloci e impazienti di chi non può aspettare nemmeno un minuto per condividere l'ultima. Gellert.

Albus riconosce tutti questi passi, ma agli ultimi riserva un sorriso in più.

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Capitolo 6
*** Olfatto ***


Nurmengard non è certo un tugurio, ma conserva come tutte le prigioni un vago odore di polvere e di calce.

È l’odore vago e fastidioso della condanna all’oblio; Albus si sforza di non badarci, mentre sale l’ultima rampa di scale prima di arrivare alla torre.

Albus apre la porta, sale fino all’ultimo piano.
E torna a respirare.

Contro tutte le leggi della fisica, Gellert ha ancora su di sé il profumo della resina del grande acero dietro casa Dumbledore. O forse è solo l’immaginazione di Albus, che si sforza di trovare nel prigioniero il ricordo di quel ragazzo nemmeno sedicenne, piombato dal nulla nella quiete di Godric’s Hollow.

Inspira a fondo e sorride.

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Capitolo 7
*** Giudizio e NdA ***


Bleah.
A parte l'ultima non mi piacciono un granchè. Credo sarò colta da un raptus di follia a breve e cancellerò tutto.
Per intanto, questo è il giudizio.
Troppo, troppo buono.

Ordine discreto di aGNeSNaPe

- Grammatica e lessico: 9,40/1o;
- Forma e stile: 10/10;
- Originalità della trama: 10/10;
- IC (caratterizzazione dei personaggi): 9,60/10;
- Gradimento personale: 15/15
Totale: 54/55.

Allora. Partiamo con la grammatica. I trattini vengono sempre isolati da uno spazio prima e da uno dopo, quindi quando scrivi “-qui nessuno dovrebbe entrare-” è più corretto scrivere “- qui nessuno dovrebbe entrare –”. Nella terza drabble scrivi “chiede gli occhi”, credo sia un errore di battitura e che tu volessi scrivere “chiude”. Il periodo, più precisamente, è: “Chiede gli occhi pregando di non vedere più nulla, nella fanciullesca speranza di cancellare tutto per il puro fatto di non averlo più davanti agli occhi”, dove c’è anche la ripetizione di “occhi” che rende pesante la lettura della frase.
Lo stile e la forma sono impeccabili; buoni, ben usati, scorrevoli e adatti al contesto.
L’originalità è alta; partire dai cinque sensi è stata davvero una gran bella idea, meravigliosa a dir poco. Hai trovato il modo di descrivere il loro amore in questi cinque modi diversi di vedere le cose, un’idea meravigliosa.
L’IC è buono, Albus si scorge in ogni drabble. Forse è un po’ trascurata la caratterizzazione di Gellert, ma questo ti ha penalizzata di poco.
La raccolta mi è piaciuta, davvero tantissimo. Non avevo mai letto nulla di così dolce su di loro, dolce ma non smielato, originale, quasi semplice. Complimenti di cuore!

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