Una Strana Storia

di mysa_3
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 - The End ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


 

Salve a tutti! Mi chiamo Ichigo Momomiya, ho 28 anni, sono felicemente sposata e ho una bellissima bambina di 7 anni. Scrivo questa storia per raccontarvi di come cambiò la mia vita, all'incirca 13 anni fa...

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-Ichigo! Sbrigati o farai tardi!- urlò la madre dalla cucina.

-Arrivo! Buongiorno mamma, buongiorno papà. Io scappo- prese una fetta di pane con la marmellata e uscì di corsa dalla porta.

"Uffa anche oggi in ritardo! Perchè non sento quella sveglia maledetta! E Ryo non si è ancora visto!"

Proprio in quel momento, intravide una figura appoggiata al muro della scuola.

-Ryo! Ryo!- salutò

-Come sempre in ritardo. Prima o poi i professori butteranno fuori dalla classe anche me!- rispose il ragazzo.

-Buongiorno anche a te Ryo. Sì, sto bene Ryo. Grazie per esserti preoccupato per me- lo prese in giro Ichigo.

Ryo Shirogane e Ichigo Momomiya erano compagni di classe sin dall'asilo. Alle elementari avevano fatto gruppo insieme a Masaya Aoyama e Mint Aizawa. Da allora erano inseparabili.

Alle medie Ryo aveva conosciuto Keiichiro Akasaka, che lavorava in un locale gestito dai suoi genitori. Aveva un anno in più di loro però si era integrato subito.

Alle superiori poi, Mint era stata messa nella sezione A mentre loro erano nella B. Questa cosa era stata gradita molto da Ichigo, che aveva una cotta per Masaya.

Peccato che quando gliel'aveva detto lui se ne era uscito con un -Mi dispiace ma io sto già con un'altra. Scusa- e se ne era andato. Si era scoperto che l'altra era proprio Aizawa.

Ma per fortuna questa cosa non aveva influito sull'unità del gruppo.

-Uff...Due ore di matematica sono pesanti...Per fortuna ora c'è ginnastica!- esclamò Ichigo mentre aspettava il suo turno per fare l'esercizio.

-Non sono le due ore ad essere pesanti, è la tua incapacità di capire la matematica a renderle tali- rispose Ryo.

Ci fu una risata da parte dei ragazzi in fila e Ichigo divento paonazza.

-Momomiya vogliamo anche dei pasticcini col tea o vogliamo fare l'esercizio?- chiese allora il professore, dopo averla chiamata più volte.

-Mi scusi prof. Masaka. Arrivo- lanciò un'occhiata al ragazzo che l'aveva distratta e corse verso l'ostacolo da saltare.

"Appoggiare le mani, spinta e salto"

Appoggiò le mani, si diede la spinta e saltò.

-Brava Ichigo-chan. Ti ho intravisto dalla porta della palestra e devo dire che migliori di giorno in giorno- disse Keiichiro all'uscita.

-Grazie Akasaka-kun. Devo dire che mi sono stupita persino io. Ah, io sono arrivata! Allora a domani-

-Uh! Ichigo-chan, hai chiesto ai tuoi per il locale?- intervenne Ryo.

-Che sbadata! Me ne sono dimenticata! Ma ora i miei non ci sono...Domani è sabato e non abbiamo scuola. Vieni per le dieci così glielo chiedi e provi a convincerli se per caso non vogliono-

-Ecco lo sapevo. Il lavoro sporco sempre a me....Ok...A domani-

-A domani!-

Rientrò in casa e si diresse in camera sua.

Aveva un sacco di compiti da fare e doveva finirli in fretta, così da preparare un piano per convincere i suoi a lasciarla lavorare sabato e domenica al locale dei genitori di Keiichiro. Gestivano un piccolo bar, nel parco e in quel periodo avevano molti clienti e i camerieri non bastavano così avevano chiesto al gruppo se gli andava di aiutarli quando non avevano scuola.

Akasaka e Ryo andavano lì ogni pomeriggio mentre Aizawa e Masaya andavano solo nel week-end.

Mancava solo lei che però ogni volta evitava il discorso con i genitori.

Conosceva la risposta, ma ora era stufa di essere trattata come una bambina e li avrebbe affrontati.

 

 

 

 

 

§ SALVE! Spero che questo prima cap vi piaccia. So che non è ancora spiegata bene la situazione però spero vogliate continuare a leggere, anche perchè non è la solita fic, è un'idea che mi è venuta a mezzanotte e mezza però mi è piaciuta e allora mi sono detta la scrivo; non vi dirò le coppie. Dovrete leggere per scoprirle. Naturalmente ho l'appoggio della feffe (che non era molto convinta dell'idea a dir la verità)...Sono riuscita lo stesso a convincerla ad aiutarmi e ripongo la fiducia nella sua sanità mentale. Recensite, ci fareste contente, anche insulti, li accetteremo. Bye! §

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


 

Ed un altro giorno era incominciato.

Aprì lentamente gli occhi, per abituarsi alla luce del sole che filtrava dalla finestra. Odiava svegliarsi la mattina, in quella enorme casa e sentire solo il silenzio.

Nonostante fossero passati due anni da quando i suoi si erano trasferiti in America, non ci aveva ancora fatto l'abitudine.

Noi torniamo a casa; tu puoi restare qui se vuoi, ti sei fatto degli amici e il cambio di scuola potrebbe essere traumatico a questo punto.

Così gli avevano annunciato il fatto che per lavoro dovevano tornare a New York. Ma a lui quella città non era mai piaciuta...Troppi brutti ricordi...L'orfanotrofio, la vita di strada prima di trovare quelli che sarebbero diventati "mamma" e "papà".

Erano già le nove e e mezza e doveva sbrigarsi se non voleva fare tardi. Sarebbe andato a casa di Ichigo per convincerli a lasciarla lavorare al café...Ichigo...la sua Ichigo...Che nonostante tutto, aveva sempre quello splendido sorriso.

Si chiedeva come faceva a vivere in quella casa, con il padre che si ritrovava e a sorridere ogni giorno. Che ci fosse il sole o la pioggia era indifferente, lei era felice.

Si chiese che era proprio per questo che si era innamorato di lei...Eh già...Perchè era proprio innamorato cotto. E pure per bene.

Era lei che gli dava la forza di vivere e di non uccidersi alla prima occasione.

DLIN DLON

-Oh, per fortuna che sei arrivato! Mio padre è andato su tutte le furie appena gli ho accennato la cosa. Ti prego, aiutami- Ichigo era piuttosto scossa.

-Buongiorno, signori Momomiya. Credo che Ichigo-chan vi abbia già iniziato a parlare del motivo per cui sono qui. Dovete sapere che i genitori di Keiichiro hanno un café all'interno del parco qui dietro e in questo periodo hanno molti clienti. hanno bisogno di aiuto perchè i camerieri non bastano. Voi conoscete i  signori Akasaka e sapete che è gente a posto. In più il locale è frequentato solo da studenti e dai loro amici; ormai sono clienti abituali, che noi conosciamo. Inoltre ci saremmo Keiichiro, Mint, Masaya ed io a tenerla d'occhio. Se è un problema l'orario può lavorare solo la mattina o il pomeriggio e posso venire a prenderla ed accompagnarla. O anche Masaya fa questa strada quindi non dovrebbero esserci problemi- aveva parlato tutto d'un fiato e si aspettava una sfuriata dal padre della ragazza; quell'uomo era troppo protettivo nei suoi confronti.

-Direi che si può fare-

Era stata la madre di Ichigo a parlare.

-Come? Cara ma ti rendi conto di quello che dici? Vorresti far lavorare una bambina in un locale? Sai che gente gira di questi tempi?- intervenne il marito. Ma la donna non si diede per vinta.

-Ichigo non è più una bambina. Inoltre conosco il cafè ed è a posto. E poi sarebbe ora che cominciasse a vivere la vita. Se ci succedesse qualcosa e non potessimo più aiutarla non saprebbe che fare dato che tu la tieni chiusa in casa- Ichigo non aveva mai visto la madre così determinata -Vai pure tesoro- disse poi rivolta alla figlia.

-Oh mamma! Grazie! Grazie! Grazie!- abbracciò forte la madre, prese la giacca ed uscì, seguita da Ryo.

In dieci minuti arrivarono. Quando Keiichiro li vide arrivare, gli andò incontro e li salutò.

-Allora siete riusciti a convincerli!-

-Sì! Dovevi sentire Ryo! Sembrava una macchinetta! E poi mia madre! Oh come sono felice!-esclamò la ragazza.

-Sono contento- rispose il ragazzo più grande scompigliandole i capelli -Ora vai con Ryo, cambiati e vieni in sala che c'è del lavoro da fare-

-D'accordo capo! Andiamo Ryo!- e seguì il biondo.

"Che strana ragazza che è...Sono felice che sia qui" pensò Keiichiro, riprendendo a servire ai tavoli.

 

 

 

 

§ SALVE! Scusate il ritardo ma ero occupata con i compiti...sapete com'è...manca un mese all'inizio e devo farli quasi tutti....ehm...comunque spero che vi piaccia anche se è un pò cortino...ho iniziato a parlare dei vari personaggi, in modo che possiate capire meglio la storia. Dal prossimo capitolo o quello dopo si entrerà nel vivo della storia...non vedo l'ora...rimarrete stupite di quello che la mia mente può tirare fuori...spero solo che non vi suonerà troppo strana come situazione...Mi raccomando commentate! Bye! §

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


 

E da quel giorno era passato un mese.

Un mese stupendo, a sentire Ichigo. Il padre aveva accettato il fatto che lavorasse al café, dove ormai andava tutti i pomeriggi e tutto il giorno di sabato e domenica. Lei, d'altro canto, stava quasi accettando che il "suo" Masaya avesse una relazione con Mint, la quale non le faceva affatto pesare la conoscenza dei suoi sentimenti verso il ragazzo.

Chi, invece, non sopportava che Ichigo avesse occhi solo per Aoyama, era Ryo. Possibile che nonostante tutto, lei gli sbavasse dietro a quel modo? L'unico a conoscenza di questi suoi pensieri era Kei che, ogni volta che il giovane ne aveva bisogno, lo ascoltava e gli dava buoni consigli.

Che Ryo, però, non metteva in pratica.

Ed era stato proprio in uno di quei giorni che Ryo aveva notato una strana luce negli occhi dell'amico, mentre gli parlava dei suoi problemi sentimentali.

E fu anche l'unica volta in cui lo ascoltò.

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-Ichigo! Sei pronta! Guarda che poi tuo padre se la prende con me!- urlò il ragazzo che, sulla porta del locale, aspettava l'amica per riportarla a casa.

-Eccomi..Arrivo. Andiamo- rispose la ragazza mentre riprendeva fiato, dopo aver fatto tre a tre i gradini che portavano dagli spogliatoi al piano terra. Si incamminarono verso casa di lei.

-OH NO!!!!!!!- urlò improvvisamente, mentre giravano l'angolo.

-Cos'è successo Ichigo?- chiese preoccupato il biondo.

-Dopodomani!!!!-

-Dopodomani che?-

-C'è il test di matematica!!! E me ne sono scordata!!! E non so niente!!! E non ho capito niente della spiegazione!!! Se arrivo a casa con un brutto voto mio padre mi proibisce di venire al lavoro per due mesi come minimo!!! E ora che faccio?- si chiese disperata Ichigo.

"Evvai!!! Proprio quello che mi ci voleva!!!" pensò il ragazzo.

-Ti aiuto io! Modestamente sono un genio in matematica! Posso venire domani a casa tua e spiegarti la lezione!- disse Ryo, mentre dentro di sé festeggiava e ringraziava il cielo di aver avuto quest'opportunità.

-Davvero lo faresti? Sono commossa da questa tua gentilezza...Grazie...-

-Ma che fai sciocchina...Ti metti a piangere? Questo e altro per te!-

-Ok! Allora vieni alle 3 e mezza. Grazie ancora- gli diede un bacio sulla guancia -A domani- ed entrò in casa tutta felice, mentre Ryo rimaneva imbambolato con un sorriso ebete davanti alla sua porta, senza sapere a cosa avrebbe portato la giornata successiva

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Il giorno successivo. Cinque e mezza. Casa di Ichigo.

-Basta...Non ce la faccio più...Ho il cervello in fumo...Ti prego,Ryo, facciamo una pausa...- disse la rossa, piuttosto provata dalle due ore di studio.

-Va bene...Tanto io devo andare in bagno- rispose Ryo.

-Sai dov'è, vero?-

-Se non si è spostato nel frattempo, sì-

Salì le scale e raggiunse la porta alla sua sinistra. Proprio in quel momento, sentì la voce del padre di Ichigo provenire dalla stanza attigua. Parlava al telefono e sembrava preoccupato. Avvicinò l'orecchio per sentire cosa dicesse.

-Come dice? No...Non è possibile...Ma ne è sicuro...Shirogane...Ok, grazie...Ne parlerò con mia moglie- Riattaccò il telefono ed uscì dalla stanza. Ryo, che si era nascosto per non farsi scoprire, nel sentirsi tirare in ballo, decise di seguirlo e sentire la conversazione dei due coniugi.

-Cara, ha chiamato il signor Nakamura a proposito della faccenda del bambino...Hanno un "sospettato"....-

-Oh mio dio...E di quanto si è sicuri?-

-Al 90%. Farà dei controlli e ci richiamerà. La mia paura è come reagirà Ichigo, nel scoprirlo...Nel scoprire che ha un fratello...E che molto probabilmente è...Shirogane- concluse il signor Momomiya.

Ryo aveva ascoltato anche troppo.

Non riusciva a credere a quello che aveva sentito...Non poteva essere vero...Non poteva essere suo fratello...

Non della sua amata Ichigo...Come avrebbe fatto d'ora in poi?

Con questi pensieri si avviò al piano inferiore, dove trovò la ragazza intenta a cucinare un'omelette.

E non ci riusciva. Un'altra cosa in cui era negata, oltre la matematica.

Un altro lato di lei che lo faceva impazzire.

Come avrebbe voluto andare lì da lei, abbracciarla da dietro e sussurrarle che la amava, per poi baciarla con tutta la passione che aveva in corpo....

Ma non poteva...Non ora che aveva scoperto che era, al 90%, suo fratello.

L'unica cosa da fare era allontanarsi da lei. Avrebbe sofferto e l'avrebbe fatta soffrire, ma era quello che era giusto fare.

-Ah, sei tornato. Allora, torniamo a studiare?- chiese Ichigo, lasciando i fornelli.

-Mi dispiace, ma devo andare- Il tono usato da Ryo era freddo e la ragazza si ritrovò a pensare che era lo stesso che usava ai primi tempi, quando lo aveva conosciuto. Com'era possibile che il ragazzo fosse tornato quel bambino dagli occhi di ghiaccio, freddi, che non lasciavano trasparire emozioni?

-Ma cosa...-

-Scusa ma non ho più voglia di stare dietro a un'ignorante che non vuole applicarsi, ho di meglio da fare. Ciao- E uscì da quella casa.

Era successo. Era come aveva temuto. Era ritornato il vecchio Ryo. Ma cosa era potuto accadere per renderlo di nuovo cosi? L'avrebbe scoperto. Poco ma sicuro!

La mattina dopo, Ichigo si alzò prestissimo, in modo da attuare il suo piano: avrebbe bloccato Ryo e gli avrebbe chiesto spiegazioni. Puntuale, alle otto usci di casa e si avviò a scuola. Si fermò dal cancello e aspettò l'arrivo del ragazzo. Che però non si vide. Decise allora di andare in classe e proprio lì vi ritrovò Ryo che, allegramente, chiacchierava con Kei. Fece per avvicinarsi ma appena la vide, il ragazzo se ne andò. Purtroppo non fece in tempo a raggiungerlo perchè entrò la professoressa.

"Riuscirò a parlarti! Stanne certo!"

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E, con questo pensiero in testa, Ichigo non si accorse che erano passate due settimane. Persino al lavoro Ryo la trattava freddamente: non le rivolgeva quasi la parola e se lo faceva, la faceva sentire uno schifo. Persino gli altri si erano accorti di questo comportamento e decisero di chiedere a Kei che, però, non sapeva niente. Una sera, finalmente, i ragazzi riuscirono a chiudere i due negli spogliatoi.

-Mi vuoi dire che hai? Sono più di 2 settimane che mi eviti, mi tratti male e il tuo sguardo e diventato freddo...Per favore spiegami cosa ti è successo...Sto male a vedere il mio migliore amico che fa così...-

-Umpf...il tuo migliore amico qui...il tuo migliore amico là...DIMMI TI E' MAI PASSATO PER LA TESTA CHE A ME POTREBBE DARE FASTIDIO ESSERE IL TUO MIGLIORE AMICO? CHE POTREI NON POTERNE PIU' DI VEDERTI PERSA DIETRO A QUELL'AMEBA? TI E' MAI PASSATO PER QUELLA TESTA BACATA CHE TI RITROVI CHE VORREI ESSERE QUALCOSA DI PIU' CHE IL TUO MIGLIORE AMICO? E CHE PROPRIO QUANDO VOLEVO FARMI AVANTI SONO STATO COSTRETTO AD ALLONTANARMI PER NON SOFFRIRE PERCHE' HO SCOPERTO DI ESSERE...tuo...tuo...fratello....-

L'ultima parola era stata un sussurro, che però ora rimbombava nella testa di Ichigo come se l'avesse urlata più delle altre.

Com'era possibile che Ryo fosse suo fratello? Lei non aveva fratelli.

Ma allora quello che aveva sentito era solo una scusa del ragazzo? No, era troppo per essere una scusa, troppo rischioso dire quella cosa e poi scoppiare a ridere e dire che si era inventato tutto.

C'era solo una cosa da fare.

Lo prese per un polso, uscirono dal locale (sotto lo sguardo perplesso degli altri) e si diressero a casa della ragazza.

Lì, Ichigo chiamò i suoi genitori e fece raccontare a Ryo la storia da cima a fondo.

Finito il racconto, il padre di Ichigo prese la parola.

Era giunta l'ora della verità.

 

 

 

 

§ Salve! Allora, che ve ne pare? Sarei voluta andare avanti ma ho avuto qualche problema col computer. Cercherò di aggiornare il prima possibile il prox. Spero di aver attirato la vostra attenzione quanto serva a farvi continuare la lettura e lasciare un piccolo commentino (please....N.d.m. NO! N.d.lettori ç___ç cattivi... N.d.m). Bye!!! ^___^  §

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


 

-Dovete sapere che, un mese dopo la nascita di Ichigo, mia moglie rimase nuovamente incinta. I primi mesi furono veramente duri. Dato che lei non poteva sforzarsi troppo, ero io che dovevo alzarmi nel cuore della notte quando piangevi e poi la mattina andare al lavoro per guadagnare abbastanza soldi da mantenere anche il nuovo arrivo. Così, al quarto mese, chiamammo mia madre e le chiedemmo di venire da noi per aiutarci. E così fece. Verso la fine di novembre, allo scadere del settimo mese, io e tua madre partimmo per l'America. Era rischioso partire con lei in quelle condizioni, ma una vacanza ci voleva. Lasciammo Ichigo qui con mia madre. Dovevamo tornare due settimane dopo, ma il giorno prima della partenza, il piccolo nacque; essendo nato con un mese di anticipo, dovette restare un po' in ospedale. Avvertimmo a casa del fatto e restammo lì fino al 29 dicembre. Proprio quel giorno dei pazzi, armati fino ai denti, entrarono in ospedale e scatenarono un putiferio, distruggendo varie stanze, persino piani interi. Una di quelle stanze era quella dove si trovava tuo fratello, insieme ad altri nove bambini. Sette furono salvati, due scomparvero. Iniziammo le ricerche, ma fallimmo. Tornati in Giappone continuammo a sperare, contattando varie persone perchè cercassero notizie al posto nostro. Poi, circa un anno fa, un mio vecchio amico mi chiamò. Aveva trovato un investigatore che faceva al caso nostro e io gli diedi il permesso di assumerlo. Ed è proprio questa persona che mi ha chiamato il pomeriggio in cui Shirogane è venuto, dicendo che c'erano molte possibilità che fosse lui il bambino perduto. Abbiamo deciso di tenerti all'oscuro di tutto perchè comunque c'era un 10% di possibilità che si fosse sbagliato. Ed infatti è così. Nel controllare alcuni dati, ha confuso i suoi con quelli di un altro e così è caduto in errore. Ci ha richiamato stamane per dirci dell'errore e il nome del tuo vero fratello. Così noi siamo andati da quelli che ora sono i suoi genitori e, confrontando la loro storia con quello che Nakamura ci ha detto, abbiamo constatato che è lui-

Quando il signor Momomiya finì di parlare, Ryo tirò un sospiro di sollievo e si girò verso Ichigo, la quale era abbastanza scossa dal racconto, soprattutto per la scoperta di avere un fratello.

-Avete detto che siete andati stamattina a parlare con i genitori...E che l'avete trovato...Quanto volete aspettare a dirmi chi è?- chiese quindi.

-E questa è la parte difficile. Se dirti che era Ryo ti avrebbe scossa, credo che questo ti sconvolgerà...- rispose la madre -...Purtroppo per te...E'...Masaya...-

Vuoto. Silenzio. Poi, un rumore, simile al vetro che si infrange. Infine, un dolore tremendo all'altezza del cuore.

Non riusciva a credere a quello che le avevano appena detto. Non era possibile che Masaya fosse suo fratello.

E lei ne era innamorata. Ed ora? Cosa avrebbe fatto? E questi pensieri si trasformarono in parole, in frasi, in urla contro i genitori, contro il mondo.

E per ultimo, si trasformarono in lacrime che scendevano copiose sulle sue guance mentre correva per le vie di Tokyo, dopo essere scappata di casa, lasciando lì Ryo e i suoi.

Maledisse anche Ryo per essere andato a ficcanasare dove non doveva.

E senza rendersene conto aveva distrutto il suo mondo. O forse era meglio usare il plurale perchè il ragazzo era solo in piccolissima parte la causa di tutto quello.

Solo in quel momento si accorse di essere nel parco e di non aver fatto tutta la strada che credeva aver fatto. Si sedette su una panchina, con le ginocchia al petto, circondate dalle braccia, mentre non riusciva a smettere di piangere.

Non c'era nessuno che poteva sentire i suoi singhiozzi e qualche minuto dopo fu impossibile anche per lei, a causa del tremendo temporale che si era scatenato.

Persino il cielo era in sintonia col suo animo.

Ichigo non seppe dire quanto passò, ma ad un certo punto, la pioggia cessò.

Ma solo sopra di lei.

Alzò gli occhi e tra le lacrime che cercavano di uscire, distinse il volto preoccupato di qualcuno. Mise bene a fuoco e riconobbe il ragazzo dai capelli castani che si trovava di fronte a lei.

-A..Akasaka-kun...- disse

-Ichigo-chan ma che ti è successo? Sei completamente fradicia. Da quant'è che sei qua?- chiese preoccupato Keiichiro. Lei scrollò le spalle e ritornò a piangere, abbracciata alle sue gambe.

-Su, non fare così...Vieni con me al locale...Se resti qui ti prenderai una polmonite, come minimo...Ichigo-chan...Rispondimi,cos'è successo? Chi è stato a ridurti in questo stato?-

Ma non ottenne risposte, solo singhiozzi più forti.

Non poteva lasciarla lì, sotto l'acqua. La prese in braccio e la portò al café.

Quando i genitori la videro, gli corsero incontro e aiutarono il figlio a portare la ragazza in una delle camere, per farla riposare dato che nel tragitto si era addormentata.

Keiichiro andò al bancone e chiamò i signori Momomiya.

-Grazie al cielo! Quando è uscita di casa a quel modo...E quando è iniziato a piovere...Che paura ci siamo presi...Per fortuna ora è al sicuro...-disse la signora Momomiya.

-Sì signora. Quando l'ho trovata era molto scossa e ho dovuto prenderla in braccio per portarla qui. Continuava a piangere e non ha voluto dirmi niente. Ora sta dormendo. Appena si sveglia, la riaccompagno a casa-

-Grazie Keiichiro. E scusaci con i tuoi genitori per l'inconveniente!-

E la chiamata terminò. Passarono poche ore, prima che la ragazza si svegliasse.

Non riusciva a capire dove fosse. Si alzò dal letto, accorgendosi di avere addosso dei vestiti non suoi. Poi la memoria le ritornò. L'incontro con Keiichiro e l'arrivo al café.

In quel momento la porta si aprì e il ragazzo fece il suo ingresso nella stanza. In mano aveva una tazza di cioccolata calda fumante.

-Ichigo-chan! Per fortuna ti sei svegliata! Sei stata fortunata che ti abbia trovato io! Tieni, questa è per te- porse la tazza alla ragazza, che iniziò a berne il contenuto -Ho già avvertito i tuoi, sembravano molto in pensiero-

A quelle parole, il volto di Ichigo si incupì e le lacrime ricominciarono a scorrere.

-Oh no, Ichigo non piangere. Perchè non mi racconti quello che è successo? Ti farebbe bene, sai-

Lei ci pensò su un attimo e annuì. Ma le lacrime continuavano a cadere.

-Ryo...Il suo comportamento...Era...Era dovuto...Ad una cosa che...Aveva...Sentito dire...Da mio padre...Così...L'ho...L'ho portato a casa...E abbiamo...Chiesto ai miei...Genitori...Se fosse vero...E..E loro...Hanno detto che...C'era...Stato..Un errore...E che..Avevo un...Un fratello...Non Ryo..Ma...Ma...Ma..Masaya...E...E...Io...Sono scappata...E...Il resto...Lo sai...-

Le lacrime si fermarono un poco. Keiichiro aveva ragione, parlarne con qualcuno faceva bene.

-Masaya, tuo fratello?!? Beh...Ora che ci penso...I vostri occhi si somigliano...Ma lui lo sa?- chiese il ragazzo.

-Non so...Non ho fatto in tempo a chiederlo...Grazie Akasaka-kun...Mi ci voleva una chiacchierata...-

-Di niente...Ma perchè non mi chiami semplicemente Keiichiro? Sentirmi chiamare per cognome mi fa sentire vecchio- disse scherzosamente.

-Ma tu lo sei!- rispose lei.

-Cosa?!? Ragazzina impertinente porta rispetto a chi è più grande di te!- disse allora Kei.

-Visto? Te lo dici da solo che sei vecchio-

-Ah sì? Allora eccoti accontentata- e iniziò a farle il solletico. Finalmente era riuscito a farla sorridere e sul suo volto si stampò un sorriso grande il doppio di quello della ragazza.

-Beh? Che hai da sorridere ora? Hai una faccia da ebete-

-Niente. Notavo il fatto che finalmente sei tornata la Ichigo sorridente che tutti amano-

-Già...Grazie Kei. Ora torno a casa. I miei saranno preoccupati. Ancora grazie. Sono fortunata ad avere un amico come te!- ed uscì dalla camera. Prima però passò dai gestori del locale.

Intanto Keiichiro, rimasto nella sua stanza, sorrideva.

"Beh, è almeno un inizio!"

 

 

 

 

§ Salve! Spero che vi sia piaciuto. Non uccidetemi però quando leggerete i prox capitoli....
Per Rossana : ho aggiornato il prima possibile. Ieri ero impegnata tutto il giorno. Per il 5° mi sa che ci vorrà un pò, ma può anche darsi che lo scriva giovedì. Dipende dalla mia vena artistica...
Ok. Mi sembra di aver detto tutto. Bye!
§

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


mia04

 

Nei quattro mesi successivi la mia vita ritornò alla normalità.

Bastò una settimana, a dir la verità.

Dopo aver incontrato Masaya e avergli parlato ho scoperto che lui aveva sempre sognato di avere una sorella e che quindi aveva preso bene la notizia. Questo mi rassicurò e mi fece anche riflettere: possibile che quello che ho sempre creduto essere amore, altro non era che amore fraterno? Inconscio, forse, ma amore fraterno? A quanto pare, era proprio così.

E fu così che mi accorsi anche di qualcos'altro.

I sentimenti di Ryo per me. Solo in quel momento capii che Ryo mi amava.

Ma io? Cosa provavo per lui? L'avevo sempre visto come amico, il mio  migliore amico, quasi un fratello.

Ma ora? Sapere dei suoi sentimenti cambiava qualcosa?

Per questo mi ci volle del tempo, ma alla fine capii.

E così che passarono quattro mesi. Uscivamo spesso, come amici, insieme a Masaya, Mint e Kei.

Mi trovavo bene anche con lui, era molto dolce nei confronti di tutti e sempre pronto ad aiutarci.

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-Allora Ichigo, hai deciso cosa fare con Ryo?- chiese Keiichiro, raggiungendola all'uscita della scuola.

-No. Non riesco a capire. Gli voglio bene, questo non lo metto in dubbio, ma non so se lo amo. In più lui non mi ha ancora detto niente e preferisco aspettare che faccia lui la prima mossa. Anche per vedere la mia reazione. In più...- rispose lei, fermandosi appena in tempo, sperando che il ragazzo non facesse caso alla frase lasciata in sospeso.

-In più?-

"Ecco. Mai che la fortuna mi ascolti."

-Beh...Non so...E' che...Diciamo che c'è qualcuno che mi piace, di questo sono sicura. Ma non so se è lui-

-Oh. E posso sapere chi sarebbe l'altro pretendente alla sua mano, signorina?-

-Scemo. No. Non te lo dirò mai. Così impari a fare lo stupido- e iniziò a correre in direzione del caffè, inseguita da Keiichiro che, raggiuntala, iniziò a farle il solletico nella speranza di estorcerle il nome.

Il tutto sotto uno sguardo di ghiaccio.

-Uff, che fatica...Il lavoro diventa ogni giorno più pesante. SOPRATTUTTO- disse alzando la voce in modo che arrivasse alla diretta interessata - SE QUALCUNO NON E' D'AIUTO! Non è vero Mint? Ogni scusa è buona per sedersi e non lavorare-

-Non so di cosa parli. E poi non è colpa mia. Se sono abituata a fare determinate cose, non posso interrompere la mia routine quotidiana solo perchè tu sei una fannullona- rispose la ragazza.

-Chi sarebbe la fannullona? Brutta...-

-Ichigo! Non mi sembra il caso di litigare per queste sciocchezze- disse Masaya, sperando di calmare entrambe le ragazze. Ogni scusa era buona per litigare.

-Masaya ha ragione, ragazze. Dovreste cercare di andare più d'accordo- intervenne Kei.

-Kei...Anche tu mi volti le spalle...E io che mi fidavo...E invece mi tradisci così...Mi sento offesa. Me ne vedo- e con tono melodrammatico si avviò verso gli spogliatoi, lasciando i 3 a ridere.

Entrata nello spogliatoio, notò che Ryo se ne stava seduto su una delle panche e fissava il vuoto.

-Ryo? Tutto bene?-

-Uh? Ah, sei tu. Sì, stavo solo pensando-

-Ok. Senti io mi devo cambiare...Non è che...Usciresti?-

-Ok- disse alzandosi e raggiungendo la porta. Si bloccò a pensare un secondo e poi, voltandosi verso l'amica disse -Ti va di uscire con me un giorno di questi?-

Ichigo rimase piuttosto spiazzata, lì per lì. Non le aveva mai chiesto di uscire da soli e questo voleva dire che Ryo stava per farsi avanti. Forse. Ma in quel momento non ci pensò e accettò l'invito.

-Ci vediamo domani,, allora. Ti passo a prendere io per le 3. Ciao- ed uscì.

Ichigo ci mise molto più del previsto a cambiarsi; si perse nei suoi pensieri e non si accorse che era più di mezz'ora che era lì dentro.

-Ichigo? Tutto bene? Ti senti male, forse?-

La voce del fratello la riportò alla realtà.

-No no. Arrivo, solo un attimo- si legò meglio i capelli nei due codini ed aprì la porta, trovandosi davanti un Kei ed un Masaya piuttosto preoccupati.

-Tranquilli ragazzi. Mi sono messa a pensare ad una cosa e non mi sono accorta del tempo che passava- si giustificò, davanti al loro sguardo.

-La prossima volta, avvisa- rispose Masaya, prima di precederla verso la porta, dove Mint aspettava da un bel po'.

-Allora ci vediamo lunedì, Keiichiro. Ciao-

-A lunedì, Ichigo-chan-

Lungo la strada per tornare a casa rimase in silenzio a pensare, ancora, al giorno dopo e non si accorse quasi di aver salutato i due fidanzati e di essere arrivata a casa.

Infilò la chiave, aprì la porta e andò diretta in camera sua. Era stanca e voleva riposarsi in modo da non addormentarsi in piedi all'appuntamento che l'attendeva.

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Alle tre in punto, il campanello suonò e Ichigo, perfettamente vestita e truccata, aprì la porta.

-Buongiorno Ryo. Dove hai deciso di portarmi?-

-Buongiorno signorina. Lei chi è? Devo aver sbagliato casa. Non può essere quella di Ichigo Momomiya. Lei non è mai puntuale. No. Devo proprio aver sbagliato. Scusi per il disturbo- rispose il ragazzo, facendo finta di andarsene.

In risposta, si beccò una borsata in testa.

-Ah, grazie. Io mi faccio trovare bella pronta, in orario, nella speranza di un complimento e tu te ne esci così? Vorrà dire che troverò un altro cavaliere-

-E dai. Scherzavo. No, dove vai! Ichigo vieni qui!-

-Eh eh...Scherzavo anch'io. Allora, dove mi porti?-

-Al luna park. L'hanno allestito nel parco-

-Yuppi! Io adoro i luna park! Basta che non mi porti nel tunnel della paura o cose del genere. Se lo fai, ti saluto già da ora-

-D'accordo, altezza. Non andremo in quelle. Però ti sogni il tunnel dell'amore-

-Va bene. Affare fatto- disse lei, porgendogli la mano. Lui la strinse, come per accettare le regole e poi si diressero all'entrata del parco divertimenti.

Salirono su tutte le giostre, ad eccezione di quelle del "patto" e rimasero lì tutto il pomeriggio. Verso le sette si avviarono verso il lago, per potersi sedere sull'erba a respirare.

-Uff...Sono stanca morta. Non mi sono mai divertita tanto in vita mia- disse Ichigo sedendosi di fianco al biondino.

-Già- rispose lui, fissandola.

"Un respiro di incoraggiamento e vai Ryo. Non puoi aspettare tutta la vita! E' questo il momento giusto" si disse.

Si alzò in piedi, si girò verso la ragazza e le fece segno di alzarsi.

"Ecco. Lo sapevo. Sta per farlo." Pensò lei, presa dal panico.

-Ichigo...Devo parlarti-

-Fai pure, ti ascolto- rispose lei, con una calma che non pensava di avere. Possibile che...

-Dunque...- respiro - E' dalla prima volta che ti ho visto...Beh, più o meno...Che lo penso e sono 3 anni che non ho il coraggio di dirtelo- altro respiro - Ichigo...Io...Io..Ti amo...E vorrei...Che tu fossi...La mia ragazza-respiro finale.

"Ecco te l'ha detto. E ora? Cosa gli rispondi?" Si chiese Ichigo, mentre ripensava a gli ultimi avvenimenti che avevano sconvolto la sua vita.

La scoperta di Ryo, il suo cambiamento, la scoperta su Masaya, la sua fuga, il suo ritrovamento, l'accettazione della nuova situazione e il rendersi conto dei sentimenti del ragazzo che aveva di fronte a sé e aspettava una risposta.

Ripensò, infine a tutte le persone che le erano state vicine.

E a quel pensiero, si figurò un'immagine, un volto nella sua mente.

Sorrise.

Aveva capito.

-Ryo...Sono molto felice di quello che mi hai appena detto e mi sento lusingata...Ma vedi, proprio grazie a te, a questa tua dichiarazione, mi sono ritrovata a pensare a quello che voglio, a cosa provo. Io ti voglio bene, nient'altro di più. Ti considero quasi come un fratello, non come fidanzato. Mi dispiace-

Ryo sorrise, un sorriso stirato.

-Lo sapevo già. Immaginavo che questa sarebbe stata la tua risposta...Ma tentar non nuoce, no?....C'è un altro vero?- chiese infine.

Lei rimase a fissarlo qualche secondo per poi annuire leggermente.

-Spero capisca quant'è fortunato- e si girò per andarsene.

Ma lei non glielo permise. Lo prese per un polso, l'attirò a se in un abbraccio e poi pose le sue labbra su quelle del ragazzo, in un leggero bacio, in un bacio d'addio.

Si staccarono e Ryo le diede un bacio sulla guancia, prima di correre via.

La ringraziò mentalmente per avergli dato l'opportunità di assaggiare, anche se solo per poco, la sue dolci labbra. Ma questo non avrebbe cambiato le cose.

Aveva preso la sua decisione.

E non sarebbe tornato indietro.

 

 

 

 

§ Salve! Scusate! Scusate! Scusate! Scusate! Scusate! Chiedo umilmente perdono!!!!!! Non era mia intenzione aggiornare così tardi...ma sapete com'è...avevo i compiti da finire, il computer s'è infettato e mi funzionava male, poi l'ho "guarito" e funzionava lento, avevo delle ff da leggere e tra 3 giorni inizia la scuola. Inoltre la mia musa ispiratrice è partita e la mia ispirazione con lei. però ora sono qui, e spero che il capitolo vi sia piaciuto. Siamo quasi alla fine. Ancora due capitoli e si chiude anche questa storia. Ed ora passiamo ai ringraziamenti:

X ROSSANA: Ciao! D'accordo, cercherò di non prenderti più alla lettera ma ci tengo alle recensioni e mi sarebbe dispiaciuto perdere una lettrice-recensitrice( si dice?). Comunque sembra che tu mi abbia letto nel pensiero.la mia idea era quella. Almeno qualcuno che mi capisce c'è...ç_ç...sono commossa...quando l'ho accennato alla fe e a mio frate mi hanno guardato come se avessi detto che la luna è verde e gira attorno a marte....

X MIYU : sono felice che la mia fic ti piaccia e sono felice che, nonostante la mia scelta, tu mi seguirai comunque.

X FUJIKO92: sono contenta che la coppia che ho scelto non ti faccia schifo. Sono felice che la storia ti interessi.

X LA MIA ASUKA-CHAN(che non ha recensito ma so che legge...mi recensisci sta volta?): ciao piccola! Come va? Hai visto? Anche se leggero leggero il bacio c'è. E anche il capitolo. E solo grazie a te. Te l'ho detto che mi servi tu per poter scrivere...mi sa che la bolletta salirà alle stelle perchè se avrò una crisi da scrittrice chiamerò te. Quindi avverti i tuoi...

Infine, ai cari lettori, fate un gesto nobile e lasciate scritto qualcosa, anche "Sì, è ok" "é carina" "Mi fa schifo" "è un tale obrobrio che mi sento male" ec ecc. In poche parole: RECENSITE! BYE BYE §

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


mia05

 

Da circa venti minuti stavo davanti alla porta del caffè Mew Mew, senza il coraggio di entrare.

Non sapevo come avrebbe appreso la notizia, non sapevo cosa mi avrebbe detto, se avrebbe accettato quello che gli avrei detto o se mi avrebbe scacciato via, senza volermi più vedere.

Ma, come si dice, non c'è due senza tre.

I primi due passi li avevo fatti. Ora mancava il terzo.

"Respira Ichigo, respira"

-C'è nessuno? Kei? Signori Akasaka? Sono Ichigo-

"Strano. Ho avuto l'impressione di vedere una luce accesa al piano superiore. Proviamo"

Iniziò a salire le scale, continuando a chiedere se c'era qualcuno. La maniglia di una porta si abbassò, facendola sobbalzare e dal suo interno comparve Kei.

-Chi è là?- chiese il giovane.

"Oh no! Coraggio Ichigo! Ce la puoi fare"

-Sono io Kei-

-Ichigo? Cosa ci fai qui? Credevo avessi appuntamento con Ryo-

-Già. Ci siamo appena lasciati. Sai, abbiamo avuto modo di parlare...-

-Oh. Vuoi entrare?-

-Sì, grazie-

Kei si spostò per farla entrare e le fece cenno di accomodarsi sulla sedia. lei rifiutò con un cenno della testa.

-No, grazie. Meglio se sto in piedi-

-Ok. Non ti dispiace se io mi siedo, vero? Sai è tutto il giorno che sono in piedi e sono un po' stanco-

-No, fai pure-

-Allora, com'è andata?-

-Beh...Non saprei...Dal mio punto di vista bene...Poi non so se lui la pensa come me...-

-Cosa vorresti dire?-

-Ecco...E' venuto a prendermi e mi ha portato qui nel parco, al luna park. Ci siamo divertiti un sacco. Poi siamo andati in riva al lago...E lì..Ha detto di amarmi e se volevo diventare la sua ragazza- l'ultima parte l'aveva detta tutta d'un fiato, sicura che se avesse tentennato non sarebbe riuscita a dirgli niente.

-....-

-Kei?-

-...E tu? Cosa gli hai risposto?-

"Eccolo. Il momento che aspettavi! fatti avanti e digli la verità!"

-Beh, all'inizio non sapevo come rispondergli, te l'avevo detto che non sapevo cosa provavo per lui. Allora ho ripensato a quest'ultimo periodo e alle persone che mi hanno sostenuto. E lì ho capito. Ho capito che non potevo stare con lui quando amavo un altro. Per me era come un fratello. Solo quello. E gliel'ho detto. Lui l'ha presa bene. Credo. Ha detto che se l'immaginava che c'era un altro. Poi se ne è andato-

-....-

-Kei?-

-Povero Ryo. Sentirsi dire quelle cose...Mi dispiace per lui...E così, hai scelto l'altro pretendente. Quindi ora sei costretta a rivelarmi il suo nome-

-Lui...Beh...Lui...S..Sei tu. E' te che amo, Keiichiro Akasaka-

 

 

 

 

§ Salve! Il capitolo è corto, lo ammetto, ma ho detto che c'erano più due capitoli e se fossi andata avanti ne sarebbe venuto uno solo e troppo lungo. Prometto che il prossimo sarà di una misura accettabile. E ora passiamo ai ringraziamenti ( non sapete come mi avete fatta felice ):

X GEA88: ciao! Grazie! Sono contenta che la storia sia di tuo gradimento! Spero ti piaccia anche questo capitolo.

X MIYU: Sono contenta che ti vada a genio la coppia Ichigo-Kei. Avevo paura che non sarebbe piaciuta. Comunque su una cosa mi trovi molto d'accordo: il mio preferito resta sempre Ryo.

X ROSSANA: Beh, sono felice di aver contribuito a farti scoprire questo potere. Sai che mi succede spesso ultimamente che le persone mi leggano nella mente o anticipino le mie mosse? (in particolare la mia musa)

X LA MIA ASUKA-CHAN: ciao piccola!Sono contentissima che ti sia piaciuta alla fine. Vedi che non c'era motivo di dubitare della mia mente? (sì certo come no N.d.Asuka EHI! CHE VORRESTI DIRE?!? N.d.m) p.s. -23 e sono a te. SMACK!

X LUNACHAN62: Grazie tante!

X FUJIKO92: Come hai potuto notare, ebbene sì! Il ragazzo misterioso che fa battere il cuore della nostra Ichigo è proprio Kei! Grazie!

X FUJIKO92(quella vera): Grazie x aver detto che è super! Almeno il "furto" ha avuto i suoi risvolti positivi...mi ha fatto trovare un'altra bella recensione...

X GIULY: Sono contenta che ti piaccia...solo...non rivoltarmi contro le fan di Ryo. Io per prima sono una sua fan sfegatata! Però ho voluto cambiare unpò. Ma non preoccuparti per Ryo. nel prox vedrete che decisione ha preso.

Finito...tra un pò i ringraziamenti sono più lunghi della storia. Quindi, ci si sente! BYE BYE! §

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** capitolo 7 - The End ***


mia06

 

Correvo, il vento mi picchiava in faccia e portava via le mie lacrime.

Ero scappata poco dopo aver fatto l'errore più grande della mia vita. Non avrei dovuto dirgli quello che provavo.

Mi ha fissato con uno sguardo sconvolto, non ho avuto il coraggio di restare lì a sentirmi dire che non mi ricambiava o, peggio, a vederlo ridermi in faccia.

Non sapevo neanche dove mi trovavo, non sapevo quanto tempo fosse passato da quando ero fuggita dal café. Mi fermai a riprendere fiato, appoggiando una mano ad un albero per sorreggermi.

Mi guardai attorno e sulle mie labbra si dipinse un amaro sorriso: ero dove quel pomeriggio Ryo si era dichiarato e io avevo compreso cosa sentivo per Kei.

Ero così presa da me che non sentii i passi della persona che si trovava dietro di me finchè questa non mi abbracciò da dietro.

Sussultai.

-Perchè sei scappata così?- mi chiese.

"Kei..."

-Perchè avevo capito la tua risposta. Non ci tenevo a sentirla-

-Se avevi capito allora perchè sei scappata? Di solito se uno ti dice che ti ama non scappa così-

-Infatti tu non sei.....Hai detto?-

Non poteva aver sentito quello che credeva di aver sentito.

-Ti amo, piccola Ichigo-chan- rispose lui, girandola verso di lui e guardandola negli occhi.

Le lacrime ricominciarono a scorrere sulle sue guance. Lui gliele asciugò con i pollici e la baciò.

"Non può essere vero....Non è vero...Kei non può essere qui e baciarmi...E' solo un sogno...Di sicuro mi sono addormentata....Però le sensazioni...Quelle sono vere.....Questo vuol dire..."

Si separano.

-Un pizzicotto....Dammi un pizzicotto- disse lei.

-Come? Ichigo perchè dovrei darti un pizzicotto?- chiese perplesso Keiichiro.

-Perchè non è la realtà...Se me lo tiri e non sento niente allora ho ragione. E' solo un sogno....-

Kei sorrise e la baciò un'altra volta. Un bacio dolce, per trasmetterle tutto l'amore che provava per lei, per farle capire che non stava sognando, era tutto vero.

-E' tutto vero piccolina. Io sono qui e ti sto dicendo che ti amo-

-Oh Kei-

Altro attacco di pianto. Si rifugiò tra le sue braccia e lui la strinse forte a sè.

-Come sono felice Kei. Come sono felice-

-Anch'io. Scusa per prima, quando sono rimasto a fissarti come un pesce lesso. Ma avevo paura di aver capito male....Cioè, tu che venivi da me e dicevi di amarmi? Credevo che la stanchezza mi stesse facendo avere le allucinazioni. Quando ho visto le tue lacrime e sei scappata ho capito che era tutto vero e ti sono corso dietro. Dovevo chiarire la questione e risponderti. O non me lo sarei mai perdonato!-

-Kei....-

-Dai, asciuga le lacrime e vieni, ti accompagno a casa. Così domani sarai in forma smagliante e potrai venire al lavoro per dare la notizia a tutti-

Annuì.

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Il pomeriggio dopo il sole splendeva alto e tirava un lieve venticello.

Una ragazza correva a più non posso nel parco, visibilmente agitata e cercava di aumentare il passo.

Aveva paura.

SBAM

-Ragazzi! Ditemi che Ryo è qui!- esclamò Ichigo, aprendo la porta del locale.

-No Ichigo, pensavamo venisse con te, perchè?- disse Mint.

-Allora è vero...L'ha fatto veramente...-

-Ha fatto cosa?- chiesero contemporaneamente Kei e Masaya.

-Se ne è andato. E' partito per l'America. Mi ha lasciato una lettera. Io pensavo fosse uno scherzo, un modo per mettermi alla prova, per vedere se l'avevo preso in giro. Ma a quanto pare non è così...-

-Andiamo!-

-Andiamo dove Kei?-

-All'aeroporto, mi sembra normale- rispose Keiichiro.

-Ma non arriveremo mai in tempo!-

-Ci faremo dare uno strappo dai miei. Non può andare senza nemmeno salutarci!-

Mezz'ora dopo stavano varcando la porta dell'aeroporto. Sembravano un'orda di bufali impazziti. Si misero a gridare il nome di Ryo.

-Chissà dov'è...- disse Ichigo preoccupata.

-Eccolo- esclamò Mint, iniziando a correre in direzione dell'amico che stava per oltrepassare il check up.

-RYO!!!- urlò Ichigo.

Lui si voltò, credendosi preda delle allucinazioni.

Lei gli corse incontro e lo abbracciò, iniziando a piangere.

-Ryo non partire! Non andartene per colpa mia...Non farlo. Non tornare in America solo per quello che è successo tra noi. Sono sicura che ti riprenderai...Non serve a niente scappare...Non serve-

Ryo le accarezzò i capelli.

-Tranquilla Ichigo! Io non me ne vado per quello che è successo. E' solo che non ho più nessun motivo per restare. Non ho più niente qui-

-Non è vero! Hai me, hai noi!-

Ryo scosse la testa.

-Ormai non posso più attaccarmi all'amore che provo per te. Starei solo male. Devo tornare in America dai miei, per mettere le cose a posta anche con loro. Su, non piangere-

-Su, Ichigo, Ryo ha ragione. Non serve piangere- le disse Kei, che nel frattempo, insieme agli altri li aveva raggiunti - e poi, può sempre venire a trovarci-

-Lo so. Ma sarà strano...-

-Ci farai l'abitudine. Ora scusate, ma devo proprio andare. il mio volo sta per partire. Allora ci si vede, ragazzi-

-Ciao!- dissero tutti.

-Ah, Kei! Sei un ragazzo fortunato!- gli urlò prima di sparire tra la gente.

-Lo so- gli rispose l'amico, prendendo la mano della sua ragazza.

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Quella fu l'ultima volta che vidi Ryo.

Arrivato in America ci mandò una cartolina e qualche mese dopo una lettera in cui diceva che aveva deciso di seguire le orme del padre e si era unito al suo laboratorio. Ci mandava sue notizie ogni mese.

Venimmo così a sapere che si era trovato una ragazza che però lasciò poco dopo.

Passarono gli anni e ad un certo punto non ricevemmo più sue notizie. Solo 4 anni fa ci arrivò la sua lettera in cui spiegava che i suoi avevano avuto un incidente in laboratorio ed erano morti. Era stato per molto tempo in depressione ma poi aveva capito che era inutile e aveva preso le redini del lavoro lasciato incompleto dal genitore.

Ci avvisò che avrebbe tenuto una conferenza in Giappone appena sarebbe giunto a buon punto.

Circa una settimana fa arrivò la notizia: sarebbe tornato domani. Il lavoro era finito e aveva fatto importanti scoperte nel campo della genetica.

Abbiamo già avvisato tutti.

Ma torniamo al giorno in cui se ne andò.

Lasciato l'aeroporto ci dirigemmo in taxi al locale. Io e Kei dovevamo ancora dire a tutti quello che era successo il giorno prima.

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-Ragazzi, noi dovremmo parlarvi- disse Keiichiro.

-Direi di sì! Dovete spiegarci un bel po' di cose, direi. Non ho capito niente di quello che è successo- disse Mint.

-Sarò io a spiegarvi tutto, sono io la causa di tutto questo. Ieri, come ben sapete, avevo un appuntamento con Ryo. Ecco, alla fine.........-

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Quando finii la mia spiegazione, non riuscii a decifrare l'espressione sul volto di Masaya.

E se ci penso non la capisco neanche ora. Negli occhi di Mint invece c'era una strana scintilla e un sorriso a 32 denti.

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-Lo sapevo! Ci avrei scommesso! Un momento però...Se lui è andato via, vuol dire che non state assieme...Quindi l'hai respinto-

-Sì-

-Perciò, forse, c'è un altro-

Arrossii.

-Sì-

-AHHHHHH!!! Racconta! Chi è!- urlò la ragazza.

-Beh...Ecco...Lui- e indicò Kei.

Mint sbiancò.

Kei e Ichigo.

Ichigo e Kei.

-Uhm...Ora che ci penso...Avevo notato qualcosa ma non ci avevo fatto caso. Piccoli dettagli che non credevo dover contare, ma invece erano i pezzi più importanti del puzzle. Beh, che dire, congratulazioni-

E andò ad abbracciare entrambi i ragazzi, seguita a ruota da Masaya che, sorridendo, disse a Kei -Falla soffrire e te la vedrai con me- e a Ichigo -Sono felice per te sorellina-

-Grazie-

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Subito dopo lo andammo a dire ai miei.

Mio padre all'inizio non la prese bene. Ma andando avanti a conoscere Kei si accorse che era un ragazzo d'oro.

Mia madre scoppiò in lacrime e iniziò a farneticare strane frasi tipo -la mia bambina si fa grande- e roba del genere.

Fatto sta, che passarono gli anni e, raggiunta la maggiore età, io e il mio amore ci sposammo. Vi lascio immaginare la reazione di mia madre quando le demmo la notizia del matrimonio e, qualche anno più tardi, dell'arrivo di una nipotina.

Mint e Masaya, purtroppo si sono lasciati. Sono rimasti insieme fino alla fine delle superiori. All'università, Masaya si è innamorato di una più grande, Zakuro, e si sono sposati qualche mese dopo di noi. Per fortuna Mint l'ha presa bene. Ora vive a Parigi. E' diventata prima ballerina della sua compagnia. Masaya gira il mondo come manager di sua moglie, che è modella.

Solo io e Kei siamo rimasti qui in Giappone. Lui ha aperto una pasticceria. Neanche a dirlo, va a gonfie vele. Io, invece, gestisco il caffè dei suoi genitori, che si sono trasferiti dall'altra parte della città e ci hanno lasciato i piani superiori tutti per noi.

Verso la fine di ottobre nacque nostra figlia, Purin. Ha i capelli color nocciola e gli occhi marroni, con delle sfumature che ricordano i miei capelli. Non chiedetemi come sia possibile. Dice che non vede l'ora di incontrare zio Ryo e quindi è andata a letto presto, per poter essere in piena forma per la conferenza. Credo che andrò anche io a dormire. Domani ci aspetta una bella giornata.

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-Amore, svegliati-

Sento la voce di Kei che mi chiama e, con molta fatica apro gli occhi.

Di fronte a me, c'è Purin, già vestita che mi guarda male. Controllo la sveglia e salto giù dal letto con un urlo. Le 11!

La conferenza inizia tra mezz'ora. In dieci minuti sono vestita, pettinata e truccata. I miei capelli, che ho fatto crescere, sono raccolti in due trecce. Correndo in macchina come dei pazzi, arriviamo appena in tempo.

Nell'atrio ci sono tutti. Masaya con Zakuro e Taruto, Mint con un ragazzo che non ho mai visto (dev'essere il famoso ragazzo di cui ci ha parlato) ed infine Ryo, piuttosto agitato.

-Alla buon'ora! Io devo parlare ad una conferenza alla quale sono state invitate alcune tra le più importanti cariche del Giappone e voi arrivate tardi?-

-Non è colpa nostra. Mamma non accennava a svegliarsi. Lo dico io che neanche le cannonate la svegliano! Comunque, piacere. io sono Purin Akasaka- dice la mia piccola, porgendo la mano a Ryo, che la stringe e sorride, mentre gli altri scoppiano a ridere. La mia bambina...

Dopo aver chiacchierato un po', salutiamo Ryo, che va a finire di prepararsi. Noi entriamo e prendiamo posto. E così, inizia la conferenza, mentre io penso ad una sola cosa.

Niente è cambiato.

E mai cambierà.

 

 

 

 

 

 

§ Puff! Che faticaccia. Ho gli occhi che si chiudono. Scusate il ritardo ma ho avuto da fare ed ero a corto di inventiva. Se devo dire la verità, non so come sia venuto. Aspetto i vostri giudizi. Scusate se non ringrazio uno a uno i vari commenti, ma ho bisogno di staccare la soina del mio cervello, ammesso che ne abbia uno. Quindi un mega grazie di cuore a tutti quelli che hanno seguito e commentato e a quelli che hanno solo seguito. Spero di sentirvi anche alle prossime storie. Un bacione alla mia musa ispiratrice. Cosa farei senza di te? Bye Bye!!! ^___^ §

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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