Le cinque rune

di Bangel Dreamer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Comincia l'incantesimo. ***
Capitolo 2: *** Vestizione. ***
Capitolo 3: *** Rune Integrate. ***



Capitolo 1
*** Comincia l'incantesimo. ***



Salve a tutti, io sono Angela/Bangel Dreamer. Ci sono delle cose che bisogna sapere prima di inziare a leggere " ... " :
1. Questa è la mia quarta storia, la prima che scrivo senza la collaborazione di Antonio [_Watcher_] in sezione Buffy.
2. Come avrete potuto leggere, la storia è incentrata su tre personaggi, ma solo due verranno utilizzati in particolar modo: si tratta di Angel e Willow.
3. Questa Fanfiction si compone di tre capitoli che verranno postati ognuno a distanza di 3 giorni. 
4. La storia narra di un incantesimo che Willow dovrà eseguire. Si tratta di un incanto di protezione per Angel e sono presenti formule in latino e basco. Premetto di non conoscere nessuna delle due lingue e dunque questi incantesimi sono quasi completamente inventati.
5. Mi sono documentata, invece, sulle rune: l'alfabeto runico veniva utilizzato da popoli di origine germanica. Ci sono anche prove del fatto che questi simboli furono utilizzati per propositi magici. Questo è il sito dove ho svolto gran parte delle mie ricerche. Inoltre ci tengo a precisare che l'Oracolo l'ho "inventato" adattandomi alla situazione proposta dalla trama e che Eihwaz e Perth non sono rune legate, ma bensì le ho collegate io durante il racconto.
6. I personaggi trattati nella storia non sono di mia proprietà, bensì appartengono a Joss Whedon e sono semplicemente presi in prestito.
7. Antonio/Watcher mi ha dato molti spunti per questa stesura, per quanto riguarda il rito e le azioni dei personaggi. Thank you, Watcher! 


Detto questo, non mi resta che lasciarvi ad un breve intro all'inizio del capitolo che vi condurrà in modo semplice alla storia. Buona lettura :)
Saluti, Vostra


Bangel Dreamer.

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Capitolo 1: Comincia l'incantesimo.

"Dopo i recenti avvenimenti durante le ronde della cacciatrice, accompagnata da Angel, Giles ha acconsentito affinché Willow praticasse sui due un incantesimo di protezione, che ha dunque l'intento di proteggere il vampiro e Buffy da eventuali attacchi mistici. Dopo aver effettuato il rito sulla ragazza, la giovane stega comincia con Angel ...  "  



Angel era seduto  al centro della palestra della Sunnydale High School. Il vento soffiava leggero e freddo dalle finestre poste in alto per far circolare più aria, visto l’ambiente chiuso. Gli spalti sui lati, dove studenti e genitori si affollavano ad assistere alle partite di pallacanestro, erano vuoti, deserti. 
La stanza piuttosto buia era illuminata solo dalla candela che Angel portava in mano. Le istruzioni della strega erano chiare: doveva meditare e stare tranquillo prima che avrebbero iniziato l’incantesimo. Sedutosi per terra, si abbandonò completamente al silenzio, al buio, alla tranquillità … 

La fiammella della candela ondulava di tanto in tanto, lui però non se ne accorse. Immerso tra i suoi tranquilli pensieri, chiuse le palpebre e lasciò che la sua mente vacillasse tra il buio e la luce, la realtà e la finzione. Il suo petto, lasciato scoperto, era caldo e molto liscio. Le marcate linee che disegnavano i pettorali e gli addominali si alzavano a ritmo del suo respiro. Seppure questi ultimi fossero inutili per il vampiro, lo aiutavano a rilassarsi ed a prendere concentrazione.  L’addome scolpito, segno di lunghi allenamenti, di tanto in tanto si contraeva ma poi, dopo qualche istante, tornava rilassato. Il suo tatuaggio, sulla spalla sinistra, era in bella mostra in quella posizione e visto che aveva la schiena completamente dritta, si vedeva senza alcuna piega o curva. Una piccola cicatrice sull’avambraccio destro segnava il ricordo di una battaglia vinta in passato, i muscoli delle braccia rimanevano tesi verso il basso. La sua camicia nera, che prima indossava, giaceva non molto lontano da lui su uno dei grandi spalti della palestra.  Portò avanti l’esercizio per diverse decine di minuti … fino a quando la porta sbatté violentemente.

Una Willow terribilmente preoccupata si fiondò all’interno della sala, quasi dimenticando che qualcuno fosse lì a meditare. Aveva in mano una borsa e dentro poteva scorgersi un grande librone, delle sabbie colorate e incensi profumati.

“Oh cavolo, Angel! Non sai quanto mi dispiace, ti ho interrotto, io non mi sono accorta che- ” Si accorse subito che Angel non indossava la sua camicia …
Vedendo il petto scultoreo dell’uomo davanti a lei, Will si sentì avvampare ed un senso di calore la pervase da testa a piedi. Le sembrò un focoso agosto e non un novembre freddo e rigido com’era.

“Non preoccuparti, io … sono qui già da un po’” disse lui, ormai uscito dall’aria di tranquillità estrema che aveva creato.

“Bene. Prima di cominciare, bisogna sapere alcune cose” la mano destra manteneva il pesante librone rosso dai decori dorati, lì c’era l’incantesimo a quanto pareva. 

“Ti ascolto” il viso pallido di Angel splendeva agli occhi di Willow che, timorosa, distolse lo sguardo per aprire il libro. 

Le pagine del grosso diario erano ingiallite e rovinate, ma quella che la strega prese era piuttosto chiara. Si rivelò subito dopo essere una fotocopia. 

“Vedi  Angel, per fare l’incantesimo c’è prima bisogno di una preparazione. Una specie di … di vestizione, ecco. Non dovrai indossare nessun mantello di cartapesta o stoffa spinosa, giusto per rassicurarti”

 “Cominciavo a temerlo” una leggera risata ironica uscì dalle labbra di Angel.

“Dovrò disegnarti delle rune sul corpo, precisamente le rune Algiz, Nauthiz, Othila capovolto, Eihwaz e Perth” parlando, indicò i disegni sul librone, poi continuò “come ben saprai, le rune sono simboli utilizzati anche in magia occulta …” prese una polvere rossa e la mise in un mortaio in legno “… e ogni simbolo ha un significato preciso” versò dell’acqua nel recipiente in modo molto lento per non sbagliare le quantità.

“Algiz significa Preghiera. La preghiera che tendi all’incantesimo supplicando che riesca” con una cucchiaia in legno, cominciò a mescolare lentamente il contenuto del mortaio, poi continuò la spiegazione.
“Nauthiz vuol dire Prova Estrema, tu ti metti in mostra per chiedere il sapere” cominciò a fare più pressione sull’oggetto che manteneva con la mano destra. La sua voce era l’unica che si profilava nella stanza.
“Othila capovolta sta a significare Vecchie Abitudini. Abbandoni fino al rito il tuo modo di essere, divenendo diverso misticamente, assumi potere” il ritmo era ormai molto veloce. “Eihwaz e Perth sono in ordine Attraversare i Mondi e Il gioco della Vita, quindi ‘giocare’ con il tuo destino portandolo ad attraversare ogni barriera”.

Il braccio sinistro posò per terra il mortaio e lentamente Will diminuì la pressione.

“Preghiera, Prova Estrema , Vecchie Abitudini , Attraversare i mondi e Il gioco della Vita. L’oracolo che le unisce è scritto qui” indicò con il dito sul librone.


‘La preghiera che tendi agli spiriti è una prova estrema,
Abbandonando le vecchie abitudini, tornerai ad essere tè stesso
E l’essere che hai abbandonato, con le tue decisioni.
Potrai attraversare i mondi e sconfiggere le barriere.
Qualcosa ti rende forte e, durante il gioco della vita
Tu vincerai.’ 

“Quanti ricerche hai fatto prima di capire l’incantesimo?” chiese lui.
“Tante, ma credimi: ne è valsa la pena, ma ti avverto però, entrambi ci sentiremo molto stanchi dopo averlo fatto..."

Angel corrugò la fronte e tirò indietro il collo a quella affermazione.

 "...ovviamente parlavo dell’incantesimo!" quasi gridò lei, sbuffando e accennando un sorriso riuscendo a percepire il doppio senso. Tornò seria poco dopo.

“Va bene, possiamo iniziare con la prima fase…” concluse la strega intingendo il pennellino nel mortaio. 

Continua ... 

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Capitolo 2
*** Vestizione. ***


Ecco a voi il secondo capitolo della storia! Spero vi piaccia!
Saluti, 

Bangel Dreamer.

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Capitolo 2:Vestizione.

In quel momento, la ragazza avrebbe preferito morire dalla vergogna che dire al vampiro ciò che avrebbe dovuto fare. Le mani cominciarono a sudare nervosamente e questo le provocò non poco fastidio. Prendendo un pennellino, cominciò ad agitarlo nervosamente nel liquido da lei stessa creato.
“Ecco …  la prima runa devo disegnarla sul petto, la seconda sulla schiena ”.
Angel capì subito che aveva altro da dire e forse percepì anche il suo imbarazzo, viste le guance che andavano a fuoco e i capelli che venivano torturati dalle sue mani. Ma probabilmente per la strega era tutto in quel momento, infatti non proseguì e abbassò la testa al pavimento studiando per bene le rune. Senza alcuna protesta, il vampiro si avvicinò a lei. Fuori cominciò a piovere e le gocce d’acqua urtavano lentamente contro i vetri delle finestre, appannandoli.
Con molta calma ed insicurezza, si avvicinò a lui, intingendo il pennello nel mortaio. La sua mano destra tremava, ma decise di voler svolgere bene l’incantesimo, quindi respirò forte e poggiò la sinistra sul petto del vampiro che notò piuttosto caldo in confronto alle sue gelide mani. Le dita della ragazza divennero ben ferme sul legno del pennellino: un  errore e avrebbe dovuto rifare tutto daccapo. Sfiorò la pelle lentamente segnando la runa alla perfezione, facendo scorrere la punta morbida concluse il disegno dopo centotrenta secondi. Allontanandosi, sedette sul pavimento schiudendo le gambe ed agitando la mano in segno di calore. Era l’eccessiva vicinanza al corpo del ragazzo a farla sentire così? Non volle pensarci. Pose in avanti la mano destra appiattendo il palmo e pronunciando:
“ Lehortu!”.
Angel mise su un’aria interrogativa, chiedendosi a cosa servisse. Gli occhi incrociarono quelli di Willow che rispose all’istante.
“Ah, vuoi sapere a cosa serve, vero?” disse con un sorrisetto sulle labbra, poi continuò “quasi a niente, in realtà. Lo fa solo asciugare più in fretta”.
Un assenso venne segnato da lui che annuì in fretta. 
“La prima sul petto, la seconda sulla schiena. Potresti voltarti, per favore?” intinse nuovamente il pennello nel miscuglio, attendendo che il vampiro le desse le spalle.
Si voltò mostrando il tatuaggio sulla spalla destra. Will lo osservò a fondo, esaminandone i piccoli particolari. Sembrava per niente sfocato o rovinato, indelebile avrebbe detto. Era proprio incancellabile. 
“E’ difficile da disegnare Nauthiz, questa runa?” i pensieri della strega vennero bruscamente interrotti dalle parole del vampiro che la fecero tornare al presente in un lampo. 
“Non molto come potrai vedere dal libro: l’unica difficoltà è l’angolazione della linea obliqua, non posso sbagliarla altrimenti dovrò cancellare anche quella davanti”.
“Funziona così, quindi? Sbagli una e sei costretta a cancellarle tutte?” chiese curioso quanto stupito, che aveva leggermente inarcato la schiena per permetterle di lavorare meglio.
“S-si … esatto. E non vorrei sbagliare visto che non ho abbastanza materiale in più, mi avanza solo qualche altro grammo di polvere e vorrei conservarla per un altro incantesimo” mentre parlava intrattenendosi finì di disegnare la seconda runa. 
Lehortu” pronunciò per velocizzare il processo. Il pensiero di prima si concluse con la frase seguente. 
“Angel, la terza runa dovrei …” sbuffò leggermente voltandosi di lato ed incrociando le braccia al petto. Portando lo sguardo in basso ancora una volta … “dovrei disegnarla sull’addome. Puoi sbottonare i pantaloni e sdraiarti?”.
 A quel punto, una gocciolina di sudore spuntò dalla sua fronte.  Puntò il suo sguardo su Angel che probabilmente si accorse del suo imbarazzo. A lui non avrebbe dato fastidio il fatto che Willow l’avesse visto in boxer, ma lei era evidentemente in difficoltà! Sbottonando i pantaloni, calò leggermente la zip e si distese sul freddo pavimento della palestra. A Will parve stranamente tranquillo. Stranamente poiché mentre lei sudava e si agitava interiormente, lui era rilassato e pacato. 
Non poco agitata, intinse il pennello e mise la propria mano delicatamente sulla pancia di Angel. 
“Sposta un po’ l’elastico qui a destra, per favore, potrei sporcare i boxer …” la mano del vampiro sfiorò il braccio di Willow, andando ad abbassare i boxer al lato destro, come chiesto. Il respiro le si accelerò violentemente e cominciò a trapelare altre goccioline sulla fronte. Tremò per un istante. 
“Willow, stai bene?”
“Sì, io … benissimo, non preoccuparti!” il viso corrugato di lui esprimeva curiosità e preoccupazione allo stesso tempo. La punta del pennello intriso andò a disegnare Othila capovolta, molto più difficile delle altre. Lentamente disegnò prima la parte destra, poi la sinistra del disegno complicato. 
Angel nascose il suo dolore per la pressione esercitata da Willow tra i denti e per qualche istante  il braccio della ragazza sfiorò i suoi boxer. 
-Oddio, ho toccato i suoi boxer! Anche se involontariamente. E … e il disegno, sbaglierò tutto se … -
“Non ti sto facendo male vero?” chiese lei studiando il simbolo sul corpo.
“Non in modo insopportabile” lasciò ad intendere.
Probabilmente si era mossa di appena un millimetro per respirare, ma sapeva che bastava sbagliare un solo simbolo per annullare il rito e tutto il resto. Leggermente irritata per la sua stessa insicurezza ed il suo imbarazzo, tornò al simbolo concludendolo alla perfezione.
Lehortu!!” disse soddisfatta. Poi tornò agli occhi del ragazzo. 
“Eihwaz è sull'interno coscia a sinistra, è il penultimo... ".
Il vampiro si sfilò via i pantaloni poggiandoli vicino la camicia.
Sollevando i boxer verso l’apertura delle gambe, Will fu più veloce del solito nel disegnare la runa semplice quanto l’Algiz. Il pennello, però, venne immerso due volte nel mortaio visto che era scritto di doverla incidere in modo più rilevante. Ricalcata per bene, la fece asciugare senza incantesimo e passò a Perth, che sarebbe stata l’ultima runa, disegnata appena sopra la caviglia.
 
Will, dopo aver disegnato l’ultima runa, aggiunse un po’ di polvere in più, porgendo la mano sopra il contenitore di legno e dicendo:
“Activae!” poi rivolse lo sguardo ad Angel.
“Serve a far attivare il tutto … va bene, adesso possiamo cominciare per davvero”.
Delle ultime spiegazioni, poi l’inizio dell’incantesimo.
“Durante il rito una forza mistica ci collegherà, in un certo senso. Le rune si assorbiranno alla pelle. Potrebbero esserci folate di vento, acqua o quant’altro, ma nulla di allarmante e mortale … o almeno credo”.
La mano ormai esperta di Willow perfezionò l’ultima runa, Perth, in modo estremamente veloce: essendo la sua runa “preferita” si era allenata a casa disegnandola sui fogli.
 “E’ tutto pronto” disse quasi soddisfatta, “adesso pronuncerò una formula, dopodiché prenderai le mie mani ed inizierà l’incantesimo”.
 

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Capitolo 3
*** Rune Integrate. ***


Terza ed ultima parte di questo lavoro in solo. Mi sono divertita tanto a scrivere questo pezzo e vorrei ringraziare:
 
1. _Watcher_ : a te sono grata, mi hai ispirata durante la stesura del racconto. Grazie ancora!=) ;
2. ReiraIchinose99 : la mia piccola Camilla, sei sempre dolcissima e gentilissima con me. Ti voglio tanto bene, non dimenticarlo mai!<3   
3. kasumi : I piccoli malintesi ci sono sempre, lo so, ma sappi che apprezzo molto il tuo modo di esprimerti con gli altri. Grazie delle correzioni, quelle non fanno mai male ;)
Detto questo, vi lascio al capitolo! Saluti,

Vostra BangelSpuffy/Angela.

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  Capitolo 3: Rune Integrate

Sembrava semplice. E lo sarebbe stato davvero se non avessero sbagliato nulla. Will tolse le scarpe e le calze come Angel, mettendosi in ginocchio ed unendo le mani a coppa davanti a sé stessa. Lui era disteso sul pavimento, immobile ma anche un po’ infastidito dalla posizione, da lì non vedeva i movimenti della strega, non che li temesse. Pronunciò quasi lentamente la prima formula delle cinque che avrebbero concluso il tutto. 

Algiz, Nauthiz, et Othila inversus 
Eihwaz Perth. Rune, oraculum tuum imple. 
Proin tempus mi et suscipe quae accidere.
 Fac quid vis fieri. Virtus enim vitae.
 Fatum enim ut statue rent. 
Angelus est. Strenuous”.

La mano della ragazza segnò un perimetro circolare attorno al suo stesso corpo e, in un movimento fulmineo, afferrò un incenso accendendolo. La fiamma bruciò per sette secondi, fino a che soffiò forte su essa e la fece spegnere: l’incenso profumava di vaniglia, ma anche di noce moscata e cocco. Poteva percepirsi una leggera essenza di malto, ma solo le streghe più esperte se ne sarebbero accorte. 
Il fumo che fuoriusciva dalla punta dell’asticella in legno si spargeva attorno ai due prendendo una forma di spirale che li avvolse. Angel tese i muscoli addominali e Will si accorse del suo volersi alzare.
“Ancora un po’, Angel. Rimani disteso” riuscì almeno un po’ a tranquillizzarlo, così passò alla seconda fase. 

Formulam elit.
 Alica incipit, Pelvis, femis,
Pefus, dorsum, etgenu.
 Unius corporis membra 
Creare rune adnectitur. 
Unum”.

Lei alzò la testa di scatto. I suoi occhi divennero completamente neri e voltò le mani verso lui per niente timorosa. Poggiandole sulla prima runa disse la formula:

“Algiz oratio et luceant deducuntur”. 

Una delle finestre in alto si ruppe ed un gelido vento entrò da quest’ultima assieme alla pioggia. 

“Nauthiz, ultima experiri, abscondis te tendat, et laudem” disse sfiorando la seconda. 

Quasi dopo un istante, Angel sobbalzò ad una visione a dir poco sconcertante, una visione apparsa nella sua mente. La mano sinistra di Will venne completamente poggiata sul bacino, dove vi era disegnato Othila capovolto.

“Othila concitant descendit olim habitus, est quia omne incipi”

Ancora immerso nei suoi pensieri, non notò il contatto così diretto tra lui e la strega. Le ultime due, essendo rune collegate, vennero messe insieme in una sola formula. 

“Omnes vici atque Eihwaz Perth claustra!” 

Una folata di vento percorse tutta la stanza, attraversando non solo la finestra aperta, ma le altre finestre spargendo pezzi di vetro dappertutto. 
Il vampiro ebbe l’istinto di alzarsi e almeno fare qualcosa, ma fu subito ammonito.

“Angel, sta’ fermo!” gli occhi di Will tornarono normali apparentemente, ma le sensazioni della ragazza erano ben diverse: si sentiva bruciare, le faceva male la testa e gli occhi le lacrimavano. L’incantesimo stava andando bene, ma lui non lo sapeva. 
Il ragazzo era piuttosto preoccupato, specialmente quando delle piccole goccioline cominciarono a rigare il volto di lei. La ragazza percepì la preoccupazione e disse in modo veloce.
“ Angel, è la procedura. Se l’incantesimo va bene, il dolore lo provo io. Se qualcosa va storto, invece, soffri tu!”.
Una scheggia di vetro della finestra era finita vicino al suo braccio pizzicandola, ma rapidamente la scostò via, passando alla terza fase …

 “Rune Oh, tú quien deia, gu entzun duzu. Ekimen bere eginkizunaluzatu egingo rito!Algiz, integratu!”

L’ultima formula pronunciata, quella in basco, permetteva alle rune di capire quale compito dovevano svolgere una volta integrate in quel corpo. Con quell’incantesimo, poteva permettersi la guarigione, la fortuna o la protezione completa da ogni sorta di incanto mistico. Willow voleva proprio la terza. Tendendo le mani sopra il corpo di Angel senza toccarlo, ripeté la formula  prima che una delle rune, Algiz, si illuminò scomparendo. 
Anche essendo solo la prima runa integrata, lui poteva percepire qualcosa di diverso: l’energia. L’essenza magica che attraversava il suo corpo, lasciando spazio ai suoi sentimenti, poteva sentirsi quasi eccitato all’idea di possedere un così alto livello magico … ma la protezione non era ancora conclusa.

“Bigarren Rune aurkitu leku baten ateak irekitzeko ezagutza. Nauthiz, integratu!”


Anche la seconda sparì, lasciando la pelle liscia e pallida come prima. Angel fremette per qualche istante, strane immagini giravano nella sua testa: solo brutte visioni …

 “Othila inversus, leku ateak  quien duzu egingo. Rune,  ahal izango da bakarrik zeremonia ondoren gertatuko den. Integratu!”

 Mosse un braccio in direzione di Willow e divenne piuttosto agitato. Le immagini che erano balenate nella sua testa erano più vivide che mai e per niente piacevoli. Sangue e disperazione. Perché?

 “Eihwaz et Perth sum nos advanticus, integratu vos!” 

Fu l’ultima formula della terza parte. A quel punto, Will poté passare alla quarta e penultima parte.
“Procedo” Will aveva il volto leggermente più pallido di prima e le tremavano le mani, ma visto che non aveva altra scelta, non poteva certo tirarsi indietro.
“Ora sarà tutto più tranquillo. Devo essere sicura che duri e che le rune rimangano dentro di te. Rimani disteso, per favore” con gli occhi chiusi, si chinò in avanti, nascondendo la testa tra le braccia piegate in un profondo inchino.

“Quod runes manet. Perpensis delectus, ima quod mos persevero perge viam ad diem.”

Si rialzò lentamente, prendendo l’incenso che era rimasto a bruciare e fece diffondere il fumo sul corpo dell’iniziato. L’incenso divenne blu e a quel punto la strega sussurrò.
“E’ l’ultimo punto, il quinto. Ti ho protetto da qualunque incantesimo voglia annullare l’effetto di protezione che ho attivato. Devo finalizzare il tutto, ci vorrà un secondo”.
Il volto di Angel si corrugò terribilmente quando Will prese un coltello, intenzionata a tagliarsi. La lama affilata venne poggiata delicatamente al suo braccio, creando un taglio a forma di Algiz. 
-E’ un taglio superficiale. Sta calma … Anche se punge!- pensò la ragazza. Poi con le sue stesse dita, prese le gocce che scorrevano lente dal suo braccio poggiandole sul petto di Angel, ridisegnando la prima runa.

“L’incantesimo qui termina, ma la magia rimarrà in lui
proteggendolo da ogni male”

All’istante, il simbolo disegnato col sangue si cicatrizzò, lasciando un segno quasi invisibile. Tutto finito. Ci fu silenzio per qualche minuti: entrambi erano stanchissimi, poi il silenzio fu interrotto.
“E’ il segno che indica l’aver svolto davvero quest’incantesimo. Se non si fosse cicatrizzato, avrebbe potuto significare che non fosse riuscito. Puoi rivestirti Angel, grazie per essere venuto”.
“Sento … una strana sensazione”.
“Già, lo so. E’ la magia dentro di te, non fa male però. Adesso io andrei a medicare il mio braccio, va a riposarti, sarai molto stanco”.
"Hai bisogno di aiuto?” chiese lui rivolgendogli lo sguardo.
“No, grazie, cercherò una cassetta di pronto soccorso in giro per la scuola” rispose lei alzandosi in piedi.
La ragazza aprì la porta e si diresse verso il corridoio, avrebbe di sicuro trovato ciò di cui aveva bisogno per medicarsi. 
Angel si rivestì in fretta, andando via e tornando alla sua cripta. Non impiegò molto a raccattare la sua roba. Willow, invece, camminò lenta per i corridoi in cerca di qualcosa con cui medicarsi. Il sangue colava sempre più forte poiché, senza accorgersene, aveva fatto troppa pressione sul proprio braccio. 
Voltandosi a destra e sinistra non riuscì a vedere neanche una cassetta di pronto soccorso, ma vide un uomo vestito per bene che riconobbe essere il signor Giles: le venne subito incontro, preoccupato.
“Willow, cosa … cosa è successo? Per caso qualcosa è andato male?” l’osservatore preoccupato l’aiutò a dirigersi in infermeria. 
“No, tutto secondo la procedura. Forse ha saltato questa parte, signor Giles” disse lei, subito prima di una smorfia di dolore. Entrata nella piccola saletta bianca, lui la aiuto a sistemarsi seduta sul lettino, in modo da poterle disinfettare la ferita. 

Prendendo un kit d’emergenza, l’aprì e vi prese ovatta e acqua ossigenata. Bagnò un batuffolo e lo poggiò sulla pelle lentamente. 
“Ahi!” Will non poté fare a meno di esprimere il proprio stato di dolore, seppure non grave. Si poggiò al muretto e stette tranquilla mentre l’osservatore le puliva il taglio.
“Brucia molto?” chiese il bibliotecario, tenendo fermo il braccio della ragazza.
“Un po’… ho fatto un taglio netto e la runa era Algiz, piuttosto semplice” disse mentre veniva medicata con una benda di cotone attorno al braccio.
 “Grazie mille ma, adesso mi perdoni, vorrei andare a riposare. E’ stato stancante per entrambi” prendendo la sua borsa e tutto ciò che aveva portato per svolgere l’incantesimo, andò via .
“Certo” concluse l’inglese salutandola.

Tornando verso casa, non poté fare a meno di pensare a tutto ciò che aveva fatto: una magia molto più potente di tutte quelle che aveva fatto fino a quel momento …  la cosa la inquietava un po’. Poi prese a pensare, cosa avrebbe fatto adesso, con quel livello di magia così potente? E se sarebbe divenuto pericoloso col tempo? Era positivo il riuscire a produrre incantesimi avanzati?
Si fermò per un istante: non volle più pensarci. Capì che era solo molto stanca. S’incamminò per le stradine di Sunnydale, godendosi gli ultimi raggi del tramonto. Un altro giorno stava andando via …
 


Fine.

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