Moonlight - Al Chiaro di Luna di AngelOfSnow (/viewuser.php?uid=129890)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando i sentimenti involontariamente, si mescolano ai piccoli gesti comuni…. ***
Capitolo 2: *** La consapevolezza che investe all’improvviso e senza freni… ***
Capitolo 3: *** Decisioni che ribalteranno ancora questa infinita danza... ***
Capitolo 4: *** Notte infestata da incubi... ***
Capitolo 5: *** Osserva, come un sentimento privo di dolore, possa affascinare le menti più contorte... ***
Capitolo 6: *** Il rosso scarlatto della passione. Il rosso del sangue vivo sulla pelle... Tu, piccolo umano, riuscirai ad oltrepassarlo indenne? E tu demone, forte e oscuro, riuscirai ad attraversarlo senza subirne ***
Capitolo 7: *** Nella notte in cui il tuo piccolo e innocente cuore batterà all’unisono con il suo, riuscirai davvero ad arrenderti?... ***
Capitolo 8: *** Gli ordini, sai dirmi per caso se sono il rintocco di un condannato a morte o la liberazione di un anima in pena?... ***
Capitolo 9: *** Esiste il Rosso, che porterà alla completa perdizione dei senni. Allora, e solo allora potrai decidere: partirai alla volta della Luna o rimarrai sulla Terra? ***
Capitolo 10: *** Demone, hai capito quale parte appaga i tuoi sensi, conducendo un semplice contratto al limite con la tua esitazione e tu, piccolo uomo, hai svelato le carte del giocatore in nero mettendo a nudo le t ***
Capitolo 11: *** La dedizione degli inservienti a distanza di secoli. ***
Capitolo 1 *** Quando i sentimenti involontariamente, si mescolano ai piccoli gesti comuni…. ***
Salve a tutte ragazze, spero che questa piccola storiella piaccia a qualcuno...
Questa la mia PRIMA storia su Kuroshitsuji... c'è da dire che non punto a variare il carattere dei personaggi ( non del tutto almeno)...ma punto...
Aspettate, O.O a che punto?..
XD l'ho scordato, intanto Buona Lettura!
*mette una manina alla testa cominciando dicendo*
Pensa,pensa pensa... forse volevo il miele?.. ah no... ç_ç Oh rabbia!
( ok, la smetto ci vediamo alla fineeee! xD )
Moonlight
Al Chiaro di luna
1.Quando i sentimenti involontariamente, si mescolano ai piccoli gesti comuni….
Solitudine.
Sono solo. Sono sempre stato solo, alzandomi con le mie gambe, sostenendo un’umiliazione immane.
Odio.
Si, l’odio che provavo per chi avesse assassinato la mia famiglia non aveva eguali. L’una non poteva esistere senza l’altra, in questa danza infernale.
Muovo la testa dando fine a quei pensieri che mi stavano distogliendo dal mio lavoro.
<< Sebastian! >>
Lo chiamai sapendo che in pochi secondi sarebbe arrivato.
<< Bocchan, desidera qualcosa?...>>
Annuì pensieroso osservando alcune scartoffie che la regina mi aveva inviato per una missione.
<< Controlla gli alibi di ogni persona sospetta inerenti al caso: “Sorpresa”…>>
Si chinò con il solito sguardo sadico dicendo l’unica frase che riuscisse a farmi venire i brividi ogni volta.
<< Yes, my Lord >>
L’osservavo seduto dietro la mia scrivania, il demone che mi prestava servigi sottoforma di “maggiordomo”, uscire e chiudersi alle spalle l’uscio della porta. Sospiro piano andandomi a sedere sulla poltrona di velluto rosso sangue coagulato, che rivolta alla porta-finestra lascia intravedere il giardino immenso di Villa Phantomhive e da l’opportunità di osservare la luna, questa sera rossa.
Villa Phantomhive… la Villa dove sono morto… la Villa dove ho perso tutto…
<< Bocchan…>>
Possibile che avesse già fatto la lista dei maggiori sospettati?...
<< Hai trovato quello che cercavo?..>>
Lo dissi in modo apatico, senza entusiasmo e con una punta di rabbia.
<< No, ho trovato molto di più…>>
<< Ossia?...>>
Mi guardò con suo solito sguardo sadico facendomi capire all’istante: il colpevole. Il rosso di quegli occhi cominciò a bruciarmi il petto, ma non distolsi lo sguardo.
<< Bocchan, mi dia l’ordine…>>
Indurì il volto, certo di quello che stavo per dire. Una condanna di morte che equivaleva ad un altro successo da parte dei “cani della regina”. Ghignai al pensiero.
<< Sebastian…ti ordino di uccidere il colpevole che turba la quiete che la nostra amata regina cerca di tenere ben alta ogni giorno….>>
<< Yes…my lord…>>
Detto questo scomparve, lasciandomi come un fesso, solo con i miei brividi di piacere…
<< Insopportabili…>>
Mormorai prima di mettermi seduto.
<< Un mostro, un vile… come poteva mettere incinte giovani donne per poi al 4 mese uccidere la donna e mangiarsi il feto?...>>
Chiusi l’occhio che non era coperto per pensare.
9 donne in un anno… Sebastian avrà già compiuto il mio desiderio…non sono paragonabili a nessuno degli abitanti della notte uomini che compiono atti del genere…Sebastian, torna presto…
******
<< ….Bocchan….>>
Sussurro leggermente appena entrato dalla porta, pulito e lindo come solo un demone dopo un omicidio sapeva fare.
Dorme profondamente, abbassando il torace a ritmi regolari. E’ così indifeso a guardarlo bene. Gambe a cavallo, il busto è leggermente posizionato in avanti, mentre il braccio sinistro sorregge la testa, lasciando che delle ciocche della frangia gli ricopra l’occhio senza benda.
<< Non va bene che lei si addormenti in luoghi del genere…>>
Lo sollevo con dolcezza senza farlo svegliare. Mi si stringe alla giacca della divisa involontariamente cercando di riscaldarsi. Era di una freddezza cadaverica. In silenzio e al buio entro nella camera del mio "padroncino" per metterlo al suo agio. Slaccio le scarpe facendo in modo di non creare troppo rumore, le faccio cadere per terra. Le avrei sistemate dopo. La giacca, la camicia, i pantaloni, fino a quando non rimase solo con l’intimo. La mia vista cadde sul marchio che avevano imposto sulla sua dolce pelle candida.Passo l’indice per tutta la circonferenza e il ghirigoro che ha fatto si in modo che la mia “vita” si scontrasse con l’anima più forte che io abbia mai desiderato….
Sicuro che desideri solo la sua anima?...
Con delicatezza gli faccio indossare la camicia da notte adagiandolo sul letto ad una piazza e mezza.
<< Oyasumi Ciel…>>
Sotto la luce dei raggi lunari, mi avvio verso la porta di un bianco madreperlato, appena poggio la mano sulla maniglia, però, mi sento chiamare.
<< Sebastian….>>
Sorrido indirizzandomi alla voce tranquilla e assomigliante ad un ragazzino della sua età: supplichevole, delicata e tranquilla.
<< Bocchan?...>>
Dorme? Molto probabilmente aveva sentito la mia presenza.
<< ….sta con me, è un ordine…>>
Possibile che questo ragazzino sia così rigido, anche durante il sonno?!
Mi avvicino trascinando la sedia con me posizionandomi proprio innanzi alla sua piccola figura sussurrando, la cosa che mi sarebbe piaciuto ripetere all’infinito, e che causava dei piccoli brividi alla mia preda.
<< Yes, my Lord…>>
Tell me…
What you think by looking at the Moon?...
Angoletto dell'Autrice
Ho Capito!...Non volevo qualcosa di sicuro, di concreto, di "forte"... ma qualcosa di tenue molto simile al comportamento degli "eroi" della storia, soltanto accentuare la loro attrazione l'uno all'altra.... ç_ç Come mi Spieeeeeeggoooooo!!!... ç_ç Comprendetemi ve ne prego !...
Sapete ,*°* ,una volta mi hanno chiesto:
Cosa c'è di bello in Kuroshitsuji?
La mia risposta fu solo:
Ciel Phantomhive...
Non demorse e continuò:
E perchè?
( T_T è una mia amica Otaku...che prima di prendere alla lettera un mio consiglio ne spara di tutti i colori XD )
Tranquillmente gli dissi:
Perchè è forte, sa essere deciso anche se si trova con il mondo contro, cosa che in parte è vera, senza paura della morte che cammina a passo con lui, ( Sebastian! Che sarebe una bellissima fine direi), perchè amo il blu e a lui sta divinamente, perchè è bello e tenebroso.. e poi... *°* suona il violino meglio di me! XD
Alla prossima ragazze, e un GRAZIE anticipato A CHIUNQUE PASSI DI QUI'! :D <3
Mary_97!
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Capitolo 2 *** La consapevolezza che investe all’improvviso e senza freni… ***
Salve ragazze! Ecco a voi il secondo capitolo! Sono così ( :D ) contenta che a qualcuno sia piaciuta la mia storia, che le mie manine hanno fattto *clap clap* tuttto il giorno sui tasti... ^^ e' vero, non avevo nulla da fare, dopo aver suonato e così... ^///^ ... Grazie _Jane_Doe_ , virgily e pazza x narusaku.... per aver rcensito il primo capitolo! ç_ç sono ancora commossa!... Baci e buona lettura!...
2. La consapevolezza che investe all’improvviso e senza freni…
<< Bocchan …>>
Osservai il ragazzino innanzi a me, non degnarmi nemmeno della risposta del saluto, come da una settimana a questa parte del resto.
Strano, che avessi urtato la sua sensibilità? Perché mi da fastidio che non rivolga il blu di quell’occhio su di me?
<< I miei compiti…>>
Disse con la voce di un uomo, bassa, rauca, gutturale e profonda…decisamente non la tessa armoniosa di quella sera. Quasi mi venne un brivido lungo la spina dorsale tentando il confronto. Non sapevo decidermi: bimbo o uomo vissuto?
Quale parte della sua anima bramo?...
<< Lezione di violino. Scherma , il pranzo e nel primo pomeriggio ha un incontro con il proprietario della ditta Rainbow Stile…>>
Accenno un piccolo inchino con l’ausilio del busto, per poi osservarlo di sottecchi. Dannazione, questa situazione mi rodeva fino alle viscere del mio essere demoniaco.
<< Qualcosa vi turba Bocchan?...>>
<< Si…ma adesso abbiamo altri impegni, quindi se non vuoi startene lì ad ammuffire, prepariamoci per la lezione di violino…>>
Eseguì il più velocemente il mio compito, con uno squarcio in pieno petto.
Che strano….
Preparai il leggio con su l’ultima sonata che il signorino avesse imparato per perfezionarla: Didone Abbandonata. Piena di tutta la malinconia, straboccante di rabbia e dolore. Un suono soave e sublime al mio udito, infondo, avevo creato io la disperazione negli animi e nei cuori di quella specie. Tornai nello studio avvicinandomi al ragazzo che osservava inquieto il vuoto davanti a se. Poggiai la mano guantata sulla sua piccola spalla cercando la sua attenzione, ritrovandomi le dita affusolate del ragazzo stringere il polso allontanando la mano come un contatto velenoso. Rimango impietrito sgranando poco gli occhi, non avrei perso il mio contegno così facilmente.<< Non…toccarmi...senza permesso…>>
Quasi sputa questa frase, con uno sguardo furioso.Certo, conosco il suo disappunto sui contatti, ma reagire così?
Sebastian non dirmi che sei…triste per questo!.
Sorrido, per mascherare la delusione.
<< Sono desolato…ma volevo solo avvisarla che ho preparato il tutto per la lezione…noto che anche lei ha preparato l’occorrente…andiamo?...>>
<< Va avanti. >>
Aspro velenoso e terribilmente attraente ai miei occhi, era l’unica certezza che potevo scorgere in quel momento e da me stesso. Infondo, la causa di quel comportamento non era stata una mia azione, ne indiretta ne diretta. Mi inchino eseguendo l’ordine.
<< Perché sono un diavolo di maggiordomo…>>
Sussurrai impercettibilmente sull’uscio trovandomi arrabbiato, stizzito e, senza capirne il motivo, frustrato.
Che cominciasse a piacermi anche qualcos’altro oltre alla sua candida, tenebrosa, intrisa di odio, disperazione e rabbia, anima?....
*****
Perché mi ostino a non capire?...
Quel Sebastian, possibile che oltre alla mia anima, avesse accesso anche ai miei desideri? Una settimana, una settimana nell’astinenza più totale dal perno della mia seconda e breve vita, dal mio, naturalmente, aguzzino…cercando, cercando cosa poi?!
La compassione? Nemmeno sotto le peggiori torture, che già, avevo provato.
Amicizia? Non mancavo un sentimento tanto futile.
Confidenza? No. Non avrei esposto a nessuno la mia sofferenza.
Ma, se non ho bisogno di nessuno di questi, cos’è che vorrei da Sebastian?...
Mi balenò la frase che stupidamente, dopo essermi accorto del suo dito accarezzare leggiadro il marchio, mi ero lasciato scappare quella sera, come avevo potuto, aprirmi proprio a lui? Che senso c’era poi di provare una fitta così intensa, dopo quel gesto banale da richiederlo al mio fianco? Cos’era? Rabbia? Dolore? Odio? Tanto avrebbe avuto la mia anima intrisa di questi sentimenti tanto ignobili, ma perfetti per lui, tra non molto, e poi, il desiderio di avere le sue cure e le sue mani addosso…
E’ colpa sua…o colpa mia?...
Sussulto sul posto, sotto il contatto della mano del diretto interessato, facendo si che mi esploda in petto tutta la rabbia e il rancore che la confusione e la frustrazione di quei pensieri. Caccio la sua mano tenendola per il polso, sapendo che infondo esultavo al contatto.
Dannazione!
Dovevo aumentare le distanze, dovevo smetterla, dovevo… per me…
<< Non…toccarmi...senza permesso…>>
Mi si strinse il petto udendo la mia stessa voce incolore e tanto seria. Poco male, io sono Ciel Phantomhive, l’ultimo erede e ultimo della mia famiglia. Gli indirizzai un’occhiata furente, notando della delusione negli occhi rossi che mi facevano bruciare il petto.
Ma perché reagisce da cane bastonato ogni volta, e non da strafottente come al solito?...
Se avessi potuto mi sarei tirato uno schiaffo da solo, pesando la forza alla gravità dei miei stessi pensieri.
<< Sono desolato…ma volevo solo avvisarla che ho preparato il tutto per la lezione…noto che anche lei ha preparato l’occorrente…andiamo?...>>
<< Va avanti. >>
Lo raggiunsi dopo molto, fregandomene altamente del ritardo, non riuscivo nemmeno a concentrarmi su una qualche cosa a caso, figuriamoci, lo sparito che di questi tempi mi era così affine. Un respiro profondo, un’ultima occhiata allo spartito e… mi liberai di ogni cosa, ogni preoccupazione solo udendo che la melodia, sembrasse essere il mio urlo, il mio pensiero, la mia rassegnazione… e proprio come l’Eneide trattava, Didone dopo esser stata abbandonata dal suo amato Enea, si tolse la vita anelando il suo ultimo respiro di disperazione.
<< Bocchan… ha eseguito il brano in modo perfetto…>>
Passai il violino a quell’uomo che tanto mi stava facendo penare, andando a rifugiarmi nel mio studio cercando di non pensare, a quale conclusione fossi arrivato per non avere una crisi di nervi.
<< Ah, Sebastian, la lezione di scherma è rimandata a domani, sono stanco, il pranzo portalo nel mio studio. E chiamami solo ed esclusivamente per ricevere il mio ospite… il pranzo sarà Tanaka-san a salirmelo su, quindi non disturbarti per adesso…>>
Me ne andai senza osservare l’espressione del mio demone sicuramente esterrefatta, sbattendo la porta dello studio provando dopo tanto tempo il ritorno della paura. Quella paura che mi impediva di ragionare come un vero Phantomhive.
Oh no!.. non posso essermi innamorato di Sebastian!.
Tell me…
What you think by looking at the moon?...
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Capitolo 3 *** Decisioni che ribalteranno ancora questa infinita danza... ***
3. Decisioni che ribalteranno ancora questa infinita danza…
Forza balliamo.
Così anche tu sogghignerai…
Così anche tu tremerai…
In questo momento sei proprio…
Affascinante !
Ma che mi prende!?
Concentrati sull’ultima missione che la Regina Victoria ti ha assegnato..
Sfoglio piano il plico che è innanzi a me, la carta gialla, la lampada… Oh Inferno! Possibile che pensi a tutto tranne ai miei doveri da “Cane della Regina?”
<< Bene, cominciamo… Caso 3865 “Marchio Puro”… le vittime ammontano a 15 in meno di 7 giorni… alcuni dei corpi (5) sono stati ritrovati nei pressi del bosco a sud dei sobborghi Londinesi, marchiati a fuoco in svariati punti del corpo, con evidenti segni di violenza sia sessuale, che fisica…non conosciamo altro se non che si tratti di una Setta composta da una ventina di persone tra cui, pensiamo che vi facciano parte anche Nobili… quindi, Conte Ciel Phamtomhive, sotto stretto ordine della Regina Victoria, sarà incaricato ad indagare sul caso e al vostro giudizio, sarà dunque, anche la sentenza da impartire…>>
Sento bussare piano, evidentemente, Tanaka era stato mandato come da miei ordini. Non dico nulla continuando ad osservare la lettera.
<< Signorino, con permesso…>>
Rivolgo lo sguardo all’anziano servitore dei Phantomhive, con una nota di rammarico.
<< Signorino, è da una settimana a questa parte, che è strano, c’è qualcosa che vi turba, non è così?...>>
Che avrei dovuto dirgli!? Che il mio interesse verso Sebastian diveniva amore, e che il mio punto di tanto Odio si era fatto finalmente avanti per portare a termine il mio subdolo piano?
<< Signorino, il menù di oggi consiste in: orecchiette vongole e curry, come primo piatto, seguito da filetti di branzino con panatura a lamelle con contorno di gallette di patate, e per finire come dessert coppa pralinata alle nocciole… ovviamente, il vostro Earl Greil, non manca all’appello signorino… >>
<< Poggiali pure lì, la ringrazio Tanaka-san…>>
Osservo affabile, lasciando che la mia mano destra crei un segno di noncuranza su un lato completamente spoglio della scrivania.
<< Non ha voglia di parlarmene signorino…in fondo, quando aveva dei dubbi una volta, parlava liberamente con il sottoscritto, è così grave ciò che vi affligge, da ridurre Sebastian a niente di meno che un fantasma in questa villa? Se non può parlarne nemmeno al vostro inserviente più devoto...che la causa sia egli stesso?...>>
Non mi meraviglio più di tanto che Tanaka-san, sia arrivato alle somme prima di chiunque altro, infondo, prima dell’arrivo di Sebastian, proteggeva me e la mia famiglia con devozione e competenza…e in quanto “potenza” non è da meno del mio Demone. Anche adesso, se dovesse entrare il benché minimo scagnozzo, pronto ad un agguato al sottoscritto, il poveraccio non avrebbe avuto il tempo di chiedere perdono per i propri crimini…
<< Tanaka-san, lei è un diavolo di maggiordomo pur essendo così anziano e sereno… >>
<< No, così mi lusinga… adesso, l’unico maggiordomo presente che possa gestire la casa in modo speciale, è Sebastian…quindi >>
Si inchina leggermente chiudendo gli occhi, per rialzarsi ed avviarsi alla porta e sull’uscio, continuò sorridendo gentilmente.
<< Faccia chiarezza sui propri sentimenti verso il giovane… non è
nelle regole del Galateo, far aspettare qualcuno, non trova?...>>
<< Ta….naka-san…>>
Affondato dal mio stesso inserviente.
Oh, bhè… in fondo, serve la mia famiglia… c’era da aspettarselo…
*****
<< Ms.Sebastian!...>>
<< Sebastiaaaaannn!...>>
<< Ueeeee!!...>>
Cosa avevo fatto di male per ritrovarmi con tre marmocchi del genere?....
<< Meylin, Bard, Fynnian…cosa avete combinato questa volta?...>>
Un coro impazzito di lacrime e singhiozzi mi investe rendendo il mio umore ancora più nero di quanto non lo sia.
Sorridi, sorridi…se vorrai quando tutto questo sarà finito, divorerai le loro anime una alla volta…
<< Cos’avete combinato questa volta?...>>
<< Il giardino…>>
Sorrido con una vena che pulsa alla base del collo…
<< I piatti! …>>
Sorrido facendo accrescere il mio malumore…
<< Sono riuscito a cucinare senza lanciafiamme!...>>
<< Cosa?...>>
Continuo a mascherare il nervosismo, che scema piano.
<< Mh, bene… finalmente uno dei miei sforzi ripagato…vero Meylin? Fynnian?...>>
Lancio un’occhiata omicida facendoli sbiancare come cienci.
<< Sebastian, ho cucinato una fiorentina non troppo al sangue con contorno di patatine fritte… tutto questo con le mie manine!...>>
<< Bene ragazzi, io vado a “riparare” cioè che avete distrutto, o disintegrato nei peggiori dei casi…quindi, voi, in cambio, fate molto MOLTO silenzio…intesi?...>>
Detto questo osservo i presenti lasciando che una parte del mio malumore li colpisca in pieno, facendoli scappare verso le cucine.
<< Oh povero me…>>
<< Sebastian…>>
<< Tanaka-san… il Bocchan?...>>
<< Tutto apposto…e… non ha chiesto di voi…>>
<< Ah… si lo sospettavo…>>
Sorrido leggermente, al pensiero della furia del ragazzo, pregustandomi in bocca il sapore di quell’anima.
<< Tutto bene?...>>
<< Cosa intende dire?...>>
<< Siete più inespressivo e silenzioso del solito…>>
<< Ah…>>
Che persona affascinante. Non mi meraviglio che sia stato il maggiordomo di questa villa prima e più a lungo di me.
<< Si, tutto bene, sono solo preso troppo dal lavoro che quei tre moltiplicano giornalmente…con permesso…>>
Percorro i corridoi velocemente, arrivando in un batter d’occhio innanzi al giardino: corvi, alberi bruciati e fumanti, siepi inesistenti, e odore di morto in ogni angolo.
<< Mmmmm! Fynnian, sei un genio artistico, guadagni punti in fatto di stile…>>
Arrotolo delicatamente le maniche della divisa, mi tolgo la giacca osservando il mio lavoro. Ce ne sarà molto…
<< Miao…>>
Ah! Che voce soave e vellutata. Mi sento attratto come un orso dal miele per ritrovarmi un batuffolo bianco con due occhi blu intensi con l’iride leggermente ristretta.
<< Quanto adoro i gatti…siete così vellutati e morbidi… calmi ma irascibili, buoni ma astuti, e poi non commettete mai errori nei vostri calcoli… fate le fusa quando ve ne torna conto e graffiate al momento propizio…siete come il Signorino Ciel…>>
Continuo ad accarezzare il pelo dell’animale, che comincia a farmi le fusa nella mano. Si, questo gatto è così simile al padrone in ogni cosa, perfino il colore degli occhi così raro, che mi verrebbe voglia di stringerlo per sempre. Ma ho dei compiti a cui adempiere.
<< Piccolino, non hai un nome vero?...>>
<< Miao?...>>
Parlare con un gatto del Bocchan! Sebastian, questa vita da umano ti sta indebolendo…
Si forse. ma ancora non è detto, non posso abbattermi per questo, non è proprio da me.
<< Sky, il tuo nome è Sky…>>
<< Miao?...>>
<< Allora, a più tardi piccolo Sky!...>>
*****
<< Bocchan, avete chiamato?...>>
<< Si Fynnian, potresti mandarmi a chiamare Sebastian?...Fà in fretta è una qustione urgente…>>
<< Oh, si certo…>>
Non aspetto molto, che arriva privo di espressioni in volto maniche alzate e senza giacca, un po’ sporco di terra.
<< Bocchan, scusi il modo in cui mi presento…>>
Chiude gli occhi senza rivolgermi le iridi infuocate che avevo tanto aspettato nella confusione più totale della mia psiche.
<< Non preoccuparti per questo…ho qualcosa di più urgente di cui parlarti…>>
Sicuro Ciel? Gli stai dicendo di affrettare il tempo in cui dividervi…
<< Abbiamo una missione…>>
Mi fermo cercando in qualche modo di rendere la mia voce ferma e sicura.
<< dove il nostro patto verrà finalmente sciolto, e ognuno avrà ciò che bramava…>>
Guardo attentamente la sua espressione, che si accende di colpo in uno sguardo attento e sorpreso.
<< Bocchan…>>
<< Hai promesso di stare al mio fianco sino alla fine Sebastian…e la fine è più vicina, di quanto ci immaginassimo…resti fedele al tuo giuramento?.>>
<< Yes, my Lord….>>
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Capitolo 4 *** Notte infestata da incubi... ***
p
Salve a tutte ragazze!... Lo so, sono in ritardo con la stesura del 4° chappy, ma non sapevo proprio come fare con i personaggi...non vorrei che fossero OOC, vorrei che fossero il più
possibilmente IC... Non credo di esserci riuscita alla grande, quindi...Aspetto voi, per avere la conferma alle mie teorie...Comuuuunque sia!... Ringrazio Calorosamente le ragazze che Recensicono assiduamente ovvero:
DarknessFallAngel, Lady Phantomhive ,
Malandrina94, pazza x narusaku, XxRika_AkarixX., Jane_Doe ,virgily
Vi chiedo
venia per il ritardo! Ma voglio anche ringraziare con un
IMMENSO
bacio le 4 ragazze che hanno aggiunto la mia storia nelle Seguite,Ovvero:
arianna31, Beyondy,
paradisekiss e Skygazer...
Chiedo Venia
anche a voi!...
Bhè, che dire del capitolo? certo, FORSE mi
dilungherò un "tantino" in PIU' rispetto agli standart iniziali, decidendo così di far fare a Ciel una cosa...,mmm...bhè, leggete e commentateeeeeeee!...
Buona lettura Mary... ^^
4. Notte
infestata da incubi…
<<
Piccolo, non avere
paura…sicuramente questo gioco piacerà
più a te che a me… e godrai…oh, eccome
se non lo farai!...>>
Non riesco a vedere nulla. Sento solo
dolore in ogni fibra di me stesso…
<< Aiuto…>>
Risa e grugniti come un animale che
sovrasta la preda prima di dilaniarla del tutto… non riesco
a capacitarmi e
nella mia testa rimbombano i miei urli disperati, la ricerca della
salvezza, la
ricerca di un appiglio che non sia nella disperazione. Mi dimeno
impotente,
supplicando che quella tortura abbia presto fine.
<< Lasciatemi… per favore lasciami…
mi fai male…>>
<< Oh no piccolo, non devi provare
dolore, rilassati e divertiti…>>
I solchi sulle mie lisce e piccole gote,
sono ustioni per la mia anima, quelle mani sudice riprovevoli e
corrotte sono
su ogni fibra del mio corpo, lacerando sempre più in
profondità il mio cuore.
Una mano.
Due mani.
Tre mani.
Mani dappertutto ed io urlo con quanta
forza il mio diaframma schiacciato contro quella superficie permetta, sovrastato.
Sento il disgusto
verso questi abomini, sento
il male saturo in ogni parte del loro essere, cercare di violare il
mio.
<< Apri gli occhi!...>>
Urla uno, ed io come una bambola di
pezza ubbidisco pensando solo alla speranza che tutto ciò
abbia una fine –se
ascolto le loro richieste in silenzio, forse mi lasceranno andare- ma
questa
convinzione sfumò alla vista di un ferro rovente avvicinarsi
sempre più ad uno
dei miei fianchi. Arresto il mio respiro sgranando gli occhi e
ricominciando a
piangere
<< Per favore
no…no…AH!...>>
*****
Cammino
nel giardino dell’immensa tenuta dei Phantomhive immerso come
non mai nella ricerca
di Sky…
<<
Sky, piccolo…>>
Niente,
forse era una gattino di passaggio. Si ma… quegli occhi
così, così grandi ed
espressivi, privi della luce di vita che cercavo di sopire in ogni
essere…
<<
Ahhh…un amico di passaggio…>>
Mi
abbandono sopra uno spazio verde con il viso rivolto alla magnificenza
e alla
maestosità della luna, che in silenzio
riusciva ad osservare il male nella sua infima forma proteggendola.
La
luna, che creazione spettacolare…
Era
sola questa notte, a dominare l’infinito di quel cielo blu
scuro, quasi nero.
<<
Anche i capelli del Bocchan assumono questo colore di
notte…>>
Oh
inferno! Possibile che la mia mente andasse a parare, ad ogni singolo
dettaglio,
sulla dolce e delicata pelle del Bocchan?
<<
Miao…>>
<<
Oh…Sky, dove sei stato per tutto questo tempo
piccolo?...>>
Il
batuffolo si avvicina piano fino a toccare la punta del guanto con il
naso
rosa, per poi abbandonare la testa verso me, chinandosi.
<<
Eh no, devi imparare a non chinare mai la testa… sei
così indifeso che qualcuno
potrebbe farti del male…>>
Già,
come il sottoscritto…
Sorrido
in modo amaro bloccando il flusso dei miei pensieri mettendo sopra
l’addome il
gattino, che comincia a fare le fusa.
Accarezzo
dolcemente il folto e liscio pelo, provando malinconia verso qui punti
così
brillanti ma così lontani.
<<
Sembrano…anime >>
Le
stelle sono desideri irrealizzabili, persone che non puoi
più incontrare, come un anima persa nella libidine di un
momento in un attimo fuggente...
<<
Miaaaaao…frrrr….frrrr…frrrr….>>
Continuo
ad osservare la luna quando un rantolo dentro la villa, e la schiena
del gatto
che si arcua violentemente attrae la mia attenzione. Balzo in piedi
aguzzando
l’udito, pur essendo lontano centinaia di metri dalla villa
sento
magnificamente il Bocchan gridare.
<<
Per favore no…no…AH!...>>
Corro
trapassando le siepi e gli arbusti, per poi saltare sul balconcino
della camera
del Bocchan,senza muovere un muscolo apro la porta-finestra.
<<
Bocchan!...>>
<<
No! No! Smettetela!... BASTA!...>>
Rimango
basito per svariati minuti, ma poi con calma mi avvicino al letto
cercando di
resistere all’impulso di chinarmi e cullare quel ragazzo come
se fosse un
neonato. Porto la mano guantata alla guancia sinistra rigata da lacrime
insistenti e fremiti. Ancora quel dubbio in fondo alle viscere che mi
toglie il
respiro.
<<
Bocchan…si tranquillizzi…con lei ci sono
io…>>
Non
urla più fortunatamente ma continua a tremare..
<<
State…lontani…Sebastian…come
faccio…io…ti amo... così
tanto…mmm … >>
Per
l’ennesima volta in pochissimo tempo, rimango sorpreso dal
comportamento del
Bocchan…
Ti
respinge perché ti ama…
Osservo
il viso pallido, affaticato, rigato dal tormento con
lacrime piccole del “bambino” con gusto. Si, la
parte che più desidero è
questa: indifesa, giovanile, dolce, ma seria, caparbia, ingegnosa e
furba di un
ragazzino. Lo scuoto piano per permettergli di uscire da quel tormento.
<< Ciel svegliati*…Ciel…>>
<<
Mmmm…Sebastian?...>>
<<
Bocchan era un inc- …>>
Le
piccole braccia ma circondano il collo in cerca
di
conforto, e senza che realizzassi la cosa, abbraccio a mia volta, con
in petto
una sensazione strana.
<<
Bocchan, si calmi è stato un brutto
sogno…>>
Dicendo
questo cerco di rassicurarlo accarezzando la schiena.
<<
No! Ho rivissuto alcuni eventi di 3 anni fa….e poi quando te
ne sei andato..io
…>>
Gli
si incrina la voce sull’ultima frase lasciando spazio solo
alle lacrime.
Stringo al petto quell’anima in pena vittorioso; sono
affamato non solo
dell’anima, sono affamato del Bocchan in ogni
senso…
Per
quanto continuerò così in bilico?...
Ah,
dovrò trovare una soluzione…
*****
Dopo
quell’infinito dolore le mani
sporche del mio sangue scompaiono lasciandomi vuoto, umiliato,
torturato,
violato, calpestato e traboccante di puro odio in mezzo a tutti i
“balocchi”
umani che utilizzavano e gettavano.
<< Decidi…sta solo a te…vita a
condizione della tua anima, o morte?...>>
Un corvo dagli occhi cremisi, il piumaggio
nero, lucente e liscio che si intravedeva attraverso delle piume nere
mosse dal
vento, hanno qualcosa di nostalgico, che sicuramente conosco…
<< Sebastian?..>>
Al richiamo spunta un uomo che mi
rivolge uno sguardo vuoto.
<< Piccolo! Siamo tornati per
giocare con te!...>>
<< No! No! Smettetela…BASTA!...>>
Le mani, il dolore, e
il suo sguardo non più nel mio, ma rivolto
al nero delle sue spalle che a passo cadenzato accompagnano la sua
scomparsa,
bastano a farmi urlare più forte.
<< No…no….Sebastian , non
andare!...>>
Allungo il braccio verso la sua figura
cercando di colmare la distanza tra lui e me, stirando per quanto
umanamente
possibile la mano e le dita…
<< State lontani…Sebastian come
faccio…io ti amo così tanto…prendila
adesso, la mia anima, non mi serve se tu
vai via…la perderei comunque…>>
Il buio, l’unica risposta che mi viene
concessa, è il Buio più nero.
Ciel…Ciel….Ciel…Ciel…svegliati….svegliati…Ciel…
Apro
lentamente gli occhi.
Stavo
sognando? Era tutto un brutto sogno?
Sono
in braccio a qualcuno di familiare. Anzi no a Lui…
<<
Mmmm… Sebastian?..>>
<<
Bocchan era un inc- …>>
Lo
abbraccio senza ritegno consapevole che ero tra le sue braccia, con il
suo
profumo tra le narici. Mi stringe al petto facendo in modo che il mio
cuore
perda un colpo.
<<
Bocchan, si calmi è stato un brutto
sogno…>>
<<
No! Ho rivissuto alcuni eventi di 3 anni fa….e poi quando te
ne sei andato..io
…>>
Io
cosa?...cosa dovrei dirgli adesso? Che il dolore sul mio corpo non
poteva essere
paragonato alla sua perdita? Che volevo prendesse adesso la mia anima
come avevo
sognato?...
No
sarebbe stato troppo, ma cosa fare, dopo aver sentito la sua mano
accarezzarmi
la schiena e stringermi più a se?...
<<
Sebastian… tu..tu…>>
<<
Si?...>>
<<
No, cioè io…>>
<<
Continui…>>
<<
Tu e io…>>
<<
Cosa?...>>
Curiosità,
in quegli occhi splendeva solo questo, o forse no, ma
l’intaglio dell’occhio e
le iridi rosso cremisi, mi stavano mettendo agitazione.
<<
Tu e io,…domani andremo
a controllare
direttamente dentro la boscaglia…>>
Sospiro
rassegnato.
<<
Ah…>>
<<
Sebastian?..>>
<<
Mh?..>>
<<
Cosa ti aspettavi?...>>
<<
Nulla Bocchan… davvero nulla…>>
Questa
volta è lui a sospirare contro il mio capo. Strano.
<<
Quindi domani andremo a perlustrare tutto il
bosco…>>
<<
Yes, my Lord…>>
Ecco,
un altro brivido di piacere.
Demone
tentatore…
<<
Ah, Bocchan…>>
Mi
osserva malizioso facendomi arrossire.
<<
Lei, parla davvero molto quando dorme…>>
E un
sorriso che, in confronto alla luna alta e splendente nel cielo,
illumina parte
di me stesso…
* Ho pensato di rendere più delicata la scena utilizzando questa opzione; spero non sia OOC.
|
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Capitolo 5 *** Osserva, come un sentimento privo di dolore, possa affascinare le menti più contorte... ***
Salve
ragazze!...già chiedo perdono, è passata una
settimana dall'ultimo Chappy... Ma credo che questo, ultimo di
transizione, vi possa piacere come gli altri... :D
Ringrazio dunque le ragazze che hanno inserito la mia storia
tra le Seguite:
arianna31
- Beyondy - diokoxkristof2 - MissLxxx - paradisekiss -
silviaapollo4ever - skygazer - virgily
Ringrazio anche le ragazze che
hanno inserito la mia storia tra le Preferite:
DarknessFallAngel
- Lady Phantomhive - Malandrina 94 - Nekhel - pazza per narusaku -
XxRika_AkarixX - _Jane_Doe
E
infine ringrazio le ragazze che hanno Recensito(che sono alcune
già sopra citate) :
virgily
skygazer
_Jane_Doe_
Malandrina 94
XxRika_AkariXX
pazza per narusaku
Un bacio per ringraziarvi del
vostro sostegno!...
Spero che sia di vostro
piacere, buona lettura
Mary
05.Osserva,
come un sentimento privo di dolore, possa affascinare le menti
più contorte…
<<
Sebastian….>>
<< Bocchan, mi dica…>>
<< Mh no, nulla…>>
<< Allora perché mi sta seguendo da
più di un ora, osservando lo svolgimento delle mie
mansioni?...>>
Sbuffa pensieroso arrossendo leggermente sulle guance senza,
però, smettere di osservarmi cucinare con distacco e noia.
Sorrido leggermente verso la sua direzione, riuscendo a farlo divenire,
se possibile, più rosso, tanto che un’idea mi
balena nella mente.
<< Bocchan?...>>
<< Dimmi…>>
<< Ha mai cucinato?...>>
Non osservo il suo viso e continua a tagliare la carne, conscio della
buffa espressione dipinta sul giovane e perlaceo viso.
<<
Non sono affari che ti riguardano, e poi cosa otterresti
nell’avere risposta?...>>
Senza preoccuparmi del finto tono distaccato e burbero, cambio
posizione girando il tavolo per avere di fronte il colore
più vivace ,ma cupo, dei giovani occhi.
<< Così da poterle far vedere come si
faccia…>>
<< Ah…>>
Continua a rimanere, con il braccio poggiato nel bracciolo, la mano
chiusa a pugno sotto il mento e le gambe accavallate sensualmente.
<< Sebastian, non ne ho bisogno…sbrigati per
piacere a cucinare, vorrei arrivare il più presto possibile
in quel bosco. >>
Come e quel –per
piacere- da dove spunta adesso? Niente “ti
ordino”?...
L’osservo accigliato
fermando la lama finissima nel tagliare la lattuga che avevo appena
cominciato a tagliare.
<< Yes, my Lord…>>
Sorrido intuendo il tormento della sua anima, divenire palpabile e
consistente rendendo me “schiavo” della sua
volontà.
In pochi minuti lascio bollire
il Curry e seguendo le tappe per il mio lavoro, mi dedico alle
librerie, lavare i piatti sporchi, lucidare l’argenteria,
imbandire la tavola e sistemare il pranzo ei rispettivi abbinamenti,
sempre con la figura del signorino alle mie spalle, o molte volte
seduto al centro della sala in cui mi trovavo, così per
avere una completa, o quasi, visuale sul mio lavoro con aria assonnata
e assente, i lineamenti del viso contratti in modo rude. Stranamente
sono di buon umore constatando che quei tre
“bambini” non stessero combinando nulla
di…
Trema il pavimento, si sente
un’esplosione, e passi veloci sul pavimento in corrispondenza
della biblioteca. I passi diventano rantoli e gridi poi la porta viene
buttata giù con forza dagli inservienti.
<< Stavo giusto pensando a voi…per una volta,
potreste disintegrare voi stessi alla tenuta?...>>
Sento chiaramente il Bocchan sorridere maligno ai miei contrattempi di
nome Fynnian, Meylin e Bard.
<< Cosa avete combinato?....>>
Osservo ognuno con freddezza, avviandomi seguito dal Bocchan al mio
usuale lavoro “extra”.
*****
Osservo in silenzio quei tre
inservienti così rumorosi, strisciare appiccicarsi
al mio maggiordomo , cercando di scusarsi con lo stesso per i danni
commessi alla mia magione.
Ciel,
cosa fai ancora dietro Sebastian?
Scuoto leggermente la testa
cercando di scacciare l’incubo in
cui lo perdevo del tutto con dolore. Non so come, ma ra riuscito a
sconvolgere i miei modi con lui… lo volevo vicino
più di quanto mi fosse possibile. Volevo avere vicina la sua
presenza, il suo sguardo, le sue occhiate assorte e quel sorrido
impudente e sensuale che caratterizzava quel volto.
Ma
che sto FACENDO?
Mi alzo di scatto dalla sedia
rischiando di farla cadere incurante delle occhiate e mi
avvio verso la porta con lunghe falcate.
<< Sebastian, ti ordino di finire in 10
minuti…non un secondo di
più…>>
Spalanco la stessa quasi correndo per i corridoi . Questa situazione
non va, comincio a sentirmi male al pensiero di perdere il mio
aguzzino. Nella foga dei miei gesti, frantumo un mezzo busto su un
piedistallo, facendolo cadere. Almeno così penso, solo che
il “crash” dei cocci non arrivò mai al
mio udito facendomi girare con il fiatone.
<<
Bocchan?...>>
<< Cosa vuoi?...>>
<< Lei non sta bene…>>
<< Sebastian, hai delle mansioni da
svolgere…>>
<< Ma lei, potrebbe
calmarsi un attimo?...>>
<< SONO CALMO OK???...>>
Mi blocco notando quanto il mio viso fosse finito vicino al suo. Come
cavolo ci ero riuscito?...
<< Mh… Si,
a quanto pare lei è “calmissimo”
>>
Con le dita che si avvicinano piano al mio viso, disegna due virgolette
sulla parola –calmissimo- scatenandomi un improvviso rossore
alle gote.
<< Bocchan, sta bene? E’ tutto
rosso… non è che ha la febbre?...>>
Porta con grazia il palmo guantato alle sue labbra prendendolo appena
tra le labbra e la bianca dentatura, sfilandolo piano e sensualmente,
infuocandomi i sensi, per poi portare la mano a pelle nuda sulla mia
fronte scostando appena la frangia. Rabbrividisco al contatto ma non mi
ritraggo, ansi lo faccio fare con
qualcosa di pesante al petto…
<<
Bocchan…>>
Fa scendere piano la mano alla guancia in modo naturale.
<< è sicuro di voler venire con
me?...>>
Rimango perplesso lasciando che il mio viso si contraesse fino ad
esternare la stessa emozione…
<< Ma che domande fai?...io…>>
Riprendo in un colpo lucidità sorridendo
sadico all’unica soluzione che avessi preso in
considerazione….
<< Sebastian, mi stai dicendo che sei
pronto?...>>
Devo
e riuscirò in tutto, donando l’unica cosa che
desidera di me…
Annuisce con la stessa luce
negli occhi cremisi del mio azzurro.
Ci sarebbe stato molto da fare in pochissimo tempo.
*****
Il rumore degli zoccoli sulle
fredde strade di Londra fanno da sfondo alla nostra avanzata.
Com’era stata strana quella voglia di sopire il dolore del
Bocchan poco prima. Volevo toccare davvero quel
piccolo viso dai lineamenti fini e perlacei, corrotti esclusivamente
dal rossore improvviso così infantile e inusuale per lui...
<< Bocchan., quella che le stava per venire prima, era
una crisi di panico per caso?...>>
Chino leggermente il capo nella sua direzione strafottente. Stavo
cominciando a riconoscere ogni emozione grazie a quel –ti amo
così tanto- che nel sonno m’aveva rivelato.
<< Si, non
preoccuparti adesso sto bene…>>
Strinse di più a se il mantello nero e lucido del bel
completo azzurro abbassando anche il cilindro coprendo quasi per intero
il suo nobile viso. Una brutta
sensazione mi attanaglia l’addome, facendomi saltare
giù dalla carrozza con disappunto del Bocchan, mi inchino
profondamente in segno di scuse, ma
Sutcliffe diveniva un vero e inutile problema alla nostra indagine.
<< Sebas-chaaaaaaaaaaan!....>>
Eccolo, disgustoso, viscido e montato come al solito.
<< OH SEBAS-CHAN!... mi sei mancato!...>>
<< Cosa vuoi?...>>
Mi sposto di lato evitando uno
dei suoi disgustosi abbracci.
<< Sebas-chan…sono venuto a riscuotere un
anima!... Oh che bello poterti vedere!...>>
Questa volta, il Sutcliffe aveva un obiettivo, diverso a mio avviso dal
suo repentino cambiamento di umore. Aveva sicuramente il mio Bocchan
come obiettivo.
<< Sei disgustoso…sai che non ti
permetterò di ottenere il Bocchan?..>>
<< Oh Sebas-chan, otterrò il tuo amore con o
senza il tuo permesso… >>
Sorrido in modo sadico lasciando che la mia parte più
nascosta uscisse rapidamente allo scoperto, mentre il mo corpo si
abbatteva su quello dell’uomo effeminato cominciando lo
scontro.
<< Shinigami, non otterrai il punto di ogni mio
desiderio…sappilo…>>
|
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Capitolo 6 *** Il rosso scarlatto della passione. Il rosso del sangue vivo sulla pelle... Tu, piccolo umano, riuscirai ad oltrepassarlo indenne? E tu demone, forte e oscuro, riuscirai ad attraversarlo senza subirne ***
06.
Il rosso scarlatto della
passione. Il rosso del sangue vivo sulla pelle... Tu, piccolo umano,
riuscirai ad oltrepassarlo indenne? E tu demone, forte e oscuro,
riuscirai ad attraversarlo senza subirne le conseguenze?...
<<
Che stupido di un maggiordomo…tsk…>>
In pochissimi secondi non era più al mio fianco, ma a
combattere contro quella sottospecie di Shinigami….
Appunto
sottospecie…
Guardo
la piccola carrozza con poca attenzione. I ricami dei sedili di
camoscio nocciola, il triste e nobile legno con ghirigori, con
sfumature bianche e nere…
Nero, il colore dei capelli lisci del mio demone.
Comincia a mancarmi il fiato, la carrozza era così lontana
da lui che quasi mi sento mancare. L’ultima missione divisi,
l’ultima volta che avrei udito il suono di quelle tre parole,
il rosso cremisi che in quel momento si accendevano e divenivano
intensi solo per me…
<< Ahhh!...>>
Lo scalpitare e il nitrire dei cavalli diventa frenetico e incessante,
tanto che mi affaccio poco dal finestrino incuriosito.
Che sta
succedendo?...
<<
BOCCHAN!...>>
Chissà come, la carrozza si inclina da un lato. A
rallentatore apro la maniglia della portiera opposta balzando
giù. Il verde, il marrone, il verde, il marrone e il
buio…
******
<<
Mio adorato, non senti nell’aria l’odore della
passione più intensa? Dell’amore così
sopraffino e eterno?...>>
<< Sutcliffe…>>
Evito un colpo diritto alla testa della motosega.
<< eviti di dire determinate cose… mi
disgustano altamente…>>
Una delle forchette arriva a sfiorargli il viso sfregiandolo.
<< OH nooooo…Sebby, guarda, è
sangue….>>
Si lecca il graffio con la lingua osservandomi malizioso. Perbacco,
quanto può essere infimo uno Shinigami?...
<< Sebas-chan, io ucciderò quel tuo signorino,
per legare te al mio filo rosso… e userò,
qualsiasi mezzo per riuscirvi…>>
Sorrido
sadicamente conoscendo già il suo punto debole…
<< Mr. Sutcliffe mi vorrebbe far capire, che sta
utilizzando qualcuno per impedire al signorino di divenire finalmente
mio?...è
così grande il suo amore nei miei
riguardi?...>>
Mi avvicino lasciando tre dei pezzi dell’argenteria a
terra,con fare sorpreso. Una delle mie doti demoniache è la
recitazione…
e mio caro
Sutcliffe… sarà l’unica cosa che
vedrai…
Calpesto
lentamente tutte le foglie sparse sul terreno emanando
un’aria confortevole e schifosamente rosa.
<< Oh sebby!... Vorresti dirmi finalmente
che la tua passione sta traboccando solo ed esclusivamente per
me?...>>
Gli occhi prima minacciosi tornano trasognanti e ignari con fare
adolescenziale. Prendo il suo viso tra le mani pronto per
l’ultima mossa.
<< Posso chiamarti Greil? … Sutcliffe
è così distante da te….>>
Il viso dello Shinigami comincia ad imporporarsi e le orecchie ad
emanare vapore. Poco male, sarebbe morto per disidratazione.
<<
Oh! Sebas-chan… io… >>
Tutto in un secondo, e impianto sei coltelli nel cranio di questo
stolto. Tre al cervello, tre al cervelletto. Il corpo comincia ad
accasciarsi tra le mie braccia. Lo lascio al suolo con sguardo
compiaciuto.
<< Certo non morirai, ma almeno avrò il tempo
di sbrigare le mie faccende…>>
Mi inchino leggermente col busto verso il rosso.
<< Sky mi aspetta per la pappa, e poi… il mio
adorato Bocchan ha bisogno di me…>>
Comincio a correre senza sosta in mezzo alla via alberata, senza
osservare la natura. Eterna ma nuova e volubile… cosa che un
vero demone non sarà mai…
Sento
degli spari e delle urla.
<< Stolti!...>>
<< Fynnian, corri verso…
SEBASTIAN!...>>
<< Meylin, posso disturbare la vostra
lite?...>>
Meylin, Bard, Fynnian pronti all’attacco su 9 tipi loschi. La
carrozza con i cavalli morti e completamente distrutta. Mi rivolgo alla
ragazza con le pistole puntate alla testa di due uomini incappucciati
con in braccio il Bocchan. Il mio Bocchan esanime con un taglio alla
tempia.
<< Meylin, Bard, Fynnian… vi
hanno attaccati in questa zona per prelevare il
signorino?..>>
Il mio sguardo diventa rovente, era questo quello che Sutcliffe
intendeva con –ogni mezzo. I tre annuiscono senza spostarsi
di un millimetro.
<<
Adesso noi ce ne andiamo con il bambino… se solo vi
azzarderete a seguirci, spararci o sfiorarci, il vostro caro padrone,
non solo morirà, ma patirà enormi
torture…>>
<< Come ad esempio, essere soggetto di violenze sessuali
congiunte e marchiato a fuoco sul fianco sinistro a pelle
viva?...>>
Gli umani
sono così stupidi e autolesionistii a volte…
L’uomo
sussulta preso in contropiede, ma con un cenno della mano faccio
rilassare i tre.
<< Sebastian!...>>
<< Non puoi permettere che ciò
accada…>>
<< NO…>>
Fulmino gli stessi lasciando trasparire tutta la mia angoscia.
<< Amo il signorino quanto e forse più di voi,
quindi ascoltiamo cosa hanno da dirci… vogliate esporci la
quota del riscatto…>>
Sarebbe
bastato un mio piccolo movimento per ucciderlo, ma il mio signorino non
ne sarebbe stato felice: era egli stesso ad infiltrarsi dando sfogo
alla sua ira…
<< Non ci sarà riscatto… adesso
è tornato a noi… ci divertiremo molto, e poi,
è così bello…>>
Scaccio un brivido lungo tutta la schiena osservando
schifato l’uomo passare bramoso la mano sul suo viso, su i
suoi capelli. Con l’argenteria gli trapasso il cranio
rimanendo al mio posto. Appena lo stesso comincia ad accasciarsi al
suolo il bocchan è già al sicuro tra le mie
braccia.
<< Mi scusi, ma il mio signorino, non è un
bambino… e poi, lui mi appartiene
interamente…>>
In meno di cinque secondi, gli
altri 8 si volatilizzano nella macchia di alberi correndo spaventati.
Sarebbe arrivato anche il loro turno.
<<
Bocchan…>>
Concentro la mia attenzione sul viso in parte macchiato di
sangue. Poggio il bracco e la mano dietro la piccola schiena tenendolo
in equilibrio, mentre con i denti sfilo in modo rude il guanto in cui
sigillo splende. Mi inginocchio interra con il signorino sul ginocchio,
cercando di calcolare il danno: una ferita abbastanza
grande da far uscire impetuoso molto sangue. Mi strappo un lembo di
camicia e comincio a tamponare poco.
<< Sebastian…cosa intendi
fare?...>>
<< Continuare la missione,
ovvio…>>
<< Ma …>>
<< Il Bocchan avrebbe fatto la stessa cosa, e
poi… non è grave, ne ha viste di
peggiori… ah un’altra cosa Meylin,
cos’è successo?...>>
<<
Bhè…ecco…stavamo continuando il
cammino quando una freccia ha cercato di colpire in pieno
Fynnian…poi un'altra me, e quando ci siamo resi conto di
esser stati braccati ho cercato di scappare, ma la ruota destra ha
ceduto facendoci ribaltare…il signorino è saltato
giù, in tempo, ma ha cominciato a rotolare e si è
fermato solo quando ha incrociato una pietra….poi
noi…bhè, Sebastian, siamo stati costretti a
lottare… ma prima erano pochi e gestibili, successivamente
ne sono arrivati troppi da controllare…e quello che hai
visto…>>
Non rispondo incantato dal percorso di quel liquido
scarlatto. Parte dalla tempia, accarezza i morbidi e lisci capelli ,
attraversa macchiando la purezza della pelle diafana del bocchan sulla
guancia e con incredibile sensualità, su un angolo delle
labbra e fino al collo.
Sebastian
concentrati…
No.
Il richiamo del sangue su quelle labbra è così
prepotente, intenso e malsano, da farmi perdere il lume della ragione.
Piano, con delicatezza per paura di distruggere questa visione
demoniaca, avvicino le mie alle sue
dischiuse, lasciando che si tocchino giusto il tempo di assaporare il
ferroso e dolce sangue.
<< Sebastian!? >>
Mi rimetto in piedi sotto lo sguardo scioccato dei tre soddisfatto..
La
soluzione...è così
ovvia..
<<
Ragazzi, dirigiamoci alla magione, ho parecchio lavoro da svolgere, e
questa “gita” si è rivelata un mero
fallimento… sicuramente domani saremo pronti a
tutto…>>
<< Sebastian, hai ragione!...>>
*****
Male
. male alla testa, ma non così prepotente da farmi
svegliare. No, le palpebre non condividevano appieno il comando di
aprirsi per mostrarmi la situazione. Cerco allora di attivare i miei
muscoli, ma con gli stessi risultati: nulla. Ma
è un attimo prima di ricadere nell’eterna
oscurità, che sento qualcosa di insolito e caldo toccare
leggere le mie labbra.
Un bacio… ma in
questo luogo?...
<<
Seba….n!? >>
Nemmeno
l’udito … no la vista, no l’olfatto, no
l’udito, no il gusto…il tatto si,
forse… leggermente, sposto la mano a toccare il corpo
innanzi a me. Cotone, forse anche della seta… e
una catenina che finiva in qualcosa. So di sapere cosa sia, ma le
tenebre mi avvolgono velocemente.
Ti ha
baciato!...
Penso prima di tornare al mio
angolo di oscura pace.
|
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Capitolo 7 *** Nella notte in cui il tuo piccolo e innocente cuore batterà all’unisono con il suo, riuscirai davvero ad arrenderti?... ***
07.
Nella notte in cui il tuo piccolo e innocente cuore batterà
all’unisono
con il suo, riuscirai davvero ad
arrenderti?...
La
luna, le stelle e il freddo pungente, che l’oscura notte
porta con se, scendono
poco prima di esser giunti alla magione
<<
Sebastian, pensi che il signorino stia bene?....>>
Stringo
appena il corpo del mio Bocchan tra le braccia.
<<
Certo, domani, inesorabilmente cercherà di ricominciare le
ricerche…>>
<<
Sebastian-san, ma secondo te, cercheranno ancora il
signorino?...>>
Rivolgo
un sorriso alla giovane donna che si pietrifica di colpo.
<<
H-h-ho ca-ca-capito Sbastian-s-s-san…>>
<<
Meno male…ragazzi, cominciate a preparare il letto del
Bocchan mentre io vado a
fargli un bagno caldo, chiamate il dottore…>>
<<
Ok Sebastian…>>
Torno
ad osservare la figura del Bocchan tra le mie braccia, sorrido
silenzioso
muovendomi nel buio e con fare malizioso mi passo la lingua tra le
labbra.
<<
Bocchan, si svegli…forza…>>
Scuoto
leggermente e passo la mano sopra la fronte dello stesso macchiando le
dita di sangue.
Senza pensarci bacio quella fonte
incontrastata di eccitazione sulle labbra, facendola svegliare.
<<
Sebastian… che è successo?...>>
Sorrido
in modo impudico aspettandomi uno schiaffo che non arrivò,
anzi le esili dita
del Bocchan si strinsero maggiormente.
<<
Sebastian… stringimi più forte…se
vuoi…>>
<<
Yes, my Lord >>
*****
Perchè
il mio maggiordomo, il mio diavolo, il mio aguzzino aveva premuto le
sue labbra
contro le mie per ben due volte di fila, senza chiedermi permessi o
pareri sul
da farsi?…
Che fosse
innamorato di me?...
Cancello
il pensiero appena sento la mano del diretto interessato passare con
delicatezza sulla mia coscia per poi salire sempre più su in
modo sensuale e
insano.
<<
Bocchan…>>
Lo
sussurra per richiamarmi all’attenzione con fare decisamente
impudente. Avrei dovuto
schiaffeggiarlo, avrei dovuto dirgli di rispettare la mia figura
privando ai
suoi occhi di divorare ogni lembo della mia pelle, facendomi arrossire
terribilmente.
<<
Bocchan, le è salita la febbre?...>>
Scuoto
appena la testa cercando di calmarmi e calmare il battito accelerato
del mio
stupido cuore umano.
Perché mi ha
baciato se per lui sono solo un’anima senza senso e
significato?...
Una
fitta acuta alla testa mi fa piegare in due. Mi porto entrambe le mani
piegandomi su me stesso.
<<
Ngh!...Sebastian fa male…>>
Sento
il sangue ricominciare a scorrere facendomi vedere appannato il viso
contratto
in una smorfia preoccupata del mio demone.
Ah! Quanto pagherei
per vedere bene in questo momento!...
<<
Bocchan!...>>
<<
Sebastian…non ci vedo bene…>>
Chiudo
gli occhi lasciandomi andare in avanti. Cosa strana non sento
l’acqua, ma bensì
l’aria e il corpo stranamente caldo di Sebastian, tenermi
stretto a se.
<<
Dove…>>
<<
Non si affatichi…nella sua camera…>>
Sospiro
lasciando la presa sulle tempie per osservare stancamente lui.
<<
Sebastian…perché mi hai
baciato?...>>
Il
buio della mia camera mi investe facendomi avere un’altra
fitta alla testa
cercando di portarmi via. Mai come adesso volevo rimanere sveglio e
vigile per
captare un minimo tentennamento, una reazione insolita di quelle iridi
cremisi che
mi osservano ancora fameliche, mentre con una certa fretta le mani mi
rivestono
tamponando il sangue cremisi uscire impetuoso.
<<
Bocchan…io….>>
Non
ho il tempo di rispondere adeguatamente che Fynnian butta
giù la porta
facendomi saltare i timpani.
<<
SEBASTIA N C’E’ IL DOTTORE!....>>
Sospiro
chiudendo temporaneamente gli occhi dalla situazione e ripensando alle
parole
del mio demone, li riapro per infierire su quelle parole con una frase strascicata.
“Bocchan…io
la desidero ardentemente…in ogni senso”
<<
Stupido diavolo di maggiordomo…>>
Il
diretto interessato, dopo aver parlato con il medico, si inchina
leggermente
sul busto con uno sguardo sensuale mimando con le labbra “Per
sempre”. Il mio
cuore, così veloce e instancabile, per l’ennesima
volta, perse un frammento
della mia anima indirizzata all’uomo con i capelli corvini
lasciandomi senza
fiato.
Sebastian,
verrai punito per il tuo modo impudente con cui ti rivolgi a
me…
Riduco
i miei occhi a due fessure indirizzate al demone che annuisce colpevole
sorridendo e passandosi la lingua sulle labbra in modo malizioso
facendomi
arrossire.
<<
Signorino Phantomhive ha la febbre?...>>
<<
NO! Inferno come ve lo devo spiegare?...>>
Perché
sorride e sghignazza senza ritegno, quel…
Diavolo
di
maggiordomo che tanto amo…
|
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Capitolo 8 *** Gli ordini, sai dirmi per caso se sono il rintocco di un condannato a morte o la liberazione di un anima in pena?... ***
08.
Gli ordini, sai dirmi per caso se sono il rintocco di un condannato a
morte o
la liberazione di un anima in pena?...
Bianco,
il marrone del baldacchino, il comodino con il
tomo dell’ultimo libro che ho lasciato in
sospeso. Sospiro.
Devo
attuare
la mia vendetta…
Ma
confinato dal mio diavolo di maggiordomo ad una misera
ed inutile degenza tra le profumate e candide
lenzuola di flanella, non potrei far molto.
Stupido
Sebastian…
<<
Buongiorno Bocchan, come mai sveglio già a
quest’ora?...>>
Sbuffo
pregustandomi, però, la visione nella mia mente del suo viso
contratto dal
disgusto .
<<
Ho mal di testa…>>
Si
avvicinò lentamente quasi a passo di danza. Dannazione,
perché proprio io, Ciel
Phantomhive deve rimanere incantato dalla bellezza di quei singoli e
lenti
passi?
<<
Bocchan, ha qualche richiesta particolare?...>>
Ghinai.
Il mio ghigno sadico , chiudendo appena l’occhio immacolato
del suo colore.
<<
Sebastian, ho voglia di accarezzare un cane…>>
Osservai
ogni suo muscolo contratto: non se lo sarebbe mai aspettato da
me…
Te la
sei
cercata!..
<<
Ma Bocchan…>>
<< Va,
è un ordine Sebastian… fa che il cane sia
di razza nobile, ben addestrato e addomesticato per soddisfare la mia
voglia…>>
Continuo
a sorridere maligno e superiore al demone che amo sfidandolo. Mi sarei
passato
lo sfizio di vederlo qual tanto che basta in difficoltà.
La sfida, ovviamente, venne raccolta con un inchino a
pochi centimetri da me.
<<
Yes My Lord >>
Bastardo.
Glielo avrei voluto tanto dire. Quella semplice frase, sospirata a
pochi
centimetri dal mio viso, con quel tono così seducente, non
mi avrebbe dato
pace, adesso.
*****
Esco
dalla stanza cercando di reprimere tutto il disgusto per quel semplice
ordine,
andando diritto verso Sky, accarezzandolo molto, per poi tornare ai
miei
incarichi con una folle voglia di disintegrare qualcosa…
Come
gli è
venuta in mente una cosa del genere?
Sorrido
in modo mesto: la mia punizione. L’inizio, solo
l’inizio per il Bocchan,
cos’altro mi toccherà fare ancora per saggiare ,
finalmente, la parte
dell’anima di quel ragazzino?...
<<
Bard,Meylin, Fynnian… ho un compito per voi! >>
Sento
il pavimento tremare ed ecco che i tre inservienti, correndo a
più non posso,
sono davanti al mio cospetto, con una scia di disastri alle spalle che avrebbe dovuto sistemare o
riparare il
sottoscritto.
Li
mangerai
con calma…Sebastian, non farlo adesso, ti servono
interi…
<< Sebastian-san
ci dica…>>
<<
Andate a comperare un cane: che sia di razza pura,
di statura media, ovviamente, in ottima
salute, e con il pelo nero…>>
Annuiscono
convinti, per poi dileguarsi dalla mia vista trascinando con loro
disastri per
tutta la Magione.
Sospiro
all’inaffidabilità
dei tre per poi tendere le orecchie all’interno della stanza:
piccoli sbuffi impercettibili.
Sicuramente
il Bocchan fermo e
con le mani in mano
non sapeva stare, ma , come il medico aveva fatto noi presente, quella
piccola
condizione era necessaria per non sforzare la testa.
La
testa…
Che
incapace, l’unica condizione
del contratto
che avrei dovuto rendere la mia ragione di vita, infranta in pochissimi
secondi.
Scendo
le scale andando diritto in cucina per preparare uno o più
dolci, infondo
avrebbero allietato poco lo spirito in subbuglio del Bocchan, e
allietato il
mio inconscio vedendo il suo viso rilassarsi appena.
Ti stai
umanizzando…
Blocco
il movimento circolare del mio braccio sulla panna, di uno dei tanti
dolci che
ero riuscito a preparare. Che fossi già arrivato a questo
punto?
Non
sono
umano, non lo sarò mai, ma il Bocchan mi
ha…incatenato…anzi no lo incatenerò
io…a me e solo per me…
Busso
alla grande porta dal colore perlaceo, aprendola e con leggerezza
spingendo il
carrellino all’interno. Se un demone avesse conosciuto il
sapore dei sentimenti
a quello delle anime…
forse
non
sarei qui a farmi troppe domande…
<<
Bocchan, le ho portato dei dolci, spero che siano di vostro
gradimento…
>>
Sorrido
in modo sincero, osservando quel piccolo e candido corpo mettersi di
scatto
seduto sulle pregiate coperte bianche di flanella, per poi osservarmi;
prima
torvo, curioso e…
Con
un espressione infantile alla vista delle delizie sotto il viso solo
per egli.
<<
Grazie… ma il cane lo voglio ugualmente!...>>
Risi
coprendomi le labbra con il dorso della mano rigorosamente guantata,
per poi
passargli una fetta di torta fragola e panna che mangiò
lentamente. Troppo lentamente e dannatamente sensuale ai miei occhi.
Dovetti combattere con me
stesso per evitare di balzargli addosso; non sapevo se
l’avesse fatto apposta o
meno, solo…
Demoniacamente
sensuale, troppe perfino per un essere umano della sua
età!...
La
scena mi si era presentata davanti a rallentatore: un dito immerso
nella panna
fino alla base per essere leccato saccentemente. Su e
giù…giù, su e punta… di
nuovo per poi fermarsi a succhiare voracemente la punta. Sorrisi quando
mi
rivolse uno sguardo impudicamente sensuale.
<<
Lei tenta un demone…se ne rende conto?...>>
<<
Non capisco dove tu voglia arrivare…>>
Questa
volta dopo essersi volontariamente macchiato le labbra, ne ero
convinto, vi
passò sopra la piccola e rosea lingua. Mi trattenni ancora.
Cosa
spera di
ottenere?...
<<
Ottima la torta Sebastian…>>
<<
Vedo…>>
Con
le piccole manine indicò la cioccolata fumante dentro una
tazza con decorazioni
rosse e dorate a formare dei delicati ghirigori in contrasto tra di
loro. Passai
leggero l’oggetto al Bocchan.
<<
Sai, ho sempre pensato che determinati sentimenti siano
inutili…e lo penso tutt’ora,
ma mi sono chiesto: un essere umano è così
incline ai piaceri dettati dalla
carne, da tralasciare qualsiasi cosa?...>>
Annuisco
circospetto non trovando a cosa
in
realtà il Bocchan stesse
alludendo. Gli uomini
sono prede del peccato carnale. Prede indiscusse della lussuria, della
libidine, dell’appagamento utilizzato come sfogo su cui
riporre qualsiasi cosa:
da complotti a relazioni…
Mi
fingo “tonto”…
<<
Bocchan, scusi, ma adesso sono io a non….>>
Vedo
immergere le piccole dita nel cioccolato macchiandosi le stesse, per
poi
passarle al viso.
<<
Capire?...>>
Sussurro
concludendo la frase osservandolo con il viso macchiato del liquido dolce-amarognolo
soddisfatto.
<<
Su caro Sebastian, che c’è da capire ancora?...Non
vedi? Sono sporco di
cioccolato, pulisci!..>>
In
silenzio ed incredulo tolgo entrambi i guanti gettandoli sinuosamente a
miei
piedi. Ghigno appena avvicinandomi alla mia “preda”
con lo stesso coraggio del
cacciatore…
Non
avrebbe
sedotto la lussuria fatta
persona!...
*****
Ripensandoci
il problema primario non era quel letto; ma la solitudine unita
all’insoddisfazione…
Conte Ciel
Phantomhive…morirai…per
mano di quest’uomo…
Sarai oppresso, vivrai quel poco che
ti resta nel dolore…ti sta prendendo i giro… ogni
sguardo, ogni mossa… ogni sillaba
pronunciate da queste labbra…
Bussano
alla porta. Anzi bussa alla porta facendomi montare una sorda rabbia,
all’idea
di subire tali affronti…. Non fiato quando entra, non fiato
quando spinge
diligentemente il carrellino all’interno della mia isolata
stanza, non fiato
quando scatto a sedere al pensiero di “dolci”
esclusivamente per me, ma lo
osservo scatenando ogni cellula, ogni tessuto ed ogni organo in
un’ esplosione
chimica. I suoi occhi così rossi, mi fanno contorcere la
bocca dell’anima. Sorride
appena facendomi ricordare di respirare.
Vuole farti
rimangiare la questione del “cane”…
<<
Grazie…ma il cane lo desidero
ugualmente…>>
Mi
porge un piatto con un pezzo di torta alle fragole, interamente
ricoperto di
deliziosa e fresca panna a formare decorazioni armoniose.
Ti
userà, ti abbandonerà, ti spoglierà
del tuo essere e poi…ti ucciderà!...
Osservo
quel pezzo di “Paradiso”
con un groppo
al cuore; non avrebbe vinto mai la mia coscienza…era tutto
falso, forse.
Vincerò e
quando non potrai resistere, ti lascerò con un pugno di
mosche amare… perché lo
farai con me un giorno…
Immersi
un dito nella panna fino alla base e cominciai a leccarlo piano. Su e
giù, giù,
su, punta e di
nuovo per cercare di
ammaliarlo il più possibile, fino a quando il dolce sapore
della pana non
lasciò spazio a quello aspro della pelle. Alla fine del
“mio gioco” lo guardai
sensuale. Non mi importava tanto il fatto di non riuscirci al primo
colpo,
quanto quello di sorprenderlo. Cosa che avvenne, ma sorrise con la sua
solita
faccia da schiaffi. Volevo vincere ad ogni costo, come un bambino a cui
era
stata privata la cosa più semplice del mondo: affetto vero.
Mi
irrigidì impercettibilmente sentendo il cuore pompare lento
e in modo doloroso.
<<
Lei tenta un demone… se ne rende conto? >>
Ostento
ingenuità lasciandomi ardere dal cremisi.
<<
Non capisco dove tu voglia arrivare…>>
Con
la forchettina mi macchio volontariamente, si intende, le labbra della
stessa
panna per poi passare la lingua; si trattenne ancora.
<<
Ottima la torta Sebastian…>>
<<
Vedo…>>
Il
solo pensiero di avergli strappato un rauco – vedo
– mi fece accapponare la
pelle. Osservo il suo viso e poi il carrello: Krapfen, Micio, Croissant
senza
sfogliatura, Torta all’amarena, Torta di mele, Torta al
cioccolato bianco e al
cioccolato nero, Crostate di frutti vari, Mousse al cioccolato e alla
frutta, Sformato
di riso dolce, Amaretti, Ciambelline, Muffin ai mirtilli, Affogato,
forse al
kiwi, Torta al gelato. Tiramisù, Pasticcini vari, Gelati
alla crema, al
pistacchio, al melone, al tè verde… forse
l’Eiskaffè…qualche dolce esotico la
cui non sapevo nemmeno il nome e infine ogni tipo di cioccolato
possibile, più
alcune pietanze calde e fumanti che riconobbi come “creme
fuse”...
Ma gli sembro
una cavia per poter testare le sue nuove scoperte culinarie???...
Indicai
la tazza con decorazioni rosse e dorate a formare dei delicati
ghirigori in
contrasto tra di loro, non sapevo che vi fosse al suo interno
cioccolata
fondente, ma mi balenò in mente un’idea.
Non hai
scampo…
Con
il dito traccio il contorno della tazza in modo leggero.
<<
Sai, ho sempre pensato che determinati sentimenti siano
inutili…e lo penso tutt’ora,
ma mi sono chiesto: un essere umano è così
incline ai piaceri dettati dalla
carne, da tralasciare qualsiasi cosa?...>>
Mi
osserva circospetto ma annuisce. Avrei tanto voluto premere sul
significato
della frase - vi desidero ardentemente – scappato al suo
controllo con la
confusione di poche ore fa.
<<
Bocchan, scusi, ma adesso sono io a non…>>
Non
esito immergendo delicatamente le dita in quel caldo infuso profumato
per
cominciare a passare le dita sul mio volto: la fronte, le guance, il
naso, il
mento, il collo e le labbra utilizzate precedentemente, distruggendo
quel poco
di controllo rimasto nel demone che continua sussurrando: non si
aspettava un
simile atto.
<<
Capire? …>>
<<
Su caro Sebastian, che c’è da capire ancora?...Non
vedi? Sono sporco di
cioccolato, pulisci!..>>
Sono
tacitamente soddisfatto: esitava nei movimenti pur essendo consapevole
delle
mie azioni. I guanti bianchi con sensuale armonia vengono sfilati e
abbandonati
al freddo del pavimento.
Sei
la preda, cosa ti aspetti dal
cacciatore così lungamente stuzzicato?...
La
mia mente fuori controllo, il mio cuore colpito con più
stilettate, non faceva
altro che dilaniarsi sempre più profondamente.
Non
avrei vinto contro di lui… non avrei potuto, e mi diedi
dello stupido.
La lussuria è
innanzi a me…come potrei vincerla?...
Stolto Ciel!...
Mi
auto insulto guardando come il suo viso si fece più vicino a
me gettandomi nel panico.
Il peso del suo corpo forzava il materasso facendolo inchinare per
sostenere
tanta potenza, in confronto io sembravo poco più di una
piuma nera. Passa la
mano senza il marchio sul mio occhio bendato liberandolo, per poi far
ardere i
suoi splendidi occhi sopra i miei. Troppo bello, con i capelli a
contornare il
viso dal colorito niveo e i lineamenti fini e raffinati.
Passò la stessa mano
al mio addome in silenzio avvicinando sempre più le sue
labbra alle mie. Mi preparai,
ma deviò traiettoria andando al collo. Sentì la
sua lingua percorrermi ogni
centimetro lentamente,
con ardore mal
sopito e con soddisfazione ad ogni mio sospiro. Si, perché
sapevo, che la magia
non sarebbe mai esistita tra me e il mio demone.
<<
Bocchan, non crede di sospirare troppo?...>>
Così
calda, così maledettamente inumana, da farmi inarcare appena
la schiena. Finita
la cioccolata baciò ogni centimetro del collo. Sospirai
ancora quando ripeté
gli stessi movimenti sulla fronte sulle guance, sul mento e sul naso.
Ciel,
svegliati… non puoi...ti farà
solo male…
La
mia coscienza. La mia poco più che inutile coscienza,
mi intimava di fermare lì
quel gioco proibito ordinando al demone di continuare.
<<
Bocchan, posso finire l’opera che mi ha
chiesto?...>>
Riapro
gli occhi inconsciamente chiusi. Le sensazioni che avevo desiderato,
erano
presenti da ambedue le parti e annuì piano sulle lenzuola
calde che ciospitavano
mute, lasciando che Sebastian mi baciasse succhiando le labbra. mi
invase la
strana sensazione di voler andare oltre, di voler suggellare il tutto
con
qualcosa di osceno. Contraccambiai il bacio risoluto quando la lingua
morbida
contro la mia, tagliente avvolte e velenosa in altre, entrò
nella mia cavità giocando
scherzosa, sensuale e dolce. Le mie braccia avvolsero il mero
maggiordomo desiderose
d’affetto, dopo essermi staccato appena per riprendere fiato.
Ne
ho…bisogno…
<<
Sebastian…>>
Volevo
vederlo in faccia. Vedere un qualche cambiamento nel viso, ma non mi
permise
nulla: mi ritrovai lui a cavalcioni abbracciandomi,
pressando poco sulla nuca…
Il suo odore
è così…
<<
Và….via…>>
Strinse
appena più forte.
<<
Bocchan…>>
Mi
irrigidì intuendo a priori le sue intenzioni…
Io voglio…
Delicato,
con in viso un mezzo sorriso, cominciò a slacciarmi il
fiocco presente nella
camicia alzandola piano.
<<
Si rilassi, sa che non voglio farle del male…io tengo troppo
a lei per essere
io stesso a metterla in pericolo…>>
Dicendo
questo, aveva alzato la camicia da notte, passando delicatamente sulla
mia
pelle scoperta. Sorrisi appena quando cominciò a stuzzicarmi
i capezzoli. Era una
sensazione meravigliosa, unica e inverosimile da mandarmi in estasi
solo così. Leccò
piano il sinistro, e con l’indice prese a giocare con il
destro. Inarcai appena
la schiena per la seconda volta reprimendo ogni singolo rumore dalla
mia bocca.
<<
Si rilassi suvvia…>>
Si
staccò per baciarmi delicato ogni centimetro di pelle
solleticandomi. Stavo quasi
per abbandonarmi ad ogni sorta di richiesta, ad ogni sensazione del mio
cuore,
quando la mano del marchio prese a ricalcare leggiadra i contorni del
primo marchio
imposto sulla mia pelle facendomi rabbrividire. Sgranai gli occhi
ritornando
lucido. Forse troppo.
Tu
sei Ciel
Phantomhive!...sei condannato, è tutta una farsa…
è il contratto a volere questo, a farti credere
questo…
Non mi è
più
permesso nulla di tutto ciò!...
<<
Sebastian…>>
<<
Mh?...>>
Intento
a baciarmi il bassoventre non mi degnò di occhiata. Tirai i
capelli corvini
attirando l’attenzione dello stesso.
<<
Sebastian, alzati subito…>>
Strabuzzò
gli occhi, guardandomi intensamente.
<<
Bocchan?...>>
<<
TI ORDINO DI ALZARTI IMMEDIATAMENTE!....>>
Una
lacrima invase l’angolo dell’occhio con il
contratto, che avrei voluto cavarmi,
osservando il volto di Sebastian scioccato e deluso… la
faccia di un demone che non ha
potuto soddisfare il
piacere carnale della sua preda…
<<
Bocchan…si calmi, respiri profondamente o le
verrà un attacco di asma…>>
Non
ci vidi più e schiaffeggiai la guancia dello stesso che
lasciò un alone rosso.
<<
Va via adesso…Sebastian TI ODIO!...>>
Scoppiai
in una volta sola. Ma il mio maggiordomo non si scompose alzando appena
l’angolo
del viso appena colpito. Lo ritrovai all’in piedi mentre in
silenzio si sistemò
i guanti e trascinando il carrello abbassò il capo.
<<
Yes… My… Lord….>>
*****
Uscì
senza battere ciglio dalla stanza trascinando il carrello con me.
Cos’era quel -
Ti odio - ?
Le
viscere del mio essere reclamavano vendetta su qualcosa che non avesse
avuto
una forma. Sorrido maligno lasciando che il mio potere, incontrollato,
oscurasse ogni cosa a distanza di 7 metri
da me. Mi affacciai ad una
porta-finestra per poi lanciare il carrellino che si
sfracellò al suolo con
ogni pietanza.
Ti odio…
Faceva
male…recava male, alla mia etica detta in modo
così semplice senza un motivo
ben definito…
Schizzai
fuori con oramai voglia di distruggere.
Bocchan…
mi ha fatto del male
peggio di una condanna a
morte…
|
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Capitolo 9 *** Esiste il Rosso, che porterà alla completa perdizione dei senni. Allora, e solo allora potrai decidere: partirai alla volta della Luna o rimarrai sulla Terra? ***
09.
Esiste il Rosso, che porterà alla completa perdizione dei
senni. Allora, e solo
allora potrai decidere: partirai alla volta della Luna o rimarrai sulla
Terra?
L’Odio e la
rabbia si somigliano,
l’orgoglio
e
il dolore si rincorrono,
l’amore
e
la passione portano al Rosso.
Il rosso che
unisce il filo della vita a quello della Morte.
La
stessa
che, da lontano, aspetta il suo turno per partecipare ai
giochi…
<<
Sebastian-saaaaaaaaaaaaaaaaaan!...>>
<<
Sebastian!....>>
<< Mr.
Sebastian!....>>
Odio,
rancore, rabbia, infelicità, solitudine, rammarico,
compassione, desolazione e vuoto;
sentimenti prepotenti e “neri”
che non avrebbero permesso ad un singolo individuo sulla faccia della
Terra di
vivere in modo normale…
Si, normale!
<<
Tanaka-san, la prego di impedire a quegli sciocchi di distruggere
l’intera
Magione nel tentativo di trovare Sebastian…ah, e
un’altra cosa…>>
Un
piede dietro l’altro per arrivare ad essere chi sono
oggi…
<<
Mi dica…>>
Una
reputazione da difendere, perché io sono Ciel
Phantomhive…
<<
Prepari la carrozza…devo continuare le indagini, con o senza
Sebastian…>>
Osservo
stanco l’inserviente devoto alla mia famiglia inchinarsi
profondamente portando
una mano al petto.
<<
Certo Signorino, provvederò
subito…>>
Alza
appena il viso pronunciando quella piccola frase. Spalanco per pochi
secondi
gli occhi prima di farli tornare indifferenti. Una pugnalata al petto
aspettando il cremisi…
Non
devo…pensarci…
Volevo
esser arso dalle fiamme vive presenti in quegli occhi dal taglio unico
e
raffinato, volevo affogare tra il desiderio del rosso, volevo udire
quelle tre
semplici parole pronunciate dalle sue calde labbra.
<<
Signorino, sono passati solo due giorni…>>
<<
Lo so…>>
Solo
due
giorni…
Solo
due giorni in cui venivano ritrovati
cadaveri senza nessun segno di lotta o abuso essendo i primi uomini dei
bassifondi mentre le seconde, prostitute… quindi sottoposte
a continui
rapporti. Due giorni in cui le sparizioni dei bambini erano aumentate a
dismisura… due giorni che i miei sentimenti
erano…dolorosi…
<<
Bocchan!..>>
La
porta nivea viene spalancata senza troppi preamboli facendo spuntare la
figura
di Meylin. Il fastidio provocato da quest’azione mi porta a
stracciare uno
degli ultimi calcoli da me compiuti per la società.
<<
Bocchan, come può chiederci di non cercare
Sebastian-san?...non pensa che sia
da incoscienti lasciare un uomo da solo senza un posto dove tornare, in
giro
per Londra o peggio perso in qualche via di
campagna…sigh…senza
cibo…sigh…senza
un tetto e un letto dove stare….sigh…
>>
Lacrime?
Mi
alzo dal mio scarno per arrivare proprio innanzi alla giovane dai tondi
e
ridicoli occhiali come altrettanto ridicolo il comportamento, osservo i
suoi
occhi con rabbia.
<<
Meylin, ti ordino di smetterla! >>
Non
avrei sopportato una parola di più, conoscendo
l’inutilità di ogni singolo
tormento: non è un uomo ma un demone con gli anni pari alla
nascita dell’uomo
sulla Terra; non si sarebbe mai perso
in qualche via di campagna; non avrebbe certo sofferto il sonno, la
fame e non
sarebbe morto di malattia.
Inutile,
qualunque cosa in mio possesso non potrebbe farlo tornare…
solo se lo chiamassi.
<<
Ma Bocchan!.>>
Mi
dirigo verso la porta senza darle risposta, quando la stessa mi afferra
per una
spalla in uno scatto.
<<
Bocchan, come può? E’ un uomo! >>
Mi giro puntando il
mio unico occhio sui suoi
adesso spaventati.
<<
Meylin, ti ho ordinato di
smetterla…
torna immediatamente ai tuoi doveri…>>
Il
gelo della mia voce comincia a colpire.
<<
S-s-si Bocchan, mi perdoni…>>
Mi
scrollo la spalla prima di immergermi nel buio e spoglio corridoio. Il
cupo
silenzio mi abbraccia in uno slancio di comprensione aiutati dai neri
muri…giovani della vita che Sebastian aveva donato loro dopo
il nostro primo
incontro.
Dannazione…
Una
macchia nera appare al mio fianco con fare altezzoso, rudimentale e
singolare.
Continuo la mia avanzata seguito dallo zampettare del mio puro
Rottweiler dal
pelo corto liscio e lucente. Quello che più si avvicina ai
miei comportamenti.
Lo accarezzo piano. Questa volta i miei inservienti avevano trovato un
cane che
mi soddisfasse: cane dell’esercito Britannico, dato in
consegna dalla regina
stessa.
<<
Death…è ora di andare…>>
Il
nome più appropriato per un cane. Certo, non era il solito
“Bobby” o “Fido” ma
… Death, per
sottolineare quanto un
cane possa esser simile alla Morte: silenzioso, fedele e presente.
<<
Deeeeeeeeeeeeeeeaaaaaaath!Vieni qui belloooooo!...>>
Il
più piccolo dei tre, quello con la forza paragonabile ad
Ercole, corre in
nostra direzione con un guinzaglio di pelle nera lucida. Il cane
accanto a me
solleva appena il capo sulla direzione dell’oggetto per poi
latrare piano: era
palese che non amasse le catene.
<<
Death >>
Lo
richiamo all’ordine.
<<
Bocchan, si rifiuta di mettere il guinzaglio…!!
>>
<<
Bene…non lo mettere…>>
<<
Ma…>>
<<
Finnyan non contraddirmi…>>
Con
lo sguardo fisso sulle scale, cerco un modo per non badare al fatto
che, se
fosse stato Sebastian, mi avrebbe costretto alla “retta
via” in meno di 12
secondi.
Sebastian,
non ti chiamerò…
Il
solo ricordare i suoi occhi scarlatti scintillare ai miei inviti, il
suo corpo
premuto contro il mio, le sue mani accarezzarmi e le sue labbra bramose
sulle
mie…
<<
Diverrò pazzo…>>
*****
Fame.
Fame dell’anima a cui sono legato, quella che da due giorni
pulsa in modo lento
e doloroso. Che sia mai che lasciassi il mio Bocchan senza controllo.
Solo…il
dolore per quel rifiuto da parte della mia
preda, mi ha ampliato quel desiderio incontrastabile di prenderla e
farla
finita lì; al diavolo il divertimento, ma adesso, dopo due
giorni, passati a
divorare anime di prostitute e uomini senza un ben che minimo di amor
proprio,
sento così tanto la mancanza del Bocchan…e poi
questa ragazza…
<<
Sebastian…a cosa pensi? >>
Non
è la
stessa cosa!
<<
Quanti anni hai?...>>
<<
Oh Sebby! Sembrerò piccola, ma ho vent’anni
freschi freschi…>>
Porto
la mano marchiata, rigorosamente guantata, sopra il petto della giovane
donna,
osservandone l’animo: forte e deciso… ma
macabro…
Non
aggettivo
di più.
Nulla a che
vedere con quella del Bocchan…
Nulla
di paragonabile ad una comune anima di strada. Il solo fatto di
possedere
l’oscurità dentro se, senza venirne corrotto mi fa
salire un brivido lungo
tutta la schiena e
quel blu vivo, certamente, che
permette di poter
vedere e sentire le anime…
<<
Stai pensando a qualcuno in particolare, vero? Se il mio istinto non
sbaglia, è
la persona che ti ha portato a cercare di soddisfare la
carne al posto dello spirito…mh?
>>
Con
un agile movimento è a cavalcioni sopra me con il suo
piccolo e caldo corpo.
Reprimo l’istinto di possederla ancora con sforzo, data la
somiglianza
impressionante con il mio Bocchan.
<<
Suvvia Sebby! Io non basto più per rapirti da questo
mondo?...>>
La
mano nivea a candida passa per la guancia
sinistra che si riscalda leggermente. Una sensazione
strana alla bocca
dell’anima si comincia a far spazio dentro me quando
rincontro i due grandi occhi
blu.
Cosa
starà
facendo…Bocchan?
<<
Wow! Per farti quest’effetto sarò sicuramente
identica a quel…com’era? Ciel!
Si, era Ciel!...>>
Alzo
un sopracciglio contrariato: non ricordo di averne parlato anche a lei.
<< No,
tranquillo ti è scappato uno o più
sospiri nominandolo durante
l’amplesso…>>
Comincia
a strusciarsi leggermente sul mio corpo: movenze aggraziate e ben
mirate. I
suoi capelli lunghi e neri mi riportano in mente il signorino alla
festa del
Visconte Druitt con la parrucca. Identici.
<<
Melody, tu gli
somigli tanto!...>>
<<
Mmmm…peccato, dei del sesso come te se ne trovano
pochissimi…>>
Sorrido
impercettibilmente prima di alzarmi dal letto in cui eravamo con
nonchalance
per avviarmi su un’altra preda.
<<
E se non fossi un “dio” ma un
demonio?...>>
Questa donna
si è salvata grazie al suo aspetto...per ora.
Un
singhiozzo mi ferma sulla soglia portandomi a riosservare il piccolo
“Pettirosso”.
<<
Mi ucciderai, vero?...>>
Con due lunghi passi
le sono di fronte: le
blocco i polsi con una mano sopra la testa mentre con l’altra
le faccio
rivolgere il viso verso me.
<<
Cosa te lo farebbe pensare? >>
Torna a guardarmi con serietà, per quello che le
lacrime le permettono, prima di ribattere.
<<
Le voci girano, soprattutto quando sono le prostitute a
farle…e le voci, se più
o meno distorte hanno un fondo di verità!..>>
Lancio
il suo corpo contro il letto disfatto con forza facendole scappare un
grido di
paura.
Quest’insulsa
umana mi sta forse sfidando?...
<<
Le voci parlano di un uomo sempre vestito di nero che ti porta
all’estasi della
carne ma…che poi ti uccide…>>
<<
Ma bene… quanto sei informata! No, ciò che ti
preme sapere non ti verrà svelato
subito…ma credo di poterti usare per un mio piccolo
esperimento!...>>
Con
un sorriso ottengo la curiosità della donna che adesso
è seduta sopra le mie
ginocchia con fare innocente.
<<
Di che si tratta?...>>
Senza
darle il tempo di fiatare sfilo i guanti ammaliandola per poi coprirle
la vista
imponendomi sul suo corpo sottile.
Chi
avrebbe
gradito vedere il proprio animo dilaniato, ma non distrutto?
<<
Ti avverto…farà male…>>
Non
avrei permesso che il contratto alla fine mi portasse via il mio
piccolo Ciel
Phantomhive, nemmeno se la Morte
mi avesse strappato a forza da lui, ma mi sarei allenato…
Allenato
per non divorare l’intera anima,
ma
una parte, così da lasciarlo in “vita” per
sempre al mio fianco…
*****
Si
erge lugubre la grande insegna dell’uomo più
raccapricciante che nella mia
breve vita, mi aveva concesso, e tutt’ora concede, importanti
informazione per
il risolversi delle mie indagini: Undertaker.
<<
Signorino, è sicuro di non avere altre
informazioni?..>>
<<
Nonno…>>
La
figura anziana al mio fianco sussulta appena, sentendo
quell’appellativo che
non gli concedevo da tempo.
<<
Non mi resta altra scelta al momento… sinceramente, non
credo che Scotland Yard
mi dia informazioni in pochi minuti come posso sperare di ottenere da
Lui…>>
Alzo
la mano indicando l’insegna che più volte era
stata fissata per renderla
sicura, infatti, moltitudini di travi di legno cercano di tenerla in
equilibrio.
<<
E sinceramente… non ho voglia di
giocare…>>
<<
Come desidera…>>
Annuisco
piano, scendendo dal calesse, ovviamente, con Death al mio fianco.
Entro senza
esitare immaginandomi
già l’ambiente in
cui mi sarei catapultato: nero, ragnatele, stoffe, organi dentro i
liquidi più
strani e nauseabondi, scheletri e una dozzina di bare, alcune aperte,
altre
chiuse, altre ancora all’in piedi. Una di queste si apre a
pochi centimetri da
me facendomi rabbrividire alla vista dello strambo uomo.
L’animale, giustamente
impaurito, si dirige verso la soglia della porta osservando muto.
<<
Undertaker…>>
<<
Piccolo Conte…è moooolto divertente non vederla
in compagnia del suo solito maggiordomo…
Hi! Hi!
Hi!...>>
Sul
viso si dipinge un sorriso raccapricciante, raccapricciante come la sua
figura:
scarpe nere, coperte dalla grande tunica nera che, essendo molto
più grande del
possessore, copriva di molti centimetri anche le mani con le lunghe
unghie
laccate di nero. Il viso spigoloso e magro mette in risalto gli zigomi
per metà
ricoperti dalla lunga frangia argentata, i capelli arrivano quasi
interamente
al suolo, e una parte di cicatrice che svanisce con gli occhi dietro
quel
sipario.
Raccapricciante
è dire poco…
<<
Hi! Hi! Hi! Vedo che l’uomo accanto a lei è molto
anziano: mi permette due
misure Sir.?...Oh intanto, gradite una tazza di Thè?
L’ho appena fatto! >>
<<
Undertaker, non siamo qui per parlare di bare o
altro…>>
Sull’uomo
si apre un ghigno compiaciuto, mentre ci porge le
“tazze”, facendoci accomodare
su delle bare e mo di soggiorno.
<<
Peccato piccolo Conte, il maggiordomo al vostro fianco mi farebbe
passare un
ottimo pomeriggio…. eeeeeeh bhè, oramai
è anche a conoscenza che… la sua bara,
è sempre pronta e aspetta solo
lei…duuuunque…per le informazioni che lei cerca,
sa con cosa amo farmi pagare…Hi! Hi! Hi!...>>
Annuisco
posando lo strano recipiente con quello che sembrava essere
Thè, sulla bara
liscia, facendo cenno di cominciare: certamente con il mio stato
d’animo, non
sarei mai stato in grado di estrapolare nemmeno uno sbadiglio
involontario dalle
labbra del becchino.
<<
Tanaka-san…>>
<<
Come desidera signorino…>>
Un’altra
stilettata al cuore non udendo quella frase.
*****
<<
Come ti senti?...>>
<<
Vuota… ma in fondo…
viva…>>
Annuisco
cercando di mascherare il mio entusiasmo nell’esser riuscito
a non divorare
l’anima per intero. Non avrei ucciso il ragazzo che bramo,
anzi, l’avrei
incatenato egoisticamente al mio fianco…
<<
Bene Melody… perdona la mia mancanza di tatto…ma
…>>
Devi
morire…
*****
<<
Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!...Con…te… Ah! Ah! Il vostro
nuovo maggiordomo è spassoso
quanto Sebastian…>>
Inorridito
osservo un rivolo di saliva colare lungo il mento del becchino che ride
in modo
convulso dopo l’ottimo lavoro di Tanaka-san.
<<
Bene… Conte… vuole seguirmi?...>>
Senza
fiatare, mi dirigo verso una bara, non nera, sul nocciola con
rifiniture di un
marrone scuro e spento, semplice e senza intagli: sicuramente, uno dei
bambini
rapiti dei bassifondi di Londra.
<<
Uuuuh…conte sa, questi corpi sono
interessantissimi… Hi! Hi! Hi! Questa setta
si diverte tantissimo a torturare, stuprare e marchiare
le vittime prima di infierire il colpo di grazia con uno
di quei pugnali da collezione…Eh! Eh! Solitamente sono
intagliati oppure
frastagliati…>>
Cerco
di reprimere un coniato di vomito quando apre la piccola bara lasciando
piena
vista al corpicino di una bambina: Meredith.
Il
corpo, come già precedentemente accennato, era pieno di
piaghe, alcune lievi,
altre ricucite con delicati punti per la troppa profondità.
Comincio a tremare
quando, osservandole il viso, in
piena fronte spicca lo stesso marchio che indelebile macchia la mia
pelle.
Ho
visto
abbastanza…
<<
Ta…Tana…Tanaka-san….>>
<<
Signorino andiamo via…forza!...>>
Osservo
il becchino accarezzare amorevolmente la guancia del cadavere, mentre
lo stesso
mi dice qualcosa che non riesco a comprendere: le orecchie cominciano a
fischiare e la testa a pulsare freneticamente.
<<
Hi! Hi! Hi! Hi! Conte… che sia arrivato il vostro turno per
provare la vostra
bara?… Hi! Hi! Hi!...la vedo
palliduccio…>>
Chiudo
gli occhi lasciandomi guidare dalla mano di Tanaka-san. Una boccata
d’aria
fresca mi spinge a riaprire gli occhi su Londra; sempre la stessa
incolore,
fredda e austera Londra.
Dove
andrò a
finire di questo passo Sebastian?...
<<
Per favore…mi riporti alla Magione…ho delle
faccende burocratiche da
svolgere…>>
*****
Che
il mio Bocchan non stesse bene, era palese da tempo...
Ma
cos’è
questo?...
Se
non conoscessi a fondo il punto della mia follia, avrei detto che
l’anima fosse
rimasta invariata nel corso del tempo, eppure…vederlo
così pallido e rassegnato
mi aveva tolto la voglia di
tornare a dargli conforto.
<<
Maggiordomo… Hi! Hi! Hi!....cosa ci fai sopra quel vecchio e
decaduto tetto?
Stavi forse spiando il tuo Signore?...>>
Scaccio
un sospiro per non dar sazio agli occhi acuti, seppur nascosti, del
becchino.
<<
Becchino…devo dedurre che tu non abbia detto ogni
cosa al mio Bocchan, ma solo il giusto per allontanarlo…mi
sbaglio forse? >>
Scendo
con un balzo sul marciapiede proprio innanzi all’argentato
che ghigna
divertito.
<<
Forse… ma queste
informazioni, sono
altamente Top-Secret… il prezzo da pagare sarà
alto…>>
<<
Una semplice risata, non potrà aprirmi le porte per questo
genere di
“informazioni”dunque? >>
Con
calma lancio il sacco sotto il naso dell’uomo che si accende
di euforismo dopo
aver visto un braccio spuntar fuori.
<<
Hi! Hi! Hi! Questo va
più che bene…mi
segua! >>
Entro
senza badar tanto all’odore appena lasciato dal piccolo umano.
<<
Maggiordomo, l’uomo che mi ha consegnato i cadaveri, ha
parlato di una specie
di riscatto chiesto dai furfanti tramite i corpi esanimi dei
bambini…Hi! Hi!
Hi!...>>
Addenta
un biscotto porgendomi del Thè che non avrei mai bevuto, non
se in quei
recipienti ci fosse stato un organo prima della calda bevanda.
<<
E non ho potuto che dar egli ragione: i corpi che mi hanno portato
erano
squarciati in modo che ogni bambino avesse come minimo una frase minima
che si
collegava successivamente all’altro…in una specie
di messaggio criptato…Hi! Hi!
Hi! E dire che sono furbi non è nulla a
confronto…>>
Sollevo
un ghigno risentito, se i miei calcoli sono corretti, il loro bersaglio
non è
altri che Ciel Phantomhive.
<<
Hi! Hi! Hi! Maggiordomo, so che è già arrivato
alla conclusione ma, non
vorrebbe sapere il messaggio completo,
che ho rapportato alla Regina? Hi! Hi! Hi!...>>
Mi
porto una mano al volto scostandomi delicatamente una ciocca nera dal
viso per
non far trapelare tutta la mia rabbia.
<<
Undertaker, continua…>>
<<
Oooooh! Sta perdendo la calma per caso?...>>
<<
L’ho già persa tempo fa…>>
Rivolgo
uno dei miei sguardi infuocati all’uomo, ma non sortisce il
minimo effetto,
anzi, comincia a sghignazzare prima di prendere tra le mani un foglio
di carta.
<<
Il messaggio è chiaro e dice: Regina Vittoria, siamo pronti
a tutto pur di
riavere il nostro giocattolo
preferito: Ciel Phantomhive. Le proponiamo uno scambio: ci consegni il
ragazzo
e noi lasceremo che tutti i bambini tornino indenni alle loro
case…>>
Senza
ascoltare altro sono tra le vie di questa città imbevuta di
oscurità.
Non lo
permetterò…sarò solo io
ad avere il
Bocchan..
*****
<<
Bocchan?...>>
<<
Entra…>>
Alzo
il capo sulla ragazza appena entrata con un vassoio d’argento
su cui poggia una
lettera sopra.
<<
Chi?..>>
<< La Regina
Vittoria per il “Cane da
Guardia della Regina”…>>
La
prendo in mano sinistra mentre con la destra afferro il taglia carte
che con
uno scatto deciso apre la piccola busta.
<<
Grazie Meylin, puoi andare…>>
Comincio
a leggere in silenzio la lettera:
Londra…..
Conte
Ciel Phantomhive,
alla
luce delle informazioni forniteci
da uno dei nostri uomini, siamo riusciti a contrattare con gli uomini
che
stanno causando così tante morti affliggendo
l’animo di sua Maestà la Regina
Vittoria. Per tanto,
visto e considerato che la merce di scambio consiste nella vostra
persona, la
Regina stessa vi ordina di
recarvi all’interno del bosco con una delle nostre guardie.
Questo, è un ordine
che non dovrà essere infranto per
nessuna ragione. Dalla vostra vita ne verranno salvate
molte altre…
Sappiamo che
non ci deluderà.
La Corona
Reale.
Tremo
di rabbia. Tremo…come avrei fatto adesso che le carte erano
state scoperte, che
lo scacco matto fosse oramai prossimo al Re Nero?
<<
Tanaka-san!...>>
Non
ci vuole molto prima che arrivi.
<<
Signorino, ha chiamato?..>>
No
non è più uno stupido gioco, ma la Morte
in persona per cercare di riprendere le redini del mio
destino, cambiato dall’arrivo di Sebastian al mio fianco.
Ed io
ho
perso.
<< Mettiamo la
parola “Fine” a
questa storia!...>>
Angolo
dell'autrice!
Sono
Tornataaaaaaa! *.* sapete, sono riuscita a salvare alcuni dei dati che
sarebbero dovuti bruciare con l'Ard Disck ( o come cavolo si scrive )
grazie ad un programma fornitomi dal mio adorato paparino! =D ...
Cosa ne pensate del capitolo? Vi ha soddisfatte?
Grazie per la pazienza, il sostegno e la curiosità con cui
avete seguito la mia storia!
Vi adoro tutte, dalla prima all'ultima e non potrei non rammaricarmi
nel dirvi che il prossimo sarà l'ultimo!
T.T Lo so, forse vi mancherò, forse no...sicuramente, spero
di non avrervi deluse con questo capitolo... Lo spero col cuore !
Bhè adesso devo andare! Non vedo l'ora di rispondere alle
vostre recensioni {se ce ne saranno ovvio xD }
Con tanto affetto:
Mary
|
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Capitolo 10 *** Demone, hai capito quale parte appaga i tuoi sensi, conducendo un semplice contratto al limite con la tua esitazione e tu, piccolo uomo, hai svelato le carte del giocatore in nero mettendo a nudo le t ***
Salve
ragazzuole!
Lo so, sono terribilmente in ritardo, e
vorreste squoiarmi viva (?) per questo disdicevole ritardo, ma mi metto
in
ginocchio al vostro cospetto...
Vi
lascio alla lettura essendo ben 16 paginette word =3 *gongola* Ci
vediamo alla
fine...
(
per chi sarà ancora viva a questo obbrobbio [?] )
Ah, la vedete tutti l'immaggine? Io in un computer si, nell'altro
no!... O.o Mha! <3 xD Fatemi sapere per favore...
<3
10.Demone,
hai capito quale parte appaga i tuoi sensi, conducendo un semplice
contratto al
limite con la tua esitazione e tu, piccolo uomo, hai svelato le
carte del
giocatore in nero mettendo a nudo le tue paure. Una domanda vi porgo
ancora:
sarete i vincitori o i vinti?
Vorrei
gettarmi lì, in quel fuoco dannato, per scottarmi in eterno.
Scottarmi
ascoltando il suo respiro scompigliarmi i capelli,
con
il mio
battito accelerato ad ogni sua carezza…
Sarebbe
bello
gettarmi senza rimedio nella dannazione eterna,
al
suo
fianco.
Osservo
addolorato l’immensa magione vuota con un macigno al cuore.
Strano ammettere di
averne uno dopo secoli e secoli di vagabondaggio in questo mondo,
davvero
strano. Apro lentamente la grande porta principale della casa.
<<
Meylin, Bard, Fynnian, Tanaka-san…>>
Sono
consapevole della totale assenza degli interessati, ma cerco comunque
una
conferma alla mia più che totale convinzione.
<<
Ma cosa…>>
Un
odore agrodolce mi investe le narici in modo flebile, quasi nullo, ma
arresto
la mia avanzata sull’uscio impietrito: era tutto messo a
soqquadro.
Che vi
fosse
stata una lotta?
Le
grandi scalinate sono graffiate e in alcuni punti, il legno pregiato,
intaccato
in profondità, mostra il passaggio di una lama e
poi…sangue. Aloni rossastri,
forse ancora viscosi, a macchiare il tappeto delle stesse. Dirigo lo
sguardo
alle sale principali con rammarico: ogni stanza semidistrutta.
Cos’è
accaduto?
Con
la sgradevole sensazione della presenza di
uno Shinigami appena apparso, salgo velocemente nella camera del
Bocchan
ritrovandomi il rosso sdraiato sulle lenzuola del letto con indosso una
delle
candide vestaglie della mia preda e
la fedele “falce” sotto il letto. Gli armadi e i
comodini sono aperti e gettati
in avanti con molti dei raffinati capi sparsi per il pavimento, i
tendaggi
costosi strappati e gli specchi distrutti.
<<
Sebas-chan! Nya!
Siamo soli.. io e te!
>>
<<
Cosa ci fai tu qui?...>>
Con
un leggero salto scende dal letto avvicinandosi sinuosamente a me. Il
mio
sguardo si incendia d’ira.
<<
Oh! Sai che adoro quando i tuoi occhi mi guardano in quel
modo…sembri così
focoso e pie-…>>
Circondo
con una mano l’esile collo stringendo quel che basta per
lasciargli la parola.
<<
Waa…vi-violento…so che ti pi-piace
…violen-to…Si!…>>
Comincio
a serrare la presa facendogli aderire la schiena allo spoglio e freddo
muro.
<<
Parla. Cosa hai a che fare tu con tutto questo? >>
Vedo
con soddisfazione i primi cedimenti dello Shinigami.
<<
Sebas-chan, cosa ti fa pensare che io abbia a che fare con
“tutto questo”?
>>
Il
dubbio cominciò a far sbollire la rabbia.
<<
Dubbi…li adoro! Bene Sebas-chan, mi sono imbattuto in quei
loschi figuri perché
stavo prelevando una di quelle anime che solitamente si danno in pasto
a bestie
come…>>
Si
ferma di colpo puntando i suoi occhi verdi e dorati sopra i miei
rubino: non
avrebbe continuato.
<<
Bestie, punto…. Perdonami Sebas-chan stavo per
offenderti!!..>>
Mollo
del tutto la presa rassegnato.
<<
Quanto sei sexy con quest’espressione! I tuoi occhi
bril-la-no-di-più!...oh mi
sento così caldo!.. fatti risca-…>>
Un
mio pugno gli arriva diritto in faccia, facendolo cadere sul letto
sfatto.
<<
Emh... poi ho visto la carrozza del marmocchio e mi son chiesto:
“Perché non
giocare un po’?” ...il nostro scambio di effusioni
lo conosci!...>>
<<
Questo, invece...>>
Muovo
gli occhi in tutte le direzioni prima di continuare.
<<
Sai chi l’ha fatto, non è così?
>>
Annuisce
malizioso invitandomi a sedere. Ovviamente rimango in piedi.
<<
Stavo seguendo l’anima e ho notato dopo il luogo in cui si
stava dirigendo con
molti dei suoi...quando l’ho scoperto, Sebas-chan, ero
così contento che ho
aspettato ad ucciderlo perché pensavo di poterti
vedere...>>
Comincia
a muovere sensualmente le snelle e nivee gambe facendomi rabbrividire.
<<
... invece, il marmocchio era da solo a leggere una lettera e, dopo
esser quasi
uscito dalla Magione, con i tre babbei e il vecchietto che tiene in
mano sempre
il tè... è successo il caos! >>
Osservo
il modo in cui permette alla propria dentatura di esser vista in un
sorriso da
ebete.
<<
Visto che oramai ti conosco quel che basta per capire come pensi
riguardo al
tuo piccolo Signorino... Posso venire a giocare...vero?>>
*****
Justus
germina bit siculi lilium: et
flore bit in aeternum ante Dominum…*
Un
canto che si ripete senza sosta e ipnotico tra le mura di questi
sotterranei,
illuminati dalla luce fioca di una lanterna ad olio. Osservo spiritato
i miei
inservienti incatenati al suolo e quasi in lacrime che continuano a
ripetere
quell’unico appellativo cercando risposta.
<<
Bo-bocchan!...>>
Justus
germina bit siculi lilium: et flore bit in aeternum ante Dominum...
Avrei
dovuto chimarlo? Forse si, forse no…
Adesso,
l’unica cosa certa era quella di guardare la mia avversaria
in faccia così
luminosa nel peccato, da farmi sentire
ridicolo.
<<
Phantomhive! >>
Non
mi muovo. Non sarei ricapitato negli stessi ed oscuri incubi, pur
avendo quelle
mani così sporche ed infangate sopra di me.
<<
Uh! Forse avete esagerato ragazzi! >>
Tremo
appena quando mi lacerano i vestiti di dosso; sarei dovuto divenire
incolore,
un “morto vivente” per resistere e scoprire chi
stava alle spalle di tutto
questo.
<<
Chi vuole cominciare? >>
Un
suono rauco e poi grugniti compiaciuti.
<<
Non prima di averlo portato da loro...>>
Mi
trascinano via sotto gli sguardi increduli dei miei inservienti ancora
feriti
che ricominciano a chiamarmi.
<<
Bocchan! >>
<<
Bocchan! Bocchan! Bastardi, dove lo state portando?...Meylin! No
fermi!...>>
Sollevo
appena il capo per vedere Meylin trascinata via da due uomini enormi e
l’addome
di Tanaka-san sanguinare copiosamente a cui Fynnian sta premendo un
panno,
piangendo in silenzio lacrime per Death. Mi afferrano per i capelli
sbraitandomi in faccia qualcosa, ma non ascolto e chiudo gli occhi per
riaprirli in un’altra stanza: drappeggi rossi, un altare, un
crocifisso e
figuri incappucciati con gli sguardi rivolti verso il basso. La
litania, dopo
il nostro ingresso, si fa più presente e pesante,
lacerandomi i timpani.
Justus
germina bit sicut lilium: et flore bit in aeternum ante
Dominum…
Se
avessi avuto un filo di voce per contrastare questo supplizio non avrei
potuto
sormontarli da solo. Se non fossi stato così sicuro di
essere l’unico ostaggio,
mi sarei dimenato e se... Sebastian non mi avesse svuotato con la lunga
assenza, avrei potuto anche chiamarlo. Improvvisamente tutto tace. Il
silenzio
spezzato soltanto dal mio respiro irregolare alla vista dello stesso
ferro
rovente di tre anni addietro, che si ferma a pochi centimetri da me.
<<
Ciel Phantomhive... ultimo erede, il così famigerato
“Cane della Regina” ...
sottomesso...>>
Osservo
la figura incappucciata girarsi verso gli altri con euforia.
<<
Ut queant laxis.
Resinare fibris. Mire gestorum. Famuli
tuorum. Solve poluti. Labii reatum...**>>
Mormorii
prima sommessi, poi via via più
presenti
fino ad urli maschili come tuoni potenti. Un gesto e tutto tace per la
seconda
volta, lasciandomi frastornato.
<<
Adesso... sotto la nostra guida per la sua povera anima... potete
portarlo
via...>>
Mi
ero quasi abituato al freddo dell’altare a freddare il dolore
alla schiena
graffiata, che il vuoto mi crea fastidio. Torno vigile solo dopo aver
notato
uno dei tanti imprenditori della regina.
Metà
della
corte colpevole...
Ghigno
soddisfatto attirando l’attenzione.
<<
Che ridi piccoletto? >>
<<
Non sono... cose che... ti riguardano. >>
Sputo
tra i denti al mio interlocutore che ride e con una mano mi tira i
capelli fino
a farmi arrivare alla sua altezza.
<<
Non ti ricordi i me... vero? >>
Un
coniato di vomito mi investe prepotente alla sua vista, i tre anni non
lo
avevano cambiato. Rabbrividisco.
<<
Ma bene! Vedrai, adesso non dovresti provare più
dolore...>>
Graffio
con convinzione le braccia dell’uomo fino a farle sanguinare.
<<
Ma...ehi, ti piace violento allora? Ti accontenterò subito.
>>
Vedo
un letto, e cerco di scalciare il più possibile, ma con
naturalezza mi ci butta
per poi salirmi di sopra, sbarro gli occhi: è finita.
*****
Sento
il contratto scottare sulla mia mano in un evidente segno di richiamo.
Blocco
la lunga corsa.
Dove
siete
Bocchan?
<<
Uuuuuh! Sebas-chan, hai novità?...>>
<<
Perché ti ho portato con me? >>
Continuo
ad osservare il bosco con minuziosità: la villa che ci
avevano precedentemente
indicato i rapporti, era vuota.
<<
Sebastian cosa ti succede? >>
Riporto
le mie attenzioni sul rosso, che mi guarda preoccupato e prende la mano
con il
marchio osservandola di sbieco. Non capisco, il guanto è
perfettamente al suo
posto.
<<
Sebastian, sento tremare il contratto. >>
Annuisco,
sento pizzicare i contorni con le rune...
Le rune!
Scosto
la sua mano con fretta e alzo il bianco e setoso guanto: le rune
stavano
scomparendo.
<<
Ma cosa? >>
<<
Grell, è grave...il Bocchan, sta perdendo brandelli di
anima! >>
*****
<<
Moccioso, non piangi e urli come l’ultima volta?
>>
L’ultima
volta...
Mi
sento sporco, contaminato da una lussuria non mia...la mia, non
è stata presa
in considerazione, mai.
<<
Cos’è, hai goduto così tanto da non
avere le parole? >>
Non
la trovo la mia voce. Se n’è andata nel momento in
cui mi hanno trascinato a
forza dalla Magione, nel momento in cui ho capito chi mi stesse
portando via e
anche adesso, che vorrei urlare solo un nome, non la trovo. Mi fa male
dappertutto e come se non bastasse, ne stanno arrivando altri...
Sento
chiaramente la mia anima vacillare, vacillare verso il nulla, verso il
vuoto.
So che la mia anima appartiene solo ad una persona, ma come si fa a
trattenerla, adesso che il mio
inferno aveva trovato modo di raggiungermi?
<<
...sembra una bambola di porcellana... >>
L’unica
frase distinta che riesco a percepire.
Devo
riuscirci...
Pensavo
che la voce fosse naturale, una reazione volontaria delle nostre corde
vocali...
Ma
perché è
così difficile?!
<<
Se...>>
Sento
la presenza di tre uomini vicini al letto che mi osservano famelici: lo
spettacolo principale era il mio corpo sporco e dolorante.
<<
Se...>>
Le mani
cominciano ad avventurarsi senza pudore,
ma non sarei rimasto ad osservare come una bambola...
<<
Seba...>>
Mordo
la mano che cercava di inumidire le dita dentro la mia bocca, fino a
farle
sanguinare e far emettere un grugnito sordo al possessore, do una
ginocchiata a
chi mi è sopra e graffio il volto a chi sta giocando con i
miei capezzoli. Il
prezzo delle conseguenze, poco importa, voglio solo immergermi nella
dannazione
eterna di quegli occhi e consegnargli fiero la mia anima.
<<
Sebastian...SEBASTIAN! >>
<<
Sta zitto! >>
Un
pugno in pieno stomaco mi fa chiudere gli occhi dal dolore e sento i
sensi
atrofizzarsi...
<<
Bocchan, lei mi farà penare...>>
Riapro
gli occhi per ritrovarmi arso dalle fiamme del mio demone...
*****
Sebastian...SEBASTIAN!
Al
richiamo della preda, mi ero catapultato in una villa fuori Londra che,
ironia
della sorte, apparteneva al consigliere della Regina...
Nessuno
era stato in grado di fermarci, nemmeno quelle viscide creature che
stavano
sormontando il mio Bocchan, la cui i rispettivi cuori adesso, erano al
suolo e
le anime a bruciare in eterno nell’Immenso fuoco e Grell,
stava giocando con altri
uomini.
<<
Bocchan, lei mi farà penare...>>
Tra
le braccia aveva preso a piangere mormorando il mio nome senza alcuna
luce
negli occhi, vuoti, mentre le rune continuavano a scomparire dandomi un senso amaro vicino al
posto dove il cuore
sanguinava.
<<
Sebastian... cosa...cosa brami della mia anima, così sporca
e lacerata?
>>
<<
Io bramo voi... e la vostra anima
è
la più succulenta che in millenni di vita io abbia mai
visto...>>
Si
era calmato soltanto con quella frase e stringendosi di più
al torace tremando
appena per il freddo: avrei dovuto lavarlo e vestirlo. La villa era
quasi
disabitata, se non fosse stato per quei monaci.
Non
sono un
problema...
Li
avrebbe uccisi la volontà del Bocchan.
Con naturalezza, entro in uno
dei bagni
cominciando a far scorrere dell’acqua calda dentro la vasca
stringendo a me
quell’essere così piccolo ma grande... nessuno mi
avrebbe potuto dividere dai
suoi lineamenti così delicati, i capelli blu scuro quasi
nero lisci come un
notte senza stelle e luna, quegli occhi di un azzurro vivo in cui
l’anima
ballava sensuale e letale e quelle labbra rosse che erano in grado di
uccidere
con una singola frase...nessuno, nemmeno il tempo.
La sua
intera
essenza mi appartiene.
<<
Sebastian...se stringi così ti sporcherai di sangue
e...>>
Lo
poggio con delicatezza dentro l’acqua fumante sorridendo
appena: pensava che io mi sarei
sporcato.
Passo
una spugna con del sapone all’essenza di rosa sulle gambe per pulirlo dal sangue
incrostato e disinfettare
i tagli.
<<
Mi dica se le dovessi fare male...>>
<<
Sebastian, smettila di ripetere le stesse frasi di tre anni
fa...>>
Continuo
abbassando appena gli occhi su uno dei lividi violacei comparso sul
fianco
niveo.
<<
Basta così Sebastian... per favore. >>
*****
Mi
sta
curando...
Bene,
avrei reso la mia anima succulenta ai suoi occhi...
perché
lo
amo...
<<
Basta così Sebastian...per favore. >>
Pronunciare
quel nome, mandava la ragione fuori da ogni schema premeditato. Non
avrei
utilizzato il tono da uomo vissuto o bambino indifeso, non alla fine.
<<
Mi sembra calmo...adesso sta bene? >>
Annuisco
alzandomi dalla vasca e fasciando il corpo nell’accappatoio
per asciugarlo.
Ghigno quando dal nulla appare uno dei miei completi.
<<
Bocchan... cosa accadrebbe se non fossi capace di prendermi cura di
lei?
>>
Indifeso,
osservo come le sue mani chiudano gli indumenti sopra di me in modo
esemplare.
Sono grandi, bianche come ogni parte della pelle, e lisce come la pelle
del
viso...
Voglio
accarezzargli il viso!
Senza
pensarci più di tanto, sposto la mano sinistra sulla sua
guancia destra
alzandogli il viso storto dalla curiosità e desiderio, per
cosa poi nemmeno io
lo potevo comprendere, facendola scorrere lentamente. Sorride
guardandomi senza
dire nulla fino a ritrovarmi il suo torace sul viso e le sue braccia a
stringermi piano. Il cuore perde un battito quando le sue labbra si
poggiano in
un piccolo bacio tra i capelli.
<<
E’ consapevole di avermi fatto spaventare con il suo assurdo
comportamento?
>>
<<
Assurdo dici? >>
I
nasi si sfiorano...i respiri si fondono... ero contento di esser stato
salvato
da lui, questa volta... la sua mano dietro la mia nuca...i nostri occhi
semichiusi...
Ci
siamo...
A
rallentatore, sento le sue premere sopra le mie con delicatezza e calma
che
dura per alcuni minuti. Erano morbide e così calde da far
sciogliere quel
briciolo di autocontrollo che ero riuscito a non perdere in questo
lasso di
tempo. Il bussare della porta ci distrae, ma continuo a sentire il
cuore martellare ad un ritmo frenetico.
<<
Bard...entra...>>
Continua
a stringermi a se protettivo.
<<
Sebastian! Bocchan!...oh, finalmente! >>
Sospiro
alzandomi, in qualche modo, all’in piedi, notando la presenza
di Fynnian alle
spalle in lacrime.
<<
Bard, Tanaka-san e Meylin? >>
<<
Stanno bene, ma sono conciati male... >>
Avrei
espresso di portarli via, se Sebastian non si fosse impicciato
intimandomi di
tacere.
<<
Per favore, portateli via da qui...noi abbiamo una faccenda da
risolvere. >>
*****
Justus
germina bit sicut lilium: et flore bit in aeternum ante
Dominum…
<<
Ancora lì a cantare per un dio che non li ascolta...
>>
<<
Stolti, se pensano di non morire per mano della mia
vendetta...Sebastian,
attira la loro attenzione >>
Senza
ribattere mi porto davanti l’uomo che sembra essere il capo
di tutto questo: un
anima insignificante e logora.
<<
Il mio Bocchan vorrebbe parlarle...prego...si sdrai. >>
Il
gioco sarebbe iniziato presto, sotto gli sguardi increduli dei segugi
che
sarebbero morti senza conoscerne appieno l’essenza. Inchiodo
l’uomo al freddo
marmoreo dell’altare sotto un crocifisso lasciando che il
l’ordine mi venga
impartito.
<<
Sa... tempo addietro avete avuto l’onore di ospitarmi
in questo luogo... ma ero piccolo ed indifeso...>>
Su
quell’ultima frase, noto come il blu cominci a colorarsi di
rabbia...
<<
Però, devo dire di aver trovato anche dell’ottima
compagnia...vero Sebastian?
>>
Porto
una mano al petto divertito da questa commedia.
<<
Se così mi considerate...>>
Tagliente
come un coltello a doppia lama, austero come un dio Greco: Ciel
Phantomhive
l’unico e il solo. Rido quando l’uomo comincia a
vaneggiare ricordandosi
l’incendio in cui il suo maestro vi aveva perso la vita.
<<
Sono stanco di te...Sebastian, da fuoco a tutti e questa villa.
>>
<<
Yes, My Lord >>
*****
Osservare
lo scopo di tre anni di vita divenire cenere, sotto i propri occhi,
è
sconcertante. Osservare, con ancora più sconcerto, il tuo
carnefice con amore
mal celato è ingiustificabile.
<<
Bocchan... vuole rimanere ad osservare ancora? >>
Non
rispondo continuando ad osservare le fiamme divorare qualsiasi cosa e
portare
con se anni di ricerche e lavoro troppo in fretta.
Bene...è
giunto il momento...
<<
Quando la prenderai? >>
Mi
giro ad osservarlo affranto, ma i patti sono patti, e sulle decisioni
non sarei
mai tornato indietro. L’erba scricchiola sotto i piedi e le
foglie si muovono
al tempo ritmico del vento che le sfiora piano mentre si inginocchia di
fronte
a me con sguardo acceso.
<<
Ciel Phantomhive...Bocchan... io desidero avervi intermante per me...
ogni
sfaccettatura del vostro essere, anche quello che a pochi mostrate. La
mia
natura di demone brama focosamente la vostra anima, io
bramo l’umano che ho di fronte... posso portarla nel luogo in
cui prevedo che i vostri
ultimi attimi
siano armoniosi? >>
*****
<<
Perché un campo di rose bianche? >>
<<
Bocchan, non è il vostro fiore preferito? >>
Era
assorto nei suoi pensieri: lo sguardo distante a confermare
l’ipotesi. Una rosa
tra le piccole mani continuava
ad essere
rigirata con delicatezza e cura. Vedo come alza lo sguardo deciso.
<<
Bene...Sebastian, puoi cominciare. >>
Non
aspetto altro che questo; con i denti sfilo il guanto e sposto la benda
dal suo
posto lasciando scoperto lo stesso disegno messo pochi minuti fa alla
vista
della natura. Con delicatezza accarezzo il volto del mio
“padrone”, facendolo
rilassare.
<<
Farà male...>>
<<
Non importa, fa ciò che devi. >>
Ghigno
soddisfatto baciandolo con bramosia. Il calore dell’anima mi
investe potente ed
elegante mentre dei filamenti evanescenti formano una fiammella ben
accesa nel
buio del colore del mare...
Bocchan,
siete succulento...
Adesso,
avevo la conferma di desiderare sia l’uomo che il bambino.
*****
Il
bacio che stavo ricevendo, non aveva niente a che vedere con tutti gli
altri:
faceva male e tanto.
Sembrava
che si stesse divertendo a lacerare, tagliare e rimettere insieme la
mia anima
senza prenderla del tutto. Si sarebbe potuto definire indeciso
sul da farsi.
In
quanto a me, sarei rimasto muto e immobile ripensando al bacio che ci
eravamo
scambiati poche ore prima dentro quella villa distrutta dalla mia
vendetta. Era
stato voluto da entrambi.
Che
impertinente, anche durante la mia dipartita diviso tra desiderio e
raziocinio...
L’oscurità...
si era fermato.
*****
Oramai
senza contratto, gli occhi del mio ex padrone erano vuoti, ma
così belli che li
accarezzo senza pensarci più del dovuto.
<<
Ciel? >>
Nessuna
risposta...eppure l’anima era per i tre quarti integra e
vivace e la
trasformazione era avvenuta in modo perfetto, forse aveva sentito
più dolore
del dovuto a causa della mia esitazione.
<<
Ciel...svegliati. >>
Soddisfatto
di me noto le iridi blu divenire rosse, segno evidente di un
immediato risveglio.
<<
Se...bastian? >>
Si
tira seduto portandosi una mano sulla fronte confuso...
<<
Ciel, bentornato. >>
Gira
di scatto il volto ad osservarmi sconvolto: in tre anni non
l’avevo mai
chiamato con il nome di battesimo, cosa assolutamente infondata.
Senza
aspettare una domanda mi sollevo in piedi guardando come
l’alba tingesse di
colori il volto del cielo.
<<
Io...non sono...perchè? >>
<<
Oh, semplicemente, perché non ho voluto che morissi...e poi il rosso ti
dona...>>
Noto
gli occhi vermigli aprirsi per lo stupore...
<<
Ehi, perché mi dai del tu? >>
Lui
disorientato ed io divertito, quale modo più specifico per
spiegargli la sua
nuova natura?
<<
Dovrei dare del voi...ad un Semi Demone e per di più con
appena cinque minuti
di vita? >>
Con
lo sguardo perso ancora nel vuoto annuisce, poi con uno scatto si era
avvicinato sconvolto.
<<
Semi...COSA!? >>
L’aveva
urlato a pochi centimetri dal mio viso e ridendo, l’avevo
tirato a me per baciarlo
una volta, un’altra e un’altra, lasciandolo
ansimante.
<<
Ciel, non credi sia ora di andare? >>
*****
“Ciel
Phantomhive, nato a Londra il 1875 è morto ieri
all’età di 14 anni nell’anno
1889, durante una missione indetta dalla Casata Reale... La Regina organizzerà domani
un ricevimento in suo onore per commemorarne la perdita...”
Un articolo sul
giornale e volantini sparsi in tutta Londra.
Bella mossa mia Regina...
Non
aveva senso tornare dal nulla alla propria Magione essendo stato
irrimediabilmente constatato morto...Niente
sarebbe stato rilevante se al mio fianco non ci fosse stato Sebastian.
<<
Ciel, dove vuoi andare? >>
<<
Non ha importanza...va bene ogni luogo ... >>
Basta
che tu
stia con me...
<<
Miaooo...>>
Osservo
la palla di pelo bianco che si stava ostinando ad accarezzare da quando
eravamo
tornati nel centro di Londra.
<<
Addio...piccolo Sky ...>>
Gattofilo!...
-
1989 -
<<
Aaah! Se....Se-sebastian...pi...ah...>>
Non
riuscivo mai a parlare in queste situazioni, nemmeno dopo cento anni da
quei
giorni, e ogni volta in cui sentivo le sue mani carezzarmi come se
fossi la
cosa più fragile dell’universo, mi salivano dei
brividi di pura lussuria che
sfociavano in ogni parte del mio essere e portavano a giorni di puro fuoco .
<<
Ci...Ciel...>>
Non
gli do modo di parlare chiudendo le nostre labbra nell’ultimo
bacio di tutto
l’amplesso. Si avvicina lentamente, lasciando ardere ancora
quegli occhi sopra
i miei infuocati, che avevo imparato a controllare e a riportare
azzurri, prima
di sdraiarsi al mio fianco con un sorriso enorme.
Sono
passati
cento anni.
Mi
lascio avvolgere dalle braccia possenti per baciarle piano dal palmo
della
mano.
<<
Cento anni eh? >>
Ghigno.
Non avrebbe mai smesso di stupirmi.
<<
Mh...>>
Continuo
a seguire il contorno dei muscoli con le labbra fino le scapole, e
allora mi
metto a cavalcioni continuando a baciare il torace, non così
ampio come un
tempo, perfetto.
<<
Ti mancano quei giorni? >>
<<
Quei giorni in cui ero solo un moccioso spocchioso e arrogante
molestato
sessualmente da molti? No, grazie... preferisco stare con la lussuria
fat...mmm...>>
Mi
tappa la bocca con un bacio prepotente, ma tirando con forza i capelli
corvini
lo allontano.
<<
Fatta persona...>>
Mi
alzo dal letto, disintegrato, scostando con un piede i corpi delle due
donne
che avevamo “gentilmente” divorato.
<< Non mi dire che ti manca darmi
ordini!..>>
Con mezza camicia misura uomo semi chiusa, lo guardo
di sbieco.
<< Sinceramente, mi manca il tono con cui ti
rivolgevi nei miei riguardi sotto contratto...e poi...>>
“Yes,
My Lord”
Mi mancava l’udire
quelle tre paroline che, quando ero
umano, mi facevano fremere. Continuo a vestirmi guardandomi allo
specchio ad
altezza uomo. Ero cresciuto molto grazie alla mia nuova natura di
Semi-Demone,
che consentiva la crescita rallentata...
Sono
quasi la fotocopia di mio padre...
<< E poi...Bocchan?
>>
<< Nient’altro...>>
Lascio che mi metta gli stivaletti in pelle.
<< Ne è sicuro? >>
Afferro la mano sinistra con cui mi aveva marchiato
l’occhio tanti anni addietro, baciandone i polpastrelli,
azione che lo faceva
eccitare terribilmente.
<< Taci, ho delle commissioni da portare a
termine...>>
Attraverso l’uscio della piccola casupola da solo, ma
in pochissimo tempo, ero già affiancato da un Sebastian
lindo e di buon umore.
<< Yes,
My Lord >>
Fremo come la prima volta facendolo ghignare. Alzo un
sopracciglio: solitamente, non esternava così tante
emozioni. Ribatto sicuro
con tono falsamente brusco.
<<
Diavolo dannato...>>
E io
contento di esserlo con te.
Traduzioni da Latino a
Italiano:
[
più in basso l’angoletto
dell’autrice! è___é Andateci xD
Scherzo! Se volete! ]
*Il
giusto germoglierà come i gigli e rifiorirà in
eterno davanti al Signore. { inquietante vero? xD }
** Affinché
i tuoi servi possano risuonare a piena
voce i prodigi delle tue gesta, sciogli il peccato
dall’impuro labbro.
Angoletto
dell’autrice
*si
immagina scene di rivolte
con forconi e torce in mano*
Ah!
... O.O Siete già
arrivate alla fine?
Cosa
ve ne sembra? ... Io
sono distrutta, volevo che non finisse mai, ma gli impegni... *pensa
alla
relazione di Storia della musica, Armonia, Le lezioni di Orchestra e
Violino...Si suicidia pensando anche alla scuola*
....
*resuscita*
....
Bene, passiamo ai
ringraziamenti!
Non
mi stancherò mai di
ringraziarvi....mi avete riempita di complimenti, anche quando la mia
testa
bacata aveva fatto cilecca ( no, non lecca voi xD)
-
babel
Ti
ringrazio per averla
inserita tra le ricordate ... Un bacio infinito <3
-
Aiwasleep
-
ArabaFenice
-
arianna31
-
Beyondy
-
Bloody Honey
-
diokoxkristof2
-
Gattino Bianco
-
iride97
-
MissLxxx
-
paradisekiss
-
RapeChan
-
Sabriel
-
silviaapollo4ever
-
Skygazer
-
themorrigan1990
Vi
ringrazio anche a voi per
la pazienza con cui vi avete sopportato ogni mio messaggio di
ringraziamenti...
e spero che la mia storia non vi abbia
deluse! =D <3
- DarknessFallAngel
-
JennyChibiChan
- Lady
Phantomhive
-
Malandrina94
-
Nekhel
-
pazza
x narusaku
-
principessaotaku93
-
Rosebud_secret
---> ( Ci sarà la guerra tra la grammatica e i miei
Orrori xD )
-
sharry
-
virgily
-
XxRika_AkarixX
-
_Jane_Doe_
Ragazze,
anche a voi mando
tantissimi baci, abbracci ( se volete pure quelli di Dolce e Gabbana
ù.ù )
...per la vostra infinita pazienza con i miei ritardi! ...
A tutte, senza distinzione di
categorie,
Auguro tanta gioia nella vita e
tante
soddisfazioni in ogni cosa..
Tanti baci e tanti abbracci!
Vi voglio bene,
Mary =D
<3
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Capitolo 11 *** La dedizione degli inservienti a distanza di secoli. ***
Capitolo
Extra.
La
dedizione degli inservienti a distanza di
secoli.
Londra,
1889.
{
1°
Lettera }
Caro
Bocchan,
no,mi correggo, caro
nipote, permettimi di poterti parlare in modo diretto, senza nessun
onorifico,
grado o età: so che non mi priverai di questa grazia data la
distanza dall’ultima
volta in cui è successo.
Un anno da quel giorno
oramai è trascorso portando il vuoto nelle vite
precedentemente attive nel
cammino delle oscure forze, si è irrimediabilmente spezzato
e, anche se Sebastian
è al tuo fianco, non posso fare a meno di preoccuparmi per
te chiedendomi il
motivo di questo tuo improvviso allontanamento…
Molti mi credono folle,
ma sono estremamente convinto che un giorno, entrerai ancora in questa
Magione
con il tuo tono deciso, così simile a quello del defunto
Vincent, a rivendicare
il tuo ruolo come ultimo erede della famiglia Phantomhive, sicuramente,
non
sarà domani, non sarà un futuro a cui i miei
occhi possono alludere con la
convinzione di potervi assistere.
Sai caro nipote, Bard, Fynnian
e Meylin hanno deciso di continuare a vivere nella magione e, da quando
ci
siamo separati in quella fredda notte, sono riusciti a divenire degli
ottimi
inservienti, non ai livelli del tuo diavolo
di maggiordomo, ma pur sempre eccellenti per far parte della
servitù Reale.
Ovviamente, hanno deciso di
rimanere in questa Magione.
Scriverò fino a quando la
mano e la mente mi permetteranno e, quando non potrò
più, chiederò di far
continuare questa tradizione in tuo onore.
Devoto,
Tanaka.
P.s:
Sky, ha trovato una
compagna.
*****
Londra,15
Dicembre 1902.
{ 171°
Lettera }
Yo
Bocchan!
Lei secondo i miei
calcoli dovrebbe esser divenuto un cumulo di ossa da ben 13
anni…ma il vecchio mi
ha riempito la testa convincendomi perfino a scriverle…Bha!
In tutto questo tempo,
dopo aver sposato Meylin, abbiamo montato su famiglia con tre
pargoletti
davvero forti e belli!
Tutta la bellezza della
madre.
Se devo essere sincero mi
puzza il fatto che Sebastian non sia più tornato, ma sa come
si dice: beata
ignoranza!
E mi puzza di losco, non di
bruciato!
Aaaaaah! Non sono molto
bravo con i pezzi di carta, quindi, concludo premettendole la mia
intenzione di
poter ritornare in esercito, non oggi, ma in un futuro per proteggere
quanto di
più caro mi sia rimasto: mia moglie, i mei bambini, Fynnian,
Tanaka-san e
questa immensa Magione e i ricordi di una “vita” fa.
Sperando
che stiate bene.
Bard.
*****
Londra,
30
Maggio 1914.
{333°
Lettera }
Caro
Bocchan,
chi le sta scrivendo
è Meylin.
Bocchan, dopo 12 ani, non
penso che le speranze di Tanaka-san siano fondate, ma non ne comprendo
appieno
il motivo, mi ritrovo a sperare in qualcosa di insensato.
Quell’uomo, mi fa una
così totale tenerezza da lasciarmi senza difese: io, una
Serial Killer
professionista, battuta dalla fede di un uomo. Si Bocchan, quella
è fede.
Sono preoccupata,
davvero, nell’aria circolano strane voci su di una guerra che
vede coinvolti quasi
tutti i continenti…
A dirle il vero, sono
preoccupata per Bard, che è tornato ad addestrare soldati, e
per il futuro dei
nostri bambini: sono terrorizzata.
Fynnian cresce e a conti
fatti, sta diventando un uomo a tutti gli effetti.
MI scusi, adesso devo
proprio andare, stanno suonando alla porta.
Con
dedizione.
Meylin.
*****
Londra,
1
Settembre 1939.
{
666°
Lettera }
Caro
Bocchan,
scuramente, questa
tradizione di scriverle delle lettere sembrerà da pazzi, da
inetti e folli:
tutti pensano che la morte vi abbia
preso con se ben quarantacinque anni orsono.
Mi spiace solo di non
aver potuto vedere il sorriso di Tanaka-san adombrato fino alla propria
morte
appianato alla vostra vista, si Bocchan, Tanaka-san è morto
di vecchiaia da due
anni e, sinceramente, non potevamo ignorare i suoi ultimi voleri: non
ci
saremmo riusciti, né Bard, né Meylin o io.
Non è facile mantenere
una certa frequenza date le circostanze in cui è caduto il
mondo tra conflitti
e complotti, oramai anche il solo poter mettere piede
all’interno della Magione
sembra un sogno: un luogo subalterno alla realtà
così cruda e sanguinaria.
Bard e Meylin stanno
bene, circondati dai loro figli nell’estrema Cina
meridionale, devo dire che
non li sfiora nemmeno l’idea di un’altra guerra
appena cominciata da un tiranno…
La vostra casa, è rimasta
immune al tempo con orgoglio: proprio come voi e la vostra figura a cui
molte
volte mi sono affidato per andare avanti…
Mi spiace doverla
avvisare che questa, sarà l’ultima
lettera scritta di mio pugno, a causa della lontananza:
lascerò la mia città natale per
servire il mio paese in guerra.
Sperando
in
un raggio di luce in questa continua oscurità.
Fynnian,
Caporale Maggiore
delle Forze di Prima Linea Inglesi.
P.s:
in tutto le lettere
sono 666 tutte impilate e numerate dal sottoscritto.
*****
<<
Ciel?
>>
<<
Se…bastian…>>
Porgo l’ultima
lettera, ingiallita dal tempo, con mani tramanti: mi avevano aspettato
per
tutto quel tempo.
<<
Mh...>>
Un mugolio
interessato esce dalle sensuali labbra del mio demone mentre, veloce,
mi
schiocca un bacio a tradimento.
<<
Hanno svolto perfettamente il loro compito…>>
Uno scintillio
brilla negli occhi del mio compagno.
<<
Dopo un secolo, queste lettere hanno resistito con audacia!
>>
Cosa mi
aveva fatto tornare in quei luoghi non l’ho ben compreso, ma
quando avevo detto
due giorni addietro “ho delle commissioni da portare a
termine” pensavo solo di
andare a riprendere l’anello della mia famiglia mosso da non
so quale arcano
sentimento: però mai mi sarei aspettato di trovare delle lettere.
<<
Ciel, non darti cruccio… e pensare che volevo divorarli una
volta!. >>
<<
Cosa?! E perché mai? >>
Alzo un
sopracciglio nascondendo il mio sorriso, anche dopo un secolo, la loro
dedizione era arrivata dritta a me.
<<
Sebastian, andiamo alle loro tombe per rendere loro omaggio.
>>
<<
Yes, My Lord. >>
|
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