Baciami adesso.

di Loveismyescape
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come tutto ebbe inizio. ***
Capitolo 2: *** Coraggio. ***
Capitolo 3: *** 'Preso in prestito' ***
Capitolo 4: *** Allenamenti e magliette. ***
Capitolo 5: *** A little flower . ***
Capitolo 6: *** Party...HARD! ***
Capitolo 7: *** Messaggi anonimi. ***
Capitolo 8: *** 'Non gli piaccio. ' ***
Capitolo 9: *** Rivelazioni. ***
Capitolo 10: *** Disappointments. ***
Capitolo 11: *** I want to stay with you. ***
Capitolo 12: *** Verità amare. ***
Capitolo 13: *** Lui doveva essere suo. ***
Capitolo 14: *** Armi di seduzione. ***
Capitolo 15: *** Rebel. ***
Capitolo 16: *** La corsa per la salvezza. ***
Capitolo 17: *** Baci obliqui. ***
Capitolo 18: *** Baciami adesso. ***
Capitolo 19: *** Vodka e Cappuccino. ***
Capitolo 20: *** I'm back. ***
Capitolo 21: *** 'Dirò tutto a Nathan' ***
Capitolo 22: *** Il ragazzo dagli occhi smeraldo. ***
Capitolo 23: *** Profumo. ***
Capitolo 24: *** Il famoso appuntamento. ***
Capitolo 25: *** Freddo in un pomeriggio di quasi estate. ***
Capitolo 26: *** Non è come nei film,Rachel. ***
Capitolo 27: *** Cambiamenti ***
Capitolo 28: *** Cuori spezzati. ***
Capitolo 29: *** Everything can change. ***
Capitolo 30: *** Love was made for me and you. ***
Capitolo 31: *** Hugs make me feel better. ***
Capitolo 32: *** The end. ***



Capitolo 1
*** Come tutto ebbe inizio. ***


Come tutto ebbe inizio.

La festa al numero 8 di Tames Drive fu un vero disastro. Mary Dunkun non mostrò però alcuna preoccupazione alla conclusione del suo party. Al cosiddetto erano presenti circa 8 ragazze e tre ragazzi,di cui uno, il fratello maggiore di Mary,uno il cugino, e un altro un ragazzo della classe di Rachel,il classico ''secchione'' che Mary aveva invitato più per pietà che per simpatia. Rachel era accovacciata,distrattamente ascoltando la musica,con i lunghi capelli castani che terminavano in vogliosi boccoli sulle esili spalle. Al ché,annoiandosi,propose di fare un gioco: Obbligo o verità.

Mary abbracciò subito l'idea, anche perché non ne poteva più di suo fratello e dell'amica Giulia che si sbaciucchiavano da non so dire quanto tempo sul divano del salotto.

Tutti si misero in cerchio e partirono a raffica le domande. Mary era spietata con quel gioco, per lo più le sue domande erano tutte piccanti,ma le ragazze sembravano non lamentarsi.

Rachel non intendeva questo quando aveva proposto il gioco,ma non le importava più di tanto. Insomma di cosa doveva vergognarsi?

Quando arrivò il suo turno,e dopo aver scelto verità, le ragazze rimuginarono un po' sulla domanda da porre, ma alla fine scelsero,sotto consiglio di Cristal,un'ochetta che cambiava ragazzo ogni tre per due.

«Allora, ehm...»cominciò Mary.

«Quando hai dato il tuo primo bacio?»la domanda toccò Rachel come un fulmine in piena notte e tempesta. Loro lo sapevano,sapevano che non l'aveva mai dato a nessuno il suo primo bacio anche se aveva per lo più 16 anni (suonati) ,ma lei lo custodiva ancora per sé.

Guardò implorante Mary,la sua migliore amica, che era esperta di ragazzi e quant'altro sicuramente più di lei.

«io...»cominciò Rachel titubante,ma non sapeva continuare.

«Sì?» intervenne Cristal,acida.

«Io non ho mai dato...il mio primo bacio. Contente?» aggiunse subito dopo Rachel,visibilmente arrossita. Le ragazze rimasero di sasso. Non se l'aspettavano o era tutta scena??

Il resto della festa fu tutto una noia,almeno fin quando il fratello Chris non chiamò i suoi amici. Per fortuna di Mary, i suoi non erano in casa. Arrivarono ragazzi con visi sconosciuti, che iniziarono a rimorchiare tutte le ragazze. Rachel salì in bagno,quella situazione non era per niente conveniente,soprattutto per Mary. Le dispiaceva per la sua amica,perché sapeva dove sarebbe andata a finire,ma lei ,d'altro canto non sembrava affatto intimorita dalla piega che stava prendendo la sua festa. Anzi,sembrava,come dire, contenta. Si rifugiò in bagno,e chiuse la porta.

Doveva chiamare suo padre. Non voleva essere responsabile,né tantomeno presente alla situazione. Oh,andiamo,si odiava, è vero,lei era sempre quella 'non voglio rischiare-Rachel', era diversa. Forse era per questo che ancora non aveva un ragazzo. Ma per ora il problema non la toccava,o almeno lo pensava.

«Papà?»

«Rachel»

«Mi verresti a prendere?»

«Ma come? Di già? Tu mi hai detto non prima delle undici e mezza,e adesso solo le undici meno un quarto» disse il Signor Mason,sorpreso.

«No,papà è che sono arrivati i genitori di Mary e quasi tutti se ne sono andati,sono rimasta solo io e altre due ragazze» disse Rachel inventandola,come sapeva fare bene,sul momento.

«D'accordo,dieci minuti e sono lì.»

Ecco fatto,pensò. Aprì la porta del bagno e si diresse verso le scale al piano di sotto. Ma...appena prima di scendere vide una figura. Sì era sicura,una figura vicino alla finestra,

sembrava un... ragazzo. Le stava di spalle, e guardava oltre la finestra. Rachel si avvicinava sempre più,era come attratta. Voleva vedere chi si celava dietro quel ragazzo,così magro,così...

Subito dopo lui vide il riflesso della ragazza alla finestra. Lui, sorpreso si girò, e fu allora che li vide. Due occhi smeraldo.

«Scusa» riuscì a farfugliare Rachel,prima di sparire scendendo le scale, troppo scossa da quel verde dei suoi occhi.Cavolo non ricordava di averne mai visti di così.

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Capitolo 2
*** Coraggio. ***


-Coraggio.

Quella mattina Rachel si svegliò alle 8 meno un quarto. Peccato che le lezioni cominciassero alle 8.

«Mamma!»

«Mh»

«Mamma,ho fatto tardi dovresti darmi uno strappo fino a scuola!»

«D'accordo»

Detto fatto ,la ragazza arrivò a scuola per le 8 e un quarto,il che le fece prendere solo un ritardo,per fortuna. La giornata fu delle più noiose,a gennaio fuori nevicava, e la scuola era ricominciata da un pezzo. Rachel fissava quei fiocchi bianchi come il latte cadere giù come fossero caramelle. Sorrise,quanto amava la neve. La lezione del professor Ruf era davvero noiosa, iniziò a scribacchiare qualcosa sul quaderno, e poi ,improvvisamente gli vennero alla mente quei due occhi color smeraldo. Quanto erano belli?

All'uscita si fermò vicino quelle della sua classe prima di sentire la ramanzina di Mary:

«Insomma,Rache,perché te ne sei andata così presto ieri?!»

«Ehm...mio padre non ha voluto sentire spiegazioni,mi dispiace»

«Non sai che ti sei persa...c'erano un sacco di ragazzi carini, e ce n'era uno...»

«Il ragazzo dagli occhi verdi» disse Rachel improvvisamente.

«Sì,ecco...come?»

«Eccolo» Rachel l'aveva visto,seduto sulle panchine ai lati della scuola,insieme a due tre ragazze,e qualche ragazzo,scherzando.

«Sì,esatto quello c'era! Ma...»Mary notò subito che c'era qualcosa che non andava in Rachel, dato che non smetteva di fissarlo.

«Rachel?»

«Mh?»rispose l'altra non distogliendo lo sguardo dal moro.

«Ti sei presa una bella cotta per quello!»

«Come? No no no no no,ti sbagli. »

«Sì,come no,mi sa che ti piace!»

«Se pure fosse? Non avrò mai una possibilità con lui.» disse Rachel angosciata,dirigendosi verso la fermata dell'autobus.

***

 

Le giornate passarono veloci,e il mese di febbraio non tardò ad arrivare.

«Bene,avete circa un'ora per finire il test,buon lavoro» annunciò il professore,che già tutti erano pronti a scrivere. La cosa peggiore di trovarsi in un liceo linguistico è che fai compiti sulle lingue ogni tre per due. Oggi toccava a spagnolo,domani inglese,e martedì prossimo francese. Quanto lo detestava Rachel. Che lingua sciocca,pensava. Il compito di spagnolo andò abbastanza bene,Rachel ne era sicura. Il pomeriggio prima aveva studiato così tanto...

Il giorno dopo, quello del compito d'inglese,la professoressa si fermò innanzi alla classe con un foglio in mano.

«Tutti gli studenti delle classi seconde quest'anno potranno usufruire del viaggio-studio presso Londra. I ragazzi alloggeranno in case-accoglienza messe a disposizione dalle famiglie risiedenti. Vi informo che dovrete seguire un corso ogni giorno,e ergo dire che non è un viaggio per svago,ma basato sullo studio,per approfondire le conoscenze della lingua.»

Quando la professoressa finì di parlare,tutta la classe era in subbuglio.

C'era chi rideva,chi già voleva preparare le valigie,e chi sognava ad occhi aperti; come Rachel.

«Calma,ragazzi. Il costo è di 1000 euro compresi i pasti. La data della partenza è fissata per il primo marzo.» Mille euro? Rachel non aveva tutti quei soldi. Ma doveva andarci. Lei sognava da tempo ormai di andare a Londra,non poteva perdersi quest'occasione.

«Uao,hai visto Rache,il costo? Tu ci andrai?»

«Farò di tutto,credimi.» rispose lei, rincuorandosi.

All'uscita le ragazze si stavano dirigendo verso la fermata quando Mary avvistò il fratello.

La cosa che gli fece perdere un battito fu rivedere due color smeraldo,già incontrati in precedenza,nei suoi sogni.

«Ehi,ma quello è...»

«Già.»risposi seccamente.

«Andiamo,è ora che tu lo conosca.»

«Ah sì? E spiegami un po' te come pensi che debba farlo!»

«Io distraggo mio fratello e tu...beh,attacchi bottone con quel bel figo.»

«Non so se sono capace di farlo» disse Rachel titubante; già ,rieccola di nuovo,la Rachel no-non-posso,la Rachel ho-paura,la Rachel che non vive. La ragazza voleva con tutto il cuore avvicinarsi,ma proprio non ci riusciva. Ma doveva farlo. Non poteva vivere sempre estraniata dal mondo,doveva uscire dal suo guscio e volare via come una farfalla a primavera. Il solo pensiero di fallire però, le faceva diventare le gambe molli, e ad un tratto non sapeva neanche più che parole usare.

Mary la guardò,confortandola.

«Andiamo» disse la ragazza risoluta,dirigendosi verso di loro,con Mary alle calcagna.

Appena ci avvicinammo,i ragazzi si voltarono verso di noi.

Mary passò all'attacco. Rachel,invece, rimase imbambolata,non riusciva a emettere un suono, era la prima volta che lo guardava per bene,e a distanza più ravvicinata. E gli sembrava ancora più bello di prima.

«Chris,devo dirti una cosa»

«Beh,dimmi»disse il fratello svogliatamente.

«In privato»

La sorella lo trascinò verso le panchine. Rachel non sapeva che scusa si fosse inventata,ma era stata favolosa. Presa dai suoi pensieri ,non si era neanche accorta di essere di fronte a lui,il ragazzo di quella sera. Le sorrise. Oh,mamma,mi ha sorriso,pensava Rachel,e adesso che faccio? Gli sorrido anch'io? No,farei la figura dell'idiota...dopo mezzo minuto passato a parlottare fra sé,lei parlò.

«Ah,ciao»

«Ciao»rispose lui vagamente accendendosi una sigaretta e mettendosi all'ombra di un albero.

«Mi sa di averti già visto,di che classe sei?»Rachel non sapeva dove gli era uscita tutta questa svogliatezza,sarà che ci teneva tanto a parlare con lui.

«Oh,io sono in 3 C.» disse lui creando delle scie di fumo.

«Capisco»La ragazza doveva pensare in fretta, non poteva lasciare che l'imbarazzo regnasse in quella situazione.

«Sai,so chi sei»intervenne lui,prendendo un 'altra boccata di fumo.

«Scusa?»

«Quella sera,sei scappata via terrorizzata»

Rachel sbiancò.

«Ti starai sbagliando»dissemettendola sul divertente e accennando un sorriso.

«No,io non sbaglio mai.»quelle parole lasciarono la ragazza a bocca asciutta.

«Oh,beh. Comunque,sono Rachel»

«Nathan»la situazione era appesa ad un filo. Meglio andare,pensò Rachel.

«I-i-io devo a-andare.»

«Allora ciao, Rachel»disse, buttando il mozzicone di sigaretta ormai finito «La prossima volta mi dirai perché sei scappata quella sera»

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Capitolo 3
*** 'Preso in prestito' ***


'Preso in prestito'

Rachel Mason si trovava in biblioteca quella sera. La ricerca di storia le aveva rubato parecchio tempo, e cercando su internet non aveva concluso granché. Così,si era avviata di buon'ora, circa verso le 18:00, alla biblioteca comunale. Amava passare del tempo lì dentro. Appena entrò un forte dore di libri antichi e muffa l'avvolse tutta, e aspirò per un lungo minuto quel bell'odore. LA biblioteca era deserta. C'erano due o tre bambini, qualche ragazza della sua età che sapeva di vista,e qualche signora anziana. Ci avrebbbe passato tutta la notte lì dentro. C'erano così tanti libri ,così tanti scompartimenti...

Si recò subito in quello dedicato ai libri storici e enciclopedie, e diede inizio alla sua ricerca.

Scrisse ben due fogli a4 su Carlo Magno, ma doveva ancora dare una ritoccatina. Ci avrebbe pensato più tardi. Adesso voleva solo leggere qualcosa di interessante.

Si recò tra i fantastici, e passò più di mezz'ora con Draghi,streghe,folletti e paesaggi incantati. La sua attenzione venne attirata da un libro: il libro della fantasia.

Non l'aveva mai visto prima. Decise di volerlo leggere . Purtroppo però,era venerdì,e il venerdì non era possibile prendere in prestito i libri. Quello era il giorno delle consegne.

Peccato pensò. Stava per alzarsi,ma lei voleva leggerlo. Per un attimo le balenò in mente l'idea di prenderlo in prestito nascondendolo nella borsa della scuola. Nessuno se ne accorgerà,pensò. Sapeva che non era un cosa giusta da fare,ma andiamo,l'avrebbero arrestata per questo? Così fece: furtivamente si nascose dietro una pila di libri, la più deserta ossia 'classici latini e greci'. Aprì la borsa con calma, ci infilò il libro dentro...

«Oh oh oh» una voce alle sue spalle le fece venire i brividi.

Ecco fatto,pensò,l'avrebbero arrestata. Avrebbero pensato che stava rubando scritti antichi o roba simile. Sarebbe stato il colmo.

«Non mi aspettavo frequentassi la biblioteca»continuò.

Rachel a quel punto si voltò tanto velocemente da trovarsi a un palmo dal naso da Nathan. Cercò di nascondere il libro che stava 'prendendo in prestito',che al momento era mezzo infilato nella borsa e mezzo fuori.

«Oh,ma davvero? Non mi avrai giudicato come un'ochetta ignorante?»

Lui non rispose, cosa che le fece pensare che l'avesse fatto. Andiamo!

Non aveva tutti 9 e 10,ma un'ochetta ignorante proprio no!

«Beh,se è per questo neanche io avrei pensato che venissi qui»

Lui sembrò divertito.

«Mhh,non sai che dire eh?»

«Certe volte,se non si ha nulla da dire,tanto vale starsene zitti» recitò il ragazzo,avvicinandosi sempre più al viso della ragazza. Lei si perse in quel verde smeraldo, e pensò di essersi imbambolata,e che la sua espressione doveva essere da vera ebete.

«Vediamo,cos'hai qui?»continuò lui,afferrando il libro dalla borsa di Rachel. La ragazza sbiancò. Il ragazzo,invece,non riusciva a trattenere le risate.

«Tu?pff..ahahh...cercavi...di rubarlo? Ahahah»

«Prima cosa»disse Rachel afferrando il libro dalle mani e nascondendolo furtivamente nella borsa,«Lo volevo prendere in prestito. E secondo...tu non te li fai i fatti tuoi?»

«Ma...»

«Ragazzi,mettete a posto i libri,la biblioteca sta per chiudere» disse la guardiana, e Rachel notò effettivamente che erano rimasti solo loro.

«Sì,stavamo per andarcene,buonasera»disse,salutando Mss Rosaria,e si diresseverso l'uscita.

Appena fuori,Rachel diede sfogo all'indignazione.

«Ti rendi conto»continuò ,piantandosi di fronte al ragazzo che sembrava se ne stesse andando come se il fatto non fosse il suo ,«Che mi avrebbe potuto scoprire,per colpa tua?»

«Beh,avresti imparato a fare la brava»disse lui,tra il divertito e lo scettico.

«Grrr!» esclamò Rachel,in una mossa teatrale.

Camminarono per un po' insieme,poi ,dopo averla salutato con un semplice 'allora,alla prossima,Rachel' il ragazzo si diresse nella direzione opposta alla sua.

***

Quando Rachel tornò a casa fu tentata dal chiamare l'amica,per raccontarle l'accaduto,ma poi si rese conto che sarebbe stato bello tenersi qualcosa tutto per sé,anche se solo una giornata trascorsa in biblioteca. Prese il libro dalla borsa,si mise sul divano del salotto,e si tuffò nel libro della fantasia,prima di chiuderlo improvvisamente e di esclamare:

«Mamma? Mi farai andare vero al viaggio-studio a Londra?»

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Capitolo 4
*** Allenamenti e magliette. ***


 

 Allenamenti e magliette.


Mary quella mattina non venne a scuola. Aveva chiamato l'amica la sera prima, avvisandola che si era beccata una bella febbre.

Erano le sette e mezza di mattina e Rachel camminava assorta nei suoi pensieri per Oxford Drive. Quella mattina faceva freddo,nonostante fossero al 15 di febbraio. Il primo marzo si avvicinava. Rachel sbuffò. La sera prima la mamma le aveva apertamente spiegato che non era possibile quel viaggio,dato che 1000 euro non erano soldi che si trovavano per cielo,tantomeno per terra. Una desolazione profonda si era impossessata della ragazza,lei ci sperava con tutto il cuore di poter vedere la sua amata Londra una volta nella vita. L'aveva da sempre affascinata quella città,quelle tradizioni... si interruppe perché sentì uno scalpitio di piedi alle sue spalle. Si girò; la strada era deserta.Quando ritornò a guardare davanti,si ritrovò col fiato mozzato,poiché qualcuno si era improvvisamente materializzato dal nulla di fianco a lei.

«E tu da dove spunti?» chiese Rachel forse un po' troppo bruscamente.

«Veramente sono sempre stato dietro di te»rispose lui. Capelli ricci,occhi castani e un fisico ben messo. Lo conosceva,ma non al momento non lo riusciva a collegare all'interno dello spaio-temporale. «Sarà.»«Scusa la domanda,ci conosciamo?»buttò lì Rachel,ormai troppo curiosa.«Ma come Rachel! Sono Tom,il tuo vecchio vicino! Due anni fa ho cambiato casa e mi sono trasferito in quest'altra via» Ma certo! Tom,quel ragazzo,aveva una fissazione morbosa per lei. Forse era stato l'unico ragazzo che si fosse mai preso una cotta per lei.Accipicchia quant'era cambiato. In meglio,certo. Prima portava gli occhiali,e i capelli rasati quasi a zero. Le era sempre parso strano . Adesso invece,i capelli ricci erano ben folti e gli occhi castani-nocciola erano ben visibili. «Ah,scusami Tom ,non ti avevo riconosciuto! Come stai?»«Mmh,bene, e tu?»

Non fecero altro che parlare della scuola, del tempo libero, e Tom più volte accennò al fatto che Rachel si fosse fatta davvero bella. Sei l'unico a pensarlo,gli avrebbe tanto voluto dire Rachel. Alla fermata vi restarono poco insieme,poiché Tom prendeva un Pullman diverso dalla ragazza. Questa si butto all'indietro sospirando,appoggiandosi sul freddo vetro con un senso di tristezza improvvisa.

***

Più della metà della classe partecipava al viaggio-studio,gli unici erano Cristal,l'ochetta,che si scocciava troppo di andare a Londra e poi ritrovarsi a studiare, e l'altra, Lorena ,una ragazza con cui non aveva mai legato tanto, e che probabilmente non vi partecipava per motivi economici proprio come lei. Che inguistizia. Il professor Ruf disse che entro la due settimane bisognava portare la quota per il viaggio. Ma che cavolo ,cercano tutti di ricordarmelo?, pensò Rachel. Per tutto il resto della lezione non lo seguì,questo continuò a parlare di Carlo magno, e di altre cose che non gli importavano. La storia era di già noiosa,ma quel professore la rovinava proprio! La giornata si rivelò piuttostoinutile e triste,anche perché non c'era Mary con lei. A proposito,chissà se Mary andava al viaggio! All'uscita beccò Chris vicino agli armadietti e si diresse verso di lui. «Chris!» la ragazza non lo conosceva per niente,l'unica cosa di cui potevano parlare era Mary,l'unica persona in comune.

«Ciao»salutò distrattamente lui.

«Ehm,scusa se lo chiedo a te,sai se Mary andrà al viaggio? Il prof ci ha detto che il tempo massimo per portare la quota è tra due settimane»

«Certo che ci va. Perché tu no?»

«No,veramente io...»

«Che peccato,anch'io non posso andarci. Sai,visto che siamo due fratelli dovrebbe venirci a costare 2000 euro,ma non credo sia il caso.»

«Uh. Mi dispiace. Allora non sono solo io che non ci vado» disse la ragazza rincuorandosi.

«Sì,ma tanto ,se quest'anno ci va lei,l'anno prossimo toccherà a me»disse Chris,esaltandosi.

«Uhm,mi sembra giusto»

«Chris,la professoressa ha spostato gli allenamenti alle due e mezza.» Rachel conosceva quella voce. Ormai se l'era impressa nella memoria.

«Oh,ma guarda chi si vede! 'La ruba libri delle fate'» disse,scherzando un Nathan più bello che mai.

Indossava la tuta della scuola,Rachel pensò che dovesse fare pallacanestro. Le stava d'incanto. «Sta' zitto, secondo me ci sei rimasto male perché lo volevi leggere tu» disse Rachel con una punta d'acidità.

«Voi due? Vi conoscete?» disse Chris intromettendosi.

«Oh,beh...»cominciarono i ragazzi «Comunque,mi devi accompagnare a prendere la tuta in palestra Na'» e salutando con un cenno la ragazza si diresse, trascinando l'amico, verso gli spogliatoi.

Bene,bene,pensò Rachel, e così va a pallacanestro eh? Non solo è bellissimo,legge pure,e fa anche sport. Chissà se Nathan ci andava al viaggio. Peccato,pensò per la milionesima volta la ragazza. Poteva 'familiarizzare' sempre più con lui soprattutto nello stage a Londra!

Spinta dalla curiosità lo seguì. Gliel'avrebbe chiesto prima degli allenamenti. Si stupì per una volta. Si stava dimostrando molto intraprendente.

La scuola era deserta,era incredibile come si sfollava al suono della campanella. Si diresse verso gli spogliatoi maschili :non c'era nessuno. Forse avevano già iniziato. Entrò. Non seppe nemmeno lei perché lo fece. Ovunque c'erano asciugamani, scarpe e magliette buttate a casaccio. Che ci faceva lì dentro? Si accorse dell'assurdità della cosa e stava per uscire,quando qualcuno spuntò da dietro l'appendi-abiti,e Rachel realizzò che Nathan era senza maglietta. «Oh mio Dio,scusami» sibilò la ragazza girandosi dall'altra parte,rossa come un peperone. Il ragazzo esplose in una risata sommessa. «E così oltre ad essere una ruba libri,vieni anche a spiare negli spogliatoi dei ragazzi»

«Non è come pensi» disse lei tutta d'un fiato.

«Uh? E allora com'è,sentiamo?»disse lui,continuando a ridacchiare.

«Senti,non vedo perché debba darti spiegazioni,non sono una guardona» si girò per dirgliene quattro,ma se lo ritrovò così vicino da poter sentire il suo caldo respiro. Oh, era senza maglietta,il che non la faceva stare affatto bene. Le alzò il mento,e il solo contatto con la sua mano fredda le procurò dei brividi.

«Cosa ci facevi qui?» disse lui,e lei era quasi sul punto di confessare,ma non doveva,non poteva,era da stupidi. «Io...» cominciò.

«Nathan,stavamo aspettando tutti lei,ccsa ci fa qui signorina? Non può assolutamente entrare!» interruppe bruscamente una voce estranea. «No, » intervenne Nathan «Mi...ehm...mi doveva dare una cosa»

«Davvero? E sentiamo,cosa?» continuò la professoressa,incredula. «Un libro» . Rachel ne prese uno a casaccio dalla cartella e glielo porse. Era sempre stata molto brava ad improvvisare .«Molto bene,adesso esca subito» disse rivolta a Rachel.«Sì,mi scusi» disse la ragazza,mentre si dirigeva a testa bassa fuori dallo spogliatoio maschile e fuori dalla visuale di Nathan.

 

 Note : Graie a tutti quelli che hanno recendito il capitolo precedente! E  a tutti quelli che l'hanno inserita tra le preferite\seguite.
Spero che questa storia vi stia piacendo! :3 continuate sempre a darmi i vostri consigli e pareri!
Chiedo scusa in anticipo se in questo periodo non potrò aggiornare velocemente,sarò impegnata con la scuola..
*vanellettuccioperchédomanisidevealzarealleseiemezza*
a presto!
Susy.


 

 

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Capitolo 5
*** A little flower . ***


A little flower.

Le sere di febbraio divvennero sempre più cupe e fredde, e la cosa che preferiva Rachel era stare davanti al camino, e magari leggere un bel libro. Quella sera, era molto convinta di poter piegare il padre ai suoi fini.

«Papà» incominciò,sebbene titubante.

«Sì?»domandò il signor Mason,finendo il suo piatto di zuppa.

«Nella mia scuola faranno uno stage, tutti gli studenti del linguistico andranno a Londra,per studiare e apprendere...»

«Ancora con questa storia!»l'interruppe la signora Mason.

«Mamma,scommetto che papà neanche lo sa...»

«Sì,gliene ho parlato e...»

«Vedi tesoro...»continuò suo padre,con molto più tatto di quanto ne potesse avere la signora Mason,di carattere più forte e severa. «Mille euro,per di più da consegnare tra quindici giorni,sono una spesa insostenibile per me,mi dispiace. Sto cercando di fare di tutto,ma è molto pesante,credimi»

«Ma papà»cominciò la ragazza,che non ce la faceva a rassegnarsi. Quello era il suo sogno. Lo era sempre stato. Non chiedeva molto,non chiedeva mai nulla. I vestiti? Pff,una volta ogni mese. Scarpe? Le andavano bene le sue converse consunte.Gioielli? Suvvia.

«Hai sentito tuo padre. Non insistere. Certe volte mi sembri una bambina .» concluse la signora Mason,iniziando a sparecchiare.

«Ma,mamma,tu non capisci niente!» sbottò la ragazza,alzandosi sommossamente dal tavolo e facendo gran rumore con la sedia. Al ché,sentendosi ormai le lacrime scendere giù come pioggia, si diresse velocemente in camera sua.

Si buttò sul letto,facendo un gran tonfo. Quando le poteva ricapitare? Rachel non era egoista, lei aveva soltanto dei sogni. Lei non voleva far arrabbiare i suoi,lei voleva solo andare a Londra. Afferrò il cuscino ed esplose in un forte pianto. Chissà quante cose si celavano dietro questo. Dopo essersi calmata,afferrò il libro della fantasia e incominciò a leggere quelle ultime pagine. Domani era venerdì, e doveva riportarlo alla biblioteca.

***

La mattina seguente, Rachel era distrutta. La sera prima non era riuscita a dormire, e per di più non aveva neanche finito il libro.

A scuola fu un vero disastro. Il pomeriggio precedente non si era data molto da fare, e fortuna delle fortune,non poté non essere interrogata in fisica. Fu tragica la cosa. Mary,per fortuna era tornata,almeno lei. Quella sera,Cristal l'ochetta dava una festa. Mary l'aveva definita 'aperta' ,perché più o meno lo stava dicendo a tutta la gente della scuola, e quindi poteva andarci chiunque. Lei non voleva.Cristal non le era mai stata simpatica, e Rachel era sicura che la ragazza provava lo stesso. Nell'intervallo si diresse verso l'albero più isolato. Mary restò con le altre ragazze, nei pressi del cortile centrale. La ragazza invece, si era estraniata dal gruppo dicendo che le faceva male la testa. Le sue amiche avevano abboccato. In quei giorni si sentiva un po' strana, sarà il fatto che mi perderò il viaggio a Londra, pensava. Si mise all'ombra dell'ultimo albero a destra delle panchine e si apprestò alle ultime pagine del libro della fantasia.

'...il ragazzo si rese conto solo in quel momento che la pietra che aveva in mano era in grado di cambiare il destino,il suo futuro e il suo passato, quello che è già successo e quello che succederà. Poteva governarare il tempo. Così,dirigendosi verso il castello e stringendo la pietra, diede inizio alla fine. '

«Caspita,sarebbe grandioso possedere una pietra del genere!»esclamò Rachel.

«Ehi» la ragazza sussultò improvvisamente,sentendosi chiamare.

«Nathan» disse la ragazza,quasi sussurrando. Non se l'aspettava. A volte pensi di essere solo,ed è proprio in quel momento che arrivano tutti.

«Tieni,questo è tuo»disse il ragazzo porgendole il libro.

«Grazie» disse lei.

Il ragazzo le si sedette vicino. Il vento primaverile le scompigliò leggermente i capelli,e la ragazza rabbrividì al soffio d'aria freddo. O forse perché sentiva la sua pelle a contatto con la sua? Rachel teneva gli occhi bassi. Era la prima volta che provava questo sentimento per un ragazzo. E solo sfiorarlo la faceva sorridere. Si girò di nuovo,stando attenta a non incrociare il suo sguardo. Lei proprio non ce la faceva a reggere il confronto coi suoi occhi.

Si girò, e si perse in quel verde infinito. Sentì che stava sorridendo,ma non le importava,non riusciva a distogliere lo sguardo.

«Cosa guardi?»disse improvvisamente lui.

«I tuoi occhi...sono gli occhi più belli che abbia mai visto» disse la ragazza,come ipnotizzata,rendendosi conto , solo dopo, di quello che aveva appena detto.

Si portò subito una mano sulla bocca come a dire 'non l'ho detto io' , e strabuzzò gli occhi. Ecco a cosa poteva servire la pietra del tempo o come si chiamava.

Il ragazzo rise sommessamente, lasciando che si sentisse tutt'intorno la sua voce.

Mancavano circa cinque minuti alla lezione successiva.

Lei non voleva studiare,voleva stare lì un altro po'.

Nathan prese un fiore trovato ai piedi dell'albero,lo annusò e lo portò ai capelli della ragazza. Rachel arrossì tutta poi la campanella suonò.

Il ragazzo si alzò,lo stesso fece Rachel.

«Ah»disse lui,come se si fosse dimenticato qualcosa. «Non pensare ai miei occhi,mi raccomando. Vigilanza costante alle lezioni.»

Rachel rimase a bocca aperta,stava per ribattere,ma il ragazzo era ormai lontano per sentire la sua risposta.




note: Grazie a tutti quelli che mi seguono. è bellissimo vedere che alle persone piace quello che scrivi e come lo scrivi.
Spero crescerete,comunque. 
Grazie ancora,e scusate se questo capitolo è un po' corto!

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Capitolo 6
*** Party...HARD! ***


Party...Hard!

«Senti, mettiti i tacchi stasera,sarà una festa favolosa» disse Mary ,tutta eccitata.

«Non credo che verrò,Mary» disse Rachel sospirando, e annegando in una marea di libri.

«Ma come?! Lo sai che forse ci sarà anche Chris? E se c'è mio fratello,presumibilmente ci sarà anche,insomma il belloccio...come hai detto che si chiama?»

«Nathan!» ripeté per l'undicesima volta Rachel.

«Ah,già. Non me lo ricordo mai. Mi sa che me lo dovrò scrivere.»

La risposta dell'amica suscitò la risata della ragazza.

«Tornando a noi» proseguì Mary,«Mi dici per quale stupido motivo vorresti perderti questa festa?»

«Uh,Mary senti,devo studiare. Oggi pomeriggio mi sono modellata il sedere sul divano a guardare la tv, e adesso devo finire di fare biologia.» esclamò la ragazza,con fermezza.

«Senti» intervenne Mary,prendendo una boccata d'aria, «Dici sempre che non ti capitano mai possibilità con i ragazzi,giusto? Ma se fai così,se ti fossilizzi una volta sulla scuola,una volta sull'orario, non ne troverai mai uno. Credimi,lo dico per te! Okay,i compiti sono importanti e blablabla,ma tu sei bravissima a scuola, nessuno sospetterà che per una volta hai chiuso il libro! » concluse Mary, sbrigliandosi.

Rachel non poteva credere alle sue orecchie. Ci fu un lungo minuto di silenzio. Come poteva dirle quelle cose? Sì,okay,magari erano a fin di bene,ma in quel momento il rancore prevalse. «Senti,Mary» esordì Rachel,scandendo le parole, «Ringrazio di cuore il tuo interessamento,ma io ho deciso di mia ferma volontà di studiare stasera. Divertiti.»

La ragazza attaccò il telefono. Si sentiva terribilmente in colpa qualche mezz'ora dopo.Guardando l'orologio si accorse che erano sette e mezza. La festa sarebbe cominciata alle otto,o giù di lì.

Perché? Si chiese improvvisamente. Perché ho paura di mettermi in mostra,di stare con gli altri,di trascorrere del tempo con persone che non siano solo la mia famiglia e Mary?

Sono strana,pensò la ragazza stesa di lungo sul letto a guardare il soffitto bianco.

Era combattuta.

Aveva sbagliato con la sua amica Mary. Certe volte era così cinica. Improvvisamente Rachel si alzò a sedere sul letto.

«Beh,biologia mi sa che dovrò fare a meno della tua compagnia per stasera!» disse,prima di tuffarsi nell'armadio alla ricerca di qualcosa di carino da poter mettere. La cosa più strana è che non le importava più di attirare l'attenzione o meno.

 

Circa quaranta minuti dopo Rachel Mason era in macchina del papà,che l'aveva gentilmente accompagnata alla casa di ultra-lusso di Cristal.

«Tesoro» incominciò il signor Mason,un po' disorientato.

«Sì?» disse Rachel.

«Stasera sei...insomma,ti sei vestita diversamente vero? Sei...molto bella.»

«Già,grazie papà.» sorrise la ragazza un po' imbarazzata.

«Comunque» continuò il padre, «Volevo dirti che ,insomma,non so come...Andrai a Londra» buttò lì l'uomo,con un sorriso stampato sulle guance.

La notizia non arrivò subito al cervello della ragazza che stava riesaminando il tutto con un'attenzione sovrannaturale.

«Io cos...?» disse, strabuzzando gli occhi, «Papà? È uno scherzo? Oh papà!» esclamò buttandosi le braccia al collo e facendosi scappare una lacrima.

«È la notizia più bella che potessi darmi!» «È proprio questo quello che voglio tesoro mio,renderti felice.»

 

Quando la macchina del signor Mason partì, Rachel si ritrovò di fronte alla villa Di Cristal White . Una casa pazzesca,con un grosso giardino davanti. La festa doveva già essere cominciata , dato che la musica si sentiva già da due vicinati più avanti.

Il giardino era bellissimo,c'era una grossa fontana al centro e tante aiuole tutt'intorno.

La ragazza si diresse all'interno. Una musica assordante la colpì allo stomaco. C'era gente ovunque,sul divano,sulle scale. Gente che parlava, che beveva al tavolo dei cocktails e degli antipasti. Alcuni ragazzi più in là facevano il trenino. La casa inoltre,era immensa. I mobili erano per lo più antichi,c'erano quadri ovunque e cristalliere preziose.Certo che era proprio benestante,macché, ricca! Pensò Rachel. Adesso però doveva trovare Mary. Iniziò a guardarsi attorno,ma c'erano molti ragazzi più grandi di lei, e ragazze che neanche aveva mai visto per il suo quartiere. Improvvisamente Rachel avvistò tra la folla la chioma dorata di Cristal, e decise di andarla a salutare.

«Cristal!»Rachel raggiunse la ragazza con difficoltà,trovandola con un ragazzo.

«Tu?» disse lei guardandola di sbieco. Rachel non capiva. Si era vestita forse male?

«Ehm,volevo dirti...festa grandiosa!»disse Rachel,lì per lì,non sapendo che dire.

In quel momento arrivò Mary.

«Rachel» disse, quasi incredula. Ma cos'è stasera,tutti sorpresi di vedermi?

«Cristal,volevo dirti che c'è qualcuno al telefono di casa.»disse Mary.

«Sì,ci vado subito. Rachel,posso sapere...posso sapere che ci fai qui?»

Rachel sbiancò. Perché quella domanda? Di nuovo si sentì precipitare giù in un pozzo,per non fermarsi mai, nel buio dell'inconscio.

Mary la guardò in modo eloquente,e fece uno sguardo severo alla sfrontatezza di Cristal.

«Beh,l'ho invitata io.» incominciò Mary, «Perché Cristal?». Mary,la sua amica Mary. La stava difendendo. Lei era sempre dalla sua parte. Certo che era proprio una stronza però quella Cristal.

«Sì,Cristal,sono qui c'è qualche problema?Se non sono benvenuta a casa tua,ci sarebbero un paio di altre feste a cui sono stata invitata,non fare complimenti.» esordì Rachel, con una luce di fierezza negli occhi. Mary la guardò sorridendo affettuosamente. Cristal inarcò un sopracciglio.

«No,ovviamente no.Scusami,pensavo stessi studiando» disse con voce melliflua ,soffermandosi sull'ultima parola. «Comunque sia,buon divertimento» finì,dirigendosi verso il telefono,che ormai squillava da un bel pezzo.

«Sei stata...fenomenale!»le complimentò Mary qualche secondo dopo.

«Grazie a te. » disse Rachel,abbracciandola. «Scusami per prima.»

«Prima quando?» scherzò l'amica,facendo capire,che ormai aveva già dimenticato tutto.

«Ferma un attimo,fatti vedere»

Rachel fece un giro su sé stessa. «Ci siamo date da fare eh,stasera?» scherzò l'amica.

«Vieni in giardino,dalla parte della piscina! C'è una sorpresa» la trascinò via Mary.

Passando davanti ad un grande specchio del salone, Rachel ebbe il tempo di guardarsi per un istante. Un anno prima? Non si sarebbe mai goduta una festa in questo modo.

La ragazza portava i capelli sciolti e i lunghi e vogliosi boccoli avvolti in un foulard color panna.

Addosso aveva un vestitino blu scuro,preso in prestito dal guardaroba della mamma.

Per la prima volta pensò di essere...carina.

«Ehi,ragazze,possiamo offrirvi qualcosa?» le fermò improvvisamente un ragazzo moro,insieme all'amico.

«Mi dispiace,siamo occupate al momento»rispose Mary,non degnandoli di uno sguardo.

Rachel rimase allibita di fronte alla piscina sul retro. Tutta illuminata da luci, sembrava una piccola oasi. Poi lo vide. Nathan. Era insieme a Chris, e sì, insieme a Cristal e a Giulia,l'ex di Chris. Gli venne l'istinto di corrergli incontro e di stringerlo così forte da renderlo per sempre suo. Oddio,pensò,ma cosa andava farfugliando?

Non voleva avvicinarsi di nuovo a quell'ochetta,non ne aveva voglia. Cristal scherzava e rideva sguaiatamente. Rachel digrignò i denti,metre un sentimento,forse gelosia saliva sempre più. Lasciò l'amica Mary alle prese con un biondino e si diresse per prendersi qualcosa da bere. La riccia ci mise un bel po' a trovare qualcosa di rinfrescante,dato che c'era solo alcool e birra lì sopra. Pazienza,pensò,dovrò resistere. Era però tentata dal prendere un sorsetto di birra. Più in là vide Tom. Un idea le balenò alla mente. Si voltò verso Nathan. Rachel scoprì che la stava guardando. Bene,visto che tu hai quella Cristal,non ti dispiacerà se sto con Tom giusto?

«Tom!» gridò la ragazza facendosi sentire,tanto che alcuni ragazzi si voltarono verso di lei.

«Rachel che ci fai qui? »chiese lui,forse in tono troppo brusco.

«Ma è una mia amica di classe!Cmunque potrei farti la stessa domanda» disse lei ridendo di gusto. Non le piaceva come si stava comportando,ma doveva farlo,per Nathan.

«Sai»continuò,«Stasera sei bellissima» disse. «Grazie»riuscì a metter insieme Rachel,arrossita violentemente. Anche lui era carino. Solo un po' trasandato,ecco. I capelli ricci,non erano stati pettinati,e sul viso c'era un accenno di barba che la ragazza trovava fastidioso.

«Ti va se ce ne andiamo in un posto più isolato? La musica è troppo forte in questo punto!»disse,a metà tra l'urlare e il parlare. La ragazza acconsentì, e non poté notare che era già il terzo bicchiere di birra che Tom beveva.

«Non so se l'hai mai capito,ma ho sempre avuto una cotta per te»confessò lui,una volta giunti in prossimità del giardinetto di fronte alla casa. Rachel non sapeva cosa dire. Forse era meglio non dire niente. Gli balenò in mente la frase di Nathan,quel giorno alla biblioteca. Oh,ma possibile che pensava sempre a lui? Cancellalo da lì,non hai speranza ragazza! Si diceva tra sé e sé. «Comunque sia, mi piaci ancora tutt'ora»disse lui avvicinandosi pericolosamente. Lei notò che puzzava di alcool. Doveva essere ubriaco.

«Sai,da quella mattina,mi sei ritornata alla mente e adesso avrei voglia di darti un bacio»disse lui facendo le labbra a cuoricino e tuffandosi sul viso della ragazza.

«Tom,hai bevuto troppo,non è il caso»disse,spostandosi velocemente.

«No,Rachel,io e te dobbiamo stare insieme!Lo capisci?» disse lui stringendola a sé.

«Ma se non ci vediamo da più di un anno! Lasciami! O ti faccio pentire di essere nato maschio»esclamò Rachel risoluta,con tutta la grinta che possedeva.

Lui non mollava la presa, anzi la stringeva sempre più,neanche si potesse rompere come una bambola di porcellana.Rachel pensò al peggio, più lo allontanava,più lui si avvicinava.

«Non hai sentito? Lasciala.»una voce spezzò l'aria. Rachel benedisse quel salvatore inatteso.

Il ragazzo mollò la presa. La ragazza finì a terra.

«E tu chi saresti? Il fidanzato? » Tom era irriconoscibile. Ma che si era bevuto? Pensò Rachel.

«Meglio che non mi provochi»disse Nathan stringendo i pugni.

«Sì ,altrimenti che fai?»Tom continuava a provocarlo. Si avvicinò con grinta all'avversario e lo spinse più di una volta. Nathan cercava di evitarlo.

«Paura eh?» Disse lui barcollando come un barbone dopo aver fatto un giro su una giostra troppo veloce. Nathan non resistette.

Sferrò un pugno al ragazzo che finì a terra,a metà fra lo svenuto e il morto.Rachel si lasciò sfuggire un gridolino. Nathan si voltò verso di lei,gli occhi verdi freddi che esprimevano ammonizione.

«Stai bene?»disse dopo un po' aiutandola ad alzarsi.

«Sì io...Mio Dio,l'hai schiantato»notò. «Già,ma sai se l'è cercata. Lo conoscevi?»

«Io...sì,ma come facevi a sapere che ero qui?»chiese Rachel,ormai piena di dubbi.

«Ho incontrato quella tua amica,come si chiama? Miry,Mery»«Mary»lo corresse Rachel.

«Sì, mi ha detto che mi dovevi parlare»disse lui facendosi serio.

«Oh,ma io non devo dirti un bel niente!»

«Sicura?»

«Beh,una cosa c'è...grazie» disse dopo una pausa,sorridendo piena di gratitudine.

«Figurati. Vieni,ti accompagno a casa,le feste dei ricchi non fanno per me.»disse lui,scherzando.

«A chi lo dici» disse lei seria.





Note :eccomi,son tornata! Beh,come vedete mi sto affezionando sempre più a questa storia!
è per questo che vi chiedo una cosa. Ecco,se vi piace tanto questa storia potete aiutarmi a farla finire tra le storie scelte. 
Okay,penserete 'questa si è montata la testa' per niente! Però essendo tra le scelte più persone la leggerebbero.
è semplice comunque,basta che andate in alto a sinistra e cliccate 'indica per scelte'. Non è un obbligo.
grazie a tutti voi.

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Capitolo 7
*** Messaggi anonimi. ***


Messaggi anonimi.

Rachel Mason camminava tranquillamente verso la fermata del pullman. Erano quasi alla fine di febbraio e mancava poco ormai alla partenza per Londra. Guardò il sole basso sull'orizzonte e notò che quella mattina non faceva così tanto freddo.

Cerco l'i-pod nella tasca e notò che l'aveva lasciato a casa.Uffa! Iniziò a canticchiare un motivetto quando sentì qualcuno alle spalle. Si voltò. Era Tom. Rachel sbiancò, non riusciva a guardarlo in faccia tanto era il disprezzo. Fece un faccia disgustata e iniziò a correre via,non lasciandogli il tempo di parlare. Non poteva ancora credere a quello che aveva fatto. Quand'erano piccoli erano inseparabili. Insomma,lo era lui. Erano sempre stati amici stretti, fin quando un giorno di primavera lui le disse che si era preso una cotta per lei. Insomma, lei era piccola aveva sì e no 12 anni,e così scappò via. Poi si trasferì e non lo rivide per molto tempo. Ma adesso,si vedeva che adesso era cambiato. Quella notte inoltre non era riuscita a dormire. Se non ci fosse stato Nathan...non ci voleva nemmeno pensare.

Si voltò all'indietro,ma Tom la inseguiva ancora e si vedevache era tutto ansante.

«Rache,ascoltami...per ieri ….io...»

«No,non voglio ascoltarti. Mi fai schifo.»la ragazza lo spintonò.

«Rache,senti io ero ubri...»il ragazzo le prese la mano.

«Non mi toccare»sillabò Rachel.«e non chiamarmi Rache

«Io non ti conosco e non ti ho mai conosciuto.»disse lei,prima di sparire tra la folla che attanagliava la fermata del pullman. Non voleva più sentire niente da quella bocca che aveva cercato di ...baciarla, e da quelle mani che l'avevano toccata ripetutamente.

Basta,Tom non esisteva più per lei.

 

A scuola non si faceva altro che parlare de viaggio-studio,dato che mancava sì e no una settimana e tutti si stavano organizzando il programma.

Sentì Cristal sbottare che alla fine aveva deciso per il sì, dato che avrebbe perso solo tempo e voleva divertirsi. Giulia e Cristal seguite da altre due ragazze Rosa e Katy si avvicinarono furtivamente al banco della ragazza che non era scesa per ricreazione.

«Rache!»incominciò Cristal mettendosi faccia a faccia con lei.

Rachel alzò lo sguardo,sorridendo falsamente.

«Senti,andiamo al punto,ma tu...ehm...conosci Nathan Smith??»chiese Giulia prendendosi una sedia.

«Beh,sì»Rachel si chiedeva il perché di quella situazione.

«Davvero? Ce lo presenti? Ti prego! È così bello...» implorò Katy, facendo 'il labbro tremante',ottimo per convincere qualcuno.

«Ragazze,scusate ma...»

«Ecco lo sapevo!»sbottò Katy, «lo vuole tutto per lei!»

«No,ragazze aspettate,è che non ho così tanta confidenza con lui! A stento ci salutiamo!».

Ed era vero. Tutte quelle volte che si incontravano era sempre per caso. E lei amava quel modo di rivedere quel verde intenso.

«Ragazze,non fa niente,io lo conosco , ve lo presento io.»Cristal si allontanò insieme alle altre.«Non abbiamo bisogno di pregarla». Rachel non voleva sembrare scortese,ma davvero non avrebbe potuto. Non lo conosceva così bene da andare lì e presentargli le sue amiche. Amiche poi.

Quel pomeriggio si diresse in biblioteca per rimettere apposto il libro,siccome il giorno prima non aveva potuto. Sperava tanto di vedere quei capelli castani e quegli occhi verdi tra gli scaffali,ma non successe.Si diresse sconsolata fuori, e sentì un bip del suo cellulare.

Era un messaggio. Lo aprì senza fretta,ma restò impalata più o meno 5 minuti nel leggerlo.

Sai,ieri sera eri bellissima.

Da:sconosciuto.

Rachel sembrava una sciocca. In piedi nel bel mezzo della strada a guardare e riguardare quel maledetto messaggio. Non riusciva a pensare chi potesse essere. In cuor suo sperò per Nathan Ma poi,perché non dirglielo di persona?

Ancora assorta dai suoi pensieri non notò che il telefono vibrava nuovamente. Lo prese e rispose.

«Ehi!»La voce di Mary stravolse Rachel.

«Ciaoo»

«Dove sei?»

«Per strada,sono passata in biblioteca,per consegnare un libro.»

«Ah,beh,perché non vieni da me allora? Ti devo dire una ...cosa.»

«E va beh,tra un po' sono lì.»

Per tutto il tragitto le tremavano le mani,non solo per il messaggio in sé,ma per lo stesso complimento. Un ragazzo le aveva detto di essere bellissima. Almeno sperava che fosse un ragazzo, rise tra sé e sé.

Quando arrivò a casa di Mary,lei la salutò velocemente,prese una busta di patatine dalla dispensa e salirono in camera sua. Rachel si buttò sul letto,e si tolse le scarpe.

«Allooora,cosa volevi dirmi?»

«Ieri alla festa,ho incontrato un ragazzo e...»Mary si sedette sul tappetino rosso fragola.

«E?»chiese Rachel eccitata.

«E ci siamo baciati! Oh Rachel,baciava così bene...e poi quelle mani che ti stringevano...hai presente come se ti risucchiassero?»

«Penso di no»esclamò Rachel visibilmente contrariata.

«Comunque aveva labbra morbidissime e...»

«Va bene,basta coi particolari!»interruppe Rachel.

«Però,non mi ha richiamata...»disse Mary con una punta di tristezza.

«Vedrai che lo farà»disse Rachel,consolandola.

«Lo spero...adesso,cambiando argomento,guarda che mi sono comprata per Londra!»Mary Dunkun si diresse all'armadio e tirò fuori due vestitini,uno rosso e l'altro viola.

«Per la barba di Marlino!» esclamò Rachel.«Sono bellissimi!»disse. La sua attenzione era stata catturata da quello rosso.

«E non è finita»Mary cacciò due paia di scarpe con un tacco esagerato,dello stesso colore dei due vestiti.

«Cosa darei per indossarne uno...Ma mia mamma...»«Va bene,facciamo così»l'interruppe Mary.«Se il rosso ti sta bene te lo farò indossare e farai colpo sul bamboccio!»

«Nathan!»la corresse Rachel.

Dieci minuti dopo,Rachel Mason era ancora chiusa in bagno alle prese con il vestito rosso e i tacchi-torridiPisa.

Uscì poco dopo,aveva i capelli sciolti,con i boccoli che le ricadevano sulle spalle, e il vestito rosso le aderiva perfettamente con le sue curve piene.

«Wooooooooooo!» Mary cacciò un urlo. Lo stesso fece Rachel.

«Shh!»Rachel si guardò allo specchio.«Come sto?Potrei fare colpo su...» ,ma non finì la frase. La porta dell'ultima camera si aprì e uscì Chris.

«Ma che succede qui?»


Note: grazie a chi mi ha indicato per le scelte. Anche se pochi vi ringrazio. Spero,davvero che venga scelta. Grazie a Ilanonsochescrivere e Mary_G.
Vi ringrazio tutti quanti voi in anticipo.
Per chi volesse farlo,basta andare in alto a sinistra e cliccare 'indica per scelte'.
a presto!

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Capitolo 8
*** 'Non gli piaccio. ' ***


'Non gli piaccio.'

Rachel Mason era vestita di rosso,con dei tacchi alti quanto la torre Eiffel, e per di più un potenziale Chris Dunkun la stava guardando.

La ragazza provò a nascondersi dietrò l'amica,che ridendosela si spostò.

Chris Dunkun rimase a bocca aperta.

«Rachel?» chiese ,come se non potesse essere lei quella di fronte a lui.

«Chris,meglio che te ne torni in camera...»la ragazza non poté,né volle finire la frase,perché all'improvviso dalla stessa camera dov'era spuntato Chris spuntò Nathan.  Bello più che mai indossava una maglietta verde aderente e un cappello della NY messo a rovescio.

La situazione era davvero imbarazzante.

Rachel guardò l'amica con uno sguardo di rimprovero,e lei per tutta risposta se la godeva ridendo sotto i baffi.

«Accipicchia,Rachel, per chi ti stai preparando?» disse Nathan,ridendo di gusto.

«Non sono affaracci tuoi Smith.»

Lui si avvicinò lentamente,con lo sguardo altezzoso, e con gli occhi che scrutavano in lungo e in largo la ragazza. Era così sexy quando faceva l'altezzoso. E quelle labbra. Così belle,grandi al punto giusto...oh,no stava diventando come Mary.

La ragazza si schernì,perché si ritrovò nuovamente di fronte a quei suoi occhi.

«Piccola Rachel,non credo che per fare colpo su un ragazzo debba vestirti in questo modo»disse lui scuotendo lentamente la testa.

«Pf,che ne sai tu?»Rachel si diresse verso la camera di Mary,come se fosse l'uscita di emergenza in una situazione di pericolo.

«Beh,»disse Nathan tornandosene dov'era venuto , «Se fosse per me,non mi conquisteresti» . Rachel si fece rossa come un peperone.

«Ma chi ti ha detto che era per...» La porta della camera di Chris si chiuse. «Te.»concluse Rachel abbassando la testa.

La povera Mary dovette subirsi una bella ramanzina,poiché Rachel davvero non poteva ripensare a ciò che era accaduto.

«Grr,potevi dirmelo!»Rachel andava avanti e indietro per la sua camera ripetendo 'che figura,che figura di merda,che figura!'

«Andiamo,se eri bellissima!»

«Sì,ma hai sentito la sua ultima frase! Sa che mi piace. »

«Beh?»Mary afferrò un mucchietto i patatine al formaggio.

«Beh niente! Non gli piaccio.» pronunciò l'ultima frase come se fosse una cosa certa,vera da secoli.

«Che ne sai Rache!!»Mary stava divorando tutte le patatine. Sembrava alle prese con un film appassionante.

«Lo so e basta.»

Cinque minuti dopo,Rachel stava salutando l'amica. Si era fatto tardi e sicuramente la madre si sarebbe arrabbiata. Salutò,ancora divertita,e allo stasso momento malinconica Mary,che ormai aveva divorato tutta la busta di patatine al formaggio e adesso aveva le mani dello stesso odore. Tornata a casa si buttò subito nell'appassionante studio della chimica, e iniziò a fare alcuni bilanciamenti che il professore gli aveva assegnato.

«Che palle 'sta roba!»

Non aveva davvero voglia di studiare,soprattutto in quell'ultimo periodo. Decise di chiamare un po' Mary per vedere cosa stesse facendo e magari parlare di nuovo della figuraccia avuta nel pomeriggio. Guardò il display e vi trovò un messaggio non letto. Pensò che fosse Mary oma ma sperò in qualcun'altro. Aprì in tutta fretta il messaggio.

Non faccio che pensarti.

Da:333*******

Quella volta aveva lasciato il numero. Pensò che avrebbe potuto chiamarlo,ma si limitò a rispondere al messaggio.

Chi sei?

Il messaggio non tardò ad arrivare.

Chiunque tu vuoi che io sia.

Aveva già sentito quella frase. Magari un libro che aveva letto,o un film molto vecchio di cui non ricordava più il titolo. Iniziò a fantasticare sul ragazzo misterioso e sperò con tutto il cuore che fosse Nathan. Lui che gli confessava il suo amore e lei che lo baciava non lasciandolo parlare. Un sogno,più che altro.

Ti conosco?

Scrisse. Ma si pentì poco dopo dell'idiozia commessa.

Direi di sì.

Il messaggio non tardò ad arrivare. Se lo conosceva doveva essere alla sua scuola...

Frequenti la mia stessa scuola?

Due minuti dopo il display di illuminò di nuovo.

Sì.

Rachel scoprì che aspettava con ansia i messaggi del ragazzo,ma più grande era la voglia di sapere chi fosse.

Quando mi dirai chi sei veramente?

La risposta non arrivò,almeno per i primi 5 minuti. Rachel era sul letto col telefono stretto in pugno. Si stava troppo consumando appresso a tutta quella storia. Poteva rimanere delusa da tutto questo...e intanto continuava in quel gioco fatto di parole e messaggi.

Il telefonò vibrò.

Quando arriverà il momento.

«Rachel a tavola!»era sua madre.

«Uhm» oh no,era già ora di cena e ancora non aveva finito i compiti.

«Rachel!» La ragazza decise che era meglio non far attendere la madre,parecchio nervosa in quei giorni per via del viaggio che lei non aveva mai appoggiato.


Note: il capitolo è corto,lo so ç_ç ,i'm sorry.
ringrazio tutti quelli che mi hanno segnalato per le storie scelte,e spero che aumenteranno.
Ringrazio Swe_Gé e MaCco.
è facile,basta andare in alto a sinistra e cliccare segnala per le scelte.
Lo sto ripetendo in ogni capitolo ç-ç i'm sorry again. 
è che ci tengo a questa storia,davvero!
a presto.

 

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Capitolo 9
*** Rivelazioni. ***


Rivelazioni.

La sera prima Rachel era rimasta sveglia fino a tradi a messaggiare con il ragazzo misterioso. Non sapeva chi fosse e forse era proprio questo il bello,perché con lui riusciva a confidarsi. Come una vera amica. A proposito di amiche,Rachel si sentiva terribilmente a disagio,dato che Mary non sapeva nulla.

«Rache,oggi mi accompagni a vedere la partita di mio fratello?»

«Oggi? Ma oggi devo andare con mamma a comprarmi qualcosa per Londra...»

«Beh,ma ci sarà sicuramente Nathan!». Rachel ci pensò un po' su,come se l'ultima affermazione fosse quella decisiva.

«D'accordo,»disse,lasciandosi andare, «Ma cosa dico alla mamma?»

 

In classe la ragazza era davvero poco attenta,non faceva che pensare alle loro conversazioni,sebbene non amasse parlare attraverso un pc,o uno schermo. Le emozioni non vengono ancora trasmesse attraverso i fili.

«Psst»Cristal la chiamò alla fine della lezione.

«Dimmi Cristal»Rachel si mostrò subito disponibile.

«Ti va fare una passeggiata durante l'intervallo?»disse lei più carina che mai.

Rachel non capì al volo. Insomma,Cristal le chiedeva di fare una passeggiata? Ma cosa stava succedendo? In che mondo mi sono capovolta? Pensò disperata.

«Okay»esclamò indifferente,ma non facendolo notare molto.

Il primo di marzo si stava avvicinando, e ovunque c'era odore di fiori. Era quello che amava della sua scuola. Il cortile. L'unica cosa bella. Poi il resto,le classi,la palestra,i laboratori mancanti,facevano leggermente schifo. Invece il cortile non era gigante,né troppo piccolo,era giusto. C'erano tre grandi alberi,sotto i quali era bellissimo poter studiare o semplicemente chiacchierare durante l'intervallo.

«Sai,»intervenne Cristal,dopo aver parlato di cose sciocche,introduttive più che altro,tipo la scuola e i compiti,e il viaggio-studio.«mi dispiace che non abbiamo mai legato più di tanto...»

Rachel sgranò gli occhi. Ma dove voleva arrivare? «Mi dispiace di averti snobbata a volte e di averti messo in umiliazione»

Umiliazione. Quella parola le era familiare. Umiliazione. Sì,la conosceva bene.

«Ma tu non mi h...»disse Rachel .«No,invece sì» l'interruppe la biondina di fianco a lei.

Quella volta,alla festa di Maria Dunkun. «Riguardo al tuo...»

«Primo bacio» finì Rachel. «Non importa. Non mi importa ciò che la gente pensa di me.»

Rachel rivolse alla ragazza un sorriso malinconico. Se qualcuno le avesse guardate in quel momento,avrebbe pensato che fossero grandi amiche. Sciocchezze. Solo momenti di tenerezza tra ragazze. Conoscenti,più che altro.

«Ma...insomma,è vero?»chiese dopo alcuni secondi la bionda.

«Vero cosa?» disse Rachel.

«Che non hai mai baciato nessun ragazzo» Quella frase fu il coltello che trafigge il ghiaccio e lo rompe in tanti piccoli pezzettini di cristallo. Poteva mentire,ma perché farlo? Poteva inventarsela sul momento,in fondo era brava,no? Ma non le uscì altro che un semplice,flebile,ma potente sì.

Cristal la guardò compiaciuta,ma non negativamente. Un compiacimento misto a tenerezza. «Senti,»intervenne.«Vedi quel ragazzo laggiù?» Cristal indicò un ragazzo in prossimità dell'altro grande albero,con alcuni suoi amici.

«Quello con gli occhiali?»

«No,l'altro»

«Il moro»Cristal annuì. «Beh,è un ragazzo che conobbi al corso di recupero,l'anno scorso. Ieri, tu eri con Mary sulla panchina,e quando ti ha visto ha pensato che sei molto bella. Insomma,gli piaci.» Come come come?

Rachel non riusciva a capire. Cosa stava accadendo? Perché quell'anno non faceva che attirare ragazzi? Oddio,pensò,non sarò mica così tanto bella! Insomma,sono Rachel! Solo Rachel!

Alla fine però si stavano rivelando tutte delusioni. Prima Tom,poi Nathan,a cui sicuramente non piaccio...chissà adesso il ragazzo misterioso!

Cristal la osservò. «Comunque,non ha tutti i torti.»

«In che senso?»

«Sei molto carina. Dovresti prendere al volo queste occasioni. Insomma,dico,se aspetti sempre quello perfetto mi sa che dovrai aspettare per sempre.»

«Ma...io il mio primo bacio...»

«Pft,baggianate.» Cristal prese una foglia e incominciò a rigirarsela tra le mani.

In quel momento Rachel la vide con occhi diversi. L'aveva sempre vista come la bellissima Cristal che può avere chiunque e adesso,adesso era tutto diverso.

«Sai,io ho dato il mio primo bacio a 14 anni. Già, giusta come età.Il fatto è che è stato un grosso errore.»

Non riusciva ad accettare la situazione. Cristal si stava rivelando con lei.

Vide Mary da lontano fare un faccia sconvolta nel vedere lei e Cristal insieme.

Rachel gli fece segno con la mano di aspettare.

«Perché?»

«Lui aveva fatto una scommessa.Che figlio di buona donna.» La ragazza sorrise malinconica.«Me ne ero innamorata nonostante tutto.»

La campanella suonò ,mettendo fine a quella conversazione così intima ormai.

«Mi dispiace di averti giudicato male.»

«Sì,anche a me. Dopotutto non sono così cattiva,come invece sono agli occhi di tutti.»

«Ai miei non più.» disse Rachel sorridendo e avviandosi di nuovo in classe.

Si girò di nuovo dalla parte di quel ragazzo. Lo conosceva,sì,di vista.

Adesso doveva solo decidere che fare.Carino era carino,ma lui,beh, lui non era Nathan.





Note:  grazie a tutti voi che state seguendo la mia storia. spero che vi piacciano gli ultimi avvenimenti. Se avete consigli suggerimenti ,dite pure.
Ringrazio chi mi ha segnalato per le scelte. *rieccola* 
SCAPPATE! nah,va beh, è che è importante per me ringraziarvi.


 

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Capitolo 10
*** Disappointments. ***


Disappointements.

 
«A che ora è la partita?» chiese Rachel.
«Tra mezz'ora,i ragazzi si stanno allenando.» rispose Mary ai piedi dell'albero della scuola. Ormai non c'era più nessuno, solo qualche ragazza qua e là per i corsi pomeridiani. 
Non sapeva esattamente perché, ma aveva paura di incontrare Nathan, negli ultimi giorni non l'aveva quasi visto,forse si era anche dimenticato di lei. Era probabile. Tutti si dimenticavano di lei.
«Ehi,tu»inclalzò l'amica. «Adesso mi spieghi di cosa parlavi con Cristal»
Rachel le spiego tutta la situazione,del ragazzo che si era preso una cotta per lei,ma non le rivelò nulla dei segreti di Cristal. La apprezzava per essersi aperta con lei,e adesso non voleva andare in giro a dire i fatti suoi. Il vento fresco della fine di febbraio soffiava nell'aria. Pensò che le sarebbe piaciuto mangiare un bel panino, in fondo erano l'una e mezza,e a quest'ora aveva sempre molta fame. Trascinò l'amica al bar più vicino, e ne uscirono con due fette di pizza ciascuno. Rachel pensò che doveva iniziare un po' di dieta,d'altronde mancavano sei giorni alla partenza per Londra e notò che in quegli ultimi tempi stava mangiando un po' troppo.
«Ma'»
«Uhm»
«Ti sembro più grassa del solito?»
Un quarto d'ora dopo,le ragazze si diressero verso la palestra. Oggi la squadra della scuola giocava il torneo con una scuola avversaria. Dagli spogliatoi vide Nathan,insieme a Chris e ad un altro ragazzo che sapeva di vista. La ragazza ansimò. Aveva i capelli scompigliati, e vide brillare quei suoi occhi verdi. E poi,con la tuta stava benissimo;ma forse questo l'aveva già ribadito troppe volte. 
«Pensandoci,mi puzza un po' questa cosa.» disse Mary, in una posa teatrale.
Rachel si svegliò dal suo sogno ad occhi aperti. «Quale cosa?»
«Cristal e le sue racomandazioni. Non so,mi puzzano.» disse l'amica,risoluta.
Pochi istanti dopo il match cominciò. Rachel non staccava un attimo gli occhi da Nathan, era come imbambolata,non riusciva a non guardarlo. La squadra avversaria era nettamente forte,e i giocatori non riuscivano a tener testa.
«Certo che il fisico ce l'ha eh,quel Nathan?»
«Mary!»Rachel la spintonò.
«Scherzavo,scherzavo,è tuo non ti preoccupare!»disse Mary alzando gli occhi al cielo.
Tre quarti d'ora dopo,il match finì,purtroppo con la vittoria della squadra avversaria. Il coatch era molto arrabbiato,i giocatori amareggiati. Quelli dell'altra scuola se la ridevano,soddisfatti del risultato ottenuto.
Mary dovette aspettare Chris,fuori dagli spogliatoi,Rachel invece,aveva perso un orecchino,ed era tornata a cercarlo. Sugli spalti non ricordava neanche più dove si fosse seduta. In campo era rimasto il coatch e alcuni signori,poi vide Nathan. E Cristal. Lei lo stava consolando,ed erano seduti su una panchina. Sì,sono proprio un bel quadretto,pensò Rachel. D'un tratto aveva capito. Cristal era stata una buona avversaria,ormai era palese che Nathan piacesse ad entrambe.Ma non ce l'aveva con lei. Se ne uscì sconsolata. 
«Andiamo via Mary»disse quando vide l'amica. Voleva piangere,non sapeva esattamente perché,lei stessa odiava piangere per cose stupide e futili,ma in quel momento sentiva le lacrime arrivarle al viso. Oddio,no,non posso piangere adesso.
«Rache,devo aspettare Chris»disse Mary,guardando attentamente i ragazzi che uscivano uno dopo l'altro dallo spogliatoio,scrutando bene il loro fisico,e più nei dettagli,il loro fondoschiena. Le disse che l'aspettava nel cortile,voleva prendere un po' d'aria.
Invece,la prima cosa che fece fu piangere. Si sentiva così stupida, non sapeva nemmeno il motivo. Ma lo sentiva. Sentiva che il motivo di quelle lacrime era accumulato da un po' di tempo. Magari piangeva perché non aveva mai baciato un ragazzo. Che cosa infantile,lei era infantile. Fiotti di lacrime le cadevano giù dal viso, e nel frattempo pensava.
 
Cosa c'è di sbagliato in me?
Mi sa che non avrò mai un ragazzo.
Perché Nathan ce l'ha con me?
Perché sono una stupida.
Perché spero ancora di poterlo conquistare?
 
«Ehi! Allora sei venuta a vedermi» un ragazzo le strattonò le spalle in un gesto simpatico.
Lei cercò di tenere basso il viso,e di asciugarsi le lacrime. Oddio,doveva essere orrenda,col mascara che le colava giù.
«Rachel,adesso mi dici perché stai piangendo» si voltò. Era Chris. 
«Chris,sei tu» esclamò,visibilmente delusa. Per un attimo aveva sperato di rivedere quel verde speranza riaccendersi nel guardarla.
«Stavi piangendo? E perché?»
Rachel si asciugò le lacrime. «Niente,niente,davvero,io...» ci pensò un attimo. Doveva mentire. Ancora. 
«Ecco,ho preso un altro quattro in biologia,e mia mamma si arrabbierà di sicuro.» la inventò nuovamente, ma si sentì così stupida un attimo dopo. Oddio,piangere per un voto? Ma neanche i bambini lo fanno!
«Maddai,lo recuperi! Pensavo che fosse successo!» disse lui spostandole i capelli dal viso. Rachel non poté non notare il fatto che lui e sua sorella fossero completamente l'opposto. 
L'uno più sensibile,l'altra sfrontata e senza peli sulla lingua.
«Ah,comunque Mary ti stava cercando» disse Rachel alzandosi.
«Lo so,»disse lui, scuotendole i capelli,«Quanto pensi che rimarrà ad aspettare lì fuori?»




Note: sì manca una settimana e Rachel partirà.
lì sarà epica la cosa. continuate a recensire , e grazie a tutti!
:3 S.

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Capitolo 11
*** I want to stay with you. ***


I want to stay with you.


Rachel Mason quel giornò disegnò un'altra X sul calendario. Ormai mancavano solo due giorni. Si sentiva talmente eccitata all'idea di lasciare la sua città per quei pochi giorni,e trovarsi sotto un altro cielo. Preso un grosso respirò e spalancò la finestra. Nuvoloso. Il tempo non era dei migliori,ma sicuramente non gliene fregava più di tanto per il momento. Il big ben la stava aspettando. Disegnò grandi giri su e giù per la stanza,canticchiando qualche canzone inglese. Si spaventò al suono del telefono. Il fatto è che era sola in casa,e si sa che,quando si è soli,si è molto più suscettibili. Sentì la voce di Mary tra le lacrime e pensò che fosse successo qualcosa.

«Mary che è successo? Calmati.» disse Rachel più curiosa che mai.

La sentì singhiozzare.

«Io...non verrò!...Non verrò con te!» disse fra i singhiozzi.

«Come?Ma dove?»Rachel non riusciva a capire.

«Io,»disse calmandosi e prendendo un respiro.

Un minuto dopo finì la frase,«Io non verrò a...a....Londra» Mary ricominciò a piangere.

«No,non puoi farmi questo!Ma perché?»Rachel era nervosa,andava avanti e indietro per la stanza. La sua amica,come faceva senza di lei? Sarebbe stato tutto meno divertente.

Anzi,sarebbe stato noioso. Le girava la testa,ma cosa aveva combinato?

«Mary,senti,mi dici con calma perché?»

«A-allora,io ieri,sono uscita con quel ragazzo della festa ri-ricordi?»

«Non me lo hai detto!»

«F-fammi finire! Io ecco,non ho detto niente.... ai miei,io...ero da te»

«Gli hai detto che eri da me?»Rachel non capiva più niente.

«Lo so,è che mi ha chiamato ieri sera,poi sono tornata a mezzanotte,mia mamma ieri ha chiamato a casa tua,io non c'ero...»la ragazza parlava buttando parole a caso,troppo scossa dalla situazione. Mary rispiegò tre o quattro volte la situazione a Rachel che era ancora confusa. Quando si staccarono,Rachel le disse che se avesse trovato tempo sarebbe passata da lei. Sottolineando però il se.

Si buttò sul letto iniziando la traduzione del brano di Cicerone. La ragazza gurdandolo pensò che ci sarebbero volute ore. Dannazione, non mi serve il latino! Diceva tra sé e sé.

Sentì un bip arrivare dal suo cellulare.

Voglio stare con te.

Rachel sbattè la testa contro la mensola del letto. Era ancora lui,l'anonimo.

Voglio sapere chi sei.

Scrisse lei in quattro e quattr'otto.

La risposta non arrivò. Pensò davvero che si era scocciata di questa questione dell'anonimo,che era bello all'inizio ma adesso bramava sapere chi fosse. In cuor suo,sperava Nathan. Ma sapeva che non era così. Lo sentiva.

Verso le quattro e mezza si mise una maglietta a collo alto grigia e il cappotto ocra sopra. Si legò i capelli,perché non aveva avuto il tempo di fare lo shampoo, poi scese di sotto,trovando sua madre intenta a stirare.

«Dove stai andando?»la signora Mason spense il ferro.

«Uhm,da Mary»disse Rachel senza darci peso.

«Ma,hai già finito tutti i compiti?»

«Ne avevamo pochi»La ragazza pensò alla traduzione di latino lasciata a metà,e costruita a fantasia; pensò alle espressioni di matematica e alle sette pagine di storia da studiare.

«Sì erano pochi.»prese la sciarpa sull'appendiabiti e uscì.

«Torno verso le sette» eslamò prima che la porta si chiuse di botto,sbattuta dal vento.

 

Rachel camminava per le strade desertiche delle cinque del pomeriggio. Ogni tanto guardava avanti e indietro,come insospettita. Il rumore di una foglia calpestata, o semplicemente il vento la mettevano in soggezione. Pensò che quella situazione in cui si trovava Mary era davvero assurda. Riassunse un po' la storia alla meglio.

Sorrise amaramente pensando che non sarebbero andate insieme nella città sei suoi sogni.

Non sarebbero state insieme nelle foto scattate,non avrebbero conosciuto inglesini,flirtando o semplicemente scherzando. Pensò che non sarebbe stato lo stesso. Avvistò casa-Dunkun e vi si diresse più curiosa che mai.

Ma,ad aprirla non fu Mary bensì Chris.

La ragazza sussultò,non si aspettava di trovarlo lì.

«Ehm,M-mary c'è?» disse lei affogando nella sua sciarpa.

«Veramente è uscita dieci minuti fa con nostra madre. Entra,penso che torneranno tra un po'» disse lui lasciando la porta aperta e dirigendosi all'interno.

Rachel era combattuta. Non sapeva che fare. Entrare e aspettare o girare sui tacchi e andar via? Certo che Mary poteva avvisarla però!

Entrò in casa ma si pentì subito. Chris era seduto sul divano, gli occhi nocciola fissavano il vuoto. «Chris,grazie lo stesso,ma chiamo Mary e le dico che...»«No.»interruppe lui.

«Come?»disse Rachel. Il ragazzo si alzò, e si diresse verso lei.«Non andare»le sussurrò.

Un brivido percorse la ragazza,nel sentire la sua voce nell'orecchio,così vicina.

«Perché?» riuscì a farfugliare,ma non sapeva neanche più cosa stesse pensando,ormai la tensione era al massimo. «Perché ti voglio con me, voglio stare con te.» disse lui,mentre le accarezzava dolcemente i capelli. Le sue mani,calde e morbide adesso giocherellavano con il lobo del suo orecchio, adesso le accerchiavono la schiena. Rachel capì,che era lui. Era lui con quei messaggi,era lui l'anonimo. Non Nathan,lui. Non il ragazzo dagli occhi smeraldo,ma quello dagli occhi nocciola. Come aveva potuto confondere così le carte? La testa le girava vorticosamente. «Non dici niente?» le sue labbra erano un sospiro.

Cosa vuoi che dica? Pensava la ragazza. Vide le sue labbra rosee farsi più vicine,la volevano. Ma lei no. «Ti prego,questo silenzio mi uccide» disse lui. Rachel non lo riconosceva. D'un tratto,le mani sulla sua schiena si fecero più audaci e la strinsero di più.

La sua bocca si avvicinò e ...puff,incontrò quella di Rachel. Il suo bacio. Il suo primo bacio. Non si conoscono bene le sensazioni provate in quel momento dalla ragazza.

Era il suo primo bacio. Ma tutto procedeva da sé. Le loro lingue si incontrarono in un vortice di piacere. All'inizio Rachel era davvero impacciata,pensava 'da che lato devo girarla ,destra o sinistra?',ma poi venne spontaneo. Le mani. Non sapeva dove metterle. Cercò di appoggiarle lungo i suoi fianchi,ma si sentì in imbarazzo. Le mise tra i suoi capelli.

Chris era intraprendente. Insomma,non aveva molta esperienza lei,ma pensò che era desideroso. Le loro lingue adesso erano più veloci,e Rachel divenne più audace. Aria. Aveva bisogno d'aria. Oddio,stava soffocando,non poteva resistere. E se poi moriva? Si staccò bruscamente riprendendo aria. Chris sorrise,poi si tuffò di nuovo su Rachel, la spinse dolcemente,e Rachel tastò d'improvviso la parete. Poi qualcosa affondò le sue sensazioni. Quello era Chris. Non Nathan. Chris. Non il ragazzo dagli occhi verdi. Di nuovo stava sbagliando. Si staccò,mettendo fine a quel supplizio.

D'un tratto vide gli occhi del ragazzo che la fissavano chiedendo spiegazione. Lei abbassò i suoi. No, non poteva. Lei non era innamorata di lui. Si diresse velocemnte verso la porta,imbarazzata, e impaurita da sé stessa. Lo stava lasciando lì da solo. Che senso aveva?

Tornò a casa correndo,non capiva più niente,aveva solo voglia di gettarsi sul letto e affondare la testa sul suo cuscino.

«Rachel,sono quasi le sei, non dovevi tornare alle sette?»disse la signora Mason,quando vide rientrare Rachel in tutta fretta. Peccato però,che non ricevette risposta.




Note: scusate,ho avuto poco tempo! Beh,comuqnue eccovi il nuovo!
Vorrei ricordarvi che ,se volete ,potete recensirmi come storia scelta. In alto a destra.
Il fatto è che ci sono sempre le stesse persone ch eleggono il mio capitolo,e le ringrazio di cuore,davvero,però mi piacerebbe che più persone leggessero queste sensazioni. Mi vengono da dentro.
a presto,Susy.

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Capitolo 12
*** Verità amare. ***


Verità amare.


La sera prima Rachel Mason non aveva toccato cibo. La cosa era abbastanza strana,dato che la ragazza mangiava parecchio. Sua madre,si era preoccupata,data la poca frequenza dell'azione. La sera non terminò quella versione di latino, lesse le poche pagine di storia,e decise di non fare matematica. Non aveva proprio la testa,né la voglia per farli. Si sarebbe inventata qualche scusa o giù di lì. La mattina dopo,la medesima si svegliò con la stessa espressione e gli stessi pensieri: Chris-Nathan-bacio. Non riusciva a pensare che aveva baciato il fratello della sua migliore amica. No,la cosa era...riprovevole.

E se Chris gliel'aveva detto? Come faceva adesso? Non le avrebbe più parlato? Pensieri del genere si affollavano nella sua mente,e la ragazza non si era neanche accorta che dopodomani sarebbe partita per Londra. Verso le otto passeggiava per i cortili della scuola,non aveva ancora visto Mary,e sinceramente non l'avrebbe neanche fatto,perché era troppo mortificata per quello che aveva fatto. Non sapeva neanche il perché. Avvistò Mary da lontano,insieme a Giulia e Cristal. Voleva avvicinarsi,ma non ci riusciva. Prima o poi l'avrebbe scoperto. La ragazza si mosse amletica verso il gruppetto,quando si sentì stringere la mano. Una mano fredda.Gli vennero i brividi. Si voltò e trovò Chris.La ragazza rimase di sasso,cosa voleva? «Ehi«»» disse lui,sorridendo meravigliosamente. Si voltò verso le ragazze del gruppo e notò che la stavano fissando. Ma quello che più preoccupava Rachel era sicuramente la faccia di Mary. L'amica la fissava bianca in viso. Ecco,lo sapevo,pensò Rachel. In quell'istante la campanella suonò e l'intera scuola si precipitò ad entrare. Un attimo dopo le ragazze erano scomparse. Ma ci fu qualcos'altro che colpì l'attenzione della ragazza. Nathan.

Quant'è che non lo vedeva? Quant'è che non gli parlava? Era più bello di prima ,con i capelli al vento. Era sulla panchina,seduto a fumare una sigaretta,da solo. È la prima volta,però,pensò la ragazza,che era solo. Di solito c'era tutto il mondo dietro. In un attimo,i suoi due occhi freddi si posarono sulle mani intrecciate di Chris e Rachel. Lei rabbrividì. Quegli occhi le facevano paura. Esprimevano... neanche lei sapeva cosa,ma erano gelidi. Strano,però,Rachel stessa voleva che la vedesse. Voleva fargli capire che lei poteva piacere a qualcuno. Lui buttò via il mozzicone,e come se non fosse successo niente si diresse verso il portone. Tutto accadde in massimo cinque minuti. A Rachel erano sembrate ore. Possibile?

Tornò a guardare gli occhi di Chris. Erano vivi,accoglienti,così diversi da quelli del suo Nathan.

«Mi dici perché te ne sei andata ieri?» disse lui.

«Non devo darti spiegazioni»disse Rachel. Non si era accorta di essere stata così fredda.Lui per tutta risposta la prese per la vita.

«Come devo farti capire che stravedo per te?» esclamò,le labbra vicinissime alle sue. «È questo il fatto,Chris,non capisci...a me piace...»ma lui non la fece finire di parlare. La baciò nuovamente,afferrando da dietro i suoi capelli. Il suo secondo bacio. Ma che diamine stava succedendo? Tre giorni fa neanche sapeva cos'era. In realtà non lo sapeva neanche adesso. La domanda l'attanagliava ancora: Cos'è un bacio?

Rachel si staccò. «Un altro ragazzo» concluse,gli occhi bassi esprimevano pietà.

Lui sembrò preso da una scossa elettrica. Prese la sua cartella caduta a terra poco prima,e se ne andò verso l'entrata. Fantastico. Un altro goal,Rachel.Quando entrò in classe il professore non c'era ancora. C'era chi scriveva alla lavagna,chi parlava al telefono,chi ripassava la lezione e chi mandava messaggini. Mary era seduta vicino a Giulia, la guardò per un attimo, poi ritornò alla sua conversazione.«Posso parlarti?» a proferire era stata Rachel.

Lei annuì e Giulia si allontanò.

«Cosa cavolo ci facevi insieme a mio fratello?» disse l'amica,non lasciandola iniziare.

«Oh, senti non è come pensi»disse Rachel arrossendo.

«Ah, e come la penso?»disse Mary prendendo un quaderno dallo zaino. Rachel non ce la faceva,doveva dirglielo. Doveva fargli sapere tutto. Perché era la sua migliore amica. Non poteva non fare nulla. Non poteva far finta di niente. Noncurante delle conseguenze,gli disse tutto d'un fiato,del fatto che era andata a cercarla ma lei non c'era,del fatto che Chris le mandava messaggi anonimi,del fatto che l'aveva baciata. L'amica aveva una faccia sporadica, e Rachel non capiva cosa potesse intendere.

«Tu? Mio fratello?Impossibile»Mary iniziò a disegnare fiori e cuori su un pezzo di carta.

«Non mentirei mai su una cosa del genere»disse Rache risoluta.

Mary dopo un po' cessò con le domande e passò all'azione,ma Rachel la bloccò e gli narrò anche dell'incontro avuto quella mattina. Aveva paura che l'amica la giudicasse. Dopotutto,era suo fratello!

«Quindi non ti piace?» chiese l'amica.

«Mary,lo sai come la penso,io...Nathan»

«Sì,non si può obbligare qualcuno ad amare una persona. La si ama e basta.» Mary aprì il cellulare e controllò gli ultimi messaggi.

«Io...mi dispiace»farfugliò Rachel.

«Non devi dirlo certo a me»disse,e in quel momento arrivò il professore,che ci spiegò,aveva trovato traffico,ma questo,alla classe non interessava più di tanto. Guardò l'amica,che era ancora triste per il fatto che non potesse venire a Londra.

 

All'uscita un caldo sole pomeridiano le attendeva. Rachel amava quel sole. I suoi raggi le filtravano i capelli,facendoli sembrare più chiari. Chiuse per un attimo gli occhi. Mancava un giorno. E sarebbe stata sotto il cielo di Londra. Ma non lo disse all'amica.

«Mary,ma adesso come faranno i tuoi,non avevano già pagato la cifra?»

«Uh. Sì,ci verrà mio fratello»disse lei sconsolata.

Rachel invece,si stava strozzando,dato che la saliva gli era andata storta. Oh,no,doveva vederlo tutti i giorni,affrontare i suoi occhi? «Ma...come?»

«Nah»disse Mary,«Non me lo ricordare. Hanno chiesto alla professoressa se era possibile un cambio. Naturalmente hanno accettato.» Rachel odiava vedere l'amica così. L'abbraccio,dicendole che le avrebbe portato un regalo fantastico. Lei sorrise per un istante,poi la salutò andando dalla parte opposta. Rachel la guardò allontanarsi,inspirò profondamente,e si avviò verso casa.




Note: Se avete qualche dubbio,chiedete pure. 
Domani Rachel partirà,e inizierà la seconda fase della storia :)
Grazie a chi mi ha recensito per le scelte, e chiunque volesse farlo è molto apprezzato.
a Presto!!
**

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Capitolo 13
*** Lui doveva essere suo. ***


Lui doveva essere suo.


«Nathan,perché mi hai portato qui?» chiese Rachel con una flebile voce. Erano in una camera d'albergo. Nathan la guardava dritta dritta negli occhi. Quegli occhi che aveva sognato così a lungo. Nathan iniziò ad accarezzarle il viso, lei non si ritrasse sebbene fosse tutta un tremito.

Cercò di nascondere l'emozione,mentre guardava attentamente le sue labbra. Dio,quanto avrebbe voluto che fossero tutte per sé,quanto avrebbe voluto baciarle,o anche solo sfiorarle. Sentì che non ce la faceva più , e che doveva fare qualcosa. Lo prese da dietro e lo trascinò verso sé,fin quando non raggiunse la sua bocca...

Trrrrin. Rachel tastò la sveglia a malapena,e questa con un tonfo cadde a terra,spaccandosi in tanti frammenti di vetro. Rachel si alzò,stiracchiandosi,e maledicendo la scuola,poi però qualcosa la invase. Un pensiero. Doveva partire. Non doveva andare a scuola,ma partire. Sorrise .Si alzò,si diresse in bagno e dopo soli dieci minuti vi uscì,lavata e vestita.

Era stato un sogno. Solo un maledettissimo sogno. Eppure c'era così vicina. Stava per baciarlo,lui non opponeva resistenza,nulla. Si guardò allo specchio e tracciò una linea di matita nera sugli occhi. Senza trucco non osava neanche guardarsi allo specchio. Già ,Rachel aveva proprio una grande considerazione di sé stessa. Fece colazione in fretta, sua madre era già pronta e vestita. Dopo poco tempo erano in aeroporto. Rachel non c'era mai stata. C'era un via vai di persone, persone che si lasciavano,persone che tornavano dopo un lungo viaggio. Avvistò il gruppo della scuola in lontananza e si sentì così in imbarazzo a camminare verso loro. Notò che c'era Chris,insieme a Mary,che le corse intorno appena la vide. Iniziarono a parlare di quello che aveva portato,di quello che voleva fare appena arrivata, e poi arrivarono Cristal e Giulia.

«Chi manca ancora prof?» chiese Mark Beths , 3 C.

«A quanto pare solo Smith» disse il professore guardando l'orologio.

A Rachel venne un colpo. Smith? Ma Smith era Nathan!

Ormai non ci sperava più,ma appena sentito ciò,diede un pizzicotto a Mary.

«Verrà anche lui,capito?!»eslamò Rachel,ormai in preda all'eccitazione.

Mary guardò il fratello, e la ragazza capì che era meglio non insistere con l'amica dopotutto era pur sempre suo fratello. Si voltò per un attimo verso Chris e notò che la stava guardando. Distolse subito lo sguardo,intimidita dalle sensazioni che aveva scrutato nei suoi occhi.

«Nathan non ricorda neanche chi sono»disse sconsolata Rachel ,che era andata a sedersi su una panchina lì vicino. Mary la seguì poi disse:

«Senti, può anche darsi che sia così, ma tu non devi permettere che questo accada»

«Uhm,sì ? E come vuoi che faccia? Ormai non mi guarda neanche più» la ragazza iniziò a martoriare il suo braccialetto.

«Perché non gli vai vicino,e poi,che ne so gli chiedi se ti puoi sedere vicino a lui,sull'aereo. In modo da parlare» disse Mary;

«Io cosa??»il braccialetto si ruppe in mille pallini bianchi che volarono avanti e indietro.

«Oh no»Rachel si apprestò a raccoglierli.

«Avanti Rache!»insistette Mary,«Ce la puoi fare! È un'ottima possibiltà per te!». In quel momento arrivò Nathan accompagnato dal padre,un uomo alto e molto giovane,vestito da uomo d'affari. Il suo cuore perse un colpo.

«Scusi il ritardo prof.»disse Nathan. Rachel si sciolse. Cosa doveva fare? Seguire il consiglio di Mary? Una parte di lei lo voleva con tutto il cuore,un 'altra parte invece,non sapeva che parole usare. Dopo il check-in e altri controlli,dovevano salire a bordo. Lei lo vide,era vicino a Chris. L'amico si distrasse un attimo per prendere il suo bagaglio, e lei vi si avvicinò. Le tremeavano le gambe,ma fece uno sforzo e vi si mise accanto.

«Ciao» disse,e poi sprofondò. Nathan si girò verso lei sfoggiando i suoi bellissimi occhi verdi,che sembravano azzurri alla luce del sole.

«Rachel» disse lui,sorridendo calorosamente. Quanto amava il suo nome pronunciato da quelle labbra. Quanto amava il suo sorriso. Quella mattina,poi aveva i capelli tutti scombinati,il che lo facevano apparire ancora più sexy.

«Vieni anche tu? Non lo sapevo» continuò lui subito dopo.

«Oh beh.». Rachel doveva dirglielo. Avanti! Si diceva. Ma non riusciva a smuovere una sola parola. «Nathan,che ne dici...se»si bloccò. Tutto ciò che gli voleva dire era appeso ad un filo. «Uh?» lui si era girato verso di lei. Adesso tutta la sua attenzione era su di lei.

«Se ci sediamo vicini?» sciocca,sciocca,sciocca. Si sentì così stupida pronunciando quelle parole. La sua voce le era sembrata così...da bambina.

Lui fece una specie di smorfia,Rachel non capì che volesse dire.

«Veramente io...sono con Chris»disse, e Rachel volle sparire. Un attimo dopo Chris si avvicinò. La situazione non andava bene. Rachel sentiva quasi salirsi le lacrime,non doveva neanche chiederglielo,dopotutto sapeva che la risposta sarebbe stata un no.

«Non fa niente Nathan,Giulia mi ha chiesto di stare vicino a lei.»Rachel abbassò lo sguardo. Sicuramente Chris la stava osservando. Ma lei non riusciva a sostenere i suoi occhi. Da quanto li stava sentendo? Sapeva già che gli piaceva Nathan? Sicuramente l'aveva capito. Nathan fece segno di aver capito con la testa,e quando Chris si allontanò si voltò verso Rachel:

«E così,»disse girandole intorno,«Vuoi stare vicino a me,eh? Bene,bene Rachel Mason,mi sa che qui qualcun...»«Zitto,smith.»lo interruppe Rachel,mentre sorrideva compiaciuta.

«L'ho fatto solo perché non ho nessuno con cui sedermi»

«Ah,sì? E perché scegliere proprio me?»fece il ragazzo avvicinandosi pericolosamente al viso di Rachel. Lei non sapeva cosa rispondere,Sì era perdutamente innamorata di quel gran figo. Non rispose,e si avviò all'imbarco, dopo aver abbracciato per un'ultima volta Mary che le confessò di aver convinto lei Giulia a chiedere a Chris di sedersi vicini. Come faceva senza lei? Salutò anche i suoi genitori e poi salirono sull'aereo.

Battibeccò con Nathan per chi dovesse sedersi vicino al finestrino,e alla fine vinse lei. Si sentiva così eccitata,era sul suo primo aereo,affianco al ragazzo dei suoi sogni, e stava per andare a Londra. Quello doveva essere un altro sogno da cui svegliarsi. Si mise una mano sul cuore e notò che batteva forte. Si voltò verso Nathan. Aveva già acceso il suo I-pod, e si era messo delle cuffie. Sorrise nel vederlo,ma appena lui ricambiò lo sguardo,lei lo distolse.

«È il primo viaggio all'estero che fai?»chiese Rachel.

«No,e te?»

«Sì,il primo. Son emozionatissima,e...»

«Ti ho chiesto di narrarmi le tue emozioni?» disse lui togliendosi le cuffie. Rachel fece la faccia dubbiosa.«scherzavo,dimmi pure»disse lui sorridendo.

Parlarono per più di un'ora della musica,dei professori,dei viaggi futuri,della loro scuola.

Dopo un po',Rachel guardò dal finestrino. Era così bello. Le case piccole come mattoncini lego,le persone come puntini quasi invisibili,e le nuvole,soffici come canditi...

si voltò verso Nathan. Stava dormendo? Si avvicinò al suo viso per osservarlo più da vicino. Era bellissimo. Notò che aveva una piccola cicatrice sulla guancia sinistra. Alzò il dito per toccarla e l'accarezzò. Nessuno li stava guardando. Passò la sua mano tra i suoi capelli. Lisci e morbidi. Poteva accarezzarlo per ore,ma non si accorse che stava riaprendo gli occhi. Rachel ritrasse subito la mano,come se fosse stata presa da una corrente elettrica.

«Cosa?»disse lui riaprendo gli occhi verdi.

«Avevi...avevi un...un insetto tra i capelli!» disse lei separandosi,e allontanandosi il più possibile da lui. N di Rachel.athan scoppiò a ridere sommessamente, e scostò una ciocca di capelli dalla fronte,poi una voce rimbombò.

«Siamo arrivati a Londra,tra 5 minuti tutti i passeggeri devono prepararsi all'atterraggio.»

Nathan le sorrise.

Lui doveva essere suo.




Note: vorrei dedicare questo capitolo a Ilanonsochescrivere,perché le piace tanto la mia storia,e mi chiede sempre di aggiornare :)
Grazie a tutti voi per le recensioni e spero sempre per una vostra segnalazione per le scelte! 
:3 baci! 
Ps: mi scuso per eventuali errori di battitura.

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Capitolo 14
*** Armi di seduzione. ***


Armi di seduzione.

 

 

Il primo giorno conobbe la famiglia ospitante. Una signora sulla quarantina, insieme a suo marito e a suo figlio,Harry,un ragazzo molto carino,dagli occhi azzurri e dai capelli biondi.

Venne sistemata assieme ad una ragazza che non conosceva,Cristal e Giulia. Non poteva andare meglio di così. Decise che era meglio adattarsi,o non si sarebbe divertita e lei doveva divertirsi. Appena arrivate Cristal e Giulia iniziarono a disfare le valigie,mettendo in mostra i loro bei completini da sera,e Rachel sentì più volte pronunciare il nome di Nathan,e Giulia quello di Chris.

La camera che divideva con la ragazza sconosciuta era abbastanza piccola,gialla,mobili gialli,pareti gialle, e letti gialli.

«E chi le sopporta quelle due»disse la ragazza biondina,capelli un po' mossi,occhi nocciola,e corporatura media. Rachel strabuzzò gli occhi.

«Anche tu pensi siano noiose?»disse tirando fuori dalle valigie alcuni abiti.

«Figurati»disse,poi si avvicinò, «Piacere,sono Abby,3 B, 17 anni.»

«Piacere sono Rachel,16 anni»disse, poi tornò a fare quello che stava facendo.

«Dì un po',anche tu dietro al moro con gli occhi verdi?»

«Cosa?»disse Rachel,che non se l'aspettava.

«Pff,tipico,l'avevo immaginato. Neanche queste due affianco scehrzano però. Soprattutto la biondina,com'è che si chiama?»disse,indicando la parete che separava la loro stanza da quella delle altre due.

«Cristal. È simpatica,almeno quando l'ho conosciuta...un giorno...o almeno penso di averla conosciuta . Ma quando sta con le amiche...»

«Tutt'altra persona»finì Abby.

«Già»concluse Rachel.

Quando si riunirono a pranzo,Rachel e le altre fecero conoscenza della famiglia. Rachel notò che il ragazzo 'bello' le fissava,una ad una.

A tavola però e figuracce non mancarono soprattutto dalla parte di Rachel che rispose «Yes»,quando la signora le aveva chiesto di passarle il sale. La ragazza sprofondò nella vergogna. Cristal se la rise. Harry la guardò sorridendo, Abby scosse la testa,e i signori fecero finta di niente.

 

Verso le cinque,le ragazze si prepararono,perché il gruppo doveva riunirsi in Hyde Park per discutere del programma. Si mise un maglioncino,perché a Londra in quel periodo faceva piuttosto freddo. Rimase stupita nel vedere la bellezza e la grandezza di questo parco. Inspirò profondamente: ancora non poteva credere di essere nella città dei suoi sogni. Era bellissimo lì attorno,tutto verde e fiori. Ne prese uno da terra,poi raggiunse gli altri. Il gruppo camminava svelto , e lei si sentiva piuttosto emarginata. Sola in ultima fila. Avanti,c'erano Nathan Cristal , Giulia e Chris,che camminavano a braccetto. Quanto voleva andare lì e aggiungersi,ma non poteva .

Così decise di lasciare le cose com'erano e di vedere da lontano Nathan. Le si avvicinò Abby,che la guardò impietosita. Le sembrava una piccola Mary. Sorrise a quel pensiero.

«Sei pazza di lui,eh?»

«Si vede così tanto?»disse,imbarazzata.

Abby annuì,clemente. Si odiava,si odiava sempre,perché lei era quella che non riusciva a parlare con i ragazzi,era stata definita apatica più volte,e questo le aveva fatto male,ma aveva resistito,perché lei era forte,o almeno sperava di esserlo. Sentì una rabbia dentro sé,lei doveva fare qualcosa. Cristal stava giocando un buon gioco,ma lei doveva mettercela tutta,e fare meglio di quell'ochetta! Basta,pensò,chissenefrega di come va,io voglio buttarmi.«Senti, posso darti dei consigli?»interruppe Abby. «Certo,basta che mi aiuti»disse Rachel,scattando qualche fotografia qua e là. «Qualche giorno fa lessi su una rivista che per conquistare un ragazzo devi essere dolce e sensuale.»disse lei,compiaciuta. Dolce e sensuale? Ma lei con Nathan aveva solo discussioni!

«Poi devi parlarci sempre,anche delle cose più sciocche, ma devi stare attenta a non sembrare un'oca.»continuò. Mmh,pensò Rachel, lei non riusciva mai a spicciare parola,figuriamoci a 'parlare' da persone civili.

«Grazie...ma non so...»incominciò Rachel.

«Fa' come vuoi. Ma se non ti muovi...potresti perderlo. Cristal non scherza. Poi è molto carina»disse guardando Nathan e quest'ultima che scherzavano e si spingevano.

Aveva ragione Abby. Doveva fare qualcosa. Qualunque cosa. Da sempre aveva desiderato un ragazzo. Adesso poteva averlo. O forse no? E se avesse già perso questa battaglia? L'aveva detto anche Abby...Cristal era carina,molto carina. E lei ? Lei no. O forse sì?

Pensieri simili arieggiavano nella sua mente,poi si convinse. Meglio provarci,no?

Aspettò il momento giusto,poi agì. Si fermarono in una gelateria,per prendere dei coni,siccome due ragazzi che non conosceva,avevano chiesto ai professori un break.

Si avvicinò a Nathan,e lo spinse leggermente,facendo finta che fosse stato uno sbaglio.

«Anche tu prendi un gelato?»disse,calma e dolce,come non era mai

stata prima.

«Oh,beh,sì.»disse lui ,sorridendo timidamente. Pensa,pensa,pensa! Ci sono!

«Oh,no.» esclamò rachel troppo forte. Poi si corresse:«Oh no»disse assumendo un tono più mellifluo.«Non ho portato il portafogli!»disse,ma in realtà lo teneva in borsa.

«Dài, te lo offro io!»disse Nathan. Non avevano mai parlato così leggiadramente,di solito loro due si battibeccavano.

«Che gusto hai scelto?»chiese Nathan poco dopo.

«Kinder e Nutella»disse Rachel,cacciando la lingua e abbandonando per un attimo il tono dolce.

«Mangiona»la rimproverò Nathan,che aveva scelto solo gusti alla frutta.

«Io ho preso il maxi,perché ho fame»intervenne Cristal,sfoderando un sorriso mozzafiato.

Rachel la volle fulminare con lo sguardo,la cosa stava diventando ridicola.

Verso le sette,ognuno tornò alla sua abitazione,dalle rispettive famiglie.

«Bravo Smith,non salutare»disse Rachel,che si pentì subito di averlo fatto, perché Abby la fulminò con lo sguardo,Chris si voltò,e Nathan sorrise compiaciuto.

«Ma da quando mi chiami Smith?»disse,prima di stampargli un bacio sulla guancia,e avviarsi col suo gruppo dalla famiglia ospitante. Rachel istintivamente si portò la mano sulla guancia per toccare la parte che le labbra del ragazzo avevano sfiorato.

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Capitolo 15
*** Rebel. ***


Rebel.

I primi giorni trascosero così, tra una lezione e l'altra della scuola mattutina e un'escursione al tiepido sole di Londra il pomeriggio. Rachel si accorse che era diventata più agile nel parlare,sebbene molte volte si bloccava del tutto. Nathan lo aveva visto quel pomeriggio,però non era successo niente di che,anche se la ragazza continuava a seguire le regole di Abby. Erano già a mercoledì,e si rese conto che stava passando tutto troppo in fretta. Si era letteralmente innamorata di Londra,voleva restare lì per sempre. Quella mattina poi era salita su uno di quei bus a due piani,e si era fatta tante di quelle foto con Abby. Era strano ma in poco tempo avevano legato tantissimo,era molto simpatica d'altronde. Nella camera affianco Cristal e Giulia invece,complottavano. Rachel e Abby avevano provato a sentire cosa dicessero,ma la parete era troppo doppia.

«Cosa staranno complottando?»disse Abby.

«Perché non lo scopriamo?»

In casa c'era solo Harry,siccome i Signori McKinley erano usciti per delle commissioni,lasciando al figlio le ragazze. Attraversarono il corridoio che divideva le loro stanze,e bussarono alla porta.

«Chi è?»

«Rachel»

La porta si aprì e Rachel non credette ai suoi occhi. Le ragazze si stavano preparando per uscire.

«Cosa c'è Rachel?»disse Giulia annoiata.

«Dobbiamo fare per caso un'altra passeggiata e non lo so? »chiese. Giulia uscì per un attimo con la testa fuori,guardò a destra e a sinistra poi rientrò.

«Entrate muovetevi»disse,guardando sprezzante Abby. Le ragazze si fecero largo nella stanza, ovunque c'erano vestiti,borse, e trucchi. Da uno stanzino a parte uscì Cristal,una gonnellina blu scuro e una camicia bianca sopra.

«Posso sapere cosa state facendo?»chiese Abby.

Giulia roteò gli occhi. «Glielo diciamo?»disse,guardando Cristal.

Questa incominciò a parlare. «Okay,ragazze stiamo uscendo. Ma non è un'uscita. Insomma le insegnanti non lo sanno...E non lo devono sapere! Non riesco a immaginare quali provvedimenti potrebbero prendere... Insomma, ce ne andiamo ad Hyde Park,un'oretta o due prima che faccia scuro. Se volete venire anche voi...»

«N...»incominciò Abby,ma Rachel la fermò. «Chi viene?»disse,di colpo.

«Io,Giulia,Mark,Lola, Chris e Nathan» Cristal sottolineò quest'ultimo come a voler vedere la sua faccia. «Okay,veniamo anche noi»disse risoluta. Voleva rischiare.

«Stai scherzando spero?»disse Abby,sconvolta. «No,perché dovremmo rimanere solo noi!»

«Pensa se ci scoprissero!»disse,una volta uscite dalla stanza.

«Non lo faranno. Non hai sentito?Cristal ha detto che Harry le avviserà quando i suoi genitori torneranno... mi è simpatico quello»Rachel non sapeva perché voleva farlo,ma non se la sentiva di lasciare a Cristal tutto il divertimento.

«Chi non verrà del gruppo?»continuò Abby.

«Tre ragazze della terza, e due ragazzi della seconda C.»

Dopo un tira e molla durato parecchi minuti, Abby si lasciò sopraffare,e si prepararono.

«Cristal mi puzza. Sta architettando qualcosa con Nathan,lo sento»disse Abby, «Non hai visto quella minigonna?»

Dopo dieci minuti le ragazze escono, e Harry fa tutte le raccomandazioni. Tempo: un'ora.

Rachel si sentiva davvero trasgessiva quel giorno, una parte di lei voleva restare chiusa nella sua stanza,magari a ripetere un po' di lingua. Invece no,stava uscendo e si sentiva così strana.

Camminarono velocemente,mentre ogni tanto si fermavano per prendere un souvenir,o per chiedere indicazioni. Mezz'ora dopo,erano ancora allo stesso punto.

«Excuse me, how do I get to hyde Park?»disse Abby,sicura ad un signorotto tutto baffi che era passato in quel momento. Il signore rispose calorosamente e le indicò la strada. Dopo pochi minuti erano già arrivate,e non si erano rese conto che il parco era alle loro spalle!

Era bellissimo camminare per quelle strade da sole,senza le professoresse.

Quando arrivarono c'erano Chris,Nathan,Mark e altri ragazzi. Ne erano massimo un sei-sette persone. I ragazzi spiegarono che erano usciti per la finestra,dato che erano al pian terreno e avevano chiuso a chiave la porta della loro camera. Un po' surreale come storia, ma nessuno lo disse.

«La signora che ci ospita è una confusa!»disse Chris.

Rachel guardò Nathan,ma lui stava parlottando con Cristal. Il gruppo si mosse,e non fece che notare che i due ragazzi rimasero dietro,sedendosi su di una panchina. Rachel iniziò a preoccuparsi. Era tutt'un tremito, che ci facevano solo loro,isolati dal gruppo.

«Chi ha fame?»esclamò Mark,piantandosi nel centro.

Ma che fame,pensò Rachel voltandosi. Li vide,erano molto vicini. Cavolo,e se si fossero baciati? Diede una gomitata a Abby,ma lei non ci fece caso,alle prese con la macchina fotografica.

Non ce la faceva,doveva tornare indietro;si stavano allontanado troppo da loro.

«Non ce la faccio,vado a vedere che stanno combinando»disse ad Abby,e prese da un istinto irrefrenabile girò sui tacchi e li raggiunse.



Note: salve,spero vi piaccia questo capitolo :33
ultimamente non ho tempo! ahahah :3
vi chiedo di lasciare una recensione,per sapere cosa ne pensate della storia e le vostre idee.
Si accettano consigli! :)
Ribadisco la segnalazione per le storie scelte,ovviamente se vi va.
Grazie a tutti,siete fantastici!*-*


 

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Capitolo 16
*** La corsa per la salvezza. ***


La corsa verso la salvezza.

«Dove stai andando?»disse Giulia mettendosi davanti alla ragazza.

Rachel non se l'aspettava. Cavolo,quella Giulia le stava proprio antipatica.

«Che ti importa?»disse guardandola dal basso verso l'alto.

«D-devo dare una cosa a Nathan...»cominciò. Quant'era banale. Ma poi perché Giulia le stava impedendo di andar da loro? E loro che stavano facendo? E se...?

«Puoi dargliela dopo...sai com'è,Nathan e Cristal sono impegnati...»disse spingendola leggermente.

«Impegnati? In che senso?»

«Nel senso che...insomma stanno per...baciarsi,capito?»disse guardando nella loro direzione.

Stavano per baciarsi? In che senso?

Quelle parole colpirono la ragazza come tanti pugnali. Lei doveva baciarlo. Lei ci teneva più di Cristal. Lei si era innamorata di Nathan. Non poteva essere. Sentiva le mani sudate. Guardò nella loro direzione. Erano molto vicini,ma non si riusciva a distinguere le figure.

Stava facendo una figuraccia,era meglio allontanarsi,pensò.

Fece come aveva detto Giulia e si avviò col gruppo. Abby,notandola tutta silenziosa,la tirò in disparte. Le spiegò brevemente tutto ciò che le aveva detto Giulia. Poi tacque,perché le faceva troppo male anche solo parlare. In gola le si era formato un groppo grande quanto una casa. Non riusciva a non pensarci,eppure cos'ha Cristal che io non ho?

Queste domande le fluttuavano per la testa.

«Non pensarci,dài. Credo che tu abbia frainteso.»

Non penso proprio,pensò la ragazza,ma si limitò ad annuire.

Guardò l'orologio. Era passata circa mezz'ora. Dovevano tornare.

Poteva essere rischioso. Ma più che altro voleva tornare a casa e sdraiarsi sul letto e piangere. Era una piagnucolona,diceva sua madre. Da piccola piangeva ogni giorno,per ogni piccola cosa. Un giorno sua madre le disse 'Non piangere per le sciocchezze,Rache.

Devi sorridere alle cose negative. Devi sorridere alla vita.'

Ma adesso sentiva proprio di dover sfogarsi.

«Abby,meglio che ci avviamo»disse,quasi sussurrando.

Le ragazze si diressero verso il gruppo per salutare,ma Abby,le diede un pizzicotto così forte,da farle morsicare il labbro inferiore.

«Cosa c'è?»disse,guardandola di sbieco.

«È la signora McKinley!»

«Cosa?Dove?»Abby le indicò una signora al limitare del parco,con delle buste in mano.

Il panico le assalì.«Oddio,cosa facciamo?Ragazzi,nascondetevi»disse Abby risoluta.

Le ragazze spiegarono che quella è la signora della famiglia ospitante. Iniziarono tutti a preoccuparsi,Chris chiese dov'era Nathan. A sbaciucchiarsi con quella stronza, pensò Rachel. Quasi sperò che li scoprissero. Scosse la testa,da quando era così cattiva?

La signora McKinley sembrava abbastanza affaticata. Si fermò un attimo e sembrò che li stesse guardando.

«Oddio,secondo te ci ha viste?»disse,girandosi.Diventò tutta rossa nel vedere che affianco a lei c'era Chris. Vide le sue pupille dilatarsi,e si imbambolò un attimo nel vederlo così vicino. Voleva bene a Chris,ma come amico,vero? A volte però quando gli era vicino sentiva delle scosse elettriche come se la sua presenza non fosse indifferente.

«Non penso»disse.

«Pss»sentì qualcuno. Si girò e vide Abby. «Vieni che usciamo per di là»

Rachel tornò a guardare Chris,poi disse: «Allora,io vado»

Lui le sorrise. Un sorriso strano,timido. Abby la trascinò via. Dovevano muoversi,mancavano un quarto d'ora per la fine dell'ora, e se tornavano a casa dopo la signora McKinley potevano anche dire addio alla ''vacanza''. Corsero,corsero,non sapendo dove stessero andando, Rachel ansimava; «Ma dove siamo??»chiese. «Ormai è tutto finito! Non saremmo dovute venire!»la ragazza si struggeva al pensare all'errore commesso. «Aspetta,»disse Abby. «Per di qui ci siamo già passate...certo,siamo a Black Road,e a sinistra dovrebbe esserci...»

«Sbrigati!»le urlò Rachel.

«Un attimo,che sto facendo tutto io! Vieni per di qua.»camminarono velocemente e strada dopo strada,l'ansia cresceva.

«Eccola,la villa dei McKinley!»

Rachel provò una così grande soddisfazione;ritornò a respirare e si rassicurò. Sgattaiolarono verso la porta d'ingresso. Non c'era nessuno. Rachel ringraziò il cielo,Abby spiegò a Harry di aver visto la madre. Dieci minuti dopo rincasarono Cristal e Giulia. Rachel voleva sapere a tutti i costi cosa fosse successo,se si fossero baciati,se si fossero messi insieme se...

Non osò chiedergli nessuna di queste cose però. Si diresse nella sua camera. Abby la seguì. Poco tempo dopo era davanti alla finestra,sconsolata. Guardava il panorama oltre quel vetro. Non era dei migliori,ma si vedeva un pezzo di London Eye. Ed era tutt'illuminato.

«Basta Rache,non ci pensare adesso»disse Abby. Sì,che cosa semplice da dire. Le ci aveva provato,aveva sperato. Ma aveva perso. Si diresse verso il letto, prese il suo i-Pod e si accasciò, facendosi cullare dalle note di qualche canzone malinconica che neanche ricordava di sapere.






Note: okay,non mi piace questo capitolo ç.ç mi serve solo per passaggio :33333
vabeh,alla prossima vi stupirete!!! :)

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Capitolo 17
*** Baci obliqui. ***


Baci obliqui.

 

«E questa è la cattedrale più famosa e grande dopo quella di San Pietro a Roma.»disse la professoressa. Era venerdì,il penultimo giorno; il gruppetto di ragazzi quella mattina si era recato a St Paul Cathedral, dato che le ore di lezione erano terminate. Stava trascorrendo tutto così in fretta. Si poteva persino dire che ormai era tutto finito e che sarebbero ritornati alla normale e noiosa vita quotidiana. Quella mattina Rachel non staccava gli occhi di dosso a Nathan. Peccato che lui non avesse ricambiato nemmeno una volta il suo sguardo. La ragazza ci sperava,pensava'prima o poi si girerà dalla mia parte' , ma questo non lo faceva mai. Rachel notò che Cristal non si era avvicinata più al ragazzo,dopo quel pomeriggio. Qualcosa doveva essere successo. Il cielo stava oscurandosi,sicuramente stava per piovere. Le grosse nuvole grige navigavano sopra loro, più minacciose. Fantastico. «Seguitemi ragazzi,la guida ci mostrerà alcune sale» diceva la prof,dirigendosi all'interno di grandi camere.

«Ops,scusa»disse Rachel,che aveva pestato un piede a Giulia.Lei si girò di scatto,con quegli occhi azzurrini ridotti a fessure.

«Stai attenta»disse questa a voce così alta che Chris , Nathan e Mark che erano davanti si girarono. La ragazza ansimò. Nathan finalmente la guardò negli occhi. Quanto era bello. Non poteva mai essere suo. Gli occhi verdi erano sfociati nel grigio quella mattina. Un attimo e si rigirò davanti,come se non fosse successo nulla. Oddio,io lo voglio sposare! Pensò Rachel. Per un attimo si immaginò mano nella mano con lui, passeggiando per il cortile della scuola,tutte le ragazze che lo guardavano,li guardavano. Purtroppo erano solo sogni. Quasi non si parlavano più.

Perché diamine c'era quella maledetta distanza tra loro?

'Mannaggia a Giulia,che mi ha fatto fare una figuraccia.' Sicuramente la odiava. Non sapeva precisamente perché,ma immaginava fosse per Chris. Si sapeva ormai da tempo che questa aveva un debole per lui,solo che questo l'aveva mollata poco tempo dopo l'inizio della loro relazione. Alla festa,sì. Si ricordò della prima volta in cui vide Nathan. Aveva sbagliato tutto,sin dall'inizio. Doveva mirare prima ad essere sua amica,poi a qualcosa in più. Invece loro due si battibeccavano ogni tre per due.

Poche ore dopo, il gruppo era rincasato dato il maltempo. Rachel e Abby erano nella loro camera,iniziando a mettere qualcosa in valigia,accompagnate dalla malinconia di lasciare quel posto. Improvvisamente il telefono di Rachel squillò.

«Sì?»

«Rachel!»

«Mamma!»disse lei,riconoscendone la voce.

«Come stai?Allora,ti sei divertita? Non ti ho chiamato perché per parlare all'estero ci vogliono un sacco di soldi. Comunque, cosa hai fatto? Non dimenticarti niente là,eh?

Non vedo l'ora che torni,tuo padre sente la tua mancanza»

«Ma,mamma è solo un altro giorno!»

Abby scoppiò a ridere. Quando la telefonata terminò,Abby si buttò a capofitto su Rachel con una cuscinata. Lei,di tutta risposta prese il cuscino lì vicino e glielo buttò contro. Rimasero così,scherzando e ridendo per tutto il pomeriggio. La sera, Harry le avvisò che le professoresse erano al telefono per comunicarle qualcosa di urgente.

«Pronto ragazze?»

«Professoressa» disse Abby imbarazzata.

«Ragazze,stiamo facendo il giro delle telefonate,come va?»

«Bene,tutto bene»

«Sentite,domani all'ora di pranzo dovremo già essere sull'aereo,perciò,preparate le valigie! Comunque,io e il Professore della C, Ruf, avevamo pensato di portarvi in un locale stasera»

«Cosa? Dice sul serio?»disse Abby,illuminandosi.

«Anch'io voglio sapere!»disse Rachel strattonandola.

«Aspetta»disse sottovoce,«dica prof»

«Non è nessuna discoteca,è solo un localetto,tipo pub,che abbiamo trovato,non ci saranno esterni,comunque. Niente,l'ingresso è di venti euro,quindi per partecipare dobbiamo avere l'approvazione di tutte»disse la professoressa.

«Ma certo,prof. Comunque,io e Rachel siamo d'accordo,penso lo stesso Giulia e Cristal.»

«Sono con voi?»

«Al momento no,sono di sopra. Comunque saranno d'accordo sicuramente»disse Abby impassibile. Rachel al suo fianco friggeva dalla voglia di sapere.

«Va bene,allora alle otto dovete essere pronti, ci vediamo fuori il vialetto,penso vi accompagneranno i vostri signori»

«Loro sanno già?»

«Sìsì,li avevamo già avvisati in precedenza,ma non era niente sicuro. Va bene,allora non dimenticate i soldi,buon appetito»

«Grazie professoressa». Dopo aver staccato,Abby si voltò verso l'amica,e,dopo averle detto del programma iniziarono a urlare entrambe come matte. Harry,lì vicino,accorse. Era davvero sexy,con quel maglione verde ,pensò Rachel. Non era davvero niente male. Aveva sempre pensato che gli inglesi avessero tutti le lentiggini e i capelli rossi.Harry era un tipo un po' alternativo,con un piecing alla bocca,ancora più sexy. Basta,pensò,lei era solo di Nathan. Stava diventando davvero una vecchia megera.

«What's happening?»disse lui,sorridendo.

Rachel e Abby iniziarono a ridere, poi spiegarono la situazione. Rachel salì al piano di sopra per avvisare le altre due ragazze,lasciando Harry da solo con l'amica.

«Ragazze?»Rachel bussò. Aprì Cristal. «Dimmi».

«Io...ehm,volevo avvisarvi che stasera la prof ha organizzato una cosa,cioè in un locale, passiamo la serata in un piccolo pub qui vicino,dato che è l'ultima.Dobbiamo portare venti euro.»

Cristal non provò emozione. Disse solo : «Uh. Grazie. A che ora è?»

Chissà perché,ma la vedeva più silenziosa da quel giorno. Possibile che Nathan l'avesse baciata,e poi l'avesse mollata? Oppure che non l'avesse baciata? Oppure sì; e se non le era piaciuto? Rachel poco dopo era distesa sul letto,pensando . Guardò nella sua valigia. «Che schifo mi sono portata,non ho uno straccio da mettere». In quel momento entrò Abby.

«Che fine hai fatto?»disse Rachel.

Lei aveva l'aria tutta sognante. «Abby?» questa fece un'espressione fantastica,come a conoscenza di uno scoop. «Harry!»

«Harry? Cosa c'entra?Che...?»

Ma prima di dover finire la frase si accorse che l'amica faceva segno con la bocca,mentre mandava baci in aria. Rachel trasalì. «Noo,ma come? Cosa? Oddio,non ci posso credere!»

Abby non riusciva a parlare, rideva,rideva come una drogata,come fatta.

«Così all'improvviso,mi ha portato di là con una scusa...e-e...»disse,poi ricominciò a ridere.

«Cavoli,e come bacia?»disse Rachel curiosa.

«Sinceramente? È strano»poi fece una smorfia. «Non lo so,ha un modo tutto suo, la lingua la gira in senso obliquo»

«Obliquo?» disse Rachel incredula.

«Forse da queste parti così fanno!» scherzò Abby.





Note: eehhm,io non ci sarò per questa settimana,quindi dovrete aspettare un po' per il continuo! 
Comuqnue,se leggete uesta storia,questo capitolo,recensite!
Ho bisogno di sentirvi di leggere dei pareri! çAç
:333 comunque,volete sapere com'è Nathan?
visto che non so mettere l'immagine,potete vedere su Google,CEDRIC BRATZKE,*sbava*
Sì,mio marito.
L'ho creato a sua somiglianza *q*
*okayscappo*

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Capitolo 18
*** Baciami adesso. ***


Baciami adesso.


Rachel aveva sempre pensato di non essere una grande bellezza. Lo sapeva,se lo sentiva. Ma da quando Chris,Tom e quel ragazzo di cui non ricordava il nome si erano 'infatuati' a lei,stava riconsiderando la cosa. A volte pensava 'Hey,non sono niente male!'altre volte invece,si guardava allo specchio e non faceva altro che storcere il naso. Non le piacevano i suoi occhi,marroni. Aveva sempre desiderato gli occhi azzurri. Però poi pensava che era sciocca a lamentarsi del suo aspetto.Guardò Abby,era bellissima con quel jeans stretto e quella t-shirt nera aderente. Semplice,ma bella. Lei,invece,aveva un vestito nero,di Abby naturalmente, e delle bamboline. Sì,okay,carina,ma niente di speciale.Abby notò il suo disappunto ed intervenì. «Vieni qua»disse,e le scompigliò i capelli,che prima erano legati.

Dalla borsetta estrasse un rossetto rosso e glielo mise. Rachel,dalla sua parte era immobile, e la lasciava fare. Si fidava di Abby,lei era così alla moda.

I signori li accompagnarono fuori al viale,dove il gruppetto discuteva animatamente e i prof parlottavano fra loro. Cristal e Giulia erano decisamente esagerate. Giulia,tacchi altissimi e vestito super corto,e Cristal...lei...era davvero bella. Sì,magari un po' esagerata con quei tacchi,ma stava bene. Il gruppetto si girò verso di loro. Rachel voleva sprofondare. Non voleva essere paragonata alle altre. Tutti guardarono prima Giulia,poi Cristal,poi Abby e infine lei. Sembrava una sfilata di moda. Lei tenne lo sguardo basso,perché si vergognava,odiava essere considerata un optional,una che non si nota, una,insomma senza importanza. Poi,però si accorse che Chris disse qualcosa a Nathan,e Nathan la disse a Mark,e tutti si girarono verso di lei. Abby le diede un colpetto:

«Non avere vergogna,muoviti un po' quei capelli e fai la sexy»sussurrò.

«C-cosa??»disse lei sbigottita.

«Vai!».

Rachel si sentì un po' buffa,ma fece come le aveva detto l'amica. Si sentiva più sicura con quel rossetto rosso, poi,trascinò Abby verso il pullmino privato che avevano preso le prof.

Si sedette vicino al finestrino e si lasciò trasportare dalle luci di Londra che scorrevano veloci davanti ai suoi occhi; rosso,giallo,blu,verde...

Non voleva lasciare quel posto. Sarebbe stato fantastico restare lì,non lasciando alcuna traccia di sé, e non tornare più a casa. Certo,sarebbe stato malinconico,però avrebbe conosciuto nuove persone,magari avrebbe dimenticato Nathan...

Si voltò quel poco che bastava per osservarlo di nascosto. Scherzava con i suoi amici,e con Cristal,e con Giulia e con tutti. Aveva perso,ormai era tutto finito,cosa poteva fare per farsi notare?Perché era sempre quella invisibile?

La sala era piena di luci, e la musica rimbombava. Il locale era molto carino, c'erano divanetti più appartati,il bancone,e la pista da ballo. Tutti iniziarono a ballare,Rachel anche. Solo dopo dieci minuti iniziò a sciogliersi un po',dato che era tutta rigida. Subito la musica prevalse sull'imbarazzo, Rachel iniziò a ballare e a sfrenarsi. Dopotutto era la sua ultima sera lì! La ragazza non capiva più niente,la musica assordante,i ragazzi che urlavano,il dj che spronava,era tutto come su di una trottola;

«Rache»chiamò Abby.

«Sì?»disse lei,non fermandosi.

«Vieni,ti offro qualcosa da bere!»

Questa non se lo fece ripetere due volte e la seguì,assetata.

«Ma i prof?»disse Rachel,non vedendoli in giro.

«Penso siano fuori!»

«Uhm»

«Qualcosa di forte!»disse Abby urlando,al barista.«Abbiamo vodka,whisky...»disse il barista.

«Nonono,»internìvenne Rachel«per me una coca». «Sei sicura?»disse Abby guardandola di sbieco.

«Per me Vodka alla fragola»Nathan spuntò da dietro e si avvicinò al bancone.

Oddio,perché era così bello? Sembrava un po' sfatto,m quanto stava bevendo?

'Oddio,fa che non si giri verso di me' pensava Rachel.

'No,mi sta guardando,cosa faccio? Aspetta,inizia a sorseggiare la tua coca.'

«Signorina?»La chiamò il barista dalla cassa.

'No,mi sono scordata di pagare,fai finta di niente Rache',diceva tra sé e sé.

«Rachel,vieni a ballare!»disse Nathan trascinandola. Rachel lasciò la coca ancora piena sul bancone,ma cosa importava? Nathan si muoveva stranissimo,saltava e si girava,era davvero buffo!

Lei era quasi come impietrita, e se ballava male? Lui la stava guardando. Pochi istanti dopo,Nathan si allontanò, avvicinandosi al gruppetto di Cristal. Rachel rimase da sola, anche se la musica continuava. Lui però adesso era vicinissimo a Cristal. Si diresse verso il bancone,ancora più assetata di prima,ma la sua coca non c'era più.

Fantastico,niente Nathan,niente Coca Cola. Leggermente imbarazzata si guardò attorno. Vide Chris e Giulia che ballavano. Che gatta morta quella Giulia,gli sta proprio addosso. Abby,invece,stava ballando con altre ragazze più grandi.

Si diresse nella saletta relax, una stanzetta dalle pareti viola,con tanti divani. Su di uno c'erano de che si sbaciucchiavano ferocemente,su di un altro,un ragazzo che ascoltava musica dall'i-pod,e su un altro ancora una ragazza con e mani alla fronte. Rachel pensò che avesse mal di testa. Mammamia però,che depressione!

Si sedette sul divanetto,e vi sprofondò. Guardò il soffitto anch'esso viola,e le luci della palla rotante fare tanti piccoli disegnini,l'unica fonte di luce della stanza. Molti minuti dopo,il ragazzo con l'i-pod se ne uscì. Il tempo passava e ei era lì,senza far niente. Sembrava una di quelle assemblee per drogati. All'improvviso però entrò un ragazzo,mezzo barcollante.

Si sedette vicino a lei,e Rachel,non ci aveva neanche fatto caso. Si voltò verso di lui,e il suo cuore precipitò nel vedere due occhi smeraldo più scuri del solito.

«Nathan»disse lei,quasi sibilando.

«Ehi Rachel,»disse lui sorridendo e accasciandosi a lei. Rachel di tutta risposta non si mosse,mentre scosse elettriche l'attraversavano. Lo stava toccando,erano vicinissimi,il suo viso appoggiato alla sua spalla.

«Ti senti b-bene?»disse Rachel.

«Sì,è che...mi gira la testa». Com'era strano vederlo così. Di solito era sempre Nathan il forte. Adesso sembrava...quasi indifeso.

«Sarà tutto questa musica»disse lei sorridendo.

«Io...amo il tuo sorriso.»disse lui,guardandola improvvisamente negli occhi. Ella vide il suo riflesso negli occhi suoi,adesso tutti per lei. La stavano guardando,la stavano esaminando,ed era sicura che potessero vedere anche quello che stava pensando.

Le aveva detto che amava il suo sorriso.

Lui amava il suo sorriso.

Lui.

Si guardarono per attimi interminabili. Le labbra del ragazzo erano vicinissime,le poteva quasi sfiorare. Non si era accorta che si stavano avvicinando, eccole. Le aveva toccate,ma non ancora prese. Erano vicinissime,Rachel non resisteva,quanto le aveva desiderate.

Non poteva più farcela,era una tortura. Una dolce tortura. Un attimo dopo smise di pensare,e le sue labbra si schiusero.

Buio. Luce. Quel bacio che aveva aspettato da tanto,Nathan la stava baciando,come in un film. Lui baciava una meraviglia,si impossessava delle sue labbra ancora,e ancora,e ancora.Poi si girava dall'altra parte e ricominciavano. Rachel non voleva più smettere,ci aveva preso gusto,e per di più in quel momento era la ragazza più felice della terra.




Note:il grande giorno è arrivato.
Ma...andrà tutto bene? *musica di sottofondo*
Lo scoprirete solo leggendo!!
ahahhahah ;)
Voglio tante recensioni per questo capitolo ok? Ok.

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Capitolo 19
*** Vodka e Cappuccino. ***


Vodka e Cappuccino.

 

Rachel Mason guardava oltre la finestra. Bella l'alba. Era la prima volta che la vedeva,forse. Quella sera, si era messa a letto,ma un vortice di emozioni l'aveva divorata,come poteva aver dormito?Le sue labbra l'avevano ritrovata,nei suoi sogni più buii.Guardò l'orologio:lei sei.

Dovevano essere pronte per le nove,dato che l'aereo decollava alle 10. Sarebbero partite. Il pensiero le provocò un brivido,che percorse la schiena fredda coperta dai boccoli vogliosi. Sarebbero tornate a casa. Ma lei non voleva tornare a casa. Lei voleva restare lì. Aveva attribuito troppe emozioni a quel luogo,sarebbe stato un peccato lasciarle lì. Le sei e 10.

«Abby»disse lei,chiamando l'amica. Nessuna risposta.

«Abby!»ripeté.

«Mmh.»una voce provenì da sotto le coperte.

«Svegliati,dài,dobbiamo prepararci». Rachel sospirò,mentre si alzava in piedi. Si imbambolò nel guardare il muro giallo. Doveva dirlo ad Abby? Massì. Lei l'aveva sempre aiutata. L'unica ad averlo saputo,era stata Mary,la sua migliore amica. Ma quello era ovvio.

'Mary,oddio,Nathan mi ha baciata,nn ci posso credere! Ti racconto tutto quando torno,kiss! *-* '

Il messaggio era arrivato all'una di notte,e nonostante questo Mary l'aveva letto,ed era scoppiata in una risata. Rachel adesso era in piedi,a ripensare a quello successo. La scena si ripeteva nella sua mente centinaia e centinaia di volte; si portò una mano sulle labbra. Se le sfiorò proprio come lui aveva fatto la sera prima. Un tocco leggero,morbido,quello che aspettava da tempo ormai. Un brivido d'eccitazione le attraversò il corpo. Si voltò verso Abby.

«Se ti dico una cosa ti svegli?»

«Dipende»rispose l'altra con voce impastata.

«Io...ieri sera ho b-baciato Nathan»sparò la ragazza.

«Che cosa?»Abby lottò con le coperte,e quasi cadde dal letto.

«Perché non me lo hai detto ieri? Oddio sono felicissima!Cavolo!»

«Lo so,è stato così...». Le due parlottavano come si parla ad un café.

«Tu piuttosto,»interruppe Rachel,«come te la passi con l'alternativo di là?»

«Oh»rispose lei,«ieri sera...mentre tu dormivi,ci siamo visti nel salone»confessò.

Rachel la guardò di sbieco. «Ecco,siamo pari. Neanche tu me lo hai detto!»«comunque,»continuò,«Cosa avete fatto?»

«Cosa potevamo fare?Scema!»disse lei spingendola.«Ci siamo baciati e basta,però...ho paura di attaccarmi troppo»disse lei malinconica.

 

Alle nove meno un quarto la signora Kingsley le salutò con un abbracciò. Harry scese con loro fino al portone. Salutò Rachel con un abbraccio,e questa lasciò soli gli altri due. Dovevano salutarsi per bene. L'aria fuori era abbastanza umida e l'investì in pieno viso. Vide alla fine della strada il gruppetto con le prof,e un terrore la invase. Nathan. Oddio,come faceva? Doveva guardarlo negli occhi?Doveva salutarlo?

Abby la raggiunse poco dopo. Ma Rachel non le chiese niente per non ricordargli l'addio. I suoi piedi si muovevano da soli ormai,si stava avvicinando. 'Oddio,cosa si fa in questi casi?'. Eccolo. Le prof le salutarono. Lei cercò per un attimo gli occhi di Nathan. Erano ...strani. Non dicevano 'Hey,noi ci siamo baciati...quindi,vedi tu cosa dobbiemo fare' , né 'Rachel,stanotte ti ho pensato' né 'Mi è piaciuto il bacio' né altro. Non riusciva ad interpretarli.Erano quelli di sempre. Un attimo dopo Nathan le fece una linguaccia. 'Ma che cazzo significa?'

L'aeroporto. Di nuovo lo rivide,gremito di gente. Cavolo perché doveva tornare a casa? Sì,la sua famiglia le mancava molto,e tutto,ma a scuola proprio non ci voleva tornare. Dopo aver fatto i vari,pallosissimi controlli si diressero verso la saletta d'attesa. Rachel decise che era meglio andarsi a prendere un cappuccino,per tenersi sveglia. La stanchezza si faceva sentire.

«Abby,vado al bar,ti prendo qualcosa?»

«Nono,»disse lei,parlando con Giulia,«sono a posto.».'Cos'è quelle due avevano fatto amicizia??'

Si diresse verso la caffetteria più vicina, e chiese al commesso un cappuccino con molto caffé. Appena servito era caldissimo,decise che era meglio portarselo di là.

«Buongiorno». Rachel quasi si buttò il cappuccino addosso.

Davanti a lei,Nathan,i capelli spettinati,ribelli,e la maglietta aderente,e Chris. 'Contieniti Rachel'.

Lui,quasi si mise a ridere,vedendola in difficoltà,poi aggiunse: «Oh,Mason,perché ti faccio questo effetto?»

Disse lui sorridendo complice. 'Ma che cazzo stava dicendo? Da quando la chiamava Mason? Era tutto come...come...prima. Cioé,no. Non poteva trattarla così,non dopo il loro bacio. Prima la linguaccia,poi 'sto Mason che non si mantiene proprio. Cioé,cavolo,come poteva non dare conto ad una faccenda del genere? Che genere di ragazzo avrebbe fatto finta di niente? Oddio,sto morendo,cosa gli dico a questo? Non può comportarsi così,eppure ieri sembrava convinto...sì,vodka.'

«Macché effetto e effetto,Smith,è che mi fai paura se mi spunti da dietro»rispose Rachel con una punta di acidità.Cavolo,no,'Rachel contieniti'.

«Chris»disse lei,salutandolo prima di lasciarli così,impalati. Era stata troppo scortese. E per di più Nathan non se lo aspettava. Dannazione.

Il volo durò due ore,quando arrivò,presi i bagagli e salutata Abby,non si preoccupò di rivedere quegli occhi verdi. Quelli le facevano troppo male.

I suoi genitori l'aspettavano a braccia aperte,e appena avvicinatasi l'abbracciarono,come in un film.

«Rachel!»

«Mamma!». E via con l'abbraccio.

«Com'è andato il viaggio?»chiese il signor Mason.

«Una meraviglia»disse Rachel,un sorriso teatrale dipinto sulle labbra.







Note: ebbene sì,da qui in poi inizia la seconda parte della storia.
La cosa si fa più complicata per Rachel Mason. Yeppp.

Importante
yep,se state leggendo ho attirato la vostra attenzione :33
allora,da oggi in poi metterò i capitoli il giovedì e il sabato.

Ho capito che è meglio in giorni prestabiliti. Comunque grazie a tutti che seguono la storia e che l'hanno messa tra le preferite!!!
Grazieeeeee! Continuate a recensireee!
baci.

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Capitolo 20
*** I'm back. ***


I'm back.


Tornare fu veramente difficile. Riprendere la vita di tutti i giorni,andare a scuola,studiare,magari perdere anche l'amicizia di qualcuno tipo Abby. Ogni tanto la vedeva fuori scuola,si salutavano, magari lei le chiedeva come andava con Nathan,e Rachel le rispondeva sempre il solito 'così così'. Non era più come prima. Magari a volte capitavano attimi di silenzio nei quali nessuna delle due ragazze sapeva che dire.

Dovette recuperare parecchie materie,era davvero stressata. A volte piangeva. No,non per le materie,figuriamoci. Sempre per lo stesso soggetto. Ormai era d'abitudine. Dopo cena, si buttava sul letto e non faceva altro che pensare a quella sera. Era davvero angosciante. Perché doveva star male per lui?

Le settimane seguenti furono praticamente senza storia. Scuola-casa-scuola-casa. Era come un continuo vortice che si ripeteva sempre.

Venerdì venti marzo. Rachel scribacchiò qualcosa sulla pagina di diario,una vecchia citazione che le era sempre piaciuta;

"Un bacio è come bere acqua salata: bevi e la tua sete aumenterà."

attorno disegnò vari cuoricini. Dio,quanto era banale. La professoressa di matematica stava spiegando,tipo le equazioni fratte o roba simile,ma le parole gli entravano da un orecchio e le uscivano da un altro.

«Ma che stai scrivendo?»disse Mary sbirciando sul diario.

«Nah, sciocchezze»disse Rachel chiudendolo di botto.

«Mason,presta attenzione»la richiamò la professoressa.

«Mi scusi»disse solo lei.

«Poi...hai visto Nathan?»disse Mary più a bassa voce.

«Io...no.»le faceva male pensarci.

«Comunque se vuoi poss...»

«Dunkun. Vi devo dividere?»

«No,prof,ci scusi!»disse Mary nuovamente.

 

L'ora seguente fu quella di biologia. E no, non poteva resistere Rachel.

Non la sopportava quella materia. Non ne capiva il senso,soprattutto in un liceo linguistico. E poi? E poi nulla,non gliene fregava un pelo di tutto quello che c'era scritto sul libro. 'Stronzate' si diceva. E sì,quando si trattava della biologia riusciva sempre ad essere così contenuta. La sera prima aveva studiato sì,poi però si era messa su Facebook e non si era più staccata. Aveva iniziato ad andare sul profilo di Nathan, aggiunto pochi giorni prima e vedendo le foto non riusciva a smettere. 'Cavolo,un giorno mi sa che me ne approprierò a forza di starci sopra.'

«Allora oggi interroghiamo»incominciò il professore.

Oh oh. Rachel non pensava avrebbe interrogato. Pensava che spiegava o roba simile. Cavolo. Iniziò a sfogliare le pagine,come se potesse imparare solo sfogliandole, poi guardò il professore. Stava esaminando l'elenco.

«Castaldo» proferì con voce bassa e sicura.

'Ce la posso fare,tanto sono nel mezzo non mi chiamerà mai...'

«Mason.» disse poi,beffardo.

Rachel si diresse amletica verso la cattedra. Andiamo ,Castaldo l'avrebbe salvata,lui era un dei più bravi,avrebbe parlato per circa un'ora e poi tutti felici e contenti.

«Mason,iniziamo da te.»'Ti odio.' Pensò la ragazza.

«Parlami della cellula e dei meccanismi di trasporto.»

Merda.

«Allora i sistemi di trasporto possono essere di trasporto attivo e passivo» punto.

Bastava? Probabilmente no,dato che il professore la spronava.

«E questo dipende dall'intervento...della membrana plasmatica»

«Cellulare»la corresse il prof. L'interrogazione andò avanti così, a Rachel sembrò durasse un'ora.

Alla fine andò a posto con un cinque e mezzo. Ringraziò il cielo,dato che di solito i suoi voti oscillavano dal 4 al 4 e mezzo.

I giorni andarono avanti così, tra studio e interrogazioni. Lunedì 23 aveva visto Nathan in palestra insieme a tutta la squadra di basket. Lui si era limitato a sorriderle.

Giovedì i professori informarono che il sabato si sarebbero tenuti i colloqui. Che bella notizia! Pensò Rachel guardando fuori dalla finestra. Un leggero sole del mezzogiorno trapassava le finestra creado dei luminosi giochi di luce. Si immaginò su un prato,stesa con un bel paio di occhiali da sole e una bella bibita fredda. Sìsì, aveva già la testa proiettata in estate. La lezione di latino era davvero pesante così decise di uscire.

«Professoressa,mi scusi,posso andare in bagno?»

La professoressa non si oppose e Rachel uscì. La cosa più bella dell'uscire all'ultima ora era che nei bagni a quell'orario non c'era nessuno. Meglio. Non sopportava le quinte che si truccavano davanti allo specchio o ragazze che ti scrutavano da capo a piedi e magari se ricambiavi lo sguardo ti minacciavano pure.

Entrando in bagno un forte odore di fumo la investì. Questa era un'altra cosa che odiava. Le ragazze anche più piccole di lei si sballavano a fumare. Che schifo. Personalmente aveva sempre odiato il fumo.

Ma quando entrò pensò che non le dispiaceva un po' di acre odor di fumo. Soprattutto se a fumare era lui.

«Che diavolo ci fai qui?» chiese Rachel.

«Cosa c'è,»disse Nathan,«non si usa più salutare?» poi prese un'altra boccata di fumo.

«Ma questo è il bagno delle ragazze!»sbottò lei.

«Beh?»fece lui strafottente,«In questa scuola nessuno controlla,e poi...il bagno dei maschi non è abbastanza agiato.» disse lui con fare sexy. Rachel dovette trattenersi dal saltargli addosso.

«Ma potrebbero scoprirti!»

«Non c'è e non ci sarà mai una bidella su questo piano. E poi,seppure fosse che potrebbero farmi?». Perché dev'essere così maledettamente bello? Pensava la ragazza,dato che lui si stava avvicinando.

«Allora,Mason che vuoi fare?»

Ma che?

«Non voglio fare un bel niente Smith,e se volevo fare qualcosa adesso non posso perché ci sei tu.»

Lui iniziò a ridere di gusto. Poi la prese per il mento. Il cuore di Rachel si fermò. No,doveva resistere,lui non poteva fare quello che gli pareva e quando gli pareva. Si spostò,urtandolo.

«Nathan,meglio che te ne vai.»disse lei,cambiando tono di voce.

«Mason,ma che ti prende? È dal viaggio che sei...strana» si spostò camminando avanti e indietro.

«IO strana? Chi è quello che non si ricorda...»cominciò la ragazza,ma poi si bloccò.

«Non ricordo cosa?»disse lui,facendosi serio.

«Niente,lascia stare»la ragazza stava per andarsene ma sentì la sua mano calda e dalle dita lunghe stringere la sua. Si bloccò. Dentro sentiva un vortice di emozioni. Quasi come quando l'aveva baciata. Sì,perché toccando la sua mano aveva sentito tante scosse elettriche,cosa che non era mai successa con nessun altro.

«Adesso mi spieghi.»fece lui. I capelli più ordinati del solito gli davano un'aria da ragazzo-angelo. I suoi occhi ,verde chiaro adesso scintillavano alla luce del sole che era entrata dalla finestra in alto.

No,doveva resistere.
«No,dovresti ricordarlo»
«Ma di cosa stai parlando?»
«Davvero non ricordi?Quella sera,al pub.»disse lei,ma dovette bloccarsi. Ormai sentiva le lacrime agli occhi. 

Lui non rispose,e Rachel pensò che davvero non ricordasse nulla. Cioé,Nathan era un ragazzo bravo,non poteva fare queste cose.

«...Tu mi hai...»si bloccò. I suoi occhi erano vicinissimi,no,non poteva rivelargli tutto.

Lei riusciva a vedere tutti i colori dell'iride,una sfumatura di verdi che la fece imbambolare.

«Continua»fece lui,curioso.

Oddio,e adesso? Cosa inventava?

La cosa a salvarla fu la campanella che avvisava la fine delle lezioni. «Devo scappare, ne riparliamo»Rachel uscì dal bagno lasciando solo Nathan. Il ragazzo questo non se l'aspettava,lui davvero non ricordava nulla.




Note:  ciao a tuutti,vi sono mancata??? u.u non dite di no eh!
comunque ecco un altro capitolo,il continuo lo posterò sabato!
Però ci tengo a precisare una cosa... siete spariti o cosa? Le recensioni stanno diminuendo! u.u
e questo non va affatto bene! e.e
quindi recensite! *saltellafelicemente*
ringrazio tutti quelli però che mi fanno sempre i complimenti,siete fantastici.
grazie.

*adesso scappa perché a a studiare quella palla di storia * DDDDDDD:
A sabato miei prodi lettori!
Ciauuuuuuuuuz.

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Capitolo 21
*** 'Dirò tutto a Nathan' ***



'Dirò tutto a Nathan' .


«Tesoro tutto bene a scuola?» disse la signora Mason nel vedere Rachel tornare.

Le venne in mente il voto preso in biologia. «Sì»rispose distrattamente,«niente di che.»

La madre non doveva assolutamente sapere di quel voto. L'avrebbe messa in punizione minimo due settimane. E le punizioni di sua madre le facevano paura.«E biologia? Tu hai detto che oggi interrogava»disse lei continuando.

«Ehm,uh. Ha spiegato.»detto ciò corse in camera sua.

Si fiondò su facebook,doveva drogarsi di foto di Nathan. 'Oddio,sembra un modello',pensò Rachel e si perse completamente in quel verde dei suoi occhi immortalato per sempre. Per un attimo pensò che un giorno o l'altro li avrebbe dovuti vedere per bene quegli occhi. Evidenziare ogni piccola sfumatura,vedere ogni piccola macchia di colore. Un giorno.

Il suo telefono vibrò.

«Ohi,Rache»era la voce di Mary.

«Oggi vengo da te,okay? Mi devi aiutare con spagnolo!» continuò.

«D'accordo!»fece lei non distaccando lo sguardo dalle foto.

Un'ora dopo la ragazza era già lì,e,neanche il tempo di arrivare che erano già entrambe sul pc.

«La vuoi smettere di perdere tempo sul suo profilo?» disse Mary.

«Non posso. Ormai è una droga!»

Mary sbuffò. Si alzò e si gettò sul letto.

«Sai,la settimana in cui non c'eri ho conosciuto uno su fb»buttò lei.

Rachel si girò guardandola stordita.«Che?»

«Sì,boh,stavo vedendo gli amici in comune che avevo con Chris,poi vado a vedere sulla sua bacheca e niente,c'era questo Victor Cosentino,una favola.»disse lei.

«E quindi?»disse Rachel,più curiosa.

«Allora,me lo sono aggiunto, e poi ci ho chattato...lui poi mi ha chiesto di incontrarci, circa l'altro ieri.»

Sospirò. «E io gli ho detto che andava bene 'sto sabato»finì lei.

«CHE COSA?» urlò Rachel. «Ti incontri con un ragazzo che neanche conosci?»

«Ehi,calma! È un amico di mio fratello!Gliel' ho anche detto!»

«Sicura?»disse l'amica. «Sicurissima.»

 

Un'ora e mezza dopo le ragazze ancora non avevano iniziato a studiare. Erano su facebook da circa due ore,Mary gli aveva fatto anche vedere le foto di questo Victor,un tipo molto attraente dagli occhi azzurri.

«Forse è meglio se iniziamo.»disse Rachel sospirando.

«Mi hai letto nel pensiero»disse Mary,visibilmente scocciata.

Rachel andò a prendere il libro di spagnolo nell'altra stanza e quando tornò trovò Mary con una faccia cerea.

«Che è stato?»

«Vieni a vedere che ha scritto questa sulla bacheca di Nathan!»disse lei.

Rachel si avvicinò a malincuore. Il messaggio in bacheca era di fronte a lei.

Monica Russo:

Amo passare pomeriggi con te! *--*

Ah,e così Nathan non perdeva tempo. Sì,chissenefrega di Rachel,un bacio e via. Si sentì mancare. Ma chi cazzo è questa adesso?

Ripetè poi la domanda ad alta voce con la stessa intonazione con cui si era formulata nella sua mente.

«Se non mi sbaglio è di prima C»disse Mary.

«Prima?Già la odio.»Ripensò un'ennesima volta al suo bacio.

«Spegni. È meglio se studiamo.»continuò trattenendo le lacrime.

Studiarono,studiarono a lungo,ma la mente di Rachel non connetteva. Possibile che Nathan davvero non ricordasse? Certo,quando si è sbronzi si è sbronzi, e se poi ci aggiungi la vodka...

Massì, capita,l'aveva visto poco tempo prima in un film americano,solo che alla fine la protagonista aveva recuperato la memoria...E se Nathan l'avesse recuperata anche lui un giorno? E se le avesse chiesto spiegazioni? Lei d'altra parte,neanche glielo diceva. Rachel aveva paura. Poi,era timida. Okay,non così tanto,ma è imbarazzante parlare con un ragazzo di baci e sentimenti,ok?

Verso le sette Mary se ne andò. Stava per tornarsene in camera sua dopo aver chiuso la porta di casa,poi sua madre la fermò. «Rachel,ma per sabato non c'è nessun avviso?»

«No,in realtà ci hanno detto solo l'orario. Dalle quattro e mezza alle sette credo.». La ragazza deglutì. Sua madre avrebbe scoperto i suoi pessimi voti in biologia e latino,ma la cosa bella era che lei si aspettava tutti sette ed otto. «Mamma...»sì,glielo doveva dire;«a proposito dei colloqui...»no,meglio se lo scopriva da sola.

«Io resto a casa,ho parecchio da studiare per lunedì»buttò lì.

«Sei sicura?»

«Sì,credimi è meglio così.»

 

 

Il giorno dopo,nel cortile della scuola un caldo sole illuminava il cortile. Rachel e Mary arrivarono in anticipo,così si sedettero alle panchine vicino agli alberi. Rachel cercava Nathan con lo sguardo,ma non lo trovava.

«Che fai,tu accompagni tua madre ai colloqui?»chiese Mary.

«Non credo.»disse Rachel.

«Oddio,guarda!»la spintonò Mary.

Rachel fece come detto dall'amica, e li vide. LO vide.

Nathan insieme ad una brunetta. «Quindi quella sarebbe la famosa 'Monica'?»chiese Mary disgustata.

«Suppongo di sì.»disse Rachel. Insomma,come poteva preferirla a lei?Cioé,era bassina,era in prima...

«Non è granché»disse Mary. Rachel sospirò.«Grazie,ma non mi consoli».

In classe,la professoressa di matematica rispiegava le equazioni una milionesima volta,dato che la classe continuava a non capire.

Il fatto è che lei era così noiosa. La matematica era noiosa. Mary era tutta eccitata da quella mattina,poiché il pomeriggio sarebbe uscita con Victor.

Strappò un fogliettino di carta dal quaderno ,e ci scrisse:

Emozionata? Cosa ti metti oggi? *-*

Lo accartocciò,e aspettò che la professoressa si girasse.

Lo passò a Marco,che lo passò a Luca,che lo passò a Mary.

Lei la guardò con sguardo complice.

Poi le arrivò la risposta poco dopo.

Non lo so,ma credo mi stirerò i capelli e mi metterò quella maglia dell'adidas che piace a te! P:

Rispose:

Beata te. Io con Nathan non combino un bel niente, poi ci si mete pure quella brunetta........ >.<'

Rachel guardò la professoressa. «Quindi applichiamo il secondo principio e...»

'Sìsì,parla parla tanto non ti ascolto.' Pensò Rachel.

Poco dopo gli arrivò un altro foglietto.

Rachel diglielo.

Ascoltami una buona volta.

Rachel rifletté su. Dopotutto Mary aveva ragione. Doveva dirglielo. E se non si fosse ricordato? Pazienza. Ma la cosa successa era non indifferente. Non poteva fargliela passare liscia. Pensò che proprio quel pomeriggio l'avrebbe fatto,sì. Chissà cos'avrebbe detto Nathan a quel proposito.

Scrisse:

Basta,hai ragione. Oggi stesso dirò a Nathan Smith che ci siamo baciati.

«Quindi se trasportiamo il 5 di qua...»

Rachel lanciò il fogliettino accartocciato verso Mary,ma questo rotolò fino sotto la cattedra. La professoressa lo seguì con lo sguardo poi guardò Rachel di sbieco.

«Signorina Mason,venga qui e lo raccolga.»disse con voce potente.

A Rachel si gelò il sangue nelle vene. Cazzo. Si alzò, e si diresse strisciante verso la professoressa. In classe c'era un silenzio tombale. Rachel lo raccolse e sperò con tutto il cuore che non le chiedesse altro.

«Legga.»sentenziò la prof.

No,non potevanon doveva.

Provò a farla ragionare: «Mi scusi prof,io davvero non...ma...»

«Niente ma. Non voglio scuse adesso. Lo legga.» .Caspita. Rachel non aveva mai visto la profcosì arrabbiata.

«'B-basta hai ragione...'»recitò Rachel leggendo dal foglietto. Si rivolse alla professoressa con sguardo implorante ma lei non voleva saperne nulla. Che stronza.

«Continui o lo farò io.»

«...»Rachel non rispose. Non capiva più niente. Cristal,Giulia,Mary la stavano guardando. Se avesse rivelato tutto ciò,sicuramente l'avrebbero giudicata e l'avrebbero detto a Nathan. Tremava,non le era mai successa una cosa così imbarazzante. Il cuore le batteva all'impazzata quasi volesse fuggire dal petto.

La professoressa le strappò il foglietto di mano e lesse tutt'in una volta.

«'Basta hai ragione,oggi stesso dirò a Nathan Smith che ci siamo baciati'»le orecchie di Rachel le pulsavano. Non volevano credere a quello che avevano appena sentito.

Tutti la guardavano,alcuni parlottavano.Cristal era a bocca aperta,Giulia era disgustata. Mary aveva le mani sugli occhi. La testa le girava,no,adesso si sarebbe svegliata,era tutto un brutto sogno.

Peccato che la ragazza si sbagliava.






Note:    Scusate che non ho aggiornato sabato!!!!!!!!!!!!!!!!!
Vabeh,tanto mi faccio perdonare perché è più lunghetto del solito!
:33333333333333333333333333
A sabato miei prodi!

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Capitolo 22
*** Il ragazzo dagli occhi smeraldo. ***


Il ragazzo dagli occhi smeraldo.



La giornata precedente era stata pessima e Rachel non aveva fatto altro che rinchiudersi a casa dopo la figuraccia fatta. La professoressa l'aveva guardata con una faccia biancastra,come se non lei non avesse mai baciato un ragazzo. Ridicola insomma.Quando era tornata a posto sapeva benissimo che Cristal la stava fissando, ma la ragazza non osava girarsi verso di lei,aveva troppa paura di vedere la sua faccia. Che cosa avrebbe fatto adesso? L'avrebbe detto a mezza scuola? L'avrebbe detto a Nathan? Cavolo,più ci pensava e più stava male. Non riusciva a concentrarsi, erano le due del pomeriggio ed era sabato. Che sabato di merda. Di solito in settimana non vedeva l'ora che arrivasse e adesso,adesso che aveva il week-end libero,la professoressa metteva il compito di Latino il lunedì! Ma andiamo! Un altro pensiero la investì: i colloqui. Purtroppo in quegli ultimi tempi i suoi voti in biologia erano parecchio indecenti,cosa che la signora Mason non sospettava minimamente. Sicuramente sua madre si sarebbe infuriata come non mai, voleva sempre che andasse bene. Cioé,ma che ci fa la biologia in un liceo linguistico? Si chiedeva Rachel,ma non sapeva rispondersi.

Perfetto,sarebbe stata chiusa a casa tutto il pomeriggio, come le vecchiette di cinquanta anni che il sabato sera vedono la corrida o programmi del genere. Un brivido la percorse lungo la schiena.

All'improvviso qualcuno bussò alla porta.

«Rachel,tra un quarto d'ora scendo,sicura che non vuoi venire?»

'Credimi,meglio che non venga'. Pensò Rachel.

«Ehm,no,mamma,davvero,devo studiare per il...compito». Si augurò che sua madre non insistesse troppo, e così fu. «D'accordo allora,se senti la porta sbattere sono io che sono uscita»disse la signora Mason allontanandosi. Rachel prese il telefono di casa e chiamò Mary.

«Pronto?»

Rachel sussultò. Quella non era la voce di Mary, bensì quella di Chris. L'avrebbe riconosciuta tra centinaia.

Si bloccò. Quasi non riusciva a parlare,neanche Chris fosse una sottospecie di mostro,un groppo le si era conficcato in gola. Era strano,ma da quel bacio con Chris non riusciva più ad avere alcun rapporto con questo. Cercò di salutarlo,ma le parole le sembravano così banali. Silenzio.

Finalmente la ragazza si decise a parlare.

«Ciao,sono Rachel»disse,tremolante.

«Rachel»la voce del ragazzo era stupita.

Silenzio. Ancora. Nessuno dei due si decideva ad emetter suono.

«Ehm,percaso c'è Mary?»disse improvvisamente la ragazza.

«No,è appena uscita,sai i colloqui»

«Oh»la ragazza si rese conto dell'ovvietà della cosa. «e tu non sei andato?»

«No,in realtà no,mi annoio, sai com'è,a scuola non si capisce niente, e poi non ho voglia di sentire mamma che mi fa la predica. È snervante»

«Già»annuì Rachel.

«E tu?»

«Beh,la stessa cosa...»disse lei. La conversazione sembrò finita quandò improvvisamente Chris parlò.

«Rachel»sembrava avesse sospirato il suo nome.

«Sì?»chiese lei speranzosa.

«T-ti va se qualche giorno usciamo a prenderci un gelato magari?» Il cuore di Rachel perse un colpo.

«Da amici,intendo.»concluse lui. La sua voce era così tenera,sembrava quasi le dicesse 'per favore dimmi di sì'.

«Sì,mi farebbe molto piacere»disse lei,sorridendo.

«Beh,allora ci si vede in giro»disse lui.

«A presto.» Rachel attaccò. La situazione era quasi surreale. Non poteva crederci. Che significava quell'invito di Chris?

'Forse gli piaccio ancora?'

'Forse dovrei buttarmi,e scegliere lui?'

'Forse dovrei rassegnarmi con Nathan?'

La seconda gli sembrò una buona ipotesi,cioé,Chris il ragazzo bravo e bello che tutti vorrebbero ha (o aveva) un debole per lei.

Ripensò al suo primo bacio con lui. Forse avrebbe dovuto rischiare di più.

Ancora scossa si buttò sul letto e iniziò ad esercitarsi con qualche versione. Studiò per circa un'oretta poi qualcuno bussò alla porta di casa. Rachel pensò che era alquanto strano che sua madre fosse già tornata,dopotutto oggi c'erano i colloqui di tutte le sezioni seconde,terze e quarte.

Aprì la porta senza pensarci due volte, ma si pentì di averlo fatto,perché quasi rischiava un collasso.

«Che diavolo ci fai tu qui?» disse lei,come d'impulso.

In realtà dentro stava morendo,non riusciva a credere di vedere quella figura sulla porta,sulla sua porta.

«Ah,ah Mason. Non è così che si trattano gli ospiti»disse il ragazzo dagli occhi smeraldo.




Note: Salve carissimi! :333
che bello leggere dalle vostre recensioni che volete sempre il prossimo!!
Solo che.... le recensioni diminiìuiscono! Perché?!
*piangeadirotto*
Allora,facciamo una cosa,se arriviamo a 10 recensioni per questo capitolo, vi pubblico il prossimo capitolo domani! :33
proviamo? e proviamo!
*TROLLFACE*
ahahahhahah :33 a presto fantastici! *-*

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Capitolo 23
*** Profumo. ***


Profumo.


«Ho detto,che diavolo ci fai qui!»ripeté ancora una volta Rachel,più sbigottita di prima.

Nathan esplose in un sorrisino,poi rispose. I capelli alla selvaggia,una camicia alla boscaiolo rossa.

La perfezione.

«Avanti Mason,sono passato a farti visita,non mi inviti ad entrare?»neanche lo disse che il ragazzo si fiondò in casa. Rachel chiuse la porta,stava per andare lì e prenderlo e cacciarlo,macché,magari baciarlo,ma si accorse che era in pigiama. Sì,perché non era prevista nessunissima visita e poi col pigiama stava comodissima.

Nathan diede un'occhiata in giro poi si girò e scoppiò a ridere. Il ragazzo aveva le mani nelle tasche,il che lo faceva ancora più figo.

«Senti,»esplose Rachel,«Non mi guardare! Io,io non so neanche perché ti ho fatto entrare! Anzi posso cacciarti benissimo da qui! Quindi...»

«Aaah,Rachel,ti vuoi calmare!»disse lui continuando a sorridere.

Lei arrossì. «Senti,vado un attimo a cambiarmi,almeno la smetti di ridere, non ti muovere di qui,così mi spieghi che ci fai a casa mia».

Lui di tutta risposta andò a sedersi comodamente sul divano come se fosse casa sua.

Rachel salì le scale di corsa, aprì l'armadio e prese una maglietta a mezze maniche rossa e un jeans. Le tremavano le mani. Cosa ci faceva Nathan Smith a casa sua? Cioé aveva sempre desiderato che succedesse,ma non in questo modo...

Per fortuna che sua madre non era lì,che figura sarebbe stata! Anche perché con sua madre non parlava proprio di ragazzi,quindi sarebbe stato davvero imbarazzante. Si aggiustò i capelli,poi pensò che era meglio non prepararsi troppo o avrebbe pensato male. Si portò una mano sul cuore e notò che batteva all'impazzata.I suoi pensieri si aggrovigliavano fra loro,e Rachel si ritrovò a non pensare più niente,ormai i gesti che compiva le venivano d'impulso. Cercò di uscire,ma non riusciva a prendere la maniglia. Qualcosa la bloccava. Le venne in mente che forse Cristal gli aveva detto del fogliettino e del bacio,e il suo cuore affondò. Sentì bussare alla porta della sua camera.

L'aprì e si ritrovò Nathan con un'espressione buffissima;

Rachel sbiancò.

«Ma,ma,ma! Chi ti ha detto di salire in camera mia?»disse,indignata.

«Insomma,ci mettevi troppo tempo!»disse lui sorridendo.

Okay,adesso sarebbe morta felice. Nathan era in camera sua. Avrebbe chiuso le finestre per non lasciar scappare il suo profumo. Ma cos'era, One million?

Solo per questo voleva saltargli addosso. Si ritirò da quei pensieri ingrati.

Lui la guardò,poi si decise a parlare. «Rachel,sono venuto perché voglio capire una cosa.»

Rachel lo fissava negli occhi,era quasi imbambolata da quel verde che abbiamo nominato così tante volte,e ogni qual volta che lo vedeva scopriva nuovi colori e sfumature.

Il ragazzo le si fece sempre più vicino.

«Pochi giorni fa,nel bagno,mi dicesti che quella sera,l'ultima sera del viaggio...insomma,io sento che è successo qualcosa,solo che...non ricordo cosa.». La sua voce risultava così trasparente,tranquilla,ma allo stesso tempo ansiosa di sapere. Nel frattempo si avvicinava sempre di più,il ragazzo,e Rachel poté sentire il suo respiro.

«Rachel,me lo devi dire. Ho fatto qualcosa che non dovevo? Ho detto qualcosa che non dovevo?»

Rachel era scombussolata. Non voleva dirglielo. Aveva paura della sua reazione. Nathan poteva benissimamente uscirsere e allontanarsi il più possibile da lei un volta detto il suo segreto. E lei non voleva rischiare.

Lui le alzò il mento.

«Non mentirmi, Mason»disse in un sospiro. Mille brividi percorsero la ragazza. Abbassò gli occhi, non potendo reggere gli smeraldi che aveva di fronte. Sì,quel ragazzo era perfetto.

«Tu...»cominciò Rachel.

Nathan aspettava.

Rachel pensava,pensava,cercava una scusa.«Tu mi hai detto che...sono...»non gli veniva niente di credibile da dire,poi si buttò. «Sì,mi hai detto che sono brutta e che non ti sono per niente...ehm,ecco, simpatica»

disse lei,inventandola. Poteva avere un bel futuro nel cinema d'improvvisazione. Era un'artista davvero.

Nathan inarcò un sopracciglio.

«Non può essere»disse sghignazzando.

«E perché no? Eri ubriaco...»

«Non può essere perché non penso queste cose di te, Mason!»disse lui,e la strinse a sé in un caloroso abbraccio. Rachel si bloccò,rigida sotto i muscoli ben definiti ma non esagerati delle sue braccia.

'Non lasciarmi mai',voleva dirgli,ma la gola era secca,e non riusciva a pensare, figuriamoci parlare.

Sentiva il suo profumo,più denso,proprio vicino al suo orecchio,i suoi capelli...

Lui la lasciò,pochi secondi dopo,in cuor suo,Rachel piangeva.

«Ah»sospirò. «Mi sento risollevato,avevo il terrore di averti fatto qualcosa di poco carino...insomma anche se non penso queste cose, ti chiedo scusa.»disse lui,in modalità tenero.

Sì,Rachel adesso gli sarebbe saltato addosso.

Arrossì violentemente.

«Bravo,Smith,impara a comportarti bene!» scherzò.

«Cavolo,»disse lui,«si è fatto tardi,devo andare»

«Ti accompagno alla porta?»disse lei.

«Nah,so dov'è»replicò il ragazzo.

Scese le scale con lui,poi lo vide uscire dalla porta. In quel momento,sentì la voce di sua madre.

«Buona sera Signora Mason»la voce di Nathan.

«Oh,ciao»

Poco tempo dopo la porta si chiuse.

«Rachel?»sua madre.

«Sì,mamma?»

«Chi era quel ragazzo?»

Rachel rise, più per il pomeriggio trascorso e l'eccitazione ancora non svanita, che per la situazione.

Aveva ancora addosso il suo profumo.




Note autrice: ciao ragazzi! 
grazie delle recensioni,come promesso eccovi il capitolo!
però adesso non ritornate ad essere solo in 2 o 3 che recensioscono eh!
GRAZIE A TUTTE LE PERSONE CHE HANNO RECENSITO, UNA PER UNA.
ci tengo a precisare,che questo 'gioco' che ho fatto non aveva nessuno scopo,era tanto per,ho bisogno delle vostre recensioni!
(dato che c'è stato il solito commento critico.)
Insomma,che ne pensate di questo capitolo???
siete voi che siete jkds idoy yrhiwhsijsikfhj fhsifieiufidjfip *-*
A giovedì :)

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Capitolo 24
*** Il famoso appuntamento. ***


 Il famoso appuntamento.


«Cioé ti rendi conto,mi ha abbracciata! Mary,cavolo,non puoi capire!».

Rachel era tutta eccitata,nonstante fossero le undici di sera e doveva studiare ancora matematica.

La cosa brutta fu che sua madre dopo che Nathan se ne fosse andato le aveva fatto una sottospecie di interrogatorio.

«Chi era quel ragazzo?»

«Un mio amico,mamma.»rispose Rachel infastidita.

«Che ci facevi con lui? Non dovevi studiare? »continuò la signora Mason.

«Mamma»sbottò Rachel,«Nathan è venuto qui per restituirmi il mio quaderno di...biologia.»disse la ragazza sedendosi a tavola,la sera.

«A proposito di biologia»proseguì la donna,«hai preso dei voti bruttissimi questo quadrimestre!»

«Mamma,aspetta,io...»

«Niente mamma! Lo sai che ci tengo molto alla scuola e voglio che tu vada bene! Poi arriva questo ragazzo,qui? Credi sia stupida?»disse la signora Mason,infuriandosi di più.

«Spero tu stia scherzando! È solo un amico! E poi per quanto riguarda la scuola,vado benissimo, credo te l'abbiano detto gli altri professori! È la biologia che odio!»la ragazza si alzò da tavolo.

«Basta!»sbottò sua madre. «Questa settimana sei in punizione,non esci e non telefoni a nessuno.»

Rachel era corsa in camera sua. Per fortuna,gli erano rimasti pochi soldi sul cellulare,così aveva chiamato Mary.

«Sono contenta per te,ma che palle la punizione di tua madre!»disse Mary.

«Sì,lo so! Le voglio bene,solo che a volte è così pesante...». Rachel sospirò. Quella sera faceva parecchio caldo.

«A proposito!»,si ricordò improvvisamente,«com'è andato l'appuntamento?»chiese curiosa.

«Lo sapevo che ti dimenticavi! Comunque benissimo,Victor è bellissimo e poi bacia che è una favola»disse Mary sognante.

Rachel sghignazzò.

«Allora,non fartelo scappare eh!»

«Non è questo il punto. Chris mi ha detto che è un po' donnaiolo,sai.»

Rachel annuì.

«Non vorrei stesse con me come passatempo...»disse l'amica sospirando. «Non saprei proprio consigliarti...aspetta che sia lui comunque a farsi sentire,ok?»rispose Rachel.

«Sì è la cosa migliore.»rispose l'amica.

«Rachel?!»qualcuno bussò alla porta.

Rachel sospettò fosse sua madre.

«Sì?»rispose infastidita.

«Spero proprio che tu non stia parlando al telefono! Perché se è così la punizione diventa di un mese»

«Mary a domani»Rachel sussurrò alla cornetta.

«No,no»disse,«Stavo ripetendo algebra ad alta voce».

 

La mattina dopo fu un disastro. La sveglia suonò alle otto meno un quarto,Rachel arrivò a scuola per le otto,sì,ma con una faccia cerea.

Quando vide l'amica le chiese gentilmente se avesse del trucco con sé.«Ho solo un po' di mascara,se ti va bene»rispose questa.

Non poté che accontentarsi. Cercò Nathan per il cortile e lo vide vicino a Chris.

«Mary vieni di qua»disse,trascinandosi l'amica verso le panchine.

«Cosa?»

«Così Nathan mi vedrà! Sbrigati»

Purtroppo per la ragazza,la campanella suonò poco dopo e non ebbe il tempo di avvicinarsi che i ragazzi erano già andati via.

La giornata a scuola non fu tanto noiosa. Fortuna che le prime due ore erano di francese,che doveva interrogare le ragazze del recupero,cosa che non toccava minimamente l'attenzione della ragazza che aveva sette.

Ne approfittò per uscire e andare in bagno. Okay,da una parte sperava di incontrare di nuovo Nathan, ma non era così facile.

Passò davanti alla porta della sua classe,la 4°B. Sarebbe voluta entrare lì,prenderselo e portarselo via.

Sentì bussarsi alle spalle.

Si voltò,ma restò delusa,anche se non troppo.

«Ciao»disse lei sorridendo.

«Hey Rachel,che ci fai da queste parti?»rispose Chris.

«Un giro,sai nell'ora di francese...» cacciò la linguaccia.

Chris rise ,mostrando denti perfetti.

«Senti,oggi dovrei passare dalle tue parti,ti va se usciamo a prendere quel famoso gelato?»disse lui,che la fissava con due grandi occhi nocciola.

Rachel rimase impietrita. Cavolo,da vicino era tutt'un'altra cosa. Se avesse rifiutato Chris l'avrebbe presa male,e poi gli aveva già detto di sì in precedenza, ma era in punizione e non poteva uscire!

«O-oggi?»chiese lei titubante.

Il ragazzo si girò verso la finestra. «Non fa nulla se non puoi,sarà per la prossima volta»disse,mentre si allontanava.

Ma Rachel lo fermò.

«N-no,Chris,posso. Ci vediamo oggi allora?»disse lei;

«Passo verso le cinque» sorrise.

Si avvicinò alla ragazza e le stampò un bacio sulla guancia. Nell'attimo in cui si avvicinò sentì il suo odore,così diverso da quello di Nathan,così delicato.

Si ritrasse quasi,poi accennò uno 'ciao' con la mano e si avviò in classe.

Doveva dirlo a Mary.










Note: grazie per le vostre recensioni,ma come fate ad essere così carinie gentili?
Comunque sia,ho aggiornato adesso,anche perché volevo augurarvi buona pasqua a tutti e soprattutto perché non so se avrò tempo di aggiornare,dipende.

Bene! Poniamo un obiettivo per questo capitolo?
!5 recensioni.
:333
Vediamo se riusciamo ad aggiornare per domani u.u
Vediamo come va stavolta!
A presto, La vostra Cedricblabla.

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Capitolo 25
*** Freddo in un pomeriggio di quasi estate. ***


Freddo in un pomeriggio di quasi estate.
 

Mary,quando aveva saputo dell'invito di uscire con Chris aveva strabuzzato gli occhi con un'espressione incredula. «E cosa vorrà mai fare mio fratello?»

Adesso,Rachel era davanti allo specchio,indecisa su cosa mettersi. Era il suo primo appuntamento,e si sentiva eccitata da una parte,ma terrorizzata dall'altra.

Prese un jeans qualsiasi dall'armadio,però passò una buona mezz'ora a cercare una maglietta decente. Alla fine ne scelse una a righe rossa,sciolse i capelli che si librarono in vogliosi boccoli.

Si mise un velo di lucidalabbra,ma poi lo tolse. Un po' di mascara e via.

Adesso restava un ultimo ostacolo da superare.

Sua madre.

Sì,cosa si sarebbe inventata adesso?

Scese in cucina, la vide sul divano intenta a guardare la tv.

«Mamma»iniziò.

«Mhh»rispose lei non staccando gli occhi dallo schermo.

«Mi dispiace averti risposto male...»disse stringendo i denti,benché non avesse la minima intenzione di scusarsi,doveva farlo.

«Ecco,già va meglio. Ma la punizione non viene scontata.»

Astuta lei,pensò Rachel.

«Mamma ecco,devo uscire per forza oggi! Devo restituire un libro alla biblioteca,ce l'ho da tre settimane e l'ho finito da un pezzo.». Rachel era bravissima a mentire. Dalla sua parte diceva tantissime bugie. A volte era così difficile dire la verità. Sì,tanto difficile.

Sua madre sembrò rifletterci un po' su,poi annuì.

«Devi tornare entro un'ora»

Cavolo,ma un'ora era troppo poco.

Non dovette far altro che accontentarsi,e dopo essersi spruzzata del profumo che aveva rubato a sua madre, Hipnotic poison,era uscita.

Aspettò poco lontana da casa sua.per non farsi vedere dalla madre. Chiuse gli occhi. Il sole a quell'ora era forte,ma tiepido e dava tante sensazioni. Un velo di calore l'avvolse tutta mentre inspirava l'aria che cominciava a farsi estiva.

Si passò una mano tra i capelli, che si mossero in un fruscio.

Sentì dei passi alle sue spalle e si girò in un attimo. Di fronte a lei c'era Chris.

Sbagliava,o era più attraente del solito? I capelli un po' cresciuti e mossi,con delle sfumature bionde. Gli occhi nocciola diventati adesso solor caramello. Una canotta bianca aderente,che mostrava il suo fisico da giocatore di basket e una camicia azzurra sopra. Rachel sentì una strana sensazione quando Chris le si avvicinò. Un brivido. Di nuovo sentì il suo profumo di pulito.

«Ehi,aspetti da molto?»disse,con fare dolce.

Rachel si accorse che era imbambolata. Che le stava succedendo?

«...No,no,no da poco»rispose.

Lui la prese per la vita ed iniziarono a camminare.

«Allora,che hai fatto oggi?»chiese lui.

«Beh,a dire il vero ho studiato,e credo dovrò ancora farlo quando tornerò a casa.»

Lui si mise a ridere.

«Rachel,ma quanto studi!»

Rachel rise anche lei.

«Hai ragione»

Dieci minuti dopo,si fermarono a prendere un gelato ad una gelateria vicina.

Rachel dette un'occhiata ai gusti, e dovette rincuorarsi perché rimandò la sua dieta ancora una volta.

«Chris che gusto...»la ragazza si girò,ma si bloccò.

Alla sua destra erano comparsi Nathan,con una ragazza,che sospettò essere quella famosa 'Monica Russo'. Quella tappa.

Chris diede un cinque a Nathan e salutò con un semplice ciao la ragazza.

Rachel spuntò dietro Chris e Nathan strabuzzò gli occhi.

Il ragazzo non si aspettava di vederla con lui.

Eppure Rachel pensava che,essendo migliori amici,Chris gliel'avesse detto.

«Mason?che ci fai qui?»

«Potrei farti anch'io la stessa domanda,non credi?»rispose Rachel. Il cuore le batteva forte,perché lui era con quella Monica e non con lei?

«Siamo scesi a prendere un gelato» rispose per lei Chris.

«E voi?»

Nathan si passò una mano tra i capelli«Sì,siamo scesi per fare una passeggiata»

La situazione era davvero imbarazzante. Rachel e Nathan si guardavano fisso,mentre Chris cercava di capire che volesse dire quello sguardo,e Monica che faceva lo stesso.

Rachel pensò che quello non fosse il suo posto.

Poco dopo,Nathan lì salutò e si avviò con Monica verso il parco.

Rachel e Chris,dopo aver preso il loro gelato si avviarono anch'essi,ma prendendo un sentiero diverso.

«Ti va se ci sediamo?»chiese Chris.

La ragazza acconsentì. Faceva davvero caldo,e le piante del parco emanavano un fresco odore di fiori.

Chris cominciò a parlare«Rachel,io...»

Rachel aveva le orecchie tese,ma in cuor suo ripensava ancora a Nathan.

«Volevo chiarire alcune cose con te»disse lui.

«Sì,anche io»continuò Rachel.

«In questo periodo penso molto,sai». Chris prese una margherita da terra.

«Anche perché ho capito finalmente parecchie cose.»

Dopo,gliela porse a Rachel,che la prese tremante.

«Mi piace una ragazza,solo che,ho troppa paura di dirglielo,perché è già capitato che una ragazza mi abbia detto di no». Il ragazzo guardò Rachel.

Lei stava guardando i petali bianchissimi della margherita,che si rigirava tra le mani.

«Io,non so da che parte iniziare» continuò lui.

Rachel si girò a guardarlo. Chris era bello. Molto bello. Non se n'era mai accorta. Forse doveva dargli una possibilità,doveva provarci con lui. Magari col tempo Chris le sarebbe piaciuto.

Rachel gli si avvicinò. «Perché non provi ad iniziare da questo?» la ragazzà stampò le sue labbra su quelle del ragazzo.

Il loro tocco non durò che un attimo di infinito quando Chris si distaccò dolcemente.

«Ma,Rachel,tu non hai capito»disse lui allontanandosi,«adesso mi piace un'altra ragazza»

Chris pronuciò quelle parole come se fossero la cosa più ovvia del mondo,mentre guardava negli occhi la ragazza che non capiva più nulla.

Freddo. Rachel sentiva improvvisamente freddo.

«Mi dispiace»disse lei quasi con le lacrime,«io ho frainteso tutto».

«Nah,vieni qui»disse il ragazzo,mentre l'abbracciava,«Rachel,tu mi piaci. Ma non posso stare con te. Non posso approfittare di ciò che stai facendo. So che ti piace un'altra persona. Lo so che ti piace Nathan. Questo mi fa male,sì, ma devo accettarlo.». E così Chris lo sapeva. Forse lo sapeva anche Nathan.

Una lacrima rigò il viso della ragazza. Come poteva aver ferito in questo modo Chris...?

«Però mi sono accorto anche di un'altra ragazza ultimamente,e allora ci voglio provare con lei,può darsi che così ti dimentichi»disse lui.

Rachel alzò lo sguardo. «Grazie Chris.»

Lo guardò negli occhi. Poi si soffermò sulle sue labbra.

«P-posso... posso darti un ultimo bacio?»conferì,piano.

Il ragazzo non rispose,ma le si avvicinò cauto. Poi le loro labbra si incontrarono,forse per l'utlima volta.






Spazio autrice. 

Buondì,Quanto romanticismo eh in questo capitolo?Boh, ho dato sfogo alle mie idee romantiche (?)

Ho aggiornato oggi proprio perché so che nei giorni successivi saremo tutti un po' impegnati.

Passate buone feste,e non mangiate troppo c:
Pace e amore.

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Capitolo 26
*** Non è come nei film,Rachel. ***



Non è come nei film,Rachel.



La ragazza era tornata davvero stanca e piena di pensieri a casa.

Non faceva altro che pensare a Chris.

No,non si era presa una cotta per lui,no.

Ma non faceva altro che pensare a tutto quello che lui aveva fatto per lei...era un bravissimo ragazzo,ma purtroppo non si può scegliere di chi innamorarsi.

Si sedette fuori al balcone ad osservare la bellezza del tramonto,lì dove rosso e arancione si incontravano. Le persone erano davvero complicate a volte,lei lo era. Era sempre stata la ragazza che sognava ad occhi aperti la sua storia d'amore,ma adesso che cresceva si rendeva conto che non esistono storie del genere nella realtà. Quello accadeva solo nei film. Era la dura realtà della vita.

Inspirò l'aria di un tiepido pomeriggio d'aprile.

Doveva mettere apposto un po' di cose in quel periodo. Si era decisa. Stava più tranquilla prima del segreto di Nath,prima dei problemi con Chris. Doveva scegliere. E lei aveva già deciso.

Prese il telefono e chiamò Mary.

«Ehi,Mary. Quand'è che hai detto che è il compleanno di Nathan?»

 

Il giorno seguente,quando vide Chris per i cortili della scuola arrossì violentemente.

«Ciao,Rachel»disse lui,e questa notò che quella mattina assomigliava pericolosamente a Zac Efron.

Poi passò Nathan affianco e questa volta fu Rachel a salutarlo.

«Ehi, Nathan»lo salutò.

«Ciao Rachel!»disse lui facendo perdere i sensi alla ragazza. Doveva scoprire se facesse una festa. Già,alle feste succedono le ocse migliori.

«Ma dopodomani è il tuo compleanno?»disse Rachel,notando che era alquanto strana la sua uscita.

«Ehm sì,perché?»fece lui.

«No,mi ricordavo di aver letto la data su facebook,ed è la stessa di mio nonno»buttò lì Rachel.

Nathan ridacchiò. «Davvero?»

«Ah,comunque,credo andremo in un pub venerdì,se ti va puoi venire!»disse improvvisamente lui.

Colpo. Beh,di certo non era il massimo,dato che forse non l'avrebbe neanche invitata,ma lo stava facendo adesso. Non era una cosa positiva? «Oh grazie,ti faccio sapere tramite fb!»disse Rachel.

Adesso doveva solo trovare il modo di dirlo a sua madre.

 

Mercoledì pomeriggio.

Rachel guardò gli utenti in linea e vide con sua grande allegria ' Nathan Smith'.

'Ohohoh ha cambiato immagine a quanto pare,vediamo',pensò Rachel.

Nathan era seduto su una panchina con la perenne sigaretta e uno sguardo davvero sexy.

Doveva assolutamente andare alla sua festa.

Scese le scale di corsa.

«Mamma!»disse più allegra del solito.

«Rachel».

«Senti,vado dritta al punto,venerdì c'è una festa,di un mio amico,un pub non lontano da qui,ci posso andare?»disse con la velocità della luce.

La signora Mason stava pulendo una qualche sottospecie di ortaggio.

«Rachel,non ricordi la punizione?»disse,alterandosi.

«Ma,mamma»cercò di spiegare Rachel,«ci vanno tutte le mie amiche,è importante»cercò di assumere un tono dolce.

«Ma non sarà mica quel ragazzo che era qui sabato?»chiese lei ,come improvvisamente cosciente.

«Mannò»negò Rachel,come se quella fosse la cosa più impossibile al mondo,«un amico di Mary,che conosco anch'io...»

«Non se ne parla,addesso basta». La signora Mason sbatté l'ortaggio sulla tavola.

«Assumiti le tue responsabilità,ieri pomeriggio sei uscita,ma di sera non lo farai. Sono queste le punizioni»concluse acida. Dentro sé,Rachell urlava.

Quando faceva così era davvero insopportabile, non era anche lei stata giovane?

«Perché sei così?»urlò,furiosa. Poi,si diresse verso camera sua e sbatté la porta.

Il giorno dopo,il giovedì si diresse in biblioteca. Questa volta per davvero.

I libri erano l'unica cosa che non l'avrebbero mai tradita. Poteva definirsi felice con in mano un buon libro. Sbirciò nella sezione 'poesia'. In quel periodo era particolarmente romantica.

Ne prese uno ed iniziò a sfogliarlo. Parole,parole e parole d'amore racchiuse in poche pagine.

«Mi sorprende sempre trovarti qui,sai?»una voce alle sue spalle.

Si voltò,e incontrò i suoi occhi verdi.

«N-N-athan anche tu qui?»disse,in preda all'ansia.

Lui le sorrise.

«Cosa c'è oggi non sei uscita con Chris?»disse poco dopo lui.

«Come?»

Possibile che Nathan fosse geloso?

«Oh ,beh, tu potevi stare benissimamente con quella Monica»rispose Rachel.

«Non fare la gelosa,Mason,lo so che stravedi per me»disse lui,dirigendosi verso l'uscita.

«Aspetta»disse Rachel seguendolo,«sarei io la gelosa?»Rachel posò il libro.

«Se non tu chi altri»fece Nathan allargando le braccia.

«Sei insopportabile Smith»disse Rachel.

«Anche io ti voglio bene,Rachel!»

Le aveva detto che...

...le voleva bene.

E non scherzava,no?

«Dove stai andando?»disse Rachel che lo seguiva.

«Al parco,devo incontrarmi con alcuni amici»

«Aspetto anch'io se vuoi,tra un po' dovrei passare da Mary,quindi...»disse Rachel sorridendo.

Una bella scusa per stargli azzeccata.

Cercò il cellulare nella borsa,e notò che l'aveva lasciato a casa.

Però trovò la sua macchina fotografica. Che ci faceva lì?

Guardò Nathan.

«Ci facciamo una foto?»

Nathan sorrise. «Non vedi l'ora di usarla come sfondo eh,Mason?»

«Ma smettila sei proprio antipatico!»disse Rachel mentre scattava.

Sorrise emozionata all'obiettivo.

Tac.

Guardò la foto. Nathan sorrideva appena, con il viso contratto in una smorfia buffa,e lei che sorrideva,ma un sorriso eccitato,come una fan che ha appena visto la sua star preferita.

Lui era bellissimo.

Sì,forse l'idea di Nathan non era male.

Poteva usarla come sfondo.












Note: è romantico questo capitolo?
mah,non lo so,in questo periodo sono un po' spossata.
fatemi sapere che ne pensate,ciao *-*

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Capitolo 27
*** Cambiamenti ***


Cambiamenti.

Rachel guardava il suo viso vicinissimo a quello di Nathan,uniti.

Stava fissando quella foto da circa un'ora,e non le interessava,in quel momento c'erano solo loro due. Gli occhi di Nathan emanavano un bagliore che affascinava Rachel. Lei in quella foto non era delle più belle,ma poco le importava,era con Nathan. Aveva deciso che gli avrebbe detto tutto. Era arrivato il momento,lui doveva sapere del loro bacio,rimasto segreto ormai.

Aveva già preparato tutto,ma come faceva se sua madre non le dava il permesso di andare alla festa? Gliel'aveva richiesto anche quand'era tornata,ma lei non aveva voluto sapere nulla.

A volte era così odiosa. Quasi aveva fatto il pensiero di scappare e fare quello che voleva,e poi ?

Poi quando sarebbe tornata avrebbe avuto doppia punizione. E lei non poteva permetterselo. Sicuramente sua madre avrebbe aggiunto qualche lavoretto di casa che Rachel odiava. Cercava sempre di rifilarglieli e Rachel cercava sempre di evitarli.

Adesso doveva proprio studiare,il giorno dopo c'era biologia e sicuramente questo l'avrebbe chiamata. Doveva fare tipo due o tre ricerche e studiare cinque pagine. Si rimboccò le maniche e si dette da fare.

 

La mattina dopo si svegliò col pensiero del compleanno di Nathan.

Fuori scuola lo vide,e gli venne un colpo al cuore. Era il suo compleanno. Bello come sempre,che fumava una sigaretta in compagnia dei suoi amici. Era lui che aveva scelto. Da sempre. L'aveva scelto ancora prima di conoscerlo,solo che non lo sapeva.

Si immaginò al suo fianco,ma chissà se lui ricambiava i suoi sentimenti. Ma ormai non le importava più,perché a volte l'amore non dev'esser per forza ricambiato.

Le bastava goder quel poco di lui ogni giorno,anche di un solo suo sguardo,giusto per farle sapere che esisteva. Le faceva tanta paura il suo parere su di loro, su quel 'Rachel e Nathan' messi insieme. Eh,sì,perché Rachel era abbastanza pessimista.

In classe,era distratta,e arrivò il momento fatidico di biologia.

Se lo sentiva,oggi l'avrebbe chiamata. Erano un mese e mezzo che non veniva interrogata. Ma non le importava. Aveva imparato a non pensarci,d'altronde in quel periodo la scuola era l'ultimo dei suoi problemi. Si era accorta che sudiando troppo non dava spazio alle cose importanti.

Ricordò sé stessa un anno prima. Tutti i giorni a studiare. Si poteva dire che era una secchiona bell'e buona. Ma adesso non più. Stava iniziando a respirare.

Il professore esaminò l'elenco.

Poi disse ad alta voce il primo nome:

«Cotena».

Alberto,un ragazzo alto e magro,abbastanza asociale, si diresse verso il suo destino.

«...e...»

Rachel alzò la mano; «Professore!»

questo alzò lo sguardo.

«Vorrei essere interrogata»pronunciò,senza paura e indifferente.

Lui la guardò inarcando il sopracciglio troppo folto poi disse:

«Va bene»chiudendo il registro.

Poco dopo Rachel tornò a posto soddisfatta.

Non era andata benissimo,ma aveva raggiunto il sei nella materia che più odiava al mondo. Nella materia che trovava inutile e squa' (squallida) come diceva Mary.

Finalmente sorrise,dopo tanto tempo. Decise poi che quel pomeriggio sarebbe passata da Nathan.

 

Un venticello le mosse i capelli,Rachel chiuse gli occhi. Quella mattina,dopo scuola,si era fatta dare l'indirizzo di casa di Nathan da Chris. Lui le si era mostrato subito disponibile,poi Rachel l'aveva abbracciato. Stavano diventando grandi amici. Così era scesa,pura come l'acqua,dicendo tutto a sua madre:

«Mamma esco»

«Dove vai?»

«Mamma,perfavore. Non fare storie. Devo dare il mio regalo a questo...grande amico. Torno fra mezz'ora.»

La signora Mason non aveva obiettato,per la prima volta in vita sua.

Così Rachel era uscita. In mano aveva il suo regalo,magari piccolo e sciocco,ma per lei sognificava tanto. Non le interessava. Nathan l'avrebbe apprezzato.

Così,dopo circa dieci minuti,trovò casa sua.

Smith – Costa.

Sulla porta rossa.

Bussò al citofono.

Silenzio.

«Sì?»una voce femminile.

«Salve,sono Rachel,un'amica di Nathan. Potrebbe farlo scendere?»

«Certo,sei sicura di non voler salire?»la mamma di Nathan si era mostrata graziosa e gentile. Rachel però aveva rifiutato l'invito a salire. Salire dove,poi? A casa di Nathan?

Era il suo momento. Non avrebbe mai pensato che potesse esser così coraggiosa,ad andare fin sotto casa di Nathan,per portargli il suo regalo. Si stava facendo mille problemi,questo sì,ma ormai Nathan sapeva dei suoi sentimenti. E a Rachel non importava.

Poco dopo la porta rossa si aprì e Rachel sorrise. Il suo bellissimo Nathan.

«Rachel»sorrise compiaciuto e sorpreso, «a cosa devo l'onore di questa visita?»









NOTE: TRA POCHI CAPITOLI FINIRà LA STORIA,NEL GIRO DI CINQUE,SEI MASSIMO.
RECENSITE,A PRESTO. 

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Capitolo 28
*** Cuori spezzati. ***


                                  Cuori spezzati.

 
Tutto ciò che voleva dire le si era bloccato in gola. 
«Buon compleanno»sussurrò,porgendogli il suo regalo.
Nathan spalancò gli occhi verdi,poi sorrise:«Rachel,ma non dovevi»
«Non posso venire alla tua festa,»spiegò lei,«sono in punizione»
Nathan la guardò,facendola sciogliere.
«Entra dentro,dài»disse lui prendendola per mano.
«N-n-no Nathan,devo tornare a casa»
«Se non entri non lo apro»disse lui trascinandola.
Così fu. Casa Smith era tutta colorata e curiosa. C'erano molti quadri alle pareti,e qua e là strani oggetti con delle bolle dentro,che Rachel aveva già visto,ma non ne ricordava il nome. La casa però,sembrava un po' spoglia. Mancavano parecchi mobili e il soggiorno era pieno di scatole. 
Rachel pensò che forse stavano cambiando l'arredamento.
«Salve» salutò la madre che era comparsa in salone.
«Salve»disse lei,tornando in cucina.
Salirono le scale e si ritrovò in camera di Nathan. Rachel non capiva più nulla.
Alle pareti poster e poster di band,di film e foto con gli amici,con la squadra di basket.
Al centro una scrivania col computer e qualche quaderno,affianco al letto una chitarra e un microfono, e a destra un letto a castello.
«Mbeh?Non ti siedi?»disse lui.
Rachel non capì al volo.
Nathan iniziò a scartare l'oggetto misterioso.
Alla fine sorrise quando lo riportò alla luce.
La loro fotografia.
Era un regalo abbastanza banale e scontato,come aveva già ripetuto,ma sembrava che a Nathan piacesse. E piaceva anche a Rachel.
L'aveva fatta stampare un po' più grande delle fotografie originali.
L'aveva incorniciata e dietro gli aveva fatto una piccola dedica che Nathan non aveva notato. Rachel però non lo disse,l'avrebbe scoperto da solo,se mai l'avesse (ri)guardata.
Nathan le si buttò addosso.
«Grazie,Rachel»disse ridendo,«è bellissima»
Rachel scoppiò a ridere,perché Nathan la stava schiacciando,ma non voleva assolutamente che si togliesse,perché le piaceva. Le piaceva sentire il suo odore,profumo naturale misto al One million,che sulla sua pelle stava a meraviglia.
Nathan era sopra di lei,e la stava schiacciando e a Rachel non importava. 
«Quanto sei pesante!»disse lei.
«Ma smettila,Mason!»disse Nathan spingendola giù dal letto.
Rachel era sull'orlo e stava cadendo:«Nathan,Nath...sto cadendo!»
Lui le dette la mano e l'aiutò a risalire.
Quiete dopo la tempesta.
Si guardarono poi scoppiarono a ridere.
Era il momento giusto glielo doveva dire. Prese un grosso respiro,poi cominciò.
«Nathan,devo dirti una cosa...»disse la ragazza. Era il momento. Rachel cercò di concentrarsi.
«Anche io»disse lui.
Rachel sbiancò.
Lo stava fissando negli occhi. Gli si avvicinò pian piano, fino ad essere a mezzo metro dalle sue labbra. Nathan non si opponeva. Rachel allora si sentiva più sicura. Poi l'infinito.
Sfiorò delicatamente le sue labbra,poi di nuovo.
Un bacio a fior di labbra. 
Il suo cuore batteva velocemente. 
Forse aveva trovato il suo grande sogno?
Era un segnale,quello?
Riaprì delicatamente gli occhi,Nathan anche.
«Rachel io...»cominciò lui.
«Shh,shh.»disse lei.
Prese un respiro,poi cominciò.
«Nathan,dopo il viaggio io ti ho detto...ti ho detto che era successo qualcosa quella sera...»
Lui la guardava,immobile.
«...e ti ho mentito. Mi dispiace,non riuscivo a dirtelo. Ho sempre avuto il terrore che te ne saresti pentito,non lo so,sono la persona più insicura di questo mondo...Poi però ho capito che dovevo dirti la verità,perché ti spetta...Quella sera mi hai baciato...è stata una delle sere più belle della mia vita,solo perché mi hai baciata. Nathan,io...»
Non riusciva a dirglielo. Lei l'amava, ma quel ti amo tanto temuto non voleva uscire dalle sue labbra.
«Rachel,io lo sapevo»rispose lui,con voce rotta.
Alla ragazza le si mozzò il fiato,mentre Nathan continuava a spiegare.
«Me lo ha detto Mary»
Mary.
«Che cosa?»
La testa le girava,non capiva più nulla. Come aveva potuto la sua migliore amica dirglielo?
Cosa c'entrava lei?
Rachel si alzò,incredula.
Lo stesso fece il ragazzo.
E così,non era stata Cristal,ma Mary.
«...cos'è che volevi dirmi?»disse lei,la voce spezzata dalle lacrime che iniziavano a salire.
«Rachel...credo non ci vedremo per molto tempo...io...io e la mia famiglia ci trasferiamo».
Il cuore di Rachel fece un rumore sordo quando si spezzò.





NOTE: cacchio la storia sta finendo ed io non voglio?
non lo so ,forse farò un continuo più in là,ma solo se l'ultimissimo capitolo raggiunge un numero di recensioni in grado di sbalordirmi,ho bisogno di sapere se la gente continuerà a leggermi o no.
*piange a dirotto*
beh lo so,il finale si prospetta brutto;
recensite e chiedete!
baci e abbracci :33333

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Capitolo 29
*** Everything can change. ***


Everything can change.

 

La ragazza era scappata via,salutando la madre con un non cosciente 'arrivederci',lasciando Nathan sul letto,con lo sguardo perso sul soffitto.

Si sarebbe trasferito.

Ma non poteva esser così,non poteva.

Lui era il suo grande sogno,lui era il suo destino,

era con lei che doveva stare,non poteva allontanarsi!

Eppure,quel pomeriggio sentiva di essersi tolta un peso,perché Rachel aveva parlato dei suoi sentimenti con Nathan,ma non era riuscita a capire cosa il ragazzo pensasse di quel 'noi' fatto di Nathan e Rachel.

Poi,si metteva anche Mary,che aveva detto tutto a Nathan,ma perché l'aveva fatto?!

Non era un suo segreto,era quello di Rachel! Perché si era intromessa?! Era Rachel che doveva dirglielo! La ragazza non riusciva a capire più nulla,non riusciva a credere a tutto quello che le stava accadendo.

La testa le girava, si sentì improvvisamente stanca,così decise di tornare a casa.

Sulle sue labbra,ancora l'impronta di quelle di Nathan,questa volta le loro labbra si erano sfiorate coscientemente,almeno.

Tornò a casa e si mise l'i-pod nelle orecchie lasciando tutti i suoi problemi per un attimo lontani dai suoi pensieri,poi scoppiò a piangere.

Nathan si trasferiva.

 

Il giorno dopo,circa alle sette di mattina,in casa Mason non si poteva stare. Il papà dovette scendere presto, peccato la sveglia fosse suonata tardi.

Rachel aprì gli occhi,dopo aver passato metà della notte a pensare a tutto quello che era successo.

«Rachel,muoviti,che fai tardi!»strillò la madre,entrata improvvisamente dalla porta.

Rachel sobbalzò. «Mamma non voglio andare a scuola».

La ragazza si rigirò nelle coperte.

«Devi andarci,oggi devo fare un servizio con tuo padre,non voglio che rimani sola»

«Mamma uffà,non voglio andarci!»protestò la figlia.

«Hai fatto festa martedì,vedi di non lasciarti troppo andare!»replicò la mamma.

Rachel grugnì qualcosa,poi si alzò dal letto,si diresse in bagno barcollando.

Non voleva vedere Nathan fuori scuola,non voleva vedere e parlare con nessun altro.

Più tardi,vide Mary,che si avvicinò subito a lei,ma Rachel la scansò.

«Oh,non sai che ti devo dir...» «Non mi interessa»rispose seccamente Rachel.

Mary non capiva perché l'amica si comportasse così. La rincorse,poi la fermò.

«Ma che hai?»disse.

«Niente»rispose Rachel.

Mary le prese un braccio. «Mi ascolti? Che ti è preso?»

«Come non lo sai?Che stupida sei,secondo te non l'avrei scoperto prima o poi?»

«Ma cosa?»replicò lei,ancora più dubbiosa.

«Cosa cosa?»disse Rachel. «Come hai potuto dire quello che è successo a Londra a Nathan!»urlò .

«Ooooh.»capì Mary. «Ti riferisci a quello...»

«Sì,mi riferisco a quello,»continuò Rachel che sentiva il sangue bollire nelle vene.«Non avrei mai creduto che potessi farmi una cosa simile. Sei proprio una stronza»disse non vedendoci più dalla rabbia. Non pensava davvero quelle cose di Mary,ma dirle quelle cattiverie le stava alleviando il dolore che aveva dentro,si sentiva più sollevata.

Quel giorno Rachel si sedette vicino a Cristal. Aveva notato che Mary si era messa vicino a Giulia.

«Percaso,tu e Mary avete litigato?»

«Beh,in un certo senso...»aveva detto a bassa voce.

E così si erano messe a parlare.

«Posso sapere il motivo?»disse Cristal dopo aver preso il quaderno di algebra.

«Non me la sento di parlartene,anche se già lo sai...»

Lei capì al volo.«Quindi per Nathan...sai,non posso credere che tu l'abbia baciato.»disse,francamente.

Rachel si voltò.

«Sei fortunata. Io per quanto ho tentato non ci sono mai riuscita...se ci sei riuscita vuol dire che anche lui lo voleva,no?»

«Non ne sarei tanto sicura»Rachel rise.

«Ma,»continuò Rachel,«quel giorno al parco,non vi siete baciati?»

La bionda rise malinconica. «Sì,un sogno...io ho provato,il giorno più brutto di tutta una vita...il ragazzo che ti piace ti rifiuta...ho questa cotta per Nathan da circa sei mesi...sì,sembro una azzeccata che conta persino i giorni..»

«Nono...continua»le disse Rachel apprensiva.

«Rachel non fartelo scappare... a Nathan piaci,ne sono sicura.»

Rachel tremò tutta.

«Sarebbe davvero bello,ma...non credo si possa fare...non dirlo a nessuno,sei la prima a cui lo dico, e... Nathan parte»

Cristal la guardò incredula.

 

Quel pomeriggio lo passò a studiare,le ore davvero erano noiose e il pomeriggio si rivelò infinito.

Verso le sette ,il campanello di casa suonò,Rachel pensò che era strano che suo padre fosse tornato a quell'ora. Sentì sua mamma parlare al piano di sotto, ma lei non ci fece caso.

Era troppo impegnata a fare una pausa tra le foto di Nathan. Eh,sì. Ormai era una fissa,quando si parlava di facebook si parlava del profilo di Nathan. Ci trascorreva ore. Ma questo non faceva altro che renderla ancora più triste.

Qualcuno bussò alla sua porta. Aprì,credendo fosse la madre, invece vide Nathan.

Abbassò gli occhi. «Che ci fai qui?»

«Sono venuto per te»esclamò con voce rotta.

«Per me? Per farmi stare ancora più male?»

Nathan chiuse la porta. «No,Rachel.»

Dalla cartella che aveva tirò fuori la loro fotografia.

Mostrò a Rachel la scritta che ella stessa aveva lasciato dietro,nascosta.

'' il tuo sorriso fa sorridere anche me. Ti amo, R.''

Rachel arrossì tutta,non credeva l'avrebbe scoperta.

Nathan si avvicinò a lei,le prese il volto fra le mani.«Non sono il tipo di ragazzo sentimentale,tu lo sai...ma Rachel,provo la stessa cosa. Quando ti vedo cerco di nascondere l'eccitazione che ribolle nelle vene. Tu mi dai la forza. Sei tu che mi fai sorridere. Prima di incontrarti non credevo neanche di poter innamorarmi...mi dispiace di averti fatto soffrire...»

A Rachel salirono le lacrime. Nessuno le aveva mai detto parole così belle. E non avrebbe mai pensato che Nathan Smith,3 B,le avrebbe mai parlato in questo modo. Anche Nathan provava le stesse cose!

Ma stava sognando? Non riusciva a non smettere di guardarlo negli occhi.

Lui l'abbracciò,e rimasero così per minuti,10,20,mezz'ora...

Poi lui la baciò,togliendole il fiato. Il bacio più bello che avesse dato,anche se Rachel aveva baciato solo due persone. Ma sapeva che quello,sarebbe stato il bacio più bello di tutta la sua vita.

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Capitolo 30
*** Love was made for me and you. ***



Love was made for me and you.

  Rachel Mason era la ragazza più felice della terra.

Vi chiederete il perché?Credo che già lo sappiate. Ebbene sì,il ragazzo dei suoi sogni l'amava e questo era l'importante. Certo,i problemi non mancavano ma adesso aveva altro da pensare. Quella mattina a scuola,Nathan davanti a tutti l'aveva baciata (anche se a stampo) e le aveva dato appuntamento al bosco della sua città.

Rachel avrebbe voluto urlare dalla gioia. Peccato che non poteva condividere tutto ciò con Mary. Rachel era davvero arrabbiata con lei. Eh sì,perché era lei che aveva sbaliato,e neanche faceva il primo passo! Ma adesso poco le importava,certo che a pensarci...se Mary non avesse raccontato tutto a Nathan...scacciò quel pensiero,mentre si guardava nello specchio non contenta di quello che vedeva. Amava il suo corpo,tutto tranne i suoi fianchi però. Due rotolini appesi ai lati. Che schifo. Sua madre diceva che era di costituzione,e che non erano tanto spropositati,ma Rachel avrebbe voluto dirgli di comprarsi un paio di occhiali.

La ragazza scelse una camicia a quadri azzurra ,jeans e le sue converse. Il cuore le batteva all'impazzata,stava uscendo con Nathan!

Sentì il suo cellulare vibrare. Era un messaggio.

Ho bisogno di parlarti,

Mary.

Rachel guardò il display,poi abbassò gli occhi. Voleva tanto far pace con Mary,voleva condividere la sua felicità con Mary. Ma lei doveva ammettere di aver sbagliato! Sì,era davvero orgogliosa,questo lo sapeva,ma in quel caso voleva a tutti i costi che fosse l'amica a fare la prima mossa. Chiuse il display,non rispondendo al messaggio. Poi si diresse alla fermata dell'autobus.

C'erano parecchi ragazzi e Rachel vide Cristal,Giulia e Mary. Quasi le venne un colpo,Mary ,Giulia e Chris erano seduti sulle panchine.

Appena Mary la vide girò la testa.

Chris invece, la chiamò con gran voce:

«Racheeel!»

Questa gli si avvicinò.

«Che ci fai qui?»disse lui.

«Ehm...devo andare al bosco...»confessò Rachel.

«Al bosco? Ma solo tu?»

«N-no..io...». Panico. E adesso?

«Aaaaaaaaaah»fece Chris con lo sguardo di chi la sa lunga,«tu ci vai con Nathan!»

Era strano pensare che Chris poco tempo fa l'aveva baciata e che aveva una cotta per lei. Sembravano amici da così tanto tempo...ma a volte le cose che ci son vicine non ci appaiono mai come lo sono in realtà.

Rachel arrossì a quelle parole,e Mary dentro ribolliva. Moriva dalla voglia di sapere tutti i particolari. L'unica cosa che le dispiaceva era che Cristal avesse sentito. Certo,la ragazza era contenta per Rachel,ma sentire che Nathan aveva scelto lei le faceva male.

Aveva abbassato la testa e finto di guardare il cellulare,controllando un messaggio immaginario.

I minuti che seguirono furono imbarazzanti,sia per Rachel che per Mary.

Dopo un quarto d'ora passò L'N55,e subito Mary e la comitiva salirono. Guardò per un istante la sua amica allontanarsi,e si dispiacque tantissimo di quello che era successo tra loro. Forse aveva sbagliato anche lei,che aveva dato troppa importanza a qualcosa che non ne meritava. Cinque minuti più tardi salì anch'essa sul pullman,e per nascondere l'eccitazione sentì un po' di musica.

Le note dei muse 'starlight' la facevano pensare. A volte i sogni si avverano.

Che bello essere quell' “a volte”.

Quando arrivò,Nathan era appoggiato al muretto del bosco,fumando una sigaretta.

'non posso credere che io stia con un figo simile',pensò.

Si diresse esitante verso di lui,sentendosi goffa mentre lui la guardava con quei suoi occhi verdi e quello sguardo tanto sexy.

«Ehy Smiiith!»

«Ciao Mason. Eccitata di vedermi?»

«Non sai quanto»pronunciò lei.

Il loro rapporto non era cambiato, era solo più forte.

Lei sorrise,ma di un sorriso pieno di gioia,come non ricordava facesse da tempo.

E quando lui la prese per mano,sentì un formicolio giù per lo stomaco.

Parlarono tantissimo,delle cose più stupide,stesi sull'erba a guardare il cielo infinito.

Lei si girò verso Nathan. Lui così carino,che volgeva i suoi occhi verso il blu del cielo.

Il ragazzo si voltò anch'egli,e Rachel impreparata distolse lo sguardo.

Nathan iniziò ad accarezzarle i capelli,procurandole mille brividi.

Era tutto un tremito non aveva mai provato queste sensazioni per nessuno...

Nathan le prese il viso tra le mani e la baciò più e più volte. E Rachel si lasciava cullare da quelle labbra così morbide. Voleva stare vicino a lui,perché si sentiva sicura. Voleva abbracciarlo,stringelo così forte da togliergli il fiato.

Lui sospirò.

«Sei felice?»le chiese.

Felice. Quella parola l'aveva già sentita pronunciare da qualcuno. Una volta aveva controllato il significato sul dizionario per esser sicura che esistesse davvero una cosa così bella. La felicità.

La ragazza prese la mano di Nathan e la portò al suo cuore.

Lui sorrise.

Poi l'abbraccio.

Adesso erano vicinissimi,un corpo solo.

Rachel tremava,anche se amava quella situazione,allo stesso momento ne aveva paura...

Nathan se ne accorse.

«Sei nervosa?»

Rachel sorrise.«No»rispose. «Sono solo felice».  





Spazio autrice:
Salve bellissimi :'3
se siete arrivati fin qui a leggere la mia storia vi ringrazio di cuore.
Rongrazio quelle poche persone che ad ogni capitolo mi fanno sempre avere un loro parere,siete hfjsahihjcekljnm *u*
Volevo solo avvertirvi che la storia finirà tra due-massimo-3 capitoli.
Però continuerò a scrivere.
e -...vorrei che queste persone continuassero a seguirmi :3
Non so se farò un continuo di questa storia,boh.
Come mi gira la testa...
a sabato/giovedì prossimo! <3

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Capitolo 31
*** Hugs make me feel better. ***



Hugs make me feel better.



Rachel era alle prese con la relazione di 150 parole di biologia.

Ormai si stancava di fare tutto,dato che comnque la scuola era agli scoccioli,ed già era il 15 maggio. Aveva visto Nathan fuori scuola,e lo rivedeva tra un paio d'ore.

L'unica cosa che le dava fastidio era Mary. Ormai era quasi due settimane che non si parlavano, e la odiava per il suo orgoglio,ma sperava vivamente si facesse viva.

Accese il computer e la vide online.

Aprì la finestra della chat tentennando,poi scrisse controvoglia:

Dobbiamo continuare ad evitarci per quanto?

Vide l'icona di Mary che scriveva. Attese qualche secondo.

Non lo so,ma mi sembra che non ti importa...

'a me non importa?'scrisse Rachel.

Beh,chi è quella che non mi parla?

Non è vero,ma hai sbagliato,ammettilo. Ci sono rimasta male e anche se è andato tutto bene (per fortuna) non potevo credere che tu mi avessi fatto questo...

Qualche secondo dopo Mary rispose:

voglio che ritorni tutto come prima,ti va se ci passiamo sopra?

Credo di sì...

mi dispiace...comunque :-( non l'ho fatto con cattiveria...volevo far capire a Nathan che tu gli volevi bene...

lo so...ti va se vieni a casa mia dopo? Devo raccontarti così tante cose...

base u.u

Rachel sorrise. In cinque minuti aveva risolto il problema che aveva da un bel po' di tempo.

Pensò che forse ,a volte,dobbiamo tentare. Non importa se va male,ci abbiamo provato. Certo,quante volte dopo ci siam detti la frase ' forse era meglio se non l'avessi fatto' e no!

Meglio non avere nessun rimpianto,che vada bene o che vada male.

 

Il giorno dopo,il 30 maggio, era l'ultimo giorno di scuola. Il sole batteva ardente nell'alto del cielo, e già le gocce di sudore imperlavano la fronte della ragazza. Era con Mary alla solita panchina. Rachel in un orecchio aveva la cuffia del suo i-pod,con l'altro ascoltava Mary lamentarsi di Victor.

«Non lo sopporto più,è diventato gelosissimo!»borbottò.

«Dài, non dire così»rispondeva distrattamente Rachel.

«Ciao Mason...»sentì bisbigliarsi all'orecchio.

Rachel impallidì.La voce di Nathan le faceva ancora un certo effetto.

«Smith...»disse lei puntigliosa.

«Vieni qui!»disse lui,trascinandola da una parte,con la ragazza che faceva uno sguardo complice all'amica.

«Allora,dimmi.»

«allora dimmi cosa? Voglio un bacio.»protestò lui.

«Macché baci e baci, e se io non volessi?» giocò Rachel.

«Invece me lo prendo.»Nathan prese il viso della ragazza tra le mani e vi stampò un grosso,soffice bacio.

La ragazza si dimenò,poi si lasciò trasportare.

Sorrise. La campanella interruppe quell'attimo magico,mentre Nathan le prendeva la mano.

«Sarà meglio se entriamo,su.»disse Rachel.

Nathan la fermò.«Dove vai? Oggi non entriamo.»

«Ma che dici?»

«Vieni,ce la prendiamo libera» continuò lui accendendosi una sigaretta.

«Nathan non so se posso...»

«Shhh,»la fermò lui. «Tu vieni con me,capito?»

Rachel era combattuta,sua madre si sarebbe incazzata,ma non seppe resistere agli occhi del ragazzo. Lo seguì senza fare storie.

Nathan prese il suo motorino, e andarono lungo il mare.

Il cielo era una distesa blu cielo, e gli occhi di Nathan sembravano essere più chiari.

Avevano preso il colore del cielo a furia di guardarlo. Rachel si sedette sulla sabbia bollente,con tutti i granelli che le entravano nelle scarpe. Ma non le importava. Ne prese un po' fra le mani,i granelli scivolarono via. La sabbia è un po' come l'amore. Se non la trattieni scivola via...

Non riusciva a capire però perché Nathan non era voluto entrare a scuola. Così glielo chiese. Lui prese un bel respiro,poi rispose:

«Rachel...volevo parlarti proprio di questo. Ti ho portato qui perché ho saputo quando parto.»

Il cuore di Rachel tremò. Si era quasi dimenticata di quel piccolo dettaglio,Nathan doveva partire. Era rimasta così ghiacciata dalla felicità che non aveva fatto caso a quel sole che la stava sciogliendo...

Lei si girò cìverso di lui.«E allora?»

«La settimana prossima. Ormai casa mia è vuota ci sono solo le ultime cose, quelle più piccole,tipo vestiti e roba simile. »Il ragazzo si accese una sigaretta.

«Mi dispiace...»

Rachel non poteva credere a tutto quello che le stava accadendo...

«Mi dispiace? È l'unica cosa che riesci a dire?»

«Rachel,calma...io non posso farci nul-»

«E invece dovresti! Non sai quanto tengo a te! Non sai quanto mi sto affezionando,tutto il bene che ti voglio!»La ragazza scoppiò a piangere.

«Non hai capito che sono innamorata di te? Ma tu non mi capisci

Rachel ormai stava scappando via,ma Nathan era veloce.

Si alzò da terra,la prese e le bloccò i polsi.

«Lasciami e portami a casa!»urlò lei.

Nathan l'abbracciò e la strinse a sé. Le circondò la testa col suo braccio e le accarezzò i capelli.«Rache,sono qui.»sussurrò.

Il rumore delle onde del mare le sembrava più tenue adesso.












Note: salve!
 meno un capitolo più l'epilogo e la nostra storia si conclude!
-Perfetto,ve'?
Perché non posso avere anch'io una storia così?
*depressionetime*
ahahhahah! 
recensite,giovedì l'ultimo!
grosses bises. <3

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Capitolo 32
*** The end. ***


The end.



Vorrei consigliare ai lettori di ascoltare my heart will go on,di Celine dion durante la lettura.

 

Giugno arrivò presto quell'anno.

Rachel molte volte si era fermata a pensare agli ultimi avvenimenti di quell'anno. Le sembrava tutto così lontano,così sfumato e sfocato,i ricordi quasi non eran suoi. Si ricordava quando lei era quella 'che ancora non aveva baciato nessuno',invece adesso aveva un fidanzato,il ragazzo dei suoi sogni,quello che tutte le ragazze desiderano.

Quella notte Rachel non dormì. Il suo mp3 l'aveva accompagnata,e mentre pensava a tutto quello che aveva passato le scendeva una lacrima.

Verso le undici si avviò a casa di Nathan. Chiuse la porta di casa senza dire a sua madre che stava per scendere. Lui era fuori la porta,la solita sigaretta. Era strano,non aveva la faccia sorridente di sempre. Si girò. Ma Rachel si nascose dietro una macchina. Davanti casa sua una macchina carica di bagagli,e i genitori indaffarati. Sentì una fitta allo stomaco...

Nathan si girò,questa volta la vide.

Rachel gli corse incontro e l'abbracciò,stringendolo forte.

«Nathan ti prego...non partire»pregò.

Lui le accarezzò i capelli,procurandole mille scosse elettriche.

Alzò gli occhi verso i suoi. Verdi e marroni si incontrarono.

«ti prego...»continuò.

Nathan la baciò.

«Rachel ti amo»sussurrò.«io non l'avevo mai detto a nessuno»

Rachel l'abbracciò più forte.

Non si era accorta che più in là c'erano Chris,Giulia,Cristal,Mary e altri ragazzi della scuola.

Anche loro erano lì per salutarlo.

«Nathan!» chiamò suo padre. «Forza,saluta tutti,dobbiamo andare».

Nathan abbracciò tutti,poi tornò da Rachel.

Lei gli disse qualcosa all'orecchio: «Non ti dimenticare di me».

«Ma io verrò a trovarti Rachel!»

Un ultimo bacio. Mille scosse. Il cuore che sprofonda...

Nathan prese qualcosa dal suo zaino.

Era una lettera.

Poi salì in macchina,la macchina nera che si allontanava piano piano,come la lacrima che scendeva sulla guancia di Rachel. Strinse la lettera al petto. L'avrebbe letta più tardi.

 

Cara Mason,

non amo gli addii. Non sono un tipo sentimentale,tu lo sai. Mi stupisco io stesso di aver scritto una lettera.

Io ti amo Rachel. Non permetterò mai che una distanza possa separarci. Tornerò tutte le volte che potrò solo per riabbracciarti di nuovo e per sentire il calore delle tue labbra.

Ti sognerò tutte le notti come è sempre stato fino ad adesso. Sai ieri sono stato malissimo, ho pensato a tutto quello che abbiamo passato insieme,e non mi sembra vero di dover lasciare tutto questo...ma a volte la vita ci pone davanti degli ostacoli,e noi dobbiamo avere la forza di superarli. Però non voglio che tu pianga o ti deprima,insomma non è morto nessuno!

Spero solo che sarai felice.

Nathan.

 

 

Le prime settimane Nathan venne a trovare Rachel.

Il sabato era un'occasione di ritrovo in cui sembrava che non fosse cambiato nulla, che era solo un'illlusione la lontananza di Nathan. Ma col passare del tempo Nathan si fece vedere meno spesso.

A gennaio dell'anno dopo, Rachel non aveva più sue notizie.

«Grazie Chris»disse Rachel.

«Sono sempre qui,Rachel ricordalo.»

I due stavano camminando per Summer street, e il tramonto si apriva di fronte a loro.

A Rachel venne in mente che quella strada era solita farla con Nathan quando tornava dalla biblioteca... sorrise,mentre rivolgeva il suo sguardo al cielo rosso fuoco.

Erano cambiate parecchie cose,ma non si dispiaceva più di nulla ormai. Si sentiva matura,più grande. Il dolore del rapporto con Nathan ormai era del tutto sparito e le cicatrici non facevano più male.

Rachel aveva capito che a volte bisogna voltare pagina.








Note: ringrazio tutte le persone che hanno letto questa storia.
Mi dispiace che è finita male,ma non mi andava giù l'idea di un altro romanzo 'e vissero tutti felici e contenti' nella vita reale non è così,e lo so bene,credo lo sappiate tutti,
Apparte questo. Credo non ci sarà un continuo,ma scriverò un'altra storia,e ho già in mente qualcosa,quindi siate così gentili da seguirmi e vedere ogni tanto se pubbico qualcosa(?)
ahhahahaha. 
Voglio 9348490238432930 recensioni,all'ultimo capitolo occorrono dài.
A presto e un bacio a tutti,
Loveismyescape.

Alzò ancora una volta gli occhi alle nuvole arancioni,mentre notava la vastità del cielo.

 

 

 

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