Storia di una dea e dello sciamano di cui era innamorata

di KiaeAlterEgo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo e Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5&6 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Prologo e Capitolo 1 ***


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Beh, salve a tutti, appassionati di Shaman King!

Questa è la mia prima fanfiction in assoluto!

Perciò, non siate troppo duri nel giudicarla! ^.-

Spero che vi possa piacere!

Perciò, bando alle ciance ed eccovi la storia!

 

PROLOGO

Tempo fa in una giornata ventosa una ragazza bionda, mentre viaggiava verso la sua nuova casa, aveva trovato un foglio stracciato. Su di esso vi erano scritti degli appunti:

“…Si sussurra che esista una dea, uno spirito la cui abilità sia seconda solo allo spirit king, lo spirito supremo. È uno spirito fiero e orgoglioso e ha la capacità di dominare ogni elemento naturale, al di sopra degli spiriti degli elementi stessi, oltre che possedere altre virtù ignote e arcane. Ogni sciamano che conosce questa leggenda vorrebbe riuscire ad ottenere questa dea come spirito custode, ma lei non si lascia dominare da un umano. Fugge dagli sciamani, si fa beffe di loro e continua la sua esistenza libera. Si dice anche che certe volte riesca ad apparire agli occhi di umani non sciamani, con l’aspetto di una fanciulla bellissima. Una polverosa leggenda semisconosciuta racconta che la dea riuscì a nascere in un corpo umano. Ma così facendo si scordò della sua natura e si innamorò…”

La ragazza appallottolò il foglio e lo lanciò nel cestino più vicino, facendo centro. Chiunque avesse scritto quella roba doveva essere veramente un ingenuo, se ci credeva veramente. Erano solo delle stupide favole.

 

CAPITOLO I

In cui un semplice essere umano riesce a dissolvere il più potente degli over soul

Ansimava, il respiro spezzato in rantoli.

Vacillava ad ogni passo, cercava un sostegno in ogni sporgenza che trovava.

Si fermò per riposarsi un pochino. Lasciò che le sue gambe cedessero e che la sua schiena strusciasse sulla ruvida parete di una roccia che a malapena distingueva. Non sentiva più nulla, forse la pietra le aveva graffiato la schiena ma ormai era diventata insensibile al dolore. Si scostò i capelli sporchi dal viso e nel compiere quel semplice gesto si osservò le mani, agghiacciata.

Quelle mani erano sporche di sangue, il suo sangue.

Si rialzò a fatica, sorpresa di riuscirci e continuò a camminare. Improvvisamente le rocce finirono e appena si accorse di questa cosa, qualcosa di acuminato andò a piantarsi nel suo braccio sinistro, inchiodandola alla parete rocciosa che aveva alle spalle. Qualcosa che oltre ad essere acuminata era incredibilmente calda. Alzò lo sguardo, ma ormai vedeva tutto ciò che la circondava in modo sfocato, distingueva a malapena due persone, una alta e l'altra più bassa e alle loro spalle una incredibile macchia rossa. Qualcuno tolse l'oggetto che le era stato piantato nel braccio. Privata di quel doloroso sostegno, cadde a terra bocconi. Sentì confusamente delle voci che discutevano tra loro, ma non distinse bene le parole. Poi si sentì sollevata, qualcuno la stava tirando su ad un'altezza incredibile, appesa a quel residuo lembo di stoffa che le era rimasto della maglietta. La sua vista si schiarì un poco: era sopra ad un baratro di fiamme, un fuoco intenso e spaventoso e vi stava lentamente calando. "Fuocherello, perché vuoi farmi del male?- pensò lei tra sé -Fuocherello, adesso placati, svanisci in un fil di fumo..." Aveva alzato debolmente la mano, nemmeno sicura di riuscirci, ma tentò lo stesso. Nonostante la sua grande debolezza, riuscì a fare in modo che quella vampa rossa di fiamme diminuisse sotto il suo sguardo e improvvisamente si sentì lasciare cadere.

Ma non aveva paura.

Lentamente e dolcemente stava scendendo verso terra, come se l'aria l'avesse presa tra le sue braccia invisibili. Non fece neanche in tempo a sfiorare il suolo che si rilassò e svenne, nella sua lenta e dolce caduta.

**********

Un rumore improvviso scosse il ragazzo dai suoi pensieri e senza aspettare di vedere ordinò al suo spirito custode di bloccare l'intruso.

Si voltò, il viso sorridente, per vedere chi era. Un po' deluso, ordinò al suo spirito di lasciar perdere. Non poteva venire nessun pericolo da un'umana in fin di vita!

«Signor Hao?» Il ragazzo si voltò al suono della voce infantile del suo piccolo compagno dalla grande capigliatura riccia e folta: «Dimmi, Opacho...» gli rispose.

«Quella ragazza, pensi che partecipa anche lei allo shaman fight?»

Il ragazzo alzò le spalle: «Poco importa, sta già per morire...»

«Vuoi farla mangiare da Spirit of fire?»

Il ragazzo studiò la ragazza a terra: «Uhm… Sento uno spirito incredibilmente forte dentro di lei… Sì, uno spirito così è molto raro, una ghiottoneria, buon appetito Spirit of fire…» disse poi. Tanto quella ragazza ormai era quasi morta, almeno così avrebbe rafforzato il suo spirito custode. Poi accadde qualcosa che non aveva mai visto in vita sua: e lui di vite ne aveva vissute già tre! La ragazza aveva sollevato debolmente la mano che ancora riusciva a muovere e con quel gesto, il suo Spirit of fire iniziò a deformarsi, fino a diventare una piccola fiammella che si spense ad un colpo di vento.

Era rimasto paralizzato dalla sorpresa, il suo volto mostrava un'espressione sbigottita. Ma la ragazza non cadde al suolo. Scivolò a terra dolcemente, come se fosse una piuma.

Incredibile.

Il suo over soul spezzato con così tanta facilità che non se n'era nemmeno accorto.

Ricompose l'espressione del viso e si avvicinò. Era divorato dalla curiosità. Chi poteva essere quella ragazza per spezzare un over soul come il suo? Valeva la pena salvarla per avere una risposta a questa domanda, oppure era meglio lasciarla lì, a morire dissanguata? Il suo aspetto era veramente orribile: il suo braccio sinistro aveva l'osso rotto nel punto in cui l'aveva aggredita il suo spirito custode, la sua mano destra era tenuta contro un fianco, da quel lato del corpo in giù sporco di sangue rappreso. Altri graffi o ferite più o meno gravi, oltre che lividi, costellavano il suo corpo. «Devo...» Hao sobbalzò al suono rauco della voce della sconosciuta. Lei aveva parlato inconsciamente. «...Hao...» ancora un sussurro della ragazza. «Cosa ne vuoi fare signor Hao?» chiese il piccolo Opacho, vedendo il ragazzo che aveva sollevato la ragazza, inerte tra le sue braccia. Hao gli rivolse uno dei suoi soliti, strani, sorrisi: «Ma come, sei curioso anche tu di scoprire chi è, o sbaglio?» Opacho non disse nulla ma si mise semplicemente le mani sulla testa, il volto contratto in un’espressione di disgusto e tristezza. Ancora una volta il suo signore aveva letto nei suoi pensieri.

 

Beh, spero che vi sia piaciuto!

Al prossimo capitolo, se vorrete continuare a leggere!

Un grazie in anticipo ^_^

KiaeAlterEgo

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


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Beh, ringrazio leo miao, Didith e CHIHIRO per le recensioni!

Un grazie anche a chi ha semplicemente letto!

Ed ora, ecco il secondo capitolo ^_^

 

CAPITOLO II

In cui la ragazza conosce un misterioso e affascinante sciamano.

Aprì gli occhi.

Decisamente si sentiva meglio.

Si trovava a guardare il soffitto grigio di una stanza decadente, alcune crepe percorrevano i muri. Alzò una mano e la osservò bene. «Ti sei svegliata finalmente!»

Il suono di quella voce la fece sobbalzare.

La voce di un assassino: questo fu il primo pensiero che le venne in mente.

Eppure era così bella!

Una voce dai toni caldi, rassicuranti. Un tono suadente, un tono che aveva anche una sottile vena di dolce arroganza. Si voltò verso il proprietario di quella voce che la colpiva intimamente. Era un ragazzo, forse della sua stessa età, più alto di lei, con capelli color ebano incredibilmente lisci e lunghi, forse anche troppo. Un lungo mantello lo copriva interamente, lasciando però visibili un paio di scarpe veramente orribili.

Che gusti!

Il volto era aperto in un sorriso enigmatico e la stava guardando negli occhi. Quando il suo sguardo incontrò quello del ragazzo, rimase paralizzata. Sentì le guance scaldarsi un po'. Gli occhi del ragazzo erano scuri, il suo sguardo era dolce e allo stesso tempo affilato, pericoloso, come se una fiamma ardesse tra le sue iridi. Avvertiva però una vena di tristezza, ma nell'insieme lo sguardo era incredibilmente seducente. «Chi sei?» chiese lei, esitante.

**********

La ragazza dormiva tranquillamente, il suo respiro regolare era l'unico rumore in quella stanza.

Tutto sommato, adesso che era guarita, mostrava il suo vero aspetto.

Ma come era guarita! In un paio di giorni, le ferite più gravi erano solo una cicatrice, strisce più chiare sulla sua pelle di per sé già pallida. Persino l'osso rotto si era già risaldato.

Quella ragazza era un mistero.

Le membra esili, i lineamenti affilati, i serici capelli castani dai riflessi dorati, pareva una normalissima ragazza, il suo aspetto non rivelava niente di speciale, se non una strana bellezza selvaggia.

Pareva irreale e il suo viso gli faceva stranamente pensare al dolce musetto di un gattino.

Vide che si svegliò e che alzava una mano. «Ti sei svegliata finalmente!» disse. Guardò la ragazza, divertito dalla sua reazione, ma stupito dai suoi pensieri. Maledisse mentalmente il suo potere e continuò a guardarla con una punta di divertimento, mentre lei lo esaminava con sguardo critico, e sentendo le impressioni che lei aveva su di lui.

Le sue scarpe erano bellissime, semmai era lei a non avere gusto!

Hao incrociò lo sguardo di lei: la ragazza aveva due splendidi occhi color ametista, uno sguardo incuriosito, più che spaventato. Non si stupì, evidentemente non lo conosceva, infatti la domanda della ragazza non tardò ad arrivare: «Chi sei?»

Lui rispose, con il tono più dolce che riusciva a fare: «Non ha importanza... Piuttosto dovresti dirmi chi sei tu...» Hao osservò divertito il rossore che colorava le guance delle sconosciuta a causa delle sue parole. La ragazza abbassò lo sguardo per poco, poi gli rispose: «Il mio nome è Miallen...»

«Miallen... Non è un nome molto comune. Per quale motivo sei qui?»

«Sto cercando un certo Hao, uno sciamano molto potente a quanto ho sentito dire...»

«Hai sentito bene- continuò lui con un tono divertito -è sicuramente lo sciamano che vincerà lo Shaman fight!»

«Lo conosci?»

«In effetti, forse... Perché lo cerchi?» Lei alzò le spalle, ma lui la anticipò: «Non hai intenzione di dirmelo in questo momento. Come mai eri ridotta in fin di vita?»

«Sono stati degli sciamani. Sono qui con il mio patrigno e il mio fratellastro, in realtà sono loro che cercano Hao, io sono solo un inutile peso morto, così continuavano a ripetermi, ma un gruppo di sciamani che si fa chiamare X-laws ci ha fermati. Quando hanno capito che il mio patrigno e il mio fratellastro sostenevano questo Hao, li hanno attaccati subito, ma loro si sono difesi strenuamente. Purtroppo io non potevo difendermi in alcun modo se non evitando a fatica di essere colpita, come vedi non mi è riuscito molto bene. Sono fuggita, sono riuscita a lasciarmeli alle spalle, ma ero ferita e mi stavo indebolendo. Poi mi hai trovata tu, perché sei tu quello che mi ha trovata, no?»

«Mi sembra ovvio... Perché ti senti rifiutata dal tuo patrigno e dal tuo fratellastro?»

La ragazza lo guardò sbigottita, ma lui anticipò ogni sua parola dicendo con un tono decisamente deluso: «E così non sei una sciamana...» Questa volta fu lei ad interromperlo: «Scusa, ma se sai già le risposte, perché mi fai queste domande?» Lui non si era aspettato una reazione del genere. Miallen non si era scomposta, stava seduta sul suo letto, guardandolo interessata. Poi parlò: «Non sono una sciamana, è vero... Faccio persino fatica a vedere gli spiriti... Per questo sono rifiutata, il mio patrigno soprattutto e d'accordo con quello che dice Hao, pensa che le persone come me non meritino di vivere, volevano dare il loro sostegno a quello sciamano...»

«E tu? Perché li hai seguiti?»

«Mi hai già fatto una domanda simile, conosci la risposta. Ora lascia che ti faccia io una domanda: per quale motivo mi hai salvata?»

«Per sapere come tu sia riuscita a spezzare l'over soul più forte che esista».

 

 

Beh, spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo!

Vi aspetto al prossimo! ^.-

KiaeAlterEgo

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


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Grazie a chi ha letto e sta continuando a leggere!

Per i recensori:

Fly Irma: grazie della recensione ^_^ Sono contenta che questa ficcy ti ha incuriosito!

 

Didith: grazie della recensione ^_^ Ecco il capitolo, spero che non sia arrivato tardi!

 

Shark Attack: Grazie della recensione ^_^ Sono felice che questa ficcy ti piaccia, sto cercando di rispettare il più possibile il carattere di Hao (Cosa che si sta rivelando molto ardua... ndAlter ego) grazie dei complimenti!

 

CHIHIRO: Grazie della recensione ^_^ Grazie anche per i complimenti! Spero di non aver tardato troppo...

 

Ecco, data la mia sbadataggine, mi sono scordata di scriverlo nei primi due capitoli e probabilmente me ne scorderò nei prossimi... Comunque...

 

ATTENZIONE! TUTTI I PERSONAGGI DI QUESTA FANFICTION (Miallen esclusa) SONO DI PROPRIETÀ DI HIROYUKI TAKEI. PERSINO LE DESCRIZIONI DI ALCUNI AMBIENTI E FATTI SONO TRATTI DA SCENE DA LUI DISEGNATE NEL MANGA. NATURALMENTE, IO NON GUADAGNO NULLA DALLA SCRITTURA DI QUESTA STORIA, SE NON (spero!) LE VOSTRE RECENSIONI.

Detto questo, a voi il capitolo!

 

 

CAPITOLO III

In cui Hao e Miallen si salutano.

Miallen si trovava da diverso tempo insieme a quello strano ragazzo, di cui ancora non sapeva il nome. Si trovava in un edificio abbandonato, ma era libera di andare dove voleva, pur restando in una zona limitata. In fondo doveva ancora recuperare le forze. A volte incontrava altre persone, sciamani molto probabilmente, ma loro la ignoravano e lei faceva altrettanto. I suoi pensieri si concentravano sempre sul suo misterioso salvatore. Parlavano a lungo, lei gli faceva molte domande su di lui, voleva conoscerlo meglio, scoprire com’era il suo carattere, ma aveva solo scoperto che aveva le stesse idee di Hao. Quando parlavano aveva sempre l'impressione che lui sapesse esattamente cosa lei pensasse. La voce del ragazzo era il suono più bello che avesse mai sentito, aveva la capacità di rilassarla e aveva l'impressione che lui parlasse apposta con quel tono. Era sempre sorridente, ma era un sorriso inquietante, molto probabilmente falso. Ormai pensava che lei per lui non aveva più segreti. Se pensava a lui però pensava ai suoi occhi così espressivi, ma si chiedeva come mai ci fosse quella vena di tristezza. Forse era solo, esattamente come lei. Si sentiva molto vicina a lui, in un modo strano e del tutto nuovo. Capì che non l’avrebbe mai odiato, nonostante la sua impressione che lui fosse un crudele assassino aumentava ogni giorno di più. Si arrampicò per un sentiero sconnesso che portava in cima ad una roccia frastagliata. Da quando era lì, indossava dei vestiti che a lei non piacevano per nulla, erano una gonna e una maglia nere, ma doveva accontentarsi, altrimenti avrebbe dovuto andare in giro nuda, una prospettiva che non la affascinava affatto. Arrivò piuttosto velocemente alla fine del sentiero, che si interrompeva bruscamente in un dirupo. Seduto sul bordo del precipizio, stava lo strano ragazzo, perso nei suoi pensieri. Era immobile, guardava dritto avanti a sé e la luce dello Spirit king si rifletteva due volte nelle profondità dei suoi occhi scuri, lo sguardo assente. Stava con un gomito appoggiato ad una gamba e la testa sulla mano, le gambe penzoloni nel vuoto. Il vento soffiava delicatamente sul suo viso, facendo danzare i suoi lunghi capelli. «Hai intenzione di stare lì impalata ancora per molto? Sei rumorosa…» Disse lui, con voce annoiata, sempre osservando l'orizzonte davanti a sé. Lei sobbalzò, riusciva sempre a sorprenderla. Rumorosa? Ma se era immobile! Si fece coraggio, intimorita un po' dalla sua presenza senza sapere perché, e si sedette a fianco a lui, le gambe a penzoloni sullo strapiombo, senza preoccuparsi della possibilità di cadere in basso.

**********

Hao cercava di riprendere il filo dei suoi pensieri. Sarebbe stato molto più facile se non ci fosse stata la ragazza. Alle sue parole: «Hai intenzione di stare lì impalata ancora per molto? Sei rumorosa…» lei non solo non se n'era andata come aveva sperato, ma gli si era addirittura seduta accanto. Che nervi! Tuttavia non gli dispiaceva troppo sentire i pensieri della ragazza, dato che non erano molto diversi da ciò che lei gli diceva. Non diceva tutto ciò che pensava, ovviamente, ma non aveva mai provocato però quei pensieri che lei taceva sulle altre persone, in genere tutti lo consideravano solo un potente sciamano... Lei invece no, sembrava non le interessasse questo suo aspetto. Pensava a lui come un ragazzo normale, cercava di conoscerlo come un semplice umano... Lei non lo temeva. Buffo, in un certo senso, però era strano, ma non gli dispiaceva, in fondo.

«Senti...- chiese lei esitante -...Non me lo vuoi proprio dire il tuo nome?» Lui non rispose. Non sapeva perché, ma era restio a svelarle la sua identità. Eppure non sarebbe stato difficile. Avvertiva rancore e odio ogni volta che lei pronunciava il suo nome. Lei al suo silenzio, riprese, sempre un po' esitante: «Va bene, non me lo dirai neanche questa volta. Credo che sarà l'ultima che ti chiederò».

«Così hai intenzione di andartene…» Miallen non si stupì neanche, ormai si era abituata all'abilità del ragazzo di anticipare le sue parole: «Sì- gli rispose -devo continuare la mia ricerca. Ma prima devo sapere se il mio patrigno e il mio fratellastro sono ancora vivi…»

«Non sembri molto entusiasta di loro…»

«No, infatti... Sono venuta a salutarti. Mi dispiace lasciarti così, sei un ragazzo simpatico, anche se hai le stesse idee di quell'Hao... Vorrei rivelarti una cosa, però. Si tratta di quell'over soul spezzato. Mi hai detto che era uno spirito del fuoco. Beh, devi sapere che da quando sono nata, ho avuto una certa abilità che non ha nulla a che vedere con poteri sciamanici. Riesco a controllare alla perfezione ogni genere di fuoco, anche i fuochi fatui, ma non nel modo degli sciamani. Di recente ho scoperto che posso piegare il vento a mio volere. Persino l'acqua, ma devo allenarmi per raggiungere i livelli che ho raggiunto con il controllo del fuoco. Ecco, spero che tu mi creda, perché non sto inventando tutto, è vero quello che dico!» la sua voce cresceva d’intensità man mano che parlava. Hao si stupì nel vedere i suoi occhi lucidi. Avvertiva come un'ondata gelida i suoi pensieri negativi, gli trafiggevano il cervello, non aveva mai sentito una frustrazione e una tristezza più forti. Nessuno di quei pochi a cui lei aveva detto la verità le aveva creduto, forse temeva che anche lui le ridesse in faccia e la trattasse come una pazza. Le poggiò una mano sulla spalla e, anche per farla smettere di pensare a quello, le disse: «Non preoccuparti, credo a ciò che dici». Non si era aspettato la sua reazione: la ragazza gli aveva gettato le braccia al collo e piangeva di sollievo: «Grazie, chiunque tu sia, sei la persona che più è riuscita a capirmi, anche se volevi solo sapere come ho spezzato quell'over soul tanto potente…» Si staccò da lui, sorridente, asciugandosi le lacrime: «Spero di vederti ancora e che questo non sia un addio!» Si alzò e se ne andò tranquilla, come se nulla fosse, inconsapevole di lasciarlo solo a riflettere sulle sue parole e sui suoi pensieri.

Hao era rimasto sorpreso da questi ultimi.

Pensieri caldi e incredibilmente positivi, piacevoli da sentire, tanto che stava quasi per trattenerla.

Timidi germogli di pensieri d'amore.

 

 

 

Beh, che ve ne pare?

Spero che vi sia piaciuto ^_^

Un grazie in anticipo!

KiaeAlterEgo

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


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Salve a tutti!

Sono tornata per aggiornare la mia fic...

Devo ringraziare assolutamente tutti quelli che hanno letto e recensito!

GRAZIE ^_^!

Ora passiamo ai veri e propri ringraziamenti ai recensori, giusto prima del capitolo!

 

Chihiro: Ehm... Grazie della recensione... ^:^” come hai visto non ho aggiornato molto presto... Compiti delle vacanze! Comunque di certo non è un addio! Ma ci vorrà ancora un pochino prima che si rincontrino...

 

Fly Irma: Sono commossa! ç_ç Poetessa... Sei troppo gentile! Grazie per la recensione! Non merito tutti questi complimenti...

 

Dark Feder: Grazie della recensione ^_^ Ma poi... Se Hao si fosse subito svelato non faceva tanta scena! Posso anticiparti che quando Miallen scoprirà chi è ci saranno fuoco e fiamme ^_^ (Cos’era, una battuta?! <.< ndHao) (Ehm... O///O ndKia) Spero che il capitolo ti piaccia!

 

Shark Attack: Grazie della recensione ^_^ Eheh... Vorrei vedere se riesco a continuare su questa linea... (Se ti sbagli muori ^_^ ndHao sorridente con dietro Spirit of Fire) (Se muoio niente Miallen! ndAlter ego che tenta di non farsi uccidere) (Non m’importa! Tanto quella lì non mi interessa! ndHao) (Mah... Vedremo... ndAlter ego) (Osi minacciarmi? ndHao) (No, no! ^_^”” ndAlter ego) Beh, spero che ti piaccia anche questo capitolo ^_^

 

Didith: Grazie della recensione ^_^ Eheh... Grazie per avermi definita perfida come Hao! (Tz’ diciamo che sei sulla giusta strada, ma ce ne vuole per raggiungere la mia perfezione! ndHao) (<.< ndAlter ego) Ah... Spero che ti piaccia anche questo capitolo!

 

Bene, ora farò quello che viene chiamato un brutale copia–incolla...

 

ATTENZIONE! TUTTI I PERSONAGGI DI QUESTA FANFICTION (Miallen esclusa) SONO DI PROPRIETÀ DI HIROYUKI TAKEI. PERSINO LE DESCRIZIONI DI ALCUNI AMBIENTI E FATTI SONO TRATTI DA SCENE DA LUI DISEGNATE NEL MANGA. NATURALMENTE, IO NON GUADAGNO NULLA DALLA SCRITTURA DI QUESTA STORIA, SE NON (spero!) LE VOSTRE RECENSIONI.

 

CAPITOLO IV

In cui Miallen incontra un ragazzo identico al misterioso sciamano.

Miallen si trovava in una taverna gestita dai Pache.

Nel tavolo davanti a lei un ragazzino bassissimo batteva freneticamente le dita sulla tastiera di un portatile. Accanto a lui c'era una ragazza che sembrava provasse un enorme interesse per la punta delle sue scarpe, con i capelli di un'accesa sfumatura rosa. Miallen alzò un sopracciglio: certo che questi sciamani avevano dei gusti strani! Sempre allo stesso tavolo, una ragazza bionda e altezzosa dondolava impaziente un piede, sorseggiando distratta una bibita. L'atmosfera in quel tavolo era decisamente tesa. Dietro il bancone, un Pache dai lunghi capelli corvini trattenuti da una fascia stava asciugando alcuni bicchieri con un panno pulito.

Miallen sorseggiava tranquilla la sua cioccolata calda, immersa nei suoi pensieri che continuavano a indugiare sullo strano ragazzo. Erano ormai due giorni che l'aveva salutato, ma in quei due giorni non era riuscita a smettere di pensare a lui. Appena si concentrava su qualcosa bastava un gesto, una parola e i suoi pensieri tornavano immediatamente su quel ragazzo.

Quel ragazzo di cui non conosceva il nome.

Pensandoci bene, avrebbe potuto continuare a stare con lui, dato che sembrava conoscere Hao e cercare di sapere da lui dove quest'ultimo si trovasse. Però il ragazzo era troppo enigmatico, lei faceva una domanda e lui le rispondeva con un'altra completamente diversa. Anticipava le sue parole e a volte, mentre lei parlava, lui annuiva come se avesse avuto conferma di qualcosa. Era davvero uno strano ragazzo. Non ne aveva mai conosciuto uno così. Solitamente tutti i ragazzi tentavano sempre di attaccar bottone con lei, sembrava la giudicassero una ragazza "facile".

Cosa che lei assolutamente non era.

Uno scampanellio interruppe il flusso dei suoi pensieri.

Qualcuno era entrato nel locale.

«Era ora!» sbottò irritata ad alta voce la ragazza bionda del tavolo davanti al suo.

«Scusa Anna, c'è stato un contrattempo…» La risposta era venuta da un ragazzo che, appena Miallen lo vide, le fece spalancare gli occhi per lo stupore e andare di traverso un po' di cioccolata. Tossì, gli occhi che le lacrimavano. Nessuno le badò, a parte un ragazzo altissimo e decisamente ridicolo, con il pizzetto, una chioma lucida alla Elvis improbabilmente lunga e dei vestiti scintillanti e appariscenti che era entrato subito dopo quello che aveva risposto ad Anna. Dietro di lui entrò un uomo dall'aspetto trascurato e inquietante, le labbra violacee piegate in un sorriso che lo era di più del suo aspetto, poi un ragazzo con la pelle scura con in naso a patata e due ragazzi che si stavano punzecchiando rumorosamente: uno con i capelli azzurri e l'altro con una cresta. Il ragazzo vestito alla Elvis le si avvicinò: «Oh, dolce e celestiale creatura, io sono Ryu, il drago con la spada di legno, chi sei tu?» Miallen ci mise un po' a riprendersi. Quel ragazzo che aveva risposto ad Anna... Era identico al suo misterioso salvatore. Guardò il ragazzo davanti a sé che si era presentato come Ryu. «Lasciami in pace…» gli disse un po' scocciata. Queste parole provocarono in Ryu l'effetto di abbatterlo, ammutolì e si accovacciò in un angolino, con il suo spirito custode che tentava di consolarlo. Miallen riportò l'attenzione sull'altro ragazzo. Ora che lo osservava attentamente notò che aveva i capelli molto più corti ed un paio di cuffie arancioni in testa. Ma soprattutto il suo sguardo era diverso: rilassato, allegro, privo di preoccupazioni. Il ragazzo le rivolse la parola: «Scusalo, Ryu non voleva offenderti…» Sorrise. Anche la sua voce era diversa, allegra e gioviale, priva di quell'intonazione suadente. «Non fa niente, non mi ha offeso... Spero che io non sia stata troppo dura con lui…» gli rispose lei.

«Vuoi unirti a noi? Partecipi allo shaman fight anche tu, no? Di che squadra fai parte?»

Miallen interruppe quel flusso di domande: «Mi dispiace, io non sono una sciamana, perciò non partecipo allo shaman fight... Sai, mi avevi attirato perché somigli moltissimo ad un ragazzo che ho conosciuto, sembrate gemelli. Qual è il tuo nome?»

Negli occhi del ragazzo passò un’ombra velocissima, tanto che Miallen pensò di averla immaginata, dato che le rispose sorridendo: «Mi chiamo Yoh, piacere, e tu?»

Il ragazzo con la cresta li interruppe: «Non è che per caso stai parlando di Hao?»

Miallen lo guardò dritto negli occhi. Lui distolse lo sguardo. Lei rispose: «Il mio nome è Miallen. Mi dispiace per te, ma non credo sia Hao. Mi ha detto che lo conosceva. Comunque non so il suo nome».

«Beh, poco importa, è sempre piacevole fare conoscenza con nuove persone, vieni a sederti! Ecco, loro sono Ren, Horo Horo, Chocolove, Faust VIII, Ryu che hai già conosciuto, Anna Tamao e Manta!»

«Piacere!» risposero tutti insieme. Miallen fu accolta tra Faust e Chocolove. In realtà non aveva molta voglia di stare con loro, non le piaceva stare insieme a troppa gente, aveva paura dei gruppi di più di cinque persone, ma l'avevano letteralmente trascinata tra loro. Chocolove tentava di farla ridere recitando in modo pessimo frasi che dovevano essere comiche. Ren e Horo Horo sembravano divertirsi a pestarlo per farlo smettere. Yoh invece supplicava Anna per qualcosa, ma Miallen non prestò loro attenzione. Faust aveva tirato fuori un teschio, forato nella parte frontale: «Ora facciamo le presentazioni- disse -Miallen, lei è la mia dolce Elisa…»

Miallen lo guardò sbigottita per una manciata di secondi, poi senza sapere come, le venne un’intuizione: «Oh, scusa, non avevo capito, perdonami! Non volevo offendere la tua ragazza con la mia esitazione…» Il silenzio scese sul gruppo mentre Faust le rispondeva: «Non ti preoccupare, ma non è la mia ragazza, è mia moglie…»

«Oh, scusa ancora…» Tutti tranne Faust, che fischiettava un motivetto allegro tra sé, la stavano guardando sbigottiti. «Come hai capito?» chiese Chocolove. Già, come cavolo aveva fatto ad indovinare? Miallen alzò le spalle: «Intuito femminile... Ora, mi dispiace, è stato un piacere fare la vostra conoscenza, ma ora devo andarmene…»

«Perché?» chiese Yoh. In quel momento aveva un'espressione da pesce lesso sul viso veramente buffa. «Vedete, sto cercando lo sciamano Hao…»

«Per quale motivo?» fece Anna, il tono di voce aggressivo.

Miallen piantò il suo sguardo in quello della ragazza, finché Anna non abbassò gli occhi, poi rispose: «Voglio vedere negli occhi il bas####o che ha rovinato la mia esistenza».

**********

Hao era inquieto.

Accanto a lui c'era Opacho, in silenzio.

Hao continuava a pensare a quella strana ragazza, Miallen.

Non era una sciamana.

Faticava a vedere gli spiriti.

Aveva spezzato il suo over soul.

Diceva di controllare il fuoco.

Ormai non sapeva più cosa pensare. Lui aveva un problema, era certo, ma non riusciva né a scorgerlo, né a capire la sua gravità, né tanto meno a risolverlo. Più ci pensava e più gli sembrava di annodare fili anziché sbrogliarli e alla fine si sentiva sempre più soffocato in un groviglio nella matassa, che s'ingarbugliava sempre di più. Non trovava neanche l'inizio. Ovviamente, stare solo a riflettere non gli era molto utile. Era distratto.

«C'è qualcosa che ti turba signor Hao?» gli chiese il piccolo Opacho.

Lui lo guardò, avvertendo i suoi pensieri. Maledisse per l'ennesima volta il suo potere, non si sarebbe mai stancato di farlo: «No Opacho, non ti preoccupare, sono inezie, cose senza importanza che indugiano nella mia mente…»

Non l'aveva convinto, ma si asteneva dal fare domande. A voce, naturalmente.

Yoh era un altro problema, come un altro filo annodato nel gomitolo. Era forte, sì, ma non abbastanza. Continuava a stare coi suoi amici, ma che cos'era poi l'amicizia? Questo concetto era proprio difficile da capire per lui. Lei aveva detto che non aveva mai avuto amici, che lui era stato il primo...

Hao scosse la testa.

Di nuovo.

Non riusciva ad allontanarla dai suoi pensieri.

Fuggiva da lei, appena i ricordi affioravano subito li sopprimeva, cercando di concentrarsi su altro.

Aveva paura di lei forse? Certo che no, però non gli piaceva pensare a lei, al modo in cui lei lo guardava con i suoi occhi dall'iride violetta, alla sua voce così dolce e musicale, al modo in cui lei si rapportava con lui...

Scosse nuovamente la testa. Si alzò e inspirò a fondo l'aria, nella speranza di schiarirsi le idee.

«Andiamo Opacho…» disse, il tono di voce scocciato.

Decisamente aveva altro da fare che pensare ad una sciocca ragazza umana.

 

 

 

 

Beh, spero proprio che vi sia piaciuto!

Anche se è, diciamo così, un capitolo calmo in cui non accade nulla di eccezionale...

Ma è importante per quello che succederà in seguito...

In fondo, bisogna lasciare ai due un po’ di tempo per pensare, no?

Beh, al prossimo capitolo allora ^.-

Un saluto a tutti e un grazie in anticipo!

KiaeAlterEgo

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Capitolo 5
*** Capitolo 5&6 ***


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Salve amanti di Shaman King!

Innanzitutto devo spiegare il mio immenso ritardo. Mi scuso, mi prostro per chiedere il vostro perdono! Due sono i motivi principali per cui non ho aggiornato la mia fic, il primo è che sono stata sommersa da compiti in classe e interrogazioni e questo ha occupato maggiormente il mio tempo; il secondo motivo riguarda soprattutto una crisi... Dato che volevo far coincidere la fine della fic con il finale di Shaman King (il manga), avevo fatto un abbozzo dei vari capitoli... Purtroppo io non ho capito la fine!!! Quindi lancio un umile appello a voi, super esperti di questo bellissimo fumetto: per favore, spiegatemi il finale! Mandatami una e–mail, un segnale di fumo, qualsiasi cosa!

P.s. vorrei farmi perdonare aggiungendo due capitoli anziché uno... orz

 

Beh, ora passo ai ringraziamenti:

Per prima cosa ringrazio tutti quelli che hanno letto questa fic! Grazie mille! Anche della vostra immensa pazienza!

Per Dark Feder: Grazie per la recensione ^^ e scusa per il ritardo... orz... Spero che questi capitoli ti piacciano... Fuoco e Fiamme!!! *:*

Per Didith: Scusami, scusami, scusami... orz... Anche se hai scritto che eri impaziente ci ho messo così tanto! Beh, spero che vorrai lo stesso leggere il seguito...

Per Himura: O.O Urca! Addirittura 100 volte? Wow, sono lusingatissima... Grazie... scusa per il ritardo... orz

Per Fly Irma: Grazie mille per i complimenti e la recensione ^^ scusa per il ritardo... orz

Per Kati: ehm... anche se non è presto continuerai a leggere? Spero di si... Scusa... orz

Per Saiyo83: Wow! Sono contenta che la mia fic ti sia piaciuta così tanto... scusa per il ritardo e grazie per la recensione... orz

Per dadda: Oh, grazie per la recensione ^^ Sono contenta che la storia ti sia piaciuta tanto, spero che ti piaccia anche il seguito! Scusami per il ritardo... orz

Copia e incolla ^____________________________________^

ATTENZIONE! TUTTI I PERSONAGGI DI QUESTA FANFICTION (Miallen esclusa) SONO DI PROPRIETÀ DI HIROYUKI TAKEI. PERSINO LE DESCRIZIONI DI ALCUNI AMBIENTI E FATTI SONO TRATTI DA SCENE DA LUI DISEGNATE NEL MANGA. NATURALMENTE, IO NON GUADAGNO NULLA DALLA SCRITTURA DI QUESTA STORIA, SE NON (spero!) LE VOSTRE RECENSIONI.

 

CAPITOLO V

In cui Ryu si prende un bello spavento.

Miallen era stata accolta per la notte da Yoh e i suoi amici. Alla fine l'avevano convinta a stare con loro. Ognuno di loro conosceva Hao che, a quanto le avevano detto, avevano conosciuto tempo prima, all’inizio del loro viaggio per raggiungere il villaggio dei Pache. La ragazza era seduta a terra accanto ad un tavolo basso su cui si trovava la luce tremula di una candela. L'aveva chiesta lei. Osservare la piccola fiammella che danzava alla minima corrente d'aria la rilassava, in qualche modo.

Hao, tutti le avevano detto, somigliava incredibilmente a Yoh.

Il misterioso ragazzo che l'aveva salvata era la fotocopia di Yoh.

Possibile che Hao fosse quel ragazzo?

Non poteva crederci, non lui, non poteva esserlo...

Non doveva esserlo!

Se fosse stato così, però, la prima impressione che lei aveva avuto del ragazzo era vera.

Hao era un assassino.

Accanto a lei la fiammella della candela aveva preso ad agitarsi inquieta e il vento c'entrava ben poco. Lentamente, nel buio della notte, mentre gli altri dormivano, la fiammella si ingrandì. Miallen lasciò che il fuoco le si attorcigliasse attorno ai polsi, come un’insolita spirale di braccialetti, senza che la ustionasse. Il fuoco non era mai stato aggressivo con lei. Lasciò che le fiamme la lambissero e la circondassero, immersa in uno stato di concentrazione che ormai le aveva fatto perdere il contatto con la realtà.

Vi fu bruscamente riportata.

Guardò infuriata Ryu che le aveva gettato un secchio d'acqua gelida addosso. «Ma perché l'hai fatto?» chiese lei, la voce tremante d’ira.

«Come perché, stavi andando a fuoco! Stavi bruciando viva! Ti ho salvato…»

«Non dire sciocchezze io non stavo andando a fuoco! Vedi delle ustioni sul mio corpo?» Così dicendo, mostrò le braccia nude. Ryu controllò la sua pelle minuziosamente: «È vero, cavoli, ma come hai fatto?»

Miallen alzò le spalle: «È una cosa che so fare da quando sono piccola…» sussurrò. Ryu la guardò: «Sul serio? Ma allora sei una sciamana! Perché non cerchiamo assieme il nostro posto migliore?»

«Eh?! Posto migliore? Comunque non sono una sciamana…»

«Come non sei una sciamana?! Controlli uno spirito del fuoco! Anche Hao…»

«Cosa? Hao controlla uno spirito del fuoco?»

«Spirit of fire, così si chiama, credo… Il posto migliore è il luogo in cui ti senti a casa, protetto, al sicuro… Lo cerchiamo insieme?» Nel fare quest’ultima domanda, Ryu le prese una mano.

«Non ci penso proprio!» esclamò Miallen, sapendo di essere antipatica e maleducata. A sentire quelle parole, Ryu sembrò diventare di pietra, con la bocca aperta, poi ritornò deluso e sconsolato a dormire. Lei aspettò che nella casetta ripiombasse il silenzio.

Poi scoppiò in lacrime, singhiozzando senza saperne il motivo.

**********

Hao stava solo, sdraiato su un posto elevato, fuori dal villaggio dei Pache.

La luna illuminava debolmente la notte, un piccolo cerchio di luce bianca nella nera volta celeste.

Il cielo era meravigliosamente trapuntato di stelle, come un campo di fiori.

Era tutto così bello senza l'elettricità.

La sua mente corse ai secoli in cui l’uomo non sapeva neanche cosa fosse la luce elettrica. Pensò a Matamune.

Matamune, il suo unico vero amico.

L'aria pura e fredda penetrava nel suo petto, come una lama affilata.

Sorrise a questa sensazione: era bello sentirsi vivi.

Quell'atmosfera così calma riusciva a distoglierlo dalle sue preoccupazioni, liberandogli la mente da pensieri fastidiosi.

Avvertiva però la mancanza di qualcosa e anche se la ignorava questa sensazione premeva ai lati della sua mente.

Sentiva la solitudine come un macigno, anziché come al solito, una liberazione dal suo potere.

Forse non era la mancanza di qualcosa, ma di qualcuno.

Forse era caduto in un incantesimo, una magia intessuta da iridi violette.

Forse si era innamorato.

Il ragazzo rise.

Era proprio una bella notte.

Una notte che ispirava pensieri ridicoli.

 

Altro capitolo di passaggio... Continuate a leggere...

Il seguito è un po’ più emozionante! ^________________^

 

 

 

CAPITOLO VI

In cui compare l’angelo di fuoco.

Miallen passeggiava con Yoh e il suo spirito custode, il samurai Amidamaru. Yoh avrebbe dovuto allenarsi ma invece era riuscito a strappare  una pausa al severissimo allenamento di Anna e si era messo a chiacchierare con lei. Miallen apprezzava la compagnia di Yoh, i suoi modi di fare così calmi e rilassati la mettevano di buon umore.

Però Yoh gli ricordava il suo misterioso salvatore.

Ma il suo misterioso salvatore era Hao, ormai non aveva più dubbi, anche se sperava di sbagliarsi con tutta sé stessa.

Hao era crudele, aveva ucciso i suoi genitori a sangue freddo, lasciandola crescere con due persone veramente orribili. Il suo patrigno e il suo fratellastro non facevano altro che schernirla e picchiarla, usavano i loro poteri sciamanici contro di lei, la sfruttavano come una serva, tutto perché lei non era una sciamana e non vedeva bene gli spiriti. Loro invece tenevano conto delle parole di Hao come verità assoluta, non le mettevano in dubbio per nessun motivo al mondo. Si sarebbero suicidati se solo Hao gliel'avesse chiesto. Miallen ne era disgustata. Ma perché proprio quel ragazzo doveva essere Hao? Un ragazzo con degli occhi così stupendi...

I suoi pensieri furono interrotti alla vista di due persone vestite di bianco, l'aspetto vagamente familiare. Un uomo biondo, lo sguardo di ghiaccio dietro le lenti degli occhiali con accanto una ragazza camminavano spediti incontro a loro. L'uomo biondo, appena la vide, le puntò contro l'indice accusatorio. «Tu sei la sciamana sostenitrice di Hao, abbiamo ucciso gli altri due, ora tocca a te!» Estrasse una pistola e gliela puntò contro. Lei fissava l'arma, sudando freddo. «Lasciala stare,- disse Yoh -lei non è una sciamana!»

«Non intervenire, Yoh!» esclamò Miallen, voltandosi e guardandolo per una frazione di secondo. Yoh rabbrividì alla vista dello sguardo della ragazza. Aveva perso tutta la sua cordialità. «X-laws, non sarò una sciamana, ma posso difendermi!»

Il biondo sparò seguito dalla ragazza. Subito ne uscì il suo spirito custode, ma Miallen non riusciva a vederlo bene. Si limitò solamente a creare diverse correnti d’aria attorno a se e che la protessero, il che diede a tutti gli sciamani presenti l'impressione che l'angelo spirito custode del biondo avesse di proposito sbagliato l'attacco, andando a conficcare la sua arma nel terreno anziché contro la ragazza. Miallen si passò una mano sulla fronte, sudata. Il biondo la guardava esterrefatto. Yoh intanto era ancora paralizzato dallo sguardo di lei. Per colmo di sfortuna, Hao stava proprio facendo una passeggiata che incrociava il campo di battaglia. Quello che successe da parte degli X-laws era prevedibile. Yoh, dal canto suo, non sapeva ancora bene come considerare Hao. Ciò che non si era aspettato era la reazione di Miallen.

Miallen aveva perso la concentrazione sul controllo delle correnti d'aria, che si dissolsero lasciandola indifesa. Ma neanche ci badò. Il biondo, alla vista del ragazzo che stava passeggiando tranquillo con il suo spirito custode, si risistemò gli occhiali e, mentre lei vedeva lo sguardo del ragazza trasformarsi in uno sguardo omicida, pronunciò una semplice parola: «Hao…» Miallen non sentì il seguito di ciò che stava dicendo il biondo. Aveva sperato di sbagliarsi, ma ciò che sospettava ormai non poteva essere più negato.

Cadde in ginocchio, la mente come devastata.

Ormai aveva una gran confusione in testa e non aveva più la forza di reagire.

Non vedeva neanche più lo spirito custode che la stava attaccando.

Chiuse gli occhi in attesa del colpo.

Ma il colpo non avvenne.

Sentì invece su di sé il peso e il calore del corpo di una persona.

Una persona ferita, il cui sangue le stava scorrendo caldo addosso.

Il sangue di colui che l'aveva salvata dalla morte.

Il sangue della persona che aveva odiato fino a quel momento.

Il sangue della persona che aveva scoperto di amare.

Il sangue di Hao.

**********

Osservava tutto dall'alto del suo spirito custode da un po' di tempo.

Senza sapere il perché, aveva tirato un sospiro di sollievo quando il primo attacco non andò a segno.

Decise di mostrarsi.

Con uno dei suoi sorrisi ipocriti, salutò altezzoso gli X-laws. Quel Marco aveva iniziato a fargli uno dei suoi soliti noiosissimi discorsi. Si stupì vedendo la ragazza che abbassava le difese alla sua vista.

Hao reagì senza pensare troppo a quello che stava facendo.

Che gesto stupido.

Era disgustato da quello che aveva fatto.

Comportarsi in quel modo per un’umana era proprio una cosa da stupidi.

Avrebbe potuto fare qualsiasi altra cosa.

Avrebbe potuto usare il suo spirito custode.

Avrebbe potuto lasciare che la uccidessero.

Era proprio stato un'idiota di prima categoria.

Ora era riverso su di lei, perdeva velocemente sangue e con esso le sue forze.

Tossì, sputando altro sangue.

Stava perdendo il suo sangue perché era stato colpito al posto di lei.

Versava il suo sangue per un'umana.

Il silenzio era sceso su tutti che lo guardavano a dir poco sbigottiti.

Se ne avesse avuto la forza, avrebbe riso di loro.

La vista gli si stava annebbiando.

Gocce calde sembravano cadergli addosso.

Pioveva?

Ma no, erano nel villaggio dei Pache...

Tutti erano immobili, paralizzati come statue, il silenzio più assoluto.

Perché gli X-laws non gli davano il colpo di grazia? Per loro era un'occasione d'oro e la stavano sprecando.

La sua vista si stava schiarendo, poté scorgere Spirit of fire deformarsi e assumere un'altra forma.

Una forma che non aveva mai visto.

Un angelo di fuoco, non come quello degli X-laws, ma una forma umana alata incredibilmente bella.

Poi avvertì qualcosa di sbagliato.

Non stava più perdendo le forze, anzi, le stava riacquistando.

Come era possibile?

Si alzò, pur sempre debole, portandosi una mano sulla ferita.

La ferita non c'era più.

Si guardò la mano, sporca di sangue ma della ferita più nessuna traccia.

Voltò la testa verso la ragazza.

Lo stava guardando, il volto rigato di lacrime, lo sguardo terribile.

Com'era possibile che quella ragazza i cui pensieri erano ricolmi d'odio per lui l'avesse salvato?

Quello che sentiva non era odio. Era delusione.

Non badò a quello che stava accadendo. Continuò a sostenere lo sguardo accusatorio della ragazza, senza batter ciglio, senza accorgersi dei dubbi di suo fratello che era rimasto immobile a vedere quello che accadeva, senza badare all’essere formato dal suo spirito custode che teneva testa ai due angeli degli X-laws.

C'erano solo lui e Miallen.

E le sue lacrime.

Alzò una mano e la avvicinò al suo viso.

Miallen si ritrasse. Quel gesto sembrò riscuoterla. Si alzò, lo sguardo sempre piantato nel suo e corse via.

L’essere di fuoco svanì, interrompendo la battaglia a metà.

Hao ricreò l’over soul di Spirit of fire, dissolto dalla ragazza, senza conseguenze per se stesso, e se ne andò volando via sul suo spirito custode, la mente ancora confusa su quel che era successo.

Una cosa era sicura: quella non era affatto la sua giornata.

 

 

Allora che ne dite?

Mi perdonerete? (l’autrice fa gli occhi sberluccicanti per cercare di commuovere i suoi lettori)

Spero che vi siano piaciuti!

Grazie a tutti quelli che leggeranno!

Ancora mille scuse

orz

Un saluto

KiaeAlterEgo

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Capitolo 6
*** Capitolo 7 ***


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Salve amatissimi lettori!

Sono molto contenta del fatto che c’è stato qualcuno che abbia letto e qualcuno che abbia recensito!!! ^.^

Lo so che il mio ritardo era colossale... Ma parliamo di altro! Innanzitutto vorrei tantissimo ringraziare tutti quelli che hanno letto questo capitolo!!! Grazie, mi inchino a voi!!!

Poi ci tenevo a precisare una cosa... Ho sbagliato a scrivere... ehm... riguardo al finale della mia fic... non voglio farlo coincidere con quello del manga... Però mi servirebbe proprio sapere come è finito il manga! Per far finire la fic in un altro modo! Vi prego! Io sul serio non ho capito la fine... e soprattutto... Hana è il figlio di Anna e... Hao???

Ma non importa... Prima di passare alle recensioni volevo avvertire tutti quelli che seguono questa fic che il capitolo successivo sarà pubblicato dopo il 14 giugno a causa dei molti impegni di questo periodo (Maggio è il mese più incasinato di tutto un anno scolastico! ndAlter ego)...

Passiamo ora a ringraziare i recensori che questa volta sono due:

 

Per Shark Attack: Oh, grazie! Molte grazie per il perdono e per la recensione ^____^

Ho letto con molto piacere il finale della tua fic! Ho lasciato una recensione quindi ora... Parliamo dì me! (*SBENG!* ndAlter ego che tira una maxi padella in testa a Kia) Ok, ok... scherzavo! Per quanto riguarda la fic sono molto contenta che ti piaccia!!! Questo è un capitolo succulento, una vera e propria svolta... ma non come quello dopo ancora... Ho preparato una bella sfida... (P.s. Se ti interessa si dice in secundis! ndAlter ego con faccetta angelica) (Non interessa a nessuno... ⌐.⌐ ndHao) (ç_ç ndAlter ego) Spero che anche questo capitolo ti piaccia ^.^

 

Nori Lys: Wow! Grazie! Sono contenta che ti piaccia *.* Spero che questo capitolo non ti deluda...

 

 

ATTENZIONE! TUTTI I PERSONAGGI DI QUESTA FANFICTION (Miallen esclusa) SONO DI PROPRIETÀ DI HIROYUKI TAKEI. PERSINO LE DESCRIZIONI DI ALCUNI AMBIENTI E FATTI SONO TRATTI DA SCENE DA LUI DISEGNATE NEL MANGA. NATURALMENTE, IO NON GUADAGNO NULLA DALLA SCRITTURA DI QUESTA STORIA, SE NON (spero!) LE VOSTRE RECENSIONI

 

 

CAPITOLO VII

In cui la notte aggiusta tutto.

Era ormai buio quando Miallen tornò nella casa in cui alloggiavano Yoh e i suoi amici. Era stravolta, confusa, si sentiva debole e indifesa, si sorprese nel pensare che quello di cui aveva bisogno era di una persona che le stesse accanto, che la capisse, che la consolasse. Avvertiva un pesante e opprimente senso di impotenza. Al suo ingresso, tutti ammutolirono. C'era da aspettarselo, non solo per quel che aveva fatto, ma anche per il suo aspetto. Era sporca di sangue ovunque. Non disse niente ma si avviò decisa in bagno, passando prima a prendere dei vestiti puliti.

Aveva passato tutto quel tempo a pensare, cercando di schiarirsi le idee.

Ma nonostante tutto quello che le aveva fatto anche indirettamente Hao, non riusciva ad odiarlo.

Ma non ne capiva il motivo, o meglio, non lo voleva capire.

Non voleva ammettere a se stessa che il sentimento che provava per lui non era odio.

Era il suo opposto.

Lasciò che il getto della doccia le scrosciasse violento e gelido addosso, senza aspettare che l'acqua si scaldasse.

Si lavò in fretta e, dopo essersi rivestita, tornò nella stanza in cui tutti la stavano aspettando, sempre in silenzio.

«Allora?» sbottò.

«Tu ci avevi detto che non eri una sciamana.- la attaccò Anna -Hai mentito. Hai preso sotto il tuo controllo lo spirito di Hao»

«Era fuoco…» bofonchiò guardando male la ragazza.

«E allora? Hai preso il controllo di uno spirito, che sia di natura o umano non fa differenza!»

«Per me no!- scattò Miallen -per me non è così. Non sono una sciamana e non sto mentendo!»

«Come mai Hao è riuscito a rialzarsi come se niente fosse nonostante fosse gravemente ferito?» chiese Yoh con un tono curioso così calmo da essere fuori luogo. Miallen lo guardò, intimidita, e sussurrò appena: «Credo... credo di averlo guarito io… Le mie lacrime…»

«Ecco,- scattò nuovamente Anna -capacità sciamaniche e ancora sostieni di non essere sciamana?» il suo tono conteneva anche una vena ironica.

«Sì, e a differenza di te c'è qualcuno che mi crede!» Miallen voltò improvvisamente le spalle agli altri e uscì sbattendo la porta.

Quella ragazza, Anna, non la sopportava proprio. Altezzosa, scontrosa e anche sfruttatrice, oltre che so-tutto-io. Mentre camminava nell'oscurità, inciampando spesso su un sentiero che non vedeva, lasciò la mente libera di insultare per bene tutto quello che faceva, e non faceva, quella ragazza. Almeno così sentiva che un po' si stava sfogando. Alzò lo sguardo da terra. Più avanti, scorse una sagoma seduta su un prato, in una radura circondata da radi alberi.

Una sagoma che le era familiare.

Sospirò.

Prima o poi avrebbe dovuto affrontare quel problema.

Meglio prima che poi.

Si avvicinò a passo veloce e si sedette accanto al ragazzo, ben decisa a guardare di fronte a sé.

**********

Quanto tempo era rimasto lì, immobile?

Almeno era riuscito a ricostruire i fatti accaduti. Era tutto molto confuso. Non sapeva più che pesci pigliare. La sua mente era piena di domande, tra cui due erano le più assillanti: perché lei l'aveva salvato? Per quale motivo lei piangeva?

Non si preoccupava di quale reazione avessero avuto i suoi seguaci nell'apprendere la notizia. Ormai questa doveva aver fatto il giro di tutte le bocche degli sciamani sull'isola, data la sua fama.

Era certo però che loro non si sarebbero ribellati e anche se fosse, non avrebbe esitato ad ucciderli. Non sarebbe stato difficile, non c'era nessuno al suo livello, in più avrebbe sfruttato il suo potere per conoscere le loro mosse in anticipo, sarebbe stato talmente facile da risultare noioso.

Sospirò per la centesima volta in quel giorno.

Doveva occuparsi di cose più importanti e invece sprecava ore su queste inezie.

Inezie che però pesavano più di una montagna.

Avvertì dei passi dietro di lui e una mente dai pensieri confusi.

Non si voltò.

Aveva capito chi era.

Miallen gli si sedette accanto.

«Un ciao mi sembra superfluo…» disse Hao ironicamente.

Miallen continuava a mantenere lo sguardo davanti a sé, anche se lui avvertiva il turbamento dato dalle sue parole.

O era dato dalla sua voce?

«Perché non mi avevi detto che eri Hao fin dall'inizio? Ogni volta che ti chiedevo il nome rimanevi in silenzio o evitavi l'argomento».

Hao rimase a riflettere per formulare bene una risposta: «Io sinceramente avvertivo del rancore ogni volta che pronunciavi il mio nome... Non è bello parlare con delle persone che ti odiano, o sbaglio?»

Il ragazzo si sorprese.

Era sincero per davvero!

«Non sbagli…» gli rispose lei.

«Ora tocca a me farti una domanda e spero che questa volta mi risponderai: perché mi cercavi?»

Sempre mantenendo lo sguardo fisso davanti a sé, Miallen rispose: «Volevo vedere in faccia l'assassino dei miei genitori, colui che poi mi ha costretta a vivere con delle persone odiose…»

«Perché mi hai salvato, allora?»

«Buffo, avrei potuto farti la stessa domanda…»

«Allora?» insistette avvicinandosi un po’ di più a lei.

Per una volta si scordò del suo potere che gli stava suggerendo insistentemente la risposta.

Doveva sentire le parole che lei avrebbe detto.

Miallen scosse la testa, sempre guardando dritto innanzi a sé: «Non lo so, è tutto confuso... Quando ho visto tutto quel sangue non ho capito più niente, ho agito d'istinto. Sinceramente, non pensavo di avere anche questa capacità…»

Hao osservava il suo profilo, mentre lei parlava. Poi, inaspettatamente, lei voltò la testa e i loro sguardi s'incontrarono. Il silenzio scese tra loro due. Ma i pensieri di lei non erano affatto silenziosi. "Perché? Perché ora nonostante tutto non riesco ad odiarti? Perché devo provare questi sentimenti contrastanti? Certo che però hai proprio degli occhi stupendi... E che voce... Ma sei tu, la tua personalità, il tuo carattere, il tuo modo di pensare, il tuo modo di rapportarti con me, il tuo aspetto, tutto di te è incredibilmente attraente…”

Hao deglutì.

Sentì le guance avvampare.

Non si era mai sentito così imbarazzato.

Credeva proprio che quel lato del suo carattere fosse ormai morto.

**********

Miallen lo guardò negli occhi.

Era proprio vero.

Era stato incredibilmente facile odiare una persona che non conosceva e non aveva mai visto, che le aveva ucciso i genitori che non aveva mai conosciuto, non perché era troppo piccola, ma perché erano sempre assenti.

Perché? Perché ora nonostante tutto non riusciva ad odiarlo? Perché doveva provare questi sentimenti contrastanti? Certo che però aveva proprio degli occhi stupendi... E che voce... Ma era lui, la sua personalità, il suo carattere, il suo modo di pensare, il suo modo di rapportarsi con lei, il suo aspetto, tutto di lui era incredibilmente attraente... Persino le sue labbra appena socchiuse... Sapeva che stava facendo una pazzia, ne era assolutamente certa, tuttavia, gettando alle ortiche tutto il suo buon senso e i suoi dubbi, colmò velocemente, senza pensarci troppo, la distanza che li divideva, posando lievemente le sue labbra su quelle di lui.

**********

Cosa stava accadendo? Tutto in quella giornata era sfuggito al suo controllo e ora lei...

Lo stava baciando!

All'inizio fu troppo sorpreso per reagire, poi lentamente rispose al bacio. Dapprima quasi controvoglia, poi scoprendo pian piano una passione nascosta che neanche si era accorto di avere. L'attirò a sé, stringendola forte come se avesse paura che lei scappasse, mentre lei gli aveva passato le braccia attorno al collo.

**********

Era incredibile... Certo che lui baciava proprio bene... Le sue labbra morbide erano veramente da favola… Miallen si abbandonò tra le sue braccia, lasciando che lui le passasse languidamente le mani lungo la schiena e oltre, mentre lei gli passava una mano fra i capelli, accarezzandoglieli.

Si allontanarono brevemente, guardandosi negli occhi, una breve pausa prima del bacio successivo, più irruente da parte di entrambi, più passionale. Continuarono a scambiarsi baci e carezze per tutta la notte e l'alba li sorprese ancora insieme, abbracciati.

Un ragazzo e una ragazza che dormivano innocentemente l'uno tra le braccia dell'altro.

 

 

Beh, che dire...

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto ^_^

Grazie in anticipo!

KiaeAlterEgo

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