Incontri di Haruichan96 (/viewuser.php?uid=109438)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Ritrovo ***
Capitolo 3: *** Richiesta di aiuto ***
Capitolo 4: *** ritorno alla nave ***
Capitolo 5: *** preoccupazione ***
Capitolo 6: *** Dialoghi ***
Capitolo 7: *** 7 capitolo ***
Capitolo 8: *** “Ma...non è possibile...lui è.... ***
Capitolo 9: *** Un ritorno dal passato... ***
Capitolo 1 *** Introduzione ***
Nel mare orientale, una piccola imbarcazione calcava le tranquille onde, facendosi trasportare dalla corrente. C'era un silenzio quasi irreale, disturbato solo dal verso dei gabbiani, dai movimenti dei pesi dello spadaccino di bordo, dallo sfogliare di pagine delle ragazze che prendevano il sole, dal tintinnio di pentole e di ampolle contenenti strani intrugli, dal cigolio di una bilancia arrugginita e....
“SANJIII, HO FAMEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” da parte del capitano di bordo.
“Un attimo, non vedI che sto cucinando per le mie Dee, per te, e gli altri, lascerò gli avanzi”
“Il solito cascamorto, non hai ancora capito che a loro rompi solo i coglioni!”
A queste parole Sanji si catapultò addosso allo spadaccino “Cos'hai detto testa di muschio??, non ho sentito bene”
Nami, abituata ai soliti litigi, decise di intervenire: “Non ha detto NIENTE, capito Zoro TUI NON HAI DETTO NIENTE”
Zoro le lanciò un'occhiata, che se avesse potuto, l'avrebbe incenerita all'istante; ma poi girò lo sguardo e ricominciò ad allenarsi.
Nami, notando l'atteggiamento di Zoro, ritornò al suo giornale e,in maniera impercettibile, gli incominciò a tirare una barca di nomi; questo rimase ignoto a tutta la ciurma, tranne a Nico Robin, che nascose un sorriso dietro il voluminoso libro.
“SANJIIIII, IO HO ANCORA FAMEEEEEE!!!!”
“Ragazzi, le vostre pietanze sono sul tavolo in cucina... ho qui quelle per le mie adorate Dee”
“Grazie, sei molto gentile” Il sorriso emanato da Nico Robin fece sciogliere Sanji, che, sempre in stato liquido, strisciò verso Nami: “E questo è per te dolce Nami”
Nami, sollevando gli occhi dal giornale, scorse una piccola isola all'orizzonte: “RAGAZZI!! TERRA IN VISTA”
Spazio autrice
Questa storia l'abbiamo creata io e una mia amica, ma la posto io.
So molto bene che il primo capitolo è un po' corto, ma è solo come introduzione.
Non ho altro da dire se non
GRAZIE
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Capitolo 2 *** Ritrovo ***
Dalla loro posizione si poteva vedere una spiaggia formata da granelli di sabbia bianca, incorniciata da un folto gruppo di alberi di cocco e altri alberi a loro sconosciuti. L'interno era avvolto da un alone di mistero che contribuiva a dare all'isola un aria sinistra.
Nami notò anche una ragazza sulla spiaggia intenta ad affilare una lunga spada identica a quella di Zoro.
“Zoro, vieni a dare un'occhiata, quella ragazza ha la spada uguale alla tua”
“Nami, ti ricordo che io ho tre spade” Zoro uscì dalla cucina a torso nudo con un asciugamano al collo, lasciando le ragazze senza fiato per qualche secondo.
“Allora, quale spada?”
“Ehm, ah si... quella bianca”
“Impossibile, quella spada la possedevano soltanto Kuina e...” lo spadaccino alzò lo sguardo verso il punto indicatogli dalla navigatrice “Non è possibile... lei è...”
Intanto sulla spiaggia...
La ragazza, sentendo il rumore di un'imbarcazione in arrivo, alzò lo sguardo...
“Impossibile, ma lui è...”
Appena la nave ormeggiò Zoro saltò sulla spiaggia e la ragazza misteriosa gli si buttò al collo
“ZOROOOO, quanto tempo”
Zoro, sollevandola da terra, le fece fare una giravolta per aria
“NATSUMI, veramente una vita, come sta Miss. -Io non sbaglio mai-?”
La ragazza gli schioccò un bacio sulla guancia e, con fare affettuoso, gli rispose: “Bene, ma... primo: desidererei toccare terra, e... secondo: dov'è finito il mio ottavo nano?”
“Piantala, voi mi chiamavate sempre così. Discriminazione verso i più piccoli!”
Natsumi, sentendo quel VOI, abbassò lo sguardo e una lacrima argentea le scese dagli occhi. Zoro la raccolse dolcemente con un dito: “Si,manca anche a me”
“Scusa Zoro, perchè non ci presenti la tua ragazza?”
Zoro e Natsumi fissarono per un momento la navigatrice per poi scoppiare a ridere
“Io con questa perfettina?”
“Io con questo nano”
“Ehi, sono alto almeno 20 cm più di te, ormai”
“Si, ma da piccolo eri nano, ormai c'ho fatto l'abitudine”
A Rufy venne uno sguardo interrogativo: “Non riesco a immaginare Zoro basso”
“Ti informo, capitano, che non ero basso... solo più piccolo di loro”
“LORO?” All'archeologa non sfuggì questo piccolo particolare
“Lei e... Kuina” Disse Zoro con voce triste
SPAZIO AUTRICE
Autrice 1(io): “Tu sei proprio sicura che dobbiamo postare oggi questo capitolo, io aspetterei domenica, così gli facciamo il regalo per Pasqua!!”
Autrice 2: “NOOOO e che cazzo xD, tanto alla fine cedi sempre muahahah”
A1: “Lasciamo, perdere, comunque....cosa hai in mente per il terzo capitolo?”
A2: “Eh... se sapessi cosa progetta la mia testolina ti spaventeresti muahaha, comunque io ribadisco il concetto: ZORO E' UN FIGOOOO”
A1: “Se, concetto mooooooooooooolto personale, la mia personale opinione è un'altra. E tu lo sai!!”
A2: “Ok adesso basta (N.d. Tutti. Era ora -.-)”
GRAZIE A TUTTI
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Capitolo 3 *** Richiesta di aiuto ***
Attenzione: Le parti tra - - sono i pensieri del personaggio.
BUONA LETTURA
Ormai si era fatta sera, il mare era colorito di rosa pesca e la brillante luna stava annunciando l'imminente arrivo della sera. I ragazzi decisero di appiccare un piccolo falò sulla spiaggia per poter passare la notte e preparare il cibo.
Sanji stava preparando un piccolo aperitivo per le sue amate donzelle e per Natsumi che, a detta del cuoco “Con quei lunghi capelli biondi e gli incantevoli occhi verde smeraldo sembrava una dea caduta dal cielo apposta per lui”
“Mie adorate donzelle, volete assaggiare il nettare degli dei”
Natsumi, notando lo strano comportamento del cuoco, rivolse uno sguardo impaurito a Zoro che sogghignando disse: “Si, è una causa persa”
“Accetta, io non ci terrei a vedere Sanji in lacrime” intervenne la navigatrice.
La ragazza, seppur ancora titubante, prese il drink offertole dal cuoco per poi scoprire che era davvero squisito.
Ormai era sera inoltrata e le stelle illuminavano lo scuro del cielo con il loro bagliore. I ragazzi si divertivano un mondo davanti al falò; ormai Natsumi aveva imparato a conoscere quella strana ciurma: erano uno più strambo dell'altro, ma tutti molto divertenti.
A Natsumi venne improvvisamente un dubbio: “Hey Zoro”
Lo spadaccino si distrasse dal suo cosciotto per guardare in faccia l'amica.
“Mi chiedevo.....com'è che sei diventato un pirata? Io sapevo che eri un cacciatore di taglie, cosa ti ha fatto cambiare idea?”
“ Diciamo che qualcuno mi ha obbligato”
A quelle parole a Rufy spuntò un sorriso a 32 denti; a Natsumi bastò poco per capire il colpevole.
“Bene....Zoro, avrei una cosa da chiederti, in privato.” Quest'ultima frase la disse scrutando i ragazzi che aveva di fronte.
“Ragazzi, scusateci un attimo”
Lui e Natsumi si allontanarono sempre di più dal gruppo.
“Senti Zoro, io non volevo metterti in mezzo, ma è una faccenda piuttosto seria, e... mi serve il tuo aiuto”
“Spiegati meglio Natsumi, non ti capisco”
“Vedi, su quest'isola c'è un tizio che mi da la caccia”
“Perché non me lo hai detto subito, ora vado a ...”
“No, non è così facile, voglio che tu conosca tutta la storia: te lo ricordi Kanata, mio fratello”
“Certo, mi ha anche aiutato ad allenarmi, ne abbiamo combinate davvero tante insieme.
“Allora, non ti farà piacere sapere che è morto”
“Cosa!”
“E' stato ucciso dal vice-capitano della ciurma di Bunjiro; io, quando ho visto mio fratello morire, non ci ho visto più e lo ucciso a sangue freddo. Da allora Bunjiro e i suoi mi danno la caccia. Mi hanno visto attraccare su quest'isola,ma io sono riuscita a fuggire, anche se ormai è questione di poche ore e poi mi troveranno. Mi servirebbe tanto il tuo aiuto, ma non vorrei coinvolgere i tuoi amici”
“Non potevi chiedere a persona migliore, dimmi dove sono, che andiamo subito, prima vado ad avvisare che mi allontanerò per qualche ora”
“Ti ringrazio”
Zoro si avvicinò ai compagni
“Ragazzi, io devo assolutamente svolgere una faccenda... non aspettatemi, tornerò entro domani mattina”
Nami prese il braccio di Zoro: “No, tu devi parlarcene: noi siamo la tua ciurma”
“E' una faccenda privata e devo risolverla da solo”
A Nami vennero gli occhi lucidi: “Cerca almeno di non farti male, sta volta”
“Tranquilla Strega, io ho la pellaccia dura. Tornerò presto!”
Nami lasciò andare Zoro ma continuò a seguirlo con lo sguardo finchè non lo vide sparire nel folto della foresta.
Intanto Zoro e Natsumi stavano camminando: qua e là si sentivano dei versi di piccoli animaletti riecheggiare nell'aria.
“Grazie Zoro, non so davvero come ringraziarti”
“Non devi in fondo siamo amici e gli amici si danno sempre una mano”
“Parlando di amici....ho notato che quella con i capelli arancioni ha una bella cotta per te!”
“Chi, Nami? Dico ma sei matta: è manesca, testadura e non ascolta mai quello che le dico”
“Insomma, sei innamorato marcio”
Zoro le tirò un occhiataccia, ma lei non ci fece molto caso, sapeva di aver fatto tombola!
“Comunque, invece di parlare di me, pensiamo alla missione, dove dobbiamo andare esattamente.”
Lo sguardo della ragazza si fece improvvisamente serio: “La mia imbarcazione si trova dall'altra parte dell'isola, anche se ormai penso che me l'abbiamo distrutta; dovevano essere sicuri che io non fuggissi”
“Capisco...più o meno hai un idea sul numero di nemici da dover affrontare?”
“La ciurma di Bunjiro è molto numerosa e questo è uno dei suoi punti di forza”
“Questo è da vedere”
“Zoro, non capisco cosa tu intenda dire”
“Il numero non centra, l'importante è la forza; guarda noi: siamo in sette ma siamo ricercati dalla marina come alcune tra le ciurme di pirati più forti al modo.”
La ragazza rimase a fissare gli occhi dello spadaccino: erano fissi su un singolo punto; era come se il ragazzo stesse ricordando tutte le avventure e le battaglie trascorse.
-Scommetto che vuole molto bene a tutti i suoi compagni di ciurma, anche se non lo ammetterà mai, è troppo orgoglioso-
Ormai erano arrivati nei pressi della black pain, la nave di Bunjiro.
“Allora Natsumi, hai un piano?”
“Se ti ho chiesto aiuto vuol dire che non ce l'ho un piano, non ti pare?”
“Che fine ha fatto la mia perfettina preferita?”
“Non è il momento di litigare!”
“Ma se da piccoli litigavamo dappertutto e per qualsiasi motivo”
“Spero che tu sia un po' cresciuto, comunque cos' hai in mente”
“Visto che non abbiamo piani, io propongo...un attacco frontale”
“Sei matto, sono troppi!”
“Non mi hai ascoltato: non è importante la quantità, ma la qualità e noi siamo i migliori, non c'è dubbio”
I ragazzi decisero di avvicinarsi ancora un po' per controllare meglio la situazione; sulla spiaggia era accesso un grosso fuoco e attorno a questo giravano certi brutti ceffi armati fino ai denti.
“Il resto dell'equipaggio deve essere sulla nave. Pronta, al mio via attacchiamo...1-2-via!”
I due ragazzi si lanciarono all'attacco: non diedero il tempo ai malcapitati di difendersi, ma il mozzo sulla nave, incuriosito dal rumore che produceva il metallo, si accorse di tutto e diede l'allarme.
I due spadaccini si trovarono immediatamente circondati, ma questo non li intimorì: con un ottimo lavoro di squadra riuscirono a sbaragliare i nemici senza grosse difficoltà.
Alla fine la spiaggia era tinta di rosso, il fuoco spento non faceva vedere ad un palmo dal naso, solo il bagliore che emanavo le spade rischiarava il nero della notte.
“Complimenti, non mi aspettavo di meglio dal famoso Roronoa Zoro” Una voce sconosciuta si alzò dall'oscurità.
“Natsumi, stai attenta, potrebbe attaccarci alle spalle”
“Stai attento anche tu” Natsumi non riuscì a finire la frase che un grosso colpo le colpì la pancia, facendola svenire
Lo spadaccino chiamò un paio di volta l'amica, ma da questa non ricevette risposta.
“E ora a noi due, Roronoa Zoro”
Zoro si volse di scatto e con la pallida luce della spada illuminò la figura che gli stava di fronte: era un omone molto muscoloso, ricoperto da una corazza nero pece. Al posto della gamba sinistra portava un legno e al posto dell'occhio destro ne aveva uno di vetro color rosso sangue che brillava alla luce lunare.
Zoro capì all'istante che quello non era come gli altri nemici che aveva affrontato quella sera, ma era molto più forte.
Il duello che ne conseguì fu aspro e senza regole, ma alla fine lo spadaccino ebbe la meglio.
“Hai visto, Bunjiro, sono molto più forte di te!”
Dette queste parole si accasciò a terra svenuto.
Erano passate un paio di ore dalla fine del duello e si incominciavano a intravedere i primi raggi di sole; Natsumi, aperti gli occhi, ebbe bisogno di qualche secondo per capire quello che era successo: davanti ai suoi occhi giacevano Zoro e Bunjiro. Si avvicinò a Zoro per controllare se era ancora vivo: il cuore batteva ancora, ma il battito era irregolare e aveva perso molto sangue. Tentò di portarlo in spalla, ma il colpo inferitole da Bunjiro non le permetteva di fare troppi sforzi.
-Che posso fare, non sono un medico...magari se mi metto a gridare i compagno di Zoro mi sentiranno. E' la mia unica speranza.-
“ AIUTO, QUALCUNO CI AIUTI!!”
Intanrto di lì stava passando una strana barchetta: era di dimensioni modeste, dipinta di giallo e aveva una piccola vela a forma di quadrato. Sopra questa c'era un ragazzo: in testa portava un buffo cappello arancione e un paio di pantaloni neri. Non portava nessuna maglietta, per questo motivo era ben visibile un tatuaggio a forma di croce; al centro di questa era disegnata una faccia: non aveva tratti distintivi, l'unica cosa che si distingueva bene era la barba bianca a forma di mezzaluna.
Il ragazzo sentì l'urlo e decise di andare a controllare; dopo aver ormeggiato la barca girò sulla spiaggia quando...vide una ragazza per terra in lacrime che continuava a gridare aiuto.
“Posso darle una mano signorina?”
La ragazza si girò di scatto lasciando intravedere la faccia dello spadaccino
“Un momento, ma lui è...Zoro?!”
SPAZIO AUTRICE
A2: ”ODDIO quanto cazzo è venuto lungo??” O.O
A1:"Diciamo solo che mi sono un po' sbizzarrita, anche se sono sicura che è venuto una schifezza"
A2:“Ma vaaa, comunque... POVERO IL MIO ZOROOO”
A1 "Ok.....comunque.....finalmente è entrato in scena il mio preferito!Yuppy!!"
A2: ”Bha, sarà -.- ma Zoro è 10000 volte meglio”
A1: "Tua personalissima opinione!"
A2: Oooooochey, tanto da questa discussione non ne usciamo... lasciamo in pace i lettori (N.d. tutti: Yeaaaah) e piantiamola di rompere i coglioni (N.d.tutti: Ecco -.-)
va bene?
A1: "Si, d'accordo!! Ora noi possiamo solo dire una cosa...
A1 e A2:" GRAZIE"
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Capitolo 4 *** ritorno alla nave ***
Intanto dall'altra parte dell'isola...
Il pallido sole del mattino aveva tinto di arancione chiaro il mare e il cielo; le onde del mare si infrangevano leggermente sulla spiaggia creando una piacevole melodia che era accompagnata dal lieve russare dei ragazzi. Una leggera brezza dal profumo di salsedine scompigliava dolcemente i capelli dei ragazzi.
Stavano tutti dormendo..oh meglio quasi tutti.
Nami, infatti, non era riuscita a chiudere occhio per tutta la notte.
Nella sua mente aveva sempre l'immagine di quei due spadaccini che se ne andavano in cerca di avventure. Zoro le aveva detto di non preoccuparsi, le aveva detto che sarebbe tornato quella mattina e che sarebbe stato attento. Ma allora perchè sentiva qualcosa dentro: un forte dolore che le stava perforando il cuore; quel cuore, che tutti credevano essere di pietra e inaccessibile a chiunque. Forse, però, non era la paura di perderlo che la corrodeva, forse era la.....gelosia.
-Non può essere, io gelosa, andiamo, è ridicolo!-
Eppure sapeva che stava mentendo a se stessa, era davvero gelosa di quella ragazza dagli occhi smeraldo.
-Ma cosa mi succede....io non sono gelosa, in fondo lo hanno detto loro stessi,no!!. Sono SOLO amici di infanzia, non c'è nient'altro tra di loro-
Ora che ci pensava...anche lei e Zoro erano amici, ma con lei non si era mai comportato così: non l'aveva mai presa in braccio, non le aveva mai fatto fare una giravolta, non le aveva mai parlato in modo così affettuoso.
-Forse, in parte, è anche colpa mia: se fossi meno manesca e un po' più carina con lui....-
Improvvisamente le guance le divennero rosse dall'imbarazzo.
-Ora basta...mi sto facendo troppi film mentali: io e Zoro siamo SOLO AMICI E NIENT'ALTRO. Meglio che vada a farmi una passeggiata, non si sa mai che l'odore del mare mi schiarisca le idee.-
Si alzò dall'amaca su cui era stesa, infilò i sandali e incominciò a camminare.
-Oggi l'alba è davvero bellissima-
Mentre pensava a queste cose scorse in lontananza una piccola barchetta dirigersi verso di loro: in un primo istante non riconobbe subito il ragazzo che la cavalcava, ma una volta intravisto un buffo cappello arancione le ci volle davvero poco per capire.
“Ciao Ace, Rufy sta ancora dormendo, ora lo vado a svegliare”
Si stava dirigendo verso l'amaca di Rufy quando riecheggiò nell'aria la voce di Ace: “Sveglia tutti, ma sopratutto Chopper, Zoro sta male!”
A quelle parole Nami si fermò di colpo: era come se il mondo le fosse cascato addosso. Le ci volle qualche minuto per comprendere a pieno il significato delle parole di Ace, ma una volta capito si catapultò da Chopper
“Chopper,Chopper, ti devi svegliare è un'emergenza”
Ma la renna non ne voleva sapere di svegliarsi e si girò dall'altra parte.
“Chopper, non è uno scherzo, ZORO STA MALE, LO DEVI CURARE!!!”
A queste parole il medico cadde giù dall'amaca e ancora indolenzito chiese alla navigatrice di ripetergli quello che aveva appena detto.
“MA SEI SORDO: ZORO STA MALE, ACE LO STA PORTANDO QUI', LO DEVI CURARE IMMEDIATAMENTE!!”
“Ace?”
“Non so niente nemmeno io, l'importante che tu pensi alle condizioni di Zoro, alle domande ci penseremo dopo!”
“D'accordo, tu allora sveglia gli altri”
“CAZZO SVEGLIATEVI, E' URGENTE!!”
“Cosa succede, dolce Nami? La mia pasticcina si è fatta male”
“Non è il momento di fare il cretino Sanji, la situazione è gravissima: Zoro sta male!”
“A me non importa niente di quella testa d'alga, ma solo delle mie Dee! Un momento.....dov'è la mia dolce Natsumi?”
Intanto Ace aveva portato Zoro sulla nave e, seguendo le indicazioni di Chopper, lo condusse nella cabina del medico. Dopo di che si chiuse la porta alle spalle e scese dalla nave: ormai era tutto nelle mani della piccola renna.
Ace non ebbe neanche il tempo di scendere dalla nave che Nami e Sanji, come due furie, gli si buttarono incontro e, contemporaneamente lo bombardarono di domande: “Come sta Zoro? E' ferito gravemente? Dove l'hai trovato? Perchè è ridotto così?”
“Dove si trova la mia Dea? Perchè non hai trovato anche lei? Non era con Zoro? E se fosse ferita? Povera, piccola, dolce Natsumi”
Ace rimase spiazzato da quella raffica di domande, ma decise comunque di rispondere, nei limiti delle sue conoscenza: “Ragazzi state calmi. Allora, Nami... per quanto riguarda Zoro non conosco nel dettaglio le sue condizioni, ora è nelle mani di Chopper che mi ha chiesto di non far entrare nessuno. Sanji... Natsumi sta bene, ma non può fare troppi sforzi, ha ricevuto un colpo piuttosto forte allo stomaco; ci sta raggiungendo a piedi perchè sulla mia barca in tre non ci stavamo e Zoro necessitava di cure urgenti”
Rufy, che aveva sentito ogni cosa, sotto consiglio di Sanji, decise di formare delle squadre per andarla a cercare.
Nami e Chopper decisero di rimanere sulla nave, Rufy e Usopp si sarebbero diretti verso est, Nico Robin e Sanji verso ovest e Ace verso nord.
Spazio autrice
A2: “Ma carro il mio Zoro =(“
A1: “Direi che sei in debito con Ace, è grazie a lui se Zoro è arrivato dal medico migliore del mondo!”
A2: “Direi che sono in debito con me stessa e con te per aver fatto apparire Ace così”
A1: “Già, il mio preferito non doveva e non poteva mancare. Anche perchè nella realtà...SIGH!”
A2: “Muahahah xD... lasciamo in pace 'sti poveri cristi che ci sopportano”
GRAZIE A TUTTI <3
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Capitolo 5 *** preoccupazione ***
Era passata un'ora da quando le ricerche erano incominciate: si erano messi d'accordo che se qualcuno la avesse trovata avrebbe lanciato un segnale in aria. Ace stava camminando nel folto della foresta dove i raggi solari penetravano a fatica, creando un gioco di luci e ombre.
“ACE CIAO, hai già portato Zoro alla nave?”
Ace la vide in lontananza mentre si avvicinava sempre di più, facendo fluttuare i suoi capelli biondi.
“Ciao Natsumi, ho portato Zoro da Chopper,puoi stare tranquilla”
“Mi dispiace di averlo messo in mezzo, avrei dovuto esserci io al suo posto, invece mi sono fatta stendere da un piccolo colpo”
Dagli occhi della ragazza cominciarono a scendere delle piccole lacrime.
“Non conosco la situazione, ma se Zoro è tuo amico ed ha deciso di aiutarti non puoi fartene una colpa, anche perchè, ne sono sicuro, tu per lui avresti fatto lo stesso”
“Certo che lo avrei fatto... ma... hai visto com'era ridotto. Non puoi dirmi di non farmene una colpa”
“Voglio farti una domanda.... hai letto il giornale ultimamente?”
“No, perchè?”
“Mio fratello e quella sua sgangherata ciurma ne hanno combinate di tutti i colori, si sono perfino messi contro il governo mondiale. Credo che tu conosca molto bene il sogno di Zoro: diventare il miglior spadaccino del mondo; questo, insieme a tutti gli altri duelli che ha affrontato, è servito per farlo diventare più forte. Ora via quelle lacrime!!! Rovinano solo il tuo bel visino”
Natsumi, seguendo il consiglio di Ace, si pulì le lacrime con la mano e sfoderò al ragazzo uno dei suoi più belli e sinceri sorrisi.
“Grazie”
Intanto alla nave...
Nami aveva creato una piccola crepa sul ponte della nave a forza di percorrere lo stesso tragitto.
I suoi sandali producevano un rumore sordo a contatto con il legno e aveva lo sguardo fisso su quella porta maledetta.
Tutti i suoi pensieri erano rivolti allo spadaccino dai capelli verdi: aveva un ardente voglia di sapere come stava; se solo fosse stata un po' più pazza avrebbe spalancato quella porta anche a calci, ma il buon senso glielo impediva. I suoi pensieri vennero improvvisamente interrotti dal cigolio della porta dell'infermiera.
Nami, appena intravisto il medico, gli si precipitò incontro: voleva fargli tutte le domande che aveva in testa, ma alla fine dalla sua bocca ne uscì solo una :“Come sta??”
“E' stabile, ma purtroppo le sue ferite sono profonde, ha perso molto sangue e, come se non bastasse, gli è venuta anche la febbre.” Chopper parlava piano, sul suo musino si potevano intravedere i segni della stanchezza; come potergli dare torto, aveva lavorato un' ora ininterrottamente.
La loro conversazione venne interrotta dall'urlo di Rufy: “NAMI, CHOPPER, ACE HA TROVATO LA RAGAZZA. HA MANDATO IL SEGNALE, SARANNO QUI A MOMENTI”
La navigatrice lo interruppe...
“RUFYYY, NON URLARE ZORO STA RIPOSANDO”
“Ehm, Nami hai urlato anche tu, penso che si sia svegliato”
Nami divenne rossa dall'imbarazzo: di solito quando rimproverava qualcuno aveva sempre ragione lei, non le era mai capitato di essere rimproverata in risposta, sopratutto se la persona che la rimproverava era il suo capitano!
La porta dell'infermiera si aprì e Zoro ne uscì reggendosi in piedi solamente grazie allo stipite della porta.
“SEI PAZZO, TORNA A LETTO IMMEDIATAMENTE”
“Zoro, penso che Nami abbia ragione” disse la renna all'amico “ le tue ferite potrebbero riaprirsi se ti sforzi troppo”
Zoro alzò lo sguardo per guardare in faccia i suoi compagni di ciurma: “ Non dovete preoccuparvi, sto bene, non c'è bisogno che io stia a letto”
Lo spadaccino si stava dirigendo verso la parte centrale del ponte, quando, avendo improvvisamente avuto un giramento di testa, causato probabilmente dalla febbre alta, le gambe non gli ressero più il peso del corpo. Se non fosse stato per due braccia spuntate dal nulla, avrebbe battuto la testa per terra. Nello stesso momento 4 persone salirono a bordo della Merry: erano Ace, Nico Robin, Sanji e Natsumi.
“A quanto pare siamo arrivati nel momento giusto”
Ace prese la parola: “Temevo che le condizioni di Zoro fossero peggiori, ma se è già in piedi..”
Nami si infuriò come non mai: “IN TEORIA QUESTO MONGOLO DOVREBBE STARSENE ANCORA A LETTO”
Zoro le schioccò una brutta occhiata, ma, in fondo, sapeva che la navigatrice aveva ragione. Non voleva che i suoi compagni lo notassero: le ferite gli bruciavano su tutto il corpo e la febbre procurava un mal di testa allucinante; in quel momento aveva ardente voglia di stendersi su un letto.
Natsumi abbracciò delicatamente Zoro facendo attenzione a non fargli male e gli sussurrò all'orecchio: “Si vede che sei stravolto, vai a letto! Non farmi sentire più in colpa di quanto già non lo sia”
“Non devi essere in colpa e, anche tu sei ferita”
“Ma le mie ferite non sono lontanamente paragonabili alle tue, vai a letto,ok?”
“Ok, agli ordini”
Zoro si diresse, accompagnato da Natsumi, verso la stanza del medico.
Nami non potè credere a quello che aveva visto: lei doveva urlare per farsi ascoltare, mentre a quella tizia erano bastate due paroline ed un abbraccio per convincerlo.
SPAZIO AUTRICE
Qui non siamo riusciti a fare un discorso come facciamo ad ogni fine capitolo, poiché la scuola è ricominciata e abbiamo meno tempo: promesso che ci rifaremo al prossimo capitolo!!
Grazie a tutti!!
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Capitolo 6 *** Dialoghi ***
Natsumi si
chiuse la porta alle spalle e aiutò lo spadaccino a
stendersi sul
letto. Gli tolse le spade dal fianco riponendole in un angolo della
stanza e poi si guardò attorno. Quella stanza era molto
particolare:
una parete era completamente coperta da una grossa libreria; i titoli
erano molto stravaganti, ma Natsumi intuì che trattavano
tutti di
materie scientifiche. Sull'altra parete c'era una piccola scrivania
stracolma di fogli e foglietti tutti scarabocchiati; Natsumi non
riusciva a leggere il contenuto di quei fogli anche se un po' di
curiosità l'aveva. Infine vicino al letto, il quale si
trovava al
centro della stanza proprio di fronte alla porta, c'era un altra
libreria, ma non era stracolma di libri come l'altra; infatti sopra
gli scaffali vi erano delle strane ampolle: i liquidi al loro interno
acquistavano sfumature di colore molto particolari ed emanavano vari
tipi di odori, alcuni gradevoli, altri....non proprio.
“Hei Zoro, il
vostro medico è anche un alchimista?”
“Chopper?...non
ne ho idea”
“Ma ci vivi
insieme, come fai a non saperlo?”
“Ok, non mi
sono mai posto la domanda”
Natsumi decise
di chiudere li l'argomento poiché aveva notato il volto
stravolto
dell'amico. Stava per andarsene dalla stanza:voleva che il suo amico
si riposasse
“Dove vai?”
La domanda di Zoro la colse completamente alla sprovvista
“Esco, non
voglio disturbarti più di quanto non abbia già
fatto”
“No resta, è
da un sacco di tempo che non parliamo un po' ed entrambi abbiamo un
mucchio di cose da raccontare”
Natsumi,
inizialmente titubante, decise di accontentare la richiesta, in fondo
era ciò che voleva anche lei, ma che non aveva avuto il
coraggio di
dire.
Natsumi prese
la sedia dalla scrivania di Chopper e ci si sedette sopra:
“D'accordo, ma l'interrogatorio lo incomincio io! Non
pretendo un
no come risposta!”
“Sia,
incomincia tu!”
“Sapevo che
mi avresti ascoltata. Bene....mi sono fatta una piccola idea sui tuoi
compagni, ma parlami un po' di loro e partiamo dal tuo capitano.
“
Bè,
lui .... è
Rufy e basta; non si può descrivere in una sola parola:
è molto
incosciente e a volte anche stupido, ma per il suo equipaggio darebbe
l'anima”
“Lo
faresti anche tu?”
“Molto
probabile”
“Cosa
mi dici su Sanji, è stato davvero gentile ieri sera ad
offrirmi quel
drink”
“Chi,
quel cascamorto con la testa a forma di casco di banana??? Ma dico,
stai scherzando?”
“Perchè
dovrei scherzare? E' solo un po' esuberante!”
“Un
po'?? Corre dietro a tutte le gonnelle che vede!!Inoltre mi chiama
sempre testa D'ALGA!”
"Be,
tu l'hai chiamato casco di banana. Siete pari!"
Improvvisamente
Zoro incominciò a tossire molto forte e in modo continuo: la
giovane
pensò che fosse meglio chiamare il medico, così
si fiondò fuori
dalla stanza. Non dovette cercare molto, Chopper era sul ponte che
parlava con Usopp; gli si avvicinò con fare frettoloso e gli
spiegò
in modo sintetico ma preciso i sintomi di Zoro. La renna non perse
tempo e in un attimo si trovò a sbattersi alle spalle la
porta
dell'infermiera. Natsumi approfittò di quel momento per
guardare la
situazione che si era venuta a creare fuori da quella porta.
Si
sentiva un'atmosfera decisamente diversa da quella che aleggiava la
sera prima: nonostante fosse pomeriggio inoltrato nessuno aveva
pensato di preparare la base per il falò o di speziare le
carni;
stavano tutti in silenzio, forse anche troppo. Perfino il sorriso del
capitano, quel sorriso che Zoro le aveva raccontato essere
contagioso, era coperto da un espressione seria.
-Non
posso dargli torto, sono tutti preoccupati, lo sono anche io. Ma che
dico, io posso solo immaginare loro come si possano sentire in questo
momento: io conosco colui che ha portato Zoro in quelle condizioni,
mentre loro non sanno nulla. Forse dovrei raccontargli tutto? No, la
realtà è un'altra: sono un'egocentrica; conoscono
benissimo il
colpevole, ma non hanno il coraggio di mandarlo via. Zoro deve
davvero ritenersi fortunato, ha trovato degli amici
fantastici......Ho deciso: stasera mentre tutti dormono
costruirò
una piccola barchetta con il legno degli alberi e me ne
andrò.
I
pensieri le vennero bruscamente interrotti dalla voce di Chopper, non
se n'era accorta che era uscito dalla stanza e le si era avvicinato.
“Scusa,
non volevo spaventarti” La renna era diventata tutta rossa,
non era
certo sua intenzione far spaventare la ragazza.
“No,
figurati, ero io sovrappensiero; cosa volevi dirmi”
“Zoro
non sta affatto bene, meglio che tu non lo disturbi”
“Si
capisco, non c'è problema, andrò a farmi una
passeggiata sulla
spiaggia”-Così selezionerò gli alberi
per costruirmi la barca-
“Neanche
per sogno, abbiamo un discorso da finire, quindi ti consiglio di
tornare Natsumi, altrimenti ti vengo a prendere io” La voce
di Zoro
era sommessa, ma comunque il messaggio era arrivato. La spadaccina
rivolse uno sguardo interrogativo a Chopper; questo non potè
fare
altro se non alzare le spalle e indicarle la porta.
“Emm,
d'accordo Zoro, arrivo!”
La
ragazza varcò l'uscio di quella porta, la chiuse e si
risedette su
quella sedia. Non capiva l'urgenza di finire quel discorso.
-Quello
zuccone, deve riposare e invece pensa al discorso iniziato prima.
Pazzo era da piccolo e tale è rimasto-
“Ok,
dove eravamo arrivati” Natsumi si guardava intorno cercando
di non
pensare al fatto che non dovrebbe essere lì in quel momento.
“Siamo
arrivati a quel bugiardello di Usop”
“Bugiardello?”
Alla ragazza era ritornata la curiosità di prima. Era
incredibile,
ma più sapeva di quella ciurma, più pensava che
quei ragazzi erano
destinati a diventare la più grande ciurma di tutti i tempi.
“Oh,
si. Pensa che la prima volta che lo abbiamo incontrato ha esordito
con questa frase: “Attenti stranieri, il villaggio
è sotto il
comando del grande Usop, il quale ha una banda di pirati ai suoi
ordini e sottomette la popolazione dell'isola” Al solo
pensarci mi
viene da ridere: quella ciurma di cui parlava in realtà
erano tre
ragazzini di dieci anni. Nonostante questo piccolo problemino
però
devo ammettere che è un ottimo cecchino e anche un buon
amico”
“Avrei
una domanda da porti....anche se può sembrare impertinente.
Il.......naso..lo ha sempre avuto così lungo?”
Zoro
e Natsumi si guardarono per qualche secondo negli occhi per poi
scoppiare a ridere. La spadaccina non riusciva a credere di aver riso
così tanto in soli due giorni, non ci era più
abituata.
“Ok,
ok...fammi riprendere fiato e poi andiamo avanti” Ormai la
ragazza
era piegata in due su quella sedia, ma era decisa più che
mai ad
andare avanti.
“Ok..ci
sono, mi sono ripresa. Direi che Chopper lo possiamo anche saltare,
direi di averlo inquadrato abbastanza: è un ottimo medico,
arrossisce facilmente, ma tira fuori i denti in caso di pericolo, ho
indovinato?”
“Ah,
finalmente riconosco la mia Perfettina preferita”
“Piantala
di chiamarmi così, è imbarazzante! Piuttosto,
andiamo avanti”
“Nico
Robin, è l'ultima ad essere arrivata nella ciurma. Se
vogliamo
essere sinceri inizialmente non la volevano con noi”
“Non
capisco il motivo, a me è sembrata una ragazza sveglia e
intelligente”
“Infatti
lo è ma, ahhh, lunga storia...”
“Il
tempo non ci manca, racconta”
“Bhe,
per farla breve, lei ha ci ha dato la caccia per molto tempo, infatti
lavorava per Crocodille”
“Crocodille,
quel pirata che una volta faceva parte della flotta dei sette”
“Proprio
lui. Solo dopo abbiamo scoperto che lo faceva per riuscire a
realizzare il suo sogno; lei...”
“ALT,
STOP,FERMATI! Non lo voglio sapere, solo quando sarà lei
stessa a
dirmelo allora ascolterò, sono stata abbastanza
chiara?”
“Trasparente.
Bhe direi che abbiamo finito, allora”
“Mi
dispiace deluderti, ma ne manca ancora uno, anzi una...”
“Non
capisco a chi ti riferisci”
La
spadaccina ora era davvero arrabbiata, come faceva a non ricordarsi
della ragazza che aveva una cotta per lui.
“Zuccone!
Mi sto riferendo a Nami, no?”
“Ah,
già è vero”
-COME
PUO' DIRE “AH GIA'”, COME SE LA COSA NON GLI
IMPORTASSE!- Adesso
era proprio arrabbiata; sapeva che non era mai stato molto
interessato alle ragazze, ma questo era troppo.
-Devo
trovare un modo per obbligarlo a confessare, anche a costo di
ricattarlo-
Cercò
di calmarsi, anche se la cosa richiese l'impiego di tutte le sue
energie, e di assumere un atteggiamento normale.
“Allora,
Zoro, da come hai risposto direi che la navigatrice è colei
con cui
tu sei legato di meno”
“Si,
esatto” Sul volto dello spadaccino si era dipinta
un'espressione
annoiata, come si stesse parlando del più e del meno.
-Che
bugiardo....ora ci penso io a te- “Bhe, allora non te ne
fregherebbe niente se io ora andassi da lei e le dicessi che a te di
lei non frega niente”
“NO!!!”
“Vedi,
lo sapevo SEI UN BUGIARDO!! In realtà ti importa di lei e
anche
molto, ma sei troppo testardo per ammetterlo. Se non ti decidi tu a
dirglielo lo farò io al posto tuo e non usare la scusa che
stai
male, non mi farai pietà”
“Ah,
ok, d'accordo, mi hai scoperto, mi piace, ma solo un pochino!”
La
ragazza gli schioccò uno sguardo penetrante e molto
arrabbiato che
non mancò il bersaglio.
“Ah,
d'accordo, mi piace... tanto” Ormai lo spadaccino aveva
svuotato il
sacco.
Natsumi
era al settimo cielo, doveva finire la sua opera prima di quella
sera, doveva solo convincere Nami adesso. Però sapeva
benissimo che
con lei le cose sarebbero state molto più complicate che con
Zoro.
“Molto
bene. Ascolta Zoro ora ti lascio riposare e intanto io vado a farmi
una passeggiatina sulla spiaggia. Ti consiglio caldamente di pensare
ad un modo per dichiararti, perchè la prossima volta che ti
vedrai
con Nami dovrai dichiararti, altrimenti....”
La
spadaccina alzò un pugno in direzione di Zoro per poi uscire
dalla
porta.
L'aria
fresca la investì in pieno scompigliandole i capelli. Si
guardò
attorno e notò che la navigatrice era seduta sulla spiaggia
a
guardare il tramonto. Fece un lungo respiro, si batté un
paio di
volte le mani sulle faccia e scese dalla Merry. Ora doveva dare il
meglio di se stessa, convincere un ragazzo è molto
più facile che
convincere una ragazza.
Camminava
dolcemente sulla spiaggia, cercando di trovare un modo abbastanza
razionale per incominciare a parlare, ma i suoi pensieri vennero
interrotti bruscamente: ora che si era avvicinata poteva notare un
particolare: la navigatrice guardava il mare con occhi sognanti,
quasi persi a guardare un punto fisso del mare infinito. Sul volto,
però, era dipinta un espressione felice, un sorriso
incurvava le sue
labbra. La curiosità della spadaccina era al culmine. Si
avvicinò
di soppiatto alla ragazza e cercò una frase che potesse
essere
diretta ma anche gentile allo stesso tempo.
“C'è
qualche problema per caso?”
La
navigatrice ebbe un soprassalto-Quando è arrivata quella
smorfiosa,
ha finito di fare la saputella con Zoro e ora è venuta a
rompermi le
scatole? Ora glene dico quattro....-
“No,
grazie, e anche se fosse non è niente che ti ...”
Si alzò di
scatto per poter guardare quella ragazza negli occhi, in quegli occhi
che credeva superbi e sempre sicuri di se, non trovò ne la
superbia
ne la sicurezza. La navigatrice rimase spiazzata, non riuscendo in
questo modo a finire la frase che aveva iniziato in precedenza.
“Allora,
c'è qualcosa che posso fare per te?”
Nami
le voltò le spalle, non aveva nessuna intenzione con parlare
con
quella ragazza, non aveva nessuna intenzione di raccontarle i suoi
fatti personali. “Non ho alcuna intenzione di parlare con una
ragazza che è perfetta in tutte le cose che fa”
“Bhe,
allora io sono la persona giusta con cui poter parlare, non ti
pare?”
“ASSOLUTAMENTE,
NO!! La perfettina in questione saresti proprio tu”
“ IO?!
Andiamo ora smettila di scherzare.”
“ Come
no!!!Tu sei bella, forte, cosa vuoi di più e inoltre....hai
anche
Zoro!”
“Io
e....Zoro? Non fraintendermi Zoro è carino, ma per
è come un
fratello!”
Nami
rimase alquanto sbigottita dalla risposta.
“Ma
io ero convinta che voi,insomma, vi comportate come due
fidanzatini”
“Levati
questa idea sbagliata dalla testa. Prova ad immaginare come ti
sentiresti se rivedessi tua sorella o tuo fratello dopo tanti
anni.”
A
Nami venne subito in mente l'immagine di sua sorella Nojico e della
sua madre adottiva Bellemere e i ricordi le invasero la mente. Ora
poteva capire i sentimenti di Natsumi e si sentiva in colpa per come
l'aveva trattata.
“ Mi
dispiace, non avevo capito.....”
“Non
ho idea di cosa tu stia parlando”
Nami
si girò un po' sconvolta, non poteva crederci, l'aveva
già
perdonata.
“ Comunque,
Nami, vorrei parlarti di un certo spadaccino di mia
conoscenza”
Nami
incominciò a fischiettare e fece finta di non capire.
“ Il
tuo tentativo non ha effetto, anche perchè lo hai tutti i
giorno
sulla nave”
“ OK,
di cosa vuoi parlarmi?”
“ TI
PIACE NON E' VERO!?”
La
ragazza per poco non cadde all'indietro, era stata completamente
presa alla sprovvista dalla domanda:“ Cosa stai dicendo,a me
non
...”
“Oh,
insomma, non mentire!Ho notato come lo guardavi al falò,
quegli
sguardi valevano più di mille parole”
-Non
posso crederci!!! Ci conosciamo appena da 24 ore e mi ha già
inquadrata. Perfino i miei amici di ciurma non hanno capito niente,
apparte Nico Robin”
“ Ascolta
Nami..”
“ Cosa
c'è??”
“ Perchè
non vai a dirglielo ora?”
Alla
navigatrice gli si arrossò il viso.
“Perchè proprio ora?!”
“ Come
dice il detto“ Non fare domani quello che puoi fare
oggi”. Su dai
sbrigati!”
Natsumi
stava spingendo con la forza Nami verso la camera dove riposava Zoro:
non si era infatti dimenticata della promessa “La prossima
volta
che ti vedrai con Nami dovrai dichiararti” e lei doveva
assolutamente anticipare questo evento. Ormai mancavano pochi metri
alla Marry, quando finalmente la navigatrice prese coraggio e, dopo
aver giurato ad una Natsumi per nulla convinta che si sarebbe
dichiarata, salì sulla Merry, percorse a grandi passi il
ponte aprì
la porta dell'infermeria e se la chiuse alle spalle con un tonfo
sordo.
Natsumi
era al settimo cielo: era riuscita a fare tutto entro quella sera.
Adesso doveva solo pensare al modo per andarsene da quell'isola senza
essere scoperta da nessuno. Si guardò attorno per poter
capire la
situazione: i vari membri della ciurma erano sparpagliati per la
spiaggia a compiere le attività più disparate; in
questo modo per
lei sarebbe stato impossibile andarsene, aveva troppi occhi puntati
addosso. A quel punto c'era una sola soluzione: trovare gli alberi
giusti dalla parte opposta dell'isola. La ragazza incominciò
a
recarsi verso il folto della foresta con fare noncurante, ma la sua
“fuga” non passò inosservata a cappello
di paglia.
“Dove
stai andando!”
A
Natsumi le si drizzarono i capelli per lo spavento: come aveva potuto
pensare anche solo per un minuto di non essere vista, era impossibile
che il suo comportamento non suscitasse qualche sospetto.
“ Io,bhe,sto
andando alla spiaggia, proprio così, alla
spiaggia!”
“Ma
noi siamo in spiaggia!” Il tono del capitano aveva un che di
infantile: il suo volto era identico a quello di un bambino che non
capisce le complicate frasi che vengono pronunciate dagli adulti.
“Hai
ragione, ma devo andare sulla spiaggia opposta a questa, ho
dimenticato una cosa e la devo andare a riprendere”
“D'accordo”
La
ragazza tirò finalmente un sospiro di sollievo, la prima
parte era
superata, anche se non le era molto piaciuto dover mentire al
capitano del suo miglior amico. Trovare il sentiero giusto in mezzo a
quel groviglio di rami e arbusti fu molto semplice, visto che aveva
già percorso quella strada 3 volte. Una volta arrivata alla
spiaggia
opposta non perse un secondo e si mise subito al lavoro: il primo
quarto d'ora lo perse per controllare e catalogare tutti gli alberi
li presenti, altri 5 minuti per scegliere quelli più adatti
ad
essere modellati e gli ultimi 5 per completare la sua scelta. Gli
alberi prescelti erano 2, più una di scorta: il primo che
aveva
catturato la sua attenzione era un albero di cocco dal fusto molto
grande; probabilmente aveva più di 100 anni. Un po' le
dispiaceva
tagliarlo per questo decise che quello lo avrebbe usato solo in caso
di necessità. Il secondo era una grande quercia:
probabilmente in
passato doveva essere stata abitata da una famiglia di picchi visto
che la superficie della corteggia era bucherellata da tanti piccoli
fori che impediva all'edera di arrampicarsi a suo piacimento. Il
terzo albero non aveva nome: non aveva mai visto quella specie di
albero. Il tronco era molto sottile con sottili venatura color
dell'oro. Il suo colorito era leggermente bluastro e le radici, in
parte coperte dalla terra, erano nere. Aveva una caratteristica che
l'aveva incuriosita: l''assenza di fauna e di flora. Infatti, al
contrario di tutti gli altri alberi presenti in quella zona, la
corteccia di quest'albero era straordinariamente liscia e priva di
nidi di alcuna specie, come se nemmeno gli agenti atmosferici
avessero la capacità di scalfirlo in alcun modo.
Aveva
estratto dal fodero la spada per incominciare a tagliare la quercia
quando una mano le bloccò i movimenti del braccio: Ace era
proprio
davanti a lei. Il suo sguardo, fisso su di lei, traspariva una
flebile fiamma di curiosità, sovrastata, però,
dalla fiamma della
rabbia, che, danzando in quelle iridi color pece, le rendevano
ancora più intriganti. Natsumi rimase immobile a guardare
quel gioco
di luci e fiamme, per poi domandarsi come dovevano apparire i suoi
di occhi.
“ Cosa...cosa
ci fai qui” La sua domanda apparve un sussurro appena
percettibile.
Ace teneva continuamente lo sguardo fisso su Natsumi, non mollando la
presa. Ormai si era venuto a creare un silenzio quasi imbarazzante,
accompagnato solo dal leggero fischiare del vento.
“ Sei
una stupida” Ace aveva lo sguardo puntato a terra, come se
non
volesse guardare negli occhi la ragazza che gli stava di fronte.
“ Scusa,
non ho sentito puoi ripetere”
“ SEI
UNA STUPIDA!” Ora Ace aveva gli occhi dritti su di lei; nella
foga
aveva aumentato la presa intorno al braccio della spadaccina.
“Ace,
mi fai male, mollami”
“ NO,
te ne stai andando, vero? Ti ho vista mentre sceglievi gli alberi.
Spiegami il motivo di questa decisione”
“ IL
MOTIVO NON E' AFFAR TUO E ORA LASCIAMI, MI STAI FACENDO MALE!”
“ Ti
senti responsabile, vero?! Pensi che sia colpa tua se Zoro si
è
fatto male!”
Natsumi
non riuscì a trattenersi, quel ragazzo l'aveva capito alla
perfezione. Ormai l'unica cosa che poteva fare era vuotare il
sacco:“
Si, hai indovinato. Mi sento in colpa per ciò che ho fatto,
quindi
l'unica cosa che posso fare è sparire da loro, per sempre.
Non
voglio più causargli problemi con la mia ipocrisia e il mio
egoismo.
Ora, lasciami andare!”
“Ne
sei sicura....” Il volto di Ace divenne improvvisamente
scuro. Era
come un soldato a cui, durante una battaglia, gli si riapre una
vecchia ferita di guerra. Lasciò il braccio della spadaccina
e si
sedette sulla spiaggia a gambe incrociate, guardando la volta celeste
stellata.
Natsumi
gli aveva già voltato le spalle, quando la
curiosità prese il
sopravvento. Purtroppo questo era sempre stato uno dei suoi difetti.
Voleva sapere che cosa aveva detto di tanto orribile da innescare una
reazione del genere. Tornò in dietro e gli si sedette di
fianco.
Decise che doveva essere lui a iniziare il discorso, non voleva certo
fare la figura della ficcanaso.
“Vuoi
sapere cosa mi è successo?” Nel tono della voce si
poteva
ascoltare una nota di tristezza. La spadaccina si limitò ad
abbassare il capo.
“Forse
non lo sai, ma io e Rufy non siamo davvero fratelli. Io sono figlio
di Gold Roger, il re dei pirati, mentre Rufy è figlio di
Monkey D.
Dragon, il famoso capo dei rivoluzionari. Come ben sai il re dei
pirati non è proprio amato, anzi, lo odiano tutti. Mi
ricordo bene
che quando parlavano di lui dicevano sempre che se Roger avesse avuto
un figlio questo sarebbe dovuto essere ucciso, perchè nelle
sue vene
scorre un sangue maledetto. Spesso dicevano queste cose anche davanti
a me e io volevo scappare, sparire, dal mondo, non essere mai nato.
E' grazie anche a Rufy se sono cambiato: spesso si comporta da
sciocco e irresponsabile, ma gli voglio comunque un mondo di
bene”
Concluse
il discorso e finalmente si girò dalla parte della ragazza.
Non
riuscì nemmeno a voltarsi completamente che si
sentì invaso da un
calore incredibile. Natsumi aveva posato le labbra sopra le sue in un
leggero bacio. Natsumi, intanto non si era nemmeno resa conto di
ciò
che aveva fatto: era stato un riflesso istintivo. Decise finalmente
di staccarsi da lui, ma non ci riuscì: Ace le aveva cinto la
vita
con un braccio e la tratteneva a se.“ Dove pensi di
andare?” Il
tono delle sua voce era cambiato, ora era quasi allegro:“
Ormai il
guaio lo hai fatto. Non posso più negarlo a me stesso: sono
pazzo di
te!” Le gote delle ragazza divennero ancora più
rosse di quanto
non lo fossero in precedenza, ma era anche felice: anche lei lo
amava, fin dalla prima volta che lo aveva visto e ora che sapeva la
verità voleva stargli ancora più accanto.
“Stai
tranquillo, non vado da nessuna parte, anzi, ti starò
così
attaccata che mi implorerai di lasciatri andare!” Nel dire
questo
gli schioccò un altro bacio e si strinse più
forte a lui.
Su
entrambi i volti era dipinto un largo sorriso e i loro occhi
brillavano più di tutte le stelle messe insieme. Decisero di
passare
la notte così, uno abbracciato all'altro.
SPAZIO
AUTRICE
A1:"
A2, avrei una domanda"
A2:”
Dimmi” =S
A1:"
Dici che ci ammazzeranno per l'enorme ritardo con cui abbiamo postato
il capitolo"
A2:”
Può essere”
A1:"O.O.....
Help me!!!"
A2:”
Se mi porti Zoro ti aiuto io” xD
A1:"
E dopo questa frase da fan non possiami altro che dire..”
grazie
a tutti
|
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Capitolo 7 *** 7 capitolo ***
Era
ormai l'alba e i primi bagliori si rispecchiavano sulla superficie
del mare, donandogli sfumature rosate e rossastre. Ace aprì
piano
gli occhi. Ma non si soffermò sul panorama che lo
circondava: le sue
iridi pece si addolcirono sulla figura della ragazza che gli dormiva
di fianco.
-Sembra
una bambola di porcellana-
(Già
…... peccato che “la bambola” portava
una lunga spada al fianco
che non prometteva di buono! N.D.A.)
Il
ragazzo, che si era finalmente reso conto che era già
mattina,
decise di svegliare l'amica( ormai fidanzata) perchè
dovevano
tornare dagli altri.
“Natsumi,
Natsumi, sveglia!”
La
ragazza non si mosse di un millimetro. Ace provò con la
tattica che
funziona sempre con il fratellino: gli urlò i nomi tutti i
cibi
possibili e immaginabili.
Niente.
“Avanti
Natsumi, smettila di scherzare!”
Nessuna
risposta.
Ora
era davvero preoccupato. La cosa stava andando troppo per le lunghe.
La
prese in braccio e si diresse verso la Merry.
Intanto
dall'altra parte dell' isola.....
Rufy
non si era dimenticato della strana reazione che avevano avuto sia la
spadaccina, sia suo fratello.
Ok,
starete pensando” Queste sono sceme, Ace non ha fatto
niente”
Ecco il flashback...
Torniamo
indietro di una sera..
Ace
stava facendo un pisolino su una delle palme della spiaggia, ma il
suo sesto senso gli suggeriva che qualcosa sarebbe successo;
così
scese e si acquattò in mezzo ai cespugli. Da lì
riuscì chiaramente
a sentire il modo sospettoso con cui l'amica aveva risposto al 3
grado di Rufy. Aspettò che la ragazza si fosse allontanata e
poi
uscì dal nascondiglio.
“Ace,
da dove sbuchi?”
“Scusa,
ho dimenticato una cosa in spiaggia”
“Ma...”
“
Sull'altra
spiaggia”
E
così si diresse nella stessa direzione della spadaccina.
Fine
flashback
-Nel
tono di voce di Ace c'era un velo di rabbia. Non capisco
perchè
abbia seguito Natsumi....ahhhh ho fame! Vado a prendere
qualcosa”
Rufy,
con un abile balzò, scese dall'amaca e si diresse verso la
nave.
Arrivato sul ponte si tolse le infradito e, con passo felpato, si
recò verso la cambusa.
“Dove
pensi di andare?”
“Ciao
Nami....per favore, non dire niente a Sanji...stavo pensando e mi
è
venuta fame”
-Cosa,
stava pensando?-
“E
tanto per sapere...a cosa stavi pensando!?”
“Sai
oggi Ace e Natsumi hanno avuto un comportamento molto strano.”
“Continua..”
“Entrambi
si sono diretti verso la spiaggia opposta a questa dicendo di aver
dimenticando qualcosa”
-Molto
interessante- “D'accordo, a Sanji non dico niente, a patto
che tu
prenda le tue cose e scendi immediatamente dalla nave”
“Grazie!”
Un attimo dopo era già in cucina a prendere il necessario
per lo
spuntino.
Nami
era rientrata nella cabina da cui era uscita, riflettendo sulle
parole pronunciate dal capitano.
“Cosa
succede Nami! C'è qualcosa che ti turba?”
“No
tesoro, è tutto ok”
Eh
già, il piano di Natsumi aveva funzionato a meraviglia: quei
due si
erano finalmente decisi.
Volete
sapere cosa è successo? INIZIO FLASHBACK...
Nami
era entrata nella cabina del medico. Non era certo la prima volta che
entrava in quella stanza, ma ogni volta le suscitava una strana
sensazione: tutte quelle bolle che escono dalle ampolle e quelle
strampalate formule matematiche scritte su ogni mm quadrato di spazio
libero la mettevano a disagio. Ma stavolta le sue iridi ebano si
soffermarono sulla figura dormiente dello spadaccino: le fasce gli
coprivano il petto e il viso era colorito da una leggera smorfia di
colore;le coperte lottavano selvaggiamente per non cadere sul freddo
pavimento di legno, mentre le fidate spade riposavano nell'angolo
destro della stanza, preparandosi per nuovo avventure.
-Accidenti,
è proprio un bambino! Devo perfino rimboccargli le
coperte!”
Si
avvicinò al ragazzo e cercò di fare ordine in
quell'intricato
groviglio. Quando finalmente l'aspetto del letto era più
presentabile, decise di rimanere un altro po'.
-Certo
che forse ho esagerato.....sono corsa a conclusioni affrettate....che
baka che sono!”
“Ciao
Nami, che ci fai qui?”
Nami
ebbe un soprassalto, non si era mica accorta che lo spadaccino si era
svegliato
“Da
quan..”
“Da
quando mi hai messo a posto le coperte”
“Io
cerco di essere gentile e tu è così che mi
ringrazi”
“Io
non ho detto niente, hai fatto tutto da sola!”
“Devi
sempre avere l'ultima parola”
“Anche
tu!”
“Idiota!”
Nami
stava per andarsene, quando Zoro la prese per un polso; la presa non
era forte e Nami avrebbe potuto liberarsi in qualunque momento, ma
rimase ferma a guardare il pavimento.
“Ascolta,
ho una cosa da dirti, ma tu non ti devi arrabbiare, intesi?”
“Ti
ascolto” La voce della navigatrice era ghiacciata, non faceva
traspirare nessuna emozione.
“Allora....io....ah..è
imbarazzante...comunque....ok: una certa persona mi ha fatto capire
che sono un vero idiota”
“Bisognerebbe
farla santa!”
“Non
interrompere! E mi ha fatto anche capire che era da troppo tempo che
reprimevo i miei sentimenti...quindi...quello che voglio dirti
è
che.....IO TI AMO”
IO-TI-AMO:tre
semplici parole che valgono più di mille. Nami
aumentò la stretta
intorno alla mano dello spadaccino, per poi voltarsi: il suo viso era
bagnato da tante lacrime che rispecchiavano la sua gioia.
Fu
un attimo e si stavano già baciando.
“Sai
tesoro, credo che dobbiamo dei ringraziamenti alla tua amica”
“Credo
di si!”
FINE
FLASHBACK
“No
tesoro è tutto ok, ma Rufy mi ha appena raccontato qualcosa
di
interessante che riguarda Ace e Natsumi!”
“Ace
e Natsumi?”
“Si
secondo me gatta ci cova! Adesso tocca a noi aiutare la tua amica,
non credi?”
“Penso
di si!”
Nami
stava già architettando i sotterfugi più
improbabili, quando venne
interrotta (Ma in questa storia vengono tutti interrotti, forse sto
diventando monotona! N.D.A.) da un urlo.
Era
la voce di Ace che stava chiedendo aiuto. Nami uscì subito
dalla
cabina e Zoro la seguì a ruota: il suo sesto senso gli
diceva che
quel letto sarebbe stato occupato da qualcun altro molto presto.
Prima
di tutto volevo dire che non avevo idea di come mandare avanti la
storia e credo di aver fatto questo capitolo con i piedi; mi serviva
come imput per il prossimo.
Vorrei
inoltre dire che questo chappy non l'abbiamo fatto in due per dei
problemi e lo ha fatto la sottoscritta.
Zoro:
Ecco perchè fa così schifo!
Io:
E tu da dove salti fuori?
Zoro:
Dalla storia!
Io:
Incredibile!
Ci
vediamo al prossimo chappy, che spero di caricare in meno tempo, e
fatemi sapere la vostra opinione!
P.S
Questo capitolo è stato scritto sul pullman in mezzo alla
confusione
più totale!
|
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Capitolo 8 *** “Ma...non è possibile...lui è.... ***
Ace
uscì dal fitto della foresta di corsa,portando in braccio
Natsumi.
Nami e Zoro si scambiarono rapidi sguardi d'intesa, per poi scendere
con un rapido sbalzo dalla nave. Una volta avvicinati Nami mise una
mano sulla fronte della spadaccina: scottava ed era imperlata da
minuscole gocce di sudore freddo. Anche Zoro parve preoccupato e si
fiondò a chiamare la renna.
“Svegliati
Chopper, è un emergenza” La piccola renna non ne
voleva proprio
sapere di svegliarsi, così si voltò, dando le
spalle allo
spadaccino. Una nota di irritazione era nata sul volto di Zoro che
trapelò anche nel tono della sua voce: “Svegliati
dormiglione,altrimenti ti faccio a fette!”
Chopper
si alzò subito dalla sua amica, con un grande sorriso in
volto,
evidentemente falso, poiché la renna dovette usare tutto il
suo
autocontrollo per non scaraventarsi con la forza di una valanga su
Zoro: “Che cosa c'è adesso?”
“Ti
devi muovere: Natsumi ha la febbre alta ed è priva di
sensi”
Chopper
cambiò atteggiamento: i suoi occhi cercavano con fare
indagatore la
ragazza; i sintomi così descritti lo rendevano irrequieto.
Si
tuffò dalla spadaccina, se la caricò in spalla
con una rapidità
giudicata impossibile e si richiuse la porta alle spalle con un suono
sordo che riecheggiò per tutta la spiaggia.
Ace
si accasciò contro un albero: il volto teso, le mani
incrociate e
gli occhi fissi su un punto indefinito del terreno.
“Ace....potresti
raccontare cosa è accaduto......sai...per aiutare
Natsumi” Una
smorfia dal sapore agrodolce tagliò le labbra di Ace; il suo
sguardo
si rivolse verso il fratellino, che dormiva beatamente sulla sua
amaca, ignaro di cosa gli succedesse intorno. Una flebile luce
protettiva si impossessò dei suoi occhi, per poi scomparire,
risucchiata da quei due profondi pozzi neri. Non sapeva se era saggio
rivelare l'accaduto...ma forse era meglio così, aveva
trovato
qualcuno con cui sfogarsi.
“Non
so se lo sapete ma ieri sera Natsumi ha avuto un comportamento
alquanto sospet...”
“No,no...quella
parte la sappiamo già....me l'ha raccontata Rufy....puoi
partire da
quando ti sei inoltrato nella foresta” Il tono divertito
della
ragazza fece uscire a fior di pelle i nervi di Ace.
“Ah...e,
se mi è consentito chiedere, quella testa di rapa, a chi
altri ha
svelato questa informazione assolutamente priva
di...significato”
Se solo non fosse stato il suo fratellino, lo avrebbe già
fatto alla
brace da mooooolto tempo.
Un
impercettibile movimento tagliò le sottili labbra di Nami,
rendendola simile ad un gatto famelico, pronta a sferrare un attacco
alla sua vittima; la sua risposta fu secca e non reclamava repliche:
“A tutti i membri della ciurma”
Il
panico più totale si impossessò di pugno di
fuoco: i suoi pensieri
erano sconnessi, le labbra si muovevano ritmicamente, non emettendo
alcun suono, il respiro era affannato e gli occhi sembravano quelli
di un demone in terra ( Un demone, ma sempre bellissimo N.D.A.1).
Zoro
alzò semplicemente un sopracciglio in direzione della
navigatrice,
che riusciva a stento a trattenere le risate.
Ace
si diede un contegno e con il tono della voce più calmo che
riuscì
a trovare andò avanti con il racconto. Quando
arrivò alla scena
della dichiarazione e del bacio esitò un momento, ma alla
fine si
lasciò andare, raccontando tutto d'un fiato.
Nami
si congratulò con Ace, ma una nota di tristezza accompagnava
le sue
parole, come una melodia di sottofondo.
Senza
che se ne accorgessero il sole era diventato alto nel cielo e ancora
nessuna notizia da Chopper.
Sanji
fu il primo a svegliarsi .
Si
guardò attorno per constatare che il silenzio che lo
circondava era
intriso di tensione: un velo difficile da estirpare, incomprensibile
ai suoi occhi.
“Finalmente
sei sveglio Sanji!”
“Buongiorno
mia adorata Nami; noto che oggi sei bellissima, come sempre del
resto”
“Grazie
Sanji, ma è meglio se prepari qualcosa di fresco per
Chopper”
Sanji smise subito di folleggiare intorno a Nami, dai suoi occhi
scomparvero i cuoricini e un'aria autorevole e stranamente seria
s'intrufolò nella sua espressione: “E' successo
qualcosa?”
“Natsumi
sta male” Parole gelide, taglienti come affilati cristalli di
ghiaccio: l'inseparabile sigaretta gli cadde dalla labbra,
rimbalzando sulla sabbia con un impercettibile tonfo. Un calda brezza
estiva scompigliò il ciuffo di Sanji.
Il
panorama intorno a loro cambiò di botto: Sanji era vestito
con
vestiti medioevali; era inchinato, con il ginocchio sinistro avanti.
Il braccio rivolto al cielo.
“
Vivrà
o non vivrà, questo è il problema! ( Notizia
flash: shakspear ha
scritto “Essere o non essere, questo è il
problema” e poi chi ti
ha detto che è in pericolo di vita? N.D.A.1 Cosa? E' davvero
in
pericolo, io stavo scherzando! Oddio, poverina, e ora cosa
faccio....N.D.Sanji Perchè non tengo mai il becco chiuso!
N.D.A.1 Lo vorremo sapere anche noi! N.D. TUTTI I MEMBRI DELLA CIURMA E
A.2)
Un
grosso gocciolone apparve sulla testa dei presenti. Zoro aveva
già
le mani sulle spade pronto a tagliuzzare a fette quella
“testa di
banana”, quando una risata cristallina riecheggiò
limpida nel
cielo. Rufy, sveglio da chissà quando, stava ridendo come
una iena
mentre litigava con l'amaca.
“Piantala
babbeo, la situazione è gravissima, la mia bellissima
Natsumi sta
male e tu ti metti a ridere? Sei proprio un insensibile!”
Ace
si irrigidì appena alla parola “mia”, ma
lasciò correre senza
creare casini.
Rufy
riuscì a vincere il round con l'amaca e ci si sedette sopra
a gambe
incrociate: “Vedrai che si riprenderà Chopper
è il medico
migliore del mondo e troverà una soluzione”
“CI
RINUNCIO, NON HO TROVATO NESSUNA SOLUZIONE” Il medico era
appena
uscito dalla sua cabina, dando un poderoso calcio alla porta che fece
svegliare anche Usupp ( Robin era già sveglia, ma non si
è voluta
intromettere, mi sono scordata! N.D.A.1). La forza del colpo aveva
provocato una rientranza verso l'esterno e il legno ammaccato
provocava sottili venature nere, che formavano una ragnatela
inquietante. Usopp emise un sospiro di sollievo e, con fare
rassegnato, tirò fuori delle assi, un martello e dei chiodi
(Tirati
da dove, scusa? N.D.A.2.Boh! N.D.A.1) e si mise al lavoro.
“Ah,
già, scusa Usopp......ma che sto dicendo...il problema non
è
questo....non ho trovato nessuna cura alla sua malattia! La febbre
aumenta sempre di più e le sue condizioni peggiorano ogni
minuto...non so che fare. Solo un miracolo potrebbe salvarci!”
Quasi
come un segno del destino, all'orizzonte apparve una grande nave. Non
portava ne simboli della marina, ne dei pirati. Ci mise poco tempo a
raggiungere le coste dell'isola. Una volta attraccata una uomo,
ricoperto da un grosso mantello nero, fece caolino atterrando con un
tonfo sulla soffice sabbia. Il voto era coperto dal mantello: solo
degli strani simboli rossi erano appena visibili.
Robin
ebbe un piccolo sussulto e i suoi occhi incominciarono a tremare. Si
mise la mano davanti alla bocca, facendo dei piccoli passi
all'indietro. Un sussurro, solo un impercettibile sussurro
uscì
dalle sue labbra: “Ma...non è possibile...lui
è....
SPAZIO
AUTRICE
A1:
Devi delle spiegazioni: lo scorso chappy l'ho fatto da sola
A2:
Si -.- perchè in questo ho contribuito molto? XD
A1:
In effetti....bhe, almeno l'hai supervisionato...è
importante!
A2:
Sisi, importantissimo -.- comunque dovete sapere che è solo
merito
suo se i capitoli arrivano così come sono perchè
se fosse per me...
evitiamo va xD
A1:
Grazie. Ma sopratutto ringraziamo tutti coloro che leggono, senza i
quali avremmo già chiuso bottega!!
A2:
Grazie a tutti
|
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Capitolo 9 *** Un ritorno dal passato... ***
Capitolo
con alcuni elementi spoiler per chi segue l'anime in lingua italiana.
Robin
continuava ad indietreggiare, scuotendo il capo, incredula dei suoi
occhi. Questo comportamento suscitò tensione nei suoi
compagni: non
le avevano mai visto in volto uno sguardo così allarmato;
lei, che
era sempre calma e riflessiva, lei, che non si arrabbiava o impauriva
di fronte a nulla, ora indietreggiava alla sola di quell'uomo. Rufy,
nel frattempo, non aveva smesso di fissarlo: dal momento stesso in
cui l'incappucciato aveva messo piede sull'isola, Rufy si era sentito
strano: un insolito calore gli invadeva tutto il corpo, una
sensazione nuova, mai provata con nessuno. Non sapeva come definirla,
ma era determinato a indagare a fondo per scoprirlo. Strinse i pugni
e, raccogliendo tutto il suo coraggio, cominciò a camminare
in
direzione dell'individuo. Il legno delle sue scarpe provocava leggeri
tonfi a contatto con la sabbia, mentre il vento faceva frusciare i
fili di paglia del cappello. Ogni passo era accompagnato dagli occhi
dei ragazzi, in un silenzio quasi religioso. Il ragazzo di gomma fece
il suo ultimo passo per poi alzare il capo verso quello coperto della
persona di fronte. I suoi occhi, due pozzi neri, lo scrutavano con
una curiosità tipica dei bambini che vedono qualcosa di
nuovo. In un
solo istante il cappuccio calò giù scoprendo mano
a mano il
misterioso volto. Nessuno era riuscito anche solo ad intravedere il
repentino scatto del giovane, che, come era suo solito fare, aveva
agito d'impulso. Il cappuccio lasciò il posto a vari
tatuaggi
scarlatti e a due occhi neri. Gli stessi occhi che lo stavano
fissando su un altro volto.
L'uomo
sorrise e alzò il braccio destro, con l'intento di
posizionarlo sul
capo del ragazzo, ma cappello di paglia lo scansò compiendo
qualche
passo indietro mentre si calava maggiormente il cappello sugli occhi.
Un dolce broncio nacque sul volto del ragazzo, che prontamente disse:
“Non puoi toccarlo, è il mio tesoro!!”
Gli
altri, che avevano capito chi avevano di fronte, assunsero subito la
posizione di battaglia, compreso Ace, già avvolto nelle
fiamme.
L'uomo pose il suo sguardo su ognuno di loro, per poi riportarlo su
quello del ragazzino davanti a sé.
Zoro
decise che sarebbe stato saggio informare il capitano: “Rufy,
sta
attento, è un uomo molto pericoloso!”
“Perchè,
chi è? Io non lo conosco!”
Lo
spadaccino si alterò non poco e, mettendosi una spada in
bocca,
rispose al capitano: “Incosciente, come è
possibile? Bhe, non
importa, te lo dico io: lui è il capo dei
rivoluzionari”
Rufy
lo guardò confuso, poi fece ritornare tutta la sua
attenzione verso
il rivoluzionario. Lo fissò attentamente per poi voltarsi
indietro
e, con un largo sorriso, esordì: “Cos'è
un
rivoluzionario?!”
“RUFY SEI UN BABBEO!” Nami gli aveva
tirato uno dei suoi soliti pugni che provocò un bel
bernocolo sulla
testa del povero Rufy: “Come fai a non saperlo? Ma dico dove
hai
vissuto fino ad ora?”
“Da
piccolo ho vissuto nel mio villaggio natale, Fosha, che è
nel east
blue, poi sono sempre stato con voi!”
“Rufy,
era una domanda retorica”
“Cosa
vuol dire retorica?”
Un
altro pugno sulla testa lo stese definitivamente.
Il
rivoluzionario intanto se la rideva di gusto: “Mi avevano
detto che
eri un tipo un po' strano e a volte con la testa fra le nuvole, ma
non pensavo dicessero sul serio!”
“Davvero!?!”
Rufy era piuttosto sorpreso, non capiva chi avesse potuto parlare a
quell'uomo di lui.
“Oh,si.
Mi ha anche detto che da piccolo eri un gran frignone”
Il
volto di Rufy divenne improvvisamente scarlatto, come i tatuaggi in
faccia al rivoluzionario. Subito guardò male il fratello
che, però,
era sorpreso quanto lui.
“Rufy
non guardare me! Io non c'entro in questa storia!”
“
E
allora chi è stato? Sono poche le persone che mi conoscevano
da
piccolo”
“Rufy,
ma davvero eri un frignone?” Il cecchino si sentiva quasi
sollevato
nel sapere questa notizia: significava che anche lui un
giorno,sarebbe potuto diventare un guerriero forte e coraggioso, come
il suo capitano.
“Si!
Però sono cambiato, ora non piango più! Ma
signore chi le ha
parlato di me?”
“
Perchè
non lo indovini. Portgas D. Ace, la sfida è aperta anche a
te!”
“Questa
persona...mi conosceva?”
“Si”
I
due fratelli si scambiarono una fugace occhiata d'intesa.
“Potrebbe
essere stato il nonno?”
“Chi?
Il vecchiaccio? Non credo! Garp fa parte della marina, mentre lui
è
un rivoluzionario.”
“Allora
Makino”
“Non
avrebbe mai parlato di noi ad un estraneo”
“Il
sindaco”
“Stessa
ragione”
“Dadan?”
“Quella
vecchia pazza ci avrebbe descritto molto peggio!”
Rufy
stava per dire l'ultimo nome che gli venne in mente, ma poi si morse
il labbro, da cui uscì una piccola gocciolina di sangue. Ace
aveva
subito intuito a cosa stava pensando il fratellino e si era rabbuiato
anche lui.
Gli
altri membri della ciurma avevano ascoltato la conversazione nel
silenzio più assoluto, trattenendo tutte le domande che gli
rimbombavano nella mente.
“Allora”
il rivoluzionario era calmo e aveva incrociato le braccia al petto,
quasi si aspettasse quelle risposte “non avete nessun altro
in
mente?”
“Bhe,
ci sarebbe...”
“Rufy
fermati......è impossibile”
“Nulla
è impossibile!”
Una
voce misteriosa si sparse nell'aria; era gioviale e calma.
Rufy
alzò subito la testa in alto, mentre Ace, d'istinto,
portò la mano
alla S barrata del suo braccio. Avevano entrambi riconosciuto la
voce, anche se era più matura di quanto i loro ricordi
rammentassero. Dalla grande nave scese un ragazzo.
Anche
lui era avvolto da un lungo mantello nero, ma il volto, incorniciato
da un largo sorriso, era scoperto. Spiccavano all'occhio i suoi corti
capelli biondi e gli occhi pece. Guardava con curiosità
tutti i
presenti, ma in particolare Rufy ed Ace.
A
cappello di paglia scese una lacrima solitaria dagli occhi, ma non la
coprì con il braccio, era infatti una lacrima di gioia e
tutti
dovevano vederla.
Prima
un sussurro, poi sempre più forte ed infine un urlo.
Rufy
corse verso il ragazzo e si buttò sul suo petto, ripetendo
all'infinito ilo suo nome.
SABO
Questo
era il nome del biondino.
Al
contrario Ace guardava la scena, incredulo, mentre continuava a
toccarsi la S tatuata sul braccio. Non poteva, non voleva credere:
per tutti quegli anni aveva creduto che il suo migliore amico fosse
morto e ora veniva a scoprire che tutte le sue certezza cadevano come
un castello di sabbia in balia della marea.
“Perchè
Sabo? Perchè non ci hai mai detto di essere vivo. Per tutti
questi
anni noi abbiamo creduto che tu fossi morto, colpito da quel
proiettile, perchè non ci hai avvertiti, perchè
Sabo?”
L'interrogato
guardò il comandante della seconda flotta negli occhi,
dopodiché
chiese a Rufy di staccarsi poiché gli stava inzuppando tutto
il
mantello. Questo si tolse subito e incominciò a saltellargli
intorno: “Sabo sei vivo! Sarai diventato fortissimo! Devo
assolutamente farti conoscere la mia ciurma! E anche farti vedere
tutte le mie nuovo tecniche! Ti devo raccontare tutto e anche tu lo
devi fare! Lo sai che...
“Rufy,
possibile che tu non sia cambiato nemmeno un pochino?”
Il
ragazzo si fermò dal suo irrefrenabile balletto e si mise un
dito
nel naso: “Perchè, avrei dovuto?”
“No!
Vai bene così come sei!”La sua attenzione si
posò tutta su Ace:
“Hai ragione avrei dovuto dirvelo e credimi quando dico che
avrei
voluto davvero. Ma sono un rivoluzionario e per me sarebbe stato
troppo pericoloso venirvi a cercare. Ma ora vi racconterò
tutto.”
Non
riuscì nemmeno ad incominciare il suo racconto che dalla
Going Merry
provenne un rumore molto forte.
Tutti
si girarono verso la nave, ma non videro nulla. Sanji decise di
andare a dare un occhiata; qualche minuto dopo tornò
indietro con in
braccio Natsumi. Era in condizioni pessime: la pelle aveva assunto un
colorito blu, varie chiazze di sangue coprivano tutto il corpo e il
volto era tirato in una espressione dolorante. Il respiro era
irregolare.
“Natsumi!”
Ace si fiondò dalla fidanzata, dimenticando la lite con il
fratello.
“Oh,
no, ce ne siamo dimenticati!”
Nami
si sentiva in colpa, come tutti del resto.
Chopper
se la caricò in groppa e ritornò nel suo studio.
Tutti avevano
paura per le sorti della giovane. Zoro guardava intensamente la porta
in cui erano scomparsi.
“Ce
la farà, ne sono sicuro”
Buona
sera a tutti, ho finalmente trovato il tempo, la voglia e
l'ispirazione per scrivere questo nuovo capitolo. Sicuramente avrete
voglia di trinciarmi, uccidermi, farmi a fette o qualsiasi altra cosa
vi venga in mente per il ritardo.
Questo
capitolo è di mia mano, quindi qualsiasi critica (anche da
parte
della mia collega *_*) sarà ben accetta.
Ace:
E direi che te le meriti tutte
Io:
Lo so, sono in ritardo!
Ace:
Se non fai stare bene Nazumi, io ti uccido!
Io:
Ah ah, mettiti in coda, per questo ritardo penso che molti avranno
voglia di uccidermi!
Bene,
dopo questo siparietto semi-comico (o semi-deprimente a seconda dei
punti di vista) non posso fare altro che ringraziare tutti coloro che
hanno recensito, messo tra i preferiti, tra le seguite, tra le
ricordate o letto semplicemente questa storia.
Inoltre
dei chiarimenti penso siano d'obbligo:
-
Ho
deciso apposta di non nominare ancora il nome per esteso del
rivoluzionario (anche se so che tutti avete capito a chi mi sto
riferendo ;))
-
Non
conoscendo il carattere del rivoluzionario me lo sono inventata di sana
pianta, se voi ne sapete più di me ( io seguo l'anime
sottotitolato, ma non appare molto) mi informi
-
Non
sapendo quanto Oda ha deciso di far cambiare Sabo nel carattere o
nell'aspetto ho tenuto quelli di quando era bambino.
P.S.
Se devo essere sincera non mi convince per niente questo capitolo,
quindi fatemi sapere cosa ne pensate.
Yukicross96
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