Cinque Modi Per Impedire Al Tuo Amico Di Arruolarsi

di kait
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: La Decisione ***
Capitolo 2: *** Numero Uno - Sequestro Guardaroba ***
Capitolo 3: *** Numero Due: Prelevamento Fondi ***
Capitolo 4: *** Numero Tre: Aggressione Fittizia ***
Capitolo 5: *** Numero Quattro: Scambio di Identità ***
Capitolo 6: *** Numero Cinque: Chiedere ***
Capitolo 7: *** Epilogo: Controfferta ***



Capitolo 1
*** Prologo: La Decisione ***


Reenlisting Fic

Cinque modi per impedire al tuo amico di arruolarsi

Nota dell'autore: Benvenuti alla mia prima fanfiction a più capitoli. Il primo non è molto rivelatore, ma vi prometto che si arriverà presto al cuore della vicenda. La storia è ambientata dopo “L'ultimo saluto”, per cui ci troviamo di fronte ad uno Sherlock Holmes in pensione che ha appena risolto il caso Von Bork. Le indicazioni a cui mi sono attenuto sono: Watson non si è mai risposato e lavora a Londra, mentre Holmes vive nel Sussex. Qualunque errore nel canon è interamente colpa mia. Ringrazio medcat, regina delle beta, per avermi aiutato con questo primo capitolo, e Barbossa's Monkey per avermi dato una mano con le idee della storia. E sì, ne ho rubata una delle tue.

Disclaimer: Non possiedo nulla, eccetera eccetera.

Nota del traduttore: Ho trovato questa fanfiction incredibilmente comica e malinconica allo stesso tempo, e con uno stile molto raffinato. Tradurla è stato molto divertente! Ringrazio stupidpenname per avermi dato il permesso, e per avermi pietosamente aiutato per tutte quelle espressioni con cui non riuscivo a venire a capo. Spero che vi piacerà! Potete trovare l'originale in inglese a questo link: 
http://www.fanfiction.net/s/6155586/1/Five_Ways_to_Stop_a_Friend_from_Reenlisting


Prologo – La Decisione


Non avevo detto a Holmes che avevo intenzione di ri-arruolarmi. Questo può sembrare alquanto ridicolo, col senno di poi, ma il fatto è che stavo aspettando il momento giusto. Holmes possedeva il carattere più testardo che io abbia mai incontrato, ed ero certo che non avrebbe capito la mia decisione. Probabilmente non avrebbe voluto nemmeno sentirne parlare. Avrebbe sicuramente cercato di dissuadermi con un'infinità di ragioni: la mia età, la mia gamba, il fatto che avevo già adempito ai miei doveri verso il re e la patria almeno un migliaio di volte. Queste ragioni erano piuttosto ovvie, per me e per chiunque altro. Tuttavia, mentre la tensione aumentava sempre di più in tutto l'impero e sempre più giovani con le uniformi nuove di zecca marciavano per le strade davanti ai miei occhi, non potevo fare a meno di ripensare a quando anch'io ero stato uno di loro.

E a quanto poco sapevo, all'epoca, di quello che era in serbo per me.

Ciononostante, per un breve periodo di tempo ero riuscito a rimanere distaccato dalla realtà: ovvero dal fatto che dietro al prorompente panorama politico vi erano dei volti umani. Ma a quel punto il destino, così parve, decise di mandarmi un messaggio chiaro e tondo.


Stavo ritornando al mio studio dopo aver imbucato una lettera quando vidi un uomo che camminava verso di me. Era una delle molte nuove reclute che ho descritto poco fa. Una sacca al fianco sinistro, fucile sulla spalla destra e stivali lucidati fino all'impossibile. Avevo intenzione di superarlo, ma quando l'uomo mi arrivò vicino mi scrutò con aria interrogativa, per poi fermarmisi proprio davanti.

Ehilà! Che mi venga un colpo se non è il dottor Watson!”


Trasalii e indietreggiai leggermente per avere una visuale migliore dell'uomo che mi stava di fronte. Sicuramente aveva un'aria familiare, ma mi ci volle qualche secondo per identificare quegli occhi astuti e quel ghigno un po' sbilenco.

Wiggins!” esclamai quando finalmente ebbi l'illuminazione. Ero sorpreso di non averlo riconosciuto immediatamente. Ad essere onesti non vedevo la faccia di quel ragazzino – no, di quell'uomo – da anni, e anche allora era sempre stata nascosta sotto un bello strato di sporcizia e un berretto sudicio. Per le persone costrette a girarci intorno, mentre ci stringevamo le mani con entusiasmo e ci davamo cameratesche pacche sulle spalle, sarebbe stato impossibile immaginare che l'individuo in piedi di fronte a me una volta era un ladruncolo di strada. La sua pronuncia molto particolare era scomparsa con gli anni, trasformandosi in qualcosa di comprensibile, cosa che mi rattristò un poco. Aveva anche messo su un viso aperto e sbarbato di fresco e spalle squadrate, che lo facevano assomigliare ad un manifesto di reclutamento che avesse preso vita. Di certo non sembrava il tipo di persona capace di rubarti portafoglio, orologio e fazzoletto senza che tu neanche te ne accorgessi. Mi chiesi se aveva conservato quell'abilità.


Restammo lì a chiacchierare per Dio solo sa quanto tempo, con grande irritazione della gente che ci camminava intorno. Era magnifico vedere come il ragazzino che avevo incontrato per la prima volta a Baker Street, tanti anni prima, era cresciuto ed era diventato un adulto fatto e finito, con una vita che si era sviluppata al di là dello svolgere commissioni di natura legalmente dubbia per il mio amico. A quanto pareva la sua vita aveva subito una svolta drammatica quando era stato ingaggiato come marinaio sulla nave di un certo Capitano Vernert, che era venuto a far visita al fratello medico mentre era ormeggiato a Londra. Dopo aver lavorato duro per molti anni nel commercio delle spezie Wiggins aveva deciso di continuare sulla terraferma piuttosto che in mare, ed aveva avuto una discreta fortuna o, perlomeno, un impiego rispettabile. Mi raccontò di come aveva corteggiato la sua adorabile moglie Louise raccontandole che era proprio LUI il Wiggins di 'Uno studio in rosso'. Di come la piccola Sophie adorava le mie storie a tal punto che aveva divorato tutte le copie dello Strand in loro possesso. Di come Isaac si era rotto un braccio, qualche anno prima, quando suo fratello maggiore David l'aveva convinto ad unirsi a lui in una drammatica riproduzione di Reichenbach Falls sul tetto di casa, e di quando Ivy aveva perso il suo primo dentino e l'aveva lasciato cadere in mezzo alla strada, per poi uscire dai gangheri vedendo che suo padre non convocava Holmes per il caso seduta stante. Mentre il mio cervello tentava di assorbire tutte le informazioni che mi venivano scaraventate contro – Per amor del cielo! Wiggins? Sposato? Quattro figli? Certo che no! – riuscii a fare la domanda che mi ronzava in testa da un po' di tempo.


Bene, vedo che è entrato al servizio di Sua Maestà.” dissi, esitante. Wiggins si raddrizzò istintivamente, pieno di orgoglio patriottico.

Proprio così, Dottore. Ho intenzione di dare ai tedeschi una bella batosta quando verrà il momento. Louise non era affatto entusiasta all'idea, ma sa che questo è il dovere di ogni vero cittadino inglese.”

Mi sforzai di rivolgergli un sorriso d'incoraggiamento, ma dentro di me non potevo fare a meno di condividere le preoccupazioni della signora Wiggins.

Devo ammettere che sono curioso. Che cosa l'ha indotta ad arruolarsi? Ha detto che sua moglie era preoccupata per la sua decisione, quindi è stato qualcun altro a convincerla?”

Wiggins sollevò appena il mento, mentre un'espressione raggiante si diffondeva attraverso i suoi lineamenti.

Indirettamente sì, Dottore. Indirettamente.”

Chi?”

Lei, Dottore.”

Ebbi la sensazione che la mia lingua si fosse gonfiata a dismisura, occupando tutto lo spazio disponibile nella bocca. “Io?”

Proprio così, Dottore.” Sistemò la pistola in un'altra posizione e si appoggiò al muro con aria noncurante. “Vede, mi ricordo che quando ero solo un fattorino che aiutava lei e il signor Holmes nei casi, non riuscivo proprio a comprenderla.”

Davvero?”

Sì. Lei ha sempre coperto le spalle del signor Holmes, fin dall'inizio. Non importava se erano le tre del mattino o la gamba le faceva male o c'erano buone probabilità di farsi spaccare la testa da qualche malvivente, eccetera. Lei era sempre pronto con quella sua pistola, e lo seguiva nel bel mezzo della notte esattamente dove lui aveva bisogno che fosse. Io pensavo che lei fosse pazzo, a dir la verità. Ma poi, quando sono cresciuto un po', mi sono reso conto che lei aveva imparato ad agire in quel modo nell'esercito. Deve essere stato così. Se laggiù non avesse imparato a stare in guardia anche per i suoi compagni sareste stati uccisi tutti quanti, no? Proprio come me e tutti gli altri ragazzini di Baker Street. Lei era come noi. Finalmente lo capii. Fu allora che decisi che, se mai ci fosse stato bisogno, mi sarei arruolato anch'io nell'esercito.


Ero senza parole, incerto se essere lusingato o orripilato. Avevo sempre creduto che fosse Holmes quello che Wiggins idolatrava. Di certo l'aveva osservato molto attentamente da ragazzino, sempre traboccante d'ammirazione se ricordavo bene. Aveva osservato anche me con la stessa intensità? La stessa venerazione infantile? Come potevo aver avuto un simile effetto sulla vita di un giovane uomo senza rendermene minimamente conto? Simili pensieri vennero interrotti dalla risatina di Wiggins.


Vedo che l'ho messa in imbarazzo! Non si preoccupi di questo, Dottore. Spero solo di rendere fieri lei e il signor Holmes.” E con quest'ultima frase come commiato mi salutò riprendendo il suo cammino, e scomparve dalla mia vista prima che avessi il tempo di replicare. Se n'era andato, ed era molto probabile che non ci saremmo mai più rivisti. Sentii un'ondata di nausea che mi invadeva, e mi appoggiai al muro per sostenermi. Ero io la ragione per cui Wiggins si era arruolato? Ero sempre stato orgoglioso del servizio che avevo svolto a Maiwand, e non avevo mai smentito la mia identità di soldato. Era possibile che me ne fossi vantato senza accorgermene, proiettando una falsa immagine di valore e avventura su un ragazzo impressionabile? Ero io la ragione per cui un uomo avrebbe potuto essere ucciso, una moglie diventare vedova e dei bambini orfani?


Quella notte non riuscii a dormire. La mia mente era invasa da immagini di Wiggins, passate, presenti e future. Il ragazzino che scorrazzava al 221B di Baker Street nel 1887, l'uomo dall'uniforme immacolata che avevo incontrato quel giorno, e lo stesso uomo su un campo di battaglia lontano che moriva, emettendo un verso strozzato, grondante di fango e di sangue.


Quando la luce del giorno oltrepassò i vetri della finestra, illuminando le tende, avevo preso la mia decisione. Non potevo restarmene lì seduto a godermi una vita agiata sapendo che al di là della Manica degli uomini – no, dei ragazzi – venivano trucidati a migliaia. Non quando non avevo nessuno a cui provvedere. Non quando avevo le capacità per salvarli.

Ero deciso. Ero in pace.


Solo non sapevo come l'avrei detto a Holmes.

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Capitolo 2
*** Numero Uno - Sequestro Guardaroba ***


SherlK2

Cinque modi per impedire al tuo amico di arruolarsi



NdT: Grazie per le recensioni! Eventuali critiche o suggerimenti sulla traduzione sono sempre i benvenuti! Ed ora ecco a voi il primo capitolo, dove le cose iniziano a succedere...



Numero Uno – Sequestro Guardaroba


Dopo un lungo conflitto interiore presi una decisione. Prima mi sarei arruolato e poi l'avrei detto a Holmes.

Mi rendo conto, cari lettori, che potreste considerare questo mio proposito un atto di codardia, e probabilmente avreste ragione. Ma, di nuovo, voi non avete trascorso la maggior parte della vostra vita a stretto contatto con il signor Sherlock Holmes. Se l'aveste fatto, sapreste che le normali regole di comportamento previste dalla società non si applicano necessariamente per quanto riguarda la nostra amicizia – anche quando io vorrei tanto che fosse così. C'era il rischio estremamente concreto che, se avessi comunicato a Holmes le mie intenzioni la sera prima di recarmi all'ufficio di reclutamento, mi sarei svegliato la mattina dopo ammanettato al letto. Se invece l'avessi informato del mio arruolamento a cose fatte non avrebbe potuto fare più niente per fermarmi, se non inventare un qualche marchingegno Wellsiano1 per tornare indietro nel tempo.


Negli ultimi tempi Holmes era stato piuttosto impegnato. So molto poco a questo proposito, ma apparentemente la cattura di un agente segreto tedesco richiede la compilazione di una discreta quantità di scartoffie. Holmes aveva accettato con piacere il mio invito ad alloggiare nel mio appartamento a Londra fintantoché la faccenda non fosse sistemata, così non avrebbe avuto bisogno di andare avanti e indietro dal Sussex a Pall Mall. Tuttavia, tra i miei pazienti e i suoi doveri nei confronti di suo fratello e del governo (questa potrebbe essere una tautologia), era raro che riuscissimo ad incrociarci per più di mezz'ora. Ammetto che la situazione era seccante, non avendo visto il mio più caro amico per più di due anni. Ma quando usciva di casa, ogni mattina, Holmes mi rivolgeva sempre un sorrisetto dei suoi e prometteva che, non appena Mycroft avesse trovato ogni cosa 'fatta a suo gusto', avremmo avuto un bel po' di tempo per recuperare.

Quelle parole avevano su di me l'effetto della lama di un rasoio. Sapevo che ci sarebbe stato poco tempo per abbandonarsi ai ricordi prima che io fossi inviato al fronte.


Comunque, essendo la sua mente ancora focalizzata sugli ultimi dettagli del caso Von Bork, Holmes era fortunatamente cieco a tutto ciò che lo circondava. In condizioni normali avrebbe scoperto il mio imbarazzo in un istante, individuando gli indizi rivelatori sul mio viso e nel mio atteggiamento. Ma quella mente brillante era coinvolta in quest'ultimo caso fino all'ossessione. Probabilmente nemmeno essere colpito da un fulmine avrebbe attirato la sua attenzione. Era bello sapere che la sua permanenza al di là dell'Atlantico non l'aveva cambiato più di tanto.


Eppure, nonostante l'apparente cecità di Holmes, continuavo ad esitare. Accadeva che, non appena avevo un momento libero in cui avrei potuto andare all'ufficio di reclutamento, mi mettevo invece a fare qualcos'altro; qualche commissione, riordino di scartoffie e così via. Riflettendoci a posteriori immagino che fosse un vano tentativo di posticipare l'inevitabile pena che sarebbe certamente scaturita dal mio arruolamento. Nei due anni precedenti gli unici contatti che avevo avuto con Holmes erano avvenuti sotto forma di quattro lettere – tutte malconce, schizzate d'acqua e censurate all'estremo –, e non c'era stato giorno in cui io non avessi temuto per la sua vita. Avere il mio amico di nuovo in Inghilterra e poter vedere il suo viso ogni giorno anche solo per un momento era per me una gioia immensa. Era quasi come essere di nuovo a Baker Street. Spero che non verrò biasimato per aver voluto prolungare questo periodo il più possibile.


Circa una settimana dopo il mio incontro con Wiggins mi trascinai fino a casa dopo una visita serale a casa di un paziente, e lì trovai Holmes, seduto a gambe incrociate vicino al camino e circondato da caotiche pile di fogli. Sorrisi togliendomi cappello e cappotto.

Buonasera, Holmes” dissi, “Sono sorpreso di vederla sveglio. E tuttavia, dopo anni di convivenza, non so proprio perché dovrei.”

Holmes emise una risatina cupa. “Che lei ci creda o no, Watson, negli anni del mio declino ho finalmente cominciato a percepire le attrattive di una buona notte di sonno. L'essere in piedi a quest'ora non è tanto una scelta mia quanto di mio fratello. Proprio quando credevo che non potessero esserci altri banali e inutili documenti da firmare, ecco che uno degli amiconi di Mycroft appare misteriosamente con un'altra pila. È l'equivalente burocratico di una lunga e dolorosa tortura medioevale.”

Gli espressi le mie condoglianze. Lui le scacciò con un gesto della mano. “Molte grazie, Watson, ma anche questo passerà. Entro domani sera, per giunta.” Alzò la testa, lo sguardo fiammeggiante. “Perché entro domani spero finalmente di sistemare tutta la faccenda.”

Cercai di trattenermi dal sussultare, temendo che Holmes se ne sarebbe accorto. “Intende dire...” Feci una pausa. “Intende dire che avrà finalmente terminato l'indagine?”

Finita, spolverata, firmata in triplice copia e rinchiusa in qualche archivio umido senza vedere mai più la luce del giorno. Devo dire, Watson, che per una faccenda che desiderano far passare il più possibile sotto silenzio pretendono un'incredibile quantità di testimonianze scritte. Ah, ma tanto non è compito nostro chiederci il perché!”

Annuii, facendo del mio meglio per avere un'aria allegra. “Bene, allora sarà meglio che la lasci alla sua conclusione.” Appoggiai una mano sulla ringhiera e cominciai a salire le scale. “Buonanotte, Holmes.”

Buonanotte, Watson.” mi rispose, ma la sua voce era già distante mentre si concentrava di nuovo sui suoi documenti.


Chiusi la porta della mia camera da letto e ci appoggiai la testa contro. Sembrava proprio che il destino mi avesse forzato la mano ancora una volta. Sapevo che, non appena avesse terminato il caso, Holmes avrebbe sgomberato la sua mente da ogni cosa – Altermont, Von Bork, Mycroft, lo spionaggio, il suo periodo in America – e tutta l'energia che fino a quel momento aveva impiegato per raggiungere il suo obiettivo si sarebbe focalizzata su di me. Dalla sera successiva non ci sarebbe più stato nessun posto dove nascondermi.

Non c'era niente da fare. Mi sarei arruolato per prima cosa la mattina dopo. Non avevo alternative.


Mentirei se dicessi che dormii bene quella notte. Mentirei se dicessi che riuscii a dormire. Una descrizione più adeguata sarebbe che restai sdraiato sul letto con gli occhi chiusi fino all'alba.

Decisi di non muovermi dal letto finché non avessi sentito Holmes chiudere la porta d'ingresso uscendo. Non sopportavo l'idea di affrontarlo.

Non ricordo di essermi mai sentito tanto afflitto come quella mattina. Alla fine, fu la pura e semplice forza di volontà che mi spinse a scendere dal letto e a dirigermi verso l'armadio.

Forse non sarà così brutto come immagini, pensai tra me e me. Dopotutto è di Holmes che stiamo parlando. Quello che ha inciso V.R. sul muro del salotto a colpi di pistola, per amor del cielo. Se c'è un uomo che può comprendere il bisogno di fare il proprio dovere per la patria quello è sicuramente Holmes. Insomma, quando questa sera glielo dirai potrebbe persino non offendersi per questo tuo piccolo raggiro.

Scossi la testa. Non riuscivo nemmeno a imbrogliare me stesso. Se proprio dovevo immaginare che cosa ci riservava il futuro sarebbe stato questo: Holmes con ogni probabilità sarebbe stato furioso con me per il fatto che 'rischiavo la mia vita inutilmente', io avrei detto qualcosa di cui in seguito mi sarei pentito, lui sarebbe ripartito per il Sussex in collera e avremmo finito per non rivolgerci più la parola fino a che io non fossi partito per il fronte. A quel punto ci saremmo sentiti entrambi molto stupidi, e avremmo rimpianto di aver passato queste ultime settimane infuriati l'uno con l'altro invece che godendoci la reciproca compagnia. Potevo vedere questo scenario che prendeva forma sotto i miei occhi come tanti pezzi del domino, e non c'era nulla che potessi fare per impedirlo.

Con un pesante sospiro aprii l'armadio.

E lo trovai completamente vuoto.


Niente camice, calzini, pantaloni, scarpe, colletti, neppure una cravatta. Tutti i miei capi di abbigliamento erano scomparsi durante la notte.

Emisi un gemito. Holmes lo sapeva.

La prima sensazione che provai fu ovviamente sconvolgimento, subito rimpiazzato da rabbia. Come osava? Come osava cercare di controllare la mia vita, le mie decisioni, in maniera così infantile! E tuttavia, nascosta in profondità dietro la rabbia vi era anche un accenno di curiosità. Come aveva fatto a scoprirmi? Da quanto tempo era a conoscenza del mio piano? E come, in nome del cielo, era riuscito ad infilarsi in camera mia durante la notte e a svignarsela con il mio intero guardaroba senza che io me ne accorgessi?

Misi momentaneamente da parte questi interrogativi e cercai di valutare la situazione. Fortunatamente, la sera prima ero talmente in ansia per la mia sorte che non mi ero preoccupato di mettermi il pigiama. Tuttavia questo non mi avvantaggiava granché. Tutto quello che indossavo erano un paio di pantaloni sgualciti e la canottiera che il giorno prima portavo sotto la camicia. Non proprio il tipo di abiti che un uomo indosserebbe per cercare di entrare in un'istituzione tanto pignola sull'abbigliamento quanto l'esercito Britannico. Holmes si era fregato anche le mie scarpe, quindi avrei dovuto andarci scalzo.

Eppure ero determinato, forse persino più di prima. Sherlock Holmes poteva anche essere un'autorità per quanto riguardava i duelli d'astuzia con criminali e truffatori, ma io avevo vissuto con lui più a lungo di chiunque altro. L'avevo studiato approfonditamente e avevo narrato le sue gesta. Ufficiosamente ne ero il maggior esperto a livello mondiale. Se esisteva una persona con una sola possibilità di raggirare l'intelletto del più raffinato detective londinese (in pensione), beh, quello ero io.

Scesi in fretta al piano di sotto e mi diressi con decisione verso la libreria. Sicuramente Holmes mi aveva nascosto il portafoglio da qualche parte, ma forse non aveva trovato... Ha! Esatto. La sterlina che tenevo nascosta tra le pagine del mio diario medico era ancora lì. Mentre lo richiudevo e lo rimettevo al suo posto notai qualcosa sulla mia scrivania

Una lettera.

Mi avvicinai lentamente al tavolo, come se potesse contenere una qualche trappola esplosiva. Anche se lo ritenevo un po' eccessivo per i gusti di Holmes, non si poteva mai sapere che cosa avrebbe attirato il suo bizzarro senso dell'umorismo. Sollevai la busta con cautela. Era proprio da parte di Holmes, e diceva quanto segue:


Mio caro Watson,

sarò di ritorno questa sera alle sei. Sono certo che avremo molte cose di cui discutere. Mi sono preso la libertà di annullare tutti i suoi appuntamenti all'ambulatorio, spero che non le dispiaccia. Il pubblico ama che i suoi medici mantengano un certo livello di professionalità, e dubito che lei sarebbe in grado di darne un'immagine appropriata se insistesse a visitarli in pantaloni e canottiera. Se fossi in lei, passerei la giornata in casa in compagnia di una tazza di tè e di un buon libro.

Cordialmente,

Holmes


Scagliai via il biglietto come se fosse stato un ragno che avevo appena scoperto su una manica. Una tazza di tè e un libro, proprio! Stava deliberatamente cercando di sfidarmi, o aveva dimenticato la mia natura durante tutto questo tempo all'estero? Non m'importava. Se Holmes credeva che qualcosa di tanto triviale come un codice d'abbigliamento potesse impedirmi di fare ciò che ritenevo giusto, si sbagliava di grosso.



1NdT: l'autore si riferisce al racconto “La macchina del tempo” di H.G.Wells, pubblicato nel 1895.

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Capitolo 3
*** Numero Due: Prelevamento Fondi ***


ReenlistingFic 3

Cinque Modi Per Impedire Al Tuo Amico Di Arruolarsi



NdT: A voi il terzo capitolo! In cui Watson, che non si è arreso per niente, si arma di coraggio e tenta la fortuna fuori di casa!



Numero 2 – Prelevamento Fondi


L'aria mattutina era asciutta e pungente quando misi piede fuori dalla porta. Lo so per certo, perché avrei desiderato che ci fossero più indumenti tra me e quell'aria. Le strade erano già brulicanti di persone che si affrettavano da un impegno all'altro, come le api di uno dei preziosi alveari di Holmes. E tuttavia, nonostante avessero una gran fretta, questi londinesi indaffarati sembravano trovare abbastanza tempo per lanciarmi sguardi stupiti, curiosi e, occasionalmente, sdegnati. Io me li lasciavo scivolare addosso. Sapevo che dovevo avere un aspetto ridicolo. Non rasato, scalzo e mezzo svestito. E tuttavia ero molto più preoccupato per lo stato dei miei piedi che non per la mia dignità. Nonostante fosse una luminosa giornata estiva, infatti, il marciapiede era gelido, e trasformava quella che normalmente sarebbe stata una piacevole passeggiata per la città in un'ardua spedizione. Una o due volte cercai di chiamare una carrozza, ma nessuna si fermava per farmi salire – avevo un vago sospetto del perché. Promisi a me stesso che avrei trovato un modo adeguato per farla pagare a Holmes. Qualcosa di doloroso. Qualcosa di imbarazzante. Qualcosa che durasse a lungo...

I miei pensieri furono interrotti da qualcosa di piccolo che mi urtò contro un fianco, facendomi quasi perdere l'equilibrio. Guardai in basso e incontrai un paio di grandi occhi scuri


Il ragazzino che mi aveva urtato mi sorrise – un sorriso con più buchi che denti.

Scusi, signore.” disse, per poi girarmi intorno e proseguire per la sua strada. Se io fossi stato un uomo qualunque non avrei dato il minimo peso alla cosa. Tuttavia, anni di lavoro con Holmes e la sua banda di Irregolari mi avevano reso molto più diffidente verso i bambini rispetto ad un uomo qualunque. La mia mano si mosse all'istante verso la tasca. Proprio come pensavo. La mia moneta d'emergenza era scomparsa. Ruotai rapidamente su me stesso, scrutando la folla. Il mio assalitore passeggiava con noncuranza lungo la strada, fissandomi con un ghigno malandrino.

Ehi, tu!” gridai, ma avrei dovuto essere più furbo. Il ragazzino scomparve alla velocità del fulmine. Io scattai dietro di lui, scostando a gomitate i passanti che si trovavano sulla mia traiettoria.

Rabbrividisco all'idea di cosa avrebbe potuto pensare un qualunque mio conoscente se mi avesse visto quella mattina. Fortunatamente, con ogni probabilità non mi avrebbe riconosciuto. Avrebbe visto solo un individuo folle e dall'aspetto a malapena decente che inseguiva un moccioso per le strade di Londra.


L'inseguimento stesso doveva essere uno spettacolo niente male. Sembrava che l'intero universo fosse contro di me, e facesse di tutto per mettere il maggior numero di ostacoli tra me e il mio assalitore. Passeggini, venditori di giornali, carrozze, carretti – il ragazzino evitava e superava tutti questi ostacoli con facilità, lasciandomi sulla sua scia. Sfrecciava per le strade e attraverso il traffico ad un ritmo frenetico, correndo il rischio di essere calpestato da un cavallo in almeno tre occasioni. Un paio di volte credetti di averlo perso, ma poi riuscivo ad individuare la sua zazzera spettinata o un lembo della sua camicia in mezzo alla folla. Dopo circa un miglio di questo giocare al gatto e al topo (e non ero sicuro di quale dei due fosse il mio ruolo), vidi il briccone svoltare in un vicolo piuttosto stretto. Un'idea mi balzò alla mente. Era un po' azzardata, ma non c'era tempo di escogitare una soluzione migliore. Invece di seguirlo sgattaiolai dall'altro lato dell'edificio e mi nascosi dietro ad un angolo. Proprio come speravo il ragazzino riemerse dal vicolo e si guardò intorno. La strada sembrava deserta. Dal mio nascondiglio vidi il suo petto rilassarsi emettendo un sospiro di sollievo. Pensava di essere riuscito a seminarmi. Il ladruncolo si tirò su i pantaloni, si asciugò il naso su una manica e proseguì per la sua strada con aria indifferente. Non si era reso conto che si stava dirigendo proprio verso l'angolo dietro al quale io lo aspettavo.

Non appena zampettò oltre la mia mano afferrò il suo colletto. Il ragazzino strillò.


Salve, monello.” gli dissi. “Credo che tu abbia qualcosa che mi appartiene.”

Lui si girò verso di me e mi rivolse uno sguardo timoroso. Curiosamente, mi ricordava Holmes e l'espressione contrita che era solito rivolgere a Mrs.Hudson quando rompeva una delle sue porcellane migliori o riempiva le nostre stanze con vapori disgustosi e puzzolenti.

Il ragazzino alzò le mani sopra la testa come un soldato che si arrende al generale nemico.

Okay, signore. Mi ha beccato, parole sante. Diamine, non corre niente male per un vecchio!”

Tutta la rabbia e l'irritazione che avevo provato durante l'inseguimento si sgonfiarono all'istante. Scossi la testa e lasciai andare il suo colletto.

Senti, ragazzino” dissi, abbassandogli le mani, “se mi restituisci la sterlina che mi hai rubato la finiamo qui. Non ci sarà bisogno che io chiami un poliziotto. Cosa ne dici?”

Il ragazzino alzò il mento. “È proprio onesto da parte sua, signore. Ma mi sa che io posso proporre qualcosa di meglio.”

Aggrottai le sopracciglia. “E cosa?”. Sembrava divertirsi un po' troppo.

Può riavere indietro la sua sterlina, e” frugò nel suo cappotto facendo una pausa drammatica, “può avere anche questa lettera.”

Eccola lì. Nella mano sudicia di quel monello vi era lo stesso tipo di busta che avevo trovato sulla scrivania quella mattina, con la stessa calligrafia e lo stesso nome scritto sopra. Il mio. L'afferrai e l'aprii, terrorizzato all'idea di dover leggere il tono soddisfatto e auto-compiaciuto del mio amico. Se non credete possibile che la parola scritta possa avere un particolare tono, cari lettori, permettetemi di darvi una dimostrazione del contrario:


Mio caro Watson,

Quanto l'ha portata fuori strada Morris? Cinque isolati? Sei? È il più veloce del mio attuale gruppo di Irregolari, e devo dire che la sua abilità nel borseggio sta migliorando notevolmente. Sono impressionato dal fatto che lei sia riuscito a catturarlo, soprattutto alla sua età. E senza neanche le scarpe! Un discreto successo. Credo che sarebbe più saggio rinunciare a tutta questa storia. Non è d'accordo?

Cordialmente,

Holmes


Morris – era quello dunque il nome del mio borseggiatore – mi aveva portato ad almeno nove isolati di distanza dall'ufficio di reclutamento più vicino. Almeno credevo. Mi resi conto improvvisamente che durante l'inseguimento mi ero fatto condurre in una parte di Londra che non riconoscevo in nessun modo. Non sapevo nemmeno come tornare a casa, figuriamoci andare all'ufficio di reclutamento. Mi appoggiai al muro del vicolo per riprendere fiato e maledire Holmes silenziosamente.

Sei uno degli Irregolari, quindi?” chiesi al ragazzino, mentre mi massaggiavo la gamba dolorante. La mia vecchia ferita di guerra non mi infastidiva più come quando ero venuto a Londra per la prima volta, ma quella caccia l'aveva affaticata parecchio. Il monello si asciugò di nuovo il naso su una manica.

Più o meno, signore. Qualche settimana fa arriva questo tizio irlandese che mi chiede a me e ad altri miei amici di svolgere qualche commissione per lui, ecco. Seguire questo tizio tedesco per la città, scoprire che amici ha e cose del genere. Noi abbiamo pensato che non aveva tanto senso, ma uno scellino è uno scellino. Avevamo anche fatto una piccola scommessa su cosa c'era in ballo. Io dicevo che probabilmente questo tedesco gli doveva dei soldi, ma Davey pensava che il tizio irlandese sospettasse il suo compare tedesco di farsela con la sua signora, se capisce cosa intendo.”

Questo ragazzino avrà sì e no nove anni, pensai tra me e me, non dovrebbe essere in grado di capirsi da solo.

Morris proseguì: “E poi un giorno questo irlandese arriva vestito come un elegantone e ci dice che è Sherlock Holmes. Voglio dire, il vero Sherlock Holmes. Riesce a crederci?”

Sì.” risposi. “Purtroppo sì.”

È saltato fuori che il tizio che stavamo seguendo era un gran brutto soggetto, che è un vero peccato perché vuol dire che nessuno ha vinto la scommessa. Comunque dopo essere scomparso dalla faccia della terra per settimane, ieri Mr.Holmes rispunta fuori. Questa volta viene da me e mi dice che devo aiutarlo in una missione speciale. Era un gran segreto, non dovevo dirlo a nessuno. Mi ha detto di aspettare all'angolo di Queen Anne Street finché non vedevo un uomo senza scarpe, e poi gli avrei dovuto rubare la sterlina che aveva nella tasca dietro.” I suoi occhi castani divennero improvvisamente molto seri. “Non è che lei è uno dei cattivi, signore? Uno degli amici di quel tizio tedesco? Forse dovrei chiamare un poliziotto.”

No, non sono un 'cattivo'.” Passai a Morris la lettera. Non c'era pericolo nel fargliela leggere. Gli ci volle qualche momento per decifrare le parole, la sua bocca che le scandiva silenziosamente. Poi vidi i suoi occhi illuminarsi di comprensione.

Lei è Watson!” esclamò deliziato. “Oh, Davey non ci crederà a questa quando gliela racconto.”

Holmes ti ha chiesto di fare qualcos'altro?” gli domandai, sperando di scoprire cos'altro aveva in serbo per me il mio amico/tormentatore. Morris si raddrizzò e iniziò ad elencare una lista di istruzioni che aveva chiaramente imparato a memoria.

Solo che dovevo correre verso est e mantenermi in vista più che potevo senza farmi acchiappare. Ma se lei mi prendeva dovevo darle questa lettera e sarebbe andato bene.” Morris mi restituì la lettera e la sterlina. “Vorrei esserle stato più d'aiuto.”

Mi hai aiutato abbastanza, Morris.” Confesso che il mio tono era un po' asciutto. “Grazie.”

Dottor Watson? Mi stavo chiedendo. Che cos'è tutta questa storia? Perché Mr.Holmes voleva che le rubassi la sterlina?”


Mi scostai dal muro e rimasi dritto in piedi, anche se scalzi. Che cosa avrei dovuto dirgli? Che Holmes era un pazzo delirante che non aveva idea dei limiti dell'umana decenza? Alla fine scelsi di essere diplomatico. “Non è nulla, Morris. Io e Holmes stiamo facendo una specie di gioco, ecco tutto.”

Morris sembrava dubbioso. “Che strano tipo di gioco, signore, se proprio vuol sapere.” Non potei fare a meno di ridere.

Sono completamente d'accordo con te, monello.” Mi interruppi un momento per osservare il ragazzino sveglio che stava in piedi di fronte a me. “Morris,” gli chiesi, “potresti farmi un favore?”

Qualsiasi cosa, dottor Watson. Che cosa vuole che faccia?”

Gli appoggiai una mano sulla spalla. “Mai, in nessun caso, arruolarti nell'esercito.”

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Capitolo 4
*** Numero Tre: Aggressione Fittizia ***


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Cinque modi per impedire al tuo amico di arruolarsi



NdT: Chiedo perdono per il ritardo con cui pubblico il nuovo capitolo. Banalmente ho avuto problemi con il dannato internet! Come anticipazione vi dico solo che è adesso che Holmes comincerà a fare sul serio...



Numero Tre: Aggressione Fittizia


Era circa mezzogiorno quando finalmente ritrovai la direzione giusta. Era strano. Avevo vissuto in questa città per la maggior parte della mia vita, e tuttavia c'erano alcune parti di Londra che mi erano completamente estranee, o che erano cambiate tanto drasticamente negli ultimi anni che non riuscivo più a riconoscerle. Holmes si era spesso lamentato, da quando era in pensione, che questa Londra non era più la sua Londra, e io cominciavo a chiedermi se era ancora la mia. Avrei potuto essere anche a Costantinopoli, per quanto ne sapevo. Era anche difficile chiedere indicazioni a qualcuno, poiché la maggior parte delle persone tendeva a considerare il mio abbigliamento inconsueto e i miei modi un po' concitati come segni di una mente instabile. Avevo pensato di chiedere a Morris, ma naturalmente ero piuttosto diffidente nei confronti del ragazzino e delle sue alleanze. Dubitavo che mi avrebbe portato di nuovo fuori strada, ma decisi comunque di non correre il rischio. Non si poteva sapere quanto Holmes lo avesse influenzato.

Finalmente mi imbattei in una via che mi era familiare, e da lì riuscii a rimettermi sulla strada giusta. A questo punto, però, ero diventato estremamente paranoico verso le persone che mi circondavano. Ovunque guardassi mi sembrava di vedere un potenziale complice di Holmes. Ogni conducente di carrozza, ogni venditore ambulante, ogni donna e ogni bambino avrebbero potuto essere al suo comando. Evitai tutti gli sguardi e presi la via più breve per la mia destinazione, camminando il più veloce possibile senza attirare l'attenzione. Sapevo, ora, che non vi era livello al quale Holmes non si sarebbe abbassato pur di impedirmi di arruolarmi. Era così che dovevano sentirsi i criminali a cui aveva dato la caccia durante tutta la sua carriera. Non c'era da meravigliarsi che fosse celebre nei quartieri malfamati di Londra: per quanto mi riguardava, avrei preferito essere inseguito dai mastini dell'inferno. Mi armai di coraggio e proseguii per la mia strada.


Ero a due sole strade di distanza dall'ufficio di reclutamento quando udii un grido. Voltai lo sguardo in quella direzione. Una folla si stava radunando all'angolo della parte opposta della strada. Poi vidi un uomo staccarsi dal gruppo e correre nella mia direzione.

Ogni fibra del mio essere mi stava implorando di non lasciarmi coinvolgere, che quello era sicuramente un altro diversivo ad opera di Holmes, e tuttavia non potei trattenermi dal fermare l'uomo nella sua corsa.

Che cosa diavolo sta succedendo laggiù?” gli chiesi, senza perdere tempo in convenevoli. L'uomo mi rispose sullo stesso tono.

C'è un tizio grosso come un orso che sta ammazzando di botte una donna.” ansimò, “Sua moglie, credo. Dice che gli è stata infedele e che gliela farà pagare. Vado a cercare un poliziotto, la ucciderà se nessuno interviene.”

L'uomo mi spinse da un lato e corse via. Io non opposi resistenza. Dal fondo della strada le grida divennero più alte e disperate. Nessuno aveva intenzione di aiutare questa donna? Metà del mio cervello era assolutamente convinta che ci fosse lo zampino di Holmes, in qualche modo, ma l'altra metà insisteva che non avrei trovato pace finché non mi fossi accertato della situazione. Mi diressi dunque verso la parte opposta della strada, e mi feci strada tra la ressa di spettatori che fissava con aria sciocca quella che era certamente una scena degna di nota.


L'uomo che era andato in cerca di aiuto non aveva torto quando aveva definito l'aggressore un orso. Capelli e barba tutti aggrovigliati, spalle massicce e almeno un metro e novanta di altezza: non vedevo altri paragoni possibili. E tuttavia ciò che davvero mi impressionò furono il ringhio che contorceva la sua bocca e la furia nei suoi occhi. Erano questi che lo rendevano veramente simile a una bestia. Il bruto aveva afferrato una donna per i capelli e l'attirava a sé, cosicché il viso di lei fosse all'altezza del suo. Questo viso sarebbe stato attraente, se non che era deformato dalla paura e dal dolore mentre la donna tentava freneticamente di liberarsi dalle braccia che la imprigionavano. Potevo vedere una macchia di sangue che si allargava tra i suoi capelli chiari, subito sopra alla tempia.

Non riflettei e non esitai un attimo. Il mio pugno colpì l'aggressore al lato della testa.

Il colpo ebbe all'incirca l'effetto di una puntura di zanzara; l'uomo fece un giro su sé stesso, gettò a terra la donna e rivolse la sua attenzione a me.

Ehi! Che cosa credi di fare?” ruggì, come una tigre stuzzicata da un bastone appuntito.

Lascia in pace quella donna.” Cercai di mantenere la voce il più ferma possibile. Ora che lo vedevo da vicino mi sembrava almeno due metri di altezza.

Questo non ha niente a che fare con te. Ora sparisci e lascia che me la veda io con mia moglie!”

Improvvisamente mi resi conto di tutti gli occhi puntati su di me. La folla assomigliava al pubblico di un circo. Davvero non c'era nessun altro che volesse aiutare questa povera donna?

Non farò niente del genere.” dissi. L'uomo si avvicinò minacciosamente. Mi ero sbagliato pochi minuti prima: era senza dubbio due metri e dieci.

Questa è la tua ultima occasione. Tornatene alla tua bella casetta e smetti di ficcare il naso in faccende che non ti riguardano.”

La prego” quest'ultima frase venne dalla donna, che giaceva ancora bocconi sul marciapiede. Alzò lo sguardo verso di me, gli occhi iniettati di sangue. “Faccia come dice. Sarà peggio se lui...”

Tu sta zitta!” sbraitò l'uomo a sua moglie, e le rifilò un calcio nel fianco.

Non riuscii più a contenermi e gli sferrai un pugno nello stomaco. L'uomo ringhiò e cercò di restituirmi il colpo con la furia di un indemoniato. Io schivai tutti i suoi cazzotti e lo colpii di nuovo ad un fianco. Questa volta lui mi rese la pariglia, stendendomi con un colpo di quelle sue mani gigantesche. Riuscii a malapena a rotolare via prima che con un piede mi schiacciasse la testa sul pavimento. Sentii la donna trattenere il fiato per lo spavento. Allungai una gamba e con un calcio gli feci perdere l'equilibrio, e lui cadde a terra con un potente THUD. Aspettai, ansimando. Non si rialzò più.

Lentamente mi alzai in piedi e mi diressi verso la donna ferita. Sedeva esattamente lì dov'era caduta, fissando il punto in cui giaceva suo marito.

Lui... lui starà bene?”

Scossi la testa. Avevo già incontrato questo tipo di donna fin troppe volte. Entro la sera successiva sarebbero probabilmente tornato l'uno nelle braccia dell'altra, come se tutto questo incidente fosse stato solamente un bisticcio tra innamorati. “Sopravviverà.” borbottai. “Lasciate che dia un'occhiata a voi.”

Il più gentilmente possibile le piegai la testa verso destra. La macchia di sangue non si era allargata, quindi probabilmente aveva già smesso di sanguinare. Quello era un buon segno. E tuttavia avrebbe dovuto essercene molto di più, e, cosa ancora più strana, non riuscivo a trovare la ferita... Realizzai all'improvviso. Mi avvicinai le dita insanguinate e le annusai. Era proprio come sospettavo. Inchiostro. Inchiostro rosso.


Holmes?” chiesi. La donna sorrise.

Ah, ma come ci ha scoperti?”

Forse avrei dovuto andarci un po' più pesante, dottore?” domandò una voce alle nostre spalle. L'uomo-montagna si era appoggiato su un gomito e ci guardava con una scintilla di malizia, come uno scolare che è appena riuscito a fare uno scherzo al maestro. Mi alzai in piedi.

Avrei dovuto capirlo che un uomo della sua stazza non va al tappeto così facilmente.” Cercai di suonare il più indifferente possibile, ma dentro di me ero furioso. Nascondere i miei vestiti e ordinare a un ragazzino di rubarmi il portafogli era una cosa, ma farmi credere che la vita di una donna era in pericolo era veramente troppo.

Mi diedi una spolverata e tentai di radunare tutta la dignità che mi restava.

Immagino che abbia lasciato a uno di voi due una lettera.”

Immagina bene, dottor Watson.” rispose la donna. Recuperò la lettera da sotto le sue numerose gonne e me la passò. La folla di spettatori intorno a noi non si era dissipata, e più di una persona cercò di leggere il messaggio da sopra la mia spalla.


Mio caro Watson,

tutto questo non le fa venire in mente il caso Adler? Che teneri ricordi. Sapevo che non avrebbe mai resistito dal soccorrere una signora bisognosa di aiuto. Spero che non abbia colpito Bert troppo forte. Siamo stati spesso avversari sul ring, ma credo che ammetteremo entrambi di aver conosciuto tempi migliori. L'adorabile Cassandra l'ho conosciuta a teatro, e sono sicuro che avrà recitato perfettamente la parte della donzella in pericolo. Deve sapere che sono stato proprio io a presentarli l'uno all'altra, tanto tempo fa. Ci crederebbe se le dicessi che sono felicemente sposati da quasi venticinque anni? E lei che mi accusa di non avere un lato romantico! Ah, ma avremo un bel po' di tempo per riflettere sugli anni trascorsi quando farò ritorno stasera.

Lei ha opposto una resistenza notevole, amico mio. Non mi aspettavo nulla di meno.

Cordialmente,

Holmes


Finii la lettera e rivolsi di nuovo la mia attenzione alla coppia, che aveva trascorso il tempo della mia lettura complimentandosi l'un l'altro sulla rispettiva abilità di recitazione e rassicurandosi che non si erano fatti male. Questa scena affettuosa era talmente in disaccordo con quella di cui ero stato testimone cinque minuti prima che non potei fare a meno di restarne sconcertato.

Holmes ha per caso informato uno di voi due degli altri suoi piani?” chiesi. Cassandra mi guardò perplessa.

Altri piani? Noi credevamo che questo fosse una sorta di scherzo molto elaborato. Non mi ero resa conto che ci fossero altri piani.”

A dire la verità, dottore” disse Bert, il benevolo uomo-montagna, “non abbiamo idea del perché Holmes ci abbia chiesto di metter su questa scenetta per lei. Tutto quello che ci ha detto è stato che ce ne sarebbe stato molto grato, se l'avessimo fatto.” Guardò sua moglie. “Abbiamo pensato che glielo dovevamo.”

Sospirai. Perché tutti i cospiratori di Holmes dovevano essere così infernalmente amabili?

Capisco. Beh, avete entrambi recitato la vostra parte a puntino. Ci sono proprio cascato in pieno. Ora se volete scusarmi...”. Stavo per andarmene quando Cassandra mi afferrò per una spalla.

Dottor Watson, le chiedo scusa.” disse. “È chiaro che ci siamo lasciati prendere un po' troppo la mano. Ci permette di scusarci invitandola a pranzo a casa nostra? Ho della carne fredda che mi è avanzata dall'arrosto di ieri sera, e lei ha l'aria di non aver mangiato nulla da stamattina.”

Avrei voluto che non lo dicesse. Non mi ero reso conto di quanto fossi affamato finché lei non aveva introdotto l'argomento. Il mio stomaco brontolò traditore, e fui estremamente tentato dall'accettare l'offerta. Ma sarei stato un vero idiota se non avessi imparato nulla dalle mie precedenti esperienze della giornata.

È stato Holmes a chiedervi di invitarmi a pranzo, non è vero?”

Oh, beh” disse Cassandra, prendendo Bert per mano, “Non posso dire che non ci ho provato...”



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Capitolo 5
*** Numero Quattro: Scambio di Identità ***


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Cinque modi per impedire al tuo amico di arruolarsi


NdT: Questo capitolo è molto breve, ma mi ha fatto morire dal ridere. Spero che la storia vi stia piacendo, e grazie mille per tutte le recensioni!


Numero Quattro: Scambio di Identità


Fu sul finire del pomeriggio che finalmente raggiunsi l'ufficio di reclutamento. Per un uomo stanco, affamato, esasperato e paranoico come io ero, la vista di quell'ufficio equivaleva a quella di un'oasi nel deserto. Come la Mecca per il pellegrino. Di certo sentivo la stessa esultanza che aveva avvertito Odisseo nel raggiungere le spiagge di Itaca, o Giasone nel posare lo sguardo sul vello d'oro, o anche Galahad quando per la prima volta aveva custodito tra le sue mani il Santo Graal...

Sì, mi rendo conto di essere un tantino iperbolico, ma sono sicuro che mi perdonerete. Era stata una lunga giornata.


Quando entrai mi lasciai sfuggire un sospiro di sollievo. Ce l'avevo fatta. Ora non c'era più nulla che Holmes potesse fare per fermarmi. Avrebbe dovuto affrontare il fatto che ero io a decidere come vivere la mia vita.

E tuttavia ecco che l'esitazione che mi aveva impedito di arruolarmi fino a quel momento tornava alla carica. Per tutta la giornata ero stato talmente concentrato sul raggiungere l'ufficio di reclutamento che avevo ignorato, forse volutamente, le mie ansie. Ora che finalmente ero arrivato, queste si erano decuplicate. Vedete, non si smette mai veramente di essere un soldato, non importa quanti anni passino. Le mie ferite di guerra si erano rimarginate e trasformate in cicatrici molto tempo prima, ma non erano mai svanite né avevano smesso di farmi male. I ricordi di Maiwand erano sbiaditi, ma non avrei mai dimenticato quell'inconfondibile senso di orrore che mi aveva procurato incubi notturni per tutti gli anni a venire. Potevo davvero affrontare quel dolore e quella paura, di nuovo? Sarei stato fisicamente in grado di resistere alle violente raffiche della guerra una seconda volta? Qualcuno avrebbe potuto chiamarmi codardo perché tentennavo. Altri mi avrebbero considerato un pazzo se non l'avessi fatto. Questa esitazione però durò solo un istante. Come ho detto, non si smette mai veramente di essere un soldato. E i soldati fanno il loro dovere, a qualunque costo. I soldati vanno in guerra.

L'atrio era semivuoto. C'erano alcune persone che stavano completando la loro iscrizione qui e là, ma immaginavo che la maggior parte dei giovani che intendevano arruolarsi l'avessero già fatto la mattina, come del resto avevo pianificato anch'io in origine. Mi diressi verso la scrivania più vicina, imponendomi di ignorare l'occhiata sbalordita dell'ufficiale di reclutamento. Doveva avere circa la metà dei miei anni; un giovanotto pallido e dagli occhi sbiaditi che sembrava ritenere di poter avere un'aria adulta e intimidatoria. Si sbagliava. Il poveretto non avrebbe mai potuto intimidire nessuno, e tuttavia io mi trovavo nella posizione alquanto scomoda di dovergli provare il mio valore. Drizzai la schiena e lo guardai dritto negli occhi.

Vorrei arruolarmi.”

Ah, sì?” il suo tono suonava scettico. “Nome?”

John Watson, medico generico, del Dipartimento Medico dell'Esercito. Ho servito nella battaglia di Maiwand.”

Il dottor John Watson?” chiese il giovanotto, le sopracciglia aggrottate.

Sì. C'è qualcosa che non va?”

No. Nulla, ma... ehm...” aveva un'aria incerta. “Mi rendo conto di quanto possa sembrare strano, ma mi era stato detto che se un uomo con il suo nome e il suo... aspetto si fosse presentato qui, avrei dovuto dargli questa lettera.”

Restai impietrito. Non poteva essere. Era impossibile.

E tuttavia l'ufficiale mi stava allungando un'altra di quelle buste maledette, ed io non potei fare altro che strappargliela di mano. Con cautela la aprii e cominciai a leggere.


Mio caro Watson,

Dunque ce l'ha fatta sul serio. Ad essere veramente onesti non mi sarei mai aspettato che riuscisse ad arrivare a destinazione. Non riesco a decidere se questo sia una dimostrazione della sua perseveranza o della sua testardaggine.

Sfortunatamente non mi lascia altra scelta. Spero che mi perdonerà per le misure drastiche che mi vedo costretto ad adottare. Ma di nuovo, mi ha perdonato per cose peggiori.

A stasera,

Holmes


Rabbrividii. Questo messaggio era sicuramente il più inquietante tra tutti quelli che Holmes mi aveva inviato quel giorno. Che cosa poteva significare? Cos'altro, in nome del cielo, poteva avere in mente per...

I miei pensieri si interruppero bruscamente quando avvertii l'acciaio gelido della canna di una pistola puntata contro la mia nuca.

No.

Non si muova” disse una voce alle mie spalle.

Non l'avrebbe mai fatto.

Lei è in arresto.”

L'aveva fatto.

L'ufficiale di reclutamento saltò su da dietro la scrivania.

Che cosa significa questo? Cosa sta succedendo?”

Mi dispiace disturbarla, signore,” disse un uomo con uno spiccato accento irlandese – l'uomo che teneva la pistola puntata sulla mia testa - “ma ci è stato riferito da fonti sicure che c'era una canaglia che vagava per la città da questa mattina, sostenendo di essere il famoso dottor John Watson.”

Che cosa?” dissi io. Ma mi fu negata la possibilità di protestare oltre, poiché il poliziotto mi afferrò per una spalla e mi spinse giù, costringendomi a piegarmi sulla scrivania. Poi continuò come se non fosse successo nulla. In effetti aveva un tono piuttosto allegro, come un uomo che ha trovato un oggetto che ha cercato per tutto il giorno o che ha appena scoperto che sua moglie ha cucinato il suo piatto preferito per cena.

Abbiamo ricevuto lamentele su di lui per tutto il giorno. Abbigliamento indecente, coinvolgimento in risse, insegue bambini per le strade di Londra, la lista continua. Sherlock Holmes in persona ci ha chiesto di dare la caccia a questo pazzo. Ha detto che se non lo arrestavamo avrebbe finito per fare del male a sé stesso o ad altri.”

Considerando l'idea distorta che Holmes aveva del reclutamento, riconobbi che quello che aveva riferito l'agente era tecnicamente corretto.

Ma io sono il dottor John Watson!” protestai. Il poliziotto fece una smorfia sarcastica.

Davvero? E per caso ha con sé qualche prova della sua identità, signore?”. Io non risposi. “Come pensavo.”

Le mie obiezioni e i miei tentativi di divincolarmi non ebbero alcun successo, e l'uomo mi incrociò le braccia dietro la schiena. La stanza era piombata nel silenzio più completo e tutti i presenti si erano fermati per assistere alla scena – per la terza volta nella giornata. Mi ero quasi abituato ad essere al centro dell'attenzione.

Giuro che la prossima volta che vedo Holmes, lo strozzo.” sibilai a denti stretti. Poi udii il tintinnio delle manette.

Forse è il caso di aggiungere 'minacce di morte' all'elenco dei suoi misfatti.” disse l'irlandese. Sentii il freddo metallo che mi circondava i polsi. “Non si preoccupi, signore” disse poi rivolgendosi all'impiegato, “farò in modo che quest'uomo non la disturbi più.”

E con quella frase come conclusione fui tirato su per il colletto e trascinato fuori dall'ufficio di reclutamento.



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Capitolo 6
*** Numero Cinque: Chiedere ***


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Cinque modi per impedire al tuo amico di arruolarsi



Ndt: Chiedo scusa in ginocchio per l'enorme ritardo. Per farmi perdonare, ecco gli ultimi due capitoli della storia. Questo che state per leggere è, secondo me, il migliore e in un certo senso anche il più tragico, ma a voi ogni giudizio! Sarò molto contenta se mi darete una vostra opinione sulla storia in generale, e ovviamente anche sulla traduzione :) Buona lettura!


Numero Cinque: Chiedere

Dopo essere stato scaraventato in manette all'interno di una carrozza, davanti a decine e decine di spettatori, iniziai a meditare. Chissà se a Scotland Yard lavorava ancora qualcuno dei vecchi tempi, che avrebbe potuto identificarmi come il vero Watson? Come avrei fatto a procurarmi la libertà, visto che non avevo un soldo? Qual era il posto migliore in cui gettare il cadavere di Holmes dopo aver soppresso ogni sua funzione vitale? Ero talmente perso nei miei pensieri che non feci caso a dove stavamo andando fino a che la carrozza non si fermò definitivamente. Guardai fuori, estremamente confuso. Nonostante la luce esterna fosse diminuita considerevolmente durante il nostro viaggio, sapevo esattamente dove mi trovavo.

“Questo non può essere il posto giusto.” dissi, più a me stesso che all'agente di polizia. “Siamo a casa mia.”

Lui non replicò. Si limitò ad afferrarmi nuovamente per una spalla e mi trascinò, quasi sollevandomi, oltre la porta d'ingresso. Mentre richiudeva a chiave la porta mi voltai a guardarlo. Lui mi restituì un'occhiata sagace, quasi tagliente.

“Dunque” dissi, con tono gelido, “Immagino che anche lei sia uno dei complici di Holmes.” L'uomo fece un sorrisetto.

“In un certo senso, dottore...”

Il poliziotto mi era sembrato basso, all'Ufficio di Reclutamento. Il modo in cui si muoveva e si dondolava di qua e di là mi aveva dato l'impressione di un piccoletto con qualcosa da dimostrare. Ma quando fummo nell'ingresso notai che era molto più alto di quello che avevo creduto inizialmente. E più magro. E la sua voce era passata da un armonico timbro irlandese ad uno molto più familiare.


“Holmes.” dissi. “Avrei dovuto immaginarlo.”

“Sì, avrebbe dovuto.” rispose lui, estraendo una chiave ed aprendo le mie manette. “Non è stata una delle mie migliori interpretazioni, sono il primo ad ammetterlo. Avevo deciso di riutilizzare l'accento di Altamont. Una decisione piuttosto rischiosa, da parte mia, ma suppongo di essermici abituato da un paio d'anni a questa parte...” Non finì la frase. Probabilmente perché il mio pugno cozzò contro la sua mandibola non appena ebbi le mani libere. Lui si sfregò il mento, riuscendo nonostante tutto ad apparire estremamente divertito dall'intera faccenda.

“E da parte mia, avrei dovuto immaginarmi questa sua reazione.” disse. Lo oltrepassai e mi diressi verso la porta.

“Me ne vado.”

“Ora, Watson? È un po' tardi per una passeggiata.”

“Non sono dell'umore giusto, Holmes.” sibilai. “Oggi lei mi ha fatto passare per un idiota e mi ha dimostrato chiaramente che non ha alcun rispetto né per me né per la nostra amicizia. Al momento non sopporto nemmeno di stare nella sua stessa stanza.”

Lo sguardo di Holmes si incupì.

“Davvero, Watson?”. Mentre parlava cominciò a togliersi dalla faccia pezzi del suo travestimento, ri-trasformandosi lentamente nell'uomo che conoscevo così bene. “Mi dica quanto, secondo lei, ri-arruolarsi nell'Esercito Britannico senza nemmeno avvisarmi è una segno del suo rispetto per la nostra amicizia. Avrebbe potuto almeno lasciarmi un biglietto sul tavolino del salotto. Immagino che avrebbe detto qualcosa del tipo: 'Andato in guerra. Probabile che mi faccia saltare le cervella. Torno tardi. Watson.' ”.

Sospirai e mi voltai dall'altra parte, sfregandomi una mano sulla fronte. Aveva ragione. Dopo aver inveito contro di lui un'enorme quantità di volte per non avermi incluso nei suoi piani, dovevo ammettere che le mie azioni erano state piuttosto ipocrite. Sentii ad un tratto la sua mano sulla mia spalla.

“Watson, se dobbiamo litigare, allora facciamolo e poi chiudiamo l'argomento. Così se rimane abbastanza tempo potremmo andare a cena da Simpson's come ai vecchi tempi.”

Sospirai di nuovo. Ero ancora furioso, ma non c'era altro modo di risolvere la faccenda. Tra l'altro Holmes aveva chiuso la porta a chiave, ed ero quasi sicuro che avesse nascosto la mia copia delle chiavi nello stesso posto dei miei vestiti.

Lo seguii in salotto, che ora era libero da fogli di ogni genere. Holmes doveva aver sistemato tutto prima del nostro arrivo. Il fuoco scoppiettava e c'erano due bicchieri di scotch che ci aspettavano sul tavolino. Il vedere che era stato così certo della riuscita del suo piano al punto da organizzare in anticipo questa scenetta non fece che aumentare la mia irritazione. Holmes si sedette nella sua poltrona e tirò fuori la pipa, proprio come se fosse appena rientrato da un'appagante serata a teatro.

Non vuole sapere come ho fatto a scoprire il suo piccolo progetto di suicidio?” mi chiese, mentre si piegava per recuperare un po' di tabacco dalla sua pantofola.

No” scattai, sedendomi il più lontano possibile da lui. Sebbene fossi estremamente curioso di sapere che cosa mi aveva tradito, sapevo che ciò che più infastidiva Holmes in assoluto era quando gli veniva negata la possibilità di spiegare i suoi brillanti metodi deduttivi. Fin dall'altro lato della stanza potei vedere un muscolo del suo viso contrarsi.

Oh, avanti, Watson. Non sia permaloso.”

Lei mi ha arrestato!”

L'ho presa in custodia cautelare. È diverso.”

Non per quelli che mi hanno visto ammanettato e trascinato fin dentro ad una carrozza.”

Dal momento che ero solo io che facevo finta di essere un poliziotto, credo che non abbia importanza in ogni caso. Se avessi voluto essere davvero crudele avrei semplicemente detto ad un vero poliziotto che lei era un impostore, così l'avrebbe trascinata in una prigione dove lei sarebbe rimasto fino a che io non fossi venuto a riprenderla. A dire la verità, un piano del genere avrebbe comportato molto meno disturbo da parte mia.”

Oh, le sono grato di aver fatto un miglio in più di cammino solo per me.” Il mio tono trasudava sarcasmo.

È stato un piacere.” rispose Holmes, e sbuffò allegramente un po' di fumo dalla sua pipa.

Ci fu una pausa imbarazzante. Holmes sembrava riluttante ad interromperla, ma alla fine lo fece.

Perché non mi ha detto che voleva ri-arruolarsi?” chiese.

Ho pensato che avrebbe cercato di fermarmi” borbottai. “Mi chiedo come abbia potuto venirmi in mente una cosa simile. Immagino che lei si renda conto di quanto tempo mi ci vorrà, adesso, per convincerli che sono veramente chi dico di essere. Probabilmente mi toccherà andare ad un ufficio di reclutamento fuori città.”

Dunque ha ancora intenzione di entrare nell'esercito.” disse. Il suo tono era affilato come un rasoio. Io annuii.

Mi rendo conto che avrei dovuto parlargliene prima, Holmes. Non farlo è stato egoista da parte mia, e mi dispiace. Mi dispiace davvero. Tuttavia, l'idea iniziale di arruolarmi...”

È senza dubbio l'idea più ridicola che le sia mai saltata in mente, Watson.” Con questa dichiarazione incrociò le braccia e disse qualcosa che non mi sarei mai aspettato.

Glielo proibisco.”

Per qualche istante rimasi seduto dov'ero, troppo sconcertato per replicare.

Lei... cosa?”

Spero ardentemente che la perdita dell'udito sia uno dei sintomi della malattia cerebrale che l'ha chiaramente colpita nei giorni scorsi. Ho detto che le proibisco di andare al fronte.”


Non so se quella fu la goccia che fa traboccare il vaso dopo tutta la farsa di quel giorno, oppure se semplicemente ero talmente esausto da non riuscire più a controllare le mie azioni o le mie emozioni.

Risi.

E risi, e risi, e risi e risi. Non riuscivo proprio a fermarmi. E il fatto che Holmes rimanesse seduto lì, con le braccia incrociate e un'espressione indignata, rendeva ancor più difficile smettere.

Non capisco che cosa ci trovi di così divertente.” disse, cercando inutilmente riprendere il controllo della situazione. Io intanto mi ero circondato la pancia con un braccio nel tentativo di reprimere le risate.

Lei lo è!” Ero sull'orlo delle lacrime. Lacrime! “Lei. Seduto lì a dirmi che mi proibisce di entrare nell'esercito. Sono sicuro che gli impiegati dell'ufficio di reclutamento saranno molto seccati quando vedranno che non mi ha firmato il permesso.”

Mentre scrivo tutto questo potreste pensare che quest'ultima frase fosse stata pronunciata in modo perfettamente chiaro e intelligibile, ma in realtà non fu così. Ma, di nuovo, Holmes era il genio della deduzione. Per cui riuscì a decifrare le mie parole inframezzate da scoppi di risa.

Sono assolutamente serio.”

Lo so. Per questo la cosa è così ridicola.”

Watson! Lei si comporta come un bambino.”

E tutta quella serie di burle che mi ha rifilato oggi erano un segno della sua maturità?”

Non erano burle, Watson. Erano tattiche diversive. Se non è in grado di riconoscere una semplice strategia militare quando le si presenta davanti credo che non dovrebbero permetterle di tornare in servizio.”

In qualche modo disciplinai i miei muscoli facciali e cercai di guardarlo fisso negli occhi. Tuttavia l'effetto fu rovinato, ne sono certo, dal divertimento ancora ben visibile sul mio viso.

Holmes, che ci creda o no, lei non è mio padre, non è il mio fratello maggiore e, anzi, io sono più vecchio di lei di due anni. Lei non è nella posizione per proibirmi alcunché. Ho preso la mia decisione e nulla di quello che lei può fare o dire la cambierà. Credo che i fatti di oggi l'abbiano dimostrato una volta per tutte.”

Ha dimostrato una volta per tutte che lei è testardo com'è sempre stato, e che anche in vecchiaia riesco ancora a batterla in furbizia.”

Holmes, lei è ancora in grado di battere in furbizia chiunque su questa terra.” replicai. “Ma deve accettare il fatto che non può impedirmi per sempre di arruolarmi. Sono quasi sicuro che oggi ha consumato il suo intero arsenale di 'tattiche diversive', e anche se non è così, è davvero questo il modo migliore per impedirmi di rientrare nell'esercito? Impormi la sua volontà con l'inganno?”

Avrei preferito discutere della faccenda con lei, ma a quanto vedo non ritiene opportuno che io abbia voce in capitolo in queste cose.”

Bene. Discutiamone ora.” Raddrizzai la schiena e mi schiarii la voce. “Sa, vecchio mio, stavo pensando di ri-arruolarmi nell'esercito di Sua Maestà. Che cosa ne dice?”

Dico che lei è completamente folle.”

Grazie, Holmes. La sua opinione è stata registrata.”

Watson!”

Lasciai perdere quell'atteggiamento frivolo e lo guardai con tutta la sincerità che riuscii a mettere insieme.

Holmes, lei sa meglio di chiunque altro che cosa significa la guerra che si sta avvicinando. La minaccia che dobbiamo affrontare. Quel vento funesto a cui dobbiamo resistere, come l'ha chiamato non molto tempo fa. Dobbiamo tutti fare la nostra parte se vogliamo uscirne vittoriosi. Lei ha dedicato a questa causa due anni della sua vita. Di certo non può negarmi l'opportunità di fare lo stesso.”

Watson, lei ha già fatto la sua parte...”

A Maiwand? Lo so. Ma io mi sento sempre un soldato, non importa quanti anni siano passati.” dissi quietamente. “E i soldati vanno in guerra.”


Ci fu un momento di totale silenzio. Holmes mi apparve più vecchio e grigio di quanto l'avessi mai visto negli ultimi anni. Ruppi il silenzio appoggiando rumorosamente il mio bicchiere sul tavolino.

Allora, posso andare a dormire senza il timore di essere drogato nel sonno e spedito in un paese straniero contro la mia volontà?”

Holmes inclinò la testa per un momento, fingendo di considerare la cosa. O, perlomeno, scelsi di credere che stava fingendo.

Se deve.” rispose con un sospiro. Io mi alzai ed ero già quasi fuori dalla porta quando parlò di nuovo.

Io proprio non capisco, Watson. Una condizione a cui non sono abituato e per la quale non provo nessuna attrazione. Qual è stata la causa di questo suo momento di follia?”

Alzai le spalle. Non c'era più motivo di nascondere la cosa, ormai.

Ho incontrato Wiggins vicino all'ufficio postale, la settimana scorsa. Si era arruolato giusto il giorno prima.”

Holmes si drizzò sulla sedia.

Wiggins? Di sicuro non ha ancora l'età per entrare nell'esercito.”

Mi appoggiai allo stipite della porta.

Ha trentasette anni, Holmes.” Non lo guardai quando cominciò a tossire per il tabacco andato di traverso. La scena di Wiggins che camminava lungo la strada con indosso quell'uniforme maledetta continuava a ronzarmi in testa. Holmes appoggiò la pipa sul tavolino.

Ma non è possibile! Senta, se Wiggins aveva, diciamo... dieci anni quando noi ci siamo trasferiti a Baker Street...” Holmes fece qualche calcolo mentale prima di concludere con un sommesso: “Oh.”

È sposato, Holmes. Sposato e con una nidiata di bambini che hanno – ad essere veramente onesti – un'insana passione per lei e le sue avventure.”

Me ne lavo le mani, di questo.” disse lui semplicemente. “Non sono stato io a decidere di scrivere le cronache di quegli avvenimenti. Io sarei stato perfettamente soddisfatto di registrarli da un punto di vista legale e finita lì. È stato lei che ha voluto farci diventare degli eroi nazionali.”

Già...” dissi io. Mi sorprese il taglio amaro della mia stessa voce. “Eroi.”

Watson?” Holmes si allungò in avanti cercando di incrociare il mio sguardo. Io lo evitai, ma non cambiò nulla. La mente brillante di Holmes comprese tutto in pochi secondi.

Oh, mio caro Watson...”

Holmes, non...”

“Lei crede che l'arruolamento di Wiggins sia dovuto all'adorazione che aveva per lei, non è vero?”

Io non dissi nulla. La mente di Holmes proseguì spedita come una locomotiva a vapore.

“Il ragazzo l'ha sempre ammirata fin dai nostri primi giorni a Baker Street, ed è entrato nell'esercito per emularla. Scommetto che è questo che le ha detto quando vi siete incontrati la settimana scorsa. E allora lei, pensando di aver indotto non solo Wiggins ma magari un'intera generazione di giovani ad arruolarsi con le sue storie romantiche di avventura e rischio, ha deciso che l'unica cosa giusta da fare era dare il suo contributo allo sforzo bellico. Per proteggere i ragazzi come Wiggins. Ho dimenticato qualche dettaglio importante nella mia analisi?”

Scossi la testa. Holmes aveva scovato le mie motivazioni proprio come nei suoi casi acciuffava i criminali minori. Come avevo potuto anche solo sperare di nascondergli la verità?

“Beh, grazie al cielo che è questo.” Holmes appariva stranamente sollevato, come se si fosse tolto un enorme peso dalle spalle. “Quasi pensavo che il suo fosse un qualche sconsiderato tentativo di riportare alla luce i suoi giorni di gloria.”

Devo ammettere che fui piuttosto offeso da quelle parole.

“Holmes! Davvero mi crede così superficiale?”

“Certo che no, amico mio, e tuttavia non sono stato in sua compagnia per più di due anni. Ero preoccupato che il mio affidabile compagno di avventure si fosse trasformato, in mia assenza, in uno scavezzacollo a caccia di emozioni. Dopotutto, l'ultima volta che sono andato all'estero per alcuni anni lei era un uomo completamente diverso quando sono tornato.”

“Se ricorda bene, Holmes, in quegli anni persi mia moglie e il mio più caro amico. Credo che si possano considerare circostanze eccezionali.”

“Ammetto che avrei dovuto saperlo, amico mio. Avrei dovuto sapere che il mio Watson non sarebbe tornato nell'esercito per sé stesso, ma per aiutare gli altri.” Sorrise, la pipa ad un angolo della bocca. “Watson, lei è davvero un punto fermo in un'epoca di cambiamento.”

“Dunque si rende conto del perché devo andare.”

“Mi rendo conto che il suo ragionamento è logico, ma non razionale. Era basato sull'emotività e su un campione ristretto di popolazione. Non può essere così egocentrico da pensare che ogni ragazzo che decide di arruolarsi lo fa per imitare lei.”

“Almeno uno sì,” borbottai, “e mi creda, è sufficiente.”

“Watson, non può colpevolizzarsi per le scelte di Wiggins. Sia che la sua decisione si riveli una follia sia che non sia così, non è stato lei a spingerlo in un ufficio di reclutamento con le mani legate dietro la schiena e a costringerlo ad arruolarsi. Lui è l'uomo che ha scelto di essere. Lei non può controllare il modo in cui decide di vivere la sua vita.” Io sollevai un sopracciglio.

“Non le sembra di vedere un accenno di ironia in questa affermazione, Holmes?”


Lui non rispose. L'orologio nell'ingresso suonò le dieci e io realizzai che era davvero ora di andarmene a dormire. Dopotutto era stata una giornata faticosa. Mentre mi dirigevo per l'ennesima volta verso la porta Holmes mi richiamò.

“Non si arruoli.”

Mi voltai e guardai il mio vecchio amico. Stava fissandosi le mani mentre con il pollice disegnava cerchi sul bordo della sua pipa.

Era una preghiera.

Io la conosco, Watson. Se crede che qualcosa debba essere fatto, farà tutto ciò che è in suo potere per far sì che avvenga. È una delle qualità che più ammiro in lei. E tuttavia, non credo che lei sia consapevole di quello a cui sta andando incontro. No, non mi interrompa. Mi lasci finire. So che potrebbe sembrare presuntuoso da parte mia farle una lezione sulla guerra, visto che è lei l'unico che ha mai visto un combattimento. Però aveva ragione quando ha detto che durante i miei anni all'estero ho potuto farmi un'idea di quello che ci riserva il futuro. Watson, questa guerra sarà come non ne abbiamo mai viste prima. Da ogni angolo di ogni impero gli uomini stanno marciando per difendere la loro madrepatria. Questa guerra ne ingoierà milioni. Non migliaia. Milioni. E pensare che lei possa essere là fuori, catturato dagli ingranaggi di questa macchina bellica in qualche angolo desolato del pianeta, uno dei tanti corpi calpestati in mezzo al fango,” fece una pausa come per cercare le parole giuste, ma avrei potuto giurare di averlo sentito reprimere un groppo in gola, “Watson, non mi creda un egoista ma sono certo che mi distruggerebbe. Ho discusso con lei, gliel'ho proibito, l'ho manipolata e l'ho fisicamente trascinata fuori da un ufficio di reclutamento, e tuttavia non mi rimane altro da fare che supplicarla. La prego, Watson. Non si arruoli.”


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Capitolo 7
*** Epilogo: Controfferta ***


ReenlistingFic 7

Cinque modi per impedire al tuo amico di arruolarsi


Epilogo: Controfferta


Non riuscii a guardarlo in quel momento. Per Holmes, essere così onesto e schietto con me – con chiunque – era un fatto raro e scioccante. Avrei tanto voluto dirgli che non mi sarei arruolato, così da cancellare le sue paure e risolvere la faccenda una volta per tutte. Ma sapevo che non potevo. Se davvero avessi scelto la via più facile abbandonando tutti quei ragazzi al loro destino, agli ingranaggi di quella macchina bellica di cui aveva parlato Holmes, non credo che avrei più potuto vivere con me stesso. Chinai la testa.

Holmes, non posso restarmene qui fermo mentre questa guerra infuria. È necessario fare qualcosa. Io devo fare qualcosa. Io... devo avere qualcosa da dire, in tutto questo.”

Holmes sorrise. Un sorriso arcigno, ma comunque un sorriso.

Mio caro Watson. Sempre un uomo d'azione, eh?”

Sì, Holmes” risposi quieto, “sempre.” Holmes drizzò la testa e si alzò in piedi.

Proprio quello che pensavo. Se è davvero così, Watson, potrebbe almeno farmi l'onore di considerare la mia controfferta?”

Alzai le sopracciglia.

Che cosa intende dire?”

Holmes fece un ghigno e andò verso la scrivania, per poi tirar fuori qualcosa da uno dei cassetti.

Pare” disse, “che i superiori di Mycroft siano rimasti così impressionati dalla mia performance come Altamont da volere che continui.” Lasciò cadere sul tavolino una pila di fogli dall'aspetto ufficiale e minaccioso. “Hanno richiesto – in quel modo particolare che rende un uomo molto esitante a rifiutare – che io continui il mio lavoro nell'ambito dello spionaggio.”

Per un attimo fui troppo sbalordito per dire qualsiasi cosa. Poi il miscuglio di emozioni dentro di me trovò esattamente la cosa giusta da dire.

Come osa.”

Prego?”

Come osa, Holmes!” La mia voce si alzò di tono man mano che la rabbia mi riempiva i polmoni. “Lei si spinge fino a livelli straordinari – livelli insani, e credo che molte persone sarebbero d'accordo con me – per impedirmi di rientrare nell'esercito di Sua Maestà, poi quasi mi implora di rimanere in Inghilterra, e in tutto questo tempo aveva quei fogli e sapeva che presto se ne sarebbe andato al diavolo per altri due anni! Pensa che io non abbia passato tutto il tempo in cui lei era via preoccupandomi che fosse morto, che l'avessero catturata o Dio solo sa cosa...”

Watson, per favore! Lei ha frainteso.”

Davvero? Quindi lei non ha intenzione di continuare le sue operazioni di spionaggio all'estero?”

Lui esitò. “Beh, sì...”

Buonanotte, Holmes.”

Con la rapidità di un uomo con la metà dei suoi anni Holmes si precipitò verso la porta, sbarrandomi il passo.

Aspetti, Watson, non ho finito. Lavorerò di nuovo sotto copertura, ma solo ad una condizione: che lei venga con me.”


Dire che quel giorno era stato pieno di sorprese avrebbe significato, probabilmente, minimizzare la cosa in modo alquanto grossolano. Ciononostante, devo ammettere che quella fu la dichiarazione più sconvolgente di tutte, quel giorno e in qualunque altro momento.

Io?” Holmes annuì.

Chi altri?”

Mi sorpresi a grattarmi la testa. I capelli mi si erano ingrigiti parecchio, negli ultimi due anni.

Qualcuno con esperienza, ad esempio. Qualcuno che comprenda lo spionaggio, che sia abile a recitare e abbia tutta una serie di capacità...”

Che ne dice di un ex-medico militare che ha dimostrato lealtà al suo paese più e più volte? Un uomo intelligente, meticoloso, che ha passato una buona parte della sua vita aiutando le autorità a catturare alcuni dei criminali più pericolosi di Londra? Un uomo affidabile, onesto, che sa come mantenere la calma nei momenti di crisi? Pensa che qualcuna di queste capacità potrebbero essere utili?”

Lei mi lusinga, amico mio, ma sappiamo entrambi che le mie qualifiche per un compito importante come quello che mi sta proponendo sono disgraziatamente inesistenti. Questo non è uno dei nostri casi di Baker Street, dove la vita di un cliente è in pericolo. La posta in gioco era già abbastanza alta allora. Ma qui parliamo dell'intera nazione, di tutto l'impero. Non credo che il Governo mi permetterà di aggregarmi a lei.”

Tanto per cominciare, Watson, lei non è e non è mai stato semplicemente uno che si 'aggrega'. Lei verrebbe come agente autonomo, e sarebbe una risorsa importante per la causa britannica. Secondo, io so per certo che i Servizi Segreti sarebbero entusiasti di averla dalla loro parte.”

Davvero?” incrociai le braccia. “E come lo sa?”

Perché hanno già accettato.”

Che cosa?”

Holmes si mise le mani in tasca.

Quando ho realizzato che lei aveva intenzione di riunirsi alla sua vecchia unità, ho avuto una conversazione con Mycroft a proposito di quello che avrei dovuto fare. Oh, non si preoccupi. I fatti di oggi sono stati interamente una mia macchinazione. Ma è stato Mycroft a suggerire che lei mi accompagnasse durante le mie piccole escursioni. Ha detto che il mio lavoro nel caso Von Bork era fatto un po' a casaccio per i suoi gusti, cosa che lui attribuisce alla sua assenza, Watson, al fatto che lei è la mia stella cometa e così via. Sono completamente d'accordo sul fatto che lei è un assistente ineguagliabile, ma definire i miei sforzi 'fatti a casaccio' è stato un vero affronto...”

Cercai di riportare Holmes all'argomento originario.

Quindi lui ha semplicemente deciso che dovrei venire con lei? E ha convinto il resto dell'Intelligence britannica?”

Oggi, a quanto sembra. Pare che Mycroft abbia un'influenza considerevole, Watson. Sarei prudente, se fossi in lei, prima di rifiutare la sua offerta. Mio fratello ha probabilmente un quantità di agenti sparsi per tutto il paese che aspettano solo di saltarle addosso, nel caso dovesse rinunciare. Che cosa ne dice?”

Mi trascinai di nuovo verso il divano e mi sedetti su uno dei braccioli.

Questo... questo è ridicolo, Holmes. Non posso lavorare come spia.”

Ma si incastra tutto alla perfezione, Watson, non capisce? Lei può continuare a servire il suo paese, io posso impedirle di farsi ammazzare, lei può fare lo stesso con me, e insieme potremo combattere la battaglia dei giusti e allo stesso tempo evitare che mio fratello continui a tormentarmi. Vincono tutti.”

Che cosa dirà la gente? Non si accorgeranno che siamo scomparsi?”

Sono certo che saprà inventarsi una scusa adeguata, vecchio mio. Scriva che è venuto a vivere con me nel Sussex per aiutarmi ad allevare le api, o qualcosa del genere.”

Holmes, dovrebbe essere qualcosa di credibile.”

Beh, è lei il romanziere. Lascio a lei i dettagli. Domattina abbiamo appuntamento alle otto per conoscere la nostra prossima missione, perciò se fossi in lei adesso me ne andrei a dormire. Queste spie sono incredibilmente pignole per quanto riguarda la puntualità.”

Holmes uscì dal salotto e si avviò verso la stanza degli ospiti. Io mi alzai e lo seguii.

Aspetti un momento, Holmes, aspetti un momento! Io non ho detto che sono d'accordo con tutto questo.”

So che farà la scelta giusta, Watson. Dopotutto, il suo paese ha bisogno di lei.” rispose lui senza voltarsi. Dopodiché chiuse la porta della sua camera, mettendo fine alla conversazione una volta per tutte.

Io rimasi nell'ingresso, sconvolto. Come poteva essere così sicuro che avrei accettato di seguirlo nella sua prossima missione? Era un tantino presuntuoso, da parte sua, credere che avrei abbandonato ogni cosa senza pensarci per seguirlo verso l'ignoto, specialmente dopo tutto quello che mi aveva fatto passare quel giorno. E tuttavia quella mattina stavo per decidere di fare la stessa cosa, ma senza la sua compagnia come supporto. In passato l'avevo accompagnato in così tanti casi senza avere la minima idea di quello che stava succedendo, perché ora avrebbe dovuto essere diverso? Forse non era necessario andare al fronte per rendere un servizio al mio paese. Forse non avrei dovuto affrontare il nemico da solo, questa volta...

Watson, per amor del cielo, smetta di recitare quel suo monologo mentale fuori dalla mia stanza e vada a letto.” suonò da dentro la voce di Holmes. “Domani ci aspetta una giornata impegnativa. Le guerre non si vincono da sole, sa.”

Io sorrisi e scossi la testa.

Ha ragione, Holmes. Ci vediamo domattina.”



FINE



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