Un Natale molto Magico

di Kiarachu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Captolo 1 ***
Capitolo 2: *** Captolo 2 ***
Capitolo 3: *** Captolo 3 ***



Capitolo 1
*** Captolo 1 ***


Era l’inizio di dicembre, e a Metro City era scesa una spessa coltre di neve. I bambini giocavano nel parco, tirandosi palle di neve, costruendo fortini per giocare alla “guerra”, e pupazzi più o meno elaborati.
 
Megamind si era equipaggiato bene per il gran freddo, inventando una sottotenuta che lo proteggeva e teneva al caldo. Anche Minion era ben equipaggiato, per evitare che l’acqua della boccia si congelasse.
E pure i robocervelli, che pattugliavano regolarmente la città in cerca di crimini minori, erano stati modificati per l’inverno.
Era comunque un periodo tranquillo, perché per via del freddo e delle tempeste improvvise, i criminali se ne stavano a casa, al caldo.
 
Così sia Megamind che Roxanne avevano del tempo da dedicare a se stessi si potevano riposare dal lavoro di difensore e reporter.
Avevano avuto anche tempo per festeggiare come si deve il compleanno di Megamind, il 10 di dicembre.
Avevano invitato tutti i loro amici comuni: il direttore Hudson, Wayne e Bernard. 
 
L’alieno blu aveva deciso di invitarli a casa sua, nell’appartamento.
Minion aveva approntato il tavolo con gli stuzzichini, bibite ecc nella stanza TV.
Il direttore aveva già visto il lussuoso appartamento, quando Megamind  aveva deciso di fargli vedere che la sua idea di avere un conto in banca aveva fruttato.
Wayne e Bernard, invece, non avevano ancora visto l’appartamento, e dopo un breve giro erano rimasti piacevolmente sorpresi.
 
“Allora…vi piace? Non ve l’aspettavate eh?”, chiese il difensore ai due, con un sorrisetto beffardo stampato  sulle labbra.
Wayne era allibito “Wow…niente male! E chi se lo aspettava! Lo sai che ti invidio? Ho una bella collezione di DVD pure io, ma non ho un televisore…così…mmmh…sarebbe divertente, ogni tanto, trovarsi qui per una serata di maratona di vari film, che ne pensi?”, finì l’ex eroe sorridendo.
 
L’alieno blu annuì “Si. Sarebbe una bella idea. E tu Bernard, che ne dici? Ti piace il mio appartamento?”, chiese all’uomo dai capelli scompigliati
Il bibliotecario era a bocca aperta, ma  si ricompose quasi subito, adottando la sua tipica espressione sarcastica “Mh…niente male…ci sono poche cose che mi stupiscono…e devo dire che il tuo appartamento è una di quelle, adesso che l’ho visto.”.
Wayne ridacchiò e disse con tono giocoso, facendo l’occhiolino “Ed io so un'altra cosa che ti ha stupito…eh, caro?”.
 
Bernard arrossì, shockato dalla sua affermazione “WAYNE! Ti prego! Così mi metti in imbarazzo. Ahem…comunque si, QUELLO mi ha stupito non poco.”, finì languidamente, guardando il suo ragazzo.
Minion e Megamind erano improvvisamente arrossiti (beh, non Minion…lui aveva fatto un espressione shockata) “Ragazzi! Non voglio nemmeno IMMAGINARE di cosa stiate parlando, quindi, per favore, smettetela!”, disse balbettando l’alieno blu.
Tutti risero e Megamind si imbronciò, ma poi sorrise come un bambino quando vide i regali.  
 
L’alieno geniale aveva ricevuto regali da tutti: Minion gli aveva regalato un nuovo set, fatto da lui, di guanti da laboratorio e da lavoro da difensore di pelle bianca e nera.
Alcuni di quelli da lavoro erano senza spuntoni e l’eroe aveva apprezzato, dicendo che avrebbe comunque continuato ad usare anche quelli con le borchie, ma che quelli erano perfetti per occasioni mondane o celebrazioni.
Roxanne gli aveva regalato una sciarpa di morbida lana, fatta da lei, nera con il suo simbolo, la saetta, alle estremità “Son sicura che ti terrà caldo, e la potrai usare quando andremo a fare qualche giro.”, gli disse sorridendo.
Era molto felice del regalo “Ma certo, mia cara! Mi piace molto, grazie!”, commentò e baciò dolcemente la sua ragazza.
 
Il direttore gli regalò un copri volante, nero con saette sul lati e le sue iniziali sopra e sotto “Ho chiesto aiuto a Minion per questo. Spero ti piaccia, figliolo. Così quella macchina sarà ancora più customizzata.”, disse sorridendo e facendo l’occhiolino al suo ex-carcerato.
Megamind fece un ampio sorriso, con gli occhi che gli brillavano per il regalo, e affermò  “Ma è bellissimo! Grazie direttore! Lo metterò sul volante appena abbiamo finito qui.”.
 
Wayne gli regalò una cosa molto utile per la sua carriera di difensore di Metro City: la tessera di appartenenza al gruppo dei Super Difensori. L’ex eroe aveva contattato il gruppo per dire che si era ritirato per…problemi tecnici (anche se non era vero, come sapevano Minion, Megamind, Roxanne e Bernard) e gli aveva detto che a Metro City c’era un nuovo eroe: Megamind.
Avevano già sentito la notizia, e volevano contattarlo dopo averlo sorvegliato per un po’, per vedere se non era un altro dei suoi piani malvagi.
 
Ma Wayne aveva tagliato la testa al toro contattandoli e dicendo che c’era da fidarsi. E così avevano mandato la tessera all’ex eroe per il nuovo difensore.
L’alieno blu era commosso e ringraziò profusamente il suo ex-rivale, dicendo che non avrebbe tradito le loro aspettative.
 
Bernard, per sdebitarsi dei generosi regali che Megamind gli aveva fatto, gli aveva regalato delle pubblicazioni molto rare che sapeva che mancavano nella enorme biblioteca dell’alieno.
Le aveva prese dai fondi di magazzino della biblioteca pubblica, chiedendo al suo capo, dopo aver spiegato la sua idea.
Il bibliotecario non aveva obiettato e così Megamind era al colmo della felicità.
Erano libri d’arte e scientifici abbastanza vecchi e difficili da recuperare, anche per uno con tutti quei contatti come Megamind.
 
Aveva ringraziato tutti profusamente per i magnifici regali, sorridendo felicemente “Molto bene, visto che Natare si avvicina, vorreste venire qui anche per quella celebrazione? Sarei molto felice.”, l’ex-criminale chiese ai tre.
Fecero tutti e tre una faccia triste “Io lo festeggerò in famiglia, con mia moglie, figli e parenti vari. Scusa, Megamind…potrei comunque venire qualche giorno dopo Natale, se ti va.”, rispose il direttore.
Mentre Wayne e Bernard dissero che lo avrebbero passato a casa di Wayne, con sua madre “Sai…non ho ancora avuto modo di far conoscere il mio ragazzo a mia madre, e lui non ha più nessuno con cui passare il Natale. Magari verremo un altro giorno, o anche a Capodanno, se organizzi qualcosa, piccol…ehm…amico mio!”, disse allegramente Wayne, correggendosi all’ultimo secondo. Sapeva quanto Megamind odiasse essere chiamato “piccoletto”.
 
L’alieno blu si incupì un poco, ma poi capì le loro motivazioni “Va bene, e probabilmente organizzerò una serata per Fine Anno. Così ci si potrà trovare in quell’occasione. Buona idea. Beh, godetevi il Natare in famiglia e ci si sentirà.”.
Detto questo finirono la festa mangiando i deliziosi manicaretti preparati da Minion e chiacchierarono amabilmente, fino a tardi.
 
Poi i tre ospiti ritornarono alle loro abitazioni, Wayne nella “Fortezza Solitaria”, con il suo ragazzo e il direttore a casa propria.
Minion, Roxanne e Megamind sparecchiarono tutto, buttarono via le varie carte e fiocchi dei regali, separandoli in vari bidoni per la raccolta differenziata – un'altra cosa che Megamind aveva introdotto a Metro City – e mettendo via i regali nei loro posti giusti.
 
Minion si ritirò in camera sua per dormire e la coppia se ne andò a letto, nella stanza di Megamind.
“Allora, campione, piaciuti i regali?”, chiese Roxanne, accoccolandosi vicino a Megamind nel letto, sussurrando la domanda all’orecchio.
“Mh mh…son tutti molto belli…son davvero contendo di essere passato dalla parte dei buoni. Se avessi saputo che avrei ricevuto più regali così, avrei cercato di passare a quel lato molti anni fa!”, dichiarò allegramente l’ex-criminale.
 
Roxanne rise “Che sciocco, e lo avresti fatto solo per i regali? O per altro?”, chiese dolcemente abbracciandolo ancora di più.
L’alieno sospirò e ridacchiò “No, se avessi saputo che ti avrei resa felice, lo avrei fatto anche per quello. Come sai già, avevo una cotta per te anni fa e…beh…penso che se mi avessi fatto capire che essere un buono valeva di più che essere cattivo, sarei cambiato per te. Sul serio!”, finì dolcemente, chiudendo gli occhi e arrossendo.
 
La reporter sorrise ed arrossì, ma lui non la vide perché era girato di schiena “Che dolce che sei, e adesso che ti conosco un po’ meglio, son sicura che lo avresti fatto. Anche perché non eri mai stato un vero malvagio. Se lo fossi stato, non avresti avuto tutte quelle premure per me o per i passanti. Posso dire, comunque che eri – e sei - un ragazzaccio ed un eterno bambino, ma alla fine quella parte di te mi piace anche adesso.”, dichiarò ridacchiando ed accoccolandosi ancora di più.
 
Megamind arrossì ancora di più a quella dichiarazione “Ehm…beh…si, in effetti ADESSO non faccio fatica ad ammettere che hai ragione. Ho conosciuto criminali che erano MOLTO peggio di me, e rabbrividisco al pensiero che sarei potuto diventare come loro, se non fossi stato “educato” al “Carcere per Criminali Dotati”. Molti dei miei zii ritenevano che un criminale può anche avere una morale, e modi raffinati, ma essere comunque un…mmh…cattivo ragazzo. E poi quando ho incontrato te…beh…come ho detto, se tu mi avessi chiesto perché ero così, io ti avrei spiegato tutto, e magari sarei diventato buono comunque, se tu mi avessi capito e mi avessi chiesto di cambiare.”
 
La reporter annuì “Hai ragione…e penso di aver avuto una…mmh…cotta per te in passato, anche se non lo avrei mai ammesso. E mi chiedo perché non ti ho mai chiesto le tue motivazioni. Forse era per il fatto che ero così arrabbiata per tutti quei rapimenti. Ma mi rendevo conto che avrei dovuto chiederti qualcosa…ma il mio risentimento verso di te e anche il mio orgoglio non mi facevano “vedere” che cos’era sbagliato. Adesso che sto cominciando a conoscerti meglio, so che cos’era che volevo sapere e so anche che non eri malvagio fino al midollo, perché comunque avevi inventato dei macchinari e delle cose che erano decisamente utili per il genere umano. Ma allora queste cose non le sapevo, anche se sapevo che era tutto uno spettacolo tra te e Wayne.”.
 
Megamind annuì “Hai ragione. Beh, è inutile piangere sul latte virsato, fortunatamente – o sfortunatamente? – altri eventi hanno permesso la nostra unione, ed il mio passaggio da criminale a difensore di Metrocity. E adesso son veramente contento. E spero che lo sia anche tu.”, l’alieno blu disse dolcemente alla sua reporter preferita.
Lei rise per la sua pronuncia scorretta “È “versato”, tesoro.”, e poi disse che era veramente contenta di come le cose fossero andate, anche se avevano rischiato di morire in quell’occasione, ma per fortuna tutto era andato bene.
 
Poi si misero più comodi, chiusero gli occhi e si augurarono dolcemente la buona notte.
Erano tutti e due stanchi per l’intensa giornata, e si addormentarono subito, avendo poi un sogno comune molto bello, grazie al LEGAME.
 
Continua…
 
  
 
 

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Capitolo 2
*** Captolo 2 ***


Il giorno dopo si svegliarono, fecero colazione e si prepararono per andare a lavorare.
Ma fuori stava nevicando pesantemente, e Roxanne ricevette una chiamata dal suo capo che le diceva di rimanere a casa, per via del tempo impervio.
Fece spallucce e si accoccolò felicemente col suo ragazzo nella Stanza TV, sul divano, mentre Minion caricava la lavastoviglie per lavare i piatti usati la sera prima.
 
Dopo aver finito in cucina, Minion andò al PC per dare qualche istruzione ai robocervelli che pattugliavano la città.
Anche se era sicuro che, con quel tempo, i criminali ed i poco di buono non avrebbero fatto nulla.
Pure loro, quando erano i cattivi, in questo periodo si godevano il caldo dell’appartamento, e Megamind ne approfittava per creare qualche altro progetto per armi, robot o altro.
 
La coppia stava guardando qualche film natalizio in televisione, abbracciati sul divano.
“Non pensavo che ti piacessero questo tipo di film, Eiyuu. Ma non dovrei stupirmi più di tanto…visto alcuni DVD che hai nella tua collezione.”, la brunetta affermò, mentre guardavano “A Christmas Carol”, il film moderno in 3D fatto dalla Disney.
“Beh…a dir la verità mi piacciono di più film come “Il Grinch” o “Nightmare Before Christmas”, ma apprezzo anche film come questo. Soprattutto se posso guardarli con te.”, finì sorridendo dolcemente a Roxanne e baciandola delicatamente sulle labbra.
 
“Awww…che dolce…sai, mi aspettavo che ti piacessero film come quelli, soprattutto “Il Grinch”. “Nightmare Before Christmas” piace anche a me. Sono una fan di Tim Burton.”, affermò la reporter, sorridendo all’alieno.
Lui le sorrise e si accoccolarono ancora un poco, continuando a guardare il film.
Quando fu finito, Megamind disse che andava nella parte “lavorativa” del Covo per disegnare qualche progetto, mentre Roxanne rimase li a scrivere dei testi sul suo portatile.
 
Dopo un po’ a Roxanne venne in mente una cosa, ed andò da Minion, approfittando del fatto che il suo ragazzo era da basso.
“Minion, mi serve il tuo aiuto. Non ho idea di cosa regalare ad Eiyuu per Natale e vorrei sapere che cosa potrebbe piacergli veramente tanto. So che si accontenterebbe di qualsiasi cosa io gli regalassi, ma voglio che questo sia un regalo speciale ed unico. Ma ancora non lo conosco bene, e c’è anche il problema che è uno che può avere praticamente tutto. Che diamine! Se non può avere una cosa, può anche arrivare a COSTRUIRSELA!”, la reporter disse all’ittioide.
 
Minion annuì “È vero…ha praticamente tutto, e anche per me è difficile fargli ogni anno un regalo. Pero, come lei dice, è anche uno che si accontenta di poco. Mi ricordo di un anno che gli ho regalato diversi pezzi di metallo ed altre cose, da usare per fare invenzioni, ed era FELICISSIMO. Mmmh…mi faccia pensare.”, finì l’assistente, picchiettando la sua cupola con un dito metallico, avendo un espressione pensierosa.
 
Dopo un po’ l’ittioide fece un’espressione raggiante “Mi è venuto in mente cosa potrebbe prendergli. Mi segua. Ah…però…quello che sta per vedere deve rimanere segreto, nessuno deve saperlo, mi raccomando! In realtà non dovrei farle vedere questo, ma penso che il Signore non si arrabbierà più di tanto. Spero.”, finì con un espressione preoccupata, pensando alla reazione del suo protetto.
 
“Se Eiyuu non vuole che questo suo segreto sia rivelato, forse è meglio che non lo sappia. Non vorrei che si arrabbiasse con te, Minion caro. Anche se la reporter in me adesso è VERAMENTE curiosa di sapere che cosa potrebbe tener nascosto in questa maniera.”, disse Roxanne con gli occhi che le luccicavano.
“Beh, più che altro è una cosa che potrebbe…uhm…rovinare il suo passato da criminale. Lo sa com’è su queste cose, no? Ma capirà appena vedrà di che si tratta.”, l’ittioide finì misteriosamente.
 
Ora era VERAMENTE curiosa di sapere che cos’era. Minion la fece entrare nella stanza da letto di Megamind, e scostò uno degli arazzi alla destra dell’entrata.
Qualche mese prima, Roxanne aveva scoperto che c’erano degli armadi a muro dietro gli ultimi tre arazzi, ma le porte erano chiuse in sicurezza, con uno scanner oculare settato solo per Minion e Megamind.
Il pescioide andò verso quello in mezzo e avvicinò il bulbo oculare allo scanner.
 
Lo scanner passò e si sentì un clic, e quando Minion aprì le ante, Roxanne rimase a bocca aperta per quello che vide: era un ampio armadio…pieno di pony.
Ma non statuine realistiche di pony…era pieno di My Little Pony, di plastica con criniere colorate, accessori ed altro.
E ne aveva delle varie generazioni, dalla prima, risalente agli anni ’80, fino a quella moderna “My Little Pony: L’Amicizia è Magica”.
 
“Wow…e chi se lo aspettava che avevamo gli stessi gusti!”, esclamò Roxanne vedendo l’enorme collezione.
Dovete sapere che, quando la reporter era andata ad abitare nell’appartamento di Megamind, aveva chiesto a Minion di un posto dove mettere la sua collezione di My Little Pony, e l’ittioide aveva aperto l’armadio vicino allo specchio, che era vuoto, settandolo per aprirsi anche con la retina di Roxanne.
Dopo qualche tempo, lei aveva fatto vedere la sua collezione all’alieno blu, perché si erano promessi “niente segreti nella nostra relazione”.
 
“Beh…lui non è stato molto onesto…ma posso anche capire il suo punto di vista. Ha una reputazione da difendere, anche adesso che è un eroe. E se qualcuno avesse scoperto questo suo segreto quando era un criminale…non oso pensare a cosa avrebbe fatto al malcapitato. Ed inoltre capisco la sua reazione quando ha visto la mia collezione. Avevo pensato che fosse stupito che IO avessi un hobby così, ma penso che, invece, fosse shockato nel scoprire che avevamo qualcos’altro in comune!”, la reporter finì ridacchiando.
 
Poi guardò ben bene il contenuto dell’armadio per vedere quanti e quali pony aveva, e poi disse “Vedo che gli mancano alcuni delle vecchie generazioni…sono i più difficili da reperire, e se non sbaglio gliene mancano alcuni davvero rari…ma ho un'altra idea. Io di solito vado in un piccolo negozietto chiamato “La Bottega della Fantasia” e il proprietario è un fan degli MLP, e so che ne fa anche custom. La mia idea è quella di chiedergli se riesce, entro Natale, a fare un pony Megamind. Voglio dire fargli fare un pony su commissione che assomigli a lui.”
 
Minion fece un sorriso a tutti denti e disse “Mi sembra una buona idea! Non sapevo che Mister Robert facesse questo. È un informazione molto utile. E in effetti conosciamo quel negozio, visto che anche noi andiamo li per prendere nuovi pony, e certe volte riesce pure a trovare quelli delle vecchie generazioni, grazie ai suoi contatti. Ah, badi che andavamo sempre li mascherati con l’holowatch. Ma se vuole può anche dirlo a Mister Robert, il Signore mi ha detto che stava pensando comunque di rivelarsi a lui.” 
Poi l’ittioide chiuse l’armadio e ritornarono a fare le loro cose.
 
La giornata passò normalmente: Megamind fece progetti tutto il giorno, e poi cominciò a costruire vari di quei progetti, o a riparare robocervelli che si erano “feriti” nel pattugliare la città.
Roxanne, finito il suo lavoro al PC, era scesa a vedere che stesse facendo il suo ragazzo ed era rimasta li a guardare, mentre spiegava a cosa servissero quelle invenzioni e come funzionassero.
 
A fine serata avevano cenato e se n’erano andati a letto, tutti rilassati.
A tutti e tre piacevano giornate così, ma sapevano anche che era impossibile che ci fossero SEMPRE giornate così.
Roxanne e Megamind si erano un po’ coccolati e poi avevano fatto all’amore, dolcemente, e tutti e due erano sempre stupiti dal fatto che non si stufavano mai di farlo.
 
Per Megamind era abbastanza ovvio, vista la vita che aveva avuto, ma per Roxanne non lo era, visto che era una donna di mondo.
Ma nonostante questo, ogni volta che faceva sesso con il suo ragazzo blu, per lei era un esperienza assolutamente unica e speciale.
Poi si accoccolarono esausti e si addormentarono quasi subito.
 
 
Il giorno dopo era una bella giornata, la neve decorava la città e gli spazzaneve avevano fatto il loro lavoro, così sia Roxanne che Megamind tornarono al loro lavoro.
Dopo aver finito di lavorare, Roxanne andò al negozietto e salutò cordialmente Robert, il proprietario.
 
Il negozio era piccolo, ma ben fornito. Aveva sia giocattoli tradizionali di legno o latta, fatti a mano, ma anche giocattoli moderni. E se c’era un gioco che non era presente in negozio, il proprietario aveva un ampio catalogo online da guardare, e contati di tutti i tipi nella rete o in negozi sparsi per l’America.
Vendeva giocattoli moderni ai bambini, ma era per lo più specializzato in quel genere di giocattoli da collezione, come i My Little Pony o altre linee di giochi che risalivano agli anni ’80, come gli Orsetti del Cuore, Iridella ed altri.
 
“Hei, Roxanne! È da un po’ che non ci si vede. Sei venuta qui per la roba nuova? Ti è arrivata l’email?”, l’uomo chiese alla reporter, sorridendo.
Robert era il classico uomo comune: capelli ricci e bruni, occhi marroni, corporatura media, vestito casual.
Oggi indossava una camicia di flanella rossa, un gilè di pelle marrone, un paio di pantaloni di velluto a coste nero e dei mocassini.
 
“Ho ricevuto l’email, ma non è per i prodotti nuove che son venuta qui. Magari dopo Natale, lo sai che non prendo mai queste cose, perché ho degli amici al lavoro che sanno di questo mio hobby, e mi regalano sempre qualcosa dei MLP. Ora…posso contare sulla tua discrezione? È una cosa molto importante che quello che ti dirò adesso rimanga segreto. MOLTO segreto. Capito?”, Roxanne finì con un espressione risoluta dipinta sul volto.
 
Robert inarcò un sopracciglio “Certo che si! E non hai idea di quante persone mi dicono frasi come quella che mi hai appena detto. Devo procurati un pezzo raro? Adesso son curioso…”, finì sorridendo il negoziante.  
Roxanne sorrise a sua volta “No, vorrei chiederti di fare un Megamind pony. Vorrei regalarglielo per Natale. Però deve rimanere un segreto. Mi posso fidare di te?”, la reporter finì con tono fiducioso.
 
Il negoziante sbatté le palpebre, perplesso, e sorrise “Ma sarebbe un onore…in realtà volevo già provare a farne uno, adesso che è l’eroe della città. A dir la verità avevo già pensato di farne uno anche quando era un criminale, ma poi mi era venuta un po’ di paura, pensando che poteva scoprirmi e farmi chissà che.”
La brunetta rise “Beh, penso che, anche se l’avesse scoperto, non ti avrebbe fatto molto. Non era un vero criminale in realtà…ammetto che era un ragazzaccio, ma non era realmente malvagio. E penso che…avrebbe apprezzato l’idea.”, finì con un sorriso conoscitore.
Aveva deciso di non dirgli dell’hobby di Megamind, lasciando all’ex-criminale la possibilità di dirlo da se a Robert.
 
Robert annuì “In effetti mi aveva sempre dato l’impressione di essere solo un gioco tra lui e Metro Man…in fondo ne tu ne i cittadini siete mai stati feriti o messi in reale pericolo dalle sue invenzioni. E Metro Man era invulnerabile. Beh, son contento che adesso è il nostro difensore, e sta facendo un ottimo lavoro! Comunque dovrei riuscire a crearlo entro Natale, anche se ho altri pony custom da fare. Hai qualche preferenza? Qualche suggerimento? Tipo il marchio o altro…”, chiese il negoziante. 
 
Roxanne scosse la testa “No, mi fido della tua bravura. Ho visto già alcune immagini in rete, soprattutto su DeviantArt, prova a vedere li per ispirazione. Poi contattami quando l’hai finito, va bene?”.
Il negoziante annuì e segnò su un pezzo di carta la commissione “Va bene. Spero di non deluderti. Ho già in mente qualche idea, comunque.”
 
Si strinsero la mano e Roxanne uscì dal negozio, per andare a fare qualche altra compera per Natale.
Nel frattempo Minion e Megamind erano tornati al Covo, dopo una giornata passata a pattugliare la città.
Non era successo nulla di eclatante e non erano molto stanchi, ne infreddoliti, grazie al genio di Megamind.
 
L’alieno blu sospirò e si accigliò, e Minion si accorse di questo “C’è qualcosa che non va, Signore? Qualche…problema?”, chiese premurosamente.
Megamind sospirò di nuovo “In effetti ho un dubbio: che posso regalare a Roxanne per Natare? Potrei farle qualche invenzione, ma sarebbe troppo prevedibile, e invece voglio stupirla!”, finì gloriosamente, alzando un dito al cielo.
 
Minion fece tanto d’occhi Sembra quasi che siano telepatici o qualcosa del genere…, pensò, ricordando il discorso del giorno prima fatto con Roxanne “Io…avrei un idea. Si ricorda della collezione dei MLP di Miss Ritchi? Beh, ho saputo che Robert, il proprietario del negozio “La Bottega della Fantasia”, faccia anche pony custom. Ha presente no? Tipo quelli che abbiamo visto su DeviantArt, mentre cercavamo immagini del film Alien. Quel pony era veramente fichissimo e terrificante!”, disse riferendosi ad un pony custom fatto ispirandosi all’alieno dell’omonimo film.
 
Il difensore si illuminò e afferrò con gioia la cupola di Minion, roteando come impazzito “Che magnifica informazione! Così sarà come prendere due piccioni con una fava. Mi rivelerò a Robert, e gli chiederò di fare un pony Roxanne. Ah che bella idea! Grazie Minion! Ma come hai saputo che fa pony custom?”, chiese sospettosamente il genio al suo amico.
Minion aveva già la risposta pronta “Ah, ieri stavo chattando con qualcuno della Wiki dei MLP e quando le ho detto che vivo a Metro City ma ha detto di quanto son fortunato, e che c’era un famoso creatore di pony. Così le ho chiesto altre informazioni ed ho saputo che Robert fa anche questo.”
E non era nemmeno una bugia perché in effetti, conoscendo il suo protetto, aveva fatto così, in modo tale che se Megamind cercava le prove di quella conversazione…beh…le avrebbe trovate.
 
In effetti, poco dopo, con la scusa di andare al PC per fare “qualche lavoro”, Megamind cercò coi “suoi metodi” quella conversazione e la trovò Che stupido che sono, a non fidarmi di Minion, anche se sotto Natale tutto è permesso… pensò il genio blu.
Poi Roxanne tornò a casa e si rilassarono tutti e tre, mangiando del minestrone di cereali, che li scaldò bene, e poi andando a letto Domani andrò da Robert…spero di essere in tempo pensò Megamind prima di addormentarsi.

Continua... 

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Capitolo 3
*** Captolo 3 ***


La mattina dopo si svegliarono tutti alla solita ora, Minion sempre un po’ prima per preparare colazione.
Faceva freddo fuori, e quindi preparò una colazione degna di un Hotel: cioccolata calda molto densa, con marshmallow e biscottini vari, tutti fatti da quel fantastico pesciolino.
Ovviamente Megamind mise una doppia dose (se non tripla…) di zucchero, ma ormai Roxanne era abituata al suo ragazzo sempre voglioso di zuccheri.
 
Mangiarono ai quattro palmenti e poi si cambiarono per andare a lavorare Appena ho un attimo di pausa, penso proprio che andrò da Robert per quelle cose, pensò l’alieno blu mentre si cambiava nella sua tenuta invernale.
Poi se ne andarono via in macchina, Megamind accompagnò Roxanne al lavoro e poi i due alieni cominciarono a pattugliare le strade innevate e semideserte di Metro City.
 
Più tardi in quel giorno, videro che c’era tranquillità e così andarono verso il negozietto, non prima di dare degli ordini, col PC installato in machina, ai robocervelli.
Entrarono nel vicoletto dove era sito il negozio e, usando l’holowatch, si trasformarono in quelle due persone che avevano programmato negli orologi, per andare a far compere in quella bottega.
 
Quello di Megamind era una versione più o meno umanizzata del suo aspetto: uomo di media statura, magro, calvo e vestito con giacca di pelle lunga e jeans neri.
Minion invece era un uomo dai capelli brizzolati, portati spettinati, muscoloso ma non troppo, con una giacca invernale di color marrone e jeans.
 
Fortunatamente trovarono l’emporio vuoto, a parte il proprietario “Heilà, Robert! È da un pezzo che non ci si vede!”, disse giovialmente Megamind, protraendo la mano per stringerla al negoziante.
Robert fece un ampio sorriso “Hei, Jack! In effetti è da un po’ che non passi qui. Che è successo? Lo sai che mi è arrivata roba nuova di “L’Amicizia è Magica”? Sei qui per quello? Hai ricevuto la newsletter, vero?”
Megamind annuì “Si, si l’ho ricevuta. Ma non è per quello che sono qui. Uhm…potresti…potresti mettere il cartello “chiuso”? È…beh…è un po’ imbarazzante per me. Ed è una questione delicata. Per favore.”, finì facendo un espressione supplichevole.
 
Il negoziante era abituato a situazioni del genere e annuì vigorosamente “Ma certo! Nessun problema. Aspetta un attimo eh.”, ed andò a chiudere a chiave la porta, mettendo il cartello “torno tra poco”.
Poi tornò dove erano i due alieni camuffati e disse con tono rassicurante “Bene, adesso dimmi che c’è di così…uhm…delicato.”
Megamind e Minion annuirono “Ehm…forse sarà un po’ shockante per te, ti suggerisco di sederti. Non vorrei che ti facessi male.”, disse l’alieno blu.
Robert trovò questa richiesta un po’ strana, ma si sedette sulla sedia dietro al bancone.
I due alieni si guardarono in faccia, annuirono e girarono contemporaneamente il quadrante degli orologi, ritornando al loro vero aspetto.
 
Robert era a bocca aperta e ci mise un po’ a riscuotersi da quello stupore “Adesso capisco tutte quelle premure. O mio dio…non prendetevela a male…ma chi se l’aspettava che l’ex genio del crimine, ora eroe, si dedicasse alla collezione di My Little Pony. Sono shockato!”
Megamind si aspettava questa reazione, e così non se la prese più di tanto “Stupito eh? Comunque adesso parliamo di affari: come saprai io e Roxanne Ritchi stiamo assieme, e anche lei colleziona MLP. Anzi, sono sicuro che anche lei viene qui. O sbaglio? Ho recentemente saputo che fai pony custom, e vorrei che ne facessi uno che assomiglia a lei, perché vorrei regalarglielo per Natare. Riusciresti a farlo in tempo? Te ne sarei eternamente grato.”, finì facendo la sua tipica espressione da cucciolo bastonato.
 
Minion stava ridacchiando, e Robert ce la stava mettendo tutta per non ridere, a quella sua espressione.
Megamind si accorse della fatica del negoziante di trattenere le risa “Si, si, bravo…ridi pure dell’ex genio del male eh…non c’è problema…”, disse sarcasticamente con una faccia imbronciata.
Robert non riuscì a trattenersi e cominciò a ridere “Oddio…scusa…ma se fai quell’espressione…comunque sì, riuscirò a fare quel pony, ed effettivamente Roxanne viene qui a fare acquisti. Hai qualche preferenza? Qualche idea?”, chiese sorridendo e pensando Adesso capisco perché Roxanne mi ha detto che apprezzerebbe il regaloanche lui li colleziona. Penso che saranno tutti e due sorpresi.
 
L’alieno scosse il capo e disse seriamente “No, no, mi fido di te. Ho fatto una ricerca online ieri ed ho visto qualche tuo lavoro. Mi piacciono proprio e sei molto bravo a carpire l’essenza del soggetto.”
Detto questo si strinsero le mani e Robert segnò anche quella commissione su un foglietto “Ti mando un email appena l’ho finito, va bene?”, disse il negoziante, e l’alieno annuì.
 
Poi fecero girare di nuovo i quadranti degli orologi, camuffandosi di nuovo.
Robert aprì la porta e tolse il cartello, facendo uscire i due alieni.
Minion e Megamind continuarono a pattugliare la città, fino a fine serata, dando poi ordini ai robocervelli di proseguire da soli coi controlli.
Andarono poi a prendere Roxanne al lavoro e se ne tornarono a casa, al Covo.
 
Finirono la serata mangiando dello stufato di montagna accompagnato da purè.
Poi i tre se ne andarono nella Stanza TV per guardare qualche altro cinema natalizio.
Infine andarono nelle proprie stanze, Minion controllò se i robocervelli avevano trasferito i dati delle cose successe, mentre Megamind e Roxanne si coccolarono un pochino e si addormentarono.
 
 
Una settimana prima di Natale Roxanne ricevette un’email da Robert che le diceva che il pony era finito.
Siccome aveva la giornata libera, ne approfittò per andare a prenderlo.
Quando entrò nel negozio, il proprietario le sorrise “Ciao, Roxanne. Spero che così vada bene.”, le disse mostrandole il pony.
 
Roxanne rimase a bocca aperta da tanto era carino: invece che farlo come i soliti pony custom, cioè con il corpo dei vecchi modelli degli anni ’80, lo aveva fatto con il corpo simile ai nuovi modelli di “L’Amicizia è Magica”, come il modello della Principessa Celestia di plastica, quella con sua sorella Principessa Luna nella confezione.
 
Era blu, ovviamente, ed aveva solo la coda come “pelo”, di colore nero, la testa era senza criniera ed aveva una forma più allungata, ma non risultava ridicola.
Gli occhi li aveva disegnati grandi e verdi, in varie sfumature, e le ricordavano tantissimo la sua tipica espressione di gioia.
 
Invece che disegnargli le sopracciglia attaccate sul bordo superiore dell’occhio, come era di solito per i modelli ufficiali, aveva disegnato le sue tipiche sopracciglia sopra l’occhio, modellate ad arco, ed aveva modellato la bocca aperta e sotto aveva applicato il pizzetto, un piccolo pezzo di plastica appuntita, nera. Il viso aveva proprio un espressione felice.
Il simbolo sul deretano era il marchio di Megamind: la saetta, blu circondata da un bordo nero.
 
Come “vestito” gli aveva fatto dei “guanti” di similpelle con spuntoni sulle zampe davanti e un mantello, che riproduceva fedelmente il vero mantello di Megamind, col collo ad ala di pipistrello, spuntoni e tutto (Roxanne si chiese dove avesse trovato spuntoni così piccoli).
Sulle zampe dietro c’erano degli stivali che arrivavano al “ginocchio” di similpelle nera, uguali ai suoi. Mancava solo la stampigliatura con la foca sotto.
 
“Wow…ma è bellissimo! E come mai l’hai modellato come uno della nuova generazione? Così per curiosità…”, chiese la reporter al negoziante.
Robert sorrise per la reazione che aveva avuto “Sono contento che ti piaccia. E per rispondere alla tua domanda: recentemente ho cominciato a fare pony custom con quel tipo e grandezza di corpo perché mi danno la possibilità di molte più espressioni e di fare vestiti più accurati.”.
 
La reporter annuì “Ha senso…è veramente molto bello! Hai fatto proprio un bel lavoro. Potresti confezionarlo, grazie, così lo porto a casa.”
Il commerciante annuì e portò la scatola fatta apposta per quei modelli, lo impacchettò è mise un bel fiocco blu sopra “Ecco fatto! Spero che gli piaccia.”, disse e pensò Fortuna che sono bravo a mantener segreti e anche ad essere impassibile…eheheh…   
 
Roxanne pagò e tornò a casa con la sua macchina, la Giulietta Spider, appena in tempo per nascondere il regalo.
 
 
Il giorno dopo, Megamind ricevette l’email da Robert che gli diceva che aveva finito il pony che gli aveva ordinato.
Fortunatamente era una giornata tranquilla, quindi Megamind incaricò Minion di pattugliare le strade, mentre lui andava al negozio.
Prima di entrare si camuffò con l’holowatch, per evitare brutte figure, se ci fossero stati altri clienti nel negozietto, visto che Natale era vicino.
Fortunatamente era vuoto, e Robert chiuse la porta a chiave e mise il solito cartello, così Megamind potette tornare al suo aspetto normale.
 
“Ciao! Vedo che hai ricevuto l’email. E Minion? Come mai non è con te?”, chiese Robert all’alieno blu.
“Ciao anche a te. Sei stato veloce. E Minion è a pattugliare, oggi è tranquillo in città.”; rispose Megamind sorridendo.
Il commerciante sorrise e tirò fuori il pony Roxanne da sotto il bancone.
 
Megamind rimase a bocca aperta esattamente come la sua ragazza.
Il pony era della stessa misura del suo, color rosa antico, con una corta criniera ed una fluente coda color castano, come i suoi capelli.
 
Gli occhi erano grandi e azzurri, di diverse tonalità, ed era sorridente. Alle orecchie aveva un paio di orecchini che assomigliavano a quelli di perla, che indossava di solito.
Il marchio era un microfono e le aveva confezionato un vestitino che era la fedele riproduzione di quello blu che Roxanne aveva indossato all’apertura del Museo di Megamind.
Aveva perfino fatto delle “scarpe” simili a quelle che indossava quel giorno, mettendole negli zoccoli posteriori.
 
Dopo essersi ripreso dallo stupore, l’alieno sbatté gli occhi e disse “Wow…ma è stupenda! Penso proprio che le piacerà. A costo di risultare melenso, ti dico anche che è veramente deliziosa e carina. Giusto per curiosità…sulla rete avevo notato che facevi pony con i corpi delle generazioni degli anni ’80; come mai questo l’hai fatto col corpo delle nuove generazioni? Tra l’altro vedo che è simile al modello della Principessa Celestia, vero?”
 
Robert annuì “Si, è proprio uno stampo fatto su quel modello, modificato in modo da poter mettere la criniera e la coda di “pelo” e non di plastica dura. Recentemente ho cominciato a fare questi modelli perché c’è più richiesta. Ho anche fatto io lo stampo per fare il corpo, perché apparentemente nessuno lo aveva fatto. E questo tipo di modello mi da più possibilità di espressioni e più “spazio” per fare vestiti. Che te ne pare?”, finì sorridendo.
 
Megamind fece un sorriso conoscitore “Beh, hai fatto un ottimo lavoro. E mi piace il fatto che hai fatto tu lo stampo. Un vero creatore costruisce tutto ciò che gli serve per la sua arte. Ed io ne so qualcosa.”, finì strizzando l’occhio.
Il negoziante rise “Beh, mi immagino…e grazie! Un complimento così fatto da te, ne vale cento! Sei un vero genio e le tue invenzioni sono incredibili! E ti devo anche dire che sono contento che adesso tu sia il nostro difensore, stai facendo davvero un ottimo lavoro!”
 
L’alieno blu arrossì “Beh, grazie…non hai idea di quanto apprezzi quando la gente di questa città mi fa i complimenti. Ma penso che capisci anche il perché. Comunque…puoi impacchettarmi quel delizioso pony, per favore. Poi ti faccio sapere la reazione di Roxanne. E ne approfitterò per confessarle anche il mio segreto, così magari potremmo venire qui tutti e due.”
 
Il commerciante nascose un’espressione di stupore Pensavo che gliel’avesse già detto…mmmh…credo che c’entri Minion, ma non ne sono sicuro. Vabbè…lo saprò dopo Natale pensò e poi disse, tirando fuori una di quelle confezioni per quei pony “Ma certo! Così si potrà parlare di pony ed altro. Ecco fatto!”, finì mettendo un fiocco rosa sul pacchetto.
Megamind pagò e uscì dal negozio con il travestimento, per poi andare da Minion e poi a casa, appena in tempo per nascondere il regalo.
La serata passò normalmente e poi andarono a letto.
 
 
La vigilia di Natale, nel pomeriggio, rimasero tutti e tre a casa, perché dovevano fare gli ultimi preparativi per la cena di quella sera.
Megamind diede istruzioni ai robocervelli di pattugliare la città al posto suo e di Minion, e a quelli “domestici” di mettere tutti i regali sotto l’albero, nella Stanza TV, così sarebbe stata ancora più una sorpresa.
Minion passò quasi tutto il pomeriggio a fare la cena: arrosto di tacchino con salsa di mirtillo, torta di zucca e mise in tavola sia la frutta fresca che quella secca.
 
Verso le 10 di sera (il tacchino ci aveva messo un eternità a cuocere) si misero in tavola e cominciarono a mangiare.
“Mmmh…Minion, ti sei superato! Questa roba è deliziosa. Più degli altri anni!”, disse Megamind, mangiando a quattro palmenti.
“Forse, Signore, è perché c’è Miss Ritchi con noi, quest’anno…a costo di risultare un po’ melenso…ha portato molta gioia in questa casa”, disse Minion sorridendo caldamente alla reporter.
Roxanne arrossì “Ma Minion! Così mi imbarazzi. Comunque anche voi due avete portato gioia nel mio cuore. Ora come ora non riesco ad immaginare una vita senza voi. Siete veramente fantastici!”, finì sorridendo ampiamente ai due alieni.
 
Megamind diventò viola e Minion agitò in maniera imbarazzata le pinne, mentre faceva un espressione shockata “Roxanne! Vuoi farmi avere un infarto? In senso buono, ovviamente. Anch’io non saprei immaginare una vita senza di te.”, Megamind finì sfumando in un color lavanda e sorridendo caldamente alla sua ragazza, mentre allungava la mano per prendere la sua.
 
Roxanne sorrise dolcemente e si sporse in avanti, e così si diedero un dolce e lungo bacio. 
Dopo un po’ si staccarono e sospirarono insieme mentre Minion li guardava dolcemente.
Notarono questo e tornarono a mangiare, arrossendo un poco. Era incredibile come si imbarazzassero come ragazzini, se c’era Minion che li guardava.
Finirono la cena, e chiacchierarono del più e del meno, fin quasi a mezzanotte.
Megamind divenne all’improvviso impaziente e continuava a guardare l’orologio.
 
Roxanne roteò gli occhi, capendo subito il motivo dell’agitazione dell’alieno
“Lo sai che sei proprio un bambino, a volte? Scommetto che vuoi andare di sopra ad aprire i regali. Ho ragione, vero?”, disse la reporter con un sorriso furbetto.
Megamind sospirò “Ed ecco che la reporter detective colpisce ancora. Sì, è vero. È quasi mezzanotte! Ti prego”, finì di dire, facendo tremare il labbro e facendo gli occhi da cucciolo bastonato, sapendo che effetto avevano su Roxanne.
 
La brunetta sorrise e scosse il capo “Non vale fare quell’espressione! Comunque, visto che quest’anno sei stato bravo ed hai fatto un buon lavoro come eroe, allora cederò alle tue lusinghe. Dai, andiamo! In realtà anch’io volevo aprire i regali!”, finì facendo l’occhiolino e una linguaccia.
 
Così i due si presero per mano, ed insieme all’ittioide andarono di sopra.
I robocervelli avevano sistemato i regali in tre mucchietti, vicino all’albero decorato, così i tre si sedettero per terra, davanti alle pile di regali.
“Va bene, chi comincia?”, chiese Roxanne sorridendo.
“Beh, potremmo aprirne uno ciascuno, in ordine di anzianità, no? Comincio io!”, disse Minion.
La coppia annuì e il pesce nel corpo robotico cominciò con il primo della pila.
 
Minion sorrise ed aprì quello da parte della reporter: tre nuovi grembiuli (tra cui uno che era la esatta copia di “Kiss the Cook”) ed un buono per uno dei migliori negozi di arnesi da cucina nella città.
La curiosa reporter aveva notato che alcune padelle ed attrezzi usati da Minion non erano proprio messe bene, ed allora aveva pensato che fosse bene regalargli quel buono.
“Grazie, Miss Ritchi! Conosco bene quel negozio, quasi tutte le padelle in acciaio inox che ho provengono da li. Pian pianino ho comprato quelle padelle. So quanto costi li la roba, ma è di qualità. Grazie mille.”, disse sinceramente il pesce, e Roxanne sorrise di gioia al complimento.
 
Quindi Megamind aprì quello fatto da Minion: un nuovo mantello, pressoché uguale ai suoi soliti mantelli, ma senza spuntoni.
“Così potrà abbinarlo ai guanti che le ho regalato, se va a qualche celebrazione.”, spiegò il pescioide.
L’alieno blu annuì e lo ringraziò del bellissimo regalo.
 
Roxanne spacchettò quello di Minion, che era un nuovo vestito. Era blu, di seta, con un collo a V che mostrava bene il decolleté e spalline trasparenti. Era aderente fino ai fianchi, per poi aprirsi come un giglio, con l’orlo formato da cinque punte.
“O mio dio…Minion! È bellissimo! Grazie! Credo che lo indosserò a qualche festa di gala o cose così. E se mi faranno i complimenti, dirò che l’hai fatto tu!”, disse sorridendo al pesce.
 
Adesso era il turno di Minion, di nuovo, ed aveva fatto in modo da fare così perché lui SAPEVA che cosa c’era in quei pacchetti  “Adesso tocca di nuovo a me, e poi vi suggerisco di aprire i vostri pacchetti insieme.”
Roxanne e Megamind annuirono, ognuno per la propria ragione.
Così Minion aprì quello di Megamind e fece tanto d’occhi: era una De-gun tutta per lui.
Finora aveva usato il prototipo che aveva fatto Megamind, quella che aveva usato per liberare Roxanne sulla Metro Tower.
 
“O mio dio…Signore! Ma…ma…wow…grazie, grazie mille! È un bellissimo regalo. Non ho parole. E sul calcio c’è pure inciso il mio nome, il mio VERO nome! Grazie! Ma quando ha avuto tempo di farla?”, finì con espressione curiosa il pesce alieno.
Megamind stava sorridendo felicemente, si aspettava questa reazione “Sono contento che ti piaccia, caro Meen-yawn! Per rispondere alla tua domanda, l’ho fatta durante questi ultimi mesi. L’avevo già finita tempo fa, ma non sapevo quando dartela, così ho approfittato del Natare per regalartela.”
Minion era raggiante e Megamind era contento di aver reso felice quel suo caro amico.
 
Poi arrivò il momento: Roxanne e Megamind disfarono il pacchetto insieme e…rimasero shockati tutti e due “Ma…ma…come? Ahahahah”, dissero insieme, vedendo i due pony.
Roxanne fu la prima a riprendersi dalla gran risata “Ma è carinissima! Sei andato da Robert, vero?”, chiese in modo compiaciuto.
Megamind, che aveva già capito tutto, si girò verso l’ittioide “MINION! Le hai detto il mio segreto!”, ma prima che potesse completare la predica, Roxanne lo abbracciò, lasciandolo in uno stato di dolce stupore.
 
Poi lo lasciò e lo guardò dolcemente in quegli incredibili occhi verdi “Non sgridarlo, non l’ha fatto con malizia. E poi gliel’ho chiesto io, prenditela anche con me.”
Megamind si riprese un poco “Eh…ah…non potrei mai prendermela con te. E scusa, Minion se ho reagito così. È stato un riflesso condizionato. Volevo comunque rivelartelo stasera. E sì, sono stato da Robert. Questa riproduzione è veramente bella, come il soggetto a cui si è ispirato, ovviamente!”, finì con falsa modestia, indicando il pony Megamind.
 
Roxanne rise e lo colpì scherzosamente sul braccio “Si, è proprio carino quel pony, lo sai?”,disse in tono faceto, sorridendo furbescamente.
L’alieno dalla gran testa fece finta di essere offeso “Mmmh…beh, carino non è proprio il termine che userei…ma se lo dici tu, va bene.”, disse sorridendo dolcemente alla sua metà.
Poi si scambiarono un bacio dolce e prolungato
 
“Scommetto che vuoi sapere come mai, io, un genio del crimine – ahem…ex genio del crimine – possa collezionare My Little Pony, vero, cara la mia Miss Reporter Ficcanaso?”, chiese Megamind, con tono seducente.
La brunetta annuì “In effetti son parecchio curiosa. E adesso credo di sapere quale sia stata l’ispirazione per l’Equestrinator, o mi sbaglio?”, la reporter finì in modo furbetto.
Il genio sospirò “Hai ragione, ovviamente. La mia massima ispirazione è stata Nightmare Moon! Quella si che era una cattiva coi fiocchi! Tutta nera, con la criniera ondeggiante!”
 
“Ahem…comunque tutto è cominciato alla prigione. Quando ero giovane, in televisione trasmettevano la vecchia serie dei MLP ed ogni tanto la guardavo. Ero giovane ed innocente allora, e comunque ne traevo informazioni per invenzioni ed altro. Poi son diventato un supercattivo e non ho avuto più tempo, ne voglia da dedicare a quel cartone. Per me era stupido ed infantile.”
 
“Poi un giorno vidi Minion che guardava la prima puntata di My Little Pony: L’Amicizia è Magica. Prima lo rimproverai, ma poi vidi LEI: Nightmare Moon! Ah! La magnificenza! La maestosità! La cattiveria! Mi conquistò subito. E poi, non so perché, continuai a guardare quel cartone, anche se sapevo che era per bambine! Ed ero terrorizzato dal fatto che se qualcuno lo avesse scoperto, io sarei stato deriso per tutta la mia vita.”
 
“Scoprii però che non ero l’unico maschio a cui piaceva quel cartone, così feci qualche ricerca e scoprii che c’era un intera comunità di gente ADULTA che era stata catturata dal fascino di quella trasmissione. E così, prima scoprii il mondo dietro a quel cartone, che è pieno di citazioni di altre cose che mi piacciono, ed infine cominciai a collezionare i pony, prima quelli della nuova generazione, e poi quelli più rari delle vecchie generazioni. Alcuni devo ancora trovarli, ma se hai visto la mia collezione, lo sai già.”, finì guardando dolcemente Roxanne.
 
Lei annuì “Ho visto che ne hai alcuni che mi mancano e io ne ho alcuni che ne mancano a te…che ne dici se uniamo le nostre due collezioni? E potremmo vendere i doppioni per vedere se riusciamo a prendere quelli mancanti. Ovviamente se a te va bene. E ci sono alcuni pezzi della mia collezione che hanno anche un valore affettivo, quindi quelli preferirei tenerli.”, finì sorridendo dolcemente al suo moroso.
Lui sorrise a sua volta ed annuì “Mi sembra una buona idea. Potremmo farlo uno di questi giorni, se ti và. Così mi racconti come hai cominciato a collezionarli.”, chiese con tono curioso alla sua bella.
 
Poi continuarono a parlare del più e del meno, Minion dicendo cosa avrebbe preso al negozio di attrezzi per la cucina, e chiese anche dove aveva trovato il grembiule, che era una vita che ne cercava uno uguale.
Roxanne gli disse che l’aveva trovato in un negozietto di chincaglieria, e gli disse dov’era.
Il pescioide la ringraziò e disse che ci avrebbe dato un occhiata nei giorni seguenti.
 
Erano quasi le due del mattino quando cominciarono a sentire la stanchezza, così si ritirarono nelle loro camere.
Minion scelse di dormire nell’acquario che c’era nella sua stanza, perché così si rilassava di più.
La coppia andò nella stanza di Megamind, misero i due pony nelle loro collezioni, si cambiarono ed andarono a letto, accoccolandosi insieme e addormentandosi subito, poiché erano stanchi per l’intensa giornata e per tutte le emozioni provate.
 
Adesso avevano un'altra cosa in comune, di cui poter parlare in tranquillità, ed erano tutti e due veramente felici, sia per l’hobby che condividevano che per i due pony.
Ed inoltre tutti e due pensarono che questo era stato il Natale più bello che avessero mai passato, e speravano di passarne molti altri così.
E quella notte sognarono insieme di essere quei due pony – grazie al LEGAME – e di correre in un grande prato, per poi accoccolarsi insieme con i musi vicini.                 
           
FINE

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