Pericoli dal passato

di Eman
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Tentativo di evasione ***
Capitolo 3: *** Incontro ***
Capitolo 4: *** Scoperte ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

Il vociare confuso si spense al suono sordo che produsse il martello contro il tavolo, avevano forse raggiunto un accordo? Era la prima volta che i Sayan si impegnavano in un incontro pacifico con un altro popolo, adesso si sarebbe scoperto il verdetto.

Una voce imponente si levò:

< Finalmente abbiamo deciso >.

Seguirono sospiri di sollievo, era ormai da ore che la riunione andava avanti

< Silenzio! > ammonì la voce

< Il popolo degli Alpi > continuò < ha deciso di cederci alcuni suoi cittadini in modo che i nostri scienziati possano iniziare gli esperimenti, se questi avranno buon fine, allora si passerà ad una unione ufficiale e mio figlio > disse indicando un bambino in piedi davanti alla porta < sposerà la novizia più promettente della casata reale degli Alpi. Questo è tutto, la seduta è sciolta >



ANNI PIU' TARDI
Delle pecore scappavano spaventate a causa di un forte rumore, il pastore continuava a fissare un punto davanti a se, troppo sconvolto per occuparsi del gregge. Qualcosa era atterrato creando un'immensa voragine dove prima c'era la sua fattoria, non fece in tempo a pensare a nulla che un'abbagliante luce lo inghiottì.

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Capitolo 2
*** Tentativo di evasione ***


TENTATIVO DI EVASIONE

 

Un pianto squarciò l'aria della stanza no, ancora no ti prego fu il primo pensiero di Vegeta, passandosi una mano tra i capelli si avvicinò al piccolo walkie talkie che strillava disperato.

Il Sayan cercò di ricordarsi a chi toccasse andare a controllare quell'inutile parassita roseo che suo moglie aveva deciso di chiamare Trunks, l'idea dei turni era ovviamente stata di Bulma, per quanto riguardava lui, il bambino avrebbe potuto piangere anche tutta la notte.

Il principe dei Sayan fissò il suo riflesso nello specchio che rivestiva interamente le pareti della stanza circolare, come aveva fatto a ridursi così? Apparteneva alla stirpe reale di uno dei pianeti più forti mai esistiti, lui stesso era una delle persone più forti mai esistite, ma ora vedeva solo un frustrato giovane uomo sulla trentina, bloccato in una vita che mai avrebbe voluto.

La routine lo stava uccidendo.

Una goccia di sudore scese dalla fronte, rigandogli la guancia e fermando il suo percorso sull'incavo del collo.

Doveva chiudere questa storia, basta lavori umilianti, basta litigi, e sopratutto basta Bulma.

Sollevato dalla decisione ormai presa uscì dalla gravity room, ignorando il pianto che continuava interrottamente.

 

Una faccia verde lo aspettava proprio dietro la porta.

Vegeta si accigliò, all'inizio pensò fosse Junior , ma per quale motivo sarebbe dovuto essere lì? Se ci fosse stato qualche problema avrebbe sicuramente usato la telepatia. Poi abbassò lo sguardo è notò una protuberanza a livello del petto che il namecciano non poteva avere.

< Bulma? > chiese Vegeta confuso

< Non fare quella faccia è solo una maschera di bellezza>

< Una maschera di bellezza? >

< Si, non mi aspetto che tu la conosca, Dio a volte mi chiedo come siano state le donne nel tuo pianeta, pori dilatati, punti neri bleah! Non mi stupisco che alla fine abbia scelto una terrestre > un sorriso malizioso accompagnò l'ultima frase.

< Si bhè, adesso vado a lavarmi e poi pensavo di farmi un giro, non mi aspettare sveglia > non mi aspettare proprio aggiunse tra se.

< Ok tesoro, non ti preoccupare per Trunks, oggi ci penso io > rispose la moglie schioccandogli un bacio.

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Capitolo 3
*** Incontro ***


 

Era arrivato al bar da una ventina di minuti e già stava considerando l'idea di ritornare a casa, non voleva ammetterlo ma il bambino un po' gli mancava e quell'ultimo bacio di Bulma non era stato così terribile.

Prima di trovarsi in quella bettola maleodorante aveva girovagato un po'.

Deserti, oceani e foreste si erano susseguiti rapidamente sotto di lui, ma nonostante volasse veloce, la noia lo aveva raggiunto presto.

Cosa gli era successo? Una volta avrebbe raso al suolo quell'inutile pianeta in un battito di ciglia e avrebbe provato un'immensa gioia nel farlo.

Con malinconia si ricordò quando con passo arrogante, dopo una missione, andava ad avvisare il padre del suo successo. Ricordava il luccichio negli occhi del genitore, fiero, anche se non lo aveva mai dichiarato apertamente, del crudele re che il bambino, davanti a lui, prometteva di diventare. Ricordava poi le dolci notti che seguivano una missione, quando le immagini di distruzione erano ancora fresche nella mente continuava a riviverle, e a riviverle, rievocando lo sguardo delle vittime un attimo prima di morire, adorava vedere gli occhi spegnersi quando la vita scivolava via dal corpo.

Quanto avrebbe dato per tornare a quei tempi, non c'era un giorno uguale all'altro, le donne stavano al loro posto e non doveva sopprimere la voglia di sangue con altri stupidi vizi umani come bere o fumare. Adesso invece era tutto diverso, il principe dei Sayan era costretto a soffocare ogni minimo attacco di rabbia per evitare di far del male a qualcuno e non riusciva neanche a rispondere per le rime a sua moglie che si divertiva a comandarlo a bacchetta. Sei patetico non potè fare a meno di pensare.

 

< ehi bevi tutto da solo? > disse una voce interrompendo il filo dei suoi pensieri.

< Si > rispose seccamente lui, senza degnare di uno sguardo l'interlocutore.

< Ti dispiace se ti faccio compagnia? >

< Si > di solito quelle risposte a monosillabi scoraggiavano ogni tentativo di socializzare, ma quella ragazza sembrava cocciuta

< Va bene, io mi siedo qua lo stesso, se ti do tanto fastidio ti sposti tu, comunque piacere sono Clare >.

Vegeta decise alla fine di girarsi, forse una delle sue occhiatacce l'avrebbe fatta dileguare.

La ragazza che gli porgeva la mano aveva qualcosa di insolito, lunghi capelli rossi le ricadevano oltre le spalle e un curioso tatuaggio si indovinava proprio sotto l'orecchio.

< Ho qualcosa tra i denti? > chiese Clare notando lo sguardo.

Vageta sospirò < Non hai nessun altro da importunare? >

< Si, ma tu sei il più carino >

Il sayan non potè fare a meno di arrossire a quella dichiarazione e per evitare che la ragazza lo notasse si voltò dall'altra parte.

< Dai non fare l'offeso ora > lo pregò lei

< Senti mi dispiace rovinarti i piani, ma non voglio fare nuove conoscenze, sopratutto oggi, quindi vattene >

Clare sembrava ignorare completamente le proteste del sayan e avvicinandosi iniziò ad accarezzargli il braccio.

A quel tocco Vegeta si sentì paralizzato, sapeva che non avrebbe dovuto permetterle di toccarlo, sapeva che a quel punto si sarebbe dovuto semplicemente alzare ed andarsene, ma i suoi muscoli si rifiutavano di lavorare, in quel momento la ragazza avrebbe potuto far di lui quello che voleva.

< Problemi con la tua donna? > chiese d'un tratto la ragazza rompendo l'incantesimo

il giovane si accigliò, come faceva a saperlo?

< No > sbottò il sayan

< Non mentirmi >

< Anche se fosse? Non vedo come tutto ciò possa interessarti >

< Perchè non fuggi via con me?>

Vegeta non riuscì a soffocare una risata < Fuggire via con te? >

< Sì, siamo destinati a stare insieme. Avvicinati, guardami bene in faccia, davvero non ti ricordi di me? >

la situazione iniziava a degenerare, Vegeta capì che era giunto il momento di liquidare la ragazza.

< Ascolta non so che problemi tu abbia, ma davvero io non ti conosco >

le labbra della ragazza si piegarono all'ingiù

< Ancora troppi legami ostacolano la nostra unione, ma non ti preoccupare provvederò io >

Vegeta non fece in tempo a chiederle cosa volesse dire che Clare scomparve.

 

Un filo di fumo saliva traballando dalla sigaretta che per la prima volta non sembrò calmare Vegeta, l'incontro di prima lo aveva scombussolato parecchio, c'era qualcosa di sbagliato nella ragazza, nel suo tocco, ma non sapeva di preciso cosa.

Osservò il boccale di birra ancora intatto davanti a lui, bollicine pigre fendevano il liquido dorato salendo fino a raggiungere la superficie, fu proprio nel momento in cui una di quelle toccò il tappo di schiuma che Vegeta venne preso da un attacco di panico, all'inizio cercò di ignorarlo, ma il pensiero che sua moglie o suo figlio potessero essere in pericolo si fece sempre più forte fino a diventare insopportabile.

Gettò senza neanche guardare delle banconote sul bancone, uscì dal locale e, accertatosi che nessuno fosse nei paraggi, spiccò il volo.

E Ora perchè si stava preoccupando tanto per loro? Non erano più la sua famiglia, la loro morte non avrebbe dovuto significare niente per lui, ma il solo immaginare il corpicino di Trunks steso a terra, privo di vita, fece contorcere il suo stomaco, forse non tutti i legami con loro si erano spezzati.

Ci vollero meno di cinque minuti per arrivare a casa, ma non appena si trovò davanti alla porta d'ingresso, invece di tirare un sospiro di sollievo, fu assalito da una nuova ondata di panico, tutto quel silenzio non era normale.

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Capitolo 4
*** Scoperte ***


Aprì la porta e quello che vide confermò tutte le sue paure, i mobili erano distrutti e gli oggetti che contenevano erano sparsi su tutto il pavimento.

Troppo sconvolto si accorse solo in un secondo momento della figura infondo al corridoio.

< Ti stavo aspettando > era la voce di Clare che parlava

< Su raggiungimi, dobbiamo finire questa cosa insieme > proseguì.

In uno stato di trance Vegeta percorse tutto il corridoio fino a raggiungere la ragazza.

Solo quando vide i corpi di Bulma e Trunks, stesi immobili sul pavimento, ritornò in se.

In quel momento si sentì un idiota per aver voluto scappare, per essersi lasciato trascinare da quello stupido orgoglio che più volte era rivelato essersi suo nemico, amava Bulma e amava suo figlio, erano la sua vita adesso e se ne era reso conto solo dopo averli persi, non era giusto.

< C..Cosa gli hai fatto? > chiese con voce fioca

< Per ora li ho solo addormentati > la calma con cui parlava la ragazza era angosciante.

Vegeta si chinò su Bulma, non si era mai accorto di quanto fosse bella, posizionò due dita sul polso, proprio sotto il pollice della donna, e con un sospiro di sollievo constatò che Clare non stava mentendo, bene, avrebbe potuto renderla innocua senza che neanche lei se ne rendesse conto, ma decise di aspettare, prima voleva sapere il perchè di tutto quello.

< Ti potrei uccidere in un battito di ciglia e lo farò, stanne certa, ma prima voglio che tu mi spieghi per quale motivo hai addormentato la mia famiglia e hai distrutto la mia casa >

un sorriso si allargò sul volto di Clare < Mettiti comodo, è una lunga storia. Anni fa, prima che il pianeta Vegeta fosse raso al suolo, i nostri padri si incontrarono, decisero che il principe dei Sayan e la principessa degli Alpi si sarebbero uniti dando vita ad un essere straordinario. Forza e magia sarebbero stati mischiati insieme e il nuovo popolo a cui noi avremmo dato origine avrebbe dominato l'intero universo, purtroppo non facemmo in tempo a concludere niente, per via, sai, dell'incidente che avete avuto con Freezer.

Non appena scoprimmo che tu eri sopravvissuto allo sterminio iniziammo le ricerche, passammo anni a viaggiare di pianeta in pianeta in cerca di un tuo passaggio e finalmente eccoti qui. > la ragazza fece una piccola pausa per lasciare che il Sayan metabolizzasse le nuove notizie, poi riprese < Anche se devo ammettere che siamo rimasti un po' sorpresi della tua decisione di iniziare una convivenza pacifica con i terrestri >

< Un momento, ritorna indietro un attimo, cosa vuol dire che forza e magia si sarebbero unite? >

< I Sayan sono famosi per la loro smisurata forza e crudeltà, mentre il mio popolo, gli Alpi, per la conoscenza della magia. Ogni alpe nasce con una abilità specifica, c'è chi riesce a spostare gli oggetti, chi controlla gli elementi, che diventa invisibile, chi si rigenera... >

< Tu cosa sai fare? >

una luce maligna brillo negli occhi di Clare < Io so controllare e leggere la mente dei miei avversari, posso far fare a loro ciò che voglio >

Vegeta era allibito, se Clare diceva la verità, allora sarebbe bastato volare via con lei, contribuire nello sfornare qualche bambino e la vita sarebbe ritornata quella di un tempo, sarebbe di nuovo un principe, ogni volta che la noia veniva ad importunarlo avrebbe potuto sterminare qualche pianeta giusto per il gusto di farlo, non era quello che segretamente aveva desiderato fino a quando aveva deciso di stabilirsi sulla terra? E allora perchè non riusciva a provare un minimo di goia? Aveva, finalmente, davanti a se la possibilità di fuggire via da quella vita che gli aveva portato solo ansia e frustrazione e non sapeva cosa rispondere.

Dì di sì idiota urlava ripetutamente una vocina dentro di lui

< No > ma sei cretino o cosa? Protestò la stessa vocina in tono disperato rimangiati tutto. ORA!

< Scusa no cosa? > chiese Clare confusa

< No, non verrò con te > l'hai detto, non ci credo che tu l'abbia fatto davvero. La vocina ormai sembrava sul punto di piangere

Clare inclinò la testa di lato per squadrare meglio il Sayan

< Sicuro? >

< Sicuro > rispose Vegeta turbato, non era possibile che dopo anni di ricerche lo lasciasse andare via così, cosa avrebbe fatto adesso?

< Non volevo usare il mio potere su quello che sarà il mio futuro marito, ma non mi lasci altra scelta >

Vegeta sentì una forza invadergli il corpo, poi vide il suo braccio che si alzava, cercò in tutti i modi di bloccarlo ma era come se non gli appartenesse più, la mano che una volta era stata sua afferrò un coltello poggiato sul pavimento e passo dopo passo si avvicinò al corpo addormentato di Bulma

< Per prima cosa dobbiamo spezzare tutti i legami che ti uniscono ancora a questo pianeta e da quanto ho visto nel nostro breve incontro al bar, sono loro due > disse indicando Trunks e Bulma < gli ostacoli che ti impediscono di partire con me. Direi di iniziare dalla donna che ne dici? >

Vegeta non riusciva a parlare, una lacrima silenziosa gli scese cadendo sul viso della moglie, alzò il coltello, era a pochi centimetri dalla gola della donna, quando un rumore improvviso deconcentrò Clare.

Vegeta non si lasciò sfuggire l'occasione, gettò via il coltello, e si lanciò contro la maga. La ragazza colta di sorpresa, si accorse della contromossa del Sayan solo quando un raggio di forza le trapassò lo stomaco. Con le mani sul ventre Clare indietreggiò fino a poggiare la schiena contro un muro e lì dopo un tempo che pareva interminabile, scandito solo dai gemiti della ragazza, morì.

Nello stesso istante in cui la maga spirò, l'incantesimo che aveva addormentato Bulma e Trunks si ruppe e i due si svegliarono, a Vegeta venne voglia di abbracciarli e di scusarsi per aver pensato di abbandonarli, ma decise di darsi un contegno e, ignorandoli, si avviò nella direzione da cui proveniva il rumore che li aveva salvati.

Il sayan scoprì che la fonte di tutto era quel rammollito di Kakarot che stava cercando di farsi strada tra i mille oggetti sparsi sul pavimento.

< Cosa ci fai qui? >

< Buonasera, avevo sentito una strana aura e ho deciso di venire a controllare >

Vegeta posò lo sguardo sull'orologio appeso alla parete.

< Sono le tre del mattino. Tu, Kakarot hai deciso alle tre del mattino di venire a farci visita per controllare la situazione? Non pensi che se ci fosse stato un qualche problema io sarei stato più che sufficiente per risolverlo? >

< Su dai, amico, non volevo dire questo e comunque non puoi darmi torto > sventolò una mano in aria per indicare la confusione intorno a lui < va che casino, non sei proprio riuscito a risolvere il problema in un battito di ciglia >

< Tsk... >

Nonostante tutto il risentimento che Vegeta provava per quel Sayan mancato non potè però negare che senza di lui la maga lo avrebbe costretto ad uccidere la sua famiglia e a quest'ora sarebbe stato in viaggio in una navicella spaziale, lontano da tutto ciò che aveva costruito lì, forse un po' di gratitudine doveva mostragliela.

Prese un respiro profondo per farsi coraggio e pronunciò una parola che prima di allora mai aveva pronunciato:

< Grazie > riuscì a sputare con un filo di voce.

 

Commento dell'autore

Ringrazio vivamente chiunque sia arrivato a leggere fino a qua, riconosco che non è un traguardo da poco, tuttavia voglio chiedere ai pochi che hanno finito la storia un ulteriore sacrificio, quello di lasciare un piccolo commento, se le attività celebrali sono andate in tilt o se semplicemente non avete voglia di pensare a cosa scrivere, un bel: Oddio che cos'è sta roba, oppure mha.. passabile, andranno più che bene.

Alla prossima!

 

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