La donna del capo

di MaryFangirl
(/viewuser.php?uid=71435)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo Cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo Sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo Sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo Otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo Nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo Dieci ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno ***


"Sei sicuro che non daremo fastidio? Siamo...cinque adolescenti. E almeno due di noi mangiano quanto un paio di eserciti"
Rei inarcò il sopracciglio sentendo l'entusiasmo dell'amico dalla cornetta.
"Ma figurati, Rei! Ti dimentichi che abbiamo Gao?! Lui mangia giorno e notte! Preparare per cinque pance in più sarà una sciocchezza e trovare le stanze non sarà un problema. Sarà un piacere ospitarvi per qualche settimana"
Rei sorrise, convinto. "D'accordo, Lai. Ci faremo una vacanza in Cina" "Vi aspettiamo!"
Rei non lo dava a vedere, ma era entusiasta.
Erano campioni mondiali di BeyBlade. Lui e i BBA.
Erano trascorsi due anni da quando aveva lasciato la Cina per il Giappone, dove aveva partecipato al torneo nazionale, e aveva conosciuto i suoi più grandi amici. Takao, Max, Kei e il Professor K.
Avevano girato il mondo: Cina, Stati Uniti, Italia, Francia, Russia. La passione per il BeyBlade e il loro leggendario spirito di squadra li avevano resi campioni e da quando anche Kei era diventato parte integrante del team, stavano tutti meglio. Anche i loro Bit Power erano più luminosi ed energetici.
Ora, l'avvenura era finita; o, quantomeno, sospesa.
In quel momento Rei aveva voglia di rilassarsi e di tornare al suo villaggio. Aveva voglia di risentire l'odore dei ravioli al vapore, il suono della musica cinese, le risate dei bambini; i suoi amici d'infanzia.
Amici.
Ebbe un tuffo al cuore, quando i suoi pensieri furono sovrastati da un paio di grandi occhi color topazio.
Voleva rivedere tutti. Ma, in particolare, una persona, che gli mancava più delle altre. Un paio d'anni prima, lei aveva avuto il coraggio di rivelargli i suoi sentimenti. Sperava che essi non fossero cambiati. Sperava, egoisticamente, che lei lo amasse ancora, e che lo aspettasse. Aveva il terrore che potesse non essere così. A maggior ragione, Rei doveva partire.
Si diresse in soggiorno, dove Takao ronfava sul divano, il Prof scribacchiava sulla tastiera del suo portatile e Max e Kei giocavano a carte. Sbatté la porta scorrevole con tanta forza che Takao sussultò, svegliandosi, e quattro paia di occhi lo fissarono perplessi. L'espressione seria di Rei si dilatò in un sorriso sereno. "Preparatevi. Domani pomeriggio ci aspetta l'aereo per la Cina"
Non permise a nessuno di ribattere, sparendo in camera sua per preparare i bagagli.


"Avanti" mugolò, troppo indaffarato a riempire la valigia. Kei fece il suo ingresso nella stanza e rimase a guardarlo mentre sbuffava per chiudere il borsone. "Scusa, ma cosa hai messo lì dentro?"
Rei scrollò le spalle. "Tutti i vestiti che ho comprato in Europa e...vari accessori"
Kei abbassò un sopracciglio. "Dai, sieditici su. La chiudo io"
Rei ubbidì e con uno strattone Kei tirò la cerniera. "Come mai tutta questa fretta? C'entra per caso una ragazzina dall'aspetto felino?" "Eh?!" Rei finse di stupirsi anche se sapeva perfettamente che Kei aveva centrato il punto. "L'amore ti rende stupido" commentò con deliziosa indifferenza.
Rei si mostrò leggermente irritato. "Quando ti innamorerai, potrai capire"
"Tsk. Anche io sono innamorato di una persona. Però, forse, è comprensibile che tu sia così frenetico. È da tanto che non la vedi"
Rei non sapeva se essere più stupito perchè stava facendo la figura del dodicenne cotto o perchè Kei aveva appena detto di essere...innamorato?! Aveva sentito bene?
"Il gelido Kei scaldato dall'amore...incredibile" "E' inutile che aggiunga altro. Non ti dirò di chi si tratta" borbottò, pentito di aver parlato troppo. "Vado a fare la valigia" disse sparendo sotto lo sguardo divertito di Rei.

 

"Quindi passeremo tre settimane al villaggio di Rei! Che bello, sarà una vacanza stupenda!" esultò Takao, che poco prima, ancora impastato di sonno, non era stato sicuro di aver capito bene.
"Lai è già indaffaratissimo. Preparerà un banchetto simile a quello di un matrimonio. Dopotutto, l'ho nominato capo tribù in mia assenza. L'ospitalità e l'accoglienza sono i pilastri delle nostre tradizioni" Rei parlava animatamente, con gli occhi che gli brillavano.

 

 

"Mi raccomando. NON dite niente a Mao. Non deve sapere nulla, neanche che arrivano degli ospiti. Sapete tutti quanto ci tenga a Rei. Sarà una sorpresa. I ragazzi arrivano domani sera. Mi fido di voi"
Tutti annuirono, promettendo fedeltà a Lai; Mao dormiva profondamente, ignara di tutto.
Un giovane dagli occhi di ghiaccio si incupì.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo Due ***


"Chissà se al villaggio c'è qualche nuovo Blader da sfidare...il mio Dragoon ha voglia di sgranchirsi un po'!" "Non preoccuparti, Takao, in tanti vorranno sfidare il campione del mondo. È un onore battersi con un avversario forte come te"
Takao si allargò in un sorrisone. "Cercherò di essere magnanimo" "Oppure ti sfiderò io, e ti distruggerò" commentò Kei. "Uuuh, che paura!!" Takao gli fece una linguaccia. "Il solito bamboccio" ghignò Kei. Rei li guardò entrambi e stentava a credere che Kei potesse essere innamorato. Ma Rei non era sciocco.
Era interessante che Kei cercasse di attirare l'attenzione di Takao con una frecciatina ogni volta che ne aveva l'occasione.
Rei era stupefatto.


Lai, Gao e Kiki accolsero i BBA con grande calore, aiutandoli a trasportare i bagagli su un pullmino giunto apposta per loro. Rei si guardò più volte intorno cercando di non far notare che cercava Mao; ma lei non c'era.
Era bizzarro che Mao non avesse voluto salutarlo all'aeroporto.
"Vi trovo in forma, ragazzi. Ho paura che qui ingrasserete parecchio" disse Lai ridacchiando. Takao e Max non vedevano l'ora di abbuffarsi.
Dopo mezz'ora, Rei scorse con sollievo le case del villaggio in mezzo agli arbusti verdissimi.
Saltarono giù e Lai si sbrigò a condurli nelle loro stanze. "Lo spazio non è molto. Abbiamo allestito due camere, una per due persone e una per tre. È un problema?" "Io prendo quella da due. Meno gente c'è, più spazio ho" bofonchiò Kei. "Allora verrò io a darti fastidio!" sghignazzò Takao dandogli un pugno sul braccio. "Fantastico...tanto valeva dormire in un asilo nido"
Max scoppiò a ridere. "Well, Professor K, Rei...let's go!" "Ah, se volete, potete accedere alle terme per rilassarvi prima di cena" "Hai il coraggio di definirla cena?" osservò Kiki. Lai gli disse di sparire e tutti risero.

"Ah, che meraviglia..." esalò Takao immergendosi nell'acqua calda delle terme accostate al villaggio. Kei stava lontanissimo da lui. Max continuava a tuffarsi e a fare capriole sott'acqua mentre il Prof si lamentava degli schizzi. "Rei, che c'è? Sei muto da quando siamo arrivati..." disse Takao lievemente preoccupato. "Ah, no...sono solo un po' stanco. Non ho dormito molto"
Ricevette un'occhiata eloquente da parte di Kei ma la ignorò. Si sarebbe tagliato un braccio piuttosto che ammettere davanti a tutti che non sapeva dove fosse Mao e moriva dalla voglia di vederla. Kei lo sapeva; sapeva anche che gli conveniva stare zitto, dal momento che Rei aveva capito che la persona di cui il bel russo era innamorato era Takao.
Più tardi, Rei indossò un completo formato da casacca e pantaloni neri, e scarpette tipicamente cinesi. Aveva una fascia uguale a quella che portava solitamente, con il simbolo dello yin e lo yang al centro, ma era nera. Chissà perchè stava prestando tanta attenzione al suo aspetto esteriore.
Si guardò allo specchio e non poté credere di essere arrossito.

"Lai" tuonò la voce di sua sorella. "...sì?" "Adesso mi spieghi perchè mi hai comprato un vestito nuovo e perchè vuoi che lo indossi stasera. E perchè vuoi che mi faccia bella"
Il suo tono non ammetteva repliche. "Inoltre, c'è una grande confusione da qualche giorno. Cosa diamine sta succedendo?" "Abbiamo...degli ospiti" disse lui volendo mangiarsi la lingua. "Ospiti? E chi sarebbero?" "Questo non te lo posso dire. Non insistere" disse perentorio. Mao sapeva che avrebbe potuto torturarlo, ma la sua bocca sarebbe rimasta chiusa. Dunque andò a prepararsi.
Quell'abito era stupendo. Non ricordava di averne indossati di così belli.


I BBA e Mao entrarono nella sala da pranzo nello stesso istanti.
Tutti i commensali -praticamente, l'intero villaggio accorso per accogliere il loro capo- tacquero improvvisamente. Rei stava chiacchierando con Takao e Max; vide Lai spingere qualcuno a farsi avanti. La persona in questione si fermò a breve distanza da lui.
Rei rimase senza fiato, così come Mao.




Mi spiace, è un po' corto...ma continuate a seguire la fanfiction! Grazie per le recensioni :)

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo Tre ***


-Mao...-
In due anni, anzi, in uno, da quando si erano rivisti in Russia, era diventata così bella ed elegante?
I capelli erano legati in una morbida e fluente coda che si sollevava a causa della brezza che entrava nel salone. Indossava un tipico abito cinese; attillato e bianco, con i bordi color oro, e con gigli perlacei ricamati sulla parte inferiore. Aveva il colletto alto e una piccola scollatura che Rei sfiorò con lo sguardo e deglutì, spostando subito l'attenzione dalla curva del suo seno. I profondi spacchi su entrambe le gambe non collaboravano a fargli pensare ad altro se non che era meravigliosa e sensuale. Mao non sembrava meno sorpresa, anzi: era come impietrita.
Dal canto suo, la ragazza non sentiva nulla se non i battiti impazziti del suo cuore e il proprio respiro irregolare. "Rei..." le sfuggì come fosse un sospiro disperato.
Era più bello di quanto si ricordasse: quel completo nero faceva risaltare il miele dei suoi occhi sempre attenti. Ora capiva tutto: Lai e gli altri avevano tenuto il segreto per lei. Lei non era nemmeno d'accordo nell'indossare un vestito così sofisticato. L'unica cosa che si era concessa, il suo accessorio preferito, era un cerchietto bianco con un paio di orecchie feline. Scorse gli altri membri dei BBA: informali ma molto eleganti anche loro.
Tornò su Rei. Le veniva da ridere. Altro che dimenticarlo: la distanza e il tempo non erano affatto riusciti a cancellare l'epica cotta che aveva per lui; al contrario, ne era perdutamente innamorata.
"Cosa...ci fai qui?" A quel punto, dopo secondi che durarono all'infinito, intervenne Lai.
"Staranno con noi per tre settimane. Scusami per non averti accennato nulla. Era una sorpresa" disse quasi imbarazzato. Mao la guardò come se fosse allucinata, confusa, trasognata. "Mao...è bello rivederti" le sorrise Rei, e il suo cuore capitolò, come sempre davanti a quel volto così caro e, ai suoi occhi, perfetto. "Ben...bentornato Rei" Fece un cenno a Takao e agli altri constatando che, seppur il suo cuore fosse occupato totalmente da Rei, anche Kei era bello come il sole, e si accorse di non essere l'unica a pensarlo, dato che più di una ragazzina in sala arrossiva fissandolo sognante.
"Bene, accomodiamoci e buon appetito a tutti!"

Takao non sapeva cosa prendere. Ravioli di gambi, al vapore, nuvole di drago con gamberi, involtini primavera, pastelle fritte, pollo alle mandorle, al limone e agli anacarsi: l'arte con cui ogni delizia era disposta gli provocava un aumento di acquolina. Non tardò a servirsi tutto quello che poteva. "Ma non ti vergogni? Possibile che tu sia totalmente privo di pudore?" osservò Kei disgustato dalla sua avidità. "Che problema c'è? Penso che Lai ci rimarrebbe male se non mangiassimo!" "In effetti, più mangiate, più saranno soddisfatti: altrimenti, penserebbero di aver preparato cose non buone" spiegò Rei divertito. In quel momento, Mao giunse con altri vassoi. "Mao...ma cosa fai, lavori?" le chiese Rei stupito. "Sto...solo dando una mano. Tu hai finito?" indicò il suo piatto ormai vuoto. "S-sì" Lei lo portò via. Rei la seguì con lo sguardo. A un tratto, la sua espressione si rabbuiò. Uno strano tipo l'aveva fermata e le aveva sussurrato qualcosa, ricevendo un timido sorriso in risposta. "Stai calmo, Rei. Le avrà fatto un complimento. Dovresti essere abituato al fatto che Mao non sia indifferente al genere maschile" disse il Prof tranquillamente. Rei non rispose. Certo che lo sapeva: ogni volta che Mao gareggiava o compariva in televisione, era seguita dal suo stuolo di fans adoranti e pazzi di lei. La sua bellezza era un'ulteriore arma per spingere l'avversario ad abbassare la guardia e consentirle di vincere. Era raro trovare qualcuno che resistesse agli occhi ipnotici di Mao e alla sua innata sensualità.
Ma quel tipo indugiava un po' troppo con lo sguardo sulle sue dolci curve. Rei non rammentava di averlo mai visto. Il caso volle che Lai raggiungesse il tizio in questione e lo conducesse proprio davanti a lui.
"Rei, devo presentarti Seth. È canadese e ha fatto richiesta di entrare come membro della tribù. Mi ha sfidato a BeyBlade e mi ha battuto: però il capo sei tu, e sei tu a dover decidere se va bene"
Rei lo squadrò; era un tipo alto, con i capelli chiarissimi, quasi bianchi, dai riflessi color lavanda, e occhi di un indaco ghiacciato.
"Sono onorato di fare la tua conoscenza, capo della tribù" disse con un piccolo inchino.
Mao arrivò portando una brocca d'acqua e Seth volse subito la sua attenzione visiva a lei. Rei si irrigidì. "Come mai vuoi entrare nella tribù della Tigre Bianca?" "Ho sempre avuto una grande passione per la Cina e le sue tradizioni, le ho studiate, imparando anche il mandarino. Ho seguito tutti i campionati di Bey, e non posso dimenticare che la squadra che più mi ha colpito era quella cinese. Ero affascinato dalla forza dei White Tigers e di ciò che raccontava Lai. La fase preliminare che aveva visto Lai contro te, Rei, mi ha spinto ad informarmi sulla vostra tribù; sono in Cina daun anno e mezzo e da poco mi sono fatto avanti perchè vorrei entrare nella vostra tribù"
Rei ascoltò attentamente, imponendosi di ignorare Mao e il suo profumo.
"Mi sembri determinato" "Ci ha...aiutato più volte coi bambini, è davvero in gamba. È anche un bravo Blader!" si intromise Mao. Seth le fece un cenno di gratitudine.
"Un Blader..." sussurrò Rei. "Seth. Ti propongo una sfida a BeyBlade. Un solo round. Se vinci, sei dentro; altrimenti, ti allenerai finché non sarai in grado di battermi"
Si aspettava almeno un po' di esitazione, invece Seth sorrise. "Accetto"
Rei grugnì a denti stretti. "Allora usciamo"
"Cosa...subito?!" fece Mao. "Non c'è problema, Mao. Non ho alcuna paura" disse Seth seguendo Rei all'esterno, dove era predisposta una grande plafoniera per le sfide di Bey.
Tutti accorsero fuori, Lai si propose come arbitro.
"Vediamo quanto sei forte" mormorò Rei preparando il suo Driger.

Posto un link per dare un'idea dell'abito indossato da Mao ^^ il modello è questo, immaginate solo una piccola scollatura sul decolleté. Grazie dei commenti!
----> http://ethahe.com/pictures/2/209-1.jpg

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo Quattro ***


Lai era in mezzo ai due sfidanti e teneva il braccio sollevato, pronto ad abbassarlo per dare il via.
"Tre, due, uno...pronti...lancio!"
Rei scagliò Driger con un urlo, mentre Seth, sorridendo, lasciò partire il suo BeyBlade color lilla. "Attacca, Driger!" Rei non aveva intenzione di scomodare la tigre per Seth, ma dovette ricredersi ben presto. "Sequoia!!" gridò Seth. Il centro del suo Bey scaturì una forte luce viola. Rei vide con sgomento una stranissima creatura crescere. Non era un animale. Era...
"Una sequoia! Un'enorme sequoia canadese!" strepitò il Professor K che digitava frenetico sul suo portatile. Era, infatti, un grandissimo albero dai rami estremamente lunghi e flessibili.
"Vai, Tigre Bianca!" Rei non esitò a chiamare la sua compagna, che giunse con un ruggito spaventoso. "Coraggio, addosso!" ordinò il bel cinese, e il Bey prese la rincorsa per poi buttarsi e graffiare la corteccia della sequoia. Il Bey di Seth sembrava subire gli attacchi, ma Seth non cessò di sorridere. "E' tutta qui la tua forza? Vai, Sequoia! Attacco avvolgente!"
L'albero iniziò ad agitare i rami. Improvvisamente, essi afferrarono la tigre e si intrecciarono, stringendo l'animale come fossero crudeli serpenti.
La tigre si sentiva soffocare. Driger faticava a mantenersi stabile e veloce. La sequoia stava stritolando il Bit di Rei, nonostante cercasse di liberarsene con le zampe.
"Attacca!" tuonò Seth. Sempre tenendolo in pugno, Sequoia attese un istante prima di piombargli addosso e buttarlo fuori. Driger cadde, immobile. Rei era esterrefatto. "Ma...ma..."
"Mi spiace, campione. Ho vinto io. Sono dentro"
Si girò verso Mao e le fece l'occhiolino. Mao era anche più stordita di Rei. Aveva perso...il suo cuore innamorato, vedendolo dispiaciuto, non poté fare a meno di rattristarsi.
"Complimenti" disse Rei. "Sei davvero forte. Sei degno della tribù" Seth annuì stringendogli la mano. Lui e tutti gli altri rientrarono.
"Rei...mi dispiace" gli disse Mao evidentemente mortificata. Erano rimasti soli, fuori, davanti alla porta. "E' solo un po' di stanchezza. Era da un po' che non disputavo un incontro di alto livello. Mi basterà ricominciare ad allenarmi seriamente, e lo sfiderò di nuovo. Ti va di darmi una mano?" le chiese. Mao era contentissima. La riteneva una brava blader, tanto da volere il suo aiuto per gli allenamenti!
"Ce...certo!" esclamò con vigore. "Grazie..."
Mao sussultò. La mano di Rei era salita per accarezzarle il viso. Rei trovò adorabile il rossore sparso sulle sue gote. Lo assalì un bruciante desiderio nello sfiorare, col gomito, la stoffa del vestito che abbracciava il seno. Si leccò lentamente le labbra, fissando la bella bocca di lei.
La vedeva, protesa versi di lui, esitante, con gli occhi velati. Stava per abbassarsi e baciarla, ma la porta si spalancò e Lai irruppe nel silenzio scandito solo dai loro respiri e dai grilli canterini.
"Ragazzi, volete...il dessert..." finì, sentendosi subito in colpa. Si morse il labbro inferiore.
Mao si allontanò da Rei, come se si fosse scottata. "S-sì..." e corse dentro, mentre il suo viso prendeva fuoco. Lai lanciò un'occhiata di scuse a Rei, che alzò la mano facendogli capire che non doveva preoccuparsi.
Diamine...le era stato così vicino, tanto da essere invas dal suo delicato e persistente profumo.
Aveva stampati nella mente i suoi occhi enormi e increduli, che si sarebbero chiusi se fosse riuscito a...
Scosse la testa e respirò profondamente. Guardò verso il proprio basso-ventre e rise sconsolato.
-Calmati, amico. Ti sei eccitato solo perchè stavo per baciarla?!-
Si costrinse a darsi una regolata. Non era proprio il caso di tornare in sala con una notevole erezione.

"Che strano, non mi aspettavo proprio che Rei perdesse!"
Takao si stese sul letto, mentre Kei usciva dal bagno, con addosso solo un paio di morbidi pantaloni versi. "Non puoi immaginare quanti bladers di talento ci siano al mondo, Takao, che magari non hanno avuto la fortuna di trovare una squadra per iscriversi ai campionati e dimostrare la loro forza. Penso che Rei abbia un po' sottovalutato Seth e, cosa più grave, era distratto" disse sedendosi sul materasso. "Distratto? E da cosa?"
Kei sospirò, decidendo che l'ingenuità di Takao era qualcosa di spaventoso.
"Takao, mi spieghi dove vivi? Le attenzione di Rei, da quando ci ha annunciato che saremmo venuti in Cina, sono rivolte a una persona. Una sola. E quella persona si chiama Mao Chen"
Takao lo guardò spalancando gli occhi e Kei rimase un istante stordito da quel grigio-blu sorprendente, per poi riprendere con tono aggressivo: "Non dirmi che non l'avevi capito! Solo un perfetto idiota potrebbe non accorgersi che quei due sono cotti l'una dell'altro! Mao è da sempre innamorata di Rei e anche lui, nonostante l'abbia sempre nascosto. E adesso c'è anche questo Seth" Guardò Takao ma la sua espressione gli comunicava che non aveva capito. "Ovviamente non hai neanche notato che Seth ci prova spudoratamente con Mao"
Takao si grattò la testa. "Un triangolo amoroso?" Kei sogghignò. "Può essere. Sarà interessante assistere agli sviluppi di questa situazione" Si sdraiò, mettendo le mani dietro la nuca.
Takao lo imitò, stranito. Kei lanciò un'ultima occhiata al ragazzo, per poi chiudere gli occhi.
Dal canto suo, Rei aveva esagerato; la sua gelosia lo aveva offuscato.
Poi osservò di nuovo Takao, già in viaggio verso Morfeo, e pensò che se qualcuno avesse cominciato a ronzargli intorno, si sarebbe irritato anche più del suo amico.


Lai vide la sorella dirigersi verso il suo letto, sciogliersi i capelli e lisciarsi la vestaglia bianca.
"Mao..." Lei entrò sotto le coperte e aspettò che parlasse. "Ti chiedo scusa per...prima"
"..perchè?" "Beh, insomma. Ti ho interrotto mentre eri con Rei e lui stava per..."
"Non...sarebbe successo nulla. Nulla. Lui aveva...boh, bevuto un po' troppo. Non lo so. Ma Rei mi vede come mi vedi tu. Mi vuole bene, sarebbe disposto a proteggermi e confortarmi; niente di più"
Lai girò gli occhi al cielo. "Mao. Ti avrebbe baciata, se non fossi arrivato io. E un ragazzo non bacia una ragazza se la considera una sorella o un'amica. Tu gli piaci"
Mao scrollò le spalle. Rei poteva essere rimasto colpito perchè lei quella sera era particolarmente affascinante. Non sapeva davvero come considerare il suo comportamento.
Augurò la buonanotte al fratello, ma faticò ad addormentarsi.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo Cinque ***



Quella notte, ci fu un prorompente temporale.
Takao sobbalzò a causa di un tuono. Ravanò nel cassetto del comodino per trovare il suo cellulare e vide che erano le tre.
Non amava i temporali, anzi, gli ricordavano troppo la notte in cui sua madre era stata portata in ospedale e non era più ritornata.
Si impose di calmarsi e si rintanò sotto le coperte.
Un altro tuono, una goccia di sudore lungo il collo. Ora aveva caldo. Saltò fuori dal letto e andò in bagno. Gli venne di nuovo freddo, e tornò a letto. Un altro tuono.
-Oh, cavolo!-
"La smetti di agitarti?" la voce di Kei lo spaventò a morte, facendolo impallidire. Non replicò, deglutendo. Kei sospirò. "Cos'hai?" "Niente" "Hai paura?" "Ma cosa dici?! Non sono un moccioso"
"Guarda che le paure non sono esclusive dei bambini" "Mpf. E va bene. I temporali non mi piacciono. Ma è tutto ok. Buonanotte"
Kei lo vide girarsi, poi tremare appena quando un fulmine squarciò il cielo.
"Takao. Vuoi venire qua?" Takao lo vide sollevare la coperta per invitarlo ad andare lì.
"Co-cosa? Sei matto? Vuoi che dorma con te?" "Non farti venire strane idee! Lo faccio solo perchè ti addormenti e la smetta di fare rumore!" urlò, forse con un po' troppa veemenza.
Takao posò i piedi sul pavimento e corse da lui. "Accidenti! Hai i piedi ghiacciati" "Scusa..."
Takao si voltò e Kei fissò la sua schiena. Takao profumava di sapone e deodorante. Voleva toccarlo, ma dopo qualche istante si accorse che si era addormentato e fu contento che si fosse calmato.
Ben presto, si assopì anche lui.

Un raggio di sole gli colpì il viso, e stropicciò gli occhi.
Poggiava su qualcosa di...solido. Niente di simile al cuscino. Si svegliò e vide che le sue mani poggiavano su quel qualcosa. Era caldo e si muoveva. Sollevò lo sguardo e avvampò.
Il volto di Kei era vicinissimo al suo. Era rilassato e, non l'avrebbe mai pensato, dolce come quello di un bambino. Takao, durante la notte, era finito con la faccia sul suo petto; respirò profondamente. Kei era davvero bellissimo. I suoi lineamenti erano perfetti. Perchè d'improvviso gli balenò per la testa che le sue labbra fossero invitanti? Si stava avvicinando a lui e anche se il cervello gli gridava di fermarsi, il suo corpo, guidato da un cuore palpitante, non ne voleva sapere.
"Perchè mi fissi?" Takao schizzò indietro. "Non ti stavo fissando! Mi sono appena svegliato"
Kei aprì gli occhi e incontrò il viso pulito e imporporato di Takao. Non voleva farsi scoprire, perchè quel calore condiviso con lui gli piaceva, e gli piacevano le sue mani e la sua guancia morbida sul petto. "Vado a vestirmi" borbottò Takao andandosene, anzi, fuggendo come una saetta.
Kei guardò l'impronta del suo corpo rimasta sul materasso e sorrise appena.

"Mao, vieni a giocare con noi? Vogliamo diventare forti come te!"
Una decina di bambini stringeva in mano un BeyBlade e un dispositivo di lancio.
Mao sorrise. "Certo, usciamo, vi insegnerò quello che so. Ognuno di voi diventerà un bravissimo blader."
Mao era veramente una brava maestra, paziente seppur ferma nei suoi richiami.
Vedendo un bambino che piangeva mentre raccoglieva il suo bey inerme, si intenerì e andò da lui.
"Pin...cosa c'è?" "Non...non riesco a far girare il mio Yon per più di un minuto...perchè?"
"Coraggio, lancialo" Pin, stupito, obbedì. Mao osservò prima lui e poi il bey. "Ho capito"
Si abbassò per parlargli. "Pin. Un BeyBlader non deve mai dare segno di cedimento. Deve essere forte e sempre concentrato. Il tuo Yon cade perchè le tue gambe tremano. Il bey non è una semplice trottola, ma un oggetto vivente che ascolta l'anima di chi lo guida. Il tuo cuore deve essere determinato e volenteroso, altrimenti il tuo bey rifletterà le tue paura. Fidati di te stesso"
Pin la ascoltò incantato, per poi annuire. Yon iniziò a ruotare più velocemente, e fece l'intero giro del giardino. "Complimenti Pin!"

"Lai...dov'è Rei?" "Non l'ho visto, in realtà" "Sta ancora dormendo profondamente. È molto strano, di solito è il più mattiniero" commentò Max con un sorriso allegro. "Doveva essere davvero esausto..." "Penso non abbia dormito molto, prima di partire"
Mao annuì e si diresse verso la stanza di Rei. Entrò in punta di piedi e il suo sguardo si addolcì.
Si avvicinò e, pur col cuore che le rimbombava nelle orecchie, si sedette sul capezzale.
Percorse con gli occhi la linea della sua mascella, del collo, dei pettorali e dell'addome.
Il sole, fortunato, lambiva la sua pelle chiara e apparentemente vellutata.
"Rei..." le sfuggì, leggero come un petalo al vento. Stette lì per qualche minuto, prima che lui si stiracchiasse e si svegliasse. A Rei parve un miraggio. Invece Mao era proprio davanti a lui, bella e in forma come sempre.
"Buon...buongiorno...che ore sono?" "Le dieci e mezza. Mi spiace averti disturbato, ma avevi detto che volevi allenarti. Se hai troppo sonno, però..." "No, no. Anzi, scusa tu per averti fatto aspettare. Arrivo subito"
Mao lo aspettò fuori. Rei stava raggiungendola, quando vide Seth avvicinarsi a lei. La salutò con enfasi e rimasero a chiacchierare. Non sopportava proprio la presenza di Seth insieme a Mao: Seth ci provava con lei e la cosa gli era proprio indigesta.
"Rei! Sei pronto?" esclamò Mao agitando la mano. Rei fulminò Seth. "Certo. Allora, iniziamo?"
"Va bene. Cominciamo a sgranchirci le gambe. Vediamo se riesci a prendermi"
Mao lanciò il suo Galux, che prese a ruotare spostandosi con una rapidità indescrivibile.
Rei sorrise e liberò Driger, che si sbrigò ad avanzare.
"Vai, Galux, continua così!" gridava Mao, che si sentiva incredibilmente rilassata: era sempre così, quando stava con Rei. Anche Rei era calmo, si divertiva molto con lei. Era un po' come tornare bambini, ma c'era la consapevolezza di essere cresciuti. E soli.
Rei avvertiva il forte sentimento di Mao ed era contento che lei non paresse interessata alle avances di Seth.
Quando terminarono, quella mattina, era già ora di pranzo. I bey si fermarono nello stesso istante e tornarono dai loro posessori.
"Non sei male. La prossima volta, combatteremo seriamente" "Ci sto"
Rimasero a guardarsi, per qualche secondi, ed entrambi ripensarono al quasi-bacio della sera prima.
Qualcuno, poco lontano, li osservava con espressione tutt'altro che contenta.


Takao uscì dal bagno.
Notò che Kei era già crollato nel sonno. Temeva però che, come quella mattina, in realtà fosse sveglio, e così si ordinava di smettere di guardarlo. Però...lo attraeva.
Da quando Kei gli interessava tanto?
Sicuramente, Takao sapeva che il suo rapporto con Kei era sempre stato diverso e particolare rispetto a quello con gli altri BBA. Il loro era una sorta di amore-odio, erano il sole e la pioggia, la chioma e le radici, che avevano bisogno, in quanto opposti, di completarsi a vicenda.
Takao fu turbato da quella constatazione. Lui aveva bisogno di Kei. Fin dall'inizio era stato così, e ancora di più dopo che Kei si era riunito ai BBA dopo averli abbandonati per la Borg.
-Kei...-
A quel punto, decise che non gli importava più se stesse dormendo o no.
Si accostò a lui, si abbassò e, rosso come una peonia, gli diede un piccolo bacio sulle labbra.
Corse immediatamente nel proprio letto.
Kei si toccò le labbra e sorrise.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo Sei ***


 

So che è da millenni che non aggiorno questa storia...anche se in realtà è già stata scritta tutta, ma sul mio quaderno...e ogni volta che mi costringevo a copiarla a pc mi scocciavo subito xD Comunque, adesso cercherò di impegnarmi per postarla tutta xD


 

Seth decise di farsi avanti con Mao. Gli era piaciuta fin da subito: aveva capito che c'era qualcosa tra lei e il capo tribù, ma era troppo combattivo per rinunciarci.

Una mattina la chiamò per parlarle, ma voleva essere sicuro che nessuno li ascoltasse, così la condusse fino a una radura deserta.

"Seth, perchè siamo qui?" gli chiese lei ignara dei suoi pensieri.

"Beh...devo dirti una cosa importante"

"Ti ascolto"

"Mao...ho capito che c'è un rapporto speciale tra te e Rei. Però, io non sono intenzionato ad arrendermi"

Mao parve più agitata. "Cosa..." "Tu mi piaci, Mao. Mi interessi e vorrei che fossi la mia fidanzata" Seguirono istanti di silenzio, prima che Mao replicasse.

"Que...questo non è possibile. Mi dispiace, Seth, ma io..." "Sei innamorata di Rei. Lo so. Ma non mi tirerò indietro. So che, per te, sarei meglio io. Lui potrebbe sposarti e farti diventare madre.

E poi? Il suo spirito d'avventura lo spingerebbe a lasciare la Cina, come ha già fatto, e ad abbandonarti. Io non lo farei: starei al tuo fianco per tutta la vita e tu impareresti ad amarmi. Io non potrei lasciarti per la sete di diventare un Blader più forte, perchè tu mi basteresti. Hai davvero intenzione di aspettarlo per tutta la vita? Di amarlo senza essere pienamente ricambiata?"

Mao era pietrificata, la sua testa era un vortice di frasi e ricordi, e il battito del suo cuore troppo veloce per poter ragionare e trovare una risposta logica.

Ma cosa poteva esserci di logico nel fatto che amasse Rei? Era sempre stata innamorata di lui. Sempre. Sapeva che esistevano le infatuazioni, ed erano attrazioni forti ma brevi. Non era il suo caso. Il suo sentimento non aveva accennato a diminuire, anzi, si era fortificato col tempo.

"Seth" si accorse che aveva la bocca secca, ma proseguì. "Non...non c'è speranza che io dimentichi Rei. Non l'ho fatto per tutto questo tempo e non lo farò mai"

Non lasciò che ribattesse. "Ora scusami, ma Rei mi aspetta per l'allenamento"

Gli voltò le spalle e si allontanò, tutt'altro che serena. Seth digrignò i denti. Arrendersi non rientrava nei suoi piani. Non avrebbe mai gettato la spugna.

-In amore e in guerra, tutto è lecito.-

 

"Scusami per il ritardo" Il tono privo di vitalità di Mao colpì Rei. "Ti senti bene?"

"Ce-certo. Coraggio, in posizione"

Rei la imitò, e quando Mao diede il via, lanciarono i BeyBlade.

"Attacco felino!" Mao non esitò a richiamare il suo enorme animale rosa e Rei fece lo stesso invocando la Tigre.

Il pensiero di Mao volò immediatamente alle parole di Seth. Chissà cosa avrebbe pensato Rei se avesse saputo che Seth era un suo pretendente...se avesse mostrato un po' di gelosia, lei avrebbe pensato che lui ci tenesse.

Ma, oltre al giochino della gelosia, era altro ciò che le interessava.

Faceva finta di ignorarle, ma le parole di Seth l'avevano scossa.

Era sicura del suo amore per Rei. Ma era disposta ad aspettarlo in eterno? A ricevere qualche briciola da lui ma mai niente di concreto e reale?

I suoi desideri di donna cominciavano a ruggire, così come ruggiva Galux.

Aveva bisogno di essere amata e protetta da vicino. Avrebbe atteso il ritorno di Rei: ma se poi lui avesse voluto partire di nuovo, che ne sarebbe stato di lei? La sensazione del suo cuore che presentava zone sempre vacanti era fastidiosa.

Rei aveva voluto baciarla. L'avrebbe fatto. Che fosse attirato da lei a causa dell'atmosfera romantica o di un bell'abito? Mao si sentì egoista, ma amare da sola non le bastava più, d'un tratto.

Immersa in questi cupi pensieri, stava arrivando a considerare il suo amore per Rei non tanto indistruttibile come aveva sempre creduto. Ma fu interrotta da un urto violentissimo.

Quando sollevò gli occhi, gemette per l'orrore.

Driger era piombato su Galux, che non riusciva a fare nulla perché lei, Mao, era troppo distratta. Lo vide accasciarsi ma, cosa più grave, alcuni pezzi si erano staccati.

"Galux!"

Rei non sapeva che fare. Di norma, Mao sarebbe riuscita a evitare l'attacco.

Perché si era lasciata cogliere di sorpresa? La vide raccogliere il Bey malridotto.

"Rei, perché sei stato così aggressivo?! Guarda com'è conciato..."

"M-ma...quell'attacco non mi sembrava così tremendo. Non è da te subire così!"

Mao sospirò. "Mi dispiace, Mao...non volevo romperlo"

"Ah...non importa. Si è rotto l'anello di attacco. Me ne costruirò un altro, anche se ci vorrà qualche tempo..."

Si alzò per andarsene ma Rei la fermò.

"A-aspetta. Dopotutto, il danno l'ho fatto io. Ti posso aiutare"

Mao non capiva, ma quando la portò dal Professor K tutto le fu chiaro.

"Rei, non vorrai mica..."

"Professore, pensi di riuscire a creare un nuovo anello d'attacco per Galux?"

Il Prof si lasciò consegnare la trottola e l'osservò per alcuni minuti.

"Sì, ce la faccio. Ma è un Bey che non conosco molto bene per cui...sarà pronto fra una settimana. Ti va bene?"

"Sì, sì...posso sempre utilizzare il mio vecchio Bey, anche se non posso applicargli il Bit Power"

Notando l'espressione preoccupata di Rei, gli sorrise: "Non preoccuparti, non è successo nulla di grave! Me la caverò anche senza il Bit!"

Scappò sotto l'occhiata perplessa del Prof e quella più carica di sentimento di Rei.

 

"Kei...non ti sembra che Mao e Rei oggi fossero un po' spenti?"

"Nh. È normale. Mao è preoccupata per Galux e Rei si sente in colpa per averlo rotto"

"Il Professor K è proprio forte. Si è offerto di ricostruirle l'anello d'attacco. Non tutti avrebbero accettato di aiutare qualcuno di un'altra squadra"

"Penso l'abbia fatto soprattutto per Rei. Se si fosse rifiutato, ci sarebbe rimasto davvero male"

"Mmh...ma quindi, se si amano, perché non si dichiarano?"

Kei sorrise. "Non è così semplice. Sono sicuro che a entrambi piacerebbe molto, ma hanno paura...dopotutto, Rei non starà qui in eterno e quando si dovranno salutare, soffriranno tantissimo"

Takao scrollò le spalle. "Non sono un grande esperto di problemi di cuore, ma mi sembra una sciocchezza non sfruttare il presente per paura del futuro. Dovrebbero godersi i momenti in cui possono stare insieme, invece di angosciarsi per quando non si vedranno"

Kei lo fissò a bocca aperta. Takao, di norma, non era molto acuto, ma sapeva fare certe affermazioni così profonde...e aveva ragione. Kei smise di pensare a Rei e Mao e si concentrò su se stesso.

Era innamorato di Takao. Doveva cogliere l'occasione per dirglielo, o tacere per paura di rompere la loro amicizia?

Si ricordò del piccolo bacio di Takao. E se nemmeno Takao provava semplice affetto nei suoi confronti?

Il flusso delle sue riflessioni venne interrotto da un cuscino che il compagno gli aveva lanciato in faccia.

"Che diavolo fai?!"

"Oooh, scusami, ma avevi una faccia così cupa!" esclamò ridendo.

Kei grugnì e gli tirò indietro il cuscino. "Quanto sei infantile?!"

"Ah, può darsi, ma almeno ti faccio divertire!"

Su questo, Kei non trovò nulla da ridere. Era vero, grazie a lui vivere era molto più facile.

Se qualche anno prima qualcuno gli avesse detto che un giovane lo avrebbe fatto innamorare grazie alla sua semplicità e forza d'animo, gli avrebbe riso in faccia con sarcasmo.

Eppure era tutto vero.

"Quindi, pensi davvero che sia necessario cogliere ogni opportunità per essere felici? Anche se la felicità dura per poco?"

Takao smise di ridere. Kei lo fissava attentamente.

"Sì"

Kei sentì un tuffo al cuore. Andò, lentamente, verso di lui e si sedette sul suo letto. Takao era incatenato dal suo sguardo e non fiatò nemmeno mentre lui si muoveva in avanti riducendo la distanza tra di loro. Anche se il suo respiro diventava sempre più corto e le guance colorate, non aveva alcun timore, ma solo un misto di ansia e curiosità.

Infine, le labbra di Kei sfiorarono le sue. Entrambi avevano gli occhi serrati e il cuore a mille, ma appena lo toccò, Kei fu pervaso da un'intensa emozione che lo fece gemere e Takao sussultò.

Kei sollevò la mano e la passò sulla sua guancia. Gli schioccò un bacio e si separò sorridendo.

Takao era sconvolto e, agli occhi di Kei, incredibilmente carino.

"L'hai detto tu di approfittarne..."

"Ma, io...Kei..."

"Se non vuoi, io non farò nulla. Ma se vuoi...lascia che ti baci...che ti tocchi..." mormorò sul suo collo, e lo sentì rabbrividire. Non voleva spaventarlo: voleva solo stare con lui.

Tracciò una scia di minuscoli baci sotto il mento e lungo la linea della mascella, respirando a pieni polmoni il suo profumo. Takao lo lasciò fare, anche se era totalmente irrigidiro.

"Rilassati. Non farò...niente di male"

Era troppo presto per consumare del tutto. Rimase a baciarlo per qualche minuto, sfiorandogli i fianchi e la pancia con la punta delle dita. Poi fece per alzarsi, ma Takao lo trattenne, balbettandogli di rimanere a dormire con lui.

Kei si tolse la maglietta e si infilò sotto le lenzuola, stringendo l'altro a sé, finché non si addormentarono.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo Sette ***


-Ma non posso smettere di amare Rei! È impossibile! Significherebbe...non avere più un senso per vivere! Non posso amare nessun altro. Nessun altro!-

L'acqua calda delle terme non riusciva a distengerle i nervi.

Le parole di Setj avevano tentato di mettere in discussione i suoi sentimenti. Ma il fatto che il pensiero di Rei le provocasse una dolce sensazione e, anche non avendolo vicino, sentiva la sua voce e il suo profumo tanto cari, significava che il suo cuore gli apparteneva irrimediabilmente. Seth non poteva fare nulla per cambiare tutto ciò. Non ce l'aveva fatta Lai, quando l'aveva obbligata a detestarlo per il suo presunto tradimento...era impossibile che smettesse di amarlo. Impossibile.

Udì un sottile fruscìo e drizzò tutta la sua attenzione. Che fosse un animale? O...

Il cuore le schizzò in gola, le ottenebrò il cervello e le azzerò la salivazione. Fissò con occhi sbarrati colui che era in piedi, poco distante da lei, con solo un asciugamano intorno ai fianchi.

Anche lui era basito.

Rei.

Mao si coprì istintivamente il petto con le mani.

Rei deglutì. Pensava non ci fosse nessuno. Invece c'era...lei. Nuda.

Oddio. L'acqua era così trasparente e limpida da non celare affatto la sua pelle ambrata.

Aveva i capelli raccolti in cima al capo, con alcuni ciuffi bagnati e appiccicati alle guance e al collo. Le ciglia sembravano più lunghe del solito e gli occhi più scuri.

"Dio, scusa...non credevo ci fossi..."

"Ah, no...vieni pure"

Non poteva credere di aver pronunciato simili parole. Si allontanò e volse lo sguardo, arrossendo, per permettergli di entrare.

"Come...stai?" chiese lui fissando il cielo. Lei era vicinissima. E nuda!

"Bene..." quasi non sentiva la propria voce, tanto il suo battito le vibrava nel petto. Nessuno le provocava un tale turbamento, o la riduceva senza parole: lei, che non si intimoriva mai, tremava come una foglia quando c'era Rei.

Certo, quella situazione era assai singolare.

Erano soli. Nudi. Immersi nell'acqua calda. In una tiepida serata di settembre.

-Chissà se lui si sente come me-

Cosa pensava lui, mentre lei era a pochi centimetri di distanza, senza vestiti -e perdutamente innamorata-?

Era attratto?

Si girò e lo trovò che la osservava con espressione indecifrabile. Avanzava verso di lei.

Mao indietreggiò, finendo con la schiena contro una roccia. Le mancava il respiro, aveva caldo e le girava la testa. Se lui l'avesse baciata, sarebbe morta per la felicità.

Improvvisamente, si sentì del tutto a proprio agio.

Amava Rei. Stare insieme a lui, vestita o nuda, era una cosa del tutto naturale.

-Gli appartengo. Qualunque cosa succeda tra di noi, è giusta. Stare con lui è normalissimo. Avere paura di mostrarmi senza vestiti significa aver paura di camminare o mangiare. Perché è la cosa più naturale del mondo-

Decise che non voleva aspettare una sua mossa. Camminò brevemente verso di lui e sollevò il braccio, per accarezzargli i capelli. Si sentiva piccola in confronto al suo corpo prestante ma non le importava. Si alzò in punta di piedi e, abbracciandogli il collo, premette le labbra sulle sue.

Rei poteva solo fissare il suo viso rilassato mentre lo baciava, la pelle bagnata e liscia e il seno che gli sfiorava il petto. Quando si rese conto che non era un sogno ma che Mao -la sua Mao!- era proprio lì e lo baciava, smise di pensare. Con un gemito, le palpebre si abbassarono e le circondò la vita per poi approfondire il bacio con un tocco vellutato di lingua che si introdusse nella bocca calda per trovare la sua, pronta e umida per seguirlo in una danza in cui solo i respiri facevano rumore.

A Mao non importava più nulla della propria nudità e si fece più ardita, stuzzicandolo mentre fingeva di ritirare la lingua e lui era costretto a inseguirla.

Le venne da ridere, ma Rei le fece intracciare le gambe intorno ai propri fianchi e sentì la sua erezione premerle contro la coscia e il sorriso si spense.

Era attratto da lei. Voleva lei! Sentì i propri seni gonfiarsi per il desiderio e lo stomaco contrarsi.

"Mao..." sospirò lui. "Non...so se riuscirò a trattenermi se continui a farmi le fusa..."
Rei pensava che fosse ancora presto. Per tutti e due: erano troppo giovani e anche se i suoi ormoni erano scatenati, riuscì a fermarsi. Si permise di toccare appena il rotondo perimetro di un seno e le sorrise.

"Usciamo?"

Lei annuì, tornando sulla Terra dopo aver viaggiato per tutto il firmamento grazie a lui e alle sue labbra.

Afferrò l'asciugamano e si alzò, avvolgendoselo addosso. Aveva le guance teneramente avvampate e non riusciva a trattenersi dal sorridere.

Quanto aveva atteso che lui la baciasse e la guardasse così intensamente!

"Mao" "Sì?"

Anche lui era uscito. Si accostò a lei e le diede un bacio sulla spalla, prendendole poi la mano e accarezzandole il palmo.

"Ti amo"

Fu come se fosse stata colpita in testa da un fulmine. Istintivamente, le sue piccole dita si strinsero attorno alla sua mano affusolata.

"Anch'io..." rispose incantata e incredula. Lui la costrinse a sollevare il viso e lei si perse nei suoi meravigliosi occhi di miele.

"Sei...la mia fidanzata?" fece imbarazzato. "Sempre..." a vederlo così bello e -poteva dirlo- suo, Mao lo abbracciò facendolo quasi cadere.

"Se sto sognando, non svegliarmi"

Lui la baciò una, due, tre volte, non credeva nemmeno lui che fosse tutto reale.

"Quando me ne andrò per il nuovo campionato, mi mancherai...da morire"

Lei gli fece cenno di non aggiungere altro.

"Io ti aspetterò. Per sempre"

Rei la baciò ancora prima che finisse la frase.

Gli venne in mente un'idea per rendere felice Mao e l'avrebbe realizzata la sera seguente, durante la festa di accoglienza dell'autunno.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo Otto ***


La serata non poteva essere più mite e piacevole e Lai ne fu estremamente contento.

Lungo tutto il villaggio erano state allestite bancarelle, banconi per mangiare e giochi per i bambini, oltre che alcune strutture per le sfide di Bey Blade, che era l'attività preferita da tutti.

Il palco sito nella radura principale sarebbe servito per i canti tradizionali di ringraziamento agli dèi, e di richiesta di un buon raccolto per resistere durante l'inverno.

C'era un brusio più che accentuato, i bambini non esitavano a giocare a Bey e, in disparte, i BBA osservavano quei pargoli con occhio divertito. In ognuno di quei bambini poteva nascondersi una futura stella e, chissà, un possibile campione.

Rei era abbastanza strano e distratto; non aveva prestato una particolare attenzione al suo abbigliamento. Camicia e polsini bianchi, pantaloni e scarpe neri, e la fascia rossa che portava sempre; forse, ciò che lo rendeva più diverso era un sorriso perennemente stampato in viso che lo illuminava tutto. Fu Kei il primo ad avvicinarsi per chiedergli come mai fosse così euforico.

"Non vedo l'ora di fare una cosa" rispose Rei quasi fremendo per l'impazienza.

"Qualcosa che ha a che fare con Mao?" suggerì l'altro con una punta di malizia.

Rei non rispose ma la sua espressione trionfale non accennò a diminuire. Fece un piccolo passo avanti e i suoi occhi si allargarono.

Kei seguì il suo sguardo e incontrò Mao che si dirigeva verso il suo innamorato.

Per Rei era come un miraggio. Indossava uno splendido vestito marrone, con bordi dorati, e su tutta la stoffa erano disegnate minuscole foglie color ocra, in perfetto stile autunnale.

I capelli erano raccolti in un'alta coda con un nastro ambrato.

I suoi begli occhi sorrisero automaticamente e salutò tutta la squadra dei BBA.

Rei le prese la mano e la strinse con enfasi. "Cavoli, ma...sei bellissima" le sussurrò ammirato.

"Anche tu non sei male" commentò, sminuendo il fatto che appena l'aveva visto, aveva faticato per non cedere sulle proprie ginocchia.

"Facciamo un giro?" le propose porgendole il braccio e lei annuì contenta.

"Sono sempre più dolci, i due piccioncini..." disse Max sornioni.

"E' giusto che approfittino di questi momenti" aggiunse Takao.

Guardò di sfuggita Kei e arrossì. Kei se ne accorse. Non era nella sua natura fare gesti sdolcinati o troppo affettuosi. Non sapeva nemmeno cosa fossero, lui e Takao. Ci doveva pensare, o semplicemente attendere il corso degli eventi.

Tuttavia, Kei chiese a Takao di fare una passeggiata, e Takao accettò volentieri.

Dietro Rei e Mao, invece, c'era Seth che li fissava con odio. Che fosse accaduto qualcosa tra quei due? Il loro modo di interagire era molto più esplicito e rilassato del giorno prima.

Seth stava bollendo di rabbia. Se quel Rei non fosse tornato, sicuramente avrebbe conquistato Mao. Lei era molto vulnerabile e, sotto la scorza di donna grintosa e volitiva, era molto più fragile di quanto non si credesse.

A quanto pareva, però, Rei le aveva detto qualcosa.

Che l'avesse baciata? Perché il viso di Mao rifletteva una gioia unica che solo una ragazza amante e amata poteva avere.

Era una cosa che non sopportava. Soprattutto, non tollerava la sconfitta. Vide le dita di Rei e Mao sfiorarsi, giocando con l'ingenuità e una chiara complicità, e l'ira gli montò in corpo.

 

Pan Mae cantava sul palco con la sua intensa e magnifica voce, in grado di raggiungere toni alti e bassi in maniera spettacolare. Quando terminò, fu accolta da uno scroscio di applausi interminabile. Rei si avvicinò a Pan Mae prima che cominciasse un altro brano e le sussurrò qualcosa all'orecchio. Lei sorrise e annuì, e gli porse il microfono. Nessuno sapeva cosa volesse fare.

"Cari membri della tribù della Tigre Bianca" iniziò con la sua voce vellutata.

"Sono molto felice di essere tornato tra la mia gente, accompagnato dai miei migliori amici. Questa è una serata fantastica. Anche se non starò qui ancora per molto, voglio dirvi che sono immensamente felice di avervi rivisti tutti. Lai, Gao, Kiki, Pan Mae...ma soprattutto, ora sono qua per dire una cosa molto importante. Tra di voi, c'è una persona. Una persona che è stata con me sempre, da quando ero un bambino ad ora, e mi ha accompagnato in ogni momento, anche se non fisicamente. La sua presente e i dolci ricordi che ho di lei non mi abbandonano mai. È la persona che amo. In quanto capo tribù, vorrei annunciare a tutti che finalmente siamo fidanzati. Io ti amo, Mao Chen, e ti giuro che quando finirà il prossimo mondiale di BeyBlade tornerò e ti sposerò"

Ci fu un silenzio assoluto. Improvvisamente, una Mao color cremisi e stordita venne accecata da una luce bianca. Tutti la fissarono, ma lei vedeva solo Rei, col microfono in mano.

Aveva annunciato il loro fidanzamento! Era ufficialmente la sua donna!

Scoppiò un fragore di fischi, battiti di mani e risate. Lai salì sul palco, insieme ai BBA, per congratularsi con l'amico. Rei prese la mano a Mao invitandola a raggiungerlo e lei lo fece, fino a che non gli fu di fronte. Kiki gridava e sghignazzava, imitato da Gao che non smetteva di ingozzarsi di patate dolci. Lai, il suo amato fratello, le accarezzò il viso e la abbracciò.

E poi lui.

La baciò sulla fronte e sulle labbra, sotto il boato di tutto il villaggio e i fischi di Max.

Solo una persona stava immobile, nel suo astio.

Seth strinse così forte la lattina di aranciata da piegarla.

Gliel'avrebbe fatta pagare. A tutti e due.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo Nove ***


"Che serata! Ho mangiato più di quanto abbia fatto in tutta la mia vita!" esclamò Takao picchiettando con le dita sulla propria pancia.

"Io te l'avevo detto di non esagerare" borbottò Kei.

"Tu non imparerai mai a farti una risata, vero?!"

Kei lo ignorò. Ripensò a ciò che aveva fatto Rei: anche se non amava gesti tanto eclatanti, da una parte ammirava il coraggio che aveva dimostrato, fino a poco tempo prima non aveva ammesso nemmeno a se stesso di amare Mao, ed ora era riuscito a dichiararlo davanti a tutta la sua gente.

Certo, per Kei la sua situazione con Takao era un po' diversa, a partire dal fatto che erano due uomini. Non aveva la certezza che sarebbero stati accettati dalla squadra, dai fans, dai giornali. Erano preoccupazioni futili, Kei non aveva mai badato all'opinione altrui, ma era sicuro che per Takao non fosse così.

Takao uscì dal bagno con maglietta e pantaloncini, pronto ad andare a letto. Kei non si era mosso, sentiva le mani scivolose per il sudore e il cuore gli martellava fastidiosamente, impedendogli di rilassarsi.

"Kei, cos'hai? Perché rimani lì come un blocco di marmo?"

Kei guardò i suoi ingenui e sempre positivi occhi blu.

Si mordeva il labbro inferiore, che desiderava socchiudersi e lasciarsi sfuggire due parole.

Due piccole parole che avrebbero cambiato tutto.

"Kei...vuoi dirmi a cosa stai pensando?"

Gli venne da ridere. "Davvero vuoi saperlo?"

Takao non annuì, non rispose.

Kei ebbe un moto di stizza, poi lo raggiunse con due ampie falcate e lo baciò come fosse l'ultimo gesto della sua vita, tenendolo contro di sé con una mano sulla nuca.

Sollecitò le sue labbra con brevi tocchi, e un incendio si propagò in tutto il suo corpo quando Takao lo abbracciò, facendo aderire i loro corpi.

Kei si fece più ardito e insinuò, con tenerezza e decisione, la lingua fra le labbra schiuse e accoglienti del ragazzo.

Takao, se possibile, si strinse a lui maggiormente, sentendo con le mani i muscoli guizzanti della sua schiena, e rispondendo a ogni suo gesto con pari intensità.

Kei iniziò ad accarezzarlo; faceva scivolare le mani sul suo corpo, stordendolo con massaggi lenti e sensuali, che sembravano tracciare sentieri di fuoco ovunque, tanto che a Takao sfuggì un gemito. Kei si sentiva bene ma al tempo stesso era come frustrato: aveva una voglia smisurata di possederlo. Di affondare nel suo corpo e di riversare in lui tutto il suo desiderio.

Tuttavia, era consapevole del dolore che Takao avrebbe dovuto subire. Si separò leggermente.

"Pensi sia meglio...smetterla..." suggerì, faticando per spegnere quel fuoco che gli ardeva nel petto. "No..."

"C-come?"

Takao lo fissò con i suoi occhi blu e brillanti. "Non voglio smettere"

"Ma, Takao..."

Takao si lanciò per baciarlo e finì per cozzare i denti contro i suoi, ma Kei non ci badò, nuovamente rapito dalle sue morbide labbra.

Non poteva credere che Takao lo stesse spogliando, sovrastandolo con un colpo di reni.

Gli mordicchiò e gli succhiò il labbro inferiore, cosa che lo fece gemere sommessamente, e si ritrovò nudo e alla sua mercé.

Takao si umettò le labbra per poi tracciare una scia umida dalla sua bocca all'ombelico.

"Oddio...mi farai impazzire..."

Sull'orlo di perdere completamente la ragione, Kei lo bloccò e tornò sopra di lui.

"Kei?"

"Shh..."

Trascinandolo sotto le lenzuola, lo amò per tutta la notte.

 

 

Mao entrò nella sua stanza senza smettere di sorridere; la felicità era troppo grande per poterla celare. Tra le mani, stringeva il giglio che Rei le aveva regalato poco prima e l'aveva baciata augurandole la buonanotte.

Corse a metterlo in un vaso di vetro e poi si buttò sul letto sospirando per la gioia.

Aveva voglia di ridere, urlare, gettarsi nel fiume, divorare una torta al cioccolato...fare una cosa stupida, tanto era euforica in quel momento.

D'altra parte, si sentiva anche esausta e non aveva voglia di togliersi quel bellissimo vestito.

Appoggiò la guancia sul cuscino, rilassata, ma presto il suo stato d'animo cambiò.

"Buonasera, Mao"

Sobbalzò per lo spavento.

Cosa ci faceva lì Seth?

"Come...quando sei entrato?"

"Non è importante" disse con un tono che la raggelò.

"Desideri...qualcosa?" fece lei con un sorriso tirato.

Lui scrollò le spalle, e le lanciò uno sguardo che la fece rabbrividire.

"Sei molto bella stasera Mao"

Lei non lo ringraziò. Aveva una sensazione spiacevole che formicolava lungo la schiena, così si alzò.

"Sei arrabbiato?"

Ripensò che forse le parole di Rei avevano potuto ferirlo: purtroppo lei non l'avrebbe ricambiato, ma capiva che una persona innamorata potesse rimanere addoloratra dopo una dichiarazione tanto sentita. Seth non rispose.

La squadrò da capo a piedi, un lampo strano gli attraversò gli occhi violacei.

Mao non se ne accorse nemmeno.

Con uno scatto, Seth le fu addosso, le bloccò i polsi e iniziò a leccarle lascivamente il collo.

"Seth!" gridò senza fiato.

"Che...levati!"

Seth sembrava sordo, e la gettò sul materasso. Mao provò a fuggire, ma lui la sovrastò e la mano le toccò una coscia.

"Smettila..."

Per quanto si dimenasse, il perverso desiderio di Seth la teneva incollata al letto, e Mao si freddò sul posto quando cominciò a passare la lingua sul seno attraverso la stoffa.

Mao urlava, sconvolta, e inorridita di fronte all'ipotesi di Seth che l'avrebbe...presa, contro la sua volontà, e non avrebbe più avuto il coraggio di guardare suo fratello, né tantomeno Rei...

Poi, giunse il miracolo. Si sentì finalmente libera e, anche se con gli occhi pieni di lacrime, vide perfettamente Rei che aveva scaraventato Seth al suolo, seguito da un Lai furente, pronto a strangolarlo. Rei lo stava già uccidendo con gli occhi.

"Vuoi farmi fuori? Coraggio..." lo sfidò Seth asciugandosi un rivolo di sangue dal labbro.

"Non ho intenzione di avere sulla coscienza la tua schifosa vita. Ti batterò a BeyBlade e tu sparirai per sempre da qui"

"Sei così sicuro di battermi?"

"Se non riuscirà lui, lo farò io" ringhiò Lai.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo Dieci ***


Mao fissava Rei senza smettere di tremare.

Non era stata violentata, ma la sensazione delle mani e della bocca di Seth sul suo corpo era ancora viva. Si sentiva sporca e violata.

Aiutata dai compagni di Rei, si alzò e uscì per assistere alla sfida.

Lo sguardo di Rei era acceso e furibondo.

Quando aveva visto quel maledetto sopra Mao, mentre la toccava senza alcuna delicatezza, aveva avuto l'istinto di prenderlo a calci fino a fargli sputare sangue e denti, ed era sicuro che anche per Lai fosse stato così.

Aveva intenzione, quantomeno, di riversare il suo disprezzo del suo Bey.

Quando cominciò lo scontro, la Tigre Bianca uscì subito, furiosa quanto il suo possessore.

Seth chiamò Sequoia e attivò l'attacco avvolgente, che catturò l'animale di Rei.

"Ti stritolerò come l'altra volta, dopodiché mi prenderò la tua Mao. Non vedo l'ora di sentire il suo corpicino sotto di me..."

All'udire quella frase, il corpo di Rei si gonfiò.

Tutti videro i suoi occhi sbarrarsi, trattenne il respiro e si irrigidì come un blocco di pietra.

Immaginò Mao tra le braccia di quell'essere, la sua lingua lasciva su di lei...

"Adesso ti distruggo!!!" gridò a pieni polmoni.

Driger si alzò in aria, la Tigre si liberò con facilità dai rami dalla sequoia.

Infine, il bey grigio piombò veloce come un meteorite sulla trottola di Seth e la spaccò.

Del bey di Seth non rimase altro che un mucchio di pezzetti di plastica.

"Adesso sparisci. Non ti voglio mai più vedere, o ti ucciderò" tuonò gelido.

Nessuno l'aveva mai visto così serio. Anche Lai lo fulminò con rabbia.

Si era fidato di lui, e quel dannato aveva ripagato la sua gentilezza cercando di approfittare di Mao. Seth venne buttato fuori dalla tribù, tra commenti e insulti indignati.

Rei pensò solo a raggiungere Mao e ad abbracciarla. Lei scoppiò in singhiozzi, e il suo corpo venne riscaldato e confortato da lui, che le accarezzò i capelli lasciandola libera di sfogarsi.

Le sfiorò il braccio, marcato da un livido, e si sentì nuovamente invadere dalla rabbia.

Poi Mao sollevò il viso; lui non poté fare altro che baciarla, lei rispose quasi con disperazione, finalmente sicura del loro amore.

 

"Questi giorni sono passati davvero in fretta..." disse Lai dispiaciuto.

"Già. I momenti belli finiscono subito" aggiunse Rei.

Mao non disse niente. Sapeva che sarebbe tornato per lei, ma vedere il pullman che l'avrebbe condotto all'aeroporto e separato da lei le faceva male.

Lui glielo aveva ripetuto fino allo sfinimento, accarezzandola e baciandola, che l'avrebbe pensata sempre e avrebbe trovato il tempo per telefonarle.

Lei l'aveva abbracciato a lungo, godendosi il tepore e il profumo della sua pelle.

I pensieri della ragazza vennero interrotti dalla visione di Kei e Takao che si tenevano...per mano.

"Ragazzi...ma voi...?"

Erano tutti stupefatti. Takao fece spallucce.

"Questa vacanza è servita ad unire più di due cuori" sogghignò Lai come se il merito fosse stato tutto suo.

I BBA salirono sul bus, meno Rei, che rimase a salutare Mao.

"Tornerò tra qualche tempo. Pensi che vorrai...sposarmi?"

Mao lo vide trafficare nella tasca, e si ritrovò l'anulare sinistro ornato con un semplice anello bianco.

"Sì...mille volte sì" sussurrò commossa.

Rei la baciò a lungo, felice oltre misura.

 

Tre anni dopo

 

Sulla porta della casa di Rei e Mao, faceva bella mostra un dolcissimo fiocco rosa su cui era incisa una piccola parola.

Rin.

 

FINE

 

Ops...finalmente sono riuscita a postare tutti i capitoli =)

Ringrazio chi ha commentato:

Lily_92, Midori_Kitsune, Enjio, Darkdan Lele Bezarius, sa92.

E a chi ha avuto la pazienza di seguire anche senza recensire.

Ciau *_* 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=612828