Terrible Love

di crazy_fun
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***




No name



capitolo 1 



 “ Vic oggi tutti andiamo in quel nuovo locale che è stato aperto da poco, vieni?”
“non so , ti avviso dopo. Ciao Am”
E si avviò verso casa, che proprio casa non si poteva chiamare .
Lui la stava aspettando e lei sapeva che era già tanto se le permetteva di frequentare la scuola,  inoltre anche se avesse provato a fuggire l’avrebbe trovata senza che se ne accorgesse.
Dopo un quarto d’ora di tragitto arrivò davanti a quel cancello lavorato fino i minimi dettagli come quelli delle grandi residenze o castelli.
Lo varcò e come ogni volta , da due mesi orami, fu attraversata da un brivido.
“ Sono tornata”
“ hey dolcezza”
“ ascolta andrò dritta al punto : questa sera c’è una festa in nuovo locale  sono stata invitata e “ e prima di concludere la frase egli ,del tutto calmo ma   con quello sguardo che infondeva paura a chiunque, disse :
“ no honey, mi sembra di averti già concesso troppo facendoti andare a quella stupida scuola”
“ Eric per favore”
“no, e adesso sali in camera prima che cominci ad alterarmi, e tu sai che non ti conviene “
“ si ho capito “ rispose atona.
Una volta sdraiatosi sul letto accese il cellulare e inviò un messaggio ad Amanda.

 

“ Ciao Am ….mi spiace ma non riesco a venire questa sera, ci vediamo domani =)” e si addormentò .



Spazio autrice :)
helloooooo....
come capitolo so che è corto ma il prossimo sarà più lungo rispetto a questo, dove si inizierà a capire cosa sia successo due mesi fa.
detto questo vi saluto
alla prossima
crazy_fun =)

 

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Salve lettori di efp,ecco il secondo capitolo della storia di cui ancora non sono riuscita a trovare un titolo.
In questo si inizieà a vedere cos'è accaduto 2 mesi fa.
ALLA FINE DEL CAPITOLO TROVERETE UNA FOTO A CHI HO PENSATO PER ERIC, SPERO CHE VI PIACCIA CHI HO SCELTO, PERCHè IO LO TROVO BELLISSIMO :)
besos crazy_fun










 No name




capitolo 2

 
 POV Victoria


Non mi sarei mai dimenticata quel girono : era il 24 ottobre,  stavo camminando con la mia sorellina di quattro anni verso casa, la mia vera casa, e quando entrambe entrammo non vi era nessuno .
Tutta l’abitazione era sommersa dal buio che le conferiva un ‘aria tetra, specialmente con quei candelabri che a mia madre piacevano molto.

La piccola era terrorizzata e io non ero da meno, ma dovevo mantenere i nervi saldi cosa alquanto difficile.
Presi subito il telefono e chiamai mia madre, ma questo continuava a squillare al vuoto.
Provai ancora per quattro volte ma niente così mi recai dai vicini, i Silver, e chiesi loro se sapevano dove fosse la mia famiglia ma niente, tutti sembravano scomparsi nel nulla, come se fossero stati risucchiati da un vortice.
Tentai nuovamente di chiamare ma niente.
Trascorse più di un’ora ed ero ancora spaventata .

Avevo lasciato Amelia dai Silver, i quali non si fecero problemi ad accoglierla, anche perché Sophie , loro unica figlia, era un’amica di Amy.

Va bene, non dovevo spaventarmi, magari erano usciti fuori e si erano dimenticati di avvertirmi .
Stavo per andare a riprendere Amelia quando sbattei contro qualcuno.
Era un ragazzo , un bel ragazzo dai lineamenti perfetti e un viso angelico con occhi di un azzurro color cielo.
Rimasi incantata quando incrociai il suo sguardo per scusarmi ma lui non mi diede il tempo di farlo.

“ Devo fare più attenzione…scusami ….”
“ Victoria”
“scusami Victoria”
“ dovrei scusarmi io “
“ fa niente. Io sono Eric”
“piacere” e mi strinse la mano .
“ Sembri preoccupata, successo qualcosa ?” poneva quella domanda come se fosse già a conoscenza di tutto, il che mi sembrava strano,
“ no , niente”
“ a me non sembra” disse prendendomi per il braccio e facendomi anche male,
 “ scusa?” chiesi indicando la sua mano,
“ sai non mi piace fare giri di parole quindi andrò dritto al punto: la tua famiglia non è in pericolo, almeno non per ora, ti basterà soltanto accettare la mia proposta e tutto tornerà come prima, o almeno quasi”.

Ero sorpresa, e soprattutto presa dal panico e dalla paura, cosa gli avevo fatto ?   E lui cosa voleva da me se neanche lo conoscevo?

“ Dimmi” affermai cercando apparire calma,
“ Tu da oggi verrai a vivere da me e con le mie regole”
“ tu sei pazzo, completamente fuori di testa”
“ vedo che hai scelto, preparati a salutare la…”
“ accetto”
“brava bimba”.
“ I tuoi penseranno che sarai andata a frequentare una prestigiosa scuola francese grazie a una borsa studio e visto che sono magnanimo ti permetterò di rivederli un’ultima volta “.
Dire che ero distrutta non era niente, avevo voglia di piangere e immaginare che tutto questo fosse solo un  brutto incubo però purtroppo era la realtà , e siccome ritenevo di essere una persona realista che affrontava qualsiasi problema senza mollare avrei fatto lo stesso anche in questa situazione mostrandomi forte.
 
“ Andiamo” mi sussurrò e lo seguì.
   






ERIC













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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


 
Salve a tutti ....
Ecco qui il terzo capitolo spero che vi piaccia, e mi scuso in anticipo per eventuali errori di battitura.
buona lettura
crazy_fun






Terrible Love

 




Capitolo 3

 
 
Arrivai davanti a quella grande abitazione che sembrava un castello che una casa normale.

Entrai e trovai i miei genitori e mia sorella, che non so come era giunse nel salone di Eric.
Erano tutti quanti spaventati ma nessuno di essi si lamentò, urlò, gridò era come se fossero paralizzati o meglio ipnotizzati.

“ Sono stato di parola, adesso è il tuo turno, ti lascerò salutarli e poi si dimenticheranno di ogni cosa riguardante queste ultime ore”
“ va bene” dissi lacrimante .
“ ciao mamma, ciao papà , ciao piccola Amelia e scusatemi se per colpa mia siete finiti in questa situazione” e li abbraccia non volendo abbandonarli, purtroppo dovevo.
“ Spostati” mi ordinò e subito dopo si avvicinò a loro, li fissò negli occhi ed affermò :
“ di queste ultime ore non ricorderete nulla, eravate a godervi una giornata in famiglia. Victoria invece si trova in Francia , dove frequenta una prestigioso college grazie a una borsa di studio. Non vi preoccuperete per lei perché lo vi ha inviato una lettera giorni fa, nella quale diceva che stava bene.”
Ordinato ciò si dimenticarono di tutto e ritornarono sani e salvi a casa.
“  Sweetie vieni, ti mostro la tua camera” disse come se prima non fosse accaduto niente.
Salì le scale e mi ritrovai davanti ad una porta di legno e , dopo averla aperta, mi ritrovai davanti una stanza grande tre quattro volte la mia, inoltre era molto bella non paragonabili a quella vecchia piena di poster, foto e scritte.
“ Spero che ti piaccia”
“ è bellissima” proferì sinceramente.
Da quel momento  non mi parlò più .
Tutti i mei vestiti li trovai sistemati nell’armadio, e  la maggior parte erano di colori scuri che non mi appartenevano.
 
Il giorno seguente scesi per fare colazione e quello che vidi fu davvero raccapricciante: una ragazza dissanguata per terra ed Eric invece che aiutarla rimaneva seduto sul divano.
Prima che potessi aprir bocca prese nuovamente la giovane e affondò i suoi denti sul suo collo.
Io rimasi pietrificata da quella scena e non fui in grado di fare alcun passo, il corpo non rispondeva ai comandi che gli venivano imposti dal cervello.
“ Ma sei un cannibale?” domandai cercando di restare tranquilla,
“ ahahahaha….non dirmi che non hai ancora capito, sai siccome lo avresti saputo in un modo o nell’altro ho preferito fartelo sapere di persona” e prese tra le mani un’altra ragazza ancora più giovane della precedente .
Tentai di divincolarla dalla presa di quell’essere ma ogni mio tentativo sembrò vano.
“ Tu sei uno psicopatico”
“ no tesoro sono un vampiro”
“ si e io sono la fata turchina” ironizzai, tutto questo non poteva essere vero ma a smentirmi fu lui che mi si parò davanti a una velocità sorprendente bloccandomi impedendomi così di muovermi.
“ Pensi che stia scherzando piccola insolente” e mi zittii.
“ Dove vai?” chiese accorgendosi della mia divisa scolastica,
“ a scuola”
“ mi sa di no. D’ora in poi niente scuola, niente amici”
“ come”
“ come hai sentito dolcezza e adesso cambiati visto che non vai da nessuna parte” .
Appena arrivata nella mia nuova stanza cercai su internet informazioni sui vampiri.
Digitai la parola vampiro e mi uscirono  più di duemila risultati .
Consultai wikipedia e altri siti.
-Con il termine "vampiro" si identifica lo spirito di una persona defunta o del suo cadavere, una creatura-simbolo delle forze del male che si agitano in una specie di vita quando "la luce del Sole é morta".
L'origine del Vampiro é antichissima e con diverse varianti, si perde nella notte dei tempi ed ha un notevole ruolo nella cultura di quasi ogni popolo.
 Secondo la versione più accreditata il termine Vampiro deriva da un manoscritto russo del 1047 circa in cui compariva la parola Upir.
Per l'esattezza il termine usato da un principe di Novgorodian era "Upir Lichyj" che è stato tradotto in: vampiro malvagio.
Da qui è stato coniato il termine Vampiro, che identificava una creatura spietata che si nutriva a danno di: sangue o anima o carne, delle sue vittime.
Per quanto riguarda i loro poteri essi possiedono capacità ipnotiche, velocità e forza che superano nettamente quella umana, inoltre godono dell’immortalità.
Protezione
Per proteggersi dai vampiri si fa ricorso all’aglio ,alla rosa canina e al biancospino, che  sono alcuni degli oggetti che secondo le credenze scacciano i vampiri.
Per uccidere un vampiro si deve conficcare un paletto di legno in mezzo al cuore , altrimenti provocherà solamente dolore se conficcato in un’altra parte del corpo. –
Uccidere Eric non sarebbe stata un’impresa facile, per poter conficcargli un paletto nel cuore dovevo avvicinarmi a lui senza destare sospetti e la cosa era impossibile, inoltre non ne sarei stata capace.
Passarono due settimane che trascorsi tra le quattro mura della mia camera.
Ogni tanto il vampiro veniva a farmi visita con le sue battutine sarcastiche alle quali non rispondevo per non  stare al suo gioco.
Avevo cercato di uscire da quella “gabbia” chiedendo  di recarmi in qualsiasi posto all’aperto, anche insieme a lui ma niente.
Eric tutti giorni tornava tardi da non so dove e la maggior parte delle volte era ubriaco e portava con sé una o più ragazze per divertirsi insieme a loro .
Volevo andare scuola, vedere i miei amici e soprattutto la mia famiglia.
Qualche giorno dopo presi coraggio e domandai a Eric :
“ vorrei davvero frequentare nuovamente la scuola, per favore Eric “ dissi facendo la faccia da cucciolo bastonato che mi riusciva bene,
“ mmm….fammi pensare..ehhh..ss…NO”
“ Eric per favore, farò qualunque cosa, qualunque”
“ ci penserò e ne riparleremo stasera a cena”
“grazie, grazie mille”.
 
Quando furono le otto andai subito di sotto in attesa della sua risposta.
“ Eric..”
“ ho riflettuto e ho deciso : potrai , ma ti iscriverò all’ Elite accademy “
“ ok, ok…va bene, ma non è costosa e per ragazzi dell’alta società?”
“ tesoro, guarda dove vivi, non potevo mandarti di certo in quelle scuole mediocre a cui eri abituata”.
Prima di salire mi fermò e affermò :
“ ricorda quello che hai detto : qualsiasi cosa “ e con questo mi lasciò andando da qualche parte ad sbronzarsi.
  NUOVA CAMERA DA LETTO DI VIC














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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


 


Prima di lasciarvi alla lettura : alla fine del capitolo ci sono le foto riguardanti questo

detto questo buona lettura
crazy_fun











Capitolo 4







Ancora oggi non le disse cosa avrebbe voluto in cambio e lei sperava che il vampiro se ne fosse dimenticato.

Si svegliò al solito orario per recarsi in quella che ormai divenuta la sua scuola.
Le piaceva la sua divisa, anche se precedentemente nella sua vecchia vita indossava ciò che più preferiva, ma questo era l’ultimo dei suoi problemi .

Come ogni giorno Eric non si era ancora alzato e toccava a lei preparare la colazione per entrambi.
In quella casa vi erano le domestiche , e Victoria non si domandò il perché erano tutte donne, l’aveva compreso sin dal momento in cui lui le rivelò la sua natura,  e tutte erano al suo servizio ma lei preferiva , come le aveva insegnato sua madre, fare da sola.
 
Lui stava ancora dormendo, e non si curava di niente a parte bere , spassarsela con delle ragazze, che poverette venivano quasi dissanguate, perché non uccideva, le aveva detto una volta, però ci andava vicino e quello che la sorprendeva era che queste invece di provare dolore  godevano.
 
Stava per uscire ma qualcuno la bloccò, e chi poteva essere se non lui ?!
“ Dolcezza, non mi saluti neanche ?!”
“b-buongiorno” tentennò sapendo che non era sua abitudine fermarla di mattina,
“ sai pensavo………non volevi uscire?”
“si” la ragazza si sorprese, perché avrebbe voluto farla uscire se in più di due mesi aveva rifiutato ogni sua richiesta ?
“Allora cambiati che usciamo”
“come mai?” chiese sospettosa,
“ ma perché ogni volta che cerco di essere gentile tutti pensano che ci sia un secondo fine?” fece il finto offeso
“ tu che sei gentile?!” disse ironica mentre sorrideva sotto i baffi.
 
“ Eric in questo momento non sono in vena di scherzare e detto sinceramente non mi fido di te e scusami ma adesso devo andare altrimenti tardo”
“non so se hai capito ma quella che ti ho fatto prima non era una proposta ma un ordine”
“ e io me ne frego quindi lasciami”
“ nessuno mi ha mai detto cosa fare e non sarai certo tu : una ragazzina a cambiare le cose” affermò pacato e tranquillo, però, come aveva notato Victoria stava per perdere la pazienza ,perciò non volle andare oltre.
 




^^^^^^^^^^^
 
 




Trascorse normalmente il giorno : prime due ore letteratura inglese, terza chimica , quarta e quinta matematica ed infine educazione fisica.
Ancora una volta una delle sue compagne la invitò ad una festa e come sempre lei dovette risponderle no.
 
“ Sono tornata” avvisò , ma non c’era anima viva, a parte le domestiche che provvedevano a mettere in ordine.
“ Salve signorina, signor Eric ha detto che dovete prepararvi per questa sera”
“ sai cosa succede ?”
“ c’è una festa organizzata dal padrone visto che gli viene a fare visita un suo amico”
“ chi?”
“ il signor David Court “
“grazie……e Rose per favore evita di dire signorina, io e te probabilmente abbiamo la stessa età quindi non è necessario”
“ma…”
“Rose non preoccuparti… te l’ho chiesto io quindi nessun problema e visto che stasera a quanto pare dovrò prepararmi mi potresti aiutare?”
“ si signo…ehm volevo dire Victoria”.
 
Dopo tre ore era pronta, le mancava solamente indossare che aveva trovato sul letto una volta entrata in camera.
 
Era l’ora di fare la sua entrata in scena.
Tutti gli invitati erano ben vestiti e tra questi conosceva solamente quel vampiro psicopatico che le fece segno di raggiungerlo.
 
“ Piacere Victoria” si presentò a coloro con cui stava conversando Eric,
“ piacere “ ricambiarono loro il saluto,
“ sei tu la famosa Victoria di cui il mio caro amico mi ha parlato…devo dire che l’aggettivo bella non ti si addice perché sei splendida ” disse qualcuno alle sue spalle, cosi si girò e vide un ragazzo dai capelli corvini e dagli occhi DORATI sorriderle .
“ Sono David” e le tese la mano che con timidezza strinse, come poteva quel vampiro avere un amico il quale era il suo opposto: garbato, gentile ed affascinante tanto da far arrossire il viso della giovane?
“ David” li interruppe Eric,
“  a quanto pare hai conosciuto il mio nuovo giocattolino”
“ sai Eric non dovresti trattare una donna in questo modo, dovresti essere più cordiale” e baciò la mano di Victoria che arrossì nuovamente,” cortese e dolce”.
Quel gesto infastidì il non morto il quale prese Victoria per i fianchi per portarsela vicino a sé.
“ Amico guardati attorno, qui tutte vorrebbero stare al mio fianco”
“ beh non tutte” affermò guardando la ragazza,
“sei tu che mi stai facendo concorrenza Dave” scherzò per non mostrare il suo tono infastidito,
“ eh amico abituati perché resterò un po’ in città”  rispose ridendo l’altro .
 
La festa era iniziata.
 




     divisa scolastica  


       DavidDDD  DDD
                                                                                                             David









Victoria







              


A ME PIACCIONO ENTRAMBI QUINDI LASCIO A VOI LA SCELTA....IMMAGINATEVI VIC CON UNO DI QUESTI
  AaAAAAAAAAAAACSDNSDFKLSNGLSDNKGSZLòG


         

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


mi scuso in anticipo per i varii errori...
buona lettura
crazy_fun






 Capitolo 5

 
Ella, proseguì il resto della serata a ballare insieme al suo accompagnatore il quale, non perdeva occasione per mettersi in mostra.
David era davvero un uomo galante e attraente, ma tanta bellezza non poteva essere umana, inoltre nessuno parlava a Eric utilizzando un tono canzonatorio e sarcastico quanto lui, per questo motivo riteneva che il ragazzo fosse un vampiro e un fedele amico del suo ricattatore.
 
 




^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
 
 



La festa finì a mezzanotte se non oltre, e Victoria era stanca e tutto quello che le serviva era un bel bagno caldo.
 
 
Prima di addormentarsi le vennero in mente le parole di David:
Victoria, qualsiasi cosa ti abbia fatto Eric non giudicarlo . So che forse ti sarà difficile  farlo , però lui non è come sembra”.
Quelle due frasi la confusero ancora di più: perché lei tra tutte le belle ragazze che c’erano? Perché trattarla in quella maniera come se fosse un giocattolo ?
Aveva molte domande da porre al ragazzo ma , non essendo una persona particolarmente coraggiosa e decisa, lo temeva: temeva la sua natura, temeva che la potesse trasformare in un mostro assetato di sangue, temeva che le facesse del male e soprattutto temeva che se avesse fatto qualcosa di sbagliato poi lui avrebbe fatto subire alla sua famiglia, e questa non poteva permetterlo.
Troppo assorta nei suoi pensieri non si accorse che il vampiro era entrato in camera.
“ Sai non mi piace il tuo atteggiamento : questa mattina mi hai sbattuto la porta in faccia , non hai obbedito a un mio ordine e hai flirtato con il mio amico. Cosa dovrei fare con te?”
“ non ti ho sbattuto la porta in faccia, avevo fretta per non tardare e prendermi un rimprovero dal professore di letteratura ed è stato David a flirtare non io”
“ come se ti fosse dispiaciuto” disse con un sorriso forzato,
“ Eric non starai prendendo le parti del fidanzato geloso” affermò lei in tono di scherno,
“ tesoro…io posso avere tutte le ragazze che voglio …guardami “ ribatté lui modesto con un ghigno sulla faccia e avvicinandosi sempre più a lei.
“ Non mi piace proprio il tuo atteggiamento” proferì quando le sfiorò con  le labbra il collo , “ questa volta devo proprio punirti” continuò sentendola tremare.
 
Iniziò a baciarle il collo molto lentamente per farla patire di più ,e dopo alcuni minuti ,che sembrarono ore per la povera Victoria, iniziò a tracciarle dei contorni con la lingua sulla sua pelle morbida e rosea  spaventandola maggiormente.
Alzò lo sguardo e la giovane vide in quei occhi cristallini e blu come l’oceano piacere e divertimento nel torturarla.
“ Eric per favore”  supplicò , stava per piangere dalla paura e dalla rabbia perché non riusciva a muovere un muscolo contro quell’essere dal viso angelico,
“ dolcezza se inizi a lacrimare per questo cosa farai adesso” disse con voce roca e suadente portando le sue labbra al suo orecchio destro.
 
Dopo quelle poche parole affondò i suoi canini nel collo del suo giocattolo, e cominciò a succhiare quel liquido rosso che era paragonabile al nettare degli dei.
 
Stava succhiando sempre con più avidità, facendo piangere e ansimare la giovane dal dolore, mentre lui godeva come non mai.
Staccò quei due denti che avevano perforato quella cute cosi candida e le rivolse un’occhiata divertita facendo prevalere la sua parte predatrice .
L’unica cosa che Victoria riuscì a fare fu guardarlo in silenzio inorridita e terrorizzata da ciò che era appena accaduto.
“ Sweetie  la prossima volta non sarò così gentile” la informò andandosene e lasciandola sola.
 
Victoria corse subito in bagno per medicarsi la ferita e uscita si buttò sul letto soffocando il suo pianto , sapeva che l’avrebbe sentita e non  voleva dargli questa soddisfazione.
Voleva dimenticare , voleva che tutto fosse soltanto un frutto della sua immaginazione, però purtroppo era la realtà.

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


 Come sempre mi scuso in anticipo per eventuali errori
buona lettura,
crazy_fun
ps: alla fine c'è una foto

 







Capitolo 6







Passarono due settimane e ancora Victoria non si era ripresa, aveva paura, non riusciva a sostenere lo sguardo del non morto ,il quale la osservava per qualche secondo e poi rideva insieme alla ragazza del giorno.
David fu un ospite fisso  da quella sera,  era l’unico che mostrava un po’ di affetto e gentilezza nei suoi confronti, ma il ricordo di quella notte e che una delle cause del suo dolore era proprio l’aver parlato con lui la allontanava dalla sua compagnia.
I giorni erano monotoni e ogni volta doveva sopportare Eric e vederlo con altre donne delle quali non gli importava niente , se non del loro sangue.
Questo comportamento faceva sì che l’odio verso di lui aumentasse perché , approfittarsi di giovani ingenue era davvero troppo oltre che sopportarlo ogni singola sera.
 
 


Quella mattina non doveva recarsi a scuola poiché era domenica, di conseguenza doveva stare insieme al vampiro tutta la giornata, ma preferì rimanere nella sua stanza.
 

Non uscì nemmeno per pranzare e la cosa non la preoccupava affatto, resterebbe altre ore senza cibo pur di non vedere quel mostro.
Bussarono alla porta ma non si alzò dal letto per aprire, essere educata adesso non era la sua preoccupazione al momento.
“ Signorina deve venire a pranzare, padron Eric la sta aspettando”
“ Rose ti ho detto di darmi del tu….e comunica a Eric che non ho fame”
“ mi spiace ma mi detto che se fosse stato necessario di usare la forza”.
Detto ciò la prese per le braccia e la trascinò.
“ Rose…Rose che cavolo stai facendo, lasciami , subito” disse con tono autoritario,
“ mi scusi signorina ma Eric vuole vederla”
“ Rose cosa ti sta succedendo?” le chiese sorpresa del suo comportamento, però solamente quando la guardò negli occhi si accorse che erano neutri, privi di vitalità, era stata soggiogata.
 
 
“ Dolcezza da quanto tempo che non ci parliamo….su siediti così possiamo finalmente fare conversazione ”
“…..”
“ chi tace acconsente no?!”
“ lasciaci soli tu e le altre cameriere” ordinò lui,
“ si signore” rispose la ragazza senza obiettare.
 
“ Perché?” fu l’unica parola che uscì dalle sue labbra.
“ Tesoro, non vorrai rovinare il pranzo….”
“ non ho intenzione di parlare finché non mi darai una risposta, perché tutto questo? Perché io? Perché mi torturi? Ti ho fatto qualcosa? “
“non adesso, non ho voglia “
“ come puoi prendere la cosa alla leggera, pensa se fossi tu nei miei panni”
“ma non lo sono, quindi per quale motivo dovrei farmi tanti problemi sweetie”
“ sono una stupida , pensavo veramente che dopo tutto mi avresti ….” ma il suono del campanello le impedì di andare avanti.
 
“David amico, accomodati, stavamo giusto pranzando”
“ciao Eric, Vicky” li salutò entrambi sedendosi accanto a Victoria , la quale si meravigliò :non era suo solito .
 
“Dove eravamo rimasti…ah si , vedi cara Vicky” affermò sottolineando  il suo nome,
“ mi sa che dovremo rimandare l’argomento, anzi non voglio più sentirne parlare , inteso?” continuò con uno sguardo minaccioso che la ragazzo riuscì a malapena ad annuire.
“ Su Eric, non sono venuto per vedere te fare il solito str***o “
“ scusate ma mi è passato l’appetito e devo ancora finire i compiti per casa” si giustificò lei,
“ aspetta, non vorrai abbandonarmi solo con lui” disse ironico David,
“ preoccuparti, devo uscire adesso. Non ci impiegherò molto, quindi puoi rimanere ad aspettarmi “ propose il biondino,
“mh, bene” ribatté l’altro e dopo il vampiro si dileguò.
 
“ Victoria, non vorrai privarmi della tua compagnia come sempre!”
“no è che devo studiare e…”
“ ed evitarmi” andò dritto al punto,
“ non è come credi, io…”
“cosa ti è successo?” chiese riferendosi al foulard che teneva intorno al collo,
“ oh niente”
“sicura?”
“ certamente”,
“sai non dovresti mentire, qualsiasi cosa sia accaduta puoi riferirmela”
“non preoccuparti, è che mi devo ancora abituare al fatto di vivere con un vampiro”.
 
“ Raccontami un po’ di te, so che sei amico di Eric ma non altro”,
“ allora, da dove incominciare….beh io e lui ci siamo conosciuti nel 1547 , all’epoca ero stato trasformato da trentacinque anni, eravamo a un ballo, e l’ospite d’onore era proprio il mio amico, lui come sempre era circondato da spasimanti mentre io mi interessavo alla politica dell’Inghilterra di quel periodo e conversavo con i personaggi importanti dell’epoca. Il modo in cui diventammo amici fu assurdo: stavo parlando con una fanciulla molto affascinante, e se devo essere sincero ero impacciato e balbettavo, lo so, a vedermi adesso non lo diresti, però è così. In mio soccorso arrivò lui che riuscì a non farmi sembrare imbranato. “
“ hai ragione, non l’avrei mai detto”
“ adesso raccontami di te”,
“ beh non c’è molto da dire, sono nata a Chicago 18 e mezzo anni fa, e per quattro anni ho vissuto lì, ma da quando mio padre ricevette un’offerta di lavoro a Londra ci siamo trasferiti qui e poi…penso che tu lo sappia”
“ mi spiace Victoria, sono sincero”
“ sai no rimpiango niente, quindi non dispiacerti”.
 
 
“ So che non sei tu a cui dovrei chiederlo, ma perché ? “
“ scusami ma non posso darti una risposta, non sono colui da cui devi riceverla. Il comportamento di Eric è sbagliato e ne sono consapevole , però come ti ho detto non giudicarlo”
“ mi chiedi di non giudicarlo pur sapendo tutto ciò che mi ha fatto?!” .
 
 
Ci furono lunghi attimi di silenzio, e rompere il ghiaccio fu proprio lei.
“ Non volevo gridarti contro, scusami , tu non “
“ fa niente, è comprensibile il tuo sfogo”
“ scusami ancora. Ciao”
“ Non rinchiuderti in camera, vieni andiamo nel giardino di sotto, penso che tu non l’abbia visto per cui …..su andiamo”
“ma io…”
“niente ma….su” e andò con lui.
Quando Victoria stava per varcare  la soglia della porta sbatté contro il vampiro dal viso angelico , aveva ancora paura di lui e ancora non riusciva a guardarlo dritto negli occhi,
“ amico stavamo andando in giardino , vieni , almeno passiamo una giornata all’aria aperta come una volta” alluse David,
 “ si andiamo” proferì l’altro.
 
Per la prima volta da quasi tre mesi trascorse un pomeriggio normale, e la cosa la mise di buon umore tanto da farle dimenticare la conversazione di qualche minuto fa.
 
David rallegrava l’atmosfera facendo delle battute divertenti e raccontando aneddoti e qualche episodio della sua vita precedente, ed Eric non sembrava quel mostro senza pietà , sentirlo ridere sinceramente, ma non come quando la prendeva in giro o faceva lo spaccone, le fece capire che forse una volta non era così, ma questa era solamente una supposizione.
 
Dopo qualche ora Victoria decise che era il momento di andare in camera sua visto che doveva ancora terminare di studiare, questa volta sul serio.
“ Scusatemi ma adesso devo veramente studiare se non voglio prendermi un’insufficienza al compito di anatomia domani, ciao Dave “
“ ciao Vicky”
“ per la cronaca, odio essere chiamata così. Ciao” lo salutò rivolgendogli un sorriso innocente, e li lasciò.
Avuta la certezza che se ne fosse andata, David si rivolse all’amico dicendogli:

“ Le assomiglia “

“ lo so” sorrise amaramente Eric. 

 

 







ANCORA UNA VOLTA LA MIA INDECISIONE HA AVUTO LA MEGLIO...SCEGLIETE VOI LA VILLA CHE PIù VI PIACE , QUELLA CHE PREFERIRETE è LA CASA DI ERIC

  


IL GIARDINO DELLA VILLA



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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


  
MI SCUSO PER EVENTUALI ERRORI...
BUONA LETTURA,
crazy_fun
ps: vi piacerebbe un POV Eric?







Capitolo sette

 
 
 
 

POV Victoria

 

 


“ Victoria….è da quando  fai parte di questa classe che non partecipi a nessuna uscita organizzata, e ci siamo preoccupati ,visto che oltre a questo non parli e trascorri tutte le ore a fissare il vuoto. TI è accaduto qualcosa? Possiamo aiutarti in qualche maniera?” mi domandò la mia dolce compagna di classe Amanda,
“ non preoccuparti Mandy, non è niente di cui preoccuparsi….e per quanto riguarda le uscite mi farò viva”
“sicura….guarda che se hai qualcosa puoi confidarti, siamo preoccupati per te”
“ vi ringrazio per l’affetto che mostrate nei miei confronti, anche se non sembra, lo apprezzo molto…e come ti ho già detto prima non è niente di che e tra un po’ ritornerò ad essere la vecchia Vic” esclamai con falso entusiasmo per rassicurarla.
“ Mi fido, e non esitare a venire da me se qualcosa ti turba, ciao bella”
“ ciao Am”.
Avrei voluto confidarmi , sfogarmi, e raccontare a qualsiasi persona ciò che mi tormentava , ma cosa potevo dirgli,
“ ehi …sai vivo con un vampiro sociopatico che mi ha morso”, sicuramente mi avrebbe riso in faccia o detto che ero pazza .
 
Non mi ero ancora arresa: dovevo comprendere per quale motivo proprio io, e ci sarei riuscita , poco ma sicuro.
 
“ Sono tornata” avvisai con molto entusiasmo, ovviamente si fa per dire.
“ Sweetie, hai visite” mi informò il vampiro ,
“ come! “ e senza dargli tempo di rispondermi mi recai in salotto , dove ad attendermi c’era lui, lui che da tre mesi non vedevo, lui che era l’unica persona ,dopo la mia famiglia, a cui tenevo di più.
Io e lui eravamo più che amici, più che fratelli, eravamo due ragazzi che si volevano bene dall’età sette anni.
“ Iaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaann”, eh si , lui era il mio migliore amico, sebbene per in un periodo fummo fidanzati, ma era passato del tempo.
Gli saltai letteralmente addosso, e lo abbracciai.
“ Come sta la mia mad girl?” chiese sorridendo.
Adoravo il suo sorriso, mi infondeva sicurezza e felicità.
“ Sto, come vedi sono viva e vegeta, tu invece cosa mi racconti?”
“ oh niente …a parte che io e Jen ci siamo lasciati”
“ cosa?!” “ mi avevi detto che eravate completamente innamorati l’una dell’altra”
“beh….ci siamo resi conto che la nostra relazione non andava avanti e di comune accordo abbiamo deciso farla finita e di rimanere amici”
“ mi spiace”
“ a me no!”.
 “ Comunque, non sono venuto qui per parlare di me, ma di te. Come mai vivi qui? Perché non ti si vede più?”
“e…e…e….”
“ hai incominciato a balbettare e questo significa soltanto una cosa: stai cercando una scusa “

“ ma cosa vai a pensare, io che  tento di liberarmi di te?! “
“ Vicky, Vicky, Vicky, ti conosco da un po’ di anni , non credi che saprei riconoscere ogni tuo comportamento?”
“mmmmmm….si hai ragione. Alura, i miei sono partiti per un viaggio in Francia, e siccome non mi andava ho deciso di restare con…”
“con me “ concluse facendo la sua entrata in scena “Eric” “ piacere” e gli porse la mano,
“ Ian” la strinse il mio amico.
“ Sono un amico di famiglia, e poiché i genitori di Victoria non volevano lasciarla sola eccola qui”
“ ah…però Vicky potevi venire da me”
“ credimi è meglio così e grazie per l’offerta”.
Eric mi stava fissando da quando avevo ripreso a conversare con Ian : doveva andarsene.
“ Ascolta schatz, io adesso devo studiare, ci vediamo un’altra volta ?”


“ ok, questa sera al solito locale, ti aspetto dolcezza” e uscì da quella casa.
 
Eric rimase lì a guardarmi con  i suoi occhi azzurri come il ghiaccio,
“ sai….dolcezza che oggi non andrai da nessuna parte?”
“ lo so” dissi ormai rassegnata,
“ ecco così mi piaci, hai finalmente capito che qui sono io che decide”.
Si avvicinò sempre più verso di me,  quando mi fu di fronte poggiò le sue labbra sul mio collo e cominciò a baciarlo , leccarlo e ferirmi con i suoi canini appuntiti.
“ Anzi….” fece lui come se non fosse accaduto niente, “ oggi usciamo io e te andremo in quel locale “.
Dire che ero sorpresa era poco.
Aveva in mente qualcosa, glielo si leggeva nello sguardo.

 


IAN


































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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


 
Come sempre mi scuso per eventuali errori, inoltre per la brevità del capitolo.
Detto questo, buona lettura
crazy_fun









Capitolo 8

 
 
Victoria era ancora perplessa e indecisa : si sarebbe dovuta fidare del vampiro? Sicuramente no.
Le ore passarono ed Eric non si era più fatto vivo.
Nonostante i vari dubbi che aveva in mente ,decise di recarsi al Fabric : uno dei locali più conosciuti di tutta Londra dove era solita andare.
Si aggiunse David alla serata che come sempre cercava di essere gentile nei suoi confronti.
 
 
Erano tutti ben vestiti e Victoria non poteva essere da meno.
Loro due avevano optato per camicia e jeans, lei invece, scelse un abito marrone , corto e con un’ampia scollatura a U.

 


Il viaggio in macchina fu silenzioso e nessuno cercò di rompere il ghiaccio.
Dopo trenta minuti giunsero davanti all’entrata.
“ Aspettate, vado a prendere i biglietti” informò il vampiro biondo,
“ non è necessario” rispose atona,
“ perché ?” domandò il moro
“ forse perché il proprietario del locale è un mio amico?!”.
Arrivarono all’ingresso dove vi era Bob, il buttafuori,
“ hey Bob”
“ hey dolcezza….è da molto che non venivi”

“ adesso ci sono”
“ entra”
“ ci sono anche loro” e indicò i due vampiri dietro di lei
“ nessun problema, accomodatevi pure”
“grazie Bob” e gli diede un bacio sulla guancia.
 
“ Vickyyy” la chiamò il suo amico.
“ Ian” salutò lei,
 “ non ci speravo più, è da quaranta minuti che sono qui!” replica lui facendo il finto offeso,
“ traffico” si giustificò e gli propose  di ballare sotto le note di Hey baby cantata da Pitbull.
 
Intanto David ed Eric si erano separati, ciascuno di loro divertirsi questa notte.
Eric venne guardato da molte ragazze, alcune delle quali gli riservarono sguardi provocatori ed eccitati, lui naturalmente ne approfittò per i suoi bisogni di sangue e carnali.
David si avvicinò al banco delle bibite , ordinò due martini e un mojito flirtando con la barista.
Intanto Victoria stava ballando con il suo migliore amico, il quale le era attaccato.
Stavano andando a ritmo di musica, lei, completamente sbronza a causa della vodka bevuta prima, cominciò a strusciarsi contro lui che l’assecondò e mise le mani sui suoi fianchi.
Ian iniziò a baciarle il collo e scendere ancora più giù, soltanto in quel momento la ragazza si accorse di quello che stava accadendo e lo fermò.
“ Ian , smettila”


“ perché? Tu mi piaci e io ti piaccio qual è il problema?!” e torno a toccarla e baciarla,
“ seriamente , finiscila. Tu sei solamente un amico” e a quel punto non ragionò più, la portò fuori dal locale e le gridò .
“ Un amico?! Tu lo sai che da due anni fa noi non siamo soltanto amici!”
“Ian, sei ubriaco”
“ e allora! Sarò pure non lucido ma questo è quello che penso e che voglio che tu sappia”
“per favore basta, è vero tu ed io da tre anni fa non siamo semplici amici, ma io ormai ho superato la nostra rottura, e non riesco a vederti come mio fidanzato” affermò sinceramente Victoria pensando che l’amico avesse dimenticato , si dava anche della stupida per non aver compreso lo stato d’animo della persona verso cui provava un affetto smisurato.
“ Ian non mi sembra il momento opportuno per parlarne, sei brillo e io non è che stia meglio di te, inoltre non voglio che ti succeda qualcosa a causa mia” disse la giovane riferendosi al vampiro che l’aveva imprigionata,
“ come scusa?!” replicò confuso lui
“ credimi, è meglio se rientriamo dentro”
“ no, e poi di chi hai paura?”
“nessuno”
“ come ti ho già detto oggi , ti conosco da troppo tempo , vuoi che non capisca quando sei preoccupata?”.
Victoria voleva confessargli tutto, in fondo lui era Ian, ma…ma…poi?
Le avrebbe riso in faccia.
Prese coraggio e tentò di fare ciò che da mesi progettava : scappare.
Sarebbe stat un’ottima occasione: Eric aveva abbassato la guardia e non si aspettava minimamente la fuga della quasi diciannovenne.
“ Portami via da qui, via da Londra e dall’Inghilterra” proferì lei.
“ Seguimi ,la mia macchina è qui vicina. Non ci vorrà molto ad arrivare all’aeroporto, una volta lì prenoteremo qualsiasi volo” disse lui facendole segno di seguirlo e senza chiederle niente.
 






abito Victoria

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


 
Nuovo capitolo.....spero che vi piaccia 
ormai come al solito mi scuso per eventuali errori.
buona lettura,
crazy_fun
ps: lasciate un commento :)








 Capitolo nove
 

 




Era diretta verso l’aeroporto insieme al suo migliore amico, finalmente se ne sarebbe andata via da lui.
Non le ci volle molto per arrivare a destinazione, e siccome non vi era tempo per decidere la loro meta prenotò il primo volo libero: Sidney.
Era una delle città che avrebbe voluto visitare , inoltre la madre era proprio originaria di quel posto e le aveva sempre raccontato del diverso habitat, degli animali che lo abitavano.
 
 
 



Dopo ore e ore giunse .
“ Allora vuoi dirmi cosa ti ha costretto ad andartene da Londra?” chiese Ian , il qual non aveva proferito parola fin ad allora.
“ Ne riparliamo dopo” e nessuno dei due aprì  più bocca.
Giunti in un hotel scesero subito per comprarsi degli indumenti e visitare il luogo.
Girarono per le strade e per i negozi divertendosi come due bambini e comprarono anche molti souvenirs.
“Adesso vorresti dirmi a cosa è dovuto questo viaggio?”
“ andiamo a sederci sulle panchine laggiù” disse lei indicandole , erano in un parco, dove molti ragazzi ridevano e scherzavano ignari dell’esistenza dei vampiri e dei pericoli cui potevano essere esposti.
“ Può sembrarti una presa per i fondelli ma è la verità. Tre mesi fa sono stata rapita da un vampiro , e i miei genitori sono stati soggiogati” affermò calma e tranquilla, tanto Eric non li avrebbe trovati.
“ Stai scherzando vero?! Dai non dirmi che anche tu ti sei messa a guardare twilight e scemenze simili” replicò lui non riuscendo a trattenersi dalle risate,
“ è vero, guardami  “
“ il tuo sguardo è serio , ma non puoi dirmi che i vampiri esistono, adesso manca solamente che credi nelle fate !”
“  su dai….non credi che sono  grande per questo?”
“ è assurdo!”
“ vuoi che te lo dimostri?! Lui ha soggiogato i miei genitori facendogli credere che sono in Francia a frequentare un college prestigioso, adesso li chiamo”.
 
Composto il numero, il telefono iniziò a squillare,
“pronto?”
“ hey mamma sono Victoria, come stai?”
“ bene , bene”
“ papà e Amelia ?”
“ anche loro, tu invece, come stanno andando i tuoi studi in  Francia? “, a quella domanda guardò l’amico come per dirgli visto che avevo ragione ?.
“ Si, si. Io sto bene , gli studi procedono alla grande , è da molto tempo che non vi sentivo così deciso di chiamare. Scusami mamma ma devo entrare in classe , la lezione sta per cominciare”
“ ciao tesoro”
“ ciao e salutami papà e Amelia” .
 
 
“Allora?”
“ok, forse, e dico forse hai ragione”
“ io ho sempre ragione” puntualizzò lei.
 
“ Non voglio più pensarci, ormai siamo qui ed è impossibile che mi trovi .L’unica cosa che desidero è divertirmi con  il mio migliore amico!” “ a proposito di migliore amico, ieri che ti è successo?”
“ero ubriaco”
“ e quello che …” ma non finì la frase poiché Ian glielo impedì.
“ Ieri sera ho esagerato, è vero tu mi piaci ma non più in quel senso , ormai sono andato avanti come hai fatto tu, e se ne ho riparlato è perché quando ci siamo lasciati io provavo ancora qualcosa verso dite; però adesso siamo amici….per la precisione migliori amici” spiegò Ian sorridendole.
 
 
 




Trascorsero ventidue giorni a giocare, ridere come una volta, sembrava che finalmente tutto fosse ritornato alla normalità.
 
Quel pomeriggio erano usciti per fare shopping, poiché avrebbero trascorso la notte in un pub .
 
 
“  Sai,sono contenta che ci siamo chiariti…..vuoi un gelato?”
“ sempre la solita eh!”.
 
“ Due coni al cioccolato per favore” disse porgendo i soldi al gelataio.
“Iaaan , ne ho presi due….” ma si bloccò di colpo , lui l’aveva trovata.
“ Sweetie…..non si fanno queste cose : disubbidire, scappare , approfittarsi di un mio momento di distrazione…” continuò lui pacato mascherando la sua rabbia,
“ su adesso torniamo a casa”.
 
 
 
 
Il viaggio fu silenzioso, Ian era con loro in macchina e la ragazza era preoccupata per lui.
 
 
 



Ad aspettarli ci fu David , il quale non aveva la sua solita espressione amichevole.
 
“ Va in camera tua” le ordinò il biondo .
“ No , mi sono stufata di questa situazione. Perchè  devi rovinarmi la vita? Che ti ho fatto? “ urlò lei per nulla spaventata dalla reazione del vampiro,
“ non farmi inca****e ancora di più, va subito di sopra ho detto!”
“ va al diavolo “ gridò.
 
“ David puoi andare “
“ Eric se ti lascio so che combinerai qualcosa quindi no”
“ David sono calmo e tranquillo , non lo vedi”
“ si e io sono la fata turchina”
“ha ha ha, davvero simpatico”
“ va bene ti lascio ma controllati”
“ si si non preoccuparti”.
 
 
Salì in camera di Victoria portandosi il suo amico con lui, se ne sarebbe pentita pensò lui, eccome.
 
“ Avevi promesso che non mi avresti fatto più arrabbiare lo sai?”
“ no…no…no, Ian non ha niente a che fare con questo, non avvicinarti a lui” parlò realmente terrorizzata per quello che poteva compiere il vampiro
“altrimenti” la provocò con un ghigno su quel viso angelico,
“sono stata io a sbagliare, per favore….lui non” ma non riuscì a finire a causa di ciò stava vedendo: Eric lo stava mordendo mentre l’amico soffriva dal dolore.
Le urla di Ian si sentivano in tutta l’abitazione ma nessuno poteva accorrere in suo aiuto, neanche la sua migliore amica.
 
Victoria stava piangendo, il suo amico stava gridando , stava patendo come non mai e a questo si aggiunse la vista del sangue, sangue che stava uscendo dal suo collo, sangue che usciva dalla pelle lacerata e graffiata da quell’essere senza pietà.
“ Farò quello che vuoi, però ti prego lascialo” lo supplicò la ragazza in preda alla disperazione.
“Non mi basta”
“ non lo vedrò più, non farò mai qualcosa senza il tuo permesso, non disubbidirò più “
“ mh….mi sembra accettabile come proposta” e staccò i suoi canini dalla collo del ragazzo ancora sotto shock, lo fissò e l’ammagliò.
 
“ Sei consapevole di aver formato la tua condanna vero?!”
“ farei di tutto per le persone che amo”
“sei soltanto una stupida ragazzina “
“ sarei stupida perché voglio proteggere coloro a cui tengo? Se qui c’è qualcuno di stupido quelo sei tu”
“ attenta a come parli ….molti sono morti per molto poco”
“uccidimi allora”
“no sarebbe troppo facile….prima devo punirti per la tua bravata” e si avventò su di lei strappandole i vestiti di dosso e  toccandola in ogni parte del corpo .
Le sfilò gli slip e infilò due dita nella sua intimità con violenza provocandole dolore.
Con la lingua cominciò a tracciarle il contorno del collo fino ad affondare i suoi canini e succhiare avidamente e senza sosta, stava per “prosciugarla” .
Le sue labbra si spostarono verso quelle della ragazza fino a  sfiorarle e unirle con le sue che avevano ancora il sapore del sangue.

Uscì dalla stanza riservandole un sorriso  di scherno e ridendo .

Quella notte ,Victoria non riuscì a dormire avendo paura che il vampiro potesse entrare in qualsisi momento in quella camera e trattarla ancora malamente.

 DURante quella notte furono molte le lacrime che le rigarono il viso





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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


 
Salve lettori di efp....ecco qui un nuovo capitolo, sono giorni che ci lavoro su e spero che vi piaccia...
AL SOLITO MI SCUSO PER EVENTULI ERRORI
besos,
alla prossima
crazy_fun








Capitolo dieci ( parte uno )
 






Era il 1677, precisamente il 13 aprile , quando l’ha conosciuta.

Si chiamava Olympe Dupont , era un nome inusuale ma per lei era perfetto.
 
Apparteneva a una nobile famiglia, però non prestava molta attenzione al suo casato e posizione sociale.

Era una donna che preferiva trascorrere il suo tempo all’aperto a osservare la natura, insieme al suo piccolo fratello Jacque di quattro anni.
Egli avrebbe rappresentato la famiglia, e mantenuto il suo nome, però la giovane donna voleva che avesse un bel ricordo della sua infanzia prima di passare le sue giornate a studiare  e occuparsi degli impegni famigliari , perciò cercava di divertirlo e farlo sorridere il più possibile.
 






Odiava le cerimonie , i banchetti e le feste che venivano organizzati nel suo palazzo, poiché doveva presentarsi per forza , e fu proprio grazie a un ricevimento che la incontrò.
Tutti stavano conversando con qualcuno mentre lei rimaneva sola in un angolo.
Ormai i suoi genitori si rassegnarono a coinvolgerla in una qualsiasi conversazione perché finiva in due modi: si annoiava e lo dimostrava attraverso sbadigli oppure non prestando attenzione a ciò che veniva detto. In altre occasioni invece, si inventava delle scuse per sfuggire a queste.
 






Quel giorno però Eric fu fortunato.

Accorgendosi della sua “solitudine”, andò verso di lei e cominciò a parlarle.

“ Buonasera ma cherie *”
“ buonasera” ricambiò il saluto.
“ Per quale motivo è sola?”
“ nessun motivo in  particolare”
“ quindi mi concederebbe l’onore di ballare con  lei?”.
Lo guardò riservandogli uno di quei sorrisi di scherno : aveva capito dal suo modo di fare che era un don giovanni , però accettò .
“ Certamente”.
 
 
 
 
La festa si concluse ma loro continuarono ad incontrarsi anche dopo essa, divenendo così amici.







I giovani della sua età si interessavano poco della natura che li circondava e fu questo ad allontanarla da quelli, con Eric riusciva a parlare di ciò e di tutto quello che l’affascinava, soprattutto del soprannaturale.
 
La ragazza si recò molte volte nell’abitazione del suo amico , dove trovò una biblioteca molto più ricca della sua: libri di ogni genere , dalla scienza fino alla filosofia e oltre.
 
 




Pochi mesi dopo furono amici confidenziali, ma Eric non le rivelò la sua natura, come del resto non lo fece lei.
Purtroppo per il vampiro lo scoprì.
 
 

“ Cosa ci fai qui” le ringhiò,
“ io…”
“ ti avevo espressamente chiesto di non venire a trovami dopo il tramonto”
“….”
“ dimentica tutto quello che è accaduto” ordinò alla giovane ammagliandola però non successe niente.
“ eh no, non penserai che dopo tutti i libri che ho letto su vampiri, licantropi e streghi io non sia provvista di qualche strumento anti-ammagliamento”
“ è impossibile, anche se li avessi non potresti perché”
“ perché tu sei uno dei primi vampiri esisti sulla terra”.
“ Come…”
“ come faccio a saperlo? Sono una persona che riesce sa molte cose!”
“ come hai fatto?”
“ non posso risponderti a questa domanda”.
 
 
 
 
“ Adesso cosa penserai …che sono un mostro” sorrise amaramente,
“ no” “ non sei un mostro, sei un vampiro e di conseguenza per sopravvivere devi nutrirti di sangue”.
“ Sei la prima persona che lo dice”
“ vedi, non è colpa tua. Tu sei così, è come dire ad un essere umano di non cibarsi oppure affermare che uno squalo è cannibale perché per rimanere in vita deve mangiare  suoi simili, ma non avrebbe senso proprio perché lui morirebbe se non li mangiasse
“ Questo però non significa che io sia favorevole alle uccisioni “
“ io non uccido, prendo soltanto la quantità necessaria per non perire”.
 
Discussero tutta la nottata, e il vampiro si confidò per la prima volta sulla sua famiglia.
 
 


“ Come hai detto tu sono uno dei primi vampiri apparsi sulla terra, io e la mia famiglia siamo una delle più antiche famiglie , anzi penso proprio che siamo la prima. Eravamo quattro fratelli : io, Joël ( è un nome maschile),Edmund e Atena. Io ero molto legato con mia sorella,  con lei avevo un’intesa che non c’era con gli altri.
 Devi sapere che io non sopporto la delusione, soprattutto se provocata da coloro a cui tengo.
I miei fratelli , i miei genitori compresi, hanno cercato di uccidermi perché come dire, non ero uno che sottostava alle regole, inoltre ero un rischio per la nostra specie : rispetto a tutti gli altri le mie qualità erano molto più sviluppate, oltre al fatto che io ero , e lo sono tutt’ora, in grado di prevedere cosa compirà chiunque toccandolo solamente.
La sete a quei tempi prevaleva su tutto :ragione , razionalità, buon senso, e causa di ciò non riuscivo a controllarmi, al contrario di ora, e il numero di vittime aumentava, perciò mio padre, essendo  a capo dei  vampiri, e mia madre presero la decisione di togliermi la vita.
Naturalmente nessuno di quelli che avevano incaricato per questo compito riuscirono in esso, per tale motivo intervennero loro due.
Fui costretto , per non rimetterci la pelle, ad ucciderli.
I miei fratelli non perdonarono mai  questo mio gesto, e mi danno la caccia da alloro.
Provai a spiegargli che fui forzato, ma mi odiarono di più.
Ho sempre viaggiato con mia sorella, l’unica che rimase al mio fianco e che non mi abbandonò.


Ho detto che non sopporto le delusioni, e fu proprio lei , la persona di cui mi fidavo più di qualsiasi altra a pugnalarmi alle spalle. Era rimasta al mio fianco per questo motivo, cosicché abbassassi la guardia e potesse vendicarsi per quello che avevo compiuto.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, non le strappai il cuore solamente perché non mi aveva lasciato, ma da quel momento in poi non mi fidai di nessuno.
E poi sei arrivata tu “.
 


“ Sinceramente non so cosa dirti, se non il solito mi spiace , ma penso che non servirà a niente” affermò lei che per tutto il tempo restò in silenzio ad ascoltare la voce del bel vampiro.
“ Sei la prima , dopo molto tempo a cui lo racconto”,
“ sono lusingata di essere riuscita ad ottenere la tua fiducia” e lo abbracciò per consolarlo, immaginando quanto fosse doloroso per lui parlare riaprire le sue ferite.
 
 
 
 
 
 
 
Gli anni passarono, precisamente sei anni tre mesi ed otto giorni, e la situazione tra i due non cambiò.
 
Durante quei anni Eric presentò ad Olympe il suo amico David il quale notò subito il buon rapporto che vi era tra i due.
 
 
Era una normale giornata quando la giovane, tornata a casa da una casa trovò un biglietto sul suo letto.
 
“ è il momento "
  
  

Angolo to me: * ma cherie, per chi non  lo sapesse è francese e significa mia cara....
ecco le foto a chi ho pensato per i fratelli di Eric


  
  
   Joel ( si legge così come è scritto) 
EDMUND ( ED XD)  Atena








  

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Capitolo 11
*** capitolo 11 ***


 
Hola =)
ecco qui il seguito....ringrazio coloro che hanno recensito...grazie mille :)
inoltre anche tutti quello che hanno inserito la mia fiction tra le seguite-preferite-ricordate grazie=)
buona lettura ,
crazy_fun

ps: il prossimo capittolo sarà l'ultima parte di flash-back.









Capitolo 11 ( parte due )

 

 
 






Rilesse quel biglietto più volte, doveva farlo.
 
Le aveva salvato la via più volte a causa del suo lavoro, sebbene lui stesso correva molti pericoli stando al suo fianco.
Non era semplicemente un amico, o colui a cui doveva gratitudine ma era l’amato : Joel.
Non era una di quelle persone che esternava i propri sentimenti, raramente lo faceva , inoltre era piuttosto complicato comprenderlo, però lei se ne innamorò subito.
Dovette fare l’impossibile per conquistarsi la fiducia del millenario, ma ci riuscì.
Avrebbero trascorso l’eternità insieme poiché anche il vampiro conobbe il significato la sensazione delle farfalle nello stomaco, pur essendo contraria alla questione della trasformazione.
 
Lo rilesse nuovamente, non era più convinta di ciò che avrebbe dovuto compiere ,ma doveva, per Joel, per tutte quelle volte che vedeva tristezza negli occhi menre le raccontava della sua famiglia.
 
All’alba del giorno seguente non ci sarebbe più stata traccia di Eric.
 
Era un vampiro molo anico, di conseguenza togliergli la vita non sarebbe come toglierla ad uno appena reasformato, ma Joel le aveva detto che si poteva.
L’unica arma in grado di portarlo alla morte era un pugnale costituito da un particolare albero di quercia, il quale era stato distrutto dal fratello , ma lui riuscì a salvarne uno che doveva ancora crescere.
Ora quell’arma era in possesso di Olympe.
 
Dopo la scomparsa dell’eesere sovrannaturale se ne sarebbero andati da quel paese a vivere insieme .
 
 
Il momento era arrivato.
 
Si recò dal suo “amico”, sapendo che in tale maniera avrebbe compiuto ciò che più detestava l’immortale, ancora per poco, essere deluso e tradito.
 
 
 
 
“ Eric”
“ Olympe accomadati”
“ grazie”
“ stavo giusto venendo da te “
“ per quale motivo?” chiese curiosa,
“ sarò diretto, perché non mi piacciono i giri di parola: sei la prima donna con cui mi sento a mio agio, con cui posso essere me stesso , la prima che si è preoccupata nei miei confronti, la prima che non mi ha gridato contro che sono un mostro….” ma lo interruppe ,
“ non andare avanti per favore” disse quasi lacrimante, “ tu non devi provare questo nei miei confronti”
“ perché?” ribattè non ricevendo alcuna risposta.
 
“ Perché Olympe? Perché non posso amarti?” ma rimse in silenzio,
“ perché Olympe?” domandò serio alzando anche il tono della voce.
 
“ Olympe “
“ perché io …”
“ perché tu “
“ come fai a non capirlo, perché io non ti amo, non ho mai cercato di comprenderti, non mi sono mai preoccupata, era tutta una presa in giro” disse senza fermarsi,e in pochi secondi il vampiro le si avvicinò fino a sollevarla per il collo contro il muro.
 
“ Una finzione?” affermò alquanto alteranto e deluso,
“ si, dovevo solamente avvicinarmi sempre più a te fino a colpirti con questo” e lo ferì piantandogli il pugnale nel petto, appena sotto il cuore.
Lo aveva fatto di proposito, non aveva nessuna intenzione di ucciderlo, Joel doveva credere il contrario invece.
 
“ Girati, guarda chi è venuto a farti visita”
“ tu bas****a…”
“ fratellino lo sai che non è educato insultare la compagna, e futura moglie del fratello maggiore”
“ tu..tu…” parlò riferendosi alla donna,
“ esattamente, finalmente dopo 700 anni pairai per tutto quello che hai fatto”.
 
Eric rivolse uno sguardo pieno di rabbia e di trisezza ad Olympe, la quale si sentiva in colpa, ma doveva farlo: Joel non le aveva mai chiesto niente, inoltre gli era debitrice per quella volta che la salvò da uno scontro contro una banda di vampiri.
“ Andiamo amore, lasciamogli vivere i suoi ultimi attimi”proferì l’altro, ma Olympe aveva lo sguardo fisso su Eric.
 
“ Si arrivo, ci incontriamo davanti al porto tra mezz’ora”.
 
Dopo che se ne fu andato, andò da Eric, che era disteso per terra a causa della coltellata.
“ Non ti ho colpito al cuore, quindi sei ancora in vita.
Quelle parole non erano vere, io mi sono veramente preoccupata per te, ho tentato di capirti, e ti reputo una persona a volte insopportabile” sorrise per non appesantire la situazione ,“ma come amico sei il migliore che io abbia mai avuto”.
E lo baciò.
Fu un bacio dolce, lento e sincero.
“ Addio”.
“ Aspetta ….perchè? perché tutto questo?”
“ fai troppe domande”
“ e tu dai poche risposte”
“ perché ti amo” e rimase sorpreso.
 
“ Non partire”
“non posso”
“ per quale motivo?” chiese dopo essersi tolto il pugnale,
“ perché lui è tutto per me , mentre il nostro amore sarebbe adultero in un certo senso…”
“ sai che potrei fermarti”
“ non lo farai”
“ è vero”
“ Eric arriverà quella giusta, quella persona per la quale tu sarai disposto a fare di tutto pur di vederla sorriderla. Io sono soltanto un venticello primaverile, una volta finito non torna più indietro. Addio Eric “.
 
E da quel momento non la incontrò più.
Trascorsero molti anni ma ancora pensava a lei: Olympe Dupont, la donna che gli fece battere il cuore, quell’organo che nessun altra riuscì a toccare quanto lei.

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Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


Holaaaaaaaa =)
Mi scuso per il ritardo ma non sono riuscita ad aggiornare prima di oggi.
Inoltre mi scuso anche delle brevità del capitolo, ma prometto che il prossimo sarà più lungo.
besos ,
crazy_fun











 Capitolo 12
 
 
Erano trascorsi anni e anni e ormai Olympe era un capitolo concluso per Eric.
C’era sempre una parte di lui che pensava a lei, e questo non lo negava poiché mentire a se stessi non serviva a niente, però voleva andare avanti e dimenticare la sua sofferenza, perciò iniziò ad essere più sadico, cinico e crudele .
 
Di suo fratello non aveva più notizie , né della sua compagna, ne degli altri famigliari e non gli importava più di tanto visto che lo abbandonarono tutti, quindi per quale motivo preoccuparsene diceva lui.
 
 
 
 
 
Un girono ritornato tardi da caccia, si accorse, mentre accendeva la lampada sul comodino, una lettera.
 
Caro Eric,
Sono anni che non ho tue notizie, come stai?
Io bene. Mi trovo a  Seattle per  questioni personali, e devo dire che questa città non è male.
So di averti detto addio, e mi scuso per questa mia improvvisa ricomparsa, ma ho bisogno di un favore e so che tu sei una persona affidabile.
Dovresti rintracciare una ragazza.
Si chiama Victoria Drake, ha un’età tra i 18 e i 20 anni, e vive a Londra con la sua famiglia adottiva
Io non posso perché ho delle faccende da risolvere. La madre è una cacciatrice ed è disposta ad effettuare uno scambio con te : sua figlia per il pugnale che può ucciderti.
Mi sembra una buona proposta.
Penso che tu non creda nell’esistenza di un altro pugnale, ma è così.
Appena entri in contatto con lei chiama questo numero *********.
 
Nella busta vi è anche una sua foto,  sorpreso della somiglianza che c’è tra noi ?!
Scusami però adesso devo andare, e scusami ancora.
Abbi cura di te
 
Olympe .

 








Eric tornò al presente, ricordandosi il suo vero obiettivo : avere quel pugnale

 














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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***



So di aver ritardato molto, e  mi scuso per questo, perchè di solito non aggiorno così tardi, ma non ho potuto postare prima d'ora . Spero che il capitolo vi piaccia e chiedo ancora scusa per il ritardo.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto la fiction e inserita tra seguite, preferite e ricordate.
Dopo questo vi lascio finalmente alla lettura del capitolo...
besos,

crazy_fun







Capitolo 13













 Eric tornò al presente, ricordandosi il suo vero obiettivo : avere quel pugnale
 
La ragazza l’aveva trovata , vero, però voleva anche divertirsi per questo motivo l’aveva trattenuta più del dovuto.
 
 
 
Forse il suo comportamento con la giovane era stato un po’ violento e anche eccessivo, ed era consapevole di questo, probabilmente voleva scaricare tutta la sua rabbia, frustrazione e dolore su lei che era simile alla sua amata  Olympe.
Voleva dimenticarla e lasciarsi tutto alle spalle ma non riusciva.
Continuava a mentire a se stesso dicendo di non ricordarsela più, in realtà , anche se per brevissimi attimi, la sua mente ritornava a quei anni in cui sorrideva insieme a lei e questo lo faceva stare peggio, perché lui non doveva riportare alla memoria ciò, di conseguenza Victoria ne pagava le conseguenze.
Mentre torturava la diciottenne credeva di avere davanti lei.
Lei che lo ha abbandonato, lasciato solo come tutti gli altri dopo avergli detto che provava affetto nei suoi confronti.
 
Eric si riscattò , come se avesse ripreso coscienza di sé .
Non doveva provare emozioni o sentimenti , poiché è proprio a causa di essi se gli sono accaduti spiacevoli episodi  nella sua non-vita.
 
 
 
Era intenzionato a chiamare quel numero e porre fine a tutto, ma si domandava se era pronto a rivederla ed affrontarla.
“ Si lo sono” si rispose mentalmente e così compose quelle cifre.
Il telefono squillò a lungo , ma nessuna risposta.
Riprovò nuovamente ma niente.
Decise di tentare un ‘altro giorno.
 
 
Victoria si svegliò, sperando che tutto fosse solamente un brutto incubo, ovviamente si rese conto di quanto le sue speranze fossero vane.
Voleva andarsene da quella casa, scappare, fuggire il più lontano possibile da quell’essere indemoniato, però non voleva neanche rischiare tanto come ieri.
Aveva intenzione di domandare al vampiro di cancellarle  la memoria di quella sera, di fare in modo che non rimembrasse , stava per dirigersi verso la camera di Eric, quando il campanello suonò.
 
Erano le otto del mattino, e nessuno veniva a far loro visita se non di sera, quando lui organizzava feste per darsi alla pazza gioia, così, incuriosita, Victoria andò ad aprire la porta, quello che vide la sconvolse : una donna sui trent’anni circa ,simile, per non dire identica, a lei.
 
“ Ciao cara, tu devi essere Victoria, io sono Olympe” e le porse la mano.
La liceale, ancora scossa, ci mise qualche minuto prima di capire che la donna stava aspettando che lei le stringesse la mano e la salutasse.
“ P-piacere”
“ su dai non essere così stupita, Eric è qui?”
“s-si”
“ e non mi inviti ad entrare?”
“ oh certo, scusa, prego”
“ grazie”.
 
 
 
“ Olympe”


“ Eric, vedo che sei in ottima forma” disse appena vide il vampiro davanti a sé,
“ neanche tu te la passi male”
“ beh si è vero” affermò lei con fare svogliato,
“ allora, il  pugnale è in possesso della mia amica, l’ho contattata e sarà qui tra circa una settimana , dieci giorni “
“ scusa ma cosa succede ?” chiese Victoria,
“ ma come, non glielo hai riferito ?”
“ a quanto pare no” ribatté lui con quel sorriso che farebbe venire i brividi a chiunque.
 
“ Seriamente, non sei divertente “
“ neanche tu lo sei”
“ come prego?”
“ adesso non fare la parte di quella che non sa niente, mi spedisci una cazzo di lettera dopo che non ti sei fatta sentire per anni come se fosse una cosa naturale ”
“calmati Eric”
“ sta zitta”
“ basta, parleremo dei nostri  problemi in seguito” controbatté la donna pacata e avvicinandosi sempre di più al vampiro.
 
Con la mano gli sfiorò la guancia e poi gliela carezzò in segno di affetto, quel gesto sembrò tranquillizzarlo e acquietare la rabbia che aveva provato in tutti quegli anni e in quel momento.
 
“ Ne parleremo Eric, lo prometto, ma non adesso”
“ quando? Quando ritornerai la prossima volta?” affermò  sarcastico , ma decisamente non alterato come prima,
“ no, quando questa faccenda sarà conclusa ne riparleremo” e lo guardò negli occhi con uno sguardo serio, e sincero che Eric la smise.
 
“ Victoria” disse la donna rivolgendosi a lei, “ ci sono delle cose che devi sapere, ma credo che ora non sia il momento più opportuno, quindi che ne dici se domani pomeriggio andassimo da qualche parte a parlarne?”
“ ecco,io-io”
“vai “ confermò l’immortale rendendola per la prima volta felice.
 
“ e dove ?”
“ non preoccuparti, verrò io a chiamarti”
“ok”
“ io adesso andrei, ciao Victoria, Eric” e uscì dalla  porta.
 
 
Per il resto della serata il vampiro non parlò, e la giovane se ne stupì, poiché era solito punzecchiarla e provocarla.
Inoltre aveva notato come Olympe avesse un certo ascendente su di lui, e la cosa la stupì.
 
Voleva saperne di più, ma era consapevole che  non le avrebbe detto niente, così decise di aspettare domani e chiedere alla donna.
 
 
 
Le ore sembravano interminabili,  Victoria attendeva con ansia il pomeriggio per poter finalmente varcare il cancello  e respirare.
 
 
 
Alle tre un quarto il campanello suonò, e Olympe “fece la sua entrata in scena”, salutando anche Eric, che ancora dubbioso se lasciar andare la sua “ prigioniera”  o no, ma alla fine non obbiettò e la lasciò.
 
 
 
 
Una volta giunte ad una caffetteria, le due , dopo aver ordinato qualcosa da bere, iniziarono il discorso.
 
“ Allora cara Victoria, ci sono un po’ di cose che devi conoscere, per …”
“aspetta, prima che mi informi voglio sapere io, chi sei tu? Che rapporto hai con il vampiro? “.
Davanti a quelle domande non poté che sorridere amaramente ricordandosi degli anni passati, e, rassegnata, rievocò alla memoria tutto.
 
“ Mi chiamo Olympe Dupont e sono nata nel 1657 in Francia”
“ma allora anche tu sei…”
“ si, e ho conosciuto Eric nel 1677, quando avevo vent’anni, a quell’epoca non ero ancora un essere soprannaturale, ero una ragazza che dava la caccia a questi. La cosa che potrebbe essere in un certo senso ironica, è il fatto che mi sia innamorata di uno  di loro.”
“ Eric ?”
“No, suo fratello” continuò lei, “ fu come un colpo di fulmine per me, non era sicuramente la persona più dolce del mondo, però che ci vuoi fare, non siamo mica noi che scegliamo chi amare. Lui mi aveva più volte salvato la vita durante i giorni di caccia, ed è proprio così che lo conobbi, il problema sorse quando conobbi anche ERIC, Ed, suo fratello, mi aveva già parlato della sua famiglia e di ciò che aveva fatto. Questo però non posso dirtelo, perché non sono io da cui devi saperlo, ma se un giorno lo saprai, non trattarlo come il peggior essere esistente sulla terra. Quello che posso dirti è che alla fine io e lui diventammo amici, e non nego che forse cominciai a provare qualcosa di più, però io non potevo abbandonare Ed.
Dopo sei anni, mi dichiarò i suoi sentimenti, e, ironia della sorte, proprio in quel momento cercai di ucciderlo. Beh, come avrai notato è ancora vivo e vegeto, e questo perché non ebbi il coraggio di pugnalarlo. Lo so, è strana la cosa, però mi era stato chiesto, o meglio ordinato di farlo fuori.
Dopo quello spiacevole episodio ho lasciato la Francia e Eric compreso, il quale mi aveva chiesto di rimanere al suo fianco.”
 
“Sembra la trama di un film vero  ?” ridacchiò per smorzare l’atmosfera che si era creata,
“siamo venute qui per parlare di però, e penso che sia venuto il momento di farlo.”
 

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