Caro Herr Diario...
di kirlia (/viewuser.php?uid=78187)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Diario ***
Capitolo 2: *** Un'altra possibilità per il diario XD ***
Capitolo 3: *** Chiamate Inaspettate ***
Capitolo 4: *** Rimpatriata...? ***
Capitolo 5: *** Qualche vecchia (letteralmente) conoscenza! ***
Capitolo 6: *** M&M's ***
Capitolo 7: *** Il Diario nelle mani di Miles ***
Capitolo 8: *** L'importante è partecipare?? ***
Capitolo 9: *** Nella Notte... ***
Capitolo 10: *** "Mi hai delusa..." ***
Capitolo 11: *** Un Assassino In Hotel ***
Capitolo 12: *** "Io non ti odio, Miles" ***
Capitolo 13: *** Riconciliazioni & Ospedali ***
Capitolo 14: *** Incubi ***
Capitolo 15: *** Confessioni Notturne! ***
Capitolo 16: *** Scontri ***
Capitolo 17: *** Scoperte! ***
Capitolo 18: *** Speriamo che non debba preoccuparmi davvero ***
Capitolo 19: *** Inviti ***
Capitolo 20: *** I hate shopping, but... ***
Capitolo 21: *** Alla Festa Di Compleanno... ***
Capitolo 22: *** "Il Destino Giocherà Il Suo Asso Nella Manica" ***
Capitolo 23: *** Pensieri... ***
Capitolo 24: *** Febbre ***
Capitolo 25: *** Frannie e Wright xD ***
Capitolo 26: *** Numeri E Semplici Calcoli ***
Capitolo 27: *** Colpo di Scena! ***
Capitolo 28: *** Dolore ***
Capitolo 29: *** Incontro con le Fey =) ***
Capitolo 30: *** Abitudini Del Villaggio Kurain ***
Capitolo 31: *** "Perché non riesco a liberarmi di lui?" ***
Capitolo 32: *** Le Nostre Situazioni Erano Piuttosto Simili ***
Capitolo 33: *** Ancora Quella Carta! ***
Capitolo 34: *** Odio et Amo ***
Capitolo 35: *** Come tutti reagirono a quel bacio... ***
Capitolo 36: *** "Non voglio che torni in Germania..." ***
Capitolo 37: *** Il dolore di Lui e Lei ***
Capitolo 38: *** Il finale perfetto. ***
Capitolo 1 *** Il Diario ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
CAPITOLO 1- IL DIARIO
“Caro dia… no no, è
semplicemente folle.”
…
“Questo diario è di
Franzis… no.”
Cancellai l’ultima frase, sospirando. Perché avevo
comprato un diario?
Era stata una decisione folle e sciocca, sciocca
come la sciocca nazione
che avevo appena lasciato, sciocca come tutte le
sciocche persone che
mi ero lasciata alle spalle.
Ma… quando l’avevo visto tutto solo, in quella
vetrina dell’aeroporto…
non so… non avevo avuto il coraggio di lasciarlo lì,
in mezzo alla
polvere degli scaffali.
E adesso io, Franziska Von Karma, un quasi perfetto
procuratore…
mi ritrovavo a risolvere questo enigma: perché quel
giorno avevo
deciso di tenere un diario?
I diari erano per le persone deboli e sciocche, che
hanno bisogno
di sfogarsi… che hanno un mare di problemi… ma io…
non avevo
problemi, giusto?
No, no.
Io stavo benissimo.
“14 giugno, ore 6:00 (si,
intendo 6 di mattina), appena alzata, Residenza Von Karma
Beh, alla fine ho deciso di
iniziare. E sono una tipa abbastanza
determinata, andrò fino in
fondo.
Quindi, non credere che
finirai in fondo a un armadio, almeno
fin quando ogni tua singola
pagina non sarà piena di parole, a
costo che ripeta
continuamente ‘perfezione’ fino a completarti.
Già ne sarei capace e
infatti ecco che inizio.
PERFEZIONE PERFEZIONE
PERFEZIONE
I VON KARMA SONO PERFETTI
I VON KARMA SONO PERFETTI
FRANZISKA VON KARMA è
PERFETTA
FRANZISKA VON KARMA è
PERFETTA
FRANZISKA VON KARMA è
IMPERFETTA”
Cancellai immediatamente l’ultima parte. Era stato
un semplice
errore, non la pensavo davvero così.
Decisi di ricominciare a scrivere.
“È stato un semplice
errore, io sono perfetta. Ma ho deciso di
risparmiarti la sofferenza
di avere tutte le pagine coperte dalle
stesse frasi. Bè… per ora.
Ecco… come avrai notato
dall’ora… è piuttosto insolita. Ma
non riuscivo a dormire.
È la prima volta che mi
accade, da quando ho visto l’ultima
volta mio padre, quindi un
bel po’.
Bè avevo circa 9 anni, se
ricordo bene. Ma preferisco sorvolare…
Stanotte ho fatto un sogno.
Ma NON mi va di raccontarlo.
…
NON lo voglio raccontare.
…
Okay, okay solo per questa
volta ho deciso di aprirmi.
Cosa che non accade mai.
MAI.
Bene… ho sognato la casa
dove sono cresciuta, il giardino.
Intendo il giardino in
maggio, quando il roseto è pieno di
colori e l’atmosfera è
stupenda.
Quando ero piccola passavo
un sacco di tempo lì, seduta
su una piccola panchina di
legno.
La nostra piccola panchina di legno…
Ecco, SAPEVO che sarebbe
finita così! Ggrrr!
Ti meriteresti
cinquantamila frustate per ciò che mi hai
costretto a dire!
Basta, basta non scriverò
più in questo sciocco diario, comprato
in una sciocca nazione
piena di sciocche persone come Herr
Edgew… No bastaaa!”
Chiusi il diario e lo buttai a terra con rabbia.
Non avrei più scritto una parola. Mai più.
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Bene, questo era un piccolo inizio… spero che la storia sia
interessante,
commentate in tanti, baci^^
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Capitolo 2 *** Un'altra possibilità per il diario XD ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 2-
Un'altra possibilità per il diario XD
“14 giugno, ore 23:45,
sul letto, Residenza Von Karma
…
Bè, si… ho deciso di darti
una seconda possibilità. Ma bada che
sarà l’ultima, Herr Diario!
E non ho nessuna intenzione
di raccontarti il resto del mio
sogno... Anzi, volevo dire
che non c’è nessun resto. Già è così.
Ho sognato solo quel luogo.
…
…
…Obiezione!
È pazzesco che non riesca a
mentire al mio diario. Comincio a
credere di stare
impazzendo.
È stato un semplice lapsus,
davvero, non c’è il resto del
sogno… ho sognato solo
questo.
…
Okay, lo dirò, solo per
togliermi questo peso. Non c’è un motivo
nascosto o inconscio per cui volevo nasconderlo.
Ho sognato… Mil… ehm, ci
riprovo.
Ho sognato… Miles.
Miles da piccolo. Direi che
aveva circa tredici anni. Quindi io
dovevo averne sei.
A quel tempo ancora non lo
odiavo come adesso, anche se era
comunque il preferito di
mio padre.
Bè, solo questo. Davvero.
Non ho sognato nient’altro.
Sono sincera.
Bene, credo sia l’ora di
andare a dormire… domani sarò il
procuratore nel caso contro
una certa Grace Holvek, e so di
poter ottenere un verdetto
di colpevolezza, le mie sconfitte con
Herr Phoenix Wright sono
state solo una parentesi oscura nella
mia carriera perfetta e
degna di un Von Karma.
Buonanotte, Herr Diario.”
Ma, per la seconda notte di seguito non riuscì a
riposare bene,
mi sentivo… sola.
Sola, in quella grande villa dove i domestici non
passavano la
notte. Era la prima volta che mi sentivo così.
***
“15 giugno, ore 21:15,
alla scrivania, Residenza Von Karma
Herr Diario,
come previsto la causa è
stata una passeggiata, l’avvocato difensore
non era all’altezza di me…
Credo che l’esperienza con
Herr Wright mi abbia reso più forte, imbattibile.
O forse è come al solito la
frusta ad aiutarmi.
La frusta…”
Strinsi la frusta tra le mani, ripensai al momento
in cui avevo deciso
di abbandonarla… e al momento in cui l’ho riavuta
indietro.
‘Io… ti odio, Edgeworth’
Ero riuscita finalmente a dirgli cosa provavo per
lui… a dirgli quanto
mi aveva fatto soffrire.
Ma lui… lui non ne era rimasto turbato o non l’aveva
dato a vedere.
Meglio ricominciare a scrivere…
“Bè… stasera la stanchezza
si fa sentire. Continuo a sbadigliare…
Credo sia a causa delle mie
notti insonni. Ma non so come fare per evitarle.
Forse qualche sonnifero?
Promemoria: andare dal
farmacista.
Bè questo era il mio ultimo
commento per oggi… adesso vado a dormire.
Buonanotte, Herr Diario”
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Sono felice che la storia stia piacendo… ecco che rispondo
alle vostre recensioni:
Princess Alexia: questa sono io “ora vado a
leggere la recensione di P.A…. vediamo… O.O”
Guarda che potevi scrivere di più ah? Davvero!
Non trattenerti! Ahahah, comunque ho seguito il
tuo suggerimento grafico, come ti sembra così?
COMUNQUE evita di darmi del lei o del voi che ho
la tua stessa età anzi sono più piccola come
mi ripeti sempre U.U…
Che altro dire… ah! Iscriviti al forum così mi
puoi recensire anche lì!
Spero che questo capitolo ti piaccia (l’hai
riletto solo 3 volte)… a presto^^
Pink_vicky: Grazie per avermi invitata a
leggerla… anche la tua storia è davvero interessante^^
Purtroppo sembra proprio che siamo in poche
ad amare questa splendida coppia, infatti si nota
dalle recensioni -.-… vabbè si dice “meglio
la qualità che la quantità” no? Quindi spero che
commenterai anche questo capitolo, un bacio^^
A presto, baci da Kirlia, the perfect prosecutor^^
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Capitolo 3 *** Chiamate Inaspettate ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 3-
Chiamate inaspettate
… Cercai di dormire, davvero! Contai ben tre milioni
diciassettemila
trecento
cinquantuno pecore… poi lo stesso numero di cavalli, di
mucche, di capre… alla fine mi ripromisi di non vedere più
una
capra in vita mia, come faceva Heidi a sopravvivere sulle
Alpi??
“16 giugno, l’una di
notte, sul letto, Residenza Von Karma
Non riesco a dormire, ho
paura di… sognare. Sarò sincera… anche
la scorsa notte ho sognato.
No, non ho mentito! Ho
semplicemente omesso di dirlo.
Beh, ecco il mio sogno in
versione integrale.
Franziska :dove
mi trovo? Sembra… un tribunale!
Giudice :
Si! Muahah… e dichiaro l’imputato NON COLPEVOLE!
Franziska :
Ma aspetti! Non ho nemmeno presentato un testimone…
non abbiamo ancora appurato
che… Aaaahhii! Mi hai dato una frustata!
Giudice (con la frusta in mano) : Si! Muahahah! E non sai che ti
aspetta, Von Karma!
(Appaiono Phoenix Wright, Maya e Pearl Fey, anche
loro con una
frusta in mano)
Tutti loro :
Muahah!!! Sei la Von Karma imperfetta, Franziska!
(Appare anche Edgeworth,
con un aria afflitta)
Edgeworth :
Franziska, non hai capito proprio nulla, non hai capito
cosa significhi essere un
procuratore!
Ecco, a questo punto poi mi
sono svegliata. Piuttosto agghiacciante, no?
Bè, scrivere un po’ mi ha
fatto venire un sonno tremendo, spero di cadere
in un sonno profondo e
soprattutto senza sogni.
Buonanotte di nuovo, Herr
Diario”
Quella fu una notte tranquilla, caddi davvero in un
sonno privo di incubi…
La mattina dopo mi alzai e feci colazione. Poi sentì
lo strano desiderio
di aggiornare il mio diario, anche se non avevo
nulla di importante da dire.
***
“16 giugno, ore 9:35,
alla scrivania, Residenza Von Karma
Caro Herr Diario,
non so nemmeno perché sto
scrivendo, visto che in realtà non ho
proprio nulla da scrivere.
Bè ecco…”
…driiin…
…driiin…
Strano, non avrei dovuto ricevere nessuna telefonata
di lavoro oggi.
Lessi il nome che lampeggiava sullo schermo del mio
cellulare.
Quel nome mi provocò uno strano brivido lungo tutto
il corpo.
Miles Edgeworth…? Che
voleva?
Decisi di ignorare la chiamata, ma il telefonino
continuava a suonare
senza sosta e mi costrinsi a rispondere…
-P-Pronto?
-Franziska.
-Edgeworth.
-…
-Hai qualcosa da dirmi?
Sentì un sospiro dall’altra parte del telefono.
-Edgeworth? Sei ancora lì?
-…Si. Ecco… ti va di passare l’estate qui? Intendo
qui in America…
Mi stava chiedendo di venire in vacanza in quello
sciocco paese da
dove ero fuggita come una disperata?!?
-No.
-Franziska…
-Ho detto NO, Edgeworth. In questo momento il mio
unico desiderio
e stare il più lontano da quel posto orribile, che
mi ha trasformato in
un’imperfetta.
-Bene, ho capito. Scusa per la chiamata.
…tuuuu…
Aveva riattaccato. Ma sapevo che quella telefonata
mi avrebbe perseguitato
per tutta la giornata.
Presi il diario e scrissi solo:
“ A dopo”
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Oh, che bello, 3 recensioni! Sono davvero felice di
rispondervi^^:
Princess Alexia: U.U come osi dire che la
coppia più bella sono Phoenix e Maya??
Lo sappiamo tutti che i migliori sono Edgey e
Franny!!! E poi, guarda che sei una
brava critica ma… non fare la distaccata che
noi siamo compagne di banco
nonché migliori amiche dalle medie e…
Boh non ho nient’altro da dire se non “ti
piace questo capitolo, anche se l’hai letto
tipo 5
volte?”… A dopo, ci vediamo al Corso, baci^^
Pink_vicky: Non sai come esprimerti?? Spero
sia un complimento ahah… i grandiosi
e
scottanti eventi ci saranno ovviamente, ma poco a poco, Lotta dovrà aspettare^^
Comunque, è vero anche io cerco di
coinvolgere le mie amiche in questa mia
mania per i processi… l’altro giorno
discutevamo il lavoro che faremo da grandi e
io ho risposto prontamente “il procuratore”
mi hanno guardato così O.O … tipo
“Kirly sei pazza??” Ahah, un bacio e a
presto!
Solar74: Innanzitutto
benvenuta e grazie per i complimenti^^ Sono felice di averti
nel “Fra x Edg fanclub”!!
ahah, comunque spero di poter leggere presto anche la
tua fanfic, e… viva le
sorelle maggioriii! (Anch’io lo sono, e con mia sorella mylotic
non è certo facile^^) Senza
offesa, pink_vicky!!! A presto, smak^^
Una dolce frustatina a
tutte, dalla Procuratrice Perfetta^^ (ah la modestia…) A presto!
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Capitolo 4 *** Rimpatriata...? ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 4-
Rimpatriata…?
“20 giugno, ore 13:25,
posto passeggeri, jet privato
Herr Diario,
Non crederai mai a ciò che
mi sta succedendo. Per prima cosa, scusa
per non aver aggiornato… aspetta! Ti sto chiedendo scusa??? Tu
dovresti essermi grato per
averti tenuto con me! Avresti bisogno di una
bella frustata…
Bè, a parte questo, come
avrai notato nell’intestazione di oggi, sono
su un jet privato.
Il perché? Un po’ difficile
da spiegare…
Okay allora… mi sto
dirigendo in America. Si, so che non avrei dovuto
ma… Miles sta male.
E intendo qualcosa di
grave. Herr Wright non mi ha spiegato i dettagli
al telefono ma sembra che…
non si riprenderà e… insomma, lo odio ma
mi dispiacerebbe che morisse senza vederlo un’ultima volta.
Si, è davvero grave a
quanto pare. Ecco perché il jet va a tutta velocità
verso gli Stati Uniti.
Sembra che stiamo per
atterrare, e il pilota mi guarda con curiosità.
Si, forse scrivere il
diario qui non è il massimo in effetti.
Beh, devo andare.
A presto, Herr Diario.”
La corsa verso l’ospedale fu tremenda. Cercavo di
non agitarmi, di non
farmi prendere dal panico ma… cosa avrei fatto di
fronte a Edgeworth?
Arrivai di fronte all’ospedale e… lui era lì
davanti.
Vivo e vegeto. Fermo ad aspettare. Ad aspettarmi.
Praticamente col fiatone gli andai incontro.
-Edgeworth.
-Franziska.
-…perché?
-Ascolta.- mi interruppe –Non volevo spaventarti-
disse, notando il mio
sguardo e soprattutto il mio fiatone.
-Non credevo ti fossi preoccupata così tanto…
-Infatti!- dissi con sicurezza – Non ero
preoccupata, ma sarebbe stato
uno spreco di soldi arrivare fin qui e poi trovarti
morto, Miles.
Feci un sorrisetto furbo.
-Immaginavo… bè credo di doverti delle spiegazioni,
no?
-Credo proprio di si.
Poi prese la valigia che mi stavo trascinando dietro
e si incamminò.
Lo seguii passivamente.
***
“20 giugno, ore 16:27,
di fronte a uno specchio, bagno del bar del centro
Herr Diario,
Ho solo un attimo per
scriverti che Edgeworth mi ha portato in un bar per parlare.
Sono in bagno a darmi una sistemata… sono un disastro! Sarà stato
l’elicottero,
non so, ma i miei capelli
sono un cespuglio di rovi, degni di Lotta Hart. E la mia
faccia! Oddio, devo proprio
essere sembrata una disperata a Miles, che figuraccia.
MA rimango pur sempre
perfetta. Punto.
Adesso vado, non voglio
farlo aspettare, o per meglio dire… la mia frusta non può
più aspettare!!!
Ti rivelerò presto tutto, a
dopo”
Mi sedetti silenziosamente al mio posto, di fronte e
Edgeworth.
-Aspetto le tue spiegazioni.
-Non sto male.
Sbuffai – C’ero già arrivata.
-Già… beh, mi andava di vederti.
-Esistono le webcam.
-Lo so. Ma, mi andava di vederti di persona. Come te
la cavi in Germania,
procuratore Von Karma? Carriera perfetta, come al
solito?
-Ovviamente, i Von Karma sono sinonimo di
perfezione, ma non cambiare discorso,
Edgeworth!
Un cameriere si avvicinò a noi.
-Desiderate?
-Un caffè amaro per me, grazie… e per la signorina?-
chiese, rivolgendosi a me.
Avrei voluto un cappuccino, ma mi sembrava un po’
troppo… da debole. Io dovevo
sembrare
superiore a lui.
-Anche per me, grazie.
Il cameriere prese le ordinazioni e si allontanò.
-Mmm… mi sembrava che non ti piacesse il caffè
amaro.
-I tuoi ricordi risalgono a troppo tempo fa.
Le ordinazioni arrivarono e Miles cominciò a
sorseggiare il suo caffè.
Io presi il mio e con sicurezza ne bevvi una sorso.
Dovetti lottare contro il mio stomaco per
inghiottire quel caffè.
Riuscì a non sputarlo, ma di sicuro l’espressione
sul mio viso tradì il mio disgusto.
Infatti vidi un piccolo sorriso divertito sulle
labbra di Miles.
-Sembra che i miei ricordi non mi tradiscano poi
così tanto…
-Beh… sai di avermi fatto fare un viaggio inutile??
Dovresti rimborsarmi per
questo stupido scherzo.
-Lo farò, ma ad una condizione.- disse con aria di
sfida.
-Sentiamo…
-Devi restare qui, almeno per un po’… diciamo tre
mesi.
-Che COOOSAA??Tu sei impazzito, Edgeworth! Non
resterò un minuto di più in
questa sciocca nazione piena di sciocchi come te,
sciocco!
-Credo che tu non abbia scelta, mia cara.
-C-Che significa?- dissi, e mi sentì impallidire.
-Ho fatto in modo che… tu venissi rimpatriata,
diciamo.
-R-Rimpatriata?
‘Oh no… fregata!’ pensai.
-Non puoi più tornare in Germania, sei una cittadina
americana.
-O-Obiezione!
-Mi dispiace Franziska, dovrai rimanere qui, in
questo sciocco paese pieno di sciocchi
come me.
Un sorriso soddisfatto gli si stampò in faccia.
----------------------------------------------------------------------------------------------------
La nostra Franzy è finalmente tornata in America, yeeeah!
Vi rispondo:
pink_vicky: eh già, anzi lì nel forum la mia storia è
arrivata un bel po’ avanti!! Sarebbe bello
ricevere i tuoi commenti anche lì, sempre se ne hai
voglia… Che dire? Sono felice che ti stia
appassionando
tanto, davvero felicissima^^ La tua storia è davvero appassionante, oggi
mi sono chiesta, ma chi è questa Kay?? Ho fatto un po’ di
ricerche e ho scoperto che
affiancherà Miles nel nuovo gioco dedicato a lui… ggrrr
già la odio! Ahah, a presto^^
solar74: Se la parte della telefonata ti era piaciuta
credo proprio che questo chappy ti sia
piaciuto ancora di più, eh?? Crudele? Beh in effetti… ma
alla povera Franzy ne capiteranno
di ancora peggio in questa fanfic! Si direi che sono
proprio crudele muhahah… Comunque
spero che continuerai a recensirmi e anche a scrivere la
tua storia che come hai visto ho
già commentato, smak^^
Princess Alexia: Hai voglia ancora prima che Franny
faccia il suo dovere, perché la fatidica
4 prova verrà fuori dopo l’episodio che sai tu… chi
meglio del nostro cameriere/assassino
per ricordarsi di quella prova?? Comunque la discussione
che ti sei persa è stata l’altro giorno
in palestra
mentre tu e Alyson ripassavate Plauto, arwen pensava a che facoltà seguire…
e io gli ho detto giurisprudenza! Vabbè, ci sentiamo,
smak^^
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Capitolo 5 *** Qualche vecchia (letteralmente) conoscenza! ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 5-
Qualche vecchia (letteralmente) conoscenza!
“20 giugno, ore 23:00,
sul letto, stanza degli ospiti di Casa
Edgeworth
Herr Diario,
questo è proprio un grosso
pasticcio, un enorme problema. Ci credi
che sono stata rimpatriata?
Non posso tornare in
Germania! Sono confinata qui.
È praticamente pazzesco…
Comunque, in questo momento sono a
casa di Miles.
E vuoi sapere il perché?
Siamo usciti da quel bar solo un’ora fa… e
tutti gli alberghi a cinque stelle avevano le stanze occupate,
accidenti.
Credo che l’abbia fatto
apposta, che mi abbia trattenuta fin a tardi per
poi offrirmi la sua stanza degli ospiti. Ma ciò che non capisco è…
perché?
Bè, oggi è stata una
giornata semplicemente orribile… è meglio che
ci dorma sopra.
A domani, Caro Diario.”
***
La mattina dopo, appena sveglia mi guardai un po’
intorno… Davvero
non ero più nella mia amata Germania? Si, e dovevo
farmene una ragione.
Ancora nel letto a rifletterci, una donna entrò
nella mia camera senza
nemmeno bussare. Aveva qualcosa di familiare… anche
se non
ricordavo dove l’avevo vista.
-Buongiorno…- dissi, quasi timidamente, intontita
dal sonno.
-Buongiorno??Tutto qui quello che mi sai
dire??Buongiorno?? So qual è
il tuo piano brutta saputella che non sei altro, non
mi sono mica dimenticata
di te!
Sempre con quell’odiosa frusta, con quell’aria da saputella, Von Karma!
Tu vuoi rubarmi il mio Edgy!!!
Bè, bastò solo quello a ricordarmi con chi stavo
parlando…
-S-Signora Oldbag, che (dis)piacere rivederla!
-Non per me saputella! E poi io sono la SIGNORINA
Oldbag, almeno fino
al mio
matrimonio con Edgy…
Restò ferma in mezzo alla stanza, credo a
fantasticare sul suo matrimonio
con “Edgy”.
-Ehm… Signora Oldbag? Che ci fa precisamente qui?
-Che domande! Lavoro… Sono la domestica di Edgy!
Così gli sto sempre
vicino e lo proteggo da quelle come te!
-Come… me? Che intende…?- una voce mi interruppe.
-Signora Oldbag, è pregata di non molestare la
signorina Von Karma con
le sue
stupide storielle.
Edgeworth era comparso dal nulla nella stanza.
-Ma Milessuccio! Io lo faccio per te e lo sai…
-Se ti do un chewing-gum, la lascerà in pace?
-Si, d’accordo Edgy!- disse Wendy Oldbag, tutta
contenta e se ne andò
via saltellando, senza dimenticarsi di lanciarmi
un’ultima occhiataccia.
Adesso c’eravamo solo noi due nella stanza, e un
grande silenzio regnò
nella stanza
per alcuni minuti. Potevo sentire le lancette dell’orologio…
tic, tac… tic, tac…
-Ti aspetto per la colazione, appena sei pronta-
disse, notando che in
effetti ero ancora in camicia da notte e sdraiata
sul letto.
“21 giugno, ore 8:32,
alla scrivania, stanza degli ospiti di casa
Edgeworth
Herr Diario…
sembra proprio che sarò
costretta a restare qui per un po’. Non sembra
esserci via d’uscita,
sarebbe inutile provare a passare il confine. Sono
proprio inchiodata qui.
Bè… la domanda è… che cosa
posso fare per passare il tempo? E la risposta
è ovviamente: occupiamoci
di qualche caso!
Sto per andare di sotto a
fare colazione con Miles… pensandoci bene, non
faccio colazione con lui da anni, quando ci abbuffavamo di
biscotti al
ioccolato e di M&M’s…
È piuttosto strano da dire,
ma la maggior parte dei miei ricordi d’infanzia
sono legati a lui, come quella volta, nel roseto… ecco stava per
succedere
di nuovo! Scriverti, Herr
Diario, mi fa raccontare di cose che dovrei tenere
negli angoli più reconditi della mia mente.
Scriverti non mi fa per
niente bene. Bè adesso devo proprio andare, anzi
prima devo trovare un posto
sicuro dove nasconderti, o la Oldbag ti troverà
e si divertirà a leggerti.
Mi immagino già la scena,
lei a spettegolare della mia vita. Sembra proprio
odiarmi, anche se non ho
capito bene perché…
A presto, Franziska”
-----------------------------------------------------------------------------------------
Bien… che dire? Sono certa che non vi aspettavate la Oldy,
eh?
Vi piacciono gli M&M’s??? Spero di si perché… no no
devo stare zitta e non rovinarvi
la sorpresa…
Meglio passare alle risposte o vi rivelerò in anticipo
tutta la trama!!
Angolino delle risposte:
Princess Alexia: tu la trama la conosci già tutta e
soprattutto a memoria… beh devo
dire che il “vero” carattere di Franziska, quello che
nasconde sotto la maschera lo
sto creando abbastanza simile al mio… intendo anche e
specialmente per i gusti
(Miles e cappuccino… ahah)!! A prestoooo… (sto ancora
pensando al corso di geroglifici
e a quella con le braccia entrambe dallo stesso lato… me
sconvolta)^^
Pink_vicky:
Siii! Certo che conosco il famosissimo libro
“Franzy e la Frusta del Potere”
del grande scrittore e artista Larry Butz, o
forse dovrei chiamarlo Laurice Deuxamin??
Ahah…
devo dirti che ho provato a farti pubblicità ma come avrai notato… nemmeno
io
posso vantare tante recensioni… beh… adesso che hai impostato in HTML è molto
meglio, ti consiglio di modificare anche
tutti gli altri capitoli, intendo i precendenti^^
Forse avrai qualche nuova recensione così^^
Solar74: mah… anche se di certo pinky (se posso chiamarla
così^^) mi ha influenzato
credo che l’avrei
odiata comunque… nessuno può stare accanto a Miles apparte Franny
e ovviamente… io! Ahah… il finale non l’ho ancora sognato
(si, di solito tutte le mie
trame sono fondate su ciò che sogno di notte… strano
eh?)!! Beh, a presto, smak
A prestooo! Baci da
kirlia, the perfect prosecutor^^
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Capitolo 6 *** M&M's ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 6-
M&M’s
Trovare un buon nascondiglio si rivelò piuttosto
difficile, ogni posto mi
sembrava troppo ovvio o scontato… non volevo proprio che
Wendy Oldbag
lo trovasse.
Alla fine decisi di lasciarlo in fondo al cassetto
della biancheria… mi sembrò
il posto migliore.
Mi diedi una rapida sistemata e poi scesi al piano
di sotto, cercando la sala da
pranzo.
Che si rivelò deserta.
-Miles? Signora Oldbag? C’è
nessuno?
Zero. Nada. Nobody.
Mi diressi distrattamente verso la cucina: anche se
non c’era nessuno, avevo
piuttosto fame.
E lì trovai Miles.
-Edgeworth! Credevo dovessimo fare… colazione…
Dovetti zittirmi per cercare di comprendere la
situazione. Punto primo:
Edgeworth seduto al tavolo. Punto secondo: Edgeworth
che mangia degli
M&M’s??
Stavo forse diventando una specie di premonitrice?
Avevo appena pensato a
me e Miles con gli M&M’s, da piccoli, seduti
nella cucina di casa mia, a
mangiarne quintali di nascosto…
Ed eccolo qui, in cucina, a mangiare M&M’s.
Una coincidenza? Non avrei saputo dirlo.
-Ehi Franziska… ti vanno degli M&M’s? Mi ricordo
che ti piacevano… o i miei
ricordi risalgono a troppo tempo fa?- disse con
un’ombra di un sorriso sulle
labbra.
Valutai la situazione: che c’era di male a mangiare
con lui? Questo non
significava di certo che i miei sentimenti nei suoi
confronti fossero cambiati.
-Non so qual è il tuo piano, ma continuerò a
odiarti, Edgeworth… anche se
mi fonderò come un animale affamato su quei
cioccolatini- dissi sedendomi
accanto a
lui e letteralmente strappandogli di mano il pacchetto.
Lui sorrise, e il suo sorriso mi contagiò.
Rimanemmo in silenzio per un po’ a fare strage di
M&M’s.
-Non sei cambiata di una virgola, Franziska… proprio
come ai vecchi tempi.
-Mmm…- riuscì solo a rispondere mentre avevo circa
venti cioccolatini in
bocca.
La scorta però era diminuita in fretta… rimaneva un
solo cioccolatino in
fondo al pacco.
Lo guardai con aria di sfida, mi avrebbe ceduto
l’ultimo?
Lui prese il cioccolatino in mano e lo guardò con
attenzione, pensando.
-Bè… è un M&M’s blu, credo proprio che tocchi a
te.
Sobbalzai. Una delle nostre leggi da bambini. Il
cioccolatino blu va di diritto
a
Franziska, quello verde a Miles… una delle nostre regole.
-Davvero hai ancora intenzione di seguire quella
sciocca regola?
-Bè, tu dicevi sempre che i cioccolatini blu erano i
migliori… e poi le regole
vanno rispettate.
Poi mi mise il cioccolatino direttamente tra le
labbra, fu così svelto che non
riuscì
nemmeno a ritrarmi. Mi sentì arrossire fino alla punta dei capelli.
Dopodiché si alzò svelto e si diresse fuori dalla
stanza dicendo – Scusa
ora ti devo proprio lasciare, un caso mi attende!
Trangugiai in fretta il cioccolatino tra le mie
labbra e gli corsi dietro.
-Posso venire?
***
“21 giugno, ore 22:25, sul
letto, stanza degli ospiti di casa Edgeworth
Caro Diario,
è strano dirlo, ma oggi mi
sento abbastanza serena, credevo che la mia
vita qui sarebbe stata un supplizio ma per ora sembra piuttosto…
okay.
Alla procura tutti si sono
dimostrati stranamente felici di rivedermi… si,
in effetti avevo dimenticato la frusta a casa, ma forse erano…
sinceri.
No, no Franziska, non
pensare che qualcuno provi affetto per te, ne
soffriresti soltanto. Ecco
il mio solito tentativo di auto-convincimento,
mal riuscito direi.
Comunque, ho studiato tutti
i dettagli del caso in questione… credo proprio
che Herr Wright avrà una bella sconfitta domani, io affiancherò
Miles,
anche se non mi va proprio
di essere solo una “spalla”, un’assistente
un po’ come la sensitiva di
Herr Wright… bè per una volta lo farò.
Che dire…? Sembra che la
futura signora Edgeworth non sia nelle vicinanze,
meno male non mi va proprio di vederla. Non capisco proprio perché
ce
l’abbia con me.
…
…
Okay, inutile sviare il
discorso, tanto so che te ne avrei parlato comunque.
Oggi Miles è stato strano.
Si, si lui è sempre stato strano ma oggi era
davvero più strano del
solito.
Si è ricordato che
l’M&M’s blu è di mio diritto, credevo si fosse completamente
dimenticato dei nostri momenti dell’infanzia… sarà stato un caso?
Ho avuto una strana
sensazione… ma, che sia chiaro, io lo ODIO! E
continuerò a ribadirlo…
IO LO ODIO!!!
Bè dopo questa parentesi,
credo proprio che dovrò andare a dormire,
Buonanotte, Caro Diario”
-------------------------------------------------------------------------------------------
Spero che questa idea geniale (modestamente^^) degli
M&M’s vi piaccia, adesso
passo a rispondervi:
Princess Alexia: ma no che ti hanno bannato!
Te l’ho detto che esageravi con tutti
quei villaggi… vabbè, lo sai che la tua scena
è ancora in fase di sperimentazione,
non so
come inserirla… Ma prima o poi verrà fuori^^
E si, mi sono fissata con “^^”… ahah, a
presto!
Solar74:
Milessuccio the best!! Sono contenta che il nuovo soprannome
ti piaccia,
proprio alla Oldbag direi! Ho appena letto il
tuo nuovo capitolo… madoo sono troppo
curiosa di vedere cosa succederà, spero per
te sia lo stesso con la my fanfic^^
Pink_vicky: Nooo Edgey e Franzy se li tengono stretti gli
M&M’s… non glieli ruba
nessuno! Ahah, spero la scena ti sia piaciuta, in questa
fanfic ci saranno molti
ricordi circa l’infanzia di Miles e Franziska… un bacio
Una dolce frustata a tutti e arrivederci al prossimo
episodio! Non mancate!
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Capitolo 7 *** Il Diario nelle mani di Miles ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 7- Il
diario nelle mani di Miles
-Ehi, sveglia.
-Mmm… che c’è?- ancora in dormiveglia sentivo una
voce stridula e antipatica chiamarmi.
-Svegliati!
-Mmm… ancora cinque minuti…
-SAPUTELLA HO DETTO SVEGLIAAA!
Saltai letteralmente giù dal letto per la sorpresa.
-S-signora Oldbag! Che ci fa
lei qui…?
-Signorina Oldbag, saputella! In piedi che è tardi e
Milessuccio sta aspettando solo te
per uscire! Secondo te è normale farsi attendere
tanto, dovrei proprio punirti con il mio
raggio laser… *rat-tat-tat-tat*… Edgy è lì da un sacco di tempo e…
Cercai di non starla a sentire e prendendo i primi
abiti che trovai, andai a vestirmi in
bagno, dove la sua orribile voce era un po’ attutita
dalle pareti.
Poi sentì qualcun altro entrare nella mia camera da
letto.
-Signora Oldbag, è pregata di non molestare la mia
ospite…
‘Ecco,’ pensai ‘ l’esatta replica di ieri, quando la
finirà di tormentarmi?’
Pochi minuti dopo, quando tornai vestita di tutto
punto in camera mia trovai Miles a
studiare attentamente un piccolo libro dalla
copertina nera e dorata.
Accidenti, il mio diario!!!
-Che fai?? Ridammelo subito, Edgeworth!
Glielo strappai dalle mani. Lui sembrava sorpreso
dalla mia reazione.
-Scusa io… non credevo che scrivessi un diario…
-Tu… tu l’hai letto?
-No, certo che no… non avrei mai potut…
-E allora come fai a dire che è un diario?? È una
perfetta contraddizione questa…
Lui scosse lentamente la testa, senza perdere la
calma, mentre io quasi sicuramente
ero peggio
di un uragano.
-No. È semplice: un libro con un lucchetto dorato
non può che essere un diario
personale. E ti assicuro che non farei mai una cosa
del genere.
Rimasi in silenzio a valutare le sue parole…
-E va bene, hai vinto. Scusa per averti aggredito.
Poi posai il diario nello scaffale, dove mi sarei
curata di nasconderlo appena sarei
rimasta di
nuovo da sola.
-No, è normale che tu abbia reagito così, posso
capirti. Bè… ti aspetto di sotto,
appena sei pronta.
-S-si…- dissi, non credevo che mi avrebbe risposto
così, ma d’altronde non lo avevo
mai visto perdere la calma. Mai.
“ 22 giugno, ore 8:47
circa, alla scrivania, stanza degli ospiti di casa Edgeworth
Heer Diario,
ho fatto una scenata
orribile, e tutto per causa tua. A questo punto il posto perfetto
per te sarebbe un caminetto acceso o un bel falò estivo… ma
nessuna di queste
due cose si trova a portata
di mano a quanto pare.
Bè, sono tremendamente in
ritardo e non è da me. D’ora in poi ti nasconderò
meglio e vedrò di tenere la
chiave di questo lucchetto sempre con me. Magari
come ciondolo in un
braccialetto…
Vado a ‘lavorare’, tua
Franziska…”
Arrivati in tribunale, mi guardai intorno con
curiosità. Quel posto non era cambiato
affatto.
Stesso colore delle pareti, stesso pavimento
sbiadito… persino stesse persone!
-Oh, Franziska sono… stupito di vederti!
-Anch’io, ciao!!!
Ed ecco Herr Wright e la sua assistente, Maya Fey…
con degli enormi sorrisi
che gli
illuminavano i volti.
-Stupito non direi proprio, Herr Phoenix Wright,
visto che è stato complice di
Herr Edgeworth nel condurmi qui con un inganno.
Lui rise sommessamente.
-Storia passata… sono perdonato?
-Mai, Herr Wright.
La sensitiva rise divertita di quello scambio di
battute.
-Dovevi aspettartelo Nick! Anzi sei fortunato che
non ti sta frustando, ihih.
L’usciere ci convocò in sala e la discussione
terminò lì.
Il giudice cominciò a parlare…
- Siamo qui per il caso contro la signorina Maggey
Byrde, l’ennesimo aggiungerei.
Wright risposte subito – La difesa è pronta, Vostro
onore.
-L’accusa è pronta, Vostro Onore- risposi con sicurezza.
Il giudice mi guardò con sorpresa.
-Procuratore Von Karma? Credevo che l’accusa sarebbe
stata condotta dal
procuratore Edgeworth…
Edgeworth mi lanciò un’occhiataccia. Ops, mi ero
scordata che oggi sarei dovuta
restare a
guardare.
-Infatti- rispose Miles – sono io a presiedere il
caso, Vostro Onore.
Il giudice notò lo sguardo che mi lanciò Miles, da
‘oggi stai zitta e guardami
lavorare’.
-Signorina Von Karma, sembra che oggi rimarrà a
guardare, eh? Ahah…
-Già…- dissi a bassa voce, poi mi costrinsi a
tapparmi la bocca e a non
interferire con il processo.
------------------------------------------------------------------------------------------------
Scusate, sono proprio di fretta e non posso rispondere
alle vostre recensioni, comunque
grazie a tutte voi: Princess Alexia, Pink_vicky e Solar74
vi adoro!!!
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Capitolo 8 *** L'importante è partecipare?? ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 8-
L’importante è partecipare??
“ 22 giugno, ore 13:34, al banco dell’accusa,
Tribunale
Herr
Diario,
Sembra
un caso estremamente chiaro, impossibile avere un
minimo sospetto che l’imputata non possa
essere colpevole.
Ma
con Herr Phoenix Wright ogni certezza può svanire
completamente,
ormai lo so.
…
Ecco,
come pensavo, il caso si è appena ribaltato. Adesso è
Wright
a tenere in pugno le redini del processo, e sembra che
la
verità stia emergendo lentamente…
Il
giudice non sembra più convinto della tesi dell’accusa ma ci
sono
davvero tante domande senza risposta: il movente? L’arma
del
delitto?
Non
può emettere un verdetto, sicuramente sarà costretto ad
aggiornare
l’udienza a domani...
Ah,
forse non ti eri accorto che oggi ho deciso di portarti con me
in
tribunale… l’ho fatto per sicurezza, proprio non mi va che
qualcuno
ti legga, anche se non ho scritto poi nulla di così
speciale,
credo…”
-Franziska, ma che stai facendo??
Alzai lo sguardo dal diario per incontrare gli occhi
gelidi di Miles.
-Ehm, mi tengo occupata… questa causa è noiosa. E
poi io sono
il Genio, e posso seguire contemporaneamente la
causa e la
scrittura senza problemi. Umpf.
Mi guardò con severità scuotendo la testa, poi si
disinteressò
completamente da me.
Ripresi a scrivere.
“Povero
Herr Phoenix Wright, non sa cosa gli aspetta! Abbiamo una
prova
decisiva da mostrare al momento giusto…
Bè
ecco, come mi aspettavo il verdetto è stato rimandato.
Adesso
devo andare, è tardi e devo assolutamente pranzare… a dopo.
Franziska.”
Posai il diario in borsa e poi mi alzai avviandomi
verso la Sala Imputati.
Miles, che camminava al mio fianco, mi osservò
posare il diario.
-Era ora che ti staccassi da quell’agenda…
-Edgeworth, è un diario, sciocco.
Vidi un flebile sorriso arricciargli le labbra. Che
aveva da ridere??
Il solito avvocato dalla divisa blu elettrico e la
solita sensitiva dal vestito
viola si avvicinarono a noi. Stavolta c’era una
sensitiva in più, la bambina.
Mi pareva si chiamasse Pearl.
Ci venne incontro di corsa con gli occhi che
luccicavano.
-Signor Niiiick! Hai visto? È così che dovreste
comportarvi tu e la mistica
Maya!
Diceva indicando me e Miles.
-Pearl, questa volta la tua capacità di scovare
coppie strane ha fatto un
buco nell’acqua! Ahah!
Rise Wright osservandoci. Ancora non
capivo di cosa stessero parlando.
Li guardai con aria interrogativa.
Maya si avvicinò per parlarmi.
-Oh, non fare caso a mia cugina, crede di essere
un’agenzia matrimoniale e…
-Meglio sorvolare!- intervenne Miles, prendendomi
per un braccio
– Abbiamo un caso da studiare! Adesso io e Franziska
vi salutiamo e andiamo
a fare le nostre indagini…
E mi trascinò via, tra gli sguardi allibiti dei
presenti.
Fuori dal tribunale si decise finalmente a lasciarmi
il braccio.
-Ma che ti è preso lì dentro??
-Nulla, nulla…
-Non mi sembra.- replicai a quel tono sbrigativo-
Allora? Mi vuoi dire che hai?
Si voltò a guardarmi con un aria decisa.
-Niente, tutto ok è solo che… bè tu non hai fame?
Come per rispondere, il mio stomaco gorgogliò.
***
“22
giugno, ore 15:14, seduta al tavolo, Hotel Gatewater
Caro
Diario,
Che
dire…? Nemmeno nel miglior ristorante della Germania si mangia
bene
come qui al Gatewater.
Adesso
sono ancora seduta qui al tavolo, Miles si è assentato un attimo.
Bè,
tutto sommato, non è stata una giornata orribile… ma questo non
significa
di certo che il mio soggiorno in America si prolungherà! Appena
possibile
rinnoverò il permesso di soggiorno e me ne tornerò nella mia
patria
perfetta.
Non
mi sono assolutamente dimenticata di essere praticamente in
ostaggio
qui, in questa sciocca nazione piena di sciocche persone. Wow
è
da un po’ che non dicevo “sciocco”.
E
non so perché ma mi sembra una specie di ricaduta. Ma ricaduta
rispetto a cosa…?
Continuo
ad esserne certa: scrivere il diario mi fa male.
Oh,
devo proprio andare, sembra che Miles stia tornando, e non mi va
che
mi veda sempre a scrivere te, sciocco diario.
Auf Wiedersehen (arrivederci), Herr Diario.”
Posai velocemente il diario in borsa, ma non
abbastanza.
-Ancora con quel diario?? Vorrei proprio sapere
cos’hai di così
interessante da scrivere…
-Mi dispiace, non lo scoprirai mai.- risposi con
aria altezzosa.
Rise sommessamente. Di nuovo.
Ma cos’aveva da ridere? Avevo forse una faccia
buffa??
No, no la mia faccia era perfetta… ma lui si
meritava proprio una punizione
per il suo strano comportamento.
Presi la borsa e cercai nervosamente la frusta. La
frusta…?
Dov’era LA MIA FRUSTA???
-Ma dove accidenti l’ho messa? Dov’è la mia…?
-Frusta?- mi interruppe – Ho visto che l’hai
lasciata in camera…
sembra che tu la stia trascurando un po’ in questi
giorni, poveretta…!
-…
-Sembra che il diario l’abbia sostituita.
Il diario…? Davvero Herr Diario aveva preso il posto
della mia fidata frusta?
No, non era vero era stato solo un caso che l’abbia
dimenticata a casa.
Dimenticata… Poveretta.
Tornammo a casa
abbastanza tardi, non saprei dire cosa avevamo
fatto per tutto il
pomeriggio, ma le ore erano davvero volate.
Davanti alla porta di
casa, una figura ormai familiare batteva furiosamente
un piede a terra, con le
mani ai fianchi. Sapevo che le mie orecchie
avrebbero sofferto tra
poco…
-Edgey, amoooore, dove
sei stato finora??- si rivolse a lui con gli occhi
languidi e una vocina
dolce… ma comunque sgradevole.
-E tu, saputella! L’hai
tenuto lontano da me! Che cosa hai fatto, eh??- si
rivolse poi ovviamente a
me velenosa come un serpente.
Stavo per rispondere, non
riuscivo più a sopportarla quando… assistetti
alla terza replica della
solita scenetta. (=.=… n.d.a.)
Inutile ripetere il
solito scambio di battute che culminava nell’uscita di
scena della domestica
arrabbiata che mi lanciò la solita occhiataccia truce.
Dopo essere entrati e
esserci tolti le giacche…
-Non ho ancora capito
perché non la licenzi, Edgeworth. Non mi sembra
che faccia il suo
lavoro…- dissi mentre passavo un dito su un mobile che
si rivelò coperto di
polvere.
Menomale che portavo i
guanti.
Rispose ridendo
sommessamente – Credi che non ci abbia provato,
Franziska? Ma ogni volta
che la mando via si ripresenta, dicendomi “Nessun
lavoro vale come farti da
domestica, Edgey! Né quando facevo la guardiana,
né quando ero guardia di sicurezza” eccetera…
Sembra impossibile
liberarsi di lei.
-Bè, la mia frusta
potrebbe provare a persuaderla dolcemente, se sei d’accordo…
Rise di nuovo – Non mi va
di assistere ad una lite tra donne (seee, e io ci
credo Edgy! N.d.a.), e
poi la Oldbag potrebbe fraintendere il tuo interessamento
nel cacciarla via… e
diventerebbe una questione personale.- disse,
guardandomi di sottecchi.
-Non capisco cosa intendi
dire, Edgeworth…
-Meglio tralasciare, è
tardi e domani dobbiamo scoprire la verità su quel caso…
“Scoprire la verità?”
-Vorrai dire “domani
abbiamo un processo da vincere”, no?
Rise di nuovo, ma che gli
era preso oggi?? Sembrava che ogni mia parola fosse
buffa, mah…
-Non cambierai mai
Franziska, eh? Il solito motto “L’importante è vincere”…
Gli lanciai
un’occhiataccia alla Wendy Oldbag e mi diressi verso la mia camera
senza neppure rispondere… da quando il motto
era “L’importante è partecipare”??
Herr Phoenix Wright aveva
proprio cambiato Miles… l’aveva reso debole
e… imperfetto.
---------------------------------------------------------------------------------------------------
Buon anno a tuttiii! Ecco il nuovo chappy, scusate se vado
a rilento…
Princess Alexia: Si chiama Ron De lite… credo. Sono
sempre più convinta che sceglierò
Krystal… mi piace! E vabbè Maggey è la solita sfigata, lo
sai… anzi all’inizio avevo messo
Lotta…! Ah una
cosa… leggi la storia di Solar… ci sono anche i tuoi adorati Phoenix e
Maya… Buon 2010 baci^^
Solar76: Ah, anche il tuo nuovo chappy mi
piace un mondooo! Ma che fine ha fatto
pink_vicki…? Voglio leggere anche la sua
storiaaa!!! T-T
Oh, Miles è un gentiluomo… ma Franzy poteva
davvero cercarsi un posto migliore per il diario! XD
Comunque, buon anno e a presto!
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Capitolo 9 *** Nella Notte... ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 9- Nella
notte…
“22
giugno, ore 22:56, sul letto, stanza
degli ospiti di casa Edgeworth
Liebster (caro) Herr
Diario,
Sono confusa… il ruolo di
un procuratore è dimostrare la colpevolezza
dell’imputato, no?
E allora… perché Miles mi
ha detto in quel modo? Mi ha fatto sentire come…
come… come quando senti che
qualcosa ti sfugge, che non sei davvero arrivato
a capire l’essenza di ciò
che fai.
Ma io ho capito cosa
significa essere un procuratore, no?
Studio giurisprudenza
praticamente da quando sono nata… sono stata educata da
sempre a essere un
procuratore e… mio padre ha sempre detto questo.
“L’importante è vincere,
questo è il nostro compito”…
Ma allora perché… “Scoprire
la verità”? A volte la verità va contro di noi, la verità
riesce a scagionare
l’imputato… ma noi dobbiamo combattere comunque, dobbiamo
raggiungere il nostro
verdetto di colpevolezza…
Sento che dentro di me si
sta creando un dubbio.
…
…
E’ tutta colpa tua, Herr
Diario! Questi strani discorsi mi vengono in mente solo
scrivendoti!
Qualche frustata ti farebbe
bene ma… rovinerebbe la tua copertina, credo.
A domani, Herr Diario”
***
Ma ebbi una nottataccia, proprio non
riuscivo a dormire. Ero tormentata da quel
dubbio…
Non ero forse un vero procuratore? Si, lo
ammetto, avevo ricevuto qualche
sconfitta ma… rimanevo
comunque Franziska Von Karma, il Genio. Un procuratore
imbattibile.
Continuavo a rigirarmi
nel letto, senza riuscire a prendere sonno.
Decisi di scendere a bere un bicchiere
d’acqua… chissà se avrebbe conciliato
il mio sonno.
Sbagliai stanza più
volte. Non mi ero ancora abituata alla mia nuova e soprattutto
temporanea casa… Poi
riuscì a trovare la cucina, da dove proveniva un leggero
bagliore azzurrino.
-Ancora sveglia,
Franziska?
Quasi trasalii a sentire
una voce in quel silenzio assordante.
-Ancora sveglio,
Edgeworth?
Impossibile non
riconoscere il suo profilo nell’ombra, solo in parte illuminato
dalla luce del
frigorifero aperto.
Si alzò lentamente per
prendere un bicchiere e versargli dell’acqua, che poi mi
porse. Lo presi tra le
mani che quasi si ghiacciarono per il contatto.
-Acqua… fredda?? Non mi
sembra che concili il sonno, Edgeworth…
-Già, ma d’altronde
credo che ormai sia inutile dormire, no?- disse facendomi
segno verso l’orologio.
Le 05:48… sembrava proprio che non avrei dormito affatto
quella notte.
Stavo dirigendomi verso
il tavolo per sedermi ma per caso passai accanto ad
uno specchio.
Non potei non notare le
enormi e scure occhiaie che avevo.
-Oddio! Come mi sono
ridotta in questo stato?? – dissi quasi con orrore.
-Sembra che tu abbia
passato proprio una nottataccia, eh?
Ormai disperata per il
mio aspetto e esausta per la mia notte insonne, mi sedetti
accanto a lui con
rassegnazione.
Nottataccia, quasi un complimento in confronto
a ciò che avevo passato.
Non riuscì nemmeno a
rispondergli, mi limitai a sospirare e… a rabbrividire!
Forse avrei dovuto
portare con me una coperta, ma di certo non avevo pensato
di restare di sotto per
un po’.
Come ad esaudire il mio
desiderio una coperta pesante e tiepida prese posto sulle
mie spalle.
-G-grazie… Miles.- dissi
senza nemmeno guardarlo e fissando il mio bicchiere d’acqua.
Lo sentì irrigidirsi
accanto a me e mi voltai di scatto.
Sembrava abbastanza
sorpreso… perché? Sicuramente la mia espressione tradiva
la mia curiosità per
quell’atteggiamento, infatti di colpo abbassò lo sguardo e disse
solo – Di niente…
Ancora confusa per il
suo comportamento, sbadigliai.
-Mmm… sembra che ti sia
venuto un po’ di sonno.
In effetti avevo le
palpebre pesanti e non riuscivo a pensare lucidamente. Decisi di
alzarmi.
-Andrò a “provare” a
dormire… Buonanotte.
Poi mi diressi con un
atteggiamento degno di uno zombie verso la mia stanza.
***
Nella cucina Miles
osservava fisso il punto in cui Franziska era scomparsa. “Grazie…
Miles” aveva detto. “Miles”, non
“Edgeworth”. Che avesse smesso
di odiarlo?
Una luce insistente
comparve tra le tende scure della cucina, l’alba.
-Buongiorno. – riuscì
solo a dire, nel silenzio della stanza.
----------------------------------------------------------------------------------------
In seguito ad alcuni “eventi” avevo deciso di non postare
più la mia fanfic su questo sito…
Quindi ringraziate vivamente Danielle se oggi posto questo
capitolo qui.
Solo lei, e ovviamente Princess Alexia che mi aiuta sempre.
Princess Alexia: Stavo pensando di optare per
Krystal E Saphira… insieme! XD XD
Solar74: grazie per i complimenti ^^
Danielle: Ciauuu!! È da un sacco che non ci sentivamo
vero…? Sono felice che ti piaccia
questo gioco, non credevo o.o però sai, dovresti giocare
anche gli altri!!! Non mi dirai che
hai giocato a JFA senza giocare al primo PW!!! Ahah,
comunque sono contenta di averti
qui ^^
… volevo aggiungere che qualunque, e dico QUALUNQUE cosa
abbiate da dirmi, preferisco
che mi contattiate qui nel sito, e non privatamente.
Grazie. E comunque non mi posso
offendere per qualcosa di cui non ho colpa, ne?
A presto, smakky!
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Capitolo 10 *** "Mi hai delusa..." ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 10-
“Mi hai delusa…”
“23 giugno, ore 08:45,
alla scrivania, stanza degli ospiti di casa Edgeworth
Caro Diario,
il mio aspetto non è
granché migliorato, se devo essere sincera. I segni di una notte
insonne non scompaiono
molto facilmente… bè l’ausilio di un po’ di fondotinta non
guasterà al mio aspetto
perfetto.
Te lo dirò in modo chiaro,
Herr Diario: non pensare di essere diventato più importante
della mia fidata frusta!
Non lo sei e oggi te lo dimostrerò, tu resterai a casa mentre la
frusta verrà con me in
tribunale…”
Strinsi
la mia frusta tra le mani.
Quanti ricordi… la mia
fidata arma. Ricordavo ancora come ne ero entrata in possesso.
“Forse ero un po’ stupida e
infantile, ma quel giorno credetti davvero di contare molto
per lui. Intendo per mio
padre… bè ecco…
Quel giorno eravamo alla
scuderia Von Karma, in Germania, dove addestravamo i migliori
purosangue di tutto il
mondo, o almeno così diceva mio padre.
Quando dico “eravamo”
intendo io, mio padre e Miles. Lui c’era sempre, ovunque andassimo.
Ricordo ancora
perfettamente tutto ciò che successe, ogni parola.
Io : Papà, papà! Andiamo a fare una passeggiata a
cavallo insieme? Io potrei montare
quel bel cavallo color
cioccolato lì in fondo… che ne dici?
Papà : Oh, non è possibile Franziska. Ho deciso di far
montare Eclipse (così si chiamava
il cavallo) a Miles, mentre
io prenderò Cavaliere Nero.
Mi
resi conto che non aveva detto quale cavallo potevo montare.
Io: E io papà? Cosa faccio?
Mi guardò un po’ confuso.
Poi si rese conto di avere in mano una piccola frusta… Non
adatta al cavallo che
stava montando. E me la porse.
Papà: Bè…
puoi tenere questa.
La presi come quasi un
trofeo… forse era l’unico regalo che mi avesse mai fatto.
Era una frusta piccola e
nemmeno molto preziosa, ma questo non era importante in quel
momento: io la adoravo.
Non me ne sarei mai più
separata. E mentre mi facevo questa solenne promessa, mio
padre e Miles si erano
già allontanati, in sella ai loro cavalli. Senza aggiungere altro.
Cioè, Herr Diario, se ci penso adesso mi rendo
conto che quello fu solo un altro orribile
momento della mia vita, in cui ero stata messa di
nuovo in ombra da Miles, ma in fondo
sapevo che
non era davvero colpa sua se mio padre non mi aveva mai davvero considerato
una figlia.
Bè, questo racconto non mi mette certo di buon
umore… meglio non parlarne più, o la
causa sarà un disastro. Adesso è meglio che ti
saluti.
A presto, Herr Diario”
Feci
appena in tempo a posare il diario che una voce squillante e insopportabile mi
urlò
dal
piano superiore – Signorinaaa Vooon Kaaarmaaa?? Milessuccio ti aspettaaa!
Muovitiii!
Oh, quanto la odiavo, se
solo avessi avuto cinque minuti per dargli una lezione…
ma sembrava che ci
fosse una nuova regola in casa
Edgeworth: Wendy Oldbag non doveva
mai essere nella stessa stanza di Franziska
Von Karma.
Ordini del padrone di
casa. Sembrava che Miles si fosse reso conto che il nostro conflitto
era ormai inevitabile,
bè questa legge lo avrebbe rallentato ma prima o poi… la mia
frusta avrebbe fatto
giustizia.
Comunque, mi preparai in
fretta e furia, mettendo in borsa la frusta e la prova schiacciante
del caso. Si, c’era una
prova che avrebbe messo la parola fine alle vittorie incontrastate
di Herr Phoenix Wright.
Scesi di sotto e mi
sedetti in fretta nel posto del passeggero, nell’auto rossa
fiammante di Miles.
-Possiamo andare? Sei
pronta?- disse Miles, guardandomi.
-Si, andiamo a vincere
questa causa!
***
-Siamo qui per sottoporre
a giudizio l’imputata Maggey Byrde. Spero che le nuove indagini
abbiano portato a prove
decisive… Signor Edgeworth?
Miles si inchinò con
grazia, come era solito per noi Von Karma, poi rispose – Tutto sarà
risolto entro un quarto
d’ora, Vostro Onore.
Il giudice fece una
faccia alquanto sorpresa, forse il caso gli era sembrato molto più difficile.
Anche la difesa fece la
propria dichiarazione d’apertura e poi il processo cominciò.
Dopo circa tre quarti
d’ora…
Eravamo ancora lì, addio
alla promessa di Miles “entro un quarto d’ora”. E sembrava che
le sorti del processo
fossero passate a Herr Wright… Ma non dovevamo vincere??
Basta, non potevo
sopportare l’idea che quell’avvocato ci mettesse i piedi in testa!
Era l’ora della prova
decisiva… proprio adesso che…
-Dichiaro l’imputata
Maggey Byrde non colpeaaAAARRGGH! Signorina Von Karma, qualche
problema?? Esiste la
parola obiezioaaAAARRGGH! Non deve necessariamente usare la
frustaaaAARRGGH! Okay
okay, parli pure.
Strinsi la mia frusta in
una mano mentre con l’altra estraevo dalla borsa la mia prova.
-Il processo non è ancora
finito, Herr Wright! La corte non ha ancora preso in considerazione
questa prova decisiva…-
dissi mentre mostravo alla corte una pistola tipica degli agenti di polizia.
Miles sussultò vedendo
ciò che tenevo in mano.
-Franziska, che fai?? Vuoi essere processata
per oltraggio alla corte?? Sai che quella prova
è…- Interruppi la sua
predica per non rovinare tutto. Nessuno doveva sapere che in realtà
quella era una prova
falsa.
-So che questa è la prova
schiacciante, Edgeworth… e tu non volevi mostrarla.- dissi a bassa
voce, poi rivolgendomi al
giudice aggiunsi – Questa pistola riporta le impronte dell’imputata
e la condanna
chiaramente!
Il giudice strabuzzò gli
occhi, Herr Wright e frau Maya strabuzzarono gli occhi. Tutti
sembravano sconvolti da
questa mia rivelazione.
Ma proprio mentre cantavo
vittoria… - OBIEZIONE!
Mi voltai verso l’uomo
che in quel momento avrebbe dovuto tenere la bocca chiusa, Miles,
e invece stava
obiettando.
-Hai qualcosa da dire??-
gli chiesi con aria truce.
Strinsi la frusta, pronta
a colpire. Lui la fissò solo per qualche secondo, come per valutare
se l’avrei colpito o no.
-La corte non può
accettare questa prova…
-Perché?- disse
prontamente il giudice. Sembrava che la pistola fosse proprio ciò che mancava
per fargli emettere un
verdetto.
-Perché non è legata al
nostro caso. La pistola era proprietà dell’imputata perché era nella
polizia, ma non è l’arma
del delitto, visto che il proiettile non corrisponde.
-Si che corrisponde!-
dissi lanciandogli un’altra occhiataccia.
-No che non corrisponde,
Franziska! E lo sai anche tu!- replicò. Aveva una strana luce negli
occhi… simile a quella
che avevo visto più volte in Phoenix… la luce di chi ha sete di verità.
Restammo a scrutarci in
silenzio, poi lui aggiunse – Non sei cambiata affatto, una Von Karma
in tutto e per tutto.
Non riuscì a
rispondergli, a formulare una frase. Restai muta e immobile.
-Vuole dire che il
procuratore Von Karma ha tentato di oltraggiare la corte con prove false???
Il giudice sembrava
piuttosto arrabbiato, io non riuscivo a proferire parola. Osservavo tutti
gli altri. Non mi sentivo
per niente bene…
Edgeworth scosse
energicamente la testa – No! No, Vostro Onore… semplicemente il
procuratore non era al
corrente dell’incompatibilità del proiettile con l’arma da lei mostrata…
Ah, adesso cercava anche
di salvarmi??
Il giudice sembrò
soppesare le parole di Edgeworth…
-Beh, perdono l’errore
dell’accusa… credo. Ma esigo che la procuratrice sia immediatamente
allontanata dall’aula.
Mentre venivo scortata
fuori, lanciai un’ultima occhiata a Edgeworth. Dai suoi occhi traspariva
tristezza e… disprezzo.
“Non sei cambiata
affatto, una Von Karma in tutto e per tutto”
... suonava più come un
“Mi hai deluso”…
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Alors… volevo avvisarvi che l’ultimo capitolo della
storia, che comunque non ho ancora scritto, sarà
probabilmente spoiler AJ, ma se la cosa vi preoccupa o
non avete idea di cosa sia AJ potrei decidere
di omettere i particolari che riconducessero a questo
gioco…
Danielle: no, no tranquilla non è successo
nulla di troppo grave… ero solo un po’ …uhm… delusa?
Forse non è l’emozione giusta. Comunque spero
che riuscirai a giocare almeno a PW, io potrei passarti
i file se vuoi ^^
Tranquilla puoi usare tutte le locuzioni
latine che vuoi, anzi puoi scrivermi l’intera recensione in latino,
tanto ormai conosco questa lingua meglio di
molto romani antichi XD
Solar: … non ce l’ho con te, tranquilla ^^
Amiche di frusta forever, sempre se vuoi! Credo di sapere
a cosa si riferiva tua sorella, ma circa quel
capitolo (che sarà ancora tra un pezzo) ti avevo già avvertita
tramite la recensione che c’era qualcosa di
molto simile, per pura coincidenza… visto che l’avevo
scritto e postato (nell’altro sito) prima di
leggere il tuo…
Comunque, spero che non si creino altri
problemi fra noi, mi dispiacerebbe sinceramente ^^
Princess Alexia: si, ammetto che forse sono
daltonica… possibile?!
Comunque sai che da te non pretendo le
recensioni necessariamente ogni volta, considerato quante
volte hai già letto questa fanfic… vabbè ^^
Preparati che stasera andiamo al lunapark!
Beh, a presto il nuovo capitolo, smack!
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Capitolo 11 *** Un Assassino In Hotel ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 11-
Un Assassino In Hotel
“23 giugno, ore 19:53, alla scrivania, suite
dell’Hotel Gatewater
Liebster Diario,
es ist zum kotzen!!! (mi
viene da vomitare) Ggrrr… Ti chiederai che ci faccio
qui all’Hotel, beh non chiederlo! Arrivaci da solo!
Okay, te lo dirò lo stesso: ho traslocato!
Si, non voglio più vedere la faccia di quel
traditore per il resto della mia vita!
Lo odio, lo odio, LO ODIO!!!
Ho appena saputo che ha perso la causa… bè ne sono
felice! Peggio per lui
che ha rovinato la mia prova perfetta… se l’è
meritato. Sono così arrabbiata
che prenderei a frustate chiunque…
Pensi che mi cacceranno dall’Hotel se mi sfogo con
un cameriere? Potrei
ripagare i danni…
No, mi accontenterò di rompere questa stupida
lampada dello stesso colore
della giaccia di Edgeworth…”
Una spinta leggera e la
lampada cadde in mille pezzi sul pavimento… Non
era proprio lo sfogo che
avevo programmato ma mi accontentai, per il
momento.
Ripresi a scrivere…
“Bene, respiro profondo. Ora devo calmarmi. Non è
da Von Karma arrabbiarsi
in questo modo distruttivo… I Von Karma sono
perfetti anche quando si
arrabbiano, rimangono composti.
Per calmarmi è meglio concentrarmi su una frase:
PERFEZIONE PERFEZIONE
PERFEZIONE
I VON KARMA SONO PERFETTI
I VON KARMA SONO PERFETTI
FRANZISKA VON KARMA è
PERFETTA
FRANZISKA VON KARMA è
PERFETTA
FRANZISKA VON KARMA è IMP…”
Frenai la mano appena in
tempo. Stavo per sbagliare di nuovo, come la prima
volta che avevo scritto
il diario… la prima volta…
Al massimo poteva essere
passata una settimana… allora perché mi sembrava
che scrivessi da un secolo?? E che la mia
vita fosse stata diversa, forse migliore,
da quando l’avevo preso
con me?
“Solito errore, solito lapsus. FRANZISKA VON KARMA
è PERFETTA. Punto.
E aggiungerei anche: MILES EDGEWORTH è IMPERFETTO.
Ecco ora mi sento molto meglio. Sono finalmente
tornata in me… credo.
Oh, sono le otto, meglio scendere al ristorante a
mangiare… si, da sola.
E se ti stai chiedendo se Edgeworth sappia dove
sono, no non lo sa, ma credo
se lo immagini.
Auf Wiedersehen... ah volevo aggiungere che sto
ricominciando a usare il tedesco…
per allontanarmi il più possibile (almeno
mentalmente) dalla nazione sciocca
piena di sciocchi in cui sono scioccamente
imprigionata. Quindi Auf Wiendersehen,
Herr Diario”
***
Dopo la cena, un po’
noiosa a dire il vero, mi ritirai in camera e decisi di andare
subito a dormire.
La giornata era stata
piuttosto dura… non mi andava proprio di rimuginarci sopra.
Quindi, verso le 10 andai
a letto.
…
“24 giugno, ore 00:21, sul letto, suite
dell’Hotel Gatewater
Herr Diario,
non riesco a dormire… tutti i miei piani per
dormire senza ripensare a
quello che è successo sono andati in fumo. Già.
Che nottataccia… non faccio che ripensare a ciò che
mi ha detto Edgeworth:
“Non sei cambiata
affatto, una Von Karma in tutto e per tutto.”
Se l’avesse detto qualcun altro, di sicuro l’avrei
preso come un complimento.
Ma non da lui. E di sicuro non con quel tono di
disprezzo. In quel momento
mi sono
sentita morire.
Come se essere un Von Karma fosse l’insulto più
orribile che esista.
E quelle parole continuano a tornarmi in mente… “ Mi hai deluso, sei una
Von Karma, mi hai deluso…”
Ho passato tutta la notte con queste parole in
mente, che continuano a tornare.
Mi sento davvero male…”
Sentì un rumore provenire
dal corridoio… Chi poteva essere sveglio a
quest’ora, apparte me?
Tesi l’orecchio, a
sentire altri rumori di movimento. Di certo non era la stanza
accanto alla mia, ma una
stanza dall’altra parte del corridoio.
Poi lo sentì, un urlo. Un
urlo agghiacciante e soffocato.
Non potei non alzarmi e
affacciarmi alla porta a controllare.
Una vocina nella mia
testa continuava a dirmi “Non andare, resta dove sei,
non muoverti, non
intrometterti”… ma il mio corpo si muoveva come un automa
e mi ritrovai a far
scattare la serratura della mia porta per affacciarmi in corridoio.
Fu allora che lo vidi.
Un uomo, dall’altra parte
del corridoio.
Era buio ma non potei non
notare lo sguardo sprezzante con cui osservava il
pavimento.
A terra, un altro uomo,
in una pozza di sangue. Poi l’assassino prese qualcosa
da una tasca… una carta.
L’inconfondibile carta con una conchiglia rosa. Lo
stemma dei De Killer.
Okay, io ero un
procuratore e ero abituata a vedere scene del crimine, ma… mi
sfuggì un gridolino di orrore!
Mi tappai subito la
bocca, ma c’era silenzio e il mio grido quasi sussurrato arrivò
alle orecchie
dell’assassino, che si voltò con aria sorpresa verso l’unica fonte di
luce, che proveniva dalla
mia stanza. Uno strano sorriso gli si dipinse in volto
mentre una lama
scintillante comparve tra le sue mani.
Poi si incamminò sicuro e
veloce verso di me.
Finalmente il mio corpo
guarì dalla paralisi in cui era rimasto per tutta la scena.
Di corsa chiusi la porta
mentre lo sentivo affrettarsi, chiusi tutti i lucchetti.
Mi resi conto di non
sapere cosa fare, ero terrorizzata.
Sentivo che tentava di
forzare la serratura, quanto poteva resistere?
Un minuto? Due?
Ero spacciata, lo sapevo.
Mi diressi verso la finestra.
Accidenti! Ero al quinto
piano, gettarmi da lì equivaleva a suicidarsi. No, no
doveva esserci un altro
modo.
Mi guardai intorno,
totalmente nel panico. Cosa potevo fare?
La porta era sempre più
vicina ad aprirsi! Sentivo persino la sua voce soffocata
dire “Apri, piccola, non
ti faccio niente, voglio solo parlarti”.
Si, come no, parlarmi.
Magari mentre avevo un coltello conficcato nel petto.
Ehm… non era il momento
di fare sarcasmo. Ma non riuscivo a pensare.
Guardai gli oggetti nella
stanza e gli occhi fissarono per un attimo il cellulare.
La mia ancora di
salvezza, non c’era altro.
Mi infilai in bagno e
chiusi a chiave anche quella porta.
Poi composi in fretta
quel numero che, mio malgrado, conoscevo a memoria.
Dopo solo uno squillo,
una voce sconvolta mi rispose.
-Franziska!! Ti ho
cercata dappertutto! Dove sei?? Perché te ne sei and…?
-Miles!- lo interruppi –
Vieni al Gatewater, ti prego… Vieni subito! – ormai
piangevo tra le parole…
Una voce arrivò da dietro
la porta del bagno, accidenti era già entrato nella
stanza!
-Su, esci non ti farò del
male, bambolina…
Non potei evitare un
altro gridolino di terrore. Ormai tremavo come una foglia.
-Che succede?? Chi ha
parlato??- urlava Miles dall’altra parte del telefono,
doveva aver sentito la
voce di De Killer.
-Vieni subito!! Ti prego,
Miles!- dissi di nuovo tra le lacrime di terrore.
-Sono già in auto, arrivo
presto, tu cerca di resistere, Franziska!!
Oddio… quanto ci voleva
da casa sua al Gatewater?? Dieci minuti? Come
potevo resistere per
dieci minuti??
Mi guardai intorno… forse
potevo rallentarlo. Presi uno dei mobili più grandi
del bagno, pieno di
saponette e asciugamani e lo spostai davanti alla porta.
Avrebbe resistito? Non
avrei saputo dirlo…
Quanto mancava? Cinque
minuti? Il tempo non passava mai!!!
Il cuore mi usciva dal
petto per la paura… non credevo di essermi mai sentita
così prima d’ora.
Quattro minuti…
Tre minuti…
Due minuti…
L’assassino continuava a
cercare di forzare la porta, ormai sembrava non
gli interessasse nemmeno
fare poco rumore… Cercava di sfondarla!
Io mi ero rannicchiata in
un angolino a osservare la porta e contare i secondi.
Un’ultima spallata scosse
violentemente la porta. Non sarebbero arrivati in tempo…
Chissà se Miles avrebbe
pianto? Chissà chi sarebbe venuto al mio funerale??
…to be continued!
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------
...non abbiate paura, posto il nuovo capitolo domani... ma
un po’ di suspense ci vuole, no?
Felicissima di aver ricevuto recensioni così luuunghe! Mi
piacerebbe che fossero sempre così ^^
Danielle: In omnia parata! Optime Miles amabit
Franziskam… okay questa me la potevo evitare,
vero? Ahah… vabbè ero in vena di latino ^^ In
effetti anch’io leggo sempre la fine dei libri prima
del tempo o.o non riesco mai ad aspettare XD
Mi sa che hai anticipato
Super-Miles di qualche capitolo, eh! Deve ancora arrivare al salvataggio
“con un cavallo bianco e una
spada luccicante” come dirà poi Pearl fra altri tre capitoli… okay fra
poco spoilererò tutta la
storia >.<
Ah, per i file intendevo del
gioco… ma a quanto pare non hai una scheda r4 se no sapresti di cosa
parlo ^^
Solar: AJ terzo nella top list? Uhm… io lo
metterei almeno quinto… Ecco la mia “lista”:
1- Ovviamente Miles Edgeworth
2- Klavier Gavin *-*
3- Phoenix Wright (eddai non fa proprio pena il ragazzo)
4- Ron DeLite (ooh che dooolce)
5- Apollo Justice…
Sembra che tu abbia già capito che ruolo avrà
nella storia ^^ Proprio perché si svolge anni dopo…
Beh si, in effetti anche per me battere il
procuratore Godot è stato molto più difficile di tutti gli altri…
ma forse è proprio per questo che mi sta un
po’ antipatico >.<
Princess: okay, okay se vuoi commentare a me
fa solo piacere, ma non ti faccio fretta…
Eclipse era assolutamente necessario… certo
in base a idp potevo anche chiamarlo tempesta,
ma non so perché Manfred mi sa di Cavaliere
Nero… o anche Avatar!! Ahah
Sai che AJ lo devo inserire… inutile negare
l’evidenza, Phoenix ha già una figlia eh…
A domani, quasi sicuramente… anche perché non posso
lasciarvi sulle spine per troppo tempo, no?
Un baciuzzo!
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Capitolo 12 *** "Io non ti odio, Miles" ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 12-
“Io non ti odio, Miles…”
Mentre ormai formulavo le
mie ultime preghiere, sentì dei rumori
diversi provenire la
fuori. Rumore di tanti passi che si susseguivano.
Stava arrivando qualcuno,
anzi un bel numero di persone…
La gente fece irruzione
nella stanza e immediatamente le spallate alla
porta del bagno si
interruppero. Riuscì finalmente a respirare.
Chissà per quanto avevo
trattenuto il respiro.
Ma i tremori non
accennavano a diminuire…
Sentì varie voci, urla e
persone che correvano via prima che il silenzio
tornasse nella stanza.
Poi qualcuno tentò di
aprire la porta, di nuovo. No, davvero aveva
ucciso tutti e ora
tentava di nuovo di arrivare a me??
Ma poi sentì la SUA voce
e mi tranquillizzai.
-Franziska? Sono io,
tranquilla… Apri la porta…
Mi resi conto di non
riuscire a reggermi in piedi. Nemmeno con tutta
la forza di volontà
possibile. Ero paralizzata. Mi trascinai fino alla porta
e feci scattare la
serratura.
La porta si aprì di
colpo. Miles era lì con gli occhi sbarrati.
Restammo a fissarci per
un attimo o un secolo… a scrutarci… non
sapevamo bene come
comportarci, forse. D’altronde avevamo litigato,
solo un paio di ore
prima.
Poi mi si avvicinò
lentamente e mi abbracciò. E allora mi sentì finalmente
bene. Respirai dopo i
venti minuti più terribili della mia vita.
-Franny… va tutto bene,
adesso… ci sono io… perché stai tremando?
Non sapevo perché
tremavo, un riflesso involontario. Mi strinsi di più
a lui, nel tentativo di
calmare i tremori e sentì uno strano odore metallico.
-Ehm… Ahi… cioè potresti
stringermi un po’ meno? Sai… la spalla…
Lo guardai e poi osservai
la sua spalla… la giacca rossa era macchiata
di qualcosa di un po’ più
scuro… Sangue!
-M-Miles… S-sei ferito! –
dissi tra i singhiozzi e i tremori.
Mi sorrise con uno
sguardo stanco – Beh… era un rischio… Non è nulla,
non preoccuparti…
In un attimo di lucidità
scrutai la camera al di là della porta, appena al
di sopra della sua
spalla. Dov’era lui? Aveva fatto del male a qualcun altro?
Doveva esserci un bel po’ di gente in base ai
passi che avevo sentito prima.
Ma non c’era nessuno.
Non ebbi nemmeno il tempo
di chiedere…
-Tranquilla, è tutto
finito, la polizia di certo sarà già riuscita a fermarlo…
Non hai di che
preoccuparti… quindi perché piangi? Eh, Franny?
Prese un fazzoletto di
seta dalla tasca, per poi accarezzarmi con dolcezza
il viso e asciugare le
lacrime… Io non riuscivo a staccare gli occhi dalla ferita
sulla sua spalla,
sembrava profonda.
Tentai di ricacciare
indietro le lacrime, ma al solo pensiero che si fosse ferito
a causa mia una nuova
ondata di tristezza e di lacrime mi aggrediva.
E mi ritrovavo a piangere
a dirotto. Chissà quanto tempo era passato quando
riuscì a dirgli…
-S-scusa… M-mi dispiace
M-Miles…
-Per cosa? – disse lui,
che non sembrava aspettarsi una risposta del genere.
-P-per tutto… P-per la
prova f-falsa… P-per la t-tua f-ferita… P-per averti
detto c-che ti o-odiavo…
All’ultima affermazione,
Miles trasalì. E mi fissò sorpreso.
-Tu non mi odi allora? –
disse con voce quasi disperata e speranzosa.
“Certo che no”, stavo per
dire. Ma qualcuno ci interruppe.
-Ehi, amico, signor
Edgeworth… quel tizio… ci è sfuggito… - disse Herr
Sciattone Gumshoe con
aria afflitta e con evidente disagio.
Il mio cervello si mise
in moto di fronte alla sua espressione.
Eravamo sul pavimento del
bagno, abbracciati… e io avevo solo una camicia
da notte leggera addosso.
Okay, la scena poteva benissimo essere fraintesa.
Quindi mi staccai da Miles
in evidente imbarazzo. Lui mi guardò sorpreso.
Non si era reso conto
della situazione??
Poi si rivolse al
detective – Che significa che vi è sfuggito? Quello era De
Killer! Dovete
assolutamente riacciuffarlo!
Rimasi in religioso
silenzio seduta sul pavimento, a osservare lo scambio di
battute.
Il detective sembrava
confuso, di certo non era al corrente del fatto che
quell’assassino fosse il
famigerato Shelly De Killer.
-Abbiamo tre uomini
feriti, signore. È stato lui ad attaccarli. È davvero veloce,
signore. Ma non si
preoccupi lo prenderemo – poi focalizzò l’attenzione su di me.
-Tutto bene, procuratore
Von Karma?
Miles rispose ben prima
che potessi aprire bocca.
-La signorina è in
evidente stato di shock, hai chiamato un’ambulanza Gumshoe?
-Certo che si, signore!
Anche per lei…- rispose fissando la spalla di Miles,
la giacca ormai
interamente macchiata di sangue.
-Io sto perfettamente
bene, grazie per l’interessamento. Comunque sarà meglio
avviarsi verso l’atrio,
c’è troppa gente qui…- disse, notando i vari ospiti
dell’albergo che, agitati
per il cadavere appena trovato nel corridoio, chiedevano
informazioni a tutti.
Ma dov’erano quegli
ospiti quando quell’assassino tentava di sfondarmi la porta??
Meglio lasciar perdere…
Persa nelle mie congetture non ascoltai più ciò che si
erano detti Miles e
Gumshoe. Ma sembravano in attesa di una mia risposta
dai loro sguardi.
-Scusate… ero distratta…
cosa avete detto?
Miles si rivolse a
Gumshoe – Hai visto? Te l’ho detto che era in stato di shock…
Comunque, - disse poi
rivolgendosi a me – Ce la fai a reggerti in piedi?
-Certo che si, ce la
faccio… dammi solo un attimo…- risposi cercando di alzarmi.
Ma le mie gambe non ne
volevano proprio sapere di obbedire.
I muscoli non reagivano,
colpa dello spavento.
-Così non va… - disse
Miles scuotendo la testa. Uff, dovevo rialzarmi o sarei
stata catalogata come una
povera ragazzina deboluccia. Ecco, riuscì a alzarmi,
un po’ tremante ma ci
riuscì.
Sembravo in bilico per
cadere, però.
Miles mi prese saldamente
per le spalle – Ecco, così non cadrai di certo.
Gli sorrisi per
ringraziarlo dell’aiuto, poi ci dirigemmo lentamente di sotto, seguiti
dagli sguardi curiosi e
confusi di polizia, scientifica e ospiti dell’albergo.
---------------------------------------------------------------------------------------------------
Bene, spero
che questo momento un po’ romantico vi sia piaciuto ^^
Come promesso,
vi rispondo singolarmente:
Danielle:
Spero di aver postato in tempo… sinceramente non avevo ancora letto le
recensioni
Oggi,
menomale che Princess Alexia se n’è accorta e me l’ha detto… >.<
Uhm…
in effetti non so se sia legale, ma io ho tutti i giochi sull’R4… comunque
tramite contatta
non
credo di poter avere il tuo contatto, però forse posso darti il mio, sempre che
la cosa non
ti
dia fastidio ovviamente ^^
Okay,
basta con il latino… stavolta ho dovuto prendere il dizionario per tradurre
ahah!!
Ah,
una cosa… che cos’è armi?! Scusa l’ignoranza…
Princess:
IO OOOODIO CATULLO! (con la vocina del puffo, hai presente?)
Comunque
non vantare così tanto il tuo amato Feenie, se no lo cancello dalla storia
>.<
Guarda
che la faccia la vede bene, forse però lo dice dopo… ah infatti è nel capitolo
seguente!
E
poi il nostro caro Shelly (non posso che pensare alla sorella di Barbie quando
lo dico, voi no?)
era
tutto preso dal suo lavoro, pensi che si accorge di lei se è voltato? Vabbè…
NON
è L’ERA DEL COMPASSO, lo sai… è l’era del correttore (o bianchetto, o
cancellino)… umpf
Solar:
Waaah, pazzesco, sei nella mia mente?! Ora voglio assolutamente sapere se avevi
indovinato!!
Comunque sono davvero contenta che la vicenda ti abbia emozionato così tanto,
non
pensavo o.o Fra poco comincerò a vantarmi seriamente di questa storia, e non va
bene >.<
Uhm,
sai che mi ero scordata del nostro caro Diego Armando? Anche se mi sta
antipatico dal
punto
di vista estetico… *-* okay okay, devo concentrarmi e rimanere fedele a
Edgeyyy!
A presto, il
nuovo capitolo…
Uhm, stavo
pensando ad una piccola song-fiction, che ne pensate? (ovviamente sempre
incentrata su
Franziska, anche se non sono ancora sicura di Miles…)
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Capitolo 13 *** Riconciliazioni & Ospedali ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 13-
Riconciliazioni & Ospedali
“24 giugno, ore 11:37, accanto al letto di
Miles, clinica Hotti
Caro Diario,
Miles sta riposando. I dottori lo hanno appena
visitato. Niente di grave, dicono.
Speriamo che sia davvero così… mi sento talmente in
colpa… E pensare che se
non mi fossi impuntata su quella prova falsa… Tutto
questo non sarebbe
successo… Gli hanno dato ben quindici punti.
Quindici!
E io? Io sono stata liquidata con un semplice “Se
ha problemi, vada da uno
psicologo”!
Mah… Herr Diario non so che dire… un’esperienza
semplicemente orribile,
spaventosa.
Ma adesso sembra tutto passato, credo.”
Di colpo si fiondò nella
stanza uno strano individuo… oh no! Il falso direttore Hotti!
-Mmm, si… Miss Frustate è
tornata… ti aspettavo… mmm si…
Feci finta di non
accorgermi di lui. Ma quel modo in cui si grattava
continuamente mi dava sui
nervi.
Fece per avvicinarsi.
Strinsi la frusta con le mani.
Si fermò immediatamente.
Poi sembrò concentrarsi su qualcosa.
-Eh eh… mmm si… dovrei
assolutamente visitarti… mmm…
Si avvicinò ancora. Alzai
la frusta pronta a colpire e…
-Direttore Hotti, credo
che l’infermiera ti stia chiamando – disse Miles, con
convinzione.
-Mmm no… ora mi lasci
visitare la signorina…
-Ho detto che la stanno
chiamando, via sciò! – replicò Miles, fulminandolo
con lo sguardo.
Il presunto direttore
Hotti arretrò e si diresse fuori senza dimenticarsi di
aggiungere – Ti aspetto
fuori per la visita… mmm si.
Finalmente se ne andò e
allora chiesi a Miles – Come stai? Come ti senti? Ti
fa male?
Lui rise, poi adocchiò il
mio diario, ancora appoggiato sulle mie ginocchia.
Mi affrettai a scrivere…
“Miles è sveglio. Adesso devo parlargli, a presto”
Poi chiusi con il
lucchetto il diario e lo riposi in borsa.
-Allora? Mi dici come ti
senti, Miles?
Rise di nuovo.
-Ti ho già detto che sto
benissimo, Franziska! – poi tornando serio aggiunse – E
tu? Stai bene? Hai
dormito un po’? Sembri esausta…
-Sto benissimo! – risposi
prontamente – Sono in forma perfetta!
Sentì un rumore di passi
in avvicinamento e poi qualcuno entrò nella stanza.
Herr Phoenix Wright e
frau Maya Fey, ovviamente.
Seguiti dalla piccola
Pearl Fey, da Herr Sciattone e un altro giovane… che non
avevo mai visto… ma che
aveva un’aria da sciocco.
Adesso la piccola stanza
era piena zeppa di gente che salutava e chiedeva informazioni
sullo stato di salute di
Miles.
Mi sentì stranamente
spaesata tra tutte quelle persone.
-Ooh Franzy! Come va,
tesoro?? – ah, ovviamente quello strano tipo non poteva
ignorarmi, vero?
-Ci conosciamo? – risposi
formalmente senza tutto questo piacere per il suo tono
confidenziale.
Sentì le risate di Wright
e Miles… Li guardai un po’ confusa.
-Oh Larry, non vorrai
provarci anche con lei! Non stavi con quella Miranda…?
Ah, a quanto pare mi
trovavo davvero davanti a uno sciocco. Strinsi la frusta
tra le mani.
Lui la guardò con orrore
e si affrettò ad aggiungere…
-Ehi, tesoro, non c’è
bisogno di agitarsi… quel nome era solo un modo per far
colpo su di te, honey! E
poi Miranda è storia vecchia, adesso che ti ho incontrata,
mia musa!
Oh, forse avrei dovuto
frustarlo… ma pensai “meglio lasciare che Miles si goda
questo momento tra
amici”.
Preferì non rispondere.
Poi la bambina si
avvicinò a me con un enorme sorriso.
-Ciao! Allora, come ha
fatto il tuo fidanzato a salvarti? È venuto con un cavallo
bianco e una spada
luccicante? Tu l’hai fatto arrampicare su per la torre con la tua
lunghissima treccia?
“Sembro forse
Raperonzolo?” pensai. E Miles il mio fidanzato???
Vidi Herr Gumshoe
guardarci per un attimo come per sentire cosa avrei risposto.
Ah ecco allora chi aveva
detto questa stupidaggine alla bambina…
-Pearl, perché non dici a
quell’uomo con l’impermeabile laggiù che io e il procuratore
Edgeworth siamo solo
legati da una conoscenza minima e non c’è nulla tra noi?
Faresti un piacere ad un
uomo che si vedrà ridotto a un decimo il suo stipendio
da fame…
Lei mi guardò un po’
confusa, il detective in questione impallidì.
Con un sorrisetto
soddisfatto mi sedetti di nuovo sulla sedia accanto al letto.
In quel momento un’infermiera
entrò nella stanza già affollata. Si guardò intorno
cercando qualcuno… oh,
giusto. Cercava me. Quindi mi feci avanti.
Lei si rilassò vedendomi.
Poi mi passò un foglio pieno di termini medici.
-Lei è la sorella del
paziente?
-Sorella adottiva,
si. Come sta Miles secondo le analisi?
-Buone notizie. Il signor
Edgeworth sta bene, può essere dimesso oggi stesso.
Sorrisi, raggiante.
Allora era vero! Stava bene… e io che mi ero preoccupata tanto!
Inspirai a fondo e poi
aggiunsi – Grazie.
Lei si congedò con un
sorriso.
Mi voltai e mi diressi
felice verso il letto, poi porsi la cartella clinica a Miles.
-Tutto bene, puoi tornare
a casa oggi stesso – dissi, con l’ennesimo sorriso.
Lui mi guardò con gli
occhi sgranati per la sorpresa – Che vorresti dire con
“puoi”? Quella è anche
casa tua, Franziska. Noi possiamo tornare a casa oggi
stesso.
Mi sentì invadere da un
tiepido calore nel petto. Credevo che dopo tutto ciò che
era successo… non mi
volesse più con lui. Mi sentì molto meglio.
-…grazie.
-Oh, accidenti Edgey!
Potevi anche dirmelo… io credevo che la considerassi una
sorella… Uff!
Miles lo guardò con
sorpresa poi disse quasi balbettando – Che intendi dire, Larry?
Phoenix e Maya lo
spinsero via e poi trascinando Pearl e Herr Sciattone uscirono
dalla stanza salutando
frettolosamente.
-Ma che gli prende? –
dissi confusa.
-Oh, non dargli peso.
Larry è un tipo strano.
-Me ne sono accorta.
Poi uscì dalla stanza per
lasciare che Miles si vestisse e si preparasse per il ritorno
a casa.
Aspettai fuori per un po’
e questo mi diede il tempo di riflettere.
Durante l’attesa vidi tre
barelle passare di corsa davanti a me. Su una c’era un
giovane che doveva essere
caduto dallo scooter. Infatti altri suoi due amici continuavano
a scuotere la testa e a
dire “Tutta colpa di quell’auto. Se non avesse sterzato in quel
modo a quest’ora Julian
non sarebbe ridotto così”.
Un’altra barella si
rivelò trasportare una vecchietta che era caduta accidentalmente
dalle scale.
L’ultima trasportava un
bambino che si era rotto qualcosa andando in bici.
Beh… l’esistenza era così
fragile a volte. Bastava nulla per ritrovarsi in quello stato.
Ma poi si superava. Ciò
che era successo a me era diverso.
Se la polizia non avrebbe
catturato quel De Killer… sarebbe tornato a cercarmi. Sapevo
che sarebbe tornato. Io
l’avevo visto in faccia. Pieno di cicatrici.
Avrei saputo indicarlo
tra un milione di persone… E lui lo sapeva.
Sarebbe tornato, prima o
poi. Sarebbe venuto a vendicarsi di quella stupida ragazza che
l’aveva quasi consegnato
nelle mani della giustizia.
E pensare che ci eravamo
già incontrati…
Mi toccai distrattamente
la spalla, ripensando a quando mi aveva sparato. In quell’occasione
non l’avevo visto, non
aveva motivo di venire a cercarmi. Ma ora, ora era diverso.
Non si sarebbe fermato fin quando non avrebbe
ottenuto vendetta. Lo sapevo.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Allora… non so se de Killer tornerà davvero… forse si o
forse no… ma lasciamo che la nostra
Franny si spaventi un po’ e abbia certi… incubi. Okay,
okay non voglio anticiparvi troppo!
Danielle: Beh in effetti è proprio la spalla destra XD
l’ho fatto apposta per richiamare gli incidenti in
“stile Von
Karma”! Ma non è stato ferito con un arma da fuoco… con un coltello.
Comunque…
sembra che tu abbia conflitti interiori con l’altra te…
sbaglio?
Solar: La carta di de Killer uscirà più
avanti come argomento… e sarà alla base di una piccola
parentesi FeenieXMaya… Ma non ci saranno
processi o cose del genere… non sono capace di inventare
un delitto >.< però la tua idea non era
affatto male ^^ Cercherò di non deluderti, cara amica di frusta!
Princess: sai, verrai travolta dalle minacce
di Solar e Danielle se mi chiedi di postare più lentamente…
almeno credo. E certo, odiamo Catullo e oggi
sono stata interrogata su Livio Andronico, Nevio, Plauto
e Appio Claudio Cieco >.< Klavier si
meritava di essere smontato tutto u_u e Miles è sempre pronto
a lavorare… se poi io non lo uso che vuoi?!
A presto raga, un kissolotto!
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Capitolo 14 *** Incubi ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 14- Incubi
“24 giugno, ore 18:24, alla scrivania, finalmente
di nuovo in stanza degli ospiti di casa Edgeworth
Herr Diario,
Non so proprio che dire… continuo a pensare a tutto
ciò che è successo e beh… se ci penso
troppo mi viene il mal di testa. Non sono nemmeno
passate 24 ore da quell’orribile episodio…
e mi sento strana. Mi sento diversa, quasi come se
la mia vita fosse cambiata radicalmente dopo
quell’incidente. Ho sentito di certe persone che
dopo aver visto praticamente la morte in faccia
(un po’ come me, credo) cambiano radicalmente, si
rendono conto di non voler davvero vivere
la propria vita come prima… e non sono più le
stesse. Che dici, Herr Diario, mi sta succedendo
la stessa cosa? E in cosa starei cambiando comunque?
Bah, forse guardo troppa tv… o forse mi sono
lasciata condizionare, non so…
Meglio lasciar perdere. Mi sento ancora scossa, non
tanto per il mio incidente, ma per quello di
Miles… chissà, se non l’avrei chiamato a quest’ora
non avrebbe quell’orribile fasciatura al braccio…
Beh, meglio che mi prepari per la cena, oggi sarà
servita prima… la Oldbag dice che “Edgey”
deve riposare, e che per colpa mia adesso avrà
quella cicatrice alla spalla per tutta la vita.
Riporto le parole esatte:
Oldbag: Ooh il
mio Edgeyyy!! È tutta colpa tua brutta strega infernale (si, mi ha chiamato
così…
la pagherà, all’insaputa di Miles)! La sua dolce
spalluccia!
Franziska: …
Miles : …
Okay, ora vado… credo che non scriverò più per
stasera, quindi ti auguro buonanotte!
A presto, Franziska Von Karma”
Il resto della serata fu
piuttosto noioso e poco interessante… la cena si svolse nel più completo
silenzio, sotto la
stretta sorveglianza di Wendy Oldbag.
Diceva che non potevo più
rivolgere la parola a Miles, perché lo avrei molestato. Mah…
Non volli interferire, ma
solo perché temevo di rompere il delicato equilibrio della casa.
Miles sembrava esausto,
la ferita doveva fargli davvero male… Poveretto.
Forse la Oldbag non aveva
tutti i torti, forse la colpa era davvero mia.
***
…
Un giardino, un giardino
fiorito. Lo riconoscevo… era quel famoso giardino che adoravo,
il mio roseto… ero a casa
in Germania. Mi guardai intorno con curiosità: ero seduta sulla
nostra panchina, la
nostra preferita. Sembrava che stessi aspettando qualcuno, di certo il mio
migliore amico… il mio
fratellino Miles.
Mi guardai le mani, mani
da bambina… all’incirca sei o sette anni. Corsi a specchiarmi nel
laghetto accanto al
roseto.
Mentre pensavo e mi
osservavo attentamente nell’acqua sentì una voce dietro di me.
-Ehi, Franny! Che fai, ti
guardi allo specchio?? Guarda che hai solo sette anni, non dovresti
già pensare a truccarti…
ihih.
Mi voltai di colpo.
Eccolo lì. In perfetto orario… quasi perfetto veramente.
Gli rivolsi uno sguardo
severo, ma con una scintilla di gioco negli occhi.
-Sei in ritardo, Miles!!!
Un minuto in ritardo, per niente perfetto – sbuffai.
Lui sembrò sorpreso ma
stette al gioco – Oh, mi dispiace, Miss Von Karma… - poi si inchinò.
La copia perfetta di mio
padre… però in piccolo. Doveva avere all’incirca tredici o quattordici
anni.
Feci una smorfia – Ehi,
non chiamarmi Miss, o comincerò a pensare che tu sia un domestico!
Sbuffò di nuovo, stavolta
non proprio divertito – Beh, a volte credo che lo pensi… da come mi
tratti… - incrociò le
braccia e rivolse il suo sguardo altrove.
Mi sentì improvvisamente
triste… lo pensava davvero? Mi sentì di doverlo consolare e lo
abbracciai. La mia testa
gli arrivava ancora alla spalla, ero piuttosto bassa.
-Daiii fratellino! Ti sei
scordato il nostro giuramento? Non potrei mai considerare il mio
fidanzatino un domestico… ihih
Lo guardai con un sorriso
e lo vidi arrossire violentemente, mentre borbottava – Guarda che
era solo un gioco Franny…
non credevo lo prendessi sul serio…
Ridemmo insieme ma poi lo
vidi diventare serio di colpo mentre osservava un punto oltre la
mia spalla. Poi il suo
sguardo si fece terrorizzato.
Mi voltai di colpo,
fissando il punto che fissava anche lui con terrore… sapevo già cosa avrei
visto, o meglio chi avrei
visto. Il suo viso pieno di cicatrici… quello sguardo orribile e quella voce
priva di ogni emozione.
Vidi qualcosa luccicare
all’altezza della sua mano, ma poi Miles si parò prontamente davanti a me.
-Stai indietro! Non farai
del male a Franny! Dovrai prima passare sul mio corpo!!!
Stavo pensando a quanto
era coraggioso quando la scena si tinse di rosso e di un orribile odore
metallico… sangue…
Il mio fratellino, il mio
Miles era a terra e davanti a me non vedevo altro che il rosso del suo sangue…
il corpo sul quale de
Killer doveva passare per arrivare a me.
-Non mi sfuggirai,
Franziska!- disse con una voce terribile.
Intanto io urlavo già per
il dolore. Era tutto così orribile… il roseto macchiato di sangue… tutto era
diventato rosso!
E da un punto imprecisato
cominciai a sentire qualcuno chiamarmi… Franziska… Franziska!
…
-Franziska! Franziska,
svegliati!
Mi svegliai di colpo, il
mio cuore batteva fortissimo nel petto. Ansimavo e la gola mi bruciava per le
urla. Uno sconvolto Miles
mi guardava con una chiara preoccupazione.
-…C-che cosa è successo?-
mi guardai intorno con confusione.
-Sembra che tu abbia
avuto un incubo… dev’essere stato orribile, eh?
Non gli risposi e guardai
la stanza… ero come convinta che de Killer sarebbe spuntato da dietro un
mobile e avrebbe dato
vita alla scena che avevo appena sognato. Rabbrividii, pensando a tutto quel
sangue.
-Franny, tutto okay?
Sembri ancora sconvolta… lo hai sognato, vero? Hai sognato l’assassino…
-…C-come lo sai?
-Beh, ti sei messa a
urlare, per questo mi sono spaventato…- distolse lo sguardo, un po’
imbarazzato.
Non volevo nemmeno
immaginare cosa avevo urlato nel sonno. Chissà che figuraccia…
Miles mi porse un
bicchiere d’acqua, e si sedette sul letto accanto a me. Bevvi in fretta, tanto
non
avrebbe fatto molto
effetto. Cercai di controllare il respiro che era tutt’altro che regolare.
Lui mi guardava con
preoccupazione.
-Come ti senti adesso?
-Molto meglio, grazie…
credo di poter “provare” a dormire adesso…- risposi, cercando di risultare
tranquilla e sicura, ma
se Miles mi conosceva bene…
-Guarda che io ti conosco
bene, Franny… tu non stai per niente bene. Posso farti compagnia per un
po’, se vuoi… cioè se ti
va bene… - sembrava ansioso, si guardava le mani.
Lo conoscevo troppo bene,
si mordeva il labbro e si guardava attentamente le mani: c’era qualcosa
che lo metteva in
imbarazzo.
-Qualcosa non va?- sapevo
che tanto me l’avrebbe detto.
-Beh, ti ricordi quando
avevo quegli incubi da piccolo? Quelli sulla morte di mio padre?- non aveva
ancora il coraggio di
guardarmi in faccia.
-Si, mi ricordo… ogni
volta che urlavi venivo a dormire insieme a te, così ti calmavi… oh!- dissi
pensando alla scena in
cui ci trovavamo, l’esatto contrario.
Solo che, beh, adesso non
eravamo piccoli… sarebbe stato strano dormire insieme, nello stesso letto,
no?
Ma sapevo che con lui mi
sarei sentita davvero sicura… avrei passato una nottata tranquilla. Invece
da sola credo che non
sarei riuscita più a chiudere occhio. In fondo… che c’era di male a dormire
insieme? Non c’era niente
tra di noi… semplici amici.
Mentre mi perdevo in
queste congetture, Miles continuava a guardarsi le mani con attenzione.
-Ovviamente posso capire…
se non vuoi… d’altronde non è più come una volta… ma penso che come
quando tu mi consolavi e
mi facevi dormire tranquillo… anch’io potrei aiutarti… cioè, se vuoi…
Non l’avevo mai visto
così agitato. Sembrava preoccupato per me, e non voleva lasciarmi sola ma
aveva quasi paura della
mia reazione… possibile?
Non potei fare a meno di
sorridergli, mentre gli dicevo – Avrei proprio bisogno di un po’ di compagnia
stanotte… sarà come ai
vecchi tempi!
Finalmente spostò lo sguardo verso di me mentre
sorrideva anche lui.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Aaawww… ehi, ragazze non pensate male! Dormono soltanto
insieme u_u
Ah, il prossimo capitolo sarà dal punto di vista di Miles…
sono certa che vi piacerà!
Danielle: Oh, giusto… non conosci Larry? Beh,
non preoccuparti non ci sarà in molte scene,
o almeno fin dove ho scritto, comparirà
soltanto una volta ^^ No, non sono sogni premonitori,
ahah… e non ci saranno nemmeno ammiratori
segreti >.< (faccio riferimento a “Mi piacerebbe
dimostrarle i miei sentimenti”) saranno solo
incubi, ma tanto c’è Super Miles!
Si, in effetti so che dovrei mettere due “i”
solo che a volte non ci faccio caso -.-
Solar: oh, mi sa che lo
odiamo tutti il direttore Hotti… ma tu non hai finito JFA?! Non sai
dell’incontro
dei Hotti con Franziska?! O.O
Ah, comunque è vero… ogni volta che rigioco al caso 2 mi viene di
parlare come Ini Miney… uhm…
credo che faccia male davvero!
Princess: perché Franziska avrebbe bisogno di
uno psicologo?! Lei è perfetta! (okay, ci andrò io dallo
psicologo…) no, credo che la fissa per il
mondo di patty mi fosse già passata, ma ho voluto inserirlo
lo stesso…
Ovvio, prima o poi Gumshoe finirà per dover
pagare per lavorare -.-
Certo che sottolinea che è sua sorella
adottiva, loro sono “fidanzatini” ahah XD
A preeestooo, una dolce frustatina *whip*
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Capitolo 15 *** Confessioni Notturne! ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 15- Confessioni notturne!
*Speciale POV Miles*
Non avrei mai immaginato
di trovarmi in una situazione del genere.
Io, Miles Edgeworth…
nello stesso letto di Franziska Von Karma… cioè
con questo non voglio
dire che provo qualcosa per lei. No, giusto?
Accidenti perché non
riesco mai a far luce su ciò che penso?
Per il nervosismo mossi
leggermente il braccio destro, procurandomi
una fitta dolorosa alla
spalla.
Il sinistro, non provavo
a muoverlo nemmeno di un millimetro…
Franziska ci si era
aggrappata e ora dormiva abbracciata al mio braccio.
In effetti non ero tanto
sicuro nemmeno di poter respirare. Non volevo
disturbarla, ma la sua
testa stava usando il mio petto come un cuscino.
Beh, almeno lei sembrava
serena, almeno lei…
Dormiva come un
angioletto… sembrava davvero un angelo…
Aspetta! Cosa stavo
dicendo?? Io non provavo nulla per lei. Niente.
Nada. Niet. Nothing.
Era mia sorella,
accidenti! Mia sorella!
Okay, dovevo calmarmi e
riflettere con calma… far luce sui miei pensieri,
ma come potevo?
Mi guardai intorno, in
cerca di un’ispirazione e la trovai.
Sul comodino accanto al
letto, il lucchetto dorato di un piccolo taccuino
risplendeva colpito dalla
flebile luce di un lampione, attraverso la finestra.
Il diario di Franziska… sembrava
tenerci molto. Avevo notato che lo
portava dappertutto e che
quando era nervosa o ansiosa cominciava a
scrivere velocemente, con
la piccola penna, dorata anch’essa.
E poi sembrava calmarsi…
come oggi in ospedale, o l’altro giorno… gli
faceva bene. Forse
scrivere avrebbe fatto bene pure a me.
Vidi un foglietto proprio
accanto al diario, sembrava ancora intatto.
Perfetto, avrei provato
anch’io.
Cercando di muovermi il
meno possibile e senza sforzare il braccio destro,
liberai quello sinistro
dalla stretta di Franziska che si accucciò ancora più
stretta a me… ops.
Poi presi in prestito la
sua penna dorata e il foglio e cominciai a scrivere…
“Ehm… Miles Edgeworth… Miles
Edgeworth…”
Ehm… cosa avrei dovuto
scrivere esattamente?? Riprovai… tentare non
costava nulla.
“Miles Edgeworth… Franziska
Von Karma. Miles e Franziska, Franziska è la
sorella di Miles Edgeworth. Lui non deve provare
altro che amore fraterno.
Fraterno. Punto.”
Perché avevo deciso di
scrivere?? Okay, dovevo concentrarmi bene sulla
questione…
“In questo momento sono a letto con Franziska… non
in quel senso! Sto
dormendo insieme a lei, sta male e le faccio
compagnia, solo questo. Lei è
mia sorella, non ho mai pensato a lei come una
donna… come una sorella…
una sorella! Ma una voce nella mia testa continua
ad urlare: lei non è davvero
tua sorella, non lo è… e non sbaglia. È difficile
ammetterlo, ma… la trovo
piuttosto bella. Okay l’ho detto.”
Inspirai profondamente.
Spostai la mia attenzione su Franziska. Dormiva beata
ed era così bella: quei
capelli color del cielo… quel viso… Oddio no! Non dovevo
pensare queste cose. Ma
non potevo non fissarla e sorridere. Era così dolce
quando non aveva in mano
quella sua frusta, intenta a terrorizzare tutti… ma io
sapevo che era soltanto
una facciata. In realtà era così fragile… aveva bisogno
di stabilità, di qualcosa
a cui appoggiarsi, o qualcuno…
La guardai. Sembrava
serena abbracciata a me… felice.
“Soltanto io conosco la vera Franziska, quella che
si nasconde sotto la maschera…
soltanto io conosco Franny. La ragazza golosa di
M&M’s… la ragazza che odia il
caffè senza almeno tre zollette di zucchero e un
litro di latte… la ragazza che ha
sofferto così tanto per la mancanza di affetto, e
che ha nascosto il suo dolore dietro
una frusta e un cognome: Von Karma.”
Mi voltai di nuovo a
guardarla. Il suo viso non era sereno come prima, adesso
sembrava un po’
preoccupato e stava ansimando… un altro incubo?
-No… sangue… M-Miles…
-Ehi, va tutto bene, sono
qui.- dissi nel silenzio, forse sarebbe bastato a calmarla.
Sembrava che non bastasse
invece… si lamentava nel sonno, era agitata e spaventata.
-M-Miles… de K-Killer…
Quell’orribile episodio
doveva averla sconvolta… Cominciai a accarezzarle il volto,
per cercare di calmarla.
Sentendo la mia presenza afferrò la mia mano e la strinse forte.
Pochi istanti dopo
dormiva di nuovo serenamente. Sorrisi nel buio… sapevo che la
mia presenza l’avrebbe
aiutata dopotutto.
Solo cinque minuti prima
urlava nel sonno e urlava… il mio nome. Era terrorizzata e
le grida mi avevano fatto
temere il peggio. Beh, non volevo essere pessimista ma
quell’assassino era
ancora libero e sicuramente non avrebbe sorvolato il fatto che a
causa di Franziska si era
trovato un’intera squadra di polizia a dargli la caccia… l’avrebbe
cercata. E non ero certo
che la mia residenza fosse abbastanza sicura.
“Ricordo ancora quell’orribile voce… al telefono.
-Franziska!! Ti ho
cercata dappertutto! Dove sei?? Perché te ne sei and…?
-Miles!-mi interruppe –
Vieni al Gatewater, ti prego… Vieni subito! – piangeva tra le
parole…
Una voce più attutita, ma
non lontana da lei la invocava.
-Su, esci non ti farò del
male, bambolina…
Sentì un gridolino di
terrore. Doveva tremare come una foglia.
-Che succede?? Chi ha
parlato??- urlavo io, non capivo… qualcuno stava cercando di
fargli del male??
-Vieni subito!! Ti prego,
Miles!- disse di nuovo tra le lacrime di terrore.
Quel mostro aveva detto “bambolina”! Alla MIA
Franziska! Non volevo spaventarla
ulteriormente ma in quel momento avrei urlato
volentieri. Come poteva solo sognarsi di
mettere le mani addosso a lei?? Nessuno poteva
toccarla, nessuno! Perché lei è…”
…“mia”, stavo per
scrivere. Mia. Come potevo aver solo pensato una cosa del genere?
Ma… in fondo… lei era mia
davvero. Mi ricordo ancora della nostra promessa, il nostro
giuramento di matrimonio,
anche se dopo averlo fatto continuavo a negare di averglielo
promesso.
Cosa? Di sposarla.
“Okay, aveva solo sette anni quando gli venne
questa brillante idea di fare un giuramento
di matrimonio… oddio. Era successo nel roseto.
Era riuscita a portare via da un portagioie di
famiglia due anellini identici. Molto semplici,
sembravano proprio delle fedi nuziali. E molto
probabilmente lo erano, dei suoi nonni…
riportavano anche l’iniziale del nome, uno
dell’altra. Ironia della sorte, le iniziali erano
proprio M e F. Una coincidenza…?
Poi abbiamo fatto quel giuramento: non ci saremmo
mai separati, avremmo sempre potuto
contare uno nell’altra… e soprattutto, da grandi ci
saremmo sposati. Era solo una bambina
che sognava tutto ciò che sognano le altre bambine:
il principe azzurro e tutti vissero felici
e contenti.
Anche a tredici anni, quando feci questo
giuramento, non lo presi sul serio. L’anello non
l’indossai mai, e negavo sempre tutto ciò che avevo
promesso. Ma lei no. Era davvero convinta
di tutto questo: portava l’anello 24 ore su 24, e
continuava a chiamarmi fidanzatino, cosa che
mi dava un fastidio pazzesco. Adesso non mi darebbe
più così fastidio…”
Accidenti, accidenti,
accidenti!!! Non dovevo dire queste cose! Lei era mia sorella e anche se
non l’avessi considerata
tale non sarebbe cambiato nulla. Lei era ancora una ragazzina.
La guardai e mi resi
conto di aver ragione. Aveva sei anni meno di me, era troppo giovane.
Come avrei mai potuto
pensare soltanto di sfiorarla? Quel piccolo corpo minuto… che in questo
momento mi stringeva a sé
e teneva stretto anche il mio cuore…
Dovevo ammetterlo.
Franziska non mi piaceva. Io la amavo… si.
“Miles Edgeworth ama Franziska
Von Karma.”
La guardai con un nuovo
sguardo. Inconsciamente sapevo già da un po’ di amarla. L’avevo
costretta a venire qui in
America… l’avevo costretta a starmi accanto.
Sospirai.
Accidenti, non era
proprio come ai vecchi tempi…
*Speciale POV Miles…
fine*
-------------------------------------------------------------------------------------------------------
Alors, quando ho ideato e scritto questo capitolo (circa
due mesi fa) credevo che questo sarebbe stato
l’unico e solo POV di Miles… beh, la situazione è cambiata:
da qui in poi, capiteranno varie scene viste da
Miles, spero non vi dispiaccia.
Ma andiamo al capitolo! Vi è piaciuto…? Ve l’aspettavate?
Io dico di NO!
Solar: tranquilla, se vuoi
puoi scriverli come avevi già pensato… in effetti sembra che noi due abbiamo le
stesse idee, sbaglio? Non mi
offendo, se le nostre storie avranno dei punti in comune ^^
Comunque si, se c’è un personaggio inutile
quella è di sicuro Regina Berry >.< E si, io adoro quella scena
di Franziska che dice “devo rivederlo”!!!!
Danielle: Danyyy ma comeee?! Stai giocando a
T&T saltando il primo gioco?!?! No, no devo assolutamente
rimediare alla cosa… significa che non
conosci il caso DL-6! *fine della crisi isterica*
Hai letto il sogno sei volte? Wow, non credevo facesse
così effetto… ci saranno altri sogni riguardanti
questo argomento comunque… e forse alla fine farò un
extra per riepilogare tutto…
Princess: si, si lo so… devo
scrivere anche la storia per il contest… mi sono appena ripassata il caso per
capirci qualcosa in più.
Eddai non anticipare nulla, Princess! Non è giustoooo! Uhm, forse si… o forse
no… è difficile da dire…
Okay, sto impazzendo… comunque questa è
davvero una scena fondamentale, ora che ci penso…
Vabbè ci vediamo dopo al Lunyyy!
Sempre che per voi non posti troppo velocemente, a
domaniii! *whip*
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Capitolo 16 *** Scontri ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 16- Scontri
Aprì gli occhi, un fascio
di luce mi svegliava in modo insistente.
La luce del mattino
filtrava già dalle tende, doveva essere piuttosto tardi, ma
non mi andava proprio di
svegliarmi e di rompere quel perfetto equilibrio, in
quel perfetto momento.
Questa volta non lo
dicevo per la mia ossessione con la perfezione ma… quel
momento era PERFETTO!
Alzai lentamente gli
occhi verso la figura a cui ero abbracciata. Miles dormiva
ancora profondamente con
respiro regolare e non mi andava di svegliarlo.
Quella notte avevo avuto
un orribile serie di incubi ma… poi si aggiustavano.
Nel senso che pur
trovandomi in brutte situazioni, poi si ristabiliva la calma,
come se qualcuno mi
venisse in aiuto.
E chi se non Miles? La
sua presenza mi rasserenava totalmente…
Avevo l’impressione che
fosse diventato il mio angelo custode: da quell’orribile
episodio (era passato
solo un giorno, sembrava lontano anni luce!) mi era
sempre rimasto accanto…
Inavvertitamente mi ero
avvicinata a lui, e i miei occhi erano a pochi centimetri
dai suoi, ancora chiusi.
Fissai per un attimo le sue labbra… Provai un brivido
lungo la schiena.
Chissà se…?
-OHMIODIOOHSSANTOCIELO!!!
CHESTASUCCEDENDOQUIII??
La Oldbag era entrata in
camera e ora urlava come una pazza! Io mi spostai
velocemente,
allontanandomi da Miles. Mi sentivo le guance in fiamme, ma
perché?
Anche Miles si svegliò di
colpo, sconvolto dalle urla della domestica. Mi guardò
con sguardo
interrogativo. Alzai le spalle.
-TU!!! Brutta strega
infernaleee! CHE CI FAI NEL LETTO DI MILESSUCCIO??
-Per essere precisi, è
lui ad essere nel mio lett…- stavo dicendo.
-NON MI IMPORTA! TU L’HAI
AMMALIATO CON I TUOI INCANTESIMI
MALIGNI!- mi interruppe.
Sbuffai, senza prestarle
troppa attenzione… era solo una sciocca domestica di
questa sciocca casa. Non
dovevo abbassarmi al suo livello.
-Per favore la smetta,
signora Oldbag. Franziska e io non facciamo nulla di
male…- cercò di
ristabilire la situazione Miles.
-NON IMPORTA QUELLO CHE
STATE FACENDO, IMPORTA CIò CHE AVETE
FATTO STANOTTE!!
Entrambi arrossimmo
violentemente. Non era successo nulla stanotte… ma la
cosa ci metteva comunque
in imbarazzo.
Restammo in silenzio,
senza proferire parola.
-Ecco lo SAPEVO! È
successo, giusto? Dovevo immaginarlo, dovevo cacciare
via quella sgualdrina lo
stesso giorno in cui è arrivata!
Le lanciai un’occhiata di
odio puro. Come osava…??
Mi alzai di scatto,
prendendo la frusta e preparandomi allo scontro. Lei a sua
volta sembrava aspettarsi
questa cosa e prese la sua pistola atomizzante, sciocca
vecchiaccia sciocca.
-No, no! Aspettate!
Franziska, signora Oldbag, per favore… Non c’è bisogno di…-
vedendo che non ci
fermavamo ad ascoltare una parola di ciò che diceva, Miles fu
costretto ad alzarsi e
mettersi tra di noi.
La mia frusta già scattava,
colpendo il pavimento. Ero accecata dalla rabbia.
-Ho detto NO! Volete
smetterla??- Miles cercava di non essere colpito dalla frusta
e allo stesso tempo di
bloccare lo scontro imminente.
-No adesso lei muore…-
dissi con rabbia e senza scostare lo sguardo da quello di
quella vecchiaccia.
-Beh, se lo meriterebbe -
sussurrò Miles tra sé – ma io gli darò una punizione
ancora migliore… signora
Oldbag?- chiese l’attenzione della vecchia con voce soave,
a cui sapeva, lei non era
capace di sfuggire.
-Si, Milessuccio?? Dimmi,
caro…- rispose lei con occhi adoranti.
-Lei è licenziata, fuori
da questa casa.
-COOOSAAA??- sgranò gli
occhi per la sorpresa – Ma perché? Io… io… no! No!
Le lanciai un sorriso di
scherno, se lo meritava proprio. Tanto non faceva nemmeno
il suo lavoro.
Lei era proprio
disperata, ma guardandomi diventò seria e disse – Allora anche lei
deve lasciare questa
casa, no?- su suo viso comparve un sorriso trionfante.
In effetti, entrambe
volevamo scontrarci ma… Miles mi avrebbe cacciato di casa??
-Umpf. Certo che no,
Franziska non va da nessuna parte.
-Ma non è giusto, lei…!-
stava cominciando uno dei suoi soliti monologhi.
-Non voglio più sentire
una parola da lei, e adesso è pregata di andarsene, grazie –
la interruppe lui, con
sguardo severo.
Lei se ne andò dalla
stanza ancora gridando come un’ossessa – Se pensate che mi
abbiate messa a tacere,
vi sbagliate di grosso! Andrò a raccontare a tutti ciò che ho
visto…
Ebbi un brivido. Chissà
cosa poteva raccontare di aver visto quella pazza. Non era
successo niente… ma di
sicuro avrebbe raccontato un sacco di bugie.
Guardai Miles, che non
sembrava reagire alle minacce dell’ex domestica.
Alzò lo sguardo su di me
e sorrise, dicendo – Lo sai che domani ce la ritroveremo di
nuovo in giro, vero?
-Non puoi proprio
liberarti di lei in modo definitivo? Mi dà così sui nervi…- feci
scattare la frusta un
paio di volte colpendo il pavimento, per scaricare il nervosismo.
-Troverò un modo…- poi
guardò l’orologio appeso alla parete e si irrigidì – Accidenti,
sono già le 9:30,
dovremmo essere a lavoro da un pezzo! Perché la sveglia non ha
suonato??
-Deve essersi rotta –
mentii, non volevo dirgli che l’avevo spenta di proposito… per
passare più tempo al
letto con lui… figuraccia.
Di corsa, andò nella sua
stanza a prepararsi e io mi vestì nella mia. Non sapevo
esattamente a cosa
dovevamo lavorare, ma Miles aveva detto “dovremmo”, significa
che mi voleva ancora come
sua assistente. Non che la cosa mi andasse a genio
ovviamente…
Vidi il diario sul
comodino… dovevo scrivere qualcosa. C’era un altro foglio sopra
quello e sembrava tutto
scribacchiato. Non era la mia elegante e perfetta calligrafia.
Sembrava di qualcun
altro…
“Ehm… Miles Edgeworth…
Miles Edgeworth…
Miles Edgeworth… Franziska Von Karma. Miles e Franziska,
Franziska è la sorella di
Miles Edgeworth. Lui non deve provare altro che…”
-Cosa leggi, Franziska?!?
Miles era spuntato nella
stanza e la sua voce indicava una certa ansia e preoccupazione.
Alzai le spalle – Non so,
ho trovato questo foglio, ma non è mio e sembra esserci scritto
il mio e il tuo nome…
Me lo strappò
letteralmente dalle mani. Restai a guardarlo stupita da questa strana
reazione. Non l’avevo mai
visto in quello stato.
Vide la mia espressione
confusa e si affrettò ad aggiungere – Non puoi perdere tempo
a leggere biglietti, ora!
Siamo in ritardo!
Poi si cacciò il foglio
in tasca… il modo in cui pronunciò queste ultime parole mi fece
pensare che forse mi
stava nascondendo qualcosa… ma cosa? E Perché?
-------------------------------------------------------------------------------------------------------
Capitolo in gran parte di passaggio, ma come avrete
capito… nel prossimo episodio Franziska
cercherà di scoprire di più su quel biglietto ^^
Sono davvero felice dei vostri commenti sul capitolo
precedente, danke a tutti!
Solar: ahah sono felice che ti sia piaciuto! Immaginavo
che avrebbe avuto un certo riscontro…
ooh che cosa c’è in arrivo??? Voglio vedere!!!!
Assolutamente! >.<
Danielle: ^///^ grazieee… ecco il capitolo
“giornaliero” allora… Il fidanzamento tornerà più volte
in vari spezzoni, e poi questi anelli… okay
okay, sto zitta se no rovino tutto!
Princess: non me la ricordavo più la storia
dell’aereo che precipitava su casa mia!!! Vero! E vabbè
dai, tu ovviamente stai un bel po’ avanti
nella trama… ovvio che te l’aspettavi!
Scusate per le risposte concise oggi, ma non ho molto
tempo… dovrei andare a lavarmi i capelli
>.< beh, a domani!
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Capitolo 17 *** Scoperte! ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 17- Scoperte!
-Buongiorno, signor
Edgeworth… buongiorno, procuratore Von Karma – disse
Herr Sciattone, vedendoci
entrare in ufficio. Poteva limitarsi al saluto, così non
l’avrei frustato… invece…
-Come si sente, signorina
Von Karma? Spero si sia ripresa…- chiese, in modo
cortese.
-Sto perfettamente,
grazie – non era mia intenzione rispondergli male… ma ero
ancora immersa nei miei
pensieri… Volevo assolutamente sapere cosa c’era scritto
in quel foglio.
Edgeworth si era diretto
verso un'altra stanza, lasciandomi sola con quello
sciattone.
Spostai la mia attenzione
sul detective Gumshoe… mmm… forse poteva aiutarmi.
-Herr Gumshoe? – lo
chiamai, sperando che mi sarebbe stato utile.
-Si, signorina? Ha
bisogno di qualcosa…?
-Beh, in effetti… - mi
fermai, e se ci fosse stato scritto qualcosa che il detective
non doveva sapere? Potevo
fidarmi di lui?
Decisi di sì, e continuai
– Herr Edgeworth ha un foglio nella tasca della giacca…
è di estrema importanza.
Potrebbe portarmelo, per favore?
-Ma certo, vado subito a
chiederglieloaaAAARRGGH!
Lo colpì con una
frustata, era proprio uno sciocco… ma cosa potevo aspettarmi
da un imperfetto come
lui??
-Non devi disturbare il
procuratore, d’accordo?
-Allora devo prenderlo di
nascosto?
Oh, finalmente cominciava
a ragionare… annuii con sicurezza.
Mi fece uno sciocco
sorriso e si diresse nella stessa direzione presa da Miles un
minuto prima… chissà se
sarebbe stato all’altezza del suo compito?
***
Nell’altra stanza, Miles
stava studiando una serie di documenti archiviati.
Doveva trovare tutte le
informazioni possibili su quel de Killer, sui suoi mandanti
e sui suoi delitti.
Voleva essere certo
dell’uomo con cui aveva a che fare.
Nello stesso tempo,
qualcuno entrava nella stanza con aria furtiva.
Cercava di essere
invisibile e di avvicinarsi a Miles che, così preso dallo studio di
quei dossier, non si
accorse della presenza di qualcun altro.
Il detective era ormai
arrivato vicinissimo al procuratore e si accingeva a svolgere
la missione che gli era
stata affidata dall’altro procuratore.
Smise persino di
respirare mentre sfilava un piccolo foglio accartocciato dalla tasca
di Miles, senza nemmeno
sfiorarlo.
Preso il foglio,
velocemente si diresse verso la porta con aria trionfante.
Nel farlo, aprì il
biglietto e cominciò a leggere ciò che c’era scritto, stranamente
dalla fine in su.
“Miles Edgeworth ama Franziska
Von Karma.”
Restò
impietrito. E non riuscì a fare a meno di esitare e fare un passo falso,
muovendo
una sedia e mandando all’aria tutto il piano.
Il
procuratore si voltò di scatto, sentendo il rumore improvviso, e fissò Gumshoe
con
curiosità.
Il
detective, ormai in trappola, non poteva che fissare negli occhi il signor
Edgeworth,
cercando
di capire… se ciò che aveva appena letto corrispondeva a verità.
Miles
non capì la faccia sconvolta del detective e notò che aveva qualcosa tra le
mani,
qualcosa
di accartocciato e scribacchiato. Il suo foglio.
-D-detective…?
Quel foglio, perché ce l’ha in mano??
Dick
Gumshoe sembrava pietrificato, mentre il suo piccolo cervello elaborava ciò che
c’era
scritto nel foglio… avrebbe perso il posto. Di certo.
Il
signor Edgeworth non lo avrebbe perdonato, aveva scoperto qualcosa di…
terribile?
Non
sapeva nemmeno come descriverlo.
-H-ha
letto ciò che c’è scritto? Risponda!
Il
povero detective annuì, con in testa già tutti i debiti che doveva ancora
saldare.
-Accidenti…
chi gli ha detto di prendere quel foglio? Chi è stato?
Lui
abbassò lo sguardo. Doveva dire che era stata Franziska Von Karma a
ordinarglielo?
Di
certo il signor Edgeworth avrebbe cominciato a pensare che fosse una spia, e
che gli
avrebbe
riferito tutto ma… non gli andava di mentire, tanto avrebbe perso comunque
il
distintivo.
-È
stata la signorina Von Karma, signore – poi, vedendo il procuratore trasalire,
aggiunse
–
Ma io non le riferirò nulla, lo giuro! Non le dirò che è innamorato di lei…
Lei
parole gli morirono in gola. Non aveva mai visto il signor Edgeworth in quello
stato.
Sembrava
che stesse per scoppiare, ma non per la rabbia… più per l’ansia e la frustrazione…
e
di certo per la confusione che quel problema gli stava creando.
-Signore,
gliel’assicuro… resterà un segreto… non lo dirò a nessuno.
Miles alzò gli occhi su di lui, con una luce
speranzosa negli occhi.
-Posso
fidarmi di te, Gumshoe? Se non ti faccio licenziare terrai la bocca chiusa?
Il
detective annuì energicamente. Forse, dopotutto sarebbe rimasto detective
ancora per
un
po’.
Miles
tornò di nuovo calmo e composto. Con un espressione seria, si rivolse di nuovo
al
detective.
-Ora
puoi andare, grazie.
-E
cosa dico alla signorina Von Karma?
Miles
trasalì, non gli andava che Gumshoe fosse frustato a causa del suo impegno di
segretezza.
-Beh,
digli che non avevo alcun biglietto in tasca, e fammi il piacere di bruciare
questo –
disse,
indicandogli il foglio che teneva in mano.
-È
sicuro di volersene sbarazzare?
Con
uno sguardo serio, Edgeworth annuì. Quel foglio gli aveva già dato troppi
problemi per
i
suoi gusti… non voleva che finisse in mani sbagliate.
Il
detective si diresse verso la porta, con ancora mille pensieri nella testa per
ciò che aveva
appena
scoperto. Il signor Edgeworth e la signorina Von Karma… che strana coppia.
Ma
pensandoci sembrava… perfetta.
Quando
fu sulla porta sentì una parola quasi sussurrata, sapeva che il procuratore si
riferiva a
lui,
ma evitò di voltarsi mentre Miles diceva – Grazie…
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ihih… (si,
questo è il mio unico commento… quando penso a Gumshoe che legge il biglietto!)
Danielle:
Allora, premetto che Caro Herr Diario è arrivato alla bellezza di 59 pagine… e
Franziska
non ha ancora letto il biglietto… quindi lo
scoprirai davvero tra un bel po’!
La
pazza non dirà niente… da qui in poi non comparirà più nella fanfic (infatti mi
aveva stufato…
era
sempre in mezzo!)
Solar:
Gumshoe ha avuto i riflessi molto più pronti… e capiterà di nuovo… ma non
voglio anticiparti
nulla!!
Si,
infatti l’ho appena licenziata muahah! Ma… io devo assolutamente sapere chi è
la coppia della fanfic!
Dimmelo
dimmelooo! È una Phoenix/Maya? Una Phoenix/Franziska? Una Miles/Maya? Una...
non me
ne
stanno venendo altre in questo momento… >.<
Princess:
eh si, a questo punto non me l’aspettavo… Si in effetti, avevo promesso di
farle scontrare
davvero
ma… sai com’è sono un tipo troppo pacifista.
Allora…
io a volte mi scordo delle cose che scrivo o semplicemente le lascio così…
questa è una di quelle
cose
che ho lasciato così.
Beh, a presto
ihih *whip*
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Capitolo 18 *** Speriamo che non debba preoccuparmi davvero ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 18- Speriamo che non debba
preoccuparmi davvero
-Herr
Sciattone, sei qui con ben trenta minuti di imperfetto ritardo… allora?
Dov’è?
Gli
lanciai un’occhiataccia, attendendo con ansia il momento in cui quel foglio
sarebbe
spuntato tra le sue mani e io avrei potuto leggerlo… ma non potevo
essere
così fortunata, no?
-Ehm…
procuratore Von Karma… non ho trovato nessuno foglio nella tasca
del
signor Edgeworth – disse, con sguardo terrorizzato che andava dalla mia
frusta
al mio viso, che esprimeva di certo quello che provavo in quel momento.
-Ma
non è possibile… non sai fare proprio nulla! Ti avevo chiesto un favore, un
semplice
favore! Sei proprio inefficiente! – feci scattare la frusta un paio di volte
sul
pavimento, per controllare la rabbia.
-M-ma
glielo g-giuro, non c’era n-nulla nella t-tasca del p-procuratore! – cominciò
a
balbettare per lo spavento.
-È
impossibile! L’ho visto con i miei occhi questa mattina!!! – non riuscivo a
contenermi,
la curiosità mi uccideva.
Sul
quel foglio c’era scritto il MIO nome, era qualcosa che dovevo assolutamente
leggere!
Non riuscivo a darmi pace…
-Ha
visto q-quel f-foglio? – chiese il detective con curiosità – Allora sapeva che
cosa
c’era
scritto? – sembrava preoccupato…
-Sciocco!
Se l’avessi letto a quest’ora non ti starei urlando contro!
-Ah,
menomale…- sussurrò il detective tra sé, ma non ci feci molto caso… continuavo
a
rodermi per la rabbia e la curiosità.
-Accidenti,
Herr Gumshoe, sei proprio un incompetente…- stavo dicendo quando
un’altra
voce si intromise nella discussione.
-Se
ha bisogno di persone competenti, sono venuta apposta, procuratore Von Karma –
disse
una ragazza con lunghi capelli biondi, occhiali e uno sguardo da persona molto
razionale.
Adrian
Andrews, l’ex-manager di Matt Engarde in quel processo… quello che mi
distrusse,
e in cui decisi di abbandonare l’America e di tornarmene in Germania.
Mi
toccai distrattamente la spalla, ripensando all’attacco di de Killer… e
ripensai a come
avevo
trovato quelle quattro prove… e la quarta, che tenevo ancora con me.
Mentre
i miei pensieri vagavano, Frau Adrian Andrews mi sorrideva con sguardo di
sincera
affettuosità.
Mi
decisi a risponderle, avrei ripensato dopo a quegli avvenimenti del passato,
anzi sarebbe
stato
meglio non ripensarci affatto.
-Frau
Andrews, a cosa devo l’onore di questa visita?
Lei
sorrise, poi disse – Dopo aver ripagato il mio debito con la società, ho
pensato che
sarebbe
stato giusto ripagare anche il debito verso di lei e il signor Edgeworth, e
anche
all’avvocato
Wright… ho deciso di cominciare da qui.
-In
che senso? – chiesi, ancora non capivo.
-Sono
la nuova segretaria del procuratore capo! Cioè del signor Edgeworth, ma farò
dei
favori
anche a lei se ne ha bisogno! Sarò molto efficiente… - il suo sguardo si posò
per un
attimo
sul detective, che era ancora lì in attesa di ordini. Poi si spostò su di me,
aggiungendo
un
sorriso.
In
quel momento entrò nella stanza Miles, che sembrò stupito di trovarsi davanti
ben tre
persone.
Il
suo sguardo si posò su Adrian, forse non si ricordava di lei, o forse la stava
semplicemente
guardando.
-Adrian
Andrews, giusto? – chiese, ma sapeva già di averla conosciuta – La nuova
segretaria.
-Esatto, signor Edgeworth! Pronta a lavorare! –
disse, quasi cantando, e dopo aver lanciato un
sorriso
a Miles, prese posto nella scrivania accanto alla sua, cioè quella che occupavo
io.
La
mia scrivania. Momentanea, certo, ma era comunque la mia.
-E
io…? – mi sentì di dire.
-Oh,
signorina Von Karma, le ho appena liberato un elegante ufficio in questo stesso
corridoio,
ma
dall’altra parte dell’edificio. È pronto per il suo trasferimento! – rispose
subito Adrian, in
modo
effettivamente efficiente, anche se stranamente non mi andava di spostarmi.
Beh,
tanto prima o poi avrei dovuto prendere un ufficio mio, anzi lo avevo già
richiesto dal primo
giorno…
quindi meglio andarsene.
Tanto
era solo un paio di porte più in là, giusto? Non sapevo perché mi stavo facendo
tutti
questi
problemi.
-O-ok…
- dissi – Gumshoe, porta tutte le mie cose nell’ufficio nuovo. Ti aspetto lì.
Poi
presi la frusta, momentaneamente rimasta sulla mia ex-scrivania, e mi diressi
verso la porta.
-Buon
lavoro a entrambi – dissi con voce monocorde – A dopo.
Il
mio nuovo ufficio non era proprio il massimo della comodità, ma aveva un bel
panorama…
c’era
un parco appena fuori dalla finestra, e quasi all’orizzonte si vedeva il mare.
Mentre
contemplavo il paesaggio, sentì dietro di me la presenza del detective che
posava tutti i
miei
documenti sulla nuova scrivania.
Voltandomi
vidi che armeggiava con alcuni libri di giurisprudenza, a cui tenevo
particolarmente.
-Stai
attento a quelli, erano di mio padre… E non voglio che si rovinino.
-Certo,
procuratore.
Li
posò con cura sugli scaffali, poi si voltò rendendosi conto di non avere più
nulla da fare.
La
sua sciocca espressione vuota era piuttosto corrucciata… sembrava si stesse
sforzando di pensare…
o
forse c’era qualcosa che gli dava fastidio.
-Qualche
problema, Herr Sciattone? – chiesi, avevo da fare, non mi andava di essere
innervosita
da
lui.
-Mmm…
quella Adrian Andrews non mi piace – rispose, senza preoccuparsi del fatto di
aver appena
dato
un giudizio su qualcuno davanti a me.
-Perché?
Mi sembra una ragazza molto precisa, e di sicuro sarà più competente di te…
-Non
mi piace la sua espressione – mi interruppe – quando guarda il signor
Edgeworth, sembra
che
sia interessata a lui…
Alzai
le spalle, non mi sembrava proprio che Adrian fosse interessata a Miles in quel
senso.
Non
mi sembrava il tipo. Poi guardai l’espressione di Gumshoe e non riuscì a
trattenere una risata.
-Non
capisco perché ti stai preoccupando… non ti sarai innamorato di Edgeworth??
Lui
negò categoricamente. Però restava preoccupato, chissà perché?
Mentre
si congedava e io mi accomodavo alla scrivania, lo sentì borbottare tra sé una
cosa come
“Speriamo
che non debba preoccuparmi davvero”.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Se vi state chiedendo “e ora che c’entra Adrian??”… non
ve lo dicooo XD Si scoprirà ancora fra un pezzo!
Solar: …hai finito JFA? Perché se no non
potresti conoscere Adrian… ah no, giusto. Lei compare anche in T&T,
anche se la fanfic non prende in
considerazione questo capitolo del gioco.
Ihih, dovevo proprio immaginarmelo riguardo
alla coppia della tua one-shot, come ho fatto a non pensarci??
Vabbè, comunque anche a me non piacciono le
Miles/Phoenix e in generale le yaoi e le yuri… (senza offesa per
nessuno)… Okay, fammi sapere cosa ne pensi di
questo capitolo, un bacio ^^
Danielle: Tranquilla, nessun
problema… XD Beh, in effetti questo fatidico biglietto non è stato bruciato né
niente…
è un po’ in sospeso! Devo
ancora decidere come completare questa storia (ha un lieto fine, eh!)… Cioè ho
un
sacco di idee per diversi
extra, Princess sa di cosa parlo, però… okay non parlo più >.<
Già, proprio 59 pagine… e
adesso ricomincio a scrivere ^^
Oggi è sabato, eh… voglio il tuo capitoloooo
XD Smack!
Princess: -.- sai non è che ti costringo a
recensire u_u Si si Miles è preciso uguale a me XD Eddai può capitare che
una è con la testa tra le nuvole… ogni tanto…
uhm spesso… okay! Senti io cerco di restare almeno un po’ fedele
al personaggio e Franny lo chiama Herr
Sciattone! Eh si, a volte mi dimentico delle cose, tipo perché in quel disegno
Franziska indossa un Magatama… uff dovrà
venirmi in mente!! >.< Ciau!
Uhm, okay domandina per voi… secondo voi perché ho
inserito Adrian? (no, non prende il ruolo della Oldbag
come domestica XD)
P.S.: Grazie per le recensioni nella one-shot, sono felice
che vi sia piaciuta… e devo dire che ha avuto un bel
riscontro nel contest ^^ Per ora è ai voti… spero che
presto si conosca il vincitore così vi avviso XD
A presto, whip a tutti XD
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Capitolo 19 *** Inviti ***
CARO HERR DIARIO...
CARO HERR DIARIO...
Capitolo 19-
Inviti
"25
giugno, ore 12:36, alla scrivania, ufficio del procuratore Von Karma
Liebster Herr Diario,
Non ho
capito lo strano comportamento di Herr Sciattone, ha fatto una
faccia
strana da quando ha visto Adrian Andrews... che si sia preso una
cotta
per lei?
Ma
allora perché parlava di Miles...?
Aaah ho
capito: sarà stato il solito colpo di fulmine con la signorina
Andrews,
ma lui si preoccupa che Miles gliela porti via. In effetti devo
ammettere
(da un punto di vista del tutto oggettivo) che è un bel ragazzo...
è ovvio
che Gumshoe si preoccupi. Ma Adrian non mi sembra il tipo,
giusto?
Oh, mi
è venuta in mente una cosa. Prima ho pensato alla quarta prova,
si
intendo quella che tenni nascosta a tutti e che tengo tuttora con me.
E tu lo
sai bene Herr Diario... la tengo tra le tue pagine, così è al sicuro.
Quando
la presi non volevo che finisse nelle mani di Herr Phoenix Wright...
non so
precisamente perché. Non era una cosa così importante, solo un
disegno!
Però,
quel disegno esprimeva qualcosa... qualcosa che desideravo e
continuo
a desiderare...
Oh, è
sempre la stessa storia con te, Herr Diario!!! Mi fai parlare troppo!
E poi
io non l'ho tenuta perché esprimeva l'affetto che evidentemente
scorreva
tra Wright e Frau Maya... oh accidenti. L'ho detto comunque.
Uff,
dovrei frustarti! Dovrei gettarti nella pattumiera! Subito! Ma... non ci
riesco.
Però
voglio mettere in chiaro una cosa: NON HO BISOGNO DELL'AFFETTO
DI
NESSUNO, chiaro??
A
presto, Herr Diario...
Posai
il diario in borsa, ancora ripensando a ciò che avevo scritto.
Affetto.
Umpf... come se avessi bisogno di affetto, io. Io ero già perfetta
così.
Ero
cresciuta sola, non avevo mai avuto bisogno di qualcuno che mi volesse
bene...
non avevo mai avuto bisogno di fidarmi di qualcuno.
Sbuffai
annoiata da quelle congetture sciocche, poi mi diressi verso la porta
senza
alcun motivo apparente.
Mi
affacciai in corridoio, nella speranza di cacciare via dalla mente quel
pensiero
che stava diventando fisso. Curiosai un po' in giro, non avevo altro
da
fare.
Poi
i miei occhi si posarono su una piccola figura che si guardava intorno con
preoccupazione.
Aveva il classico vestito da sensitiva e una buffa acconciatura...
la
piccola Pearl Fey.
Sembrava
cercare qualcuno e i suoi occhi diventavano sempre più ansiosi.
Decisi
di avvicinarmi e lei voltandosi mi vide, stava per mettersi a piangere.
-Franziska
Von Karma!!! – disse con un sorriso appena accennato tra le lacrime.
Poi
corse verso di me e mi abbracciò. Io rimasi immobile, non mi aspettavo una
reazione
del genere.
Vidi
gli sguardi curiosi delle persone nel corridoio. Poi abbassai lo sguardo sulla
bambina,
che sembrava essersi tranquillizzata.
-Menomale
che ti ho trovato, signorina Franziska... mi sono persa! Puoi riportarmi
dalla
mistica Maya e dal signor Nick? – mi chiese con occhi speranzosi.
-C-certo,
ma che ci fai qui? – non capivo proprio che ci facesse al terzo piano
della
procura.
-Il
signor Nick stava andando a fare visita al signor Edgeworth ma poi c'era tanta
gente
e io li ho persi di vista... - rispose con un velo di tristezza.
Non
potei non sorridere di fronte a quella piccolina.
-Non
preoccuparti, ora ti riporto da Herr Phoenix Wright, d'accordo?
Lei
annuì e sorrise, poi mi prese la mano. Quel gesto mi diede uno strano brivido
lungo
la schiena. Strano, era solo la piccola mano di una ragazzina dopotutto,
ma
mi fece sentire... bene.
*toc
toc*
-Che
strano, signorina Von Karma...- disse Pearl soprappensiero.
-Che
cosa?
-Il
fatto che lei bussi alla porta anziché sfondarla... - rispose, con un sorriso
ingenuo
sulle labbra.
La
guardai un po' stupita... certo ero una donna forte e sicura di me, ma mica
una
maleducata! Invece sembrava che lei mi vedesse così... dovevo considerarlo
un
insulto? O un complimento?
Mentre
restavo a pensarci Adrian Andrews aprì la porta e notai il suo sguardo
sorridente
vacillare un attimo nel vedermi. Non ebbi il tempo di chiedermi il
perché
di quella strana reazione... un sorriso cortese le illuminò di nuovo il viso.
-Signorina
Von Karma! E c'è anche la piccola Pearl! Prego, accomodatevi...
La
fissai ancora un attimo con dubbio, poi mi avviai verso l'interno.
Alla
scrivania c'era seduto Miles, mentre Herr Phoenix Wright e Frau Maya Fey erano
seduti
nelle comode poltroncine di fronte. La ragazza corse ad abbracciare la cugina
accanto
a me.
-Pearly!!!
Ma dov'eri finita, eh??
-Oh
mistica Maya! Mi ero persa negli uffici, menomale che ho trovato la signorina
Von
Karma, lei mi ha aiutato, è stata gentile...
Guardavo
la scena praticamente immobilizzata. Erano così carine mentre si
abbracciavano...
non sentì nemmeno la presenza che si avvicinava a me silenziosamente.
-Sembra
che tu ci sappia fare con i bambini...- mi sussurrò all'orecchio Miles, facendomi
quasi
prendere un colpo. Se ne accorse e rise sommessamente.
-Beh,
non è che abbia fatto molto... l'ho solo accompagnata fin qui – alzai un po'
la
voce – ... visto che Herr Phoenix Wright è così sciocco da perdere così una
bambina!
Gli
rivolsi un'occhiataccia. Lui tentò di giustificarsi... un po' balbettante.
Sciocco
avvocato inutile in questo sciocco paese di sciocchi. Non sapeva nemmeno
prendersi
cura di una ragazzina e non ammetteva di poter essere responsabile di un
suo
possibile smarrimento.
-Comunque...
- disse Miles, per alleggerire un po' la situazione - ... non mi avete
ancora
detto perché siete qui.
-Oh,
siamo solo venuti a farvi visita, e anche per invitarvi alla festa del
compleanno
di
Nick!
L'avvocato
in questione sbuffò, dicendo – Non che io volessi una festa di compleanno,
ma
Maya proprio non vuole evitare...
-Eddai
Niiick!! Ventisette anni si compiono solo una volta nella vita!
-Perché,
gli altri anni si compiono più volte??
Lei
fece una faccia di sincera sorpresa – Per tutti gli hamburger! Hai proprio
ragione,
sai?
Allora dovremmo festeggiare tutti i compleanni! Siii!
Detto
questo, cominciò a saltellare per tutta la stanza, con sua cugina al seguito.
-Accidenti,
mi sono fregato da solo... - si lamentò "Nick".
Io
non potevo non osservarle, accidenti erano proprio strane.
Miles
e Herr Wright dovettero notare il mio sguardo perplesso, perché cominciarono
a
ridere, mentre Wright aggiungeva – Non farci caso, fanno sempre così. Io ci
sono
abituato
ormai...
Non
risposi.
Dopo
un po' le due sensitive dovettero stancarsi, perché crollarono sul divano
ansimando.
-Allora...
- prese fiato Maya – ...ci venite... – prese fiato di nuovo – ...alla festa?
------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Quando oggi ho aperto il mio profilo da EFP e ho letto
tutte queste recensioni... mi sono davvero
commossa! Voi non potete credere quanto mi avete reso
felice, raga!
Danielle: Ahah in effetti la comparsa di Adrian ha un suo
preciso scopo (che non sarà ancora chiaro
per un po')... Beh, il foglietto sarà per ora messo da
parte e custodito dal nostro caro detective! Eh
si, sono stata impegnata e purtroppo non ho potuto
postare... sono felice che la one-shot ti sia piaciuta
anche se... capirai guardando sotto.
Solar: Da come descrivi la storia di Adrian
sembra quasi una serie del tipo "beautiful" XD Ah si, odio
vivamente tutte le immagini/video/fanfic che
ritraggono Franziska e Adrian insieme :(
Ma sai, io e Princess avevamo stilato una
serie di possibili candidate a questo ruolo nella fanfic e beh...
Adrian è risultata la più decente u_u
Pink_vicky: ... figurati, non ce l'ho con te ^^
Ormai è passato (e io sono famosa per dimenticare
facilmente i torti)! Mi aveva rattristato
tanto ciò che mi avevi detto... ma sono davvero felice di riaverti
qui... non preoccuparti davvero!
Eh si, il nostro Gumshoe sarà un po' il
cupido della situazione... almeno inizialmente. Ma questo si scoprirà
ancora tra un pezzo, non voglio anticiparti
nulla ^^
Roxas: Grazieeee!!! Non credevo di ritrovarti
anche qui, beh mi fa davvero piacere :) Oddio non farmi
tutti questi complimenti o finirò per
montarmi la testa ihih ^^
Spero che questo capitolo ti piaccia XD
Princess: eh no, tu non puoi dire cosa
c'entra Adrian, visto che lo sai già! Eddai, è divertente creare extra...
c'è quello del mio disegno, quello del
lunapark, quello... me li sono scordati >.< Ma veramente ho questi
precisi sintomi quando mi viene in mente
un'idea per la fanfic?? Credo proprio di si, purtroppo...
Ringrazio Lunastortalupin per avermi aggiunto
alle seguite ^^
Risultati per la mia one-shot: 2°‹ posto .
La cosa mi ha rattristato molto, forse a causa del fatto
che... beh... credevo già di aver vinto. Non per
vantarmi ma avevo ricevuto molti consensi e invece... boh.
E vabbè, tutto a causa di un misero punto in meno... lasciamo
perdere, sono felice che vi sia piaciuta!
Oh, dimenticavo... il prossimo capitolo sarà quasi tutto un
POV Miles XD
A presto, una dolce frustata a tutti ^^
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Capitolo 20 *** I hate shopping, but... ***
CARO HERR DIARIO...
CARO HERR DIARIO...
Capitolo 20- I hate shopping, but...
"25
giugno, ore 18:37, alla scrivania, stanza
degli ospiti di casa Edgeworth
Caro Diario,
non mi sarei mai aspettata un invito a una festa di
compleanno. Cioè non
del compleanno di Herr Phoenix Wright... proprio una
cosa inaspettata.
A quanto pare, sarà una cosa in grande, o almeno
sembra. Frau Maya ha
insistito nel dire che dobbiamo venire in abiti
sfarzosi e eleganti (come se già
non lo fossero i miei attuali abiti).
Beh, tanto per non sembrare un'asociale dovrò
partecipare, si...
Anzi sarà perfetta! Tutti non potranno che
guardarmi, resteranno abbagliati
dalla mia perfetta bellezza.
Immagino già le facce sorprese e meravigliate di
tutti. Forse sarò un po'
asociale ma... tutti dovranno ammirarmi!
Bene, vediamo... potrei mettere quel vestito con le
perline... insieme alle
scarpe viola...
...
...
Oh accidenti!!! Io ti odio, Miles Edgeworth!
Mi sono appena ricordata di aver lasciato tutti i
miei bellissimi abiti in Germania!
Certo, nella fretta di venire in questo sciocco
paese spaventata dalla falsa
malattia di Miles, non ho pensato di portarmi
dietro gli abiti eleganti, ovvio!
E adesso...? Domani devo occuparmi di quel caso... non
posso proprio
trascurarlo per una giornata di shopping!
Come faccio?? Come farò a essere PERFETTA??
Un bacio, da una Franziska perfettamente disperata"
Quella
sera a cena, il pensiero di non avere un abito decente mi dava fastidio...
non
riuscivo a non pensarci, mi torturava.
-Che
c'è Franziska? Ti vedo pensierosa... - chiese Miles, sinceramente preoccupato.
Restai
in silenzio per un paio di minuti, osservando il piatto in cui stavo mangiando.
Sospirai.
-Franziska,
qual è il problema? – chiese più serio.
-Beh...
niente, una stupidaggine... - sbuffai senza alzare lo sguardo dal piatto.
-FRANNY,
DIMMI IMMEDIATAMENTE COSA STAI PENSANDO.
Non
stava proprio gridando. Più che altro scandiva le parole con voce autoritaria.
In
quel momento, chissà perché, mi ricordava mio padre... solo che lui non si
preoccupava
mai per me.
-Beh,
dopodomani c'è il compleanno di Herr Phoenix Wright e... non ho niente da
mettere
– lo guardai un attimo poi abbassai di nuovo lo sguardo aggiungendo
–
Te lfho detto che era una stupidaggine...
Lo
sentì mentre gli sfuggiva una risata, che però si affievolì subito.
-Pensandoci...
è colpa mia se hai questo problema, giusto? Perché se fossi restata in
Germania
a quest'ora avresti avuto un guardaroba piuttosto ampio...
Alzai
gli occhi, sembrava stesse pensando qualcosa. Poi decise.
-Mmm...
Domani ci prendiamo una giornata libera, che ne dici?
-Ma
dobbiamo lavorare a quel nuovo caso, e non abbiamo ancora indagato a
sufficienza!
Non possiamo trascurare le indagini, o niente processo perfetto!
Lui
sorrise dicendo - ... ma non possiamo nemmeno trascurare il fatto che tu non
abbia
un vestito perfetto per la serata, no? Non preoccuparti per il caso... lo
affideremo
a Winston Payne.
Sbuffai,
quell'idiota di procuratore non era capace di vincere una causa nemmeno
contro
un novellino. Però... volevo davvero essere perfetta per il compleanno di Herr
Phoenix
Wright!
-Se
proprio ne sei convinto... okay.
***
*Speciale
POV Miles*
Forse
avrei fatto meglio a non prendermi questa giornata libera per passarla con
Franny.
Lo
shopping non mi piaceva per niente... ma tutto sommato la giornata poteva
risultare
interessante, no?
-Quando
hai detto che ci prendevamo una giornata libera, non avevo capito che mi
saresti
venuto dietro per tutta la giornata, sai?
Franziska
mi camminava accanto, eravamo in uno dei viali più importanti della città...
pieno
di negozi costosi.
-Beh,
se devo pagarti il vestito, voglio almeno dare la mia opinione – avevo il
sospetto
che
avrebbe scelto qualcosa di... beh... okay! Okay!
Volevo
essere certo che l'abito non la rendesse troppo bella.
-Oh,
entriamo qui! Vieni! – disse, trascinandomi dentro un negozio.
Mi
aspettava proprio una lunga giornata...
-Che
ne pensi di questo? È semplicemente stupend...
-No
– la interruppi subito.
Ovviamente
quell'abito le stava bene... un po' troppo bene, però.
Era
rosso, già questo rende l'idea. E aveva la schiena completamente scoperta. Ed
era anche
abbastanza
scollato sul petto.
Dovetti
costringermi ad abbassare lo sguardo, la stavo fissando troppo.
-Perché
non ti piace? A me sembra perfett...
-Ti
fa sembrare più grassaaAAARRGGH! – mi era appena arrivata una frustata. Ops,
sapevo
di
esagerare dicendo questo, ma era solo per farle cambiare vestito.
Lei
si guardò un attimo allo specchio, voltandosi in varie angolazioni.
-Forse
è vero, mi fa grassa... mmm proviamone un altro.
Certo,
prima mi beccavo una frustata, ma poi mi dava ragione. Si mise a cercare tra
gli
scaffali
uno che le piacesse. Forse avrei potuto scegliere io il vestito? Così almeno
sarei stato
più
tranquillo.
-Sai
che in questo momento mi sento una ragazza che sceglie il suo abito per il
ballo di fine
anno?
-Guarda
che l'età è quella... almeno qui negli Stati Uniti. Invece tu già lavori – lei mi
lanciò
un'occhiataccia.
-Umpf.
Io sono una donna in carriera, mica una studentessa.
Restammo
un po' in silenzio, mentre lei sceglieva degli abiti.
-Ti
piace questo? – le chiesi, mostrandogli un abito nero e abbastanza coprente.
-Quello
è praticamente un saio, Miles. Non lo prendo nemmeno in considerazione.
Sbuffai,
tentativo inutile.
Doveva
per forza mettere un abito così vistoso?? Doveva per forza farsi guardare da
tutti?
-Ma
il tuo obiettivo è essere al centro dell'attenzione?
-Ovviamente!
Sarò l'invidia di tutte e tutti dovranno ammirarmi nella mia perfetta bellezza!
Sospirai,
doveva proprio farmi impazzire quella ragazza...
Mi
sentivo già abbastanza possessivo nei suoi confronti, non bastava??
Mi
agitavo già solo al pensiero che occhi di altri uomini la fissassero... che la
desiderassero.
Oh
accidenti! Perché mi ero innamorato di lei?
-Ehi,
questo credo che ti piacerà! Io lo adoro! – diceva Franziska dal camerino dove
si stava
cambiando.
Mentre
lei si vestiva, io giravo un po' per il negozio, per ammazzare il tempo.
Tra
gli scaffali vidi un piccolo fermaglio. La foggia era semplice e allo stesso
tempo elegante:
non
potei non immaginarlo tra i capelli di Franny... gli sarebbe stato d'incanto!
Lo
presi e mi avviai di nuovo verso il camerino.
Okay,
se già per l'abito rosso avevo dovuto trattenermi dal guardarla non sapevo che
dire di
questo.
Era
bellissima. Un abito blu notte che le lasciava le spalle scoperte ma non era
eccessivamente
scollato...
e pieno di piccoli brillantini argentati. Sembrava un cielo notturno.
-Con
quest'abito sei... sei... - non trovavo le parole.
-...
perfetta – concluse lei guardandosi allo specchio. Sembrava quasi sconvolta
quanto me,
solo
che a differenza sua io dovevo trattenermi dallo sbavarle dietro. Oddio.
Fece
una giravolta su se stessa, per vedersi meglio.
Strinsi
i pugni e sentì il freddo del metallo. Oh, avevo ancora in mano quel fermaglio...
e
sembrava
perfetto anche quello.
-Un
attimo... - dissi posandolo tra i capelli di lei. Lei sussultò un momento, nel
vedere cosa
facevo.
-Ecco,
ora sei davvero perfetta – restai a guardarla, era splendida.
Franziska
mi sorrise attraverso lo specchio, sembrava soddisfatta.
*Speciale
POV Milesc fine*
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ecco il capitolo... scusate il ritardo, ma sto finalmente
giocando a Ace Attorney Investigation (sto ancora
al secondo caso) e beh... compatitemi! La presenza costante
di Miles mi manda in tilt XD
Danielle: ... ti accorgi di tutto, eh! Infatti
il verbo al passato indica che in realtà di qualcuno si fida adesso,
è abbastanza chiaro di chi parlo ^^
Beh, Pearl ha un carattere tutto suo, ma certo
il fatto di prendersi cura della bambina rende il capitolo
molto simile al tuo...
Ihih, a proposito di piccoli cuginetti... la mia
mi ha rovinato il disegno di Miles e Franziska a letto insieme
(scena di qualche capitolo fa) T-T
Roxas: Ovviooo che vanno alla festa, ihih... e
la festa sarà cruciale per il seguito della storia infatti... no!!!
Non devo anticipare nulla! >.<
Grazie, veramente non pensavo di essere
riuscita a mantenere Franziska nel personaggio, anzi... infatti
ora comincia lentamente a prendere i miei
connotati, purtroppo ho questo vizio: tendo a rispecchiarmi nel
personaggio ^^
Solar: Indovinato, si avrà l'epilogo proprio
allora... ma non preoccuparti, siamo ancora a meno della metà
della fanfic, dovrete ancora soffrire per un
po' XD
Beh, ti capisco... anch'io ho poco tempo per
fare tutto, perché le giornate hanno solo 24 ore??
Non preoccuparti, non c'è una gara a chi
recensisce prima, anche se mi fa piacere che tu voglia essere la
prima, ihih...
Eh si, è solo in inglese... infatti è una
fatica capire certe cose, ma tengo duro! Devo assolutamente giocarci,
non posso aspettare che si decidano a
tradurre in italiano, e così mi alleno ^^
Aspetta, sul forum mi recensisci? O no? Così
mi faccio un'idea di chi tu possa essere!
Princess: Ti ricordi di quando ti ho chiesto
che esclamazione andava meglio per Maya? Poi ho avuto il lampo
di genio XD
Si, il catering di Viola li avrebbe uccisi
tutti... ancora non capisco cosa ci metta nel caffè quella ragazza, mah!
Però non hai ancora conosciuto Ms. Cammy
Meele! Lei somiglia a Samara quasi più di Violetta XD
Spero che il capitolo vi piaccia, il prossimo sarà
incentrato sulla prima parte della festa, ma il momento più
importante sarà nella seconda parte, ihih!
"Come faremmo ormai senza il caro 'herr Diario' di
Franzy? XD" grazie Roxas, e una dolce frustata a tuttiiii!
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Capitolo 21 *** Alla Festa Di Compleanno... ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 21-
Alla festa di compleanno...
“27
giugno, ore 19:46, in fretta e furia!, stanza degli ospiti di casa Edgeworth
Herr
Diario!!!
Sono di
fretta! Fra poco Miles sfonda la porta se non mi muovo a prepararmi!
La
“festa” di compleanno è tra poco meno di mezzora e noi dobbiamo arrivare
in
orario perfetto!
Oh,
quest’abito che mi ha regalato Miles mi sta davvero d’incanto, sai?
Non
avrei mai creduto di potermi sentire così… bella! E felice!
Seriamente,
non dovrei stare qui a scrivere ma… ti ho trascurato ieri e beh, mi è
dispiaciuto
un po’.
Ormai
sono abituata a scriverti, capisci?
Beh,
adesso devo proprio andare… o Miles sfonderà davvero la porta.
Küsse küsse, Herr Diario!”
-Franziska?
Siamo in ritardo, su!
-Aspetta,
non riesco ad agganciare la collana, mi dai una mano?
Gli
posai la piccola collana tra le mani, poi mi voltai affinché lui la
allacciasse.
Sentivo
le sue mani fredde sfiorarmi le spalle nel tentativo di allacciarmi la
collana…
tremavano.
-Che
ti prende, Miles?
-Niente…
questa collana non si aggancia! – rispose sbrigativo, mentre tentava
inutilmente
di chiudere il gancio, senza risultati. Sospirò.
-…
quasi più inefficiente di Herr Sciattone… - sussurrai, ma lui dovette sentirmi
perché
si impegnò e dopo qualche secondo la collana splendeva sul mio collo.
Sospirò,
sembrava che gli fosse costato non so quanta fatica allacciare quella collana.
-Fatto!
Adesso dovremmo affrettarci, Franziska…
Mi
guardai ancora un attimo allo specchio, per valutare il mio aspetto. Nella
stanza,
sentivo
i passi affrettati di Miles.
-Guarda
che sei perfetta, smettila di fissarti e muoviti!
Sussultai
leggermente, non mi aspettavo un commento del genere. Pensava
davvero
che fossi perfetta?
Notando
che non mi muovevo di un millimetro, mi prese la mano e mi trascinò
verso
la porta.
-Aspetta!
– dissi, stavo per dimenticare una cosa di grande importanza.
Afferrai
la borsa e ci infilai dentro la piccola busta da lettere blu. Non dovevo
assolutamente
dimenticarmi di consegnarla a Frau Maya.
-Possiamo
andare? – chiese lui, tenendo lo sguardo basso. Sembrava che non
volesse
assolutamente guardarmi… strano.
Annuì,
dando un’ultima occhiata allo specchio.
***
-Non
credevo che Herr Phoenix Wright potesse permettersi di festeggiare in un
posto
del genere… - dissi, mentre l’auto rossa di Miles si fermava davanti a un
palazzo
familiare.
L’Hotel
Gatewater, il posto dove avevo cenato già un paio di volte e dove ero stata…
beh…
aggredita.
A
causa di questi pensieri, rabbrividì mentre uscivo dall’auto. Miles mi lanciò
un’occhiata
contrariata.
-Mmm,
sapevo che quell’abito era troppo leggero…
-Non
ho freddo – ribattei subito, ma mi strinsi comunque nelle spalle.
Lui
sospirò, scuotendo la testa, e poi mi accompagnò verso l’entrata, dove
riconobbi
una
figura familiare.
Il
volto di Herr Sciattone fu illuminato da un caloroso sorriso quando ci vide
arrivare.
Lanciò una rapida occhiata a Miles, piena di, non so… ammirazione?
Soddisfazione?
Sembrava
che si volesse quasi complimentare con lui.
Poi
la sua attenzione si rivolse di nuovo a me, in particolare sulle mie mani.
Sbuffai,
ormai
lo conoscevo bene.
-No,
oggi non ho portato la frusta, Herr Sciattone – risposi alla sua domanda muta
-
… ma non significa che non possa comunque punirla, giusto?
Lo
guardai con sicurezza. Sapeva cos’era successo l’ultima volta che non avevo
portato
la
frusta al lavoro… lo avevo preso a schiaffi.
-Certo
che si, procuratore. Volevo solo dirle che… - lanciò di nuovo un’occhiata a
Miles,
quasi
a chiedere il permesso di continuare - … questo vestito le sta bene .
Bene?
BENE??? Questo vestito non mi stava solo bene, no? Mi stava stupendamente,
splendidamente…
perfettamente! Lo aveva detto anche Miles…
Entrambi
videro la rabbia nel mio volto e Miles si affrettò ad aggiungere – Stai
tranquilla,
il
vestito ti sta molto più che bene. Il detective Gumshoe non è molto bravo con i
complimenti…
Lo
guardò con aria di rimprovero e lui si mosse con disagio sul posto.
-Si
infatti… non sono pratico di complimenti.
-Aspettati
500 frustate domani… - sussurrai mentre avanzavamo verso l’entrata.
Sentì
una risata soffocata di Miles accanto a me, ma la ignorai. Stavo cercando di
restare
calma.
Il
salone era pieno di gente. Non me lo sarei mai aspettata.
-Davvero
Herr Phoenix Wright ha tutti questi amici?
Mi
voltai con aria interrogativa verso il mio accompagnatore, che si guardava
intorno con
preoccupazione.
Mi stava ignorando.
-Miles? M-I-L-E-S?? Procuratore Miles
Edgeworth??
Si
voltò di colpo verso di me, negli occhi gli si leggeva una certa
preoccupazione.
-C’è
qualcosa che non va? – gli chiesi… sembrava più strano del solito.
-Beh…
niente. Nemmeno io mi aspettavo tutte queste persone – rispose, mentre
ricominciava
a
guardarsi intorno.
Mentre
ancora cercavo di decifrare la sua espressione, qualcuno si avvicinò a noi.
-Signor Edgeworth! Franziska! Allora siete venuti!!! –
trillò Maya Fey con gioia.
Indossava
(finalmente) qualcosa di diverso dal solito abito da sensitiva, un vestito
lungo
e
viola pieno di ricami e perline… ma aveva i soliti accessori.
Ci
trascinò verso un angolo della sala senza darci nemmeno il tempo di parlare.
Miles sembrava più strano che mai, non si
staccava un attimo da me.
Lo
guardai con curiosità, ma i nostri sguardi non si incrociarono… i suoi occhi
erano altrove.
Maya
ci portò verso il festeggiato che, non molto a suo agio, stava parlando con una
ragazza
dai
capelli che sembravano un cespuglio arancione e con quel ragazzo che avevo già
incontrato
in ospedale, Larry.
-Oh,
buonasera Edgeworth, buonasera Franz… - riprese fiato - … iska.
Rimase
a fissarmi per qualche secondo con ammirazione, la cosa mi fece sorridere.
Non
mi aspettavo una reazione del genere da Herr Wright.
Miles
tossì leggermente. Era calato il silenzio… tutti si aspettavano che qualcuno
prendesse la
parola.
-Wow
Franzy… sei una bellezza, tesoro!
Chi
poteva rompere quell’atmosfera se non quello sciocco.
Lo
guardai con dubbio, non sapevo come rispondere al suo rozzo complimento.
-Dico
davvero, honey! Non è che ti andrebbe di lasciare quel noioso di Edgey e… ahi!
–
cominciò
a saltellare con un piede mentre si massaggiava l’altro.
Lanciò
un’ occhiata di rimprovero verso Miles, che con aria disinvolta si guardava
intorno.
Ci
mancava solo che fischiettasse.
Sentì
anche Maya che sussurrava a Herr Wright – Se non smetti di fissarla avrai lo
stesso
trattamento
di Larry!
Quindi
vidi che anche l’avvocato abbassava lo sguardo.
-Ehi,
che tipi seriosi che siete! Torniamo per favore al nostro discorso? Vi stavo
proprio
raccontando
che ieri credo di aver fotografato un UFO!! – disse quasi cantando la ragazza
dai
capelli a cespuglio. Sembrava davvero entusiasta.
-Un
UFO? Vuoi dire un alieno? – chiese Maya con entusiasmo, sembrava davvero
colpita.
Io
non credevo in queste cose, quindi mi disinteressai dalla discussione.
Mi
concentrai invece sul discorso sussurrato tra Miles e Herr Larry Butz.
Il
procuratore sembrava abbastanza irritato, mentre l’altro sembrava persino più
sciocco
di
Herr Gumshoe.
-Vuoi
smettere di guardarla, Larry?!? – ordinava Edgeworth con irritazione evidente.
-Ehi,
Edgey non agitarti… non è mica impegnata! – rispondeva lui con noncuranza… poi
lo
guardò
di sottecchi - … o forse lo è?
Miles
digrignò i denti senza rispondere.
Proprio
quando stava per parlare di nuovo, si accorse che li stavo ascoltando. E rimase
in
silenzio.
Poi
mi prese per mano e insieme ci allontanammo.
Potevo
sentire la forte tensione che c’era fra di noi mentre ci dirigevamo verso un
altro
angolo
della sala.
Mantenni
il silenzio, mi aspettavo che fosse lui il primo a parlare.
-Mmm…
il punto è che Larry non mi piace. Non voglio che ti si avvicini.
-Lo
immaginavo… - sussurrai.
Si,
forse lo immaginavo ma, beh non credevo che Miles fosse così protettivo verso
di me.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------
… fine della parte più noiosa della festa XD Adesso le cose
si faranno interessanti!
Un indizio? Conoscete di certo il gioco
della bottiglia … ihih
Solar: Tu sei una veggente! Come facevi a
sapere già della scena della collana??
Ah, uhm, suppongo avrai notato una certa parte
del capitolo che stranamente assomiglia molto al
tuo… credo di averti già avvisato circa questa
coincidenza, giusto? Spero non ti abbia dato fastidio.
Non ti agitare! Premetto che mi hanno regalato
questo gioco ma posso comunque darti delle
informazioni:
1) Mia sorella ha detto di averlo visto in un
negozio, circa 35 euro… ma non mi fiderei.
2) Un grande centro…? Beh, la mia città non è
un grande centro ma di certo lo troverai nei centri
commerciali…
3) Guarda, se l’ho capito io credo lo possano
capire tutti… non è troppo difficile. Non ho mai dovuto
usare il dizionario, per darti un’idea.
Per il tuo contatto nel forum, non ho proprio
idea di chi tu possa essere… un indizio?
Danielle: Oh di disegni su Caro Herr Diario
ne ho parecchi sparsi nel diario, quaderno di biologia, di
fisica, di matematica… e fogli.
Se ti interessa vedere i miei scarabocchi ve
li farò vedere al più presto, ovviamente, ma non vi
aspettate capolavori!
…e se hai bisogno di AAI posso aiutarti io XD
Oh il “family day”… cerco di sfuggirne a
volte ma è… impossibile?
Spero che questo capitolo ti piaccia, mia
cara vicina (ihih, come si dice delle persone della stessa
regione?)^^
Roxas: Ma ceeeerto che ne ha avuto il
coraggio! E poi l’ha sempre sopportata, fin da quando erano
bambini… credo che ormai ci abbia fatto
l’abitudine!
Mi dispiace che tu abbia creduto che le scene
nel roseto esistessero davvero :(
Princess Alexia: io non me la faccio di
corsa! Sono solo all’inizio del quinto caso… okay in effetti corro
abbastanza. Ma è così avvincente, come si fa
a staccarsi da quel gioco??
Ihih in effetti ora che ci penso Franziska e
Claire hanno qualcosa in comune… forse perché
entrambe rispecchiano me?
No! Quel vestito non dovrebbe avere nulla di
giallo… u_u
Eddai, allora anche tutti gli altri
personaggi hanno solo abiti uguali… è ovvio!
Spero vi piaccia! E… a prestooo XD
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Capitolo 22 *** "Il Destino Giocherà Il Suo Asso Nella Manica" ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 22-
“Il destino giocherà il suo asso nella manica”
La
serata passò in modo piuttosto monotono… Miles continuava a guardarsi
intorno.
Che strano.
-Ehiiii!
Chi vuole partecipare al gioco della bottiglia?? – urlava Maya con il suo
solito
entusiasmo.
Noi
eravamo dall’altra parte della sala, rispetto a lei.
Mi
ritrovai a chiedere al mio accompagnatore – Che cos’è il “gioco della
bottiglia”?
È
come il bowling?
Lui
sembrò sorpreso dalla mia domanda – Non sai che cos’è?
Abbassai
lo sguardo… beh non mi era mai capitato di partecipare ad una festa di
compleanno.
Durante la mia infanzia ero stata piuttosto… sola.
Lui
sbuffò -Beh, è un gioco stupido. Non mi va di parteciparci… e non te lo
consiglio
affatto.
Mentre
stavo per chiedergli il perché sentì i passi saltellanti della sensitiva che si
avvicinavano.
-Franziska,
signor Edgeworth! Voi dovete ASSOLUTAMENTE partecipare!!! – disse
mentre
ci trascinava di nuovo verso il centro, dove era stata posata una bottiglia di
Coca-Cola
vuota.
Non
capivo ancora in cosa consisteva il gioco.
-Sedetevi,
forza!!! Sarà fantastico!
Un
po’ frastornata mi sedetti sul pavimento accanto a lei, mentre Miles si sedeva
alla
mia
sinistra.
Un
cerchio di persone si era formato intorno a questa bottiglia.
Non
conoscevo quasi nessuno tra le persone del cerchio… ma riconobbi Herr Gumshoe
e
Herr Larry Butz… la ragazza dai capelli rossi, Adrian Andrews (che ci salutò
con
gentilezza,
anche se mi fissò stranamente per alcuni secondi) e la piccola Pearl Fey.
-Bene,
allora cominciamoo!! – urlò di nuovo Maya mentre faceva ruotare la bottiglia.
La
guardai con dubbio e lanciai un occhiata interrogativa a Miles. Lui mimò con le
labbra
le parole “stai a guardare”.
La
bottiglia si fermò segnalando Adrian Andrews, poi la sorte scelse un uomo che
forse
avevo
usato come testimone una volta… aveva una faccia che terrorizzava, ma non
aveva
per nulla un carattere da persona malvagia.
Ah,
Will Powers, ecco come si chiamava… adesso Maya stava facendo scegliere ad
Adrian
una delle sue dita… che significava?
Chiesi
a Miles e lui continuò a mimarmi “osserva”.
Poi
inaspettatamente la segretaria mollò uno schiaffo a quello sciocco. Aspetta… mi
ero
persa qualcosa? Il gioco consisteva nel prendere a schiaffi le persone?
Allora
avrei vinto io di certo!!!
Tutta
eccitata dalla scoperta fissai la bottiglia che continuava a girare… si fermò
proprio
davanti
a me!
Oh,
bene… vediamo: chi potevo prendere a schiaffi? Di certo Herr Sciattone e Herr
Larry Butz, ma anche Herr Phoenix Wright…
mmm…
La
bottiglia intanto girava e io osservavo i presenti uno per uno… Herr Gumshoe
era
evidentemente
preoccupato, lanciava occhiate spaventate e imbarazzate a Miles. Herr Larry
Butz
invece sembrava davvero contento e dal suo viso era chiaro che desiderava
essere
segnalato
dalla bottiglia… mah, che strano.
Herr
Phoenix incrociava le dita e cercava di allontanare la bottiglia con la forza
del pensiero.
Miles
si guardava le mani e si mordicchiava il labbro… era preoccupato.
E
poi la bottiglia si fermò. Mi segnalava di nuovo? Sembrava di si ma poi… si
spostò
di
un po’ verso la mia… sinistra.
Mi
voltai verso Miles che adesso si mordicchiava le labbra più che mai in preda
all’ansia.
-Quindi
ora dovrei darti uno schiaffo giusto?
-Aspetta!
Non così in fretta, Franziska! Prima devi scegliere cosa farai al signor
Edgeworth…
- disse Frau Maya avvicinandosi.
-In
che senso?
Lei
mise una mano dietro la schiena, in modo che non potessi vederla, poi recitò
“Bacio,
carezza o schiaffo?”
Non
capivo… non dovevo prenderlo a schiaffi?
-Adesso
scegli, Franziska! – disse poi mostrandomi la mano.
La
guardai per un attimo… poi studiai le dita e scelsi l’indice. Lei sussultò e
fece una
risatina.
Le
rivolsi un’occhiata interrogativa e lei rise ancora dichiarando – Hai scelto
BACIO!!!
Sentì
che le guance mi pizzicavano… probabilmente stavo arrossendo.
-Oooh
accidenti! Che sfiga! – sentì che si lamentava Larry – Perché Edgey è così
fortunato??
Io
mi guardavo intorno con confusione. Baciare?? Io lo dovevo baciare???
No,
no, NO! Io non potevo assolutamente baciarlo… no!
Scossi
la testa energicamente ma Maya cominciò ad annuire sorridendo.
-Beh,
quando hai deciso di partecipare sapevi che poteva capitarti una cosa del
genere,
no?
Ora non ti puoi tirare indietro! – aggiunse.
Ma
io non lo sapevo davvero! Oh… dovevo proprio??
Lo
guardai per un attimo e notai che lui era persino più agitato di me.
Mi
voltai verso il cerchio di persone e vidi facce disperate, come quelle di Larry
o
Adrian
(cosa molto strana)… e facce felici come quella del detective Gumshoe, lui
sembrava
piuttosto soddisfatto di questa cosa.
Rivolsi
di nuovo la mia attenzione a Miles, e vidi nei suoi occhi non solo
preoccupazione…
non
solo confusione ma anche la scintilla di qualcos’altro. La stessa che avevo
leggermente
intravisto prima, quando non alzava lo sguardo sul mio vestito nuovo…
strana.
In
un sussurro lo sentì dire – Scusami… sarà solo per un attimo.
Poi
si avvicinò con lentezza al mio viso, fino a sfiorarmi delicatamente le labbra.
A
quel minimo contatto, sentì le labbra bruciare come un incendio… quel contatto
mi tolse
inaspettatamente
il respiro… lo sentì divampare solo per un attimo, prima che lui si
allontanasse
di nuovo da me.
Ma
io restai immobile, mentre il mio cuore batteva fortissimo nel petto, non
riuscivo a
muovere
un muscolo… e le mie labbra ancora ardevano.
Continuai
a fissarlo, confusa, mentre cercavo di formulare dei pensieri coerenti… ma la
mia
mente era in totale subbuglio. Non avevo mai provato una sensazione simile.
Lui
mi fissava altrettanto con i suoi occhi argentati… abbassai lo sguardo, con la
testa
annebbiata
e il respiro affannoso.
E
poi nel silenzio, Maya intervenne dicendo – Passiamo al prossimo giro!!!
Tutti
distolsero l’attenzione da noi, come se non fosse successo niente… forse non
era
successo
niente per loro, in effetti.
Ma
quell’unico momento per me era stato… magico.
http://i49.tinypic.com/2z5t08n.jpg
& http://i49.tinypic.com/2dri3yo.jpg
-------------------------------------------------------------------------------------------------------
…Uhm ve lo aspettavate? Io direi proprio
di si! Come si fa a sprecare un’occasione del genere,
giusto??
Danielle: Sono così occupata
che purtroppo non ho mai tempo, tu puoi capirmi.
Ahah ovviamente Miles non ha
fischiettato ma non ho potuto evitare di scrivere la scena ipotetica!
È uno di quei classici che
non passano mai di moda… Allora… te lo aspettavi?!
Spero ti piaccia, a presto
cara vicina xD
Solar: Bene bene… vediamo
se ho indovinato! Allora, dopo aver raccolto varie prove a sostegno
della mia tesi posso
provare che… sei registrata come ? (se ho sbagliato lascio
perdere
la carriera di procuratore
-.-)
Per il gioco in R4… posso
aiutarti se vuoi ;)
Allora, TU SEI DAVVERO UNA
VEGGENTE ma ciò che hai previsto, cioè un problematico intreccio,
ci sarà solo tra un bel po’!
Pink_vicky: Come hai
notato, ho citato la frase che ti piace tanto come titolo del capitolo! Infatti
mi è piaciuta così tanto
che… non c’era di meglio come titolo!
Ihih felice che la scena della
collana ti sia piaciuta xD In effetti a volte Franny si sente fin troppo
superiore… povero Miles!
Princess: …Infatti io non
ti costringo a recensire! Stavo postando senza di te ma visto che insisti…
Il vestito non deve avere
proprio niente di giallo, umpf. È BLU! Blu come uno dei miei due colori
preferiti u_u
E si lo so che questo non è
il disegno giusto ma proprio quello sulla festa è ancora incompleto dietro
gli appunti di fisica xD
Vi piace…? Fatemi sapere, ci tengo!
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Capitolo 23 *** Pensieri... ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 23-
Pensieri…
“28
giugno, ore 02:13, sul letto, stanza degli ospiti di casa Edgeworth
Liebster
Diario,
sono
molto confusa e preoccupata. Quello che mi è successo oggi è stata
una
cosa strana… io… non so spiegarlo… mi sono sentita… okay, non ci riesco.
Non so
proprio spiegare le mie sensazioni. Io… non provo niente per Miles.
La mia
è stata solo una reazione normale ad un qualsiasi bacio di uno sciocco
ragazzo
qualsiasi.
…
…
Purtroppo
non posso provarlo. Perché questo è stato… oh accidenti… il mio
primo
bacio.
Si, a
diciotto anni, si.
Beh non
è che abbia avuto molte occasioni di baciare un uomo. La mia frusta
li ha
sempre tenuti a debita distanza… e poi io sono una donna in carriera, non
ho
tempo per le relazioni…
Non ho mai pensato molto a queste cose… anche
perché sarei un tipo molto
esigente.
Non mi accontenterei di chiunque… e invece mi è toccato baciare LUI!
Non
riesco nemmeno a dormire. Mi sento stravolta.
Mi sono
persino dimenticata di consegnare quella busta a Herr Phoenix Wright…
Pazienza
gliela darò al più presto.
Bene,
adesso devo chiudere gli occhi e dormire. Devo costringermi.
Gute
Nacht (buonanotte), Herr Diario”
Spensi
la lampada sul comodino e mi accoccolai sotto le coperte.
“Ora
dormi, Franziska” cercavo di convincermi. Chiusi gli occhi.
…
…
Non
dovevo fare alcun tipo di sogno. Un sonno buio, senza sogni… per favore.
-Quindi,
non ci dobbiamo baciare, giusto Franny? – chiese Miles con dubbio,
studiando
il piccolo anello che gli avevo consegnato.
-No,
certo che nooo! Io bacerò solo il mio vero amore… il mio principe azzurro –
risposi
scuotendo la testa e con voce poetica.
Lui
mugugnò qualcosa di incomprensibile, continuando a fissare l’anello con una
piccola
F incisa. Poi mi guardò con confusione – Ma allora che senso ha questa
cosa,
Franny? Se io non sono il tuo “principe azzurro” – recitò queste ultime due
parole
copiando la mia vocina – allora mi sembra inutile questa specie di promessa…
Sbuffai,
proprio non capiva. Lui rappresentava tutto ciò che volevo in quel momento…
qualcuno
di cui fidarmi e che forse mi voleva bene, a differenza del mio papà.
-Potresti
essere il mio principe azzurro in futuro, no?
-Mmm,
questa cosa non mi convince… non ne capisco il senso. Perché invece non
andiamo
a rubare un po’ di M&M’s dalla dispensa, eh? – disse, prendendomi per mano.
E
a quel contatto cominciai a sentire un incendio nel palmo, proprio lì dove mi
toccava…
La
stessa sensazione che avevo provato quando…
-…
NO!
Mi
svegliai di nuovo nella notte.
Accidenti,
non c’era verso di dormire… continuavo a pensarci e ripensarci…
Accesi
la luce della lampada, per orientarmi dentro il cassetto che avevo appena
aperto…
da una piccola scatola presi un anello. Lo avevo sempre portato con me,
pur
senza metterlo… ci tenevo davvero.
La
piccola M incisa nel metallo freddo splendeva più che mai.
Sospirai,
preparandomi a passare la notte sveglia.
***
*Speciale
POV Miles*
“Non mi
sarei mai aspettato una cosa del genere.
Potrei
chiamarla… fortuna? O forse… sfiga?
Non
voglio che ciò che è successo comprometta il nostro rapporto. Ma è ovvio che
non mi
ha dato fastidio baciarla… anzi una parte di me desiderava ardentemente che
quella
bottiglia mi segnalasse, ovvio.
Però mi
ero ripromesso che l’avrei protetta ma non corteggiata… che gli sarei stato
accanto
come… mi costa molto dirlo… amico.”
Strinsi
la penna tra le mani.
Cominciavo
a capire perché a Franziska piacesse scrivere il diario… riuscivi a trasferire
tutte
le tue emozioni in un pezzo di carta se solo ci provavi.
“Ma…
beh… ho visto una scintilla diversa nei suoi occhi questa sera. Mi ha fissato
con
tutta
l’intensità che i suoi occhi cerulei possono trasmettere.
I suoi
occhi sembravano confusi… cercavano una risposta. Non credo di poterle
rispondere
in modo sincero, lei non deve sapere ciò che provo… ho paura che rovinerà
tutto
ciò che abbiamo lentamente ricostruito da quando è tornata.
Ho
paura che anche questo stupido bacio dato per gioco incrini il nostro
rapporto.”
Sentì
il fruscìo delle lenzuola nella camera accanto alla mia… e alcuni sospiri.
Nemmeno
lei stava dormendo, a quanto pareva… e questo non era un buon segno.
Sospirai,
dovevo assolutamente fugare ogni suo dubbio. Dovevo farle credere che non
poteva
esserci nulla fra noi.
*Speciale
POV Miles… fine*
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
Scusateeee!! Mi dispiace di essere sparita così, prometto
che non lo farò più!
(mmm, forse non dovrei promettere, non si sa mai!)
Piccolo spoiler: nel prossimo capitolo Franzy si fingerà
malata xD
Pink_vicky: Mi ha colpito subito! Ci stava
troppo bene ihih sono felice che la mia storia ti piaccia
così tanto *-* Ooh vi prego non fate troppi
complimenti, ci sono tante cose che devo ancora
migliorare…
Grazie, sono felice che il disegno ti piaccia…
ne ho fatto e colorato un altro, il matrimonio di Miles e
Franny, lo volete vedere?
Danielle: Graaazieee xD In effetti mi sono
divertita a descrivere le emozioni dei vari partecipanti,
volevo fare qualcosa di divertente…
Beh, come si fa a farsi sfuggire un’occasione
del genere? Da qui in poi Franny avrà un bel po’ di
problemucci… come se qualcosa fosse cambiato
dentro di lei… okay sto zitta!
Solar: Basta mi arrendo!!! Mi sono scervellata davvero
per capire chi tu fossi… niente! Dimmelo tu
o non dormirò più la notte xD Si, lo so… quel capitolo
doveva essere più descritto >.< forse lo
modificherò, se ci riesco…
Okay, chi vuole vedere il disegno del matrimonio?? *passa
una palla di fieno su uno sfondo desolato*
Ehm… vabbè, a presto!!
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Capitolo 24 *** Febbre ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 24-
Febbre
Una
luce insistente mi costrinse a schermare gli occhi con una mano.
Mattina.
Era già mattina!
Come
avevo già capito stanotte, avevo dovuto passare la notte insonne,
per
evitare di sognarlo ancora.
Già,
avevo continuato a sognarlo per tutta la notte… spuntava sempre,
anche
nei sogni più assurdi.
E
al solo contatto… iiih. Non dovevo pensarci.
Sentì
che le guance mi pizzicavano, probabilmente stavo arrossendo. Non
ne
capivo il perché. Non provavo niente per Miles… niente, giusto?
Ma
allora perché mi sentivo così strana??
Guardai
la sveglia… le 9:30…
…
…
Le
9:30?!? Era tardissimo! Che ci facevo ancora a letto?
*toc toc*
-Uh? Ehm… si?
La
porta si aprì lentamente, mentre il viso di Miles si affacciava in camera.
Mi
guardò con sguardo interrogativo dicendo – Che ci fai ancora a letto?
Lo
fissai per un attimo prima di sentire le gote avvampare. Oh, accidenti,
che
mi prendeva??
Nascosi
il viso sotto le coperte, lasciando solo gli occhi a studiare
attentamente
la situazione.
Sbattei
le palpebre senza rispondere… avevo paura che mi sarebbe uscita
fuori
una vocina acuta e strozzata. Anche se in realtà non sapevo bene il
perché.
-Non…
non ti senti bene, Franziska? – aggiunse con sguardo preoccupato
ed
entrando in camera lentamente.
-Ugh…
non lo so… - risposi, senza pensare. Io non stavo male… ma allora
perché
avevo detto così?
Mi
accoccolai meglio sotto le coperte, per nascondere il viso arrossito senza
motivo.
Sbattei
le palpebre. Di nuovo.
-Mmm
secondo me non stai molto bene, guardati… hai gli occhi lucidi!
Dev’essere
stato quel vestito… lo sapevo che era troppo scollato per la serata,
avrai
preso freddo… - disse avvicinandosi al letto.
-Forse…
- riuscii a dire da sotto le coperte.
Poi
inaspettatamente lui si avvicinò sfiorandomi la fronte con una mano.
Avvampai
di colpo. Quella sensazione… la stavo provando di nuovo. Sussultai
mentre
sentivo che tracciava un sentiero di fuoco proprio sopra i miei occhi.
Sentì
il viso e in generale il corpo colpito violentemente da quel calore insolito,
mentre
lui stava “semplicemente” cercando di capire se avevo la febbre.
Mi
scostai velocemente, mentre la mano di Miles rimaneva a mezz’aria e
sussurrando
– Forse non dovresti toccarmi, sono contagiosa…
Ma
l’incendio scatenato dal suo palmo non accennava a diminuire… solo in quel
momento
mi resi conto del mio respiro irregolare e affannoso.
Lui
sorrise con dolcezza, rispondendo – Ma che dici Franziska? Devi avere al
massimo
qualche linea di febbre… ma è meglio che tu rimanga a casa oggi.
Poi
si chinò verso di me e sentì di nuovo che mi sfiorava la fronte… ma stavolta
mi
stava dando un bacio!
Trattenei
il respiro e chiusi gli occhi con forza, per cercare di mantenere lucida la
mente…
ma il calore mi avvolse come fossi dentro una sauna.
La
pressione delle sue labbra svanì di colpo… aprì gli occhi, confusa, e gli
lanciai
un’occhiata.
Si
morse il labbro inferiore con uno sguardo turbato. Pentimento?
-Adesso…
adesso devo proprio andare. Torno stasera… mmm… forse è meglio
che
mandi qualcuno a controllare come stai, di tanto in tanto.
Poi
si avviò quasi di corsa verso la porta. In un lampo di lucidità mi ricordai
della
carta
di de Killer.
-Miles?
Manderesti questa via posta allo studio legale Wright & Co., per favore?
Segnalai
la busta con gli occhi, non avevo ancora il coraggio di abbassare le
coperte
dalle mie gote arrossate.
-Ehm,
certo – rispose prendendola in mano e studiandola con attenzione per
un
attimo.
Poi
si diresse di nuovo fuori dalla porta a passo svelto.
Appena
sentì le chiavi della serratura scattare di sotto riuscì finalmente a
mandare
fuori il respiro.
Mi
lasciai andare contro i cuscini, sospirando.
Sentivo
ancora le labbra di Miles sulla fronte, quasi mi avesse impresso un
marchio
a fuoco.
Con
dubbio mi alzai e mi misi davanti allo specchio.
No.
Non c’era un marchio a fuoco. Quasi ci avevo sperato… perché questa
situazione
era molto più problematica, in effetti.
Ma
forse… forse avevo davvero la febbre!
Corsi
in bagno, e dentro l’armadietto trovai un termometro. Ecco, adesso avrei
dimostrato
che avevo davvero la febbre… e che ce l’avevo anche ieri e che quindi
tutte
queste strane sensazioni non erano altro che malessere fisico. Non sentimento.
…
…
-No,
accidenti! – urlai d’istinto scoprendo che non avevo la febbre. Ero sanissima,
uff.
Ma
non era possibile! Non poteva essere!
Non
poteva essere Lui a provocare queste reazioni nel mio corpo!
Non
poteva essere il suo tocco che mi infiammava così fortemente da mozzarmi il
respiro…
in un attimo ripensai al suo b… anzi ai suoi DUE baci. Avvampai al pensiero
di
come mi aveva sfiorato la fronte e le labbra, dei suoi occhi dubbiosi…
Il
mio corpo fu di nuovo avvolto dalle fiamme mentre cercavo di mettere a fuoco
l’immagine
di lui che mi baciava…
Il
termometro fece un leggero “bip” e ritornai alla realtà. Lo osservai con
dubbio.
-…
no. No! – sussurrai sbiancando. Mi cadde di mano.
Il
termometro adesso segnava 38 gradi di febbre.
---------------------------------------------------------------------------------------------------
Perché non sono capace di mantenere le
promesse??
Perdonate il ritardo, di nuovo… però
questa volta sono giustificata!
Non riesco più a trovare la mia chiavetta
bluetooth >.< volevo assolutamente farvi vedere
quel disegno e invece… devo rimandare!
Danielle: eh già… c’è proprio
qualcuno in agguato che sta per arrivare proprio quando Franny
dà i primi segni di
cedimento. Ma il lieto fine non può essere così semplice, giusto?
Scusa se ti ho fatto
aspettare tanto anche questa volta :(
Pinky: Si, in effetti Miles
non vuole ammettere a sé stesso di essere felicissimo di averla baciata…
Sembra che tu abbia già
capito che Franny dovrà stare abbastanza attenta… ihih
Oh no! Non ho proprio idea
di chi tu possa essere… non ho nemmeno un indizio su cui basarmi!
Solar: Ehm… in effetti non
sono molto presente sul forum ultimamente >.<
Mmm… non so perché ma resto
ferma sulla mia ipotesi… anche se mi hai detto che è sbagliata o.o
Yatagarasu, io riuscirò a
scoprire la tua identità!! Magari si tratta di tre persone in realtà xD
Beh CERCHERò DI ESSERE Più VELOCE NEL
POSTARE, anche perché di capitoli ce n’è in
abbondanza… Baciotti xD
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Capitolo 25 *** Frannie e Wright xD ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 25-
Frannie e Wright xD
*Speciale
POV Miles*
-Sono
un idiota, sono un idiota, sono un idiota!!! – ripetevo mentre guidavo
verso la procura.
Ci
ero cascato di nuovo!
Mi
ero ripromesso di non cedere in alcun modo al desiderio di… grr.
Okay, Procuratore Miles Edgeworth. Adesso calmati e cerca di
guardare tutto
in modo oggettivo.
In
fondo è stato un bacio casto… da fratello, no?
Un
innocente bacio sulla fronte. Si. Beh, questo è quello che sembrava
esteriormente.
-Buongiorno
signor Edgeworth! – salutò il detective Gumshoe quasi trillando.
Sembrava contento.
Con
questo stesso entusiasmo guardò dietro di me, credendo di certo di veder
comparire Franziska.
Il
suo viso si rabbuiò di colpo, rendendosi conto che non c’era. Era la prima
volta
che vedevo Gumshoe triste della sua assenza.
-Buongiorno…
qualche problema? – chiesi con noncuranza.
-Dov’è
la donna che incede e frusta?
La
“donna che incede e frusta”? Cos’era, un nuovo soprannome?
Alzai
un sopracciglio aggiungendo – Dove hai sentito la parola “incede”,
detective?
Non mi sembra che faccia parte del tuo solito registro linguistico…
-Uhm…
credo di averlo sentito in qualche programma televisivo… - rispose
con
uno sguardo che Franziska riterrebbe propriamente “sciocco”.
Franziska…
chissà come stava… quella febbre poteva peggiorare… e io non
ero
a casa ad occuparmi di lei.
-Che
cos’ha, signor Edgeworth? Sembra preoccupato… - chiese di nuovo il
detective
con evidente dubbio.
-…
-Lo
sa che mi può dire tutto, signor Edgeworth! Io conosco anche i suoi segreti
più
oscuri… ihih – mi lanciò un’occhiata eloquente. Ovviamente si riferiva alla
mia
“cotta” per Franziska.
Ah…
almeno fosse una semplice cotta!
Sospirai,
sconfitto.
-Lei
non si sente bene… e sono beh… un po’ ansioso – abbassai lo sguardo,
fissandomi
attentamente le mani.
-E
perché non è rimasto a casa con lei come un bravo fidanzatino? – chiese
Gumshoe,
sottecchi.
-…
Lasciai
cadere il discorso, mentre dirigevo la mia attenzione su alcuni documenti
sparsi
sul tavolo… anche se non riuscivo davvero a concentrarmi. Con nervosismo
cercai
una penna… ma scoprii che non ce n’erano.
Il
detective, capendo subito cosa cercavo, si diresse verso la mia valigetta e nel
prenderla
qualcosa di blu e sottile scivolò via.
-Uhm,
che cos’è? – chiese Gumshoe prendendola con curiosità.
-Ah,
è una lettera di Franziska… potresti gentilmente consegnarla allo Studio
Legale Wright & Co.?
Lo
sentì sussultare, pur restando concentrato sul mio lavoro.
Non
ci feci caso e continuai a scrivere, con la penna che avevo appena ricevuto.
-Devo
consegnarla a Phoenix Wright? – chiese il detective con una vocina
dubbiosa
e sospettosa.
-Si
esatto… - risposi, cercando di non distrarmi.
Lo
vidi con la coda dell’occhio restare immobile per un po’… poi spostare il peso
da
un piede all’altro… infine dondolare con i talloni su e giù.
…
…
-Detective,
qual è il problema?
Lui
sobbalzò sentendo la mia domanda nel silenzio assoluto regnato per alcuni
minuti.
-Beh
ecco… non si chiede… cosa ci sia dentro?
Uhm…
no, direi che non me lo chiedevo. Dovevo?
Lo
guardai senza rispondere, alzando un sopracciglio.
Lui
abbassò lo sguardo con disagio… sembrava in procinto di darmi un consiglio.
-Secondo
me… dovrebbe guardare cos’è prima di spedirlo – disse, pronunciando
in
fretta le ultime parole. Quasi fosse preoccupato di beccarsi una frustata.
-Non.
Sono. Cose. Che. Ti. Riguardano. Chiaro? – scandii con chiarezza. La posta
era
una cosa personale. Non si apriva. E poi di cosa dovevo preoccuparmi? Perché
avrei
dovuto aprirla?
Il
detective accettò la predica senza discutere. Poi si congedò.
-Aspetta,
Gumshoe… avrei un favore da chiederti.
-Certo,
signore. Di cosa ha bisogno? – chiese con entusiasmo. La predica non l’aveva
per
niente scalfito.
-Potresti…
passare a casa mia? Solo per controllare come sta Franziska… di te mi
posso
fidare – dissi, beh in effetti di lui mi fidavo. Conosceva il mio “lato
oscuro”,
come
lo aveva chiamato, e quindi non avrebbe messo gli occhi addosso a lei. Credevo.
-Certo,
signore! – rispose lui con un sorriso sincero.
Poi
si congedò.
Ero
totalmente immerso nel mio lavoro.
Si,
finché con la con la coda dell’occhio non vidi qualcosa di blu e sottile
appoggiato
sul
davanzale della finestra.
Accidenti!
Si era dimenticato la lettera e adesso toccava a me spedirla.
Mi
tornarono in mente le parole del detective.
“Beh
ecco… non si chiede… cosa ci sia scritto?”
No.
Non mi chiedevo cosa ci fosse scritto. Perché avrei dovuto?
…
…
Erano
cose personali. Ma perché spedire una lettera a Wright…? Non ne aveva motivo.
Sbuffai
e mi riconcentrai di nuovo sul lavoro.
Bene,
dovevo compilare questi documenti e poi…
Cosa
doveva dire Frannie a Wright? … no, non mi interessava.
Allora,
poi dovevo passare al centro di detenzione per interrogare l’imputato…
Wright
l’ha guardata un po’ troppo alla festa, e se…? … no, dovevo concentrarmi.
Poi
dovevo interrogare il testimone oculare, e…
…
…
Basta!
Dovevo assolutamente sapere cosa c’era scritto in quella lettera!!!
La
presi tra le mani, soppesandola. La osservai per un attimo e poi… la aprì.
Quello
che vidi mi sconvolse parecchio. Il detective Gumshoe aveva avuto ragione
a
sospettare!
-No!
*Speciale
POV Miles… fine*
------------------------------------------------------------------------------------------------------
Aaah almeno stavolta ho postato leggermente in anticipo (e
me ne vanto xD)
Danielle: eh ovvio senza complicazioni che
storia sarebbe?? Povero il nostro Milessuccio che
ha capito male… ihih (no, no non devo essere
perfida, non devo… il mio lato oscuro mi opprime)
Allora, ti consiglio di non rovinarti la
sorpresa come ha fatto UNA CERTA PERSONA xD ma posso
capire che a volte si può essere impazienti
(colpa mia, in fondo)
Solar: Allooora cara Calisto xD Non sei
riuscita a resistere?? Ihih!
Ma allora avevo indovinato?? Avevo già
svelato la tua identità, e io che addirittura pensavo
di non aver futuro come procuratore! Vabbè ^^
Mi dispiace ma proprio non riesco a capire che fine abbia
fatto la chiavetta bluetooth e finché
non la trovo non posso accontentarti u_u
Bene, è ora di cantare tutti insieme “Tanti Auguri a Princess Alexia!! ” che oggi
compie
gli anni (e me l’ha detto così tante volte da farmi
scoppiare la testa -.-)!
Eeee ci vediamo presto, suppongo sabato a questo punto, per
un nuovo appassionante episodio
di Caro Herr Diario! Un saluto xD
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Capitolo 26 *** Numeri E Semplici Calcoli ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 26-
Numeri E Semplici Calcoli
“28
giugno, ore 11:38, seduta al tavolo, cucina di casa Edgeworth
Herr
Diario,
mi
sento così confusa… io… no non ci riesco.
Non può
essere è inconcepibile!!! IO NON SONO INNAMORATA DI MILES!
Ugh…
no. Continuo a non capire cosa mi stia prendendo.
È
pazzesco… cioè se mi concentro su qualcosa e non penso a Lui, sono
sanissima.”
Mi
concentrai un attimo: perfezione, perfezione, perfezione…
Poi
osservai il termometro… ecco 36.5… sana come un pesce.
Ripresi
a scrivere con ansia sempre maggiore.
“Invece,
se… beh se ci penso…”
Il
calore mi invase, quasi come mi gettassi tra le fiamme, mentre ripensavo a
Quei
momenti.
La
pressione delle sue labbra sulle mie… il modo dolce e timido con cui mi
aveva
sfiorato quella mattina…
E
poi ripescai ricordi più vecchi. L’aggressione di de Killer.
E
il tempismo con cui lui era arrivato, con cui mi aveva salvato… e poi
quell’abbraccio.
Quel contatto non mi aveva fatto questo effetto. E nemmeno la
notte
dopo, quando avevamo dormito insieme… iiih. Come ho fatto a dormire
tranquillamente
accanto a lui??
Ed
ecco che il termometro faceva un leggero “bip” segnando… 37.9
Ehi,
forse stavo migliorando!
“…
adesso ho la febbre. Cioè non è vera febbre, credo di esserci arrivata ormai.
Ma… non
posso accettarlo. Davvero sono innamorata di…? No.
È
inconcepibile, ci deve essere necessariamente un’altra spiegazione per questo
fenomeno.
…
…
Forse…
dico forse… mi sono presa una cotta per lui. Per Miles.”
Nel
silenzio sentì distintamente il rumore di una serratura e poi quello di una
porta
che si apriva cigolando. Mi voltai con curiosità verso la porta della cucina,
che
dava sul corridoio.
Notavo
già la grande ombra che veniva proiettata sul pavimento e il passo
inconfondibile.
Un
sorrisetto compiaciuto mi si dipinse sulle labbra. Ovviamente lui, dovevo
aspettarmelo
da Miles.
-Herr
Sciattone? – chiesi, affacciandomi sul corridoio.
Il
detective scattò sentendo la mia voce. Era voltato verso le scale, sembrava che
stesse
per salire di sopra… di certo Miles gli avrà detto che ero a letto.
-Miss Von Karma! Credevo che fosse... beh… malata a letto.
Come sta?
-Umpf!
Sto perfettamente – risposi con voce monocorde. Poi rientrai in cucina
sedendomi
di nuovo al tavolo.
Trangugiai
un paio di M&M’s senza nemmeno masticarli. Ero ancora un po’
nervosa
per la storia della febbre. Sentì i passi di Herr Gumshoe che si avvicinava
alla
porta, ancora non se ne andava?!?
-Uhm…
sicura di stare bene? Il signor Edgeworth sembrava piuttosto
preoccupato
– aggiunse in un sussurro.
Miles…
lui era preoccupato per me? Davvero?
Il
solo pensiero mi fece avvampare.
Okay,
Franziska… cerca di calmarti. È ovvio che sia preoccupato per te: è tuo
fratello,
dopotutto.
Dando
le spalle al detective, cercavo di riprendere a respirare regolarmente, e
sapevo
che la temperatura si alzava.
-Procuratore?
Che succede? Sta tremando… e respira affannosamente! Forse è
meglio
che ritorni a let…
-No!
– lo interruppi con una voce strozzata e ansimante – Sto bene, è tutto
apposto…
ugh!
Sussultai,
osservando il termometro che ora toccava 38.2!
Poi
sentì la presenza di Herr Gumshoe che si avvicinava alle mie spalle.
-Ehi,
amica! Ma… ha la febbre alta! – replicò con evidente preoccupazione. A quanto
pare
aveva visto il piccolo display del termometro.
Mi
alzai in piedi, barcollando leggermente – Senti, sto bene, okay?? Ora mi
riprendo…
“Ora
mi riprendo”?? Come poteva quel già abbastanza sciocco detective capire una
cosa
che nemmeno io riuscivo a comprendere? Come faceva a capire che Miles, e
le
emozioni che mi suscitava, controllavano la mia temperatura corporea??
Mentre
gli davo di nuovo le spalle e cercavo di respirare lentamente e con ritmo
regolare…
Il
detective Gumshoe non capiva un accidenti di ciò che stava succedendo. Come al
solito.
Il
procuratore sembrava stare bene fino a tre secondi prima e poi… era diventata
ansimante
e debole. Aveva la febbre alta, e questo riusciva a capirlo anche con il suo
piccolo
cervello.
Ma
per qualche strano motivo negava di stare male.
Adesso
gli dava le spalle, e reggendosi alla sedia con una mano, cercava di
“riprendersi”…
o
così aveva detto.
Ma
come poteva riprendersi da 38 gradi di febbre in due secondi?? Era evidente
anche
per lui che questo fosse impossibile.
Comunque,
non osava avvicinarsi. Quando il procuratore Von Karma ordinava,
lui
eseguiva… anche se ora non stavano lavorando.
Quindi,
senza in ogni caso perdere d’occhio la ragazza, si guardò intorno con
curiosità.
Non era mai entrato in casa del signor Edgeworth, anche se di certo
se
la immaginava così sfarzosa.
Sul
tavolo notò qualcosa di interessante. Accanto a un pacco enorme di M&M’s
c’era
un piccolo libro, aperto su una pagina. Studiandolo per un attimo si rese
conto
di non trovarsi davanti ad un libro… ma bensì davanti ad un diario.
E
con la sua solita, irrefrenabile curiosità non si trattenne dal leggere, come
al
solito,
dal basso:
“Forse…
dico forse… mi sono presa una cotta per lui. Per Miles.”
Si
bloccò di colpo.
Era
già la seconda volta che assisteva ad una scena del genere… o no? E quella
era
di certo l’elegante e perfetta scrittura del procuratore Von Karma, non poteva
essere
altrimenti.
Il
cervello di Dick Gumshoe andò letteralmente in tilt. Elaborò in fretta le
informazioni
che solo lui conosceva… e fece un rapido calcolo.
“Edgeworth
+ Von Karma = ♥ ” ... mmm non suonava poi
così male.
…
quando mi resi conto di cosa il detective stesse leggendo era ormai troppo
tardi.
---------------------------------------------------------------------------------------------------
Perdonatemi per la lunga assenza, purtroppo mi sono
dovuta allontanare per vari motivi che
non sto qui a raccontarvi (sarebbe troppo stressante…)
Allora, non ho tempo di rispondervi singolarmente, non mi
uccidete!
Spero che i chappy vi piaccia e tenterò di essere più
veloce nel postare… Non mi abbandonate,
care *-*
Un bacio ^^
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Capitolo 27 *** Colpo di Scena! ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 27-
Colpi di scena!
Lo
guardai con dubbio, non riuscivo a decifrare la sua espressione.
Sembrava
sconvolto ma… quasi soddisfatto di ciò che aveva letto.
E
aveva la solita espressione sciocca di chi cerca di pensare scioccamente.
-Le
va di parlarne…? – chiese sottecchi, con una voce furbetta.
-…
- abbassai lo sguardo. No, non mi andava di parlarne… e di certo
non
con lui!
Sbuffai
irritata e mi sedetti sulla sedia, affondando la mano nel pacco di
M&M’s.
Rimasi in silenzio.
Forse
se non lo avessi considerato se ne sarebbe andato dimenticando
la
faccenda. Ovviamente non poteva andare così, giusto?
-Quindi…
questo… mmm… questi sbalzi di temperatura sono causati da…? –
disse,
lasciando la frase in sospeso.
In
fretta e con aria sicura conclusi – … da febbre malarica, si!
Lui
sussultò un attimo, ovviamente non aveva pensato che potesse essere
causata
da questo.
-Febbre
malarica…? – balbettò con dubbio, mentre cercava di pensare scioccamente.
Probabilmente
nemmeno sapeva cosa fosse.
-Beh,
si… hai presente la malaria? Le zanzare ti pungono e poi hai sbalzi di
temperatura
continui… lo stesso, ecco – conclusi la frase abbassando la voce…
lo
sapevo che in fondo non avevo la febbre malarica, e che era beh…
sbagliato…
dire di avere questa brutta malattia, ma avevo appena ripescato
quest’idea
dai miei ricordi di scuola e mi sembrava la più efficace.
Se
ne sarebbe andato pensando di poter essere infettato.
Herr
Sciattone non sembrava convinto –… ma dov’è successo?
-Credo
sia successo al compleanno di Herr Phoenix Wright – risposi prontamente.
Non
dovevo lasciare spazio a dubbi.
Lui
sembrò pensare un attimo e poi aggiunse - … Quando?
-Sciocco,
ieri sera, no? – se avevo già detto che era successo al compleanno
era
ovvio che parlavo di ieri sera!
Mi
guardò sottecchi, ancora sospettoso - … Come?
-Direi
che mi ha punto una zanzara! Tu che ne dici? Ci sono altri modi? Adesso
mi
chiederai perché mi ha morso?! – Aggiunsi con nervosismo.
-Ma
ne è certa? Può dirmi con sicurezza che è stata morsa ieri alla festa? –
sembrava
che mi stesse facendo il terzo grado.
-Beh…
non posso! È una zanzara! Come faccio a controllare i movimenti
di
una zanzara?!
-E
allora come fa a sapere che è malaria? – mi guardò con dubbio.
- Sciocco per gli sbalzi di temperatura! Ti ho già detto che ho degli sbalzi
di temperatura quindi è malaria! PUNTO! – non ne potevo più.
Questa
storia mi stava mandando in tilt.
Non
potevo mica raccontargli cosa provavo in quel momento, come il mio
cuore
battesse forte al solo pensiero… alle immagini di lui che mi balenavano
continuamente
nella mente, al calore indescrivibile che mi riscaldava dentro.
Lui
abbassò lo sguardo con preoccupazione – Beh, non ha informato il
signor
Edgeworth di questa cosa? È grave…
Sbuffai
– Si, come se potessi andare lì e dirgli “ehi, fratellino, mi sono presa
una
cotta per te e ora ho sbalzi di temperatura pazzeschi a causa tua”! – mi
bloccai
di colpo, rendendomi conto di ciò che avevo appena detto. Mi portai
una
mano alla bocca, per bloccare il fiume di sciocche parole che avrei
ancora
potuto dire.
Lui
sorrise scioccamente dicendo – Yeeah, finalmente lo ha ammesso, procuratore!
Restai
completamente immobile per alcuni secondi, senza reagire.
Ammesso?
Ammesso??
In
un millesimo di secondo afferrai la frusta e la strinsi tra le mani.
La
sua espressione non cambiò. Sorrideva comunque. Strano.
-Non
mi terrorizzerà con la frusta, procuratore. Potrà frustarmi quando
vuole
ma non cambierà quello che prova per il signor Edgeworth. Quindi…
perché
non ne parla con me?
Sospirai,
lasciando cadere a terra la frusta.
Per
una volta, aveva perfettamente ragione.
***
Dopo
aver faticosamente descritto ciò che era successo al detective abbassai lo
sguardo,
imbarazzata.
Lui
invece cominciò a canticchiare con soddisfazione – Love is in the air…
la
la la… oh, love is in the air…
-La
smetta Herr Sciattone! Non è divertente! – mugugnai innervosita.
Accidenti,
come avevo potuto parlare di questa cosa a qualcuno? E soprattutto
parlarne
con lui?!
Lui
si bloccò e mi lanciò un’occhiata incuriosita. Sapevo che stava per parlare,
quindi
rimasi in silenzio.
-Quindi…
quando glielo dirà?
-Non
ho intenzione di parlargliene – dissi velocemente. Era l’ultima cosa
che
pensavo di fare.
Rivelare
a quello sciocco che… impossibile!
Sarebbe
stato… imperfetto. Mio padre mi aveva sempre detto che questa
era
una delle regole fondamentali: mai affezionarsi a qualcuno.
Credevo
di aver assimilato il concetto ormai. Davvero.
Non
provavo affetto per nessuno, e non lo pretendevo più da nessuno. Ma con
Miles
era sempre stato diverso… diverso fino a questo punto.
Sospirai.
Ero solo una sciocca imperfetta innamorata di uno sciocco imperfetto.
-Perché
si comporta così? Magari… ovviamente parlo in via ipotetica… - fissò un
punto
imprecisato nella stanza, come stesse nascondendo qualcosa - … magari è
corrisposta.
E invece sta soffocando i suoi sentimenti. Perché non prova a parlargliene?
“Perché
è una cosa sciocca e insensata, ecco perché!” urlava una voce autoritaria
nella
mia mente, mentre un’altra più sottile e spaventata diceva “Vorrei tanto
dirglielo”.
Cercai
di convincermi ad ascoltare la voce autoritaria.
-Non
posso. Non devo. Non voglio. – risposi con lunghe pause.
-E
io non ci credo. Almeno non credo al “non voglio”. Quindi adesso lei va in
procura
e
gliene parla, okay?
Sbuffai.
Lui non poteva ordinarmi di andare da nessuna parte. Però potevo deciderlo io.
Mi
alzai con ansia e dopo aver preso la frusta mi diressi verso l’ingresso.
Non
ero nelle mie piene facoltà mentali mentre mi accomodavo al posto del
passeggero
e credevo di poter vivere un sogno. Mi sbagliavo.
***
*Speciale
POV Miles*
Franny e Wright. Franny e Wright! FRANNY E
WRIGHT!
Queste
parole continuavano a martellarmi nella mente. Non riuscivo a togliermele
di
testa.
Quella
carta.
Di
certo… di certo era successo quando era stata attaccata da de Killer. Aveva
impiegato
il suo tempo nel ritrarre Wright… perché lui? Perché su quella foto c’è scritto
“Nick”?
Perché
non c’è scritto “Miles”?!
-Buongiorno
signor Edgeworth! – trillò con estrema gaiezza Adrian Andrews – Come sta?
-Da
schifo… - mugugnai. Non ero riuscito a mantenermi calmo.
Lei
sembrò stupita dalla mia affermazione e si avvicinò con curiosità. Mi fissò
un
attimo con dubbio, poi aggiunse – Oh, poverino… ti farò stare meglio!
In
un attimo le sue labbra si imposero con forza sulle mie. Arretrai confuso, ma
lei
continuava
a starmi appiccicata. Perché non la smetteva?!
Mentre
cercavo di liberarmi sentì il sussurro di una voce ferita – Miles…?
Mi
staccai con forza da quella stupida segretaria, fissando con ansia un paio di
occhi color del cielo.
*Speciale
POV Miles… fine*
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Scusateeeee!!!
…
Okay, basta. Avrete sicuramente capito che il mio ritmo si
è ridotto a “mensile” dopo essere
passato per “giornaliero” e “settimanale”.
Inutile stare qui a piangermi addosso xD
Danielle: Ma cara non scusartii!! Non ce n’è
bisogno… sappiamo entrambe che a volte il tempo manca
per tutto, anche per scrivere un capitolo
decente -.-’’’
E poi sai benissimo che anch’io sono indietro
con le recensioni… spero che ti piaccia il capitolo! =)
Simo Chan: Ehy che bello avere nuove lettrici
^^
O.o sono felice che ti piaccia così tanto, ho
notato anche i tuoi commenti sul forum… eh si sono
stata assente spero di poter recuperare!
Quindi tu hai già letto fino all’altro colpo
di scena, eh? Beh ti toccherà attendere un po’ xD
Nella speranza di essere più fedele alle mie promesse, un
bacione =)
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Capitolo 28 *** Dolore ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 28-
Dolore
Sciocca.
Ero stata solo una sciocca.
Barcollai
giù per le scale mentre sentivo chiaramente una lama
fredda
attraversarmi il cuore.
Come
avrei mai potuto pensare che io e lui…? Era una cosa
talmente
insensata e imperfetta…
-Franziska,
aspetta! Senti io non… - sentivo ancora la sua voce
dietro
di me, mentre i passi cominciavano ad affrettarsi per
raggiungermi.
Non
avevo detto una parola. Lui NON doveva sapere come mi
sentivo
male in questo momento. Nessuno doveva saperlo.
Sarei
riuscita a restare calma e perfetta, come una vera Von
Karma.
Nessuna emozione doveva scalfirmi, o almeno così mi
aveva
insegnato mio padre.
Una
Von Karma non deve provare emozione, o diventerebbe
debole.
E io non dovevo farmi vincere dai sentimenti.
Quindi
mi raddrizzai e cercai di affrettarmi con scioltezza verso
l’uscita
dell’edificio. Ripresi un’espressione seria e priva di emozione
e
guardai dritto davanti a me mentre raggiungevo la porta.
-Franziska,
vuoi ascoltarmi un attimo?!
Sussultai
nel sentire la sua voce improvvisamente vicina… come
aveva
fatto a raggiungermi?
Sentì
che mi sfiorava una spalla, nel tentativo di bloccarmi.
Ovviamente
lasciò dietro di sé un sentiero di fuoco.
Lo
scrollai immediatamente, cercando di restare concentrata sulla
porta.
Dovevo
uscire da quel posto infernale…
-Per
favore, possiamo parlare? Franziska, ascoltami! – la sua voce
sembrava
così preoccupata… forse avrei dovuto voltarm… no! NO!
Non
dovevo avere nessun dubbio. Non dovevo lasciarmi trasportare
da
quell’insopportabile desiderio di ascoltarlo.
-Non
ho niente da dirti. Hai la tua vita dopotutto – sussurrai
abbastanza
piano affinché possa sentirmi solo lui. O forse per coprire
la
mia voce spezzata dal nodo che avevo in gola.
Lui
si bloccò un attimo, come a decifrare ciò che avevo appena detto,
e
io mi approfittai del vantaggio per sfuggire via.
L’aria
gelida all’esterno mi fece rabbrividire.
Mi
strinsi nelle spalle e mi avviai velocemente verso il parcheggio
della
procura. Non dovevo fermarmi, né voltarmi.
E
non dovevo assolutamente…
Sentii
che le mie guance accaldate venivano lentamente rigate da
quelle
lacrime che non riuscivo più a ricacciare indietro.
Sul
viso, si ghiacciavano istantaneamente, accrescendo quel freddo
glaciale
che sentivo nel cuore.
Con
le mani che tremavano, infilai le chiavi nella serratura dell’auto
e
mi sedetti al volante.
Sentì
il motore accendersi e allora… solo allora… riuscì ad espirare.
E
a piangere.
***
“28
giugno, ore 15:22, seduta su una panchina, giardini pubblici
Herr
Di o,
scusa
se manca parte del tuo nome, ma una lacrima l’ha cancellato.
Io… non
dovrei. Non dovrei piangere. Un Von Karma non piange.
Un Von
Karma non prova sentimenti.
Un Von
Karma non ama e non soffre per… amore.
Ma allora, mio padre aveva ragione. Quando
diceva che non sarei stata
mai
all’altezza del mio nome, di essere sua erede, non mentiva.
Sono
solo una sciocca ragazzina che crede ancora nelle favole…?
Nell’”e
vissero per sempre felici e contenti”?
Credevo
davvero che lui sarebbe stato il mio principe e mi avrebbe
portato
via in sella al suo cavallo bianco…? Dev’essere così.
Per un
momento avevo davvero creduto che ci sarebbe stato un lieto fine.
Non
voglio pensarci troppo, o attirerei l’attenzione di qualcuno con
i miei
singhiozzi. Non posso farci nulla… sono involontari.”
Sentii
la leggera pressione di qualcosa che sbatteva contro il mio piede.
Abbassai
lo sguardo focalizzando una palla blu con sopra lo stemma
del
Samurai d’Acciaio.
Un
bambino di circa cinque o sei anni si staccò dal gruppetto che
giocava
lì vicino per avvicinarsi alla mia panchina.
Mi
guardò un attimo con sguardo prudente per poi riprendere la palla.
-Mi
s-scusi signorina – disse, con voce educata e abbassando lo sguardo.
-Stai
un po’ più attento, sciocco di un ragazzino!
Il
piccolo corse letteralmente via spaventato. Non era mia intenzione
reagire
così… ma non volevo la presenza di nessuno accanto a me e poi
quel
ragazzino mi aveva fissato in modo così penetrante.
“Gli
somiglia. Mi ricorda molto lui da gi
ne… aveva quello stesso
sguardo
prudente e… capace di leggerti dentro.
Accidenti!
NON devo pensare a Lui. No.
Non
devo pensare a come mi ero sentita stranamente felice pensando
a noi
due, insieme… e l’orribile dolore che mi ha trafitto nel vederlo
con
quell’insignificante segretaria praticamente spalmata sopra.
Basta…
io non voglio soffrire per lui. Non posso. Non devo.
Invece
sto soffrendo. E tant imo.
A dopo,
Caro Diario”
Lo
chiusi con dolcezza, accarezzandone la copertina. Quante cose
erano
successe da quando l’avevo comprato… quel piccolo diario nero
con
intarsi dorati, l’unico che custodisse i miei segreti.
Si,
i miei segreti. Perché un Von Karma non doveva avere sentimenti…
e
invece io li nascondevo lì.
Un
tuono squarciò il cielo all’improvviso. Poi una pioggerella leggera
cominciò
a cadere lentamente.
Guardai
in su con sguardo accigliato. E adesso…?
-------------------------------------------------------------------------------------
Alors, c’è da dire che stavolta sono stata più veloce, no?
XD
Okay, forse è meglio che stia zitta… non prima di aver
commentato le vostre
splendide recensioni!
Simo Chan: Eccoooomiiii!!! XD
Eh si purtroppo è una brutta situazione… che
si complicherà sempre di più!
Dovremmo fare un Anti-Andrews Fan Club, che ne
dici? =)
Solar: eh si, si lo so che hai cambiato nome!
In Kaleidon, poi!!! XD Però è carino
come nick, mi piace davvero =)
Non scusarti, davvero… siamo stati lontani un
po’ tutti, e tutti ci faremo perdonare!
Bene, commentate please! Lo so che l’avete già letto ma
avere i vostri
commenti qui mi farebbe molto piacere, grazie =)
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Capitolo 29 *** Incontro con le Fey =) ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 29-
Incontro con le Fey =)
*Speciale
POV Miles*
Non
sapevo dove cercarla. Lei non era di qui… non aveva un
posto
dove andare.
-Dove
sei, Franziska? – sussurravo tra me e me mentre guidavo
per
le strade della città. Non poteva essere andata lontana, giusto?
Dovevo
ammetterlo, la sua reazione mi aveva spaventato molto.
Non
avevo mai visto una tale espressione sul suo viso… era…
non
sapevo. Non me lo sapevo spiegare.
I
suoi occhi… i suoi profondi occhi azzurri esprimevano un dolore
acuto…
indescrivibile. Ma è stato quasi un lampo: la sua
espressione
si era subito indurita, si era di nuovo nascosta sotto
la
sua maschera di perfezione.
Sentì
un tuono in lontananza, mentre la macchina cominciava a
bagnarsi
per la pioggia. Pioveva.
Dov’era
lei…? Perché era fuggita via?
Cosa
stava facendo adesso… era al riparo? O sotto la pioggia?
Sentivo
che presto il mio cervello sarebbe scoppiato per la
preoccupazione.
Sospirai,
mentre cercavo di mettere apposto i miei pensieri, di
catalogare
gli avvenimenti di oggi.
1)
Franziska non stava bene, sembrava che avesse la febbre.
2)
Mi aveva chiesto di mandare quell’orribile busta a Wright.
3)
Quella segretaria aveva avuto la straordinaria idea di baciarmi.
4)
Franziska mi aveva visto.
-uhm…
- mugugnai ripensando all’ultima affermazione. Che ci
faceva
Franziska in ufficio? Non era malata?
Avevo
mandato Gumshoe a controllare come stava e solo mezz’ora
dopo
me l’ero ritrovata davanti.
E
questo non lo capivo proprio. Cosa era successo quella mattina?
Con
gli occhi sulla strada presi il cellulare dalla tasca e premetti il
pulsante
“4” per la chiamata rapida. Dovevo cercare di capirci di più.
Una
voce chiaramente incuriosita e felice mi rispose – Pronto?
Signor
Edgeworth?
-Gumshoe
– risposi con voce seria e monocorde – sei andato a
far
visita a Franziska?
Decisi
di omettere il fatto che l’avevo vista poco prima. Volevo
sapere
perché era uscita di casa.
-Ehm,
si signore… non… non l’ha vista? – chiese con prudenza.
Ah,
allora lui sapeva. Bene. Meglio far finta di niente ancora per
un
po’.
-Vista…?
Ma non aveva la febbre? – risposi con voce apparentemente
sincera.
Dovevo
sembrare abbastanza convincente perché disse – Beh,
signore,
lei aveva detto che doveva discutere qualcosa di importante
con
lei…
Qualcosa
di importante. Beh, era fuggita via. Forse non era così
importante.
Sospirai,
quando voltando su un’altra via, notai che era deserta.
Non
era nemmeno qui.
-Qualcosa
non va, signore? – chiese preoccupato Gumshoe, doveva
aver
sentito il mio sospiro sconfitto.
-Non
riesco a trovarla.
-Chi?
– ma aveva la testa tra le nuvole?
-Franziska!
Non la trovo da nessuna parte… non so che fine
abbia
fatto e non ho idea di dove possa andare – mi sfuggii un gemito.
Okay,
la disperazione cominciava a farsi sentire. E il detective se
ne
accorse.
-…
è successo qualcosa. Racconti, sa che si può fidare.
*Speciale
POV Miles… fine*
***
Un
albero di certo non poteva ripararmi dalla pioggia. No.
Potevo
tornare in auto e aspettare che smettesse di piovere, ma nemmeno
questa
era una geniale idea… dopo sarei tornata al punto di partenza.
Di
certo non sarei tornata a casa. Cioè non a casa SUA. Ma nemmeno
a
casa mia, non entro poco tempo almeno… e poi non avevo più i
miei
vestiti e tutti i miei effetti… erano lì.
Potevo
andare in albergo per un po’.
…
…
Pessima
idea.
Non
sarei tornata lì nemmeno sotto tortura… non dopo ciò che era
successo
l’ultima volta.
Quindi
l’unica alternativa che restava era… mmm… non c’era nessun’ultima
alternativa.
Sospirai,
mentre sentivo già i miei capelli inumidirsi per la pioggia.
Nel
giro di due minuti sarei stata totalmente bagnata… ugh.
Mentre
ero assorta nei miei pensieri sentì una strana pressione sul piede.
Abbassai
lo sguardo focalizzando una palla blu con sopra lo stemma
del
Samurai d’Acciaio.
Mmm…
di nuovo? Che strana sensazione di deja-vù…
Quasi
mi aspettavo di rivedere il bambino dagli occhi penetranti.
La
persona che si avvicinò aveva di certo degli occhi penetranti, ma
molto
più del bambino di prima.
-Ciao,
signorina Von Karma! Che ci fai qui…? – chiese la piccola Pearl
Fey
con curiosità, raccogliendo la palla ai miei piedi.
Sospirai
– Ciao Pearl… potrei farti la stessa domanda – mugugnai.
Non
mi andava di raccontare i miei problemi anche a lei. Già
parlarne
con quello sciocco di Herr Sciattone era stata un’enorme
sciocchezza.
Lei
mi guardò senza capire, poi continuò – Dov’è il signor Edgeworth…?
Perché
oggi non è con lei?
Ugh…
ci mancava solo questo. Perché non era con me? Ovvio.
Perché
stare con la propria “sorellina” quando si può stare appiccicati
ad
una stupida segretaria?!
Sentivo
che mi stava venendo la nausea al solo pensarci.
Mentre
ancora la bambina aspettava una mia risposta, sentii una
voce
provenire da non molto lontano.
-Pearly!
Torna qui, sta piovendo! Dovremmo tornare al villaggio… - la
voce
di Maya Fey si affievolì quando mi vide. Adesso il suo sguardo
era
sinceramente curioso.
Accennai
un sorriso mentre le rivolgevo un cortese “ciao”, poi tornai
a
fissare il terreno…
-Ciao,
Franziska. Sembri stranamente sconvolta… è successo qualcosa? – si
avvicinò
e con l’ombrello tentò di ripararmi dalla pioggia, anche se
ormai
ero bagnata fradicia.
-…
va tutto bene. Sto perfettamente – tentai di ricompormi.
La
sensitiva fece una faccia per niente convinta poi, non prima di
aver
controllato se la mia frusta era nelle vicinanze, mi prese
cautamente
per mano.
-Uhm…
che ne dici di riparlarne all’asciutto, magari?
Quasi
a voler implorare il suo aiuto, ebbi un brivido involontario…
seguito
da un sospiro rassegnato.
Mentre
mi alzavo e seguivo riluttante le due ragazze in viola, non
potevo
che chiedermi…
“Perché
non sono rimasta in Germania?!”
-----------------------------------------------------------------------------------------
Uffaaaa >.<
Sapete…? Credo che metterò in pari i capitoli di qui con
quelli del forum così non
potrete più leggerli in anticipo u.u
No no non sono arrabbiata, però vorrei trovare le
recensioni qui come le trovo lì…
Simo Chan: Wow sei molto… combattiva! Beh,
credo che io avrei reagito esattamente
come Franny (forse perché sei tu che scrivi
la storia?? -.-’’ n.d.Franziska)
O.o ehm forse si… comunque si si creiamo il
Fan club!! (come facciamo esattamente?) uhm…
Beh, a presto!
E se non recensite vi frusto *-*
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Capitolo 30 *** Abitudini Del Villaggio Kurain ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 30-
Abitudini del villaggio Kurain
“29
giugno, ore 03:00 (circa), sul letto, Residenza Fey, Villaggio Kurain
Herr
Diario…
Non ho
idea del come mi sono ritrovata qui. Cioè non so come mi sono
lasciata
convincere ad essere ospitata in questo villaggio sperduto in mezzo
al
nulla e pieno di strane persone vestite da hippy… mah.
Comunque…
sono qui. Abbastanza lontana da quella città infernale e abbastanza
lontana
da LUI. Spero che questo basti a farmi passare questa “cotta” imperfetta.
So che
posso riuscirci. Devo solo essere fedele al credo dei Von Karma.
Si,
posso farcela… posso cancellarlo dalla mia mente.
A
domani, Liebster Diario”
Spensi
la lampada sul comodino accanto al letto, poi mi accoccolai sotto le coperte.
Dovevo
credere in me stessa… potevo dimenticarlo.
Chiusi
gli occhi.
-Davvero
stai portando quell’anello?! Stai prendendo la faccenda troppo sul serio,
Franny
– il viso di Miles era corrucciato e preoccupato.
Io
inclinai la testa da un lato, fissandolo intensamente. Non capivo cosa c’era di
male…
-Credo
che sia tu a non star prendendo la faccenda abbastanza sul serio.
Sembra
che ti sia quasi pentito della nostra promessa – sussurrai le ultime parole
quasi
in silenzio.
Lui
abbassò lo sguardo, con dubbio.
Il
mio piccolo cuoricino da bambina sussultò.
Davvero…
davvero non voleva più rispettare la nostra promessa?
Lui
era l’unica persona che avesse mai mostrato affetto verso di me… io non potevo
perderlo.
Mi
avvicinai di più a lui, poi gli strinsi le mani.
-Tu…
non mi abbandonerai, vero? – sentivo che le lacrime mi gonfiavano gli occhi…
e
la vista si appannava.
Lui
mi lasciò le mani, e io mi sentì morire… ma poi estrasse qualcosa da una tasca.
-Mai,
Franny – sussurrò, mentre tra le sue mani compariva un piccolo cerchio d’oro.
La
piccola “F” risplendeva quasi animata di luce propria.
“29
giugno, ore 5:00 (circa), sul letto, Residenza Fey, Villaggio Kurain
È tutto
inutile!
Non
riesco a togliermelo dalla mente… sto impazzendo?!
A
questo punto, forse la risposta è SI.
O forse
non riesco a dormire più di un’ora di seguito solo a causa di questa
maledetta
campana del villaggio che deve necessariamente suonare ogni ora…
ho
tenuto il conto… quindi ora dovrebbero essere le cinque, a meno che per
qualche
fortuito caso, non abbia sentito qualche campana.”
-Buongiorno,
Franziska! Hai dormito bene…? – chiese Maya, con una voce così
irritante
da rivaleggiare con Wendy Oldbag.
Dormito
bene? DORMITO BENE??
Emisi
una specie di verso indecifrabile… non mi andava proprio di cominciare già
adesso
a lamentarmi, erano solo le cinque del mattino dopotutto.
…
…
Le
cinque del mattino…? Cosa voleva quella sensitiva alle cinque del mattino?!
Anche
la piccola Pearl si fiondò in stanza, tutta pimpante.
-Buongiorno,
signorina Von Karma!! Che ci fa ancora a letto? Non lo sa che qui al
villaggio
ci si alza alle cinque? – mi lanciò un’occhiata a metà tra il severo e il
divertito.
Ah
certo, ovviamente. Alle cinque. Ecco perché la campana aveva suonato in modo
molto
più insistente rispetto al resto della notte.
-Uhm…
- dissi senza molta convinzione.
Le
due mi fissarono ancora per un secondo, poi dissero – Ti aspettiamo di sotto!
E
se ne andarono saltellando.
Okay,
dovevo andarmene da questo posto, o credevo che sarei impazzita.
***
No.
Cioè non potevo… no, no, no…
Io
non potevo indossare questa… questa cosa!
Mi
ritrovavo davanti un vestito viola… identico a quello che tutti in questo paese
indossavano.
Okay,
di certo non potevo rimettermi i miei vestiti… erano bagnati e stesi fuori.
Ma
assolutamente non potevo indossare quell’abito!
Ecco,
lo sapevo che sarei impazzita…
“29
giugno, ore 05:10, sempre in camera mia, Residenza Fey, villaggio Kurain
C’è
un’alternativa? Suppongo di no…
Quindi
tanto vale assecondarle e basta.”
Mentre
mi infilai il vestito mi sfuggì uno sbadiglio. Uhm, non mi ero ancora abituata
al
fuso orario… o forse era semplicemente l’ora.
“Il
viola non mi sta bene, decisamente. Questo fiocco laterale è orribile. E quelle
sarebbero
scarpe?!
Incredibile…”
La
mia borsa vibrò leggermente, mentre musica classica si diffondeva nella stanza.
Ah,
il mio cellulare. Lo presi, quasi sicura di chi stesse chiamando… e sicura di
non
rispondere.
Infatti
sul display lampeggiava il nome “Miles”. Sbuffai gettando il telefono sul
letto…
Continuava
a suonare… quando si sarebbe arreso?!
Fissai
il telefono con irritazione. Spegniti. Spegniti. Spegniti!!
…
…
Niente,
continuava a suonare ininterrottamente.
Decisi
di lasciarlo suonare e mi avviai verso il corridoio esterno.
***
*Speciale
POV Miles*
-Franziska,
ma perché non rispondi?! – sussurrai mentre tentavo l’ennesima chiamata.
Era
già passato un giorno e nessuna notizia.
Niente.
Sparita nel nulla.
Seriamente,
cominciavo a preoccuparmi… dove poteva essere andata?
Non
poteva essere tornata in Germania, non aveva il permesso di soggiorno. In
ufficio
non
è venuta… e non aveva nessuno di cui potersi fidare.
Studiai
ancora una volta quella carta che mi rigiravo tra le mani da un po’. Il volto
di
Wright
mi osservava sorridente.
Wright…
Forse
Franny aveva qualcuno di cui fidarsi!
*Speciale
POV Miles… fine*
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------
E mentre nel forum Caro Herr Diario è quasi finito, io mi
ritrovo qui a postare mooolto più lentamente
questi capitoli… promettendo sempre invano!!
Danielle: Quanto tempo che non ci sentiamo,
Dany!! Ma che dici non ti preoccupare… io mi assento
molto più spesso di te O.o
Beh ora che me lo fai notare in effetti c’è
una certa somiglianza tra Caro Herr Diario e Mi piacerebbe
bla bla bla (ha un titolo troppo lungo xD) …
forse perché mi piace fargli cambiare casa…? Ahahah
Simo Chan: Ma povero Shaaade!! Perché ce l’hai tanto con
lui?? Beh ovviamente Bright è molto più
bello xò daaai xD Comunque non so che si può fare per il
club anti Andrews… Boh xD
Solar74: certo che so da dove hai preso
l’ispirazione ma non credevo ti piacesse Izzie… non è
esattamente uno dei miei personaggi preferiti
xD un po’ troppo pazza per i miei gusti ^^
ChibiFranziska: grazie! Sono felice che ti
piaccia… anche la tua fanfic è molto carina… se non mi sbaglio
ce l’ho tra le seguite ^^
Spero di aggiornare presto… fatemi sapere cosa ne pensate
di questo chappy =)
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Capitolo 31 *** "Perché non riesco a liberarmi di lui?" ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 31-
“Perché non riesco a liberarmi di lui?”
*Speciale
POV Miles*
Composi
in fretta il numero e una voce familiare mi rispose.
-Buonasera,
studio legale Wright & Co., desidera? – chiese il mio
“amico”
Wright molto formalmente e professionalmente.
-Wright.
Hai visto Franziska? – più diretto di così…! Ma in effetti ce
l’avevo
un po’ con lui per la storia della carta.
-Uh?
Franziska? No, l’ultima volta che l’ho vista è stato proprio l’altra
sera
alla mia festa di compleanno… - disse, confuso dalla domanda.
Accidenti…
e io che credevo di aver trovato la soluzione! Avevo anche
detto
a Gumshoe di sospendere le ricerche… ero proprio sicuro!
Sospirai.
-Edgeworth,
è successo qualcosa…? – chiese Wright, la voce indicava
una
leggera preoccupazione, adesso.
Okay,
la disperazione mi stava davvero sommergendo. Ero così preoccupato!
-Sei
sicuro di non averla vista…? Nemmeno Maya o Pearl? – chiesi come
ultima
speranza.
Sinceramente,
non ce le vedevo proprio quelle due sensitive insieme alla
mia
“perfetta Franziska” (quel modo scherzoso di chiamarla mi fece quasi
sorridere, come volevo che fosse qui!)…
-Beh,
Maya e Pearl non ci sono… sono tornate a Kurain per l’addestramento…
Potrei
provare a chiamare al villaggio – rispose lui, parlando quasi soprappensiero.
-Già…
– dissi, senza prendere davvero in considerazione l’idea.
Mi
rigirai tra le mani la carta, e soffermandomi a guardarla aggiunsi – Passerò
dal
tuo studio, dopo…
Franziska
voleva che questa carta fosse consegnata a Wright… se davvero
era
la sua volontà, tanto valeva accettarla. Magari, questo l’avrebbe fatta
tornare.
*Speciale
POV Miles… fine*
***
Non
sapevo proprio come comportarmi.
Io
non potevo restare lì, almeno dovevo a Maya una spiegazione… In fin dei
conti
mi aveva “accolto” a casa sua senza chiedere nulla.
Ma
dovevo pur spiegare il motivo per cui mi trovavo in quello stato, no?
Mentre
mi dirigevo verso la stanza principale della casa, pensavo a qualcosa da
inventarmi.
Da
inventarmi ovvio, perché non avevo intenzione di raccontarle tutto ciò che
era
successo… già raccontarlo a quello sciocco di Herr Sciattone si era rivelato un
immenso
errore.
Non
volevo e non dovevo cascarci di nuovo.
-Signorina
Von Karma! Sei in ritardo per l’addestramento! – trillò Pearl tutta pimpante.
Prese
le mie mani tra le sue e mi trascinò verso il centro della stanza, dove stava
seduta
l’altra sensitiva, cioè Maya, che mi sorrise vedendomi.
-Uhm,
non dovevate aspettarmi per iniziare il vostro addestramento… - dissi, un
po’
dubbiosa.
-Certo
che dovevamo aspettarti, signorina Von Karma! Devi addestrarti con noi! – mi
sorrise
ingenuamente.
Cooosaaa??
Addestrarmi?? Non ero mica una sensitiva, io… ero un procuratore!
Maya
doveva aver dedotto i miei pensieri dalla mia espressione perché disse – Beh,
lo
sappiamo che non hai poteri spirituali… ma l’addestramento può aiutare anche a
liberare
la mente da pensieri che ti turbano… a riflettere… e magari a
confrontarsi…
- sottolineò l’ultima parola, fissandomi in attesa.
Ecco.
Lo sapevo, voleva una risposta.
E
adesso io non avevo ancora preparato una scusa.
-Uhm…
allora suppongo… che seguirò questo… uhm… addestramento – conclusi.
Senza
aggiungere altro. E evitando di incontrare gli occhi delle due.
Candele
verdi e blu, strani geroglifici sulle pareti, e una specie di odore d’incenso
che
si propagava nella stanza… l’atmosfera era davvero strana.
Mi
guardai intorno: eravamo disposte in fila di fronte a un enorme magatama, e
all’improvviso
le due sensitive accanto a me cominciarono ad intonare una specie di poesia.
Non
si capiva nulla… sembrava latino.
Avevano
chiuso gli occhi e sembravano molto concentrate. Io cercavo di imitarle,
solo
per non essere irrispettosa verso di loro ma… non riuscivo a concentrarmi su
qualcosa
che non fosse… lui.
Chiudevo
gli occhi e incontravo i suoi.
Quegli
occhi gentili e spesso misteriosi, quando avevamo passato bei momenti,
come
la scelta del mio vestito o il modo protettivo con cui mi aveva stretto a sé
dopo
l’incidente
con de Killer… o quegli occhi così confusi e colpevoli , quando l’avevo trovato
in
compagnia di quella segretaria.
Aprivo
gli occhi sussultando, e ritrovandomi in quella stanza quasi buia, illuminata
fiocamente
dalle candele.
Perché?
Perché non riuscivo a liberarmi di lui?
Perché
il mio cuore sussultava così dolorosamente?
Mi
resi conto di stare piangendo e singhiozzando solo quando vidi gli sguardi
preoccupati
delle due Fey.
Qualcuno
bussò leggermente sulla porta scorrevole della stanza.
Poi
la porta si aprì leggermente, rivelando gli occhi ansiosi di Maya.
-Franziska…
posso entrare?
“Se
proprio devi” pensai tra me, ma le feci cenno di accomodarsi all’interno.
Dopotutto
si
stava solo preoccupando per me.
Si
sedette sul letto, guardandomi con sguardo di sincera preoccupazione. Ma sapevo
che
non gliene importava nulla, ne ero certa… anzi sicuramente dentro di sé stava
ridendo.
-Senti,
tanto lo so che ti stai divertendo della mia sciocca situazione, quindi ridi
frau Maya
Fey!
– sbuffai con rabbia e tristezza insieme.
Lei
sbarrò gli occhi sentendo questa mia affermazione. Poi però mi guardò decisa.
-Non
ho intenzione di ridere di te, Franziska. Voglio solo aiutarti, davvero… -
disse.
Non
riuscì a reggere il suo sguardo e fissai il pavimento.
Voleva
che mi fidassi. Voleva aiutarmi.
Ma
io… potevo davvero fidarmi…?
Alzai
di nuovo lo sguardo su di lei, che aspettava una mia risposta.
-Si
tratta di Miles…
Lei
annuì energicamente dicendo – Lo immaginavo.
-Vuoi
dire che lui stava baciando
Adrian
Andrews?!? – gli occhi di Maya erano
spalancati
per lo stupore.
In
realtà non avevo intenzione di raccontarle proprio tutto, ma… è come se fossi
diventata
un’automa.
Appena avevo cominciato a parlare, non ero più riuscita a fermarmi e
non
avevo trascurato nessun dettaglio circa tutto quello che era successo.
-Esatto…
- annuii con aria triste. Lei invece sembrava piuttosto arrabbiata.
-Come
ha potuto! Non credevo che il signor Edgeworth fosse così… così…! – non
riusciva
nemmeno
a concludere le frasi, tanto la cosa l’aveva sconvolta.
-…sciocco
– conclusi io per lei.
-Uhm…
- disse lei pensando intensamente – non era proprio l’aggettivo che avrei usato
io ma…
Sospirai.
Mi sentivo male. Troppo male.
Maya
si avvicinò a me e poi, dopo aver valutato la situazione, mi abbracciò
improvvisamente.
Sentì
uno strano calore nel petto… mi sentivo davvero meglio.
-Non
preoccuparti… puoi fidarti di me. Puoi restare qui quanto vuoi. Capisco davvero
cosa
stai
passando…
-Danke, Maya – sussurrai. Per me era strano dire
“grazie” a qualcuno… ma in quel momento
mi sembrò quasi naturale.
Poi
la sensitiva si alzò e si diresse verso la porta, sorridendomi.
Prima
che uscisse dalla porta dissi, quasi senza pensarci – In che senso capisci
davvero
cosa
sto passando?
Lei
si voltò rivelando una strana luce triste e sofferente negli occhi… la mia
stessa luce.
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Capitolo 32 *** Le Nostre Situazioni Erano Piuttosto Simili ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 32-
Le nostre situazioni erano piuttosto simili
“29 giugno, ore 19:38, corridoio esterno, Residenza Fey, Villaggio
Kurain
Caro Herr Diario,
confidarsi è stato… faticoso. Ma adesso mi sento davvero più leggera,
si.
Specialmente dopo ciò che ho saputo. Riporto qui la… uhm… la confidenza
di Maya.
Maya tornò a sedersi accanto a me, sbuffando. Sorrideva in modo
piuttosto
triste.
-Beh, sai… è difficile. È difficile stare accanto alla persona che ami
fingendo
di essere solo un’amica – abbassò lo sguardo, titubante.
La fissai cercando di comprendere le sue parole.
Davvero si stava riferendo a Herr Phoenix Wright…?
-Maya, non devi parlarmene se non vuoi. Il fatto che io mi sia
confidata con
te circa… uhm… - presi fiato,
mi veniva piuttosto difficile dire il suo nome
senza sentire quasi uno squarcio nel petto - … circa Miles non ti
costringe a
raccontarmi niente, davvero.
Lei mi guardò con aria triste, poi scosse la testa dicendo – No, cioè
non mi
va di parlarne ma… ne ho bisogno. E visto che ti trovi nella mia stessa
situazione…
Sorrisi.
Beh, in effetti le nostre situazioni erano piuttosto simili. Ma la mia
era di
certo la peggiore…
D’altronde, Wright non era il fratello adottivo di Maya.
E suo padre non era stato ucciso da quello della ragazza.
E lui non aveva baciato la segretaria davanti a lei.
E… un sacco di altri problemi. Si, la mia situazione era peggiore.
Glielo feci notare.
-Allora intendi dire che ho più probabilità di successo rispetto a te?
–
mi guardò con sguardo interrogativo.
-Selbstverständlich (ovviamente), Maya – risposi con sicurezza. Non
conoscevo altri modi per consolarla.
-Uhm, non che sia una gran consolazione… - sussurrò tra sé.
Io alzai le spalle. Almeno era più fortunata di me.
…Beh, in pratica Maya è innamorata di Herr Phoenix Wright. Strano ma
allo stesso tempo ovvio.
Mi sarebbe piaciuto restituirle la carta. Si, intendo QUELLA carta.
Ma solo adesso mi è venuto in mente che avevo chiesto a… Miles… di
spedirla a Wright.
Chissà se l’ha fatto. Suppongo di no, era troppo impegnato a
sbaciucchiare
quella Adrian Andrews.
Probabilmente la carta non arriverà mai al destinatario… peccato.
Credo che avrebbe in un certo senso aiutato Maya…mi dispiace un po’ per
lei.
Mi ha detto che di solito il suo caro “Nick” la considera una
ragazzina.
Beh, in effetti Maya è un po’ infantile, non sembra nemmeno che abbiamo
la stessa età… ma in fondo è… ok.
Adesso è meglio che vada, sembra che ci sia un po’ di confusione nella
stanza qui accanto. Vedrò che sta succedendo.
A presto, Caro Diario
P.S.: Herr Diario…? È così che ci si sente quando hai qualcuno di cui
puoi fidarti? Quando credi di avere un’amica? Forse sto viaggiando
troppo
con la fantasia.”
Pearl mi venne incontro con un sorrisone.
-Signorina Franziska! Abbiamo ospiti!! – sembrava al settimo cielo.
Le lanciai uno sguardo interrogativo, mentre lei mi prendeva per mano e
mi trascinava nella stanza
accanto.
Poi mi fece cenno di restare in silenzio e mi portò dietro un
paravento.
Da lì mi lasciò osservare la scena.
-Non sono carini? – mi sussurrò in un orecchio mentre ridacchiava e
cercava di mantenere il silenzio.
Da dietro quel paravento potevo osservare bene la situazione: Maya
stava
parlando con Herr Phoenix Wright! Che ci faceva lui lì??
Se mi avesse visto in quel posto e con quegli abiti cos’avrebbe
pensato?!?
L’avrebbe di certo detto a Miles e lui sarebbe venuto a cercarmi… non
potevo sopportare di rivederlo.
Cercai di tendere l’orecchio e sentire cosa si dicevano.
-… sembra che sia molto agitato per la sua scomparsa. Mi ha persino
costretto
a prendere il treno per venire qui. Voleva che ti chiedessi se l’hai
vista… so
che è praticamente impossibile che sia qui ma… - Phoenix sembrava
piuttosto
preoccupato.
-Il signor Edgeworth è davvero così preoccupato per lei? – chiese Maya
con
dubbio. Lanciò un’occhiata di sospetto a Wright.
Probabilmente essendo a conoscenza di tutto ciò che era successo voleva
testare la sincerità dell’avvocato.
Miles, lui era davvero preoccupato per me? Davvero?
Quel pensiero mi provocò un’ondata involontaria di calore che si
sostituì
immediatamente al ghiaccio che mi trafiggeva il cuore, sciogliendolo.
Sentii le mie guance avvampare e la temperatura innalzarsi di almeno un
grado.
Cercai di rimanere calma. Ci provai. Ma non potevo rimanere lì.
-Pearl, io devo… devo uscire a prendere una boccata d’aria… - sussurrai
con evidente disagio.
Poi mi voltai per tornare al corridoio esterno, urtando inevitabilmente
contro il paravento.
Quello cadde sul pavimento con un tonfo, attirando l’attenzione dei
vari presenti nella stanza.
Io sobbalzai, vedendo Herr Phoenix Wright e Maya voltarsi verso di me,
e mi avviai praticamente di corsa verso la mia destinazione.
-Non può essere… quei capelli color cielo… Franziska! – disse Wright
con un tono di voce chiaramente stupito.
Io continuai a camminare senza voltarmi, chissà se sarei passata per
qualche altra sensitiva del villaggio.
Per la prima volta della mia vita, maledii il colore così raro dei miei
capelli.
Era praticamente impossibile
non riconoscermi.
-Franziska? – chiese ancora Wright, sempre più convinto.
Superai il corridoio esterno entrando nella stanza del riposo, e mi
chiusi
la porta alle spalle.
I miei occhi incontrarono i suoi solo per un attimo, mentre lui mi
fissava con curiosità.
Poi rimasi sola nella stanza.
Lasciai andare il fiato che avevo trattenuto finora.
Salva. Per il momento, almeno.
--------------------------------------------------------------------------------------------
Sian: si in effetti penso che
la storia nel complesso possa risultare un po’ triste… ma
spero non sia depressiva o.O
Questo è uno dei momenti peggiori, suppongo
^^’’’
A presto, baciuzzi =D
Ah, vi piacciono per caso i Fantastici Quattro? Ho scritto
una nuova FF su di loro,
dateci pure un’occhiata se vi va… si intitola “Come il Sole
e la Pioggia…”
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Capitolo 33 *** Ancora Quella Carta! ***
CARO HERR DIARIO…
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 33-
Ancora quella carta!
-Maya,
che ci fa lei qui? E perché non me l’hai detto subito?! – sbuffò
Phoenix
con evidente fastidio.
Edgeworth
era stato molto chiaro con lui: era tremendamente
preoccupato,
aveva persino creato una squadra di ricerca per ritrovarla!
Certo,
Phoenix non si sarebbe mai aspettato di trovare “Franziska
Von
Karma, il Genio, il Procuratore Perfetto” al villaggio Kurain, ma…
perché
Maya non l’aveva avvisato?
-Perché…
lei non vuole – tagliò corto Maya.
Franziska
le aveva chiesto di non dire a nessuno della sua presenza
qui
e lei aveva deciso di aiutarla. D’altronde si trovavano nella stessa
situazione
e lei era l’unica a capirla.
-…Potresti
spiegarti meglio? – chiese Phoenix, che ancora non capiva.
-Beh,
Franziska ha semplicemente… uhm… litigato con il signor
Edgeworth,
e non le va proprio di tornare in città – rispose la sensitiva,
senza
dare troppi dettagli.
L’avvocato
in blu non sembrò convinto.
Ma,
in effetti, non conosceva la situazione. Forse avevano davvero
litigato…
*Flashback*
Il
procuratore in rosso aveva appena varcato la soglia del suo studio,
l’espressione
sul suo viso indecifrabile… come al solito.
-Ciao,
Edgeworth… come va? – chiese Phoenix senza pensarci troppo.
Di
certo non si aspettava una reazione del genere da lui…
-Come
va?! COME VA?? E me lo chiedi anche? – cominciò Miles, che
sembrava
quasi diventato un altro.
Phoenix
non poté non stupirsi : doveva essere proprio un problema
serio,
non aveva mai visto l’“amico” reagire in questo modo… nemmeno
quando
era un bambino. Era sempre stato molto razionale e calmo.
Intanto
il procuratore continuava il suo monologo – Sai Wright? Non
credevo
che tu fossi così insensibile! Credevo di potermi fidare… e
invece?
Proprio tu di tutta la gente che c’era…
Phoenix
ovviamente non capiva.
Edgeworth
stava parlando di qualcosa di totalmente sconosciuto.
-Sai
che ti dico? Forse dovrei assecondarla! Ecco perché sono venuto…
magari
riuscirò a rivederla, almeno! E poi te la terrai tutta per te, caro
il
mio Wright! – il procuratore si fermò per riprendere fiato.
Sembrava
sul punto di scoppiare, poveretto. Chissà cosa gli era successo…
-…
Edgeworth, perché non ne parliamo con calma?
Lui
sembrò cercare di riprendere il controllo, respirando profondamente.
Poi
ricominciò a parlare, stavolta lentamente e con un tono di voce
normale.
-Allora.
Wright… ti ricordi quando ti ho chiesto di fingere che stessi
male
per spingere Franziska a tornare in America? – scandì le parole
in
modo chiaro e preciso.
L’avvocato
annuì, pur essendo confuso da questa premessa: Miles
aveva
giustificato questa specie di “strategia” dicendo che voleva aiutare
la
ragazza ad essere un vero procuratore, colui che cerca la verità e
non
la vittoria.
Phoenix
gli aveva creduto, sembrava che lui volesse istruirla… ma che
c’entrava
questo con il discorso?
Miles
continuò – Quando è successo, il mio scopo era cambiare
Franziska…
ma… ci siamo riavvicinati, quasi fossimo tornati bambini…
Rimase
in silenzio, soppesando le parole. Phoenix lo ascoltava attentamente.
-Ma…
improvvisamente lei se n’è andata. Non sono sicuro del perché…
e
io… - lasciò la frase in sospeso.
-…
sei preoccupato, suppongo – concluse l’avvocato.
Certo,
non poteva immaginare tutto ciò che stava succedendo intorno
a
questa faccenda.
Poi
Edgeworth gli porse qualcosa, una carta.
L’aveva
già vista una volta, nemmeno troppo tempo fa… la carta di de
Killer!
Anche se questa era un po’ diversa: qualcuno l’aveva modificata
con
un pennarello, e adesso la conchiglia rosa sembrava più il profilo
del
viso di qualcuno… il suo!
E
poi il nome, che non lasciava spazio a dubbi… “Nick”!
Phoenix
la studiò con attenzione. Quella scrittura gli era abbastanza
familiare,
anche se non riusciva a capire di chi fosse.
Miles
sospirò, lanciando un’ultima occhiata alla carta.
-Ci
teneva che tu l’avessi… deve avere un significato particolare per voi
due,
no?
*Fine
Flashback*
Phoenix
prese la carta da una tasca, studiando ancora una volta il disegno
raffigurato.
“Deve
avere un significato particolare per voi due” aveva detto. Per lui
e
Franziska?!
Mentre ripensava a tutto ciò, non notò la
faccia di Maya cambiare alla
vista
di quella carta: dal chiaro colorito rosa a un bianco pallido, per poi
passare
al blu e dal viola a un rosso fiammante.
-D-Dove
hai preso q-quella carta, N-Nick? – sussurrò balbettando in
preda
all’imbarazzo.
Lui
alzò lo sguardo, incuriosito dal tono preoccupato di Maya, e studiò la
sua
espressione con interesse.
Voleva
proprio capirci di più su questa storia, e sembrava che la sensitiva
sapesse
qualcosa…
-Questa
carta… - cominciò Phoenix, ma fu subito interrotto dal fiume di
domande
che Maya non riuscì a trattenere.
-Chi?
Dove? Quando? Perché? Come…? – sembrava in preda ad una crisi
isterica.
Phoenix
non capì il senso di quella reazione e con ingenuità rispose – Credo
che
abbia a che fare con Franziska…
Maya
ebbe quasi un infarto. La carta non aveva nulla a che fare con Franziska!
La
carta era SUA e… beh… aveva un certo significato.
Si
sentì tremendamente arrossire e quasi con le lacrime agli occhi per
l’imbarazzo
disse – Allora visto che ha a che fare con Franziska, perché non
ne
parli con LEI??
Poi
si voltò e corse via verso la sua stanza, chiudendosi dentro.
Phoenix
restò totalmente sconvolto dalla sua strana reazione e lo stesso
Pearl,
che ovviamente aveva spiato l’intera conversazione.
“Perché
Maya ha reagito così?” non poterono che chiedersi entrambi.
Che
stupida! Perché si era lasciata così andare alle emozioni! Praticamente
ce
l’aveva scritto in fronte, era piuttosto chiaro…
Mancava
solo un’insegna luminosa che dichiarasse “Io amo Phoenix Wright”!
“Hai
molte più possibilità di riuscita rispetto a me” l’aveva consolata Franziska…
anche
se ne aveva di più non significava che la cosa fosse tremendamente impossibile.
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Capitolo 34 *** Odio et Amo ***
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 34- Odio et Amo
“30 giugno, ore 6:00, sul letto, Residenza
Fey, Villaggio Kurain
Herr Diario,
è strano. Sono già le sei del mattino e nessuno si è ancora
fatto
vivo. E non si sente alcun rumore nelle stanze accanto.
Spero che
la mia presenza qui non stia turbando i delicati equilibri
di questo
villaggio ma… non ne sono sicura.
E poi quel Phoenix Wright!!! Che ci fa qui? Spero proprio
che non
avvisi Miles che mi trovo qui o da “bravo fratello maggiore”
dovrà
venire a prendermi… Oh, quanto vorrei poter ritornare in
Germania!
Comunque… sono tremendamente imbarazzata: quello sciocco
avvocato mi ha visto con questo sciocco vestito! Herr Diario, ti
rendi conto??
Che disonore per una Von Karma…
Sono così agitata da tutto ciò che avevo quasi dimenticato il fattore
“M”.
Potrei scrivere un poema con tutto ciò che sento in questo momento…
ma credo si possa riassumere tutto in questa piccola frase: Odio et
Amo.
Lo odio perché, lo devo ammettere, io mi fidavo di lui. Era l’unica
persona che aveva mai avuto per me un briciolo di affetto… gli volevo
bene.
Niente meglio di quell’anello che ho inconsapevolmente portato
con me può dimostrare tutto ciò. Era la nostra promessa… e lui l’ha
infranta. Ecco perché lo odio, con tutta me stessa.
…
…
… e lo amo, con tutta me stessa.
Auf Wiendersehen, Caro Diario”
Sospirai,
mentre chiudevo a chiave il diario e lo riponevo nella mia borsa.
Speravo
che oggi avrei avuto modo di… pensare e rilassarmi. Magari
fare luce
sulle mie emozioni, visto che ero ancora tremendamente confusa.
Ma
sbagliavo, come al solito.
Svoltai
l’angolo e una figura mi si presentò davanti. Come sospettavo,
non
avrebbe potuto evitare di parlarmi, vero…?
-Herr
Phoenix Wright – dissi con voce atona.
Lui mi
fece cenno con la testa, studiandomi dalla testa ai piedi.
Ovviamente,
portavo ancora quegli sciocchi vestiti, ma decisi di tener
duro e lo
fissai con sguardo sprezzante.
Aspettai a
lungo, in silenzio, finché non si decise a parlarmi…
-Franziska…
che ci fai qui? – chiese. La sua voce sembrava leggermente
preoccupata.
-Non sono
cose che ti riguardano, sciocco – ribattei con fastidio.
Lui
sorrise apparentemente divertito dalla risposta e ridendo disse fra sé
“Ah,
allora è davvero lei, avevo ancora qualche dubbio”… il che m’innervosii
enormemente.
Mi voltai
per andarmene, ma lui con agilità mi bloccò, tenendomi per mano.
-Per
favore, aspetta… scusa. Non volevo darti fastidio – sussurrò,
riprendendo
a parlare seriamente.
Gli
lanciai un’occhiataccia, disgustata. Cos’altro voleva da me, apparte
deridermi??
-Ascolta,
Edgeworth è molto preoccupato per te… perché non rispondi alle
sue
chiamate? Perché ce l’hai tanto con lui? – la presa sulla mia mano si
rafforzò,
notando che cercavo in tutti i modi di divincolarmi per sfuggirgli.
“Lasciami
in pace, lasciami in pace!!” urlava la mia mente, ma
stranamente
non riuscivo a dire una parola. Non riuscivo a difendermi.
Perché in
fondo, volevo rispondere alle chiamate di Miles… perché
in fondo
non ce l’avevo poi così tanto con lui… perché in fondo, nel
mio animo,
l’avevo già perdon… aaaAARRGGHH!!
Non dovevo
pensare a queste cose!!
-Ho detto
che non sono affari tuoi, herr Wright! – urlai riuscendo
finalmente
a liberarmi dalla presa.
Lui fece
qualche passo indietro, scrutandomi. Fortunato che non avessi
con me la
frusta, o lo avrei già massacrato! Perché accidenti l’avevo
lasciata
in camera mia??
Avevo
preso la brutta abitudine di scordarla dappertutto e… questo
non è in
momento per pensare alla frusta!
-Senti io
voglio solo parlarti, Franziska… non possiamo? Da persone
civili? –
lo sguardo di herr Wright esprimeva una luce speranzosa.
Lo fissai
con rabbia.
Intanto
un’auto rossa sportiva aveva appena parcheggiato davanti
alla
residenza Fey, e un procuratore che ben conosciamo comparve
sulla
soglia, ansioso e agitato…
Miles
Edgeworth sperava di essere in qualche modo accolto in casa,
ma non
vedendo nessuno decise di entrare e cavarsela da solo.
Presto si
imbatté in una bambina che conosceva molto bene.
-Signor
Edgeworth!! Sono così contenta di vederlo, la signorina Von
Karma sarà
felicissima! – gongolò Pearl con estrema ingenuità.
Miles
sospirò: la piccola sensitiva non poteva certo conoscere tutti
i dettagli
dell’insidioso problema che si era creato, non sapeva che
Franziska
sarebbe stata tutt’altro che felice nel rivederlo.
-Pearl,
sai dov’è lei? – chiese il procuratore, con evidente impazienza.
La bambina
annuì, prendendolo per mano e portandolo verso il
corridoio
esterno.
-Allora,
Franziska. Cominciamo dal principio. Sei arrabbiata con
Edgeworth,
giusto? – io e Phoenix eravamo seduti sul pavimento,
cercando
di avere una discussione tra due persone normali.
Peccato
che lo odiassi.
-Si. –
risposi con voce indifferente.
Lui sembrò
adeguarsi al mio tono – Perché?
-Non ti
riguarda – sbuffai, facendo vagare lo sguardo sul piccolo
giardino
intorno a me.
L’avvocato
si mosse sul posto, a disagio. Aveva capito che non
avevo
intenzione di collaborare??
Non mi
interessava chiarire con Miles.
No… forse…
si.
Intanto
Phoenix continuava a blaterare e blaterare sul fatto che
noi
fossimo una specie di “famiglia” (per poco non sbuffai a ridere:
una
sorella che ama un fratello, famiglia?), sul fatto che forse non
era così
grave come sembrava… e altre mille cose che non stavo a sentire.
Il mio
sguardo vagava sul paesaggio di montagna della zona,
soffermandosi
sull’inceneritore, poi sul vaso della mistica Ami…
e ripensai
con una strana nostalgia al mio primo caso contro herr
Phoenix
Wright.
Com’era
bello quando il mio unico obiettivo era la vittoria perfetta
e non
avevo alcuna distrazione… quando il mio cuore non era così…
…!
…!!
…!!!
Oh mio
Dio! Ma quello è… Miles!
Sbarrai
gli occhi, vedendo comparire sulla soglia il mio Miles.
I nostri
sguardi si intrecciarono per qualche millesimo di secondo
e mi
sentii invadere da un insolito (non tanto, sinceramente) calore.
In quel
momento la mia essenza sembrò sdoppiarsi.
La prima
parte di me voleva corrergli incontro e abbracciarlo!
Abbracciarlo
forte come non avevo mai osato fare, sentire il suo
profumo,
guardarlo negli occhi…
La seconda
parte di me… quella voleva vendetta. Vendetta da
quell’uomo
che mi aveva spezzato il cuore in mille pezzi, pezzi che
non
riuscivo più a rimettere insieme.
Cosa fare
allora?
Se fossi
stata più spontanea, più istintiva, forse le cose si
sarebbero
riaggiustate… ma purtroppo la mia essenza di Von Karma
calcolatrice
si fece sempre più forte dentro di me.
Mi
costrinse ad ascoltare la seconda parte di me.
Quell’uomo
doveva soffrire, e soprattutto doveva capire che potevo
benissimo
fare a meno di lui.
Io ero
Franziska Von Karma, e nessuno, NESSUNO poteva farmi soffrire!
Fu in quel
momento che, del tutto sopraffatta dalla mia natura
“perfetta”,
presi il volto di Phoenix Wright e intrappolai le sue labbra in un bacio.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Beh, dopo
mesi e mesi di assenza… mi sono ricordata di questa fan fiction xD
Non l’ho
abbandonata a questo punto (infatti, come molte vecchie lettrici
sapranno,
questa storia è già completa) ma… avevo dimenticato di postarla qui ^^’’
Baci a tutte
<3
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Capitolo 35 *** Come tutti reagirono a quel bacio... ***
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 35- Come tutti reagirono a quel bacio…
*Speciale POV Phoenix!*
Un lampo
di luce azzurra si mosse così veloce da non rendermi
conto di
cosa stesse succedendo.
E
soprattutto non riuscii ad impedirlo: sentii le sue gelide labbra
sfiorare
le mie.
Era una
sensazione strana, il mio cervello ebbe bisogno di alcuni
secondi
per riuscire a decifrare cosa stesse succedendo…
stavo
baciando Franziska von Karma!!
Il mio
primo riflesso fu di allontanarmi, ma le sue dita fredde
tenevano
saldamente il mio viso contro il suo, impedendomi
qualsiasi
movimento.
Costretto
a questo gesto mi guardai intorno ad occhi spalancati,
incrociando
lo sguardo di alcune persone.
Pearl, Edgeworth… le loro espressioni erano sconvolte.
*Speciale POV Pearl!*
Seguivo il
signor Edgeworth a breve distanza, il cuore colmo di
felicità
nell’immaginare la bellissima scena che mi sarebbe apparsa
di fronte
di lì a poco: la signorina Von Karma avrebbe incrociato lo
sguardo
del suo amato principe e con le lacrime agli occhi sarebbe
corsa ad
abbracciarlo. Infine avrebbero dichiarato il loro amore con
un dolce
bacio alla luce del tramonto…
Beh in
effetti era mattina, ma che importava! Ci sarebbe stata la
luce del
giorno ad illuminare il loro “e vissero per sempre felici e contenti”.
Quello che
invece vidi pochi secondi dopo mi spezzò letteralmente il cuore.
Il signor
Nick stava… lui stava… no,
NO!!!
Perché?
Perché aveva tradito la mistica Maya, la sua anima
gemella,
la sua “amica speciale”??
La mia
vista diventò improvvisamente torbida, e sentivo le lacrime
che
bagnavano le mie guance.
Non potei
impedire che un gemito spezzasse il silenzio, mentre
il suono
dei miei singhiozzi si diffondeva nel giardino.
Povera
Mistica Maya…
*Speciale POV Maya!*
Eh si, in
effetti avevo esagerato… non avrei dovuto reagire in
quel
modo, lo
ammetto.
Anche
perché dopo aver visto l’espressione stupita di Nick mi ero
resa conto
che lui non poteva sapere cosa quella carta significasse per me.
Conclusione:
avevo deciso di tornare ad essere la solita Maya Fey
di sempre,
la (credevo) migliore amica di Nick, che gli sarebbe stata sempre accanto.
Con questa
consapevolezza, mi ero affacciata da una finestra che
dava sul
giardino, con l’intenzione di chiamarlo, visto che la sua
voce
proveniva di certo da lì.
Ero quasi
certa che stesse discutendo con Franziska ma era ovvio
in fondo… c’era tutta quella questione della carta, che
speravo lei
non
avrebbe spiegato a Nick, ma potevo forse fidarmi di una Von Karma?
Ripensai a
come ci eravamo confidate, quella sera… a come
entrambe
ci eravamo fidate l’una dell’altra e avevamo raccontato
tutto dei
nostri sentimenti più profondi.
Mi ero
sentita davvero meglio dopo averne parlato e anche lei mi
era
sembrata sollevata. Si, potevo tranquillamente confermare
che Franziska era mia amica e che… mi
fidavo.
Appena la
mia mente tradusse la scena che i miei occhi videro in
giardino,
mi resi conto di quanto mi ero sbagliata.
*Speciale POV Miles*
Li avevo
trovati lì, tranquillamente seduti in giardino.
Quasi non
avevo riconosciuto la mia Franny , tanto era diversa
in
quegli
abiti orientali… sorrisi impercettibilmente
osservandola.
L’abito
color glicine esaltava la sua carnagione chiara e i corti
capelli
color cielo erano trattenuti da un fermaglio dello stesso colore…
Era
incantevole.
Non seppi
mai quanto tempo restai davvero a guardarla prima
che i suoi
occhi incontrassero i miei: sentii che il mio corpo fu
percorso
da una scossa di adrenalina quando il suo sguardo di
ghiaccio
si posò sul mio.
E non
parlavo del colore dei suoi splendidi occhi, ma di ciò che
essi
trasmettevano: freddo, ghiaccio, nessun sentore di calore.
Erano
privi di quella parvenza di affetto di cui si erano rivestiti
da quando
eravamo di nuovo insieme, non c’era la minima
traccia di
dolcezza in loro: erano spietati.
Solo per
un attimo sembrarono cedere, quando accennai un
sorriso,
ma poi tornarono crudeli e gelidi come lo erano sempre
stati e mi
parve quasi che il giardino in lontananza si
trasformasse
in un tribunale.
Si, ecco… mi resi conto che era la sua espressione da
battaglia.
E poi quel
gesto. Così veloce da non poterlo impedire in alcun modo.
Franny e Wright, quel pensiero che mi aveva
tormentato
così
dolorosamente si era davvero realizzato.
Le mani di
lei a carezzare dolcemente il suo volto, mentre
si
baciavano appassionatamente…
Alle mie
spalle udii un singhiozzo sommesso.
Avevo
avuto ragione a sospettare… per i miei sentimenti
non c’era
alcuna speranza.
Eppure per
un momento ci avevo quasi creduto.
Mi ero
immaginato noi due nel migliore degli scenari scaturiti
dalla
mente di Pearl… insieme, felici e contenti.
Ma a
quanto pare le favole erano davvero solo questo, semplici
sogni
irrealizzabili.
*POV Franziska
(si torna alla normalità!)*
Ciò che quel
bacio mi trasmise fu molto diverso dal mio primo bacio.
Non c’era
calore, non c’era… emozione. Era spento, freddo.
La mia
mente non accennava a cedere, a spegnersi, bensì
si
rafforzava ancora di più la consapevolezza di quel mio gesto.
E più il
tempo scorreva, più mi sembrava di aver sbagliato.
Quello non
era il mio posto, io e Herr Phoenix Wright non
avremmo dovuto… mi corressi, IO non avrei dovuto.
Wright non
era assolutamente d’accordo con me, infatti
sentivo
come tentasse di fare resistenza, ma non avevo
intenzione
di cedere. Miles doveva capire.
Speravo
che avrebbe capito.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
OMG! Non
posso crederci ho ancora le mie dolci lettrici *___* Sono
davvero
stupita di poter ancora leggere le dettagliatissime recensioni di Danyyy !
Dany : Ma ciaaaaoo ! Che bello poterti
risentire *-* Bellissimo sfoggio
ininfluente di cultura comunque… anche perché sinceramente non
ricordo cosa mi ha spinto a nominare
Catullo nella mia fan fiction xD
Ma perché…
tu non hai letto la fine sul forum?? Ti ho davvero lasciato
in aria?? Oddio devo
provvedere immediatamente!! >.<
Comunque, un
bacio a chiunque dia anche un piccolo sguardo alla fic
<3
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Capitolo 36 *** "Non voglio che torni in Germania..." ***
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 36- “Non voglio che torni in Germania… ”
Quando ci
staccammo da quel bacio non ebbi bisogno di
guardarmi
intorno.
Silenzio.
Un religioso silenzio attorno a me, nessuno diceva
una
parola, nessuno respirava.
Persino i
pettirossi che avevo visto svolazzare qua e là tacevano.
Era… assordante.
Non ebbi
bisogno di vedere le espressioni dei presenti:
sapevo che
Herr Phoenix Wright doveva essere sconvolto,
e che i
sogni della piccola Pearl erano stati infranti… e che
il volto
di Miles era di certo inespressivo.
Qualsiasi
cosa gli sarebbe passata per la mente… non l’avrebbe
condivisa
con il mondo.
Il
silenzio fu spezzato dai singhiozzi sommessi della bambina,
che pur
essendo deboli sembravano quasi delle urla disperate.
-S-Signor N-Nick…
come ha p-potuto?! Ha r-rovinato t-tutto!! –
disse tra
i singhiozzi che si facevano più forti.
Fissando
il pavimento vidi l’ombra della testa del cosiddetto
“signor
Nick” voltarsi verso l’unico suono del giardino, e
proprio
quando sembrava stesse per dire qualcosa…
Un tonfo
squarciò il silenzio e ognuno di noi suo malgrado
volse la
testa verso l’origine del suono: una finestra chiusa
con così
tanta violenza da vibrare ancora leggermente.
Per un
attimo la fissai confusa, senza capire cosa dovesse significare.
Qualcuno, Herr Phoenix Wright, fu più veloce di me.
-Maya… - sussurrò, poi a voce più alta
ripeté – No, Maya!!
Con uno
scatto fulmineo si alzò, e i suoi occhi incontrarono i
miei per
un attimo.
Odio, si.
Direi proprio che esprimevano un odio puro nei miei
confronti… non avevo mai visto un’espressione
del genere sul
suo viso,
neppure quando il giudice era a un passo dal
dichiarare
un verdetto di colpevolezza.
Oltre
all’odio però c’era qualcos’altro: preoccupazione. Ma
quella non
era destinata a me.
Dopo
questa veloce occhiata, Wright corse praticamente via,
insieme a
Pearl, verso l’ala dell’edificio in cui doveva essersi
diretta
Maya.
Maya, già.
Aveva assistito a tutta la scena… non volevo che lei
ne
soffrisse. L’avvocato aveva fatto bene a lanciarmi quell’occhiataccia.
Avevo
rovinato tutto.
Quasi
presa dallo sconforto sospirai, guardandomi intorno e
dimenticandomi
per un attimo di una presenza che era rimasta
immobile
fino a quel momento.
Solo
quando mi voltai verso sinistra mi resi conto che Lui era ancora
lì.
Il suo
morbido sguardo d’argento si posò su di me e mi irrigidii
immediatamente.
Il suo
nome mi sfiorò le labbra ma non mi azzardai a pronunciarlo…
non volevo
in alcun modo rovinare ciò che avevo appena fatto
con
un’insulsa vocetta strozzata e emozionata, che
avrebbe chiarito
ogni cosa.
Lo fissai
semplicemente, facendo appello all’energia di tutto il mio
corpo per
rimanere impassibile e calma. Lui ricambiò l’occhiata inespressiva.
…
…
Un
silenzio imbarazzante, la tensione era quasi tangibile.
La sua
voce ruppe infine l’innaturale realtà – Franziska .
-Miles – risposi subito, quasi fosse un
saluto.
Lo vidi
vacillare, quasi aspettandosi una risposta più esauriente…
forse non
sapeva cosa dire.
Stranamente
mi sembrò di tornare ai tempi di quando avevo
comprato Herr Diario, i tempi in cui entrambi non sapevamo come
comportarci.
Era strano ritornare di nuovo quasi due estranei, non
mi sentivo
per niente a mio agio.
Ed era
ovvio che nemmeno lui fosse tranquillo.
All’improvviso
sorrisi, avevo avuto un’idea molto crudele. Era la
scusa
perfetta per tornare in Germania e scordarmi di lui.
Lui sembrò
stupito dalla mia espressione e mi guardò con dubbio.
Presi fiato
e mi preparai a fare un discorso veloce.
-Come va
con Frau Adrian ? – chiesi. Buttai lì la frase quasi
fosse
una cosa
normalissima, con un bel sorriso innocente stampato in faccia.
-Franziska , tra me e la signorina Andrew… - cominciò lui, ma io lo interruppi.
-Oh, non
preoccuparti. Non dirò a nessuno di voi due, se non vuoi…
-
ribattei
veloce.
Non mi
importava di ciò che avrebbe risposto, volevo solo arrivare
al mio
scopo. E non volevo scuse di alcun genere.
Lui scosse
la testa e rispose – No, ciò che intendevo dire è che…
-… che a casa con te sono d’intralcio.
Beh, è ovvio, posso capire.
Avete
bisogno di restare soli, di avere la vostra intimità – lo
interruppi
di nuovo.
Sbattei le
palpebre un paio di volte e sorrisi per fargli capire che
parlarne
non mi dava alcun fastidio.
Lui mi
guardò allibito. Sembrava confuso… poi all’improvviso
mi
fissò più
serio. Aveva capito qual era lo scopo?
-Non
voglio che lasci casa mia, Franziska – disse con voce
grave –
Non voglio
che torni in Germania… - concluse, quasi in un
sussurro.
Aveva
abbassato lo sguardo, quasi non volesse più guardarmi negli occhi.
Tentai di
non cedere.
-Ma mi
sembra il caso, Miles ! Non vorrei proprio
disturbarvi, e poi
in
Germania si aspettano il mio ritorno – …anche se non
ero sicura
di chi fossero
precisamente questi “loro” a cui mi riferivo.
Mantenei
il sorriso, mantenei la mia voce calma e sicura… ma
non bastò.
Alzò di
nuovo lo sguardo verso di me, e questa volta era afflitto.
Il mio
sorriso si spense lentamente e non riuscii ad impedirlo.
E poi fece
ciò che non doveva fare. Prese le mie piccole mani tra
le sue e
le strinse con forza, ma senza farmi male.
Purtroppo
il mio corpo reagì come aveva sempre fatto e mi
ritrovai
ad ansimare leggermente, mentre mi sentivo come dentro una fiamma.
Lo fissai
con intensità… e… in quel
momento desiderai di baciarlo.
Non sapevo
cosa c’entrasse precisamente con ciò che la mia mente
aveva
cercato di elaborare fino a quel momento ma in quel momento
tutto si
era annullato.
Cercavo di
pensare a qualcosa da fare, da dire… ma mente anima
e corpo
erano concentrati su quel minimo contatto.
Parlò di
nuovo e sentii come se lui fosse il solo mondo a cui dovevo
prestare
attenzione.
-Franziska , ascolta ti prego. Resta con me… hai frainteso tutto,
non
capisci?! – disse con convinzione… quasi gli credetti .
Avevo
frainteso tutto. Dovevo restare con lui.
Mi sentivo
quasi ipnotizzata. Avrei dovuto fare come diceva, lui
aveva di
certo ragione…
E poi un
getto di acqua ghiacciata sulla testa mi risvegliò da quel sogno.
Mi svegliai
e staccai immediatamente le mani da quelle di Miles ,
allontanandomi
di scatto.
Guardai
intorno e mi resi conto che ero completamente bagnata!
-Brutta
traditrice!!! – gridò Pearl dalla finestra che era stata
sbattuta
da Maya appena pochi minuti prima.
Alzai lo
sguardo verso di lei e vidi che aveva in mano un secchio.
Doveva
essere stata lei.
La fissai
con gli occhi sbarrati dallo stupore.
-È tutta
colpa tua, Franziska Von Karma!! Ma perché, perché ti
abbiamo
invitato qui?! Vattene non voglio vederti MAI PIù !!!
–
concluse
la bambina, sbattendo di nuovo le ante della finestra.
Restai a
fissare la finestra per alcuni secondi, non sapevo
esattamente
perché.
Avvertii Miles avvicinarsi di nuovo e sentii crescere in me il
panico.
Non volevo
arrendermi a lui, non mi andava affatto di essere
ipnotizzata!
E ora che la mia mente sembrava di nuovo
funzionare… non avevo intenzione di cedere.
-Franziska… ? – chiese lui titubante.
Gli
lanciai un’occhiata truce. Poi decisi di esprimere ciò che sentivo
veramente.
-Miles , io non rimarrò, hai capito?! –
stavo praticamente urlando –
Me ne
tornerò in Germania stasera stessa e sarà meglio che tu
non venga
a cercarmi, okay?! – conclusi, e poi con passo
affrettato
me ne ritornai nella mia camera.
Non aveva
mosso un dito per inseguirmi… bene, confermava le mie
tesi.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ma… non posso crederci! C’è ancora anche
la mia Sian *-* E ho anche una
nuova
lettrice! Sono davvero felicissimaaaa :D Mi viene
voglia di scrivere
anche un’altra
fan fiction xD
Sian : Ahahah meglio così, se non
ricordi la fic sarà di nuovo una sorpresa
per te! L’odio per la Andrews… ma quello è ovvio che rimarrà sempre u.u
Grazie per i complimenti tesoro
spero di risentirti presto <3
Kikkax3: Piacere di conoscerti cara
^_^ Grazie per tutti i complimenti xD
Certo che le rivalità sono ovvie se
no che fanfic sarebbe? :P A presto!! <3
Con questa fanfic sono arrivata oltre le 100 recensioni mi viene da
piangere ç_ç
A presto con
il nuovo capitolo! Baci a tutti i lettori *-*
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Capitolo 37 *** Il dolore di Lui e Lei ***
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 37- Il dolore di Lui e Lei
“30 giugno, ore 18:32, facendo i bagagli,
stanza degli ospiti di casa Edgeworth
Caro Herr Diario,
questa è finalmente l’ultima ora che passerò
qui.
Come avrai letto sto facendo i bagagli… quindi sono tornata
qui a casa di Miles .
Ovviamente lui non c’è. Per arrivare fin qui
ho preso un treno,
poi un taxi e per entrare in casa ho usato
la chiave nascosta
sopra la cornice della porta d’ingresso.
Come facevo a sapere della chiave… ? Non saprei.
Beh, comunque eccomi qui. Ho rinnovato il
permesso di soggiorno
e
finalmente posso tornare nella mia amata Germania.
Sono certa che lì riuscirò a dimenticare
ogni cosa… anche Lui.
So che ce la posso fare.
Devo solo concentrarmi: PERFEZIONE PERFEZIONE… ”
Mentre mi
concentravo su questa specie di mantra, la mia attenzione
si
focalizzò su un piccolo oggetto che avevo appena “scoperto” in
fondo al
cassetto del comodino.
Un anello… era, inutile dirlo, quel famoso anello…
quello con la M incisa nell’oro.
Mi si
strinse il cuore a vederlo.
Non volevo
cedere ma fui travolta da un’ondata di ricordi.
Il nostro
giuramento, noi due che studiavamo insieme sul libro di
giurisprudenza,
i giochi in mezzo alla neve…
E poi
ricordi più recenti e pressanti: noi due nell’oscurità della camera
da letto
quando abbiamo dormito insieme, la festa di compleanno di
Herr Phoenix Wright, il nostro primo bacio…
A quel
ricordo mi bloccai.
-Basta,
basta! Non devo pensarci più… devo cancellare tutto
ciò dalla
mia vita!
– sbottai nel silenzio.
Oddio, ero
in uno stato pietoso… praticamente parlavo da sola!
Meglio
riprendere
il diario…
“Herr Diario, mi
sento peggio di prima. Forse sono sull’orlo della pazzia…
No il punto è che ho paura di non riuscire a
dimenticarlo.
Ci rivediamo appena arrivati in Germania, kusse kusse ”
Poi misi
il diario da parte e ricominciai a fare i bagagli.
***
*Speciale POV Miles*
L’orologio
segnava le 19:14.
Sospirai
svoltando l’angolo e guidando verso la casa in fondo al viale.
Quella che
era stata casa nostra … ma che ora era solo casa mia.
Dopo aver
parcheggiato accanto alla casa, attraversai il vialetto a passi
svelti
ripensando a come Lei aveva concluso la nostra discussione…
“sarà
meglio che tu non venga a cercarmi” aveva detto.
E io avevo
ceduto. Avevo perso ogni speranza minima che tutto si aggiustasse.
E di
speranza ne avevo avuta tanta…
Non mi
importava nemmeno che l’avesse baciato, non mi sarebbe
importato
nemmeno se mi avesse detto che lo amava tanto…
Volevo
soltanto vederla, averla vicina. Mi sarei persino costretto ad
essere un semplice amico come avevo sempre
fatto, anche se
ultimamente
avevo un po’ vacillato.
A quei
pensieri sospirai di nuovo, poi aprii la porta d’ingresso e
entrai in
casa.
C’era
qualcosa di diverso… sentivo che c’era qualcosa di
diverso.
Quasi
senza pensare salii le scale ed arrivai fino alla camera degli
ospiti. Mi
bloccai davanti alla porta.
La fissai
per qualche secondo soppesando l’idea di entrare. E se ci
fosse
stata Lei?
Scossi la
testa. No, ovvio che non c’era.
Entrai con
sicurezza e scoprii cosa c’era di davvero diverso.
Se n’era
andata, di nuovo. Aveva preso tutti i suoi abiti e i suoi
oggetti… la stanza era vuota.
Sentii uno
strano vuoto dentro di me… un vuoto incolmabile.
Come un
automa girai per la stanza, osservando tutto in cerca di
un suo segno… qualcosa che mi ricordi che lei è stata qui… qualsiasi cosa.
E poi i
miei occhi furono attirati da una leggera luce dorata,
l’angolo
di un qualcosa dimenticato sotto il letto.
Mi
svegliai da una specie di ipnosi mentre quasi con furia ripescai
quell’oggetto
che riconobbi come uno dei più preziosi per Lei… il
suo diario!
Il diario…
“Che fai??
Ridammelo subito, Edgeworth !”
aveva sbottato la
prima
volta che l’avevo scoperto.
Era molto
affezionata a questo taccuino, lo portava con sé dappertutto.
Doveva
averlo dimenticato per sbaglio.
Me lo
rigirai tra le mani, osservando la luce che si rifletteva
sugli
intarsi dorati della copertina nera e mi resi conto che il
lucchetto
era aperto.
Il diario
non era chiuso!
Lo fissai
allibito. Il diario aperto, era forse un segno del destino?
Cosa
dovevo fare? Dovevo forse leggerlo??
Mi
riecheggiarono nella mente le parole che una volta Gumshoe
aveva
detto: “Beh ecco… non si chiede…
cosa ci sia scritto?”
Guardai di nuovo il diario e pensai a Lei, probabilmente già
su un aereo verso la Germania.
Sorrisi tristemente. In fondo, che avevo da perdere ormai?
***
Decisi di
cominciare dall’inizio, senza saltare nemmeno una riga
di quel
manoscritto.
La bella
grafia di Franziska decorava le pagine al pari di un
disegno
d’autore.
Cominciai
a leggere, e sentii subito le mie labbra distendersi in un
sorriso
osservando le prime “perfette” pagine della sua vita…
ma mi
bloccai notando una frase particolare.
“Ho sognato… Mil… ehm, ci riprovo.
Ho sognato… Miles .”
-Che strano… - dissi tra me notando la presenza del mio nome.
Di lì a poco
scoprii che la parola “Miles ” era molto più frequente
di
“perfezione” e di qualunque altra parola.
*Speciale POV Miles…
fine*
----------------------------------------------------------------------------
Non
posso crederci questo è… il penultimo capitolo! O.o Sinceramente
non
me ne ricordavo xD
Ma
state tranquilli, non ho ancora scritto l’epilogo e tutto ciò che
riguarda
la vicenda di Maya e Nick… e visto che vi interessa
molto
dovrò
concludere anche la loro storia <3
Kikka : ma certo che la ama fino a scoppiare,
solo che il poverino
è rimasto impietrito
dalla reazione di Franny xD
Sisi visto che me
l’hai chiesto scriverò
anche il pezzo riguardante Maya e Nick (cosa
che non avevo tanta
voglia di fare purtroppo ^^’’), e sicuramente
ci scapperà un bacio
:P A presto cara <3
Sian : Ahah ma
te la prendi con Pearl? Povera piccina ç_ç Comunque
e VA BENE vi accontenterò
scrivendo anche il pezzo MxN u.u
(si capisce che non mi
importa molto di loro eh? xD ) e Franziska
ovviamente non muoverà
un passo dagli Stati Uniti, tranquilla ;D
Un bacio <3
Dany : Forza Edward! ahahah
ti giuro ho cominciato a ridere
davanti allo schermo
leggendo il tuo commento xD Comunque
tranquilla, anche io
ho tanti compiti purtroppo (adesso per esempio
dovrei studiare
storia, sottolineo il DOVREI xD )… Si ripeto di nuovo
che parlerò di Maya u.u
E grazie per i complimenti <3
Allora,
io avrei già scritto tipo un capitolo di molte pagine su una
nuova
fanfic riguardante sempre MilesxFranny…
Secondo voi lo
pubblico
o no? Il punto è che come primo capitolo è un po’ triste…
e
il secondo sarà peggio >.<
Ditemi
voi se postare la fic u.u
Se le risposte saranno positive
tenete
d’occhio la pagina di Ace Attorney perché potrebbe
spuntare
una nuova operetta xD
A
presto un baciotto <3
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Capitolo 38 *** Il finale perfetto. ***
CARO HERR DIARIO…
Capitolo 38- Il finale perfetto
-Gentili
Clienti, Vi informiamo che il volo per Berlino partirà fra trenta minuti.
Vi
preghiamo di dirigervi verso i posti che vi sono stati assegnati. Grazie –
annunciò
la voce
che proveniva dagli altoparlanti dell’aeroporto.
Con una
forte sensazione di nausea spinsi la mia valigia verso l’imminente partenza.
Perché non ero felice?
Me lo
chiedevo ormai da quella mattina.
Avevo
desiderato così tanto potermene andare, dimenticarmi di tutto…
e invece
non mi
sentivo affatto soddisfatta.
Anzi, una
voragine sembrava aprirsi nel mio petto e non riuscivo ad ignorarla in
alcun
modo.
Non
riuscivo più nemmeno ad autoconvincermi di stare
facendo la cosa giusta…
sapevo che
in fondo mi stavo solo ferendo ancora di più.
E quel
dolore era così… fisico. Mi sfiancava.
Con un
tonfo che per nulla si addiceva a me mi accasciai su un sedile dell’aeroporto,
ignorando
la voce stridula dell’altoparlante che tentava di incoraggiarmi. Inutilmente.
Sospirai,
frustrata. Come avrei voluto poter cancellare tutto il mese scorso.
Volevo
soltanto dimenticare… era davvero tanto difficile?
Nel
tentativo di allontanarmi dai miei pensieri, cominciai ad osservare le persone
presenti
in
quell’aeroporto: un uomo molto distinto fumava un sigaro seduto accanto ad una
signora
sulla cinquantina che lo implorava di fumare fuori, una hostess si intratteneva
con
un bel
ragazzo biondo… ma la mia attenzione si focalizzò su
alcune persone in particolare.
Una donna
guardava con aria ansiosa il suo orologio da polso, mentre tre bambini sui
cinque
anni le correvano intorno.
Ogni tanto
la piccola più bassa, dai capelli color cioccolato si avvicinava alla madre e
chiedeva
con curiosità – Mamma, quando arriva papà?
-Presto, tesoro… dovrebbe essere qui in circa cinque minuti –
rispondeva la donna,
focalizzando
per un attimo l’attenzione sulla figlia e carezzandole dolcemente una guancia
mentre le
sorrideva.
E non
potei evitare di pensare che fosse un sorriso così bello e dolce…
nessuno mi aveva
mai
sorriso così…
Beh,
nessuno apparte… Lui. Ebbi un brivido.
Continuai
a guardare i bambini, senza farmi notare... e improvvisamente la donna si alzò,
fissando
un uomo che era appena comparso da dietro l’angolo.
Aveva con
sé solo una valigetta rovinata, e i suoi abiti non erano firmati…
ma quando vide
la moglie
i suoi occhi stanchi si illuminarono di una felicità così sincera e splendida
che mi
sentii
morire.
Corse
incontro a lei e l’abbracciò con energia e dolcezza, e mentre la donna singhiozzava,
i
bambini
correvano intorno gridando con gioia e stringendosi alle gambe dei genitori.
Distolsi
lo sguardo, diventato ormai opaco, e mi resi conto solo allora di stare
piangendo
per la commozione… o forse per l’invidia.
“Miles… perché non può essere così tra me e te?” mi ritrovai
a pensare.
“Perché
non possiamo essere felici come quella famiglia? Ormai il mio sogno è solo
questo… vorrei soltanto vivere una vita
serena con te. Non mi importa più di nient’altro,
nemmeno
della perfezione.”
Era difficile
da ammettere, ma era così. Io non volevo tornare in Germania…
non ne avevo
bisogno.
Io volevo restare qui… ma avrei messo davvero da
parte il mio orgoglio?
-Gentili
Clienti, Vi informiamo che il volo per Berlino partirà fra cinque minuti. Vi
preghiamo
di
dirigervi verso i posti che vi sono stati assegnati. Grazie – annunciò di nuovo
la voce che
proveniva
dagli altoparlanti dell’aeroporto.
Con uno
sbuffo irritato mi costrinsi a ricomporre i pezzi della mia anima e ad alzarmi
per
dirigermi
verso la mia patria.
Dando le
spalle alla porta d’ingresso non potei sentire i passi affrettati e decisi che
mi
seguivano
fino a quando non furono ad un metro da me.
Anche
allora continuai a camminare, cercando di non pensare al fatto che quei passi
potevano
appartenere solo ad una persona… e ignorando il fatto
che la scena mi
sembrava
molto familiare.
Una mano
si posò sulla mia spalla, silenziosa, e io mi irrigidii di colpo. Mi fermai.
Vedevo
solo l’ombra di Colui che era dietro di me.
Non ero
sicura di poterlo guardare in faccia e anche volendo il mio corpo sembrava non
rispondere.
La sua
mano bruciava sulla mia spalla come carboni ardenti.
-Franziska… - sussurrò Lui, dubbioso.
Io non
accennai a muovermi, non reagii.
Invece
chiusi gli occhi, sperando solo che lui sarebbe sparito e che questo si fosse
rivelato
tutto un
sogno.
Magari se
avrei contato fino dieci sarebbe sparito… tentare non costava niente.
Uno, due…
-Franziska , ti prego…
- il sussurro di lui si faceva più pressante.
Tre, quattro…
-Perché
non vuoi guardarmi negli occhi? Non vuoi proprio vedermi? – disse lui,
poggiando
anche
l’altra mano sulla mia spalla, scatenando un’altra ondata di calore.
Cinque, sei…
-Sembra
che tu proprio non ne voglia sapere di me – sembrò constatare visto che lo
ignoravo.
Sette, otto…
-Beh, ci
tenevo a restituirti una cosa… - concluse, mettendomi
tra le mani uno strano
oggetto
quadrato.
Con gli
occhi ancora chiusi ne sfiorai la superficie e sentii gli intarsi sotto le dita… molte
volte
avevo passato il tempo a seguire le linee di quei ghirigori…
Nove,
dieci!
-Il mio Herr Diario! – sbottai di colpo, aprendo gli occhi. Lui era
ancora lì e mi fissava con
sguardo
indecifrabile mentre io cercavo di capire come il mio diario fosse finito nelle
sue
mani.
Ripensai
al momento in cui l’avevo scritto l’ultima volta…
stavo facendo i bagagli.
Guardai
ancora il diario e mi resi conto di un dettaglio importante.
-Ma è… è aperto!!! – lanciai un’occhiataccia a Miles , che presto diventò terrorizzata.
-Miles… tu… hai letto
il mio diario. – Non era una domanda, ma una semplice
affermazione.
-Non sarei
qui se non l’avessi letto. Franziska io… - lasciò la frase in sospeso, senza
riuscire a
proseguire.
E io non
volevo che proseguisse.
Il mio diario… Aveva letto il mio diario!
Come avrei
potuto più guardarlo in faccia? Ormai sapeva tutto!
Conosceva
ogni mia singola emozione, tutto ciò che avevo provato in quelle poche
settimane…
Sapeva che
lo amavo.
Mantenei
uno sguardo basso, anche se Lui era di fronte a me. E rimasi in silenzio.
Lo vidi
muoversi ed estrarre qualcosa dalla sua tasca: sembrava un piccolo foglio
sgualcito.
Lo mise
tra le mie mani, e poi disse – Come io ho conosciuto i tuoi segreti, è giusto
che tu
conosca il
mio più grande segreto…
Non lo
guardai ma immaginavo che si stesse mordendo le labbra…
la sua voce concluse la
frase con
nervosismo mentre prendevo il foglio spiegazzato.
-Riuscire
a riaverlo indietro da Gumshoe è stata una faticaccia
– sussurrò quasi tra sé.
Da Herr Sciattone? Che cosa poteva essere quel foglio?
“Miles
Edgeworth… Franziska Von Karma. Miles e Franziska ,
Franziska è la sorella di Miles
Edgeworth . Lui non deve provare altro che amore fraterno. Fraterno. Punto.”
Riconobbi
subito il foglio che avevo davanti… era quello che
avevo trovato tempo fa sul
mio
comodino e che avevo cercato di riavere indietro a tutti i costi, ma non ci ero
riuscita
a causa
dell’incompetenza del detective.
Mi
concentrai sulle parole scritte in modo irregolare sul foglio…
“amore fraterno”?
“In questo momento sono a letto con Franziska… non in quel senso! Sto dormendo
insieme a lei, sta male e le faccio
compagnia, solo questo. Lei è mia sorella, non ho mai
pensato a lei come una donna…
come una sorella… una sorella! Ma una voce nella mia
testa continua ad urlare: lei non è davvero
tua sorella, non lo è… e non sbaglia. È difficile
ammetterlo, ma… la
trovo piuttosto bella. Okay l’ho detto.”
Fui
colpita da un’improvvisa vampata di calore.
Mi trovava
bella… ? Miles ?
Continuai
a leggere con curiosità: veniva raccontato un episodio che mi ricordavo
benissimo… il nostro finto matrimonio. E dire
che ci credevo così tanto a quell’età.
“Era davvero convinta di tutto questo:
portava l’anello 24 ore su 24, e continuava a
chiamarmi fidanzatino, cosa che mi dava un
fastidio pazzesco. Adesso non mi darebbe più
così fastidio… ”
Sorrisi,
pensando a come lo costringevo a passeggiare con me mano nella mano… era uno
dei pochi
bei ricordi che portavo della mia infanzia.
I miei
occhi si posarono di nuovo sull’ultima frase letta…
non gli darebbe fastidio?
“Miles
Edgeworth ama Franziska Von Karma.”
...
Rilessi la
frase.
Non
riuscivo a credere a ciò che leggevo.
Doveva
essere ovviamente una sorta di scherzo… fra poco da
qualche parte sarebbe
spuntata
una telecamera, giusto?
Che
scherzo crudele, prendersi gioco delle persone in questo modo!
Mi voltai
incatenando il mio sguardo con il suo e scrutando nei suoi occhi fui
consapevole
che non
si trattava di uno scherzo.
Mi
guardava in un modo così… dolce.
Cominciai
improvvisamente a considerare la seconda possibilità: e se invece fosse
sincero?
Se davvero… ?
E allora
mi ricordai di una semplice frase, una frase così bella da restare impressa
nella mia
mente come
un marchio: “Gli occhi non mentono mai… se sei felice
brillano, se sei
triste
sono spenti, se sei innamorato si incantano. Gli occhi sono come un libro aperto… ”
Avevo riso
la prima volta che l’avevo letta, per me e per Lui fingere anche con gli occhi
era
un’abitudine.
Ma adesso… adesso non stava nascondendo i suoi pensieri, e il
suo morbido sguardo
d’argento
si posava sul mio senza finzione, svelando ogni sua sensazione.
E allora
ne fui davvero convinta.
-Non andare… ti prego, Franny – prese
le mie piccole mani e le strinse tra le sue, mentre
un soffice
calore mi avvolgeva con tenerezza, senza la solita violenza.
Incapace
di parlare, mi ritrovai di colpo fra le sue braccia e respirai il suo dolce
profumo.
Non mi ero
mai sentita più felice di così…
Mentre mi
abbracciava sentii che tentava di prendere qualcosa dalla sua tasca, quindi mi
allontanai
per vedere cosa stesse facendo.
Lui
sembrava ancora piuttosto agitato, e sembrava stesse pensando a qualcosa.
Prese
qualcosa e la tenne nel suo pugno, poi prese la mia mano sinistra e tolse il
mio
guanto.
-Sai… - cominciò – anche se vorresti, non
potresti andartene e sai perché?
Non
risposi, non capivo dove volesse arrivare.
-Sono
certo che ti ricordi del nostro… uhm…
“patto”? – chiese senza guardarmi.
Io annuii
semplicemente. Ancora non capivo quale fosse il suo scopo.
-Ti
ricordi quali promesse comprendeva il nostro giuramento? – chiese e io annuii
nuovamente.
-Avremmo
sempre potuto contare uno nell’altra, da grandi ci saremmo sposati…
– elencò,
e sorrise
alla seconda promessa.
- … e
soprattutto non ci saremmo mai separati – concluse guardandomi dritto negli
occhi.
Lo fissai
stupita e tremendamente felice. Si ricordava!
Allora
aveva davvero dato importanza alle nostre promesse…
se non avessi avuto una
certa età
mi sarei messa a saltare di gioia. No, forse nemmeno in quel caso.
-Quindi
non puoi tornare in Germania… ah, un’altra cosa –
disse lui, quasi colto da un’idea
improvvisa.
Riprese la
mia mano priva di guanto e con delicatezza infilò un anello nel mio anulare.
Sobbalzai
improvvisamente, rendendomi conto che si trattava del mio anello con la “M”
incisa
sopra. A quanto pare dovevo averlo dimenticato in camera…
come il diario
d’altronde.
La mia
mente non riusciva più a ragionare a causa di tutto ciò che stava succedendo,
ma il
colpo di
grazia fu di certo quello: vedere che anche Lui, anche Miles
che aveva sempre
rinnegato
la nostra promessa, in quel momento portava il suo anello.
L’anello
con la “F” incisa, che non vedevo da così tanto tempo, risplendeva felice sul
suo
dito.
A quel
punto non resistetti più e vidi il mio sguardo farsi opaco e pieno di lacrime,
mentre
la
felicità che provavo si trasformava in un’emozione sconosciuta e stupenda.
Mi gettai
nuovamente tra le sue braccia, ridendo, piangendo, godendo di quella strana
sensazione
di calore che ci avvolgeva come una fiamma silenziosa.
E quando
ebbi di nuovo la forza di alzare lo sguardo su di lui, vidi nel profondo dei
suoi
occhi la
stessa emozione, e parole che nessuno aveva ancora il coraggio di dire.
Ma ormai
credevo che il cuore mi sarebbe sfuggito dal petto se non le avessi dette. Mi
alzai sui
talloni il più possibile, raggiungendo a stento la sua spalla…
e in un sussurro
riuscii
finalmente a liberarmi di quelle tre paroline che tanto avevo desiderato
potergli dire.
-Ich liebe dich...
Vidi i
suoi occhi rispondere ai miei silenziosamente allo stesso modo.
E poi,
come per confermare anche lui i suoi sentimenti si chinò verso di me…
Chiusi gli
occhi beatamente quando le sue labbra incontrarono le mie nel bacio più dolce
che avrei
mai potuto immaginare.
***
“30 giugno, ore 00:01, a letto, stanza degli
ospiti di casa Edgeworth
Caro Herr Diario,
sembra impossibile…
ma è davvero successo!
Mi sono già chiesta più volte se avessi
sognato tutto, ma i dolci sorrisi di Miles riescono a
cancellare ogni mio dubbio.
È… è… non riesco nemmeno a trovare le parole
adatte. Non sono certa che ciò che stia
provando si possa realmente scrivere su un
foglio. Sono talmente felice… .
È come se non mi importasse più di
nient’altro, ecco mi sento realizzata ! Credo sia questo
il termine adatto.
Cosa ne pensi tu, Caro Diario?
Credo che non conoscerò mai la tua risposta,
anche perché tu stai ormai per finire e mi
dispiace davvero tanto scrivere la tua
ultima pagina così.
Magari, ti chiederai come sarà adesso la mia
vita, come andranno avanti le cose… e io non
potrò più informarti. Beh, non che tu sia
davvero qualcosa di reale, non l’ho mica
dimenticato!
Ma… credo di essermi affezionata a te quasi quanto una persona vera.
Ed è per questo che volevo ringraziarti. Si,
voglio dirti grazie per avermi accompagnato in
quella che credo sia stata la svolta più
importante della mia vita. Nessuno meglio di te ha
saputo comprendermi e ascoltarmi.
Ed è così che concludo la tua ultima pagina…
Grazie, Caro Herr
Diario.
Tua per sempre, Franziska
Edgeworth (secondo te suona bene… ?)
P.S.: Ho ancora un piccolo dubbio… Herr Diario, secondo te
questa sensazione può
denominarsi ‘perfezione’?”
… Fine.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ed ecco il finale, da molti atteso,
e che non era mai arrivato.
Non so di preciso perché non ho mai voluto postare quest’ultimo capitolo, non
ne ho idea.
Ma quando oggi ho pensato a Caro Herr Diario… beh, ho avuto lo strano desiderio di
concludere finalmente la vicenda.
Il capitolo era pronto da davvero
molto tempo e finalmente eccolo qui.
Ringrazio sinceramente tutti coloro che mi hanno supportato nella scrittura di
questa fanfic !
Grazie a tutti <3
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