Gente di domani

di matt9291
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il massacro della 5° strada ***
Capitolo 2: *** Trasformazione ***



Capitolo 1
*** Il massacro della 5° strada ***


La tenera carne cedette subito alla terribile forza del proiettile lasciandolo penetrare nella testa di quell’uomo con il giornale e con il resto ancora in mano. Il sangue si riversò caldo e lento sul marciapiede di fronte all’edicola e le grida dei passanti e del giornalaio si levarono acute.
Il suo corpo venne calpestato da decine di persone che tentarono di sfuggire alla follia omicida del cecchino. Senza speranza corsero in svariate direzioni cadendo come foglie sotto i colpi spietati che provenivano dal tetto di un palazzo poco distante. Nessuno venne risparmiato in quella strada quella mattina, uomini, donne e bambini erano riversi a terra con la testa bucata da un minuscolo pezzo di metallo capace di spegnere una vita.
Prima che la polizia potesse arrivare però, anche il corpo del cecchino era con il viso a terra, immerso nel suo stesso sangue e con le ossa spezzate; in una posa scomposta da burattino abbandonato, a causa del folle salto che aveva compiuto dal tetto.
Il massacro della 5° strada perciò fu un orribile evento al quale non si poté fare giustizia, nessuna vendetta, nessun capro espiatorio per i familiari delle vittime, rimasero solo con un caro da piangere e un corpo da seppellire.
 
L’autobus era silenzioso mentre passava di li, tutti erano consapevoli di quello che era successo pochi mesi prima in quel luogo e molti avevano perso qualcuno in quella strada. Joe stava girando pagina quando svoltarono sulla 5° e non appena se ne accorse chiuse il giornale e volse lo sguardo fuori dal finestrino, lassù in alto, da dove avevano sparato alla sua Claire.
Passando davanti al negozio in cui lei lavorava e davanti al quale era morta, però, ritornò a leggere, pensando che leggere era meglio che ricordare:
“I casi di mutazioni genetiche sono sempre più frequenti da un anno a questa parte, a causa (secondo alcune fonti) della recente esplosione della centrale nucleare di stato. Le autorità per far fronte a questa situazione hanno messo in piedi un gruppo per contrastarle, la A.P.U, anti-post-umani, per difendere i civili dalla minaccia sempre più costante di questa gente, che sembra ottenere le mutazioni attorno all’età adolescenziale e che pare aver messo in piedi un’organizzazione terroristica…”
- Dovrebbero sterminarla tutta quella feccia, - cominciò a parlare l’uomo seduto accanto a Joe - quei dannati mutanti, o come diavolo li chiamano! -
- Beh, non è colpa loro se sono così - replicò Joe -è colpa del governo che non aveva preso le giuste precauzioni per quella maledetta centrale.-
- Centrale o non centrale sono sicuro che tutti i casini che succedono ultimamente sono colpa loro, la strage di questa strada compresa!-
-Penso che lei non sappia quello che sta dicendo, era un pazzo quello che ha fatto questo, un folle uscito di prigione, tutto qui.-
-Pensala come ti pare ragazzo, ti dico solo che bisogna stare lontani da quelli; un altro olocausto è quello che ci servirebbe.-
 
Mancavano poche fermate prima che Joe dovesse scendere, ma era così stanco quel giorno che si addormentò e la perse.
Non c’era più quell’uomo così fastidioso accanto a lui quando si svegliò, erano rimaste solo 4-5 persone sull’autobus, che attendevano di raggiungere  il capolinea.
Nonostante la dormita però, la testa gli faceva male e si sentiva avvampare, forse aveva qualche linea di febbre, ma man mano che il mezzo avanzava era sempre peggio. Tentò di alzarsi per prenotare la fermata successiva ma le gambe non ressero il suo peso, cedettero e cadde a terra urlando. Tutti quanti si voltarono e l’autista fermò il bus per vedere cosa stava succedendo.

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Capitolo 2
*** Trasformazione ***


La maglietta si strappò con un suono secco e due grosse ali squamate spuntarono dalla schiena di Joe lasciando che le sue urla di dolore penetrassero le orecchie di tutti i passeggeri del bus.
Nessuno osò avvicinarsi per aiutare il ragazzo, al contrario l’autista, strillando come un ossesso, aprì di fretta le porte e corse via seguito da tutti gli altri.
Joe si dibatteva in preda al dolore sul fondo dell’autobus facendo sbattere le ali in ogni direzione incapace di controllarle. Si tirò su aiutandosi con uno dei pali di sostegno del veicolo e barcollò in mezzo alla strada, facendosi largo tra la folle in fuga.
In lontananza l’urlo di una sirena annunciava l’imminente arrivo della polizia. Joe dovette riprendere così il controllo di se stesso e decidere dove e come scappare. D’altronde sapeva cosa succedeva a quelli come lui…
Rilassandosi calmò le ali e le riuscì a controllare facendo in modo che non sbattessero più in ogni direzione come mosche intrappolate.
Le mosse una per volta. La destra. Poi la sinistra. Infine sincronizzò il battito e in un batter d’occhio fu al di sopra dei tetti dei palazzi, ammirando la città sottostante come un Dio dall’olimpo. Gli occhi lucidi, un po’ per la paura, un po’ per l’emozione e la forte velocità gli impedivano di vedere con esattezza dove stava andando.
Presto infatti gli alberi sostituirono le vette degli edifici offrendo un ottimo riparo per il novello fuggiasco.
Joe atterrò bruscamente in una piccola radura, rischiando di spezzarsi una gamba e rotolando parecchie volte su se stesso prima di fermarsi definitivamente.
Una fragorosa risata riempì la foresta, per poi disperdersi fra i rami degli alberi. Rideva per l’euforia del momento, per la follia della situazione, per l’assurdità di quello che gli stava succedendo. L
La paura, lo sconforto e la solitudine però presero rapidamente il loro posto, facendo nascere profondi dubbi nella mente del ragazzo...cosa avrebbe fatto d'ora in poi?

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