Primo pasto

di Tactolien
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. Risveglio. ***
Capitolo 2: *** Primo Pasto ***



Capitolo 1
*** Prologo. Risveglio. ***


Lei... con un tremendo dolore e un immenso piacere...

scaricando liquidi da ogni buco del corpo... silenziosamente... intensamente...

si risvegliò.

 

 

 

 

- Che diavolo è quello?! Cosa sta succedendo!?- gridò Noel dopo aver assistito al deformarsi del corpo da ragazzina della nuova guerriera N°2.

- Quello è... un mostro molto più potente di uno Yoma- spiegò Irene, cercando di mantenere una calma che non aveva - Il mostro si è risvegliato-.

- Io...- parlò una voce all'interno del caotico polverone che si era formato intorno a loro - Non avrei dovuto opporre resistenza. E' così piacevole. Una specie di estasi suprema-.

Il polverone si diradò del tutto.

A quella vista... a quella forza diabolica intollerabile... persino l'impavida Irene Spada Veloce non potè impedirsi di tremare.

- Mo... Mostro- sussurrò.

Una creatura alta e slanciata dall'insolita carnagione blu, una massa spettinata di corti capelli biondi... e un paio di enormi ali sulla schiena. Il tutto decorato da un unico corno perfettamente appuntito che le spuntava dall'ampia fronte.

- Ah... Ho fame. Voglio nutrirmi di budella- parlò quella con calma glaciale, cominciando a camminare verso la bambina tremante a pochi metri da lei - Voglio divorarle. Voglio infilare la faccia in budella grondanti di sangue di umani ancora vivi. E non lascerò una sola goccia di sangue o pezzo di carne. Gusterò fino all'ultimo pezzettino-.

Un rapido spostamento d'aria e...

Clang!...

Una sola stoccata andata a vuoto... e la guerriera Claymore si distanziò subito dalla creatura cadendo in ginocchio.

- Oh... Ma guarda, Irene- gongolò la Risvegliata, riconoscendo l'ex compagna, già ansimante - Che ti succede? Hai perso il tuo braccio sinistro?-.

Sì. Irene l'aveva notato. Doveva essere accaduto nel momento dell'attacco. E pensare che dal principio non se n'era neanche accorta.

- Ops! Ce l'ho io!- continuò quella, mostrandole l'arto mozzato rimastole in mano, per poi gettarglielo ai piedi come fosse spazzatura - Bè, te lo rendo. Un'altra volta stacci più attenta-.

Fu un attimo.

Se ne accorse subito.

Si voltò di scatto.

Le altre due guerriere, Sofia e Noel, la presero dai due fianchi.

La Risvegliata non fece una piega. Semplicemente parò il fendente di Sofia con la spada che aveva sempre tenuto in mano, ma non fece niente per impedire a Noel di tagliarle un braccio.

Un vantaggio quindi?.

No.

Alcuni filamenti di nervi e carne si snodarono dall'arto ancora a mezz'aria e andarono a ricongiungersi col resto del corpo.

Le guerriere non fecero nemmeno in tempo a stupirsi... che con una rapidità che solo un Risvegliato poteva avere, la creatura passò da parte a parte i loro corpi con alcuni tentacoli appuntiti, lanciati dalle dita della mano.

- Sofia! Noel!- gridò Irene, rimasta in disparte.

Non ci fu niente da fare. Gli organi vitali erano stati colpiti. Ciò significava la morte persino per una Claymore di alto livello.

- Allora... volevate uccidermi ragazze?- disse la Risvegliata, voltandosi verso l'ultima rimasta, stringendo appena i suoi occhi dorati - Mi sa tanto che non ce l'avete fatta-.

Irene non tentò neanche di difendersi. E perchè avrebbe dovuto? Cosa mai avrebbe potuto fare contro quello Yoky smisurato?.

Cadde immediatamente sotto la spada del mostro, stramazzando a terra in un lago di sangue.

- Tutto questo movimento mi ha fatto venir fare. E' ora di andare-.

Avanzò di qualche passo... e Priscilla spiegò le ali al vento, senza mai accorgersi della piccola presenza accanto a lei. 

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Capitolo 2
*** Primo Pasto ***


 

Non seppe dire quanto durò il suo primo volo, seppe solo che dopo aver patito la fame per parecchie ore, si avventò sul primo villaggio che le capitò a tiro, dilaniando le carni di tutti i suoi abitanti.

- Un mostro!!- gridarono quelli nel fuggi-fuggi generale.

- Uno Yoma!! Ci divorerà tutti!!-.

- Non capisco perchè tutti stiano scappando- si disse Priscilla - Io voglio solo mangiare quello che mi piace-.

Si avventò poi su una casetta isolata poco al di fuori della comunità. Dentro... un singolo ragazzo. Ma doveva essere appetitoso.

Non appena ebbe inquadrato la creatura dal corno sulla fronte, il ragazzo non stette lì a pensarci due volte. Afferrò la vecchia spada del padre appesa sopra il camino e si fiondò fuori di casa prendendo la sorellina con sè.

La Risvegliata rimase a seguirlo con sguardo freddo e occhi socchiusi per qualche secondo, concedendogli un minimo di vantaggio. Anche lei voleva divertirsi ogni tanto.

Ma inaspettatamente... quello si fermò e ritornò dalla sua parte, pronto a combattere.

- Corri! Scappa!- gridò, rivolgendosi altrove.

Priscilla lo guardò perplessa. Con chi stava parlando? Non c'era nessun altro lì, oltre a loro.

- Ora! Scappa, presto! Mi occupo io di quello!-

- Fratello! No, fratello! Non andare via!- gridò la bambina che Priscilla non riusciva a vedere.

Quando tutto finì... la bambina si ritrovò ancora viva. Disperata e rannicchiata sui resti della casa andata in fiamme, e del fratello morto per proteggerla, ma pur sempre viva.

Si guardò le mani sporche di sangue. Era lì che era successo, sotto i suoi occhi.

Quell'Unicorno si era mangiato suo fratello, ignorando lei.

Perchè? Perchè lei?! Perchè non l'aveva uccisa? Se almeno fosse morta si sarebbe risparmiata tutto quel dolore che, ne era certa, non sarebbe mai scomparso.

Che avrebbe fatto ora?.

Con chi avrebbe giocato?.

Digrignò i denti e strinse i pugni con rabbia fin quasi a forarsi i palmi con le unghie.

No. Non sarebbe finita così.

Avrebbe vendicato suo fratello in qualche modo.

Ma come? Con quel piccolo corpo che non le serviva a niente.

Un movimento tra i cespugli attirò la sua attenzione.

Sgranò gli occhi.

Un uomo completamente vestito di nero, la fissava lieto della scoperta.

- Bene. Un'altra recluta- ghignò quello.

La giovinetta sussultò.

Sì. Non poteva essere altrimenti. Quello era un uomo dell'organizzazione Claymore, sempre in cerca di nuove future guerriere prese tra le bambine orfane, quale era lei adesso.

Quando la trascinò via con sè... lei non oppose resistenza. Anzi... sorrise. Lo prese per un un segno. Quei uomini le avrebbero dato il corpo che cercava.

Metà umana. Metà Yoma.

Un corpo perfetto.

Un corpo per vendicare suo fratello.

- Come ti chiami, ragazzina?- le rivolse la parola l'uomo in nero.

La bambina lo guardò negli occhi, e per un momento... lui ne ebbe quasi paura.

Quelli non erano occhi normali.

- Ofelia-.

Sorrise di più. Sì, ne era sicura.

Lei... la piccola Ofelia... avrebbe trovato e ucciso l'Unicorno... insieme a tutti quelli che le avrebbero sbarrato la strada. Che fossero uomani o no.

"Non è ancora finito il tempo di giocare".  

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