Gryffindor's Case (ex Gryffindor's Humour)

di Mistress Lay
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gryffindor's Humour ***
Capitolo 2: *** Gryffindor's Obstinancy ***
Capitolo 3: *** Gryffindor's Determination ***



Capitolo 1
*** Gryffindor's Humour ***


Gryffondor's Humour - ML

Plot: Ballo del Ceppo. Harry è disperato e si scontra con Malfoy per il corridoio. Da lì comincia la catastrofe perchè Harry, da buon Grifondoro, ha l'insana idea di scherzare con Malfoy e Malfoy, da perfetto Serpeverde non capisce l'ironia... o sì? Una piccola shot allegra per regalo.

 

Notes: Salve a tutti! ^^ Qst shot è stata partorita dopo la visione del IV film (tranquilli, niente spoiler in proposito!), qualche settimana fa e con il contributo dell'album delle figurine che mi hanno regalato alla proiezione dove alcune immagini mi hanno ispirato!

È il mio regalo di Natale visto che ho deciso di aggiornare dopo Natale.

 

La dedico a tutti voi che leggete, a voi che amate come me questa coppia, a voi che siete capitati qui per caso e a voi che mi avete seguito in alcune mie fic, a voi che mi avete sostenuta e a voi che mi sopportate nonostante tutto.

 

A voi tutti che leggete:

Buon Natale!

 

Mrs Lay ^o^

 

 

.

Gryffondor's Humour (Un Natale diverso)

.

 

 

Harry camminava velocemente per i corridoi di Hogwarts sentendo, al suo passaggio, gli occhi puntati su di lui e le risatine sommesse di alcune ragazzine che erano ferme a capannello ai lati.

Harry, ormai, preso com'era dai suoi turbinosi pensieri e abituato ad attirare costantemente l'attenzione su di sè, non ci fece caso, continuando a camminare speditamente, ignaro di essere, suo malgrado, al centro dell'attenzione.

Mancavano ancora due giorni al Ballo del Ceppo che si sarebbe svolto la sera di Natale e le ragazze, o i ragazzi a prescindere, parevano in numero raddoppiato agli occhi di coloro che ancora erano sprovvisti di accompagnatore o accompagnatrice.

Harry apparteneva a quella categoria in un sottogruppo di pochi che, invece di chiedere inviti, li rifiutavano che giungessero da spaurite ragazzine dei primi anni o timide del terzo anno o aggressive degli ultimi.

A dire la verità a guardare meglio il quinto campione di Hogwarts ci si poteva realmente rendere conto di quanto fosse perennemente distratta la sua espressione o di quanto il viso potesse sembrare preso da qualche pensiero che gli desse innumerevoli problemi e che non fosse con chi aprire le danze al ballo di fronte a Hogwarts, le delegazioni di Beauxbatons e Durmstrang, e tutti gli altri ospiti.

- Ciao Harry! - salutò una ragazzina dalla vocina allegra e acuta. Harry non si fermò neanche ma si limitò a salutare con un cenno di capo distratto.

- Quella era carina -

Harry gettò uno sguardo confuso alla persona che stava marciando al suo fianco e di cui si era scordato l'esistenza.

- Di chi parli? -

Ron arrovesciò gli occhi, esasperato: - Quella che ti ha appena salutato! -

- Ah, già! - Harry arrossì leggermente - Non mi pareva di conoscerla -

- Harry, se continuerai così andrai al Ballo da solo! E la McGranitt non ne sarà per niente contenta: come minimo ti metterà in punizione per aver 'messo in ridicolo Hogwarts di fronte alla comunità magica!'! -

Il ragazzo scrollò le spalle e aumentò l'andatura.

- Harry! Mi vuoi aspettare?! - Ron lo afferrò per il braccio, contrariato - Ma mi stai ascoltando? -

- Certo che ti sto ascoltando! -

- E allora che mi dici? Con chi ci vorresti andare? - chiese Ron - In realtà tra noi due sei quello messo peggio! Devi aprire le danze come campione della scuola! - lo aveva detto anche in memoria del loro recente litigio prima della prima prova del torneo. Non ci teneva a litigare con lui di nuovo, ci era stato troppo male.

- Io... ecco... - farfugliò l'altro, arrossendo. Spostò lo sguardo sul gruppetto di Corvonero che si stava dirigendo verso l'aula di trasfigurazione e dal quale si notavano i capelli neri lisci e lucenti della cercatrice Cho Chang - ... non lo so - concluse precipitosamente.

Ron schioccò le labbra, trionfante: - Sei arrossito! Allora c'è veramente qualcuna che ti piace! Dai, mi dici chi è? La inviterai al ballo? -

Le guance di Harry divenne scarlatto: - Non c'è proprio nessuna che mi piace! - tecnicamente era vero - E non c'è nessuna che vorrei invitare al ballo! - tecnicamente di nuovo vero - E non sono arrossito! - falso tentativo di nascondere la bugia.

Ron capì perfettamente che Harry stava mentendo o nascondendogli qualcosa, ma non disse nulla. Ricordava che quell'estate Harry era arrossito davanti alla Chang... forse Harry l'aveva intravista prima. Decise di dargli prova della sua amicizia dandogli pergamena bianca - come diceva Dean - e non metterlo troppo in imbarazzo.

- Ascolta, questa sera, quando torneremo in sala comune, avremo tutti e due una dama, va bene? -

Harry annuì per puro riflesso.

- Ci vediamo dopo! - lo salutò Ron allontanandosi rapidamente in mezzo al corridoio. Harry, rimasto solo, riprese a camminare.

Aveva appena ricucito con Ron l'amicizia che credeva esser andata perduta con il loro primo litigio e non se la sentiva di dirgli la verità: aveva paura che Ron non potesse capire e magari tutto sarebbe sfociato in qualcosa di peggio del loro litigio.

Non poteva dirgli che era gay.

Già si immaginava i giornali con i titoli cubitali gridare all'intera comunità magica 'HARRY POTTER, È GAY' e un articolo di Rita Skeeter con la sua penna che fremeva al settimo cielo.

No, sarebbe stato davvero troppo per lui: si era già rivelato uno stramaledetto anno fin dal principio, tra la diffidenza e l'astio dei tre quarti della scuola, la Skeeter non aveva affatto contribuito con i suoi stramaledetti articoli, aveva litigato con il suo migliore amico perchè non gli credeva, non poteva sentire più Sirius...

No, l'ultima cosa che voleva in quel momento era tornare sui giornali e ricevere di nuovo tutte quelle battute dei Serpeverde, la sua vita era decisamente complicata così.

Camminò svogliatamente per i corridoi deserti, non aveva lezione quel giorno e tutti erano entrati nelle aule, così decise di trascorrere un po' di tempo da solo da qualche parte, lontano da Ron e dai suoi tentativi di 'amici come prima' e da Hermione e il suo continuo sbuffare.

Ora Hermione era di certo in biblioteca per sfuggire ai commenti privi di tatto di Ron e Ron in giro a cercarsi una dama carina per sfuggire al continuo borbottare di Hermione.

Harry cercò di immaginarsi la scena: lui che andava da Ron quella sera a dirgli 'No, nessuna accompagnatrice. Anzi, accompagnatore, perchè, sai, io sono omosessuale. Hai niente in contrario?', no, probabilmente un secondo dopo si sarebbe ritrovato Ron esanime per terra a causa di un infarto e due secondi dopo Ron in formato 'fantasma vendicativo' che gli avrebbe gridato tutto il giorno addosso... oddio, no, meglio non pensarci.

Harry era così assorto nel scacciare la visione di Ron che faceva comunella con Mirtilla Malcontenta che non faceva minimamente caso a dove stesse andando, per questo, quando scontrò contro qualcuno, cadde immediatamente a terra, preso alla sprovvista.

- Attento a dove vai, idiota! - imprecò una voce maschile.

Harry alzò lo sguardo, sentendo morire le parole di scusa dalla bocca e fissando gli occhi smeraldo al viso dell'altro ragazzo che si trovava a terra.

"Draco Malfoy! Ma che sfiga! Tutte a me!"

- Ma a che diavolo stava pensando il tuo cervello bacato, Sfregiato? - sbottò Draco Malfoy, alzandosi da terra e recuperando la borsa, lanciando al ragazzo un'occhiata furibonda.

- Non dovresti pensare ad un cervello, Malfoy, altrimenti ti prende nostalgia! - replicò sullo stesso tono Harry, imitandolo - E di certo non stavo pensando al tuo muso da furetto aristocratico! -

Draco assottigliò gli occhi, incupito, ma poi ghignò, notando che erano da soli nel mezzo del corridoio deserto: - Tutto solo soletto, Potty? Lo sarai anche al ballo, scommetto! - infierì subito dopo, godendo della situazione - Cos'è, Sfregiato, non sai come chiedere alla prescelta di andare al ballo assieme? -

Harry sentì la rabbia premergli sotto la pelle e fargli scorrere più veloce il sangue. Maledizione, per Merlino, stava pensando ai fatti suoi e ai suoi stramaledetti problemi, perchè quell'idiota senza cervello di Malfoy doveva aggiungere paglia al fuoco?

Decise di risolvere la situazione nel consueto modo da Grifondoro: ironia.

- Certo, avevo paura che non potessi giudicarmi alla tua altezza! I Malfoy non si abbasserebbero mai ad accompagnare ad un ballo un Potter, vero? - ironizzò Harry, sistemandosi la borsa sulla spalla, attendendo inconsciamente la rispostaccia di Malfoy...

"Così si sentirà in pace con sè stesso e non mi romperà più le palle!"

... che non venne.

Alzò gli occhi e vide gli occhi di Malfoy spalancati per lo stupore.

Era scioccato: - Che cosa stai dicendo? Che... che diavolo c'entro io? -

Harry sbuffò: Serpeverde! Avevano il senso dell'umorismo pari alla spiccata attitudine dei troll a ballare un lento!

Il ragazzo si sentì molto fiero di aver scelto Grifondoro, almeno un po' di sano humour lo aveva.

"Che imbecille, non capisce nemmeno quando si scherza! Ma cosa potevo aspettarmi da lui?"

Decise che sarebbe stato inutile spiegare l'ironia nelle sue parole, quindi optò per fare un'altra battuta, lasciarlo scioccato e defilarsi nel frattempo.

Sì, proprio un ottimo piano, proprio un'ottima strategia.

- È che volevo invitarti al ballo, Malfoy! È a questo che stavo pensando mentre camminavo: non sapevo proprio come dirtelo - e lo sorpassò, dirigendosi verso un luogo tranquillo molto lontano dai sotterranei e molto lontano da chiunque avesse due gambe e una voce per rompere.

Aveva quasi svoltato l'angolo quando una voce gridò il suo nome costringendolo a voltarsi. Quando si voltò si accorse che a chiamarlo era stato Malfoy.

Il grifondoro assunse all'istante un'espressione annoiata, credendo che Malfoy gli facesse un'altra delle sue domande con gli occhi sgranati: - Che diavolo vuoi? -

Malfoy stava ghignando, divertito, con le braccia incrociate al petto: - Cerca di essere elegante al ballo, Potter, e cerca di non farmi sfigurare troppo. Ho un'immagine da mantenere -

Harry lo guardò confuso, sentendo il castello perfettamente in equilibrio dentro di lui cadere: - Eh? Cosa? -

- Volevi invitarmi al ballo, no? - il ghignò del serpeverde si fece più pronunciato, come se trovasse l'intera situazione particolarmente divertente - Sii puntuale - e si girò.

Harry ci mise qualche secondo a capire le parole: - Malfoy! Idiota! Io stavo sch... - ma Malfoy l'Infame Furetto Senza Humour non c'era più, andato chissà dove.

Il suo perfetto castello della strategia perfetta era caduto completamente... le carte di cui era composto sparpagliate a terra.

- Stava scherzando - sorrise tremulo Harry, cercando di riunire due carte per riformare il castello.

Le due carte caddero rovinosamente.

 

 

*

 

 

Harry aveva preso una decisione.

La sua decisione era molto semplice e consisteva sostanzialmente nell'invitare Cho Chang al ballo.

Forse non era granchè quell'idea (già u.u ndMrs Lay) ma almeno poteva non incrementare la popolarità di cui godeva in quel momento, tra l'altro non del tutto positiva, e rimanere in buoni rapporti con Ron.

Forse non era nemmeno un comportamento da Grifondoro... ma in quel momento sinceramente la cosa migliore era invitare la Chang fingendo che tutto andava bene.

La vide uscire al cambio dell'ora dall'aula di Difesa contro le Arti Oscure accompagnata dal solito perenne gruppetto di Corvonero ridacchianti.

Harry prese fiato e coraggio per andare da lei, prenderla in disparte e farle fatidica domanda. Non era poi così difficile: - Ok, bene. - sussurrò a sè stesso per autoincoraggiarsi - Ora. Non è la fine del mondo. Devo solo andare da lei e chiederle 'Vuoi venire al ballo con me, Cho?' -

- Certo, è facile. Ma tu sei impossibilitato a farlo - commentò una voce strascicata al suo orecchio.

Harry sobbalzò, colto di sorpresa, e si accorse che a parlare era stato Draco Malfoy, che era a pochi centimetri da lui, con un'espressione infastidita sul viso pallido.

- Che diavolo ci fai qui? - sbottò sconcertato Harry, Si scostò velocemente - E che diavolo vuoi da me? -

- Da te niente, Potter. Solo, gradirei che non facessi l'idiota con il cervello mancante più di quanto già non fai. La tua stupidità a volte tocca livelli più unici che rari - ribattè sdegnoso Malfoy, con la solita smorfia sul viso.

- Senti, Malfoy, se sei venuto qui per rompermi le palle te ne puoi anche andare, oggi non è giornata! -

- Nemmeno per fare le tue abituali idiozie! -

- Quello che faccio non ti deve interessare! -

- Se mi riguarda sì - concluse Malfoy annoiato - E visto che stavi per andare dalla cinesina per chiederle di essere la tua accompagnatrice, la cosa mi riguarda eccome: ti devo ricordare che l'hai già chiesto a me -

Harry stava per scoppiare a ridere alla stupidità di Malfoy: non si era ancora accorto che tutto era uno scherzo? Ma quando soppesò le parole del serpeverde sbiancò: - Ch-che hai detto? -

- Nulla, Potter, nulla - grugnì annoiato l'altro - Ma come fai ad essere così svanito? - ma prima di andarsene tentennò, nonostante l'afflusso di studenti che cominciò ad imperversare i corridoi per dirigersi a cena - Credevo che i Grifondoro fossero di parola e fossero i Serpeverde i doppiogiochisti - e se ne andò prima che Harry potesse replicare alcunchè.

Harry rimase fermò dov'era, incurante degli studenti che lo spintonavano o lo salutavano allegri, sentiva solo l'eco di quel pensiero 'Malfoy mi ha preso sul serio... Malfoy mi ha preso sul serio... Malfoy mi ha preso sul serio...'.

E ora era in un guaio. Un brutto guaio.

Occhieggiò il gruppetto delle Corvonero che ormai era scomparso, perso nella fiumara diretta in Sala Grande.

"Sono in un guaio che nemmeno mi immagino"

 

 

*

 

 

La prima cosa che Harry notò della Sala Comune non fu nè il suo migliore amico in disparte nè Ginny che lo consolava, semplicemente occhieggiò la poltrona solitaria e libera di fronte al camino e vi si fiondò.

Si lasciò cadere lì, fissando il fuoco e sperando che Sirius apparisse per portarlo via da Hogwarts: la sua vita - aveva realizzato in quel momento - era un disastro completo.

Malfoy... il Serpeverde perfetto che non capiva le battute! Maledizione a lui!

Dopo pochi minuti Ginny e Ron si avvicinarono a lui, sedendosi nelle due poltrone vicine. Ginny sembrava trattare Ron come una persona maneggia un manufatto in cristallo incrinato e dalla faccia del ragazzo se ne capiva il perchè.

- Non so cosa mi sia preso! - esclamò Ron sconvolto e pallidissimo in viso.

- Harry, va tutto bene? - chiese premurosa Ginny.

Harry annuì con espressione allampanata, totalmente affascinato dal fuoco e dalle sue mille forme. O totalmente sconvolto da qualche pensiero interno, a prescindere.

Non aveva notato l'espressione scioccata di Ron e forse nemmeno Ginny. Non si stava nemmeno accorgendo di quello che faceva nè comprendeva pienamente le domande, semplicemente era sconvolto.

Malfoy e lui al ballo ASSIEME.

Oh Merlino!

- Sicuro? - si assicurò Ginny.

- Come sono idiota! - esclamò Ron, per i fatti suoi. Evidentemente nemmeno lui aveva notato Harry e la sua espressione scioccata.

Harry annuì nuovamente.

- Come ho potuto farlo? - esclamò per l'ennesima volta Ron.

Ginny stava trattenendosi dal lanciare un incantesimo tutt'altro che animato dallo spirito fraterno al fratello maggiore - visto che la stava interrompendo dai suoi tentativi di tirar su il morale a Harry, nobile quanto assolutamente disinteressata azione... ehm... certo, basta crederci - ma si trattenne e si rivolse nuovamente a Harry: - Hai mangiato qualcosa? Hai l'aria un po' sbattuta -

Harry annuì ancora.

- Har... -

- COME MAI NON ME NE STO' MAI ZITTO? - sbottò improvvisamente Ron.

- È quello che mi chiedo anche io - soffiò indispettita Ginny.

Harry annuì ancora, fissando vuotamente il fuoco.

LUI e MALFOY.

LUI e MALFOY al ballo ASSIEME.

LUI e MALFOY... oh Godric!

Perchè aveva avuto quella stupida idea di scherzare? Perchè?

Ginny guardò i due ragazzi tradita e decise di passare ad una mossa più drastica per smuovere la situazione per Harry, perchè sinceramente Harry sembrava quello messo peggio di tutti - sempre per la vecchia storia del disinteresse... -, e allungò la mano con l'intenzione di appoggiarla sul suo ginocchio quando Hermione entrò in sala comune: - Perchè voi due non siete venuti a cena? -

Ginny ritrasse subito la mano, fissando Hermione con espressione tradita al di sotto del colore scarlatto che aveva preso in viso.

Ron esclamò: - Oh Merlino, perchè l'ho fatto? -

Harry annuì.

"E meno male che volevo nascondere tutto a Ron! Ma che cosa dirà quando entrerò in Sala Grande con MALFOY?"

Oh, per Morgana!

- Che cos'è successo? - Hermione aggrottò le sopracciglia e si sedette anche lei - Cosa c'è che non va? -

"Potrei riempire un vocabolario illustrandoti tutti i problemi che ho! E sai una cosa? Almeno un centinaio di pagine sono occupate dalla scritta: Ma chi mel'ha fatto fare di scherzare con un Serpeverde- che- non- sa- che- cos'è- una- battuta!!!"

Oh, Dio!

- Ron è stato appena bidonato da Fleur Delacour - spiegò Ginny, infastidita per l'arrivo intempestivo di Hermione.

Il fratello alzò lo sguardo che da vacuo si era fatto furioso e guardò male Ginny, che continuò: - ... e ora ha perso completamente la testa -

Hermione non potè esimersi dall'assumere un'espressione altezzosa e trionfante: - E ora Eloise Midgen ti sembra più carina? -

Ron la fissò, dimenticandosi momentaneamente di ribattere causa forza maggiore: - Hermione... tu sei una ragazza... -

- Oh, Ron! Grazie per averlo notato! Dopo quattro anni fa piacere che qualcuno se ne ricordi! - ribattè sarcastica Hermione.

- ... perchè non vieni con... -

- Ronald! Sei l'essere più insensibile che io abbia mai avuto la sventura di incontrare! - sbottò irritata Hermione - E comunque io ci vado con un altro! - arrossì e un po' per sfuggire allo sguardo sconvolto di Ron e un po' per togliersi dall'imbarazzo, si rivolse a Harry - E tu, Harry? Anche tu hai ricevuto un rifiuto? -

Harry annuì. Ron si dimenticò momentaneamente di ribattere o fare dell'ironia per borbottare 'quante cose so dei miei migliori amici'. Ginny guardò Harry sconcertata e in qualche modo tradita.

- Harry? - lo chiamò dolcemente Hermione.

A quel punto Ron si accorse che EFFETTIVAMENTE il suo migliore amico aveva qualcosa che DECISAMENTE non andava: - Stai male? -

Harry annuì.

Decisamente vero.

Maledizione, lui e la sua ironia da Grifondoro! Lo sapeva che Malfoy, da perfetto Serpeverde, non conosceva cosa fosse una battuta!

E lui era andato a scherzare sul ballo!

Poteva essere più ingenuo?

Hermione replicò: - Ma no che non sta male! È sconvolto, non vedete? Anche tu hai cercato di invitare Fleur al ballo? - Non credeva che Fleur avesse un effetto così devastante sui ragazzi... o almeno non fino a questo punto.

Harry annuì di nuovo.

Si immaginava già le espressioni e gli sguardi della Sala Grande. Si immaginava già che sarebbe stato l'argomento indiscusso. Di nuovo.

LUI e MALFOY.

E meno male che non voleva dire che era gay!

E ora?

- Ecco perchè mi ha detto di no - Ron cercò di non mostrarsi troppo avvilito al venire a conoscenza del motivo perchè Fleur lo aveva rifiutato e lo aveva fissato così male.

- Dopo che ti ha fissato come fossi una lumaca marina o qualcosa di estremamente viscido e appiccicoso! - Ginny cercò di mascherare la delusione e il dispiacere di non essere la dama di Harry.

Hermione cercò di sedare gli animi: - No, vi state sbagliando. Harry è sconvolto e annuisce senza capire realmente le domande... - Ron assunse un'espressione colpevole e Ginny si fece vicina a Harry, gentile - Che cosa non va, Harry? -

"Tutto. Va male perchè Malfoy non capisce le battute. Non poteva sorridere come una qualsiasi persona normale? Non poteva dire qualcosa di sferzante come un qualsiasi altro Serpeverde? Dovevo proprio scherzare con Malfoy?"

Accidenti, e ora cosa poteva dire ai suoi amici? Come spiegare la situazione a Ron? Come spiegarla a Sirius? Come giustificarsi? Come fingere di stare male ed essere ricoverato d'urgenza in Infermeria?

Hermione si alzò in piedi: - Lasciamolo un po' solo -

Ron e Ginny tentennarono un po', fissando Harry a disagio, poi si alzarono.

Hermione si chinò su Harry, sorridendo rassicurante: - Se non ti senti pronto a dircelo, non farlo, non ti costringeremo. Non hai mica commesso un'azione irreparabile, no? -

Harry annuì, questa volta sul serio.

 

 

*

 

 

Harry era stato il primo Grifondoro a scendere dalla Torre, la prima persona ad arrivare all'ultimo piano, fu l'ultima a scendere l'ultima rampa di scale.

Da dove si era nascosto, dietro una delle colonne, aveva potuto osservare le coppie che andavano man mano formandosi: ragazze in splendidi abiti e rosse in viso, ragazzi in gala con un gran sorriso, altre coppie, invece, giungevano direttamente formate dalle rispettive sale comuni anche se le coppie miste erano le più numerose, soprattutto con ragazzi o ragazze delle delegazioni delle scuole ospiti.

In tutto Harry era pronto per il disastro totale perchè di certo tutto questo ballo sarebbe stato un disastro.

"Di certo Malfoy starà progettando il miglior modo per mettermi in imbarazzo..." pensò tristemente Harry.

Si tormentò il papillon, a disagio.

Sapeva che Malfoy lo avrebbe messo in imbarazzo o peggio... il problema è che non capiva perchè non avesse chiesto a qualcun'altra di andare al ballo assieme - alla Chang ad esempio, o al massimo a Calì Patil... - invece di scendere due ore prima del ballo a disperarsi.

"Bè, ma se mi lascia da solo non è che mi faccia poi un grande torto..." commentò Harry "Al massimo invito Mirtilla..." represse una risata al pensiero di entrare in Sala Grande con al braccio Mirtilla Malcontenta.

Gettò uno sguardo in giro, sempre nascosto dietro la colonna, per controllare la situazione.

Ginny e Neville erano scesi dieci minuti prima, la prima con un portamento come se andasse al patibolo mentre cercava con lo sguardo qualcuno che potesse salvarla (Magari Harry... *ç* ndGinny) (Magari Voldie con un bel Avada Kedavra... ^__^ ndMrsLay_sardonica), il secondo inciampando almeno due volte nel tappeto rosso e una nei suoi piedi. Dean e Seamus erano scesi con le compagne Lavanda e Calì mentre Ron si era incontrato con la gemella di questa, Padma, nell'Ingresso - favore che aveva chiesto Seamus a Calì per il suo amico - ma nessuno dei due era molto soddisfatto - considerando sia il viso arcigno di Ron per aver perso di vista Hermione e Harry sia per il fatto che i suoi migliori amici non gli avevano detto con chi andavano al ballo mentre Padma era adirittura scandalizzata per la mise del suo accompagnatore... -.

Proprio mentre Ron e Padma entravano in Sala Grande da un corridoio fecero il loro ingresso i Serpeverde degli ultimi anni, tutti assieme, tutti con la medesima ricercatezza negli abiti e nel portamento, e la solita espressione.

A capo di loro marciava Draco Malfoy in un abito in velluto nero accanto a Pansy Parkinson, avvolta nella sua nube di seta rosa pallido.

"Ecco, lo sapevo..." Harry sentì una strana stretta al constatarlo. Appoggiò la schiena alla fredda colonna, cercando di pensare a chi poter invitare in alternativa. La scelta cadeva su qualche ragazza di Beauxbatons...

Si girò, pronto per uscire allo scoperto e cercarsi una dama quando notò che Pansy era accanto ad un ragazzo di Durmstrang e entravano ASSIEME in Sala Grande.

"Dov'è Malfoy?"

Eccolo, appoggiato alla statua della Fata dei Boschi, le braccia conserte, l'espressione fredda e contrariata, gli occhi che vagavano senza meta per poi posarsi sullo scalone.

Harry si ritrasse, sentendo il cuore battere forte.

"Che mi sta succedendo? È Malfoy, per Merlino! È lo stramaledetto Malfoy bastardo e menefreghista che mi ha reso la vita un inferno e... ora andremo al ballo assieme! Oh Godric!"

Harry si passò una mano sulla fronte, sentendo se avesse la febbre: non era da lui fare certi pensieri.

"E ora?"

Si sistemò alla meglio il vestito, nervoso, e si accorse della ragazza solitaria che scese lo scalone con un bel vestito pervinca e un'acconciatura molto curata.

"Hermione..." Harry spalancò gli occhi mentre riconosceva la sua migliore amica e li spalancò ancora di più quando Viktor Krum la raggiunse, unendosi a Cedric Diggory e Cho Chang - Meno male che non l'aveva invitata! -, Fleur Delacour e Roger Davies.

Stava fissando le coppie dei campioni e non si accorse dello sguardo insistente di Malfoy.

Si ritrasse ancora una volta, sentendosi uno stupido ad arrossire e a comportarsi così.

"Maledizione, è Malfoy!" cercò di autoconvincersi "È solamente Malfoy!"

Quando riprese il controllo di sè si affacciò e notò con rammarico la McGranitt arrivare nel capannello dei campioni e accompagnatori che prese in disparte Hermione, evidentemente, a giudicare dall'espressione che aveva, per chiedere dove fosse il 'quarto campione' perchè ormai si doveva dare inizio alle danze.

"È il momento" pensò Harry, in trappola.

Uscì dal suo nascondiglio e scese le scale.

Istantaneamente gli occhi di Malfoy saettarono sul ragazzo in abito verde bottiglia che scese le scale con passo deciso. Si staccò subito dalla statua a cui era appoggiato mentre gli occhi di campioni, accompagnatori e della professoressa fissarono Harry.

Harry per tutta la discesa non riuscì a staccare, per qualche oscuro malocchio lanciatogli, gli occhi da Malfoy.

"Perchè sto fissando Malfoy? Perchè? Oh Godric, ma che mi sta succedendo? Da quando non riesco più a staccargli gli occhi di dosso?"

Draco Malfoy, dal suo canto, lottò per non ostentare in una qualsiasi maniera il sorriso poco Malfoy che stava lottando per disegnargli un'espressione felice e lo camuffò convincentemente dietro una mano posata con la dovuta eleganza di fronte alle labbra per brevi istanti.

- Signor Potter! - solamente la voce della McGranitt lo riscosse. La donna si diresse a passo rapido verso di lui, con espressione arcigna e prese a sussurrargli - Se per colpa sua Hogwarts farà una brutta figura... -

- Mi scusi - biascicò Harry.

La professoressa si calmò un poco e lasciò perdere la sfuriata: - Va bene, sorvoliamo. Ma a quanto vedo o sua dama si è persa o è più ritardataria di lei! -

- Ehm... veramente... - Harry non riusciva proprio a dirlo tanto più che Hermione si stava avvicinando confusa e tutti lo fissavano interrogativamente. Arrossì.

- Non dirmi che non l'ha trovata! - esclamò la McGranitt a dir poco sconvolta - Signor Potter, pensavo di esser stata sufficientemente chiara... -

- Io... ecco... - Harry arrossì furiosamente, a disagio.

- Signor Potter, che cosa sta cercando di dirmi? -

- Che IO sono il suo accompagnatore - intervenne allora Draco Malfoy, reputando che se non fosse intervenuto non sarebbero mai entrati in Sala Grande. Si mise direttamente accanto a Harry, ostentando un'espressione infastidita e si rivolse a Potter - Potter! La prossima volta con calma, eh? Ti avevo detto che dovevi essere puntuale, ma i Grifondoro sono ritardatari in tutti i sensi, vero? -

Harry si sentì salire la rabbia che in aggiunta all'imbarazzo e alla forza dell'abitudine di insultare Malfoy lo fecero sbottare: - La domanda allora è: come mai non sei Grifondoro? -

- Modera i termini, Potter! -

- Non darmi ordini, Malfoy! -

- Basta voi due! - la professoressa interruppe il loro battibecco, decisamente sconvolta (era come ricevere da Piton caramelle alla fragola per intenderci ndMrs Lay) (Che c'è di male? ndPiton_intento_a_masticare_una_caramella_alla_fragola)  (-.- nulla ndMrs Lay) - Signor Potter mi potrebbe spiegare per quale strano scherzo del destino il signor Malfoy, almeno che non soffra di allucinazioni e benchè ciò sia molto probabile, ha appena affermato che è il s.u.o. a.c.c.o.m.p.a.g.n.a.t.o.r.e.? -

Malfoy strinse gli occhi a quelle parole ma aspettò la replica di Harry.

- Ehm... eh già... - Harry perse la spavalderia e arrossì - Sì. Malfoy è proprio il mio accompagnatore - concluse in fretta alla fine.

- Cel'hai fatta. Non me lo aspettavo - commentò acido Malfoy.

La professoressa, Hermione, Cedric e Cho fissarono a bocca spalancata i due, pietrificati. Roger, troppo preso dalla bellezza della sua accompagnatrice, non prestava molta attenzione alla scena. Viktor e Fleur erano educatamente perplessi.

Fleur scosse la sua bella e lucente capigliatura: - Lo discevo io che qui a Hogvàrts sono tutti stroni! -

Draco e Harry continuarono a fissarsi in cagnesco.

 

 

*

 

 

- Potter, il tuo abito fa orrore -

- Fottiti Malfoy -

- Hai i capelli aggrovigliati -

- Fottiti Malfoy -

- Sembri un selvaggio -

- Fottiti Malfoy -

- Sei ripetitivo -

- Tu sei insopportabile -

- Allora non ti eri incantato -

- Perchè invece TU non stai zitto? -

Stavano aspettando che Silente e le autorità finissero il discorso prima di entrare e i due non avevano smesso un secondo di litigare sotto lo sguardo stranito, perplesso e scandalizzato degli altri.

- Ti avevo raccomandato di essere puntuale ed elegante! -

- Io non prendo ordini da un furetto! E per tua norma e regola, io SONO elegante e puntuale! -

- Non direi -

- Se non sopporti la mia vista perchè non mi ignori? -

- Non c'è gusto se non posso rovinarti la vita -

- Perchè non sparisci, entri in Sala Grande e fai finta di non conoscermi? -

- E dartela vinta? Mai! -

- E allora smettila di lamentarti! -

- Non posso, stai malissimo! - Malfoy fece una smorfia - Ma che razza di gusti hai? Vestito verde bottiglia? -

- Intanto il vestito mi piace e poi non l'ho comprato io -

- Di certo è stata Weasley. Ci avrei scommesso - "Gusto dell'orrido..."

- Che vuoi dire? Ti avverto Malfoy, una parola e ti verso lo champagne in faccia - lo minacciò Harry.

Malfoy lo fulminò con lo sguardo: - Provaci -

- Non provo. Faccio direttamente -

In quel momento arrivò la McGranitt: - Su, disponetevi in coppie e entrate in Sala Grande - lanciò un'occhiata a Malfoy e Potter, che avevano ripreso a battibeccare.

La prima coppia era Hermione e Krum, seguita da Fleur e Roger, Cedric e Cho, chiudevano Malfoy e Harry.

Malfoy ghignò furbescamente, estrasse la bacchetta e pronunciò un incantesimo. Un attimo dopo e Harry si trovò in smoking nero, papillon bianco e scarpe nere tirate a lucido, gli occhiali scomparirono e i capelli sembrarono più disciplinati.

Ad Harry venne un colpo.

- Malfoy! Che diavolo mi hai fatto? - soffiò.

- Eri orribile - fu la quieta risposta dell'altro mentre metteva via la bacchetta - Ora sei accettabile. Mi ringrazierai -

Harry lo fissò male ma in quel momento Hermione e Krum si mossero, entrando di Sala Grande e Draco Malfoy afferrò saldamente il braccio di Harry, facendo sembrare che stessero camminando a braccetto.

Harry arrossì all'istante: - Che stai facendo? - pigolò.

- Salvo le apparenze - ghignò Malfoy - E ora sorridi -

E furono dentro.

 

 

*

 

 

La Sala Grande applaudì i quattro campioni come se niente fosse ma quando man mano la gente notò da chi era formata l'ultima coppia i sorrisi morirono lentamente sulle labbra, lasciando spazio allo stupore.

Infatti per ultimi marciavano a braccetto Draco Malfoy e il Campione di Hogwarts Harry Potter, di cui il primo sfoggiava un ghigno e l'altro un sorriso tremulo.

Faceva uno strano effetto vederli marciare assieme, così vicini fra loro, così diversi, così... cordiali. E non erano per niente male... anzi.

Se per Malfoy quello che lo contraddistingueva era il classico ghigno strafottente, per Potter - oltre alla cicatrice - era quell'espressione spaesata, ora erano gli straordinari occhi verde smeraldo, liberi dal fastidio degli occhiali.

Quando si fermarono Silente non sembrò sorpreso come Percy era immobile nell'atto di versare champagne del bicchiere di Bagman ma aveva ormai formato una vasta macchia sulla tovaglia e nel suo abito nuovo o lo stesso Bagman che aveva spalancato gli enormi occhi acquosi o Piton, che aveva assunto un'espressione del tutto scandalizzata o Moody che li fissava con tutti e due gli occhi, uno sospettoso e l'altro calcolatore o Karkaroff che aveva l'espressione di una persona che si era mangiato un Tutti i Gusti +1 al gusto di cerume vanigliato.

Mentre Silente terminava il discorso, riempiendo il silenzio nella sala, Harry assunse un'espressione sconvolta mentre realizzava che avrebbe dovuto aprire le danze. Pizzicò il braccio di Malfoy e sussurrò velocemente: - Non so ballare -

- Come, scusa? - sussurrò in risposta Malfoy, contrariato.

- Non ho la minima idea di come si faccia a non pestarti i piedi -

Malfoy gli rivolse una breve occhiata, notando il rossore sulle guance e l'espressione imbarazzata: - Non è difficile, basta che tu segua i miei movimenti. Condurrò io -

Harry non si sentì per niente rassicurato.

Lasciò vagare lo sguardo e capitò proprio sul suo migliore amico, Ron, che spostava lo sguardo sconvolto da Hermione e Krum a lui e Malfoy.

Harry si aspettò l'infarto.

Ma la musica si diffuse nell'aria e Harry si ritrovò tra le braccia di Malfoy mentre per istinto le sue stesse braccia si andarono a posizionare per il ballo.

Poi Malfoy cominciò a muoversi e Harry abbassò lo sguardo sui piedi, seguendo il lento vagare dei movimenti dell'altro ragazzo, improvvisamente, quando la musica cambiò, alzò gli occhi, sentendo i piedi muoversi da soli, senza comandi.

Incontrò gli occhi di Malfoy e si stupì nel pensare che non aveva mai osservato da vicino Malfoy.

Gli occhi erano stupefacenti: credeva fossero occhi di colore ordinario, non argentati come invece si erano rivelati essere e profondi e per niente freddi e... affascinanti.

La stessa piega della bocca non esprimeva saccenza, indifferenza, noia o altro, semplicemente era neutrale.

Solo in quel momento Harry si accorse dello sguardo di Malfoy: lo fissava intensamente, profondamente, come se volesse trapassarlo da parte a parte.

In un attimo dimenticò anche i piedi che si muovevano da soli e la musica che li comandava, dimenticò di essere in una pista da ballo e non si accorse delle altre coppie che si erano aggiunte, non si accorse dello sguardo perforante di Ron nè del cambio di musica che divenne più dolce, come un lento.

Si dimenticò di fermarsi, si dimenticò di ogni cosa.

Si scordò anche di respirare per un folle istante, quando le labbra di Malfoy cambiarono piega e sorrisero lievemente.

Un sorriso appena accennato ma che era speciale perchè inaspettato e del tutto particolare. Harry sentì subito le proprie labbra stirarsi in risposta.

- Allora i Grifondoro non sono delle teste vuote - Malfoy non lo disse con il solito tono, sembrava più che altro divertito.

- È perchè non tutti i Serpeverde non sono delle teste dure - ridacchiò Harry. Era una battuta e Draco pronunciò il sorriso.

"Allora i Serpeverde capiscono le battute..." scherzò fra sè e sè Harry.

Non dissero altro, si lasciarono trasportare dalla musica più dolce, poi più lenta, poi da un adagio. Non si fermarono ma continuarono a guardarsi negli occhi finchè al cambio di musica Draco Malfoy non si fermò: - Hai sete? - non aspettò la replica e gli prese la mano conducendolo al di fuori della ressa della pista.

Harry ebbe appena il tempo per notare Ron in fondo al salone che fissava rabbuiato di fronte a sè con Padma che si guardava attorno, contrariata prima che Malfoy gli tendesse un bicchiere di champagne dal lungo stelo. Harry lo prese, riconoscente, accaldato com'era non sentì freddo all'aria da neve che spirava dalla finestra aperta a cui erano di fronte.

- Abbiamo fatto parlare di noi - commentò leggermente imbarazzato per riempire quel silenzio che si era venuto a creare e distogliere Malfoy dal fissarlo così intensamente.

Draco alzò le spalle, indifferente: - Chi se ne frega degli altri - sembrava divertito.

Harry sorrise tristemente: era facile a dirlo ma difficile da metter ein pratica. Lui detestava la celebrità.

Draco notò un cambiamento e inaspettatamente gli alzò il mento con le dita, costringendo Harry a fissare il suo viso: - Non credevo saresti venuto oggi. Pensavo che avresti preferito trascorrere il Natale in Infermeria piuttosto che a ballare con me -

"Era quello che volevo fare" pensò Harry ma non lo disse e scosse lievemente la testa: - Io credevo che... - non finì la frase che si ritrovò le labbra di Malfoy sopra le proprie in un tocco lieve e dolce. Si staccò quasi subito, lasciando Harry rosso in viso e sopreso.

- Mi piace quando arrossisci - sussurrò Draco e le gote pallide si colorarono lievemente. Non si era trattenuto al posare le sue labbra su quelle morbide del Grifondoro. O meglio, si era trattenuto fino a quel momento, ad un certo punto la sua maschera di indifferenza era caduta, piena di crepe, e si era frantumata in mille frammenti minuscoli.

- Mi... mi hai ba-baciato - constatò Harry.

- Già - Draco aggrottò le sopracciglia, stranito da quella constatazione. Non se l'aspettava.

Harry continuò a fissarlo vacuamente: - Perchè? Tu mi odi -

- Non ti odio! - esclamò Draco alzando la voce - Ti pare che ti odio? -

- Tu mi detesti. Non sopporti la mia vista - protestò Harry, cercando di capire qualcosa del comportamento del serpeverde.

- Non è vero! - ribattè con veemenza Draco - Sono venuto al ballo con te! -

- Pensavo l'avessi fatto per mettermi in imbarazzo... - biascicò Harry. "E ci sei riuscito"

- Non volevo metterti in imbarazzo - s'imbronciò Draco - Nè scaricarti in mezzo alla Sala -

- Mi hai baciato - ripetè Harry - Che cosa significa? -

Malfoy sorrise divertito: - Sei un idiota - si avvicinò - Ti ho baciato perchè mi piaci -

- Ti piaccio? - Harry aveva l'impressione di non capire più niente e di non riuscire a fare altro che ribattere cose senza senso. Il suo cervello doveva esser andato in cortocircuito.

- Da impazzire - rassicurò l'altro.

- Oh -

Harry si fermò un attimo a pensare: Malfoy lo aveva baciato. Malfoy gli aveva detto che gli piaceva. Malfoy era maledettamente bello quando sorrideva.

"E da quando penso a questa maniera? Forse è lo champagne... forse è che Malfoy è VERAMENTE maledettamente bello quando sorride..."

- Mi aspettavo qualcosa di diverso - lo interruppe Malfoy, deluso - Non hai da dirmi niente? Non hai da farmi niente? Chessò... lanciarmi un pugno? - girò il viso come a porgere la guancia. Il cuore lo aveva già porto e la ferita di qualcosa di pungente c'era già.

Harry rise e gli schioccò un bacio sulla guancia, a sorpresa. Si sentiva estremamente felice in quel momento: - Sei un Serpeverde maledettamente interessante, Malfoy -

Malfoy ebbe l'impressione di non aver capito: - Eh? -

- Tu le battute le capisci - disse serio Harry.

- Che c'entra? -

Harry non rispose, non ne sentiva la necessità al dirgli tutte le sue elucubrazioni mentali. Si sentiva leggero come l'aria, sentiva il desiderio di saltellare, sentiva di star galleggiando a mezzo metro da terra.

Arrossì mentre avvicinava il suo viso a quello pallido dell'altro ragazzo: - Mi piaci anche tu Malfoy - solo dopo aver pronunciato quella frase si rese conto di quanto vero e dolce ci fosse in quelle parole.

Il viso di Draco si aprì in un enorme sorriso, il primo che Harry avesse mai visto su quelle labbra meravigliosamente morbide e invitanti: - E? -

- E che cosa? -

- E vuoi che ti baci? -

Harry annuì, arrossendo: - Sì, voglio che tu mi baci -

- Ogni tuo desiderio è ordine per me -

Draco Malfoy posò nuovamente le sue labbra su quelle del Grifondoro ma questa volta non fu un toccata e fuga poichè Harry schiuse leggermente le labbra. In un attimo le loro lingue si ritrovarono a duellare in concomitanza mentre il bacio diveniva sempre più profondo e intimo.

Harry bandì dai suoi sensi ogni cosa, che sia la musica o tutte le persone raccolte in Sala, che fosse il doppio sguardo di Moody o il freddo dell'aria invernale.

Sentì dal cuore una vampata di calore mai provata, come uno scoppio di energia che lo investiva, dilagando in tutto il suo corpo.

Avvertiva solo vagamente il battito forsennato del suo cuore, aveva attenzione solamente per il bacio che si stavano scambiando come se fosse dipeso da lui la vita stessa.

In quegli attimi gli sembrò che quel bacio fosse il suo appiglio di salvezza, sarebbe stato quello a cui appellarsi quando tutto gli sarebbe di nuovo rivoltato contro, sarebbe stato quello a cui si sarebbe aggrappato quando le onde della sua turbinosa vita lo avrebbero lambito senza pietà.

Sarebbe stato quello da cui partire e quello a cui tornare. Sarebbe stato con quel bacio che avrebbe ritrovato il sorriso.

Quando le loro labbra si staccarono e i loro fiati si incatenarono Harry aprì gli occhi, ritrovandosi aggrappato al collo del ragazzo mentre le braccia dell'altro lo tenevano saldamente per la vita. Il suo sguardo era profondo e illanguidito, esprimeva un calore inimmaginabile in una persona del genere che fece quasi tremare le gambe di Harry dall'emozione. Sembrava che gli stesse dicendo che era al centro di tutto il suo universo.

- Ho cambiato idea. - sussurrò Draco - Ti amo. Ti amo da impazzire -

Harry sorrise, stringendo la sua presa: - Anche io. Anche io ti amo -

Draco arrossì d'un colpo, preso dall'emozione: non si sarebbe mai aspettato che quella rivelazione che aveva tanto sognato lo rendesse così... così felice, così vivo.

Sognare ad occhi aperti era una cosa, rendere un sogno reale era un'altra.

- Non sono mai stato felice come adesso - bisbligliò con gli occhi accesi per l'emozione - È il Natale più bello della mia vita. È magico -

Harry arrossì di nuovo a quella confessione: - Qui di magico c'è solo Hogwarts - tentò di ribattere.

Draco sorrise, accondiscendente: - Ci sei anche tu. Non credevo che alla fine sarei riuscito a dirti che ti amo... non c'ero riuscito fino ad oggi grazie al tuo invito al ballo - gli accerezzò la guancia con due dita, in un gesto tentennante mentre ancora un braccio gli cingeva la vita. Temeva fosse solo un sogno, solo una mera illusione.

- Era una battuta a dire la verità - protestò Harry - Ma sono felice di averla fatta, altrimenti non mi sarei mai accorto che mi sono innamorato di te... chissà altrimenti quanto ci avrei messo - Era vero. Non avrebbe mai ammesso a sè stesso di essersi innamorato di Malfoy. Sarebbe stato innaturale.

- Lo so. Lo sapevo che era una battuta. Carpe Diem - ridacchiò Draco. Harry ringraziò di essere un Grifondoro e di avere senso dell'humour, ringraziò Draco per aver capito la battuta ed essersi distinto dall'essere un semplice Serpeverde senza senso del divertimento - Buon Natale, Harry - e si riappropriò delle sue labbra.

Harry rispose gioiosamente, stringendosi ancora di più a lui: quello era il Natale più felice della sua vita.

 

. The End .

(almeno finchè l'autrice non decide il contrario! ^__^ Nel frattempo: AUGURI e ALLA PROX!)

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Capitolo 2
*** Gryffindor's Obstinancy ***


Gryffindor's Case_Gryffindor's Obstinancy (cap II)

Plot 01: Ballo del Ceppo. Harry è disperato e si scontra con Malfoy per il corridoio. Da lì comincia la catastrofe perchè Harry, da buon Grifondoro, ha l'insana idea di scherzare con Malfoy e Malfoy, da perfetto Serpeverde non capisce l'ironia... o sì? *** Da cosa nasce cosa: altre due situazioni after Ballo del Ceppo!

 

Plot 02: I Grifondoro sono testardi incorreggibili, soprattutto quando c'è di mezzo un Serpeverde suscettibile...

 

Notes: Ed eccomi di nuovo qui con il secondo cap della mia shot! ^^ Come avete notato il titolo è cambiato come la shot si è trasformata in trilogy: qst significa che ci rivedremo con il terzo ed ultimo cap della ficcy! ^^ (sempre se volete e in un probabile ri-sequel! Ma di qst, se volete, ne parleremo più avanti! XD)

 

Notes 02: ricordo che qst ficcyna si svolge al IV anno di Harry, durante il Torneo Tremaghi, e che cercherò di rendere più veritiero possibile il passo (ai limiti possibili e ovviamente con perdonata licenza, stilistica o meno XD). Ricordo anche che è una slash, una HxD per la precisione.

 

Buona lettura!

 

Mrs Lay ^o^

 

 

.

Gryffindor's Obstinancy

.

 

 

- ... quindi che ne pensi? -

Harry non degnò nemmeno di uno sguardo il migliore amico che gli aveva rivolto quella domanda e si limitò a mugugnare il suo distratto assenso: - Hai ragione - Tuttavia gli occhi verdi rimasero puntati insistemente verso la porta d'ingresso alla Sala Grande come se fosse alla ricerca di 'qualcuno'.

Ron si sforzò di mantenere un tono di voce debitatamente calmo: - Quindi sarebbe un'ottima idea se ballo la danza del ventre sulla cattedra della McGranitt? -

- Sì, direi di sì -

- Anche se mando Piton a bere un whiskey incendiario con l'Ungaro Spinato? -

- Sì -

- Anche se do Krum in pasto alla piovra gigante? -

- Certamente -

- Anche se prendo il prestito il tuo ragazzo per ventiquattr'ore per fargli le peggiori cose? -

- Ovvio -

Ron fissò intensamente Harry come Harry fissava intensamente la porta della Sala Grande, in attesa. Improvvisamente le gote di Harry si colorarono di rosso fuoco, gli occhi verdi brillarono di rabbia e le mani cercarono di afferrarlo: - Provaci Ron e avrai un buon motivo per sobbalzare ogni volta che mi vedi - gli sibilò minaccioso.

Ron sbuffò metà trionfante per quella vittoria morale metà esasperato: - Allora mi stavi ascoltando, eh? -

La rabbia di Harry sfumò in un secondo quando si accorse che l'amico stava solamente cercando di scuoterlo dai suoi truci pensieri e non intendeva davvero 'prendere in prestito' Draco. Tornò a fissare la porta della Sala Grande, aspettando che la varcasse il suo ragazzo, Draco Malfoy.

 

Niente. Ancora niente.

 

Sospirò, concentrandosi a convincere la forchetta ad inforcare qualcosa nel piatto intatto ma proprio non ci riusciva, no, era tutto un incubo.

E dire che poche settimane prima si sentiva così felice, così protetto da una qualsiasi forma di tristezza, così sicuro del suo amore che non temeva nemmeno più il torneo.

 

E in poco tutto era cambiato.

 

Non il suo amore, quello rimaneva immutato come a Natale... ma il suo rapporto con il SUO ragazzo.

 

Lui e Draco Malfoy - si, avete proprio capito bene, Draco Malfoy - si erano messi assieme al Ballo del Ceppo, un mese e mezzo fa e avevano già litigato.

 

In realtà la questione era più semplice di quanto sembrava e c'entrava l'argomento soprannominato 'Lo strano caso del padrino modello Perfetto Grifondoro Testardo Anti-Serpeverde e del Furetto Rimbalzante Serpeverde e dei suoi lunghi tentacoli (ammesso che i serpenti abbiano tentacoli)' come lo aveva soprannominato Hermione prendendolo dal titolo di un libro babbano, poi modificato in questa allegra versione da Ron.

la questione era semplice: a Natale Harry, al Ballo del Ceppo, si era presentato al braccio di Draco Malfoy e si erano confessati i reciproci sentimenti, mettendosi assieme con stupore, orrore e curiosità di tutta la scuola.

Ovviamente la notizia era trapelata subito e aveva capeggiato in prima pagina con un articolo nuovo di zecca di Rita Skeeter che aveva scatenato la rabbia di Draco.

E ovviamente l'articolo aveva fatto il giro dell'intera comunità magica al che il giorno dopo sembrava non ci fosse UNA sola persona che non sapesse della relazione Malfoy- Potter.

 

E Sirius Black non faceva eccezione.

 

Harry non sapeva come avesse fatto Sirius a rimediare la notizia se doveva rimanere rinchiuso da qualche parte ma tre giorni dopo gli era arrivato un gufo con una lunghissima lettera piena di improperi contro l'Infame Serpeverde, raccomandazioni per l'Ingenuo Grifondoro, ordini, tuoni e fulmini per il Figlioccio Ingenuo Grifondoro Preso nel Sacco da un Cattivo Serpeverde.

La lettera aveva suscitato lo stesso giorno un violento alterco tra Harry e Draco sull'intelligenza presunta del padrino Black, non era stata una gran litigata ed infatti il giorno stesso i due si erano accordati per un armistizio che si era infranto una settimana prima della prova di Harry.

 

All'arrivo della seconda lettera di Sirius era scoppiata la seconda lite che aveva portato i due a ignorarsi vicendevolmente.

 

 

Inizio Flashback

 

Si respirava una strana tensione nella stanza, eppure nessuno dei due stava mostrando segni di un qualsiasi inizio di ostilità. Draco era semplicemente andato a trovare Harry nel suo dormitorio, in quell'ora deserto, e si era seduto sul davanzale della finestra, tutto concentrato a sembrare interessato ai candidi fiocchi di neve che cadevano lievi dal cielo.

In realtà non fissava la neve ma il vetro della finestra cui si rifletteva il suo ragazzo, tutto preso nella lettura di una lettera seduto sopra il suo letto.

Quando finalmente Harry smise di leggere e piegò in quattro parti la pergamena Draco potè chiedere: - Allora? Buone notizie? - domanda ipocrita, sapeva chi era il mittente della lettera e sapeva che cosa c'era scritto. Era scontato.

- Oh, certo - risposta altrettanto ipocrita, Harry cercava di cancellare la sua espressione delusa prima che Draco potesse accorgersene.

Draco si voltò verso di lui di scatto: - Avanti, Harry, dillo che è Black che ti ha scritto! -

Harry distolse lo sguardo e non rispose. Cercava il modo di dire a Draco il contenuto della lettera ma non ci riusciva.

Non perchè avesse paura della reazione di Draco o perchè avesse paura nel dirglielo, semplicemente voleva trovare la parole adatte.

A Draco mancava la pazienza. Si alzò infatti e andò da Harry, di fronte a lui, in piedi, mentre l'altro rimaneva seduto.

- Lo so che ti ha scritto che non dovresti fidarti di me, che sono un futuro mangiamorte e che il mio unico scopo è venderti a Voldemort per essere il suo favorito! - esclamò seccamente, cantilenando un po'. Come diavolo faceva Black ad essere così stupido? - Che cosa vuole Black? Che tu mi lasci? Che mi consegni a Silente? Che cosa, Harry? -

Harry alzò gli occhi, irritato e offeso. Avevano già avuto precedentemente un litigio simile ma la voce di Draco non aveva mai raggiunto un tono così sferzante, come era stato per i quattro anni che si conoscevano, quegli anni in cui fingevano di odiarsi.

 

In punto era che li amava entrambi.

 

Amava Draco perchè era tutto per lui, ma amava anche Sirius perchè era come una figura così vicina a quella di un padre che non poteva farne a meno.

 

- Non farei mai una cosa del genere, lo sai, Draco - rispose duramente Harry. Draco non poteva insultare Sirius e Sirius la doveva smettere di insultare Draco.

Godric, che complicato!

In quel momento era arrabbiato con entrambi.

Pensava che la cosa più difficile della sua relazione con Draco fosse rivelarla ai suoi amici: si era sbagliato. Hermione era scoppiata a ridere quando Harry, tutto balbettante, glielo aveva detto e aveva ribattuto che per lei non c'era alcun problema, basta che fosse felice. Ora lei e Draco parlavano senza insultarsi, in tono e di argomenti neutri.

Con Ron la cosa era stata un po' difficile all'inizio ma poi aveva fatto a grandi capi lo stesso discorso di Hermione e ora lui e Draco si ignoravano e non si insultavano, cercando di non far soffrire Harry, perchè lo avrebbe addolorato moltissimo che il suo migliore amico e il suo ragazzo si insultassero pesantemente. Loro lo sapevano e avevano firmato un armistizio silenzioso.

 

Perchè con Sirius non era lo stesso?

 

La prima lettera che gli aveva spedito era stata un'invettiva continua. Non gli aveva chiesto nulla, aveva solo scritto un mucchio di insulti e raccomandazioni.

Harry aveva cercato di rimediare con la risposta ma a quanto pareva Sirius non aveva cambiato posizione, anzi, l'aveva rafforzata.

 

Perchè Sirius non capiva?

 

- Davvero? - la replica di Draco si fece ancora più sferzante - Avrei detto che tutto quello che diceva il sacco di pulci fosse legge per te! -

Harry era scattato in piedi: - Non chiamarlo sacco di pulci, Draco! E comunque come puoi pensare che ti lasci alla prima difficoltà? -

 

Era incredulo e arrabbiato.

 

Draco era tale e quale al bastardo Serpeverde che aveva sempre pensato fosse: una vocina in fondo alla sua coscienza - che assomigliava straordinariamente a Sirius - gli bisbigliava malignamente 'Cosa credevi?' ma lui la ignorò.

 

Anche Draco...

 

Draco che aveva giurato di non insultare più i migliori amici di Harry, Draco che conversava con Hermione con piccole farsi coincise ma senza farle male, Draco che ogni tanto litigava con Ron senza cattiveria... Draco che lo amava e non capiva che Sirius era importante nella sua vita.

 

Perchè Draco non capiva?

 

- Non saprei - ribattè con voce strascicata Draco, gli occhi metallici così freddi... irati... - Ci sarebbe da chiedersi se mi ami davvero -

- Non mettere in dubbio il mio amore! - Harry ora era veramente incredulo - Che cosa ho fatto per farti pensare ad una cosa così? - era ferito ora. Tanto.

Draco scrollò le spalle, gli faceva male. Tanto.

- Io ti amo, capito? - gridò quasi Harry con violenza. Draco lo stava mettendo in dubbio... perchè? Perchè? - O forse sei tu a non amarmi! -

Le gote di Draco si tinsero di rosso per la rabbia: - Non capisci proprio niente, Potter - sibilò.

Aveva usato il suo cognome... aveva detto 'Potter' invece di 'Harry'...

- Sei tu che non capisci proprio niente, Draco! Lo sai che Sirius è molto importante per me! È il mio padrino! È uno dei miei migliori amici! - gridò furibondo.

- Ma tu stai assieme a me, Potter! - gridò anche Draco, le mani strette in pugni le cui nocche erano bianchissime per lo sforzo e la violenza - Te lo sei scordato? Nel tuo mondo non esistono solo la Granger, Weasley e quel sacco di pulci di Black! Perchè non me lo dici chiaro in faccia che l'opinione di Black è dieci volte più importante di quello che provo io? -

- Non è assolutamente vero! - continuò Harry - Smettila di chiamare Sirius 'sacco di pulci'! - fece un profondo respiro, doveva calmarsi, non doveva dire niente che lo avrebbe portato a gridare più forte di Draco - Ascolta, - mettere a punto l'idea di Hermione... devo solo mettere a punto l'idea di Hermione... non sarà contrario - perchè non lo incontriamo? Potremo parlarne assieme, così Sirius ti potrà conoscere meglio - aveva paura per Sirius vero, ma Sirius era così testardo! Probabilmente un giorno se lo sarebbe ritrovato dietro un corridoio di Hogwarts, venuto da chissàdove per redarguirlo - sono certo che se tu e Sirius vi conosciate meglio... -

Draco scoppiò in una risata sarcastica: - Non dirai sul serio, Potter! Io e quel criminale! Ma che razza di idee ti vengono? -

- Sirius non è un criminale! - gridò Harry con tutto il fiato che aveva in corpo. Perchè? Perchè non capiva?

Lo stesso Sirius nella sua lettera aveva detto, al tentativo di Harry di farli incontrare, che 'non aveva la minima intenzione di conoscere il figlio di quel bastardo mangiamorte di Malfoy e che lo avrebbe incontrato solo per il gusto di sistemarlo a dovere'.

 

Le stesse parole, in formula diversa.

 

Come poteva far capire a Draco e Sirius che per lui erano importantissimi e che si sentiva salire le lacrime agli occhi all'odio che provavano l'uno per l'altro?

 

'È il figlio di Malfoy! È il protetto di Piton! È Malfoy, maledizione, Harry come puoi non capire? Stai facendo il loro gioco!'

'È un sacco di pulci, Black! È uno stramaledetto criminale!'

 

Era come se entrambi gli stessero chiedendo di scegliere: o me o lui.

 

E Harry non voleva scegliere.

 

Gli occhi gli cominciarono a bruciare: era furioso, offeso, ferito, era teso per la prova che tra poco avrebbe dovuto superare e che non riusciva a capire come, era teso perchè stavano avvenendo una marea di disgrazie proprio sotto il suo naso, era furioso perchè non riusciva a gestire la situazione...

 

Gli stavano chiedendo di scegliere...

 

Draco e Sirius.

 

No...

 

- Draco, come puoi non capire? - continuò a gridare Harry - Per me siete importanti entrambi, per me è indispensabile avervi entrambi con me! Non chiedermi di scegliere! -

Draco indietreggiò di un passo, lo sguardo rimase furioso, offeso anche: - No, non te lo chiederò - una scintilla di tristezza nei suoi occhi grigi - so che non vincerei - e uscì senza nemmeno una parola, chiudendosi la porta alle spalle seccamente.

 

Harry rimase lì, senza avere la forza di dire nulla, di fermarlo, di gridare ancora. Si accasciò trovando il morbido del letto soffice.

Si sentiva svuotato da tutto.

Prese un cuscino e se lo premette sul volto per reprimere i singhiozzi.

 

.Fine flashback

 

 

E da quel giorno nessuno dei due aveva rivolto parola all'altro.

Draco nemmeno non lo degnava di uno sguardo ma lo guardava da lontano solo quando - a detta di Ron ed Hermione - era certo che non lo avrebbe colto in fragrante.

E così da quasi un mese.

Ora era il 22 febbraio, era la vigilia della seconda prova e nonostante tutto Harry non riusciva a concentrarsi: aveva raccolto il consiglio di Cedric sull'uovo, quello di Mirtilla, Ron ed Hermione gli erano molto vicini nelle interminabili ore in biblioteca, Moody sembrava volerlo indirizzare da qualche parte ma Harry non capiva dove.

Insomma era ormai alla vigilia della seconda prova e non sapeva come affrontarla come affrontare quella nuova situazione: non rivolgeva la parola a Draco da quasi un mese, Sirius continuava a mandare lettere furibonde ma Harry non aveva davvero la forza di rispondervi, se non alla prima.

 

Stava male per quella situazione: scegliere... come poter scegliere tra il proprio padrino e il proprio ragazzo? Li amava. Li voleva accanto entrambi. Era chiedere troppo?

 

Harry sospirò.

 

Ron si morse la lingua, soffocando un'osservazione piuttosto cattiva su Malfoy, no, Harry sembrava veramente troppo giù. Diavolo, era Harry ad avere ragione! Perchè non era Malfoy a soffrire?

- Andiamo in biblioteca, Harry? - Hermione era già lì ancora china sui libri alla ricerca di un aiuto per l'amico ma aveva convinto Ron a far cenare almeno Harry. Non aveva comunque mangiato granchè ma Ron considerò di aver fatto del suo meglio e comunque era preferibile che Harry non fosse in Sala quando Malfoy sarebbe sceso a cena.

Prese l'amico per il braccio e se lo trascinò dietro: - Su, sono certo che Hermione avrà trovato qualcosa! - Harry sorrise meccanicamente di rimando.

 

 

*

 

 

- COSA DEVO FARE? -

Il grido poderoso di Harry, alto almeno un'ottava, fece svegliare di soprassalto Ron, che cadde all'indietro con la sedia dallo spavento. Si era addormentato solo alle tre di notte su uno dei tanti volumi polverosi della biblioteca che aveva sotto naso ed era ancora scombussolato quando si ritrovò a fissare il soffitto della stanza - che non è la mia camera da letto, aveva dedotto argutamente - mentre sentiva due voci discutere - e mi sono entrambi famigliari..., dedusse ancora una volta Ron, ancora semiaddormentato -.

Harry non si rese nemmeno conto che il suo migliore amico si era svegliato e era a terra, ma anzi, sembrava tutto preso a fissare sconvolto l'elfo domestico che lo stava tirando per la manica del maglione.

- Dobbiamo sbrigarci, Harry Potter signore! - esclamava nel frattempo Dobby, agitatissimo - Deve mangiarla, signore! È Algabranchia! -

 

Harry non ne fu per niente rassicurato.

 

Certo, sapeva che Dobby era assolutamente e in modo indiscutibile in buona fede - lo sapeva perfettamente che Dobby ADORAVA martirizzarsi per 'il nobile e coraggioso Harry Potter signore' - ma in genere i suoi metodi di salvataggio si rivelarono poco ortodossi, molto pericolosi e a volte estremi.

Per colpa di Dobby Harry aveva ricevuto un richiamo ufficiale dal Ministero della Magia, era stato segregato in una stanzetta per giorni dai suoi zii, aveva dovuto guidare una Ford Aglia con Ron per raggiungere Hogwarts e rischiando la sospensione poiché Dobby aveva 'nobilmente cercando di salvargli la vita' bloccando il passaggio al binario 9 e ¾, per non parlare del fatto che Harry aveva perso tutte le ossa del suo braccio per colpa di un bolide che serviva a 'ferirlo non gravemente'.

 

Va bene, Dobby è un elfo domestico di tutto rispetto ma sarebbe stato meglio se avesse avuto un certo 'stile' nei salvataggi e Harry fosse stato sicuro ad affidargli la propria incolumità e vita.

Per questo Harry non si fidava molto di Dobby.

 

E il fatto che Dobby gli porgeva una strana pallottola di quelli che sembravano tentacoli di polpo o peggio code di ratto.

 

Apprezzava certamente il gesto ma...

 

- Dobby, sei sicuro che funzionerà? - cercò di rassicurarsi Harry, prendendo la strana pallottola in mano a malavoglia e notando che da vicino era meno rassicurante che lontana.

Ron nel frattempo si era alzato a sedere, sfregandosi gli occhi e cercando di capire che ci facesse in biblioteca  alle - consultò l'orologio da polso - alle nove e un quarto del mattino con Harry che gridava come un ossesso contro Dobby.

- Sì, Harry Potter signore! La professoressa McGranitt e il professor Moody ne parlavano in sala professori! - spiegò Dobby, continuando a tirare la manica del ragazzo.

Ron stava fissando lo sguardo, senza capire, prima sull'orologio, poi sugli scaffali che troneggiava su di lui, e infine su Harry. Ripetè quel processo visivo per almeno tre volte prima di soffermare lo sguardo sull'orologio: nove e diciotto.

 

"La prova!" capì alla fine.

 

 - Ma dobbiamo sbrigarci! - stava gridando Dobby.

Ron scattò in piedi, lo sguardo completamente snebbiato dal sonno, la divisa in disordine, i capelli scompigliati e il segno rosso delle pagine del librone polveroso sul quale si era addormentato ancora sulla guancia e corse da Harry: - HARRY! OH MERLINO, HARRY, MA HAI VISTO L'ORA?!? MANCANO DIECI MINUTI ALLA PROVA! -

Harry non fece in tempo a dire alcunché perchè finalmente Dobby riuscì a schiodarlo dalla sua posa grazie all'aiuto di Ron che spingeva l'amico da dietro, e lo trascinò per uscire dalla biblioteca, attraversare i corridoi, le scale e il parco fino al limitare del lago, dov'erano state allestite le tribune.

Inoltre Harry non stava per niente bene: aveva dormito due ore al massimo e per la tensione sentiva le viscere formare un unico blocco pesante alla base dello stomaco in vista della prova imminente.

Hermione, che lo stava aiutando la sera prima in biblioteca, era stata chiamata dalla McGranitt e non aveva più fatto ritorno, con grande scorno dei suoi due migliori amici, che contavano sul suo aiuto.

"Forse era stanca" aveva sospirato Harry, sfregandosi gli occhi dalla stanchezza.

"Forse è andata a fare gli auguri a Krum" aveva grugnito Ron di cattivo umore sfogliando una pagina "O forse è andata ad aiutare LUI, piuttosto che noi"

Non l'aveva ancora seriamente perdonata per il Ballo del Ceppo.

In secondo luogo, Harry era depresso per una faccenda che riguardava Draco Malfoy.

Era quella la cosa che più lo abbatteva: nonostante il litigio, aveva sperato in almeno un 'Buona Fortuna', o magari un aiuto - ma forse era chiedere troppo - e non c'era nemmeno quel mattino, e Harry aveva sperato che potessero fare pace.

Quel mattino in cui era trascinato da Dobby e Ron dopo essersi svegliato dieci minuti prima dell'inizio della prova e non aver la minima idea di come affrontare l'apnea se non accettare la poltiglia putrolenta e viscida che a quanto pareva si chiamava 'Algagranchia' o qualcosa di simile.

Accidenti, adesso si pretendeva ANCHE che ricordasse certi particolari?

Erano ormai quasi fuori dalla scuola quando Dobby interruppe la sua nenia: - Oh arriverà in ritardo, oh arriverà in ritardo... - in favore di una raccomandazione - Deve mangiare l'Algabranchia... - "Ecco appunto..." - ... per andare a prendere il cattivo padroncino dalle sirene! -

Per Harry era come ricevere un pugno allo stomaco tanto che si fermò si botto e si chinò all'altezza dell'elfo afferrando Dobby per le spalle: - Non stai mica parlando di Draco, Dobby? - la voce gli uscì stridula di preoccupazione.

Dobby annuì: - Sì, signore! Deve portare via il cattivo padroncino dalle sirene! - in realtà del suo 'cattivo padroncino' non gli importava molto ma sapeva che al suo Harry Potter interessava invece, inoltre non lo faceva per il suo 'cattivo padroncino' ma per far superare la prova a Harry Potter.

- COSA? - Harry si sentì mancare il fiato - HANNO... HANNO PRESO DRACO? -

- Ciò che mancherà a Harry Potter, signore! - squittì Dobby - E tempo un'ora... -

- Harry dobbiamo sbrigarci! - esclamava intanto Ron.

- ... 'mala sorte avrà, ciò che fu preso mai ritornerà' - recitò assente Harry per poi sbiancare dal terrore subito dopo aver pronunciato quelle parole - Oh Merlino! Dobby cosa devo fare? Cosa devo fare? Cosa devo fare? -

- Deve mangiare l'Algabranchia signore! - strillò Dobby come se fosse la prima volta che lo avesse detto e non lo avesse strillato fino ad allora per tutti i corridoi.

- Harry siamo in ritardo! - Ron lo afferrò per il braccio mentre Dobby sparì con un 'pop' dopo aver augurato buona fortuna a Harry.

Ma questa volta fu Ron a essere trascinato da Harry, che aveva cominciato a correre a perdifiato fino al lago.

 

Mai toccare Draco.

 

"O divento una belva"

 

 

*

 

 

Raggiunse il limitare del lago quasi crollando per il fiatone a terra: - Sono... qui... - ansimò.

Ron si era fermato poco prima e si era appoggiato al tronco, cercando di riprendere fiato e lo fissava di lì, troppo spompato per raggiungere le tribune e sedersi comodamente con gli altri compagni.

Harry nel frattempo fu posizionato da Bagman a leggera distanza da Krum, proprio in ultima posizione.

- Tutto bene, Harry? - gli sussurrò all'orecchio Bagman.

Ma Harry non lo sentì, era concentrato a non rimettere dalla tensione che sentiva. Si era accorto degli sguardi di Madame Maxime e di Karkaroff, che evidentemente speravano in un suo ritardo, e il fatto di essere in jeans e maglione, per contro ai costumi da bagno degli altri tre campioni, lo metteva un po' a disagio…

Guardò in lago scuro e per niente ospitale.

Doveva andare a prendere Draco sottraendolo dalle sirene, secondo quello che gli aveva suggerito Dobby e doveva usare l'Algagranchia per poter respirare sott'acqua.

"Spero che Dobby abbia ragione…" ma anche se non l'avesse avuta in quel momento Harry non se ne curò molto,troppo preso dal pensiero di Draco nelle profondità dell'acqua dolce gelata. Senza pensare altro si cacciò in bocca l'Algagranchia e la masticò velocemente.

Non sentì nulla e per un folle istante credette che Dobby si fosse sbagliato - come al suo solito - poi si sentì mancare l'aria d'un colpo, anzi, non riuscire nemmeno a inspirare aria da quanto vuoti erano i polmoni.

Sentì in lontananza la voce amplificata - anche se a lui non pareva così - di Bagman avvertire i campioni di prendere posizione, gli sembrò di sentire dare il via e gli spruzzi d'acqua di Krum bagnargli il viso.

Non ci badò, preso com'era a tentare di respirare e lanciò inconsapevolmente un'occhiata nelle tribune, come alla ricerca del supporto di Draco, che non c'era. Allora si ricordò di Draco imprigionato dalle sirene e annaspò per gettarsi nel lago mentre un dolore lancinante s'impossessava dei lati del collo e diventava sempre più acuto.

Si tuffò in acqua con la testa che girava, vorticava, il dolore acuto e l'aria che mancava.

Ma quando fu immerso completamente in acqua accadde qualcosa di straordinario: come quando Harry si era alzato con la sua scopa contro il Drago alla prima prova, ora si sentiva rinato.

Intontito, sentì le mani e i piedi modificarsi, gettò uno sguardo ai piedi e li vide uniti in una pinna mentre le mani erano palmate, come quelle di un anfibio.

Al lati della gola non sentiva più dolore ma delle… branchie.

Si accorse allora di riuscire a respirare sott'acqua e di muoversi come un pesce e di non sentire freddo ma solo una sensazione di… giusto, come se fosse nel suo ambiente naturale.

Gli occhi non bruciavano ma al contrario ci vedeva benissimo.

 

"Perfetto… e ora… devo cercare Draco" e si immerse più in profondità.

 

I pesciolini non furono spaventati dal suo passaggio ma lo guardarono al contrario con tanto di occhi, chiedendosi forse che razza di animale fosse quello… e forse rispondendosi che si trattava o un tritone malriuscito o una nuova specie umana stregata.

Harry si stupì perché non c'era traccia di nessuno degli altri campioni, di sirene, Avvincini, della piovra gigante o di Draco - e su quest'ultimo punto si era parecchio sconvolto.

"Ho tempo un'ora, solo un'ora… un'ora…" si ripeteva facendo saettare gli occhi a destra e sinistra "ma dov'è? Dov'è Draco?"

Poi qualcosa lo afferrò per la cavcioè la coda e lo trascinò in profondità. Erano Avvincini e Harry estrasse subito la bacchetta cercando di gridare qualcosa ma tutto ciò che uscì furono bolle incandescenti che però liberarono il ragazzo dalla presa.

- Come stai Harry? Ti vedo un po' verdognolo - una voce umana fece voltare Harry e si ritrovò a tre centimetri dal viso cereo di Mirtilla Malcontenta, che fluttuava tranquillamente, divertita - Vai a cercare lì, quelle andavano lì stamattina! - indicò con il dito il fondale - Io non vengo perché l'ultima volta… -

Harry le fece un cenno riconoscente ma non se la sentì proprio di ascoltare le paturnie melanconiche di Mirtilla, così procedette velocemente e le vide.

 

Sirene.

 

, non erano proprio quelle affascinanti incantatrici che si aspettava: niente capelli biondi, niente occhi languidi, niente coda da sogno… avevano invece pelle grigiastra, capelli lunghi verdi, occhi e denti giallognoli e lo fissavano malignamente.

Qualcuna lo salutò, forse credendo che appartenesse a un qualche ramo di famiglia magica che aveva ancora sangue sirenesco nelle vene, vista la pinna e le mani di Harry.

Ma il ragazzo non ci fece caso perché aveva visto una statua gigantesca di tritone alla quale erano legati quattro persone.

Il particolare che spiccava di più erano i capelli biondo-luna di due persone e per un attimo il cuore di Harry saltò un battito rendendosi conto che uno di loro doveva essere per forza Draco.

Ed infatti eccolo, Draco Malfoy addormentato, con la testa abbandonata sul petto e le bollicine che uscivano dalla bocca.

Gli andò vicino e gli accarezzò la guancia.

In quel momento si accorse anche degli altri: c'era Hermione, Cho Chang e una bambina di otto anni con i capelli quasi identici a Draco.

Harry si guardò attorno, alla ricerca degli altri campioni, ma nessuno era in vista.

Era stato il primo e, finora, l'unico ad arrivare.

Prese una pietra dal fondale e alzò di nuovo lo sguardo alla ricerca di Cedric, Krum o Fleur ma loro ancora non si vedevano.

Intanto libero prima Draco, tagliando le spesse corde l'alghe con la pietra che aveva in mano e lo afferrò per il braccio, per un attimo, i tritoni e le sirene sorrisero di simpatia.

A quel punto Harry brandì la pietra una seconda volta, diretta a liberare anche Hermione ma alcuni tritoni lo fermarono.

- Hai liberato il tuo ostaggio, ora vai - disse uno.

- Non posso senza di loro! - altre bolle dalla bocca di Harry.

- Dovevi salvare il tuo amico solo, non gli altri! -

- Anche loro sono miei amici! - Harry tralasciò che non aveva idea di chi fosse la bambina dai capelli d'argento e il fatto che non avesse molto rivolto la parola a Cho. Strinse più forte il braccio del suo ragazzo, stringendolo a sé. Stava ancora dormendo tranquillo e per un attimo Harry si sentì sopraffatto dal sentimento profondo che provava per il biondo.

Si ripromise di fare la pace con lui non appena avesse potuto. Non vedeva l'ora di abbracciarlo e baciarlo sulle sue labbra morbide.

In quel momento ci fu fermento e Cedric Diggory scese a liberare Cho, Harry gli suggerì di usare le pietre a terra e il primo campione salì in superficie con il suo ostaggio.

Dieci secondi dopo ecco arrivare un uomo-squalo, Krum, e dirigersi in salvataggio di Hermione, liberandola - sempre seguendo il suggerimento di Harry - e portandola in superficie.

Ma di Fleur nessuna traccia.

All'improvviso i tritoni si misero di fronte alla bambina e intimarono a Harry di andarsene con il suo ostaggio.

 

Doveva esser finito il tempo.

 

Harry non ebbe esitazioni e nuotò a liberare la bambina, rilasciando detti d'acqua calda dalla bacchetta e, stretti i due ostaggi, a salire in superficie.

Ma la salita era difficoltosa e non gli era mai sembrata così lunga.

Sentì i polmoni farsi pesanti e la vista appannarsi fino a che le pupille non cominciarono a bruciare dal dolore e i lati del collo portarlo a gemere.

Non c'era dubbio: gli effetti dell'Algagranchia stavano finendo, forse ancora prima che Harry raggiungesse la superficie.

Strinse più il magro braccio della bambina e quello del suo ragazzo, facendo in modo che passassero avanti a lui, e prese a spingerli dalla schiena verso la superficie, divenuta così vicina e così irraggiungibile.

La pinna scomparve e sentì tornare di nuovo i piedi, le mani non erano più palmate ma bianche, trattenne il respiro quando si accorse della scomparsa delle branchie e con uno sforzo immane continuò a spingere i due corpi in superficie.

Il respiro cominciò a mancare e l'acqua gelida gli invase gola e polmoni, la fatica lo stava bloccando e i piedi sembravano fatti di piombo.

E poi sentì l'aria quando emerse dalla superficie con un gran respiro. Tutto intorno aveva le teste arruffate e verdi delle sirene e dei tritoni, sorridenti, che lo avevano seguito fin dalla sua salita.

 

Draco e la bambina avevano aperto gli occhi, il primo confuso, l'altra spaventata.

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- Harry… - sussurrò Draco notandolo completamente spompato e sputacchiante, teneva ancora il braccio della bambina, che gli si era aggrappata al collo e lo stringeva.

Draco non fece domande ma aiutò il ragazzo con la bambina fino alla deriva, trascinandolo anche un po'. Arrivati alla riva Harry tirò subito la bambina e considerò l'idea di lasciarsi andare e riposarsi ma Draco e Silente lo tirarono su.

Le ginocchia di Harry cedettero e si sarebbe ritrovato a terra se Draco non l'avesse sorretto, passandogli un braccio intorno alla vita.

- Stai bene? - chiese ansante Harry. Gli uscì un sussurro stentato.

- Eroe fino alla fine, Harry? - ribatté l'altro, grondante - Dovevi proprio salvare la bambina? - non lo chiese con cattiveria.

- FleurFleur non si è vista… -

Draco scosse la testa ma evitò di fare qualsiasi commento. Si chinò sul viso del ragazzo e gli rubò un bacio a fior di labbra: - Lo sai che ti amo, vero? - Stava per scoppiare. Ancora poco e si sarebbe fatto un incantesimo simile a quello di Bagman e avrebbe gridato 'TI AMO HARRY' fin oltre la Foresta Proibita, laggiù, oltre Hogsmeade, fin ovunque si trovasse Sirius Black. La persona che si contendeva il cuore del suo amore, la persona che aveva rifiutato di conoscere e di capire.

 

E in quel mese aveva capito una cosa: se prima credeva che se mai Harry avesse fatto una scelta fra lui e Sirius avesse scelto quest'ultimo, ora aveva capito che si sarebbe accontentato di avere anche una piccola parte nel suo cuore, anche a restare nel margine, guardare in silenzio Harry dare ragione a Black per qualsiasi illazione.

 

No, il suo posto era con Harry.

 

E se anche Black lo superava Draco avrebbe preferito qualsiasi cosa ma mai avrebbe rinunciato a Harry. Mai. Lo amava semplicemente troppo.

 

Harry si sentì sorridere, sentiva non solo i polmoni leggeri ma ora anche il cuore: - Ti amo anche io Draco e… - ma in quel momento Madama Chips piombò su di loro e avvolse il Grifondoro in una coperta, facendolo trangugiare una pozione.

Si ritrovò seduto a terra con Hermione che lo abbracciò di slancio strettamente, vicina a Krum, Cedric e Cho, Fleur invece si era precipitata ad abbracciare la bambina, gridando per il sollievo.

- Oh Harry! Cel'hai fatta! -

- Sì, ma Herm... -

Due dita picchiarono sulla spalla di Hermione. Era Draco, avvolto anche lui in una calda coperta, i capelli biondi tutti spettinati e arruffati e l'espressione infastidita sul viso: - Granger, gradirei che non abbracciassi così il MIO ragazzo - Krum pareva dello stesso avviso e cercava invano di attirare l'attenzione di 'Herr-Mioni'.

Hermione si lasciò sfuggire una risatina e si staccò mentre Harry potè riprendere fiato: - Oh, scusa, Malfoy - e si girò verso Krum.

Draco le rivolse un ghigno e attirò a sé Harry, in un abbraccio più stretto di quello di Hermione: - Merlino, quanto mi sei mancato! - poi lo coinvolse in un bacio mozzafiato di cui però Harry si dovette staccare quasi subito. Nonostante questo Draco lo tenne stretto a senza lasciarlo andare via - Scusami Harry, sono un coglione. Mi sono comportato veramente da egoista. Non volevo farti soffrire, davvero, avevo paura che Black ti potesse far cambiare idea su di me perchè gli vuoi così bene e... - s'interruppe, no, meglio non parlare di quelle cose, di tutte quelle paure e ombre che lo avevano continuamente sopraffatto in quell'ultimo periodo - ... so che per te conta molto Black. Quindi - prese fiato - per me va bene se... insomma... lo faccio solo per te, ok? Se per te è così importante... -

Harry gli gettò le braccia al collo, soffocando quelle parole con un bacio, felice. Draco aveva capito!

- Non so proprio come fai ad amarmi ancora dopo tutto quello che ti ho fatto soffrire... - sussurrò Draco sulle sue labbra, tenendolo ancora stretto, fronte contro fronte - Ma io ti amo, Harry, non smetterò mai di amarti, sappilo, farei qualunque cosa pur di renderti felice -

Harry sorrise annuendo, sentendo un groppo alla gola impedirgli di dire alcunchè, semplicemente rimase lì, tra le braccia del suo amore fino a che Hermione non gli diede una gomitata, sussurrandogli: - Harry! Stanno dando il tuo punteggio! -

- ... il signor Harry Potter... - stava urlando Bagman.

- Se non ti danno il risultato che meriti li affatturo - promise Draco.

- ... ci è stato riferito dal Capitansirena che è tornato per ultimo e ben oltre il tempo massimo per la sua decisione di portare indietro tutti gli ostaggi - Harry arrossì mentre tutti lo fissavano - nonostante sia arrivato per primo. Quasi tutti i giudici affermano sia un segno di tempra morale e sostengono che gli venga assegnato un punteggio pieno... tuttavia il punteggio del signor Potter è di quarantacinque punti -

Harry rilasciò il respiro che tratteneva mentre gli altri applaudivano con entusiasmo, anche la stessa Fleur. Draco sogghignò: - E bravo il nostro eroe... mi sa che ti debba una ricompensa per avermi nobilmente salvato -

- Mi basta che tu sia accanto a me, tutto qui -

 

 

*

 

 

- Sei sicuro che abbia detto proprio qui? - Draco fece una smorfia, stringendosi nel suo mantello per il freddo pungente.

- Ci siamo quasi... - rispose Harry. Eccolo, accanto alla staccionata un enorme cane nero, scuro come la notte, dagli occhi che scintillavano, la bocca piena di giornali.

- Ciao Sirius - disse Harry, quando furono vicini.

Lo sguardo del cane si focalizzò sull'accompagnatore di Harry e probabilmente rimpianse di non avere la bocca libera per ringhiare o meglio per mordere Malfoy. Draco, per contro, si limitò ad un'occhiata inceneritrice e si rifiutò di salutarlo.

Harry prese la mano di Draco e la strinse, lasciando che Sirius vedesse il loro intimo contatto e sussurrò: - Sirius...- il cane lo fissò ma poi si voltò e li spronò a seguirlo.

Quando furono in una strana caverna il cane ridivenne uomo e per prima cosa gettò a terra i giornali che teneva in bocca per poter gridare liberamente: - CHE DIAMINE CI FA LUI QUI? - indicò con il dito Draco e enfatizzò dispregiativa mente 'Lui'.

- Sirius... - cominciò Harry.

Il padrino non lo lasciò continuare: - COME PUOI CONTINUARE A CREDERGLI, HARRY? - tirò fuori la bacchetta, puntandola sul Serpeverde, che sfoderò subito la sua.

- NO! - Harry si interpose tra i due - Sirius smettila, vogliamo parlarti. Posa la bacchetta, ti prego -

Sirius fissò Harry e il figlioccio sostenne lo sguardo dell'uomo senza battere ciglio, come se si trovasse di fronte a Fierobecco fino a che Sirius non abbassò la bacchetta seguito da Draco, mentre si fissavano guardinghi.

- Non voglio parlare con quello - ribattè Sirius, scostandosi i lunghi e stopposi capelli neri dal viso pallido - Ma solo con te -

- Draco può sentire tutto ciò che mi riguarda - replicò Harry con decisione.

Draco gli mise una mano sul braccio - Sirius si preparò a sfoderare la sua bacchetta - e glielo strinse, poi si voltò e si andò a sedere su una pietra, in un angolo della caverna, guardando altrove.

Harry si sentì stringere il cuore a quella dimostrazione di affetto: Draco voleva che prima Harry chiarisse con Sirius, poi, e solo poi, gli avrebbe parlato. Prima era necessario che padrino e figlioccio si capissero.

Sirius sembrava colpito ma distolse in fretta lo sguardo dal biondo rivolgendosi ad Harry: - Perchè? -

- Perchè lo amo Sirius, e lui ama me - rispose Harry - Semplicemente è così. Sei libero di non crederci ma è la verità: nessuna menzogna, nessun sotterfugio. Draco non ha mai voluto diventare un mangiamorte, ora l'ha gridato al mondo intero -

- È un Serpeverde - sibilò astioso Sirius.

- Non c'entra niente -

Passò qualche secondo durante il quale Sirius fissò Harry nel profondo degli occhi. Vi lesse quello che aveva sempre temuto di leggervi. Volse la testa verso Malfoy, lo stava fissando.

Una guerra di sguardi.

E Sirius vi lesse quello che non si sarebbe mai aspettato di leggervi: amore, fiducia, verità.

- Non hai risposto alle mie lettere - disse Sirius in direzione di Harry. Sembrava ferito. Forse quanto lo era Harry nei giorni precedenti.

Harry abbassò lo sguardo, fissando le pietre di quell'angusta caverna: - Lo so -

- Perchè? -

- Perchè TU non volevi credermi? -

Sirius si zittì. Il viso divenne una maschera.

- Perchè lo hai portato qui? -

- Volevo che tu lo conoscessi come lo conosco io, che lo comprendessi. Che capissi. Io vi amo entrambi -

Sirius sorrise tristemente: - Temo avessi paura. Credevo che Malfoy ti avrebbe mentito, raggirato, venduto a Voldemort e... -

- Sirius... - lo interruppe Harry.

- No, lasciami finire - Sirius si passò una mano tra i capelli per spostarli nuovamente dal viso - Corri molti pericoli Harry, qualcuno a Hogwarts ti vuole uccidere e ora spunta fuori Draco Malfoy che dice di amarti... temevo fosse l'ennesima menzogna, l'ennesimo nemico -

- Dovevi solo credere in me... - borbottò Harry, ferito.

- Se vi avessi veramente creduto, avrei avuto paura comunque. Credo che avessi paura che lui mi potesse sostituire e... -

- NO! - gridò Harry - Non accadrà mai! Come puoi pensare una cosa simile, Sirius? Vi voglio bene entrambi... per me sei come un padre, non ci sarà mai nessuno che ti possa sostituire! - Sirius sembrava commosso ma lasciò finire Harry - È per questo che volevo che tu capissi! La tua opinione conta moltissimo e non credere che Draco ti possa sostituire! Voglio entrambi al mio fianco, non... non voglio che vi odiate per delle stupidaggini, perchè lui è Serpeverde e ha un padre mangiamorte e io sono Grifondoro e ho una cicatrice di Voldemort! Sirius... Sirius... non voglio perdervi -

Sirius lo strinse brevemente a : - Shhh, non ci perderai. Mi sembra che Malfoy laggiù non ne abbia intenzione e per quanto mi riguarda... sono il tuo padrino, non ti lascerò mai -

Harry lo abbracciò. Forse era stupido ma stava quasi per scoppiare a piangere per la felicità e il sollievo.

Aveva chiarito con Draco e con Sirius, lo avevano capito, per lui erano disposti a seppellire l'ascia di guerra. Si sentiva veramente fortunato.

Quando Sirius e Draco si strinsero la mano in segno di pace Harry rivolse un gran sorriso ad entrambi con il risultato di far addolcire lo sguardo di Sirius, che gli scompigliò affettuosamente i capelli neri, e far abbassare per qualche secondo lo sguardo a Draco, le gote leggermente più rosate del solito.

I due si guardarono.

Distolsero lo sguardo subito.

Non era proprio pace la loro, forse era un armistizio.

, a Harry bastava.

- Ora puoi anche sloggiare, Malfoy, che devo parlare a Harry in privato. La tua presenza non è indispensabile e la tua compagnia non è gradita - sbottò Sirius, stringendo gli occhi.

- Arrangiati, Black. Io di qui non mi smuovo - replicò seccamente Draco, ricambiando tono per tono, occhiata per occhiata.

- E chi ti dice che devi smuoverti di tua volontà? È più divertente se ci penso io - Sirius ebbe u ghigno che per un istante lo ritrasformò nel criminale che imperversava nelle foto magiche segnaletiche di un anno prima - Fattura o morso? -

 

Harry sospirò.

 

, forse era un armistizio armato.

 

 

.To be continued…. (decidetelo voi! XD)

 

 

.Notes: IlObstinancy’ è riferito a Sirius! XD

 

 

.Thanks to:

 

James_Prongs. Se nn c'è l'allegria al mondo sai che noia! XD sn felice di dare il mio contributo e una cosa è certa: sarà sempre così, sn fatta così, trovo il lato positivo in tutto! XD

, gira che ti rigira alla fine è l'ispirazione che decide, no? Tu come voti? Bax! ^^

 

Kira. Ma le stelline agli occhi ce le ho io! *_* Sei veramente un tesoro! ^//^ Ho notato infatti la tua tendenza a darmi SEMPRE via libera in TUTTE le mie shot… chissà se poi ti si ritorcerà contro… -.- Spero vivamente di no ma se ciò accadesse ti prego di avvertirmi!

Tesoro, i tuoi complimenti bastano e avanzano per un regalino extra! XD Chissà cosa… e chissà se ti piacerà… mah! ^^ Bax!

 

fairy81. Lella! ^^ Ma ciao mia cara, grazie per la recens lusinghiera! ^///^ Nn so che dire, qst cap forse è deludente forse anche peggio, fammi sapere, ti prego, avanzo di continuare a scrivere tutti i progetti su qst ficç_ç Qui nn c'è molto da ridere, o almeno nn come nel primo cap… e poi c'è Sirius che l'ho reso malissimo… Rinnovo la mia richiesta: fammi sapere e… a presto, perché ti ho appena spedito una mail! ^^ Bax!

 

Mimi88. grazie tesoro! ^^ Bax!

 

Moony*. L'odio che si prova per Ginny è contagioso: è una malattia altamente contagiosa che provoca spasimi di violenza acuta terminanti in istinti omicidi per qualsiasi piattola dai capelli rossi lentiggini e attaccata come una cozza a Harry (o Draco a prescindere! XD)… l'analisi clinica nn lascia scampo purtroppo! ^^ Ebbene, a te il parere l'ho già chiesto, ma chissà che nn cambi idea… per il resto grazie come al solito! Bax! ^^

 

manako. Grazie, mia cara! ^^ Bax!

 

NamiTheNavigator. Grazie Namisan! Ogni recens è un elogio sperticato di complimenti che mi fanno arrossire ^//////^ La situazione del Ballo del Ceppo in chiave slash mi ha sempre incuriosito e ora che ne pensi? Bax! ^^

 

Stè_Wormy. L'autrice più sadica e cattiva di tutto il web? Uhmm… potrei offendermi sai? Ma non lo farò! XP Giusto perché il resto è stato un coacervo di complimenti! ^///^ E scusa… ma quale faccenduola di Tom? . Tom è già bello che sistemato! Bax! ^^

 

mistica. , ci vuole ogni tanto una pausa zuccherosa al retrogusto amarognolo! ^^ Il mio problema è avere TROPPE idee per la testa… che ne pensi di qst cap? orribile? Inguardabile? Scontato? Dimmi! ^^ Bax! Tvtttb! ^^

p.s. Ho appena letto la tua mail: se nn riesco a risp oggi è assicurato domani! ^^

 

baby. Chissà… per ora di ecatombi nucleari nn le ho create o sì? XP A te la parola: che ne pensi? Bax!

 

..Dreamy.. Grazie tante! ^__^ Ho letto anche la tua recens nell'altro sito! Bax! XD

 

__ROBY__. Ma ciao! ^^ Spero che il sequel sia perlomeno accettabile, che mi dici? Bax! ^^

 

Jackie Hooker. Ecco, lo sapevo: mi sparisci come l'altra volta! è__é Oh, ma qst volta la mail è assicurata, cara Jackie! XD

Grazie, mi fai arrossire come al solito! ^///^ , sai, il mio odio per Ginny supera tutte le mie fic quindi nn ho potuto dispensare un accenno anche alla mia shot natalizia! -.- (sospiro di beatidunide) Oh my, grazie ancora, sei gentilissima! Ora con qst cap spero di nn esser caduta nel 'poco originale' o nell'orribile ad oltranza… fammi sapere, mi raccomando! ^.^ Harry e Draco me li sn immaginati troppo in qst vesti da 'case' diciamo… per ora siamo dalla parte dei Gryffindor ma in futuro… chissà! XD Bax bax! ^^

 

giulia. Grazie tantissime! ^^ Mi onori troppo! Bax!

 

Michelle Malfoy. Grazie tantissime! ^^ Ma ora che ne pensi? Bax! ^^

 

Elanor. Elly! ^^ Buona vecchia sfacciataggine Gryffindor che affiora quando meno ce lo aspettiamo! ^^ Papillon… beh, nel  film c'era il caro Radcliffe con un papillon e l'espressione spaesata quindi… Hai ragione per l'errore, me ne sono accorta anche io nel rileggerla ma mi dimentico sempre di correggerla e sinceramente la cosa è più complicata di quello che sembra perché tra floppy autocancellanti, bislacchi pc in funzione di autospengimento, doc svanitori fanno sembra l'Odissea un'allegra passeggiata per i boschi! -.-

E ora con qst cap che mi dici? Scontato? Orribile? Patetico? Aspetto tuoi commenti ringraziandoti per la tua recens e per averla letta (se l'hai letta… XD) Bax! ^^

 

Metis. E la tua recens è fantasgoricamente fantastica! ^^ Grazie tantissime e ora che ne pensi? Fammi sapere! Bax! ^^

 

S0emme0S. grazie tantissime! ^^ E ora che ne pensi? Fammi sapere! Bax! ^^

 

Nadeshiko. OH MY, NADE-CHAN! ^^ Ma che sorpresa trovarti qui mia cara! ^.^ Eggià la cara Miss scrive anche in Hp e sarà felicissima se la sua Nade-chan avrà la bontà (infinita!), la pazienza (mai troppa!) e il sangue freddo (soprattutto quello!) di leggerle! Sai com'è, il mio Neurone mi ha abbandonata (e nessuno se ne stupisce… ndSeto_simpatico_come_al_solito) (gentile come al solito, eh?  ndMiss) (mai detto di essere gentile!  ndSeto) (Seto, attento perché le tue parole potrebbero rivoltartisi contro . ndMiss) (è.é ndSeto) (Una parola: Hiram ^.^ ndMiss) (NOOOOOOO! NdSeto&Nade-chan) (^v^ ndMiss) e quello che esce dalla mia fantasia malata… lasciamo stare! ^^ Grazie ancora e fammi sapere! Bax! ^^ p.s. Scusami, ma nella tua fic (che ho recens! XD) ho immesso il commento nel primo cap!

 

nox. Descrizione ad hoc direi! ^^ Ma cosa mi dici di qst cap? spero di non aver deluso troppo… Bax e grazie! ^^

 

 

Thanks anche a tutti coloro che hanno solo letto!

.ML.

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Capitolo 3
*** Gryffindor's Determination ***


Gryffindor'sCaseMLIII

Plot 01: Ballo del Ceppo. Harry è disperato e si scontra con Malfoy per il corridoio. Da lì comincia la catastrofe perchè Harry, da buon Grifondoro, ha l'insana idea di scherzare con Malfoy e Malfoy, da perfetto Serpeverde non capisce l'ironia... o sì? *** Da cosa nasce cosa: altre due situazioni after Ballo del Ceppo!

 

Plot 02: I Grifondoro non sono solo coraggiosi, ostinati e pieni di humour… sono anche determinati a mantenere e proteggere i propri cari. Sempre.

 

Notes: Cap conclusivo, un po’ meno divertente rispetto agli altri per i temi trattati. Ebbene, visto che all’unanimità avete chiesto il sequel vi do una brutta notizia: ve lo beccate tutto per intero! XD

E sapete che significa? Che mi dovrete sopportare per chissà quanto! XP

Questo perché la fic è intitolata in realtà ‘The Case’ ed è una trilogia formata da tre trilogie (di tre cap ciascuna) di remake del IV, V e VI libro.

La prima trilogia intitolata per l’appunto ‘Gryffindor’s Case’ è narrata dal punto di vista di Harry Potter e parla di te caratteristiche dei Grifondoro (humour, ostinazione e determinazione) di tre modelli: Harry, Sirius e il Trio.

Ovviamente poteva mancare la corrispondente controparte Serpeverde? XD Ma no ovviamente!

Ed infatti la seconda trilogia, remake del V libro, è intitolata ‘Slytherin’s Case’… ma ne parleremo più avanti delle sue caratteristiche quando e se leggerete i nuovi tre cap… ^.^ (qst anche per l’ultima trilogia… ^_^)

 

Notes 02: ricordo che qst ficcyna si svolge al IV anno di Harry, durante il Torneo Tremaghi, e che cercherò di rendere più veritiero possibile il passo (ai limiti possibili e ovviamente con perdonata licenza, stilistica o meno XD). Ricordo anche che è una slash, una HxD per la precisione.

 

Buona lettura!

 

Mrs Lay ^o^

 

 

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Gryffindor's Determination

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… Il Serpentese, la capacità di parlare ai serpenti, da molto tempo è considerata un’arte oscura. In verità, il più celebre conoscitore del Serpentese dei nostri giorni è niente meno che Voi-Sapete-Chi in persona.

Il Serpentese infatti, secondo i nostri esimi esperti, è una caratteristica magica fortemente votata al lato Oscuro, una caratteristica che mai ci saremmo immaginati di ritrovare in Harry Potter, il Bambino-che-è sopravvissuto. C’è da chiedersi per quale motivo Silente non abbia mai svelato al pubblico mago questa capacità del Campione di Hogwarts.

Sempre per i nostri esimi esperti, che hanno creduto lecito dire che probabilmente la sua sceneggiata nella Torre Nord era probabilmente un modo come un altro per ricevere attenzione, anche la sua relazione con Draco Malfoy, suo coetaneo, figlio di Lucius Malfoy e di Serpeverde, sia un’altra mossa alla ricerca di pubblicità.

Harry Potter, inoltre, è accertato che ha stretto amicizia con molti ‘individui sospetti’ come un ex professore di Difesa contro le Arti Oscure che poi si è scoperto essere un lupo mannaro, poi l’amicizia alquanto discutibile con un mezzogigante qual è Rubes Hagrid.

Lupi mannari e giganti sono creature violente, spesso malvagie… che questa sua inclinazione a queste amicizie possa essere collegata in qualche modo con la sua capacità di parlare con i serpenti? (ci è stato riferito da fonti assolutamente certe che Harry Potter ha usato il Serpentese per parlare con un serpente, questo incrementa i nostri dubbi).

Albus Silente dovrebbe non essere di parte per la nomina a campione di Harry Potter: non è escluso che per desiderio di fama e vittoria Harry Potter non ricorra alle sue capacità di Arti Oscure.

La vostra affascinantissima Rita Skeeter per la ‘Gazzetta del Profeta’

 

 

- Io la uccido -

- Malfoy per una volta ha ragione -

- Ron, non ti ci mettere anche tu. E, Malfoy, non dare corda a quell’arrampicatrice sociale: la Skeeter vuole solo fare notizia -

- Granger, a ME non piace che quella serpe da strapazzo usi il MIO Harry per fare notizia -

- C’è un limite a tutto, Herm, e la Skeeter l’ha superato -

- Ucciderla sembra una buona soluzione? -

- Hai ragione, Granger, mi limiterò a strapparle la sua lingua biforcuta -

Harry Potter distolse lo sguardo dall’articolo di giornale della ‘Gazzetta del Profeta’ per posarlo sui suoi due migliori amici e il suo ragazzo, esordendo in tono estremamente leggero: - Per la cronaca, IO ho una lingua biforcuta. E sono IO lo squilibrato -

Draco Malfoy inarcò un biondo sopracciglio, tagliuzzando più finemente l’articolo in tanti pezzettini di carta che andavano a sparpagliarsi per terra e sul tavolo: - Non è una cosa da scherzare, Harry. Io la uccido sul serio. E ho un buon motivo per farlo -

Hermione Granger sbuffò, prendendo il bacon: - E come pensi di fare? -

- Può sempre occultare il cadavere della Skeeter nella Foresta Proibita, autoschiantarsi facendo finta di aver avuto una colluttazione con un qualcuno invisibile… ha funzionato con Crouch, figurati se non funziona con lei. Si potrebbe persino chiedere consiglio a Krum - ridacchiò Ron Weasley al disopra dei suoi biscotti al cioccolato che stava divorando con gusto - Voglio dire, la Skeeter ha anche l’abito in pendant con l’erba… -

- Ron! - Hermione si voltò verso l’amico, aggrottando le sopracciglia irritata - Non crederai ancora che sia stato Viktor! Non avere grilli per la testa! - improvvisamente Hermione si bloccò a metà della ramanzina che voleva fare, come folgorata da un’illuminazione celestiale - Ho uno scarabeo per la testa… uno scarabeo per a testa… - cominciò a ripetere a bassa voce.

Draco la guardò come se fosse pazza: - Grilli? Scarabei? Che cos’è, ottava piaga d’Egitto? -

- Shhh - lo zittì Ron - Che magari adesso Hermione si calmerà e non mi farà la ramanzina… -

In quel momento Hermione scattò in piedi, facendo quasi soffocare Neville con il caffè, esclamando: - Ah! Cel’ho in mano!passerà un mucchio di guai! - prese la borsa e corse fuori dalla Sala Grande, sotto lo sguardo sorpreso di metà di questa.

Ron sembrò del tutto tranquillo, come se ci fosse abituato: - Herm, ricorda che tra dieci minuti abbiamo l’esame di Storia della Magia! - e tornò a sgranocchiare un biscotto al cioccolato.

- Come mai così tranquillo, Weasley? - domandò Draco, forse il più stupito di tutti.

- È normale. Probabilmente le è venuto in mente qualche strano emendamento per la Liberazione degli Elfi Poveri Abbruttiti e Ignoranti -

Harry ridacchiò: - Bell’idea controbattere la società anti-diritti degli elfi domestici con gli scarabei… -

Draco scosse la testa e cambiò argomento: - Comunque, che cosa farai? Sei libero fino a pranzo… continuerai ad esercitarti con gli incantesimi? -

- Ovvio che lo farà - interloquì Ron, in tono saccente - Cosa vuoi che faccia altrimenti? -

Draco gli rivolse un’occhiata malfoyesca: - Non l’ho chiesto a te, Weasley -

Harry gli diede un colpetto sul braccio: - Finiscila Draco - disse, e Malfoy distolse lo sguardo da Weasley e i suoi propositi omicidi, momentaneamente.

La McGranitt entrò in quel momento nella Sala Grande e si diresse a passo spedito verso Harry: - Potter, i campioni si riuniscono nella saletta qui accanto dopo colazione - disse fulminando con lo sguardo Malfoy come se volesse pietrificarlo o come qualsiasi chioccia guarderebbe una faina che cerca di impossessarsi di uno dei suoi dolci pulcini.

Malfoy, da brava faina o furetto qual sia, ricambiò lo sguardo della professoressa, impassibile, come se la sfidasse a prenderlo di peso e buttarlo nel suo legittimo tavolo di Serpeverde per allontanarlo dal suo valoroso Grifondoro preferito.

Ma quell’idilliaco scambio di fraterni sguardi fu infranto dallo sputacchiare del succo di zucca di Harry: - Cosa? Ma la prova comincia stasera! - esclamò allarmato.

- Lo so, Potter. Ma i famigliari dei campioni sono stati invitati alla prova conclusiva del torneo, questa è solo un’occasione per salutarli - e si allontanò.

Harry aveva la bocca aperta dallo stupore.

Non era possibile che fossero i Dursley… e di certo - anche se non voleva altro - non era Sirius. glielo aveva ribadito nelle cinque lettere che gli aveva spedito solo ieri.

- Non si aspetta mica che arrivino i Dursley a fare il tifo per me, vero? - domandò Harry per poi sorridere - Non credo che i miei occhi desiderino vedere Dudley con i pon pon a gridare ‘Forza Harry Sei tutti noi’ -

Ron e Draco ridacchiarono.

- No di certo - continuò a ridacchiare Ron - Magari i genitori di Malfoy - rise apertamente.

- Non contarci - rispose tranquillo Draco - Non penso che mio padre e mia madre ardiscano nell’abbracciarti e augurarti buona fortuna quando sono certo che non desiderino altro che un qualche drago ti divori - poi ghignò - E sinceramente, Harry, io per primo non sono ancora pronto a chiedere la tua mano - il ghigno si fece più pronunciato poi baciò castamente Harry sulle labbra - A dopo - e se ne andò, soddisfatto.

Ron era orripilato: - Oh, Merlino…. Non ho davvero sentito quello che ho sentito, vero? - Harry non rispose. Aveva le guance scarlatte.

- Harry? -

 

 

 

*

 

 

 

Harry stava camminando per i corridoi con il battito del cuore che diveniva ad ogni passo più accelerato. Mancava poco all’uscire dal castello e dirigersi nel campo da Quidditch - pardon, ex Campo da Quidditch - per la terza ed ultima prova del torneo Tremaghi.

In fondo non era nemmeno tanto agitato in confronto alle due prove precedenti: la prima prova era stata tremenda perché metà scuola gli era contro, un drago lo stava aspettando oltre una staccionata e lui aveva solo la speranza di ricordarsi una formula in tasca e ultimo, ma non meno importante, Ron non gli parlava.

Nella seconda la situazione era ancora più disperata perché non aveva la minima idea di come fare a restare in apnea per un’ora sott’acqua, aveva litigato con Draco e Sirius e Dobby gli tendeva l’Algabranchia.

Ora, alla vigilia della terza prova, si sentiva molto più tranquillo: sapeva tutti gli incantesimi che aveva imparato, aveva appena mangiato con metà famiglia Weasley, aveva appena ricevuto l’ultimo gufo di Sirius - un’artistica zampata di fango, ma Harry aveva apprezzato comunque - e non aveva litigato con nessuno.

Gettò uno sguardo alla sua sinistra, eccolo il suo ragazzo, Draco Malfoy, camminare accanto a lui e guardare di fronte a sé fissamente, preso forse dalle sue stesse paure.

 

Desiderò di vincere. Di vincere per Draco. Di  vincere per il sorriso che sarebbe comparso sul suo viso.

 

Di vincere per Ron e Hermione che lo avevano aiutato immensamente nel corso del Torneo. Per la famiglia Weasley che l’aveva sostenuto sempre. Per Sirius che aveva rischiato molto a trasferirsi in quella squallida caverna e vivere di topi per essergli vicino e per aver firmato l’armistizio con Draco. Per Hagrid anche, perché doveva dimostrare qualcosa.

 

Draco improvvisamente lo trattenne, prendendolo per le spalle e guardandolo seriamente con quei magnifici occhi grigi: - Mi raccomando, Harry, stai attento. Torna tutto intero, se non è chiedere troppo -

- Tranquillo, Draco - sospirò Harry. Stessa raccomandazione da almeno due ore.

Draco però non era per niente tranquillo. Non ci riusciva proprio.

Era l’ultima prova del torneo, l’ultima occasione per Voldemort di ucciderlo.

Non lo rassicurava il fatto che non si era trovato nulla su Crouch… e se la ‘spia’ dall’interno potesse sabotare in qualche modo la prova? Harry era da solo all’interno del labirinto senza possibilità di chiedere o ricevere aiuto… e se fosse morto avrebbe potuto sembrare semplicemente un incidente, uno di quegli incidenti di percorso che designava come vittima uno dei temerari campioni del torneo.

 

Era così semplice far passare tutto come un incidente… così semplice…

 

- Draco? Tutto ok? -

 

Draco si riscosse alla voce apprensiva di Harry. Gli occhi del Grifondoro erano calmi, di quel placido verde smeraldo che spesso guizzava per il nervosismo, lo fissavano così intensamente da far sembrare a Draco che tutto il mondo si concentrasse lì.

Gli accarezzò la guancia dolcemente e Harry per un istante chiuse gli occhi per meglio godere di quell’affettuoso contatto: - Come mai sei così calmo? -

- Mi sono preparato molto per questa prova - rispose il moro - Inoltre ho avuto il sostegno di tutti e poi… poi ho te vicino, no? Non è un buon motivo per essere tranquillo? -

La sincerità di Harry spiazzò per un istante Draco ma poi lo abbracciò mentre le gote arrossivano di piacere per quell’inaspettata e dolce ammissione.

- E tu come mai tu sei così agitato? - domandò dal suo petto Harry. Alzò il viso per vedere quello del Serpeverde, rimanendo però saldamente abbracciato.

In realtà sapeva perché, erano gli stessi motivi per i quali erano preoccupati tutti.

Harry cercò di non pensarci, cercando di focalizzare tutta la sua agitazione nella determinazione di riuscire.

Doveva solo essere concentrato e calmo, doveva essere sicuro di farcela, quello era il primo passo per essere decisi.

Harry si strinse di più a Draco: - Non ti devi preoccupare troppo, Draco. Sei veramente troppo apprensivo! - ridacchiò.

- Non sono ‘troppo’ apprensivo, Harry - replicò Draco poi sbuffò - Non abbassare a guardia, mi raccomando -

- Lo so -

- Stai attento -

- So anche questo -

- Non buttarti nelle tue imprese da eroe -

- Mel’hanno già detto -

- Niente cretinate -

- Draco, sei veramente ripetitivo -

- Non farti del male -

- Non sono mica masochista -

- Non farti ammazzare -

- Draco… non ti pare di esagerare? Sembra quasi che mi prepari per andare in guerra! -

- Non sottovalutare la cosa -

- E tu non sopravalutarla -

- Harry… -

- Sì, DRACO? -

- Ci starai attento? -

- DRACO! - esclamò Harry esasperato. Rise forte - Smettila! Ho recepito il messaggio! Ma ora devo andare, Draco, manco solo io! - fece per andarsene quando l’altro lo trattenne - Dr… -

L’altro ghignò: - Non me lo dai nemmeno un bacio? - cercò di calmarsi e di tenere sotto controllo l’ansia che provava.

Harry baciò frettolosamente le sue labbra ma appena cercò di andare Draco lo trattenne nuovamente: - E ti sembra un bacio quello? -

Harry sorrise ma cercò di divincolarsi: - Sono in ritardo, Draco! -

- E allora sbrigati a baciarmi come si deve, Potter! -

Harry si sporse e baciò profondamente Draco in un bacio che era tutto meno che frettoloso o l’essere innocente: le loro lingue si trovarono subito e violarono le loro bocche scambiandosi il bacio più passionale che si fossero mai scambiati.

Si persero istanti che parevano ore a baciarsi, presi nel vortice di quelle sensazioni meravigliose di essere così vicini come mai prima, cercando di resistere quanto tempo possibile fino a che non si staccarono, leggermente ansanti, trovandosi in una posizione successiva a quella solita del bacio: con le mani di Draco avevano armeggiato con la maglia di Harry mentre quelle di Harry avevano scompigliato completamente i capelli biondi del biondo.

Si guardarono, registrando quel cambiamento nel loro rapporto, le gote rosse, gli occhi illanguiditi e l’indecisione se darsi una sistemata o mandare tutto al diavolo e cedere al desiderio.

Ma si sentì lo scalpiccio dei passi che si avvicinavano, infrangendo quello scambio di sguardi e ricordando ad entrambi l’incombenza della prova e di essere ancora nel mondo e non in una qualche strana dimensione interiore dove esistevano solo loro.

Loro due e il loro amore.

Harry sorrise timidamente, senza sapere esattamente cosa dire, se sentirsi lusingato o imbarazzato dallo sguardo sensuale di Draco: - Devo andare… -

Draco mugugnò, non fidandosi della sua voce, ma le sue braccia fecero resistenza alla tentata fuga di Harry, indeciso se lasciarlo andare o coinvolgerlo nuovamente in un bacio a labbra aperte e che si prospettava essere decisamente più spinto di quello precedente.

Si morse il labbro inferiore per resistere a quella tentazione e annuì distrattamente lasciandolo correre verso il Campo da Quidditch.

- Draco! - lo chiamò Harry, voltandosi - TI AMO! - gridò e il grido rimbombò per i corridoi prima che Harry si voltasse nuovamente e scomparisse oltre la visuale di un sorridente Draco.

 

 

 

*

 

 

 

Harry corse fino a raggiungere la tenda e prima di entrare prese fiato e si sistemò nervosamente pensando a quell’inaspettata e piacevole svolta.

Mai come in quel momento rimpianse di essere un campione.

Si voltò un’ultima volta verso la scuola, sospirando prima che Ludo Bagman uscisse dalla tenda e lo afferrasse per il braccio: - Harry! Temevo che… cioè… temevamo che… ma meno male che sei qui! - sembrava estremamente sollevato dell’arrivo dell’ultima campione e lo trasse dentro la tenda.

Dentro c’erano già Cedric, Fleur e Victor in un angolo che parlavano con i rispettivi presidi e dall’altro lato c’era Caramell, la McGranitt, Hagrid, Piton e Malocchio Moody.

Alla sua entrata Caramell gli andò incontro, abbracciandolo come se fosse stato suo nipote e Malocchio gli fece l’occhiolino.

Si sentì un profondo rumore di scalpiccio e Harry colse quel momento in cui tutti uscirono per raggiungere Silente. Il vecchio preside lo trasse la parte e lo fissò con determinazione negli occhi: - Harry… -

Harry annuì: - Lo so, professor Silente - tentò di sorridere ma le labbra lottarono per far giungere una parvenza di felicità nel viso tirato di nervosismo.

Tutta l’ansia che avrebbe dovuto provare in quel giorno e negli immediatamente precedenti gli arrivarono in un attimo e si chiese seriamente che cosa avrebbe pensato la gente se lui avesse tirato in aria le scintille rosse appena subito dentro il labirinto.

Non sentì quasi le parole della McGranitt, almeno preoccupata quanto lui, e fu quasi un sollievo quando ai campioni fu concesso di uscire dalla tenda.

Di fronte a lui c’era il campo da Quidditch irriconoscibile con muri e muri di siepi alti almeno sei metri per tutto il perimetro, dall’altra parte, anche proprio sopra di lui, c’erano le tribune che ospitavano tutta la popolazione scolastica inglese, le delegazioni delle due scuole straniere e i parenti, tutti schierati con le rispettive squadre.

Non si concentrò a guardare cosa avvenisse nelle tribune, troppo preso a ripetersi tutti gli incantesimi e controincantesimi che aveva imparato ultimamente.

Solo quando si rese conto di saperli tutti tirò un sospiro di sollievo mentale e alzò lo sguardo.

Bagman aveva già cominciato a presentare la prova al pubblico ed era arrivato al punto di presentare i quattro campioni: - … per primi partiranno il signor Cedric Diggory e il signor Harry Potter, entrambi della scuola di Hogwarts! -

Harry fu veramente molto stupito allo sentire le altissime e innumerevoli grida di apprezzamento che si alzarono dalle tribune e fu spinto da questo ad alzare gli occhi e guardare anche lui in alto: metà delle gradinate erano occupate da Hogwarts che si dividevano tra striscioni per Diggory e altri - decisamente più numerosi - per Harry Potter.

Eccoli in prima fila la signora Weasley e Bill che gli battevano forte le mani, Hermione e Ron con gli stendardi di Grifondoro, Draco Malfoy e alcuni serpeverde che Harry aveva conosciuto ultimamente grazie al suo ragazzo che alzavano il pugno in cielo e scoppiavano dei piccolo fuochi d’artificio che andavano a formarsi la parola ‘Harry Potter Campione’, e poi tutti gli altri, con striscioni e grida di incoraggiamento.

 

Che stupido, si diede Harry sorridendo.

 

Come aveva potuto dubitare del sostegno dei suoi amici? Come avrebbe potuto abbandonare la spugna quando tutti lo incoraggiavano?

E come non sorridere e riprendere coraggio nel guardare Draco, il suo Draco, così preoccupato ma allo stesso tempo così fiducioso in lui?

 

- Partirà per secondo il signor Victor Krum dell’istituto Durmstrang - Hermione battè le mani - E per ultima la signorina Fleur Delacour per l’accademia Beauxbatons - altri applausi, questa volta fu Ron a battere le mani con inaspettato vigore, Hermione lo fulminò con gli occhi. Bill sorrise alla giovane francese.

 

- Al mio segnale… Harry, Cedric… uno, due… tre! -

 

E Harry fu nel labirinto.

 

 

 

*

 

 

Harry era frastornato. Confuso. Addolorato.

Si sentiva così stanco fisicamente e psicologicamente che avrebbe potuto dormire su quella scomoda sedia nell’ufficio di Silente. Ma Silente non era del suo solito avviso perché lo stava accompagnandolo, tenendolo saldamente per il braccio, verso l’infermeria.

Accanto a lui, con la lingua che di tanto tanto gli lambiva la mano, c’era Felpato, con i suoi enormi occhi neri che lo fissavano con comprensione.

Le voci dell’infermeria si sentivano fin lì, nel corridoio, e si poteva riconoscere chiaramente le voci di Molly Weasley, Draco Malfoy e Madama Chips intrecciarsi in una cacofonia litigiosa.

A Harry sentì stringere il cuore ad avvertire la voce di Draco e si rese conto che quello che desiderava in quel momento era sdraiarsi sul letto ed essere abbracciato dalle calde mani di Draco Malfoy, come essere cullato.

Silente aprì la porta e il brusio di voci si placò, rivelando Molly, Draco, Bill, Hermione e Ron attorno a Madama Chips, infastidita, apparentemente pretendevano che l’infermiera dicesse loro che cosa era successo a Harry e dove fosse.

Tutte le teste si voltarono verso i nuovi tre venuti e Molly gridò, inconfondibilmente sollevato e preoccupato allo stesso tempo: - Harry! - e fece per corrergli incontro.

Ma prima che Silente potesse avere il tempo di frapporsi, prima ancora che Molly giungesse da Harry, persino prima che Harry potesse rendersi conto di cosa stesse succedendo, Draco corse da lui e lo strinse a sé, con violenza, con forza, con disperazione.

E Harry si aggrappò a lui, sentendo forte come non mai il desiderio di scoppiare a piangere al ricordo degli occhi vacui di Cedric e del suo ultimo grido prima di morire.

Non si curò del dolore delle ferite provocate nel labirinto e nel cimitero, desiderava quell’abbraccio più di qualsiasi cosa.

 

Voleva calore umano.

 

Ma non riusciva a piangere, si era formato dolorosamente un groppo alla gola che non andava giù e un peso sul cuore.

 

Era stanco.

 

Così tanto che non riusciva nemmeno a piangere la morte di un suo amico, la delusione di aver scoperto un seguace di Voldemort in un professore, il dolore di aver parlato con i suoi genitori, la forza della disperazione nel pensare a Voldemort e al taglio che gli aveva fatto Codaliscia sul braccio.

Silente interruppe l’abbraccio e le parole di Draco, un torrente di parole di cui Harry non ne capì nemmeno mezza. Sapeva solo che Draco era preoccupato, che aveva chiesto cosa fosse successo, che chiedeva se stava bene, che gli diceva che doveva curarsi le ferite, che gli diceva tante cose.

Il preside mise una mano sulla spalla di Harry e disse, con voce autorevole e decisa: - Vi prego di lasciar riposare Harry. Oggi ha vissuto esperienze dolorose e terribili e io l’ho costretto a riviverle per me poco fa: potete rimanere con lui, ma vi prego di non fargli alcuna domanda finchè non vorrà rispondere. E di certo, vi pregherei vivamente di non fargliele questa sera -

Molly si tormentò le mani e annuì, Draco non distolse lo sguardo da quello di Harry, gli occhi grigi straordinariamente acquosi.

- Preside… - intervenne Madama Chips, semplicemente scandalizzata da un cane nella sua infermeria - Mi potrebbe spiegare che… -

- Il cane rimarrà con Harry - Sirius scodinzolò, avvicinandosi a Harry - Le assicuro, Madama Chips, che è molto educato - poi si rivolse a Harry - Ti lascio qui, tornerò più tardi. Dormi - e uscì.

Madama Chips lo aveva afferrato e tratto ad un letto vicino, proprio accanto a quello in cui giaceva il vero Malocchio Moody, con la gamba e l’occhio finalmente al loro posto.

- Starà bene? - la voce di Harry era uno gracchiare. Incolore. Gli sembrava di essere estraneo a tutto, come se fosse separato dal resto del mondo da una patina invisibile e impalpabile.

Fu Madama Chips ad aiutarlo a indossare un pigiama e quando aprì le tende tutti i suoi amici e il suo ragazzo erano lì a fissarlo, preoccupati e pallidi, si sedettero attorno al suo letto, non sapendo bene che dire o che fare.

Solo Draco non seguì il loro esempio e andò vicino ad Harry, in piedi: - Riposa… - tentò di sorridere ma gli riuscì solo una piccola smorfia stentata e si dovette mordere subito il labbro.

- Mettiti giù Harry, - rincarò con voce dolce Hermione - sarai sfinito -

- Devi prendere la pozione - disse Molly, sorridendogli dolcemente e gli porse un calice contenente del liquido viola - Ti assicurerà un sonno senza sogni -

Harry la prese come un automa e bevve tutto il contenuto in pochi sorsi. Molly lo aiutò ad abbassarsi e prima di scivolare nell’incoscienza sentì la stretta della mano di Draco e le sue labbra che premevano sulla sua fronte, poi, fu tutto buio.

 

 

 

*

 

 

 

Il cane stava uggiolando ringhiando e una cacofonia di voci era tutto attorno a lui, le più vicine che sussurravano, le più lontane che gridavano con strilli sempre più vicini.

Harry si sentiva ancora intontito dalla pozione che aveva dovuto bere e non aprì gli occhi, desiderando solamente sprofondare in un altro lungo e ristoratore sonno.

- Se non abbasseranno le voci lo sveglieranno - sussurrò qualcuno accanto a lui.

- Che cosa sarà successo ora? -

- O se ne stanno zitti o li faccio a pezzi - questa voce era vicinissima a Harry, proveniva dalla persona che gli stava tenendo la mano - Stupido Caramell… sta litigando con la McGranitt - Draco lasciò la mano a Harry per raggiungere Molly e Bill, in piedi.

Le porte si aprirono di scatto ed entrarono Caramell e la McGranitt entrambi molto alterati. Caramell domandò subito: - Dov’è Silente? -

- Non è qui di certo qui, Cornelius, questa è l’infermeria - ribattè seccamente e a voce bassa Molly.

- Ma può sempre provare a cercarlo nel vaso da notte o sotto qualche materasso - aggiunse Draco glaciale.

- Malfoy! -

In quel momento entrò anche Silente, decisamente contrariato: - Che sta succedendo? Perché ci sono queste persone? Minerva, non avrebbe dovuto… -

- Ha! - strillò lei, con il cappello storto e le guance rosse - Non ce ne sarà davvero più bisogno, Albus! Il ‘caro’ Ministro se ne è occupato -

Harry scattò a sedere senza che nessuno se ne fosse accorto e inforcò subito gli occhiali: non aveva mai visto la McGranitt così adirata, Caramell così oltraggiato, Silente così minaccioso…

Intervenne Piton con il suo tono strascicato: - Barty Crouch è stato baciato da un Dissennatore, preside. Non parlerà più -

- Io glielo avevo detto che bisognava aspettarla, Silente! - gridò la McGranitt - Avevo detto che lei non avrebbe mai permesso che fosse baciato ora… ma il ministro… -

Caramell esplose: - Signora! Fino a prova contraria sono IO il Ministro della Magia e IO prendo le decisioni nel Mondo Magico! Stavo solo agendo come protettore dell’incolumità dei maghi e delle streghe! - poi si asciugò la fronte imperlata di sudore e continuò - Comunque non vedo dove sia questa grande perdita… dopotutto era responsabile di parecchie morti… -

- Non potrà testimoniare, Cornelius - ribattè pacato Silente.

- Testimoniare cosa? Silente, era un pazzo psicotico che credeva di seguire gli ordini di Voi-sapete-chi quando è EVIDENTE che chiunque la pensi così deve essere mandato al San Mungo speditamente… -

Draco dece qualche passo avanti: - Che cos’ha detto? -

Caramell parve sgonfiarsi dopo quella replica decisa e minacciosa ma non disse nulla in risposta o in sua discolpa.

Prese la parola Silente: - Voldemort ha riacquistato i suoi poteri, Cornelius. È tornato, più forte e potente che mai -

Caramell parve per interminabili secondi pietrificato dalla sorpresa.

- Io, Minerva e Severus abbiamo sentito la confessione sotto Veritaserum di Barty Crouch - continuò Silente - Ci ha raccontato tutto nei minimi particolari: la sua fuga da Azkaban, il piano per infiltrarsi a scuola, le sue mire su Harry Potter, il vero piano di Voldemort: tornare in vita -

Caramell fissò Silente per un lungo istante poi i suoi occhi presero una sfumatura di scherno, come se credesse che tutto quello era uno scherzo e sorrise: - Andiamo Silente… non crederai davvero che… su, un grande mago come te non può davvero credere ad una stupidaggine del genere! -

Draco di nuovo fu quasi pronto a balzare su Caramell e ridurlo in poltiglia ma saggiamente la signora Weasley gfli mise una mano sul braccio per fermarlo, ma comunque non si trattenne nel dire: - Che diavolo sta dicendo? Si rende conto delle idiozie che sta dicendo? Stiamo parlando di Harry Potter! Lo stesso Harry Potter che… -

- Si calmi, signor Malfoy – lo redarguì pacatamente Silente. Draco gli lanciò un’occhiata rancorosa. Ma come, non diceva nulla per discolpare Harry? – Harry lo ha visto. Voldemort è tornato, aiutato da Crouch sotto le sembianze del professor Moody. Mi duole riconoscere che non me ne sono mai accorto… -

Caramell sorrise, come se trovasse tutto ciò un bellissimo scherzo: - Silente… -

- Lei ha letto gli articoli della Skeeter, non è vero ministro? – le teste di tutti i presenti, compresa quella del cane, si volsero istantaneamente verso la persona che aveva pronunciato quelle parole. Trovarono Harry seduto comodamente sul letto, sveglio.

Molly e Draco gli furono subito accanto, chiedendogli come andasse. Harry sorrise leggermente ma continuò a fissare Caramell negli occhi fino a che il ministro non abbassò gli occhi, leggermente a disagio, per poi nascondere quell’imbarazzo con un briciolo di insolenza e si rivolse direttamente a Silente per replicare: - Mi hai taciuto su molte cose riguardo a Potter, Silente. Serventese? Attacchi? Incubi? Disturbi mentali? –

A quella montagna di accuse il cane cominciò a ringhiare, minaccioso, scoprendo i denti e preparandosi a balzare addosso a quella foca con la bombetta di traverso e Draco strinse i pugni, avanzando lentamente. Harry si schiarì la gola, per bloccare entrambi i suoi difensori anche se a dire la verità sentiva il bisogno di vedere fatto a ho visti! – si stava cominciando ad alterare – Macnair! –

- Lavora al ministero! È stato scagionato da tutte le colpe! -

- Avery! Nott! Tiger! Goyle!… Malfoy! -

Draco voltò la testa verso di lui al menzionare quell’ultimo nome e Harry si concentrò a fissare Caramell ghignare: - Sono stati tutti scagionati! Tutti! Hai letto quei nomi nelle cronache dei processi! Silente, Potter sta inventando sempre più bugie colossali per mascherare il suo vero scopo! –

- E quale sarebbe, Caramell? – chiese con voce inaspettatamente calma Silente. Ma chiunque si era accorto che stava per perdere la pazienza.

- Attirare l’attenzione su di sé! Essere famoso! -

- TACCIA IMMEDIATAMENTE! – gridò furiosa Molly Weasley proprio nell’attimo in cui la McGranitt gridava – IDIOTA! Cedric Diggory e Crouch! Cosa crede che sia successo? Siano caduti in un fosso? -

- Non vedo come possa essere dimostrato il contrario! – gridò ugualmente arrabbiato il ministro, rosso in viso.

- Voldemort è tornato – ripetè per l’ennesima volta Silente, in tono definitivo – Accettalo e operati affinchè possiamo non ripetere gli errori del passato. Per prima cosa sarebbe meglio destituire i Dissennatori dalla custodia di Azkaban… -

- Che cosa diavolo dici, Silente? – urlò Caramell – Destituire i Dissennatori da Azkaban! Ma che ti passa per la testa? – ormai non si curava più di controllare le sue parole.

 

Harry era allibito. Era davvero questo il ministro bonario e paterno che lo aveva sempre aiutato e vezzeggiato? Corrotto dal potere fino a quel punto?

 

Harry non prese parte alla conversazione che seguì – anche se sarebbe stato più opportuno parlare di recriminazioni e assalti – ma pensò a quello che aveva passato quel giorno, da quando aveva letto l’articolo della Skeeter fino a quel momento. Un giorno intenso, ricco di delusioni e dolori.

 

E ora Caramell non gli credeva.

 

Non gli credeva.

 

Non gliene importava niente se Caramell fosse un deficiente o solo un ambizioso idiota con gli occhi foderati di prosciutto, era il pensiero che Caramell non avrebbe fatto niente per avvertire la popolazione magica, allertare la difesa, prendere provvedimenti… stava per cominciare una vera e propria guerra magica senza esclusione di colpi e lo stesso ministro della magia cosa faceva? Ridacchiava come un deficiente, accusava tutti di essere dei ricoverati al San Mungo… non gli credeva. Non avrebbe fatto niente.

Sperò che almeno l’influenza di Silente potesse smuovere le acque… altrimenti che cosa ne sarebbe stato di tutti?

Voldemort… Voldemort aveva distrutto molte famiglie quando era al potere, spazzando via ogni suo avversario che gli ostacolasse il suo cammino, uccidendo e sterminando, seminando terrore… e ora che era appena risorto già i dissidi erano comincianti. che cosa sarebbe successo quando la situazione sarebbe degenerata?

Harry alzò gli occhi quando Caramell uscì sbattendo la porta, rivolgendo le sue ultime parole a Harry.

Evidentemente avevano litigato fino a quel momento.

Harry cercò istintivamente gli occhi di Draco, che da quando Harry aveva gridato il nome si suo padre nell’elenco dei mangiamorte non aveva parlato, e lo trovò con i pugni serrati a fissare Silente ma nell’istante in cui sentì su di sé lo sguardo del suo ragazzo si voltò e si avvicinò a lui.

- Come stai? – domandò dolcemente, accarezzandogli i capelli.

- Guarirò – sorrise Harry, più sollevato, per poi rabbuiarsi subito dopo – Draco io… -

Ma in quel momento Silente parlò, cominciando a distribuire le occupazioni in giro.

 

Harry si morse il labbro.

 

 

*

 

 

Erano seduti sotto l’ombra ristoratrice di una quercia, con la schiena appoggiata al tronco, e fissavano in silenzio il lago. In lontananza si sentivano risate sommesse degli studenti, seduti anche loro sotto qualche albero o a giocare sotto il sole.

Erano giorni in cui tutti avevano un nuovo ed appetitoso argomento su cui dibattere, senza che a Harry importasse poi molto, e fioccavano le teorie, le supposizioni, i dubbi, ma stranamente Rita Skeeter non scrisse nessun articolo di malcelata perfidia.

Quel giorno sarebbero dovuti tornare a casa con il treno e dire arrivederci alla scuola per le vacanze estive e un addio-non-proprio-addio anche ai ragazzi e ragazze delle due delegazioni straniere venute a Hogwarts.

Harry si scostò leggermente dalla spalla di Draco alla quale era appoggiato per poter fissare il suo ragazzo, i suoi capelli di luna, i suoi occhi meravigliosi, la sua espressione intenta a leggere un complicato volume di pozioni che lo stava prendendo parecchio. Non si domandò come quello potesse essere possibile, ma d'altronde Draco non si sarebbe mai letto con la stessa partecipazione un volume di Trasfigurazione.

Uhmmm… ripensandoci nemmeno Harry lo avrebbe fatto, forse Hermione era l’unica persona in grado di trovare qualsiasi libro appassionante, che sia lì’ultimo romanzo babbano o i ‘Diecimila Modi per Tagliare le Radici di Una Mandragola’.

 

Decisamente.

 

Al ricordò delle sensazioni suscitate dal bacio prima della sua terza prova lo sguardo di Harry si fissò sulla camicia bianca che il serpeverde portava era sbottonata di almeno tre bottoni e lasciava intravedere parte della pelle bianca del petto, improvvisamente arrossì.

 

- Harry? -

Harry girò il viso per incontrare gli occhi grigio tempesta di Draco e sorrise timidamente: - Sei così preso dal tuo libro che mi stai ignorando… - ridacchiò.

Draco ricambiò il sorriso e strinse la sua presa sul fianco di Harry: - Non potrei mai, ma potrei ripensarci quando diventerai vecchio e petulante –

- Che gentile… - Harry fece una piccola smorfia, poi si rabbuiò, leggermente preoccupato. In quei giorni non era riuscito a chiedere a Draco se fosse o meno arrabbiato con lui per nominato il nome si suo padre tra i mangiamorte presenti alla resurrezione di Voldemort… certo, Draco non aveva mai negato di sapere che suo padre era effettivamente un mangiamorte né che lo odiava ma Harry era ancora titubante. In fondo era pur sempre suo padre.

- Draco? -

- Uh? – rumore di una pagina che veniva sfogliata.

- Senti… per quanto riguarda tuo padre… io… - strinse la sua mano sulla camicia di Draco, in cerca di sicurezza – Io… non… -

Draco chiuse di scattò il suo libro di pozioni e lo lasciò cadere dal grembo, compiendo quei gesti il cuore di Harry si strinse un poco e si ritrasse dall’altro, preoccupato. Allora non si era sbagliato…

- Mi dispiace – disse invece inaspettatamente Draco.

Harry fu preso così alla sprovvista che passò qualche secondo con la bocca spalancata dallo stupore: - C-cosa? –

- Mi dispiace – ripetè Draco stringendo convulsamente i pugni.

- Per cosa? -

- Per mio padre – quelle parole furono quasi un ringhio – Non avrei mai… ti ha fatto qualcosa, vero? -

- C… no… io… -

- Merlino quanto sono stato stupido! – Draco scagliò un pugno contro l’erba. Si sentiva inutile. Che aiuto aveva dato a Harry? Cos’aveva fatto per aiutare il suo ragazzo? Niente.

E Harry aveva incontrato faccia a faccia Voldemort e i mangiamorte e suo padre.

Improvvisamente il senso di frustrazione e rabbia e impotenza lo sopraffece: chissà cosa Harry aveva dovuto subire quando era al cospetto di Voldemort, non gli aveva chiesto niente di quella notte, se Harry avesse voluto gliene avrebbe parlato lui stesso, ma Draco non avrebbe nuovamente rinnovato il dolore che Harry aveva provato.

 

Eppure aveva detto di aver visto i mangiamorte oltre a Voldemort.

Suo padre.

 

- Stupido? Non ti capisco, Draco – scosse la testa Harry – Io credevo che… insomma ho detto a Caramell, anche se non mi ha creduto, che tuo padre era un mangiamorte e lo so che non avevo alcun diritto di farlo e mi dispiace, in fondo tu ami tuo padre ma… -

- Ma che accidenti stai dicendo? – domandò incredulo Draco – Harry… io non amo mio padre. Lo odio per tutto quello che ha fatto. Mi ha plasmato fin da quando ero un bambino e anche adesso vorrebbe continuare a farlo! Ti ricordi cos’ha detto quando ci siamo messi assieme? ‘Lui morirà, Draco, e se non sarà il lord oscuro allora sarò io ad ucciderlo’! credi che io gliel’abbia perdonato? E cosa pensi che abbia fatto non appena Voldemort è resuscitato? Mi ha inviato una lettera che evito di farti leggere con l’imposizione di tornare al manor e dimenticare la mia ‘sbandata’. Come se quello che provo per te fosse un passatempo allegro! -

- Stai correndo molti rischi, troppi, a stare con me – disse tristemente Harry. Ora Voldemort era tornato e Draco era uno dei più esposti, non avrebber mai permesso a chiunque di toccarlo, dovesse morire lui al suo posto.

 

È una promessa.

 

Draco lo prese per le spalle: - Harry io ti amo, capito? Non ti lascio. Non avresti dovuto tacere su mio p’adre, lo so che era un mangiamorte e immaginavo che una volta che fosse tornato Voldemort sarebbe corso da lui, come un cagnolino – rise senza allegria – Lui ha avuto possibilità di scelta. Sarebbe potuto non andare quando Voldemort tornò, avrebbe potuto invocare la protezione di Silente, avrebbe potuto fare migliaia di cose ma invece ha scelto di tornare dal suo padrone. Io scelgo te -

Harry lo abbracciò, chiedendosi quale miracolo sia mai avvenuto nella sua vita nel fargli conoscere il suo ragazzo: - Grazie, Draco –

L’altro ricambiò il suo abbraccio: - Ce la faremo assieme, Harry. Assieme –

 

E Harry giurò.

Nessuno avrebbe toccato Draco. Mai.

 

A costo di dover morire per salvarlo, a qualsiasi costo Draco doveva vivere ed essere felice.

A qualsiasi costo.

 

- Ehi, ecco dove vi eravate cacciati -

Draco e Harry si staccarono e si voltarono verso Ron. Draco replicò: - Sei venuto a spiare, Weasley? –

- Figurati. Andiamo, dobbiamo salutare Fle… cioè, gli altri e poi prendere il treno – disse e s’incamminò verso la scuola.

Harry e Draco si sorrisero poi quest’ultimo si alzò in piedi, pulendosi i pantaloni eleganti e poi tese la mano a Harry che l’afferrò subito, sorridendo.

 

Lo giurò, niente e nessuno.

 

Mai.

 

 

To be Continued… in ‘Slytherin’s Case’ di prossima pubblicazione! ^^

 

 

Notes: Direi un gigantesco grazie a tutti coloro che mi hanno lasciato una recensione allo scorso cap e a tutti i precedenti. ^^ Scusate per il ritardo, la lunghezza spropositata del capitolo e il finale, leggermente orribile (ok, tolgo anche il leggermente), non mi riusciva proprio di finirlo… ehm… è troppo chiedervi di lasciare una recensioncina anche a questo? XD Vi risponderò nel sequel!

 

 

Thanks to: (scusate se non ho molto tempo per rispondervi meglio… -..-)

 

 

NamiTheNavigator, giulia, Mimi88, mille, nox, baby, Wichita Kid. grazie tantissime! Bax! ^^

 

..:Dreamy:.. purtroppo non in tempi brevi, ma poi alla fine sono arrivata, no? XD bax!

 

nora. Assolutamente! Non mi permetterei mai… ma non so se poi sarà un’arma a doppio taglio quest’idea del sequel! ^.^ Comunque grazie tantissime per i complimenti! Bax!

 

Stè_Wormy. Niente sollevatrice, Stè, non credo potrei sopportare un’orda di lettori imbestialiti, soprattutto se sei tu a comandarli… uhm… ma dovrei aggiungere un ‘forse’! ^.- Bax!

 

magicforever. La lemon ci sarà, per ora sarà un susseguirsi di passi che la porteranno, diciamo solo che se la vogliono prendere comoda, ma già a questo cap c’è qualche ‘miglioramento’… man mano che si andrà avanti il rating cambierà. ^^ bax!

 

fairy81. fairy! Ma che fine mi hai fatto? È da tantissimo che non ti sento! ç.ç (Approfitto di questo spazio per mandarti il mio grido disperato) Comunque grazie tantissime per il commento e spero veramente che la mia famosa mail ti sia arrivata… bax bax!

 

mistica. Tesoro! ^^ spero che questo ti sia piaciuto anche se il mio adorato Sirius non è comparso se non sotto forma di cane… -.- Peccato… bax! Tvttb!

 

Elanor. Elly! ^^ ufff… sono ancora nella fascia decente quindi? Spero che con questo cap non abbassi ancora di più… -..- Era giunto il momento che il mio personaggio preferito in assoluto facesse la sua meravigliosa entrata e quindi, visto che ero parecchio in tema di ‘fedeltà al libro’ ho preferito renderlo come era nei libri, ostinato, arrogante, deciso, e con il suo solito carattere… insomma, a primo impatto non ho mai creduto che Sirius aprisse le braccia a Draco chiamandolo ‘figlio mio’ e dando direttamente la sua benedizione… nah, troppo grifondoro e testardo! ^^ (sembra un complimento… ndSirius) (Ma certo! ^^ ndLay) Sìl, sto proprio parlando di ‘Lo strano caso del Dottor Jeckill e Mister Hyde’ e con la sua rispettiva contorta parodia e storpiatura… Ah! Il mio fulgido raggio di sole! *.* (Lay parte per il suo quotidiano paradiso astrale temporaneo) (e poi si chiede perché le do dell’idiota… ndNeurone) (chiudi il becco, antipatico! XP ndLay) In effetti nelle mie altre fic mi prendo fin troppe libertà nelle mie fic… con questa ho voluto tornare ‘alle origini’, ovvero al libro e renderlo dal mio punto di vista… pardon, da quello di Harry, e rivisitare le scene clou… ^^ (poverina… sono anni che sto cercando di dirle che deve essere ricoverata al manicomio… ndNeurone_sconsolato) (Lay lo guarda male. Neurone se ne va via furtivamente) (non ha tutti i torti ndElly) (Già… ndPersonaggi) (Bè? Cos’è, una persecuzione? -.- ndLay) (no, una crociata per internarti… ce la faremo! NdNeurone_con espressione_decisa_vestito come un templare_con_i_personaggi e_Elanor_attorno_ad_un fuoco_con_le_spade_in_mano_a_pronunciare il loro giuramento) (ok, adesso mi cominciate a fare paura… O.o ndLay)

Ma perché una coda è più scenica! (non dire che stavi ridendo come una pazza quando l’hai scritto… ndHarry) (… no, l’hai già detto tu… ndLay) (CHI OSA RIDERE DI HARRY? NdTom) (eccolo… ci mancava anche lui… ^^ ndLay) Perché ‘la dolce caduta’ di Harry ti ricorda il film? Ah, ma perché è troppo ridicola per non poter essere riportata! XD (NON OFFENDERE HARRY, RAZZA DI BABBANA! NdTom) (mezzosangue, prego e, Tom? Non farmi arrabbiare ndLay_con_ghigno) (gulp… ndTom)  La scena dell’ ‘e strinse Harry a sé’ è stata un richiamo troppo forte (Lay si asciuga le lacrime ripensando a Sirius che cade oltre il velo) (… BWAAAAAAAAHH! Ç_____ç ndLay) (BWAAAAAAAAAH! Ç_____ç ndElly) Hop preso alla lettera il tuo consiglio sulla ripetitività, ma non so se ci sono riuscita a trattenere le mie dita impazzite… quindi… bè, che ne dici? Grazie tantissime per il commento pieno di complimenti e scusa per il ritardo con cui ti dovrò mandare la mail ma ho avuto parecchi impegni ultimamente, che ovviamente ti racconterò! ^^ Bax bax!

 

James_Prongs e Moony*. Grazie tantissime e…la tentazione era troppo forte! (e chi ne dubitava) Scusate se vi trascuro ma tanto le risposte ve le ho già date a voce non so più quanto tempo fa! XD Bax bax!

 

Kira. Anche tu usi le ore di informatica? ^^ Lo so che esce dappertutto ultimamente ma sai, non ci riuscirei mai a frenarmi, fosse per me… *.* Ok, vado che altrimenti ti lascio in iperventilazione, dopotutto avevi anche ragione, no? ^^ Bax bax!

 

Nadeshiko. La mia Nade-chan! XD Assolutamente! Ma purtroppo io ho anche buone ragioni, mica come te che hai sfornato delle ficcy bellissime! ^^ (a prop, ancora grazie! ^^) Il mio Neurone purtroppo non mi abbandonerà mai, temo (hai anche il coraggio di essere dispiaciuta? -.- ndNeurone) (Nade… mi presteresti il piccone? Anzi… lo rimando nel Nun! NdMiss) (schiocco di dita. Il neurone è scomparso) Bax bax! ^^

 

ysal pax. Ti capisco benissimo, chi potrebbe resistergli ? XD ^^ Ma io sono di parte… Bax bax!

 

Empire. All’infinito ? oddio… non mettermi mai in mente strane idee…! ^^ Bax bax e grazie!

 

 

Alla prox!

Mrs Lay ^o^

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