Five Stages di SakiJune (/viewuser.php?uid=25189)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Negazione (Howard) ***
Capitolo 2: *** Rabbia (Bernadette) ***
Capitolo 3: *** Senso di colpa (Sheldon e Gablehouser) ***
Capitolo 4: *** Depressione (Sheldon e Rajesh) ***
Capitolo 5: *** Accettazione (Leonard e Penny) ***
Capitolo 1 *** Negazione (Howard) ***
Torno ad avvisare che ci sono spoiler
della puntata 99 (che mi ha
lacerata dentro, se posso esagerare), e anche una citazione abbastanza spoilerosa dal film Iron Man
2.
Negazione (Howard)
Ciao, piccolo. Mi dispiace di aver combinato questo pasticcio.
Volevo solo vederti prima di tutti gli altri.
La tua faccina... sto provando ad immaginarla, ma so che la realtà sarà
migliore di qualsiasi supposizione.
Tenerti in braccio, respirare il tuo odore, guardarti negli occhi e
scoprire un po' di me. Una metà di me, la migliore.
C'è stato un tempo in cui ho dovuto scegliere, scegliere se mollare
tutto o andare avanti. Sposare la donna che amavo, anche se si era
rivelata diversa da come l'avevo conosciuta, e rinunciare non solo ai
miei sogni più ambiziosi, ma persino al mio lavoro... oppure dirle
addio e tornare alla mia routine di ingegnere arrapato.
Non c'è voluto molto, sai, per capire cosa dovevo fare. E sono andato
avanti, ho accettato le sue condizioni, anche quelle più assurde: lo
so, ti ho regalato una madre snaturata, però hai me. Io ti amerò per
tutti e due, te lo prometto. E poi... chissà... potrebbe cambiare idea.
Forse proprio in questo momento dentro di lei si sta sciogliendo
qualcosa, ti riconosce, ti sorride ed inizia a volerti bene.
Se invece il miracolo non dovesse accadere, non preoccuparti, davvero.
Sarò papà e mamma insieme, sarò tutto quello che vuoi. Sai chi mi ha
dato la forza di decidere? Leonard. Sì, lo conoscerai, è un grande:
riesce in imprese impossibili, come conquistare la bellissima
dirimpettaia quasi senza fatica (tenersela stretta è più complicato, ma
ci sta lavorando su) e guardare un film di Nora Ephron senza
addormentarsi. Ok, anche Raj guarda quei film, ma la differenza è che a
Raj piacciono davvero.
Conoscerai anche lui, certo. Quello che volevo dire di Leonard è... lui
ha questa madre-robot, e chi la
capisce è bravo, scrive libri su libri
per dare consigli agli altri ma non è minimamente in grado di provare
affetto per la sua famiglia. Ecco, pensavo, se è venuto su così bene
nonostante questo, c'è speranza anche per te. No, non è ironia.
Tua madre non potrà essere peggiore di Beverly Hofstadter, te lo
garantisco.
Andrà tutto bene, devo crederci, e devi crederci anche tu.
Altrimenti sarà tutto più difficile-
...
Il mese scorso parlavamo di nomi... nomi ebrei, nomi cattolici...
Le ho detto che mia madre non si immischia in queste cose. Strano,
vero? Sono poche le cose in cui non si immischia.
E alla fine è sbottata con un "Scegli tu, per me fa lo stesso, basta
che non te ne esci con Wolverine o Ka'ah".
A parte che Logan non è affatto un brutto nome... però ci ho pensato,
devi
chiamarti Anthony. Come Howard e Tony Stark. Nel secondo film lui trova
quel nastro dove suo padre gli dice "La mia più grande creazione sei
tu". Io mi sento così. E poi a tua madre Robert Downey Jr. piace un
sacco.
...
Ah.
Se ci fosse un medico dei telefilm mi starebbe già dicendo che non devo
parlare. Ma l'ambulanza è ancora lontana, o forse sono io che non
riesco a sentirla.
L'importante è resistere. E per resistere devo pensare a te, a come
sarà bello accarezzarti, ridere mentre con una manina mi tiri i
capelli.
Lei cederà, non può resistere a tanto amore.
Deve amarti.
Perché c'è una possibilità, non ci voglio pensare, ma potrei anche non-
...
...
...
Questa sarà una storia in cinque capitoli, ognuno a rappresentare
un
diverso punto di vista e una fase dell'elaborazione del lutto (ne
esistono diverse versioni, ho usato quella che più si adattava alla
storia che volevo raccontare).
Non scrivevo da un bel pezzo e ho messo fin troppo di me stessa in
queste righe, perciò se trovate qualche sprazzo (sprazzo? diluvio!) di
OOC sappiate perdonarmi.
Negazione è, in questo caso, non accettare di morire.
Credere di avere ancora tutto, o quasi, sotto controllo. Maggiori
dettagli nel prossimo capitolo, con il pov di Bernadette.
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Capitolo 2 *** Rabbia (Bernadette) ***
Rabbia (Bernadette)
Non erano questi i patti, Howard. Non eravamo d'accordo così. Ti avevo
spiegato molto bene quali erano le mie priorità, non mi sarei mai
impelagata in questa... questa... faccenda se non fossi stata più che
certa di avere tutto il tuo appoggio.
Eri tu che volevi dei bambini. E ammettiamolo: eri tu quello con meno
prospettive di carriera. Tutte quelle ciance sui viaggi nello spazio
non
avrebbero mai portato a niente, e se è vero che hai fatto finire il
Mars Rover in un cratere, beh... la dice lunga sulle tue capacità. Sono
io quella che ha lavorato in un ristorante per pagarsi gli studi, mi
sembra, non c'era ragione per rinunciare ai miei obiettivi. Ed eri
d'accordo, sì o no?
Mi hai assicurato che non c'erano problemi, sì o no?
Adesso invece cosa fai? Ora che ti ho scodellato il pupetto, che
potresti dirmi grazie, tesoro, ora me ne occupo io, no! Mi lasci da
sola!
Penny continuava a chiedermelo, prima del matrimonio: "Sei proprio
sicura di volerlo sposare?" e mi sembrava strano, ma ovvio, certo che
sono convinta, lo amo e lui ama me, e farà tutto ciò che voglio.
Ma no!
Mi pianti in asso come una stupida e avevi l'occasione di dirmi
qualcosa, di dirmi "Bernadette, ti amo, mi dispiace" e invece cosa
trovo?
Accenditi!
Brutto!
Coso!
Io non sarò come la dottoressa Hofstadter, ma che bella teoria! Si
sprigionerà una magia e di colpo l'odore di pannolini sporchi mi
sembrerà caprifoglio e mentuccia! Io sono quella che sono. C'è tua
madre che è dimagrita dieci chili, e farnetica sulle pappine kosher, e
che il latte in polvere è stata una pessima idea, ma PER QUALE ASSURDO
MOTIVO DOVREI FARMI MORDERE LE TETTE DA QUALCUNO CHE NON FOSSE
SUO FIGLIO, SIGNORA WOLOWITZ?
Ho riascoltato il messaggio su questo iPod un migliaio di volte, e non
c'è una parola per me. Su di me, ma non per me. Sul fatto che sono
snaturata e che mi piace Robert Dow-
Mi piacevi tu, stupido!
Volevo te, te e basta, niente genitori o marmocchi di mezzo, era così
difficile da capire?
Ci sono cresciuta tra fratellini urlanti e parenti impiccioni, volevo
aria fresca! Volevo un'altra vita!
Tu non dovevi farmi una cosa simile, non dovevi permetterti, hai capito?
Adesso basta, Howdini, lo spettacolo è durato anche troppo. Non c'è
nessuno che guarda, puoi svelarmi il trucco per farti riapparire...
So che potrò sembrare esagerata ma... nelle ultime puntate Bernadette
mi sembra definitivamente passata al lato oscuro della Forza, non vi
pare? Un punto: mi hanno assicurato che gli iPod di nuova generazione hanno il registratore vocale incorporato, spero sia vero altrimenti non sarebbe la prima volta che commetto un errore assurdo XD
Colgo l'occasione per pubblicizzare il contest che ho creato
nell'ambito di questo fandom: Bazinga!!
Non è a pacchetti e i prompt sono esclusivi ma subito visibili, perciò
è davvero molto semplice. Che ne dite, darete anche solo un'occhiata
per vedere se vi ispira?
A presto con il terzo capitolo (pov di Sheldon e Gablehouser)
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Capitolo 3 *** Senso di colpa (Sheldon e Gablehouser) ***
Senso di colpa (Sheldon e Gablehouser)
Il dottor Gablehouser spostò la sedia di fronte alla sua scrivania e
fece accomodare Sheldon. Andò a chiudere la porta, lasciando che il
silenzio gonfiasse l'aria della stanza, prendendo invece tra le
mani il blocco di fogli rilegati nella copisteria della facoltà. Ne
rilesse il titolo, guardando di sottecchi il giovane autore del saggio.
La colpa. Appunti sull'uso
giudiziario di un'esperienza percentuale.
- Dottor Cooper, nonostante quanto asserito da Lei tempo fa, la mia
intelligenza è proporzionata con il lavoro che svolgo...
- La mia invece è sproporzionata,
Dottor Gablehouser, per questo mi sono addentrato in un campo- no, no,
continui.
- Perciò non le chiederò cosa significa "esperienza percentuale". Le
domando invece perché si sia voluto addentrare in un campo di patate
così impreciso e frustrante quale l'etica.
- Si tratta dell'elaborazione di dati da me acquisiti, sviluppata sulle
basi oggettive dei più recenti studi in mio possesso. - Non capiva
perché il suo interlocutore, solitamente sulla difensiva, tutto intento
a salvaguardare fama e rendite dalla cruda verità dell'ignoranza che
riusciva ormai a nascondere appena, avesse cambiato atteggiamento.
Tentò di risvegliarne l'ira attingendo alla vecchia riserva di
puntualizzazioni: - Vorrei farle notare che per quanto la sua battuta
possa risultare divertente, l'immagine che si ha di un campo di patate
non corrisponde alla pur colorita metafora che ha tentato di farmi
visualizzare...
Nulla. Non riusciva a far aggrottare le sopracciglia del
capo-dipartimento più di quando fosse mai riuscito a convincere Raj che
i fumetti di Archie non sono classificabili sotto la dicitura "roba
tosta".
Abbandonò la frase a metà, quando con orrore si accorse che conosceva
quell'espressione. Era la manifestazione facciale di un sentimento di
pietà. Il dottor Gablehouser, il suo quasi-nuovo-papà, provava
compassione per lui, per ciò che era accaduto quella sera maledetta.
(Aveva preso a chiamarla così: sebbene la superstizione esulasse dal
suo orizzonte intellettivo in quanto priva di elementi scientifici, in
fondo suonava bene. Un po' come quella frase che diceva Penny
comparando la temperatura di una stanza a quella di una struttura per
fondere i metalli)
(Stava cambiando)
(Si stava trasformando in)
- Vorrei che giocassimo entrambi a carte scoperte. Lei si sente in
colpa per quanto è successo al suo amico, dottor Cooper. E mi creda,
non ha senso continuare a tormentarsi in questo modo.
Aveva cercato di ridurre quella sensazione dilaniante in numeri ed
astrazioni, per poi riadattarli alla realtà globale del sistema
giuridico americano. E stava funzionando, cioè, avrebbe funzionato una
volta presentata la sua teoria al pubblico. La sua responsabilità circa
l'accaduto avrebbe preso il suo posto nella mappa spaziotemporale dei
crimini commessi dall'umanità, un ruolo infinitesimale. Rassicurante.
(un essere umano di tipo inferiore)
(Sheldon 0.9)
- Dottor Gablehouser, non ho bisogno della sua psicologia spicciola. La
riservi per i suoi manualetti da discount. - La sua lingua era tornata
a lavorare a pieno ritmo, ma quello sdegno gratuito era ormai solo un
riflesso.
Gablehouser aveva parlato a lungo con la signora Cooper al telefono. Ad
un
certo punto l'aveva sentita piangere e l'aveva rassicurata che non
aveva intenzione
di licenziare Sheldon. Fino a quando le sue incursioni nell'universo
filosofico non l'avessero distratto dalla ricerca assegnatagli
dall'università, non c'era ragione di allontanarlo dal suo lavoro.
Anzi, si sarebbe impegnato a motivarlo ulteriormente perché
raggiungesse obiettivi concreti.
Anche questo, in qualche misura, aveva funzionato. Dopotutto, uno dei
punti
principali della teoria etica di Sheldon si chiamava "Utilità del
colpevole all'interno della società, proporzionata al suo reato".
Che poi, il dottor Hofstadter gli aveva spiegato in che cosa consisteva
questa presunta percentuale di colpevolezza, e sarebbe stata una cosa
da ridere... se fosse stato opportuno ridere in una situazione del
genere,
ovviamente.
- Psicologia? Non è il mio ramo, dottor Cooper. Vorrei solo che
inserisse tra le fonti di questi suoi studi anche il parere di un
osservatore esterno, e questo parere consiste nella convinzione che...
prenda appunti, coraggio, ho altro da fare oggi... "Nell'ottica
neutrale di un osservatore Z, il semplice riferire ad un soggetto Y che
sua moglie ha partorito il loro primo figlio con due giorni di anticipo
non è direttamente correlato con la decisione di Y di scapicollarsi in
mezzo ad un acquazzone. Aggiungerei: specialmente se X, il latore della
notizia, ha svolto malvolentieri il suo compito e si è limitato ad
esporre i fatti senza esercitare pressioni sul soggetto". Ha scritto
tutto? Ora vada. Quando avrà accorpato questi nuovi dati al suo studio,
sarò lieto di farlo pervenire al docente di Filosofia del City College.
Quelle due parole, "City College", andarono dritte alla meta; Sheldon
fissò il suo interlocutore con tutto il disprezzo possibile. Più che
mai rigido e trasudante indignazione, lasciò l'ufficio senza dire una
parola.
Non appena al di là della porta, però, le forze gli vennero meno.
Adocchiò un cestino dei rifiuti accanto ad un distributore di bibite e
vi gettò il blocco. Si sentiva esausto ed insieme rigenerato.
(Sheldon 1.0, rivisitato)
Trascorse quasi un'ora a fissare il vuoto, seduto nel suo
studio. L'imponente scrivania di Raj continuava ad occupare metà stanza
senza che il suo proprietario ne facesse uso.
D'un
tratto parve trasalire, come ad un rumore, più probabilmente ad
un'idea. Andò alla lavagna e cancellò una riga, la riscrisse... lo si
poteva quasi sentir ruminare.
Aveva urgente bisogno di un confronto con una mente davvero inferiore, prima di
scendere egli stesso a livelli preoccupanti, pensò. Koothrappali doveva
tornare al lavoro, senza se e senza ma.
La scelta dei personaggi per la terza fase è stata spontanea, anche
perché il primo nucleo della fic è stato questo... salvo poi, tramite
ricerche, scoprire che esistono diverse versioni di questo modello (ed
in realtà è più comune trovare come terza fase la cosiddetta
"contrattazione"). Ok, boh, ve l'ho detto. Ma forse è più interessante
sapere che nella versione originale la "colpa" di Sheldon era molto più
concreta u.u
Nel quarto capitolo continuerà il pov di Sheldon, ma la fase apparterrà
a Raj.
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Capitolo 4 *** Depressione (Sheldon e Rajesh) ***
Depressione (Sheldon e Rajesh)
L'odore che sente appena entrato è quello di piatti sporchi, ma non c'è
molto nel lavandino. La maggioranza dei bicchieri sono ai piedi del
divano insieme a varie lattine, cartoni di pizza e di take-away. Questo
preoccupa Sheldon ben più del fatto che il proprietario
dell'appartamento non si presenti al lavoro da diverse settimane; se
c'è un campo in cui Rajesh ha del talento è la cucina, non certo
l'astrofisica. Talento che ha scoperto solo di recente, da quando è
diventato l'unico single del gruppo, e che stavano iniziando ad
apprezzare... soprattutto perché se ha il dubbio su uno o più
ingredienti, può chiederglielo direttamente e non consultare il centro
antiveleni come capita spesso con la rosticceria cinese all'angolo di
Colorado Boulevard.
Sui mobili c'è uno strato di polvere notevole, e rimpiange di non
essersi portato una mascherina. Guarda verso la porta d'ingresso,
vagamente preoccupato di averla trovata socchiusa, ma questo tipo di
disordine non ha niente a che vedere con i ladri. Sulla Xbox ci sono
due custodie di giochi: una, aperta, sporca di qualcosa che sembra
senape; probabilmente il gioco è inserito nella console. L'altra,
ancora nel cellophane, non è nemmeno impolverata. Quando legge il
titolo, non impiega molto a ricordare che Howard gliel'aveva regalato a
Natale.
Si rende conto di avere ancora in mano la posta che traboccava dalla
cassetta giù all'ingresso, e l'appoggia su un angolo libero del
tavolino. Ora sente un altro odore, che gli riporta alla mente ricordi
poco piacevoli: birra. È come se tutto il tappeto ne fosse impregnato.
Non sa se la nausea che inizia a salirgli dallo stomaco sia dovuta solo
a questo, c'entra anche il silenzio. La voglia di dare una riordinata e
una lustrata a questo caos è tanta, ma è maggiore la consapevolezza
che, se tutto fosse lustro e in ordine, quel silenzio sarebbe molto più
amaro.
La porta del bagno, che appare in disordine esattamente come il
soggiorno, è spalancata e dapprincipio Sheldon non ha nessuna
intenzione di andare oltre. Le orecchie cominciano a ronzargli quando
vede un liquido rosso sul pavimento, e tenta senza risultato di
deglutire. Allora decide di
entrare: ci sono faccende urgenti in cui persino le sue idiosincrasie
si fanno da parte, un po' come quando fece esplodere l'ascensore
evitando a Leonard una bruttissima fine.
La vasca è vuota, incrostata di sapone. Sul bordo, una boccetta di
docciaschiuma alla ciliegia rovesciata.
Le sue labbra hanno un inconsapevole ma incontenibile tremito di
sollievo.
Gli rimane solo la camera da letto, ma questa volta la porta si rivela
un ostacolo concreto. Bussa tre volte.
- Raj?
Faccende urgenti.
Toc. Toc. Toc.
- Raj?
Ma non abbastanza per fare un'eccezione a certe regole.
Toc. Toc. Toc.
- Raj...
Apre e si ritrae un poco per l'aria di chiuso che emana la stanza. Il
silenzio non è più tanto opprimente, adesso. C'è un respiro pesante,
regolare, a guidare il tempo e lo spazio senza bisogno di formule.
Fa scattare l'interruttore e l'atmosfera da film horror svanisce,
Koothrappali emette un mugolìo avviluppandosi nel lenzuolo stropicciato.
Sheldon prende fiato: - Leonard ha contattato tua sorella, non credo tu
abbia molta scelta. O torni al lavoro con me, o lei viene e ti riporta
in India.
Resta in piedi fuori dalla camera, mentre il suo collega incespica
verso il bagno. Lo sente tossire ed emettere qualche altro suono che
preferisce non classificare. Poi la doccia scroscia e per un po' si
sente orgoglioso di se stesso. Lo sguardo gli cade di nuovo su quel
videogioco intonso, quella sua confezione rilucente. Non c'è
nient'altro che brilla qui, pensa, è tutto così opaco e spento.
Mentre è immerso in un groviglio di pensieri sempre più affollato, il
rumore dell'asciugacapelli ha ormai sostituito quello dell'acqua.
Mentre Raj va a vestirsi, Sheldon si rende stranamente conto di non
essere affatto compiaciuto dalla sua obbedienza. Avrebbe preferito
sentirlo protestare, doverlo convincere? Oh, davvero?
- Andiamo, la mensa apre tra mezz'ora e non ho intenzione di pranzare
troppo tardi.
Telefona a Leonard e lo rassicura che la missione è andata a buon fine,
Priya può evitare un viaggio in aereo.
- Mi aspetto che domani tu sia sufficientemente in forma per guidare,
sai quanto odio gli autobus. Per oggi farò un'eccezione.
E più tardi, anche se la pelle gli formicola al pensiero delle colonie
di germi che affollano i sedili, ritiene con sufficiente certezza che
sedersi accanto a Raj sia una convenzione sociale non opzionale.
Non riesco assolutamente a mettermi nei panni di Raj senza
trasudare banalità, retorica e John Hamish Watson,
perciò ho preferito lasciar parlare Cooper anche in questo caso, e
lasciar trasparire la fase che Raj sta passando dallo stato del suo
appartamento.
L'accenno al videogioco ancora da aprire (e misteriosamente pulito) è
autobiografico. Una persona a cui tengo molto mi regalò un libro, poi
ci allontanammo... non riuscii a leggerlo per molti mesi, lo tenevo tra
le mani e lo sfogliavo. Alla fine l'ho letto, però, per fortuna :)
Il prossimo capitolo (l'ultimo!) sarà dedicato a Leonard e Penny <3
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Capitolo 5 *** Accettazione (Leonard e Penny) ***
Accettazione (Leonard e Penny)
Penny, ho bisogno che mi ami.
E non chiedermi se è giusto tu sai che lo è. È giusto perché in
macchina con Stuart mentre ti baciava hai detto il mio nome perché
prima che partissi per l'Artico mi hai abbracciato tanto a lungo e
sembrava che non volessi lasciarmi andare, perché tuo padre spera
sempre che torni con me e vorrei dirgli che finalmente ce l'ho fatta a
riconquistarti, perché ogni volta che
proviamo a restare amici prima o poi ricadiamo in un bacio e tutto
ricomincia, ma soprattutto è giusto perché siamo vivi, siamo vivi Penny
siamo noi lo senti sono io sono qui con te e ti ho amata tutto questo
tempo e so che non posso più aspettare non ha senso aspettare quando
domani ci può succedere qualunque cosa e non è un calcolo delle
probabilità Penny è la vita... è la vita e mi fa paura, ma tra le tue
braccia non ho più paura di niente Penny stringimi più forte ti amo
E continuo a pensare che lo detestavo davvero, e sembra una bestemmia
da dire adesso lo so ma tu capisci cosa intendo mi vergognavo di
presentarlo a Bernadette e ora guardami è lei che odio è di lei che mi
vergogno lo so lo so che lo amava ma come si può amare davvero e non
desiderare una famiglia vera tu non lo vuoi? Forse ti stancherai di me
con il tempo è già successo ma posso rimediare hai ancora quegli
opuscoli del City College? Posso essere migliore possiamo raggiungere
qualsiasi cosa finché siamo vivi e abbiamo forza per guardare avanti
io... davanti a me adesso vedo i tuoi occhi e riesco solo a dire ti amo
anch'io Leonard fa ancora freddo scaldami quando arriva la primavera?
Sono passati già tre mesi e piove di nuovo come quella sera avevamo
litigato come al solito eri in ritardo per la conferenza e io che
lottavo con la cinghietta della scarpa "E allora vai da solo dalle tue
particelle stratosferiche" e hai sbattuto la porta era la prima volta
che ti arrabbiavi così ho pensato è finita e ho guardato la bottiglia
del vino ma poi ho sentito la tua suoneria squillare e ho pensato "Che
diavolo, gli chiederò scusa" e quando ho allacciato la cinghietta e
sono scesa eri lì sulle scale e senza guardarmi hai detto solo "Non
riuscirò a guidare, ho bisogno di te" e tremavi
Non devi odiare Bernadette, lei è fatta così.
Un giorno scatterà qualcosa dentro di lei, ci riuscirà le esploderà
dentro e non dovrà chiedere scusa a nessuno perché noi sappiamo che
anche lei sta soffrendo. Non dovrà nemmeno chiedere scusa a Tony perché
è ancora piccolo per capire ma se non dovesse cambiare nulla... io la
prendo come ipotesi assurda, sai che ti dico avrà sempre noi non credo
proprio che dovremo sempre andare a trovarlo di nascosto mentre lei è
al lavoro ma anche così sei bellissima quando lo tieni in braccio e
canti Soffice Kitty ti ricordi quando la cantavi a Sheldon? Avevamo
bisogno di un altro bambino da accudire ora che lui ha Amy e devo dire
che non se la cavano male insieme è incredibile
Perché mi hai fatto vedere quel
film non dovevi farmelo vedere ora non
riesco a smettere di pensarci "Sei la cosa più bella che ho creato" no
com'è che diceva... che poi quell'attore faceva il sindaco di Fairview
in Desperate Housewives, Leonard dimmi credi che Tony riuscirà mai a
sentire quanto Howard gli volesse già bene riusciremo mai a
spiegarglielo gli farai vedere quella scena? Non ho capito poi dopo
quando crea l'elemento non doveva essere impossibile? Forse è questo
che significa niente è impossibile quando ami e vuoi restare vivo cosa
faremo con Raj non riesco più a vederlo in quello stato ma Sheldon è
contento di come sta andando il progetto sai che devono andare a Boston
giovedì prossimo e Amy va con loro restiamo soli non riesco a
pensare a niente di meglio. Forse ha smesso di piovere apri la finestra
per favore ti spiace guarda c'è ancora un Penny Blossom sotto il letto
no non è che non passo l'aspirapolvere da allora è che ho ripreso a
farli lo so dovrei averne ancora la nausea ma ehi se ci ripenso rido
eravamo una squadra amore a che pensi? No non me lo mettere quel colore
non c'entra niente con i miei capelli
Girati, guarda lo specchio, siamo bellissimi.
Qualche appunto prima dei saluti. Perché sì, questo è l'ultimo capitolo
:)
1. Con l'accenno al college non intendo dire che Penny ora diventerà
una nerd, solo che sta valutando le infinite possibilità che la vita le
offre. Quest'esaltazione post-traumatica prima o poi si esaurirà XD
2. Sì, l'idea che la madre di Howard faccia vedere di nascosto il
bambino a Leonard e Penny perché Bernadette non vuole è crudele, ma
ricordate che io sono Saki-la-sadica *muahaha*
3. La citazione nell'ultimo paragrafo si ricollega a quella del primo
capitolo: l'attore che interpreta Howard Stark in Iron Man 2 è
veramente lo stesso di Victor Lang in Desperate Housewives, e
l'elemento che Tony crea su progetto di suo padre sarà la nuova...
(SPOILER) fonte di energia che terrà in funzione il reattore.
4. I Penny Blossom sono fermacapelli che Penny fabbricava in una
puntata u.u
5. Sì, sono consapevole che, dopo questi tentativi di monologo
interiore, James Joyce si rivolterà nella tomba.
Ok, grazie a tutti quelli che hanno letto, sboconcellato o sono
capitati qui per caso. Ricordo che se per sfida o follia vi voleste
cimentare in questo fandom, ho creato un contest
apposito. Date anche solo un'occhiata? Thanks!!
Angstily yours, SakiJune.
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