MinoRyuu Moments

di AlessiaDettaAlex
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Neve. ***
Capitolo 2: *** Pioggia. ***
Capitolo 3: *** Sole. ***
Capitolo 4: *** Vento. ***
Capitolo 5: *** Nebbia. ***
Capitolo 6: *** Luna. ***



Capitolo 1
*** Neve. ***


Mino  Ryuu Mom  ents - Snow, Rain, Sun, Wind, Fog, Moon.
 
Neve.
Lei adorava la neve. Non poteva farci assolutamente niente; le dava un senso di vitalità e contentezza uniche. Questo pensava la giovane Minori saltellando qua e là per la strada imbiancata mentre i fiocchi lenti le accarezzavano il viso. Quando si voltò indietro vide i suoi due accompagnatori morire di freddo:
«Takasu!! Taiga!! Che combinate? Dai correte anche voi che così vi scaldate!!!» gongolò infatti lei. I due dietro sospirarono. Ma la fucsia si fermò di colpo fissando un punto dietro la piccola collinetta su cui si trovavano. Taiga la guardò perplessa:
«Minorin! Che succede?» l’interpellata si girò e sorrise largamente:
«Facciamoci tutti insieme una bella pattinata quaggiù!» cinguettò lei indicando una pista ghiacciata in cui già molte altre persone stavano praticamente volando coi pattini. Taiga sbarrò gli occhi disgustata:
«Io non faccio queste cose per coppiette al primo appuntamento. Se vuoi andare portati Ryuuji» al che il ragazzo arrossì di botto.
«C-Che?» la fucsia lo chiamò sventolando un braccio e con un sorriso a trentadue denti:
«Dai Takasu! Vieni con me!»
«Ma io non so pattinare!»
«Ti insegno io!» Ryuuji rimase interdetto, ma Taiga lo svegliò dandogli un calcio nel didietro per spingerlo verso l’amica. Una volta sulla pista, Ryuuji si muoveva come una papera sul ghiaccio. Minori, che invece saettava sfiorando con maestria la lastra congelata, rise di gusto a quella scena:
«Takasu sei proprio traballante!» il ragazzo arrossì nuovamente per l’imbarazzo aggrappandosi saldamente al bordo della pista.
«Diciamo pure che sono un imbranato sul ghiaccio...» ammise grattandosi la nuca. Ma la ragazza le si parò davanti con le mani sui fianchi e sguardo di fuoco:
«Nessuno è un imbranato! Tutti possono imparare qualcosa di nuovo che all’inizio credono di non saper fare. Basta avere la forza di volontà!» asserì decisa tendendogli una mano. Il ragazzo stupito l’afferrò prontamente; si rialzò stringendo con sicurezza quelle piccole dita tra le sue. Ma proprio quando sembrava andare tutto per il meglio... caddero entrambi a terra, lei quasi sopra di lui. Quando Minori aprì gli occhi si trovava a due centimetri dal suo viso e stavolta fu lei ad avvampare ferocemente. Ryuuji rise divertito dalla faccia che aveva fatto, noncurante delle lamentele di disapprovazione della ragazza. Ma entrambi smisero di pensare alla loro posa imbarazzante quando videro che i fiocchi di neve cominciavano ad aumentare gradualmente; gli occhi di Minori si illuminarono e tese fanciullescamente un braccio verso il cielo:
«Yuki!!» fece lei, contenta come una bambina. Il ragazzo le sorrise divertito e le posò dolcemente una mano tra i morbidi capelli, accarezzandola piano. Già, che bella che era la neve.






Salve!!
Innanzitutto per chi non lo sapesse "yuki" significa "neve". Beh, rieccomi con l'ennesima MinoRyuu del secolo. Vogliamo forse dire che questa coppia non è meravigliosa? Belli loro ♥ adesso per i fan (o per chi semplicemente è incuriosito da questa coppia o dalla raccolta) ho pronte ben 6 one-shot di questo genere. Spero di pubblicare il più in fretta possibile, ma molto dipenderà anche dalle recensioni che riceverò!
Alla prossima,
Videl

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Capitolo 2
*** Pioggia. ***


Pioggia.
«Uffa» si lamentò Ryuuji osservando stancamente la pioggia picchiettare sul vetro della finestra di camera sua. Stava disteso sul suo letto a meditare cosa avrebbe potuto rigenerare quella prima giornata di vacanza estiva iniziata con una pioggia torrenziale del tutto inaspettata. Non sapendo più a che santo votarsi si alzò lentamente in piedi e si affacciò alla finestra in cerca di Taiga: sì, essere preso in giro da lei gli sarebbe andato molto meglio che starsene lungo lì a far niente. Uscì in balcone, e, presa una scopa in mano, cominciò a bussare pesantemente contro la finestra. Ma nessuno rispondeva.
«Dove può essere sparita quella stupida in una giornata come questa?» tentò di scrutare l’interno della stanza buia, ma gli risultò impossibile. Conoscendola, stava dormicchiando tranquillamente. Sospirò e a passi lenti aprì la porta di casa sua. Ciò che vide lo lasciò letteralmente a bocca aperta: Minori Kushieda stava passeggiando con un ombrello bianco e azzurro proprio davanti a casa sua. Quando lei lo vide e lo riconobbe gridò:
«Oh Takasu! Ciao!!» il ragazzo biascicò un saluto a sua volta alzando un braccio.
«Kushieda! È un evento nuovo vederti camminare qui davanti proprio quando apro la porta di casa» la giovane si mise una mano dietro la testa mordendosi la lingua imbarazzata.
«Veramente volevo venire a trovare Taiga, ma proprio davanti al portone del condominio ho sentito qualcosa che sbatteva contro una finestra. Questo mi ha fatto ricordare che tu abiti qui e mi era venuto in mente di venirti a salutare! Ma avevo paura di disturbare» Ryuuji la guardò come si guarda una pazza eretica:
«Disturbare? Ma neanche per idea! Taiga credo stia dormendo, inutile andarla a svegliare» Minori annuì.
«La capisco perfettamente. Beh, visto che ci siamo, ti va di farti una passeggiata?» fece alzando l’ombrello per invitarlo a uscire. Il volto del giovane fu attraversato da un sincero sorriso di gioia; quindi si infilò le scarpe e il giubbetto estivo in due secondi netti prima di correre sotto l’ombrello di Minori e prenderlo in mano. La ragazza si mise a chiacchierare con lui del più e del meno, dando l’idea che tra un discorso e un altro non respirasse neanche. Ad un certo punto però si fermò di scatto e tacque; Ryuuji la guardò interrogativo:
«Che c’è Kushieda?» l’altra scosse la testa sorridendo.
«Takasu! Ascolta la pioggia» il blu puntò l’attenzione sul ticchettio delle gocce sulla tela dell’ombrello:
«Cosa dovrei sentire?» la ragazza alzò una mano improvvisamente seria per far tacere il suo accompagnatore.
«La pioggia... ci parla»
«Come?!»
«Lo sai di cosa è fatta la pioggia Takasu? Sono lacrime di alieni alati» il giovane la guardò stupito.
«Non si dice che sono lacrime di angeli?»
«Anche. E secondo te cosa ci dicono gli angeli in questo modo?» fece l’amica perdendosi nello sguardo truce di lui. Ryuuji azzardò una risposta:
«Gli angeli... penso potrebbero piangere perché la gente nel mondo non sa amare» Minori annuì.
«Ma per te non c’è problema, Takasu. Tu sei il tipo di persona che sa amare giusto?» un tuono riempì l’aria e lasciò cadere quella domanda nel vuoto. Ma Ryuuji rispose lo stesso prendendo e stringendo la mano della ragazza affianco a lui.
«Sì, credo di sì. E tu?» la ragazza abbassò lo sguardo a terra e prese un po’ di fiato.
«Io amo, ma non so amare. Per amare bisogna essere altruisti e io sono un’egoista. Perciò non mi reputo in grado di farlo» il ragazzo le strinse di più la mano:
«Forse è perché dici così che gli angeli piangono, non trovi?» Minori si voltò di scatto e lo fissò sorpresa; poi gli sorrise dolcemente:
«Forse hai ragione tu» e ripresero a camminare in silenzio sotto la pioggia.







NdVidel.
Ahhhh questa mi piace abbastanza in quanto la discussione sulle "lacrime degli angeli" finale penso sia molto da Minori e Ryuuji in quanto nell'anime di questi dibattiti filosofici ne fanno molti insieme! Bello anche che Ryuuji riesca a colpirla alla fine, come di solito sa fare lui.
@Sho-chan: Ahhhh adoro quando dici quelle cose sulle mie MinoRyuu *çççç* credo che se mi vengono così bene come dici è per un motivo unico, e cioè perché tra le taaaaaaaaante coppie degli anime che adoro questa coppia è tra i primi posti assoluti! Comunque al bacio non ci avevo molto pensato, perché ho pensato questa raccolta come un insieme di momenti inseriti nella trama di Toradora! totalmente innocui, a tratti dolci. La scena della carezza è anche la mia parte preferita di quella one-shot... ho adorato descriverla! Spero che anche questa con l'elemento "Pioggia" ti sia altrettanto piaciuta! E ricorda che MinoRyuu r u l l e g g i a ♥
Alla prossima,
Videl

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Capitolo 3
*** Sole. ***


Sole.
«Taiga... ricordami perché siamo su un campo sotto il sole cocente di luglio a farci insegnare da Kushieda come si gioca a softball» Taiga mugolò rassegnata:
«Perché tu, cane bastardo, hai sbavato troppo dietro Minorin e le hai chiesto di insegnarti a giocare» Ryuuji piagnucolò e maledisse tra sé e sé la sua dannata lingua che parlava senza pensare. Lui non era esattamente quello che si suole definire... un genio degli sport. Inoltre aveva poca voglia di farsi una bella sudata a luglio per prendere lezioni sportive.
«Forza battitore! Yeah!! Forza battitore!! Yeah, YEAH!!» si auto incitava intanto l’energica Minori mentre scioglieva i polsi facendo roteare la mazza. Kitamura insieme ad una silenziosa Ami stava al lato del campo a sostenere gli amici:
«Aisaka, Takasu! Dateci dentro ragazzi!» ma Ryuuji lo fulminò e grugnò come un lupo inferocito:
«Chiudi il becco Kitamura!»
«Su, Takasu! Sei troppo teso amico mio!» ma il presunto amico per tutta risposta gli ringhiò contro con poca gentilezza; ad un certo punto Minori strillò:
«Forza Takasu! Mostrami come lanci quella pallina!!» Ryuuji, tornato obbediente e innocuo come un agnellino al solo suono di quella voce, prese un certo slancio e lasciò andare la palla, che finì dritta contro il tabellone dei punti alla sua destra. Ami scosse la testa schifata:
«Takasu... non ci sai proprio fare col softball» Taiga rincarò la pillola:
«Era un tiro penoso, cane imbranato» il povero ragazzo, che già era diventato fucsia in faccia per la figuraccia, gridò esasperato:
«Provateci voi, che siete tanto brave!» ma le due si azzittirono all’istante. Fortunatamente Minori manteneva quel suo sorriso rassicurante che gli bastava a tranquillizzarsi.
«Non ti preoccupare Takasu! Dai riprova!» Ryuuji rilanciò la palla, stavolta con più precisione. La svelta ragazza sportiva la colpì con sicurezza con la mazza facendola volare in alto nel cielo. Si sistemò la visiera sulla fronte con fare leggermente orgoglioso e poi gridò:
«Forza! Prendila al volo Takasu!» il giovane scattò indietro per identificare la pallina volante, ma più alzava lo sguardo più non vedeva altro che l’accecante luce del sole. Cercò con vari movimenti di farsi ombra indietreggiando sempre di più, fino a quando qualcosa di scuro che si frapponeva tra lui e il sole gli parò gli occhi da quella luce intensa; la cosa all’inizio gli fece piacere. Ma solo all’inizio.
«Dannazione!!!!» un tonfo secco risuonò per il campo da softball. Kitamura era rimasto immobile con le braccia sollevate di quando faceva il tifo; Ami passeggiava per il perimetro del campo come se niente fosse; Taiga e Minori erano rimaste a bocca aperta e ad occhi sbarrati verso Ryuuji. La fucsia si mise le mani nei capelli e corse verso il povero ragazzo steso a terra con un cratere stampato in fronte della grandezza di una pallina da softball.
«Takasu!!! Scusami tantissimo!!» il giovane era a metà tra la perdita dei sensi e la coscienza e mugolò qualcosa di indefinito. Allora la ragazza si inginocchiò e lo prese tra le sue braccia per sollevarlo, all’orlo di una crisi vittimistica:
«Takasu... è tutta colpa mia!! Dimmi che stai bene!! Riprenditi!!» nel momento in cui Ryuuji riuscì a connettersi alla realtà per più di cinque secondi, diventò bordeaux realizzando che era tra le braccia di Minori.
«K-Kushieda!!» la ragazza nel vederlo sveglio sorrise contenta:
«Sono felicissima che tu ti sia ripreso finalmente! Avevo paura di averti fatto male sul serio»
«Ma no, non è niente, figurati! E poi era tutta colpa del sole! Anzi ti ringrazio di esserti preoccupata così tanto per me» la guardò con dolcezza. Minori rispose sospirando finalmente tranquilla:
«Grazie a te di esserti ripreso!» il ragazzo si sollevò dalle braccia di lei andando a trovarsi casualmente vicinissimo alle sue labbra; ma nonostante l’imbarazzo che questo provocava, i due chiusero gli occhi e cominciarono lentamente ad avvicinarsi e avvicinarsi finché... finché Taiga non sopraggiunse sferrando un vigoroso destro a Ryuuji:
«Tieni le zampe a posto, bastardino!» Minori sorrise rassegnata al carattere violento dell’amica mentre il malcapitato ragazzo finiva di nuovo a terra; e Ryuuji, poco prima di svenire davvero, guardò un’ultima volta l’astro lucente nel cielo e balbettò:
«Sì, è... tutta colpa del sole...»







NdGlo.
Ahahah, questa è più stupida di quella sulla pioggia xD è un po' come Neve con la sola differenza che c'è in più la comicità che solo un personaggio incredibile come Aisaka Taiga può dare...!
@Sho-chan: sono d'accordissimo con tutto quello che hai scritto su Minori! Sono convinta anche io inoltre che sia un amore che va oltre qualsiasi superficiale scena comica che insieme possono fare. Ryuuji non è soltando il deficientozzo che sbava dietro Minori come dice Taiga, ma è un ragazzo profondamente innamorato di lei. Minori non è solo la sportiva, pazza e stramba di turno che sembra non interessarsi a Ryuuji (e la sua dichiarazione nella puntata 24 dell'anime infatti ci dà supporto), ma anche quella che ama e soffre per lui, per doverlo lasciare all'amica. Quindi... MinoRyuu RULLEGGIAAAAAAAA.

A dirla tutta ragazzi, un punto a favore a questa coppia lo dobbiamo dare tutti: e cioè che la MinoRyuu la trovo molto meno scontata della classica TaiRyuu. Questi due era ovvio che finissero insieme! Sorpresa e originalità sarebbe stato se fosse finito davvero con Minori! xD
Alla prossima!!!!
Videl

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Capitolo 4
*** Vento. ***


V  ento.  
Quello che facevano i cinque inseparabili amici sarebbe stato un bel pic-nic tra l’erba verde di maggio sulle rive di un fiumiciattolo tranquillo se non fosse stato per un piccolo particolare: c’era un vento che ti portava via. Seduti sopra la copertina di plastica che avevano preso per l’occasione, Taiga, Ryuuji, Minori, Ami e Yuusaku banchettavano, o almeno cercavano di banchettare, col poco cibo che il vento non aveva ancora spazzato via.
«Che schifo di giornata» si lamentò Taiga. Tutti annuirono tranne il giovane Yuusaku, eterna fonte di ottimismo:
«Forza ragazzi! Questo bel venticello invita all’appetito!» ma Ami gli rispose per le rime:
«Certo, invita all’appetito perché fa volare via la nostra unica fonte di nutrizione»
«Siete troppo negativi!» Ryuuji intervenne:
«Sei tu che sei troppo ottimista!» ma mentre si sviluppava questa piccola scaramuccia nessuno si accorse che a Taiga volò via di mano un onigiri a causa di una folata di vento eccessiva proprio mentre stava per addentarlo. La bionda si voltò per seguirlo con lo sguardo: l’onigiri rotolava, rotolava fino a che non si fermò proprio sul bordo del letto del fiume; allora si alzò di scatto non vista dagli altri e si appropinquò alla piccola pallina di riso per raccoglierla. Ma esattamente quando stava per afferrarla un’altra potente folata scaraventò la pallina in acqua e fece perdere l’equilibrio a Taiga:
«Aiuto!» tutti si voltarono a quel richiamo, ma quando questo accadde la ragazza era già finita nel fiume.
«Lasciatela lì, tanto deve imparare a nuotare» commentò sadica Ami. Ma Minori scattò in piedi:
«Arrivo Taiga!» e corse seguendo il percorso della corrente, distanziata di pochi centimetri da Ryuuji.
«Minorin! Ryuuji! Aiutatemi!» mormorava trascinata la ragazza. Più che una scena drammatica sembrava comica: Ryuuji si era accorto infatti molto prima di Taiga che l’acqua non era per niente profonda, anzi, misurava più o meno mezzo metro. Ma a dirglielo si sarebbe rovinato il divertimento che la scena gli provocava e oltretutto avrebbe preso delle sonore mazzate dalla sua vicina di casa e padrona. Taiga si aggrappò saldamente ad un ramo mentre piagnucolava disperata in balìa della corrente e Minori le si fermò alla stessa altezza; la salvatrice prese un bastone e chiamò Ryuuji:
«Dai Takasu! Vieni qui a darmi una mano!» il giovane si avvicinò ma una botta di vento più forte delle altre lo spinse troppo in là: urtò Minori che rischiò di finire in acqua anche lei, se non ci fosse stata la mano pronta di Ryuuji a sorreggerla.
«G-Grazie!» fece la ragazza lasciandosi cingere dalle braccia di lui, una volta riappropriatasi dell’equilibrio necessario a rimanere in piedi.
«Mi pare sia pericoloso qui per te» lei arrossì a quelle parole. C’era solo un problema: il blu non mostrava di volerla lasciare. La mente di Minori barcollò un momento, confusa da quell’abbraccio volontario o involontario che fosse; non capiva più niente, se non che così stava benissimo. E le bastava. Rimasero abbracciati in silenzio per svariati secondi ascoltando l’uno il respiro dell’altro. Fino a quando un ombra oscura dietro di loro ruggì:
«Grazie ragazzi per avermi aiutata a tirami su... e ancor più per avermi informata che potevo benissimo toccare da sola!!!» i due tremarono a quelle parole. Era ovvio di chi si trattasse, e ciò li spaventava a morte. Sì, sapevano cosa sarebbe toccato loro adesso: e in quel momento avrebbero preferito cento volte poter sparire come l’onigiri portato via dal vento.











NdMe.
Sì lo so, questa shot è moooolto meno brillante delle altre tre. Ma sinceramente avevo poca ispirazione... mi è sembrata banaluccia ma mi rifarò coi prossimi ultimi capitoli, promesso!
@Sho-chan: Ossì, quella era bella ed estivissima (?) ù_ù anche io ho odiato Taiga in quel momento, anche se continuo nello stesso tempo ad amarla xD In fondo quella ragazza rimane sempre troppo divertente e violenta; ha una personalità che è di mio gradimento! Ebbene sì, adoro maltrattare Ryuuji xD purtroppo lui fa la parte del povero idiota di turno, ma in un contesto come Toradora ci sta. Per quanto riguarda questa fan fiction, come hai visto altro che aquiloni! Spero ti sia piaciuta anche se Minori e Ryuuji non hanno concluso l'opera! Ma la concluderanno... uhuhuhuh. Eccome se lo faranno!
Alla prossima con la Nebbia,
Videl

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Capitolo 5
*** Nebbia. ***


N  ebbia.  
I passi risuonavano con più forza del solito sull’asfalto umido. Ryuuji si chiese come mai la nebbia amplificasse di tanto il suono delle sue scarpe, mentre attutiva con decisione altri tipi di rumori che vagavano nell’aria. Sospirò nascondendosi di più dentro il suo cappotto e la sua calda sciarpa. Era solo ottobre ma il clima richiamava più quello di una fredda mattina di gennaio. Non sapeva neanche lui come gli fosse venuto in zucca di farsi una passeggiata in quel nebbioso pomeriggio: forse per mancanza di compiti scolastici da svolgere? Mancanza di lavori casalinghi da completare? Mancanza di Taiga a rompere le scatole a casa sua? Probabilmente tutto questo insieme aveva contribuito a fargli venire la sventurata idea di cimentarsi in una passeggiata che risultava più complicata di una partita a mosca cieca. Sospirò di nuovo e sollevò lo sguardo: una pallina grigio-giallognola stava appesa lì, indisturbata e indiscreta su quel lembo di cielo. Quello dovrebbe essere il sole? Si chiese lamentandosi della pessima giornata. Mentre si lasciava disturbare da questi fastidiosi pensieri urtò per sbaglio una persona che stava correndo.
«S-Scusami tantissimo!» fece allarmato. Il tizio incappucciato non rispose ma sollevò lo sguardo verso Ryuuji lasciando trapelare un certo sguardo losco tra ciocche di capelli neri; poi riprese la sua corsa sfrenata senza curarsi delle scuse del ragazzo.
«Ah... che modi!» si lamentò ancor di più ficcandosi le mani in tasca e continuando stizzito la sua passeggiata. Non fece in tempo a fare tre passi, però, che un rumore sospetto lo fece voltare; ma dovette accorgersi che dietro di lui c’era solo grigiore. Si girò attorno trattenendo il respiro: il paesaggio prevedeva unicamente nebbia, nebbia e nebbia... in alto la solita pallina grigio-giallognola osservava silenziosa la scena. Il giovane sentì una morsa allo stomaco, come se si fosse accorto solamente adesso di essere solo, immerso in un banco di grigia nebbia umida e in un silenzio spettrale. Un grido femminile reso opaco dalla nuvola che attutiva la città lo ridestò dallo stato di trance, ma stavolta non si fermò al voltarsi: scattò indietro e cominciò a correre nella direzione dell’uomo di prima. Pian piano tra la nebbia poté scorgere la sagoma dell’individuo che sembrava avercela con una ragazza. Senza pensarci due volte Ryuuji gridò:
«Ehi tu lasciala stare!» il tipo si voltò di scatto e impallidì: lo sguardo truce del giovane sembrava quello di un pericoloso dragone. Il malvivente, forse persuaso del fatto che ci fosse uno che sembrava ancor più cattivo di lui, lasciò cadere un pezzo di legno che teneva in mano e fuggì spaventato. La ragazza avvolta totalmente nel suo cappotto si stringeva le orecchie bisbigliando freneticamente qualcosa; Ryuuji le si avvicinò e l’abbracciò per consolarla. Si sorprese del fatto che la giovane sussurrasse ancora quasi per auto-convincimento una cosa tipo “Io non ho paura” a velocità stratosferica. Poi ebbe un dubbio: che l’avesse scambiato per il delinquente di prima?
«Stai tranquilla, l’uomo che ti infastidiva l’ho cacciato via ormai» fece accarezzandole il viso nascosto sotto il cappuccio. L’altra si bloccò improvvisamente: quel tocco... quella voce...
«AH! Takasu!!!» gridò saltando quasi in aria dalla sorpresa. Il giovane divenne di due colori diversi insieme: bianco per lo spavento e rosso per aver riconosciuto di chi si trattava.
«K-Kushieda?!» si rialzò di scattò distogliendo gli occhi da lei: «Scusa io... non ti avevo riconosciuta nella nebbia...» Minori inspirò a fondo l’aria gelida gli rispose ironicamente:
«Perché ti scusi? Se mi avessi riconosciuta prima non mi avresti salvata?» ridacchiò. Ryuuji si affrettò a rispondere colto in fallo:
«No, no! Non intendevo quello figurati!» abbassò lo sguardo e sussurrò: «Al contrario... se ti avessi riconosciuta prima ti avrei salvata con più velocità» si lasciò sfuggire senza accorgersene; ma la risata intenerita di Minori lo fece arrossare di nuovo:
«Ehm... ho appena detto qualcosa che doveva rimanere nei miei pensieri, vero?» lei scosse la testa per rassicurarlo e gli si avvicinò:
«Grazie per avermi aiutata Takasu!» poi alzò un braccio e carezzò dolcemente il volto dell’amico, che intanto avvampava: «Dovevo restituirti le carezze che prima mi hanno tanto rassicurata» si giustificò lei. Il giovane sorrise. In quel momento ringraziò tutti gli dei e i Kami esistenti per quel singolare pomeriggio. Ah, e anche per la nebbia.










NdVidel.
Mi scuso largamente per il ritardo intollerabilissimo... ma questa sulla nebbia non sapevo proprio come farla e negli ultimi mesi non ho avuto neanche il tempo di pensarci! Però devo dire che stamattina mi ci sono messa e quello che è uscito mi lascia abbastanza soddisfatta... un atto di eroismo da parte del nostro Ryuuji innamorato cotto ♥ Spero in recensioni favorevoli e saluto particolarmente la mia Sho-chan, la socia per l'espansione della MinoRyuu!
@Sho-chan: ahahahaha bella la vendetta! Però povera Taiga, in fondo mi sta simpatica xD non volevo farle del male... forse. Bbbeh. Ahhh che descrizione romantica che hai dato dei due innamorati! Ancor più bella di quella che ho dato io nella storia! xD Bello, bello, bello. Per questa fic... scordati qualcosa di troppo pervertito, socia-pervertita mia *O* capisco il tuo profondo desiderio (che giunge e e si congiunge a quello del mio cuore *_*) però non sono solita scrivere di sittanta passione, ahah...
Beh, nella prima storia c'è stato il contatto uno sopra l'altro, nella seconda le loro mani che si stringono sotto l'ombrello, nella terza il quasi bacio con labbra vicinissime, nella quarta l'abbraccio forte, nella quinta le carezze... nell'ultima... DEH HI HI HO HO. Arriviamo al dunque! Alla prossimaaaaaaa
Saluti,
Videl

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Capitolo 6
*** Luna. ***


Luna.
La spiaggia di notte aveva qualcosa di stregato. Era un ambiente quasi sovrannaturale rispetto al giorno: e questo era un lato che le piaceva molto, a lei che amava l’horror.  Le sembrava di vedere fantasmi e ufo ad ogni angolo, o credeva che quel buco nero infinito di fronte a lei fosse la tana di mostri spaziali pronti ad affogare gli incauti esploratori. In confronto si poteva dire che il vero spazio aperto fosse più accogliente con le sue stelline luminose e la grande, tonda, luna. E proprio quella creava una doppia sensazione: sicurezza, in quanto unica fonte di luce in una notte buia, e insieme paura, come fosse un occhio del cielo che senza sosta ti osserva mettendoti in soggezione. Ma la parte migliore era il riflesso dell’astro sullo specchio d’acqua nero. Come Minori fosse arrivata a quella spiaggia proprio non se lo ricordava. Tutto ciò poteva anche essere un sogno e per lei sarebbe stata una spiegazione plausibile. D’un tratto si voltò alla sua sinistra e notò un ragazzo che come lei fissava l’infinito.
«Ehi!» gridò lei affinché si girasse e uscisse dall’ombra. Il giovane mostrò il suo volto guardandola negli occhi: sembrava avere uno sguardo triste e a tratti spaventoso, con dei capelli tendenti al blu che incorniciavano quel viso enigmatico.
«Takasu...?» la voce le morì in gola. Il ragazzo rispose al richiamo avvicinandosi. Sì, ormai non aveva dubbi. Era proprio Ryuuji. Minori sorrise, contenta che ci fosse anche lui su quella nera spiaggia deserta. L’ombra sorrise a sua volta e poi indicò alla ragazza l’alone di luce argentata che la luna spandeva sull’oceano.
«E’ meraviglioso» riuscì solo a proferire lei aggrappandosi al braccio del ragazzo. Ad un certo punto lui finalmente parlò:
«Ti piace la luna?» Minori annuì convinta.
«E a te?» Ryuuji accennò un “sì” mentre si perdeva nella candida luce dell’astro. Ad un certo punto decisero di sedersi sulla sabbia. Era ancora calda, segno che la notte non era calata da molto tempo. Rimasero abbracciati per svariati minuti senza dire una parola, fin quando Minori non si sentì le palpebre pesanti.
«Hai sonno?» le chiese il ragazzo vedendola ciondolarsi nel tentativo di rimanere sveglia.
«Un po’...» azzardò lei cercando di nascondersi. «Ma c’è una cosa che mi chiedo. Questo è un sogno?» Ryuuji le sorrise comprensivo.
«Lo deciderai tu nel momento in cui tutto questo sarà finito»
«Che significa?» ma l’altro non rispose e si limitò a stringerla. Dopo un po’ la staccò da sé e la guardò negli occhi. Quando fu sicuro che fosse ancora sveglia e cosciente, la baciò teneramente sulle labbra. Al che il cuore di Minori perse un battito; ma dopo un attimo di iniziale stupore chiuse gli occhi e si lasciò trasportare da quel contatto inebriante. Quando sentì le loro lingue sciogliersi definitivamente, li riaprì: Ryuuji era sparito. Si alzò di scatto:
«Takasu?» ma nessuno rispose stavolta. Scrutò con gli occhi un’ultima volta la luna pallida in cielo e le rivolse mille domande irrisolte. Poi, come colta da un presentimento, guardò di nuovo alla sua sinistra, lontano, sulla spiaggia: due figure camminavano una affianco all’altra. Quella più alta era certamente Ryuuji. Ma la sagoma bassa che stava al suo fianco? Minori ebbe come l’impressione che si trattasse di Taiga, ma quando ne ebbe la certezza esse scomparirono alla sua vista. Una morsa le strinse il cuore al pensiero di ciò che aveva visto. Era davvero tutto un sogno? Lo deciderai tu nel momento in cui tutto questo sarà finito, aveva detto Ryuuji. Tornò ad analizzare la luna. Il ragazzo che amava insieme a Taiga... ciò che lei doveva decidere era il suo futuro. Stare al fianco di Ryuuji oppure no. Amarlo oppure respingerlo. Prenderlo con sé per la sua felicità oppure lasciarlo alla felicità di Taiga. Mentre prendeva la sua decisione sentì una calda lacrima solcarle una guancia; allora Minori chiuse gli occhi e si lasciò accarezzare dalla luce della silenziosa luna.




Note di Videluzza.
Ah beh. Ecco luna! Ecco il gran finale della mia raccolta. Passo a spiegare: per chi non avesse capito Luna è un gigantesco sogno-metafora. E questo si capisce alla fine quando si vedono Ryuuji e Taiga andare via insieme; è Minori che deve scegliere se lasciarlo andare così, oppure continuare e realizzare quel dolce sogno che in parte si era avverato con quel bacio. Awww ♥ però, piangendo, lei decide della sua strada... che sappiamo tutti qual è stata alla fine. E questo è quanto...
@Sho: e noo Sho-chan, nulla di quel che ti aspettavi xD però dimmi tu se ti è piaciuta lo stesso. Anche perché chissà, un giorno potrei far sì che la scelta importante di quella nottediventi un'altra. Che Minori stia con Ryuuji. *ci pensa me!*
Bah. Comunque per colpa di quel dannato scanner non ho potuto scannerizzare e postare qui il disegno del bacio che avevo fatto su di loro!!! Arghhh. Spero di poter rimediare...
Grazie per avermi seguita!
Saluti,
Videl

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