Amore Cybernetico

di Shaped
(/viewuser.php?uid=141593)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione ***
Capitolo 2: *** chattissimo.it ***
Capitolo 3: *** Quando il fato ci mette lo zampino ***



Capitolo 1
*** Prefazione ***


Prologo

Amare non è semplice.
Nessuno nasce sapendo come si ama, cosa vuol dire amare e cosa ciò comporta. Non si è consapevoli di cosa sia giusto e cosa, invece, sia sbagliato nell'amore.
Non esistono guide, corsi, lezioni sull'amore. Non esistono lauree, professori, professionisti dell'amore.
L'amore ti capita, e quando ti capita nemmeno te ne rendi conto subito. Hai bisogno di capirlo, che quello è amore.
Devi viverlo. E ti può andare bene, così come, ahimè, può andarti male.
Puoi conoscere l'uomo che poi sposerai quando siete piccoli, bambini, e crescere con lui. Conoscerlo come nessun altro e sentire naturale il legame che vi unisce.
Oppure potresti non incontrarlo mai, e vivere sperando che un giorno, chissà quando, proprio quello che ti taglia la strada, o che ti rivolge la parola chiedendoti semplicemente che ore sono, potrebbe diventare tuo marito, il padre dei tuoi figli, o semplicemente il compagno di una vita.
Come in ogni cosa ci vuole un pizzico, o poco più, di fortuna.
E come in ogni cosa c'è a chi va bene al primo colpo, come quando hai studiato poco per un esame universitario ma comunque riesci a passarlo perchè il professore ti pone poche domande sugli unici argomenti di cui hai letto, oppure andarti male per svariati tentativi.
Quello che è giusto sapere è che bisogna provarci.
L'amore è buttarsi, fidarsi, sbatterci la testa, cadere e rialzarsi. E' imparare insieme.
E quando capisci che l'amore è, semplicemente, impegno e fiducia nell'altro... beh, è lì che hai la chiave.


Riccardo e Andrea si sono trovati per caso. E nessuno dei due pensava a cosa, prima o poi, avrebbero imparato insieme.
A quanto si sarebbero impegnati e a come avrebbero raggiunto quello che con il tempo sarebbe diventato il loro fine ultimo per la felicità.

Eccoli. Lui a Milano, lei a Bari. Accendono i loro pc, si collegano in internet, inseriscono la password del loro profilo su chattissimo.it* e poi bastano pochi secondi.

Qwerty: "ciao, ci sei?"
Paulie: "si, ciao... come ti chiami?"








NOTE:
*
chattissimo.it è un sito di chat inventato di sana pianta dall'autrice.














Non è la prima storia che scrivo, mi diletto a scriverle ma le tengo per me. Conoscevo EFP già da tempo, ma ci leggevo solamente. Stasera mi son decisa, e ho cominciato a raccontare. A raccontarmi. La storia è la mia. Ovviamente con altri nomi, altri luoghi. Ma descriverò esattamente quello che è accaduto. Quello che mi sta accadendo. Da quattro anni a questa parte.
Spero vi piacerà rivivere con me i miei ricordi. Grazie a tutte quelle a cui la mia storia, inteso come la storia della mia vita, piacerà e commuoverà. Vi ringrazio sin da ora, perchè andando avanti, ne sono sicura, presa dalla voglia di dirvi tutto, mi dimenticherò di farlo.
E grazie soprattutto a lui, che ha permesso che tutto questo accadesse.
Ti amo,  Piè.



Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** chattissimo.it ***


storia 1

Un computer con annesso accesso ad internet può diventare una finestra sul mondo. Un mondo fatto di notizie, nozioni, sapere e novità in continua evoluzione. Non si ferma un momento. Basta aggiornare una pagina, e ti ritrovi a leggere cose nuove, momenti di vita nuovi. Così come potresti trovare gente nuova da conoscere.
Non tutti condividono l'idea di un'amicizia cominciata in internet. I mezzi oggi sono tanti; chat, forum, giochi di ruolo, facebook, tumbrl, netlog e chi più ne ha più ne metta.
E c'è chi si incontra, chi si conosce, chi approfondisce e trasferisce tale amicizia nel mondo reale.
Così come c'è sempre chi vede di cattivo occhio quello che accade, in questo mondo ahimè sconosciuto e anche pericoloso a volte, purtroppo.


Eppure non va sempre male.
Loro hanno cominciato così.

Andrea e Riccardo non hanno cominciato seguendo l'ideale di un'amicizia da creare in internet. Non hanno cominciato cercando qualcuno con cui condividere pensieri, stati d'animo e parole. Hanno cominciato semplicemente per perdere il tempo in modo diverso, per staccare dalla noia della solita routine di una giornata d'autunno.

Seduti ognuno alla propria postazione computer, nella propria stanza, nella propria città e nel proprio mondo. E sono entrati in contatto per caso.
Puro caso.

Riccardo è il tipico ragazzo che potrebbe essere definito nerd. Ama i videogiochi, ama la musica con particolare attenzione sulle chitarre,  ama la fotografia. Passa un bel pò di tempo dietro un pc, perchè ama anche quello. Studia all'università e ha 19 anni. E tra una pagina di diritto e l'altra, si distrae entrando in chat, facendo un paio di chiacchiere con persone random. Sconosciute.


Qwerty
: "ciao, ci sei?"
Paulie: "si, ciao... come ti chiami?"


Come ti chiami. Alla fine è una domanda lecita, nel caso in cui fermi un ragazzo quando sei in discoteca ad esempio, e ti colpisce particolarmente. E quindi ne approfitti, tra una canzone che sta quasi per spaccarti i timpani e la voce dello speaker, ne approfitti proprio per domandargli com'è che si chiama.
Così Andrea, studentessa diciassettenne con la passione per la danza, dietro il proprio pc, alla sua prima esperienza su chattissimo.it*, cominciò a comportarsi con Qwerty come se ce lo avesse di fronte. Come se fossero in discoteca e in quel momento ci fosse un attimo di silenzio tra la musica e la voce dello speaker.

Qwerty: "come mi chiamo? Riccardo, e tu?"
Paulie: "io sono andrea... ma sono donna!"

Si ride per poco, quando non si conoscono i toni con cui l'altro ti si rivolge e sei dietro un pc con la semplice finalità di perder tempo. Basta una frase che magari per te ha senso, ma che per l'altro, letto in quel particolare contesto, non ce l'ha minimamente. Tant'è che:

Qwerty: "Ah beh, per fortuna allora!"

E rideva. Rideva davvero. Se solo avesse potuto vederlo in quel momento, Andrea se ne sarebbe probabilmente innamorata. Poichè Riccardo ha una risata, un sorriso, molto contagiosi. Basta davvero quel poco a rallegrarti la giornata.

Paulie: "dai... nel senso che Andrea può sembrare un nome mascolino... ma non lo è! E' unisex!"

Qwerty: "si ma tranquilla, non giustificarti! cosa fai?"
Paulie: "quello che fai tu credo... chatto..."

Guida del "navigatore": una cosa da fare sempre, quando oramai sei pratico del pc e soprattutto del mondo della chat random, è quello di controllare il profilo della persona con cui parli. Di solito non c'è scritto molto, ma notizie come sesso, età e orientamento sessuale possono sempre rivelarsi utili. E di sicuro c'è scritto la data d'iscrizione, da quanto è lì, da quanto tempo chatta in quella sessione.

Qwerty: "ti sei iscritta oggi... come ti trovi qui? E' semplice la chat, no?"
Paulie: "si dai, anche se non sono molto pratica..."
Qwerty: "sono il primo con cui parli? potrei sentirmene onorato!"
Paulie: "oddio non sarai mica uno di quelli che cerca sesso su internet? no perchè se è così, chiudo!"

La paura più grande, soprattutto da parte delle ragazze, per di più sotto i 18 anni, è quella di incappare in pedofili o gente fissata con il sesso. Se ne sentono di ogni tipo in tv, e non si sa cosa becchi alla fine, quando quello con cui parli non ha limiti e potrebbe chiederti di tutto. Non ci sono molte sicurezze in questo senso, sul mondo di internet. E' vero. Meglio essere prudenti quindi...


Qwerty
: "ma no!! Tranquilla, era solo un modo carino per cominciare un discorso..."
Paulie: "attento ai tuoi modi carini, perchè mi spaventano...E ho il muose puntato su quella X rossa..."
Qwerty: "no dai, dai un'altra possibilità ai miei modi carini... posso sapere quanti anni hai?"
Paulie: "ma se sapevi che mi sono appena iscritta! hai controllato il mio profilo! L'ho capito sai? Non sono così sprovveduta..."
Qwerty: "ah preferisci che non te lo chieda e indaghi su di te? Va bene, sarà fatto!"
Paulie: "ma se hai già indagato! Sai già che ho 17 anni...non mentirmi che poi ti becco!"

Lui, a Milano, rise di nuovo. E anche lei, a Bari, fece lo stesso. Rideva per delle frasi che le apparivano di colore blu su di uno schermo.

Qwerty: "e va bene, va bene... però è più carino se me lo dici tu, no?"
Paulie: "ehi, i tuoi modi carini continuano a spaventarmi!"
Qwerty: "ma dai che non ho detto nulla di male! ...non aver paura! Non ti mangio! Non so nemmeno dove abiti!"
Paulie: "questo è un pessimo modo per chiedermi di dove sono?"
Qwerty: "potrebbe essere... ma certo che sei proprio furba tu!"
Paulie: "dì la verità... mi credevi una sprovveduta? Sono nuova, mica scema! Sono di Bari comunque... e tu?"
Qwerty: "ah vicini insomma... io sono di milano!"
Paulie: "dietro l'angolo!"
Qwerty: "chiudi le finestre quando fai la doccia che potrei spiarti!"
Paulie: "continui a spaventarmi!"

Ma alla fine rise, lì. Perchè quel tipo aveva un modo di fare... quasi impacciatamente stupido.

Qwerty
: "ahahah ma era solo per quantificare la nostra distanza!"
Paulie: "certocerto... siamo abbastanza distanti quindi adesso mi fai meno paura"
Qwerty: "per fortuna!"
Paulie: "ma come per fortuna! certo che come importunatore cybernetico sei proprio scarso!"
Qwerty: "ma...ma... non ferirmi così andrea!"

Sorrisero entrambi, consapevoli della strana piega che stava prendendo la cosa.

Paulie
: "e invece si, te lo meriti! così impari a mollare subito la presa!"
Qwerty: "e va bene... questa me la segno però!"
Paulie: "segna segna!"

Lei sta lì, fissa il pc, aspetta un'altra risposta. Aspetta un altro modo per divertirsi, per colpirlo di nuovo, per sorridere e ridere insieme. O almeno immaginando che anche lui faccia lo stesso. Ma passano i minuti... e non riceve risposte. Così la noia, quella che voleva combattere entrando in quella chat, la assale ancora. E allora cosa si fa?
Non sa che è lui, non l'ha capito ancora. Non può nemmeno immaginarlo. Quindi semplicemente, molla la presa, e camba direzione. Verso qualcosa che può risolleviarle meglio l'uomore. 

Paulie: "ci sei ancora?"
Qwerty: "sisi sono qua"
Paulie: "e perchè non parli?"
Qwerty: "ma no... però parlo anche con altra gente..."
Paulie: "ok io stacco... ciao falso importunatore!"
Qwerty: "ciao andrea... ci si ribecca!"
Paulie è offline.


Certo, ci si ribecca. Figurarsi! Entrando per caso in una chat, iscrivendoti con un nome a caso e inserendo qualche dato, quante possibilità vuoi che si abbiano per ribeccarsi? Nulle praticamente.
Quindi ciao, importunatore fallito... e pessimo intrattenitore anche.









NOTE:
*
chattissimo.it è un sito di chat inventato di sana pianta dall'autrice.






Nel prossimo capitolo, il destino vuole, dopo mesi da questa chiacchierata, che i due si ribecchino. Con nick differenti, ovviamente. E come faranno a riconoscersi? A sapere che sono loro di nuovo?
Stay tuned.

Accetto molto volentieri consigli, recensioni, anche messaggi privati. Ne ho bisogno, per continuare a parlarvi di noi.


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Quando il fato ci mette lo zampino ***




Quando conosci qualcuno in internet, soprattutto quando si tratta di Chat random, dove non si ha un nick ben definito, ma se ne acquisisce uno ogni volta diverso, beh... è proprio difficile incontrarlo di nuovo.
Ma quando ci si mette lo zampino del fato, del destino, della fortuna... chiamatelo come volete, ma sta di fatto che c'è poco da fare. Quando ci si mette e ci si impegna, ci riesce.

Li abbiamo lasciati il giorno del loro incontro casuale, su chattissimo.it*, quando non avevano di meglio da fare e per caso s'erano parlati per una ventina di minuti, non di più, e avevano riso parecchio. Ma poi, vuoi la noia di una, vuoi le troppe chat aperte dell'altro, s'erano salutati.
E lui, come se se lo sentisse, le aveva detto "ci si ribecca". E lei invece non c'aveva sperato, nemmeno un pò.
Per vari motivi, come appunto la poca probabilità che con quel metodo di chat, e dell'alta frequenza che aveva, potevano ritrovarsi.

Andrea è stata impegnata, per un mese e poco più. E non ha trovato proprio il tempo per internet... Quindi dopo un mese e poco più da quell'incontro, si ritrova a riaccendere il pc, a rientrare in rete, a riconnettersi su chattissimo.it e a inventarsi un nick nuovo.

Juel: "ciao, ci sei?"
Kate: "... ma tutti così salutate qui? Ciao, si. Ci sono..."
Juel: "ah non lo so se salutiamo tutti così... io si!"
Kate: "beh certo non saluti solo me così"
Juel: "non so nemmeno come ti chiami, come potrei salutarti sempre così scusa?"
Kate: "sisi lo so, era un modo di dire su!"
Juel: "come ti chiami? te lo ripeto più diretto..."
Kate: "andrea, mi chiamo andrea!"

Si chiamava Andrea. E quel nome, a Riccardo, suonò molto, troppo familiare. Tanto che, nemmeno ad impegnarsi, gli uscì spontanea una domanda.

Juel: "Andrea di Bari?"

Già, se la ricordava adesso. Andrea di Bari, con cui aveva riso. Strano che se la ricordasse così, dopo un mese e mezzo quasi. Strano per lui, che di solito dimenticava anche cosa mangiava appena il giorno prima.

Kate: "oddio, mi sento osservata..."
Juel: "ahahahah sono riuscito a spaventarti di nuovo! Visto?!"
Kate: "...non mi dire! Riccardo di Milano?"

Anche lei se lo ricordava, ma alla fine c'era stata una sola volta, e aveva parlato solo con lui. Non era poi così difficile, no?

Juel: "proprio lui! Dì la verità, ti ho stupito con effetti speciali!"
Kate: "Si, da maniaco!"

E rideva. Riprese a ridere sin da subito... con una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
No, non erano farfalle. Era solo leggerezza. Si sentiva tranquilla, rilassata. Si sentiva bene, lì a parlare con lui. Con uno sconosciuto.

Juel: "ma che scema... certo che si può dire tu abbia i capelli corti forse... ma la memoria proprio no!"
Kate: "in verità ce li ho lunghissimi... mi arrivano sotto al sedere quasi!"
Juel: "ehi, però se mi dici così poi mi costringi a fare il maniaco!"
Kate: "ma dai! Lo vedi? Ti sei esercitato in mia assenza forse?"

Cominciarono così, a pungolarsi. Come avevano fatto quella volta, un mese e mezzo prima.

Juel: "può darsi... ho fatto pratica un pò in giro! Sai, aspettando di ribeccarti, come t'avevo promesso..."
Kate: "blablabla, smettila di fare il marpione che ti riesce proprio male!"
Juel: "ma che marpione! Stai zitta... che non hai idea di come sia fatto un marpione!"
Kate: "ohoh com'è che sei fatto tu?"

Juel: "ho 19 anni, sono alto 1.78 e sono un Nerd. Capelli neri, occhialini... non sono un figo palestrato, ecco. Però me la gioco con la simpatia!"
Kate: "te la giochi?"
Juel: "si dai, è un modo di dire che si usa dalle mie parti..."
Kate: "io me la gioco con la danza allora!"
Juel: "ballerina?"
Kate: "esatto... di danza classica e moderna..."
Juel: "devi avere un bel fisico allora!"
Kate: "ma lo vedi che sei fissato!? Cosa vuoi che ti cambi? Potrei dirti di essere una modella e magari invece essere una botte... non te ne accorgeresti mai, della bugia..."

Juel: "mai dire mai, biondina!"
Kate: "sono mora."
Juel: "mi hai detto un'altra cosa... senza che io te l'abbia chiesta! Certo che ci tieni proprio a farti conoscere, eh?"
Kate: "... ma quanto simpatico sei?"
Juel: "te ne sei accorta, eh!?"
Kate: "cavolo, si..."

E continuarono così, su questa strada, per un bel pò. Mezz'ora a punzecchiarsi, per scoprire alla fine che lui era un Nerd di 19 anni, di Milano, a cui piacciono i pc e la musica [ con particolare attenzione per le chitarre elettriche. ] e lei era di Bari, 17 anni, mora e ballerina.
Parlarono anche della scuola di lei, degli studi universitari di lui e un pò delle loro famiglie, ma nulla di che. Lui figlio unico, lei con una sorella.
Fine. Questo scoprirono, il secondo giorno in cui, per caso, si ritrovarono.

Juel: "ehi, ma hai msn?"
Kate: "msn? quella chat con gli omini?"
Juel: "si dai... quella chat con gli omini... ce l'hai?"
Kate: "è sul pc ma credo lo usi mia sorella, io no.."
Juel: "fatti un account, così ti aggiungo e c'è più probabilità che io ti becchi!"
Kate: "ok... aspetta..."

Dovette spiegarle circa tre volte come fare, perchè non riusciva a capirlo da sola. L'abbiamo detto che non era molto pratica di pc, no?


Kate: "ecco dai, fatto... allora, il contatto è... littleballet@live.it*"

Juel: "bene, ti aggiungo."
Juel è offline.
Kate è offline.



Questa volta anche lui si disconnesse. E non per andare a trovare un altro modo per passare il tempo. Ma per aggiungerla, e parlarle. Parlare solo con lei, e non in quella chat.
Forse, è proprio qui che comincia, la loro avventura.








NOTE:
*
chattissimo.it e littleballet sono stati inventati di sana pianta dall'autrice.


Nel prossimo capitolo: la prima chiacchierata tra Andrea e Riccardo in msn. Il primo contatto meno "sterile" che hanno avuto, in quella che non è una chat senza volto. Ma in quella che diviene la piazza dei loro sentimenti.
Stay tuned.

Accetto molto volentieri consigli, recensioni, anche commenti negativi. Soprattutto quelli... Ne ho bisogno, per continuare a parlarvi di noi.





Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=775599