Love keep us blind

di lilspot
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Can't say what I mean ***
Capitolo 2: *** Thank you very much ***



Capitolo 1
*** Can't say what I mean ***


Love Keeps Us Blind

Premessa: Questa fan fiction  un esperimento. Sono un grande fan dei Kaiser Chiefs, una band che in Italia non ha avuto grande successo. Mi hanno sempre ispirato le loro canzoni, anche se alcune mancano di senso.  Max, il protagonista dei miei, libri è anche lui un fan e riprendo questo aspetto in “Love Keep Us Blind”. Eccetto questo capitolo, il primo, in cui introduco la storia e il protagonista, Steven, tutti gli altri capitoli saranno legati ad una canzone dei Kaiser Chiefs. Il titolo di ogni capitolo sarà il titolo della canzone che ha ispirato il capitolo (anche questo primo capitolo) e, finito il racconto, metterò il link del video su Youtube della canzone.
Piccola Anticipazione: anche i componenti della band saranno presenti nel racconto, anche se non so ancora bene come.
 
Si susseguiranno modifiche nella premessa per rendere tutto più chiaro e rispondere alle vostre domande

 
 

Can't Say What I Mean

Steven stava guardano fuori dalla finestra, assorto nei suoi pensieri. Era una giornata calda e non aveva voglia di uscire.  Passò davanti a uno specchio e si fermò. Si passò una mano tra i capelli neri e corti, sistemati con il gel, tra la barba ben curata. Gli occhi castani e vispi, troppo spesso celati dietro le lenti scuse dei suoi Aviator, osservavano il possente corpo. Steven rise pensando a come lo chiamavano gli amici sin da ragazzino.
“Sono ancora il piccolo Steve, infondo” pensò mentre si lasciava lo specchio alle spalle. Steven superava di poco il metro e ottanta, ma dagli amici veniva ancora chiamato “Piccolo Steve”.
Stava sorseggiando il caffè in cucina quando il cellulare squillò.
<< Steven, come va? >>
<< Ciao Dan. >>.
Steven lasciò cadere la tazzina vuota nel lavello, poi tornò a parlare al telefono.
<< Qui tutto bene, te? >>
<< Sono appena tornato dalle ferie. Hai da fare? >>
<< No, oggi non lavoro. >>
<< Perfetto >> disse gioioso Dan, << Tra dieci minuti allo Springfield. Ci sei? >>
<< Certo! >>
<< A dopo. >>
<< A dopo. >>
Steven, che nel frattempo si era spostato nel salotto, lanciò il cellulare sul divano e andò a vestirsi.
Era appena uscito di casa quando ricevette un messaggio. Lo lesse ad alta voce, a quel refolo di vento che lo colpì.
<< Steve, I can’t say what I mean, but you know when you go, where you go. >>




Kaiser Chiefs - Can't Say What I Mean

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Capitolo 2
*** Thank you very much ***


Thank you very much
 

Dan era seduto sopra la panchina fuori dal bar Springfield. Stava fumando e spense la sigaretta quando vide arrivare un sorridente Steven. Si era vestito in modo sportivo: una polo blu, pantaloni da calcio neri e scarpe da ginnastica.
<< Hey! Dan! >>
I due si abbracciarono.
<< Entriamo. Buddy ti sta aspettando. Abbiamo una sorpresa per te. >>
I due entrarono nel bar: il bar era composto da due locali separati da un assembramento di scaffali. Nel primo locale, quello con il bancone, Renzo, il proprietario dello Springfield, stava sistemando le bustine dello zucchero nel grande contenitore verde.
<< Buongiorno. >>
<< Ciao Renzo! >>
Dan e Steven, dopo aver salutato il barista Renzo, si accomodarono al tavolo dietro lo scaffale delle brioches. Buddy li stava spettando già seduto sorseggiando un caffè con uno sconosciuto.
<< Piacere di conoscerti. Io sono Marco. >> disse l’uomo seduto accanto a Buddy, stringendo la mano a Steven.
Era alto e vestito elegantemente, in giacca e cravatta, aveva l’aria di un uomo d’affari.
<< Piacere, Steven. >>
Il barista arrivò con altre due tazze di caffè e fu allora che Buddy prese parola.
<< Steven, ti ho chiesto di venire per due motivi. Il primo è che la partenza per le vacanze dobbiamo anticiparla alle nove, quindi mangeremo in aeroporto. Il secondo motivo è Marco. Quel’è il tuo sogno nel cassetto? >>
Steven finì di bere il suo caffè prima di rispondere.
<< Diventare milionario. Lui può aiutarmi? >>
<< No. >> rispose sorridendo Buddy, << Qual è il tuo sogno musicale? >>
<< Cantare in una band? >>
<< Lui ti, anzi, ci darà una mano. >>
Il volto di Steven si illuminò di gioia.
<< Spiega tutto. >>
<< A te piace cantare, giusto? Io suono la batteria sin da piccolo e Dan se la cava con la tastiera. Gordon ha la fissazione per il basso, Cliff Burton e Flea. >>
<< Fin qui ci sono. >>
<< Marco è un chitarrista. Suonava in una band, i Macao Killer Sound, fino a qualche anno fa. >>
<< Quei Macao Killer Sound? >> chiese Steven.
<< Mi sorprende che tu conosca i MKS. >> intervenne Marco.
<< Certo. Li adoravo. In Italia ci sono poche band che fanno musica buona. >>
<< Allora, posso far parte della band? >>
<< Marco, lo chiedi a me? Buddy, mettiamo su una band? >>
<< Sì Steve, mettiamo su una band! Renzo ha già preparato il palco. >>
Buddy si alzò dal tavolo e indicò l’angolo lontano e buio del bar: tra una finta libreria e una gigantografia di un quadro surrealista era stato allestito un piccolo palchetto, con sopra una batteria, una tastiera, un’asta con microfono e lo spazio necessario per il chitarrista e il bassista. Steven corse subito ad accendere le luci e a posizionare il microfono.
<< Io devo andare a lavorare. Dobbiamo sentirci prima della vostra partenza, ok? >> disse Marco.
<< Uno, due, tre, prova... aspetta Marco, due minuti. >>
<< Cos’hai in mente Steve? >> chiese Dan sorpreso.
Steven tirò fuori il cellulare, ci smanettò un po’. Dopo aver aperto il player musicale e cercato un canzone, schiacciò play e iniziò a cantare.
<< Didn't expect any of this
But it was really nice
Didnt want you to cause a fuss
But it feels alive
 
So Thank you very much
It’s really nice to know
That you enjoyed the show. >>


Kaiser Chiefs - Thank You Very Much

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