Tekken 0: Origins

di depy91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Premessa e Bios ***
Capitolo 2: *** Retroscena ***
Capitolo 3: *** Finale ***



Capitolo 1
*** Premessa e Bios ***


tekken zero


Premessa
 
Haru Norinaga, celebre campione di arti marziali e fondatore della più grande compagnia specializzata nella produzione di armamenti, sfida il suo acerrimo rivale in affari, Jinpachi Mishima, in un prestigioso torneo, al quale sono invitati i migliori lottatori da ogni angolo del mondo. Il vincitore della disputa sarebbe divenuto l’unico proprietario delle aziende di entrambi, spazzando via per sempre l’avversario.
Un alone di oscurità avvolge tuttavia intimamente la competizione …
 
 
Partecipanti
 
Nome: Jinpachi Mishima
Età: 60
Nazionalità: Giappone
Stile: Karate stile Mishima
Storia: Tra i più potenti ed esperti praticanti di arti marziali di tutti i tempi, Jinpachi appartiene ad un’antica stirpe di guerrieri e detiene immense fortune grazie ai proventi della Mishima Zaibatsu, da lui fondata. Una notte, un pugnale scagliato con violenza da qualcuno, frantumò il vetro della finestra della sua camera, conficcandosi nella parete accanto al letto, su cui egli stava riposando. Attorno al manico dell’arma era stato arrotolato un biglietto: l’invito ad un grande torneo, per dimostrare di essere degno delle proprie nobili origini. In palio avrebbe dovuto concedere l’impero finanziario di cui era a capo. In fondo al foglietto una firma recitava: “Haru Norinaga”.
Curiosità dal futuro: Sarà imprigionato da suo figlio sotto l’Hon-Maru e successivamente liberato dopo il quarto Tekken.
 
Nome: Haru Norinaga
Età: 60
Nazionalità: Giappone
Stile: Jujitsu
Storia: Il legame tra Haru e Jinpachi risale ai lontani anni in cui entrambi frequentavano lo stesso dojo, presso il loro venerando maestro. Sin da bambini i due strinsero un’amicizia autentica, rafforzata nel tempo tra estenuanti allenamenti e bevute in compagnia. Sembrava dovesse durare in eterno, tuttavia il rapporto si incrinò drasticamente quando Haru venne a sapere che Jinpachi avrebbe sposato la donna, di cui egli era perdutamente innamorato. Da allora l’affetto divenne odio ed il giovane deluso si concentrò anima e corpo nelle sue attività economiche, accumulando enormi ricchezze grazie alla produzione e al commercio internazionale di armi ad alta tecnologia. Nonostante la sua indubbia abilità imprenditoriale, Haru dovette molto spesso trovarsi in competizione con la Mishima Zaibatsu, che col tempo aveva conquistato una notevole fetta di mercato. Durante uno dei suoi viaggi di lavoro in Medio Oriente, conobbe un misterioso viandante, che lo convinse ad acquistare una preziosa reliquia proveniente dall’antico Egitto, promettendogli che ne avrebbe ricavato poteri inimmaginabili. Nei giorni successivi al suo ritorno, Haru percepì la propria forza aumentare incredibilmente sotto l’influsso del mistico feticcio, sebbene la sua mente venisse progressivamente offuscata da un odio gretto e cieco. Era giunto il momento di ottenere vendetta dal proprio rivale, decise dunque di sponsorizzare un grande torneo e mettere alla prova le sue nuove abilità, per cancellare una volta per tutte il suo storico avversario.  
Curiosità dal futuro: Acquisendo le industrie Norinaga, la Mishima Zaibatsu ampliò il suo impero economico al campo del commercio di armi.
 
Nome : Heihachi Mishima
Età: 27
Nazionalità: Giappone
Stile: Karate stile Mishima
Storia: Erede del glorioso clan dei Mishima, il giovane Heihachi è stato sottoposto sin da bambino a massacranti allenamenti fisici e mentali, allo scopo di apprendere e render proprio l’antico stile di combattimento di famiglia. Ormai adulto, egli è stanco dell’indifferenza del padre riguardo le sue strabilianti capacità di lottatore, e non può in alcun modo tollerare di essere messo totalmente da parte nelle importanti decisioni amministrative della Zaibatsu. Una mattina, Jinpachi si svegliò decisamente più presto del solito e in tutta fretta lasciò la villa. Destato dai rumori conseguenti, Heihachi entrò nella camera paterna e sulla scrivania trovò un biglietto in cui si parlava di un prestigioso torneo. Fu così che decise di parteciparvi in segreto, così da poter dimostrare la propria forza e guadagnare finalmente l’agognata fiducia di suo padre.
Curiosità dal futuro: Heihachi trarrà enorme profitto da questa competizione …
 
Nome: Wang Jinrei
Età: 55
Nazionalità: Cina
Stile: Xingyiquan
Storia: Wang, mercante instancabile ed amico fraterno di Jinpachi Mishima. Una sera quest’ultimo, davanti ad una fumante bottiglia di sakè, gli confessò di essere stato contattato dal suo vecchio rivale Haru Norinaga. Preoccupato ed insospettito, Wang seguì il compagno di bevute al torneo, allo scopo di tenere d’occhio la situazione ed intervenire in caso di pericolo.
Curiosità dal futuro: Rimasto nell’ombra durante la prima fase della competizione, interverrà di persona quando scoprirà che le azioni di Haru erano dettate dallo spirito maligno custodito nella reliquia. Intuendo il pericolo che Jinpachi stava per correre, provò ad avvisarlo nella speranza di fermarlo, ma questi rifiutò, reputando la resa come il peggiore dei disonori.
 
Nome: Gektor “Jack” Lebedev
Età: 31
Nazionalità: Russia
Stile: Tecniche militari sovietiche
Storia: Il capitano Gector Lebedev è un ufficiale russo specializzato nelle missioni sotto copertura. Nel corso della sua brillante carriera ha partecipato a numerosi incarichi da infiltrato tra le file dell’esercito statunitense a scopi spionistici, adottando lo pseudonimo “Jack”, che da allora si è trasformato in un vero e proprio soprannome. Grazie alla sua prestanza fisica e le evidenti capacità di lottatore, egli è stato selezionato dalla commissione scientifica militare dell’Unione Sovietica come modello per un progetto di massima segretezza. Il soldato avrebbe fornito i dati necessari alla costruzione del primo robot umanoide da battaglia della storia, partecipando al grande torneo organizzato dal magnate Norinaga. Durante la competizione, gli scienziati avrebbero registrato ogni tecnica di combattimento e strategia d’attacco di Lebedev, trasferendole successivamente nella memoria dell’automa ispirato alle sue fattezze.
Curiosità dal futuro: Il modello di unità Jack, che parteciperà al primo Iron Fist decenni più tardi, si ispirerà alle sue sembianze e movenze.
 
Nome: Yoshimitsu
Età: Sconosciuta
Nazionalità: Sconosciuta
Stile: Arti ninja avanzate stile Manji
Storia: Yoshimitsu è un misterioso samurai a capo di un noto clan di ladri. Egli vede nel torneo l’opportunità di accesso all’inespugnabile palazzo dei Norinaga, colmo di inestimabili opere d’arte ed antichi cimeli. Come previsto dal codice del clan Manji, i proventi del bottino sarebbero poi stati distribuiti alla popolazione più indigente.
Curiosità dal futuro: Tramite il sacco di villa Norinaga, Yoshimitsu compirà il primo atto magnanimo nei confronti dei deboli, dando vita al mito del clan Manji.
 
Nome: Aban
Età: 28
Nazionalità: India
Stile: Kalarippayattu
Storia: Nel cuore del deserto si erge un antico tempio, ove il male trova la propria prigione. Da secoli, generazioni di uomini valorosi si sono succeduti a guardia di questo mistico luogo, al fine di preservare la pace. Aban è uno dei più rispettati tra i custodi del tempio, la saggezza ed il coraggio che lo contraddistinguono fanno di lui il perfetto candidato al ruolo di prossimo leader della setta. I regolamenti all’interno della comunità sono ferrei ed il giuramento di sangue, pronunciato al momento dell’iniziazione alla fratellanza, è inscindibile. Tuttavia uno dei guardiani tradì l’onorato ordine e fuggì col favore delle tenebre, svanendo nella notte. Quando Aban e gli altri se ne avvidero, era troppo tardi: il disertore si era intrufolato nel tempio ed aveva portato via con sé una pericolosa reliquia, appartenuta alla temibile entità sigillata tra le fredde pietre del sacrario. L’oggetto in questione racchiudeva una parte dei poteri del suo antico padrone, ed il cuore di chiunque ne fosse entrato in possesso sarebbe stato corrotto dal suo influsso demoniaco. Dopo settimane di ricerche, i custodi ripercorsero le tracce lasciate dal traditore, sino a risalire al nuovo detentore della reliquia. Allo scopo di recuperarla e restituirla alla legittima dimora, Aban è stato inviato in Giappone, alla volta del torneo organizzato da Haru Norinaga, nel quale avrebbe potuto dimostrare il proprio valore ed intervenire prima che fosse troppo tardi.      
Curiosità dal futuro: Aban diverrà l’anziano guru di Zafina.
 
Nome: Han Do San
Età: 25
Nazionalità: Corea
Stile: Taekwondo
Storia: Han è stato tra i più giovani ed abili campioni di TaeKwon-Do, ma in seguito ad un grave incidente ha dovuto abbandonare il circuito professionistico. Da allora continua ad insegnare l’arte marziale di cui è maestro nel suo dojo, sebbene negli ultimi tempi il numero dei suoi allievi sia velocemente diminuito ed i guadagni non bastino più a sostenere la sua famiglia, soprattutto ora che sua moglie ha messo al mondo il loro primo figlio. Il disperato bisogno di denaro lo ha spinto a frequentare l’ambiente losco dei combattimenti clandestini, presso cui in breve tempo è riuscito a farsi un nome. Una sera un gruppo di accaniti scommettitori stava discutendo di una grande competizione giapponese, che avrebbe garantito al vincitore gloria e benessere economico. Han udì la conversazione e raccolse ulteriori informazioni. Colmo di aspettative, salì a bordo del primo aereo per il Giappone, determinato come non mai a tornare vittorioso e salvare le sorti della propria famiglia.
Curiosità dal futuro: Han perirà per errore durante un litigio con suo figlio Baeck.
 
Nome: Koroshi Ya
Età: Sconosciuta
Nazionalità: Giappone
Stile: Ninjutsu
Storia:  Il vero nome di quest’uomo è avvolto nel mistero. Di lui si sa molto poco, si tratta di un assassino di professione, grande esperto nelle arti ninja, nonché abilissimo nel maneggiare le armi da lancio. Da qualche anno ormai lavora come guardia del corpo personale di Haru Norinaga, per il quale di tanto in tanto svolge inoltre alcuni incarichi particolari. Tra questi, il compito di recapitare un messaggio presso la fortezza impenetrabile dei Mishima. Silenzioso come il vento, Koroshi ha oltrepassato ogni ostacolo, senza destare alcun sospetto, raggiungendo il giardino della villa, nel quale un grande albero gli ha permesso di arrampicarsi ad un passo dall’edificio, proprio di fronte alla finestra, oltre cui riposava il destinatario del biglietto, Jinpachi Mishima. Con gesto fulmineo scagliò uno dei suoi pugnali all’interno della camera, piantandolo contro la parete. Mentre l’abitazione si popolava di guardie allarmate dai rumori, Koroshi svaniva nel nulla, pronto per la sua prossima missione: abbattere chiunque avesse ostacolato i piani di Norinaga durante il torneo.
Curiosità dal futuro: Ormai vecchio, tramanderà i segreti del ninjutsu al suo giovane allievo Raven.
 
Nome: Shinken
Età: 26
Nazionalità: Cina
Stile: Kenpo cinese
Storia:  Shinken si è guadagnato tale soprannome grazie alla sua indiscussa abilità nel padroneggiare l’arte Kenpo, i cui principi gli sono stati impartiti sin da fanciullo tra le mura di un rinomato dojo, guidato da un antico ordine di monaci combattenti. All’interno di questo ambiente austero, Shinken ha appreso le ferree regole comportamentali ed i profondi precetti spirituali della filosofia “God Fist”, diventando ben presto il migliore tra i suoi compagni. I segreti della disciplina di cui è adepto sono da secoli custoditi nelle sacre pergamene, conservate nel dojo. Tuttavia una notte, approfittando del favore delle tenebre, qualcuno ha violato quei luoghi, sconfiggendo i monaci di guardia ed impadronendosi dei preziosi scritti. Shinken, in qualità di discepolo più esperto, ha sentito il dovere di scoprire l’identità dell’autore dell’atto sacrilego e non si è dato pace fino al conseguimento di tale risultato. Dunque venne a sapere che il ladro corrispondeva all’arrogante Heihachi Mishima, ardente lottatore, da sempre bramoso di divenire il più grande di tutti i tempi. L’occasione propizia si presentò quando gli giunse voce che Heihachi avrebbe partecipato al torneo istituito da Haru Norinaga: Shinken l’avrebbe costretto con la forza a restituire le sacre pergamene del “God Fist”.    
Curiosità dal futuro: Morirà per mano del più promettente dei suoi discepoli, Feng Wei.
 
Nome: Tetsujin
Età: Più di 2000 anni
Nazionalità: Nessuna
Stile: Mimica
Storia: Narra la leggenda che oltre 2000 anni fa una confraternita di magnanimi stregoni escogitò un piano per difendere l’umanità dalle incarnazioni del male. Costruirono dunque dei fantocci, intagliandoli nel legno di alberi secolari o forgiandoli nel metallo di sacre campane templari, e vi applicarono un potente sortilegio. Da quel momento in poi, ogni qual volta un’entità malvagia si fosse destata per sconvolgere i popoli, i magici manichini avrebbero preso vita con la speranza di spazzare via ogni pericolo.
Quando l’antica reliquia egiziana venne portata via dall’originale locazione nel tempio, i poteri dello spirito demoniaco in essa contenuti si riattivarono dopo un silenzio millenario. Tetsujin, l’argenteo manichino, si è animato dunque per impedire che gli influssi negativi dell’arcaico retaggio di epoche lontane possano portare a terribili conseguenze.  
Curiosità dal futuro: Una volta svanito il pericolo che lo aveva destato, Tetsujin non tornò mai più alla vita, sostituito da un altro manichino incantato, Mokujin.
 
Nome: Koko Kimama
Età: 23
Nazionalità: Centro America
Stile: Antica arte di combattimento inca
Storia: Koko è una guerriera di origine indo-americana, appartenente ad una tribù che ancora oggi vive secondo gli austeri usi degli avi, in un piccolo villaggio, situato da qualche parte presso il deserto dell’Arizona. La vita dei nativi scorreva tranquilla, immersa nella semplicità del quotidiano, in armonia con la natura, fino a quando un gruppo di soldati in uniforme non fece loro visita, costringendoli con la forza ad abbandonare la propria amata terra. Il sito era infatti stato scelto come poligono di tiro sperimentale per testare alcuni nuovi ordigni bellici. Disperata, la tribù fu allontanata e ridotta ad assistere impotente alla distruzione di tutto ciò che le era caro. Koko non poté far nulla per impedire tutto questo, ma da subito cominciò ad indagare sui responsabili di un simile scempio, risalendo infine al nome della società che aveva dato il via all’operazione, la Norinaga Corporation. Accecata dall’ira, la coraggiosa combattente si è iscritta al torneo a caccia di vendetta per la sua gente.
Curiosità dal futuro: Crescendo, la giovane combattente maturò nella saggia e anziana guida della propria comunità. Fu infatti lei ad avvisare Julia Chang del risveglio di un temibile male oscuro poco prima dell’annuncio del sesto Tekken.
 
Nome: Willy Williams
Età: 30
Nazionalità: USA
Stile: Karate Kyokushin
Storia: Willy Williams è un famoso karateka, saltato di recente alla cronaca per aver combattuto a mani nude contro un orso. Willy è da sempre a caccia di notorietà e di occasioni per pubblicizzare il particolare stile marziale di cui è praticante. Al momento dell’annuncio del torneo, comprese immediatamente di aver trovato una valida piattaforma di diffusione dei nobili principi del karate Kyokushin, pertanto si è iscritto di buon grado alla competizione, pronto a dar prova di quanto sia meritato il proprio soprannome “Bear Killer”.
Curiosità dal futuro: Grazie alla sua fama, rappresentava un punto di riferimento per i ragazzini che si avvicinavano al mondo delle arti marziali. Tra questi, un giovanissimo Paul Phoenix lo considerava il proprio idolo ed in suo onore intraprese la via del combattente.
 
Nome: Ho Chi Myong
Età: 28
Nazionalità: Brasile
Stile: Capoeira
Storia:  Sin da adolescente, Ho Chi Myong ha sempre mostrato una profonda insofferenza per i dispotismi e le ingiustizie. A 20 anni si unì ad un gruppo di dissidenti politici nella loro lotta contro la dittatura militare vigente in Brasile, partecipando attivamente alle rivolte e fronteggiando anche direttamente le forze dell’ordine. Di recente è stato accertato un suo coinvolgimento in un tentativo fallito di colpo di Stato, pertanto ha dovuto lasciare il paese in cerca di rifugio. Lo ha trovato in Corea, nazione da cui provenivano i suoi antenati, e ad offrirglielo sono stati alcuni suoi vecchi amici, che l’hanno accolto in casa propria per tutto il tempo necessario. Qui è venuto a conoscenza di un torneo di arti marziali sponsorizzato da un noto magnate giapponese, così ha deciso di prenderne parte, con l’intenzione di utilizzare il denaro del premio per finanziare i progetti dell’organizzazione ribelle.
Curiosità dal futuro: A causa dei suoi problemi con la legge, sarà arrestato e condannato a scontare la sua pena in carcere, durante la quale conoscerà Eddy Gordo, a cui insegnerà tutto quanto conosceva sulla Capoeira, raccomandandogli di fare altrettanto con sua nipote Christie Monteiro.
 
Nome: Heather Williams
Età: 26
Nazionalità: Inghilterra
Stile: Aikido
Storia:  Heather è molto nota nell’ambiente delle arti marziali come campionessa mondiale di Aikido. La sua avvenenza mescolata ad invidiabile tenacia e temperamento combattivo accesero l’interesse di un distinto gentiluomo irlandese di nome Richard Williams, con il quale ben presto convenne a nozze. Tempo dopo, suo marito svanì nel nulla senza lasciare alcuna traccia. Heather vagò disperatamente alla ricerca dell’unico uomo che fosse mai riuscito a conquistarla, rendendosi tuttavia conto di quanto superficiale fosse in realtà la conoscenza che ella aveva di lui. Rimase stupefatta quando venne a sapere che la persona che aveva sposato aveva mentito riguardo la propria professione: Richard Williams, presentatosi come imprenditore di discreto successo, era in effetti un agente presso i servizi segreti britannici. Da quanto era riuscita a scoprire, risultava che di recente era stato assegnato ad indagini sui traffici illeciti internazionali di armi ed attrezzature militari. Dietro queste macchinazioni si celava il nome di Haru Norinaga. Erano ormai diverse settimane che Heather non riceveva alcuna notizia di suo marito, quando avvenne il provvidenziale annuncio del grande torneo, indetto proprio dal magnate giapponese. Ella avrebbe partecipato con la speranza di rintracciare Richard e di riportarlo sano e salvo a casa.
Curiosità dal futuro: Dall’unione con Richard nasceranno le due sorelle Williams, Nina e Anna.
 
Nome: Ashraf
Età: 29
Nazionalità: Egitto
Stile: Antiche arti assassine
Storia: La stirpe di Ashraf affonda le sue radici nell’antico ordine dei custodi del tempio. Generazione dopo generazione la sua famiglia ha consegnato alcuni dei guardiani più validi, rimasti nella leggenda per ardore e fedeltà alla setta. Tuttavia Ashraf, di indole subdola ed insofferente, non ha mai del tutto accettato il destino impostogli dai suoi predecessori, sebbene le sue qualità di guerriero siano sempre state riconosciute dai confratelli. Per anni aveva sopportato il durissimo addestramento, la spersonalizzazione della collettività, l’obbligo del segreto e l’austerità della vita templare, ma senza mai comprendere effettivamente i principi spirituali alla base di simili sacrifici. Quando ormai aveva acquisito sufficiente padronanza delle arti assassine dell’ordine, progettò la fuga con l’intento di ricominciare la propria esistenza altrove. Pertanto, nel cuore di una gelida notte, si infiltrò nella tomba della divinità caduta, custodita all’interno del tempio e trafugò una preziosa reliquia, entro cui era stata sigillata una parte dell’immenso potere dell’antico padrone. Più leggero del vento, evase dal sacrario ed attraversò il deserto, mantenendo l’anonimato. Raggiunto un grande mercato egiziano, si camuffò da mendicante, alla ricerca di un ricco signore, a cui offrire i propri servigi. Fu così che incontrò Haru Norinaga e riuscì a convincerlo ad acquistare la magica reliquia, promettendo di guidarlo verso la perfetta padronanza delle incredibili capacità da essa conferite, in cambio di vitto e alloggio. Ashraf conosceva perfettamente le conseguenze degli influssi diabolici sulla personalità del detentore, ma era anche il solo in grado di controllarli. Quando il nuovo patrono annunciò il torneo, egli era certo che la setta avrebbe inviato il suo vecchio rivale Aban per tentare di fermarlo e vendicare il tradimento. Lo avrebbe affrontato e sconfitto, guadagnando finalmente l’agognata libertà.
Curiosità dal fututo: Verrà ucciso da Aban durante il torneo, che, una volta ritornato al tempio, sarà  eletto all’unanimità nuovo guardiano supremo, per aver portato brillantemente a termine la sua missione.
 
Nome: Ghali
Età: 24
Nazionalità: Africa
Stile: Arti tribali Hatah
Storia: Gli Hatah sono una tribù di guerrieri e cacciatori, stanziata nel cuore della Savana selvaggia, il cui stile di vita è rimasto immutato nel corso dei secoli. Una notte, lo sciamano predisse l’incombere sulla sua gente di una terribile sventura, ragion per cui furono radunati i migliori guerrieri Hatah e sottoposti ad un intenso addestramento, per essere pronti ad intervenire appena fosse giunto il momento. Tra questi il giovane Ghali, soprannominato “Leone Nero” dai suoi compagni, si distinse per valore e tenacia. Nel pieno di una tranquilla giornata, un gruppo di mercanti di schiavi armati, irruppe nel villaggio, saccheggiandolo e rapendone la popolazione, nessuno escluso. Schiacciati all’interno di scomodi container, gli Hatah venivano strappati via dalla loro terra ed usanze, e condotti verso un destino incerto fatto di fatica e sacrificio. Durante il viaggio tuttavia, la gabbia che imprigionava Ghali precipitò inavvertitamente dal camion, permettendogli di liberarsi e nascondersi. Da allora, il furioso combattente non si sarebbe dato pace fino al ritrovamento del suo popolo. Percorse distanze infinite a bordo di mezzi di fortuna di ogni sorta, prima di incappare per caso in un’informazione preziosa: gli Hatah erano stati acquistati come operai per lavorare nelle fabbriche di un certo Norinaga. Dunque indagò sul magnate, scoprendo che presto avrebbe dato inizio ad un importante torneo di lotta.  Ghali decise di partecipare per costringere Haru Norinaga a restituire alla sua tribù la propria libertà.
Curiosità dal futuro: Ghali non riuscirà a portare a termine la sua missione, ma Jinpachi, una volta preso possesso delle industrie Norinaga, verrà a conoscenza dell’origine degli operai africani, grazie all’intervento del giovane guerriero, e li alleggerirà finalmente del peso della prigionia, permettendo loro di tornare a casa.
 
Nome: Kaori Fuin
Età: 24
Nazionalità: Giappone
Stile: Tode, tessenjutsu
Storia: Kaori è una geisha combattente, la cui grazia ed abilità nella danza l’hanno condotta ad esibirsi nei più famosi teatri di tutto il Giappone. Apprese le arti marziali quand’era soltanto una bambina, grazie agli insegnamenti di suo padre, caro amico di Wang Jinrei. Purtroppo egli morì prematuramente di malattia ed ella dovette badare a sé stessa, guadagnandosi da vivere come ballerina tradizionale. All’età di vent’anni, fu notata, durante uno dei suoi spettacoli, dal celebre industriale Haru Norinaga, che rimase profondamente affascinato dalla sua bellezza e dall’eleganza delle sue movenze. La invitò così a trasferirsi nella sua villa, dove avrebbe potuto continuare a deliziarlo della sua compagnia, vivendo nell’agio e nel lusso. Kaori divenne così l’amante segreta del ricco Giapponese, nonché sua fedele guardia del corpo. Da quando Ashraf aveva messo piede nella dimora dei Norinaga, il comportamento di Haru nei confronti della giovane geisha era divenuto brusco ed aggressivo, ma ciononostante ella non avrebbe mai permesso a nessuno di fargli del male, per questo partecipò al torneo in difesa del suo benefattore.  
Curiosità dal futuro: Wang incontrerà Kaori durante la competizione e le spiegherà del condizionamento fisico e mentale di Haru, apportato dalla reliquia di Ashraf, aggiungendo che se non fossero intervenuti prima che gli influssi demoniaci prendessero pieno controllo del suo corpo, il processo sarebbe divenuto irreversibile. Pertanto la ragazza abbandonerà l’arena e si unirà al vecchio amico paterno nel tentativo di sottrarre l’antico talismano.

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Capitolo 2
*** Retroscena ***


Retroscena

Superati agilmente gli incontri di qualificazione, Heather Williams ottenne l’accesso alle fasi finali del torneo, tappa fondamentale per le sue ricerche private, dal momento che si sarebbero tenute all’interno del grande palazzo signorile dei Norinaga. Dalle sue indagini era emerso che l’edificio nascondesse delle carceri segrete, nelle quali venivano tenuti prigionieri gli individui giudicati pericolosi per il benessere dell’azienda. Conoscendo suo marito, Heather temeva che Richard avesse scoperto qualche sporco affare in cui era implicata la Norinaga Corporation e pertanto avesse tentato di intrufolarsi nella villa in cerca di documenti compromettenti che provassero l’esistenza di traffici illeciti di armi.
Il piano era semplice: approfittando dell’ingente dispiegamento di guardie impegnate nella sicurezza del torneo, appena se ne fosse presentata l’occasione, la campionessa di Aikido avrebbe cercato di penetrare nel palazzo senza destare sospetti.  
Il sorteggio aveva selezionato gli sfidanti ed il primo per Heather sarebbe stato il tronfio Willy Williams, una celebrità nel mondo delle arti marziali. L’incontro ebbe luogo nel lussureggiante giardino interno della villa, mentre una folla di spettatori assisteva riparata sotto il porticato ligneo, circostante l’arena. Il karateka possedeva un’ottima tecnica ed un’invidiabile potenza di esecuzione, ma l’avversaria faceva propri i principi fondanti dell’aikido, secondo cui ogni attacco può essere evitato o ritorto contro il nemico. Gli assalti di Willy finivano dunque a vuoto o in una schienata a suo danno, tanto che il nervosismo iniziò a guidare le sue azioni, rendendole scomposte e prevedibili. Era solo questione di tempo prima che, stanco, abbassasse la guardia e quando accadde, Heather mise a segno una serie di colpi che trovarono il bersaglio impreparato, mandandolo al tappeto. Il pubblico esultò per lo spettacolo, mentre il giudice di gara sanciva l’esito dell’incontro ed annunciava ubicazione e partecipanti di quelli successivi. La combattente comprese di avere tra le mani il momento propizio per agire. Approfittando dell’assenza di guardie, occupate nella gestione di quella confusione, ella si immerse nel fiume di gente in moto da un’arena all’altra e, appena ne uscì, imboccò il viale acciottolato che conduceva ad uno degli accessi alla villa. Giunta nei pressi del portale, scorgendo la coppia di militari posti a sua difesa, l’intrusa si fiondò al riparo, dietro un’imponente colonna. Stava cercando di escogitare uno stratagemma che le permettesse di oltrepassare l’ostacolo, senza dare nell’occhio, ma qualcuno la precedette, sbucando dal nulla d’un tratto e sbaragliando le guardie in un lampo. L’abile sconosciuta si accertò di essere sola con un ultimo sguardo, infine si immise nel palazzo. Heather partì all’inseguimento premurandosi di non essere scoperta, ma la silenziosa guerriera interruppe improvvisamente la sua corsa e, senza voltarsi, esclamò: “Avanti, vieni fuori”. La lottatrice britannica emerse allora dal suo nascondiglio, presentandosi e chiedendo informazioni sull’identità e gli scopi della nuova conoscenza, ma questa non aveva alcuna intenzione di rivelare i propri segreti e, giudicando Heather una mercenaria al servizio di Haru Norinaga, ingaggiò uno scontro. Tra uno scambio di colpi e l’altro, la campionessa di aikido cercò di spiegare all’avversaria che non aveva nulla contro di lei e che il suo unico interesse risiedesse nel rintracciare suo marito scomparso. Quando le fu chiaro di non essere in pericolo, l’ignota combattente interruppe il duello e finalmente decise di collaborare. Il suo nome era Koko Kimama ed aveva preso parte al torneo per accedere agli alloggi di Norinaga e punirlo per le malefatte commesse nei confronti del suo popolo. Heather comprese di avere di fronte una valida partner per infrangere le difese della labirintica fortezza e le propose di fondere i rispettivi propositi in un’unica ricerca. Le due lottatrici proseguirono dunque insieme l’avanzata verso il cuore del palazzo, ma a loro insaputa una sagoma silenziosa ed invisibile come l’aria le aveva seguite passo dopo passo ed aveva assistito ad ogni scena, rimanendo avvolto nell’ombra. Sfortunatamente il duo incontrò presto un battaglione di soldati alle dipendenze dell’industriale giapponese e fu costretto a lanciarsi in un combattimento furibondo, dal quale tuttavia uscirono illese, grazie alla propria destrezza marziale. Una lunga scalinata le condusse finalmente nelle profondità delle segrete della villa. Un’oscurità persistente ammantava ogni cosa, e nei grigi corridoi aleggiava un insolito silenzio, non si vedeva anima viva, neppure un celerino in ronda di controllo. Pertanto fu facile accedere al computer di gestione della prigione, dal quale Heather ricavò il numero della cella di Richard. Ansiosa di riabbracciare il compagno di vita, ella raggiunse di corsa il luogo indicatole, seguita dall’alleata, ma appena arrivarono a destinazione, un incredulo stupore colse entrambe: la stanza di isolamento era vuota. Non ebbero nemmeno il tempo di domandarsi come tutto ciò potesse esser vero, poiché alle loro spalle apparve una figura accovacciata, avvolta in drappi scuri, che lasciavano intravedere soltanto due occhi orientali, puntati contro le intruse. Prima ancora che le ragazze si mettessero in guardia, l’uomo, con gesto fulmineo, estrasse dalla cinta uno shuriken e lo scagliò violentemente, ferendo la spalla di Heather. A quel punto Koko riconobbe nella maestria del nemico, le caratteristiche della guardia del corpo al servizio di Haru, di cui tanto aveva sentito parlare. Avvisò dunque la compagna di rimanere all’erta, dal momento che il loro nuovo opponente sarebbe stato un osso ben più duro delle malleabili guardie armate precedentemente abbattute. Koroshi Ya le osservava senza proferire una parola, rimanendo immobile con un’aria inquietante. Appena Heather accennò un passo, l’agile ninja svanì nel nulla, riapparendo alle spalle di Koko e colpendola con un calcio alle caviglie, che la mandò distesa. L’Inglese balzò all’attacco scagliando una poderosa tecnica al viso dell’avversario, allontanandolo dall’alleata. Sebbene il silente assassino si trovasse a fronteggiare da solo due valide combattenti, egli sosteneva perfettamente lo scontro, schivando o parando ogni attacco e rispondendo rapidissimamente. La coppia di infiltrate giaceva ormai sfinita sul pavimento, mentre Koroshi estrava due pugnali per infliggere il copo di grazia, ma un attimo prima che ciò potesse verificarsi, la canna di una pistola posò la sua estremità sulla nuca del ninja ed una voce intimò: “Getta quelle armi e sparisci, prima che spedisca il tuo cervello ad arredare queste pareti logore!”. La guardia del corpo non poté far niente per ribellarsi e fu costretto ad obbedire. Lasciò andare dunque le lame e sparì nell’oscurità da cui era emerso, rivelando infine la persone alle sue spalle. “Richard!” urlò in lacrime Heather “Credevo di averti perso!”. La spia abbracciò la moglie ed aiutò la guerriera inca a rialzarsi. Spiegò allora che negli ultimi tempi stava indagando sulle responsabilità della Norinaga Corporation nella progettazione di una bomba di ultima generazione, che l’azienda stava mettendo a punto per rifornire gli eserciti di Stati Uniti e Russia, ma per ottenere prove concrete, aveva bisogno di accedere all’archivio della società. Per questo si era fatto catturare di proposito ed in segreto era evaso, facendosi strada tra le guardie per raggiungere l’archivio, ma udendo strani rumori era tornato indietro, scovando le due coraggiose artiste marziali in difficoltà. Heather fu a dir poco lieta e sollevata nel constatare che suo marito era ancora vivo, ma il suo impegno nei confronti di Koko non era ancora finito. Il trio partì dunque alla volta delle camere private del magnate.
Raggiunto l’ingresso, Koko si addentrò per prima, rimanendo nascosta dietro i preziosi tendaggi che addobbavano la sala. Un uomo dalla pelle olivastra sedeva a gambe incrociate su un tappeto al centro della stanza, immerso nella meditazione. Senza provocare il minimo rumore, la ragazza si avvicinò allo sconosciuto con l’intenzione di tramortirlo con una delle sue tecniche, ma quando fu sufficientemente vicina, egli inarcò sinuosamente la schiena con un unico scatto ed afferrò le braccia di Koko, infine con movenze simili a quelle di un serpente, si alzò e costrinse le giovane lottatrice in una dolorosa morsa. Intervennero dunque i due coniugi, che fino ad allora erano rimasti al riparo, ma prima che un vero e proprio scontro potesse avere luogo, dalla finestra fece il suo ingresso un uomo dai tratti mediorientali. Riconoscendolo, colui, che stringeva Koko in una presa devastante, annunciò: “Aban, sei qui finalmente. Ti attendevo con ansia. Dimostrami di essere degno dell’appellativo di guardiano templare, di cui tanto vai fiero!”. Il nuovo arrivato si ricompose ed ammonì: ”Lasciala andare, Ashraf. Questa faccenda riguarda solo me e te”.
Questi acconsentì e diede il via al duello, sotto lo sguardo stranito dei tre spettatori, affascinati dall’eleganza e l’efficacia delle mosse di entrambi. La sfida procedette senza sosta, in perfetto equilibrio tra i due partecipanti, finché Ashraf strappò via dalla parete la sciabola appesa come decorazione, ed inarrestabile scattò alla carica per trafiggere il rivale. Tuttavia quando ormai la lama distava soltanto pochi centimetri dalla gola di Aban, quest’ultimo schivò l’affondo piegandosi all’indietro con incredibile agilità. In un istante afferrò il braccio del nemico, lo spezzò con un colpo preciso al gomito e rivolgendo l’arma al petto di Ashraf, augurò: “Che gli antichi dei custodiscano la tua anima”. Infine affogò la lama nelle carni dell’avversario, che privo di vita stramazzò al suolo. Versando una lacrima, Aban si rimise in piedi in silenzio, restando per qualche momento immobile a fissare il corpo sanguinante di colui che un tempo era stato suo amico, ma ponendo fine alla sofferenza, si rivolse ai tre avventurieri, invitandoli a scappare via al più presto dalla villa, poiché a breve una terribile entità avrebbe preso pieno possesso di Haru Norinaga e nessuno sarebbe sopravvissutogli. Koko decise dunque di dargli ascolto e desistere dalle sue intenzioni, così, assieme a Richard ed Heather, abbandonò la sconfinata fortezza, mentre un manto di nubi oscure e tonanti si addensava minacciosamente in cielo ed una risata sibilante e sinistra echeggiava nel vento quasi fosse un tenebroso monito.

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Capitolo 3
*** Finale ***


Finale


Uno dopo l’altro, il potente Jinpachi sbaragliò ogni avversario, proseguendo inarrestabile verso lo scontro decisivo. A sua insaputa, tuttavia, suo figlio faceva altrettanto, combattendo con incredibile tenacia e destrezza, spinto dal desiderio di emergere una volta per tutte dall’infame ruolo di primogenito indegno.
Intanto il cauto Wang Jinrei aveva assistito a tutte le fasi del torneo, monitorando la situazione che appariva eccessivamente tranquilla. Fu così che conobbe il valoroso Aban, reduce dal duello all’ultimo sangue contro Ashraf, dal quale sperava di ottenere informazioni sull’ubicazione dell’insidiosa reliquia, ma il rivale aveva mantenuto il silenzio al riguardo persino mentre esalava l’ultimo respiro. Il custode del tempio spiegò dunque a Wang, che chiunque fosse l’attuale detentore dell’antico cimelio, sarebbe presto caduto vittima dei terrificanti poteri in esso celati. Il mercante intuì allora cosa Haru stesse tramando, e quale grave pericolo corresse il suo fraterno amico, disputando la sfida finale. Non restava ormai molto tempo, dal momento che Jinpachi aveva già raggiunto la grande sala del palazzo Norinaga, destinata ad ospitare l’ultimo incontro del torneo. Il padrone di casa fece il suo ingresso, indossando al collo il talismano: il suo sguardo appariva freddo e spento, lividi vasi sanguigni trasparivano pulsanti da sotto la pelle in tutto il corpo, un respiro rumoroso e ritmico evaporava dalle sue narici quasi fosse un toro imbizzarrito.  La battaglia ebbe inizio, senza esclusione di colpi e, sebbene la forza e l’abilità di Haru fossero notevolmente aumentate, Jinpachi gli teneva testa impavidamente, sfruttando la cieca foga combattiva dell’avversario che lo guidava in attacchi poderosi ma imprecisi. Dando fondo ad ogni energia, il capostipite dei Mishima era riuscito ad atterrare il concorrente e per qualche istante parve che l’incontro potesse dichiararsi terminato. Tuttavia il mistico monile prese a luccicare, avvolgendo Haru in un vortice luminoso. Quando i lampi abbaglianti cessarono di limitare la vista dell’incredulo Jinpachi, il contendente emerse dalla luce sottoforma di una deforme creatura mostruosa. Immediatamente l’essere demoniaco aggredì lo stremato karateka, immobilizzandolo inerme al tappeto con una micidiale scarica di colpi. A quel punto Wang, Aban e Kaori, unitasi al gruppo durante il tragitto, entrarono nella sala ed assistettero alla scena. Comprendendo cosa fosse accaduto, il trio scattò all’attacco per cercare di sconfiggere il mostro e salvare l’anima di Haru Norinaga dalla dannazione eterna. Ogni speranza fu però del tutto vana e la giovane geisha perse la vita nel disperato tentativo di parlare all’essere umano contenuto in quell’abominio e convincerlo a desistere, ma di umanità, dentro quel grottesco involucro, non v’era più alcuna traccia.
Sembrava non esserci più nulla da fare, ma fu allora che sopragiunse Heihachi, uscito vincitore da tutti gli incontri precedenti e nient’affatto impressionato dalle sembianza disumane del suo ultimo opponente. Jinpachi non poté credere ai suoi occhi quando assistette allo scontro tra suo figlio ed il rivale posseduto. Il giovane erede si batteva come un leone, prevedendo ogni mossa dell’avversario ed infliggendogli rapidissimi contrattacchi. Alla fine di uno scambio serrato di tecniche fulmine e devastanti, sopraffatto dall’agilità e dalla forza fisica di Heihachi, l’incarnazione maligna piombò al suolo privo di sensi, producendo un tonfo sordo che echeggiò per tutta la villa. Delle crepe comparvero sulla reliquia, propagandosi sino a sgretolarla, mentre le diaboliche vestigia si ritiravano progressivamente, svelando il corpo di Haru nel suo aspetto consueto, ma martoriato e consumato irrimediabilmente dal crudele parassita. Il patrimonio del clan Mishima era salvo, grazie all’intervento del suo membro più giovane, ed il mondo era scampato alle grinfie di un’oscura entità, bramosa di evadere ancora dalla sua prigione millenaria per tornare a spargere lo scompiglio e la distruzione tra i popoli.
Ci sarebbe voluto del tempo, forse anni, per mettersi alle spalle questa terribile esperienza, ma di certo essa avrebbe lasciato un segno indelebile nella vita dei suoi protagonisti.
Aban fece ritorno al tempio del demone dimenticato e fu accolto come un eroe dagli altri guardiani, per aver punito il traditore e contribuito al ristabilimento dell’equilibrio. Wang riprese i suoi viaggi commerciali in capo al mondo e durante uno di questi, rincontrò la guerriera Koko, la quale era rimasta molto impressionata dall’eleganza delle arti marziali magistralmente eseguite dal mercante e lo invitò ad istruire in tale nobile stile di combattimento una bambina volenterosa della comunità di indigeni, la piccola Michelle Chang.
Jinpachi invece non poté assolutamente ignorare il coraggio ed il senso di responsabilità, dimostrati nel corso del torneo da suo figlio, pertanto mutò atteggiamento nei suoi confronti, e per ripagarlo delle sue gesta, decise per la prima volta di concedergli tutta la sua fiducia, associandolo al suo fianco nella guida dell’impero economico di famiglia, appena estesosi con l’annessione della Norinaga Corporation. In pochi anni, Heihachi maturò indubbie qualità di amministratore, cosicché il vecchio Mishima preferì ritirarsi momentaneamente dalla vita pubblica per dedicarsi all’istruzione e l’addestramento di suo nipote Kazuya, da poco aggiuntosi al glorioso clan. Tuttavia la personalità di Heihachi, inebriato dal potere, cambiò radicalmente, spingendolo a scelte al limite della follia. Insoddisfatto del proprio figlio, all’età di soli cinque anni lo gettò da un dirupo, affinché, qualora fosse sopravvissuto, sarebbe stato in grado di dimostrare di essere un vero Mishima, degno di suo padre. Sconfisse inoltre in Jinpachi in duello e relegò in catene all’interno di una prigione sotterranea del tempio di famiglia, quando questi tentò di rimpossessarsi della Zaibatsu, essendo venuto a conoscenza dell’impostazione criminosa conferita dall’erede all’azienda.
Il sole tramontava dunque inesorabilmente su un capitolo della storia dei Mishima, ma una nuova alba stava per nascere all’orizzonte, mentre un giovane combattente scalava, colmo d’ira, la parete rocciosa di un vulcano …
Il mito di Tekken aveva inizio.

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