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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Antefatto *** Capitolo 2: *** Preludio *** Capitolo 3: *** Cap. 1:Chaos’ Fragments. Ritorni e cambiamenti! *** Capitolo 4: *** Cap. 1, part 2: Come si distruggono delle certezze! (1) *** Capitolo 5: *** Cap. 1, part 3: Come si distruggono delle certezze! (2) *** Capitolo 6: *** Cap. 1, part 3: Come si distruggono delle certezze! (3) *** Capitolo 7: *** Cap. 2: La nascita di un Angelo! *** Capitolo 8: *** Cap. 3: Rifacciamoci una casa! *** Capitolo 9: *** Cap. 3; part 2: Novità tra gli umani! *** Capitolo 10: *** Cap. 3; part 3: Imparando… *** Capitolo 11: *** Interludio 1: Incontri romantici 1 *** Capitolo 12: *** Cap. 4, part 1: Il Concilio *** Capitolo 13: *** Cap. 4, part 2/1: Riunione *** Capitolo 14: *** Cap. 4, part 2/2: Riunione *** Capitolo 15: *** Interludio 2: Duello tra i ghiacci *** Capitolo 16: *** Cap. 5, part 1 Festa in Paese! *** Capitolo 17: *** Cap. 5, part 2 Conoscere il futuro! *** Capitolo 18: *** Cap. 5, part 3 Divine Carnage! *** Capitolo 19: *** Cap. 5, part 4 Ritorno alla vita *** Capitolo 20: *** Interludio 3: Incontri romantici 2 *** Capitolo 21: *** Cap. 6, part 1: In the Shadows *** Capitolo 22: *** Cap. 6, part 2: Cosa combinano i Draghi? *** Capitolo 23: *** Cap. 6, part 3: La Prova ***
Una misteriosa “voce narrante” parlava, mentre
sullo sfondo scorrevano immagini di mondi e mondi.
“LoN
creò i suoi universi, e in essi stabilì delle regole. Regole ferree, che chiunque avrebbe dovuto rispettare.
Tuttavia, esistono, nella struttura della Creazione, dei ‘bug’, degli ‘errori’
che consentono ai viventi di aggirare tali regole.
Grazie a
questi ‘errori’, Zelas Metallium ha potuto creare un singolo subordinato con i
poteri dei General e dei Priest.
E
per gli stessi motivi la coscienza di Ragadria, sotto forma di Claire Bible,
potè mantenere la propria presenza tra i vivi.
Oppure
le Armi di Luce di Dhabranigdo, Garv Chaos Dragon, i Demon Blood e altro
ancora… ed oggi, a causa di ciò, avverrà qualcosa… che nessuno potrebbe immaginare.”
Un ‘luogo’ in cui tempo e spazio erano una
cosa molto, molto soggettiva.
Un’anima con grossi problemi esistenziali
vagava per quella vuota immensità…
Chi era?
Non riusciva a ricordarlo.
Era consapevole di essere morto…
Ma come?
Tutto ciò che poteva ricordare della sua
morte… era quella risata infantile… ed agghiacciante allo stesso tempo.
Non ricordava niente di se stesso.
Guardò l’aspetto della sua anima… il riflesso
di quello che, un tempo, doveva essere il suo corpo…
Era piuttosto grande e robusto… “Un corpo da
guerriero…” Pensò, domandandosi subito dopo “…come ca**o faccio a saperlo?”
Evidentemente, recuperava ricordi man mano che
si esaminava.
Passò alle mani… a osservarle, ricordi di
battaglie sanguinose e violente presero a scorrergli nella testa… ricordi che
erano troppo lunghi per un essere umano…
Una nuova informazione su chi era: un demone…
Si rese conto che più si concentrava, più
recuperava ricordi.
Ripensò a quella risata… Perché gli veniva in
mente un moccioso coi capelli neri?
Come poteva un moccioso uccidere uno come lui?
“Perché neanche quel moccioso è umano…”
Uno strano schema gli balenò nella mente… e
ricordò, in parte, chi era: Garv Chaos Dragon, Ma-ryu ou.
Dark Lord creato da Shabranigdo per la Kouma
Sensou.
Esule e traditore della sua stessa razza.
Almeno, questo era ciò che dicevano di lui.
La sua morte… ricordava fin troppo bene, ora,
la sua morte: ucciso a tradimento da Phibrizio, mentre combatteva con un gruppo
di umani. Nessuno di loro, neanche con l’aiuto di quel cretino viola (Etchì!
ndXellos) poteva batterlo… --…A parte il Cavaliere di Ceiphed, nessuno può
sperare di battermi…-- Aveva detto sprezzante… --È impegnata con un lavoro part
– time-- Aveva detto quella maga dai capelli rossi.
Terrore. Puro ed assoluto.
Perché aveva capito che il Cavaliere in
questione era una loro comune conoscenza.
--- --- ---
Zefilia, tempo addietro.
Luna Inverse, cavaliere di Ceiphed, salutò la
sorella partire con quella scriteriata di Naga con una non – visibile lacrima
sul viso… non avrebbe mai ammasso che quella pazza della sorella le sarebbe
mancata… ma così era.
Bè, non ci stette comunque a pensare troppo:
aveva deciso di lasciar perdere le beghe con i demoni, e dedicarsi a qualcosa
di tranquillo.
Si diresse al “Drago Verde”, il locale in cui
avrebbe cominciato a lavorare come cameriera, pronta ad una vita tranquilla.
---
Ma si sa, il destino è SEMPRE beffardo.
Un uomo di grandi dimensioni, capelli rosso
fuoco, impermeabile arancione… e una grossa attitudine a cacciarsi nei guai,
stava entrando nella cittadina.
Chi era? Mi sembra chiaro, a questo punto.
Garv.
Aveva sentito parlare del Cavaliere di Ceiphed,
e voleva sfidarlo.
Nessuna pietà in caso di sconfitta,
ovviamente.
E se fosse stato lui lo sconfitto?
Improbabile. Comunque, si aspettava lo stesso
destino che avrebbe riservato al suo avversario.
Si concentrò sui suoi sensi da mazoku, stando
attento a non attirare l’attenzione dei suoi simili… cercando la particolare
aura di un Ceiphed Knight.
Individuò una traccia, poco distante da dove
si trovava, confusa da centinaia di aure umane.
Parecchie.
“E la ‘sensibilità’ non è mai stata il mio
forte… pazienza, entro, mangio e poi spacco tutto.” Pensò dopo la ricerca.
GOCCIOLONE dei lettori.
Entrò in una locanda… “Il ‘Drago Verde’… nome
interessante. Peccato per la fine che farà il locale.”
Decise di ordinare e mangiare. Sentiva l’aura
del Cavaliere… ma non riusciva ad individuarla. Idem per Luna: quando Garv era
entrato, Luna aveva ‘sentito’ qualcosa di anomalo… ma era sul lavoro, quindi,
niente casini!
Garv ordinò porzioni da far invidia a quelle
ingurgitate dai membri della famiglia Inverse… senza destar però stupore e/o
altro.
Mentre consumava, il Destino decise di muovere
un pò le sue fila…
Infatti, due gruppi di demoni di medio livello
decisero, proprio durante il dolce, di fare irruzione nella taverna.
Lo scopo di ciascun gruppo era di attaccare il
Cavaliere e Garv… ma nessuno dei due sapeva chi era l’altro.
Ovviamente, i cretini si lanciarono sui propri
obbiettivi, gridando -PREPARATI A MORIRE GARV / CEIPHED KNIGHT!-
I clienti del locale decisero di filarsela…
mentre il ‘rinnegato’ e la ‘cameriera’ facevano apparire le proprie armi e si
lanciavano sui nemici, temporaneamente alleati.
L’unico modo per definire i risultati di
quella… alleanza occasionale… è spezzatino di mazoku.
“E così il temutissimo Cavaliere di Ceiphed è…
una donna? Carina, per di più! MA CHE CA**O VADO A PENSARE?!? -/////-”
“E così questo fustone è un Dark Lord? AAARGH!
RIPRENDITI LUNA >/////< !”
(NdKK: ma come sono in sintonia… mi stà
venendo da vomitare…)
-Senti, Cavaliere, sarei venuto per sfidarti…
ma non qui: fuori città… così evito stragi inutili…- “Come mai tanta cortesia
per un nemico?” Domandò una vocetta maligna / maliziosa nella testa di Garv.
-Ok, bestione, un luogo vale l’altro per
affettarti, ma vorrei evitare… di far “…vedere a tutti che ti sei presa una
cotta per questo qua?”- altra vocina maligna / maliziosa- … saltare il mio
posto di lavoro.-
I due uscirono dalla città, entrando in un
bosco… entrati in una radura (perché negli anime c’è SEMPRE una radura da
duello, in mezzo ai boschi ndKK) si misero uno di fronte all’altra, armi in
pugno.
-Hei, demone, cerca di durare più dell’ultimo
che mi ha sfidato.-
-Certamente, madame.- Disse Garv, inchinandosi
scherzosamente.
I due iniziarono ad affrontarsi, spada e
teletrasporto l’uno, Arc Dragon ed energie sacre l’altra.
Garv schivò un fendente abbastanza facilmente…
ma si preoccupò dei risultati su un albero dietro di lui: abbattuto in un
istante… ed era stato SOLO sfiorato!
Contrattaccò con quello che aveva imparato in
innumerevoli campi di battaglia…
Ciò lo aiutò a far durare molto il
combattimento… si fosse trattato di un umano normale, l’avversario a quel punto
si sarebbe ritrovato a carne trita già da un pezzo.
Se invece fosse stato un drago, anche di alto
livello, cenere e polvere da un pò meno.
Non parliamo dei demoni, grazie.
Ma quella donna pareva infaticabile, e Garv
era costretto spesso a chiudersi in difesa! Lui, che al fianco del Demone del
Nord aveva causato la morte di un Re dei Draghi, era costretto a guardarsi
dagli attacchi di una donna!
Ciò lo… attirava.
Un fendente tirato un pò troppo vicino al
volto di lei gli permise di vedere gli occhi di lei [Descrizione degli occhi di
Luna Inverse? Sorry! Non in QUESTA sede. ndKK].
“Stupendi” Pensò, sbalordendo sé stesso.
-Non dovresti nascondere degli occhi così
belli.- Le disse ad un orecchio, mentre erano lama contro lama.
Lei prima arrossì violentemente, poi
s’inc*azzo parecchio, e riprese l’offensiva, ancor più violentemente di prima.
Usando pure pugni e calci. (dote di famiglia
ndKK + Altre vittime delle ‘manine’ di Lina)
Andarono avanti per un’altra mezzora… e la
fatica, sia fisica che spirituale, si fece sentire.
“Un ultimo colpo… e lo secco!” Pensò lei.
“Con questo mi gioco tutto… e sarò io a
vincere!” Pensò lui, caricando quello che restava delle sue energie nella
spada. Idem per l’Arc Dragon del Cavaliere, che si stava caricando di energie
positive.
Un assalto diretto… uno scontro di lame…
l’ovvia esplosione seguente… Garv finì schienato contro un albero. Fece appena
in tempo a riaprire gli occhi…
-RAAAAAHHHH!- Che si vide venir addosso Luna
Inverse, lama ben alzata, in corsa verso di lui… chiuse gli occhi, pronto alla
fine…
Tonf!
Solo per sentirsi un peso sul petto…
Lei aveva vinto… e perso contemporaneamente.
Come lui.
Avrebbe potuto ucciderla…
Decise di non farlo.
“Perché risparmi un nemico?” Ancora quella
‘vocina’. “Perché sì!” Risposta ancor più ovvia.
Altra fonte di preoccupazione: non sentiva il
minimo bisogno di togliersela di dosso… nonostante qualcosa gli urlasse
“SCHIODATELA DI LÌ, DEFICIENTE!!!” Neanche per sogno: come guidate da una forza
esterna, le sue mani andarono ad appoggiarsi alla schiena di lei… e col cavolo
che le avrebbe tolte di lì…
--- --- ---
Mare del Caos, ‘oggi’.
Scoperta la novità, Garv aveva combattuto come
se niente fosse contro quel gruppetto, pensando nel frattempo ad un modo per
tornare da lei senza poi venir disintegrato…
Ci aveva pensato Phibrizio a salvarlo
dall’imbarazzo della scelta… uccidendolo.
E ora le mancava… e non sarebbe mai potuto
tornare indietro… dal suo Cavaliere…
Da Luna Inverse… che aveva fatto breccia in
quel pozzo di tenebre e violenza che era il suo cuore…
…………
Tempo finito per le riflessioni: come da
copione, Phibrizio stava arrivando. Lì nel Mare del Caos, le loro rispettive
anime avevano riacquistato i propri poteri… e da quando si erano ritrovati,
erano riscoppiate le liti. Anche se la fine fatta dal mei – ou confermava
l’opinione di Garv, secondo cui nessuno, né Demoni né Draghi, avrebbe mai
potuto vincere la guerra, la faida tra i due era continuata. Dal loro punto di
vista… erano ormai passati dei millenni.
E quegli scontri, che finivano SEMPRE,
INEVITABILMENTE in parità, iniziavano ad annoiarli.
Ad un certo punto, Garv abbassò la sua spada…
cosa che bloccò l’offensiva del Demone Superiore di fronte a lui.
-Cosa c’è, bestione, ti arrendi?- Disse
Phibrizio, nella sua forma ‘adulta’: un umano di circa vent’anni, dai lunghi
capelli neri e gli occhi color smeraldo, il cui viso angelico poteva ancora
trarre in inganno molti.
-Col cavolo che lo faccio, piattola. Solo che
sono stufo di questa situazione di eterna parità. Se proprio dobbiamo
picchiarci, preferirei farlo in un luogo dove almeno si possa concludere la
faccenda.- Rispose il demone dalla rossa chioma.
-E come pensi di farcela, genio? Ti ricordo
che nessuno di noi due può lasciare questo posto.- Riprese Phibrizio.
-Da soli, no. Ma unendo le forze?- Disse Garv
con un sorrisino sulla faccia che non prometteva nulla di buono.
Phibrizio, sorpreso da questa proposta di
alleanza, ci pensò sopra un attimo, calcolando tutte le variabili… -Forse. Ma
sarebbe comunque molto difficile. Anche noi due abbiamo dei limiti.-
-Ma in tre?- Obbiettò una voce alle loro
spalle… una voce cavernosa ed animalesca. I due Demoni si voltarono… e videro
alle loro spalle l’unica creatura che poteva impensierire un demone di alta
classe, l’essere che era noto come Zanafer, il Mostro Invincibile.
Phibrizio, poco sorpreso della sua presenza
lì, iniziò a sorridere maligno.
-Certo che sì. Ma tu cosa ci guadagni?-
Domandò alla creatura.
-La possibilità di uscire di qui… e di trovare
un’identità per me. Non avete idea… non potete immaginare cosa significhi non
sapere COSA sei.- Disse la creatura, abbassando la testa al livello delle loro.
Garv si voltò verso il fratello, che annuì…
-Ok, proviamoci… e speriamo che mammina ci lasci fare il tutto…- disse
l’Hellmaster
-Io mi preoccuperei più delle conseguenze di
ciò che faremo: cosa accadrà se riusciremo ad uscire dal Mare del Caos?-
-Una cosa alla volta, Garv. Una alla volta.
Preoccupiamoci innanzitutto di uscire da qui… poi del resto.-
-Ok. Ma una volta fuori, non voglio più vedere
la tua faccia per i prossimi secoli, è chiaro?- Ingiunse il Ma-ryu ou,
consapevole, dentro di sé, che ciò che voleva era pura utopia: sarebbe stato
inevitabile, una volta fuori, essere obbligati ad avere contatti.
-Stesso dicasi per te e per la TUA faccia.-
Rispose il Re Nero, identicamente consapevole della realtà dei fatti. I due
Grandi Demoni assunsero le loro forme Beast… iniziando a concentrare i loro
poteri…
Capitolo 3 *** Cap. 1:Chaos’ Fragments. Ritorni e cambiamenti! ***
Cap
Cap. 1: Chaos’ Fragments. Ritorni e
cambiamenti!
Un qualche punto sotto la superficie della
Penisola.
In una camera magmatica, inattiva da secoli,
vi era un ‘qualcosa’ di anomalo… si trattava di un
fenomeno pressoché unico: un punto in cui le energie della Natura (aria, acqua,
terra, fuoco, spirito), della Luce e delle Tenebre si congiungevano.
Questo incrocio di linee energetiche creava un
indebolimento nella realtà…
E in quel giorno, il punto iniziò a contorcersi, gonfiarsi… e
all’improvviso, agli occhi di un ipotetico osservatore, si sarebbe aperto uno
squarcio, largo decine e decine di metri, proprio nel mezzo di quella grotta
infernale.
Dallo squarcio emersero tre creature, le due
forme beast dei Demoni Superiori e Zanafer.
Subito dopo, una gigantesca esplosione
scoperchiava la volta della camera magmatica… e centinaia di frammenti color
oro volavano in tutte le direzioni, spargendosi ai quattro angoli del globo.
Oltre a ciò, un’onda di energia,
invisibile ma reale, si diffuse lungo le linee naturali della magia…
Con conseguenze che presto si sarebbero fatte
sentire.
Da qualche parte sui Katart.
Lo spirito di Ragadria non poteva credere alle
proprie sensazioni: quello era un frammento del potere della Madre! Ed era andato a finire proprio contro la barriera
dimensionale che esisteva tra la Claire
Bible e il mondo reale…
“Come posso usarlo? Potrei ricreare il mio
corpo… potrei far rivivere Ceiphed – sama… o mille altre cose…
come scegliere? Qual’è la scelta giusta da fare? …
forse ho trovato… è rischioso, ma se riuscirò nell’intento, il Demone del Nord
non potrà mai più minacciare nessuno…” L’essenza della SuiRyu – Ou (Re/regina
dei Draghi d’Acqua) si concentrò sul frammento…
cercando di dirigerne il potere…
Stessi istanti, qualche chilometro più in là.
Anche il Demone del Nord, nella sua prigione di ghiaccio, avvertì un
frammento posarsi presso le pareti della sua cella. “Quel frammento… è Caos
nella sua più pura essenza… il potere di LoN – sama… è l’occasione per poter
avere mano libera… potrei infrangere le pareti della mia cella… … … no, i Re
Draghi rimarrebbero comunque più potenti di me… allora
come posso volgere a mio vantaggio questa fonte di potere assoluto? … … Sì…
questo è il modo… finalmente potrò avere ciò che noi Demoni cerchiamo…” Colui che un tempo era Lei Magnus, il Gran Filosofo, e che
adesso era solo una proiezione di Shabranigdo, protese quel poco di potere che
poteva far fuoriuscire dal sigillo (come aveva a suo tempo scoperto Durus II)
verso quella scheggia dorata…
Fu questione di pochi istanti.
Mentre Ragadria usava il potere che le era
capitato sottomano per rafforzare il sigillo del Demone del Nord in una maniera
tale che solo con l’appoggio di un altro Ma – ou
completo si sarebbe potuto liberare, quest’ultimo usava lo stesso identico tipo
di potere per richiamare dentro di sé gli altri quattro frammenti di sé che
vagavano per il mondo… purtroppo due, distrutti da Lina Inverse, attendevano
ancora di reincarnarsi…
L’effetto delle azioni dei due Grandi Esseri
fu spettacolare: il Re Demone arrivò vicinissimo alla propria ricostruzione e
liberazione… ma nello stesso istante, il sigillo venne
potenziato.
Divenne così forte, che
neppure lui, alla massima potenza, avrebbe potuto
infrangere quel blocco…
L’urlo di rabbia del Grande Demone fu udibile
nel raggio di intere nazioni… e tutti i Demoni di
quell’universo poterono sentire la furia del proprio Re.
Ma anche Ragadria pagò per le proprie azioni.
Mentre riusciva a potenziare il sigillo,
l’ondata di ritorno la contaminò… arricchendo la sua conoscenza… memorie e
nozioni che appartenevano ad Umani, Demoni… parte
della stessa memoria della Madre si fuse con lei…
Un urlo si propagò sulla Valle dei Draghi…
Milgatia, capo della comunità, si precipitò nel naos della Claire Bible…
scoprendo che l’ambiente era cambiato… e persino la rappresentazione della Ryu
– ou era mutata: non più una vecchietta rugosa e sorridente… ora c’era una giovine, dai lunghi capelli nero-bluastri che, in termini
draconici, non doveva avere più di cent’anni… in pratica una ragazzina.
-Il Caos… il Caos si stà diffondendo…- Riuscì
a dire l’immagine spirituale, prima di svenire e crollare al
‘suolo’.
Mentre le schegge si diffondevano nei posti
più disparati, l’ondata di energia contaminò la magia,
Demoni, Draghi, Mortali… contaminò tutto e tutti.
Da qualche parte nei pressi dei confini di Elmekia, stava avvenendo uno spettacolo non insolito, ma
di certo neanche normale: due massicci gruppi, composti l’uno gruppo di orchi e
l’altro di troll si stavano scontrando sotto gli occhi di una banda di
briganti… quando nel bel mezzo dello scontro uno dei frammenti dorati cadde tra
loro, esplodendo… quando il bagliore si dissolse, una sessantina di creature si
alzò in piedi… creature che degli Orchi avevano l’aspetto, la stazza dei Troll
più grandi… e negli occhi, la furbizia e l’astuzia degli Umani.
Con un ruggito di gioia ferina, i Titan Ogre
proclamarono al mondo la loro nuova esistenza…
Altopiano dei Draghi Ancestrali.
Il Drago – mercenario noto come Razor stava sistemando, come da anni ed anni a
quella parte, la tomba sotto cui giaceva Dawn
Ancestral… il suo primo amore, la sua prima felicità… il suo più grande dolore.
“Come avrei voluto poter fare qualcosa… invece
ho solo potuto porre fine alle tue sofferenze… e
seppellire te e quelli che io consideravo come una vera famiglia…”
Poi, puntuale come sempre, giunse la sua più grande ossessione e nemico… Jegan, il Carnefice, colui che
aveva torturato e abusato della sua ‘sorellina’…
-Pronto a morire, inferiore?- -Dopo di te,
maledetto. Solo dopo che tu… SARAI MORTO!- Urlò
lanciandosi contro di lui… lo scontro durò a lungo, quando, improvvisamente,
uno dei Frammenti andò a schiantarsi contro il suolo presso di Razor…
L’High Blue Dragon si avvicinò cautamente… e
poi lo prese in mano, avvertendone i poteri e le
possibilità… -potrei…?- Sembrò domandare al vuoto… la risposta giunse nel suo
cuore “Devi scegliere, figlio del deserto: o lei, o tutti gli altri…”
Razor guardò la tomba… come a cercar di sentire
una risposta… e gli tornarono in mente le sue parole “Il bene di tutti… questo
è ciò per cui viviamo” E allora Razor, membro adottivo
del clan demoniaco Chaos Dragon, concentrò la propria anima sui ricordi di
com’era la Valle
prima di quel giorno maledetto, mentre un’ondata di energia immobilizzava il
Drago Dorato davanti a lui, troppo stupito dagli eventi… il frammento si
modellò a forma di lama… un fendente di luce dorata attraversò la valle… e dove
prima vi erano solo rovine e tombe senza nome, ora rifioriva la valle un tempo
abitata dalla più nobile e forte razza di Draghi.
–No… non è possibile…- Riuscì
a dire l’assassino, mentre Razor faceva comparire presso di sé Death’s Revenge,
l’arma maledetta che usava dal suo secondo Giorno Maledetto.
Gli Ancestrali, nel
frattempo, si erano accorti della situazione di battaglia in corso.
Prima ancora che uno di questi potesse ingiungere un “Abbassate le armi!” o simili, Razor
urlò –STATENE FUORI, ANCESTRALI! Questo è un affare tra me e Jegan.- Poi, alla
sua nemesi personale –Ok assassino, questa è una battaglia del Ka. Qui non
contano abilità, fortuna, astuzia o forza. Solo il Ka potrà decidere l’esito
dello scontro…- -Umhf, tipiche superstizioni da inferiore. È per queste
scempiaggini che vi trattiamo come le bestie idiote
che siete.- Riprese il Dorato corrotto, strafottente come sempre. –Risparmia il fiato per combattere, vigliacco!- Disse
l’altro, lanciandosi all’attacco.
Il suo avversario lo prese (come sempre) di
sottogamba… peccato che stavolta il mercenario facesse
sul serio.
Con il gigantesco boomerang fatto in ossa di
drago e metallo in una mano, e la sua Zanmato nell’altra, l’High
Blue Dragon si lanciò all’attacco, menando fendenti sempre più rapidi… con un
moto di sorpresa (e un sacco di bestemmie censurate) Jegan cercò di usare i
suoi trucchetto sporchi… o meglio, ci avrebbe provato… peccato che l’avversario
non gli lasciasse il tempo di prepararli e metterli in atto!
Poi, con un moto di stizza, il Drago Azzurro
colpì Jegan al braccio sinistro… quello su cui si trovava il bracciale donato
all’assassino dall’Hellmaster, più di cinquecento anni prima… frantumando
l’oggetto demoniaco. –E ora tocca a te!-
Disse poi, lanciandosi su di lui… Jegan si
aspettava un attacco con le armi… invece Razor posò rapidissimo la katana, fece
sparire l’arma maledetta e lo afferro per le braccia…
-Sayonara, bello!- Disse, lanciandosi con l’avversario in aria, girandolo verso
il suolo e schiantandolo con una mossa degna di un wrestler.
Poi, mentre il Dorato noto come Golden Ghost si rialzava, Razor riprese la katana… -Salutami
il Mei - ou, nel Mare del Caos! RAAAAAGHHH!- E colpì!
Il primo fendente, segò il corpo di Jegan in
due come un panino (Un vizio tipico del Clan nd KK Già ndXellos),
e il secondo, lo decapitò.
La vendetta si era compiuta,
giustizia era stata fatta…
Poco dopo, il millenario Drago correva a
riabbracciare quei suoi amici Ancestrali che aveva
perso molto tempo prima… saluti, lacrime… “credevo di non esser più capace di
piangere” si stupì lui… e dopo, mentre chi aveva visto morire i propri cari
andava a riabbracciarli, chi doveva decidere (il Consiglio) e chi era
sopravvissuto (Razor) andavano a discorrere.
-E ora… cosa faremo? Il nostro compito era restare fuori
dai conflitti… ma i Dorati ci hanno ucciso per quello… forse avremmo
dovuto dargli la Galveila;
così come ci avevano chiesto…- Disse uno dei più giovani.
-Non dire c*zzate! Dare l’Arco di Luce ai
Dorati sarebbe stato come dare i poteri della Madre ad una quindicenne (Etchì ndLina e LoN). Se aveste esaudito
le loro richieste, ora ci troveremmo tutti quanti a discorrere nel Mare del
Caos.- Lo redarguì Razor.
-Cosa è successo… da
quando siamo morti?- Chiese uno degli anziani.
-Allora… di eventi
salienti… dopo la creazione della barriera, Lei Magnus ha dato vita ad un nuovo
Dark Lord, Garv Chaos Dragon, che è un Demone con la forza dei Draghi. Poi
Ragadria è morta sotto i colpi del Re Demone e del mio dhin…
scusate, volevo dire Garv. I due sono stati sigillati, il primo nella
terra dei Katart, il secondo in un corpo umano. A seguito di ciò, Garv ottenne
un animo umano. Scoppiò una faida tra i clan Chaos Dragon ed Hellmaster, che si
è conclusa diciassette anni fa con la morte di Garv,
ucciso a tradimento dal Mei – ou.-
Disse Razor, con l’ara svagata, mentre i suoi
ascoltatori avevano sempre più gli occhi a pizza.
-Urca…-riuscì a mormorare uno dei più seri.-
qualche altra catastrofe no?- Riprese poco dopo.
-Umh… trentaquattro anni fa è nata Lina Inverse, una ragazzina che si è resa famosa come
Dra-mata, da tanto è abile con la magia. Phibrizio cercò, dopo aver incenerito
il mio ex-capo, di farle castare il Giga Slave per
distruggere l’universo, cosa che a LoN non andò bene. Risultato: l’Hellmaster
seguì Garv nel Mare del Caos. Con la sua morte la
barriera crollò come un castello di carte.-
Le mascelle dei Draghi Ancestrali
crollarono oltre i limiti consentiti dall’anatomia.
-E- esiste qualcuno in grado di usare QUELL’incantesimo?- disse uno degli
sciamani, più pallido del normale.
-Certo. Ma è stato
usato solo tre volte. Bè, due e mezza. La prima quando la Dra-mata, con l’uso della
Gorn Nova, distrusse un altro settimo di Shabranigdo… - CRACK!
I Draghi si son
pietrificati e son crollati al suolo -… Poi quando il Mei – ou ha fatto la sua
brutta fine… e per finire poco prima che Dark Star, un Ma – ou di un’altra
dimensione, giungesse nel nostro mondo. Poi hanno seccato quello schifo con
l’uso delle cinque armi di luce e una combinazione di Luce e Tenebre… almeno
così mi hanno detto.-
RI – CRACK! Nuovo crollo.
(Stà diventando qualcosa di monotono ndKK Sei tu che scrivi, demente! ndRazor Ah già! ndKK Cominciamo a
preoccuparci seriamente… ndPersonaggi E fate bene! ndKK
gioioso! SDONGGGG! Crollo al suolo dei personaggi)
-Emh… tralasciando le novità, ora cosa faremo?
Rimanere qui…- Iniziò una delle donne del Consiglio.
-No, lo escludo. Il Consiglio dei Dorati
potrebbe farsi venire la bella idea di ripetere
un’altra volta il lavoretto di mille anni fa.- Ribattè subito Razor.
Non voleva rivedere quelle scene del suo
Giorno Maledetto. –Piuttosto… conosco un posticino ideale. La gente che vi
abita è più o meno ospitale… e soprattutto, anche a
loro hanno cercato di fare il lavoretto…-
-Razor… se ho ben capito, ci stai proponendo
di trasferirci nel Secondo Continente?- Disse Veltar,
in passato (e ancora) capo del Consiglio.
-Esatto. Lì nessun dorato oserà venire a
rompere le scatole… i mie consimili e gli altri clan
sparano a vista su qualunque Drago di questo continente. Ormai, i clan della
Gilead si sono apertamente ribellati… già da novecento anni, ormai.- Riprese
l’Azzurro.
-Cosa ci puoi dire
della Porta dei Draghi?- Disse Karen, una delle sorelle di Veltar, e membro del
consiglio.
La Porta dei Draghi era un
massiccio artefatto risalente all’Epoca d’Oro dei ryuzoku. Un
portale in grado di condurre un suo eventuale utilizzatore ovunque questi
desiderasse. E di consentire allo stesso di portare
qualunque cosa INDIETRO con sé. I Dorati avevano cercato di ‘convincere’
i Clan del Secondo Continente che l’uso della Porta era indispensabile per
poter riportare in vita la
SuiRyuou.
Fatica sprecata, e gli emissari se ne erano tornati indietro pesti e feriti.
-È proprio la Porta il motivo della ribellione. Il Consiglio
dei Dorati voleva usarla per i propri scopi… e potete
immaginare la reazione dei miei simili.-
-Immaginiamo bene!- Dissero quelli in coro, con un gocciolone ciclopico in testa.
–Ora, dato il vostro ‘ritorno’, penso che…- Venne interrotto da una voce telepatica nella testa… eppure,
in teoria, doveva esserci abituato a quel tono sparato a tutto volume.
*RAZOOOOOR!* Urlò una voce da invasata.
*Sì, Bael – sama?*
Rispose Razor a quella che era, attualmente, il capo
del Consiglio della Gilead.
*Che cavolo è
successo dalle tue parti? Qua i nostri mistici hanno il più grosso mal di capo
della loro esistenza.*
*…Meglio se viene lei a vederlo.* ‘Disse’ il mercenario con un sospiro di rassegnazione:
cominciava già ad avere il mal di capo… e nella sua testa balenava l’idea
(suicida) di lanciarsi all’attacco del palazzo del KaRyu ou per fare una strage
di Grandi Consiglieri.
Trattenuto solo dalla
consapevolezza del dolore che avrebbe arrecato a Mirei ed ai suoi figli… no,
meglio non dargli quel tipo di sofferenza.
Con una vibrazione nell’aria, arrivò Bael, capo del Consiglio della Gilead… una massiccia donna
– guerriero dai capelli verde chiaro e gli occhi color miele. La sua
espressione, al vedere gli Ancestrali di nuovo vivi e
vegeti, pagava qualunque grana potesse dare.
E ripartirono le discussioni, le alleanze, i piani… tutto in una pseudo normalità.
Capitolo 4 *** Cap. 1, part 2: Come si distruggono delle certezze! (1) ***
Cap
Cap. 1,
part 2:
Come si distruggono delle certezze! (1)
(Le conseguenze per i Demoni)
Wolf Pack Island.
La Beastmaster stava aspettando
il rapporto di Xellos su quell’interessante anomalia in corso… aveva percepito
tanto il ritorno dei suo ‘fratellini’ quanto ciò che il Demone del Nord aveva
cercato di fare… e ora attendeva le risposte ad alcune sue domande.
Risposte che sarebbero presto arrivate.
Il Priest noto come Dragon Slayer comparve
davanti a lei, in mano un frammento dorato…
-Master…- esordì inchinandosi e posando di
fronte al suo capo il frammento -… ecco uno dei frammenti che sono riuscito a
recuperare… la maggior parte sembra svanire nel nulla dopo poco tempo…- Disse
poi.
-Umh… anche gli altri subordinati ne hanno
trovati?- Disse la Juu
- ou al suo più fedele (e potente) sottoposto.
-Sì. Ho visto Sherra defilarsi con almeno un
frammento in mano… alcuni sono spariti presso zone umane… poco consigliabili a
dei demoni, come Saillone e Zefilia, di sicuro uno dei lacchè di Dolphin si è impadronito
di almeno due pezzi di Potere… questo invece sembrerebbe essere uno dei più
grandi.- Rispose Xellos con la sua calma imperturbabile.
-Bene… allora vediamo d’usarlo…- Disse Zelas
prendendo in mano quella scheggia di potere della Madre e cercando di capire (o
intuire) come poterlo usare… come espanse la sua volontà verso quella scheggia
dorata, un’ondata di energia si riversò dentro di lei… e attraverso tutti i
membri del Clan.
Identica scena si ripeteva nell’Eternal Ice
Palace, nel North Pole; e al Deep Marin Castle, nelle profondità del Mare dei
Demoni.
-Master?- Disse Xellos, appena ripresosi.
-Umhh… - gemette la Beastmaster…-Mai stata
meglio… mi chiedo quali siano le nostre nuove potenzialità…- la demone dai
capelli argentei espanse la propria aura… ma mentre faceva ciò, vide il suo
riflesso in uno specchio… scoprendo che aveva sì ricevuto nuovi poteri, ma che
aveva anche dovuto pagare un prezzo: infatti, sul suo capo erano comparse delle
tenere,
adorabiliiissiime orecchie da lupo… -Xellos?- -Sì Master?- -Ho per caso
delle orecchie da lupo sulla testa?- -Emh… sì, Master…- Fu la pacata risposta
del mazoku sorridente.
-O cazzo, penso che mammina abbia deciso di
farci uno scherzetto…- Disse la
Dark Lady, ragionevolmente
controllata…
Almeno in apparenza.
Xellos, intuendo quanto stava per accadere, si
mise quelle che noi lettori avremmo riconosciuto come cuffie da aeroporto,
mentre tutta la fauna dell’isola, avvertita l’imminente catastrofe, corse ai
ripari…
(imprecazioni in lingua demoniaca comunque
censurate ndKK)
-Arrabbiata?- Disse Xellos ironico,
togliendosi le cuffie, mentre con un’occhiata disperata valutava i danni.
Dopo un pò, comprese che avrebbe dovuto fare
il muratore per almeno una settimana… quando si dice la sfiga…
Eternal Ice Palace, stessi istanti.
Se Zelas si era sfogata imprecando come (e
anche peggio di ) uno scaricatore di porto napoletano, Dynast si era
semplicemente limitato a corrugar la fronte… al che Sherra se l’era filata
dietro una colonna… subito dopo, si era scatenata una bufera di neve nella
stanza, bufera che sembrava avere come epicentro il trono di Lord Dynast…
O meglio, la bufera ERA Dynast.
A quanto pareva, la scheggia aveva fatto si
che, ogni volta che un demone del Clan Grausherr usava i suoi poteri al di
sopra di un certo limite, questi si sarebbe trasformato in un vortice di neve e
ghiaccio.
Cratere…
I due redivivi Dark Lords si erano appena
ripresi dalla loro ‘resurrezione’, quando ripresero forma umana.
Phibrizio guardò stupito Garv: il suo corpo…
non era più totalmente umano, ma si era semi – draconizzato.
Le ‘zampe’ erano artigliate, il corpo
ricoperto di scaglie rosse, eccezion fatta per il viso, immutato.
Due ali scagliose e rosse come il sangue
spuntavano dalle sue spalle…
Una coda (rossa) corazzata, ricoperta di
spuntoni si agitava nervosamente al vento.
Il braccio destro sembrava l’arto di un Drago
ridotto nelle dimensioni, mentre il sinistro sembrava come ricoperto da un
guanto d’arme rosso, con artigli (di dimensioni più ridotte), e in mano
stringeva la fidata Extreme Weapon, lo spadone che Garv usava dalla Kouma.
“Un effetto della nostra evasione dal Mare del
Caos, evidentemente… e il mio corpo?”
Pensò il Re Nero, esaminandosi…
“No, per fortuna sono ‘normale’… almeno per
ora.”
Garv, con gli occhi rossi dalla furia
(evidentemente, una specie di frenesia demoniaca) si volse verso il cielo…
-Fa quello che vuoi, Phibrizio… ma io adesso
vado a riprendere mio figlio! Zanafer! Rimani qui a guardia di questo luogo…
sarà la mia nuova base…-
Infatti, lui e l’essere si erano accordati:
Zanafer li aiutava, ed in cambio, oltre al ritorno in vita, Garv lo avrebbe
preso con sé nel suo Clan.
Poi Garv spiegò le sue ali da Drago, spiccò il
volo e sparì nel Piano Astrale.
Phibrizio sospirò sconsolato –Uguale a mille
anni fa: sceglie sempre posti legati ai vulcani…- disse, mentre ripensava a
come lui, Zelas e Dynast avevano demolito il vecchio Ma-ryu ou Castle,
semplicemente risvegliando il vulcano su cui era costruito.
Poi prese a concentrarsi sulla sua dimora,
sparendo da quel luogo…
Una qualche cittadina presso Elmekia.
(Nd A: Non conosco il nome della cittadina
dove si va a stabilire Philia dopo Slayers Try. Pertanto INVENTO la località!)
Philia Ul Copht, ex vestale del KaRyu ou,
quella sera era nervosa.
‘Sentiva’ che qualcosa stava arrivando.
Qualcosa di pericoloso.
Che veniva per il ‘suo’ Valgarv.
Ormai non più un cucciolo, ma un giovinetto in
cui si poteva già scorgere l’ombra di ciò che era un tempo.
Un guerriero.
L’ultimo rappresentante di una stirpe
cancellata per invidia, per paura… per disprezzo.
Ora dormiva… e lei avrebbe cercato di
proteggerlo ancora una volta.
Non comprendeva appieno il perché, ma la sua
crescita era stata molto rapida… a livello umano, pensava spesso.
Ormai, sia lei che Jiras e Gourabos avevano
fatto il callo ad assalti di Demoni o di Draghi, entrambi intenzionati a
distruggere “L’Abominio che stava per distruggere il Mondo”.
L’uomo – volpe aveva, oltre ad aver
‘perfezionato’ le sue armi da fuoco, acquisito una buona abilità nell’usare
incantesimi di magia Astrale, come l’Elmekia Lance.
Quanto al lucertolone gigante… Philia aveva
lanciato (a suo tempo, dopo un pò di studi) un incantesimo di benedizione su
uno spadone che adesso il guerriero portava con sé…
“Ti proteggerò, qualunque cosa accada…” Pensò
la giovane, erigendo un incantesimo / barriera che aveva trovato su un vecchio
e consumato libro… una copia incompleta della Claire Bible che, per chissà
quale miracolo, era sfuggita alla distruzione operata dai Mazoku.
Era una barriera molto, MOOLTO difficile da
valicare.
“… chiunque sia, non ti avrà!” LUI dormiva, in
quel momento… sperava che continuasse a farlo. Di solito, gli scocciatori
(indipendentemente da razza o incarico) arrivavano, si prendevano la loro
razione di botte e/o incantesimi e se la filavano… era andata così per tutti,
tranne con quello vestito di nero e che odorava di drago… lui era semplicemente
arrivato, aveva guardato… e se ne era andato. Senza dire niente e senza lottare…
Philia sperava che anche stavolta fosse così… ma
qualcosa le diceva che sarebbe stato totalmente
diverso.
Tuttavia, qualcos’altro la stava spingendo a
lottare… senza neppure provare a ragionare.
-JIRAS! GOURABOS! Preparatevi!- I due
inseparabili ‘colleghi’ arrivarono di corsa…
Jiras, armi alla mano, sorrisino sardonico,
Gourabos, più pacato, iniziava già a sgranare rosari.
Pregava che Philia non perdesse la calma e
passasse in forma draconica.
L’ultima volta, avevano dovuto lavorare per
tre mesi come muratori e falegnami per ricostruire un gruppo di case abbattute…
Tutta colpa, ovviamente, di quel demone dal
caschetto viola. (ETCHÌ! ndXellos)
Sembrava che ci provasse un qualche tipo di…
sadico piacere nel far arrabbiare Philia.
Fu un attimo: in un vortice di fiamme, apparve
Garv.
In condizioni NORMALI, avrebbe anche provato a
discutere per riottenere il suo pupillo.
………
Ma in quel momento…
Non era totalmente sé stesso.
Non era quel demone dotato di anima e
sentimenti umani che aveva sfidato i propri fratelli…
E non era l’avversario fortissimo, capace di
onore e rispetto, affrontato da Lina Inverse e dai suoi compagni…
E neanche il demone ‘gentile’ amato da Luna
Inverse.
No, quello era qualcosa di molto vicino al
Demone Superiore che, a fianco del Demone del Nord, aveva ferito a morte
Ragadria.
Una belva assetata di sangue, che non avrebbe
guardato in faccia a nessuno pur di ottenere ciò che voleva.
-Dov’è lui?-
Disse con una voce che rasentava l’animalesco.
-Non l’avrai, Demone. Come tutti gli altri che
ti hanno preceduto.- Disse Philia, iniziando a castare un Chaotic
Disintegration.
Alla massima potenza che poteva raggiungere.
Forse perché intuiva, a livello istintivo, che
quello non era un demone come gli
altri.
Garv, sempre più in preda ai suoi istinti
demoniaci, sfoderò Extreme Weapon…
Lo spadone faceva una figura un pò magra,
visto l’arto draconico a cui era affiancato… ma la sua pericolosità non veniva
certo ridotta da quello, sia chiaro!
-Ho
detto… DOVÈ ???- Urlò il Demone – Drago, lanciandosi sui suoi incauti
avversari, e venendo bloccato da Gourabos.
BANG BANG BANG BANG!
I colpi di pistola di Jiras passarono da parte
a parte la proiezione materiale di Garv senza fargli nulla.
-Perché non provi a superarci, prima?- Ribattè
lo sfregiatino, in vena di suicidio, evidentemente.
Gocciolone su Gourabos, che si chiede se non
sia il caso di fargli un discorsino (tirapugni alla mano) su quando stare
zitti.
Infatti, meno di un secondo dopo Jiras andò a
parlare con la Madonna,
da tanto in alto lo fece arrivare l’uppercut di Garv.
-Lo
ripeterò solo una volta… dov’è Valgarv???- Ripeté Garv, incrociando
nuovamente l’arma con lo spadone dell’uomo-lucertola, mentre iniziava a
scaldarsi.
(……… gocciolina dei lettori)
-Dove nessuno potrà fargli del male. CHAOTIC DISINTEGRATION!- L’incantesimo
di magia divina colpì in pieno Garv… facendolo incazzare ancora di più!
-Un… Dorato?- E in quei momenti sembrava più
il suo alleato/sicario Razor che sé stesso… -SPARITE!-
Un’ondata di potere demoniaco spazzò l’area
intorno al Demone Superiore… poi, certo che nessuno gli stesse bloccando la
strada (Gourabos era ancora steso, Jiras atterrava in quel momento nella
fontana del paesino [Al che, una vecchina che passava di lì gli disse “Quanto
hai fatto arrabbiare quella poveretta? Giovinastro!” ed un pazzoide iniziò a
blaterare qualcosa su “Quattro quattro quattro…”…] e Philia era semi – svenuta)
si avvicinò alla casa.
Andando a cozzare contro la barriera.
-GARV
FLARE!- urlò, sparando il proprio potere contro quella parete di energia…
che riuscì a reggere l’impatto. –GRAAAAAA!-
SDAAAAAANGGGGGG!
Con un sonorissimo urto, lo spadone del Demone
– Drago si abbatté sulla barriera…
Ancor più inutilmente dell’incantesimo.
-È inutile… -riuscì a biascicare Philia…-
quella barriera rimarrà lì finché io lo vorrò.-
Al che, Garv sogghignò pericolosamente.
–Scommettiamo che tra cinque minuti tu la toglierai?- -Non… temo… le torture-
Disse lei: aveva sopportato di peggio durante quella missione… in cui aveva
scoperto tutto il marcio che la sua razza nascondeva…
-Ohhhh… niente torture! Qual è il tuo nome?-
Riprese lui, con un sorrisino che ricordava PARECCHIO quello dell’Hellmaster
quando non era in giornata…
-Philia. Philia Ul Copht.- Rispose lei,
insospettita.
-Bene Philia…- Disse mentre le si avvicinava…
poi, rapidissimo, la prese per i capelli, la alzò all’altezza del suo viso (ed
è parecchio in alto! ndKK)
–Benvenuta in famiglia…- Disse, piantandole in corpo lo spadone, carico del suo
potere demoniaco.
-AAAAGHHHHHHHHHHHHH!- Urlò l’ex vestale,
mentre il potere del demone-drago si fondeva alla sua energia vitale…
Trasformandola in una Demone – Drago Dorato
del Clan Chaos Dragon.
In un istante, capì CHI aveva sfidato… ma ormai
era troppo tardi per tornare indietro…
Garv la lasciò cadere al suolo, mentre sul suo
volto comparivano quattro marchi rossi, simili a graffi, sulle guance (Tipo
quelli di Valgarv, avete presente?) e tre simboli a forma d’occhio color rubino
comparivano su fronte e mani.
Garv si mise in attesa che l’ormai
demone-drago si svegliasse… nel frattempo, iniziò ad emanare le proprie “onde
mentali” per contattare Valgarv… era un legame che lui aveva creato con il
proprio figlio adottivo… e che neppure la morte avrebbe potuto spezzare…
*Val…
Svegliati Valgarv!*
Dagli abissi della mente, iniziò a sentire una
risposta, mentre, nel suo letto, il giovane Drago Ancestrale iniziò a dimenarsi
nel sonno, tenendosi la testa…
*Chi…
chi mi chiama?… Chi …sei tu?* Rispose, mentre sempre più ricordi iniziavano
ad affollarsi nella sua mente.
2° Piano Astrale.
Una figura biancovestito e dai capelli verdi
porconò in almeno 40 lingue (e rispettivi dialetti) quando percepì che il
sigillo che aveva messo ai ricordi del Demone – Drago Ancestrale al momento di
resuscitarlo si stava incrinando.
Al suo fianco, un tipo vestito di nero che
sembrava il gemello furbo e maligno di Gourry le tese la mano a palmo in su,
ridacchiando.
Senza neppure guardarlo, l’altra gonfiò le
guance e gli mise in mano un lingotto d’oro con sopra lo stemma di LoN. –E
strozzati, una buona volta!- Disse poi.
Torniamo a noi, va…
*Sono
io, Valgarv… sono Garv Chaos Dragon…
Tuo
master, amico… padre*
I ricordi ruppero il sigillo così come un
fiume in piena spazza via un argine malfatto.
E in un istante Valgarv ricordò tutto… chi
era, il suo passato…
I suoi affetti, le sue gioie…
I suoi dolori…
E le sue speranze…
Una delle quali giaceva al suolo in attesa di
risvegliarsi.
*Padre…
Maestro… sei tornato veramente… o è solo un’allucinazione? * Rispose
Valgarv.
*Come
riesco a buttare giù la barriera, vedrai se sono un’allucinazione! Ti darò
tanti di quegli scappellotti da farti diventare lisci i capelli!* Riprese
l’altro in tono da finto arrabbiato.
Gocciolone dell’autore e di Valgarv!
Orami il Demone dalla rossa chioma si era
calmato… ed era tornato alla normalità.
Il ragazzo, felice come una pasqua perché
sarebbe tornato con la sua famiglia, iniziò a radunare la sua roba… frenato
all’istante da un pensiero: “E ora come lo spiego a Philia?” Pensò a voce alta…
*Emhh…
Philia è per caso una femmina di Drago Dorato col viso d’angelo, capelli biondi
lunghi fino a metà schiena e occhi azzurri?* Disse Garv, mentre gli
compariva una gocciolina sulla fronte: e ora come spiegava LUI a Valgarv quello
che aveva fatto?
…………
Descrivere il fiume di parolacce che piovve
addosso a Garv quando Val seppe dell’accaduto e quando poi Philia si risvegliò
è superfluo.
Diciamo solo che batterono tutti i record di
turpiloquio.
A imprecazioni finite, Garv sospirò
rumorosamente: cominciavano bene… ed era la sua PRIMA giornata da resuscitato…
Capitolo 5 *** Cap. 1, part 3: Come si distruggono delle certezze! (2) ***
Cap
Cap. 1,
part 3:
Come si distruggono delle certezze! (2)
(Le conseguenze per i
Draghi)
Poco dopo il precedente capitolo… scusate
n’attimo… *KK calza dei tappi per le orecchie modello extra – strong e riprende a narrare…* Dicevamo… ah sì, poco dopo il
fiume di parolacce, dalla tranquilla cittadina presso Elmekia si levò un
terribile suono…
-BWUAAAAAAAAAAAAH HHHHHHHHHHHHH HHHHHHHHH
HAAAAAAAAAAAAAAHHH HH HHHHHHHHHH HHHHHHHHHHHH HHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! PERCHÉ MI HA TRASFORMATO
PROPRIO IN UN ESSERE SIMILE AL NAMAGOMI???
PERCHEEEEEEEEEEEEEEEÉ???-
La scena aveva quantomeno del ridicolo: Philia
in formato Ryu – mazoku piangeva disperatamente, aggrappata alla giacchetta
dell’ancora sedicenne Valgarv, con due cascatelle che uscivano dagli occhi,
creando un vero e proprio lago, su cui Jiras (recuperato dalla fontana)
Gourabos (attrezzato con remi) e Garv navigavano comodamente, a bordo di un
canotto etichettato ‘Titanic’…
-Ma succede spesso?- Chiese il Dark Lord (riuscito a tornare in forma
totalmente umana per chissà quale miracolo) ai suoi due compagni di
navigazione.
-SÌ!- Risposero i due in coro, con uno sguardo
di rassegnazione totale in volto.
Ora che le energie che aveva assorbito si
erano stabilizzate, anche i vestiti di lei erano
cambiati.
Non più il solito completino,
ma una combinazione camicetta / pantaloni dai colori tendenti al rosso e
all’arancione (tipo i vestiti di Lina, per capirci).
Gli stivali bianchi c’erano ancora, solo che
la suola si era rinforzata.
Sulle spalle, tenuto fermo da un fermaglio
rosso, stava un mantello che esternamente era color rosso scuro, e internamente
di un bianco candido.
La fida mazza ferrata giaceva al ‘suolo’, mentre una daga corta era appesa alla vita da una
cintura di cuoio (ovviamente) rosso.
-Su su Philia – chan… cerca di calmarti… -disse Valgarv carezzandole la testa
con le mani, nel tentativo di far finire l’afflusso alle cascate del Niagara
che si erano appena create.-… e poi… -disse, alzandole il volto verso di sé e
dandole un casto bacio a fior di labbra (per i baci più… profondi ci sarà
tempo… ndKK)- Così sei anche più bella…-
A giudicare dal colore che assunsero
in quel momento le guance di Philia, si poteva presumere che avesse raggiunto
più o meno la temperatura di un Dragon Slave, come minimo.
-UMPH UMPHH! Scusate piccioncini…- Garv,
ovvio… -Se avete finito…- disse, beccandosi delle occhiatacce omicide- dovremmo
tornare a ‘casa’…-
-Garv, il Ma Ryu – ou Castle è andato
distrutto secoli fa…- Disse Valgarv.
-Lo ricostruiremo. La faida con la piattola in
nero (ETCHÌ! Nd Phibrizio) è finita, quindi possiamo ricostruire
tranquillamente una base ove stare. Un posto l’ho individuato…-
-Ho capito, di nuovo a contato con lapilli e
cenere vulcanica…- Gocciolone dei presenti.
-Ah ah… quindi
bisogna solo radunare di nuovo il clan.- Finì Garv.
-La fai facile pà. Quel pazzoide di un High
Blue Dragon li ha spediti tutti nel Secondo Continente, te lo
sei dimenticato?- Disse Valgarv, che quel giorno era preda ad un attacco di
pignoleria acuta.
-E con questo? Basta andarli a chiamare tramite quella sfera magica che
installammo presso Black Horn Cape.- Disse Garv,
avvicinandosi a Valgarv –E tanto per esser sicuri che nessuno venga a rompervi
le palle, risveglio definitivamente i tuoi vecchi poteri. Così ci penseranno
due volte prima di importunare te e la signorina.- Disse poi, mentre passava
una carica di energia demoniaca a Valgarv, che tornava a formato ‘adulto’, mentre sulla sua
testa ricompariva il corno demoniaco, simbolo del suo legame con Garv.
Garv sparì poco dopo, portando con sé Jiras e
Gourabos, mentre Valgarv portava con sé Philia, diretto al Black
Horn Cape, nel Regno di Dils.
Nel frattempo, in poco tempo, gli Ancestrali avevano finito di raccogliere la propria roba,
con l’aiuto dei Draghi del Secondo Continente.
In poco tempo, tutti, fossero stati indifesi o
meno, avrebbero detto addio all’altopiano in cui erano
sempre vissuti.
Ma tra il rischio di venir
sterminati una seconda volta e una fuga verso una nuova casa… bè, il Consiglio
scelse la seconda opzione.
Razor nel frattempo aveva chiuso in un sacco
la testa di Jegan, con l’intento di spedirla (con molte scuse) al Consiglio dei
Draghi di quel continente… quando si accorse
(FINALMENTE!) che qualcosa era tornato in circolazione… qualcosa che conosceva
bene.
Prese la sua arma maledetta… -Scusate, ma ho una cosa da fare… cercate di
sopravvivere il più a lungo possibile!- Disse ai presenti, sparendo da quel
luogo.
Cratere…
-Umh…. Come potremmo
chiamare questo posto?- Con l’aiuto di Jiras, Gourabos e Zanafer (ora in una
forma umana concessagli da Garv, che lo aveva convertito a Demone – drago ndKK)
stava studiando dei ‘progetti’…
-Perché non lo chiamiamo
Dragon Dungeon?- Disse una voce alle spalle dei quattro… che voltatisi videro
un uomo molto spesso, dai capelli azzurro – nerastri e gli occhi color oro.
–Come va, my dhin?- Disse il Drago mercenario al suo
antico capo.
-Razor! Che coincidenza, un poco tempo fa ho parlato giusto di te con Valgarv.- Disse Garv, mollando
una pacca gigantesca sulla spalla del Drago che dai tempi della Kouma Sensou
lavorava per lui.
-Posso ben immaginare… devo considerarmi di
nuovo assunto per triturare quei pochi Brass dell’Hellmaster – tet che possono essere sopravvissuti?- Disse al suo capo, iniziando a palleggiare con il sacco ed
il suo macabro contenuto.
-No, al faida è
finita. Per ora sono in pace con il mio ‘fratellino’.- Disse
Garv.
-Oh noooo! Addio alla mia mancia extra!- Disse
Razor con un tono finto drammatico.
Gocciolone dei presenti. –Capo, e questo
grezzone qui chi è? Un nuovo acquisto del Clan?-
-Pressappoco.- Rispose Garv –Razor, ti
presento Zanafer Chaos Dragon, nuovo ‘Guardian’
del Clan.-
SDOOOONGGGG!
Stavolta era stata la mascella di Razor a
schiantarsi al suolo.
La forma umana di Zanafer era veramente
impressionante: un massiccio afro – americano alto circa 2,30 m e largo più o meno90
cm (un armadio a tre ante, per capirci), dagli occhi
color smeraldo, il cui petto era fasciato da metri e metri di catene di un
colore bianco splendente.
La testa rasata e le orecchie a punta e le
pupille verticali non facevano che aggiungere cupezza (e capacità d’intimorire)
al suo aspetto già poco rassicurante.
Dalla vita in giù, indossava pantaloni di un
qualche tessuto color verde… piedi nudi (artigliati), altre catene… anche due
avvolte intorno alle braccia, che sembravano collegate a quelle che avvolgevano
il petto… da quella a sinistra penzolavano le palle chiodate tipiche di un
mazzafrusto, mentre dall’altra la punta di un arpione (ridotta nelle
dimensioni…).
In parole povere: un tipo da
NON incontrarsi in un vicolo buio…
-Ah… salve…- Disse Razor con un filino di
preoccupazione…
-… Tsk!- Rispose Zanafer… evidentemente, era
un tipo molto chiuso, adesso.
Con una gocciolina sulla fronte, Razor si
mise, insieme al suo capo ed i nuovi colleghi, un possibile progetto per la
nuova base del Clan Chaos Dragon. Sarebbe stata un’opera
incredibile, senza alcun dubbio…
-Ah capo…- Disse ad un certo punto Zanafer.
-Cosa c’è?- Rispose
lui.
-Del ‘ricordino’
della nostra evasione…- Disse additando lo squarcio, che si era stabilizzato in
una sfera color oro del diametro di circa quattro metri…- cosa ne facciamo?-
-Lo decideremo poi io e gli altri Dark Lords.- Riprese il rosso, esaminando altre carte…
Black Horn Cape, Regno di Dils.
Black Horn Cape era un posto come tenti altri.
Niente di speciale… almeno in apparenza.
Per chi sapeva cosa cercare, vi era una grotta
molto ben nascosta… la cui particolarità era che, durante l’epoca della
Barriera, parte della stessa si trovasse FUORI dalla Barriera eretta dai
quattro Dark Lords.
Philia e Valgarv erano appena apparsi nella
metà che, un tempo, era all’interno dei confini della barriera. In essa, vi era un gran numero di mappe, attrezzi, soldi, armi,
armi ed ancora armi.
-Quando i Dark Lords fecero saltare in aria il
vecchio Ma ryu ou Castle, ci trovammo tutti di fronte
ad una decisione: ricostruire una base/fortezza o rimanere all’aria aperta? Per
fortuna quel pazzoide di Razor, oltre che essere fissato con la vendetta…-
Disse Valgarv, mentre, aiutato da Philia, spostava alcuni attrezzi- …è anche un esperto di guerriglia. Se siamo sopravvissuti per
mille anni a Phibrizio lo dobbiamo a lui.-
-In che modo vi avrebbe aiutati?-
Domandò Philia al suo amore, esaminando incuriosita una vecchia mappa di 600
anni prima, una vera opera d’arte cartografica.
-Lui disse che, se
volevamo sopravvivere con il Clan lontano, nel Secondo Continente, avremmo
dovuto rinunciare ad una base ‘fissa’ come una Fortezza e creare invece piccoli
rifugi/magazzini come questo… -riprese lui, mentre tirava fuori da un sacco una
strana sfera nerastra- in cui tenere tutto quello che poteva servire…- poi,
notando l’espressione incupita della ragazza, le si avvicinò- Philia… cosa ti
turba?-
Lei gli si avvicinò… e poi, con l’aria più
seria e intristita possibile, gli espose i suoi problemi. –E
se mi succedesse quello che è accaduto a te? Se impazzissi… a causa
dell’inevitabile conflitto tra la mia vecchia natura di Drago e quella di
Demone?- Disse all’Ancestrale, sull’orlo di una crisi
di pianto.
-Sssh! Non preoccuparti… io impazzii
soprattutto a causa della morte di Garv… -Disse abbracciandola- E poi… ci sono io con te… non ti accadrà nulla di male…- Stretta in
quell’abbraccio dolce ed al tempo stesso forte, Philia si calmò ben bene…
“Quanto vorrei restare qui così per l’eternità…”
-Ahhhh… che teneri!- Disse una voce di
ragazzina dalle tenebre della grotta.
-CHI È LÀ???-
Urlarono i due, scariche di energie pronte… Val preoccupato da morire: non si
era accorto della presenza dell’intrusa… i casi quindi erano due: o era un
Demone abilissimo nel nascondersi… oppure…
-State calmi, piccioncini… ora esco, ma non
sparate, va bene?- Disse l’intrusa, uscendo allo
scoperto… era una ragazza, dai capelli azzurrini, raccolti in una coda che
arrivava fino alle gambe; gli occhi color giada e le orecchie a punta. –Il mio
nome è Alanna. Sono il contato del Clan Chaos Dragon con i
Draghi della Gilead.- Disse la nuova arrivata.
-Ci avrei scommesso: solo i Draghi addestrati
alla Gilead possono occultare in maniera così completa la loro presenza- Disse
Valgarv facendo sparire l’onda di energia che aveva
caricato. Idem per Philia, che replicò –Però pensavo che
fosse solo una leggenda…-
-Naaa. È che mamma mi ha insegnato bene. Voi dovete essere Valgarv, giusto?
I miei ‘contati’ mi hanno parlato spesso di voi…- Disse
la ragazza, piuttosto allegra. Come se vedesse del vivo un qualcosa
di cui aveva sentito parlare solo per “sentito dire”.
-Comunque… non avevo ancora
attivato la sfera di segnalazione. Come mai sei
arrivata subito?- Disse Valgarv, comunque sul chi
vive.
-Semplice: i membri del Clan mi hanno detto che questo era il punto di chiamata… e dovendo
conferire con il Master del Clan, sono venuta qui per chiamare… è successo qualcosa agli Anziani… e mi hanno
chiesto di venire a cercare informazioni.- -Di cosa si tratta?- Disse Valgarv,
che aveva contattato Garv per fargli ascoltare le informazioni. Philia nel
frattempo ‘esaminava’ l’aura della giovane… aveva qualcosa di
anomalo ed al tempo stesso familiare…
-Semplice. Poche ore fa, la maggior parte
degli Anziani dei vari Clan ha iniziato a trasformarsi: da Draghi… a un… qualcosa che
è una via di mezzo con degli Elementali. Secondo i nostri mistici, la causa è
da ricercarsi in un’anomalia magica che ha avuto origine in questo continente.-
*Garv, hai sentito?* ‘Disse’
il giovane a Garv tramite collegamento mentale. *Penso che sia un problemino
legato al mio ‘ritorno’ non autorizzato…* *Posso informarla?* *Certo. La sua
gente ha spesso aiutato i nostri ‘ragazzi’.* *Va bene*
-Dev’essere una conseguenza del ritorno in
vita di Garv e del Mei – ou.- Disse Valgarv alla ragazza.
-Probabile… sempre da voi arrivano i
problemi…- iniziò a dire la ragazza, con aria saputa… interrotta ad un certo
punto dalla ex – vestale.
-Potresti insultare di meno? In fondo, anche
tu hai dei legami con questo continente, Alanna Chaos Dragon.- Disse Philia alla giovane.
Valgarv si girò stupito verso la sua compagna,
pensando che avesse bisogno di una cura… poi si voltò verso Alanna, cha aveva
uno sguardo corrucciato…
-Uffa, mi spiega come cavolo
ha fatto? Non ci riescono neppure i Draghi Verdi
sensitivi a beccare la mia aura demoniaca…-disse rilasciando la
medesima, sotto gli occhi a puntino di Valgarv…- Mi tolga una curiosità miss?-
-Philia. Sono un nuovo acquisto del Clan.- -Philia… come ci è
riuscita?- -Prima di entrare nel Clan… ero una ex vestale del KaRyu ou. Mi dai
la stessa ‘sensazione’ che mi dava Valgarv la prima volta che l’ho incontrato.- Spiegò Philia alla giovane, sotto gli occhi
sempre più pallati di Valgarv.
-Emhhh… c’è qualcos’altro da dire o no?- Disse con un gocciolone sulla testa e un tic al
sopracciglio.
-Umhhhh… ah sì! I Clan di Draghi del Secondo
Continente mi hanno incaricata di dirvi, assieme al Consiglio degli Ancestrali, che siamo pronti a sostenere Garv – sama.- Disse
con noncuranza Alanna.
-Ah ben… OO Gli Ancestrali???
Non è possibile! La mia gente…-
-È stata sterminata, si
lo so… ma oggi un mio ‘cugino’, sai
Razor, li ha resuscitati. Ora si stanno trasferendo nel
Secondo Continente.- Fu troppo per il giovane Demone Drago.
Semplicemente, svenne.
Prontamente sorretto da Philia, che sfoggiava
un gocciolone di proporzioni bibliche.
-Un pò più di tatto no, eh?- -Ehehehhehehehe…
ops!-
*Garv – sama, Val –chan è svenuto.* ‘Disse’ Philia a Garv con il contatto mentale che esisteva
tra subordinati e Master.
*Che cosa è successo?*
Rispose Garv con una leggera apprensione sul volto.
*Gli hanno ‘solo’ detto che gli Ancestrali son stati riportati in vita da Razor*
Garv si girò scioccato verso il suo sicario,
riferendogli le notizie e chiedendogli conferme.
-Ooops! ECCO cosa mi son dimenticato di dire!-
Disse il sicario, grattandosi nervosamente la testa.
Crollo al suolo di Garv e, in parallelo, di
Philia nella grotta, che perse il contatto a causa della sorpresa.
-E COME HAI FATTO A
DIMENTICARTI DI UNA COSA COSÌ IMPORTANTEEEEEE?- Urlò il Dark Lord al suo
sottoposto.
-Ero occupato a pensare come spedire questa
cosa… -disse mostrando ai presenti la testa di Jegan nel sacco- al Consiglio
dei Dorati. Come posso fare?- Riprese subito dopo.
-Urgh… mandiamola a Dynast perché la tenga in
fresco fino a che non avremo bisogno di terrorizzare i vecchiacci.- Fece Zanafer in vena di scherzi, mettendosi a fare il
giocoliere con il macabro trofeo.
-Può essere… ma si fa
prima COSÌ!- Disse Garv emanando un’ondata di freddo e ibernando la testa. Occhi
a pizza e mascelle al suolo per i presenti.
-Capo… ma come cazzo hai
fatto?- Disse Razor ricomponendosi.
-Penso che sia un altro effetto collaterale
della mia ‘evasione’. Ah, state attenti finché non abbiamo costruito la nuova
fortezza: domani devo uscire e andare in un certo posto… e non voglio problemi di alcun tipo.- Disse il demone dalla rossa chioma, con uno
sguardo che avrebbe fatto cagliare un’intera succhiellata di latte.
-Sì capo!- Urlarono i presenti in coro.
Deep Marin Castle.
I ‘lacchè’ di Dolphin avevano fatto un buon lavoro…
come le avevano mostrato tempo prima le sue visioni, L’Era
del Caos era cominciata…
Ora, grazie al potere della Madre, poteva
discernere chiaramente le trame del Tempo…
Anche se, come Zelas, Dynast, Garv e,
sospettava, anche Phibrizio, aveva dovuto pagare un pesante prezzo per questo
suo aumento di potere: tutti i suoi Lesser e Brass Demons di livello più basso
o con aspetto non-umano si erano ritrovati in forme molto più
marine… squali, piovre, delfini e simili…
E per quei demoni con forme umane… li poteva percepire, con le loro
forme materiali costrette in corpi di sirene e tritoni.
*Master…* *Sì Akula?* Rispose la
Dark Lady ad uno dei suoi subordinati più affidabili.
Non era un general
o un priest… no, loro erano morti
nella Kouma…
Ma se la cavava egregiamente.
*Sono
uscito dal mare, come Voi mi avevate ordinato… e le conseguenze
si sono fatte vedere.* *È successo
quello che avevo predetto?* *Sì
Master. Ho ripreso forma pienamente umana… ma la mia
forza è calata drasticamente, ed ogni passo era per me una sofferenza atroce.*
Il rapporto del Demone Squalo non faceva altro che confermare quella che
Dolphin sapeva essere una realtà di fatto… nessun demone del suo Clan avremmo mai
più potuto lasciare i mari… non senza perdere ogni traccia di potere demoniaco,
rimanendo deboli… indifesi… anche più degli umani.
Tutto era ormai cambiato, e per sempre!
Un grazie ad Ilune Willowleaf ed Eternal
Fantasy, che a Rimini hanno sopportato i deliri da cui
è nata questa storia.
Ringrazio pure i colleghi del Forum (Fibrizio,
Belial the MadHatter e Lena) e LightAngel, maron-chan92
e Luana80 per i loro commenti.
Infine, tutti coloro
che leggono, pur senza commentare.
Capitolo 6 *** Cap. 1, part 3: Come si distruggono delle certezze! (3) ***
Cap
WARNING! Il presente capitolo contiene scene
abbastanza… osé.
Niente NC17, ma siete avvertiti.
COSÌ è narrazione esterna alla FF.
Cap. 1,
part 3:
Come si distruggono delle certezze! (3)
(Le conseguenze per i Mortali)
Torniamo un attimo indietro, sì?
Al momento dell’evasione di Garv e Phibrizio
dal Mare del Caos.
Se avessimo potuto avere una visione ‘aerea’,
avremmo nuovamente assistito alla pioggia di frammenti dorati…
Se li avessimo seguiti, avremmo visto uno di
essi schiantarsi sulla barriera di magia bianca di Saillone, ed un altro su
Zefilia.
Avremmo visto molti di essi scomparire, almeno
apparentemente, nel nulla; presso zone abitate da esseri umani.
Zefilia.
Sorse il sole sulla cittadina capitale
dell’Impero, patria di molti abili guerrieri e maghi, famosa soprattutto per
aver dato i natali al peggior incubo per qualsiasi banda di banditi…
Lettore Idiota: L’Ispettore Gadget?
SCLANG! *KK colpisce con un padellone il
lettore idiota*
………
Stavo parlando di Lina Inverse, cretino!
Dicevamo? Ah sì, e per aver visto all’interno
dei suoi confini il consolidarsi di una coppia fuori dal normale…
Lettore Idiota: Albano e Romina?
……
*KK guarda MALISSIMO il deficiente, al che gli
altri lettori si scansano, inizia a castare un certo incantesimo… poi ci pensa
su…*
BANG! BANG! BANG!
* KK ha freddato a colpi di fucile il lettore
idiota e ha ripreso a narrare come se niente fosse successo*
… ovvero la relazione tra il più noto e temuto
Cavaliere di Ceiphed, Luna Inverse, e il più rissoso e anomalo dei Dark Lords,
Chaos Dragon Garv.
In quel momento, una Luna Inverse un pò
imbronciata guardava da sotto la sua frangettona il cielo…
“Garv… perché ho dovuto perderti così?”
Ripensò a quel giorno ormai lontano…
(Nd KK: Occhio al diabete, cari lettori…)
***FLASHBACK!***
20 anni prima.
Il duello tra Luna e Garv si era appena
concluso con un pareggio… e ora la giovane Ceiphed Knight giaceva svenuta tra
le braccia del suo ‘nemico’.
Garv conosceva molto bene i sentimenti umani…
ma non avrebbe mai pensato di… innamorarsi… ecco, l’aveva ammesso… di un Sacro
Cavaliere di Ceiphed.
Di una manifestazione del più mortale nemico
della sua ‘razza’.
Dal canto suo, Luna aveva iniziato a
riprendersi… rendendosi a malapena conto di cosa era successo.
“Umhhh… si stà così bene qui…” Pensò subito
dopo.
Garv ‘perlustrò’ mentalmente la zona… trovando
una capanna abbandonata poco lontano.
Non era di certo il massimo, ma poteva andare
come luogo di primo soccorso.
Un rapido pensiero, e i due erano spariti dal
luogo…
Purtroppo, a causa delle energie usate da
Garv, la giovane svenne nuovamente.
Poco dopo…
Luna Inverse iniziò a svegliarsi sentendo una
pezza bagnata sulla fronte…
-Ti sei svegliata, finalmente…- Disse una voce
che conosceva bene…
Iniziò ad aprire gli occhi (cosa non
percepibile normalmente) e, dopo un attimo di confusione, riuscì a riordinare
le idee.
-Che è successo? E dove ci troviamo?- Chiese
al Dark Lord, con un filino di preoccupazione in corpo.
-È successo che lo scontro è finito in parità.
Quanto al dove siamo… ci troviamo in un capanno che ho trovato presso la radura
in cui ci siamo affrontati. Sospetto che il demanio di Zefilia ci bestemmierà
dietro per i prossimi vent’anni, come minimo.-
-…perché non mi hai dato il colpo di grazia?-
Chiese insospettita lei.
-E uccidere una splendida ragazza come te?
Dovrei essere impazzito per farlo.- Disse d’impulso il Demone, arrossendo come
i suoi capelli subito dopo.
Luna arrossì un poco al complimento… poi cercò
di alzarsi…
Bloccata per le braccia da Garv.
“Ancora quella sensazione di benessere…” Pensò
subito dopo…
-No, non ti sei ancora ripresa… dobbiamo poi
concludere lo scontro, ricordi?- Le disse facendole l’occhiolino.
-Nfh… certamente.- Rispose lei sorridendo.
Non certo il ghigno malefico che Lina aveva
imparato a temere in gioventù, no di certo…
Quello era invece un sorriso molto più dolce…
MOLTO tempo dopo…
I due avevano continuato a vedersi… e a fare
stragi di mazoku intenzionati ad uccidere l’uno o l’altra in coppia, ovvio.
Anche i duelli tra i due amici/nemici avevano
continuato a finire in parità…
Ma stavolta Garv era deciso a vincere… si
avvicinò a lei e le disse…
-Senti, per rendere più… interessante lo
scontro, vorrei proporti un patto.- -Di che genere?- Disse lei.
-Semplice: se vinci tu, puoi farmi quello che
vuoi.-
“Umhhh…. Quello che voglio…” Luna scosse poi
la testa mentre un’immagine a base di cuoio e fruste le passava nella mente…
-“NONONONONO! CAL-MA-TI LUNA!” E se vinci tu?- Chiese cercando di dissimulare
il rossore…
-Bè… prima mi farai riveder i tuoi splendidi
occhi… e poi…- le si avvicinò, bisbigliandole qualcosa all’orecchio. A
giudicare dal rossore che comparve sul volto della giovane Cavaliere, doveva
essere roba PESANTE.
“E mò come glielo dico che non ci sarebbe
bisogno di sconfiggermi per questo? No, non devo ridurmi così! Un pò di
orgoglio Luna!” Pensato ciò, gli allungò uno schiaffo urlando –HENTAI!– come
un’aquila.
Data la delicata
forza di Luna, Garv avrebbe fatto almeno due giri prima di fermarsi contro una
povera quercia secolare…
(NOOOOOOoooooooooo nd Quercia & Demanio di
Zefilia)
… riuscendo poi però a fermarsi a metà strada.
(Fiuuuuu! nd Quercia & Demanio di Zefilia)
-Arrabbiata?… OO! Sì, sei arrabbiata.- Disse
massaggiandosi la faccia, e sfoderando subito dopo la spada… Luna, infatti, per
ribadire gentilmente il concetto, si
stava lanciando contro di lui ad Arc Dragon sguainato, e con un’impressionante
aura dorata intorno… sembrava Zelas quando, immedesimandosi un pò troppo nella
sua forma umana, entrava in quei giorni.
Sarebbe potuta finire ancora una volta in
parità… ma Luna combatteva più sospinta dall’ira che da altro.
Scoprendosi all’offensiva del ben più calmo
demone di fronte a lei.
Tuttavia… anche se, dopo pochi fendenti riuscì
a disarmarla, lei prese a combattere con calci e pugni… molto pesanti.
“Cavolo se ci va pesante!” Pensò lui cercando
di evitare un pugno… “OUCHHHHH!”
Pensò poco dopo, mentre la faccia gli si
contraeva, gli venivano le lacrime agli occhi e crollava al suolo, tenendo le
mani al basso ventre.
-Maschi. Il punto debole è SEMPRE quello!-
Disse Luna, andando a recuperare la sua arma: infatti, Garv era stato colpito
in un punto delicato.
Ma mai sottovalutare un Dark Lord (specie se è
Garv).
Infatti, più che deciso a vincere ALMENO
STAVOLTA il duello, aveva richiamato a sé la spada… rialzandosi e lanciandosi
contro Luna.
Spada contro lama, Tenebre contro Luce…
L’esplosione che seguì fu visibile fin dalla
capitale.
Poco dopo…
Luna si svegliò con il più grosso mal di testa
della sua vita…
Aprì gli occhi… e scoprì di non esser più
nella radura… ma in una stanza di un posto che non aveva mai visto.
Un piccolo brivido… non indossava più la
tenuta da ‘combattimento’… ma un abitino di velo rosso.
“*blush* E mò chi mi ha cambiato?” –Ben
svegliata Luna.- Disse una voce alle sue spalle, mentre due forti braccia
abbronzate la abbracciavano da dietro…
- G- garv…- bisbigliò lei.
-Ricordi la scommessa?- Disse lui con fare da
finto seduttore. Non l’avrebbe mai costretta a fare nulla contro la sua
volontà… ma voleva godersi la situazione.
Altro rossore. Di fronte a quell’espressione
stupita, ed anche un pò agitata, Garv sorrise e le disse –Tuttavia… se non
vuoi… non voglio costringerti a niente- Disse lui calmissimo (anche se, in
quella posizione, doveva fare degli sforzi erculei per non farsela
all’istante).
-Guarda…- gli disse lei baciandolo -…che non
c’è bisogno… -altro bacio- di costringermi…-
Lui, letteralmente invitato, la girò verso di
sé, prendendola a baciarla più profondamente, mentre le braccia di lei andavano
a stringersi intorno alla sua vita.
-Scusa un momento… -disse ad un certo punto
Garv, puntando una mano in una direzione a caso…- GARVFLARE!-
La
fiammata di potere del Dark Lord centra KK, il narratore, le loro ENORMI scorte
di pop-corn e gli occhialetti 3D che indossano.
Garv:
FUORI DI QUIIIIII!
KK: Va
bene, ma non t’arrabbiare… che modi!
KK e il
narratore si defilano. Per il resto della scena, fate pure lavorare la vostra
mente perversa!*
-Dove eravamo? Ah si… -disse sdraiandosi con
lei sul letto…- Ti amo.- Le disse all’orecchio. –Anch’io.- Rispose lei, mentre
finivano entrambi sotto le coperte.
*KK:Fa
un pò caldo, non trovate? Intervento censura.
Questa
non è un’Hentai – fic, maniaci!
Se
volete immaginare, fate pure… dico solo che, a fine lavoro, sono entrambi molto
stanchi*
Qualche mese più tardi…
I due avevano continuato a vedersi, fare
stragi di sicari mandati ad uccidere l’uno o l’altra in coppia e a consolidare la loro unione.
Garv era stato poi richiamato dai suoi impegni
derivanti dalla faida…
Gli aveva lasciato però una sfera magica con
cui contattare il suo killer di
fiducia per i casi di emergenza, l’High Blue Dragon noto come Razor.
Erano ormai due mesi che lei non vedeva il
‘suo’ demone prediletto… si era accorta da poco di un certo avvenimento… e
voleva fargli una sorpresa… “Spero che tu possa tornar presto da me… e…”
Peccato che, in quello stesso momento, si udì
un grido…
In quegli stessi istanti, Garv Chaos Dragon
moriva per mano di Phibrizio…
Per Luna fu come se una parte della sua anima
le venisse strappata…
E contrariamente a quello che si può pensare,
comprese subito chi era il responsabile.
Prese la sfera e contattò Razor… |Lady Luna?| Disse il Drago con l’aria
molto provata…
-L’hai percepito anche tu? Allora saprai anche
cosa voglio fare.- Disse Luna Inverse a quello che era uno dei più pericolosi
mercenari in circolazione.
|Milady…
c’è qui un membro del Clan Deep Sea… e mi ha portato la brutta notizia ieri.
Sembra che la Kai Ou abbia
già visto questi eventi… mi rassicura
che la vittoria di Phibrizio non sarà lunga…|
-NON ME NE IMPORTA NULLA! IO VOGLIO VENDETTA!-
Urlò lei, con le lacrime agli occhi.
|Inverse
– san… nessuno di noi può affrontare Phibrizio, ora come ora. Neppure lei. Soprattutto lei, viste le sue condizioni… particolari. Vorrei anch’io atomizzare la piattola, ma DEVO restare calmo.|
Rispose il mercenario, con uno sguardo serissimo in volto.
Lei dovette chinare il capo, riconoscendo che
aveva ragione…
Quando poi la barriera crollò per la morte di
Phibrizio, lei fece i salti di gioia… una gioia amara… anche se il Mei – ou era
morto, niente le avrebbe potuto ridare Garv.
***END FLASHBACK!***
D’improvviso, si udirono una voce, piuttosto
giovane, nel sottoscala… -Mamma, sono tornato!- Esordì il giovane, entrando
nella stanza… -Bentornato Mikael! Come è andata oggi?- disse lei. –Niente di
nuovo. Solo qualche gruppo di idioti che giocano a fare i banditi. Niente di
preoccupante.- Rispose lui alla madre, abbracciandola.
Mikael Inverse, 17 anni… e nuovo terrore di
banditi o altri deficienti che osassero passargli davanti.
Era un ragazzone alto già quanto la madre;
vestito con un completo da guerriero tendente al rosso e nero (tipo il vestito
di Gourry, solo che l’armatura è nera ed il vestito rosso scuro); e che aveva
ereditato la rossa chioma del padre. “Se penso a quanto è stato difficile
crescerti…”
Flashback, 15 anni prima.
Quando i Draghi avevano saputo che un
Cavaliere di Ceiphed era rimasta incinta di un Demone, subito avevano inviato
due sacerdoti per farla abortire, convinti che si fosse trattato di un caso di
violenza…
Lei aveva preso gli ‘attrezzi’ dei Sacerdoti,
glieli aveva ficcati per il c*lo e li aveva rispediti al mittente con la
minaccia di andarci giù ancora più pesante…
Tre anni dopo… i sacerdoti erano tornati… scortati
da un nutrito gruppo di guardie di palazzo.
Nel frattempo, Mikael era nato, ed era
diventato un bimbetto tutto pepe, dai capelli ed occhi rossi come rubini, che
in quel momento si stringeva impaurito dietro le gambe della madre.
Si fece avanti il drago con l’aria più
‘malvagia’…
-Miss Inverse…- Già, non più Cavaliere
Inverse… -…ci consegni quel bambino… impuro.
È impossibile che un Sacro Frammento di Ceiphed dimori in una creatura
dell’oscurità. Pertanto, le chiediamo di consegnarci quell’essere, per poterlo purificare.-
Tipiche parole da Drago dorato.
-Fottetevi! Dopo quello che ho saputo sui
vostri affari di mille anni fa, dubito che possiate ispirarmi timore o altro.
Non avrete mai mio figlio!- Aveva risposto a loro.
-Tu, misera umana… non potrai impedirci un bel
niente! Addosso!- Aveva ordinato quello…
Si erano preparati ad assalirla… quando un
gigantesco boomerang gli era passato davanti, bloccandoli.
-La signora e il bambino non sembrano gradire
la vostra presenza… pertanto, vi chiederei di andarvene. Soprattutto te,
Jegan.- Disse un figuro nerovestito, uscendo da dietro la casa, e con in mano
una katana… e nell’altra il boomerang che aveva precedentemente lanciato.
-Razor… piccolo inferiore, non ti ha mai
insegnato nessuno a farti da parte? Noi rappresentiamo la
LEGGE. L’unica
che valga: quella dei Draghi.- Ringhiò il Dorato.
-Tsè! Detto da uno che si è fatto corrompere
dall’Hellmaster… mi fai vomitare! E le tue stronzate su leggi e purezza ficcatele
da dove ti sono uscite: può darsi che ti piaccia. Adesso filate, prima che mi
dimentichi che c’è un bambino in zona.- Riprese l’Azzurro dopo averli squadrati
ben bene.
-Vorresti farci fuggire? Tu e quale esercito?-
Ghignò Jegan, prima di venir centrato alla schiena da una Fireball molto
potente.
-Nessun esercito: bastano quei due- Disse il
mercenario, additano una maga dai capelli rossi ed uno spadaccino biondo che
erano dietro di loro.
La maga sembrava giocherellare con una sfera
rossastra… un Dragon Slave in piena regola.
-Ve ne andate o devo mostrarvi le mie doti di
invincibile maga?- Disse Lina Inverse con un ghigno molto poco rassicurante in
faccia.
Alla vista della Dra mata il 60% dei membri
del gruppo (Jegan in testa) si era dileguato via teletrasporto, urlando –NOOOOOO!
LINA INVERSE NOOOOOO!-
Uno dei sacerdoti, alla vista del suo seguito
che si era volatilizzato per l’intervento di quegli scocciatori, puntò
rapidissimo un dito contro Luna, mettendosi ad urlare.
-E va bene, tenete pure il vostro abominio! Io dichiaro quell’essere Itan, e lo condanno ad avere il marchio
che si meritano quelli come lui!- Una piccola esplosione dorata investì Mikael
e la madre, che si era posta a difesa del figlio.
Il drago pagò caro il suo gesto: infatti,
pochi secondi dopo aver pronunciato quelle parole, Death’s Revenge lo tranciava
in due, riducendo il suo corpo a carne trita di Drago.
- Nee – san! Tutto bene?- Disse Lina precipitandosi
dalla sorella… lei stava bene, e anche il bimbo… che però, quando alzò lo
sguardo… lo fece con due occhi dorati.
-Tipico di quegli idioti… ciò che esula dalle
loro ‘regole’, lo marchiano.- Disse
Razor, ripensando alla storia della sua famiglia.
Il tempo passò, il bimbo crebbe… e adesso Mikael
era l’orgoglio di mamma…
End Flashback
-Va tutto bene Mikael… pensavo solo…- Disse
Luna malinconica.
-Pensavi a papà, vero?- Disse lui, diretto
come sempre…
-Sì…- -Tranquilla mamma… qualcosa mi dice che oggi
ci saranno delle sorprese…- Disse il ragazzo per tranquillizzarla.
E questo fu un bene.
Non le disse, però, della scheggia dorata che
aveva trovato mentre, la sera prima, dormiva all’aperto.
E questo fu un male.
TOC TOC!
Qualcuno bussò alla porta…
-Chi può essere?- Disse Luna, mentre il figlio
impallidiva… sentiva qualcosa che gli era familiare… lo sentiva nel sangue.
In una metà del suo sangue, per essere
precisi.
Scesero di sotto… e Luna cacciò un grido e
svenne, prontamente sorretta da un figuro in impermeabile arancione di nostra
conoscenza.
-Hei Luna, torno dal Mare del Caos e mi fai
questi scherzi?- Disse lui, sorreggendo la sua amata… poi il suo sguardo si
posò sul ragazzo… appoggiò Luna ad una sedia gli si avvicinò per guardarlo
meglio, mentre lui bisbigliava –Papà…?- con un filo di voce.
Garv fece l’unica cosa che gli veniva in mante
in quel momento: abbracciò quel figlio che non aveva mai potuto conoscere…
Altrove…
Il Consiglio delle Gilde dei Maghi non era
famoso per la frequenza delle sue riunioni…
A dire il vero, non era famoso e basta.
La riservatezza e la segretezza erano due
regole basilari di quel conclave.
Infatti, nessuno dei suoi componenti voleva
che Demoni o Draghi sapessero che gli umani usufruitori di magia si riunivano.
Di recente (MOLTO di recente) alcuni Demoni (quelli di livello
abbastanza alto da fregarsene se dei miseri umani utilizzatori di magia si
riunissero o meno) ed i maghi appartenenti a razze non – umane erano stati
messi a parte dell’esistenza del Consiglio.
TONK TONKKK!
-Dichiaro aperta la 1370° riunione di questo
consiglio.- Disse un vecchio mago che doveva aver dato addio alla sua gioventù
da un bel pezzo. –In esame, l’anomalia magica rilevata ieri, e la contemporanea
riattivazione di incantesimi di magia nera scomparsi quindici anni fa.-
Dopo le ovvie formalità, iniziarono le
discussioni.
Alcuni maghi però dicevano che era tutto un
effetto collaterale della morte della Dark Star, altri parlavano del crollo
della barriera, i più cialtroni blateravano assurde teorie sulla fine del
mondo…
Dieci secondi dopo, venivano alla luce piccole
rivalità, screzi giovanili, torti fatti molto in passato…
Dagli insulti si passò alle parolacce…
Dalle parolacce alle minacce…
E dalle minacce alle manacce.
Ovvero, una rissa globale tra maghi, in cui il
più giovane doveva avere quaranta anni.
E per fortuna che nella Sala la magia (tranne
quella bianca) non funzionava, altrimenti…
Il capo del consiglio (quello che aveva aperto
la seduta) si passò una mano sul volto, esasperato…
“Che branco di idioti!” Pensò, mentre meditava
di richiamarli all’ordine…
Questo prima di venire raggiunto alla fronte
da un formaggino Mio.
Dopodichè, in barba a regole o altro, prese da
sotto il suo bancone dei guanti da pugile e si lanciò, armato di martelletto,
nella mischia.
*Stendiamo un velo MOLTO pietoso*
Tre ore dopo, ed un’infinità di Recovery dopo.
A rissa finita, il Consiglio aveva stabilito
(e questo solo dopo che un Demone dal caschetto viola di nostra conoscenza si
era ricordato di dire le novità) che le cause dell’anomalia era da ricercarsi
nel ritorno in vita dei Dark Lords -_-…
Una sottocommissione avrebbe dovuto poi
stabilire quali erano state le conseguenze della medesima sulla magia.
-La seduta è tolta!-
CRACK ! AAAAAARGGHHH!
Disse il capo, coprendosi l’occhio pesto con
una bistecca cruda, dopo aver battuto il suo martelletto sulla mano di un
collega idiota che lo aveva offeso durante la rissa.
Gocciolina dell’autore.
Saillone. Giorno successivo.
Una gran massa di orchi, troll e mostroidi vari,
capeggiati da alcuni Brass Demons in cerca di suicidio si erano ammassati poco
lontano dalla Capitale della Magia Bianca.
Dalla cima della cinta muraria, Zelgadiss
Greywords, Philionel El Saillone e la figlia Amelia GREYWORDS osservavano
l’armata raffazzonata che si era radunata…
-E ora come facciamo… sono decisamente troppi…
e poi ci sono quegli schifosi Demoni tra loro…- Sbottò una guardia che era di
poco più spessa di Philionel, un grezzone noto fra i suoi colleghi per la
scarsa disciplina e per l’ancor più grande abilità con l’ascia.
L’uomo, dai corti capelli neri e dagli occhi
grigi, non avrebbe MAI potuto vincere un concorso di bellezza, certo…
Nonostante ciò, era la guardia personale del
Re (ormai il vecchio ha abdicato nd Soldato).
Khostan Bothari aveva visto e fatto molte cose
nella vita… ma non gli era mai capitato di vedere un simile ammassamento di
mostri.
E la presenza dei Demoni rendeva nervosi lui e
la sua aberrante personalità ausiliaria.
–Oh
sisisisisì, son tantiii… ci divertiremo sì a ucciderli…- Disse il suo altro
‘io’, con quella voce inquietante.
Tutti si scostarono dal folle, per evitare che
quella mente assassina decidesse di fare sushi con le loro carni.
-Passando sopra questo… escursus… ci puoi dire se ci sono altri mazoku oltre quelli che
vediamo, old my?- Chiese Philionel al
suo miglior amico.
-No… se ne stanno tutti ben visibili…
tracotanti come al solito… io direi che ci stanno aspettando. Sì sì, aspettano noi… aspettano noi per
uccidere sì, per fare del male a tutti… ma noi gliene faremo di più!- Disse
la guardia del corpo del sovrano.
Amelia guardò preoccupata quello che era stato
il suo insegnante di lotta… in quel periodo le sue personalità si cambiavano di
posto senza soluzione di continuità… ciò poteva significare che la sua pazzia
stava aggravandosi… oppure che la sua mente, al contrario, stava guarendo…
-Bothari ha ragione. Stando qui non facciamo
altro che fare il gioco dei mazoku… la paura ed il nervosismo dei soldati e
l’eccitazione dei mostri devono essere per loro una vera delizia… se non
agiamo, perderemo l’iniziativa.- Disse Zelgadiss, valutando la situazione.
-Hai ragione Zel… ma buttarci allo sbaraglio…-
Disse Amelia al marito, preoccupata… -Voglio dire… da soli contro quel piccolo
esercito?-
-No… noi quattro potremmo occuparci dei
Demoni, mentre i soldati si occuperanno dei mostri ‘normali’. Una volta
eliminati i mazoku, lo scontro dovrebbe farsi più semplice.- Replicò lui con il
suo solito fare calmo.
Anche se dentro di sé era agitatissimo: nella
reggia c’erano i suoi figli… e voleva proteggerli dal pericolo che quell’armata
malfatta poteva procurare: non che i mazoku potessero penetrare a Saillone… ma
ad orchi, troll e gobelin la magia bianca faceva ben poco.
Già: qualche anno dopo la distruzione della
Dark Star si era deciso ad ammettere i propri sentimenti verso Amelia… e le
aveva chiesto di sposarlo.
E la ‘sua’ principessina aveva accettato.
Con grande gioia di Philionel, e con grande
scorno dei suoi ministri.
Bothari… ecco, lui non aveva detto nulla! Si era limitato a grugnire
qualcosa come ‘auguri’ e basta.
Il che, da quello che diceva Amelia,
equivaleva quasi ad una benedizione.
-Ok, se abbiamo finito… scendiamo e
massacriamoli. Sisisì, massacro, strage!-
Disse l’armadio ambulante, tirando fuori la sua ascia preferita.
Vestiva con una variante nera dell’armatura
“di gala” di Philionel (le malelingue dicevano che il costume da vendicatore di
Phil fosse ispirata all’uniforme di Bothari) che riusciva ad incutere molto
timore.
Pochi secondi dopo, l’esercito Sailuniano si
scontrava con l’accozzaglia di mostri.
I mostri ‘normali’ erano roba ‘facilmente’
gestibile dai soldati… ma i Brass Demons, quelli erano un altro paio di
maniche.
O meglio, lo sarebbero stati senza la presenza
di quel quartetto di spaccatutto.
-PACIFIST
CRUSH!- Urlarono contemporaneamente Phil e Bothari, spaccando il muso ad un
paio di Lesser e spedendoli come minimo in orbita.
-Rah
Tilt!- invece, l’incantesimo preferito della chimera e della principessina
vaporizzò tre Brass che non avevano fatto in tempo a scansarsi.
La giovane principessina, tuttavia, da un pò
di tempo si sentiva… strana.
E non dipendeva dall’essere in quei giorni.
Forse era una cosa legata alla magia: i suoi
incantesimi di magia Bianca ed Astrale si facevano sempre più potenti, mentre
gli altri perdevano leggermente potenza.
-Ghghghghghg…
sì, venite, e il nostro acciaio si prenderà sì le vostre vite!- Disse
Bothari mentre con l’ascia si divertiva ad affettare qualunque cosa gli
capitasse sotto tiro.
-Dug Haut!- Urlò Zelgadiss, mentre una decina
di spuntoni di terra trafiggevano un gruppo di troll.
-Martello
di Saillone!- Il colpo di Phil spedì un Brass talmente lontano da farlo
arrivare sui Katart. Poi il demone tornò sul campo di battaglia, spedito lì da
un ‘diretto’ spirituale del Demone del Nord.
Tra un’esplosione di potere e l’altra, tra un
pugno e l’altro, un osservatore non impegnato nella battaglia avrebbe potuto
vedere un massiccio alone blu comparire attorno alla giovane Amelia.
Ma ahimè, NESSUNO avrebbe potuto intuire
quello che stava per accadere… e cosa avrebbe significato per tutti.
Eternal Ice Palace.
-CHE COSA HAI DETOOOOO????- Urlò il Re
Supremo, mentre l’ormai consueta bufera di neve prendeva il suo posto nella
stanza.
-Quello che ho detto, Sire. Io fino a stamane
ero un umano… e quando per difendermi da un troll impazzito ha castato un
Dynast Breath mi sono trasformato in un Demone subordinato a Voi.- Rispose una
figura nerovestita davanti a lui, chiaramente un mago.
-Da…- Riprese il Dark Lord…- da quanto usi la
magia nera?- -Da sempre, Milord.- -Allora… deve essere un altro regalino di
L-sama… Non oso immaginare le conseguenze per chi usa altri tipi di magia... mi chiedo se ammazzando nuovamente Phibrizio e Garv non si possa
tornare alla normalità…- Disse l’Ha – ou, con un filo di speranza in corpo… in
quel momento, una stalattite gli cadde in testa… e sulla medesima c’era scritto
“SCORDATELO!”…
Gocciolone cosmico dell’autore.
COMMENTIIIII!
Un grazie ad Eternal ed Ilune, di cui (se me
lo consentirete) userò alcune idee…
Capitolo 7 *** Cap. 2: La nascita di un Angelo! ***
Cap
Cap. 2:
La nascita di un Angelo!
(Un cambiamento inaspettato; spiegazioni a go – go, casini assortiti…)
Piana presso Saillone.
La battaglia stava andando avanti da un bel
pò…
E ognuno combatteva a modo suo.
Philionel tirava botte da orbi a qualunque
mostro gli capitasse a tiro, con il risultato di spedire i medesimi in orbita o
a trovare la Madonna
(a voi la scelta).
Zelgadiss alternava fendenti di spada ad
incantesimi, con i risultati ben noti a tutti.
Bothari, per quanto parlasse come un folle e
colpisse apparentemente a casaccio, era una macchina per uccidere che riduceva
ad affettato tutti i mostroidi che gli arrivavano a tiro.
Ed Amelia?
Lei continuava a sparare incantesimi a raffica
su tutti i nemici che vedeva muoversi.
Improvvisamente…
BLAMMM!
Un’esplosione generata da un mazoku di livello
un pelino più alto sbatté la giovane principessa al suolo…
Anche se Amelia quasi non si accorse di nulla…
“Che mi succede… mi sento… bruciare…”
-Hehehehehe… è orrra di morrrirrre!- Disse il Demone
con una voce gracchiante…
-Non… oggi!- Riuscì a dire Amelia, sparando in
bocca all’impudente un Rah Tilt da far paura.
Poi, improvvisamente, l’aura azzurrina intorno
ad Amelia sembrò contrarsi…
-Cosa?- Bisbigliò Bothari quando si avvide
della cosa -…ma che stà succedendo?-
-Hnnn… no… NOOO!-
Quello che si vide quel giorno fu qualcosa
d’incredibile: un’esplosione di luce falciò via i Demoni, riducendoli in
polvere al solo tocco, mentre Orchi, Troll e simili iniziavano a contorcersi
dal dolore… in mezzo a tutto ciò, i presenti poterono vedere Amelia circondata
da quella luce, mentre un paio di candide ali piumate comparivano sulla sua
schiena.
Zelgadiss, dall’alto della sua esperienza, non
riuscì a capirci nulla.
Comunque sentì qualcosa al petto… come se un
grosso peso gli fosse stato levato dal cuore… in seguito, avrebbe compreso che
il suo inconscio lo aveva avvertito di un dettaglio. _Non rischierai più di perderla a causa della tua natura. Il tempo non
vi separerà più_ Ecco quello che l’inconscio della chimera cercava di dire
alla testaccia dura che comandava il corpo.
-Pensiamo prima a seccare i mostri, poi
cercheremo di capire cosa è successo alla Principessina. Oh sì, uccidiamo uccidiamo i mostri! Poi pensiamo alla giovane
angioletta.- Pratico e diretto come sempre, Bothari riuscì a scuotere dalla
contemplazione estatica i presenti.
Comunque, gli avversari dei soldati non erano
più un gran problema: storditi ed indeboliti dalla luce emanata da Amelia,
terrorizzati dalla sua nuova natura da loro percepita, e demoralizzati dalla
distruzione dei loro alleati demoniaci e dalla precedente decimazione compiuta
dagli eroi e dai soldati; ad un certo punto presero a fuggire a gambe levate.
Per pura pietà, i soldati evitarono di fargli
le pernacchie alle loro spalle.
In quel momento, le ali di Amelia svanirono, e
la neo – angioletta svenne, prontamente sorretta dal marito.
Hellmaster Manor, Deserto della Distruzione.
Phibrizio Hellmaster aveva osservato il
combattimento tramite una polla magica di sua invenzione. E ciò che aveva visto
non gli era piaciuto.
“Dunque… Dynast ha appena scoperto che chi usa
la magia nera rischia di diventare un demone… bisogna controllare i dettagli… e
dato quello che è successo a Saillone… chi usa la magia bianca rischia la
trasformazione in tenshi (trad: Angelo.)… dovrò controllare ben bene le cose,
ma per ora devo pensare a qualcos’altro. Ricostruire il mio Clan, per esempio.”
Così pensando, il Mei – ou raccolse le sue
energie per iniziare a materializzare dei Brass…
L’energia prese a fluire nella stanza… quando
all’improvviso una scarica dorata investì il Re Nero, bloccando il
procedimento.
-Milord?- Chiese una voce spettrale
dall’ombra, subito seguita dal proprietario.
Ryu, Cavaliere della Morte.
Se anche aveva avuto un nome vero, era ormai
stato dimenticato da tempo.
In passato, era un nobile (di nome e di fatto)
cavaliere appartenente ad un ordine sacro (alcuni dicevano che fosse
addirittura un Sacro Cavaliere di Ceiphed).
Ma la brama di forza e potere lo spinsero a
vendere il proprio corpo alle tenebre, diventando così un potentissimo non –
morto al servizio dell’Hellmaster.
Ormai, l’antica armatura che indossava era il
suo corpo.
Un manufatto bianco, per l’orichalcos che vi
era contenuto…
Ma attraversata da centinaia di rune rosso
sangue.
Sul pettorale un tempo splendeva il simbolo di
un qualche ordine…
Simbolo cancellato da graffi profondi.
Due luci color ametista brillavano da sotto
l’elmo…
Le uniche testimonianze che qualcosa fosse lì dentro.
-Aaarggghhhh… ma che cazzo… è stato peggio di
quando sono morto, maledizione!…- Disse il Demone, cercando di recuperare il
controllo di sé.-…e poi… mi sembra di sentire qualcosa…-
Anche Ryu dovette concordare con il suo
padrone: nell’aria risuonava una risatina… una voce di donna.
-MOSTRATI! Chi sei, che osi deridere il mio
signore?- Urlò il non – morto, estraendo la spada dal fodero e preparandosi a
versare MOLTO sangue.
-Ahahaahahaha… sempre fedele al tuo padrone,
Ryu? Si può dire che sia il tuo unico pregio, Cavaliere della Morte.- Disse
l’intrusa, uscendo da dietro una colonna di quell’oscura sala del trono…
Alla sua vista, Phibrizio impallidì
visibilmente, mentre Ryu iniziava già a sgranare rosari alla velocità della
luce, preparandosi alla morte…
-M… madre…- Disse Phibrizio, riconoscendo LoN.
-Piaciuto lo scherzetto, Phibi – chan? Pensavi
davvero che avrei permesso a te e a quegli altri due di fuggire impuniti?-
Disse la manifestazione dell’entità creatrice dell’Universo –Tuttavia… non sono
qui per prendermi le vostre vite o non – vite.- ‘sospiro’ di sollievo di Ryu-
Sono qui unicamente per comunicarvi quali sono gli effetti collaterali della
tua fuga. Così non tornerai tanto presto a rompermi le balle.-
Gocciolone dei presenti.
-Emh… quali sarebbero, Madre?- Disse
Phibrizio, auto – censurando le bestemmie che avrebbe volentieri tirato.
-Bè… come prima cosa, ti è impossibile creare
nuovi mazoku a partire dal tuo potere: dovrai SEMPRE, INEVITABILMENTE ricorrere
a basi materiali. Più sarà complessa la base, più sarà potente il mazoku…-
Iniziò la Madre,
mentre un velo di depressione ed un macigno con su scritto “Punizione Divina”
si abbattevano su Phibrizio…- poi… ah sì, questo vale per tutti i mazoku, non
solo per te, quindi avverti anche i tuoi fratellini… d’ora in poi i Demoni
avranno un’anima vera e propria, non uno pseudo – spirito demoniaco.-
-C’è altro o devo suicidarmi?- Domandò il Dark
Lord affossato al suolo: questa era la volta buona che i suoi fratelli lo
uccidevano in maniera MOLTO dolorosa.
-No, loro non ti ammazzano. Comunque solo il
fatto che, da ora in poi, qualunque vivente potrà percepire la presenza di un
membro del tuo Clan. È tutto figliolo, vedi di restare vivo, perché se osi
farti ammazzare stavolta di butto fuori io a calci… IN UN CORPO UMANO,
CHIARO???-
-Cristallino mamma.- Disse lui, sprofondato di
qualche metro nel pavimento, mentre Ryu gli legava intorno un paranco per
sollevarlo.
Tre ore dopo, quaranta bicchieri di vodka e
quattrocento tonnellate di bestemmioni demoniaci dopo…
-Allora… dopo aver sentito le novità dei miei
fratellini, ora devo decidere come ricostruire tutto il mio Clan…- Disse mentre
discorreva con Ryu.- Potrebbe essere una buona occasione per vendicarsi di
certe persone… però devo selezionare…- disse, mentre nella polla apparivano di
volta in volta delle persone a noi conosciute
-Che ne dite della principessa di Zoana? In
fondo, anche a lei hanno dato il merito della vostra sconfitta…- -No, Martina
era un buon serbatoio di emozioni negative, ma come subordinato farebbe schifo.
Idem per quel fissato di suo marito. Passiamo oltre.- -E di inimicarsi la
famiglia reale di Saillone non se ne parla neanche, visto quello che è successo
oggi.- -Soprattutto per quel motivo lì. Non si può convertire un Tenshi in un
Mazoku, al massimo si può farlo decadere in Akuma (Diavolo ndKK), ma con un
Angelo a base umana? Tutta fatica sprecata.- -La chimera?- -No, quando lo
uccisi mi resi conto che la sua parte mazoku è legata a Ruby – eye, e se si
‘destasse’ arriverebbe al livello di un Dark Lord. Forse quella rossa che
cercai di usare…-
BROOOOOOMMMMMMMM! Un rombo di tuono comunicò
la evidente disapprovazione di LoN
Gocciolone di Ryu e Phibrizio.
-Evidentemente, LoN sama ha altri progetti per
la Dra – mata.-
Disse Ryu.
-E quindi anche lo spadaccino di cui assunsi
il controllo è da escludersi. Rimane solo una certa persona… -ghigno malefico-
a volte penso che l’autore abbia preso lezioni da LoN – sama, quanto a
cattiveria.- Gocciolina dell’autore.
-My lord…
c’è solo un piccolo problema: il livello d’aura di quella è spaventosamente
vicino a quello della Principessa Amelia. Che succede se…?- Obbiettò Ryu.
-Nessun problema: basta esser RAPIDI. Ora…
spandi un messaggio nei sotterranei. Voglio i non – umani più forti che
dimorano nelle viscere dell’Hellmaster Manor subito qui. Mammina ha detto che
devo usare basi materiali… quindi è ora di dare un posto tra i Mazoku ai miei
alleati…- Disse il Mei – ou mentre Ryu eseguiva l’ordine.
In capo a pochi minuti, il sottosuolo del
Deserto della Distruzione fremeva d’attività.
Uno dei segreti della fortezza del Principe
degli Inferi era che la costruzione nera che emergeva al centro del Deserto non
era altro che la minima parte della Fortezza vera e propria.
Così come un iceberg mostra di sé soltanto la
punta, così l’Hellmaster Manor faceva emergere di sé soltanto una minima parte
della propria struttura.
La VERA Fortezza era un intrico di gallerie e
caverne di roccia incantata che attraversavano tutto il Deserto.
Circolava una voce, tra i Clan Demoniaci: “Se Entri nell’Hellmaster Manor… -dicevano
i ‘liberi’- tieniti lontano dai sotterranei:
la morte ti sembrerebbe una benedizione, in confronto”.
E dentro quelle caverne mai toccate dal sole…
Dentro quei corridoi stretti come le budella
di un animale… dimoravano non – morti di alto livello, quali spettri e vampiri;
Oni liberati dalle prigioni infernali che li rinchiudevano; creature frutto di
esperimenti tanto orrendi quanto innominabili; esseri che erano stati
trasformati dalle torture del Clan Hellmaster in patetiche caricature di ciò
che erano in passato… ma anche scheletri, zombie, mostri di basso livello…
E adesso che Phibrizio aveva lanciato
quell’annuncio, i ‘capi’ dei sotterranei si diressero alle sale del trono, per
mettersi ancora una volta al servizio del Re Nero.
Erano in cinque… ma la forza di uno solo di
loro sarebbe bastata per piegare centinaia e centinaia di mortali…
Ad aprire la fila era un grosso Oni, vestito
di pelli di un qualche tipo di animale, con al collo una collana di teschi di
chissà quali creature… e nelle mani, una gigantesca clava di metallo chiodata.
Lo seguiva un vampiro di bell’aspetto, capelli
biondi e occhi blu, vestito da nobile, che avrebbe potuto apparire umano… non
fosse stato per il pallore cadaverico e per i canini appuntiti…
Dopo di loro, veniva un minotauro dal pelo
nero, coperto da un’armatura altrettanto nera e armato di uno spadone.
Poi veniva la figura evanescente di uno
spettro… che in vita doveva essere un mago, vedendo le sue vesti.
E per finire quello che poteva passare per un
umano… certo, bisognava ignorare le ali da pipistrello, la coda puntuta e le
corna ritorte, ma nel complesso poteva anche sembrare un bel ragazzo vestito da
biker. I corti capelli neri e gli occhi scuri si accompagnavano ad una pelle
abbronzata… e le mani da violinista ad un set di attrezzi da tortura da far
invidia al più sadico degli scienziati pazzi.
Un Akuma, in parole povere.
Entrarono nella sala del trono e si
inginocchiarono di fronte al rinato Dark Lord.
-Siamo ai suoi comandi- Dissero in coro.
-Benissimo. Verrò subito al punto: dopo la mia
resurrezione, mammina mi ha privato della capacità di creare mazoku a partire
dalla mia essenza astrale. Pertanto, prima di passare agli umani ho deciso di
dare a voi un posto di rilievo nelle mie fila.-
-Che poteri riceveremo?- Fece la voce roca e
gutturale dell’Oni.
-Conserverete i vostri vecchi poteri, pur
avendo un corpo da mazoku.-
-Sire…- fece la voce calma e melodica
dell’Akuma…-Potrei sapere perché proprio noi? Non poteva incaricare Ryu di
questo… compito?- Chiese, avendo intuito che sarebbe spettato a loro il compito
di ricostruire le fila del Clan.
-È semplice, Saber. Ryu non può allontanarsi
dal Castello, visto che è uno dei Guardiani… l’unico, a causa di certi
idioti…- l’ultima frase era stata detta con un’occhiataccia irritata verso
il Diavolo, che deglutì dal timore…- altre domande stupide o possiamo
cominciare a ricreare il Clan?- Disse, ricontrollando la propria aura e i
propri istinti omicidi verso il suo servitore.
-Solo una.- Flemmatico come sempre, Viktor il
Vampiro aveva alzato la propria testa -… a chi toccheranno i posti di General e
Priest?- Domandò, mentre un fremito di eccitazione correva tra i quattro: Saber
sapeva benissimo di averne combinate troppe per ottenere un simile onore.
-Nessuno di voi. Per quei posti ho intenzione
di seguire l’esempio della mia ‘sorellina’.- Disse ghignando Phibrizio –E ora…-
disse, mentre tentacoli di energia nerastra avvolgevano i cinque, convertendoli
a mazoku- sorgete, o nuovi membri del mio Clan. Rinascete, e riportate agli
antichi fasti la mia armata!-
Dopo la ‘conversione’, i cinque avevano un
aspetto decisamente più umano (o normale, dipende dai casi).
N’gort, l’Oni, ora appariva come un medio –
massimo dalla pelle pallida, occhi e capelli scuri, vestito in maniera simile
ad un boscaiolo.
Viktor aveva un colorito decisamente più sano,
e i denti normali.
Thorgal il Minotauro aveva deciso,
contrariamente a tutti, di mantenere il suo vecchio aspetto.
Sograny (il fantasma) aveva di nuovo il suo
corpo, giovane come quando aveva vent’anni, capelli color del grano e pallidi
occhi grigi.
Saber aveva ‘perso’ le sue caratteristiche da
Akuma…
Insomma, un quintetto che poteva tanto spaventare
come ingannare.
Dopo aver nuovamente giurato fedeltà
all’Hellmaster, i cinque tornarono nel sottosuolo per reclutare dei loro simili…
o meglio, tre di loro.
Saber e Viktor infatti, avevano ricevuto degli
ordini diversi.
Il primo si teleportò subito nel Piano Astrale
per passare un messaggio a tutti i Liberi: tenersi lontani da Neo Sailarg, pena
una vacanza MOOOLTO lunga nei sotterranei dell’Hellmaster Manor.
Viktor invece iniziò a girellare per le
campagne dei Regni della Penisola, cercando vittime da ‘contaminare’ con la sua
natura e spedendole poi verso Neo Sailarg.
Colpì soprattutto troll e bestie di vario
genere.
E come una marea oscura, lenta ed inesorabile,
le sue vittime si diressero sull’obbiettivo.
I piani del Re Nero iniziavano a compiersi.
-Master…- Saber, con un tono sospettosamente
servile, si rivolse all’Hellmaster -… se la vostra… preda è un’utilizzatrice di
magia bianca, non credete che sia imprudente mandarle contro delle creature
d’oscurità? Non c’è il rischio che divenga un angelo?-
-No. Sto facendo tutto ciò per far sì che,
quando sarà il momento, potrò avere un subordinato d’eccezione. E potrò avere
una certa qual soddisfazione personale.- Disse il Re Nero, zittendo con
un’occhiata l’ex Akuma di fronte a lui.- E se non facessi così, c’è il rischio
che divenga una Dark Lady. Quella sa usare il Dragon Slave, e quell’incantesimo
prende forza da Ruby – eye sama.- -E a causa della contaminazione del Caos in
questo mondo, chi usa la magia nera rischia di diventare un demone sottoposto
al mazoku più potente che riesce ad invocare… quindi c’è il rischio che diventi
potente quanto e forse più di voi…-
C’era un dubbio che in questi ragionamenti
giungeva all’attenzione dei Demoni… ma a causa dell’interferenza di LoN se lo
dimenticavano subito.
E comunque in quel momento Phibrizio era più
interessato a portare avanti i suoi piani…
Le considerazioni si potevano fare in seguito.
Comunque Saber pagò il suo commento: un
martello con su scritto 1000 T piombò sulla sua zucca, spiaccicandolo al suolo.
Passarono i mesi…
Il Consiglio dei maghi lanciò l’allarme sui
rischi della magia, e tutti seppero cosa rischiavano ad usare incantesimi
potenti.
Purtroppo, non comunicarono anche la notizia
basilare, ovvero il ritorno in vita dei Dark Lords.
Chi aveva abbastanza cervello o conoscenze sui
Demoni aveva compreso cosa era realmente successo… ma gli altri, lasciati alla
loro ignoranza… sarebbero stati nei guai fino al collo.
A Neo Sailarg, i mostri ‘vampirizzati’ da Viktor
erano arrivati a gruppi di tre / quattro…
E a causa della loro debolezza (voluta)
venivano facilmente eliminati da una sacerdotessa di nostra conoscenza.
Sì, si trattava di Sylpheel Nevis Rada.
Sapeva benissimo i rischi che correva ad
affrontare quei mostri…
Ma non si sarebbe tirata indietro.
Mai più avrebbe visto la sua città cadere.
Il Flaagon, rinato per l’ennesima volta dopo
la morte di Phibrizio, proteggeva la cittadina…
Ma troppo forte era il ricordo della prima
distruzione operata da Copy Rezo.
E forse, erano anche i sensi di colpa a
spingere la sacerdotessa a impegnarsi nell’aiutare gli altri… forse più del
dovuto.
Deserto della Distruzione, Hellmaster Manor.
Nella sala del trono, i cinque Grandi Demoni
al servizio dell’Hellmaster erano inginocchiati di fronte al trono… il sorriso
ferino del loro Signore non lasciava presagire nulla di buono
-Ok, è ora di entrare in scena. N’gort,
Viktor, Sograny e Thorgal… voi dovrete creare una barriera attorno a Neo
Sailarg, simile a quella che io e i Dark Lords creammo durante la Kouma. Saber, tu verrai con me
all’interno della stessa.-
-Yes Master!- Urlarono i cinque.
Poco dopo, nella sala non vi era più nessuno,
a parte gli spiriti – servitori che di solito infestavano il castello.
Neo Sailarg.
Sylpheel si rese subito conto che qualcosa non
andava… e quando una cupola verdastra si innalzò sopra il villaggio, comprese
che erano tutti in pericolo.
La piazza in cui si trovava si svuotò all’improvviso,
mentre tutti gli abitanti fuggivano in preda al panico.
-Salve Syl – chan! Da quanto tempo non ci si
vede? … Direi circa diciassette anni, giusto?- Disse alle spalle di Sylpheel
una voce che la sacerdotessa sentiva, ogni tanto, nei suoi incubi.
Si voltò, vedendo alle sue spalle il Re Nero,
tornato momentaneamente alle sue sembianze bambinesche.
-P…Phibrizio…- Riuscì a bisbigliare lei, in
preda al panico.
-Brava! 10 e lode per la memoria!- Disse lui
con il suo fare ironico, riprendendo il suo aspetto adulto, e facendo comparire
in mano una falce.
-C- che volete?- Disse lei, cercando di non
svenire dalla paura.
-Oh, è molto semplice. Da quando sono tornato
in vita, mi è venuta voglia di rifarmi di certa gente che i draghi indicano
come miei assassini. Purtroppo, impegni col mio Clan mi impongono di
ricostruire le mie fila prima di fare qualunque altra cosa…-disse Phibrizio
segnando qualcosa su un’agendina -… ricordarsi di comprare una nuova agenda…
-gocciolone del pubblico- …e tra l’altro avrei bisogno di personale
qualificato. Quindi che c’è di meglio che andare a cercare certe persone di mia
conoscenza?-
-Master, è meglio se tagliate corto: mi sa che
i Draghi si stanno accorgendo della barriere.- Disse Saber al suo capo.
-Che vengano pure. Allora Sylpheel, vorrei
proporti un patto. Una semplice sfida. Io combatterò a livello umano, tu potrai
ricorrere ai tuoi incantesimi. Se vinci, io non mi avvicinerò mai più a questa
cittadina… o ad altre dove vivono quelle persone che tu sai. Se perdi… verrai
con me.- Disse il Mei – ou con fare maligno.
-E se mi rifiutassi?- Disse lei, iniziando a
richiamare alla memoria il Dragon Slave.
-Oh… vedi quella barrierina?- disse il
Principe degli Inferi con fare ironico- Se ti rifiuti, si trasformerà in una
pioggia di colpi simile al Dragon Slave. Oppure, se non ti piacciono i botti…
il qui presente Saber inizierà a giocare con i tuoi concittadini. Sai, come
subordinato non è molto potente o capace… ma è un vero maestro nella tortura.
Può andare aventi per mesi con un umano… senza ucciderlo.-
Il Dark Lord aveva colpito nel punto giusto:
la paura di quello che avrebbero potuto fare ai suoi concittadini paralizzò
Sylpheel… che presa tra paura e doveri autoimposti, scelse questi ultimi.
-Ho la tua parola… che alla gente della mia
città non succederà nulla?- Chiese lei.
-È un Patto quello che ti ho proposto. E se
c’è una cosa che noi Demoni abbiamo di… ‘sacro’… sono i Patti.- Disse lui con
aria seria.
-Bene, cominciamo!- Riprese subito dopo,
lanciandosi contro di lei, falce bene alzata.
Bloccato subito da una barriera eretta dalla
sacerdotessa.
Si stupì della rapidità della donna: contava
di sorprenderla e finire subito quell’inutile sfida… ma evidentemente l’aveva
sottovalutata.
Benissimo: avrebbe giocato fino a che non
fosse giunto il momento.
Sorrise ferino, spingendo la lama contro la
barriera, e facendovi scorrere dentro una frazione infinitesimale del suo
potere.
Quanto bastava per incrinarla.
Syl s’accigliò: pensava di riuscire a non
dover utilizzare troppi incantesimi.
Era stata informata anche lei di ciò che era
successo ad Amelia e perché.
Non voleva perdere la propria umanità.
I due continuarono, Phibrizio iniziando ad
usare anche un pò di teletrasporto, Sylpheel alzando il tiro dei suoi
incantesimi di magia bianca.
D’improvviso, lui le comparì alle spalle e le
disse, facendo passare una mano tra i suoi capelli –Quando finirò con te, sarai
la migliore dei mie subordinati… probabilmente la cosa più bella che i miei
nemici vedranno prima di morire…- Lei sbiancò, reagì cercando di mollargli un
calcio nelle zone basse e urlando –MAI!-
Tuttavia… Phibrizio aveva calcolato fin troppo
bene i tempi.
Ai suoi occhi, l’aura di Sylpheel si stava
pericolosamente avvicinando al punto di rottura.
“Proprio quello che voglio.” Pensò, fintando e
colpendo ancora.
Stava solo giocando, e Sylpheel lo intuiva.
Non capiva però il motivo della sceneggiata:
poteva benissimo arrivare, prenderla e basta.
Perché fare tutto quello?
Perché giocare agli ostaggi e alle “sfide leali”?
“Maledizione… dovrò usare il Dragon Slave, se
continua così!” Pensò ad un certo punto, erigendo la barriera più forte che
riusciva ad evocare, ed iniziando nel contempo a castare il Dragon Slave.
-È più oscuro del crepuscolo… è più rosso
dello stesso sangue… è sepolto… sotto… “Che mi succede… oh no, NO! Devo…
riuscire a continuare…” la marea… del tempo… nel tuo… grande…-
Improvvisamente, Sylpheel crollò al suolo,
mentre l’aura azzurrina compariva d’improvviso intorno alla sacerdotessa.
“Bene, tempismo perfetto” Pensò il Dark Lord,
mentre la barriera crollava a causa dello shock.
-Dì addio alla tua vita… -disse lui,
avvicinandosi a lei-… e benvenuta tra noi, Syl.- Disse, piantandole in corpo la
falce, mentre le energie demoniache iniziavano a scorrere nel corpo di lei, in
contemporanea alle energie sacre.
Nella sua mente, Syl osservò inorridita come la Luce e le Tenebre che stavano
scorrendo dentro di lei, mentre cambiavano il suo corpo, cancellavano anche i
suoi ricordi.
“No… non voglio dimenticare… non voglio… papà…
Gourry – sama… NOOOOOO!”
Cercando di opporsi a quelle forze…
Invano.
“…pietà… non voglio…”
Mano a mano, tutto svaniva…
Tutto.
Quella che un tempo era Sylpheel Nevis Rada,
ora era una creatura a metà tra i Mazoku e i Tenshi… un Dark Angel.
Le energie che Phibrizio aveva inserito nel
corpo della ex – sacerdotessa e quelle sacre derivanti dall’Effetto del Caos si
erano stabilizzate, trovando un equilibrio.
Sogghignando, ordinò ai suoi quattro di
togliere la barriera.
Un Patto era un Patto, in fondo in fondo.
La prese in braccio… non aveva voglia di
attendere ore per un risveglio…
Non con quelle lucertolacce decrepite dei
Draghi che stavano per venire a curiosare.
Nella sua semi – incoscienza, Syl sentì la
presa del Dark Lord…
“Chi è?… non lo so… so solo che sto bene…”
Pensò lei, mentre le sue braccia, istintivamente, si aggrappavano al petto del
Re Nero, che inarcò un sopracciglio, data la situazione.
Pochi secondi dopo, la piazza dove i due
avevano combattuto era sgombra da tutto…
Nessuno aveva visto le ultima fasi del duello…
Nessuno… tranne una figura avvolta in un
mantello bianco, che aveva visto tutto, nascosto tra le fronde del Flaagon.
Avrebbe riferito a chi di dovere degli eventi
a cui aveva assistito.
(Come si ricostruisce un covo! Il ritorno di un vecchio amico…)
Dragon Dungeon
Torniamo indietro di un paio di mesi, sì?
Garv non era dotato di buon gusto nel fatto di
costruire o gestire una Fortezza.
In passato, tale onere ricadeva su Ralkart e
Rashart.
Successivamente, si era aggiunto Valgarv agli
‘aiuti’.
Oggi… oggi la Fortezza stava venendo
ricostruita sia dai membri del Clan, tornati dall’“esilio” nel Secondo
Continente, sia da quei Draghi ‘locali’ che volevano sostenere Garv e la sua
politica di estraneità al conflitto bene – male.
Un frammento del Caos aveva permesso ad un
High Red Dragon di far rivivere il vulcano, con gran gioia del capo (e gran
scorno di chi ricordava come Phibrizio avesse fatto saltare in aria il Maryu ou
Castle); e di creare almeno una gran parte della Fortezza.
Come era stato distrutto il Maryu ou Castle?
Risvegliando l’attività del vulcano semi
spento su cui era costruito.
-La faida è finita… -Ripeteva Garv- … quindi
non ci sono problemi allo stare su un vulcano.- Poi, a chi protestava, aveva
rifilato un paio di bestemmie e li aveva re – indirizzati ai lavori pesanti.
Philia aveva imparato rapidamente il lavoro di
priest, sia per poter stare sempre vicino a Valgarv, sia per poter avere
l’occasione di poter picchiare meglio Xellos.
Aveva inoltre fatto la conoscenza di altri
Draghi che la pensavano come lei…
Infatti parecchi gruppi di Draghi si erano
trasferiti nel Dragon Dungeon: in testa a tutti gli Azzurri, sempre pronti a
cercar battaglie, risse o simili, che avevano fatto dell’alleanza col Clan
Chaos Dragon un motivo di vanto…
I Rossi, che trovavano confortevole il vivere
in un vulcano, e che volevano apprendere di più sul quel clan demoniaco
anomalo…
E perfino qualche Ancestrale.
Valgarv era riuscito, anche se con parecchie
difficoltà, a incontrare di nuovo quelli che in passato furono i suoi genitori…
anche se ormai considerava Garv come un vero padre.
Valinor non fece storie: orami Val era adulto
e vaccinato, e quindi liberissimo di fare le sue scelte… (gocciolone
dell’autore).
Vi erano poi dei vecchi (5.000 e passa anni
d’età) High Black Dragon, che si erano trasferiti lì con la scusa “Il caldo è
un toccasana per la nostra artrite.”
Quanto a Luna, era ormai quasi un’abitudine
vederla in giro per il castello.
Un castello in parte costruito DENTRO al
vulcano, le cui sale (tutti i materiali tendevano al rosso, ricordatevelo ndKK)
sembravano bruciare…
C’erano stanze d’armi, sale riunioni, e così
via…
E poi, nel ‘cono’ vi era la ‘Fonte’, cioè
quanto rimaneva dello squarcio da cui Garv, Phibrizio e Zanafer avevano
effettuato le loro evasione dal Mare del Caos.
Torniamo ad ‘oggi’…
-CAAAAAAAAAPOOOOOO!- L’urlo di Razor costrinse
tutti a tapparsi le orecchie… e a preoccuparsi: di solito Razor non urlava MAI!
-Cosa c’è?- Disse il Dark Lord teleportandosi
dal suo sicario.
-Guardi chi c’è.- Gli disse allungandogli un
binocolo.
Lettore
Idiota: ma così abbiamo un cannocchiale doppio!
KK:
BAAASTAAA! DRAGONSLAVE!
*BRAAAAAM!*
Garv guardò… e sogghignò pericolosamente. Infatti,
a poche miglia dalla Fortezza, stava in piedi quello che passava per un umano
di media stazza, avvolto in un mantello bianco… i lunghi capelli biondi,
raccolti in una coda semplice, venivano agitati dal vento, mentre gli occhi
verdi sembravano esaminare ben bene il panorama.
-Ma guarda, Gabriel ha deciso di farsi vivo…
da quant’è che non lo vediamo?- Chiese Garv al Drago al suo fianco.
-Io l’ho incontrato poco dopo il crollo della
barriera… ogni 2 mesi andavamo a ballare sulle rovine di Sailarg e a sputare
sul punto in cui era morto Phibrizio. Poi hanno ricostruito la città e abbiamo
dovuto smettere.- Disse Razor.
Gocciolone su Garv. A Gabriel iniziarono a
fischiare le orecchie.
-E va bene… facciamolo entrare. Tanto, tra
draghi e altro…- Disse il rosso, mettendosi in comunicazione con Valgarv *VAL! Riunione nella sala centrale. È tornato
un vecchio amico.* *Amico in che
senso? Spero non quello “bisogna fare ad un vecchio avversario il culo
quadrato”…* *VAL!* Urlo sulla
linea telepatica di Philia.
Gocciolone dei due.
Pochi minuti dopo, nella sala del trono (una
cosa assurda, costruita come una piattaforma sospesa sopra una delle camere
magmatiche del vulcano) il Clan era completamente riunito.
E in mezzo alla sala, stava Gabriel.
-Allora… signori, vi presento un vero
rompiscatole, Gabriel.- Disse scherzosamente il Dark Lord. Al che l’altro
rispose con un chiaro gesto della mano, che consiste nell’alzare il dito medio
tenendo il resto della mano chiuso a pugno.
-O certo, come se tu non fossi meglio di me.-
Rispose l’altro, rimettendosi in spalla il mantello e mostrando un’armatura
completa color celeste – bianco, e un paio di ali bianche.
Al fianco, una spada di fattura pregiata,
dalla lama bianca.
-Ora le presentazioni serie: Gabriel
Archangel, questo è il mio Clan. Spero che tu possa trovarti bene.- -Confido
che possa esser così, anche se sono latore di brutte notizie.-
Un mormorio d’agitazione si sparse per il
Clan: i più prudenti si passavano pettegolezzi sui possibili guai, e i più
rissaioli prendevano a lustrare le armi.
-Di che si tratta? La piattola ci ha forse
ripensato e stà venendo qui a friggerci?- Disse Razor.
-No, anche se c’entra. Ha ‘solo’ sguinzagliato
i suoi Cinque Generali…- al che alcuni si toccarono la balle per fare gli
scongiuri-… e da quello che ho visto si è fatto una nuova subordinata.- Disse
Gabriel.
-Fantastico. Proprio quello che ci voleva:
nuovi bersagli.- -Razor, la faida è finita.- -Scusa Garv, ma è la forza
dell’abitudine.-
Gocciolone dei presenti.
Altro dettaglio: a parte quelli che, come
Alanna, erano nati come semi –
mazoku, tutti gli altri demoni – drago del Clan avevano iniziato a manifestare
caratteristiche non – umane (come coda e/o orecchie da drago, artigli, ecc.).
Ciò aveva fatto capire a Garv che nessun
membro del suo Clan avrebbe mai potuto avere un aspetto totalmente umano.
Certo, concentrandosi potevano recuperare il
loro aspetto umano… ma durava relativamente poco: lui che era il Maryu – ou
poteva restare ‘umano’ per circa 15 ore… e poi si decresceva.
Zanafer, Valgarv e Philia per ora avevano
aspetto umano al 100%, ma forse era una questione di tempo…
-Quindi… avremo delle facce nuove alla
prossima riunione…- Disse il Re Demone – Drago.
-Chi parteciperà?- Chiese uno dei Rossi più
grossi (e forti).
-Tappati la bocca, R’mart, che di certo non
toccherà a te!- Urlò uno degli Azzurri.
-Piantatela! Oltre a General e Priest,
verranno Zanafer in qualità di Guardian, Razor in quanto sicario e
rappresentante di voi Draghi e Gabriel.- Disse Garv per sedare la rissa… -E non
fate storie, sono stato chiaro?-
-Sì capo!- Risposero tutti in coro.
-Gabriel… cosa puoi dirmi del nuovo acquisto
di Phibrizio?- Chiese Garv all’angelo esiliato.
-Solo che è tremendamente pericoloso… forse
più di Xellos.- Rispose serafico l’altro, sotto gli sguardi sconvolti di chi
(Philia, Alanna, Zanafer, per esempio) non lo conosceva.
-Allora forse è la volta buona che lo
spiaccicano, quel maledetto namagomi…- Inutile dire di chi era questo commento…
Garv sciolse la riunione, chiedendo di restare
da solo: da quando erano tornati dal Mare del Caos, aveva iniziato a ricordare
altre cose… e aveva iniziato ad esaminare la REALE portata dei suoi poteri, vecchi e nuovi…
Hellmaster Manor
Il sestetto di demoni ricomparve nella sala
del trono, mentre Phibrizio finiva di controllare che la sua nuova subordinata
non recasse traccia della sua precedente identità nella memoria.
Fatica inutile, ma era meglio non rischiare.
La mise poi al suolo, osservandola.
I vestiti di lei erano cambiati, come da
regola…
(ND KK: Ecco l’immy di Syl [made in Ilune] in
versione Dark Angel, finalmente a colori! Commento mio: beeeellaaaaa....
… tendendo ad avere colori sul nero ed
argento. Gli spallacci avevan assunto forma di teschi (colore? Argento! Ma
bravi, state imparando! ndKK), sui guanti apparivano ora dei simboli a forma di
pentacolo rosso con al centro il marchio di Ruby Eye. A proteggere il petto, un
corpetto leggero. Dalla schiena spuntavano ora due ali color nero, simili a
quelle degli Ancestrali.
Con un mugugnio, la Dark Angel prese a
svegliarsi.
Phibrizio aveva già dato istruzioni ai suoi
sottoposti, in particolar modo Saber.
Questi era arrivato in ritardo, poiché doveva
simulare sul luogo del duello un’esplosione simile a quella di un Dragon Slave.
-Ok. E guai a chi osa anche solo contestare le
mie azioni, o lo sbatto a fare da ambasciatore presso Garv. E sapete bene che
Razor ha una particolare propensione alla carne di Demone, soprattutto se il
Demone appartiene al nostro Clan.- Disse ai cinque.
Che terrorizzati dalla prospettiva di farsi
una gita nella pancia dell’High Blue Dragon e di vedere le tre B che si portava
dentro, preferirono annuire in coro.
Il nuovo acquisto del clan Hellmaster si
svegliò un pò intontita…
-Dove… sono? Chi sono?… Io…-
-Bentornata tra i vivi, Nemesis.- Disse
Phibrizio alla sua nuova subordinata.
Nuovi ricordi ‘istintivi’ invasero la mante
della neo – demone (o quasi). Capì chi era il suo interlocutore e cosa
bisognava fare… anche se continuava a sentire un gigantesco vuoto dentro di sé.
-Master…- Disse lei incerta, inchinandosi.
-Bene. Ora che sei di nuovo cosciente… bisogna
occuparsi del tuo addestramento. Non essendoci in giro altri come te… dovrò
occuparmene io.- Disse il Re Nero con l’aria più normale del mondo.
-Ne sono onorata, Master.-
I cinque che sapevano, invece, sbiancarono
all’istante.
*Cazzo!
Fa sul serio! Non l’aveva fatto neppure con i suoi predecessori!* Bisbigliò
telepaticamente Saber ai suoi colleghi.
*Certo,
e si son visti i risultati: Death’s Revenge, la general, distrutta e il suo
spirito imprigionato nell’omonima arma di Razor; e Cerberus, il priest, fatto a
fettine da dei Draghi / lattanti.* Rispose Viktor, sconvolto pure lui.
*Non
parliamo poi degli altri ‘subordinati’: quelli più potenti così scemi da farsi
affettare dai ‘figlioli’ di Garv, quelli più deboli così cretini da farsi
mettere in trappola da Razor e Gabriel.* Aggiunse Sograny.
-Avete finito di scambiarvi pettegolezzi?-
Disse Phibrizio lugubre.
-YES MASTER!- Dissero quelli scattando
sull’attenti.
Gocciolina…
-Ok Nemesis, cominciamo… ah, giusto un’altra
cosa… quando agirai fuori dall’Hellmaster Manor o sarai in presenza di non –
appartenenti al Clan, dovrai indossare questa maschera.- Disse, porgendole una
maschera in argento / mithril, raffigurante un volto femminile sulla cui
superficie si poteva vedere come una scia rossastra che attraversava il volto,
passando però sopra l’occhio sinistro.
-Yes, Master.- -Bene… cominciamo!-
I terribili cinque se la filarono prima dello
scoppiare dell’apocalisse, ognuno diretto ai propri posti di lavoro.
“Qua è meglio se faccio una piiiccola cosa…”
pensò ad un certo punto Saber, lanciando un messaggio telepatico ai suoi
colleghi.
Laboratorio di Saber.
[La visione
del laboratorio è censurata: possono assistere solo i novantenni accompagnati
dai genitori]
Il laboratorio di Saber era qualcosa di
allucinante.
Parti di esseri di varia natura, scheletri, attrezzi
di tortura insanguinati… e provette, alambicchi e simili.
Viktor e gli altri arrivarono in quel
mattatoio stile lager mentre Saber finiva di riempire delle siringone con uno
strano fluido rivestito da un’aura nerastra.
-Cos’è?- Chiese Sograny con l’istinto da mago
sollecitato.
-Semplice. Dato che conosciamo le origini
della novellina e, visto il gran segreto richiesto dal capo su di lei, ho
pensato che sarebbe stato meglio cancellarsi la memoria per evitare problemi.-
Disse Saber finendo di riempire l’ultima siringona.
-E pensi che accetteremo di usare quella
roba?- Chiese Thorgal.
-Fate quello che volete, ma io di andare a
trovare LoN perché mi son fatto scappare una parola di troppo…- disse prendendo
una delle ‘dosi’ …-non ne ho voglia!- E dicendo ciò, si conficcò la medesima in
testa, iniettando nella propria essenza astrale la formula.
I quattro presenti non fecero né ai né bai,
anche se un sopracciglio di Sograny scattò verso l’alto.
-Penso che abbia ragione… meglio imitarlo.-
Disse Viktor, prendendo anche lui una siringona.
Tempo pochi secondi, e tutti e cinque si erano
fatti l’auto – lavaggio del cervello: il segreto delle origini di Nemesis
Hellmaster ora era custodito solo da Phibrizio stesso.
Sala ‘centrale’.
Ryu guardava abbastanza interessato il
‘combattimento’ in corso… e dovette riconoscere che la novellina se la cavava.
Lo scontro andava avanti da circa… *KK e Ryu
controllano un orologio* …tre ore e sembrava che dovesse durare ancora a lungo.
Poi, ad un certo punto, Phibrizio si fermò.
-Ok, per la parte da General te la cavi… ora
bisogna pensare a quella da Priest.- Disse alla Dark Angel di fronte a lui.
-Sì, Master.- Rispose quella con una freddezza
incredibile.
“Acc… peggio che parlar con Dynast quando
Dolphin gli dà picche!” Pensò scocciato il Re Nero.
|Ma
davvero?| Phibrizio imprecò mentalmente a tutto spiano: e ora come ci era
arrivato Garv nella sua testa?
|Risparmia
le parolacce, fratellino. Si tratta solo di un altro regalino di mamma.|
Riprese la voce di Garv.
“Ne parliamo dopo, testa rossa! Ora ho da
fare…” Si rivolse alla subordinata che lo guardava interrogativa… -Seguimi…- Un
attimo di teletrasporto… si ritrovarono nella biblioteca… -Ok, ora devi leggere
e memorizzare questi libri…- disse poi, evidenziano con l’aura alcune sezioni-
…Dopodichè, per metter in pratica ciò che avrai imparato, potrai chiedere
consiglio ai tuoi colleghi dei piani bassi. Cerca di prendere poi confidenza
con gli ambienti del palazzo. Buon lavoro!- Disse poi sparendo da lì.
Nemesis si mise al lavoro, con
un’impassibilità da record in volto.
Phibrizio ricomparve nella sua sala del trono,
chiudendo gli occhi e ‘concentrandosi’ sulla voce del fratello. “Come cavolo
fai?” Chiese alla presenza mentale che sentiva.
|Penso
che c’entrino le mie origini… mi riferisco al modo in cui mi avete creato
all’epoca della Kouma Sensou.| Rispose Garv.
“O cazzo, hai ricordato?” ‘Disse’ Phibrizio
sbiancando.
|Tutto
quanto. E dati quegli eventi, e l’amplificazione dei miei poteri data dall’Effetto
del Caos, ora posso comunicare con voialtri Lords in ‘diretta’. Ah, non dirò a
nessuno del segretuccio riguardante la piccola Priest che hai creato. Non
credevo che riuscissi a giocare al gatto col topo in maniera così convincente!|
Riprese l’altro, mentre il suo corpo al Dragon Dungeon ghignava.
“… sta bene. Ma piantala di andare in giro per
la mia memoria.” |Hai tuoi ordini, fratellino!| Gocciolone su Phibrizio.
Garv aveva chiuso il contatto… con una delle
sue solite battutacce.
Dragon Dungeon.
Garv si ‘disconnesse’ dal collegamento con
Phibrizio ghignando…
Si prospettava un periodo mooolto
interessante.
-Capo, è successo un casino!- Disse R’mart
entrando di corsa.
-Qual è il problema?- -Semplice: qualcuno ha
fatto della avance a miss Philia, e adesso sai
Valgarv e sai Jiras lo stanno usando
come test per gli esplosivi.-
-E allora?- -E allora li faccia smettere, che
le urla di quell’idiota stanno disturbando il riposino pomeridiano dei Neri… e
se quelli s’incazzano sono pasticci!-
*Gocciolone di Garv, che s’avvia con l’aria
schifata a bloccare la tortura*
Capitolo 9 *** Cap. 3; part 2: Novità tra gli umani! ***
Cap
Cap. 3;
part 2:
Novità tra gli umani!
(Incontriamo
una nuova generazione di eroi)
Da qualche parte presso Elmekia
Due ragazzi stavano viaggiando nel bosco,
verso avventure mai viste…
Il più giovane, un quindicenne dai capelli
rossi tenuti corti e dagli occhi azzurri come quelli del padre, si chiamava
Lucas Gabriev; era un giovanotto con una vera passione per la magia (di
qualunque genere, anche se se la cavava meglio con l’uso della magia astrale) e
per i misteri, che aveva ereditato dalla madre un’attitudine a cacciarsi nei
guai.
Sua sorella minore, Estel, tredici anni d’età,
era un peperino biondo sempre in cerca di risse, botte, scazzottate e casini
vari, più interessata ad imparare le arti di combattimento e di scherma che
all’apprendere l’uso della magia (anche se le piaceva combinare incantesimi
alla spada, ovvio).
Andavano abbastanza spediti, anche se spesso
volgevano la testa indietro, come per controllare di non esser seguiti.
-È tutta colpa tua!- Sbottò ad un certo punto
Estel, rivolta al fratello maggiore.
-Ah sì? E chi ha trovato quel vecchio
incantesimo tra gli appunti di mamma?- Ribattè il rosso.
-Oh certo, diamo tutta la colpa a me! Ma non
sono stata io a voler vendere le immagini di mamma sotto la doccia a tutti gli
allupati del vicinato!- Rispose la biondina, con la lunga treccia bionda che le
si rizzava in testa.
-Certo, ma non sono stato IO a cercar di
portare i soldi in banca!- Di nuovo Lucas. -Tralasciando il problema ‘mamma’,
ora cosa facciamo? Se ci piglia facciamo la fine del drago…- -Io proporrei di
andare a Zefilia da Mikael – sama!- Disse la biondina, che aveva una vera
adorazione per il cugino.
-Sì, e pensi davvero che Zia Luna bloccherà
mamma? Da quel che ho capito, è per via dell’incantesimo che abbiamo usato che
mamma è dovuta scappar di casa.- -Intanto corriamo, poi penseremo al da farsi.-
Riprese la biondina, accelerando.
-Uffa!- Disse il ragazzo, scocciato,
accelerando per poter restare in pari con la sorella.
Più in dietro, su un albero…
Lina Inverse, la Maga Genio, abbassò il
cannocchiale con cui aveva tenuto d’occhio quegli scavezzacollo dei suoi figli.
Gourry, da sotto, le chiese… -Allora?-
-Stanno filando che è una meraviglia… e mi va
benissimo.- Disse scendendo. -In fondo, era ora che uscissero dalla nostra
ombra.- -Dovevi proprio arrabbiarti così?- -Cercavo solo una scusa per
cacciarli… e il fatto che abbiano osato usare il MIO corpo per arricchirsi mia
ha dato la scusa che cercavo!- Disse la maga del Dragonslave con i canini appuntiti
e gli occhi a fessura.
Al che, Gourry si scansò per evitare una
scottatura.
-Emh… non sarebbe meglio tornare indietro?-
Chiese lo spadaccino alla moglie.
-Un attimo solo… FIREBALL!- Urlò la maga, scagliando il suo incantesimo preferito
nella direzione in cui erano fuggiti i due giovani.
BRAAAAAAAAAMMMMM!
L’esplosione dell’incantesimo fu ben udibile,
e convinse Lucas ed Estel ad accelerare il passo, per evitare, magari, di
ritrovarsi cotti a puntino dalla più pericolosa maga della penisola.
-E adesso… andiamo in una locanda: ho un certo
languorino.- Disse Lina al marito.
-Sì, in effetti…- Rispose il biondo, mentre il
suo stomaco iniziava a tuonare.
Seguito, pochi secondi dopo, da quello della
moglie, in controcanto.
Gocciolone di Lina.
I due, ridendo e scherzando come ai vecchi
tempi, si avviarono verso il paesino più vicino, per svuotare le dispense di
una locanda a caso.
Nel frattempo, i due giovani continuavano a
correre, verso nuove avventure… verso un destino molto simile a quello dei
genitori.
Campagne Sailloniane, stessi istanti.
Due ragazzi stavano spingendo al galoppo due
poveri cavalli.
Il primo, alto e con i capelli neri, portava
al fianco una spada corta, vestiva in grigio – verde, si copriva con un
mantello color terra.
La seconda, capelli lunghi color rosso scuro,
vestiva di bianco, e sembrava piuttosto agitata.
Quella situazione non era per niente nuova: Mark
El Saillone – Greywords (15 anni) e sua sorella Arianne Greywords (stessa età)
stavano (come al solito ndKK) cercando di sfuggire alla pressante sorveglianza
del loro padre, Zelgadiss Greywords, e delle guardie del corpo preposte alla
loro sorveglianza.
-Ci troveranno!- Urlò Arianne al fratello… -Ci
troveranno, e Bothari ci obbligherà a mangiare il suo stufato per punizione!- Aggiunse,
mentre lei ed il fratello assumevano un colorito verdastro al pensiero.
Infatti, Bothari, pur con tutte le sue buone
qualità, aveva un UNICO difetto: non sapeva cucinare.
E la cosa
che gli riusciva PEGGIO era sempre, inesorabilmente
lo stufato.
Puntualmente usato per le punizioni al
castello.
-No, sorellina! Piuttosto che lo stufato io
EMIGRO! Me ne filo a Zoa… emh Zefilia.- Disse il giovane.
-Tanto lo so che pensavi a quella megera.-
-NON È UNA MEGERA!- -Oh, toccato un tasto dolente?-
E nonostante il battibecco, i due continuavano
a filare come razzi.
*KK: Ok,
facciamo entrare in scena un nuovo personaggio, o questi non la pantano più!
Dietro
il ‘palcoscemico’ (non è un errore
di battitura) si inizia a preparare la new entry per il capitolo
Ragazza:
ma… perché proprio io? Perché non l’altra?
KK:
Perché sì. E ora fila sul palco!*
D’improvviso, con uno “SKRIEEEEK!” abbastanza
udibile, un falchetto bianco scese verso i due.
-Oh! Miranda dev’essere qui!- Disse Mark.
-E cosa c’entra il pennuto?- -Semplice: White
non si separa mai da Mira – chan, e sia lui…- disse, mentre il rapace si posava
sulla sua mano tesa -… sia Mira – chan hanno un terrore folle di Bothari.- -E
chi non ne ha?- Ribattè la sorella, disgustata dall’espressione 110% romantica
di suo fratello.
-Sssst! White, dov’è Mira? Vai!- Disse Mark,
incitando il rapace a condurli dalla padrona…
Poco dopo, i due trovarono sotto un albero una
giovane, più o meno della loro età, che vestiva con semplici abiti da
avventuriera, e avvolta in un mantello bianco – verdino.
I suoi lunghi capelli neri incorniciavano un
viso gentile e due profondi occhi blu.
-MIRA-CHAN! Sei arrivata!- Urlò Mark,
lanciandosi verso la giovane, abbracciandosela tutta.
Abbraccio ricambiato dalla giovane, mentre
Arianne guardava il fratello con una leggera invidia: anche lei avrebbe voluto
aver qualcuno che la abbracciasse così, ma con il padre iper protettivo che si
ritrovava… faceva prima a sperare in un intervento divino.
KK: Si
vuoi ti organizzo qualcosa…
Arianne:
SCORDATELO!
KK:
allora non ti lamentare…
Nel frattempo, White si era posato su un ramo
di un albero, lisciandosi le penne.
-Ah – emh, se avete finito…- -Invidiosa?- -…
dovremmo filare a rotta di collo: dubito che il nonno o papà ci abbiano
sguinzagliato dietro qualcosa di meno di Bothari.- Disse Arianne ai due, che
impallidirono visibilmente.
-Già, meglio filare. Piuttosto Mira…- -Sì
Mark?- -… Come hai fatto a sfuggire a quei due pazzi dei tuoi genitori?- -Ho
chiesto un favore a mia sorella.- Disse lei con l’aria più normale del mondo.
-A quell’altra pazza? OH NOOOOOO!- Urlarono i
due fratelli in coro.
Al che, impietosita, la moretta si affrettò a
rassicurarli… -Scherzo, ho solo chiesto al mio fratellone di coprirmi mentre me
la filavo.- -Fiuuuuu!- Ribatterono i due.
-Sentite, perché non ce ne andiamo da qualche
parte in cerca di avventure? I nostri genitori lo facevano, in passato…- Disse
ad un certo punto Arianne.
-Umhhh… interessante… ma dove?- -Intanto
pensiamo ad andare il più lontano possibile da Bothari, e poi penseremo a cosa
fare!- Disse Miranda, con i nervi a fior di pelle.
-OK!- Dissero i due fratelli in coro, mentre
Mark aiutava Miranda (ridente per via delle attenzioni) a risalire sulla sua
cavalcatura, e poco dopo i tre ripartirono al galoppo.
Qualche paesino più in là, qualche ora dopo.
Un massiccio guerriero in armatura rosso /
arancione stava bevendo, piuttosto incazzato, un BICCHIERONE di grappa… il
sedicesimo, per la precisione.
(Gocciolone di KK, che si chiede che limite
etilico abbiano quelli come l’avventore)
“Uffa, il Capo mi ha ordinato di farmi le ossa
qui nella Penisola con un gruppo qualsiasi di avventurieri… ma dove ne trovo di
abbastanza pazzi da accogliermi?”
Pensò il guerriero, che altri non era che
R’mart dei Draghi Rossi.
“Voglio dire…” Continuando a pensare “…chi
sarebbe così disperato da aver bisogno dell’aiuto di un Drago? E poi, non può
pretendere miracoli… solo perché ho ‘solo’ 190 anni, non vuol dire che non sia
meno bravo di Mr. Spaccademoni.” (ETCHÌ ndRazor)
Mentre il Rosso si perdeva nei sui pensieri
(aiutato dall’alcool ingerito), entrarono nella locanda i tre ragazzi di cui
sopra.
Incagnati e spaventati come non mai: White
iniziava ad agitarsi… ergo, Bothari era in zona.
-Maledizione, io NON VOGLIO mangiare lo
stufato di Bothari! L’ultima volta ho passato la notte in bagno!- Urlò Mark ad
Arianne.
-Cosa credi, che io lo regga meglio? No, ma
non stò frignando come una donnetta. Quindi CALMATI!- Disse Arianne al
fratello.
-Su, calmatevi entrambi.- Disse Miranda,
cercando di arginare la crisi di panico (propria) e le crisi di nervosismo.
-La fai facile tu! Come cavolo facciamo a
levarci di torno Bothari?- -Assumiamo qualcuno.- -E SECONDO TE ESISTE QUALCUNO
COSÌ PAZZO DA METTERSI CONTRO DI LUI?- Urlò la rossina, certa che un simile
evento fosse un miracolo.
Nel frattempo R’mart, li aveva osservati,
cercando di capire che tipi fossero.
Lo incuriosiva un dettaglio: quando aveva
guardato il falchetto… gli era sembrato che quello avesse compreso chi era veramente.
“Strano…” ascoltando i discorsi, aveva capito
una cosa: poteva offrirsi di aiutarli… e magari avrebbe potuto farsi un pò
d’esperienza.
Razor gli aveva detto “Lo feci anch’io, una
volta… e mi cacciai in un delirio allucinante” (NDKK: ogni riferimento al GDR,
adesso o più avanti, è quasi casuale. Prendo inoltre a prestito un gruppuscolo
comparso nella sessione “Zoana”).
Improvvisamente, un vecchietto entrò urlando
frasi concitate.
-ALLARMEE! Mi fan male le ossa!-
Al che, i clienti abituali si misero sotto i
tavoli, piazzati a mò di barriera, consci di cosa significava l’annuncio del
vecchio: GUAI APOCALITTICI!
I quattro novellini (cinque se si conta il
falchetto) si guardarono intorno, confusi, quando…
Quando, all’improvviso, la porta d’ingresso
ESPLOSE!
Appena il fumo si fu diradato, sulla porta
apparve un mago!
Non c’era altro modo di descriverlo: anziano,
smilzo, barba bianca lunga, bastone legnoso in mano, mantello scuro, tunicone
policromo e classico cappellaccio a punta modello "Mago Merlino".
La cosa preoccupante è che alle sue spalle
sembravano essercene almeno un’altra mezza dozzina… tutti in barbone (alcuni
visibilmente finto), tunicone e cappello.
-SIAMO LA CONFRATERNITA DELLA BARBA E DEL
CAPPELLO!- esclamò lo sfondaporte (ovviamente senza che nessuno glielo
chiedesse…) puntando verso di loro una specie di grosso medaglione sul quale
erano impresse le effigi dei due accessori magheschi (evidentemente il loro
stemma).
-ARRENDETEVI SUBITO, O PREPARATEVI A
COMBATTERE!-
E detto questo, senza evidentemente dare
nessuna possibilità di parlamentare o di ragionare …
KK:
Vogliamo provare?
R’mart:
Meglio di no. Con ‘stì pazzoidi è meglio picchiare e basta.
Cenni
d’assenso da parte degli altri…
… il capofila ed i due maghi più vicini
assunsero una posa di combattimento, mentre quelli dietro si piazzarono in
maniera assurda in perfetto stile power rangers…
Gocciolone dei presenti…
-Sentite…- Disse R’mart prendendosi la testa
tra le mani… -Non so cosa cavolo vogliate… ma se non ve ne andate PRIMA DI
SUBITO mi arrabbierò… e allora per voi vecchiacci saranno guai.-
-Siamo qui per la signorina Miranda Lin Zoana
Navratilova. Toglietevi di mezzo, o vi puniremo… NEL NOME DELL’ORDINE!- Altra
posa plastica.
-*nerv*nerv* ok, sentite vecchietti, sono qui…
tornate pure da mia madre e ditele che non mi hanno rapita.- Disse Miranda con
una mano sulla fronte e parecchie venuzza pulsanti in testa. -Principessa…-
Iniziò a dire il capo, quando…
-Oh no, altro dolore alle ossa… RIPARATEVI!-
Ri – urlò il vecchietto di prima, mentre gli avventori ed il proprietario
calzavano degli elmetti…
Altro botto, stavolta provocato dalla porta
del retro che saltava.
E dal fumo della porta, emersero dei briganti
in vena di rapina.
-QUESTA È UNA RAPINA! MANI IN ALTO E FUORI I
SOLDI!- Urlò il capo.
*gocciolone biblico degli avventori, di
Miranda, Mark ed Arianne. Neretto pulsante di R’mart*
-Signorina…- Disse sottovoce ad Arianne -…noto
che siete nei guai… potrei darvi una mano a risolvere questo casino prima che
capiti qualcos’altro?- Disse con un incipiente mal di testa.
-E cosa pensa di fare lei? Picchiare tutti i
presenti? Far saltare la locanda?- -*evilgrin* Esatto! Se sapete castare una
barriera… mettetevici sotto… tra poco farà mooolto
caldo.- Disse il rosso con un ghigno molto poco rassicurante in faccia…
-Windy
Shield!- Urlò Arianne, circondando sé stessa, il fratello e la loro
compagna con una barriera.
-Ah, devon esser loro i rapitori della
principessa! Compagni, colpiamo senza esitar i vili felloni!-
-Ma piantatela, idioti!- R’mart fu avvolto da
un’aura infuocata… mise le mani di fronte a sé, concentrandosi…
-Hi –
Ten – Ryu Houdan!- Disse il drago, scatenando il suo potere e creando
un’esplosione potente quanto una decina di Fireball.
BRAAAAAAAAMMMMMMM!
La locanda venne ridotta in cenere, e maghi e
banditi si ritrovarono cotti a puntino.
I tre disperati uscirono da sotto le macerie,
mentre R’mart osservava il frutto del suo lavoro, compiaciuto…
-Però… non male per la prima volta.- -PRIMA
VOLTA???- Urlarono i tre in coro.
-Sì, la prima volta che provavo questa tecnica.
Non male vero?- Disse con un sorrisino a trentadue denti.
SBRANGGGG!
Senza dire né ai né bai, i tre gli avevano
tirato in testa il pezzo più grosso delle rovine.
-Grazie tante… ora come usciamo dai casini che
voi avete creato?- Disse Mark.
-Uno… datemi del tu. Secondo, mi chiamo
R’mart, e sono un avventuriero in cerca di un gruppo in cui stare.-
-E cosa ti fa pensare che ti prenderemo con
noi?- Chiese Mark.
-Le vostre espressioni d’angoscia mentre
pensavate alla fuga.- Rispose quello senza batter ciglio.
-Effettivamente…- disse Arianne -… non ha
tutti i torti… va bene. Ma vedi di non causarci problemi.- -Sissignora!-
-E come risolviamo adesso questo casino,
signor incendiario?- Disse Miranda con fare ironico.
-Semplice. State a vedere.- Disse il rosso.
In poco tempo R’mart (e con un chilometro di
corda tirato fuori da sotto l’armatura) legò banditi, maghi da strapazzo e li
mise presso il proprietario, ancora svenuto.
Lo tirò su, lo scosse per svegliarlo, e gli
disse… -Capo? Il conto. Ai cretini svenuti, per favore.- …Mollando poi il
poveraccio sulle ceneri del suo ex – locale… -Possiamo andare…- Disse ai suoi
nuovi compagni, avviandosi verso la ‘periferia’ del paese.
-Emhhh… sì… certo.- Dissero quelli in coro,
seguendolo.
Esterno del paese.
Come dice il proverbio?
Ah sì “Le disgrazie non vengono mai da sole”.
Infatti, davanti ai fuggitivi, si parò davanti
un incubo fatto realtà…
Bothari incazzato
nero.
Era talmente arrabbiato, che persino la sua
personalità secondaria se ne stava zitta.
Mano sull’ascia, denti digrignati…
Insomma, una visione da terrorizzare anche una
massa di trolls.
Peccato che non un troll né un orco fosse
quello che accompagnava i tre terrorizzati
neo – avventurieri.
-Grrr… dove… grrr… pensavate di andare?- Ruggì
il pazzoide.
-Emh… volevamo solo esser liberi dalla vostra
pressante protezione, zio Bothari.- Disse timidamente Arianne, nascosta dietro
la schiena del fratello.
Spaventato quanto e più di lei.
-Grrr… non fate storie e venite. Voi non
capite i pericoli che correte…- -Certo, perché mamma poteva alla nostra età,
vero?- Si lasciò sfuggire Arianne.
Lo sguardo da super – incazzoso di Bothari le
fece capire di dover stare zitta.
-Scusate…- Disse R’mart passando -…è questo il
tipo che vi spaventa? No problem, ci penso io…- poi, alla guardia del corpo -…
Hei grezzo, facci passare senza fare storie o ti rovino.- Disse strafottente.
-Zitto non – umano, o ti farò a fettine.- Urlò
quello, estraendo l’ascia e lanciandosi su di lui.
“Non umano? E come lo ha capito?” Pensò il
rosso, schivando un fendente mooolto rapido. “Comunque… diamoci dentro!”.
Così pensando materializzò presso di sé la sua
arma personale, un’alabarda dalla lama gigantesca… -Vediamo come te la cavi
contro un esperto!- Disse, rispondendo fendente su fendente ai colpi dell’umano.
Lo scontro andò avanti per due / tre minuti
circa… poi, stufo, R’mart fintò… e con uno scatto rapido diede una capocciata
fortissima a Bothari, facendolo svenire.
Poco dopo, nella boscaglia…
-Allora, ci devi delle spiegazioni. Bothari,
che possiede la reishi, ha detto che
sei un non – umano. Sai gestire grossi poteri, e t’intendi di armi e
combattimenti a sufficienza da poter stordire uno dei migliori tra le guardie
di Saillone. Insomma, cosa sei?-
Disse Miranda ad un tranquillo R’mart.
-Oh, niente di eccezionale. Sono solo un Drago
Rosso vecchio più di 100 anni che deve farsi le ossa. Perché, c’è qualche
problema?-
Gocciolone dei presenti.
-N…no…- Disse Mark, preoccupato delle
conseguenze del viaggiar con un drago… sua madre ricordava ancora a che disastri
portasse una simile compagnia… iniziò poi ad esporre a bassa voce i suoi dubbi
alle sue compagne di viaggio -…Specie se viene a scoprire che siamo in parte
demoni… mamma diceva che quella Philia ha quasi raso al suolo un paese a causa
di uno scherzetto di un demone…-
Nel frattempo, R’mart li aveva ascoltati, per
via dell’udito che aveva…
-Sentite… vi devo dire alcune cose: primo, se
volete nascondermi qualcosa, scrivete. Con l’udito che ho, vi sento benissimo.
(gocciolina e depressione dei tre ndKK) e secondo… non ho problemi a viaggiar
con dei sangue – misto: convivo a tempo quasi pieno con demoni…- -Che?- Disse
Arianne.
-Sì, è la verità!- Rispose quello.
Per tutta risposta, i tre lo guardarono come
se fosse pazzo.
-*gocciolone* Comunque sia… in marcia! Verso una
qualche avventura!- -Andiamo bene… forse era meglio lo stufato…-
Xellos:
Hei autore demente, a che ti serve quel metro?
KK:
Prendo le misure per il capitolo Concilio. Non lo sai?
Xellos:
Cosa?
KK:
Semplice: se non ti segano in due come un panino almeno unavolta a serie, l’audience cala.
Xellos (ormai
rassegnato al suo destino, prendendo grosse quantità di bende e cerotti): E a
chi tocca farmi nero? Al bestione rosso? All’abominevole demone delle nevi? O
alla pazza con la mazza?
KK:
Nessuno dei tre. E ora TUTTI AI POOOSTIIIIII!
*In
scena*
Cap. 3;
part 3:
Imparando…
(Come
addestrare un Dark Angel)
Hellmaster Manor.
La bella Dark Angel, nuovo e prossimo orgoglio
del Clan… aveva appena finito di leggere (e memorizzare) la caterva di libri
sul lavoro da Priest.
Ora rimanevano i dettagli.
E i dubbi.
Lesse uno dei libri, alla voce “Sentimenti”
‘… i
mortali provano diversi tipi di emozioni (dette anche Sentimenti), molte delle quali fungono da nutrimento
per i Mazoku, mentre altre sono
dannose. Esempi di emozioni nutritive possono essere odio, rabbia, paura (vedi paragrafi
omonimi); mentre emozioni debilitanti (o
dannose) possono essere amore, bontà o semplici affetti (vedi paragrafi).
Normalmente,
i Mazoku non
provano emozioni come i mortali, e non in maniera completa. Fanno eccezione i Mazoku tratti da base materiale (vedi: Tipologie
di Mazoku)…’
Le parole lette dalla mazoku la incuriosivano…
qualcosa in esse la incuriosiva… la
attiravano…
Forse perché quelle parole richiamavano alla
sua anima l’ombra di ciò che un tempo era.
Ma a chi poteva domandare consiglio?
Il Master?
No… qualcosa le diceva non le avrebbe mai
potuto rispondere adeguatamente.
Uno dei Cinque?
Sì, uno di loro avrebbe potuto aiutarla.
Forse… Saber, che aveva quell’aura così simile
alla sua…
Pensato ciò, si teleportò nel laboratorio
dell’ex Akuma.
Facendogli prendere come minimo un accidente.
KK: Coda
di paglia?
Saber:
Provaci te a esser responsabile della morte di una bella fetta di subordinati
di Phibrizio e a restar calmo!
-Saber – san…-
-Sì Nemesis?-
-Avrei bisogno di alcuni consigli… riguardo ad
una cosa che ho letto…- Disse la
Priest, con il suo tono di voce sempre uguale.
Mai debole od indeciso, certo… ma sempre
identico a sé.
-Di cosa si tratta?-
-Ho letto su alcuni libri qualcosa sui
‘sentimenti’… e volevo chiedere consiglio a lei.-
-Hrrrhmh… meglio sederci e prendercela comoda…
che ce vorrà un bel pò…- Disse il Diavolo facendo comparire nelle sue mani un
paio di occhiali da insegnante ed il librone incriminato.
-Allora… i sentimenti sono qualcosa che,
teoricamente, sarebbe di competenza di mortali ed, eventualmente, pure dei
Draghi, anche se alcuni dicono il contrario…- Disse il moro, prendendo a
spiegare come un insegnante -… Tuttavia, cosa che il libro non può riportare,
in tempi recenti pure noi Mazoku abbiamo avuto accesso a piene emozioni e
simili, dato che adesso portiamo dentro un’anima completa.-
-Questo lo capisco… ma che emozioni potrei
provare? Su un libro ho trovato la descrizione dei Tenshi (Angeli ndKK)… ma non
capisco come la mai ‘natura’… possa interferire in tal senso. Perché
un’interferenza c’è. La posso sentire anche adesso.- Disse Nemesis.
-Questo perché la maggior parte dei Tenshi
sono dei bacchettoni antiemozionisti pari ai Draghi. E per loro, accessi d’ira,
odio o simili causano una discesaspirituale che li trasforma in Akuma
(Diavoli ndKK).- Rispose il Diavolo con un sorrisino saputo.
-…… Ma io?- La paura segreta che le parole del
Diavolo aveva risvegliato era il cambiamento.
Gli Akuma, al pari degli Oni, obbedivano ad
una sola legge: quella del più forte… senza vincoli, senza legami… e lei ,
inconsciamente, aveva paura di perdere il suo legame con l’Hellmaster.
Saber a questa domanda pescò nei ricordi… si
era ‘memorizzato’ la storia di copertura… quindi doveva pesare bene le parole.
-Tu sei stata creata a partire da una
mezz’angelo, quindi non corri alcun rischio. Ora…- disse poi, facendo tornare
il libro in biblioteca e togliendosi gli occhialini -… hai bisogno di
qualcos’altro?-
-Potrebbe spiegarmi come utilizzare i miei
poteri da Tenshi? Visto che lei era un Akuma…-
-Sighhh… ok, iniziamo dalle cose più
importanti.- Detto ciò, si alzò a fece comparire le sue ali. –Ok,
‘materializza’ le tue ali e cominciamo.- Come la Dark Angel di fronte a lui
fece come gli aveva detto, iniziò a spiegare… -Dato che sai già teleportarti,
non c’è bisogno che mi dilunghi più di tanto… il teletrasporto di Akuma e
Tenshi non è molto diverso da quello dei Mazoku. La cosa più complessa è lo spostamento planare. In pratica, è la
capacità di passare a un diverso piano di esistenza in tempi rapidissimi. Si
fa…- Disse, avvicinandosi a lei…- così!- Disse, usando il suo potere da Akuma e
cambiando piano di realtà.
I due, semplicemente, svanirono da quel mondo…
Altro piano di esistenza (NON il Mare del
Caos).
I due membri del clan Hellmaster comparvero in
uno dei tanti ‘limbi’ tra i diversi tipi di piani di esistenza: né uno dei
Makai (Regni Demoniaci) né uno dei Tenkai o Reikai (Regni Celesti o Regni
Spirituali).
-Ok, siamo in un posto abbastanza tranquillo. A parte qualche viandante, qui non passa
nessuno, e possiamo usare i nostri poteri senza eccessivi problemi.- Disse il
Diavolo, guardandosi intorno, per controllare che, da quelle nebbie indistinte,
non uscisse niente di troppo pericoloso.
-Perché, cosa potrebbe apparire?-
-Di tutto: esseri mostruosi, pericolosi, come
non se ne sono mai visti.-
In quel momento, ‘sfrecciarono’ sotto i loro
nasi una versione azzurrina di uno struzzo ed un coyote magrissimo che, dietro
di sé, lasciavano una scia di polvere notevole.
In sottofondo, si udiva… -beep – beeep!-
-Emh…- GOCCIOLONE GIGANTE!
-Emhhh… iniziamo la lezione… allora…-
In quel mentre, apparve un umano, pelle
abbronzata e capelli pallidi, che chiese: -Scusate, ma dove è l’uscita? Un
super protagonista fichissimo come me non può permettersi di perdersi.- Disse
l’esaltato.
-Grrrr… di là!- Disse Saber, mollando un
calcio nei pais bas allo stregone più
donnaiolo della storia dei manga, e rispedendolo al suo universo d’origine.
Non prima che questi facesse degli
apprezzamenti sulle forme di Nemesis.
Gocciolina su Nemesis.
-Come… grrr… stavamo… grrr… dicendo…- Riprese
l’Akuma -… bisogna che impari ad usare le tue energie… concentrati e cerca di
creare una sfera di energia…-
Nemesis si concentrò… e pochi istanti dopo,
una sfera di energia azzurrina comparve nelle sue mani.
-Ok, energie sacre… ora prova a mescolare alla
sfera di energia il tuo ki da Mazoku.
Vediamo cosa succede.-
-… non sono molto sicura…-
-Hei, se non ci provi non si può mai sapere…-
-…-
Un’ombra nerastra si aggiunse alla sfera
d’energia, che iniziò a vibrare… d’istinto Nemesis la scagliò lontano,
centrando un trio di sfigati (trio composto da una ragazza, un ragazzo e un
gatto parlante).
L’esplosione li fece sparire all’orizzonte,
mentre quelli urlavano “TEAM ROCKET RIPARTE ALLA VELOCITÀ DELLA LUCEEEEEEEEEE”;
con effetto stellina…
GOCCIOLONE COSMICO DEI DUE.
-Emh…-
-C’è altro?- Chiese la Dark angel con un
vistoso gocciolone in fronte.
-Allora… questo è un trucchetto che usiamo noi
Diavoli… non molto spesso, perché ci fa passare per buoni samaritani…- Disse
l’Akuma, ‘attirando’ lì delle anime vaganti.
Molto oscure, a dire il vero.
-… si tratta di assorbire da queste anime
TUTTA l’oscurità che le permea… a causa del trattamento, noi otteniamo una
grossa quantità di energia… ma l’anima ‘trattata’ va subito a reincarnarsi… e
quindi sottratta a diavoli o simili.- Riprese Saber.
-Vediamo se ho capito come si fa…- disse
Nemesis, afferrando quei globi oscuri e concentrandosi…
In pochi istanti, tutto ciò che quegli spiriti
erano stati…
Tutta la loro malignità, le loro colpe…
Tutto fu assorbito dalla Dark Angel.
-… interessante.- Fu il suo laconico commento,
mentre dentro di sé sentiva ancora la gioia che l’aveva pervasa mentre
assorbiva quell’energia.
Si era divertita ad assaporare quell’oscurità…
-Ora cos’altro rimane da apprendere?- Chiese
poi al Diavolo di fronte a lei…
-Umhh… non mi pare che ci sia altro…- Iniziò a
dire Saber, subito interrotto da un giovanotto vestito in modo strano:
pantaloni verde marcio, maglietta gialla, zaino da esploratore (con ombrello
rosso) in spalla, bandana di leopardo in testa e canini leggermente appuntiti.
-Scusate… mi sarei perso. Potete dirmi la
strada per il quartiere di Nerima?- Disse quello.
Gocciolone cosmico dell’autore.
--Nemesis, prendi nota: uso dei poteri di
spostamento planare per aprire varchi tra mondi diversi. Prima…- Disse Saber
esaminando l’aura del giovane -… si stabilisce il luogo. Poi si crea un varco…-
disse ‘aprendo’ a mò di zip uno squarcio nella ‘realtà’ di quel piano e infine
calciandoci dentro l’eterno disperso -… e se serve, lo si chiude.- Così dicendo
richiuse il varco, mentre un fiume di parolacce passava dall’apertura.
Ignorando i tic ai sopraccigli, i due tornarono
al proprio piano di realtà.
Hellmaster Manor, sala del trono.
Phibrizio osservava con aria incuriosita la
persona di fronte a lui.
La corporatura massiccia, gli occhi color
grigio, i capelli neri e le orecchie a punta lo classificavano come un High
Black Dragon (Kokuryuzoku [ Razza dei Draghi neri] in Jap. ndKK). Ma…
Le rughe sul suo volto, sulle mani e la
massiccia dose di grigio tra i suoi capelli ne tradivano l’età avanzata.
Ed era così: Kozhiad era il più anziano di
TUTTI i draghi esistenti.
Girava per il mondo da più di settemila anni.
In gioventù era stato una vera spina nel
fianco per le forze demoniache…
E dopo il suo ‘ritiro’, parecchi validi maghi,
guerrieri e strateghi degli eserciti dei Draghi avevano potuto vantare di aver
ricevuto i suoi insegnamenti.
-In sostanza, mi stai chiedendo di poter
insegnare alla mia nuova subordinata? TU, un Drago; e non uno qualunque, ma uno
dei più sfegatati eliminatori di Demoni; vuoi insegnare le tue arti ad una MIA
subordinata. Sono impazzito io, Ryu, o c’è qualcosa di strano in tutto ciò?-
Chiese sarcastico al Cavaliere della Morte al suo fianco.
-………- Ryu era ammutolito.
-Ormai per me… non hanno più importanza
fazioni o simili. Ho più di seimila anni: in termini umani, è come se avessi
passato il centinaio d’anni. Non mi rimane molto da vivere… e voglio che la mia
esperienza passi a qualcuno che la meriti. E pochissimi dei miei simili posso
affermare di esser degni di ciò.- Disse l’anziano drago.
-Umh… e a te, cosa ne viene?- Chiese Phibrizio
al Drago.
-Me ne viene che la vostra Dark Angel potrà
aiutarmi a morire come voglio.- Disse con un sorriso triste Kozhiad.
-… patto accettato, Kozhiad – san. Ryu,
procura una stanza al nostro ospite. NON nei sotterranei.- Disse il Mei – ou al
suo non – morto sottoposto.
-Sì capo.- Rispose quello, prendendo il fracco
di valigie del Drago (con un sonoro sbuffo) e iniziando a portarle verso le ‘stanze’
più accoglienti.
Aiutato subito dopo da un gruppo di
reclarcitanti spettri.
*Nemesis,
vieni subito qui.* Al richiamo di Phibrizio, e avvertita la presenza del
Drago, Nemesis comparve nella sala con la maschera sul viso.
-Sì Master?- Disse lei, chinandosi di fronte
al suo signore.
La maschera distorceva la sua voce… e il tono
(molto più deciso di prima ndKK) contribuiva a confondere molto le idee di
qualcuno che avesse conosciuto la sua precedente vita.
-Costui è Kozhiad. È da considerarsi un membro
‘onorario’ del Clan. Ti insegnerà alcune delle cose che conosce… ti farà da sensei finché lo riterrà opportuno.-
-… è un Drago. Lo sapete Master?-
-Certo. Ha sorpreso persino me la sua
proposta. Ma è… accettabile. Ti aiuterà a sviluppare ben bene i tuoi poteri. Soprattutto
in vista del Concilio che sicuramente organizzeremo.- Disse l’Hellmaster
ghignando.
-… Yes Master.- Disse lei, togliendosi la
maschera.
-Bene ragazza. E ora… iniziamo i lavori.-
Disse l’anziano Drago con la sua voce trascinata e calma…
-… sì…- ‘Avvertiva’ quali erano le reali
intenzioni del Drago… e queste stavano toccando una parte della sua anima
parecchio sensibile.
Sorrise, dolcemente, e si preparò ai duri
allenamenti del Drago.
Phibrizio, di nascosto, ebbe una strana
reazione.
Si sentì… strano.
Avvertiva uno strano impulso…
‘Sentiva’ che, per uno di quei sorrisi, avrebbe
potuto andare a spaccare il muso anche ad un Dragon Lord.
Poi, scuotendo la testa si tolse dalla testa
quei pensieri.
Una grotta da qualche parte nel Regno dei
Ghiacci Eterni.
Dynast Grausherr, Signore del Nord, si
dirigeva verso un luogo che gli era molto caro.
In quel luogo…
*KK si
ferma, notando la lama del Dark Lord alla sua gola*
KK: …
ok, no spoiler.
-Vattene.- Sembrò dire al nulla.
*Master…
il mio compito è proteggervi… dall’esterno e da voi stesso…*
-Non discutere. Ora vattene.-
Ripeté il Re Bianco, glaciale come sempre.
Come un soffio di vento, l’armatura del Demone
Superiore si staccò dal corpo, rivelandone la forma umana.
Andando poi a rimontarsi dietro al suo
proprietario.
*Rimarrò
comunque in zona… * Disse quello che,
evidentemente, era un demone – armatura.
Poco più in sotto…
Quella particolare grotta di ghiaccio aveva un
segreto: un passaggio comunicante col mare.
Il luogo era cambiato nel corso del tempo…
dove prima vi era solo una ‘semplice’ grotta, ora vi era l’equivalente di un
tempio…
Colonne di un qualche minerale azzurrino,
rassomigliante ad un cielo stellato, decoravano i lati della caverna, ed una
pavimentazione dello stesso materiale ricopriva il suolo.
Sulle ‘rive’ di quella polla d’acqua marina,
una sirena dai lunghi capelli azzurri, la cui coda, le scaglie nere come la
notte, dai riflessi blu scuro, si agitava nelle acque limpide.
Lento come la marea, si alzava il suo canto,
ammaliante e letale come il Mare da cui Lei proveniva.
“Qui… sì, qui è dove ho scoperto cosa provavo veramente…
qui… Dynast…” Pensò Deep Sea
Dolphin, Kai – ou.
La demone aveva pagato caro il suo aumento di potere… ma a differenza dei suoi
confratelli, aveva saputo in anticipo le conseguenze delle sue azioni.
I suoi poteri erano considerevolmente
aumentati… ma…
Non avrebbe mai potuto lasciare il Mare.
Se Garv ed i suoi
subordinati potevano riassumere aspetto pienamente umano concentrando la
propria aura; e tanto era potente il Demone, tanto più a lungo poteva essere
umano; lei ed il suo Clan potevano riassumere forma umana abbandonando il Mare…
Ma più era forte il Demone in mare, tanto più debole sarebbe stato FUORI
dal Regno.
Lei… lei non poteva neanche uscire dall’acqua
senza perdere quasi tutte le sue energie…
Senza rischiare di essere completamente
indifesa.
Ora… in quella forma di sirena… cantava il suo
dolore… la sua rabbia per ciò che le era stato
sottratto…
Per quello che sapeva esser ormai
irraggiungibile…
Normalmente, il canto di una sirena non avrebbe mai impensierito neppure il più sentimentale dei
Demoni…
Ma il potere della Dark Lady degli abissi era tale da far effetto anche
sugli altri Mazoku.
Per questo era sola… e per questo piangeva:
aveva visto nel futuro cosa, di lì a poco, sarebbe
accaduto.
Una vibrazione nell’aria… e Dynast Grausherr
apparve lì.
-Sapevo che saresti venuta…- Disse lui con calma…
-Come sempre, Dynast. Dovresti saperlo…- Disse lei, nascondendo dentro di sé ciò che sapeva.
I due Dark Lords si incontravano
lì da più di mille anni…
FLASHBACK!
Qualche tempo prima della Kouma Sensou…
Una giornata di tempesta…
Una tormenta abbastanza
violenta da sconvolgere il Mar Glaciale con la sua potenza.
Dynast Grausherr stava dirigendo le sue truppe
per un attacco ad una colonna di Dorati…
Quando uno di essi si
diresse verso di lui: sopra il drago, stava un umano con una curiosa lancia in
mano… un umano dall’aura estremamente potente.
-Bene… uno dei pezzi grossi… i Saggi avevano ragione…- Disse quello…
-Chi sei, umano?-
-Il nome non ha importanza, Demone. Sono qui
solo per eliminare la feccia come te. E oggi il mio
Arc Dragon berrà il tuo sangue!- Ribattè l’altro, lanciandosi sul Dark Lord.
Lo scontro durò a lungo… il
Cavaliere di Ceiphed era forte… ma non abbastanza.
Caddero… lui al suolo, abbandonato dai Draghi,
che per sfuggire all’ira dei Demoni dei Ghiacci si erano teleportati via da lì,
ferito in modo abbastanza serio, cadde… e nell’urto col suolo perse la memoria.
Visse a lungo, si
sposò…
E la sua discendenza, dopo mille anni, si re – impicciò degli affari demoniaci.
Il Dark Lord fu più
fortunato… cadde in mare.
Indebolito, ferito… ma ancora vivo.
-E ora che si fa?- Chiese uno dei demoni ad un suo compagno.
-Io in acqua non ci entro:
si ‘sente’ benissimo l’aura della Deep Sea… e io non ho voglia di far da
mangiare agli squali.-
-Ma DOBBIAMO recuperare il Master!-
-Però…-
Mentre i Demoni, spaventati dalle conseguenze delle loro azioni se avessero
osato entrare in Mare senza il permesso della Regina dei Mari, qualcun altro si
occupava del loro Re.
La Dark Lady degli oceani aveva avvertito lo scontro in atto…
E presa da una sospetta ‘preoccupazione’ per il fratello, si era
affrettata ad andare in suo soccorso.
Lo aveva portato in quella caverna in mezzo al
confine tra i loro Regni…
E lì lo aveva curato, passandogli parte della sua energia, per
permettergli di riprendersi in fretta…
Poi… entrambi, nel corso del tempo…
Sia con la faida tra Phibrizio e Garv…
Sia durante tutti i casini che erano successi…
Si erano sempre ritrovati lì.
Erano lì quandola Dark Star venne
sconfitta…
Erano lì quando
Phibrizio venne ucciso da LoN…
Lì Dynast si rifugiò dopo la sua sconfitta ad opera di Lina Inverse…
Lì Dolphin si recò dopo aver perso le sue
general e priest…
Avevano condiviso molto…
Senza riuscire ad ammettere a se stessi il
perché.
END FLASHBACK!
Oggi…
I due, grazie all’Effetto del Caos, potevano capire
cosa provavano…
Dolphin teneva lo sguardo lontano da Dynast…
Sapeva che, se lo avesse guardato negli occhi…
Sarebbe successo qualcosa di sgradevole…
-È questa dunque la punizione che LoN ti ha inflitto?- Disse il Signore dei ghiacci alla sua ‘sorella’.
-Sì… purtroppo sì…- Iniziò a lacrimare… sapeva
quello che stava per succedere… “Ora si avvicinerà a me… mi
guarderà negli occhi… e non potrà che amarmi… desiderarmi… perché la mia
natura di sirena non gli permetterà di fare nient’altro… e io… lo ucciderò,
così come fanno le sirene con le loro vittime… ma io non voglio perderti… non
voglio…” Iniziò a contrarsi, come per fuggire di lì… per salvare Dynast da sé
stessa…
Lui si avvicinò… la prese
per le spalle…
“No… come avevo visto…”
E la abbracciò, passando le sue mani tra i capelli di lei… lentamente, con infinita dolcezza…
“Cosa…? Come…?” La Dark Lady
era stupita: la sua capacità di vedere nel tempo… aveva fallito?
-Ssst… non piangere… non ti si addicono le lacrime…-Disse
il (normalmente) gelido Dark Lord.
Poi, delicatamente, la prese per la vita e la
sollevò fuori dall’acqua… immediatamente, il corpo di
Dolphin tornò ad assumere la forma umana…
“Strano…” pensò la Dark Lady “…dovrei
sentirmi debole… invece…” Invece l’aura di Dynast la stava proteggendo
dalla maledizione dell’Era del Caos…
Stretta in quell’abbraccio, Dolphin si sentì
protetta… al sicuro… lì, niente poteva minacciarla… niente
poteva farla star male…
Niente importava in quel momento: solo loro
due.
Non due Dark Lord…
no… solo due innamorati.
Poco dopo, Dynast la baciò… teneramente, con
molto sentimento.
Quando i due si staccarono, lei sorrideva…
Come non faceva da più di mille anni…
Quando aveva creato Huraker e Riskfalto, Priest e General del suo clan… le
uniche che per lei eran vere sorelle.
“LoN, quanto è bella quando
sorride…” Pensò il Lord dei Ghiacci.
Non c’era più bisogno di parole… entrambi sapevano quello che provavano…
-Dolphin… un tempo, mi chiedesti di mostrarti
il mio Regno… ora io ti chiedo… di mostrarmi i tuoi
domini… non come Dark Lord… come tuo… compagno…- Disse lui…
Lei s’imporporò, percependo
tutti i sottointesi… poi lo baciò di nuovo, dicendogli un semplice *Sì…*…
Poi entrambi si tuffarono
in quelle acque mortali per chiunque… tranne che per loro…
Una coda nera guizzò un attimo sulla
superficie della polla…
Poi più nulla…
*KK
prova, protetto da uno scafandro, a seguire i due, ma viene
inchiodato al muro da una trentina di Freeze Arrows e dalla lama del demone –
armatura.
KK: Ho
capito, stò buono…
Armatura:
Bravo.*
Umph… come già detto prima, per evitare Alessandra Vietato ai Minori (AVM per l’anagrafe), dobbiamo
chiudere qui… se gli hentai alla lettura vogliono immaginare, lo facciano,
lasciando pure che la loro mente perversa si faccia i suoi viaggioni, e alla
prossima.
COOOMMENTIIIIII!
PS: Ecco un’immy fatta da
Ilune per il capitolo:
Non è da carie da eccessiva dolcezza pure
questa?
Ringrazio Eternal Fantasy, Mistral, Ilune e
Makari per aver fatto da beta agli ultimi due capitoli.
Per Ilune
Willowleaf: Sì, R’mart è ispirato a I Dragonieri di Pern.
Per motivi pratici e di rapidità, piglieròda lì i nomi della maggior parte dei Draghi che compariranno nella storia.
Quanto alla caratterizzazione…
più che altro, è la versione Drago Rosso di Philia.
Ben più smaliziato, maschio ed in cerca di esperienza di combattimento.
Per tutti: sì, della genia di Zoana, sono
quasi tutti sani: sono tre fratelli (uno maggiore e due
gemelle), e solo una delle due è una pazza al pari della madre. Si tinge
persino i capelli pur di assomigliarle.
AVVERTENZE: Capitolo un pò pesante, con cui
introduco due personaggi dedicati a Sabu – chan.
Continua a sostenere la causa yurista!
Cap. 4, part 1
IlConcilio
(Ceiphed Knights)
Si sa, quando succedono dei casini; le
autorità si riuniscono per discutere.
Il Concilio dei Maghi, data la sua lentezza,
avrebbe impiegato almeno tre vite prima di giungere ad una conclusione.
I Draghi Dorati avrebbero, come al solito, dato tutta la colpa ai Demoni.
I Demoni stavano per riunirsi…
Gli Umani… boh!
Rimanevano solo i Cavalieri di Ceiphed.
Andiamo a conoscerli e assistiamo alla loro
riunione.
Sargas’ Palace, luogo ignoto.
Il massiccio palazzo in pietra grigia che da
sempre era la capitale della nazione dei Minotauri era
in subbuglio, a causa di un ospite molto particolare.
Un grande Drago Dorato (genia che i Minotauri
consideravano con lo stesso affetto che un cane potrebbe provare per un gatto)
era atterrato sulle guglie del maestoso edificio, riassumendo poi forma umana.
Sulla guglia…
Il massiccio Drago Dorato cercava (invano) di
non abbassare lo sguardo di fronte al suo interlocutore.
Ma il massiccio Minotauro dal pelo grigio che
dai tempi della Kouma regnava sulla nazione dei Minotauri
non era certo un vigliacco né un estimatore del Consiglio dei Saggi.
-Senta, Kas, lei DEVE venire con me! È una questione della massima
importanza.- Disse il Drago.
-Dì ai Saggi che i miei impegni con la mia
gente mi impediscono di venire. Questo per le
formalità. Ora vattene a ‘fanculo prima che mi arrabbi
sul serio.-
-Tu… maledetto abominio… al pari di quegli
altri… ti assicuro che un giorno riusciremo a togliervi quello che tenete
ingiustamente.-
-Sparisci, prima che mi venga voglia di averti
PER cena.- Disse il Minotauro, facendo comparire la
sua arma personale: sembrava un tonfa
(manganello ndKK) a cui un pazzoide aveva fuso uno spadone, prolungandone la
lama fino a coprire l’intera lunghezza dell’arma originaria.
Spaventato dalla prospettiva di essere
affettato dall’arma nota come Respiro della Notte, il Drago batté
in ritirata, teletrasportandosi via da quel luogo.
-Uffa, diventano ogni
volta più scassapalle… non trovi anche tu, Darius?- Disse il Cavaliere di
Ceiphed al suo collega alle sue spalle.
-Cosa vuoi farci Kas?
Quei bacchettoni rachitici non potranno mai accettare l’idea che non – umani e
addirittura dei mezosangui possano avere in sé un frammento di Ceiphed…- disse
il figuro, uscendo alla luce… i suoi capelli neri come l’ebano erano striati di
un curioso color verde, la pelle abbronzata, e gli occhi rossi, dalla pupilla
ferina, che lo classificavano come un semidemone -…piuttosto c’è una cosa che
mi preoccupa… riguarda i miei poteri.-
-Sono aumentati anche i tuoi? C’entrerà forse
quella colonna di luce dorata che abbiamo visto tempo
fa?-
-Penso di sì, specie se i Draghi hanno cercato
di ‘convincerci’ a collaborare con i Saggi.- Rispose colui
che era noto come Dark Knight Darius.
-Pur sapendo che noi Cavalieri siamo al di
fuori della loro ‘autorità’… sarà meglio indire una riunione.-
-Puoi ospitarla tu?-
-SIIIGHHHHH! Mi sa che mi toccherebbe comunque, maledetto scroccone.- Disse il minotauro scuotendo
la testa.
-Ehehehe… chiamo gli altri…- Disse Darius, prendendo da sotto il suo pastrano
(tipo quelli di Matrix ndKK) una sfera color giallo…
Da qualche parte nel Regno di Saillone.
Non era strano che un Ceiphed Knight
scegliesse come sua dimora una foresta nel Regno della Magia Bianca.
Né che fosse il Cavaliere addetto alla riparazione delle armi dei suoi
colleghi.
Era strano che il cavaliere in questione fosse
Naria Sunlight, uno dei più antichi (e anomali) Santi Cavalieri di Ceiphed.
Era una mezz’elfa la cui nascita risaliva a
prima della battaglia finale tra Flare Dragon e Ruby
Eye.
Poi… negli istanti finali, Ceiphed aveva
trasferito uno dei suoi frammenti nel suo corpo…
Condannandola ad essere una perenne
quindicenne (età biologica ndKK).
Ciò aveva avuto pesanti conseguenze per la sua
psiche: per circa 4.987 anni era stata un incubo
vagante…
Stragi, associazione con mostroidi, e simili.
Non c’era crimine che non avesse
commesso.
Da una ventina d’anni a quella parte, si era
calmata, e parecchio.
Aveva preso a riparare (o riforgiare, se era
necessario) le armi dei Cavalieri di Ceiphed.
La ragazzina (nuda) dai capelli biondi, il cui
corpo era cosparso di tatuaggi tribali, guardò con i suoi occhi color cenere la
figura nel suo letto… capelli color nero, coda e orecchie feline… le forme
sinuose ed aggraziate… Maya Bluewind era una sanguemisto,
figlia di una tigre mannara e di un umano… un Cavaliere di Ceiphed, per di più.
Si aggirava per la Penisola da più o meno cento anni.
Ed era anche il motivo per
cui Naria si era calmata, in quell’ultimo ventennio.
-mhhh… - Mugugnò la mora, aprendo gli occhi… occhi
color del miele…
La mezz’elfa prese a passarle le mani sulla
schiena, ottenendo dei mugugnii di apprezzamento.
Poi si sdraiò al suo fianco, prendendo a
baciarla…
Subito le mani della ‘collega’, affusolate
come quelle di un musicista, ma dotate di artigli
affilati come lame, la abbracciarono… ricambiano poi il bacio.
Le due rimasero così per un bel pò… poi una
sferetta gialla sul comodino della mezz’elfa prese a squillare.
-A V)_!@^_)!@@&*!@)X *& Z@!P(@B
X_!#)&ZJ+_!@*_@&)!-
(NdKK: imprecazioni in dialetto elfico comunque censurate)
Questa fu la fine reazione di Naria.
E la sua compagna?
Maya iniziò a ringhiare… se avesse avuto
sottomano Darius (perché SOLO lui riusciva a chiamarle SEMPRE al momento
sbagliato) lo avrebbe come minimo fatto a stringhe…
-Siiii?- Sibilò Naria nella sfera accesa.
-Oh Naria! Ci son stati dei piiiccoli
problemi, e io e Kas abbiamo deciso di organizzare una
riunione di noialtri Cavalieri… potresti avvertire anche Maya? Non riesco a
contattarla…-
-È qui, genio! Quando arrivi?-
Chiese la mezz’elfa.
Al Sargas’ Palace, Darius guardò storto Kas,
gli allungò con aria seccata un sacchetto di monete; e mentre quello gongolava
rispose alla sua interlocutrice.
-Il tempo di avvertire i due
Inverse e arrivo da voi.- Infatti Darius si era accorta da tempo di
un’anomalia: non tutto il frammento di Ceiphed di Luna Inverse era passato al
figlio. Ergo, Luna Inverse era ancora un Cavaliere di
Ceiphed (o almeno in parte).
Cosa che, ovviamente, i Draghi non accettavano.
-Kas, mobilita pure le cucine e tieni lontano
dalla riunione i tuoi consiglieri che potrebbero dir qualcosa sul ‘rapporto’ tra Naria e Maya.-
-Certo che lo faccio: quelle due l’ultima
volta mi hanno demolito un’ala del palazzo.- Rispose sconsolato Kas, mentre
ordinava ai cuochi di preparasi a fare un pasto con
porzioni quadruple: data la presenza dei Ceiphed Knight, era il minimo.
-Ok, chiamo Mikael…- Disse Darius attivando la
sfera…
Zefilia…
Mikael stava facendo al sua
solita attività: mazzolare banditi e mostri vari.
Quando, d’improvviso, gli suonò la sferetta.
-Maporc… scusa bello, potresti rispondere tu?-
Disse ad un bandito a cui aveva rotto le gambe ed un braccio.
Quello, abituato alla scena (era la terza
volta in un mese che rompeva le ossa alla loro banda ndKK) prese la sferetta e
rispose.
-Salve, in questo momento il signor Mikael non
può rispondere. Può richiamare quando avrà finito di
massacrarci?-
GOCCIOLONE DI DARIUS!
-Emh… dica a Mikael che è importante…-
-Dì a Darius che se è per la somma che gli ho fregato a poker deve attendere.-
Ennesimo gocciolone.
-SENTI MIKAEL, È UNA COSA DANNATAMENTE IMPORTANTE!- Urlò Darius nella sferetta.
-Ma perché non l’hai detto subito…- disse, rompendo la faccia ad un altro
bandito -… vengo subito! Spiacente belli, ma ho
fretta!-
Al che, i banditi fecero segno ad un complice fuori dalla mischia di tirar fuori i kit anti ustione.
-Alla prossima. Nova Fire!- La tecnica speciale di Mikael, simile ad una Blast
Bomb, esplose tra la banda, creando un cratere di qualche metro di diametro.
Poi raccolse il bottino (Buon sangue non
mente! ndLina Purtroppo! Nd Banditi)
dei poveracci e si teleportò via da quella radura, lasciando i banditi pesti,
ustionati e contusi.
-Capo… ma chi ce la fa fare
stà vitaccia? Non faremo prima a costituirci?-
-Già, Kunt ha ragione…
meglio il carcere delle botte di quello là…- Dissero altri.
-Sì, così quello si fa arrestare e ci viene a
smazzolare in carcere…- Disse il capo -… no, meglio essere smazzati qualche
volta al mese che fare risse con il Terrore Rosso
tutti i giorni.-
*briv*briv*
Di fronte a quella prospettiva, i banditi
preferirono star zitti e ripresero a curarsi le
ferite…
Sargas’ Palace
Mikael era appena apparso (con una sacca di
denaro in spalla) con il suo solito sogghigno in faccia.
-Allora, cosa succede? Maya che non riesce a
decidere lo smalto, Naria che ha qualche crisi psicotica o cosa?-
-Peggio: i Draghi, per un qualche motivo che
Darius pensa esser collegato a quella colonna di luce dorata di qualche mese
fa, si son messi in testa di prelevarci, e abbiamo
indetto quindi questa riunione.- Disse Kas, mentre Darius, raccolto il suo
coraggio, spariva per andare a prendere Maya e Naria.
-Ahhh… temo di sapere che cosa ha procurato la
strizza a quelle lucertolacce incartapecorite ed ai loro capi in formaldeide.-
Disse Mikael grattandosi nervosamente la testa.
Kas inarcò un sopracciglio a
quell’affermazione, ma preferì non indagare.
-D’accordo… sai per caso dove sia tua madre?
Vorremmo che partecipasse pure lei…-
-Emh… “E mo come glielo vado a dire che è da mio padre?” È impegnata… dubito che possa
partecipare.-
Altro sopracciglio alzato.
-Va bene… ma dopo pranzo o parli o ti lascio
nelle mani di Naria.-
-*briv* ok…-
Poco dopo, precedute da un
sacco di smadonnamenti, apparirono Maya e Naria, accompagnate da un depresso
Darius.
La mezz’elfa indossava un completo di cuoio e
pizzo rossi mooolto attillato e… emh… trasparente.
La sua collega, invece, portava pantaloncini
molto ridotti, stivali a mezza coscia, corpetto ridotto
e bracciali scuri.
Colore dominante? Blu scuro.
-Ok, siamo tutti qui, ora andiamo a far pranzo
e poi discutiamo di tutti stì casini, prima che quei vecchiacci decidano di
mandar qui i loro idioti e il Carnefice.- Disse Maya, che con Jegan aveva avuto
un bel pò di problemi.
-Sarà difficile, visto che il Blue Thunder l’ha decapitato giusto qualche mese fa.- Disse
Mikael con noncuranza.
Mascelle al suolo e occhi a pizza per tutti.
-Ah… c’è qualche altra novità?-
-Dopo pranzo Maya, dopo pranzo!-
Parlare del pranzo è superfluo.
Darius e Mikael mangiavano per quattro
(ciascuno), Maya e Naria si sbaciucchiavano di continuo, Kas (unico sano di
mente) sospirava e si dedicava al vino…
Un manicomio, insomma.
Pranzo finito… *KK e Kas si tappano le orecchie con cuffie d’aeroporto*…
BUUUUUUURRRRRRRPPPPPPPPP!!!!!!!
…il rutto megagalattico vece vibrare tutto il
palazzo (avete presente Fantozzi dopo aver bevuto troppa birra? Ecco, qualcosa
del genere. ndKK), con le finestre e le pareti che gemevano
di disperazione.
-Allora Darius, come va
la tua cerca?- Domandò Mikael al suo sempai.
-Sono ad un punto morto. So che lei è viva… ma
non so dove… cazzo, non so neppure se è in questo universo.-
-Ma sai che è viva, altrimenti non saresti qui
a svuotarmi le dispense, maledetto scroccone demoniaco!-
Sbottò Kas con un neretto pulsante sulla fronte.
-Calma cornino, o ti verrà un infarto…- Naria,
appunto.
-E NON CHIAMARMI CORNINO!- Urlò Kas notevolmente incacchiato.
-Piantatela: siete come i postumi di una
sbronza… o peggio.- Sbottò Maya infastidita.
-Passando ad altro…- L’intervento di Darius
spense sul nascere la rissa imminente -… qualcuno qui ha una vaga idea del
motivo per cui i vecchiacci fossilizzati volevano
vederci?-
-Per me volevano solo farci la festa in nome
della loro supposta “Purezza dei Cavalieri”. Le loro solite stronzate sul fatto
che i Frammenti dovrebbero risiedere solo in razze da
loro approvate.- Proruppe Maya seccata, accendendosi una sigaretta.
-Maya piantala di
fumare, e poi penso che gli idioti abbiano solo la cagarella a causa dei fatti
di 16 anni fa.- Disse invece Naria.
-Emh… per la verità il
motivo è un altro…- Disse Mikael esitante.
-Allora parla. E già
che ci sei, ci dici dove è andata ad imboscarsi tua madre?- Disse Darius.
-È andata a trovare papà.- Disse lui con un
sorrisino a trentadue denti.
SDAAAANGGGGG!
-Scusa… ma tuo padre, il Dark Lord Garv, non è defunto da un bel pezzo?- Disse
Kas con un filino di voce, dando vita al pensiero di tutti.
-Oh bè, la colonna di qualche mese fa derivava
proprio dal ritorno in vita di papà e dell’Hellmaster.-
-CHE COOOOOOOSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA??????????????????????????- Urlarono i suoi colleghi,
stupiti dalla sua calma.
Tre ore dopo, molta camomilla e parecchie
bestemmie dopo.
-Ok…- Disse Kas con una borsa del ghiaccio
sulla testa -…abbiamo appurato da cosa è stata scatenato l’attacco di panico
dei Draghi. Ora che si fa?-
-Potremmo comportarci come sempre: facciamoci
i cazzi nostri e rompiamo il culo a chiunque ci venga
a rompere le scatole.-
-Grazie Maya, ci voleva
proprio uno dei tuoi finissimi commenti…- Disse Darius attaccato ad un
pezzo di ghiaccio creato con una Freeze Arrow.
-No, ormai non possiamo più mantenere la
nostra politica del fancazzismo. Né possiamo continuare a rimanere isolati gli
uni dagli altri…- Disse Mikael con l’aria pensierosa…
e in quei momenti, ‘seguiva’ il suo istinto…
L’istinto che gli derivava dall’essere figlio
di Garv.
L’istinto di un guerriero.
-E allora cosa dovremmo
fare?- Disse Kas, che aveva anche lui parecchia esperienza militare.
-Semplice… tenere spesso i contatti tra noi… e
trovare degli alleati che comprendano le nostre idee.-
-Hai già in mente qualcuno scommetto…-
Disse Maya con un sogghigno.
-Certo. Si tratta di gente a posto, pericolosa…
e molto refrattaria all’autorità dei Draghi Dorati. Uno di loro mi ha salvato
dall’essere rapito e ‘purificato’ dagli idioti del Consiglio.- Ribattè con un
sogghigno ancora maggiore il rosso.
-Parli dei Draghi del Secondo Continente,
vero? Ma come possono aiutarci?- Disse Naria con aria
dubbiosa.
-Hanno preso, alcuni dei loro guerrieri, ad
abitare alla nuova fortezza di mio padre. Se gli chiediamo aiuto, ce lo daranno.-
-Umh… l’idea mi piace. Contate su di me.-
Disse Darius facendo comparire la sua arma, Yaminade, davanti a sé. Si trattava
di un guanto d’arme sul cui palmo si trovavano aculei
vari, sul dorso tre artigli ricurvi e sulla parte interna delle dita altri
aculei.
Il tutto pervaso da un’aura nera come l’inchiostro.
-Ci sono pure io. Quelle lucertolacce potrebbero
decidere che è giunta l’ora di farmi sparire dalla circolazione… e la mia gente
ci andrebbe di mezzo.- Disse il Re dei Minotauri,
richiamando a sé Respiro della Notte.
-Tu che fai Naria?-
-Maya – chan, io non voglio più dover aver
timore di quegli idioti… sono col gruppo.- Disse la mezz’elfa, evocando Sunstorm,
un’arma composta da un martello da fabbro, un’asta e
uno scalpello fusi insieme.
-E se Naria stà dalla vostra parte, io la
seguo.- Detto ciò, Maya materializzò la sua arma, Golden Tiger’s Claw, una
spada la cui forma ricordava un artiglio di tigre,
composta di un materiale simile all’oro.
Mikael non parlò, ma nelle
sua mani comparve Red Cross, l’arma che possedeva fin dalla nascita, uno
spadone dalla lama lunga più di lui, la cui elsa era a forma di doppia croce.
-Ok. E che i Draghi Dorati inizino a farsela
sotto.-
-YEAH!- Proruppero gli altri.
COMMENTIII!
Dedico Maya e Naria a Sabu – chan, yurista al
110% del Forum.
PS: Leggete BENE la descrizione di Darius. Se capite quale
è la mia idea bacata, vi dedico un personaggio.
-Muovetevi. Vino leggero per Dynast, tenete
delle riserve di Sanguigno per quella spugna di Zelas e qualche dolce per
Dolphin.- Sbraitando come un generale (o come un troll col mal di denti, fate
voi) Garv dava disposizioni per il Concilio che si sarebbe tenuto di lì a poco.
La stanza delle riunioni, costruita in una
delle torri della Fortezza, era una sala circolare, molto spaziosa, in cui vi
era una costruzione atta ad accogliere i membri dei Clan.
Cinque ‘altari’ sorgevano attorno ad un
pentacolo al cui centro vi era inciso un occhio coloro rubino.
Su ciascuna punta del pentacolo, vi era il
marchio demoniaco del Dark Lord corrispondente.
Le linee del simbolo magico erano attraversate
da rune molto complesse.
Rune collegate a quelle presenti sugli altari.
Il primo altare, di marmo bianco, decorato da
rune azzurre, era quello di Dynast.
Il secondo (andando verso sinistra), di
ossidiana nera come gli abissi, dalle rune blu, era destinato a Dolphin.
Il terzo, di marmo rosso acceso, rune
argentate; recava il marchio di Zelas.
Il quarto, granito rosso cupo e rune nere; era
il posto presso cui avrebbero seduto i membri del Clan Chaos Dragon.
L’ultimo, in giada, dalle rune rosso sangue;
spettava a Phibrizio.
[NdA: niente di personale contro alcuno dei
Lords, in realtà ho descritto gli altari nell’ordine che mi veniva meglio, ma
non vi è nessun ‘posto privilegiato’.]
-E tenete lontano tutto ciò che può salare in
aria, visto il carattere ‘esplosivo’ di Zelas!- Aggiungeva Razor, aiutando il
suo Dhin ad organizzare il tutto.
Zelas’ Den
La Dark Lady stava pensando agli
ultimi avvenimenti…
-Forse è meglio andare con i rinforzi. Tsume,
a rapporto!- Disse Zelas, al che un demone apparve nella sala.
Capelli grigi e corti, due cicatrici
incrociate sul petto, vestiva come un biker, ed i suoi occhi color grano
sembravano sezionare l’anima degli avversari.
-Mi ha chiamato Milady?- Disse lui.
-Sì. Andrò al concilio che Garv ha indetto, ma
mi servono rinforzi. Cerca tra i miei Elain qualcuno di abbastanza forte,
insieme a te, da accompagnarmi.-
-C’è Azeri. Gli altri sarebbero solo una
seccatura.- Rispose subito il demone alla sua padrona.
-D’accordo. Xellos, Tsume, andiamo.- Disse la
Beastmaster, sparendo dalla sua residenza.
Deep Marin Castle.
Dolphin, in forma umana perché nella fortezza,
dormiva… emh… teneramente abbracciata a Dynast.
E non pensava minimamente alla riunione.
“Mi basta restare qui…” Pensava la Kai – ou,
persa nella beatitudine di quella situazione.
|……… Spiacente
sorellina, ma devo darvi la SVEGLIAAAAAAA
AAAAAAAAAAAAAA!!!| La ‘dolce’ voce di Garv arrivò come un
missile nelle teste dei due, costringendoli ad un brusco risveglio.
Censuriamo preventivamente i pensieri dei due
Dark Lords… vi basti solo sapere che perfino Phibrizio e Saber (che non
frequentavano di certo duchesse) si sarebbero indignati nel sentirli.
-Garv, quando la pianterai di fare queste
stronzate?-
|Quando
voi piccioncini vi deciderete ad arrivare in orario… Ah, complimenti ad
entrambi. Spero che m’inviterete al matrimonio!| Tipiche battute di fine
collegamento…
-Sarà meglio andare…- Disse Dynast.
-Sì… però la mia maledizione… e nelle mie
‘condizioni’…-
-Non c’è problema: avrei trovato una piccola
soluzione…- Detto ciò, il Dark Lord materializzò presso di sé un’armatura
leggera, la cui foggia era specificatamente femminile, dai colori azzurrini.
-Provala.- Disse lui.
Ad un comando mentale della Dark Lady,
l’armatura si piazzò sopra i suoi vestiti… sentiva su di essa l’aura di Dynast…
evidentemente, con quell’armatura indosso poteva proteggersi dall’Effetto del
Caos.
-Grazie.- Disse lei abbracciandolo nuovamente.
(KK: ma come sono teeeneeeriii… mi stà venendo
da vomitare! Qualcuno ha del peperoncino? Garv: Piantala o ti incenerisco. KK:
Ecco, così va meglio!)
Hellmaster Manor.
Nemesis, in quei pochi mesi, aveva appreso
tutto quello che Kozhiad poteva insegnarle.
“Non è una questione di potere, ma di tecnica”
Soleva ripetere l’High Black Dragon alla sua allieva.
E lei aveva imparato molto in fretta.
Se le cose continuavano così… il progetto del
vecchissimo Drago sarebbe andato in porto.
Quello che cercava da tempo…
Finalmente sarebbe stato suo.
-Sensei, Master ha detto che dovete venire con
noi alla riunione…- Disse Nemesis mettendosi la maschera.
Il Drago sembrò annusarla un momentino, e poi…
-… ahh… beata gioventù…- Si limitò a
sospirare.
Sotto la maschera, Nemesis arrossì come un
pomodoro: d’accordo, lei ed il Master erano finiti a letto insieme la sera
prima, ma erano entrambi ubriachi (Perché, checché si dica sulla resistenza dei
demoni all’alcool, Phibrizio era completamente astemio. Idem per la nuova
arrivata ndKK) fradici.
Tutta colpa di quell’idiota di Saber, che
aveva insistito per festeggiare il futuro pestaggio del Dragon Slayer.
Anche se, a onor del vero…
Le sembrava che, ogni tanto, il Master
sorridesse in maniera… dolce?… nel guardarla.
Scosse un attimo la testa per scacciare quel
pensiero: non era il momento!
-Andiamo.- Disse al Drago con voce incolore,
mentre si teleportata al Dragon Dungeon in compagnia del Master.
Con una risatina, il vecchio drago si coprì
con un saio e seguì i due demoni.
Dragon Dungeon, Sala delle riunioni.
Zelas fu la prima ad apparire in quella sala,
osservandone i particolari.
Dietro di lei, stavano Xellos, con il suo
solito sorrisino sardonico; Tsume, indifferente al luogo, attento solo a
scorgere eventuali minacce; e Azeri, un demone vestito di grigio, dai corti
capelli biondi e gi occhi rossi come il fuoco.
-Ben arrivata Zelas…- Disse Garv alla sua
‘sorella’.
Teneva il suo aspetto semi – draconico,
evidentemente per scoraggiare chiunque avesse avuto pessime intenzioni…
Al suo fianco, mano sulla Zanmato, stava
Razor, che dal ghigno in faccia doveva aver, come minimo, affettato altri
Dorati.
E poco dietro, ali ‘nascoste’ sul Piano
Spirituale, stava Gabriel, che squadrava i nuovi arrivati.
Al che, Xellos si preoccupò un pochino:
l’arcangelo era sempre stato un’incognita, sapeva
per esperienza diretta che era potente quasi quanto la sua Master…o forse
persino di più.
Tuttavia, il fatto che non avesse in mano
Fiamma del Crepuscolo, la doppia lancia datagli da Garv quando i due
combattevano assieme, gli fece capire che non sarebbe finito sul menù del
giorno.
-Tra quanto arrivano Dynast e Phibrizio?-
Chiese la Dark Lady
al suo collega.
-Phibri – chan stà arrivano, e Dynast e
Dolphin dovrebbero arrivare a momenti.- Disse Garv, causando il crollo al suolo
delle mascelle dei Metallium di fronte a lui.
-Tsè, figurati se quella sogliola comatosa
viene.- Disse Zelas, ricomponendosi.
SPACK!
Un harisen si abbatté implacabile sulla zucca
della Demone superiore, mentre una vocetta allegra esclamava… -Ti sbagli, Nee
chan!-
Zelas si voltò, vedendo una Dolphin allegra e
sorridente come non mai.
Accanto a lei, con Sherra che lo tratteneva
dal sopprimerla, vi era Dynast, visibilmente (!) incazzato.
-Cosa non fa un pò di sesso…- Bisbigliò
Gabriel alle orecchie del Drago suo collega.
Il quale si limitò ad aumentare il numero di
denti allo scoperto.
Era risaputo tra tutti quelli come lui,
‘mercenari’ vari, che tra i due Dark Lord isolazionisti c’era del tenero… ma
nessuno si aspettava che Dynast, in presenza di lei, arrivasse addirittura a
rinnovare la propria personalità.
-Ok, sapete se il mondo stà per finire?- Disse
Zelas imbronciata.
-No, si rilassi Zelas – sama, tra poco
cominciamo…- Disse Razor, interrotto dall’arrivo in sala di un altro mazoku,
uno degli aiutanti di Dolphin.
Si trattava di un Libero che, per oscuri
motivi personali, aveva preso a lavorare come spia per Dolphin.
Saio rosso, pelle scura, occhi azzurri e
capelli bianchi caratterizzavano la proiezione materiale che Proteus utilizzava
in quel momento.
Era un Demone mutaforma, in grado di assumere
qualsiasi forma, aspetto… di tutto.
Una volta, per seccare dei draghi, si era
trasformato in fumo e li aveva poi avvelenati dall’interno dei loro corpi.
-Milady, nessuna novità… per ora, sembra che
gli idioti non vogliano tentare nulla.-
-Grazie Proteus, rimani qui alla riunione.
Potrebbe servirmi al tua presenza.-
Poco dopo fece l’ingresso nella sala Valgarv,
accompagnato da uno squadrone di Brass – cuochi, con le vivande per la
riunione.
Vero, un Mazoku non aveva bisogno di mangiare,
ma non tutti lì erano pienamente mazoku…
E poi era divertente vedere i tentativi dei
cuochi di Garv (risaputamente incapaci di cucinare bene) di rinnovare i propri
menù.
Peccato per un dettaglio: Philia ed alcune
delle ‘signore’ dei Draghi avevano preso il controllo delle cucine già da
tempo, con il risultato che neppure Razor (abituato a mangiar bene dalla
moglie) si era mai lamentato.
Al sentire i profumino, parecchi stomaci (in
particolare quello di Dolphin, date le sue ‘condizioni’) iniziarono a
gorgogliare.
Proteus si avvicinò ai contenitori, sollevando
un coperchio…
SBOOOONNNKKKK!
… solo per ritrovarsi incastrato nel pavimento
da una mazzata di Philia.
-E non ci riprovare, sottospecie di
spazzatura!- Disse la Priest,
‘rinfoderando’ la mazza sul piano astrale.
Poi guardò storto Xellos, ma decise di
contenersi: meglio evitare casini… almeno per il momento.
Infine, con una vibrazione nell’aria (ed
un’ondata di freddo che tutti, persino Dynast, percepirono) apparvero Phibrizio
e Nemesis, seguiti subito dopo da Kozhiad.
-Siamo in ritardo o sono già iniziati i
pestaggi?- Disse Phibrizio, consapevole che, se lui era assente da una riunione
di Demoni, si andava inevitabilmente in rissa.
-No, tranquillo. Proteus si è solo beccato una
mazzata per aver cercato di fare lo scroccone, ma niente di più.- Disse Garv,
iniziando a scrocchiarsi le nocche.
-Emh… meglio iniziare questa riunione…- Disse
Xellos, riportando una temporanea calma.
Tra chi provava a fregare la roba dagli altri
(Proteus) e chi reagiva picchiando (Razor, Garv, Gabriel e Valgarv) oppure
lanciando occhiatacce inceneritici / congelanti (Philia, Dynast), il pranzo
andò avanti.
Ad un certo punto, venne posta la domanda
fatale.
-Phibrizio, penso che quelli che son venuti
con te siano i tuoi nuovi General e Priest. Non ce li presenti?- Disse Zelas al
fratello.
Dolphin, che sapeva cosa stava per succedere,
fece segno a Proteus di aprire le scommesse.
-No sorellina, l’incappucciato è solo un
consulente. Vedi, quando ho dovuto riorganizzare le mia fila, mi son posto una
domanda: perché non seguire l’esempio di Zelas? E così ho ‘creato’ Nemesis.- Al
che, Garv e Gabriel, che sapevano, si
misero a scommettere a favore di Nemesis.
-Pfiù! Scommetto che non vale un’unghia di
Xellos.- Disse la Dark Lady,
mentre Xellos guardava Nemesis.
Gli ricordava qualcuno, ma non sapeva chi.
-Se ne sei proprio convinta…
-Sì che lo sono!-
-… perché non proviamo a farli scontrare? Se
perde Nemesis, io ti faccio da schiavo per un mese. Se a perdere è Xellos, tu e
lui laverete, e senza usare i poteri, i pavimenti della mia fortezza. Ci
state?- Disse l’Hellmaster, consapevole che i pavimenti dell’Hellmaster Manor
non venivano lavati da circa quattrocento anni.
-… Va bene. Preparati a farmi da cameriere e a
vestirti con un tutù rosa per il prossimo mese.-
-Ok gente, fate spazio per il match del mese. Xellos Metallium Vs. Nemesis Hellmaster.- Disse Proteus vestito come un presentatore di Wrestling.
Gocciolone dei presenti.
Poi partirono le reazioni:
Philia e Valgarv si presero i pop corn…
Dynast si sedette su una sedia (e Dolphin si
sedette sulle sue ginocchia)…
Razor e Proteus raccolsero le scommesse…
Gabriel sogghignò pericolosamente…
Phibrizio gongolava da matti: sapeva bene di
cosa era capace la sua Dark Angel.
Certo, se Xellos avesse vinto avrebbe pagato
la scommessa, ma avrebbe contemporaneamente ridotto il Dragon Slayer ad un
ammasso sanguinolento di carne demoniaca.
Gli altri si diedero a scommesse e/o vino.
-Dolphin – sama, voi non scommettete?- Chiese
Razor alla Dark Lady degli abissi.
-No. Perché equivarrebbe a svelare a tutti il
risultato dello scontro. Quindi passo la mano. *Proteus?*-
*Sì
Milady?*
*Punto
cento monete d’oro su Nemesis. E non alterare le quotazioni, chiaro?* ‘Disse’
Dolphin al mercenario che lavorava per lei.
*Cristallino!*
-Ok, potete cominciare…- Disse Garv, assumendo
il ruolo di arbitro -… è consentito il teletrasporto, colpi bassi e tutto
quello che volete, ma niente emanazioni di energia al di sopra di un certo
livello. Non voglio rimetterci la sala.- Gocciolina dei presenti.
Nemesis fece un leggero inchino al suo
avversario, che approfittando dell’apparente distrazione della priest sua
nemica sparì per ricomparirle alle spalle…
Andando a cozzare contro una barriera.
Per dieci minuti i due andarono avanti,
cercando di colpirsi…
Ma era Nemesis ad avere, la maggior parte
delle volte, l’iniziativa…
“Maled… è quasi come combattere contro l’Hell…master…”
In un istante, Xellos capì che Phibrizio aveva addestrato personalmente
Nemesis.
“Ecco perché è così convinto che vinca… ma io
ho parecchi assi nella manica, e questa novellina non può conoscere tutti i
trucchi!” Pensato ciò, Xellos creò una lama di energia sulla punta del suo
bastone, usandolo a mò di alabarda.
Con uno scatto rapidissimo, Nemesis penetrò la
guardia dell’avversario, poggiando una mano sul suo fianco… e rilasciando un’onda
d’urto che scaraventò Xellos contro una delle pareti, facendolo incastrare nel
muro.
Irato per il colpo, il Dragon Slayer pensò di approfittare
della sua apparente sconfitta: lasciò una copia di sé incastrata, e teleportò sé
stesso sul fianco sinistro di Nemesis…
Che nel frattempo aveva creato una piccola lama
nerastra di energia, non più grande di un pugnale… Xellos calò la propria lama…
Solo per vedersela rompere come niente da quella
dell’avversaria.
Un attimo di sbalordimento, poi Xellos sentì
un dolore lancinante: quella piccola lama lo aveva segato in due come un panino,
facendolo cadere al suolo.
-Maledizione…- Ringhiò lui, steso al suolo,
mentre le mascelle di parecchi presenti crollavano al suolo, e Philia, Garv e Valgarv
esultavano -… Come… COME È POSSIBILE CHE TU POSSA ESSER COSÌ FORTE???-
Nemesis poggiò uno dei suoi piedi (scarpa col
tacco ndKK) sulla sua testa, per poi sfregarlo come se stesse spegnendo una
sigaretta.
Da sotto la maschera venne detto, mentre il
dito indice si muoveva ad imitare un diniego, una semplice frase.
-Sore wa Himitsu desu,
Xellos – san.- Al che Xellos partì con improperi
pesantissimi.
Mai pesanti quanto quelli della Beastmaster,
che realizzò COSA la attendeva.
Mentre Xellos cercava di ricomporsi, Zelas gli lanciava gli insulti più
pesanti che conosceva.
Come risultato, persino Garv si stava tappando
le orecchie (il che è tutto un dire ndKK)!
Per porre fine a quello sproloquio, Phibrizio
si fece avanti verso la sorella.
-Zelas… per dar pace alle nostre orecchie… ho
deciso di cambiar tipo di pegno: anziché pulirmi la Fortezza, dovrai farmi da
cameriera, e decido io la tenuta.-
-…Ok, ora torniamo ai nostri
affari- Dissela Dark
Lady, riacquistando una certa calma.
Nel mentre il ‘figuro’ si era avvicinato a Nemesis e le aveva passato la mano
sulla testa, manco la Dark Angel fosse stata un cucciolo.
-Complimenti ragazzina… ottimo
lavoro- Proruppe il vocione forte ed antico del
Drago da sotto il cappuccio.
Razor si era avvicinato alla
neo – subordinata, prendendo a guardarla.
-I miei complimenti Nemesis – san. Non sa da
quanto aspettavo una simile scena…- Disse il mercenario -…ma
mi tolga una curiosità: lei è per caso in parte Drago? Perché quella tecnica la
usano solo alcuni Draghi delle terre in cui sono
nato.-
Al che Kozhiad lo squadrò…
-Ah, tu sei R’ker, il
ragazzo di Khellendros, giusto?- Disse il Drago nero.
A sentire quella frase, Razor s’incupì da
matti, e come reazione Valgarv andò a mettersi a protezione di Philia, Xellos
si sbrigò a mettersi al riparo, Garv e Gabriel si portarono il più lontano
possibile dal mercenario e uno dei Brass presenti in sala corse, evidentemente,
ad avvertire l’infermeria…
-Si stà sbagliando…- Disse lui con voce
incolore -…R’ker è morto circa mille anni fa… in quella mattanza dei Draghi Ancestrali… morì con loro… io mi chiamo Razor. E quanto al
vecchio Khellendros… non dica più che io e quel *parolaccia
draconica* abbiamo dei legami.- Mentre diceva ciò, scariche elettriche
iniziarono vorticare intorno a lui… la catastrofe si avvicinava…
SBRANG!
… contrordine: catastrofe
rimandata a data da destinarsi: Mirei, la moglie di Razor, era stata evidentemente
allertata ed era intervenuta per sedare il marito… con una mazza ferrata ben
più grande di quella di Philia.
Infatti ora il mercenario giaceva incastrato nel pavimento con un gigantesco
bernoccolone sulla zucca (Inesorabilmente vuota! ndMirei)
e gli occhi a spirale.
-Scusate se ve lo sequestro per un pò. E lei
veda di non ricordare a questo cadavere deambulante il suo passato… fa già
fatica ad ignorarlo da solo…- Concluse triste la donna appartenente alla razza
dei Draghi Dimos, afferrando il marito per le gambe e trascinandolo fuori dalla sala.
Non era un mistero per nessuno di quelli che
conoscevano Razor che i rapporti tra lui e suo nonno non fossero
stati idilliaci… né che cercasse disperatamente di dimenticare il
proprio passato…
Poco dopo, Garv a momenti uccideva Kozhiad…
*Koz:
Impossibile.
KK: E
perché dovrebbe essere impossibile?
Koz: il
perché lo conosci meglio di me, lo sai.
KK:…
comincio a capire Eternal quando dice che i suoi pg le
mettono i piedi in testa… *
… a morsi, trattenuto a malapena da Valgarv e
Gabriel.
-Ma brutto )(*@!^)(@*^!(@^!)(*@!(^!!! Lo sanno anche i sassi che non si deve MAI ricordare il
passato al Blue Thunder!- Urlava il rosso al Drago di fronte a lui, che aveva
perso il cappuccio dallo spostamento d’aria -…cosa volevi ottenere, maledetta
zuccaccia vuota di drago, fare una frittata di tutti noi?-
Al vedere CHI era il Drago, i tre Dark Lord
anziani impallidirono (a parte Dynast per ovvi motivi) e
evocarono la armi.
-TU!- Strepitò Zelas, puntando il suo
fioretto, Royal Beast Fang, in direzione del Drago pluri millenario.
-Io.- Ribattè calmo il Drago
Nero -…E vi sarei grato se abbassaste le armi: sono qui in veste di consulente
del Mei – ou, anziché come Toryu (no) Shiken (Trad: Spada Mortale (del) Drago
Guerriero ndKK)-
Mascelle al suolo dei presenti.
-Scusa Phibrizio… ma
di norma, non dovrei esser io ad avere consulenti di razza draconica nel Clan?-
Disse Garv.
-I tempi cambiano,
fratello.- Rispose il Re Nero.
Altro crollo mascellare.
-Passando ad altro… come ci regoliamo
per il futuro?- Fece Zelas guardando Dolphin.
-Ohhh… non chiedere a me: in questo periodo ho
messo in stasi il mio dono. Mi ha già fatto una brutta
sorpresa…- Disse lei, ghignando.
Un osservatore attento avrebbe potuto vedere,
sopra la sua testa, un cartello luminoso (stile Las Vegas) con
su scritto “VI STÒ PIGLIANDO PER IL CULO!”.
-Dobbiamo innanzitutto
ricostruire le nostre fila in maniera completa: ho potenziato i miei Cinque, ma
sarebbe meglio che tutti si trovassero dei collaboratori o ricreassero i propri
subordinati.- Disse Phibrizio ai suoi confratelli.
-Io sono a posto così: tra i Draghi ed i mezzi
- Draghi che mi aiutano ed il fatto che la Faida non mi ha raso al suolo il
Clan…- Disse Garv.
-… io e Dolphin abbiamo
bisogno di nuovi subordinati. E ci serve che siano
dotati di una certa qual esperienza.- Disse invece Dynast.
-Umh… scusate un attimo… mi
è venuta un’idea…- Poco dopo, Phibrizio sparì dalla sala, diretto
all’Hellmaster Manor.
Hellmaster manor, laboratorio di Saber.
-SABER!- Urlò il Dark
Lord al suo sottoposto, facendogliela fare addosso.
-Sì capo?- Disse quello
ripulendosi vai magia.
-Portami qui quel mercante di
anime che conosci…- Disse lui serio.
-Volo!-
3 minuti dopo…
Saber ed un pesto Diavolo riapparvero
davanti al Mei – ou, che seccato dai ritardi prese il Diavolo, ringraziò Saber
e poi tornò alla riunione.
Dragon Dungeon, Sala Riunioni.
-Ok, ecco qui la soluzione ai nostri problemi
di personale.- Disse Phibrizio scaraventando il Diavolo al centro della sala.
Canuto, corna ritorte, zanne
da cinghiale, zampe caprine e odor di zolfo… sì, il tipico Akuma stereotipato.
-E cosa dovrebbe fare?- Disse laconico Dynast, squadrando il diavolo così
come un becchino prende le misure per la bara.
-Mostrarci la sua mercanzia. Subito.- Ribattè il Mei – ou al poveretto, che senza dire nulla
teleportò i Lords nel suo spazio spirituale personale.
Lì il suo augoeides
(forma beast di Angeli e Diavoli ndKK), un gigantesco
ragno grigiastro dotato di ali di pipistrello, teneva tra le sue zampe
centinaia di cristalli contenenti al proprio interno delle forme umanoidi.
-Bene sssignoriii…
ecco la mia umile… ssst… mercanzia.- Disse l’essere
con voce strascicata -…qui potrete… ssst… trovare cosssse interessanti… ssst…-
In mano ai Lords comparvero dei cataloghi…
-Umh… questa è interessante… mi servirà come
Priest…- disse Dynast ‘marcando’ il foglio -… come mai
questo viene segnato in rosso?- Il mercante controllò e subito sbiancò.
-Nononono! Anchesssessso dove trovarlo non mi ci avvicino mano morto ssst! È TROPPO pericolossso,
quel pazzoide con un’ala sssola!- Urlò pallido
come un cencio.
-Dimmi come recuperarlo e falla finita.- Disse il Demone brandendo la spada.
-Và bene…ssst
…ecco i dettagli…- Fece il porello, passando una pergamena all’Ha – ou.
-Io prendo questo…- Fece sorniona Dolphin,
indicando un’altro nome segnato in rosso.
-Ohh nooo… ssst… lei lo fa a suo rischio e
pericolo… ssst…- Riprese
quello.
Phibrizio si era, nel frattempo, avvicinato ad
un cristallo… al suo interno, stava una creatura che appariva come umana… ma gli occhi socchiusi, color sangue, tradivano una
crudeltà ed un’astuzia al di fuori dell’umano.
I lunghi capelli neri fluttuavano nel ‘fluido’ che riempiva il cristallo… conferendo all’essere
un’aria ancor più minacciosa.
-Questo m’interessa…-
-Ssstia attento… e molto… ssst… infido…-
-Proprio il tuo tipo, allora.- Borbottò Garv
ad alta voce.
-Taci o ti friggo. Mi servono ‘persone’
qualificate per ricostruire i Guardiani. Ed è a causa del tuo amico azzurro e
dell’angioletto…-
-E anche di quell’imbecille di Saber… (ETCHÌ ndSaber)…-
-…grrrrazzie… che mi
ritrovo a dover cercare sostituti a destra e a manca.- Terminò Phibrizio
irritato.
Zelas si scelse una donna dalle orecchie a punta, capelli neri come le tenebre, e finirono la lista…
al vedere un nome sottolineato in rosso, Phibrizio s’incuriosì.
-Chi è questo?-
-È una sssemideità ribelle…
ssst… il luogo in cui è sssepolto
è al di fuori …ssst …della normale realtà… ssst… ma
i kami (Dei ndKK) sssorvegliano quel luogo… che è sssigillato…-
-Nessun problema per me…- Fece il Re Nero,
riportando tutti i presenti (ed i ‘contenitori’ da loro scelti) nella sala
riunioni -… ora fila prima che mi venga voglia di disintegrarti.-
Al che, il Diavolo si affrettò a levare le
tende.
-Ok, la riunione è conclusa…- Fece Garv,
impaziente come tutti di tornare ai sui affari.
Zelas recuperò i suoi sottoposti, Phibrizio se
ne tornò al suo maniero, e Dolphin seguì Dynast: sapeva che per recuperare quell’essere
avrebbe avuto bisogno d’aiuto.
Di MOLTO aiuto.
Eternal Ice Palace,
sala evocativa.
I due Demoni superiori erano appena apparsi,
seguiti da Proteus e Sherra.
-Per recuperare il nostro nuovo acquisto dovrò
entrare in quel ‘luogo’… mi servirà un aiuto per
entrare. Per l’uscita… ci penserò da solo.- Disse il
Lord dei Ghiacci.
-Master… stia attento…- Disse Sherra,
preoccupata per colui che considerava come un padre…
Lui le passò una mano sui capelli,
scompigliandoglieli paternamente.
Ad un suo cenno, Dolphin prese a far scorrere
il proprio potere nel sigillo inciso nel pavimento…
Subito seguita dagli altri demoni presenti.
Uno strano varco iridescente iniziò a delinearsi… e poco dopo Dynast vi entrò, lasciando che
quest’ultimo si richiudesse alle sue spalle.
Lifestream.
Stava vagando.
…
Da quanto?
…
Non lo sapeva.
Era giunto lì completamente pazzo e assetato
di potere… e vendetta.
Vendetta contro chi
gli aveva mentito sulle sue origini…
Potere per diventare un Dio…
…
Era stato sconfitto.
Ed esiliato lì.
‘Lì’ dove il tempo soggettivo aveva ben poco significato.
Si era aggirato in quei luoghi affettando con
la sua spada le ‘creature’ che lo abitavano.
Poi quell’attività gli era venuta a noia: non
c’era nessuno abbastanza forte da poterlo impegnare.
Dopo un pò, persino esser pazzo aveva finito
con l’annoiarlo.
Si poteva dire che
fosse rinsavito…
Anche se la noia di quel
luogo minacciava di farlo impazzire. Di nuovo.
Aveva creato delle Materia
‘personalizzate’… le chiamava Universal.
Poiché riunivano il potere di
tutte le Materia della loro ‘categorie’.
D’improvviso, una presenza… aliena a quei luoghi comparve poco
lontano da lui…
Non era una creatura la cui essenza vitale fosse collegata all’energia Mako…
Ed era potente.
MOLTO potente.
Abbastanza da sfidarlo…
Chi sei, creatura? Vattene… Tu non appartieni a questo luogo…Iniziarono le entità che vivevano lì.
-Il mio nome è Dynast. Sono
qui per l’angelo con un’ala sola.- Disse l’essere in armatura lì
apparso.
-Sei qui per me? Che gentile… vedrò di ripagarti… eliminandoti- Disse Sephiroth,
sfoderando la sua Masamune (nd KK: si tratta di una katana assurdamente lunga, con similare allo spadone di Gatsu per
quanto riguarda la pericolosità) e attaccando il Dark Lord dei ghiacci.
Che rispose con la sua
Hyomajin (trad: jin = lama; ma = demone; Hyo = ghiaccio; quindi Lama del demone
dei ghiacci), la lama che possedeva da sempre.
Una lama costituita di ghiaccio demoniaco, attraversata
dalle sue stesse energie.
Lo scontro durò a lungo…
Alle volte era in vantaggio l’ex Soldier…
Altre l’Ha – ou.
Ma nessuno dei due era in grado di prevalere sull’altro.
Ad un certo punto, dopo un fendente molto
rapido, Dynast si trovò con un moncherino di spada in mano…
E la Masamune andò a ‘conficcarsi’ parecchi metri più indietro dei due
contendenti.
-Ok, pausa e poi riprendiamo.- Disse Sephiroth, vedendo che la spada del suo avversario si
stava rigenerando (a fatica).
-Sei proprio come mi aspettavo. Un vero guerriero. Non sono venuto qui solo
per una sfida.-
-Ah no? E cosa vorresti?-
-Semplice: ti offro di diventare uno dei miei
guerrieri. In cambio, avrai la libertà da questo luogo.-
Disse Dynast.
-E cosa ti fa pensare che io
accetti?-
-Oh semplice: puoi accettare, e venir
convertito a Mazoku a me subordinato dopo che saremo usciti
da qui; o puoi rifiutare… e continueremo a scontrarci e a finire in pareggio
per l’eternità.- Disse il Lord, facendo trasparire dalla voce la noia che
avrebbe portato ad una simile situazione.
Ciò provocò un leggero attacco di panico a
Sephiroth.
-Se accetti…- riprese Dynast -… potrai, usciti
da qui, cercare di sfidarmi per battermi… o scontrarti con guerrieri più forti
di me.-
-Umh… stà bene. Come usciamo?-
-Per quello avrei bisogno del tuo aiuto: da
solo non posso creare un varco.-
-*ghigno* Allora è
meglio mettersi al lavoro.- Disse Sephiroth, rinfoderando la spada e iniziando
ad evocare, tramite la sua Materia “Universal Magic”, l’incantesimo più
devastante del suo arsenale: Ultima.
NO! Tu
non scapperai!
L’urlo delle entità sorprese
i due, che sfoderarono le armi per difendersi dall’assalto.
“Merda!” Pensò Dynast, riducendo a cubetti due ‘creature’ e schivando l’attacco di una terza:
finché erano sotto attacco, non potevano collegare i poteri ed aprire un varco.
“Dolphin potrebbe aiutarci… ma come la posso
avvertire… e poi… no, non potrebbe mai farcela da sola.”
|Serve
una mano, fratello?| ‘Disse’ Garv nella mente del
fratello.
“Nooo… sono solo bloccato qui a causa di entità
psicopatiche… CERTO CHE HO BISOGNO DI AIUTO, IDIOTA ROSSO!”
|Calmo…
Dolphin mi ha chiamato. Ora riapriamo il varco e ci spariamo dentro un pò di
colpi. Fareste meglio a chiudervi in difesa…| Disse Garv al fratello.
-Stà attento.- Si limitò a dire Dynast,
creando una barriera attorno a sé ed a Sephiroth.
Che, intuendo la situazione, sogghignò e riprese ad evocare Ultima.
Eternal Ice Palace.
Dolphin e Sherra si concentrarono, aiutate da
Philia, sul varco… tre diverse energie scaturirono dalle
demoni e corsero nel sigillo…
Azzurrina e rapida come una tempesta quella di
Sherra…
Nera e calma come il mare quella di Dolphin…
Rossa ed impetuosa come le fiamme quella di
Philia.
Il varco si riaprì… e Garv, Proteus, Zanafer e
Valgarv vi fecero piovere dentro una valanga di raffiche di energia
demoniaca.
Lifestream.
-ULTIMA!-
Urlò Sephiroth, rilasciando il potere della sua Universal Materia sulle
sventurate creature.
Ok, erano entità immateriali.
Ok, erano numerose…
Ma cazzo!
Un’Ultima lanciato a bruciapelo…
KK: Il
che equivale grossomodo ad un Dragon Slave.
…e le raffiche di
potere di ben cinque demoni d’alta potenza?
Bastavano ed avanzavano per sterminare un
esercito!
Subito dopo la ‘strage’ di creature Dynast e
Sephiroth si affrettarono ad uscire da lì…
Tornando alla realtà.
Non la realtà che Sephiroth conosceva…
Ma pur sempre la realtà.
Eternal Ice Palace,
ore dopo.
Sephiroth si svegliò con il peggior mal di
testa della sua vita…
Il che era tutto un dire!
-Ben svegliato.- Disse una voce di donna alla
sua sinistra… si voltò e vide una ragazzina con la treccia azzurra.
-Sei una delle aiutanti di Dynast, ragazzina?-
Disse lui.
-Il mio nome è Sherra, e sono la tua futura
collega. E quando parli di Master Dynast, parla con
più rispetto.- Disse la General.
Poco più in là, Dolphin si stava occupando di
Dynast, ancora leggermente stremato.
Sephiroth si limitò ad alzare un sopracciglio
in maniera interrogativa.
-Immergersi nel Lifestream ha
debilitato Dynast – sama, che adesso si stà riprendendo.-
-In pratica, lì dentro era più debole?-
-Esatto.-
-“E mi ha tenuto
testa senza batter ciglio… sarà divertente lavorare per lui.” Forse posso
aiutarlo…- Esaminò l’aura del Dark Lord… -“Sì, funzionerà.”
Si sposti…- Estrasse la sferetta verde che lo
collegava alla sua antica magia. -…Energiga.-
si limitò a dire, convogliando un grosso quantitativo di energia
naturale sul Dark Lord, curandolo.
Essendo energia esterna sia alla Luce che alle Tenebre, il Demone non ne risentì, anzi, tornò in
piena forma…
-Ora che vi siete ripreso,
posso entrare nelle vostre fila?- Chiese poi il guerriero al Dark Lord.
-Certamente…- Ad un richiamo mentale, la spada
demoniaca nota come Eternal Demon Sword apparve nelle mani di Dynast -…e
benvenuto nel clan, Sephiroth Grausherr.- Disse piantandogli la spada in corpo.
Meno di 5 secondi dopo, l’One
Wiged Angel apriva due occhi… la cui pupilla ferina diceva molto sulla sua
nuova natura.
S’inchinò rispettosamente, mentre con la mente
esaminava i suoi nuovi poteri…
-Se ti serve dell’allenamento, vai in questo luogo…- Disse Dynast,
mostrandogli l’immagine mentale di un particolare luogo del suo Regno -… basta
che tu non uccida nessuno dei tuoi avversari. Sono stato chiaro?-
-Certamente Master.-
Disse lo spadaccino, sparendo da quel luogo…
White Dragons’ Plane
…E riapparendo nel pianoro abitato dagli High
White Dragons, gli unici Draghi che osassero vivere
nelle terre dell’Ha – ou.
Iniziando, subito dopo, una mega rissa con i
villici.
*Gocciolone dell’autore…*
Dragon Dungeon.
Zanafer ghignava mentre
‘esaminava’ la rissa che Sephiroth stava facendo con i Draghi…
E siccome voleva mettere alla prova il ‘novellino’, si teleportò sul luogo del pestaggio.
White Dragons’ Plane
Zanafer apparve mentre
Sephiroth rompeva la mascella ad un giovane ed imbecille Drago Bianco nella sua
forma naturale.
-Senti ghiacciolo…- Disse il Guardian al
General -…non ti andrebbe di picchiarti con uno che sappia
cosa vuol dire combattere? Contro questi novellini non mi sembra tu stia
facendo granché…-
-…ok, se vuoi uno scontro, lo avrai.- Disse il
neo – demone, estraendo la sua Masamune.
Zanafer prese l’iniziativa,
lanciando la catena del braccio destro… e cercando di bloccare l’avversario con
le bolas poste al suo termine.
Con un semplice scatto, Sephiroth evitò
l’arma…
-Dovrai fare di meglio… cos…?- Infatti, con
uno scatto impensabile le bolas erano tornate indietro e gli avevano avvolto il
braccio.
-Notizia flash: posso comandare le mie catene
e le mie armi con l’aura. Quindi
non ti sarà facile evitarle… A LUNGO!- Disse Zanafer, lanciando col braccio
sinistro non l’arpione… ma un’ancora!
L’attacco colse (giustamente ndKK) di sorpresa
il Soldier, che si beccò l’arma impropria nello stomaco, volando qualche metro
più in dietro, mentre le catene tornavano dal proprietario.
D’improvviso lo spadaccino sparì… e riapparve
di fronte al suo avversario, iniziando una battaglia corpo a
corpo molto intensa.
(inquadratura di KK, narratore e Draghi che si godono lo spettacolo con i pop corn
alla mano. Gocciolone cosmico)
Sephiroth aveva dalla sua una maggior agilità
e velocità, ma Zanafer lo superava in forza e
resistenza.
Insomma, erano pari.
Poi giunse il momento temuto (E atteso dai Fan. Mettete in sottofondo One
Wiged Angel per creare l’atmosfera. ndKK): Sephiroth
estrasse nuovamente la Masamune.
Zanafer invece materializzo su una sua catena
una palla chiodata (o kompeito per i fan di City Hunter ndKK) e sull’altra una
rete composta da anelli di catena…
-Ok, vediamo chi sa far meglio…-
I due si lanciarono uno contro l’altro…
Zanafer, con tutta la forza che aveva (ed era parecchia!) scagliò la sua arma
contro l’avversario… solo per vedere poi Sephiroth usare la medesima come un
appoggio per arrivare presso di lui…
L’armadio deambulante cercò di usare la rete
per fermare lo spadaccino, ma un fendente della Masamune tranciò come niente le
catene, e ‘regalò’ un grosso taglio al viso del Guardian.
Che, limitandosi a due / tre parolacce non riportabili in sede, fece
sparire rete e palla chiodata.
-Ok ‘amico’, ora
passiamo alle maniere forti…- disse il Demone, mentre un vortice di fiamme
scure lo avvolgeva.
-… Sono d’accordo con te…- Un vortice bianco e
gelido avvolse Sephiroth…
Poco dopo emerse la sua forma Beast: un
grifone bianco.
Era dieci volte più grande
di un grifone…
Gli artigli parevano acciaio,
il becco era abbastanza duro da rompere una roccia al minimo contatto;
le piume parevan neve, e gli occhi color smeraldo sembravan voler congelare la
futura vittima del Demone dei Ghiacci.
E il suo avversario…
Zanafer era diventato una
bestia enorme, ben più grande di un Drago…
Simile ad una tigre dal pelo
grigio – nerastro, coperta da scaglie ossee…
Ma dalla coda di drago, e le ali erano rosse e piumate.
-Ok, cominciamo!- Tuonò
la voce animalesca di Zanafer, che si lanciò sul suo avversario…
Che gli sparì da sotto gli occhi.
Niente teletrasporto, si era solo mosso così
velocemente da sfuggire alla sua vista.
Zanafer avvertì un istante di
vuoto… e pochi secondi dopo crollava al suolo, coperto di ferite su
zampe e petto, mentre poco distante Sephiroth (ancora in forma grifone)
sembrava ghignare.
Ok, fine capitolo, la terza ed ultima parte
(un interludio) a quando mi verranno altre idee…
PS: Se indovinate DI CHI PARLA il venditore in
ultimo… avrete capito anche dove vado a parare…
COMMMENTIIII!
Un grazie a Sevichan, Eternal
Fantasy, Ilune Willowleaf, Makari e Mistral per avermi fatto da beta.
Capitolo 15 *** Interludio 2: Duello tra i ghiacci ***
Cap
Interludio
2:
Duello fra i ghiacci
I due demoni avevano da poco concluso il
duello che aveva visto perdere il Guardian del Clan Chaos Dragon.
I guerrieri ripresero le loro forme umane… ma
mentre Sephiroth era sempre lo stesso, Zanafer scoprì qual era il suo
problemino derivante dall’Era del Caos.
Si era ‘solo’ trascinato dietro parte della
sua forma Beast.
Adesso assomigliava ad un uomo – bestia, parte
tigre e parte uomo, con una coda da drago e due ali
piumate rosse.
Sotto le catene poteva sentire delle placche
ossee…
Insomma, quadro non – umano al completo.
-Fantastico… proprio quello che ci voleva.-
Disse con pesante sarcasmo Zanafer, mentre cercava di rigenerare le sue ferite.
Ed erano ferite abbastanza serie: profondi tagli su petto e arti, un’ala che
stava su per miracolo, idem per il braccio destro… insomma, sembrava uscito da
un tritacarne manovrato da uno psicopatico.
-Spero che tu non sia il più forte che possa
trovare… altrimenti diserto e me ne torno nel Lifestream.- Disse
Sephiroth lucidando la lama.
-No. Non lo è.- Disse una voce alle sue spalle, facendolo sobbalzare.
Dietro il General stava una figura coperta da
una tunica nera, e sulla spalla della medesima spiccava il marchio di Garv.
-Razor. Potresti una volta o l’altra arrivare
senza mascherare la tua presenza?- Disse Zanafer.
-Sono qui da quando
lui ha iniziato la rissa con i miei ‘cugini’. Qualcosa mi ha attirato qui… quando lui è
entrato nel nostro mondo.- Fece Razor fissando il nuovo acquisto del Clan
Grausherr.
-Il mio nome è Sephiroth, Mr. Razor.-
Lui non disse niente, si
limitò solo a guardare Zanafer.
-Torna dal capo e fatti curare le ferite: non
riuscirai mai a rigenerarti. Almeno,
non da solo.- Disse poi il mercenario al Guardian suo collega.
Lui lo guardò stupito… e dopo aver compreso,
sparì.
-…Complimenti… non è da tutti capire certe
cose.-
-Risparmiati i complimenti. Non sono un
novellino come quello che hai steso poco fa. Me ne sono accorto dei tuoi
giochini…-
-Di che parli?- Fece
lui con l’aria da finto ingenuo.
-Non fare il finto tonto
con me. Prima, mentre assumevi la forma beast, hai lanciato su te stesso un
qualche incantesimo per aumentare la tua velocità, poi un altro su Zanafer per
‘bloccare’ il suo tempo soggettivo e
infine un terzo per maledire le sue ferite e far sì che la rigenerazione non
funzionasse.- Disse Razor con voce incolore.
Dopo un istante di (sincero) stupore,
Sephiroth applaudì un paio di volte.
-Complimenti. Allora, in questo mondo, qualche
avversario valido forse lo trovo.-
-Sì, magari vieni
rimesso in quadro. Un’altra domanda… quella è una Haken (Spada Suprema ndKK), vero?-
-Come lo sai?- Disse
lui mettendosi in guardia.
-… Me l’ha detto questa…- Disse tirando fuori da sotto la
tunica la katana nota come Zanmato,
che in quel momento sembrava vibrare -… dato che una Haken cerca sempre le altre Haken…
giusto?- Pronunciate queste parole, Razor si mise in guardia, estraendo la sua
spada, e calando il cappuccio che celava le sue fattezze.
-… Drago, faresti meglio ad assumere la tua
vera forma… o non vincerai.-
-Come ho già detto…- Razor
sollevò davanti a sé la lama, in posizione orizzontale… -io non sono un
pivello. Nella mia forma ‘naturale’ avrei parecchio svantaggio contro un
avversario più piccolo e rapido di me… no, preferisco combattere così.-
Sephiroth era diviso tra due
sentimenti: da un lato era felice di avere un degno avversario, dall’altro
aveva un filino di preoccupazione: sapeva
che quello sarebbe stato un osso veramente duro.
Si guardarono… ed iniziarono a camminare in
circolo, ognuno cercando di non abbassare lo sguardo di fronte all’avversario… spade pronte allo scontro… diversi in tutto.
Uno Drago, l’altro Demone.
Uno massiccio e robusto…
L’altro apparentemente più esile (in confronto
a Razor… ndKK)…
Anche le loro armi
erano all’opposto.
Masamune, la katana di Sephiroth, era una lama affilatissima ed estremamente lunga, che nelle mani dell’ex Soldier, ora
Demone, era in grado di tagliare in due un uomo, o di perforargli il cuore,
senza che questi potesse accorgersene…
Zanmato invece era una katana più tozza, la cui lama era decorata da un motivo a forma di
fiamme color sangue, di certo più corta della Masamune… ma molto più grande di
una spada normale.
E molto più spessa della lama di Sephiroth.
Era fatta per colpi più lenti… e violenti.
I due iniziarono a far scontrare le lame, ma a
velocità contenuta…
Cercavano entrambi un varco nella difesa
avversaria.
Ma mentre Sephiroth mirava a ricorrere alla sua inumana velocità, Razor
ricorreva alla sua millenaria esperienza sui campi di battaglia…
E nessuno dei due riusciva ad ottenere un minimo di vantaggio.
“Ma che cazzo! Sono
un Mazoku ora… perché dovrei dargli un minimo di vantaggio?” Pensò Sephiroth irritato mentre spariva nel Piano Astrale.
Ma quando ricomparve… il suo avversario sembrava anch’esso sparito.
“Ma dove c… CAZZO!” si ritrovò a pensare mentre schivava un fendente della Zanmato del suo
avversario… PARECCHIO vicino al suo viso.
Ma non era un teletrasporto quello usato dal Drago… no, era solo
un’abilità tipica dei Draghi della Gilead.
Le due spade s’incrociarono nuovamente,
cariche stavolta delle energie dei due contendenti…
L’esplosione fu ben visibile dall’Eternal Ice Palace.
-Razor- Si limitò a dire Dynast, inarcando un sopracciglio.
………ore dopo…
I due contendenti se ne stavano
schiena contro schiena, una quarantina di bottiglie di birra (Razor) al
suolo e chili di mozziconi di sigaretta (Sephiroth), a ridere e a raccontarsi
aneddoti (di guerra) vari.
Un pò pesti, ma interi.
(Gocciolone di KK)
-… Master mi ha appena accennato al fatto che
non ami il tuo passato… ed in questo posso capirti…-
-No… dubito che qualcuno possa veramente
capire…- Disse l’Azzurro incupendosi…
-Intanto inizia a spiegare, e forse gli altri
capiscono…- Ribattè il General.
Forse perché i due, in fondo, erano simili,
Razor prese un bel respiro e di accinse a parlare del
suo stramaledetto passato.
-Tu… hai dei ricordi dei tuoi genitori?-
-Mai avuti.-
-Per me, più o meno,
è stato lo stesso. Non ho molti ricordi dei miei… so che mia madre era per metà
una White Dragon, di mio padre ancor meno… sono morti
che ero piccolo in un attacco di demoni… niente di anormale in questo…-
Gocciolina di Sephiroth -… sono poi stato cresciuto da quel *censored* di mio
nonno Khellendros, che mi ha insegnato le arti del guerriero…-
-Perché tutto questo astio?-
-…Perché era bravo come maestro, ma quanto a
famiglia… non ho potuto avere un’infanzia NORMALE, a causa sua… poi ha avuto la
bella idea di farsi ammazzare dai sicari del Consiglio
dei Dorati…-
-Quindi sei venuto qui
per vendicarlo? Mi pare un controsenso.-
-No, sono venuto qui
per farla pagare cara ai Draghi Dorati: me lo hanno ammazzato prima che potessi
farlo fuori io, quei bastardi… quindi ho dovuto ‘fingere’ di dovermi
vendicare…-
Altro gocciolone su Sephiroth
-… poi c’è stata la strage dei Draghi Ancestrali… quel giorno il Drago che ero è morto… al suo
posto c’era Razor, detto anche Blue Thunder… lo sterminatore dei Dorati. Poi
successe quel che doveva succedere: seppi della
nascita di Garv… e chiesi di poter lavorare per lui. È passato del tempo… ma la mia vendetta deve ancora compiersi. E te, che
segreti hai nel passato?-
-O bè… i miei genitori furono un gruppo di
pazzi, che nel nome di due divinità artificiali note come ‘Profitto’
e ‘Scienza’ mischiarono cellule di una qualche creatura aliena ed umane,
‘arricchendole’ poi con energie sovrannaturali. Dopo un bel pò di tentativi, ‘nacqui’ io. Divenni il loro soldato perfetto… esattamente
come avevano progettato. Disgraziatamente per loro, un ‘bel’
giorno venni a scoprire la verità… impazzii, feci varie stragi, cercai vendetta
ed i mezzi per poter diventare un Dio… dopo un bel pò di casini, alcuni eroi
del mio mondo mi sconfissero ed andai a finire nel Lifestream da cui Lord
Dynast mi ha recuperato.- Fece il Soldier con aria vaga.
Stavolta il gocciolone comparve su Razor.
-Cazzo… non so chi sia stato
peggio tra noi due…- Disse il Drago cercando di scacciare il gocciolone
(ghiacciato) che aveva in testa.
Poi si rialzò: aveva dei doveri a cui tornare,
e si era già preso abbastanza svago.
-Senti General… cerca di non farti ammazzare
dai miei cugini Dorati: vorrei concludere la sfida di
oggi… possibilmente NON con un altro pareggio.-
-Per me va bene, Killer.
E cerca di fare lo stesso.- Disse il Demone dalla
chioma argentata, recuperando la sua spada e ritornando all’Eternal Ice Palace.
Il drago si limitò a sorridere, a gettare
un’occhiata d’indifferenza ai Bianchi lì presenti ed a sparire pure lui.
Uno di loro, un anziano, si rivolse a quello
che era il capo, un guerriero dal volto coperto di cicatrici, alcune delle
quali lo avevano privato di un occhio.
-Sire… cosa faremo
adesso?- Disse quello laconico, dando voce ai dubbi ed ai pensieri di tutti.
-Quello che dovevamo fare da un bel pezzo…-
Rispose quello, allontanandosi.
Eternal Ice palace.
Dynast aveva ascoltato il rapporto del suo neo
– subordinato sullo scontro tra lui ed il Blue
Thunder.
Certo, sapeva che il General da poco entrato
nel suo Clan aveva usato un minimo dei suoi poteri… ma sapere che il Drago era
stato in grado di contrastarlo, ed addirittura di prevenire alcune delle
tattiche dell’ex Soldier lo impensieriva.
-Mancano solo i Priest per
completare la ricostruzione del mio Clan…- Stava
dicendo al suo nuovo sottoposto ed a Sherra, preparandosi per la resurrezione
dell’altro suo acquisto…
Quando d’improvviso i tre si accigliarono: nel castello era appena entrato un
intruso… un intruso che non era un Demone.
Ma cosa poteva penetrare in quel luogo dove persino le Koorhime
rabbrividivano?
Solo i Demoni dei Ghiacci si trovavano a loro
agio in quel luogo…
La ‘presenza’ entrò nella stanza… alto, capelli color nuvola, occhio di un azzurro così
pallido da svanire nel bianco, orecchie a punta… un volto coperto di cicatrici…
-Frozen. Cosa ti
porta nella mia dimora, Sovrano dei Draghi Bianchi?- Domandò l’Ha – ou, senza
cambiare espressione.
-Semplice: vengo a darvi questa.- Disse l’altro, gettando al suolo una strana concrezione di
metallo simile a cristallo, dal colore bianco – azzurrino, lunga e dritta come
una lama.
-È… quello che penso?-
-Sì, il metallo che noi chiamiamo Oni goroshi (uccisore di
Oni ndKK). E significa quel che deve significare: parlando a nome delle tribù di Hakuryuzoku [Ryuzoku (Razza dei
Draghi) + Haku (Bianco) = razza dei Draghi Bianchi ndKK], Vi comunico la Nostra
decisione di allearci al Vostro Clan.- Disse Frozen, inchinandosi.
Crollo mascellare di tutti i presenti.
-… Accettiamo la Vostra alleanza. Siete i
benvenuti nelle nostre fila.- Disse Dynast
raccogliendo il pezzo di metallo sovrannaturale che SOLO i Draghi Bianchi che
vivevano nelle sue terre sapevano recuperare.
Poco dopo, a shock superato…
-Sherra, stai continuando a tenere d’occhio
quei due?-
-Yes Master, anche se penso
che se la siano data che sono una Mazoku.-
-Come hanno reagito?-
-Mi hanno solo detto: “Basta che non ti metti
a sparire quando ci sono dei guai e puoi continuare a
tampinarci”.- Disse Sherra imbarazzata.
GOCCIOLONE di Dynast, e alla Wolf Pack Island Xellos starnutì fragorosamente.
-Ah… interessante… degno di loro…- Disse
Dynast con un tic al sopracciglio.
-Oggi alloggiavamo presso una locanda… devo
andare, tra poco sorgerà il sole lì dove stanno quei due pazzi scatenati…-
-Vai pure Sherra… qui ce ne occuperemo
noi…
Senza attendere oltre, la mazoku sparì dalla
sala: già le novità della giornata erano da svenimento, figuriamoci poi il
tenere sotto controllo i figli della Dra – mata.
Ok, commentate!
Glossario:
Gli incantesimi di cui parla Razor sono noti
ai giocatori di Final Fantasy con i nomi di Haste e
Stop.
Haken: una lama (comune o
meno) che per motivi speciali acquisisce poteri al di fuori del normale,
legandosi al portatore che l’ha risvegliata. Alla
morte del proprietario ‘prescelto’, solo un utilizzatore ‘scelto’ dalla Haken può utilizzare la medesima.
Oni goroshi: un metallo
sovrannaturale che si trova SOLO nelle terre degli Hakuryuzoku. Color del ghiaccio, leggero come il vento, duro come il diamante, è
un catalizzatore magico ricercatissimo dalle creature sovrannaturali. I Draghi
Bianchi del North Pole usano donare un frammento (più o meno
grande) di questo metallo ai loro alleati.
Capitolo 16 *** Cap. 5, part 1 Festa in Paese! ***
Cap
Ok gente, ringrazio i commentatori e i miei
Beta – reader.
E dico grazie ad Eternal Fantasy, per avermi
prestato il lugubre, sarcastico (e letale) Hiro Kurosuzaku no Shinigami; ed a
Son – Lina – Chan per la gentile concessione di Van Goldgleam, Mago del Caos.
Spero che la presenza di Sua Eccellenza
Sephiroth sia gradita anche ai lettori di Fan Fiction non su FFVII.
In questo capitolo, daremo l’arrivederci a due
personaggi, mentre vedremo comporsi (finalmente!) il gruppo di ‘successori’.
Per chi se ne fosse dimenticato: Lucas ed
Estel sono i giovani (e già scapestrati) figli di Lina e Gourry, che per
evitare di esser fritti dalla madre (motivazione: hanno venduto le immagini
della madre sotto la doccia agli allupati del paese in cui vivevano…) sono
scappati di casa.
Miranda è la secondogenita di Martina e
Zangluss, e al pari del fratello maggiore Erik (che comparirà in questo
capitolo) è una ragazza assennata.
Mark ed Arianne sono i due figli (gemelli, tra
l’altro) di Zelgadiss ed Amelia.
R’mart è un Drago Rosso che si è aggregato
alla tripletta Mark / Arianne / Miranda unicamente per far casino ed apprendere
le arti dell’avventuriero.
Sherra è un personaggio ben conosciuto…
Ok, via al capitolo!
Cap5,
Part 1:
Festa in Paese!
Da qualche parte nelle campagne di Zefilia…
Una tripletta di persone mai viste era appena
giunta presso un paesino, seguendo una guida tenuta dal più adulto (in
apparenza) dei tre.
Lui aveva circa quindici anni, capelli castano
rossicci ed occhi azzurri profondi come il mare.
Indossava la tipica tenuta da mago (Veste
Rossa, da Dragon Lance ndKK).
Le altre due avranno avuto al massimo tredici
anni, e si assomigliavano parecchio nelle acconciature: una capelli biondi raccolti
a treccia, occhi color rubino e vestiti tendenti al rosso, tipici di una
guerriera; l’altra un’identica treccia, ma capelli azzurrini ed occhi verdi e
freddi come smeraldi. Vestiti, ovviamente, tendenti al bianco ed azzurro. Ed una
spada di strana foggia pendeva dal suo fianco.
Se non avete ancora capito chi erano, siete
dei pirla fatti (strafatti) e finiti.
…………
Erano Lucas ed Estel Gabriev e Sherra,
maledetti cretini!
Comunque, i tre avventurieri, seguendo una
guida intitolata…
KK si
sporge per leggere il titolo…
… emh… “Le migliori sagre della Penisola” di
L. Inverse (gocciolone di KK), erano arrivati ad un paesino noto per le sagre a
base di arrosti…
Trovando il medesimo in festa.
-Cos’è successo?- Chiese un perplesso Lucas ad
un abitante.
-Semplice: una banda di mattoidi nota come “I
cavalieri d’argento di Lemos”, giunta qui per chissà quale motivo, è stata
spazzata via prima che potesse far danni. Così abbiamo deciso di far festa!-
Disse quello che, a detta del cartello sopra di lui, era lo scemo del villaggio.
-No, è che è passato un Drago senza incenerire
niente… così si fa la sagra in anticipo, per evitare che ci ripensi.- Disse uno
più serio.
Gocciolone dei tre.
-Vabbè, pazzia per pazzia…- Disse Lucas,
sentendo che il suo stomaco e quello della sorella stavano facendo sentire la
propria opinione -… prendiamo la versione due.- aggiunse, mentre una freccetta
bianca passava e ‘cliccava’ sul villeggiante serio.
Entrarono poi in paese, dirigendosi alla
locanda.
Poco dopo…
-COME (*!^@()!^)@!&^O SAREBBE A DIRE “CI
SONO SOLO CAMERE DOPPIE”???- La ‘dolce’ voce di Estel rimbombò per tutto il
paese, svegliando, probabilmente, persino i morti.
-Sarebbe a dire quello che ho detto. Per via
della fiera, ci sono solo camere doppie. Non siete mica i soli a seguire la
guida “Le migliori sagre della penisola”.- Disse il locandiere, tranquillissimo
e per niente sconvolto dalla furia omicida della bionda.
Sherra si guardava intorno innervosita:
sentiva la presenza di un Drago, ma non riusciva a capire dove fosse…
-Vabbè, prendiamo una camera… tanto te, come
sempre, te ne sparisci, giusto?- Chiese calmo Lucas a Sherra.
-Uh…? Ah sì, certo.- Fece la General,
distratta.
Gocciolina dei presenti.
Lucas, ignorando la sensazione di guaio
imminente che sentiva, pagò per una doppia, e insieme alla sorella ed alla
demone si diressero alla fiera…
Ore dopo…
Da un’altra parte, Miranda di Zoana, Mark saillone
– Greywords e sua sorella Arianne stavano assistendo ad una scena al tempo
stesso patetica ed interessane: R’mart aveva sfidato ad una gara di bevute
alcuni avventori… e se li avesse battuti, loro gli avrebbero pagato la cena.
Con gran sollievo dei portafogli dei tre, che
erano ormai agli sgoccioli.
Orami erano a circa trenta bicchieri, ed erano
i tre ‘campioni’ a mostrare segni di cedimento…
-Hic… ma quuantho… hic… riesci a bere?- Chiese
uno dei tre.
-Più… di quello che potete… bere voi!- Disse
il rosso, mandando giù un altro bicchiere -… Ah, cameriere? Altri 5 di questa…-
Urlò poi, mentre i tre sbiancavano e crollavano sui tavoli, alzando cinque
secondi dopo delle bandierine bianche.
-YU – HUUUUU!- Urlarono i tre compagni del
rosso, felici della vittoria (e della cena che avrebbero pagato i tre sfigati
che in quel momento giacevano al suolo).
Si era fatta sera, ed i loro stomaci gli
stavano (rumorosamente) comunicando che anche se erano (almeno due di loro)
semidemoni, DOVEVANO comunque mangiare.
Quindi si lanciarono nella fiera del paese,
con R’mart che si reggeva benissimo in piedi.
Peccato che l’alcool ingerito avesse rotto
certi freni inibitori del Drago… per la precisione, quelli relativi al “Non
impicciarti dei sentimenti altrui”.
E vedendo che i due ‘principini’, Mark e
Miranda, per esser precisi, non si aprivano abbastanza, decise di giocargli uno
scherzetto…
Ed il caso lo aiutò, dato che Miranda gli si
stava avvicinando.
-R’mart… scusa, ma come fai ad essere ANCORA
sobrio dopo quello che hai bevuto?- Chiese la più normale delle principesse di
Zoana, incuriosita dalla resistenza alcolica del suo compagno di viaggio.
-Oh bè, quello era niente in confronto a
questo…- Disse tirando fuori un liquore che distillavano i Draghi Neri… roba
così alcolica, ma così alcolica che SOLO l’odore bastava a far ubriacare un
nano…
D: quali potevano essere gli effetti su una
giovane, ASTEMIA ragazza di palazzo?
Semplice: crollò istantaneamente al suolo,
prontamente sorretta dal Drago, che le versò addosso poche gocce di un liquido
preso dal suo kit “Scherzi pesanti.com” (ennesimo gocciolone di KK).
-Maaarrk! La tua bella stà male!- Disse,
facendo accorrere il moro, agitato come non mai.
-Ma che le è successo?-
-Ha odorato il mio fiaschetto… una robina che
distillano i Draghi Neri delle mie terre natie…-
-PEZZO D’IDIOTAAAA!!!- Urlò Mark incazzato
nero.
Dopo la sfuriata, il ragazzo recuperò l’amata,
andando verso la locanda.
-Niente di cui debba pentirmi…- Disse quello,
sparendo tra la folla.
Con un pesante tic al sopracciglio, la rossina
seguì il grezzone, per dirgli due paroline e farsi dire COSA aveva combinato.
Poco dopo…
Arianne cacciò un’imprecazione non molto
regale, dato che non riusciva a beccare R’mart.
Infatti, qualcosa
le urlava che doveva sbrigarsi a
trovarlo…
Peccato che fosse più facile a dirsi che a
farsi.
Corri che ti corri, non si accorse di un altro
rossino che avanzava nella sua direzione, anche lui con la testa
momentaneamente altrove…
SBAAAAMMM!
… ed il risultato fu un gran mal di capa e due
ragazzi a terra, entrambi a massaggiarsi la testa.
-Ahiahiahi… ma che cazz…- Disse Lucas,
alzandosi e guardando chi l’aveva così indelicatamente sbalzato al suolo…
Venne ‘folgorato’ dalla visione di una
ragazza, più o meno della sua età, lunghi capelli rossi, vestita con abiti
bianchi semplici, ma di fattura sicuramente pregiata.
Quando quella aprì gli occhi, sentì che
avrebbe potuto perdersi in quelle due pozze azzurre… azzurre come i suoi stessi
occhi…
Poi scosse la testa, per cacciare quei
pensieri in fondo alla zucca.
Quanto ad Arianne… bè, anche lei si era persa
nel bell’aspetto del giovane mago.
-Hei, mi vuoi dare una mano o ti sei
incantato?- Disse lei, ancora leggermente incazzata dal non aver beccato il
Drago.
-Ah sì scusa… 0//////0…- Disse Lucas, aiutando
la principessina ad alzarsi.
Peccato (o fortuna) volle che nel farlo, Lucas
ci mise un pò troppo entusiasmo… in pratica, se la ritrovò tra le braccia.
Rossore da semaforo per entrambi.
Da dietro un angolo, Sherra, Estel e R’mart
assistevano alla scenetta (R’mart aveva persino dei pop corn).
-Sentite…- Disse sottovoce quest’ultimo alle
due -… lasciamo i due piccioncini qui e filiamo alla sagra… tanto, i polli che
ho battuto alla gara di bevute pagano…- Disse poi, sorridente…
-E dire che voi Draghi dovrebbero essere degli
esempi d’onestà…- Disse Sherra, ironica, mentre il terzetto si allontanava.
-Parli bene tu, demonietta! Di sicuro stai
complottando qualcosa…-
-Zitto, moccioso! Me ne accorgo dall’aura, che
hai a malapena passato il secolo!-
-Te invece, che pari n’a bimbetta di 15 anni,
quanto saresti vecchia?-
-NON DARMI DELLA VECCHIA, LUCERTOLACCIA
IDIOTA! Ho solo un millennio e qualche secolo di esistenza alle spalle, e che
cazzo!-
-Allora sei una nonnetta!- Disse R’mart
ghignate, mentre Estel ed i presenti partivano con le scommesse.
Sherra s’incazzò ben bene: già aveva un
caratterino ‘focoso’, figuriamoci se le davano della vecchia…
-IO TI STROOONKOOO!- Urlò lanciandosi sul
Drago, pronto alla rissa.
Si sollevò il classico polverone da rissa,
mentre i due si picchiavano.
Cinque secondi dopo, il polverone si depositò,
e R’mart aveva bloccato Sherra al suolo con una presa sulle ginocchia.
Con uno scatto, la demone si liberò e riprese
la rissa…
KK: Ora
ripetete la sequenza dieci volte, cambiando tipo di presa ed utilizzatore ogni
volta, grazie.
-STOOOP! Ora possiamo andare alla fiera?
Potrete riprendere i conflitti ‘dopo’.- Disse Estel per bloccarli.
Stavolta era R’mart in vantaggio: con una mano
bloccava le gambe, con l’altra le braccia e teneva l’avversaria sopra la testa
(presa ad arco, mi sembra che si dica… ndKK).
-Perché, c’è qualche problema?- Disse lui.
-Sì: se mio fratello ci becca, ci frigge
tutti.-
-GLOM! Idem per la rossina che seguo,
purtroppo…- Disse il Drago, lasciando la demone.
Da un’altra parte…
-Ahahaha… ma davvero viaggiate con un Drago?
Non ha mai fatto saltare in aria nulla?- Chiese un ridente Lucas ad una
divertita Arianne.
-Sì, una locanda quando ci siamo conosciuti.-
Disse lei digrignando un attimo i denti.
Poi sorrise, in maniera dolce (cosa che fece
arrossire un attimo il mago) e disse -… ma nonostante tutto ci è d’aiuto: senza
di lui, sarei già stata ritrascinata dieci volte a casa…-
-Ah… io invece sono scappato di casa per
evitare di essere incenerito da mamma…-
Gocciolina di Arianne.
Poi i due udirono una musica… una banda locale
era partita con un ballo popolare…
-Perché non proviamo un giro di danze?- Chiese
la principessina al rosso (di capelli, uniforme e faccia) mago.
-Uh… bhè…- Prendendo il balbettio come un sì,
Arianne sollevò Lucas e lo trascinò in pista…
I due si divertirono… anche se Lucas dovette
fare grossi sforzi per regolare i battiti del suo cuore… ed Arianne si
dimenticò di fare il terzo grado a R’mart per estorcergli i dettagli delle sue
cazzate quotidiane…
Poco prima…
Arianne aveva ragione a preoccuparsi: quello
che R’mart aveva tirato si Miranda era un finto alcolico…
In realtà, era un ‘eccitante’ che faceva
perdere i freni inibitori.
Mescolato all’odore di alcool, nessuno dei due
(Miranda era partita, Mark cercava di non pensare al fatto che la stava portando
in braccio ndKK) si accorse di quello che stava accadendo…
“mhhh… come stò bene…” Pensò Miranda, mentre
ispirava a fondo l’odore del profumo di Mark… e lo scherzetto di R’mart.
I due arrivarono nella stanza che avevano
comprato (R’mart dormiva all’adiaccio) e Mark cercò di far sdraiare Miranda…
Peccato che, a metà tragitto, lei lo
abbracciò…
“Kami se è bella…” si ritrovò a pensare Mark,
mentre lei iniziava a baciarlo… sempre più appassionatamente…
Tra lo ‘scherzetto’ di R’mart, l’odore di
alcool e i baci, anche l’autocontrollo di Mark andò a farsi benedire, mentre le
sue mani passavano sotto i vestiti di lei…
Rapidamente, sul pavimento andarono a finire i
vestiti dei due, mentre rumorini soffocati iniziavano a sentirsi nella stanza…
KK: Ok,
AVM ci stà premendo addosso n’altra volta. Lascio per l’ennesima volta il tutto
alle menti bacate degli hentai alla lettura.
Fu una notte di divertimenti, di emozioni… di
amori…
Ma anche di ritorni…
Da qualche parte presso Mipross.
Presso una delle colline dell’isola, vi era un
cratere.
Un cratere dalle pareti vetrificate da un
misterioso e letale potere, molto tempo addietro.
Lì, due amici, portati su fronti avversi dalle
loro scelte, si erano affrontati in un duello mortale…
In quel luogo, Van Goldgleam, primo Cavaliere
del Caos; e Rikard Gabriev, Spadaccino di Luce, si erano scontrati… e solo il
portatore della Spada di Luce ne era uscito vivo.
Ma qualcosa del mago che per primo aveva
scoperto e padroneggiato i poteri della Madre…
Una parte di lui, che era riuscito a
raggiungere l’immortalità senza ricorrere a patti con i Demoni…
Era sopravvissuta.
E ad un certo punto, quel qualcosa avvertì la vicinanza di un potere ad esso simile…
Il potere di una Scheggia del Caos.
E quella scheggia ‘rispose’ ad un muto segnale…
Un’aura dorata si addensò sul cratere…
Fino a costruire una figura umana, vestito
come Rezo, ma le cui vesti erano nere, con rune dorate ricamate sui bordi.
I lunghi capelli rossi e sembravano fluttuare,
sospinti da un vento misterioso, mentre gli occhi verdi come smeraldi
esaminavano il luogo.
-Io…
vivo… - Disse Van Goldgleam, Mago del Caos, tornato in vita.
Ritorno percepito da qualunque Demone dotato
di un minimo di sensibilità…
Eternal Ice Palace.
-Porc…!- Imprecò Dynast mentre esaminava il
cristallo da cui stava per estrarre la sua nuova subordinata -… è tornato…
spero che si sia calmato, in questi decenni…-
-Cazzo… ma come fa ad essere così potente? Io
potevo ancora ancora essere accettabile… ma questo… è anche più potente di me…-
Disse Sephiroth sbiancando.
-Ed è ancora al minimo delle forze… sembra che
la Madre ci abbia voluto rimettere tutti in quadro…- Disse Dynast, riprendendo
ad esaminare il cristallo.
Lì dentro, una bambina dai capelli bianchi
sembrava dormire… un fiore (bianco anch’esso) decorava i suoi capelli, mentre
la carnagione pallida poteva farla passare per una Koorhime.
-E adesso… torna in vita come mia Priest,
Kanna, yasha del nulla!- Disse Dynast
mentre la sua Eternal Demon Sword colpiva il cristallo, perforandolo…
Un lampo di energia biancastra…
“Fa resistenza? Perché?” Pensò Dynast.
Poi, d’improvviso, il cristallo iniziò a
creparsi… e quando si ruppe, la nuova Priest di Dynast si era formata.
L’antico corpo della yasha era rimasto
pressoché invariato… cambiava solo l’età, molto più adulta (circa diciotto
anni), gli occhi di un blu pallido, ed il fiore era stato sostituito da un
fermaglio a forma di stella (color blu).
Indossava uno yukata (kimono tradizionale giapponese ndKK) bianco, con motivi a
forma di vento color azzurro.
Però la resurrezione era stata faticosa per la
neo – demone…
Sarebbe caduta al suolo, se le braccia del
General dai capelli d’argento non l’avessero afferrata in tempo…
-… dove la porto?- Chiese Sephiroth al suo
capo.
-La stanza che c’è nell’ala est. Quella che
appartenne a Grau.- Disse Dynast con una leggera nota di malinconia nella voce.
Ci sarebbe voluto un pò di tempo… ma alla
fine, il suo Clan sarebbe tornato ai fasti di un tempo…
-Ah, una cosa…- Disse al suo General.
-Yes master?-
-Hai detto che Razor ti ha tenuto testa…-
cenno d’assenso da Sephiroth -… questo significa che l’anima di Razor stà
recuperando la propria integrità… e ciò lo rende molto più pericoloso di quanto
era in passato…- Disse il Dark Lord, sparendo poi dalla sala…
Hellmaster Manor.
In contemporanea a Dynast, anche Phibrizio
aveva resuscitato il suo acquisto… ma a causa del legame tra la yasha del nulla
e l’hanyou noto come Naraku… bè, era
stato quel dettaglio a creare problemi all’Ha – ou.
Che, se l’avesse saputo… bè, avrebbe scatenato
l’Ice Age Commando sul castello di Phibrizio.
-Ora, Naraku… ti comunicherò alcuni dettagli… non ti ho resuscitato come mazoku… anche se ti sarebbe piaciuto.-
Disse il Mei – ou al suo nuovo Guardiano.
-Potrei sapere il perché?- Chiese quello.
Avvertiva benissimo l’incredibile potere di
chi l’aveva riportato in vita, così come percepiva la potenza dei suoi
sottoposti… e lo seccava assai sapere di non poter avere anche lui
quell’immenso potere.
-Semplice: per gli scopi per i quali ti ho
destinato, mi serve che tu abbia il tuo antico corpo ed i tuoi vecchi poteri.
Se tu diventassi un mazoku, allora non mi serviresti più a niente… al massimo,
potrei utilizzarti come tiro al bersaglio…- Disse Phibrizio, sogghignando
pericolosamente. Poi, dopo esser tornato serio -… invece i tuoi poteri ed il
tuo status naturale di hanyou, possono esser molto utili alla mia causa. Ryu,
fà portare quella scatola.-
Se Ryu avesse avuto una carnagione, sarebbe
impallidito all’istante.
QUELLA scatola conteneva un artefatto
estremamente pericoloso…
E soprattutto, letale per i mazoku.
Con un leggero tremore sull’armatura, il non –
morto comandò un gruppo di zombie ed andò a prendere l’oggetto proibito.
Arrivò poi due minuti dopo, con gli zombies
che tremavano e sudavano come maiali davanti ad un macellaio psicopatico.
*KK ed i
personaggi calzano maschere antigas rinforzate*
Phibrizio (con voce strozzata dalla maschera
antigas), si voltò verso i suoi defunti servi e urlò… -Ok, posate e filate, ci
state ammazzando col vostro fetore!-
Lieti dell’ordine, i cadaveri semoventi
filarono alle loro fosse, alzando delle lapidi con su scritto “Non
resuscitare”…
Gocciolone
di KK e dei presenti…
-Umph! Come stavo dicendo…- disse il Mei – ou
cercando di recuperare un tono -… in questa scatole c’è un artefatto piuttosto
pericoloso… ma in grado di darti un potere enorme.-
-E perché non l’avete usato voi?- Disse
Naraku, sospettoso.
-Semplice: quell’oggettino contiene sì un
grande potere, ma è lo stesso potere dei Re Demoni a me superiori. Non posso
neppure sfiorare quell’oggetto: svanirei all’istante, riassorbito dal Loro
potere. Invece tu, che sei un hanyou, e quindi non soggetto alla normale scala
gerarchica dei Mazoku…-
-… posso benissimo farne uso.- Disse Naraku
con un sogghigno in volto.
-Ora… la tua ‘prova’ per essere il Guardiano
del Nono Cerchio è aprire la scatola e dominare l’oggetto… buona fortuna!-
Disse il Re Nero, svanendo da quel luogo… doveva risvegliare l’unico Guardiano
superstite… era il solo ad essere sopravvissuto alla faida, oltre a Ryu.
Ma era una decisione difficile da prendersi…
I Draghi Dorati avevano avuto la brutta idea
di uccidere l’unico che lui considerasse come un fratello…
E da allora era diventato, se possibile,
ancora più spietato.
Dopo la morte del Falco della Mezzanotte,
persino lui aveva paura della Fenice Nera.
Ma adesso il momento era critico, non c’era
altra soluzione…
Il guardiano del Settimo Cerchio DOVEVA esser
risvegliato…
Perché se, no… QUANDO i Dorati si fossero resi conto dell’apparente inferiorità
numerica dei loro eserciti…
Avrebbero tentato con ogni mezzo di
distruggerli.
Iniziando una guerra totale che,
semplicemente, le forze demoniache non erano ancora in grado di affrontare.
Accompagnato da questi foschi pensieri, il Re
Nero entrò nella grotta… lì, un cerchio di pietra giaceva conficcato nel suolo…
come un portale che qualcuno non apriva da tempo.
SOPRA il pavimento, uno spesso strato di
ghiaccio incantato, attraversato da rune mistiche…
Sette strati, ognuno a rappresentare uno dei sette
Elementi della Magia.
Sette sigilli, che da più di quattrocento anni
non venivano aperti, a rappresentare ciascuno dei sette livelli delle gerarchie
demoniache., da LoN ai mostri.
Erano roba complessa, che solo un esperto
avrebbe potuto rompere, e con molta difficoltà…
Eppure…
Eppure bastò che la falce del Dark Lord
sfiorasse quel materiale simile ai ghiacci perché i sigilli saltassero in aria,
con un rumore di vetraccio rotto.
Poi, con voce ferma, il Re dell’Oltretomba
invocò il Suo nome…
-KUROSUZAKU NO SHINIGAMI!- al suono,
la pietra del portale iniziò a vibrare… la parte più interna si spaccò come
fango secco, mentre sotto di essa si apriva un turbine nerastro…
Da cui uscì, come tenebra liquida, la forma
beast del Demone Infernale che custodiva quella porta…
Nere ali di morte, artigli aguzzi bianchi come
le ossa umane…
Due occhi di tenebra privi di ogni sentimento.
In un istante, Hiro riassunse la sua forma
umana…
Non ci fu bisogno di parole: un gesto, un
pensiero, e la Fenice della Morte aveva compreso il suo compito…
Iniziare a sfoltire le fila dei Draghi, senza
che questi se ne accorgessero… come suo solito.
Un sospiro, e nella stanza era presente solo
l’Hellmaster.
-… speriamo che non ci vada giù TROPPO
pesante…- Gocciolina del narratore.
Di nuovo il paesino di prima… solo, la mattina
successiva…
Un gruppetto di avventurieri stava lasciando
quel luogo: in pole position, stavano
un mago dalle vesti rosse, una ragazza biancovestita ed un’altra dalle vesti
bianco – azzurrine… i primi due MOOLTO incazzati.
Seguivano due giovani un pò rossi in volto ma
con l’aria di totale beatitudine sentimentale in volto, che camminavano manuzza
manuzza.
In ultimo, un massiccio guerriero dai capelli
rossi ed una ragazzina bionda, pesti come due sacchi da boxe stra – usati.
-Sentite, vi ho detto che l’ho fatto per
loro…- tentò il rosso in ultima fila…
-TACI! Tu non hai idea delle conseguenze
POLITICHE delle tue azioni!- Urlò Arianne con i capelli dritti dalla rabbia.
-Tanto la politica è solo un mucchio di
stronzate…- riprese quello, anarchico fino al midollo.
Inutile descrivere la seconda razione di
cazzotti che ricevette a seguito di questa affermazione…
-Ragazzi… non so come dirvelo… ma io e White
siamo inquieti…- Disse ad un certo punto Miranda, collegata empaticamente al
suo famiglio.
-Sarà di nuovo Zio Bothari. Lo può sistemare
di nuovo R’mart, no?- Disse Arianne mentre finiva, con un calcio, di dare la
razione quotidiana di mazzate al Drago.
-No… sentiamo
che è qualcosa di peggio…- Disse Miranda pallida come un cencio…
Come a confermare le sue parole…
Craa
cra!
Un corvo nero, delle dimensioni di un falco,
andò a posarsi su un ramo di un albero.
Al che, i tre principini (Mark, Arianne e
Miranda) iniziarono a tremare…
-Oh ops…- Disse Mark.
-Che c’è?- Chiese Sherra.
-Quello è Raven, il corvo di mio fratello
Erik… e con lui non c’è da scherzare…- Disse Miranda in un soffio.
Girata una curva, quattro persone di nostra
conoscenza ebbero un vago senso di dejà
vu.
C’era Bothari nuovamente stra – incazzato, ed
un ragazzo di media statura, massimo diciassette anni, capelli corti verdi,
occhi scuri… e l’aria ancor più incazzata di Bothari.
Che, al vedere il gruppetto, li squadrò ben
bene…
-Emh… ciao fratellone, come va?-
-Andrebbe meglio se TU non fossi stata a letto
con QUELLO LÀ, e se non viaggiassi con gente poco raccomandabile… ma
soprattutto, SE NON AVESTE CARBONIZZATO QUELLI CHE DOVEVANO CERCARVIIII!!!!-
Urlò Erik con un nervetto pulsante sulla zucca.
L’eccessiva ira dello spadaccino erede al
trono di Zoana fece sobbalzare tutti.
E fece venire un sospetto a Miranda.
-Oddio… non sei qui in veste ufficiale, vero?-
Disse lei.
All’occhiataccia del fratello, cadde a terra
dalle risate.
-E NON RIDERE! Credi che mi piaccia andare in
giro con questo schifo ricamato addosso?- Urlò quello.
R’mart, non avendo inquadrato bene la
situazione, fece apparire la sua alabarda e di preparò alla lotta.
-Ok, ora sistemo questi due e poi ripartiamo…-
Disse il rosso, un pò strafottente.
-R’mart… guarda che…-
-Yaaaahhh!- Urlò il rosso lanciandosi sui due…
Bothari si limitò a scansarsi… ed Erik cacciò
fuori una spada assurdamente lunga… e con pochi colpi, da esperto, disarmò
R’mart.
-E fila, prima che ti faccia pagare lo
scherzetto di ieri a mia sorella.- Disse poi, gelido, quello.
“E come cazzo fa questo a saperlo se è arrivato
da poco?” Pensò R’mart.
-Lo so e basta, Drago.-
-O cazzo… leggi nella mente, vero?-
-Reishi
con addestramento, prego. Non sono come lo psicopatico qui dietro.- Disse il
giovane, sogghignando.
Poi alzò la spada, pronto a colpire…
-No Erik! Non affettarlo!- Urlò Miranda al
fratello, che aveva l’arma pronta a colpire.
-Ma se… oh, ho capito. Allora fate meglio ad
iniziare a tornare a Saillone. Lord Zelgadiss e Lady Amelia si stavano
preoccupando.-
-Ci puoi scommettere! O si che lo puoi fare!- Fece la voce di Bothari.
-Emh… io posso rimanere con loro o no? Per
favoreee!!!- Fece Arianne con il suo miglior sguardo kawaii…
-Ah, te puoi stare a divertirti e io devo
invece tornare a casa?- Fece Mark.
-Ohhh… ma io non sono né la maggiore né
l’erede, di noi due… e a meno che tu non schiatti sul momento, cosa
improbabile; io sono libera come l’aria!- Rispose la sorella, con un ghigno
poco promettente.
Non ci fu verso di far cambiare idea ad Erik e
Bothari: con un velo di depressione in testa, Mark fu costretto ad incamminarsi
verso Saillone, con Miranda al proprio fianco.
Qualche ora dopo…
-Ok, signorina, ci spieghi come cazzo faceva
quello a leggerci nella capa?- Fece R’mart, ancora incazzato nero per la
disfatta, ad Arianne.
-Bè… Erik, come Bothari, possiede la Reishi.
Solo che lui è stato addestrato ad usarla. Questo gli
consente, tra le altre cose, di leggere nelle menti altrui… quanto al resto, è
un bravo spadaccino, dato che l’ha addestrato suo padre…- Disse quella, con un
leggero tic al sopracciglio.
-Chi, quel fissato di Zangluss?- Fece Estel,
memore dei racconti della madre sull’“eccentrico” Re di Zoana.
-Emh… sì… ma tu come fai a saperlo?- Fece la
principessa un pò sorpresa…
-Bè, ce ne ha parlato nostro padre…- Disse
Lucas un pò imbarazzato.
-Scusate… ma vostro padre non sarà mica…- Fece
R’mart…
-Sì, Gourry Gabriev…- Fece Lucas, imbarazzato…
ed adombrato: ora si partiva con le frasi di venerazione per i suoi genitori…
-Ah davvero? Allora mi piacerebbe sfidare uno
di voi due un giorno…- Disse R’mart con l’aria più normale del mondo.
-Perché siamo loro figli, vero?-
-No, perché avete un’aura bella forte, e mi
piacciono le sfide.- Disse il rosso, tranquillo come se niente fosse…
Con i dovuti goccioloni sul capo, il gruppo
riprese il proprio cammino, inconsapevole delle avventure che li aspettavano.
Deep Marin Caste, tempo prima…
Dynast, dopo aver parlato con il suo General
nerovestito, si era subito precipitato da Dolphin.
Sentiva che lei aveva bisogno di lui… immediatamente.
E immediatamente si era recato nella sua
dimora…
La trovò in una pozza al centro di una sala
particolare, in forma di sirena… sembrava in trance…
D’improvviso, iniziò ad agitarsi, chiamandolo
flebilmente…
In un respiro, fu presso di lei…
Afferrandola, perché non si facesse del male
durante quello stramaledetto rituale…
Poco dopo, la Regina degli Oceani uscì dalla trance…
-Dynast…- fece lei flebile… e con un’aria
preoccupata in viso.
-Che cosa hai visto…?- Fece lui, stringendola
a sé…
Capitolo 17 *** Cap. 5, part 2 Conoscere il futuro! ***
Cap
Continuo a ringraziare lettori e Beta – readers.
X Lord Martiya… no, lo stregone donnaiolo è
Dark Shneider, dal fumetto Bastard!
Ringrazio Sabu – chan per alcune traduzioni…
Il (perennemente) allupato Lotus e il lugubre
Hiro sono proprietà di Eternal Fantasy.
PS: Molti dei termini e della cultura dei
Draghi del Secondo Continente derivano sia dalla cultura giapponese (in
particolar modo i nomi dei colpi) e da una profonda lettura del ciclo della
Torre Nera.
Cap5,
Part 2:
Conoscere il futuro!
-Ho visto… ho visto due strade nel destino del
nostro mondo…- Iniziò a dire Dolphin, ricordando le visioni avute nella Polla
del Tempo…
-Verranno… verranno da un altro mondo degli
esuli… due di essi saran collegati ai poteri del nostro mondo…-
-Cosa che ne importa di simili viandanti?-
-Parecchio Dynast. Se sceglieremo di aiutarli…
vedremo un lungo periodo di guerre… guerre molto cruente, difficili, scatenate
da deità capricciose…-
-E se non li aiuteremo?-
-Pace. Ma alla fine, i Draghi ci
schiacceranno, saremo sterminati… i pochi sopravvissuti sigillati, i Draghi
Dorati rideranno della loro vittoria, della restaurazione dell’Epoca d’Oro… per
poco: anche dalla tomba, l’avremo vinta…-
-Il mondo finirà perché l’Equilibrio sarà
rotto… e nel sentiero della Guerra?- Domandò il re Supremo alla sua compagna.
-Non avremo mai la pace totale… ma vivremo.
Noi, i Mortali, i Draghi… mai conosceremo una pace totale, ma sopravvivremo.-
Disse la Demone riprendendosi dalle visioni del suo dono precognitivo.
-Piuttosto…- Disse il Demone dei Ghiacci -… lui come stà?-
-Cresce… tra poco sarà tra noi… sai Dynast…
spesso ho visto nostro figlio, nelle mie visioni… e posso dirti che Nikolaj
Odin Grausherr sarà un figlio di cui esser fieri…- Disse sorniona la Lady dei
mari, ad un arrossito Dynast.
-Piuttosto…- Disse il moro, cercando di dissimulare
il parziale imbarazzo -… perché non hai scelto… di fare come Zelas?-
-Perché non voglio che venga fuori un pazzoide
maniaco come Lotus, forse?- Disse ironica la Dark Lady, mentre un certo
biondino alla Wolf Pack Island starnutiva…
-Semplice…- Riprese poco dopo -… è un figlio
NOSTRO… mio e tuo… e voglio sentirlo crescere in me… voglio poter sentire la
sua vita che si forma… come fanno le donne mortali…-
Poco dopo, le labbra dei due si incontravano
per l’ennesima volta, da che i due avevano accettato i loro sentimenti…
Toctoctoc
Un bussare al tetto (trasparente) della sala
li fece subito scostare… e metter mano alle armi.
Sopra di loro, infatti, stavano tre massicci
Draghi Neri nelle loro forme naturali…
Subito dopo, uno di loro (il più grosso) mostrò
ai due un cartello su cui era scritto “CHIEDO IL PERMESSO DI POTER ENTRARE”
Gocciolone
di KK, del castello e dei due Dark Lords…
Pochi minuti dopo, il suddetto Drago e gli altri
due suoi simili stavano nella sala del trono di Dolphin, nelle loro forme
umane… dei sacerdoti, a giudicare dalle vesti, dai corti capelli neri e gli
occhi grigi.
-Ditemi il motivo della vostra visita,
rappresentanti degli Abyss Dragons.- Fece Dolphin solenne, con Dynast al suo
fianco.
Sapeva benissimo il perché della visita, ma
certe formalità andavano rispettate.
-Semplice…- Iniziò il capo del trio -… poche
ora fa, i veggenti della nostra gente hanno visto quello che, probabilmente,
avete visto pure Voi… le due strade che attendono il futuro del mondo…-
-Sì, ciò mi è noto…-
-Bene. A seguito di una sofferta discussione…-
Tutti e tre avevano lividi e graffi da rissa, segno che la decisione del
Consiglio dei Draghi Neri era stata difficile -…abbiamo deciso di darvi
questi…- Disse poi Jed, capo dei Kokuryuzoku (Trad: Koku = Nero ; Ryuzoku =
razza dei Draghi), mentre con i suoi due assistenti tiravano fuori quattro
libri ciascuno…
Al che, Dolphin sgranò gli occhi: QUELLA sì
che era una sorpresa!
L’aspetto ingannevolmente malridotto dei
dodici volumi era indotto via incantesimo…
Si trattava dei dodici Libri dei Segreti
Proibiti.
Quattro avevano la copertina dorata
attraversata da rune rosse (Draghi del Fuoco), azzurre (Draghi dell’Acqua),
verdi (Draghi della Terra…) e bianche (Draghi del Vento)…
Uno era verde smeraldo con rune dorate (Ancestrali)…
Uno rosso con rune arancio – dorate (Draghi
Rossi)…
Un terzo verde chiaro con rune color smeraldo
(Draghi Verdi)…
Un altro nero con rune blu – azzurrine (Draghi
Neri)…
Uno dal colore azzurrino e con le rune color
ocra (Draghi Azzurri)…
E l’ultimo bianco con le rune azzurre (Draghi
Bianchi).
Più sgualciti erano invece i libri dei Draghi
dei Cieli e dei Draghi dei Sogni, razze che erano scomparse nell’esplosione
finale che aveva segnato la fine delle battaglie tra Ceiphed e Shabranigdo.
Osservano le facce stupite dei due Signori dei
Demoni, Jed ebbe un moto di soddisfazione…
-Come potete ben intuire, Lady Dolphin, questa
è una visita di alleanza. Noi Draghi neri desideriamo allearci al Vostro Clan,
così come i nostri fratelli Azzurri a Garv e quelli Bianchi a Dynast.-
-Le notizie corrono…- Disse laconico il Re
Supremo.
-Oh sì… corrono veloci, più dei venti del
Vostro regno, Dynast – sama. Specie se riguardano i più isolazionisti ed
anticonformisti tra i membri dei nostri folken…-
Fece il Re dei Draghi Neri.
-Immagino che anche gli altri Clan seguiranno
le vostre scelte…- Fece il Principe dei Demoni…
-Non c’è neanche bisogno di rispondervi…-
Disse il moro, inarcando un sopracciglio.
La risposta era tragicamente scontata: se gli
High Black Dragons (che dedicavano la loro esistenza unicamente allo studio
della magia e all’osservazione del Tempo) e gli High White Dragons (isolazionisti
e gelidi quanto il Clan di Dynast) si spingevano ad allearsi apertamente con i
Demoni, allora la situazione era realmente critica.
Dolphin invece guardava i volumi…
Erano un vero tesoro, che tanto i Demoni
quanto i Draghi Dorati cercavano da sempre di sottrarre ai Draghi del Secondo
Continente.
Invano.
“Solo Ragadria – sama…” Erano soliti dire “…
può ordinarci di consegnarvi i Libri Proibiti. Tornate quando LEI ci ordinerà
di consegnarveli.”
E la Sui Ryu Ou non aveva mai acconsentito ad
una simile follia.
Ed ora… ora quei ‘volumi’ di magia erano suoi…
Sapeva già come doveva utilizzarli…
Ora doveva attendere che gli eventi andassero
avanti.
Tra i confini del Deserto della Distruzione e
l’Impero di Elmekia…
Lì in quel luogo, dove non avrebbe dovuto
esserci NULLA, vi era invece una foresta.
Nessuno osava entrarvi…
Troppa la paura, troppe le leggende…
E troppi i pericoli nascosti nel buio della
foresta.
Al centro della medesima, uno spiazzo di
terreno bruciato, su cui non cresceva nulla.
Nello spiazzo, qualcuno aveva innalzato una
catasta di legname…
Davanti alla catasta, vi erano due figuri a
noi noti: Gabriel, ali spiegate al vento, serio come non mai; e Razor, con la
sua Death’s Revenge in mano.
Erano lì, per celebrare un rituale a loro ben
noto…
SKRIEEEE!
Il lugubre canto della Fenice Nera annunciò ai
due membri ‘onorari’ del clan Chaos Dragon l’arrivo di Hiro.
Che calò subito nello spiazzo, riassumendo
forma umana.
-Ben arrivato, Messaggero della Morte.- Disse
Gabriel, alzando la sua spada.
-Ti ringrazio, Figlio dei Cieli, per avermi
avvisato… del Rituale.- Rispose il Demone Infernale.
In quello spiazzo lì… si era consumata, quattrocento
anni prima, una tragedia.
Lì era morto Harold, il Falco della
Mezzanotte.
FLASHBACK!
400 anni prima…
La Faida durava ormai da secoli…
E per sbloccare la situazione di apparente
stallo tra i due clan, Saber aveva avuto un’idea tanto folle (e stupida) quanto
utile.
Il maggior problema che avevano i sicari di
Phibrizio all’epoca era rappresentato dal Drago mercenario Razor e
dall’arcangelo in esilio Gabriel.
Costoro minavano il Clan falciando tutti i
demoni di basso / medio livello che gli capitavano a tiro, e al tempo stesso
erano una minaccia più o meno evidente per gli altri sottoposti di Phibrizio.
Così l’Akuma aveva trovato una soluzione: da
solo lui non poteva certo competere con quei due spaccatutto (anche se,
arruolando Jegan, Phibrizio aveva trovato il modo di impedire a Razor di farsi
aiutare dalla sua famiglia… il Drago rimaneva comunque molto pericoloso)… e
neanche un Guardiano.
Ma andando tutti insieme?
Li avrebbero certamente schiacciati.
Ovvio, solo lui, Hiro e Harold sarebbero sopravvissuti,
poiché erano i più forti…
Ma gli altri Guardiani, più deboli, avrebbero
sfiancato i due collaboratori di Garv.
Permettendo così a loro tre di uccidere i due
impudenti.
Lo scontro era iniziato da poco, ma già si
capiva che i due stavano scherzando…
Avevano intuito il piano dell’Akuma, ed
avevano deciso di risparmiarsi per i “pezzi grossi”.
-Allora Saber, vi volete decidere a venire o
dobbiamo prima rompere le ossicine ai vostri sette morituri colleghi?- Aveva
detto ironico Razor.
-Grr… te la sei voluta, sottospecie di
lucertolaccia traviata!- Aveva ribattuto Saber facendo fumo dalle orecchie,
sotto lo sguardo esasperato di Hiro ed Harold.
I tre si erano lanciati nella mischia, per
uccidere i due aiutanti del Clan Chaos Dragon quando…
Quando una serie di incantesimi gli erano
piovuti addosso… al loro contatto, i Demoni Infernali cadevano al suolo…
Privati delle anime…
-“No… questo odore… queste sensazioni…”
ATTENTI! È QUELL’INCANTESIMO!- Aveva
urlato Razor…
Aveva riconosciuto al minaccia: un incantesimo
vietato da Ceiphed in persona, in quanto esso non colpiva il piano fisico o
quello astrale… ma distruggeva l’anima della vittima.
Nessuno, neppure LoN in persona…
Avrebbe mai potuto fare niente per quei
mazoku.
Harold, con la sua solita vista, aveva notato
uno di quei raggi puntare su Hiro…
E per salvare il suo unico fratello demoniaco,
l’unico di cui gli importasse qualcosa…
Si era interposto tra l’incantesimo e lui…
Subendolo in pieno.
I superstiti della strage, ovvero Saber,
Gabriel (che potevano difendersi sul lato spirituale) Razor (che non era stato
minimamente cagato) e Hiro avevano udito una crudele risata nell’aria… e si
erano voltati in direzione della stessa, vedendo alcuni Draghi Dorati fuggire
via teletrasporto…
Alcuni ci erano riusciti…
Gli altri erano stati macellati senza ritegno
da Hiro.
Poco dopo…
-Dobbiamo distruggere i loro corpi.- Questa
era stata la cruda sentenza di Gabriel.
-…-
-Hiro, NEPPURE te, l’Akuma qui presente o
l’Hellmaster potete ricostruire un’anima distrutta… e se lasciamo i loro… resti interi, i Draghi potrebbero
manovrarli come marionette ed usarli contro di voi… o noi, sia inteso.- Disse
Razor.
-Purtroppo hanno ragione.- Disse laconico
Saber.
-……… Fatelo alla svelta.- Disse privo di
alcuna emozione Hiro.
Fu cosa rapida: ammucchiati i ‘corpi’ in un
unico punto, Razor assunse le sue sembianze di Drago, Gabriel concentrò le sue
energie…
Fulmini e Luce colpirono, distruggendo i corpi
dei Demoni Infernali…
Solo allora Hiro si lasciòandare ad un urlo di pura rabbia e dolore.
…………
-Siamo d’accordo…- Disse Gabriel
-… è meglio che Phibrizio attribuisca a voi e
alla mia stupidità l’uccisione della maggior parte dei suoi Infernali…- Finì
Saber.
I quattro si erano accordati per l’alibi da
rifilare ai loro capi.
E un tacito segreto era stato mantenuto per
quattrocento anni…
END FLASHBACK!
Ora avrebbero celebrato, almeno in parte, un
funerale decente.
-Ne… avete trovati?-
-Solo alcuni…- Fece Gabriel, estraendo da una
tasca sul Piano Astrale le teste di un sestetto di Draghi Dorati…
-Ma non abbiamo mai beccato quello che ha
colpito Harold… non siamo mai riusciti a trovarlo…- Disse poi Razor,
accatastando le teste dei draghi al centro della macchia di bruciato.
Razor e Hiro assunsero le loro forme naturali
(Drago Azzurro e Fenice Nera) e Gabriel fece apparire le sue ali…
Una tripla raffica di potere incenerì le
teste, ed il fumo della pira improvvisata salì al cielo, come tributo ai demoni
che lì erano stati distrutti in maniera tanto vile.
-Non ha importanza dove si sia nascosto… lo
troverò… e allora sarà peggio per lui…- Disse Hiro lugubre.
Mentre diceva ciò, i suoi capelli neri come la
notte venivano agitati dall’innaturale vento creato dal rogo, e le fiamme si
riflettevano in occhi neri come l’ossidiana, spenti di ogni emozione da
quattrocento anni a quella parte…
Poi svanì, teleportandosi altrove: aveva del
lavoro da svolgere…
Altre anime, quel giorno, avrebbero dato
l’addio alla vita.
Gabriel, prima di svanire anch’egli, disse una
frase di commiato ai defunti.
O meglio, ad uno in particolare.
-Addio Harold Midnight Hawk. Saresti stato un
ottimo avversario…-
-… SE degli idioti a scaglie dorate non
avessero deciso altrimenti. Sarai vendicato, Guerriero degli Inferi.- Concluse
Razor.
Entrambi sentivano ancora nell’aria la
presenza di Hiro… e quella frase voleva essere un patto: tutti e tre avrebbero
concluso la caccia agli assassini dei Guardiani…
Per vendicare quei guerrieri, questo era lo
scopo dell’Arcangelo…
Per ripicca verso chi gli aveva tolto degli
avversari… tale era la motivazione di Razor…
Per portare infinite sofferenze a chi aveva
ucciso la metà migliore della sua anima… lo scopo della Fenice Nera.
Pochi istanti dopo, nella foresta sorta dalle
ceneri dei Demoni quattrocento anni prima, vi era di nuovo il silenzio…
Nulla disturbava più la quiete di quel luogo.
Hellmaster Manor.
Phibrizio sedeva nella sala del trono,
pensieroso…
Sapeva già che sottrarre quell’anima ai kami
che la sorvegliavano sarebbe stato difficile…
Certo, c’era una soluzione… ma gli era
difficile accettarla.
Avrebbe dovuto “… no! Tutto tranne…”
|…Chiedermi
aiuto?| Ecco, puntuale come la morte…
Hiro:
Hei, c’è il copyright!
KK: È un
modo di dire Hiro – sama! Mi lasci scrivere in pace!
…Garv e le sue battutine mentali!
“SCORDATELO! Piuttosto mi faccio frate!”
|‘Spetta
che vengo lì… | Poco dopo, Garv appariva nella sala, in forma totalmente
umana.
-Ho sentito dai tuoi pensieri che hai dei
problemi…-
-Purtroppo è così. La vuoi piantare di
andartene a spasso per la mia memoria?-
-No.- Rispose calmissimo il rosso.
Crollo al solo dei presenti.
-Allora… come facciamo a recuperare il tuo
prossimo acquisto?-
-Prima richiamo Hiro, poi un’idiota a caso ci
darà un passaggio fino a quel piano dimensionale e faremo una strage di kami.
Poi tu lo resusciti come semidemone del tuo clan, e io ci aggiungo i miei
poteri per farlo passare sotto i miei ordini. Ti va bene così o hai altre
idee?-
-Il capo in questo lavoro sei tu. Ma non
sperare che sia sempre così.- Disse il Maryu – ou.
Poco dopo, arrivarono anche Hiro, Ryu e Naraku.
L’hanyou aveva recuperato il suo aspetto
pseudo demoniaco, e una curiosa sfera cremisi, ricoperta da un’aura nero –
dorata era incastonata nella sua fronte.
-Questo gioiellino… ha un potere superiore
persino alla Shikon no Tama, Phibrizio – sama.- Disse il nuovo Guardiano,
inchinandosi di fronte al suo nuovo capo.
Ryu aveva nello ‘sguardo’ un luccichio
divertito…
-Novità, Ryu?-
-Master… quando Voi siete tornato in vita, uno
dei frammenti della Madre è caduto presso il castello… l’ho preso… ed usato. Ora
posso allontanarmi dall’Hellmaster Manor senza perdere i poteri… posso esservi utile!- Disse il non – morto, felice per
non dover più esser considerato come l’estrema difesa della Fortezza.
Phibrizio si limitò a sogghignare e ad annuire
soddisfatto.
Mentre Nemesis entrava nella sala, però,
un’intensa aura divina si abbatté come un maglio sulla Fortezza…
L’aura dell’Earth DragonLord Rangort.
Più su, circa 330 metri di quota, e PARECCHIO
distante dalla fortezza…
Un grosso stormo di Draghi Dorati e Draghi Dimos
stava volando a tutta velocità verso la dimora dell’Hellmaster.
Sapevano che sarebbe stato difficile, ma dato
che il Dark Lord era resuscitato da (relativamente) poco, avrebbero potuto
eliminarlo.
Inoltre, grazie all’incantesimo evocato dai
sacerdoti Dimos, l’aura del ChiRyu Ou avrebbe impedito ai servi del Re Nero di
agire…
-Ricordate! Grazie all’intervento di Rangort –
sama, quelle bestiacce schifose …
Demoni:
Senti chi parla!
ESW
Writers: Ci associamo!
… non avranno neppure le capacità per TENTARE
di resistere. La distruzione del ‘re’ sarà una semplice formalità.- Disse il
capo dello stormo per rassicurare le ‘reclute’.
-Comandante! Ci stiamo avvicinando!-
-Benissimo! Alzo zero, inspirate e pronti a
colpire…-
L’assalto, violento ed impetuoso come una
tempesta, stava per essere lanciato, quando…
-MIDORI
RYUOUSOU!- Una decina di lame d’energia verde passarono da pare a parte la
formazione, affettando parecchi stupitissimi Draghi.
Davanti alla formazione, era appena apparsa
l’autrice di quella strage…
Capelli verde chiaro, occhi color ambra, un
fisico robusto, vesti verde e argento, una lancia dalla punta mostruosamente
grande sulle spalle…
Bael, Regina dei Draghi Verdi, era appena
entrata in scena, arrestando l’attacco delle forze del Consiglio.
-In nome dei Draghi del Secondo Continente… vi
dichiaro morti!- Urlò la donna – guerriero, mentre una ventina di suoi simili
apparivano (o meglio, svelavano la loro presenza) ai Draghi Dorati…
Poi fu l’inferno: i letali soffi di gas dei
Draghi Verdi, incantesimi sigillanti, tecniche mistiche…
In pochi secondi, uno stormo che avrebbe dato
problemi persino ad un General (od un Priest) era stato ridotto a carne trita
che decorava le sabbie del Deserto della Distruzione.
Bael si volse verso i suoi guerrieri…
L’attacco era stato talmente rapido che non si
poteva parlare di battaglia.
Massacro era il termine più adatto.
-Benissimo. Ora seppellite questo schifo e ri
– occultatevi. Vado a conferire con il Mei – ou. Qualcuno vada ad avvertire i
mistici dei Kokuryuzoku che c’è un sigillo da togliere.- Disse Bael ai suoi
sottoposti.
-Yes Dhin!- Dissero quelli, scomparendo dalla
vista…
Un rumore di vetraccio infranto le fece capire
che qualcuno l’aveva preceduta… il sigillo che era stato costruito con il
potere di Rangort era appena crollato come niente.
Poco dopo, anche Bael spariva, per riapparire
presso la Fortezza.
Portale della Fortezza, subito dopo…
-Sono Bael, Regina dei Clan dei Midori Ryuzoku
(trad: Razza dei Draghi Verdi ndKK). Chiedo di poter conferire con Phibrizio
Hellmaster.- Urlò la donna ai fantasmi che sorvegliavano le massicce porte nere
della Fortezza.
Questi non fecero nulla…
Ma le porte, lentamente, si aprirono, e Phibrizio,
accompagnato da Nemesis, Kozhiad e Garv, andò incontro alla Signora dei Draghi.
-Ah, bene, iniziavo a chiedermi “Chi, a parte
Jed ed i suoi accoliti, può rompere così facilmente un sigillo di tale
portata?” ed ecco che appare un Abyss in tutto il suo fetore.-
-Senti, fogliolina, calmati e spiega a Mei –
ou sama perché sei qui.- Disse irritato il Drago Nero alla sua interlocutrice.
-Ah già… Lord Phibrizio, a nome dei Clan degli
High Green Dragon, sono qui per comunicarle la Nostra decisione di allearci a
Voi.- Disse la guerriera al Re Nero.
Che, già informato da Dynast e Dolphin, aveva
già fatto i suoi conti…
-Benissimo. La vostra proposta è accettata.-
Disse alla donna di fronte a lui, che fece apparire uno strano bastone, lungo e
nodoso.
-Per suggellare la Nostra alleanza, Vi
consegno Yggdrasil, il Primo Albero.- Disse Bael.
Dentro di sé, Garv e Phibrizio sbiancarono:
quell’artefatto poteva scatenare eruzioni vulcaniche, terremoti e simili…
Era un legame tra l’utilizzatore e l’aura
vitale del mondo, poteva fare tanto miracoli quanto disastri…
E il capo dei Draghi Verdi lo aveva appena consegnato
in mano a dei Demoni!
Sì, il mondo era davvero cambiato…
Anche se dovevano ancora capire QUANTO.
Poco dopo, limbo interdimensionale…
Un gruppetto di creature mai visto prima
stazionava in quel ‘luogo’.
Due Dark Lords (Garv e Phibrizio), una Dark
Angel (Nemesis), un Diavolo convertito a Demone (Saber), un hanyou tanto
pericoloso quanto crudele (Naraku), un Cavaliere della Morte (Ryu), un Demone
Infernale (Hiro)… ed un Drago Verde di alto livello (Bael) stavano cercando di
‘orizzontarsi’ in quella nebbia, per arrivare alla dimensione che interessava
loro.
-Sicuro che non ci siano pericoli?- Domandò il
Re Nero al suo sottoposto.
-Abbastanza
sicuro, Master.- Rispose quello con voce ferma.
Peccato che l’abbastanza tradisse un certo
nervosismo…
-Sentiamo, Saber, cosa potrebbe succedere?-
-Che passi qualcosa di pericoloso o di
imprevedibile.-
Infatti, come a confermare le parole dell’ex
diavolo, passarono sopra le teste dei presenti prima una macchina sportiva
arancione e subito dietro una macchina banca e nera.
In sottofondo…
TARATA – TATATA – TATA!
…
GOCCIOLONE
COSMICO DEI PRESENTI.
…
Poco dopo quell’ennesima dimostrazione di
follia di quel non – luogo, il gruppo vide una strana struttura… con davanti un
simpatico cartello:
ALT –
DOGANA!
-Documenti!- Dichiarò uno dei due
sorveglianti, vestito con una strana uniforme blu scuro con una striscia
laterale rossa sui pantaloni.
Con un pesante tic al sopracciglio, Saber
spiegò i motivi per cui dovevano passare…
-Va bene. Fanno 150 monete d’oro.-
-Va bene, esosi! Eccovi il danaro. Ora
possiamo passare?-
-Andate pure.- Disse l’essere, facendo alzare
la sbarra.
Togenkyo, torre Konran.
Nelle sale di quella costruzione, che avevano
visto scontri micidiali tra un gruppo di cacciatori di youkai e dei kami
rinnegati, un gruppo di creature non appartenenti a quel mondo apparve al piano
terra della struttura.
-Ok, ora saliamo, recuperiamo TUTTE le anime
che ci possono esser utili, facciamo strage dei kami che vorranno bloccarci e
ce la filiamo. Domande?- Fece Phibrizio.
-Solo una: dobbiamo andarci piano o possiamo
farli soffrire?- Chiesero Hiro e Saber, quest’ultimo con gli occhioni da
cucciolo.
-No, niente torture. Dovete solo uccidere. E
il più rapidamente possibile.- Ribattè il Re Nero.
Garv ghignò, passò alla sua forma
semidraconica e fece apparire la sua Extreme Weapon.
Gli altri si prepararono, armi e poteri, ad
una strage.
-Io mi fermo a questo piano… avverto le anime
di una sessantina circa di youkai impazziti e manovrati in avvicinamento… e
qualcuno dovrà dare loro un pò di riposo… eterno!-
Disse Ryu, estraendo la spada.
Bael decise di fermarsi col non – morto: i
suoi poteri servivano a poco contro creature divine… mentre avrebbero fatto
faville con quei poveracci che stavano per arrivare.
Più su, e qualche minuto dopo…
-Master, rimaniamo io e il lugubre qui, a
fermare quegli idioti… vedrete, ne parleranno persino tra dieci reincarnazioni
di quello che gli faremo…- Disse Saber, mentre Hiro lucidava la falce…
-Oh sì… gli mostreremo un universo di dolore,
a quei folli.- Disse Hiro, iniziando a giocare a morra cinese con il suo
collega, per stabilire chi dovesse iniziare a torturare i (morituri) kami…
Gocciolina dei presenti…
Altro giro, altro piano…
-Umh… queste anime sembrano legate in maniera
profonda al tipo che voglio assumere…-
-Prendiamo anche questi?-
-Massì, che così posso convincerlo più
facilmente…-
-Master, io rimango qui… ho voglia di
assorbire un pò di divinità…- Disse Naraku al suo capo… e il sogghigno in
faccia lasciava intendere che, al suo confronto, quello che avrebbero fatto
Hiro e Saber sarebbe stato NULLA.
- *REAL Evilgrin!* Fa un buon lavoro,
Guardiano…- Disse Phibrizio, certo che il suo sottoposto avrebbe fatto cagare
mattoni ai suoi avversari.
Se dalla paura o dal dolore, quello non lo
sapeva neppure lui.
Ultimo piano…
In quel punto, vi era ancora il portale verso
il mondo che il Toshin Taisho (trad: Principe Dio della Guerra) Homura aveva
creato per poter morire libero dai vincoli del Tenkai in cui era nato.
Il massiccio portone, sigillato da un bonzo di
quel mondo, era impossibile da aprirsi…
SBAAAAAAAMMMMMM!
… ok, quasi
impossibile, dato che un certo Demone – Drago dalla chioma rossa aveva usato
uno dei suoi delicati calci per
sfondare il medesimo.
-Delicato come sempre, Garv?-
-Zitto, piattola, che mi stò iniziando a
rompere le scatole.-
Nemesis si grattò incerta le testa,
incuriosita da quello scambio di battute…
*Master,
io rimango qui… voi andate…*
*……… Stà
attenta.* Si limitò a rispondere il Principe degli Inferi, mentre con Garv
varcava quel portale…
COOOMMMENTIIII!
Glossario:
Midori Ryuousou: Trad: Artigli Re Drago Verde.
Tecnica speciale che possono usare i Maestri (Draghi di alto livello e di una
certa anzianità) dei Draghi Verdi. Si concretizza in una decina di lame di
energia verde che colpiscono gli avversari dell’utilizzatore.
Capitolo 18 *** Cap. 5, part 3 Divine Carnage! ***
Cap
Gente, mi preoccupate! Cito i Dukes of Hazzard
e nessuno capisce!
Topomouse, cosa intendi con “non rimane
neppure un sassolino”?
Eternal, non c’era il 3 X 1, ma se Phibri non
ha qualcosa con cui fare ricatti non è contento.
Lord Martiya… tra un capitolo saprai cosa riserva il futuro a Zelas…
Cap5,
Part 3:
Divine Carnage!
(Ovvero, come si massacrano delle divinità
idiote…)
Allora… cosa farebbe una creatura NORMALE, se
stesse progettando di fregare ai rappresentanti del Tenkai più dispotico e
razzista dell’Esistenza uno dei loro ‘prigionieri’?
Si caricherebbe di armi,
facendo testamento…
Piazzerebbe trappole su trappole…
Rinuncerebbe in partenza…
Ma non si metterebbe certo a giocare a poker con i suoi colleghi!
Perché era questoquello che stavano facendo Ryu,
Saber, Hiro e Bael, per ingannare il tempo!
Naraku faceva pure da arbitro per evitare che
qualcuno facesse il baro (peccato però che Hiro e Saber gli abbiano allungato
una SPEESSA mazzetta… ndKK)…
Poco dopo, mentre Bael bestemmiava perché
Saber le aveva fregato un bel pò di soldi con un full
(falso come il parrucchino del Prof. K, tra l’altro ndKK), il portone del piano
terra esplose con un sonoro botto.
-Ma p/*/&@*!%@!@!%@#(^! Proprio adesso che stavo vincendo!- Urlò Bael,
alzandosi e tirando fuori la lancia, mentre Ryu sfoderava la sua spada.
In un battito di ciglia, gli altri membri
della spedizione Anti – kami sparirono dalla sala.
-Voi, esseri oscuri, arrendetevi e vi sarà
risparmiata la vita. Desistete dal vostro ignobile intento, e non vi sarà fatto
del male.- Urlò uno dei kami.
-Ok, sentite, gli youkai rimangono qui.
Voialtri potete salire e farvi ammazzare dai nostri colleghi di sopra, perché
col cazzo che ci arrendiamo.- Disse Bael, mostrando il medio ai suoi
interlocutori.
Gocciolina dei presenti.
Considerandoli pazzi, i kami si prepararono a
caricare…
Peccato che, l’istante successivo, un
incantesimo di teletrasporto forzato li spedì direttamente ai piani superiori…
Eran rimasto solo gli youkai…
-Stolti! Anche senza
l’aiuto dei Kami, possiamo battervi. Tanto, abbiamo ricevuto
l’immortalità.- Disse il loro capo, arrogante.
Ryu e Bael rimasero invece attratti dalla
prospettiva…
-Avversari immortali? Ottimo! Così durate di
più!- Disse con un ghigno poco rassicurante Bael.
-E poi, potreste perfino scoprire che non siete poi così … eterni.- Fece Ryu, scomparendo in
un’ombra e riapparendo in quella di uno youkai e decapitandolo…
Ve ne erano circa
settanta: trentacinque a testa…
Infatti, dopo pochi secondi, tra un fendente e l’altro, i due combattenti
iniziarono a lasciare al suolo gli avversari.
-Già finito?- Fece Ryu, insospettito dalla
mancanza di anime vaganti.
-Vi… abbiamo detto… che SIAMO IMMORTALI!- Fece
uno di loro, rialzandosi… e mostrando al ferita che si
richiudeva come niente.
-Davvero? MidoriMuken!- Urlò Bael,
‘lanciando’ un’ondata di energia verde sugli youkai… che iniziarono a
squagliarsi come neve al sole…
Per poi ricomporsi subito dopo la fine del
colpo di Bael.
-Posso provarci io?- Chiese Ryu, rinfoderando
la spada.
-Accomodati!-
Ryu mosse velocemente le mani, tracciando in
aria uno strano simbolo…
Ai suoi occhi, linee di energia
si mossero verso gli youkai… trovando le LORO auree vitali, cercando i punti
deboli delle loro anime…
-Morite.- Disse il Cavaliere della
Morte, e subito dopo, quelle miserabili creature caddero al suolo… per mai più
rialzarsi.
Bael fissò i cadaveri… e voltatasi verso il
non – morto, si limitò a dire…
-Però! Ottimo lavoro!-
-Grazie!-
Più su…
Un gruppetto di Kami era apparso davanti a
Hiro e Saber…
E dopo pochi minuti…
KK: Non
voglio far cadere la FF nel rating VM90, quindi non
andrò a descrivere TUTTE le torture fatte dai due sui Kami. Lasciate libere le
vostre menti bacate, e che il vostro sadismo faccia il
resto, grazie!
… parecchi di loro stavano implorando di esser
uccisi.
Invano.
Quei due, quando gli giravano le balle, eran
più crudeli dell’Hellmaster in persona…
E i discorsi spocchiosi e xenofobi di quelle
deità imbecilli li avevan fatti incazzare assai.
-Che ne dici…- Disse Saber, dopo aver spellato
per la decima volta un kami -… li accontentiamo?-
-……… no. Raugnut
Rusyavuna!- Urlò Hiro, lanciando il più temuto incantesimo demoniaco.
Le povere (?) deità si contorsero un attimo
dal dolore… e poco dopo, sei sferoidi di carne decoravano il pavimento della
sala.
Da essi, presero ad
uscire serpenti tratti dalla loro stessa sostanza, che presero a divorarli…
E le ferite da questi inflitte si sarebbero per sempre rigenerate.
Ondate di dolore presero a diffondersi
nell’area, rinforzando i mazoku lì presenti…
-Ok, però mi sa che forse abbiamo esagerato.- Disse Hiro al
suo collega.
-Tu dici?- I due si
guardarono…
-NAAAAA!- Dissero poi in coro.
Ancora più su…
Le deità scaraventate davanti a Naraku non se
l’erano passata meglio: le illusioni dell’hanyou li avevano catapultati in un
mondo in cui hanyou e itan (esseri
eretici ndKK) non erano ‘marchiati’, un mondo in cui le loro idee razziste venivano prese per quello che erano: delle cazzate.
Poi, dalla tortura psicologica si era passati
a quella fisica…
Mutilazioni, squartamenti, cavatura di denti e
occhi, artigli arroventati…
Quando il Guardiano del Cocito ebbe finito di ‘divertirsi’, i poveracci non erano più in
grado neppure di parlare.
-Maledetto… ibrido… l’Imperatore… vendicherà questo affronto…- Disse il più resistente di loro.
-Ma certo… e tu lo vedrai… ma come parte di me!-
Disse il più fetente villain della storia degli Anime,
‘aprendo’ il suo corpo e divorando la deità.
Poi, utilizzando il potere della Maou No Tama
(Sfera dei Re Demoni ndKK), rilasciò un’ondata di energia
che vaporizzò i superstiti.
-Chissà come se la cava la mia collega qua
sopra…- Disse poi a bassa voce, con il suo solito ghigno malefico in faccia.
Davanti al Portale…
E come da programma, Nemesis si era beccata i tre più forti del gruppo.
Conoscendo i programmi del suo capo, si era
limitata a sbarrargli la strada con un campo di forza, per trattenerli lì.
-È inutile… non potrete mai oltrepassare la
mia barriera…- Disse la mora agli dei…
“Quest’essere… com’è possibile che sia così
forte? Dobbiamo riuscire ad impedire che il traditore venga
resuscitato.” Pensò il capo…
-PRENDI QUESTO!- Disse
uno di loro, mentre un rosario scarlatto riusciva (miracolosamente) a passare
la barriera e a sfiorare Nemesis.
Subito la Dark Angel
cadde al suolo, mentre la sua barriera crollava.
Nella sua mente, iniziarono ad agitarsi
ricordi a lei sconosciuti…
Nemesis’ Mind…
Delle immagini che la Dark Angel non conosceva presero a scorrerle…
Una bambina… capelli nero ed occhi verdi come i suoi…
Un gigantesco albero a dominare una città…
Poi, una gigantesca esplosione che distruggeva
tutto…
Poi, in mezzo alle fiamme, comparve un’altra
se stessa, una donna identica a lei, ma dai vestiti completamente diversi…
-Chi… sei?- Chiese alla donna.
-Il mio nome è Sylpheel Nevis Rada. E sono te.- Disse la sacerdotessa.
-Menti.-
-Non ne ho motivo. Sono qui solo per ridarti
la memoria di ciò che dobbiamo essere… la tua vera
identità…- Iniziò a dire la donna…
-Non mi interessa.-
La interruppe la priest del clan Hellmaster.
-Come?- Chiese l’altra, sinceramente stupita.
-Tutto quello che mi interessa
è continuare ad essere al fianco di Phibrizio – sama. Tutto il resto…- disse,
mentre puntava un braccio sul suo io passato -… non importa.- Concluse, mentre
un’ondata di energia azzurro – nerastra piombava
sull’immagine, vaporizzandola.
Piano reale.
Sotto gli occhi della stupitissima divinità
che aveva cercato di bloccare la Dark Angel (NB: i suoi colleghi sono entrati
nel Portale), Nemesis si rialzò, togliendosi la
maschera…
-No… non è possibile…
nessuno si è mai ripreso dal mio usoyume…-
Biascicò lui…
-Forse perché non hai mai incontrato qualcuno
come me… comunque ti ho fatto un dono: poter vedere il
mio volto… e potertene vantare all’altro mondo…-
Prima che il kami potesse
reagire, una decina di coltelli d’energia nera comparvero e si piantarono nel
suo corpo, riducendolo subito dopo in cenere.
*Master, avete visite…*
Comunicò poi al Mei – ou…
Dentro al portale,
tempo prima…
I due Demoni Superiori erano giunti in quel
luogo semi devastato dalla battaglia che lì si era combattuta.
Steso lì, con un sorrisino sul volto, vi era
il corpo di Homura, Toshin Taisho.
Phibrizio scrutò quel luogo, in cerca
dell’anima dell’itan…
Trovandola poco dopo.
-Homura… ho sentito spesso parlar di te.-
Come un’ombra, la figura del Principe Dio
della Guerra comparve sopra il suo corpo…
-Chi…
siete…? Cosa… volete?- Domandò forzatamente lo
spirito.
-Offrirti un lavoro.- Disse Phibrizio…
-Mazoku…
qui… io ho la mia pace… voi non potete costringermi… a lavorare per voi…-
-E se ti costringessi? Sai… ho casualmente
trovato, mentre arrivavamo qui, alcune anime a te
legate… queste qui, ad essere precisi…- Disse il Mei – ou, mostrando nella sua
mano tre cristalli…
Cristalli che contenevano le
anime di tre divinità: le anime dei guerrieri del Tenkai noto come Zenon e
Shien… e quella dell’unica dea che aveva amato Homura: Rinrei.
-Cosa… vorresti fare?- L’ombra iniziò
a prendere consistenza… come a voler proteggere i propri cari…
-Oh… solo un appassionante giro millenario
nelle mie sale delle torture. Questo se rifiuti la mia proposta…-
-E
se accettassi?- Chiese Homura.
-Semplice: mio fratello resusciterà te e il
tuo collega con la benda come… semidemoni del suo Clan, mentre io penserò agli
altri due… poi voi quattro prenderete a lavorare per me. Mi serve che tu divenga il Guardiano di una delle Porte Infernali.-
-Ne ho
sentito parlare…-
-Appunto… e successivamente,
per accontentare il tuo desiderio di vendetta… distruggendo il Tenkai che ti ha
costretto a questo.-
L’anima non disse nulla. Si limitò a ghignare.
-Ne deduco che accetti…- Disse Phibrizio,
mentre riceveva la comunicazione di Nemesis.
E dato il legame tra i due Lords, anche Garv fu informato degli arrivi…
-Ma non porterete mai a compimento una simile eresia!- Urlarono le due
divinità entrando in quel luogo, e attaccando i due.
-Si, ceeeerto.-
Disse Garv irritato dall’aria di superiorità che li circondava…
Detto fatto, si lanciò sui due… e mentre la
prima (più fortunata) se ne volava a cento metri più indietro con il collo
rotto, la seconda finiva presa al collo dalla coda del Re Demone Drago.
Dieci minuti e circa diecimila cazzotti dopo…
-Illusi… tra poco, i miei compagni finiranno
di eliminare i vostri patetici servi, e per voi sarà la fine…- Disse quello, nonostante in bocca gli fossero rimasti ben pochi denti (Nd
A: La traduzione viene effettuata in diretta), e senza aver perso la sua aria
di superiorità.
-Ah, davvero?- Fece Phibrizio, mentre i suoi
sottoposti entravano, in tutta calma, in quel luogo.
Questa la faccia del kami: 0.0
-Ma… come…?- Riuscì a biascicare.
-Come abbiamo fatto a battervi? Ci avete solo
sottovalutato, megacoglione. E ora, te ne vai
all’altro mondo con il mio Garv Flare!-
Disse Garv, incenerendo l’idiota.
-Piuttosto Saber… no
avevo detto niente torture?-
-Master, uno degli idioti ha avuto la bella idea di dire una frase che ha irritato Hiro… qualcosa
del tipo “Siete solo dei lacché dei demoni”, e lui s’è incazzato ed ha
cominciato con le torture.-
-Ah…-
Gocciolone
dei presenti…
-Tornando a noi… accetti la mia proposta?-
Chiese Phibrizio ad Homura, che spostò il proprio
spirito davanti al Mazoku… e inchinandosi di fronte a lui…
Capitolo 19 *** Cap. 5, part 4 Ritorno alla vita ***
Cap
Lord Martiya, in quanto alla tua domanda “È più
forte Sephiroth o Xellos” ti risponderò (giga spoiler, ignorate pure) che i due
sono sullo stesso livello.
Topomouse, non preoccuparti: non ci saranno
disintegrazioni.
Eternal… è OVVIO che Phibrizio debba, almeno
una volta a capitolo, fare il fetente.
Cap5,
Part 4:
Ritorno alla vita!
Mondo ‘esterno’…
-Ok, se il cuginetto di Casper ha accettato,
adesso io provvederei alle resurrezioni.- Disse Garv.
-Casper?- Fu la domanda ad una voce dei
presenti.
Scacciando un gocciolone dalla fronte, Garv
andò a piazzarsi davanti al cadavere del semidio, mentre l’anima rientrava (il
più possibile) nel suo corpo.
-Solo un avvertimento: farà male… quindi, se
senti il bisogno di urlare, fallo.- Disse il Demone – drago a Homura.
Al cenno d’assenso dello spirito, Garv
estrasse Extreme Weapon… e la piantò nel corpo del Dio della Guerra.
Una fiammata di potere attraversò il cadavere,
rievocandone le antiche energie e resuscitando l’itan.
Che, stoicamente, resistette.
Agli occhi di Garv, la forma astrale di Homura
prese a gonfiarsi e a cambiare… formando una forma beast.
“Una tigre. Ecco la forma ideale per un
guerriero come questo. Ci sarà da divertirsi.” Pensò il Maryu – ou, mentre
anche la proiezione materiale del neo – demone si stabilizzava.
I capelli non erano cambiati, né il volto
(anche se il chakra era scomparso).
I vestiti tendevano al nero, adesso, e la lama
della sua spada sembrava composta di fiamme nere come le tenebre.
E quando aprì gli occhi, la pupilla era ferina
come quella di tutti i demoni… ma le iridi erano entrambe azzurre!
-Umh. È incredibile… mi sento più potente che mai…-
Disse il mazoku, esaminando i propri nuovi poteri, sentendo come essi stavano
interagendo con le sue vecchie energie da divinità.
-Certo. Ora passo ai tuoi colleghi.- Disse
Garv, mentre Phibrizio infondeva energia ad Homura e questi giurava fedeltà a
lui… era sì un tipo indipendente, che mal accettava di avere padroni…
Ma la prospettiva di ridurre in cenere il suo Tenkai
natio e gli idioti razzisti che lo abitavano era troppo allettante per
lasciarsela sfuggire.
E il poterlo fare insieme ai suoi amici e alla
donna che amava… bastava ed avanzava il fatto di esser sottoposto a qualcuno.
In un paio di fiammate di potere demoniaco,
anche Zenon e Shien erano stati resuscitati.
Ma se il primo non era minimamente cambiato (e
che credo, l’ha già un aspetto praticamente demoniaco! ndKK), il secondo aveva
ora capelli neri come la notte (niente chakra, ovvio! ndKK) e vestiti parimenti
neri.
Quanto alle forme beast…
Per il primo, Garv la modellò a forma di drago
nero… poi ‘prese’ l’arma da fuoco che l’ex deità usava, la duplicò, ingrandì
gli oggetti ottenuti e li fuse con il corpo dragonesco che era la nuova forma
di Zenon.
E per Shien, decise per un qualcosa di più
ironico… un enorme serpente dalla testa piumata.
I due si rimaterializzarono svenuti, crollando
al suolo.
-Ok, ora tocca alla ragazza.- Disse Garv,
interrotto da Phibrizio.
-Se non ti dispiace a lei penso io… sai, per
avere delle garanzie.- Ribattè il Mei – ou.
Uno sguardo non proprio amichevole di Homura
gli fece capire che era meglio non esagerare.
-Ci andrò piano…- Disse, mentre la sua energia
si espandeva… non era una cosa semplice, specie con le limitazioni di LoN, ma
ce la poteva fare.
Vide il corpo della dea riformarsi… era stata
costretta a diventare umana, ad entrare nei cicli di morte e rinascita di quel
mondo…
Ma il suo legame con Homura era stato più
forte delle imposizioni dei Kami.
Infatti l’aveva trovata in quella torre, che
cercava disperatamente, anche se solo come anima, di tornare da lui.
“Chissà se questa volta, se mi ricapitasse di
morire, qualcuno penserebbe a me…” Pensò con un filo di malinconia il Re Nero,
mentre Rinrei tornava in vita, quasi identica a come Homura l’aveva conosciuta.
Niente chakra (ovvio… mi stò scocciando di
scriverlo ndKK), capelli resi nero – rossastri dal potere demoniaco di
Phibrizio, le vesti scurite…
“E la forma beast… se Homura è una tigre,
anche lei lo sarà. E i loro destini, ugualmente legati. La morte di uno sancirà
la fine dell’altra… e viceversa.”
La giovane sarebbe caduta al suolo, se non
fosse stato per la sicura presa di Homura.
-Homura… sei davvero… tu?- Riuscì a
bisbigliare, stremata dalla resurrezione.
-Sì Rinrei. Sono davvero io.- Disse lui,
cullandola tra le sue braccia.
*KK
cerca di riprendersi dall’attacco di carie che gli è venuto a scrivere il
pezzo.*
STINGGGGG!
Un’improvvisa sensazione di fastidio sembrò
attirare l’attenzione di Nemesis e Saber.
Qualcuno era appena entrato nel nigenkai
(Regno Umano ndKK) da cui erano appena arrivati loro.
-Master, a quanto pare i kami vogliono farcela
pagare…- Disse Saber, evocando per la prima volta la sua arma personale.
*gocciolina di KK*
Si trattava di una chitarra elettrica, dai
colori neri e grigi.
-Ok, let’s rock!- Disse poi il torturatore,
pronto alla battaglia.
-Meglio prepararsi…- Disse Ryu, spada in mano,
subito seguito dal resto del gruppo.
Una volta spiegata la situazione anche a Zenon
e Shien, i due accettarono di unirsi al Clan di Phibrizio, come sottoposti di
Homura.
-Tutti pronti? Bene, andiamo a inculare quegli
idioti.- Disse Phibrizio mentre evocava Hells’ Gate, la falce dono di
Shabranigdo.
Fuori di lì…
I kami avevano fatto le cose in grande: erano
minimo una sessantina, accompagnati da un centinaio di youkai da loro plagiati.
Un campo di energia divina circondava la
torre, bloccando qualsiasi forma di teletrasporto…
-Ok, aspettiamo che escano e li
disintegriamo.- Disse il capo della spedizione punitiva ai suoi sottoposti.
Peccato che avessero anche loro sottovalutato
i loro avversari: i nostri ‘eroi’ non avevano alcun bisogno di fuggire.
Con un gigantesco scoppio, che probabilmente
perfino Nataku aveva avvertito, la torre esplose, mentre Garv (nella sua forma
di drago rosso a tre teste), Bael (Drago Verde) Zenon (Drago nero / chimera
armata) e Hiro (Fenice Nera) piombavano sugli stupitissimi coglioni.
Chi fu fortunato, in quel massacro, furono
coloro che rimasero sotto le macerie o creparono SUBITO.
Degli altri… bè, pensate all’Eclisse (in
Berserk ndKK) e avrete una vaga idea di quel che fecero mazoku e alleati a quei
poveri Kami.
Dopo il massacro, si dovette decidere cosa
fare dei cadaveri e dei superstiti (svenuti sotto le macerie della torre che fu
il covo di Homura ndKK).
-Possiamo usarli come decorazioni
nell’Hellmaster Manor…- Propose Saber, finendo di pulire la sua chitarra,
sporcata dalla materia cerebrale di alcuni Kami.
-Io ho un’idea migliore…- Disse Garv,
mettendosi a parlottare con il fratello.
Poi riassunse la propria forma beast, mentre
Phibrizio richiudeva in una sfera di energia i porelli.
Poi decise di fare qualcosa di peggio.
-Aspetta… -disse, mentre si concentrava sulle
anime lì presenti, resuscitando i kami da loro uccisi -…ora rimarrete vivi
finché tutto il Tenkai non saprà come, quando, chi e perché vi ha ucciso. Né
sbarre né catene vi potranno impedire di far sapere la verità, e né fiamme né
lame vi potranno uccidere. E concluso il vostro compito, sarete eterni
prigionieri delle segrete del mio maniero.- Concluse sotto gli occhi
terrorizzati del kami e quelli compiaciuti dei suoi sottoposti.
-Puoi procedere Garv. Chi non è morto o non
viene da un diverso piano dell’esistenza si tappi le orecchie. E se le tappi
ORA!-
Garv (in forma Beast) materializzò tre
cisterne (quelle da 200 litri ndKK) di acqua…
Si poteva leggere, sulle taniche, la seguente
scritta: “ACQUA MINERALE CHIARELLA – LA PIÙ GASSATA
DELL’UNIVERSO!”
Tutti, intuendo il pericolo, corsero dietro al
massiccio corpo di drago a tre teste di Garv…
Il rutto megagalattico di Garv spedì in cielo
(letteralmente) la sfera con dentro i Kami, mentre un paio di montagne,
abbastanza sfortunate da trovarsi sulla traiettoria del ‘colpo’ crollarono al
suolo, sgonfiandosi come palloni bucati.
-Ops!- Fece Garv, mentre una delle sue teste
si chinava imbarazzata, l’altra ridacchiava guardando altrove e la terza si
grattava con una zampa.
Il tutto sotto sguardo sconvolto dei presenti,
che avevano una trafila di goccioloni da un chilo l’uno sulle zucche.
-Bhè… sarà meglio tornare a casa…- Disse
Phibrizio con dei pesanti tic al sopracciglio.
Cenni
d’assenso da parte dei presenti…
Nulla interdimensionale, poco dopo…
Il gruppetto di viaggiatori aveva ripassato la
dogana (sborsando più che all’andata ndKK), e si stava dirigendo all’uscita per
il nigenkai che era la loro destinazione.
-E ricordate…- finì di dire Saber ai quattro
nuovi arrivi -… questo posto ha quasi delle orecchie, e basta pensare qualcosa
perché essa appaia.-
-Per esempio?- Fece Zenon, scazzato come suo
solito.
Neanche il tempo di finire di accendersi la
sigaretta, che sopra di loro passò quella che noi lettori del 3° Piano Astrale
avremmo riconosciuto come una vecchia locomotiva a vapore, con coda di vagoni
al seguito, e la cui motrice aveva una targa con il numero 999.
-Ti basta o dobbiamo vedere qualcos’altro?-
-No no… va benissimo così!- Fecero i quattro
novellini, terrorizzati.
Peccato che quel ‘luogo’ li precedette: pochi
secondi dopo, Phibrizio iniziò ad essere scosso da attacchi di panico…
Attacchi che potevano esser solo provocati
da...
-FIBRIIIIIIII!- Urlarono un gruppo di pazze
cosplayanti vari personaggi di Slayers, seguite da un tipaccio vestito da Garv
ed un ragazzo vestito in modo assurdo e con uno scrigno di metallo scuro in
spalla.
-Oh no, pure qui nooooooooooooo!- Urlò il Mei
– ou, filando via alla velocità della luce…
Il tutto sotto lo sguardo sbalordito dei
presenti, che si affrettarono a stordire (aiutate dal ragazzo – Garv, convinto
con una mazzetta) le pazze, a recuperare il loro capo ed a uscire di lì.
Zelas’ Den, la stessa mattina.
La Dark lady osservò con aria tranquilla i
cinque davanti a lei.
I vestiti ed i capelli rossi (oltre alle
orecchie a punta) li identificavano come appartenenti ai clan degli High Red Dragon.
Uno, il capo, era tipo piuttosto inquietante,
i cui capelli rosso fuoco e i modi violenti gli avevano meritato il nome di
Phiros, ed era il capo dei Draghi Rossi.
Le altre quattro erano delle donne guerriere
di quella razza così bellicosa… persino oltre gli standard dei Draghi Azzurri.
-Lady Zelas… in origine noi Draghi Rossi, nonostante
gli esempi dei nostri cugini, non avevamo ancora deciso di allearci a Voi…
solo…- Disse titubante Phiros.
-Cosa vi ha fatto cambiare idea?-
-Semplice: la Chiave di Efesto ha, giusto
ieri, rotto i suoi sigilli… e vi ha designato come sua Portatrice. Ciò ci ha
spronato a prendere la decisione finale…- Poi, ancora abbastanza scioccato per
la situazione, estrasse da una tasca astrale un gioiello sferoidale, composto
da sfere color rubino e argento.
Che subito si diresse verso le mani della Dark
Lady, posandocisi…
Zelas avvertì le potenti energie del fuoco,
incanalate dal gioiello, fondersi con la sua essenza astrale…
Tra l’effetto del Caos e la nuova fonte di
potere, sentì la propria forma Beast cambiare…
“E l’ironia di mammina viaggia di pari passo
con le canne che l’autore si fa.” Pensò poco dopo.
Gocciolone
di KK.
-Quindi…- Riprese Phiros -… D’ora in poi,
quando ne avrete bisogno, chiamate: i Clan degli Akaryuzoku (Razza dei Draghi
Rossi ndKK) si alzeranno in volo per aiutarvi.- concluse, svanendo dalla sala.
Le quattro amazzoni, invece, si teleportarono
da qualche parte nell’isola, per prendere a conoscere quei luoghi.
Zelas invece lanciò un silenzioso richiamo ai
suoi migliori sottoposti.
*A
rapporto. ORA!*
-Non c’era bisogno di urlare…- Fece Xellos
entrando nella sala. Come sempre, aveva mascherato la sua presenza, ed era
rimasto lì per poter proteggere la sua Master.
“Devo ancora riuscire a capire come cazzo fa a
nascondere così bene la sua aura… neppure Phibrizio ci riesce così bene.”
Subito dopo, comparve nella sala Tsume, sempre
scazzato…
-Novità?- Si limitò a dire…
Poco prima, da qualche parte SOPRA la Wolf
Pack Island…
Kagura Metallium, nuova demone del Clan, si
stava godendo le correnti d’aria che scorrevano sopra l’isola…
“Avevo giurato a me stessa che non sarei mai
più stata la schiava di nessuno… bè, questo non si può certo definire
schiavitù… in fondo, potevo scegliere” Si disse, pensando agli ultimi eventi
“…potevo accettare o restare morta. Bè, sempre meglio lavorare per qualcuno
(che, tra l’altro, accetta la tua sete di libertà) che rimanere tra i defunti…”
Pensò quella che era la yasha del vento, udendo il richiamo di Zelas.
Il suo corpo, rispetto al passato, non era
cambiato molto: facevano eccezione gli occhi (dalla pupilla ferina) e i
capelli, la cui treccia ora arrivava fino alle caviglie.
Usando i suoi nuovi poteri, si teleportò nella
sala del trono, inchinandosi di fronte alla sua Master.
E subito dopo entrò nella sala un ragazzo
biondo dall’aria leggermente efebica.
Alla sua vista, ovviamente, tutti i presenti
(Zelas a parte, narratore ed autore compresi) bestemmiarono e calzarono
mutandoni in argento anti – stupro.
-Uffa, perché reagite sempre così?- Chiese
Lotus, un pò seccato dalla vista degli apparati di protezione.
-Forse perché sei un maniaco allupato e
bissessuale?- Fece Tsume senza ironia.
-Ohh lupetto… ma se dici così mi ferisci…-
-Se vuoi ti apro subito la gola, Re dei Lupi.
Così ti ferisco ancor di più.- Fece l’altro, mano ad uno dei suoi coltelli
preferiti.
-Voi due piantatela, che mi servite interi.-
Fece Zelas seccata, espandendo di poco la sua aura.
-Yes Master!- -Sì mammina!- Fu la risposta
quasi corale.
-Comunque sia… da oggi abbiamo i Draghi Rossi
come alleati, quindi, d’ora in poi, se vedete dei ryuzoku in giro per l’isola,
PRIMA di ucciderli chiedete di che clan sono.- Fece la Dark Lady.
-Master… dobbiamo mobilitare anche gli altri
nostri alleati?-
-Sì Xellos. Quindi andate a svegliare sia gli
Youkai che i lican (licantropi ndKK)
che infestano l’isola.- Fece lei, ordinando così ai suoi sottoposti di lasciare
la sala.
Che, velocemente, si affrettarono ad eseguire
gli ordini: quando faceva così, era perché voleva immergersi nei ricordi…
ricordi di un amore passato, ormai perso per sempre…
Dragon’s Peak, stesso pomeriggio.
Su quel promontorio flagellato dai monsoni,
più di mille anni prima si era consumato un puro atto di vigliaccheria: i
sicari del Consiglio dei Saggi avevano attaccato i rappresentanti del Consiglio
del Secondo Continente (o Consiglio della Gilead).
Lì era morto, combattendo contro ben tre
avversari, ferito mortalmente, Khellendros l’Azzurro, Capo del Consiglio della
Gilead.
Al centro del cratere vetrificato dall’esplosione
finale dei suoi poteri stavano ancora i suoi resti, conservati dalla roccia
semifusa che li aveva ricoperti.
Un giovane Azzurro, uno studioso di storia, lo
stesso maniaco che, qualche tempo prima, era stato usato come cavia per
esplosivi da Valgarv e Jiras (motivo: avances
a Philia) metteva su schizzo il panorama…
Quando si accorse di un luccichio sotto una
pietra lì vicino.
Sollevata la medesima, D’rel degli Azzurri
scoprì con sorpresa una gemma dorata… un Frammento del Caos.
Ricordandosi di quello che Razor aveva fatto
con gli Ancestrali, cercò di trovare un buon uso per quell’inaspettato potere
che aveva trovato.
“Come” Si chiese “come posso usare questo
coso? In che modo potrei avvantaggiare la nostra causa?” Poi l’occhio gli cadde
sul cratere…
“Perché no? E va bene, ridiamo alla nostra
gente il migliore dei suoi Dhin!” Pensato ciò, cercò di concentrarsi sul
frammento.
Scariche di fulmini presero a correre sulle
sue mani, convergendo sul frammento…
Una gigantesca esplosione (udibile
probabilmente persino al castello Phibrizio) abbagliòtutto ciò che possedeva la vista nel raggio di miglia e miglia.
Poco dopo…
D’rel sentì, nel bilico tra coscienza ed
incoscienza, una massiccia presenza sopra di sé… aprendo gli occhi, gli si parò
davanti il colossale corpo di Khellendros l’Azzurro, tornato in vita grazie
all’Effetto del Caos.
L’enorme testa scagliosa del Drago si guardò
attorno…
E poco dopo un fiume di parolacce abominevoli
prese a scorrere, sconvolgendo probabilmente, persino LoN!
-Siete incazzato?- Domandò ironico D’rel,
togliendosi le mani dalle orecchie.
-No…- Tuonò la voce di Khellendros, mentre
questi riassumeva forma umana -… mi andava di imprecare!-
Crollo
al suolo di D’rel.
-Comunque sia… cosa è successo mentre ero
defunto?- Chiese il guerriero, rimettendosi in ordine i capelli.
Capelli azzurrini, ma striati di grigio a
causa dell’età. I suoi occhi color del cielo sembravano impazienti di dedicarsi
alla lotta, supportati da un fisico gigantesco, superiore persino a quello di
Garv.
-Alloraaaa… sarà meglio mettersi comodi,
Khellendros – sama, perché c’è PARECCHIO da dire…- E detto ciò, iniziò a
raccontare quanto era successo in quel millennio che era trascorso dalla morte
dell’Anziano fino alla sua resurrezione.
Si, D’rel farebbe meglio a trovarsi un rifugio
antiatomico in cui nascondersi.
Ah, un piiiccolo sondaggio: in futuro i pg
delle Ere del Caos incontreranno i Saint (sì, i Cavalieri
dello Zodiaco, per voi scimmie che siete cresciute a pane ed adattamenti di AVM
ndKK).
Comunicatemi via mail ( killkenny_ba@libero.it ), via mp (per i membri dell’Exa Slayers Word Forum) o tramite i commenti
quali Saint volete che NON sopravvivano.
Ringrazio anche Belial per un’idea presa a
prestito da alcune sue Fan Fiction (Tales
of Darkside e Avvolto in nubi oscure).
Interludio
3:
Incontri romantici 2
Eternal Ice Palace…
Camminava, con un passo talmente leggero da
non essere udibile, per i corridoi ghiacciati del palazzo del Re Bianco.
Figura algida e impassibile, simile per
aspetto alle Koorime (Dame dei Ghiacci ndKK), sembrava non aver alcuna
emozione…
La Priest nota come Kanna Grausherr camminava,
in quei corridoi perennemente avvolti nei ghiacci, senza una meta precisa.
Era stata resuscitata da Dynast, ma la cosa
non la tangeva minimamente.
Così come, in passato, non le era importato di
esser una serva di Naraku.
E, a pensarci bene, non ci sarebbe stato da
stupirsi: lei era il Nulla.
E al Nulla niente importa.
Né della Vita, né della Morte.
Per lei, le vite che aveva spezzato, gli
inganni che aveva aiutato a portare avanti… non importavano.
Non le importava neppure della SUA vita,
figuriamoci di quella degli altri.
Però… adesso qualcosa era cambiato. Se lo
sentiva dentro.
Il che era strano, vista la sua precedente
natura… ma più che normale, vista quella attuale.
I Mazoku erano profondamente diversi dagli
Youkai.
E questo si ripercuoteva sull’attuale
personalità della Priest.
“Perché” Si chiese poi… “Perché continuo a
pensare a quell’uomo?” … mentre le sensazioni che
aveva provato al momento di tornare in vita si riversavano di nuovo in lei.
Si era sentita, mentre veniva
portata nelle sue stanze…
Protetta.
E felice.
Cosa che, in vita sua, non aveva mai provato.
Come ‘guidata’ da qualcosa, raggiunse la cima
del maniero di ghiaccio…
Rimanendo giustamente scioccata: va bene che
adesso erano, sia lei che la persona lì fuori, dei Demoni dei Ghiacci… ma
cazzo! Allenarsi con la spada A TORSO NUDO nella notte artica, in cima ad un
castello di ghiaccio immenso, questo era decisamente fuori da
ogni logica!
Tuttavia, dopo lo sconcerto iniziale, rimase
imbambolata a fissare lo spadaccino dai capelli d’argento muovere se stesso e
la propria spada in armonia con il vento che lì soffiava, ogni singolo fendente
rapido come un fulmine e preciso come la morte.
Sembrava una danza di morte, a cui i venti che soffiavano sull’Eternal Ice Palace si
univano docili, come per non scatenare le ire dell’ex Soldier.
E la Priest rimase lì per un pò ad osservare i
suoi movimenti…
Poi, scuotendo un poco la testa, si riscosse
da quei pensieri.
Non erano… salutari, visto il suo attuale
lavoro.
-Come mai qui in cima?- Fece il General,
rivolto alla Priestess sua collega.
-Passeggiavo.- Fece laconica lei, mentre
Sephiroth rimaterializzava su di sé i propri vestiti, sdraiandosi sul ‘tetto’.
-Io invece sono venuto qui
per allenarmi… e per guardare il cielo stellato.-
-Perché?-
-Io… non mi sono mai interessato molto di
quello che mi accadeva intorno: troppo occupato ad essere il soldato perfetto
che mio… ‘padre’- Oh LoN,
quanta acredine in quella semplice parola! -… voleva, per potermi accorgere di
certi particolari della natura… e poi dopo, impegnato com’ero nel tentativo di
distruggere il mondo…-
Gocciolone
del castello, a Valgarv fischiano le orecchie.
-Io…- cominciò lei, sedendosi presso lo
spadaccino, e volgendo anche lo sguardo al cielo -… “un cielo diverso da quello
che conosco… ma posso dire di averlo mai veramente
osservato?” penso di esser nella tua stessa situazione… non mi è mai importato
nulla di quello che succedeva intorno a me… eseguivo solo gli ordini che il mio
precedente padrone mi impartiva… (ETCHIÙ Nd Naraku)-
Detto ciò, chinò un attimo la testa,
nascondendo il volto intristito con i lunghi capelli bianchi.
Il Grande Generale, come guidato da un impulso
che neanche immaginava di avere (Forse solidarietà? Somiglianza di vite? O…
qualcos’altro? ndKK) fece qualcosa d’inaspettato.
Con uno scatto si alzò rapido a sedere… e dopo
aver abbracciato la sua collega, si rimise sdraiato, con la Priest dai nivei
capelli ancora tra le braccia…
Dopo un istante di sorpresa, Kanna socchiuse
gli occhi e si accoccolò addosso al collega.
“Come stò bene… qui.”
Deep Marin Castle, mattina successiva…
*KK
mastica tabacco per riprendersi dall’attacco di carie che gli è venuto a scrivere
il precedente pezzo, firma un paio di assicurazioni sulla vita, il testamento e
indossa una corazzatura medievale.
DarkKK:
Come mai tutte queste precauzioni?
KK: Te
le immagini le reazioni dei fan di Sephiroth e Kanna a quel pezzo?
DarkKK:………
prendi anche delle armi…
KK:
Bravo, vedo che hai centrato il problema!*
In una sala, sotto gli occhi del Mei – ou,
Deep Sea Dolphin stava completando i preparativi per poter accedere al sapere
dei Libri dei Segreti Proibiti.
Seguendo lo schema dei suoi pensieri, il
corallo che componeva quella sala, scelta per l’operazione, prese a modellarsi,
formando nella propria struttura una stella a dodici punte inscritta in un
cerchio.
Poi, i libri si posizionarono ciascuno su una
delle punte del cerchio… e con un comando, la Kai – ou ordinò a quegli
artefatti di assumere il loro vero aspetto.
Dove prima c’erano dei libri, ora
galleggiavano dodici sfere di cristallo, ciascuna con un suo colore ed una sua
aura.
Nel corallo del pavimento si formarono
altrettante nicchie, che accolsero le sfere, mentre rune mistiche si
aggiungevano alle incisioni.
-Ed ora? Sai meglio di me che i Libri
rimarranno sigillati finché non sarà il momento.-
-Oh no Phibrizio… vedi, poco dopo la Kouma,
quando i Dorati cominciarono i pogrom
contro di loro, i Draghi Oscuri
vennero da me, consegnandomi il loro Libro dei Segreti Proibiti. Ecco perché
adesso…- Disse Dolphin, mentre estraeva da una tasca sul Piano Astrale un libro
nero con le rune rosse -… posso desigillare i Libri… ed accedere al Giardino
della Memoria Ancestrale.-
-Parli della dimensione / biblioteca in cui le
razze dei Draghi inscrissero la conoscenza dell’Epoca d’Oro? Gli umani la
chiamavano anche Enciclopedia Verum… e adesso quel potere è tuo, sorellina… mi
sa che dovrò stare attento, in futuro.-
-Preoccupati piuttosto che il tuo nuovo
Guardiano del Cocito non decida di far saltare in aria il tuo palazzo.- Ribattè
Dolphin a Phibrizio.
-Sorellina… già una volta hai fatto cilecca
con questo tipo di previsione… ricordi Seigram?-
-Non rinfacciarmelo. Piuttosto, dopo mi
servirebbe il tuo aiuto.-
Mentre parlava, Dolphin trasformò anche
l’ultimo dei Libri, la cui sfera andò ad incastrarsi al centro del simbolo
precedentemente intrecciato.
Un gigantesco tornado sembrò alzarsi
dall’intricato simbolo, e Dolphin vi entrò…
Giardino della Memoria Ancestrale
La Dark Lady degli abissi
osservò incuriosita il luogo in cui il vortice l’aveva trascinata.
Sembrava, come diceva il nome, un immenso
giardino…
Decorato, però, da centinaia di monoliti
grigi, recanti scritte arcane sulle proprie superfici.
Lei si avvicinò, pronta a ricevere la
conoscenza lì iscritta…
-Ferma, Demone! Ferma la tua mano, o dovrò porre fine alla tua vita!- Urlò una
possente voce…
Possente almeno quanto il corpo del
proprietario.
Il gigantesco umanoide metallico noto come
Asgard il Difensore proteggeva da più di cinquemila anni quel luogo… e NESSUNO
avrebbe avuto accesso alle memorie da lui custodite.
-Custode, abbassa la tua arma. Io, Deep Sea
Dolphin, possiedo le Chiavi del Giardino. Per il potere da esse
conferitomi, POSSO accedere alla conoscenza a te affidata!- Ribattè la Dark
Lady.
Al che, con un sonoro SDENG!,
la mascella di Asgard crollò oltre qualsiasi limite anatomico.
-C – come?- Fece il golem, con gli ‘occhi’ a
pizza e le pupille ridotte ad un puntino.
-Hai sentito bene, razza di bestione
metallico. Quindi calmati e stà zitto.- Disse Dolphin, mentre iniziava a
‘memorizzare’ quello che le serviva.
Quando ebbe finito, si rivolse al costrutto.
-Asgard, dato che ormai le Chiavi di questo
reame sono in mano mia, il tuo compito di Guardiano è finito… io ti offro la
libertà… nelle mie fila, ovvio!-
Asgard non riuscì a replicare… se quello che la demone diceva era vero (e lo era, perché solo con tutti i
Libri dei Segreti Proibiti si poteva accedere a quel luogo), lui non aveva più
uno scopo…
Il compito che i suoi creatori gli avevano
dato era molto semplice: proteggere quel luogo finché qualcuno degno non fosse
giunto a reclamare la conoscenza da lui custodita.
Ed ora che quell’evento si era verificato…
cosa ne sarebbe stato di lui?
-“In fondo… che motivi avrei per NON
accettare?”… come desideri, Deep Sea Dolphin, Kai – ou.- Disse il gigantesco
essere inchinandosi.
Deep Marin Castle, poco dopo.
Phibrizio non fu troppo stupito nel vedere
Dolphin uscire dal vortice accompagnata dal custode
del Giardino.
Con la confusione che aveva permeato la
realtà, il fatto rientrava nella normalità più totale.
-Ok sorellina. Ora che hai il grezzone dalla
tua, mi puoi dire a che ti serve il mio aiuto?-
-Semplice fratello. Mi serve che tu mi aiuti a
recuperare (e resuscitare) un’anima su cui ho messo gli occhi.-
-Per me va bene… ma come ci arriviamo da
quell’anima? Perché non ti saresti rivolta a me, se non si trovasse in un’altra
realtà.-
-Uno pseudo – piano di realtà, a dirla tutta…
inizia a concentrarti, che la strada per il Kage no
Kai (Regno delle Ombre ndKK) è lunga.- Disse la Lady degli oceani.
Gocciolina
dell’autore
Da qualche parte sulla costa del Continente
Esterno, stessa mattina.
In una grotta nascosta agli occhi di tutti,
avvenivano, da un paio di secoli a quella parte, degli incontri clandestini tra
un paio di creature plurisecolari.
Un ragazzo, apparentemente umano (la sua
natura demoniaca veniva tradita da un paio di cornini
neri e da una coda frecciata che guizzava dietro di lui), lunghi capelli neri
ed occhi color dell’ossidiana, stava TENERAMENTE abbracciato ad una sirena (!)
dagli occhi azzurri ed i capelli nero – azzurrini.
La lunga coda di lei era immersa in acqua, e
il fatto che non ne volesse uscire dovrebbe far capire a noi lettori che forse,
tanto sirena non era…
*KK
guarda un poco speranzoso i lettori…*
Lettori:……
*Speranze
infrante come al solito.*
KK (gocc): ‘Azzo, più tardi di Gourry
quando si parla di magia…
*KK ignora
i lettori idioti e riprende a narrare*
… si trattava, infatti, di una
demone del clan Deep Sea, che andava SEMPRE a trovare il suo amante…
KK (con
le armi dei due alla gola): o forse sarebbe meglio dire compagno…
…emh
cioè compagno.
-Ne – chan, io… mi spiace, ma ho paura che mi
abbiano scoperto… temo che non… potrò più incontrarti…- Fece il giovane.
-Ma… potresti chiedere asilo a Lady Dolphin…
lei ti proteggerebbe…-
-Neppure lei potrebbe fermare la furia del Re
Nero…- Detto ciò, la abbracciò nuovamente…
Sarebbe stato doloroso separarsi da lei, ma
era l’unico modo per metterla al sicuro dalla vendetta del suo ex padrone.
Con la morte nel cuore, si accinse a
teletrasportarsi schermando il teletrasporto…
Quando si accorse che qualcosa stava bloccando
il Piano Astrale.
“Maledizione! Qualcuno agli ordini di
Phibrizio mi deve aver beccato!” Pensò il Demone, facendo comparire la sua
falce, Lethal Moon, e preparandosi a vender cara la pelle.
Nerea s’incupì, percependo anche lei il
blocco… evocata la sua arma, un arpione color azzurro cupo, si preparò anche
lei a combattere, e al diavolo gli ordini.
Certo, per quel che il suo aiuto poteva
valere… finché rimaneva in acqua, la maledizione di LoN
al suo clan non si manifestava… ma una volta fuori,
sarebbe stata completamente indifesa.
Una massiccia figura, ammantata in un mantello
scuro, comparve nella caverna…
E senza dire nulla, si avventò sui due,
cercando di colpire il moro con un braccio simile a quello di un Drago.
Lettori:
Braccio da Drago? Ma…
KK: Sssst! No spoiler please!
Colpo parato subito dalla falce del Demone.
Una raffica di potere emessa dalla sua corrispondente del Clan Deep Sea
costrinse l’aggressore ad indietreggiare… o almeno ad allontanarsi dai bordi
rocciosi dell’insenatura di quella grotta.
Poi l’ex Priest del clan Hellmaster si lanciò
in un corpo a corpo con il suo avversario, in modo da dare il tempo a Nerea di
fuggire di lì.
Dopo alcuni scambi di colpi, il misterioso
tipo si mise a ridacchiare…
-Bene, a quanto pare
non hai perso il tocco, Cerberus Hellmaster… o dovrei chiamarti con il tuo nome
umano, Dessran?- Fece, scoprendo il proprio volto: davanti ai due sorpresissimi
amanti vi era Garv Chaos Dragon, sogghignate e in forma semidraconica.
Istantaneamente, la pressione dei due crollò sottoterra.
-Ok. Quanti secondi ci restano
da vivere?- Fece Dessran.
-Dipende da te. Io avrei bisogno di qualcuno
di fidato che faccia da ambasciatore del mio Clan
presso Dolphin. E, scoperto che eri vivo, ho voluto scoprire di persona se ti fossi arrugginito o meno.-
-E cosa ci guadagno?-
-Oltre all’evitare che il mio infernale
fratellino rompiballe ti macelli in maniera truculenta? Bè, potrai farti vedere
in giro senza dover stare attento ad eventuali sicari, potrai vedere tutto il
tempo la tua bella sirena qui presente e sarai al riparo dagli scatti d’ira di
Phibrizio.-
-GLOM! … mi sa che mi conviene accettare… sono
al vostro servizio, Lord Garv.- Fece il Demone, inchinandosi. Meglio andar a
lavorare per il Signore delle Guerra che finire i propri giorni sotto le cure
di Phibrizio.
-*grin* Ottima scelta…-
Una rapida infusione di energia demoniaca, ed
il moro passava sotto il clan Chaos Dragon.
-I tuoi impegni come ambasciatore cominciano
da adesso. Quindi, dopo che tu e la tua fidanzatina avrete finito, fila al Deep
Marin Castle.- Fece poi Garv, sparendo per tornare al suo maniero.
Se non si sbagliava…
ci sarebbero stati dei casini ENORMI…
************* Qui inizia un cameo di Ilune Willowleaf
********
Garv se n'era appena andato.
Dessran e Nerea erano ancora, armi in mano,
l'uno in piedi nella grotta, l'altra mezza in acqua.
Fecero sparire le armi, e il moro si sedette
sul bordo dell'acqua.
-A quanto pare, oggi sono DANNATAMENTE
fortunato...- sorrise, mentre Nerea, con un paio di colpi di coda, si accostava
a lui, posandogli la testa in grembo. Dess si chinò per baciarla, dolcemente,
sulle labbra.
-Lord Garv ha detto che sarai il suo
ambasciatore presso lady Dolphin. Ambasciatore? E per cosa? Lord Garv è
sempre stato in buoni rapporti con la mia signora...- mormorò Nerea, gli occhi
socchiusi. Le dita di Dessran che le pettinavano i capelli erano delicate, e le
trasmettevano sensazioni deliziose.
-Se devo essere sincero, meditavo già da tempo
di mettermi al servizio di Lord Garv. Poi l'Hellmaster ha trovato il modo di
ucciderlo, e quindi ho preferito continuare a tenermi nascosto. Ma con tutto
questo macello che sta succedendo ultimamente, sapevo
che non sarei potuto restare celato a lungo. - scivolò in acqua assieme alla
sua compagna.
-Allora tutto sommato ti va bene, non essere
più un libero...- chiese Nerea, slacciando la fibbia d'argento che tratteneva
le due cinghie di pelle sul petto di lui. La fibbia un tempo aveva uno stemma,
ma esso era stato raschiato via con cura. ora, sull'argento
riluceva quello del Chaos Dragon.
-Essere un libero può essere bello: nessuno a cui ubbidire, nessuno a cui fare da fattorino... ma alla
lunga, è stancante non avere un vero rifugio a cui tornare, un padrone che, se
anche ti fa lavorare dannatamente tanto, ti garantirà un minimo di
protezione... Insomma, ero abbastanza stufo. Specialmente perché dovevo stare sempre
nascosto intanato, come un sorcio in una casa di gatti, con i demoni
dell'Hellmaster in giro. Non era piacevole...-
La faccia contrita di Dess era talmente comica
che Nerea rise.
-Come sei melodrammatico!-
-Spiritosa. Comunque, a parte l'infarto che avrei preso se avessi ancora un muscolo cardiaco che possa
infartarsi quando lord Garv si è rivelato, beh, non posso lamentarmi. la cosa più bella, è che proprio per motivi di lavoro, potrò
stare MOLTO a lungo con te...- terminò Dess, preferendo baciare la sua ragazza,
piuttosto che perdersi in discussioni.
-Mmm... davvero fantastico, già...- fu l'ultimo commento di Nerea.
Difficile capire se riferito alla notizia del lungo tempo da trascorrere
assieme, o al bacio appena ricevuto.
Lascio ai lettori pervertiti il compito di
immaginare cosa possono fare un paio di demoni con la passione per certe cose
carnali con un'oretta a disposizione, anche per non far venire la carie e il
diabete a KillKenny...
Capitolo 21 *** Cap. 6, part 1: In the Shadows ***
Qualcuno
chiede quando si muoveranno le Forze del Bene…
teoricamente si sono GIÀ mosse (vedi Cavalieri di Ceiphed e Draghi Cromatici),
ma state tranquilli, vedremo i rappresentanti ‘ufficiali’ tra un capitolo.
Cap. 6; part 1
In the Shadows…
Dragon Dungeon, pocodopo…
-Ok, cosa stà per succedere?- Chiese Garv alla
sua Priest, che, a quanto pareva, possedeva un poco di dono precognitivo.
-Semplice: quegli idioti al soldo del
Consiglio stanno per ripetere qui la loro performance dell’Hellmaster Manor.
Compreso il finale.- Disse Philia al suo capo.
-Al solito, fantasia zero, vero?- Fece Valgarv
scocciato.
-Bha, sarà per la merda che gli infasa il
cervello…- Fece Zanafer.
-Era “La merda che gli INTASA il cervello”-
Fece Valgarv
-Quello che è!-
-Piantatela. Tanto anche un mega – sigillo non
ci farà nulla. Specie ai nostri alleati e a Gabriel.-
Come a confermare le parole del rosso, il
sigillo mistico calò di nuovo… anche se, stavolta,
erano le aure di Vrabazard e Valwin ad aver colpito il Dragon Dungeon…
-Come volevasi dimostrare.- Disse Razor
scocciato da quella grana. -Piuttosto, Cerberus si nascondeva davvero in quella
grotta?- Fece l’ex mercenario al suo capo.
-Certo. Mi spieghi come sapevi che era ancora
vivo?-
-Semplice: Saber mi disse che non aveva
beccato la sua anima tra i defunti. E adesso, dato che avevamo ragione,
Phibrizio ci deve un fracco di soldi.-
-Come? Mi stai dicendo che il rompipalle
sapeva che Dessran era ancora vivo?-
-No, lui affermava che era morto, e che, dato
il buonismo di cui è affetto, la sua anima non si trovasse negli Inferi. Io e
Saber sostenevamo il contrario: lui per l’assenza di tracce sui Piani
Spirituali, io perché avevo beccato il suo odore…- Concluse il mercenario
ghignando.
-Piuttosto…- Fece Valgarv ai presenti -… cose
ne facciamo degli scocciatori in arrivo? E a cosa ci serve un ambasciatore? Noi
e la Regina degli Oceani non siamo mai stati in pessimi rapporti, anzi!-
-Per i Draghi Idioti aspettiamo che arrivino
più vicino e poi li friggiamo.- Disse Garv, ordinando ai membri del Clan (ed
agli alleati) di prepararsi a compiere la loro strage quotidiana. -Quanto
all’assumere un ambasciatore… in futuro, e lo so perché ho visto uno sprazzo
delle visioni di Dolphin, lei ed il suo Clan affronteranno certi avversari, e
avranno bisogno di qualcuno che sia immune alla
maledizione di LoN. Solo il General (che si
beccheranno tra poco) ed Asgard il Difensore? Non basterebbero, ed i loro
alleati draconici non potrebbero di certo competere con Angeli e Deità. Ergo,
mi serviva una scusa per far entrare un alleato abbastanza forte nelle loro
fila.- Concluse il Demone, assumendo la sua forma semidraconica e iniziando a
dirigersi verso le uscite.
Più distante (e parecchio più in su)…
Uno stormo piuttosto grande, ma non più di
quello annientato da Bael e dai suoi sottoposti sopra le sabbie del Deserto della
Distruzione, stava volando a tutta forza verso la fortezza di Garv.
-Ok, se riusciremo ad esser abbastanza rapidi
i loro ‘rinforzi’ non potranno sorprenderci.- Disse il capo, tremante come il
resto dello stormo.
-Sorpresa!- Fece un’ironica voce sopra di
loro. Con un curioso colorito a righine blu, i Draghi Dorati alzarono le testa, solo per incontrare lo sguardo divertito del
Dragonslayer Xellos Metallium.
-Ed ora… fate ciao ciao
alla vita, idioti!- Disse il Prete Dispettoso, caricando un poco del suo potere
sulla punta del suo dito, interrotto da una musichetta che iniziò a diffondersi
nell’aria.
KK: Ok,
mettetevi nelle cuffie la Cavalcata delle Valchirie, grazie!
Con dei tic alle sopracciglia, Draghi e Demone
si voltarono verso la direzione da cui proveniva la musica…
Solo per vedere una massiccia figura azzurra,
grande più delle montagne, bucare (letteralmente) le nubi, portandosi alla loro
quota.
Khellendros l’Azzurro, Re dei Draghi Azzurri,
entrava da campione sul campo di battaglia, mettendosi in coda alla formazione.
Sulla sua schiena, incatenati a ceppi di
fulmini, stava un’orchestrina di demoni, che stava suonando freneticamente.
Gocciolone
dei presenti.
-Sayonara idioti!- Fece il suo vocione, mentre
scariche azzurrine si accumulavano nella sua bocca…
I
presenti nel raggio di un paio di chilometri indossano occhialini neri di protezione
-Tenrai
Shikiken!- Urlò Khellendros, rilasciando un torrente di fulmini azzurrini
sullo stormo… o meglio, ex – stormo, visto che di circa duecento, ne erano rimasti
tre (di cui due gravemente ustionati).
I rimasugli dello stormo, vista la piega che
avevano preso gli eventi, si teleportarono via da quel luogo, prima che Xellos
Metallium ponesse fine alle loro sofferenze (o le aumentasse in maniera
esponenziale, decidete voi)…
Meglio i rimproveri dei propri superiori o
persino la morte, che finire fatti a pezzettini dallo Sterminatore di Draghi o
dal Guerriero Azzurro.
Neanche 5 secondi dopo la fuga dell’ex stormo
di ‘suonatori’, trasformatosi in stormo disuonati, Garv apparve di fronte a
Xellos e Khellendros (NB: l’orchestra di demonietti è stata lasciata libera di
filarsela), dato che Gabriel ed un paio di Ancestrali avevano, in un impeto di
noia, combinato le forze per spaccare il sigillo.
-Xellos, chi cazzo ti ha chiesto di
intrometterti? Ci hai rovinato il divertimento!-
-Garv – sama, lei sa benissimo qual è la
regola fondamentale per vincere una battaglia.-
-Certo: fare…-
-…QUELLO CHE IL NEMICO NON SI ASPETTA.-
Proruppero praticamente tutti gli abitanti del Dragon Dungeon in coro, per
riflesso condizionato.
*Gocciolina
di Garv*
-Appunto. E chi si aspetterebbe mai che
qualcuno venga ad aiutarvi?-
La domanda non necessitava di alcuna risposta.
NESSUNO si sarebbe mai azzardato a PENSARE di andare
in aiuto ai guerrieri del clan Chaos Dragon: al massimo, erano i loro AVVERSARI
ad aver bisogno di soccorso… o delle estreme unzioni, se erano fortunati.
-Ora che hai chiarito
il motivo per cui hai voluto venire qui a far cagarsi sotto quei coglioni
ingialliti, te ne andrai prima o dopo che ti avrò ficcato Extreme Weapon in
culo?- Disse il rosso incavolato perché gli avevano tolto dei promettenti
sacchi da pugile.
Intuendo che il Demone Superiore NON
scherzava, Xellos si affrettò a tagliare la corda prima che Garv mettesse in
atto le sue minacce.
Arrivati al suolo, Khellendros riassunse la
sua forma umana… e si vide davanti un certo Killer di nostra conoscenza… un pelino incazzato.
-Oh, salve nipote. Passate le crisi
isteriche?- Fece il gigantesco guerriero al più pericoloso drago mercenario
della Penisola.
-Male, ma grazie vecchiaccio. Ora potrei
sapere cosa cazzo ci fai di nuovo tra i vivi?- Disse quello con voce
PERICOLOSAMENTE incolore.
-Oh bè, un bravo giovanotto ha pensato di
farmi resuscitare…-
-Ok. Chi è il morituro coglione?-
-Mi pare si chiami D’rel…- Fece noncurante
Khellendros, che non aveva mica capito che il nipote era appena diventato una
macchina omicida ambulante.
E senza dare il tempo al suo capo di
replicare, Razor Chaos Dragon, Killer del Clan, si teleportò seguendo l’aura di D’rel.
-Merda… VALGARV! Te e Mirei seguite il
pazzoide ed impeditegli di ammazzare quell’idiota… quanto a voi, potrei sapere
perché siete qui?-
-Semplice… mi è stato detto che il mio Clan si
è alleato a voi. E siccome non mi garba tanto, voglio
mettervi alla prova.- Fece il Guerriero Azzurro, evocando la
sua ascia preferite, un incubo di acciaio grande come un uomo normale.
-Per me va bene… INIZAMO!- E senza perder
tempo, il massiccio Demone dalla rossa chioma si lanciò sul suo gigantesco
avversario.
Ora, va detta una cosa: Garv, quasi sempre,
guardava i suoi interlocutori dall’alto verso il basso per il semplice motivo
che la sua stazza era superiore a quella della maggior parte dei Mortali.
Ma nel caso di Khellendros era costretto a
guardare in alto, dato che la forma umana del Drago era persino più grande di
lui!
Dopo qualche minella (leggasi: sberle e/o
botte da buttar giù un muro al primo colpo) da parte di entrambi, Khellendros
capì che quello era un guerriero di tutto rispetto…
Pertanto, riassunse le sue sembianze da Drago
e iniziò a ricaricare il suo colpo più potente…
*KK:
Mettersi DI NUOVO gli occhialini scuri, please!*
-TenraiShikiken!- Urlò il gigantesco Drago,
colpendo il punto in cui si trovava in quel momento Garv…
Per evitar di causare grossi danni a chi non
c’entrava con quello scontro, lo aveva lanciato a potenza ridotta. E fu quello
il suo errore.
Al diradarsi del polverone, Garv era un pò
bruciacchiato, ma ancora intero, anche se ansimante.
-“Merda! Se me l’avesse
tirato contro a piena potenza, come ha fatto con i coglioni dorati, ora
sarei fritto! …Bè, adesso tocca a me stupirlo!” Ottimo colpo, ma vediamo come
lo gestisci TU!- detto ciò, Garv assunse la sua forma Beast, e intorno alle sue
bocche si raccolse un bel pò di energia… -Tenrai
Shikiken!- Urlò la voce di Garv, sotto gli occhi stupitissimi di
Khellendros, che si vide piombare addosso la versione
demoniaca del suo stesso colpo letale!
Ridotto ad una quasi – crocchetta, Khellendros
atterrò malamente al suolo, iniziando a riassumere
forma umana e a curarsi con i suoi poteri.
-Ahahaha… incredibile, sei il primo a riuscire
a stupirmi! Una curiosità… chi è l’idiota che ha trasmesso ad un Demone come te
gli insegnamenti della Gilead?-
-Bè, mi hanno iniziato al vostro addestramento
per il semplice fatto che sono un Demone – Drago. Il fatto poi che abbia
spaccato la faccia ad una decina di cosiddetti validi guerrieri da solo ha contribuito a ridurre le proteste.-
Fece Garv, ritornato alla sua forma umana e ghignante come suo solito.
Il Re Drago Azzurro era un valido avversario.
Adesso capiva, dopo essersi pestato con lui, perché Razor, pur odiandolo come
persona, lo stimava tutt’ora come guerriero.
Sarebbe stato divertente fare un combattimento
SERIO con lui. E sarebbe stato ancor più esilarante assistere ad un suo scontro
con un’altra torma di Dorati.
-Ah. Comprensibile… piuttosto, mi è stato
detto che gli Ancestrali vennero sterminati… ora, conoscendo
gli idioti che compongono il consiglio dei cosiddetti Saggi, mi pare QUASI
plausibile…-
-È fin troppo vero, invece! Mio figlio
(adottivo) Valgarv fu l’unico superstite di quella strage, e Razor uno dei
testimoni diretti di quella carneficina.- Fece lugubre il Dark Lord.
E il Blue Dragon Lord di fronte a lui comprese
al volo che non era uno scherzo.
Da D’rel, che in gioventù era stato suo allievo, se lo sarebbe anche potuto
aspettare…
Ma da quel guerriero dalla rossa chioma che
aveva di fronte?
“No. Questi non sono gli occhi di un bugiardo.
Di un assassino, di un combattente… ma non di uno che inganna per mestiere.” Pensò il guerriero, porgendo poi la mano a Garv.
-A quanto pare, saremo alleati. *evilgrin*-
-E che i Dorati possano
farsela sotto al saperlo.- Rispose il rosso, stringendo in una morsa d’acciaio
la mano del suo interlocutore… stretta subito ricambiata a pari intensità
dall’altro, ovvio!
*KK
inizia a vender biglietti per il Massacro del Consiglio dei ‘Saggi’
KK: E
passiamo a vedere cosa combinano Dolphin e Phibrizio*
Kage no Kai, tempo
ignoto.
Ogni sotto – Piano di esistenza era diverso da
tutti gli altri.
E il Regno delle Ombre (o Kage no kai) era uno dei più complicati di tutta l’Esistenza (o
Multiverso).
In un primo strato (che agli occhi dei demoni
appena arrivati e dei ‘residenti’ era come un cielo buio e senza stelle)
dimoravano le anime di quei poveri sventurati spediti lì da particolari
incantesimi / rituali.
Cosa comune a tutti gli ‘strati’, era il
semplice fatto che le speranze ed i sentimenti più positivi sparissero
con una rapidità incredibile.
Lo strato successivo era simile ad una città,
sterminata ed oscura.
Improvvisamente, mentre invisibili scendevano
nelle strade, Dolphin si portò una mano alla testa.
*Maledizione…
il potere di questo posto stava quasi per colpirmi…*
*Calmati,
e cerca di pensare in modo aggressivo.* Le rispose il fratello. *Anche se, con la tua aria da sirenetta
innocente, non penso che tu possa riuscirci.*
*TI
FACCIO VEDERE IO QUANTO POSSO ESSERE AGGRESSIVA!* Urlò telepaticamente lei
al fratello, scassandogli i ‘timpani’.
*Ecco,
continua così.* Finì il Re Nero, mentre si avviavano per quelle strade buie
e sporche.
Grazie alla carica oscura che emanava il loro
obbiettivo, non avrebbero avuto il minimo problema a trovarne le tracce…
Il problema era che dovevano scendere di uno
‘strato’ (simile a delle catacombe), e ancora non si trovava!
-Mò mi sono incazzato…- Fece Phibrizio,
visibile e arrabbiato come non mai (al che conviene suicidarsi: si soffre meno
e si fa prima), afferrando un abitante di quel luogo, simile ad uno zombie.
-Dimmi dove posso trovare questo tipetto, e
alla svelta!- Disse alla creatura, mostrandogli un’immagine della sua ‘preda’.
I mugugnii terrorizzati della ‘cosa’ fecero
capire al Mei – ou che l’essere aveva recepito il messaggio.
Seguendolo, i due Dark Lord (NB: anche Dolphin
si era scocciata di esser invisibile) raggiunsero quello che sembrava un
portale simile ad un pozzo.
-LÌ SOTTO?!?- Urlò stupito
Phibrizio: il loro ‘bersaglio’ doveva esser bello rognoso, se avevano creato
uno ‘strato’ apposta per lui!
Cenno d’assenso del porello.
-Bene. Lascia che ti… liberi dai tuoi
problemi.- Concluse il moro, disintegrando la loro ‘guida’.
-Era proprio necessario?-
-No, ma mi andava di farlo.-
*Gocciolone
dei lettori*
-Vabbè, scendiamo e recuperiamo quel
pazzoide.- Fece Dolphin scacciando il gocciolone dalla sua testa.
All’interno del portale, si trovava uno spazio
simile ad un deserto, spazzato da tempeste, in cui vi era un perenne
crepuscolo…
Seguendo le onnipresenti tracce di aura
maligna, arrivarono presso una duna…
-Qui sotto.- Fece Phibrizio, usando i suoi
poteri per spazzar via la sabbia ed isolare la zona dal vento.
Dolphin vide sotto di sé uno sferoide di
vetraccio opaco, al cui centro vi era una forma scura.
-Ed ecco un’altra grana… vediamo di
sbrigarci!- Fece la Dark
Lady, colpendo con il suo tridente lo sferoide…
Non l’avesse mai fatto: in pochi secondi,
dalla crepa fuoriuscirono abbastanza bestemmie da sconvolgere perfino
Phibrizio!
Dopo lo sfogo del ‘prigioniero’…
-Credo di capire perché si è creato questo
affare di vetro: a furia di provare odio e rabbia, quel tipo ha emanato
abbastanza energia da fondere la sabbia intorno alla sua cella.- Fece Phibrizio
dopo essersi sturato el orecchie.
-LoN – sama, non ho mai sentito tante
parolacce! Neppure quando alla riunione di mille anni fa Zelas si è rotta un’unghia!- Disse Dolphin altrettanto stupita.
-Iniziamo a tirarlo fuori…- Detto ciò, il Mei
– ou tirò fuori dalla prigione vetrata un massiccio
sarcofago, ricoperto (letteralmente) di sigilli di varia natura.
Normalmente, si sarebbe concentrato, avrebbe
focalizzato el sue arcane energie e avrebbe disintegrato i sigilli.
In quel momento, invece, seguendo il suo
sadico senso dello humour, si limitò
a piegarsi vero il sarcofago.
-Sigilli? Se non ve ne andate, vi faccio
sentire il repertorio di barzellette di Garv.-
Al che i sigilli fremettero e con delle urla
di terrore svanirono nel nulla.
Goccioloni
multipli dei presenti.
-Ok, ora vediamo di tirar fuori questo
piantagrane…- Fece Dolphin, ormai assuefatta a quelle scene, mollando un calcio
al coperchio del sarcofago.
Che subito si aprì, facendo uscire uno
spirito…
La pelle abbronzata, gli occhi color delle
ametiste pervasi da una leggera traccia di follia, ed i capelli bianchi sparati
in tutte le direzioni contribuivano a NON rendere rassicurante il suo aspetto.
-Yami Marik, presumo.- Fece Dolphin allo
spirito.
E a voi
cosa ve ne frega? Disse lo
spirito, facendo seguire allo scatto altre duemila
parolacce.
-*sweatdrop* Peggio che parlar con Garv quando
gli girano…- Fece Phibrizio, prima di far provare allo spirito le gioie di una
scarica da 10.000 Watt (o Maledizione Cruciatus per i fan di Harry Potter™
ndKK).
-Ora che mio fratello ha ristabilito una certa
calma, potresti stare a sentire la mia proposta?-
*gocciolina*
Ok, cosa volete?
-C’è che ho acquistato la tua anima. Ergo,
adesso mio fratello ti resuscita e te ne vieni con me tra le mie fila senza
rompere il cazzo.-
*Gocciolone
dei lettori*
-Un pò più di tatto no, eh?- Fece Phibrizio,
preoccupato. Poi, telepaticamente allo spirito *Fai meglio ad accettare: non bisogna MAI contraddire una donna in…
stato interessante.* Detto questo, Phibrizio preparò la falce.
*Gocciolina
dello spirito*
V- va
bene…
-Benissmo. Ora stà fermo che ti resuscito… ah,
se vuoi urlare, FALLO!-
E così la falce carica di potere demoniaco di
Phibrizio colpì lo spettro, iniziando a resuscitarlo…
Il corpo si riformò rapidamente.
Con i dovuti cambiamenti post – rinascita. Certo, i vestiti (Jeans stinti, maglia scura, tonnellate di
fascette metalliche ad un braccio, collo ed avambracci) ed i capelli (in
un’acconciatura che contraddiceva le leggi della fisica) erano rimasti
immutati, ma gli occhi color ametista ora avevano la tipica pupilla ferina, e
la chioma antigravità arrivava ora fino alle gambe, mentre le fascette
metalliche erano ora color nero attraversate da rune rossastre. -Umh… fantastico!
Con questo potere, potrò vendicarmi del Faraone e di quegli idioti dei suoi
amichetti!- Disse il neo – demone.
-Scordatelo.-
-COOOSAAAA?!?òó-
-Ripeto: scordatelo. Dimenticati quei tipi,
perché faresti ogni volta la stessa, identica fine.-
-E se a dirlo è la mia cara sorellina, puoi
star certo che ha ragione: ci azzecca il 99,99% delle volte…- Fece Phibrizio
sconsolato.
Yami Marik, a sentire che non avrebbe potuto
vendicarsi, iniziò a rabbuiarsi…
-Anche se non ti potrai vendicare, io ti offro
comunque un posto di rilievo nelle mie fila. E più potere di quanto avresti
potuto immaginare nella tua precedente vita.- Aggiunse Dolphin per bloccare sul
nascere una nuova scarica di bestemmie.
Alle parole della Dark Lady, una scritta al
neon si accese (metaforicamente) negli occhi di Marik… e la scritta era POTERE
ASSOLUTO.
-Dove devo firmare?-
GOCCIOLONE
COSMICO dei presenti.
-… Inginocchiati davanti a me e giurami
fedeltà.- Fece la Dark Lady,
dopo aver infuso il neo – demone di energia demoniaca.
-Sono ai vostri ordini.- Fece quello,
inchinandosi di fronte alla sua padrona.
Mentre diceva ciò, lo spazio intorno a loro
tremolò come una candela consumata, svanendo e lasciando posto ad una camera dalla pareti in pietra, non dissimile dalle catacombe da cui
erano arrivati.
-Questo posto stà andando in pezzi… ed è
logico, dato che era stato creato per tenerti chiuso qui… meglio filarcela.-
Fece Phibrizio, iniziando a risalire le scale.
Usciti dal Kage no
kai, si diressero verso il loro piano di esistenza… verso la loro casa.
Glossario:
Tenrai Shikiken (Trad: Colpo
d’Energia Letale del Fulmine Celeste): La tecnica più potente di Khellendros,
che unisce l’arma a soffio dei Draghi con una quantità di energia spirituale di
poco inferiore a quella emessa da un Dragon Slave.
Dato il contraccolpo energetico di questo colpo, Khellendros lo usa solo nella
sua forma di Drago. Garv lo ha appreso grazie agli insegnamenti della Gilead
appresi durante la faida con Phibrizio, ma non si sa se lo possa usare anche
mentre è in forma umana.
NdKK: Un anime fan
che conosco ha detto che il colpo ricorda il cannone ad onde della Yamato… e
gli ho risposto che la cosa è voluta!