Tekken 0: Origins di depy91 (/viewuser.php?uid=84597)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Premessa e Bios ***
Capitolo 2: *** Retroscena ***
Capitolo 3: *** Finale ***
Capitolo 1 *** Premessa e Bios ***
tekken zero
Premessa
Haru Norinaga, celebre campione
di arti marziali e fondatore della più grande compagnia
specializzata nella
produzione di armamenti, sfida il suo acerrimo rivale in affari,
Jinpachi
Mishima, in un prestigioso torneo, al quale sono invitati i migliori
lottatori
da ogni angolo del mondo. Il vincitore della disputa sarebbe divenuto
l’unico
proprietario delle aziende di entrambi, spazzando via per sempre
l’avversario.
Un alone di oscurità avvolge
tuttavia intimamente la competizione …
Partecipanti
Nome: Jinpachi Mishima
Età: 60
Nazionalità: Giappone
Stile: Karate stile
Mishima
Storia: Tra i
più potenti ed esperti praticanti di arti marziali di
tutti i tempi, Jinpachi appartiene ad un’antica stirpe di
guerrieri e detiene
immense fortune grazie ai proventi della Mishima Zaibatsu, da lui
fondata. Una
notte, un pugnale scagliato con violenza da qualcuno,
frantumò il vetro della
finestra della sua camera, conficcandosi nella parete accanto al letto,
su cui
egli stava riposando. Attorno al manico dell’arma era stato
arrotolato un
biglietto: l’invito ad un grande torneo, per dimostrare di
essere degno delle
proprie nobili origini. In palio avrebbe dovuto concedere
l’impero finanziario
di cui era a capo. In fondo al foglietto una firma recitava:
“Haru Norinaga”.
Curiosità dal futuro: Sarà
imprigionato da suo figlio sotto
l’Hon-Maru e successivamente liberato dopo il quarto Tekken.
Nome: Haru Norinaga
Età: 60
Nazionalità: Giappone
Stile: Jujitsu
Storia: Il legame tra
Haru e Jinpachi risale ai lontani anni in cui
entrambi frequentavano lo stesso dojo, presso il loro venerando
maestro. Sin da
bambini i due strinsero un’amicizia autentica, rafforzata nel
tempo tra
estenuanti allenamenti e bevute in compagnia. Sembrava dovesse durare
in
eterno, tuttavia il rapporto si incrinò drasticamente quando
Haru venne a
sapere che Jinpachi avrebbe sposato la donna, di cui egli era
perdutamente
innamorato. Da allora l’affetto divenne odio ed il giovane
deluso si concentrò
anima e corpo nelle sue attività economiche, accumulando
enormi ricchezze
grazie alla produzione e al commercio internazionale di armi ad alta
tecnologia. Nonostante la sua indubbia abilità
imprenditoriale, Haru dovette
molto spesso trovarsi in competizione con la Mishima Zaibatsu, che col
tempo
aveva conquistato una notevole fetta di mercato. Durante uno dei suoi
viaggi di
lavoro in Medio Oriente, conobbe un misterioso viandante, che lo
convinse ad
acquistare una preziosa reliquia proveniente dall’antico
Egitto, promettendogli
che ne avrebbe ricavato poteri inimmaginabili. Nei giorni successivi al
suo
ritorno, Haru percepì la propria forza aumentare
incredibilmente sotto
l’influsso del mistico feticcio, sebbene la sua mente venisse
progressivamente
offuscata da un odio gretto e cieco. Era giunto il momento di ottenere
vendetta
dal proprio rivale, decise dunque di sponsorizzare un grande torneo e
mettere
alla prova le sue nuove abilità, per cancellare una volta
per tutte il suo
storico avversario.
Curiosità dal futuro:
Acquisendo le industrie Norinaga, la Mishima
Zaibatsu ampliò il suo impero economico al campo del
commercio di armi.
Nome : Heihachi Mishima
Età: 27
Nazionalità: Giappone
Stile: Karate stile
Mishima
Storia:
Erede del
glorioso clan dei Mishima, il giovane Heihachi è stato
sottoposto sin da bambino
a massacranti allenamenti fisici e mentali, allo scopo di apprendere e
render
proprio l’antico stile di combattimento di famiglia. Ormai
adulto, egli è
stanco dell’indifferenza del padre riguardo le sue
strabilianti capacità di
lottatore, e non può in alcun modo tollerare di essere messo
totalmente da
parte nelle importanti decisioni amministrative della Zaibatsu. Una
mattina,
Jinpachi si svegliò decisamente più presto del
solito e in tutta fretta lasciò
la villa. Destato dai rumori conseguenti, Heihachi entrò
nella camera paterna e
sulla scrivania trovò un biglietto in cui si parlava di un
prestigioso torneo.
Fu così che decise di parteciparvi in segreto,
così da poter dimostrare la
propria forza e guadagnare finalmente l’agognata fiducia di
suo padre.
Curiosità dal futuro: Heihachi
trarrà enorme profitto da questa
competizione …
Nome: Wang Jinrei
Età: 55
Nazionalità:
Cina
Stile: Xingyiquan
Storia:
Wang, mercante
instancabile ed amico fraterno di Jinpachi Mishima. Una sera
quest’ultimo,
davanti ad una fumante bottiglia di sakè, gli
confessò di essere stato
contattato dal suo vecchio rivale Haru Norinaga. Preoccupato ed
insospettito,
Wang seguì il compagno di bevute al torneo, allo scopo di
tenere d’occhio la
situazione ed intervenire in caso di pericolo.
Curiosità dal futuro: Rimasto
nell’ombra durante la prima fase
della competizione, interverrà di persona quando
scoprirà che le azioni di Haru
erano dettate dallo spirito maligno custodito nella reliquia. Intuendo
il
pericolo che Jinpachi stava per correre, provò ad avvisarlo
nella speranza di
fermarlo, ma questi rifiutò, reputando la resa come il
peggiore dei disonori.
Nome: Gektor “Jack” Lebedev
Età: 31
Nazionalità: Russia
Stile: Tecniche militari
sovietiche
Storia: Il capitano
Gector Lebedev è un ufficiale russo
specializzato nelle missioni sotto copertura. Nel corso della sua
brillante
carriera ha partecipato a numerosi incarichi da infiltrato tra le file
dell’esercito statunitense a scopi spionistici, adottando lo
pseudonimo “Jack”,
che da allora si è trasformato in un vero e proprio
soprannome. Grazie alla sua
prestanza fisica e le evidenti capacità di lottatore, egli
è stato selezionato
dalla commissione scientifica militare dell’Unione Sovietica
come modello per
un progetto di massima segretezza. Il soldato avrebbe fornito i dati
necessari
alla costruzione del primo robot umanoide da battaglia della storia,
partecipando al grande torneo organizzato dal magnate Norinaga. Durante
la
competizione, gli scienziati avrebbero registrato ogni tecnica di
combattimento
e strategia d’attacco di Lebedev, trasferendole
successivamente nella memoria
dell’automa ispirato alle sue fattezze.
Curiosità dal futuro: Il
modello di unità Jack, che parteciperà al
primo Iron Fist decenni più tardi, si ispirerà
alle sue sembianze e movenze.
Nome: Yoshimitsu
Età: Sconosciuta
Nazionalità:
Sconosciuta
Stile: Arti ninja
avanzate stile Manji
Storia: Yoshimitsu
è un misterioso samurai a capo di un noto clan
di ladri. Egli vede nel torneo l’opportunità di
accesso all’inespugnabile
palazzo dei Norinaga, colmo di inestimabili opere d’arte ed
antichi cimeli. Come
previsto dal codice del clan Manji, i proventi del bottino sarebbero
poi stati
distribuiti alla popolazione più indigente.
Curiosità dal futuro: Tramite
il sacco di villa Norinaga,
Yoshimitsu compirà il primo atto magnanimo nei confronti dei
deboli, dando vita
al mito del clan Manji.
Nome: Aban
Età: 28
Nazionalità: India
Stile: Kalarippayattu
Storia: Nel cuore del
deserto si erge un antico tempio, ove il male
trova la propria prigione. Da secoli, generazioni di uomini valorosi si
sono
succeduti a guardia di questo mistico luogo, al fine di preservare la
pace.
Aban è uno dei più rispettati tra i custodi del
tempio, la saggezza ed il
coraggio che lo contraddistinguono fanno di lui il perfetto candidato
al ruolo
di prossimo leader della setta. I regolamenti all’interno
della comunità sono
ferrei ed il giuramento di sangue, pronunciato al momento
dell’iniziazione alla
fratellanza, è inscindibile. Tuttavia uno dei guardiani
tradì l’onorato ordine
e fuggì col favore delle tenebre, svanendo nella notte.
Quando Aban e gli altri
se ne avvidero, era troppo tardi: il disertore si era intrufolato nel
tempio ed
aveva portato via con sé una pericolosa reliquia,
appartenuta alla temibile
entità sigillata tra le fredde pietre del sacrario.
L’oggetto in questione
racchiudeva una parte dei poteri del suo antico padrone, ed il cuore di
chiunque ne fosse entrato in possesso sarebbe stato corrotto dal suo
influsso
demoniaco. Dopo settimane di ricerche, i custodi ripercorsero le tracce
lasciate dal traditore, sino a risalire al nuovo detentore della
reliquia. Allo
scopo di recuperarla e restituirla alla legittima dimora, Aban
è stato inviato
in Giappone, alla volta del torneo organizzato da Haru Norinaga, nel
quale
avrebbe potuto dimostrare il proprio valore ed intervenire prima che
fosse
troppo tardi.
Curiosità dal futuro: Aban
diverrà l’anziano
guru di Zafina.
Nome: Han Do San
Età: 25
Nazionalità: Corea
Stile: Taekwondo
Storia: Han è
stato tra i più giovani ed abili campioni di
TaeKwon-Do, ma in seguito ad un grave incidente ha dovuto abbandonare
il
circuito professionistico. Da allora continua ad insegnare
l’arte marziale di
cui è maestro nel suo dojo, sebbene negli ultimi tempi il
numero dei suoi
allievi sia velocemente diminuito ed i guadagni non bastino
più a sostenere la
sua famiglia, soprattutto ora che sua moglie ha messo al mondo il loro
primo
figlio. Il disperato bisogno di denaro lo ha spinto a frequentare
l’ambiente
losco dei combattimenti clandestini, presso cui in breve tempo
è riuscito a
farsi un nome. Una sera un gruppo di accaniti scommettitori stava
discutendo di
una grande competizione giapponese, che avrebbe garantito al vincitore
gloria e
benessere economico. Han udì la conversazione e raccolse
ulteriori
informazioni. Colmo di aspettative, salì a bordo del primo
aereo per il
Giappone, determinato come non mai a tornare vittorioso e salvare le
sorti
della propria famiglia.
Curiosità dal futuro:
Han perirà per errore durante un litigio con
suo figlio Baeck.
Nome: Koroshi Ya
Età: Sconosciuta
Nazionalità: Giappone
Stile: Ninjutsu
Storia: Il
vero nome di
quest’uomo è avvolto nel mistero. Di lui si sa
molto poco, si tratta di un
assassino di professione, grande esperto nelle arti ninja,
nonché abilissimo
nel maneggiare le armi da lancio. Da qualche anno ormai lavora come
guardia del
corpo personale di Haru Norinaga, per il quale di tanto in tanto svolge
inoltre
alcuni incarichi particolari. Tra questi, il compito di recapitare un
messaggio
presso la fortezza impenetrabile dei Mishima. Silenzioso come il vento,
Koroshi
ha oltrepassato ogni ostacolo, senza destare alcun sospetto,
raggiungendo il
giardino della villa, nel quale un grande albero gli ha permesso di
arrampicarsi ad un passo dall’edificio, proprio di fronte
alla finestra, oltre
cui riposava il destinatario del biglietto, Jinpachi Mishima. Con gesto
fulmineo scagliò uno dei suoi pugnali all’interno
della camera, piantandolo
contro la parete. Mentre l’abitazione si popolava di guardie
allarmate dai
rumori, Koroshi svaniva nel nulla, pronto per la sua prossima missione:
abbattere chiunque avesse ostacolato i piani di Norinaga durante il
torneo.
Curiosità dal futuro:
Ormai vecchio, tramanderà i segreti del
ninjutsu al suo giovane allievo Raven.
Nome: Shinken
Età: 26
Nazionalità: Cina
Stile: Kenpo cinese
Storia: Shinken
si è guadagnato tale
soprannome grazie alla sua indiscussa abilità nel
padroneggiare l’arte Kenpo, i
cui principi gli sono stati impartiti sin da fanciullo tra le mura di
un
rinomato dojo, guidato da un antico ordine di monaci combattenti.
All’interno
di questo ambiente austero, Shinken ha appreso le ferree regole
comportamentali
ed i profondi precetti spirituali della filosofia “God
Fist”, diventando ben
presto il migliore tra i suoi compagni. I segreti della disciplina di
cui è
adepto sono da secoli custoditi nelle sacre pergamene, conservate nel
dojo.
Tuttavia una notte, approfittando del favore delle tenebre, qualcuno ha
violato
quei luoghi, sconfiggendo i monaci di guardia ed impadronendosi dei
preziosi
scritti. Shinken, in qualità di discepolo più
esperto, ha sentito il dovere di
scoprire l’identità dell’autore
dell’atto sacrilego e non si è dato pace fino
al conseguimento di tale risultato. Dunque venne a sapere che il ladro
corrispondeva all’arrogante Heihachi Mishima, ardente
lottatore, da sempre bramoso
di divenire il più grande di tutti i tempi.
L’occasione propizia si presentò
quando gli giunse voce che Heihachi avrebbe partecipato al torneo
istituito da
Haru Norinaga: Shinken l’avrebbe costretto con la forza a
restituire le sacre
pergamene del “God Fist”.
Curiosità dal futuro: Morirà
per mano del più promettente dei suoi
discepoli, Feng Wei.
Nome: Tetsujin
Età: Più
di 2000 anni
Nazionalità: Nessuna
Stile: Mimica
Storia: Narra la leggenda
che oltre 2000 anni fa una confraternita
di magnanimi stregoni escogitò un piano per difendere
l’umanità dalle
incarnazioni del male. Costruirono dunque dei fantocci, intagliandoli
nel legno
di alberi secolari o forgiandoli nel metallo di sacre campane templari,
e vi
applicarono un potente sortilegio. Da quel momento in poi, ogni qual
volta
un’entità malvagia si fosse destata per
sconvolgere i popoli, i magici
manichini avrebbero preso vita con la speranza di spazzare via ogni
pericolo.
Quando l’antica reliquia egiziana
venne portata via dall’originale locazione nel tempio, i
poteri dello spirito
demoniaco in essa contenuti si riattivarono dopo un silenzio
millenario.
Tetsujin, l’argenteo manichino, si è animato
dunque per impedire che gli
influssi negativi dell’arcaico retaggio di epoche lontane
possano portare a
terribili conseguenze.
Curiosità dal futuro: Una
volta svanito il pericolo che lo aveva
destato, Tetsujin non tornò mai più alla vita,
sostituito da un altro manichino
incantato, Mokujin.
Nome: Koko Kimama
Età: 23
Nazionalità: Centro
America
Stile: Antica arte di
combattimento inca
Storia: Koko è
una guerriera di origine indo-americana,
appartenente ad una tribù che ancora oggi vive secondo gli
austeri usi degli
avi, in un piccolo villaggio, situato da qualche parte presso il
deserto
dell’Arizona. La vita dei nativi scorreva tranquilla, immersa
nella semplicità
del quotidiano, in armonia con la natura, fino a quando un gruppo di
soldati in
uniforme non fece loro visita, costringendoli con la forza ad
abbandonare la
propria amata terra. Il sito era infatti stato scelto come poligono di
tiro
sperimentale per testare alcuni nuovi ordigni bellici. Disperata, la
tribù fu
allontanata e ridotta ad assistere impotente alla distruzione di tutto
ciò che
le era caro. Koko non poté far nulla per impedire tutto
questo, ma da subito
cominciò ad indagare sui responsabili di un simile scempio,
risalendo infine al
nome della società che aveva dato il via
all’operazione, la Norinaga
Corporation. Accecata dall’ira, la coraggiosa combattente si
è iscritta al
torneo a caccia di vendetta per la sua gente.
Curiosità dal futuro: Crescendo,
la giovane combattente maturò
nella saggia e anziana guida della propria comunità. Fu
infatti lei ad avvisare
Julia Chang del risveglio di un temibile male oscuro poco prima
dell’annuncio
del sesto Tekken.
Nome: Willy Williams
Età: 30
Nazionalità: USA
Stile: Karate Kyokushin
Storia: Willy Williams
è un famoso karateka, saltato di recente
alla cronaca per aver combattuto a mani nude contro un orso. Willy
è da sempre
a caccia di notorietà e di occasioni per pubblicizzare il
particolare stile
marziale di cui è praticante. Al momento
dell’annuncio del torneo, comprese
immediatamente di aver trovato una valida piattaforma di diffusione dei
nobili
principi del karate Kyokushin,
pertanto si è iscritto di buon grado alla competizione,
pronto a dar prova di quanto sia meritato il proprio soprannome
“Bear Killer”.
Curiosità dal futuro:
Grazie alla sua fama, rappresentava un punto
di riferimento per i ragazzini che si avvicinavano al mondo delle arti
marziali. Tra questi, un giovanissimo Paul Phoenix lo considerava il
proprio
idolo ed in suo onore intraprese la via del combattente.
Nome: Ho Chi Myong
Età: 28
Nazionalità: Brasile
Stile: Capoeira
Storia: Sin
da adolescente, Ho Chi Myong
ha sempre mostrato
una profonda insofferenza per i dispotismi e le ingiustizie. A 20 anni
si unì
ad un gruppo di dissidenti politici nella loro lotta contro la
dittatura
militare vigente in Brasile, partecipando attivamente alle rivolte e
fronteggiando anche direttamente le forze dell’ordine. Di
recente è stato
accertato un suo coinvolgimento in un tentativo fallito di colpo di
Stato, pertanto
ha dovuto lasciare il paese in cerca di rifugio. Lo ha trovato in
Corea,
nazione da cui provenivano i suoi antenati, e ad offrirglielo sono
stati alcuni
suoi vecchi amici, che l’hanno accolto in casa propria per
tutto il tempo necessario.
Qui è venuto a conoscenza di un torneo di arti marziali
sponsorizzato da un
noto magnate giapponese, così ha deciso di prenderne parte,
con l’intenzione di
utilizzare il denaro del premio per finanziare i progetti
dell’organizzazione
ribelle.
Curiosità dal futuro: A
causa dei suoi problemi con la legge, sarà
arrestato e condannato a scontare la sua pena in carcere, durante la
quale
conoscerà Eddy Gordo, a cui insegnerà tutto
quanto conosceva sulla Capoeira,
raccomandandogli di fare altrettanto con sua nipote Christie Monteiro.
Nome: Heather Williams
Età: 26
Nazionalità: Inghilterra
Stile: Aikido
Storia: Heather
è molto nota
nell’ambiente delle arti marziali come campionessa mondiale
di Aikido. La sua
avvenenza mescolata ad invidiabile tenacia e temperamento combattivo
accesero
l’interesse di un distinto gentiluomo irlandese di nome
Richard Williams, con
il quale ben presto convenne a nozze. Tempo dopo, suo marito
svanì nel nulla
senza lasciare alcuna traccia. Heather vagò disperatamente
alla ricerca
dell’unico uomo che fosse mai riuscito a conquistarla,
rendendosi tuttavia
conto di quanto superficiale fosse in realtà la conoscenza
che ella aveva di
lui. Rimase stupefatta quando venne a sapere che la persona che aveva
sposato
aveva mentito riguardo la propria professione: Richard Williams,
presentatosi
come imprenditore di discreto successo, era in effetti un agente presso
i
servizi segreti britannici. Da quanto era riuscita a scoprire,
risultava che di
recente era stato assegnato ad indagini sui traffici illeciti
internazionali di
armi ed attrezzature militari. Dietro queste macchinazioni si celava il
nome di
Haru Norinaga. Erano ormai diverse settimane che Heather non riceveva
alcuna
notizia di suo marito, quando avvenne il provvidenziale annuncio del
grande
torneo, indetto proprio dal magnate giapponese. Ella avrebbe
partecipato con la
speranza di rintracciare Richard e di riportarlo sano e salvo a casa.
Curiosità dal futuro: Dall’unione
con Richard nasceranno le due
sorelle Williams, Nina e Anna.
Nome: Ashraf
Età: 29
Nazionalità: Egitto
Stile: Antiche arti
assassine
Storia: La stirpe di
Ashraf affonda le sue radici nell’antico
ordine dei custodi del tempio. Generazione dopo generazione la sua
famiglia ha
consegnato alcuni dei guardiani più validi, rimasti nella
leggenda per ardore e
fedeltà alla setta. Tuttavia Ashraf, di indole subdola ed
insofferente, non ha
mai del tutto accettato il destino impostogli dai suoi predecessori,
sebbene le
sue qualità di guerriero siano sempre state riconosciute dai
confratelli. Per
anni aveva sopportato il durissimo addestramento, la spersonalizzazione
della
collettività, l’obbligo del segreto e
l’austerità della vita templare, ma senza
mai comprendere effettivamente i principi spirituali alla base di
simili
sacrifici. Quando ormai aveva acquisito sufficiente padronanza delle
arti
assassine dell’ordine, progettò la fuga con
l’intento di ricominciare la
propria esistenza altrove. Pertanto, nel cuore di una gelida notte, si
infiltrò
nella tomba della divinità caduta, custodita
all’interno del tempio e trafugò
una preziosa reliquia, entro cui era stata sigillata una parte
dell’immenso
potere dell’antico padrone. Più leggero del vento,
evase dal sacrario ed
attraversò il deserto, mantenendo l’anonimato.
Raggiunto un grande mercato
egiziano, si camuffò da mendicante, alla ricerca di un ricco
signore, a cui
offrire i propri servigi. Fu così che incontrò
Haru Norinaga e riuscì a
convincerlo ad acquistare la magica reliquia, promettendo di guidarlo
verso la
perfetta padronanza delle incredibili capacità da essa
conferite, in cambio di
vitto e alloggio. Ashraf conosceva perfettamente le conseguenze degli
influssi
diabolici sulla personalità del detentore, ma era anche il
solo in grado di
controllarli. Quando il nuovo patrono annunciò il torneo,
egli era certo che la
setta avrebbe inviato il suo vecchio rivale Aban per tentare di
fermarlo e
vendicare il tradimento. Lo avrebbe affrontato e sconfitto, guadagnando
finalmente l’agognata libertà.
Curiosità dal fututo: Verrà
ucciso da Aban durante il torneo, che,
una volta ritornato al tempio, sarà eletto
all’unanimità nuovo guardiano supremo,
per aver portato brillantemente a termine la sua missione.
Nome: Ghali
Età: 24
Nazionalità: Africa
Stile: Arti tribali Hatah
Storia: Gli Hatah sono
una tribù di guerrieri e cacciatori,
stanziata nel cuore della Savana selvaggia, il cui stile di vita
è rimasto
immutato nel corso dei secoli. Una notte, lo sciamano predisse
l’incombere
sulla sua gente di una terribile sventura, ragion per cui furono
radunati i
migliori guerrieri Hatah e sottoposti ad un intenso addestramento, per
essere
pronti ad intervenire appena fosse giunto il momento. Tra questi il
giovane
Ghali, soprannominato “Leone Nero” dai suoi
compagni, si distinse per valore e
tenacia. Nel pieno di una tranquilla giornata, un gruppo di mercanti di
schiavi
armati, irruppe nel villaggio, saccheggiandolo e rapendone la
popolazione,
nessuno escluso. Schiacciati all’interno di scomodi
container, gli Hatah
venivano strappati via dalla loro terra ed usanze, e condotti verso un
destino
incerto fatto di fatica e sacrificio. Durante il viaggio tuttavia, la
gabbia
che imprigionava Ghali precipitò inavvertitamente dal
camion, permettendogli di
liberarsi e nascondersi. Da allora, il furioso combattente non si
sarebbe dato
pace fino al ritrovamento del suo popolo. Percorse distanze infinite a
bordo di
mezzi di fortuna di ogni sorta, prima di incappare per caso in
un’informazione
preziosa: gli Hatah erano stati acquistati come operai per lavorare
nelle fabbriche
di un certo Norinaga. Dunque indagò sul magnate, scoprendo
che presto avrebbe dato
inizio ad un importante torneo di lotta.
Ghali decise di partecipare per costringere Haru Norinaga
a restituire
alla sua tribù la propria libertà.
Curiosità dal futuro: Ghali
non riuscirà a portare a termine la sua
missione, ma Jinpachi, una volta preso possesso delle industrie
Norinaga, verrà
a conoscenza dell’origine degli operai africani, grazie
all’intervento del
giovane guerriero, e li alleggerirà finalmente del peso
della prigionia,
permettendo loro di tornare a casa.
Nome: Kaori Fuin
Età: 24
Nazionalità: Giappone
Stile: Tode, tessenjutsu
Storia: Kaori
è una geisha combattente, la cui grazia ed
abilità
nella danza l’hanno condotta ad esibirsi nei più
famosi teatri di tutto il
Giappone. Apprese le arti marziali quand’era soltanto una
bambina, grazie agli
insegnamenti di suo padre, caro amico di Wang Jinrei. Purtroppo egli
morì
prematuramente di malattia ed ella dovette badare a sé
stessa, guadagnandosi da
vivere come ballerina tradizionale. All’età di
vent’anni, fu notata, durante uno
dei suoi spettacoli, dal celebre industriale Haru Norinaga, che rimase
profondamente affascinato dalla sua bellezza e dall’eleganza
delle sue movenze.
La invitò così a trasferirsi nella sua villa,
dove avrebbe potuto continuare a
deliziarlo della sua compagnia, vivendo nell’agio e nel
lusso. Kaori divenne
così l’amante segreta del ricco Giapponese,
nonché sua fedele guardia del
corpo. Da quando Ashraf aveva messo piede nella dimora dei Norinaga, il
comportamento di Haru nei confronti della giovane geisha era divenuto
brusco ed
aggressivo, ma ciononostante ella non avrebbe mai permesso a nessuno di
fargli
del male, per questo partecipò al torneo in difesa del suo
benefattore.
Curiosità dal futuro: Wang
incontrerà Kaori durante la competizione
e le spiegherà del condizionamento fisico e mentale di Haru,
apportato dalla
reliquia di Ashraf, aggiungendo che se non fossero intervenuti prima
che gli
influssi demoniaci prendessero pieno controllo del suo corpo, il
processo
sarebbe divenuto irreversibile. Pertanto la ragazza
abbandonerà l’arena e si
unirà al vecchio amico paterno nel tentativo di sottrarre
l’antico talismano.
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Capitolo 2 *** Retroscena ***
Retroscena
Superati agilmente gli incontri di
qualificazione, Heather Williams ottenne l’accesso alle fasi
finali del torneo, tappa fondamentale per le sue ricerche private, dal
momento che si sarebbero tenute all’interno del grande
palazzo signorile dei Norinaga. Dalle sue indagini era emerso che
l’edificio nascondesse delle carceri segrete, nelle quali
venivano tenuti prigionieri gli individui giudicati pericolosi per il
benessere dell’azienda. Conoscendo suo marito, Heather temeva
che Richard avesse scoperto qualche sporco affare in cui era implicata
la Norinaga Corporation e pertanto avesse tentato di intrufolarsi nella
villa in cerca di documenti compromettenti che provassero
l’esistenza di traffici illeciti di armi.
Il piano era semplice: approfittando dell’ingente
dispiegamento di guardie impegnate nella sicurezza del torneo, appena
se ne fosse presentata l’occasione, la campionessa di Aikido
avrebbe cercato di penetrare nel palazzo senza destare sospetti.
Il sorteggio aveva selezionato gli sfidanti ed il primo per
Heather sarebbe stato il tronfio Willy Williams, una
celebrità nel mondo delle arti marziali.
L’incontro ebbe luogo nel lussureggiante giardino interno
della villa, mentre una folla di spettatori assisteva riparata sotto il
porticato ligneo, circostante l’arena. Il karateka possedeva
un’ottima tecnica ed un’invidiabile potenza di
esecuzione, ma l’avversaria faceva propri i principi fondanti
dell’aikido, secondo cui ogni attacco può essere
evitato o ritorto contro il nemico. Gli assalti di Willy finivano
dunque a vuoto o in una schienata a suo danno, tanto che il nervosismo
iniziò a guidare le sue azioni, rendendole scomposte e
prevedibili. Era solo questione di tempo prima che, stanco, abbassasse
la guardia e quando accadde, Heather mise a segno una serie di colpi
che trovarono il bersaglio impreparato, mandandolo al tappeto. Il
pubblico esultò per lo spettacolo, mentre il giudice di gara
sanciva l’esito dell’incontro ed annunciava
ubicazione e partecipanti di quelli successivi. La combattente comprese
di avere tra le mani il momento propizio per agire. Approfittando
dell’assenza di guardie, occupate nella gestione di quella
confusione, ella si immerse nel fiume di gente in moto da
un’arena all’altra e, appena ne uscì,
imboccò il viale acciottolato che conduceva ad uno degli
accessi alla villa. Giunta nei pressi del portale, scorgendo la coppia
di militari posti a sua difesa, l’intrusa si
fiondò al riparo, dietro un’imponente colonna.
Stava cercando di escogitare uno stratagemma che le permettesse di
oltrepassare l’ostacolo, senza dare nell’occhio, ma
qualcuno la precedette, sbucando dal nulla d’un tratto e
sbaragliando le guardie in un lampo. L’abile sconosciuta si
accertò di essere sola con un ultimo sguardo, infine si
immise nel palazzo. Heather partì all’inseguimento
premurandosi di non essere scoperta, ma la silenziosa guerriera
interruppe improvvisamente la sua corsa e, senza voltarsi,
esclamò: “Avanti, vieni fuori”. La
lottatrice britannica emerse allora dal suo nascondiglio, presentandosi
e chiedendo informazioni sull’identità e gli scopi
della nuova conoscenza, ma questa non aveva alcuna intenzione di
rivelare i propri segreti e, giudicando Heather una mercenaria al
servizio di Haru Norinaga, ingaggiò uno scontro. Tra uno
scambio di colpi e l’altro, la campionessa di aikido
cercò di spiegare all’avversaria che non aveva
nulla contro di lei e che il suo unico interesse risiedesse nel
rintracciare suo marito scomparso. Quando le fu chiaro di non essere in
pericolo, l’ignota combattente interruppe il duello e
finalmente decise di collaborare. Il suo nome era Koko Kimama ed aveva
preso parte al torneo per accedere agli alloggi di Norinaga e punirlo
per le malefatte commesse nei confronti del suo popolo. Heather
comprese di avere di fronte una valida partner per infrangere le difese
della labirintica fortezza e le propose di fondere i rispettivi
propositi in un’unica ricerca. Le due lottatrici proseguirono
dunque insieme l’avanzata verso il cuore del palazzo, ma a
loro insaputa una sagoma silenziosa ed invisibile come l’aria
le aveva seguite passo dopo passo ed aveva assistito ad ogni scena,
rimanendo avvolto nell’ombra. Sfortunatamente il duo
incontrò presto un battaglione di soldati alle dipendenze
dell’industriale giapponese e fu costretto a lanciarsi in un
combattimento furibondo, dal quale tuttavia uscirono illese, grazie
alla propria destrezza marziale. Una lunga scalinata le condusse
finalmente nelle profondità delle segrete della villa.
Un’oscurità persistente ammantava ogni cosa, e nei
grigi corridoi aleggiava un insolito silenzio, non si vedeva anima
viva, neppure un celerino in ronda di controllo. Pertanto fu facile
accedere al computer di gestione della prigione, dal quale Heather
ricavò il numero della cella di Richard. Ansiosa di
riabbracciare il compagno di vita, ella raggiunse di corsa il luogo
indicatole, seguita dall’alleata, ma appena arrivarono a
destinazione, un incredulo stupore colse entrambe: la stanza di
isolamento era vuota. Non ebbero nemmeno il tempo di domandarsi come
tutto ciò potesse esser vero, poiché alle loro
spalle apparve una figura accovacciata, avvolta in drappi scuri, che
lasciavano intravedere soltanto due occhi orientali, puntati contro le
intruse. Prima ancora che le ragazze si mettessero in guardia,
l’uomo, con gesto fulmineo, estrasse dalla cinta uno shuriken
e lo scagliò violentemente, ferendo la spalla di Heather. A
quel punto Koko riconobbe nella maestria del nemico, le caratteristiche
della guardia del corpo al servizio di Haru, di cui tanto aveva sentito
parlare. Avvisò dunque la compagna di rimanere
all’erta, dal momento che il loro nuovo opponente sarebbe
stato un osso ben più duro delle malleabili guardie armate
precedentemente abbattute. Koroshi Ya le osservava senza proferire una
parola, rimanendo immobile con un’aria inquietante. Appena
Heather accennò un passo, l’agile ninja
svanì nel nulla, riapparendo alle spalle di Koko e
colpendola con un calcio alle caviglie, che la mandò
distesa. L’Inglese balzò all’attacco
scagliando una poderosa tecnica al viso dell’avversario,
allontanandolo dall’alleata. Sebbene il silente assassino si
trovasse a fronteggiare da solo due valide combattenti, egli sosteneva
perfettamente lo scontro, schivando o parando ogni attacco e
rispondendo rapidissimamente. La coppia di infiltrate giaceva ormai
sfinita sul pavimento, mentre Koroshi estrava due pugnali per
infliggere il copo di grazia, ma un attimo prima che ciò
potesse verificarsi, la canna di una pistola posò la sua
estremità sulla nuca del ninja ed una voce
intimò: “Getta quelle armi e sparisci, prima che
spedisca il tuo cervello ad arredare queste pareti logore!”.
La guardia del corpo non poté far niente per ribellarsi e fu
costretto ad obbedire. Lasciò andare dunque le lame e
sparì nell’oscurità da cui era emerso,
rivelando infine la persone alle sue spalle.
“Richard!” urlò in lacrime Heather
“Credevo di averti perso!”. La spia
abbracciò la moglie ed aiutò la guerriera inca a
rialzarsi. Spiegò allora che negli ultimi tempi stava
indagando sulle responsabilità della Norinaga Corporation
nella progettazione di una bomba di ultima generazione, che
l’azienda stava mettendo a punto per rifornire gli eserciti
di Stati Uniti e Russia, ma per ottenere prove concrete, aveva bisogno
di accedere all’archivio della società. Per questo
si era fatto catturare di proposito ed in segreto era evaso, facendosi
strada tra le guardie per raggiungere l’archivio, ma udendo
strani rumori era tornato indietro, scovando le due coraggiose artiste
marziali in difficoltà. Heather fu a dir poco lieta e
sollevata nel constatare che suo marito era ancora vivo, ma il suo
impegno nei confronti di Koko non era ancora finito. Il trio
partì dunque alla volta delle camere private del magnate.
Raggiunto l’ingresso, Koko si addentrò
per prima, rimanendo nascosta dietro i preziosi tendaggi che
addobbavano la sala. Un uomo dalla pelle olivastra sedeva a gambe
incrociate su un tappeto al centro della stanza, immerso nella
meditazione. Senza provocare il minimo rumore, la ragazza si
avvicinò allo sconosciuto con l’intenzione di
tramortirlo con una delle sue tecniche, ma quando fu sufficientemente
vicina, egli inarcò sinuosamente la schiena con un unico
scatto ed afferrò le braccia di Koko, infine con movenze
simili a quelle di un serpente, si alzò e costrinse le
giovane lottatrice in una dolorosa morsa. Intervennero dunque i due
coniugi, che fino ad allora erano rimasti al riparo, ma prima che un
vero e proprio scontro potesse avere luogo, dalla finestra fece il suo
ingresso un uomo dai tratti mediorientali. Riconoscendolo, colui, che
stringeva Koko in una presa devastante, annunciò:
“Aban, sei qui finalmente. Ti attendevo con ansia. Dimostrami
di essere degno dell’appellativo di guardiano templare, di
cui tanto vai fiero!”. Il nuovo arrivato si ricompose ed
ammonì: ”Lasciala andare, Ashraf. Questa faccenda
riguarda solo me e te”.
Questi acconsentì e diede il via al duello, sotto
lo sguardo stranito dei tre spettatori, affascinati
dall’eleganza e l’efficacia delle mosse di
entrambi. La sfida procedette senza sosta, in perfetto equilibrio tra i
due partecipanti, finché Ashraf strappò via dalla
parete la sciabola appesa come decorazione, ed inarrestabile
scattò alla carica per trafiggere il rivale. Tuttavia quando
ormai la lama distava soltanto pochi centimetri dalla gola di Aban,
quest’ultimo schivò l’affondo piegandosi
all’indietro con incredibile agilità. In un
istante afferrò il braccio del nemico, lo spezzò
con un colpo preciso al gomito e rivolgendo l’arma al petto
di Ashraf, augurò: “Che gli antichi dei
custodiscano la tua anima”. Infine affogò la lama
nelle carni dell’avversario, che privo di vita
stramazzò al suolo. Versando una lacrima, Aban si rimise in
piedi in silenzio, restando per qualche momento immobile a fissare il
corpo sanguinante di colui che un tempo era stato suo amico, ma ponendo fine
alla sofferenza, si rivolse ai tre avventurieri, invitandoli a scappare
via al più presto dalla villa, poiché a breve una
terribile entità avrebbe preso pieno possesso di Haru
Norinaga e nessuno sarebbe sopravvissutogli. Koko decise dunque di
dargli ascolto e desistere dalle sue intenzioni, così, assieme a Richard ed
Heather, abbandonò la sconfinata fortezza, mentre un manto di nubi
oscure e tonanti si addensava minacciosamente in cielo ed una risata
sibilante e sinistra echeggiava nel vento quasi fosse un tenebroso
monito.
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Capitolo 3 *** Finale ***
Finale
Uno dopo l’altro, il potente Jinpachi
sbaragliò ogni avversario, proseguendo inarrestabile verso
lo scontro decisivo. A sua insaputa, tuttavia, suo figlio faceva
altrettanto, combattendo con incredibile tenacia e destrezza, spinto
dal desiderio di emergere una volta per tutte dall’infame
ruolo di primogenito indegno.
Intanto il cauto Wang Jinrei aveva assistito a tutte le fasi
del torneo, monitorando la situazione che appariva eccessivamente
tranquilla. Fu così che conobbe il valoroso Aban, reduce dal
duello all’ultimo sangue contro Ashraf, dal quale sperava di
ottenere informazioni sull’ubicazione
dell’insidiosa reliquia, ma il rivale aveva mantenuto il
silenzio al riguardo persino mentre esalava l’ultimo respiro.
Il custode del tempio spiegò dunque a Wang, che chiunque
fosse l’attuale detentore dell’antico cimelio,
sarebbe presto caduto vittima dei terrificanti poteri in esso celati.
Il mercante intuì allora cosa Haru stesse tramando, e quale
grave pericolo corresse il suo fraterno amico, disputando la sfida
finale. Non restava ormai molto tempo, dal momento che Jinpachi aveva
già raggiunto la grande sala del palazzo Norinaga, destinata
ad ospitare l’ultimo incontro del torneo. Il padrone di casa
fece il suo ingresso, indossando al collo il talismano: il suo sguardo
appariva freddo e spento, lividi vasi sanguigni trasparivano pulsanti
da sotto la pelle in tutto il corpo, un respiro rumoroso e ritmico
evaporava dalle sue narici quasi fosse un toro imbizzarrito.
La battaglia ebbe inizio, senza esclusione di colpi e, sebbene la forza
e l’abilità di Haru fossero notevolmente
aumentate, Jinpachi gli teneva testa impavidamente, sfruttando la cieca
foga combattiva dell’avversario che lo guidava in attacchi
poderosi ma imprecisi. Dando fondo ad ogni energia, il capostipite dei
Mishima era riuscito ad atterrare il concorrente e per qualche istante
parve che l’incontro potesse dichiararsi terminato. Tuttavia
il mistico monile prese a luccicare, avvolgendo Haru in un vortice
luminoso. Quando i lampi abbaglianti cessarono di limitare la vista
dell’incredulo Jinpachi, il contendente emerse dalla luce
sottoforma di una deforme creatura mostruosa. Immediatamente
l’essere demoniaco aggredì lo stremato karateka,
immobilizzandolo inerme al tappeto con una micidiale scarica di colpi.
A quel punto Wang, Aban e Kaori, unitasi al gruppo durante il tragitto,
entrarono nella sala ed assistettero alla scena. Comprendendo cosa
fosse accaduto, il trio scattò all’attacco per
cercare di sconfiggere il mostro e salvare l’anima di Haru
Norinaga dalla dannazione eterna. Ogni speranza fu però del
tutto vana e la giovane geisha perse la vita nel disperato tentativo di
parlare all’essere umano contenuto in
quell’abominio e convincerlo a desistere, ma di
umanità, dentro quel grottesco involucro, non
v’era più alcuna traccia.
Sembrava non esserci più nulla da fare, ma fu
allora che sopragiunse Heihachi, uscito vincitore da tutti gli incontri
precedenti e nient’affatto impressionato dalle sembianza
disumane del suo ultimo opponente. Jinpachi non poté credere
ai suoi occhi quando assistette allo scontro tra suo figlio ed il
rivale posseduto. Il giovane erede si batteva come un leone, prevedendo
ogni mossa dell’avversario ed infliggendogli rapidissimi
contrattacchi. Alla fine di uno scambio serrato di tecniche fulmine e
devastanti, sopraffatto dall’agilità e dalla forza
fisica di Heihachi, l’incarnazione maligna piombò
al suolo privo di sensi, producendo un tonfo sordo che
echeggiò per tutta la villa. Delle crepe comparvero sulla
reliquia, propagandosi sino a sgretolarla, mentre le diaboliche
vestigia si ritiravano progressivamente, svelando il corpo di Haru nel
suo aspetto consueto, ma martoriato e consumato irrimediabilmente dal
crudele parassita. Il patrimonio del clan Mishima era salvo, grazie
all’intervento del suo membro più giovane, ed il
mondo era scampato alle grinfie di un’oscura
entità, bramosa di evadere ancora dalla sua prigione
millenaria per tornare a spargere lo scompiglio e la distruzione tra i
popoli.
Ci sarebbe voluto del tempo, forse anni, per mettersi alle
spalle questa terribile esperienza, ma di certo essa avrebbe lasciato
un segno indelebile nella vita dei suoi protagonisti.
Aban fece ritorno al tempio del demone dimenticato e fu
accolto come un eroe dagli altri guardiani, per aver punito il
traditore e contribuito al ristabilimento dell’equilibrio.
Wang riprese i suoi viaggi commerciali in capo al mondo e durante uno
di questi, rincontrò la guerriera Koko, la quale era rimasta
molto impressionata dall’eleganza delle arti marziali
magistralmente eseguite dal mercante e lo invitò ad istruire
in tale nobile stile di combattimento una bambina volenterosa della
comunità di indigeni, la piccola Michelle Chang.
Jinpachi invece non poté assolutamente ignorare
il coraggio ed il senso di responsabilità, dimostrati nel
corso del torneo da suo figlio, pertanto mutò atteggiamento
nei suoi confronti, e per ripagarlo delle sue gesta, decise per la
prima volta di concedergli tutta la sua fiducia, associandolo al suo
fianco nella guida dell’impero economico di famiglia, appena
estesosi con l’annessione della Norinaga Corporation. In
pochi anni, Heihachi maturò indubbie qualità di
amministratore, cosicché il vecchio Mishima
preferì ritirarsi momentaneamente dalla vita pubblica per
dedicarsi all’istruzione e l’addestramento di suo
nipote Kazuya, da poco aggiuntosi al glorioso clan. Tuttavia la
personalità di Heihachi, inebriato dal potere,
cambiò radicalmente, spingendolo a scelte al limite della
follia. Insoddisfatto del proprio figlio, all’età
di soli cinque anni lo gettò da un dirupo,
affinché, qualora fosse sopravvissuto, sarebbe stato in
grado di dimostrare di essere un vero Mishima, degno di suo padre.
Sconfisse inoltre in Jinpachi in duello e relegò in catene
all’interno di una prigione sotterranea del tempio di
famiglia, quando questi tentò di rimpossessarsi della
Zaibatsu, essendo venuto a conoscenza dell’impostazione
criminosa conferita dall’erede all’azienda.
Il sole tramontava dunque inesorabilmente su un capitolo
della storia dei Mishima, ma una nuova alba stava per nascere
all’orizzonte, mentre un giovane combattente scalava, colmo
d’ira, la parete rocciosa di un vulcano …
Il mito di Tekken aveva inizio.
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