Una Strana Storia di mysa_3 (/viewuser.php?uid=11439)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 - The End ***
Capitolo 1 *** capitolo 1 ***
Salve a tutti! Mi
chiamo Ichigo Momomiya, ho 28 anni, sono felicemente sposata e ho una
bellissima bambina di 7 anni. Scrivo questa storia per raccontarvi di come
cambiò la mia vita, all'incirca 13 anni fa...
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-Ichigo!
Sbrigati o farai tardi!- urlò la madre dalla cucina.
-Arrivo!
Buongiorno mamma, buongiorno papà. Io scappo- prese una fetta di pane con la
marmellata e uscì di corsa dalla porta.
"Uffa anche
oggi in ritardo! Perchè non sento quella sveglia maledetta! E Ryo non si è
ancora visto!"
Proprio in
quel momento, intravide una figura appoggiata al muro della
scuola.
-Ryo! Ryo!-
salutò
-Come sempre
in ritardo. Prima o poi i professori butteranno fuori dalla classe anche me!-
rispose il ragazzo.
-Buongiorno
anche a te Ryo. Sì, sto bene Ryo. Grazie per esserti preoccupato per me- lo
prese in giro Ichigo.
Ryo
Shirogane e Ichigo Momomiya erano compagni di classe sin dall'asilo.
Alle elementari avevano fatto gruppo insieme a Masaya Aoyama e Mint Aizawa.
Da allora erano inseparabili.
Alle medie
Ryo aveva conosciuto Keiichiro Akasaka, che lavorava in un locale gestito dai
suoi genitori. Aveva un anno in più di loro però si era integrato
subito.
Alle
superiori poi, Mint era stata messa nella sezione A mentre loro erano nella B.
Questa cosa era stata gradita molto da Ichigo, che aveva una cotta per
Masaya.
Peccato che
quando gliel'aveva detto lui se ne era uscito con un -Mi dispiace ma io sto già
con un'altra. Scusa- e se ne era andato. Si era scoperto che
l'altra era proprio
Aizawa.
Ma per
fortuna questa cosa non aveva influito sull'unità del
gruppo.
-Uff...Due
ore di matematica sono pesanti...Per fortuna ora c'è ginnastica!- esclamò Ichigo
mentre aspettava il suo turno per fare l'esercizio.
-Non sono le
due ore ad essere pesanti, è la tua incapacità di capire la matematica a
renderle tali- rispose Ryo.
Ci fu una
risata da parte dei ragazzi in fila e Ichigo divento
paonazza.
-Momomiya
vogliamo anche dei pasticcini col tea o vogliamo fare l'esercizio?- chiese
allora il professore, dopo averla chiamata più volte.
-Mi scusi
prof. Masaka. Arrivo- lanciò un'occhiata al ragazzo che l'aveva distratta e
corse verso l'ostacolo da saltare.
"Appoggiare
le mani, spinta e salto"
Appoggiò le
mani, si diede la spinta e saltò.
-Brava
Ichigo-chan. Ti ho intravisto dalla porta della palestra e devo dire che
migliori di giorno in giorno- disse Keiichiro
all'uscita.
-Grazie
Akasaka-kun. Devo dire che mi sono stupita persino io. Ah, io sono arrivata!
Allora a domani-
-Uh!
Ichigo-chan, hai chiesto ai tuoi per il locale?- intervenne
Ryo.
-Che sbadata!
Me ne sono dimenticata! Ma ora i miei non ci sono...Domani è sabato e non
abbiamo scuola. Vieni per le dieci così glielo chiedi e provi a convincerli se
per caso non vogliono-
-Ecco lo
sapevo. Il lavoro sporco sempre a me....Ok...A domani-
-A
domani!-
Rientrò in
casa e si diresse in camera sua.
Aveva un
sacco di compiti da fare e doveva finirli in fretta, così da preparare un piano
per convincere i suoi a lasciarla lavorare sabato e domenica al locale dei
genitori di Keiichiro. Gestivano un piccolo bar, nel parco e in quel periodo
avevano molti clienti e i camerieri non bastavano così avevano chiesto al gruppo
se gli andava di aiutarli quando non avevano scuola.
Akasaka e Ryo
andavano lì ogni pomeriggio mentre Aizawa e Masaya andavano solo nel
week-end.
Mancava solo
lei che però ogni volta evitava il discorso con i
genitori.
Conosceva la
risposta, ma ora era stufa di essere trattata come una bambina e li avrebbe
affrontati.
§ SALVE! Spero che questo prima cap vi piaccia. So che non è
ancora spiegata bene la situazione però spero vogliate continuare a leggere, anche perchè non è
la solita fic, è un'idea che mi è venuta a mezzanotte e mezza però
mi è piaciuta e allora mi sono detta la scrivo; non vi dirò le coppie. Dovrete leggere
per scoprirle. Naturalmente ho l'appoggio della feffe (che non era molto
convinta dell'idea a dir la verità)...Sono riuscita lo stesso a convincerla ad aiutarmi e
ripongo la fiducia nella sua sanità mentale. Recensite, ci fareste contente,
anche insulti, li accetteremo. Bye! § |
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Capitolo 2 *** capitolo 2 ***
Ed un altro giorno era
incominciato.
Aprì lentamente gli occhi, per abituarsi alla luce
del sole che filtrava dalla finestra. Odiava svegliarsi la mattina, in quella
enorme casa e sentire solo il silenzio.
Nonostante fossero passati due anni da quando i suoi
si erano trasferiti in America, non ci aveva ancora fatto
l'abitudine.
Noi
torniamo a casa; tu puoi restare qui se vuoi, ti sei fatto degli amici e il
cambio di scuola potrebbe essere traumatico a questo
punto.
Così gli avevano annunciato il fatto che per lavoro
dovevano tornare a New York. Ma a lui quella città non era mai piaciuta...Troppi
brutti ricordi...L'orfanotrofio, la vita di strada prima di trovare quelli che
sarebbero diventati "mamma" e "papà".
Erano già le nove e e mezza e doveva sbrigarsi se
non voleva fare tardi. Sarebbe andato a casa di Ichigo per convincerli a
lasciarla lavorare al café...Ichigo...la sua Ichigo...Che nonostante tutto,
aveva sempre quello splendido sorriso.
Si chiedeva come faceva a vivere in quella casa, con
il padre che si ritrovava e a sorridere ogni giorno. Che ci fosse il sole o la
pioggia era indifferente, lei era felice.
Si chiese che era proprio per questo che si era
innamorato di lei...Eh già...Perchè era proprio innamorato cotto. E pure per
bene.
Era lei che gli dava la forza di vivere e di non
uccidersi alla prima occasione.
DLIN
DLON
-Oh, per
fortuna che sei arrivato! Mio padre è andato su tutte le furie appena gli ho
accennato la cosa. Ti prego, aiutami- Ichigo era piuttosto
scossa.
-Buongiorno,
signori Momomiya. Credo che Ichigo-chan vi abbia già iniziato a parlare del
motivo per cui sono qui. Dovete sapere che i genitori di Keiichiro hanno un café
all'interno del parco qui dietro e in questo periodo hanno molti clienti. hanno
bisogno di aiuto perchè i camerieri non bastano. Voi conoscete i signori
Akasaka e sapete che è gente a posto. In più il locale è frequentato solo da
studenti e dai loro amici; ormai sono clienti abituali, che noi conosciamo.
Inoltre ci saremmo Keiichiro, Mint, Masaya ed io a tenerla d'occhio. Se è un
problema l'orario può lavorare solo la mattina o il pomeriggio e posso venire a
prenderla ed accompagnarla. O anche Masaya fa questa strada quindi non
dovrebbero esserci problemi- aveva parlato tutto d'un fiato e si aspettava una
sfuriata dal padre della ragazza; quell'uomo era troppo protettivo nei suoi
confronti.
-Direi che si
può fare-
Era stata la
madre di Ichigo a parlare.
-Come? Cara
ma ti rendi conto di quello che dici? Vorresti far lavorare una bambina in un
locale? Sai che gente gira di questi tempi?- intervenne il marito. Ma la donna
non si diede per vinta.
-Ichigo non è
più una bambina. Inoltre conosco il cafè ed è a posto. E poi sarebbe ora che
cominciasse a vivere la vita. Se ci succedesse qualcosa e non potessimo più
aiutarla non saprebbe che fare dato che tu la tieni chiusa in casa- Ichigo non
aveva mai visto la madre così determinata -Vai pure tesoro- disse poi rivolta
alla figlia.
-Oh mamma!
Grazie! Grazie! Grazie!- abbracciò forte la madre, prese la giacca ed uscì,
seguita da Ryo.
In dieci
minuti arrivarono. Quando Keiichiro li vide arrivare, gli andò incontro e li
salutò.
-Allora siete
riusciti a convincerli!-
-Sì! Dovevi
sentire Ryo! Sembrava una macchinetta! E poi mia madre! Oh come sono
felice!-esclamò la ragazza.
-Sono
contento- rispose il ragazzo più grande scompigliandole i capelli -Ora vai con
Ryo, cambiati e vieni in sala che c'è del lavoro da
fare-
-D'accordo
capo! Andiamo Ryo!- e seguì il biondo.
"Che strana
ragazza che è...Sono felice che sia qui" pensò Keiichiro, riprendendo a servire
ai tavoli.
§ SALVE! Scusate il ritardo ma ero occupata con i compiti...sapete
com'è...manca un mese all'inizio e devo farli quasi tutti....ehm...comunque spero che
vi piaccia anche se è un pò cortino...ho iniziato a parlare
dei vari personaggi, in modo che possiate capire meglio la storia. Dal prossimo
capitolo o quello dopo si entrerà nel vivo della storia...non vedo
l'ora...rimarrete stupite di quello che la mia mente può tirare fuori...spero
solo che non vi suonerà troppo strana come situazione...Mi raccomando
commentate! Bye! § |
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Capitolo 3 *** capitolo 3 ***
E da quel giorno era passato un
mese.
Un mese stupendo, a sentire Ichigo. Il padre aveva
accettato il fatto che lavorasse al café, dove ormai andava tutti i
pomeriggi e tutto il giorno di sabato e domenica.
Lei, d'altro canto, stava quasi accettando che il "suo" Masaya
avesse una relazione con Mint, la quale non le faceva affatto pesare la
conoscenza dei suoi sentimenti verso il
ragazzo.
Chi, invece, non sopportava che Ichigo avesse occhi
solo per Aoyama, era Ryo. Possibile che nonostante tutto, lei gli sbavasse
dietro a quel modo? L'unico a conoscenza di questi suoi pensieri era Kei che,
ogni volta che il giovane ne aveva bisogno, lo ascoltava e gli dava buoni
consigli.
Che Ryo, però, non metteva in
pratica.
Ed era stato proprio in uno di quei giorni che Ryo
aveva notato una strana luce negli occhi dell'amico, mentre gli parlava dei suoi
problemi sentimentali.
E fu anche l'unica volta in cui lo
ascoltò.
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-Ichigo! Sei pronta! Guarda che poi tuo
padre se la prende con me!- urlò il ragazzo che, sulla porta del locale,
aspettava l'amica per riportarla a casa.
-Eccomi..Arrivo. Andiamo- rispose la
ragazza mentre riprendeva fiato, dopo aver fatto tre a tre i gradini che
portavano dagli spogliatoi al piano terra. Si incamminarono verso casa di
lei.
-OH NO!!!!!!!- urlò improvvisamente,
mentre giravano l'angolo.
-Cos'è successo Ichigo?- chiese
preoccupato il biondo.
-Dopodomani!!!!-
-Dopodomani che?-
-C'è il test di matematica!!! E me ne sono
scordata!!! E non so niente!!! E non ho capito niente della spiegazione!!! Se
arrivo a casa con un brutto voto mio padre mi proibisce di venire al lavoro per
due mesi come minimo!!! E ora che faccio?- si chiese disperata
Ichigo.
"Evvai!!! Proprio quello che mi ci
voleva!!!" pensò il ragazzo.
-Ti aiuto io! Modestamente sono un genio
in matematica! Posso venire domani a casa tua e spiegarti la lezione!-
disse Ryo, mentre dentro di sé festeggiava e ringraziava il cielo di aver avuto
quest'opportunità.
-Davvero lo faresti? Sono commossa da
questa tua gentilezza...Grazie...-
-Ma che fai sciocchina...Ti metti a
piangere? Questo e altro per te!-
-Ok! Allora vieni alle 3 e mezza. Grazie
ancora- gli diede un bacio sulla guancia -A domani- ed entrò in casa tutta
felice, mentre Ryo rimaneva imbambolato con un sorriso ebete davanti alla sua
porta, senza sapere a cosa avrebbe portato la giornata
successiva
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Il giorno successivo. Cinque e mezza.
Casa di Ichigo.
-Basta...Non ce la faccio più...Ho il
cervello in fumo...Ti prego,Ryo, facciamo una pausa...- disse la rossa,
piuttosto provata dalle due ore di studio.
-Va bene...Tanto io devo andare in bagno-
rispose Ryo.
-Sai dov'è,
vero?-
-Se non si è spostato nel frattempo,
sì-
Salì le scale e raggiunse la porta alla
sua sinistra. Proprio in quel momento, sentì la voce del padre di Ichigo
provenire dalla stanza attigua. Parlava al telefono e sembrava preoccupato.
Avvicinò l'orecchio per sentire cosa dicesse.
-Come dice? No...Non è possibile...Ma
ne è sicuro...Shirogane...Ok, grazie...Ne parlerò con mia moglie- Riattaccò
il telefono ed uscì dalla stanza. Ryo, che si era nascosto per non farsi
scoprire, nel sentirsi tirare in ballo, decise di seguirlo e sentire la
conversazione dei due coniugi.
-Cara, ha chiamato il signor Nakamura a
proposito della faccenda del bambino...Hanno un
"sospettato"....-
-Oh mio dio...E di quanto si è
sicuri?-
-Al 90%. Farà dei controlli e ci
richiamerà. La mia paura è come reagirà Ichigo, nel scoprirlo...Nel
scoprire che ha un fratello...E che molto probabilmente è...Shirogane- concluse
il signor Momomiya.
Ryo aveva ascoltato anche
troppo.
Non riusciva a credere a quello che aveva
sentito...Non poteva essere vero...Non poteva essere suo
fratello...
Non della sua amata Ichigo...Come avrebbe
fatto d'ora in poi?
Con questi pensieri si avviò al piano
inferiore, dove trovò la ragazza intenta a cucinare
un'omelette.
E non ci riusciva. Un'altra cosa in cui
era negata, oltre la matematica.
Un altro lato di lei che lo faceva
impazzire.
Come avrebbe voluto andare lì da lei,
abbracciarla da dietro e sussurrarle che la amava, per poi baciarla con tutta la
passione che aveva in corpo....
Ma non poteva...Non ora che aveva scoperto
che era, al 90%, suo fratello.
L'unica cosa da fare era allontanarsi da
lei. Avrebbe sofferto e l'avrebbe fatta soffrire, ma era quello che era giusto
fare.
-Ah, sei tornato. Allora, torniamo a
studiare?- chiese Ichigo, lasciando i fornelli.
-Mi dispiace, ma devo andare- Il tono
usato da Ryo era freddo e la ragazza si ritrovò a pensare che era lo stesso che
usava ai primi tempi, quando lo aveva conosciuto. Com'era possibile che il
ragazzo fosse tornato quel bambino dagli occhi di ghiaccio, freddi, che non
lasciavano trasparire emozioni?
-Ma cosa...-
-Scusa ma non ho più voglia di stare
dietro a un'ignorante che non vuole applicarsi, ho di meglio da fare. Ciao- E
uscì da quella casa.
Era successo. Era come aveva temuto. Era
ritornato il vecchio Ryo. Ma cosa era potuto accadere per renderlo di nuovo
cosi? L'avrebbe scoperto. Poco ma sicuro!
La mattina dopo, Ichigo si alzò
prestissimo, in modo da attuare il suo piano: avrebbe bloccato Ryo e gli avrebbe
chiesto spiegazioni. Puntuale, alle otto usci di casa e si avviò a scuola. Si
fermò dal cancello e aspettò l'arrivo del ragazzo. Che però non si vide. Decise
allora di andare in classe e proprio lì vi ritrovò Ryo che, allegramente,
chiacchierava con Kei. Fece per avvicinarsi ma appena la vide, il ragazzo se ne
andò. Purtroppo non fece in tempo a raggiungerlo perchè entrò la
professoressa.
"Riuscirò a parlarti! Stanne
certo!"
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E, con questo pensiero in testa,
Ichigo non si accorse che erano passate due settimane. Persino al lavoro Ryo la
trattava freddamente: non le rivolgeva quasi la parola e se lo faceva, la faceva
sentire uno schifo. Persino gli altri si erano accorti di questo comportamento e
decisero di chiedere a Kei che, però, non sapeva niente. Una sera, finalmente, i
ragazzi riuscirono a chiudere i due negli spogliatoi.
-Mi vuoi dire che hai? Sono più di 2
settimane che mi eviti, mi tratti male e il tuo sguardo e diventato freddo...Per
favore spiegami cosa ti è successo...Sto male a vedere il mio migliore amico che
fa così...-
-Umpf...il tuo migliore amico qui...il tuo
migliore amico là...DIMMI TI E' MAI PASSATO PER LA TESTA CHE A ME POTREBBE
DARE FASTIDIO ESSERE IL TUO MIGLIORE AMICO? CHE POTREI NON POTERNE PIU' DI
VEDERTI PERSA DIETRO A QUELL'AMEBA? TI E' MAI PASSATO PER QUELLA TESTA
BACATA CHE TI RITROVI CHE VORREI ESSERE QUALCOSA DI PIU' CHE IL TUO MIGLIORE
AMICO? E CHE PROPRIO QUANDO VOLEVO FARMI AVANTI SONO STATO COSTRETTO AD
ALLONTANARMI PER NON SOFFRIRE PERCHE' HO SCOPERTO DI
ESSERE...tuo...tuo...fratello....-
L'ultima parola era stata un sussurro, che però ora
rimbombava nella testa di Ichigo come se l'avesse urlata più delle
altre.
Com'era possibile che Ryo fosse suo fratello? Lei non
aveva fratelli.
Ma
allora quello che aveva sentito era solo una scusa del ragazzo? No, era troppo
per essere una scusa, troppo rischioso dire quella cosa e poi scoppiare a
ridere e dire che si era inventato
tutto.
C'era solo una cosa da
fare.
Lo
prese per un polso, uscirono dal locale (sotto lo sguardo perplesso degli altri)
e si diressero a casa della ragazza.
Lì,
Ichigo chiamò i suoi genitori e fece raccontare a Ryo la storia da cima a
fondo.
Finito il racconto, il padre di Ichigo prese la
parola.
Era
giunta l'ora della verità.
§ Salve! Allora, che ve ne pare? Sarei voluta andare
avanti ma ho avuto qualche problema col computer. Cercherò di aggiornare il
prima possibile il prox. Spero di aver attirato la vostra attenzione quanto
serva a farvi continuare la lettura e lasciare un piccolo commentino
(please....N.d.m. NO! N.d.lettori ç___ç cattivi... N.d.m). Bye!!!
^___^ § |
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Capitolo 4 *** capitolo 4 ***
-Dovete sapere che,
un mese dopo la nascita di Ichigo, mia moglie rimase nuovamente incinta. I primi
mesi furono veramente duri. Dato che lei non poteva sforzarsi troppo, ero io che
dovevo alzarmi nel cuore della notte quando piangevi e poi la mattina andare al
lavoro per guadagnare abbastanza soldi da mantenere anche il nuovo arrivo. Così,
al quarto mese, chiamammo mia madre e le chiedemmo di venire da noi per
aiutarci. E così fece. Verso la fine di novembre, allo scadere del settimo mese,
io e tua madre partimmo per l'America. Era rischioso partire con lei in quelle
condizioni, ma una vacanza ci voleva. Lasciammo Ichigo qui con mia madre.
Dovevamo tornare due settimane dopo, ma il giorno prima della partenza, il
piccolo nacque; essendo nato con un mese di anticipo, dovette restare un po' in
ospedale. Avvertimmo a casa del fatto e restammo lì fino al 29 dicembre. Proprio
quel giorno dei pazzi, armati fino ai denti, entrarono in ospedale e scatenarono
un putiferio, distruggendo varie stanze, persino piani interi. Una di quelle
stanze era quella dove si trovava tuo fratello, insieme ad altri nove bambini.
Sette furono salvati, due scomparvero. Iniziammo le ricerche, ma fallimmo.
Tornati in Giappone continuammo a sperare, contattando varie persone perchè
cercassero notizie al posto nostro. Poi, circa un anno fa, un mio vecchio amico
mi chiamò. Aveva trovato un investigatore che faceva al caso nostro e io gli
diedi il permesso di assumerlo. Ed è proprio questa persona che mi ha chiamato
il pomeriggio in cui Shirogane è venuto, dicendo che c'erano molte possibilità
che fosse lui il bambino perduto. Abbiamo deciso di tenerti all'oscuro di tutto
perchè comunque c'era un 10% di possibilità che si fosse sbagliato. Ed infatti è
così. Nel controllare alcuni dati, ha confuso i suoi con quelli di un altro e
così è caduto in errore. Ci ha richiamato stamane per dirci dell'errore e il
nome del tuo vero fratello. Così noi siamo andati da quelli che ora sono i suoi
genitori e, confrontando la loro storia con quello che Nakamura ci ha detto,
abbiamo constatato che è lui-
Quando il
signor Momomiya finì di parlare, Ryo tirò un sospiro di sollievo e si girò verso
Ichigo, la quale era abbastanza scossa dal racconto, soprattutto per la scoperta
di avere un fratello.
-Avete detto
che siete andati stamattina a parlare con i genitori...E che l'avete
trovato...Quanto volete aspettare a dirmi chi è?- chiese
quindi.
-E questa è
la parte difficile. Se dirti che era Ryo ti avrebbe scossa, credo che questo ti
sconvolgerà...- rispose la madre -...Purtroppo per
te...E'...Masaya...-
Vuoto.
Silenzio. Poi, un rumore, simile al vetro che si infrange. Infine, un
dolore tremendo all'altezza del cuore.
Non riusciva
a credere a quello che le avevano appena detto. Non era possibile che Masaya
fosse suo fratello.
E lei ne era
innamorata. Ed ora? Cosa avrebbe fatto? E questi pensieri si trasformarono in
parole, in frasi, in urla contro i genitori, contro il
mondo.
E per ultimo,
si trasformarono in lacrime che scendevano copiose sulle sue guance mentre
correva per le vie di Tokyo, dopo essere scappata di casa, lasciando lì Ryo e i
suoi.
Maledisse
anche Ryo per essere andato a ficcanasare dove non
doveva.
E senza
rendersene conto aveva distrutto il suo mondo. O forse era meglio usare il
plurale perchè il ragazzo era solo in piccolissima parte la causa di tutto
quello.
Solo in quel
momento si accorse di essere nel parco e di non aver fatto tutta la strada che
credeva aver fatto. Si sedette su una panchina, con le ginocchia al petto,
circondate dalle braccia, mentre non riusciva a smettere di
piangere.
Non c'era
nessuno che poteva sentire i suoi singhiozzi e qualche minuto dopo fu
impossibile anche per lei, a causa del tremendo temporale che si era
scatenato.
Persino il
cielo era in sintonia col suo animo.
Ichigo non
seppe dire quanto passò, ma ad un certo punto, la pioggia
cessò.
Ma solo sopra
di lei.
Alzò gli
occhi e tra le lacrime che cercavano di uscire, distinse il volto preoccupato di
qualcuno. Mise bene a fuoco e riconobbe il ragazzo dai capelli castani che si
trovava di fronte a lei.
-A..Akasaka-kun...- disse
-Ichigo-chan
ma che ti è successo? Sei completamente fradicia. Da quant'è che sei qua?-
chiese preoccupato Keiichiro. Lei scrollò le spalle e ritornò a piangere,
abbracciata alle sue gambe.
-Su, non fare
così...Vieni con me al locale...Se resti qui ti prenderai una polmonite, come
minimo...Ichigo-chan...Rispondimi,cos'è successo? Chi è stato a ridurti in
questo stato?-
Ma non
ottenne risposte, solo singhiozzi più forti.
Non poteva
lasciarla lì, sotto l'acqua. La prese in braccio e la portò al
café.
Quando i
genitori la videro, gli corsero incontro e aiutarono il figlio a portare la
ragazza in una delle camere, per farla riposare dato che nel tragitto si era
addormentata.
Keiichiro
andò al bancone e chiamò i signori Momomiya.
-Grazie al
cielo! Quando è uscita di casa a quel modo...E quando è iniziato a piovere...Che
paura ci siamo presi...Per fortuna ora è al sicuro...-disse la signora
Momomiya.
-Sì signora.
Quando l'ho trovata era molto scossa e ho dovuto prenderla in braccio per
portarla qui. Continuava a piangere e non ha voluto dirmi niente. Ora sta
dormendo. Appena si sveglia, la riaccompagno a casa-
-Grazie
Keiichiro. E scusaci con i tuoi genitori per
l'inconveniente!-
E la chiamata
terminò. Passarono poche ore, prima che la ragazza si
svegliasse.
Non riusciva
a capire dove fosse. Si alzò dal letto, accorgendosi di avere addosso dei
vestiti non suoi. Poi la memoria le ritornò. L'incontro con Keiichiro e l'arrivo
al café.
In quel
momento la porta si aprì e il ragazzo fece il suo ingresso nella stanza. In mano
aveva una tazza di cioccolata calda fumante.
-Ichigo-chan!
Per fortuna ti sei svegliata! Sei stata fortunata che ti abbia trovato io!
Tieni, questa è per te- porse la tazza alla ragazza, che iniziò a berne il
contenuto -Ho già avvertito i tuoi, sembravano molto in
pensiero-
A quelle
parole, il volto di Ichigo si incupì e le lacrime ricominciarono a
scorrere.
-Oh no,
Ichigo non piangere. Perchè non mi racconti quello che è successo? Ti farebbe
bene, sai-
Lei ci pensò
su un attimo e annuì. Ma le lacrime continuavano a
cadere.
-Ryo...Il suo
comportamento...Era...Era dovuto...Ad una cosa che...Aveva...Sentito dire...Da
mio padre...Così...L'ho...L'ho portato a casa...E abbiamo...Chiesto ai
miei...Genitori...Se fosse vero...E..E loro...Hanno detto
che...C'era...Stato..Un errore...E che..Avevo un...Un fratello...Non
Ryo..Ma...Ma...Ma..Masaya...E...E...Io...Sono scappata...E...Il resto...Lo
sai...-
Le lacrime si
fermarono un poco. Keiichiro aveva ragione, parlarne con qualcuno faceva
bene.
-Masaya, tuo
fratello?!? Beh...Ora che ci penso...I vostri occhi si somigliano...Ma lui lo
sa?- chiese il ragazzo.
-Non so...Non
ho fatto in tempo a chiederlo...Grazie Akasaka-kun...Mi ci voleva una
chiacchierata...-
-Di
niente...Ma perchè non mi chiami semplicemente Keiichiro? Sentirmi chiamare per
cognome mi fa sentire vecchio- disse scherzosamente.
-Ma tu lo
sei!- rispose lei.
-Cosa?!?
Ragazzina impertinente porta rispetto a chi è più grande di te!- disse allora
Kei.
-Visto? Te lo
dici da solo che sei vecchio-
-Ah sì?
Allora eccoti accontentata- e iniziò a farle il solletico. Finalmente era
riuscito a farla sorridere e sul suo volto si stampò un sorriso grande il doppio
di quello della ragazza.
-Beh? Che hai
da sorridere ora? Hai una faccia da ebete-
-Niente.
Notavo il fatto che finalmente sei tornata la Ichigo sorridente che tutti
amano-
-Già...Grazie
Kei. Ora torno a casa. I miei saranno preoccupati. Ancora grazie. Sono fortunata
ad avere un amico come te!- ed uscì dalla camera. Prima però passò dai gestori
del locale.
Intanto
Keiichiro, rimasto nella sua stanza, sorrideva.
"Beh, è almeno un
inizio!"
§ Salve!
Spero che vi sia piaciuto. Non uccidetemi però quando leggerete i prox
capitoli....
Per Rossana : ho aggiornato il prima possibile. Ieri ero impegnata tutto
il giorno. Per il 5° mi sa che ci vorrà un pò, ma può anche darsi che lo scriva
giovedì. Dipende dalla mia vena artistica...
Ok. Mi sembra di aver detto tutto.
Bye!
§ |
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Capitolo 5 *** capitolo 5 ***
mia04
Nei
quattro mesi successivi la mia vita ritornò alla
normalità.
Bastò una settimana, a dir la
verità.
Dopo aver incontrato Masaya e avergli parlato ho
scoperto che lui aveva sempre sognato di avere una sorella e che quindi
aveva preso bene la notizia. Questo mi rassicurò e mi fece anche riflettere:
possibile che quello che ho sempre creduto essere amore, altro non era che amore
fraterno? Inconscio, forse, ma amore fraterno? A quanto pare, era proprio
così.
E fu così che mi accorsi anche di
qualcos'altro.
I sentimenti di Ryo per me. Solo in quel momento
capii che Ryo mi amava.
Ma io? Cosa provavo per lui? L'avevo sempre
visto come amico, il mio migliore amico, quasi un
fratello.
Ma ora? Sapere dei suoi sentimenti cambiava
qualcosa?
Per questo mi ci volle del tempo, ma alla fine
capii.
E così che passarono quattro mesi. Uscivamo
spesso, come amici, insieme a Masaya, Mint e Kei.
Mi trovavo bene anche con lui, era molto dolce
nei confronti di tutti e sempre pronto ad
aiutarci.
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-Allora
Ichigo, hai deciso cosa fare con Ryo?- chiese Keiichiro, raggiungendola
all'uscita della scuola.
-No. Non
riesco a capire. Gli voglio bene, questo non lo metto in dubbio, ma non so se lo
amo. In più lui non mi ha ancora detto niente e preferisco aspettare che faccia
lui la prima mossa. Anche per vedere la mia reazione. In più...- rispose lei,
fermandosi appena in tempo, sperando che il ragazzo non facesse caso alla frase
lasciata in sospeso.
-In
più?-
"Ecco. Mai
che la fortuna mi ascolti."
-Beh...Non
so...E' che...Diciamo che c'è qualcuno che mi piace, di questo sono sicura. Ma
non so se è lui-
-Oh. E posso
sapere chi sarebbe l'altro pretendente alla sua mano,
signorina?-
-Scemo. No.
Non te lo dirò mai. Così impari a fare lo stupido- e iniziò a correre in
direzione del caffè, inseguita da Keiichiro che, raggiuntala, iniziò a farle il
solletico nella speranza di estorcerle il nome.
Il tutto
sotto uno sguardo di ghiaccio.
-Uff, che
fatica...Il lavoro diventa ogni giorno più pesante. SOPRATTUTTO- disse alzando
la voce in modo che arrivasse alla diretta interessata - SE QUALCUNO
NON E' D'AIUTO! Non è vero Mint? Ogni scusa è buona per sedersi e non
lavorare-
-Non so di
cosa parli. E poi non è colpa mia. Se sono abituata a fare determinate cose, non
posso interrompere la mia routine quotidiana solo perchè tu
sei una fannullona- rispose la ragazza.
-Chi sarebbe
la fannullona? Brutta...-
-Ichigo! Non
mi sembra il caso di litigare per queste sciocchezze- disse Masaya, sperando di
calmare entrambe le ragazze. Ogni scusa era buona per
litigare.
-Masaya ha
ragione, ragazze. Dovreste cercare di andare più d'accordo- intervenne
Kei.
-Kei...Anche
tu mi volti le spalle...E io che mi fidavo...E invece mi tradisci così...Mi
sento offesa. Me ne vedo- e con tono melodrammatico si avviò verso gli
spogliatoi, lasciando i 3 a ridere.
Entrata nello
spogliatoio, notò che Ryo se ne stava seduto su una delle panche e fissava
il vuoto.
-Ryo? Tutto
bene?-
-Uh? Ah, sei
tu. Sì, stavo solo pensando-
-Ok. Senti io
mi devo cambiare...Non è che...Usciresti?-
-Ok- disse
alzandosi e raggiungendo la porta. Si bloccò a pensare un secondo e poi,
voltandosi verso l'amica disse -Ti va di uscire con me un giorno di
questi?-
Ichigo rimase
piuttosto spiazzata, lì per lì. Non le aveva mai chiesto di uscire da soli e
questo voleva dire che Ryo stava per farsi avanti. Forse. Ma in quel momento non
ci pensò e accettò l'invito.
-Ci vediamo
domani,, allora. Ti passo a prendere io per le 3. Ciao- ed
uscì.
Ichigo ci
mise molto più del previsto a cambiarsi; si perse nei suoi pensieri e non si
accorse che era più di mezz'ora che era lì dentro.
-Ichigo?
Tutto bene? Ti senti male, forse?-
La voce del
fratello la riportò alla realtà.
-No no.
Arrivo, solo un attimo- si legò meglio i capelli nei due codini ed aprì la
porta, trovandosi davanti un Kei ed un Masaya piuttosto
preoccupati.
-Tranquilli
ragazzi. Mi sono messa a pensare ad una cosa e non mi sono accorta del
tempo che passava- si giustificò, davanti al loro
sguardo.
-La prossima
volta, avvisa- rispose Masaya, prima di precederla verso la porta, dove Mint
aspettava da un bel po'.
-Allora ci
vediamo lunedì, Keiichiro. Ciao-
-A lunedì,
Ichigo-chan-
Lungo la
strada per tornare a casa rimase in silenzio a pensare, ancora, al giorno dopo e
non si accorse quasi di aver salutato i due fidanzati e di essere arrivata
a casa.
Infilò la
chiave, aprì la porta e andò diretta in camera sua. Era stanca e voleva
riposarsi in modo da non addormentarsi in piedi all'appuntamento che
l'attendeva.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Alle tre in
punto, il campanello suonò e Ichigo, perfettamente vestita e truccata, aprì la
porta.
-Buongiorno
Ryo. Dove hai deciso di portarmi?-
-Buongiorno
signorina. Lei chi è? Devo aver sbagliato casa. Non può essere quella di
Ichigo Momomiya. Lei non è mai puntuale. No. Devo proprio aver sbagliato. Scusi
per il disturbo- rispose il ragazzo, facendo finta di
andarsene.
In risposta,
si beccò una borsata in testa.
-Ah, grazie.
Io mi faccio trovare bella pronta, in orario, nella speranza di un complimento e
tu te ne esci così? Vorrà dire che troverò un altro
cavaliere-
-E dai.
Scherzavo. No, dove vai! Ichigo vieni qui!-
-Eh
eh...Scherzavo anch'io. Allora, dove mi porti?-
-Al luna
park. L'hanno allestito nel parco-
-Yuppi! Io
adoro i luna park! Basta che non mi porti nel tunnel della paura o cose del
genere. Se lo fai, ti saluto già da ora-
-D'accordo,
altezza. Non andremo in quelle. Però ti sogni il tunnel
dell'amore-
-Va bene.
Affare fatto- disse lei, porgendogli la mano. Lui la strinse, come per
accettare le regole e poi si diressero all'entrata del parco
divertimenti.
Salirono su
tutte le giostre, ad eccezione di quelle del "patto" e rimasero lì
tutto il pomeriggio. Verso le sette si avviarono verso il lago, per
potersi sedere sull'erba a respirare.
-Uff...Sono
stanca morta. Non mi sono mai divertita tanto in vita mia- disse Ichigo
sedendosi di fianco al biondino.
-Già- rispose
lui, fissandola.
"Un respiro di incoraggiamento e vai Ryo. Non puoi aspettare
tutta la vita! E' questo il momento giusto" si disse.
Si alzò in
piedi, si girò verso la ragazza e le fece segno di alzarsi.
"Ecco. Lo
sapevo. Sta per farlo." Pensò lei, presa dal panico.
-Ichigo...Devo parlarti-
-Fai pure, ti ascolto- rispose lei, con una calma che non
pensava di avere. Possibile che...
-Dunque...-
respiro - E' dalla prima volta che ti ho visto...Beh, più o meno...Che lo penso
e sono 3 anni che non ho il coraggio di dirtelo- altro respiro -
Ichigo...Io...Io..Ti amo...E vorrei...Che tu fossi...La mia ragazza-respiro
finale.
"Ecco te l'ha
detto. E ora? Cosa gli rispondi?" Si chiese Ichigo, mentre ripensava a gli
ultimi avvenimenti che avevano sconvolto la sua vita.
La scoperta
di Ryo, il suo cambiamento, la scoperta su Masaya, la sua fuga, il suo
ritrovamento, l'accettazione della nuova situazione e il rendersi conto dei
sentimenti del ragazzo che aveva di fronte a sé e aspettava una
risposta.
Ripensò,
infine a tutte le persone che le erano state vicine.
E a quel
pensiero, si figurò un'immagine, un volto nella sua
mente.
Sorrise.
Aveva
capito.
-Ryo...Sono
molto felice di quello che mi hai appena detto e mi sento lusingata...Ma vedi,
proprio grazie a te, a questa tua dichiarazione, mi sono ritrovata a pensare a
quello che voglio, a cosa provo. Io ti voglio bene, nient'altro di più. Ti
considero quasi come un fratello, non come fidanzato. Mi
dispiace-
Ryo sorrise,
un sorriso stirato.
-Lo sapevo
già. Immaginavo che questa sarebbe stata la tua risposta...Ma tentar non nuoce,
no?....C'è un altro vero?- chiese infine.
Lei rimase a
fissarlo qualche secondo per poi annuire leggermente.
-Spero
capisca quant'è fortunato- e si girò per andarsene.
Ma lei non
glielo permise. Lo prese per un polso, l'attirò a se in un abbraccio e poi pose
le sue labbra su quelle del ragazzo, in un leggero bacio, in un bacio
d'addio.
Si staccarono
e Ryo le diede un bacio sulla guancia, prima di correre
via.
La ringraziò
mentalmente per avergli dato l'opportunità di assaggiare, anche se solo per
poco, la sue dolci labbra. Ma questo non avrebbe cambiato le
cose.
Aveva preso
la sua decisione.
E non sarebbe
tornato indietro.
§ Salve! Scusate! Scusate! Scusate! Scusate! Scusate! Chiedo
umilmente perdono!!!!!! Non era mia intenzione aggiornare così tardi...ma sapete
com'è...avevo i compiti da finire, il computer s'è infettato e mi funzionava
male, poi l'ho "guarito" e funzionava lento, avevo delle ff da leggere e tra 3
giorni inizia la scuola. Inoltre la mia musa ispiratrice è partita e la mia
ispirazione con lei. però ora sono qui, e spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Siamo quasi alla fine. Ancora due capitoli e si chiude anche questa storia. Ed
ora passiamo ai ringraziamenti:
X
ROSSANA: Ciao! D'accordo, cercherò di non
prenderti più alla lettera ma ci tengo alle recensioni e mi
sarebbe dispiaciuto perdere una
lettrice-recensitrice( si dice?). Comunque sembra che tu mi abbia letto nel
pensiero.la mia idea era quella. Almeno qualcuno che mi capisce c'è...ç_ç...sono
commossa...quando l'ho accennato alla fe e a mio frate mi hanno guardato come se
avessi detto che la luna è verde e gira attorno a marte....
X MIYU : sono felice che la mia fic ti piaccia e
sono felice che, nonostante la mia scelta, tu mi seguirai
comunque.
X FUJIKO92: sono contenta che la
coppia che ho scelto non ti faccia schifo. Sono felice che la storia ti
interessi.
X LA MIA
ASUKA-CHAN(che non ha recensito ma so che legge...mi recensisci sta
volta?): ciao
piccola! Come va? Hai visto? Anche se leggero leggero il bacio c'è. E anche il
capitolo. E solo grazie a te. Te l'ho detto che mi servi tu per poter
scrivere...mi sa che la bolletta salirà alle stelle perchè se avrò una crisi da
scrittrice chiamerò te. Quindi avverti i tuoi...
Infine, ai cari lettori, fate un gesto nobile e lasciate scritto
qualcosa, anche "Sì, è ok" "é carina" "Mi fa schifo" "è un tale obrobrio che mi
sento male" ec ecc. In poche parole: RECENSITE! BYE BYE
§
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Capitolo 6 *** capitolo 6 ***
mia05
Da circa venti minuti stavo davanti alla porta del
caffè Mew Mew, senza il coraggio di
entrare.
Non sapevo come avrebbe appreso la notizia, non
sapevo cosa mi avrebbe detto, se avrebbe accettato quello che gli avrei detto o
se mi avrebbe scacciato via, senza volermi più
vedere.
Ma, come si dice, non c'è due senza
tre.
I primi due passi li avevo fatti. Ora mancava il
terzo.
"Respira
Ichigo, respira"
-C'è nessuno?
Kei? Signori Akasaka? Sono Ichigo-
"Strano. Ho
avuto l'impressione di vedere una luce accesa al piano superiore.
Proviamo"
Iniziò a
salire le scale, continuando a chiedere se c'era qualcuno. La maniglia di una
porta si abbassò, facendola sobbalzare e dal suo interno comparve
Kei.
-Chi è là?-
chiese il giovane.
"Oh no!
Coraggio Ichigo! Ce la puoi fare"
-Sono io
Kei-
-Ichigo? Cosa
ci fai qui? Credevo avessi appuntamento con Ryo-
-Già. Ci
siamo appena lasciati. Sai, abbiamo avuto modo di
parlare...-
-Oh. Vuoi
entrare?-
-Sì,
grazie-
Kei si spostò
per farla entrare e le fece cenno di accomodarsi sulla sedia. lei rifiutò con un
cenno della testa.
-No, grazie.
Meglio se sto in piedi-
-Ok. Non ti
dispiace se io mi siedo, vero? Sai è tutto il giorno che sono in piedi e sono un
po' stanco-
-No, fai
pure-
-Allora, com'è andata?-
-Beh...Non
saprei...Dal mio punto di vista bene...Poi non so se lui la pensa come
me...-
-Cosa
vorresti dire?-
-Ecco...E'
venuto a prendermi e mi ha portato qui nel parco, al luna park. Ci siamo
divertiti un sacco. Poi siamo andati in riva al lago...E lì..Ha detto di amarmi
e se volevo diventare la sua ragazza- l'ultima parte l'aveva detta tutta d'un
fiato, sicura che se avesse tentennato non sarebbe riuscita a dirgli
niente.
-....-
-Kei?-
-...E tu?
Cosa gli hai risposto?-
"Eccolo. Il
momento che aspettavi! fatti avanti e digli la verità!"
-Beh,
all'inizio non sapevo come rispondergli, te l'avevo detto che non sapevo cosa
provavo per lui. Allora ho ripensato a quest'ultimo periodo e alle persone che
mi hanno sostenuto. E lì ho capito. Ho capito che non potevo stare con lui
quando amavo un altro. Per me era come un fratello. Solo quello. E gliel'ho
detto. Lui l'ha presa bene. Credo. Ha detto che se l'immaginava che c'era un
altro. Poi se ne è andato-
-....-
-Kei?-
-Povero Ryo.
Sentirsi dire quelle cose...Mi dispiace per lui...E così, hai scelto l'altro
pretendente. Quindi ora sei costretta a rivelarmi il suo
nome-
-Lui...Beh...Lui...S..Sei tu. E' te che amo, Keiichiro
Akasaka-
§ Salve! Il capitolo è corto, lo ammetto, ma ho detto che
c'erano più due capitoli e se fossi andata avanti ne sarebbe venuto uno solo e
troppo lungo. Prometto che il prossimo sarà di una misura accettabile. E ora
passiamo ai ringraziamenti ( non sapete come mi avete fatta felice
):
X GEA88: ciao! Grazie! Sono contenta che la storia sia di tuo gradimento! Spero ti
piaccia anche questo capitolo.
X MIYU: Sono contenta che ti vada a genio la
coppia Ichigo-Kei. Avevo paura che non sarebbe piaciuta. Comunque su una cosa mi
trovi molto d'accordo: il mio preferito resta sempre
Ryo.
X ROSSANA: Beh, sono felice di aver
contribuito a farti scoprire questo potere. Sai che mi succede spesso
ultimamente che le persone mi leggano nella mente o anticipino le mie mosse? (in
particolare la mia musa)
X LA MIA ASUKA-CHAN: ciao piccola!Sono
contentissima che ti sia piaciuta alla fine. Vedi che non c'era motivo di
dubitare della mia mente? (sì certo come no N.d.Asuka EHI! CHE VORRESTI DIRE?!?
N.d.m) p.s. -23 e sono a te. SMACK!
X LUNACHAN62: Grazie
tante!
X FUJIKO92: Come hai
potuto notare, ebbene sì! Il ragazzo misterioso che fa
battere il cuore della nostra Ichigo è proprio
Kei!
Grazie!
X FUJIKO92(quella vera): Grazie x aver detto
che è super! Almeno il "furto" ha avuto i suoi risvolti positivi...mi ha
fatto trovare un'altra bella recensione...
X GIULY: Sono contenta che ti
piaccia...solo...non rivoltarmi contro le fan di Ryo. Io per prima sono una sua
fan sfegatata! Però ho voluto cambiare unpò. Ma non preoccuparti per Ryo. nel
prox vedrete che decisione ha preso.
Finito...tra un pò i ringraziamenti sono più lunghi della storia.
Quindi, ci si sente! BYE BYE! §
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Capitolo 7 *** capitolo 7 - The End ***
mia06
Correvo, il vento mi picchiava in faccia e portava
via le mie lacrime.
Ero scappata poco
dopo aver fatto l'errore più grande della mia vita. Non avrei dovuto dirgli
quello che provavo.
Mi ha fissato con
uno sguardo sconvolto, non ho avuto il coraggio di restare lì a sentirmi dire
che non mi ricambiava o, peggio, a vederlo ridermi in
faccia.
Non sapevo neanche
dove mi trovavo, non sapevo quanto tempo fosse passato da quando ero fuggita dal
café. Mi fermai a riprendere fiato, appoggiando una mano ad un albero per
sorreggermi.
Mi guardai attorno
e sulle mie labbra si dipinse un amaro sorriso: ero dove quel pomeriggio
Ryo si era dichiarato e io avevo compreso cosa sentivo per
Kei.
Ero così
presa da me che non sentii i passi della persona che si trovava dietro di me
finchè questa non mi abbracciò da dietro.
Sussultai.
-Perchè sei
scappata così?- mi chiese.
"Kei..."
-Perchè avevo
capito la tua risposta. Non ci tenevo a sentirla-
-Se avevi
capito allora perchè sei scappata? Di solito se uno ti dice che ti ama non
scappa così-
-Infatti tu
non sei.....Hai detto?-
Non poteva
aver sentito quello che credeva di aver sentito.
-Ti amo,
piccola Ichigo-chan- rispose lui, girandola verso di lui e guardandola negli
occhi.
Le lacrime
ricominciarono a scorrere sulle sue guance. Lui gliele asciugò con i pollici e
la baciò.
"Non può
essere vero....Non è vero...Kei non può essere qui e baciarmi...E' solo un
sogno...Di sicuro mi sono addormentata....Però le sensazioni...Quelle sono
vere.....Questo vuol dire..."
Si
separano.
-Un
pizzicotto....Dammi un pizzicotto- disse lei.
-Come? Ichigo
perchè dovrei darti un pizzicotto?- chiese perplesso
Keiichiro.
-Perchè non è
la realtà...Se me lo tiri e non sento niente allora ho ragione. E' solo un
sogno....-
Kei sorrise e
la baciò un'altra volta. Un bacio dolce, per trasmetterle tutto l'amore che
provava per lei, per farle capire che non stava sognando, era tutto
vero.
-E' tutto
vero piccolina. Io sono qui e ti sto dicendo che ti
amo-
-Oh
Kei-
Altro attacco
di pianto. Si rifugiò tra le sue braccia e lui la strinse forte a
sè.
-Come sono
felice Kei. Come sono felice-
-Anch'io.
Scusa per prima, quando sono rimasto a fissarti come un pesce lesso. Ma avevo
paura di aver capito male....Cioè, tu che venivi da me e dicevi di amarmi?
Credevo che la stanchezza mi stesse facendo avere le allucinazioni. Quando ho
visto le tue lacrime e sei scappata ho capito che era tutto vero e ti sono corso
dietro. Dovevo chiarire la questione e risponderti. O non me lo sarei mai
perdonato!-
-Kei....-
-Dai, asciuga
le lacrime e vieni, ti accompagno a casa. Così domani sarai in forma smagliante
e potrai venire al lavoro per dare la notizia a tutti-
Annuì.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Il pomeriggio
dopo il sole splendeva alto e tirava un lieve
venticello.
Una ragazza
correva a più non posso nel parco, visibilmente agitata e cercava di aumentare
il passo.
Aveva
paura.
SBAM
-Ragazzi! Ditemi che Ryo è qui!- esclamò Ichigo, aprendo la porta
del locale.
-No Ichigo,
pensavamo venisse con te, perchè?- disse Mint.
-Allora è
vero...L'ha fatto veramente...-
-Ha fatto
cosa?- chiesero contemporaneamente Kei e Masaya.
-Se ne è
andato. E' partito per l'America. Mi ha lasciato una lettera. Io pensavo fosse
uno scherzo, un modo per mettermi alla prova, per vedere se l'avevo preso in
giro. Ma a quanto pare non è così...-
-Andiamo!-
-Andiamo dove
Kei?-
-All'aeroporto, mi sembra normale- rispose
Keiichiro.
-Ma non
arriveremo mai in tempo!-
-Ci faremo
dare uno strappo dai miei. Non può andare senza nemmeno
salutarci!-
Mezz'ora dopo
stavano varcando la porta dell'aeroporto. Sembravano un'orda di bufali
impazziti. Si misero a gridare il nome di Ryo.
-Chissà
dov'è...- disse Ichigo preoccupata.
-Eccolo-
esclamò Mint, iniziando a correre in direzione dell'amico che stava per
oltrepassare il check up.
-RYO!!!- urlò
Ichigo.
Lui si voltò,
credendosi preda delle allucinazioni.
Lei gli corse
incontro e lo abbracciò, iniziando a piangere.
-Ryo non
partire! Non andartene per colpa mia...Non farlo. Non tornare in America solo
per quello che è successo tra noi. Sono sicura che ti riprenderai...Non serve a
niente scappare...Non serve-
Ryo le
accarezzò i capelli.
-Tranquilla
Ichigo! Io non me ne vado per quello che è successo. E' solo che non ho più
nessun motivo per restare. Non ho più niente qui-
-Non è vero!
Hai me, hai noi!-
Ryo scosse la
testa.
-Ormai non
posso più attaccarmi all'amore che provo per te. Starei solo male. Devo tornare
in America dai miei, per mettere le cose a posta anche con loro. Su, non
piangere-
-Su, Ichigo,
Ryo ha ragione. Non serve piangere- le disse Kei, che nel frattempo, insieme
agli altri li aveva raggiunti - e poi, può sempre venire a
trovarci-
-Lo so. Ma
sarà strano...-
-Ci farai
l'abitudine. Ora scusate, ma devo proprio andare. il mio volo sta per partire.
Allora ci si vede, ragazzi-
-Ciao!-
dissero tutti.
-Ah, Kei! Sei
un ragazzo fortunato!- gli urlò prima di sparire tra la
gente.
-Lo so- gli
rispose l'amico, prendendo la mano della sua ragazza.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Quella fu
l'ultima volta che vidi Ryo.
Arrivato
in America ci mandò una cartolina e qualche mese dopo una lettera in cui diceva
che aveva deciso di seguire le orme del padre e si era unito al suo laboratorio.
Ci mandava sue notizie ogni mese.
Venimmo
così a sapere che si era trovato una ragazza che però lasciò poco
dopo.
Passarono
gli anni e ad un certo punto non ricevemmo più sue notizie. Solo 4 anni fa ci
arrivò la sua lettera in cui spiegava che i suoi avevano avuto un incidente in
laboratorio ed erano morti. Era stato per molto tempo in depressione ma poi
aveva capito che era inutile e aveva preso le redini del lavoro lasciato
incompleto dal genitore.
Ci avvisò
che avrebbe tenuto una conferenza in Giappone appena sarebbe giunto a buon
punto.
Circa una
settimana fa arrivò la notizia: sarebbe tornato domani. Il lavoro era finito e
aveva fatto importanti scoperte nel campo della
genetica.
Abbiamo
già avvisato tutti.
Ma
torniamo al giorno in cui se ne andò.
Lasciato
l'aeroporto ci dirigemmo in taxi al locale. Io e Kei dovevamo ancora dire a
tutti quello che era successo il giorno prima.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
-Ragazzi, noi
dovremmo parlarvi- disse Keiichiro.
-Direi di sì!
Dovete spiegarci un bel po' di cose, direi. Non ho capito niente di quello che è
successo- disse Mint.
-Sarò io a
spiegarvi tutto, sono io la causa di tutto questo. Ieri, come ben sapete, avevo
un appuntamento con Ryo. Ecco, alla fine.........-
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Quando
finii la mia spiegazione, non riuscii a decifrare l'espressione sul volto di
Masaya.
E se ci
penso non la capisco neanche ora. Negli occhi di Mint invece c'era una strana
scintilla e un sorriso a 32 denti.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
-Lo sapevo!
Ci avrei scommesso! Un momento però...Se lui è andato via, vuol dire che non
state assieme...Quindi l'hai respinto-
-Sì-
-Perciò,
forse, c'è un altro-
Arrossii.
-Sì-
-AHHHHHH!!!
Racconta! Chi è!- urlò la ragazza.
-Beh...Ecco...Lui- e indicò Kei.
Mint
sbiancò.
Kei e
Ichigo.
Ichigo e
Kei.
-Uhm...Ora
che ci penso...Avevo notato qualcosa ma non ci avevo fatto caso. Piccoli
dettagli che non credevo dover contare, ma invece erano i pezzi più importanti
del puzzle. Beh, che dire, congratulazioni-
E andò ad
abbracciare entrambi i ragazzi, seguita a ruota da Masaya che, sorridendo, disse
a Kei -Falla soffrire e te la vedrai con me- e a Ichigo -Sono felice per te
sorellina-
-Grazie-
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Subito
dopo lo andammo a dire ai miei.
Mio padre
all'inizio non la prese bene. Ma andando avanti a conoscere Kei si accorse che
era un ragazzo d'oro.
Mia madre
scoppiò in lacrime e iniziò a farneticare strane frasi tipo -la mia bambina si
fa grande- e roba del genere.
Fatto
sta, che passarono gli anni e, raggiunta la maggiore età, io e il mio amore ci
sposammo. Vi lascio immaginare la reazione di mia madre quando le demmo la
notizia del matrimonio e, qualche anno più tardi, dell'arrivo di una
nipotina.
Mint e
Masaya, purtroppo si sono lasciati. Sono rimasti insieme fino alla fine delle
superiori. All'università, Masaya si è innamorato di una più grande, Zakuro, e
si sono sposati qualche mese dopo di noi. Per fortuna Mint l'ha presa bene. Ora
vive a Parigi. E' diventata prima ballerina della sua compagnia. Masaya gira il
mondo come manager di sua moglie, che è modella.
Solo io e
Kei siamo rimasti qui in Giappone. Lui ha aperto una pasticceria. Neanche a
dirlo, va a gonfie vele. Io, invece, gestisco il caffè dei suoi genitori, che si
sono trasferiti dall'altra parte della città e ci hanno lasciato i piani
superiori tutti per noi.
Verso la
fine di ottobre nacque nostra figlia, Purin. Ha i capelli color nocciola e gli
occhi marroni, con delle sfumature che ricordano i miei capelli. Non chiedetemi
come sia possibile. Dice che non vede l'ora di incontrare zio Ryo e quindi è
andata a letto presto, per poter essere in piena forma per la conferenza. Credo
che andrò anche io a dormire. Domani ci aspetta una bella
giornata.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
-Amore,
svegliati-
Sento la
voce di Kei che mi chiama e, con molta fatica apro gli
occhi.
Di fronte
a me, c'è Purin, già vestita che mi guarda male. Controllo la sveglia e salto
giù dal letto con un urlo. Le 11!
La
conferenza inizia tra mezz'ora. In dieci minuti sono vestita, pettinata e
truccata. I miei capelli, che ho fatto crescere, sono raccolti in due trecce.
Correndo in macchina come dei pazzi, arriviamo appena in
tempo.
Nell'atrio ci sono tutti. Masaya con Zakuro e Taruto, Mint con un ragazzo
che non ho mai visto (dev'essere il famoso ragazzo di cui ci ha parlato) ed
infine Ryo, piuttosto agitato.
-Alla
buon'ora! Io devo parlare ad una conferenza alla quale sono state invitate
alcune tra le più importanti cariche del Giappone e voi arrivate
tardi?-
-Non è
colpa nostra. Mamma non accennava a svegliarsi. Lo dico io che neanche le
cannonate la svegliano! Comunque, piacere. io sono Purin Akasaka- dice la mia
piccola, porgendo la mano a Ryo, che la stringe e sorride, mentre gli altri
scoppiano a ridere. La mia bambina...
Dopo aver
chiacchierato un po', salutiamo Ryo, che va a finire di prepararsi. Noi entriamo
e prendiamo posto. E così, inizia la conferenza, mentre io penso ad una sola
cosa.
Niente è
cambiato.
E mai
cambierà.
§ Puff! Che faticaccia. Ho gli occhi che si
chiudono. Scusate il ritardo ma ho avuto da fare ed ero a corto di inventiva. Se
devo dire la verità, non so come sia venuto. Aspetto i vostri giudizi. Scusate
se non ringrazio uno a uno i vari commenti, ma ho bisogno di staccare la soina
del mio cervello, ammesso che ne abbia uno. Quindi un mega grazie di cuore a
tutti quelli che hanno seguito e commentato e a quelli che hanno solo seguito.
Spero di sentirvi anche alle prossime storie. Un bacione alla mia musa
ispiratrice. Cosa farei senza di te? Bye Bye!!! ^___^ §
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