La magia del Natale

di LaMusaIspiratrice162
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


La Magia del Natale
-Capitolo 1-
 
“Fagin: E adesso voglio sentirti recitare le tre regole d'oro.
Oliver: Non tutte le tasche sono piene d'oro ma tu controlla comunque!
I ragazzi di Fagin: Controlla comunque!
Fagin: Esattamente, perfetto.
Oliver: Il crimine non paga a meno che sia il tuo lavoro!
I ragazzi: A meno che sia il tuo lavoro!
Fagin: Aaah, e la terza?
Oliver: E se ti prendono mai, mai fare la spia!
I ragazzi: Mai, mai fare la spia!
Fagin: Scolpisci, scolpisci questa regola nel tuo cuore. Bene, non ho altro da insegnarti”

 
Elizabeth stava leggendo seduta accanto al grande camino in legno decorato da calzini che sarebbero stati riempiti da babbo natale.Proprio accanto al camino nel grande ed elegante salone c’era un enorme pino decorato da fiocchi e palline viola.Diede uno sguardo alla finestra che dava sulla strada illuminata dai lampioni accesi e attraversata da grandi carrozze.
-Elizabeth dobbiamo andare-le disse sua madre impaziente.
-Arrivo-rispose la ragazza gettando il libro sulla poltrona con disdegno.
-Che cosa c’è?Non ti piace il libro che ti ho regalato?-
-Assolutamente no…-
-Perché?-gli chiese scendendo le scale con lei.
-Non fa che parlare di ladri…-
-Ma è la storia toccante ed emozionante di un ragazzo povero ed è uno degli ultimi romanzi di Charles Dickens-
-Cosa c’è di toccante in gruppo di ladruncoli da quattro soldi?-rispose Elizabth fredda
-Non essere così crudele…tu sei stata fortunata ad essere nata in una famiglia ricca e se fossi nata in una famiglia povera?-
-Di certo non avrei rubato-concluse Elizabeth
-Ok…va bene hai ragione tu!-le rispose la madre entrando nella carrozza seguita da sua figlia.
-Che cosa dobbiamo fare?-le chiese
-Dobbiamo andare a comprare l’oca al negozio e puoi scegliere che cosa comprare per dessert-
-Meraviglioso!-
La carrozza procedeva lentamente sulla strada ed Elizabeth si divertiva a guardare dal vetro il paesaggio innevato che la circondava.Era tutto così magico e natalizio.
La carrozza si fermò davanti al grande negozio addobbato.Elizabeth scese dalla carrozza e rabbrividì a causa del freddo.Una ragazza di più o meno sedici anni vestita di stracci si avvicinò a lei e a sua madre.Aveva i capelli biondi che le coprivano dei bellissimi occhi di ghiaccio.
Tra le mani aveva una grande scatola che conteneva una decina di pacchi di fiammiferi.
-Signora…la prego compri un pacco di fiammiferi…-supplicò la ragazza
-Mamma non…-
La donna mise una mano nella sua tasca e ne tirò fuori una sterlina.La mise nella mano tremante della ragazza e si rifiutò di prendere la scatola di fiammiferi sorridendole dolcemente.
La ragazza corse via felice ed entusiasta di aver guadagnato almeno una sterlina.
-Mamma che cosa hai fatto?-gli chiese Elizabeth allibita.
-E dai!Tesoro…Sai come disse Sofocle l’opera umana più bella è quella di essere utile al prossimo.-
Elizabeth anziché ascoltarla entrò nel negozio facendo suonare la campanella.Nel negozio vi era un gran profumo di arrosto cotto che faceva venire l’acquolina.La donna acquistò l’oca e il dessert scelto da sua figlia.Salite sulla carrozza questa partì a tutta velocità finchè non arrivò fuori alla loro casa.
 
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


La Magia del Natale
-Capitolo 2-
 
Il grande salone era ormai strapieno di parenti che erano accorsi per partecipare alla grande cena della vigilia di Natale.Dopo aver mangiato cibi di ogni tipo…dal tacchino,all’oca…ora si stavano preparando per andare in Chiesa e assistere alla Messa di Natale.
Elizabeth aveva indossato già il suo cappotto di pelliccia e seguì i suoi parenti dentro la grande cattedrale e maestosa Cattedrale di St Paul.Fuori alla cattedrale Elizabeth notò che la grande statua al centro della piazza era illuminata e allo stesso modo erano illuminate anche le cupole e le navate.Il grande orologio posto a destra segnava le undici in punto quando la grande famiglia salì i gradini e si accomodò sulle grande panche al centro della sala.Aspettarono pazientemente che la Messa iniziasse mentre le persone entravano numerose chiacchierando e ridendo tra di loro.
Improvvisamente scese il silenzio e il prete dall’aspetto bonario cominciò a parlare e a recitare un brano tratto dal Vangelo…questo naturalmente trattava della nascita di Gesù.
Poi però la messa prese una svolta inaspettata e il prete cominciò a leggere un salmo che parlava della povertà.
“Povero è chi attende.Povero è chi accetta.Povero è chi prega.”-disse
Poi aggiunse una menzione sulla condizione di San Francesco e anche di San Paolo.
Concluse con un consiglio che in tutto quel silenzio sembrò come un comando:
-Siate felici di quello che avete e se uscendo incontrerete qualche uomo bisognoso aiutatelo…-
In quel momento l’orologio segnò le dodici e la grande campana cominciò ad essere mossa dal campanaro diffondendo il suo imponente suono in tutta Londra e diffondendo quindi anche l’annuncio della nascita di Gesù.
La Messa terminò e tutti uscirono dalla cattedrale insonnoliti e per nulla colpiti dalle parole del prete.A nessuno importava dei poveri e l’unica cosa che desideravano era quella di tornare nel proprio letto e dormire.Eppure nell’animo di una ragazza qualcosa era cambiato o così sembrava.
Elizabeth cominciava a provare dei rimorsi per quello che aveva fatto e pensato fino a quel momento ma scacciò via quei pensieri appena uscita dalla cattedrale.
Seguì i suoi parenti fino a casa e dopo averli salutati e dopo essersi scambiati gli auguri di Natale salì al piano di sopra.Dopo essersi pettinata i capelli andò a letto.
Mentre si girava e rigirava nel letto aspettando che riuscisse ad addormentarsi sentì un rumore sospetto.Si sollevò e scese dal letto cercando di capire la fonte del rumore.Capì che questo proveniva da fuori.Si avvicinò alla finestra ma non riuscì a vedere nient’altro che il buio della notte.
Improvvisamente il rumore si avvertì dietro di lei.
Si voltò con i nervi a fior di pelle e vide una figura di luce comparire davanti a lei.
Aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri proprio come la ragazza che le aveva chiesto l’elemosina quella mattina.
Quella si avvicinò a lei e le sussurrò nell’orecchio:-Che cosa ti costava darmi una sterlina?Cosa ti costava essere gentile?-
Elizabeth si coprì le orecchie con le mani e chiuse gli occhi ripetendo:-E’ un sogno!Soltanto un sogno!-
-Continui a comportarti da egoista,eh?-chiese il fantasma della ragazza.
-Che cosa vuoi da me??Perchè non te ne vai…una buona volta?-
-Ok me ne vado ma ti avverto…questa notte riceverai una bella lezione!-detto questo il fantasma sparì.
-Ehy aspetta!Che cosa intendi per lezione?-
Improvvisamente tutto cominciò a girare ed Elizabeth cadde in ginocchio con le mani sulla testa gridando aiuto.
 
Si svegliò nel suo letto.Era stato soltanto un sogno.Un terribile incubo.
 
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


La Magia del Natale
-Capitolo 3-
 
Elizabeth si guardò intorno e non avendo visto nulla si stese di nuovo nel morbido letto coprendosi anche la testa con il piumone.Chiuse gli occhi sforzandosi di addormentarsi nonostante il sogno le avesse messo una terribile paura.Mentre cercava di non pensare al sogno che aveva appena fatto sentì il pavimento scricchiolare e dei passi che si avvicinavano a lei.I passi si avvicinavano sempre di più mentre lei terrorizzata si ripeteva che era solo un incubo.All’improvviso non udì più i passi e si tranquillizzò.Così sollevò la testa dal cuscino e guardò davanti a sé.C’era una donna dai capelli scuri e la pelle pallida seduta sul suo letto.
-E tu chi sei?-chiese Elizabeth
-Tesoro,sta tranquilla…io sono lo spirito del Natale passato…-
-Non prendermi in giro…so di cosa stai parlando…ho letto quel libro e so benissimo che questo non è altro che un sogno…-
-Ok come vuoi tesoro l’importante è che mi segui-disse lei con fare materno
Elizabeth ci pensò su e poi scese dal letto.
-Ok dove dobbiamo andare?-
La donna si alzò e le indicò uno specchio appeso alla parete.Entrò attraverso lo specchio senza esitare.Ora era arrivato il momento per Elizabeth di fare lo stesso.La ragazza mosse i piedi a fatica e lentamente (con gli occhi chiusi) attraversò la superficie dello specchio.Si ritrovò nel salotto della sua casa.C’era una donna che somigliava a sua madre e una bambina che somigliava molto a lei da piccola.Era seduta vicino al camino a leggere mentre sua madre era intenta a decorare l’albero.
-Quella è tua madre?-chiese lo spirito ad Elizabeth
Elizabeth annuì.
-Mamma…quando arriva papà?-chiese la bambina
-Presto cara!-rispose
Improvvisamente si sentì qualcuno bussare alla porta con molta forza.La madre andò ad aprire e ricevette la notizia per prima.
-Siete la moglie di Charles…?-chiese quest’uomo dall’aspetto severo
-Si perché che cosa è successo?-
-Vostro marito è stato attaccato da un gruppo di ladri e ha cercato di difendersi-
La donna coprì il viso con le mani.
-E uno di loro lo ha colpito con un pugnale-
-Sta male?-chiese la donna senza nemmeno aspettare che finisse la frase
-No…è morto-
In quell’istante una pallina di vetro cadde dall’albero e cadendo si ruppe in mille pezzi.
-Ti prego portami via di qui!-supplicò Elizabeth
La donna con uno schiocco delle dita fece in modo che tutto tornasse alla normalità ed Elizabeth si ritrovò nella sua camera.Seduta sul suo letto con le lacrime che le solcavano il viso.
-Mi dispiace!-disse lo spirito-Non credevo…-
-Non importa…-
-E’ per questo che sei così ostile verso i ladri e verso i poveri?-
-Si-annui Elizabeth
-Ma devi capire che non tutti i poveri derubano le persone…ci sono anche persone oneste che cercano di guadagnare del denaro onestamente-
-Ne dubito…non ci credo…-
L’orologio segnò le due.Lo spirito si alzò e disse:-Il mio compito qui è finito…-
Prima di sparire nelle tenebre schioccò le dita e la ragazza si ritrovò di nuovo a dormire nel suo letto.Le guance ancora bagnate e il cuore pieno di cicatrici che quella visione aveva riaperto.Cicatrici che il tempo aveva apparentemente sanato e che invece adesso si erano riaperte e facevano anche più male di prima.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Il sonno di Elizabeth fu interrotto di nuovo da alcuni rumori sospetti.Ci pensò su e cercò di capire che cosa la aspettava.Si ricordava di aver letto il libro A Christmas Carol.Dopo il fantasma del Natale passato nella storia arrivava quello del Natale presente.Che cosa le avrebbe mostrato?
Si alzò dal letto e indossò il soprabito.Scese al piano di sotto scendendo le scale lentamente perché non voleva che sua madre la sentisse.Arrivata al piano di sotto sentì dei rumori provenire dal salone.Con passo felpato allora andò in salone e si guardò intorno ma non vide nulla.
Improvvisamente notò che una pallina dell’albero era illuminata.In un primo momento temette che stesse andando a fuoco,poi capì che si era sbagliata e allora si avvicinò e prese in mano la pallina.
Questa era davvero calda…così calda che Elizabeth si scottò le mani e allora la lasciò cadere a terra.Cadendo sul pavimento si ruppe provocando una grande coltre di fumo.Appena il fumo si propagò nella stanza e uscì dalla stanza grazie alla finestra comparve lo spirito.Era una bambina dai capelli color oro e gli occhi verdi.Aveva uno sguardo molto dolce e timido.
-Sono lo spirito del natale presente-
-Non sei troppo giovane per essere uno spirito?-
-E tu non sei troppo giovane per essere così egoista?-disse lei con fare impertinente.
-Ok dove dobbiamo andare adesso?-chiese Elizabeth impaziente
-Vieni con me.-
Lo spirito prese per mano Elizabeth e insieme volarono fuori dalla finestra.Le due ragazze volavano nel cielo scuro e ogni tanto venivano colpite da qualche fiocco di neve che arrivato sulla loro pelle si scioglieva e diventava acqua.Atterrarono in una strada poco frequentata…sorprattutto di notte.Faceva molto freddo ed Elizabeth nonostante avesse indosso un cappotto molto pesante tremava dal freddo.
-Sbrighiamoci fa freddo-si lagnò Elizabeth
-Guarda lì-
Lo spirito indicò un punto lontano in strada ed Elizabeth strizzò gli occhi per poter vedere meglio.
C’era una ragazza che camminava per la strada e pregava chiunque vedeva di comprare un pacco di fiammiferi,ma nessuno di quelli che la incrociava era deciso a comprarla.Tutti la ignoravano e se ne andavano.Allora la ragazza avendo perso tutte le forze si sedette accanto al muro di un palazzo.Tremava dal freddo e accendeva qualche fiammifero che le dava talvolta un po’ di calore.Ingannata da quel calore momentaneo e sfinita per il freddo si addormentò.La neve cadeva sempre più velocemente e i fiocchi di neve si appollaiarono sul suo corpo ricoprendola totalmente.
Mentre lentamente le forze la abbandonavano sussurrava un nome:
-Mary…Mary…-
Improvvisamente cominciò a lamentarsi e poi smise del tutto di parlare.
-Perché non sta più parlando?-chiese Elizabeth
-Si è addormentata…-le rispose lo spirito
-Ma non può addormentarsi nella neve…morirà…-esclamò Elizabeth preoccupata.
Il paesaggio che le circondava cambiò e tutto cominciò a girare.Elizabeth si coprì gli occhi e quando li riaprì si ritrovò in un’altra strada.C’era una bambina vestita di stracci che girava per strada cercando qualcuno.Somigliava molto allo spirito.
-Elinoir…Elinoir…-chiamava a gran voce la bambina.
-Chi è Elinoir?-chiese Elizabeth
-Ora ti faccio vedere-rispose lo spirito e il paesaggio cambiò di nuovo.
Elizabeth si ritrovò di nuovo davanti alla ragazza di prima ma non era più notte…era giorno adesso.Tante persone circondavano il corpo della ragazza e la bambina di prima era piegata su di lei e piangeva a dirotto.Le sue lacrime cadevano a terra e si mischiavano alla neve.
-Era sua sorella-rispose lo spirito rispondendo alla precedente domanda di Elizabeth
-E ora?Che cosa le accadrà?-chiese Elizabeth in lacrime
Lo spirito scomparve.Elizabeth si guardò intorno ma non riuscì a trovarlo.
-Spirito?Dove sei?Spirito?-
La bambina alzò la testa e la guardò negli occhi.Sembrava proprio lo spirito.
-Che cosa ti importa?Diventerò una ladruncola da quattro soldi,no?-
-Ma io…non intendevo questo!-                                          -E che cosa intendevi allora?-
La bambina si alzò e si avvicinò ad Elizabeth e le puntò il dito contro.
-Bè…io non lo so-
Elizabeth cadde in ginocchio mentre il suo viso era bagnato dalle lacrime.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Elizabeth si rialzò e si accorse che non era più nello stesso luogo.Era in una specie di locanda molto polverosa.In tutto l’ambiente vi era un forte di profumo di vino che le faceva bruciare il naso.
Si sentiva una grande confusione provocata dalla moltitudine di uomini ubriachi seduti vicino al banco.Si sedette ad un tavolo confusa non sapendo perché era lì.
Una donna vestita con abiti succinti le si avvicinò e chiese quale era la sua ordinazione con tono sgradevole.Elizabeth restò a fissarla.Aveva un viso molto familiare.
Aveva i capelli biondi molto lunghi raccolti in una coda e gli occhi di un bellissimo colore di verde.
Somigliava tanto allo spirito e alla bambina che aveva visto poco fa.
-Ti chiami Mary?-le chiese Elizabeth
-Si che vuoi?Sei uno sbirro?-
-No…volevo solo chiederti come mai lavori qui…cioè non è un posto per una ragazza…-
-Ehi che vuoi?Non tutti siamo fortunati come te…-
Che strano!Quelle erano le stesse parole che le aveva detto sua madre quella mattina.
Un uomo molto alto e muscoloso si avvicinò ad Elizabeth.
Le sue guance erano rosse e questo voleva dire che aveva bevuto e anche molto.
-Ehy che cosa hai da guardare?-gridò.
Si avvicinò a lei con fare minaccioso.
Allora Elizabeth cercò di correre via ma l’uomo le bloccò il braccio.Elizabeth indietreggiò e l’uomo la bloccò contro il muro.Poi alzò il braccio e si preparò per dargli un pugno.
Elizabeth chiuse gli occhi e si preparò al dolore.
Quando li riaprì vide che l’uomo era a terra.Si guardò intorno cercando di capire che cosa fosse accaduto.Un uomo molto alto e anziano le si avvicinò e gli chiese:-Come stai?Tutto bene?-
-Si ma cosa è successo?-gli chiese
-Ti ho salvato io-
-Perché?-
-Non dovevi farti male…dovevi soltanto imparare la lezione-disse con aria bonaria
Tutto quello che li circondava sparì:la taverna,gli uomini,la ragazza…
Elizabeth si ritrovò nella sua camera,seduta sul suo letto insieme a quell’uomo.
-Sei lo spirito del natale futuro,vero?-
-Si…allora hai imparato la lezione?-
-Credo di si…mi dispiace di aver avuto tutti questi pregiudizi…-
-Era plausibile dopo il trauma che hai avuto da bambina…ma dovevi capire che non tutti sono così…-
-L’ho capito ora-
L’uomo le accarezzò una guancia e poi sparì.
 
Elizabeth si svegliò.Si sentiva rinata.Scese dal letto e guardò fuori dalla finestra.Tutto ciò che vedeva era innevato…era il giorno di Natale.Guardando più attentamente notò che c’era un gruppo di persone riunite in un angolo della strada.La scena le era anche troppo familiare.Scese di corsa le scale che la portavano al piano di sotto e uscì in strada.Correva in pigiama per la strada e raggiunse il punto in cui c’era la confusione.Facendosi strada tra la gente vide la ragazza morta e la bambina(che somigliava allo spirito) che piangeva su di lei. –Allora non è stato un sogno-esclamò.-Ma non permetterò che tutto vada perso…-
Un uomo in divisa si avvicinò alla bambina:-Ehy chi sei?Vattene o ti chiudo in orfanotrofio-
-Aspetti…-disse Elizabeth bloccando la guardia e poi disse rivolgendosi alla bambina-Mary…ecco dove eri!-La prese per mano e la portò via.La bambina la guardò ed esclamò:-Ma ci conosciamo?-
-No…ma vorrei tanto conoscerti…che ne dici di venire a fare colazione con me?-
 
Quel giorno Elizabeth portò Mary a casa e dopo aver parlato con sua madre riuscì a convincerla ad adottarla.Inoltre Elizabeth da quel giorno fu più giusta e generosa poiché ogni volta che vedeva la sua nuova sorellina si ricordava del suo sogno.E naturalmente vissero felici e contenti.
 

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