Devil's daughter - La figlia del diavolo

di Lady Junebu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** She's born. ***
Capitolo 2: *** Death ***
Capitolo 3: *** Revival ***
Capitolo 4: *** Dreams ***
Capitolo 5: *** Life ***
Capitolo 6: *** Bloody moon ***
Capitolo 7: *** Devil's seduction ***
Capitolo 8: *** Avviso + domande ***
Capitolo 9: *** Back to reality ***
Capitolo 10: *** Unexpected ***
Capitolo 11: *** Like an angel ***
Capitolo 12: *** Nightmares ***
Capitolo 13: *** Friends ***
Capitolo 14: *** Nightmare or memory? ***
Capitolo 15: *** Surpries ***
Capitolo 16: *** The story ***
Capitolo 17: *** Tainted love ***



Capitolo 1
*** She's born. ***


Prologo


La donna cominciò a gemere e ad urlare, e delle spie luminose accanto al letto presero a suonare, martellando i timpani dei due infermieri che accorsero. Girarono una manopola e il lettino d'ospedale cominciò a scivolare lungo la stanza, mentre i due lo spingevano più velocemente che potevano.

Mentre percorrevano un corridoio si scambiarono qualche battuta indistinta, nella quale si sentirono chiaramente solo le parole "malattia", "grave" e "strano". Poi il secondo infermiere borbottò piano qualcosa che terminava con "malefico".

Le lenzuola vennero spinte via e dal tessuto bianco emerse per prima la pancia. Era incinta. Eppure c'era qualcosa di anormale in tutto questo.

Una donna che aveva le doglie.

Ma negli occhi blu della donna -anzi, della ragazza, perché non poteva avere più di diciotto anni- c'era qualcosa di più del semplice dolore fisico. C'era un tormento interno, qualcosa che la logorava e con cui continuava a torturarsi.

Probabilmente era molto bella. I lucenti capelli neri erano lunghissimi e lisci, come se fossero stati appena pettinati con cura, le labbra erano rosee, ma la donna se le era morsicate a sangue ed ora erano rosso cremisi, solcate da rivoletti rossi. Eppure la cosa più stupefacente erano gli occhi blu zaffiro, brillanti e vivi.

Gli infermieri erano quasi arrivati alla sala parto.

Proprio mentre cominciavano a spingerla all'interno della sala la donna sembrò riacquistare lucidità per un momento, e con afferrò il braccio del primo infermiere, che trasalì.

-Dovete ucciderla. -sillabò con voce roca, stringendo il braccio dell'infermiere talmente forte che le nocche sbiancarono. -Uccidetela... appena sarà... nata. -la sua voce si fece sempre più fievole e poi ricadde sul lettino.

L'infermiere si strofinò il braccio spaventato, fissando le cinque mezzelune rosse che la donna gli aveva lasciato.

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Me lo lasciate un commentino, vero?

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Capitolo 2
*** Death ***


Capitolo 1

Vieni da me.

Corri disperata lungo la galleria buia, cercando di raggiungere la tua camera, che ti attende alla fine. Ma lui è più veloce, e lo sai.

Non combattere. Vieni da me.

No! Vuoi gridare, ma non hai più voce. Non vuoi essere catturata.

Lo sai che il tuo posto è vicino a me.

Lo sai. Eppure non puoi smettere di correre.

Non combattere, prima o poi tanto verrai da me di tua spontanea volontà.

Concentrati. Non puoi smettere di correre. Non pensare, non ascoltare.

Magari questa volta ce la farai, ma non potrai resistere anche la seconda e la terza.

Non ascoltarlo. Corri, corri. Veloce. L'unica cosa che conta è che tu muova le gambe. Sei sempre stata brava, nella corsa. Hai perfino vinto una medaglia, una volta. Corri. Corri. Corri!

-Elin! Elin! Svegliati!

Spalanco gli occhi di colpo, e mi trovo dentro una stanza che non è di sicuro la mia camera da letto. Ci metto un momento per capire che sono a scuola. Sbuffo e mi ravvio una ciocca di capelli neri con una mano.

-Ma che ti succede? E' la terza volta in due giorni che ti addormenti sul banco.

Rivolgo uno sguardo scocciato alla mia migliore amica.

-Scommetto che hai passato tutta la notte scorsa attaccata al computer.

Alzo gli occhi al celo, e smetto di ascoltarla mentre prosegue blaterando sottovoce, fino al suono della campanella.

In un attimo infilo i libri nello zaino, lo chiudo e me lo infilo in spalla. Poi mi appoggio al muro aspettando che Caterina finisca di radunare le sue cose.

Lascio vagare lo sguardo finchè lei non mi scuote, e allora ci confondiamo nella marea di zaini colorati e giubbotti sgargianti, mormorando saluti ai compagni che chiacchierano allegri e spintonando chi ostruisce l'uscita.

Plic, plic, plic.

-Fantastico. Piove. -sbotto.

-E tu come al solito non hai l'ombrello. -completa Cate per me.

Non rispondo e mi avvio lungo la strada bagnata.

Cate si affretta dietro di me, e mi viene da ridere osservandola, perché con il suo paltò rosa fucsia assomiglia davvero ad un confetto.

Apre l'ombrello, anche quello rosa, sopra le nostre teste e ci avviamo in silenzio, sotto le lievi dita della pioggia. Silenzio che dura poco, visto che appena arrivate davanti al cinema lei comincia a squittire qualcosa su una commedia romantica che potremmo andare a vedere. Mi trattengo dal dirle che non andrei a vedere quella cosa neanche morta e tiro fuori un pacchetto di patatine dallo zaino.

Cate si gira verso di me e mi guarda con invidia.

-Ma come fai a mangiare tutte quelle cose senza ingrassare mai?

In effetti sono magra come uno stecco, ma non è che la cosa mi renda molto felice. Sembro anoressica, anche se gran parte del mio tempo lo passo a sgranocchiare schifezze. Preferirei avere un aspetto più tondeggiante e più sano, come quello di Cate, con i suoi capelli biondo scuro un po’' mossi, i suoi occhi nocciola e la corporatura robusta.

Invece mi sono accorta da un po’' di tempo che tendo a mettere inquietudine nella gente, come se sentissero che sono strana.

Magrissima, con questi capelli nero-blu lisci come spaghetti e gli occhi zaffiro, ho qualcosa che incute timore a chi incontro.

-Beh, io giro di qua, ciao! -fa Cate.

-Mmmh-m. -rispondo, vaga, continuando per la mia strada.

Clic, clic, clac.

La porta blindata si apre, ed entro nell'ampio ingresso. Tolgo subito le scarpe e le appoggio in un angolo, posando i piedi sulla morbida moquette chiara che copre il pavimento.

Nessuna voce di benvenuto ad accogliermi, come al solito.

Solo un biglietto attaccato alla porta con una calamita.

Torno per dopodomani. Sono alla promozione del mio prossimo libro. Il tuo pranzo di oggi è sul tavolo, per la cena e per domani trovi i soldi nel mio cassetto. Prenditi una pizza o vai al ristorante.

Baci,

Zia

La zia è sempre in giro per qualcosa che ha a che fare con i suoi libri, dei romanzi rosa che hanno fatto molto successo, e cerca di compensare la sua assenza con ogni genere di gingilli elettronici, co preso un computer di ultimo modello arrivato da poco e un cellulare splendente nuovo di zecca che mi attende ancora impacchettato in camera.

Mia madre era morta inspiegabilmente ventiquattro ore dopo avermi partorito e mio padre non si era mai visto. Nemmeno la zia aveva idea di chi fosse.

L'unica cosa che aveva di mia madre era una fotografia di lei a quattordici anni.

Ero rimasta stupita quando l'avevo vista. Era identica a me in tutto e per tutto. La stessa forma del viso, gli stessi occhi blu zaffiro, gli stessi capelli neri, lunghi e lisci, e la stessa pelle bianca.

Entro nel soggiorno.

Sul tavolo c'è un piatto colmo di cibo, ma stranamente non ho fame.

Invece comincio a sentire molto caldo e vengo colta da un giramento di testa. Mi appoggio al tavolo aspettando che passi, e sento il caldo aumentare.

Lascio il cibo dov'è e decido di fare un bagno fresco.

Mi dirigo nel grande bagno piastrellato e apro i rubinetti. Ce ne sono cinque, disposti sui lati della vasca. Apro quello dell'acqua fredda, senza nemmeno sfiorare quello dell'acqua calda.

Mi sembra di essere avvolta in una nuvola di vapore. Sento una goccia di sudore sulla fronte. Il caldo è soffocante e arrivo a chiedermi se non ci sia qualche guasto alla caldaia. Controllo il termometro che la zia ha lasciato accanto al lavandino. La temperatuta sembra normale.

Accanto al termometro ci sono degli orecchini scintillanti di zirconi.

Mia zia ha due passioni: i cosmetici e i gioielli.

Per quanto riguarda i gioielli ce ne ha di davvero favolosi. Collier di brillanti, bracciali di smeraldi e orecchini di zaffiri. Sembra quasi una regina. D'altronde con il lavoro che fa se li può permettere. Si compra uno di quei gioielli ogni volta che il suo editore accetta uno dei suoi romanzi.

Per quanto riguarda i cosmetici, invece, li adora tutti, dal primo all'ultimo: profumi, rossetti, ombretti, creme per il corpo...

Ogni giorno passa ore in bagno, per poi uscire avvolta da un alone di profumo inebriante.

E fra i cosmetici ovviamente ci sono anche i bagnoschiuma. Così ne ha comprati decine e decine nei flaconi più grandi e, per goderseli appieno, ha comprato anche una vasca da bagno immensa.

Quando la vasca è piena lascio cadere a terra i miei vestiti e scivolo dentro l'acqua, sperando in un immediato sollievo, ma la scopro calda.

Sento una goccia di sudore scorrermi sul viso.

Mi accorgo di aver tenuto l'orologio in vasca. Devo toglierlo, o si romperà.

Ma il caldo così avvolgente mi addormenta i muscoli... Anche solo risollevare le palpebre mi sembra un impresa sovrumana... Eppure non mi sono neanche accorta di averle chiuse...

Non posso addormentarmi in vasca, è pericoloso... Me lo ripetono fin da piccola... Ma in fondo sono tanto stanca... Un breve sonnellino non può far male a nessuno...

Ma perché fa così tanto caldo?

Ed è con questo pensiero che scivolo nell'oblio.

.

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ANGOLO AUTRICE: Il capitolo non è molto ricco di avvenimenti, ma mi serviva per iniziare ad "ambientarmi" nella nuova storia. Rispondo alle recensioni!!!

PER MaCcO: Ciao! Grazie di essere venuto a dare una sbirciata alla mia storia! Beh... grazie per i complimenti sul prologo! Come avrai già intuito la ragazza è la madre della protagonista, Elin. Non so da dove mi sia sbucato fuori il nome, ma mi piaceva. xD Comunque questo capitolo non mi è venuto molto bene. Il primo è sempre il più difficile. xO Fammi sapere che ne pensi!!

PER Kiba_93: Ciao Marta!!!!!! Grazie per i complimenti! Aspetto il tuo parere anche su questo capitolo!

PER crisalide: So che recensire un prologo è difficile (come lo è scrivere il primo capitolo per me) e ti ringrazio di aver fatto questo sforzo! Purtroppo sono in pochi che lo fanno... Beh, aspetto il tuo parere!

PER khika liz: Beh, le mie storie di solito non seguono molto gli schemi, per cui non ti so dire... Comunque spero che tu decida di seguirmi!!!

Grazie a tutti per le recensioni!

Lady Lunanera

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Capitolo 3
*** Revival ***


Capitolo 2

E' tutto buio. Non riesco a vedere niente.

Chi sono? Non me lo ricordo. Umano? Spirito? Angelo? ...Diavolo?

Non lo so. Non possiedo un corpo. Sono rinchiusa in un corpo.

Alza un braccio.

Vedo l'arto che si solleva davanti a me. Impugno qualcosa in una man, ma nell'oscurità non riesco a distinguerne i contorni abbastanza da capire di che si tratta. E' di metallo, credo.

Prendi lo slancio.

Per cosa? Eppure il mio braccio -mio? E' davvero mio?- si inarca leggermente all'indietro,

proprio come se dovesse prendere lo slancio per qualcosa, l'oggetto misterioso ancora stretto in pugno.

Colpisci.

Colpisci che cosa? Il braccio si stende, preme qualcosa -un grilletto. Un colpo sordo eccheggia nella stanza, rimbomba contro le pareti, si schianta contro il vetro dell'unica finestra come un pugno.

Un gemito.

Una macchia rossa che si allarga.

Poi più nulla.

.............................

-Stia tranquilla, signora. Tra poco dovrebbe svegliarsi.

La prima cosa che sento è la voce, profonda, tranquillizzante.

Poi riprendo conoscenza del tutto. Sono sdraiata su un materasso con lo schienale lievemente inclinato verso l'alto. Una luce forte cerca di penetrare le palpebre. Si abbassa.

-Eccola.

Socchiudo gli occhi.

Scorgo per un momento le formelle verdi del soffitto della camera di un ospedale, poi sento un sospiro di sollievo generale e la vista mi viene oscurata.

La zia si è gettata addosso a me.

-La lasci respirare. -di nuovo la voce roca, come spezzata da una risatina.

La zia si scosta, e vedo due ragazze Cate vicino al lettino.

-Che... cosa... è... successo? -rantolo, con la gola secca.

L'infermiere mi porge un bicchiere d'acqua (c'era un infermiere? ecco di chi era la voce) che bevo a grandi sorsi.

-Sei andata in coma, piccola. -risponde, con voce tranquillizzante.

-Eh? Ah! Oh... -sento una grande confusione in testa.

D'improvviso squilla un cellulare. La zia lo estrae velocemente.

-Che cosa... -poi assume un tono professionale, e capisco che sta parlando con il suo editore. -Senta... le avevo detto che... No... no... Ma certo che no! Senta... Ma... Ma... Oh, insomma! Arrivo! -ed è con questo che chiude il cellulare di scatto, borbotta delle scuse frettolose e prende la porta,

L'infermiere sorride.

-E' meglio se ti teniamo in ricovero per un paio di giorni... solo per sicurezza. Stai tranquilla e riposati. -Poi se ne va anche lui.

Cate si sistema sulla sedia vicino al mio letto.

-Non sai che preoccupazione... Fortunatamente tua zia è tornata a casa appena tu ti sei addormentata... Anche se non riesco ancora a capire come hai fatto ad entrare in coma.

-Aspetta. -sono ancora ferma ad una frase. -Come mai la zia è rientrata in anticipo?

-In anticipo?

-Si.

-Non è tornata in anticipo.

-Aspe... che? -sono ancora troppo confusa. Cerco di alzarmi ma sono colta da un improvviso giramento di testa e sono costretta a sedermi di nuovo.

-Oggi è il 16 dicembre, Elin.

-Ma... non...

Rifletto velocemente. Era il 13 quando mi sono addormentata in vasca. Due giorni dopo... La zia avrebbe dovuto ritornare il 15.

-Quanto sono stata in coma?

-Una giornata, da quando tua zia ti ha trovato addormentata in vasca da bagno.

I conti tornano.

Sento le palpebre abbassarsi, anche se volevo restare sveglia.

Cate se ne accorge, evidentemente, perché esclama:

-Oh, si, giusto! Avevano detto che non saresti riuscita a stare sveglia per molto al primo risveglio. Io resto qui. Non ti preoccupare.

Voglio controbattere, ma mi addormento all'istante.

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...........................................

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ANGOLO AUTRICE: Eccomiiiiiiiiiiiiiiiii! Con un capitolo spaventosamente corto, e vergognosamente in ritardo ad aggiornare, ma ci sono. Rispondo velocissimamente alle recensioni e corro.

per khika liz: grazie =) spero che continuerai a seguirmi in questo capitolo e nei prossimi =)

per Kiba93: tvtttttb sore!! grazie =) fammi sapere che ne pensi

per MaCcO: "modello-lunanera"... beh... non ci avevo pensato ma da al tutto una parvenza di professionalità... mi piace!!!!! diamine se mi piace!!! =D E... beh... che dire... Elin non è più in pericolo (o almeno sembra) aspetto un tuo commento e un aggiornamento!

Bacioni a tutti!

Lady Lunanera

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Capitolo 4
*** Dreams ***


Capitolo 4

E' tutto buio. Perché nei sogni è sempre buio? O almeno nei miei sogni.

Di solito l'oscurità mi piace. Ma non questa. E' opprimente, carica di presagi, pesante. Le tenebre mi piacciono perché sono leggere e portano via le preoccupazioni, ma queste non sono così.

Saggio l'aria con le dita, cercando di afferrare stelle inesistenti perché illuminino la mia anima contaminata e lavino via il sangue versato. Afferro il nulla, senza individuare la luna, ne un'altra fonte di luce, della luce di cui ho un bisogno disperato. Non riesco a prendere nemmeno la morte, che aleggia sopra di me come un presagio, nascondendosi dietro l'aria traditrice che cela la sua vera natura di pipistrello nero.

Il buio viene illuminato dalla luce codarda degli specchi, frammenti di specchi che sospendono il tempo e la realtà.

E poi viene l'ombra, infingarda e affascinante.

Come tutte le notti, mi afferra la mano.

Devi venire con me.

La voce è profonda, roca.

Lo riconosco, ormai. E' lui.

Devi venire con me.

Ridacchio sottovoce. Lo sai che non posso.

Non puoi prendere decisioni come queste. Sei solo una ragazzina.

Dove sei stato in tutto questo tempo? Ormai sono una donna.

Devi venire con me.

No.

Devi venire con me.

La verità piove su di me come una nuvola di piombo.

E, con passo deciso, mi avvio verso la porta che segna il mio passaggio dal paradiso all'inferno.

.

Ssh. Non dovresti sapere queste cose.

.

Hai paura?

Una risata, crudele, amara. Solo dopo mi accorgo che è uscita dalle mie labbra.

-Ormai non ho più paura. Non di te.

Sono il diavolo.

Ribatti, irritato. Irritato perché non mi fai più paura?

-Ormai non ho più nulla da perdere.

.

Ssh. Non dovresti sapere queste cose.

-No! Lasciami!

Tu hai paura.

-Non... non è vero.

Lascia che mi cibi della tua paura. Lascia che io rubi il tuo dolore.

-Lasciami stare!

Mi libero con uno strattone, e corro via. Ma ormai è troppo tardi,

Ssh. Devi svegliarti.

NOTE AUTRICE= Eccomi! Questa volta non vi ho fatto aspettare tanto, eh? Si, lo so che il capitolo è corto, ma se aggiungevo qualcosa pubblicavo molto più tardi. Il prossimo sarà molto più lungo e finalmente capirete qualcosa. Comunque vi dico che questi sono ricordi sparsi della madre di Elin. Rispondo alle vostre recensioni:

khika liz= Di solito aggiorno molto prima e faccio capitoli molto + lunghi, ma ero in crisi da troppa scuola. Per fortuna adesso c'è un bel ponte lungo e ho tutto il tempo di preparare un bel capitolone lungo... Allora, che cosa ne pensi di questo?

Kiba_93= Eccomi! Non ti ho neanche fatto aspettare molto! Anche se il capitolo, lo ammetto è eccessivamente corto... Ma ti prometto un bel capitolo lungo nel più breve tempo possibile. Lo so, sto un po’' facendoti penare per questa storia, ma ti prometto, davanti a testimoni, che la porterò fino in fondo!

Bacioni,

Lady Lunanera

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Capitolo 5
*** Life ***


Capitolo 4

.

-Elin. Svegliati, Elin.

Per una volta a svegliarmi è una voce tranquilla. Socchiudo gli occhi. Cate è ancora accanto a me, le ombre sotto gli occhi molto più marcate di quando mi sono addormentata.

-Che ore sono? -borbotto assonnata.

-Le quattro del mattino. L'infermiere ha detto che tredici ore erano più che sufficenti per la prima dormita, che era importante che ti svegliassi dopo tredici ore.

-Tu... sei stata sveglia tutto questo tempo?

-Si. Beh, ad un certo punto mi sono addormentata, ma mi sono svegliata quasi subito.

Mi sento più stanca di quando mi sono addormentata, ma mi faccio forza e tengo gli occhi aperti.

-Ma... ma non dovevi. Poteva farlo l'infermiere.

-Stai tranquilla. E poi ha una tale espressione da fannullone...

Sorride debolmente. Ha un'espressione terribilmente stanca. I riccioli biondi non sono pettinati come al solito e non si è truccata come fa di solito. Le occhiaie sono molto pesanti.

-Fatti una bella dormita. Non mi addormenterò.

-Ma...

-Sei troppo stanca.

Per un momento aggrotta le sopracciglia, poi alza le spalle e sbadiglia.

-E va bene. Non dormirò molto.

Per qualche momento armeggia con lo schienale reclinabile della poltroncina, poi riesce finalmente a tirarlo giù e si distende.

-Se hai bisogno di qualcosa chiamami. -bofonchia, e dopo pochi secondi sta gia dormendo.

Mi guardo attorno nella stanza d'ospedale semibuia. Cerco di riflettere, ma il mio cervello è ancora pieno di ricordi frammentari dei sogni che si intrecciano fra loro e ballano una sarabanda stregonesca facendomi venire un mal di testa assurdo.

Lo sguardo mi cade sul libro che Cate tiene ancora fra le mani. Sta scivolando verso il basso, mentre la presa di lei si fa sempre meno forte. Mi alzo dal letto e lo afferro poco prima che cada a terra con un tonfo. E' un volumetto leggero, con poche pagine leggermente ingiallite. Profuma di carta antica e inchiostro, un odore che ho imparato ad amare. L'unica cosa più bella di un libro scintillante, nuovo di zecca, è un libro antico.

Lo giro, e sulla copertina liscia leggo il titolo, in caratteri forse un po’' troppo pomposi per un volumetto così leggero.

O. Wilde

Il ritratto di Dorian Gray

Appena leggo il nome dell'autore, mi vengono subito in mente due citazioni, due frasi che ho sentito da mia zia da piccola, quando leggeva uno dei suoi libri sussurrando.

"A tutto si può resistere, tranne che alle tentazioni."

"L'unico modo per resistere ad una tentazione è abbandonarvisi."

Due frasi che mi sono rimaste molto impresse, che ricordo ancora, anche se a quell'età non capivo che cosa significasse.

Avevo chiesto alla zia che cosa fosse una "tentazione", ma lei mi aveva risposto con un secco: -Meglio che tu non lo sappia mai.

-Il ritratto di Dorian Gray... -sussurai a mezza voce.

Poi lo riappoggiai in grembo a Cate. Non sapevo perché, ma non me la sentivo di aprire quel libro. C'era qualcosa dentro di me che cercava freneticamente di allontanarlo da me, ma qualcos'altro invece bramava che io lo aprissi e che lo leggessi...

Scossi il capo con violenza, e mi girai dall'altra parte. Sul comodino c'era un biglietto della zia. Lo presi e lo lessi, sorpresa di non averlo notato prima.

Elin,

Non so come farmi perdonare, ma il mio editore ha minacciato di non pubblicare il mio prossimo libro se non andavo subito ad una riunione importante. Mi viene da piangere al solo pensare di doverti lasciare in ospedale da sola in quelle condizioni, ma mi fido di Cate e so che veglierà su di te. Hai il mio numero di telefono. Chiamami in qualunque momento, se hai bisogno. Lo terrò acceso giorno e notte. Non posso fare altro che ripetere ancora quanto mi dispiace. So che capirai.

BAci

Zia

PS: Ho lasciato i libri che stavi leggendo sul tuo comodino, con il cellulare e tutto il resto. A quanto pare dovrai restare in clinica ancora per un paio di giorni. Verrò a trovarti appena potrò.

Sospiro.

Sovappensiero, afferro una biro dal comodino e comincio a scarabocchiare sul retro del biglietto. Disegno prima delle fiamme (un disegno che mi è sempre riuscito bene fin da piccola) fino a disegnare una cornice tutto attorno al lato ancora vuoto del foglio, poi inizio a fare ghirigori distrattamente.

Sento ancora la voglia irrefrenabile di afferrare il libro e leggerlo, ma c'è qualcosa che mi blocca.

Decido di scegliere una lettura alternativa. Sul comodino ci sono i miei libri preferiti.

Li scorro velocemente, ma non ne trovo nemmeno uno che mi attiri.

Apro gli altri cassetti, e trovo il cellulare nuovo che la zia mi ha comprato. Sullo schermo liscio e lucente a cristalli liquidi campeggia l'avviso di un nuovo messaggio.

Lo apro.

E' da Flò, la persona più pettegola ed egocentrica che io abbia mai conosciuto. Sbuffo per la seconda volta in pochi minuti e lo apro.

Che cosa ti è successo? Ho sentito che stavi male e mi sono preoccupata.

Si come no... Probabilmente sperava in qualche scoop nuovo di zecca da sfoggiare a scuola come un accessorio firmato. Ovviamente, però, non posso essere maleducata, in fondo sembra davvero solo un gesto premuroso verso una compagna di classe malata. Contemplo per un istante la scusa di dire di essere senza credito, ma non è molto credibile, avendo una zia multimilionaria. Scuoto la testa e digito velocemente un messaggio il più possibile conciso.

Non ti preoccupare. Mi sono addormentata in vasca da bagno e sono andata in coma, ma ora sto bene.

Invio e appoggio il cellulare sulla superfice liscia e bianca del comodino, che riflette i tenui bagliori della luna. Pochi secondi dopo il cellulare vibra. E' una risposta.

Per fortuna, mi sono preoccupata molto. Sono felice di sapere che stai bene. Quindi domani sarai a scuola?

Borbotto qualche improperio sotto voce, chiedendomi che cosa ci farà sveglia alle quattro di notte.

no, mi dispiace. Qui dicono che mi vogliono tenere in osservazione per un paio di giorni. Ti faro' sapere quando mi dimettono.

Lo appoggio di nuovo sul comodino, ben decisa a non rispondere ad un altro messaggio, ma quando il cellulare vibra nuovamente è chiaro che Flò si aspetta una risposta.

Ok, perfetto.

Ma ti sei persa tutte le novità del momento! Alex si è messo con la Giò, e Mark ha regalato un anello alla Kla. Oh, e a quanto pare John ha una cotta per me.

Bofonchiando un suggerimento su dove la Kla si può ficcare il suo anello, mi accingo a ribattere qualcosa di stringato, e poi chiudo gli occhi senza più ascoltare i tentativi del cellulare di richiamare la mia attenzione su di lui. Alla mia mente tornarono spontanei i volti dei compagni nominati da Flo.

Mark è un giovanottone robusto e muscoloso con la fissa per il rugby. I capelli color paglia sono abbastanza corti, ma qualche ciocca gli ricade attorno al viso, in modo da farlo sembrare costantemente spettinato. Gli occhioni azzurro cielo sono quelli di un bambino piccolo trasportato nel corpo di un uomo. Ha un espressione costantemente spaesata, tranne quando è sul campo da rugby. Allora tira fuori la sua vera essenza di leone.

Kla, diminutivo di Claudia, è tutto il contrario. Magrissima, più magra di me, la pelle scura, gli occhi ancora più scuri e i capelli color ebano costantemente sparati in riccioli a cavatappi, per quanto lei li costringa con elastici e forcine colorate in modo sempre originale. Il naso leggermente all'insù e le labbra carnose la fanno sembrare molto bella. E' la persona che possiede la più grande faccia tosta che io abbia mai conosciuto, e va sempre a dire in faccia a tutti quello che pensa di loro.

Alex invece è il ragazzo preferito dalle "pink" come le chiamo io. Capelli marroni, occhi marroni, pelle chiara, alto, sportivo, alla moda... Detestabile, sempre a fare commenti perfidi sugli altri e a giudicare.

Fa coppia perfetta con la Giò, "pink" all'ennesima potenza, talmente coperta di accessori firmati da nascondere quasi la faccia. Di lei non si può dire molto altro.

Con i loro volti ancora davanti agli occhi, mi addormentai.

.

.

Cammino nel buio lentamente, in una tenebra da sogno che attutisce i sensi e placa le emozioni. Il mio lungo vestito rosso è l'unica nota di colore fra le nuvole nere che mi circondano e premono sugli occhi, una stilla di sangue su un telo nero. Una figura. L'unica cosa che distinguo sono i capelli neri piuttosto lunghi. Poi la luce di una candela lo illumina.

Quegli occhi... Neri come la notte, tanto da non distinguere la pupilla dall'iride... Eppure così magnetici... C'è qualcosa di terribilmente affascinante in questo ragazzo, tanto da farti star male. Poi parla, e la sua voce roca mi trapassa l'anima.

Sei la figlia del diavolo.

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.

http://img1.liveinternet.ru/images/attach/b/3/20/838/20838666_17588921_L__Death_Note_s2_by_xLostxGirLx.jpg <----- questo è il link di un immagine di un personaggio manga che mi è sembrato perfetto per il ruolo del ragazzo sognato dalla nostra Elin. Se vi interessa, e "L Lawliet" di

Eccomi! Questa volta sono tornata un po’' sulla terra, per modo di dire, e ho cercato di allungare il capitolo per "farvi entrare" un po’' nell'atmosfera. Vi ho fatto conoscere i quattro personaggi più importanti nella classe di Elin, e piano piano vi presenterò tutti gli altri, anche se devo ammettere che non ce li ho ben chiari tutti nemmeno io. Ma sono sicura che poco alla volta verranno fuori anche loro. Di John non ho parlato volutamente, è un personaggio che voglio lasciare un po’' nel mistero per un po’' di tempo... E' un capitolo che ho scritto di getto tutto in una volta, quindi non sono sicura dell'esito... fatemi sapere voi!! Ora rispondo alle recensioni.

PER Kiba_93= Cara! Ti voglio tanto bene! Le tue recensioni mi tirano sempre su di morale, e tra l'altro sei quasi l'unica che recensisce capitolo x captolo e sei quella che si fa sempre viva per prima. Questa storia non esisterebbe senza di te =)

PER Merrique= Ciao! Mi pare di aggiornare abbastanza presto. Beh? Che te ne pare di questo capitolo?

PER khika liz= Ciao! Beh, quel pezzo devo dire che ha sorpreso anche me... Non lo so, mi è venuto fuori di getto... Mi sono un po’' ispirata al modo di scrivere di Kafka. E' uno scrittore bravissimo, secondo me. Sono felice che ti sia piaciuto. La prima parte di questo capitolo non è di certo all'altezza del precedente, e me ne rendo conto, ma dovevo tornare un po’' con i piedi per terra per seguire il filo logico della storia. Ho aggiunto la seconda parte in tuo onore (xD) dopo aver letto la recensione. Spero di sentire presto un tuo parere =)

PER Ag Ne=Grazie per i complimenti! Ho aggiornato! (tutti a chiedere di aggiornare presto -.- tra la scuola, lo sport e tutto il resto non so dove ho trovato il tempo di scrivere... puff, pant... -.- sono morta) Che te ne pare di questo cappy?

Saluti a tutti, per favore, fate come questi santi indicati sopra e lasciate una recensione ^^

Lady Lunanera

PS: mi sono appena accorta che la foto non è un link. Siccome non so come fare a fare diversamente, copiate e incollate direttamente nella barra apposita sopra la finestra di navigazione.

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Capitolo 6
*** Bloody moon ***


Capitolo dedicato a khika liz, recensitrice sempre presente e ispiratrice con le sue drabble di questo capitolo. =) E' anche grazie a te che questo capitolo è stato concepito!

Capitolo 5

Tenebre.

Il buio è illuminato dai raggi insanguinati della luna vermiglia.

Non è uno spazio aperto, è uno spazio chiuso.

La luna imprigionata in questo mare nero, legata con un cappio di sogno che la sta per stangolare. Il suo sangue ha versato.

La luna è diventata rossa.

Ha pianto, si è disperata, ha cercato di fuggire e poi, come ultima risorsa, ha fatto come la lucertola in trappola e si è finta morta.

E ora è qui, appesa con corde di panico, come un macabro trofeo di battaglie vinte.

Sei arrivata. Ti stavo aspettando.

Come al solito è venuto a prendermi. La sua voce roca rieccheggia lugubre e risuona come lo sgocciolio del sangue che comincia a cadere sul pavimento. La macchia rossa sembra poggiare sul nulla, un nulla fatto di nuvole nere trasparenti, che impediscono la visuale.

Vieni con me.

Vieni con me.

Vieni con me.

Cento inflessioni diverse, la stessa frase pronunciata con lo stesso tono di voce.

Vieni con me.

Scruto quegli occhi neri, e per la prima volta da quando ogni notte compare nei miei sogni riesco a vederlo chiaramente. E per la prima volta mi rendo conto di quanto sia bello. Avevo sentito quell'aura terribilmente affascinante, ma in qualche modo maledetta. Un'aura di sangue. Solo adesso capto un'altra aura, seminascosta come una scintilla fra le braci, un'aura pura e senza macchia, bianca come la neve.

E poi, gli occhi. Quegli occhi che credevo di conoscere bene, dopo tutte queste notti passate a sognarli, eppure solo ora mi rendo conto di quanto poco mi ricordavo di loro.

Vieni con me.

Dove era finito quello sguardo? Nei miei ricordi non c'era.

Vieni con me.

Le labbra leggermente curvate all'insù, in un sorriso senza allegria.

Vieni con me.

Una fitta al cuore, dolorosa quanto una pugnalata, al vedere quell'espressione.

Vieni con me.

La sua mano scivola nella mia.

Ormai mi sono dimenticata della luna rossa, che però gravita ancora su di me, come un oscuro presagio.

ANGOLO AUTRICE: Eccomi con un nuovo capitolo, scritto mentre avevo la febbre e non avevo niente da fare -.-. E adesso che ho finito non ho niente da fare di nuovo -.-. Allora... direi che questo capitolo merita qualche spiegazione: ho saltato qualche giorno del ricovero di Elin perché non credevo di poterne tirare fuori qualcosa di interessante. E' ancora in ospedale, ma è da molte notti che sogna questo giovane affascinante, che però prima si era limitato a starla a guardare senza dire niente. Preannuncio che il prossimo capitolo sarà sulla vita della madre di Elin. Dovrò andare avanti così ad alternanza, perché le cose da dire sono molte. Prima di rispondere alle recensioni volevo anche dire una cosa: stavo pensando di inserire in ogni capitolo le foto o i disegni di come secondo me sono i personaggi della storia: voi cosa ne dite?

PER Kiba_93: Beh... ti toccherà aspettare ancora un po’' per saperne di più... Come hai visto questo capitolo è interamente dedicato al nostro "L" ma pubblicherò il prossimo molto in fretta (spero). Mi auguro che ti piaccia questo capitolo =)

PER khika liz: Beh... una sola parola: grazie! Spero che la dedica sia stata una piacevole sorpresa, e che il capitolo ti sia piaciuto. Attendo un tuo commento =) Grazie ancora per i complimenti! PS: spero che questo carattere risulti più leggibile.

PER MaCcO: Da quanto che non ti sentivo! Cominciavo a temere che avessi smesso di seguire la mia storia =(. Si, lo so, sono paranoica. Ma che ci posso fare... Comunque non importa, so bene quanto è difficile tenere dietro alle ff con tutti gli impegni di scuola. Grazie per tutti i complimenti =) Spero di sentirti presto.

Lady Lunanera

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Capitolo 7
*** Devil's seduction ***


Capitolo dedicato a Kiba_93, per il sostegno senza il quale questo capitolo non sarebbe mai nato.

Capitolo 6

Disteso su quel divano rosso, i capelli biondi dolcemente scompigliati, le palpebre abbassate, le labbra piene e perfettamente disegnate semichiuse.

Sai che non sta dormendo, ma a te piace quel gioco quanto a lui.

Ti avvicini, i tuoi passi felpati non fanno alcun rumore. Cammini talmente lievemente che sembra che tu stia volando.

Un velo di luce danza, aggraziato, sfuggendo alla copertura dei pesanti drappi neri davanti alle finestre. Lo scacci con una mano, muovendo il braccio lentamente e osservando le dita che producono lunghi solchi di ombra nel mare di scintillante polvere dorata. -E' un sogno, vero? -domandi, conoscendo bene la risposta.

-Si. Un sogno… un sogno concreto più di ogni altro momento della tua vita. Un dono, da parte mia.

-Dovrò sopportare ancora gli incubi? -chiedi ancora. Ma allora sono proprio masochista, pensi, ma hai bisogno di qualche certezza.

-Incubi. -sussurra, fissando i suoi occhi verdi nei tuoi. -Ho sempre odiato questa parola che gli umani danno a quel tipo di sogni. Sono quelli più intensi, le emozioni più violente, quelle più forti, quelle che vengono in sogno. Voi umani vi ostinate a rifiutarli.

-Gli incubi sono il male. -mormori.

-Bene e male. Anche questi concetti relativi. Voi dite che è male pretendere di conoscere tutto, no? E allora perché pretendete di riuscire a distinguere il bene dal male? Non è anche questo 'peccato di presunzione' come lo chiamate voi laggiù?

-Tu sei il male. -mormori, a voce ancora più bassa. -Tu sei il male.

-Il male… che parola grossa. Smettila di parlare come loro, Lelune.

-Io sono loro. Io faccio parte di loro.

-Non più.

Sorride malefico. Solo ora riesci a vedere la sua vera natura. Solo quando lo fai veramente arrabbiare riesci a scorgere qualcosa del diavolo in questo giovane perfetto. Avresti fatto bene ad accorgertene prima, però.

-Io sono nata e cresciuta con loro- ribatti ostinata.

-Ma ora… loro non ti accetterebbero più ormai. Se sapessero che cosa sei.

-Non… non…

-Nel medioevo ti avrebbero bruciato sul rogo. Sei una strega. Sei la donna che si è accoppiata con il diavolo. -il suo tono si fa sempre più cattivo e sadico mano a mano che va avanti a parlare. E tu senti le lacrime che, inesorabili, si affollano nei tuoi occhi e spingono fino a quando la prima perla non rotola lungo le tue guance una volta rosee, ora cineree.

-Lasciami in pace! -riesci a balbettare. Anche quella che doveva essere la tua piccola ricompensa, il tuo premio, sta diventando un incubo. -Vattene! Preferisco gli incubi a te! -urli, mentre le lacrime scendono ancora più copiose. Indietreggi lungo la stanza, cerchi la porta che sai bene che non troverai.

-Alla vista delle tue lacrime, qualcosa nel suo volto scatta. La sua parte più umana che fa capolino. Si alza in piedi, si avvicina e asciuga con la mano le lacrime. Quando un'altra cade, si appoggia al suo palmo, e nella sua mano si trasforma in un fiore di cristallo che ti mette nei capelli.

Affondi il viso nel suo petto, ancora singhiozzante e, per la prima volta, ti senti al sicuro.

Qualcosa scorre tra voi, in quel momento.

Nonostante tutto il male che ti ha fatto, capisci che se per te lui è indispensabile, è anche il contrario. Una relazione malsana, una versione corrotta e distorta dell'amore.

Qualcosa che però, a modo suo, è dolce.

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.

ANGOLO AUTRICE: Eccomi!! Finalmente ritornata con un capitolo assurdamente corto dopo un periodo di assenza lungo secoli. Mi chiedo come fate a sopportarmi! Beh, comunque a voi il giudizio. Se questa roba è veramente decente datemi un segnale. Sinceramente sto cominciando a pensare di cancellare la storia, ormai non riesco più a scrivere bene come un tempo ne riesco a produrre dei capitoli di una lunghezza decente. Rispondo alle recensioni che voi (troppo gentili) continuate a lasciarmi con infinita pazienza.

PER khika liz: grazie mille! Spero che questo capitolo ti piaccia. Lo ho scritto a spezzoni, quindi non so dirti se mi sia piaciuto o no, e ho troppa paura di sapere che spazzatura ho fatto per rileggerlo. A te il giudizio!

PER MaCcO: ciao! Grazie per tutti i complimenti, comunque non sono ancora riuscita a capire come inserire il link delle immagini. (Tanto ormai li hai già visti quasi tutti su facebook -.-) Lasciami un parere appena puoi.

PER Kiba_93: grazie ancora per tutti i complimenti e gli incoraggiamenti. E' solo grazie a te che questa storia continua =)

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Capitolo 8
*** Avviso + domande ***


Allora... Intanto non potrò aggiornare ancora per un po' di tempo, ma quello che volevo chiedervi è se andare avanti. La storia mi pareva bella, a prima vista, ma forse è troppo complicata e non si capisce niente, il che non è nelle mie intenzioni... diciamo che vorrei un atmosfera di mistero ma la trama fino ad adesso mi pareva chiara... ditemi voi. Aspetto i vostri commenti, il futuro di questa storia DIPENDE DA VOI xD

Lady Lunanera

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Capitolo 9
*** Back to reality ***


CAPITOLO DEDICATO A MaCcO, CHE MI HA SEGUITO FINO A QUI E A Sorrow_Writer CHE STA PASSANDO COSE CHE NOI NON CAPIREMMO. SONO CON TE, SOFY!

NOTE AUTRICE: Alloraa... eccomi ritornata dopo un lunghissimo periodo di silenzio. Per farmi perdonare ho cercato di fare un capitolo un po' più lungo degli altri, e prevedo aggiornamenti molto più veloci dato che da oggi ho un computer SOLO MIO che posso usare quando voglio. I capitoli sono gia pronti fino al 12 ma ancora senza html e note autore, che aggiungerò prima di pubblicare. In questo capitolo Elin torna a scuola. Mi scuso già dall'inizio per una parte un po noiosa dove descrivo le ore di lezione (gli stralci di discorso della professoressa sono tratti dai miei incasinatissimi appunti). Fra poco la storia si svilupperà un po' di più, e qualche capitolo dopo il 12 arriverà la spiegazione di tutto. Questo capitolo si conclude in un modo un po' inquietante, ma comunque nei prossimi Elin sarà saldamente ancorata alla terra con al massimo qualche accenno agli incubi. Le risposte alle recensioni sono alla fine del capitolo.

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Capitolo 7

Un sospiro rassegnato e sono di nuovo in mezzo a quella marea di volti, di cui ne riconosco solo un paio, fino a quando non arrivo al gruppetto dove solitamente si radunano quelli della mia sezione. Si, sono tornata a scuola. Fuori da scuola, per l'esattezza. Le sette e quaranta. Ma perché arrivo sempre in anticipo?

-Elin! -non riesco a voltarmi per vedere chi è che mi ha chiamato, che questo mi si avventa addosso travolgendomi in un'abbraccio festoso.

-Cate, mi romperai la schiena un giorno di questi! -sospiro, staccandomela dal collo.

-Per fortuna stai bene, ho provato a venire a chiamarti, ma gli infermieri dicevano che avevi bisogno di riposo e che una visita non ti avrebbe fatto bene, allora io ho ribattuto che ero già venuta una volta a trovarti e che non mi sembrava che ti avesse fatto male, ma loro hanno detto che non volevano che adesso tu fossi disturbata, allora io sono tornata il giorno dopo ma era sempre la stessa solfa, anche se l'infermiere era cambiato. Era uno più giovane, e anche più carino, e anche più gentile, aveva i capelli biondo-dorato, sai quella tonalità che piace a me… mi ha detto di chiamarsi Nicola e…

-Si, va bene. -la interrompo, trattenendo una risata -Ho capito.

Comincio a pensare se raccontarle dei sogni strani che faccio, quelli che riguardano mia madre, soprattutto, quando qualcuno si fa largo fra la calca per arrivare vicino a me e a Cate.

-Elin! Vedo che stai bene, allora. -dice Flo, e si scosta una ciocca di capelli biondo platino dal viso. Un ricciolo elaborato, fresco di permanente, ricade sulla spalla e luccica ai pallidi raggi del sole appena spuntato. Come al solito, al sole Flo comincia a rilucere, come ogni cosa che ha addosso. Pailetts, brillantini, lustrini e ogni tipo di perline.

-Eh, si.

Odio chi comincia un discorso con un'affermazione. Che cosa si può controbattere a chi ti dice "Sta nevicando"? Eh, si, sta proprio nevicando.

"Eh, si" era l'unica cosa che mi veniva in mente.

<-Ma che cos'avevi esattamente? -chiede, incuriosita. Probabilmente cerca altro materiale su cui poter sparlare con la sua combriccola.

-Ehm…

La risposta era "boh". I medici continuavano a farfugliare che dovevo stare a riposo, che ero stata male… "Male come?!" avrei voluto urlare. "Eri in stato comatoso, tesoro." Nessuno che mi spiegasse che cosa significava, che cosa avrei dovuto fare perché non succedesse più. "Di solito accade dopo un trauma". Eh. Di solito. Ma io non avevo avuto nessun trauma.

Eppure ero restata tre giorni senza mangiare ne bere, senza svegliarmi. In "stato comatoso". E mi ero risvegliata altrettanto enigmaticamente senza altro segno di tre giorni di digiuno completo se non un gran sonno e una gran debolezza. Nemmeno una fame particolare. Tanto per precisione, due dei tre giorni li avevo passati in vasca da bagno, dormendo come un ghiro sotto il livello dell'acqua.

-Oh, beh, non importa. -riattacca Flo, probabilmente pensando tutto il contrario. -Lo sai che la voce sulla storia di Giò e Jhon era falsa? Ovviamente io lo sapevo già -sussurra, con aria da intenditrice. -Da Giò stessa.

Non che mi aspettassi altro. Jhon, l'Emo. Con Giò. Proprio no.

Jhon che sta' tutta la mattina rintanato nel suo banco, scoccando occhiate sospettose a destra e a manca. Jhon, l'eterno solitario, che si taglia le vene e poi si mette i polsini per coprire le cicatrici. Jhon, che porta al collo una boccetta di sangue come talismano contro Satana.

Jhon che, per la prima volta nella sua vita, mi fissa negli occhi in questo momento. Quegli occhi neri come la notte, nei quali adesso non riesco a scorgere altro che terrore.

-La comunicazione è una trasmissione di informazioni e messaggi da un soggetto ad un altro, sulla base di codici interpretabili secondo i sistemi culturali di ricevimento. Il primo assioma della comunicazione afferma che è impossibile non comunicare. Il secondo assioma della comunicazione sostiene che ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione, e il secondo qualifica il primo. Il terzo assioma della comunicazione…

Ho smesso di ascoltare al secondo assioma, ma la mia mano ha riscritto meccanicamente ogni parola della prof. Zanzemia.

Mi sono anche dimenticata che cosa insegna.

Comincio a riflettere. Che motivo aveva Jhon di guardarmi in quel modo? Non mi ha mai prestato attenzione, perché avrebbe dovuto farlo proprio adesso?

Fuori da scuola, quegli occhi neri che vedevo per la prima volta ricordavano tanto…

No. Stop.

Il terzo assioma della comunicazione. Che cosa sostiene il terzo assioma della comunicazione?

-Il terzo assioma della comunicazione dice che la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione fra i partecipanti. Il quarto assioma della comunicazione insegna che gli scambi comunicativi sono digitali/numerici e analogici.

Mi sto giusto chiedendo dove la prof. trovi un sinonimo del verbo "dire" per ogni assioma, quando…

-Chi ci spiega questo assioma particolarmente complesso? Vandom?

-Si professoressa. -dico con un sospiro, non avendo idea dell'assioma a cui si riferisce. -Digitale è la comunicazione verbale, che utilizza il codice linguistico ed è anche quella in cui tutti i messaggi sono dati da codici numerici. Analogica invece è la comunicazione per immagini. Non ho idea da quale recesso nascosto della mia mente sia sbucata la risposta che è uscita fulminea dalle mie labbra.

-Non avrei saputo spiegarlo meglio. -dice lei soddisfatta.

-Il quinto assioma della comunicazione…

La penna si ferma di botto sul foglio. Avverto lo sguardo fisso alle mie spalle, e so bene a chi appartenga. Uno sguardo fastidioso come un chiodo puntato sulla schiena, in attesa che qualcuno si decida a dargli la martellata che mi ucciderà.

Mi giro leggermente, quello che mi basta per vedere quegli occhi neri come il baratro della morte, un dito accusatore puntato contro di me.

Lungo la strada del ritorno.

Cinque odiosissime ore a sentir blaterare sugli assiomi, sul romanticismo dello stile Romantico, sulle imprese epiche di non so più quale Re Babilonese e, gran finale, a sentir decantare l'Inferno di Dante.

La pioggia picchetta lieve sui miei capelli e scivola giù, fino a posarsi sullo zaino colmo di libri di scuola, pieno di nulla. Sulla mano ho ancora la scritta nella calligrafia svolazzante di Flo: il suo nuovo numero di telefono. A quanto pare si è comprata un'iPhone. Non capivo che cosa c'entrasse con il cambio del numero di telefono, ma non ero stata a domandarglielo.

Un piede affonda in una pozzanghera di fango e acqua e inciampo. Cado a terra con un'imprecazione e mi bagno fino alle ginocchia.

Sebbene l'acqua sia ghiacciata, sento un fiotto di calore bruciante invadermi, come se mi avessero iniettato piombo fuso nelle vene. Trattengo a stento un gemito di dolore e mi rialzo in piedi.

Il calore che provo questa volta si sprigiona da me, non proviene dall'esterno, eppure è in qualche modo simile a quello provato prima di cadere nel "coma" misterioso che tanto aveva dato da pensare ai medici.

E' come se mi avessero avvolta in una coperta. Sento ogni suono lontano e attutito, i miei piedi camminano come per volontà propria e mi sento intontita, come se mi avessero risvegliato bruscamente da un sonno profondo. Imbocco una stradina che non ho mai visto prima, eppure non riesco a fermarmi.

E in fondo non me ne importa molto.

Conosco la zona da scuola a casa come le mie tasche, non mi perderò di certo.

Cerco con la bocca spalancata un refolo di vento fresco che mi liberi da questo calore opprimente. Poi di nuovo metallo fuso nelle vene, un dolore acutissimo e penetrante, che mi fa cadere a terra in preda agli spasmi. Mi sbuccio una mano contro la parete irregolare, ma non è niente in confronto alla sensazione di stare per bruciare vivi. Un dolore devastante, la carne che si squarcia, ma ne esce solo fuoco. Le fiamme dell'Inferno sulla mia pelle e poi…

Di colpo il nulla.

Come se non fosse mai successo niente. Il caldo innaturale è svanito, come pure il bruciore straziante che provavo. Mi guardo sbalordita: a parte i tagli slabbrati sulla mano il mio corpo è intatto.

Faccio per rimettermi in piedi ma, alzando lo sguardo, rimango paralizzata dal terrore.

Il corpo di una donna giace a terra, i lunghi capelli nocciola sparsi intorno al volto e gli occhi azzurro ghiaccio spalancati in un'espressione di terrore. Ha un coltello conficcato nella pancia.

-Satana! -un sussurro orripilato alle mie spalle. -Satana è in te.

Mi volto e vedo John, gli occhi neri spalancati e quell'espressione di indicibile orrore che gli ho visto negli occhi oggi, ogni volta che il suo sguardo si è posato su di me.

Mi sento mancare.

L'ultima cosa che riesco a vedere prima del buio è il volto del ragazzo dai capelli neri che ho visto tante volte nei miei sogni, in ospedale.

"Sei stata brava".

E sprofondo nell'oblio.

...

...

RISPOSTA RECENSIONI

Sorrow_Writer: Tesoroo ti aspetto! Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo, ma prima di tutto vedi di guarire!!!!

MaCcO: Grazie!!! Purtroppo non ho tempo di scrivere una risposta dettagliata, altrimenti aggiorno fra due mesi, comunque grazie 1000 per i complimenti e per avermi seguito fino ad adesso, aspetto un tuo parere! :)

Merrique: Grazie per la recensione, so che la storia è un po complicata ma fra qualche capitolo si chiarirà tutto, comunque cerco di fare i capitoli più lunghi che posso ma non ho mai molto tempo. Aspetto un parere!

khika liz: Ecco il nuovo capitolo, grazie per esserci sempre a tirarmi su di morale!!!

Kiba 93: Commentaaaaaaaa sei la prima persona che conosco che legge questa "roba" e al tuo parere ci tengo particolarmente!! :) tv1kdb!!!

Lady Lunanera

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Capitolo 10
*** Unexpected ***


Capitolo 8

-Non ne so niente. -rispondo per l'ennesima volta al poliziotto.

-Spero che si renda conto della gravità della cosa, signorina. -dice quello, i baffoni marroni che fremono come quelli di un gatto arrabbiato. -C'è un testimone oculare che afferma di averla trovata sul luogo del delitto, seduta accanto al corpo della vittima.

-Le dico che non sono stata io. -ripeto, atona.

-Come possiamo credere alla sua parola quando un testimone oculare ha affermato sotto giuramento di averla vista sul luogo e all'ora del delitto. -esclama, calcando talmente tanto in certi punti che mi sembra di vedere il corsivo come su un testo scritto.

-Non ne so niente. -Il mio tono è piatto e freddo. Ho ripetuto quella frase talmente tante volte che ormai non ha più alcun significato per me.

Il poliziotto alza gli occhi al cielo, l'espressione stremata.

-Posso ricordarle che lei si trova sotto giuramento?

-Non ne so niente.

Mi ritrovo a chiedermi se so dire altro, dopo una giornata passata a ripetere le stesse due frasi. Con i miei amici al telefono, con la zia, con quel grasso poliziotto e con non so più quanti altre persone in divisa.

-Mi ritrovo costretto a portare la questione in tribunale. -fa lui a quel punto, più a se stesso che a me.

Un lampo di panico passa nei miei occhi.

-Preparo i documenti necessari. -dice il suo compagno, più alto e allampanato, dai capelli color cenere accesi ogni tanto da qualche ciocca paglierina.

-Aspetti. -una voce conosciuta alle mie spalle.

Mi volto di scatto, chiedendomi che cosa cavolo ci faccia la biondissima e griffatissima Flò in un posto come questo.

-Mi scusi, ma siamo impegnatissimi al momento. -dice il poliziotto, senza nemmeno alzare lo sguardo dal plico di documenti -la prego di rivolgersi all'ufficio.

-Io devo parlare con lei. -continua lei, decisa.

Lui alza lo sguardo, e mi aspetto una risposta secca e tagliente come quelle che riserva a me da questa mattina. Ma appena i suoi occhi si fissano in quelli blu di Flo, qualcosa sembra squagliarsi dentro di lui, come burro sotto il sole.

-Questa ragazza è innocente, rilasciatela. Ero con lei nel tragitto da scuola a casa e vi posso assicurare che non è successo niente.

-Non è successo niente… innocente. -farfuglia lui, inebetito, gli occhi incatenati a quelli della ragazza. -Innocente… niente. Fa rima. -afferma poi, mentre un sorriso stupido e beato gli affiora sulle labbra.

-Preparo i documenti per il suo immediato rilascio. -dice il suo assistente, confuso dal repentino cambiamento del superiore, ma obbligato ad obbedire alle sue decisioni. -Si sente bene? -domanda poi, esitante.

-Oh, si. -risponde Flo. -Lei si sente bene, non è vero? -domanda, con voce suadente, al poliziotto dai baffi marroni.

-Bene… molto bene… si. -risponde lui, in un mormorio confuso.

-Bene, allora noi non abbiamo niente da fare qui, non è vero? -domanda Flo, sorridente, questa volta parlando a me.

Dato che io rimango a fissarla con un'aria stupida quasi quanto quella del poliziotto, lei mi prende sottobraccio e mi spinge fuori dal posto di polizia.

-Allora -attacca a chiacchierare, allegra. -Ho chiamato tua zia, ma non è a casa, quindi per questa notte dovrai rimanere a dormire da me. Se vuoi passare a prendere qualcosa a casa tua, Helen mi ha detto che hai le chiavi, no?

-Ehm, si. Grazie per l'ospitalità. -rispondo.

-Oh, figurati! I miei genitori non sono neanche a casa, quindi non si pone nemmeno il problema di dove sistemarti.

-Mia zia ti ha detto quando torna?

-Non lo sa nemmeno lei, a quanto pare. Il convegno a cui è andata è legato a tutta una serie di eventi che durano settimane, e lei non sa ancora a quali partecipare e quali no, ma le ho promesso che potrai stare da me per tutta la durata di questa "Stagione degli Scrittori", si chiama così, sai?

-Oh. Grazie. -rispondo stupita.

-Comunque, te l'ho già detto, anche i miei genitori sono in viaggio d'affari quindi possiamo fare un pigiama party! -esclama lei, raggiante. -Potremmo invitare Giò, Caterina, Alexia, Crystal… -chiacchiera allegramente. -Allora, è solo mezzogiorno, quindi ti va se prendiamo una pizza? -conclude alla fine. Io mi ero persa quando aveva nominato Crystal, chiedendomi come faceva a trovare tutte amiche dai nomi così inglesi e fintamente chic. Bloom, Crystal, Alexia, Kathy…. nessuna Chiara, Cristina, Angela. La parola "mezzogiorno" mi riscuote dai miei pensieri. Avrei giurato che era passata almeno una giornata intera da quando mi avevano portata al posto di polizia, invece erano solo tre o quattro ore. Avevo una percezione del tempo decisamente strana.

-Elin? -il tono di Flo è decisamente perplesso. -Elin?

-Eh? -rispondo, come qualcuno che si è risvegliato di colpo da un sonno profondo.

-Ti va se prendiamo una pizza? -ripete lei.

-Oh. Si, ok.

Procediamo spedite verso il quartiere dei ricconi, e quando passiamo davanti ad una pizzeria Flo chiede di consegnare le pizze a domicilio. Quando il tipo alla cassa sente l'indirizzo strabuzza gli occhi e si profonde in grandi cortesie e "certo, signorina" "ovviamente, signorina" e "può fidarsi, signorina". Chissà che lavoro fanno i genitori di Flo, mi chiedo.

-Papà è un ambasciatore di nonsoché -sta dicendo lei in quel momento, come se mi avesse letto nei pensieri. -Non ho mai capito bene il suo lavoro. In realtà viaggia moltissimo, trasporta molti documenti e va sempre in giro in giacca e cravatta. Mi ha spiegato un sacco di particolari del suo lavoro, ci tiene che io da grandi diventi una donna d'affari come la mamma, ma non è un lavoro che fa per me, davvero. Comunque sono quasi sempre tutti e due fuori di casa, da quando avevo quattro anni ho imparato a ordinare la pizza e a cucinare toast. -ride. -Quelli della pizzeria all'inizio sbarravano gli occhi a vedermi camminare come un'adulta e ad ordinare la pizza pagando con la carta di credito di papà. Ma ormai si sono abituati.

Chiacchiera speditamente, senza aver bisogno di nessun incoraggiamento se non qualche "ah", "certo" e "assolutamente no" messi al momento giusto. Questa ragazza così solare sta cominciando a starmi simpatica, e i suo buon umore è contagioso. Non credevo davvero di poterlo mai dire, ma forse questa ragazza e io potremmo davvero essere amiche, prima o poi.

-Ecco, siamo arrivati.

Spalanco gli occhi di fronte all'enorme casa di Flo. Almeno quattro pianti, le pareti di un bianco lucido e accecante, un'enorme cortile con nel centro un'oasi di palme e verde, all'interno della quale si trovano almeno cinque piscine, ognuna di un colore diverso e -come mi spiega Flo- di una temperatura diversa: fredda, fresca, tiepida, calda, bollente… Il resto del giardino è punteggiato di zone relax, brandine per prendere il sole, minibar pieni di snack e bibite e altri lussi da ricconi. Lo attraversiamo -Flo con la massima naturalezza, io guardandomi intorno stupefatta- ed entriamo in casa. Inutile descrivere le stanze moderne punteggiate di zone relax, librerie, enormi televisori al plasma e ogni genere di gingillo elettronico, le pareti di un bianco talmente pulito da essere quasi accecante e il lusso di tutta la casa. Mi sono sempre considerata una ragazza dalla famiglia ricca -mia zia guadagna davvero molto grazie ai suoi romanzi rosa- ma di fronte a tutto questo il nostro appartamento impallidisce. Potrebbe abitarci tutta la scuola, anzi, tutto il quartiere, stando appena un po' strettini!

Flo ride, divertita dalla mia sorpresa di fronte a tutto questo.

-Tu… tu abiti veramente qui?! -domando intimidita.

-Si! Vieni a vedere la mia camera, forza! -mi chiama lei, già correndo su per una scala a chiocciola che sembra fatta di cristallo. Mentre la salgo spero davvero che non sia così, ma sembra molto resistente. Appena entro nella camera di Flo mi sento subito più a mio agio. La scintillante perfezione e il lusso di tutto il resto della casa mi avevano messo davvero troppo in soggezione, mentre qui mi sento nel mio elemento. La luce è più soffusa e calda, i vestiti all'ultima moda sono gettati uno sopra l'altro su di una sedia e le scarpe rosa col tacco sono gettate una vicino al letto e una di fronte alla cabina armadio. Uno specchio a figura intera copre un terzo della parete, ed è costellato di adesivi luccicanti. Quasi tutto il resto del muro è occupato da poster di attori e cantanti famosi, e una musica rock smorzata da un cuscino proviene da qualche parte. Una morbida moquette blu scuro ricopre tutto il pavimento.

-Ti dispiace aspettarmi un secondo? -chiede Flo, ed entra nella cabina armadio. Quando ne esce, resto un'attimo impalata a guardarla.

Al posto dei leggins fucsia di lattice, della maglietta rosa e degli stivali di pitone, indossa un paio di larghissimi e sformatissimi pantaloni mimetici, e un'enorme maglia della stessa fantasia. Ha i piedi scalzi.

-Ohi, ohi, ohi, ohi, ohi. -protesta massaggiandosi la pianta del piede. -Questi tacchi sono una tortura. -Poi vede che sono ancora in piedi sulla porta. -Su, accomodati! -mi esorta, lasciandosi cadere sul letto come un sacco di patate. Senza dire una parola mi siedo su una sedia girevole.

-Oh, devo vestirmi in quel modo perché mio padre non tollera che vada in giro con questi. -e indica il completo mimetico. -Ma io lo odio con tutto il cuore. -continua.

-Beh, sai recitare bene. -commento.

Ridacchia. -Ho quindici anni di esperienza alle spalle, bella. Praticamente da quando sono nata devo fare la parte della "stupenda e snob" e ormai è quella la parte che tutti si aspettano da me.

-Wow. -commento.

-Aaaaaallora. -attacca lei, allegra. -Che cosa vuoi fare? Cinema? No, no banale. Hmmm… Potrei chiamare l'estetista… Oppure i massaggiatori… No, no. Un piscina party? Potremmo invitare anche Cate e conosco un paio di ragazzi che verrebbero di sicuro. Posso chiamare anche Gemma e Katty! Non preoccuparti per il costume, te lo presto io. Altrimenti potremmo organizzare una festa in discoteca, stasera. Lo sai che abbiamo anche l'area discoteca? Ed è più grande di qualsiasi discoteca vera, con un sacco di luci stroboscobiche, poi potremmo prenotare un DJ e… Anzi, perché non andiamo a fare shopping? Papà mi ha ricaricato la carta di credito di recente, ma sono già andata due volte al centro commerciale e mi avanzano solo duemila euro… Comunque è sufficiente per passare qualche ora, e…

-Duemila euro?! Ma stai scherzando?!

-Oh, finalmente ti sei svegliata dalla trance! Allora, piscina party, discoteca o shopping? -chiede con un sorriso.

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PER khika liz: Hahahaha anche a me Jhon piace tantissimo… lo avrei visto con un nome diverso, ma tra Elin e Lelune un nome normale dovevo pur metterlo!! Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto, comunque per adesso devo tornare un po' alla realtà, e mi serviva un capitolo più realistico e spensierato, senza diavoli, angeli o altro… una specie di introduzione a quello che sta per succedere. Spero di avere presto una tua opinione. :)

PER Kiba_93: Ciaooo tesoro!! Grazie mille per la recensione e il sostegno. Spero che questo capitolo ti piaccia, e di sentire presto un tuo commento. Senza di te questa storia non ci sarebbe, sappilo <3.

Bacioni a tutti!!

Lady Lunanera

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Capitolo 11
*** Like an angel ***


Capitolo 9

-Mannò, è orribile. E poi ha il naso storto! -esclama Flo al mio commento sul protagonista del film. -Si vede che ti piacciono i tipi dark, eh? -domanda poi.

Alla parola "dark", vengo travolta da un'ondata di ricordi rosso sangue: John che mi guardava con terrore, quel caldo terrificante, il dolore atroce, la mia perdita di conoscenza per qualche secondo e, al mio risveglio, il cadavere…

Al mio silenzio, Flo si volta preoccupata e, quando mi fissa negli occhi, deve scorgere un'eco dei ricordi, perché sussurra -Non ci pensare, tesoro. -La cosa sorprendente è che non ci penso sul serio. Una cappa di indifferenza scende su di me, e mi dimentico quasi all'istante di tutto, tornando a concentrarmi sulla commedia dark che stanno trasmettendo alla TV.

-E' più bello il suo amico -continua lei, come se niente fosse.

-Quale? Il moro, il biondo, il giocatore di basket o il vampiro?

-Il biondo. Il vampiro non mi piace, è troppo lugubre.

In realtà il film è molto stupido e troppo sdolcinato, ma è bello avere un po' di compagnia, dopo tutti i giorni passati in ospedale senza poter ricevere visite tranne quella di mia zia. Dopo un pomeriggio passato in piscina e dopo essere andate dall'estetista -o meglio, dopo l'estetista è venuto da noi- e dopo delle ore passate a chiacchierare con lei mi sono accorta di quanto mi sento in sintonia con Flo. Il suo modo di attaccare a chiacchierare mi fa sentire a mio agio e soprattutto gli argomenti futili di cui parla mi aiutano a dimenticare tutte le cose veramente importanti. Tra l'altro è anche un'ottima ascoltatrice: mi fa venire voglia di raccontarle cose che non ho mai detto a nessun altro, ma non mi ha mai fatto troppa pressione perché glie le dicessi, comunque sembrando molto interessata e facendomi sembrare importante anche la descrizione del fidanzatino che avevo in prima media. Il suo modo di parlare, anche se abbastanza frivolo rivela una buona cultura e un'intelligenza non indifferente, e riesce a mettermi a mio agio in tutte le situazioni.

Ancora non capisco, però, che cosa l'abbia spinta a ospitarmi e a essere così gentile quando ancora quasi non mi conosceva così bene.

-Mmm… -ribatto. -Il vampiro ha una specie di fascino misterioso, non lo so… e ha uno sguardo magnetico.

-Lo sguardo sarebbe anche affascinante, se non avesse delle occhiaie da Guinnes dei Primati!

-E' un vampiro! Non dorme da secoli.

-Qualcuno gli dica di prendere una pastiglia per l'insonnia, allora. -brontola lei, poco prima di sciogliersi in brodo di giuggiole di fronte alla scena in cui il chitarrista biondo va a suonare sotto la finestra della sua bella cheerleader. Un'istante esatto prima che lei ceda e gli dia un bacio, un lampo cade vicinissimo al giardino e un tuono romba talmente forte che mi sorprendo che i vetri non caschino. Flo impallidisce improvvisamente, mormora delle scuse affrettate e si precipita in un'altra stanza.

Guardo qualche altro minuto della commedia, ma senza poterlo commentare con Flo mi sembra noiosissima. Dopo un po' metto in pausa e mi avvio verso il bagno. Flo me l'ha indicato, ma non lo ho ancora visto. Non mi sorprenderei di trovarci rubinetti d'oro o cose del genere. Passando davanti ad una delle innumerevoli camere, sento la voce di Flo, concitata, quasi un sussurro. Il suo tono è talmente angosciato da darmi i brividi.

-Sono arrivati, Shelenna. So riconoscerli, quando arrivano. -Pausa. -Credo che siano venuti a cercare lei… si… si… Certo che si. -Altra pausa. -Tranquilla, sua zia Helen è ad un congresso di scrittori in Francia, e lei resterà da me finché… beh, finché non potremmo garantirle un rifugio migliore. No… si, certo… no. Certo, qui è al sicuro. Non le potranno fare nulla finché è all'interno della mia casa. No… no… ovviamente no. Si. -Pausa. -Va bene. Avverti anche Sheraze. Ciao.

Entro nel bagno e accendo la luce. Un forte brivido mi scuote la schiena. Non riesco a capire le parole di Flo. Probabilmente è tutto un'equivoco, ho capito male, continuo a ripetermi. Ma sento un presentimento calare su di me come un pipistrello dalle ali nere, che plana dolcemente ma inesorabilmente su di me.

Per cancellare quell'immagine macabra mi concentro sul bagno e rimango stupita. Una vasca da bagno grande quanto la corsia di una piscina, le piastrelle dorate con fregi blu, le decine e decine di bottiglie di profumi, bagno schiuma e creme per il corpo in confezioni di vetro colorato allineate sugli scaffali. Cassetti su cassetti, armadietti simili a quelli degli spogliatoi ma più puliti. Saponette profumate ed essenze spargono un gradevole odore di rose per tutta la stanza. Ad occhio e croce questo bagno è grande, metro più, metro meno, quanto la nostra palestra.

Quando torno davanti al televisore, Flo ha già ripreso la sua aria frivola e divertita.

Nel dormiveglia.

Socchiudo le palpebre assonnata e, quando scorgo la sveglia con la coda dell'occhio, mi accorgo che sono le due di notte.

Faccio per girarmi dall'altra parte, quando vedo una luce azzurrina che proviene dal centro della stanza.

Flo.

La luce viene da Flo.

Indossa un lungo abito nero, ma la mia attenzione è attratta dalle… cose alle sue spalle -devo usare la parola cose, perché non posso chiamarle con il nome che è salito spontaneo alle mie labbra.

Ali.

Enormi ali blu, spiegate dietro la ragazza, che sembra pronta a prendere il volo.

Sto ancora sognando. decido.

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ANGOLO AUTRICE: Ecco il nuovo capitolo… a me non piace molto, a parte l'ultimo paragrafo. Ditemi che ne pensate.

Per Black_Yumi: Benvenuta! Grazie per avermi lasciato una recensione. Mi fa piacere vedere che c'è qualche nuovo lettore ogni tanto. Spero di avere ancora un tuo parere :)

Per khika liz: Ecco il nuovo capitolo!! Spero che ti piaccia! Credo che il precedente mi sia venuto così rilassato anche perché l'ho scritto in un bel momento… Cosa abbastanza rara per me. Di solito sono felicissima, sull'orlo di una crisi depressiva o incavolata con il mondo, e questo influisce tantissimo su quello che scrivo. Spero di avere un tuo parere presto :)

Per Kiba_93: Ciao moglie! <3 :) Grazie x i complimenti! Comunque chiamare Flo normale è un po' eccessivo visto quello che succederà poi, ma non posso anticiparti nulla. Fatti sentire presto!! Aspetto un tuo parere :)

Lady Lunanera

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Capitolo 12
*** Nightmares ***


Capitolo 10

Non riesci a fermarlo. Non riesci a spegnere questo fuoco che ti dilania la carne.

Non riesci a fermarlo. Non riesci a bloccare il tuo petto che sussulta in preda ai singhiozzi.

Non riesci a fermarlo. Non riesci a chiudere la zona della tua mente dove sono situati i ricordi di lui.

Non riesci. Sei troppo debole.

Sei impotente.

Allora lascia che il fuoco ti uccida, così tutto smetterà.

Allora lascia che i singhiozzi ti soffochino, così tutto smetterà.

Allora lascia che i ricordi ti anneghino, così tutto smetterà.

Con la poca forza che ti rimane sollevi il pugnale sacrificale e lo conficchi con forza nel petto.

Il dolore della lama che ti penetra la carne è un sollievo enorme, nulla in confronto a quello che senti nel resto del corpo. Ti bei di questa sensazione, quella di essere libera da tutte le leggi della vita, del Paradiso e dell'Inferno.

E poi è il buio.

Un buio che accogli con una felicità immensa. Senti il tuo petto liberarsi da tutte le preoccupazioni.

Sei morta, constati esultante.

-No.

Quella voce.

Come può esserci anche adesso?

Le gambe ti cedono e crolli. Nel buio della fine, le gambe ti cedono, e quando ti rendi conto di avere ancora il tuo corpo mortale capisci che nulla è finito.

-Tu non morirai.

Un'urlo isterico ti esce dalle labbra, mentre una pioggia di lacrime di cristallo si schianta con il fragore del tuono nel nulla dell'Inferno. Il tuo petto è straziato da un dolore incontenibile. L'urlo non si interrompe per quella che sembra un'eternità, fino a sciogliersi in singhiozzi.

-Lasciami andare! -urli. -Lasciami morire! Lasciami! Lasciami!

Ti sembra di stare per morire. Tutto l'odio che provi verso quella creatura, quel diavolo che sta in piedi davanti a te, sembra poter esplodere da un momento all'altro e distruggerti.

Si siede vicino a te, e ti fissa negli occhi.

E tu anneghi.

Anneghi nel tuo stesso veleno. Un veleno chiamato amore.

-Svegliati. Tesoro, è solo un incubo.

La voce dolce di Flo ti risveglia da quello che penso sia stato il peggiore incubo che io abbia mai fatto. Quando mi apre le mani che avevo serrato con le dita leggere, mi accorgo di avere quattro mezzelune sanguinanti sui palmi.

-Ho… sognato mia madre. -rispondo. Mi sembra di vederla impallidire per un'istante, ma probabilmente è solo un gioco di luci. Infatti poco dopo scoppia in una risata leggera, forse appena forzata.

-Doveva essere un sogno parecchio terrificante, hai urlato quasi ininterrottamente per un minuto. Vado a ordinare la colazione al cuoco. Uova col bacon ti va bene?

-Si, certo.

Appena Flo lascia la stanza, tiro fuori da sotto le lenzuola la mano sinistra. Stretto nel pugno c'è un bigliettino, con scritto sopra solo:

Ti sto aspettando, mia erede.

ANGOLINO AUTRICE: Salve! Scusate per il solito spaventoso ritardo nell'aggiornare -.-" e per la tinta un po' dark del capitolo. Lo ho scritto mesi fa, mentre stavo attraversando un brutto periodo e mi sembrava troppo "d'effetto" per cancellarlo o riscriverlo. Spero di sentire presto il vostro parere. Ho bisogno dei vostri consigli per migliorarmi sempre di più. Ora rispondo alle vostre meravigliose recensioni.

Per Kiba_93: Ciao!! Come al solito le tue recensioni sono enormemente confortanti… xD sono felice che il capitolo ti piaccia… però mi sono accorta di una cosa. Suspence a parte, mi sembra, non so, di non riuscire ad andare a parare da nessuna parte. Tante descrizioni ed introspezioni e poca trama. Dimmi se secondo te è così. Ho bisogno di critiche costruttive xD Bacioni :)

Per Talulah: Ehm… non è esattamente presto ma spero che mi perdonerai! Grazie mille per i complimenti, spero di avere presto un tuo parere.

Per khika liz: Hahahah xD questo è un tipico esempio di cosa può fare l'umore del momento… mentre scrivevo la prima parte non so spiegarti come mi sentissi, ma forse puoi immaginarlo tu! E la cosa buffa è che non mi ricordo neanche perché lo fossi -.-". Beh… sono fatta così. Grazie mille per i complimenti!

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Capitolo 13
*** Friends ***


SONO DI CORSA E NON POSSO RISPONDERE SINGOLARMENTE. LO FARò LA PROSSIMA VOLTA

Capitolo 11

-Allora, per colazione uova con il bacon e te, come ha detto la signorina.

-Grazie, Becca. -risponde Flo, prendendo un grosso piatto di pancetta fumante e uova strapazzate. Ne assaggia un boccone e poi aggiunge, a bocca piena -Sei la migliore cuoca del mondo.

La donna rubiconda sorride e le guanciotte rosee prendono colore. Sembra un po' il personaggio di una telenovela, Becca, con la cuffietta e l'uniforme vecchio stile, il viso rotondo e perennemente arrossato e i capelli rossi raccolti in uno chignon scompigliato.

Il bacon è buonissimo, e le uova sono perfette. Mi aggiungo ai complimenti di Flo con un sorriso felice. Non mangio così bene da un sacco di tempo, la zia è sempre via per lavoro e io non cucino di certo bene come lei.

Dopo la colazione chiedo di scaricare la posta elettronica, e Flo mi presta il suo computer di buon grado. Ci sono diversi messaggi di spam, più uno di Cate.

From: cate_sun@hotmail.it

To: elin_thedolphin@yahoo.it

Message: Avresti anche potuto rimanere a dormire da me, sai? Ma scommetto che la mia casa non è abbastanza da ricconi. Beh, spero che tu ti stia divertendo. Magari quando la notizia del tuo ricovero si spegnerà e Flo ti lascerà nel dimenticatoio ti ricorderai di avere una migliore amica.

Cerco una risposta da darle, un messaggio offeso e dispiaciuto al tempo stesso. Vorrei riuscire a spiegarle come stanno le cose in realtà, ma di sicuro lei non capirebbe. Ce l'ha sempre avuta con Flo fin dal principio, quando in prima media si è diffusa la notizia dell'enorme patrimonio della sua famiglia e Giò le si è accodata come fa un cagnolino fedele con il suo padrone.

Cate l'ha sempre odiata non specificamente per il denaro della sua famiglia ma perché Flo rappresenta tutto quello che lei ha sempre voluto essere e non è mai riuscita a diventare. Con il suo corpo da fotomodella, il suo sorriso smagliante, i capelli biondissimi e perfetti e in bocca sempre la cosa giusta da dire al momento giusto, Flo suscita dovunque vada l'invidia di tutti, e mentre Giò ha scelto di vivere nella sua ombra sperando che qualche raggio del sole che è questa ragazza cada anche su di lei, Cate ha preferito allontanarsi, forse pregando che la distanza rendesse meno netta la differenza.

E' una cosa sbagliata, ho sempre cercato di farglielo capire.

Cate è speciale per il suo modo di parlare allegro, un sorriso meno luccicante di quello di Flo ma più spontaneo, il suo accento leggermente spagnolo, le risatine nervose che la prendono quando è in imbarazzo, il suo modo di mordersi il labbro inferiore quando non sa qualcosa e il sangue che le sale alle guance facendola avvampare quando la situazione non le piace. Cate è speciale perché ha un modo di consolarmi tutto suo quando mi sento depressa, metà dolce e metà rude.

Cate è quella che mi salva sempre quando non ho fatto i compiti, Cate è quella che mi copriva quando in seconda media uscivo con un sedicenne, Cate è quella che sa sempre consigliarmi e che mi aiuta quando sono in una situazione difficile.

E' Cate che mi ha impedito di ingerire una boccetta di sonniferi quando ero stata lasciata dal mio primo ragazzo, che mi ha tolto il coltello dalle mani e che mi ha allontanato dalla finestra aperta. E' Cate che è stata interi pomeriggi ad ascoltarmi mentre le raccontavo tutto fra i singhiozzi, che mi ha abbracciato mentre versavo tutte le lacrime che avevo sulla sua maglietta nuova. E' Cate che mi ha sempre perdonato quando le davo buca, che mi ha lasciato uscire con altri amici quando al cinema davano il suo film preferito. E' Cate che, quando ero piccola, ascoltava tutte le storie sconclusionate che mi inventavo, che mi assecondava quando parlavo di fate e folletti e che seguiva ogni mio progetto delirante per impedire che mi facessi del male.

Cate.

Non Flo.

E questo non potrà mai cambiare.

From: elin_thedolphin@yahoo.it

To: cate_sun@hotmail.it

Message: Ehi! Mi dispiace. Comunque mia zia aveva già preso accordi con Flo ke l'aveva chiamata. Calmati, ok? La prossima volta verrò da te. La mia migliore amica sei tu, e non mi fa nessuna differenza se dove vado ci sono le pareti d'oro massiccio o no. Sinceramente, questa casa mi mette un po' in soggezione. E poi, Flo non è poi l'oca che dipingi tu. Ci vediamo a scuola, comunque non pensare mai più qualcosa del genere!!!

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Capitolo 14
*** Nightmare or memory? ***


Capitolo 12

Ancora prima di chiudere gli occhi e appoggiare il viso nel morbido cuscino del letto di Flo so che non passerò una notte tranquilla. Finchè lei è nelle vicinanze mi sembra tutto a posto e non mi preoccupo molto, ma adesso lei è in un altra stanza. E' una cosa così strana… appena se ne va mi sento assalire da un terribile senso di inquietudine e mi vengono in mente centinaia di particolari strani. La mia amica non è mai tranquilla e si assenta molto spesso. Se mi sveglio di notte quasi sempre non c'è. Molte delle sue magliette le trovo nel cestino con lunghi strappi e macchie scure. Mi sento sempre come se qualcuno mi stesse osservando, specialmente quando sono da sola. E poi la neve è arrivata prestissimo. Novembre è appena iniziato e ci sono delle vere e proprie tormente. E poi quella donna assassinata… Mi rendo conto che da quando ho messo piede a casa di Flo non ho mai visto un singolo giornale. E' tutto assurdo, ora che ci penso.

Non vado a scuola da due settimane. E nemmeno Flo ci va. Non me lo ha mai ricordato, come se non volesse farmici andare.

Dei passi. Flo ritorna.

Cosa stavo pensando? Ero preoccupata per qualcosa. Mah.

E con questo interrogativo scivolo fra le braccia di Morfeo.

.

-Dicci il tuo segreto. -Sussurrano le ragazze di classe in classe, ogni aula una versione diversa.

Sono una ragazza disturbata, gravi problemi/la mia famiglia è povera e di pomeriggio invece di studiare lavoro/non studio, non studio, non faccio niente, sono una buona a nulla/stupida/bambina/stupida/innamorata/stupida/persa/sono anoressica, non mangio niente, morirò di fame/sono dislessica, non riesco a leggere una parola/sono emo, mi taglio le vene nei bagni della scuola/stupida/bambina/stupida/innamorata/stupida/persa/mi sono innamorata perdutamente di un ragazzo che mi ha sedotta e poi lasciata/stupida/stupida/sono traumatizzata/stupida/innamorata/sono depressa grave, mi ricovereranno/stupida/persa.

-Lo sappiamo… -Dicono i ragazzi, fissandomi e poi distogliendo lo sguardo, chissà quale versione conoscono.

Ho un tumore, mi opereranno/sono malata/grave/grave/grave/sono malata/grave/sono malata terminale/stupida/innamorata/stupida/malata/morirò fra pochi anni/mesi/settimane/giorni/stupida/malata/sono infetta, nessuno mi si deve avvicinare/stupida/malata/sarò messa in isolamento fra poco/stupida/innamorata/stupida/persa/ho contratto una malattia esotica che presto mi ucciderà/stupida/innamorata/stupida/malata/stupida/persa.

-Abbiamo già capito. -Mormorano gli insegnanti, con voce fintamente preoccupata.

Sono incinta/stupida/sono malata/stupida/emo/punk/dark/gotica/lolita/truzza/emo/depressa/stupida/innamorata/stupida/persa/ho fatto un patto con il diavolo/stupida/stupida/stupida/sono malata grave, mi ricovereranno e mi metteranno in isolamento/stupida/bambina/stupida/innamorata/stupida/persa/depressa/emo/punk/dark/gotica/incinta/pazza.

-Sei pazza. -Urlano sottovoce fra di loro.

-Sei incinta -Cercano di realizzarlo.

-Diavolo. -Mormorano, vogliono farlo sapere a tutto il mondo.

No/stupida/stupida/bambina/non è vero/stupida/innamorata/stupida/nonèvero/stupida/malata/stupida/non/è/vero/stupida/persa.

Lei dentro di me sta scalciando.

.

Spalanco gli occhi nel buio, le voci risuonano ancora nella mia testa. Mi sembra di sentirle mentre, crudeli, urlano contro di me quello che credono di conoscere. Non sanno niente, niente, ne dovranno mai saperlo. Loro non conoscono niente, vogliono solo ferire, straziando la mia carne con i loro artigli neri… Fatico a scacciare la coscienza estranea che attraversa la mia mente, un eco di pensieri perduti che vagano alla ricerca dei loro proprietari.

-Ancora l'incubo, vero tesoro? -La voce di Flo mi riporta alla realtà. Casa di Flo, le due meno venti, luce soffusa e argentata che entra dalla finestra. Nessuna voce.

-Finirà per farmi impazzire. -Sospiro.

Le mani fresche di Flo sfiorano le mie, bollenti, e sciolgono i miei muscoli contratti. Ho quattro graffi nei palmi, quattro mezzelune rosse tracciate dalle mie stesse unghie che solo adesso stanno cominciando a gonfiarsi di sangue.

-Devi solo respirare profondamente e scacciare tutto in un angolo della tua testa. Potrai tirare fuori i ricordi senza rimanerne ferita solo quando la coscienza di tua madre sarà del tutto separata dalla tua. So che è difficile, Elin, ma devi confinare i ricordi di tua madre in un posto dove non puoi vederli. Non sei ancora pronta per scoprire tutto.

-Tu come… come fai a sapere queste cose? Come fai a sapere che quella che vedo nei miei incubi è mia madre…?

Flo apre la bocca e prende un respiro, come pronta a lanciarsi in un lungo discorso, ma qualcosa la blocca. Sussurra fra se come se stesse parlando al telefono. -Ha il diritto di sapere… no… certo che no!… ma fino a quando vuoi tenerle nascosto tutto?… no, senti io adesso… ma no… uffa… mi sembra la cosa più idiota che… oh, e va bene! ma non le posso impedire di ricordare. -Si blocca e mi fissa. -Non sai quanto mi dispiace, tesoro.

Sospira, poi alza le mani e le poggia sulla mia fronte. Qualcosa di blu scintilla nell'aria.

E' il buio.

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ANGOLO AUTRICE. Imploro il Vostro perdono per il vergognoso ritardo nell'aggiornare e corro a rispondere alle Vostre sublimi recensioni U.U.

PER Kiba_93: Tesoro mioooo *__* Ti sposerei XD. Ogni volta che leggo una tua recensione mi sciolgo. Sai che ieri rovistavo tra i miei cassetti e ho trovato una foto bellissima di quando avevo sei anni di me, te, Marco e Gabriele?? La scannerizzo e te la mando x mail appena posso!! Che dolce che eri da piccolaaaa *__* (si nota che sono di buon umore?? XD)

PER khika liz: Ecco… io la mia "Cate" ce l'avevo fino alla settimana scorsa, quando si è trasferita a Bruxelles. Cioè, suo padre si è trovato un lavoro li e… puf! dopo neanche due mesi se ne sono andati tutti. Evabbè… speriamo di tirarsi su… Com'è che oggi vado a raccontare gli affari miei a tutti o.O xD Grazie mille per la recensione!!

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Capitolo 15
*** Surpries ***


Capitolo 13

-Svegliati, Elin.

La mia mente è affaticata. Cerca di trattenere un ricordo -un frammento di sogno?- ma non ci riesce e il ricordo scivola via come acqua.

-Mmm. Che giorno è?

-Domenica! Oggi ci divertiamo! -esclama Flo esultante.

Mi alzo con uno sbadiglio. Ancora nessuna notizia di mia zia. A volte sparisce per un sacco di tempo, e mi lascia da sola a casa. Non si era mai preoccupata di trovarmi da dormire a casa di qualcuno. Flo barcolla verso il bagno e appena mi da le spalle noto che…

-Flo, la tua maglietta è strappata!

-Cosa? -esclama lei, sobbalzando. Se la sfila con un gesto fluido e le indico i due strappi verticali, poco sotto le spalle. Sembrano due tagli fatti con un coltello, solo leggermente più slabbrati di come sarebbero venuti con una lama di metallo. Come… come se a Flo fossero spuntate le ali. Scaccio quel pensiero ridicolo. Flo sbianca appena si accorge del danno.

-Oddio… -poi riacquista il suo abituale sorriso, solo un po' più traballante del solito. -Vado di sotto a vedere se Becca ha preparato la colazione. -Si infila un'altra maglietta e lancia l'altra direttamente nel cestino dell'immondizia.

Scende le scale di corsa e dalla cucina sento il suo urlo sorpreso.

-Eliiiiiiiiiiiiin! Vieni a vedere! Oh, wow, Elin, nevica! E ANCHE FORTE!

Quando scendo lo spettacolo è strepitoso. Dalla parete interamente adibita a vetrata di Flo si vede la neve… anzi, non si vede, visto che i fiocchi bianchi turbinano talmente veloci da impedire la visuale. Riesco quasi a sentire il gelo sulla pelle. La tormenta di neve infuria arrabbiata, talmente forte che tutti gli edifici intorno -o le loro sagome, visto che non riesco a scorgere altro- sembrano fragile cartapesta pronta a crollare. Riesco quasi a vedere le crepe che si formano, a sentire gli spifferi che penetrano dai vetri tremanti, la pietra che si piega sotto il tagliente attacco dell'inverno.

La casa di Flo invece riesce a trattenere il calore come un nido. Mi sento al sicuro.

Flo ha preparato un cesto di pop con grande come un'anguria e ora siamo entrambe rannicchiate nel suo letto davanti ad un film horror.

La tormenta di neve fuori non accenna a smettere, ma qui dentro si sta bene. Afferro una manciata di pop corn caldi e me li infilo in bocca mentre la bionda protagonista del film si aggira per la casa buia con un coltello in mano e si guarda intorno spaventata.

Al mio fianco Flo trattiene rumorosamente il respiro, gli occhi fissi sullo schermo. E' completamente assorbita dal film.

Io socchiudo gli occhi, non molto impressionata dai copiosi spargimenti di sangue sullo schermo. Sto bene qui, ma non credo di appartenere a questo mondo. Sono una farfalla d'inverno, che assorbe tutto il calore che ha intorno sottraendolo agli altri.

Il mio nido di coperte è morbido e accogliente, e stimola il sonno. Prendo altri due pop corn croccanti e li ficco in bocca.

Sono felice.

Crash!

La finestra della camera da letto di Flo si infrange in mille pezzi e qualcosa… qualcuno irrompe nella stanza.

E' una ragazza, ha i capelli lunghi di un colore scuro che non riesco a distinguere. La sua pelle è scura e ha riflessi dorati. Perché la mia mente registra tutti questi particolari totalmente insignificanti?

C'è un particolare importante che recepisco: Flo le è corsa incontro e sta parlando con lei in tono concitato.

Nel momento di perfetta lucidità mentale che precede uno choc riesco a capire che non ci vuole fare del male. E' un alleata di Flo e quindi anche mia. Ma allora perché la mia amica ha un espressione così terrorizzata?

Aspetto invano che lo choc arrivi, ma non sento ancora niente.

Poi capisco cos'è che doveva catturare la mia attenzione fin dall'inizio.

Ali.

Ed è il buio.

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ANGOLINO AUTRICE: Buongiorno! Sono consapevole di quanto faccia schifo questo capitolo, ma purtroppo l'ho scritto di fretta e se lo revisionavo non lo pubblicavo praticamente più. Poi mi serviva per fare anche un "passo avanti" nella narrazione, che altrimenti non sarebbe venuto mai, visto che procedo come una lumaca. Poi volevo anche annunciarvi un paio di novità.

IMPORTANTE!!! Dopo questa storia ho intenzione di scriverne un altra sullo stesso tema e di farne una serie. La domanda è: preferite un sequel con una continuazione della storia o un prequel con la storia di Lelune, la mamma di Elin e del diavolo ?? VOTATE!!

Grazie in anticipo a quelli che mi consiglieranno. Ora rispondo alle (poche, purtroppo) recensioni.

PER Kiba_93: Alloraa… per la foto devo aspettare ancora un po' perché la nostra stampante ormai riposa in pace ù.ù… Comunque quando è che ci verrete a trovare quest'estate????????? Comunque nel prossimo capitolo ci saranno tutte le risposte che aspetti xD sarà anche il più lungo, zi zi xD

PER khika liz: Eccoti il nuovo capitolo :) Scusa per il ritardo ma sono riuscita a scrivere tutto solo oggi, il primo giorno di vacanza per noi ^^ Spero che ti piaccia. Baci <3

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Capitolo 16
*** The story ***


Capitolo 14

Flo si rannicchia sulla sedia, stringendosi nella felpa nera più grande di lei. Alza lo sguardo al soffitto, come a controllare lo stato dell’impeccabile stuccatura bianca, poi lo riabbassa. Si mangiucchia un unghia; è nervosa e si capisce. I capelli biondi sono insolitamente spettinati, le ciocche ondulate ricadono disordinatamente sulle spalle e gli occhi azzurri hanno un’aria sperduta. Mi farebbe compassione, se non fossi quasi certa di avere le allucinazioni. Eh, si. Perché alle spalle di Flò è seduto un angelo.

-Spiega. –Articolo quell’unica parola con la poca forza che mi rimane in corpo.

Sbuffa, la ragazza, come se fosse lei che si sente presa in giro, quella che non capisce più in che mondo vive. Quella a cui sono crollate tutte le convinzioni. Poi apre la bocca. Le labbra si schiudono lentamente, l’aria arriva ai polmoni come vetro tagliente. Nei suoi occhi vedo specchi infranti e ragnatele d’argento, mondi di fate nere e farfalle rosse. Vedo le fiamme dell’inferno che bruciano le iridi e inghiottono le pupille. So che quello che dirà sarà lungo. E so che non sarà bello.

Viviamo in un sistema chiamato “Le Tre Dimensioni”, quelle che gli antichi chiamerebbero Inferno, Paradiso e Limbo. All’inizio esisteva solo la Prima Dimensione o Dimensione Cristallina, ovvero il Paradiso. Era uno spazio infinito e perfetto, dove vivevano in pace Entità senza corpo, comandate da un unico Dio. Egli aveva creato le Entità e si era assicurato che potessero trascorrere la loro esistenza in serenità, poi si era ritirato in un luogo della Dimensione che le Entità non potevano raggiungere ne vedere, e da li le guardava. Dopo millenni e millenni, però, il Dio non aveva cambiato una virgola del mondo che aveva creato, e le Entità cominciarono a dubitare della sua stessa esistenza. Tre di loro, specialmente, avevano diffuso il seme del male fra le anime della Dimensione Cristallina. Quando iniziarono a dire che il vero Dio non esisteva e che le Entità dovevano eleggere un altro dio che si interessasse di più ai suoi figli, egli creò una nuova dimensione appositamente per loro e la chiamò la Dimensione Arida, ovvero l’Inferno. Era un deserto spoglio e freddo, nel mezzo del quale stavano tre enormi voragini, una per ogni traditore. Il Dio disse “Io non ho mai dato nomi ai miei figli, perché volevo che fossero tutti uguali, e che nessuno potesse sollevarsi al disopra di un altro. Ma a voi do dei nomi che vi etichetteranno, e chiunque sentirà questi nomi rabbrividirà di disgusto e fuggirà da chi li ha pronunciati. Ecco Moloch, ecco Ba’Al, ecco Belial. I traditori sono espulsi dalla mia Dimensione, che è tornata pura. Le due dimensioni, però, non potevano convivere nello stesso sistema, in quando i due poli opposti si attraevano sempre di più e rischiavano di assorbirsi vicendevolmente, quindi il Dio creò una Terza Dimensione, o Dimensione di Mezzo, ovvero la Terra, che assorbisse la positività del Paradiso e la negatività dell’Inferno, e che facesse da mediante fra le due Dimensioni. Questa è la versione mitologica più semplice, l’inizio di tutto, ma dietro di questo e dopo di questo c’è una storia molto più complicata.

Quando Belial fu esiliato nella Seconda Dimensione, la sua compagna nei cieli, Amantia, lo seguì, incapace di vivere senza di lui. Amantia scese nell’abisso con Belial, e insieme a lui generò tre figli: Roch, Anne e Abelica. Il progetto di Belial era di far unire i primi due figli, Roch e Anne, e di portare avanti la dinastia dei Demoni. Abelica non era prevista, e quando fu concepita Belial tentò di ucciderla, ma Amantia adorava la figlia e non glie lo permise. Abelica però non condivideva la blasfemia del padre, e chiese di essere riammessa nei cieli. Belial cercò di impedirglielo con tutte le sue forze e mentre cercava di sfuggirgli, inavvertitamente lei lo uccise. Poco prima di morire, Belial giurò che sarebbe ritornato e avrebbe cercato vendetta. Roch e Anne invece concepirono altri quattro fratelli, i quali a loro volta si unirono fra loro e portarono avanti la dinastia. Giunti a questo punto devo cambiare argomento per un secondo. Devi sapere che la pace fra le due dimensioni era diventata molto precaria. Infatti, ora che esisteva una famiglia di demoni che popolava la Seconda Dimensione, la Prima Dimensione si sentiva minacciata. Non sarebbe mancato tanto, infatti, perché i demoni diventassero abbastanza da formare un vero e proprio esercito e potessero attaccare la Prima Dimensione. Anche se gli abitanti del paradiso erano in sconfinata maggioranza, nessuno di loro sapeva combattere o difendersi, mentre i demoni avevano uno spiccato senso di sopravvivenza. E soprattutto, volevano vendetta. E’ più o meno questo il punto in cui la dimensione indistinta e confusa di cui ti parlo è diventata simile al Paradiso come lo conosciamo noi. Ed è sempre più o meno adesso che l’Inferno diventa il luogo delle fiamme e delle anime dannate. Infatti i demoni conducevano tutte le anime malvagie nella loro dimensione, e il loro scopo era proprio quello di creare un esercito.

Ora che ti ho dipinto il quadro generale, torniamo alla dinastia dei demoni. Giunti alla seicentosessantaseiesima generazione, il neonato che nacque era in tutto e per tutto identico al Progenitore della specie, Belial. E’ qui che comincia la tua storia, Elin. Questo demone era diverso dagli altri: più intelligente, più forte… più bello. Ma soprattutto infinitamente più potente. Quando diventò uomo, trovò il modo per raggiungere la Terra e insidiò tua madre, Lelune, che rimase incinta di te. Il suo scopo era quello di mandare un profeta sulla terra come Dio aveva fatto anni ed anni prima. Scelse Lelune perché era ingenua, volubile, facile da influenzare. Per quanto avesse un’animo principalmente buono, era tremendamente attratta dalle tenebre, da tutto ciò che aveva a che fare con demoni e vampiri e, per quanto la spaventassero, faceva sempre più spesso ricerche sui riti satanici. Scelse lei anche perché era bellissima e aveva qualcosa di innaturale. Non avrebbe mai osato ammetterlo neppure con se stesso, eppure io so che era innamorato anche lui di tua madre. Per questo, quando avrebbe dovuto morire, la condusse con se nella Terza Dimensione.

Intanto eri nata tu, e il corpo terrestre di tua madre era morto. Sei stata affidata a Helen, la tua parente più prossima, la sorella di tua madre, che all’epoca aveva appena finito l’università e non aveva ancora sfondato come scrittrice e lavorava dalla mattina alla sera per mantenervi. Intanto Belial tramava nell’ombra. Ora che sei una donna, sta cercando di possederti e prendere il controllo di te. Questa casa è protetta, e qui lui non può entrare. Il mio compito è di tenerti nascosta e proteggerti mentre gli Angeli combattono contro i Demoni.

Flo termina il suo racconto, tiene lo sguardo fisso a terra. Ha paura, ma di che cosa? Che io non le creda? Non so nemmeno io se le credo. Ma che altra scelta ho? C’è un’angelo davanti ai miei occhi in questo momento. E la storia è stata sputata troppo velocemente e troppo di malavoglia per essere solo un’invenzione momentanea. Si, capisco. Le credo.

-Come sai queste cose? –ho la voce roca e la bocca secca, e non mi sento molto bene. Ma ora voglio sapere tutto. Il tempo per avere paura verrà dopo.

Flo mi fissa. –Io non so questa storia e basta, Elin. Io sono parte di questa storia. Io sono Abelica, la figlia di Belial che gli si è ribellata e lo ha ucciso.

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ANGOLO AUTRICE

Eccomi ritornata dopo un periodo assurdo… Prima in montagna, dove non c’era internet, poi a litigare con una mia amica, altri amici che mi trascinavano in giro per il mondo contro la mia volontà… xD Alla fine trovo un momento di relativa pace per aggiornare. Spero che non vi siate ancora stufati di me ;)

PER Kiba_93: Ciaoo ☺ Che bello risentirti! Aallora… probabilmente farò prima una cosa e poi l’altra… ma prima di tutto farò una revisione completa di questa storia, che messa com’è adesso fa un po’ schifo xD Appena ritrovo la foto la scannerizzo e te la mando su Facebook ;)

PER khika_liz: Allora… quel capitolo è stato postato molto di fretta e scritto a spezzoni, inoltre era un periodo della storia “difficile” da buttare giù. Grazie per esserci sempre ogni volta che posto un capitolo, con i tuoi consigli e le tue recensioni. ☺

AVVISO A TUTTI I LETTORI

A breve ho intenzione di creare una serie su questa storia, raccontando la storia di Lelune per intero. Che cosa ne pensate? Vi avviserò quando posterò il primo capitolo e mi fareste davvero un grande favore se lasciaste un parere ☺. Grazie in anticipo.

Lady Junebu

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Capitolo 17
*** Tainted love ***


Capitolo 16
Non era stato difficile crederlo, in fondo. C’erano talmente tante prove sparse per la mia vita, aneddoti, frammenti di ricordi, sogni. Sembrava che tutto avesse dovuto portarmi a quel momento, e quando era arrivato era stato un sollievo. Avevo dovuto mostrarmi sorpresa, ovviamente, avevo dovuto recitare la parte della ragazza sconvolta perché sarebbe stato assurdo se non lo avessi fatto. E in effetti sconvolta lo ero stata, ma ora ero talmente tranquilla che Flo si era preoccupata seriamente. Probabilmente credeva che fossi sotto choc o qualcosa del genere, ma la realtà era che mi sentivo… quasi normale.

La parte peggiore era che avevo ricominciato a fare sogni strani. Ogni volta che ne descrivevo uno particolarmente inquietante alla mia amica, vedevo le sue sopracciglia corrugarsi un po’ di più e per un istante affiorava qualcosa che la faceva sembrare vecchia quanto effettivamente doveva essere.

Di solito, però, il sogno era sempre lo stesso.

Uno spazio buio, i miei piedi nudi contro il nulla, frammenti di specchio e schizzi di sangue intrisi di tenebra. Specchi interi che rimandano il viso di mia madre quando cerco di vedere la mia immagine riflessa. Poi arriva lui, il ragazzo che ho imparato a riconoscere come il messaggero di Satana.

Di solito riesco a dargli una breve occhiata, prima di cadere irrimediabilmente nel tranello e guardarlo negli occhi.

Allora annego.


C’è qualcosa in quello sguardo, qualcosa che ogni volta mi mozza il fiato in gola. Qualcosa che mi uccide in continuazione e che allo stesso tempo mi mantiene in vita. Qualcosa di peggiore di una droga, qualcosa senza il quale non potrei vivere.

Stiamo seduti per ore nel mezzo nel nulla, e lui parla. La sua voce è meravigliosa, roca e ipnotizzante, musicale, bassa e melodiosa. Mi racconta del suo mondo con frasi senza senso che sembrano poesie, mi ammalia con quel basso mormorio suadente, parole che non riesco mai a ricordare e a cui ogni mattina ripenso, un veleno che mi corrode le viscere.

La mattina dopo quei sogni è un vero inferno.


Continuo a ripetermi come un mantra frasi fatte. Lui è il male, il male, il male. Ilmaleilmaleilmale. Devo raccontare a Flo del sogno, ripetere i riti che mi ha insegnato per scacciare i demoni dalla mia mente e pensare con lucidità, non dimenticare mai da che parte ho scelto di stare. E mi sento in colpa, e mi sento da schifo.

Perché ogni mattina quando mi sveglio, non vedo l’ora che sia la notte sucessiva per addormentarmi di nuovo.

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ANGOLO AUTRICE: Allora… come avete forse già capito, ho in programma un grosso “cambio di stile” per la storia. Ho cambiato tutti i titoli dei capitoli e da oggi cercherò di aggiornare più spesso. Inoltre farò un po’ più di spazio all’azione e spunteranno un bel po’ di nuovi personaggi. Un ultima cosa: ho aperto una galleria su un sito e ho creato gli avatar di tutti i personaggi di questa fan fiction. Per chi volesse dare un’occhiata, lascio il link. http://faceyourmanga.com/gallery.php?userid=0

PER SummerEnd= Spero di averti “stupito” come speri, e soprattutto di ricevere di nuovo un tuo parere. Grazie per la recensione ☺

PER khika liz= Grazie per i complimenti, ci ho messo un bel po’ di tempo ad ideare quel capitolo, e ancora di più a scriverlo (come avrai notato dalla lunghissima attesa -.-“”) e sono felice che ti sia piaciuto. Spero di ricevere ancora un tuo parere. ☺

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