Incontri

di Haruichan96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Ritrovo ***
Capitolo 3: *** Richiesta di aiuto ***
Capitolo 4: *** ritorno alla nave ***
Capitolo 5: *** preoccupazione ***
Capitolo 6: *** Dialoghi ***
Capitolo 7: *** 7 capitolo ***
Capitolo 8: *** “Ma...non è possibile...lui è.... ***
Capitolo 9: *** Un ritorno dal passato... ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Nel mare orientale, una piccola imbarcazione calcava le tranquille onde, facendosi trasportare dalla corrente. C'era un silenzio quasi irreale, disturbato solo dal verso dei gabbiani, dai movimenti dei pesi dello spadaccino di bordo, dallo sfogliare di pagine delle ragazze che prendevano il sole, dal tintinnio di pentole e di ampolle contenenti strani intrugli, dal cigolio di una bilancia arrugginita e....

“SANJIII, HO FAMEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” da parte del capitano di bordo.

“Un attimo, non vedI che sto cucinando per le mie Dee, per te, e gli altri, lascerò gli avanzi”

“Il solito cascamorto, non hai ancora capito che a loro rompi solo i coglioni!”

A queste parole Sanji si catapultò addosso allo spadaccino “Cos'hai detto testa di muschio??, non ho sentito bene”

Nami, abituata ai soliti litigi, decise di intervenire: “Non ha detto NIENTE, capito Zoro TUI NON HAI DETTO NIENTE”

Zoro le lanciò un'occhiata, che se avesse potuto, l'avrebbe incenerita all'istante; ma poi girò lo sguardo e ricominciò ad allenarsi.

Nami, notando l'atteggiamento di Zoro, ritornò al suo giornale e,in maniera impercettibile, gli incominciò a tirare una barca di nomi; questo rimase ignoto a tutta la ciurma, tranne a Nico Robin, che nascose un sorriso dietro il voluminoso libro.

“SANJIIIII, IO HO ANCORA FAMEEEEEE!!!!”

“Ragazzi, le vostre pietanze sono sul tavolo in cucina... ho qui quelle per le mie adorate Dee”

“Grazie, sei molto gentile” Il sorriso emanato da Nico Robin fece sciogliere Sanji, che, sempre in stato liquido, strisciò verso Nami: “E questo è per te dolce Nami”

Nami, sollevando gli occhi dal giornale, scorse una piccola isola all'orizzonte: “RAGAZZI!! TERRA IN VISTA”

 

 

 

 

Spazio autrice

Questa storia l'abbiamo creata io e una mia amica, ma la posto io.

So molto bene che il primo capitolo è un po' corto, ma è solo come introduzione.

Non ho altro da dire se non

 

GRAZIE

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Capitolo 2
*** Ritrovo ***


Dalla loro posizione si poteva vedere una spiaggia formata da granelli di sabbia bianca, incorniciata da un folto gruppo di alberi di cocco e altri alberi a loro sconosciuti. L'interno era avvolto da un alone di mistero che contribuiva a dare all'isola un aria sinistra.

Nami notò anche una ragazza sulla spiaggia intenta ad affilare una lunga spada identica a quella di Zoro.

“Zoro, vieni a dare un'occhiata, quella ragazza ha la spada uguale alla tua”

“Nami, ti ricordo che io ho tre spade” Zoro uscì dalla cucina a torso nudo con un asciugamano al collo, lasciando le ragazze senza fiato per qualche secondo.

“Allora, quale spada?”

“Ehm, ah si... quella bianca”

“Impossibile, quella spada la possedevano soltanto Kuina e...” lo spadaccino alzò lo sguardo verso il punto indicatogli dalla navigatrice “Non è possibile... lei è...”

 

 

Intanto sulla spiaggia...

La ragazza, sentendo il rumore di un'imbarcazione in arrivo, alzò lo sguardo...

“Impossibile, ma lui è...”

 

Appena la nave ormeggiò Zoro saltò sulla spiaggia e la ragazza misteriosa gli si buttò al collo

“ZOROOOO, quanto tempo”

Zoro, sollevandola da terra, le fece fare una giravolta per aria

“NATSUMI, veramente una vita, come sta Miss. -Io non sbaglio mai-?”

La ragazza gli schioccò un bacio sulla guancia e, con fare affettuoso, gli rispose: “Bene, ma... primo: desidererei toccare terra, e... secondo: dov'è finito il mio ottavo nano?”

“Piantala, voi mi chiamavate sempre così. Discriminazione verso i più piccoli!”

Natsumi, sentendo quel VOI, abbassò lo sguardo e una lacrima argentea le scese dagli occhi. Zoro la raccolse dolcemente con un dito: “Si,manca anche a me”

 

“Scusa Zoro, perchè non ci presenti la tua ragazza?”

Zoro e Natsumi fissarono per un momento la navigatrice per poi scoppiare a ridere

“Io con questa perfettina?”

“Io con questo nano”

“Ehi, sono alto almeno 20 cm più di te, ormai”

“Si, ma da piccolo eri nano, ormai c'ho fatto l'abitudine”

A Rufy venne uno sguardo interrogativo: “Non riesco a immaginare Zoro basso”

“Ti informo, capitano, che non ero basso... solo più piccolo di loro”

“LORO?” All'archeologa non sfuggì questo piccolo particolare

“Lei e... Kuina” Disse Zoro con voce triste

 

 

SPAZIO AUTRICE

Autrice 1(io): “Tu sei proprio sicura che dobbiamo postare oggi questo capitolo, io aspetterei domenica, così gli facciamo il regalo per Pasqua!!”

Autrice 2: “NOOOO e che cazzo xD, tanto alla fine cedi sempre muahahah”

A1: “Lasciamo, perdere, comunque....cosa hai in mente per il terzo capitolo?”

A2: “Eh... se sapessi cosa progetta la mia testolina ti spaventeresti muahaha, comunque io ribadisco il concetto: ZORO E' UN FIGOOOO”

A1: “Se, concetto mooooooooooooolto personale, la mia personale opinione è un'altra. E tu lo sai!!”

A2: “Ok adesso basta (N.d. Tutti. Era ora -.-)”

 

GRAZIE A TUTTI

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Capitolo 3
*** Richiesta di aiuto ***


Attenzione: Le parti tra - - sono i pensieri del personaggio.

 

BUONA LETTURA

 

 

Ormai si era fatta sera, il mare era colorito di rosa pesca e la brillante luna stava annunciando l'imminente arrivo della sera. I ragazzi decisero di appiccare un piccolo falò sulla spiaggia per poter passare la notte e preparare il cibo.

Sanji stava preparando un piccolo aperitivo per le sue amate donzelle e per Natsumi che, a detta del cuoco “Con quei lunghi capelli biondi e gli incantevoli occhi verde smeraldo sembrava una dea caduta dal cielo apposta per lui”

Mie adorate donzelle, volete assaggiare il nettare degli dei”

Natsumi, notando lo strano comportamento del cuoco, rivolse uno sguardo impaurito a Zoro che sogghignando disse: “Si, è una causa persa”

Accetta, io non ci terrei a vedere Sanji in lacrime” intervenne la navigatrice.

La ragazza, seppur ancora titubante, prese il drink offertole dal cuoco per poi scoprire che era davvero squisito.

 

 

 

Ormai era sera inoltrata e le stelle illuminavano lo scuro del cielo con il loro bagliore. I ragazzi si divertivano un mondo davanti al falò; ormai Natsumi aveva imparato a conoscere quella strana ciurma: erano uno più strambo dell'altro, ma tutti molto divertenti.

A Natsumi venne improvvisamente un dubbio: “Hey Zoro”

Lo spadaccino si distrasse dal suo cosciotto per guardare in faccia l'amica.

Mi chiedevo.....com'è che sei diventato un pirata? Io sapevo che eri un cacciatore di taglie, cosa ti ha fatto cambiare idea?”

Diciamo che qualcuno mi ha obbligato”

A quelle parole a Rufy spuntò un sorriso a 32 denti; a Natsumi bastò poco per capire il colpevole.

Bene....Zoro, avrei una cosa da chiederti, in privato.” Quest'ultima frase la disse scrutando i ragazzi che aveva di fronte.

Ragazzi, scusateci un attimo”

Lui e Natsumi si allontanarono sempre di più dal gruppo.

Senti Zoro, io non volevo metterti in mezzo, ma è una faccenda piuttosto seria, e... mi serve il tuo aiuto”

Spiegati meglio Natsumi, non ti capisco”

Vedi, su quest'isola c'è un tizio che mi da la caccia”

Perché non me lo hai detto subito, ora vado a ...”

No, non è così facile, voglio che tu conosca tutta la storia: te lo ricordi Kanata, mio fratello”

Certo, mi ha anche aiutato ad allenarmi, ne abbiamo combinate davvero tante insieme.

Allora, non ti farà piacere sapere che è morto”

Cosa!”

E' stato ucciso dal vice-capitano della ciurma di Bunjiro; io, quando ho visto mio fratello morire, non ci ho visto più e lo ucciso a sangue freddo. Da allora Bunjiro e i suoi mi danno la caccia. Mi hanno visto attraccare su quest'isola,ma io sono riuscita a fuggire, anche se ormai è questione di poche ore e poi mi troveranno. Mi servirebbe tanto il tuo aiuto, ma non vorrei coinvolgere i tuoi amici”

Non potevi chiedere a persona migliore, dimmi dove sono, che andiamo subito, prima vado ad avvisare che mi allontanerò per qualche ora”

Ti ringrazio”

Zoro si avvicinò ai compagni

Ragazzi, io devo assolutamente svolgere una faccenda... non aspettatemi, tornerò entro domani mattina”

Nami prese il braccio di Zoro: “No, tu devi parlarcene: noi siamo la tua ciurma”

E' una faccenda privata e devo risolverla da solo”

A Nami vennero gli occhi lucidi: “Cerca almeno di non farti male, sta volta”

Tranquilla Strega, io ho la pellaccia dura. Tornerò presto!”

Nami lasciò andare Zoro ma continuò a seguirlo con lo sguardo finchè non lo vide sparire nel folto della foresta.

 

 

Intanto Zoro e Natsumi stavano camminando: qua e là si sentivano dei versi di piccoli animaletti riecheggiare nell'aria.

Grazie Zoro, non so davvero come ringraziarti”

Non devi in fondo siamo amici e gli amici si danno sempre una mano”

Parlando di amici....ho notato che quella con i capelli arancioni ha una bella cotta per te!”

Chi, Nami? Dico ma sei matta: è manesca, testadura e non ascolta mai quello che le dico”

Insomma, sei innamorato marcio”

Zoro le tirò un occhiataccia, ma lei non ci fece molto caso, sapeva di aver fatto tombola!

Comunque, invece di parlare di me, pensiamo alla missione, dove dobbiamo andare esattamente.”

Lo sguardo della ragazza si fece improvvisamente serio: “La mia imbarcazione si trova dall'altra parte dell'isola, anche se ormai penso che me l'abbiamo distrutta; dovevano essere sicuri che io non fuggissi”

Capisco...più o meno hai un idea sul numero di nemici da dover affrontare?”

La ciurma di Bunjiro è molto numerosa e questo è uno dei suoi punti di forza”

Questo è da vedere”

Zoro, non capisco cosa tu intenda dire”

Il numero non centra, l'importante è la forza; guarda noi: siamo in sette ma siamo ricercati dalla marina come alcune tra le ciurme di pirati più forti al modo.”

La ragazza rimase a fissare gli occhi dello spadaccino: erano fissi su un singolo punto; era come se il ragazzo stesse ricordando tutte le avventure e le battaglie trascorse.

-Scommetto che vuole molto bene a tutti i suoi compagni di ciurma, anche se non lo ammetterà mai, è troppo orgoglioso-

Ormai erano arrivati nei pressi della black pain, la nave di Bunjiro.

Allora Natsumi, hai un piano?”

Se ti ho chiesto aiuto vuol dire che non ce l'ho un piano, non ti pare?”

Che fine ha fatto la mia perfettina preferita?”

Non è il momento di litigare!”

Ma se da piccoli litigavamo dappertutto e per qualsiasi motivo”

Spero che tu sia un po' cresciuto, comunque cos' hai in mente”

Visto che non abbiamo piani, io propongo...un attacco frontale”

Sei matto, sono troppi!”

Non mi hai ascoltato: non è importante la quantità, ma la qualità e noi siamo i migliori, non c'è dubbio”

I ragazzi decisero di avvicinarsi ancora un po' per controllare meglio la situazione; sulla spiaggia era accesso un grosso fuoco e attorno a questo giravano certi brutti ceffi armati fino ai denti.

Il resto dell'equipaggio deve essere sulla nave. Pronta, al mio via attacchiamo...1-2-via!”

I due ragazzi si lanciarono all'attacco: non diedero il tempo ai malcapitati di difendersi, ma il mozzo sulla nave, incuriosito dal rumore che produceva il metallo, si accorse di tutto e diede l'allarme.

I due spadaccini si trovarono immediatamente circondati, ma questo non li intimorì: con un ottimo lavoro di squadra riuscirono a sbaragliare i nemici senza grosse difficoltà.

Alla fine la spiaggia era tinta di rosso, il fuoco spento non faceva vedere ad un palmo dal naso, solo il bagliore che emanavo le spade rischiarava il nero della notte.

Complimenti, non mi aspettavo di meglio dal famoso Roronoa Zoro” Una voce sconosciuta si alzò dall'oscurità.

Natsumi, stai attenta, potrebbe attaccarci alle spalle”

Stai attento anche tu” Natsumi non riuscì a finire la frase che un grosso colpo le colpì la pancia, facendola svenire

Lo spadaccino chiamò un paio di volta l'amica, ma da questa non ricevette risposta.

E ora a noi due, Roronoa Zoro”

Zoro si volse di scatto e con la pallida luce della spada illuminò la figura che gli stava di fronte: era un omone molto muscoloso, ricoperto da una corazza nero pece. Al posto della gamba sinistra portava un legno e al posto dell'occhio destro ne aveva uno di vetro color rosso sangue che brillava alla luce lunare.

Zoro capì all'istante che quello non era come gli altri nemici che aveva affrontato quella sera, ma era molto più forte.

Il duello che ne conseguì fu aspro e senza regole, ma alla fine lo spadaccino ebbe la meglio.

Hai visto, Bunjiro, sono molto più forte di te!”

Dette queste parole si accasciò a terra svenuto.

 

 

Erano passate un paio di ore dalla fine del duello e si incominciavano a intravedere i primi raggi di sole; Natsumi, aperti gli occhi, ebbe bisogno di qualche secondo per capire quello che era successo: davanti ai suoi occhi giacevano Zoro e Bunjiro. Si avvicinò a Zoro per controllare se era ancora vivo: il cuore batteva ancora, ma il battito era irregolare e aveva perso molto sangue. Tentò di portarlo in spalla, ma il colpo inferitole da Bunjiro non le permetteva di fare troppi sforzi.

-Che posso fare, non sono un medico...magari se mi metto a gridare i compagno di Zoro mi sentiranno. E' la mia unica speranza.-

AIUTO, QUALCUNO CI AIUTI!!”

 

 

 

Intanrto di lì stava passando una strana barchetta: era di dimensioni modeste, dipinta di giallo e aveva una piccola vela a forma di quadrato. Sopra questa c'era un ragazzo: in testa portava un buffo cappello arancione e un paio di pantaloni neri. Non portava nessuna maglietta, per questo motivo era ben visibile un tatuaggio a forma di croce; al centro di questa era disegnata una faccia: non aveva tratti distintivi, l'unica cosa che si distingueva bene era la barba bianca a forma di mezzaluna.

Il ragazzo sentì l'urlo e decise di andare a controllare; dopo aver ormeggiato la barca girò sulla spiaggia quando...vide una ragazza per terra in lacrime che continuava a gridare aiuto.

Posso darle una mano signorina?”

La ragazza si girò di scatto lasciando intravedere la faccia dello spadaccino

Un momento, ma lui è...Zoro?!”

 

 

 

SPAZIO AUTRICE

A2: ”ODDIO quanto cazzo è venuto lungo??” O.O

A1:"Diciamo solo che mi sono un po' sbizzarrita, anche se sono sicura che è venuto una schifezza"

A2:“Ma vaaa, comunque... POVERO IL MIO ZOROOO”

A1 "Ok.....comunque.....finalmente è entrato in scena il mio preferito!Yuppy!!"

A2: ”Bha, sarà -.- ma Zoro è 10000 volte meglio”

A1: "Tua personalissima opinione!"

A2: Oooooochey, tanto da questa discussione non ne usciamo... lasciamo in pace i lettori (N.d. tutti: Yeaaaah) e piantiamola di rompere i coglioni (N.d.tutti: Ecco -.-)

va bene?

A1: "Si, d'accordo!! Ora noi possiamo solo dire una cosa...

 

A1 e A2:" GRAZIE"

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** ritorno alla nave ***


Intanto dall'altra parte dell'isola...

Il pallido sole del mattino aveva tinto di arancione chiaro il mare e il cielo; le onde del mare si infrangevano leggermente sulla spiaggia creando una piacevole melodia che era accompagnata dal lieve russare dei ragazzi. Una leggera brezza dal profumo di salsedine scompigliava dolcemente i capelli dei ragazzi.

Stavano tutti dormendo..oh meglio quasi tutti.

Nami, infatti, non era riuscita a chiudere occhio per tutta la notte.

Nella sua mente aveva sempre l'immagine di quei due spadaccini che se ne andavano in cerca di avventure. Zoro le aveva detto di non preoccuparsi, le aveva detto che sarebbe tornato quella mattina e che sarebbe stato attento. Ma allora perchè sentiva qualcosa dentro: un forte dolore che le stava perforando il cuore; quel cuore, che tutti credevano essere di pietra e inaccessibile a chiunque. Forse, però, non era la paura di perderlo che la corrodeva, forse era la.....gelosia.

-Non può essere, io gelosa, andiamo, è ridicolo!-

Eppure sapeva che stava mentendo a se stessa, era davvero gelosa di quella ragazza dagli occhi smeraldo.

-Ma cosa mi succede....io non sono gelosa, in fondo lo hanno detto loro stessi,no!!. Sono SOLO amici di infanzia, non c'è nient'altro tra di loro-

Ora che ci pensava...anche lei e Zoro erano amici, ma con lei non si era mai comportato così: non l'aveva mai presa in braccio, non le aveva mai fatto fare una giravolta, non le aveva mai parlato in modo così affettuoso.

-Forse, in parte, è anche colpa mia: se fossi meno manesca e un po' più carina con lui....-

Improvvisamente le guance le divennero rosse dall'imbarazzo.

-Ora basta...mi sto facendo troppi film mentali: io e Zoro siamo SOLO AMICI E NIENT'ALTRO. Meglio che vada a farmi una passeggiata, non si sa mai che l'odore del mare mi schiarisca le idee.-

Si alzò dall'amaca su cui era stesa, infilò i sandali e incominciò a camminare.

-Oggi l'alba è davvero bellissima-

Mentre pensava a queste cose scorse in lontananza una piccola barchetta dirigersi verso di loro: in un primo istante non riconobbe subito il ragazzo che la cavalcava, ma una volta intravisto un buffo cappello arancione le ci volle davvero poco per capire.

“Ciao Ace, Rufy sta ancora dormendo, ora lo vado a svegliare”

Si stava dirigendo verso l'amaca di Rufy quando riecheggiò nell'aria la voce di Ace: “Sveglia tutti, ma sopratutto Chopper, Zoro sta male!”

A quelle parole Nami si fermò di colpo: era come se il mondo le fosse cascato addosso. Le ci volle qualche minuto per comprendere a pieno il significato delle parole di Ace, ma una volta capito si catapultò da Chopper

“Chopper,Chopper, ti devi svegliare è un'emergenza”

Ma la renna non ne voleva sapere di svegliarsi e si girò dall'altra parte.

“Chopper, non è uno scherzo, ZORO STA MALE, LO DEVI CURARE!!!”

A queste parole il medico cadde giù dall'amaca e ancora indolenzito chiese alla navigatrice di ripetergli quello che aveva appena detto.

“MA SEI SORDO: ZORO STA MALE, ACE LO STA PORTANDO QUI', LO DEVI CURARE IMMEDIATAMENTE!!”

“Ace?”

“Non so niente nemmeno io, l'importante che tu pensi alle condizioni di Zoro, alle domande ci penseremo dopo!”

“D'accordo, tu allora sveglia gli altri”

“CAZZO SVEGLIATEVI, E' URGENTE!!”

“Cosa succede, dolce Nami? La mia pasticcina si è fatta male”

“Non è il momento di fare il cretino Sanji, la situazione è gravissima: Zoro sta male!”

“A me non importa niente di quella testa d'alga, ma solo delle mie Dee! Un momento.....dov'è la mia dolce Natsumi?”

Intanto Ace aveva portato Zoro sulla nave e, seguendo le indicazioni di Chopper, lo condusse nella cabina del medico. Dopo di che si chiuse la porta alle spalle e scese dalla nave: ormai era tutto nelle mani della piccola renna.

Ace non ebbe neanche il tempo di scendere dalla nave che Nami e Sanji, come due furie, gli si buttarono incontro e, contemporaneamente lo bombardarono di domande: “Come sta Zoro? E' ferito gravemente? Dove l'hai trovato? Perchè è ridotto così?”

“Dove si trova la mia Dea? Perchè non hai trovato anche lei? Non era con Zoro? E se fosse ferita? Povera, piccola, dolce Natsumi”

Ace rimase spiazzato da quella raffica di domande, ma decise comunque di rispondere, nei limiti delle sue conoscenza: “Ragazzi state calmi. Allora, Nami... per quanto riguarda Zoro non conosco nel dettaglio le sue condizioni, ora è nelle mani di Chopper che mi ha chiesto di non far entrare nessuno. Sanji... Natsumi sta bene, ma non può fare troppi sforzi, ha ricevuto un colpo piuttosto forte allo stomaco; ci sta raggiungendo a piedi perchè sulla mia barca in tre non ci stavamo e Zoro necessitava di cure urgenti”

Rufy, che aveva sentito ogni cosa, sotto consiglio di Sanji, decise di formare delle squadre per andarla a cercare.

Nami e Chopper decisero di rimanere sulla nave, Rufy e Usopp si sarebbero diretti verso est, Nico Robin e Sanji verso ovest e Ace verso nord.

 

Spazio autrice

 

A2: “Ma carro il mio Zoro =(“

A1: “Direi che sei in debito con Ace, è grazie a lui se Zoro è arrivato dal medico migliore del mondo!”

A2: “Direi che sono in debito con me stessa e con te per aver fatto apparire Ace così”

A1: “Già, il mio preferito non doveva e non poteva mancare. Anche perchè nella realtà...SIGH!”

A2: “Muahahah xD... lasciamo in pace 'sti poveri cristi che ci sopportano”

 

GRAZIE A TUTTI <3

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Capitolo 5
*** preoccupazione ***


Era passata un'ora da quando le ricerche erano incominciate: si erano messi d'accordo che se qualcuno la avesse trovata avrebbe lanciato un segnale in aria. Ace stava camminando nel folto della foresta dove i raggi solari penetravano a fatica, creando un gioco di luci e ombre.

“ACE CIAO, hai già portato Zoro alla nave?”

Ace la vide in lontananza mentre si avvicinava sempre di più, facendo fluttuare i suoi capelli biondi.

“Ciao Natsumi, ho portato Zoro da Chopper,puoi stare tranquilla”

“Mi dispiace di averlo messo in mezzo, avrei dovuto esserci io al suo posto, invece mi sono fatta stendere da un piccolo colpo”

Dagli occhi della ragazza cominciarono a scendere delle piccole lacrime.

“Non conosco la situazione, ma se Zoro è tuo amico ed ha deciso di aiutarti non puoi fartene una colpa, anche perchè, ne sono sicuro, tu per lui avresti fatto lo stesso”

“Certo che lo avrei fatto... ma... hai visto com'era ridotto. Non puoi dirmi di non farmene una colpa”

“Voglio farti una domanda.... hai letto il giornale ultimamente?”

“No, perchè?”

“Mio fratello e quella sua sgangherata ciurma ne hanno combinate di tutti i colori, si sono perfino messi contro il governo mondiale. Credo che tu conosca molto bene il sogno di Zoro: diventare il miglior spadaccino del mondo; questo, insieme a tutti gli altri duelli che ha affrontato, è servito per farlo diventare più forte. Ora via quelle lacrime!!! Rovinano solo il tuo bel visino”

Natsumi, seguendo il consiglio di Ace, si pulì le lacrime con la mano e sfoderò al ragazzo uno dei suoi più belli e sinceri sorrisi.

“Grazie”

 

 

 

Intanto alla nave...

Nami aveva creato una piccola crepa sul ponte della nave a forza di percorrere lo stesso tragitto.

I suoi sandali producevano un rumore sordo a contatto con il legno e aveva lo sguardo fisso su quella porta maledetta.

Tutti i suoi pensieri erano rivolti allo spadaccino dai capelli verdi: aveva un ardente voglia di sapere come stava; se solo fosse stata un po' più pazza avrebbe spalancato quella porta anche a calci, ma il buon senso glielo impediva. I suoi pensieri vennero improvvisamente interrotti dal cigolio della porta dell'infermiera.

Nami, appena intravisto il medico, gli si precipitò incontro: voleva fargli tutte le domande che aveva in testa, ma alla fine dalla sua bocca ne uscì solo una :“Come sta??”

“E' stabile, ma purtroppo le sue ferite sono profonde, ha perso molto sangue e, come se non bastasse, gli è venuta anche la febbre.” Chopper parlava piano, sul suo musino si potevano intravedere i segni della stanchezza; come potergli dare torto, aveva lavorato un' ora ininterrottamente.

 

La loro conversazione venne interrotta dall'urlo di Rufy: “NAMI, CHOPPER, ACE HA TROVATO LA RAGAZZA. HA MANDATO IL SEGNALE, SARANNO QUI A MOMENTI”

La navigatrice lo interruppe...

“RUFYYY, NON URLARE ZORO STA RIPOSANDO”

“Ehm, Nami hai urlato anche tu, penso che si sia svegliato”

Nami divenne rossa dall'imbarazzo: di solito quando rimproverava qualcuno aveva sempre ragione lei, non le era mai capitato di essere rimproverata in risposta, sopratutto se la persona che la rimproverava era il suo capitano!

La porta dell'infermiera si aprì e Zoro ne uscì reggendosi in piedi solamente grazie allo stipite della porta.

“SEI PAZZO, TORNA A LETTO IMMEDIATAMENTE”

“Zoro, penso che Nami abbia ragione” disse la renna all'amico “ le tue ferite potrebbero riaprirsi se ti sforzi troppo”

Zoro alzò lo sguardo per guardare in faccia i suoi compagni di ciurma: “ Non dovete preoccuparvi, sto bene, non c'è bisogno che io stia a letto”

Lo spadaccino si stava dirigendo verso la parte centrale del ponte, quando, avendo improvvisamente avuto un giramento di testa, causato probabilmente dalla febbre alta, le gambe non gli ressero più il peso del corpo. Se non fosse stato per due braccia spuntate dal nulla, avrebbe battuto la testa per terra. Nello stesso momento 4 persone salirono a bordo della Merry: erano Ace, Nico Robin, Sanji e Natsumi.

“A quanto pare siamo arrivati nel momento giusto”

Ace prese la parola: “Temevo che le condizioni di Zoro fossero peggiori, ma se è già in piedi..”

Nami si infuriò come non mai: “IN TEORIA QUESTO MONGOLO DOVREBBE STARSENE ANCORA A LETTO”

Zoro le schioccò una brutta occhiata, ma, in fondo, sapeva che la navigatrice aveva ragione. Non voleva che i suoi compagni lo notassero: le ferite gli bruciavano su tutto il corpo e la febbre procurava un mal di testa allucinante; in quel momento aveva ardente voglia di stendersi su un letto.

Natsumi abbracciò delicatamente Zoro facendo attenzione a non fargli male e gli sussurrò all'orecchio: “Si vede che sei stravolto, vai a letto! Non farmi sentire più in colpa di quanto già non lo sia”

“Non devi essere in colpa e, anche tu sei ferita”

“Ma le mie ferite non sono lontanamente paragonabili alle tue, vai a letto,ok?”

“Ok, agli ordini”

Zoro si diresse, accompagnato da Natsumi, verso la stanza del medico.

Nami non potè credere a quello che aveva visto: lei doveva urlare per farsi ascoltare, mentre a quella tizia erano bastate due paroline ed un abbraccio per convincerlo.

 

 

SPAZIO AUTRICE

Qui non siamo riusciti a fare un discorso come facciamo ad ogni fine capitolo, poiché la scuola è ricominciata e abbiamo meno tempo: promesso che ci rifaremo al prossimo capitolo!!

 

Grazie a tutti!!

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Capitolo 6
*** Dialoghi ***


Natsumi si chiuse la porta alle spalle e aiutò lo spadaccino a stendersi sul letto. Gli tolse le spade dal fianco riponendole in un angolo della stanza e poi si guardò attorno. Quella stanza era molto particolare: una parete era completamente coperta da una grossa libreria; i titoli erano molto stravaganti, ma Natsumi intuì che trattavano tutti di materie scientifiche. Sull'altra parete c'era una piccola scrivania stracolma di fogli e foglietti tutti scarabocchiati; Natsumi non riusciva a leggere il contenuto di quei fogli anche se un po' di curiosità l'aveva. Infine vicino al letto, il quale si trovava al centro della stanza proprio di fronte alla porta, c'era un altra libreria, ma non era stracolma di libri come l'altra; infatti sopra gli scaffali vi erano delle strane ampolle: i liquidi al loro interno acquistavano sfumature di colore molto particolari ed emanavano vari tipi di odori, alcuni gradevoli, altri....non proprio.

Hei Zoro, il vostro medico è anche un alchimista?”

Chopper?...non ne ho idea”

Ma ci vivi insieme, come fai a non saperlo?”

Ok, non mi sono mai posto la domanda”

Natsumi decise di chiudere li l'argomento poiché aveva notato il volto stravolto dell'amico. Stava per andarsene dalla stanza:voleva che il suo amico si riposasse

Dove vai?” La domanda di Zoro la colse completamente alla sprovvista

Esco, non voglio disturbarti più di quanto non abbia già fatto”

No resta, è da un sacco di tempo che non parliamo un po' ed entrambi abbiamo un mucchio di cose da raccontare”

Natsumi, inizialmente titubante, decise di accontentare la richiesta, in fondo era ciò che voleva anche lei, ma che non aveva avuto il coraggio di dire.

Natsumi prese la sedia dalla scrivania di Chopper e ci si sedette sopra: “D'accordo, ma l'interrogatorio lo incomincio io! Non pretendo un no come risposta!”

Sia, incomincia tu!”

Sapevo che mi avresti ascoltata. Bene....mi sono fatta una piccola idea sui tuoi compagni, ma parlami un po' di loro e partiamo dal tuo capitano.

Bè, lui .... è Rufy e basta; non si può descrivere in una sola parola: è molto incosciente e a volte anche stupido, ma per il suo equipaggio darebbe l'anima”

Lo faresti anche tu?”

Molto probabile”

Cosa mi dici su Sanji, è stato davvero gentile ieri sera ad offrirmi quel drink”

Chi, quel cascamorto con la testa a forma di casco di banana??? Ma dico, stai scherzando?”

Perchè dovrei scherzare? E' solo un po' esuberante!”

Un po'?? Corre dietro a tutte le gonnelle che vede!!Inoltre mi chiama sempre testa D'ALGA!”

"Be, tu l'hai chiamato casco di banana. Siete pari!"

Improvvisamente Zoro incominciò a tossire molto forte e in modo continuo: la giovane pensò che fosse meglio chiamare il medico, così si fiondò fuori dalla stanza. Non dovette cercare molto, Chopper era sul ponte che parlava con Usopp; gli si avvicinò con fare frettoloso e gli spiegò in modo sintetico ma preciso i sintomi di Zoro. La renna non perse tempo e in un attimo si trovò a sbattersi alle spalle la porta dell'infermiera. Natsumi approfittò di quel momento per guardare la situazione che si era venuta a creare fuori da quella porta.

Si sentiva un'atmosfera decisamente diversa da quella che aleggiava la sera prima: nonostante fosse pomeriggio inoltrato nessuno aveva pensato di preparare la base per il falò o di speziare le carni; stavano tutti in silenzio, forse anche troppo. Perfino il sorriso del capitano, quel sorriso che Zoro le aveva raccontato essere contagioso, era coperto da un espressione seria.

-Non posso dargli torto, sono tutti preoccupati, lo sono anche io. Ma che dico, io posso solo immaginare loro come si possano sentire in questo momento: io conosco colui che ha portato Zoro in quelle condizioni, mentre loro non sanno nulla. Forse dovrei raccontargli tutto? No, la realtà è un'altra: sono un'egocentrica; conoscono benissimo il colpevole, ma non hanno il coraggio di mandarlo via. Zoro deve davvero ritenersi fortunato, ha trovato degli amici fantastici......Ho deciso: stasera mentre tutti dormono costruirò una piccola barchetta con il legno degli alberi e me ne andrò.

I pensieri le vennero bruscamente interrotti dalla voce di Chopper, non se n'era accorta che era uscito dalla stanza e le si era avvicinato.

Scusa, non volevo spaventarti” La renna era diventata tutta rossa, non era certo sua intenzione far spaventare la ragazza.

No, figurati, ero io sovrappensiero; cosa volevi dirmi”

Zoro non sta affatto bene, meglio che tu non lo disturbi”

Si capisco, non c'è problema, andrò a farmi una passeggiata sulla spiaggia”-Così selezionerò gli alberi per costruirmi la barca-

Neanche per sogno, abbiamo un discorso da finire, quindi ti consiglio di tornare Natsumi, altrimenti ti vengo a prendere io” La voce di Zoro era sommessa, ma comunque il messaggio era arrivato. La spadaccina rivolse uno sguardo interrogativo a Chopper; questo non potè fare altro se non alzare le spalle e indicarle la porta.

Emm, d'accordo Zoro, arrivo!”

La ragazza varcò l'uscio di quella porta, la chiuse e si risedette su quella sedia. Non capiva l'urgenza di finire quel discorso.

-Quello zuccone, deve riposare e invece pensa al discorso iniziato prima. Pazzo era da piccolo e tale è rimasto-

Ok, dove eravamo arrivati” Natsumi si guardava intorno cercando di non pensare al fatto che non dovrebbe essere lì in quel momento.

Siamo arrivati a quel bugiardello di Usop”

Bugiardello?” Alla ragazza era ritornata la curiosità di prima. Era incredibile, ma più sapeva di quella ciurma, più pensava che quei ragazzi erano destinati a diventare la più grande ciurma di tutti i tempi.

Oh, si. Pensa che la prima volta che lo abbiamo incontrato ha esordito con questa frase: “Attenti stranieri, il villaggio è sotto il comando del grande Usop, il quale ha una banda di pirati ai suoi ordini e sottomette la popolazione dell'isola” Al solo pensarci mi viene da ridere: quella ciurma di cui parlava in realtà erano tre ragazzini di dieci anni. Nonostante questo piccolo problemino però devo ammettere che è un ottimo cecchino e anche un buon amico”

Avrei una domanda da porti....anche se può sembrare impertinente. Il.......naso..lo ha sempre avuto così lungo?”

Zoro e Natsumi si guardarono per qualche secondo negli occhi per poi scoppiare a ridere. La spadaccina non riusciva a credere di aver riso così tanto in soli due giorni, non ci era più abituata.

Ok, ok...fammi riprendere fiato e poi andiamo avanti” Ormai la ragazza era piegata in due su quella sedia, ma era decisa più che mai ad andare avanti.

Ok..ci sono, mi sono ripresa. Direi che Chopper lo possiamo anche saltare, direi di averlo inquadrato abbastanza: è un ottimo medico, arrossisce facilmente, ma tira fuori i denti in caso di pericolo, ho indovinato?”

Ah, finalmente riconosco la mia Perfettina preferita”

Piantala di chiamarmi così, è imbarazzante! Piuttosto, andiamo avanti”

Nico Robin, è l'ultima ad essere arrivata nella ciurma. Se vogliamo essere sinceri inizialmente non la volevano con noi”

Non capisco il motivo, a me è sembrata una ragazza sveglia e intelligente”

Infatti lo è ma, ahhh, lunga storia...”

Il tempo non ci manca, racconta”

Bhe, per farla breve, lei ha ci ha dato la caccia per molto tempo, infatti lavorava per Crocodille”

Crocodille, quel pirata che una volta faceva parte della flotta dei sette”

Proprio lui. Solo dopo abbiamo scoperto che lo faceva per riuscire a realizzare il suo sogno; lei...”

ALT, STOP,FERMATI! Non lo voglio sapere, solo quando sarà lei stessa a dirmelo allora ascolterò, sono stata abbastanza chiara?”

Trasparente. Bhe direi che abbiamo finito, allora”

Mi dispiace deluderti, ma ne manca ancora uno, anzi una...”

Non capisco a chi ti riferisci”

La spadaccina ora era davvero arrabbiata, come faceva a non ricordarsi della ragazza che aveva una cotta per lui.

Zuccone! Mi sto riferendo a Nami, no?”

Ah, già è vero”

-COME PUO' DIRE “AH GIA'”, COME SE LA COSA NON GLI IMPORTASSE!- Adesso era proprio arrabbiata; sapeva che non era mai stato molto interessato alle ragazze, ma questo era troppo.

-Devo trovare un modo per obbligarlo a confessare, anche a costo di ricattarlo-

Cercò di calmarsi, anche se la cosa richiese l'impiego di tutte le sue energie, e di assumere un atteggiamento normale.

Allora, Zoro, da come hai risposto direi che la navigatrice è colei con cui tu sei legato di meno”

Si, esatto” Sul volto dello spadaccino si era dipinta un'espressione annoiata, come si stesse parlando del più e del meno.

-Che bugiardo....ora ci penso io a te- “Bhe, allora non te ne fregherebbe niente se io ora andassi da lei e le dicessi che a te di lei non frega niente”

NO!!!”

Vedi, lo sapevo SEI UN BUGIARDO!! In realtà ti importa di lei e anche molto, ma sei troppo testardo per ammetterlo. Se non ti decidi tu a dirglielo lo farò io al posto tuo e non usare la scusa che stai male, non mi farai pietà”

Ah, ok, d'accordo, mi hai scoperto, mi piace, ma solo un pochino!”

La ragazza gli schioccò uno sguardo penetrante e molto arrabbiato che non mancò il bersaglio.

Ah, d'accordo, mi piace... tanto” Ormai lo spadaccino aveva svuotato il sacco.

Natsumi era al settimo cielo, doveva finire la sua opera prima di quella sera, doveva solo convincere Nami adesso. Però sapeva benissimo che con lei le cose sarebbero state molto più complicate che con Zoro.

Molto bene. Ascolta Zoro ora ti lascio riposare e intanto io vado a farmi una passeggiatina sulla spiaggia. Ti consiglio caldamente di pensare ad un modo per dichiararti, perchè la prossima volta che ti vedrai con Nami dovrai dichiararti, altrimenti....”

La spadaccina alzò un pugno in direzione di Zoro per poi uscire dalla porta.

L'aria fresca la investì in pieno scompigliandole i capelli. Si guardò attorno e notò che la navigatrice era seduta sulla spiaggia a guardare il tramonto. Fece un lungo respiro, si batté un paio di volte le mani sulle faccia e scese dalla Merry. Ora doveva dare il meglio di se stessa, convincere un ragazzo è molto più facile che convincere una ragazza.

Camminava dolcemente sulla spiaggia, cercando di trovare un modo abbastanza razionale per incominciare a parlare, ma i suoi pensieri vennero interrotti bruscamente: ora che si era avvicinata poteva notare un particolare: la navigatrice guardava il mare con occhi sognanti, quasi persi a guardare un punto fisso del mare infinito. Sul volto, però, era dipinta un espressione felice, un sorriso incurvava le sue labbra. La curiosità della spadaccina era al culmine. Si avvicinò di soppiatto alla ragazza e cercò una frase che potesse essere diretta ma anche gentile allo stesso tempo.

C'è qualche problema per caso?”

La navigatrice ebbe un soprassalto-Quando è arrivata quella smorfiosa, ha finito di fare la saputella con Zoro e ora è venuta a rompermi le scatole? Ora glene dico quattro....-

No, grazie, e anche se fosse non è niente che ti ...” Si alzò di scatto per poter guardare quella ragazza negli occhi, in quegli occhi che credeva superbi e sempre sicuri di se, non trovò ne la superbia ne la sicurezza. La navigatrice rimase spiazzata, non riuscendo in questo modo a finire la frase che aveva iniziato in precedenza.

Allora, c'è qualcosa che posso fare per te?”

Nami le voltò le spalle, non aveva nessuna intenzione con parlare con quella ragazza, non aveva nessuna intenzione di raccontarle i suoi fatti personali. “Non ho alcuna intenzione di parlare con una ragazza che è perfetta in tutte le cose che fa”

Bhe, allora io sono la persona giusta con cui poter parlare, non ti pare?”

ASSOLUTAMENTE, NO!! La perfettina in questione saresti proprio tu”

IO?! Andiamo ora smettila di scherzare.”

Come no!!!Tu sei bella, forte, cosa vuoi di più e inoltre....hai anche Zoro!”

Io e....Zoro? Non fraintendermi Zoro è carino, ma per è come un fratello!”

Nami rimase alquanto sbigottita dalla risposta.

Ma io ero convinta che voi,insomma, vi comportate come due fidanzatini”

Levati questa idea sbagliata dalla testa. Prova ad immaginare come ti sentiresti se rivedessi tua sorella o tuo fratello dopo tanti anni.”

A Nami venne subito in mente l'immagine di sua sorella Nojico e della sua madre adottiva Bellemere e i ricordi le invasero la mente. Ora poteva capire i sentimenti di Natsumi e si sentiva in colpa per come l'aveva trattata.

Mi dispiace, non avevo capito.....”

Non ho idea di cosa tu stia parlando”

Nami si girò un po' sconvolta, non poteva crederci, l'aveva già perdonata.

Comunque, Nami, vorrei parlarti di un certo spadaccino di mia conoscenza”

Nami incominciò a fischiettare e fece finta di non capire.

Il tuo tentativo non ha effetto, anche perchè lo hai tutti i giorno sulla nave”

OK, di cosa vuoi parlarmi?”

TI PIACE NON E' VERO!?”

La ragazza per poco non cadde all'indietro, era stata completamente presa alla sprovvista dalla domanda:“ Cosa stai dicendo,a me non ...”

Oh, insomma, non mentire!Ho notato come lo guardavi al falò, quegli sguardi valevano più di mille parole”

-Non posso crederci!!! Ci conosciamo appena da 24 ore e mi ha già inquadrata. Perfino i miei amici di ciurma non hanno capito niente, apparte Nico Robin”

Ascolta Nami..”

Cosa c'è??”

Perchè non vai a dirglielo ora?”

Alla navigatrice gli si arrossò il viso. “Perchè proprio ora?!”

Come dice il detto“ Non fare domani quello che puoi fare oggi”. Su dai sbrigati!”

Natsumi stava spingendo con la forza Nami verso la camera dove riposava Zoro: non si era infatti dimenticata della promessa “La prossima volta che ti vedrai con Nami dovrai dichiararti” e lei doveva assolutamente anticipare questo evento. Ormai mancavano pochi metri alla Marry, quando finalmente la navigatrice prese coraggio e, dopo aver giurato ad una Natsumi per nulla convinta che si sarebbe dichiarata, salì sulla Merry, percorse a grandi passi il ponte aprì la porta dell'infermeria e se la chiuse alle spalle con un tonfo sordo.

Natsumi era al settimo cielo: era riuscita a fare tutto entro quella sera. Adesso doveva solo pensare al modo per andarsene da quell'isola senza essere scoperta da nessuno. Si guardò attorno per poter capire la situazione: i vari membri della ciurma erano sparpagliati per la spiaggia a compiere le attività più disparate; in questo modo per lei sarebbe stato impossibile andarsene, aveva troppi occhi puntati addosso. A quel punto c'era una sola soluzione: trovare gli alberi giusti dalla parte opposta dell'isola. La ragazza incominciò a recarsi verso il folto della foresta con fare noncurante, ma la sua “fuga” non passò inosservata a cappello di paglia.

Dove stai andando!”

A Natsumi le si drizzarono i capelli per lo spavento: come aveva potuto pensare anche solo per un minuto di non essere vista, era impossibile che il suo comportamento non suscitasse qualche sospetto.

Io,bhe,sto andando alla spiaggia, proprio così, alla spiaggia!”

Ma noi siamo in spiaggia!” Il tono del capitano aveva un che di infantile: il suo volto era identico a quello di un bambino che non capisce le complicate frasi che vengono pronunciate dagli adulti.

Hai ragione, ma devo andare sulla spiaggia opposta a questa, ho dimenticato una cosa e la devo andare a riprendere”

D'accordo”

La ragazza tirò finalmente un sospiro di sollievo, la prima parte era superata, anche se non le era molto piaciuto dover mentire al capitano del suo miglior amico. Trovare il sentiero giusto in mezzo a quel groviglio di rami e arbusti fu molto semplice, visto che aveva già percorso quella strada 3 volte. Una volta arrivata alla spiaggia opposta non perse un secondo e si mise subito al lavoro: il primo quarto d'ora lo perse per controllare e catalogare tutti gli alberi li presenti, altri 5 minuti per scegliere quelli più adatti ad essere modellati e gli ultimi 5 per completare la sua scelta. Gli alberi prescelti erano 2, più una di scorta: il primo che aveva catturato la sua attenzione era un albero di cocco dal fusto molto grande; probabilmente aveva più di 100 anni. Un po' le dispiaceva tagliarlo per questo decise che quello lo avrebbe usato solo in caso di necessità. Il secondo era una grande quercia: probabilmente in passato doveva essere stata abitata da una famiglia di picchi visto che la superficie della corteggia era bucherellata da tanti piccoli fori che impediva all'edera di arrampicarsi a suo piacimento. Il terzo albero non aveva nome: non aveva mai visto quella specie di albero. Il tronco era molto sottile con sottili venatura color dell'oro. Il suo colorito era leggermente bluastro e le radici, in parte coperte dalla terra, erano nere. Aveva una caratteristica che l'aveva incuriosita: l''assenza di fauna e di flora. Infatti, al contrario di tutti gli altri alberi presenti in quella zona, la corteccia di quest'albero era straordinariamente liscia e priva di nidi di alcuna specie, come se nemmeno gli agenti atmosferici avessero la capacità di scalfirlo in alcun modo.

Aveva estratto dal fodero la spada per incominciare a tagliare la quercia quando una mano le bloccò i movimenti del braccio: Ace era proprio davanti a lei. Il suo sguardo, fisso su di lei, traspariva una flebile fiamma di curiosità, sovrastata, però, dalla fiamma della rabbia, che, danzando in quelle iridi color pece, le rendevano ancora più intriganti. Natsumi rimase immobile a guardare quel gioco di luci e fiamme, per poi domandarsi come dovevano apparire i suoi di occhi.

Cosa...cosa ci fai qui” La sua domanda apparve un sussurro appena percettibile. Ace teneva continuamente lo sguardo fisso su Natsumi, non mollando la presa. Ormai si era venuto a creare un silenzio quasi imbarazzante, accompagnato solo dal leggero fischiare del vento.

Sei una stupida” Ace aveva lo sguardo puntato a terra, come se non volesse guardare negli occhi la ragazza che gli stava di fronte.

Scusa, non ho sentito puoi ripetere”

SEI UNA STUPIDA!” Ora Ace aveva gli occhi dritti su di lei; nella foga aveva aumentato la presa intorno al braccio della spadaccina.

Ace, mi fai male, mollami”

NO, te ne stai andando, vero? Ti ho vista mentre sceglievi gli alberi. Spiegami il motivo di questa decisione”

IL MOTIVO NON E' AFFAR TUO E ORA LASCIAMI, MI STAI FACENDO MALE!”

Ti senti responsabile, vero?! Pensi che sia colpa tua se Zoro si è fatto male!”

Natsumi non riuscì a trattenersi, quel ragazzo l'aveva capito alla perfezione. Ormai l'unica cosa che poteva fare era vuotare il sacco:“ Si, hai indovinato. Mi sento in colpa per ciò che ho fatto, quindi l'unica cosa che posso fare è sparire da loro, per sempre. Non voglio più causargli problemi con la mia ipocrisia e il mio egoismo. Ora, lasciami andare!”

Ne sei sicura....” Il volto di Ace divenne improvvisamente scuro. Era come un soldato a cui, durante una battaglia, gli si riapre una vecchia ferita di guerra. Lasciò il braccio della spadaccina e si sedette sulla spiaggia a gambe incrociate, guardando la volta celeste stellata.

Natsumi gli aveva già voltato le spalle, quando la curiosità prese il sopravvento. Purtroppo questo era sempre stato uno dei suoi difetti. Voleva sapere che cosa aveva detto di tanto orribile da innescare una reazione del genere. Tornò in dietro e gli si sedette di fianco. Decise che doveva essere lui a iniziare il discorso, non voleva certo fare la figura della ficcanaso.

Vuoi sapere cosa mi è successo?” Nel tono della voce si poteva ascoltare una nota di tristezza. La spadaccina si limitò ad abbassare il capo.

Forse non lo sai, ma io e Rufy non siamo davvero fratelli. Io sono figlio di Gold Roger, il re dei pirati, mentre Rufy è figlio di Monkey D. Dragon, il famoso capo dei rivoluzionari. Come ben sai il re dei pirati non è proprio amato, anzi, lo odiano tutti. Mi ricordo bene che quando parlavano di lui dicevano sempre che se Roger avesse avuto un figlio questo sarebbe dovuto essere ucciso, perchè nelle sue vene scorre un sangue maledetto. Spesso dicevano queste cose anche davanti a me e io volevo scappare, sparire, dal mondo, non essere mai nato. E' grazie anche a Rufy se sono cambiato: spesso si comporta da sciocco e irresponsabile, ma gli voglio comunque un mondo di bene”

Concluse il discorso e finalmente si girò dalla parte della ragazza. Non riuscì nemmeno a voltarsi completamente che si sentì invaso da un calore incredibile. Natsumi aveva posato le labbra sopra le sue in un leggero bacio. Natsumi, intanto non si era nemmeno resa conto di ciò che aveva fatto: era stato un riflesso istintivo. Decise finalmente di staccarsi da lui, ma non ci riuscì: Ace le aveva cinto la vita con un braccio e la tratteneva a se.“ Dove pensi di andare?” Il tono delle sua voce era cambiato, ora era quasi allegro:“ Ormai il guaio lo hai fatto. Non posso più negarlo a me stesso: sono pazzo di te!” Le gote delle ragazza divennero ancora più rosse di quanto non lo fossero in precedenza, ma era anche felice: anche lei lo amava, fin dalla prima volta che lo aveva visto e ora che sapeva la verità voleva stargli ancora più accanto.

Stai tranquillo, non vado da nessuna parte, anzi, ti starò così attaccata che mi implorerai di lasciatri andare!” Nel dire questo gli schioccò un altro bacio e si strinse più forte a lui.

Su entrambi i volti era dipinto un largo sorriso e i loro occhi brillavano più di tutte le stelle messe insieme. Decisero di passare la notte così, uno abbracciato all'altro.



SPAZIO AUTRICE


A1:" A2, avrei una domanda"



A2:” Dimmi” =S


A1:" Dici che ci ammazzeranno per l'enorme ritardo con cui abbiamo postato il capitolo"


A2:” Può essere”


A1:"O.O..... Help me!!!"


A2:” Se mi porti Zoro ti aiuto io” xD


A1:" E dopo questa frase da fan non possiami altro che dire..”



grazie a tutti

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Capitolo 7
*** 7 capitolo ***


Era ormai l'alba e i primi bagliori si rispecchiavano sulla superficie del mare, donandogli sfumature rosate e rossastre. Ace aprì piano gli occhi. Ma non si soffermò sul panorama che lo circondava: le sue iridi pece si addolcirono sulla figura della ragazza che gli dormiva di fianco.

-Sembra una bambola di porcellana-

(Già …... peccato che “la bambola” portava una lunga spada al fianco che non prometteva di buono! N.D.A.)

Il ragazzo, che si era finalmente reso conto che era già mattina, decise di svegliare l'amica( ormai fidanzata) perchè dovevano tornare dagli altri.

Natsumi, Natsumi, sveglia!”

La ragazza non si mosse di un millimetro. Ace provò con la tattica che funziona sempre con il fratellino: gli urlò i nomi tutti i cibi possibili e immaginabili.

Niente.

Avanti Natsumi, smettila di scherzare!”

Nessuna risposta.

Ora era davvero preoccupato. La cosa stava andando troppo per le lunghe.

La prese in braccio e si diresse verso la Merry.


Intanto dall'altra parte dell' isola.....

Rufy non si era dimenticato della strana reazione che avevano avuto sia la spadaccina, sia suo fratello.

Ok, starete pensando” Queste sono sceme, Ace non ha fatto niente” Ecco il flashback...

Torniamo indietro di una sera..

Ace stava facendo un pisolino su una delle palme della spiaggia, ma il suo sesto senso gli suggeriva che qualcosa sarebbe successo; così scese e si acquattò in mezzo ai cespugli. Da lì riuscì chiaramente a sentire il modo sospettoso con cui l'amica aveva risposto al 3 grado di Rufy. Aspettò che la ragazza si fosse allontanata e poi uscì dal nascondiglio.

Ace, da dove sbuchi?”

Scusa, ho dimenticato una cosa in spiaggia”

Ma...”

Sull'altra spiaggia”

E così si diresse nella stessa direzione della spadaccina.

Fine flashback

-Nel tono di voce di Ace c'era un velo di rabbia. Non capisco perchè abbia seguito Natsumi....ahhhh ho fame! Vado a prendere qualcosa”

Rufy, con un abile balzò, scese dall'amaca e si diresse verso la nave. Arrivato sul ponte si tolse le infradito e, con passo felpato, si recò verso la cambusa.

Dove pensi di andare?”

Ciao Nami....per favore, non dire niente a Sanji...stavo pensando e mi è venuta fame”

-Cosa, stava pensando?- “E tanto per sapere...a cosa stavi pensando!?

Sai oggi Ace e Natsumi hanno avuto un comportamento molto strano.”

Continua..”

Entrambi si sono diretti verso la spiaggia opposta a questa dicendo di aver dimenticando qualcosa”

-Molto interessante- “D'accordo, a Sanji non dico niente, a patto che tu prenda le tue cose e scendi immediatamente dalla nave”

Grazie!” Un attimo dopo era già in cucina a prendere il necessario per lo spuntino.

Nami era rientrata nella cabina da cui era uscita, riflettendo sulle parole pronunciate dal capitano.

Cosa succede Nami! C'è qualcosa che ti turba?”

No tesoro, è tutto ok”

Eh già, il piano di Natsumi aveva funzionato a meraviglia: quei due si erano finalmente decisi.

Volete sapere cosa è successo? INIZIO FLASHBACK...

Nami era entrata nella cabina del medico. Non era certo la prima volta che entrava in quella stanza, ma ogni volta le suscitava una strana sensazione: tutte quelle bolle che escono dalle ampolle e quelle strampalate formule matematiche scritte su ogni mm quadrato di spazio libero la mettevano a disagio. Ma stavolta le sue iridi ebano si soffermarono sulla figura dormiente dello spadaccino: le fasce gli coprivano il petto e il viso era colorito da una leggera smorfia di colore;le coperte lottavano selvaggiamente per non cadere sul freddo pavimento di legno, mentre le fidate spade riposavano nell'angolo destro della stanza, preparandosi per nuovo avventure.

-Accidenti, è proprio un bambino! Devo perfino rimboccargli le coperte!”

Si avvicinò al ragazzo e cercò di fare ordine in quell'intricato groviglio. Quando finalmente l'aspetto del letto era più presentabile, decise di rimanere un altro po'.

-Certo che forse ho esagerato.....sono corsa a conclusioni affrettate....che baka che sono!”

Ciao Nami, che ci fai qui?”

Nami ebbe un soprassalto, non si era mica accorta che lo spadaccino si era svegliato

Da quan..”

Da quando mi hai messo a posto le coperte”

Io cerco di essere gentile e tu è così che mi ringrazi”

Io non ho detto niente, hai fatto tutto da sola!”

Devi sempre avere l'ultima parola”

Anche tu!”

Idiota!”

Nami stava per andarsene, quando Zoro la prese per un polso; la presa non era forte e Nami avrebbe potuto liberarsi in qualunque momento, ma rimase ferma a guardare il pavimento.

Ascolta, ho una cosa da dirti, ma tu non ti devi arrabbiare, intesi?”

Ti ascolto” La voce della navigatrice era ghiacciata, non faceva traspirare nessuna emozione.

Allora....io....ah..è imbarazzante...comunque....ok: una certa persona mi ha fatto capire che sono un vero idiota”

Bisognerebbe farla santa!”

Non interrompere! E mi ha fatto anche capire che era da troppo tempo che reprimevo i miei sentimenti...quindi...quello che voglio dirti è che.....IO TI AMO”

IO-TI-AMO:tre semplici parole che valgono più di mille. Nami aumentò la stretta intorno alla mano dello spadaccino, per poi voltarsi: il suo viso era bagnato da tante lacrime che rispecchiavano la sua gioia.

Fu un attimo e si stavano già baciando.

Sai tesoro, credo che dobbiamo dei ringraziamenti alla tua amica”

Credo di si!”

FINE FLASHBACK

No tesoro è tutto ok, ma Rufy mi ha appena raccontato qualcosa di interessante che riguarda Ace e Natsumi!”

Ace e Natsumi?”

Si secondo me gatta ci cova! Adesso tocca a noi aiutare la tua amica, non credi?”

Penso di si!”

Nami stava già architettando i sotterfugi più improbabili, quando venne interrotta (Ma in questa storia vengono tutti interrotti, forse sto diventando monotona! N.D.A.) da un urlo.

Era la voce di Ace che stava chiedendo aiuto. Nami uscì subito dalla cabina e Zoro la seguì a ruota: il suo sesto senso gli diceva che quel letto sarebbe stato occupato da qualcun altro molto presto.




Prima di tutto volevo dire che non avevo idea di come mandare avanti la storia e credo di aver fatto questo capitolo con i piedi; mi serviva come imput per il prossimo.

Vorrei inoltre dire che questo chappy non l'abbiamo fatto in due per dei problemi e lo ha fatto la sottoscritta.

Zoro: Ecco perchè fa così schifo!

Io: E tu da dove salti fuori?

Zoro: Dalla storia!

Io: Incredibile!

Ci vediamo al prossimo chappy, che spero di caricare in meno tempo, e fatemi sapere la vostra opinione!


P.S Questo capitolo è stato scritto sul pullman in mezzo alla confusione più totale!

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Capitolo 8
*** “Ma...non è possibile...lui è.... ***


Ace uscì dal fitto della foresta di corsa,portando in braccio Natsumi. Nami e Zoro si scambiarono rapidi sguardi d'intesa, per poi scendere con un rapido sbalzo dalla nave. Una volta avvicinati Nami mise una mano sulla fronte della spadaccina: scottava ed era imperlata da minuscole gocce di sudore freddo. Anche Zoro parve preoccupato e si fiondò a chiamare la renna.

Svegliati Chopper, è un emergenza” La piccola renna non ne voleva proprio sapere di svegliarsi, così si voltò, dando le spalle allo spadaccino. Una nota di irritazione era nata sul volto di Zoro che trapelò anche nel tono della sua voce: “Svegliati dormiglione,altrimenti ti faccio a fette!”

Chopper si alzò subito dalla sua amica, con un grande sorriso in volto, evidentemente falso, poiché la renna dovette usare tutto il suo autocontrollo per non scaraventarsi con la forza di una valanga su Zoro: “Che cosa c'è adesso?”

Ti devi muovere: Natsumi ha la febbre alta ed è priva di sensi”

Chopper cambiò atteggiamento: i suoi occhi cercavano con fare indagatore la ragazza; i sintomi così descritti lo rendevano irrequieto.

Si tuffò dalla spadaccina, se la caricò in spalla con una rapidità giudicata impossibile e si richiuse la porta alle spalle con un suono sordo che riecheggiò per tutta la spiaggia.

Ace si accasciò contro un albero: il volto teso, le mani incrociate e gli occhi fissi su un punto indefinito del terreno.

Ace....potresti raccontare cosa è accaduto......sai...per aiutare Natsumi” Una smorfia dal sapore agrodolce tagliò le labbra di Ace; il suo sguardo si rivolse verso il fratellino, che dormiva beatamente sulla sua amaca, ignaro di cosa gli succedesse intorno. Una flebile luce protettiva si impossessò dei suoi occhi, per poi scomparire, risucchiata da quei due profondi pozzi neri. Non sapeva se era saggio rivelare l'accaduto...ma forse era meglio così, aveva trovato qualcuno con cui sfogarsi.

Non so se lo sapete ma ieri sera Natsumi ha avuto un comportamento alquanto sospet...”

No,no...quella parte la sappiamo già....me l'ha raccontata Rufy....puoi partire da quando ti sei inoltrato nella foresta” Il tono divertito della ragazza fece uscire a fior di pelle i nervi di Ace.

Ah...e, se mi è consentito chiedere, quella testa di rapa, a chi altri ha svelato questa informazione assolutamente priva di...significato” Se solo non fosse stato il suo fratellino, lo avrebbe già fatto alla brace da mooooolto tempo.

Un impercettibile movimento tagliò le sottili labbra di Nami, rendendola simile ad un gatto famelico, pronta a sferrare un attacco alla sua vittima; la sua risposta fu secca e non reclamava repliche: “A tutti i membri della ciurma”

Il panico più totale si impossessò di pugno di fuoco: i suoi pensieri erano sconnessi, le labbra si muovevano ritmicamente, non emettendo alcun suono, il respiro era affannato e gli occhi sembravano quelli di un demone in terra ( Un demone, ma sempre bellissimo N.D.A.1).

Zoro alzò semplicemente un sopracciglio in direzione della navigatrice, che riusciva a stento a trattenere le risate.

Ace si diede un contegno e con il tono della voce più calmo che riuscì a trovare andò avanti con il racconto. Quando arrivò alla scena della dichiarazione e del bacio esitò un momento, ma alla fine si lasciò andare, raccontando tutto d'un fiato.

Nami si congratulò con Ace, ma una nota di tristezza accompagnava le sue parole, come una melodia di sottofondo.

Senza che se ne accorgessero il sole era diventato alto nel cielo e ancora nessuna notizia da Chopper.

Sanji fu il primo a svegliarsi .

Si guardò attorno per constatare che il silenzio che lo circondava era intriso di tensione: un velo difficile da estirpare, incomprensibile ai suoi occhi.

Finalmente sei sveglio Sanji!”

Buongiorno mia adorata Nami; noto che oggi sei bellissima, come sempre del resto”

Grazie Sanji, ma è meglio se prepari qualcosa di fresco per Chopper” Sanji smise subito di folleggiare intorno a Nami, dai suoi occhi scomparvero i cuoricini e un'aria autorevole e stranamente seria s'intrufolò nella sua espressione: “E' successo qualcosa?”

Natsumi sta male” Parole gelide, taglienti come affilati cristalli di ghiaccio: l'inseparabile sigaretta gli cadde dalla labbra, rimbalzando sulla sabbia con un impercettibile tonfo. Un calda brezza estiva scompigliò il ciuffo di Sanji.

Il panorama intorno a loro cambiò di botto: Sanji era vestito con vestiti medioevali; era inchinato, con il ginocchio sinistro avanti. Il braccio rivolto al cielo.

Vivrà o non vivrà, questo è il problema! ( Notizia flash: shakspear ha scritto “Essere o non essere, questo è il problema” e poi chi ti ha detto che è in pericolo di vita? N.D.A.1 Cosa? E' davvero in pericolo, io stavo scherzando! Oddio, poverina, e ora cosa faccio....N.D.Sanji Perchè non tengo mai il becco chiuso! N.D.A.1 Lo vorremo sapere anche noi! N.D. TUTTI I MEMBRI DELLA CIURMA E A.2)

Un grosso gocciolone apparve sulla testa dei presenti. Zoro aveva già le mani sulle spade pronto a tagliuzzare a fette quella “testa di banana”, quando una risata cristallina riecheggiò limpida nel cielo. Rufy, sveglio da chissà quando, stava ridendo come una iena mentre litigava con l'amaca.

Piantala babbeo, la situazione è gravissima, la mia bellissima Natsumi sta male e tu ti metti a ridere? Sei proprio un insensibile!”

Ace si irrigidì appena alla parola “mia”, ma lasciò correre senza creare casini.

Rufy riuscì a vincere il round con l'amaca e ci si sedette sopra a gambe incrociate: “Vedrai che si riprenderà Chopper è il medico migliore del mondo e troverà una soluzione”

CI RINUNCIO, NON HO TROVATO NESSUNA SOLUZIONE” Il medico era appena uscito dalla sua cabina, dando un poderoso calcio alla porta che fece svegliare anche Usupp ( Robin era già sveglia, ma non si è voluta intromettere, mi sono scordata! N.D.A.1). La forza del colpo aveva provocato una rientranza verso l'esterno e il legno ammaccato provocava sottili venature nere, che formavano una ragnatela inquietante. Usopp emise un sospiro di sollievo e, con fare rassegnato, tirò fuori delle assi, un martello e dei chiodi (Tirati da dove, scusa? N.D.A.2.Boh! N.D.A.1) e si mise al lavoro.

Ah, già, scusa Usopp......ma che sto dicendo...il problema non è questo....non ho trovato nessuna cura alla sua malattia! La febbre aumenta sempre di più e le sue condizioni peggiorano ogni minuto...non so che fare. Solo un miracolo potrebbe salvarci!”

Quasi come un segno del destino, all'orizzonte apparve una grande nave. Non portava ne simboli della marina, ne dei pirati. Ci mise poco tempo a raggiungere le coste dell'isola. Una volta attraccata una uomo, ricoperto da un grosso mantello nero, fece caolino atterrando con un tonfo sulla soffice sabbia. Il voto era coperto dal mantello: solo degli strani simboli rossi erano appena visibili.

Robin ebbe un piccolo sussulto e i suoi occhi incominciarono a tremare. Si mise la mano davanti alla bocca, facendo dei piccoli passi all'indietro. Un sussurro, solo un impercettibile sussurro uscì dalle sue labbra: “Ma...non è possibile...lui è....





SPAZIO AUTRICE

A1: Devi delle spiegazioni: lo scorso chappy l'ho fatto da sola



A2: Si -.- perchè in questo ho contribuito molto? XD


A1: In effetti....bhe, almeno l'hai supervisionato...è importante!


A2: Sisi, importantissimo -.- comunque dovete sapere che è solo merito suo se i capitoli arrivano così come sono perchè se fosse per me... evitiamo va xD


A1: Grazie. Ma sopratutto ringraziamo tutti coloro che leggono, senza i quali avremmo già chiuso bottega!!


A2: Grazie a tutti

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Capitolo 9
*** Un ritorno dal passato... ***


Capitolo con alcuni elementi spoiler per chi segue l'anime in lingua italiana.





Robin continuava ad indietreggiare, scuotendo il capo, incredula dei suoi occhi. Questo comportamento suscitò tensione nei suoi compagni: non le avevano mai visto in volto uno sguardo così allarmato; lei, che era sempre calma e riflessiva, lei, che non si arrabbiava o impauriva di fronte a nulla, ora indietreggiava alla sola di quell'uomo. Rufy, nel frattempo, non aveva smesso di fissarlo: dal momento stesso in cui l'incappucciato aveva messo piede sull'isola, Rufy si era sentito strano: un insolito calore gli invadeva tutto il corpo, una sensazione nuova, mai provata con nessuno. Non sapeva come definirla, ma era determinato a indagare a fondo per scoprirlo. Strinse i pugni e, raccogliendo tutto il suo coraggio, cominciò a camminare in direzione dell'individuo. Il legno delle sue scarpe provocava leggeri tonfi a contatto con la sabbia, mentre il vento faceva frusciare i fili di paglia del cappello. Ogni passo era accompagnato dagli occhi dei ragazzi, in un silenzio quasi religioso. Il ragazzo di gomma fece il suo ultimo passo per poi alzare il capo verso quello coperto della persona di fronte. I suoi occhi, due pozzi neri, lo scrutavano con una curiosità tipica dei bambini che vedono qualcosa di nuovo. In un solo istante il cappuccio calò giù scoprendo mano a mano il misterioso volto. Nessuno era riuscito anche solo ad intravedere il repentino scatto del giovane, che, come era suo solito fare, aveva agito d'impulso. Il cappuccio lasciò il posto a vari tatuaggi scarlatti e a due occhi neri. Gli stessi occhi che lo stavano fissando su un altro volto.

L'uomo sorrise e alzò il braccio destro, con l'intento di posizionarlo sul capo del ragazzo, ma cappello di paglia lo scansò compiendo qualche passo indietro mentre si calava maggiormente il cappello sugli occhi. Un dolce broncio nacque sul volto del ragazzo, che prontamente disse: “Non puoi toccarlo, è il mio tesoro!!”

Gli altri, che avevano capito chi avevano di fronte, assunsero subito la posizione di battaglia, compreso Ace, già avvolto nelle fiamme. L'uomo pose il suo sguardo su ognuno di loro, per poi riportarlo su quello del ragazzino davanti a sé.

Zoro decise che sarebbe stato saggio informare il capitano: “Rufy, sta attento, è un uomo molto pericoloso!”

Perchè, chi è? Io non lo conosco!”

Lo spadaccino si alterò non poco e, mettendosi una spada in bocca, rispose al capitano: “Incosciente, come è possibile? Bhe, non importa, te lo dico io: lui è il capo dei rivoluzionari”

Rufy lo guardò confuso, poi fece ritornare tutta la sua attenzione verso il rivoluzionario. Lo fissò attentamente per poi voltarsi indietro e, con un largo sorriso, esordì: “Cos'è un rivoluzionario?!”
“RUFY SEI UN BABBEO!” Nami gli aveva tirato uno dei suoi soliti pugni che provocò un bel bernocolo sulla testa del povero Rufy: “Come fai a non saperlo? Ma dico dove hai vissuto fino ad ora?”

Da piccolo ho vissuto nel mio villaggio natale, Fosha, che è nel east blue, poi sono sempre stato con voi!”

Rufy, era una domanda retorica”

Cosa vuol dire retorica?”

Un altro pugno sulla testa lo stese definitivamente.

Il rivoluzionario intanto se la rideva di gusto: “Mi avevano detto che eri un tipo un po' strano e a volte con la testa fra le nuvole, ma non pensavo dicessero sul serio!”

Davvero!?!” Rufy era piuttosto sorpreso, non capiva chi avesse potuto parlare a quell'uomo di lui.

Oh,si. Mi ha anche detto che da piccolo eri un gran frignone”

Il volto di Rufy divenne improvvisamente scarlatto, come i tatuaggi in faccia al rivoluzionario. Subito guardò male il fratello che, però, era sorpreso quanto lui.

Rufy non guardare me! Io non c'entro in questa storia!”

E allora chi è stato? Sono poche le persone che mi conoscevano da piccolo”

Rufy, ma davvero eri un frignone?” Il cecchino si sentiva quasi sollevato nel sapere questa notizia: significava che anche lui un giorno,sarebbe potuto diventare un guerriero forte e coraggioso, come il suo capitano.

Si! Però sono cambiato, ora non piango più! Ma signore chi le ha parlato di me?”

Perchè non lo indovini. Portgas D. Ace, la sfida è aperta anche a te!”

Questa persona...mi conosceva?”

Si”
I due fratelli si scambiarono una fugace occhiata d'intesa.

Potrebbe essere stato il nonno?”

Chi? Il vecchiaccio? Non credo! Garp fa parte della marina, mentre lui è un rivoluzionario.”

Allora Makino”

Non avrebbe mai parlato di noi ad un estraneo”

Il sindaco”

Stessa ragione”

Dadan?”

Quella vecchia pazza ci avrebbe descritto molto peggio!”

Rufy stava per dire l'ultimo nome che gli venne in mente, ma poi si morse il labbro, da cui uscì una piccola gocciolina di sangue. Ace aveva subito intuito a cosa stava pensando il fratellino e si era rabbuiato anche lui.

Gli altri membri della ciurma avevano ascoltato la conversazione nel silenzio più assoluto, trattenendo tutte le domande che gli rimbombavano nella mente.

Allora” il rivoluzionario era calmo e aveva incrociato le braccia al petto, quasi si aspettasse quelle risposte “non avete nessun altro in mente?”

Bhe, ci sarebbe...”

Rufy fermati......è impossibile”

Nulla è impossibile!”

Una voce misteriosa si sparse nell'aria; era gioviale e calma.

Rufy alzò subito la testa in alto, mentre Ace, d'istinto, portò la mano alla S barrata del suo braccio. Avevano entrambi riconosciuto la voce, anche se era più matura di quanto i loro ricordi rammentassero. Dalla grande nave scese un ragazzo.

Anche lui era avvolto da un lungo mantello nero, ma il volto, incorniciato da un largo sorriso, era scoperto. Spiccavano all'occhio i suoi corti capelli biondi e gli occhi pece. Guardava con curiosità tutti i presenti, ma in particolare Rufy ed Ace.

A cappello di paglia scese una lacrima solitaria dagli occhi, ma non la coprì con il braccio, era infatti una lacrima di gioia e tutti dovevano vederla.

Prima un sussurro, poi sempre più forte ed infine un urlo.

Rufy corse verso il ragazzo e si buttò sul suo petto, ripetendo all'infinito ilo suo nome.

SABO

Questo era il nome del biondino.

Al contrario Ace guardava la scena, incredulo, mentre continuava a toccarsi la S tatuata sul braccio. Non poteva, non voleva credere: per tutti quegli anni aveva creduto che il suo migliore amico fosse morto e ora veniva a scoprire che tutte le sue certezza cadevano come un castello di sabbia in balia della marea.

Perchè Sabo? Perchè non ci hai mai detto di essere vivo. Per tutti questi anni noi abbiamo creduto che tu fossi morto, colpito da quel proiettile, perchè non ci hai avvertiti, perchè Sabo?”

L'interrogato guardò il comandante della seconda flotta negli occhi, dopodiché chiese a Rufy di staccarsi poiché gli stava inzuppando tutto il mantello. Questo si tolse subito e incominciò a saltellargli intorno: “Sabo sei vivo! Sarai diventato fortissimo! Devo assolutamente farti conoscere la mia ciurma! E anche farti vedere tutte le mie nuovo tecniche! Ti devo raccontare tutto e anche tu lo devi fare! Lo sai che...

Rufy, possibile che tu non sia cambiato nemmeno un pochino?”

Il ragazzo si fermò dal suo irrefrenabile balletto e si mise un dito nel naso: “Perchè, avrei dovuto?”

No! Vai bene così come sei!”La sua attenzione si posò tutta su Ace: “Hai ragione avrei dovuto dirvelo e credimi quando dico che avrei voluto davvero. Ma sono un rivoluzionario e per me sarebbe stato troppo pericoloso venirvi a cercare. Ma ora vi racconterò tutto.”

Non riuscì nemmeno ad incominciare il suo racconto che dalla Going Merry provenne un rumore molto forte.

Tutti si girarono verso la nave, ma non videro nulla. Sanji decise di andare a dare un occhiata; qualche minuto dopo tornò indietro con in braccio Natsumi. Era in condizioni pessime: la pelle aveva assunto un colorito blu, varie chiazze di sangue coprivano tutto il corpo e il volto era tirato in una espressione dolorante. Il respiro era irregolare.

Natsumi!” Ace si fiondò dalla fidanzata, dimenticando la lite con il fratello.

Oh, no, ce ne siamo dimenticati!”

Nami si sentiva in colpa, come tutti del resto.

Chopper se la caricò in groppa e ritornò nel suo studio. Tutti avevano paura per le sorti della giovane. Zoro guardava intensamente la porta in cui erano scomparsi.

Ce la farà, ne sono sicuro”




Buona sera a tutti, ho finalmente trovato il tempo, la voglia e l'ispirazione per scrivere questo nuovo capitolo. Sicuramente avrete voglia di trinciarmi, uccidermi, farmi a fette o qualsiasi altra cosa vi venga in mente per il ritardo.

Questo capitolo è di mia mano, quindi qualsiasi critica (anche da parte della mia collega *_*) sarà ben accetta.

Ace: E direi che te le meriti tutte

Io: Lo so, sono in ritardo!

Ace: Se non fai stare bene Nazumi, io ti uccido!

Io: Ah ah, mettiti in coda, per questo ritardo penso che molti avranno voglia di uccidermi!

Bene, dopo questo siparietto semi-comico (o semi-deprimente a seconda dei punti di vista) non posso fare altro che ringraziare tutti coloro che hanno recensito, messo tra i preferiti, tra le seguite, tra le ricordate o letto semplicemente questa storia.

Inoltre dei chiarimenti penso siano d'obbligo:

  1. Ho deciso apposta di non nominare ancora il nome per esteso del rivoluzionario (anche se so che tutti avete capito a chi mi sto riferendo ;))

  2. Non conoscendo il carattere del rivoluzionario me lo sono inventata di sana pianta, se voi ne sapete più di me ( io seguo l'anime sottotitolato, ma non appare molto) mi informi

  3. Non sapendo quanto Oda ha deciso di far cambiare Sabo nel carattere o nell'aspetto ho tenuto quelli di quando era bambino.

P.S. Se devo essere sincera non mi convince per niente questo capitolo, quindi fatemi sapere cosa ne pensate.


Yukicross96

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