The Last Battle - New Edition

di darkroxas92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Riunione ***
Capitolo 2: *** Una nuova minaccia ***
Capitolo 3: *** Il potere dell’oscurità ***
Capitolo 4: *** Rapimento! La distruzione delle digiuova e delle digipietre! ***
Capitolo 5: *** Il ritorno di SaberLeomon! ***
Capitolo 6: *** Addio, coraggioso digiprescelto dell’amicizia! ***
Capitolo 7: *** Nuovo nemico. Finalmente il burattinaio esce dall’ombra! ***
Capitolo 8: *** Il nuovo Digiworld! Baguramon, l’imperatore! ***
Capitolo 9: *** Affrontare i propri amici? DigiXros! ***
Capitolo 10: *** MetalGreymon Royal Mode D! Superare il livello Mega! ***
Capitolo 11: *** Separazione e nuovi arrivi ***
Capitolo 12: *** Il ritorno del fratello perduto! La storia del leggendario Digimon Tamer! ***



Capitolo 1
*** Riunione ***


E rieccomi qui con la riedizione di “The last battle”! Lo so, molti aspettavano il nuovo capitolo, e io ho cercato a lungo di scriverlo, senza purtroppo successo.

Ma in seguito alla visione dell’episodio 48 di Digimon Xros Wars, ho finalmente ritrovato l’ispirazione per continuare! Perciò preso il file doc, convertito in docx, ho cominciato una revisione totale della fiction. I primi capitoli sono pressoché identici, con giusto (parecchie) correzioni ortografiche e qualche evento modificato.

Ma pian piano, la piega si diversificherà dalla prima versione, procedendo in maniera completamente diversa.

Perciò vi lascio al crossover completo, che coinvolgerà tutti i personaggi che conoscete (e anche che non conoscete XD)

 

 

Capitolo 01: Riunione

Erano passati due anni da quando i digiprescelti erano riusciti a sconfiggere MaloMyotismon grazie all’aiuto di tutti i digiprescelti del mondo, che avevano unito le loro forze per eliminare le forze dell’oscurità da Digiworld. Grazie al sacrificio di Yukiho, che ha usato le sue ultime forze per ripristinare Digiworld, ora gli esseri umani e i Digimon convivevano pacificamente.

Le forze del male erano sparite, e non c’era più stato bisogno di combattere. L’era dell’imperatore Digimon e dei Digimon di tipo Virus era finalmente conclusa.

O almeno così la pensavano i digiprescelti, che da quel giorno si recavano quotidianamente a Digiworld a trovare i loro Digimon.

C’era solo uno di loro che sembrava sempre pensare a qualcosa, qualcosa che lo rendeva triste. Ken, l’ex imperatore Digimon, che era diventato malvagio a causa del fiore delle tenebre, che lo aveva contaminato durante il suo primo viaggio.

“A cosa pensi Ken?” li chiese Davis.

Ken si riprese dal suo stato d’incantamento.

“Eh? Oh, a una vecchia storia…”

“Possiamo sapere di cosa si tratta?” chiese Yolei.

“Scusate, ma non mi va di palarle…” disse Ken, alzandosi.

“Forse non riesce ancora a perdonarsi completamente…” suggerì Kari.

“No, non è per quello” rispose Wormmon. “È per un episodio che successe durante il nostro primo viaggio per Digiworld…”

“Perché? Che cosa è successo?” chiese TK.

“Vedete… non era l’unico essere umano”

In quel momento, davanti ai loro occhi, si materializzò un varco.

“Che cos’è?” chiese Tai.

Nessuno fece in tempo a rispondere, perché il varco s’ingrandì e li risucchiò all’interno.

 

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“Che succede Ryo?” chiese Rika.

Erano passati diversi mesi da quando erano riusciti a sconfiggere il D-Reaper. Ma questa vittoria gli era costata cara. Avevano dovuto rinunciare ai loro Digimon, che erano stati risucchiati dal programma Shangai, e da allora tutti i collegamenti con Digiworld erano stati chiusi.

“Niente, pensavo che era da parecchio che non venivo nel mondo reale...”

“Per quanto tempo sei rimasto a Digiworld?”

“Per anni. Ma io sono arrivato da un altro Digiworld”

“In che senso?”

“È una lunga storia. Comunque sia, all’epoca affrontai il viaggio con un mio amico. Venimmo risucchiati insieme tramite i nostri Digivice, ma io all’inizio non avevo nessun Digimon. Vedi, devi sapere che…”

“Ragazzi!”

Rika e Ryo si voltarono. Videro Henry che correva verso di loro.

“Presto! Takato ci vuole al nascondiglio di Guilmon. Dice che è importante!”

Ryo e Rika andarono immediatamente dietro a Henry, e insieme si recarono al nascondiglio.

Lì trovarono Takato che li stava aspettando.

“Che succede?” chiese Ryo

“Il varco! Il varco si è riaperto!” gridò felice Takato.

Tutti corsero all’interno del posto che per tanto tempo era stato il loro ritrovo e tutti gioirono nel vedere che il varco, che credevano chiuso per sempre, ora era di fronte a loro.

“Avete i Digivice?” chiese Takato

Tutti mostrarono il loro Digivice e le loro carte.

“Non li abbiamo lasciati un minuto!”

In quel momento, un raggio di luce partì dai loro Digivice, e un'altra luce uscì dal varco, e quella luce li immerse.

 

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Takuya, Koji, Tommy, Zoe, JP e Koichi erano tutti alla stazione. Avevano deciso di ritrovarsi lì per parlare dell’avventura vissuta pochi mesi prima, quando erano stati chiamati a Digiworld per salvarlo dalla minaccia di Kerpymon e di Lucemon, che era riuscito a distruggere Digiworld. Solo dopo aver unito tutti i loro digispirit in un unico Digimon, erano riusciti a impedire che Lucemon distruggesse anche nel mondo reale e grazie ai dieci guerrieri leggendari, erano riusciti a sconfiggerlo.

Da allora erano passati ormai sei mesi, ma ogni mese, lo stesso giorno in cui erano partiti con i Trailmon per Digiworld, si ritrovavano alla stazione, nella speranza che un giorno un Trailmon tornasse nel mondo reale.

Ora il gruppo si trovava nel piano sotterraneo della stazione, proprio davanti ai binari dai quali erano partiti, ancora devastati in seguito all’attacco di Lucemon.

“Quanti ricordi, vero ragazzi?” chiese Zoe

“Già. Se non l’avessi vissuto di persona, non ci avrei mai creduto.” confermò Takuya. “Mi ricordo ancora il messaggio che ci arrivò sul cellulare.”

In quel momento, con grande sorpresa di tutti i componenti del gruppo, tutti i loro cellulari si misero a suonare, e una voce usci da essi. Ma non era la voce di Ophanimon, che li aveva condotti a Digiworld in passato. Sembrava la voce di una persona anziana.

“Digiprescelti, siete pronti per ricominciare il gioco?” chiese la voce.

Takuya guardò lì altri, ma la risposta era ovvia.

“Certo!” risposero tutti insieme

“Speravo rispondeste così. Fra poco arriverà un Trailmon, che vi ricondurrà a Digiworld. Ma vi avverto: non sarà quello che conoscete, e stavolta avrete bisogno di tutto l’aiuto necessario” e la voce sparì.

I sei ragazzi si guardarono.

“Che cosa voleva dire con ‘non sarà quello che conoscete’” chiese Koji.

“Che cosa può essere successo?” chiese Tommy

“Credo che lo scopriremmo presto. Guardate, sta arrivando!” disse Koichi.

In quel momento un Trailmon arrivò al binario che stava davanti a loro. La prima cosa che notarono fu che assomigliava più a un pullman.

“Allora, siete pronti?” chiese lui

I sei senza farselo ripetere una seconda volta, salirono subito sul Trailmon, che partì immediatamente. Nello stesso istante che lasciarono la stazione, i loro cellulari s’illuminarono, e cominciarono a cambiare forma, fino a tornare a essere dei Digivice.

 

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“Tutto bene?”

Era stato Patamon a fare la domanda, rivolto al suo amico TK, che si trovava sdraiato a terra, e che aveva appena ripreso i sensi.

“Sì, credo di si” rispose lui, alzandosi. “Voi come state?” chiese rivolto agli altri.

Piano piano tutti ripresero i sensi.

“Ma dove accidenti siamo finiti?” chiesero insieme Tai e Davis.

“Sembra Digiworld, ma c’è qualcosa che non mi convince…” disse Kari.

Tutti guardarono in alto, e videro che c’era una specie di enorme pianeta, dal quale uscivano dei raggi.

“Se è Digiworld, non siamo mai stati in questo settore” disse Ken. “Nemmeno quando ero l’imperatore sono stato qui...”

“E voi chi siete?” chiese una voce

Tutti si girarono verso la fonte della domanda, e videro tre Digimon. Uno lo conoscevano solo la nuova generazione di digiprescelti, ed era Terriermon. Ma gli altri due non li avevano mai visti.

“Izzy, hai dietro il portatile, vero?” chiese TK.

“Che domande, certo! Li analizzo subito!” e Izzy prese il suo Digivice e lo mise nell’apposito spazio.

“Ecco qui. Quello più piccolo si chiama Terriermon, quello giallo simile a una volpe Renamon mentre l’ultimo si chiama… Cosa?!”

Tutti si girarono verso Izzy.

“Non può essere. Aveva trovato dati addirittura su Apokarimon, non può essere che non trovi dati su di lui”

“Siete amici di Takato?” chiese il Digimon rosso.

“Scusaci, ma non sappiamo di chi stai parlando” rispose Kari.

“Anche voi siete Digimon di digiprescelti?” domandò Gatomon.

“Sì, ma purtroppo siamo stati separati da loro, non li vediamo da parecchio.” rispose Renamon.

In quel momento arrivò un quarto Digimon, che assomigliava vagamente a un piccolo drago, tutto nero.

Izzy lo identificò subito.

“Monodramon.” Disse semplicemente.

In quel momento, Monodramon si girò verso Ken, ma non disse niente.

“Hai qualche novità?” chiese Terriermon.

“No. Purtroppo nessuna.”

In quel momento, dal pianeta sopra di loro, parti un enorme raggio di luce, che colpi proprio un punto vicino a loro.

Ci vollero diversi minuti prima che il raggio scomparisse. E al suo posto, i digiprescelti trovarono quattro ragazzi, che sembravano svenuti.

“Takato!” urlò il Digimon rosso, correndo verso un ragazzo che era appena arrivato.

Quest’ultimo, a sentire quella voce, sembrò riacquistare tutte le forze, e si alzò subito, per verificare che non stesse sognando.

Lo stesso successe anche per gli altri tre ragazzi.

“Guilmon… non ci posso credere… finalmente ti posso rivedere!” disse Takato.

“Allora si chiama Guilmon… ma perché il database non riesce a trovarlo?” disse Izzy.

“Beh, direi perché sono stato io a crearlo…” rispose il Tamer, alzando lo sguardò verso il gruppo di digiprescelti, e spalancando subito gli occhi.

“N-Non è possibile!” balbettò, facendo qualche passo indietro.

Incuriositi da quella reazione, anche gli altri tre domatori si girarono verso i bambini prescelti, ad eccezione di Ryo, che rimase voltato di spalle.

“I digiprescelti?!” esclamò sorpreso Henry. “Ma com’è possibile?”

“Scusate, ma che c’è di strano?” chiese Tai. “Abbiamo salvato il mondo solo qualche anno fa, e grazie a noi tutti possono andare a Digiworld.”

“Questa sì che è una sorpresa. Chi se lo aspettava che esistessero realmente.” Fece Rika, sorridendo.

“Però non ci sono dubbi! Tai, Matt, Sora, Joe, Mimi, Izzy, TK, Kari, Davis, Yolei, Cody e Ken! Ci sono tutti!”

“Sembra che voi ci conosciate piuttosto bene.”

“Beh, potrà risultarvi strano… ma noi sappiamo tutto su di voi. Abbiamo visto tutte le vostre avventure.”

“Visto? Cosa intendi dire?” chiese Sora.

“Semplice. Sebbene voi siate convinti che esiste un solo Digiworld, in realtà ne esistono diversi, paralleli tra di loro.” Spiegò Ryo, girandosi verso di loro. “È da parecchio che non ci si vede, eh?”

I digiprescelti della prima generazione, con l’aggiunta di Ken, rimasero per qualche secondo paralizzati, come anche i Digimon Tamers. Il gruppo di Davis invece si limitò a guardare incuriosito la scena.

“Scusa Ryo… come sarebbe a dire ‘È da parecchio che non ci si vede’?!” esclamò Rika, prendendolo per il colletto. “Ti sei forse dimenticato di dirci qualcosa?”

“Beh… Giusto che il mio mondo d’origine non è il vostro… ma quello di Tai e degli altri… e anch’io come loro ero un bambino prescelto…”

“Ryo?” fece Tai. “Sei proprio tu?”

“Già… sopravvissuto all’odissea dei Mondi Digitali e a Millenniumon…” rispose lui, riuscendo a far lasciare la presa alla regina dei Digimon.

“Millenniumon?” chiese Henry. “E chi sarebbe? E poi cosa vuoi dire con ‘ero un bambino prescelto’? Non eri conosciuto come il leggendario Digimon Taimer?”

“È una lunga storia… non è vero, Ken?” rispose lui. “Mi dispiace… per colpa mia sei stato contaminato da Millenniumon, che ti ha fatto diventare l’Imperatore Digimon…”

“Ryo… Io non ho scuse per quel che ho fatto. Dovevo resistere al suo potere… ma ho finito con dimenticarmi tutto… Il viaggio che abbiamo fatto insieme… L’attacco di Millenniumon…”

“Lo so… e non sei stato l’unico…” disse con una lieve nota di tristezza, rivolgendo uno sguardo a Veemon, che lo guardò con aria interrogativa.

“Aspettate… quindi ci state dicendo che in realtà il mondo di Digimon Adventure esiste realmente, giusto?” chiese Takato. “Ma com’è possibile che da noi sia arrivato come anime?”

“Anime?” ripeté Davis, avvicinandosi di colpo, con un luccichio negli occhi. “Vuoi dire che da voi siamo gli eroi di un anime?!”

“Beh… sì…” rispose l’altro, senza nascondere un lieve imbarazzo. “Anche se tu per gran parte della serie sei rappresentato come un buffone…” aggiunse.

“Cosa?!” esclamò arrabbiato l’altro. “Come si permettono? Dovete portarmi da chi ha fatto quell’anime! Lo farò pentire amaramente per questo!”

“Meglio non dirgli che è così anche nella realtà, vero?” mormorò Yolei a Cody, che annuì.

“Prima di allontanarci troppo dal discorso originale…” fece Izzy, introducendosi con un colpo di tosse. “Cosa volevi dire con il fatto che l’hai disegnato tu?” chiese a Takato.

“Semplice.” Rispose lui, tirando fuori dalla tasca un block notes, sul quale c’era uno schizzo di Guilmon. “L’ho disegnato tempo fa, e quando ricevetti il mio Digivice, ho fatto analizzare il disegno, in modo che lo potesse ricreare nella realtà.”

“Come scusa?” fece sorpreso l’esperto informatico. “Aspetta, credo sia meglio se mi fai vedere il tuo Digivice, ci capirò di più.”

“Volentieri.” Replicò l’altro, porgendoli l’oggetto.

Izzy lo analizzò sorpreso.

“Non ne ho mai visto uno così…” disse, facendolo girare tra le mani, e fermandosi quando vide una fessura. “E questa a cosa serve?” chiese.

“Per le carte.” Rispose Rika, avvicinandosi e tirando fuori dalla tasca un mazzo di carte, che il digiprescelto prese tra le mani. “Da noi i Digimon sono diventati un vero e proprio fenomeno. Anche dopo anni dalla trasmissione della serie, tutti li conoscono, e il gioco di carte collezionabili è di scala mondiale. Possiamo dire che non c’è ragazzo o ragazza che non ci giochi.”

“Fantastico!” esclamò Izzy, osservando le carte una a una. “Avete creato un analizzatore versione gioco! Dovrò pensarci quando torniamo nel mondo reale.”

“Se riesci ad avere l’esclusiva, credo che la tua famiglia sarà a posto economicamente per un bel po’ di generazione.” Scherzò Henry.

“Ma non capisco come possano interagire con il Digivice…” fece Tai.

“Facile. Guilmon, ti dispiace se li diamo una dimostrazione?” rispose Takato.

“Certo che no, Takatomon!” disse lui.

“Molto bene allora!” continuò il Digimon Tamer, riprendendo il Digivice e tirando fuori una carta.

“Digimodificati! Carta delle ali!” urlò, facendo passare una carta nella fessura.

Immediatamente Guilmon s’illuminò, per poi far spuntare due ali di luce sulla schiena, che li permisero di alzarsi in volo.

“Favoloso!” esclamò Davis, guardandolo. “Potete modificare i vostri Digimon come se niente fosse!”

“Già, anche se solo temporaneamente. Poi ci sono queste carte.” Spiegò Henry, tirandone fuori due, di una completamente blu.

“A cosa servono?” chiese Kari.

“A far digievolvere i nostri Digimon fino a livello evoluto. Mentre per il livello mega, la questione è leggermente diversa…”

“In che senso?”

“Beh, da soli non possono raggiungere quel livello, perciò…”

“Usate la digievoluzione DNA?” lo interruppe Joe.

“Non proprio… o meglio, non tra due Digimon…”

“Come sarebbe a dire ‘non tra due Digimon’?” chiese Mimi.

“Beh, vedi, siamo noi che-”

“Ma che bel quadretto di mocciosi” disse una voce.

Tutti si girarono verso la fonte della voce, ma non videro nessuno.

“Ma credo proprio che il vostro viaggio sia già giunto alla fine”

In quel momento, davanti a loro, uscì dal terreno un Digimon gigantesco, tutto nero, che tutti riconobbero immediatamente.

“Non può essere…” fece Sora

Tutti si girarono verso TK.

“Devimon…” disse lui piano, chiudendo le mani a pugno.

Cody si ricordo cos’era successo quando Ken, sotto le spoglie dell’imperatore, aveva recuperato i dati di Devimon per creare Kimeramon, e della reazione di TK.

“Mi fa piacere che vi ricordate di me. Ma purtroppo per voi, non sono più un semplice Devimon.

“Izzy, per piacere, controlla i suoi dati” disse TK.

“Subito”

“DevilDevimon! Digimon di livello Mega. Aspetto uguale a Devimon, ma molto più forte!” disse Rika, con il Digivice davanti a lei che trasmetteva un’immagine olografica con i dati del Digimon, cosa che lasciò Izzy e gli altri decisamente sorpresi.

“Cosa? Di livello Mega?” disse Davis.

TK strinse i pugni. “Patamon, sei pronto?”

“Si”

Il digiprescelto della speranza prese il suo Digivice e lo punto verso Patamon che s’illumino.

“Patamon digievolve… Angemon!”

Subito dopo sul petto di TK apparve uno strano simbolo, che s’illuminò di verde assieme al Digivice.

“Angemon superdigievolve… Magnangemon!”

Il Digimon angelo si alzò in volo, fermandosi di fronte al nemico.

“Forza, anche noi! Urlò Tai, mentre il suo Digivice cominciava a brillare, imitato anche dagli altri.

“Agumon megadigievolve… WarGreymon!”

“Gabumon megadigievolve… MetalGarurumon!”

“Biyomon digievolve… Birdramon! Birdramon superdigievolve… Garudamon!”

“Gomamon digievolve… Ikkakumon! Ikkakumon superdigievolve… Zudomon!”

“Palmon digievolve… Togemom! Togemon superdigievolve… Lilymon!”

“Tentomon digievolve… Kabuterimon! Kabuterimon superdigievolve… MegaKabuterimon!”

“Gatomon superdigievolve… Angewomon!”

“Veemon digievolve… ExVeemon!”

“Wormmon digievolve… Stingmon!”

ExVeemon… Stingmon… DNADigievolve…” urlarono questi due insieme, scomparendo nella stessa luce. “Phaildramon! Phaildramon megadigievolve… Imperialdramon! Imperialdramon, assetto da combattimento!”

“Armadillomon digievolve… Ankylomon!”

“Hawkmon digievolve… Aquilamon!”

“Fantastico!” esclamò Takato. “Non pensavo li avrei mai visti di persona!”

“Ora tocca a noi!” disse Rika,

Takato, Henry e Ryo annuirono, tirando fuori il loro Digivice.

“Direi che ora vedrete come facciamo ad arrivare a livello mega…” fece Henry, mentre una luce avvolgeva lui e Terriermon.

“E ora cosa succede?” chiese Davis, coprendosi gli occhi.

“Guilmon biodigievolve… Gallantmon!”

“Renamon biodigievolve… Sakuyamon!”

“Terriermon biodigievolve… MegaGargomon!”

“Monodramon biodigievolve… Justimon!”

Al posto dei Digimon e dei loro digiprescelti, apparvero quattro Digimon, che sembravano tutti molto potenti.

I digiprescelti guardarono sorpresi i nuovi Digimon.

“Incredibile… si sono fusi… con i loro Digimon…” disse Izzy, guardandoli con gli occhi spalancati.

“Già. Insieme arriviamo al livello mega. Condividiamo mente e corpo con i nostri Digimon, diventando un’unica cosa.” rispose Gallantmon, usando la voce di Takato.

Ma prima che potessero dire altro, EvilDevimon scoppiò a ridere.

“Sciocchi! Credete forse che quindici Digimon possano fermarmi? Sono forte come MaloMyotismon. E voi ora non potete richiamare tutti i digiprescelti che esistono!” e in un colpo solo, alzò un potente vento di tale che fece volare via i digiprescelti, mentre i Digimon arretrano solo di qualche metro.

“Urgh… è potentissimo!” disse Gallantmon

“Proviamo ad attaccarlo tutti insieme!” propose Imperialdramon. “Forse così raggiungeremo la sua stessa potenza!”

“Ottima idea!” disse MetalGarurumon

“ORA!” urlò WarGreymon, lanciato il suo attacco più potente, insieme a tutti gli altri Digimon, compresi quelli rimasti a livello campione o evoluto.

Gli attacchi, unendosi, formarono un enorme raggio, che colpì in pieno EvilDevimon.

“C’è l’abbiamo fatta!” urlarono tutti, convinti di averlo eliminato.

Ma purtroppo per loro, EvilDevimon era ancora in piedi. Presentava dei graffi, ma nessuno di essi poteva risultare in qualche modo grave.

 

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Takuya osservò il paesaggio.

“La voce aveva ragione. Non è lo stesso che avevamo visto in passato” disse Koji.

“Può essere per il fatto che sia stato ripristinato in seguito alla sua cancellazione da parte di Lucemon?”

“Ne dubito. Quando il digicodice torna al suo posto, ritorna com’era prima. Non può essere per quello…” disse Zoe.

In quel momento, videro che poco lontano da lì un raggio saliva verso il cielo.

“Credo che se andiamo da quella parte, forse troveremo delle risposte” disse Tommy.

“Mi chiedo proprio cosa stia succedendo…” disse Takuya.

I sei ragazzi corsero verso il luogo dal quale era partito il raggio.

E quello che videro li lasciò senza parole.

Diversi Digimon erano impegnati a combattere contro un Digimon demone, e vicino ai Digimon c’erano degli esseri umani, che però non stavano facendo nulla, tranne che guardare e incitare i Digimon.

“Altri esseri umani?” disse Koichi. “Credevo che noi fossimo gli unici a essere giunti a Digiworld”.

“Invece sembra proprio di no. Ma voi riuscite a vedere che cos’hanno in mano?” chiese JP.

In effetti, i ragazzi che stavano dietro ai Digimon, tenevano in mano degli oggetti, che in quel momento erano illuminati e stavano vibrando.

“Alcuni di quegli oggetti assomigliano ai nostri Digivice”.

“Ma se le cose stanno così, perché non digievolvono?”

“Non lo so, ma non possiamo di certo stare anche noi a guardare”.

E Takuya corse verso il gruppo di ragazzi.

Kari si accorse di loro

“Cosa? Altri digiprescelti?”

Gli altri ragazzi si voltarono a guardare il nuovo gruppo, appena arrivato.

“Che cosa sta succedendo?” chiese Takuya

“Le cose sono un po’ complicate, e non abbiamo nemmeno noi le idee chiare. Comunque, ora è apparso una nostra vecchia conoscenza…” provò a spiegare Tai.

“E allora perché state fermi qui, senza intervenire?”

“Guarda che i nostri Digimon stanno già combattendo!” rispose Davis. “Che cosa volete, che ci mettiamo a combatterlo noi stessi?”

A questo punto Takuya si girò verso gli altri.

“Qualcosa mi dice che loro non possiedono altri Digispirit” disse Koji.

“Già. Ma com’è possibile? Credevo che i Digimon non volessero combattere per degli esseri umani…”.

“Cosa sarebbero questi Digispirit?” chiese Cody.

“Come pensavamo” fece Zoe, sospirando.

“Beh, direi che non possiamo di certo perdere la festa”.

“Ma come, volete intervenire? Non avete nemmeno dei Digimon con voi”

“Non ne abbiamo bisogno” disse Takuya, facendo un sorrisetto.

“Come intendete dire?” chiese Izzy

Come risposta a questa domanda, i sei ragazzi alzarono la mano, e intorno a essa si generò una specie di cerchio azzurro, mentre con l’altra alzarono i loro Digivice.

“Altri Digivice?” disse Sora

“Digievoluzione… Spirit!” urlarono insieme i sei ragazzi, facendo scontrare il Digivice con il cerchio della mano.

Sotto gli occhi sorpresi dei digiprescelti, i sei ragazzi furono avvolti da una specie di uovo gigante, composto da dati azzurri.

“E ora cosa sta succedendo?!” disse Joe

“Non ne ho la più pallida idea… Ma qualcosa mi dice che nemmeno loro sono dei digiprescelti come noi…”

Quando le sei uova scomparvero, lasciarono uscire sei Digimon, che urlarono il loro nome.

“Agunimon!”

“Lobomon!”

“Kumamon!”

“Kazemon!”

“Beetlemon!”

“Loewemon!”

“Come volevasi dimostrare…” disse Izzy, riaprendo il suo notebook. “E come temevo, nemmeno loro appaiono nel mio database…”

Prima che qualcuno potesse dire altro, i sei nuovi Digimon andarono ad aiutare gli altri.

“Serve aiuto?” chiese Lobomon, rivolgendosi a MetalGarurumon

“Non lo rifiutiamo” rispose lui.

EvilDevimon indietreggiò. “Maledizione. Questo non era previsto. Non dovevano arrivare anche i guerrieri leggendari. Lucemon aveva assicurato che non sarebbero più tornati!”

“Lucemon?!” urlarono i nuovi arrivati, sorpresi dal sentir nominare quel nome.

“Comunque sia, non vi permetterò di battermi facilmente: Super artigli letali!” Dal corpo di EvilDevimon partirono una raffica di artigli, che miravano ai Digimon, che però scansarono facilmente i colpi.

“Per te è finita, EvilDevimon!” disse Magnangemon. “Varco sovrannaturale!”

Non appena finì di pronunciare il nome della tecnica, sopra EvilDevimon apparve un cerchio chiuso da una porta dorata, che si aprì proprio sopra di lui.

“Dobbiamo spingerlo al suo interno!” urlò Sakuyamon.

I Digimon lanciarono tutti insieme i loro attacchi, che colpirono l’avversario, facendolo vacillare e permettendo così all’attrazione del varco di avere la meglio su di lui, che cominciò a sparire al suo interno.

“Non può essere… dovevo essere invincibile… Ad ogni modo, non sperate che sia finita. Come vi dissi già una volta, ci sono Digimon molto più forti e molto più perfidi di me. Non avete speranze di farcela stavolta, anche se rimanete uniti. Verrete eliminati uno dietro l’altro!”. Queste furono le ultime parole di EvilDevimon, prima di scomparire per sempre all’interno del varco, che una volta richiuso, si dissolse.

In quel momento, tutte le digievoluzioni si sciolsero, rivelando i Digimon a livello intermedio e i digiprescelti che erano digievoluti.

“Pazzesco! Non pensavo che un Digimon potesse essere così forte. Anche se mi aspettavo ancor di meno che altri digiprescelti fossero in grado o di digievolvere con i Digimon o addirittura di diventare loro stessi dei Digimon” commentò Davis.

“Ad ogni modo, vi siamo debitori. Senza il vostro aiuto, non c’è l’avremmo fatta!” disse TK. “E direi che ora è il momento delle presentazioni”

I digiprescelti si divisero in tre gruppi.

Il primo a parlare fu Tai.

“Io sono Tai, mentre questo è Agumon.”

“Matt e Gabumon.”

“Izzy e Tentomon.”

“Mimi e Palmon.”

“Sora e Biyomon.”

“Joe e Gomamon.”

“TK e Patamon.”

“Kari e Gatomon.”

“Davis e Veemon.”

“Yolei e Hawkmon.”

“Cody e Armadillomon.”

“Ken e Wormmon.”

Poi fu la volta del gruppo di Takato.

“Takato e Guilmon.”

“Rika e Renamon.”

“Henry e Terriermon.”

“Ryo e Monodramon.”

Infine tocco a Takuya

“Takuya, detentore dei digispirit del fuoco.”

“Zoe, detentrice dei digispirit del vento.”

“Tommy, detentore dei digispirit del ghiaccio.”

“JP, detentore dei digispirit del tuono.”

“Koji, detentore dei digispirit della luce.”

“Koichi, detentore dei digispirit delle tenebre.”

A sentire questo, Kari sussultò

“Come sarebbe a dire delle tenebre?”

“Le tenebre non sono per forza malvagie, dipende dall’uso che ne viene fatto” rispose Koichi, intuendo a cosa fosse dovuta la sorpresa della digiprescelta.

“Comunque voi sapete come mai ci troviamo qui tutti insieme? Sembra che veniamo tutti da un mondo diverso…” chiese TK.

“Ve lo spiegheremo noi!” risposero due voci.

Tutti i digiprescelti si girarono, rimanendo sorpresi nel vedere i proprietari delle voci.

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Capitolo 2
*** Una nuova minaccia ***


Ed eccomi con il secondo capitolo!

Beh, a dir la verità non c'è molto da dire... XD

Perciò meglio se passo subito alla recensione!

@ Soruccio: Sembra che tu sia nuovamente la prima a leggere questa fan fiction XD. Cmq mi dispiace, ma mi era impossibile continuare la vecchia versione, con le nuove idee (e sopratutto, quando cominciai l'altra, avevo visto complete solo adventure, 02 e savers, mentre ora la mia conoscenza digitale è decisamente aumentata XD). In questo capitolo potrai già notare una piccola differenza dalla precedente versione, anche se la novità principale ci sarà nel capitolo 8. E no, lo spoiler dovrà aspettare un bel po' per la sua soluzione... dato che ho completamente cambiato quel punto. La cosa stavolta sarà molto più complicata... credimi... Ah, per la vendetta, sei pregata di rivolgerti a quest'uomo *mostra foto misteriosa*, che sono sicuro ascoltera... *momento di riflessione* sperando che non distrugga tutto come l'altra volta... ma va beh XD

 

Capitolo 02: Una nuova minaccia

“Gennai!” esclamarono i digiprescelti del gruppo di Tai.

“Aspetta… ma chi è l’altra persona?” chiese Davis, guardando l’accompagnatore del saggio, un signore anziano vestito in strano modo.

“Beh, sempre Gennai.” rispose TK.

“Ma com’è possibile?” chiese Yolei

“Semplice. Esistiamo insieme, ma i nostri dati sono stati sdoppiati e cambiati.” rispose il Gennai giovane.

“Comunque è troppo complicato da spiegare.” terminò l’altro Gennai.

“Ma questa voce…” disse Takuya

“…è la stessa che ci ha detto di venire qua!” concluse Tommy.

“Sì, vi abbiamo convocato noi. Ma le spiegazioni ve le daremo dopo. Prima abbiamo bisogno del vostro aiuto per recuperare un altro gruppo di digiprescelti.”

“È così grave la situazione?” chiese Kari

“Più di quando voi possiate mai immaginare. È per questo che abbiamo deciso di riunire tutti i digiprescelti più forti, coloro che hanno salvato il loro Digiworld almeno una volta. Ma come abbiamo già detto, a dopo le spiegazioni. Ora avremo bisogno che vi dividiate in tre gruppi.”

I digiprescelti si chiesero il perché, ma decisero di ascoltarli, dividendosi in base ai mondi di provenienza.

“Immaginavamo che avreste deciso di rimanere con le persone che conoscete.” disse Gennai, annuendo a quella scelta.

“Comunque ora, aprirò due varchi. Uno per il mondo reale, ma in una dimensione in cui nessuno di voi è stato, l’altro per il Digiworld corrispondente. Ci divideremo così: il gruppo di Tai andrà con Gennai anziano a Digiworld. I dettagli ve li darà una volta arrivati. Il gruppo di Takuya invece verrà con me. Nel caso dovessimo venire attaccati potrete difendervi, e non avendo Digimon con voi non desterete sospetti. Infine il gruppo di Takato rimarrà qui a Digiworld nel caso dovessero arrivare altri Digimon di tipo Virus.”

“Ricevuto!” esclamarono tutti i digiprescelti, avviandosi nei rispettivi varchi che si aprirono, lasciando indietro il gruppo di Takato.

“Cavoli… Ecco gli svantaggi di giocare in casa… Mi sarebbe piaciuto vedere altri mondi…” commentò lui, sospirando.

 

 

I guerrieri leggendari uscirono dal varco, ritrovandosi in un porto.

“Ma cosa…” fece Takuya, osservando la città che si vedeva oltre esso, che era piena di gru impiegate per la riparazione di grattacieli o addirittura per ricostruire intere parti della città.

“Ma è passato un tornado qui?” chiese Zoe.

“Ci sei andata vicina.” rispose Gennai, sorridendo. “Ma è solo caduto il mondo digitale sopra il mondo reale.”

I sei digiprescelti lo guardarono con gli occhi fuori dalle orbite.

“Come sarebbe a dire che è caduto il mondo digitale sopra?!” chiesero urlando tutti e sei insieme.

“Beh, a dir la verità ci sono mancati pochi centimetri. Ma i digiprescelti, se vogliamo chiamarli così, di questo mondo sono riusciti a evitarlo per pochi secondi, grazie all’aiuto di tutti i Digimon e di tutti gli esseri umani. Pensate, hanno anche dovuto affrontare il dio dei Digimon, o almeno colui che si faceva chiamare così.”

“E pensare che noi abbiamo avuto difficoltà a sconfiggere Lucemon…” fece abbattuto JP.

“Suvvia, scommetto che avranno avuto dei Digispirit o dei Digimon potentissimi!” disse Takuya, per tirarlo su di morale.

“A dir la verità è stato un comunissimo digiprescelto, senza l’ausilio né di Digispirit né di Digimon. Solo con il suo pugno.” rispose Gennai.

Se si fosse potuto vedere come Takuya reagì nella mente a tale esclamazione, si potrebbe dire che fosse finito in mille pezzi, dato che si sedette depresso a terra disegnando dei cerchietti con le dita.

“Comunque sia…” continuò Gennai. “Ora dobbiamo dirigerci dalla polizia.”

I digiprescelti lo guardarono.

“Ehm… sicuro di sentirsi bene, signor Gennai?” chiese Zoe.

“Certo. Ma per favore, non chiamatemi signor Gennai, solo Gennai.”

“Ok Gennai. Ora però rispondici. Vuoi andare dalla polizia e dirli che siamo digiprescelti e che stiamo cercando altri digiprescelti?”

“Precisamente.”

Takuya rimase scioccato.

“Rinuncio a capire. Allora perché ci hai fatto venire per via del fatto che possiamo girare in incognito?”

“Vi sarà chiaro tra poco.” Replicò semplicemente Gennai, avviandosi.

 

“Io esco per andare in pattuglia!” disse una ragazza sui vent’anni.

La ragazza cominciò ad avviarsi verso l’uscita, quando incrociò un signore con dei ragazzi dietro di lui che stavano andando all’interno della centrale.

“Chissà che cos’hanno combinato quei ragazzi…” pensò, senza però rifletterci più di tanto e continuando la sua strada.

“Spero che tu sappia che cosa stai facendo Gennai.” fece Takuya.

“Certo, non preoccuparti. Eccoci, siamo arrivati.” disse, fermandosi davanti ad una porta.

“Permesso.” disse, aprendo la porta.

All’interno c’era un’enorme stanza, ma con solo tre persone all’interno: due ragazze e un signore, tutti e tre in divisa.

“Buongiorno. È successo qualcosa?” chiese quello che doveva essere il capo.

“Detective Satsuma?” chiese Gennai. “L’ex capo della DATS giapponese?”

A sentire ciò le due ragazze e il detective si fecero più seri.

“Sì. E voi chi sareste?” chiese Satsuma.

“Mi chiamo Gennai. E vengo da Digiworld.”

“Impossibile!” disse una delle due ragazze. “Il varco è stato chiuso, non…”

“Megumi!” la richiamò Satsuma, intimandola a star zitta.

“Oh, non si preoccupi. Sapevo già che il varco è stato chiuso. Infatti io vengo da un altro Digiworld. Come anche questi ragazzi.” disse, indicando Takuya e i suoi amici.

“Fregati.” disse Tommy, osservando le espressioni di stupore dei tre poliziotti.

 

Intanto, per le strade di Tokyo, la ragazza uscita prima dalla stazione di polizia stava facendo il suo solito giro in macchina, fermandosi al lato del marciapiede quando vide due persone che conosceva bene.

“Ehilà Chika, Ikuto!” disse salutando con la mano due ragazzini, che indossavano entrambi la stessa divisa scolastica.

“Oh, ciao Yoshino!” disse il ragazzo di nome Ikuto, fermandosi. “Come va?”

“Non c’è male.” rispose lei.

A smentire subito tale esclamazione fu una chiamata sul suo cellulare.

“E giustamente ricevo subito una chiamata dalla centrale…” si lamentò lei, per poi rispondere.

Il tono del telefonino era basso, così da escludere Ikuto e Chika dal discorso, i quali si limitarono a chiedersi il perché il volto dell’amica stava diventando sempre più serio.

“Ne è sicuro Capitano? Non sarà uno scherzo? Capisco… ricevuto, arrivo subito. Porto anche Ikuto e Chika, dato che ci stavo parlando proprio adesso. Invece ci pensa lei a contattare lui, vero? Bene, a tra poco allora.”

“Che cosa succede?” chiese Chika, incuriosita.

“Chika, mi dispiace, ma stamattina dovrai saltare la scuola, e lo stesso anche Ikuto. Saltate su, presto. Il capitano Satsuma vuole vederci subito.”

Senza permettere a nessuno dei due di rispondere, Yoshino li spinse a forza nella macchina e partì a tutta velocità, facendo suonare le sirene.

“Si può sapere che succede, Yoshino?” domandò Ikuto, mettendosi la cintura di sicurezza.

“È arrivato un messaggio da Digiworld.” Rispose lei, senza scomporsi, ma lasciando chiaramente vedere il suo nervosismo.

A sentire quella parola, Ikuto e Chika si aggrapparono ai sedili anteriori.

“Non puoi andare più veloce?” chiesero insieme a Yoshino.

“Speravo me lo chiedeste!” disse Yoshino, sorridendo. “Tenetevi forte: torniamo alla sede della DATS!” continuò, accelerando ulteriormente.

 

Intanto, da un'altra parte della città, un altro ragazzo, sui diciannove anni circa, mise giù il telefono.

“Relena…” disse rivolto a una ragazza al suo fianco. “Devo assentarmi per qualche ora. Mi hanno chiamato per un’emergenza.”

“Cerca di far attenzione, Tohma.” Rispose lei al fratello.

“Non ti preoccupare, tornerò il prima possibile.” disse, avviandosi verso una limousine.

Non appena si sedette, si rivolse all’autista.

“Alla sede della DATS. Vada più veloce possibile.” Disse, per poi affacciarsi al finestrino, mentre partivano.

“Così finalmente ci sono novità da Digiworld…” mormorò, rivolto a se stesso. “Speriamo non sia nulla di grave… Chissà, magari centrano Masaru e Agumon… Basta solo che Gaomon stia bene…”

 

 

“Quindi questo è un altro Digiworld…” fece Tai.

“Assomiglia molto al nostro.” disse Agumon

“Sì. Questo Digiworld assomiglia a quello che conoscete. Ma qui la storia è andata in maniera molto diversa. Qualche anno fa, un gruppo di umani arrivò, ed eliminò una gran quantità di Digimon, in maniera definitiva. Anche i loro dati sono andati perduti…” spiegò Gennai, con sguardo triste.

“Cosa? Ma come possono aver fatto una cosa tanto crudele?” chiese Kari.

“Vedete, è stata tutta colpa di un uomo, che faceva di nome…”

“Ehi, voi! Che cosa ci fate qua?” esclamò una voce, interrompendo la spiegazione del saggio.

I digiprescelti si girarono, e videro un ragazzo, affiancato anche lui da un Agumon.

Quest’ultimo era grande quasi il doppio dell’Agumon di Tai, e aveva delle bende rosse sulle zanne.

“Ci abbiamo messo meno tempo del previsto.” disse Gennai.

“Siete complici di Kurata, vero?” domandò il ragazzo dirigendosi verso di loro.

I digiprescelti si guardarono, chiedendosi di chi stava parlando.

“Sì, dev’essere per forza così. Solo lui aveva le tecnologie per aprire un varco. Voi dovete aver usato le sue bombe per aprire il varco digitale. Non vi permetterò di compiere altri crimini!”

“Ben detto, Aniki!” disse il suo Agumon, sbattendo una zampa contro l’altra.

“Ehi, calmati. Non sappiamo nemmeno di chi tu stia parlando…” disse Davis.

“Forza Agumon!” continuò il Ragazzo, ignorando.

“Subito! Baby meteora!” urlò lui, lanciando il suo attacco di fuoco.

Il colpo sfiorò la testa di Davis, che si abbassò giusto in tempo.

“Allora dillo che vuoi la guerra!” urlò lui, vedendo una piccola nuvola di fumo partire dalla cima dei suoi capelli. “Veemon, digievolvi!”

“Sì.” disse il Digimon blu, illuminandosi.

“Veemon digievolve… ExVeemon!”

Il ragazzo però non sembrò intimorito, anzi.

Chiuse una mano a pugno, per poi far indietro il braccio.

“Interessante… Sarà un bel combattimento…” disse, per poi partire contro il Digimon di Davis, cogliendolo di sorpresa.

Prima che esso potesse rendersene conto, venne colpito con un pugno dal ragazzo, che lo fece indietreggiare di qualche metro.

“H-Ha preso ExVeemon… a pugni…” fece Davis, guardando con occhi sgranati l’avversario, il quale mostrò un ghigno divertito, mentre attorno al suo pugno appariva un’aurea arancione, composta da dati.

Il ragazzo afferrò un oggetto che teneva appeso al collo e mise la mano sopra.

“Digisoul, Carica”

Dall’oggetto, che i digiprescelti intuirono fosse un Digivice, uscì un raggio che colpi il Digimon del ragazzo.

“Agumon digievolve… GeoGreymon!”

Con gran sorpresa di tutti, l’Agumon digievolse, ma in una forma leggermente diversa dal Greymon a cui erano abituati.

La caratteristica che notarono subito furono le fasce rosse che aveva mantenuto, mentre per il resto era uguale.

“Incredibile…” disse Davis. “Comunque io e ExVeemon lo abbatteremo!”

“No!” gridarono assieme Tai e Agumon. “Se non ti dispiace, questa è una questione che vorremo risolvere personalmente.”

“Fatevi sotto! Daimon Masaru non ha paura di voi!” replicò il ragazzo

“Sai Masaru? Credo tu sia un po’ troppo sicuro di te. Agumon, sei pronto?”

“Sì.”

Tai prese il suo Digivice e lo punto verso Agumon.

Immediatamente il dispositivo cominciò a tremare, per poi illuminare il Digimon.

“Agumon digievolve… Greymon!”

“Cosa! Un altro Greymon?” chiese Masaru, osservando l’avversario. “Non importa! GeoGreymon, sconfiggilo!”

“Vai Greymon!” urlò Tai, incitando il proprio Digimon.

I due Digimon si scontrarono subito, dimostrando di equivalersi come potenza.

Ma con sorpresa sia di Tai sia di Greymon, Masaru si lanciò contro il Digimon avversario, e lo colpi nuovamente con il suo pugno, che venne avvolto per la seconda volta da dei dati.

“Forza GeoGreymon! Digisoul, carica completa!” disse, portando di nuovo il pugno sul Digivice, che illuminò il suo Digimon.

“GeoGreymon digievolve… RiseGreymon!”

“Un'altra forma?” esclamò sorpreso TK.

“Greymon, superdigievolvi!” replicò Tai, senza aspettare troppo, mentre sul suo petto appariva un simbolo arancione simile ad un sole.

“Greymon superdigievolve… MetalGreymon!”

I due Digimon, senza bisogno che i due partner dicessero qualcosa, partirono subito all’attacco uno contro l’altro.

“Squali nucleari!”

“Rising Destroyer!”

 

 

Yoshino freno di fronte ad un alto palazzo, subito fiancheggiata da una limousine.

“Vedo che sei arrivato subito.” disse lei, scendendo assieme ai due ragazzi.

“Già.” Rispose un ragazzo della stessa età, dai capelli biondi.

I quattro entrarono nel palazzo, che sebbene non fosse stato più usato, era ancora in ottimo stato.

Quando arrivarono nella sala principale, furono colti da un attacco di nostalgia. Lì avevano passato gran parte delle loro giornate ad evitare che Digimon creassero caos nel mondo reale.

Solo dopo qualche secondo si rese conto di chi si trovava nella sala.

C’erano le due operatrici Megumi e Miki, nonché le sue colleghe nella polizia, il capitano Satsuma, sempre suo superiore, il signor Yushima, ex capo della DATS e poi altre persone.

All’inizio Yoshino non riusciva a capire chi fossero, poi si ricordò.

Erano le stesse persone che aveva incrociato mentre usciva dalla stazione di polizia.

“Che succede Capitano?” chiesero insieme Tohma e Yoshino, mentre Ikuto e Chika osservavano i sei ragazzi, come se nascondessero qualcosa.

“Agente Tohma, agente Yoshino” disse Satsuma, ignorando la domanda.

A sentirlo parlare così, i due capirono subito e fecero un saluto militare.

“La DATS è stato riaperta?” si azzardò a chiedere l’agente di polizia.

“In seguito a notizie che ci sono appena arrivate, sì. C’è di nuovo bisogno del vostro aiuto nel mondo digitale. Permettetemi di presentarvi Gennai, un saggio di Digiworld.” rispose Satsuma, indicando il diretto interessato.

“Saggio di Digiworld… questo vuol dire che viene dal mondo digitale?” chiese Yoshino. “Ikuto, tu ne avevi mai sent… Ikuto, che ti prende?”

Ikuto stava tremando. Aveva cominciato da quando aveva sentito quel nome.

“G – Gennai? Il più importante dei saggi di Digiworld? Sei proprio tu?” chiese sorpreso.

“Vedo che mi conosci.”

“Certo. A Digiworld tutti sanno della tua esistenza. Mercurimon stesso aveva detto che aveva avuto l’onore di parlare con te” disse, con un velo di tristezza mentre nominava l’ultima parte.

“Mi dispiace per lui, Ikuto” disse Gennai. “Scusateci se risulteremo bruschi, ma non abbiamo molto tempo: abbiamo bisogno del vostro aiuto. Prima di tutto dobbiamo andare a Digiworld. Credo che dei vostri vecchi amici vi stiano aspettando.”

A sentire ciò, Ikuto si diresse immediatamente verso un cilindro. “Forza, cosa aspettiamo? Partiamo subito!”

“Non passeremo di lì.” disse Gennai, sorridendo. “Conosco una via più veloce e sicura. Ma prima dovete essere convinti. Non vi posso dire se e quando potrete tornare qui, perciò pensateci bene.”

“Io vengo! Non ci devo nemmeno pensare. Sono cresciuto a Digiworld, non posso far finta di niente. E poi, così rivedremo anche Masaru e Falcomon!” Disse Ikuto, mentre Chika annuiva al suo fianco.

Invece Yoshino e Tohma preferirono prendersi qualche minuto per pensarci.

“Mi chiedo contro chi dovremo combattere. Temo possa essere anche più forte di Lucemon stesso…” fece Koji, mentre aspettavano che i due prendessero una decisione

“Già. E pensare che siamo riusciti a batterlo per un soffio…” replicò JP, sospirando.

“Suvvia ragazzi. Stavolta sarete molti di più, e non solo sei.” disse Gennai.

Poco dopo Yoshino e Tohma raggiunsero gli altri digiprescelti.

“Abbiamo deciso. Verremo anche noi.” disse Tohma.

“Perfetto. Allora adesso aprirò un varco per trovarci proprio dove si trova Masaru e spero anche gli altri digiprescelti.” disse Gennai.

“Altri digiprescelti?” chiese Yoshino, non riuscendo a capire cosa intendesse.

“Capirete presto.” rispose Takuya.

“Aspettate!” disse Ikuto, bloccando all’instante il suo entusiasmo e rivolgendosi alla ragazza al suo fianco. “Ora che ci penso, come la prenderà tuo fratello quando saprà di noi?”

Yoshino e Tohma si guardarono, per poi cercare di soffocare una risata.

“Probabilmente ti prenderà a pugni.” Rispose divertita Chika.

“Sono morto!” disse Ikuto, facendo scoppiare definitivamente tutti a ridere.

In quel momento Gennai aprì un varco, e seguito dai digiprescelti, lo attraversò.

Non appena uscirono da esso, dovettero subito abbassarsi per evitare una specie di missile a forma di squalo che li sfiorò ed esplose dietro di loro.

“Credo che non ci sia nemmeno bisogno di vedere di chi è la colpa.” disse Yoshino, che era stata scaraventata di pochi metri più in là dall’onda d’urto del missile.

“Infatti, la causa sono proprio loro.” confermò Tohma, rassegnato ormai a dover sopportare nuovamente l’atteggiamento impulsivo di Masaru, che in quel momento stava combattendo contro un Digimon che assomigliava a RiseGreymon, solo che era di colore diverso ed era ricoperto da un altro tipo di armatura.

“Non cambi mai, vero Masaru?” fece Ikuto avvicinandosi.

“E tu chi sei?” chiese lui, non riuscendo a riconoscerlo.

“Ti sei già dimenticato dei tuoi amici, fratellone?” chiese Chika, raggiungendolo.

“Chika? Yoshino? Tohma? Ma allora questo vuol dire che questo ragazzino è… Ikuto?!” fece Masaru, riconoscendo finalmente il ragazzo.

“Già, proprio io.”

“Ma che ci fate qua a Digiworld? Vuol dire che la DATS ha riaperto il varco?”

“Non esattamente… è stato questo signore, che dice di essere un saggio di Digiworld, ad aprire il varco che ci ha portato qui.” spiegò Tohma.

Masaru guardò Gennai, chiedendosi com’era possibile.

“Aspetta. Questo vuol dire che sei stato tu a mandare qui questi?” disse Masaru, indicando Tai e i suoi amici.

“Beh, li avevo mandati a cercarti. Peccato che non avessi tenuto conto che tu li avresti attaccati subito…” disse Gennai.

“Però, vedo che vi siete dati da fare, eh?” commentò Takuya, osservando il terreno intorno a Masaru e a Tai, che era rimasto segnato dal combattimento.

“Aspetta, aspetta! Che cos’è tutta questa riunione?” disse Masaru, notando solo ora l’altro gruppo di ragazzi.

“Se venite con me vi spiegherò tutto, ma prima: Tohma, Yoshino, Ikuto. Dovette cercare i vostri Digimon” disse Gennai.

“Non serve, siamo qui!” disse una voce.

Da lontano arrivarono quattro Digimon. Uno assomigliava a un cane blu, e aveva dei guanti da box, l’altro sembrava un gigantesco seme di fiore volante, seguito da un uccello simile ad un gufo, dietro il quale c’era un Biyomon gigante.

“Gaomon!” esclamò Tohma.

“Lalamon!” disse Yoshino, stringendo al petto il suo Digimon.

“Falcomon!” urlò Ikuto, abbracciandolo.

“Biyomon! Per fortuna stai bene!” fece piangendo Chika.

“Glielo avevo detto che ci saremo rivisti, maestro!” disse Gaomon.

“Sei cresciuto Ikuto.” osservò Falcomon.

“È bello rivederti, Yoshino!” disse Lalamon, che stava già soffocando sotto l’abbraccio della sua partner.

“Bene, ora che ci siamo tutti, possiamo andare.” Dissero assieme i due Gennai, aprendo un varco.”

 

 

Il gruppo di Takato, nell’attesa del ritorno degli altri, si era seduto per terra, e stava chiacchierando.

“Incredibile… Non pensavo ci fossero così tanti digiprescelti…” commentò Rika.

“Già. È stata proprio una bella sorpresa. Anche se purtroppo è successo perché è arrivata una nuova minaccia…” disse Henry.

In quel momento, un varco si aprì davanti a loro, e uscirono tutti gli altri digiprescelti, con in più altre cinque persone, intende a parlare tra di loro.

“Allora, Ikuto!” esclamò Masaru. “Come va la vita da studente? Immagino sia stato traumatizzante il cambio di stile di vita, eh? Dimmi, hai già trovato una ragazza?” chiese malizioso.

Ikuto si senti tremare.

Temeva quella domanda.

“Ecco… ehm… sì, ma…” cominciò a dire, balbettando.

“Allora? Chi è?” domandò Masaru, incuriosito da quella reazione.

“Ecco… prometti di non arrabbiarti?”

“Perché dovrei arrabbiarmi?” fece Masaru, guardando un po’ storto l’amico.

“Ma come mai ha così tanta paura di parlare?” chiese a bassa voce Agumon a Yoshino.

“Vedi, Ikuto è pst, pst…” rispose lei, parlandogli nell’orecchio.

“Cosa?!” urlò lui sorpreso. “Ikuto è Chika si sono messi insieme?!” urlò, ignaro delle conseguenze.

Yoshino si portò la mano in faccia, mormorando “Di male in peggio.” mentre Ikuto cominciò a indietreggiare, in contemporanea ad un attacco di risate di Chika, che non poté trattenersi vedendo il fratello fermarsi e diventare rosso di rabbia.

“Scusa Ikuto, ma spero per te che Agumon stesse scherzando, e in quel caso sarà lui a pagarle le conseguenze, perché altrimenti per te la situazione non sarà nera: peggio!”

“Ecco… suvvia Masaru, che cosa c’è di male?” si azzardò a dire Ikuto, sperando di calmarlo.

Ma quando vide che intorno a Masaru, la sua Digisoul lo stava circondando completamente, cominciò a preoccuparsi seriamente, deglutendo sonoramente.

“Agumon…” fece, cercando di non morire di paura, mentre Masaru lo guardava sempre più minaccioso.

“Sì?” rispose l'ignaro Digimon.

“Se sopravvivo… sappi che ti riserverò lo stesso trattamento che sto per ricevere, con tanto di interessi!”

“Perché? Che cos’ho fatto?”

“Ora calmatevi!” dissero i due Gennai, fermando il litigio e distogliendo così l’attenzione degli altri digiprescelti, che stavano guardando divertiti la scena. “Porgeteci i vostri Digivice per piacere.”

Tutti fecero come diceva.

I due saggi cominciarono a muovere in maniera strana le mani, come se dovessero creare qualcosa in mezzo.

Infatti, in pochi secondi, tra le mani dei Gennai, si formarono due sfera di luce.

“Ma quello sono…” disse sorpreso TK.

“Sì. Sono due cuori di Azulongmon.” disse Gennai.

“Ma ci ha già offerto un cuore! Perché lo ha fatto di nuovo?” fece Ken.

“Perché con questo cuore i vostri Digivice acquisiranno un nuovo potere. Quello di viaggiare tra le dimensioni come posso fare io. Ora preparatevi a riceverlo.”

La sfera di luce si alzò sopra i digiprescelti, e poi si spezzò in diversi raggi, ognuno dei quali finì in un Digivice diverso.

 

 

 “Quel Gennai… continua a metterci il bastone fra le ruote…” disse un Digimon, seduto attorno ad un tavolo circolare.

“Ormai è tardi… non possiamo più impedirlo.” Aggiunse un altro, seduto poco più in là.

“Dovevate mandare uno dei miei Gizmon XT al posto di quel Digimon. Di sicuro li avremmo battuti.” Fece un umano, che indossava un camice bianco e aveva un paio di occhiali, guardandoli divertiti e allo stesso tempo disgustato.

“Ringrazia già il fatto che ti abbiamo salvato, umano! E che sei sotto la sua protezione, altrimenti a quest’ora ti avrei già eliminato!”

“Lo stesso vale per me.” rispose lui.

“Silenzio!” tuonò un Digimon, entrando nella stanza.

Tutti si zittirono.

Nessuno di loro era così pazzo da contraddire un suo ordine.

“Apokarimon, ammetto che non è stata un’idea brillante quella di mandare EvilDevimon ad affrontarli. Ma dovevo verificare fino a che punto erano forti. Per quanto riguarda lei, professore, i Gizmon ci serviranno in futuro.” Disse il Digimon, che sembrava essere il capo.

“Ora pensiamo invece alla nostra prossima mossa.” proseguì lui, superando il tavolo e sedendosi su un trovo che si trovava a capotavola.

“Io avrei un’idea.” fece una voce.

“Parla pure, Myotismon.”

“Ci avete fatto caso? Durante ogni combattimento, loro vanno avanti pensando sempre la stessa cosa: la speranza è l’ultima a morire. Dicono sempre così, e infatti ci hanno sconfitto tutti quanti.”

Tutti i presenti cominciarono a parlottare, lamentandosi.

“Quindi questa è la mia proposta: portiamoli via la speranza. Non siamo riusciti a portarli via la bontà e le tenebre, ma sono sicuro che se ci mettiamo tutti insieme, riusciremo a sottrarli la cosa che considerano più preziosa!”

Tutti lo guardarono sorpresi, per poi annuire.

“Non male come idea…” disse il capo. “Professore, direi che è arrivato il suo momento. Prenda tutti i Gizmon che vuole e si diriga dai digiprescelti. Ricordati di prendere la loro speranza e di distruggerla. Credo abbia capito di chi sto parlando, no? Dopotutto, prima vi ho fornito un elenco dettagliato di tutti i digiprescelti, con i loro Digimon e i loro poteri.”

Il professore fece un inchino, che la maggior parte dei Digimon notò fu abbastanza forzato, e uscì dalla stanza.

“Sei sicuro che possiamo fare affidamento su uno come lui? È pur sempre un essere umano!” fece Apokarimon.

“In fondo però è riuscito a eliminare sia SaberLeomon sia Mercurimon del suo Digiworld, due dei Digimon più potenti.”

“SaberLeomon lo avevo sconfitto anch’io.” intervennì un'altra voce.

“Già, e la vittoria ti è costata la vita.” rispose sarcastica un altro.

“Senti chi parla. L’unico Digimon di livello mega che si è fatto battere dopo aver catturato quasi tutti i digiprescelti e per di più da un Digimon con esperienza minima e di livello evoluto. E ti facevi anche chiamare il capo dei padroni delle tenebre!”

“Smettetela. Ora piuttosto cerchiamo di trovare un modo per convincere il nostro potenziale futuro alleato.” fece Myotismon.

“Non ce n’è bisogno.” Rispose il capo, alzando una mano e mostrando un oggetto sopra essa. “Obbedirà, e lo farà di sua spontanea volontà.”

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Capitolo 3
*** Il potere dell’oscurità ***


Ed ecco qui il terzo capitolo.

Non presentata sostanziali differenze rispetto alla versione precedente, anche se ovviamente adesso dovrebbe (spero) risultare più leggibile.

 

Capitolo 03: Il potere dell’oscurità

“Bene. Ora ci dispiace, ma noi dobbiamo andare.” disse Gennai.

“Perché?” chiese Davis

“Dobbiamo incontrarci con alcuni Digimon per discutere di questioni abbastanza urgenti. Non vi preoccupate, ci rivedremo presto. Però abbiamo un ultimo consiglio da darvi: rimanete il più possibile uniti. Anche quando non siete a Digiworld.”

Detto questo, i due Gennai sparirono in un varco.

“Stare insieme anche fuori da Digiworld?” ripete Yoshino. “Niente di più facile” disse ironicamente. “Se non che lì gli umani quasi odiano i Digimon, dopo il loro ultimo attacco…”

“Già. Da noi, un programma impazzito di Digiworld ha minacciato di distruggere il mondo reale, e c’era quasi riuscito.” fece Rika

“Mentre per quanto riguarda noi, un Digimon impazzito è riuscito ad arrivare nel mondo reale ed era ad un passo al distruggerlo.” Aggiunse Tommy.

“Beh, anche per noi ci sono stati questi pericoli.” disse Tai. “Però siamo sempre riusciti a risolverli. Tant’è vero che ora da noi quasi tutti hanno il proprio Digimon.” concluse, con la conferma dei suoi amici.

Questo però lascio sorpresi gli altri digiprescelti.

“Come sarebbe a dire che ognuno ha un proprio Digimon?” chiese Yoshino.

“Quello che abbiamo detto. Da noi i Digimon sono considerati come umani ormai da qualche anno. Nonostante alcuni Digimon abbiano provato a conquistare il mondo reale, siamo sempre riusciti a risolvere la situazione. E infine, grazie al sacrificio di Yukiho, l’essere umano che ha gettato le basi per la creazione di Digiworld e dei Digimon, ogni essere umano ha ricevuto il proprio Digivice e il proprio Digimon.” rispose TK.

“Lo sapevo che non era impossibile per i Digimon e gli esseri umani vivere insieme!” gridò Masaru, contento per quella notizia.

“Aspettate, avete detto sacrificio? Questo vuol dire che…” chiese Tohma

“Sì, purtroppo Yukiho non c’è più. Si è sacrificato, come ha detto TK, per permettere a Digiworld di ripristinarsi. Per farlo ha consumato tutta la sua energia vitale…” disse Cody, con un velo di tristezza.

“Sacrificarsi per ripristinare un mondo di mostri? Che stupido!” disse una voce.

Tutti si girarono, ma quelli più sorpresi furono i membri della DATS.

“Tu!” urlarono i cinque ragazzi, assieme ai loro Digimon.

Davanti a loro c’era un essere umano, vestito con un camice bianco e un paio di occhiali.

“Come ti permetti!” urlò Cody, arrabbiato per l’offesa arrecata a Yukiho.

“Tsk. Tutti voi siete degli stupidi. Credete di poter convivere in pace con dei mostri? Come vi ho già dimostrato in passato, i Digimon sono aggressivi, e attaccano per istinto gli umani.” continuò il misterioso personaggio.

“Smettila di dire stupidaggini, Kurata!” urlò Masaru. “Ti abbiamo già fatto capire una volta che le cose non stanno così, e se sei sopravvissuto, avresti fatto bene a rimanere nascosto!”

“Lo conoscete?” chiese Davis

“Certo!” rispose l’Agumon di Masaru, chiudendo le zampe a pugno. “È stato lui a fare la strage di Digimon! Ma com’è possibile? Credevo fosse stato disintegrato dall’esplosione della sua stessa arma, quando ha provato a distruggere sia il mondo reale sia Digiworld…”

“Purtroppo per voi, sono stato salvato. Ho trovato alcuni Digimon, che la pensano come me, anche se ovviamente solo verso un gruppo di ragazzi, a quanto mi hanno detto. Mi hanno anche assicurato che mi permetteranno di eliminare tutti i Digimon esclusi loro. Questo, a condizione che io li aiuti a portare a termine il loro piano.”

“Kurata, tu dici di voler salvare il genere umano, ma hai dimostrato che sei un mostro, peggio di molti Digimon. Ti sei addirittura trasformato in dati per controllare uno dei sette Digimon demoniaci!” fece Tohma. “E per le tue azioni, Yggdrasil ha scagliato contro il mondo reale i cavalieri reali!”

A sentire questo, il gruppo di Takuya si ricordò di come anche loro avevano affrontato uno di quei sette Digimon, il quale era a capo di altri due che si erano definiti proprio cavalieri reali.

“Tsk. Razza di mocciosi impertinenti… ringraziate che non sono qui per voi. Ora, passando al lavoro: chi di voi è la speranza?” chiese rivolto al gruppo di Tai.

Gli altri digiprescelti si chiesero che cosa intendesse dire.

“La speranza?” chiese Yoshino. “Sei proprio andato. La speranza non può di certo essere una persona.” ma quando vide gli sguardi di Tai e dei suoi amici cominciò a preoccuparsi.

“TK…” cominciò il digiprescelto del coraggio.

“Va via!” concluse Matt.

Tutti gli altri si voltarono verso di loro.

“Perché?” chiesero insieme Takuya e a Masaru.

“No! Non me ne vado. Combatterò anch’io. Non sono più un bambino.” rispose TK.

“TK!” disse Matt. “Questo tipo è venuto proprio per te. Questo vuol dire che hanno qualcosa in mente. Devi metterti al sicuro!”

“Ma non riesco a capire perché TK se ne deve andare…” richiese Takuya.

“Perché io rappresento la speranza…” fece TK. “Ma con questo non ho intenzione di andarmene. È proprio perché rappresento la speranza che non posso andarmene!”

In quel momento il simbolo della speranza s’illuminò sul suo petto.

“Grazie per l’informazione!” disse Kurata.

Poi tirò fuori dalla tasca una specie di Digivice.

“Gizmon, mostrati!” disse, puntando il dispositivo contro TK.

Dietro TK si materializzò un Digimon strano, che sembrava un robot.

Prima che qualcuno potesse rendersi conto di cosa stesse succedendo, dal Gizmon partì un raggio, che colpì in pieno sia il digiprescelto della speranza sia il suo Digimon, che aveva provato a fare da scudo.

Sotto gli occhi sorpresi di tutti, con Matt in prima fila, il ragazzo e il Digimon caddero per terra, per poi scomparire in migliaia di pixel.

Suo fratello spalancò gli occhi, non riuscendo a realizzare ciò che aveva visto.

“TK…” mormorò, mentre cadeva in ginocchio per terra. “TK!!!” urlò.

“Bastardo!” gridò Tai, prendendo in mano il Digivice, imitato subito da tutti gli altri.

Per tutta risposta, lo scienziato scoppiò a ridere.

“Perfetto! Proprio come avevo previsto. Con le nuove modifiche, ora posso eliminare anche gli esseri umani!” disse, spalancando le braccia verso il cielo.

“Presto diventerò il signore incontrastato di tutto! Non ci sarà nessuno, Digimon o umano che sia, in grado di fermarmi!”

“Kurata!” urlò Masaru, partendo alla carica contro di lui. “Stavolta hai superato il limite!”

Ma prima che giungesse a destinazione, Kurata si voltò verso di lui, mostrando il ghigno, per poi scomporsi in dati assieme al suo Digimon, scomparendo alla loro vista.

“Maledizione!” disse Tai, sbattendo un pugno per terra per scaricare l’ira che lo stava dominando.

Anche gli altri ragazzi si sentivano allo stesso modo.

Al gruppo di Takato tornò in mente il giorno in cui Leomon, il Digimon della loro amica Jeri, era stato eliminato e assorbito, mentre al gruppo di Takuya il momento in cui Koichi si era sacrificato, venendo acquisito da Lucemon, sebbene per fortuna fossero poi riusciti a tornare indietro nel tempo, salvandolo nel mondo reale.

Ma la reazione più evidente oltre a quella di Matt fu quella di Kari, che continuava ad osservare il punto in cui era sparito l’amico, con occhi vuoti.

“Dobbiamo cercare quel pazzo.” disse infine. “Deve essere per forza in uno dei Digiworld a noi conosciuti. Gliela dobbiamo far pagare!”

Tai si girò verso la sorella, faticando a credere che fosse stata proprio lei a pronunciare quelle parole.

Ma quando vide il suo volto, non poté dire nulla.

Davis la guardò con occhi tristi, per poi annuire.

“Sì, hai ragione.” Confermò, per poi rivolgersi agli altri. “Forza, dobbiamo trovarlo subito! Forse è ancora qui vicino!”

Matt si alzò, e barcollando si avvicinò agli altri.

“Sì… dobbiamo trovarlo… Ma che sia chiara una cosa…” disse, mentre Gabumon lo aiutava a rimanere in piedi. “Sarò io a dargli il colpo di grazia… E nessuno dovrà osare mettersi in mezzo!”

La sua determinazione lasciò spiazzati tutti, ma nessuno trovò il coraggio per controbattere.

“Forse noi sappiamo dove si potrebbe trovare…” fece Tohma.

“Dove?” chiese Izzy.

“Molto probabilmente nel suo vecchio laboratorio, nel nostro mondo” rispose Yoshino.

“Quindi… dovremo venire nel vostro mondo, giusto?” domandò Henry

“Già.”

Tutti i ragazzi annuirono.

“Molto bene.” disse Matt. “Anche se dovessi viaggiare per l’intero universo, troverò Kurata, e gliela farò pagare molto cara per ciò che ha fatto…”

Tai e gli altri annuirono.

“Va bene, allora andiamo!” fece il digiprescelto del coraggio.

Tutti puntarono i loro Digivice verso lo stesso punto, facendo così aprire un varco.

 

 

“Kurata quindi è tornato nel mondo reale?” chiese il capo.

“Già. Sembra sia intenzionato ad eliminarci. Povero stupido.” Rispose Etemon.

“Beh, l’importante è che ha compiuto la sua missione. Ma direi che va comunque punito…” fece con un ghigno Apokarimon.

“Direi che se ne può occupare il nostro nuovo alleato, no?” propose Myotismon, indicando una nuova presenza, nascosta dalle tenebre, al cui fianco c’era un piccolo Digimon volante.

“Concordo in pieno. Va, e dai a Kurata ciò che si merita.” disse il capo.

La figura annuì, per poi voltarsi.

“Come desidera, mio signore.” Disse, scomparendo nell’oscurità.

“I miei complimenti Myotismon. Il tuo piano è stato un successo completo. Così ci liberemo anche di quell’essere umano.” fece Piedmon.

 

 

Alla sede della DATS, il cilindro di vetro s’illuminò, attirando l’attenzione dei presenti.

“Capitano!” disse una delle due assistenti.

Satsuma guardò il portale.

Pochi secondi dopo, nel cilindro apparvero i ragazzi con i loro Digimon, che uscirono subito per non rimanere incastrati nel piccolo spazio.

Le due assistenti guardarono impressionate il numero di ragazzi e di Digimon usciti dal varco.

Tra loro videro anche i loro amici, accompagnati dai loro Digimon e da Masaru e Agumon.

“Bentornati! Vedo che avete trovato gli altri ragazzi.” disse Satsuma.

“Scusi capitano, ma ora siamo di fretta. Dobbiamo andare al laboratorio di Kurata!” fece Masaru, interrompendo il suo discorso.

“Non sei cambiato nemmeno un pochino, vero Masaru? Comunque perché dovete andare al laboratorio di Kurata? Ormai è abbandonato.”

“Signore, Kurata è ancora vivo, e molto probabilmente ora si trova laggiù.” rispose Tohma.

A sentire questo, la risposta di Satsuma fu più che decisa.

“Allora andate immediatamente! Non possiamo rischiare che metta nuovamente in ginocchio il nostro mondo!”.

I ragazzi annuirono, per poi seguire Tohma, che si diresse fuori dall’edificio.

“Dobbiamo fargliela pagare!” disse Cody. “Non solo per TK: dobbiamo farlo anche per Yukiho e tutti i Digimon che ha distrutto. Non possiamo perdonarlo!”

Tutti annuirono.

Quello era un altro motivo.

“Eccoci arrivati!” disse Tohma.

Ma prima che potessero avvicinarsi al palazzo, la terra cominciò a tremare.

“Che cosa succede?” chiese Tai, cercando di rimanere in equilibrio.

In quel momento, con grande stupore di tutti, il palazzo dove doveva nascondersi Kurata, esplose, scomparendo tra le fiamme.

L’onda d’urto fu di tale intensità che gli fece volare indietro di qualche metro.

“Agente Yoshino! State tutti bene?” chiese Satsuma tramite il Digivice.

“Ugh… potremo stare meglio… Capitano, il palazzo di Kurata è appena saltato in aria.” Rispose lei, aggiornandolo subito sull’evento.

“Era quello che temevamo. Pochi minuti fa abbiamo rilevato il segnale di un Digimon sconosciuto proprio lì. E i nostri sensori indicavano che era anche più potente di Yggdrasil!”

“Cosa?!” esclamarono assieme i quattro membri della DATS, assieme ai loro partner.

“Ma è impossibile! Teoricamente Yggdrasil dovrebbe essere il Digimon più forte di tutti, visto che è considerato il loro dio!” fece Tohma.

“Questo vuol dire che siamo nei guai, vero?” chiese Tai

“Aspettate, ora rileviamo un altro segnale.” disse Satsuma. “Strano… è uguale a quello di un Digimon intermedio…”

“Aspettate… chi è quello?” chiese Takato, indicando una persona che stava camminando in mezzo alla polvere creata dall’esplosione del palazzo, e che si stava dirigendo verso di loro.

“Sembra un essere umano… e quello sembra un Digimon!” rispose Ken, sforzandosi di vedere meglio.

Quando finalmente la polvere scomparve, i ragazzi riuscirono finalmente a vedere di chi si trattava.

“Ma quello è…” disse Rika sorpresa, sgranando gli occhi.

“TK!” urlarono tutti.

“Allora è sopravvissuto!” Disse contenta Kari.

“TK!” urlò Matt, correndoli incontro. “TK, stai bene?”.

TK lo guardò come se niente fosse.

Matt non se ne accorse, ma il colore dei suoi occhi era diventato nero.

“TK, che sollievo sapere che sei vivo” disse.

Ma prima che potesse dire altro, TK li tirò un pugno in mezzo allo stomaco, costringendolo a piegarsi in due e lasciando tutti sorpresi.

Matt sputò sangue per il colpo ricevuto.

“T-TK…” provò a dire, prima di cadere a terra, privo di sensi.

“TK, ma che ti salta per la testa?!” urlò Davis, andando ad aiutare assieme a Tai l’amico.

“Sono stato uno schiocco…” rispose lui, ignorandoli.

“Di cosa stai parlando?” chiese Tai, accorgendosi dei suoi occhi. “E cosa ti è successo?”

“Sono stato uno schiocco… Sono stato sciocco a non capire l’enorme potere che le tenebre possono donare!” rispose il digiprescelto della speranza, alzando la voce, in modo che tutti lo sentissero.

“Ma di cosa stai parlando? TK, smettila con questa farsa…” fece Davis, senza però nascondere il suo timore.

“Non osare dirmi cosa fare o cosa non fare!” rispose TK, tirando fuori un Digivice.

Ma non era il suo solito Digivice: l’aspetto era uguale a quello del gruppo di Takato, ma era completamente nero.

“Cosa?! Un nuovo Digivice?” esclamò sorpreso Izzy.

“Ma quello è… il nostro stesso Digivice!” fece Henry, tirando fuori il suo per confrontarlo.

“Ma è impossibile! Lui ha questo Digivice!” disse Kari, tirando fuori il suo. “Non può averci rinunciato…”

“L’oscurità può donare molti poteri. Come questo Digivice. Grazie ad esso, io e Patamon ora siamo in grado di raggiungere un potere per voi inimmaginabile!” rispose TK, per poi rivolgersi ad uno di loro in particolare.

“Ken, ora capisco come ti sentivi quando eri l’imperatore Digimon! È una sensazione magnifica, avere tutto questo potere! Perché non vi unite a me? Potremmo dominare tutti i mondi e tutti i Digiworld!”

Il digiprescelto della bontà lo guardo come un pazzo, per poi scuotere la testa.

“No. Io ho sbagliato. E tu devi resistere alla tentazione!” rispose. “Ti ricordi come reagivi quando ero l’imperatore? Mi hai anche preso a pugni nel tentativo di farmi capire che sbagliavo. Io non ti ho ascoltato, e me ne sono pentito amaramente! Cerca di reagire!”

TK lo guardò storto.

“Sei solo un debole. Dovevi cercare di portarci dalla tua parte, invece di tentare di eliminarci.”

“TK, io non ti riconosco più!” urlò Kari.

TK la guardò.

Poi premete un tasto sul Digivice, e senza che nessuno potesse fermarlo, da esso uscì una specie di frusta, con la quale colpi in volto Kari.

“Kari!” urlò Gatomon, soccorrendola.

Ken guardò nuovamente TK.

“TK, non farti corrompere com’è successo a me! Ricordati cosa ti hanno fatto le tenebre, di come ti hanno fatto soffrire!”

“Mi sbagliavo. Dovevo capire subito che il loro intendo era quello di farmi diventare un loro alleato!”

“TK, smettila di dire stupidaggini!” urlò Davis.

“Bene, vedo che non volete capire. Vorrà dire che farete la stessa fine di Kurata.”

“Che cos’è successo?” chiese Ikuto.

TK sorrise, per poi rispondere.

“L’abbiamo eliminato definitivamente.”

Il gelo calò su tutti.

“Tu non sei TK.” Disse Tai. “Lui non parlerebbe mai così, e non farebbe mai tutto questo!”

“Permettetemi di dimostrarvi come vi state sbagliando. Patamon, andiamo.”

TK puntò il Digivice verso Patamon, ed entrambi vennero avvolti da una specie di digiuovo.

“Oh, no!” esclamarono insieme Takato, Rika, Henry e Ryo.

“Sapete cosa sta succedendo?” chiese Davis, voltandosi verso di loro.

“Sta biodigievolvendo…” rispose Rika. “Ci conviene far evolvere subito i nostri Digimon al livello più alto possibile, credetemi.”

“Patamon, biodigievolve…”

“Presto!” urlò Henry.

Lui, Takato, Rika e Ryo fecero la biodievoluzione, e in contemporanea anche tutti gli altri digiprescelti fecero digievolvere i loro Digimon, mentre il gruppo di Takuya digievolse nelle forme umane dei loro Digispirit.

“…EvilSeraphimon!” concluse il nuovo Digimon, infrangendo l’uovo digitale.

“Incredibile… com’è possibile? Credevo che noi non potevamo digievolvere insieme ai Digimon!” disse Tai.

Poi si rivolse a Matt, che aveva ripreso i sensi giusto in tempo per vedere l’evoluzione del fratello.

“Matt, dobbiamo provare a far DNAdigievolvere WarGreymon e MetalGarurumon!”

“Ma i nostri Digivice non possono farlo… E poi, come potrei affrontarlo?” fece Matt, osservando il Digimon avversario, mentre ExVeemon e Stigmon DNAdigievolsero in Phaildramon, per poi megadigievolvere in Imperialdramon, assetto da combattimento.

Tai si avvicinò all’amico, per poi dargli un pugno sulla guancia.

“Cerca di riprenderti! Se lo sconfiggiamo, potrebbe tornare quello di prima!” gli urlò contro.

Matt sembrò riprendersi, e annuì.

In quel momento, i loro Digivice s’illuminarono, e cominciarono a cambiare forma.

“Ma questi sono…” cominciò Tai, guardando sorpreso il dispositivo nella sua mano.

“Digivice D-3!” concluse Matt.

Non ebbero bisogno di ulteriori spiegazioni, e li puntarono contro i loro Digimon, che reagirono alla nuova luce.

“WarGreymon… MetalGarurumon… DNAdigievolve… Omnimon!”

Il nuovo Digimon si alzò in volo, fermandosi di fronte a EvilSeraphimon, assieme a tutti gli altri Digimon.

Ma questo non sembrò intimorire l’angelo caduto.

“Attacco dei sette inferni!” fece semplicemente, alzando le mani verso di loro.

Davanti a lui si formarono sette sfere di colore nero.

“Agente Yoshino!” comunicò Satsuma. “Scappate subito da lì! I nostri sensori indicano che quel Digimon ancora più potente rispetto ai rilevamenti di prima!”

“Quanto è potente secondo gli strumenti?” chiese Yoshino.

“Non lo sappiamo, i strumenti sono andati in tilt. Dovete scappare! È un ordine!”

“Troppo tardi!” fece EvilSeraphimon, scagliando le sette sfere.

La città venne investita dall’onda d’urto dell’esplosione.

Tutti i vetri nel raggio di kilometri finirono in frammenti, anche se fortunatamente edifici e persone non riportarono danni gravi.

Tranne quelli vicino all’epicentro, che vennero rasi al suolo, mentre i digiprescelti scagliati a parecchi metri di distanza, assieme ai loro Digimon, tutti tornati al loro livello base.

“C-che p-potenza!” disse Ken, poco prima di svenire.

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Capitolo 4
*** Rapimento! La distruzione delle digiuova e delle digipietre! ***


Ed eccomi con il nuovo capitolo!

In origine questo capitolo era diviso, ma ho deciso di riunirlo, anche per comodità.

E ora la situazione si fa seria: TK è passato all'oscurità, e sembra deciso a sconfiggere i suoi ex alleati. Come finirà?

Leggete e lo scoprirete XD

 

Capitolo 04: Rapimento! La distruzione delle digiuova e delle digipietre!

I digiprescelti erano inermi.

I loro Digimon erano stati tutti sconfitti in un colpo solo.

Ma la cosa peggiore era stato il fatto che fosse TK la causa di tutto ciò.

Matt e Tai erano a parecchi metri di distanza, feriti in diversi punti.

Non era servito a niente far unire i loro Digimon per formare Omnimon.

Era stato annientato anche lui come se niente fosse.

“Ugh… Tai…” fece Matt, rialzandosi. “Ti ricordi cos’abbiamo fatto a Leomon quando era sotto il potere del Black Gear?”

“Stai pesando che TK possa essere…”

“Probabile. Forse, in qualche modo, quando abbiamo combattuto contro EvilDevimon, lui è riuscito a lanciare un Black Gear, senza che noi ce ne accorgessimo…”

“Allora non ci resta che una cosa da fare” disse Tai, alzandosi con il Digivice in Mano.

“Prendete tutti quanti il vostro Digivice, e puntatelo contro TK!” urlò Tai, rivolgendosi agli altri ragazzi.

I suoi amici non chiesero il perché.

Avevano già assistito a quella scena.

Gli altri invece non sapevano il perché, ma lo fecero lo stesso.

Non appena i Digivice furono puntati tutti verso TK, da essi parti una luce fortissima, che colpi in pieno EvilSeraphimon.

“Continuate a tenerglieli puntati contro! Così dovremo riuscire a eliminare l’oscurità che si è impossessata di lui!” disse Kari.

Ma fu tutto inutile.

EvilSeraphimon, semplicemente muovendo il braccio, deviò i raggi di luce, rispedendoli ai mittenti.

“I-Impossibile!” fece Matt.

“Come possono i Digivice aver fallito? Hanno sempre eliminato l’oscurità!” disse Kari, che faticava a riprendersi.

In quel momento, EvilSeraphimon s’illuminò, e si divise in due luci, tornando a essere TK e Patamon.

“Semplice.” disse lui. “Io non sono impossessato da qualcosa come i Black Gear o gli anelli del male. Io ho liberamente deciso di passare dalla parte dell’oscurità! E come me, Patamon. L’abbiamo fatto per nostra libera scelta!”

Quella notizia fu come un pugno nello stomaco per tutto il gruppo di Tai.

“Come puoi parlare così? Tu sei stato quello che ha sempre odiato l’oscurità, più di tutti noi! Torna in te, TK!” gridò Kari, per poi alzarsi e correre da TK, tirandoli uno schiaffo.

Tutti rimasero fermi, sorpresi da quella reazione.

“Tutta qui la tua rabbia?” chiese TK, alzando un leggero sorriso.

“Cos… Off”

Kari ricevete un pugno nello stomaco, e cade a terra svenuta.

Tai e Davis non ci videro più.

Si alzarono e corsero insieme verso TK, decisi a farli capire per bene cosa aveva appena fatto, ma Patamon li respinse usando il suo attacco.

Poi TK tirò fuori dalla tasca una carta.

“E quella dove l’ha trovata?” chiese Rika, ricordandosi che loro fino a poco tempo prima ignoravano l’esistenza della carte dei Digimon.

Prima che qualcuno potesse chiedere qualcos’altro, TK infilò la carta nel Digivice.

“Carta della prigione di tenebre!” disse, pronunciando il nome della carta.

“Fermati!” urlò Gatomon, mettendosi davanti a Kari, pronta a farle da scudo.

“Sei prevedibile, Gatomon. Hai fatto esattamente quello che speravo.” commentò TK, sorridendo.

“Cosa…!?” fece il Digimon, poco prima che attorno a lei alla sua partner apparisse dal nulla una gabbia nera, che lì impedì di scappare.

“Missione compiuta! Andiamo Patamon. Il nostro signore sarà soddisfatto.” disse TK, per poi scomparire assieme al Digimon e ai due prigionieri, scomponendosi in dati.

“Kari!” urlò Tai, cercando invano di raggiungerli in tempo.

“Maledizione!” gridò, cadendo a terra e dando un altro pugno al terreno. “Prima TK, ora Kari…”

“TK ha detto che il suo signore sarà soddisfatto… questo vuol dire che qualcuno che lo comanda c’è comunque.” osservò Cody.

Mentre il gruppo di Tai parlava di questa ipotesi, Takato si stava domandando se i due Gennai potessero aver previsto tutto quello, ed era per questo che li avevano avvertiti di rimanere uniti.

“Takato… Takato, ci senti?” disse una voce, distraendolo dai suoi pensieri.

Il ragazzo si voltò, per vedere chi lo stava chiamando, ma non vide nessuno.

“Takato, ci senti?” ripete la voce.

“Ma viene… dal Digivice?!” disse Takato, tirando fuori il Digivice. “Qui Takato.” rispose.

“Oh, finalmente! Dove siete finiti?” chiese una voce femminile preoccupata.

“Jeri! Ecco… è difficile da spiegare…” fece Takato.

Guardò i suoi amici, che però fecero un espressione per dire che era un suo problema.

“E-ecco, noi siamo… ecco, ehm… aiuto, ragazzi, non riesco a ricordarmi il nome di questo posto…”

“Siete a Digiworld, vero?” disse Jeri.

Anche se non era possibile vederla, Takato sentì chiaramente il suo sospiro di sollievo.

“Di questo faremo i conti più tardi!” disse un'altra voce, arrabbiata.

“Kazu, ci sei anche tu?” fece sorpreso il Digimon Tamer.

“E non solo lui. Ci siamo tutti e tre!” disse una terza voce.

“Kenta?”

“Come puoi sentire, ci siamo tutti!” disse Jeri.

“Ora che ci penso… come avete fatto a mettervi in contatto con noi?” chiese Henry, intromettendosi nel discorso.

“Questa è stata una delle cose più strane accadute nelle ultime ore. È arrivato un signore anziano, incredibilmente simile a Gennai di Adventure, e ci ha chiesto di porgerli i nostri Digivice. Non sappiamo il perché, ma eravamo sicuri che non stesse cercando di tirarci qualche tiro mancino, così abbiamo fatto come diceva. In quel momento ha fatto apparire dal nulla una sfera, che si è divisa ed è entrata nei nostri Digivice. Poi ci ha detto che i nostri Digivice erano stati potenziati, e che ora permettevano di aprire varchi e di comunicare tra di loro. Quando li abbiamo chiesto se potevamo chiamarvi per farvi fare lo stesso ‘aggiornamento’ ci ha detto che l’avevate già ricevuto. E a quel punto ci è venuto il dubbio.” spiegò Kazu.

“Quel Gennai…” disse Rika, divertita.

“Comunque non è per questo che vi abbiamo contattato. Dovete tornare subito qui!” esclamò Jeri.

“E perché? Credimi, al momento non siamo messi tanto bene…” rispose Takato.

“Dei Digimon sono arrivati e si sono messi a distruggere tutto. Noi non possiamo fare niente senza i nostri Digimon, ma dobbiamo immaginare che voi abbiate ritrovato i vostri, no?” fece Kenta.

Takato guardò gli altri.

“Cosa facciamo ragazzi?”

In quello stesso momento, un e-mail arrivò sul D-Terminal di Izzy.

“Chi può essere?” si chiese, aprendo l’apparecchio, per poi spalancare gli occhi. “Ragazzi, siamo ulteriormente nei guai!”

“Che cosa succede?” chiese Yolei.

“Vi ricordate quel digiprescelto Americano? Quello che aveva due Digimon?”

“Willies? Sì, ma cosa centra?” disse Davis.

“Mi ha appena inviato un e-mail dove mi dice che anche da lui è apparso Gennai e ha potenziato il suo Digivice, e che poco dopo che se ne è andato, un esercito di Digimon di tipo Virus ha attaccato il pianeta. Ora lui, assieme ad altri digiprescelti, si sta opponendo, ma gli avversari sono tutti di livello evoluto e mega, e loro non sono in grado di fermali tutti!”

“Cosa? Ma è impossibile!”

Intanto Yoshino ricevete una chiamata dalla DATS, che le comunicò che la stessa cosa stava succedendo anche da loro, su tutto il pianeta.

“Questo è un attacco in massa verso gli umani…” commento Takuya.

“Ora comincio a capire perché siamo stati chiamati tutti quanti per fronteggiare questa minaccia.” disse Izzy.

“Già. Da soli non saremmo mai riusciti a fronteggiarla, ma uniti ce la possiamo fare” disse Davis.

“E con TK come la mettiamo? Se ha rapito Kari, ci sarà un motivo!” fece Tai.

“Lasciate a me il vostro amico. Lo prenderò a pugni e lo farò rinsavire!” rispose Masaru, mostrando il pugno.

“Ben detto aniki!” lo imitò il suo Agumon.

“Hai intenzione di prendere a pugni un Digimon che ha quasi disintegrato una città intera con un semplice attacco? E magari adesso ci dirai che ha sconfitto Digimon a livello mega ed evoluto come se niente fosse a suon di pugni, vero?” chiese Ironicamente Joe.

“Certo. Ho preso a pugni e sconfitto il Digimon che loro considerano il più forte, perché non dovrei farlo con lui?”

“Vi aiuteremo anche noi” disse Takuya, cercando di non ridere per l’espressione assunta da Joe. “Noi abbiamo conosciuto Seraphimon, e non possiamo permettere che il suo nome venga infangato per colpa di qualche piano. Poi se abbiamo capito bene, c’è anche una nostra vecchia conoscenza, con la quale vorremo chiudere definitivamente i conti.”

“Beh, allora cosa aspettiamo? Andiamo a risolvere questa crisi?” chiese Takato.

“Direi di partire dalla situazione più grave… Masaru, voi riuscire a occuparvi dei Digimon che si trovano qui o vi serve aiuto?” chiese Davis.

“Ce la caveremo.” Rispose il ragazzo.

“Allora direi di andare nel mondo di Takato. Se ben ho capito, non c’è neanche un Digimon a proteggerlo, giusto?” chiese Izzy.

“Proprio così.” rispose Henry.

“Allora andiamo!” disse Yolei, posizionando il Digivice.

Davanti a loro si aprì un varco, pronto a potarli a destinazione.

 

 

“Il piano procede bene.” Disse il capo.

“Già. Stavolta devo proprio ammetterlo. Myotismon ha avuto un’idea perfetta. Privare della luce della speranza i digiprescelti… mi chiedo come ho fatto a non arrivarci io, e dire che lo porto pure nel nome…” disse Lucemon, trattenendo una risata.

“Grazie. Dovrei prenderlo come il maggiore dei tuoi complimenti, vero?” fece Myotismon.

“Grr… ringrazia solo che sei bravo a parlare, altrimenti il tuo piano sarebbe andato in fumo sul nascere!” commentò Etemon.

“Silenzio!” disse il capo, zittendo tutti i prescelti. “Ora non dobbiamo fare altro che aspettare che le nostre truppe eliminino gli umani, e che i nostri due nuovi alleati ci portino la sua testa. Teoricamente parlando, dato non si può portare la testa di un Digimon! Mi chiedo come reagiranno gli altri Digiprescelti alla notizia della sua sconfitta…” disse divertito.

“E con la città della rinascita del Digiworld dove risiedono i quattro supremi come la mettiamo?” chiese Piedmon.

“Beh, la risposta è ovvia.” Rispose il misterioso Digimon, sorridendo, mentre mostrava un rombo viola sopra la mano, che galleggiava da solo, avvolto da un’aura nera.

 

 

Lo spettacolo che videro i digiprescelti quando uscirono dal varco li fece tremare.

Migliaia di Digimon stavano attaccando, distruggendo ogni cosa che li capitava a tiro.

“Takato!” urlò Jeri, seguita da Kazu e Kenta, raggiungendoli subito, seguiti dalla sorella minore di Henry.

“State tutti bene?” chiese lui, mentre Henry andava dalla bambina, verificando che stesse bene.

“Beh, diciamo che siamo stati meglio…” rispose Kazu, per poi guardare gli altri ragazzi. “Ma perché avete portato con voi dei cosplay, molto fedeli per giunta, dei personaggi di Digimon Adventure?” aggiunse.

“Ehm… a dir la verità siamo quelli originali, ma le spiegazione è meglio rimandarle a dopo…” rispose Davis. “Adesso aggiornateci sulla situazione.”

“Stanno distruggendo la città.” fece preoccupata Jeri. “E noi non possiamo fare niente…” disse, con un velo di tristezza.

“I vostri Digimon dove sono?” chiese Tai

“I Digimon di Kazu e Kenta sono a Digiworld, mentre il Digimon di Jeri…” cominciò Takato, interrompendosi.

“Sì?” chiese Davis, ma ricevette un calcio nello stinco da Yolei.

“AHI! Ma perché-”

“Stss. Possibile che non capisci mai nulla?” lo zittì lei, per poi abbassare la voce. “Temo che il suo Digimon non ci sia più…”

“In questo caso basta andare nella città della rinascita, no?” propose Ken.

“Come?” chiese Jeri.

“Beh, non vorrei illuderti, però quando Wormmon si è sacrificato, i suoi dati sono tornati in un posto preciso di Digiworld, anche se in forma di Digiuovo… può essere che magari anche il tuo Digimon sia finito lì…”

“Vuoi dire che potrei ritrovare Leomon?”

“Però Leomon è stato acquisito da Beelzebmon… E in più, non mi risulta che nel nostro Digiworld ci sia la città della rinascita…”

“Però forse una copia dei suoi dati si è salvata.” Disse Takato, nella speranza che ci fosse ancora una possibilità per il Digimon dell’amica.

“E poi, ogni Digiworld ha quella città. Forse potrà essere diversa, ma c’è per forza.” Aggiunse Ryo.

“Sì, ma come la mettiamo qui?” chiese Kazu.

“Uhm… potremo dividerci in due gruppi. Uno resterà qui a combattere, mentre l’altro tornerà a Digiworld per cercare gli altri Digimon e la città della rinascita.” propose Izzy.

“Si buona idea.” risposero tutti.

 

 

“Terriermon! Lopmon!” urlò Willies, correndo dai suoi due Digimon.

“Tutta qui la vostra potenza? Speravo in un combattimento più impegnativo… non siete nemmeno lontanamente all’altezza delle mie aspettative.” disse il Digimon, che assomigliava a un angelo, che aveva appena battuto i due Digimon.

“Grr… Ma quanto tempo ci mettono ad arrivare?” fece Willies, stringendo con forza il Digivice.

“Willies… noi possiamo ancora combattere. Facci digievolvere!” disse Terriermon, rialzandosi assieme al gemello.

“Ma non siete sufficientemente forti…”

“Ce la faremo, vedrai!” lo tranquillizzò Lopmon.

Willies guardò i suoi due Digimon.

“Va bene. Se ve la sentite, non posso di certo impedirvelo.” disse, puntandogli contro il Digivice.

“Terriermon digievolve… Rapidmon!”

“Lopmon digievolve… Antylamon!”

I due Digimon evolsero direttamente al loro livello evoluto, per poi porsi di fronte al nemico, che non fece una piega.

“Tutto inutile.” fece lui, e semplicemente muovendo la mano, fece volare via i due Digimon.

“E ora, è il momento del colpo di grazia!” disse il Digimon, facendo apparire due sfere, una nera e una bianca.

“Fermo.” disse una voce, che fece fermare l’attacco.

Willies riconobbe subito quella voce, voltandosi e vedendo il digiprescelto della speranza accompagnato da suo Digimon.

“TK! Finalmente siete arrivati” disse, contento di rivedere il digiprescelto giapponese.

“Il nostro signore ti vuole subito, dice che ha un compito importante da darti. Continuerò io al tuo posto.” continuò TK, rivolgendosi al Digimon.

A sentire ciò, Willies sgranò gli occhi.

“TK, di cosa stai parlando?” chiese.

“Attento Willies. Sento una grande forza negativa in lui.” disse Antylamon, rialzandosi.

“Cosa? Ma non può essere. TK è il digiprescelto della speranza, non può averci tradito!” disse Willies.

Intanto, il Digimon fece sparire le due sfere.

“Non posso oppormi al nostro signore. Piuttosto, deduco che avete concluso la vostra missione”

“È stata una passeggiata. Lo abbiamo eliminato in pochi minuti. Non capisco proprio perché lo considerassero il dio dei Digimon…”

“Quindi anche Yggdrasil non c’è più… ma come mai ora non siete insieme?”

“Il nostro signore ha predisposto che andasse a distruggere la città. In questo modo il nostro compito sarà più facile. E se tutto va secondo i piani, presto gli altri digiprescelti verranno eliminati.”

“Bene. Allora ti lascio finire il lavoro. Mi dispiace per te che sia un compito fin troppo facile.” disse divertito Lucemon.

“Cercherò di divertirmi lo stesso.” rispose TK.

Dopo aver sentito ciò, Lucemon scoppiò a ridere, scomparendo nel nulla.

“TK, stavi bleffando prima, vero?” chiese Willies, nella speranza di aver capito male.

“Willies, giusto? È da tanto che non ci vediamo… da quanto siamo stati costretti a eliminare il tuo secondo Digimon, giusto?” disse TK, senza alcun rimorso nella sua voce.

“Sì, è così…” fece Willies, avvicinandosi ai suoi partner.

“Purtroppo per te no, non stavo bleffando. Ho ricevuto il compito di eliminare ogni forma di vita su questo mondo.”

“Non può essere… tu non sei TK, non puoi essere lui!” esclamò Willies.

“Hanno detto la stessa cosa anche gli altri, prima che li sconfiggessi tutti insieme in un colpo solo.” rispose TK, gelido.

Willies vide solo in quel momento i suoi occhi.

“Capisco…” disse piano. “In questo caso non mi lasci scelta. Rapidmon, Antylamon, attaccatelo!” ordinò ai due Digimon, che partirono subito all’attacco.

“Poveri illusi… Biodigievoluzione!”

TK e Patamon vennero ricoperti dal solito strato di dati digitali a forma di digiuovo, cosa che fece fermare i Digimon di Willies.

“Ma cosa sta succedendo?” chiese lui.

Pochi secondi dopo, al posto di TK e di Patamon apparve il nuovo Digimon.

“Sorpreso?” chiese EvilSeraphimon a Willies.

“Non può essere… ti sei fuso con il tuo Digimon?” chiese Rapidmon.

“Incredibile cosa può donare l’oscurità, vero?”

Willies indietreggio.

Riusciva a percepire anche lui l’aura malvagia che circondava quel Digimon.

Come sentiva chiaramente anche la sua potenza.

“Ora, Willies, è il momento dei saluti.” disse EvilSeraphimon, facendo apparire sette sfere nere di fronte a lui.

“Willies!” urlarono i suoi Digimon, mettendosi davanti a lui come uno scudo.

Pochi secondi dopo, un’esplosione ricoprì l’intera zona.

Il digiprescelto americano, prima di venire scaraventato lontano, vide i suoi Digimon venire sconfitti, regredendo allo stato di digiuova.

Prima di perdere i sensi, riuscì a prendere il suo terminale e a scrivere un e-mail, approfittando per polverone che si era alzato.

Non appena ebbe terminato di scrivere, cade a terra, inconscio di cosa sarebbe successo.

 

 

Izzy fu distratto dal suono di un e-mail.

“Speriamo non siano altre cattive notizie.” disse, prendendo il D-Terminal e leggendo il messaggio.

Sul suo volto apparve prima la sorpresa, seguita dalla tristezza e infine da una piccola smorfia di rabbia.

“Chiunque sia a capo di tutto ciò, ha pensato proprio a tutto.” Disse, mentre gli altri ragazzi si avvicinavano.” È Willies. Dice che ha incontrato TK… e che lui ha eliminato i suoi Digimon.” Continuò, lasciando sorpresi tutti.

“Dice che prima del suo arrivo, stava combattendo contro un Digimon dalla forma angelica, che li stava per colpire con due sfere, una bianca e una nera, quando TK è arrivato e ha preso il suo posto… Dicendo che aveva appena eliminato un certo Yggdrasil…”

“Cosa?!” urlò Takuya, per poi rivolgersi ai suoi amici: “Pensate anche voi la stessa cosa?”

“Sì. Dev’essere per forza Lucemon. La situazione è più grave del previsto allora” fece Koji.

“Speriamo che almeno lui stia bene…” disse l’esperto l’informatico.

“Vedrai che è ancora vivo. Se è riuscito a darci tutte queste informazioni, vuol dire che è uscito abbastanza incolume dall’esplosione” cercò di tranquillizzarlo Tai, non riuscendo però a convincere nemmeno se stesso.

“Sentite ragazzi… dobbiamo tornare nel nostro mondo” disse Matt.

Nessuno chiese il perché di quella scelta.

“Voglio provare ancora a far ragionare TK…” spiegò comunque il digiprescelto dell’amicizia.

“Già. Ma non possiamo di certo andarci tutti… verrò io con te!” disse Tai.

“A questo punto andate pure tutti quanti. Ci penseremo noi ad accompagnare a Digiworld Jeri, Kazu e Kenta” fece Takuya.

“Noi invece resteremmo qui a combattere!” disse Takato.

“Già... Purtroppo non abbiamo altre soluzioni. Andiamo!” esclamò Davis.

I digiprescelti aprirono i rispettivi varchi.

Takuya e gli altri direttamente verso la città della rinascita, mentre Tai e il suo gruppo verso il loro mondo.

 

 

Nel frattempo, Masaru, Yoshino, Tohma e Ikuto erano impegnati nel loro mondo.

Continuavano a eliminare Digimon uno dietro l’altro, quando dal Digivice di Masaru uscì una voce. Quella di Izzy.

“Masaru, mi senti?”

“Sì, ti sento. Che succede?”

“Senti, ho bisogno di un’informazione. Voi per caso conoscete un Digimon che risponde al nome di Yggdrasil?”

“Sì. È un essere considerato il loro Dio. Ma perché questa domanda?” rispose Tohma, anticipando l’amico.

“Abbiamo appena saputo che è stato eliminato.” Disse il digiprescelto.

A sentire ciò, i quattro ragazzi e i loro Digimon si fermarono.

“Come sarebbe a dire eliminato?” urlarono insieme Masaru e Agumon.

“Non sappiamo com’è successo. Sappiamo solo che è stato TK. Comunque voi come ve la cavate laggiù?”

“Abbastanza bene. Per fortuna non abbiamo ancora incontrato Digimon di livello mega…”

“Sai ragazzo, a volte basta nominarci e noi arriviamo.” disse una voce alle loro spalle.

Una voce che Izzy riconobbe immediatamente.

“State attenti ragazzi. Quel Digimon è un osso duro. Noi abbiamo quasi perso contro di lui. L’unico che è stato in grado di batterlo è stato…”

“Basta con le chiacchere! Ho voglia di giocare!” disse un altro Digimon.

“Io di distruggere” esclamò un altro.

“Sempre a pensare le stesse cose” fece un quarto Digimon.

“State attenti!” urlò Izzy. “Sono i padroni delle tenebre!”

“Padroni delle tenebre, eh?” ripeté Masaru. “Sembra che stavolta ci divertiremo, Agumon.”

“Così pare Aniki.” Rispose il Digimon, facendo scroccare le zampe, mentre la comunicazione si interrompeva.

“Poveri stolti. Non avete nessuna speranza contro di noi!” disse Piedmon.

Poi i padroni delle tenebre partirono all’attacco.

 

 

Lo spettacolo a cui assistete il gruppo di Tai era da far ghiacciare il sangue.

Distruzione totale.

Quello che una volta era stato uno dei posti con più fiori di tutti, ora non era altro che una landa desolata, dove in diversi punti si trovavano delle digiuova, probabilmente di Digimon che avevano provato a opporsi, ma senza successo.

“Siamo arrivati tardi?” chiese Izzy

“S-Solo di poco, non preoccupatevi” disse una debole voce, poco lontana.

I digiprescelti si girarono, e videro Willies, che camminava a fatica, con in mano due digiuova.

“Willies!” urlarono i digiprescelti, correndoli incontro.

Lui cade a terra, stremato.

“Finalmente siete arrivati…” disse piano.

“Ci dispiace. I Digimon hanno effettuato un attacco in massa. Non siamo riusciti a dividerci in tempo…” disse Izzy.

“Comunque sono contento che quello che ha detto TK non era vero… aveva detto che vi aveva sconfitto, ma vedo che ci siete tutti”

I digiprescelti spostarono lo sguardo.

“Purtroppo non è così. Siamo stati sconfitti, solo che non era andato così pesante. E in più, manca un’altra persona…”

Solo allora Willies si accorse che mancava Kari.

“Che cosa le è successo?”

“È stata portata via da TK. Non sappiamo che fine ha fatto.”

“Forse io posso aiutarvi a trovare TK. Dopo il suo attacco, e prima di perdere i sensi, ho sentito una voce che lo chiamava, dicendoli di dirigersi subito a Digiworld, ad aiutare un suo alleato. Non hanno fatto nomi. Ma ho sentito chiaramente che parlavano della città della rinascita…”

“Cosa? Ma è lì che Takuya e i suoi amici stanno portante gli altri digiprescelti!”

“Allora andate!” disse Willies. “E date un pugno a TK da parte mia, di Terriermon e di Lopmon…”

“Contaci. Stavolta ha esagerato!” esclam; Davis, aprendo un varco.

“Non muoverti da qui.” disse Izzy a Willies. “Muoversi ora può rivelarsi pericoloso. Qui penseranno che non sia sopravvissuto nessuno, quindi è difficile che torneranno a controllare.”

“Ok, e buona fortuna.”

“Grazie, ne avremmo bisogno.” Rispose Tai, attraversando il varco, seguito dagli altri.

Willies osservò quel punto, per poi cadere a terra.

“È tutto nelle vostre mani…” mormorò, per poi stringere a se ciò che era rimasto dei suoi Digimon.

 

 

“Eccoci qui” disse Takuya, uscendo dal varco.

I digiprescelti erano si ritrovarono in un posto dove c’erano centinaia di digiuova.

“Buona fortuna Jeri.” disse Kenta, con Kazu che annuiva dietro.

“Kazu, Kenta!” disse una voce familiare.

I due si girarono, e con grande felicità videro i loro Digimon, Guardmon e MarineAngemon, che li correvano incontro.

“Che ci fate qui?” chiesero dopo essersi ricongiunti.

“Abbiamo deciso di fare la guardia alla città, per proteggerla” rispose Guardmon.

Nel frattempo, Jeri si era messa a cercare il digiuovo di Leomon.

In qualche modo era sicura che l’avrebbe riconosciuto.

I suoi occhi caddero su un digiuovo giallo, con delle macchie scure.

“È lui! Ne sono sicura!” disse.

A conferma di ciò, il suo Digivice s’illuminò, e il digiuovo si trasferì al suo interno, rimanendo a pulsare sullo schermo.

“Leomon…” disse piano, mentre sul suo volto appariva un sorriso.

“Bene, bene, bene. Vedo che mi avete preceduto.” disse una voce.

I digiprescelti si girarono tutti verso il Digimon che aveva parlato.

Il gruppo di Takuya non poté trattenersi e urlò sorpreso: “Ophanimon?!”

 

 

Nel frattempo, Takato, Rika, Henry e Ryo erano impegnati a eliminare insieme ai loro Digimon i nemici.

“Ma quanti sono?” chiese Gallantmon.

“Non lo so… comunque troppi anche per i miei gusti…” rispose MegaGargomon, facendo partire dal proprio corpo una raffica di proiettili.

“Speriamo che gli altri se la stiano cavando meglio…” disse Sakuyamon.

 

 

“Ophanimon, sei venuta a darci una mano?” chiese Zoe, contenta di rivedere il Digimon che li aveva condotti a Digiworld la prima volta.

“Darvi una mano?” ripete Ophanimon. “Certo, vi darò una mano.”

I digiprescelti avvertirono un lieve cambio di tono.

“Vi darò una mano a sparire per sempre!” concluse Ophanimon, alzando la lancia e cambiando colore, diventato nera.

“Ophanimon, che cosa stai dicendo?” chiese sorpreso Takuya.

“Prima di tutto, io non sono Ophanimon. Il mio nome è EvilOphanimon, non dimenticatevelo!”

“Non può essere… anche tu?” fece Koji

“Su, forza, usate i vostri digispirit. Ma siete sicuri che ci sono tutti e dieci?” disse il Digimon, ridendo.

Takuya e Zoe furono i primi a controllare.

“Non è possibile…” disse Takuya, guardando il suo Digivice. “Il Digispirit di Mercurymon non c’è più!”

“Cosa? Ne sei sicuro?” chiese Koji.

“Anche il Digispirit di Lanamon!” esclamò Zoe.

“Non è possibile!” fece Tommy.

“Che cosa ne hai fatto?” chiese Koichi.

“Oh, niente di particolare” rispose un'altra voce.

Dietro EvilOphanimon apparve TK, accompagnato da Patamon.

“Che cosa ci fate qui?” chiese EvilOphanimon.

“Il nostro signore ci ha detto di venirti ad aiutarti. Dice che fra poco qui arriveranno tutti i digiprescelti, e non era sicuro che tu potessi occuparti di tutti loro insieme.”

Takuya intanto aveva alzato il Digivice.

“Digievoluzione Spirit!” urlò, venendo ricoperto dal digicodice.

Pochi secondo dopo, al suo posto apparve BurningGreymon, che attaccò subito TK, lanciandoli contro delle sfere di fuoco.

“Fermo, che cosa fai? È un essere umano!” disse Jeri

“Sì, ma è nostro nemico. Ha devastato un’intera città, non possiamo permetterci di lasciarci sfuggire quest’occasione.” rispose JP.

Ma con grande sorpresa di tutti, TK fece apparire dal nulla uno scudo, che assorbì l’attacco.

Takuya riconobbe subito di cosa si trattava, e portò di fronte a se le mani, come per parare un colpo.

Infatti, come temeva, lo scudo li rispedì contro il suo stesso attacco, che lo colpì in pieno, facendolo tornare umano.

“Impossibile. Quello era lo scudo di Mercurymon!” esclamò Koji.

“Incredibile cosa si può ottenere grazie alle tenebre, vero?” disse TK, sorridendo.

“Quindi dobbiamo dedurre che il digispirit dell’acqua…” fece Zoe, intuendo cosa voleva dire.

“È in mio possesso, esatto” concluse EvilOphanimon.

“Fermi!” urlò Tai, uscito in quel momento insieme agli altri digiprescelti da un varco.

TK e EvilOphanimon, sorrisero, sebbene ora si ritrovassero ad affrontare tutti i digiprescelti.

“TK, come hai potuto fare quello a Willies? Eravate amici, come hai potuto eliminare i suoi Digimon?” chiese Cody.

“Sareste dovuti rimanere tranquilli. Ho voluto darvi una seconda chance, ma non pensavo sareste stati così stupidi da riprovarci subito.” Rispose lui.

“TK, riprenditi! Restituiscici Kari e torna in te! Tu rappresenti la speranza, non puoi esserti arreso così facilmente alle tenebre!” urlò Tai.

“La speranza…” replicò TK, portandosi le mani in tasca “È per rammolliti.”

“Forse è il caso di distruggere ogni raggio di luce di speranza che gli è rimasto, no?” propose EvilOphanimon

“Sì, hai ragione. Direi che è il momento di farli vedere che fine ha fatto la luce.” disse TK.

“Basta parlare! Diteci cos’avete fatto a Kari!” urlò Davis

EvilOphanimon si illuminò, e cominciò a diventare più piccola.

A quel punto i digiprescelti sgranarono gli occhi.

“No, non può essere! Mi rifiuto di crederlo!” gridò incredulo Tai, con tutto il fiato che aveva in gola.

Da EvilOphanimon si generarono due luci, dalle quali apparvero Kari e Gatomon.

Kari teneva in mano un Digivice identico a quello di TK, e anche i suoi occhi avevano cambiato colore, diventando come quello delle tenebre.

“Come va, fratellone?” disse con un tono di voce che metteva i brividi.

A quel punto Tai cade in ginocchio a terra.

Era troppo per lui.

Come poteva essere?

Sua sorella rappresentava la luce stessa.

Era impossibile che fosse finita sotto il controllo delle tenebre.

“Kari… non ci credo…” disse Davis, sconvolto quanto Tai.

“Prima di cominciare a combattere… vorremo dimostrarvi come non facciamo più parte del vostro gruppo.” disse TK.

Poi lui e Kari misero le mani davanti a loro.

Fra le mani si materializzarono due oggetti.

Le loro digipietre e le loro digiuova galleggiavano di fronte a loro.

“Osservate!” dissero insieme.

Immediatamente, le digipietre e le digiuova si disintegrarono, sotto gli occhi degli altri digiprescelti, ponendo così fine alla speranza e alla luce.

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Capitolo 5
*** Il ritorno di SaberLeomon! ***


Capitolo 05: Il ritorno di SaberLeomon!

“In questo caso non ci lasciate scelta! Veemon, digievolvi!” disse Davis, abbassando lo sguardo. Veemon vide cadere giù una goccia dal suo viso.

“Va bene Davis. Veemon digievolve… ExVeemon!”

“Patetico. Come credete di potervi opporre a due Digimon angelici di livello mega?” chiese Kari.

Poi lei e TK, assieme ai loro Digimon, vennero nuovamente ricoperti dal digiuovo di dati, facendo apparire le loro forme mega.

In pochi secondi sconfissero ExVeemon, che ritorno alla sua forma base.

“Veemon!” urlò Davis, andando a soccorrere l’amico.

Kazu, Kenta e Jeri osservarono quella scena inorriditi.

Come potevano due digiprescelti combattere contro i loro amici?

“Imperdonabile…” fece Kazu. “Non posso credere che i digiprescelti che dovrebbero rappresentare la speranza e la luce attacchino i loro amici!” in quel momento, il suo Digivice brillò intensamente, facendo uscire una luce che ricoprì lui e Guardromon.

“Guardromon biodigievolve… Machinedramon!” disse una voce all’interno della luce, per poi far uscire un enorme Digimon androide, che i digiprescelti del gruppo di Tai conoscevano bene, e che lasciò di stucco Kenta e Jeri.

 

 

Nel frattempo, Takato e i suoi amici erano finalmente riusciti a eliminare tutti i Digimon che stavano provando a distruggere il loro mondo.

“Takato! Takato, ci senti?” chiese Izzy, tramite il Digivice.

“Sì, vi sento. Che succede?” rispose lui, rispondendo attraverso il corpo di Gallantmon.

“Raggiungeteci immediatamente alla città della rinascita. Abbiamo bisogno del vostro aiuto. È apparso un altro Digimon, ma non vi posso spiegare ora i dettagli. Vi aspettiamo! Ora contatto Masaru. Anche Kazu ha bisogno del vostro aiuto!” spiegò velocemente Izzy, per poi troncare la comunicazione.

“Che cosa intende dire con anche Kazu?” chiese Henry, mentre tornavano al loro aspetto originale, per poi aprire il varco a sparendo al suo interno.

 

 

Nel frattempo, Masaru era ancora impegnato con Piedmon, l’unico che non era ancora stato sconfitto.

“Sei bravo per essere un essere umano. Ma sei comunque uno sciocco! Così ci avete permesso di realizzare il nostro piano.”

“Di cosa stai parlando?”

“Tutti questi attacchi erano un diversivo. Servivano solo per tenervi lontano dalla città della rinascita. Ma ormai è tardi. Per i vostri amici è finita, non possono opporsi a loro due, nemmeno unendo le loro forze!”

“Cosa vuoi dire?” chiese Yoshino.

“Provate a raggiungerli, se avete il coraggio.” rispose Piedmon, prima di sparire.

Masaru, senza pensarci due volte, punto il Digivice, aprendo il varco.

“Masaru, aspetta!” disse Yoshino, che però venne completamente ignorata dal ragazzo, che attraversò il varco assieme ad Agumon.

“Non è cambiato di una virgola, eh?” commentò Tohma, seguendo Masaru assieme alla ragazza.

 

 

Nel frattempo la biodigievoluzione di Kazu e di Guardromon aveva fatto rimanere tutti sorpresi.

Quando arrivarono Takato e gli altri e videro Machinedramon, tutti i digiprescelti dovettero insistere per farli credere a quello che era successo.

Ma la cosa che li sorprese di più fu Kari.

“Comunque non abbiamo scelta. Dobbiamo sconfiggerli!” disse Tai, anche se non riusciva a nascondere il dolore che provava nel dire quella frase.

Nonostante tutti i loro sforzi però, i digiprescelti non riuscivano nemmeno a ferire i due Digimon avversari.

“Ora mi avete stufato. Credo sia ora di farvi provare ancora un po’ di dolore.” disse EvilOphanimon, girandosi verso Jeri, l’unica ad essere senza un Digimon che potesse proteggerla.

“Jeri, attenta!” urlò Gallantmon, cercando di raggiungerla per difenderla.

Ma davanti a lui si mise EvilSeraphimon.

“Se vuoi aiutarla, devi prima sconfiggermi.” Disse.

Gallantmon, non avendo scelta, annuì, per poi cominciare un duello contro di lui.

Intanto EvilOphanimon continuava ad avanzare verso Jeri, che era paralizzata per il terrore.

Machinedramon si pose davanti, ma EvilOphanimon lo spedì lontano semplicemente compendolo con la lancia.

“Per te è giunta la fine, ‘Digimon Tamer’.” Disse, per poi puntargli contro la sua arma.

“Bada-Boom!” urlò una voce alle sue spalle, anticipando delle piccole fiammelle che colpirono EvilOphanimon, senza però riuscire a provocarle il minimo danno, ma facendola giusto voltare verso la fonte di quel attacco.

“Lasciala stare! Prenditela con uno più forte!” disse un piccolo Digimon nero, sulle qui dita delle mani danzavano delle fiammelle.

“Impmon!” urlò Jeri, contenta nel rivedere il piccolo Digimon, che dopo aver acquisito Leomon, aveva cercato di farsi perdonare, provando a salvarla, purtroppo senza successo, dal D-Reaper.

“Jeri, so che probabilmente non mi perdonerai mai. Ma permettimi almeno di provare a rimediare a ciò che ho fatto!” esclamò Impmon.

Non appena ebbe detto ciò, s’illuminò, cominciando a diventare più grande, e lasciando il posto a Beelzebmon, che punto contro l’avversario il suo fucile.

“Povero piccolo Digimon insignificante. Speri forse di poterti opporre a me?” chiese EvilOphanimon, quasi ridendo.

Per tutta risposta, Beelzebmon fece fuoco con il fucile, ma i suoi proiettili vennero respinti con estrema facilità.

“Tutto qui? Mi aspettavo di più da uno dei sette Signori dei demoni.” disse lei.

“Impossibile. Quel colpo aveva messo in difficoltà anche il D-Reaper! Come può averlo respinto come se niente fosse?” fece sorpreso Beelzebmon.

“Noi due siamo due dei Digimon più potenti esistenti.” rispose EvilSeraphimon, continuando la sua lotta contro il cavaliere reale. “Tutti voi non avete nessuna speranza di batterci!”

Approfittando di quel momento, EvilOphanimon si lanciò contro Jeri, decisa a eliminarla.

Beelzebmon si accorse di ciò, e correndo più veloce che poteva, riuscì giusto in tempo a mettersi in mezzo.

“B-Beelzebmon? Che cosa vuoi fare?” chiese Jeri, temendo la risposta.

Il Digimon volto verso di lei la testa.

“Voglio proteggerti, anche se questo mi costasse la vi… ARGH!!!”

L’urlo di Beelzebmon riecheggiò per tutta la città della rinascita.

Il Digimon era stato trafitto al petto dalla lancia dell’avversario.

I suoi dati cominciarono a disperdersi, ma a un certo punto s’illuminò, regredendo nuovamente a Impmon, che rimase a terra pieno di ferite.

Jeri, che aveva osservato la scena senza essere capace di muoversi, in quel momento trovò il coraggio di reagire.

“Impmon…” disse, andando verso il piccolo Digimon, che però non rispose.

Poi si rivolse a EvilOphanimon.

“Come puoi essere così crudele? Sei pur sempre un essere umano anche tu, no? Come puoi fare finta di niente, attaccare i tuoi amici ed eliminare chiunque ti si mette davanti?”

“Sai ragazzina, parli troppo per i miei gusti. Preparati ad andartene!” replicò lei, puntandole la sua arma contro.

“Jeri, scappa!” urlò Gallantmon.

Come se il tempo andasse a rallentatore, tutti videro EvilOphanimon abbassare la lancia verso Jeri. Lei però stavolta non era spaventata, e non aveva intenzione di scappare.

Anzi, guardò negli occhi il Digimon.

Prima che l’attacco andasse a termine, il Digivice di Jeri s’illuminò, avvolgendo anche la proprietaria nella luce, e costringendo EvilOphanimon a interrompere l’attacco e a indietreggiare.

Sotto lo sguardo stupito di tutti, pochi secondi dopo al posto della ragazza apparve un nuovo Digimon.

Assomigliava a un leone, ma era molto più grosso, di colore giallo con strisce di colore più scuro e dalla bocca li spuntavano delle enormi zanne.

Mimi e Joe spalancarono gli occhi riconoscendo il Digimon.

“SaberLeomon!” urlarono insieme .

L’enorme Digimon dall’aspetto di un leone si girò verso di loro.

“È un piacere rivedervi, digiprescelti” rispose lui.

“Aspetta, vuoi dire che li conosci?” chiese la voce di Jeri, proveniente dal Digimon.

“E brava! Sei riuscita a biodigievolvere usando un misero digiuovo, i miei complimenti. Ma non credo ti servirà a molto.” commentò EvilSeraphimon, interrompendo il duello e avvicinandosi al suo alleato.

“Non dovreste essere così sicuri di voi.” fece SaberLeomon, sicuro di ciò che diceva.

“E che cosa te lo fa credere?” replicò EvilOphanimon

Il Digimon leone sorrise.

“Giratevi e lo scoprirete.” Disse, usando sia la sua voce sia quella di Jeri.

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Capitolo 6
*** Addio, coraggioso digiprescelto dell’amicizia! ***


E oggi, doppio capitolo!

Ebbene sì, con questi, ho finito la revisione della vecchia storia, e dal prossimo, comincerà il nuovo corso narrattivo, completamente diverso dal precedente, con maggiori colpi di scena e decisamente più complicato XD.

Beh, sperando che qualcuno recensisca (XD) buona lettura a tutti!

 

Capitolo 06: Addio, coraggioso digiprescelto dell’amicizia!

EvilOphanimon venne colpita contemporaneamente da quattro attacchi alla spalle, che la fecero volare a diversi metri di distanza.

“Lo ammetto, non è molto onorevole attaccare dalla spalle…” disse una voce.

“Ma in certi casi bisogna commettere delle azione che preferiremo evitare…” continuò una seconda.

“Soprattutto se vogliamo evitare…” fece la terza.

“Che il passato si ripeta nuovamente!” concluse la quarta.

Dietro EvilOphanimon erano apparsi quattro Digimon. Tre di loro emanavano una luce fortissima, e due di questi avevano le sembianze di angeli.

Il quarto Digimon invece sembrava un cavaliere drago, di colore blu e con una V sul petto.

“A quanto pare siamo arrivati in tempo.” fece quest’ultimo.

Gli altri tre invece vennero riconosciuti immediatamente da Takuya e i suoi compagni.

“Seraphimon! Ophanimon! Cherubimon!” urlò Takuya, felice nel rivedere finalmente qualche volto amico.

“Salve, guerriero del fuoco.” disse Seraphimon.

“A quanto pare Gennai è riuscito ad avvisarci in tempo. Meglio così.” fece Cherubimon.

“Purtroppo siamo riusciti ad arrivare solo ora. E non esiteremo a darvi una mano!” continuò Ophanimon.

“Ehi, non osate lasciarmi indietro!” disse Masaru, sputando insieme ad Agumon da un varco, seguito poi da Tohma, Yoshino e Ikuto, con i rispettivi Digimon.

Solo che quando Masaru vide il cavaliere drago si fermò un attimo.

“Che cosa ci fai tu qui?” chiese.

“Sono venuto a darvi una mano. Sono l’ultimo dei cavalieri reali sopravvissuto. Lo stesso Yggdrasil è stato eliminato da loro. Io devo fare tutto il possibile per vendicare lui e i miei amici! Questa è la decisione di UlforceVeedramon.”

“Beh, un po’ di aiuto non ci farà di certo male. Vai Omnimon! Sconfiggi TK. E cerca di farlo tornare in se!” urlò Tai, con la conferma di Matt.

A quel punto UlforceVeedramon sgranò gli occhi, osservando Tai.

“N-Non può essere? Credevo fosse morto…” disse, senza nascondere la sua sorpresa.

“Se ti riferisci a Omnimon, non è lo stesso con cui combattevi insieme” precisò Masaru.

“No, non è per quello.” disse il Digimon. “Credevo fosse morto… Come fa Tai a essere vivo?”

A sentire questo tutti i digiprescelti si girarono verso di lui, Tai compreso.

“Come scusa?” chiese Masaru. “Tu non hai sempre odiato gli esseri umani? Come facevi a conoscerne uno?”

“Ho cominciato ad odiare gli esseri umani in seguito a un fatto che mi aveva profondamente scosso. Ma non riesco proprio a capire… Come fai ad essere ancora vivo, Tai?”

Tai era piuttosto confuso.

“Scusami, ma non so di cosa stai parlando. Io non ti ho mai visto prima…”

“Come fai ad averlo dimenticato? Abbiamo passato mesi a viaggiare per Digiworld! Non posso credere che tu abbia dimenticato tutto! Che ti sia dimenticato di me! Sono io, Zeromon!” urlò il Digimon, scaldandosi.

“Tai, che cosa sta dicendo?” chiese Omnimon, con la voce di WarGreymon.

“Non lo so… ve lo giuro.” Rispose il digiprescelto.

“Questo ve lo posso spiegare io” fece Justymon.

“E tu come fai a saperlo, Ryo?” chiese Matt.

“Ryo? Sei proprio quel Ryo?” domandò UlforceVeedramon.

“Sì. Ci ho messo qualche secondo per riconoscerti. Dopotutto, quando ti ho visto, eri ancora un AeroVeedramon.”

“Io non ci capisco più nulla!” gridò Davis, portandosi le mani tra i capelli.

“Cercherò di spiegarvelo il più semplicemente possibile: UlforceVeedramon è stato il Digimon di Tai. Non del Tai che conoscete voi, ma di un'altra dimensione. Io sono entrato in tale dimensione per caso, e così ho conosciuto loro due. Quello che non capisco è che a quanto ho capito, l’altro Tai è morto, giusto?”

UlforceVeedramon abbassò lo sguardo.

“Purtroppo è così. Una morte che io non sono mai riuscito ad accettare. Per questo ho sviluppato un odio verso gli esseri umani, e sono entrato a fare parte dei cavalieri reali di Yggdrasil.”

“Ora scusate se v’interrompo, ma non credo che loro due aspetteranno ancora a lungo” fece notare Cherubimon, indicando i due avversari.

“Quindi sono arrivati i tre Digimon angelici e l’ultimo dei cavalieri reali… questo renderà le cose un pochino più divertenti!” disse EvilOphanimon.

Davis la guardò.

Nessuno riuscì a capire che cosa stesse pesando in quel momento.

La sua faccia sembrava un miscuglio fra rabbia e tristezza.

“Imperialdramon…” disse rivolto al Digimon. “Per piacere, prova a lanciarmi contro Kari!” disse, con una sicurezza incredibile

“Ma… Davis, sei impazzito?” chiese Ken.

“No! Ho ancora una carta da giocare. Se non funziona questa, non so cosa inventarmi. Ora, Imperialdramon, per piacere, fai come ti ho detto!”

Imperialdramon guardò Davis per qualche secondo. “Ne sei sicuro?”

“Assolutamente!”

“In questo caso… vai e fatti valere!” disse, sollevando Davis e lanciandolo più forte che poteva contro EvilOphanimon.

Quella mossa la colse alla sprovvista.

“Kari, perdonami, ma spero che questo possa risvegliarti!” disse Davis, chiudendo la mano in un pugno.

Tutti rimasero sorpresi quando Davis riuscì a colpire in faccia EvilOphanimon con un pugno, costringendola a voltarsi.

“Sì! C’è riuscito! L’ho dicevo io che i pugni risolvono sempre tutto!” urlò Masaru.

Ma la loro gioia durò poco.

EvilOphanimon si riprese subito e prese per il collo Davis, che rimase sospeso nel vuoto.

“Davis!” urlarono tutti.

“K-Kari… ti prego, ritorna in te…” fece Davis, cercando di respirare.

Imperialdramon volò verso di loro, ma fu respinto da EvilSeraphimon.

“Non posso Davis. Vedi, io sono già ritornata in me. Questa è la mia vera natura, come lo è anche per TK.”

“Non voglio credere a queste idiozie!” urlò Davis, con tutto il fiato che aveva.

Come risposta, EvilOphanimon aumentò la forza con cui teneva il collo di Davis.

“M-Maledizione… Kari, possibile che tu non lo abbia mai capito? Io ti voglio bene, lo capisci almeno questo?” disse Davis.

EvilOphanimon rimase un attimo ferma.

“Lo so Davis, l’ho sempre saputo. Non bisognava essere di certo dei geni per accorgersene. Ma vedi…” disse, puntando la lancia contro di lui.

“Io non ti ho mai sopportato!” concluse fredda.

Davis aprì gli occhi più che poteva.

Sentiva le urla dei suoi amici che chiamavano il suo nome.

E vide Imperialdramon volare verso di lui.

“E va bene… allora non dirò più nulla…” disse, arrendendosi. “In fondo, se sarai tu ad eliminarmi, non mi lamenterò.”

EvilOphanimon alzò la lancia, per poi trafiggerlo al petto, lasciando la presa al collo.

Davis urlò subito dal dolore.

Ora che il suo corpo era sollevato solo grazie all’arma, tutte le fitte della ferita pulsavano atrocemente.

Il sangue cominciò ad uscire, scendendo lungo la lancia e arrivando fino alle mani del Digimon, che osservò impassibile il digiprescelto.

Nello stesso momento, anche Imperialdramon cominciò ad urlare, per poi illuminarsi e dividersi in Veemon e Wormmon.

Wormmon rimase a terra, privo di sensi, ma apparentemente incolume.

Veemon invece continuava a urlare per il dolore, proprio come se stesse condividendo la stessa sofferenza del suo partner.

EvilOphanimon estrasse la lancia, lasciando che Davis cadesse giù, mentre il sangue dalla ferita cominciava ad uscire sempre di più.

Ma prima che potesse toccare il suolo fu preso al volo da Aquilamon, che lo porto a terra, dove Yolei, aiutata dagli altri, lo pose a terra, al fianco di Veemon.

“Bene, la nostra missione è conclusa. Dopo quanto è successo, in questa città non rinascerà più nessun Digimon. Possiamo andarcene!” disse EvilSeraphimon, sparendo nel nulla.

EvilOphanimon rimase un attimo a guardare Yolei che cercava di far riprendere i sensi a Davis.

Dopodiché seguì il compagno, scomparendo alla loro vista.

I digiprescelti si misero immediatamente intorno a Davis e Veemon.

Entrambi erano in preda a tremendi dolori. Solo allora Yolei si rese conto che nel punto in cui EvilOphanimon lo aveva colpito, il corpo di Davis stava cominciando a sparire, disgregandosi in dati, che volavano verso il cielo per poi dissolversi.

“Davis…” fece lei, non sapendo come continuare.

Ken si avvicinò, ponendone una mano sulla spalla.

Teneva in braccio Wormmon, che non aveva ancora ripreso i sensi.

“Ken…” disse Davis, riaprendo gli occhi.

“Non affaticarti, devi risparmiare le energie.” rispose lui.

“Mi dispiace. Così ho mandato tutto all’aria. Ero sicuro… che sarei riuscito a far ritornare in sé Kari…” poi volse lo sguardo verso il digiprescelto dell’amicizia. “Tai, ti devo riferire una cosa…”

Lui si avvicinò, mentre l’amico cominciò a mormorarli qualcosa nell’orecchio.

Tai sgranò gli occhi.

“Ne sei sicuro?” chiese Tai.

Davis annui.

A quel punto, dalla sua ferita cominciarono ad uscire sempre più dati.

“Davis!!!” urlarono tutti.

Nello stesso istante anche Veemon cominciò a dissolversi.

“Mi dispiace per tutto… speravo di resistere, ma per me è arrivata la fine…”

Mentre diceva ciò, dal suo D-Terminal uscirono le sue Digiuova, che si dissolsero di fronte a loro.

“Davis, non puoi andartene!” urlò Mimi.

Davis fece un lieve sorriso, poi s’illuminò assieme a Veemon, ed entrambi si disintegrarono.

I loro dati andarono verso l’alto, per poi scomparire nel cielo.

I digiprescelti non riuscirono a realizzare subito ciò che era successo.

Erano rimasti tutti scioccati.

Anche i tre Digimon angelici e UlforceVeedramon, non riuscirono a rimanere indifferenti a ciò.

“Non posso perdonarli…” disse UlforceVeedramon. “Hanno portato nuovamente scompiglio nel mondo digitale, e non si fanno scrupoli a eliminare i loro amici… non posso perdonarlo!”

Ken era rimasto lì a guardare.

Anche Wormmon, che si era ripreso pochi secondi prima che Davis e Veemon scomparissero, era rimato immobile, incapace di accettare quanto era accaduto.

“Perché…” mormorò Ken. “Perché tutte le persone con cui divento amico se ne vanno!” urlò, disperato.

Aveva già assistito alla morte di suo fratello, poi a quella di Wormmon, anche se poi lui era ritornato, e ora aveva assistito alla morte del suo migliore amico, l’unico che dopo che era tornato ad essere il normale Ken e aveva abbandonato le spoglie dell’imperatore Digimon, aveva avuto subito fiducia in lui. Non riusciva ad accettarlo.

“TK, Kari…” disse piano. “Vi farò ritornare in voi, fosse l’ultima cosa che faccio. Davis credeva in ciò e ha perso la vita per cercare di dimostrarlo!”

“Siamo con te.” disse Sora. “Non posso e non voglio credere che abbiano completamente dimenticato chi siano i loro amici.”

“E io non riesco a credere che loro siano veramente loro! Kari non avrebbe mai detto e fatto ciò a Davis. Era sempre molto attenta a ciò che diceva e faceva, non posso credere che l’abbia fatto con tale leggerezza!” esclamò Yolei.

“No, ti sbagli.” disse Tai.

Tutti si girarono verso di lui

“Ne sono sicuro… erano veramente loro due!” confermò Tai, lasciando tutti stupiti.

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Capitolo 7
*** Nuovo nemico. Finalmente il burattinaio esce dall’ombra! ***


Capitolo 07: Nuovo nemico. Finalmente il burattinaio esce dall’ombra!

“Come fai ad esserne così sicuro?” chiese Matt.

Tai abbassò lo sguardo.

“Non è facile da spiegare… ma Davis mi ha assicurato che sono loro…”

“Non posso ancora crederci!” disse Yolei. “Come possono essere cambiati in così poco tempo? È umanamente impossibile!”

“Non dobbiamo perdere le speranze.” fece Matt. “Siamo pur sempre a Digiworld. Forse Davis è stato in qualche modo trasferito da qualche altra parte…”

“No.” disse Koji, attirando l’attenzione di tutti su di lui. “Purtroppo non è così. Per noi umani, morire qui è come morire nel mondo reale, tranne che qui non rimane niente di noi.”

“E tu come puoi dirlo con sicurezza?” chiese Mimi.

“Perché io sono morto qui a Digiworld.” rispose Koichi.

Il gelo colpì tutti quanti.

“Però a meno che tu non sia un fantasma, ora sei davanti a noi! Com’è possibile se sei morto?” domandò Cody.

“È un po’ complicato… a dire la verità sono morto nel mondo reale, ma il mio spirito è arrivato qua a Digiworld. Per la maggior parte del tempo che sono rimasto qui, non sono riuscito a ricordare come ci fossi arrivato, ma solo che precipitavo giù per le scale della stazione… solo quando sono stato colpito in modo letale da Lucemon mi sono reso conto che ero già morto. E in quei momenti, non hai più paura di niente.” concluse Koichi.

“È stato solo grazie ai dieci guerrieri leggendari se ora è qui. Dopo aver sconfitto Lucemon, ci hanno rispedito nel mondo reale, subito dopo l’incidente di mio fratello. E grazie all’energia residua dei Digivice siamo riusciti a salvarlo.” spiegò Koji.

“Incredibile… quindi tu puoi dire di aver già fatto tutto nella tua vita.” disse Izzy, incuriosito da quell’accaduto.

“Beh, non è stato di certo una cosa piacevole. Il dolore l’ho provato lo stesso, e credetemi: essere colpito in pieno da un Digimon che ha acquisito Digiworld non è di certo indolore.” fece Koichi.

Tai ci mise un po’ a capire quella frase.

“Scusa, credo di non aver capito… hai detto ‘dal Digimon che ha acquisito Digiworld’?” ripeté.

“Sì”.

“Ma com’è possibile?” chiese Takato. “Digiworld non è mai stato distrutto, altrimenti come avremmo fatto ad andare su ogni Digiworld esistente?”

“Dopo la sconfitta di Lucemon, il mondo digitale è stato ripristinato completamente.” rispose Zoe.

“E per questo vi siamo ancora grati.” disse Ophanimon.

“Ora però è il momento che veniate con noi.” continuò Seraphimon, e da lui uscì un raggio che avvolse tutti i digiprescelti e i loro Digimon, facendoli sparire.

Riapparvero poco dopo da tutt’altra parte.

Si trovavano in un castello, cosa che capirono grazie alla struttura dell’edificio.

“Scusate per il metodo drastico, ma era il più veloce.” spiegò Seraphimon.

“Non ti preoccupare.” disse Takuya. “Ora piuttosto, vorremo delle risposte: voi sembrate saperne di più rispetto a noi. Cosa sta succedendo?”

I tre Digimon angelici abbassarono lo sguardo.

“Purtroppo è successa una cosa che non potevano assolutamente prevedere. Le vostre battaglie, sostenute prima contro Apokarimon, poi contro MaloMyotismon, il D-Reaper, Lucemon e infine contro Kurata e Yggdrasil… hanno indebolito la struttura che sosteneva le dimensioni, provocando delle crepe tra di loro. Questo purtroppo ha permesso ai vostri nemici di uscire dalla dimensione oscura, dove erano stati rinnegati dopo la loro sconfitta. E un nuovo Digimon, dopo averli riuniti al suo comando, ha cominciato a manovrarli, per fargli fare ciò che desidera.”

Qui Seraphimon venne interrotto in contemporanea da Tai, Takato, Takuya e Masaru, che dissero insieme: “Come sarebbe a dire che li manovra per fargli fare ciò che desidera?!”

“Non sappiamo molto su questo Digimon. Ma sembra che abbia il potere di controllare a suo piacimento un intero Digiworld, modificandolo come desidera. E lo stesso vale per i Digimon che lo abitano.”

“Un Digiworld sotto il controllo completo di un Digimon?!” ripeté sorpreso Takato. “Ma è impossibile! Dovrebbe essere più potente di tutti i Digimon messi assieme!”

“Purtroppo non possiamo dirvi di più. Le nostre spie sono riuscite a scoprire solo questo, prima di venire scoperte ed eliminate. E quel Digiworld non è come quelli che conoscete voi. Essendo controllato, risulta irraggiungibile anche per il potere dei quattro Digimon supremi.”

“E quindi cosa possiamo fare? TK e Kari sono sicuramente laggiù, come tutti gli altri nostri nemici!” disse Takuya.

“Già. E se tutti i Digimon che abbiamo sconfitto hanno unito le forze, noi faremmo lo stesso. Hanno avuto il coraggio di portarci via la speranza e la luce… il coraggio e l’amicizia… Ma non ci arrenderemo!” continuò Tai.

“Abbiamo combattuto…” disse Masaru.

“Abbiamo sofferto…” aggiunse Jeri, guardando Leomon.

“Non rinunceremo a tutto ciò per cui abbiamo combattuto!” urlò Matt.

“Anche se lo dovessimo fare a mani nude, faremo rinsavire TK e Kari, elimineremo tutti i nemici, e metteremo la parola fine a tutto ciò!” disse Ken con sicurezza.

I tre Digimon angelici sorrisero.

“Era questo che volevamo sentirvi dire. Siamo contenti che abbiate fatto questa scelta. Ora però dovete ascoltarci attentamente!” disse Ophanimon.

“C’è solo un modo per poter sconfiggere il nemico… ed è quello di unire le forze. Ma avrete bisogno anche di un’altra cosa… dovete ottenere tutti quanti un nuovo Digivice, e dovete arrivare alla massima sincronia tra voi e il vostro Digimon. Nel caso del gruppo di Takato, questo problema non esiste, visto che praticamente sono tutti riusciti a effettuare la biodigievoluzione, che è il grado massimo di sintonia. Voi altri invece…” disse rivolta a Takuya “non avete Digimon, ma digispirit. Comunque anche voi dovete ottenere il nuovo Digivice. Gli altri digiprescelti invece, anche se i loro Digimon hanno già raggiunto il loro livello massimo, se dovessero riuscire ad effettuare la biodigievoluzione con loro, diventerebbero molto più potenti di adesso, proprio com’è successo per TK e Kari.”

“E come lo otteniamo questo Digivice?” chiese Rika.

“Questa è la parte difficile. Il potere di questi Digivice è custodito proprio all’interno di quel Digiworld.”

“E come facciamo allora ad ottenerlo?” chiese Sora

“Per questo, abbiamo la soluzione. Ma prima dovette assicurarci che siete disposti a tutto.” Disse Seraphimon, per poi parlare telepaticamente a qualcuno che si trovava in una stanza adiacente.

“Ora tocca a te fare la tua parte. Cerca di non fallire.”

“Non si preoccupi, non vi deluderò.” Rispose lui.

I digiprescelti non ebbero bisogno di pensarci su.

Tutti annuirono.

“Bene, puoi farti avanti.” Disse Seraphimon all’individuo nascosto.

“D’accordo.” fece Ophanimon. “Allora direi che possiamo presentarvi la vostra guida, colui che vi accompagnerà in questo viaggio.”

Da una porta dietro di loro, entrò un piccolo Digimon azzurro, che assomigliava a un draghetto con una V bianca sulla fronte.

“N-Non è possibile!” disse Yolei, osservando con gli occhi sgranati, imitata dagli altri, il nuovo arrivato.

“Veemon!?” esclamarono tutti insieme, sorpresi nel rivedere il Digimon di Davis.

Il Digimon si avvicinò a loro.

“Come fatte a conoscermi? Non ci siamo mai visti primi.” disse il Digimon, usando un tono atono.

Per rispondere in anticipo ai ragazzi, Cherupimon prese la parola.

“Non è lo stesso Veemon che conoscevate voi. È un altro, ed è perfettamente a conoscenza del percorso che dovrete percorrere per arrivare all’altro Digiworld.” Spiegò.

I digiprescelti guardarono a lungo Veemon.

“Va bene, siamo pronti.” disse JP.

“Bene. Allora adesso andate. Cercheremmo di resistere abbastanza a lungo per aspettarvi.”

I tre Digimon si voltarono un attimo verso Veemon.

“Buona fortuna… e fai in modo che non succedano imprevisti, Veemon.” disse telepaticamente Seraphimon al Digimon.

Veemon annuì impercepibilmente.

Poi i digiprescelti e i loro Digimon si allontanarono dal castello, sotto lo sguardo dei tre Digimon angelici.

 

 

“Ottimo lavoro. Oggi siamo riusciti a raggiungere un traguardo che nessuno era mai riuscito a raggiungere prima.” disse il misterioso Digimon oscuro, rivolgendosi a TK e Kari.

“Io c’ero riuscito, se voi ve ne foste dimenticati…” fece osservare Lucemon. “Se non fosse stato per quei stupidi Guerrieri leggendari, ci sarebbe stato da tempo un digiprescelto in meno.”

“Però ti sei fatto sconfiggere ad un passo dalla vittoria, o sbaglio?” disse Piedmon.

“Come tutti voi!” tuono il Digimon misterioso, zittendo nuovamente tutti. “Al momento l’unico di voi che merita elogio è Myotismon, per aver avuto questa brillante idea.”

“Basta! Sono stufo di questa storia!” disse Etemon. “Ha avuto solo un’idea, tutto qui!”

Tutti si voltarono verso Etemon.

“Devo ammetterlo, hai coraggio a dire ciò. Purtroppo per te, non sopporto chi m’interrompe” disse il Digimon, mostrando il rombo nella sua mano.

Quella vista fece congelare la rabbia di Etemon, trasformandola in terrore.

“N-No! Perdonatemi, non volevo…”

“TK, Kari… eliminatelo!” disse il Digimon, facendo illuminare l’oggetto nella sua mano.

In pochi secondi, TK e Kari fecero apparire le armi delle forme mega dei loro Digimon, e colpirono Etemon, tagliandolo a metà.

“Non può essere… e questo quando l’avete imparato?” chiese Etemon, cominciando a sparire.

“Tutto merito del nuovo potere di cui li ho forniti.” Spiegò il Digimon, osservando la scimmia scomparire. “E immagino che ora anche gli altri mocciosi stiano andando alla sua ricerca…”.

“TK, Kari! Dirigetevi laggiù. Sapete già cosa fare.” ordinò senza voltarsi ai due ragazzi. “Presto vi manderò un mio sottoposto ad aiutarvi. Potreste incontrare anche altri nemici, e voi non conoscete ancora bene questo mondo.”

“Sissignore!” risposero i due, inchinandosi, per poi uscire dalla stanza.

“Taticmon.” Chiamò il Digimon, mentre di fronte a lui appariva un Digimon ricoperto da un’armatura samurai, con una spada incatenata al suo fodero.

“Eccomi, Signore.” Rispose lui.

“Che notizie mi porti?”

“Ho fatto come lei mi ha ordinato: ho finto di venire sconfitto, e ho permesso al ragazzo dal Xros Loader rosso di tornare qui. Lui e il suo Digimon sono convinti di avermi eliminato, e devo ammettere che ci sono andati molto vicini. Sono entrati in possesso del potere Omega, che ha aumentato le capacità del Xros Loader. Ora Xros Heart ha il potere dell’evoluzione dalla sua parte.”

“Capisco… Proprio come immaginavo. Non importa. Non possono fare nulla per fermarmi.”

“Tutto secondo i tuoi piani quindi, vero fratello?” chiese un altro Digimon, emergendo dall’oscurità.

Anche lui indossava un’armatura, questa volta da cavaliere, completamente nera.

Ai suoi piedi si trovava un ragazzino dai capelli biondi che stava sorridendo divertito, affiancato da un Digimon dorato dalla forma di una X.

“DarkKnightmon.” Rispose il Digimon oscuro. “Vedo che sei tornato tra noi.”

“Ho disposto i sette Digimon a protezione del potere che quei ragazzi vogliono ottenere. Ho scelto i sette più forti del nostro esercito, noi esclusi ovviamente.”

“Tsk.” Fece un’altra voce, questa volta femminile. “E allora perché io non sono stata presa minimamente in considerazione?”

“Lilithmon, non preoccuparti. Anche tu avrai un ruolo fondamentale.” La tranquillizzò il Digimon capo.

“Davvero?” esclamò felice la signora demoniaca.

“Certo. Sarà solo questione di tempo, vedrai. Ora però, pensiamo a ricevere degnamente i nostri ospiti.” Continuò lui, uscendo finalmente dalle tenebre.

Aveva un aspetto umano, sebbene diversi segni rendevano chiara la sua natura.

Era seduto su un trono, e la mano che teneva in mano il rombo era scheletrica.

“Taticmon, raggiungi i due esseri umani ai miei ordini e supportagli. Obbedisci ai loro ordini, a condizione che essi non vadano contro i nostri piani.”

“Ricevuto, Baguramon-sama!” rispose il Digimon samurai, scomparendo alla loro vista.

“Questo gioco sarà proprio divertente.” Fece il ragazzo biondo, guardando i Digimon.

“DarkKnightmon, vai anche tu. Al vostro ritorno, discuteremo della prossima mossa.”

“Come vuoi, fratello.” Rispose il cavaliere, per poi avvolgere il ragazzo e il Digimon al suo fianco con il mantello, scomparendo così alla vista di tutti.

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Capitolo 8
*** Il nuovo Digiworld! Baguramon, l’imperatore! ***


Ed ecco qui il primo vero e proprio nuovo capitolo di questa fiction!

E le sorprese sono appena iniziate!

 

Capitolo 08: Il nuovo Digiworld! Baguramon, l’imperatore!

I digiprescelti seguirono Veemon, che li condusse all’interno di una foresta.

“Manca ancora molto?” chiese Mimi

“Non troppo.” rispose il Digimon. “Ma non crediate che poi sarà una passeggiata. Tenete conto che potremo ricevere anche delle visite sgradite, e questo da un momento all’altro”

“Ma tu come fai a conoscere quel posto? Scusa se te lo dico, ma non mi sembri tanto forte, e mi sembra strano che tu sia in grado di arrivare in questo nuovo Digiworld.” disse Koji.

Il Digimon lo guardò storto, per poi proseguire.

“Il come non vi importa. Sappiate solo che le apparenze ingannano, sono molto più forte di quanto voi pensiate.”

“Che strano…” fece Ken, abbassando la voce e rivolgendosi solo a Wormmon. “Non ti ricorda qualcuno?”

Il suo Digimon lo guardò, capendo cosa volesse dire.

“Sì, in effetti il carattere è simile… ma è impossibile che sia lui, credimi. È sparito insieme a Davis, e anche se fosse tornato digiuovo, non si sarebbe mai potuto schiudere così velocemente.” gli rispose il Digimon.

“Proprio così.” Aggiunse il Digimon azzurro. “Mi sembrava che Seraphimon fosse stato chiaro sul fatto che io non sono lo stesso Veemon che conoscevate voi, quindi fatevi passare questi dubbi.” “S-scusa…” disse Ken, non ancora convinto delle sue parole.

Nessuno di loro però si accorse che un paio di occhi li stavano fissando, come se stessero aspettando qualcosa.

Poi quando gli occhi videro Jeri e Leomon, il loro proprietario si mosse.

Veemon si accorse solo allora dell’inseguitore, e prima che potesse fare altro, si girò verso il digiprescelto della bontà.

“Attento Ken!” urlò, spingendo Ken a terra, venendo colpito al suo posto da una mazza di legno, che lo spedì addosso ad un albero, che si spaccò a metà per la forza d’urto, per poi dissolversi in dati.

Tutti i digiprescelti e i Digimon si misero in guardia.

“Ma quello è… Ogremon?” fece Joe, riconoscendo il Digimon verde che nella loro prima avventura prima era stato inizialmente loro nemico, per poi allearsi con loro.

“Ogremon…” disse Leomon.

Nonostante fosse stato eliminato più volte, non aveva mai perso la memoria, e si ricordava bene di aver promesso a Ogremon che un giorno si sarebbero battuti.

“Mi dispiace, ma ora non posso battermi con te.”

Il Digimon verde fece un ghigno.

“Non importa. Non ero venuto qua solo per te, anzi, ignoravo la tua presenza. Gli ordini dei miei padroni sono chiari. Devo eliminare i digiprescelti e i loro Digimon prima che giungano al varco!”

Questo scosse Mimi.

“Che cosa stai dicendo, Ogremon? Ti sei forse dimenticato di noi?”

“No, affatto. Per questo voglio eliminarvi personalmente.”

Nel frattempo Ken si stava rialzando da terra, tenendosi la testa.

“Ken, stai bene?” chiese Wormmon.

“Sì. Grazie Wormmon.” Rispose lui, sorridendoli per tranquillizzarlo. ‘Ma Veemon come faceva a sapere il mio nome? Non mi sembra di averlo detto…’ pensò, guardando il Digimon che lo aveva salvato, che si stava rimettendo anche lui in piedi, togliendosi la polvere di dosso.

“Umpf… non mi piace perdere tempo…” fece lui scocciato.

Ken lo guardò sorpreso.

Poi però noto un particolaresul Digimon che aveva provato ad attaccarlo.

Un particolare che lo lasciò parecchio sorpreso.

“I-Impossibile!” disse, cominciando a indietreggiare.

“Che succede Ken?” chiese Yolei, vedendo la sua reazione.

“Quel Digimon… Quel Digimon ha un Black Gear!” rispose il digiprescelto della bontà, indicando l’oggetto.

“Questo spiega tutto…” disse Leomon, estraendo la sua spada dal fodero e preparandosi ad attaccare.

“Fermi!” si mise in mezzo Veemon. “Ci penso io”

Tutti lo guardarono sorpresi.

Sorpresa che aumentò ulteriormente quando il piccolo Digimon venne coperto dalla luce dell’evoluzione.

“Veemon digievolve… Veedramon!”

Quando la luce scomparve, al posto del piccolo Digimon era apparsa una sua versione più grande, con una V sul petto e due corna sulla testa.

“Come mai non è digievoluto ExVeemon?” chiese Wormmon, guardando il nuovo arrivato, che guardava con determinazione il suo avversario.

“Veemon possiede due digievoluzioni.” spiego UlforceVeedramon. “Quella che ha effettuato ora ha come risultato finale me, la sua forma mega.”

“Questa non me lo immaginavo proprio.” fece Ken.

“Respiro a freccia!” tuonò Veedramon, facendo uscire dalla bocca un raggio laser che aveva la forma di una freccia, che colpi in pieno Ogremon, trafiggendolo, sotto gli occhi stupidi di tutti.

Il Digimon verde urlò di dolore, per poi dissolversi in un momento solo.

Subito dopo Veedramon regredì a Veemon.

“Possiamo continuare” disse freddamente, riprendendo la camminata.

Ma questa volta nessuno dei ragazzi lo segui.

“Beh, che vi prende? Avete perso la vostra determinazione?” chiese il Digimon

“Che bisogno c’era di eliminarlo?” gridò Cody. “Era solo posseduto dal Black Gear! Non era malvagio!”

“Avremo perso più tempo a cercare di rimuoverlo, e comunque tornerà presto, rinascendo da un digiuovo.” rispose Veemon, senza togliere il suo tono freddo. “Ora, se volete evitare che arrivino altri Digimon come lui, sbrigatevi.”

I ragazzi, anche se contrari a quello che aveva fatto il Digimon, ricominciarono a seguirlo.

“Koji…” disse Takuya, rivolgendosi all’amico. “Cerca di evitare altre frasi come quella di prima se ci tieni alla pelle. Qualcosa mi dice che se lo facciamo arrabbiare non esiterà a darci una bella lezione…”

“Per una volta ti devo dare ragione. Aveva ragione quando diceva che le apparenze ingannano.”

‘E forse ingannano ancora più di quanto possiamo immaginare…’ pensò Ken, senza perdere di vista il Digimon guida.

Il gruppo prosegui ancora per qualche ora, fino a quando Veemon non si fermò in uno spiazzo.

“Eccoci.” Disse, indicando un pozzo di fronte a loro.

“Cosa? Vuoi dire che quel pozzo è l’entrata del passaggio?” chiese Tommy, scettico. “Ma non è un po’ troppo in bella vista?”

“Più le cose sono vicine, meno le vedi.” rispose il Digimon, procedendo verso il pozzo, per poi appoggiarci sopra la mano.

Per qualche secondo non successe nulla.

Poi, improvvisamente, attorno al punto in cui aveva poggiato la mano, cominciarono a partire dei raggi luminosi, che seguirono la linea del mattoni di cui era fatto il pozzo.

Sotto gli occhi sorpresi di tutti, il pozzo cominciò a cambiare forma, assumendo quella di un varco di pietra.

Veemon guardò in alto, per poi alzare la mano.

Immediatamente, sopra essa apparvero dei dati, che cominciarono a prendere forma fisica, fino ad assumere quella del simbolo dell’omega.

“Apriti, spazio digitale!” urlò, lanciando attraverso il varco il simbolo.

Non appena lo ebbe superato, all’interno della spazio apparve un passaggio digitale verde, al cui interno era possibile vedere i dati fluire.

“Qui i Digimon non possono proseguire senza sparire.” Disse, voltandosi verso i digiprescelti.

“Cosa?!” fece Tai. “E allora come facciamo?”

“È il momento di rivelarvi un altro potere che il cuore di Azulongmon ha aggiunto ai vostri Digivice, proprio per momenti come questi.” Rispose il Digimon, indicando il Digivice appeso alla cintura del digiprescelto del coraggio.

“Ora siete in grado di far entrare i vostri partner dentro i vostri Digivice. Se sono ben informato, è una capacità che i membri della DATS erano già in grado di fare prima, perciò potete chiedere a loro maggiori informazioni.”

“E tu come farai?” chiese Ken.

“Entrerò in uno dei Digivice dei guerrieri leggendari.” Rispose lui, guardando Takuya. “Non preoccupatevi, non posso entrare in nessun modo a contatto con i Digispirit. E poi non sono così sciocco da toccarne uno.”

“Molto bene allora!” fece Impmon. “Farò anch’io così, dato che i miei domatori sono rimasti nel mondo reale!”

“Sicuro che ti vada bene così?” chiese Chika.

“Sì.” rispose il Digimon demone. “Preferisco rimangano al sicuro. In fondo, non è la stessa cosa che ha fatto anche Henry con Susie?”

Il ragazzo cinese annuì.

“Non potevo farle correre un simile pericolo. Spero solo mi perdonerà quando tornerò.”

“E sarei d’accordo anch’io.” Aggiunse Masaru, guardando la sorella. “E riterrò responsabile Ikuto per qualsiasi cosa ti succederà, chiaro?”

“E-Ehi! Guarda che non è che sono l’unico qui in grado di proteggerla!” protestò il ragazzino, facendo scoppiare tutti a ridere.

Tai però smise subito, come anche Matt.

Entrambi spostarono lo sguardo verso il varco.

“Ci aspettano dall’altra parte…” disse il digiprescelto del coraggio.

“Già. Sono sicuro che c’è un perché dietro alle loro azioni…”

“Allora, siete pronti?” chiese Veemon, guardandoli.

“S-Sì.” rispose Izzy, mentre Tohma li spiegava velocemente il procedimento per far entrare i Digimon nei Digivice, ascoltato anche da Rika.

Pochi minuti dopo, tutti i Digimon erano scomparsi, rifugiandosi nei dispositivi dei loro partner.

Impmon invece era entrato nel Digivice di Koichi, mentre Takuya aspettava Veemon.

“Questo varco è diverso dagli altri.” Spiegò lui. “Qui dentro vi sembrerà di galleggiare nel vuoto, proprio come se foste nello spazio. È un’area particolare, dove come vi ho detto prima, solo i Digimon molto potenti riescono a sopravvivere, altrimenti vengono cancellati.”

“Quindi come facciamo a muoverci?”

“Vi basterà fare finta di nuotare. È molto più semplice di quanto crediate.”

“E una volta arrivati?” chiese Ryo.

“Una volta arrivati, se saremmo fortunati, incontreremo qualche alleato.” Rispose il Digimon, per poi avvicinarsi al Digivice di Takuya, sparendo al suo interno.

“Perfetto!” disse lui. “Allora andiamo!”

Tutti i ragazzi annuirono, per poi correre dentro il varco, che si rinchiuse dietro di loro.

 

Una volta che si ritrovarono all’interno cominciarono a volare in tutte le direzioni, senza riuscire a mantenere una linea dritta.

“Cavoli… è piuttosto difficile…” fece Mimi.

“Ma è anche divertente.” Disse Tommy, cominciando a nuotare attraverso il tunnel che li circondava.

“Cerchiamo di non perdere tempo.” Disse Matt, imitandolo e arrivando in testa. “Dobbiamo arrivare a destinazione il prima possibile!”

Gli altri annuirono, raggiungendolo.

La loro nuotata digitale durò diversi minuti, prima che di fronte a loro apparisse una luce.

“Ecco l’uscita.” Fece la voce di Veemon, mentre raggiungevano la luce, sparendo al suo interno.

 

Quando la luce scomparve, i ragazzi si ritrovarono in un campo di fiori, sopra il quale spirava un lieve vento fresco.

“Wow… Non si direbbe un mondo controllato da un Digimon malvagio…” osservò Agumon, uscendo dal Digivice, imitato subito anche dagli altri.

“Già. Però c’è già una cosa che non mi torna…” disse Henry, per poi indicare il cielo.

Sopra di loro, una bandiera olografica, con uno strano simbolo viola, svolazzava libera nel cielo.

“Una bandiera?” fece Zoe. “Cosa ci fa una bandiera nel cielo?”

“È il simbolo che questo posto è dominato.” Spiegò Veemon. “In questo mondo, i vari settori sono sotto il controllo di chi sconfigge il loro capo. E al momento, sono tutti sotto quel simbolo. Ma non chiedetemi che cosa significhi o come si chiama quel Digimon. È la prima volta che vengo qua. So arrivarci, ma non so nulla.”

“Fantastico…” commentò Tai, guardandosi attorno. “E non sembra esserci nessuno a cui chiedere informazioni…”

“Se lo desiderate, posso rispondervi io.” Disse una voce alle loro spalle.

Tutti si girarono, trovandosi di fronte ad un ragazzo biondo, che indossava un gilet blu, e che li stava guardando con aria di superiorità.

“Chi sei?” chiese Takato.

“Questo dovrei chiedervelo io. Non credevo potessero arrivare così tanti umani.” Rispose lui. “A quale esercito appartenete?”

“Esercito?” ripeté Sora. “Di cosa stai parlando?”

“Non mi starete forse dicendo che siete venuti qua senza sapere nulla, vero? E dire che mi sembra abbiate una certa famigliarità con i Digimon.”

“Certo che abbiamo famigliarità!” si mise in mezzo Matt. “Siamo amici da anni, e abbiamo affrontare un sacco di difficoltà assieme!”

“Ma davvero?”

“Non siamo di questo mondo.” Spiegò Veemon. “Proveniamo da altri mondi digitali, tutti gestiti in maniera diversa tra di loro.”

A sentire ciò, il ragazzo rimase sorpreso.

“Curioso… credevo che esistesse solo questo… Beh, io sono Aonuma Kiriha. Vedete di ricordarlo.”

“Tsk. Che presuntuoso.” Commentò Masaru, facendo scrocchiare le mani, imitato subito dal suo Digimon.

Una volta che tutti i ragazzi si furono presentati, Kiriha si voltò verso la bandiera.

“Vi trovate nella Dragon Land.” Cominciò a spiegare. “Il mondo digitale è stato conquistato mesi fa dall’esercito di Bagura. Io, assieme ad altri due Generali, abbiamo cercato di affrontarlo, ma abbiamo fallito.”

Mentre diceva ciò, chiuse le mani a pugno, cercando di contenere l’ira.

“Uno di noi è sparito nel nulla, facendo perdere le proprie tracce. Io e l’altro Generale siamo riusciti a metterci in salvo in tempo, mentre l’esercito di Bagura cominciò a riconfigurare il mondo. Ora è diviso in otto regni. Sette di questi sono governati da dei Digimon potenti, mentre nell’ultimo si trova lui…”

“Lui?” chiese Tai.

“L’imperatore Baguramon. È lui a dominare questo mondo.”

“Baguramon?” ripeté Matt. “Allora è tutta colpa sua…”

“Uh? Di cosa stai parlando?”

“Mio fratello, assieme ad una nostra amica, ci hanno tradito, e hanno eliminato un nostro compagno. Però non crediamo sia completamente colpa loro.”

“No. Baguramon non centra nulla.” Rispose Kiriha. “Lui non può controllare gli esseri umani.”

“Parlaci di lui.” Chiese Ken. “Non mi va che qualcuno stia seguendo le mie orme…”

“Le tue orme?”

“In passato io mi feci chiamare l’Imperatore Digimon. Tenni sotto il mio controllo l’intero Digiworld, schiavizzando i Digimon, convinto che fosse tutto un videogioco. Mi sono reso conto che non era così troppo tardi… Non posso chiedere perdono per ciò che ho fatto. Posso solo fare del mio meglio per rimediare.”

“Tsk. Se Taiki fosse qui, direbbe sicuramente che ti crede. Ma per quel che mi riguarda, una persona rimane uguale, sempre.”

“Ti sbagli!” intervenne Ryo. “Le persone cambiano, che si voglia o no!”

“Se lo dici tu… Ad ogni modo, non m’importa. Forse non vi farà piacere sentirlo, ma il mio obiettivo è la conquista di questo mondo.” Fece Kiriha, dandogli le spalle. “E una volta che lo avrò, conquistato, lo rifoggerò. Creerò un Mondo Digitale dove solo i più forti potranno vivere.”

“Di’ un po’…” chiese Tai, interrompendolo. “Sei sicuro di non essere un po’ tocco? Tu vorresti quindi dominare questo mondo, eliminando tutti coloro che tu ritieni deboli?!”

“No… Semplicemente farò in modo che non nascano nemmeno. Chi controlla il Mondo Digitale, è capace di tutto. Kudou Taiki, l’altro generale, era riuscito ad entrare in possesso di gran parte del mondo, e aveva ottenuto la capacità di far ritornare in vita i Digimon che erano stati sconfitti. E i Digimon malvagi da lui eliminati sono tornati in vita buoni.”

“Ma voi che razza di digiprescelti siete?!” chiese Takuya. “Conquistare il Mondo Digitale? Ma la vostra è pura follia! Non siete migliori dei nostri nemici.”

“Lo sapevo che avreste reagito così… ma vi consiglio di non sfidarmi, o ve ne pentirete.”

“Ma davvero?” fece Tai, tirando fuori il Digivice. “Molto bene allora! Agumon, digievolvi!”

“Subito!” rispose il dinosauro, illuminandosi.

Pochi secondi dopo, al suo posto apparve Greymon, che ruggì contro Kiriha, che rimase impassibile.

“Un Greymon? Curioso…” osservò, per poi tirare fuori una specie di cellulare. “Reload, Blue Flare!”

Con sorpresa di tutti, dal cellulare uscirono quattro raggi di luce, che atterrarono ai piedi del Generale.

Pochi secondi dopo, di fronte ai digiprescelti si ergevano quattro Digimon, tutti di grandi dimensioni.

Uno era un Digimon volante, ricoperto da un’armatura blu. Al suo fianco c’era un Greymon dal colore blu.

Poco lontano si ergeva invece un’enorme coccodrillo robotico, affiancato da un Digimon in armatura, con in mano una lancia e delle ali piene di buchi.

“Quattro Digimon?!” esclamò sorpreso Izzy. “Come può avere quattro Digimon?”

Sentendo ciò Kiriha sorrise.

“Quattro? O, no… Ne ho molti di più. Ho un intero esercito di Digimon ai miei comandi.”

“Un esercito di Digimon…” ripeté Veemon. “Com’è possibile?”

“Purtroppo per voi, sembra che non possiate effettuare la DigiXros. MailBirdramon! Greymon!” urlò Kiriha, alzando il suo Digivice. “DigiXros!”

I due Digimon s’illuminarono, sparendo alla vista dei digiprescelti.

“DigiXros!” ripeterono le loro voci.

Pochi secondi dopo, di fronte a loro c’era un Digimon simile a Greymon, ma ricoperto dall’armatura di Mailbirdramon.

“MetalGreymon!” urlò lui.

“MetalGreymon?” ripeté Tai. “Mi prendi in giro, vero? Quello non è un MetalGreymon!”

“E tu cosa ne sai?”

“Perché anche Greymon può digievolvere, e senza doversi fondere con nessuno!” rispose il prescelto del coraggio, mentre sul suo petto appariva il simbolo della sua digipietra.

“Greymon superdigievolve… MetalGreymon!”

Kiriha spalancò gli occhi, ritrovandosi di fronte ad un altro MetalGreymon, anche se di aspetto completamente diverso dal suo.

“Squali nucleari!” urlò lui, facendo uscire dall’armatura sul petto due missili simili a piranha giganti, che esplosero contro il nemico.

“Maledizione…” fece Kiriha, portandosi le mani a coprirsi gli occhi. “E senza usare il Xros Loader… com’è possibile?”

“Xros Loader?” ripeté Takato. “E che cosa sarebbe?”

Kiriha mostrò il suo cellulare.

“Questo è il Xros Loader, il simbolo di ogni Generale. Chi lo possiede, può far effettuare la DigiXros ai Digimon che lo seguono. Detto in maniera semplice, posso far unire tutti i miei Digimon!”

“Una DNAdigivoluzione in pratica.” Osservò Izzy. “Solo che non è fissata a soli due Digimon…”

“Basta con le chiacchere!” urlò Masaru, correndo attraverso i Digiprescelti, per poi saltare contro il MetalGreymon nemico. “Combatti da uomo!”

Mentre diceva ciò, diede un pugno al Digimon, facendolo cadere a terra.

“Cosa?!” esclamò Kiriha, mentre attorno all’agente della DATS appariva un alone di dati arancione.

“Digisoul, Carica! Overdrive!” urlò, puntando il suo Digivice contro Agumon, che s’illuminò subito.

“Agumon digievolve… ShineGreymon!”

Di fronte a loro apparve un’enorme Digimon con un armatura rossa, con due ali giganti robotiche, e con la coda simile ad una lancia.

“Giga Destroyer! Ora!” ordinò Kiriha al suo Digimon.

Egli alzò subito la sua coda, che era uguale alla testa di MailBirdramon, dentro la quale cominciò a caricare una serie di raggi laser.

“Giga Destroyer!” urlò lui, scagliando i raggi contro i Digiprescelti.

“Non posso permetterlo!” esclamò Takato, illuminandosi e alzando il Digivice.

“Guilmon biodigievolve… Gallantmon!”

Il cavaliere reale volò in alto, alzando il suo scudo e deviando l’attacco.

“Un umano che si fonde con un Digimon?” chiese sorpreso il coccodrillo. “Kiriha, questi non sono normali avversari.”

“Silenzio, Deckerdramon! DigiXros!”

Il coccodrillo e MetalGreymon si illuminarono, per poi scomparire in due luci che ci fusero, facendo apparire al loro posto un Digimon molto simile al MetalGreymon di Kiriha, ma con diverse parti del corpo sostituite da pezzi di Deckerdramon, e con un fucile al posto di un braccio.

“Lo ammetto… siete avversari interessanti… ma ora basta! Vi fermerò qui e ora!”

“Basta, Kiriha-kun!” urlò una voce sopra di loro.

Il ragazzo guardò in alto, vedendo un Digimon giallo volante, vagamente simile ad un aereo in miniatura, avvicinarsi a tutta velocità verso di loro.

Quando fu atterrato, i digiprescelti videro che sopra c’era seduta una ragazza dai capelli viola, che cadevano in due ciuffi.

“Nene. Così sei tornata. Scoperto nulla di nuovo?”

“Allegro come sempre, vero Kiriha-kun?” rispose la ragazza, per poi voltarsi verso i digiprescelti. “Scusatelo, ma non è molto disposto negli ultimi tempi. La situazione qui è sempre più disperata.”

“Tu chi sei?” chiese Cody.

“Oh, è vero. Piacere, mi chiamo Amano Nene.”

“Anche tu aspiri alla conquista del Mondo Digitale?” chiese Gallantmon, illuminandosi e tornando ad essere Takato e Guilmon, lasciando sorpresa la ragazza.

“N-No… O meglio, voglio conquistarlo per liberarlo. E lo stesso che desiderava anche Taiki-kun. A proposito… Forse sono riuscita a scoprire dove tengono prigioniero Xros Heart.” Continuò, rivolgendosi a Kiriha.

“Bene. Un po’ di forza in più non farà di certo male.” Rispose lui, puntando il Xros Loader verso il suo Digimon, che si scompose, per poi rientrare nel dispositivo.

In quel momento un rumore proveniente da una tasca di Nene attirò l’attenzione a tutti.

La ragazzo tirò fuori un Xros Loader rosa, dal quale uscì un Digimon che somigliava ad un televisore, vestito però da Ninja.

“Che succede, Monitormon?”

“Gravi notizie, Nene-san!” rispose lui, mentre sul suo schermo appariva un video.

Tutti si avvicinarono per vedere meglio.

Il Digimon stava mostrando una gabbia al cui interno c’erano diversi Digimon.

“Xros Heart è stato completamente catturato.” Disse triste Monitormon.

Prima che qualcuno potesse dire qualcosa, la bandiera che svolazzava nel cielo s’illuminò, cambiando immagine e mostrando un’enorme drago rosso.

“Dorbickmon!” esclamarono assieme Kiriha e Nene.

“Generale di Blue Flare, Aonuma Kiriha. Generale superstite di Xros Heart, Amano Nene.” Cominciò lui, facendo risuonare la sua voce. “Come immagino sappiate, quasi tutti i componenti di Xros Heart sono nostri prigionieri. Ma non solo loro. Poche ore fa, hanno fatto ritorno dal mondo degli umani Kudou Taiki e Shoutmon. Per vostra sfortuna, li abbiamo presi subito.”

L’inquadratura del video si spostò, mostrando un ragazzo privo di sensi che era tenuto sospeso nel vuota da una corda legata attorno alle mani, e stesso trattamento era stato riservato ad un piccolo Digimon rosso, anch’esso simile ad un drago.

“Kudou Taiki e il suo esercito Xros Heart verranno giustiziati domani mattina, al sorgere del sole. E a far ciò, saranno i nuovi emissari dell’impero.”

“Proprio così.” Disse una voce, mentre nel campo visivo entravano due ragazzi, che i digiprescelti riconobbero immediatamente.

“Domani mattina, Kudou Taiki incontrerà la morte per mano nostra. E dopo di lui, anche tutti i suoi Digimon.” Fece Kari, mostrando un sorriso divertito. “Chiunque è libero di cercare di fermarci… Non anticiperemo l’esecuzione. Ovviamente questo invito è rivolto anche agli altri umani presenti in questo mondo.”

“Kari…” disse Tai, chiudendo le mani a pugno, mentre la comunicazione s’interrompeva.

“Sono loro gli umani di cui parlavate?” chiese Kiriha.

I ragazzi annuirono.

“Erano vostri amici?” domandò Nene.

“Sì… uno di loro è mio fratello…” rispose Matt. “Ma dopo essere stato colpito da un Digimon malvagio ed essersi scomposto in dati assieme al suo Digimon, e tornato in quel modo… privo di pietà… cattivo…”

“Tuo fratello?” ripeté Nene, sorpresa.

“Mentre l’altra è mia sorella, e vale lo stesso discorso.” Continuò Tai.

“Di nuovo… perché l’esercito di Bagura si diverte in questo modo…” disse la ragazza.

“Cosa vuoi dire?”

“Anche mio fratello… Yuu… e nelle loro mani.”

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Capitolo 9
*** Affrontare i propri amici? DigiXros! ***


Capitolo 09: Affrontare i propri amici? DigiXros!

“Divertente…” disse TK, osservando Kudou Taiki. “E questo ragazzo avrebbe contrastato il nostro impero? Mi sembra ridicolo…”

“Già. Assolutamente ridicolo.” Confermò Patamon. “Non ha nessun potere particolare, e i suoi Digimon sono di mediocre potenza.”

“Già. Però gli ordini di Baguramon-sama sono chiari. Giustiziare Kudou Taiki e Xros Heart. E fare lo stesso con chiunque cercherà di salvarlo.” Rispose Dorbickmon.

“Il nostro signore è proprio spietato… come mi piace!” fece Kari, ridendo. “Non lo pensi anche tu, Gatomon?”

“Già. Perfido fino al punto giusto. Proprio come dev’essere un imperatore.”

“V-Voi…” fece Taiki, riprendendo a fatica i sensi. “…chi siete…?”

“Oh, il ragazzino ha ripreso i sensi.” Osservò TK. “Giusto in tempo direi, dato che tra poco comincerà la sua esecuzione, seguita subito da quella dei suoi cari amici.”

Sentendo ciò, il ragazzo prigioniero spalancò gli occhi.

“NO!” urlò. “Prendetevi pure la mia vita, ma lasciate stare Shoutmon e gli altri! Sono io che vi interesso, no?”

“Povero sciocco umano…” fece Kari, ordinando ad un Digimon là vicino di abbassare la corda che lo teneva legato, ritrovandosi così di fronte a lui. “Speri davvero che noi lasceremo andare via dei potenziali nemici?” chiese, prendendolo per la mascella.

“Se eliminiamo te e lasciamo loro liberi, il loro cuore si riempirebbe di disperazione…” continuò TK, mostrando un ghigno divertito. “Ma dopo la disperazione, cercherebbero di vendicarti.”

“S-Sai microbo…” fece il Digimon rosso legato vicino a Taiki. “Hai ragione… torcete un solo capello a Taiki e Xros Heart non vi perdonerà mai…”

“Oh, anche l’altro si è svegliato.” Esclamò Patamon, volando alla sua altezza. “Uhm… non mi sembra questa grande potenza…”

“Silenzio… io diventerò il re dei Digimon, chiaro?” replicò Shoutmon, reggendo il suo sguardo.

“Oh, che paura.” Rispose l’altro. “TK! Posso eliminarlo io questo qui?”

“Certo Patamon. Ti farò digievolvere da solo per lui, ok?” rispose il suo partner.

“Perfetto! Sei sempre il migliore, TK!”

“Voi… siete umani… perché vi siete alleati con Baguramon?” chiese Taiki.

“Umani?” ripeté Kari, scoppiando a ridere assieme a Gatomon. “Non metterci ai tuoi stessi livelli, Kudou Taiki. Baguramon è molto magnanimo, e ci ha dotati di poteri che vanno oltre la vostra immaginazione!”

“Tsk.” Fece un Digimon all’interno della gabbia poco lontana, dall’aspetto umanoide, con un’armatura d’argento, delle ali nere e tre occhi rossi. “Se sperate di poter eliminare Taiki, vi sbagliate di grosso. Noi tutti ve lo impediremo!”

“Già. Sarete anche umani, ma non la passerete liscia!” aggiunse un Digimon lupo dal pelo arancione, sopra il quale c’era un altro Digimon più piccolo, di colore rosa.

“Esatto, kyu!” esclamò quest’ultimo.

“Xros Heart ve la farà pagare!” fece una voce meccanica, appartenente ad un Digimon robot.

“Il Fratello ve la farà pagare cara!” aggiunse un Digimon a forma di Stella, circondato da altri vagamente simili a lui, di colore grigio.

“E io suonerò la nostra vittoria!” urlò un Digimon a forma di tamburo.

“Ragazzi…” mormorò Taiki. “Grazie…”

“Ora capisco…” disse TK. “Sì, Baguramon-sama ha ragione a temerlo. Il suo potere è pericoloso. Unire così tanti Digimon sotto di lui, creando un così forte legame tra di loro…”

Mentre diceva ciò, evocò la sua spada dorata. “Credo sia meglio procedere subito alla sua cancellazione. Baguramon-sama saprà cosa fare dei suoi dati.”

“Concordo.”

“No!” tuonò una voce alle loro spalle, anticipando l’apertura di un varco digitale.

Pochi secondi dopo, la figura di un’enorme cavaliere nero avvolto da un mantello si eresse di fronte a loro.

“D-DarkKnightmon-sama!” esclamò sorpreso Dorbickmon, inchinandosi subito. “Come mai qui?”

“Sono venuto su ordine di mio fratello.” Rispose lui, per poi guardare i due digiprescelti caduti. “Non è ancora il momento di eliminarlo. Lo giustizieremo davanti agli occhi dei suoi amici.”

“DarkKnightmon!” urlò Taiki, mostrando per la prima volta rabbia. “Sapevo che c’eri tu dietro a tutto ciò!”

“Kudou Taiki-kun. È un piacere rivederti.” Disse, voltandosi verso il Generale di Xros Heart.

“Bastardo…” fece Shoutmon. “Cos’altro hai in mente? Non ti è bastato manovrare Nene?”

“Manovrare? Ma che brutta parola… E io che sono venuto qui con un regalo d’addio…” rispose il cavaliere, aprendo il mantello.

Taiki e gli altri membri di Xros Heart spalancarono gli occhi.

“Oh, hai deciso di portarlo?” chiese TK, divertito.

“Già. In fondo… in questo gioco, lui è il protagonista.” Disse, mentre un ragazzo biondo ai suoi piedi, con in mano un Xros Loader nero, sorrideva.

“Giusto…” ripeté Hikari, senza nascondere l’ironia. “In fondo… Yuu-sama è il prescelto di questo mondo. Colui che guiderà l’esercito di Bagura alla conquista totale di tutti i Mondi Digitali ed eliminerà i nemici che si oppongono alla pace.”

“Yuu…” fece sorpreso Taiki, collegando il nome. “Amano Yuu?!” esclamò.

 

 

“Allora, cosa vuoi fare, Kiriha-kun?” chiese Nene, mentre lei, Tai, Matt, Takato, Ryo, Takuya, Tohma, Veemon e UlforceVeedramon guardavano il Generale.

“Non abbiamo molto tempo a disposizione.” Disse lui. “Stando a quando ci hanno detto loro, quei due umani non sono assolutamente da sottovalutare.”

“Già. Da quando sono cambiati, hanno ottenuto poteri che vanno oltre la nostra portata… Ci hanno sconfitto come se niente fosse…” fece Tai.

“In questo caso, ci conviene attaccare frontalmente.” Rispose il Generale, tirando fuori il Xros Loader, dal quale uscì una mappa olografica della zona.

“Da quel che abbiamo visto, Taiki e gli altri sono tenuti prigionieri alla cascata.” Disse Nene, indicandola sulla mappa.

“Ed essendo circondata da montagne, rende facile un attacco alle spalle…” osservò Takato.

“Per questo dico di attaccare direttamente. È l’ultima cosa che si aspettano che faremmo, perciò risulterà quella più efficace.”

“Non saprei… per me è troppo pericoloso. Non sappiamo in quanti possono essere i nemici.”

“Centinaia, se non di più. Ma per MetalGreymon non saranno un problema.” Replicò Kiriha. “Abbiamo già affrontato più volte eserciti simili, e siamo sempre riusciti a sconfiggerli.”

“Un Generale senza cuore, eh?” chiese Ryo.

“Avere pietà significa essere deboli.” Rispose lui, per poi guardare Takato.

“Tu, ragazzo che puoi fonderti con un Digimon.”

“Mi chiamerei Takato…” fece lui.

“Non m’importa. Tu affiancherai MetalGreymon come esca. Credi di farcela?”

“Non sottovalutarlo.” Intervenne UlforceVeedramon. “Digievolgono in Gallantmon, anche conosciuto come Dukemon, uno dei cavalieri reali. Il suo potere è ben maggiore di quanto credi.”

“Cavalieri reali?” ripeté Takuya, guardando il Tamer. “Quindi anche tu ne fai parte…”

“A dir la verità non lo sapevo…” rispose lui, mettendosi una mano dietro la testa imbarazzato. “Ma sembra che sia un gruppo di guerrieri d’elite…”

“Lo sono. I Digimon più forti, che combattono per la salvezza di Digiworld.”

“Allora come mai noi abbiamo dovuto affrontarne due, che volevano distruggere Digiworld?”

“Non saprei… probabilmente qualcosa o qualcuno ha corrotto i loro dati…”

“Vi spiace se torniamo alla strategia?” domandò Kiriha.

Gli altri annuirono.

“Bene. In contemporanea, gli altri Digimon evolveranno e attaccheranno la parte restante dell’esercito.”

“E noi?” chiese Takuya. “Cosa dovremmo fare?”

“Gli altri è meglio se rimangono qui. Poi voi non avete alcun Digimon con voi, sareste d’impaccio.”

“Questa è bella.” Rispose il guerriero leggendario, tirando fuori il suo Digivice. “Tu ci sottovaluti. Noi non abbiamo bisogno dei Digimon per digievolvere. Siamo noi stessi a combattere.”

Sentendo ciò, i due Generali sgranarono gli occhi.

“Come sarebbe a dire, Takuya-kun?” chiese Nene.

“Credo sia meglio mostrarvelo…” rispose lui, alzando la mano sinistra, attorno alla quale apparve un cerchio di dati azzurri.

“Digievoluzione…” urlò, facendo passare il codice nel Digivice. “Spirit!”

Istantaneamente venne avvolto dallo stesso codice, che in pochi secondi lo sostituì con Agunimon.

“Allora, che ne pensi? E ho altre quattro digievoluzioni a disposizione, anche se per due di esse mi serve il potere dei miei amici.” Disse, tornando umano.

“Incredibile…” fece Kiriha. “Certo che voi nascondete un bel po’ di sorprese…”

“Purtroppo però per il nemico non è così. Conoscono tutte le nostre tecniche. Sarà dura coglierli di sorpresa.”

Il Generale rimase qualche secondo in silenzio a pensare.

“Mi serve sapere tutto sui vostri Digimon e sui vostri poteri.” Disse infine, mentre il sole dietro di lui cominciava a tramontare. “Forse qualcosa possiamo fare.”

 

 

TK e Kari osservarono il sole sorgere di fronte a loro.

“È arrivata l’ora.” Disse l’ex digiprescelto della speranza, sorridendo.

“Già.” Gli fece eco la sua amica.

I due si girarono, guardando Kudou Taiki, che restituì lo sguardo.

“I tuoi amici non sono venuti…” disse Kari. “Sembra che ti abbiano dimenticato.”

Il Generale sorrise.

“Hanno fatto ciò che pensavano pensassi. E hanno indovinato. Almeno non cadranno nella vostra trappola.”

“Ma davvero?” chiese DarkKnightmon, mentre la bandiera sopra di loro cambiava immagine, mostrando nuovamente loro. “Eppure, se conosco bene i tuoi amici, tra poco saranno qui. E ti vedranno morire.”

Taiki sorrise.

“Anche se io dovessi andarmene, la mia volontà resterà. Sono tornato qui per salvare questo mondo, conscio di poter non tornare mai più a casa. Ma qui ci sono i miei migliori amici, non potevo di certo voltargli le spalle!” urlò.

DarkKnightmon sorrise, per poi farsi avvolgere dal mantello e scomparire.

“Taiki…” fece Shoutmon commosso. “Maledizione Taiki… se solo potessimo effettuare la DigiXros…”

“Cosa che senza questo non potete, vero?” chiese TK, mostrando un Xros Loader rosso.

“Bastardi… ve la farò pagare cara, lo giuro!” sbraitò il Digimon.

“Certo… nella prossima vita magari.” Rispose Kari, tirando fuori il suo Digivice.

“E quello cos’è?” chiese un Digimon all’interno della gabbia, con un cappuccio che li celava il volto. “Non sembra un Xros Loader.”

“Infatti non lo è. Osservate cosa significa essere alleati di Baguramon!” urlarono insieme i due digiprescelti con i loro Digimon, venendo avvolti dalla luce.

Pochi secondi dopo, di fronte a loro apparvero EvilSeraphimon e EvilOphanimon.

“Cosa?!” esclamò Taiki. “Sono… diventati dei Digimon?”

“Più precisamente ci siamo fusi con il nostro Digimon, arrivando all’ultimo grado evolutivo. Il nostro livello Mega sbloccato!”

“Livello Mega?” ripeté Shoutmon. “E che cosa sarebbe?”

“Si dice…” cominciò a spiegare un altro Digimon dentro la prigione, che assomigliava ad un anziano. “Che in passato i Digimon evolvessero secondo una scala precisa, senza l’ausilio di DigiXros. Ma non avevo mai sentito parlare di umani che si fondono con i Digimon…”

“Questo è il potere di Baguramon-sama.” Rispose un altro Digimon, arrivando di fronte a loro.

“Ma tu sei…”

“Finalmente ci rincontriamo… Ragazzo con il Xros Loader rosso.”

“Tactimon!” urlarono assieme Taiki e Shoutmon.

“Com’è possibile?” chiese il drago. “Ti ho eliminato personalmente! Ho visto i tuoi dati dissolversi nel mondo degli umani!”

“Baguramon-sama è molto potente. Ha in mano sua tutto questo Mondo Digitale, e presto espanderà i suoi domini anche a tutti gli altri Mondi Digitali.”

“Altri?” esclamò Taiki. “Esistono altri Mondi Digitali?!”

“Certo.” Rispose TK da dentro il Digimon. “Da dove credi che veniamo noi?”

“Impossibile…”

“E ora preparati, Kudou Taiki!” esclamò EvilSeraphimon, alzando la sua spada.

Ma prima che potesse calare la spada, un esplosione lo distrasse.”

“Tactimon-sama!” urlò un Digimon, arrivando correndo. “Blue Flare ci sta attaccando!”

“Dovreste essere in grado di tenere testa a MetalGreymon.” Rispose lui.

“Ma non è da solo! Ci sono altri Digimon con lui, e stanno sterminando il nostro esercito come se nulla fosse!”

“Capisco… Beh, ci penseranno DarkKnightmon e Dorbickmon. Noi ora dobbiamo proseguire con l’esecuzione.” Rispose il Digimon samurai.

“Molto bene.” Fece il Digimon angelico caduto, alzando nuovamente la spada.

Ma questa volta fu un colpo di cannone a fermarlo, costringendolo a spostarsi per evitarlo.

“Non così in fretta, TK!” urlò una voce sopra di loro, anticipando l’arrivo di Omnimon, sulle cui spalle c’erano in piedi Tai e Matt.

“Omegamon?” esclamò sorpreso Shoutmon. “Che ci fa qui?”

“No…” fece Taiki. “Non è lo stesso che abbiamo incontrato noi. Lui sembra proprio reale, e non una memoria…”

“Fratellone…” disse la voce di Kari da dentro EvilOphanimon. “Ma che sorpresa trovarti qui.”

“Kari…” rispose Tai. “Cosa ti è successo? Perché sei cambiata così?”

“Ho solo potuto finalmente rivelare la mia vera natura: non dovevo essere una devota della luce… il mio vero simbolo… è l’oscurità!” fece lei, sorridendo tramite il Digimon.

“E lo stesso vale per te, vero TK?” chiese Matt.

“Proprio così, fratello.” Rispose lui, dicendo l’ultima parola quasi con disgusto. “Ora vi faremo provare la vera disperazione! Il mio nuovo simbolo!” esclamò.

“In tal caso… vi fermeremo noi con le nostre stesse mani!” urlarono insieme Tai, Matt e i loro Digimon.

“Umph… Hanno anche Omegamon dalla loro parte…” fece Tactimon, per poi voltarsi verso Taiki. “Hai come sempre alleati potenti, Kudou Taiki.”

“Invidioso?” lo provocò Shoutmon.

“Tsk. Ora vi farò provare ciò che ho provato io.” Disse, estraendo la sua spada dal fodero. “Vi eliminerò personalmente.”

“Non se noi abbiamo qualcosa in contrario.” Si intromise una voce.

Tactimon si girò, ritrovandosi di fronte ai sei leggendari guerrieri.

“Altri umani?!” chiese lui.

“Ma come, non ti hanno detto nulla su di noi? Potremmo offenderci, sai?” fece Zoe.

“Andatevene! È troppo pericoloso per voi!” urlò Taiki.

“Non possiamo.” Rispose Koichi. “Abbiamo promesso a Kiriha e a Nene che ti avremmo salvato… e non abbiamo intenzione di rimangiarci la parola!”

“Digievoluzione Spirit!” urlarono in contemporanea i sei ragazzi.

“Agunimon!”

“Lobomon!”

“Korikakumon!”

“Kazemon!”

“Beetlemon!”

“Loewemon!”

Tactimon guardò sorpresi i sei nuovi Digimon, che si prepararono subito a combattere.

“Umani che diventano Digimon?” disse arrabbiato. “No, questa è un anomalia che va rimediata immediatamente!”

“Provaci.” Lo provocò Agunimon, avvolgendo le mani con il fuoco. “Ma prima…”

E senza che nessuno potesse evitarlo, lanciò le sfere di fuoco verso la prigione, distruggendola e permettendo così ai Digimon al suo interno di uscire.

“E non è finita!” aggiunse Kazemon, facendo alzare una folata di vento che si diresse verso EvilSeraphimon.

Egli, colto di sprovvista, non riuscì ad evitare, e il Xros Loader di Taiki volò via.

“Ora tocca a me!” urlò il Digimon simile ad un orso, lacciando le sue allabarde contro le corde che tenevano legati Taiki e Shoutmon, che vennero subito presi al volo dal Digimon con le ali nere.

“Beelzebmon!” urlò felice Taiki.

“Taiki-dono!” urlò un Digimon in armatura grigia, circondati da altri Digimon simili a lui ma più piccoli. “Noi siamo pronti.”

“Perfetto!” rispose il Generale, afferrando al volo il suo Xros Loader, che alzò subito verso il cielo.

“Shoutmon! Dorurumon! Ballistamon! Starmons! Beelzebmon! DigiXros!”

I Digimon da lui nominati s’illuminarono, per poi fondersi in un'unica luce.

Pochi secondi dopo, apparve un Digimon dall’aspetto simile ad Omnimon, solo che sembrava un centauro.

“Shoutmon X4B!” urlò lui, sguainando la sua spada e partendo alla carica contro Tactimon!”

“Non hai speranze!” rispose lui, per poi venire colpito da un tuono.

“Io abbasserei la cresta, samurai.” Fece Beetlemon, abbassando la mano.

“Come osate, umani?”

“Non siamo semplici umani…” rispose Lobomon, cominciando a correre contro di lui assieme a Loewemon, entrambi con in mano una spada.

“Noi siamo…” continuò l’altro.

“I Leggendari Guerrieri!” conclusero insieme, colpendo il Digimon, scagliandolo contro la cascata.

“Maledetti… Come vi siete permessi…”

“Chaos Flare!” urlò Shoutmon X4B, caricando nel suo braccio cannone un colpo, che scagliò contro l’avversario, facendolo esplodere in migliaia di pixel.

“Bene! E ora occupiamoci degli altri due!” fece Takuya, girandosi verso i due Digimon angelici, ancora impegnati nel duello contro Omnimon.

“Tutto qui quello che sai fare?” chiese EvilOphanimon, rivolgendosi all’avversario, che lentamente stava arretrando sotto i loro colpi.

“Ugh… Sono più potenti del previsto…” fece lui.

“Non avete la volontà di batterci. Ci vedete ancora come vostri compagni, e questo vi sarà letale!” esclamò EvilSeraphimon, alzando la spada, per poi abbassarla contro Omnimon.

Ma il colpo venne intercettato da Shoutmon X4B, che lo respinse.

“Non così in fretta!” disse lui, affiancandosi al cavaliere reale.

“Scusate per il ritardo.” Fece Taiki, apparendo da dietro il collo del Digimon e salutando i due digiprescelti. “Ma abbiamo prima dovuto sistemare Tactimon. Grazie ancora per averci salvato!”

“Di nulla.”

“Quei due… sono vostro fratello e vostra sorella, giusto?” chiese poi, facendosi cupo.

“Sì…” rispose triste Tai. “Ma siamo sicuri che qualcuno li stia controllando. E crediamo possa essere Baguramon.”

“Ancora lui…” mormorò il Generale, per poi toccare i suoi occhiali da avviatore con un dito. “D’accordo, vorrà dire che li faremo rinsavire usando la forza!”

“Noi invece andiamo a sistemare gli altri Digimon.” Disse Loewemon. “Voi ve la caverete. Vero?”

“Certo!”

 

 

“Giga Destroyer!” urlò MetalGreymon, eliminando in un colpo solo decine di Digimon di fronte a lui.

“Scudo supersonico!” gridò Gallantmon, facendo partire dal suo scudo un raggio di luce che vaporizzò i suoi avversari.

“Non male.” Fece Kiriha. “Per essere in parte umani, siete parecchio forti.

“Lo prenderemmo per un complimento.” Risposero Sakuyamon e Rika, usando entrambe le loro voce, mentre colpivano con la loro asta un Digimon, facendolo dissolvere.

“Missili giocondi!” urlò MegaGargomon, facendo partire dal proprio corpo decine di missili, che colpirono in pieno i suoi nemici.

“Sembra che per noi non sia rimasto molto…” fece Sparrowmon, rivolgendosi a Nene, che annuì.

“Già… Forse è meglio se andiamo ad aiutare Taiki e Shoutmon. Almeno insieme potrete diventare X5…”

“Ok!” rispose il Digimon, facendo per partire.

“Vai già via, Nene?” chiese una voce alle loro spalle.

La ragazzo si voltò immediatamente, ritrovandosi di fronte a DarkKnightmon.

“Cosa vuoi?” replicò lei.

“Che maleducata. E dire che sono venuto a portarti una sorpresa…” rispose lui, per poi aprire il mantello.

Nene spalancò gli occhi.

“Yuu!” urlò, riconoscendo il fratello. “Yuu, stai bene?”

“Certo sorellona.” Rispose lui, sorridendo. “Certo! In fondo, sto giocando al miglior gioco che ci sia.”

“Gioco?”

“Già. Purtroppo però in questo gioco… tu sei una nemica.” Disse, per poi tirare fuori dalla tasca un Xros Loader nero. “Tsuwamon, Reload!”

Pochi secondi dopo, di fronte a lui c’era un Digimon dorato a forma di X.

“Elimina Nene.” Ordinò il ragazzo.

“Yes, Yuu-sama!” rispose lui in inglese, partendo subito contro la ragazza.

“Non osare!” urlò una voce. “Pungiglione Venefico!”

Stingmon, con Ken su una sua spalla, si mise in mezzo, costringendo l’avversario a deviare l’attacco.

“What?” fece lui, arretrando.

“E tu chi sei?” chiese Ken, fissando l’umano di fronte a lui.

“Amano Yuu. E tu invece devi essere Ken Ichijouji, vero?”

“Vedo che sei informato. Deduco che sei dalla parte di Baguramon, giusto?”

“Cosa?” esclamò Nene.

“Esatto. Io gioco per l’esercito di Bagura. Non è divertente?”

“Non è un gioco!” replicò Ken. “Io ho fatto il tuo stesso errore in passato, e me ne sono pentito amaramente.”

“Yuu.” Lo interruppe DarkKnightmon. “Anche lui è uno dei tuoi obiettivi. In passato si faceva chiamare Imperatore Digimon, è ha compiuto azioni deplorevoli.”

“Capisco… allora è il dovere di un eroe eliminarlo!” rispose il ragazzo, alzando il Xros Loader. “Tsuwamon, uccid-”

“Non così in fretta! Testata atomica!” urlò Veemon, colpendo Yuu in pieno e facendolo cadere a terra, lasciando che il Xros Loader finisse qualche metro più in là.

“Yuu-sama!” fece il suo Digimon, andando subito a soccorrerlo. “State bene, Yuu-sama?”

“Sì… Grazie Tsuwamon.” Rispose lui, rialzandosi e guardando il Digimon che l’aveva colpito.

“Yuu, credo sia meglio ritirarci per oggi. Avrai altre occasioni. Non voglio che tu ti sforzi troppo.”

“Yuu!” lo chiamò Nene, scendendo da Sparrowmon e cercando di raggiungerlo.

“Va bene. Gate Open!” urlò il ragazzo, recuperando il Xros Loader e puntandolo verso la bandiera.

Lui, DarkKnightmon e Tsuwamon vennero avvolti da una barriera di luce, che poi volò dentro la bandiera, sparendo alla loro vista.

“Yuu!” urlò la sorella.

“Maledizione… sembra che Bagumon stia cercando di mettere contro fratelli e sorelle…” fece Ken.

“No… Non può essere… Yuu è un ragazzo gentile! Ha pianto quando ha ucciso per sbaglio una farfalla, non potrebbe mai fare del male a qualcuno!”

“Anche i nostri amici erano così! Kari detestava la violenza, e TK odiava l’oscurità…”

“Già… E ora invece sono diventati i bracci destri di Baguramon-sama.” Disse una voce alle loro spalle.

Dorbickmon avanzava verso di loro, affiancato da decine di Digimon drago di vari livelli.

“E così, voi sareste i nemici che impensieriscono il mio signore… Sì, posso comprendere. E alcuni di voi vengono addirittura da un altro Mondo Digitale… Interessante.”

“Che cosa vuoi?” chiese Ken.

“Direi che è semplice: eliminarvi e dimostrare la supremazia dei Digimon drago!”

“Se non ti dispiace, noi avremmo qualcosa da dire in proposito!” si mise in mezzo Gallantmon, atterrando assieme a MetalGreymon, sopra il quale c’era Kiriha.

“Ancora tu, Generale dal Xros Loader blu?” chiese il Digimon.

“Non basta di certo un misero Generale della Morte per farmi arrendere.” Rispose il ragazzo.

“Generale della Morte?”

“Baguramon ha posto a capo di ogni regno uno dei suoi Digimon più potenti. Questi si fanno chiamare Generali della Morte.”

“Esattamente. Ma credo che ti sia sfuggito un particolare…”

“Sarebbe?”

“Che di recente, Baguramon-sama ha deciso di affiancare i suoi Generali con altri Digimon.” Spiegò una seconda voce, mentre nel cielo si apriva un varco, che lasciò scendere a terra un Digimon angelico, dalle fattezze simili a un bambino.

“Lucemon?!” esclamò sorpresa Nene. “Com’è possibile? Ti avevamo eliminato!”

“Sciocca umana. Quello che voi avete sconfitto era solo un mio simile, dai poteri infinitamente inferiori ai miei.”

“Quindi tu sei il Lucemon che hanno sconfitto Takuya e gli altri, vero?” chiese Ken.

“Disgraziatamente sì. Sono stato sconfitto da degli umani… Ma ora finalmente potrò vendicarmi. Preparatevi alla vostra disfatta! Dorbickmon, procedi pure.”

“Molto bene.” Rispose il Generale, aprendo una mano e mostrando un Xros Loader nero.

“DigiXros!” urlò, facendosi avvolgere assieme a Lucemon da un’aura nera.

Pochi secondi dopo, al loro posto c’era un nuovo Digimon.

Il corpo principale era lo stesso di Dorbickmon, sul quale però c’erano aggiunti i simboli di Lucemon, mentre le ali di quest’ultimo si erano aggiunte al drago.

“LuceDorbickmon!” urlò lui, facendo così sapere a tutti il suo nome.

“Maledizione…” fece Gallantmon, per poi alzare la lancia.

“Lancia supersonica!” urlò, abbassandola e cominciando a correre contro l’avversario.

Ma esso, come se niente fosse, sbatte le ali, respingendo con la sola forza del vento il cavaliere reale, e allontanando anche MetalGreymon.

“Sembra che Takuya non scherzasse quando diceva che era fortissimo…” commentò Ken, osservando il Digimon. “E ora che si è fuso… Maledizione! Se solo Davis e Veemon fossero ancora qui…”

Veemon lo guardò, chiudendo le mani a pugno.

“Kiriha!” urlò Gallantmon.

“Cosa vuoi?”

“Forse non sarai d’accordo… ma non vedo altra scelta.”

Il cavaliere reale si voltò verso di lui.

“Fammi fare la DigiXros con MetalGreymon!” disse, usando sia la voce di Gallantmon che quella di Takato.

“Cosa?” esclamò Nene. “Ma tu sei in parte umano! Potresti-”

“Va bene. Ma non voglio sentire lamentele se dovesse succederti qualcosa, chiaro?” la interruppe Kiriha. “E d’ora in poi, tu farai parte di Blue Flare. Queste sono le mie condizioni.”

“Accetto. Non c’è più tempo per le indecisioni!” Rispose Takato.

“Allora d’accordo!” urlò il Generale, alzando il Xros Loader.

“MetalGreymon! Gallantmon! DigiXros!”

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Capitolo 10
*** MetalGreymon Royal Mode D! Superare il livello Mega! ***


E finalmente *rullo di tamburi* dopo più di due anni, finalmente il capitolo 10!

Ok, la linea narrattiva è decisamente diversa rispetto alla prima versione, però almeno posso dire di aver superato i capitoli scritti all'epoca XD.

Allora... dove eravamo rimasti? Ah, sì, all'annunciata DigiXros tra MetalGreymon e Gallantmon!

E quindi, prima rispondo finalmente alle recensioni, e poi vi lascio al capitolo, alla fine del quale potreste rimanere scovolti XD.

Ah, inutile dire che d'ora in poi, gli spoiler potranno essere su tutte le serie (dalla 1 alla 7) e sui manga, perciò chi ha intenzione di vederli/leggerli, è avvisato.

PS: se volete, potete ascoltare la canzone "Evolution & DigiXros! (Ver. Kiriha) come sottofondo di questo capitolo. La trovate facilmente sul nostro amico tubo XD.

@  terry4ever: Benvenuto tra i recensori! Già, la storia era buona, ma la vecchia versione, a causa del mio inevitabile cambio di stile, era impossibile da proseguire... perciò l'ho migliorata e questa volta, non ho intenzione di abbandolarla! Unirò tutte le mie conoscenze sui nostri Digital Monsters preferiti! E le faville non mancherrano!

@ cece95: Benvenuto anche a te! Uhm... temo che con il titolo ti ho rovinato la suspance XD. Beh, vedrai, non ho di certo intenzione di non farli fare la Chou Shinka XD. E con le ultime novità del manga... eh eh eh... Per TK e Kari, chissà... questa volta sarà tutto molto più ingarbugliato... spero solo non lo sia troppo XD.

 

E ora... a voi il capitolo 10! DigiXros!

 

Capitolo 10: MetalGreymon Royal Mode D! Superare il livello Mega!

“MetalGreymon! Gallantmon! DigiXros!”

Non appena Kiriha ebbe dato l’ordine, i due Digimon s’illuminarono, per poi diventare un’unica luce.

Pochi secondi dopo, di fronte a loro apparve un Digimon dall’aspetto uguale a MetalGreymon, ma di colore rosso e bianco, mentre le sua braccia si erano trasformate una nella lancia e l’altra nello scudo di Gallantmon.

“MetalGreymon Royal Mode D!” urlò lui, usando la voce di MetalGreymon.

 

 

Takato aprì gli occhi, accorgendosi di stare galleggiando nel vuoto.

“Takato!” lo chiamò il suo Digimon, regredito nuovamente in Guilmon.

“Dove siamo?”

“All’interno della DigiXros.” Rispose Greymon, avvicinandosi assieme a MailBirdramon.

“Cosa? E perché siamo così liberi allora?”

“La DigiXros fonde le nostre menti e i nostri corpi, e allo stesso tempo ci relega temporaneamente in questo luogo. Possiamo dire che in un certo senso siamo sdoppiati.” Rispose il Digimon.

“Ma non pensavo che qui dentro sarebbe mai potuto entrare un umano. Ero sicuro che la DigiXros sarebbe fallita.”

“Eh eh… ormai credo di essere diventato molto simile ad un Digimon.” Fece ridendo il tamer, per poi farsi serio. “Ma direi che sia il caso di parlare più tardi. Vi dispiace se prendo io le redini?”

“Sicuro di farcela?”

“Io e Guilmon abbiamo affrontato uno dei quattro Digimon supremi del nostro Digiworld. Direi che è sufficiente come esperienza!” rispose, per poi dissolversi assieme al suo partner, lasciando il posto a Gallantmon. “E ora vediamo di eliminare quel Digimon!”

 

 

Gli occhi di MetalGreymon Royal Mode D brillarono.

“Sembra che sia andato tutto bene!” disse la voce di Gallantmon.

“Incredibile… Non mi aspettavo un risultato del genere…” fece sorpreso Kiriha, osservando il nuovo Digimon.

“Direi che con questo potere, hanno superato il livello Mega…” commentò Wormmon.

“E ora preparati, LuceDorbickmon! Ti sconfiggerò e acquisirò i tuoi dati!” urlò la nuova DigiXros, per poi volare contro l’avversario.

Esso si alzò in volo, riuscendo così ad evitare la lancia e rispondendo con una fiammata.

Per tutta risposta, MetalGreymon alzò lo scudo, che respinse senza problemi il fuoco.

Senza perdere ulteriore tempo, si alzò anche lui in volo, raggiungendo l’avversario e spalancando le fauci.

“Ruggito Supersonico!” urlò, scagliando un raggio d’energia che investì in pieno l’avversario, costringendolo a riatterrare, mentre buona parte del suo corpo ne uscì danneggiata.

“Tutto qui il tuo potere?” chiese MetalGreymon Royal Mode, puntandoli nuovamente contro la lancia.

“Tsk… Non sottovalutarmi… Credi forse che io abbia finito le mie carte?”

Dicendo ciò, LuceDorbickmon tirò nuovamente fuori il Xros Loader.

“DigiXros!” urlò.

Immediatamente, tutti i Digimon dell’esercito di Bagura che stavano ancora combattendo s’illuminarono, trasformandosi in raggi di luce, che confluirono nel dispositivo, che presto avvolse completamente il proprietario.

Quando esso tornò visibile, il suo aspetto era nuovamente cambiato.

Ora al posto delle ali angeliche di prima aveva delle ali demoniache.

Anche il suo aspetto era cambiato, diventando più simile ad un drago rispetto alla forma umanoide precedente.

E al centro del petto c’era una sfera nera.

“SatanDorbickmon!” ruggì lui.

“Un’altra… DigiXros…?” fece sorpreso Ken. “E ha usato tutti i Digimon che combattevano per lui!”

“Purtroppo l’esercito di Bagura lo fa spesso…” rispose Nene. “Sacrifica sempre i suoi soldati per aumentare la forza di un solo Digimon…”

“Ma è orribile!” commentò Wormmon.

“Già… Mi ricorda Kimeramon… il Digimon che osai creare…”

“Basta con le chiacchere!” li interruppe Veemon. “Volete rimanere lì a far nulla o volete dare una mano?”

“Ma cosa possiamo fare? Io da solo posso raggiungere solo il livello campione…”

“E con questo? Sbaglio, o qui oltre a Kiriha c’è un'altra persona in grado di fare la DigiXros?”

“Cos’hai in mente?” chiese Nene.

“Il Veemon che prima accompagnava i Digiprescelti era in grado di fondersi con Wormmon, raggiungendo così il loro livello massimo. Non voglio di certo essere da meno!” disse, toccandosi il naso con una zampa.

Per un momento, Ken sostituì l’immagine del Digimon con quella di Daisuke.

“No…” mormorò infine, scuotendo la testa. “Ma cosa mi viene in mente…”

“Ma tu non digievolvi in ExVeemon. E Phaildramon è la fusione tra lui e Stingmon…”

Veemon sorrise, per poi illuminarsi e cominciare a diventare più grande.

“Non ho mai detto di poter diventare solo Veedramon, sai?” fece il Digimon, mostrandosi con l’aspetto della sua digievoluzione principale.

 

 

Omnimon e Shoutmon X4B vennero scagliati all’indietro.

Il cavaliere reale riuscì ad atterrare in piedi, afferrando Taiki, che era volato dalle spalle del suo Digimon, che invece si era scomposto nei suoi membri base.

“Maledizione… Ma chi sono quei due?” chiese Shoutmon, massaggiandosi la testa. “Taiki, dobbiamo ricorrere all’evoluzione!”

“Credi di farcela stavolta?”

“Tranquillo! Lascia fare a me!”

“Evoluzione? Cosa vuoi dire?” chiese Dorulumon.

Shoutmon sorrise, mentre un alone dorato apparve attorno a lui.

“Osserva!”

“Shoutmon, Chou Shinka!” urlò Taiki.

“Shoutmon, Chou Shinka!” ripeté il Digimon, diventando subito più grande mentre il suo colore rosso venne sostituito da quello oro.

“Omega Shoutmon!” completò il nuovo arrivato, atterrando al fianco di Omnimon.

“Oh, quindi sei in grado di evolverti?” chiese EvilOphanimon, non troppo sorpresa.

“Credevo fosse una cosa impossibile in questo Digiworld…”

“Non ve l’aspettavate, vero?” chiese il Digimon dorato, sorridendo. “E ora preparatevi alla vostra sconfitta da parte del futuro re di questo mondo!”

Detto ciò, avvolse le sue mani con delle fiamme, puntando contro TK.

“Hard Rock Damashi!” urlò, colpendo in pieno l’avversario, che colto alla sprovvista, volò all’indietro, finendo oltre la cascata.

“Cosa?” fece sorpresa EvilOphanimon.

“Omnimon, ora!” urlarono assieme Tai e Matt.

Il cavaliere reale non si fece attendere, e alzò il braccio con la testa di MetalGarurumon.

“Cannone supremo!” urlò, scagliando un raggio d’energia che colpì in pieno il nemico, facendoli raggiungere il compagno.

“Sì!” esclamarono tutti.

Ma la loro gioia s’interruppe subito, non appena dalla cascata riemersero le figure di Kari e TK, nuovamente umani, accompagnati dai loro Digimon, tutti e quattro pieni di ferite e graffi.

“Tsk.” Fece l’ex digiprescelto della speranza, sputando del sangue a terra. “Non male, lo ammetto. Devi aver raggiunto il livello mega in un instante… credevo fossi al massimo a livello evoluto.”

“Non so che cosa siano questi vostri livelli, ma questo è il potere del coraggio e dell’amicizia dei nostri amici! Questo è il potere che mi hanno donato Akari e Zenjirou per riportare la pace in questo mondo!”

Sentendo ciò, Tai e Matt sorrisero.

“Quindi tu ti sei evoluto grazie a quei due sentimenti, eh?” chiese il digiprescelto del coraggio, mentre sul suo petto appariva il simbolo della sua digipietra.

“Allora non possiamo essere da meno, visto che noi rappresentiamo proprio l’amicizia e il coraggio!” aggiunse Matt, mentre anche il suo simbolo appariva.

“Credete che solo perché siamo tornati normali possiate sconfiggerci?” chiese Gatomon, ridendo. “Kari, direi di mostrargli il potere che Baguramon vi ha donato.”

“Concordo in pieno.” Rispose la ragazza, alzando il suo Digivice, imitata da TK.

“Patamon! Gatomon! Omnimon! DigiXros forzata!”

Non appena ebbero pronunciato queste parole, attorno al cavaliere reale apparve un’aura scura, che lo avvolse completamente, facendo cadere i tre ragazzi, che stavolta vennero afferrati da Shoutmon.

Sotto il loro sguardo sorpreso, i tre Digimon sparirono in un alone nero, riapparendo pochi instanti dopo.

Il corpo era quello di Omnimon, ma era completamente nero.

E al posto delle teste di WarGreymon e MetalGarurumon ora c’erano quelle di Seraphimon e Ophanimon.

“Omegamon Dark Angel Mode!” urlò il Digimon, usando tutte e tre le sue voci.

“O-Omnimon…” fece shockato Tai, osservando il Digimon di fronte a loro.

“Li hanno costretti… a compiere la DigiXros!” esclamò Shoutmon, lasciando a terra i tre ragazzi.

“Proprio così!” rispose TK. “Baguramon-sama ci ha fornito il Digivice supremo, e grazie a esso, siamo in grado di fare qualsiasi cosa! Un Digivice al cui interno c’è il potere del Code Crown!”

“Il Code Crown?!” esclamò sorpreso Taiki.

“Che cos’è?” chiese Matt.

“Il Code Crown è in pratica il cuore di questo mondo… Tempo fa, esistevano 108 Code Crown, ognuno corrispondente a una Zone del Mondo Digitale. Io, Kiriha e Nene abbiamo cercato di ottenerne il più possibile, e alla fine ero entrato in possesso della maggior parte di loro, acquisendo così il potere di far rinascere tutti i Digimon sconfitti, e di far diventare buoni gli avversari eliminati. Ma proprio in quel momento, è intervenuto Baguramon in persona, che si è preso tutti i Code Crown, ottenendo così il controllo totale sul mondo.”

“E che sperava di averti eliminato rispedendoti nel mondo reale.” Concluse per lui Kari. “Il tuo ritorno però non lo ha sorpreso troppo. In fondo, tu sei il Generale che teme di più. Ed è per questo che ha mandato noi due ad eliminarti.”

“Come potete volere una cosa del genere?” chiese Shoutmon. “Siete umani, come potete volere che Baguramon abbia il controllo totale?!”

“Baguramon-sama è il nostro signore.” Rispose TK. “È grazie a lui se abbiamo aperto gli occhi, e ottenuto così poteri per voi inimmaginabili!”

“Smettetela di blaterare!” intervenne Beelzebumon. “Voi non avete la minima idea di cosa state facendo! State condannando questo mondo!”

“E con ciò? Abbiamo già devastato il nostro mondo. Credi che c’importi qualcosa?”

“Super Baddaboom!” urlò una voce, seguita da una sfera di fuoco che colpì in pieno il Digimon, senza però farli alcun danno.

“Tsk! Sperate forse di poter vincere?” disse Impmon, avvicinandosi a loro. “Chi va in cerca di potere, ottiene solo dolore. Io lo so bene… Siamo in tanti ad aver fatto lo stesso errore.”

“E tu cosa speri di fare? Ti abbiamo già sconfitto una volta, cosa credi ci impedirà di farlo nuovamente?” chiese Kari.

“Perché stavolta userò tutto il mio potere!” rispose il Digimon, illuminandosi.

Pochi secondi dopo, al suo posto apparve un Beelzebmon simile a quello di Taiki, ma che aveva al posto dell’armatura una giacca nera.

In sostituzione del braccio destro aveva anche lui un cannone, e due grandi ali nere spuntavano dalla schiena.

“Ci penserò io, Beelzebumon Blast Mode a chiarirvi le idee definitivamente!”

Vedendolo, Taiki e i suoi Digimon rimasero sorpresi.

“Un altro Beelzebumon?!” esclamò Omega Shoutmon, guardandolo. “Credevo che il nostro fosse l’unico!”

“La cosa più incredibile è che è evoluto da solo!” aggiunse Taiki. “Shoutmon dovrebbe essere l’unico in grado di farlo!”

TK e Kari guardarono il nuovo arrivato, sorridendo.

“Quindi è tutto qui? Hai solo aggiunto quel cannone, ma per il resto sei uguale a prima.”

“Verifichiamolo. Il vostro Digimon è di livello mega, no?”

“Livello mega? Stolto, è qualcosa che va oltre. È la fusione di quattro Digimon di livello mega, credi forse che sia paragonabile a qualcosa?”

“Omnimon! Devi ribellarti!” urlò Tai, interrompendo l’ex digiprescelto della speranza.

“È inutile, fratellone. Ora Omnimon è completamente sotto il nostro volere.”

“Siete disgustosi!” gli rispose Shoutmon, illuminandosi. “Userò il potere di Omegamon contro di voi! È l'unico in grado di battervi!”

“E non sarà l’unico!” aggiunse Taiki, tirando fuori dalla tasca una serie di schede di memoria.

“DigiMemory! MetalGarurumon!” urlò, inserendo una scheda all’interno del Xros Loader.

Attorno a lui apparvero diversi schermi olografici, sui quali cominciarono a scorrere centinaia di codici digitali ad una velocità impressionante.

Pochi secondi dopo, sopra di loro apparve un MetalGarurumon, leggermente trasparente, che caricò subito contro l’avversario, lanciando una raffica di missili, che lo colpirono in pieno, ricoprendolo parzialmente di ghiaccio.

“Cosa? MetalGarurumon?” esclamò sorpreso Matt, osservando il Digimon sopra di loro, che scomparve nel nulla.

“Come hai fatto?” chiese TK, per la prima volta sorpreso. “Non dovresti avere quel Digimon!”

“Infatti non è proprio reale…” rispose il Generale, mostrando le schede di memoria, su ognuna delle quali era disegnato un Digimon diverso. “Sembra che il vostro… ‘signore’ non vi abbia parlato delle DigiMemory, i resti dei guerrieri che si sono battuti molto tempo fa per questo mondo! Credo sia il caso di dimostrarvi il loro reale potere! DigiMemory! HolyAngemon!”

Proprio come avvenuto poco prima, sopra di loro si materializzò un altro Digimon, che lasciò ancor più sorpresi tutti.

“Com’è possibile?” fece la voce di Seraphimon dall’interno di Omegamon Dark Angel Mode. “Quello è…”

“Magnangemon?!” esclamarono sorpresi tutti insieme i quattro digiprescelti.

“Magnangemon? Si chiama anche così?” chiese Taiki. “Ad ogni modo, non importa! Heaven's Gate!” ordinò.

Il Digimon angelico fece apparire sopra il suo braccio destro la lama di una spada, con la quale disegno un cerchio attorno a se.

Pochi secondi dopo, il cerchio prese forma, diventando un varco circolare dorato, che si aprì lentamente, cominciando ad aspirare aria.

Immediatamente, Omegamon Dark Angel Mode cominciò a venire attratto verso esso. E non solo lui, ma anche TK e Kari.

“Maledizione… Questo era l’unico attacco temibile… Ma com’è possibile che quel moccioso abbia Magnangemon dalla sua parte?” chiese TK, cercando di resistere al vento.

“Per voi è finita!” fece l’evoluzione di Impmon, alzando il suo cannone, imitato subito dal suo gemello.

“Bolide Smaterializzante!”

“Death the Cannon!”

Dai due fucili partirono due colpi di luce, che colpirono in pieno Omegamon Dark Angel, che colto alla sprovvista, si sollevò da terra, dirigendosi verso il varco nel cielo.

“Dobbiamo andarcene!” urlò Kari rivolgendosi al compagno, che annuì.

“Già. Ormai loro sono perduti, ma noi potremo vendicarci in futuro.” Rispose lui, per poi scomporsi in dati assieme all’ex digiprescelta della luce.

“Basta così, HolyAngemon!” gridò Taiki, facendo scomparire il Digimon, e con esso il suo attacco.

Omegamon Dark Angel, non appena libero dall’attrazione del varco, s’illuminò, regredendo subito in Agumon, Gabumon, Patamon e Gatomon, che caddero a terra privi di sensi.

“Inaudito! Hanno abbandonato i loro Digimon!” esclamò Tai, raggiungendoli.

“Wisemon!” disse Taiki, rivolgendosi a un Digimon lì vicino, che indossava una tunica con il cappuccio che li nascondeva il volto. “Puoi analizzarli?”

“Certo.” Rispose lui, facendo apparire alle sue spalle un’enorme libro aperto, per poi avvicinarsi a Patamon e Gatomon.

Come se nulla fosse, dalle pagine uscirono decine di attrezzi, che cominciarono a esaminare i due Digimon.

“Che cosa sta facendo?” chiese Matt, mentre sollevava Gabumon.

“Avete detto che prima erano buoni. È probabile che qualcosa abbia alterato il loro programma.” Rispose Shoutmon, regredendo alla sua forma originale. “Wisemon sta verificando cos’hanno cambiato, e se sarà possibile, ripristinerà la loro configurazione originale.”

“Può fare una cosa del genere?” domandò Tai, osservandolo.

“Ma come mai Omegamon è scomparso?” chiese il Digimon rosso.

“Omegamon? Ti riferisci a Omnimon? Beh, lui era la digievoluzione DNA della forma mega dei nostri Digimon, che ora come vedete, sono tornati al livello intermedio.”

“Ma voi avete un solo Digimon?” fece Taiki, osservandoli.

“Eravamo convinti che per tutti fosse la stessa cosa. Ma quando abbiamo incontrato Kiriha e Nene, ci siamo dovuti ricredere.”

“E ora loro dove sono?” chiese Dorulumon.

“Stanno affrontando l’esercito, aiutati dagli altri nostri amici.”

“Allora sarà meglio andare ad aiutarli.” Disse il Beelzebumon di Xros Heart. “Potrebbero essere in difficoltà, se hanno incontrato il Generale della Morte.”

“Generale della Morte?” ripeté Matt. “E chi sarebbe?”

“Il Digimon a capo di questa parte del Mondo Digitale.” Rispose Jijimon. “È estremamente potente, oltre ogni immaginazione.”

“Però non possiamo andarcene lasciandoli qui da soli…” fece Tai, girandosi verso i Digimon dei loro amici. “Sono stati proprio loro a salvarci dalle situazioni più disperate…”

“T-Tai… Stai bene?” chiese Agumon, riprendendo i sensi.

“Questo dovrei chiederlo io a te. Come ti senti?”

“Un po’ intontito… ma tutto sommato bene.” Rispose il dinosauro, sorridendo.

“Credo di aver individuato il problema.” Disse Wisemon, interrompendoli e attirando l’attenzione su di se.

“Davvero?”

“Come immaginavamo, qualcosa ha alterato il loro programma. È stata usata un’incredibile quantità di energia oscura per riuscirci, soprattutto considerando la loro natura…”

“Questo significa che Baguramon ha usato…” fece Taiki.

“Sì. Ha usato il Code Crown per riconfigurare i loro dati a suo piacimento, proprio come avevi fatto tu con i suoi ex sottoposti.” Rispose Wisemon.

“Ma per farlo, loro dovrebbero essere stati-”

“Può centrare con il fatto che TK era stato prima eliminato da un Digimon, assieme a Patamon?” chiese Matt.

“Cos’hai detto?”

“TK prima di cambiare, è stato colpito a morte da un nostro nemico, scomparendo come se fosse stato un Digimon. Quando è tornato, era totalmente cambiato, e ha rapito Kari e Gatomon.”

“Significa che Baguramon ha recuperato i loro dati, usandoli a suo piacere. Non credevo fosse possibile anche con gli umani…” fece Wisemon.

“Tu puoi fare qualcosa?”

“Non conosco bene questa procedura… ma posso tentarci…”

“Non so se ti può interessare…” intervenne Tai. “Ma un nostro amico è un grande esperto informatico, e ha già studiato più volte il nostro Digiworld dal punto di vista dei dati. Forse insieme potreste arrivare alla soluzione…”

Wisemon si girò verso di lui.

“È un umano?” chiese.

“Beh… sì…”

“Interessante… Sarebbe un’ottima cavia…” continuò, facendo apparire decine di strumenti che potevano essere tranquillamente scambiati di tortura, facendolo sbiancare i due digiprescelti.

“Taiki, io vado avanti. Kiriha potrebbe aver bisogno d’aiuto.” Disse Beelzebumon, alzandosi in volo e andandosene.

“Ehi tu, dove te ne vai?!” gli urlò dietro Impmon, per poi incrociare le braccia. “È totalmente diverso da me!”

“E tu chi saresti?” chiese Dorulumon, avvicinandosi. “Non ho mai visto un Digimon come te…”

“Chi sono io? Ma il grande Impmon, ovvio!”

“Impmon?” ripeté Taiki, tirando fuori un'altra DigiMemory. “Eh già, sei proprio tu!” continuò, mostrando a tutti una DigiMemory sulla quale era disegnato il Digimon demone.

“E non c’è solo lui.” Disse Tai, osservando le altre schede che il Generale stava tirando fuori. “Ci sono anche Patamon, Agumon, Garurumon, Gatomon, Veemon… Sono tutti Digimon che conosciamo!”

“E vedo che ci sono anche Guilmon e MarineAngemon…” fece Impmon. “Interessante…”

 

 

ExVeemon continuava a fissare due sorpresi Ken e Wormmon, i quali continuavano a guardarlo con gli occhi sgranati.

“Tu… hai due diverse digievoluzioni?!” esclamò l’ex imperatore.

“Sì, ma non importa! Presto, fa digievolvere Wormmon! E poi Nene ci farà fare la DigiXros!”

“V-Va bene. Wormmon, sei pronto?”

“Sì!” rispose il Digimon, illuminandosi, lasciando il posto alla sua forma successiva.

Ken e ExVeemon si girarono verso Nene, che annui alzando il Xros Loader.

“Stingmon! ExVeemon! Digixros!” urlò.

Subito dopo, sia lui che ExVeemon s’illuminarono nuovamente, per poi diventare due fasci di luce, che si unirono, lasciando il posto a Phaildramon.

Senza aspettare, il Digimon partì subito all’attacco, colpendo SatanDorbickmon con una raffica di proiettili, che lo costrinsero a girarsi verso di lui.

“Come osi?” urlò il Digimon, creando di fronte a se una sfera nera, pronta a venire scagliata contro Phaildramon.

Ma prima che potesse riuscirci, spalancò gli occhi.

MetalGreymon Royal Mode D, approfittando della sua distrazione, lo aveva colpito alle spalle, trafiggendolo in prossimità della sfera sul petto, la quale si era infranta a metà.

“C-Colpire alle spalle… Non credevo… l’avresti fatto…” disse SatanDorbickmon, cominciando a dissolversi.

“Spiacente, ma non c’è più tempo per l’onore.” Rispose il Digimon, facendo scomparire lo scudo, lasciando cosa libera la zanna, che tese avanti.

I dati del Digimon sconfitto cominciarono a confluire verso di lui, sparendo al suo interno.

“Che cosa sta facendo?” chiese Ken, guardando sorpreso lo spettacolo, come anche Kiriha e Nene.

Non appena i dati furono completamente assorbiti, MetalGreymon Royal Mode D s’illuminò, lasciando al suo posto Takato e Guilmon, assieme a Greymon e MailBirdramon.

La bandiera sopra di loro cominciò a cambiare colore e simbolo, facendo apparire la forma di sei diversi Digivice, con il rosso e il blu come colori di sfondo.

“Che cos’hai fatto?” chiese MailBirdramon, rivolgendosi al Digimon Tamer.

“Ho acquisito i suoi dati. Cosa c’è di strano?” rispose lui, poco prima di venire preso per il colletto della maglietta da Ken.

“Takato!” urlò Guilmon.

“Tu che cos’hai fatto?!” scandì arrabbiato l’ex imperatore.

“Ma perché siete così sorpresi? È normale acquisire i dati dell’avversario sconfitto. È così che funziona, ed è così che i Digimon diventano più forti!”

“Ti rendi conto che ora tutti i Digimon che erano fusi assieme a lui, non potranno più rinascere? Non torneranno mai più!”

Takato abbassò lo sguardo.

“È così che funziona… Jeri ha visto il proprio Digimon venire acquisito… Ma come avete visto, c’è sempre una possibilità nel loro ritorno.”

“Già.” Fece Beelzebumon, atterrando in quel momento. “I Digimon non muoiono mai.”

“Deduco che Taiki e gli altri stanno bene, vero?” chiese Nene.

“Già. Grazie all’intervento di due umani e di due Digimon che li accompagnavano, abbiamo sconfitto quei due ragazzi che volevano eliminarci, e abbiamo preso i loro Digimon. Loro purtroppo sono riusciti a scappare…”

“Vuoi dire che Patamon e Gatomon sono con voi?” chiese Ken, lasciando andare Takato, che rimase ad osservare il nuovo arrivato.

“Tu… Sei Beelzebumon?” chiese.

Il Digimon si girò verso di lui.

“Immagino che tu conosca l’altro Beelzebumon. Spiacente, io faccio parte di Xros Heart.”

“Ci sono due Beelzebumon?” chiese Guilmon, inclinando la testa.

Kiriha fece un sorrisetto, per poi girare la testa.

“Direi che possiamo raggiungere Taiki.”

“Seguitemi.” Fece Beelzebumon, alzandosi in volo. “Vi porterò da loro. Wisemon dice di aver scoperto un modo per ripristinare i dati dei vostri amici.”

 

 

Quando Takato e gli altri raggiunsero il luogo dove fino a poco prima erano tenuti prigionieri i membri di Xros Heart, trovarono tutti gli altri ragazzi e Digimon, che stavano osservando un enorme libro, dal quale uscivano decine di attrezzi di analisi, intendi ad esaminare Patamon e Gatomon.

Di fronte ai due Digimon c’erano Izzy e Wisemon: il primo stava leggendo dei dati sul suo computer, mentre il secondo era immobile.

“Allora?” chiese Takato, raggiungendo assieme a Ken e Veemon. “Novità?”

Izzy distolse lo sguardo dal computer, voltandosi verso di loro.

“Abbiamo appena finito l’analisi dei loro dati…” rispose Wisemon, con un tono basso.

“E…?”

“Non abbiamo idea di come Baguramon gli abbia modificati… Un ripristino è impossibile…”

“Quindi non possiamo fare nulla per riportarli come prima?” chiese Tai.

Izzy guardò Wisemon, che annuì.

“Wisemon prima mi ha parlato di una modifica di dati particolare… che in questo Digiworld viene usata molto raramente… Ma che ci permetterebbe di salvarli…”

“Ma?” chiese Sora.

“Ma per farlo, dovrebbero perdere la loro natura di Digimon.” Rispose Wisemon. “Dovranno diventare… umani.”

 

 

“E così… avete perso i vostri Digimon…” fece Baguramon, guardando TK e Kari, che erano inginocchiati di fronte a lui.

“Purtroppo sì. Abbiamo sottovalutato i nostri avversari, e non eravamo a conoscenza delle DigiMemory.” Rispose l’ex digiprescelto della speranza, senza osare alzare lo sguardo.

“Capisco… Sì, in effetti è stata una mia negligenza… Dovevo immaginare che Kudou Taiki le avrebbe usate…”

“Permetteteci di rimediare.” Disse Kari. “La prossima volta non falliremo. Siamo sufficientemente forti anche senza Digimon.”

“Sì, lo so bene. Sono stato io a fornirvi quei poteri… Tuttavia, reputo necessario che si aggiunga un nuovo membro al vostro duo.”

Senza dover dire altro, Baguramon fece un cenno.

I due digiprescelti sentirono il rumore di passi leggeri che si avvicinavano sempre di più, per poi intravedere una figura raggiungerli, inginocchiandosi anch’essa.

“Eccomi, Baguramon-sama.” Fece il nuovo arrivato.

La sua voce fece sussultare i due umani, che voltarono la testa verso di lui.

Si trattava di un ragazzo, avvolto da un mantello bianco che fungeva anche da cappuccio, nascondendogli il volto.

L’unica cosa che era visibile era il suo braccio sinistro, sul cui polso c’era uno strano orologio grigio, più grande del normale e dallo schermo a cristalli liquidi, con una piccola antenna.

“Da oggi, ti unirai a TK e Kari. Svolgerete insieme le missioni che vi assegnerò. Come te, anche loro sono rimasti senza Digimon.”

“Come desiderate.” Rispose lui, per poi alzarsi e guardando da oltre il cappuccio i due.

“Così… da oggi siamo colleghi, eh?” fece, alzando le braccia, per poi prendere il mantello e sfilarlo.

TK e Kari spalancarono gli occhi sorpresi.

“Vediamo di portare gloria all’impero di Bagura.” Continuò il ragazzo, sorridendo di fronte alle loro reazioni.

“Questa sì che è una sorpresa…” fece Kari, per poi sorridere anche lei. “Chissà come la prenderà…”

“Ti riferisci al digiprescelto del coraggio o al cavaliere reale?”

“Lui cosa centra?” chiese TK.

“Oh, allora non sapete nulla?”

“Spiacente, ma non abbiamo avuto il tempo di esaminare tutti gli archivi.”

“Dunque non sapete nemmeno a chi apparteneva in passato questo castello, eh?

“Informali tu di tutto. Vi chiamerò io per assegnarvi il vostro prossimo compito.”

“Sissignore!” risposero insieme i tre umani, per poi uscire dalla stanza, lasciando così Baguramon da solo.

L’imperatore rimase in silenzio per qualche minuto, per poi alzare la mano libera, facendo apparire di fronte a lui uno schermo olografico, dentro il quale era possibile vedere Yuu.

“Baguramon-sama.” Fece il ragazzo, inchinandosi.

“Yuu, come procede?”

“Tutto come previsto. Suo fratello non sospetta nulla, ed è convinto che io sia facilmente manipolabile da lui e dalla sua storia del gioco. In questo modo, continua a tramare per rovesciarla senza sapere che lei ne è già al corrente.”

“Molto bene. Continua così, Generale Yuu. E il tuo progetto?”

Yuu sorrise, per poi spostarsi a lato, lasciando che Baguramon vedesse un cilindro pieno d’acqua, all’interno del quale galleggiava qualcosa.

“Ho recuperato i suoi dati, come avete chiesto, ma mi mancano ancora quelli fondamentali…”

“Non preoccuparti. Manderò presto i tre umani a recuperarli.”

“Non vedo l’ora.” Rispose il ragazzo, sorridendo.

“E l’altra questione?”

“Anche per quella, tutto come previsto. Nessuno sospetta di lui, anzi, si fidano. Presto dovrebbe farmi rapporto per aggiornarmi sul destino di Patamon e Gatomon, anche se temo che possiamo rimuoverli dalla lista dei nostri alleati.”

“Capisco… Molto bene allora. Continua a sorvegliare mio fratello e a fargli credere di essere dalla sua parte e soprattutto di non essere cosciente di ciò che stai facendo.”

“Sissignore!” rispose Yuu, poco prima che lo schermo sparisse.

“Perfetto… Il mio piano procede come previsto… Presto, molto presto, tutti i mondi saranno sotto il mio controllo… Direi che ora non ho più bisogno di quei buoni a nulla…” disse, alzandosi dal trono e dirigendosi verso l’uscita.

“Diventeranno tutti parte… del mio potere…” continuò, mentre il rombo sulla sua mano si alzava in volo. “Diverranno parte… della Dark Stone!”

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Capitolo 11
*** Separazione e nuovi arrivi ***


E finalmente eccomi qui con il nuovo capitolo!

Ebbene sì, come regalo d'ultimo dell'anno, vi lascio questo capitolo! E così ora posso chiedere alla Toie qualcosina per l'idea... Ehm, no, dimenticate... ricordati dark, niente spoiler su Xros Wars... non devi dire che l'8 gennaio succederà quello...

Ok, coscienza indipendente a parte, dato che lo scorso capitolo ha riscosso meno successo del previsto, non ho alcuna recensione a cui rispondere, perciò vi auguro buona lettura e buon anno a tutt!

 

Capitolo 11: Separazione e nuovi arrivi

“Dovranno diventare… umani.”

La frase di Wisemon lasciò tutti, tranne Izzy, di stucco.

“Scusa… ma temo di non aver capito bene…” fece Zoe. “Hai detto… che dovranno diventare umani?”

“Sta scherzando, vero?” esclamò Matt, rivolgendosi a Izzy, il quale abbassò lo sguardo.

“No… mi ha mostrato prima i dati per questa modifica… In teoria dovrebbe essere temporanea… Ma nel loro caso… sarà definitivo…”

“Siete impazziti?!” urlò Kiriha. “Come potete dire di far diventare un Digimon un umano?! Vi ricordo che loro sono composti di dati, mentre noi siamo di carne e ossa!”

“In questo momento siamo tutti composti da dati.” Replicò Cody. “Noi abbiamo visto un nostro amico dissolversi per salvare il nostro Digiworld! E non era nemmeno un ragazzo!”

“Wisemon…” fece Taiki, interrompendo tutti. “In questo modo tornerebbero come prima, come memoria e ricordi?”

Il Digimon annuì.

“Ma così… per loro sarebbe impossibile combattere! Non hanno mai sopportato di rimanere in disparte!” disse Yolei.

“Per questo… abbiamo intenzione di creare per loro un nuovo Digivice.” Rispose Izzy, mostrando a tutti il suo. “Ma per farlo… abbiamo bisogno del vostro aiuto.”

“Cosa dobbiamo fare?” chiese Tai.

“Ma Tai!” esclamò Takuya. “Sei davvero pronto a-”

“Meglio umani che sotto il controllo di un pazzo, no? Sono sicuro che anche loro sarebbero d’accordo!”

“Già. Senza contare che probabilmente loro sono gli unici che potrebbero far ritornare in sé TK e Kari…” aggiunse Matt.

“Molto bene allora.” Fece Wisemon, mentre dal sul libro uscivano due lettini, sui quali appoggiarono i due Digimon, che vennero subito collegati con dei cavi ad un computer, sul cui schermo apparvero le loro immagini.

“Ci vorrà qualche ora.” Disse Izzy. “Noi intanto cercheremo di creare i loro Digivice.”

“Lasciate che vi aiuti.” Si offrì Henry. “Mio padre ha contribuito a creare la base per i nostri.”

“D’accordo. Tai, Matt… Dovreste lasciarmi i vostri.”

“Perché?” chiese il digiprescelto del coraggio.

“Siete parenti di Kari e TK… forse potremmo trovare qualche dato utile.”

“Possono tornare utili queste?” domandò Taiki, porgendoli le DigiMemory di Patamon e Gatomon.

“Forse… se riuscissimo ad analizzarle, di certo ci aiuterebbero di non poco.” Rispose l’informatico, prendendole.

“Cosa facciamo nel frattempo?” chiese Takuya.

“Ormai la Dragon Land è nostra.” Rispose Kiriha. “La bandiera ne è la conferma. Se non ci fosse stato questo problema, saremmo potuti partire subito verso il prossimo regno… ma a questo punto…” continuò, osservando il sole che stava tramontando. “Passeremo la notte qui.”

“Concordo.” Fece UlforceVeedramon. “Ci conviene riposarci. Da quando questa crisi ha avuto inizio, abbiamo avuto ben poche possibilità per farlo.”

 

I ragazzi e i Digimon si erano riuniti attorno ad un grande falò.

“Così sei tornato qui di tua spontanea volontà, sapendo di correre dei pericoli…” disse Tai, dopo aver sentito il racconto di Taiki. “Ed è stato proprio un Omnimon, o Omegamon, come lo chiamate voi, a rimandarti qui.”

“Esatto.”

“Mi ricorda molto la scelta che abbiamo fatto noi dopo aver sconfitto VenomMyotismon.” Fece Matt.

“Ma quindi voi dividete i Digimon in base a livelli e attributi?” domandò Shoutmon. “Certo che vi complicate la vita… qui ormai quelle informazioni sono andate perdute. La stessa evoluzione è un privilegio concesso a ben pochi, senza considerare i tempi enormi per riuscire ad effettuarla.”

“Però tu sei riuscito a farla.”

“Beh, è tutto merito di Akari e Zenjirou. Senza di loro, non avrei ottenuto questo potere. Baguramon ha le ore contate, fidatevi!”

“Ma se ha veramente in suo possesso quasi l’intero Mondo Digitale, non sarà facile…” commentò Yoshino.

“Sentite ragazzi…” fece Joe, alzandosi in piedi. “Credo sia il caso di dividerci.”

Tutti lo guardarono sorpresi.

“Cosa vuoi dire?” chiese Rika.

“Se ci muoviamo in così tanti, verremo scoperti subito. Invece se ci dividiamo in due gruppi, avremmo maggiori possibilità. Alcuni di noi, ovviamente i più forti, potrebbero andare avanti, mentre gli altri rimarrebbero ad aiutare i Digimon dei vari settori.”

“Non è una cattiva idea…” osservò Nene. “In effetti, anche se tutti i Digimon entrassero nei Xros Loader, saremo comunque un gruppo decisamente numeroso…”

“Ma chi è che dovrebbe andare avanti?” domandò Mimi.

“Beh… direi che per ognuno di noi, ci sono ragazzi e Digimon che spiccano in confronto agli altri.” Disse Kazu. “Mi piacerebbe includermi in tale elenco, ma riconosco che non sono così forte.”

“Allora lasciate che siano i vostri gruppi a decidere.” Fece Kiriha. “Per quanto riguarda noi Generali, andremmo tutti e tre. In fondo, è il nostro Mondo Digitale.”

“Del nostro, io proporrei Tai, Matt e Izzy.” Azzardò Sora. “I primi due, oltre che perché sono gli unici in grado di far arrivare a livello mega i propri Digimon, sono anche i fratelli di TK e Kari… ed è giusto che siano loro a riportarli da noi. Izzy invece con le sue conoscenze informatiche, sarebbe di sicuro d’aiuto. E ovviamente, anche Patamon e Gatomon, una volta che si saranno ripresi.”

“Si, direi che è la cosa migliore.” Fece Joe, annuendo, imitato da Mimi.

“Sì… io non sarei in grado di affrontalo…” disse Cody.

“Se non vi dispiace, mi unirò anch’io. Detesto che qualcuno si faccia chiamare imperatore, e voglio aiutare a risolvere questa situazione. Inoltre… voglio ricambiare il favore a TK. Lui mi ha aiutato a rinsavire. Ora tocca a me fare lo stesso con lui.”

“Quindi in totale sei, considerando che i due Digimon presto non saranno più tali… Per un totale di undici…”

“Noi invece saremmo in quattro.” Disse Takato, alzandosi assieme a Rika e Ryo. “Noi e Henry veniamo. Ne abbiamo già parlato con gli altri, ed essendo i più forti, verremo solo noi.”

Vicino a loro, Zoe, JP, Tommy e Koichi puntarono i loro Digivice verso quelli di Takuya e Koji, trasferendo delle luci.

“Per quanto riguarda noi, verremo solo io e Koji.” Disse Takuya.

“Gli abbiamo dato i nostri Digispirit. Se recuperano gli altri due, potranno raggiungere il loro livello massimo.” Spiegò Zoe. “Noi non saremo stati comunque utili.”

“E infine ci sarò io!” urlò Masaru, mostrando a tutti il pugno, imitato da Agumon. “Sono pur sempre colui che ha sconfitto chi si definiva la divinità del Mondo Digitale!”

“Stavolta credo che lo lascerò fare.” Disse Tohma, mentre anche gli altri agenti concordavano.

“Allora è deciso!” disse Taiki, alzandosi, per poi dirigersi verso Ballistamon, che fece scattare in avanti la sua pancia, rivelando una serie di cinturini rossi con sopra un trasmettitore con il simbolo di Xros Heart.

“Questi ci permetteranno di comunicare tra di noi.” Spiegò, consegnandole uno a ciascuno.

“Wow… potete sfornare trasmettitori come se niente fosse?” fece sorpreso Takato, allacciandosi il suo al polso.

“Eh eh… Ballistamon può costruire di tutto.” Disse Shotumon, indicando il Digimon, che alzò le braccia.

“Tutto!” ripeté.

“E infatti avremmo bisogno anche del tuo aiuto.” Disse Wisemon, arrivando alle loro spalle. “Il progetto per il nuovo Digivice è quasi completo. Ti passeremo le informazioni per poterlo creare.”

“E Patamon e Gatomon?” chiese Yolei.

“Stiamo ancora trasferendo i dati… Ma per il momento procede tutto come previsto.”

“Speriamo bene…” disse Ken, per poi girarsi. “Qualcuno di voi ha visto Veemon?”

“Si è allontanato qualche minuto fa. Immagino che i nostri discorsi non gli interessassero.” Rispose Rika.

Ken rimase in silenzio per qualche secondo, per poi alzarsi.

“Vado a cercarlo. Se lo attaccassero, sarebbe da solo.” Si giustificò, allontanandosi.

 

Dopo quasi mezzora, Ken e Wormmon arrivarono alle rive di un lago.

“Chissà dov’è finito…” fece il Digimon, guardandosi attorno.

“Non saprei…”

“Ehi, cosa ci fate qua?” domandò una voce, pochi secondi prima che Veemon sbucasse alle loro spalle.

I due si girarono.

“Siamo venuti a cercarti. Te ne sei andato via da solo, se qualcuno ti avesse attaccato…”

“Mi sarei difeso. Mi sembra di aver già dimostrato di non essere debole.” Fece il Digimon, congelando i due.

“S-Scusa…” disse Wormmon.

“Bah. Torniamocene indietro.”

“Aspetta!” lo fermò Ken. “Prima c’è una cosa che voglio chiederti.”

Veemon non si girò.

“Dimmi.”

“Quando Ogremon mi ha attaccato, tu mi hai chiamato per nome. Eppure non te lo avevo detto.”

“Ho sentito chiamarti così da Wormmon.”

“No.” Rispose il Digimon. “Io non l’ho chiamato prima di te.”

“Chi sei?” chiese Ken. “E non rispondere che sei solo un Veemon scelto per farci da guida.”

“E cosa dovrei risponderti allora?”

“Sai… ho notato una cosa strana: TK, quando è stato eliminato, è tornato malvagio, e probabilmente è successa la stessa cosa anche a Kairi. Però… mi sembra strano che lo stesso non sia avvenuto con Davis. È stato eliminato da loro, e se Baguramon può manovrare i dati di noi umani solo se veniamo sconfitti, dovrebbe aver fatto lo stesso anche con lui.”

“Spiacente, ma non so di cosa tu stia parlando. Essere stato l’ex imperatore ti ha reso sospettoso… io sono realmente un semplice Veemon. E ora, se non vi dispiace, torno indietro.” Rispose il Digimon, allontanandosi.

 

 

Quando Ken e Wormmon tornarono dagli altri, videro che Veemon si era seduto in disparte.

“Allora, com’è la situazione?” chiese, avvicinandosi a Izzy.

“Ormai siamo a buon punto. Il progetto del Digivice è ultimato, gli ultimi dati che dobbiamo inserire gli avremmo solo quando il processo di Patamon e Gatomon sarà ultimato.

Il digiprescelto della bontà voltò lo sguardo verso i due Digimon, i quali stavano cominciando a scomporsi in dati.

“Sembra che la parte finale sia iniziata.” Disse Wisemon, mentre lui e Henry si avvicinavano ai due Digimon.

Immediatamente, tutti gli altri ragazzi e creature digitali si fecero attenti.

“Tra pochi minuti perderanno completamente la loro natura di Digimon…” disse Sora, abbassando lo sguardo.

“Davvero? Che peccato…” fece una voce poco lontana.

Tutti si girarono, incontrando così lo sguardo di TK e Kari, accompagnati da una terza persona avvolta in un mantello.

“Cosa ci fate qui?” chiese Kiriha, tirando fuori il Xros Loader. “Vi sconfiggeremo di nuovo! E non vi faremo riprendere i vostri Digimon!”

“E chi se ne importa di quei perdenti?” domandò Kairi, sbadigliando. “Siamo qui per tutt’altro motivo.”

“Andatevene. Al momento non abbiamo intenzione di perdere tempo con voi.” Disse UlforceVeedramon, andando in prima linea. “Sarete umani, ma non vi permetterò di fare ulteriori danni!”

“Giusto!” concordò Tai, affiancandolo assieme a Agumon.

“Uh, uh, uh…” fece la figura ammantata, per poi scoppiare a ridere, continuando a celare il suo volto.

“Questa sì che è bella!” disse.

La sua voce sorprese tutti.

“Che cosa diavolo…” fece Tai, sgranando gli occhi. “Quella voce…”

“Impossibile…” disse UlforceVeedramon, sorpreso quanto lui.

“Che c’è?” chiese il ragazzo, per poi alzare le mani verso il cappuccio, cominciando a toglierselo.

“Siete così sorpresi… di vedere Yagami Taichi?” chiese, rivelando il suo volto, che era uguale identico a quello di Tai, il quale sgranò ulteriormente gli occhi.

“E questo che diavolo significa?!” esclamò Matt, raggiungendo l’amico. “Non ci avevi mai detto di avere un gemello!”

“Perché non lo sapevo nemmeno io!” rispose il digiprescelto del coraggio, per poi rivolgersi al suo doppio. “Chi accidenti sei?”

“Mi sembra di averlo già detto: sono Yagami Taichi. Tu puoi confermarlo, non è vero, UlforceVeedramon? È da parecchio tempo che non ci vediamo, Zero.”

Tutti si girarono verso il cavaliere reale.

“Così sei ancora vivo… dovrei gioire… ma il vederti assieme a loro due, mi lascia immaginare che tu non sia dalla nostra parte, vero?”

“Ahime, è così. Ho deciso di servire Baguramon-sama. Sai… ho smesso di sudare sette camicie per ottenere ciò che voglio. Con lui, avrò tutto ciò che desidero, senza fare il minimo sforzo! Mi ha donato poteri che voi non immaginate ancora. Ti va di unirti a me, UlforceVeedramon? Tornerebbe tutto come ai vecchi tempi, quando viaggiammo per il Mondo Digitale per sconfiggere Daemon.”

Il Digimon scosse la testa.

“Mi spiace, Taichi. Ma dal momento stesso in cui tu ti sei alleato con Baguramon, sei diventato mio nemico. Farò ciò che devo.” Rispose, preparandosi ad attaccare. “Sarò io stesso ad eliminarti, in qualità di tuo Digimon e amico.”

“Come vuoi, ma sarà per un'altra volta. Ora… chi di voi è Ken Ichijouji?”

“È quello con Wormmon.” Rispose Kairi, indicandolo.

“Che cosa volete?” chiese l’ex imperatore, stringendo con forza il Digivice.

“Solo che tu rimanga fermo.” Rispose Taichi, alzando il braccio sinistro, rivelando così uno strano Digivice attorno al suo polso, con un antenna orizzontale, che punto verso Ken.

Prima che potessero far qualcosa, dal Digivice uscì un piccolo raggio, che colpì in pieno Ken, lasciandolo però illeso.

“Analisi in corso…” fece Taichi, osservando lo schermo del suo Digivice con un ghigno sul volto.

“Che cosa stai facendo?” chiese Matt, cercando di colpirlo con un pugno, che il ragazzo evitò facilmente.

“Baguramon-sama ci ha chiesto di recuperare dei dati dall’ex imperatore Digimon. Tutto qui. Come puoi, vedere, è una cosa indolore per il vostro amico.”

“Che cosa volete fare di quei dati?!” esclamò Ken, cercando inutilmente di deviare il raggio.

Taichi alzò le spalle.

“Non lo so e non me ne importa. Obbedisco semplicemente agli ordini del mio signore.” Rispose, per poi distrarsi sentendo un bip.

“Perfetto, analisi completata.” Fece, facendo un salto indietro e ritornando così a fianco di TK e Kari. “Possiamo andarcene.”

“Voi non andate da nessuna parte!” urlò Kiriha, per poi puntarli contro il Xros Loader.

“Greymon! MailBirdramon! DigiXros!”

Mentre diceva ciò, lo schermo del suo Loader s’illuminò, per poi far uscire una luce, che prese la forma del suo MetalGreymon, che ruggì contro i tre ragazzi, che però non fecero una piega.

“Che paura…” disse Taichi, sbadigliando. “L’ultima volta che ho visto un MetalGreymon, siamo riusciti a sconfiggerlo, anche se effettivamente solo grazie al suo domatore… All’epoca, Zero era

ancora di livello campione… una vera schiappa…”

“Taichi!” urlò UlforceVeedramon. “Come puoi parlare così?! Mi ricordo bene come aggredisti Neo per quel che fece!”

“Cos’è successo?” chiese Sora.

“Durante il nostro viaggio, affrontammo diversi Digimon… io ero ancora a livello Campione, e i nostri avversari tutti di livello evoluto… Ma grazie alle strategie, a volte stravaganti, ma sempre efficaci di Taichi, sono sempre riuscito a vincere gli scontri… Dovevamo sconfiggerne in totale cinque, almeno così era all’inizio…”

“E poi cosa successe?” domandò Taiki.

“Il quarto Digimon era un MetalGreymon. Ma a differenza dei suoi predecessori, era controllato da un umano. Neo Saiba, il nostro più grande rivale. Prima ci ha fatto attaccare da MetalGreymon, il quale stava avendo facilmente la meglio. Poi, gli ordinò, senza che noi lo sentissimo, di non attaccarci più e di subire tutti i miei attacchi. Io continuai ad attaccarlo, fino a renderlo inoffensivo… e a quel punto… Neo lo cancellò.”

Tutti sgranarono gli occhi.

“Come sarebbe a dire che… lo cancellò?!” chiese Nene.

“Con il suo Digivice… lo colpì e distrusse i suoi dati… L’aveva usato solo per analizzare le mie capacità… E ha fatto lo stesso anche con altri Digimon…”

“Già. Alla fine però, grazie ad una serie di eventi troppo lunghi da raccontare, cambiò, e alla fine si alleò con noi durante la nostra ultima battaglia che abbiamo sostenuto insieme.” Concluse Taichi.

“Io però ora sono più potente di lui! Anche senza un Digimon potente come Arkadimon!”

“Arkadimon?” ripeté Shoutmon, sorridendo. “Se per te quel Digimon era potente, allora non devi essere un granché!”

Quella fu la volta di UlforceVeedramon di sorprendersi.

“Come sarebbe a dire?” chiese.

“Lo abbiamo sconfitto tempo fa.” Spiegò Taiki, preparando il suo Xros Loader. “O meglio, lo abbiamo ridotto molto male, ed essendo nello spazio digitale, è stato cancellato.”

“Oh, ma quello non era di certo ai livelli di quello che abbiamo affrontato noi.” Replicò Taichi.

 

Mentre i ragazzi parlavano, Izzy deglutì.

“Maledizione… se dovessero attaccarci adesso, perderemo tutti i loro dati…”

“Non preoccuparti, ormai è questione di secondi.” Rispose Henry, controllando i monitor, mentre Wisemon collegava dei cavi a Ballistamon.

“Ho aggiornato i dati. Ballistamon, adesso ti invierò le informazioni per creare i due nuovi Digivice. Devi crearli immediatamente, chiaro?”

“Chiaro!” ripeté il Digimon macchina. “Lasciate fare a me!”

“Invio dati!” disse Izzy, premendo un tasto della tastiera.

“Creazione in corso…” fece Ballistamon, per poi spalancare nuovamente la sua pancia, mostrando due dispositivi.

Avevano un aspetto simile a un Xros Loader: uno era bianco, con segnato sopra il simbolo di Ophanimon, mentre l’altro era arancione, con il simbolo di Seraphimon.

“Perfetto!” esclamò Henry, prendendo in mano i due oggetti, per poi voltarsi verso i due Digimon, che ormai erano composti da pochi dati, che formavano giusto il loro aspetto originario.

“È il momento!” disse Wisemon, pochi secondi prima che gli ultimi dati si dissolsero.

Il punto dove si trovavano i due Digimon cominciò ad emanare una fortissima luce, che attirò l’attenzione di tutti i presenti.

Sotto gli occhi sorpresi di tutti, migliaia di dati cominciarono a vorticare su se stessi, formando due piccoli tornado digitali.

All’interno di essi cominciarono a prendere forma due figure umane:

Nel primo la figura prese l’aspetto di una ragazza, con una canottiera rosa e un paio di jeans, di cui in una gamba erano lunghi mentre nell’altra corti.

I capelli bianchi erano a caschetto, mentre dietro continuavano in una coda lunga tutta la schiena, che alla fine era tenuta insieme dall’anello sacro e si divideva in tre parti, straordinariamente simile alla coda di Gatomon.

Nell’altro invece si materializzò un ragazzo, dai pantaloncini bianchi e una maglietta a maniche corte arancione, come i suoi capelli, anche per lui a caschetto. Sulla maglietta erano disegnati in rilievo un paio di ali simili alle orecchie di Patamon.

Quando la luce scomparve, i due ragazzi aprirono gli occhi, sbattendogli più volte.

“Che cosa…” fece il ragazzo, guardandosi le mani.

“Ci è successo?” continuò la ragazza, imitandolo.

“Ci dispiace…” rispose Izzy, attirando su di sé l’attenzione. “Ma era l’unico modo per salvarvi…”

“Izzy? Perché sei così basso?” chiese Patamon. “Non sto volando eppure sono alla tua stessa altezza…”

“Perché non siete più Digimon.” Rispose Henry. “Siamo stati costretti a trasformarvi in umani.”

I due si girarono verso di lui, guardandolo con gli occhi fuori dalle orbite, per poi guardarsi meglio.

“CHE COSA?!” urlarono insieme.

“Tenete.” Disse il Tamer, passandogli i due Digivice. “Gli abbiamo creati appositamente per voi.”

I due presero al volo i propri dispositivi, osservandoli.

“E ora cosa dobbiamo fare con questi?” chiese Patamon.

“A qualunque cosa servano, sono inutili.” Disse TK. “E così, ora non siete più nemmeno Digimon… umpf…”

Il suo Digimon si girò verso di lui.

“TK, di cosa stai parlando?”

I ragazzi guardarono i due ex Digimon.

“Sembra che abbiate perso i ricordi degli ultimi avvenimenti, eh?” fece Kari, sorridendo.

“Di cosa state parlando? E poi… perché ci sono due Tai?!”

“Ecco… il motivo per cui i vostri dati sono stati danneggiati…” cominciò Izzy. “È che un Digimon, Baguramon, dopo avervi fatto eliminare assieme a TK e Kari, ha recuperato i vostri dati, facendovi diventare suoi schiavi… e TK e Kari sono ancora sotto il suo influsso…”

“Influsso? Come dobbiamo dirvi che abbiamo deciso di collaborare di nostra spontanea volontà?” disse TK, sorridendo. “Però stando così le cose… dovremo uccidervi tutti.”

“TK! Che cosa stai dicendo?” replicò Patamon, mettendosi di fronte a lui, imitato da Gatomon.

“Andiamocene.” Fece Taichi, girandosi. “Abbiamo preso ciò che volevamo…”

“Voi non andrete da nessuna parte!” disse Nene, mentre dal suo Xros Loader usciva fuori Sparrowmon.

“Oh, capisco… quindi siete convinti di poterci fermare?” domandò Taichi, alzando la mano, la quale venne subito circondata da dei dati viola.

“Non vi conviene mettervi sulla nostra strada… Baguramon-sama ha ancora bisogno di voi… Uh?”

Mentre diceva ciò, il ragazzo rimase a fissare Nene, mostrando un espressione leggermente sorpresa.

“Che strano…”

“Squali nucleari!” ruggì una voce alle loro spalle.

I tre umani si girarono subito, giusto in tempo per vedere l’attacco raggiungerli, riuscendo così ad evitarlo.

“Chi è stato?” chiese Matt, guardando Tai e Agumon, sorpresi quanto lui.”

“Quindi ci ritroviamo di nuovo da avversari… Yagami Taichi…” fece una voce, mentre dalla nube di polvere provocata dall’attacco usciva fuori la sagoma di una persona.

Era un ragazzo avvolto da un mantello, con vistosi capelli bianchi e occhi di ghiaccio, con attorno al polso destro un Digivice identico a quello di Taichi.

“Solo che stavolta, le parti sono invertite.” Continuò, fermandosi di fronte al domatore.

“E lui chi è?” chiese TK.

“Neo Saiba!” urlò UlforceVeedramon. “Che cosa ci fai qui?”

“Sono venuto a darvi una mano, ovvio. Sono debitore verso te e Taichi, perciò farò la stessa cosa che avete fatto a me… riporterò il tuo domatore sulla retta via. E questo grazie all’aiuto di un vecchio amico. Giusto, MetalGreymon?”

Dietro di lui apparve la figura del livello evoluto di Agumon, però di tipo virus, che emise un forte ruggito.

“Proprio così, Neo-sama! E stavolta le assicurò che non la deluderò!”

“Non preoccuparti, non sono più quello di una volta. Se mai dovessi fallire, ti renderò più forte. E poi… non sei da solo.”

“Proprio così!” esclamò una voce femminile, mentre al fianco di Neo faceva la sua comparsa una ragazza dai capelli biondi raccolti in due ciocche, con alle spalle una Rosemon.

“Abbiamo tutti un debito verso Taichi…” continuò un'altra voce, mentre un ragazzo con una maschera a coprirgli il volto, accompagnato da un Piedmon, faceva la sua comparsa.

“Ed è giunta l’ora di saldarlo!” concluse un terzo ragazzo dai capelli neri, avanzando seguito da un Omnimon.

“Gli Alias III e io siamo qui per farti tornare come dovresti essere, Taichi.” Fece Neo.

Il diretto interessato gli rispose con uno sguardo freddo.

“Mari Goutokuji… Sigma… Hideto Fujimoto… Dunque volete affrontarmi di nuovo? Volete perdere nuovamente i vostri Digimon?”

“È cambiato talmente… sarei tentata di dire che non è nemmeno lui… e poi, perché tra quei ragazzi c’è una sua copia sputata, solo più grande?”

“Quei Gennai ci avevano detto che saremo potuti rimanere sorpresi.” Rispose Neo. “Ma ora non è il momento adatto a parlarne. Allora, Taichi, sicuro di volerci affrontare? Voi tre siete da soli e senza Digimon, mentre a quanto vedo, oltre a noi quattro c’è un altro bel gruppetto di ragazzi accompagnati da Digimon.”

Il servitore di Baguramon sorrise.

“Davvero credi che noi abbiamo bisogno di qualcosa come un Digimon per sconfiggervi?” chiese TK, guardando Patamon e Gatomon, i quali nel frattempo erano stati velocemente aggiornati dagli altri.

“Vediamo come ve la cavate con questo!” esclamò Kiriha. “Voi tutti, non osate interferire! Vi dimostrerò la potenza di Blue Flare!”

Detto ciò, punto verso i tre il suo Xros Loader.

“E va bene…” fece Taichi, lasciando cadere a terra il mantello, che si scompose subito in dati, scomparendo. “Non ti lamentare quando ti cancellerò il Digimon.”

Senza dire altro, si sfilò il Digivice dal polso, lanciandolo a TK, che lo prese al volo.

“Portatelo da Baguramon-sama. Io vi raggiungerò non appena avrò dato una lezione a questo Generale. Ah, dimenticato: avvertitelo che l’ho trovato.”

I due lo guardarono sorpresi.

“Dov’è?” chiese Kari.

“Proprio qui.” Rispose Taichi, mostrando un ghigno malvagio. “Non ci credevo neppure io, ma non ci sono dubbi.”

“Va bene. Ti aspettiamo allora.” Concluse l’ex prescelto della speranza, scomponendosi assieme a Kari e scomparendo alla loro vista.

“TK!” urlò Patamon, per poi girarsi arrabbiato verso Taichi.

“Oh, che paura.” Fece quest’ultimo, per poi voltarsi verso il MetalGreymon di Kiriha.

“Osserva, Neo. Tu hai avuto bisogno di un Digivice per cancellare il tuo Digimon. Io cancellerò questo MetalGreymon a mani nude.”

“Tu vaneggi! Come se mi facessi battere da te!” rispose il Digimon.

Ma prima che potesse dire altro, spalancò le fauci per il dolore.

Senza che nessuno riuscisse a vederlo, Taichi aveva creato dal nulla una lancia di colore viola, che aveva scagliato contro l’avversario, trafiggendolo senza difficoltà.

“Tutto qui?” chiese.

MeatalGreymon ruggì per il dolore, mentre la lancia scompariva, lasciando che i suoi dati cominciassero ad uscire dalla ferita.

“MetalGreymon!” urlò Kiriha.

“Ma quello era…” fece Takato, deglutendo.

“Proprio così. Abbiamo recuperato quel programma.” Rispose Taichi. “Il D-Reaper è nuovamente operativo, e completamente sotto il nostro controllo!”

Sentendo ciò, tutti i Digimon Tamer ridussero a due fessure i propri occhi.

“Che cosa…” mormorò Jeri, sperando di aver capito male.”

“Voi… avete riportato indietro quella cosa…” fece Takato, per poi tirare fuori dalla tasca una carta blu.

“Digievoluzione Matrix!” urlò, facendo strisciare la carta nel Digivice.

Guilmon venne subito avvolto da un uovo composto di dati, che divenne sempre più grande.

Quando cominciò a dissolversi, rivelò una versione più grande di Guilmon, parzialmente ricoperto da un armatura.

“WarGrownmon!” urlò il nuovo Digimon.

“Oh, quindi è questa la famosa digievoluzione Matrix…” commentò Taichi, sorridendo. “Ma non è un po’ azzardato? Se eliminassi il tuo Digimon, moriresti anche tu.”

“Che cosa?” esclamò Nene, girandosi verso Takato, i cui occhi erano diventati simili a quelli del suo Digimon.

“E un effetto collaterale di questa digievoluzione…” spiegò Rika. “La nostra sintonia con i nostri Digimon è molto simile a quando biodigievolviamo, di conseguenza riceviamo gli stessi danni che subiscono loro.”

“Attacca!” urlò Takato.

Il Digimon ruggì, per poi caricare due raggi laser, che lanciò contro Taichi, che li evitò con salto.

“Ancora! Non farlo scappare!”

Nel frattempo, Kiriha era andato a soccorrere il suo Digimon.

“Non arrenderti, MetalGreymon! So che puoi farcela!” gli urlò.

“Kiriha…” fece il Digimon, cercando di rialzarsi, mentre una delle sue corna si staccava, disgregandosi in dati.

“No, non può finire così…” disse il Generale, stringendo con maggiore forza il Xros Loader. “Non posso accettarlo!”

Non appena ebbe detto ciò, dal Xros Loader uscì una fortissima luce, che colpì MetalGreymon.

Il corpo del Digimon si ripristinò subito, per poi cominciare a cambiare colore, diventando dorato.

“MetalGreymon Chou Shinka! ZeekGreymon!” urlò lui, ruggendo.

Senza perdere un ulteriore secondo, volò subito contro Taichi, che colto alla sprovvista fu costretto ad abbassarsi per evitare.

Ma prima che il nuovo Digimon potesse fare altro, Taichi scomparve, per riapparire alle spalle di Nene, con un pugnale puntato alla sua gola.

“Nene!” urlarono tutti, mentre i Digimon fermavano i loro attacchi.

“Allora, basta così poco per fermarvi? Credevo foste più determinati…” fece il servo dell’impero, sorridendo.

“Lasciala andare!” urlò una voce.

Con sorpresa di tutti, una piccola figura viola li raggiunse a grande velocità, colpendo in pieno stomaco Taichi, facendolo così allontanare dalla ragazza.

“Chi è stato?!” urlò lui, alzando lo sguardo.

Di fronte a lui c’era un piccolo Digimon viola, con la coda che terminava con un martello.

“Non torcerai un solo capello a Nene-san.” Disse una seconda voce, mentre un ragazzo avvolto da un mantello sempre viola, con la testa coperta da esso, si avvicinava al gruppo.

“E tu chi sei?!” chiese Kiriha.

“Un amico.” Rispose lui, mostrando un Xros Loader rosso, identico a quello di Taiki, solo che sembrava parecchio rovinato.

“Un altro Generale? Non sapevamo nulla di te!” esclamò Taichi.

“Ovvio! Nessuno può sapere qualcosa sui numeri uno del Mondo Digitale!” replicò il Digimon.

“Tutto bene, Nene-san?” chiese il ragazzo.

La ragazza annuì.

“Menomale, temevo di essere arrivato tardi. E vedo che anche Taiki-senpai è sano e salvo.”

“Scusa… ma ci conosciamo?” chiese il Generale dal Xros Loader rosso.

“No, ma sono un vostro grande fan. Ora se non vi dispiace, vorrei sistemare un certo nemico…”

“Credi di potermi sconfiggere?” domandò Taichi, rialzandosi. “Prima mi avete solo colto di sorpresa, non sperate di riuscirci di nuovo.”

“Mai sottovalutare l’avversario. Questa è una regola che ho imparato sulla mia pelle.” Rispose lui, stringendo con forza il Xros Loader. “Gumdramon, Chou Shinka!” urlò il ragazzo, mentre il dispositivo nella sua mano veniva circondato da un cerchio d’orato.

Senza perdere ulteriore tempo, fece girare il braccio attorno a sé, lasciando così decine di copie del cerchio, le quali scomparvero qualche secondo dopo.

Il Digimon urlò subito, scomponendosi in dati, che si riconfigurarono subito in un nuovo Digimon, il cui colore era sempre viola, ma ora più simile a un drago e con la coda che terminava con un tridente.

“Arresterdramon!” tuonò lui.

“Tutto qui? Non basterà!”

“Oh, lo so perfettamente. Per questo non ho ancora finito! Arresterdramon! WarGreymon! DigiXros!”

“WarGreymon?” ripeté sorpreso Tai, mentre anche Agumon spalancava gli occhi.

Nel frattempo, la corazza del nuovo Digimon cominciò a mutare, diventando uguale a quella del livello mega di Agumon.

“Xros Up! Arresterdramon!”

“Noi lo porteremo via da qui e sigilleremo il passaggio.” Spiegò il ragazzo. “Non so se ci rivedremo presto.”

“Aspetta! Chi sei?” chiese Izzy.

“Come ho detto prima, un amico. Sono dalla vostra parte. Ed è per questo che lo allontanerò da qui! Arresterdramon!”

“Okay!” rispose il Digimon, correndo verso Taichi, per poi afferrarlo.

“Che cosa?!”

“Time Shift!” urlò il ragazzo, puntando il Xros Loader verso i due, che vennero risucchiati dal terreno.

Senza perdere un secondo, il ragazzo raggiunse quel punto, scomparendo anche lui.

Tutti quanti rimasero a fissare quel punto sorpresi.

“Che cosa… è successo?” disse infine Mimi.

“Non ne sono sicuro, ma pare che un perfetto sconosciuto abbia appena portato via quel Taichi…” rispose Takuya.

“Ma chi era? Perché ci parlava come se ci conoscesse?” domandò Nene.

“Però era forte.” Fece Kiriha.

“E aveva un WarGreymon dalla sua parte.” Esclamò Agumon.

“Basta con le chiacchere!” disse Matt, girandosi verso Patamon e Gatomon. “So che vi siete appena ripresi, ma dobbiamo partire subito! Non voglio che TK e Kari rimangano troppo tempo con questo Baguramon!”

“Va bene.” Rispose Patamon. “Anche noi vogliamo salvarli il prima possibile! È difficile credere che siano cambiati così tanto!”

“D’accordo. Allora noi rimarremo qui a tenere sotto controllo la situazione.” Fece Zoe, mentre gli altri annuivano.

“Anche noi rimarremo qui.” Disse Neo, indicando gli Alias III.

WarGrownmon tornò nuovamente Guilmon, per poi raggiungerli assieme a Takato.

“Perfetto! Allora Gate Open!” urlò Taiki.

Lui, Nene, Kiriha, Tai, Matt, Izzy, Ken, Takato, Rika, Ryo, Henry, Takuya, Koji e Masaru fecero sparire i loro Digimon dentro i rispettivi Xros Loader e Digivice, assieme a Veemon e UnforceVeedramon, per poi venire avvolti da una specie di bolla d’aria, che li sollevò in aria e trascinò verso la bandiera, che gli inghiottì.

 

 

Poco lontano dal gruppo rimasto, un signore con la barba bianca e i vestiti rovinati osservò la scena.

“Hai agito d’impulso, come sempre.” Disse senza girarsi, mentre il ragazzo che era intervenuto prima appariva alle sue spalle.

“Scusa, ma non potevo starmene ulteriormente a guardare.” Si giustificò lui. “Avrebbe potuto realmente fare del male a Nene.”

“Potevi evitare di essere così confidenziale con loro. Se dovessero cominciare a dubitare, la nostra missione fallirebbe miseramente.”

“Non succederà! Non lo permetterò!”

“Lo spero. Quei ragazzi sono la nostra unica speranza… A proposito, dove lo hai portato?”

“Nel DigiQuartz. Ci metterà un po’ per riuscire ad andarsene. L’ho portato in una zona molto lontana da qui.”

“Capisco…”

“Comunque era decisamente forte per essere un umano. Ora capisco molto cose…”

“Ricordatevi che non dovete interferire troppo altrimenti-”

“Altrimenti le cose prenderanno una piega diversa, lo sappiamo. Sono il capo dei ribelli, e mi hai ripetuto quella frase migliaia di volte.”

Il vecchio sorrise.

“Con te è sempre meglio essere sicuri.”

“Grazie per la fiducia… E gli altri? Hanno già fatto rapporto?”

“No. Ma dopotutto, gli hai affidato un compito abbastanza difficile.”

“Sono stati loro a insistere. Spero solo che non cerchino di strafare… Ora come ora, non possiamo ancora affrontarlo…”

“E lui? Si è già risvegliato?”

Il ragazzo sospirò.

“Purtroppo sono arrivato tardi. Avevano già inviato i dati, perciò sarà questione di ore…”

“Io mi riferivo all’altro.” Precisò l’uomo.

“L’hai visto anche tu, no?” replicò il ragazzo.

“Speriamo che non se ne siano resi conto anche loro… o saranno grossi guai per tutti noi.”

“Tranquillo. Io e Gumdramon partiremo subito per seguire Taiki-san e gli altri. E se le cose si metteranno male, interverremo in prima persona.”

“D’accordo. Allora affidiamo le nostre speranze a te. Io credo tornerò indietro. Se la piega degli eventi lo richiederà, tornerò con i rinforzi. Anche perché conoscendovi, non passerà molto prima che Baguramon vi scoprà.”

“E ci risiamo con la mancanza di fiducia…”

“Avete fatto sparire uno dei suoi uomini. La cosa non passerà inosservata.” Disse il vecchio, tirando fuori un Xros Loader nero.

“Ho un discreto esercito con me. Non avrà vita facile nemmeno lui. Per fortuna, qui non c’è alcun tipo di limitazione.”

“L’unica cosa che conta è che devi impedire a ogni costo il D5. Se dovesse riuscire a realizzarlo, questo viaggio sarà stato inutile. Ci vediamo presto, Tagiru. Time Shift!”

Detto ciò, il vecchio scomparve, lasciando soli il ragazzo e il Digimon.

“Ci vediamo presto, eh? Come se non sapessimo entrambi che comunque finisca la missione, non sarà per niente facile rivederci…”

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Capitolo 12
*** Il ritorno del fratello perduto! La storia del leggendario Digimon Tamer! ***


Okay, sono in super ritardo... vi chiedo scusa, ma tra il crossover ufficiale delle sette serie di Digimon, l'uni e tante altre cose, non sono riuscito a concentrarmi a dovere...
Ad ogni modo, finalmente ecco qui il capitolo 12!
Riconosco che è un capitolo un po' noioso... però temo anche neccessario, dato che la storia di Ryo è ancora semi-sconosciuta in Italia XD
Ma baldo alle ciance e passiamo alle recensioni!


@ cece95: Tagiru sinceramente come personaggio in sé non è male, solo che nella serie ufficiale, come tutti gli altri, è stato sottovalutato. Comunquep adesso posso vantarmi di aver previsto il crossover avvenuto tra le sette serie XD (ripensa ancora a Masaru che prende a pugni Venomyotismon di fronte a una shockata Xros Heart XD)
@ Ren92: tranquillo, questa fiction durerà ancora parecchio, e Hikari avrà ben altri problemi da affrontare XD. Anche se quello contro cui mi accanirò particolamente sarà... beh, lo scoprirai presto XD. 

Bene, e ora... buona lettura!

Capitolo 12: Il ritorno del fratello perduto! La storia del leggendario Digimon Tamer!
Quando i ragazzi uscirono dal varco, si ritrovarono sul letto di un fiume ormai completamente asciutto.
Attorno a loro c’erano delle case dall’aspetto tetro, e dietro esse si poteva scorgere un cimitero.
“Ma che bel posto… perfetto per un picnic.” commentò ironico Masaru.
“Sapete dove siamo?” chiese Tai a Taiki.
“Dovremmo essere nella Vampire Land, se non sbaglio.” Rispose Kiriha.Ren92
“Vampire? Il nome mi è già poco simpatico…” fece Gatomon, guardandosi le mani. “Cavoli, ma come faceva Kairi a non sentirti a disagio?”
“Io mi chiedo come fanno gli umani a non volare.” aggiunse Patamon, sospirando.
“Ci vorrà un po’ perché vi abituiate. Mi dispiace.” Rispose Izzy.
“Non preoccuparti. L’importante è che ci avete dato l’opportunità di salvare TK e Kari.”
“Umpf. Vediamo di sbrigarci. Questo posto non mi piace per niente…” fece Rika.
Non appena ebbe detto ciò, Ryo gli si avvicinò.
“Cosa sentono le mie orecchie? La famosa regina dei Digimon ha paura di una citta fantasma?”
“Non dire idiozie! Ma se permetti, posso avere i miei gusti in fatto di posti!”
“Esattamente, cosa dobbiamo fare per conquistare anche questo regno?” chiese Takuya.
“Semplice: sconfiggere il Generale della Morte che regna qui.” Rispose Kiriha. “Ma sono sicuro che sarà facile come bere un bicchiere d’acqua. Dopotutto, Blue Flare è l’esercito più forte.”
“Guarda che stai dimenticando me, il più grande e famoso guerriero del Mondo Digitale, Daimon Masaru-sama e il suo compagno Agumon-sama!” esclamò l’agente della DATS, alzando un pugno, per poi girarsi.
“Ehi, Generale della Morte! Vieni fuori, così posso prenderti a pugni!”
Prima che potesse continuare, Tai, Takato, Takuya e Taiki gli saltarono addosso, costringendolo al silenzio.
“Ma sei impazzito?! Non sappiamo nemmeno chi è!”
“E allora?” replicò lui, riuscendo a riprendere a parlare. “Non ci sarà nessun nemico abbastanza forte per me!”
“Forse non dovevamo farlo venire…” disse sconsolata Nene.
“Sta arrivando qualcuno!” fece la voce di Shoutmon dal Xros Loader, poco prima che uscisse fuori, evocando subito la sua arma.
Immediatamente, anche tutti gli altri Digimon uscirono dai rispettivi Digivice, mettendosi di fronte ai propri compagni.
“E noi con questi cosa ci facciamo?” chiese Patamon, guardando il suo Digivice.
“Purtroppo dovete scoprirlo voi. Lì dentro io, Henry e Wizardmon abbiamo inserito i vostri dati originali, ma non sappiamo con precisione che cosa succederà.” rispose Izzy, mentre Tentomon si sollevava in volo.
“Chi sta arrivando?” chiese Ken.
“Mi sembra… un Lopmon!”
“Un Lopmon?” ripeté Henry. “È accompagnato da una bambina?”
“Non penserai che…”
“No!” rispose il Digimon insetto. “È da solo. Ma sembra che stia scappando da qualcosa.”
“Scappando? Sei sicuro di non vedere altro?”
“Ora sta apparendo qualcosa dietro di lui… Oh, cavoli!”
“Che cosa succede?”
“Un vero e proprio esercito di Devimon! Sta scappando da un esercito di Devimon!”
“Che cosa?!” esclamò Patamon, mentre gli altri Digimon si preparavano a combattere.
Ma non appena sia il Lopmon che i Devimon furono a vista di tutti, un urlo alle loro spalle li distrasse.
Senza che potessero fare nulla, una serie di raggi di luce li superò, colpendo in pieno i Devimon.
Per qualche secondo, essi rimasero sospesi in aria, per poi venire circondati da un cerchio di dati.
“Che cosa?! Ma quello è Digicodice!” esclamò Koji, mentre i Devimon si dissolvevano.
“Cattura Digimon completata!” urlò la stessa voce di prima.
Tutti si girarono, ritrovandosi di fronte ad un ragazzo dai pantaloni corti e una maglietta blu con sopra una stella. I suoi capelli erano marroni, con un ciuffo che cadeva in avanti di colore rosso.
Al suo fianco c’era un Angemon, e di fronte a lui decine di miniature di Devimon, che scomparvero non appena il ragazzo spostò il Xros Loader rosso che aveva in mano.
“Ottimo lavoro, Angemon!” esclamò lui. “È stato un bel bottino!”
Il Digimon si limitò a sorridere, per poi tornare nel Xros Loader del ragazzo.
“Ehilà!” li salutò lui, avvicinandosi. “Chi siete? Non vi ho mai visti prima.”
“Questo dovremmo chiederlo noi.” Disse stupito Kiriha. “E si può sapere che cos’hai fatto?”
“Semplice: ho catturato quei Devimon. Ora sono tutti al mio servizio.” Rispose come se nulla fosse.
“Tu hai fatto che cosa?!” esclamarono increduli Tai, Matt, Izzy e Patamon.
“Cosa sono quelle facce? Sono un cacciatore, proprio come voi.”
“Cacciatore?” ripeté Nene. “Che cosa intendi dire con cacciatore?”
Sentendo ciò, il ragazzo sembrò sorpreso.
“Scusate, ma se non sbaglio voi tre avete in mano un Xros Loader. Per cosa lo usate, se non per cacciare i Digimon che incontrate?”
“Noi non cacciamo Digimon.” Rispose Rika. “Anzi, la maggior parte di noi ha un solo Digimon con sé.”
“Dite davvero?! E allora perché state viaggiando per il Mondo Digitale? Ad ogni modo, io sono Akashi Tagiru! Piacere di conoscervi!”
“Da come parli, sembra quasi che tu non sappia la situazione attuale di questo mondo.” Fece Ken.
“Oh, vi riferite a Baguramon? Non è altro che un buffone che si crede superiore a tutti. Ma io conoscevo l’unica persona che è riuscito a sconfiggerlo.”
Mentre diceva ciò, il suo tono divenne più basso.
“Purtroppo, provò pietà per lui e lo lasciò in vita… E Baguramon lo colpì a tradimento, cancellandolo.”
“Si trattava di un Digimon?” domandò Tai.
Tagiru scosse la testa.
“Era il mio miglior amico… il mio sensei. Ma non riusciva proprio ad odiare il suo nemico. In tutti gli anni in cui mi ha addestrato a diventare un Hunter, non l’ho mai visto disprezzare nessuno. Forse è per questo che veniva considerato l’eroe del Mondo Digitale.”
“Come si chiamava?” chiese Taiki.
“Il suo nome non ha importanza. E ormai, è passato troppo tempo. Sono anni che viaggio per questo mondo, sebbene ogni tanto torni nel mondo reale. La cosa strana è che l’ultima volta che sono venuto qui, il Mondo Digitale era diviso per Zone, mentre adesso…”
“Baguramon purtroppo è entrato in possesso di tutti i Code Crown. E non è tutto.”
“Vi riferite agli umani che lo accompagnano, vero?” lo anticipò il ragazzo. “Li ho visti, sebbene mi sia tenuto a distanza… Facevano paura solo a guadarli.”
“Sono nostri amici, finiti sotto il suo controllo.” Fece Takato.
“Che cosa?! Dite davvero? Ma il Code Crown non dovrebbe permettere di controllare solo gli esseri digitali?!”
“A quanto pare, chi si trova qui è considerato tale.” Disse Patamon, guardandosi le mani. “Io stesso ero finito sotto il suo controllo, e la mia punizione è questa…”
“Di che cosa parli?”
“Noi due in realtà siamo Digimon… ma per poterci salvare e tornare nuovamente liberi, siamo dovuti diventare umani.” Rispose Gatomon.
“Eh?!” esclamò Tagiru, assieme ad una decina di voci provenienti dal Xros Loader.
Veemon spalancò gli occhi sentendo alcune di esse.
“Ma tu guarda…” mormorò, sorridendo.
“Quindi cos’avete intenzione di fare?”
“Trovare il Generale della Morte di questo regno, ed eliminarlo per poter accedere al successivo, fino a giungere da Baguramon ed eliminarlo con le nostre mani!” esclamò Kiriha.
“Ah, davvero? Beh, buona fortuna allora.” Rispose poco convinto il nuovo, girandosi.
“E tu?”
“Io? Spiacente, ma non ho intenzione di farmi coinvolgere in una guerra senza speranza di vittoria. Baguramon sarà un buffone, ma è comunque forte. E non c’è più nessuno in grado di sconfiggerlo. Datemi retta e andatevene.”
“Come osi?!” esclamò Masaru, mostrandogli un pugno. “Io non sono mai scappato di fronte a niente e nessuno, e non comincerò oggi! Prenderò a pugni Baguramon, e lo cancellerò per sempre!”
“Ben detto Aniki! Proprio come abbiamo fatto con tutti i nostri nemici!”
Mentre i ragazzi parlavano, Henry e Izzy si avvicinarono a Lopmon, per vedere come stava.
“Tutto bene?” chiese il Tamer al Digimon, che annuì.
“Sì… mi avevano quasi preso. Ma grazie a quell’umano, per il momento sono salvo.”
“Come mai ti inseguivano?”
“Volevano farmi fare la fine dei miei fratelli. Tutti i Lopmon qui vengono presi e acquisiti dal Generale della Morte.”
“Che cosa?! Vuoi dire che è in grado di acquisire i dati?”
“Beh, non proprio… Gli costringe a fare una DigiXros con lui, ma senza possibilità di scioglierla.”
“Che mostro…” fece Nene, avvicinandosi.
“Non per niente, sono uno dei sette generali.” Fece una voce sopra di loro.
Tai, Matt, Izzy, Ken, Patamon e Gatomon sgranarono gli occhi.
“No… impossibile!” esclamò quest’ultima, girandosi verso l’alto.
Sopra di loro, un Digimon con un armatura viola gli osservava.
“Salve digiprescelti. Il destino ci fa incontrare di nuovo. O forse… è la mia sete di vendetta.”
“Myotismon!” urlarono i sei, mentre gli altri si preparavano a combattere.
“Sei ancora vivo?!” esclamò Gatomon, senza nascondere la sua rabbia.
“Ormai dovresti saperlo che non è facile eliminarmi. Tornerò sempre indietro, per vendicarmi! Ora però ho un nuovo nome, oltre che un nuovo aspetto… ora sono NeoVandemon!”
Tutti i ragazzi, ad esclusione di Patamon e Gatomon, presero in mano il loro Digivice.
“Speri di poterci fare qualcosa?” domandò Kiriha. “Greymon, MailBirdramon, DigiXros!”
Subito, dal suo dispositivo uscì MetalGreymon, che ruggì contro l’avversario.
“Reload, MetalGarurumon!” urlò Tagiru, facendo uscire il Digimon dal Xros Loader.
“Andate anche voi!” urlarono insieme Tai e Matt, facendo evolvere a livello mega i loro Digimon.
“Digievolvi, Woormon!” gridò Ken.
“Biodigievoluzione!” esclamarono insieme i quattro tamer, sparendo assieme ai loro Digimon, riapparendo pochi instanti dopo nelle loro forme mega.
“Digievoluzione Spirit!” dissero in sincronia Takuya e Koji, trasformandosi in Agunimon e Lobomon.
“Non vorrai essere da meno, vero Agumon?” chiese Masaru, caricando il suo Digivice con la Digisoul.
“Certo che no, aniki!” rispose lui, evolvendo subito alla sua forma mega.
“Nene, Sparrowmon!” disse Taiki, ottenendo un accenno come risposta dalla ragazza, che lasciò uscire il Digimon.
“DigiXros!” urlarono i due generali insieme, mentre Shoutmon, Ballistamon, Dorulumon, Starmon e Sparrowmon si illuminavano, unendosi in una sola luce.
“Shoutmon X5!” urlò il risultato della Xros, molto simile a X4, ma con l’aggiunta di vari componenti di Sparrowmon.
“MetalGreymon, Chou Shinka!” urlò Kiriha, facendo avvolgere il suo Digimon dall’aura dorata.
“ZeekGreymon!” esclamò quest’ultimo.
“Sperate forse di potermi sconfiggere?” domandò divertito NeoVandemon.
“Non lo speriamo, ne siamo sicuri!” rispose Gallantmon.
“Fantastico…” fece Tagiru, osservando i Digimon. “Non avevo mai visto nulla del genere! Umani che si fondono o si trasformano in Digimon! Incredibile!”
“Lascia a dopo l’entusiasmo!” esclamò Ken. “Se vuoi uscirne vivo, dovrai aiutarci a sconfiggerlo!”
“Lo so!” rispose il ragazzo.
“Vedo che non sei cambiato di una virgola… Ken.” fece una voce remota, che risuonò nell’aria.
I ragazzi e i Digimon, compreso il Generale della Morte, si fermarono nel sentirla.
“Chi ha parlato?” domandò l’ex imperatore, guardandosi attorno, mentre Stingmon lo raggiungeva.
“Ma come? Hai già dimenticato la mia voce?” continuò l’altro. “Anche voi altri… eliminate qualcuno e lo cancellate dai ricordi?”
“Chi sei? Fatti vedere!” urlò Tai.
“Come volete…”
Di fronte a loro, dal nulla apparve un ragazzo dai capelli viola, tutti disordinati.
Ken sgranò gli occhi, cominciando a tremare visibilmente.
“E tu chi saresti?” domandò Kiriha.
“Osamu…” mormorò Ken, cadendo a terra in ginocchio. “Non è possibile…”
“Che cosa?!” esclamarono gli altri del suo gruppo, guardandolo il loro compagno, per poi girarsi verso il nuovo arrivato.
“Com’è possibile?” esclamò Patamon. “Credevo che tuo fratello fosse…”
“Morto?” fece Osamu, divertito. “Sì, in effetti lo ero.”
“Sei un fantasma?” chiese Takuya.
“Un fantasma? Non essere assurdo, non esistono neppure nel Mondo Digitale!” replicò Kiriha.
“Mio fratello è arrivato nel Mondo Digitale come fantasma… Perciò non è una cosa impossibile.” Fece Koji.
“Fantasma? No, no, nulla di così primitivo. A quanto pare, voi stolti non siete mai riusciti a vedere la verità.” rispose Osamu.
“Che cosa stai dicendo?” chiese Patamon.
Millenniumon.” Si limitò a rispondere il ragazzo.
A quel nome, Ken, Tai, Matt, Justimon, Patamon e Gatomon spalancarono gli occhi.
Millenniumon?” ripeté Tagiru. “Che Digimon è?”
“Uno dei Digimon più potenti mai esistiti…” rispose Tai, abbassando lo sguardo. “Noi digiprescelti siamo stati incapaci di affrontarlo…”
“Aspettate un secondo! Da noi non è arrivata nessuna informazione sul suo conto!” esclamò la voce di Takato.
“Ryo ne aveva già accennato… Cos’ha a che fare questo Digimon con voi?”
Millenniumon… Era un Digimon malvagio. Apparve dopo la sconfitta di Apokarimon, e imprigionò tutti e otto i bambini prescelti.” Cominciò a spiegare Ryo. “Io all’epoca ero un semplice ragazzo, che si divertiva a giocare al computer. Fu allora che conobbi Agumon. Mi chiese il mio aiuto per salvare Tai e gli altri, e si propose come mio Digimon temporaneo. Fu allora che ricevetti il mio primo Digivice.”
“Il tuo primo Digivice?!” esclamò Rika. “Come sarebbe a dire primo?”
“È una lunga storia…”
“Vai pure avanti.” Fece Osamu, sorridendo. “Sono anch’io curioso di sentire la storia del leggendario Digimon Tamer. Le informazioni sul tuo conto sono vaste, ma nessuna precisa. Un racconto dal diretto interessato sarà più che interessante!”
I ragazzi lo guardarono, per poi voltarsi verso Ryo.
“Capisco… In effetti, la mia storia è molto complicata. Va bene, allora vi dirò tutto quanto.” Disse.
“Quando arrivai per la prima volta nel Mondo Digitale, mi ritrovai ad affrontare tutti i nemici che Tai e gli altri avevano sconfitto, riportati in vita da Millenniumon. Con fatica e l’aiuto di tutti, riuscii a sconfiggerli, arrivando così di fronte a Millenniumon. Ingaggiai la battaglia, e ne uscii vincitore.”
“Scusa la domanda… Ma che razza di Digimon è questo Millenniumon?” chiese Tagiru.
“È un incrocio tra Kimeramon e Macchindramon.” Rispose Ryo. “Almeno, la sua prima forma. Ad ogni modo, dopo essere riuscito a sconfiggerlo e aver salvato Tai e gli altri, ritornai nel mondo reale. Per qualche motivo, il tempo passato nel Mondo Digitale, sebbene fosse stato riconfigurato, risultò ben maggiore al tempo del Mondo Reale.
In seguito, avvenne il ben noto attacco di Diaboromon. E fu allora che conobbi Ken. Ci trovavamo insieme quando dal suo computer uscì un Digivice D-3, destinato a me. Scoprii che un clone di Diaboromon era sopravvissuto e aveva raggiunto il Mondo Digitale. Così insieme a Tai e a Ken, che volle seguirmi, lo inseguii. Ken e Tai rimasero alla città della rinascita, mentre io andai ad affrontarlo assieme a Veemon.”
“Veemon? Vuoi dire il Veemon di Davis?” chiese Henry, mentre il Veemon vicino a loro ascoltava con attenzione.
“Sì, proprio lui. Riuscimmo a sconfiggerlo facilmente… ma qui avvenne un imprevisto. Millenniumon era ancora vivo, e aveva usato quel clone per attirarmi nel Mondo Digitale. Usando i suoi poteri, spaccò in due il mondo, pietrificando Tai e Agumon e separando me e Ken.
Ognuno, per conto proprio, dovette avanzare nel Mondo Digitale, fino a raggiungere il luogo dove si trovava Milleniumon. Qui scoprimmo che si era evoluto, diventando
Moon=Millenniumon. Io e Ken, che nel frattempo aveva conosciuto Woormon, lo affrontammo insieme, facendo evolvere insieme i nostri Digimon, formando per la prima volta Phaildramon. Riuscimmo a batterlo, e il Mondo Digitale venne ripristinato come prima. E qui… comincia l’incubo di Ken. Millenniumon, prima di scomparire, mi scagliò contro un ultimo attacco… i suoi Dark Seed, i semi delle tenebre. Ken mi fece da scudo, ricevendo in pieno l’attacco. Come sapete, il Dark Seed che entrò in lui lo cambiò lentamente, trasformandolo nell’Imperatore Digimon.”
“In pratica, questo Millenniumon è il responsabile di una marea di guai. Ma perché ho l’impressione che la storia non sia ancora finita?” fece Rika.
“Perché è così. Infatti, oltre a lanciare i Dark Seed, Millenniumon prima di svanire si rivolse a me. Mi disse che i suoi poteri, proprio come i miei, erano eterni, e non sarebbe mai scomparso definitivamente.
Riportai nel Mondo Reale Ken, il quale era uscito molto provato dall’attacco subito. Ma mentre mi prendevo cura di lui, sul suo computer apparve un quiz per poter partecipare a un certo torneo D-1. Ignorando i miei presentimenti, che mi dicevano che quel quiz era stato fatto su misura per me, lo completai. Qui… mi apparvero i quattro supremi.”
“I quattro supremi?!” esclamarono in contemporanea gli altri tre tamers.
“Vuoi dire che ne eri già a conoscenza?!” fece sorpreso Takato.
“Sì. Venni subito trasportato nuovamente nel Mondo Digitale, dove Gennai mi rivelò che era stato indetto un torneo tra Digimon, e io, insieme ad altri bambini prescelti, ero uno dei partecipanti. Qui mi trovai a combattere contro il gruppo di Tai e altri ragazzi che non avevo mai visto, con i quattro supremi come Digimon. Riuscii a vincere il torneo… e scoprii che era stato tutto una farsa!” disse Ryo, alzando il tono di voce e girandosi verso Tai e Matt. “Non è così?”
I due abbassarono lo sguardo.
“Te lo dissi anche allora… lo ignoravamo anche noi.” Rispose il castano. “Non potevamo sapere che quel torneo aveva l’unico scopo di allenarti.”
“Allenarti?” chiese Taiki. “Per che cosa?”
“Per affrontare di nuovo Millenniumon. Era tornato, sebbene solo come spirito. Io ovviamente ero infuriato per come ero stato trattato. Quelli che credevo amici mi avevano ingannato solo per usarmi come carne da macello! Tuttavia, decisi comunque di affrontare Milleniumon. Lo sconfissi per la terza volta, e qui scoprii la verità: io e Millenniumon, usando i suoi stessi termini, eravamo lo Yin e lo Yang. Non potevo sconfiggerlo finché io sarei stato vivo. Eravamo legati nel destino. Millenniumon a quel punto mi prese, provocando un esplosione e facendomi viaggiare nel tempo.
Non ho idea di dove volesse portarmi… ad ogni modo, mi ritrovai nel primo Mondo Digitale. Il Mondo Digitale originario.”
“Che cosa?!” esclamarono tutti quanti, e anche Osamu e NeoVandemon lo guardarono sorpresi.
“Il Mondo Digitale… originario? Che cosa significa?” esclamò Kiriha.
“Atanasoff e ENIAC.” Rispose Ryo. “Questi sono stati i primi due computer. Furono loro a creare il Mondo Digitale, che in seguito si scisse, creando i vari mondi digitali attualmente esistenti. Qui incontrai Monodramon. ENIAC, che aveva assunto una propria volontà, mi rivelò che Millenniumon aveva intenzione di attaccare i bambini prescelti prima che conoscessero i loro Digimon. E non solo loro. Anche voi, Takato, Rika e Henry, eravate suoi obiettivi.”
“Cosa? Vuoi dire che Millenniumon ha cercato di eliminarci?” chiese Takato.
“Proprio così. Non voleva avere altri rivali oltre a me. Cominciai a viaggiare nel tempo e nelle dimensioni, fermandolo in tempo.
Alla fine, ENIAC spedì me e Monodramon nel futuro, dove incontrammo nuovamente Millenniumon. Qui i due Digimon ingaggiarono una battaglia che sembrava non avere vincitori. E fu allora che Millenniumon mi rivelò l’ultima verità: il mio vero Digimon, il Digimon che sarebbe dovuto essere il mio partner… era proprio lui. Millenniumon era il mio Digimon.”
Sentendo ciò, tutti i ragazzi spalancarono gli occhi.
“Vuoi dire che per tutto quel tempo… hai sempre combattuto contro il tuo Digimon?”
“Non so perché cominciò ad attaccare gli altri… Ad ogni modo, Monodramon non era d’accordo, e diceva di essere lui il mio Digimon. I due continuarono la loro battaglia, finché non avvenne l’ultimo imprevisto della mia storia. Si innescò una digievoluzione molecolare. Monodramon e Millenniumon si fusero, creando Cyberdramon. Quindi possiamo dire che alla fine… sia Millenniumon che Monodramon sono i miei Digimon. Millenniumon è stato completamente assorbito, per questo ora c’è solo Monodramon, il quale però ha tutti i suoi poteri.”
“E poi che cos’è successo?” chiese Tai. “Ti abbiamo cercato a lungo, ma non sei mai tornato! Credevamo… che Millenniumon ti avesse ucciso.”
“E qui arriva il finale della mia storia. Dopo la mia, possiamo dire, vittoria, mi fu offerta la possibilità di tornare nel mio mondo. Ma la rifiutai, procedendo verso un'altra dimensione. E qui comincia la mia storia come Digimon Tamer.”
“Capisco.” fece Osamu. “Il tuo titolo è più che meritato. Hai affrontato ostacoli che forse Baguramon stesso non riuscirebbe a superare. Tuttavia, c’è una cosa che non sai.”
Justimon si girò verso di lui.
“Che cosa vuoi dire?”
“Intendo dire… che Millenniumon non è ancora morto. Anzi, in questo momento… è proprio in mezzo a voi!” esclamò, indicando il gruppo. “E non è dentro di te, Ryo. Millenniumon, o meglio, il suo spirito… si è reincarnato!”

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