Everything about you.YOU.

di xalternative
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** You're FUCKIN' PERFECT to me. ***
Capitolo 3: *** We'll give you that happiness back. ***
Capitolo 4: *** A hope can change your life. ***
Capitolo 5: *** Bottle's game. ***
Capitolo 6: *** Can you mantain this,please? ***
Capitolo 7: *** Fist pump. ***
Capitolo 8: *** Let the war begin. ***
Capitolo 9: *** You'll forget.Promised. ***
Capitolo 10: *** I'm the black sheep too. ***
Capitolo 11: *** Get out of my bedroom,I must do sex! ***
Capitolo 12: *** Let's go to the sea. ***
Capitolo 13: *** Baguettes. ***
Capitolo 14: *** Bodyguards. ***
Capitolo 15: *** Patrick. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


PREMESSA
Odio i prologhi.Li trovo noiosi.Ma solo ora sono consapevole che,anche scrivendo questa frase,sto dando vita a un pre-storia.Ho già pronto il primo capitolo.Quindi se lo trovate PALLOSO non vi abbattete.Datemi solo la chance di mostrarvi il primo vero inizio.


PROLOGO
Lei era una sedicenne dalle idee chiare.

Lei odiava quella casa,con tutta l’anima.Il problema?Quella casa era l’appartamento in cui era costretta ad abitare.Lei odiava quell’alloggio e chi ci viveva dentro.Una donna e un uomo,che si definivano SUOI GENITORI,ma che lei non considerava tali.Che le avevano rubato  i primi 16 anni,quelli che in teoria sarebbero dovuti essere i più belli ,della sua vita.Sapeva bene di essere nata dalle persone sbagliate,nel momento sbagliato,nel luogo sbagliato.Non era Brighton la città che le apparteneva.Non era Brighton la città che la rappresentava.Non era Brighton la città adatta a lei.
Dopo aver vissuto la tensione di casa sua per sedici anni,tutti i giorni e a tutte le ore,la ragazza più importante della sua vita,la sua migliore amica,le svolta la vita.
Chi,se non la sua amata Karen,sarebbe riuscita a ridarle la felicità e la libertà che per anni si era meritata,ma che non aveva mai ricevuto?
 
Lei era mora.Capelli lunghi fino a metà schiena.Lisci,con punte boccolose.Occhi intensi,scuri,penetranti.Di un colore indefinito,erano capaci di parlare.Senza parole,senza indizi,senza intuizioni.Con lo sguardo che si ritrovava chiunque,persino uno sconosciuto,sarebbe riuscito a capire il suo stato d’animo,leggendola come un libro aperto.Lei odiava essere così semplice da interpretare.Lei odiava la domanda ‘Che hai?Sembri triste’.Lei odiava dare spiegazioni su come si sentiva.Lei sapeva che nessuno sarebbe riuscito a capirla.
Era alta.Magra.Formosa quanto basta per far girare la testa de i ragazzi quando passava,ma non abbastanza popolare da far girare la testa dei ragazzi della sua scuola.Era bella,ma non sapeva di esserlo.Era perfetta,ma non sapeva di esserlo.
Era speciale,ma non sapeva di esserlo.
Lo scoprì solo dopo aver conosciuto 5 ragazzi belli,perfetti e speciali quasi  quanto lei…


 

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Capitolo 2
*** You're FUCKIN' PERFECT to me. ***


                                                                                        Chapter one.
 
You're FUCKIN PERFECT to me.


Guardai nuovamente l’orologio nell’angolo in basso a destra  del monitor.17:05.Urlavano tra di loro da ormai un’ora.Erano uniti solo quando dovevano coalizzarsi contro di me.Wow.Mio padre era ubriaco.Ne ero certa.Ero spaparanzata sul divanetto del salottino vicino alla cucina,da cui proveniva tutto quel rumore.

Odiavo sentirli litigare,quindi alzai leggermente il volume della musica. Club Dogo – All’ultimo respiro.Certo,non capivo tutte le parole,non era la mia lingua quella,ma amavo il beat.Seguivo il ritmo con davanti il testo,fiancheggiato dalla traduzione.
‘E dire che se stai di merda io sto uguale.’
Adoravo le canzoni che riuscivano a rappresentare perfettamente il mio stato d’animo.All’improvviso il frastuono che veniva dall’altra stanza cessò.’Non entrate.Non entrate.Non entrate.’continuavo a sperare.La porta si spalancò.’SHIT!’pensai.
-Abbassa la voce di questa merda,Grace-esordì l’ubriaco.
-S-sì.-.Non avevo intenzione di contraddirlo.Quando non era sobrio la violenza si impossessava di lui più che mai.
-E non contraddire,cazzo!-.
Contraddire? ‘’What the fuck!?’’ pensai. Ma se non avevo mai acconsentito alle sue parole come avevo fatto qualche secondo fa.Cominciai ad ipotizzare che stavolta la bottiglia di rum l’avesse buttata giù tutta d’un sorso.Mia madre assisteva alla scena dalla soglia della porta. Ok.Avevo paura,anzi…ero terrorizzata da lui,ma non mi trattenni dal ridergli in faccia per la cazzata che aveva appena sparato.Immaginai l’ira che gli saliva fin sopra le punte dei capelli.Era fermo davanti a me, con le braccia che gli scendevano lungo il busto massiccio.Vidi la sua mano irrigidirsi,per poi alzarsi e fendere l’aria con un rude gesto.Mi diede uno schiaffo.Era in assoluto la sberla più forte che avessi mai ricevuto.Temevo quasi che la mia mandibola fosse andata a puttane.Mi alzai e lo guardai con occhi pieni di odio.La guancia mi andava a fuoco.Voltai le spalle e andai verso il corridoio per andare al piano di sopra,con passo lento.Mi bloccai di spalle quando sentii che uno dei due si stava rivolgendo a me.
-Non permetterti mai più di ridere in faccia a tuo padre,né tantomeno di voltargli le spalle in questo modo,mocciosetta.-.Ecco che si metteva in mezzo anche mia madre.
-OOOH,ANDATE A FANCULO.-sbottai.Erano parole d’istinto.Se avessi riflettuto magari sarei riuscita a formulare qualche frase più tagliente,ma quello era ciò che mi sentivo di dire.
-Grace Cooper,cosa hai det…-mia madre non finì di parlare che si intromise mio padre.
-Pensavo che dopo l’ennesima litigata te ne saresti accorta.Ma la tua ottusaggine ti ha impedito di arrivarci.Sei stata un errore.UN SEMPLICE FOTTUTO ERRORE.Un preservativo rotto,ecco cosa sei.E’ colpa tua se io e tua madre non siamo una coppia felice.-urlò lui,quasi come se quelle parole se le fosse tenute dentro per tutti i miei sedici anni di ‘vita’,se così potevo chiamarla.Sapevo che era in stato di ebbrezza,ma capivo dai suoi occhi che ciò che stava affermando lo pensava davvero.E a giudicare dall’atteggiamento e dal continuo annuire di mia madre era palese che fosse d’accordo con quell’orribile uomo.
 
Ero sempre stata una di quelle ragazze che con i genitori ,bene o male,aveva la risposta pronta.Ad ogni occasione.Tranne quella.Sentii il mio cuore restringersi per un secondo,per poi tornare a battere a ritmo tachicardico.Sentii il mio respiro bloccarsi per un istante,per poi diventare più affannato che mai.Sentii una strana pressione alla gola e le lacrime inondarmi gli occhi fino a sgorgarmi sulle guance.
 
Ero di spalle quando mi travolse l’animo con quelle parole.Mi trovavo di fronte alla porta d’ingresso,pronta per voltarmi,salire le scale e soffocare il dolore nel mio cuscino.Ma non lo feci.Aprii mogia l’anta in ciliegio del portoncino e lo sbattei.Uscii.Nonostante l’amarezza mi consumasse dall’interno cominciai a correre.Il più veloce possibile.Il più lontano possibile.Volevo evitare che  tentassero di fermarmi.Arrivai finalmente alla spiaggia.Era quello il luogo dove solitamente andavo quando litigavo con i miei.Piuttosto spesso,aggiungerei.
Giunsi al MIO scoglio.Era piatto in superficie,si trovava a riva .Raccolsi qualche ciottolino e lo lanciai con foga nell’infinità di acqua salata che mi fronteggiava,per poi sprofondare la testa tra le braccia,con le mani nei capelli.Rimasi lì,in quella posizione a frignare,per circa un quarto d’ora.Decisi poi di fare una passeggiata sulla costa.Con un movimento svelto cacciai l’iPod dalla tasca destra del jeans e infilai le cuffie.
P!nk – Fuckin Perfect.Era in assoluto la canzone che mi faceva singhiozzare di più.Masochismo?Non saprei,sta di fatto che lasciai che quelle note scorressero e mi deprimessero.
 
‘Sei stata un errore’ , ‘Un preservative rotto,ecco cosa sei’ ’E’ colpa tua se non siamo una coppia felice’.Quelle parole mi rimbombavano nella testa.Era assolutamente….ATROCE.Ecco.Quale sottospecie di mostro avrebbe avuto il coraggio di dire frasi simili a sua figlia,alla creatura che aveva generato,sangue del suo stesso sangue?
 
Pretty, pretty please
If you ever, ever feel
Like your nothing,

you’re fuckin’ perfect,to me. 
 
Perché dovevo essere trattata così?Perché dovevo essere l’unica che odiava il suono della campanella dell’ultima ora a scuola?Perché dovevo evitare la mia famiglia per trascorrere serenamente una giornata?
No,ok.Mentre tutte le altre volte,perché quella no,non era la prima volta,mi soffermavo su ciò che erano capaci di farmi,in quel momento riflettevo se davvero me lo stessi meritando.
Spensi l’iPod e decisi di guardare un po’ in faccia alla realtà.Sfilai il BlackBerry dalla tasca posteriore del pantalone e chiamai Karen,la mia migliore amica.
-H-hei- dissi piagnucolante.
-Oww,Grace,non dirmi che …-non terminò la frase che ribattei.
-E’ successo di nuovo,Karen.Ma stavolta hanno toccato il fondo.I-io devo vederti.Ora!-risposi.
-Dove sei?In spiaggia,immagino.Ti va di vederci vicino al Brighton Pier,o vuoi venire qui?-
-Non voglio disturbare,davvero.Ma preferirei venire da te.Ho bisogno di sentirmi,come dire…A CASA- . Tremavo quasi.
-DISTURBARMI?Ma sei scema?Vieni a piedi.Penso che tu sia già capace di orientarti dalla spiaggia.Intanto scendo a comprare una bustina di marshmallows.Effettivamente anche io ho bisogno di dirti un paio di cose.A dopo-.Attaccò.
Era meravigliosa.Assolutamente meravigliosa.Lei c’era sempre stata.Lei era la mia mamma e il mio papà.Era il mio tutto.
Mi ero spesso fermata a riflettere se mi considerasse essenziale,come facevo io con lei.Non glielo avevo mai chiesto.Non perché tra noi non ci fosse un rapporto confidenziale,anzi,tutt’altro.
Non glielo avevo mai domandato per non sembrare oppressiva,pedante, o peggio,dubitosa.Certo,sapevo di essere la sua migliore amica,solo che… non sapevo neanche io cosa volessi da quel rapporto.Immersa nelle mie riflessioni giunsi alla residenza di Karen.Cazzo,quanto era grande.Ma non era certo per quello che la nostra amicizia era così intensa.Bussai,cercando di sembrare il più disinvolta possibile,nonostante ci fossero ancora i segni del pianto che ,quella volta,era durato decisamente troppo.Tentai inoltre di coprire l’alone rossastro della mano di mio padre,che ancora mi risaltava la guancia destra.Finalmente la porta si aprì.
-Toh,chi si rivede.Da quanto tempo-esordì canzonandomi Francisco,il fratello maggiore della ragazza di cui avevo fottutamente bisogno.Ventenne,capelli e occhi marroni.Aveva un fascino tutto suo e gli correvo dietro quando avevo 14 anni.Ero grassottella e in quel periodo quasi mi snobbava con lo sguardo.Ora che avevo 16 anni sembrava quasi che fosse lui a fare il filo a me.Ma sapevo che non era niente di serio.Provava solo attrazione fisica.Conosceveo com’era fatto.
-Oggi non sono in vena,Cis.La situazione è un po’…tragica- dissi con sguardo arreso.Accennai un lieve sorriso,per alleggerire il clima.
-Oh,capito.Comunque Karen è in camera sua.Credo ti stia aspettando.-.Sorrise a sua volta.
-SONO QUIII.-urlò l’unica voce che volevo sentire in quel momento.Sbucò con un vassoio in mano dalla cucina.Sopra due tazze traboccanti di cioccolata calda.In una vi erano affogati una decina di piccoli marshmallows.Quella era certamente la mia tazza,lei odiava quei fantastici cilindri di zucchero.
-Ciao bellissima.P-premi quel tasto r-rosso.Quello dell’ascensore insomma.VELOCE..-esclamò facendo movimenti strani per non far straripare la bibita al cacao dal suo contenitore.
Premetti il morbido tasto vicino a me e presto le ante di quell’aggeggio si aprirono.Un’ascensore in un’enorme villa di proprietà.Poteva sembrare ridicolo ma,cavolo,era comodissima.
Digitammo il codice per arrivare al terzo pieno e ,dopo il tempo debito, la ‘cabina’ si spalancò nuovamente.Di fronte vi era la stanza di Karen con la porta già aperta.Vi entrammo.Posò il vassoio sulla scrivania.
-Oh,piccola ma questo cos’è?-mi chiese carezzandomi dolcemente la parte destra del viso.Abbassai lo sguardo offuscato da un pianto che stava per ricominciare.Senza dire nient’altro mi abbracciò. Mentre ricambiavo quell’abbraccio,involontariamente un altro sorriso dipinse sul mio volto un’espressione serena.Ero da due minuti in quella casae ed era già riuscita a farmi sorridere.
-Racconta tutto.Ho paura che se continui a reprimere il tuo dolore ti possano spuntare brufoli per lo stress-mi incitò.
Le raccontai tutto,per filo e per segno.Dopo aver evidenziato ciò che mio padre era riuscito a tirare fuori dalla bocca e,presumo,dall’anima,cominciai ad illustrarle come mi sentivo.Farle capire che,oltre al fatto che ciò che mi succedeva ogni santo giorno era oggettivamente improponibile,quello che mi faceva male di più era non sapere IL PERCHE’.
-Cioè,capisci?N-non me lo merito.O almeno credo.Karen,me lo merito secondo te?Mio padre è capace di punirmi anche solo perché respiro la sua aria.Mia madre è sempre categoricamente dalla parte di quell’uomo.E io…io mi sento sola in quella casa.Dopo ciò che ho passato ho deciso che non resterò un attimo in più.Andrò a vivere da mia non…- mi stoppò mentre pronunciavo parole con la stessa velocità con cui un lancia palle tira palline da tennis.
-Grace.Noi andiamo a Londra!-
-Dicevo,andrò a vivere da mia nonn…aspetta,COSA HAI DETTO?L-Londra?-


**LOOK HERE,HONEY**
Premessa:io vi A M O.
Non avrei mai immaginato di ricevere 5 recensioni solo ad un prologo. *piange dalla felicità*
Allora,spero che vi piaccia questo capitolo.L'ho ricontrollato milioni e milioni e milioni e milioni
di volte.Quindi se non vi piace significa che sono io che faccio schifo(?)
Comunque,ENJOY.
E,ovviamente,recensite se volete *-*
Un bacio e al secondo capitoloo.

P.S.
Neanche io so la trama di questa FF.La svilupperò nel corso del tempo :**

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Capitolo 3
*** We'll give you that happiness back. ***


                                                                                                                             Chapter two.
 
  We’ll give you that happiness back.

 
Sbiancai in viso.Diventai praticamente paonHazza* per l’emozione.
-Esattamente,piccola.Londra.London.Big Smoke.Chiamala come vuoi,sta di fatto che QUELLA sarà la tua,anzi la vostra,prossima meta.-affermò Francisco entrando improvvisamente nella camera di Karen,con un’aria fiera che gli illuminava lo sguardo.Aveva in mano un paio di chiavi.Una era apparentemente quella di una macchina,forse la sua BMW.L’altra non riuscii ad identificarla.Notai solo che era legata ad una placca di plastica,con sopra un numero blu.73.Non ci stavo capendo più niente.Si intravedeva dalla mia espressione stranita.Dopo qualche secondo mi decisi a parlare.Partii in quinta,come al solito.
-Oh,cazzo.L-Londra?I-Il nostro sogno?M-ma è per una vacanza?O-o ci restiamo?-cominciai balbettando,con il cuore in palla.
-Sì,Grace.Londra.Sì,il nostro sogno.E no…non è per una vacanza.-ripeté orgogliosa la mia migliore amica.
-Oh.Sì.Ok.Cioè…WOW-. ‘Ma che stai dicendo Grace?Ragiona,cavolo’ pensai. –Ma perché?-. ‘Ecco brava,così!’.
-Perché dobbiamo cambiare aria.Perché DEVI cambiare aria.Perché non ti meriti quello che passi ogni giorno dopo scuola.Perché non ti meriti un padre che ti mette le mani addosso,né una madre il cui istinto materno è andato a farsi fottere.Perché non ti meriti quelle troie del corso di letteratura che ti chiamano ‘orfana’,poiché non sei viziatella come loro.Perché per anni hai sofferto dentro,e sei stata muta come un pesce.Perché ti è stata r … -. Fu interrotta da Cis.
-…perché ti è stata rubata l’armonia che non dovrebbe mai essere tolta ad una ragazza!-esclamò il moro,con la sua voce penetrante.
-E PERCHE’,QUELL’ARMONIA, ABBIAMO DECISO DI RIDARTELA NOI!-pronunciarono all’unisono.Per la prima volta cominciai a piangere lacrime di gioia.Mi sentivo stupida,certo.Anzi,mi sentivo come una piagnona.Ma non mi importava in quel momento.
- Graz…graz… -. No.Niente.Non riuscivo a parlare.Singhiozzavo troppo.Ma con loro non avevo bisogno di parole.E a dimostrarlo fu l’abbraccio in cui mi soffocarono qualche secondo dopo.
-‘Grazie’…’ve ne sono grata’... Avanti Grace,sai benissimo che con noi ‘ste smancerie non servono a niente.Sappiamo che ci sei riconoscente dal profondo dell’anima.-mi rassicurarono loro.Mi ripresi un po’ dallo shock.Sciolsi l’abbraccio e li lasciai un attimo soli per andare in bagno.Entrata nella lussuosa toilette mi sciacquai il viso con acqua ghiacciata.Mi asciugai la faccia e,alzando lo sguardo,rimasi a fissarmi il volto per qualche secondo.In particolare gli occhi.Per quanto fossero sempre stati profondi,in quel momento non avevano la solita aria malinconia,spenta.Erano vivi.Gli angoli della bocca cominciarono ad allargarsi in uno smagliante sorriso.Mi stava andando bene.Per una volta.
*TOC TOC TOC*
-Graaaaace.Sei per caso affogata nel gabinetto?-urlava disperata dall’altra parte della porta Karen.
Spalancai l’anta bianca e la fissai per qualche secondo.
-Sai,sembri….felice.-confermò speranzosa il mio stato d’animo.
-Io non sembro…io SONO felice-ribattei.
-E sai perché?-
-Ehm.Perché verrò a Londra con…-stavo per risponderle sarcasticamente,quando troncò la mia frase.
-Te lo dico io.Perché stavolta sai che non è provvisorio.Sai che la tua vita sta per cambiare radicalmente.Sai di essere determinata a ricominciare da capo.Sai che,stavolta,quando tornerai a casa, i tuoi non rovineranno tutto.E sai perché?-mi domandò nuovamente.
-Perc… -. Mi bloccò ancora.
-Perché tu,a casa,NON CI RITORNI.O almeno non definitivamente.-.Il suo viso trasmetteva soddisfazione,ma i suoi occhi avevano un non-so-ché di malizioso.
Ecco che mi ricompariva in faccia l’espressione da stralunata.Ecco che ricominciavo a non capirci più niente.E poi quel suo sguardo mi confondeva solo le idee.Non osavo immaginare cosa le passasse per la testa.Improvvisamente,mentre ero letteralmente affogata nelle mie paranoie,mi afferrò  il polso e corremmo giù per le scale.Uscimmo dall’enorme proprietà e Kà chiuse a chiave la porta.Notai che Francisco ci aspettava già in macchina.Io continuavo ad essere sconnessa.Entrammo nell’enorme BMW.
-Prossima fermata:CASA TUA!-dichiarò il fratello della mia amica.
-Calmo.Calmo.Non così in fretta.Non lo vedi che è già confusa di suo?Facciamo che ti chiarisco un po’ le idee,ok?-mi domandò lei.
-Direi che sarebbe ora!-risposi scocciata.
-Brighton non è la città adatta a noi,giusto?GIUSTO.Londra è la città dei nostri sogni,giusto?GIUSTO.Ci separano da quella magnifica metropoli solo 82 km,giusto?GIUSTO.E noi percorreremo quella distanza,giusto?-
-GIUSTO!-urlai.
-Amo quando fai l’esuberante.Comunque torniamo a noi.ORA andiamo a casa tua.Tu prendi le tue amate valigie e ci metti dentro tutta la tua roba.Chiudi le valigie e torniamo a casa mia.Il tempo di far passare domani,l’ultimo giorno di scuola, e poi partiamo.- rispose calma.
-Sì,Karen,apprezzo il tuo bel piano,ma…la fai così facile,manco dovessimo andare a prendere un caffè al bar.E poi se tipo i miei genitori mi bloccano e non mi fanno più uscire?-
-Oh,Grace,Grace,mia piccola Grace.Aspettiamo questo momento da mesi.Cioè,non che volessimo che ti succedesse quello che è successo oggi con tuo padre.Attendevamo solo la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso,che ti avrebbe fatto capire che la situazione non era più sostenibile.Ci siamo allenati,più o meno,e possiamo dirti che in questo preciso momento tua madre sta facendo la doccia,con i Beatles a palla,e tuo padre è in centro,alla taverna di Joe,a scolarsi l’ennesima birra della giornata.Ah e per entrare puoi tranquillamente usare la chiave di emergenza,che avete riposto nella cassetta delle lettere.- replicò orgogliosa.
-Cavolo,hai appreso più cose tu in qualche mese di quante ne abbia mai notate io in 16 anni.-ribattei estasiata scendendo dall’enorme veicolo nero.Mi avvicinai alla cassetta della posta.Presi la chiave e la inserii delicatamente nella serratura,per evitare che mia madre mi sentisse.Appena entrai fui travolta dalle note di ‘Across the universe’,che erano pompate dalle casse ad un volume eccessivo,per i miei gusti.Tirai un sospiro di sollievo e,tranquilla,salii le scale.Entrai velocemente in camera.Scaraventai giù dal mio armadio le due valigie che per anni avevo sperato di utilizzare,poggiandole sul letto una di fianco all’altra.Spalancai le ante dell’armadio,i cassetti del comodino e i vani della scrivania.Buttai i loro contenuti alla rinfusa nei trolley disposti sul letto e,stranamente,riuscii a farci entrare tutto.Fortuna che quella camera era il mio mondo e che non andavo seminando la mia roba in giro per la casa.Prima di chiudere i miei valigioni sfilai una borsa della Converse dall’interno di uno di loro,per metterci dentro gli oggetti che mi servivano più alla mano.
‘Ho riempito due bagagli enormi.Fai salire Cis per trascinarli giù.’digitai sulla tastiera del BlackBerry,per poi inviare quell’SMS a Karen.
Ero preoccupata.Dovevamo sbrigarci!
-Buh-.La voce calda di Francisco mi fece sobbalzare.Veniva da dietro e mi cinse i fianchi con le mani.
-Ma che fai?!Cavolo,sbrigati a portare sta roba giù.-lo sgridai.Con la sua faccia da cucciolo bastonato mise le valigie una sopra l’altra e le trascinò giù per le scale.
‘Oh cavolo,il pc’.Mi balenò in mente l’unica cosa che spostavo dalla mia stanza per tutto l’appartamento.Mentre il moro appoggiava sulla soglia dell’ingresso uno dei bagagli,per caricare l’altro in macchina,io corsi nel salotto.
-Grazie al cielo-sussurrai,vedendo che il mio Mac portatile era rimasto lì.In carica.Su quel divanetto.Proprio come l’avevo lasciato.Lo infilai nella borsa,con tanto di caricatore,e mi avvicinai alla porta,dove c’era ancora l’ultimo trolley da mettere nella BMW.Mi appoggiai al manico di quel coso traboccante di vestiti e sospirai.
-Hei,tu,ma dove stai andando?-mi chiedeva l’ultima delle voci che avrei voluto sentire.Mi girai e c’era lei ,sulle scale,in accappatoio,che si scuoteva la mano tra i capelli bagnati.
-Non lo vedi,mà?Me ne sto andando.-risposi seccata.


**LOOK HERE,HONEY**
* = SCUSATE PER LA POCO PROFESSIONALITA' DI PAONHAZZA,MA NON POTEVO NON METTERLO.
Allora,comincio col dire che ci ho messo tanto a pubblicare questo capitolo perché non mi convinceva tanto.E non mi convince tutt'ora.
Capisco che potreste trovarlo noioso,ma non sarei riuscita ad orientarmi senza scrivere questo schifo.
Bhè premesso questo,non ho nient'altro da dire.
Ovviamente grazie a chi mi ha recensito in precedenza,e a chi recensirà stavolta.
Recensite,anche negativamente,ma FATELO.
Al prossimo capitolo :**

ENJOY THIS.
 

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Capitolo 4
*** A hope can change your life. ***


                                                                                       Chapter three.


A hope can change your life.
 
-Ah sì?E dov’è che andresti?!-mi rispose sarcastica,con quel tono per dire ‘Hahahaha,ma per piacere,deficiente!’.
-Via di qui….-feci una breve pausa-… a Londra.-riuscii a scandire,facendo un profondo respiro.Non dovevo agitarmi.Ci sarei andata comunque.Che lo avesse voluto oppure no!
-Oh,Londra?Ti servono i soldi per il viaggio?-
-No,ci vado con Karen.-
-Ah bhè,allora ciao.-affermò ipertranquilla.Nel suo sguardo c’era oppressa un’armonia che non riusciva  a camuffare.
Mi avvicinai al mobiletto antico alla mia destra.Lì di solito tenevano l’alcool.Aprii la leggera anta ed estrassi una bottiglia in vetro,colma di lucente vodka liscia.
-Festeggia ora.Davanti ai miei occhi,se ne hai le palle.-la sfidai,porgendole la bevanda.Volevo capire se per caso mi volesse bene.Se magari stessi sbagliando ad andarmene via.
Mi fissò per qualche secondo per poi scoppiarmi a ridere in faccia.
-Vodka?!Qui c’è bisogno di CHAMPAGNE.Passami il Dom Perignon!-esclamò gioiosa.
’No.No.Aspetta…cosaa?!’pensai.
-Abbiamo del Dom Perignon in casa?-domandai incredula.
-E’ probabilmente la cosa più preziosa riposta in queste quattro mura.Conservata appositamente per quest’occasione.E’ lì,nel mobiletto…vicino al rum di tuo padre.-mi indicò lei,con tutta la franchezza di questo mondo.Ma certo.Era tutto normale.Chi non sarebbe stato così disinvolto mentre veniva abbandonato dalla propria unica figlia?Chi non avrebbe festeggiato?Chi non avrebbe conservato una bottiglia di champagne per un avvenimento simile?
 ‘Madre snaturata del cazzo.’rimuginavo in mente.
Posai la vodka e sfilai da quella mini credenza la bottiglia dell’alcolico che quella donna mi aveva chiesto.La tenni a mezz’aria per qualche secondo,mantenendola per il collo,per poi allungare le dita della mano di scatto.Lasciai cadere la bottiglia con un gesto secco.All’impatto con il pavimento il vetro si frantumò in mille pezzi e il pregiato spumante invase il pavimento dell’ingresso,fino a raggiungere la non lontana moquette.
-Ma cosa fai?!PSICOPATICA…-. Mi fissava quasi traumatizzata.
-Si chiama vendetta,stronza.-le rinfacciai chiudendole la porta in faccia e trascinandomi dietro l’enorme ed ultimo trolley.Avevo desiderato dirle quelle parole da tanto tempo.Ero decisamente fiera di me.
‘Fanculo l’educazione.Quella donna mi ha rovinato l’esistenza’continuavo a ripetermi.
Caricato il bagaglio nel cofano entrai in macchina.
Probabilmente avevo stampata in faccia un’espressione poco rassicurante,dato che rimanemmo in un tombale silenzio fino all’arrivo alla casa di Karen.
-Ora questa è anche casa tua.-urlò Francisco entrando nella villa e trascinandosi dietro le valigie.
-L’ho sempre considerata tale,Cis.-gli risposi in maniera sincera,con un sorrisino dolce.Quello con i miei genitori era solo l’appartamento in cui vivevo.Per me la casa era quel luogo che ti faceva sentire protetta dalle cattiverie del mondo.
Karen continuava a sorridere.Sapeva fin troppo bene che quello era tutto ciò che avevo sempre desiderato.
-Uhm,credo che possiamo cominciare ad organizzarci.Puoi sistemarti nella camera vicino a quella di mio fratello.-mi propose lei gentilmente.
-Oh,certo.Sapete già che non vi ringrazierò mai abbastanza.Vado a mettermi qualcosa di più comodo.I vestiti che ora ho addosso mi ricordano la tremenda giornata che ho passato,e vorrei evitare di pensarci.-mugugnai stiracchiandomi.
-Io intanto vado a prendere le pizze,allora!-esclamò la mia amica uscendo col solito entusiasmo che manifestava quando pensava a quella magnifica pietanza italiana.
Salii con l’ascensore e,entrata nella mia provvisoria cameretta,poggiai i trolley sul letto.Aprii quello più piccolo.Cacciai una t-shirt più larga della norma e un paio di pantaloncini da tuta grigi.
Mi spogliai,rimanendo in intimo.Mi girai per posare il jeans e la leggera felpa che stavo indossando poco prima e vidi Francisco intento a fissarmi sulla soglia della porta della mia camera,appoggiato con una spalla ai cardini dell’anta in noce.
-Ma che fai,pervertito?!-dissi quasi urlando.Mi coprii impacciatamente con la felpa.
-Wow.A 14 anni,quando venivi qui d’estate a fare i bagni in piscina con mia sorella,non eri così…-osservò lui,con un sorriso malizioso in faccia,che quasi lo rendeva più bello.
-Acuta intuizione.Spero tu abbia finito di divorarmi con lo sguardo.Ora esci da qui,cavolo-lo spinsi fuori,mentre se la rideva di gusto.Misi velocemente gli indumenti che avevo preparato qualche minuto prima e uscii dalla camera.Kà era tornata.Una volta finito di mangiare la pizza mi ritirai subito in camera.Volevo andare a dormire presto.Volevo far passare veloce il poco tempo che mi separava da Londra.Mi stesi sul letto pensierosa.Decisi di addormentarmi con quei vestiti addosso.Mi scocciava dovermi mettere il pigiama.Mi distesi e chiusi gli occhi.
 
-Spogliati,su.Veloce.-mi incitò papà,con un tono tra il severo e l’impaziente.Ubriaco.Come al solito.
Obbedii intimorita.Tolsi lo short nero e il top dorato,anche se non è che mi coprissero un granché.A vestirmi,in quel momento,c’erano solo un reggiseno ed un sottile slip.
-Fatti guardare.-disse uno dei suoi amici tirandomi per il braccio e mettendomi al centro del cerchio che avevano creato con i 4 divani su cui erano seduti.I loro occhi puntati addosso facevano lo stesso effetto di quelli di un branco di lupi affamati puntati su un agnello indifeso.
-Fatti guardare?Fatti toccare vorrai dire,forse.-affermò mio padre con quel cazzo di sorrisino da maniaco.Le sue mani e quelle dei suoi compagni cominciarono ad allungarsi avide sulle mie curve,giovani ma già prosperose e…
 
No.Dovevo dimenticare.Lui.I suoi amici.Le loro porcherie.TUTTO.Odiavo quegli orrendi flashback che mi assalivano la mente prima di prendere sonno.Era una persecuzione.Anche a distanza.Non avevo bisogno di averlo affianco per soffrire.Mi bastavano i ricordi.
 Fortunatamente ero stremata e,verso le 23.05,caddi in un profondo semi-coma,meglio conosciuto come dormita profonda.
 
Scuola.
Il giorno dopo. 
 
Ultimo giorno di scuola,finalmente.Karen era assente,come suo solito in quel giorno ‘speciale’.Diceva che era una giornata inutile,tanto non si combinava niente.Effettivamente aveva ragione.Frugavo nel mio armadietto mentre pensavo a lei,alla ricerca disperata del mio libro di letteratura e del quaderno degli appunti.
-Guarda guarda chi si vede.Come va all’orfanotrofio,Cooper?-mi chiese un’ochetta tipo della mia scuola,il cui viso era coperto dall’anta del mio armadietto.
-A volte mi chiedo chi te le scrive le battute.Non sono esattamente convinta che tu sia abbastanza intelligente da essere così pungente e sagace.-le risposi a tono chiudendo l’armadietto e scoprendole la faccia.
-Ma per piacere.Chi ti credi di essere?Io ti r...-continuava a parlottare,credendosi la regina del mondo.
-Oooh,Roberts spegni quella radio che ti ritrovi al posto della bocca e prendi pace.-le consigliai scocciata,entrando in classe.Mi sedetti all’ultimo banco,come mio solito.Le prime due ore passarono velocemente tra uno schizzo e l’altro sui quaderni.
Ero intenta ad abbozzare un viso femminile sul libro di letteratura,quando la porta della classe si aprì.Entrò una donna sui 50.Wanda.La nostra bidella.
-Cooper Grace è autorizzata ad uscire.Le è stato firmato il permesso.-annunciò, porgendo il candido foglietto rettangolare al prof.Quest’ultimo mi fece un lieve cenno col capo permettendomi così di prepararmi.Presi quelle quattro cianfrusaglie che ingombravano il banco e le buttai alla rinfusa nella mia borsa a tracolla.
-Arrivederci.-salutai uscendo dall’aula.In lontananza vidi Karen e Francisco vicino alla segreteria.Prima ancora che chiedessi loro spiegazioni,la mia migliore amica mi precedette:
-Non dirmi che sei stupita perché non ci credo.Avanti,oggi pomeriggio partiamo per la città dei nostri sogni.Credevi davvero che avrei lasciato che tu buttassi questa mattinata al cesso andando a scuola?-mi domandò con fare non esattamente elegantissimo.
-Aaaaw,mi cogli sempre di sorpresa.-le dissi dolcemente,soffocandola in un abbraccio.
-Ma come avete fatto a farmi uscire?Serve un tutore autorizzato per farlo!E voi non siete miei tutori.-osservai divertita e alquanto incuriosita.
-Bhè,sai com’è…Bisogna saper sfruttare le proprie qualità nella vita.-mi rispose Francisco roteando l’indice della mano destra intorno al viso,per sottolinearne il fascino.
-Sì,ok.Ora però smettila di fare l’egocentrico re del mondo.Grace,torniamo a noi.Vediamo un po’.Quali sono ,da sempre,i tuoi sogni?-mi chiese Karen.
-Mmh,vediamo un po’.Andare via da casa mia.-
-Realizzato.-
-Poi…andare a Londra.-
-Stiamo lavorando per voi…-
-Ehmm.E poi bho.Ah,no,giusto.Tingermi i capelli e tatuarmi.-elencai fiera.
-E indovina ora che si fa?-chiese lei con un sorriso talmente grande da unire un orecchio all’altro.
-Oooh no.Non dirmi che…-. Neanche il tempo di finire che mi trascinò,prendendomi per il polso,verso l’enorme macchina nera del fratello.
-Destinazione:PARRUCCHIERA.Stiamo per partire.Invitiamo i clienti ad allacciare le cinture di sicurezza.-annunciò Francisco mimando un microfono con la mano.
Scoppiammo in una sonora risata e in men che non si dica arrivammo da Chloe.La parrucchiera,insomma.
Sapevo già di che colore tingere i miei capelli che,con quella lunghezza,sarebbero stati assolutamente perfetti.
-Voglio esattamente questo colore(http://a6.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/418082_289840204405528_167534606636089_808995_655396433_n.jpg ).Magari anche leggermente più scuri.E’ tra i rossi innaturali più belli che abbia mai visto.-le indicai,mostrandole la foto dal mio BlackBerry.-Il solo pensiero che sarà il colore della mia chioma mi rende la ragazza più felice della terra.-.Ecco che ricominciavo ad essere logorroica.Succedeva troppo spesso quando ero felice.Bhè almeno era un buon segno.Segno che ero serena.
Quando Chloe finì di tingermi i capelli e boccolarne le punte,Cis e sua sorella mi guardarono a bocca aperta.
-Cazzo,sei uno schianto Grace.-esclamò Francisco.
-Hei Cis,la bava sul fazzoletto per favore,non sulla mia spalla.Sei davvero magnifica.Bella sis.-si complimentò Karen.Sis.Equivalente femminile di bro.Glielo avevo insegnato io.Diceva che le piaceva,perché faceva molto gangsta.Lei era strana a volte,ma non potevo biasimarla…a me quel soprannome piaceva per lo stesso motivo.
-Aaaw,grazie.A entrambi.E ora?Che si fa?-domandai più impaziente che curiosa.Sapevo bene che non era finita lì.
-Bhè ora si va da Ivan.-disse il moretto,con aria da saputello.
-Togliti quell’espressioncina da so-tutto-io dalla faccia.Certo,non di persona,ma so chi è Ivan.So che è il miglior tatuatore di Brighton.E so anche che è sempre stato il mio sogno farmi tatuare da lui.-gli rinfacciai con occhi sognanti,pensando a quell’artista.Sì,perché per me lui ERA un’artista.E la pelle della gente erano le sue tele,dove riproduceva veri e proprio capolavori.Sapevo dove si trovava il suo ‘atelier’¹ .E sapevo anche che potevamo arrivarci a piedi,visto che era poco più avanti.
Proseguimmo per una decina di metri,per poi arrivare alla traversa che ci interessava.La imboccammo e subito sulla destra trovammo lo studio al quale ambivo da anni.Non passarono due secondi dal nostro ingresso che subito un ragazzo ci venne incontro,salutando Francisco.
-Bella,bro.Da quanto tempo non ci si becca,oh.Pronto per qualche gioellino?-chiese indicando con la mano tesa la teca piena di piercing lucenti.-Scherzo,so che non sei qui per questo.Solo che mi sono arrivati nuovi modelli di piercing e me la devo menare,perché sono l’unico in zona ad averceli.-ammise,scoppiando in una contagiosa risata con il moro.Non avevo mai visto un VERO alternativo dal vivo.Lì ,a Brighton,quasi nessuno era come lui.Tutti avevano paura dell’opinione della gente.Se ti distinguevi dalla massa i pregiudizi delle persone sarebbero stati capaci di indurti al suicidio,tanto erano oppressivi.Erano un ammasso di bigotti,tutti concentrati in un’unica cittadella.Cominciai a fissare Ivan.Aveva un bridge che gli trapassava la cute sopra il setto nasale.Un conch gli perforava l’orecchio sinistro.Due enormi tattoos gli abbellivano le muscolose braccia scoperte e una spirale gli dilatava il lobo dell’orecchio sinistro.Wow.
-Di quant’è il dilatatore?-gli chiesi curiosa.Mi intromisi nel dialogo,nonostante non avessi la minima idea di cosa stessero parlando.La sua figura mi aveva rapita e distratta dal discorso.
-3 cm.-rispose con un sorriso iper orgoglioso.
Smettemmo di intrattenerci con quelle quattro chiacchiere inutili.Passammo ai fatti.Entrai impaurita nella stanza addetta ai tatuaggi.Mi distesi sul gelido lettino imbottito e scoprii la schiena,togliendo la maglietta.Non so dire esattamente in quanto,ma credo che Ivan finì di smanettare con quell’aggeggio pungente dopo circa tre quarti d’ora.Spalmò della vasellina sul tatuaggio e lo coprì con una pellicola trasparente.Il dolore,anche se non esagerato,si era un po’ fatto sentire.Mi ero fatta tatuare una frase.Una frase in cui,fino a qualche giorno prima,non credevo.
‘A hope can change your life’.Scritto in corsivo.Nella parte bassa della schiena,in prossimità delle fossette di Venere.Era magnifico.Mentre Ivan mi decorava la pelle avevamo discusso sul perché avessi scelto proprio quell’espressione.E dopo averglielo spiegato mi aveva detto ‘Le parole saranno solo parole se non darai loro vita’.Avrei ricordato quella risposta per il resto della mia vita….
Riemersi dai miei pensieri e tornai alla realtà.Andai nell’androne dello studio dove c’erano ad aspettarmi i miei due angeli custodi.Mostrai loro quel capolavoro,girandomi di spalle e alzando di poco la maglietta.
-Hei Cis,devi guardarle il tatuaggio,non il sedere.-puntalizzò Ivan sorridente,schernendo Francisco,che faceva il furbetto.Salutammo velocemente quel simpatico ragazzo alternativo e tornammo a casa.
Una volta arrivati la prima cosa che feci fu guardare l’orologio.13.10.Il tempo era praticamente volato.
In un paio di giorni avevo realizzato i ¾ dei miei sogni!
Ma l’orario passò in secondo piano quando notai che il salone era pieno di bagagli,compresi i miei,e sul tavolino c’era poggiata una specie di cesta colma di cibo.Panini,forse.
-Hei,perché quella faccia confusa?Dobbiamo partire.E tu lo sai.-mi chiarì le idee il moro.
-Coooosa?!O-ora?-. Ma mi avevano detto che ci saremmo avviati di pomeriggio.No.Non ero psicologicamente pronta.I sogni ti spaventano quando si avvicinano,perché hai l’impressione che da un momento all’altro tutto possa svanire.
-Oh yeah.Ora aiutami a caricare tutto in macchina,su.-mi rispose.Annuii stralunata e dopo un po’,con l’aiuto svogliato di Karen,le valigie riempirono il bagagliaio,che era quasi sul punto di scoppiare.Francisco salì alla guida,sua sorella si sedette alla sua destra.Io occupai uno dei sedili posteriori e misi affianco a me il cesto pieno di cibo che sarebbe dovuto essere il nostro pranzo.L’auto partì e io cominciai a guardare fuori dal finestrino.Addio Brighton.Non mi mancherai affatto.Stavo per iniziare un discorso per ingannare il tempo,quando quasi mi uscirono gli occhi fuori dalle orbite per l’incredulità.Perché Karen dormiva alle 13.25 di mattina?!Quella ragazza era capace di dormire ovunque.A qualunque ora.In qualsiasi situazione.Stavo per scoppiare a ridere ma mi trattenni.Non volevo svegliarla.Così mi tappai le orecchie con le cuffie dell’iPod.Modalità shuffle.Perfetto.Presi un panino e lo addentai,mentre attendevo l’inizio della prima melodia.La skippai quando mi accorsi che era ‘Fuckin’Perfect’ di P!nk.No.Non mi sarei fatta deprimere.Non c’era niente per cui deprimersi .Stava andando tutto fottutamente bene!Dopo aver saltato QUEL pezzo,mi imposi di non mandarne avanti nessun altro.Una canzone.Due canzoni.Tre canzoni.Dieci canzoni.Quindici canzoni.Diciassette canzoni.Lasciavo che le note mi invadessero la testa.HAKUNA MATATA.Senza pensieri.Totalmente priva di preoccupazioni.Per tutto il tempo del viaggio avevo guardato fuori dal finestrino,spaparanzata in una strana posizione.Ma mi rizzai in piedi quando lessi quel cartello.

WELCOME TO LONDON.
-Oh,cazzo.Karen siamo arrivati.-urlai perforandole l’orecchio.
 
 
¹ =l’atelier è il ‘laboratorio’ di un artista.Paragonando il tatuatore a un artista,la pelle delle persone a una tela,atelier è il corrispondente di studio del tatuatore,diciamo.(Spero di essermi spiegata e.e)


**LOOK HERE,HONEY**
*si nasconde in un angolino buio e desolato*
Allora mi vergogno per due cose.
UNO per lo spaventoso ritardo,è che non avevo idee.Fantasia zero,e siamo ancora agli inizi.Bene..(?)
DUE perché nonostante vi abbia fatto aspettare ho fatto questo obrobrio.
Ah,nella descrizione di Ivan bridge e conch sono nomi di piercing,in caso non lo sapeste.Ma penso che si intuisca quindi.... ah,e la frase che dice a Grace mentre le fa il tatuaggio (
Le parole saranno solo parole …Finchè non darai loro vita) è presa dal testo di Another world.
Grazie a chi recensisce e mette tra preferite/seguite/ricordate.Ma grazie anche a chi semplicemente legge.
Mi date autostima,ye.Anche se non sembra. ewe

Passate da Pettyfer,è magnifica.Ha una FF sui 1D -> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=940255
Sto capitolo non piace a me,ma spero che almeno piaccia a voi.
Ah,e la foto è SOLO per dare l'idea del colore dei capelli.Non è la foto di Grace.Lascio immaginarla a voi C:
Al prossimo chapter(?) :**
ENJOTHIS.

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Capitolo 5
*** Bottle's game. ***


                                                                                         Chapter four.

Bottle’s game. 
      

-Mhh.-mugugnò,mentre alzava e scuoteva alla rinfusa la mano destra,facendomi segno di stare in silenzio.
-Cazzo,forse non hai capito.SIAMO A LONDRA,Karen.-le urlai ancora.La mia voce non aveva proprio intenzione di abbassarsi.
-OMMIODDIO!-gridò scattando in piedi,con un tono squillante,che quasi mi perforò l’orecchio.
-Ci sei arrivata.Potevi svegliarti anche alla mia prima frase.Un po’ di fiducia nella vita,oh.-le rinfacciai,facendo una finta espressione offesa e incrociando le braccia.
Scoppiammo tutti a ridere,compreso Francisco.
-Ok.Prima che il lume della ragione mi abbandoni completamente,mi dici ora dove andiamo?-chiesi al moretto,tutta curiosa e sorridente.
-A casa vostra.-mi rispose lui,con un’espressione altrettanto gioiosa.
Il tempo di connettere il cervello a quell’affermazione che mi girai con gli occhi strabuzzati verso Karen.Lei annuì con foga.
-Non dirmi che l’avete comprata ad Oxford Street che se no muoio.-pronunciai lentamente con la bocca aperta,mentre attendevamo nel traffico di quella bellissima,ma affollatissima,strada.
-Hei,hei.Vola un po’ più basso.Un appartamento ad Oxford Street ti costa una cifra.-parlò chiaro il ragazzo.
-Ma se un altro po’ i soldi ti escono anche dal culo?-ribattei io,scoppiando sguaiatamente a ridere.
Mi guardò torvo per poi riprendere il discorso serenamente.
-Dicevo…non siete poi così lontane da qui.L’alloggio ve l’ho preso a Carnaby Street.E’ altrettanto prestigiosa come strada,quindi non rompete.
Stoppò la macchina.Pareva fossimo arrivati.Alla nostra destra si innalzava un imponente grattacielo grigio,che dava un tocco metropolitano in più a quell’enorme stradone.Scaricammo tutti i bagagli stracolmi e li trascinammo a fatica verso l’entrata dell’edificio.Fortunatamente una donna stava appena uscendo e,quindi,ci lasciò la porta aperta.Entrammo nel moderno androne e ci dirigemmo velocemente verso l’ascensore.
-Se la memoria non mi inganna,il vostro piano dovrebbe essere il settimo.-affermò Francisco,non del tutto convinto.
Premette l’apposito bottone e aspettammo.Appena le ante dell’ascensore si spalancarono io e Karen cominciammo a seguire Cis,che cercava il nostro appartamento.
-ECCOLO!-esclamò lui fermandosi bruscamente davanti a una porta bianca dal design contemporaneo.
Il ragazzo sfilò dalla tasca una chiave alla quale era legato una specie di ciondolo.Sopra c’era scritto 73.
‘’Aveva in mano un paio di chiavi.Una era apparentemente quella di una macchina,forse la sua BMW.L’altra non riuscii ad identificarla.Notai solo che era legata ad una placca di plastica,con sopra un numero blu.73.’’
Ecco cosa aveva in mano quel giorno,allora.
Entrammo.Rimasi senza parole.Per l’ennesima volta.
-Tipo che dovremmo far venire le telecamere di MTV.Questo appartamento è degno di TEEN CRIBS,cavolo.-mi complimentai mentre ruotavo su me stessa al centro della stanza.
-Sì,certo.E come meraviglia della casa mettiamo te.-mi elogiò Francisco abbracciandomi da dietro.
-Ma zitto,scemo!-lo spinsi leggermente indietro.
-Sì,ok.Cis non puoi provarci con lei.-si intromise Karen.
-Provarci?!Maddai.Sai che sono un tipo da solo una botta e via.-
-Appunto.Non puoi scopartela.Lei è la mia migliore amica.-
-Si,vabbè,però sai com’è.Secondo me non rifiuterebbe.Io sono fant…-non lasciai finire la frase auto celebrativa del moretto che mi immischiai.
-NO.VOLEVO SOLO AVVISARVI CHE IO SONO QUI,EH.-
Altra risata.Se c’era una qualità dei fratelli Metthews,oltre alla loro bellezza maledetta,era l’armonia che erano capaci di diffondere nel luogo in  cui si trovavano.
Io e Karen avevamo camere diverse.Entrai nella mia e appena vidi l’enorme letto da cui era occupata per la maggior parte,non potei fare a meno di buttarmici sopra.
13.55 p.m.Non passò molto che mi addormentai.La stanchezza accavallata nel corso dei giorni e tutto quello stupore mi avevano abbattuta.
Qualche minuto dopo qualcuno mi stava fastidiosamente scrollando,mentre mi accarezzava i capelli e mi sussurrava qualcosa all’orecchio.
-Hei.Hei.Grace,su,svegliati.-. Era una voce femminile.Dio Karen,quanto ti odio quando interrompi i miei riposini.
-Fanculo.Mi sono addormentata tipo cinque minuti fa.Un po’ di tregua la merito,no?-domandai stizzita e retorica.
-Grace hai una strana cognizione del tempo.Dovevi essere davvero stanca…hai dormito per ben 4 ore,cavoli.E poi sarei io la dormigliona?-mi fece notare lei divertita.
Nonostante l’evidente differenza tra 5 minuti e 4 ore rimasi calma.Appena sveglia non avevo la forza di provare emozioni.
-Oh,in questo caso allora….Comunque voglio darti una perla di saggezza.Per me il momento del risveglio è sempre fastidioso.Non c’è differenza se mi svegli con una carezza o con una secchiata di acqua gelata in faccia.Ti odierò comunque per aver interrotto la mia dormita.-le spiegai ammiccando.
-Beh,allora la prossima volta ti sveglio con una cascata di liquido ghiacciato in faccia,ok?Scusa se ho cercato di essere carina.Comunque volevo parlarti di un piccolo progetto per stasera…-fece una breve pausa e riattaccò col discorso-Se ricordi siamo qui per un motivo principale.FARCI UNA NUOVA VITA.E questo progettino ci aiuterebbe parecchio.-si stoppò di nuovo,mentre gesticolava in modo strano.
-Prosegui.-In realtà non ero sicura fosse una buona idea la sua,ma le diedi comunque l’opportunità di esporla.
-Allora,sai quegli eventi strani per giovani a cui hai la possibilità di partecipare solo se sei in una metropoli?Bene.Ho trovato un locale dove hanno organizzato un incontro del genere.L’evento si chiama ‘Bottle’s game’.E’ come il gioco della bottiglia,solo  con quantità di persone quadruplicata.Quindi ora vestiti,dato che non accetto un no come risposta.-terminò di fare lo sproloquio.La mia partecipazione al dialogo era stata assente fino a quando non ribattei.
-Karen,non mi sembra davvero il caso.Pensa a che tipo di gente potrebbe esser..-mi interruppe,sembrava quasi stesse piangendo.
-Grace,ci tengo.Davvero.Ci tengo a non essere la stessa Karen.Ci tengo a costruirmi un nuovo carattere e a ritrovare me stessa.Ti prego.-. Per una volta un’ombra di tristezza marcava il timbro della sua voce.
-Ok.Ma lo faccio per te.Solo e unicamente per te.Quindi se mi tocca baciare qualcuno,dovrai comprarmi tutta Londra per farti perdonare.-acconsentii.Non ero mai riuscita a negare i progetti che lei riteneva importanti per se stessa.
-Ti voglio bene.-mi abbracciò.Mi sorrise e poi uscì.Stava andando ad agghindarsi per la serata,e invitò me a fare lo stesso.
Seguii il consiglio e andai a farmi la doccia,che aiutò a svegliarmi.
Mi sedetti sul bordo del letto,fissando il mio armadio con le ante aperte.Notai con piacere che uno dei miei angeli custodi-o forse entrambi-avevano già messo in ordine i miei vestiti.
La vecchia me avrebbe optato per un paio di jeans e uno dei soliti felponi XXL che camuffano le curve,con sotto un paio di sneakers.
Ma come aveva detto Karen eravamo lì per cambiare. Decisi quindi di mettere un paio di shorts neri con una camicia bianca,portata fuori dai pantaloncini.Afferrai poi una sottile cravatta e la indossai,facendo al collo un nodo largo e disordinato.Come scarpe misi dei tronchetti neri di Ka,con il tacco.
Mi guardai allo specchio.Quello non era il mio stile.Per niente.Mi ritenevo quasi brutta a indossare quella roba.Non nego che la tentazione di spogliarmi fu grande.Ma non lo feci.Lo stavo facendo per la mia migliore amica,il che rendeva tutta la faccenda più seria.
Al mio semplice make up,costituito unicamente da matita e mascara,non seppi aggiungere altro che un po’ di gloss trasparente.
A giudicare dai frequenti ‘Grace,hai finito?’ di Karen,presunsi che lei fosse già pronta.Mi spruzzai un po’ di profumo al collo e ai polsi.Scesi le scale quasi impaurita.Mi sentivo come se fossi vestita da pagliaccio.La mia amica e suo fratello pare che fossero però di opinione contraria.Loro erano convinti che quando dicevo ‘Oddio,sono orrenda’ facessi la falsa modesta.Ma non era così.Io non mi consideravo una bella ragazza,davvero.Passai oltre ai loro complimenti appena usciti dall’appartamento.Entrammo nel veicolo di Cis e ci dirigemmo verso il ‘locale’ tanto ambito da Karen.Era emozionata.Sembrava dovesse esibirsi su un palco davanti a milioni di persone.Arrivammo e scendemmo dal veicolo.
All’entrata la musica e un gran frastuono ci invasero le orecchie.
Mi diedero una specie di biglietto,che valeva per entrambe.Sopra c’erano scritti due numeri uguali e tra le due cifre vi era un tratteggiamento.Poco dopo un uomo forzuto prese il foglietto e lo strappò in corrispondenza della tratteggiatura.
Ci misi un po’ per capire come funzionava il tutto.Per partecipare bisognava essere in gruppi di 2,formati da individui dello stesso sesso.Ogni coppia di amici(o amiche)era rappresentata da un numero(il nostro era 125).Questo numero-a seconda se si era maschi o femmine-veniva inserito nell’apposito bottiglione-azzurro per gli uomini e roseo per le donne-all’interno dei quali veniva fatta l’estrazione.Ad ogni turno veniva preso a caso un foglietto da un fiasco e uno dall’altro,formando così una comitiva formato da 2 ragazzi e 2 ragazze.
Ebbi il tempo di riflettere su come ciò era organizzato visto che il numero mio e di Karen ci mise un po’ a essere pescato.Effettivamente speravo che quel momento non arrivasse mai.Ma purtroppo non fu così .
-Centosettantadue per i maschi e…-quello che sembrava un body guard mantenne la suspence-centoventicinque per le donne.Si facciano avanti le coppie,su.-annunciò entusiasmato.
-Shit.Grace.Siamo noi.Siamo noi.Tocca a noi finalmente.-. Karen sembrava contenta.Io lo ero molto di meno.Non nascondo che feci resistenza ad avvicinarmi alla coppia di maschi che era stata sorteggiata insieme a noi.
Una luce artificiale indicò i fanciulli che ci erano stati assegnati.
Non erano poi così male.Uno era biondissimo,con degli occhi azzurro chiaro.Quegli occhi erano un paradosso.Potevano sembrare di ghiaccio,ma erano capaci di farti squagliare con un solo sguardo.L’altro invece aveva un altro tipo di fascino,totalmente diverso.Alto,moro,palestrato.Gli occhi di un marrone che non so definire esattamente erano penetranti.Quasi assomigliavano ai miei.E poi quei capelli corvini,rialzati davanti in un ciuffo perfetto.
Alla loro vista Karen mise le carte in tavola.
-Oddio.Io mi prendo il biondo.-.Ci stavamo avvicinando a loro.
Facemmo le presentazioni.
-Vado a prendere una boccata d’aria.-dissi a Karen.Dubito mi avesse sentito,visto che era già all’opera.Se lo stava già baciando quell’angioletto biondo,cavolo.Forse non dovevo essere così stupita.Infondo il ‘gioco’ consisteva in quello.BACIARE.
Uscii dalla porta sul retro e mi appoggiai al muro lì vicino.Estrassi il BlackBerry dalla tasca degli shorts.Guardai l’orario.Era ancora troppo presto per andarmene.Non dovevo scappare.Lo stavo facendo per la mia migliore amica.
Avanti Grace.Lei ti ha portata fino a qui.Lei ha realizzato tutti i sogni che hai da sempre.Ora non puoi negarle un favore.Non puoi.’rimuginavo in testa.Ero oppressa nel mio tentativo di convinzione quando la porta da cui ero uscita qualche minuto prima si aprì mogiamente.
Sbucò il moro a cui ero stata ‘assegnata’ nel locale.
-Ecco dov’era finito il mio bel bocconcino.-affermò lui,leccandosi delicatamente il labbro inferiore.
-Senti,com’è che ti chiami?Zone?Zien?Qualunque sia il tuo nome,ridimensionati e stammi alla larga.-chiarii io,più acida che mai.
-Hei,hei.Calma,dolcezza.E’ solo un bacio.-sostenne lui,accorciando pericolosamente le distanze e fissandomi dritto negli occhi. –Poi se ambisci a qualcosa in più,basta chiedere.- propose,mentre rideva. -E poi che sei venuta a fare qui,se non vuoi baciare un perfetto sconosciuto come me?-mi chiese.Cominciavo a stizzirmi davvero.Mi salì un vomito di parole,più antipatiche che mai.
-Lo dovevo alla mia amica,ok?L’ho fatto per lei,solo per lei.E comunque non sono dovuta  a dare spiegazioni a un estraneo,quale tu sei.Ora smamma,che me ne torno a casa.
Appoggiai la mia mano sul suo petto e lo spinsi.O almeno provai a spingerlo.Oppose resistenza e si mise davanti a me,con una mano poggiata al muro,poco sopra la mia spalla.Le nostre bocche era distanti qualche centimetro,non di più.I nostri nasi quasi si sfioravano.Gli sguardi erano puntati gli uni sugli altri,con una palese nota di sfida affogataci dentro.
-Avanti,piccola.Lo sappiamo entrambi che lo vuoi anche tu.-. Cazzo quanto era convinto quello lì,oh.Gli avrei mollato volentieri un bello schiaffo in faccia.Uno di quelli che ti lasciano le cinque dita sulla guancia.Ma mi mantenni,non so come.Gli risi in faccia,scuotendo la testa in segno di disapprovazione.
-Senti.Non so chi tu sia.E non mi interessa.Se c’è una cosa che ho capito è che sei solo uno di quei tanti ragazzi montati che pensano di avere la bellezza di un dio,che hanno la casa tappezzata di specchi e che credono di far cadere ai propri piedi qualsiasi ragazza,con uno schiocco di dita.Mi dispiace ma non sono una di loro.Ora,per favore,vaporizz…-. Le mie labbra,che fino a qualche secondo prima si muovevano istericamente per fare una scortese ramanzina,furono stoppate da una piacevole pressione.La pressione della bocca di quello sconosciuto sulla mia.
Lo ammetto.Mi piacque.Ma non permisi a quella situazione di persistere.Non passarono neanche trenta secondi che mi staccai da lui.Gli restituii la sberla che poco prima avevo soppresso.
Mi liberai dalla morsa in cui ero stata chiusa per più minuti e mi avviai verso la strada principale,pronta per prendere un taxi.Camminavo velocemente sui tacchi.Non vedevo l’ora di andarmene.Mi stoppai quando notai che mi stava di nuovo rivolgendo la parola.Non mi voltai.Mi fermai e basta.
-Comunque mi chiamo Zayn.Zayn Malik.-. Rimase in silenzio come se stesse aspettando la mia risposta.Rimanendo di spalle,gli mostrai in maniera evidente il dito medio della mano destra e continuai il mio cammino verso la strada.
 
**LOOK HERE,HONEY**

Salve bellezze *-*
Scusate per l’orripilante ritardo.Ma guardate
il lato positivo.FINALMENTE QUALCUNO DEI 1D
SI E’ DEGNATO DI ENTRARE NELLA STORIA.Penso d
i aver sbagliato ad averli fatti comparire così tardi.
Forse è per questo che sta FF non piace.Comunque non sono
gli unici membri dei 1D che compariranno nella storia.
Detto questo grazie a chi recensisce e a chi recensirà,e a
chi mette(o metterà) tra preferite/ricordate/seguite.
Pubblicità: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=940255
Spero vi piaccia il capitolo.(A me piace solo il finale)
Al prossimo aggiornamento.

ENJOTHIS.

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Capitolo 6
*** Can you mantain this,please? ***


                                                                               Chapter five.

Can you mantain this,please? 


Le scarpe mi facevano un male cane.Non avevo bisogno di controllare il piede per sapere che la pelle dei talloni era totalmente lacerata e arrossata.Uscii finalmente da quel piccolo vicolo ed arrivai sullo stradone,dove c’era anche l’entrata principale del club.Sul muro opposto al marciapiede su cui zoppicavo c’era un cartello.Presunsi fosse il nome della strada.Potrei giurare di aver letto ‘Boulevard of Broken Dreams’.Ma non ero in uno stato che poteva esattamente essere definito lucido,quindi evitai di affidarmi a ciò che vedevo,o sentivo.Non avevo idea di come si chiamasse un taxi nella vita reale.Quindi provai con il metodo film-americano-surreale e sventolai alla rinfusa la mano destra,gridando ‘Taxi’ a tutte le macchine che passavano.Prima o poi qualche auto pubblica sarebbe dovuta passare,no?Quando finalmente un veicolo nero di fermò sospirai ed entrai.Ero sul punto di chiudere la portiera destra posteriore quando la porta del locale si spalancò.Ne uscì una Karen un po’ disorientata,come se stesse cercando qualcuno.Capii che quel qualcuno ero io solo quando sospirò dopo avermi vista.Aveva la bretella del vestito sbarazzino leggermente abbassata,appoggiata più sul braccio che sulla spalla.Forse quel Niall non era poi così angioletto come poteva sembrare…
-Hei,Ka.Entra.Torniamo a casa.-la invitai sbrigativa,notando il tassista che si stava spazientendo.
-Ma…io…Niall…tu…cioè…-farfugliava muovendosi avanti e indietro sulla soglia dell’entrata del club.
La guardai in cagnesco e,automaticamente,la convinsi.Sbuffò ed entro in macchina.
Io ero ancora stordita per quel bacio inaspettato.Se all’inizio mi era sembrata una sensazione piacevole,in quel momento solo pensarci mi faceva schifo,ribrezzo.Probabilmente la mia migliore amica non si era minimamente accorta di come mi stessi sentendo.La vedevo particolarmente euforica.
-Mi ha dato il suo numero,Grace.Ha detto che posso chiamarlo quando voglio.Sono…al settimo cielo.No.All’ottavo.Al nono.Al decimo.-quasi urlò Karen,rompendo l’imbarazzante silenzio che si era creato.
Eccola spiegata,allora,l’euforia.’pensai tra me e me.
Le sorrisi,semplicemente.
-Credi che questa sia la volta buona?-chiesi mentre guardavo malinconicamente fuori al finestrino.Londra era bella anche in quel modo.Cupa,desolata e all’una di notte.
-E’ perfetto,babe.PER-FET-TO.-scandì fiera mentre si accasciava comoda sul sedile,con sguardo perso e sognante.Arrivammo a Carnaby Street.Pagammo il tassista e ci avviammo all’entrata del palazzo.Le auto pubbliche di Londra avevano la fama di essere molto care.E il taxi che avevamo appena pagato manteneva perfettamente la nomea che portava.Salimmo su in appartamento.Karen filò subito a letto.Io,una volta messo il pigiama,mi trascinai in cucina per bere un bicchier d’acqua,strusciando le ciabatte per terra e senza degnarmi di alzare i piedi.Notai un biglietto sul tavolino.

Io ho fittato provvisoriamente un appartamento a Londra.Non pensavate davvero che sarei rimasto a vivere con voi?Non credo comunque che rimarrò per molto.Probabilmente tornerò a Brighton.xx
Cis

 
Feci spallucce,come se qualcuno mi avesse detto a voce, in quel momento, ciò che avevo appena letto.Tornai in camera senza neanche aver bevuto.Non avevo davvero sete,infondo.
Mi stesi sul letto.Socchiusi gli occhi,ma non mi addormentai subito.
 

-Ora vado più veloce-annunciò lui più ai suoi 4 amici,che a me.Incalzava con le spinte,mentre mi fissava.Suppliche,occhi arrossati,guance rigate da lacrime ininterrotte…niente faceva  pietà a quell’uomo.Quello che faceva era quello che voleva.S’era capito.Un coro di ‘Oooh’ da parte dei suoi compagni si innalzava ogni volta che spingeva.
-Smettila.Ti prego.Ti supplico.Ti scongiuro.-lo implorai.Se ne strafotteva,però.
Cominciavo a farmi male davvero.Temevo di sanguinare a un certo punto.Cominciai ad urlare dal dolore.Lui mi tappò la bocca con la mano e…
 

Spalancai gli occhi.Di scatto.
Dimentica.Dimentica.Dimentica.’ mi imponevo mentalmente.Tirai un sospiro e provai nuovamente a prendere sonno.Una notte,un flashback.Un flashback,un ricordo.Un ricordo,un crack.Crack non è la droga,crack è il mio cuore che si spezza.
Dopo aver fatto qualche pensiero filosofico,di quelli che fai solo la notte,mi addormentai.Non proprio tranquilla,ma lo feci.
 

Il mattino dopo.
Ore 12.25

Ero ancora stremata,nonostante avessi dormito fino a quell’ora.L’acqua gelata in faccia non  aiutò a svegliarmi.Mi diressi lentamente in cucina,ma non feci colazione.Non ne avevo mai avuto l’abitudine.Notai un post-it sul frigorifero.Capii già da lontano che era di Karen,data la grafia grande e tondeggiante.Cominciavo a pensare che,per i fratelli Matthews,quella dei bigliettini fosse una fissazione.

Dormivi come un ghiro e non ho avuto il coraggio di svegliarti.Sono in giro,per orientarmi superficialmente in città.Torno prima delle 2.00.xx
Ka.

 
Mmh,appartamento enorme e tutto per me.Lasciai perdere tutte le idee che comportavano uno spreco di energie,e tornai a dormire.Attivo come primo risveglio a Londra,no?
 
Pomeriggio.
17.30

Era diventata troppo moscia come giornata.Persino Karen non era operativa come suo solito.
-Esco.Vado a farmi un giro.Torno presto.Ciao,babe.-salutai Karen,con entusiasmo pari a zero.Le schioccai un bacio sulla guancia e uscii lentamente dall’appartamento.
Dopo aver camminato un po’ entrai in un parco.
Richmond Park.Interessante.Il cielo era tappezzato delle classiche nuvolette grigiognole,tipiche di quella metropoli.Infilai le mani nelle tasche laterali della felpa e cominciai a passeggiare.Una coppia di cinquantenni sovrappeso faceva riscaldamento su un marciapiede,ricoperto di foglie rosse e fradicie.Continuavo a guardarli,mentre avanzavo con passo lento.L’impatto improvviso con chissà chi,mi fece finire col sedere a terra.Sentii l’erba umida attaccarsi alle mie gambe scoperte.Sperai vivamente di non essermi sporcata i pantaloncini.Erano i miei preferiti.
Alzai il viso per vedere chi fosse lo sconsiderato che mi aveva buttata a terra.Il mio sguardo incontrò un paio di occhi grandi e verdi.Sopra di essi una fronte alta e liscia era coperta da un ciuffo riccio e buffo.O meglio,da UNO DEI TANTI ciuffi ricci e buffi.
-Oh,scusa bella.-mi disse quell’affascinante ragazzo.
-Se,vabbe.Non fa niente.-risposi io,con tono evidentemente scocciato.Qualunque altra ragazza gliel’avrebbe fatta passare,ma io no.Sì,ok,era carino.Ma mi aveva pur sempre travolta.
Mi sorrise.Improvvisamente mi pentii delle parole acide dettegli qualche secondo prima.Quel sorriso,e quei denti perfetti…dovevano essere il suo asso nella manica.Probabilmente lo stetti a fissare per troppo tempo.Mi accorsi di essere ancora a terra solo quando mi porse la mano per alzarmi.
Mi tirò su e,per sbaglio,mi avvicinai un po’ troppo.Mi allontanai di qualche centimetro imbarazzata,stirandomi i pantaloncini con le mani.
-Scusa di nuovo.Ehm…io sono Harry.-Continuava a sorridermi.
-Grace.-risposi,ricambiando il sorriso.
-Oh,Grace.Senti,sei di qui?Perché dovrei andar…-. Lo interruppi.
-No,sono di Brighton.Sono arrivata ieri.Mi dispiace.-
-Quindi non sai dirmi come posso arrivare a Carnaby Street,giusto?-mi domandò con sguardo speranzoso.
-No.Mi disp…aspetta,cosa?Carnaby Street.Sei fortunato ragazzo,è l’unica strada che conosco.-
Harry.
Mi disse sì.Almeno quella volta non mi sarebbe toccato girovagare a vuoto per mezz’ore intere.
-Grazie al cielo.Devo andare a casa di una ragazza e se tu ora non fossi qui starei già impazzendo per tutta Londra.-.Potrei giurare di aver visto un’ombra di delusione quando le dissi che sarei andato a casa di una ragazza.Non ci stavo andando per me da quella tipa,ma non glielo dissi.Volevo farla ingelosire.Forse,infondo,non aveva senso.Forse non le interessavo neanche.Ma tentare non nuoce,sbaglio?
-Sì,allora.Esci dal parco,gira subito sulla destra.Oltrepassa i cartelloni pubblicitari e…-cominciò ad indicarmi,un po’ stizzita,sempre per il fatto della ragazza,presumo.Cominciavo a prenderci gusto.
-Non è che mi accompagneresti?Mentre parli i tuoi occhi mi distraggono.-.
Vai così Styles.Sei figo.’pensai fiero di ciò che le avevo appena detto.Lei avvampò improvvisamente.Ma se ne pentì.Infatti poco dopo sputò un ‘Ok.Ma sti complimenti riservali per la ragazza di Carnaby Street.’,sempre sprucida.
Camminava veloce affianco a me e ci teneva al che tenessi il passo.Sembrava non avesse affatto voglia di fare conversazione.Fissavo il suo andamento severo,quasi come lo stesse facendo per lavoro.Mi piaceva guardarla.
Quando arrivammo a destinazione quasi mi rattristai.Così le chiesi un ultima indicazione,per passarci insieme qualche altro secondo.
Grace.
-Ok.Harry,giusto?Beh eccoci a Carnaby Street.Divertiti.-lo salutai con il tipico gesto militare,portando la mano alla fronte e alzandola.
-Aspetta.Visto che sei così pratica non è che mi sapresti dire dove trovo ‘sto palazzo qui?-mi chiese ancora mostrandomi una foto dal cellulare.Sbuffai strappandogli l’iPhone dalle mani.Strabuzzai un po’ gli occhi,senza farlo notare,quando mi accorsi che quello era il MIO palazzo.
-Effettivamente saprei dirtelo.Sai com’è,ci vivo…-gli risposi come se fosse la cosa più ovvia del mondo.Fece spallucce come per dire ‘Allora accompagnami,no?’
Gli feci gesto di seguirmi con la mano,e qualche metro più avanti arrivammo all’entrata.Con le chiavi spalancai il portoncino e ci dirigemmo diritti verso l’ascensore,che si trovava fortunatamente al piano terra e che,quindi,non si fece attendere molto.
-Andiamo prima al settimo piano,il mio,perché ti ho accompagnato fin qui e ho mandato a puttane la mia passeggiata solitaria al parco.-chiarii sbrigativa.
Fece ancora spallucce.Era solo la seconda volta che lo faceva,e già odiavo quel gesto.
-Anch’io devo andare lì.Non ti scaldare,babe.-ribattè disinvolto.Alzai gli occhi al cielo e quando la cabina si aprì mi diressi al mio appartamento senza neanche salutarlo.Solo mentre smanettavo con la serratura mi accorsi di avercelo affianco.
-Oddio.Ma che vuoi ancora?-
-Mi sa che dovrai sopportarmi per qualche altra oretta.Questo dovrebbe essere l’appartamento della famosa ragazza di cui ti ho ‘parlato’.-mi spiegò fissando un fogliettino,con su scritto chissà cosa.Lì dentro ci vivevamo in due.Io e Karen.Io quello lì non lo avevo invitato,quindi restava solo la mia migliore amica come alternativa.
‘Karen,sembravi così fiera di quel tuo Niall’ riflettei,cominciando ad ipotizzare un eventuale appuntamento tra lei e Harry.Rimisi la chiave in tasca quando sentii che qualcuno mi,anzi CI,stava aprendo dall’interno.Tutti i pensieri fatti sulla coppia Karen-Harry mi furono scombussolati,quando mi trovai davanti il dolce biondino.
-Hei,ciao.Grace,giusto?-mi salutò con un gesto della mano e si scostò per farmi passare.Che gentile.Con la coda dell’occhio vidi che si diede il cinque con Harry e si chiuse la porta dietro.Sul divano del salotto c’erano Ka e altri due ragazzi.Ci stavo capendo poco.Molto poco.
-Bentornata piccola.Loro sono Louis e Liam.Louis e Liam,lei è Grace.-
-Ciao Grace.-disse quello riccioluto.Mi dava l’idea di dolcezza.Lo stesso effetto che mi faceva Niall.
-Ti piacciono le carote?-mi chiese l’altro,salutando con la mano.Lo guardai alzando un sopracciglio.I due scoppiarono a ridere.Rivolsi lo sguardo a Karen e le feci segno di venire in cucina.
-Perché ci sono quattro maschi in casa mia,Ka?-le chiesi confusa.
-No,cioè,io avevo invitato Niall e lui mi ha detto che doveva passare un pomeriggio con i suoi amici.Poi però mi ha specificato che ci teneva a vedermi e quindi mi ha chiesto se poteva portarli qui,e io ho accettato.Vedrai,sarà divertente.Ne manca uno però.-. Finito di parlare mi diede un bacio sulla guancia e tornò dalla comitiva.Da un lato ero arrabbiata perché la mia casa era praticamente invasa.Ma poi mi tranquillizzai quando realizzai che quindi Harry era lì per i suoi compagni,e non per Karen.
Tornai anch’io nel salotto e mi sedetti affianco alla mia amica e al ricciolo.
-Grace,ti prego.Ti prego.Mi vai a prendere un bicchiere d’acqua?-mi chiese lui con gli occhi da cucciolo e il labbro inferiore sporto fuori.
Senza dire niente mi alzai e poco tempo dopo tornai con una bottiglia e qualche bicchierino di plastica.Quando rientrai nella sala vidi comparire sul viso di Hazza(credo l’avesse chiamato così Louis,qualche minuto prima) un sorrisetto,quasi beffardo.
Gli porsi un bicchiere colmo di liquido fresco.Lo prese in mano e lo ripoggiò sul tavolino,dopo aver dato un mini-sorso.
-Non fai più tanto la sprucida ora che sai che non sono qui per un fatto personale tra me e lei.-mi sussurrò all’orecchio,indicando con la testa Karen.Mi fece rabbrividire e,dopo aver connesso ciò che aveva detto,lo spintonai leggermente.Rischiò di cadere visto che era seduto sul bracciolo del divano.
Rise.Mi piacevano tutte le sue esternazioni di felicità,sorrisi o risate che fossero.Cominciammo a fare conversazione tra di noi,conoscendoci un po’,ignorando totalmente il caos creato dal resto del gruppo.
-Allooora,vediamo un po’…anni?-cominciò lui.
-Che domanda originale.Comunque,diciassette a breve.Te?-
-Diciotto.Colore preferito?-
-Wow.Non avevo mai sentito domande del genere.-risposi sarcastica-nero,e azzurro.-
Mi guardò un po’ stranito.-Oh avanti.Ma mi hai vista?Ti aspettavi che rispondessi ‘rosa cipria’ o ‘fucsia shocking’?- .Rise.Di nuovo.Vuoi farmi morire,Harry.
-Peccato.Io amo il rosa.-.Stavolta fui io a fissarlo interdetta.Ero sul punto di fargli qualche domanda quando mi stoppò alzando la mano e cacciando il suo cellulare dalla tasca.
-Che palle.E’ mio padre.Quant’è oppressivo certe volte.Il tuo è pedante come il mio?- .A quella domanda sbiancai.Il mio cuore perse un battito.Padre.Tasto dolente.Una lacrima stava nascendo nell’incavo degli occhi.I ricordi mi passavano nella mente alla velocità della luce.Mi sentii quasi girare la testa.Mi guardava aspettando una risposta.Ma non lo feci.Non risposi.Fortunatamente sentii il campanello suonare.
-VADO IO!-urlai.
Chiunque tu sia,ti benedico.Mi hai salvato il culo.’ pensai arrivata davanti alla porta d’ingresso.Appena la aprii cancellai sul momento la benedizione fatta poco prima.Era quello Zayn.Sentii quasi le punte dei capelli arricciarsi tanto era l’odio che mi attraversava in quel momento.Mi accorsi poi che aveva un bellissimo ed enorme mazzo di fiori in mano.Me lo porse.Arrossii.Che gesto carino.Forse voleva farsi perdonare.
-Mantieni un attimo,per piacere?-.Mantenere?Come sarebbe mantere? Lo vidi entrare in casa,scostandomi.Si piazzò davanti allo specchio adiacente alla porta.Con entrambe le mani si rizzò meglio il suo classico ciuffo perfetto.Fece l’occhiolino.Allo specchio.
Questo è scemo’ continuavo a dirmi mentalmente.Dopo aver concluso il narcisistico momento davanti alla sua immagine riflessa,quello che definivo scemo riprese dalle mie mani il mazzo di fiori e si diresse nella stanza,dove c’erano tutti.Lo seguii,schifata e scombussolata.Zayn porse i fiori a Niall che di scatto li diede a Karen.Notai gli occhi di quella illuminarsi.A completare il quadretto amoroso fu il romantico bacio che si scambiarono lei e il biondino.
Lo ammetto,ok?Ci sono rimasta di merda.Proprio di merda
 
**LOOK HERE,HONEY**
Scusate,scusate,scusate.
Faccio sempre schifo in questi tremendi ritardi.C’è lo studio,e la poco fantastia…
‘Se non hai fantasia che perché scrivi una fan fiction?’ .Bhè non lo so.Ok? >-<
Colpa anche delle storie delle mia amiche che mi buttano giù,perché hanno un sacco di recensioni.E la mia fa schifo.Ma questo non frega a nessuno(?)
Quello che ci frega è che c’è un nuovo flirt e che Zayn the vain fa il bastardo *w*
Ora che sono entrati definitivamente a far parte della storia recensitee *-*
Su,su.Vi voglio beeene(?)Grazie a chi lo farà.
Pubblicità alla mia Claudia *-* http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=963547
E alla mia Sarocchia(?) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=940255&i=1
Spero che questo capitolo vi piaccia.A me me gusta solo un po’ perché ci sono i miei(ehm,nostri) One Direction **
Al prossimo aggiornamento.xx

ENJOTHIS.

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Capitolo 7
*** Fist pump. ***


                                                                            Chapter six.


Fist pump. 



Ero di spalle,poggiata con la schiena al muro.Alla mia destra c’era l’entrata del salone.Non ero ancora pronta a raggiungerli.Chiusi gli occhi per un momento,inspirando pesantemente.
Avanti Grace.A te non frega un cazzo.’ provavo a convincermi.Aprii gli occhi di scatto.Mi trovai di fronte Harry.
-Hai l’asma,giochi a nascondino o cosa?-mi chiese sorridente.Dovrei chiedergli di avvisarmi prima di sorridere.
-E’ che,cioè,praticamente,io…-.Espirai scocciata.Odiavo quando non riuscivo a connettere e il cervello mi andava in tilt.
-Ti va di parlarne,o semplicemente di parlare?-
-Uhm,ok.Magari così mi distraggo.-gli risposi,senza accennare minimamente a Zayn.Si diresse subito verso il salone.
-No,fermo.Aspetta!.-. Si girò con aria interrogativa.Ok,e ora che gli dico?No,lì no,perché c’è un bastardo per cui provo non so cosa ,che mi sta sul cazzo e che mi ha baciata contro volontà?!
-Andiamo in camera mia.-
Mi pentii immediatamente di ciò che gli avevo appena proposto.L’accenno di dolcezza che caratterizzava poco prima il suo sorriso fu totalmente sostituito da una palese nota di malizia.Gli feci gesto di seguirmi.Appena entrata nella stanza mi sedetti sul letto.Lui si fermò sulla soglia della porta.Sembrava fosse a disagio.
-Hei,guarda che è solo per parlare,eh.-gli chiarii.Tirò un sospiro di sollievo.
-Dio,meno male.Perché ho finito i preservativi.-mi rispose raggiungendomi sul letto e sedendosi di fianco a me.Lo guardai mezza scandalizzata.
-E io che pensavo che ti fossi imbarazzato…-.Gli tirai un lieve pugno alla zona alta del braccio,che subito dopo prese a massaggiare.
Ci mettemmo l’uno di fronte all’altro,con gambe incrociate,per così dire, a ‘indiano’.
-Continuiamo con la conversazione,dai.-lo incitai.Era piacevole,infondo,passare del tempo con lui.
-Ok.Però facciamo tipo un gioco.Botta e risposta.Ti faccio una domanda su un qualsiasi numero che riguarda la tua vita e tu rispondi senza pensarci.Se esiti ti do un pugno.-.La parte del pugno non mi convinceva,ma accettai.
-CI STO.-
-Taglia di reggiseno?-
-Ter…aspetta.Ma che dici?-
Mi sferrò un colpo.Prima che potessi ribattere,mi precedette.
-Esitazione,cara Grace.ESITAZIONE.-scandì giustificandosi-Andiamo avanti.Età?-
-Te l’ho detto.Quasi 17-
-Mh.Numero di appartamento?-
-73-
-Piano?-
-Settimo.-
-Numero di cellulare?-
-78765…-mi bloccai,riflettendo su ciò che stava succedendo.Digitava le cifre velocemente sul touch screen dell’iPhone.’WHAT THE HELL…’ pensai-Te l’ha mai detto nessuno che sei un manipolatore provetto?-gli chiesi,’elogiando’ le sue doti.
-Sì,ma non in questo senso.-
Ci pensai su per qualche attimo,per poi capire.Portai le mani al viso coprendomi la faccia e scuotendo il capo.
-Questa è la cosa più squallida che avresti potuto dire in tutto il pomeriggio.-.
Qualcuno stava chiamando Harry.La voce che veniva dal corridoio aveva un accento così…così…così irlandese.Sì sì,irlandese.
-Hazza,dai vieni che dobbiamo andare.-. La testa di Niall sbucò dalla porta della mia camera.Aveva il naso sporco di cacao.Mi intenerivo solo a guardarlo.
-Hei Irlanda,hai il nasino sporco.-gli feci notare con un sorriso che mi si fece largo in faccia.
-Come fai a sapere da dove vengo?Non l’ho detto neanche a Karen.-mi domandò mentre si puliva il viso da quella polverina marrone.
-Si sente!-gli risposi semplicemente.Arrossì impercettibilmente e si allontanò dalla camera,dopo aver invitato di nuovo Harry ad alzare il sedere dal letto.
Quest’ultimo tornò in piedi,con un’espressione in viso leggermente triste.Arrivato sulla soglia dell’entrata della mia stanza si decise a salutarmi.
-Bhe,allora ciao Grace.-mi disse.Lo salutai con la mano e lui scomparì nel corridoio.
-Hei Harry.-lo richiamai.La sua testa e la sua chioma riccioluta ricomparvero davanti alla porta.
-84365-
-Che?!-
-E’ la fine del mio numero,scemo.- .
Quasi mi accecò con un sorriso e poi se ne andò.Definitivamente.
 

La sera.
Ore 22.55

Eravamo sul divano davanti al gigantesco 50 pollici.Karen stava ancora addentando il toast al formaggio che le avevo preparato tipo mezz’ora prima.Diceva che le piaceva gustarselo.Le squillò improvvisamente il cellulare.Letto il numero sul touch screen buttò LETTERALMENTE per aria il toast.
-E’ Niall.-sussurrò emozionata.Rispose alla chiamata,dirigendosi verso la sua camera.Io restai lì,in quella posizione,sullo stesso canale fino alla mezzanotte.Non sentivo più Karen blaterare da un po’,quindi presunsi che avesse finito di chiacchierare con Irlanda.Sorrisi al solo pensiero di quel soprannome geniale.
Mi diressi in camera e mi stravaccai sull’enorme letto da una piazza e mezzo.Mi addormentai in meno di un minuto.
 

Il mattino dopo.
Ore 12.00

Mi svegliai di ottimo umore.Niente incubi.Niente ricordi.Niente flashback.Niente che mi avesse impedito di addormentarmi serena.Allora era possibile.Era possibile dimenticare.
Mi stavo trascinando in bagno per lavarmi la faccia quando feci riflessione sul fatto che mi ero allontanata dai miei genitori solo 2 giorni prima.
Londra sei magica’ pensai,mentre la pelle del viso si abituava all’impatto gelido con l’acqua.
Andai in cucina,col sorriso stampato in faccia.
-Hei,che hai?-mi chiese Karen,portando alla bocca una cucchiata di corn flakes inzuppati di latte.Gli occhi mi si fecero lucidi.Mi avvicinai alla tavola.
-Ieri non ho…ricordato.- .Giù una lacrima.Karen scattò in piedi.Mi abbracciò.La sentivo vicina.E non in senso fisico.
-Ma Grace.E’ magnifico.-Giù due lacrime.
-E’ ora di andare avanti.-continuò.Giù 3 lacrime.Sciolse l’abbraccio.Mi prese la testa tra le mani e con i polpastrelli dei pollici mi asciugò i segni che mi aveva provvisoriamente provocato il pianto.Pianto liberatorio,più che altro.L’atmosfera cominciava ad alleggerirsi.Cominciammo a parlare del più e del meno,finché Ka non si ricordò di qualcosa.Sembrava importante.
-Oggi Niall dà una festa.Ha invitato entrambe.Quel ragazzo mi porterà al collasso un giorno.-
-Chi ci viene?-
-Beh non ne ho idea.Però ci sono tutti quelli che erano qui ieri.-.Diede una lunga sorsata alla tazza di latte.
-Se c’è quello Zayn io resto a casa.-dico schietta.
-Oh avanti.Perché ti sostieni?Non lo vedi che è un gran figo?Fossi in te sarei già nel suo letto.-ammiccò con l’occhio destro.
-Ma non sbavi già dietro a Niall tu,eh?-risposi isterica.
Prontoo,a te non frega niente di quello lì.Grace,no.No.NO.Cazzo dici?’mi chiedevo nevrotica in mente.Lei mi guardò stranita.
-Oddio scusa.Non so cosa mi è preso.-.Davvero non sapevo cosa mi fosse preso.
-Non preoccuparti,piccola.Comunque è inutile che protesti,perché l’invito di Niall l’ho confermato sul momento.Ora va a vestirti,andiamo a fare shopping.- . Ripose la tazza nel lavandino e si diresse in camera sua,probabilmente per prepararsi,senza curarsi del fatto che avrei potuto ribattere.Alzai le spalle e andai a scegliere cosa mettere.Optai per un paio di converse,un pantaloncino di jeans chiaro e una maglietta larga che mi arrivava poco sopra all’ombelico.Stile più americano che inglese,ma non m’importava.Presi velocemente il BlackBerry e lo infilai in tasca.Andai all’ingresso.Karen era già pronta.Poteva sembrare il tipo di ragazza ritardataria,ma quello era uno dei tanti difetti che NON aveva.
 
Pomeriggio
Ore 18.25

Ka mi aveva trascinato avanti e indietro per tutta Londra.All’inizio era partita spedita verso Bond Street.Lusso sfrenato.Troppo sfrenato.Solo dopo l’avevo convinta ad andare ad Oxford Street.Lì potevo trovarci qualche negozio più nel mio stile.H&M,Zara…
Almeno lei era riuscita a portare a termine la ‘missione-Grace-senza-pantaloncini’.Avevo,infatti,comprato un vestito nero adorabile.Era largo e lasciava scoperta una spalla,facendo scendere sul braccio la ‘manica’.Davanti,la stampa di un’enorme teschio bianco aveva fatto in modo che mi innamorassi di quell’indumento. Eravamo poi passate all’argomento scarpe.Mi ero sempre imposta,fin da piccola,di evitare di approfittare delle persone.Di Karen soprattutto.Ma quando vidi quelle scarpe non riuscii a rispondere ‘no’ alla domanda “Le compriamo?”di Ka.Erano quasi identici ai vertiginosi tronchetti neri che la mia migliore amica mi aveva prestato la sera del ‘Bottle’s game’.Avevano però,in più, delle borchie non esageratamente vistose,che si sposavano perfettamente con il mio vestito.
Mi trovavo quindi così,stesa sul letto,ad aspettare che si facesse ora dei ‘preparamenti’.Dopo un quarto d’ora,o forse venti minuti,decisi di mettere fine a quell’attimo di ozio e mi alzai dal letto.Mi diressi verso il bagno della mia camera quando sentii un rumore,simile a quello di un trapano.Mi voltai di scatto e notai che era semplicemente il mio BlackBerry che vibrava sulla scrivania.Vibrazione che durò poco.Un messaggio,quindi.
 
Non vedo l’ora di rincontrarti stasera.Fatti bella.
Harry.xx
 

Oh Harry.Quell’Harry.
Ma come sarebbe fatti bella?
Accennai un sorriso a vuoto e tornai in bagno.L’acqua calda a contatto con la pelle mi rilassava,ma avevo bisogno di un aspetto,ehm…tonico?
Lasciai quindi che il getto diventasse freddo e continuai tranquillamente a lavarmi.Finalmente arrivò il momento dei vestiti.Momento che avevo aspettato fin da quando la commessa mi aveva porto le buste con essi dentro.Mini abito,scarpe,trucco smokey ed ero pronta.
-Oddio.Sembro una ragazza da Weheartit nella sezione Alternative.-urlai estasiata da davanti allo specchio,sperando che le grida arrivassero a Karen.
-Mmmmmh.-mugugnò con lo spazzolino in bocca e gli occhi strabuzzati.-Fei uno fchianto,Grafe.-si complimentò,schizzando qua e là dentrificio.
Qualche minuto dopo eravamo entrambe pronte.Anche Karen era bellissima quella sera.Delle due lei era sempre stata quella più femminile.Oddio,non che vivesse in un mondo di minipony e arcobaleni,ma non snobbava l’universo rosa delle ragazze come facevo io.



Più il taxi si avvicinava all’enorme residenza di Niall e più vedevo la mia migliore amica agitata.La sua gamba destra aveva preso a tamburellare da un po’ e l’occhio sinistro era in preda a un tic che cercava inutilmente di opprimere.Era stata TUTTO il tempo del breve viaggio in macchina a fissare la sua immagine riflessa nello specchietto retrovisore del veicolo.Arrivammo.Paga,mancia e via.Guardai l’orario.10.15
-Siamo in ritardo?-mi chiese lei.
-Ehm,più o meno-risposi io.Eravamo l’esatto opposto in quel momento.Lei ansiosa ed eccitata,io calma e indifferente.
Ad aprirci,dopo un paio di suonate,fu un bel ragazzo.Occhi azzurri,sorriso smagliante…eppure aveva una faccia conosciuta.
-Kaaaren.-.Strapazzò la mia amica in un abbraccio claustrofobico.Solo dopo aver udito la sua voce ricordai chi fosse.Era quel tipo strano che il giorno prima era seduto sul divano di casa mia e mi aveva chiesto se mi piacessero le carote.Domanda a cui non avevo ancora trovato un senso.
-Hei,ciao Grace.-
-Ciao…Louis,giusto?-.
Annuì con foga.Mi squadrò per qualche secondo,per poi soffocare anche me in un suo abbraccio.Che ragazzo…carnale?
-Siete bellissime.-si complimentò con noi.
-Aaaw,grazie –cominciò Karen.-Anche tu stai bene.-continuai io.Il ragazzo fece l’occhiolino e si allontanò.Le stanze non erano divise da porte,il che faceva del piano terra un unico ambiente.Sembrava di essere in uno di quei classici film americani.Il primo sguardo che incontrai fu quello di Zayn.Era accerchiato da ochette urlanti,ma lui fissava me.Quando notò i nostri sguardi incrociarsi l’angolo sinistro della sua bocca si alzò in un sorrisetto beffardo.Improvvisamente la mano della mia migliore amica afferrò il mio polso e mi trascinò nel bel mezzo della pista.Le note di una canzone sconosciuta,ma oggettivamente bella,ci devastò i timpani.
-VAI DI FIST PUMP.-mi urlò lei per sovrastare il volume della musica.Intesi subito.Sorrisi e annuii lievemente.Era una di quelle cose che in pochi possono capire.Il fist pump era una ‘mossa da discoteca’ in pieno stile East Coast.Era entrato a far parte della nostra lista di passi da club da quando l’avevo visto fare in maniera costante dai guido e guidette del Jersey Shore.Ci ritrovammo quindi,poco dopo,ad agitare velocemente il pugno in aria e saltare come solo noi sapevamo fare.Mi sentivo osservata,come se avessi addosso gli occhi di qualcuno.Già potevo immaginare di chi fossero,ma provai a non pensarci.I miei,di occhi,erano già andati alla ricerca di Harry.E lo avevano anche trovato…a parlare con una ragazza.
Ero presa dal muovermi a ritmo con Karen quando,non so come e non so perché,Niall la trascinò verso di sé e a prendere il posto di lei fu colui che non avrei mai voluto ad una distanza così ravvicinata.Quel moro era lì.Davanti a me.Niente gli era cambiato in viso da quando avevo distolto lo sguardo da lui.Stessa espressione,stesso sorrisetto,stessa malizia.Mi porse un bicchiere.
-Bevi tutto d’un fiato.-
Non avevo intenzione di proferire parola,quindi lo feci.Buttai tutto giù d’un sorso,convinta fosse un analcolico.Subito dopo una smorfia disgustata mi apparì in viso.
-Te l’ha mai detto nessuno che è blasfemo versare un Manhattan in un bicchiere di plastica?-chiesi stomacata.Rise di gusto.Cominciò,poi,ad avvicinarsi,al punto tale che chiunque ci avesse visto avrebbe pensato che stessimo ballando insieme.Ma non era così.Era lui che ballava con me,non io che ballavo con lui.
-Sei sexy stasera.-mi sussurrò all’orecchio,provocandomi brividi per tutta la schiena.Nonostante tutto feci finta di non sentirlo.-Questo è quello strano momento in cui dovresti dire ‘Anche tu!’-proseguì ironico il suo discorso .Alzai gli occhi al cielo.
-Sognatelo che ricambio ad un tuo complimento!-gli risposi a tono.Lo spinsi leggermente in avanti,allontanandolo da me,e mi diressi verso una parete,sulla quale mi appoggiai.Dopo poco me lo ritrovai davanti.Di nuovo.Altro sorriso.Altro bicchiere.Altro ‘Bevi tutto d’un fiato.’Lasciai circa un paio di dita di cocktail ancora nel bicchiere.Volevo gustarmelo.
-Mh,Sidecar.-elogiai sorseggiando.
-Cosa stavi facendo ieri in camera con Harry?-mi domandò invadente.Il liquido che stavo bevendo mi andò di traverso.Due colpi di tosse mi tolsero il fiato per qualche secondo.Continuavo a muovermi a ritmo,facendo ancora una volta finta di non averlo sentito.Non era in quel modo che mi immaginavo la serata.
-E perché sei andata via dal salone solo quando sono arrivato io?- .Il sorrisetto rimaneva lo stesso,ma i suoi occhi erano diventati due fessure.
Due fessure molto sexy.’pensai.Cacciai via quella riflessione e cominciai a cercare una scappatoia da quella situazione.Ero alla ricerca disperata di qualcuno che mi salvasse il culo.Lui continuava a fissarmi in attesa di una risposta,mentre io,con la coda dell’occhio,guardavo Harry.Stava abbracciando la ragazza con cui stava parlando poco prima.Poi se ne allontanò.Lessi dal labiale ‘Sei la cugina migliore del mondo.’,quindi non stava flirtando.
-Scusa,Zayn devo andare.-.Feci per spostarmi in avanti,nella direzione di Hazza,senza neanche incrociare lo sguardo di colui che mi stava davanti.
-NO!-mi impose lui,appoggiando entrambe le mani al muro su cui poggiavo la schiena sopra le mie spalle,impedendomi di passare.Mi ricordava tanto la scena di quella sera,di quando ci conoscemmo,di quando il mio odio per lui aveva cominciato a nascere.
-SI’-ribattei stizzita.Gli gettai addosso ciò che mi era rimasto del Sidecar che sorseggiavo fino a poco prima,pur di farlo spostare.Fece un violento passo indietro.Si era un po’ bagnato la maglia,nella parte davanti.La sua carnagione sembrò diventare ancora più scura di quanto già non fosse a causa della rabbia.Si tolse di scatto la maglietta.
Potrei giurare di avergli sentito dire ‘troia’,ma se glielo avessi contestato l’avrei picchiato.E se l’avessi picchiato si sarebbe ritrovato 2 metri sotto terra.In una bara.Al cimitero.Provai quindi a restare impassibile al suo torso nudo e mi diressi verso Harry.Solo quando gli arrivai davanti e lo salutai capii che non mi aveva ancora vista per tutta la serata.Di fatto,quando mi ritrovai di fronte a lui,passò un minuto a squadrarmi.Finalmente si decise a parlare.
-Mi piace il tuo…-deglutì-..ehm,stile!-
Risi.Sapevo che non era ciò che stava pensando.
-E’ censura Grace.-mi urlò,come si mi avesse letto nel pensiero.Lo guardai,stupita da quella telepatia.Ballammo insieme.Per un’ora,forse.Avvinghiati.Eravamo vicini.Molto vicini.Passammo poi agli alcolici.Harry mi trascinò ad un bancone,dietro al quale c’era una ragazza seminuda esperta in cocktail.Faceva abilmente volteggiare le bottiglie in aria,con una naturalezza capace di far apparire tutte quelle ‘acrobazie’ facili da fare.Ordinammo e bevemmo tutto ciò che ci veniva in mente,mentre la conversazione diventava sempre più nonsense col passare degli shots.Terminato l’elenco di drink di nostra conoscenza,Harry lasciò tutto alla fantasia della barista dicendole ‘Facci qualcosa a tuo piacere.’
Poco dopo  ci ritrovammo davanti un chupito*.
Scossi la testa alla sola sua vista.
-Oh,no.Scordatelo.-
-Eddaaai.E’ qualcosa di …nuovo,no?-
-Ho detto NO.-
Sporse il labbro in fuori.
-Facciamo così.Bacio normale.Prendere o lasciare.-gli proposi come ultima chance.Perché stavo contrattando su un bacio?Ero sempre stata una di quelle ragazze che manteneva benissimo l’alcool,ma che quando superava il limite prendeva le decisioni facendo l’opposto di ciò che le ordinava il cervello. Lui annuì con espressione da sufficienza all’opportunità che gli avevo appena dato.
-Andiamo sopra però.Qui c’è troppo casino.-
Accettai fino a quando non mi trovai con le spalle appoggiate ad uno dei tanti muri del secondo piano,con Harry di fronte.
Le nostra bocche si fecero sempre più vicine,fino a quando non si adagiarono l’una sull’altra.Col passare dei minuti quello diventava sempre meno un ‘bacio normale’.
Le sue mani si univano dietro alla mia schiena.Con le sue braccia che mi limitavano i movimenti degli arti superiori e le bocche ancora unite,mi costrinse a muovermi verso l’entrata di una camera.
-Harry…non…è…la…cosa…giusta…-gli suggerivo,senza però smettere di baciarlo.
-Sei ubriaca.Non puoi fare la cosa giusta.-.Entrammo e chiuse la porta.Non ci eravamo ancora staccati.
Con quella stupida frase era stato capace di convincermi.Fu un attimo che ci ritrovammo spogliati.Via vestiti.Via biancheria.Non eravamo in un film strappalacrime.Non doveva essere romantico.Cominciammo quindi ad essere sempre più vicini.I battiti diventavano più frequenti del normale.I respiri affannati di entrambi si unirono,in un unico piacevole suono.
Dopo quaranta minuti,o forse tre quarti d’ora eravamo lì.Sdraiati.Col fiatone.L’uno vicino all’altro.Sospirammo insieme.
-WOW!-esclamò Harry,rimanendo a pancia all’aria e continuando a fissare il soffitto.
-Effettivamente non è stato niente male.-ammisi,per niente imbarazzata.Ero sempre brilla.Causa alcool.Calò di nuovo il silenzio.Era difficile parlare.Il respiro era ancora irregolare.A riprendere il discorso per primo fu lui.
-Senti.Grace,però devo dirti una cosa…
-No aspetta.Harry,è meglio mettere le cose in chiaro.So di essere ubriaca,ma in vino veritas,no?E’ stata una bella…bellissima esperienza.Ma stavolta è stato solo sesso.
Tu sei una persona fantastica.E ci terrei ad averti come amico,anziché rovinare il nostro rapporto con un’eventuale ed inutile storia d’amore.-sparai tutto d’un fiato.
Mi sorrise estasiato.
-Ora puoi parlare.-gli diedi la possibilità di esprimersi.
-Beh,hai già detto tutto tu!-mi rispose semplice.
-Vuoi dire che…per te è…lo stesso?-chiesi speranzosa
Annuì come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Scoppiammo in una breve risata e ci demmo il cinque a vicenda.Improvvisamente la porta si aprì.Scattammo entrambi seduti.Io mi coprii il seno col lenzuolo.
-Se in questa stanza ci fosse stata una banda musicale,una di quella da parate,avrebbe fatto meno casino di voi!-sbottò Zayn,restando sulla soglia della porta. 

**LOOK AT HERE,HONEY**
Ok,è sicuramente il capitolo postato con più ritardo.E mi faccio schifo da sola per questo!
Grazie alle fantastiche 16 persone che hanno recensito ajsgdsj.
Alle 23 che hanno aggiunto alle preferite,7 alle ricordate e 17 alle seguite.
Mi sento realizzata quando vedo che almeno a qualcuno piace sta schifezzella qui.
Allora mi sa che mi toccherà cambiare il rating della storia,hahaha.Sì,vabè,non che sarà così in tutti gli aggiornamenti...ma questo non è un capitolo da r. verde DD:
*chupito=è un alcolico(capitan ovvio) dove praticamente il ragazzo deve infilare in bocca il liquido e la ragazza deve berlo dalla bocca di lui.
Devo smetterla di fare definizioni,perché mi sa che non do l'idea :'D
Beh,che dire.Spero che almeno a voi piaccia C:
Lasciatemi un commentino.Mi basta di 11 parole.HAHAHAHAHAHA.

ENJOTHIS.

TA-TA-TA-PUBBLICITA'(?)
I wish that was me,di Claudia.E' agli inizi,ed è assolutamente dsjagkhg.(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=963547&i=1)
My best friend's brother,di Sara.Non è agli inizi,ma è anche lei dajghdha.(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=940255&i=1)

Non sono capace di fare collegamenti ipertestuali.HAHAHAHAHAHA. #penosa

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Capitolo 8
*** Let the war begin. ***


                                                                        Chapter seven.

Let the war begin.



Lo fissai interdetta per qualche secondo.Era ancora lì,impalato sulla soglia della porta.Sembrava invidioso di Harry,come se avesse voluto essere al suo posto.Mi dava un senso di soddisfazione vederlo in quello stato.
-Geloso,Malik?-chiesi beffarda.
Sorrise come se quello fosse proprio ciò che voleva sentirsi dire.Non aprì bocca.Semplicemente strattonò di poco il braccio destro.Sotto di esso,in meno di un secondo,comparve una ragazza.Ma che dico?Una troietta modello.Le tette più finte delle banconote del monopoli si mantenevano su da sole,visto che era evidente che non portasse il reggiseno.Aveva una minigonna inguinale talmente corta che probabilmente,se vista da dietro,avrebbe lasciato scoperto i contorni del sedere.
-In realtà non riuscivamo a concentrarci.-mi rispose tranquillo,accarezzando con due dita il viso ipertruccato della tipa.Sembrava un orto ambulante,tanta era la terra indiana che le imbrattava la faccia.Lo capivo dai suoi occhi che lo stava facendo apposta.
Posso giocare al tuo stesso gioco,bastardo.’pensai indispettita.
-Beh non è un problema mio.Io e Harry ci stavamo solo coccolando un po’.-ribattei stringendomi meglio nelle braccia del riccio,che sghignazzava soddisfatto.Zayn lo fulminò con lo sguardo.
-Ok.Ora tesoro possiamo andare,tanto loro qui hanno finito.-squittì la puttanella.Sì,squittì.Esatto.La voce acuta la rendeva ancora più odiosa.
-Giusto.-aggiunse il moro.
-Ma giusto cosa?Chi ve lo ha detto che abbiamo finito?-.Cominciai a disegnare spirali immaginarie sull’addome di Harry con un sorrisetto malizioso.
Zayn e la sua ‘amichetta’ rimasero lì immobili.Negli occhi di lui c’era ancora un palese accenno di sfida.
-Ora però smammate.Io e Grace avremmo delle cosucce da fare.-li liquidò Harry impaziente con tono sbrigativo e calcando molto sulla parola ‘cosucce’.
Mimai uno ‘sciò’ con la mano e finalmente quei due si allontanarono.L’ultimo a uscire dalla stanza fu Zayn,che sbatté violentemente la porta.
Appena furono entrambi fuori dalla camera espirai sonoramente,per poi afferrare il mio reggiseno e il mio vestito.
-Hei,hei.Ma che fai?E le nostre cosucce?-mi chiese disperato il riccio.
Risi spontaneamente,continuando a vestirmi e scuotendo il capo.
Lui prese a sbattere i piedi sul letto a ritmo isterico,incrociando poi le braccia al petto e aggrottando le sopracciglia.Sembrava un bimbo di quattro anni a cui non avevi regalato il nuovo modellino di Boeing in miniatura.La mia risata si fece ancora più sonora,ma limpida allo stesso tempo.
-A te piace Zayn!-gridò all’improvviso,portando in aria l’indice,come se avesse fatto una scoperta utile all’umanità.
‘Oh,shit.’
-Boh…..cioè,no.Come ti vengono in mente certe cos…-
-Cazzo Grace,a te piace Zayn.Tu ami Zayn,capperi.-
-Piano con l’entusiasmo.Amare è una parola grossa.-
Mi guardò inclinando di poco il capo a destra.Mi buttai all’indietro,cadendo con la schiena sul letto e con la testa sulle sue gambe.
-Ok.Sono confusa.Forse un po’ mi piace.Sono sempre stata una di quelle ragazze che nel momento in cui capiva di avere una cotta per qualcuno si rassegnava e aspettava fin quando non le passava.Ma stavolta sento che è diverso.Sento che devo intervenire,fare qualcosa.E tu…tu devi aiutarmi!-
-Io?-
-Sì.Tu.-
-Vabe,sentiamo.E che dovrei fare?-
-Semplicemente assecondarmi quando siamo tutti insieme.Solo questo.-
-Se,vabe.E cosa ci ottengo io?ESIGO qualcosa in cambio.-
-Beh….sarai il mio migliore amico!-gli dissi cercando di esaltare il tono provando a far apparire la proposta eccitante.
Mi guardò con un’aria di pazienza,incrociò le braccia e cominciò a fissarmi.
-E va bene.Sarai il mio migliore ….bho,scopamico?-.Un sorriso accecante si fece largo sul suo viso.Dalla felicità mi scoccò un bacio sulla fronte.
-Okay.Ora sono pronto ad assecondare tutte le mosse che vuoi!-si arrese più che soddisfatto.
-Guarda che non è che si scopa e basta.Amico ci rimani.Devi aiutarmi.Quando entriamo in azione?-
Fece gli occhi pensierosi.Abbassò la testa,si ravvivò i capelli e li portò a sinistra rendendoli più perfetti di quanto non fossero già qualche minuto prima.Forse quella scopamicizia non sarebbe stata poi così male.
 
 

La mattina dopo.
Ore 16.52
 
Mi svegliai stralunata.Gli shots della sera prima si facevano sentire.Fortunatamente non avevo perso la memoria.Ripensai all’avventura con Harry,il patto e poi ricordai le sue parole.‘Per organizzarci ti chiamo io’.Neanche il tempo di renderlo totalmente protagonista delle mie riflessioni che sentii di nuovo il famoso trapano.Vibrazione del Black Berry.
-Hallo.-risposi al cellulare con fare tedesco.
-Alle 5.30 allo Starbucks di fronte ad Harrods,su Brompton Street.Se non te ne sei accorta Karen non c’è.E’ già uscita con Niall.Loro ci raggiungeranno lì stesso.-espose il tutto con tono da comandante.
-5.30?OK.Va bene…cosa?No,aspetta,ma sono le 16.52.Anzi,e 53.-urlai fissando la sveglia sul comodino.
-Ce la puoi fare.Ti Passo a prendere io alle 5.20.A dopo.-.Mi attaccò il telefono in faccia senza darmi il tempo di controbattere.Rimasi ferma per qualche secondo per poi correre nella doccia come una forsennata.10 minuti.Un quarto d’ora.Uscii dalla cabina e con ancora l’accappatoio addosso mi diressi nella camera,rappando Super Bass.
-Boy you got my heartbeat runnin' away .GLI SHORTS.
Beatin like a drum and it’s coming your way.T-SHIRT.
Can’t you hear that boom, badoom, boom, badoom, bass.CONVERSE DESTRA.
Boom, badoom, boom, badoom, bass.Yeah that’s that su…DOVE CAZZO E’ LA MIA CONVERSE SINISTRA?-
Presi a sclerare per tutta la stanza,finché non sentii il campanello trillare.Ero nella merda.Non ero pronta.Eppure Harry non sembrava il tipo di ragazzo puntuale.Anzi,aveva tutta l’aria di essere uno di quei maschi che quando dovevano prepararsi impiegavano più delle donne.Afferrai l’unica scarpa che avevo trovato e corsi zoppicando e cercando di infilarla verso la porta d’ingresso.Rischiai persino di cadere.Aprii la porta e mi ritrovai il riccio davanti,sorridente.Come suo solito.
-Hola,chica.-mi salutò solarmente,scoccandomi un bacio sulla guancia.
-Hei.Senti entra che io non ho ancora finito.-
-Vabe però muoviti che se no il ‘piano’ non ci viene bene.-ammiccò con l’occhio destro.
Arrossii impercettibilmente.Lo invitai ad accomodarsi sul divano e mi diressi verso camera mia per finirmi di preparare.Trovai finalmente la seconda scarpa e la infilai.
Dopo un po’ di eyeliner,del mascara,una revisione dei capelli e qualche minutino di troppo fui pronta.Uscii dealla mia stanza e tornai in salone.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH.-urlai spaventata.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH.-urlò il riccio più spaventato di me.
Mi coprii gli occhi con le mani.
-Cazzo Harry,ma sei scemo?Perché sei nudo sul divano di casa mia?AAAAH.-.Continuavo a coprirmi gli occhi nella speranza che potesse tornare vestito.
-Ma faceva caldo.E poi tu hai detto fai come se fossi a casa tua,e così…-
-Oh,zitto.Ora mi giro.Ti do esattamente tre secondi per re-indossare tutto.-.Mi voltai di scatto,lanciandogli jeans,canotta e giacca.
-3…-
-Aspetta,non riesco a infilare i pantaloni.-
-…2…-
-Cazzo,sto per cadere.-
-…1…-
-SCARPE.SCARPE.SCARPE.-
-Zer....-
-FINITO!-
Non mi girai verso di lui,ma mi diressi automaticamente verso la porta.Sentivo i suoi passi succedermi,quindi mi stava seguendo.
 
In non molto tempo arrivammo allo Starbucks.Eravamo leggermente in ritardo,ma non ce lo facemmo pesare più di tanto.Questo perché quando entrammo nella caffetteria notammo i ragazzi e Karen che stavano prendendo posto in quel momento.
Ci avvicinammo e ci sedemmo anche noi.Salutai la mia migliore amica con un bacio sulla guancia e tutti gli altri con un gesto della mano.
-Guarda guarda chi si rivede.La coppia Grarry è tornata all’attacco.-ironizzò Zayn controllando l’orario sul cellulare.
Mi voltai verso di lui e gli feci un sorriso la cui falsità era e VOLEVA ESSERE evidente.
-Buon pomeriggio anche a te,Malik.-ribattei decisa.
-Come sono andate ieri le vostre cosucce,poi?-mi chiese,calcando su ‘cosucce’ con lo stesso tono che aveva usato Harry la sera prima.Notai con la coda dell’occhio il riccio roteare gli occhi,come se fosse ancora deluso del fatto che quelle ‘cosucce’ non erano mai accadute.
-Molto bene,direi.-.Feci un cenno d’intesa ad Hazza,per fargli capire che era il momento di assecondarmi.
-Già,proprio bene.-sorrise soddisfatto e cingendomi le spalle con le braccia.
Zayn alzò lo sguardo dallo schermo del cellulare e mi fissò con un sopracciglio alzato e col suo imperterrito cenno di sfida negli occhi.Tutti,quindi,cominciarono ad avere una conversazione su di un argomento non preciso.Io ero assente.La mia attenzione era stata catturata da un bimbo impazzito che correva da una decina di minuti avanti e indietro per la sala,con in mano una tazza di cioccolata vuota.Non mi erano mai piaciuti i bambini,a parte qualche eccezione.E quel bimbo non era certo una delle eccezioni.Dopo un po’,di fatto,inciampò proprio davanti al nostro tavolo e provocò la frantumazione di quella carinissima tazza che aveva in mano.Non passò molto che a raccogliere le schegge provvide una biondina dal viso di una poco di buono.Zayn si sporse in avanti per fissarla meglio.Mi girai anch’io per guardare la scena.Improvvisamente tutto ciò che avevo intorno scomparse.L’unica cosa che esisteva era quella sgualdrinella che raccoglieva i pezzi di porcellana piegata in avanti con la scollatura in bella vista,mentre giocava a scambiarsi sguardi compromettenti con il moretto.Dopo aver finito,prima che la ragazza se ne potesse andare,Zayn le fece segno di venire al tavolo per ordinare.Mentre si avvicinava mi girai e diedi una gomitata a Harry,che aveva fatto qualche apprezzamento a bassa voce.
-Cosa ti porto,dolcezza?-chiese lei,riferendosi a Zayn.
-Hai problemi con la vista o fai finta di non aver visto le altre sei persone sedute a questo tavolo?-
-Hei calma,babe.Si chiama flirt.Forse non sai che vuol dire.Si vede che sei poco esperta.-mi rispose stizzita,per poi fare l’occhiolino a Malik.Ero sul punto di sgozzarla,ma mi trattenni e ordinai normalmente,proprio come tutti gli altri.
Quando quella ragazza se ne andò dovevo essere probabilmente MOLTO indisposta. Harry se ne accorse e si comportò come meglio poteva per quella situazione.
-Tesoro comunque non preoccuparti.Tu sei decisamente meglio.-si complimentò con me,voltando la mia testa verso di lui con due dita della mano destra.
‘Harry,sei un mito’ pensai,per poi fare una mossa che mi sarebbe servita sia per mantenere in atto la messa in scena che per premiare il riccio.
Presi quindi a baciarlo.Non fu un bacio normale.Non fu un bacio breve.Era lento,e fu piuttosto lungo.Potevo percepire la rabbia di Zayn nell’aria.Potevo percepire i suoi occhi puntati su di noi.
Durò così a lungo che gli misi fine solo quando le nostre ordinazioni arrivarono.Le mie labbra si staccarono da quelle di Harry,però,solo dopo che la cameriera se ne fu andata.
L’unica bevanda in tazza era quella di Zayn,tutte le altre erano nei classici bicchieroni di plastica.Ogni tentativo che faceva quella tipa per attaccare bottone con il moretto mi sembrava assolutamente ridicolo.In silenzio presi a sorseggiare il mio frappuccino.
-Una domanda,Grace.-mi propose Mr. Sono-figo-ma-mi-scopo-solo-troie.
Allontanai il bicchiere dalla bocca e feci un movimento con la mano che stava per un ‘Avanti,parla!’
-Quante volte te lo passi un ragazzo prima di lasciarlo?-mi chiese con un sorriso beffardo e alzando la tazza per bere un po’ di cioccolata.
Secondo istinto omicida del pomeriggio.Ero incazzata,imbarazzata,offesa,e …in difficoltà.Stavo per risponderlo in una maniera non esattamente elegante,ma Karen mi precedette.
-Quelli bravi non se li lascia scappare molto facilmente!-.Secondo genio del pomeriggio.Mi ammiccò con l’occhio destro e io le sorrisi,per poi scoppiare a ridere insieme ad Harry.
-Mi conosci troppo bene,Ka.-affermai,dando un lievissimo bacio sulle labbra del riccio,che sorrise di tutta reazione.
Fino a quando non finimmo di consumare ciò che avevamo comprato,alternai sorsi a effusioni sexy con Hazza,che si stava godendo un bel po’ la situazione in cui lo avevo cacciato.Zayn era rimasto in silenzio per i fatti suoi.
Erano le 7.00.Avevamo finalmente consumato TUTTO ciò che avevamo preso.Zayn fece segno di nuovo alla ragazza di avvicinarsi,per pagare il conto.Lei fece ‘stop’ con la mano per poi dirigersi alla cassa per prendere un blocchetto.
-Karen,hai per caso una matita per gli occhi?-chiese Zayn.
Lei annuì stranita e gliela porse.Lui la stappò e prese a scrivere qualcosa sulla sua tazza.Delle cifre.Dei numeri.UN numero.Quello di cellulare.
-Sono 20 sterline.-esordì la cameriera/ragazza immagine,una volta arrivata al nostro tavolo.
Zayn cacciò una banconota e la pose sotto alla tazza.La strusciò sul tavolo verso la cameriera e la roteò quanto bastava per far notare alla stronza che c’era una ‘sorpresa’ per lei.
-Ecco a te,piccola.Tieni il resto.-affermò lui.Le fece l’ennesimo occhiolino.
Se tutte le altre volte la sfida la dovevo leggere tra le righe,quella volta era evidente.

Zayn volevo la guerra.E guerra sarebbe stata!


**LOOK HERE,HONEY**

No,vabe sto vizio del ritardo non me lo voglio
levare.vjha,ritardo quasi di due settimane °-°
*si va a tagliare le vene in un angolino*
SCUSATE.Sono pessima.I know.
Allora devo dire però che mi diverte scrivere
ora che i One Direction fanno totalmente parte
della storia.Come lo vedete Zayn?Vi piace come 
caratterino ** a me così piace,yo.
Ah,volevo dire che la battuta della terra indiana
non l'ho fatta io,ma mi pare di averla sentita su FB.
Forse c'è una pagina che si chiama proprio così,bho.
SPERO CHE QUESTA SCHIFEZZELLA SIA DI VOSTRO GRADIMENTO.
ENJOTHIS.

TA-TA-TA-PUBBLICITA'(?)
 I wish that was me
 My best friend's brother

HEI TU,SO CHE STAI ANCORA LEGGENDO!
Volevo ringraziare tutte quelle che
mi hanno aggiunto tra ricordare/preferite/seguite,
e chi ha recensito nei vecchi capitoli.Ma voglio
ringraziare anche te,che hai anche semplicemente
letto.Ma non puoi minimamente immaginare
di quanto potresti cambiarmi la giornata con una
recensione.Anche un commento con 11 parole
a caso.Solo questo.Fatemi solo capire che almeno
voi ci siete!GRAZIE.

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Capitolo 9
*** You'll forget.Promised. ***


                                                                        Chapter eight.
You’ll forget.Promised.


-Oh,ma guarda che io tra dieci minuti stacco.-avvisò la biondina.Masticava la cicca a bocca aperta con fare irritante.Voleva apparire sensuale,ma la sua immagine non faceva trasparire altro che VOLGARITA’.
-Mmh,dieci minuti?-chiese Zayn retorico contraendo la mascella.A quanto pare dieci minuti erano un’eternità dal suo punto di vista.Fece per alzarsi,ma la ragazza lo stoppò appanicata.
-No,vabè,magari faccio uno strappo alla regola.Se chiedo a Sally di coprirmi,posso finire in questo preciso attimo.-rispose frettolosa.
-Non è che puoi inviarle direttamente un messaggio anziché raggiungerla in cucina?Sai com’è,ho fretta.-
Lei annuì.
‘Dio,svegliati ragazza.Non ha neanche chiesto il tuo nome.Quella SUD è l’unica parte di te che gli interessa.Ma forse a te sta bene così.Mah,troia.’pensai tra me e me.
Estrasse il Nokia dalla tasca.Digitò i tasti così velocemente da sembrare premuti a caso.
-Fatto.-gioì con un sorrisetto in faccia.
Zayn portò il pugno al petto e piegò il gomito,per permettere alla troietta di mettersi a braccetto con lui.
Ero stata troppo occupata a fissare la ridicolaggine della situazione da non capire che non potevo.Non potevo sopportarli per qualche altra oretta in versione coppia-dichiarata.
-Sì,ok.Sono le otto e mezza.Karen tu resti con loro,no?Io e Harry andiamo su in appartamento.Insieme.DA SOLI.-dissi,calcando sugli ultimi sintagmi della frase più del dovuto,giusto per lasciare intendere.
Ka si strinse nelle spalle.Era d’accordo,insomma.
Mancava qualcosa.UNA FRECCIATINA,ecco.
-Vabe,allora ciao a tutti.Ciao Zayn.E ciao…com’è che ti chiami?Ah già,il tuo moroso il nome non te lo ha ancora chiesto!-.
Bel lavoro,Grace.
La biondina mi fissò con sguardo perso.Probabilmente non l’aveva capita.Troia,e anche stupida.Bingo.
Se non altro avevo colto nel segno con Zayn,data la sua espressione,e quello mi bastava.
Io e Hazza cominciammo a camminare.
-Ma moroso è l’albero di more?-imitò Harry,facendo la voce di quella deficiente e ironizzando sulla sua ottusità.
Cominciai a ridere come una mentalmente poco sana.
-Dio.HAHAHAHAHAHAHA.Sei.HAHAHAHAHAHAHA.Un cazzo.HAHAHAHAHAHAHA.Di genio.HAHAHAHAHAHA.-.Mi asciugai una lacrima che mi era spuntata a causa della fragorosa risata.
-Madonna.Harry sposami.HAHAHAHA.-
-Grace,in un primo momento sembrava stessi dicendo ‘Harry,scopami.’-.Scoppiò anche lui in una maliziosa risata.Tornò,poi,subito serio-Guarda che non stavo TOTALMENTE scherzando.Una sana scopata me la devi.Dopo tutte ste mosse che ti ho ‘assecondato’…-
lasciò in sospeso la frase che non gli avrei comunque permesso di terminare visto che ribattei.
-Si vede quanto soffri ad assecondarmi.Si vede proprio.-gli feci notare,spintonandolo di poco.
Senza neanche accorgercene eravamo arrivati sotto al mio palazzo.Salimmo e finalmente mi ritrovai nei mio amato appartamento.
-CASA DOLCE CASA!-esclamai,buttando a terra borsa borchiata e chiavi insieme.
Non mi curai di Harry e corsi in camera mia.Non vedevo l’ora di mettermi più comoda di quanto non fossi già.Mi spogliai buttando per l’aria vestiti e converse.Aprii l’armadio e infilai un enorme felpone che mi aveva lasciato Francisco per ricordo.Mi fungeva da vestitino.Era probabilmente l’unica cosa che mi piaceva nonostante mi ricordasse Brighton.Era Giugno.Ma indossai comunque le mie babbucce bombate a forma di panda.Ero stata capace di dormirci in piena estate.Anche Snooki lo faceva.
Quel programma,Jersey Shore, stava cominciando un po’ a condizionarmi la vita.
Tornai in salone,dove trovai Harry a curiosare sul mobile vicino alla tv.
-Hei,se hai bisogno di andare in bagno o tutto quello che vuoi fa pure.Io ti aspetto qui.-Lui accettò e si diresse verso il corridoio.Io mi buttai sul divano come un sacco di patate.Afferrai il telecomando.Mi misi sul fianco destro e cominciai a fare zapping.
 

Harry’s POV.

Mi aveva appena detto che potevo andare in bagno.O fare tutto quello che volevo.Magari era un messaggio implicito.Magari quella volta ci stava.Magari avremmo scopato.Era da un bel po’ che non mi facevo qualcuna.Quella alla festa con lei era stata la mia ultima volta.Ero DECISAMENTE in astinenza.Stimavo quella ragazza.Finalmente avevo la libertà di avere rapporti sessuali con una femmina senza il rischio di farla innamorare.A lei piaceva Zayn,quindi era un pericolo scampato.
Mi piantonai davanti allo specchio dell’ingresso.Diedi inizio a uno dei miei ‘rituali’ che di solito faccio quando voglio dare il meglio di me con una ragazza con cui devo stare ‘molto vicino’.Ehm.
Tornai in salone con la convinzione che la sua risposta sarebbe stata nient’altro che un immediato ‘sì’.Ma non fu così.La ritrovai addormentata.I cambi di scena della tv facevano da luce intermittente sui suoi capelli rossi,che risplendevano più di quanto non facessero già quotidianamente.Mi sedetti cauto sul bordo del divano,vicino a lei.
Guardavo la sua espressione.Probabilmente stava sognando.Ma no,non era un sogno.Era un incubo.Lei aggrottò le sopracciglia.Doveva essere davvero un incubo orribile.
 

Grace POV.

 -Allora,prendiamo una fottuta decisione.250£?-propose il ragazzo impaziente.
-Guarda.Per 300£ le fai quello che vuoi.-rispose lui.
Origliavo impaurita da dietro la tenda rossa sfumata.
Improvvisamente lui entrò nel mio ‘spogliatoio’ facendomi sussultare.
-VA’!-mi ordinò duro.
Mi alzai dallo sgabello e andai nell’altra stanza,camminando come meglio potevo sugli altissimi stivali neri lucidi.
Sorpassai la tendina e trovai il mio solito palco.Il mio solito palo.Ma un solo ragazzo.
-Ciao.-mi salutò,con un ghigno quasi malefico stampato in faccia.Non ricambiai il saluto.Lo odiavo.Odiavo tutti coloro che avevano il coraggio di presentarsi lì davanti.
-BALLA….qui giù però.Vicino a me.-mi impose sfacciato.
Scesi gli scalini sempre più insicura.Sempre più impaurita.Cominciai a ballare prendendo le distanze da quel bavoso.Ma mi si avvicinò.Mi incastrò tra il suo corpo e il palco.Cominciò a strusciarsi,ma io non ci stavo più.
-Eh,ma che fai?-gli chiesi,spingendolo in avanti.Mi faceva davvero schifo.
Lui afferrò con impeto la cravattina che portavo al collo,una delle poche cose che indossavo insieme al reggiseno,pantaloncini e stivali.
-Senti troia,non ho pagato 300£ per niente,ok?Ora o fai la zoccola per bene,oppure te la vedi con lui.-mi ringhiò faccia a faccia.Poi sorrise.Prese a baciarmi il mento,poi il collo,poi…
 
Il cuore cominciò a battermi più forte.Spalancai gli occhi e mi alzai di scatto.Magari Londra era magica,ma non faceva miracoli.Certi cibi devi aspettare giorni per digerirli.Quel flashback mi aveva totalmente sconvolta.Non avevo ricordato,avevo sognato.Quindi avevo rivissuto.E non sono cose che ti auguri di rivivere nella vita.Anzi,non ti auguri nemmeno di VIVERLE e basta.
In quell’esatto momento ero emotivamente provata.La prima persona che avevo visto quando avevo aperto gli occhi era stato Harry.Aveva avuto un sussulto,probabilmente causato dal mio risveglio brusco.Lui era ancora lì.
-Dio,Harry.-
.Lo abbracciai.Tremavo.Come un bimbo interrogato alla lavagna.Come un cane lasciato al gelo.Come una foglia percossa dal vento.
Tenevo il riccio stretto a me.Cominciai a piangere sulla sua spalla.Lui non capiva.Lui non poteva capire.Ma non gli importava.Ricambiava l’abbraccio nella maniera più calorosa che poteva.
-Hei,hei piccola.Era solo un sogno.-mi rassicurò con un tono convincente.
-No.-gli dissi,continuando a piangere.
Lui non capiva.Lui non poteva capire.
Mi sedetti e portai le ginocchia al petto.Le cinsi con le braccia e ci infilai la testa.Ero devastata.Sentivo lo sguardo sconvolto di Harry puntatomi addosso,come un fucile o una pistola.
Il mio BB vibrò.Non mi sentivo di vedere chi fosse.Non mi sentivo di alzare la testa.Di tornare alla luce,alla realtà.Mi andava bene quell’angolino buio,tra le mie gambe.Affogata nella mia insicurezza,nella mia paura.Nella mia paura del mondo e della gente.Paura di cui nessuno era a conoscenza.
La gente non capiva.La gente non poteva capire.
Sentii Harry schiarirsi la voce.
-‘Siamo nell’androne del palazzo.Stiamo per arrivare in appartamento.xx’-lesse ad alta voce .-E’ di Karen.-chiarì poi,nonostante fosse una cosa più che ovvia.
Espirai.Allungai le maniche del felpone fino alle nocche delle mani,per poi asciugarmi le lacrime.Mi alzai e presi Harry per la mano.
-Andiamo..andiamo in camera mia.-singhiozzai.
Non volevo farmi vedere così fragile.Gli altri non dovevano sapere.O forse neanche Hazza doveva sapere.Eppure,una volta entrata in stanza,decisi che era ora.Era ora di aprirmi con qualcuno che non fosse Karen.Nel momento in cui chiusi la porta della mia camera,sentii quella d’ingresso aprirsi.


Zayn POV.

Entrammo nell’enorme appartamento di Ka solo dopo dieci minuti buoni passati sul pianerottolo.La ragazza non ci sapeva tanto fare con le serrature.Eppure non mi sembrava uno di quei grattacieli scadenti,dove tutto è difettoso e cade a pazzi.Magari non era colpa dell’edificio,ma solo e unicamente di Karen.
Andammo nel salone,come nostro solito.Io mi sedetti sulla poltrona,mentre tutti gli altri erano sul divano.Ero incazzato nero.Quella Holly…Ellie…Angy,oh,insomma,la troietta dello Starbucks mi aveva decisamente lasciato a bocca asciutta.
Aveva il suo periodo e l’unica cosa che ero riuscito a scroccare era stato qualche giochetto nel bagno di un bar qualsiasi di Oxford Street.
Ma che deficiente che era quella ragazza.Anche un bradipo avrebbe capito che avevo accettato di uscire con lei solo e unicamente per scopare.Perché mi inviti se NON PUOI FARLO?
Karen intanto aveva già cominciato un discorso di cui non mi interessava minimamente.
-Vado un attimo in bagno.-dissi,quasi solo per avvisare.Non stavo chiedendo il permesso.
-Oh,và pure.-rispose Ka,avvinghiata a Niall come suo solito.Per l’appunto.Non stavo chiedendo il permesso.
Mi alzai e mi diressi mogio verso la toilette.
Chissà dov’era Grace.Ero in casa sua e non me lo ero ancora chiesto.Strano.
Vicino alla porta del bagno c’era un’altra anta bianca.Sopra appeso c’era un’enorme triangolo stile segnale stradale con su scritto DO NOT DISTURB.
Stile inconfondibile.QUELLA era la stanza di Grace.Feci per andarmene ma sentii delle voci.Distinsi quella di Harry.
‘CHE CAZZO STANNO FACENDO DA SOLI IN CAMERA?!?’ .Prima vocina nella testa.Incazzata e invidiosa.
‘AVANTI ZAYN.CREDEVI DAVVERO CHE AVREBBERO GIOCATO A MONOPOLI?’ .Seconda vocina.Realista e rassegnata.
‘ENTRA E FATE UNA COSA A TRE!’ .Terza vocina.Ironica e depravata.
Le misi a tacere tutte e tre.Erano solo pippe mentali le mie.Non stavano facendo niente.Provai,quindi, a prestare attenzione a ciò che si stavano dicendo.


Grace POV.

Quasi non ero convinta di ciò che stavo facendo.Continuavo a rimuginare le conseguenze in testa.
Perché?Perché a me?
Continuavo a coprirmi il viso con le mani,quasi dalla vergogna.
-Ok,Grace,ora mi sto seriamente preoccupando.Calmati,ci sono io qui.E se vuoi parlare,non c’è neanche bisogno di dirti che sono disponibile.-sbottò Harry all’improvviso.
Con la faccia ancora coperta dalle dita affusolate decisi di mettere fine a quel momento da suicidio.
-Vabene.-.Tirai su col naso e mi sedetti sul letto e gli feci segno di fare lo stesso.
-Ti sei mai chiesto perché sono venuta a Londra?-
-Sì,me lo ha detto Karen.Perché da quando eravate piccole era il vostro sogno.Fin dalle elementari vi siete immaginate le vostre giornaliere camminate ad Oxford street,oppure le serate di shopping intensivo da Harrods.E ancora il giro sul London E…-.Lo stoppai con una risatina isterica.
-CAZZATE.Tutte cazzate Harry.Solo e soltanto cazzate.-.Mi fissò interrogativo,ma non fece domande esplicite.Probabilmente aveva capito che avrei potuto ripensarci da un momento all’altro,decidere di stare zitta e magari tacere per sempre,quindi non era il caso di interrompermi.
-Non so se te ne sei mai accorto.Te ne sei mai accorto di come cambio argomento quando mi chiedi di Brighton?Te ne sei mai accorto di come cambio argomento quando mi chiedi di mio padre,di mia madre,della mia vita e famiglia in generale prima che arrivassi qui?-.Feci una pausa,non destinata a una risposta,però.
-Non sono mai piaciuta ai miei genitori,o forse sì.Quando ero ancora una neonata.I problemi sono cominciati a sorgere quando diventai mentalmente autonoma.Quando cominciai a capire come ero davvero o come volevo essere.Ricordo ancora mia mamma tornare a casa con in mano decine di vestiti rosa e di bambole usate.Ricordo ancora la delusione nei suoi occhi quando mi vedeva giocare con il mio Goku SuperSayan,anziché con Barbie magica sirena.Le prendevo per questo,sai?Le prendevo di santa ragione.Lei,poi,diceva che ero strana,che ero deludente,che ero sbagliata.Diceva che dovevo essere come tutte le altre bambine.In questo periodo infantile,però,mio padre era quasi del tutto assente.
I PROBLEMI,quelli veri,sono cominciati proprio quando ha cominciato a far parte della mia vita.14 anni e mezzo.Piena pubertà.Per due anni …per due cazzo di anni sono stata vittima delle sue porcherie,di quelle dei suoi amici.Mi dava agli sconosciuti per poche centinaia di euro.Ho lavorato al night del suo collega Patrick per 6 mesi consecutivi.E poi,bho,è stato un trauma.E lo è tutt’ora.E’ difficile.E’ difficile perché risogno tutto.E’ difficile riviverlo tutte le notti.E’ difficile camminare per strada e sentirti fragile.E’ difficile sentirti come se chiunque su questo mondo sarebbe in grado di farti del male….-sputai quelle parole con tutto il dolore che avevo in corpo.Appoggiai i gomiti sulle ginocchia e mi misi le mani tra i capelli.
-Hei,Grace.-.Harry mi alzò il mento con un dito,costringendomi a incontrare i suoi occhi smeraldo.
-Dimenticherai.Promesso.-.Poi mi soffocò in un abbraccio.Forse,mi sentivo al sicuro.


Zayn POV.

Avevo seguito tutto il discorso.Dalla A alla Z.I pensieri mi viaggiavano in testa alla velocità della luce.
‘ E’ uno scherzo?E’un cazzo di scherzo,vero?Dove sono le telecamere?Dove sono queste fottute telecamere?’
 

*LOOK AT ME,HONEY**

*alza le mani*
Guardate che sti ritardi non sono
tutti colpa mia,ma colpa della scuola çç
Sto passando un periodo un po' così(?)
e ho sfogato tutta la mia depressione nel capitolo.Yeeeee. 
Spero di non indurvi al suicidio con questo obrobrio.

ENJOTHIS.


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HEI TU,SO CHE STAI ANCORA LEGGENDO!
Volevo ringraziare tutte quelle che
mi hanno aggiunto tra ricordare/preferite/seguite,
e chi ha recensito nei vecchi capitoli.Ma voglio
ringraziare anche te,che hai anche semplicemente
letto.Ma non puoi minimamente immaginare
di quanto potresti cambiarmi la giornata con una
recensione.Anche un commento con 11 parole
a caso.Solo questo.Fatemi solo capire che almeno
voi ci siete!GRAZIE.

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Capitolo 10
*** I'm the black sheep too. ***


                                                                          Chapter nine.

I’m the black sheep too.



POV Harry.


Era lì,nelle mie braccia.L’avevo abbracciata.Le avevo detto quella frase.‘Dimenticherai.Promesso.’.Io ero rimasto quasi scioccato,ma lei era troppo devastata per farle vedere come stavo veramente.Un mio eventuale stupore non avrebbe fatto altro che farla sentire ancora di più un alieno.Grace aveva passato ciò che di più traumatizzante possa passare una donna in tutta la sua vita.Quella Grace del tatuaggio,dei capelli rossi fiammanti,della musica rap.Quella Grace così forte…era stata vittima di abusi e semi-prostituzione.
La vidi sciogliere l’abbraccio e guardare dritta di fronte a sé.Girò il suo sguardo verso di me e sorrise.Se non fosse stato per il fatto che io ero Harry Styles avrei potuto innamorarmi del suo sorriso.
-Ora va meglio.-mi disse,continuando a mostrarmi i denti perfetti in quell’accenno di felicità tanto atteso.
Solo in quel momento capii.Capii che in realtà quell’immagine di ragazza forte,hip-hopper,anticonformista non era una maschera.Nonostante tutto quello era DAVVERO il suo carattere.Fantastico,per quanto particolare.E forse era stato proprio ciò che le era successo a farla diventare ancora più...più strong.
 

POV Zayn.

Dopo aver origliato praticamente tutta la conversazione dei Grarry,mi diressi sconvolto verso il salone.Silenzioso afferrai il mio giubbotto di pelle nera.Il mio cervello era praticamente in modalità off.Feci per andarmene ma fui bloccato da Karen.
-Zayn,ma WTF!?-
Ah,giusto.I saluti.
Mi girai vero di loro e abbozzai un sorriso ipocrita,buttando giù lì per lì un ‘Scusate devo scappare.Mio padre mi ha chiamato e mi ha detto di raggiungerlo al più presto a casa.Buona serata.’
Girai i tacchi e uscii dall’appartamento.
Non sapendo cosa fare mi mantenni fedele a ciò che avevo detto a Ka e mi diressi davvero a casa.
Ed eccola lì.La villona enorme.Quella dal vialetto in ghiaia curato e dalle piante potate.Quella dai nani da giardino in porcellana e dal numero civico in oro.Magari viverci fosse perfetto come il suo aspetto esteriore.
 
 
A cena.
Ore 21.35 p.m.
 
Maya versò dell’altro vino rosso nel calice in vetro di mia madre,mentre Gustavo portava nella sala da pranzo il carrello con sopra il nostro secondo.Alzò il coperchio e pose davanti ad ognuno di noi tre- mia madre,mio padre ed io -un piatto di porcellana con sopra una bistecca e delle verdure condite in maniera troppo professionale per essere riconosciute.Mio padre li invitò entrambi a tornare in cucina,con uno dei suoi soliti gesti formali.
-Doniya si laurea,tra una settimana.-cominciò mia madre,portando alla bocca il calice vitreo.
‘Oh,no.Non di nuovo.’
Decisi di rimanere in silenzio.Odiavo quel tipo di situazione.
-Quando?Quando avrai intenzione di cominciare anche tu a sistemarti,a costruirti un futuro?-.Ecco che si intrometteva anche mio padre.Alla grande.
Infilai violento la forchetta nella bistecca alla brace e cominciai a tagliare.
-Ne abbiamo già parlato.-.Alzai la testa e lo guardai dritto negli occhi. –Non ho intenzione di intraprendere corsi di studio in questo momento!-affermai sicuro,ritornando con lo sguardo alla mia carne.
-Bene.Se è quello che vuoi le valigie sono già pronte.-mi rispose impassibile.
L’acqua mi andò di traverso.
-V-valigie?-chiesi,battendo la mano sul petto per i colpi di tosse che l’acqua mi aveva provocato-che vuol dire valigie?-
-Vuol dire che non siamo più disposti a tenerti qui a vivere in modalità parassita.Se magari avessi cominciato l’università,ora …-mio padre lasciò la frase in sospeso.
Avevo una faccia confusa.Connessi quello che mi avevano appena detto e cominciai a parlare.
-Mi state dicendo che mi sbattete fuori casa solo perché non sto facendo del mio futuro ciò che volete voi?Solo perché non mi sono lasciato manipolare come una marionetta?-
Vidi mia madre aprire la bocca per ribattere,ma chiusi gli occhi e feci segno con la mano che andava bene.Spostai rumorosamente il piatto in avanti e mi alzai impetuoso dalla sedia.Mi diressi verso mio padre.Sempre più vicino.I nostri visi erano lontani pochi centimetri.
-Sai una cosa?Non vedevo l’ora.-sussurai.Non mi curai della sua reazione e andai verso il salone.Presi il mio giubbotto in pelle nera.Notai con grande stupore che le mie valigie erano davvero lì,e al loro fianco c’era Gustavo.Aveva stampata in faccia un’espressione triste e malinconica.Mi si avvicinò.
-Suo padre mi ha detto di dirle di trovare prima un posto dove stare,e che una volta trovato le manderà lui stesso un taxi con tutti i bagagli,signorino Malik.-espose cordialmente.
-E chiamami Zayn,una volta per tutte.-.Lo abbracciai convinto.
Possibile che le persone a cui volevo più bene in quella casa fossero il cameriere e la governante?Avevano fatto parte della mia infanzia più loro che i miei genitori.
Figo,no?NO.
Sciolsi l’abbraccio e abbozzai un sorriso.Aprii la porta e me la chiusi dietro.Senza sbatterla.Anzi.Quasi l’accompagnai con i movimenti.
‘E ORA DOVE CAZZO VADO?’continuavo a ripetermi.
Ero confuso,perso.Volevo stare da solo.Ma a quanto pare non potevo.In lontananza vidi la chioma rossa di Grace spiccare in mezzo alla folla.Che palle.


POV Grace

La chiacchierata con Harry era stata gratificante.Si era mostrato comprensivo e poco sorpreso.Sapevo che si era,come dire,trattenuto,ma lo apprezzavo per questo.Aveva fatto di tutto per essere un buon amico.Più ci pensavo e più capivo di quanto fosse stato fantastico.Estrassi il BlackBerry dalla tasca destra dei pantaloncini.
Stavo per digitare un veloce ‘Grazie.xx’ ma urtai contro qualcuno.
L’ultima volta che avevo urtato contro qualcuno avevo conosciuto la persona stupenda che era Hazza.Alzai la testa per vedere chi fosse la nuova ‘persona stupenda’.
Ah,no.Era solo Zayn.
Sembrava di essere in uno di quei film romantici assolutamente nonsense.Quelli dove i due protagonisti si incontrano CASUALMENTE in mezzo alla folla scontrandosi CASUALMENTE con le spalle.Bleah.
Lo fissai dritto negli occhi.Lui sbuffò.Sembrava turbato.Parecchio turbato.
-Hei,hai l’umore più nero del tuo giubbino di pelle.-gli dissi,provando a capire cosa avesse.
-Cos’è?Ora anche il caso umano del gruppo fa’ dell’ironia?-mi rispose acido.
Mi ci volle un attimo per capire.Lui,quindi,aveva sentito tutto.Lui sapeva tutto.
‘Caso umano’.Quelle parole mi avevano attraversato lo stomaco come la pallottola di una M9.Gli occhi cominciarono a diventare lucidi.
-N-non ci posso credere che tu l’abbia detto davvero,Zayn.-
Le sue sopracciglia aggrottate si distesero in un attimo.Non lo lasciai ribattere,corsi via.
Che mossa stupida,vero?Eppure lo feci.Svoltai l’angolo,entrando in un vicolo buio.Abbassai la testa e cominciai a piangere.
Ero finalmente riuscita a riprendermi,a rimettermi in sesto,e lui aveva demolito tutto in un secondo.Tutto con una semplice frase.Non sapeva cosa diceva,ne ero sicura.Non ero nel torto,allora,quando ero convinta che la gente non capiva e che non avrebbe mai capito.Sentii dei passi veloci venire dalla strada principale verso la viuzza in cui mi ero appartata.Mi coprii il viso con le mani.
-Grace,eccoti finalmente.-.Era Zayn.Di nuovo.
‘Cosa vuoi,stronzo?Mi hai rovinata abbastanza.Può bastare.’avevo voglia di gridargli,ma non ce la facevo.
Strinsi ancora meglio le mani sulla faccia per non dare a vedere di quanto il mio pianto fosse degenerato da quando Zayn era lì con me.
-Senti,ehm,scusa.-
Non lo guardai neanche in faccia.
-Grace,scusa,davvero.Non ho pesato le parole.E’ un brutto momento.-
Abbassai la testa ancora di più.
Lui mi prese per le spalle,costringendomi ad alzare il viso.Parlava con un tono comprensivo,ma arrabbiato allo stesso tempo.
-Perdonami.So come ti senti e so quanto possano essere state devastanti le mie parole.-
-T-tu non puoi sapere come mi sento.-balbettavo.
-Sì,invece.Non avrò passato quello che hai passato tu con tuo padre,ma sappi che anche io in casa sono la pecorella nera della situazione.Anche io a casa sono quello sbagliato.Mi hanno appena sbattuto fuori casa solo perché non vado all’università,solo perché non voglio diventare un illustre medico,avvocato,giudice o cazzate del genere.Anche io sono quello imperfetto.Siamo più uguali di quello che pensi,Grace.-
Non avevo idea di come avesse fatto a sapere tutte quelle cose di me.Sapevo solo che,dopo ciò che mi aveva raccontato,aveva ragione.Non eravamo poi così diversi.
I miei occhioni profondi da cerbiatto erano inchiodati sui suoi in un gioco di sguardi complici.Mi si avvicinò pericolosamente.
-Scusa.-mi sussurrò all’orecchio.Poi mi abbracciò.In quel gesto erano racchiuse tutte le frustrazioni subite in casa.Sia da me,sia da lui.Era un modo originale per dire al mondo che noi due eravamo praticamente sulla stessa barca.Il profumo di Zayn mi inondava le narici.Il suo corpo trasmetteva un calore particolare.Il calore della comprensione.
Sciogliemmo l’abbraccio contemporaneamente e ci fissammo ancora per un po’.
-Ti chiedo solo una cosa.Facciamo finta come se fosse tutto normale.Dimentica questa parte ‘oscura’ della mia vita.Non voglio pietà e compassione da parte di nessuno,mi farebbe solo soffrire di più.Comportiamoci esattamente come ci comportavamo prima.Ci stai?- .Gli porsi la mano.
-Ci sto!-esclamò,stringendomela.Gli sorrisi.
Forse era la prima volta che gli rivolgevo un sorriso che non avesse niente di provocatorio/menefreghista/ironico.Mi vibrò il cellulare.Risposi quasi subito.
-Ciao Ka-
-Hei Grace.Dove sei?-
-Vicino casa.Sono con Zayn,l’ho appena incontrato.-
-Con Zayn eh?-mi chiese.
-Karen sei una deficiente.Che capperi vuoi?-
-Sottosale,grazie.-
Portai la mano alla fronte.
-Karen dimmi che sto sognando e che non l’hai detto davvero,ti prego.-
Dall’altra parte del telefono la mia migliore amica rise spontanea.
-Vabè.Allora visto che sei con Zayn –calcò molto(fin troppo) sulla parola ‘Zayn’-prendete una cassetta di birra e tornate a casa.Stiamo facendo una festicciola tra di noi.-
-Perfetto.-
-Solo una cosa.-
-What?-
-Non c’è Harry.-
-Come non c’è Harry?E io che faccio?No,dai che palle Karen.Convincilo.Chiamalo, cazzo.Uffa Ka.Dai,non è possibile.-
-Grace sta’ zitta,cavolo.Stai sclerando.Non può venire e basta.Sfogati su Zayn.-
-Cafona.-
-Sessualmente frustrata.-
-Ti voglio bene.-
-Anch’io.-
Attaccò senza neanche darmi il tempo di dirle ‘Ciao’.Alzai le spalle e mi rivolsi verso Zayn.
-Dobbiamo andare a comprare una cassetta di birra.Tu la paghi e la porti fin sopra,io scelgo la marca.Ok?Ok.-
Mi fissò con sguardo interrogativo,provando a spiegarsi quell’improvviso cambiamento.
-Te l’ho detto.Ora torna tutto come prima.-gli spiegai fiera,cominciando a camminare davanti a lui verso il supermercato.
 

**LOOK AT ME,HONEY**
Vi giuro che questo capitolo mi fa cagare davvero.
Lo odio.Non ha niente di speciale.E' anche venuto corto.
Avrà al massimo 10 recensioni. *piange disperata*
La frase ‘Ora anche il caso umano del gruppofa dell’ironia’
è spudoratamente copiata da Step Up 2.LOL
Ah,volevo avvisarvi(anche se non frega a nessuno)che
il mio momento no è passato.YAAAAY.
Ringrazio tutti quelli che si inculano e si inculeranno
la mia storia.I lav iu.Non si dice ‘lov’,ma ‘lav’.sìsì.
Stop with nonsense.

Spero di non avervi delusa con sto schifo.

ENJOTHIS.

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Volevo ringraziare tutte quelle che
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e chi ha recensito nei vecchi capitoli.Ma voglio
ringraziare anche te,che hai anche semplicemente
letto.Ma non puoi minimamente immaginare
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Capitolo 11
*** Get out of my bedroom,I must do sex! ***


                                                                            Chapter ten.

Get out of my bedroom,I must do sex!



Sentivo ancora lo sguardo sconcertato di Zayn puntatomi addosso.Era chiaro che non mi aveva presa sul serio quando gli avevo fatto quel discorso.Quando gli avevo detto che non volevo la pietà di nessuno e che tutto sarebbe tornato come prima.Il gatto e il topo.Vai a capire chi era il gatto e chi il topo.
Uscii dal vicolo dandomi un’occhiata in giro.Provavo a orientarmi,cercando disperatamente un supermecato,un bar,un discount,o anche un barbone,pur che vendesse birra.Non era il primo giorno in cui ero a Londra,eppure non ero ancora in grado di orientarmi perfettamente.Dovevo ancora abituarmi al clima da metropoli.
-Vai a destra.-mi chiarì Zayn,come se mi avesse letto nel pensiero.Aveva il tono beffardo di sempre.Ecco.Ogni tassello al suo posto.Perfetto.
Non lo degnai di una risposta,ma seguii la sua informazione.
Proseguii fino a un qualsiasi supermarket londinese di cui non sapevo neanche il nome.Mi ero dovuta subire,durante TUTTO il tragitto,le indicazioni di Zayn,dette con un tono troppo saputo e irritante per i miei gusti.
Entrammo nel negozio e diedi una sommaria occhiata,senza muovermi dalla soglia dell’entrata.Dopo un po’ il mio sguardo rimase fisso nella direzione del reparto cioccolata/dolciumi/roba che fa ingrassare alla sola vista.Improvvisamente Zayn mi spintonò.
-Ma che fai,deficiente?-gli chiesi acida,scrollandomi la sua mano dal mio polso.
-Ehm,Grace…ti eri imbambolata sull’entrata e le porte automatiche continuavano ad aprirsi e chiudersi.Il rumore era snervante,e la cassiera antipatica ti stava fulminando con lo sguardo.-mi espose chiaro,provando a soffocare una risata mordendosi il labbro inferiore.
Mi sentii avvampare.Per camuffare quella reazione,come dire,‘timida’ alzai gli occhi al cielo per l’impertinenza del moro e mi diressi verso i carrelli.Mi seguiva come un cagnolino addestrato segue il suo padrone.
-Dammi 1£.-gli ordinai incurante.
-Ma Grace,dobbiamo comprare solo una cassetta di birra.Non dobbiamo mica svaligiare il supermercato.-
-Mi fanno male le gambe.Dammi 1£.-
-Ma cosa centra che ti fanno male le gambe con il carrello,scusa?-mi chiese irritato.Stavo rincarando le dosi di noncuranza e acidità in quell’ultima mezzoretta.
Lo fissai per qualche secondo negli occhi.Il suo sguardo sembrò addolcirsi.Potrei giurare persino di aver visto la sua bocca allargarsi in un sorriso.
Mantenni ancora fisso lo sguardo su di lui e poi ripresi.
-Dammi 1£-
Sbuffò esasperato e mi porse una moneta.
Senza neanche ringraziarlo la presi,la inserii nell’apposita apertura e sfilai il carrello dalla catena che formava con gli altri carrelli.
Lo spostai di poco,misi i freni retrostanti e ci saltai dentro,mentre Zayn era di spalle,intento a cercare con gli occhi qualche bella ragazza.
Portai le gambe al petto e presi a tamburellare sulle ginocchia,in attesa del ritorno al mondo reale di Mr. Se-non-flirto-muoio-soffocato.
Continuavo a picchiettarmi sulla rotula finché non sentii,alle mie spalle,la voce quasi scandalizzata di Zayn.
-Grace.Che.Cazzo.Stai.Facendo?-.Scandì perfettamente ogni parola.Mi aspettavo una reazione del genere.Mi girai verso di lui.
-Te l’avevo detto che mi facevano male le gambe,ora spingi,su.-
Fece un altro sbuffo.Stavo diventando talmente irritante che l’avrei indotto al suicidio prima del ritorno a casa.
Cominciò a spingermi,verso il reparto bevande per prendere appunto ciò per cui ci trovavamo lì.
-Ti piace la velocità?-mi chiese il moro all’improvviso.La prima battuta di un suo discorso era sempre nonsense.SEMPRE.
-Eh?-.Neanche il tempo di capire cosa intendesse con quella domanda che cominciò a correre spingendo il carrello.Sembrava di essere da sola nel vagone di una montagna russa sbilenca.Non avevo paura della velocità,ma chiusi gli occhi e incrociai le braccia,aspettando che finisse di fare anche quella pazzia.
Senza neanche accorgermene mi si stampò un sorriso in faccia,dai tratti morbidi.
Improvvisamente Zayn frenò,in maniera anche piuttosto brusca.Avevo una vaga idea di cosa stesse succedendo.Aprii solo un occhio per vedere se il mio sesto senso si stesse sbagliando o meno.
Mi ritrovai davanti un uomo panzuto,in divisa.Doveva essere il controllore del supermercato.Incrociò le braccia e ci guardò con aria di pazienza.
-Questo non è il posto adatto per le coppie di innamorati impazziti.Oh,avanti,signorina e lei che ci fa seduta nel carrello?-
-Ci scusi.Alla mia ragazza facevano male le gambe e quindi aveva pensato che quella del carrello fosse una buona idea.-
‘Tua ragazza?Ti piacerebbe,Malik’
-No.No.NO.Fermi tutti.Io non sono la sua ragazza.E poi ,secondo lei,perché mai dovrei essere seduta in un carrello?Per occupare lo spazio inutilizzato?Un buon motivo c’è.- risposi fiera.
Il controllore rimase impassibile.Stessa espressione di pazienza.Stesse braccia incrociate.
-Esca immediatamente da lì dentro e mi dia il carrello,o sarò costretto a cacciarvi immediatamente fuori di qui.-impose severo.
Espirai sonoramente e provai a scendere,ma Zayn mi precedette.
Mi prese in braccio e mi caricò sulla sua spalla come un sacco di patate,porgendo il carrello al signore,che andò via borbottando roba tipo ‘Non ci si crede’.
-Oh-oh,cosa abbiamo qui?-si ‘complimentò’ il deficiente.Sapevo benissimo a cosa si stesse riferendo.
-Zayn se non la smetti di fare apprezzamenti sul mio fondoschiena scendo e ti prendo a sprangate in bocca finché non muori dissanguato.-gli ringhiai minacciosa.
Rise e andò avanti.
-Mi lasceresti giù,per favore,razza di bradipo senza cervello?-gli ordinai.
Mi fece scendere,senza dimenticare il suo immancabile sbuffo.
Mi stirai i pantaloncini con le mani e cominciai a camminare davanti a lui.
-Oh,ecco la birra!-esclamai quando arrivammo finalmente davanti all’enorme frigo.
-Avanti,prendi una marca a caso e filiamo in appartamento.Mi sto annoiando di brutto.-si lamentò Zayn,gesticolando a vuoto.
-Vada per la Guinness.Non si sceglie mai la birra a caso,ignorante.- .Misi fine alle sue gesticolazioni mettendo la confezione da 8 lattine sulle sue braccia.
Imboccammo il corridoio per uscire dal supermarket.
-Oh guarda,Vodka alla fragola.La adoro.Prendo il pacco da due bottiglie.
Aspetta,aspetta.Cacao in polvere.Potrebbe servire.Prendo la scatola da 12 bustine.
Aww,marshmallow.Sarebbero perfetti per la cioccolata calda.
E poi magari della nutella,burro d’arachidi,sciroppo d’acero,panna spray,cookies e twix.-.
Ogni volta che vedevo uno snack che mi interessava mi fermavo,lo levavo dallo scaffale e lo poggiavo sulle mani di Zayn.
-Questo pacco di spaghetti è in offerta a 59 penny.Mi sembra un po’ poco.Dovrei fidarmi?-.
Mi girai verso il moro e scoppiai in una sonora risata.Portava tanta di quella roba in mano che quasi non gli si vedeva la faccia.
-Ci muoviamo a pagare,porco due!?!-.
Ok,stava perdendo la pazienza.Soffocai una risata e lo condussi alla cassa.
-Guarda.Paghiamo a metà giusto perché non sono così stronza.-
-Lo sei,fidati.-mi rispose,appoggiando tutta la roba che aveva in mano sul nastro ruotante della cassa.Fece un rumore sordo e si guadagnò un’occhiataccia dalla stessa cassiera che mi aveva fissata in cagnesco per l’inconveniente delle porte automatiche.
Infilai velocemente tutto ciò che avevamo comprato nella busta,pagammo e sgattaiolammo fuori.
Per tutto il tempo del ‘viaggio di ritorno’ feci di tutto per non intrattenere alcun tipo di discorso.Non so esattamente il perché di ciò,ma comunque…

Arrivammo finalmente su in appartamento.Entrai prima io e Zayn mi seguì.Lo sentii mollare la presa delle buste con nonchalance e sbuffare.
Ma quella dello sbuffo ce l’aveva proprio come mania,oh.
Arrivai in salone molto teatralmente e salutai ognuno con un mini abbraccio.I classici ‘ciao’ col bacetto non erano da me.Per niente.
-Allora,successo qualcosa di nuovo?-chiesi disinteressata stravaccandomi sul divano vicino a Karen.Notai intanto che il moro ci aveva raggiunti e si era seduto sulla sua solita poltrona.
-Beh,più o meno.-mi rispose la mia migliore amica,mandando un’occhiata indecifrabile a Liam.
Ero in una posizione scomoda.C’era qualcosa di strano in quel divano.Inarcai un po’ la schiena,a mo’ di ponte,e cacciai fuori ciò che non mi permetteva di stare seduta bene.Mi ritrovai in mano un cucchiaio.
-Hei,che ci fa un cucchiaio sotto al mio fondosch…-
-AAAAAAAH.Grace,mettilo via.Ti prego mettilo via.-mi urlò Liam più che terrorizzato.Aveva le mani sugli occhi e continuava ad urlare.Sembrava un pazzo in preda a una delle sue crisi peggiori.
-Ok.Ok.Calma.Sai Karen,a volte mi chiedo se qui a Londra esistano persone normali.-.
Tutti scoppiarono in una sonora risata.Eravamo un bel gruppo,infondo.
-Normali non saprei dirti,ma perfette di sicuro.-rispose Zayn sicuro,indicandosi con l’indice della mano destra.
-Sì,infatti Malik.Sei un perfetto cretino.-gli dissi io,provocando una derisione generale nei confronti del moro che si limitò a replicare con una linguaccia.Una linguaccia molto sexy.Ma tralasciamo…
Cominciarono,quindi,a intrattenere un discorso sull’argomento flirt/cotta.Argomento che a me non interessava minimamente.Infatti feci finta di prestare attenzione e mi poggiai con la schiena sulle spalle di Ka,mettendomi in posizione fetale.
Dedicai un po’ dei miei pensieri a Harry.Da quando ero arrivata nella metropoli inglese lui era praticamente diventato il mio migliore amico.E da quando c’era stato quel momento di ‘confidenza’ sul mio passato mi fidavo di lui più che mai.Non potevo negare che mi mancava,nonostante fossero solo poche ore che non lo vedevo.Non saprei,sapere che tutto il gruppo era riunito senza di lui mi dava un senso di tristezza e malinconia.
Ma non avevo perfettamente intenzione di trasformarmi in un emo depressa per tutta la serata,quindi provai a non pensare alla sua assenza e ‘tornai’ alla realtà.
-Il fatto è che io non mi sono mai innamorato.Mai.L’unico effetto che mi fanno le ragazze è nei pantaloni,non nel cuore.Non sono mai stato realmente interessato a qualcuna.Non ho mai avuto bisogno di insistere.E’ tutto così facile.Mai nessuna ragazza è stata capace di farmi perdere la testa-.
Ascoltare il discorso di Zayn mi aveva quasi fatto venire da vomitare.Come puoi generalizzare un discorso del genere?
‘Ah,è così?Non hai mai trovato una ragazza che ti abbia fatto perdere la testa?Bene.Ricrediti Malik.La sottoscritta ti farà cambiare idea.’
In quel momento non era più un fatto di flirt o eventuale cotta nei confronti di Zayn.Era una questione personale.Un obiettivo:MODERARE L’EGO DI QUEL BRADIPO.
-Oddio.Ho sete.-sbottai all’improvviso.
-Prendi le birre,no?-propose Niall,come se fosse la cosa più ovvia del mondo.Beh,effettivamente,ERA la cosa più ovvia del mondo.
Mi diedi un colpetto alla fronte e chiusi gli occhi.
-Cazzo,non abbiamo messo le lattine in frigo.-mi alzai.
-Zayn,prendile e portale in cucina.-continuai dando ordini.
Il ragazzo in questione mi fissò con un sopracciglio alzato.
-Per favore.-lo supplicai,sporgendo il labbro inferiore e unendo le mani a mo’ di preghiera.
Lui fece un lieve (lievissimo!) sorriso e si diresse verso l’ingresso per prendere ciò che gli avevo chiesto.Io intanto ero già in cucina.Mi raggiunse in un attimo,con le due buste in mano.Meglio,avrei sistemato anche il resto della spesa.
Mise i sacchetti sulla penisola e ci si appoggiò con le mani,mettendosi col busto rivolto verso di me.
-Quindi,non sei mai stato innamorato?-gli chiesi indifferente,afferrando il pacco di marshmallow e mettendolo in dispensa.
-Strano tu abbia sentito,sembravi in trance durante la chiacchierata.-
-Non è una risposta alla mia domanda.-gli feci notare,continuando a mettere ogni snack al suo posto.
-E va bene!No,nessuna!-.Sembrava al quanto fiero di ciò che diceva,come se quella fosse una cosa di cui vantarsi.
-Nessuna,nessuna?-
-NO!NES-SU-NA.-scandì,sempre più orgoglioso.
-Calma.Menatela di meno,piccolo montato.Non sei l’unica su tutta la faccia della terra.Anche Harry ha detto di non aver mai amato nessuna,ma…-mi interruppi,per cercare un piccolo angolo in cui avrei potuto infilare il cacao in polvere.
-Ma?-mi chiese,curioso.
Trovai finalmente l’angolino a cui ambivo.
-…ma la cosa che mi ha colpita è che nessuna ragazza ti ha ‘mai fatto perdere la testa.’E so che per perdere la testa non intendevi cotta o roba del genere.Intendevi cose tipo ‘desiderio ardito’,più o meno,no?-.Aprii il frigo e finalmente ci misi dentro le Guinness.
-Esattamente!-.Era tranquillo,ma mi fissava con uno sguardo malizioso.
Alzai le spalle e posai i twix nel mobile,l’ultimo snack.Finalmente.Mi girai e mi ritrovai faccia a faccia con Zayn.
Ora il suo essere malizioso si era allargato fino ad un sorriso beffardo.Quello era il momento adatto.Ricordai il mio obiettivo.MODERARE L’EGO DI ZAYN.E l’unico modo per farlo era fargli capire che una ragazza in grado di ‘fargli perdere la testa’ esisteva.Io.
Ci stavamo guardando fissi negli occhi.Avvicinai di poco il mio viso al suo.
-Sei sicuro che non ci sia nessuno che ti faccia dare di matto?-
Non gli lasciai il tempo di rispondere che gli diedi un lieve morsetto sul labbro inferiore,per poi tirare all’indietro.Terminata la mia ‘mossa’ non feci nient’altro.Lo guardai in faccia.Aveva gli occhi chiusi e le labbra in posizione tale da far capire che stesse aspettando qualcosina in più.Ma non feci nient’altro.
‘I pantaloni diventano stretti,Malik?’
Aprì gli occhi deluso.Mi fissò.Increspò le labbra a mo’ di bacio e si avvicinò velocemente.
Ma non mi lasciai baciare e abbassai la testa.Il moro si ritrovò con la bocca appiccicata all’anta bianca del mobile.
Feci una piccola risatina mirata all’irritazione.
-Oh,avanti Grace.Se fai così mi fai impaz…-
-Ti faccio…?Impazzire?-
OBIETTIVO RAGGIUNTO.
-No.Non impazzire.Im..Im..Impuzzolentire.Impuzzolentire di rabbia.-
Mi avvicinai di nuovo a lui, ma mantenendo una distanza normale tra i nostri visi.
-Zayn,te ne sei accorto che la tua frase non ha praticamente senso?-
Aprì la bocca,come se avesse voluto rispondere.Ma poi la chiuse.Espirò e scrollò le spalle.
Non mi curai della sua reazione e tornai in salone.
 
POV Zayn.
Più tardi.
Ore 22.30
 
Grace si era appena alzata per andare al bagno.Era il momento adatto per chiedere a Karen ciò che se avessi chiesto a Grace mi avrebbe procurato un biglietto gratis per ‘Fanculo’.Gli altri ragazzi –Louis,Niall,Liam-erano già andati via,quindi avevo campo libero.
-Ehm,senti,Ka…posso chiederti una cosa?-le domandai a bassa voce.
-Certo,dimmi.-mi invitò,rimanendo discreta con il tono.Aveva capito che si trattava di qualcosa di privato.
-Beh,praticamente,io…oh,insomma.Mi hanno cacciato fuori di casa.E non ho idea di dove andare.Chiedo asilo.Solo per questa notte.-.Unii le mani a mo’ di preghiera.
Mi guardò per un po’ e poi allargò gli angoli della bocca in un sorriso rassicurante.
-E c’è bisogno di chiederlo così?Sei il benvenuto,bello.Il problema è che non abbiamo letti.Potresti dormire sul divano…oppure se ti senti,come dire,’solo’ potrei darti un cuscino e una coperta e potresti arrangiarti sul materassino di riserva poggiato sul pavimento della camera di Grace.-
Annuii per far capire che la seconda opzione era la migliore.Mi diressi nella stanza di Grace e mi sdraiai sul materassino,cazzeggiando con il cellulare.


POV Grace.

Appena uscii dal bagno sentii il campanello della porta d’ingresso trillare.Avevo sentito i ragazzi andarsene.Forse uno di loro aveva dimenticato qualcosa.
Svogliata mi trascinai fino alla porta.La aprii con entusiasmo pari a 0.
Ma il livello si elevò da 0 a 100 quando distinsi la figura che mi si parò davanti.Capelli ricci,sorriso mozzafiato,occhi smeraldo.
Ma era il mio Harry.
-Aaaww,Harry.-.Gli saltai addosso,mettendogli le braccia al collo.
Lui unì le sue mani dietro la mia schiena e girò su se stesso.Lo feci entrare e gli chiusi la porta dietro.
-Che ci fai qui?.-.Andammo in salone.
-Mah,sono passato qui giù per caso e ho pensato di venirti a …ehm,salutare.-.Qualcosa non me la dava a bere,ma lasciai correre.Infatti mi limitai ad annuire.
-Novità con Zayn?-mi chiese all’improvviso,addentando una mela appena sciacquata.
-In realtà sì…-
Gli raccontai tutto,per filo e per segno.Del morso sul labbro.Del suo tentato bacio.Della mia ‘questione personale’ riguardante l’eco del moro.Mi ascoltò molto attento,facendosi scappare ogni tanto una risatina per le descrizioni che facevo di Zayn.
Il mio monologo durò circa dieci minuti.
-E..e…è tutto.Sì,insomma,questo.-
-Ah-ah.Senti Grace,posso chiederti un favore?-.
Annuii.Ci guardammo per un attimo.
-Harry,è quello che penso io?-
-Oh,avanti.Sono in astinenza da più di una settimana.Ti prego.Da quando ti sei dichiarata mia scopamica non lo abbiamo mai fatto.-
-Dio lo so,ma mi sento già una ‘buona donna’ ad aver fatto ciò che ho fatto con Zayn quindi…-
-Dai.Hai la scusante del mio fascino irresistibile e dei miei occhioni da cucciolo.-ribattè avvicinandosi a me.Sospirai e alzai le spalle.Lo guardai e sorridemmo.Insieme.
Le nostre labbra si unirono.
Durante il bacio,che diventava sempre meno casto,camminavamo verso la mia stanza.Avvertivo le sue labbra allargarsi impercettibilmente in un sorriso.
Una volta davanti alla porta la aprii senza guardare,visto che avevo gli occhi chiusi.
Sentii qualcuno tossire.Mi voltai imbarazzata e vidi Zayn sul lettino.Non gli avrei permesso di rovinarmi la serata,infondo mi stavo divertendo.Misi fine all’effusione con Harry.
-Hei Malik.Attento.C’è un ragno!-esclamai.
Lui scattò in piedi con tutta la coperta,mantenendola stretta con le mani e tenendola sopra la testa.
In un nanosecondo afferrai il suo cuscino.Glielo porsi.Lui afferrò senza capire.
-Ecco,bravo.Ciao.-.Riaprii la porta e lo spinsi fuori.Non gli diedi il tempo di ribattere che gliela chiusi in faccia.
Io ed Harry riprendemmo a baciarci e ci spogliammo con foga a vicenda.
-Sei bellissima.-mi sussurrò,facendomi venire i brividi.Ci facemmo sempre più vicini,eliminammo ogni distanza.Era incredibile come i nostri corpi si completassero l’un l’altro.Combaciavano perfettamente.Sembravano fatti per essere uniti.
Col passare del tempo la velocità incalzava.Le spinte anche.Il fiatone incombeva.Era strano come i nostri respiri fossero affannati esattamente allo stesso modo.
Harry poteva essere in astinenza da 1 settimana,o 2,3,un mese,due anni,un secolo…non era mai stato uno di quelli che ‘durava poco’.
Raggiungemmo l’apice contemporaneamente.Mi sdraiai di fianco a lui,che mi cinse le spalle con il braccio destro.
-Ti hanno mai chiamata angelo?-
Risi lievemente.
-Sì,Harry.Ma ora che centra?-
-Beh,chiunque ti abbia chiamato così,si vede che non è mai venuto a letto con te.-
Aprii la bocca per emulare un’espressione scioccata e gli mollai un lieve pugno alla parte alta del braccio.Improvvisamente la porta si spalancò
-Siete la solita banda musicale.-sbottò Zayn entrando in camera.
-Rinnova le battute,Malik.-gli risposi dando un lieve bacio a stampo a Harry che sghignazzava soddisfatto.


**LOOK AT ME,HONEY**

Mi chiedo se riuscirò mai a scrivere un 
angolo autrice che non cominci con delle
scuse per l'immane ritardo del capitolo
appena postato.Questa volta mi faccio
ancora più schifo perché,cioè,ho avuto
le vacanze di Pasqua e ho tardato lo stesso °-°
vabè,almeno mi sono fatta perdonare per il 
vecchio capitolo.Questo è lunghissimo.
ahahaha.E poi,diversamente dall'ultimo,
mi piace di più.Amo le parti hottttt dei Grarry.
ahahaha.No,non sono una mente perversa
però sono così spontanei insieme *^*
Ok,spero che vi piaccia dksgjds.Siete la mia vita(?)

ENJOTHIS.

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TA-TA-TA-PUBBLICITA'(?)
 I wish that was me
 My best friend's brother
 Looks can be deceiving.

HEI TU,SO CHE STAI ANCORA LEGGENDO!
Volevo ringraziare tutte quelle che
mi hanno aggiunto tra ricordare/preferite/seguite,
e chi ha recensito nei vecchi capitoli.Ma voglio
ringraziare anche te,che hai anche semplicemente
letto.Ma non puoi minimamente immaginare
di quanto potresti cambiarmi la giornata con una
recensione.Anche un commento con 11 parole
a caso.Solo questo.Fatemi solo capire che almeno
voi ci siete!GRAZIE.

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Capitolo 12
*** Let's go to the sea. ***


                                                                       Chapter eleven.

Let’s go to the sea.

 

Zayn,una volta entrato in camera,si risdraiò sul suo materassino e riprese a smanettare col cellulare.La situazione si faceva imbarazzante.Insomma,io e Harry eravamo semi-nudi nel letto,avevamo appena finito di fare ciò che dovevamo fare e lui BOOM,si piazzava lì così?Ci voleva coraggio,insomma.
Improvvisamente Harry afferrò i suoi jeans e cominciò a infilarli.
-Hei,che stai facendo?-gli chiesi,mettendogli una mano sulla spalla per far sì che mi guardasse in faccia.
-Ehm,devo andare a fare delle commissioni.-mi rispose,confuso.
-Commissioni?A mezzanotte?-
Annuì poco convinto.Stavo per mollargli  uno schiaffo.
-Vuoi anche sgonfiarmi Harry,eh?Che dici?Sgonfiarmi,piegarmi e rimettermi nell’armadio?-
-Avanti Grace,non ti ho paragonato a una bambola gonfiabile.-.Indossò la maglia.
-Ma mi stai trattando come se lo fossi.-
-Poi ti spiego.-mi disse.Afferrò il giubbino e si piegò per darmi un bacio a stampo.Bacio che fu impresso sulla mia guancia,visto che girai la testa.
-Trova una buona scusa.-mormorai,vedendolo uscire dalla stanza.
Afferrai il felpone ai piedi del letto e lo misi.Non avevo intenzione di rimanere in reggiseno, essendo sola in camera con Zayn.
-Che stronzo!-esclamò lui indifferente,continuando a toccare freneticamente lo schermo dell’iPhone.
-Avrà..avrà avuto le sue ragioni.-lo giustificai,asciugandomi una lacrima assolutamente insensata che mi scendeva sul viso.
Non mi importava di Harry in sé,ma del suo comportamento.Perché aveva fatto così?Mi sentivo una merda.MI AVEVA FATTA SENTIRE una merda.
Non ero una macchina del sesso io.Il termine ‘scopamica’ comprendeva anche la parola ‘amica’.E forse lui se n’era dimenticato.
Appoggiai la testa sul cuscino,mi tirai violentemente la coperta fin su le spalle e mi misi in posizione fetale dando le spalle a Zayn.
-Grace.-mi chiamò.Lo ignorai.
-Grace.-mi ri-chiamò.Lo ri-ignorai.
-Grace.-.Alzò di poco il tono della voce.
-Che diamine vuoi?-gridai sprucida.
-Posso dormire nel letto con te?-
Feci una risatina isterica per poi sbottare in un ‘no’ secco e riaffondare nelle lenzuola.
-E dai,mi sento solo.Questo materassino è particolarmente triste.-mi supplicò.
Mi spostai sul lato destro del letto.
-Basta che la smetti di rompermi con le tue preghiere superflue.-
La camera era buia,ma avrei potuto giurare di aver visto il suo sorriso brillare e illuminare l’ambiente.Quando si alzò dalla brandina per venire vicino a me il suo volto fu colpito per un attimo dalla luce lunare che si insinuava in stanza attraverso i vetri trasparenti della finestra.Cavoli se era perfetto.
Era sulla parte sinistra del letto.Io gli davo ancora le spalle.
-Ah,un avvertimento,Malik.-
-Dimmi tutto,babe.-
-Prova ad allungare le mani e ti stendo con un pugno.-
-Okay.-si rassegnò,con tono più che triste.Mi venne da ridere,ma soffocai la risata.
-Che poi dovrebbe farti alquanto schifo.Avanti,non sono passati neanche 10 minuti da che stavo scopando con uno dei tuoi migliori amici.-
-Tu non mi fai mai schifo.-si complimentò,accarezzandomi delicatamente i capelli.
-Zayn…leva.La.Tua.Cazzo.Di.Mano.Dai.Miei.Capelli.-scandii ogni parola.
Spostò la mano con un gesto secco e non si fece mancare il suo classico sbuffo.Sospirai,pensando a quanto sarebbe stata stressante quella notte.
-Stai dormendo?-mi chiese.
-Ci sto provando.-
-Ma è presto.-
-Cosa vorresti fare,sentiamo?-domandai totalmente disinteressata,mentre uno sbadiglio mi camuffava la voce.
-PARTY HARD!All day all night.-urlò,agitando le mani in aria in maniera più che stramba.
Sentimmo dei pugni battere dall’altra parte del muro.Era Ka,ovvio.
-Pare che la mia migliore amica non voglia partyhardare con noi,mi dispiace.-
-Già.Ma perché non vuole?-rispose sconsolato,risdraiandosi di fianco a me.
-Che ore sono?-
-E’ mezzanotte e trentacinque.-
-Allora è a telefono con Niall.Fa sempre questo.Tutte le sere.E odia essere disturbata.-
-Forse stanno facendo sesso telefonico.-.Si rizzò in piedi e poggiò l’orecchio al muro,cercando di decifrare ciò che riusciva a sentire.
-Stanno solo chiacchierando,maniaco.-sbottai,scuotendo la testa.
-Credo che Karen mi odi.-affermò Zayn,rimettendosi a letto con fare da cane bastonato.
-E perché dovrebbe odiarti?-.Volevo sentire quale altra minchiata si sarebbe inventato.
-Oh avanti.Batte i pugni vicino al muro per una mia frase detta un po’ ad alta voce,ma non fa niente mentre Harry ti cavalca in modalità banda musicale.-
Aprii la bocca sconcertata,e gli mollai uno schiaffo non molto forte.
-Cavalcare?Io non sono una puledra ed Harry non è un fantino.Zayn,sei solo un gran cafone.-mi bloccai-E poi perché ti interessi tanto degli affari di letto delle altre persone?La tua vita sessuale è inattiva?-
-Se non la smetti di lanciare frecciatine,faccio diventare la mia vita sessuale immediatamente attiva.-mi rispose,indicandomi con un dito.
Non mi feci problemi ad alzargli il medio destro.
-Se,vabè.Buonanotte.Ah,Zayn,se vuoi dormire più comodo,appoggia la faccia sul cuscino.Non preoccuparti se dopo un po’ ti sembra di soffocare o di non riuscire a respirare.Subito dopo segue uno stato di tranquillità quasi…quasi eterno.-
Lo vidi con la coda dell’occhio farmi qualche smorfia ma non gli diedi peso e chiusi gli occhi.Per l’ennesima volta.
-Zayn.Senti Zayn potresti dire al tuo braccio di non cingermi i fianchi e al palmo della tua mano di non distendersi sulla mia pancia?Grazie.-
-Oh certo.Sono gesti casuali.Mi capita durante il sonno.-
Annuii poco convinta e mi rigirai dal mio lato.Sentii qualcosa sul polpaccio.Sarebbe stata una nottata lunga.
-Zayn.Senti Zayn potresti dire al tuo piede di non strofinarsi CASUALMENTE sul mio polpaccio destro?Non riesco a rilassarmi.-
-Oddio,sì.Scusa.-
Sbuffai impercettibilmente e inchiodai furiosa la testa al cuscino.
-Zayn.-urlai.
Avvertii dalla vibrazione del materasso il suo salto,dovuto allo spavento.
-Il posto adatto alla tua bocca non è appiccata al mio collo.Sto sbroccando davvero.Questo è l’ultimo avvertimento.Dopodiché non ti caccio dal mio letto,ma direttamente dall’appartamento.-gli ringhiai,fissandolo negli occhi.
Ci guardammo per qualche attimo,ma quel silenzio fu subito interrotto da una sua risatina,al quanto snervante.
-Sbr-sbroccando?-chiese balbettante a causa delle risate.Scossi il capo esasperata,per poi tornare al mio cuscino,al mio lenzuolo e al mio nervosismo.Dopo vari tentativi riuscimmo finalmente ad addormentarci sereni.
 
Il mattino dopo.
Ore 11.30 a.m.
Forse era una delle poche mattine in cui mi ero svegliata così presto.Alle 11.30.Facendo mente locale mi resi contro di non aver avuto flashback.Gioii mentalmente per qualche secondo,per poi tornare razionale.
‘Non ricordare non significa dimenticare,Grace.’
Strofinai un po’ gli occhi e mi accorsi di avere la testa appoggiato su qualcosa di duro.E avevo un peso piacevole dietro al collo.E…una mano sulla spalla?
Il braccio di Zayn mi cingeva le spalle e la mia testa era appoggiata sul suo pettorale destro.Scossi il suo braccio via con un gesto secco,incurante del fatto che l’avrei svegliato.Tentai di far sembrare quel ‘gesto secco’ quanto più schifato possibile.Anche se ero tutt’altro che schifata.
-Buongiorno babe.-mi disse tranquillo,con la voce ancora impastata dal sonno.
-Buongiorno.-sibilai fredda e indifferente.Mi alzai i capelli in uno disordinato chignon e andai in cucina.
Mentre lui era nel letto presi a preparare la colazione.Decisi di fare le uova strapazzate.
Ero la regina delle uova strapazzate.Ogni volta che le cucinavo,venivano squisite.
 
L’olio era abbastanza caldo.Temperatura perfetta.Versai due uova nella padella e cominciai a torturarle con la cucchiarella.Sentii un rumore improvviso,ma quando mi voltai non vidi nessuno.Alzai le spalle in segno di resa e continuai il mio lavoro con la mia- ehm,nostra –futura colazione.
Sentii due mani sicure unirsi esattamente in corrispondenza del mio ombelico e un corpo caldo aderire alla mia schiena.Non abbassai neanche lo sguardo per capire chi fosse.Era ovvio che fosse Zayn.Eravamo soli in casa.
Dovendo stare al mio obiettivo di moderazione dell’ego di Zayn avrei dovuto respingerlo.E stavo anche per farlo quando fui bloccata da qualcosa.Un brivido mi percorse per tutta la schiena.
Sentii le sue morbide labbra adagiarsi sul mio collo scoperto,visto che avevo i capelli legati.Era indescrivibile,ma mi ricordai che la sera prima lo avevo minacciato di cacciarlo per lo stesso gesto.Dovevo essere coerente.Dovevo respingerlo.
Secondo brivido.
Cominciò ad aspirare,facendo accorrere uno sciame di api nel mio stomaco.Altro che farfalle.Passò qualche secondo che staccò le labbra,spostandosi di qualche centimetro più a destra del mio collo.Lo rifece per circa 4 volte.Bacio,aspiro,centimetro a destra.
‘Basta,Grace.Ribellati davvero….cervello,cazzo.Non puoi fare tutto da solo.Collega ai muscoli.’
Mentre ero affogata nelle mie paranoie,lui aveva continuato con la sua scia di bacetti,andando sempre più a destra.
TOUCHE’.Colpita e affondata.Spalancai gli occhi.Aveva raggiunto il mio punto debole.Collo interno.Probabilmente si accorse di dove era andato a finire.Lo sentii sorridere impercettibilmente e succhiare un po’ più forte.Inarcai la schiena.
-Z-Zayn.-mormorai,appoggiando la mia mano sulle sue,che restavano intrecciate davanti alla mia pancia.Allargò la bocca in uno smagliante sorriso e si staccò subito.
-Ma che cazz…-bisbigliai,portando la mano al collo,ancora umido.Perché aveva smesso?!P-E-R-C-H-E’?
-Allora Grace.Ora chi fa impazzire chi?-mi chiese,appoggiandosi alla penisola.
Mi persi un attimo nei suoi occhi color nocciola,ma poi rinvenii.
-Di certo TU non fai impazzire ME.-mentii,sottolineando quelle due parole.
Avvicinò il suo viso al mio,accorciando le distanze che diventavano piuttosto pericolose.Faceva un certo effetto a quella distanza.
-Grace…-si stoppò.
‘Sì,dimmi.Che c’è?Vuoi sposarmi?Dimmi di sì.’
-Hai bruciato le uova.-mi sussurrò,soffocando una risata con un morso sul suo labbro.
Tornai alla realtà e mi girai verso i fornelli,accorgendomi che la nostra colazione era effettivamente andata a puttane.
-Vestiti.Facciamo colazione fuori.-mi disse,schiaffeggiandomi piano la guancia destra.
Poi fece dietro front ed entrò in bagno,con il suo solito sorriso beffardo.Mi lasciò così.Sola,in piedi,in cucina,con il suo nome ancora strozzato in gola.
 
Entrammo nello Starbucks e ci avvicinammo alla cassa.
-Zayn,la smetti di fissarmi le gambe?Mi dai ai coglioni.-
-E tu la smetti di metterti i pantaloncini?Mi danno al cervello.-.Alzai gli occhi al cielo.
-Comunque noto con poco piacere che la finezza non è una delle tue migliori qualità-mi rispose con aria di sfida.
-Già.-annuii,accennando un sorriso che parve più una smorfia,visto che avevo provato a dargli un tono sarcastico.
Avevo appena preso in mano il mio frappuccino che Zayn mi afferrò per il polso e mi trascinò fuori,rischiando di far cadere rovinosamente a terra il suo cappuccino.
Una volta fuori alla caffetteria mi scrollai dalla sua presa.
-Ma che ti è venuto?-
-Un’idea.Mi è venuta un’idea.-
Provai a incrociare le braccia,ma non potei,avendo l’enorme bicchiere fumante in mano,così mi limitai a rispondergli secca.
-E cioè?-
-Andiamo al mare.-rispose eccitato.
Ero pronta a bocciare la sua idea dall’inizio,ma ci pensai su.Lui mi guardava con sguardo speranzoso.Una volta realizzato che una passeggiata sulla riva non mi avrebbe fatto altro che bene sorrisi e annuii lievemente.
-Yeah buddy!-urlò,stritolandomi in un abbraccio.
Il mio sorriso si ampliò ancora di più.
-Ok,può bastare.-lo allontanai di poco e mi stirai i pantaloncini con le mani.
 
 
Eravamo già in macchina,in direzione per non-so-quale-spiaggia-della-GranBretagna.Avevamo indossato il costume,preparato la borsa con gli asciugamani e tutto.E,stando all’espressione di Zayn,dovevamo essere quasi arrivati.
-Chissà cosa staranno pensando di noi gli altri ora.-buttai lì su due piedi,guardando fuori dal finestrino e con la fronte appoggiata al vetro.
-Secondo me pensano che siamo in fuga romantica.-mi rispose,lanciandomi una veloce occhiata per poi tornare a fissare la strada.
-Oh,allora non vedo l’ora di smontare i loro castelli in aria.-
Impazzivo per Zayn,era ovvio.Ma mi piaceva istigarlo e fargli pensare il contrario,nonostante lui sapesse quale fosse la verità.Ci stuzzicavamo a vicenda.
-Siamo arrivati.-annunciò gioioso,per poi tornare subito serio.Aveva notato un posto libero in un parcheggio.Fece una manovra a dir poco perfetta.Quel posto sembrava fatto su misura per la sua macchina.
Aprì il cofano,afferrò di peso il borsone con tutta la roba dentro e ci dirigemmo verso la spiaggia.Pagammo l’ingresso e mi incantai a vederlo fissare l’ombrellone.
-Fa un caldo della madonna.-sbottò,per poi togliersi d’impulso la maglietta.Rimaneva in jeans e…e basta,aveva il torso nudo.Intanto mi sfilai i pantaloncini
Sbuffai mentalmente pensando a quanto fosse assurdo quel ragazzo.Perché mai qualcuno dovrebbe venire in spiaggia in jeans?C’è solo una spiegazione plausibile.Per fare il modello figo e rimanere a petto scoperto e pantaloni attillati.Ovvio.Ma infondo non era un brutto spettacolo.
-Al diavolo.-.Buttò a terra l’ombrellone,esasperato.Risi sottovoce,pensando alla sua incapacità di montare gli oggetti.
-Pensiamo a divertirci.Levati la maglia e al mio tre corriamo a riva e ci tuffiamo.-
Gli feci un cenno col capo.Contemporaneamente,mentre io buttavo via la t-shirt lui buttava via i suoi jeans.
-Tre…due…uno…via!-
Scattammo verso l’acqua,in preda alle risate.Appena arrivati a riva Zayn corse oltre e si tuffò.Io invece rimasi incerta nella zona di mare dove l’acqua è ancora bassa.Mi arrivava poco sopra al ginocchio e avevo la bocca spalancata da quanto era gelida.Zayn riemerse e si passò una mano tra i capelli bagnati,mandandoli all’indietro.
‘Zayn,ci sta pensando già l’acqua ad uccidermi.Non ti ci mettere anche tu.’
Occupata com’ero a rimuginare l’immagine di lui che si toccava i capelli lo persi di vista.
Improvvisamente qualcosa  bagnò completamente la parte anteriore del mio corpo.Feci un violento passo indietro e tirai la pancia.Reazione più di istinto,ovviamente,dato che non fu per niente utile.E poteva mai essere?Zayn mi aveva schizzata e poi era scoppiato in una delle sue solite risate snervanti.
Oramai,avevo fatto trenta,tanto valeva fare anche trentuno.Feci qualche passo più avanti per cercare un fondale più alto e mi immersi tutta.Risalii a galla portando la testa all’indietro,facendo così in modo che i capelli non mi coprissero il viso.
-Questa me la paghi.-urlai al moro,riferendomi allo schizzo di qualche secondo prima.Mi avventai su di lui ma mi prese i polsi,bloccandomi qualsiasi tipo di attacco.Cominciai a dimenarmi e uno dei miei calci andò a segno.Zayn incassò il colpo e mi ributtò in acqua.
Quando tornai a galla lo cercai con lo sguardo  ma non lo trovai.Diamine,quel ragazzo poteva sostituire tranquillamente ‘la donna invisibile’ nel film dei Fantastici quattro.
Sentii qualcosa strusciare vicino al mio piede.
‘Oddio,una medusa,un’anguilla,un polipo,uno squalo….sto per morire.’
Improvvisamente,non capivo per quale esatto motivo,mi ritrovai in alto.Ero…seduta sulle spalle di Zayn?
-Oh-oh,e questo dove lo hai imparato?-chiesi,mentre mi godevo dall’alto la vista di quella meravigliosa spiaggia.
-Non credo ti interessi.-
Per mantenermi in equilibrio poggiò le mani sulle mie gambe e cominciò a camminare in acqua a fatica.La cosa si stava facendo troppo intima.Dopo ciò che era successo quella mattina non potevo più permettermi di cadere nei suoi tranelli.
-Ok,ora fammi scendere.-
Non mi ascoltò.Cominciai a prenderlo a tallonate in pieno petto.
-E va bene.-sospirò,per poi buttarsi a peso morto indietro facendo cadere anche me,appunto,indietro.Scoppiammo insieme in una limpida risata e decidemmo di uscire dall’acqua e di sederci a riva.Ci mettemmo uno di fianco all’altro.
-Perché hai pensato di portarmi al mare?-.Presi una manciata di sabbia e la buttai in acqua.
-Io ho semplicemente avuto l’idea di venirci.Poi c’eri tu con me e allora ti ho invitata.Si chiama educazione.-
Sorrisi lievemente e gli sferrai un leggero colpo sulla spalla.Per quanto avrei potuto mentire al mondo intero,si vedeva lontano un miglio che a volte amavo essere in compagnia di Zayn-a-volte-stronzo-a-volte-no.
-Hei,mi sembrava di aver messo qui nei dintorni le mie infradita.-mi lamentai,tastando la sabbia.Mi aiutò a cercarle e,quando ci rassegnammo al nostro fallimento,ci ri-girammo contemporaneamente verso il mare.I nostri nasi si sfiorarono.Gli occhi erano di nuovo incastrati in un gioco di sguardi che avrei voluto non finisse mai.Oddio,Zayn si stava avvicinando.
‘Pensa a stamattina.Pensa a stamattina.’
Misi fine a quel momento clou.
-Vuoi vedere il mio tatuaggio?-sbottai,scattando in piedi.A lui non lo avevo mai mostrato.
-Non sapevo avessi un tattoo.-
Gli diedi le spalle e gli indicai con l’indice la parte bassa della schiena.
-Eccolo.Eccolo qui.-
Sentii un ‘mmh’ compiaciuto.
-Amico,devi guardarle il tatuaggio,non il sedere.-si intromise qualcuno.
Oddio.Quella frase.Quella voce.Ma quello era il mio Francisco!
 
**LOOK AT ME,HONEY**
Merda stavolta non mi perdonate.
Lo so già.Non ho visto di preciso da quanto
Tempo è che non pubblico,so solo che è taaaanto.
Però mi sono impegnata.Spero sia di vostro gradimento.
Grazie a tutti quelli che recensiscono e inseriscono
Tra preferite\seguite\ricordate.Grazie ai nuovi lettori
E a chi mi sostiene dall’inizio.Vi amo,tutte quante.ggjdsak
Non so più che scrivere.Bene.
C'ho messo tanto per partorire sta roba quindi spero
vi piaccia.

ENJOTHIS.

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TA-TA-TA-PUBBLICITA'(?)
 I wish that was me
 My best friend's brother
 Looks can be deceiving.

HEI TU,SO CHE STAI ANCORA LEGGENDO!
Volevo ringraziare tutte quelle che
mi hanno aggiunto tra ricordare/preferite/seguite,
e chi ha recensito nei vecchi capitoli.Ma voglio
ringraziare anche te,che hai anche semplicemente
letto.Ma non puoi minimamente immaginare
di quanto potresti cambiarmi la giornata con una
recensione.Anche un commento con 11 parole
a caso.Solo questo.Fatemi solo capire che almeno
voi ci siete!GRAZIE.

 
 

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Capitolo 13
*** Baguettes. ***


                                                                  Chapter twelve.

Baguettes.
 

Due amici che si ri-incontravano dopo tanto tempo.
Lei,al sentire della sua voce,si girò lentamente.La brezza marina le scompigliava i capelli.Lui,con sguardo profondo,la fissava poco lontano,con espressione seria.
Fanculo i canoni da film strappalacrime.Quella era la mia vita.E chiunque mi conoscesse sapeva che la mia vita di romantico non aveva niente.
Mi girai velocemente per dare conferma a tutti i miei pensieri.Era proprio lui.Era Francisco.Il fratello della mia migliore amica.Una delle due persone grazie al quale mi trovavo lì,visto che a Londra mi ci avevano portato loro.
Altro che ‘espressione seria’ e ‘sguardo profondo’.Aveva un sorriso talmente ampio e luminoso da far invidia ai raggi del sole,che gli carezzavano delicatamente gli addominali e i pettorali scolpiti.Gli occhi quasi non si vedevano da quanto erano strizzati in quell’espressione così rassicurante.
Provai a non fare caso all’epica espressione di Zayn causata dal ‘devi guardarle il tatuaggio,non il sedere’ di Francisco e corsi verso quest’ultimo,aggrappandomici a mo’ di koala.Unii le mani dietro il suo collo e le gambe dietro la sua schiena mentre compiva un’aggraziata piroetta su se stesso e riempiva l’aria della sua limpida risata.
-Ho finito di girare.Dovresti scendere.-
-No.-urlai quasi.Avendo la bocca premuta sulla sua spalla l’urlo apparve soffocato.Fece un’altra piccola risata e mi diede due piccole pacche sulla schiena.Scesi e mi sistemai il pezzo superiore del costume nero.
Ero di fronte a Francisco e notavo,con la coda dell’occhio,Zayn in piedi,poco lontano da noi,con le sopracciglia aggrottate e le braccia incrociate.Sarebbe stata una giornata divertente.
-E lui chi è?-chiese Cis alludendo al moro,il quale si avvicinò a noi.
-E’ il tuo fidanzatino?-continuò il fratello della mia migliore amica,sempre più impertinente.
Com’è che alla parola ‘fidanzatino’ le sopracciglia di Malik si distesero a tal punto da dargli un’aria rilassata?Mah,mistero.
-Fidanzatino?Ma che,non è nessuno.E’ un amico,e neanche.Si chiama Zayn.-
-Zayn,eh?Bel nome.Io sono Francisco.-.Cis tese la mano e mostrò i suoi denti perfetti in un altro dei suoi magnifici sorrisi.
Zayn si limitò a rispondere con un cenno del capo.
-Capisco.-mormorò Francisco a bassa voce,serrando la mascella e facendo passare tra i capelli la mano che aveva teso a Zayn.
Ci fu un silenzio imbarazzante.
-Allora…-accennai io.-Sei  qui da solo?-
-Cosa?Ah,no.Sono con una ragazza.Credo si chiami Ellie,o una cosa del genere.-
-‘Una cosa del genere’eh?-lo imitai.-Allora non è la tua ragazza?-
Rise di gusto.
-Ma anche no.E’ una delle tante,ma mi dà l’idea di una che ci sta,quindi l’ho portata qui.-
Feci una faccia schifata,non so se dovuta all’idea che mi aveva dato di sta ragazza o a come Francisco ragionava sulle ragazze.
Probabilmente la mia espressione doveva essere impagabile,visto che Cis soffocò una risata mordicchiandosi il labbro.
-Aspetta che te la faccio conoscere.ELLIE,VIENI.-urlò.
Ma chi la vuole conoscere?Lasciala stare sotto l’ombrellone con la sua penosa rivista di gossip e i suoi improponibili occhiali da sole falsi.
-Mi chiamo Hollie,tesoro.-affermò la ragazza con voce acuta ma con tono,stranamente,per niente offeso.
Quale ragazza con un pizzico di cervello non si offenderebbe se un ragazzo sbagliasse il suo nome?Una troia,ovvio.
La ragazza levò con un gesto secco gli occhiali,scoprendo gli occhi azzurri ma poco espressivi.
La sua voce acuta si trasformò in una specie di nitrito quando riconobbe Zayn.
Di fatto gli saltò addosso con la grazia di un ippopotamo.Altro che cavalli e nitriti.
Solo allora capii chi fosse.Era la pocodibuono dello Starbucks.Quella che aveva provato a sedurre Zayn mettendo in bella vista la sua terza mentre raccoglieva le schegge della tazza che era stata frantumata da quell’odioso bambino.
Tutte le scene della caffetteria mi attraversarono la mente alla velocità della luce.
Bleah.
Guardavo la scena con un sopracciglio e il labbro superiore inarcati.
-Sei qui da solo?-squittì Hollie accarezzando i pettorali di Zayn.
Ma anvedi questa,oh.
-No,non è da solo.-risposi diretta e alquanto piccata.
Si voltò di scattò facendo volteggiare i lunghi capelli biondi e mi squadrò dalla testa ai piedi,alzando e abbassando a ritmo isterico lo sguardo su di me.
-Piacere,Grace.-cominciai,facendole un sorriso CHE PIU’ SARCASTICO non si può.Giusto per farle capire che quel ‘piacere’ era decisamente una presa in giro.
-Mh.Hollie.-rispose,per poi ricambiare con un sorriso.Ma un sorriso vero,eh.
Cristo,possibile che non distingua un gesto d’affetto da uno sarcastico?
-Oh,Chanel 5205.-elogiai togliendo gli occhiali da sole dal capo della troietta,che forse aveva realizzato la presa per il culo di qualche secondo prima.
-Esatto.Ne capisci di moda?Guarda,proprio non me lo aspettavo.-affermò,pensando di offendermi.
-Certo che ne capisco,tesoro.-mi fermai,e mi rigirai un po’ tra le mani il modello di occhiali da sole.
-E questa è la peggior imitazione che io abbia mai visto in vita mia.-.Fiera della mia risposta le restituii l’accessorio e le diedi due pacche sulla spalla destra.
Lei spalancò la bocca,rifissò gli occhiali sul naso e si diresse verso l’ombrellone con fare a dir poco furioso,affondando i piedi nella sabbia e formando un buco in essa ad ogni passo.
Risi lievemente finché non sentii Zayn prendere la parola.
-Allora Grace,andiamo a fare una passeggiata sulla riva?-mi propose.
-Ci sto.Aspetta un attimo.-
Andai verso le nostre borse e afferrai le Ray-Ban di Zayn,per poi indossarle.Dire che le amavo era poco.
Ero pronta per tornare dal moretto quando sentii il mio cellulare squillare.
Harry.
Risposi subito,ma non avevo riflettuto davvero su quello che avevo fatto.
-Pronto?-chiesi,fredda.
-Hei,Grace.-urlò il riccio,dall’altra parte del telefono.
-Che vuoi?-
-Non ci credo che sei arrabbiata con me.-
-Infatti.Non dovrei prendermela se un ragazzo si riveste e se ne va dopo avermi allegramente scopata .-
-Sei con Zayn?-mi chiese,ignorando totalmente la mia affermazione.
-Si,mi ha portata al mare.-
-E allora lo vedi che sei ritardata?-
-Ma che cazzo dici?Ora vengo lì e ti…-.Ero pronta a sclerare e a dare spettacolo a tutti in spiaggia,ma Hazza mi stoppò.
-Quando Zayn è entrato in camera mentre eravamo ancora nudi e si è piombato sul materassino ho pensato che se me ne fossi andato con un gesto scandaloso vi sareste avvicinati e quindi sarebbe successo qualcosa.-
Sorrisi e stetti in silenzio.
-Pronto?Grace,ci sei ancora?-
-E’ la verità?-
-Yup.E’ successo qualcosa ieri o oggi prima di venire in spiaggia?-
Il mio sorriso si allargò pensando a tutto ciò che era successo in cucina davanti alle uova e tutto il resto.Vidi,però,di sfuggita,Zayn che si avvicinava dalla riva a dove era seduta io.
-Sì.In caso ti richiamo e ti racconto.Ora devo andare.-
Non gli dissi neanche ciao che chiusi la telefonata.
-Allora,questa passeggiata?-
-Sì,ti stavo giusto raggiungendo.-
Cominciammo a passeggiare,l’uno di fianco all’altro,sorpassando mano a mano i vari lidi.
-Dimmi un po’…-cominciai,giocherellando con il piede nella sabbia. -Ma quella Hollie,giusto per curiosità eh,secondo te è …carina?-
-Mah,diciamo che ha un bel sedere e una terza piazzata bene.-
Relax,Grace.E’ solo una sciacquetta.
-Ma infondo chi non ce li ha a diciassette anni?Che poi,in effetti,se la guardi di faccia non è neanche sto granché.Anzi.Per scopartela in pace hai bisogno della fatidica busta.-finì,apparentemente fiero di ciò che aveva detto.
Scoparla in pace?Busta?Ma di chi mi sto innamorando?Ok,l’ho ammesso.L’ho finalmente ammesso a me stessa.Me ne sto innamorando.O forse ne sono già innamorata?!Ma bho,so solo che era inevitabile.Guarda lì quel ciuffo di capelli.Sta ancora su dopo aver fatto il bagno in mare.E i suoi occhi?Dio mio,i suoi occhi.Mi fanno sudare più dei 38° che ci sono su questa benedetta spiaggia.E le sue spalle,i pettorali,gli addominali,il seder…ehm.Persino la sua mano destra.Anche se me la sta fastidiosamente scuotendo davanti agli occhi.Aspetta,mi sta sventolando la mano davanti agli occhi?
Sbattei velocemente le palpebre.
-La finisci di fissarmi col sorriso da ebete?-mi chiese divertito.
-Non ti sto guardando col sorriso da ebete.-
-Oh,eccome se lo stai facendo.Sorriso da ebete e sguardo da maniaca.-mi disse con voce rauca,avvicinandosi a me.
Ogni volta che faceva un passo avanti verso di me io ne facevo uno indietro.Lui avanzava e io indietreggiavo.
-No.Ti stai facendo tutte pippe mental…-
Non finii la frase che,a furia di indietreggiare,inciampai su non-so-cosa e caddi col mio bel sedere sulla dura sabbia bagnata della riva.
Mentre Zayn se la rideva di gusto,cercai con gli occhi il bastardone causa della mia caduta.
Vidi un bambino in ginocchio proprio in corrispondenza della zona in cui ero caduta.Era stato senza dubbio lui il mio ‘ostacolo’.Lo osservai rialzarsi in piedi e indicare in lacrime,con la sua paletta rossa,il castello di sabbia che gli avevo probabilmente distrutto io.
Diamine,odiavo i bambini.I bambini e le loro mamme oppressive.
Mi alzai controvoglia,scrollando dal mio lato b la sabbia che vi era rimasta appiccicata.
-Hei,calma piccolo.Si riaggiusta in attimo,guarda un po’.-
Presi a casaccio una manciata di sabbia e con la mano a paletta provai a dare a quella costruzione una forma decente o minimamente definita.
-Ta-daan.-dissi,poco dopo.Direi che quella della ‘forma decente’ era una MISSIONE FALLITA.
Il bimbo osservò per qualche secondo la mia ‘opera’ e riscoppiò a piangere.
Santo cielo fermatemi,prima che lo uccida.
Zayn fece un’altra risatina tanto per alimentare i miei istinti omicidi.Lo vidi abbassarsi sulla sabbia e cominciare ad armeggiare con secchiello e paletta fino a costruire un benedetto castello.Non era poi così male.Dopo aver finito il bambino sorrise radioso (brutto bastardo che non era altro).Zayn si rialzò e gli scompigliò i capelli,per poi tornare a fare la passeggiata con me.
Per quanto odiassi i bambini,vedere un ragazzo come Zayn aiutarne uno rimaneva sempre una scena a cui non potevo resistere.
-Sei…bravo con i bambini.-mi complimentai incerta.
Quel giorno gli stavo dando troppo poco filo da torcere.Ma bho,non ci riuscivo più così bene.
-Solo quando voglio.-
-E perché oggi volevi?-
-Volevo fare colpo su una ragazza,e pare che ci sia riuscito.-mi rispose tranquillo,continuando a fissarmi insistentemente con i suoi occhi nocciola.
Arrossii.O almeno crebbi di arrossire.
Cazzo arrosisci?Ha sparato una minchiata.
-E’ da ieri che ti faccio passare delle frasi del genere.Ma questa non si poteva proprio sentire.-
Cominciò a ridere.
-No,non ridere.E’ di una tristezza tremenda.-continuai,portando all’indietro un ciuffo di capelli rossi e rialzando con l’indice le Ray-Ban sul mio naso.
La sua risata divenne ancora più forte,a tal punto da portare la mano sui pettorali per mantenersi dal rotolare a terra.
Ma che,sono circondata da coglioni?Ridono sempre tutti.Cazzo ve ridete?
-Ma che ti ridi?Sembri spastico.-
Go Grace fredda,go.
-Sei divertente quando mi critichi.-.Portò l’indice sotto all’occhio destro,facendo finta di asciugare una lacrima inesistente dovuta alle risate.
Alzai gli occhi al cielo e mossi la mano destra,scuotendo il capo,per fargli capire che di cazzate ne doveva sparare di meno.
-E comunque dovresti sentirti onorata dalle mie frasi.Di solito per fare colpo mi serve qualche occhiolino o qualche tortura al labbro inferiore per far accorrere ragazze intorno a me come cagnolini intorno ad una bistecca di mucca.-
Lo so,Malik.Lo so.
-Non ci credo.-.Spesso mi chiedevo come facessi a mentire così bene.
-Ah,no?Stai a guardare.-
Provai a seguire la direzione del suo sguardo e capii che stava fissando una coppia di ragazze che passeggiavano sulla riva in verso opposto al nostro.Si avvicinavano sempre di più,continuando la loro camminata,incoscienti del piano malefico di Zayn.
Quella sulla destra era carina.Ma che dico carina?!Era uno schianto.Aveva gli occhi verdi e i capelli lisci e neri le ricadevano dritti sulle spalle.Non so perché ma le ragazze con i capelli neri mi avevano sempre dato l’idea di troie.
Quando quella ragazza fu abbastanza vicina a noi Zayn,come da copione,si morse il labbro inferiore e le fece un occhiolino.La tipa dai capelli corvini spalancò la bocca e cominciò a dire cose a caso all’amica che la fiancheggiava,muovendo isterica la mano destra in corrispondenza del viso per ‘farsi aria’.Ci mancava poco al che andasse in iperventilazione.
Stavano per superarci quando quella troia(perché sì,era una troia)voltò il suo sguardo su di me e alzò le braccia come per dire ‘Mi dispiace ma ha preferito me’.
Le feci una smorfia sarcastica e le alzai con nonchalance il mio dito medio.
-Che ti avevo detto?-mi chiese Zayn vittorioso.
Non risposi.
-Comunque modera la tua gelosia.Quella ragazza si è quasi spaventata alla tua reazione,poverina.-
Sbuffai.
-Sei un radar di zoccole,Malik.Ti girano tutte attorno.-
-Effettivamente tu sei qui vicino a me…-
-Mi stai dando della zoccola?-
Stavolta fu lui a non rispondere.
-Mi compro un gatto grasso e lo chiamo Bombo.Ti taglio le palle con un machete,poi le soffriggo e gliele do a mangiare se osi dire un’altra cosa del genere.-
-Imprechi con poche parolacce,mi dicono.-
Lo fissai un poco e poi risi lievemente.
-Ah,giusto.-si illuminò ,portando l’indice in aria.
-Cosa?Ti sei ricordato che oggi facevano i Muppet?-
-Davvero facevano i Muppet?-mi chiese disperato.
Annuii decisa.
-Destino crudelee!-urlò,per poi tornare umano.-Dicevo,mi sono ricordata che prima di cominciare la passeggiata quel Francisco ci aveva invitati a partecipare a una specie di falò privato.Insomma,lui lo aveva organizzato solo per lui e Hollie,ma siccome gli sembrava troppo romantico per accogliere quella pocodibuono ha invitato anche noi.-
-Io dico che come idea non è poi così male.-
-Facciamo dietro front e accettiamo,allora.-
-No,guarda.Avevo pensato di avvisarlo tramite segnali di fumo.-
Sbuffò per il mio impeccabile sarcasmo,per poi ricominciare a camminare davanti a me,come se volesse tornare al nostro ombrellone il prima possibile.
 
 

La sera.
Ore 22.30

Finalmente Francisco era riuscito a riaccendere il fuoco,dopo che Hollie aveva spento la prima fiamma con un bicchiere d’acqua urlando ‘A fuoco!A fuoco!’.
C’era voluta la mano di dio per asciugare quei benedetti pezzi di legno e Zayn era ancora lì a spiegare a quella decerebrata che non stavamo per fare riti wodoo,ma stavamo solo CERCANDO di dare il via a un benedetto falò.
Quando la fiamma fu finalmente abbastanza forte da servire a qualcosa,Francisco invitò i Zollie(Zayn e Hollie.Bleah)ad avvicinarsi al fuoco.
Ognuno di noi prese un bastoncino e ci fissò sopra un marshmallow,dopo di che cominciammo ad arrostirli.
-Ma che cazz…-sbraitò Zayn,bruciando il suo primo tondino di zucchero.
-Provane un altro.-dissi incurante,masticando lentamente per assaporare quella primizia.Buttai giù l’ultimo sorso della mia seconda vodka.O forse terza?Ah,al diavolo.
 
 

Ore 23.00

Era mezz’ora che mangiavamo quel ben di dio e alla mia destra c’era il cumulo di marshmallow ustionati da Zayn.IMMANGIABILI,ovviamente.
Dopo aver inghiottito l’ultimo ammasso di zuccheri mi alzai e mi avventai sul moro mettendomi dietro di lui.
Condussi,con le mie mani sulle sue,i movimenti del ragazzo.Infilzammo il marshmallow e lo avvicinammo al fuoco.La mia mano era ancora sulla sua.
-Non devi metterlo troppo vicino.La distanza deve essere tale da cuocerlo,ma non bruciarlo.-affermai,dirigendo le mosse di Zayn per ottenere un rosolamento perfetto.Gli diedi la possibilità di assaggiare e apprezzò il mio training annuendo pesantemente e continuando a mordere.Alzammo imbarazzati lo sguardo quando notammo che Hollie e Francisco si stavano dando da fare.Troppo da fare.
Dovete baciarvi,non divorarvi.
Ritornai al mio posto,accanto al moro.
-Grace,mi dai un bacio?-mi chiese Zayn all’improvviso.
-Eh?-.Me lo aveva chiesto davvero?
-Soca,Grace.-
Stavo per dargli un pugno ma mi fermò.
-No,seriamente.Me lo dai un bacio?-
-Non ti è bastata quella volta al Bottle’s game?-
-No,decisamente.-
-Allora fottiti.-.Sorrisi falsamente e buttai giù un altro bicchiere di non-so-quale-alcolico.Sì,ok?Avevo sempre avuto la tendenza ad alzare il gomito.Ognuno ha i suoi difetti,io avevo quello.
-Devo dire,però,che quella fu una bella serata.-
-Ma dai.Per cinque secondi di bacio a stampo.-
-C’erano un sacco di belle ragazze in quel locale.-
Ero pronta a fare l’offesa,ma risi di gusto.
Guardai di nuovo davanti a me.Francisco e Hollie stavano ancora limonando.Mii,che palle.
-Ti prego,mi sto annoiando.Domani sarà tutto come prima.Ti ho chiesto un bacio,mica una scopata.-
Provai ad ignorarlo.
Perché ho la tremenda sensazione che ci cascherò?
-Facciamo così.Io ti bacio,se non ti piace mi stacco.Ok?-
No,non è ok.Perché non mi staccherò mai.
Merda.Vabè fanculo,caccerò la scusa dell’alcool.
-Ok.-sibilai.
Zayn sorrise e poi si avvicinò lentamente.Boom,0 distanza.Le labbra si unirono,ma non era quello il contatto che volevamo.Desideravamo di più.Entrambi.Le lingue si incontrarono e i fuochi d’artificio si impossessarono del mio stomaco.Portò la sua mano destra dietro la mia nuca massaggiandomi i capelli.Io portai la mia di mano sulla sua guancia.
Io esploravo la sua bocca.Lui esplorava la mia.Dato il mio passato ne avevo baciati di ragazzi,ma mai avevo sentito sensazioni del genere.Ma a considerare dai movimenti e dalla passione di Zayn quella era una nuova sensazione per entrambi.La mia mano,che era sulla sua guancia,salì alla nuca,fino ad arrivare ai suoi capelli.Morbidi,perfetti.Li stringevo di poco mentre il bacio diventava sempre più lento.
Lui fece scendere la sua mano dai miei capelli alla mia schiena,fino ad arrivare in corrispondenza del gancio del pezzo superiore del costume.Gliela feci risalire alla mia nuca,facendogli capire che non era il caso.Lo avvertii sorridere per la mia reazione negativa nei confronti della sua iniziativa.Sentivo degli occhi puntati addosso,probabilmente di Francisco e Hollie.Ma non mi importava.C’eravamo solo noi.Io e lui,uniti come sempre avevamo desiderato.Il bacio continuò variando ritmi.Da momenti più lenti a momenti più veloci.D’un tratto i fuochi d’artificio improvvisati nel mio stomaco si fermarono.Zayn si era staccato.
Possibile che dovesse fermarsi sempre nei momenti clou?Si era stoppato sul più bello anche quella mattina,quando mi aveva baciata il collo.
-Quindi…non mi hai fermato.-annunciò trionfante,come per dimostrare qualcosa che ormai entrambi sapevamo.
-Già.-mormorai abbassando la testa.
Sorrise.Sapeva che non doveva andare avanti per non rovinare quel momento.Era più…ragionevole.Ricambiai il sorriso e poi ci sdraiammo a guardare il cielo.Se fosse stato un film quella sarebbe stata una scena adorabile.Ma,per l’appunto,non era un film.La sabbia pizzicava per tutto il corpo e l’idea di doverla scuotere dopo dai miei capelli mi stancava solo a pensarci.Ma non avevo voglia di alzarmi quindi rimasi lì.
-Ho sempre sognato di baciare una ragazza come nella scena de ‘Lilly e il vagabondo’.Quegli sguardi innocenti…e quello spaghetto in bocca…sarebbe perfetto.-
-Nah.Meglio con la baguette.Ad ogni morso ti avvicini sempre di più.E poi è buonissima.-
-Perché proprio la baguette?-
-Amo le baguettes.-.Risi da sola.Era strano parlare guardando le stelle.Non c’era contatto visivo,era come parlare da soli.
All’improvviso Zayn si distese su un fianco voltandosi verso di me.Feci lo stesso.
I nostri visi erano di nuovo a pochi centimetri di distanza.
-Ehi,Zayn.-mormorai mordicchiandomi il labbro.
-Sì,babe.-mi incitò lui,fissandomi insistentemente la bocca.
-Me la compri una baguette?-
 


**LOOK AT ME;HONEY**
Tipo che adesso Erika mi banna da EFP
perché ho aggiornato con un ritardo
che fa paura.Cioè,quasi tre settimane.
mi faccio proprio odiare.Di fatto alcune hanno
levato la storia dalle preferite.AAHAHAHA.
Le capisco fa schifo.lln
Per chi non lo sapesse ho scritto una ONE SHOT.
*tutte corrono a rifugiarsi in un rifugio antiatomico*
è questa :
  Damn Ronnie,you're perfect. 
se volete passate e recensite.Alcune di voi mi avevano chiesto
di passare dalle loro ff.Chi è stato ignorato(?)me lo dica.Perché
ho avuto molto da fare e ora è un’impresa ritrovare i messaggi.
REALLY SORRY.
Vi lascio delle foto per farmi perdonare(?)

ENJOTHIS.

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Volevo ringraziare tutte quelle che
mi hanno aggiunto tra ricordare/preferite/seguite,
e chi ha recensito nei vecchi capitoli.Ma voglio
ringraziare anche te,che hai anche semplicemente
letto.Ma non puoi minimamente immaginare
di quanto potresti cambiarmi la giornata con una
recensione.Anche un commento con 11 parole
a caso.Solo questo.Fatemi solo capire che almeno
voi ci siete!GRAZIE.

 

 

Francisco(che è appunto il Lachowski kdga)




Zayn(::youdontsay::)




Harry(::youdontsay:: al quadrato)

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Capitolo 14
*** Bodyguards. ***


Chapter thirteen.


Bodyguards.

Lo guardai alzare le spalle incurante.Improvvisamente il suo sguardo si illuminò e gli comparve in faccia un ghigno tra il malizioso e il perverso.Faceva quasi paura.
Si girò verso di me.
-Baguette,eh?-mi chiese,alludendo alla forma della primizia francese.
Lo fissai a mo’ di ‘poker face’ e poi mi alzai.
-La devo smettere di frequentare ragazzi con deficit mentali.-.Rise e mi afferrò la caviglia,facendomi cadere rovinosamente a terra,accanto a lui.Mi unii alla risata portandomi le mani sulla pancia.
Sentii l’intera spiaggia rimbombare delle nostre risate.
-Ci siamo solo noi in spiaggia.E’ isolata e…vuota.-affermò Zayn,un po’ malinconico.
-Sì,mi ricorda quasi il tuo cervello.-
Mi fissò semi offeso.Gli sorrisi e lui mi mostrò elegantemente il suo dito medio.
Bentornata normalità.
-Comunque non siamo proprio soli su tutto il litorale.-ripresi io il discorso.
-Guarda,quelle sono delle luci e pare ci sia anche un bel po’ di gente.-affermai,indicando una parte di costa di fronte a me,ma abbastanza lontana.
-A me sembra una festa.-disse convinto Zayn,socchiudendo un po’ gli occhi per mettere meglio a fuoco.
-Ci imbuchiamo?-chiedemmo contemporaneamente.Avendolo domandato insieme,la risposta ‘sì’ era più che palese.
Tirai un po’ più giù l’enorme t-shirt xxl che indossavo e mi scrollai un po’ di sabbia da dosso.Con gesto stizzito per tutti i granelli,scossi velocemente i miei capelli rossi a testa in giù.Li rialzai con un movimento della testa a mo’ di rockstar e feci segno a Zayn di cominciare ad avviarci verso quella festicciola.
-Francisco,troietta,noi andiamo lì ad imbuc…ossantammerda!-esclamai,coprendomi gli occhi e facendo qualche passo in avanti,cercando di far uscire quella scena dalla traiettoria dei miei occhi.
Fittatevi un bungalow,santi numi.
Con passo veloce cominciai a dirigermi verso quella folla di gente che pareva si muovesse a ritmo.Mi accorsi che Zayn non mi stava affianco e mi girai.
Era praticamente INCANTATO a guardare all’opera quei due mandrilli in calore quali erano Francisco e Hollie.
Con una mano dritta appoggiata sulla tempia che mi impediva di guardare a 180°,mi avvicinai al moro,lo afferrai per il polso e lo costrinsi a camminare.Lui fece una faccia da cucciolo e mentre continuavo a trascinarlo via da quella spiaggia,lui camminava con la testa girata,cercando di godersi qualche secondo in più di quell’oscena situazione.
-Apperò!-esclamò lui.
-Non dire neanche una parola.-
-E perché?-
-Ricorda che il mio ipotetico gatto Bombo sta ancora aspettando i tuoi coglioni tritati per cena.-
Lui deglutì e continuò a passeggiare.


Più ci avvicinavamo e più diventava chiaro il suono di quella musica stordente.Percorremmo gli ultimi metri di distanza correndo e,una volta arrivati,ci piegammo in avanti col fiatone,appoggiando le mani sulle ginocchia.
Una volta ristabilita la regolarità dei nostri respiri ci immischiammo tra la gente con indifferenza,senza dare nell’occhio.Eravamo nel bel mezzo della pista.Era una situazione piuttosto suggestiva.Ogni emozione la sentivi elevata all’ennesima potenza.Appena finì quella canzone partì un lento.
Perché?Perché proprio ora?
Mi passarono davanti agli occhi tutti gli attimi del bacio che c’era stato tra me e Zayn non più di un’ora prima.I suoi movimenti raffiorarono alla mia mente con tale precisione da sembrare avessimo staccato le nostre labbra in quel preciso istante.
A proposito di labbra…perché stavo fissando le sue così insistentemente?
-Che c’è?-mi domandò,con sguardo malizioso.
Merda,m’aveva sgamato.
-Niente.Stavo pensando.-
-A che cosa?-
-Scateniamoci!-esclamai.
-Eh?-
-Soca,Zayn.-
-Seriamente!-mi incitò,alzando gli occhi al cielo.
-Dicevo…scateniamoci.Questo è un lento?Chissenefrega.Balliamo come se questa musica avesse un ritmo diverso.-
Lui annuì eccitato all’idea e cominciammo quell’ennesima pazzia.
Iniziai a saltellare agitando il pugno in aria e scuotendo i miei capelli manco fossi ad un fottuto concerto metal.Zayn continuava a ruotare la testa,facendo muovere il suo ciuffo perfetto in maniera così..sexy?Continuammo così per buoni 5 minuti attirando l’attenzione di tutti.La gente aveva fatto un passo lontano da noi,creando intorno a me e Zayn un cerchio vuoto.Ci guardavano sbigottiti.
La canzone era quasi finita e facemmo il gran finale:mi misi di spalle e mi appoggiai alla schiena di Zayn(lui era nella mia stessa posizione).Quindi mimammo con le braccia piegate un assolo di chitarra,urlando all’unisono ‘NEO NEO NEOOO’,che doveva essere,appunto,il suono del basso.
Finita la nostra performance facemmo un inchino e scoppiammo a ridere.La gente continuava a guardarci sorpresa.Ce ne fosse stato uno che ridesse.
Sembravano tutti ragazzi di un certo livello sociale…tutti figli di papà,insomma.
-Ma chi sono questi individui?-chiese un coglioncello in mezzo alla folla.Che poi tanto in mezzo alla folla non era,anzi.Era in ‘prima fila’ rispetto a quel cerchio vuoto che si era creato intorno a me e Malik.
Girai la testa nella sua direzione facendo ondeggiare i capelli rossi e mi avvicinai a lui.
-Minchia zio,ti manca solo il monocolo!-esclamai finemente,toccandogli il papillon nero che aveva al collo.
Spalancò la bocca quasi spaventato per il contatto fisico tra me e il suo farfallino.
-Come osi?Ma sai chi sono io?-mi domandò.
Avete presente quando nei film fanno le caricature degli inglesi e calcano troppo sul loro accento?Bhè,lui aveva proprio quel tipo di tono.Sembrava esattamente una di quelle caricature.
-Dovrei?-chiesi beffarda.
Era offesissimo.Si capiva.Fece segno con la mano a non so chi e dopo poco mi ritrovai con i piedi alzati da terra.Due bodyguard mi avevano sollevato per i gomiti,prendendomi,diciamo… a ‘braccetto’ e alzandomi.
Dopo poco uno si staccò,per andare a prendere Zayn che sghignazzava godendosi la scena.
L’unica guardia del corpo che mi era rimasta mi prese in braccio per portarmi fuori dal lido dei ricconi.
-Oddio,un bodyguard!-urlai,abbracciandolo.
-Ma che cazz…-sussurrò quell’uomo panzuto.
-Sì,amo i bodyguard.Sembrate dei panda total black.-affermai sicura,abbracciandolo di più.
Quello sbuffò e sentii la risata di Zayn qualche metro più indietro.
L’altro bodyguard,con in braccio Malik,raggiunse la ‘mia’ guardia del corpo e,quasi contemporaneamente,buttarono me e il moro a terra.Si schiaffettarono le mani per levarvi la sabbia e tornarono alla festa.
-Ma come,mi lasci qui?-chiesi,a quell’uomo sovrappeso.
-Il mio panda total black,mi ha appena lasciata.-urlai,fingendo di piangere e portando le mani agli occhi.
-Ci sono io qua con te!-affermò Zayn,allargando le braccia,aspettandosi un abbraccio.
-Sei bravo solo ad approfittarti delle ragazze dal cuore infranto.-risposi io,continuando a mimare i singhiozzi.


Mi risvegliai e la prima cosa che i miei occhi incontrarono,un po’ più lontano,fu…una mela?No,due mele.No,un sedere.Aspetta,UN SEDERE?AAAH.
Mi girai dall’altro lato e vidi Zayn dormire come un angelo.Riconobbi la spiaggia.Chissà per quale magia eravamo tornati al nostro ombrellone del NOSTRO lido.
Quindi quelle chiappette erano di Francisco?Apperò…no,cioè,che schif…AL DIAVOLO.Erano meglio delle mie.
Mi alzai e mi diressi da Cis che mi porse un pacco di biscotti.
-Buongiorno.-salutai,con la voce ancora impastata dal sonno e strappando dalle mani del ragazzo la confezione di Oreo.
-Buongiorno guardona.-
OMMERDA.
-Non sono una guardona.Non è colpa mia se apro gli occhi e mi ritrovo nella traiettoria visiva il tuo lato b.-mi stoppai,per masticare un biscottino.
-E comunque il tuo lato b è meglio del mio!-esclamai,con ancora la bocca piena.
-No,non credo.-rispose lui,sporgendosi in avanti per osservare il mio sedere e fare il paragone.Scattai all’indietro.
-Provaci di nuovo e le tue palle saranno le prossime vittime di Bombo.-
-Palle?Bombo?-domandò lui,confuso.
-E’ una lunga storia!-
Mi diressi verso l’ombrellone e afferrai il mio cellulare.Mentre lo accendevo mi riavvicinai al fratello della mia migliore amica.
-Ma puttanHollie dov’è?-chiesi,digitando il PIN.
-E’ tornata a Londra.Pare dovesse occuparsi del ristorante di suo padre.-mi spiegò,ridendo per il ‘puttanHollie’.
-Occristo!-esclamai,aprendo un messaggio di Harry.
Corsi da Zayn e lo svegliai bruscamente.
-Svegliati,cazzo.Devi muoverti.Hazza ti ha trovato un appartamento a Londra,ma dice che devi muoverti.Non so per quale motivo Styles tenga tanto al che tu ti sbrighi,ma apri gli occhi,muovi quel culo e vai a comprare quel dannato appartamento.-dissi con una velocità estrema.
Wow,se rappassi avrei un ottimo flow.Non sapete cos’è il flow,vero?Vero…
Stranamente il moro aveva capito tutto,cioè…più o meno.Si mise seduto e la sua faccia da bradipo mi fece capire che stesse ricollegando tutte le informazioni.Subito dopo scattò in piedi con un sorriso smagliante.
-Andiamo!-esclamò afferrando i jeans e la t-shirt dalla sedia a sdraio poco più avanti.
Li infilò in un nano secondo e in pochi minuti eravamo già in viaggio verso Londra.


Ero sola soletta vagante per la mia amatissima Oxford Street.Zayn mi aveva ‘abbandonata’ lì per non ritardare all’appuntamento con Harry.
Passeggiavo velocemente,falcando sulle mie converse nere quando mi stoppai di botto davanti ad un palo della luce.C’era sopra un volantino con un indirizzo di un ristorantino.Cercavano una cameriera.Solo in quel momento pensai al fatto che,effettivamente,io rimanevo lì a Londra a spese di Karen.TOTALMENTE.Non avevo molto tempo per pensarci su.Quella era Londra,non potevi indugiare su un lavoro.
Cacciai il BlackBerry dalla tasca degli shorts e digitai frettolosa l’indirizzo del locale.
Poi mi bloccai.Infondo un lavoro era un impegno,una responsabilità.E io non ero certo il tipo di ragazza definibile ‘responsabile’.Decisi che era il caso di meditarci un po’ su,quindi salvai l’indirizzo nelle note e mi diressi verso casa.


Smith’s.Il nome combaciava con quello che avevo annotato.Anche l’indirizzo.E il numero civico.
E la facciata era identica a quella impressa sul foglio annuncio.Ero ancora titubante sull’entrata.Dovevo farlo.Per Karen.Non potevo,insomma,sfruttarla.
Andai decisamente in catalessi,tanto da far impazzire le porte automatiche.Quando mi accorsi di ciò che stava accadendo a quell’aggeggio feci un piccolo scatto in avanti fino a ritrovarmi all’interno del ristorante.
Era elegante.Molto elegante.E io ero lì,bellamente,in shorts e maglia extra-large.
Ottimo inizio Grace.Ora vedi come corrono ad assumerti.
Un ragazzo,prevedendo le intenzioni per cui ero lì,mi indicò l’ufficio del proprietario.Sorrisi timidamente come ringraziamento e mi avvicinai all’anta in non-so-quale legno.Ma sembrava molto raro.Tutto lì sembrava molto pregiato.Molto sofisticato.Molto all’avanguardia.Era tutto molto…molto!Ecco,era tutto molto.
E per l’ennesima volta in quella giornata mi ritrovavo ad indugiare davanti ad una porta.
O la va,o la spacca.
Solo quando sentii il ‘toctoc’ della porta causato dalla mia mano,mi accorsi di aver pensato troppo poco a quella situazione.
-Chi è?-chiese una voce stridula dall’interno dell’ufficio.Strano,mi aspettavo un tono più…professionale.
Avevo voglia di scappare.Come quando sei con gli amici:bussi al citofono e poi corri via.
Chiusi gli occhi per un attimo,sospirai,mi feci coraggio ed entrai.Finalmente.
Oh,no.
Aprii gli occhi e mi ritrovai davanti chi non avrei mai voluto trovare.
Hollie era lì.Seduta dietro a quella scrivania,con fare intellettuale.La camicetta bianca troppo poco abbottonata le lasciava scoperto gran parte del seno.
Troia professionista.
-Pensavo lavorassi allo Starbucks.-affermai confusa,dimenticando totalmente che ormai,per come stavano i fatti,quella poco di buono era il mio ipotetico capo.
-Mio padre gestiva questo ristorante e ha detto che ho raggiunto la maturità per occuparmene .Presumo che tu sia qui per essere assunta,quindi ti consiglio di limitare la confidenza.-
Per una volta capii che dovevo stare zitta.Avevo una voglia matta di ribattere ma l’immagine di Karen che mi sosteneva col suo stesso denaro mi convinse a chinare il capo e annuire.
Sorrise soddisfatta.Sarebbe stato un colloquio pesante.
-Allora,vediamo un po’.Hai un curriculum con te?-
-Oh…cioè…ehm…-.Mi aveva colto di sorpresa.Davvero serviva un curriculum per fare la cameriera?
-Passiamo avanti.-disse seccata.-Hai esperienza in campo?Hai mai fatto la cameriera?-chiese,portando la matita alla bocca.
Portare drink nei privè di uno strip club seminuda conta?
Una nota di tristezza mi invase.
-No,ma sono una ragazza che impara in fretta quindi non causerei danni.-Bugia.Non ero mai riuscita a imparare in fretta.Se qualcosa mi riusciva da subito era perché ero predisposta per quell’attività,o altrimenti non c’era niente da fare.Mi ci voleva tempo.
-Non hai esperienza come cameriera.Non hai portato uno straccio di curriculum.Credo che l’umiliazione di questo penoso colloquio debba avere una fine.-
Ero pronta a raccattare la mia borsa e quel pizzico di dignità che mi era rimasta per girare i tacchi e tornare a casa.
-Ma voglio darti una possibilità.Sei assunta.-
Ero felipresa.Felice e sorpresa.
Ma quando riuscii a decifrare il ghigno che quella bastarda aveva stampato in faccia,la mia felicità andò a farsi friggere.
E se ne avesse approfittato?E se ci avesse preso troppo la mano a fare il ‘capo’?
Qualunque fossero state le sue intenzioni ormai era fatta.
-Le cameriere qui portano l’uniforme,la quale è piuttosto elegante.Ma siccome giudicherò questa sera come una giornata di prova puoi limitarti ad indossare questo per coprire i capelli.-
Mi porse un cappellino e lo indossai,racchiudendovi tutti i capelli.Uscii dall’ufficio e una ragazza dal visino simpatico mi diede un grembiule nero.
-Puoi cominciare,vediamo…dal tavolo 20.Non hanno ancora ordinato.-mi spiegò porgendomi un taccuino ed una penna su cui annotare le ordinazioni.
Annuii sbrigativa e poi la guardai con sguardo perso.Mi sorrise e mi indicò quale fosse il posto 20.
La ringraziai timidamente e partii sparata verso quel tavolo ma mi fermai bruscamente.
C’era Niall lì seduto.E quella troietta vicino non era certamente Karen.



**LOOK AT ME.HONEY**

Salve belle ciovine(cit. mio nonno)
Salutate anche voi la vostra
scrittrice nata in ritardo,su.*le obbliga a fare
ciao con la manina*
Questo capitolo contiene tutto
il nonsense che sono riuscita a cacciare
dal profondo dell’anima.
Vi volevo chiedere scusa se non rispondo a
tutti i messaggi o alle recensioni.
solo che mi imbarazzo(?)no ce è una storia
lunga.Ma se preferite che vi risponda chiedete e sarà fatto.
Ora mi dileguo.Vorrei davvero dirvi tante cose ma
Il capitolo è già lungo,poi mi ci metto io….AHAHAHA.
Adieau.


ENJOTHIS.

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Damn Ronnie,you're perfect. 
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Volevo ringraziare tutte quelle che
mi hanno aggiunto tra ricordare/preferite/seguite,
e chi ha recensito nei vecchi capitoli.Ma voglio
ringraziare anche te,che hai anche semplicemente
letto.Ma non puoi minimamente immaginare
di quanto potresti cambiarmi la giornata con una
recensione.Anche un commento con 11 parole
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Capitolo 15
*** Patrick. ***


                                                                         Chapter Fourteen.


Patrick.



Merda,merda,merda.
Mi nascosi dietro a una delle tante imponenti colonne della sala,cercando di calmarmi.
Era davvero Niall quello?
Per mettere fine ai miei dubbi,mi sporsi quatta dal bordo del pilastro e lo fissai meglio.
Sì,era lui.Decisamente.
E quella era davvero una troietta?
Per mettere fine ai miei dubbi,mi sporsi quatta dal bordo del pilastro e la fissai meglio.
Sì,era una troietta.Decisamente.
Ma come aveva potuto?Dio,facevano tanto coppia perfetta lui e Karen.
Maledetto.
Avevo voglia di trascinarlo in cucina e trafiggerlo con qualsiasi tipo di coltello avrei trovato.
Troppo cruenta?Al diavolo.
Nessuno può fare questo alla mia migliore amica.
Appunto.Amica.Karen…se io ero così devastata,come avrebbe reagito lei quando glielo avrei detto?
Un attimo.Ma…glielo avrei detto?
Dovevo essere per forza io quella che doveva spezzarle il cuore dicendo la verità, nient’altro che la verità?
Ecco che ricominciavano quelle maledette vocine nella mia testa che parlavano,parlavano.
Parte di loro diceva di dirglielo,l’altra parte di stare zitta.
E intanto io rimanevo lì,immobile,dietro una fottuta colonna,con un malditesta che incombeva e un ordinazione da prendere.
Magari non era neanche la sua amante.Chissà una cugina,una sorella,un’amica,una nonna molto giovane…
Chiusi gli occhi,espirai sonoramente e mi diressi al tavolo n.20,cercando di coprire al meglio possibile i capelli.Dovevo provare a non farmi riconoscere da Niall.
Proseguivo la mia camminata a testa bassa,e così rimasi con il capo arrivata vicino al tavolo.
Notando che facevano silenzio alzai di poco lo sguardo e li vidi baciarsi.
Sì,certo.Una nonna molto giovane.
Lei troia.E lui stronzo.
Mi schiarii la voce e loro si staccarono d’impeto.
-Benvenuti.Siete pronti per ordinare?-chiesi mormorando,con ancora la testa bassa.
Vedevo Niall con la coda dell’occhio leggermente imbarazzato che scorreva con gli occhi il menù alla velocità della luce.
-Oh…ehm…certo.-balbettò.
-Io prenderei…-.Alzò lo sguardo su di me e mi fissò curioso per secondi che sembrarono interminabile,assottigliando gli occhi,forse per mettermi meglio a fuoco.
Diamine ora mi sgama.Ora mi sgama.
-Bistecca di manzo.-affermò fiero della sua scelta.
Sospirai dal sollievo impercettibilmente.Non mi aveva riconosciuta.
-E tu,amore?Cosa prendi?-chiese alla tipa,portando la sua mano su quella della ragazza.
-Quello che hai preso tu,tesoro.-sussurrò lei,quasi seducente.
Niall si morse il labbro inferiore e incatenò il suo sguardo con quello della misteriosa di fronte a lui.
Sei un porco,schifoso,bastardo…
-Vorrei ordinare anche una bella bottiglia di vino rosso,grazie.-
-Certo.-risposi,sorridendo più che potevo.Annotai tutto sul taccuino e sgattaiolai verso il bancone dove trovai Roxy,l’altra cameriera.
Le porsi il foglio e lei,con gentilezza,lo portò al cuoco in cucina.
Mi appoggiai con le spalle al bancone,che era piuttosto alto,e presi a massaggiarmi le tempie con gli indici,ad occhi chiusi.
-Tutto bene?-mi domandò la mia collega tornando dalla cucina,mettendomi una mano sulla spalla.
Sembrava quasi che le importasse davvero,e che non fosse solo un’ipocrita convenzione il suo ‘tutto bene?’
-Sì.E’ solo che sono nella merda…-
Mi fissò con sguardo interrogativo.Abbozzai un sorrisetto e scossi la mano alla rinfusa,per farle intendere che non era niente di importante.
Certo,niente di importante.
 
 
Zayn.
 
Harry era un angelo.Era ilmio angelo.Per quanto l’avessi potuto odiare nell’ultimo periodo per il suo approccio,ehm…intimo con Grace,lui era stata la risoluzione a tutti i miei problemi.
Non dovevo più stare accampato nell’appartamento di Karen e Grace.Avevo una casa mia.
Potevo andare alla villa dei miei,potevo fare un’entrata ad effetto davanti a mio padre e potevo fargli vedere che ero riuscito a cavarmela da solo.
Potevo,ma intanto ero ancora lì ad indugiare sulla porta di ingresso,con il dito tremolante sul lucido pulsante del campanello.
3..2..1…
Il mio indice pigiò su quel piccolo tasto.Ormai era fatta.
Mi stavo mentalmente preparando tutte le espressioni da fare,tutte le cose da dire,tutti gli atteggiamenti da assumere,quando sarebbero venuti ad aprirmi alla porta.
Sorrisi,senza neanche accorgermene.
Sentii chiaramente il rumore della chiave che girava nella toppa e attivava il meccanismo per aprire la porta.
Mi ritrovai davanti mia madre,che rimase un po’ dalla mia presenza sul pianerottolo.
-Zayn?-
-Mamma?-emulai.
-Zayn!-esclamò qualcuno dietro di lei.
-Papà.-imitai ancora,stavolta con una nota di disprezzo nella voce.
-Che ci fai qui?Mi sembrava chiara la questione.O studi o te ne vai.-
-Appunto.-risposi con un ghigno,che mio padre fraintese.
-Quindi se sei tornato,significa che hai deciso di cominciare l’università.Bravo figl…-
Stava per poggiarmi la mano sulla mia spalla ma mi scansai di poco sulla destra.Quel poco che bastò a non farmi minimamente sfiorare da quell’uomo.
-Nel caso non lo avessi capito,sono qui per prendere la mia roba.-affermai,fissandolo dritto negli occhi e distinguendo la rabbia ribollirgli in corpo,facendolo diventare tutto rosso in viso.
Mi trattenni dal non ridergli in faccia e cominciai a salire le imponenti scale che mi avrebbero portato alla mia camera.
Stavo attraversano il corridoio quando vidi che la porta della stanza degli ospiti era aperta. Sporsi di poco la testa,giusto per vedere chi c’era dentro.
Riconobbi la figura di Patrick distesa sul letto,in pieno sonno.
Non avevo voglia di salutarlo,e tanto meno di svegliarlo quindi feci finta di niente ed entrai nella mia stanza.
Patrick era uno dei miei tanti zii,viveva a Brighton.E mi pare che proprio lì,a Brighton,appunto,possedesse un locale.Non ci ero mai andato quindi non sapevo che tipo di locale fosse.
Io e lo zio Patrick non avevamo mai avuto ottimi rapporti.Non che avessimo avuto litigi in passato o ci fossimo fatti qualche torto a vicenda,semplicemente non me la aveva mai data a bere.Mi stava antipatico già da quando ero piccolo,e poi,la sua faccia…mi sapeva tanto di maniaco sessuale.
Solo in quel momento feci caso al fatto che Patrick vivesse nella stessa città in cui viveva Grace,prima di trasferirsi a Londra.
Curioso.
A furia di pensare al mio parente non mi ero neanche accorto del fatto che,in realtà,la mia roba era già bella e raccolta in valigie e bagagli vari.E anche da un bel po’ di tempo,dato il sottilissimo strato di polvere che li ricopriva.Ciò significava che quindi i miei sapevano benissimo che non avrei cominciato quei maledetti corsi di studio.
Alzai le spalle e cominciai a prenderli in mano.Meglio così,no?
 
Ero sulla soglia della porta con l’ultimo trolley in mano da caricare in macchina.Non avevo intenzione di mettere una pietra sopra a tutto ciò che mi avevano fatto passare con uno di quegli addii tristi,pieni di abbracci e lacrime.
No.Sarebbe stato un ‘ciao’ secco e indifferente.
Ero pronto a pronunciare quella parola,quando però mi volli togliere un’ultima curiosità.
-Perché lo zio Patrick è qui a Londra?-
-Mi pare abbia qualche conto in sospeso con qualcuno che prima lavorava al suo locale a Brighton.-mi rispose mia madre.
Aveva gli occhi lucidi,ma non erano di certo causati dal soggiorno di mio zio.
Sospirai e mi avvicinai a lei,che ormai stava facendo scorrere salate le sue lacrime sulle guance.
-Dai,non fare così.-la rassicurai,abbracciandola e probabilmente rassicurandola,visto che si lasciò percuotere dai singhiozzi.
Presi il suo viso tra le mani,le asciugai le lacrime con i pollici e le diedi un leggero bacio sulla guancia.Dopodiché mi girai verso mio padre con sguardo duro.
-Ciao.-dissi,con il tono che volevo:freddo e distaccato.
 
 
Grace.
 
Picchiettavo nervosa il piede sul marciapiede,mentre fissavo Roxy tirare giù la serranda del ristorante e chiuderla con un lucchetto.
Ma se Hollie era la proprietaria,perché Roxy doveva fare lavoretti del genere?Bah.
Non mi sarei mai data pace per il fatto che un’escort modello fosse il mio capo di lavoro.
La moretta si rialzò da terra e mi rivolse un sorriso timido.
-Allora,ci vediamo domani.-si congedò,annuendo lievemente.
Le feci ‘ciao’ con la mano e cominciai a camminare con passo lento  verso casa.
Erano già le 22.30 e,per quanto quella potesse essere Londra,quella strada era alquanto buia e anche piuttosto isolata.
La scena di Niall con quella sgualdrina non ne voleva sapere di uscirmi dalla testa.Avevano fatto smancerie per tutta la serata,TUTTA intendo.Li avevo squadrati dal fondo della sala.
Per quanto per me quella ragazza sarebbe rimasta sempre una donna dai facili costumi,aveva un visino dolce,un’espressione spensierata.Non era una di quelle biondone dalle tette giganti tipiche di Zayn.
Forse lei era anche innamorata di Niall,si vedeva da come lo guardava.E,sempre forse,non lo sapeva nemmeno che quel bastardo era fidanzato.Con la mia migliore amica per giunta.
Già,Karen.
Mi apparve in mente la scena di quel pomeriggio in cui tutti i ragazzi si ritrovarono a casa mia e Niall,tramite Zayn,aveva comprato  e consegnato un mazzo di fiori a Karen.
Eppure il suo amore appariva davvero sincero.Io ero convinta che lo fosse.Che fosse innamorato di lei.Anche dopo quel tradimento.
Troppi pensieri,davvero troppi.
Ma non potevo cercare lavoro,che so,in una caffetteria?O in un ristorante cinese?
Decisi di smetterla di tormentarmi quindi estrassi il BlackBerry dalla tasca e scrissi un messaggio a Ka.
 
Devo dirti una cosa…
 
Devo preoccuparmi?:)xx
 
Quello smile faceva capire che la sua domanda era retorica.Stava scherzando,insomma.Se solo sapesse…
 
In effetti sì…
 
Cos’è successo?
 
Cominciavo ad avvertire la sua preoccupazione dai quei messaggi.Niente faccine,niente ‘xx’.
Sentii un rumore e allora mi stoppai di blocco,sussultando.
Mi guardai un po’ intorno.
Poco dietro di me,sulla mia destra,c’era una porta un po’ trasandata con sopra la scritta ‘exit’a neon fuxia intermittenti.
Sembrava tanto una di quelle uscite secondarie da discoteca.Probabilmente qualche ragazzo era rientrato a ballare e aveva chiuso la porta,facendomi spaventare.
Rassicurata da questa ‘scoperta’ mi rigirai,pronta per ricominciare il mio tragitto verso casa,ma mi ritrovai davanti la figura di un uomo cinquantenne circa,che mi fece paura a tal punto da farmi venire voglia di urlare.Comunque fosse,soffocai quel grido.
Dopo un po’ la fioca luce dei lampioni mi permise di riconoscere chi avevo davanti.
Cristo santissimo.
Era Patrick.Il proprietario del privè a Brighton.
Ma non un privè qualunque.Il privè in cui io lavoravo.
-Ciao piccola.-sussurrò,sfiorandomi la guancia con due dita unite e un sorrisino malefico in faccia.
-Non mi toccare!-
Lo respinsi con un gesto secco della mano,allontanando il suo indice e il suo medio dalla mia faccia.
-Avanti Grace,fa la brava.Fa la brava come la facevi al mio locale.Eri una delle mie migliori dipendenti sai,mi facevi guadagnare un sacco.Eri la mia gallinella dalle uova d’oro.Quindi,devi tornare.-
Il suo ghigno non intendeva scomparire dalla sua espressione e né tanto meno le sue mani volevano allontanarsi dal mio corpo.Di fatto poggio entrambi i suoi palmi delle mani sulle mie guance,facendo incrociare meglio i nostri sguardi.
-Ho detto che non mi devi toccare.-quasi urlai,dandogli un forte spintone e scuotendo le mani un po’ alla rinfusa,nella speranza di colpirlo.
Avevo paura.Ma che dico?Ero terrorizzata.
Mi prese entrambi gli avambracci e fece girare le mie braccia in senso orario,facendomi un male cane.
-Ahia.-mormoravo,sempre più dolorante.
Con un gesto secco spalancò le sue mani,lasciandomi finalmente libera.
Mi massaggiai per qualche secondo la zona in cui si era aggrappato a me,per poi tentare la fuga.
Ma mi fermò ancora una volta,arpionando la sua mano al mio polso destro.
Tentai di liberarmi con l’altra mano,ma anche essa fu stoppata dal palmo sinistro di Patrick.
Con una mossa agile mi fece girare su me stessa.Mi ritrovai con le braccia incrociate intorno la mia vita,mantenute in quella posizione dallo stesso uomo.
Io ero di spalle a lui,i nostri corpi aderivano.
Continuavo a provare di farmi liberare,ma le forze cominciavano a mancare.
-Stai calma.-mi sussurrò all’orecchio.
-Ora ce ne andiamo a Brighton e torna tutto come prima.-mormorò ancora,per poi prendere a baciarmi il collo.
-Ti prego.-implorai a bassa voce,mentre le lacrime cominciavano a scendermi sulle gote ormai arrossate.
Ma lui no,non la smetteva.
Mi cinse tutta la vita con il braccio destro,mentre la mano sinistra scendeva sulla mia coscia.
I singhiozzi si fecero più forti.Mi ricordava troppo ‘i vecchi tempi’.
Gli occhi mi bruciavano già
Improvvisamente quella porta secondaria della discoteca si aprì.
Io e Patrick ci girammo in quella direzione e vedemmo un ragazzo intento a cacciare una Winston dal pacchetto di sigarette.
Il cinquantenne parve non spaventarsi,e continuò nel suo lavoro.
-Zio Patrick?-chiese quel ragazzo,con voce tra lo stupore e lo schifo.
-Zayn!-esclamò il cinquantenne spaventato quasi,togliendomi di scatto le mani di dosso.
-Zayn.-implorai,correndogli incontro e dandogli un abbraccio.
Lo strinsi forte a me,mentre singhiozzavo a ritmo isterico.
 
**LOOK AT ME,HONEY**
Avete visto che non ce l’ho
Fatta ad abbandonarvi.yeeeeah
Buddy girls,ora non potete più insultarmi né
Minacciarmi di morte(?)
Anyway,questo capitolo è abbastanza forte…
Ce no,non proprio.Più che altro nella scena
Di Patrick il bavoso,che spero dia un certo
Impatto.Se non provate niente significa che faccio
Schifo e devo ritirarmi.Oh sì.
Ho cambiato il tipo di scrittura perché mi sono
dimenticata che carattere e che grandezza usavo
di solito in questa ff.Mi dispiace(?)
Coooomunque,chi di voi mi sta seguendo nell'altra ff?
Sta andando piuttosto bene,la storia ta piacendo e mi
sento molto jdgkdasg.
Nel caso no abbiate cominciato a leggerla è qui.
E ppppoi è da un po' di tempo che non la segnalo(?)
ci terrei se qualcuna di voi(che non lo ha già fatto)
leggesse e magari commentasse la mia os.
La consiglio vivamente a tutte quelle che si sentono insicure,brutte,e così via.
Ci tengo tantissimo,ed è qui.
Detto questo mando un bbbbacione a tutte quelle che non mi hanno abbandonato
 e che non hanno tolto la storia da preferite/seguite/ricordate.Ai lav iu.
Ok,ho scritto troppo in questo angolo.lol
ccciao bedde magre(?)


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