Quando la neve si scioglie

di april88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** POV NARUTO ***
Capitolo 2: *** POV SASUKE ***
Capitolo 3: *** POV NARUTO ***
Capitolo 4: *** POV SAKURA ***



Capitolo 1
*** POV NARUTO ***



Questa fan fiction è tratta da una doujinshi che ho letto su internet.
Spero vi piaccia!
Buona lettura.

Quando la neve si scioglie


POV NARUTO
È inverno qui nel villaggio di Konoha.
Durante la notte, ha nevicato molto… la neve ricopre i tetti delle case e la montagna dei volti di pietra. Nel frigo stamattina non avevo niente, così sono sceso in strada per andare al supermercato.

Giunto al supermercato, c’è una folla di donne… segno che è giorno di saldi.
Cerco di farmi largo a spintoni… ma non riesco a passare perché sono troppo piccolo. Che posso fare? Non ho niente a casa e Ichiraku oggi è chiuso.
La voce di un bambino mi fa voltare… con lui ci sono la mamma e il papà. Mi capita spesso di vedere scene come questa. Ogni volta scappo via perché tutto questo mi ricorda che io una famiglia non ce l’ho. Io non ho conosciuto né la mia mamma né il mio papà perché sono morti quando sono nato… mi hanno lasciato da solo… ci sono delle volte che mi perdo a immaginare com’erano loro volti. … forse somiglio nell’aspetto alla mamma e il carattere da papà, o magari il contrario… questo non lo so. Posso solo immaginarli perché non ho loro fotografie.
Nessuno che li ha conosciuti si è occupato di me. Ho sempre badato a me stesso…

I giorni di neve sono la cosa che odio di più…
È in momenti come questo che sento la gelida morsa della solitudine.

Mi volto… non posso rimanere a fissare la famiglia di qualcun altro… devo pensare piuttosto a trovare qualcosa da mangiare oggi. Me ne vado senza guardare dove cammino… non voglio guardare nessuno perché non voglio vedere lo sguardo che mi rivolgono ogni volta che mi vedono.
Tutti mi odiano… e solo da poco ho capito il perché. Così mi ritrovo a sbattere contro qualcuno… è quel teme di Sasuke.
“Ah, c’è il cretino!”.
“Non chiamarti cretino!!! Cosa ci fai qui, teme?”.
“Sto facendo la spesa… tu invece, cosa ci fai qui con quell’espressione da cane bastonato?”.
Prima di rispondergli, guardo la folla di persone radunata attorno al negozio. Non c’è proprio verso di riuscire a passare… chissà che oggi non sia costretto a stare a digiuno? Prima che potessi aprire bocca, mi afferra un braccio e mi trascina verso la folla. “Vieni, ti aiuto io”.
Grazie al suo aiuto, sono riuscito a comprare tutto quello che mi serviva: latte e ramen. Anche lui ha comprato qualcosa… soprattutto pomodori… i suoi preferiti. Ora che ci penso anche lui vive da solo. Anche lui ogni mattina è costretto a fare i conti con la solitudine… ma a differenza di me, affronta il problema facendo lunghe passeggiate al freddo.



È per questo che i giorni di neve sono la cosa che odio di più.
Fanno sembrare tremendamente solo anche quell’arrogante teme.

Facciamo un pezzo di strada insieme… in questo modo, non dobbiamo stare soli.
Io sono arrivato a casa mia… comincio a salire le scale, ma mi fermo. L’invito a entrare in casa… almeno ci facciamo un po’ di compagnia.

“Ch’ usuratonkachi. Per quale ragione dovrei essere interessato a venire da…”.
“Ma se non vuoi venire da me, allora dovresti andare verso sinistra, no?” anche quel teme di Sasuke ha i suoi momenti di stupidità… è rimasto un po’ sulla soglia pensando a una banale scusa da dirmi, ma l’unica che trova è: “Veramente, stavo andando nella porta accanto” pessima davvero.
“Perché ci stai mettendo tanto? Dai muoviti! Vieni su”.


CONTINUA......

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Capitolo 2
*** POV SASUKE ***




POV SASUKE

È colpa del brutto tempo…
O sono influenzato dalla presenza di questo idiota?
Ho anche pensato
Che in questa atmosfera grigia e nevosa,
Il colore dei suoi capelli mi ricorda i raggi del sole.

Decido di accettare l’invito. Infondo casa mia è lontana e fuori fa veramente freddo.
“Non sperare di sentirmi dire scusa il disturbo” è la prima volta che entro a casa sua… il disordine regna sovrano: letto disfatto vestiti sparsi per terra insieme a libri e confezioni vuote di ramen per terra e sul tavolo. Questo usuratonkachi non sa proprio cosa sia l’ordine… almeno potrebbe riordinare quando ha ospiti in casa. “Questo posto è un buco!”.
“Quanto sei noioso, teme!”.
Mi chiede di sistemargli la spesa… già anche lui vive da solo. Questa casa è così fredda… e così antiquata… ha una stufa che sembra di secoli fa.
“Sasuke- mi chiama lui – tra questi due gusti, che ramen preferisci?”.
A me non piace il ramen… preferisco mangiare i miei pomodori.
“Nessuno!” gli rispondo acido.
Il baka si arrabbia e mi urla: “Non fare lo schizzinoso! È il ramen che il futuro Hokage ti sta offrendo… va bene, se non lo vuoi arrangiati!” mi arrendo… gli indico quello di destra.

Incredibile che basta così poco per farlo sorridere.
Si affaccenda tra i fornelli mentre io lo osservo. Quell’usuratonkachi ha un’energia inesauribile, eppure è una di quelle tante persone che sono sole. Come me… ma la nostra non è stata una scelta… entrambi siamo rimasti senza genitori… entrambi abbiamo dovuto imparare a cavarcela da soli per sopravvivere. Ripenso a quando mi sono ritrovato da solo… credevo di non avere bisogno di nessuno… che potevo fare tutto da solo… anche cucinare… in qualche modo… ho sempre cucinato per me stesso.

Finalmente ci siamo messi a tavola a mangiare.
“è delizioso, vero?”. La sua voce squillante mi desta dai brutti ricordi della mia infanzia.
“Si”. È buono, è vero, ma non mi abituerò mai a mangiare ramen. Questo non è cibo… vorrei provare a fargli mangiare qualcos’altro oltre quella roba istantanea. Per esempio i pomodori. Mi alzo dalla tavola per prepararli.
Nel frattempo anche lui si è alzato da tavola… vado in camera a chiamarlo.
“Che stai facendo?”.
“Devo trovare un fiammifero, la stufa è rotta- riemerge dalle coperte e, ricordandosi delle mie tecniche mi chiede di accendergli un fuoco. Non ci penso nemmeno… è stupido sprecare il mio chakra solo per accendere un fuoco.
“è così che aiuti il tuo compagno? Quello che ti ha offerto una ciotola di ramen?”.
Mi tira un cuscino cominciando a ridere… lo afferro e lo restituisco… cominciamo questa battaglia di cuscini fino a quando riesco ad avvicinarmi e bloccare il braccio dietro alla schiena.
Ci accorgiamo che fuori ha ripreso a nevicare.
“Ti piacciono i giorni di neve, usuratonkachi?”. Non so neanche io perché ho formulato questa domanda… forse perché non riuscivo a decifrare l’espressione del suo viso mentre guardava fuori dalla finestra.
“No, per niente… quando nevica, è come se la montagna stesse piangendo”.
“Cosa?”.
'Che razza di pensieri fa questo usuratonkachi?’.
“La neve, si posa sotto gli occhi degli Hokage è come se la montagna stesse piangendo”.
‘È proprio uno stupido’.
“Per quale motivo gli Hokage dovrebbero piangere?”.
“Ecco… Forse perché… credo che debba essere triste stare tutti soli in mezzo alla neve e al freddo”.
‘Strano che un baka come te abbia questi pensieri…- penso tra me -non sei proprio tu quello che sta in mezzo alla neve e sente il freddo più gelido? Anch’io… sono sempre stato solo in questa neve’.
Usando la mia tecnica della palla di fuoco, accendo la stufa… almeno potremmo riscaldarci un po’.

“Chi l’avrebbe mai detto che Sasuke potesse essere tanto utile? Non hai neanche bisogno di fiammiferi… ti basta solo aprire la bocca. No aspetta… sono meglio i fiammiferi. Tu sei solo irritante”.
Dopo questa serie di frecciatine, lo minaccio di andarmene… ma che prima, avrei spento il fuoco.
“AAAAAAAAAAAAAAH! No aspetta… dai scherzavo!”.
'Questo baka… basta così poco per farlo felice?'
“Hai ancora freddo?” gli chiedo.
“Certo che no! Perché oggi non sono più solo”.


CONTINUA......

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Capitolo 3
*** POV NARUTO ***



POV NARUTO
Da quella volta, sono trascorsi tre lunghi anni.
“Naruto!”.
“Oh… Sakura, ciao!” ero così perso a guardare fuori dalla finestra che non mi ero accorto di lei.
“ A cosa pensavi?”.
“Niente… stavo solo guardando la neve”.
“Quindi, alche lo scalmanato Naruto ha i suoi momenti di quiete per godersi il panorama!”.
“Sakura, non sei per niente carina quando mi dici queste cose”.
“AHAHAAHHA Dai scherzavo! Non prendertela”.
“Ok… io vado ad allenarmi”.
“Ma fuori nevica… ti alleni tutti i giorni, oggi riposati un po’”.
“No! Devo allenarmi o non sarò in grado di superare nessuno” non ha senso che io rimanga senza far niente. Se voglio diventare più forte, devo approfittare di ogni singolo minuto per allenarmi.
“Naruto io… come fai a essere ancora così determinato? Quella persona ormai è… Io non capisco”.
Già… Sakura non può capire… lei non può sapere cosa ha significato per me e Sasuke crescere senza il calore e l’affetto che ti danno una mamma e un papà… ma io posso:

“Capisco quanto quella sensazione di soffocamento sia penosa…
Sento quanto è freddo questo mondo…
Sempre invisibile ricoperto di neve…
Il solo e unico che fu abbandonato nella neve…
Congelato, sepolto sotto un infinito orizzonte bianco…

Ecco perché anche se tutti mi considerano uno stupido, non mi arrenderò mai.
Perché sono l’unico che può vedere… che lui è ancora sepolto in quel gelido posto coperto di neve.

Voglio passare attraverso il suo universo di solitudine e illuminare le sue notti innevate.
Voglio sopportare quest’angoscia insieme a lui.
Proprio come lui mi ha salvato tante volte, tendendomi la mano in quella fredda oscurità.
Usando quel bizzarro calore che ha disciolto la mia neve.
Perciò se un giorno lui dovesse soffocare quella fiamma perdendo il suo calore, il suo mondo tornerà a essere un rifugio innevato.

Ecco perché questa volta sarò io a sciogliere la sua neve”.


CONTINUA......

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Capitolo 4
*** POV SAKURA ***




POV SAKURA
Non avrei mai pensato di sentire uscire dalla bocca dell’usuratonkachi parole così profonde. Non è il tipo che usa parole complicate o che si lascia andare al sentimentalismo. Forse, questa maturazione, è da attribuire a Sasuke.
Dove sarà adesso?
Che cosa farà?
Sasuke, pensi un po’ a noi ogni tanto?

‘Dio… se esisti…
Ti prego lasciali superare questa fredda disperazione.
Lascia che il miracolo della neve che si scioglie accada anche tra di loro’.

“EHI, Sakura!”.
Naruto mi chiama da fuori. Chissà cosa si è dimenticato di dirmi? Mi affaccio e mette in mostra quel sorriso fanciullesco che riesce sempre a mettermi di buon umore.
“CREDI IN NOI!”.
Quel suo sorriso, ha il potere di contagiare chiunque.
Gli faccio cenno di si con la testa… la mia voce non è così forte da oltrepassare le barriere per farsi sentire all’esterno.

‘Io credo in voi.
Io crederò sempre in voi’.

**************************************

In un luogo poco distante, una figura si muove solitaria nei boschi di Konoha… in mezzo alla neve.
È un ragazzo di sedici anni con i capelli scuri e il viso bianchissimo. Indossa una veste nera con nuvole rosse ricamate e lunga fin quasi ai piedi.
In quella zona, la neve cade copiosa… così abbondante da ricoprire quasi interamente la testa e le spalle del ragazzo; ogni tanto se la scrolla di dosso, rivelando capelli e abiti zuppi. I suoi piedi affondano in profondità nella neve… avverte brividi in ogni parte… ma per lui niente ha importanza ormai… neppure il rischio di ammalarsi.

Continua ad andare avanti. Perché c’è un luogo che vorrebbe vedere.
Si guarda intorno circospetto… attento a ogni rumore… ma il solo suono che sente è quello degli uccelli che volano alti sopra di lui.
Non c’è nessuno nei paraggi oltre a lui.
È da solo in quella fredda oscurità.
Arrivato alla meta, si ferma a guardare l’orizzonte… c’è il suo villaggio. Non può proseguire oltre perché i dintorni potrebbero essere sorvegliati.
Gli basta poterlo vedere… e poter rivolgere un momento il pensiero alle persone che ha lasciato.
Questo gli è sufficiente.
Si sofferma un istante sui volti di pietra… era vero quello che disse un certo dobe una volta:


…la montagna sta piangendo.

E ripensa a quel giorno… è inevitabile… come la lacrima che solitaria solca le sue guance… ripensando a tutto quello cui ha dovuto rinunciare… solo una frase esce da quelle labbra screpolate per il freddo:

‘La prossima volta che cadrà la neve continuerai a sentirti solo?’


Fine


Spero vi sia piaciuta.
Commentate numerosi, mi raccomando!




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