Il piccolo Naruto alla riscossa

di EuphieKai
(/viewuser.php?uid=143468)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'8 dicembre in casa Namikaze ***
Capitolo 2: *** Mi dai un abbraccio? ***
Capitolo 3: *** Papi,perché queste caramelle non scoppiano? ***
Capitolo 4: *** Il più bel compleanno ***
Capitolo 5: *** Povero Minato! Naruto e il gelato. ***



Capitolo 1
*** L'8 dicembre in casa Namikaze ***


Quella mattina in casa Namikaze si respirava un’aria diversa:era l’ora di fare l’albero di Natale! 
Naruto amava il Natale soprattutto i regali. 
Quella mattina Naruto era da solo con il padre che stava cercando lo scatolo con l’albero FINTO di Natale,le palline e le varie decorazioni. 
“Dai Naruto,aiutami a fare l’albero così facciamo una sorpresa alla mamma”disse cominciando ad aprire gli scatoloni. 
Minato cercò le luci nello scatolo e cominciò a metterle sull’albero e Naruto, guardandolo con il visino dolce e paffuto e gli occhi grandi e azzurri che si ritrovava,disse: “E io?”  
“Tesoro dopo ti passo le palline che tu metterai sull’albero,aspetta soltanto che finisca di mettere le luci”gli rispose il padre sorridendo. 
Erano passati dieci minuti,ma per Naruto erano ore che guardava suo padre che litigava con il mantello luminoso,mentre si interrogava di come fossero le palline che avrebbe dovuto mettere sull’albero. 
Naruto guardò il padre e poi lo scatolo,si diresse a gattoni vicino allo scatolo di palline,troppo alto per lui,così decise di arrampicarsi sul divano. 
“Quante ine!” disse allungando la manina nello scatolo per prendere almeno una delle palline colorate,ma si sporse troppo e cadde. 
“Avrei dovuto aspettarmelo da questo delinquente” sospirò Minato prendendo Naruto. 
“Tesoro ti sei fatto male?”domandò 
“No,no”rispose con la sua vocina,poi cominciò a sbattere le mani “di nuovo!” disse sorridendo. 
“Naruto aspetta un paio di minuti che finisco di mettere le luci e poi ti faccio prendere tutte le palline nello scatolo” gli propose Minato 
“No!Sei moscio!”rispose il piccolo 
“Tutto sua madre!”pensò prendendo Naruto in braccio e poggiandolo sul divano. 
 
Minato ricominciò a rimettere le luci e con un occhio sorvegliava Naruto che lo guardava tutto arrabbiato. 
“Adesso mettiamo le palline!”disse l’uomo e Naruto contento esclamò: “Sììììì” 
Minato e Naruto cominciarono a fare l’albero,e il bambino a gattoni prendeva ogni pallina e l’agganciava al ramo. 
“Papi,ina si è rotta!” disse il piccolo guardando tristemente il padre. 
“No,non si è rotta bisogna solo aggiustarla un po’ … vedi adesso è come nuova;vieni questa mettiamola in alto così la mamma subito la vede,è la sua preferita” 
Minato prese in braccio Naruto e misero la pallina e altre decorazioni,quel pomeriggio si divertirono moltissimo. 
Una volta finito l’albero,Minato  accese le luci  facendole vedere al figlio che rimase contento. 
Suonò il campanello della porta “E’ tornata mamma!”disse Naruto. 
“Aspettami qui,così le facciamo la sorpresa”disse il padre andando ad aprire. 
Naruto,però,non obbedì alle parole del padre e mentre guardava una luce disse: “Ero-sennin!” indicando una luce a forma di Babbo Natale;così si arrampicò sull’albero che gli cadde addosso. 
Minato e Kushina sentendo il rumore,si diressero nel soggiorno e ripescarono Naruto da sotto l’albero che contento disse: “Papi,perché non mi hai mai detto che nell’albero c’era  Ero-sennin?”

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Mi dai un abbraccio? ***


Naruto guardava con aria dubbiosa il padre che dall’altra parte della scrivania guardava tanti,ma tanti fogli bianchi,senza rivolgere uno sguardo a quello scricciolo di Naruto. 
Quella mattina Minato aveva portato con sé il figlio Naruto perché Kushina doveva andare Alla Riunione Internazionale Dei Mangiatori di Ramen e lei ovviamente,non poteva proprio perdersela,così a Minato era toccato il compito di sorvegliare Naruto. 
Naruto,per attirare l’attenzione del padre,fece vari tentativi. 
Regnava stranamente,il silenzio,si sentiva solo il vento che attraversava le foglie per scuoterle leggermente,l’ Hokage chiuse gli occhi per godersi quella tranquillità …. “Ahhhh”cominciò a piangere Naruto che ruppe volontariamente quella tranquillità. 
“Naruto perché stai piangendo?”disse il padre avvicinandosi a lui. 
“Niente,avevo voglia di piangere”rispose il piccolo indifferente. 
“Meno male,credevo che non ti sentissi bene”disse ritornando alla sua scrivania. 
Naruto decise che i suo adorato papà non poteva cavarsela così per tutta la giornata. 
 
Dopo nemmeno cinque minuti Naruto cominciò a piangere di nuovo. 
“Che vuoi adesso?”domandò il padre. 
“Mi è caduto il ciuccio”fece il bambino come se non sapesse nulla. 
“Tieni il ciuccio Naruto e fai il bravo che ho da fare” disse ritornando al suo lavoro. 
Niente,nemmeno questa volta lo aveva fatto. 
 
Dopo una mezz’oretta circa,Naruto pianse di nuovo. 
“Naruto che c’è?”fece Minato 
 “Voglio stare in braccio!”replicò con le lacrime agli occhi. 
“Subito tesoro,perché non me lo hai detto prima?” 
Naruto contento batté le manine,ma vide il padre allontanarsi e chiamare: “Tsunade-sensei, può tenermi Naruto per un po’,fino a quando non si addormenta?” 
“Certo” disse una donna entrando nella stanza,aveva dei capelli biondi e lunghi e sembrava molto forte.A Naruto scesero le lacrime. 
“Piccino,ma quanto sei bello!”disse la donna prendendo in braccio Naruto “Vieni da Tsunade” 
 “No”rispose Naruto piangendo 
“E perché no?Dopo ti porto a fare un giro per Konoha ….” 
“No ho detto!Stai zitta brutta vecchia decrepita!”rispose Naruto. 
“Che cosa ha detto questo moccioso?A chi  ha dato della vecchia?”pensò la donna,che non si trattenne nel dare un pugno in testa al bambino.Ora Naruto piangeva per il dolore. 
“E’mai possibile che non stai mai tranquillo?”disse il padre portandosi una mano alla testa. 
 
Naruto pianse così tanto per quel colpo,che subito si addormentò per poi svegliarsi qualche ora più tardi:l’ora della pappa. 
Finalmente avrebbe avuto il padre per sé,ma non fu così. 
“Kakashi,ti dispiacerebbe guardarlo per un attimo mentre vado dai consiglieri a portargli questo foglio?” 
“Si figuri sensei,si prenda tutto il tempo che vuole!”rispose un ragazzo con una maschera che gli copriva quasi tutto il volto. 
“Cosa?Papi te ne vai di nuovo?Chi mi dà da mangiare?”domandò il piccolo sporgendosi dalla culla. 
“Mi dispiace il dovere mi chiama,fai il bravo questa volta!”rispose l’uomo uscendo. 
 
Kakashi prese in braccio Naruto e lo mise sulle sue gambe pronto per imboccarlo. 
“Mangio da solo,grazie!”disse Naruto prendendo il cucchiaio dalle mani di Kakashi,che guardava stupito il bambino che un secondo prima aveva detto che il padre doveva dargli da mangiare. 
“Lo sai che sei proprio brutto con questa maschera?Perché non te la togli,dato che ancora deve venire Carnevale?”Domandò Naruto al giovane ambu. 
“Mi piace e no credo di stare così male”rispose 
“Guardati allo specchio un po’ di più la mattina …” 
“Certo che non somigli proprio a tuo padre …. Più a tua madre per essere precisi,sei così piccolo e rispondi così,figuriamoci quando avrai la mia età!”rispose Kakashi imbarazzato portandosi il braccio dietro la testa. 
 
Naruto mangiò quasi tutto … sì quasi perché, non appena entrò il padre nella stanza,sfruttò  un momento di distrazione di Kakashi per buttargli un cucchiaio a dosso,sporcandolo. 
“Ops,non l’ho fatto opposta”disse Naruto con l’aria da falso innocente. 
Kakashi così fu costretto ad andare via e rimase da solo con il padre,finalmente. 
 
Naruto nel corso del pomeriggio fece di tutto per attirare l’attenzione del padre,ma senza successo. 
Era il momento di ritornare a casa e Minato andò vicino alla culla per prendere Naruto e riportarlo a casa,ma lui, con le braccia incrociate, fece no con la testa.  
“Non vuoi ritornare a casa con me?Ti ho fatto qualcosa?”domandò Minato 
Naruto lo guardò senza neppure rispondergli e,questa volta,fece sì con la testa. 
“Ti chiedo perdono per qualsiasi cosa abbia fatto,adesso possiamo andare?” disse cercando di farsi perdonare. 
“Non è abbastanza”Rispose con il broncio Naruto. 
“E che cos è che vuoi?” 
“Mi dai un abbraccio?”disse il bambino con gli occhi dolci. 
“E’ per questo motivo che non hai fatto che disturbarmi per tutto il giorno?” 
“Sì”disse facendo il movimento con la testa. 
Minato prese in braccio Naruto e abbracciati ritornarono a casa. 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Papi,perché queste caramelle non scoppiano? ***


Era scoccata la mezzanotte. 
Konoha era illuminata dai fuochi d’artificio,tutti gli abitanti chi in strada e chi dai balconi erano corsi fuori per vederli e festeggiare,tutti tranne il piccolo Naruto. 
Allo scoppio del primo petardo,il piccolo spaventato,ero corso nella camera dei genitori,si era messo a letto nascondendo la testa sotto il cuscino,per la paura del rumore dei botti. 
Suo padre Minato andò subito a cercarlo,e, una volta trovato, cercò di convincere Naruto a venire fuori. 
“Naru,vieni non mi dire che hai paura!” gli disse il padre. 
“No!Io non ho paura,ho solo sonno!”rispose il bambino. 
“Tesoro su vieni, ti tengo in braccio,se ti fa piacere,così se ti dovesse succedere qualcosa ti protegge il tuo adorato papà che ti ama tanto” 
“Dici davvero?Mi proteggi tu?” 
“Sì,adesso andiamo dalla mamma che ci sta aspettando”disse Minato allungando la mano a Naruto,che era ancora terrorizzato. 
“Va bene”rispose,afferrando la mano del padre. 
 
“Il mio ometto ha ancora paura dei fuochi di fine anno?”disse la mamma scompigliando i capelli di suo figlio. 
“No,Naruto è ometto grande non ha paura di queste cose,vero Naruto?” disse il padre con uno sguardo complice  rivolgendosi al bambino. 
“Sì … adesso mi  prendi in braccio … così vedo meglio?”rispose Naruto allungando le mani verso il padre.  
Il padre,non se lo fece ripetere due volte,afferrò Naruto e lo strinse forte a sé. 
 
Cominciarono a vedersi in cielo tanti fuochi d’artificio,tutti coloratissimi;Naruto strinse forte il padre che lo guardava con dolcezza. 
“Ma perché fanno così rumore,papà?” 
“Tesoro,fanno sempre questo rumore” 
“Ma che cosa sono?” 
“Fuochi,i fuochi d’artificio” rispose Minato guardando l’espressione alquanto perplessa di suo figlio. 
“Come posso farti capire … sono … caramelle” 
“Caramelle!?” Naruto lo osservò con grande sorpresa. 
“Sì,sono caramelle speciali che vengono lanciate per festeggiare … a te piacciono tanto le caramelle,vero Naruto?” 
“Sì,allora sono caramelle?Quella caramella è verde,ma io non l’ho mai mangiata ” disse Naruto indicando con il dito uno dei fuochi color verde. 
“Naruto quella è … al gusto menta,io non te le compro perché dici che non ti piacciono” 
“Fanno schifo alla menta!Allora quella lì è a fragola o ciliegia?” disse indicando un fuoco rosso. 
“Tu di che gusto vorresti che fosse?” 
“A ciliegia” 
“E allora è a ciliegia” 
“Papà quella è all’arancia o mandrino?” 
“All’arancia” 
“Non mi piace all’arancia!” 
“E’ allora al mandarino” 
Naruto passò il tempo dei fuochi d’artificio a chiamare il padre e farsi dire che gusto erano i fuochi,e Minato da bravo padre,non faceva altro che assecondarlo,fino a quando il bambino non si addormentò. 
Il giorno seguente,Minato e Kushina,erano stanchissimi perché, nonostante fossero andati a letto dopo l’una,quella maledettissima sveglia aveva avuto il coraggio di suonare,ma era stata distrutta al secondo Driin da un pugno di Kushina. Si alzarono dal letto e andarono a fare colorazione come tutte le mattine,quando entrò Naruto correndo, ancora con il pigiama. 
Prese la sedia,si arrampicò sul mobile e prese lo scatolo delle caramelle,che Kushina nascondeva dietro i pacchi di pasta. 
Prese alcune caramelle e andò fuori al balcone. 
I due genitori si guardarono con aria perplessa. 
Poi Naruto guardò il padre e disse: “Papi,perché queste caramelle non scoppiano?” 
Minato e Kushina scoppiarono a ridere,mentre il piccolo Naruto osservava le caramelle …. . 
 
 
BUON ANNO!!!!!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il più bel compleanno ***


Erano le sette di mattina e la famiglia Namikaze era in cucina a fare colazione. 
Kushina stava per andare in camera in Naruto per costringerlo ad alzarsi, dato che ogni mattina faceva tardi a lezione. 
La mattina del 25 Gennaio era diverso, era un giorno speciale. 
Naruto, per la prima volta arrivo puntuale, tutto contento andò ad abbracciare la mamma, ma questa prima di lasciare l’abbraccio del figlio gli sussurrò all’orecchio. 
“Shhh, non dire nulla mi raccomando!” 
“Mamma ma io…” 
“Promettimelo Naruto. Promettimi che non dirai nulla, e se lo farai niente ramen per una settimana, capito?” 
“Promesso” disse il bambino guardando la mamma con il broncio e con la paura di non avere il suo adorato ramen per una settimana. 
A Naruto così, non restò che accettare e dovette trattenersi dall’allegria di quel mattino. 
Fece finita che la madre non gli avesse detto nulla e andò anche ad abbracciare il padre che intanto controllava i documenti del giorno prima, alternando a ogni sguardo una tazzina di caffè bollente . 
Prima che il bambino potesse raggiungerlo, Minato si girò verso da lui, allargò le braccia per farsi abbracciare e per stringere il figlio. 
“Giorno papà!” esclamò il bambino lanciandosi tra le braccia del padre. 
“Buongiorno Naruto, è successo qualcosa di bello che oggi sei così contento?” 
“Sì, io ti volevo dire…” si interruppe il bambino vedendo la madre che da dietro le spalle di Minato gli faceva il gesto di stare zitto se avesse voluto mangiare il ramen.  
“Che c’è Naruto, cosa vuoi dirmi?” domandò dolcemente il padre. 
“Ah sì, ti volevo dire che … che … oggi è una bella giornata per portarmi al parco giochi!” 
“Naruto io devo andare a lavoro, e poi dove la vedi una bella giornata?Fa così freddo e sta per venire a piovere” 
“Allora … mi sono sbagliato, in camera mia mi era sembrato di vedere il sole!” rispose il bambino ridendo portandosi una mano dietro alla testa. 
Naruto si sedette così vicino al padre e aspettò la colazione. 
Kushina, con il grembiule sporco di cioccolata, servì la colazione a Naruto ch aveva cominciato a chiamarla insistentemente perché la mamma non si decideva a uscire dalla cucina. 
“Tesoro come mai hai il grembiule sporco di cioccolata?” domandò Minato che staccò gli occhi dal caffè e dai documenti, non appena sentì un dolce profumo provenire dalla moglie. 
“E’ stato Naruto, ieri, si è messo a giocare con quello che ha trovato il cucina e per sbaglio mi ha rovesciato un cucchiaio di cioccolata in polvere” rise la madre per poi sparire in un lampo di nuovo in cucina.  
Minato sorrise e non disse nulla, si voltò verso Naruto che guardava arrabbiato nella direzione della cucina, della madre più precisamente. 
“Mezza volta che me ne sto tranquillo e non combino guai, lei mi incolpa per qualcosa che non ho fatto” si lamentò Naruto. 
“Dai non fare così la mamma non voleva fartene una colpa” 
“… E’ stata lei a buttarsi addosso la cioccolata quando cercava gli ingredienti per …”  
“Naruto!” lo chiamò Kushina uscendo dalla cucina. 
“Gli ingredienti per fare cosa?” domandò con aria interrogativa alternando lo sguardo dalla moglie al figlio. 
“Gli ingredienti … per fare il ramen tesoro!” rispose Kushina lanciando un’occhiataccia a Naruto. 
L’Hokage sorrise, prese i suoi documenti e si diresse verso la porta. 
“Allora io vado, ci vediamo stasera” li salutò Minato.
“Ciao e mi raccomando torna più tardi che puoi!” risposero Kushina e Naruto. 
 
“Mamma perché mi incolpi sempre, anche quando non faccio niente?” domandò il bambino con gli occhi lucidi. 
“Perché tu sei più credibile, mica posso dire che sono io” 
“E perché non puoi?” 
“Perché no, l’ho deciso io.Adesso su andiamo a preparare la torta!” lo incoraggiò Kushina portando con sé il bambino.  
“Mamma metti un altro po’ di questo e tre di questi, cinque di questi altri …” 
“Sì, adesso basta Naruto altrimenti, più che una torta, facciamo qualcosa che è peggio delle medicine!” 
Naruto agitò la testa in segno di disgusto. 
Quelle ore per Kushina furono tremende con Naruto che voleva mettere tutto quello che trovava nella torta di compleanno per il padre. 
“Mattiamo un altro po’ di questi così viene più bella” diceva Naruto. 
 
Dopo aver finito di preparare la torta, Kushina e il figlio cominciarono a preparare il salotto e chiamarono gli amici più stretti di Minato. 
Alle otto tutto era pronto, la torta era cotta, gli invitati c’erano tutti e ogni cosa era al suo posto, mancava solo il festeggiato: Minato. 
Kushina e Naruto andarono nella camera da letto e cominciarono a vestirsi e a prepararsi: tutto era perfetto e Minato era ancora ignaro di tutto. 
Gli invitati parlavano e mangiavano nel salotto, Naruto, essendo troppo piccolo per arrivare al tavolo, allungava la sua manina e alla cieca cercava qualcosa di buono da mangiare. 
Ogni tanto prendeva qualcosa di suo gradimento e altre volte era la stessa Kushina che faceva in modo che Naruto afferrasse qualche dolcetto. 
Erano le nove e  Minato non era ancora tornato.
“Mamma ma non era meglio se glielo dicevamo così  tornava prima?” 
“No tesoro, questa è una festa a sorpresa, ricordi?Quindi il papà non deve sapere nulla della festa fino a quando non arriva” 
Il bambino si diresse correndo verso la finestra per vedere se arrivava. 
Corse così veloce fra i tavoli e gli invitati, ma la sua disattenzione lo portò a scontrarsi con un bambino dai capelli scuri che se ne stava silenziosamente in un angolo della casa. 
“Ehi sati più attento idiota!” esclamò il bambino. 
“Scusa, aspetta a chi hai detto idiota?” replicò arrabbiato Naruto. 
“A te biondino, a chi se no?” rispose con indifferenza. 
“Cosa?” 
“Ehi bambini fermatevi, siamo ad una festa!Dai Sasuke non fare così, non lo ha fatto di proposito e poi lo sai che non voglio che tu dica queste cose, su chiedi scusa” 
Il bambino che, un attimo prima se ne stava tutto imbronciato in una angolo, sorrise non appena guardò il fratello maggiore che gli sorrideva e gli diceva di scusarsi. 
“E va bene fratellone, hai vinto tu: TI CHIEDO SCUSA BIONDINO” 
“Adesso va molto meglio, e tu puoi perdonare il mio fratellino?”rispose il fratello rivolgendosi a Naruto. 
“Sì, scusa non volevo venirti addosso” si scusò anche Naruto. 
“Adesso andiamo Sasuke la mamma si starà chiedendo dove siamo finiti” disse il fratello maggiore prendendo per la mano il bambino, e questo, prima di andarsene con il fratello, si rivolse a Naruto dicendogli : “A proposito io sono Sasuke, ci vediamo in accademia pasticcione!” 
“Sasuke!” lo riprese il fratello. 
“Scusa Itachi” 
Naruto gli fece una smorfia, ma un momento dopo desiderò di incontrarlo quando sarebbe andato all’accademia dei ninja per misurarsi con lui. 
“Gli farò vedere io!” pensò il bambino. 
 
Erano passate da un pezzo le nove e mezza, gli invitati cominciarono ad annoiarsi vedendo che il festeggiato non si faceva ancora vivo. 
Kushina era sul divano che parlava con Mikoto di cucina, ma l’attenzione della rossa era più sull’orologio della stanza che indicava l'ora a preoccuparla. Era strano Minato non le aveva detto che avrebbe fatto tardi. E se gli fosse successo qualcosa?No, non era possibile, lui era l’onorevole Quarto Hokage e nessuno nel Villaggio della Foglia poteva batterlo. Allora perché non ritornava a casa? 
Mikoto si  accorse della preoccupazione di Kushina, cercò di incoraggiarla dicendole che prima o poi sarebbe arrivato e che fosse normale che l’Hokage tornasse a casa tardi, in fondo il suo era una lavoro impegnativo.  
Kushina si tranquillizzò per un po’, ma poco più tardi la sua pazienza si esaurì, lei al contrario del marito ne aveva ben poca. 
Si alzò da dove era seduta e andò in direzione del telefono; fece il numero e attaccò la cornetta all’orecchio. 
Lui subito rispose e Kushina gli chiese il perché non tornasse. 
“Scusami tesoro, ma oggi mi hanno portato altri verbali e fascicoli che devo leggere e firmare per domani, mi sa che torno tardi anche stasera” si scusò Minato. 
“Non puoi!Stasera devi tornare prima, per una volta firma senza leggere oppure dici che li ha mangiati un cane, che hanno preso fuoco, li ha scarabocchiati Naruto ad esempio …” rispose la donna alzando il tono di voce. 
“Lo sai benissimo che non posso ….” 
“DEVI TORNARE PERCHE’ QUI TUTTI I TUOI AMICI TI ASPETTANO, IO E NARUTO ABBIAMO PREPARATO UNA TORTA BUONISSIMA E ORGANIZZATO TUTTO PER LA TUA FESTA A SORPRESA!” urlò Kushina stordendo dall’altra parte del telefono Minato, che allontanò subito la cornetta dall’orecchio. 
“Una festa a sorpresa per me?Grazie tesoro ma proprio non posso. Adesso devo attaccare, ci risentiamo”  si congedò l’Hokage. 
Kushina delusa, attaccò quando si sentì tirare da una parte del vestito. 
“Mamma, ma non era una festa a sorpresa?Hai fatto di tutto per non farmi parlare e adesso sei proprio tu che glielo dici?” domandò il bambino. 
“Sì tesoro hai ragione, ma tanto è inutile, stasera papà non verrà alla festa che gli abbiamo organizzato, mi dispiace” disse Kushina accarezzando i capelli di suo figlio prima di andare dagli ospiti per comunicare la notizia. 
Gli invitati ormai erano stanchi di aspettare, non fecero obiezione alle parole di Kushina e si diressero verso la porta per ritornare a casa. 
La mamma prese la torta, la ricoprì con la carta argentata e la mise nel forno. 
Naruto, seduto sullo scalino delle scale che portavano alle camere da letto, se ne stava tutto imbronciato con le lacrime agli occhi e ogni tanto tirava su con il naso. 
Kushina si avvicinò dolcemente e gli baciò il capo. 
“Amore dispiace anche a me, ma adesso andiamo a dormire” 
“Sì mamma” 
 
Era quasi la mezzanotte quando si sentì qualcuno aprire la porta con le chiavi. 
Minato stanchissimo, stava per dirigersi nella camera da letto quando la sua attenzione si spostò su luce proveniente dalla cucina; incuriosito si affacciò. 
“Auguri!” erano le voci di sua moglie e suo figlio che lo aspettavano con una torta, che non aveva più il bellissimo aspetto di quando l’avevano sfornata, con una candelina accesa nel mezzo. 
Minato, nonostante fosse abbastanza cresciuto, si commosse e andò ad abbracciarli. 
“Non dovevate aspettarmi” 
“Non preoccuparti, io e Naruto non riuscivamo a dormire perché avevamo fame” 
“Adesso capisco è per la vostra fame che siete qui, perché non avete mangiato la torta? Non mi dite che mentre gli altri mangiavano voi guardavate!” esclamò divertito Minato. 
“Ti sbagli noi abbiamo mangiato la torta alla festa , solo che io e Naruto la troviamo più buona quando ci sei tu!” commentò la madre. 
“Non è la stessa cosa se non ci sei, papà!” disse il bambino abbracciandolo. 
Minato, compiaciuto, diede un bacio a Naruto e Kushina e assaggiò la torta. 
“E’ buonissima!” disse sorridendo. 
Continuarono a festeggiare fino fino a quando Naruto non si addormentò sulla sedia. 
Il padre lo prese e lo portò nella sua stanza facondo attenzione perché non voleva svegliarlo dal suo sonno. 
“E’ stato il più bel compleanno della mia vita” sussurrò all'orecchio della moglie, dopo aver rimboccato le coperte a Naruto, per poi baciarla. 
 
 
Ciao a tutti! Ho scritto questa fic per ricordarvi che oggi è un giorno speciale: è appunto il compleanno di Minato. Spero che vi piaccia quest' altro episodio della loro vita insieme interamente dedicato a Leanan che precedentemente mi ha dedicato una sua fic molto bella che vi consiglio di leggere, che si intitola "Un Disegno Per Minato" <3

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Povero Minato! Naruto e il gelato. ***


Era una mattina normale in casa Namikaze, quando all’improvviso …
“Non ci posso credere!!” erano le urla di Kushina.
Le urla della donna svegliarono tutto il vicinato.
Kushina era ancora lì, fuori dall’abitazione, vicino alla cassetta della posta con qualcosa fra le dita.
Il marito, invece, era ancora a letto e non aveva la ben che minima intenzione di alzarsi, voleva rimanere lì sotto il calore delle coperte; un desiderio irrealizzabile per un Hokage che aveva sempre un mucchio di lavoro da fare …
Kushina, intanto, era ritornata in casa e si diresse in camera del marito.
Per la felicità, saltò addosso al povero Minato che stava dormendo, si svegliò e mezzo addormentato domandò alla moglie che cosa fosse successo, non la ricordava così allegra da quando gli avevano detto di aspettare un bambino.
“Guarda tesoro, guarda!” disse lei agitando il foglio.
“Che cos’è?”
“Leggi, leggi!”
Minato prese tra le mani quel foglio e lesse:
 
‘Gentile signora Namikaze,
lei è stata scelta come concorrente al programma +RAMEN +VINCI,
spero che parteciperà alla puntata di stasera dove in palio c’è una
bellissima crociera per tre persone.
Ovviamente la potrà vincere solo se supererà il record dello scorso
partecipante che era di 15 piatti di ramen.
Distinti saluti dalla redazione.’

 
Minato sorrise, era questo il motivo della gioia di sua moglie: partecipare ad un programma dove avrebbe mangiato tutto il ramen, piatto preferito della dolce consorte, gratis e in più poteva vincere un bel viaggio per tutti e tre.
“Ci pensi tesoro, sono stata sorteggiata chissà fra quanta gente, è fantastico!” disse la rossa abbracciando energicamente il marito.
“Vacci piano Kushina, così mi soffochi!”
“Dici?”
Kushina così, lasciò il marito, andò vicino all’armadio e cominciò a cercare tra i cassetti mettendo tutto a soqquadro.
Minato le espresse tutta sua la perplessità, non capiva davvero cosa stesse facendo.
“Sto cercando un vestito adatto per l’occasione, no?”
Minato scese dal letto, baciò la moglie e le sussurrò all’orecchio:
“Per me sei bellissima anche con gli stracci”
Kushina sorrise e abbracciò il marito.
“Già, chissà cosa penserà la gente della moglie dell’Hokage che va in televisione con gli stracci”
Si sorrisero, era tutto così romantico …
“Mammina, Naru fame!” disse un bambino piccolo dalla culla.
I due genitori però non volevano lasciarsi e continuarono a baciarsi appassionatamente …
Naruto, dato che nessuno si stava preoccupando per la sua fame irrefrenabile, si alzò e poggiò le manine sul bordo della culla, incominciando a protestare.
“Naru fame, fame, fame!” cominciò ad urlare mentre sbatteva i piedini sul materasso della culla e le mani.
“Aspetta Naruto, due minuti e lascio la mamma” rispose Minato mentre continuava a baciare la madre, alla quale non dispiacevano i baci del marito.
Al bambino però non interessava nulla che si stessero baciando, la sua fame era più importante di quello che facevano i genitori e per questo voleva tutte le attenzioni del mondo.
Naruto si arrabbiò nel vedere che il padre non lasciava la sua mamma, colei che gli dava da mangiare tutte le mattine, così prese il gigantesco orsetto di peluche che gli aveva regalato Kakashi e comincio a darlo in testa al padre.
“Fameeeeeeee!!!” diceva il piccolo battendo l’orsetto sempre più velocemente sulla testa del padre.
“Questa piccola peste mi sta picchiando con un orsetto” commentò Minato lasciando la moglie.
“Sìììì, pappa, pappa!” esclamò contento Naruto, era riuscito a staccarli finalmente.
“Hai vinto tesoro, vieni adesso ti preparo la pappa” disse la mamma prendendolo in braccio.
Kushina prese dolcemente il bambino e lo portò in cucina.
“Vinto!” disse al padre prima che uscisse con la mamma dalla stanza da letto.
Minato sospirò: era uguale a sua madre, ne era convinto al 100%.
 
Fecero colazione tutti insieme, Naruto si calmò subito quando la madre gli portò la pappa.
L’ Hokage, prese dei fogli e stava per andare a lavoro quando …
“Tesoro, dove te ne stai andando?” domandò Kushina.
“Dove vado tutte le mattine: a lavoro, nel mio ufficio pieno di scartoffie come queste, perché?”
“Dato che io devo andare in quel programma dovrai badare tu a Naruto fino a quando non torno”
“Cosa?Ma io devo lavorare …”
“E io devo partecipare al programma più bello che esista. Mi servono forze se dovrò battere il campione di ramen, non trovi?”
“Sì, certo, terrò io Naruto non preoccuparti”
“Grazie”
Kushina prese Naruto dal seggiolone e lo mise tra le braccia del marito.
“Giusto il tempo di prepararmi e me ne andrò, tu tieni Naruto fino a stasera che torno, ok?” 
Minato prese il bambino e sereno si diresse allo studio. Era contento di stare di più con il figlio, e non accettò l’incarico giusto per far piacere alla moglie, che lo avrebbe comunque costretto se non avesse accettato …
Naruto guardava con curiosità la faccia del genitore che sorrideva a tutte le persone del villaggio che lo salutavano, aveva un padre popolare in effetti.
La sua attenzione si spostò su un signore vestito di bianco …
“Gelati!” disse il signore mettendo una musichetta tipica dei gelatai; tutti i bambini corsero verso di lui e cominciarono ad ordinare i gelati.
Il gelataio prendeva i coni, ci metteva il gusto richiesto dai bambini e glieli dava.
I bambini prendevano il gelato e cominciavano a leccarlo, Naruto li guardava facendo gli occhioni.   
Nessuno però gli offrì il proprio gelato …
“Fameeee” urlò
“Di nuovo?” domandò il padre “Adesso hai mangiato”
“Gilato!!” diceva Naruto allungando le mani in direzione del gelataio.
“No, tu sei piccolo ti fa male!”
Quell’affermazione fece zittire il bambino per un po’ …
“Si è calmato, finalmente. Non credevo che mi desse subito ascolto” pensò Minato felice.
Naruto non era di questa opinione …
“Papi cattivooooo!!!!!!Cattivoooo!!!” Naruto urlò così forte che tutti i passanti si fermarono a guardare lui e il padre che, imbarazzato come non mai, si coprì il volto con una mano.
“Tieni” fu la voce del gelataio che offrì a Naruto un cono gelato.
“La ringrazio” disse Minato “Quanto le devo?”
“Niente, si figuri per il lavoro che fa per tutti noi …”
Minato guardò Naruto che leccava il gelato.
“Cosa devi dire tesoro?”
“Cosa devo dire papi?”
“Gra …”
“Grazie!”
Naruto, in braccio al padre,  cominciò a mangiare il gelato tutto contento.
Minato tirò un sospiro di sollievo, adesso Naruto se ne stava tranquillo tra le sue braccia senza combinare nessun guaio …. Fino a quando non sarebbe finito il gelato.
Si girò a guardare su figlio che mangiava, si divertì molto quando vide il suo faccino paffuto tutto sporco di gelato.  
Il padre prese un fazzoletto e cominciò a pulirlo.
“Naruto sei un mangione come tu madre” gli disse il padre mentre lo puliva.
“Ciao Minato”  lo salutavano i suoi amici ninja che lo vedevano.
“Ciao” rispondeva lui con un sorriso.
Gli amici ninja lo guardavano, poi si giravano dall’altra parte e ridevano.
Minato non riusciva proprio a capire il motivo di tutta quella ilarità …
Finalmente erano arrivata allo studio dell’Hokage.
“Papi gelato cucù” disse il bambino.
“Si sa che è finito, te lo sei mangiato tutto”
“No, no. Hai tu il mio gilato ….”
“Eh?Come ho io il tuo gelato?”
“Sì, sì, guarda”  disse il bambino indicando con il ditino la veste di Hokage.
“Oh no! Adesso ho capito perché se la stavano ridendo!”
La veste di Minato era tutta sporca del gelato di Naruto e non solo quella.
Non si era accorto che il gelato si era sciolto e in più Naruto aveva contribuito con le sue manine.
Adesso sulla sua veste di Hokage c’erano le impronte di quella peste, oltre alla solita scritta di “Quarto Hokage”.
“Papi colorato!!” diceva il bambino battendo le mani, continuando a sporcare Minato.
“Naru mi stai sporcando!Ritorna presto Kushina ”  
 
Continua …
 
 
Ciao! Allora se non si fosse capito, Minato non si era accorto che Naruto si era sporcato anche le mani a mangiare il gelato e neppure che il gelato si era sciolto finendogli addosso.
L’ ispirazione per questo capitolo mi è venuta circa l’altro giorno, quando ho visto le mie foto di quando ero bambina, mia madre mi  ha raccontato che usavo le mani per mangiare e mi sporcavo tutta proprio come ha fatto Naruto.  
La fic all’inizio, doveva essere un solo capitolo, ma dato che era molto lunga ho deciso di dividerla in capitoli che non saranno più di 2 o 3, spero che non vi dispiaccia sapere che per il continuo dovrete aspettare il prossimo aggiornamento.  
Fatemi sapere che cosa ne pensate dell’inizio se volete.
Baci <3
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=887675